Rivista20 marzo-aprile 2021

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N°44 MARZO-APRILE 2021 -

periodico bimestrale d’Arte e Cultura

MICHELE ROCCOTELLI

Edito dal Centro Culturale ARIELE

w w w.f a c e b oo k . c o m /R i vi s t a 2 0

ARTE E CULTURA NELLE 20 REGIONI ITALIANE


ENZO BRISCESE

BIMESTRALE DI INFORMAZIONE CULTURALE

del Centro Culturale Ariele

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Hanno collaborato: Giovanna Alberta Arancio Monia Frulla Rocco Zani Miele Lodovico Gierut Franco Margari Irene Ramponi Letizia Caiazzo Graziella Valeria Rota Alessandra Primicerio Virginia Magoga Enzo Briscese Susanna Susy Tartari Cinzia Memola Concetta Leto Claudio Giulianelli

www. f a c e b o o k . c o m/ Riv is t a 2 0 ----------------------------------------------------------

Omaggio a Casorati - 2011 - t. m. su tela - cm60x70

Rivista20 del Centro Culturale Ariele Presidente: Enzo Briscese Vicepresidente: Giovanna Alberta Arancio orario ufficio: dalle 10 alle 12 da lunedì al venerdì tel. 347.99 39 710 mail galleriariele@gmail.com -----------------------------------------------------

Omaggio a Marino Marini - 2011 - t. m. su tela - cm60x70

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In copertina: Michele Roccotelli


MICHELE ROCCOTELLI

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EMBRACE: Tento di descrivere il mio percorso, le intenzioni e gli obiettivi in poche righe. Ho iniziato a dipingere circa 50 anni or sono con la consapevolezza che fosse più una missione che una semplice attività artistica per riuscire ad incontrare lo spettatore e comunicare. Ho avviato un percorso con i segni della mia terra, traslati su un piano ideale ed immaginifico dove il colore della terra, la Murgia, contrasta con l’azzurro del cielo sulla profondità del mare, sovrastato dal giallo acceso del sole. Profondamente ispirato ho dipinto con le tecniche normali della pittura e poi ho guardato altri panorami ancorandomi alla sicurezza di una Cattedrale romanica sui muri bianchi, custodi di vite operose della gente del Sud, fruendo della potenza contemplativa della luce, della forza materica delle forme nell’atto estetico assoluto

insito sia nelle leggi della vita, che nelle regole assolute del Creato. Il percorso si è successivamente, oltre alla dimensione pratica e fattuale della pittura, anche nella modellazione plastica della materia. (Ceramica, riciclo) Nelle opere presentate e dipinte recentemente sul tema attualissimo dell’abbraccio (EMBRACE) c’è l’invito, in un momento così particolare di distacco sociale, almeno con le mie tele, riuscire ad andare oltre il gioco delle apparenze e dare sostanza a quanto ho sempre affermato: non fermatevi davanti ai miei quadri, prego, accomodatevi dentro, questo è il “mondo antico dell’amore”, amiamoci, abbracciamoci, mentre per l’abisso degli occhi miei approdate felicemente al vostro mondo. Michele Roccotelli

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Zc249 - cm100x100 - olio su tela - Embrace

Michele Roccotelli, nato a Minervino Murge, ha cominciato ad esporre nel 1968 e da allora ha allestito numerosissime personali. Presente in importanti rassegne nazionali e fiere d’arte contemporanea, sempre ospitato da prestigiose gallerie italiane dove espone in permanenza da circa trenta anni, come negli spazi espositivi della Ghelfi di Verona. Presente a Napoli, nel Castel dell’Ovo, con la personale “mediTERRANEO”, mostra trasferita poi a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. Torna a Napoli esponendo le sue più importanti opere sul tema “La Camera delle Meraviglie” che ha proposto negli spazi espositivi in Germania, Austria e Svizzera. Intanto viene continuamente convocato per personali e retrospettive quale significativo rappresentante della

Zb232 - cm100x100 - olio su tela - Embrace

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Zb230 - cm100x100 - olio su tela - Embrace

pittura locale e si dedica alla ceramica prendendo spunto dalle forme e tecniche pugliesi per invenzioni sempre nuove. Partecipa alle Biennali d’arte ed è più volte insignito di importanti premi. Numerosi e di prestigio i cataloghi pubblicatigli da rinomati istituti culturali, con interventi di critici di chiara fama conservati al Thomas J Waston Library del The Metropolitan Museum of Art di New York. Le ultime personali inglobano opere di pittura di grande formato, ceramiche, sculture, lavori di riciclo di oggetti di scarto ma rivissuti con il suo particolare timbro creativo, fatto di colori e materie. Instancabile maestro d’arte per allievi di talento nell’Accademia Margherita di Bari, prepara con loro mostre in gallerie d’arte e spazi espositivi pubblici e privati.

Una natura fatta di mare, onde, fiori, uccelli che lascia le sue tracce attraverso lo sfarfallio di un colore. Sensuale ma anche magmatica com’è la materia all’origine. C’è una percezione del mondo nei quadri di Roccotelli che è tutta di un uomo del sud: perennemente in bilico tra la dimensione quotidiana stabile e geometrica, e quella astratta dell’altrove, della metafisica, della magia. Superstizione e magia si nutrono della luce del sud. Sergio Rubini (regista attore)


MODUS OPERANDI dal 2 al 31 luglio 2021

CORRADO ALDERUCCI GIORGIO BILLIA ENZO BRISCESE ENRICO MEO MICHELE ROCCOTELLI

ARTE ATTUALE ARTE ATTUALE

Casa del Conte Verde Via F.lli Piol 8, Rivoli (TO) Mostra realizzata dalla Città di Rivoli Con il patrocinio di Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino Orari da martedì a venerdì 16 - 19 sabato e domenica 10 - 13 / 16 - 19 lunedì chiuso Info tel. 011 956 30 20 Casa del Conte Verde: www.comune.rivoli.to.it

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IMMAGINARIO COLLETTIVO DELLE POETICHE FEMMINILI

Anna Mostacci, ebbe come maestri Casorati e Chessa. Predilige dipingere le figure femminili che vengono esaltate definendo con suggestiva cura i loro tratti psicologici. Contatti; facebook..com/annamostacci mail: filidombra@tiscali.it cell.347 49 78 456

Anna Cervellera La sua pittura possiede una forte carica espressiva e procede disinvolta sulla tela, spesso anche con la spatola, non risparmiando decise sciabolate di colore, così che le sue opere vivono quasi sempre al confine tra la figurazione e l’astratto. cell. 347 4622341; www.anna.cervellera.net anna.cervellera@libero.it

Ines Daniela Bertolino,pur conoscendo le più svariate tecniche pittoriche, predilige il delicatissimoacquarello con predominante blu in quanto riesce a creare un’atmosfera magica e suggestiva uggestivi nei suoi mail: inesdanielabertolino@gmail.com cell.340.67 71 992

Nicole Grammi, ceramista, astrattista, lavora con passione la terracotta, conoscitrice di molteplici tecniche, ha lavorato a lungo in diversi laboratori di ceramica e di scultura dove ha potuto sperimentare ed esprimersi creativamente; lavora anche il gres, la porcellana. Contatti; cell.393 69 34 580; facebook.com/potterynicole ni76st@gmail.com

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Miriam Levi, giovane fotografa laureanda in fotografia a Edimburgo(Scozia).Sensibilità e padronanza tecnica si declinano con effetti suggestivi nei suoi lavori. Ha già iniziato il suo percorso di mostre con successo. www.facebook.com/miriam.levi. 585photography@miriam_levi Instagram:@_levimiriam_

Graziella Valeria Rota, triestina. Ha svolto attività in campo antropologico e dell’etnomusicologia, ha proseguito nelle arti visive e nello spettacolo. Attualmente insegna le pratiche d’incisione su diversi materiali. com studiograz2@yahoo.it cell. .338 9816 181 web: graziellavaleriarota.jimdofree.com www.gigarte.com/graziellarotapremioceleste.it/graziella.valeria.rota

Mariuccia Roccotelli, astrattista barese, figlia d’arte. Ha lavorato come scenografa, nello spettacolo, ha viaggiato con l’intento di vivere altre realtà, la sua arte di ricerca vive la trasversalità come fattore importante. web site: www.mariuccia roccotelli.com/ mariucciaroccotelli@yahoo.it

Gina Fortunato, pugliese, vive e lavora nel suo studio emiliano a Vignola. Ha studiato scenografia all’Accademia La sua pittura è sul crinale, tra figurazione e astrazione. mail: ginaeffestudio@alice.it www.ginaeffe.it Cell. 349 8449227

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Letizia Caiazzo, vive e opera a Piano di Sorrento. atista digitale, ha profuso in essa visionarietà suggestiva e progettuale: inoltre riesce a creare sinergia con le migliori forze sul territorio. sito: www.letiziacaiazzo.com mail: letiflac@libero.it arsarmoniamundi@gmail.com. cell. 333.76 11 290

Sarka Mrazova, pittrice ceca e figlia d’arte (JindraHusarikova) ha seguito il suo talento, sviluppatosi nell’ambiente artistico familiare e reso ancor più fertile dalla lunga permanenza nella seducente storica città di Praga. cell. 340 6260 221 sarka.mrazova62@gmail.com www.sarka.it

Eugenia Di Meo, è insegnante e pittrice astrattista. Essendo appassionata di calligrafia, scopre che la scrittura asemica, lettere che diventano disegni e arte, è il percorso artistico all’interno del quale indirizzare la sua creatività poetica. cell.3406075719 mail: eugenia.dimeo@gmail.com

Raluca Misca, rumena,ha studiato all’Università di Arti Visive e Design a Clunj. La città di provenienza si chiama Cluj-Napoca. Attualmente vive e lavora in Campania. tel. 392.04 47 358. mail: raluca.misca@yahoo.com

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Elisa-Fuksa-Anselme, parigina e docente universitaria in Arti plastiche, attualmente vive e lavora a La Fontanette, in Savoia web www.elisa-fuksa-anselme-com elisa.fuksa-anselme@orange.fr

Vittoria Arena astrattista messinese, vive e lavora a Milano. Le sue opere intense riescono a catturare piacevolmente l’osservatore per l’equilibrio tra colori caldi e freddi. : www.enciclopediadarte.eu/scheda.asp?id=804 mail : avitt_62@yahoo.com facebook.com/vittoriaa1 Cell: 339.52 12 602

Tiziana Inversi, torinese, medico,ha iniziato a dipingere da bambina e in seguito ha continuato a coltivare la propria passione frequentando diversi studi di pittori, fra i quali Carena e Mainolfi, e, attualmente,Seveso. inversitiziana@gmail.com cell. 339.18 58 688

Carla Silvi, veronese, pittrice che ha un’ottima formazione classica, si esprime con una tecnica notevole. I suoi soggetti preferiti sono paesaggi, interni,nature morte, ma non solo. mail carlaerbi@libero.it cell. 333 4414 541 facebook.com/carla.silvi

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Aurora Cubiciotti, nata a Taranto, ha studiato e si è specializzata presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Ora vive e lavora a Parma, docente in Discipline Pittoriche nelle scuole statali superiori. mail cubyaurora@gmail.com cell. 339 1838 913

Anna Maria Moretto, nata ad Aosta, inizia come scultrice nell’ambito dell’artigianato valdostano ma,successivamente, si volge alla pittura cercando di indagare l’uomo, la sua psicologia. cell. 331 7444366 mail. annamoretto@yahoo.it

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Mirella Caruso. Docente in Discipline Giuridiche ed Economiche, nel 78 si stabilisce a Torino dove ha iniziato il suo percorso di pittrice grazie all’incontro con Margherita Alacevich. www.mirellacaruso.com mail mire.caruso@gmail.com cell.339 3656 046

Rita Boccuni mail : ritaboccuni@libero.it Cell: 366.49 08 324 facebook.com/rita.boccuni.9 instagram ritaboccuni


Silvia Finetti Le sue opere sono attraversate da tensioni geometriche, i tracciati sono ottenuti con pennellate rapide, nei lavori circola un dinamismo suggestivo e vivace. tel. 339.50 25 122 silvia.finegrafica@gmail.com

Erica Marki, astrattista da sempre,si appresta ad un lavoro continuo, difficile, sempre più identificativo sul segno. Ciò le permette di fare mostre importanti a livello nazionale e all’estero. www.ericamarchi.it erika@erikamarchi.it tel. 328.62 43 845

Enrica Maravalle, ha approfondito i concetti di pittura moderna alla scuola di Arcangelo Leonardi. Agli inizi la sua pittura era tendenzialmente cubista, una pura pittura tonale. Enrica Maravalle si dedica a successivi corsi di specializzazione e si avvertono anche i cambiamenti e gli ammorbidimenti pittorici. mail enrica.merlino@gmail.com cell. 320 70 34 545

Clara Mastrangelo, frequenta il corso di disegno e pitturapresso l’accademia di Torino, poi la scuola di nudo del prof. Ermanno Barovero. Partecipa a numerose mostre personali e collettive. mail: claramas@hotmail.it tel. 347.76 40 799

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EZIO CIVALLERO una crescita continua!

Continua con grandi soddisfazioni il percorso artistico del pittore borgarino, che recentemente è stato protagonista di una ricca ed importante presenza al FestivalArt di Spoleto, con la richiesta di partecipazione al mondo delle aste che servirà per entrare nel mondo del grande collezionismo reale. Ezio Civallero, classe 1958 cresce in un ambiente pregno di arte, il padre Giovanni è infatti un pittore che vive la sua passione con grande emozione e trasporto coinvolgendo Ezio e avvicinandolo inesorabilmente al mondo della pittura. Viaggio nei ricordi. Ci sono momenti, emozioni, sensazioni, profumi e suoni che non si cancelleranno mai, pur passando molto tempo, l’immagine di quell’insieme non svanirà, si trasformerà magari in un sogno ovattato, in un magico agglomerato che trasuda malinconia ed emotività, in un’immagine statica come una fotografia che diventerà col tempo meno vivida, ma non sparirà mai. Quello dei

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ricordi è un momento che noi tutti viviamo in tante occasioni, principalmente con la mente, per cui resta molto personale e dentro di noi, ma c’è chi, grazie alla pittura, ha la fortuna di esternarli e renderli eterni. Arthur Schopenhauer ha detto: “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare,” ecco allora che Ezio lavorando sui ricordi che affollano la sua mente in ordine sparso, ci racconta un percorso fatto di reminiscenze, ricordi che si affacciano a caso nella memoria e che gli danno lo spunto per materializzarle su un supporto allo scopo di mantenerle nitide, di conservarle affinché possano diventare anche ricordi ed emozioni per chi osserva i suoi lavori. Questo è quello che fa Ezio, è un dispensatore di sogni che ci apre la porta dei ricordi proiettandoci in una dimensione dove lo spazio e il tempo non hanno più alcun senso e dove possiamo immergerci senza timori, perché composta solo di luci, emozioni e colori. Roberto Girardi -Giornalista e critico d’Arte


Chi può realmente attribuire un valore di mercato alle vostre opere? Esiste da sempre una sorta di autocertificazione, che si attiva nell’artista, quando deve attribuire un prezzo di vendita ad una sua opera, un processo sicuramente valido per molti, perché rappresenta e valuta i tanti aspetti della vita professionale svolta, della passione utilizzata per crearla, di quello che significa come tempo e impegno speso e sono elementi che rivestono un ruolo importante al fine di stabilirne il valore, purtroppo però quel prezzo su cui si basano non rappresenta il valore reale di mercato e per mercato intendo quello del collezionismo, cioè di quelle persone che, oltre che per diletto, comprano le opere d’arte come oggetti di speculazione. Questo si chiama “mercato dell’arte” e chi mi conosce sa cosa ne penso, non si può attribuire un valore al genio, alla passione, alle emozioni è assolutamente assurdo e rispecchia semplicemente interessi economici di grandi collezionisti e strutture a lui collegate, ma bisogna porsi difronte alla realtà e constatare che è attualmente il solo strumento valutativo per chi investe in questo settore…

Molte pubblicazioni, anche importanti, si lanciano nell’impresa di valorizzare le opere degli artisti che, con non poco sforzo economico, sono presenti nelle loro pagine ma tale valutazione non è assolutamente legata al loro reale valore di mercato, anche perché spesso soddisfa la vanità di molti artisti che si attribuiscono valutazioni irreali, anzi “surreali!” Qual è allora il solo sistema che davvero ci può consentire di dare all’artista una quotazione reale, perlomeno nel mercato del collezionismo? Presentare le opere in varie sedute d’asta e tastare il mercato, valutare la reazione del collezionismo davanti ad una loro realizzazione e da lì partire per costruire il proprio valore, senza sparare quotazioni che spesso superano dei maestri che sono stati caposcuola e che farebbero saltare dalla sedia anche un collezionista principiante. Roberto Girardi Critico d’arte

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ENZO BRISCESE

Città cablatà- 2014 - olio su tela - cm 60x70

Enzo Briscese è autore di visioni rivissute in una dialettica di momenti coinvolgenti. Egli privilegia la scomposizione di piani, come esplorazione visionaria, e colta ricerca concettuale, che riprende il pensiero cubista e costruttivista del primo Novecento. Questa pittura riafferma con garbo la possibilità di momenti arcani, grazie a uno scenario dove reminiscenze figurali, più o meno esplicitate, si coniugano in un contesto liricamente informale, mettendo a punto un microcosmo che si ricompone in un unicum ragionato e reso coerente, tramite segnali e richiami allusivi. Vibrano Sentimenti inespressi in queste ricognizioni di eventi, il cui significato resta comunque sospeso e accessibile solo come intuizione. Il percorso visivo si traduce in un segno rapido, elegante, e in una materia trasparente, leggera, a suo modo dialogante, e poeticamente armonizzata nei giochi tonali. Si può ben dire quanto Briscese sia pittore della

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positività, anche nel momento in cui le sue visioni assumono le sembianze di una realtà sfuggente; non c’è infatti conflitto in queste composizioni dove l’inconscio non è tenebra perturbante, ma processo chiarificatore, autobiografico si direbbe, che si apre allo sguardo come accogliente repertorio di oggetti teneramente quotidiani, avvolti nella dolcezza ipnotica e nel silenzio ovattato di uno spazio metafisico. Briscese si rivela qui come abile manipolatore di una realtà estremizzata fino ai limiti dell’assurdo, e tuttavia autore di una narrazione veritiera, attendibile, aperta alla condivisione. La sua cultura pittorica, superando il conflitto tra figurazione e informale, si radica nel Museo del secolo scorso, ma va anche detto che questo richiamo spiega solo in parte la verità poliedrica del suo operare, dove risuonano chiari gli echi della nostra inquietante quotidianità. Paolo Levi


I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air Dal 24 febbraio in mostra nella suggestiva cornice del Forte di Bard le opere più significative della corrente artistica che ha segnato il nostro Ottocento

Giovanni Fattori - la lettera al campo - 1873/1875 - olio su tavola, 16,6 x 34,5 cm

E’ il suggestivo Forte di Bard, in Valle d’Aosta, a ospitare una coinvolgente retrospettiva dedicata a una delle correnti più significative del nostro Ottocento. Intitolata “I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air”, è in calendario dal 24 febbraio al 6 giugno ed espone ben ottanta capolavori. La mostra, curata da Simona Bartolena, inaugura con efficacia il 2021 del Forte di Bard: la pittura dei Macchiaioli è infatti fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana e l’esposizione in programma ne racconta nascita ed evoluzione. Tutto ha inizio a Firenze, da sempre città culla di manifestazioni artistiche e culturali, quando un gruppo di pittori, riuniti al Caffè Michelangelo, elabora una propria poetica, basata sul rifiuto dell’accademia e sul desiderio di raccontare nelle proprie opere la vita vera, pulsante. Definiti Macchiaioli per scherno da pubblico e critica, questi artisti si appropriano con orgoglio del termine e ne fanno la loro bandiera. La loro è una rivoluzione estetica che segnerà anche gli anni a venire. L’esposizione, ospitata all’interno delle Cannoniere del Forte di Bard, ha inizio con le opere di Serafino de Tivoli, precursore dei Macchiaioli, per aprirsi poi ai dipinti di Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e Cristiano Banti. Il percorso segna anche il distaccarsi progressivo dalla tradizionale pittura di paesaggio italiana e dalla lezione francese della scuola di Barbizon, a favore di un approccio più asciutto. In mostra anche i soldati di Giovanni Fattori e le opere più tarde del movimento, dallo stile più disteso. Date e orari potranno subire variazioni sulla base delle

eventuali chiusure disposte nell’ambito della classificazione dell’indice di rischio delle regioni stabilito dalle autorità di governo. Per tutte le informazioni più aggiornate, consultate il sito ufficiale della mostra I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air

Telemaco Signorini - Pioggia a Settignano 1880-1887, olio su tavola, 26 x 17 cm

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ENRICO MEO

L’ILLUMINATO - 2021 - Acrilico su tela, - cm80x60

“Ogni opera d’arte nasce da un pensiero, da un’emozione, da un’intuizione e, se si tratta di un artista vero come nel caso di ENRICO MEO, il pittore riesce ad esprimere dei concetti, a raccontare una storia ricca di riflessioni,

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come in questo caso, senza l’aggiunta di una sola parola che non sia il titolo dell’opera, osservando la quale inizia un lungo e affascinante colloquio tra chi guarda e il suo mirabile autore.” (Giovanni Serafini)


La galleria Spazi D’arte di Codroipo - Udine chiude il 2020 all’insegna di due mostre importanti, Simone Fantini artista locale in ascesa verso la visibilità all’interno della regione per i suoi murales, ma non solo, i suoi dipinti e le sue tele personali, attribuiscono energia al colore stesso, con pennellate significative e cromie interessanti. Le sue tele di grande misura, trovano un grande impatto emotivo al visitatore, in quanto suscitano e colpiscono un’emotività nascosta. Figlio d’arte, Simone Fantini, fa delle sue opere e del suo pensiero uno stile di vita. per chiudere l’anno presentiamo l’artista Dario Rosolen, artista autodidatta, proveniente dal mondo tecnico, nella sua opera pittorica, coniuga due elementi fondamentali: il disegno tecnico e lo studio figurativo, in particolare paesaggistico. Le opere sono collocabili in un genere pittorico insoggettivo. Nel senso che l’osservazione della realtà circostante e la successiva restituzione nel momento creativo non appaiono oggettivamente reali, ma soggettivamente interpretate tramite una scansione ritmica e geometrica. Programmazioni 2021 in opera e visitabili tramite il sito internet www.galleriaspazidarte.it nella sezione galleria online ed eventi 392.5909614

Simone Fantini Dario Rosolen

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ROBERTO VIONE

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Silenti fiere invincibili 60x90 olio e acrilico su tela novembre 2020

Sirene di un porto triste 60x90 olio e acrilico su tela novembre 2020

Gli occhi tristi 60x90 olio e acrilico su tela ottobre2020

Il profumo dell’infinito 60x90 olio e acrilico su tela ottobre2020


PREMIO CHIERI ARTE 2020/21 – VI EDIZIONE PREMIO CHIERI ARTE 2020/21 – VI EDIZIONE La giuria è composta da tre insegnanti della scuola secon- Esprimiamo, attraverso semplici commenti, i nostri punti

daria di primo grado: Francesca Renolfi, Sara Groppelli e di vista, con la consapevolezza dei limiti di questo approcREGOLAMENTO CONCORSO ARTISTICO “OLTRE L’IMMAGINE” Beatrice Pirocca. L’allenamento alla valutazione è quoti- cio che non vuole promuovere o bocciare, intende provare diano. Ci siamo approcciate a questa avventura con la cona far vedere“OLTRE l’arte con la passione per l’arte che noi tre, REGOLAMENTO CONCORSO ARTISTICO L’IMMAGINE” vinzione che non sarebbe stato troppo difficile scegliere e, Francesca, Sara e Beatrice, ci anima da sempre. per fortuna, ci siamo sbagliate. La quantità di opere iscritte è notevole, la varietà ampia, la qualità alta. Dunque il Suddivise le opere vincitrici nelle seguenti categorie: Art. 1 - FINALITA’ compito è stato piuttosto arduo. Avremmo voluto scegliere FOTOGRAFIA, Luigi Casetta - con Lockdown L’associazione Unione attribuire Artisti delun Chierese rinnova come diART, consuetudine l’appuntamento annuale molte più impossibile primo premio FIBER Norma Carpigano con Insight, 2021 Art.opere, 1 - FINALITA’ con la tradizionale mostra concorso “Oltre l’immagine – premio Chieri Arte”. Tale mostra, giunta assoluto. Abbiamo ragionato per categorie. A tutti gli arPITTURA, Giovanna Gionco con Ritorno da scuola L’associazione Unione Artisti del Chierese rinnova come di consuetudine l’appuntamento annuale tisti che hanno partecipato giunga un ringraziamento, ci7 gennaio SCULTURA, Bruno Peirolo con Chieri durante il lockquest’anno alla sua VI° edizione, si svolgerà dal 2021 per tutta la primavera 2021 con la tradizionale mostra - concorso “Oltre l’immagine – premio Chieri Arte”. Tale mostra, giunta hanno permesso dilasvolgere un percorso critico edificante. down la mostra presso la Galleria Palazzo attraverso pubblicazione sul Corriere di Chieri, nonché quest’anno alla sua VI° edizione, si svolgerà dal 7 gennaio 2021 per tutta la primavera 2021 Opesso durante l’anno 2021sul appena ci saranno condizioni per poterla realizzare, attraverso la pubblicazione Corriere di Chieri,lenonché la mostra presso la Galleria Palazzo compatibilmente con la pandemia. L’ evento artistico, segnala inoltre il XXVII° incontro fra Chieri Opesso durante l’anno 2021 appena ci saranno le condizioni per poterla realizzare, ed Epinal. Scopo del concorso è quello di promuovere e valorizzare l’arte a livello chierese. compatibilmente con la pandemia. L’ evento artistico, segnala inoltre il XXVII° incontro fra Chieri ed Epinal. Scopo del concorso è quello di promuovere e valorizzare l’arte a livello chierese. Art. 2 – CRITERI DI AMMISSIONE IlArt. concorso è rivolto a tutti gli artisti senza limiti di età, i soci dell’ Unione Artisti del Chierese, ed a 2 – CRITERI DI AMMISSIONE qualsiasi artista esterno cuigli volesse Alla mostra saranno ammesse realizzate Il concorso è rivolto a tutti artisti partecipare. senza limiti di età, i soci dell’ Unione Artisti opere del Chierese, ed a con qualsiasi tecnica e su qualsiasi supporto (es: pittura, scultura, fotografia, incisione, fiberart, qualsiasi artista esterno cui volesse partecipare. Alla mostra saranno ammesse opere realizzate tecniche miste, arti varie, ecc..). Ogni artista (es: può pittura, partecipare presentando esclusivamente con qualsiasi tecnica e su qualsiasi supporto scultura, fotografia, incisione, fiberart, un’opera . La dimensione massima consentita è di 100 x 100 cm. Tale opera dovrà essere inedita tecniche miste, arti varie, ecc..). Ogni artista può partecipare presentando esclusivamente (per inedita s’intende un’opera che non è mai stata presentata in alcuna mostra, evento un’opera . La dimensione massima consentita è di 100 x 100 cm. Tale opera dovrà essereoinedita pubblicazione). Pertanto, il direttivo dell’associazione si ritiene libero di non accettare opere (per inedita s’intende un’opera che non è mai stata presentata in alcuna mostra, evento o che non rispettino i suddetti criteri di ammissione. Il concorso è a “tema libero”. pubblicazione). Pertanto, il direttivo dell’associazione si ritiene libero di non accettare opere che

non rispettino i suddetti criteri di ammissione. Il concorso è a “tema libero”. Art. 3 – QUOTA ISCRIZIONE E MODALITA’ DI CONSEGNA Gli artisti interessati sono a consegnare tramite mail f8chieri@gmail.com una fotografia in Luigi Casetta - contenuti Lockdown Art. 3 – QUOTA ISCRIZIONE E MODALITA’ DI CONSEGNA alta risoluzione dell’opera in concorso, compresi i dati dell’artista e dell’opera. All’atto dell’invio, Gli artisti interessati sono tenuti a consegnare tramite mail f8chieri@gmail.com una fotografia in l’artista dovrà allegare copia del versamento dellai dati quota di partecipazione.Tale quota èdell’invio, pari a 20 alta risoluzione dell’opera in concorso, compresi dell’artista e dell’opera. All’atto euro e comprende la tessera associativa per l’anno 2021 di dell’Unione del Chierese. NormaArtisti Carpigano - con Insight, l’artista dovrà allegare copia del versamento della quota partecipazione.Tale quota è pari a2021 20 Modalità di versamento della quota partecipazione: bonifico o satispay euro e comprende la tessera associativa per l’anno 2021 dell’Unione Artisti del Chierese. Dati bonifico: UNIONE ARTISTI DEL CHIERESE Modalità di versamento della quota partecipazione: bonifico o satispay IBAN:bonifico: IT25E0306909606100000112117 Dati UNIONE ARTISTI DEL CHIERESE Causale: nome e cognome tessera 2021 Oltre l’immagine IBAN: IT25E0306909606100000112117 Oppure Causale: nome e cognome tessera 2021 Oltre l’immagine tramite Oppure Satispay, versando la somma al numero 3382264331, specificando nome e cognome. tramite Satispay, versando la somma al numero 3382264331, specificando nome e cognome. Art. 4 – GIURIA E CRITERI DI SELEZIONE Art. 4 – GIURIA E CRITERI DI SELEZIONE

Giovanna Gionco con Ritorno da scuola

Bruno Peirolo - con Chieri durante il lock-down

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PREMIO CHIERI ARTE 2020/21 – VI EDIZIONE Si aggiungono MENZIONI SPECIALI, per le qualiARTISTICO la REGOLAMENTO CONCORSO “OLTRE L’IMMAGINE” Giuria concordemente segnala i seguenti artisti: Luciano Berruto, per l’opera Erbe Tintorie Gian Franco Civitico, per l’opera Il volo Paola Mogni, per l’opera Istant Giancarlo Cazzin, per l’opera Mongolfiere

Art. 1 - FINALITA’ L’associazione Unione Artisti del Chierese rinnova come di consuetudine l’appuntamento annuale con la tradizionale mostra - concorso “Oltre l’immagine – premio Chieri Arte”. Tale mostra, giunta quest’anno alla sua VI° edizione, si svolgerà dal 7 gennaio 2021 per tutta la primavera 2021 attraverso la pubblicazione sul Corriere di Chieri, nonché la mostra presso la Galleria Palazzo Opesso durante l’anno 2021 appena ci saranno le condizioni per poterla realizzare, compatibilmente con la pandemia. L’ evento artistico, segnala inoltre il XXVII° incontro fra Chieri ed Epinal. Scopo del concorso è quello di promuovere e valorizzare l’arte a livello chierese. Art. 2 – CRITERI DI AMMISSIONE Il concorso è rivolto a tutti gli artisti senza limiti di età, i soci dell’ Unione Artisti del Chierese, ed a qualsiasi artista esterno cui volesse partecipare. Alla mostra saranno ammesse opere realizzate con qualsiasi tecnica e su qualsiasi supporto (es: pittura, scultura, fotografia, incisione, fiberart, tecniche miste, arti varie, ecc..). Ogni artista può partecipare presentando esclusivamente un’opera . La dimensione massima consentita è di 100 x 100 cm. Tale opera dovrà essere inedita (per inedita s’intende un’opera che non è mai stata presentata in alcuna mostra, evento o pubblicazione). Pertanto, il direttivo dell’associazione si ritiene libero di non accettare opere che non rispettino i suddetti criteri di ammissione. Il concorso è a “tema libero”. Art. 3 – QUOTA ISCRIZIONE E MODALITA’ DI CONSEGNA Gli artisti interessati sono tenuti a consegnare tramite mail f8chieri@gmail.com una fotografia in alta risoluzione dell’opera in concorso, compresi i dati dell’artista e dell’opera. All’atto dell’invio, l’artista dovrà allegare copia del versamento della quota di partecipazione.Tale quota è pari a 20 euro e comprende la tessera associativa per l’anno 2021 dell’Unione Artisti del Chierese. Modalità di versamento della quota partecipazione: bonifico o satispay Dati bonifico: UNIONE ARTISTI DEL CHIERESE IBAN: IT25E0306909606100000112117 Giancarlo - Mongolfiera Gia Franco Civitico - Il volo Causale: nome eCazzin cognome tessera 2021 Oltre l’immagine Oppure tramite Satispay, versando la somma al numero 3382264331, specificando nome e cognome.

Art. 4 – GIURIA E CRITERI DI SELEZIONE

Luciano Berruto - Erbe tintoire

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Paola Mogni - Istant


ANNA MOSTACCI

Generatio - cm60x80 - olio su tela - ottobre2020

Non è Francesca - olio su tela cm50x80 - dicembre 2020

Raccontami ancora una storia olio su tela - cm40x50 - aprile 2020

Ma Cherie - olio su tela cm60x90 febbraio 2020

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MARIANGELA CALABRESE

Mariangela Calabrese - La sua linea espressiva sembra definirsi all’interno di un bacino linguistico fatto di indizi, contributi e suggerimenti che denotano un’ampia e consapevole riflessione sulle dinamiche concettuali dell’arte e della letteratura. Dopo un lungo e fitto percorso espositivo che prende il via nei primi anni ’80, i suoi “interventi” si fanno decisamente più rigorosi e metodici nell’ultimo decennio; la predilezione per un itinerario specificatamente museale segna le tappe più significative della sua storia più recente. Il suo è un per-

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corso sempre in bilico tra contaminazione e proiezione, e pertanto un itinerario cospicuo di approdi e linguaggi esplorati: la pittura, la scultura, i libri d’artista, le installazioni, le opere ambientali, le performance relazionali sono un unicum indiziale in cui prende forma un legame vincolante con il “mondo osservato e appreso”. E’ stata docente di Discipline pittoriche presso il Liceo artistico di Frosinone. mail.: mar.cal@yahoo.com


VIVIANA FAIOLA

Diplomatasi alla Accademia di Belle Arti di Roma, è stata allieva di Maccari, Gentilini, Guttuso. Vive e lavora a Sant’Elia Fiumerapido (Frosinone). Nel 1995 usciva in provincia di Piacenza il manifesto del Transvisionismo, esito dell’incontro di ventuno artisti e dell’elaborazione teorica di Luigi Galli, Romano Costa e Luciano Carini: un’elaborazione sofferta, di difficile traduzione, sia perché la storia dell’arte del secolo scorso ha avuto una quantità davvero rilevante di manifesti (come forma di più diretta comunicazione tra arte, artisti e pubblico, in quanto serviva a rendere evidente

le ragioni costitutive di un movimento, i suoi obiettivi e i mezzi che intendeva mettere in opera), sia per una certa ricercatezza linguistica e concettuale che doveva dare credibilità all’evento. E’ entrata a far parte del Transvisionismo nel 1998. Tra le sue esposizioni personali vanno ricordate quelle di Venezia nel 2001 e nel 2002, a Nepi nel 2004, a Roma, a Milano e a Parigi nel 2005. Ha inoltre preso parte a numerosi eventi collettivi in Italia e in Europa. mail.: info@vivianafaiola.it

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RAFFAELLA MENICHETTI

Nata a Roma la Menichetti si trasferisce da bambina, con la sua famiglia, a Terracina. Non è un caso che il mare – con le sue impressioni e il suo magnetismo – diventi per l’artista una sorta di luogo dell’anima e che “suggerisca”, quasi fatalmente, gran parte della sua ricerca formale e cromatica. Pittrice, ceramista, scultrice le sue opere sono state esposte in prestigiose gallerie in tutto il mondo: Parigi, Milano, Francoforte, Mosca, Bologna, Roma, Budapest, Kurashiki. Collabora stabil-

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mente con importanti realtà espositive di Stoccolma e Oslo. Nel 1995 è stata scelta dall’esclusivo “Kreative Creis International” per essere tra i dieci ceramisti più rappresentativi della ricerca e sperimentazione artistica d’Europa. Nell’agosto 2020 è stato presentato, nel suggestivo scenario del Tempio di Giove, a Terracina, l’evento “Sottovoce”, il video-ritratto dedicato alla sua storia artistica. mail.: agoraf2006@libero.it


MARIA VILLANO

è nata, vive e lavora a Formia, dove, presso il Liceo Classico ha seguito le lezioni di Silvana Sinisi. A Roma dal ‘74 all’84 frequenta prima l’Università, poi la Scuola Libera del Nudo, con Lorenzo Guerrini e Lorenza Trucchi e successivamente, l’Accademia con Antonio Scordia, Guido Strazza, Maurizio Fagiolo dell’Arco. Dall’84 al ‘96 lavora tra Torino, Roma e Sicilia, dove,

ospite del mecenate Antonio Presti, approfondisce la tecnica della ceramica e realizza due opere permanenti per la “Fiumara d’Arte”. Dal ‘97 al 2014 si è dedicata prevalentemente all’attività di educatrice. Nel 2014 ha intensificato il lavoro di scultrice. mail.: info@maria-villano.com

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FRIULI VENEZIA GIULIA

STEFANO CIOL

Graziella Valeria Rota Continua Alla GalleryArt Chocolate Coffee il programma per l’arte e gli artisti offerto da Cesar Torres Arboleda F&B Manager per esporre mensilmente mostre fotografiche personali condivise con pittura e altro. <SAPORI E SAPERI> è il progetto di marzo che diventa esperienza nell’arte del fare dove ci si confronta agli sguardi attenti tra artiste e artisti, sia con i visitatori del gusto, nell’esposizione di progetti visivi e Reading poetici, sia nella presentazione di sapori e saperi, per la diffusione

della creatività nelle varie tecniche artistiche e alimentari. STEFANO CIOL di Casarsa della Delizia – PN – Professione fotografo ,erede di una dinastia di famiglia, alternandosi tra professione ricerca personale, vive e lavora a Casarsa della Delizia, sensibile nel tradurre la luce e le ombre e raccontare paesaggi testimoni del tempo vissuto, sia brullo, sia ricco di saperi del luogo dove è nato.

Racconta della natura tra splendori e ferite, e sta in questo la sua originalità con i suoi magistrali bianchi e neri pieni di luce in una visione tra estatica e drammatica da lasciarci con il fiato sospeso e farci riflettere sull’ambiente dove è sempre più anti-natura. L’artista nelle sue opere ci mostra con intensità come, da artista, trae ispirazione dal quotidiano, bene o male, nel viverlo.

Info: Programma di marzo 2021 <Saperi e Sapori> di Cesar Torres Arboleda F&B - 0402336449, Coordinamento espositivo Info: studiograz2@yahoo.it Graziella Valeria Rota e Stefano Ciol www.behance.net/fotociol e https://issuu.com/fotociol

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<SAPERI e SAPORI> di marzo nella condivisione dell’arte

ALESSANDRA SPIZZO di Udine in <SENTIERI DELL’ANIMA>

Alessandra Spizzo nata a Udine, invitata come Artista versatile e performer ad esporre e sue opere pittoriche con una personale condivisa assieme a Stefano Ciol fotografo di fama internazionale, alla Gallery Chocolate Coffee di Trieste, uno spazio culturale disposto dal manager Cesar Torres Arboleda a Trieste e curato dall’ artista promoter Graziella Valeria Rota. Alessandra ha la laurea specialistica in storia dell’arte, laurea in conservazione dei beni culturali, e un master in comunicazione. Ha frequentato la scuola d’arte Giovanni da Udine e la scuola internazionale di grafica di Venezia. Conduce Atelier artistici animati da persone autistiche; in qualità di operatrice culturale cura eventi, prevalentemente

Outsider Art. Ha collaborato con Neoassociazione culturale negli anni Novanta. Cura e allestisce le mostre per la Galleria Seghizzi a Gorizia in collaborazione con l’architetto milanese Daniele Bianchi. Ha curato eventi per L’arte Non Mente, ha esposto e organizzato con le associazioni artistiche Gente Adriatica e Aura partecipando agli eventi annuali e alla Biennale Internazionale Donna. E’ parte del gruppo Sintonie creative dove scrive, espone e si esprime nelle sue varie performance e improvvisazioni teatrali. (G.V. Rota) INFO: https://alespizzo.wixsite.com/alespizzoartista mail: studiograz2@yahoo.it

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ANTONIO IOZZO

La mia esperienza artistica si basa su una ricerca continua ,spaziando nelle tecniche conosciute per poi annullarsi per creare delle vibrazioni di luce, per stimolare nel nostro profondo il risveglio dei nostri archetipi primordiali.I lavori che presento fanno parte del tema Ipostasi e un trittico, due matrici in legno e uno centrale su tela. Antonio Iozzo Città natale cosenza, consegue gli studi accadameci sez scenografia. Dal 1984 fa diverse esperienze teatrali sia nella prosa che nel teatro danza, che nel tatro di ricerca. Attualmente lavora in strutture riabilitative utilizando i sistemi creativi delle discipline artistiche, per mitigare e sciogliere i problemi del disaggio mentale.

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Nella direzione della ricerca visiva si confronta con le diverse correnti artistiche e con le loro tecniche,cercando di esprimere un propio linguaggio visivo, fatto di vibrazioni di luce che consentono di comunicare con i nostri archetipi.


SANTO NANIA

Pittore di formazione figurativa. Per molti anni ho seguito lo studio sul ritratto e sul paesaggio. Nel 1989, lo studio e la ricerca verso nuovi orizzonti, abbracciando l’interesse verso la pittura “INFORMALE “ che ancora oggi porto avanti. Ho partecipato a mostre in Italia e all’estero. Ho collaborato con enti preposti per la diffusione dell’Arte, con eventi di carattere regionale e nazionale. Nel 1979 creo dei corsi d’Arte, indirizzati a dare sostegno ad allievi di scuola d’arte.

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Discepolo Girardi

Dalle sue opere emergono una sicurezza e una padronanza cromatica, che discendono dallo studio dei grandi maestri del novecento italiano come Renato Guttuso e Renzo Vespignani nonché dall’espressionismo tedesco ma con un suo modo di interpretazione e sopratutto con una forte personalità. Discepolo Girardi potrebbe anche non firmare le sue opere perché come pochi artisti ha un modo di impostare l’opera nonché una intrigata e complessalorazione che sono uniche e inderogabili. Una ricerca pittorica, dunque, a tutto tondo, capace di interpretare le varie tematiche dal paesaggio alle nature morte, dalla ritrattistica con pari

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efficacia,conferitagli da una minuziosa e incontentabile ricerca e da-- una fortissima ricerca e da una fortissima autocritica............................................................. Un’opera particolarmente intrigante è rapsodia di bicicletta si tratta di un olio su tela di ispirazione informale che presenta una tavolozza di colori diversa dalle altre opere basandosi infatti su rapporti cromatici chiari quasi una sintesi di tutta la pittura di Discepolo è informale ma con tratti figurativi molto ben costruiti, che fanno sconfinare questo quadro in una sinf.nia musicale di note affascinanti.. Alessandro Ferrara e Teresa Esposito


CLAUDIO GIULIANELLI

Parlare della mia pittura mi è difficile, di come nascono e prendono forma le figure che popolano i miei quadri. Sicuramente è stato determinante il mio amore per l’arte antica, amore nato da bambino durante le vacanze estive a Porto Ercole in Toscana ove i vecchi pescatori narravano la leggenda della morte di Caravaggio. Di quel pittore rimasi folgorato e la sua pittura entrò nel mio dna, iniziai a studiare i suoi quadri, uno ad uno, sia nello stile compositivo che nella tecnica. Poi, un giorno, durante una lezione di educazione artistica nella scuola media, vidi appeso alle spalle della mia professoressa un poster, in un angolo, vi era riprodotto un particolare di un quadro di Hieronymus Bosch. Ne rimasi impressionato e frastornato, pensavo si trattasse di un pittore contemporaneo per quella incredibile vena surreale che sottointendeva una conoscenza antica, quel rappresentare un uomo con la faccia da pesce.... si aprì ai miei occhi il suo mondo magico ed ermetico che mi entrò nella pelle e nella mente. Si, mi è difficile parlare della mia pittura... Claudio Giulianelli mail: claudiogiulianelli@gmail.com Sito: https://www.megaart.it/ tel. 393.04 02 949

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MAMbo

Riallestimento parziale della collezione permanente Museo d’Arte Moderna di Bologna si presenta al pubblico con un importante intervento di rivisitazione e riallestimento di parti della collezione permanente, accompagnato da interventi strutturali, che si svilupperà nell’arco del 2021. Le sezioni che appaiono già rinnovate dal nuovo ordinamento curato da Uliana Zanetti e Barbara Secci con la supervisione del direttore artistico Lorenzo Balbisono quelle dedicate all’Informale e all’Ultimo Naturalismo, mentre è stata costruita ex-novo un’area tematica sull’arte Verbo-Visuale.

A ridisegnare completamente gli spazi espositivi nel segno del dialogo con l’ambiente esterno (come già avvenuto al piano terra con le porte-finestre della Sala delle Ciminiere) è anche la riapertura delle finestre della manica lunga, che appare così decisamente trasfigurata, non solo dal nuovo allestimento delle opere ma anche dalla possibilità di scambio osmotico dentro/fuori. Le curatrici hanno lavorato al riallestimento con l’obiettivo di individuare, utilizzando alcuni nuclei collezionistici significativi delle raccolte del museo, circostanze di tempo e di luogo da cui sono scaturite opportunità di sperimentazione e connessioni con il territorio bolognese, nazionale e internazionale. Nella sezione Informale sono esposte alcune opere di artisti di spicco dell’ampio fenomeno conosciuto con tale 32

nome, diffuso fra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, all’interno del quale si declinarono diverse versanti di un’arte non figurativa. Fra i critici che in Italia rivolsero una tempestiva e sensibile attenzione a queste esperienze si schierò Francesco Arcangeli, direttore della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, antesignana del MAMbo, dal 1959 al 1968. A lui si deve l’acquisto delle significative opere di Alberto Burri e Antoni Tàpies esposte in questo spazio, in cui una manipolazione controllata della materia suscita inedite manifestazioni formali.


MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna tel. +39 051 6496611 www.mambo bologna.org info@mambo bologna.org Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna Instagram: @mambobologna Twitter: @MAMboBologna YouTube: MAMbo channel Orari di apertura martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, h 14.00 19.00 chiuso: sabato, domenica, lunedì e festivi

La sezione Ultimo Naturalismo e Scultura trae spunto da Gli Ultimi Naturalisti, articolo di Francesco Arcangeli pubblicato sulla rivista Paragone nel 1954. Sotto questa definizione, egli raccoglie alcuni artisti del Nord Italia di cui da tempo segue il lavoro, come Pompilio Mandelli, Ennio Morlotti, Sergio Romiti, Mattia Moreni, Vasco Bendini, Sergio Vacchi. Secondo il critico, ad accomunare questi pittori è la capacità di riversare quasi istintivamente sulla tela l’introiezione di un sentimento del naturale che fin dal Medioevo è cifra autenticamente peculiare della tradizione artistica radicata in area padana. Per Arcangeli “Natura è la cosa immensa che non vi dà tregua, perché la sentite vivere tremando fuori, entro di voi:strato profondo di passione e di sensi, felicità, tormento. In un tale rapporto si include tutto ciò che si sta svelando, di pauroso, per chi ancora ama il tempo lento ed umano del vecchio mondo naturale, nell’universo. […] Si ritenta la natura; ma la suaproporzione sfugge, ora, alla misura intellettuale.” Oltre alle opere dei pittori cari ad Arcangeli, la sala accoglie alcune sculture di Agenore Fabbri, Quinto Ghermandi, Jean Ipoustéguy, Leoncillo (Leoncillo Leonardi), Luciano Minguzzi e Andrea Raccagni acquisite dal museo negli anni della sua direzione. La terza sezione, completamente inedita per i visitatori, è quella dedicata all’arte Verbo-Visuale. Agli inizi degli anni Sessanta sempre più artisti avvertono l’importanza dell’impatto delle nuove tecnologie e dei mass media non solo sulla cultura popolare, ma anche sulle sfide estetiche e sulle condizioni di produzione della ricerca artistica sperimentale. Si percepisce che il mondo con il quale la letteratura e le arti visive sono chiamate a confrontarsi non è tanto quello naturale, quanto quello prodotto attraverso i vari mezzi di comunicazione. Molti artisti adottano metodologie che sfruttano le potenzialità dei mass media per veicolarne una critica consapevole, sondando e ricombinando parole, immagini, suoni per creare significati in competizione con un apparato comunicativo finalizzato al rapido consumo. Intrecciandosi a una diffusa sensibilità per temi politici e sociali, l’arte verbo-visuale che ne scaturisce conosce fino alla fine degli anni Settanta un sensibile sviluppo, con ricerche di carattere interdisciplinare che danno luogo a un dinamico intreccio di raggruppamenti, eventi, sodalizi, mostre, incontri.

Fra i gruppi che si impegnano in queste sperimentazioni un ruolo di rilievo è svolto dal Gruppo 70, fondato nel 1963 a Firenze da Giuseppe Chiari, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Lamberto Pignotti, ma moltissimi sono gli artisti che, anche singolarmente, conducono ricerche affini, spesso trovandosi coinvolti nelle stesse manifestazioni espositive o performative. Fra questi compaiono Vincenzo Accame, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Adriano Spatola, Franco Vaccari.

Guardando alla riapertura, la collezione permanente si è infine arricchita di un nuovo comodato: grazie alla generosità della Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo, la sezione Officina d’Arte Italiana accoglie un dipinto (s.t., 2009) di Luca Bertolo, che sarà presto ufficialmente presentato al pubblico alla presenza dell’artista.

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Mostra RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori - Bologna Dal 25 settembre 2020 al 11 aprile 2021

Riprende al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e al Museo Morandi un nuovo ciclo di cinque focus espositivi che approfondirà temi legati alle collezioni permanenti indagandone aspetti particolari e valorizzando opere da tempo non visibili o non più esposte da tempo. RE-COLLECTING, un ciclo ideato da Lorenzo Balbi che si avvale della curatela dello staff dei due musei, dichiara la volontà di leggere le collezioni museali attraverso uno sforzo interpretativo che proponga prospettive originali e quando possibile inusuali, che possano rinnovare la relazione tra l’opera e il visitatore proponendo nuovi percorsi espositivi e di senso. Si parte con Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori, a cura di Alessia Masi, focus dedicato a un soggetto che Giorgio Morandi amava particolarmente: i fiori. I 13 lavori esposti, dipinti in particolare, si collocano in un

arco di tempo che va dal 1924 al 1957, partendo dal dipinto appartenente al Museo Morandi, con i papaveri appena raccolti, per arrivare a quello di collezione privata in cui quella stessa varietà di fiore è raffigurato in un modello realizzato in seta come lo sono le rose, soggetto che ricorre nelle altre nove tele esposte. In mostra anche due oggetti in porcellana provenienti da Casa Morandi, insieme a ciò che resta di quei fiori di seta o essiccati che, proprio per la loro durata perenne, erano i prediletti dell’artista come modelli di rappresentazione. Ad arricchire il percorso, due acqueforti in cui si affronta lo stesso tema, utilizzando fiori veri e freschi, oltre ad una selezione di lettere e documenti. La mostra si conclude con un video in cui la curatrice Alessia Masi approfondisce il tema dei fiori lungo l’arco della ricerca morandiana.

Museo Morandi, via Don Minzoni 14 - Bologna Telefono: 051/6496611 Orari di apertura: 14-19. Sabato, domenica e lunedì chiuso Costo: 6 euro; ridotto 4 euro Dove acquistare: www.midaticket.it/eventi/mambomuseo-darte-moderna-di-bologna Sito web: www.mambo-bologna.org/museomorandi Organizzatore: Istituzione Bologna Musei

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ACP - Palazzo Franchetti apre al pubblico la sua collezione permanente

ACP - Palazzo Franchetti apre al pubblico la sua collezione permanente, allestita nelle sale del primo piano del Palazzo che si affacciano sul Canal Grande. La sua nuova collezione permanente, con opere dei Maestri del XX secolo, che può essere visitata nei seguenti orari: Lunedì dalle 10:00 alle 13:00 Mercoledì dalle 15:00 alle 18:00 Venerdì dalle 10:00 alle 18:00 Per garantire il distanziamento interpersonale, gli ingressi sono contingentati, pertanto l’accesso è consentito esclusivamente su appuntamento. Nella prima sala, i dipinti surrealisti di René Magritte e Paul Delvaux dialogano con le raffigurazioni arcaiche di Marino Marini e con l’astrattismo di Paul Klee. I lavori di Giacomo Manzù, di Gino Severini, di Graham Sutherland e di Massimo Campigli scandiscono il percorso che conduce ad una sala interamente dedicata alla potenza evocativa ed enigmatica dei quadri metafisici di Giorgio de Chirico. L’itinerario prosegue poi con i capolavori dei maestri dell’Informale Europeo e dell’Espressionismo Astratto, quali Leoncillo, Georges Mathieu, Sam Francis e Franz Kline. La sala conferenze accoglie le incisioni di Giorgio Morandi, nature morte rievocate in chiave contemporanea dalle ceramiche dell’artista Sissi, presente nella raccolta anche con le sue fotografie della serie “Cene”. Tra gli artisti contemporanei, Pablo Echaurren che

esprime una creatività libera, all’insegna della contaminazione fra generi. A chiusura del percorso artistico della mostra, nel giardino con affaccio sul Canal Grande, spiccano le sculture in bronzo di Roberto Sebastian Matta. Una versione in miniatura e permanente della grande mostra sul Novecento, che si è tenuta nel piano nobile del Palazzo da ottobre 2019 a ottobre 2020. Ancora una volta, nella splendida cornice di ACP Palazzo Franchetti, il pubblico ha la possibilità di ammirare opere che testimoniano l’eterogeneità e la ricchezza del panorama artistico del XX secolo.

La prenotazione va effettuata tramite email, scrivendo all’indirizzo tickets@acp-palazzofranchetti.com con almeno 24 h di anticipo, indicando il giorno e l’orario di preferenza e il numero di persone. tel: +39 333 101 2415 / +39 041 2689389 ACP - PALAZZO FRANCHETTI San Marco 2842 - 30124 Venezia www.acp-palazzofranchetti.com

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I Carrà e la Versilia. La fotografia di Aurelio Amendola a Pistoia. La nascita della Fondazione Alfredo Catarsini 1999 a Viareggio.

1960 Carlo Carrà mentre disegna sulla spiaggia versiliese

Alfredo Catarsini, Autoritratto, olio Massimo Carrà nel giardino di casa sua a Forte dei Marmi su legno, 1934

Se l’Italia è la centralità dell’arte mondiale, la Toscana ne è indubbiamente una delle punte di diamante, tuttavia è talmente piena d’arte in ogni dimensione e direzione, che talvolta, pure in questo momento, mi trovo in difficoltà a parlare delle tante cose del trascorso e dell’oggi, che vorrei fissare in questo spazio e di conseguenza alla definizione della memoria. Nel luogo/tempo d’oggi, tale mi piace chiamarlo, penso sia importante sottolineare alcune ricorrenze, tipo quella di uno dei pittori che ha maggiormente omaggiato la terra di Dante Alighieri e di Michelangelo Buonarroti fissandone in modo autonomo la bellezza: Carlo Carrà. I centoquaranta anni dalla nascita mi permettono di presentare due immagini tra quelle che mi sono tate messe gentilmente a disposizione da suo nipote, il noto fotografo Luca Carrà, non difficilmente reperibile durante la stagione estiva in quel di Forte dei Marmi, nella storica casa di famiglia. La prima istantanea propone il nonno Carlo mentre, nel 1960, disegna sulla spiaggia della Versilia, la seconda, ricca di un affascinante luminosità e dal titolo “Ultimo capanno”, è stata persino la copertina del volume “La Versilia e l’arte”, presentato a Torino nel 1995 presso “Fògola Galleria Dantesca” in una collettiva di alto profilo curata dal sottoscritto e da Marcello Polacci e presentata da Massimo Carrà e da Paolo Levi, con opere dello stesso Carrà e di un nutrito gruppo di altri nomi come Henry Moore, Giuseppe Migneco, Ugo Guidi, Marino Marini, Pietro Cascella (di cui quest’anno, 2021, sono i 100 anni dalla nascita), Ossip Zadkine, Lorenzo Viani, Ernesto Treccani. Che l’artista, nato a Quargnento (1881), sia stato uno dei massimi cantori della Versilia (ed ecco apparire altri nomi, come Arturo Dazzi, Achille Funi, Ardengo Soffici, Raffaele De Grada, Francesco Messina...) è indubbio, ma è un obbligo rammentare la grande retrospettiva “Carlo Carrà da Quargnento 1881 – 1966” fatta in tale cittadina piemontese nel 2016 e splendidamente fissata con notevoli documentazioni tra cui non poteva mancare l’esaustivo intervento del già citato Luca Carrà.

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E Massimo Carrà, figlio di Carlo, celebre storico e saggista purtroppo scomparso nel 2006? Ogni volta che parlo di lui ho un sussulto d’emozione nel ricordare non solo la sua conosciuta e apprezzata capacità storico-critica, ma pure una piena generosità nei miei confronti, così come la disponibilità nel raccontare persino i suoi ricordi. E’ stata sua, nel 1995, l’esaustiva orazione ufficiale fatta a Seravezza per l’inaugurazione del busto marmoreo dedicato al poeta toscano Enrico Pea (Seravezza 1881 – Forte dei Marmi 1958), voluto da un Comitato promotore guidato da Enzo Silvestri e di cui è traccia nel volume “Lavorare il Marmo. Arte Artigianato Industria” del 2008. L’opera fu gratuitamente effettuata da Enzo Pasquini, autore di sculture monumentali collocate sia in Europa come in Giappone, Stati Uniti d’America, Argentina... (Pietrasanta 1922 – Querceta 1996) che aveva conosciuto lo stesso Pea. Le date, cioè a dire le ricorrenze, come si può vedere si intrecciano, cosicché questo mio scritto penso possa rendere un omaggio alla memoria di questi creativi che hanno lasciato una traccia su cui riflettere.

Carlo Carrà, Ultimo capanno, 1963


Il fotografo Aurelio Amendola e lo scultore Marzio Cialdi (2015)

La Pietà, Michelangelo, Basilica di San Pietro - Roma 1998 ©Aurelio Amendola

Impossibile, torno per un attimo a Carlo e a Massimo Carrà, omaggiarli in modo adeguato, ma per fortuna ci sono molte Biblioteche di Stato e Nazionali, Archivi specializzati e altri luoghi, che conservano le loro utilissime documentazioni. Questo inizio del 2021, purtroppo ancora contrassegnato dal “Covid 19” o ‘pandemia’, non ferma per fortuna l’attività artistica nell’ambito della quale troviamo la nascita, a Viareggio, della Fondazione Alfredo Catarsini 1899” la quale, oltre ad aver programmato un percorso di assoluta qualità volto a far ulteriormente conoscere il pittore Catarsini (Viareggio 1899 – 1993) che ha persino un lavoro conservato agli Uffizi di Firenze (si tratta di un autoritratto), ha attivato l’ampia retrospettiva “Alfredo Catarsini-Esplorazioni” presso la Fondazione Villa Bertelli, a Forte dei Marmi, che dal 26 marzo durerà sino al 2 giugno, salvo, è ovvio, emergenza epidemiologica. Eccomi, a questo punto, a citare una mostra antologica che chiuderà il 25 luglio, che sigla i sessanta anni della carriera del fotografo Aurelio Amendola (Pistoia, 1938) dal titolo “Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri”, organizzata dalla Fondazione Pistoia Musei presso il Palazzo Buontalenti e nell’Antico Palazzo dei Vescovi, a cura di Paola Goretti e Marco Meneguzzo. Le oltre duecento immagini di questo artista/fotografo sottolineano un ottimo iter creativo caratterizzato da una altissima carica professionale (fotografo dei Musei Vaticani, dell’Ermitage, del Vittoriale degli Italiani...) e da una propria lettura della ritrattistica. E’ stato scritto che l’esposizione raccoglie la quasi totalità della sua produzione, dicendo oppor-

tunamente dell’indubbia “coerenza figurativa”, cosa che, ben conoscendolo di persona, non poso che avallare avendo da molti anni seguito quel che fa e avendo persino curato nel 2015 il catalogo di Marzio Cialdi, dal titolo “Vuoti dentro”, arricchito dai suoi scatti. Sempre per queste note toscane mi si permetta infine di rammentare la consegna al neurologo Ubaldo Bonuccelli del Premio “La memoria è carta viva”, assegnato negli anni precedenti a nomi quali Dario Ballantini, Romano Battaglia, Andrea Bocelli, Umberto Guidi, Raffaello Bertoli, fatta davanti alla scultura monumentale “Il volto e la maschera” di Marta Gierut, collocata a Marina di Pietrasanta a lato di Via Enrico Pea l’11 febbraio 2006. E’ stato un vero e proprio evento nel quale hanno parlato anche Alberto Stefano Giovannetti, Sindaco di Pietrasanta, nonché la storica Marilena Cheli Tomei, e durante il quale, guardando anche alla professionalità di Bonuccelli, direttore scientifico della Rivista “Amici del Cervello News” legata all’Associazione pisana per la Ricerca Neurologica “ARNo”, presieduta da Gianfranco Antognoli, presente assieme ad artisti, scrittori e ad esponenti della stampa toscana, è stato toccato persino l’argomento della cosiddetta “sensibilità”. Un tema, lasciatemelo dire, che vorrei collegare in futuro ad accadimenti connessi all’arte e alla creatività, e perché no, alla “follia”. Mi vengono in mente Platone, Vincent Van Gogh, Aristotele, Vittorino Andreoli..., ma chiudo qui, ringraziando chi ha letto questi miei veloci appunti del tempo. Lodovico Gierut

La scultura-monumento di Marta Gierut ‘Il volto e la maschera’ (foto di Paula Elias)

La scultura marmorea dedicata ad Enrico Pea, Ilopera fotografo Luca Carrà di Enzo Pasquini

Il fotografo Luca Carrà

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CORRADO ADERUCCI

Se guardiamo un’opera di Corrado Alderucci sorge naturale notare alcuni canoni che richiamano in parte il movimento artistico del Simbolismo. Non parlo del classico simbolismo di Moreau ma vorrei sottolineare come sia importante l’”idea” concepita come protagonista dei quadri di Alderucci e come elemento di incontro tra varie percezioni, sia materiali che più spirituali. L’arte pittorica di Alderucci è molto raffinata, e si contraddistingue per un’aurea artistica che rapisce l’osservatore. Il suo percorso artistico è molto ricco di partecipazioni a importanti collettive ed eventi di notevole rilevanza e ciò dimostra che la sua arte è molto apprezzata sia dagli addetti ai lavori che dagli appassionati. Alcune opere di Alderucci testimoniano come continuamente il suo “io” si sovrapponga a pensieri differenti talvolta più drammatici, altre più solari. Si creano dunque simbologie geometriche create trascendendo la realtà e

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immergendo la propria anima in un vortice di forme scomposte, che richiamano soggetti come la casa, la matita, un profilo di un uomo. Dunque la sua arte s’ispira a una visione informale ove i simboli sopra citati captano sentimenti contrastanti che assumono un significato talvolta psicologico, molto amplificato dalle personali emozioni. Nascono particolarità che rimandano ad idee già presenti nell’animo del pittore e che vengono raffigurate perseguendo una singolare creatività che fa nascere differenti trasposizioni. La sua pittura percorre a volte sentieri informali che sono precursori di un mondo esterno guardato con occhi diversi, con il desiderio di raccontare un viaggio molto profondo. La qualità artistica della sua ricerca può essere considerata un mezzo per estrinsecare un messaggio più nascosto e innalzarlo ad una dimensione sublime. Silvia Ferrara


GIORGIO BILLIA

Una scultura contemporanea: Cecità Si tratta di una scultura in gesso, eseguita secondo i canoni classici, che raffigura un volto con gli occhi coperti da una striscia di stoffa che gli copre gli occhi e attraversa le tempie e i capelli, la benda aderisce a tal punto sugli occhi da permettere di intravederne la configurazione. L’altorilievo è all’interno di una cornice in legno verniciata di bianco. La scultura accompagna da sempre la storia dell’uomo, o meglio, è parte integrante di essa. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Lo scolpire, inserito tradizionalmente nel settore delle arti visive, sembra un operato inutile, oppure un fare futile di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno. Eppure questa apparenza non corrisponde alla realtà: infatti l’essere umano, predisposto a vivere in collettività, sviluppa senza eccezioni delle forme artistiche, tra cui l’arte plastica. Qualunque sia lo stadio di civiltà considerata, la colloca

zione geografica, lo specifico politico, in povertà o in benessere, durante la pace o la guerra. Tra le tre domande esistenziali prima citate, e la vita dell’uomo esiste un nesso inestricabile e ineludibile, una relazione profonda e vissuta scopertamente o permeante sottotraccia con potente vitalità. La società attuale è in stato di profonda crisi di valori, è pertanto priva di progettualità lenta e inconcludente, fatiscente ed elefantiaca, e sta portando allo sbando un società smarrita, che non sa come muoversi ed è costretta a vagolare seguendo l’incompetente di turno, vale a dire “alla cieca”... L’arte risente del contesto generale e lo rielabora affrontando sul piano culturale i nodi irrisolti; la scultura di Giorgio Billia si colloca in questa direzione e sembra voler dire, stimolando con intento positivo e fare asciutto: una società cieca non va lontano… Giovanna Arancio

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GIUSEPPE BONACCORSO

Giuseppe Bonaccorso (Roma 1967) diplomato all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. ***** Le mie opere attraversano contrasti cromatici di infinita drammaticità ed equilibrio formale e con accostamenti che valorizzano persino le imperfezioni, trasformo la caducità e la povertà in una sontuosa pittura. Le mie opere sono sull’orlo del disfacimento, mi rivolgo proprio alla materia, attraverso l’assemblaggio eseguito in chiave pittorica. Io dico che “tutte le cose materiali sono destinate alla decadenza, mentre è solo lo spirito creativo che dura in eterno”. Mi sono spogliato quasi di ogni colore, per compiere un solitario percorso nella luce e nel buio della vita e della morte. Ed è proprio quel confine tra l’inevitabile sconfitta di tutto ciò che esiste e l’eterna capacità creativa, tra la materia che si decompone inespressiva e lo spirito capace di dar vita che io esploro con severa e quasi francescana umiltà e con imperdonabile rigore . I materiali a cui mi rivolgo sono il bitume, il vetro, la cenere, il ferro, la ruggine e la carta, materiali che sembrano non aver nulla da dire e tutte quelle cose che sono destinate alla disgregazione, alla corruzione. In questi materiali si incarna il fluire del tempo che non concede scampo, ma al tempo stesso essi diventano il simbolo di una possibile nuova vita.

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Con cura vengono disposti, prima cercati e poi accostati, in un assemblaggio fatto di armonia, di attente misure, di rispetto: cose e materiali, già morti, compongono un’immagine viva e l’idea di pittura che li governa tramuta la fisicità della materia in spiritualità della visione. L’opera è il risultato del dramma ma nell’opera, come un messaggio in bottiglia, c’è non solo la richiesta d’aiuto ma anche una pagina che indica un “dopo”.


RENZO SBOLCI

Il percorso artistico di Renzo Sbolci, nato a Livorno nel ’47, si è sviluppato a partire dagli anni ’70. Tranne un brevissimo inizio nell’area figurativa ispirata all’opera di Giorgio Morandi, subito si è indirizzato verso la pittura gestuale e materica col rifiuto del conoscibile e la ricerca di forme che avessero carattere simbolico, archetipico. Forme che dovevano vivere in uno spazio fluido privo di connotazioni prospettiche in costante trasformazione. Suoi maestri ed ispiratori in questo percorso sono stati i cubisti ed in particolare Braque e J. Gris, gli astrattisti Malevich e Mondriaan, il futurista Depero ed ancora Chagall e Kandinskij ma anche le cromie delle vetrate gotiche e Liberty…

Dall’inizio del 2000 lo Sbolci abbandona la tela per il legno che gli permette di realizzare opere “aperte” dove i pieni ed i vuoti hanno lo stesso valore; dove presenza ed assenza di materia sono parti inscindibili di un’unica realtà. In questi ultimi anni poi un ulteriore stacco con il passato si è avuto abbandonando pennelli e vernici acriliche per le matite ed i pastelli cerosi che permettono un maggiore contatto fisico con la materia legno. A questo ultimo periodo appartengono i Totem sorta di sculture da vivere sulla parete caratterizzate dalla leggerezza grafica e coloristica tipica del disegno. mail racconti47@hotmail.it tel. : 340.25 43 732

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ALBINO CARAMAZZA

- nasce in provincia di Agrigento nel 1953 -Agli inizi degli anni 60 si trasferisce a Torino -Da giovane disegnava in bianco e nero (china e carboncino) -Nel 2007 inizia ad utilizzare le bustine di zucchero, trovate nei bar e ristoranti, per i primi collage amatoriali -Da fine 2010, utilizzando forniture di bustine di zuc-

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chero richieste direttamente ai produttori, intensifica la propria attività -Realizza opere personali e “omaggi” di opere di grandi artisti e artisti contemporanei -Ha iniziato ad esporre agli inizi del 2011 www.albinocaramazza.weebly.com albinocaramazza@gmail.com


ANGELO BUONO

Angelo Buono Pittore, Scultore. Nato a Torre del Greco risiede e opera a Genova, dopo gli studi artistici ,ha insegnato arte nella scuola secondaria.Uno dei massimi rappresentanti della pittura figurativa moderna,con presenze di prestigio nel panorama artistico . Dopo anni di ricerca estetica la sua pittura perviene a una specifica istanza pittorica. Stupisce per la semplicità estrema, la diversità gestuale nel rapporto con le cose, ma mai perfezionismo o astrazione, piuttosto si tratta di una vera e propria ricerca

accanita di ciò che sembra la realtà, perché l’unico reale possibile è quello inventato.
Le sue opere non possono essere paragonate a quelle espresse dai contemporanei perché sono fuori dal tempo presente, anacroniste e metafisiche. Le sue scene sembrano più sognate che viste. Ha realizzato un’immagine di quasi elaborato classico, assente e a tratti grottesco. Spesso sembra che nei suoi quadri la pittura non abbia avuto evoluzione mail: angelo.buono49@gmail.com

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Il prestigioso Palazzo Altemps riapre con la straordinaria monografica di Alberto Savinio (Atene 1891Roma 1958), pseudonimo di Andrea Francesco Alberto De Chirico e l’artista viene ospitato nel superbo piano nobile del Palazzo La sua poetica associa antico e moderno, estetica e fantasia, in un’ottica globale che oggi si manifesta più che mai attuale. La rassegna ha una novantina di lavori selezionati tra dipinti e opere grafiche provenienti da istituzioni pubbliche e private, e lascia emergere ii interessi dell’artista che spaziano dalla musica alla letteratura, dalla pittura al teatro. Savinio è infatti scrittore, pittore,drammaturgo e compositore.

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Il gioco, le strutture, le trame, illusorie e chimeriche, le civiltà passate e le epoche in divenire, la decostruzione dei racconti leggendari e mitici, le caleidoscopiche immagini che spezzano l’equilibrio visivo in composizioni inattese e folgoranti, diventano gli indizi da inseguire. I lavori in mostra sono dedicati principalmente agli anni tra il l 1925 e il 1931, in primis agli anni trascorsi a Parigi, e a quelli delle sue ultime produzioni che mettono in luce laparticolarità di una poetica che associa antico e moderno, estetica e ironia, memoria e fantasia in un’ottica globale oggi di grande attualità. Savinio nostra un temperamento versatile, di una intelligenza acutissima, di interessi culturali molteplici. Il sodalizio intellettuale con il fratello dura a lungo, in uno scambio operoso reciproco. Verso i quarant’anni si presenta ufficialmente comepittore e, per qualche tempo, il mercante Rosenberg gli compra regolarmente i suoi quadri, perché crede nella poesia di quei dipinti surreali, ironici e dettati dalle più sofisticate letture. In un brano autobiografico puntualizza Saviniostessola sua posizione: “…La mia pittura non si deve guardare, non si può giudicare come si guarda, come si giudica la pittura nata direttamente dall’occhio, dalla pennellata, dal colore, dai rapporti di tono. Le mie pitture non finiscono dove finisce la pittura. Continuano. E si capisce.Erano già nate prima di essere dipinte. E’ giusto che vivano anche al di là della superficie dipinta.” Savinio traduce in arte la metafora, il sogno,, perfino il gioco di parole.


La sua pittura, partendo da premesse metafisiche, sfiora solo di tangenza le tematiche surrealiste collocandosi in una zona franca tra Metafisica e Surrealismo. E’ una mostra senza alcun dubbio interessante dove ci si può soffermare piacevolmente anche sui disegni dell’artista che, così come la sua pittura, tendono alla perfezione formale e ricorre all’impiego contemporaneo di tecniche diverse. Savinio lavora, secondo quello che egli steso afferma, “con metodo e precisione” dall’ideazione del dipinto al disegno (che vuole finitissimo) alla colorazione. “La di sistema numerato, ricompongo una ad una” Volontà dell’artista oltre che dipingere sempre meglio è anche “dipingere forte” Con tale espressione intende “portare con ogni mezzo” la ‘cosa’dipinta al suo massimo d’intensità, richiedere ad ogni segno, a ogni pennellata il massimo risultato”.

Ancora le sue parole poetiche: “accrescere la portata della ‘parola’ pittorica per cantarla e renderla più lunga e risonante: noi che dobbiamo parlare al di là degli occhi che ci guardano, di là delle montagne che ci chiudono, di là dai mari che ci separano, di là dei secoli che ci aspettano”.

PALAZZO ALTEMPS, MUSEO NAZIONALE ROMANO PIAZZA S,APOLLINARE, 46 ROMA 8 febbraio – 13 giugno 2021 “SAVINIO. INCANTO E MITO” ( TRA GIOCATTOLI, MITI, E SOGNI) ATTENZIONE Le mostre che si trovano in zona gialla possono essere aperte con modalità di accesso Qrganixì (obbligo di prenotazione, orari modificati, contingentamento ingressi, dispositivi di protezione..) che è bene verificare direttamente prima di recarsi sul posto. Tel.06/684851 Orari: 14-19; sabato domenica chiusi Costo:10 euro, prenotazione obbligatoria Dove acquistare: www.coopcultura.it>ticket Organizzatore: Electa Curatela: Ester Cohen

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Mostra Shepard Fairey 3 Decades of Dissent - Roma

La mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Roma prende vita su Lieu.City e diventa virtuale, si avvale infatti dell’impiego di una tecnologia all’avanguardia, offerta dalla nuova piattaforma Lieu.City, che potenzia la fruibilità dell’arte a distanza, offrendo un’esperienza immersiva di qualità, con una visione estremamente realistica e fluida delle opere (www.lieu.city). Sperimentatore di linguaggi, stili e messaggi politici tramite l’arte, l’artista statunitense Shepard Fairey (Charleston, 1970) ha ideato un concept unico appositamente per la Galleria d’Arte Moderna, presentando trenta sue recenti opere grafiche inedite (2019) con cui ripercorre molti dei suoi temi di dissenso, come la lotta per la pace e contro la violenza razziale, la difesa della dignità umana e di genere,

la salvaguardia dell’ambiente, mettendole in dialogo con importanti opere della collezione d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina. Grazie alla realtà virtuale, i visitatori hanno la possibilità di spostarsi da un ambiente all’altro e di muoversi agilmente tra i tre piani della GAM per ammirare le opere di Shepard Fairey e quelle della collezione d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, avendo a disposizione in maniera facile e intuitiva contenuti multimediali esclusivi, come descrizioni e contributi video per godere di un’esperienza artistica internazionale di qualità. La mostra è curata da Claudio Crescentini, Shepard Fairey, Federica Pirani e galleria Wunderkammern.

Regione: Lazio Luogo: GAM - Galleria d’Arte Moderna, via Francesco Crispi 24 - Roma Telefono: 06/0608 Orari di apertura: 24 ore su 24 Costo: Ingresso libero Dove acquistare: 0 - ingresso libero Sito web: www.galleriaartemodernaroma.it; www.lieu.city Organizzatore: Zètema Progetto Cultura

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dal 19 al 26 marzo 2021 Marzo 2021 La Galleria d’Arte MEGA ART e la sua Associazione, in collaborazione con la Galleria POCKET ART STUDIO di Roma (Centro Storico - via della Reginella 11), organizza una mostra collettiva dal tema: “UN MONDO DI COLORI”

Entrando nella POCKET ART STUDIO si è catturati dal particolarissimo ambiente, le sue pareti, le sue nicchie bordate di mattoncini ci parlano di una Roma antica, della sua storia e cultura. Essa è situata nel cuore di Roma, più precisamente nel Ghetto Ebraico; una delle più suggestive zone di Roma ricca di botteghe artigiane e antichi negozi. 47


museo d’arte contemporanea statale

MACS Museo di Arte Contemporanea Statale Il MACS, Museo di Arte Contemporanea Statale, è stato inaugurato l’8 ottobre 2016. Il Museo, oggi, possiede una collezione di circa 500 opere di arte, donate da numerosi artisti di fama nazionale e internazionale. E’ situato in via Napoli, vico II, presso la sede del Liceo Artistico Statale “Solimena” di Santa Maria Capua Vetere ed è aperto al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 08.00 alle ore 14.00.

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La raccolta, conservazione e l’esposizione di opere consente al Liceo Artistico di formalizzarsi quale polo culturale e sperimentale, diventando punto di incontro reale ed effettivo tra l’arte, cultura e scuola, realizzando uno spazio di libero confronto nel senso più ampio del termine, assicurando contaminazioni creative fra esperienze, stili, linguaggi, territori e generazioni.


PASQUALE SIMONETTI

Pasquale Simonetti nasce a Carbonara di Nola, piccolo paesino della provincia di Napoli. Frequenta l’istituto d’Arte di Napoli, lì sperimenta la lavorazione dei materiali e conosce le diverse declinazioni delle arti figurative. Durante gli studi inizia la lavorazione del gesso, proseguendo poi con il marmo ed il legno. Terminati gli studi collaborava con gli artisti conosciuti durante gli studi. Inizia la sua attività espositiva. Pasta terrestre, destino celeste Ho sempre ammirato gli scultori per la loro dimestichezza diretta e schietta con madre Natura. Più dei pittori, che trattano in definitiva una materia mediata, quale è il colore che esce dal tubetto, costruito spesso in laboratorio, gli scultori si avventurano in un faccia-a-faccia impegnativo, il più delle volte fisicamente faticoso, con la materia bruta e grezza, nell’ardua missione di ingentilirla, trasformarla, renderla poesia. Pasquale Simonetti deve essere proprio nato scultore, con la vocazione cioè a questo confronto maschio e senza complimenti con materiali diversi, e la capacità di rispettarli in quanto tali traendo da essi il meglio, a cominciare dalla loro fratellanza con le origini stesse del nostro pianeta: gesso, rame, bronzo, basalto, acciaio, vari tipi di legno, dei quali individua e distingue non solo consistenza, modellabilità e friabilità, ma perfino profumo. Originario di Carbonara di Nola, provincia di Napoli, frequenta l’Istituto d’Arte del capoluogo campano e lavora per molti anni come operaio: altra manifestazione del suo rapporto intimo con la materia e dunque con il creato, umile e insieme nobile praticantato della sapienza delle mani. Parlando con Simonetti se ne riceve infatti la serena conferma che ogni scavo di qualsiasi materia da lui in-

trapreso finisce sempre per mantenere quello che promette. In Cosmo scalfito, ad esempio, il mix di rame, acciaio e legno riconduce alle stesse origini della vita sulla terra, e infatti il richiamo di quest’opera monumentale è al rispetto e alla salvaguardia del pianeta. In La Maschera, in basalto, affiorano ricordi della civiltà etrusca, e infatti l’enigmatico sorriso sembra restituire, fra loro sovrapposti, l’imperturbabile espressione delle statue italiche, ma anche l’ineffabile distanza-prossimità del sorriso de La Gioconda. In una essenziale sintesi di linee e di volumi, le sculture di Simonetti riassumono con semplicità tante suggestioni dell’arte italiana, inclusa la corposa tradizione classica, riattingendo indietro nel tempo fino alla eredità greco-romana, e tuttavia, pur nelle tre dimensioni, hanno poi la forza assolutamente inedita di alludere alla sintesi spregiudicata delle provocazioni del design italiano della metà del XX secolo: e così corposità della tradizione classica e leggerezza della grafica si “fondono” – è proprio il caso di dirlo – in un miracoloso esito di levità tridimensionale. Il marmo spicca il volo, il pesante si riscatta, ed è come se la terra – la pasta odorosa, dura e morbida della nostra maltrattata terra - si ricordasse in qualche modo, per tramite delle mani di Simonetti, del suo inevitabile destino celeste. Laura De Luca – Radio Vaticana

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CAMPANIA

Andamento Lento Spot Home Gallery – Napoli

Dal 4 febbraio 2021 nel cuore di Napoli,si è aperta in via Toledo 66, la nuova galleria Spot home gallery con l’intento di diffondere e promuovere la fotografia contemporanea e le sue contaminazioni con altri linguaggi espressivi attraverso mostre, proiezioni, incontri e workshops. La galleria, nata da un’idea e a cura di Cristina Ferraiuolo, fotografa napoletana, inaugura con la mostra collettiva Andamento Lento, dedicata a Napoli, scenario e pretesto di una fotografia che si colloca in quel magico spazio tra realtà e finzione. Otto artisti, provenienti da diverse parti del mondo, esporranno, per la prima volta a Napoli, una selezione di im-

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magini realizzate nella città partenopea, appartenenti a più estesi lavori di ricerca o anche a progetti puntuali. Otto piccole mostre in un’unica esposizione composta da oltre 100 immagini e da un’installazione audiovisiva in uno spazio dedicato. Fotografi con linguaggi e scritture differenti tra loro ma accomunati da un approccio alla fotografia intesa come espressione soggettiva ed emotiva del proprio modo di essere e di vivere il mondo. Il fotografo americano Michael Ackerman si immerge nel ventre più oscuro di Napoli, svelando una umanità dolente ritratta con la sincerità di chi sente di appartenervi.

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Per il norvegese Morten Andersen Napoli diventa una delle sue Untitled. Cities, progetto ispirato alla fantascienza, nel quale egli, trasfigurando la realtà, crea nuove metropoli di fantasia. Il napoletano Luca Anzani nelle sue immagini stranianti della serie Amartema fa dell’aleatorio un elemento chiave della sua sperimentazione in camera oscura provocando sistematicamente l’errore attraverso l’uso di supporti di scarto e chimici esausti o impropri. Lo svedese Martin Bogren tra le tappe del suo progetto Italia ritorna più volte a Napoli, restituendone immagini oniriche e senza tempo, che evocano la dimensione interiore del suo viaggio. Lorenzo Castore, fotografo fiorentino, presenta l’installazione audiovisiva Sogno 5#, progetto realizzato insieme ad Irene Alison, un racconto di amore e di scoperta, di ricerca e di memoria di un luogo dimenticato di Napoli, l’Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi, a oltre trent’anni dalla sua chiusura ufficiale. Stone butterfly di Cristina Ferraiuolo è un lungo lavoro di ricerca personale sull’incandescente universo femminile che abita le strade della sua Napoli. Il newyorkese Adam Grossman Cohen, sfocando i confini tra fotografia e film, tra passato e presente, sceglie di fer-

mare singoli fotogrammi di filmati Super 8 girati a Napoli molti anni addietro, restituendoci fotografie che abitano un tempo fluido.

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Il francese Richard Pak con la sue serie Les Fiancés (I Promessi Sposi), fotografa le auto parcheggiate in fila sui marciapiedi e ci invita ad immaginare gli amanti di via Alessandro Manzoni nascosti dietro le loro tende di fortuna.

Dal 04 Febbraio 2021 al 30 Giugno 2021 NAPOLI LUOGO: Spot home gallery INDIRIZZO: Via Toledo 66 ORARI: su appuntamento via mail CURATORI: Cristina Ferraiuolo TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 081 9228816 MAIL INFO: info@spothomegallery.com SITO UFFICIALE: www.spothomegallery.com

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CAMPANIA

Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” di Castellammare di Stabia NA

Il nuovissimo Museo Archeologico di Stabiae, intitolato all’archeologo Libero D’Orsi nella meravigliosa location della Reggia Reale del Quisisana, di costruzione angioina, è stato presentato alla stampa ed inaugurato per il pubblico il 24 settembre 2020. Nella nuova esposizione permanente sono in mostra tantissimi reperti, alcuni maiesposti prima in Italia, tra affreschi, pavimenti in opus sectile, stucchi, sculture, terrecotte, vasellame da mensa, oggetti in bronzo e in ferro provenienti tutti dalla zona di Stabiae. Negli spazi della Reggia di Quisisana i visitatori avranno modo di tuffarsi alla scoperta dell’antica città romana di Stabiae, i cui studi furono intrapresi dall’archeologo Libero d’Orsi negli anni Cinquanta. Il museo sorge, come detto poc’anzi, negli spazi della splendida Reggia di Quisisana, il più antico sito reale borbonico. Composto da 15 sale espositive e suddiviso in 11 sezioni tematiche. Si inizia dalle origini di Stabiae, testimoniate dai reperti della necropoli di via Madonna delle Grazie (databili a partire dalla seconda metà del VII sec. a.C.); relative all’epoca preromana sono le testimonianze recuperate

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dagli scavi del santuario di Privati; si giunge poi ai resti delle ville (residenziali e produttive) che affollavano il territorio e che vennero sepolte dal lapillo, dalla cenere e dalla pomice dell’eruzione del 79 d.C. Il museo è certamente una tappa da non perdere “Il Museo Archeologico Libero D’Orsi riapre al pubblico! Sarà possibile visitarlo tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00” La visita avverrà nel pieno rispetto delle misure di distanziamento previste dal Comitato Tecnico Scientifico


Letizia Caiazzo, talento e digital art in una personale a Villa Fiorentino – Sorrento NA

Centoventi opere che raccolgono dieci anni di produzione, la Summa del percorsoartistico. Nella prestigiosa location di Villa Fiorentino, nota ai Sorrentini come Villa Fazzoletti, si terrà a partire dal prossimo 12 aprile e fino al 2 maggio la mostra personale dell’artista Letizia Caiazzo “Digito ergo sum”. Grazie alla Fondazione Sorrento, dedita alla promozione della cultura e dell’arte, sarà possibile ammirare lungo le sale della Villa, le opere dell’artista specializzata in pittura, fotografia ed arte digitale. Si tratta di un’esposizione che raccoglie l’intero percorso artistico dell’autrice: circa 120 opere, realizzate lungo l’ultimo decennio, imperniate intorno ai temi della vita, quali, l’amore, la natura, la poesia e la musica, nonché temi di rilevanza storico- sociale, quali i migranti, la pandemia, le sane inquietudini. “Sono ispirata dai sentimenti dell’animo” afferma l’artista;“Il motto che guida la mia mano è La Bellezza salverà il mondo”. La Caiazzo realizza le sue opere con strumenti digitali e software grafici, sapientemente utilizzati per ricercare le espressioni più alte dell’Idea che muove la creazione, raggiungendo un’originalità linguistica tale da

esprimere al massimo la componente umana dell’opera stessa. D’altro canto l’arte digitale si è imposta nell’arte contemporanea proprio per la comunicazione estetica in grado di valicare confini e creare contesti interculturali. La sua feconda carriera è stata contrassegnata da riconoscimenti e consensi di autorevoli critici d’arte, designata fra le massime esponenti della Cyber pittura in campo internazionale. Ricordanze, memorie ancestrali che emergono da paesaggi che esprimono visioni proiettate in contesti spazio temporali che lasciano ampie possibilità di lettura. Colori talora sfolgoranti, talora cupi che evocano opposti sentimenti. Dalla felicità, alla passione, dall’eros al patos, Amore e Sofferenza o meglio Compassione, compenetrazione dei Sensi. Volti di donne sconosciute o anonime che esprimono nello sguardo e nei tratti i sentimenti più intimi. Una carrellata di opere che si lasciano ammirare ed al contempo interpretare e che ognuno saprà leggere attraverso il proprio background emozionale, carpendo il nocciolo dell’Essenza. Adele Paturzo

Villa Fiorentino - sede della mostra

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CALABRIA

LE SCULTURE ASTRATTE E FIGURATIVE DI DOMENICO PAPALIA

Domenico Papalia si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Le sue opere trasmettono emozioni a chi le osserva. Realizza sculture astratte e figurative utilizzando marmo, pietra, bronzo, legno, argilla, ferro, ecc.; pitture ed incisioni. Papalia, ha realizzato molti restauri, acquisendo il titolo di Restauratore manufatti artistici conseguito presso l’Istituto di Restauro Millennium Cosenza. Ha pubblicato nel 2010 L’uomo e la materia, nel 2005 Le Vibrazioni e nel 2004 La Pietra Verde. Artista di fama è stato insignito di riconoscimenti ed è vincitore di diversi premi. Il significato delle sue opere sono state illustrate durante seminari e convegni. Conosciamo meglio l’artista. D. Come ti sei avvicinato alla scultura e come nasce questa passione? R. Non ho deciso di fare scultura, è stata la conseguen-

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za naturaledi una esperienza . Mi ha sempre affascinato modellare e sentire la materia. D. Che cos’è per te la bellezza? R. La bellezza per me è ciò che mi dà emozioni.È eleganza, amicizia , estetica , comunicazione. D. Come scegli i materiali per le tue creazioni? R. A me piace lavorare tutti i materiali, li scelgo volta per volta,in funzione della collocazione. È l’emozione che intendo trasmettere. D. Quali soggetti o temi ti attraggono? R. Attualmente il tema che mi attrae è quello dell’uomo, attraverso il quale realizzo sculture con più volti, simboleggiando l’uomo che non dimostra mai chi è, nascondendosi dietro una maschera. D. Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? R.I miei obiettivi sono quelli di trasmettere emozioni attraverso la mia arte, riuscire ad emozionare. Alessandra Primicerio - Critico d’arte


La storia di Palazzo Arnone a Cosenza

Il palazzo fu fatto edificare dai tesorieri Bartolo e Ascanio Arnone agli inizi del Cinquecento. Nel corso dei secoli fu adibito a molteplici funzioni. Nell 1558 fu venduto al Demanio sotto il Governatore don Pietro Uries e divenne sede della Regia Udienza. Poi divenne abitazione dei Presidi di Calabria citeriore e sede del grande archivio generale di Giustizia.Nel 1734 in seguito ad un tumulto popolare e nel 1747 a causa di una rivolta delle donne detenute, subì due incendi gravi che lo resero inagibile per un po’ di tempo. Durante la ristrutturazione, per volontà del Governatore delle Calabrie don Pietro Barragan nel 1758, venne arricchito con la costruzione, agli angoli, di quattro bastioni . L’edificio fu adibito a prigione dopo l’opposizione borbonica e in seguito ospitò molti patrioti ribelli. Qui si svolsero molti processi politici, tra i quali quello dei Fratelli Bandiera nel 1844. In seguito al terremoto del 1854 cadde il piano superiore che non venne più restaurato. Il primo piano divenne sede delle carceri e il secondo piano sede del tribunale di Cosenza. Successivamente, dopo il trasferimento del tribunale in altra sede, nel palazzo restò solo il carcere. ’edificio è a pianta rettangolare, formato da due piani. Il terzo piano, un tempo abitazione del Preside della Provincia e dell’Archivio Generale di Giustizia, crollò per il terremoto del 1854 e non venne più ricostruito.

Una lapide, posta vicino al portale principale, ricorda il centenario della rivoluzione partenopea del 1799 in memoria dei martiri cosentini. All’interno, nell’androne, sulla volta a botte è dipinto ad affresco lo stemma dei Borboni datato 1755. Nel museo trova posto una pinacoteca permanente costituita da dipinti ed opere che sono state acquistate dallo Stato negli anni ottanta del Novecento e comprende opere del Settecento di pittori nati in Calabria da Pietro Negroni a Mattia Preti, Luca Giordano e altri e di artisti napoletani che hanno influenzato la pittura locale. Alessandra Primicerio - Critico d’arte

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CALABRIA

UMBERTO BOCCIONI: un futurista nato in Calabria

Umberto Boccioni è considerato il più prestigioso rappresentante del Futurismo, per quanto riguarda le arti visive. I suoi studi sul “dinamismo plastico” influenzeranno l’arte del XX secolo. Boccioni nasce a Reggio Calabria ma, a causa del lavoro del padre è costretto a spostarsi in diverse città nel corso dell’infanzia. Sarà proprio questo suo viaggiare ad aiutarlo a sviluppare quell’apertura mentale che renderà rivoluzionaria la sua ricerca artistica. Boccioni a diciotto anni pubblica il suo primo romanzo, Pene dell’anima. Solo a vent’anni si avvicinerà alla pittura, dopo essersi trasferito a Roma nel 1901. Nella capitale conosce infatti gli artisti Gino Severini, Giacomo Balla e Mario Sironi, con cui stringerà una decennale amicizia. Compie un viaggio attraverso l’Europa, per conoscere le Avanguardie artistiche. Si reca a Parigi, in Russia e a Monaco di Baviera. Tra un viaggio e l’atro, nel 1907 si iscrive alla Scuola libera del Nudo del Regio Istituto di Belle Arti di Venezia.

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Sarà Milano la città che trasmetterà a Boccioni quell’energia e quel dinamismo che condurrà alla nascita del futurismo. Comincia a frequentare il pittore Previati, che lo avvicinerà all’arte simbolista, e conoscerà Filippo Tommaso Marinetti e Carlo Carrà. Con loro (e con gli artisti Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini) Boccioni darà vita al Futurismo nelle arti figurative, grazie alla pubblicazione del Manifesto dei pittori futuristi nel 1909 a cui farà seguito il Manifesto tecnico del movimento futurista l’anno dopo.

ste e Dinamismo Plastico. Entrambe pubblicate nel 1914.

A Boccioni è attribuita la paternità del “dinamismo plastico”, tecnica basata sulla rappresentazione della simultaneità del movimento nelle arti figurative. Un esempio è l’opera scultorea Forme uniche della continuità nello spazio (1913). Raffigurata anche sulla moneta da venti centesimi!

Nelle opere di Boccioni si percepisce subito l’energia, il movimento, la tensione. Filippo Tommaso Marinetti scrisse di lui: “Ha un’anima avventurosa e inquieta di lottatore, attratto di volta in volta dall’azione violenta e dal sogno”.

Nel 1915 l’Italia prende parte alla Prima Guerra Mondiale. I futuristi sono favorevoli all’intervento militare e Boccioni si arruola volontario assieme ad un gruppo di artisti nel Corpo nazionale volontari ciclisti automobilisti. Durante i mesi in trincea l’artista si ricrederà circa l’eroismo guerriero e l’onore di poter combattere per la propria patria. Boccioni perderà la vita pochi anni dopo cadendo da cavallo nel 1916, a soli trentatré anni.

Oltre che artista di talento, Umberto Boccioni era anche un attento teorico dell’arte, scrive: Pittura Scultura Futuri-

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SICILIA

“L’umano gioco”: visita alla mostra dell’artista Ziganoi con il virtual tour del Museo Riso di Palermo

Le opere dell’artista Ignazio Cammalleri, in arte Ziganoi, sono ospitate dal 28 dicembre 2020 al 6 aprile 2021 al Museo Riso di Palermo, spazio dedicato all’arte contemporanea che - a causa della pandemia e le conseguenti restrizioni - sarà visibile direttamente da casa. Il virtual tour della mostra “L’umano gioco”, allestita da Enzo Venezia, accoglie 85 opere che sono il lavoro di circa due anni. Lavori di varie dimensioni dipinti su supporti che vanno dalla tradizionale tela alla juta, dalla carta alla tavola, senza titoli ma identificabili con una cifra. «Ho scelto dei codici anziché delle parole per intitolarle - spiega l’artista - perché i numeri sono come il gioco della roulette, il caso, l’umano gioco». In un mondo che si sgretola il lavoro di Ziganoi è dettato da un’innovativa e dinamica tecnica gestuale, e cela un messaggio di concordia tra l’Oriente e l’Occidente, il Sud e il Nord. Un dualismo nell’unità come quello di due tele legate da un tratto inconsueto, rapido e sintetico. Il colore è il protagonista assoluto delle sue pitture, le pervade una trama di rimandi a un mondo interiore, un’arte astratta che affida alle diverse cromie deflagranti la narrazione e la trasmissione di sensi e significati. Partner dell’evento è Intesa Sanpaolo che da molti anni sostiene e organizza attività culturali nel campo dell’ar-

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te, della musica e dell’innovazione. La mostra e il catalogo sono a cura di Aldo Gerbino. Evento online Dal 28 dicembre 2020 al 6 aprile 2021 Visibile tutti i giorni Gratuito


SEXOPHILIA, ottanta disegni di Francesco De Grandi e Daniele Franzella da domenica 14 febbraio a sabato 10 aprile 2021

Con ottanta disegni lo scorso 14 febbraio è stata inaugurata “Sexopholia”, la bipersonale firmata da Francesco De Grandi e Davide Franzella. È nell’estate 2019 che Francesco De Grandi inizia un ciclo di acquerelli erotici che nel tempo ha continuato a produrre. Sono immagini di donne, uomini e animali mostruosi ritratti nell’atto sessuale, in pose provocanti o in atti onanistici. Il sesso è qui attraversato da direttrici che vanno dall’hard-core

fino alla mitologia classica. Contestualmente Daniele Franzella si ritrova a lavorare nella stessa direzione producendo cianotipie. I lavori di quest’ultimo, nella monocromia dei blu, annegano piccoli racconti di desiderio e corruzione. Dato il contenuto esplicito delle opere la mostra è riservata a un pubblico adulto.

Ingressi contingentati, dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20. Info Rizzuto Gallery Via Maletto, 5 – 90133 Palermo (Italia) Tel.: +39 347 1769901 email: info@rizzutogallery.com https://www.rizzutogallery.com/sexophilia

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13ª edizione

MOSTRA MERCATO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

8.9 maggio e 14.15.16 maggio 2021 Orario di apertura: dalle ore 10:00 alle ore 19:00 Fiera di Parma - INGRESSO OVEST

www.artparmafair.it Segreteria Organizzativa: Nord Est Fair - 049 8800305


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