Galleria Ariele presenta
Angelo Petrucci
Galleria Ariele www.galleria-ariele.com testo critico
Elisa Govi
in copertina
particolare dell’opera “Africa”
Galleria Ariele presenta
Angelo Petrucci
BIOGRAFIA Petrucci Angelo, pittore nato a Genova il 5 Agosto 1954, vive e lavora tra Genova e Rimbocchi, Chiusi della Verna (Arezzo). ...Ha frequentato il Liceo Artistico Statale di Genova, la scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e dopo aver frequentato per un anno la scuola di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano ha iniziato l’attività pittorica attento alla figura classica che reinterpreta con spirito contemporaneo. Non casualmente i suoi lavori, di grandi dimensioni, risentono anche di un’impostazione espressionistica. (Dal dizionario degli artisti Liguri a cura di Germano Beringheli) Recensioni: Il SecoloXIX - Corriere Mercantile - Il Lavoro - Il Giornale - L’Avvenire - La Gazzetta del lunedì - Paese sera - La Nazione - La Stampa Hanno scritto di lui: Germano Beringheli, Luciano De Cristofaro, Renzo Federici, Michelangelo Masciotta, Ludovico Parenti. ecc. Libri e saggi in cui viene citato e pubblicato: 1976 “Proposte” di L. De Cristofaro; 1988 “Dall’archivio degli Artisti Liguri Contemporanei”; dal1994 presente in tutte le edizioni del “Dizionario degli Artisti Liguri” . 1975, 1° premio al 2° concorso di Pittura Contemporanea “G. Colombo” di Genova 2012 - Premio dei Galleristi, Primo classificato, “Artisti in Mostra” Parma Principali Rassegne: Londra,Malmòe, New York. - B Galleria Zamenhof, Milano - Bottega D’Arte, Firenze – Galleria Ariele, Torino
CRITICA Del corpo come forma simbolica Il corpo e il mondo che lo ospita, le cose e il corpo che le contiene, dipinti; raro oggi non riconoscere, pur tra le pieghe di uno studio d’autore, le impronta troppo forti di percorsi novecenteschi già tracciati e spesso risolti. C’era un tempo nel quale il corpo dipinto restituiva al suo creatore la misura di un rapporto tra il sé, l’altro da sé e la storia di un’arte tutta in divenire. Oggi, la figura ri-creata sembra impotente a rappresentare altro rispetto all’annoiato e decaduto epigono di racconti finiti, o a mutuare forme proprie a linguaggi propri di arti visive contemporanee. Da questo punto di vista, Angelo Petrucci è un unicum, un punto esclamativo lanciato nello stagno dell’apatia nella quale pare immersa l’arte figurativa dipinta. I suoi lavori costituiscono illuminanti chiavi di lettura contemporanee di un soggetto universale nell’arte, perché connaturato all’esistenza, affrontato con una tecnica altrettanto trasversale alla storia. Proviamo a comprenderne le ragioni. Intanto iniziamo col precisare che Petrucci dipinge, con olio su tela. La evidente formazione accademica si materializza in una misurata consapevolezza del fare, sin dai primi lavori pubblicati, della metà degli anni settanta; i riferimenti culturali assumono il peso di basi in commistione tra loro sopra le quali appoggiare le proprie visioni, non sono mai schemi interpretativi preconfezionati. Il segno è materico, la materia è disegnata...e forma e contenuto raggiungono a partire dagli esordi degli anni ottanta un equilibrio compiuto. E’ allora che la ricerca di Petrucci inizia a sostanziarsi di elementi che permangono sino ad oggi, seppure in evoluzione.
“Africa” tecnica mista - 2011 - cm 82 x 95
“Senza titolo” tecnica mista - 2011 - cm 115 x 82
“Figura con maschera” tecnica mista - 2012 - cm 168 x 78
“Penombra” olio su tela - 2011 - cm 78 x 153
“figura sdraiata sul fianco� tecnica mista - 2012- cm 75 x 40
“figura con anfora” tecnica mista - 2011 - cm 93 x 140
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