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Mark Mobius (Mobius Capital Partners
IL PORTAFOGLIO
“Il mio obiettivo è costruire un portafoglio molto concentrato, composto da 25-30 società, per lo più di media capitalizzazione, dove troviamo la maggior parte delle opportunità e delle variazioni di prezzo. La capitalizzazione media dei titoli che abbiamo è di circa 5 miliardi di dollari”
Mark Mobius
FOUNDER, MOBIUS CAPITAL PARTNERS
Il gestore di fama internazionale spiega a FundsPeople quali cambiamenti ha introdotto nella sua strategia di investimento, con la sua boutique Mobius Capital Partners.
S
e l’esperienza funge da titolo accademico, Mark Mobius è uno dei manager più titolati del settore per investire nei mercati emergenti. Lo ha fatto per gran parte della sua carriera professionale in Franklin Templeton. Adesso continua a farlo tramite la sua boutique, Mobius Capital Partners, che ha co-fondato con Carlos Hardenberg. Col collega gestisce l’unico fondo che l’entità commercializza, il Mobius Emerging Markets, che nel 2021 si è distinto per essere il migliore della sua categoria (classe in dollari).
“Ora posso investire in ciò in cui credo veramente”, ammette a FundsPeople. “Nel mio lavoro precedente, la dimensione dei fondi mi costringeva ad essere legato agli indici e a scommettere su portafogli più diversificati. Adesso il mio obiettivo è costruire un portafoglio molto concentrato, composto da 25-30 società, per lo più a media capitalizzazione, lì dove troviamo la maggior parte delle opportunità e delle variazioni di prezzo. La capitalizzazione media dei titoli che abbiamo in portafoglio è di circa 5 miliardi di dollari e l’active share del portafoglio è del 98%”, spiega.
Il fatto che il patrimonio del fondo si aggiri attorno ai 300 milioni è un vantaggio per questo tipo di gestione attiva, che non segue alcun benchmark. “Al massimo gestiremo due miliardi. Non di più. Se i risultati del fondo saranno buoni, gli asset arriveranno. Ma, in realtà, non è un obiettivo da perseguire. Per generare buoni risultati la nostra strategia si baserà sull’investimento nelle giuste aziende, che sono generalmente aziende innovative, entrepreneur, senza debiti, e che non risentono particolarmente delle novità normative”, riassume.
ESTERNALIZZARE FUNZIONA
Un altro dei grandi cambiamenti introdotti nel suo modello di gestione sta nelle fonti di informazione. “Nella nostra boutique lavorano dieci professionisti. Esternalizziamo quasi tutto. La chiave non è avere un analista esperto in ogni settore (al quale, alla fine, può sfuggire sempre qualcosa), ma affidarsi a esperti in determinate materie o temi che rafforzino la conoscenza e la rete di contatti nel mondo emergente per accedere alle aziende e analizzarne il business”, spiega. Business che, invece, non è cambiato. “Nel mondo emergente, si tratta di concentrarsi sui fondamentali e assicurarsi di essere ricompensati per il rischio che si sta assumendo, tenendo sempre a mente il modello di business dell’azienda e la valutazione della valuta”.
C’è già un’area geografica su cui è Mobius molto ottimista: l’Asia. E un settore: la tecnologia. “La transizione industriale nasce da lì, dove vengono prodotti tutti i chip e i software necessari per renderla possibile”. Non stupisce, dunque, che il peso in portafoglio di questo settore sfiori il 40 per cento.