Fruitbook Magazine 50

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S E M P R E P I U

C E N T R A L E

La marca del distributore di Conad è arrivata nel 2024 al 33,7% nel canale supermercati mentre la media italiana è del 23,3%. La Mdd è il primo motivo per cui i clienti scelgono Conad: per tale motivo è sempre più strategica

Editoriale

Il clima che verrà

Il 2024 è diventato l’anno più caldo della storia. Battendo il record stabilito appena 12 mesi prima, quando il termometro globale era arrivato 1,48°C di riscaldamento globale sopra la media del periodo pre-industriale (1850-1900). Ad un soffio dalla soglia di 1,5 gradi, il limite più ambizioso stabilito dall’Accordo di Parigi sul clima. Il 20 24, invece, è stato il primo a sforare questo limite. E di parecchio. Per l’agenzia satellitare UE Copernicus, il 2024 si è chiuso infatti con circa +1,6°C.

L’Onu non usa mezzi termini e definisce quello in atto un “riscaldamento catastrofico”, con fenomeni estremi sempre più frequenti, come siccità, ondate di calore, piogge torrenziali, trombe d’aria. Solo senzazioni? No, secondo un dossier pubblicato dal WWF, “rischiamo di entrare in un clima sconosciuto con un grave rischio per le persone. Più le temperature aumentano infatti, più gli eventi estremi rischiano di infittirsi e aggravarsi. In Italia in soli 10 anni il numero delle manifestazioni atmosferiche violente è più che

quintuplicato Gli impatti sull’agricoltura sono evidenti: da un lato la siccità che ha colpito le regioni del Centro-Sud in modo pesante ha compromesso molti raccolti, dall’altro al Nord il maltempo e gli eventi piovosi estremi hanno causato allagamenti e ugualmente perdita di raccolti”

Cosa ci dobbiamo aspettare allora dall’anno appena iniziato? Una delle stime più attendibili sull’andamento annuale della anomalia globale della temperatura è quella formulata dal MET Office britannico. Secondo l’agenza, il 2025 sarà uno dei tre anni più caldi mai registrati, subito dopo il 2024 e il 2023. La temperatura media globale nel 2025 è stimata tra 1.29°C e 1.53°C sopra i livelli preindustriali, con una stima centrale di 1 41°C Il 2025 non dovrebbe quindi segnare nuovi record assoluti, interrompendo così la lunghissima striscia di primati mensili che si protrae ormai da più di 16 mesi Una striscia alimentata sia da un El Niño particolarmente potente, sia da altri fattori su cui la comunità scientifica non è ancora riuscita a fare pienamente luce L’ipotesi più accreditata è che il surplus inatteso di riscaldamento globale abbia un ’origine umana, non naturale, e sia in realtà una quota di global warming che finora era solo rimasta nascosta Dipenderebbe dal calo dell’inquinamento delle navi, che ha portato a meno aerosol in atmosfera Queste particelle riflettevano nello spazio parte della radiazione solare in arrivo sul Pianeta, che adesso viene invece incamerata dall’atmosfera e dagli oceani Incredibile ma vero

controeditoriale

Gdo: “Barriere all’ingresso, logiche di acquisto misteriose”

L’indagine che abbiamo svolto tra novembre e dicembre sulla grande distribuzione italiana, indagine che ha portato a designare i Top Fresh Retailer 2025, ha coinvolto 130 tra i più qualificati fornitori di ortofrutta, con un ’adesione che dà la misura di quanto queste aziende tengano a migliorare i rapporti di filiera e la redditività del reparto ortofrutta. Sì, perché l’indagine non si è limitata a chiedere un’indicazione sui gruppi distributivi più virtuosi, ma anche dei suggerimenti, d d detti ai lavori, su come si potrebbe gliorare lo status quo Non è facile perché ad esempio molti indicano come criticità la scarsa formazione degli addetti ai reparti ortofrutta, ma, se ci mettiamo nei panni della Gdo, chi dovrebbe pagare questa formazione? Lo stesso vale per il maggior presidio del reparto Si sa, il costo del personale in Italia ha raggiunto livelli insostenibili, gravati da contributi e tasse di ogni ge re, ed è normale che la Gdo cerchi tenere questa rilevante voce di costo. Anche perché aumentare i costi significa aumentare i prezzi e con la concorrenza spietata che c’è oggi in Italia tra le varie insegne può essere una mossa fatale.

distribuzione italiana. Purtroppo, però, non posso partecipare - spiega l’operatore - non avendo in corso rapporti, e se lo facessi lo farei solo per dare uno zero assoluto a tutte le catene italiane Catene che mi hanno sempre sbattuto le porte in faccia, quasi tutte senza degnarmi nemmeno di un incontro e di un colloquio”.

“La risposta, ovvia, che mi sono dato, di fronte a questi comportamenti - aggiunge - è che alla Gdo italiana non interessano né il buon prodotto, né il buon servizio, né il buon prezzo. Per loro puoi avere i migliori articoli ortofrutticoli sulla piazza, al prezzo più competitivo e con la migliore e veloce logistica, tutto il corredo di costose tifi azioni, ma a loro non interessa Evintemente perché le logiche di acquisto dei buyer sono diverse e misteriose, almeno per me ” .

“Quel poco di Gdo italiana che facciamo - continua - ci vede passare attraverso porte secondarie, perché non sia mai che arrivi un nuovo e serio fornitore Certo è un peccato che il consumatore non sappia che non viene fatto nulla a suo favore”

Tra i tanti spunti raccolti dall’indagine che abbiamo svolto, riportiamo lo “sfogo” di un operatore, che si occupa di produzione e confezionamento, che lamenta la grande difficoltà non solo nel diventare fornitore della Gdo ma anche nel riuscire ad avere udienza dai buyer, nonostante il buon prodotto, il buon servizio e il buon prezzo. Riportiamo il suo pensiero di seguito nella sua integralità.

“Ringrazio per avermi coinvolto nell’indagine sulla grande

“La nostra azienda, che - sottolinea siste dagli anni ’50 del secolo scorora e prospera grazie alla clientela estera, per fortuna, che apprezza la nostra professionalità, serietà, competenza e qualità - quella vera, non quella sbandierata - dei prodotti. Avere un buon prodotto al giusto prezzo e con un buon servizio, evidentemente all’estero sono considerati valori positivi In Italia no ” “Mi viene solo da dire - conclude - povera Italia Perde colpi ogni anno su più fronti, se guardo al comparto ortofrutticolo, ma pare interessi a nessuno, o a pochi”.

EDITORIALE

RITORNO A PORTI SICURI? IMMAGINI

MARKETING

CONOSCERE GLI STILI DI VITA PER SOSTENERE I CONSUMI CRONACA

USA, ESCHERICHIA COLI NEI PANINI

MCDONALD’S: COLPA DELLE CIPOLLE? MERCATI

JINGOLD: IL BRAND GLOBALE DEL KIWI CONSOLIDA LA SUA LEADERSHIP FRONTIERE

UN SEDANO DA 3 700 EURO? È

UNA POCHETTE FIRMATA MOSCHINO LO STUDIO

PESTICIDI, LEGAMBIENTE: SOLO 1 PRODOTTO SU 100 IRREGOLARE, MA GEOPOLITICA

UE-MERCOSUR, PRONTO ALLA FIRMA

L’ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO CAMPAGNE

ANGYS, LA REGINA DELLE PERE RESILIENTE ALLE AVVERSITÀ AZIENDE

CARTON PACK ACQUISISCE FIMAT E SI CONSOLIDA IN EUROPA NEURONEWS

POTENZIARE I SOCIAL MEDIA PER COINVOLGERE GLI UTENTI PERCORSI BIO

RESILIENZA E INNOVAZIONE PARTE DEL DNA DI MELA BIO VAL VENOSTA IDEE

NATALE, PIZZA HUT LANCIA IL VINO AL POMODORO E VA SOLD-OUT SPECIALITÀ

LE MONOPORZIONI DI EUROVERDE UNA BONTÀ PER OGNI OCCASIONE IL LIBRO

PROTEGGI L’INTESTINO E GUADAGNA ANNI CON IL METODO DELLE TRE “F” PACKGING

FRUIT LOGISTICA, LO SNACK-PACK DI CARTON PACK SOTTO I RIFLETTORI NOVITÀ

LE PAUSA PRANZO D’INVERNO: STAGIONALITÀ IN LIMITED EDITION MENS SANA

LE ARANCE, UNO SCRIGNO DI ENERGIA PER L’INVERNO PANORAMA

iFRESH

C O NTE N UTI

26 / ORTOFRUTTA MADE IN ITALY: L’EXPORT VOLA VERSO I 6 MILIARDI

56 / ZUPPE E VELLUTATE FRESCHE: «FAR BOLLIRE ALMENO 5 MINUTI»

68 / IL CARCIOFO, SIMBOLO DEL MADE IN ITALY, MA I CONSUMI...

44 / GERMANIA, ALDI PORTA SUI BANCHI LA SUA NUOVA VARIETÀ DI MELA

64 / CONAD: PRIVATE LABEL AL CENTRO PER CONTINUARE A CRESCERE

72 / L’APE DI GIULIETTA INNOVA CON PASSIONE E IMPEGNO GREEN

86 / KIWI VERDE SUPER IN ABRUZZO,CATENARO LO ESPORTA NEL MONDO

90 / A MACFRUT 2025 IL SIMPOSIO SULLA PATATA E THE HEALTHY FOOD SHOW

Direttore responsabile

Eugenio Felice

Hanno collaborato: Carlotta Benini, Salvo Garipoli, Maddalena De Franchis, Irene Forte, Alice Gelmetti, Massimiliano Lollis, Matteo Sambugaro, Matteo Sgaravato

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

m m a g i n i

La

Grande Mela Bolzano, 21 novembre 2024

Ma quale New York. Bolzano dal 21 al 23 novembre è diventata la capitale mondiale della mela, grazie alla fiera Interpoma, che ha ospitato quasi 16 mila visitatori provenienti da 60 Paesi, alla scoperta di tutte le novità, proposte in oltre 400 stand e al congresso che ha affrontato le sfide future del settore. i

a g i n i

Quota 2 00

San Giovanni Lupatoto (VR), 28 dicembre 2024

Lo sbarco di Aldi in Italia risale al 2018: in 7 anni circa 200 aperture nelle regioni del centro-nord Forse le ambizioni erano diverse, ma tra Covid e permacrisi così sono andate le cose Nella foto il negozio numero 197 aperto il 30 dicembre a San Giovanni Lupatoto (Vr), con 1 052 mq di superficie commerciale e 18 impiegati. i

Top Fresh Retailer

Milano, 1 gennaio 2025

Esselunga si conferma Top Fresh Retailer anche nel 2025. Il premio, indetto dalla nostra testata giornalistica, è il frutto di un’indagine approfondita presso i più qualificati fornitori di ortofrutta ed esprime il campione delle preferenze Esselunga è prima anche nella categoria “il miglior reparto ortofrutta”, ex-equo con Alì. i m m a g i n i

buone notizie | Eugenio Felice

L’ex por t di or t of ru t t a a c c e l e ra
ve rs o i l re c ord de i 6 m i l i a rdi

Cresce l’export di ortofrutta fresca dell’Italia nei primi 9 mesi del 2024: i dati Istat elaborati da Fruitimprese evidenziano un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente dell’8,9% a volume (2.790.628 tons) e del 5,7% a valore (oltre 4,2 miliardi di euro). Sul podio dell’export mele, uva da tavola e kiwi. In import accelera l ’ a v o c a d o . I l p r e s i d e n t e M a r c o S a l v i : “Preoccupano le crisi produttive”

Crescono le esportaz i o n i d i o r t o f r u t t a fresca dell’Italia nei p r i m i 9 m e s i d e l 2024 con un +8,9% a volume e un +5,7% a valore, con un trend che potrebbe consentire alle esportazioni italiane di ortofrutta fresca di battere tutti i record e superare i 6 miliardi di euro a fine anno. In controtendenza il saldo della bilancia commerciale, che, seppur migliorando in termini di volumi (il saldo negativo passa dalle 426 mila tons di settembre 2023 a 280 mila tons), perde di valore quasi dimezzandosi e attestandosi a poco più di 75 milioni di euro contro i 141 dello stesso periodo dell’anno precedente. A incidere su questo dato è l’incremento, peraltro costante, delle importazioni che sfondano il tetto dei 3 milioni di tonnellate (+2,8%) e quello dei 4 miliardi di euro, +7,6% rispetto ai primi 3 trimestri del 2023

Passando all’esame dei singoli comparti i numeri dell’export sono in grandissima parte positivi, tuberi, legumi e ortaggi vedono incrementare le esportazioni del 14,6% a volume e del 1,5% a valore, le esportazioni di agrumi salgono del 12,7% in quantità e del 48% a valore. Bene anche il comparto principale, quello della frutta fresca che, in controtendenza con gli altri cresce di più a valore (+9,1%) che a volume (+5,7%), a testimonianza di un calo delle produzioni che però non incide sul nostro export

Benino la frutta secca le cui esportazioni in valore sono pressoché invariate (+0,2%) ma con l’unico segno negativo del nostro export (-4% in quantità). Continua infine la cavalcata al rialzo della frutta tropicale con un +13,6% a volume e +11,5% a valore che s i a t t e s t a a c i r c a 114 milioni di euro, numeri non esorbitanti ma che dimos t r a n o l ’ e f f i c i e n z a d e g l i o p e r a t o r i d i questo comparto che riescono a creare valore anche dal prodotto non proveniente dal nostro stesso emisfero

Per quanto riguarda i principali prodotti importati, non ci sono grossi scossoni, tranne che per quello che ormai sta diventando un protagonista di questo comparto, l’avocado, le cui imp ortazioni in valore sfiorano i 120 milioni di euro con un aumento del 26,7% rispetto ai primi 9 mesi del 2023.

Per quanto riguarda i prodotti campioni del nostro export, continuano a crescere le esportazioni di mele (+3,4% in quantità e +10,51% a valore) e di uva da tavola (+12,33% in volume, +20,36% a valore), male invece il kiwi che perde quasi 1/3 delle quantità

marketing |

Con os c e re g l i s t i l i di vi t a
pe r s os t e n e re i c on s u m i

Quando il mercato si fa volatile ed il futuro sfidante occorre interrogarsi sul “cosa” ma soprattutto sul “come” proporsi per riuscire ad affrontare contesti di consumo differenti in cui il tema del valore assume nuovi significati. Uno spunto utile ce lo offre David Meerman Scott con la figura del buyer personas

Alla base di questo concetto, l’idea che nel business comprendere bene il proprio target di riferimento deve spingerci a pensare proprio come esso stesso fa. Tale approccio è alimentato dalla individuazione di gruppi di consumatori classificati non solo sulla base di elementi sociodemografici ma sulla base degli stili di vita, dei comportamenti, dei valori, dei bisogni, della relazione con i media tradizionali e no, per arrivare alla shopping journey Un percorso analitico complesso che è alla base dell’annuale indagine consumer SGMarketing che questa volta ha coinvolto 1.200 consumatori di ortofrutta e che è stata presentata a Marca Fresh Dallo studio emergono quattro profili di particolare interesse strategico I “goderecci” (6%): sono single tra i 36 e i 45 anni che vivono al centrosud. Responsabili acquisto esclusivi, godono la vita senza rinunciare alla socialità A caccia di piccoli e grandi piaceri quotidiani, manifestano uno stile di vita non proprio ordinato Per questo profilo, il consumo di ortofrutta è marginale. Il 30% del campione è identificabile nel profilo dei “pragmatici”: uomini e donne tra i 46 e i 55 anni, abitanti prevalenti nel Nord Ovest. Condividono l’incarico della spesa con gli altri familiari, e sono prevalentemente senza figli In cerca di soluzioni facili e veloci volte a semplificare la vita, estroversi, amano

la socialità. Vivono la propria quotidianità concedendosi il giusto riposo senza soffrire di sensi di colpa. Approcciano il consumo di ortofrutta come complemento del pasto

Più di un terzo degli intervistati (35%) appartiene al cluster dei “contemporanei”: sono under 36 residenti per lo più al Centro e al Nord Est Genitori giovani, aspirano ad avere uno stile di vita più tranquillo ed equilibrato ma vivono nella consapevolezza che gli impegni lavorativi e la vita privata rendono difficile adottare abitudini sane. Integrano l’ortofrutta nella propria routine in modo colpevolmente discontinuo Il 29% dei consumatori è rappresentato dai “salutisti” Sono donne over 55, responsabili acquisti esclusivi e con figli fuori casa Perseguono uno stile di vita sano ed equilibrato, ricercando il bene per sé e per il mondo che li circonda. Riescono a conciliare i ritmi della vita moderna con il proprio benessere fisico e psichico. In questo caso l’ortofrutta rappresenta la

parte più importante dei pasti alimentari

Quattro profili alla base delle ben note dinamiche di mercato, quattro missioni e una consapevolezza: nel tempo del “fare” è necessario tradurre l’analisi in proposta appetibile e l’offerta in esperienza di consumo autenticamente appagante.

cronaca | Maddalena De Franchis

Usa, escherichia coli nei panini

McDonald’s: colpa delle cipolle?

Una persona è morta e altre 49 si sono sentite male a causa di un’infezione da escherichia coli che, secondo il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti, sarebbe legata agli hamburger McDonald’s. Secondo le prime indagini compiute sugli ingredienti del panino Quarter Pounder la colpa non sarebbe della carne, come si era ipotizzato inizialmente, ma degli anelli di cipolla fresca

Sarebbero stati degli anelli di cipolla crudi a far divampare lo scorso ottobre, in alcune zone degli Stati Uniti, l’epidemia di escherichia coli che ha fatto tremare McDonald’s: secondo un’indagine preliminare della Food and drug administration, infatti, la causa del decesso e dei 49 malori finora accertati in diversi stati occidentali, specialmente in Colorado e Nebraska, sarebbe stata una fornitura di cipolle prodotta dall’azienda Taylor Farms di Salinas, in California Le cipolle erano utilizzate per farcire il celeb r e p a n i n o Q u a r t e r Pounder (in fot o), dei best-seller sto del brand dagli ar dorati: conosciuto Italia con il nom McRoyal De-Luxe i n S v i z z e r a c o m Cheeseburger Ro yal, è una presen za fissa nei menu dei locali statunit e n s i f i n d a l 1972. Subito dop o l ’ a l l e r t a d ir a m a t a d a l l e autorità sanitarie americane,

nella quale si collegavano i casi di infezione al cibo servito dal colosso degli hamburger, Cesar Piña, responsabile della catena di fornitura di McDonald’s, ha ammesso che, in effetti, potrebbe essere stato un “sottoinsieme di malattie” associato alle cipolle di Taylor Farms a innescare il contagio. Dal canto suo, l’azienda californiana - che gestisce diversi stabilimenti produttivi in tutto il Paese, fra cui uno a Colorado Springs, dal quale sarebbero partite le cipolle ‘incriminate’ - ha dichiarato di aver prontamente ritirato dal mercato le sue cipolle a cubetti, sbucciate e intere.

Inizialmente, verifiche sono state condotte anche sulle polpette di manzo da un quarto di libbra che compongono la ricetta del celebre panino, individuate come possibile fonte di rischio, tuttavia, soltanto l’ipotesi delle cipolle contaminate sembra trovare conferma: sarebbe questa la ragione per cui anche altre catene - da Taco Bell a Pizza Hut, da KFC a Burger King - hanno ritirato le cipolle da alcuni menu.

In una pagina di approfondimento pubblicata dal Financial Times, la giornalista Pan Kwan Yuk ricorda che casi come questo possono danneggiare per anni la reputazione di un ’azienda Ad esempio, Chipotle ha dovuto pagare una multa di 25 milioni di dollari per risolvere le accuse penali secondo cui i ib inato ai clienti E ci sono l’azienda riconquistasse i A tal proposito, l’agenzia di stampa Reuters riporta le dichiarazioni di David Maloni, presidente di Datum Fs, s o c i e t à d i c o n s u l e n z a per le aziende dell’agrifood: “L’impatto del caso Quarted Pounder dipenderà da come McDonald’s riuscirà a gestire la comunicazione relativa all’epidemia e dai sistemi che l’aienda metterà in atto per roteggere i propri clienti”

mercati

Jingold: il brand globale del kiwi consolida la sua leadership |

Jingold consolida la sua presenza sui m e r c a t i g l o b a l i a u m e n t a n d o o f f e r t a e parco clienti. La stagione commerciale prosegue con trend positivi. Exotic Red, leader in Europa della categoria a polpa rossa, è stato al centro di iniziative promozionali nei supermercati europei: le attività instore proseguono a gennaio nella Gdo d’oltremare. Protagonista sui banchi è anche il kiwi a polpa gialla, cuore dell’innovazione di Jingold

Prosegue con entusiasmo la campagna commerciale di Jingold, che con 2 mila ettari in produzione in Italia e all’estero e 850 produttori nelle aree più vocate dell’emisfero boreale e australe è oggi il brand con il maggior numero di varietà di kiwi commercializzate sul mercato mondiale.

La dinamica azienda italiana, che cresce di anno in anno grazie ad ambiziosi piani di sviluppo, è leader in Europa del kiwi a polpa rossa. Exotic Red è un frutto unico, che si distingue per la grande dolcezza e il retrogusto tropicale, oltre che per il colore della polpa, dal cuore rosso brillante. I metodi di coltivazione sostenibili e le tecniche agronomiche più avanzate permettono oggi di avere un kiwi dalle caratteristiche organolettiche straordinarie, con una lunga vita di scaffale, disponibile sui banchi da otto-

bre fino a marzo. Per questa nuova stagione commerciale Jingold ha incrementato del 20% i volumi di Exotic Red, permettendo così a nuovi clienti in tutto il mondo di inserire il prodotto nei propri assortimenti

Anche il consumatore è letteralmente conquistato da questo superfrutto, che a novembre è stato protagonista di esclusive iniziative promozionali nei punti vendita di alcune principali catene della Gdo europea, con un focus particolare in Germania Display accattivanti, promozioni, couponing, concorsi a premi, comunicazione in punto vendita e online: insieme a Exotic Red, grande protagonista sui banchi è stato - ed è tutt’ora - il kiwi giallo, cuore dell’innovazione di Jingold. Un prodotto che è entrato stabilmente nei panieri dei principali mercati europei e mondiali e che registra trend positivi in fatto di vendite Per rispondere alle richieste crescenti di mercato, per la stagione in corso Jingold ha incrementat o u l t e r i o r m e n t e i volumi di kiwi a polpa gialla, sfiorando le 20 mila tonnellate. Sono 2 mila ad o g g i n e l l ’ e m i s f e r o nord gli ettari dedicati alle varietà a polpa gialla Jintao e Jinyan, di cui Jingold detiene la licenza mondiale, e il prossimo obiettivo è quello di raggiungere i 3 mila ettari

Dopo il successo delle iniziative nei supermercati europei, a cui sono seguite a dicembre attività promozionali nei mercati ortofrutticoli, a gennaio Jingold torna ad esser protagonista in Gdo nei mercati d’oltremare, con focus su Cina, Messico e Brasile.

U n s e d a n o d a 3 . 7 0 0 e u r o ?

È

una pochette firmata Moschino

Si chiama “Sedano Bag” ed è il nuovo accessorio di moda firmato Moschino, che per la collezione autunno-inverno ha lanciato un’esclusiva pochette che ha le perfette sembianze dell’ortaggio verde, grazie al design tridimensionale e realistico, con stampa digitale e materiali di pregio, con dettagli realizzati “ m e t i c o l o s a m e n t e a m a n o ” . I l p r e z z o ? 3.700 euro. Nel sito del la maison è presente anche la “Watermelon Bag”...

La notizia ci compare sotto gli occhi a metà novembre scorrendo i feed nella home page di Facebook: è un breve video pubblicitario che, di primo acchito, sembra un annuncio fake. “Suvvia, non può esistere una borsa con le sembianze di questo ortaggio!” è il primo pensiero che viene alla mente. E invece sì, è proprio tutto vero: Moschino ha realizzato una

pochette griffata a forma di sedano. Si porta a mano, con grande stile, e costa “giusto” 3.700 euro.

“Sedano Bag” - è proprio questo il nome della nuova borsetta d’autore - è realizzata in pelle, poliuretano e poliestere nel materiale esterno, in ecopelle e tessuto nella parte interna È stata progettata con la

tecnica della stampa digitale, dall’effetto tridimensionale, con le foglie e i rami in nappa realizzati “ meticolosamente a mano ” in due tonalità di verde, per donare profondità e realismo all’accessorio.

Era in vendita su Zalando - che sponsorizzava l’annuncio sui social - a 3.700 euro appunto e a pochi giorni dal lancio risultavano disponibili solo due pezzi. Nello shop online della maison di moda invece era già sold out A quanto pare, quindi, un grande succcesso o, quantomeno, un successo sopra le previsoni “La sua forma unica - si legge sul sito del marchio - rappresenta il simbolo dello spirito irriverente di Moschino”.

Scorrendo nel sito della nota casa di moda italiana si scopre che è rappresentata anche la frutta, con la Watermelon Bag che ha l’aspetto di una fetta di anguria - con semi - a un prezzo più accessibile: 785 euro Ecco la descrizione: borsa dalla costruzione unica ispirata all’anguria; i pannelli in rilievo forniscono un ’esperienza tattile che imita la buccia irregolare del frutto; i semi sono riprodotti meticolosamente in una stampa lucida a contrasto, aggiungendo un tocco di realismo al design; una creazione giocosa ed ironica, dotata di tracolla staccabile.

Siamo ancora così convinti che l’ortofrutta sia lontana anni luce dall’essere percepita come qualcosa di charme o di lusso? Sempre più spesso sono i grandi brand della moda, della gioielleria o della profumeria a darci lezione di stile, in tutti i sensi

lo studio

P e s t i c i di , Le g a m bi e n t e : s ol o 1 prodotto su 100 irregolare, ma... |

L’ultima edizione del dossier di Legambiente “Stop pesticidi nel piatto” svela un dato piuttosto confortante: solo 1 prodotto su 100 è irregolare. Preoccupa però la presenza di residui anche multipli, accertati nel 41,3% dei campioni. La frutta è la categoria più colpita (74% di campioni contaminati) da uno o più residui, segue la verdura (34%)

Il dossier, elaborato ogni anno, in collaborazione con Alce Nero, è un punto di riferimento fondamentale per comprendere l’impatto delle sostanze chimiche di sintesi sugli alimenti, attraverso un ’analisi dei dati forniti dalle regioni e da enti specializzati, arricchita da contributi scientifici di esperti impegnati nella tutela della biodiversità e nella riduzione dell’impatto ambientale

Il primo dato che emerge dal nuovo report di Legambiente è piuttosto confortante e riguarda tutti i cibi, sia convenzionali che biologici: su 5.233 campioni di alimenti analizzati, la percentuale di irregolarità è

solo dell’1,3%. Tuttavia non possiamo stare del tutto tranquilli: il 41,3% dei campioni analizzati, infatti, presenta tracce di uno o più residui di fitofarmaci. Di questi, il 14,9% è classificato come monoresiduo, mentre il 26,3% rientra nella categoria multiresiduo Tra gli alimenti più colpiti spicca la frutta, con il 74,1% di campioni contaminati da uno o più residui Segue la verdura (34,4%)

“L’uso di insetticidi e fungicidi, come Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil e Imazalil, resta prevalente, evidenziando quanto la protezione delle colture sia ancora fortemente legata a sostanze chimiche di sintesi”, si legge nella nota di Legambiente. Va considerato, a questo proposito, il deterioramento registrato nel comparto della frutta nel 2023: le condizioni climatiche, segnate da piogge abbondanti e temperature miti, hanno favorito infatti la proliferazione di micopatologie, costringendo gli agricoltori a un uso massiccio di anticrittogamici per salvare i raccolti. Un dato allarmante è quello sui sequestri dei pesticidi illegali, che sono quasi raddoppiati nel 2023 in Europa: 2 040 tonnellate di veleni fuorilegge intercettati dall’Europol grazie all’operazione “Silver Axe”, sviluppata in Italia dai Carabinieri forestali

FRUTTA VERDURA

Fonte: Legambiente

Campioni irregolari 1,49%

Campioni regolari senza residui 24,40%

Campioni regolari con un solo residuo 17,36%

Campioni regolari con più di un residuo 56,74%

Campioni irregolari 2,02%

Campioni regolari con più di un residuo 16,87%

Campioni regolari con un solo residuo 17,62%

Campioni regolari senza residui 63,49%

geopolitica

Ue-Mercosur, pronto alla firma l’accordo di libero scambio |

I l 6 d i c e m b r e U r s u l a v o n d e r L e y e n , presidente della Commissione Europea, è volata a Montevideo (Uruguay), per porre il sigillo politico dell’Ue su un accordo storico cui si lavorava da oltre vent’anni per eliminare in tutto o in p a r t e l e r e c i p r o c h e b a r r i e r e c o m m e rciali: l’accordo di libero scambio con il Mercosur che riguarda 700 milioni di persone. Verranno adeguati agli standard Ue anche i protocolli fitosanitari

Il Mercosur è l’associazione regionale che riunisce Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay L’accordo promette di eliminare o ridurre fortemente le barriere commerciali di varia natura che impediscono alle imprese di Ue e Mercosur di operare liberamente nei reciproci mercati: le imprese europee guadagnano l’accesso progressivamente senza limiti al mercato dei quattro Paesi sudamericani, sin qui altamente protetto Lo stesso sarà vero all’inverso per le imprese sudamericane, che avranno accesso al più grande mercato al mondo, che è quello Ue. L’id è q uella di rimuo v tutti gli ostacoli commercio: proced re burocratiche p santi e compless regolamenti o stan dard tecnici diffe renti o frammen tati, divieti d’accesso a operatori stranieri di certa tipologia, dimensione o settore

N e l l ’ a c c o r d o rientra un fondo da 1,8 mili-

ardi di euro che l’Ue si impegna a investire nei Paesi del Mercosur per sostenerne lo sviluppo economico, sociale e ambientale. Per i produttori europei verranno progressivamente azzerate le tariffe imposte dai Paesi del Mercosur all’export di tutti i principali beni agroalimentari: vini, liquori, latte e formaggi, olio d’oliva, pasta, biscot ti e altri prodotti derivati dai cereali, etc Nell’accordo, sottolinea la Commissione Europa, vengono inoltre esplicitamente previste garanzie per 350 diversi prodotti IGP, vietando imitazioni esplicite o surrettizie e proteggendo i relativi marchi: sono inclusi anche prodotti tipici strategici per il made in Italy come Parmigiano Reggiano o Prosciutto di Parma. D’altra parte viene garantito l’accesso al mercato europeo per i produttori sudamericani, ma con dei limiti Ad esempio sulle carni bovine, punto di forza dell’economia del Mercosur, si è concordato un massimo di 99 mila tonnellate di import consentito all’anno. Sia l’Ue che il Mercosur hanno comunque nell’ambito dell’accordo di libero scambio la possibilità di sospendere il libero accesso attivando le relative “clausole di salvaguardia”. Nell’insieme la Commissione parla di un accordo “ambizioso ed equilibrato”, dal punto di vista commerciale e geopolitico: si stima un risparmio di almeno 4 miliardi di euro per l’econoi i i i di dazi e tariffe che le impreversare. Un assist alle 60 mprese europee per crescere su un nuovo mercato - non solo nell’agroalimentare, anche nei settori tessile ed automotive, chimico e f a r m a c e u t i c o - e s t e nd e n d o a l c o n t e m p o a i quattro grandi Paesi gli elevati standard europei in termini di protezione dei lavoratori, salvaguardia dell’ambiente, tutela ella salute umana, animae delle piante

à campagne | Giovanni

Angys, la regina delle pere

re s i l i e n t e a l l e a vve rs i t

Con l’inizio di dicembre ha preso il via la campagna della pera Angys, prodotta e distribuita in Italia in esclusiva da Spreafico Francesco & F.lli Spa. Anche quest’anno Angys si conferma un frutto d’eccellenza in grado di unire gusto, qualità e dolcezza, nonostante le crescenti difficoltà legate alla produzione agricola, come i cambiamenti climatici e le malattie parassitarie, grazie all’ottimo lavoro dei tecnici e dei produttori

L’8 dicembre, in occasione della festivit à d e l l ’ I m m a c o l a t a Concezione, è iniziata la commercializz a z i o n e d e l l a p e r a Angys, un frutto di eccellenza in grado di unire gusto, qualità e dolcezza Come ormai accade da diversi anni, produrre pere di alta qualità è una sfida sempre più complessa Quest’anno, nonostante le crescenti difficoltà legate alla produzione agricola, come i cambiamenti climatici e le malattie parassitarie, l’ottimo lavoro dei tecnici e dei produttori ha consentito di ottenere un prodotto eccellente sia per qualità che quantità, confermando una campagna dalle premesse interessanti Angys, infatti, ha saputo reagire e proteggersi dall’andamento stagionale, confermandosi come un prodotto d’alta gamma in grado di rispondere alle aspettative di un mercato sempre più esigente

“Anche quest’anno la campagna di Angys evidenzia un prodotto che rispecchia appieno i valori di qualità, tradizione e innovazione che da sempre la contraddistinguono”, commenta Simone Spreafico, consigliere delegato di Spreafico Francesco & F.lli. “È un ’ottima annata dal punto di vista organolettico, con pere di categoria 1 di qualità superiore, ed estetico, grazie a una buona pezzatura dei frutti, tanto che il 50% delle pere è compreso fra i calibri 75 e 85 mm La perfetta combinazione di gusto, estetica e standard qualitativi rigorosi sono per noi la base di una campagna di successo ” .

Le pere Angys di questa stagione si distinguono per un elevato grado zuccherino, che conferisce una dolcezza superiore, e per gli aromi intensi che da semp r e r a p p r e s e n t a n o un tratto distintivo del prodotto Anche l ’ a s p e t t o v i s i v o r ispecchia gli alti livelli qualitativi, con la classica colorazione che caratterizza questa varietà Con una dolcezza e un ’ ar o m a t i c i t à e c c e z i onali, oltre a un ’estetica impeccabile, la pera Angys anche in q u e s t a c a m p a g n a 2024-2025 si conferma un punto di riferimento nel panorama della frutta di alta gamma

La Pera Angys è accompagnata da una campagna di comunicazione che punta a rafforzare il legame con i consumatori. Con una presenza attiva sui social media (Facebook e Instagram @pe ra angy s ) e attività di promozione presso i punti vendita in alcune delle principali catene della distribuzione, il marchio si conferma leader di settore e riferimento per i consumatori amanti della qualità

aziende |

Ca r t on Pa c k a c qu i s i s c e Fi m a t
e s i c on s ol i da i n E u ropa

Cartonpack Group ha annunciato a dicembre l’acquisizione della maggioranza di Fimat, azienda lombarda con una consolidata reputazione nell’industria alimentare, in cui si è affermata come partner affidabile altamente specializzato nelle tecnologie di stampa e produzione di imballaggi in cartone

Con questa operazione, Fimat, azienda con sede a Boffalora sopra Ticino (Milano), amplierà ulteriormente il portafoglio di soluzioni di imballaggio in cartone del gruppo e consoliderà la sua presenza industriale nel Nord Italia, dove Carton Pack, leader nel settore degli imballaggi alimentari multi materiali, ha mostrato una forte crescita, rafforzando allo stesso tempo la presenza nel mercato internazionale come quello francese e tedesco Fimat continuerà a essere guidata dalla famiglia Fornaroli garantendo così la continuità gestionale e il mantenimento degli elevati standard qualitativi e di servizio per cui l’azienda è rinomata

Questa acquisizione rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di espansione e diversificazione di Carton Pack, consolidando l’espansione nel mercato europeo degli ultimi anni, che ha visto una serie di acquisizioni iniziate nel 2020, sotto la guida della famiglia fondatrice e il supporto del fondo d’investimento A&M Capital Europe (AMCE), consentendo al gruppo di raggiungere un fatturato di 200 milioni di euro nel 2024. L’accordo rappresenta la seconda importante manovra di espansione di Carton Pack nel giro di un mese: lo scorso 27 novembre infatti il gruppo italiano specializzato nella produzione di imballaggi per il settore ortofrutticolo e alimentare aveva annunciato

l’acquisizione dell’azienda inglese Clifton Packaging, specializzata nella trasformazione di film flessibili per imballaggi alimentari.

Nuove sinergie con focus sull’ortofrutta L’unione strategica di Fimat e Carton Pack libera potenti sinergie, amplificando i vantaggi sia per le aziende che per i loro clienti. Grazie alla com binazione delle risorse produttive e delle competenze tecniche e commerciali, con un focus specifico nel settore dell’ortofrutta, le due aziende saranno in grado di offrire ai propri clienti soluzioni di imballaggio sempre più innovative e competitive, rispondendo in modo efficace alle esigenze di un mercato in continua evoluzione

Il Gruppo Cartonpack, con il suo distintivo approccio multi materiale e un forte orientamento verso soluzioni eco-sostenibili, rafforza ulteriormente il proprio impegno verso una produzione responsabile,

combinando l’eccellenza qualitativa del prodotto con la tutela dell’ambiente, utilizzando materie prime riciclate e riciclabili Questa costante attenzione sottolinea l’impegno dell’azienda nel promuovere un futuro sostenibile, elevando gli standard di settore nelle soluzioni di imballaggio sostenibili.

percorsi

Germania, Aldi mette sui banchi la “sua” nuova varietà di mela

Aldi Nord, in Germania, ha messo in promozione a dicembre per un periodo limitato ALDIamo: una nuova varietà di mela (in foto), coltivata alle porte di

A m b u r g o , c h e i l g r u p p o d i s t r i b u t i v o ha promesso essere “croccante, fresca e dolce” e che è stata sviluppata dall’organizzazione di produttori Züchtungsinitiative Niederelbe (ZIN) in collaborazione con l’Università di Scienze Applicate di Osnabrück

Si chiama ALDIamo, è di origine tedesca - Amburgo per l’esattezza, il suo colore è un bel rosso brillante e promette di essere croccante, succosa e dal gusto fresco e dolce: è la mela lanciata a dicembre in Germania dalla catena Aldi Nord, come annunciato dalla stessa insegna in un comunicato. La nuova varietàcoltivata nella regione di Altes Land, alle porte di Amburgo, la più grande area frutticola contigua del Nord Europa - è stata sviluppata dall’organizzazione di produttori Züchtungsinitiative Niederelbe (ZIN) in collaborazione con l’Un i v e r s i t à d i S c i e A p p l i c a t e d i Os brück. Aldi Nord proposto la mela A DIamo in promoz ne a 1,99 euro al k nel corso di un p riodo davvero bre ve: dal 2 al 7 di cembre.

Per la catena ted esca lo sviluppo e la vendita della mela ALDIamo non è una novità assoluta Già n e l l ’ a u t u n n o

del 2019, infatti, la divisione Aldi Süd aveva aderito come partner strategico al progetto della nuova varietà sviluppata da ZIN e dall’ateneo di Osnabrück. Dopo una fase di test, nel corso del 2023, Aldi Süd aveva venduto la varietà tedesca nei suoi oltre duemila punti vendita. Ora è quindi il turno della “ sorella” Aldi Nord, che però non ha reso noto come gestirà prezzi e vendita della varietà dopo la prima settimana promozionale di dicembre

Ciò che è certo è che lo sviluppo di una nuova varietà di mele non è mai un processo semplice e di immediata realizzazione. “Ci vuole molto tempo - spiegava l’agricoltore Ulrich Buchterkirch in occasione del lancio per Aldi Süd - per sviluppare una nuova varietà. Ci sono voluti 20 anni per arrivare al punto in cui potevamo pianificare la distribuzione Per questo - concludeva - siamo particolarmente orgogliosi di poter finalmente raccogliere i frutti del nostro lavoro e vederli nei negozi Aldi Süd”

Lo scorso agosto Aldi Nord ha annunciato il lancio della nuova campagna “So einfach geht Frische” (“La freschezza è così facile”), che mira a promuovere i prodotti freschi disponibili nei suoi negozi. “Con questa campagna - ha dichiarato in un comunicato Marc Lennefer, direttore della strategia clienti di Aldi Nord Germania - mostriamo come la nostra insegna i l f h ll ita delle persone in tutta dimostrare ai nostri cliencquistare alimenti freschi da Aldi Nord non è solo facile, ma anche economico”.

Nonostante non manchino, anche in Europa, i casi in cui un gruppo della grande distribuzione si metta a fare anche il produttore, la mela ALDIamo è probabilmente la prima mela il cui sviluppo ommerciale viene gestito irettamente da un gruppo ella Gdo

neuronews | Matteo Sgaravato*

P ot e n z i a re i s oc i a l m e di a
pe r c oi n vol g e re g l i u t e n t i

Anche nel mondo ortofrutticolo, un mercato competitivo e in continua evoluzione, l’interazione con i consumatori sui social media è ormai diventata strategica per il successo commerciale. Per questo è importante sapere come ottimizzare la comunicazione digitale. Le neuroscienze possono fornire indicazioni su come creare contenuti che a t t i r i n o l ’ a t t e n z i o n e e i n f l u e n z i n o l e decisioni d’acquisto

Comprendere i meccanismi neurologici che governano l’attenzione, l’emozione e la decisione d’acquisto può rivelarsi determinante nella definizione di un piano editoriale efficace e nella creazione di contenuti mirati da veicolare sui social media. Le neuroscienze ci insegnano che le emozioni giocano un ruolo cruciale nell’influenzare le decisioni di acquisto Partendo dalla definizione del piano editoriale per i canali social, la strategia comunicativa deve integrare elementi che evochino sensazioni positive legate ai prodotti ortofrutticoli, come freschezza, salute e sostenibilità. Raccontare storie sull'origine dei prodotti, sul lavoro degli agricoltori e sui benefici nutrizionali attiva il sistema limbico del cervello, responsabile delle emozioni, favorendo un legame più profondo con il brand

Sui social è fondamentale usare un linguaggio chiaro e coinvolgente, stimolando la curiosità del lettore, invitandolo ad interagire tramite call-to-action. Le neuroscienze ci suggeriscono che le informazioni presentate in modo narrativo risultano più memorabili e persuasive Ad esempio, un post che narra la storia di un agricoltore impegnato in pratiche sostenibili non solo informerà il pubblico, ma genererà anche un senso di fiducia verso il prodotto, influenzando positivamente le scelte d’acquisto. Anche le immagini sono significative in questo contesto: foto evocative e di qualità possono attivare reazioni emotive intense. Colori vivaci e composizioni armoniose favoriscono il ricordo e creano associazioni positive con il brand Infine, la gestione del rapporto con i follower richiede un approccio empatico e reattivo. Un coinvolgimento attivo con il pubblico rafforza il legame tra il brand e i l c o n s u m a t o r e : r i s p o n d e r e v e l o c emente alle domande, interagire con i commenti e instaurare un dialogo accresce la fiducia e stimola i l s e n s o d i c o m unità Gli utenti, sentendosi valorizzati, saranno più propensi a considerare il brand al momento dell’acquisto.

Integrare le neuroscienze nella strategia comunicativa sui social media offre quindi un vantaggio competitivo. Ogni aspetto, dalla pianificazione dei contenuti, alla selezione delle immagini e alla gestione delle relazioni, può essere ottimizzato per massimizzare l’efficacia, ma è necessario avvalersi di professionisti con competenze adeguate

percorsi bio

Resilienza e innovazione par te del dna di Mela bio Val Venosta |

Il cambiamento climatico è una delle maggiori sfide del nostro tempo, in particolare nell’arco alpino dove gli effetti sono più pesanti e rapidi rispetto ad a l t r e a r e e i n I t a l i a . C h r i s t i a n G a m p e r : “VIP - Val Venosta risponde con innovazione, ricerca e sperimentazione, sia in campo che in magazzino”. Intanto la raccolta 2024 delle mele bio si è chiusa bene, con volumi in leggera flessione ma una qualità superiore

Il clima è in continua evoluzione, con fenomeni sempre più estremi, come spiega Christian Gamper, responsabile qualità per il bio di VIP: “Dal 2017 continuano a registrarsi problematiche relative all’alternanza delle produzioni con rese sempre più variabili, così come alla presenza dell’afide lanigero e a fioriture precoci spesso seguite da gelate tardive”.

Si tratta di eventi per i quali è necessario reagire e prepararsi. Il riferimento è ai programmi di ricerca del Centro di sperimentazione Laimburg e il Consorzio innovazione varietale Alto Adige, con il quale VIP, l’Associazione Ortofrutticola della Val Venosta, collabora da anni per la selezione di varietà sempre più tolleranti a parassiti, malattie fungine e climi caldi

“Grazie a questo lavoro di ricerca, già oggi il 30% delle nostre varietà bio, come Topaz, Bonita, SQ159Natyra e Pinova, sono tolleranti alla ticchiolatura”. Negli ultimi tempi ci si è concentrati anche sullo studio di nuovi portinnesti come soluzione alle sfide da affrontare In generale, una buona sperimentazione diventerà un fattore sempre più importante “E se da una parte guardiamo al futuro, dall’altra agiamo nel presente - sottolinea Gamper. Molti meleti bio sono dotati di irrigazione antigelo e coperti da reti antigrandine, strutture che possono assumere anche funzione ombreggiante per riparare i meleti dal sole estivo” La professionalità e l’elevata specializzazione dei soci produttori in campo, inoltre, sono completate e valorizzate in fase di lavorazione attraverso l’implementazione di tecnologie quali il trattamento con acqua calda, per ridurre la marcescenza in magazzino, e gli impianti di lavaggio del prodotto, per minimizzare i difetti durante lo stoccaggio. Nonostante le difficoltà, la raccolta 2024 delle mele bio in Val Venosta si è chiusa positivamente “Il volume si attesta al 94% rispetto al 2023; il prodotto è stabile, con una durezza addirittura superiore a quella dello scorso anno e un grado zuccherino nella media L’obiettivo di VIP - conclude Gamper - rimane chiaro: confermarsi leader nel settore delle mele bio in Europa, garantendo al contempo i giusti ritorni ai soci produttori. La cooperativa dimostra che la resilienza e l’innovazione possono trasformare i rischi legati al climate change in opportunità di crescita”

idee

Natale, Pizza Hut lancia il vino a l pom odoro e va s ol d- ou t

Pizza Hut negli Stati Uniti ha lanciato il Tomato Wine, il vino al pomodoro, realizzato con pomodori maturi e succ o s i r a c c o l t i a l c u l m i n e d e l l a l o r o d o lcezza. Prodotto da una cantina in Kans a s , i l v i n o i n b o t t i g l i a , d i 1 2 , 7 g r a d i , è stato proposto in edizione limitata nelle pizzerie della catena. L’insolito binomio vino e pomodoro, che forse in Italia lascerà perplesso più di qualcuno, ha stregato il pubblico statunitense

Enologi, professionisti e appassionati del vino in Italia e in Europa tenetevi forte, perché la notizia non è per i deboli di cuore Si chiama Tomato Wine e, come dice il nome stesso, si tratta di un vino aromatizzato al pomodoro. A proporlo questo Natale in Usa e in edizione limitata - in collaborazione con la cantina a conduzione familiare Irvine’s Just Beyond Paradise Winery del Kansas - è stata la catena di pizzerie americana Pizza Hut Il vino viene definito dai suoi produttori come un vino gastronomico “rivoluzionario” realizzato con pomodori maturi e cosi raccolti al cu ne della loro dolcez Come si legge sul s della cantina, “I n stri mastri vignaio hanno saputo tra re note luminose d e r b e a r o m a t i c h e p e r c r e a r e u n ’ esperienza saporita, ma dolce, che s f i d a i c o n f i n i tradizionali del vino Un rosso deciso che presenta una con-

sistenza vellutata con note di basilico, origano e un sussurro di aglio, che lo rendono un compagno ideale per la cucina italiana e particolarmente perfetto per accompagnare una pizza calda e fresca Ogni sorso di questa edizione limitata - conclude - racconta l’innovazione e la tradizione che si uniscono in un bicchiere, rendendolo un compagno ideale per la vostra pizza Pizza Hut preferita”.

Il vino è stato proposto da Pizza Hut all’interno della sua Triple Treat Box per poco meno di 20 dollari, in una confezione natalizia che contiene, oltre a una bottiglia di Tomato Wine, due pizze medie, grissini o bastoncini di formaggio e un dessert a scelta “Pizza Hut - si legge sul comunicato stampa diffuso dalla catena - presenta la sua innovativa rivisitazione del binomio pizza e vino per aiutare gli ospiti a presentarsi come gli eroi della festa con la Triple Treat Box in una mano e il vino al pomodoro nell’altra”

L’insolita combinazione di vino e pomodoro viene descritta come una miscela aromatica di erbe fresche e spezie “ con ricche note di pomodoro maturato al sole e un sottile sentore di quercia tostata, che ricorda la crosta di una pizza perfettamente cotta”. In quanto al gusto, pare che il vino offra un sapore simile a quello di un vino bianco, se gustato fresco.

“Come brand che ha aperto la strada a molte novità l ff El e Slayton, direttore della Pizza Hut - abbiamo precoppiata classica e amata, quella tra pizza e vino rosso, e l’abbiamo ribaltata, con l’obiettivo di suscitare curiosità e creare serate memorabili” Un obiettivo d e c i s a m e n t e r a g g i u n t o stando ai dati di vendita: il vino al pomodoro di Pizza Hut a dicembre infatti era già sold-out sui siti web dedicati, sia in bottiglia che ll’interno delle box speciadi Pizza Hut. l

Le m on oporz i on i di E u rove rde Una bontà per ogni occasione | Irene Forte specialità

Euroverde rilancia i piatti pronti freschi monoporzione presentando un restyling completo del pack, per un’esperienza d’acquisto ancora più coinvolgente. Le nuove linee, Bontà Classiche, Bontà Invernali, Bontà Regionali e Bontà Rustiche, offrono piatti genuini e dal sapore autentico, ideali per ogni occasione

Euroverde Società Agricola sta vivendo un periodo ricco di novità, infatti con il lancio di quattro nuove linee a marchio Bontà di Stagione e un importante restyling grafico promette di arricchire l’esperienza dei consumatori La rinnovata identità visiva dei prodotti dell’azienda bresciana ha come obiettivo quello di offrire un ’esperienza unica all’insegna della qualità, della freschezza e della genuinità Il progetto di rilancio parte dall’idea di clusterizzare in quattro nuovi contenitori l’offerta di piatti pronti freschi in formato monoporzione, ognuno dei quali caratterizzato da un colore distintivo che ne aumenta la riconoscibilità a scaffale e facilita l’esperienza d’acquisto dei consumatori Il restyling del packaging è il risultato di un ’attenta analisi delle esigenze dei consumatori proprio per rendere la scelta del prodotto più piacevole e immediata. Ogni elemento è stato studiato attentamente per comunicare la cura e l’attenzione dedicate alla preparazione di ogni ricetta Su ogni confezione la foto della ricetta mostra il piatto preparato con maestria dagli chef di Bontà di Stagione, il nome della referenza, ben visibile accanto alla foto del piatto, al centro le immagini degli ingredienti caratterizzanti della ricetta con sotto l’indicazione dei claims nutrizionali, che evidenziano le caratteristiche salutari di ciascun prodotto, rendendo ogni confezione non solo esteticamente accattivante,

ma anche informativa. Infine sul lato sinistro del face viene evidenziato il nome della linea specifica: Bontà Classiche (in verde), la linea continuativa disponibile tutto l’anno; Bontà Invernali (in borgogna), con piatti caldi e avvolgenti perfetti per i mesi più freddi; Bontà Regionali (in rosso), che porta in tavola le ricette tradizionali italiane; Bontà Rustiche (in marrone), con piatti sfiziosi ideali come contorni o piatti principali.

Tre le novità di prodotto, tre nuove ricette che arricchiscono ulteriormente l’assortimento di Bontà di Stagione La Crema di Zucca e Castagne in monoporzione da 300gr , un piatto autunnale ricco di sapori, perfetto per i mesi più freddi Due le grandi novità in doppia porzione da 620gr : la Zuppa Rustica ai 5 Cereali, un mix perfetto di riso rosso, farro, orzo, avena e grano tenero arricchito dalla presenza di verdure selezionate e dal potere nutriente dei legumi. La Vellutata di Broccoli e Zucchine, un piatto leggero e

appagante, perfetto per una pausa sana e gustosa, caratterizzato dal contrasto tra il sapore delicato delle zucchine e quello vivace dei broccoli Ogni ricetta è pensata per chi cerca un piatto pronto di qualità con un packaging che riflette l’impegno di Euroverde nel migliorare costantemente l’esperienza di consumo. Tali novità conquisteranno il palato e il cuore di chi cerca il gusto autentico e genuino delle cose fatte bene.

il libro |

Proteggi l’intestino e guadagna anni con il metodo delle tre F

Una rivoluzione sta investendo la ricerca medica. Immunologi, oncologi, psichiatri, neurologi, gastroenterologi, dermatologi, odontoiatri e ginecologi studiano la possibilità di modificare il microbiota, il nostro popolo interno di microrganismi, per curare le patologie. Ai progressi della nuova scienza è dedicato questo volume, unico nel panorama internazionale, firmato da Maria Rescigno e Carlo Selmi

Maria Rescigno è una delle massime esperte di microbiota, Carlo Selmi, è un immunologo di fama internazionale Con il libro “Microbiota, se lo conosci ti curi meglio”, uscito nel mese di novembre, aprono una porta sul futuro e spiegano quali progressi possiamo aspettarci. Già nell’immediato ognuno di noi può cercare di portare equilibrio nel proprio microbiota con il metodo delle tre F, come lo definiscono gli autori: fibre, cibi fermentati e fitness Pagina dopo pagina, lettrici e lettori impareranno a conoscere la metà nascosta della nostra natura, con scoperte sorprendenti. Abbiamo batteri che ci spingono in palestra, altri che ci fanno assorbire più calorie dal cibo che mangiamo e altri ancora che influenzano il nostro umore. Di una cosa i due scienziati sono certi: “Se il microbiota è in equilibrio, anche noi stiamo bene” Il libro fa parte della collana Scienze per la vita, ideata e diretta da Eliana Liotta, giornalista e comunicatrice scientifica

Per anni sottovalutato, il microbiota rappresenta oggi un “ organo in più” con un’influenza radicale sul benessere e sul funzionamento del sistema immunitario. Cattiva alimentazione, stress e stile di vita lo modificano in negativo. La scienziata Maria Rescigno, prorettrice alla Ricerca di Humanitas University e vice direttrice scientifica per la Ricerca di base dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, spiega in questo volume come mantenerlo in equilibrio a partire dalla

tavola Un microbiota in equilibrio rafforza il sistema immunitario, fornendo resistenza alla colonizzazione da parte di germi patogeni attrav erso l’instaurarsi di un preciso equilibrio tra i diversi ceppi Influenza il m eta b olismo energetico e il comportamento. Sintetizza vitamine, acidi g r a s s i e a l t r e s ostanze, partecipa alla degradazione dei nutrienti e ci aiuta nella digestione

“Microbiota, se lo conosci lo curi meglio”, autore Maria Rescigno, Sonzogno Editore, 17,00€, 160 pag., pubblicato il 12 novembre 2024

Ancora: modula la quantità e l’effetto d e g l i o r m o n i s e ssuali, che a loro volta influenzano molte specie di batteri E modula altresì la densità della massa ossea, partecipando all’assorbimento di calcio e vitamina D Un microbiota sano arriva persino a influenzare la funzione del sistema nervoso Di recente si è persino scoperto che ha un ruolo nel metabolismo dei farmaci. Per esempio, alcuni microbi degradano i chemioterapici rendendoli inefficaci, altri potenziano terapie antitumorali come l’immunoterapia.

“Il microbiota è l’organo più versatile del nostro corpo, si modifica in base alla dieta, all’ambiente e alle fasi della vita Si capisce, dunque - spiega Maria Rescigno - quanto importante sia mantenerlo in equilibrio ogni giorno, aiutandoci con piccoli, ma determinanti accorgimenti. Noi lo chiamiamo il metodo delle tre F, che bisogna sempre avere presente nella propria vita, soprattutto quando l’età avanza: le fibre, i cibi fermentati e il fitness che, insieme, contribuiscono a mantenere giovane più a lungo l’universo dei nostri microbi”

la notizia | Carlotta

Benini
Z u p p e e v e l l u t a t e f r e s c h e :
“Far bollire almeno 5 minuti”

A seguito della morte di una signora a Roma per botulino nel mese di settembre, con grave intossicazione anche della figlia, essendo la principale indiziata una vellutata fresca di carciofi, il Ministero della Salute ha raccomandato ai produttori di zuppe e vellutate di mettere bene in evidenza nelle confezioni la dicitura “far bollire almeno 5 minuti”. Elisabetta Pellegrini (Coop): “Confligge con la natura del prodotto”

Una tegola caduta in testa a tutti, produttori e distributori, costretti ad adeguarsi da un giorno all’altro alle ultime indicazioni ministeriali in materia di food safety, pur sapendo che, sul prodotto in questione, queste nuove raccomandazioni mettono in discussione le caratteristiche intrinseche e la ragione d’essere del prodotto stesso. Stiamo parlando delle zuppe e vellutate fresche pronte al consumo, una categoria che è finita nell’occhio del ciclone dopo la tragedia avvenuta a settembre scorso a Roma, quando una donna anziana è deceduta intossicazione da tulino a causa, pre mibilmente, del c sumo di una vel tata ai carciofi com prata al superme cato La zuppa er stata mal conser vata, non rispett a n d o l a c a t e n a d e l f r e d d o ? L a donna l’aveva riscaldata adeguatamente prima di consumarla? Sono tutti in-

terrogativi ai quali, a fine dicembre, non era ancora stata data una risposta Fatto sta che il Ministero della Salute è intervenuto pubblicando il 30 ottobre scorso una circolare indirizzata a Federdistribuzione, Ancc Coop e Ancd Conad che, in attesa di ulteriori accertamenti da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, suggerisce a produttori e distributori di indicare sulle confezioni di zuppe e vellutate fresche, in caratteri ben evidenti, la dicitura “far bollire per almeno 5 minuti” Una misura precauzionale che eliminerebbe il rischio di botulismo alimentare Ebbene, dopo settimane di discussioni sul tavolo di lavoro fra il ministero e le associazioni dei produttori e della Gdo, a inizio dicembre il dado è stato tratto: quando un retailer per primo ha scelto di recepire le disposizioni ministeriali imponendo ai propri fornitori di apporre in etichetta la dicitura “bollire per almeno 5 minuti”, i player della quarta gamma co-packer di questo gruppo distributivo si sono giocoforza dovuti adeguare, aggiornando sia i propri prodotti a proprio marchio che le referenze per la private label, con un effetto a catena su tutte le altre aziende del settore e sugli altri gruppi della grande distribuzione.

“Una tegola? Quello che ci è caduto in testa lo definirei un macigno, rende meglio l’idea della portata d ll ” i i Eli betta Pellegrini, buyer orgamma di Coop Italia “Ci dovuti adeguare di fretta, con soluzioni provvisorie. La zuppa ‘ready to heat’ è un piatto pronto per essere consumato in pochi minuti dopo essere stato riscaldato L’ebollizione per almeno 5 minuti allunga i tempi, non solo di riscaldamento ma anche del successivo raffreddamento, e mete in discussione tutte le aratteristiche intrinseche el prodotto stesso”.

Lo s n a c k - pa c k di Ca r t on Pa c k sotto i riflettori di Fruit Logistica packaging | Irene Forte

Smilesys, azienda del Gruppo Carton Pack specializzata nella produzione di f i l m r i c h i u d i b i l i , l a n c i a u n a n u o v a soluzione di confezionamento che è stata segnalata fra le innovazioni più esclusive in vetrina a Fruit Logistica 2025. Si tratta di un film richiudibile top seal denominato Smilesys BK-70+ che sigilla le confezioni risparmiando c o s ì i l c o p e r c h i o . I l f i l m , i n o l t r e , p u ò essere aperto e chiuso svariate volte

Attualmente l’attenzione crescente verso la sostenibilità fa crescere la domanda di imballaggi leggeri, riciclabili o compostabili al fine di ridurre l’impatto ambientale, economico e funzionale e il ruolo del top seal è proprio quello di stare al passo con i tempi p e r p r e s e n t a r e a l meglio ogni prodotto. Infatti sostenibilità significa, per Carton Pack, impiegare tecn o l o g i e i n t e l l i g e n t i nei consumi di energia e materie prime e salvaguardare l’ambiente in ogni fase del processo produttivo e distributivo. Di recente l’azienda italiana con base in Puglia, specializzata nella produzione di packaging per il settore ortofrutticolo e alimentare, ha lavorato molto su questo fronte, introducendo nuovi imballaggi top seal, puntando a soddisfare il maggior numero di richieste ed esigenze

Dalla partnership con Smilesys Spa, azienda italiana specializzata nella produzione di film richiudibili, nuova entrata nel gruppo, è stato introdotto nell’assortimento un prodotto unico e innovativo dal grande potenziale commerciale. Smilesys ha brevettato una tecnologia che permette di aprire e richiudere il packaging svariate volte, grazie a un film top seal applicabile su diversi tipi di materiali, sia plastici che cellulosici come carta, cartoncino e polpa Per questo suo carattere di assoluta innovazione, questa tecnologia è stata selezionata fra gli Spotlights 2025 di Fruit Logistica.

In unione con tutte le linee di prodotto top sealable già disponibili nel catalogo Carton Pack, è possibile offrire al cliente una ricchissima offerta di soluzioni per qualsiasi esigenza e necessità, rafforzando il posizionamento in quanto unico partner globale e affidabile per il confezionamento. Il risultato è un pac k a g i n g r i c h i u d i b ile, riciclabile, sostenibile e molto facile da utilizzare e smaltire dopo il consumo. La finitura si p r e s e n t a r i g i d a e molto stabile, in grado di offrire una buon a p r o t e z i o n e a l l a manipolazione e agli urti. La richiusura offre al consumatore una esperienza d’uso piacevole, evitando di dover rompere la confezione e permettendone il dosaggio e la conservazione. Richiudendo, il prodotto rimane sigillato mantenendosi fresco per molto più tempo, evitando lo spreco di cibo Tutti i film possono essere micro-perforati al laser oppure macro-forati e sono dotati di trattamento anti-fog e su richiesta anche di sigillo di garanzia

novità | Irene Forte

Le Pa u s a P ra n z o d’I n ve rn o:
s t a g i on a l i t à i n l i m i t e d e di t i on

N u o v e i n s a l a t e p r o n t e a l c o n s u m o i n l i m i t e d e d i t i o n : s o n o l e P a u s a P r a n z o d’Inverno proposte da OrtoRomi, tre festose referenze in un elegante pack premium, con nuove ricette impreziosite da ingredienti stagionali come melagrana, finocchi e arance, che rispondono alla domanda di prodotti freschi, gustosi e salutari. La praticità di sempre con un pack studiato per attrarre il consumatore durante la stagione invernale

La Cooperativa Agricola OrtoRomi ha presentato a inizio dicembre una limited edition delle Pausa Pranzo, le sue celebri insalate in vaschetta: le Pausa Pranzo d’Inverno, tre gustose insalate disponibili in una vaschetta elegante e distintiva, caratterizzata da un top con dettagli in oro metalizzato, che massimizza l’impatto a scaffale.

Preparate con ortaggi freschi da filiera corta e controllata ed ingredienti selezionati di prima scelta tipici della stagione, secondo ricette bilanciate e ricercate, le tre insalate pronte sono state pensate per il consumo stagionale delle festività natalizie e del periodo invernale.

Nel dettaglio, la prima referenza, da 125 grammi, contiene insalata e ortaggi freschi - lattughino verde e rosso, rucola e spinacino - con l’aggiunta di arancia e finocchio La seconda referenza, da 125 grammi, è un mix ricco, tradizionale e colorato di radicchio rosso e variegato, noci e chicchi di melagrana. La terza referenza, infine, da 155 grammi, è un’insalata ricca e nutriente che unisce indivia scarola, valerianella, lattughino rosso, uva e formaggio grana padano.

“Con le Pausa Pranzo d’Inverno - dichiara Martina Boromello, responsabile marketing e comunicazione OrtoRomi - rispondiamo alla domanda di prodotti freschi, gustosi, salutari ma anche visivamente attraenti e capaci di arricchire la tavola delle feste e della stagione invernale. Abbiamo pensato a una limited edition che supera il concetto del prodotto da ricorrenza estendendo lo spirito del prodotto “speciale” anche nel periodo successivo al Natale, attraverso un pack elegante che possa distinguersi e risaltare a scaffale”

Le tre nuove referenze sono indicate sia per il consumo domestico che per il fuori casa, contenendo al loro interno il kit dressing. A dimostrazione del costante impegno OrtoRomi per la sostenibilità ambientale, le insalate Pausa Pranzo d’Inverno, come le altre in assortimento, sono confezionate in pratiche vaschette quadrate, in plastica riciclata all’80% e 100% riciclabile, con forchettina compostabile

mens sana | Alice Gelmetti (die t is t a)

Le a r a n c e , u n o s c r i g n o

d i e n e r g i a p e r l ’ i n v e r n o

Le arance sono uno dei tipici frutti pres e n t i n e i c a r r e l l i d e l l a s p e s a d i q u e s t a stagione. Quali sono le sue proprietà? Quante dovremmo mangiarne? E quanto fanno bene? Scopriamolo subito… La prima cosa che viene in mente pensando alle arance è sicuramente il loro noto apporto di vitamina C. L’acido ascorbico (vitamina C appunto), è una molecola dalle molteplici proprietà, ma la più nota è il suo potere antiossidante

Proprio grazie a questo potere, l’acido ascorbico aiuta a prevenire invecchiamento e danni cellulari che possono verificarsi soprattutto nel momento del cambio di stagione, quando il nostro sistema immunitario è più debole ed esposto a virus e batteri. Oltre a proteggerci dall’influenza, la vitamina C è indispensabile per il mantenimento dei vasi sanguigni, dato che è implicata nella sintesi del collagene, una proteina che garantisce elasticità, sostegno e rinforzo a pelle, ossa, muscoli e, appunto, vasi sanguigni

U n a l t r o i m p o r t a n t e aiuto della vitamin C viene dato nell’as b i m e n t o d e l f e r una sostanza spe carente, soprattut n e l l e d o n n e E c perché si consigli sempre di condir con limone o succo di arancia alimen-

t i p r o t e i c i c o m e c a r n e e p e s c e , che vengono in questo modo assorbiti e metabolizzati al meglio Le arance

contengono ben 50mg di vitamina C per 100g considerato che per i LARN (livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana) il fabbisogno giornaliero di vitamina C è di circa 75mg (per gli uomini) e 60mg (per le donne), un paio di arance al giorno o il succo di una loro spremuta soddisfa pienamente questi canoni

A livello nutrizionale, le arance sono anche poco caloriche Apportano infatti circa 45kcal per 100g, diventando così un ottimo spuntino mattutino e pomeridiano per chi sta seguendo una dieta anche ipocalorica. Il momento migliore per assumerle sarebbe sempre lontano dai pasti e non propriamente a colazione. Ricordiamoci infatti che le arance contengono anche zuccheri semplici e andrebbero quindi consumate distanti dall’assunzione di un pasto già ricco di carboidrati come può essere la colazione o, tanto più, il pranzo La spremuta d’arancia inoltre diventa un trucco per consumare frutta anche fuori casa Quale bar non la serve? Per chi lavora fuori sede, o per chi è pigro per portarsi una mela da casa, è facile da reperire, mantenendo le proprietà delle arance fresche. L’unica differenza tra la spremuta e un ’ arancia fresca è l’apporto di fibre, che vengono ovviamente perse con la spremitura

Come tutti gli alimenti ricchi di vitamina C, le aranh i di azione: l’acido ascorbico è consigliate (soprattutto a o vuoto) in chi soffre di gastrite, reflusso o disturbi legati allo stomaco. Le arance, insomma, rappresentano uno scrigno di proprietà nutrizionali, utili per il nostro organismo e ben e s s e r e . V a n n o q u i n d i c on su m a t e t u t t o l’ a n no per fare il carico di vitamina C, assicurandoci di acquistarle da origini sicue, per evitare o riddure le ontaminazioni chimiche

Con a d, l a c re s c i t a concreta mette al centro la Mdd

Conad è l’ottavo brand in Italia per valore nel 2024

Eugenio Felice

Conad chiude il 2024 con un fatturato di 21,1 miliardi

d i e u r o ( + 4 , 5 % ) , c r e s c e n d o a u n t a s s o s u p e r i o r e a l mercato. Il fatturato dei prodotti a marchio Conad cresce a 6,3 miliardi di euro (+4,7%), così come la quota d i m e r c a t o n e l c a n a l e s u p e r, p a r i a l 3 3 , 7 % . Av v i a t i investimenti per la transizione ecologica e lo sviluppo

d i n u o v i s e r v i z i A n n u n c i a t a u n a p a r t n e r s h i p c o n R C S

Sports & Events per la sponsorizzazione della ‘Maglia Bianca’ del Giro d’Italia, riservata al miglior giovane

Conad si conferma insegna leader della grande distribuzione italiana. Secondo i dati del preconsuntivo presentati alla stampa il 19 dicembre a Milano, l’insegna ha chiuso il 2024 ancora in crescita, con un fatturato di 21,1 miliardi di euro, in aumento del 4,5% sull’anno precedente.

In un contesto macroeconomico complesso, caratterizzato da un’inflazione finalmente contenuta e da una ripresa lenta, con i consumi delle famiglie stagnanti, Conad consolida il proprio percorso di crescita con un tasso superiore a quello del mercato, trainato da un aumento dei volumi, nel solco di una tendenza che l’ha vista incrementare il proprio fatturato del 70% negli ultimi 10 anni

Le principali evidenze, illustrate dal presidente Mauro Lusetti e dal direttore generale Francesco Avanzini, mostrano come Conad abbia mantenuto la propria quota di mercato al 15% sul totale Italia, con un peso rilevante in tutti i canali di vendita e in tutte le aree geografiche del Paese In questo scenario si segnala la brillante performance dei negozi specializzati, con PetStore Conad (+17,8%), il nuovo “urban format” TuDay Conad (+5,8%) e con Conad Superstore (+5,7%).

“Conad si conferma la più grande impresa del commercio italiano, la sola presente con un ’unica insegna in tutte le regioni d’Italia, con tutti i principali indicatori economici i n c r e s c i t a r i s p e t t o a l l ’ e s e r c i z i o 2023”, ha dichiarato Mauro Lusetti, presidente di Conad. “Il nostro ruolo nell’economia reale è fondamentale: difendiamo il potere d’ac-

Il 2024 ha visto l’ulteriore crescita della marca del distributore Conad, con un fatturato a 6,3 miliardi di euro (+4,7% a valore) e una quota sul totale delle vendite al 33,7% (+0,5 punti) nel canale supermercati Gli investimenti sulla marca commerciale si sono concentrati sui prodotti di base, sulla valorizzazione delle marche premium e sul rilancio di Piacersi Conad

quisto dei clienti e delle famiglie, motore della società e delle comunità sul territorio Ringraziamo i soci e le cooperative associate a Conad, che vivono con passione questo impegno, offrendo prodotti e servizi di qualità a prezzi compe-

titivi, sostenendo l’economia locale e promuovendo l’occupazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese del settore agroalimentare”. Il 2024 ha visto anche l’ulteriore crescita della marca del distributore - Mdd Conad, con un fattura-

to a 6,3 miliardi di euro (+4,7% a valore) e una quota sul totale delle vendite al 33,7% (+0,5 punti) nel canale supermercati Gli investimenti sulla marca commerciale si sono concentrati sui prodotti di base, sulla valorizzazione delle marche premium e sul rilancio di Piacersi Conad. La marca del distributore, si è sottolineato nel corso della conferenza stampa di Milano, è il primo motivo per cui quasi 13 milioni di famiglie italiane scelgono di entrare in un punto vendita Conad, che non è seplicemente un’insegna ma un vero e proprio brand, l’ottavo in Italia per valore nel 2024 (il primo è Gucci). “Da qui al 2030 prevediamo una c r e s c i t a c o n t e n u t a d e l m e r c a t o Gdo, unita a una forte pressione sui margini, dovuta alla riduzione del potere d’acquisto e alla crescita di discount. L’arena competitiva rimarrà affollata, con la crescita degli specialisti di valore e di convenienza, canali nei quali Conad dovrà incrementare la propria presenza ” , ha commentato Francesco Avanzini, direttore generale di Conad, nel corso dell’incontro di Milano. “Per questo, avranno un ruolo ancora più fondamentale gli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità, così come lo sviluppo di nuove linee di business nei servizi ai clienti, che compenseranno la minore crescita attesa dei canali tradizionali”

Conad conferma il piano di investimenti, secondo un ’agenda strategica caratterizzata da due priorità - “Consolidare il presente” e

cui quasi 13 milioni di famiglie entrano in un punto vendita Conad, che non è solo l’unica insegna Gdo presente in tutte le regioni ma un brand che è all’ottavo posto assoluto in Italia per valore nel 2 024 ” Francesco Avanzini (direttore generale Conad)

“Gettare le basi per il futuro” - e da cinque pilastri strategici: efficienza, canalizzazione, digitalizzazione, sviluppo delle competenze e sostenibilità In tema di sostenibilità, lo scorso ottobre Conad ha presentato ai propri partner industriali fornitori di prodotti Mdd (oltre 700 imprese di tutta Italia, con oltre 110mila occupati complessivi) un programma di lavoro pluriennale finalizzato al raggiungimento degli obiettivi ESG, in particolare per la decarbonizzazione e l’attenzione alla salute e benessere dei clienti

Infine, la digitalizzazione ha visto n ell’u ltimo a nn o l o s v i l upp o d i

diversi servizi relativi all’ecosistema digitale HeyConad, con l’avvio di proposte dedicate a viaggi e tempo libero, a salute e benessere, alla cura degli animali e alle assicurazioni, con una vasta gamma di prodotti di protezione, tra cui infortuni-salute, casa-famiglia e viaggi L’ecosistema sarà ulteriormente arricchito con nuovi progetti nel 2025

Al termine della presentazione dei dati di preconsuntivo, Conad ha annunciato una partnership plu-

riennale con RCS Sports & Events: sarà sponsor della Maglia Bianca del Giro d’Italia, quella riservata al leader della classifica dei migliori giovani Partecipando alla competizione regina dello sport più praticato dagli italiani, Conad potrà avere una coinvolgente presenza sui territori, essere vicina al pubblico che segue la corsa, promuovere una vita attiva e sana. All’annuncio della nuova partnership con RCS Sports & Events hanno partecipato Urbano Cairo e il due volte campione del Giro d’Italia Ivan Basso (s opra, ne lla fot o).

Carciofo simbolo de l m a de i n I t a l y ma i consumi...

In 10 anni le superfici coltivate in Italia sono scese del 25%

Carlotta Benini

Il 27 novembre a Lucera (Foggia) si è svolto il Summit Carciofo 2024, una giornata business organizzata da BASF | Nunhems, per fare il punto con i professionisti della filiera su un comparto che sta vivendo una fase di importanti cambiamenti. L’Italia resta leader a livello mondiale sul carciofo, tuttavia i consumi nel nostro Paese sono in progressivo e forte calo. Conoscere quindi le preferenze dei consumatori diventa fondamentale per sviluppare strategie efficaci e sostenibili

Il carciofo è un ’eccellenza dell’agroalimentare italiano, prodotto simbolo della nostra biodiversitàche si esplicita anche nella ricchezza di tipologie tipiche locali che si fregiano della Dop e della Igp - e ingrediente principe sulle tavole invernali È un ortaggio ricco di proprietà salutistiche e molto versatile, di cui l’Italia mantiene la l e a d e r s h i p p r o d u t t i v a a l i v e l l o m o n d i a l e , n o n o s t a n t e s i f a c c i a sempre più aggressiva sul mercato l’offerta dei Paesi competitor, Egitto e Spagna in primis, ma anche alcuni Paesi emergenti del Nord Africa come la Tunisia Negli ultimi anni tuttavia la coltivazione e il consumo di carciofo stanno attraversando cambiamenti significativi, tra avversità climatiche, inflazione che continua a incid e r e n e g a t i v a m e n t e s u l p o t e r e d’acquisto dei consumatori e nuovi stili di vita, sempre più orientati al cosiddetto “ready to eat” e “ ready to cook” Qual è dunque l’attuale situazione di mercato e quali sono le prospettive future del comparto? Se n’è parlato il 27 novembre scorso a Lucera, in provincia

di Foggia, all’evento Summit Carciofo 2024 organizzato da BASF | Nunhems: una giornata di business nella suggestiva cornice di Vigna Nocelli, dove si sono incontrati professionisti della filiera che vogliono innovare, crescere e generare valore e a cui hanno partecipato le più importanti aziende del settore.

Ad aprire i lavori del convegno è stata Elisa Macchi, la direttrice di CSO Italy, che ha illustrato i dati del mercato italiano (superfici/produzione) ed europeo, con un focus sui consumi di carciofo. La produzione del carciofo in Italia si concentra principalmente in quattro regioni, che insieme rappresentano quasi il 90% della superficie coltivata: Puglia, Sardegna, Sicilia e Lazio A livello nazionale, le superfici sono passate da circa 33 mila ettari nel 2015 a poco meno di 25 mila ettari nel 2024, registrando una contrazione del 25% in dieci anni. Con 10.700 ettari coltivati

nel 2024 (-7% sul 2023), la Puglia mantiene la leadership a livello produttivo. La produzione in questa regione - nota per il Carciofo Brindisino Igp - a volume si è ridotta del 6% rispetto all’anno precedente Con 6 100 ettari coltivati nel 2024, la Sardegna - culla del Carciofo Spinoso di Sardegna Dop - è la seconda regione di riferimento per il carciofo: sebbene le superfici si siano ridotte dell’11% rispetto al 2023, la produzione nell’ulti-

mo anno ha registrato un aumento del 17%, grazie al ricambio varietale che ha favorito la progressiva espansione delle rese medie unitarie In Sicilia le condizioni climatiche avverse - in primis la siccità - hanno causato un calo significativo, con superfici ridotte del 17% nel 2024 e pari a meno di 3 800 ettari e una produzione diminuita del 20% Situazione invece relativamente stabile nel Lazio, con una leggera contrazione (-3%, per circa 900 ettari coltivati) e una produzione in aumento (+2%), trainata dalla coltivazione del Carciofo Romanesco del Lazio Igp.

G l i a c q u i r e n t i p i ù a s s i d u i d i c a r c i o f i s o n o u o m i n i e donne sopra i 55 anni, residenti nel Centro e Sud
I t a l i a . L’ a c q u i s t o d i c a r c i o f i f r e s c h i s i c o n c e n t r a n e i mesi di stagionalità, con il 58 per cento dei consumatori che li acquista almeno una volta a settimana.
In Italia il carciofo è il 16 or taggio più acquistato*.

Consumi in forte calo. L’analisi di CSO Italy ha preso quindi in considerazione le tendenze di acquisto delle famiglie italiane, da cui emerge che il consumo di carciofi freschi in Italia è in forte calo. Tra il 2022 e il 2023, gli acquisti sono diminuiti del 29%, e rispetto al 2019, si registra un crollo del 45%. Parallelamente, il prezzo medio è aumentato del 12% nel 2022 e del 13% nel 2023, agg ravando la contrazione della spesa Nel 2024, gli acquisti delle famiglie italiane (primi 8 mesi) sono continuati a calare, confermando un consistente aumento di prezzo, che si attesta su una media di 3,71 euro al chilo (+15%) e una diminuzione della spesa (-19% a volume e -7% a valore) Il calo delle vendite è significativo in tutti i canali distributivi, con un picco particolarmente negativo nel dettaglio tradizionale. Per quanto riguarda invece il target, è nei confronti dei più giovani che questo

ortaggio manca di appeal: l’indice di penetrazione negli under 34 è del 17%, del 20% fra la popolazione fra i 34 e i 44 anni, mentre per contro arriva al 48% negli over 65. Il motivo principale, oltre all’aumento dei prezzi, è sicuramente il fatto che i carciofi interi richiedono preparazioni lunghe, un aspetto che li rende meno attraenti per i c o n s u m a t o r i m o d e r n i , s p e s s o orientati verso soluzioni rapide e comode.

Per indagare le ragioni del calo degli acquisti e dei consumi B ASF | N u n h e m s h a c o m m i s s i o n a t o i n esclusiva a SGMarketing un’indagine consumer, presentata dal suo direttore Salvo Garipoli L’indagine ha evidenziato che il 17% dei consumatori acquista solo carciofo fresco, mentre il 63% acquista sia

i l p r o d o t t o f r e s c o c h e i n a l t r e modalità. Per quanto riguarda la penetrazione del carciofo per tipologia, il fresco rappresenta l’80%, seguito dal prodotto in conserva (67%), surgelato (51%) e pronto da mangiare (16%). Guardando alle modalità di acquisto, il carciofo fresco è preferito con gambo intero (86%), mentre le varianti già pulite e tagliate a spicchi attraggono una quota minore, nonosta nte offrano maggiore praticità

Stagionalità (51%) e prezzo (49%) sono i due principali driver d’acquisto del carciofo, seguono a ruota l’assenza di difetti (48%), l’origine italiana (42%) e altri key driver minori come varietà, dimensione, localismo, biologico e tracciabilità Per quanto riguarda invece i freni al consumo, il principale limite del carciofo fresco è che richiede troppo tempo p er essere cucinato, per il 54% degli intervistati; altro freno è il prezzo elevato (36%).

In Italia il carciofo è il 16° ortaggio più acquistato per volume e contribuisce con una quota valore del 2% sugli acquisti di ortaggi, ma possiede grosse potenzialità da sfruttare. Le opportunità si basano in primis sulla capacità di fare innovazione, puntando sulla qualità e su valori aggiunti come la convenience e l’alto contenuto di servizio, per migliorare l’esperienza e il percepito del consumatore È inoltre necessario lavorare su una comunicazione più efficace tra chi produce e chi consuma.

L’Ape di Giulietta innova

c o n p a s s i o n e e i m p e g n o , ve ro, pe r l a s os t e n i bi l i t à

A Marca 2025 uno stand nel padiglione 21 e la partecipazione alla vetrina IPLS

Eugenio Felice

L’Ape di Giulietta ha sede ad Arcole, in provincia di Verona, ed è oggi un punto di riferimento per la fornitura di prodotti freschi dal gusto autentico a qualità costante per tutto l’anno. In particolare ortaggi, che coltiva in pieno campo, come cavoli, patate, cipolle, radicchi e zucche, oppure in serre ipertecnologiche, come melanzane, peperoni, cetrioli e zucchine L’innovazione continua è un tratto distintivo della cooperativa, per ottimizzare i processi produttivi e migliorare l’efficienza e la qualità

La Cooperativa Agricola L’Ape di Giulietta è un luogo dove la passione per l’agricoltura si unisce all’impegno per la sostenibilità. Fondata il 26 marzo 2014 da un gruppo di aziende agricole che credono nella forza della cooperazione, L’Ape di Giulietta si distingue per l’adozione di buone pratiche agricole, che r i s p e t t a n o l ’ e q u i l i b r i o n a t u r a l e Questo significa che ogni prodotto che esce dal suo stabilimento è non solo buono, ma anche sano e sicuro per i consumatori e per l’ambiente. Il nome, “Ape”, non è solo un richiamo alla laboriosità e alla cooperazione tipica di questi insetti, ma simboleggia anche il profondo legame della cooperativa con l’ambiente e la biodiversità che la circonda. “Giulietta”, invece, è un omaggio alle radici storiche e culturali di Verona, evocando la bellezza e la ricchezza di una terra che ispira ogni giorno il lavoro dei produttori associati

Da oltre 10 anni L’Ape di Giulietta è un punto di riferimento per la freschezza e la qualità dei prodotti ortofrutticoli del territorio veronese e del Mediterraneo. Grazie alla

sinergia tra aziende agricole situate in Veneto e in altre regioni d’Italia, la cooperativa in grado di garantire una fornitura costante di prodotti freschi e di alta qualità La cooperativa non è solo un luogo di lavoro ma una comunità che crede nel valore della collaborazione e nel rispetto per la natura. Ogni suo ortaggio è il risultato di una

Fondata il 26 marzo 2014 da un gruppo di aziende agricole che credono nella forza della cooperazione, la cooperativa L’Ape di Giulietta è un punto di riferimento per la freschezza e la qualità dei prodotti ortofrutticoli del territorio veronese e del Mediterraneo Grazie alla sinergia tra aziende agricole situate in Veneto e in altre regioni d’Italia, la cooperativa in grado di garantire una fornitura costante di prodotti

coltivazione attenta e specializzata, pensata per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Tutti i prodotti della cooperativa sono di origine italiana, il che le consente di assicurare freschezza e un sapore autentico, oltre a sostenere e valorizzare l’economia locale Questo le permette di ridurre i tempi di consegna e di offrire ai suoi clienti ortaggi genuini, coltivati e lavorati nel suo territorio. Il m o n i t o r a g g i o d e l l ’ i n t e r a f i l i e r a agricola, che va dalla produzione alla distribuzione, le consente di m a n t e n e r e e l e v a t i s t a n d a r d d i qualità e sicurezza Grazie a questo approccio, L’Ape di Giulietta può garantire che ogni prodotto sia conforme a rigorosi controlli. La cooperativa si impegna a utilizzare

pratiche sostenibili che proteggano il pianeta e promuovano una agricoltura responsabile e attenta alle future generazioni Grande è l’attenzione verso l’innovazione continua Attraverso investimenti costanti e mirati, L’Ape di Giulietta ottimizza costantemente i processi produttivi per migliorare l’efficienza e la qualità. Rimanere aggiornati sulle evoluzioni del settore è per la cooperativa fondamentale: per questo motivo, si dedica a esplorare nuove tecnologie e metodologie che le consentano di garantire sostenibilità, ridurre gli sprechi e offrire il meglio a clienti e consumatori finali.

Ancora, le certificazioni di qualità e sicurezza sono un elemento fondamentale per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti de L’Ape di Giulietta Questo concetto si traduce in un impegno concreto da parte delle aziende agricole con cui collabora, tutte rigorosamente certificate secondo elevati standard qualitativi. Queste certificazioni attestano che le pratiche agricole adottate rispettano norme severe in materia di sostenibilità, sicurezza e benessere dei lavoratori

In armonia con la natura. In Ape di Giulietta, la sostenibilità non è solo una moda, ma un valore fondamentale che guida ogni sua azione La cooperativa si impegna a produrre ortaggi di qualità, belli e

L’esperienza maturata negli anni e la voglia di ottenere risultati sempre più soddisfacenti hanno portato L’Ape di Giulietta alla scelta di coltivare par te dei

s u o i p r o d o t t i i n c a m p o a p e r t o , d o v e l a n a t u r a m o -

stra il suo volto migliore, e una par te in serre ultramoderne, dove la tecnologia incontra la tradizione.

salutari, attraverso pratiche agricole innovative che rispettano l’ambiente. La coltivazione in serra fuori suolo è il fiore all’occhiello della cooperativa. Utilizzando tecnologie avanzate, si riesce a massimizzare la resa delle piante riducendo al contempo l’impatto ambientale Le serre, progettate per ottimizzare il microclima, permettono di monitorare costantemente le condizioni delle coltivazioni. Grazie a un sistema di irrigazione a spillo, L’Ape di Giulietta risparmia fino al 90% di acqua, rispetto ai metodi tradizionali, dimostrando che è possibile produrre in modo responsabile I vasi che la cooperativa ha deciso di usare sono una vera rivoluzione nel mondo della coltivazione. Sono

realizzati in GranPlast, un materiale ricavato dal riciclo di imballaggi come il Tetra Pak, completamente riciclabile e facilmente smaltibile. Non solo: i vasi mantengono una temperatura ottimale per le radici, contribuendo a una crescita più sana delle piante I test hanno dimostrato riduzioni significative della temperatura del substrato, con picchi di 10°C in meno rispetto ai tradizionali contenitori neri. La gestione responsabile delle risorse idriche è per L’Ape di Giulietta una priorità. All’interno delle sue serre, ha implementato un

sistema di irrigazione con spilli che assicura una distribuzione precisa di acqua e nutrienti, evitando così gli sprechi Anche nei campi aperti, utilizza canaline innovative per somministrare la giusta quantità d’acqua a ciascuna pianta. Questo approccio non solo promuove una crescita sana e uniforme, ma consente di rispettare l’ambiente e le risorse idriche limitate

La scelta di utilizzare una vernice ombreggiante per serre a basso impatto ambientale è un altro esempio tangibile dell’impegno della cooperativa per la sostenibilità. A differenza delle tradizionali vernici a base di calce, questa soluzione è priva di sostanze nocive, garantendo un ambiente più sano per le

Nella foto le serre ipertecnologiche della Società Agricola Napoleonica, che fa parte della cooperativa L’Ape di Giulietta Si trovano tra Albaredo d’Adige e Arcole, in provincia di Verona. Nelle serre si coltivano peperoni, melanzane, zucchine e cetrioli La tecnica è quella del fuori suolo Con l’utilizzo di tecnologie avanzate, si riesce a massimizzare la resa delle piante riducendo allo stesso tem po l’impatto ambientale. L’Ape di Giulietta risparmia fino al 90% di acqua rispetto ai metodi tradizionali Le pitture ombreggianti inoltre con vernici prive di sostanze nocive garantiscono un ambiente più sano per piante e lavoratori

piante e i lavoratori. Inoltre, la vernice regola efficacemente la temperatura interna delle serre, riducendola fino a 5°C La sua composizione a base di resine consente anche di personalizzare l’intensità e la copertura in base alle specifiche esigenze di ciascuna coltivazione.

L’esperienza maturata negli anni e la voglia di ottenere risultati sempre più soddisfacenti hanno portato L’Ape di Giulietta alla scelta di coltivare una parte dei suoi prodotti in campo aperto, dove la natura mostra il suo volto migliore, e una parte in serre ultramoderne, dove la tecnologia incontra la tradizione Questa sinergia le permette di offrire un ’ampia varietà di ortaggi freschi e genuini, rispondendo così alle diverse esigenze dei suoi clienti.

La capacità produttiva della cooperativa è progettata per soddisfare anche le più elevate richieste di fornitura, assicurando che i suoi clienti ricevano sempre i prodotti

L’I PLS è una vetrina per i prodotti lanciati o di prossimo lancio delle imprese espositrici prima (sul sito web e sui social della manifestazione), durante (presso uno spazio espositivo denominato IPLS Manufacturers’ Innovation Expo) e dopo l’evento, in occasione delle altre iniziative internazionali organizzate da Marca by BolognaFiere, come ad esempio Marca China. NEL SITO

freschi e di alta qualità di cui hanno bisogno. L’Ape di Giulietta è quindi il partner ideale per chi cerca un fornitore competente e all’avanguardia, capace di garantire una filiera corta e trasparente I principali ortaggi prodotti dalla cooperativa sono: in campo aperto cavolo cappuccio, cavolo verza, cipolla, patata, radicchio e zucca; in serra cetriolo, melanzana, peperone giallo e rosso, zucchina L’Ape di Giulietta, che ha appena rinnovato il sito web, è stata protagonista alla fiera Marca di Bologna lo scorso 15 e 16 gennaio, con lo stand C49 nel padiglione 21 e con la partecipazione all’IPLS, ovvero l’International Private Label Sele-

ction per i prodotti a marchio del distributore - Mdd, con tre prodotti: la melanzana viola e/o striata (categoria: origine, provenienza, filiera e trasparenza; sottocategoria: trasparenza); le patate in sacchetto da 2 kg (categoria: sostenibilità; sottocategoria: sociale); il peperone rosso e/o giallo (categoria: sostenibilità; sottocategoria: ambiente).

Mela Val Venosta: idee chiare per

a t t i v a r e i c o n s u m i

Applepairing incontra le specialità delle diverse regioni italiane

Eugenio Felice

VIP - Mela Val Venosta rinnova il key visual per celebrare la straordinaria collaborazione tra VIP e i produttori associati, autentici protagonisti del Paradiso delle Mele. Una collaborazione ora sempre più stretta anche con le catene di distribuzione, per rendere la vendit a delle mele ancora più attraente per i consumatori. Se Applepairing stimola nuove occasioni di consumo, le varietà club vanno a intercettare nuovi consumatori. Ne parliamo con Benjamin Laimer, responsabile markeging VIP

Nel 2019, con la creazione del Paradiso delle Mele, VIP - Mela Val Venosta ha lanciato un messaggio chiaro rivolto sia al commercio che ai consumatori I suoi valori - radicati nell’unicità della regione alpina, nel microclima ideale e nella passione dei suoi produttori, che coltivano le mele nel modo più naturale possibile - rappresentano i pilastri della produzione di mele venostane, pilastri che continueranno a essere la base su cui si reggerà il Paradiso delle Mele anche negli anni a venire.

“Nel 2025, però - ci annuncia il responsabile marketing Benjamin Laimer - la nostra creatività visiva subisce una trasformazione significativa: la magica miniatura, simbolo del Paradiso delle Mele,

viene sostituita da un nuovo key visual Al centro di questa nuova grafica ci sono ora i nostri produtt o r i , a u t e n t i c i p r o t a g o n i s t i d e l Paradiso delle Mele. Questo nuovo approccio è completato dalla rappresentazione delle diverse varietà tradizionali di mele della Val Venosta, che mantengono intatto il loro carattere magico La magia è ulteriormente enfatizzata da rappresentazioni delle mele in formato sovradimensionato o fluttuanti, che conferiscono all’immagine un forte simbolismo estetico”.

Il nuovo key visual non solo riflette la qualità e l’unicità delle mele della Val Venosta, ma celebra anche la straordinaria collaborazione tra VIP e i suoi produttori associati. Questa sinergia rappresenta un elemento fondamentale per il suo successo, oggi più che mai. I produttori della Val Venosta, così come la squadra di VIP, sono dei veri

Il nuovo key visual di Mela Val Venosta vede al centro i suoi produttori e le diverse varietà tradizionali di mele della Val Venosta, come la Golden Delicious dell’immagine affianco Lo scenario magico e autentico è ulteriormente enfatizzato da rappresentazioni delle mele in formato sovradimensionato o fluttuanti, che conferiscono all’immagine un forte simbolismo estetico

“ Il progetto Applepairing, in collaborazione con la nutrizionista Chiara Manzi, in questa stagione evolve andando ad abbinare la mela della Val Venosta con specialità locali delle regioni italiane, mantenendo l’obiettivo di abbinare gusto straordinario e salute ” Benjamin Laimer (responsabile marketing VI P)

esperti nei rispettivi ambiti, garantendo la massima qualità lungo l’intera filiera, dalla produzione accurata delle mele fino alla loro commercializzazione professionale.

“Ma la collaborazione - precisa Laimer (fot o s opra) - non si ferma alla produzione o alla distribuzione

delle mele: un ulteriore livello di questa sinergia emerge nelle attività promozionali realizzate nei punti vendita delle catene di distribuzione. Qui si manifesta la stretta partnership tra VIP e i rivenditori, che lavorano insieme per rendere la vendita delle mele ancora più attraente per i consumatori

Questo gioco di squadra armonioso - dall’albero allo scaffale - rappresenta un esempio perfetto di un approccio orientato al futuro e destinato al successo nella vendita delle mele”

Applepairing tra gusto e salute. Un altro importante traguardo della campagna di quest’anno è la continuazione del progetto Applepairing, che VIP - Mela Val Venosta ha lanciato nella scorsa stagione in collaborazione con la rinomata nutrizionista Chiara Manzi L’obiettivo di questo innovativo concetto è combinare prodotti in modo mirato, creando non solo un ’ esperienza di gusto straordinaria, ma anche offrendo un significativo valore aggiunto per la salute “Quest’anno - spiega Laimer - Applepairing viene portato avanti a livello regionale: la mela della Val Venosta viene abbinata a specialità locali provenienti dalle diverse regioni italiane. Anche in questa edizione, Chiara Manzi sviluppa t u t t i g l i a b b i n a m e n t i s e g u e n d o l’approccio orientato alla salute che ha già dimostrato il suo successo nella scorsa stagione. Il risultato sono combinazioni sane e gustose, che offrono ai consumatori una connessione rilevante tra la nostra mela di alta qualità e le tradizioni culinarie della loro terra Questa vicinanza non solo genera fiducia nel nostro prodotto, la mela prodotta con passione e in modo sostenibile in Val Venosta, ma rafforza anche il legame emotivo tra i consumatori e il nostro marchio”.

VIP viene costituita

1990 350 ettari 5500 1500

cooperative in Val Venosta

Questo progetto offre un ’opportunità entusiasmante per dare nuova vita a varietà tradizionali di mele, come la classica Golden Delicious. Grazie alle creative combinazioni di prodotti, i consumatori scoprono nuove modalità di utilizzo di queste mele e sono incoraggiati a vedere varietà già conosciute da una prospettiva fresca e innovativa. Ciò contribuisce a prolungare il ciclo di vita di queste varietà e a garantire la loro rilevanza in un mercato moderno e competitivo Le prime tappe di questo viaggio tra i sapori d’Italia sono il Lazio, con l’abbinamento tra mela

G o l d e n e P e r c o r i n o R o m a n o , e l’Umbria. con l’abbinamento tra la mela Golden e il Prosciutto di Norcia, due tra le più prelibate ec-

leader in Europa nella produzione di mele bio

cellenze gastronomiche che esprime il territorio italiano Con Applepairing, VIP - Mela Val Venosta intede quindi dimostrare come tradizione e innovazione possano fondersi armoniosamente per aumentare in modo sostenibile sia la varietà che il valore delle sue mele agli occhi dei consumatori.

Entusiasmare nuovi consumatori. “È particolarmente incoraggiante notare - sottolinea Laimer - come, nonostante la crescente varietà di nuove tipologie di frutta, la mela continui a mantenere la sua posizione di leader di mercato. Inoltre,

le nuove e innovative varietà di mele riescono a conquistare i consumatori giovani e moderni, sempre più attratti da prodotti di alta qualità e con un profilo gustativo ricco e variegato Le nuove varietà di mele soddisfano in molti modi le esigenze dei consumatori moderni In particolare, la loro consistenza croccante e la succosità rinfrescante conquistano il pubblico giovane e urbano, che cerca un ’esperienza gustativa intensa. Nei prossimi anni - continua Laimer - la sfida principale sarà quella di comunic a r e c h i a r a m e n t e , d i r e t t a m e n t e sugli scaffali della frutta, siano essi in supermercati o negozi specializzati, le differenze e le caratteristiche uniche di queste varietà, presentandole in modo distintivo”.

envy alla Milano Fashion Week Sarà la mela club coltivata e commercializzata dai consorzi altoatesini VIP e VOG la prima mela a sfilare alla Milano Fashion Week. Lo farà con un accessorio pensato per lei dagli studenti dei corsi di Product e Visual Design di Istituto Marangoni Milano Design, guidati dallo stilista Marco Rambaldi scelto per envy da Vogue Italia L’arrivo sulla catwalk è il naturale passo avanti di una comunicazione che abbraccia i codici del lusso e della moda envy infatti non è solo una mela, ma un ’ esperienza che coinvolge i 5 sensi dei consumatori e il loro desiderio di elevare i momenti di piacere

Un elemento chiave in questo contesto è il posizionamento delle mele di marca: molte delle nuove varietà ricevono un’identità specifica per rivolgersi a target diversi. Ad esempio, Kanzi rappresenta uno snack energizzante che si distingue per succosità e freschezza. envy, invece, si posiziona come prodotto premium, caratterizzato da

una comunicazione che si ispira al mondo della moda e dei profumi. Tale strategia di differenziazione offre a ogni varietà di mela un’identità chiara, rafforzando il legame con specifici gruppi di consumatori

Strategico collaborare con la Gdo. “Una delle sfide più grandi - evidenzia Laimer - rimane la comunicazione diretta di queste caratteristiche di prodotto e del posizionamento del marchio nei supermercati. In assenza di informazioni chiare o di una presentazione coerente con il brand i consumatori faticano a distinguere le diverse varietà. In questi casi, fattori come il prezzo o il colore della buccia tendono a influenzare la decisione di acquisto, portando spesso i clienti a scegliere prodotti già noti e trascurando il potenziale delle nuove varietà”. Per evitare ciò - aggiunge Laimerla collaborazione tra fornitori e catene di supermercati diventa sempre più importante VIP adotta un ampio ventaglio di misure per sos t e n e r e l a c o m m e r c i a l i z z a z i o n e delle nuove varietà di mele, tra cui: formazione del personale nei reparti ortofrutta, per trasmettere conoscenze sulle specifiche caratteristiche delle nuove varietà; progettazione congiunta delle esposizioni di mele nei supermercati, per comunicare in modo efficace i messaggi del marchio; azioni di degustazione, che consentono ai consumatori di apprezzare direttamente la qualità e il sapore delle nuove varietà. Grazie a queste iniziative - conclude Laimer - è possibile valorizzare l’unicità e i punti di forza delle nuove varietà di mele, migliorando la riconoscibilità del prodotto e rafforzando la fidelizzazione dei clienti nel lungo periodo”.

O p P l a t i n u m : i l p r e m i u m s i c i l i a n o e n i c k e l f r e e

50 ettari di superficie, di cui 30 dedicati a serre di pomodori

Carlotta Benini

L’azienda ragusana Op Platinum ogni giorno lavora per portare sulle tavole dei consumatori prodotti ortofrutticoli certificati nickel e hormone free: pomodori e altri ortaggi top di gamma, coltivati prevalentemente fuori suolo in serre idroponiche hi-tech. Salvatore Astuto: “Innovazione e sostenibilità sono il nostro pane quotidiano”. Fanno parte dell’offerta di Op Platinum anche vere specialità premium come il pomodoro Tomachoc, il peperone Sweet Palermo e il cetriolino snack

Pomodori e altri ortaggi coltivati fuori suolo in idroponica, senza l’utilizzo di sostanze chimiche e ottimizzando al massimo l’utilizzo di terreno e soprattutto di acqua, per un risparmio idrico che arriva fino all’80% rispetto ai metodi tradizionali: caratteristica, quest’ultima, di primaria importanza considerando che la terra in cui si sviluppa questa coltura è la Sicilia, colpita ne-gli ultimi due anni da una siccità senza precedenti.

Ecco il biglietto da visita di Op Platinum, azienda di Ragusa fondata vent’anni fa dal presidente Giovanni Astuto e oggi condotta insieme ai figli Salvatore e Matteo, con una presenza per dodici mesi all’anno in alcune delle principali insegne della Gdo italiana con i suoi ortaggi top di gamma, coltivati con metodi sostenibili e all’avanguardia, nel massimo rispetto dell’ambiente e della salute del consumatore

Le produzioni si estendono su 50 ettari e si trovano in uno dei distretti più importanti d’Italia per la coltivazione di numerosi tipi di ortaggi. “I nostri terreni si trovano

nei pressi della riserva naturale Pino d’Aleppo, tra Vittoria e Comiso, a 4 km in linea d’aria dal Mar Mediterraneo - ci spiega Salvatore Astuto, responsabile commerciale dell’azienda - Qui abbiamo 30 ettari a serre di pomodori, coltiviamo fuori suolo e la quasi intera totalità della produzione è nickel free: le piantine si trovano dentro panetti in fibra di cocco e perlite che nutrono e fanno crescere la pianta in modo sano, senza il contatto con i l t er r e n o d a c u i , al c o n tr a r i o, assorbirebbero metalli pesanti La nostra azienda si trova nel fertile territorio del Ragusano, in Sicilia, e grazie ai nostri esperti agronomi riusciamo sempre a garantire controllo e qualità dei prodotti, rendendoli adatti a tutta la famiglia” La gamma dei pomodori è ampia e comprende: datterino (rosso, giallo e colorati), datterino mix, ciliegino, piccadilly, pomodoro a grappolo, cuore di bue e oblungo. A queste tipologie si aggiungono varietà

premium come il pomodoro Tomachoc, dalla forma simile a un piccadilly, ma caratterizzato dall’intensa colorazione marrone con sfumature verde scuro: una varietà sviluppata dall’azienda sementiera Top Seeds International, che Op Platinum produce in esclusiva

Ortaggi nickel free Coltura sostenibile, gusto intenso, elevato grado brix: un ’altra caratteristica distintiva dei pomodori di Op Pla-

tinum è che sono nickel free e hormone free, come attestano le relat i v e c e r t i f i c a z i o n i “ A n d i a m o i n questo modo incontro alle esigenze di un consumatore che ha problemi di allergia a questo metallo, offrendo al contempo alla Gdo un servizio in più su determinati articoli, a volte difficili da trovare sui banchi”, sottolinea il responsabile commerciale

La linea nickel-free di Op Platinum non riguarda solo i pomodori, comprende anche una ricca varietà di prodotti ortofrutticoli naturali e salutari: melanzana, peperone, cetriolo, zucchina e lattuga iceberg,

“ I nostri terreni si trovano nei pressi della riserva naturale Pino d’Aleppo, tra Vittoria e Comiso, a 4 km in linea d’aria dal Mar Mediterraneo. Qui abbiamo 30 ettari di pomodori, l’8 0% dei quali sono coltivati fuori suolo in serre idroponiche ad alta tecnologia ”
S a l v a t o r e A s t u t o ( r e s p . c o m m e r c i a l e O P P l a t i n u m )

tutte referenze con contenuto di nickel inferiore a 0,01 mg/kg. Innovazione e sostenibilità sono il pane quotidiano dell’azienda che dispone di macchinari di ultima generazione e altamente tecnologici I raggi UVA sterilizzano ed eliminano eventuale presenza di batteri e i packaging sono biodegradabili con etichette eco-friendly.

Referenze esclusive “Lavoriamo costantemente con le aziende sementiere più all’avanguardia, che testano i loro prodotti nelle nostre serre hi-tech - continua Salvatore Astuto - e con tutte abbiamo diver-

se esclusive. Ad esempio facciamo parte del ristretto pool di aziende che producono il peperone Sweet Palermo di Rijk Zwaan, produciamo in esclusiva il già citato pomodoro Tomachoc di Top Seed, produciamo poi un cetriolino snack messo a punto da Axia Sementi che è una vera esclusiva: piccolo e con pochi semi, è altamente digeribile e adatto a essere consumato come spuntino spezza fame in ogni momento” Tutto coltivato in idroponica e certificato nickel free

Linea Fruttibleo. Op Platinum ha anche una linea convenzionale denominata “Fruttibleo”, che riunisce prodotti “dal sapore unico e intenso” “Le varietà in questo caso non vengono coltivate fuori suolospiega Astuto, ma in appezzamenti che giudichiamo adatti alla coltivazione in terra, affinché gli ortaggi sviluppino e mantengano intatte tutte le loro innumerevoli proprietà organolettiche”. Parliamo in questo caso di pomodori, peperoni, melanzane e zucchine, valorizzate a scaffale anche grazie al packaging elegante e distintivo

A proposito di packaging, la filosofia green di Op Platinum si riflette anche nelle confezioni adottate: si tratta di vaschette eco-friendly in cartone ondulato o in R-Pet, a seconda della richiesta dei clienti Anche l’etichetta è eco-compatibile: è una stampa laser sul fianco della confezione, che riduce ulteriormente l’impatto dell’imballaggio.

In Abruzzo cresce un kiwi

v e r d e e c c e l l e n t e , C a t e n a r o lo espor ta nel mondo

Tra le numerose mete d’oltremare, l’azienda raggiunge Taiwan, Corea del Sud, Messico ed Ecuador

Eugenio Felice

La produzione di kiwi verde in Italia negli ultimi dieci anni ha subito un brusco calo, tra malattie e concorrenza greca. Ci sono però alcune zone dove il kiwi verde cresce ancora sano e con eccellenti qualità organolettiche. È il caso della fascia costiera dell’Abruzzo, un’area collinare protetta dalla Maiella, dove ha sede l ’azienda Catenaro Italo Srl, che esporta questi frutti in Europa e oltremare. Il mercato? È partito lento, ma ci sono grandi aspettative per la seconda parte della campagna

In Abruzzo cresce un kiwi verde s a n o e d a l l e e c c e l l e n t i q u a l i t à organolettiche. Qui fortunatamente la batteriosi non si è vista e nemmeno la moria, due malattie che hanno falcidiato le produzioni in buona parte delle regioni italiane più vocate per questo frutto Siamo in zona collinare, tra la Maiella, il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini, e il mare Adriatico. La realtà produttiva più importante è la Catenaro Italo Srl, un ’azienda con oltre 70 anni di esperienza essendo stata costituita nel 1952, l’unica della regione ad essere accreditata per esportare i kiwi in Corea del Sud e in Cina L’azienda, con tutto il suo corredo di certificazioni, che riguardano non solo le buone pratiche agricole ma anche aspetti come la sostenibilità e l’etica, produce e commerc i a l i z z a k i w i v e r d e i n i n v e r n o , pesche e nettarine in estate Ha inoltre avviato da alcuni anni un progetto sperimentale sugli avocado. La compagine produttiva, composta da circa 90 soci, abruzzesi e di fuori regione, è riunita nella

Cooperativa Rimfruit, che vende attraverso la commerciale Catenaro, che ha lo stabilimento per la conservazione, la selezione e il confezionamento a San Vito Chietino, con impianti di ultima generazione e pannelli fotovoltaici per un totale di 500 kilowatt che coprono circa il 90% del suo fabbisogno energetico.

“Per dare qualche numero - dichiara il direttore commerciale Italo Catenaro - abbiamo, come Cooperativa, una produzione di circa 4.000 tonnellate di kiwi verde Hayward di cui 1000 bio, 3.000 tonnellate di nettarine, 1.000 di pesche e 500 di susine Angeleno e Stanley Nello stabilimento la capacità di conservazione è di 5 000 tonnellate con celle frigo ad alta tecnologia collegate in telegestione e telecontrollo da remoto, con assorbitori di etilene catalitici di ultima generazione ed umidificatori a controllo elettronico. Siamo una realtà medio-piccola, se paragonati ad alcuni nostri competitor, ma negli ultimi anni abbiamo investito molto in tutte le fasi della filiera, dai frutteti alla centrale ortofrutticola fino all’immagine aziendale: da

poco, infatti, abbiamo presentato il nostro nuovo logo e il nuovo sito web cat e narofruit it ” “Abbiamo acquisito da alcuni anni u n a l i c e n z a p e r p r o d u r r e k i w i rosso - ci spiega Italo Catenaro - e abbiamo numerosi impianti già predisposti e strutturati per passare velocemente dalla produzione di kiwi verde alla produzione di kiwi giallo o rosso, ma la verità è che in questa parte dell’Abruzzo cresce un eccellente kiwi verde, che ci viene richiesto da div erse parti del mondo, per cui non abbiamo alcun motivo, al momento, per fare questo passaggio, anche se stiamo studiando il mercato, le varietà di

giallo disponibili e i consorzi esistenti. Riusciamo a produrre kiwi a polpa verde e lavorarlo in modo tale da reggere senza problemi un transit-time anche di 50-60 giorni per le destinazioni più lontane come Taiwan” Inoltre, i nostri kiwi sono esenti da molecole di cui è vietato l’utilizzo per alcuni determinati mercati come l’etofenprox. E n o n e f f e t t u i a m o t r a t t a m e n t i i n post-raccolta”.

Sono circa 30 gli ettari di kiwi che fanno capo direttamente all’Azienda Agricola Catenaro Italo e, tra i progetti più ambiziosi, c’è la neonata società agricola “Fattore K”, dove Fattore è la località in Val di Sangro dove si trovano gli impianti di kiwi di ultima generazione, mentre la K sta per kiwi La resa è di circa 250 quintali per ettaro,

“ Abbiamo una licenza per produrre kiwi rosso e impianti già predisposti e strutturati per passare in fretta dal kiwi verde al giallo o rosso, ma non ne a b b i a m o l a n e c e s s i t à , p e r c h é i n A b r u z z o c r e s c e u n kiwi verde eccellente apprezzato in tutto il mondo ”

Italo Catenaro (direttore commerciale O P Rimfruit)

le ore di freddo che permettono al kiwi di maturare al meglio non mancano, per cui la qualità, anche in termini di sostanza secca, grado brix e pezzatura, è eccellente e tale da poter conservare i frutti fino a maggio, grazie anche all’expertise acquisita dall’azienda nei decenni L’obiettivo è portare la società agricola Fattore K dagli attuali 10 ettari a 30 ettari nei prossimi 5 anni, approfittando delle ottimali caratteristiche pedoclimatiche di questa particolare zona a pochi km dal mare Adriatico in Val di Sangro (Chieti)

“Nella prima parte della campagna - commenta Italo Catenaro - il mercato ormai lo fa la Grecia. Nei primi mesi c ’ erano ancora delle

giacenze di kiwi dell’Emisfero Sud, origine Cile e Nuova Zelanda in particolare Il kiwi italiano si vende solo se si sono fatti dei programmi seri con i retailer oppure se hai prodotto di eccellente qualità che può essere esportato oltremare. Ritengo che la situazione dovrebbe cambiare nella seconda metà della campagna, tra febbraio e maggio, quando sul mercato tornerà protagonista il kiwi italiano. Quindi, alla fine, mi aspetto una campagna commerciale positiva”.

Il magazzino della Italo Catenaro Srl si trova a San Vito Chietino (CH) ed è dotato delle più moderne tecnologie per conservare, selezionare e confezionare kiwi nel periodo che va da novembre a maggio, pesche, nettarine e susine nei mesi estivi Pannelli fotovoltaici ricoprono il tetto per un totale di 500 kilowatt che soddisfano circa il 90% del suo fabbisogno energetico

“ L ’ u n i c o r a m m a r i c o - c o n c l u d e Italo Catenaro - è quello di non poter servire maggiormente l’Italia: purtroppo devo dire che riscontriamo una certa resistenza e diffidenza da parte dei principali gruppi di supermercati italiani nel voler conoscere la nostra organizzazione e capirne le capacità, l’efficienza, le competenze e la bontà dei frutti, d’altronde come si dice nemo profe t a in pat ria. Inoltre, quando vedo che a dicembre, in molti supermercati, anche della nostra regione e del resto d’Italia, c’è in vendita kiwi greco mentre potrebbe esserci quello italiano, con un grado brix già ottimale e una produzione locale a kilometro quasi zero, rimango molto perplesso”.

A M a c f r u t i l s i m p o s i o i n t e r n a z i o n a l e s u l l a p a t a t a

e The Healthy Food Show

Macfrut 2025 si svolgerà da martedì 6 a giovedì 8 maggio al Rimini Expo Center

Giancarlo Sbressa

Prodotto globale per eccellenza, la patata viene coltivata in 160 Paesi, per una superficie di 18 milioni di ettari. Il Simposio pone il suo focus sul prodotto simbolo di Macfrut 2025, richiamando i massimi operatori, ricercatori ed esperti mondiali. Durante la tre giorni di Rimini si svolgerà poi The Healthy Food Show con una Healthy Arena esperienziale dedicata ai prodotti ortofrutticoli innovativi presentati insieme a testimonial nazionali, firme della cucina, nutrizionisti e aziende

È la terza specie più coltivata del pianeta, vanta 5000 varietà in 160 Paesi del mondo. Parliamo della patata, prodotto simbolo di Macfrut 2025, la fiera della filiera internazionale dell’ortofrutta in programma da martedì 6 a giovedì 8 maggio al Rimini Expo Centre Vero e proprio prodotto globale coltivato su una superficie di 18 milioni di ettari, la patata in fiera sarà al centro di un evento internazionale che richiamerà i massimi operatori e tecnici per un approfondimento a 360 gradi. Coordinato da Luciano Trentini, Macfrut 2025 ospiterà infatti The International Potato Symposium, strutturato su più giorni con momenti di approfondimento sulle tematiche tecnico agronomiche e di mercato e visite alle aziende espositrici, insieme a operatori internazionali, stakeholder mondiali e i massimi ricercatori del settore

“Macfrut è la più importante fiera di filiera del settore - spiega Trentini, permette al visitatore italiano e straniero di avere una visione completa delle coltivazioni ortofrutticole. E proprio un percorso di

filiera viene presentato nella prossima edizione della manifestazione, nella quale la patata sarà protagonista dalla fase espositiva a quella convegnistica sino a quella commerciale, ed i visitatori e i tecnici potranno trovare risposte insieme a operatori internazionali, stakeholder mondiali e i massimi ricercatori del settore. Parliamo di

un prodotto globale, in quanto terza specie del settore agricolo più coltivato (dietro solo a grano e riso), che riveste un ruolo molto importante se consideriamo anche la sua valenza ambientale Prendiamo ad esempio l’elemento acqua: gli studiosi confermano che questa solanacea ne consuma meno per unità di produzione. Se infatti servono 400/500 litri di acqua per produrre 1 kg di patate, è necessaria una quantità più che doppia per produrre 1 kg di grano e 4 volte tanto per 1 kg di riso”.

The International Potato Symposium sarà strutturato su più giorni: martedì 6 e mercoledì 7 maggio sarà ospitato il Simposio, mentre la terza giornata di fiera sarà dedicata alle visite tecniche Nella seconda giornata si affronteranno i temi commerciali: l’andamento dei consumi delle patate, le preferenze dei consumatori e come la comunicazione incide sulla commercializzazione delle patate comuni e di quelle che si qualificano attraverso i marchi di qualità Un’altra s e s s i o n e p o r r à l ’ a t t e n z i o n e s u l tema dell’innovazione della filiera pataticola, mentre uno degli argomenti di estrema attualità sarà

legato alla ricerca varietale, che il pataticoltore deve affrontare quotidianamente, visti i problemi che oggi si sono enormemente ampliati a causa del cambiamento climatico e non solo.

A Macfrut 2025 ci sarà anche una grande novità: The Healthy Food Show, un ’ arena esperienziale sull’importanza dell’innovazione per la produzione di alimenti che promuovono salute e benessere, mettendo a confronto esperti scientifici, grandi firme della cucina e testimonial di caratura nazionale. Il Salone è realizzato da Macfrut in collaborazione con l’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, Campus Scienze degli Alimenti, Cesena.

“Macfrut da tempo ha posto l’attenzione ai prodotti innovativi - spiega Renzo Piraccini, presidente di Macfrut - The Healthy Food Show fa un ulteriore passo in avanti: all’autorevolezza della trattazione scientifica unisce la spettacolarizzazione con testimonial e chef in

un ’apposita arena riservata in fiera. È evidente che parliamo di una iniziativa rivolta non solo a una platea di operatori professionali ma a un pubblico più ampio di foodlover consapevoli che la salute viene anche da ciò che mangiamo”.

Tre sono gli assi portanti di The Healthy Food Show: scientifico-divulgativa, nuovi trend culinari, sezione eventi e intrattenimento Sono cinque i talk previsti nei giorni della fiera, ognuno dei quali accompagnato da un panel che ospita un esperto scientifico, un testimonial e una firma di primo piano della cucina nazionale grazie alla collaborazione con l’associazione ChefToChef Emilia Romagna Cuochi Ogni sessione inoltre sarà presentata da un giornalista di fama nazionale Questi i temi che faranno da filo conduttore: Quale alimentazione per vivere bene fino a 100 anni?; Le nuove frontiere della trasformazione del cibo; Pasti veloci: da Junk a Healty Food; Cosa mangi oggi: chiedi al tuo microbiota; Mantenere la salute mangiando: la sana alimentazione alla base della prevenzione

A inizio dicembre la Lega Basket Serie A (LBA) ha annunciato una nuova collaborazione con Dole Italia, leader nella produzione e distribuzione di frutta fresca di qualità premium, che diventa Platinum Sponsor del Campionato e dei Playoff della Serie A Unipol 2024/2025, nonché Gold Sponsor della Frecciarossa Final Eight.

La sponsorship prevede una presenza strategica del marchio Dole su tutti i campi da gioco dei 16 club della Serie A, grazie agli innovativi adesivi 3D a bordo campo e ai led bordo campo e canestro, che garantiscono un’ampia visibilità televisiva nazionale. Dole è, inoltre, protagonista sui canali digitali e social di LBA con contenuti brandizzati settimanali, per esaltare il legame e i valori condivisi tra la Lega ed il brand, e presenzia nella fase dei pre-partita con 1 jingle personalizzato.

“Questa partnership con LBA ci riempie di entusiasmo e orgoglio - ha dichiarato Giusto Curti, managing director di Dole Italia -. Il basket è uno sport fantastico e coinvolgente come nessun altro! Riteniamo sia il veicolo ideale per comu-

nicare che alimentazione sana, consumo adeguato di frutta fresca e stile di vita corretto siano alla base di elevata performance sportiva e gioioso benessere nel quotidiano”. L’accordo, che si estende alla stagione 2025/2026 con il ruolo di Platinum Sponsor anche per la Frecciarossa Supercoppa e la Frecciarossa Final Eight segna un passo importante per Dole Italia nel panorama sportivo italiano, sottolineando il legame tra alimentazione sana, sostenibilità e sport.

Pizzoli, lo specialista italiano delle patate, è - grazie a Sky Brand Solutions, dipartimento di Sky Media, insieme a Endemol Shine Italy - tra i partner di MasterChef Italia in occasione della nuova edizione dello show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy che è partito il 12 dicembre in

esclusiva su Sky e in streaming su Now Tv, sempre disponibile on demand. Gli aspiranti chef, nel corso del cooking show, si dilettano in molteplici preparazioni, valorizzando al meglio le caratteristiche delle patate Pizzoli, rappresentate da varietà di pregio, come Soprano, patata a pasta gialla dalle ottime caratteristiche gustative e dalla tipica forma allungata, perfetta per tante preparazioni, e Chérie, una patata a pasta soda dall’inconfondibile buccia rossa e forma allungata, eccellente per le sue performance culinarie.

Nelle patate, Pizzoli vanta importanti traguardi e primati varietali che hanno contribuito negli anni a sedimentare e far crescere un intero settore nazionale. Il segreto del suo successo deriva dalla sua posizione di rilievo nella produzione e nella vendita di patate fresche e surgelate e dall’attenzione sempre crescente verso le filiere nazionali.

L’azienda accompagna da sempre i desideri e le scelte dei consumatori e ciò gli ha consentito di selezionare negli anni solo le varietà che per la loro qualità sono di fatto richieste e acquistate ogni giorno dalle famiglie italiane. L’azienda Pizzoli ha radici solide: gli areali italiani a più alta vocazione, gli agronomi più esperti e le varietà più pregiate coltivate con logiche di sostenibilità e rispetto delle risorse naturali.

Planet Farms, azienda agritech leader nel settore dell’agricoltura verticale, ha ottenuto la certificazione B Corp, rilasciata da B Lab. Si tratta di un importante traguardo che consente all’azienda di entrare a far parte di un gruppo che conta a oggi 320 B Corp in Italia e più di 2.000 in tutta Europa, impegnate nella promozione di un’economia inclusiva, equa e orientata al progresso. L’azienda già nel 2023 aveva assunto il titolo di Società Benefit, introducendo nel proprio statuto l’impegno di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente congiuntamente al profitto finanziario.

“La certificazione B Corp rappresenta una milestone importante per il percorso di Planet Farms, il riconoscimento dei valori Esg che rappresentano le fondamenta dell’azienda e del nostro impegno concreto verso l’ambiente e la società. La certificazione misura e attesta questo impegno consentendoci di mettere in campo nuove sfide, a favore di un impatto rigenerativo che produca ancora più inclusività ed equità”, commenta Daniele Benatoff, ceo di Planet Farms Holding. Con 322 B Corp che occupano oltre 32.000 persone, generan-

Colle d’Oro festeggia 50 anni di ortofrutta e di profondo legame con il territorio siciliano, in particolare Ispica, dove ha sede la società, e la provincia di Ragusa. Una storia imprenditoriale avviata da Pietro Calabrese e dai suoi fratelli nel 1974 e che, nel corso di mezzo secolo, ha visto l'azienda specializ-

do un fatturato che supera i 16,8 miliardi di euro, l’Italia si posiziona tra i Paesi leader nell’Unione Europea (dati aggiornati al 13 dicembre 2024).

L’azienda lo scorso novembre ha anche annunciato il suo ingresso in Coop Svizzera. I consumatori svizzeri possono trovare in oltre 540 punti vendita, in oltre 350 città, tre referenze della linea di insalate Frescaah: Mix Vivace, Mix Delicato e Misticanza (foto sopra).

zarsi nella produzione, nel confezionamento e nella commercializzazione di ortaggi. Cinque decenni di crescita fino a diventare una OP con 17 produttori associati, 1.000 ettari complessivamente gestiti tra serra e pieno campo, uno stabilimento di 7.000 metri quadrati coperti con due distinti magazzini di lavorazione (convenzionale e biologico), circa 500 addetti, e un fatturato di oltre 30 milioni di euro.

“In questi anni siamo sempre stati mossi da amore e passione per il lavoro, spirito di sacrificio e di squadra, senso di responsabilità e determinazione: questi sono i nostri valori e le nostre radici, che hanno sostenuto costantemente il percorso dell’azienda - commenta il fondatore di Colle d'Oro, Pietro Calabrese -. Un’azienda produttiva non può prescindere dal legame col territorio sul quale insiste, e al quale deve sempre fare riferimento”.

Rispetto delle persone, dell’ambiente e del territorio sono stati il filo conduttore di questi primi cinquant’anni, perché in casa Colle d’Oro la sostenibilità è concreta, proprio come l’ha voluta Pietro Calabrese. Oggi l’azienda è guidata dai tre figli - Carmelo, Loredana e Salvatore (in foto) - che sovrintendono alle sezioni portanti dell’impresa, assieme al marito di Loredana, Tony Solarino.

Per la nuova campagna di comunicazione integrata La Linea Verde ha scelto Armando Testa, agenzia dalla profonda expertise che ha saputo interpretare con una visione inedita i valori e le peculiarità che contraddistinguono la sua marca DimmidiSì. Il nuovo format utilizza un’immagine emotivamente forte come quella della proposta di matrimonio per dare iconicità al naming del brand e renderlo ancora più memorabile.

Ecco quindi il matrimonio tra la tradizione e l’innovazione, tra i sapori internazionali e la cucina italiana, tra quegli ingredienti di qualità che, uniti, creano piatti unici. Sono i matrimoni DimmidiSì, un inno alla scoperta di gusti nuovi e abbinamenti che sorprendono ogni giorno. È così che la zucca dice di sì alle carote e nasce la Vellutata Zucca e Carote, il latte italiano dice di sì alle patate fresche dando vita al Purè, il limone dice di sì alla fragola creando l’Estratto fragola e limone. Incontri da cui nascono prodotti che sono genuini, buoni e anche pratici, da gustare in ogni occasione. Inoltre è stato rivisitato lo storico jingle, interpretato con un

mood romantico e un cantato che sottolinea ogni elemento del naming. Uno storytelling che viene riassunto nel nuovo pay off, “Il gusto di stupirti con un sì”.

La campagna integrata e multicanale prevede diversi spot tv e radio. La pianificazione prevede anche due debutti assoluti per DimmidiSì: lo spot è in onda sulla popolare piattaforma streaming Netflix e, dal 14 novembre, viene trasmesso in oltre 500 sale cinematografiche in tutta Italia.

Sapori, profumi, colori e molto altro ancora. È stato un Natale ricco di proposte ed emozioni quello vissuto da Melinda a Milano, sede di grandi iniziative pensate per coinvolgere un pubblico vastissimo guidandolo alla scoperta dei prodotti e dei valori del Consorzio. Un viaggio multiforme e carico di

significati, dunque, che accompagnerà l’attesa della festa più amata dell’anno protraendosi nelle settimane successive. Si è partiti il 30 novembre con la partecipazione ad Artigiano in Fiera, che richiama oltre 1 milione di visitatori. Dopo il successo di Ortigia con il G7 Agricoltura, c’è stato poi il ritorno del Melinda Theatre che, dal 7 dicembre, ha aperto per due settimane le sue porte ai visitatori del Christmas Village di Piazza Gae Aulenti, in Portanuova: la sorprendente installazione ha offerto al pubblico un emozionante viaggio all’interno delle celle ipogee, i celebri magazzini di roccia situati nel cuore delle Dolomiti dove le mele mantengono la loro fragranza in condizioni ideali.

Melinda, inoltre, per il quarto anno di fila è stata scelta per impreziosire con i suoi aromi la dispensa di Masterchef Italia, il più celebre talent culinario televisivo giunto quest’anno alla quattordicesima edizione. Ancora, dal 16 dicembre al 12 gennaio i passeggeri della Linea M4 hanno potuto viaggiare all’interno di vagoni brandizzati Melinda. Infine, la mela Dolcevita sarà protagonista della Milano Fashion Week, dal 25 febbraio al 3 marzo, con un’edicola brandizzata in collaborazione con Love Therapy: saranno distribuite shopper bag con un gadget originale e una gustosa mela Dolcevita.

Q U A L I T Y A W AR D 2 0 2 5: I S U C C

I

iSuccosi si confermano tra le arance da spremuta più amate dagli italiani, aggiudicandosi anche quest’anno l’ambito premio dedicato alla qualità, il Quality Award 2025, giunto alla decima edizione. Il premio è attribuito ai prodotti di largo consumo attraverso rigorosi blind test di performance condotti da Marketing Consulting (Consumer Test), società specializzata in consumer analysis, in collaborazione con laboratori indipendenti su tutto il territorio italiano, ed è l’unico premio in Italia che coinvolge ampi campioni di consumatori heavy user per la tipologia di prodotto in test in un’esperienza di valutazione diretta.

I Succosi, le uniche arance da spremuta a succosità garantita da un metodo scientifico di selezione brevettato, sono state testate per un intero anno, ottenendo un gradimento complessivo medio dei consumatori superiore a 7 (scala da 0 a 10) e oltre il 70% degli stessi si è dichiarato favorevole all’acquisto. “Siamo orgogliosi e soddisfatti di ricevere nuovamente questo premio - dichiara Daniele Campagnaro, amministratore unico di All Citrus - dopo diversi anni di inve-

A dicembre, con la colonnina di mercurio che si è abbassata, anche la campagna dei radicchi veneti ha iniziato a orientarsi verso un orizzonte migliore, dopo una partenza condizionata da temperature troppo calde. L’Insalata dell’Orto da anni investe nella valorizzazione dei radicchi veneti Igp, eccellen-

stimenti in ricerca per dare vita a iSuccosi, questo riconoscimento è la dimostrazione che i consumatori, sempre più attenti ed esigenti, riconoscono il valore di questo prodotto che basa la propria promessa su basi scientifiche, sulla ricerca e sull’innovazione”. Il 3 dicembre, nella prestigiosa cornice di Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano, si è svolta la serata di premiazione: per All Citrus era presente la responsabile marketing e comunicazione, Ilaria Toni (in foto).

ze regionali che propone in quarta gamma: comode buste con il prodotto lavato, tagliato e pronto per il consumo. L’azienda di Mira (Venezia) è, con le sue aziende agricole, produttrice di Radicchio variegato di Castelfranco Igp (in foto), inoltre confeziona Radicchio di Verona Igp, Radicchio rosso di Treviso Igp e Radicchio di Chioggia Igp. “Uniamo qualità e territorialità in referenze che seguiamo dal campo fino alla busta e che ci stanno dando tante soddisfazioni - sottolinea Sara Menin, product development manager de L’Insalata dell’Orto -. Negli anni, con i nostri partner della Gdo, abbiamo sviluppato progetti capaci di rendere protagonisti i radicchi veneti nelle linee a marca del distributore, anche con gamme premium. Per noi è una doppia soddisfazione poter rispondere alle esigenze della Gdo con progetti che valorizzano anche le tipicità del nostro territorio e consentono di portare avanti produzioni tradizionali e di alta qualità: un sostegno concreto all’agricoltura veneta e una promessa, mantenuta, di gusto e autenticità per il consumatore”.

L’avvio della campagna dei radicchi veneti Igp ha dovuto fare i conti con criticità dettate dall’andamento meteo. “Prima le piogge, poi è mancato il freddo, ma con l’inizio di dicembre la situazione è decisamente migliorata”, conclude Sara Menin.

iFresh | Matteo Sambugaro

A m a z o n , i n A b r u z z o i l p r i m o

test di consegna con un drone

In Abruzzo, nell’area di San Salvo, si è tenuto il 5 dicembre il primo test europ e o p e r i l s e r v i z i o d i c o n s e g n a a d omicilio con drone proposto da Amazon.

Prime Air, già attivo negli States, in Texas e Arizona, potrebbe arrivare nel

Ve c c h i o C o n t i n e n t e n e l 2 0 2 5 e c o nsentirebbe di ricevere pacchi fino a un peso di 2,3 kg direttamente dal cielo in un ar co di tempo di circa 30 minuti dal momento dell’ordine

Pronti a entrare nel futuro? Una domanda la cui risposta appare ovvia, se consideriamo il fatto che 5 dicembre si è tenuto il primo test che ha visto protagonista Amazon per la consegna a domicilio tramite drone.

Una modalità, quella della consegna con i droni, che negli States è già presente da diverso tempo e che, nel caso di Amazon, ha un nome: Prime Air Di cosa si tratta? Prime Air è il servizio di consegna con droni di Amazon attivo in Texas e Arizona I clienti Prime, tramite questo servizio, possono ricevere pacchi leggeri direttamente dal cielo in meno di 30 minuti dall’ordine. Il sistema funziona attraverso una rete di droni che decollano dai centri di distribuzione Amazon e consegnano i pacchi, fino a un peso massimo di 2,3 kg, in un ’ area predefinita del giardino o del cortile del cliente, precedentemente mappata attraverso il sistema di geolocalizzazione Amazon vuole sbarcare in Europa e rendere attivo il servizio già nel 2025 Da qui, il test del 5 dicembre, che ha visto i droni per le consegne di Amazon volare per la prima volta nei cieli italiani. È successo in Abruzzo, nell’area di San Salvo (Chieti), sulla base dell’autorizzazione operativa rilasciata da Enac. Un test svoltosi in maniera positiva, come riportato da una nota della società, che sottolinea di avere svolto con successo il primo test ufficiale per le consegne Oltre a voler continuare a collaborare con le autorità

italiane per soddisfare tutti i requisiti necessari al lancio del servizio nel corso del 2025

Il volo di prova, come riportato da Sky Tg24, è stato commentato da Amazon in questi termini: “È stato realizzato con il nuovo drone MK-30, il sistema altamente automatizzato di droni che utilizza il programma di computer vision Amazon, all’avanguardia nel settore”

Questo sistema, è stato sottolineato, consente ai droni “di spostarsi in sicurezza lontano dagli ostacoli, garantendo l’incolumità di persone, animali e proprietà, e contribuendo a mantenere separati i droni Amazon dagli altri velivoli presenti nell’area operativa”. L’idea sarà quella di creare “ un servizio di consegna sicuro e affidabile” nell’ottica dell’avvio del servizio commerciale nel 2025 ma solamente “ una volta che saranno state ottenute tutte le autorizzazioni necessarie”

Soddisfatto del test anche il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma “Il fatto che un colosso come Amazon abbia scelto proprio l’Italia per avviare il progetto Prime Air in Europa è la conferma di una visione strategica nazionale vincente: la chiave di volta per un futuro innovativo, tecnologico e intermodale è la collaborazione tra i stituzioni, politica, società e industrie private”

l N 50 l GENNAIO 2025

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