Ely + Bea buone per forza

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ANNIE BARROWS da piccola era sempre buona e dolce, gentile e pura di cuore. Non faceva mai niente di male. Beh tranne quella volta del rossetto. E poi… sì, qualcuno potrebbe pensare che quello che aveva fatto al gatto fosse cattivo, ma il gatto non se l’era presa. Si era divertito. Se vuoi saperne di più su di lei e su Ely + Bea, visita il suo sito anniebarrows.com

SOPHIE BLACKALL era più simile a Ely che a Bea e da bambina si è sempre comportata bene. Ora che è grande cerca di rifarsi. E anche i suoi figli sono ragazzi vivacissimi, che una ne pensano e cento ne fanno. Se vuoi conoscerla più da vicino vai sul suo sito sophieblackall.com

BUONE PER FORZA

Annie Barrows + disegni di Sophie Blackall traduzione di Paola Mazzarelli

A Sally, che non assomiglia per niente a Nancy A. B.

A Sarah, Angus e Anna, che non sono mai cattivi, proprio mai S. B.

Annie Barrows

Ely + Bea buone per forza

disegni di Sophie Blackall

traduzione dall’inglese di Paola Mazzarelli

ISBN 978-88-3624-965-7

Prima edizione marzo 2014 Terza edizione settembre 2017

Nuova edizione marzo 2023

ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2027 2026 2025 2024 2023

© 2014 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Ivy and Bean Bound to Be Bad testo © 2008 Annie Barrows illustrazioni © 2008 Sophie Blackall

Pubblicato per la prima volta in lingua inglese da Chronicle Books LLC, San Francisco, California

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INDICE BEA L’ANTIPATICA 5 BISCOTTI INDIGESTI 15 UCCELLACCI E UCCELLINI 23 UN COMPITO ODIOSO 37 UNA BUONA CATTIVA IDEA 47 LA PAROLACCIA PEGGIORE DEL MONDO 61 BEA REGINA DEL MALE 71 DI MALE IN PEGGIO 83 BEA FUORI CONTROLLO! 93 LA VENDETTA DI DINO 101 BUONE E FRADICE 111

BEA L’ANTIPATICA

La mamma? Leggeva il giornale.

Il papà? Leggeva il giornale.

Nancy? Leggeva i fumetti.

Bea prese il piatto e leccò le striscioline di miele cadute dal pane.

«Bea lecca il piatto» disse Nancy.

«Smettila, Bea» disse la mamma senza alzare gli occhi dal giornale.

Bea si infilò le mani sotto le gambe e fissò il piatto con le labbra serrate. Poi, di colpo, le schizzò fuori la lingua e la testa calò sul piatto.

« N o n p o s s o f a r c i n i e n t e » d i s s e , d a n d o u n a g r a n l e c c a t a . « U n a f o r z a m a g n e t i c a m i t i r a fuori la lingua di bocca».

Si voltarono tutti a guardarla come fosse un brutto insetto.

«Che schifo» disse Nancy.

«Bea, per piacere…» disse la mamma. «Piantala» disse il papà.

« N o n p o s s o ! » B e a d e t t e un’altra leccata. «È più forte di me!»

Il papà le tolse il piatto. Bea si accasciò contro lo schienale della sedia.

«Grazie, vecchio mio. A buon rendere»

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« N o n c h i a m a r m i “ v e c c h i o m i o ” » d i s s e i l papà. «Vai a lavare le tazze»

« C o m e ? ! M a t o c c a v a a N a n c y s t a v o l t a ! » esclamò Bea.

«Sì, finché non ti sei messa a leccare il piatto. Ora tocca a te» disse il papà.

«Non è giusto!» sbuffò Bea. «Non è mica colpa mia! Non lo sai che ci sono forze a cui non puoi opporti?»

«Certo» disse il papà. «Per esempio quelle che adesso ti mandano a lavare le tazze»

«Ma chi sono io? Bearentola?» gridò Bea. «Avrò pure dei diritti!»

Il papà calò lentamente il giornale sul tavolo. Aveva un’espressione severa. «Fossi in te, penserei bene a quello che sto facendo»

Ci fu un momento di silenzio.

Poi Bea disse: «Vado a lavare le tazze». E se ne andò in cucina.

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«Bea? Non è che hai visto la mia matassa di cotone rosa, per caso?»

Ohi ohi. Bea cercò di catapultarsi dietro il divano, ma Nancy se ne accorse.

«Bea! Ce l’hai tu il mio cotone rosa?»

«No» disse Bea. Era vero. Non ce l’aveva. Non lo avrebbe avuto mai più.

Nancy la scrutò per un istante. «E non hai idea di dove possa essere?»

«No». Chi poteva dire dov’era, ormai?

+ + + + + +

G l i o c c h i d i N a n c y n o n l a m o l l a r o n o . « E per caso lo hai visto di recente?»

«Di recente?»

«Mamma! Bea ha preso il mio gomitolo!»

In men che non si dica Bea si trovò in camera, a cercare i suoi soldi. (Cambiava il nascondiglio così spesso che era difficile ricordare esattamente dove li teneva). Doveva dare sette dollari a Nancy perché si ricomprasse il cotone rosa. Sette dollari! Così le sarebbero rimasti solo due dollari e qualche spicciolo.

E quello stupido cotone non aveva neanche funzionato. Era caduta dall’albero lo stesso.

o l a s

r

i a . S t a v a a rmeggiando con dei cavi. Bea sapeva che non si divertiva perché la sentiva ripetere in cont i n u a z i o n e : « O h m i s e r i c o r d i a ! » e « O h s a n t i numi!»

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+ + + + + +
a m
s
L
a m m a e r a
o t t
c
i v a n

«Ciao, mamma» disse nella fessura tra la scrivania e il muro.

«Oh, ciao» disse la mamma. «Tieni un momento questo cavetto, per favore». Un cavetto nero spuntò dalla fessura.

Bea non lo toccò. «Quanto mi dai?»

«Cosa?»

«Quanto mi dai?»

Ci fu un momento di silenzio. Poi la mamma

prese a indietreggiare ginocchioni, per uscire da sotto la scrivania.

Bea cominciò a sentirsi un filino inquieta.

«Scusa, scusa» disse in fretta. «Passamelo. Te lo tengo».

Ma ormai la mamma era venuta fuori. E si era alzata in piedi. E la guardava fisso. «Ho sentito dire: “Quanto mi dai?”»

«Non dicevo sul serio» disse Bea.

«Era per scherzo. No?»

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La mamma non mutò espressione. «Lo sai che cosa sto pensando, Bea?»

Bea sospirò. «Stai pensando che sono una bambina antipatica»

«Appunto. E che cosa sarebbe bene tu facessi, dunque?»

Bea ci pensò su un momento. «Pane e acqua per una settimana?»

«Sbagliato. Riprova» disse la mamma.

«Dare un bacione grosso a te e a papà, e anche a Nancy?»

La mamma tossicchiò. «Questo dopo, magari. Riprova»

«Andare fuori a giocare?»

«Centro».

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«Un tocco lieve e ironico […] Le protagoniste hanno quell’aria sbarazzina che le rende subito amabili, mai zuccherose»

* Grazia Gotti Zazienews

«Perno della trama sono le due fanciullette, il loro rapporto, la loro curiosità, la capacità di combinare guai, colpa di un’immaginazione assai fervida»

* Alessandra Rota la Repubblica

«Libri scalpitanti di invenzioni e avventure finemente architettate […] Il successo della saga si deve allo stile asciutto e incalzante del racconto e al tocco di perfidia del disegno»

* Giuseppe Lisciani Libero

«Ely + Bea: due ragazzine opposte ma amicissime, oltre 1,5 milioni di copie negli Stati Uniti, serie best-seller nella classifica del “New York Times”»

* Panorama

«Impossibile non amare queste due piccole pesti, sempre ironiche e avventurose»

* Il Tempo

«La delizia è nei dettagli, nella leggerezza e precisione del tratto con cui sono raffigurate le due bambine»

* Booklist

BUONE PER FORZA

La giornata butta male. Bea si chiede se vale davvero la pena sforzarsi di fare la brava. Ely sostiene di sì, perché se sei buona gli animali ti amano e ti seguono. Fantastico! Ely e Bea decidono di essere gentili, generose, pure di cuore e… Un momento! Com’è, allora, che si ritrovano coperte di fango da capo a piedi, bagnate fradice e nei pasticci?

«Due formidabili amiche per la pelle piene di buone cattive idee: se le nostre figlie devono essere monelle, speriamo che lo siano così»

* Corriere della Sera

traduzione di Paola Mazzarelli
Consigliato dagli 8 anni 8
9
10 Mistero
A caccia di
Della stessa serie: Ballerine a tutti i costi Ma che bella pensata!
11 12
Nessuna notizia, buona notizia! Ely + Bea dettano le regole a Pancake Court
tesori
Una
grande famiglia felice Ely + Bea Il fantasma della scuola Amiche da record Occhio alla babysitter!

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