Come nascono le storie e i miti? Come si mescolano verità e Marco Polo. La prima volta che Marco ne parlò, il suo racconto fu davvero una piacevole evasione: lui e i suoi compagni erano chiusi in carcere! Il veneziano dettò le memorie a uno scrittore di nome Rustichello, che era in prigione con lui. Da allora, però, ci sono state infinite trascrizioni e a ogni passaggio qualche ignoto copista ha aggiunto, tolto e trasformato la storia secondo il proprio gusto o scopo. Le differenze tra le varie versioni si sono così moltiplicate e pian piano non è stato più possibile distinguere tra quanto ci fosse di vero e quanto
Michael J. Rosen Maria Cristina Pritelli
immaginazione? Un esempio straordinario è offerto dalle avventure di
vita del celebre viaggiatore a una giovane e curiosa visitatrice, desiderosa di poter diventare anche lei, un giorno, una narratrice di storie. Scrittore, illustratore, fotografo, filantropo, Michael J. Rosen è autore di oltre cento libri. Ama i cani e studia la natura con insaziabile curiosità dal suo osservatorio personale ai piedi dei monti Appalachi, negli Usa. Per saperne di più visita il sito fidosopher.com Traduzione di Federico Taibi
ISBN 978-88-9348-289-9
€ 18,00
Maria Cristina Pritelli è un’artista autodidatta che ora pubblica in mezzo mondo. Le sue tavole sono state più volte selezionate per la Mostra degli Illustratori della Bologna Children’s Book Fair. Vive a Gabicce Mare con il marito e i due figli.
STORIE DA Il Milione di Marco Polo
manoscritta delle avventure di Marco Polo, racconti alcuni episodi della
di Marco Polo testo di Michael J. Rosen - disegni di Maria Cristina Pritelli
di romanzato... In questo libro il processo si rinnova ancora una volta. Vi si immagina che uno scrivano, autore a sua volta di una copia
STORIE DA Il Milione
Valle oscura {Siberia} Venezia Mar Nero
lia
Mar
It a
pio
Turchia
Mongolia
C as
Grande Erminia {Armenia}
Pamir
Iran
Mar Mediterraneo Iraq
Cambaluc {Pechino}
Balascam {Provincia di Badakhshan, Afghanistan} Camandi {Fa- rya- b, Iran}
Cina
Cormos {Stretto di Hormuz}
Ma rR
Arabia Saudita
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Mar Arabico
Tibet
India
Sugni {Suzhou, Cina}
Laos
Myanmar
Vi
so
et na m Mar Cinese Meridionale Sri Lanka Africa
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Oceano Indiano
STORIE DA Il Milione di Marco Polo
testo di Michael J. Rosen - disegni di Maria Cristina Pritelli
traduzione di Federico Taibi
Michael J. Rosen Storie da Il Milione di Marco Polo disegni di Maria Cristina Pritelli traduzione di Federico Taibi ISBN 978-88-9348-289-9 Prima edizione italiana settembre 2017 Ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Anno 2021 2020 2019 2018 2017 © 2017 Carlo Gallucci editore srl - Roma Titolo dell’edizione originale: The Million Stories of Marco Polo © 2016 Creative Editions, un marchio di The Creative Company - Mankato, MN, Usa Testi © 2016 Michael J. Rosen Illustrazioni © 2016 Maria Cristina Pritelli Progettato in Usa. Stampato in Cina
g a l l u c c i e d i t o r e . c o m Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.
Prefazione
Marco Polo (1254-1324) nacque a Venezia in un’importante famiglia di mercanti. Quando era bambino, il padre e lo zio attraversarono il Medio Oriente e parte dell’Asia in cerca di nuove opportunità commerciali. All’età di 17 anni Marco partì con loro per un viaggio che, dopo tre anni e mezzo e novemila chilometri, lo condusse alla corte dell’Imperatore Kublai Khan. I suoi compagni avevano già incontrato il potente sovrano anni prima ed erano stati invitati a tornare. Marco conquistò presto il favore del Khan grazie al suo talento per le lingue e alle sue doti d’osservazione. L’Imperatore gli affidò dunque diverse missioni presso popoli remoti che lui stesso non aveva mai visto. Per 17 anni Marco intrattenne Kublai Khan con i resoconti dettagliati delle sue spedizioni. Col tempo, i celebri esploratori guadagnarono la fiducia del sovrano e divennero importanti funzionari di corte. I tre non avevano programmato di stare via tanto a lungo. Nel 1292, finalmente, ebbero l’occasione di tornare a casa, scortando in Persia una principessa mongola per il suo matrimonio. Arrivarono a Venezia dopo quasi tre anni, quando Marco ne aveva 41. In seguito, nel 1298, egli partecipò a una battaglia tra le repubbliche marinare di Venezia e Genova e fu fatto prigioniero. Nel corso dell’anno passato in carcere, dettò le proprie memorie di viaggio allo scrittore, e compagno di prigionia, Rustichello da Pisa. Visse poi fino al 1324, ma poco sappiamo dei suoi ultimi anni. Sebbene il manoscritto originale di Rustichello sia andato perduto, oggi esistono circa 150 versioni diverse delle storie di Marco Polo. Differiscono per lunghezza, stile e contenuto, secondo il gusto del mecenate o finanziatore che di volta in volta pagò per far trascrivere il testo a uno scrivano. Prima dell’invenzione della pressa tipografica intorno al 1440, i libri si producevano interamente a mano: gli amanuensi copiavano parola per parola, poi le pagine venivano cucite insieme. In seguito, via via che le avventure di Marco Polo si diffondevano in forma stampata, cominciarono a sorgere dubbi sulla loro autenticità e accuratezza. Alcuni sostenevano addirittura che il titolo dell’opera, Il Milione, si riferisse al numero di bugie che conteneva. Il libro che stai per leggere ruota intorno alla narrazione delle storie di Marco Polo: proprio quello a cui si dedicarono Rustichello e innumerevoli altri copisti e traduttori. Dopotutto, l’intera Storia non è che una raccolta di singole storie a cui abbiamo imparato a credere. E la più straordinaria di tutte è probabilmente proprio quella delle avventure di Marco Polo.
Che fortuna vivere a Venezia! Proprio nella mia calle abita un amanuense
che ha copiato in un libro le storie di Marco Polo. Vicende come quella degli elefanti che trasportarono gli alberi più alti del mondo al palazzo di Kublai Khan. Oh, ma io non sono che un copista, mia cara. E tu non sei che un’ascoltatrice – seppure la più entusiasta, devo ammetterlo – e le storie di Marco Polo si spingono lontano, ben oltre la nostra città.
Ma saranno tutte vere? Mio padre non ci crede. Lui dice: «Non si sono mai
visti elefanti trasportare alberi… per settimane!»
Eppure al Palazzo verde, là dove l’Imperatore trascorreva l’estate, Marco vide coi propri occhi alberi d’ogni sfumatura di verde, sempre adorni di foglie. Era stata una magia a portarli lì… o gli elefanti?
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PA L A Z ZO
V E R D E
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Gli elefanti! Eppure… alcune città che Marco Polo visitò per l’Imperatore
sembrano magiche. Magari sei tu che esageri nel raccontarmi le storie. Magari hai aggiunto qualche parola tua mentre copiavi il libro. No, mia curiosa e prediletta visitatrice; ciò che ho riportato su ogni pagina corrisponde in tutto e per tutto a quello che scrisse Rustichello ascoltando i racconti di Marco Polo insieme agli altri prigionieri.
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Note Notes
Pagine 8-9: scholars La maggiorsuggest parte degli studiosi ritiene che Marco Polo abbia suggerito a Rustichello, il suo embellish “ghostwriter”, 8–9: Most that Polo intended that his “ghostwriter,” Rustichello, would hisdistories in order abbellire le storie per renderle piùand avvincenti e appetibili to give them a more exciting popular feel. al pubblico.
10-1 1: Erminia, tra le montagne in cui dice che sia approdata Noè dopo diluviotouniversale, Marco 10–1 1: Nella WhileGrande in Greater Hermenia, among thesimountains where it isl’arca saiddiNoah’s arkilcame land after the flood, Polo Polo vide fontane di petrolio Sgorgava con unahe tale abbondanza – cosìfill riferì – che se ne sarebbe potuta caricare saw geysers of crude oil. greggio. It flowed so strongly, said, that it could a ship’s hold every day. People traveled from una navewide al giorno. La gente da ogni parte per Oltre cheas come combustibile, all’epocaon il petrolio far and to gather thearrivava fuel. At the time, thisraccoglierlo. oil was also used a salve to heal wounds camels.era usato anche come balsamo per curare le ferite dei cammelli. 12–13: Polo traveled twice across Hormos on his travels to and from Cathay, what Polo called northern China, 12-13: volte Cormos duranteKhan. i viaggiTraders di andata e di ritorno dalport Catai,inilships nomefilled con cui Marco Polo whichMarco was atPolo thatvisitò timedue controlled by Kublai arrived at this with silks, gold, indicava la Cina settentrionale, sottotoil September, dominio di Kublai Le navi che al porto erano cariche spices, and gemstones. But,all’epoca from June the Khan. unbearably hotarrivavano Flame Wind scorched all lifediin seta, oro, spezie e pietre preziose. Da giugno a settembre, però, soffiava un vento talmente torrido da bruciare ogni forma its path. di vita.
14–15: Scholars suggest that the spell of darkness under which the raiders rode into Camandi was likely a 14-15:dense Gli studiosi ritengono che created l’incantesimo delle tenebre di cui si servivano pergas, entrare Camandi very smoke from fires by naphtha, a flammable mixturei predoni of natural oil,acoal, and fosse peat.in realtà un fumo molto denso prodotto bruciando una miscela infiammabile di gas naturale, petrolio, carbone e torba. 18–19: The mountains of the Badakshan contained gems mined exclusively for the king, including lapis lazuli:
a rare Iblue with brassyerano veins. Thediking ensured preciousness by allowing only aper few stones— 18-19: montistone della mottled provincia di Balascam ricchi pietre prezioseits che venivano estratte esclusivamente il Re. Tra queste, il lapislazzuli, rara pietra azzurra con venature giallastre. Il Re ne preservava il valore distribuendo solo most bestowed as his una gifts—to leave his possession. pochissime gemme tra quelle in suo possesso, il più delle volte in forma di dono. 2 0–21: The Pamir Mountains of central Asia, nicknamed the “Roof of the World,” endure bitterly cold and exceptionally long Somedel ofPamir, the world’s largest centrale glaciersenest among their peaks. highl’inverno altitudes contain 20-21:winters. Nella regione situata nell’Asia soprannominata “il tetto delSuch mondo”, è assai rigidoless ed oxygen—a estremamente lungo. dei più grandi ghiacciai al mondo si annidano necessary factor in Alcuni combustion—and so fire cannot burn well. tra le sue vette. A quelle altitudini l’ossigeno – elemento essenziale per la combustione – è più rarefatto, perciò è molto difficile accendere un fuoco. 22–23: “Tartar” is a historical name for the Mongolian and Turkish peoples of central Asia who were ruled and moved
westward by the Khans. 22-23: “Tartari” è il nome con cui in passato venivano chiamate le popolazioni mongole e turche dell’Asia centrale che si spingevano verso Ovest sotto la guida dei Khan. 24–25: Chinese New Year coincides with the start of a new calendar year based on the moon’s cycles. The
15-day honors and and often includes fireworks, and 24-25: Il holiday Capodanno cineseancestors segna l’inizio di deities un nuovo anno basato sui cicliparades, lunari. I festeggiamenti, chefestive duranomeals. 15 giorni, One ancient of fireworks, sky lanterns fire balloons, made of paper walls on bamboo rendono onoreform agli antenati e alle divinità e spessoor prevedono parate,are fuochi d’artificio e banchetti. Sinadall’antichità, inoltre, èAtradizione costruire volanti conbecause una struttura di bambù e un rivestimento di frame. candle set inside lanterne heats the air and, warm air rises, causes the lantern carta. Unahigher candelaand posta all’interno to climb higher until riscalda it burnsl’aria to che, diventata più leggera di quella esterna, fa alzare volo la lanterna portandola sempre più in alto, finché questa non brucia riducendosi ash in in the sky. in cenere. 28–29: Cambulac was the capital of the Mongolian Empire and main residence
of its first ruler, Genghis Khan. Indeed, the city’sename translates as “City of the 28-29: Cambaluc era la capitale dell’Impero mongolo la residenza principale del suo primo Khan.” is located the significa center of China’s present capital, Beijing. sovrano,Cambulac Genghiz Khan. Il nome,at infatti, “città del Khan”. Cambaluc si trova al centro dell’odierna capitale cinese, Pechino. 32