Le tue antenate n.e.

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Rita Levi-Montalcini con Giuseppina Tripodi

Le tue antenate Donne pioniere nella società e nella scienza dall’antichità ai giorni nostri



Universale d’Avventure e d’Osservazioni 24 serie Forte UAO



Rita Levi-Montalcini con Giuseppina Tripodi

Le tue antenate Donne pioniere nella società e nella scienza dall’antichità ai giorni nostri


Rita Levi-Montalcini con Giuseppina Tripodi

Le tue antenate della stessa autrice: Eva era africana

disegni di Giuliano Ferri la foto di Rita Levi-Montalcini in copertina è di Stefano Spaziani

ISBN 978-88-6145-033-2 Prima edizione novembre 2008 © Carlo Gallucci editore srl Roma ristampa 5 4 3 2 1 0 anno 2013 2012 2011 2010 2009 2008 9

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galluccieditore.com

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CHI SONO LE ANTENATE?

pag. 9

DALL’ANTICHITÀ AL MEDIOEVO IPAZIA (370-415) TROTULA de RUGGIeRO (intorno al 1050) ILdeGARdA dI BINGeN (1098-1179)

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DAL RINASCIMENTO AL SEICENTO SOPHIe BRAHe (1556-1643) VIRGINIA GALILeI (1600-1634) MARIA CUNITZ (1610-1664) MARGAReT CAVeNdISH (1623-1673) eLeNA CORNARO PISCOPIA (1646-1684) eLISABeTHA KOOPMAN-HeVeLIUS (1647-1693) ANNA MARIA SIBYLLA MeRIAN (1647-1717) MARIA WINKeLMANN KIRCK (1670-1720) MARIA CLARA eIMMART (1676-1707) MARY WORTLeY MONTAGU (1689-1762)

25 27 29 30 32 34 35 38 40 41

IL SETTECENTO GABRIeLLe eMILIe dU CHATeLeT (1706-1749)

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LAURA BASSI (1711-1770) MARIA GAeTANA AGNeSI (1718-1799) NICOLe-ReINe LePAUTe (1723-1788) CAROLINe HeRSCHeL (1750-1840) MARIe PAULZe LAVOISIeR (1776-1831) SOPHIe GeRMAIN (1776-1831) MARY FAIRFAX SOMeRVILLe (1780-1872)

49 51 52 54 57 59 61

L’OTTOCENTO CATeRINA SCALPeLLINI (1808-1873) AdA AUGUSTA BYRON KING (1815-1852) MARIA MITCHeLL (1818-1889) eLLeN SWALLOW RICHARdS (1842-1911) MARY eVeReST BOOLe (1832-1916) SOFIA (SONIA) KOVALeVSKAJA (1850-1891) HeRTHA MARKS AYRTON (1854-1923) WILLIAMINA PATON FLeMING (1857-1911) ALICIA BOOLe STOTT (1860-1940) NeTTIe MARIe STeVeNS (1861-1912) ANNIe JUMP CANNON (1863-1941) ANTONIA C. MAURY de PAIVA PeReIRA (1866-1952) MARIA SKLOdOWSKA CURIe (1867-1934) HeNRIeTTA SWAN LeAVITT (1868-1921) MARIA MONTeSSORI (1870-1952) ROSA LUXeMBURG (1871-1919) MARIA BAKUNIN (1873-1960) MILeVA MARIC-eINSTeIN (1875-1940) LISe MeITNeR (1878-1968) MAUde MeNTeN (1879-1960) eMILY AMALIe NOeTHeR (1882-1935)

67 68 70 72 74 75 78 79 82 83 85 87 89 91 92 94 95 96 98 100 101


GeRTY THeReSA RAdNITZ CORI (1896-1957) IReNe JOLIOT-CURIe (1897-1956)

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IL NOVECENTO CeCILIA PAYNe GAPOSCHKIN (1900-1979) BARBARA McCLINTOCK (1902-1992) JOAN VIOLeT MAURICe ROBINSON (1903-1983) MARIA GOePPeRT MAYeR (1906-1972) dOROTHY HILL (1907-1997) eLLeN dORRIT HOFFLeIT (1907-2007) RITA LeVI-MONTALCINI (1909) eUGeNIA SACeRdOTe de LUSTIG (1910) dOROTHY CROWFOOT HOdGKIN (1910-1994) CHIeN-SHIUNG WU (1912-1997) GeRTRUde BeLLe eLION (1918-1999) MARGAReT PeACHeY BURBIdGe (1919) ROSALINd eLSIe FRANKLIN (1920-1958) ROSALYN SUSSMAN YALOW (1921) MARGHeRITA HACK (1922) VeRA COOPeR RUBIN (1928) CAROLYN SPeLLMANN SHOeMAKeR (1929) JANe GOOdALL (1934) eVeLYN FOX KeLLeR (1936) CHRISTIANe NUüSSLeIN-VOLHARd (1942) JOCeLYN BeLL BURNeLL (1943) MARGAReT GeLLeR (1947) LINdA BUCK (1947) ReBeCCA CANN (1951) VANdANA SHIVA (1952)

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Si ringrazia per il fondamentale contributo fornito dall’importante ricerca di Sara Sesti, matematica, e di Liliana Moro, storica, autrici di Donne di scienza: 50 biografie dall’antichità al Duemila (edizioni PRISTEM-Università Bocconi, 1999) e di Scienziate nel tempo: 65 biografie pubblicato presso la Libera Università delle Donne di Milano nel 2008.


CHI SONO LE ANTENATE?

he cosa significa il termine antenato per le nuove generazioni? “Antenate”, in questo contesto, indica non soltanto chi è nato prima, ma in particolare quegli individui di sesso femminile che hanno contribuito in modo fondamentale allo sviluppo scientifico, tecnologico e culturale. Questo libro è dedicato alle nuove generazioni, perché siano consapevoli dei contributi scientifici fondamentali apportati dalle loro antenate già due secoli prima dell’Era cristiana e fino al Novecento. Periodi storici nei quali l’appartenenza al genere femminile era considerata un impedimento a qualsiasi tipo di sviluppo intellettuale.

C

L’esclusione femminile è stata perpetrata per secoli. In passato le donne più sapienti erano ritenute streghe e venivano mandate al rogo. Abolita questa assurda quanto feroce persecuzione, è persistito tuttavia il mito, da parte di filosofi e scien9


Le tue antenate

ziati, di una assoluta superiorità intellettuale maschile, anche nell’epoca dei cosiddetti Lumi. L’apporto femminile, nella pluralità dei casi, non è stato mai riconosciuto. Semmai veniva comunque attribuito all’influenza dei padri, dei fratelli o dei mariti: di figure, cioè, appartenenti sempre al genere maschile. In realtà attraverso tutte le epoche, sino a quella attuale, la donna ha contribuito allo sviluppo scientifico in misura pari all’uomo, pur svolgendo anche il ruolo di moglie e di madre. Per millenni il 50 per cento dell’umanità non ha avuto pieno accesso alla conoscenza, perché gli è stato impedito in nome di una minore forza fisica. Ma la forza fisica non ha niente a che vedere con le capacità mentali. Le personalità femminili descritte nel presente saggio confermano che le capacità intellettuali non sono monopolio del sesso maschile. Nella donna prevale, inoltre, la capacità innata di adattarsi alle condizioni ambientali. L’esiguo numero di donne che sono emerse nelle scienze sperimentali, come la matematica, la fisica e l’astronomia, apparteneva a una élite socio-culturale che poteva avvalersi di tutori privati. In Italia soltanto nel 1874 venne concessa l’ammissione delle donne alle scuole pubbliche e dopo 10


Chi sono le antenate?

il 1900 si registrò un notevole aumento delle iscrizioni in tutti i gradi d’istruzione, da quello liceale, ginnasiale e professionale a quello universitario. Oggi la maggioranza, se non addirittura la quasi totalità, della componente femminile dei paesi ad alto sviluppo scientifico-culturale si avvale delle straordinarie tecnologie a portata di tutti. Seppure molte delle personalità descritte in questo libro abbiano raggiunto eccezionali risultati nel corso dei secoli, soltanto un numero esiguo ha ottenuto riconoscimenti internazionali, quali il Premio Nobel istituito nel 1901 da Alfred Nobel a Stoccolma. Solo il quattro per cento delle assegnazioni ha finora premiato una donna. L’esiguità del numero denuncia l’evidente disconoscimento dei contributi femminili nei diversi settori della scienza. Nel Piano d’Azione della Conferenza Mondiale della Scienza i 190 Paesi Membri hanno evidenziato l’urgenza di garantire la parità di accesso al sapere. Parità che a tutt’oggi non esiste, né nei paesi ad alto sviluppo culturale né in quelli in via di sviluppo. Il principio è stato enunciato in questi termini: “Se si vuole che la scienza sia davvero al servizio dei reali bisogni dell’Umanità è urgente la realizzazione di un migliore equilibrio nella partecipazione 11


Le tue antenate

di entrambi i sessi alla scienza e al suo progresso”. Il fatto che oggi la presenza femminile non sia più un’eccezione, ma sia diventata significativa e in continuo aumento, dimostra che la capacità di produrre scienza è un attributo proprio della specie umana senza distinzione di sesso o di classe. Con il riconoscimento alla donna della piena parità di ruolo si auspica che gli appartenenti alle nuove generazioni, indipendentemente dal sesso, vedano realizzato il diritto di utilizzare liberamente le proprie capacità intellettuali. Un diritto che è stato negato alle loro antenate.

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DALL’ANTICHITÀ AL MEDIOEVO



IPAZIA (370-415) Ipazia nacque ad Alessandria d’Egitto nel IV secolo. È ritenuta la più famosa tra le scienziate dell’antichità. Maestra di filosofia, di astronomia e di matematica, figlia del filosofo Teone, fu da lui educata con il fine di farla diventare “un essere umano perfetto” (a quell’epoca le donne non erano ritenute esseri umani al pari degli uomini). Ipazia si recò a studiare a Roma e ad Atene e fu apprezzata per la propria intelligenza. La sua casa diventò un importante centro di cultura ed essendo pagana fu considerata eretica dai cristiani. L’Impero Romano in quel periodo si stava convertendo al Cristianesimo e quando ad Alessandria, nel 412, diventò vescovo Cirillo, Ipazia si rifiutò di aderire alla religione cristiana. I 15


Le tue antenate

suoi princìpi si basavano infatti sul concetto di libertà di pensiero. Apparteneva alla corrente neoplatonica e in quegli anni operava presso la leggendaria Biblioteca di Alessandria; un’istituzione paragonabile a una moderna Accademia di livello universitario. L’8 marzo dell’anno 415 d.C. Ipazia venne uccisa da monaci fanatici, su ordine del vescovo Cirillo di Alessandria. Le tolsero gli occhi quando era ancora viva e il suo corpo fu fatto a pezzi e bruciato. Dopo la sua morte, la scuola di Ipazia in Alessandria si disperse e il suo sapere passò alle istituzioni ecclesiastiche. Ipazia e suo padre sono passati alla storia per aver commentato i classici greci, e in particolare le opere di Euclide, Archimede e Diofanto. Dei suoi lavori più importanti si ricordano: - Commentario all’Almagesto di Euclide e Tolomeo, completamento di un’opera del padre sull’astronomia; - Commentario all’Aritmetica di Diofanto di Alessandria (fondatore dell’Algebra) in 13 volumi; - Commentario alle Coniche di Apollonio di Perga sulla materia della Geometria (8 volumi). Nella prefazione all’Almagesto, lo stesso padre Teone, riconobbe il suo contributo: “Commento di Teone di Alessandria al terzo libro del Sistema 16


Dall’Antichità al Medioevo

matematico di Tolomeo. Edizione controllata dalla filosofa Ipazia, mia figlia”. Nonostante molte sue opere siano andate perdute, alcune copie sono state ritrovate nella Biblioteca Vaticana. Ipazia inventò modelli di astrolabio, di planisfero e di idroscopio. L’astrolabio, composto da due dischi metallici forati, ruotanti uno sopra l’altro mediante un perno rimovibile, era utilizzato per calcolare il tempo e per stabilire la posizione del Sole, delle stelle e dei pianeti. Nel 1884 è stato dedicato a Ipazia un asteroide denominato 238 Hypatia, del diametro medio di circa 148,49 km, scoperto nello stesso anno. È stata l’unica matematica donna per più di un millennio. Bisognerà aspettare il Settecento per avere due scienziate di rango paragonabile: Maria Gaetana Agnesi e Sophie Germain.


Le tue antenate

TROTULA DE RUGGIERO (intorno al 1050) Di Trotula non si conosce precisamente la data di nascita, ma si sa che visse intorno al 1050 a Salerno. A quei tempi questa città era un centro di scambio commerciale conosciuto in tutto il Mediterraneo. Discendente del nobile casato dei “de Ruggiero”, Trotula ebbe la possibilità di frequentare le scuole e conseguire la laurea in medicina. Sposò il medico Giovanni Plateario ed ebbe due figli che proseguirono l’attività medica dei genitori. È stata la più famosa delle Mulieres Salernitanae, le Dame della Scuola Medica di Salerno: questo Centro è considerato il primo luogo di Cultura non controllato dalla Chiesa e la prima università d’Europa; la scuola era aperta anche alle donne. Nelle sue trattazioni di medicina, in campo dermatologico e ginecologico, dimostrò approfondite conoscenze della scuola di Ippocrate di Kos (430377 a.C.) e di Claudio Galeno (129-200 d.C.). Raccolse gli insegnamenti di sette grandi maestri dell’università De Agritudinum curatione e insieme al marito e ai figli scrisse il manuale di medicina Practica brevis. Scrisse sulla cura delle malattie della pelle il trattato Trotula Minor nel quale descrive rimedi per l’igiene del corpo e dà consigli su come 18


Dall’Antichità al Medioevo

migliorare lo stato fisico con massaggi e bagni. I suoi insegnamenti, nel settore ginecologico, furono molto praticati. Studiò nuove metodologie per rendere il parto meno doloroso. Nel XIII secolo Trotula era molto conosciuta in ogni paese d’Europa e i suoi trattati erano utilizzati presso le scuole di medicina più famose. I testi De passionibus Mulierum Curandarum Major e De Ornatu Mulierum erano scritti in latino medievale, lingua diffusa in tutto il continente. La trattazione degli argomenti di natura ginecologica non implicava alcun accento moralistico. Cosa alquanto straordinaria per quei tempi era anche la descrizione teorica accompagnata da numerosi esempi pratici. Il Trotula Major, in particolare, venne trascritto e utilizzato fino al XIX secolo e nel corso del tempo venne attribuito ad un fantomatico medico “Trottus”, così come avvenne anche con altri testi scritti da donne. Alcuni storici, tra i quali il tedesco Karl Sudhoff, cercarono di negare che una donna avesse potuto scrivere opere così importanti, ma sono stati smentiti dai risultati delle analisi storiche. Alla fine dell’Ottocento l’opera di Trotula fu pienamente riconosciuta grazie agli studi dei ricercatori italiani.

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Rita Levi-Montalcini (Torino, 1909-Roma, 2012), Premio Nobel per la Medicina nel 1986, senatore a vita, membro dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia Pontificia. L’omonima Fondazione porta avanti il suo costante impegno a favore dell’emancipazione delle giovani donne africane attraverso l’istruzione.

ISBN 978-88-8348-133-5

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Le storie di settanta donne eccezionali, esempi di emancipazione, genio e perseveranza, nel racconto di Rita Levi-Montalcini.

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Hanno dovuto lottare contro i pregiudizi e il maschilismo per poter studiare ed entrare nei laboratori. Hanno rischiato di vedersi strappare le loro scoperte fondamentali, spesso attribuite ai soli colleghi uomini. Sono state capaci di caricarsi dell’impegno doppio della famiglia e della ricerca.


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