Sarò una stella. L’incredibile pirouette

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Universale d’Avventure e d’Osservazioni

Sarò una stella

Si ringraziano per il prezioso aiuto:

Élisabeth Platel, direttrice della Scuola di ballo dell’Opéra di Parigi

Adeline Geslain, assistente alla direzione della Scuola di ballo dell’Opéra di Parigi

Anne-Sophie Bach, responsabile dello sviluppo commerciale dell’Opéra di Parigi

e, sempre, Ada d’Adamo, ballerina, scrittrice, editor insostituibile

Elizabeth Barféty

Sarò una stella. L’incredibile pirouette

disegni di Magalie Foutrier

traduzione dal francese di Camilla Diez

della stessa serie:

Amiche e rivali

Perfetta… o quasi

Sfide in famiglia

Piccola ribelle

La più timida spicca il volo

A tutti i costi

ISBN 979-12-221-0671-7

La tournée in Giappone

Prima, o niente!

Intrigo all’Opéra

La nuova arrivata

L’inchino

Un passo di lato

Prima edizione italiana settembre 2024

ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2028 2027 2026 2025 2024

© 2024 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Titolo dell’edizione originale francese:

20, allée de la Danse. Grand écart

© 2020 Éditions Nathan, Sejer - Parigi, Francia

Gallucci e il logo sono marchi registrati

Se non riesci a procurarti un nostro titolo in libreria, ordinalo su:

galluccieditore.com

Il sogno americano

Sotto i riflettori

La festa della scuola

Un incontro inatteso

Il marchio FSC® garantisce che questo volume è realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile e da altre fonti controllate, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su https://ic.fsc.org/en e https://it.fsc.org/it-it

Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.

Sarò una stella

L’incredibile pirouette

Elizabeth Barféty

disegni di Magalie Foutrier traduzione dal francese di Camilla Diez

Sofia si ferma un istante davanti alla porta dell’appartamento. Sente le voci dall’altro lato. I suoi amici saranno già arrivati tutti. Non sa perché, ma ha sempre un momento di esitazione prima di suonare a casa di qualcuno. Un rimasuglio di timidezza, probabilmente. “Non essere stupida” si incoraggia premendo il campanello. “Passerai una bella serata con la banda, niente di più semplice”.

La banda è il soprannome del suo gruppetto di amici. Sono sei, quattro ragazze e due ragazzi, tutti allievi in quinta divisione, cioè al secondo anno, alla Scuola di ballo dell’Opéra di Parigi.

È lì che si sono conosciuti, ed è anche lì che vivono per la maggior parte del tempo, nell’internato. Stasera però il pigiama party si svolge nella casa parigina di Niky. I genitori sono partiti per il fine settimana e Franz, il fratello maggiore, ha il compito di sorvegliarli. Ha promesso discrezione.

All’improvviso la porta si apre e compare Niky. «Ciao, Sofia!» esclama allegramente. «Mancavi solo tu! Vieni!»

Le fa cenno di seguirla in un lungo corridoio.

Quando entra in camera di Niky, l’italiana è accolta da un concerto di esclamazioni.

«Ciao, bella!» dice Maina.

La giovane martinicana sfoggia il suo eterno sorriso. Sofia non conosce persona più gentile di lei.

«Ti eri persa per strada?» la prende in giro Jamal mentre lei posa la sacca in un angolo accanto a quelle degli altri.

Il brunetto adora fare battute. All’inizio, quando erano dirette a lei, Sofia si sentiva a disagio o ci rimaneva male. Ma oggi sa che Jamal ha un cuore d’oro.

«Mi dispiace per il ritardo» risponde mentre si siede sul tappeto, tra Zoe e Constance.

La prima, una ragazzina minuta con i capelli rossi, è famosa per la sua grinta

e il suo senso dell’umorismo. La seconda, alta e mora, è soprannominata “Miss Perfetta” perché vuole sempre eccellere in tutto.

«Non farti intimidire» interviene quest’ultima. «Jamal fa tanto lo splendido ma è arrivato tre minuti fa…»

«Ehi, ma che fai, la spia?» protesta l’amico.

«Hai cominciato tu» osserva Niky, beffardo.

«Basta adesso, concentriamoci sulle cose importanti!» esclama Zoe alzando la voce per coprire quelle degli amici.

«Vuoi dire accogliere Sofia e chiederle come va, giusto?» dice Maina.

«No! Cioè, sì… Sofia, stai bene?»

Sofia annuisce, divertita dal nervosismo di Zoe.

«Bene!» riprende subito quest’ultima. «Allora dichiaro aperta la sessione straordinaria di obbligo o verità!»

È una tradizione della banda, adottata poco dopo il loro ingresso nella Scuola. Ogni settimana, generalmente il giovedì sera, i sei topolini1 si riuniscono per giocare. Quell’attività aiuta a far calare la pressione delle loro giornate, molto impegnative. Ridono per le penitenze che si inventano, una più folle dell’altra. Spesso è anche l’occasione per avere delle conversazioni intime: confessano i propri sentimenti, si sostengono… «Visto che siamo a casa mia, comincio io» decide Niky. «Constance, scelgo te!

Obbligo o verità?»

1 I piccoli allievi della Scuola di ballo dell’Opéra di Parigi vengono chiamati affettuosamente petits rats, “topolini”.

La brunetta abbozza un mezzo sorriso, poi risponde:

«Verità…»

«Oh no! Non puoi scegliere sempre la stessa cosa!» dichiara Jamal.

«Sì, sono sicura che è vietato dal regolamento!» aggiunge Zoe.

«Perché, esiste un regolamento di obbligo o verità?» chiede Constance. «E che altro? Una federazione? Una prova alle Olimpiadi?»

«Ah ah!» risponde Zoe incrociando le braccia. «Sai benissimo cosa vogliamo dire. Non si fa così!»

«Diamoci una calmata» dice Maina alla rossa, che finisce per annuire.

Poi la giovane martinicana riassume il sentimento generale chiedendo a Constance:

«Sicura di non voler cambiare?»

«Assolutamente» afferma la brunetta. Sofia lancia un’occhiata ammirata all’amica. Quanto le piacerebbe essere capace di resistere alla pressione degli altri in quel modo!

«Constance» interroga Niky con voce solenne. «Sei già stata… innamorata?»

“Mi chiedo come mi sentirei al suo posto” pensa Sofia. A lei andrebbe di parlare di Fabio, il suo innamorato di quando era piccola? Forse no…

Eppure, per quanto Constance sia leggermente arrossita, non si sottrae alla domanda.

«No, mai» risponde. «E spero che mi succeda il più tardi possibile» aggiunge. «Preferisco concentrarmi sulla danza»

«Eccola qui, la nostra Miss Perfetta!»

esclama Jamal. «Su, ora tocca a te. A chi fai la domanda?»

«A te, furbacchione» ribatte Constance di getto. «Obbligo o verità?»

Fedele alle proprie preferenze, il ragazzo sceglie l’obbligo. Senza esitare un istante, l’amica gli lancia una sfida: ballare… sulle mani!

Jamal accetta, sicuro di sé. Hop! In un batter d’ali eccolo in equilibrio. Passa rapidamente da una mano all’altra

senza cadere. Poi tende il braccio destro per mimare una gamba che si alza… e si schianta con la faccia sulla moquette!

Le sue risate si mescolano a quelle degli amici.

«Approvato!» dichiara Constance quando riprende fiato.

Jamal, ancora sdraiato a terra, allarga le braccia per salutare il pubblico e poi indica la sua vittima: toccherà a Zoe!

Anche la rossa sceglie un obbligo, senza immaginare che Jamal ha in serbo una sorpresa per lei. Il ragazzo tira fuori dalla sacca una bottiglia piena di un liquido dal colore scuro, molto poco appetitoso, e ordina alla ballerina di berne un bicchiere.

Zoe guarda con aria disgustata e poi

esclama gridando:

«Quest’uomo vuole avvelenarmi, salvatemi! Non potete lasciarmi in questa situazione tragica, sono una povera ragazza indifesa!»

Quelle ultime parole fanno scoppiare a ridere Sofia. “Indifesa” è l’ultima definizione che attribuirebbe all’amica!

«E va bene, va bene» sospira Zoe. «Ma almeno dimmi cos’è».

Jamal scuote la testa.

«Dopo».

Con una sfilza di smorfie e facce buffe, Zoe manda giù un bicchiere della misteriosa bevanda. Quando ha bevuto

tutto, constata:

«Ehi, non è mica male questa roba!»

«È succo di prugna, pensa un po’» annuncia fiero Jamal.

Zoe si strofina le mani guardando Sofia. Ha scelto la sua interlocutrice.

«Niente di orribile, per favore!» supplica la giovane ballerina. «Ma tanto opto per verità»

«Ottimo» ribatte Zoe. «Allora dimmi, chi è la persona che preferisci nella banda?»

«Non posso rispondere» geme Sofia in preda al panico. «Voglio bene a tutti voi allo stesso modo!»

Mentre gli altri sorridono, inteneriti da quella dichiarazione, Zoe protesta:

«Eh no, troppo facile! Sei obbligata a scegliere» insiste. «Voglio un solo nome, altrimenti non approvo».

Sofia inghiotte la saliva. La stanno guardando tutti. Si sente a disagio. Vorrebbe rifiutare, dire che è ingiusto. Ma non le esce di bocca nemmeno una parola. Alza le spalle.

«Penitenza!» esclama Zoe. «Ci farai un’imitazione del gorilla… lunedì a mezzogiorno, a mensa»

«Non si possono dare penitenze posticipate» ricorda Maina.

«Oh ma insomma, decidetevi!» si in-

nervosisce Zoe. «Ci sono le regole solo quando vi pare!»

«Però anche tu esageri» osserva Niky.

«Perché scegli sempre penitenze difficili?»

«E poi lo sai che a Sofia queste cose non piacciono» aggiunge Constance.

Sofia si sente sempre peggio. Innanzitutto per quella penitenza orribile. E adesso i suoi amici stanno anche per litigare… Vorrebbe soltanto sparire.

«Lasciate che sia Sofia a decidere se farla o meno» interviene Jamal.

Ancora una volta, tutti i topolini osservano la giovane italiana. Per darci un taglio, quest’ultima mormora:

«Va bene, lo farò…»

«Oh, benissimo! Perfetto!» dichiara Zoe soddisfatta.

«Ora… è il momento ideale per passare al prossimo punto all’ordine del giorno» annuncia Niky. «Pizza davanti a un film horror!»

In men che non si dica la banda corre a sedersi sull’immenso divano del salotto, di fronte a uno schermo altrettanto immenso: il videoproiettore sta già facendo sfilare degli angosciantissimi titoli di testa.

Come gli altri, Sofia prende un trancio di pizza ai quattro formaggi. Tuttavia, non è nelle condizioni di godersi il film. Ha un nodo in gola. Tutto quello che avrebbe voluto dire è rimasto incastrato lì dentro. Ecco cosa avrebbe voluto rispondere a Zoe: “Non è colpa mia se mi hai fatto una domanda che non ha una risposta, non vedo proprio perché

dovrei subire una penitenza per questo. Devi farmi un’altra domanda”. O ancora: “No, non mi renderò ridicola davanti a tutta la Scuola solo per farti ridere”. O anche meglio: “Non lo trovo divertente. Sai bene che mi metterebbe a disagio e che mi sentirei malissimo. Quando si è amici, secondo me, non bisogna far soffrire l’altra persona”.

Se soltanto fosse capace di pronunciare quelle frasi ad alta voce! Di affermarsi di fronte a Zoe. Di dirle il fatto suo!

Più ripensa alla conversazione, più le vengono delle idee. E più le sue risposte sono violente. “Anche se nessuno ti dice mai di no, non significa che hai ragione!”, “Sai come si chiamano quelli che amano far soffrire gli altri? Sadici. Ecco cosa sei, Zoe!”

Sofia si rende conto che le fanno male i denti, a forza di serrare la mandibola. Non appena finito il film, la banda si sposta in camera di Niky. Il biondino ha tirato fuori il letto estraibile e ha aggiunto quattro materassi per terra. Ovviamente tutti continuano a chiacchierare anche dopo aver spento la luce. A poco a poco, però, i topolini si addormentano.

Sofia invece resta sveglia un po’ più a lungo, alternando rabbia e angoscia. Finalmente, verso l’una, finisce per trovare il sonno…

Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotolito spa (Pioltello, MI) nel mese di agosto 2024

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