Alla mia maestra di prima elementare, la signora Pech, che mi ha permesso di scrivere con la sinistra. MP
Michel Piquemal Siamo mancini… che forza! disegni di Jacques Azam traduzione di Alessandro Marcigliano ISBN 978-88-6145-615-0 © 2013 Carlo Gallucci editore srl – Roma Prima edizione italiana ottobre 2013 ristampa 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2017 2016 2015 2014 2013 L’editore ringrazia il Dr. Dario Salmaso dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Padova per la preziosa collaborazione.
g a l l u c c i e d i t o r e . c o m © 2012 Editions De La Martinière Jeunesse, un marchio di La Martinière Groupe, Paris Titolo dell’edizione originale francese: Je suis gaucher... et alors? Ideazione e progetto grafico di Maryse Guittet Stampato in Spagna
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Introduzione Questo libro si rivolge in particolare ai bambini e agli adolescenti mancini. I genitori e gli insegnanti vi troveranno certamente molte informazioni per capire meglio i propri figli o i propri allievi mancini. E di sicuro tutti i destrimani vi troveranno materia per una migliore comprensione dei problemi che riguardano la lateralità… Ho voluto tuttavia rivolgermi soprattutto ai bambini e ai ragazzi mancini, perché è a loro che vorrei evitare tutte le difficoltà e le preoccupazioni che io stesso ho vissuto e che ancora rovinano la vita di tanti bambini. Questo è, infatti, il libro che avrei voluto leggere durante l’infanzia, perché mi spiegasse e mi guidasse serenamente nella mia vita di mancino. Oggi la nostra società e la nostra scuola fanno finta che non ci sia alcun problema. Riconoscono che la vita dei mancini è stata, in passato, piena di ostacoli, che i mancini venivano corretti e che a volte gli veniva persino legata la mano dietro la schiena… «Ma» dicono «è acqua passata, erano altri tempi… Oggi tutto va benissimo. I mancini non vengono più rieducati. Quindi non vale più la pena di parlarne. Circolare, non c’è nulla da vedere…» Non è così semplice! Il bambino mancino deve rendersi conto di vivere in un mondo pensato per i destrimani, al quale deve adattarsi. Moltissimi atti della vita quotidiana gli creeranno difficoltà. Deve saperlo. Altrimenti rischierà spesso di sentirsi un fallito e di sottovalutarsi. Perché essere mancini
non è solo, come si vorrebbe far credere, scrivere con la sinistra. La questione è ben più complessa. Questo libro è stato scritto per svelarne tutti gli aspetti, che riguardano un’organizzazione diversa del cervello nella sua lateralità. Perciò ho organizzato il libro in modo da rispondere a tutte le domande che un mancino ha il diritto di porsi, da quelle più “elementari” a quelle più scientifiche. L’ho voluto anche ricco di vignette umoristiche, per sdrammatizzare e attenuare la serietà dell’argomento. Perché, se esiste una differenza, lo scopo è viverla in modo sereno e pienamente consapevole. Oserei dire “con allegria”! «To’, ma sei mancino?!» ci dicono spesso con l’aria un po’ stupita, preoccupata o condiscendente. Ecco perché ho voluto rispondere con orgoglio in nome di tutti i miei compagni di mancinismo. «Sono mancino… e allora? Parliamone! Spieghiamo! Cerchiamo di capire cosa significa, e non accontentiamoci dello stereotipo “bambino piuttosto maldestro che scrive male, con la mano sinistra”!» I mancini sono certo una minoranza, è legittimo che si debbano adattare a un mondo concepito nella sua lateralità per la maggioranza. Ma parliamo di una minoranza di circa un miliardo di persone, che merita comunque una certa considerazione. Fin dalla preistoria, i mancini sono sempre esistiti e hanno apportato alla collettività un proprio specifico modo di pensare e di capire. Senza di loro, ne sono convinto, l’umanità non sarebbe quella che è! Michel Piquemal