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Azionario europeo un momento complicato
AZIONARIO EUROPEO
UN MOMENTO COMPLICATO
La prima metà del 2022 si è caratterizzata per un aumento della volatilità sul comparto, determinata da numerosi fattori. Uno scenario tutt’altro che lineare, in cui è necessario valutare attentamente rischi e opportunità.
IL CONTESTO ATTUALE PUÒ RIVELARSI POSITIVO PER UN APPROCCIO LONG/SHORT, IL MIGLIORE SCENARIO PER QUESTE STRATEGIE È DATO DALL’AUMENTO DELLA CURVA DEI RENDIMENTI
Il rialzo dell’inflazione, la ripresa della crescita dei tassi di interesse e, non ultimo, gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina che ha messo in luce, tra le altre cose, la dipendenza del Vecchio Continente dalle forniture di gas russo, hanno influito in maniera negativa sul comparto azionario: “Siamo entrati nel 2022 con i mercati in rialzo, ma da allora la situazione si è deteriorata” commenta Samantha Gleave, co-head of Cashflow Solutions di Liontrust “Siamo ancora abbastanza cauti sull’outlook, dato il rischio di ribasso, pertanto in questa fase crediamo sia importante preservare il capitale”. Le fa eco Elisabetta Micheli, fund selector di Eurizon: “Lo scenario attuale risulta complicato da un lato a causa della persistenza di prezzi alti delle materie prime, e dall’altro dalla stretta alla politica monetaria operata dalle principali banche centrali, elementi che sollevano dubbi circa la resilienza del ciclo economico”. I rischi da tenere d’occhio in questa fase sono molteplici, come suggerisce Gaetano Piccolo, portfolio manager, International Private Bank di Deutsche Bank: “Tra i principali rischi considererei anche la Cina, a causa della politica zero-covid ancora in corso e, nel prossimo novembre, le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. Rischi ancora attuali, anche se prevalentemente scontati dai mercati”.
OPZIONE LONG/SHORT
Alla luce di queste premesse, quali strategie e asset class saranno favorite da qui alla fine dell’anno? “Crediamo che nei prossimi mesi ci possa essere un ritorno delle asset class maggiormente penalizzate in questa prima fase dell’anno”, osserva Piccolo “perché i mercati sono stati piuttosto repentini nello scontare le aspettative di un rialzo dei tassi”. Gleave, d’altro canto, ritiene che questo possa essere un buon contesto per le strategie long/ short: “Negli ultimi mesi abbiamo visto maggiori rendimenti sulle nostre posizioni corte, e riteniamo possano esserci ancora opportunità. Vale la pena evidenziare che il migliore scenario per le strategie long/short è dato dall’aumento della curva dei rendimenti. Abbiamo visto le banche centrali di Stati Uniti e Regno Unito rialzare i tassi d’interesse, e ovviamente ci aspettiamo lo stesso in Europa”.
GROWTH O VALUE?
Altro punto di confronto sul fronte azionario è quello della rotazione
ELISABETTA MICHELI fund selector Eurizon
tra titoli growth e value. Il 2022 si è aperto con la sottoperformance dei titoli growth dopo 10 anni in cui era stato il comparto value a soffrire di più. “I titoli growth hanno sofferto un forte declassamento quest’anno, in molti casi non accompagnato da una compressione degli utili” afferma Micheli: “Molti di questi titoli scambiano a multipli che sono molto più bassi dei livelli pre-COVID, nonostante abbiano significativamente migliorato le loro prospettive di crescita di lungo periodo. Per questo pensiamo che, dato l’attuale scenario economico, possa esserci una ripresa dei titoli growth piuttosto che dei value, che non avranno beneficio dai timori legati al rallentamento”. Di diverso avviso Gleave: “Le azioni high growth hanno sofferto tanto da inizio anno e le valutazioni attuali, rispetto al loro andamento storico, sono ancora piuttosto costose, il che lascia margine per un’ulteriore correzione. I titoli value sono ancora molto convenienti rispetto alla loro media storica”.
BILANCIARE I PORTAFOGLI
In uno scenario come quello attuale può non essere semplice individuare i vincitori di domani: “bisognerà essere selet-
GAETANO PICCOLO portfolio manager International Private Bank, Deutsche Bank “Crediamo che nei prossimi mesi ci possa essere un ritorno delle asset class maggiormente penalizzate in questa prima fase dell’anno”
I commenti sono riferiti al contesto del 13 luglio 2022
tivi” commenta Piccolo, che aggiunge “Stiamo ribilanciando i portafogli per reinserire maggior peso sui titoli tecnologici e health care, per via dell’inversione che potrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno, e in generale restiamo un po’ più difensivi utilizzando titoli legati ai beni di prima necessità ed energetici”. “In questo momento, preferiamo mantenere una posizione neutrale, restando vicini al benchmark in termini di allocazione settoriale e area geografica. Manteniamo alta l’attenzione sulle tematiche ESG in quanto pensiamo che la transizione energetica possa proseguire con maggiore forza” precisa Micheli. E se per Gleave all’interno della posizione prudente è aumentata l’esposizione a consumer staples, oil, energy, materials e finanziari, mentre sottolinea la propensione per stare corti su IT USA, qualora verso la seconda metà dell’anno i mercati dovessero diventare significativamente economici. “Sarà opportuno ignorare i segnali di momentum, come avvenuto nell’estate del 2020 e dopo il COVID. A nostro avviso, non siamo ancora giunti a quel punto, pertanto - conclude l’esperta - prima di accrescere la nostra esposizione netta ai mercati dovremmo vedere un livello di prezzi più basso rispetto a quello attuale”.