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Cicloturismo, viaggiare a passo lento
CICLOTURISMO
VIAGGIARE A PASSO LENTO
V
iaggiare è una mia passione da sempre. Spesso bisogna bilanciare il poco tempo a disposizione con le tante cose da vedere. Capita di fare viaggi che sono quasi una corsa contro il tempo, tanto li “riempiamo”.
Negli anni ho capito che una delle cose che più mi piace è poter visitare luoghi nuovi con un ritmo diverso, più lento, che permette di immergersi maggiormente nei posti che si attraversano. Per questo uso la bicicletta.
Il primo viaggio in bici lo feci da ragazzo, dalla Liguria alla Camargue, poi la passione è rimasta silente per tanti anni fino a riemergere, una decina di anni fa, in un’esperienza in Olanda con i miei figli: di giorno ci spostavamo di qualche decina di chilometri per poi pernottare su una barca che nel frattempo si era diretta versa la tappa successiva lungo i canali olandesi. Il viaggio più bello, fatto finora, è stato percorrere la via Francigena: nel 2019 sono partito da Canterbury, ho attraversato il sud dell’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e l’Italia per arrivare a Roma dopo 19 giorni, oltre 2 mila chilometri e 20 metri di dislivello, passando per il Gran San Bernardo e il Passo della Cisa.
Sono soprattutto gli incontri con le persone a rimanerci dentro e a rendere indimenticabile l’avventura: il biologo francese che studia l’impatto degli impianti eolici sulle rotte migratorie, la coppia di nonni col nipotino che per cena prepara la zuppa di gamberi di fiume pescati nel laghetto del mulino dove abitano, l’emigrato svizzero di origine italiana che partecipa a raduni del Vespa Club e nel tempo libero restaura vespe d’epoca o ancora il professore di fisica di Latina conosciuto a Gambassi Terme con cui ho poi condiviso le ultime tappe. Dopo l’entusiasmo di quest’esperienza in solitaria mi sono avventurato con la mia compagna in Austria, Germania e Svizzera lungo l’Inn, la Via Claudia Augusta, il Danubio e il lago di Costanza, sulle isole della laguna di Venezia e sul delta del Po, sull’Adige e lungo il Brenta, mentre rimangono nei piani per i prossimi anni il Danubio fino alla foce nel Mar Nero e la via dell’Ambra da Venezia fino al Mar Baltico.
Per me viaggiare in bici ha un ritmo ideale, consente di percorrere distanze anche importanti, ben superiori a quelle percorribili a piedi, rimanendo però a contatto, immersi, nei luoghi che sto visitando. Permette anche di fare incontri insoliti, con persone decisamente interessanti che difficilmente si ha modo di incontrare viaggiando con le modalità consuete, in auto o in aereo.
Viaggiare in bici mi fa sentire un po’ un vero viaggiatore e non soltanto un “turista”.
Qui accanto alcuni scatti dei paesaggi visti durante le traversate in bici. Nella pagina a fianco il protagonista in tenuta da ciclista nel suo viaggio lungo la via Francigena.