4 minute read
Manuela Sperandeo (BlackRock
Sostenibilità significa anche e soprattutto misurabilità. Da questo assunto si impone l’importanza dei rating ESG. Secondo Manuela Sperandeo, l’aumento della reportistica contribuirà ad aumentare la coerenza e la precisione delle informazioni sul tema. Le società di rating infatti utilizzano sia le informazioni riportate pubblicamente da fonti terze sia le stime sviluppate da modelli in house delle società. L’esperta pone inoltre l’accento sull’importanza della trasparenza quando si tratta di integrazione dei fattori di sostenibilità nel mondo indicizzato in particolare per quanto riguarda le metodologie degli indici ESG. PARTNER
NER T PAR
EMEA HEAD OF SUSTAINABLE INDEXING, BLACKROCK
CONFORMITÀ
“Siamo sempre molto attenti a fornire trasparenza nei set di dati utilizzati e nella implementazione della metodologia”
U
n universo complesso e sfaccettato. Si tratta della sostenibilità applicata agli investimenti e ai mercati finanziari, soprattutto della sua misurabilità attraverso rating che siano condivisi e riconosciuti da una platea più ampia possibile. “I rating ESG sono un fenonemo relativamente nuovo per il mercato finanziario globale, ma già si registra una convergenza in alcune aree. Soffermandoci sulla definizione di “E”, ad esempio, si nota un maggiore allineamento nel riconoscere che le energie rinnovabili, le tecnologie pulite, la gestione delle acque e dei rifiuti possono essere pilastri e indicatori rilevanti all’interno di una categoria ambientale per molte aziende” spiega Manuela Sperandeo, EMEA head of Sustainable Indexing di BlackRock. La domanda, di fatto, si modifica diventando sempre più incentrata sul “come popolare” le categorie di riferimento e su quali KPI utilizzare per misurarle.
Secondo l’esperta, infatti, è un dato di fatto che l’aumento della reportistica in ambito di rating ESG “contribuirà ad aumentare la coerenza e la precisione delle informazioni sul tema, in combinazione al fatto che le società di rating utilizzano sia le informazioni riportate pubblicamente da fonti terze sia le stime sviluppate da modelli in house”.
In linea generale è possibile affermare che, secondo quanto riscontrato dalla società, gli investitori si fidano di più dei dati certificati forniti dalle aziende. “Per questo ci si aspetta che ci siano tipi specifici di KPI che le aziende riportino in modo coerente e continuato, così da contribuire alla crescita del materiale a disposizione e della trasparenza” ci tiene a sottolineare Sperandeo. Senza dimenticare che la trasparenza ottenuta deve poi comunque trasferirsi, nel caso di fondi indicizzati, sia alla metodologia di rating ESG applicata al fondo che alla metodologia ESG del fondo stesso.
DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Continuando a parlare di rating è bene però ribadire che esistono rischi e opportunità. “È giustificato, anzi richiesto, che i rating misurino il rischio e il livello di sostenibilità delle aziende prese in considerazione, allo stesso tempo è bene considerare il fatto che le due cose non sono mutualmente esclusive”, dice l’esperta di BlackRock.
“Se un’azienda ha un’impronta di carbonio elevata e non agisce a riguardo, avrà un rating negativo dal punto di vista del suo livello di sostenibilità e allo stesso tempo apparirà come un probabile investimento negativo dal punto di vista del rischio di transizione, che può avere un impatto sui portafogli e sulle performance, sia nel breve che nel lungo termine” prosegue. Secondo la professionista inoltre è possibile applicare lo stesso ragionamento alle opportunità derivate dalla transizione sostenibile. “Le aziende che investono maggiormente in soluzioni climatiche o nell’adattamento al rischio climatico avranno dei riscontri positivi dal punto di vista del livello di sostenibilità e dal punto di vista degli investimenti” commenta.
TRASPARENZA E SEMPLICITÀ AL CENTRO
Come si è accennato prima, la trasparenza rimane un fattore fondamentale nell’integrazione dei fattori di sostenibilità nel mondo indicizzato, in particolare per quanto riguarda le metodologie degli indici ESG.
Eppure, sebbene la trasparenza sia fondamentale, è bene tenere a mente che la semplificazione di alcune metodologie
GLI INVESTITORI SI FIDANO DI PIÙ DEI DATI CERTIFICATI FORNITI DALLE AZIENDE. CI SI ASPETTA CHE VENGANO PUBBLICATI DEI KPI IN MODO COERENTE E CONTINUATO
potrebbe rivelarsi utile, specialmente visto il proliferare di molte metodologie ad hoc sul mercato, che contribuiscono talvolta a creare confusione per l’investitore. “Inoltre, molte metodologie esaminano numerosi dati o cercano di analizzare l’argomento in modo completo, ma l’attenzione dovrebbe possibilmente concentrarsi su quei punti dati che sono più significativi di altri per lo scopo dell’indice, e di conseguenza del fondo in questione”, ribadisce Sperandeo.
Negli ultimi tempi e sempre più di frequente gli investitori hanno la necessità di capire cosa stia guidando la costruzione del loro portafoglio, dal momento che i dati ESG stanno giocando un ruolo importante nei portafogli stessi, cosa non così comune per la maggior parte degli investitori se si guarda soltanto a qualche anno fa.
“Siamo sempre molto attenti a fornire trasparenza in termini di set di dati utilizzati, modalità di implementazione della metodologia e, infine, risultati del processo. Il documento metodologico è disponibile pubblicamente e può essere esaminato e compreso dagli investitori per capire se il prodotto selezionato è in linea con le loro aspettative. In questo senso BlackRock si avvale di forti processi interni per mantenere la trasparenza e l’integrità delle informazioni distribuite ai propri investitori e clienti riguardo ai propri prodotti”, spiega l’EMEA head of Sustainable Indexing.
In conclusione Sperandeo si sofferma ad analizzare la ragione della forte crescita degli investimenti sostenibili negli ultimi anni. “Fra i tanti fattori di cui tener conto, come per esempio le nuove regolamentazioni, alla responsabilità fiduciaria dei gestori patrimoniali di comprendere il rischio e al rendimento dei portafogli dei loro clienti. Siamo fermamente convinti che il rischio climatico sia un rischio di investimento, quindi su questa base il rischio climatico non è un rischio a breve termine che può essere ignorato ma, anzi, crea rischi ed opportunità a lungo termine”, asserisce.
Proprio per questa ragione, secondo l’esperta, è importante essere chiari sugli obiettivi e sul modo in cui questi possono evolvere. “Bisogna monitorarli costantemente, controllare gli sviluppi legati alla regolamentazione, alle politiche governative, alle preferenze degli investitori ed all’evolversi dei prodotti nel tempo”, chiosa.