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Radiografia del business dei gestori italiani in Lussemburgo

RADIOGRAFIA DEL BUSINESS

DEI GESTORI ITALIANI IN LUSSEMBURGO

Il mercato europeo dei fondi d’investimento è sempre più interconnesso e interdipendente, ma ogni mercato conserva le sue caratteristiche particolari. ALFI ha esaminato le recenti tendenze nella progettazione e distribuzione dei fondi lussemburghesi gestiti da asset manager italiani.

Il Lussemburgo sta facendo leva su tre principali punti di forza per posizionarsi come centro di eccellenza nel servizio dei fondi d’investimento: (i) un’ampia gamma di strumenti che combina tutte le forme giuridiche disponibili in Europa; (ii) la capacità di servire una gamma molto ampia di asset class, talvolta complesse; (iii) una competenza nella distribuzione transfrontaliera in Europa e oltre.

Gli asset manager italiani hanno da tempo riconosciuto il vantaggio di combinare una strategia puramente domestica con la costituzione di fondi d’investimento lussemburghesi per una migliore portata internazionale. Al 28 febbraio 2022, gli asset manager italiani hanno originato 354 miliardi di euro di fondi lussemburghesi che rappresentano il 6,4% degli AuM totali, per un totale di 1.2541 fondi/comparti. L’Italia è la sesta giurisdizione in ordine di importanza per il Lussemburgo.

Al 31 dicembre 2020, 1.935 gestori patrimoniali hanno istituito fondi di investimento lussemburghesi di cui 41 sono gestori italiani. Più in generale, i fondi domestici rappresentano circa un terzo degli investimenti degli investitori italiani, mentre due terzi dei fon-

di distribuiti in Italia sono domiciliati all’estero. In larga misura, questi fondi esteri sono infatti istituiti da banche e asset manager italiani, con l’obiettivo di distribuirli, sia a livello nazionale che per attingere alla distribuzione internazionale. Combinando sia i fondi domestici che quelli esteri, l’Italia con 1.065 miliardi di euro di AuM è il terzo mercato di fondi2 in Europa dopo Regno Unito e Germania.

2021, ANNO POSITIVO

Con 507 miliardi di euro di AuM in fondi transfrontalieri contro 559 miliardi di euro3 di AuM destinati al solo mercato italiano, l’Italia è in termini assoluti di gran lunga il più grande mercato di distribuzione transfrontaliera in Europa, e in termini relativi nella stessa posizione della Spagna.

In termini di flussi netti per asset class, il 2021 è stato un anno positivo per i fondi d’investimento in Europa, ma come mostra il secondo grafico a destra, ci sono notevoli differenze tra le varie aree geografiche.

Misurando la crescita solo per domicilio, il Lussemburgo ha beneficiato di un forte slancio di crescita, con una raccolta netta del +11,4% nell’equity e negli asset privati, in particolare nell’immobiliare (+13,3%) e nel private equity/venture capital (+11,4%). La crescita in Europa è stata più equilibrata, con il multi-asset in testa alla classifica della raccolta netta (+7,1%), seguito dai private asset (+7,5%) e dall’equity (+5,1%). La raccolta netta nei fondi domestici italiani, in particolare nel 2021, non riflette affatto il vero potenziale di questo mercato. Secondo Broadridge, combinando la raccolta netta dei fondi domestici e quella dei fondi transfrontalieri, I MAGGIORI GESTORI ITALIANI DI FONDI DI INVESTIMENTO LUSSEMBURGHESI

FLUSSI NETTI IN FONDI DOMESTICI EUROPEI PER ASSET CLASS NEL 2021

ELTIF PER PAESE DI DOMICILIO

400.000.000.000 350.000.000.000 300.000.000.000 250.000.000.000 200.000.000.000 150.000.000.000 100.000.000.000 50.000.000.000 0

Totale Eurizon Capital Gruppo Generali Gruppo Fideuram Azimut

Fonte: Monterey Insight Limited. Dati al 31 dicembre 2020, in miliardi di dollari USA. Quaestio Capital Management

20%

10%

0%

-10%

-20%

-30% LUSSEMBURGO ITALIA EUROPA

Totale Equity Bond Multiasset

Fonte: EFAMA, Quarterly Statistical Release Q4 2021. Money market Guaranteed Absolute return Real estate Fondaco

Altro

ITALIA FRANCIA

SPAGNA

LUSSEMBURGO

L’ITALIA HA UN FORTE APPETITO PER ALTERNATIVI E PRIVATE ASSET, MA GLI AM SEMBRANO AFFIDARSI A STRUTTURE DOMESTICHE

l’Italia è infatti il secondo mercato in crescita nel 2021 con un più 51 miliardi di euro di afflussi netti dopo la Germania (+70 miliardi di euro), ma prima di altri mercati come Spagna, Svizzera e Regno Unito.

ESG E ALTERNATIVI

Una tendenza generale nel 2021 che può essere osservata praticamente in tutti i mercati è il crescente interesse degli investitori per i fondi ESG (SFDR art 8) e sostenibili (SFDR art 9). Morningstar4 indica che nel quarto trimestre del 2021 questi fondi hanno catturato il 64% della raccolta netta in Europa. Una caratteristica interessante del mercato italiano è l’appetito superiore alla media degli investitori per gli investimenti alternativi e i private asset. Gli asset manager italiani sembrano affidarsi principalmente a strutture domestiche. Quasi il 28% dei fondi nazionali italiani sono costituiti come fondi di investimento alternativi (FIA), con una concentrazione schiacciante nel settore immobiliare (72% degli AuM)5. La proporzione di FIA in Europa è di circa il 30 per cento.

Come già accennato, il Lussemburgo si avvale di una serie di strumenti molto efficienti, particolarmente rilevanti per i FIA e i fondi sui private asset. Eppure i dati di mercato mostrano che gli asset manager italiani ne hanno fatto un uso limitato e tendono piuttosto ad affidarsi a veicoli domestici. Questo è particolarmente evidente quando si considera il Reserved Alternative Investment Fund (RAIF), una potente struttura che si qualifica come un FIA, ma che è indirettamente regolata attraverso il suo AIFM autorizzato; il RAIF come fondo in sé non è soggetto all’approvazione della CSSF. Su 200 miliardi di dollari di AuM dei RAIF lussemburghesi, meno di 7 miliardi provengono da gestori italiani. Lo stesso vale per altre categorie di FIA come le limited partnerships. Mentre gli AuM divulgati ammontano a 300 miliardi di dollari6, sembra che gli asset manager italiani non abbiano fatto uso di queste strutture in Lussemburgo.

L’Italia e il Lussemburgo hanno in comune l’interesse per l’European Long-Term Investment Fund (ELTIF). Dopo un inizio lento, l’interesse per questo veicolo sta lentamente ma inesorabilmente aumentando, con attualmente 68 ELTIF in Europa. Alla luce dell’imminente revisione di questo regime (ampliamento delle attività ammissibili, rimozione del ticket d’ingresso per gli investitori al dettaglio, ecc.) si prevede che gli ELTIF abbiano un potenziale di crescita. La necessità di investimenti in infrastrutture combinata con rendimenti positivi a lungo termine e una qualche forma di accesso per gli investitori al dettaglio rafforzerà l’attrattiva di questo prodotto.

1. Fonte CSSF (1 aprile 2022) 2. Fonte Broadridge (31 dicembre 2021) 3. Fonte Broadridge (31 dicembre 2021) 4. Fonte Morningstar, “SFDR Article 8 and Article 9

Funds: 2021 in Review” (4 febbraio 2022) 5. Fonte Assogestioni 6. Fonte Monterey Insight Limited, dati al 31 dicembre 2020 L’OPINIONE DI

FILIPPO BATTISTINI Head of Business Development Retail Wholesale Italy, Allianz Global Investors

VINCERE L’EMOTIVITÀ CON IL LUNGO TERMINE

La drammatica situazione geopolitica attuale, e in particolare la crisi tra governo di Putin e Ucraina che è culminata con l’invasione a partire dal 24 febbraio, spesso suscita la sensazione nei nostri clienti che il rischio politico possa essere prevedibile o gestibile da parte degli asset manager, al pari di altri rischi come quello finanziario o quello di longevità. Noi di Allianz Global Investors riteniamo che il rischio politico, per sua natura, sia impossibile da gestire, proprio perché scarsamente prevedibile. Per questo motivo è necessario accantonare l’emotività e adottare una visione lucida e prospettica. Per fare ciò è fondamentale attingere anche all’esperienza del passato che mostra come il Pil mondiale, esclusa l’inflazione, è cresciuto più di nove volte dal 1960 a oggi, nonostante i conflitti e gli eventi drammatici che hanno segnato il periodo. In questi 62 anni si sono verificati solo due cali del Pil a livello globale: tra il 2008-2009 e nel 2020. Inoltre, se si è diversificato il portafoglio e non si disinveste, nel lungo termine si vince sempre, indipendentemente dai livelli di acquisto: i ribassi vanno letti come un’opportunità incrementale di rendimento.

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