ROBERT C.MORGAN
Š 2014 EDIZIONI IL PONTE FIRENZE 50121 Firenze - Via di Mezzo, 42/b tel +39 055240617 fax +39 0555609892 website: www.galleriailponte.com e-mail: info@galleriailponte.com
ROBERT C. MORGAN
Syntax II
30 maggio - 27 giugno 2014 GALLERIA IL PONTE FIRENZE
ANNOTAZIONI SU SYNTAX II
I miei dipinti implicano una superficie ottica ridotta basata su una forma materiale di pensiero. Uso segni costruttivi essenziali che suggeriscono variabili livelli di ambiguità. Questo può dare origine ad un paradosso di presenza e assenza e inoltre contempla una superficie che ad un tempo riflette e assorbe la luce. Il mio lavoro vuole testare i limiti del visivo e del non-visivo nel processo del vedere, come a sfidare il significato attraverso la descrizione. Conosciuto soprattutto come scrittore e critico d’arte, ho anche portato avanti un percorso professionale di artista, esponendo le mie opere per più di quaranta anni. Nel 1970, ho iniziato a dipingere forme geometriche astratte quale forma di linguaggio visuale, mentre vivevo a Santa Barbara, in California. In questo periodo ho avuto l’occasione di conoscere il pittore hardedge John McLaughlin. Ero interessato ai limiti di quanto egli poteva ridurre la forma per ricavare spazio nel dipinto. Allo stesso tempo, nel mio lavoro stavo usando una scala minimalista ridotta attraverso una sorta di approccio costruttivista. All’epoca dipingevo con colori ad olio prima di passare alcuni anni dopo all’acrilico. Negli anni ho mantenuto un approccio architettonico alla pittura, spesso lavorando in una forma di progressione sequenziale. Sebbene le opere siano concepite e dipinte in questo modo, io le presento in ordine diverso per dare al lavoro più varietà e vivacità. Adesso i miei dipinti sono relativamente piccoli. raramente superano le dimensioni di 70x100 cm. Mentre le forme dipinte con colori metallici e a grafite sono destinate a riflettere la luce, la terra d’ombra bruciata, l’ocra e il blu oltremare allo stesso tempo l’assorbono. Nel 1992, divenni sempre più interessato a lavorare da un punto di vista orientale. Presi una pausa nel mio fare arte così da chairire la mia posizione quale pittore astratto. Paradossalmente, il concetto di arte
astratta non é di solito associato all’Oriente. I caratteri cinesi traducono astrazione occidentale per intendere “metafisico”. Io pensavo lo spazio in termini di vuoto (sunyata), e la luce come energia (qi). Decisi di ritornare alla modalità operativa che che avevo sviluppato dagli anni ‘70, quando dipingevo forme modulari usando la geometria e il colori rarefatti. Volevo che i miei nuovi dipinti funzionassero attraverso forma e luce, attraverso il riverbero e l’assorbimento immediato della luce. In Syntax II, viene data enfasi alla modularità. Mentre la maggior parte delle opere sono dipinte attraverso una prospettiva sequenziale, i lavori sono installati secondo un ordine intuitivo. Questa mostra evidenzia il mio ritorno ad un approccio minimale e costruttivista della pittura. Ho selezionato opere sia su tela che su carta, dipinte tra il 2006 e il 2014. In questi lavori, trovo la sintassi o il significato non tanto nelle forme stesse, quanto nella relazione fra l’una all’altra. In ogni caso, il ruolo della luce é essenziale.
Robert C. Morgan New York City, 2014
COMMENTS ON SYNTAX II My paintings involve a reduced optical surface based on a material form of thought. I employ fundamental constructive signs that suggest variable levels of ambiguity. This may result in a paradox of presence and absence that further admits a surface that both reflects and absorbs light. My work intends to test the limits of the visual and the non-visual in the process of seeing as it defies meaning through description. While I am known primarily as a writer and art critic, I have maintained a career as an exhibiting artist for more than forty years. In 1970, I began painting abstract geometric shapes as a form of visual language while living in southern California. During this time I had the occasion to meet the hardedge painter John McLaughlin. I was interested in the limits of how far he could reduce form in order to derive space in painting. At the time, I was using a reduced Minimalist scale in my work through a kind of Constructivist approach. I was painting with oils at the time before changing to acrylic a few years later. Over the years I have retained an architectonic approach to painting, often working in a serial mode of progression. Although the paintings are conceived and painted in this manner, I want to present them differently to give the work more variety and buoyancy. Today my paintings are relatively small. They rarely exceed the dimensions of 30 x 40 inches. While the metallic and graphite forms are intended to reflect light, the burnt umber, ochre, and ultramarine absorb light at the same moment. In 1992, I had become increasingly interested in working from an Eastern perspective. I took time off from making art in order to re-clarify my position as an abstract painter. Paradoxically, the concept of abstract art is not usually associated with the East. The Chinese characters translate Western abstraction to mean “metaphysical.� I thought of space in terms of the void (sunyata), and light in terms of energy (qi). I decided to return to a way of working from the 1970s when I was painting modular shapes using geometry
and reduced color. I wanted my new paintings to function through form and light, through the immediate reflection and absorption of light. In Syntax II, the emphasis is given to modularity. While most of the work is painted from a serial point of view, the works are installed according to an intuitive sequence. This exhibition celebrates my return to a minimal and constructivist approach to painting. I have selected works on both canvas and paper, painted between 2006-2014. In these works, I find the syntax or meaning less in the forms themselves then in the relationship of the forms to one another. In any case, the play of light is essential,
Robert C. Morgan New York City, 2014
Anima 1, 2014, acrylic on canvas, 30x41 cm
Anima 2, 2014, acrylic on canvas, 30x41 cm
Anima 3, 2014, acrylic on canvas, 30x41 cm
Anima 4, 2014, acrylic on canvas, 30x41 cm
Anima 5, 2014, acrylic on canvas, 30x41 cm
Nina I, 2006, acrylic on paper, 38x28 cm
Nina II, 2006, acrylic on paper, 38x28 cm
Nina V, 2006, acrylic on paper, 38x28 cm
Nina IV, 2006, acrylic on paper, 38x28 cm
Syntax C, 2014, acrylic on paper, 45x34 cm
Syntax A, 2014, acrylic on paper, 45x34 cm
Syntax D, 2014, acrylic on paper, 45x34 cm
Syntax B, 2014, acrylic on paper, 45x34 cm
Coltrane 1, 2013, acrylic on canvas, 36x46 cm
Origin, 2011-2013, acrylic on canvas, 30x30 cm
BIOGRAFIA
Robert C. Morgan inizia la sua carriera nel 1970 come pittore astratto classico, con occasionali incursioni nell’arte concettuale e nella performance. Stretto seguace dei principi taoisti fin dall’inizio della sua carriera, Morgan é interessato alla pittura oltre il linguaggio, ovvero, oltre la possibilità di esprimersi riguardo alle sue forme. Ha esposto all’ICA di Boston (1972), all’Artists Space (NYC, 1976, 1977), al The Whitney Museum of American Art di New York (1976), all’Anthology Film Archives (NYC), al White Box e al Millennium Film (NYC). Le sue fotografie, libri visivi, dipinti e installazioni sono state esposte al White Columns (NYC), al CEPA (Buffalo, NYC), Erik Stark Gallery (NYC), alla Galerie Antoine Candau (Parigi), al McKissick Museum of Art (North Carolina), all’Ulrich Museum (Wichita, Kansas), alla Memorial Art Gallery (Rochester, NYC), all’International Artists Museum (Lodz, Polonia), al Museum of Contemporary Art (Chicago), alla IXL Biennale di Venezia (1999), alla Gallery Yaki Kornblat (Amsterdam) e alla Galerie 1900-2000 (Parigi). Nell’Aprile-Maggio 2009, ha esposto nelle retrospettive delle due gallerie Bjorn Ressle (New York) e Sideshow (Brooklyn, NY), e nel 2010 ha tenuto una seconda mostra personale alla Sideshow. Nel 2011, ha presentato i suoi primi dipinti alla John Davis Gallery in Hudson (NY). Nel 2012, ha tenuto una personale all’Able Fine Art a Seoul, e nel 2013, mostre personali alla Able Fine Art di New York, Creon, e alla Rooster Gallery nel Lower East Side. Nell’estate del 2014, Morgan tiene alla Galleria Il Ponte di Firenze (Italia) una personale di dipinti recenti e lavori su carta di piccole dimensioni. Il suo lavoro é stato recensito in The New York Times, in Artforum, in Art News, Art in America” artcritical.com, e Art Montly (Korea). Nel 1987-1988, gli viene conferita una Borsa di Studio NEA-Rockefeller come artista e una Residenza d’Artista al Clocktower, Institute of Urban Art and Resources (1988). Il suo lavoro é presente in molte importanti collezioni. Come scrittore, é autore di numerevoli articoli e saggi critici. I suoi libri comprendono l’arte concettuale: An American Perspective (Una Prospettiva Americana, 1994), Art into Ideas (L’Arte nelle Idee, Cambridge, 1996), The End of the Art World (La Fine del Mondo dell’Arte, Allworth, 1998), Gary Hill (Johns Hopkins, 2000), Bruce Nauman (John Hopkins, 2002), and Clement Greenberg: Late Writings (Clement Greenberg. Ultimi Scritti, University of Minnesota, 2003). Morgan é redattore della rivista Sculpture, e redattore per New York del World Sculpture News edi Asian Art News. I suoi scritti compaiono talvolta in hyperallergic.com e artcritical.com.
BIOGRAPHY
Robert C. Morgan began his career in 1970 as an abstract classical painter, with occasional forays into conceptual and performance art. A close adherent of Taoist principles since the outset of his career, Morgan is interested in painting beyond language, that is, beyond the possibility of articulating what his forms are about. He has shown at the ICA in Boston (1972), Artists Space (NYC), 1976, 1977, The Whitney Museum of American Art, 1976, Anthology Film Archives (NYC), White Box, and the Film Millennium (NYC). His photographs, visual books, paintings, and installations have been shown at White Columns (NYC), CEPA (Buffalo, NY), Erik Stark Gallery (NYC), Galerie Antoine Candau (Paris), McKissick Museum of Art (North Carolina), Ulrich Museum (Wichita, Kansas), Memorial Art Gallery (Rochester, NY), International Artists Museum (Lodz, Poland), Museum of Contemporary Art (Chicago), 49the Biennale di Venezia (1999), Gallery Yaki Kornblat (Amsterdam), and Galerie 1900-2000 (Paris). In April–May 2009, Morgan was given a two-gallery retrospective at the Bjorn Ressle Gallery (New York) and Sideshow Gallery (Brooklyn, NY), and in 2010 a second solo exhibition at Sideshow. In 2011, he presented earlier paintings at the John Davis Gallery in Hudson, New York. In 2012, he had a solo exhibition at Able Fine Art in Seoul, and in 2013, solo shows at Able Fine Art in New York, Creon, and the Rooster Gallery on the Lower East Side. This summer Morgan has a solo exhibition of recent small paintings and works on paper at the Galleria Il Ponte in Florence (Italy). His work has been reviewed in The New York Times, Artforum, Art News, Art in America, artcritical.com, and Art Monthly (Korea). In 1987-1988, he was granted an NEA - Rockefeller Fellowship as an artist and an Artist’s Residency at the Clocktower, Institute of Urban Art and Resources (1988). His work is in many prominent collections.