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Marco Rosati (Zenit SGR

Marco Rosati

AMMINISTRATORE DELEGATO, ZENIT SGR

“QUEST’ANNO SAREMO AL CENTRO DI UN’OPERAZIONE STRAORDINARIA”

La SGR, che conta circa 300 milioni di euro di masse in gestione, continua a coltivare il suo ruolo di boutique specializzata nell’economia reale italiana. Ma il 2023 riserverà qualche novità in ambito M&A.

L

o stile di gestione non cambia. In quasi trent’anni di attività, la società resta ancorata alla sua tradizione, quella cioè di investire nell’economia reale del Paese. Lo fa coi suoi cinque fondi Ucits tradizionali ma soprattutto coi due fondi alternativi sui minibond che si concentrano sulle piccole e medie imprese italiane. “Nonostante l’anno difficile, sul settore dei private debt abbiamo avuto sempre buoni riscontri e buone performance”, dice subito Marco Rosati, amministratore delegato di Zenit SGR. “L’attività avviata col nostro primo fondo storico di private debt, Progetto Minibond Italia, continua attraverso l’assunzione dell’incarico di gestore delegato di un nuovo veicolo d’investimento lussemburghese, istituito da Fondaco SGR”, aggiunge l’AD. “È ancora in fase di raccolta. Il primo closing l’abbiamo fatto meno di un anno, quindi stiamo sia investendo che continuando a raccogliere capitali dagli investitori”.

MERCATI AL VAGLIO

Tornando all’anno appena concluso, Rosati si dice tutto sommato soddisfatto. “Abbiamo sofferto, come gran parte dell’industria, in modo particolare sul segmento obbligazionario mentre invece è andata molto meno peggio (adesso sta andando anche abbastanza bene) per quanto riguarda i prodotti a maggior contenuto azionario, sia sui fondi aperti PRIVATE DEBT

“Abbiamo avuto la soddisfazione di essere scelti come gestori in delega di un nuovo veicolo d’investimento lussemburghese sui minibond”

che sulla gestione di patrimoni individuali”. Eppur vero che dall’autunno il mondo obbligazionario ha ripreso slancio. “Avendo una forte componente di liquidità nel portafoglio, siamo riusciti a comprare, investendo in corporate italiano. I rendimenti hanno superato la doppia cifra, segno del fortissimo recupero che c’è stato in un paio di mesi”.

Sul fronte azionario, la società a inizio 2022 era partita piuttosto prudente, per cui allo scoppio della guerra in Ucraina i portafogli erano già leggeri e conservativi. “Questo ci ha consentito di contenere quelle che sono state poi le discese dei mercati, innescate dalla guerra e amplificate dalle politiche monetarie, dall’inflazione e dalle prospettive di rallentamento economico”, afferma. Per l’amministratore delegato i temi legati alla transizione energetica e ai cambiamenti climatici appartengono ad un trend destinato a continuare nel tempo, nonostante i recenti cali di performance. “I governi continueranno a investire sulla sostenibilità, di conseguenza anche le aziende operative in questo settore avranno una crescita sostanziale nel tempo”. Stessa idea su tutto il filone legato all’e-commerce. “Non credo che il commercio online sia finito, così come ho letto su qualche giornale. Si tratta semplicemente di un repricing che il mercato ha registrato (repricing più che ragionevole), che porterà comunque ad una normalizzazione della crescita di questi titoli, rispetto alla straordinarietà del passato recente”.

PASSI AVANTI NEL 2023

Parlando di ESG, per Rosati l’ondata normativa degli ultimi tempi ha reso il quadro molto complesso. “È difficile per una società piccola come la nostra essere ESG compliant. Da una parte i dati non si trovano, dall’altra costano una cifra inimmaginabile, vuoi per acquisirli, vuoi per elaborarli o immagazzinarli in una struttura interna. Per questo al momento optiamo per essere articolo 6”, afferma. Cosa che non vieta alla SGR di svolgere anche la loro parte in tema di sostenibilità. “Sui nostri fondi di private debt siamo stati tra i primi in Italia a strutturare dei minibond di un’azienda il cui rendimento è correlato, nel bene o nel male, col raggiungimento di alcuni parametri concordati, come ad esempio aumentare l’autoproduzione di energia o dotarsi di una governance più strutturata e trasparente”, spiega. “Nel 2023, cercheremo comunque di avanzare sul fronte dell’implementazione delle sostenibilità. Ma la novità più importante riguarda un’operazione straordinaria che ci vedrà protagonisti di un’integrazione. Oggi le economiche di scala contano”, conclude il manager.

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