Principi e principesse

Page 1



Baby UAO Universale d’Avventure e d’Osservazioni serie agile


Carlo Collodi Principi e principesse disegni di Giuliano Ferri ISBN 978-88-9348-164-9 Prima edizione aprile 2017 ristampa 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2021 2020 2019 2018 2017 © 2017 Carlo Gallucci editore srl - Roma I testi sono tratti dalla raccolta I racconti delle fate di Carlo Collodi, pubblicata per la prima volta da Gallucci nel 2013 con alcuni dei disegni presenti in questo volume.

galluccieditore.com

Il marchio FSC® garantisce che la carta di questo volume contiene cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su www.fsc.org e www.fsc-italia.it Il bilancio dell’anidride carbonica generata da questo libro è uguale a zero. Le emissioni di CO2 prodotte per la realizzazione del volume, infatti, sono state calcolate da NatureOffice e compensate con progetti di rimboschimento, realizzati anch’essi da NatureOffice e finanziati in proporzione dall’editore. NatureOffice è una società di consulenza che studia e sviluppa strategie sostenibili per la salvaguardia del clima su base volontaria. È attiva in Europa e nel Nord e Sud America. Per saperne di più visita il sito www.natureoffice.com Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.


Principi e principesse di Carlo Collodi

disegni di Giuliano Ferri



Il gatto con gli stivali

U

n mugnaio, venuto a morte, non lasciò altri beni ai suoi tre figliuoli che aveva, se non il suo mulino, il suo asino e il suo gatto. Così le divisioni furono presto fatte: né ci fu bisogno dell’avvocato e del notaro; i quali, com’è naturale, si sarebbero mangiata in un boccone tutt’intera la piccola eredità. Il maggiore ebbe il mulino; Il secondo, l’asino; E il minore dei fratelli ebbe solamente il gatto. Quest’ultimo non sapeva darsi pace, per essergli toccata una parte così meschina. «I miei fratelli» faceva egli a dire «potranno tirarsi avanti onestamente, menando vita in comune: ma quanto a me, quando avrò mangiato il mio gatto, e fattomi un manicotto


della sua pelle, bisognerà che mi rassegni a morir di fame». Il gatto, che sentiva questi discorsi, e faceva finta di non darsene per inteso, gli disse con viso serio e tranquillo: «Non vi date alla disperazione, padron mio! Voi non dovete far altro che trovarmi un sacco e farmi fare un paio di stivali per andare nel bosco; e dopo vi farò vedere che nella parte che vi è toccata, non siete stato trattato tanto male quanto forse credete». Sebbene il padrone del gatto non pigliasse queste parole per moneta contante, a ogni modo gli aveva visto fare tanti giuochi di destrezza nel prendere i topi, or col mettersi penzoloni, attaccato per i piedi, or col fare il morto, nascosto dentro la farina, che finì coll’aver qualche speranza di trovare in lui un po’ di aiuto nelle sue miserie. Appena il gatto ebbe ciò che voleva, s’infilò bravamente gli stivali, e mettendosi il sacco al collo, prese le corde colle zampe davanti e se ne andò in una conigliera, dove c’erano moltissimi conigli. 6


Pose dentro al sacco un po’ di crusca e della cicerbita: e sdraiandosi per terra come se fosse morto, aspettò che qualche giovine coniglio, ancora novizio dei chiapperelli del mondo, venisse a ficcarsi nel sacco per la gola di mangiare la roba che c’era dentro. Appena si fu sdraiato, ebbe subito la grazia. Eccoti un coniglio, giovane d’anni e di giudizio, che entrò dentro al sacco: e il bravo gatto, tirando subito la funicella, lo prese e l’uccise senza pietà né misericordia. Tutto glorioso della preda fatta andò dal Re, e chiese di parlargli. Lo fecero salire nei quartieri del Re, dove entrato che fu fece una gran riverenza al Re, e gli disse: «Ecco, Sire, un coniglio di conigliera che il signor marchese di Carabà» era il nome che gli era piaciuto di dare al suo padrone «mi ha incaricato di presentarvi da parte sua» «Di’ al tuo padrone» rispose il Re «che lo ringrazio e che mi ha fatto un vero regalo». 7


Finalmente il gatto arrivò a un bel castello, di cui era padrone un orco, il più ricco che si fosse mai veduto; perché tutte le terre, che il Re aveva attraversate, dipendevano da questo castello. Il gatto s’ingegnò di sapere chi era quest’uomo, e che cosa sapesse fare: e domandò di potergli parlare, dicendo che gli sarebbe parso sconvenienza passare così accosto al suo castello senza rendergli omaggio e riverenza. L’orco l’accolse con tutta quella cortesia che può avere un orco; e gli offrì da riposarsi. «Mi hanno assicurato» disse il gatto «che voi avete la virtù di potervi cambiare in ogni specie d’animali; e che vi potete, per dirne una, trasformare in leone e in elefante» «Verissimo!» rispose l’orco bruscamente «e per darvene una prova, mi vedrete diventare un leone». Il gatto fu così spaventato dal vedersi dinanzi agli occhi un leone, che s’arrampicò subito su per le grondaie, ma non


senza fatica e pericolo, a cagione dei suoi stivali, che non erano buoni a nulla per camminare sulle grondaie de’ tetti. Di lì a poco, quando il gatto si avvide che l’orco aveva ripresa la sua forma di prima, calò a basso e confessò di avere avuto una gran paura. «Mi hanno per di più assicurato» disse il gatto «ma questa mi par troppo grossa e non la posso bere, che voi avete anche la virtù di prendere la forma dei più piccoli animali; come sarebbe a dire, di cambiarvi, per esempio, in un topo o in una talpa: ma anche queste son cose, lasciate che ve lo ripeta, che mi paiono sogni dell’altro mondo!» «Sogni?» disse l’orco «Ora vi farò veder io!…» E nel dir così, si cangiò in sorcio, e si messe a correre per la stanza. Ma il gatto, lesto come un baleno, gli s’avventò addosso e lo mangiò. Intanto il Re che, passando da quella parte, vide il bel castello dell’orco, volle entrarvi. Il gatto, che sentì il rumore della carrozza che passava sul ponte-levatoio del castello, corse incontro al Re e gli disse: 13



Indice

Il gatto con gli stivali

5

Cappuccetto Rosso

16

Le fate

21

La Bella dai capelli d’oro

27


Nella collana Baby UAO: Alex T. Smith Pablo va in città Carlo Collodi I racconti delle fate Alex T. Smith Pablo in vacanza Luciano Cattaneo, Luca Olivieri Il Generale e i Fratellini d’Italia Giuseppe Lisciani La filastrocca non si tocca! Alex T. Smith Pablo al circo Giuseppe Lisciani Le notevoli avventure di un Pinguino…

(seconda edizione)

Pierre Riches Pietro (seconda edizione) Edoardo Erba Una Topolino alla Mille Miglia

(seconda edizione)

Bruno Tognolini Rime del fare e non fare Bruno Tognolini Rime di fiaba e realtà Cecco Mariniello Il cane Lancillotto

(seconda edizione)

Christoper Morgan Pirati in autobus

(seconda edizione)

Massimo Carlotto Il mistero dei bisonti scomparsi

(terza edizione)

Bruno Tognolini Le filastrocche della Melevisione

(seconda edizione)

Marcello Argilli 23 novelle moderne di Marcello Argilli Cecco Mariniello Le storie del gatto Medardo Filiberto Scarpelli Il gatto Felics e le sue sette vite Ermanno Detti I viaggi curiosi di Nico e Mina Roberto Piumini Omi e Cic Carlo Collodi Principi e principesse


Roberto Piumini

Cecco Mariniello

OMI E CIC

IL CANE LANCILLOTTO

disegni di Antonella Abbatiello 64 pagg. a colori ISBN 978-88-9348-152-6 euro 9,90

disegni dell’autore 96 pagg. a colori ISBN 978-88-6145-793-5 euro 9,90

Cic, un folletto dai capelli rossi e blu, incontra nel bosco un animaletto morbido e candido, di nome Omi. I due diventano presto inseparabili, ma nell’ombra trama lo gnomo Granfras, cattivo e invidioso della loro amicizia… “Lancillotto e Ginevra, amore e avventura. Però, niente confusioni. Lei ha otto anni ed è la figlia del Governatore; lui, tenero e affettuoso cucciolo, l’inseparabile compagno di coccole e di giochi. È il bosco a separarli: dalle sue incursioni Lancillotto torna ogni giorno sporco e puzzolente” Rossana Sisti, Popotus


Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Longo spa (Bolzano) nel mese di aprile 2017




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.