SETTEMBRE 2016
ANNO III, N.20
LA VOCE DEI BIOLOGI
LAVOCEDEIBIOLOGI@ASSOCIAZIONESCIENTIFICABIOLOGISENZAFRONTIERE.IT
La voce dei biologi settembre 2016 anno iii, n.20 direttore e responsabile scientifico dott. giovanni misasi Numero speciale -estate 2016 -
LA VOCE DEI BIOLOGI
Contributi a cura di Giovanna Basile Maria Grazia Filice Maria Tigani Valentina Filice
Progetto grafico francesca gallo francescagallo@outlook.com
lavocedeibiologi@associazionescientificabiologisenzafrontiere.it
SETTEMBRE 2016
LA VOCE DEI BIOLOGI ESTATE 2016 Cibo e alimentazione
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Malnutrizione negli over 65
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I benefici della curcuma
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Inquinamento urbano
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EU-Menu
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Alici in festival
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Transumanze
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I borghi della salute
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Fiera del Benessere
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Il piatto della salute
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Difesa dei prodotti agroalimentari
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Coldiretti Calabria:Oscar Green
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Edifici Nzeb
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Edificio residenziale
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ONLINE IL NUOVO SITO DELL'ASSOCIAZIONE WWW.ASSOCIAZIONESCIENTIFICABIOLOGISENZAFRONTIERE.IT
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CIBO E ALIMENTAZIONE Relazione a cura del Prof. VINCENZO LONGO v.longo@ibba.cnr.it RADICALI LIBERI E STRESS OSSIDATIVO I radicali liberi sono prodotti che si formano naturalmente all'interno delle cellule del corpo quando l'ossigeno viene utilizzato nei processi metabolici per produrre energia. Altri radicali liberi possono formarsi nel nostro organismo dal metabolismo di molecole chimiche che arrivano come inquinanti attraverso l’alimentazione, l’inquinamento etc. Se i radicali liberi sono in quantità minima aiutano il nostro sistema immunitario nell'eliminazione dei germi e nella difesa dai batteri mentre se sono in eccesso possono creare dei danni all’organismo. Dal punto di vista biochimico, i radicali liberi sono molecole particolarmente instabili in quanto possiedono un solo elettrone anziché due. Questo li porta a ricercare un equilibrio appropriandosi dell'elettrone delle altre molecole con le quali vengono a contatto, molecole che diventano instabili e che a loro volta ricercano un elettrone e così via, innescando possibili processi tossici. Quando la produzione dei radicali liberi supera le nostre capacità di eliminarle, ci troviamo in uno stato biologico nocivo chiamato stress ossidativo. Questa condizione sembra costituire un importante elemento favorente l'insorgenza e/o la permanenza di numerosi patologie. AGENTI ANTIOSSIDANTI PER BLOCCARE I RADICALI LIBERI Gli agenti antiossidanti riportano l'equilibrio chimico nei radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro gli elettroni di cui sono privi.
L'organismo umano si difende naturalmente dai radicali liberi producendo degli antiossidanti endogeni ma superata una certa soglia di radicali liberi è necessario un apporto esterno di antiossidanti che può essere preso attraverso l’alimentazione. UNA SANA ALIMENTAZIONE PER RIDURRE LO STRESS OSSIDATIVO Per garantirsi un sufficiente apporto giornaliero di antiossidanti, gli esperti consigliano un'alimentazione equilibrata e sana. E' sempre più attuale la teoria di mangiare cibi sani e di qualità, che apportano all'organismo molecole antiossidanti, per contrastare lo stress ossidativo. Le ultime scoperte svelano come sostanze presenti negli alimenti possano influenzare i geni a lavorare di più o di meno. Fino a qualche tempo fa NUTRIZIONE E GENETICA viaggiavano lungo binari paralleli. Nutrigenetica e nutrigenomica studiano la relazione alimenti e nostro patrimonio genetico. Nutrigenetica: effetto che i geni hanno nel farci tollerare o metabolizzare alcuni alimenti: come ciò che mangiamo influenza il DNA. Modificazioni epigenetiche: possono accendere o spegnere un gene Modificazioni epigenetiche: metilazione del DNA, Acetilazione degli istoni, RNA interference (alcuni frammenti di RNA sono in grado di interferire e spegnere l’espressione genetica) |
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CIBO E ALIMENTAZIONE
Modificazioni che non alterano la sequenza del DNA ma l’espressione dei geni. Nelle cellule di mammifero le modificazioni epigenetiche di maggior frequenza sono, a livello della cromatina, l’acetilazione e la deacetilazione degli istoni e, a livello del DNA, la metilazione della citosina. L’acetilazione degli istoni rende più efficiente il legame con i fattori di trascrizione. Recentissime ricerche dimostrano che alcuni cibi possono inibire i geni dell’invecchiamento ed attivare i geni della longevità; in questi cibi ci sono molecole che mimano il digiuno e ingannano il corpo inducendolo a credere che non stia mangiando troppo. Molti cibi come frutta, verdura, cereali integrali, semi e legumi invece hanno un effetto protettivo: essi hanno tutte le sostanze necessarie all’organismo: dalle proteine, alle vitamine, fibre, carboidrati, grassi buoni e oligoelementi. Molti studi dimostrano che questi alimenti prevengono aterosclerosi, diabete, tumori etc. Esempio di un prodotto ampiamente studiato nei nostri laboratori: Lisosan G. Ha mostrato un alto potere antiossidante; infatti 100 grammi di Lisosan G presentano un valore ORAC (Oxigen Radical Absorbance Capacity) di 5500 unità. L’alto valore di ORAC è dovuto alla presenza nel Lisosan G di vitamine, polifenoli, flavonoidi ed altre componenti antiossidanti.
Un primo studio da noi pubblicato qualche anno fa ha evidenziato un suo efficace ruolo nel difendere il fegato dalle sostanze inquinanti e da farmaci. E’ stato riportato che le lipoproteine a bassa densità native (LDL), a contatto con i radicali subiscono ossidazione diventando uno dei principali fattori di rischio per l'aterosclerosi ed il danno vascolare. Una dieta con alimenti salubri e di qualità può contribuire a migliorare le difese del nostro organismo apportando sostanze antiossidanti capaci di neutralizzare i radicali liberi. Recentemente è stato pubblicato uno studio che ha dimostrato la capacità del Lisosan G di proteggere le cellule endoteliali umane del microcircolo dal danno indotto dalle LDL ossidate. Risultati preliminari mostrano che l’alimentazione con il Lisosan G migliora l’eliminazione dei grassi accumulati nel fegato in seguito a dieta ricca di grassi. I risultati sperimentali hanno dimostrato la capacità del Lisosan G di attivare NRF2 e di conseguenza indurre il sistema antiossidante presente nel nostro organismo. E’ stato visto inoltre che il Lisosan G è in grado di inibire NFKB che è un fattore di trascrizione che attiva il sistema infiammatorio. Da qui si può ipotizzare un’attività anti-radicalica ed anti-infiammatoria da parte del Lisosan G.
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MALNUTRIZIONE NEGLI OVER 65 a cura della dott.ssa Maria Tigani
Dallo studio Nourish, pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition con il supporto di Abbott e presentato al 1° congresso della SINuC (società italiana di nutrizione clinica e metabolismo) risulta che, in una popolazione di pazienti anziani malnutriti con malattia cardiaca o polmonare, la terapia con supplemento nutrizionale orale riduce il tasso di mortalità del 50% nei 90 giorni successivi alla dimissione ospedaliera. Lo studio prospettico randomizzato ,in doppio cieco, è stato condotto negli Stati Uniti arruolando 652 adulti malnutriti (età pari o superiore ai 65 anni) ricoverati in ospedale e affetti da malattie cardiovascolari o polmonari. I ricercatori hanno confrontato verso placebo gli effetti di un supplemento nutrizionale orale ad alto contenuto proteico (20grammi) e contenente un derivato dell’aminoacido leucina presente naturalmente nelle cellule muscolari (Hbm-betaidrossibetametilbutirrato) e vitamina D.
I risultati dello studio hanno dimostrato la riduzione del 50% del rischio mortalità a 90 giorni dopo la dimissione nei pazienti che hanno ricevuto il supplemento nutrizionale orale , un aumento del peso corporeo a 30 giorni e un aumento dei livelli sierici di vitamina D a 30 e 60 giorni. Il prof. Laviano, associato di Medicina Interna Dipartimento di Medicina Clinica Università Sapienza di Roma riferisce che, nonostante la prevalenza della malnutrizione sia alta, meno del 2% dei pazienti malnutriti ricoverati in ospedale riceve supplemento nutrizionale orale. Il prof. Landi, centro di medicina dell’invecchiamento, ribadisce che lo studio Nourish conferma l’impatto della nutrizione clinica sulla salute:” bisogna cambiare i nostri standard e considerare la nutrizione clinica come parte integrante delle cure per aiutare l’anziano che soffre o è a rischio di malnutrizione”.
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GENNAIO 2016
I BENEFICI DELLA CURCUMA, NUOVO ALLEATO CONTRO ALZHEIMER E ICTUS FONTE Di.LEI Benessere
I benefici della curcuma sono conosciuti da tempo: questa pregiata spezia, usata nella cucina orientale da sempre, ormai da anni è sbarcata anche sulle tavole occidentali dove si è fatta apprezzare per le sue molteplici qualità. Questa polvere non solo è in grado di conferire un sapore gustoso a numerose pietanze ma è anche conosciuta per essere un ottimo alleato contro diverse patologie. Le sue proprietà antiossidanti, per esempio, rendono questo alimento un metodo molto indicato per dimagrire. Assumere curcuma tutti i giorni può essere un valido sistema per smaltire i chili di troppo. Inoltre, sembra che questa polvere dal caratteristico colore ocra sia in grado di prevenire l’insorgere di diverse forme di cancro quali, per esempio, il carcinoma della mammella ed il tumore del colon. Recentemente, uno studio ha dimostrato come i benefici della curcuma possano aiutare ad evitare l’insorgenza di alcune patologie che sembrano essere sempre più comuni all’interno della società occidentale. Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, utilizzare con costanza questa preziosa sostanza potrebbe combattere in modo efficace Alzheimer ed ictus.
Curcumina e turmerone aromatico, questi i nomi dei principi attivi della spezia dorata, riuscirebbero a garantire un effetto protettivo sulle strutture cerebrali e vascolari dell’organismo umano, scongiurando queste invalidanti malattie. Concentrazioni adeguate di questa sostanza andrebbero a stimolare la produzione di cellule staminali e ad impedire la pericolosa morte cellulare. Lo studio ha somministrato curcumina e tumerone ad un nutrito campione di ratti per un periodo di tempo congruo: le strutture encefaliche, nervose e vascolari dei roditori, sottoposti a risonanza magnetica, sono apparse irrobustite e più funzionali rispetto a come non apparissero prima del trattamento. Insomma, ricerca dopo ricerca, sembra che uno stato di salute equilibrato e durevole debba per forza avvalersi dei benefici della curcuma per poter restare tale. Sulla rete proliferano ricette e suggerimenti per poter adottare un uso consapevole di questa preziosa spezia. Sicuramente il golden milk è uno dei più popolari: assumere questa gustosa e delicata bevanda dal nome suggestivo quotidianamente da molti viene considerato un elisir di lunga giovinezza. Provare per credere: visti i risultati di questo ennesimo studio vale davvero la pena di fare un tentativo. |
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INQUINAMENTO URBANO: MITIGAZIONE CON LE PIANTE Fonte Il progetto sostenibile
Le aree urbane e industriali sono generalmente caratterizzate da elevate concentrazioni di sostanze inquinanti di diversa natura (gassose, solide e liquide), derivanti dalle attività naturali e umane. Una volta emessi in atmosfera, questi inquinanti ne modificano la naturale composizione con conseguenti effetti nocivi sulla salute dell’ambiente e dell’uomo. La vegetazione nelle città, e quindi anche il verde pensile, può essere un validissimo strumento per raggiungere obiettivi di compensazione, mitigazione e miglioramento ambientale, in quanto le piante, fungendo da vero e proprio filtro purificatore, sono in grado di contrastare lo smog atmosferico causato principalmente dal traffico veicolare, dal riscaldamento degli edifici e dai processi industriali. Durante il giorno le foglie, attraverso microscopiche aperture (stomi), oltre ad emettere ossigeno e assorbire anidride carbonica possono anche assorbire, con un meccanismo simile, gas inquinanti come ozono (O3), monossido di carbonio (CO), biossido d’azoto (NO2) e anidride solforosa (SO2). L’assorbimento da parte delle foglie degli inquinanti dipende dalla loro idrosolubilità e dalla capacità di penetrare la membrana cellulare. La propagazione degli inquinanti all’interno dell’organismo vegetale avviene attraverso due vie, quella gassosa e quella liquida.
Infatti alcune sostanze come l’ammoniaca (NH3), l’acido nitrico (HNO3) e l’acido nitroso (HNO2) sono idrosolubili per cui presumibilmente si dissolvono nell’acqua delle cavità stomatiche. Anchel benzene e toluene, tipici gas inquinanti, sono assorbiti dalle foglie e successivamente trasformati e detossificati dalle piante. L’intensità di assorbimento dipende dalle caratteristiche fogliari, in particolare dal numero degli stomi (una maggiore densità a nelle foglie incrementa la capacità di assorbimento), mentre la trasformazione dipende dal sistema enzimatico coinvolto. Se ne deduce che l’assorbimento e la detossificazione degli inquinanti è specifica per ogni specie vegetale. Fra le piante in grado di rimuovere più efficacemente il benzene dall’atmosfera abbiamo ad esempio Pelargonium domesticum, Ficus elastica e Chlorophytum comosum, mentre Acer campestre e Quercus robur, mostrano un’elevata capacità filtrante nei confronti dei fluorurati. Gli inverdimenti estensivi con muschi e piante grasse riescono a ridurre gli agenti inquinanti dei gas di scarico. Per ottenere un buon risultato è molto importante disporre di una vegetazione compatta, quindi tra le specie di Sedum, S. hybridum immergrauch risulta più idoneo in quanto caratterizzato da uno sviluppo più rapido rispetto a S. spurium e S. sexangulare. |
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PROGETTO EU-MENU (EFSA AUTHORITY EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE) A cura della dott.ssa Maria Tigani
L’EFSA (Authority Europea per la sicurezza alimentare) nei prossimi quattro anni si farà promotore di un nuovo progetto europeo, EU-Menu, che si proporrà di mappare consumi e abitudini sul cibo nei diversi territori nazionali per monitorare presenza e rischi dei contaminanti negli alimenti. Analizzando i cibi di consumo quotidiano, sono notevoli gli agenti nocivi presenti: arsenico, diossina, olio di palma, piombo, mercurio. Per la raccolta dei dati l’EFSA vorrà coinvolgere personale specializzato, MMG, pediatri, specialisti in scienza dell’alimentazione, biologi, nutrizionisti, personale medico in servizio sia presso strutture pubbliche che private da dover formare attraverso specifici corsi ECM.
Al progetto hanno dato aderito già 20 Paesi e, per l’Italia, la Fnomceo (federazione degli Ordini dei medici) ha assicurato la sua adesione e chiederà il supporto agli ordini provinciali per lanciare il progetto. L’obiettivo sarà, quindi, creare una banca dati su scala europea sui consumi alimentari; i dati raccolti saranno usati per identificare e monitorare il rischio di esposizione a sostanze pericolose presenti nel cibo ,quantificando sia i livelli presenti negli alimenti, che il consumo degli alimenti secondo le diverse abitudini. Si arriverà così ad avere una mappatura dei consumi alimentari quali/quantitativi che potrà essere usata anche per incidere su politiche sanitarie orientate al raggiungimento di stili di vita volti alla prevenzione di patologie croniche.
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ALICI IN FESTIVAL: FUSCALDO RACCONTA LE ALICI A cura dell'Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere
Nei giorni compresi tra il 30 luglio e il 2 agosto, si è svolta con successo la quarta edizione di “Alici in Festival” nello scenario del piccolo borgo di Fuscaldo (CS). Si tratta di una rassegna enogastronomica tesa a valorizzare e mettere in primo piano il pesce azzurro del tratto tirrenico cosentino e, in particolar modo, delle alici e di come i ristoratori di Fuscaldo lo propongono ai clienti. Per quattro giorni, dunque, il borgo marinaro fuscaldese si è “tinto di azzurro” e inebriato di odori, ma non solo: è stato un momento per passare in rassegna diverse tematiche affrontate da vari componenti dell’Associazione Biologi Senza Frontiere, capeggiati dal Dottor Giovanni Misasi, e da PB Diagnostici oltre che di altre associazioni quali Assaporagionando e Associazione Medici dello Sport Pubblici Italiani. Il workshop scientifico, fortemente voluto ed organizzato dal Dottor Piero Belmonte di PB Diagnostici, si è basato su vari temi spalmati nelle quattro serate che hanno spaziato dalla valorizzazione del pesce azzurro, ai micro e macro-nutrienti, ma si è parlato anche di etichettatura, filiera del pesce e dunque di tracciabilità.
Durante l’evento, si è parlato anche di biodiversità e bioarcheologia associati alla tutela del territorio acquatico, di tradizioni locali e di pesca sportiva e attività subacquee. Le tematiche si sono svolte in modalità “interattiva”: si è creato un vero e proprio talk-show radiofonico, organizzato dal Dottor Belmonte, grazie alla presenza di Radio Azzurra (radio a copertura nazionale) nel cui salottino, creato ad hoc, si sono alternati colleghi biologi nutrizionisti oltre ai rappresentanti delle associazioni succitate. L’occasione è stata proficua visto l’interesse suscitato tra la folla che si aggirava tra i vari stands, ma anche per i ristoratori. Infatti per l’evento, l’ASBSF e PB Diagnostici hanno dato vita al primo menù certificato: il ristorante “Raggio Verde” di Fuscaldo ha richiesto che alcuni suoi piatti venissero presi in esame dai biologi nutrizionisti, ne venissero studiati i valori nutrizionali e redatti secondo un menù che ha ricevuto il “Certificato di prodotto”, rilasciato come marchio registrato da parte dell’Associazione Biologi Senza Frontiere.
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TRANSUMANZE 2016
A cura dell'Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere
Si è svolta a Camigliatello Silano, nella provincia di Cosenza, la consueta rassegna delle “Transumanze”, manifestazione che si occupa di territorio, natura, cibo, cultura e tanto altro nel bellissimo scenario della Sila. Si tratta di una rassegna, ancora in corso di svolgimento, che si occupa di territorio e valorizzazione dello stesso, il tutto in una cornice fatta di sapori, musica e incontri divulgativi. Esattamente come quello svolto giorno 14 agosto all’interno del “Transumanze village” (stazione ferroviaria di Camigliatello) in cui si è parlato di “Dieta Mediterranea ed Eccellenze di Calabria. Anche ‘Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere è stata invitata a partecipare per dare un contributo di carattere scientifico a queste tematiche. A rappresentarla, la Dott.ssa Maria Assunta Ramundo e la Dott.ssa Valentina Filice, che hanno affrontato diversi temi:
si è spaziato dalla definizione scientifica di Dieta Mediterranea, ai valori nutritivi delle categorie merceologiche implicate, fino a parlare di modalità di cottura e conservazione degli alimenti. L’incontro è stato moderato dal Dottor Mario Reda, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Cosenza oltre che profondo conoscitore dell’enogastronomia calabrese, con gli interventi del Dottor Maurizio Campanaro, presidente di Silautentica Rete di Imprese, Albino Carli, in rappresentenza di Pietro Tarasi e facente parte del direttivo del Consorzio dei Produttori di Patate, e il Sindaco di Spezzano Sila. L’incontro informativo è stato un momento per aprire un dibattito su alimenti della dieta mediterranea e prodotti tipici calabresi oltre che per dare “pillole” di informazione agli spettatori intervenuti, parlando di produzioni locali, olio e sana alimentazione.
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I BORGHI DELLA SALUTE Fonte Il Quotidano del Sud
L’Unsic e l’associazione nazionale “Assaporagionando” hanno incontrato l’amministrazione comunale e la Pro Loco di Acri, per discutere di nuovo percorsi di promozione e sviluppo del territorio. Si è trattato di un tavolo tecnico, per raccogliere idee e progetti e creare sinergie tese a realizzare iniziative concrete. Il Dott. Giovanni Misasi, commissario della delegazione provinciale dell’Ordine Nazionale dei Biologi, nonché membro della direzione Unsic, ha esposto al sindaco Nicola Tenuta il progetto dei “Borghi della salute”, “pensato per promuovere la mediterraneità come stile di vita, intesa non solo come salute fisica, ma come miglioramento della qualità a 360 gradi”. Lo scopo del progetto è quello di creare un “marchio di specificità”, finalizzato a creare luoghi in cui i valori della “salute”, del “benessere” e della “giusta alimentazione” siano valorizzati. Per Carlo Franzisi, presidente provinciale Unsic di settore , “la tutela della competitività e della riconoscibilità dei prodotti alimentari, insieme alla salvaguardia della salute del consumatore sono obiettivi che l’Unsic intende perseguire con l’ambizioso progetto dei Borghi della salute, con convinzione ed investimenti”. Tenuta ha espresso la volontà di collocare i buoni propositi dell’Unsic in un contesto di recupero del centro storico, in connessione con le attività e le funzioni in esso promuovibili, che sta mettendo in piedi l’amministrazione.
Secondo il primo cittadino, “l’obiettivo è quello di valorizzare maggiormente il patrimonio culturale e ambientale delle realtà in cui si vive, combattendo il degrado sociale al fine di creare un circolo virtuoso, che generi un ritorno d’immagine positivo per la nostra comunità”. Il consigliere comunale Pietro Lupinacci ha ribadito la necessità di un confronto su soluzioni ed esperienze concrete. Fabio Presta, membro Unsic e responsabile commerciale di Cozac, ha messo in evidenza come “l’allevamento di suino sia caratterizzato da pochissime aziende ad alta tecnologia e da un numero sempre minore di imprese di tipo familiare. Ciò contrasta con la tradizione di Acri, che ha sempre vantato la produzione di eccellenti insaccati che sicuramente troverebbero un mercato ricettivo. Il presidente della Pro Loco di Acri, Gennaro Russo, ha illustrato l’esempio Puglia, “una regione del Sud che dei prodotti agroalimentari ha fatto il suo punto di forza, come strumento di promozione e di sviluppo turistico”. “L’auspicio – ha commentato il presidente di “Assaporagionando”, Emilio Servolino – è che tutti i soggetti realmente interessati allo sviluppo del sistema produttivo calabrese sostengano le nostre iniziative in modo corale e con fattivo aiuto per la loro realizzazione ed il loro successo”.
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FIERA DEL BENESSERE
A cura dell'Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere
Dal 31 agosto al 4 settembre 2016 le Terme Luigiane di Acquappesa (CS) si sono popolate di eventi e stand che hanno avuto come oggetto il benessere psico-fisico, quindi proposte per la cura del corpo, su alimentazione, attività sportiva e attività termali. Per l’occasione anche l’Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere ha partecipato attivamente in due giornate informative in cui si è parlato di benessere a 360 gradi. Nella giornata del primo settembre si è parlato di NUTRIZIONE, BENESSERE, SPORT E CARDIOPROTEZIONE DEGLI SPORTIVI durante la quale il Presidente dell’associazione, il dott.Giovanni Misasi, ha illustrato il progetto “I Borghi della Salute”, a cui ha aderito anche il Comune di Acquappesa, il dott. Piero Belmonte insieme
all’Ing. Marco Ascioti hanno parlato di cardioprotezione e dei dispositivi da utilizzare. La parte, invece, dedicata alla trattazione delle tematiche più vicine alla nutrizione sono state organizzate dal dott. Manlio Coppola, che ha relazionato sul ruolo della vitamina D, e le dott.sse Maria Assunta Ramundo, Teresa Pandolfi e Valentina Filice che hanno argomentato su come potersi detossificare e quindi su tutte le fasi dello stress e su come la dieta mediterranea possa rappresentare una strategia di prevenzione contro l’obesità. Nel corso della settimana, l’Associazione, rappresentata dal Dott. Misasi, ha presieduto in altre tavole rotonde, con la partecipazione di un pubblico che, seppur non “addetto ai lavori” si è rivelato attento ed incuriosito da temi che interessano il benessere psico-fisico dell’uomo.
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IL PIATTO DELLA SALUTE A cura della dott.ssa Giovanna Basile
Giorno 19 e 24 Maggio 2016 presso le scuole elementari Don Milani e Principe di Piemonte di Crotone, si è concluso il progetto “IL PIATTO DELLA SALUTE” tenuto nel corso dell’anno scolastico attraverso incontri mensili dalla Dott.ssa Giovanna Basile, Biologa dell’Associazione Scientifica Biologi Senza Frontiere. Le attività didattiche hanno visto protagonista lo studio della dieta mediterranea e dei suoi princìpi fondamentali, l’importanza del rispetto della stagionalità, della convivialità, della salvaguardia dell’ambiente e dall’attività fisica. Il progetto si è concluso con attività volte sia all’attività fisica, sia alla sana alimentazione, coinvolgendo tutti i genitori nella preparazione di una sana e gustosa merenda fatta in casa, infatti protagoniste sono state macedonie, marmellate fatte in casa e molto altro.
Tutto rigorosamente genuino e di stagione. Questo è anche un piccolo segno di come anche i genitori siano attenti e convinti che questo stile di vita sia quello giusto da intraprendere e mantenere. Tutti i bambini nel corso delle attività hanno dimostrato curiosità, interesse ed entusiasmo tanto da voler rilasciare un loro piccolo pensiero a conclusione del progetto stesso dal quale è emerso che il fine ultimo del progetto è stato raggiunto, e cioè quello di trasmettere quanto sia importante seguire una “DIETA SANA”, intesa come stile di vita sano nella sua totalità. Questo era il nostro obiettivo e noi come Associazione Scientifica siamo fieri di aver contribuito ad un piccolo miglioramento per la nostra società, perché siamo convinti che per costruire delle buone basi bisogna partire dai più piccoli. |
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DIFESA DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI A cura della dott.ssa Maria Grazia Felice
Si è svolta, dalle prime luci dell’alba, giovedì 5 maggio, in Piazza dei Bruzi a Cosenza la mobilitazione regionale della Coldiretti Calabria. Al centro dell’attenzione la difesa dei prodotti agroalimentari, sempre di più sotto attacco, che quindi rende indispensabile l’indicazione di origine del prodotto agricolo in etichetta. Una forma di correttezza e trasparenza verso i cittadini-consumatori e la loro salute, a difesa del nostro patrimonio agroalimentare, oltre che di centinaia di posti di lavoro. “Difendiamo la qualità italiana in Europa”, “il formaggio si fa con il latte”, “il falso made in Calabria ci ruba lavoro” “i trucchi e i trucchetti sull’agroalimentare annullano gli investimenti” questi sono alcuni degli imperativi che stanno a cuore agli agricoltori che, numerosi, sono stati presenti a quella che è stata una battaglia sacrosanta per la dignità del loro lavoro, per rendere maggiormente riconoscibili nel mercato i prodotti di qualità, di cui la nostra agricoltura è particolarmente ricca, e aiutare i consumatori a saper riconoscere dove e come sono realizzati i prodotti. Ciò rappresenta, oltretutto, il valore aggiunto per l'economia e riconosce ai produttori quel giusto margine di guadagno. In Calabria accade ad esempio che per fare i formaggi siano importati prodotti di dubbia provenienza, semi-lavorati quali cagliate, latte in polvere, caseine e caseinati, utilizzati per produrre “formaggi senza latte”, ma con mere sostanze derivate, traendo in inganno i consumatori. “ Gli agricoltori invece – commenta Pietro Molinaro leader della Coldiretti Calabria lanciando la
mobilitazione - vogliono mantenere alta la qualità delle loro produzioni e non essere insidiati dall’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai Paesi più svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente sono venduti come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e insidia il vero Made in Italy, sfruttando con l’inganno l’immagine positiva conquistata nel mondo. Un deciso NO, quindi, verso un appiattimento verso il basso. SI, invece, all’etichettatura e alle distintività territoriali. In piazza, sono stati messi in mostra gli “orrori” della contraffazione che senza indicazioni di origine, tarpano le ali alla nostra agricoltura e alla crescita, nonché come contraltare le migliori e genuine produzioni dell’agricoltura calabrese. “E’ una battaglia comune che faremo insieme alle Istituzioni - conclude Molinaro - alle quali proporremo di sottoscrivere il “Manifesto sull’Etichettatura” (in foto) ed elaborato da Coldiretti per la tutela e difesa del Made in Italy nel settore agroalimentare”. Con la quasi totalità (92%) dei campioni risultati irregolari per la presenza di residui chimici, sono i broccoli provenienti dalla Cina il prodotto alimentare meno sicuro, ma a preoccupare è anche il prezzemolo del Vietnam con il 78% di irregolarità e il basilico dall’India che è fuori norma in ben 6 casi su 10. E’ quanto emerge dalla “Black list dei cibi piu’ contaminati” presentata dalla Coldiretti, sulla base delle analisi | 1 6 condotte dall’Agenzia
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europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa, al Palabarbuto di Napoli in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori italiani con i trattori a difesa della dieta mediterranea. La conquista della vetta della classifica da parte della Cina non è un caso poiché il gigante asiatico - ricorda la Coldiretti - anche nel 2015 ha conquistato il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea, secondo una elaborazione della Coldiretti sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti. Su un totale di 2967 allarmi per irregolarità segnalate in Europa, ben 386 (15 per cento) - precisa la Coldiretti - hanno riguardato il gigante asiatico che in Italia nello stesso anno ha praticamente quintuplicato (+379%) le esportazioni di concentrato di pomodoro che hanno raggiunto circa 67 milioni di chili nel 2015, pari a circa il 10 per cento della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente. Se nella maggioranza dei broccoli cinesi è stata trovata la presenza in eccesso di Acetamiprid, Chlorfenapyr, Carbendazim, Flusilazole e Pyridaben, nel prezzemolo vietnamita - sottolinea la Coldiretti - i problemi derivano da Chlorpyrifos, Profenofos, Hexaconazole, Phentoate, Flubendiamide mentre il basilico indiano contiene Carbendazim che è vietato in Italia perché ritenuto cancerogeno. Nella classifica dei prodotti piu’ contaminati elaborata alla Coldiretti ci sono pero’ anche le melagrane dall’Egitto che superano i limiti in un caso su tre (33%), ma fuori norma dal Paese africano sono anche l’11% delle fragole e il 5% delle arance che arrivano peraltro in Italia grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dall’Unione Europea. Con una presenza di residui chimici irregolari del 21% i pericoli - continua la Coldiretti - vengono anche dal peperoncino della Thailandia e dai
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piselli del Kenia contaminati in un caso su dieci (10%) I problemi - sottolinea la Coldiretti - riguardano anche la frutta dal Sud America come i meloni e i cocomeri importati dalla Repubblica Dominicana che sono fuori norma nel 14% dei casi per l’impiego di Spinosad e Cypermethrin. E’ risultato irregolare - sottolinea la Coldiretti il 15% della menta del Marocco, un altro Paese a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione Europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori da mensa che hanno messo in ginocchio le produzioni nazionali. L’accordo con il Marocco - precisa la Coldiretti - è fortemente contestato dai produttori agricoli proprio perché nel Paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa. L’agricoltura italiana- continua la Coldiretti - è la piu’ green d’Europa con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%). Non c’è piu’ tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “bisogna liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei | 1 7 cittadini”.
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COLDIRETTI CALABRIA, ‘OSCAR GREEN’ A 5 AZIENDE INNOVATIVE UNDER 40 Fonte Adnkronos
Sono state 5 le aziende agricole calabresi premiate, oltre a 2 menzioni speciali, nel corso dell'evento finale del Premio per l'innovazione in agricoltura 'Oscar green' promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che si è svolto nella cornice dell'agriturismo Biosila ad Acri (Cosenza). Aziende e prodotti che fanno dell'agricoltura un'impresa sostenibile e un settore in controtendenza come unico a registrare incrementi di vendita e occupazionali: l'impresa agricola come opportunità di successo individuale, e di valorizzazione di tipicità e tradizioni. Vincitore per la categoria 'Campagna Amica' è stata l'azienda agricola 'ClemenTime' di Francesco Rizzo, che approda alla finale nazionale. Situata a Corigliano Calabro, il cuore della coltivazione della clementina, ClemenTime, giovane newco, si occupa di selezionare, confezionare e distribuire nel mercato europeo questo agrume secondo modalità e strategie assolutamente innovative. ClemenTime è un progetto unico nel suo genere; è infatti il primo snack a base di clementine pensato appositamente per i distributori automatici: ogni confezione contiene due clementine di qualità, naturali, intere e con buccia. Per la categoria 'We Green' premiata la Cooperativa 'Nido di Seta' nel Comune di San Floro (Cz), presieduta da Domenico Vivino, ammessa alla finale nazionale.
L'attività della Cooperativa 'Nido di Seta' si basa sulla filiera della gelsi-bachicoltura e realizza tutto il processo che parte dalla terra fino ad arrivare alla produzione del prezioso filato. La Cooperativa dispone di un gelseto di 3.000 piante: il filato viene tinto con prodotti naturali (papavero, robbia, morus nigra, ginestra, uva cirò, margherite di campo, cipolla di tropea, ecc.) e si produce il tessuto artigianalmente su antichi telai a 4 licci. Le creazioni della Cooperativa hanno superato il concetto dell'impiego della seta esclusivamente in campo tessile: infatti, i soci hanno pensato di realizzare una linea di gioielli che nasce dall'incontro tra la seta di San Floro e la ceramica di Squillace. Per la la categoria 'Fare Rete' premiata l'azienda Age Srl, di Antonio Pagliaro, in Lamezia Terme. L'olio d'oliva è l'elisir di giovinezza se ricco di polifenoli come appena spremuto e l'innovativo 'frantoio domestico' RevOILution consente la spremitura a freddo delle olive, in tempo reale: è l'unico modello esistente, ad oggi, che permette di produrre un olio espresso (RevOILution lavora 3 kg di olive per volta e produce fino a 500 ml di olio extravergine d'oliva). Un utilizzo di nuove tecnologie che dà vita all'Evo Espresso, più ricco di polifenoli e di intensità aromatiche. |
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Per la categoria 'Impresa2.Terra' è stata premiata l'azienda di Piermario Franzese di Villapiana (Cs) che coltiva pomodoro datterino e lattuga in serra con tecnologie idroponiche così da ottenere migliori risposte produttive sotto il profilo qualiquantitativo e il rispetto ambientale, riducendo consumi di acqua, concimi e fitofarmaci, con buone rese di prodotto pulito (privo di terra). La tecnica Nft permette di raddoppiare le rese delle colture tradizionali e di avere un anticipo delle produzioni. La Dry Hydroponics Systems consiste nell'allevare le lattughe su pannelli galleggianti di polistirolo in una soluzione nutritiva. Per la categoria 'Paese Amico', riservata a scuole e Comuni, ad avere il riconoscimento è stato l'Istituto d'istruzione superiore Itis-Ita-Ipa di Rossano Calabro (Cs) con il progetto 'La cultura della biodiversità', realizzato in collaborazione con Coldiretti, l'Associazione Scientifica Biologi, Crea-Oli Unical, Arsac e l'Ordine degli agronomi di Cosenza. Nasce per tutelare il patrimonio genetico della zona di Rossano e coinvolge gli agricoltori, i biologi e agronomi che analizzano i Dna delle piante rinvenute e gli
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alunni dell'Istituto dove sono custodite le piante fungendo da 'banca' del Dna locale. Emblema del progetto è l'olivo Leucocarpa, particolare per il colore bianco nelle sue olive mature, il cui olio era usato nell'antichità per i riti religiosi. Due menzioni speciali sono andate al Consorzio Produttori patate della Sila Igp e al progetto orti sociali di Domenico Caccavari di San Floro. Il delegato regionale dei Giovani Coldiretti, Daniele Perrone, ha affermato che "questi premi, come gli altri negli anni scorsi, sono diventati impresa e quindi economia ed occupazione?. Ha concluso il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, attestando che ? oggi è la conferma di ciò che diciamo da tempo, sulle forti potenzialità di sviluppo sostenibile e occupazione che riserva l'agricoltura e l'agroalimentare calabrese per i giovani". "Quello di oggi è un esempio concreto di successi imprenditoriali - ha detto - e di come i giovani danno lustro alla Calabria e guardano con grande interesse alla qualità dei prodotti, alla sicurezza alimentare, alla tutela ambientale con uno sguardo attento alle nuove tecnologie". |
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EDIFICI NZEB :PARETI IN BALLE DI PAGLIA E LEGNO Fonte AZero
L’edificio a energia quasi zero, oltre ad avere la capacità di gestirsi con pochissima energia, ha il pregio di necessitare di una progettualità che sappia sviluppare al meglio tutti i componenti edilizi e gli elementi tecnici. Se, come nel nostro caso, l’edificio nZEB si decide di realizzarlo con materiali derivanti da eccedenze agricole, ballette di paglia, canapa, calce, allora la necessità di stabilire e controllare deteriorabilità e manutenzione del materiale stesso diventa fondamentale. Non è più sufficiente un approccio di analisi e progetto derivante dai più conosciuti protocolli Passivhaus a garantirne stabilità e salubrità nel tempo. È necessario, invece, un approccio scientifico che sappia controllare il funzionamento dei pacchetti, del sistema edificio e, successivamente, edificio-impianto con simulazioni in regime dinamico, dal controllo della migrazione del vapore al controllo energetico, alla simulazione dell’impianto. Definizione delle necessità progettuali L’organizzazione iniziale del lavoro ha stabilito come meglio affrontare il percorso progettuale. In questo articolo analizzeremo solamente l’approccio di definizione e verifica dei pacchetti dell’involucro termico dell’edificio. Valutando quali potevano essere le problematiche a cui dare risposta, si è deciso di iniziare da un primo metodo empirico, dove l’esperienza professionale e il confronto con differenti
competenze stabilisse alcuni criteri base da cui partire per la definizione dei pacchetti costruttivi. Linee guida empiriche: • analisi delle differenti tipologie costruttive tipiche della struttura in legno e paglia e valutazione della necessità di studiare un sistema costruttivo differente che tenesse conto delle necessità progettuali successivamente elencate; • ricerca della massima continuità costruttiva dei materiali, sia in verticale sia in orizzontale, utile a garantire una settorialità dei componenti, necessaria a valutarne il corretto e uniforme funzionamento reale; • studio di tutti gli agganci per la riduzione massima dei ponti termici costruttivi così da poter migliorare la stabilità del sistema; • ricerca della massima continuità del flusso termico dell’involucro, da mantenere costante e adiabatico, per minimizzare (soprattutto nel pacchetto ballette di paglia) le condizioni di salto termico giornaliero che potrebbero creare situazioni poco controllabili in termini di gestione del funzionamento termoigrometrico del sistema involucro. Definito l’approccio empirico, si è iniziata l’intera progettazione dell’edificio e dei pacchetti costruttivi. La valutazione primaria dell’indagine termofisica e di trasmigrazione del vapore, relativa ai componenti opachi, è stata affrontata in maniera estremamente scientifica proprio come indispensabile punto di partenza | 2 0
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EDIFICIO RESIDENZIALE NEL REGNO UNITO Fonte AZero
Progettata secondo standard passivi per una coppia in pensione, Stackyard House, che sorge in un’area di campagna nel Suffolk, deve il suo nome alle recinzioni agricole utilizzate, come da tradizione, per accatastare i covoni di grano.
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Il fabbricato ricalca la forma delle classiche canoniche che si trovano ai margini dei villaggi inglesi, caratterizzate da una pianta quadrata e da una forte linea del tetto, ma da essa si discosta per la composizione asimmetrica delle facciate; porte, finestre e schermi solari seguono i piani sfalsati degli spazi interni, donando alla casa un aspetto meno formale rispetto ai tipici edifici cui si ispira.
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A un volume esterno semplice e squadrato si contrappone, infatti, una serie di livelli interni a differenti quote che sembrano seguire il pendio del lotto. Larghe travi di legno sul soffitto, che lasciano intuire la struttura del solaio intelaiato, sono il segno distintivo dell’ampia zona di ingresso, un atrio a doppia altezza che funge da collegamento e distribuzione per tutti i locali della casa, dalla zona giorno all’interrato, dove sono collocate le stanze per gli ospiti, fino alla camera padronale al piano superiore.
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Quest’ultima è leggermente ribassata rispetto al solaio della terrazza per rispondere alle esigenze dei clienti di riservatezza e per soddisfare anche la richiesta di uno spazio idoneo all’osservazione della natura.
La proprietà è una vetrina di soluzioni progettuali per fabbricati a bassissimo consumo energetico le quali, fondendo tecnologie innovative in uno schema compositivo vernacolare, consentono ai proprietari di abbracciare uno stile di vita sostenibile in una casa che si armonizza con la sua collocazione rurale. L’edificio incorpora alti livelli di isolamento termico, ha un’ottima tenuta all’aria, riduce le perdite energetiche al minimo grazie alla forma compatta e sfrutta gli apporti solari gratuiti, al fine di diminuire la richiesta di energia, grazie al corretto orientamento. Collettori solari producono l’acqua calda sanitaria, celle fotovoltaiche sulla copertura dello studio esterno rendono l’edificio quasi autonomo dal punto di vista elettrico e il recupero dell’acqua piovana consente di irrigare il giardino; riscaldamento e raffrescamento sono garantiti dalla ventilazione meccanica controllata e da una pompa di calore. L’edificio, pur progettato in standard passivo, non è stato certificato da un ente certificatore ufficiale.
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