Tutto sulla moda

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erika Stalder : disegni di alessandra scandella

tutto sulla

moda Guida rapida per ragazze ai vestiti e al vestire

LE STORIE DI OLTRE TRECENTO ABITI E ACCESSORI Come sono e come indossarli : Le epoche che li hanno ispirati Gli stilisti che li hanno creati : Le donne che li hanno resi celebri


Vuoi sapere com’è nata la minigonna? Scoprire quanto persino le uniformi militari abbiano influenzato lo stile femminile? Imparare come si ottengono le strisce di colore più chiare nei jeans consumati? Con centinaia di curiosità sugli stilisti e sulle icone del fashion, e oltre 300 illustrazioni, Tutto sulla moda offre una panoramica completa su abbigliamento, intimo e accessori. In pratica un corso accelerato per imparare a vestirsi nel modo giusto al momento giusto. E diventare anche un’esperta di storia della moda.




TUTTO SULLA MODA

Guida rapida per ragazze ai vestiti e al vestire

ERIKA STALDER : DISEGNI DI ALESSANDRA SCANDELLA


Erika Stalder Tutto sulla moda disegni di Alessandra Scandella traduzione di Elena Battista Libro elettronico formato pdf ISBN 978-88-6145-356-2 Prima edizione elettronica nella collana EGAL: novembre 2011 Prima edizione cartacea nella collana illustrati: novembre 2011 © 2011 Carlo Gallucci editore srl – Roma è un libro della sezione EGAL per l’editoria elettronica Fashion 101 Il testo è stato pubblicato per la prima volta in lingua inglese da Zest Books, un marchio Orange Avenue Publishing testo di Erika Stalder © 2008, Zest Books, San Francisco, CA Pubblicato in collaborazione con Rights People, London

www.galluccieditore.com

Questo libro elettronico (ebook) contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato, trasmesso in pubblico o utilizzato in alcun altro modo, fatta eccezione di quanto è stato specificatamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione del diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941 e successive modifiche. Questo libro elettronico (ebook) non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.


INDICE INTRODUZIONE 05 ABITI E GONNE 06 Dal grembiulino per la scuola all’abito da sera SUPERACCESSORIATA!

GIOIELLI 28 MAGLIE, CAMICIE E CAPISPALLA 32 Oltre la camicetta e la felpa col cappuccio SUPERACCESSORIATA!

CAPPELLI 54 PANTALONI E PANTALONCINI 58 Per gioco e per passione SUPERACCESSORIATA!

CINTURE 78 SCARPE 82 Le migliori amiche di una ragazza SUPERACCESSORIATA!

BORSE 102 INTIMO 106 La bellezza nascosta


Grazie a: Jeff Baumgardner, Beth Kita, Diane Kwan, Rob Larsen, Melissa Miller, Eleni Nicholas, Daniel Draves Parker, Steven Pavlopoulos, Maple Porter, Pennie Rossini, Rachel Shaw, Rebecca Smith Hurd, Biblioteca FIDM (San Francisco), Museo Bata delle calzature (Toronto), Museo della borsa (Amsterdam), Museo del canottaggio (Henley-on-Thames) Erika


INTRODUZIONE I vestiti rappresentano una parte essenziale della nostra vita. Ogni anno passiamo ore e ore a fare shopping e a decidere cosa metterci, ma ci fermiamo mai a pensare a quello che indossiamo? Come si chiama il modello di camicia che porti di solito? Chi ha inventato i tuoi jeans preferiti? E chi ha reso celebre il baby-doll che usi come camicia da notte? In genere quando apriamo l’armadio vediamo solo dei vestiti, e non conosciamo le tante storie che si celano dietro a ogni stile: questo libro le racconta dal principio alla fine. Tutto sulla moda ti svelerà com’è nata la minigonna; quanto le uniformi militari e le ristrettezze in tempo di guerra abbiano influenzato lo stile addirittura più di icone come Audrey Hepburn o Madonna; e perfino come si ottiene la “baffatura”, cioè le strisce di colore più chiare nei jeans “consumati”. Sei un’audace modaiola che ama sfoggiare hot-pants vertiginosi? Qui scoprirai chi ha avuto la faccia tosta di inventarli e a quali lavoratrici toccò indossarli come uniforme (e no, non erano affatto ballerine di lap-dance). Oppure è la prima volta che ti avvicini al seducente mondo della moda: e allora i tanti consigli di stile di questo libro di aiuteranno a evitare i tranelli più comuni, come la temibile MCV (l’imperdonabile “mutanda che si vede”). Tutto sulla moda offre finalmente una panoramica completa su intimo, abbigliamento e decine di accessori: un corso accelerato per imparare a vestirsi nel modo giusto al momento giusto, diventando anche un’esperta di storia della moda.

5 Introduzione


1. ABITI E GONNE Dal grembiulino per la scuola all’abito da sera Non più tardi di ottant’anni fa le donne indossavano tutti i giorni solo vestiti o gonne. Ci crederesti mai? Ovviamente le nostre nonne non avevano scelta: all’epoca in molti paesi non avevano neppure il diritto di voto, figuriamoci se potevano aspirare al modello di eleganza androgina che ha reso celebre Marlene Dietrich. Ma con l’affermarsi delle libertà individuali, e di un modello di vita più attivo anche per le donne, arrivarono nuovi tipi di abbigliamento e l’abito, da sorta di uniforme strizzata in un corsetto, si trasformò in strumento di forza femminile, che le ragazze indossavano e indossano ancora quando vogliono sfoggiare linee e maniere da vera signora. Pensa agli abitini svasati di Jacqueline Kennedy durante la campagna elettorale del marito, al vestito aderente con una vertiginosa scollatura sulla schiena che indossava Marilyn Monroe quando scandalizzò il mondo cantando “buon compleanno” a John Fitzgerald Kennedy, o all’abito di Versace vagamente bondage sfoggiato da Elizabeth Hurley alla prima del film Quattro matrimoni e un funerale. Anche i vestiti e le gonne dallo stile più semplice riescono a essere immortali: basta guardare gli abiti vintage che le star portano nelle grandi occasioni, come quello bianco e nero di Valentino scelto da Julia Roberts per ritirare il premio Oscar. Per non parlare dell’ammiccante minigonna, sulla cresta dell’onda sin dal suo esordio, e dell’abito da ballo: a prima vista un po’ datato (qual è l’ultima volta che hai indossato una crinolina sotto a un abito lungo fino a terra?), trova però una sua versione moderna nell’abito elegante per le feste di laurea o per i diciotto anni. Molte delle pietre miliari della vita sociale di una ragazza – prima comunione, cresima, diciotto anni, maturità, laurea, matrimonio – sono sottolineate da un abito particolare: attraversare un salone con il vestito o la gonna perfetta ci fa sentire la regina della festa (e questo, diciamolo, ci piace da morire).


ELASTAN : Fibra sintetica leggera, elastica e resistente ottenuta dal poliuretano.

Glossario del capitolo AFFUSOLATO : Che si restringe a un’estremità. CORPETTO : Parte dell’abito che va dalle spalle al girovita. PINCE : Piegolina a forma di V ricavata all’interno di un capo di abbigliamento perché risulti più accostato al corpo. Negli abiti, le pince sono spesso realizzate sul corpetto, vicino allo scavo delle braccia. PUNTO SMOCK : Serie di piegoline nella stoffa. SCOLLATURA : Scollo profondo. TAGLIO IN SBIECO : Il taglio che attraversa la trama del tessuto secondo una linea diagonale che ha un’inclinazione di 45 gradi. Per gli abiti a sottoveste si usa spesso lo sbieco: è un tipo di taglio che valorizza la figura, perché permette alla stoffa di cadere con grazia, evitando che si arricci o si arrampichi sul corpo. VITA BASSA : Girovita più basso del normale. VITA STILE IMPERO : Girovita più alto del normale, che inizia subito sotto al seno. VITA STRETTA : Girovita sciancrato, in genere ottenuto con una cintura.

Glossario dei tessuti per abiti

GEORGETTE : Tessuto di crêpe (o crespo) dalla tipica superficie spiegazzata, ottenuto mescolando fibre di poliestere trasparente e seta. JERSEY : Tessuto lavorato a maglia, molto elastico, ottenuto da fibre di lana, seta, cotone o rayon. Prodotto originariamente sull’isola di Jersey, nel Canale della Manica, era utilizzato per realizzare gli abiti indossati dai pescatori. È un tessuto noto per la sua resistenza alle pieghe, si indossa con facilità ed è ideale in viaggio. LYCRA : Marchio registrato della DuPont per la sua versione dell’elastan. MICROFIBRA : Tessuto leggero e morbido ottenuto con un filato sottilissimo di poliestere. ORGANZA : Tessuto trasparente e privo di cimosa ottenuto da seta, nylon, rayon o poliestere. Simile allo chiffon, ma più consistente e frusciante. RASO DUCHESSE : A differenza del raso scivoloso usato per le lenzuola e gli abiti eleganti, questo tipo di raso è piuttosto rigido e mantiene facilmente la forma che gli viene data. Come il taffetà, si ricava dalla seta. RAYON : Morbida seta artificiale ottenuta dalla cellulosa. Il rayon fu utilizzato per la prima volta per le calze di “seta”, lanciate nel 1912. SETA : Tessuto molto morbido ottenuto dalla fibra prodotta dalle larve di un insetto.

BROCCATO : Stoffa di seta pesante ricamata con fili dorati o argentati. CHIFFON : Tessuto leggero e trasparente ottenuto con seta, rayon o lana. COTONE : Tessuto ottenuto dalle fibre naturali della pianta del cotone.

TAFFETÀ : Tessuto liscio e lucente ottenuto dalla seta. Entrambi i lati sono lucidi, hanno lo stesso colore e la stessa trama. Lo stile di tessitura è molto sottile e simile a quello dello chiffon, ma il taffetà tiene la piega. Viene spesso utilizzato per gli abiti a palloncino.

7 Abiti e gonne


COME: La caratteristica geniale dell’abitino nero è che si può indossare in qualsiasi occasione: il massimo dell’eleganza, con tacchi alti e gioielli importanti per andare a teatro, o molto più casual, con un cardigan e un paio di ballerine, per una cena dalla nonna. Se ti puoi permettere un solo abitino nero, sarà meglio evitare di averne uno di pizzo estremo o aderente come una seconda pelle; scegli invece una linea semplice e versatile che vada bene per ogni occasione.

ABITI Abitino nero CHI: Betty Boop, il personaggio dei cartoni animati, fu tra le prime ad adottarne la filosofia, ma il più celebre degli abitini neri rimane quello indossato da Holly Golightly/Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany (1961).

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QUANDO: Coco Chanel ne coniò il nome nel 1926, lanciando la sua versione: accollato, maniche lunghe, orlo al ginocchio. La rivista “Vogue” lo paragonò al modello T della Ford (avevano in comune il colore, l’eleganza e il fatto che fossero quasi alla portata di tutti) ma l’abito ha certamente surclassato in longevità l’auto, uscita nel 1908. Anche se la scelta del nero fu considerata uno scandalo – a quell’epoca era esclusivamente il colore del lutto – lanciò uno stile che si rivelò la soluzione perfetta da indossare tranquillamente fino all’ora del cocktail, per trasformarsi poi in abito da sera con la semplice aggiunta di uno scialle o di un soprabito. Una soluzione di grande semplicità che le donne sposano ancora oggi, e che permette di andare dal lavoro all’aperitivo e poi a cena senza dover passare da casa per cambiarsi.

COSA: L’anima più profonda dell’abitino nero è la semplicità, linee essenziali capaci di mettere in evidenza i punti forti di chi lo indossa. Le ragazze dalle curve più morbide lo sceglieranno con una scollatura a cuore, quelle con le gambe lunghe da modella privilegeranno invece una gonna più corta.

Gonnelle al rialzo : Che c’entra l’orlo dei vestiti con il mercato azionario? A sentire alcuni ricercatori c’entra eccome: sulla base di certi studi sembra che più si accorciano le gonne più aumentano i rendimenti azionari, mentre quando gli orli scendono, cala anche la Borsa. Chi crede nell’“indicatore dell’orlo”, anche detto “teorema della gonna”, indica come prova il boom degli anni Venti e Sessanta. Chi non ci

Abito a canottiera CHI: A renderlo celebre è stata sicuramente Julia Roberts, nel ruolo della prostituta in Pretty Woman… una prostituta deliziosa e arguta, però, che ha fatto entrare nella storia del cinema l’abito a canottiera che indossa nelle prime scene del film.

crede, sostiene si tratti di pure coincidenze.

8 Tutto sulla moda


Abito a canottiera

COSA: Abito che segue la linea di una semplice canotta, con l’orlo che prosegue e si allunga oltre il punto vita. Di solito realizzato in tessuti fascianti, come il cotone misto all’elastam, può essere corto e supersexy oppure più lungo ed elegante.

COME: Quest’abito è molto informale. Si può rendere più elegante con un paio di sandali bassi alla schiava o, se volete osare, alti e stringati. È anche il copricostume ideale: di solito non ha chiusure lampo o altre decorazioni, è facile da appallottolare e mettere nella borsa da mare e si può tirare fuori perfetto, come appena uscito dall’armadio, anche molte ore dopo.

CHI: La topolina Minnie, Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente e le donne robot dei due film tratti da La fabbrica delle mogli (quello del 1975 con lo stesso titolo e La donna perfetta, con Nicole Kidman, del 2004) indossano questo bizzarro capo d’abbigliamento casalingo. L’abito a grembiule conobbe un nuovo momento di gloria durante il riflusso hippy degli Anni Novanta: se ne diffuse una versione molto scollata sulla schiena, di solito in velluto a coste patchwork, che veniva abbinata a jeans sformati. COSA: La maggior parte degli abiti a grembiule ha una linea avvolgente e bretelline larghe. Alcuni sono perfino aperti sulla schiena, proprio come un grembiule da cucina. COME: Se ti senti in vena di osare, indossalo da solo e sarà un divertente abito estivo. Se invece non ti va di scoprirti così tanto (o di rimediare segni dell’abbronzatura un po’ strani) prova ad abbinarlo a una gonnellona fiorata e a una camicetta di cotone. QUANDO: Le testimonianze sull’uso dell’abito a grembiule risalgono ai tempi più remoti, quando i regnanti dell’antico Egitto lo indossavano tempestato di gioielli: di certo non per cucinare o pulire il palazzo, ma come parte del loro elaborato abbigliamento. Il rango di chi lo indossava era suggerito dalla forma e dalla posizione dei preziosi ornamenti. Migliaia di anni più tardi, intorno al 1920, fu invece realizzato uno dei primi modelli da giorno, un vero e proprio grande grembiule che si avvolgeva morbido attorno al corpo.

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QUANDO: Si parlò per la prima volta degli abiti a canotta nel 1977 sul “New York Times”, a proposito della stilista americana Harriet Selwyn. Fu il primo di una lunga serie di successi per uno stile che ebbe poi grande diffusione nel decennio seguente, contrassegnato dalla passione per la maglieria.

Abito a grembiule

9 Abiti e gonne



Erika Stalder, giornalista californiana, vive a San Francisco e scrive su “Wired”. Ha lavorato con l’International Museum of Women alla realizzazione del progetto Imagining Ourselves.

Alessandra Scandella vive a Milano e lavora in mezzo mondo per la pubblicità e per l’editoria, con illustrazioni dedicate alla moda e all’infanzia. Predilige l’acquerello e il disegno al computer.



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