Le fatiche di Ercole

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Le fatiche di Ercole

Consigliato dagli ai anni

Jacopo Fo - Sergio Parini

Ercole è il primo supereroe della Storia. Da più di tremila anni si narrano le sue dodici avventure mozzafiato: credi che sia facile sconfiggere un drago con sette teste che sputano veleno? E inseguire per un anno l’animale più veloce del mondo o mettersi sulle spalle l’intero Universo? Ma la sua è anche la storia di un ragazzo che supera sfide all’apparenza impossibili esercitando intelligenza, dedizione, sincerità e coraggio. Tutte qualità necessarie ad affrontare la vita. Insomma, impara a diventare grande. La fatica più difficile. E la più bella.

Jacopo Fo

Sergio Parini


Sergio Parini è nato nel 1955 a Milano, dove vive. Prima di mettersi a scrivere ha fatto per un po’ l’organizzatore di concerti (uno solo, per la verità, ma buono: quello che ha lanciato gli Skiantos) e il rocchettaro (L’invasione degli Uomini Paprika). Con Jacopo Fo ha scritto ’68 C’era una volta la rivoluzione. Ha lavorato come giornalista per diverse testate, tra cui “Donna Moderna”, “Linus”, “Il Manifesto”, “Panorama”. Ha un bambino, Giorgio, per il quale adora inventare e rielaborare storie. Le fatiche di Ercole è una di queste. Jacopo Fo è nato a Roma nel 1955. Scrittore, attore, regista, attivista, a 18 anni ha cominciato a pubblicare vignette e fumetti su varie riviste underground. Nel 1978 è stato tra i fondatori del settimanale satirico “Il Male”. Autore di una quarantina di libri, tra saggi e romanzi, scrive e disegna per numerosi quotidiani e riviste, da “Cuore” a “Il Corriere della Sera”. Nel 1981 ha fondato in Umbria, dove vive e lavora, la Libera Università di Alcatraz, impegnata a diffondere la cultura della pace, dell’arte e dell’ecologia.

“Tanto tanto tempo fa, in Grecia, un paese famoso per gli dèi potentissimi, per le donne sagge e per i guerrieri coraggiosi, viveva un ragazzo di nome Ercole. Era figlio del re degli dèi, Zeus, e di una principessa greca, Alcmena, celebre per la sua bellezza. Ma Era, regina degli dèi e moglie di Zeus, era gelosa di Ercole, perché nato dall’amore tra suo marito e un’altra donna. Quando voleva, Era sapeva essere molto cattiva e crudele. Pensa che, quando Ercole era appena nato, lei scese dall’Olimpo, l’altissima montagna dove viveva con le altre divinità, e gli mise nella culla due enormi serpenti velenosi. Ma non aveva fatto i conti con quel bambino…”


UAO Universale d’Avventure e d’Osservazioni


Sergio Parini Le fatiche di Ercole disegni di Jacopo Fo

ISBN 978-88-6145-853-6 Prima edizione luglio 2015 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2020 2019 2018 2017 2016 2015

© 2015 Carlo Gallucci editore srl - Roma per il testo © 2015 Sergio Parini per le illustrazioni © 2015 Jacopo Fo galluccieditore.com

Il marchio FSC® garantisce che la carta di questo volume contiene cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su www.fsc.org e www.fsc-italia.it

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Sergio Parini

Le fatiche di Ercole disegni di Jacopo Fo


Ai tempi di Ercole le foreste erano piene di mostri e altre strane creature. Ma alcune erano molto gentili e non davano fastidio a nessuno.


Prologo

T

anto tanto tempo fa, in Grecia, un paese famoso per gli dèi potentissimi, per le donne sagge e per i guerrieri coraggiosi, viveva un ragazzo di nome Ercole. Era figlio del re degli dèi, Zeus, e di una principessa greca, Alcmena, celebre per la sua bellezza. Ma Era, regina degli dèi e moglie di Zeus, era gelosa di Ercole, perché nato dall’amore tra suo marito e un’altra donna. Quando voleva, Era sapeva essere molto cattiva e crudele. Pensa che, quando Ercole era appena nato, lei scese dall’Olimpo, l’altissima montagna dove viveva con le altre divinità, e gli mise nella culla due enormi serpenti velenosi. Ma non aveva fatto i conti con quel bambino. Ercole era troppo piccolo per rendersi conto del pericolo. Non sapeva ancora parlare, faceva solo nghé nghé, come tutti i neonati. Quanto a camminare, non se ne parlava proprio: a stento cominciava a gattonare. Ma sin da 5




piccolo aveva una forza straordinaria, dono di suo padre Zeus, e sapeva stringere le mani. Tanto bastò. Pensò che quelle bestiacce velenose fossero giocattoli. Ne prese uno in una mano e uno nell’altra e strinse, strinse, strinse. Strinse finché le due bestie non caddero nella culla, morte soffocate! Per un po’ Era, sconsolata, lo lasciò stare e il bambino crebbe ricevendo la migliore educazione possibile a quei tempi. La sua mamma e lo sposo di lei, Anfitrione, fecero venire da tutta la Grecia i maestri più bravi e famosi. Un centauro, mezzo uomo e mezzo cavallo, velocissimo e astuto, gli insegnò a cacciare. Anfitrione, imbattibile nelle corse con le bighe, lo rese abilissimo nella guida dei carri con i cavalli. Il nipote di Apollo, dio del Sole, fece di lui un bravissimo arciere. Altri gli insegnarono a combattere con la spada, la lancia e la clava. Altri ancora gli insegnarono la letteratura e la musica. Ricevette un’educazione magnifica. Intanto cresceva: divenne 8


grande, grosso e fortissimo, grazie anche a tutto l’esercizio fisico che gli avevano fatto fare i suoi maestri. Ma, anche se era forte, Ercole non era un bullo né un attaccabrighe. Era gentile per natura, però sapeva come reagire quando lo sfidavano o gli facevano un torto. Diceva sempre: «Io tratto gli altri come loro trattano me». E guai a trattarlo male! Se si infuriava, per chi l’aveva provocato non c’era scampo. Un bel giorno Ercole sposò una splendida principessa, Megara, e mise su famiglia. Ebbe tre figli ai quali voleva tanto bene e che, insieme a Megara, erano la sua gioia. A Ercole bastava guardare la sua sposa perché anche la più piovosa e buia delle giornate diventasse splendente come il sole d’estate. Insomma, era felice. Ma Era non poteva sopportare tutta quella felicità. La mandava in bestia. La dea era gelosa, perché Zeus, suo marito, era molto orgoglioso di quel figlio forte e possente: nell’Olimpo lo portava sempre a esempio. «Guardate Ercole: è ancora un ragazzo, ma saprebbe salire di corsa sull’Olimpo trascinando due buoi solo con la forza delle braccia… mica come i figli che ho avuto da Era, che stanno quassù, pigri e indolenti, a bere e sonnecchiare, guardando la Terra dal9


l’alto di una soffice nuvoletta! Sono solo viziati e noiosi!» Era voleva che Zeus avesse occhi e ammirazione solo per i figli avuti da lei, non per quell’insignificante creatura terrena, figlio di suo marito e di un’altra donna! “Come posso fare per rovinargli la vita e renderlo infelice per sempre?” si domandava tutto il giorno. Finché le venne un’idea. E nessuna idea avrebbe potuto essere più crudele. “Ho trovato!” disse tra sé, mentre una smorfia malvagia le compariva sul volto. “Con un incantesimo lo farò impazzire. Gli metterò nel vino una pozione magica che gli darà visioni e allucinazioni terribili: non capirà più nulla e, quando vedrà la sua famiglia, crederà di avere davanti degli animali feroci e li sterminerà”. Così fece. Non contenta, subito dopo la tragedia fece riacquistare a Ercole la ragione, in modo che potesse capire cosa era successo. Ercole per giorni e giorni non smise di piangere. «Che cosa ho fatto? Che cosa ho fatto?» ripeteva in continuazione. Come poteva rimediare a quel disastro? Decise di rivolgersi a suo padre, Zeus. «Quello che è successo è terribile» gli disse il padre. «Ma non temere: puoi ritrovare la pace e la serenità, puoi tornare a essere felice. Io sono il re degli dèi e posso tutto, anche render10


ti immortale come noi, e perfino ridarti la tua amata moglie e i tuoi adorati figli. Ma prima dovrai dimostrare di meritarlo. Dovrai essere forte e coraggioso, astuto e determinato. E superare prove molto difficili. Vai dal re di Tirinto, Euristeo. Lui ti assegnerà dodici fatiche. Superale tutte e ritroverai la felicità che hai perso». “Devo farcela, è la mia unica possibilità” pensò Ercole. “Non è facile, però. Quel tipo, Euristeo, è amico di Era, la mia arcinemica. Mi sottoporrà a prove pazzesche, impossibili da superare”. Sapeva però che non c’era altro modo per riavere la sua famiglia. Così partì per Tirinto.



Sergio Parini è nato nel 1955 a Milano, dove vive. Prima di mettersi a scrivere ha fatto per un po’ l’organizzatore di concerti (uno solo, per la verità, ma buono: quello che ha lanciato gli Skiantos) e il rocchettaro (L’invasione degli Uomini Paprika). Con Jacopo Fo ha scritto ’68 C’era una volta la rivoluzione. Ha lavorato come giornalista per diverse testate, tra cui “Donna Moderna”, “Linus”, “Il Manifesto”, “Panorama”. Ha un bambino, Giorgio, per il quale adora inventare e rielaborare storie. Le fatiche di Ercole è una di queste. Jacopo Fo è nato a Roma nel 1955. Scrittore, attore, regista, attivista, a 18 anni ha cominciato a pubblicare vignette e fumetti su varie riviste underground. Nel 1978 è stato tra i fondatori del settimanale satirico “Il Male”. Autore di una quarantina di libri, tra saggi e romanzi, scrive e disegna per numerosi quotidiani e riviste, da “Cuore” a “Il Corriere della Sera”. Nel 1981 ha fondato in Umbria, dove vive e lavora, la Libera Università di Alcatraz, impegnata a diffondere la cultura della pace, dell’arte e dell’ecologia.

“Tanto tanto tempo fa, in Grecia, un paese famoso per gli dèi potentissimi, per le donne sagge e per i guerrieri coraggiosi, viveva un ragazzo di nome Ercole. Era figlio del re degli dèi, Zeus, e di una principessa greca, Alcmena, celebre per la sua bellezza. Ma Era, regina degli dèi e moglie di Zeus, era gelosa di Ercole, perché nato dall’amore tra suo marito e un’altra donna. Quando voleva, Era sapeva essere molto cattiva e crudele. Pensa che, quando Ercole era appena nato, lei scese dall’Olimpo, l’altissima montagna dove viveva con le altre divinità, e gli mise nella culla due enormi serpenti velenosi. Ma non aveva fatto i conti con quel bambino…”


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Le fatiche di Ercole

Consigliato dagli ai anni

Jacopo Fo - Sergio Parini

Ercole è il primo supereroe della Storia. Da più di tremila anni si narrano le sue dodici avventure mozzafiato: credi che sia facile sconfiggere un drago con sette teste che sputano veleno? E inseguire per un anno l’animale più veloce del mondo o mettersi sulle spalle l’intero Universo? Ma la sua è anche la storia di un ragazzo che supera sfide all’apparenza impossibili esercitando intelligenza, dedizione, sincerità e coraggio. Tutte qualità necessarie ad affrontare la vita. Insomma, impara a diventare grande. La fatica più difficile. E la più bella.

Jacopo Fo

Sergio Parini


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