Mercoledì 17.12.2014
Anno 118 - Numero 297 €1,40
PRIMA INTERVISTA A MA LA NAZIONALE BOLINGBROKE INTERESSA ANCORA? BRACCIO DESTRO DI THOHIR L’ANALISI di FABIO LICARI
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CASATTA GAZZE
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Michael Bolingbroke, 49 anni BOZZANI
La Nazionale interessa ancora a qualcuno, nel calcio business del ventunesimo secolo? Oppure è il momento di relegarla nel mese all’anno auspicato dai grandi club perché non «rompa» troppo? L’ARTICOLO A PAGINA 21
LO SPUNTO di VALERIO PICCIONI
DIFESA JUVE TUTTO SU ROLANDO E MURILLO... Barzagli: «Non so quando giocherò» E Marotta va a caccia di rinforzi DELLA VALLE, GRANDESSO A PAGINA 10
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ROMA 2024: OGGI MENNEA APRIREBBE L’ultima corsa olimpica dell’Italia finì prima di cominciare. Monti, allora presidente del Consiglio, disse no il giorno di San Valentino del 2012 e Roma 2020 non si iscrisse neanche alla gara. Prima del suo stop, però c’era stato un altro no clamoroso, quello di Pietro Mennea. L’ARTICOLO A PAGINA 21
STORIE DA NON PERDERE 1 Il Parma è albanese con il gioielliere Doca e l’ombra lunga di Taçi
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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
SCHIANCHI A PAGINA 13
2 Super gol e razzismo Si è ritirato Henry, un fenomeno di stile BOLDRINI A PAGINA 20
3 Basket, stelle nel Poz «Sconto per Hackett io lo voglio in campo»
IL CASO NAZIONALE
TORNERA’ LA GRANDE INTER!
«Mancini è un vincente. Gli daremo quello che chiede per tornare tra le grandi, ma dovremo rispettare le regole Uefa. Vogliamo restare a San Siro, ma dobbiamo riuscire a riempirlo» DALLA VITE, IARIA, TAIDELLI ALLE PAGINE 2-3
DI SCHIAVI ALLE PAGINE 28-29
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I NUOVI SIGNORI DI MILANO
NOVITÀ FERRARI
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Pieni poteri al d.t. Allison ma cresce l’anima italiana
9 771120 506000
Nell’organigramma delle rosse salgono Resta e Binotto
Discussione su chi deve telefonare E Tavecchio sgrida i 3 club assenti CALABRESI, ELEFANTE A PAGINA 11
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IL CASO CAPITALE
Schiaffo nel tunnel a Genova Garcia accusato da steward e stangato con 2 turni La Roma è furibonda Insulti all’arbitro, una giornata pure ad Allegri e la Juventus fa ricorso CECCHINI, GRIMALDI ALLE PAGINE 8-9
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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Allenatori e Conte. Trovato l’accordo per uno stage di tre giorni della Nazionale a febbraio: il 29, 30 e 31.
IL GENIO I PROGETTI DI MENEZ DI KOVACIC UN PO’ FOLLE GOL, RECUPERI MA LEADER E PREGHIERE Col Milan ha già segnato 8 reti e sabato è atteso dall’esame di maturità nella sua Roma
ALLIEVI A PAGINA 26
Prima i battibecchi anche tra Conte e Allegri Poi c.t. e allenatori trovano l’intesa sugli stage
I nerazzurri stanno lavorando sul croato che deve consolidare la sua centralità in squadra
BIANCHIN, DALLA VITE, GOZZINI ALLE PAGINE 4-5
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Primo piano R Una città in fermento
CASA GAZZETTA
«L’INTER H E’ NATA PER STARE SEMPRE IN CHAMPIONS»
L’INTERVISTA di MATTEO DALLA VITE MARCO IARIA E LUCA TAIDELLI a visto e vissuto mondi diversi, distanti e anche molto simili. Poi — inviato e invi tato da Erick Thohir — è planato qui, su un Pianeta che è come pochi, probabilmente come nessuno: l’Inter. Ecco Michael Bolingbro ke, londinese, CEO (Chief Executive Officer) nerazzurro dal 18 luglio 2014, l’uomo che porta visione periferica in un club che deve rimettere i conti in asse ma anche guardare dritto negli occhi il futuro. Facile no, impossibile nemme no. Il sognoChampions e San Siro, il «perfect man» Mancini e una Serie A che dovrebbe cam biare mentalità, il Fairplay finanziario e il mercato che verrà: nella sua prima inter vista italiana e in Gazzetta, Bolingbro ke dimostra che i con cetti da seguire sono solchi chiari, netti, forti. Il resto, arrive rà.
«DAREMO A MANCINI QUEL CHE SERVE PER TORNARE FRA I GRANDI MA NIENTE SPESE FOLLI TORNEREMO A RIEMPIRE LO STADIO DI SAN SIRO LEGA, SERVE UN COMMISSIONER»
gente veniva solo per il calcio, Milano è diffe rente, è una delle città più visitate d’Europa, c’è la Scala, c’è la moda e c’è pure il calcio». Una bella concorrenza per San Siro, non trova? «La verità è che i tifosi prima di morire vogliono vedere dal vivo almeno una partita al Camp Nou, una a Wembley e una qui, a San Siro. Cer to, è uno stadio da migliorare, ma ha potenziali tà enormi e un fascino unico. E’ uno stadio fan tastico, stiamo discutendo su cosa fare, ma sa remmo felici di restare a San Siro, è la nostra prima opzione». E’ difficile dover condividere uno stadio con un’altra squadra? Cosa c’è nei vostri piani? «Non è difficile ma diverso, rispetto a come ero abituato al Manche ster United. Old Traf ford si presenta tutto rosso, a San Siro ci si deve organizzare, per esempio per la corporate hospitali ty: però il vantaggio è che possiamo con dividere i costi col Milan».
Lei ha lavorato per Quanto è distante San sette anni in uno dei Siro, come «maclub più grandi del tchday experience», mondo, il Manchester United. La prima do- Bolingbroke con la foto della Grande Inter di Herrera BOZZANI da Old Trafford? E su cosa state lavorando? manda è scontata: chi gliel’ha fatto fare di arrivare in Italia, nel pieno Nel 2013-14 l’Inter ha incassato dallo stadio 19 della crisi del Paese e del calcio italiano, in una milioni contro i 135 del Manchester United. società fuori dalla Champions e in gravi difficoltà «Cifre giuste, e c’è una bella differenza. Quando vado alle partite casalinghe mi guardo attorno economico-finanziarie? «Al Manchester ho trascorso un fantastico peri e sinceramente non riesco a comprendere come odo della mia vita ma era arrivato il momento metà stadio sia vuoto. Nell’area attorno allo sta di una nuova sfida. E’ interessante questa pro dio, quella per intenderci che ti fa essere a San spettiva: per me l’Inter è un club di Champions Siro entro un’ora e mezza, vivono 8 milioni di League, perché pur non giocandoci da alcuni persone. Due terzi sono tifosi di calcio e 2,6 mi anni, come tutti i brand calcistici, il suo appeal lioni tifano Inter: come diavolo è possibile che resiste a lungo nel tempo. Quando pensi all’In non si riempia lo stadio con 80mila persone? Il ternazionale continui a pensare a quello. E pubblico dovrebbe diventare parte integrante quello che voglio è che questo club torni in di una famiglia, la sfida è riempire lo stadio non pianta stabile in Champions: non per un solo per il derby ma ogni domenica, anche per anno soltanto ma per tanto tempo. le partite “normali”. Adesso vengono 30mila E’ vero che c’è la crisi ma l’Ita persone in media a gara, l’obiettivo è di arrivare lia è una delle più im a 50mila. E’ ovvio che vanno migliorati i servizi, portanti economie del i trasporti, la sicurezza, con settori adibiti alle mondo e Milano è una famiglie. Ed è importante dire una cosa: non città vibrante con abbiamo alcuna intenzione di aumentare i rica un’enorme reputazio vi alzando i prezzi dei biglietti ma semplice ne. A Manchester la mente portando più gente allo stadio. In Inghil
Bolingbroke
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CONTENUTO PREMIUM L'IDENTIKIT MICHAEL BOLINGBROKE NATO IL: 21 OTTOBRE 1965 A: LONDRA RUOLO: CHIEF EXECUTIVE OFFICER
INGHILTERRA Londra
CIRQUE DU SOLEIL Bolingbroke si è laureato con lode in economia all’Università di Reading nel 1987 e ha conseguito il titolo di dottore commercialista nel ‘90 con la PriceWaterhouse. Ha frequentato un MBA alla London Business School nel 2001, concluso con lode. Dal ‘92 al 2001 ha lavorato alla Jim Henson, dal 2001 al 2007 al Cirque du Soleil, in qualità di senior vice president, organizzando la strategia dell’azienda e proponendo nuovi asset che hanno portato successo in tutto il mondo. UNITED E INTER Nel 2007 è entrato nel Manchester United, dove è rimasto fino allo scorso giugno con vari incarichi: tra questi responsabile dei ricavi, membro del consiglio d’amministrazione di Mutv (la tv ufficiale) e presidente della fondazione benefica del club. In estate l’arrivo a Milano, sponda Inter, come Chief executive officer. A novembre entra nel cda.
terra è differente perché gli impianti sono co stantemente esauriti, mentre da noi l’indice di riempimento è molto più basso». Per ripopolare San Siro è importante migliorare la qualità dello spettacolo in campo. Quindi non solo strategie commerciali ma risultati e prestazioni convincenti della squadra... «Certo che è un aspetto importante. Solo quat tro anni fa l’Inter ha vinto il triplete, quella deve essere la sua dimensione».
americano e asiatico. Sky e Mediaset sono in terlocutori molto importanti per la Serie A, ma le 20.45 di domenica allontano le famiglie e i ragazzi perché l’indomani c’è la scuola. Se poi penso al mercato internazionale, alla Cina per esempio, lì è notte quando è prime time da noi».
In Serie A ogni club pensa al proprio orticello. Pare utopistico pensare di poter imitare quelle leghe che sono cresciute valorizzando il prodotto collettivo. «Ma quella è l’unica strada per crescere, soprat Il tifoso vuol sapere subito una cosa: l’Inter è da tutto nel contesto globale. Una grande opportu Champions già quest’anno? nità è data dallo sviluppo della tecnologia digi «E perché no? Ci sono due strade, con due dina tale. Adesso c’è la possibilità di far vivere ai tifo miche diverse. Può arrivare con il terzo posto si all’estero la stessa partecipazione emotiva di oppure vincendo l’Europa League. Ripeto: per chi segue una partita allo stadio. La Serie A de ché no?». ve sfruttare questa le va per costruire un Perché Mancini ha il marchio forte nel profilo perfetto per la Nord America e a Est. futura Inter? Ci sono club italiani «Semplice: Mancini è come Juventus, Inter, un vincente. Non mi Milan che sono mar riferisco solo al suo chi forti di per sé, ma passato nell’Inter, ma la Serie A collettiva a quello che ha fatto mente può dare un con il Manchester Ci valore aggiunto. ty. Io stavo dall’altra Nemmeno s’immagi parte e ho potuto os na quanti benefici servare come ha tra deriverebbero da un sformato la mentali lavoro collettivo». tà di quella squadra. Un momento dell’intervista in Gazzetta BOZZANI Era un club a metà Ci sarebbe bisogno di classifica e lui l’ha portato a vincere. Se erava un commissioner stile Nba in Lega? mo già amici in Inghilterra (sorride, ndr)? Ci «Eccome. Bisogna lavorare tutti assieme, stila conoscevamo...». re piani a 510 anni, pensare alla crescita com plessiva del sistema». Quali errori ha commesso la Serie A negli ultimi anni per ridursi a questo punto? Pare che il vostro piano quinquennale non abbia «Se riguardi la storia, la Serie A venti anni fa era convinto gli ispettori del fair play finanziario delil meglio. Cosa è successo di preciso? Prima la l’Uefa... Premier e poi la Bundesliga hanno creato dei «E’ una cosa nuova per me, non mi risulta. Nel brand. Se la Serie A guarderà a quei modelli po piano abbiamo mostrato come far crescere i ri trà tornare al vertice. Non può essere che così: il cavi, dallo stadio alle sponsorizzazioni, mante calcio e l’Italia camminano a braccetto. Il pro nendo sotto controllo i costi. Non è facile ma è blema è che gli italiani non hanno fiducia nel ciò che richiede l’Uefa». loro prodotto». Dei 230 milioni prestati dalle banche, solo 30 miEcco: e allora la direzione da seguire qual è? lioni sono per la gestione corrente. Vi bastano? «Prima di tutto bisogna investire negli stadi per Ci saranno soldi per rafforzare l’organico a genché si attiverebbe un circuito virtuoso: non solo naio o in estate? per la gente, ma anche per le tv e gli sponsor, «Se ci saranno opportunità le coglieremo. Di che preferiscono migliori “scenografie”. Poi la pende da ciò che vuole fare e l’allenatore: tutto globalizzazione: si pensi agli orari delle partite, parte da lui, dalle sue necessità». che dovrebbero essere più orientati ai mercati E’ indispensabile vendere prima di acquistare? «Dobbiamo rispettare i parametri dell’Uefa ma la priorità è dare alla squadra e all’allenatore quel che serve per tornare in Champions. Se Mancini chiederà rinforzi troveremo il modo per accontentarlo. Ma sia chiaro: sempre den tro i vincoli del fair play finanziario».
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La perdita consolidata dell’Inter nel 2013-14, in milioni di euro, al netto della mega-plusvalenza per il conferimento del ramo d’azienda
I milioni del mega-prestito da parte di un pool di banche, ottenuto dall’Inter a giugno: 200 per rifinanziare il debito e 30 per la spesa corrente
Moratti ha versato quasi 1,3 miliardi di euro in 19 anni nell’Inter, in una gestione fortemente improntata al mecenatismo. Quanto è difficile rompere con questa tradizione e mettere in pratica l’autofinanziamento che anche l’Uefa chiede? «E’ dura ma non abbiamo altra scelta. L’impor tante è che i tifosi, tutti quanti capiscano che in quest’era non è possibile spendere senza limiti. E’ cambiato il modo di gestire le società di cal cio, non solo l’Inter. I proprietari non possono più iniettare soldi senza limiti nei club. L’unico modo è incrementare i ricavi e aumentare il po tere di spesa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
HA DETTO
RESTIAMO A SAN SIRO: OBIETTIVO CINQUANTAMILA PRESENZE MEDIE SULLO STADIO IL MEAZZA È CASA NOSTRA
MANCINI HA IL PROFILO PERFETTO: E’ UN VINCENTE SU MANCIO UNO ABITUATO A VINCERE
SUL FAIR PLAY NON SI TRANSIGE L’INTER DEVE AUTOFINANZIARSI SULLE NORME UEFA REGOLE RIGIDE
LA A PENSI AL BENE COLLETTIVO E AL MERCATO GLOBALE SUL CALCIO ITALIANO LAVORARE TUTTI ASSIEME
NEL PRIVATO
Al liceo era portiere Elton John l’ha ispirato
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a visita in Gazzetta è stata l’occasione per co noscere anche il Boling broke privato. A partire da data e luogo di nascita, tut tora avvolti nel mistero. «Londra, 1965» racconta a fine intervista. La sua vita svolta a Wembley, verso la fi ne degli anni 80. Quella sera il mitico stadio ospita un concerto di Elton John. Bo lingbroke racconta: «Appe na prima che si alzasse il si pario, c’era un’incredibile onda di elettricità. Lì ho ca pito cosa avrei voluto fare da grande: lavorare nell’enter tainment, contribuire al di vertimento della gente con grandi spettacoli. Ed è ciò che sono riuscito a replicare a Old Trafford». DA KERMITT A KOVACIC Ma prima del Manchester Uni ted, Bolingbroke ha viaggia to parecchio. «Mi sono laure ato in Economia e ho conse guito il Master alla London Business School. Ho iniziato come contabile alla Price Waterhouse. Dopo la “folgo razione” di Wembley, ho ini ziato alla The Jim Henson Organization». È lo studio creativo che ha dato vita ai Muppets e poi a tanti altri personaggi di film di anima zione. Insomma, da Kermitt a Kovacic, come conviene lui scoppiando a ridere. CIRQUE E ITALIANO Nel 2000 altra fondamentale esperienza: per il Cirque du Soleil è stato senior vice pre sident. «Ho vissuto tra Olan da, Las Vegas e Montreal, do ve ho imparato il francese. Ora studio l’italiano, che è molto più difficile, anche perché pieno di eccezioni e irregolarità. Il primo a par larlo in famiglia sarà mio fi glio minore, che frequenta un asilo qui a Milano. Dove mi hanno raggiunto mia mo glie e l’altro figlio». Chiusura «calcistica», per questo ma nager che va matto per coto letta alla milanese e tira misù: «Al liceo giocavo in porta. Chi preferisco battere tra Milan e Juve? La Juve, perché è prima in classifica e la sfideremo il 6 gennaio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo piano R Una città in fermento
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I nuovi signori
1Il milanista Menez,
genio folle come Galeazzo Maria Sforza. Kovacic progetta la nuova Inter, come Gian Galeazzo Visconti ha avviato la costruzione del Duomo
Galeazzo Maria Sforza
Gian Galeazzo Visconti
Luca Bianchin @lucabianchin7
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LE CIFRE DI JEREMY TOCCHI PER ZONA
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na volta hanno chiesto a Jeremy Menez quale fos se il suo segno particola re. Rispose come una rock star: «Provocateur». Un provocatore. Mateo Kovacic alla stessa do manda avrebbe forse fatto nota LA FABBRICA DELL’INTER In re che sì, la progressione non è proiezione, con le loro diffe male ma il suo gioco deve anco renze, sono un po’ Rivera e ra migliorare. Diversi. Milan e un po’ Mazzola. In valore as Inter si somigliano poco di più, soluto no, troppo inferiori, sono costruite su principi oppo però un parallelismo di ca sti ma vivono una settimana si rattere c’è: Rivera geniale co mile, da risalita, con tante spe me Menez, Mazzola ordina ranze e una certezza: sono due to in campo e fuori come Ko pianeti che girano intorno a vacic. Alcuni studiosi mila Jeremy Menez e nesi hanno Mateo Kovacic. suggerito an Un dribblatore a UNO VS UNO che coraggiosi zig zag, finte e Differenze: i capelli, paragoni sto rientri, e un drib rici: se Jeremy blatore rettili il carattere, il modo e Mateo sono i neo, da accelera in cui dribblano, nuovi padroni zione sulla corsia la provenienza di Milano, so di sorpasso. Un migliano a uomo un po’ folle Analogie: il legame qualche anti e un ragazzo qua co signore drato. Un france con l’allenatore della città? se e un croato. e, in campo, Menez è un Comunque, i l’allergia alla fascia po’ Galeazzo nuovi padroni di Maria Sforza, Milano. che nei libri entra di striscio ma arrivò a Milano per go CRESTA E MARINE Menez è un vernare dalla Francia e aveva istintivo. Dopo il gol di tacco al il senso dell’arte. Bibliofilo, Parma ha detto: «Se ripenso al amante della musica ma sre l’azione, non me la ricordo be golato: finì male per qualche ne. Ho fatto solo quello che mi eccesso di violenza. Kovacic veniva in mente. Io non so di è un po’ Gian Galeazzo Vi fendere, so creare». Ecco, un sconti, che partì forte – mise creativo, anche nella vita: ha da parte uno zio con la forza detto no al Manchester United e – ma governò con fermezza e investe nelle case di riposo. Se avviò la costruzione del Duo fosse un artista, potrebbe essere mo. Un’impresa da due soldi: un nostalgico della scapigliatu costruire partendo da zero. ra, movimento dell’Ottocento Più o meno, quello che milanese: Jeremy è un po’ ribel Thohir chiede a Kovacic. le, di sicuro anticonformista, © RIPRODUZIONE RISERVATA
41 36 30 25 11 14 31
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MENEZ HONDA EL SHAARAWY
MENEZ BONAVENTURA HONDA
MENEZ HONDA BONAVENTURA
238 201 165 33 16
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TIRI NELLO SPECCHIO
DRIBBLING
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18 OCCASIONI CREATE
15 PASSAGGI NELLA TREQUARTI AVVERSARIA GDS
cresciuto nelle banlieue lon tano dalla buona società. La cresta conferma: scapigliato. Kovacic è differente, ha i ca pelli da soldato, gioca con un’immagine di Gesù sulla sottomaglia e a volte sembra uno studente. A una delle prime domande sull’Inter, ha risposto: «Nei mesi scorsi ho letto tutta la sua storia per capirne di più». Un lavorato re, più Manzoni che uno sca pigliato. AL LARGO A SINISTRA Mi lanNapoli e ChievoInter in tanto hanno confermato un sospetto: Jeremy e Mateo stanno meglio in mezzo. Me nez vuole giocare da 9 e lo ha detto chiaro, Kovacic è più diplomatico ma domenica da 10 è piaciuto più che nel derby, quando ha cominciato da esterno sinistro. Quella sera dribblò una sola volta, non prese mai la porta e creò zero occasioni per i compa gni: più che largo a sinistra, al largo a sinistra. Menez co me lui soffre la fascia e si è legato molto a Inzaghi, che ha visto in lui un centravanti. Come Kovacic, che ha parla to subito bene di Mancini: «Ha riportato l’allegria in campo».
MENEZ HONDA BONAVENTURA
Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla
MENEZ UN PO’ FOLLE, PERÒ LEADER E COL MILAN FA ANCHE GOL Alessandra Gozzini MILANO
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a sua strada l’ha portato a Roma a 21 anni, un viag gio da promessa del calcio francese, titolo conquistato do po un paio di brillanti stagioni al Monaco. Tutte le strade por tano a Roma, ma non era scon tato tornarci sei anni dopo da ex. Oggi Menez è il bomber del Milan, titolo su cui stavolta c’è il certificato degli otto gol se gnati in campionato. In mezzo c’è appunto tutto il percorso di Jeremy in giallorosso. Le tap pe: nell’agosto del 2008 fu pa gato undici milioni (di cui due di bonus al raggiungimento dell’Europa League: centrato), il dirigente che seguì l’affare fu Daniele Pradè (oggi alla Fio rentina: l’estate scorsa provò a riprenderselo), il primo allena tore italiano Luciano Spalletti: Menez era centravanti (oltre a uomo di corsia) già nella sua Roma. Luis Enrique che si pre sentò sulla panchina romani sta nel giugno 2011 non la pen sava esattamente allo stesso modo: nel dubbio tra l’avere a che fare con un attaccante o con un’ala lasciò partire Menez che diventò del Psg per nove milioni. Prima però c’è un’altra curiosità: nei tre anni e tre ge stioni giallorosse (dopo Spal letti, Ranieri e Montella) Jeremy piazzò un totale di set te gol in campionato. Colpì a mediobasso livello segnando a Torino, Catania, Cagliari, Chievo e Udinese, poi alzò la mira per puntare una big: due
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Il suo numero di maglia. E sabato torna nella sua Roma, la città dei 7 re e dei 7 colli
gol, dunque vittima preferita ed esclusi va, fu il Milan. NUMERI Oggi, nel Milan, Jeremy ha altri numeri che lo innalzano in vetta: per esempio è il pri mo per tiri nello specchio (16, quat tro più di Honda e più del doppio di Bo naventura); per drib bling (33, Honda fer mo a 18 ed El Shaa rawy staccato a 13); per passaggi nella tre quarti avversaria (238 a 201 contro Honda, Bonaventura terzo a 165). Tutta un’altra parte della storia si può raccon tare con i numeri: oggi Menez ha come obiettivo superare quota 10 gol (ne manchereb bero un paio). E nell’estate del 2009, ancora a Roma, prese il numero 93, subito sostituito con il 94 che rimandava alla banlieue da dove arriva, peri feria di Longjumeau. Il gruppo musicale preferito è quello composto dagli amici di «113», nati nella stessa zona e ora po polari in Francia come cantanti rap. Ha una serie di tattoo, l’ul timo dedicato alla nascita del secondogenito della coppia, Menzo: la compagna di Jeremy, Emilie Nef Naf, è la vincitrice della terza edizione di «Secret Story», reality show in onda in Francia nel 2009. Menez abita a Como, gira con l’Audi aziendale e ha investito in una casa di cura. Ha come idolo Zidane ed è amico di Ben zema. Esulta componendo il sette con le mani: sette come il numero della maglia, come il suo giorno di nascita (7 mag gio) e come quello della figlia Maella (7 novembre). Jeremy è dell’87, è cresciuto al civico 27 e sabato sera lo aspettano a Roma, la città dei 7 re. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Jeremy Menez, 27 anni, è arrivato in Italia nel 2008, alla Roma. Ha legato con Totti e ringraziato Ancelotti, suo tecnico al Psg: «Mi ha invitato a stare più tranquillo» BOZZANI
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
di Milano
COME RIVERA E MAZZOLA? Menez, genio ribelle come Rivera che non le mandava a dire; Kovacic, disciplinato come Mazzola. Sia chiaro, per evitare querele: non è un paragone di valori, semmai un augurio di carriera agli eredi...
LE CIFRE DI MATEO TOCCHI PER ZONA
MEDEL JUAN JESUS KOVACIC
Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla 5
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39 39 56 56 15
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25 33 70 135 108 12
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20 32 70 90 95 13
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KOVACIC GUARIN DODÒ
KOVACIC HERNANES GUARIN
MEDEL JUAN JESUS KOVACIC
985
98 69
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PALLONI RECUPERATI
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DRIBBLING
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23 OCCASIONI CREATE
945
872
22 PASSAGGI CORRETTI dati GDS
Matteo Dalla Vite
KOVACIC S RELIGIOSO MA CATTIVO RECUPERA MILLE PALLE
@Emmedivu
egna, prega e si fa amare. Segna sì, poi decide, fa il trequartista con visione verticale ed esce con le gambe martoriate dalle bastonate av versarie. Già: sembra un vero numero 10, adesso. DA OGGI AL 2019 Mateo Kova cic ha preso la patente da Num ber Ten a Verona (quella auto mobilistica ancora non la pos siede): l’ha conseguita giocan do come Mancio comanda, incidendo come la maglia a doppia cifra dell’Inter vuole, suggerisce, impone. Lui è il pri mo tassello del Mondo che ver rà. A breve anche se si dice da
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almeno due settimane il club nerazzurro annuncerà il rinno vo del contratto fino al 2019: storia già sentita, ma che di venterà nero su bianco prima di Natale. L’interrogativo, sem mai, adesso è: l’Inter è tornata ad avere un «10» che incide e decide? Ci sta. Tutti segnali. Prodromi più concreti di una crescita in atto. Work in pro gress. PUO’ FARE TUTTO Anche per ché il Mancio su Mateo lavora, lavora. E chiede duttilità, abi tuandolo alla trasformazione. Voce del verbo plasmare, un po’ come il tecnico fece con Sil va al Manchester City. «Mateo ha detto Roberto Mancini de ve crescere e non deve essere impiegato in un unico ruolo.
Può essere messo ovunque, e contro il Verona ha pure fatto gol, che è molto importante. Regista difensivo? Può fare tut to, è difficile sbilanciarsi, deve capire che un giocatore con le sue qualità deve assolutamen te essere completo». L'univer salità di Kovacic è obiettivo di tutti, in nerazzurro. «Sono gio vane, più come imparo e me glio è per me» ha detto recente mente il baby croato. Ha gioca to in più ruoli, ma fare il tre quartista ora è quasi vestito obbligato: mancano le ali, ma la sua crescita potrebbe far vo lare le quotazioni nerazzurre. Banale a dirsi, più difficile a farsi: ma pensano all’Inter forse ci siamo. IL FILM E LA DECISIVITA’ Ma teo adora il film «Wolf Un lu po a Wall Street» con Di Caprio (attore preferito, Jennifer Ani ston l’attrice cult); legge la Bib bia, è fidanzato con la stessa ragazza da anni (Izabel, i due si sono conosciuti nella chiesa di Sant’Antonio da Padova del
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Il suo numero di maglia. Lo stesso di Mancini, l’allenatore che lo vuole trequartista
villaggio di Sesvetska, che lui frequentava e in cui Izabel fa ceva parte del coro); non aven do la patente si fa scarrozzare dai compagni fra Milano ed Appiano. Una cosa pare avvia ta: sul campo adesso comincia a guidare lui. Dopo il gol fallito contro l’Udinese (colpo sulla traversa quando lo specchio andava... abbattuto), eviden temente qualcosa è cambiato: a Verona, prima palla buona e gol. Decisività in arrivo? DRIBBLING E RECUPERI In tut to questo ci sono tre numeri che lo promuovono a pieni vo ti: assieme a Vazquez (secondo i dati Opta) è il primo calciato re in serie A in fatto di drib bling, cinquanta. Poi, è primo nell’Inter in quanto ad occasio ni create (31, davanti a Herna nes a 23) e occhio alla trasfor mazione di cui sopra Mateo è sul podio in una classifica non propriamente ... sua ma che ne evidenzia la doppia fase, quel la su cui ha lavorato tanto Maz zarri prima e sulla quale insiste il Mancio: Kovacic — interno, trequartista, anche punta larga e chissà cos’altro nei prossimi mesi — finora ha ovviamente recuperato meno palloni di Medel (108) e Juan Jesus (96) ma si attesta al terzo posto di tutta l’Inter con 69. Morale: at tacca e sa farsi... piovra. Piccoli big crescono, già. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PARLA L’A.D. GALLIANI
«Pippo è super Mi ricorda Ancelotti»
Mateo Kovacic, 20 anni, è all’Inter da gennaio 2013. In questa stagione 6 gol tra Europa League e A BOZZANI
Nel giorno del 115° compleanno del club, l’a.d. rossonero Adriano Galliani ha parlato di passato e presente a Milan Channel: «Pippo è straordinario, mi ricorda Carletto. È l’esempio che con la volontà e la determinazione si può ottenere tutto: spero che Inzaghi possa fare come Ancelotti. Sono persone diverse, ma credo che anche Pippo abbia imboccato la strada giusta. Si applica in modo pazzesco e sarà un grande tecnico. È diventato un giocatore stellare grazie alla sua applicazione e farà bene da allenatore perché lavora giorno e notte e studia tutti gli avversari nei dettagli».
LA CENA NERAZZURRA
Zanetti: «Pronti a fare mercato» E Dodò si sfoga (l.t.) Cena natalizia con gli sponsor per l’Inter, con la squadra che replicherà stasera a San Siro. Carico il vicepresidente Zanetti: «Ora battiamo la Lazio, poi faremo un summit di mercato per rinforzare la rosa a gennaio». Dodò intanto si toglie un sassolino: «Io inadatto a giocare a quattro? Forse per chi non mi ha visto giocare in Brasile e si dimentica che sono stato convocato nella Seleçao». Tra i presenti anche Hernanes, che ieri è tornato in gruppo e potrebbe esserci contro la Lazio. «Di nuovo con i compagni, più fast and furious che mai» ha ruggito su twitter.
Primo piano R Una città in fermento
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fCHI VOLA
fCHI FATICA
UNA PASTA DI CAPITANO CON MONTOLIVO NEL MOTORE MILAN DA SPRINT CHAMPIONS
OTTOVOLANTE EL SHAARAWY BONAVENTURA E ALBERELLO: IL FARAONE GIÙ DAL TRONO
IL CENTROCAMPISTA
Alessandra Gozzini MILANO
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a miglior notizia che ri guarda Montolivo è la to tale assenza di notizie: Riccardo è, in questo senso e in pochissimi altri, uno dei tanti giocatori del Milan. Non è pre visto che durante la sosta nata lizia venga trattato come un at leta da recuperare, magari con un programma di lavoro speci fico, percorso ipotizzabile per chi è reduce da un lunghissimo stop. Montolivo è invece un at leta definitivamente ritrovato, e nei giorni della sosta di Natale farà lo stesso lavoro del gruppo. Come gli altri, prima di Dubai, si concederà una breve vacanza al mare insieme alla moglie Cri stina De Pin. In mezzo non sarà necessario un richiamo alla preparazione estiva cancellata dalla frattura alla tibia dello scorso maggio, il gap è già stato
L’ATTACCANTE
tora avvolta al braccio, nel cen toquindicesimo anniversario della nascita della società: «Ca pitano di una squadra gloriosa, che onore. Buon compleanno Milan» ha scritto sui social. RUOLO Montolivo non è un gio catore qualunque se Inzaghi l’ha rimesso dentro appena ne ha avuto la possibilità, e del re sto Pippo lo aveva ammesso quando Riccardo era in infer meria: «Fosse per me gioche rebbe domani!». E domani è ar rivato alla svelta: 5’ con l’Udine se (di cui tre del recupero), poi titolare con Genoa (fino al 17’
s.t.) e Napoli (fino al 41’ s.t.). E poi Montolivo non è un giocato re come gli altri se i compagni ne hanno sempre, spontanea mente, prima sottolineato la mancanza e poi esaltato il ritor no. In particolare con i compa gni della mediana il confronto è talmente continuo da poter di ventare interscambio: ora è De Jong a muoversi davanti alla di fesa e Montolivo a inserirsi da mezzala. A breve è ipotizzabile il baratto di ruoli: con Riccardo centrale il Milan avviò, sotto la gestione Allegri, l’ultima gran de rimonta da Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Marco Pasotto MILANO
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l Milan per lui è sempre stato un luna park. Un posto da frequentare co me il massimo del diverti mento. Il problema è che ne gli ultimi tempi la giostra è sempre stata la stessa: solo montagne russe per Stephan El Shaarawy. Un ottovolante continuo in cui salite, disce se e giri della morte si sono inseguiti lasciando soltanto pochi metri in piano. Somi glia molto a una maledizione
(già, quella del Faraone): quan do sembra che Stephan abbia ripreso la squadra per mano, arriva uno spintone a dividerli nuovamente. Esattamente un anno fa El Shaarawy combatte va contro il piede sinistro, che l’aveva fermato due mesi e – do po MilanAjax dell’11 dicembre – l’avrebbe bloccato per altri quattro. Quest’anno invece si tratta di semplici faccende di campo. Che tanto semplici alla fine evidentemente non sono. Tanto da averlo appunto messo sull’ottovolante. Scorrere i suoi quindici tabellini per credere: titolare, fuori per infortunio, ti
tolare, tre panchine consecuti ve, tre da titolare, panchina, quattro da titolare, panchina. Nausea assicurata. QUELL’ALBERO... L’ultima spal lata gli è arrivata da MilanNa poli, con la prestazione maiu scola di Bonaventura, che cal pestava le sue terre (e non so lo). Tutto lascia supporre che Inzaghi calerà il Jack anche sa bato sera a Roma, e che quindi Stephan si accomoderà di nuo vo accanto all’allenatore. Il pro blemi di base sono due: fin quando Bonaventura rimarrà su questi livelli, sarà impossibi le levarlo; e poi c’è un discorso tattico: col Napoli il Milan si è presentato in versione albero natalizio, non esattamente il si stema più idoneo per El92. Lui è un giocatore adattabile, questo è ovvio, ma le qualità migliori di Stephan sono evidenti quando può partire largo. Quindi, nel l’ambito di un 433 canonico.
RLui e De Jong
RPer Stephan
potrebbero invertirsi: con Riccardo regista, la rimonta del 2013
una stagione all’insegna della discontinuità. Ma a gennaio...
colmato nelle settimane di alle namento a Milanello. E l’altra (buona) notizia è che durante l’intero decorso non sono emer se altre notizie (negative): tutto è proceduto per il meglio fino al rientro anticipato di fine no vembre. L’unico intoppo non è stato fisico, semmai organizza tivo. Riccardo poteva iniziare a metter su minuti in un test con la formazione Berretti, riman dato per burocrazia: in campo non erano ammessi fuoriquota; e l’alternativa poteva essere un test con la Primavera, se in quei giorni avesse giocato in città e non a Udine.
SCORIE Stephan senza pace, al lora, anche se chi gli sta vicino giura che è abbastanza sereno. Molti tifosi sono convinti che l’erroraccio nel derby abbia la sciato scorie difficilmente smal tibili. In realtà El Shaarawy non ha perso il posto per quel singo lo sbaglio, ma perché nelle ulti me settimane non è riuscito a convincere Pippo. Difficilmen te, comunque, lo sentiremo di nuovo «incazzato per le panchi ne». Anche perché a gennaio le cose cambieranno: non ci sarà Honda, Bonaventura potrebbe essere dirottato a destra e con Torres in naftalina non c’è nem meno la concorrenza di Menez in fascia. E poi il 4321 non sa rà il dogma assoluto. Gennaio è anche il mese del mercato, ma le voci non lo toccano perché Stephan continua a raccontare a tutti di volere sempre e solo il Milan. A costo di non scendere mai dall’ottovolante.
CAPITANO DEI 115 Sono molti di più i motivi che fanno di Montolivo un giocatore diver so, caratteristica certificata in primo luogo dalla fascia di capi tano, conquistata poco dopo l’arrivo in rossonero (e ricono sciuta anche da chi, per anzia nità, ne aveva più diritto) e tut
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le presenze stagionali di Montolivo: il debutto in campionato nel finale di partita contro l’Udinese, poi le due sfide da titolare con Genoa e Napoli
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le partite da titolare per El Shaarawy quest’anno. Le altre: una out per infortunio, due subentri e tre volte in panca per 90’. Ha messo a segno un gol
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Serie A R Il caso 1
GIALLO E PROVA TELEVISIVA: PEROTTI, 4 TURNI
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1 Nel cerchio, il calcio di Perotti a Holebas punito con la prova televisiva 2 Le proteste del giallorosso a fine gara. 3 Tensione tra Perotti e alcuni romanisti. 4 Holebas mostra il dito medio prima di entrare negli spogliatoi. 5 Strootman esce mentre volano oggetti in campo
Garcia, schiaffo e stangata. Roma s’infuria
1Il tecnico fermato per 2 partite: steward genoano lo accusa. Baldissoni: «Noi aggrediti, denunceremo» Massimo Cecchini Filippo Grimaldi
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on c’è spazio per una terza ipotesi: qualcuno mente. Schiaffi e sputi, sentenza e querele. Rudi Garcia contro «il coordinatore degli steward» del Genoa, così come da sentenza del giudice sportivo, che ha fermato per 2 turni l’allenatore della Ro ma. Questo ciò che si legge nel verbale di Giampaolo Tosel, ri portando la testimonianza in questione, riguardo al parapiglia avvenuto dopo la tumultuosa uscita dal campo di domenica, tra Strootman colpito da una botti gliata al fianco e Holebas che al zava il dito medio verso la tribu na (e per lui 1 turno di squalifi ca). «Mentre... tiravo fuori il tun nel di protezione dell’ingresso spogliatoi, venivo aggredito da Garcia, il quale strattonandomi provava a tirarmi uno schiaffo
verso il viso, che schivavo senza essere colpito. Subito dopo Gar cia veniva allontanato. Contem poraneamente un signore con ad dosso la tuta della Roma a me ignoto strattonava me e un mio collaboratore, poi colpendomi con uno sputo all’altezza del vi so». Non basta Tosel ha fermato anche Perotti per 4 turni: 3 per il calcio rifilato a Holebas colto dal la prova tv e 1 per il giallo preso in diffida. SPUTI E RIFIUTI Ma il vero caso riguarda la Roma. A raccogliere le testimonianze sono stati i col laboratori della Procura, che si sono attivati per individuare il colpevole dello sputo, chiedendo alla Roma «di esibire le tessere di riconoscimento, ma tale richiesta veniva respinta per ordine del d.g. Baldissoni. La rilevanza di sciplinare di tali comportamenti non necessita di ulteriori consi derazioni».
APPELLO & SOSPENSIVA Paro le forti, per un sentenza che i gial lorossi contesteranno nell’appello di venerdì davanti al Tribunale fe derale nazionale presieduto da Gerardo Mastrandrea, così come farà il Genoa per Perotti. Gli atti sono già stati richiesti con proce dura d’urgenza e il ricorso partirà tra oggi e domani, ma in sovrap più si parlerà anche di Holebas, visto che a Trigoria fanno notare che per in un caso analogo del 2010 Chivu ricevette solo un’am menda. Il cuore però è la vicenda legata a Garcia. Alla Roma dico no: si può condannare per una te stimonianza di non tesserati? Dalla Procura fanno sapere: che la Roma non ha voluto collabora re; che gli steward sono «incarica ti di pubblico servizio» e quindi la loro testimonianza equivale quasi a quella di pubblico ufficiale; che in passato si è arrivati a sanzioni per casi analoghi senza che que sto creasse clamore. Detto questo,
però, anche nell’ambiente del Vi minale si sottolinea come a volte gli steward abbiano atteggiamen ti troppo da tifosi. Sul fronte ge noano bocche cucite, così come dalla società «4 Any Jobs», che procura gli steward. Ipotesi? Al momento è possibile che il Tfn conceda una sospensiva per ap profondire.
Rudi Garcia, 50 anni, seconda stagione alla Roma LAPRESSE
GARCIA SI DIFENDE Garcia ieri ha parlato alla squadra dicendo: «Voi pensate a giocare, se questa cosa andrà avanti io sporgerò querela». In tv invece Baldisso ni ha spiegato: «Siamo molto sorpresi, ma non è la prima volta che la giustizia sportiva ci spiazza. C’è stato un fitto lancio di oggetti verso i no stri giocatori, che non sono potuti rientrare, rischiando per la loro incolumità. Ci si è ri volti agli inservienti, ma non sono stati in grado di proteggerci e non hanno ampliato il corridoio pro
tetto (e questo avrebbe fatto ar rabbiare Garcia, ndr). Il Genoa è stato sanzionato con 30.000 euro per il lancio di oggetti, senza fare riferimenti alla mancata incolu mità, mentre noi ne abbiamo pre si 20.000 per non aver concesso i cartellini. Se vengono richiesti dalla procura siamo lieti di colla borare, ma se la richiesta arriva dagli steward evidentemente rite niamo di non farlo. Siamo noi vit time di aggressione. Garcia non ha mai colpito nessuno e vuole denunciare lo steward, anche la società valuterà il da farsi. Lo steward non è un tesserato e al lora basta riferire fatti inventa ti per far sanzionare qualcuno». Il finale è al veleno. «Accanimen to? C’è una sensazione spiacevo le, già accusata l’anno scorso. Abbiamo scelto la collaborazione, ma se dovremo difenderci con la clava saremo pronti a farlo». Si salvi chi può. © RIPRODUZIONE RISERVATA
fIL RICORDO
Stadio San Paolo, 30 anni fa: è l’ultimo gioiello di Falcao 1Il 16 dicembre 1984 il romanista segna a Napoli, poi dice basta e torna in Brasile Davide Stoppini ROMA
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rent’anni, una vita fa. Ma in fondo l’Italia non è così cambiata: la mafia riem piva le pagine dei quotidiani, la Banda della Magliana faceva parlare di sé, a Milano muove va i primi passi la Lega Lom barda, la Juventus vinceva gli scudetti, la Roma perdeva in Coppa Campioni contro gli in glesi, Silvio Berlusconi benefi ciava di un decreto legge ad hoc per le sue tv. Per carità, qualche differenza si trova pu re. Moriva Enrico Berlinguer, mai avrebbe immaginato che un giorno la sinistra sarebbe stata guidata da Matteo Renzi. Ma la storia spesso prende stra de impreviste. Neppure Paulo Roberto Falcao, in fondo, il 16 dicembre di quell’anno avreb be mai pensato di aver segnato, al San Paolo contro il Napoli, il suo ultimo gol con la Roma: as sist di Cerezo, controllo con il destro e sinistro a fil di palo dal limite. I filmati su youtube so no a disposizione, per chi ha voglia di fidarsi ricorda un po’ la rete di Keita contro il Torino. Un piccolo gioiello, l’ultimo di una collezione. La squadra di
Napoli, 16 dicembre 1984: Falcao segna l’ultimo gol con la Roma
Sven Goran Eriksson quella partita la vince in trasferta, 21. E al termine trionfo di po lemiche per un gol annullato al Napoli: tutto torna, no? I GUAI Chi non tornò più è Fal cao. Che la settimana prima, con un ginocchio ballerino, si era fatto raggiungere a Roma dai suoi fisioterapisti, Gilberto Tim e Nivaldo Baldo, diretta mente dal Brasile. Quarantotto ore prima di quel NapoliRo ma, la decisione: «Proviamo e vediamo come va» disse Falcao al dottor Alicicco. Addio. Per ché la sera del 16 dicembre Fal cao disse basta. Via in Brasile, a Roma in partita ufficiale non si sarebbe più visto: giusto un’ap parizione, in amichevole, a maggio contro l’Ajax. LA QUERELLE Il successivo in
tervento a New York, lontano dai medici della Roma, il presi dente Dino Viola se lo legò al dito. Già l’estate precedente Falcao aveva messo a dura pro va i suoi nervi: dal rifiuto di ti rare il rigore col Liverpool alla telenovela per un rinnovo che fece di Falcao il giocatore più pagato d’Italia, un miliardo di lire a stagione. Soldi maledetti, che spinsero Viola a rompere i rapporti: la storia finì a carte bollate, la Roma chiese la riso luzione unilaterale del contrat to perché il brasiliano non si era presentato ad alcune visite mediche. Una strategia studia ta da Viola. Al quale la Discipli nare diede ragione, il 1° agosto 1985, tra polemiche, accuse e sospetti, sempre sussurrati e mai confermati. Storie di cal cio. Storie d’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PREMIATO IN FRANCIA
DOPO UN INCIDENTE
E Rudi torna su Rocchi «La Juve è davanti con 3 gol irregolari» 1Garcia ancora sulla sfida di Torino «Lo scudetto? Un’impresa come quella con il Lilla»
LE ALTRE DECISIONI
Insulti all’arbitro Stop per Allegri 3 giornate a Botta 1Un turno, la Juve ricorre. Cori antinapoletani dei tifosi milanisti: multa di 15 mila euro
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qualificato Rudi Garcia e squalificato pure il rivale Massimiliano Allegri: il giudice sportivo Gianpaolo To sel ha fermato l’allenatore del la Juventus per una giornata, punendolo per il finale della partita contro la Samp, «per avere, al termine della gara, uscendo dal recinto di gioco, rivolto agli Ufficiali di gara
Massimiliano Allegri, 47 anni
un’espressione insultante». I bianconeri giocheranno doma ni a Cagliari e per questo moti vo la società proporrà un ricor so d’urgenza contro lo stop.
LE SQUALIFICHE Sono 16 i fer mati. Botta (Chievo) salterà tre gare perché, al 27’ del secondo tempo nel posticipo, dopo es sere stato ammonito ha rivolto all’arbitro un’espressione in giuriosa. L’insulto è stato ripe tuto al quarto uomo: l’espul sione è stata inevitabile. Gli al tri giocatori squalificati dal giudice. Espulsi: una giornata a Cannavaro e Consigli (Sas suolo), Jansson (Torino), Pe rin (Genoa), Volta (Cesena). Tra i non espulsi, oltre a Perot ti, sono stati fermati per un tur no gli altri romanisti Astori, Holebas e Pjanic, Agostini (Ve rona), Albiol (Napoli), Bonucci (Juve), Allan (Udinese), Ro magnoli (Samp) e Vecino (Em poli). MULTA Tra le società, oltre alle sanzioni per Genoa (30 mila euro) e Roma (20 mila), il giu dice sportivo ha dato una mul ta di 15 mila euro al Milan per ché i suoi tifosi durante la par tita contro il Napoli hanno in tonato «cori insultanti per motivi di origine territoriale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso
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l miglior tecnico france se è sempre lui, Rudi Garcia. Eletto per il se condo anno consecutivo, e terza volta in carriera, dai suoi predecessori, giurati di France Football. Garcia pre cede pure il c.t. della Fran cia Didier Deschamps, e fa il punto su campionato e van taggio Juventus: «Sono da vanti perché ci hanno battu to con tre gol irregolari». Poi però lima: «Ma non dico che la Juve sia protetta, ma quel giorno Rocchi ha commesso errori. E capita anche ai mi gliori». Allo scudetto il fran cese ci crede sempre, come già annunciato dopo la con troversa trasferta a Torino: «Il mio messaggio va conte stualizzato, ma ho fiducia nei giocatori. Bisogna esse re ambiziosi e mostrare che la guida è fiduciosa». Maga ri prendendo spunto da An celotti: «Grande persona.
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Mi ha telefonato quando firmai con la Roma per augurarmi buona fortuna». O da Guardio la: «Sintesi di qualità di gioco e semplicità». L’eliminazione in Champions è stata comunque un «momento difficile», ma Garcia respinge le critiche sul pari a Mosca: «Giocare per non prendere gol è un suicidio. La Roma è apprezzata per il gioco europeo, più aperto. Anche in Italia ci si rende conto che non si può più solo difendere. Lo di mostrano Juve, Fiorentina, Empoli, Sassuolo». OBIETTIVO Quindi, l’elimina zione va ponderata: «Abbiamo il quarto budget in A e siamo lontani dai top club europei. L’obiettivo è tornare in Cham pions, arrivando nei primi due posti. Guardando soprattutto al primo». Ma lo scudetto «sa rebbe un exploit come col Lilla nel 2011». Ma non è una la mentela: «Non invidio i colle ghi più ricchi. Ma questa è la mia storia. Sono abituato a va lorizzare i giocatori». Comun que di qualità, come Totti: «Un piacere allenarlo e gli ho detto che vorrei vincere qualcosa con lui. Finché ha voglia di gio care, andrà in campo. Totti non può chiudere senza un nuovo titolo». Magari non all’Olimpi co: «Ho rinnovato per tre anni, voglio inaugurare il nuovo sta dio, come a Lilla». Mafia capi tale permettendo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ruba l’auto a De Rossi: arrestato ROMA Non sono proprio giorni fortunati per Daniele De Rossi, il cui nome è finito ancora una volta nelle pagine di cronaca nera. Stavolta per colpa di un ladro, che nella notte tra lunedì e martedì ha rubato l’auto del centrocampista della Roma, una Smart, in pieno centro, in corso Vittorio Emanuele II, zona nella quale De Rossi vive. La pioggia deve aver giocato però un brutto scherzo al ladro — un romano di 43 anni con precedenti penali — che dopo aver forzato la serratura dell’auto parcheggiata in strada, nella fuga si è schiantato lungo via del Muro Torto, proprio a causa del fondo stradale bagnato. Il ladro ha poi tentato la fuga a piedi, ma è stato individuato e arrestato dai Carabinieri della compagnia Trionfale dopo un controllo. Piccola consolazione per De Rossi, che certo non vive il più sereno dei periodi. stop © RIPRODUZIONE RISERVATA
Daniele De Rossi, 31 anni ANSA
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Serie A R È già mercato
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Parola alla difesa: Juve, c’è Rolando E occhio a Murillo 1L’ex Inter è fuori rosa al Porto e può arrivare in prestito. Nel mirino pure il colombiano dei Pozzo
OPERATO IN ESTATE
L'IDENTIKIT ROLANDO NATO IL: 31 AGOSTO 1985 A: SÃO VICENTE (CAPO VERDE) RUOLO: DIFENSORE ALTEZZA: 190 CM PESO: 80 KG
QUANTI TRIONFI COL PORTO Debutta nella massima serie portoghese nel 2004 con il Belenenses, dove resta 4 stagioni. Nel 2008 la chiamata del Porto: in 4 anni e mezzo vince 11 trofei, tra i quali 3 campionati e una Europa League.
Mistero Barzagli «Non so quando tornerò a giocare» 1Il difensore fermo da luglio: colpa del rientro anticipato o di un dolore trascurato?
UN ANNO E MEZZO IN ITALIA Nel gennaio del 2013, dopo 6 mesi ai margini del Porto, passa in prestito al Napoli. A giugno non viene riscattato e torna in Portogallo, prima di finire all’Inter ancora in prestito. Quest’anno 0 presenze col Porto. LE SUE SQUADRE BELENENSES PORTO NAPOLI INTER PORTO
2004-2008 2008-2012 gen.-giu. 2013 2013-2014 da luglio
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L'IDENTIKIT Rolando, 29, centrale del Porto: ex Inter e Napoli ANSA
Fabiana Della Valle Alessandro Grandesso
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l fronte caldo è quello dei difensori. Prima di volare a Doha per la trasferta di Su percoppa, la Juventus si sta muovendo sul mercato per cer care un sostituto di Barzagli, ancora mai utilizzato in questa stagione. Il nome caldo è quel lo di Rolando, portoghese del Porto, vecchia conoscenza del calcio italiano. Ieri si era diffu sa la notizia (non confermata dal fronte bianconero) che emissari del giocatore fossero atterrati a Torino per sedersi intorno a un tavolo e trattare con il club bianconero. Di sicu ro Marotta e Paratici stanno ac celerando i tempi e se ci saran no le condizioni l’affare po trebbe andare in porto. FUORI ROSA AL PORTO Origi nario di Capo Verde, 29 anni, con una discreta esperienza nel campionato italiano (ha giocato con Napoli e Inter), Ro lando è un centrale molto abile nel gioco aereo. La Juventus sarebbe disposta a prenderlo in prestito con diritto di riscatto (contratto in scadenza nel 2016), ha già l’ok del giocatore e nelle prossime ore potrebbe affrontare l’argomento diretta
Jeison Murillo, 22 anni, difensore del Granada AP
RIl giovane del Granada costa 6-7 milioni e piace anche all’Inter mente con il club. Il Porto vor rebbe monetizzare (lo valuta circa 3 milioni) però sembra disponibile ad ascoltare la pro posta della Juve. Quindi non è escluso che a breve ci siano no vità. Rolando si trova a suo agio sia nella difesa a tre sia in quella a quattro, però è fermo da un po’: è stato messo fuori rosa e in questa stagione non ha giocato neanche un minuto. MURILLO, SFIDA ALL’INTER L’altro fronte riguarda invece Jeison Murillo, 22 anni, difen sore centrale colombiano del Granada, club di proprietà dei Pozzo. Per la Juventus sarebbe un investimento da 67 milioni di euro, perché tanto costa il suo cartellino. Marotta e Para tici lo stanno seguendo da un po’, tanto che hanno mandato qualcuno ad osservarlo dal vi vo anche nell’ultima giornata di Liga. Con Pozzo i bianconeri hanno già fatto molti affari e sono in ottimi rapporti. La Ju
ventus potrebbe essere costret ta ad accelerare i tempi e chiu dere l’affare già a gennaio per ché sul giocatore c’è anche un forte interesse dell’Inter. Si profila quindi una sfida di mer cato tra i due club italiani. ESTERNO E FANTASISTA In tanto i bianconeri continuano a monitorare anche gli esterni. I nomi sul taccuino sono sem pre gli stessi: Martin Montoya del Barcellona, Andres Felipe Tello dell’Envigado (anche lui colombiano), giovanissimo (classe 1996) e, in posizione più defilata, Marcel Schmel zer, terzino sinistro del Borus sia Dortmund. Per quanto ri guarda l’attacco, la Juve tiene sempre d’occhio Diego Perotti, 26enne argentino del Genoa. Allegri vorrebbe un trequarti sta perché non ne ha uno di ruolo, cerca un giocatore che sappia saltare l’uomo e portare fantasia, tutto però dipende dal Genoa e da Preziosi. Intan to ieri gli agenti di Kingsley Co man hanno fatto sapere che il giovane attaccante sta bene al la Juventus e non ha intenzio ne di spostarsi a gennaio: vuo le giocarsi le sue carte in bian conero, anche sa che la concor renza è tanta, soprattutto lì davanti.
JEISON MURILLO NATO IL: 27 MAGGIO 1992 A: BARRANQUILLA (COLOMBIA) RUOLO: DIFENSORE ALTEZZA: 182 CM PESO: 76 KG
SCOPERTO DALL’UDINESE Cresciuto nel Deportivo Cali, nel 2009 viene preso dall’Udinese, che lo gira subito al Granada, altra società controllata dalla famiglia Pozzo. Nel 2011 finisce in prestito al Cadice, un anno dopo al Las Palmas. CHE BOOM COL GRANADA Nell’estate del 2013 torna a Granada, dove debutta nella Liga e diventa insostituibile al centro della difesa: 32 presenze (e un gol) la scorsa stagione, 14 in questa. Due mesi fa l’esordio con la nazionale colombiana. LE SUE SQUADRE CADICE LAS PALMAS GRANADA
Andrea Barzagli, 33 anni, è alla Juventus dal gennaio 2011 AP
2011-2012 2012-2013 dal 2013
eonardo Bonucci è stato l’ultimo ad alzare ban diera bianca. Lo staka novista di Massimiliano Alle gri (mai un minuto saltato in questa stagione), domani a Cagliari non ci sarà perché squalificato. Così a turno, tra cartellini e infortuni, il tecni co ha dovuto fare a meno di tutti i suoi difensori centrali. L’unico che Max non ha anco ra mai potuto utilizzare è An drea Barzagli. Il giocatore è stato operato a luglio, il suo rientro era previsto dopo tre mesi e tutto sembrava andare per il meglio. E’ andato in panchina nella gara interna con l’Udinese (13 settembre) ma poi si è fermato di nuovo e da lì si sono perse le sue trac ce. «Sono arrabbiato, è dura vedere le partite in televisio ne — ha raccontato il difen sore, che ieri ha ritirato a no me di tutta la Juve il premio Ussi come «squadra dell’an no» —. Mi auguro di tornare a disposizione presto». Le sue parole alimentano il mistero: a quanto pare neanche il gio catore sa quanto durerà an cora il suo calvario. Barzagli ha subito un intervento mol to delicato, ma non da giusti ficare un’assenza così lunga. RICADUTA EVITABILE? An drea è stato operato il 1° lu glio al calcagno del piede de stro in Finlandia. Dopo un periodo di completo riposo, ha cominciato a seguire un programma specifico. La pro gnosi iniziale era di tre mesi ma lui era riuscito ad antici pare i tempi di una quindici na di giorni. Subito dopo la
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panchina con l’Udinese Barzagli si è fermato ancora: il dolore l’ha costretto a un nuovo controllo specialistico, che ha evidenziato una sofferenza da stress dell’os so calcaneale. Così ha dovuto so spendere il programma di recu pero e ricominciare con le tera pie. Il nuovo stop doveva essere di un mese circa, quindi il gioca tore sarebbe dovuto rientrare a novembre. Adesso siamo a metà dicembre e di lui non c’è ancora traccia. Di sicuro qualcosa non è andato per il verso giusto: forse Barzagli è rientrato troppo pre sto e questo potrebbe aver con tribuito alla ricaduta. DOLORE TRASCURATO Andrea adesso è demoralizzato: ha con vissuto con il dolore a lungo, si è trascinato il problema al tendine per tutta la scorsa stagione, gio candoci sopra, per cercare di non perdere il Mondiale. Risul tato: la situazione è degenerata e lui è stato costretto a operarsi poco dopo essere rientrato dal Brasile. L’ultima partita è stata ItaliaUruguay 01 del 24 giu gno. Il 2014 ormai è andato, Bar zagli spera che il nuovo anno gli porti più fortuna. Ma il fatto che la Juve sia alla ricerca di un cen trale lascia intuire che il suo rientro non sia così vicino. f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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i minuti giocati da Barzagli in questa stagione: è andato in panchina una sola volta, in Juventus-Udinese del 13 settembre, ma non è entrato.
L’AVVERSARIO DI DOMANI
Da Kobe ai dribbling: l’arma di Zeman è Ibarbo 1Il Cagliari contro la Juventus ritrova il colombiano: due anni fa una sua rete negò a Conte il record di vittorie di fila Mario Frongia CAGLIARI
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essanta metri palla al pie de, dribbling su Marchi sio e Barzagli, Storari k.o.. L’11 maggio del 2013 Victor Ibarbo gela lo Juventus Stadium. Si chiude 11. Il rosso blù risponde a Vucinic. Con una serpentina che scomoda il We ah di MilanVerona del 1996. A Torino, Cellino balla di gioia.
Pulga salta come un indemo niato. Il colombiano regala al Cagliari il pari in casa della regi na e nega sia il record di vittorie di fila sia i 3 punti alla corazzata di Conte. Ibarbo ieri e oggi, pronto a rientrare dopo un tur no di squalifica. Zeman, doma ni sera con la Juve al Sant’Elia, gli darà infatti le chiavi della fantasia di un giocattolo che avanza col fiatone. CON ZEMAN Classe 1990, il
«diamante grezzo», preso da Cellino per un milione e mezzo di euro in un bar di Medellin è pronto per il match clou di fine anno: 24 anni, 11 partite e 2 gol su azione (a Milan e Napoli), un danzare con la palla che fa am mattire i difensori. E Zeman di ce: «Non deve giocare da fermo, regala la sua arte migliore agli avversari. Il dribbling? Deve trovare anche la concretezza». «Seguo il mister, con lui posso solo crescere», confessa Ibarbo. Al Cagliari dal 2011, 119 pre senze e 15 reti, l’attaccante è tanto funambolico in campo quanto schivo nella vita privata. Nato a San Andrés de Tumaco, è l’asso imprevedibile dei sardi, che non segnano da 3 gare. Il
Cagliari in casa non ha ancora vinto (3 pari e 4 k.o.), è terzulti mo con 12 punti e domani cerca il bersaglio grosso. «Hanno pa reggiato con la Samp, come noi. La Juve – sprona Zeman – non è imbattibile. Proviamoci». SOGNI E PLAYSTATION Tre reti al primo anno in città, 6 e 4 a seguire: un percorso che ha re galato a Ibarbo la chiamata del c.t. Pekerman al Mondiale in Brasile («Ho centrato il sogno della mia vita»). Il suo futuro è incerto: ha un contratto fino al 2017 ma è nel mirino delle grandi. «Non si muove», lo stop del presidente Giulini e del d.s. Marroccu. Per il suo agente Cal leri, è pronto «per giocare il
prossimo anno le coppe euro pee». Un top player che cresce, insomma. E che vuole spaven tare la Juve. Amante del Poetto, dove risiede a poca distanza dall’inseparabile Sau, si gode i tornanti per Villasimius con il Suv grigio con a bordo la mo glie Sirleny e il piccolo Martin. Gli hobby? «La PlayStation. A Fifa 2015 gioco in squadra con i miei amici Armero, Zuniga e Cuadrado». Pallone virtuale. Ma anche basket: «Seguo l’Nba – dice al magazine del Cagliari – Kobe Bryant e Michael Jordan sono i miei preferiti». Campioni senza età. Come Buffon. Da bat tere per far felici i 16 mila del Sant’Elia. Victor Ibarbo, 24 anni LAPRESSE
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Serie A R Tra campionato e Nazionale
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«Da c.t. della Serbia con i club avevo un confronto costante: com’è possibile che questa non sia considerata una regola?». Conte ha fatto esempi negativi (la convocazione di Chiellini che quando allenava la Juve de finì «ineducata») e positivi (contatti con Mazzarri e Inza ghi a proposito di Osvaldo e Abate). Ma al suo «in tre anni di Juve non mi ha mai chiamato nessuno», è nato spontaneo il battibecco. Con Donadoni: «Io con Prandelli parlavo ha preci sato e mi telefonava anche lui». E poi con Allegri: «Se non conta chi chiama, non potevi chiamare tu Prandelli?». «E per ché in questi quattro mesi, da quando sono c.t., tu non mi hai mai chiamato?». Da sinistra, Di Francesco, Montella, Stramaccioni e Inzaghi a Milano per l’incontro con Conte LAPRESSE
Dal battibecco ai nuovi propositi Conte-allenatori: ora si volta pagina 1Il c.t.: «Parliamoci di più». Allegri: «Ma non conta chi chiama». Intesa su dialogo e allenamenti speciali LE PROPOSTE
Andrea Elefante
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l buongiorno non era stato da alba di un nuovo rappor to clubNazionale, l’arrive derci forse lo sarà. Ma se l’in contro di ieri fra Antonio Conte e buona parte dei tecnici di A non sarà stato solo un conden sato di buoni propositi, ma an che di propositi concreti (di una diversa collaborazione), non dipenderà solo dall’ora e mezza di confronto di ieri. Il c.t. l’ha buttata lì con un sorriso elo quente: «Forse questa riunione avrei dovuto farla con i dirigen ti: alla fine decidono loro». Dunque l’Assemblea di Lega, che venerdì dovrà dare parere positivo almeno allo stage di tre giorni ipotizzato dal 9 all’11 febbraio. Con conclusione fissa ta a otto giorni dagli impegni in Europa League di cinque squa dre italiane e a 13 giorni dal l’andata degli ottavi di Cham pions League della Juve. Ma a sentire il presidente della Lega Beretta(«Le società hanno a cuore la Nazionale e sono legate
STAGE Ipotesi in calendario: dal pomeriggio del 9 al pomeriggio dell’11 febbraio. Tutti i convocati insieme, anche se poi si lavorerà per reparti
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GIORNI La A finisce il 31-5 e per Croazia-Italia del 12-6 il c.t. vorrebbe i giocatori subito tre giorni (per evitare il buco di una settimana) per poi riaverli l’8
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DATE Conte è per l’anticipo della fine della prossima A: sette giorni di ferie ai giocatori e poi almeno tre settimane di lavoro pre Europeo (inizio 10-6-2016)
MILANO
I
Antonio Conte, 45 anni LAPRESSE
ai suoi destini»), almeno questo segnale da parte dei club pare abbastanza scontato. I BATTIBECCHI Quando per due volte il presidente Tavec chio, uscito in anticipo, aveva spiegato che «di sopra si stanno parlando con grande franchez za» si era capito che in quella sa la, al momento del buongiorno, non erano volate solo parole al miele. «Senza ghirigori», ha ammesso il c.t., che al primo punto del suo piano di discus sione aveva messo il capitolo «relazioni». Quello che ha solle citato il vigoroso intervento per primo di Sinisa Mihajlovic:
TAPPA A VINOVO Un modo franco, per dirla con Tavecchio, per arrivare poi a voltare pagi na. Non solo nei rapporti con la Juve, recentemente freddini (eufemismo): «Ma proprio ieri sera ho rivisto con piacere Ma rotta, alcuni miei giocatori e Andrea Agnelli che è stato fin troppo buono a darmi solo del permaloso: io sono molto per maloso. E nel 2015 conto di an dare a Vinovo (sarà l’unica tap pa mancante, assieme a Parma, nel suo «tour» a casa dei club, vi sto che nei prossimi giorni il c.t. andrà a Sassuolo e Cesena)». Ma anche nei rapporti con i colle ghi, «perché so quello che gli passa per la testa, visto che fino a quattro mesi fa passava per la testa a me». Partendo da questo presupposto, ieri alla fine tutti hanno convenuto su una cosa: non è importante chi chiama, ma è importante che ci si parli di più. «Per avere un rapporto più continuo e diretto, basato sulla trasparenza». Con gli alle natori «e anche con i preparato ri», perché al punto due Conte aveva messo le «informazioni»: «E’ fondamentale, a proposito dei giocatori, avere un feedback a 360°. Non solo sullo stato fisi co, ma anche psicologico». DATEMI UNA MANO Al punto tre i «problemi emersi», uno su tutti: «Ed è allarmante: un tem po il club era la vetrina per la Nazionale, ora la Nazionale è la vetrina per i club. Molti dei miei convocati, a volte addirittura il 40%, non sono titolari e allora ho chiesto una mano: a fine par tita, un’integrazione di lavoro per chi è rimasto in panchina o ha giocato solo 20’. Alla Juve l’ho sempre fatto. Poi, certo, è questione anche di amor pro prio da parte di chi è nel giro della Nazionale». Ma restano i club i veri destinatari delle ri chieste che il c.t. ha messo alla base dei suoi programmi per il futuro. Tre punti chiave (qui a fianco) dei quali Conte ha volu to informare i colleghi: speran do da ieri di averli, se non come alleati, perlomeno non come avversari. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL PRESIDENTE
Puntura Tavecchio ai tre club assenti «Sono in torto» 1Empoli, Cagliari e Napoli hanno avvisato Lega e Figc. Garcia ha telefonato al c.t.
scorsa stagione. Gli altri tre club hanno avvisato la Feder calcio (il Cagliari) o la Lega (l’Empoli e il Napoli): il c.t., che auspica che incontri come que sti vengano istituzionalizzati e svolti almeno con cadenza an nuale, spera vivamente che nel la prossima chiacchierata ci sia il 100 per cento di presenze.
Marco Calabresi MILANO
A
veva l’agenda piena, Carlo Tavecchio. Ha lasciato l’incontro tra Conte e gli allenatori in anti cipo, e alle 15 era già a Ro ma, nella sala Giunta del Co ni per la riunione della Com missione contributi per le Federazioni. In via Rosellini, a Milano, c’è chi invece ieri mattina non è mai arrivato. Tavecchio non è che l’abbia presa benissimo: «L’invito è stato dato con chiarezza a tutti, chi è assente ha sem pre torto». Tre le società as senti, due componenti dello staff (l’interista Giulio Nu ciari e il romanista Claude Fichaux) «delegati» dai capi allenatori, Roberto Mancini e Rudi Garcia, l’unico ad av vertire personalmente Con te della sua assenza, alla fac cia dei botta e risposta della
IMPEGNO COL POPOLO Chi c’era, è uscito dalla sede della Lega Calcio con buone sensa zioni, che pure andranno verifi cate all’atto pratico. «C’è massi ma disponibilità da entrambe le parti – il commento dei tecnici di A –, anche se non possiamo mettere bocca sul discorso rela tivo agli stage: di quelli, si deve parlare in altri tavoli, perché i calciatori sono di proprietà del le società, noi non possiamo far altro che allenarli». La Naziona le, invece, la allenerà ancora Conte, non ci piove. «Le voci di sue eventuali dimissioni? Ma chi è che mette in giro queste voci qua?», la risposta stizzita di Tavecchio. Con l’eco del c.t.: «Ho preso un impegno con per sone che mi hanno cercato in maniera entusiasta, ma anche con tutto il popolo italiano e i tifosi». E da ieri, pure con le so cietà di A e i loro allenatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Euro 2016 affare da 2 miliardi Biglietti in vendita da giugno PARIGI Prezzi popolari, tra i 20 e i 30 euro, almeno fino agli ottavi. Poi però toccherà rompere il salvadanaio, perché un tagliando per la finale costerà fino a mille euro. In ogni caso, la biglietteria per Euro 2016 aprirà il 10 giugno, a un anno esatto dal match inaugurale allo Stade de France. Ma online, inizialmente, si potranno solo prenotare i posti, quattro al massimo per acquirente. Poi scatterà il sorteggio, perché si prevede una domanda molto superiore all’offerta. Dei 2,5 milioni di tagliandi, un milione sarà venduto all’estero per un totale di 500 milioni di euro. E per combattere il bagarinaggio, sarà aperto un portale destinato alla rivendita sicura. L’Europeo a 24 squadre (il primo, dopo che fino al 2012 le finaliste
erano 16) dovrebbe generare un giro d’affari di circa 2 miliardi di euro, agevolato da una fiscalità zero. Metà garantito dai diritti televisivi, e altri 400 milioni dagli sponsor. CANTIERI L’indotto dovrebbe però sfiorare 1,4 miliardi, incluso quello derivato dal milione di turisti attesi. I 600 milioni del risultato operativo sperato sarà distribuito alle 54 federazioni Uefa. La Francia ne incasserà venti in più, come Paese ospite che sta rispettando la tabella di marcia. Dei dieci stadi dell’evento, cinque sono già operativi. L’ultimo cantiere chiuderà a fine 2015, a Lione. Intanto, sette federazioni hanno già prenotato i siti dei ritiri, scegliendo tra le 66 proposte Uefa sparse su tutto il territorio. Corsica inclusa. Alessandro Grandesso © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quanto Trotta lo straniero: «Vorrei tornare» 1Doppietta della punta del Barnsley nel 4-1 dell’Under alla B Italia: «Ma sono in scadenza» Francesco Caruso INVIATO A TRAPANI
L’
Under 21 di Gigi Di Biagio sbarca sulla pun ta occidentale della Sicilia per un’amiche vole di fine anno contro i pari età del cam pionato di B e gli spettatori si chiedono chi sia quel numero 11 che si da un gran daffare, segna due gol e ne sfiora un altro paio. È «l’inglese», per via della sua lunga militanza nei campionati d’Ol tremanica. In realtà è un ragazzo campano, di Portico di Caserta, 22 anni, gli ultimi sei trascorsi in Gran Bretagna. «È stata una scelta di vita, ma ora è tempo di tornare in patria». Marcello Trotta, dopo gli esordi nel Real Portico, 10 anni fa era
approdato al settore giovanile del Napoli, il padre Angelo chiedeva (invano) il rimborso delle spese di viaggio, Trotta in fondo era già nel giro delle nazionali giovanili e così pensò di afferrare al vo lo l’offerta inglese: «Dal 2009 il mio cartellino è del Fulham, ho trascorso 3 anni nelle squadre del vivaio londinese e poi sono andato in prestito per altri tre anni in squadre minori. La migliore è sta ta la scorsa stagione, nel Brentford con cui ho vin to il campionato di terza serie (18 gol in due anni, ndr). In estate poi mi hanno girato al Barnsley, ma il contratto scade a fine anno, quindi stiamo cercando una squadra in Italia. B o A non impor ta, quel che conta è giocare perché voglio parteci pare all’Europeo di giugno da protagonista». VIERI E DROGBA Interista, cresciuto col mito di Bobo Vieri, oggi il suo idolo è Drogba, «uno che è stato capace di vincere da solo una Champions. Giocare in Inghilterra mi ha fatto crescere molto. C’è un’altra cultura del calcio, rispetto al nostro paese, alle partite di terza serie assistono 15 o 20mila spettatori». Dopo averlo visto all’opera
con la maglia dell’Under è difficile credere che un giocatore così fatichi a trovare una sistemazione in Italia: «In realtà c’è già qualche discorso avvia to con squadre di A e B, ma finché non si mette nero su bianco sono chiacchiere». Tornare al Na poli per ora è solo un sogno: «Beh, lì gioca un certo Higuain, non so se mi spiego». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Marcello Trotta, 22 anni, di proprietà del Fulham IPP
ITALIA UNDER 21–B ITALIA 4–1 MARCATORI Trotta (I) al 21’ e al 38’, Belotti (I) su rigore al 24’, Improta (B) al 30’, Paganini (I) al 35’ p.t. ITALIA UNDER 21 (4-4-2) Leali (dal 1’ s.t. Sportiello); Molina (dal 13’ s.t. Rizzo), Antei, Goldaniga (dal 24’ s.t. Romagnoli), Sabelli (dal 1’ s.t. De Col); Berardi (dal 1’ s.t. Dezi), Verre, Baselli (dal 13’ s.t. Cataldi), Paganini; Trotta, Belotti (dal 24’ s.t. Sturaro). All. Di Biagio. B ITALIA (3-4-3) Provedel (dal 1’ s.t. Pigliacelli); Lancini, Ferrari (dal 1’ s.t. Crecco), Vitturini (dal 1’ s.t. Caldara); Zampano, Gori (dal 1’ s.t. Fazzi), Busellato (dal 1’ s.t. Emmanuello), Barreca; Improta (dal 1’ s.t. Valotti), Monachello (dal 1’ s.t. Aramu), Acampora (dal 1’ s.t. Beretta, dal 36’ s.t. Parisi). All. Piscedda. ARBITRO Abisso di Palermo.
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Serie A R Grandi speranze
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«Napoli, con te ho un patto d’onore»
1De Laurentiis alla cena di Natale: «Ci ho messo la faccia, non vado via. Ma alla squadra non faccio più sconti» Gianluca Monti NAPOLI
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rima il cinema, poi il cal cio. Produttore al matti no per presentare il suo ultimo film «Un Natale stupe facente», presidente la sera a cena quando, sulla collina del Vomero, si è scambiato auguri e doni natalizi con la squadra. Giornata intensa quella di ieri per Aurelio De Laurentiis, che ha alternato spettacolo e sport. Non si è sottratto alle domande sul Napoli, perché il momento che gli azzurri stanno vivendo è delicato e lui ha voluto far sentire la sua voce non solo ai tifosi, ma anche a tutti i gioca tori. Un discorso forte, fortissi mo, quello tenuto davanti ad un menu light tra le canzoni di Guido Lembo e le battute dei comici di Made in Sud: «Fino ad ora siete stati disuniti den tro il campo ed uniti soltanto fuori — ha detto il presidente —. Adesso siete sotto la mia lente di ingrandimento, non farò sconti a nessuno. Mi aspetto grandi cose da voi, do vete dimostrare di essere dei campioni. Fino ad ora abbiamo scherzato, adesso la concen trazione dovrà essere sempre massima. Tra me e voi c’è un patto d’onore». FUTURO E MERCATO Tutti ri chiamati, dunque, alle loro re sponsabilità. Giocatori e staff tecnico sotto esame da parte del presidente. Del resto, il ter zo posto in campionato è fon damentale per le casse della
società e per trattenere a Napo li gli elementi più importanti dell’attuale rosa: «Giudichere mo l’andamento della stagione soltanto quando sarà finita — ha spiegato De Laurentiis ai cronisti —. Il Napoli non lo si può seguire solo se è primo in classifica, bisogna tornare ad essere veri tifosi senza fare i piagnoni e abbandonare la donna che si ama soltanto per ché magari ha l’influenza». Qui De Laurentiis sgombra il campo dalle tante chiacchiere su un suo eventuale disimpe gno: «Nel Napoli ci ho messo la
«BENITEZ E IO SIAMO LA COPPIA VINCENTE DEL NAPOLI» AURELIO DE LAURENTIIS PRESIDENTE
faccia, non lo mollerò mai a nessuno e continuerò a lavora re per il bene di questa socie tà». Il presidente è dunque pronto ad intervenire sul mer cato: «Io non mi sono mai tira to indietro e vedremo come mi gliorare il Napoli. Abbiamo tempo per rinforzarci, da feb braio saremo in grado di ripar tire alla grande su tutti i fron ti». In tal senso, con Ghoulam che dovrebbe partire per la coppa d’Africa il 2 gennaio, il diesse Bigon sta stringendo per Strinic e piace anche il 24enne portiere Kevin Trapp, tedesco
dell’Eintracht Francoforte. BENITEZ INDISCUTIBILE Il sorteggio di Europa League ha regalato un sorriso a De Lau rentiis: «Per la prima volta, ap parentemente, siamo stati for tunati e poi giocheremo il ri torno in casa, mi auguro di ave re il supporto del nostro pubblico». In realtà, il rapporto tra la squadra e la città è di as soluta freddezza. Anche ieri sera davanti al ristorante che ospitava la cena sociale (Hen rique il primo ad arrivare), c’erano appena una decina di cacciatori di autografi perché a Napoli la gente è molto delusa. Per tutto il giorno, De Laurenti is ha provato a spargere fidu cia: «Purtroppo, l’infortunio di Insigne si è fatto sentire. Però, credo che la squadra sia forte. Abbiamo giocatori di livello in ternazionale oltre ad un alle natore indiscutibilmente stra ordinario come Benitez. Lui ed io siamo la coppia vincente del Napoli». Una coppia che po trebbe separarsi a fine stagio ne, anche se giustamente ades so deve apparire, all’interno e all’esterno, più unita che mai. Del resto, riuscire a mettere un altro trofeo in bacheca sarebbe motivo di orgoglio sia per l’al lenatore che per il presidente. De Laurentiis seguirà la squa dra a Doha e assisterà alla Su percoppa: «Ora concentriamo ci sul Parma, però contro la Ju ventus speriamo di giocare a testa alta e con generosità». L’esatto opposto di quanto ac caduto domenica a San Siro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL 2014 IN AZZURRO DALLA COPPA ALLA TORTA 1
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1 Il momento clou della cena di Natale di ieri sera del Napoli: il presidente Aurelio De Laurentis, 65 anni, taglia la torta con Rafa Benitez, 54 anni 2 L’abbraccio tra il presidente e l’allenatore: il tecnico spagnolo è alla seconda stagione a Napoli 3 Uno dei momenti più belli dell’ultimo anno napoletano: De Laurentiis al San Paolo accanto a Marek Hamsik, 27 anni, che alza la Coppa Italia vinta contro la Fiorentina ANSA
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Serie A R Il nuovo corso LA VICENDA I MOMENTI CHIAVE
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14 GENNAIO 2004 Il crac di Tanzi La famiglia Tanzi esce dalla società a seguito del crac Parmalat. Il club viene posto in amministrazione straordinaria da Enrico Bondi in attesa di un compratore. Il 25 giugno, per salvarsi dalla retrocessione, il Parma AC diventa Parma FC.
12 AGOSTO 2005 L’offensiva di Sanz La ricerca di un acquirente passa prima da Gaetano Valenza, imprenditore svizzero di origini partenopee, e poi da Lorenzo Sanz, ex presidente del Real Madrid. Per il Parma sembra un possibile nuovo inizio, ma ogni trattativa va a vuoto.
25 GENNAIO 2007 L’arrivo di Ghirardi La società viene rilevata e gestita dalla “Eventi Sportivi S.r.l.”, a capo della quale c’è l’industriale bresciano Tommaso Ghirardi. Con l’allenatore Claudio Ranieri il Parma raggiunge la salvezza in A, ma nel 2008 perde contro l’Inter (2-0) e retrocede in B.
29 MAGGIO 2014 La revoca della licenza Uefa La qualificazione per l’Europa League sfuma: il club non è in regola con il pagamento Irpef. Ghirardi annuncia le dimissioni da presidente e mette in vendita la società. Il 12 settembre, a seguito di pressanti richieste del c.d.a., le ritira e torna a capo.
9 DICEMBRE 2014 La penalizzazione Il Tribunale Federale NazionaleSezione Disciplinare conferisce alla squadra un punto di penalità per il mancato pagamento dell’Irpef. La società fa ricorso, ma si profila un’altra sanzione di due punti per non aver pagato mensilità ai giocatori.
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nato a Tirana il 9 marzo 1971, appassionato di calcio da sem pre, è in realtà l’ultimo anello di una lunga catena. L’ipotesi più accreditata è che dietro di lui ci sia l’imprenditore albane se Rezart Taçi di cui tra l’altro Fabio Giordano è suo avvocato di fiducia che, tuttavia, non vuole comparire e pare abbia richiesto un patto di riservatez za. Ci si chiede il perché di tanti misteri, però non si trovano ri sposte. Da dove arrivano i soldi per acquistare il Parma?
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È Parma d’Albania Dietro il gioielliere c’è l’ombra di Taçi
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1Ghirardi vende a Doca, commerciante nato a Tirana Leonardi resta, giallo su soldi e progetto. «Venerdì saprete» Andrea Schianchi INVIATO A PARMA
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Una nota ufficiale del Parma avvisa che venerdì 19 dicembre sarà presentata l’operazione.
e firme ci sono, i nomi pu re, la chiarezza ancora no. Le quote di maggioranza del Parma sono state vendute dall’ormai ex presidente Tom maso Ghirardi e l’atto è stato formalizzato davanti al notaio Giovanni Posio, a Brescia. Il nuovo numero uno della socie tà è Pietro Doca, gioielliere di origini albanesi, il vicepresi dente esecutivo è l’avvocato Fa bio Giordano e il direttore ge nerale Pietro Leonardi. Non si conoscono, tuttavia, i cosiddet ti «padroni del vapore», coloro che hanno investito e detengo no la proprietà del club. Qual che indizio c’è, ma non basta.
SVOLTA Per adesso, in attesa di conoscere i programmi dei nuovi acquirenti e la loro dispo nibilità economica, l’unica cosa certa è l’uscita dal mondo del calcio di Ghirardi. Entrato nel gennaio 2007, se ne torna «al paesello» come lui stesso ama ripetere. I debiti rischiavano (e rischiano ancora) di soffocare il Parma, la vendita era l’unica soluzione per evitare il falli mento. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, ecco l’entrata in scena di questa cordata d’im prenditori rappresentata da Pietro Doca e dall’avvocato Giordano. L’accordo è stato tro vato al termine di numerose
TACCUINO
CLASSIFICA SQUADRE
LAZIO
Candreva migliora Ok per gennaio Per un Biglia che si ferma (quindicesimo infortunio muscolare da inizio stagione) in casa Lazio c’è un Candreva quasi pronto. Il biancoceleste, dopo i controlli positivi della mattinata, nel pomeriggio ha ricominciato ad allenarsi, anche se solo in palestra. Lo stiramento alla coscia sinistra è riassorbito, l’esterno rientrerà dopo la sosta natalizia. Domenica a San Siro con l’Inter, Pioli dovrà fare a meno di ben sette infortunati: Biglia, Braafheid, Candreva, Ciani, Ederson, Gentiletti e Pereirinha.
PT
PARTITE G
JUVENTUS ROMA LAZIO SAMPDORIA GENOA MILAN NAPOLI FIORENTINA UDINESE PALERMO INTER SASSUOLO VERONA EMPOLI TORINO ATALANTA CHIEVO CAGLIARI CESENA PARMA (-1)
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36 15 11 35 15 11 26 15 8 26 15 6 26 15 7 24 15 6 24 15 6 23 15 6 21 15 6 21 15 5 20 15 5 19 15 4 17 15 4 16 15 3 14 15 3 14 15 3 13 15 3 12 15 2 8 15 1 6 15 2
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1 31 6 2 28 11 5 26 17 1 20 12 3 20 13 3 25 18 3 26 20 4 20 12 6 18 20 4 19 23 5 23 21 4 16 20 6 18 26 5 16 21 7 10 17 7 8 18 8 11 19 7 20 26 9 12 29 12 16 34
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* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
CONSIGLIO FEDERALE
«Gol-non gol» all’ordine del giorno ROMA (a.d’u.) Oggi si riunisce il Consiglio federale. All’ordine del giorno l’esame dell’introduzione del «gol-non gol» già dalla prossima stagione. E il Consiglio, inoltre, darà risposte concrete al presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, dopo la minaccia di fermare i campionati a seguito degli episodi di violenza nei confronti dei giovani arbitri.
MILAN PER IL SOCIALE
Delegazione in visita ai bambini del Buzzi Una delegazione del Milan ha visitato ieri pomeriggio il reparto di terapia intensiva e patologia neonatale dell’ospedale Buzzi di Milano. L’iniziativa è dell’associazione no profit «Voglia di vivere» che dal 2001 aiuta i genitori dei bambini ricoverati in ospedale.
PROSSIMO TURNO GIOVEDÌ 18 DICEMBRE CAGLIARI-JUVENTUS (ore 19) NAPOLI-PARMA (ore 21) SABATO 20 DICEMBRE SASSUOLO-CESENA (ore 18) ROMA-MILAN (ore 20.45) DOMENICA 21 DICEMBRE VERONA-CHIEVO (ore 12.30) ATALANTA-PALERMO (ore 15) FIORENTINA-EMPOLI (ore 15) SAMPDORIA-UDINESE (ore 15) TORINO-GENOA (ore 15) INTER-LAZIO (ore 20.45)
MARCATORI 9 RETI Tevez (2, Juventus). 8 RETI Icardi (2, Inter); Menez (4, Milan); Callejon (Napoli); Di Natale (Udinese). 7 RETI Higuain (1, Napoli); Dybala (1, Palermo). 6 RETI Matri (Genoa); Djordjevic e Mauri (Lazio); Honda (Milan); Ljajic (1, Roma); Gabbiadini (Sampdoria). 5 RETI Osvaldo (Inter); Cassano (1, Parma); Thereau (Udinese); Toni (2, Verona). 4 RETI Ekdal e Sau (Cagliari); Defrel (Cesena); Babacar (Fiorentina); Morata e Vidal (2, Juventus); Destro (Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (Sassuolo); Quagliarella (Torino); Nico Lopez (Verona).
riunioni e il fatto che Leonardi sia stato confermato nel ruolo di direttore generale fa capire che il suo apporto alla trattati va non è stato marginale: se i nuovi proprietari non avessero ritenuto soddisfacente il suo la voro, non lo avrebbero tenuto. Il risultato, dunque, è semplice: il vecchio Parma si è spezzato in due, una parte (Ghirardi) se n’è andata e l’altra (Leonardi) è rimasta per far nascere il nuovo club. C’è chi vede un segno di continuità in questa operazio ne. IDENTIKIT Di una cosa si deve rendere merito ai nuovi acqui renti: l’arte del dribbling. Che, in economia, è anche sinonimo di depistaggio. Si era parlato, all’inizio di dicembre, di una
1 Il nuovo vice presidente del Parma Fabio Giordano 2 Il nuovo presidente Pietro Doca 3 L’ex numero uno Tommaso Ghirardi
misteriosa cordata russoci priota che avrebbe rilevato la società, ma nonostante le nu merose richieste di chiarimenti i nomi non erano usciti. Segreti su segreti. Ora si sa che il nuovo presidente, Pietro Doca, è pro prietario di un negozio di gio
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ielli a Piacenza, abita a Lodi, è stato candidato nelle elezioni comunali del 2013 (come Petrit Doka) con la lista «Giuliana Co minelli Sindaco» e, molto pro babilmente, lui è soltanto il rappresentante legale del capi tale investito. Doca, albanese
NESSUNA PAROLA Al neopresi dente, rintracciato al telefono mentre era in macchina con Le onardi, è impossibile scucire in discrezioni. A parte le dichiara zioni scontate («Sono felicissi mo di poter annunciare ai tifosi del Parma che, dopo un intenso lavoro, l’operazione di acquisi zione è stata portata a termine con successo. Io e i miei colla boratori vogliamo operare af finché questa gloriosa società possa avere un futuro solido»), nessun altro commento. A pre cise domande replica con un gentile «no comment» e am mette soltanto di chiamarsi Pietro Doca. L’impressione è che non sarà lui a decidere il fu turo del Parma, non toccherà a lui disegnare le strategie di mercato, né aprire il portafo glio. Di sicuro, essendo un gio ielliere, si può dire che questa volta gli sia capitato tra le mani un bel diamante. Speriamo non si riveli una clamorosa patacca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R È già mercato
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LIFTING IN ATTACCO
Francesco Bramardo TORINO
Correa è ufficiale E ora la Samp si tuffa su Muriel
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a linea Maginot eretta ad Empoli è servita per resi stere: un punto in classifi ca anche se contro il Genoa do menica prossima la squadra di Ventura dovrà fare qualcosa in più per tirarsi fuori dalle sec che della classifica. Il secondo pari consecutivo, Empoli dopo il Palermo, è solo un brodino in attesa della guarigione. Nelle ultime sei giornate il Toro ha raccolto tre punti, tre pareggi e tre sconfitte. «Torniamo da Empoli con un punto non esal tante, ma importante. Muove la classifica e vista l’emergenza in squadra serve anche al mo rale». Il presidente Urbano Cai ro ritira a Torino il premio del la stampa sportiva piemontese per la stagione 201314, alla prima squadra e alla Primave ra, sconfitta ai rigori al tra guardo finale. «Contro il Ge noa domenica mi attendo un po’ più di coraggio, più liberi di testa anche in campionato co me in Europa». SPUNTATO La vittoria in casa Toro manca dal 29 ottobre con tro il Parma, gol firmato da Darmian, dopo solo tre reti a segno, una sola da un attaccan te, Martinez. Dieci gol fatti in campionato, peggio solo l’Ata lanta con 8, Quagliarella con 4 reti il cannoniere della squa dra. L’emergenza in attacco, quattro mesi senza Larrondo e Barreto, è il primo vuoto da colmare al calciomercato di gennaio. «Abbiamo bisogno di cinque attaccanti, ci stiamo muovendo – la conferma di Ca iro –. Credevamo in Martinez, abbiamo investito e ci sta ripa gando, e poi ci sono Amauri e Quagliarella; i nomi dei due at taccanti che mancano non li faccio, meglio tenere le carte coperte». Fuori dai radar Cas sano per questioni di spogliato io, restano calde le piste che portano a Zapata, Pandev o Pi nilla in attacco, Marchionni a centrocampo. «Giovinco? Ha una situazione particolare con la Juve, è in scadenza di con tratto, o rinnova con i bianco neri o andrà in scadenza, il suo procuratore è molto bravo, non credo che si muoverà a genna io. Per Giovinco vedo l’opera zione difficile e non voglio co minciare una telenovela. Cas sano? Ha qualità, ma da qui a dire che il Torino è interessato ne passa. Pazzini? Ha caratte ristiche che non si adattano al nostro gioco. Zarate? Ottimo giocatore, come tutti quelli che stiamo valutando». COPERTA CORTA Alla fine il malessere granata, bene in Eu
1Certo il divorzio con Gabbiadini, il club doriano pensa al colombiano al posto di Bergessio Filippo Di Chiara Filippo Grimaldi
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1Il patron granata: «Serve il coraggio visto in Europa
ndici righe di comu nicato sul sito ufficia le dell’Estudiantes: «La Commissione Direttiva del club ha approvato la ces sione di Joaquin Correa alla Sampdoria per dieci milioni di dollari (pari a circa otto milioni di dollari, n.d.r.), metà dei quali da pagare al momento della firma del contratto». Le altre due rate scadranno nel prossimo di cembre e nello stesso mese del 2016. Inoltre al club ar gentino, di cui è presidente l’ex sampdoriano Juan Se bastian Veron, verrà ricono sciuto un bonus (pari a circa il 4 per cento) in caso di una cessione futura del giocato re ad una cifra superiore ai dieci milioni di euro. E’ la conferma definitiva di un’operazione concordata da quando era stato rag giunto per il trasferimento al Napoli di Gabbiadini (mi glior marcatore della Samp, a quota sei reti), che contro l’Udinese potrebbe giocare l’ultima gara in maglia blu cerchiata.
Prenderemo due attaccanti. L’ex laziale? Ottimo»
BERGESSIO VIA? L’argenti
Urbano Cairo a colloquio con l’allenatore Gianpiero Ventura al campo d’allenamento del Toro LAPRESSE
Cairo allo scoperto «Voglio cuore Toro e Zarate mi piace»
Mauro Zarate, 27 anni
RIl presidente dice no a Cassano e su Giovinco prende tempo: «Sarà dura per gennaio»
ropa, maluccio in campionato, è la solita coperta corta di club impegnati su più fronti, che vorrebbero ma non possono. Rosa numericamente giusta, giocatori inutilizzabili in Euro pa League, non inseriti al mo mento della compilazione nel listone Uefa per mancanza di fiducia o infortunati. «Siamo rientrati nei primi 100 club (95° posto) nel ranking euro peo – aggiunge con orgoglio Cairo – dopo vent’anni siamo in Europa e ai sedicesimi, cosa rara nella storia granata. In campionato abbiamo il fiato corto, abbiamo giocato dieci
partite in più di tante altre squadre, anche se possiamo fa re meglio. Adesso per un paio di mesi possiamo concentrare le energie sul campionato. Sia mo alla quindicesima giornata, è presto per guardare alla clas sifica. I gol in Europa arrivano, dobbiamo solo concretizzare di più e arriveranno anche in campionato, appena superata l’emergenza». Quindi rinforzi alla riapertura del mercato, il più presto possibile visto che il nuovo anni si apre con campio nato e Coppa Italia. «Ci faremo trovare pronti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Atalanta, trasferte da incubo Col Palermo va in cerca di gol BERGAMO Sette, non esattamente magnifici. Gli incontri consecutivi lontano dal Comunale in cui l’Atalanta non ha fatto gol: le tre reti in casa contro il Cesena sembravano avere rotto il tabù dell’attacco spuntato, la sconfitta nella tana della Lazio ha riaperto la ferita, offrendo una nuova prospettiva sull’astinenza dell’attacco nerazzurro. Inter, Sampdoria, Udinese, Torino, Sassuolo, Empoli, Lazio: sette partite di fila senza andare a segno, peggior serie nella storia della squadra orobica in A. La rete in trasferta manca dal primo impegno stagionale fuori casa, alla seconda giornata, a Cagliari: da lì, 653 minuti a secco. Il fatto che, nonostante ciò, l’Atalanta abbia comunque portato a casa tre punti (tre 0-0 consecutivi, prima del ko dell’Olimpico) ha fatto sì che la situazione non precipitasse, ma non può
togliere attenzione al grande problema di questa prima parte di stagione. ULTIMI IN EUROPA L’Atalanta resta il peggiore attacco dei principali campionati europei: pur avendo fruttato quattordici punti, otto gol in quindici partite sono briciole, tanto che Tevez, da solo, ha segnato di più. Il dato appare ancora più preoccupante se si pensa che ben sei delle otto reti complessive i bergamaschi le hanno segnate a Parma, Cesena e Cagliari (a firma degli unici tre successi), le peggiori tre difese di A, nonché le ultime tre in classifica: per il resto, un gol nell’1-1 con il Napoli e uno, ininfluente, nell’1-2 con il Roma. Contro il Palermo, altra prova d’appello, prima di pensare al mercato. Matteo Spini © RIPRODUZIONE RISERVATA
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no, che è un destro naturale, arriverà ad inizio gennaio a Genova per sostituire l’ormai quasi ex blucerchiato. Difficile ipotizzare adesso come cam bierà tatticamente la squadra di Mihajlovic, che ha dato co munque il suo assenso alla doppia operazione. E che, adesso, valuterà anche l’ipotesi di un addio anticipato sul mer cato di riparazione di Berges sio, sino ad oggi davvero poco utilizzato dall’allenatore ser bo: per lui soltanto dieci pre senze per un totale di 214 mi nuti, senza mai andare in gol in campionato. L’obiettivo indivi duato sarebbe Luis Muriel, pe nalizzato sin qui dai guai fisici, ma sul cui rilancio la Samp sa rebbe comunque pronta a scommettere sin d’ora. PRESIDENTE ARRABBIATO La vicenda dell’inibizione per tre mesi (con annessa sanzione pecuniaria per lui e per la so cietà) ha fatto arrabbiare Mas simo Ferrero, riuscito però a commentare il fatto a modo suo. Mostrandosi, cioè, in foto sul suo profilo twitter con un pezzo di nastro adesivo sulla bocca. Il guaio era nato per le frasi improvvide sul numero uno nerazzurro Thohir. «Rin grazio di cuore i giudici sporti vi per avere commesso un “er rore di sbaglio” (si legge pro prio così, n.d.r.) basato sul nul la, dandomi tre mesi più multa». E ancora: «Dajee, ami ci miei, oggi siamo più forti di prima. La nostra forza è il sole dentro. Le ingiustizie passano, ma l’amore per il calcio no». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IERI SAVICEVIC IN VISITA Dejan Savicevic, ex Milan e compagno di Mihajlovic alla Stella Rossa (campioni d’Europa ’91), numero uno della Federcalcio montenegrina, a Bogliasco con tecnici slavi PEGASO
Magic +3 R Campionato
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Fiorentina a tutta Della Valle rilancia «Adesso lo stadio» 1Montella ha fatto 10 punti in 4 gare. Il patron Andrea: «Daremo ancora soddisfazioni ai tifosi»
15a GIORNATA
Giovanni Sardelli FIRENZE
C
Andrea Della Valle, 60 anni e il tecnico Vincenzo Montella, 40 LAPRESSE
ome un puzzle. La cosa difficile è partire, inca strare i primi pezzi, trova re la chiave. La soluzione del l’enigma sembra impossibile e avresti voglia di gettare tutto a mare. Poi però lavoro e impe gno vengono premiati. Sempre. Il mosaico comincia a prendere forma e tutto pare semplice, lo gico, quasi formalità. Ecco, la Fiorentina adesso è nella secon da fase, quella del vento in pop pa. Arrivarci è stata durissima e in molti dubitavano dell’esito fi nale. «Qualcuno ci vedeva già a fine ciclo – ripeteva un paio di giorni fa il patron viola Andrea Della Valle – invece siamo sem pre qui a far divertire i tifosi. Lottando per traguardi sempre
importanti». VELE SPIEGATE La barca viola adesso naviga a meraviglia. Dieci punti nelle ultime quattro gare, tre vittorie consecutive in trasferta e un calendario che, senza sottovalutare nessuno, tende al bello. Domenica arriva l’Empoli, dopo la sosta tocca a Parma, Palermo (al Franchi) e Chievo. E se le squadre che pre cedono la Fiorentina in classifi ca sono ancora molte, i punti che la separano dal terzo posto no. Sono pochi, appena tre. No nostante l’inizio di stagione più complicato della gestione di Montella, un attacco privo da mesi (e per mesi) di Rossi e Ber nardeschi, e con un Gomez an cora a scartamento ridotto. Ol tre a un capocannoniere, Baba car, infortunato anche lui e co munque fermo a quattro centri. Insomma, pensano da queste parti, le cose possono soltanto migliorare. Anche perché l’am biente è solido come il cemento. Con i tifosi che aspettano e so stengono il centravanti incep pato, affollano lo stadio anche per sfide semi inutili (vedi Di namo Minsk), seguono la squa dra in trasferta. A Cesena erano 2500. A TUTTA FESTA La serata tra lu nedì e martedì è stata l’occasio ne buona per fare il punto della situazione. Con la cena di Nata le tra società, calciatori, e part ner commerciali. A guidare lo show Alessandro Cattelan, ma
RLe uniche grane viola all’orizzonte: Neto e Aquilani indecisi sul rinnovo di contratto
ad avere l’XFactor è stato An drea Della Valle. «La Fiorentina sta tornando dove merita di sta re – ha detto il patron a viola channel , con dignità e diverti mento vogliamo raggiungere i nostri obiettivi. Il sorteggio di Europa League? Il Tottenham è una delle più forti della compe tizione, come noi. Poteva essere una bella semifinale, ma andre mo a Londra per giocarcela. Ci piacciono queste sfide, sono sti molanti». Risate e buonumore. Oltre a battute mirate. Come quella di Montella verso i part ner commerciali viola. «E’ una fortuna che il Tottenham arrivi dopo il mercato di gennaio: e vi sto che sono presenti i nostri sponsor, ne approfitto per invi tarli a essere generosi. In modo da portare a Firenze giocatori di valore. Battere gli inglesi sareb be più semplice». La risata è ge nerale. La richiesta di qualche rinforzo, probabilmente, reale. NUOVO STADIO E GRANE «Sia mo in dirittura di arrivo. Ci vor ranno ancora parecchi mesi, ma dopo la Juve vogliamo essere i prossimi». Frase pronunciata da Andrea Della Valle in merito a un nuovo impianto tanto caro alla proprietà viola. Se son rose, fioriranno. Le spine, invece, ar rivano sul fronte rinnovi per i giocatori in scadenza. Per Aqui lani balla un anno, il 10 ne vuo le tre, la Viola propone due. Ag giornamenti a breve. Su Neto la foschia avvinghia la vicenda. La «Fiore» ha alzato l’offerta (1,5 più bonus per 4 anni) e si pro fessa ottimista. Attendendo una risposta entro massimo due set timane. Il portiere però nicchia. Preferendo continuare a guar darsi intorno attratto dalla pos sibilità di scegliere il proprio fu turo. La fumata sarà prossima, ma il colore resta incerto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lamanna+Toni: la formula della felicità
1Il portiere del Genoa, all’esordio in A,
vola subito nella Top 11 di giornata. In attacco regna il centravanti del Verona
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uca Toni è stato spesso abituato così. Lui da solo davanti e la squadra die tro a rifornirlo di palloni. È lo stile dell’attaccante del Vero na, centravanti vecchia ma niera se ce ne è uno. Ecco per ché nell’inusuale 451 della Top 11 di giornata non soffrirà di solitudine. La settimana Magic è stata caratterizzata dai molti gol dei centrocampi sti, che hanno così rubato la scena agli attaccanti. Bonus a valanga anche in porta e in di fesa, ma andiamo con ordine. CHE ESORDIO Eugenio La manna fa il suo debutto in Se rie A e vola direttamente nella Top 11. Merito del rigore para to a Ljajic dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo al posto di Perin, espulso. Così Lamanna è il secondo portiere del Genoa a entrare nella Ma gic formazione di giornata in questo campionato. Nella li nea a 4 in difesa, si rivede Mai con (7+1 di assist), mentre per la prima volta compare anche Evra. Il terzino della Ju ve, goleador improvvisato contro la Samp, è una gradita sorpresa. A segno anche Gon zalo Rodriguez in quel di Ce sena e Ranocchia in casa del Chievo. Non solo bonus: le buone pagelle dei difensori e di Lamanna fanno scattare i preziosi 6 punti di modificato re. IN MEDIO STAT VIRTUS La virtù della nostra Magic for mazione sta là in mezzo, nel
Giallo a El Kaddouri Regolare il 16o turno Niente 6 politico. Nonostante i due inusuali anticipi del giovedì, la 16a Magic giornata avrà uno svolgimento regolare. Rettifica sull’ultimo turno: nel tabellino di Empoli-Torino manca il cartellino giallo a El Kaddouri: il -0,5 però è conteggiato ai fini Magic.
centrocampo. Sei gol, nessun voto sotto al 7,5. Da Bonaven tura a Mauri, passando per Kovacic, Nainggolan e Chri stodoulopoulos, la mediana della Top 11 è la vera protago nista di questo 15o turno di Se rie A. BOMBER VERO Là davanti, so lo soletto c’è Toni, come detto. Il gol all’Udinese l’ha fatto ar rivare a 300 reti in carriera e l’ha condotto per l’ennesima volta nella squadra ideale alla Magic. C’era chi lo dava per fi nito anni fa. Fantacalcio, è proprio il caso di dirlo. ma.gu. © RIPRODUZIONE RISERVATA
118,5 PUNTI (+6 DI MODIFICATORE) 10,5 TONI Verona
10,5
11
CHRISTODOULOPOULOS 8 Verona NAINGGOLAN MAICON 10,5 KOVACIC Roma 10 Roma Inter
10,5
13,5 BONAVENTURA MAURI Lazio
Milan
9
10
GON. RODRIGUEZ Fiorentina
RANOCCHIA Inter
LAMANNA Genoa
9
EVRA Juventus
GDS
MAGICAMENTE di MARCO GUIDI
NAINGGOLAN È IL RE DELLA TERRA DI MEZZO Radja Nainggolan, 26 anni, centrocampista belga della Roma ANSA
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I
difensori difendono, gli attaccanti attacca no. E i centrocampisti? Non c’è un verbo per defi nirli in toto, perché in pra tica fanno tutto. Radja Nainggolan è il prototipo del mediano factotum. Corre, picchia, dà manfor te in attacco, ripiega in di fesa. In pochi mesi è diven tato imprescindibile per la Roma di Garcia e per molti Magic allenatori. Il rendi mento del belga è sempre stato costante anche a Ca gliari: buoni voti e ogni tanto qualche gol. Ma for se in pochi potevano pre vedere la sua crescita nella stagione attuale. Nainggo lan è ora il terzo miglior centrocampista del listone per Magic media, dietro a Mauri e Menez. E se ci limi tiamo alla media voto, è il re indiscusso con 6,73. Il bello è che Nainggolan non sembra soffrire cali di tensione. Ha giocato la Champions e il c.t. del Bel gio Wilmots ha ripreso a convocarlo con una certa frequenza dopo averlo la sciato a casa all’ultimo, prima del Mondiale. Gioca tanto e gioca soprattutto bene. Nelle ultime quattro giornate di campionato è il migliore in assoluto per media voto: 7,13, unico giocatore ad aver disputa to le ultime quattro gare ad andare oltre il 7 di pa gella media. Mostruoso. Nainggolan è il re di una terra di mezzo che nell’ul timo mese ha illuminato la Serie A. Soffermandoci sempre sulla media voto degli ultimi quattro turni, vediamo che dietro al ro manista c’è Mati Fernan dez della Fiorentina (6,88), quindi un terzetto formato da Vecino del l’Empoli, Borja Valero del la Fiorentina e Dybala del Palermo (tutti 6,75). Se escludiamo l’attaccante rosanero, sono tutti cen trocampisti. Perché forse Sacchi non ha mai detto seriamente la frase «per vincere occorre che il por tiere pari, i difensori difen dano, gli attaccanti attac chino e i centrocampisti centrocampistino», ma il senso vale eccome. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Magic +3 R Campionato
15ª GIORNATA
CLASSIFICA SETTIMANALE POS. NOME PARTECIPANTE 1 GOTTA MARCO 2 3 GHILARDUCCI ALESSANDRO 4 BACHI RATCLIFF 5 COLLARETA DAVIDE 6 PICCIOLI GIACOMO 7 SCASSEDDU MATTEO 8 BACHI RATCLIFF 9 STASI MICHELE 10 ALESSANDRIA SERGIO 11 SCUTTARI LUCA 12 BACHI RATCLIFF 13 PETRELLI ROBERTO 14 COLLARETA DAVIDE 15 BUFFOLO MATTEO 16 MILANDRI GIOVANNA 17 BACHI RATCLIFF 18 BACHI MASSIMILIANO 19 MILO BIAGIO 20 DESENZANI VANI
PROV. SQUADRA GE MAGIC GIULIA RN PILO LU R LI U25 GE TOTÒ_05 PG DIAMONDS TA KOVACIC IL GENIO LI PP2 BA DEL PIERO TO FREGUGGIA_16 TV GOAL1X2 LI G4 LE AP22 GE TOTÒ_103 VE TANQUERAY A.S. FC LEUNAROBABROTTA LI P027 LI BIUBI429 NA TO BITE SPEED BS VANNUZ TEAM
PUNTI 97,5 95,5 95,0 93,5 93,5 93,0 93,0 92,5 92,5 92,5 92,5 92,0 92,0 92,0 92,0 92,0 91,5 91,5 91,5 91,5
CLASSIFICA GENERALE POS. NOME PARTECIPANTE 1 CESARE PASQUALE 2 RUSSO GIUSEPPE 3 MILO LUCA 4 RUSSO GIUSEPPE 5 RUSSO GIUSEPPE 6 PICCIOLO GIACOMO 7 RUSSO GIUSEPPE 8 SPIONE FLAVIO 9 PRATICI FRANCESCO 10 SERENA MARCO 11 CALIGIURI ERCOLE 12 SPIONE FLAVIO 13 LABBADIA ERMETE 14 SAMBUCHI ALESSANDRO 15 RUSSO GIUSEPPE 16 LABBADIA ERMETE 17 BRISCOLI GIACOMO 18 PERESSONI GIAN PAOLO 19 SPIONE FLAVIO 20 COPPA GIANCARLO
PROV. SQUADRA NA NAPOLI501 CL TEX DEL LAF GEN 33 NA LUIGI O' CAPITAN 94 CL TEX DEL LAF GEN 03 CL TEX DEL LAF GEN 39 ME FORMENTERA 16 CL TEX DEL LAF GEN 24 RM COACHFLA31 MS PC SEREAL CAMPEON 25 KR ERCOLE Y133 RM COACHFLA63 LT LO CHIAMAVANO TRINITÀ SP RG18 CL FRAGIUROS UNITED 78 LT ACCADDE UNA NOTTE PU BRICCO LFS UD ORZANO UD 77 RM COACHFLA34 SO CIELO STELLATO 172
PUNTI 1068,0 1064,0 1063,5 1062,0 1061,0 1060,0 1059,5 1058,0 1056,5 1055,0 1055,0 1053,0 1053,0 1052,5 1052,5 1052,5 1052,0 1052,0 1051,5 1051,5
PORTIERI CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (MIL) 103 AGLIARDI (CES) 104 ANDUJAR (NAP) 105 AVRAMOV (ATA) 106 BARDI (CHI) 107 BASSI (EMP) 109 BENUSSI (VER) 110 BERISHA (LAZ) 111 BERNI (INT) 112 BIGGERI (EMP) 113 BIZZARRI (CHI) 114 BRESSAN (CES) 115 BRKIC (UDI) 116 BUFFON (JUV) 117 CARBONI (CAG) 118 CARRIZO (INT) 171 CASTELLAZZI (TOR) 119 COLOMBI (CAG) 120 COLOMBO (NAP) 121 CONSIGLI (SAS) 169 CORDAZ (PAR) 122 CRAGNO (CAG) 123 DA COSTA (SAM) 124 DE SANCTIS (ROM) 168 DIEGO LOPEZ (MIL) 126 FREZZOLINI (ATA) 127 FULIGNATI (PAL) 129 GILLET (TOR) 130 GOLLINI (VER) 131 HANDANOVIC (INT) 132 IACOBUCCI (PAR) 166 KARNEZIS (UDI) 134 LAMANNA (GEN) 135 LEALI (CES) 136 LOBONT (ROM) 137 LUPATELLI (FIO) 138 MARCHETTI (LAZ) 165 MASSOLO (SAM) 170 MERET (UDI) 140 MIRANTE (PAR) 141 NETO (FIO) 143 PADELLI (TOR) 144 PEGOLO (SAS) 145 PERIN (GEN) 146 POLITO (SAS) 147 POMINI (SAS) 148 PUGGIONI (CHI) 174 PUGLIESI (EMP) 149 RAFAEL C.B. (NAP) 150 RAFAEL D.A. (VER) 172 ROMERO S. (SAM) 151 ROSATI (NAP) 152 RUBINHO (JUV) 153 SCUFFET (UDI) 154 SECULIN (CHI) 155 SEPE (EMP) 156 SKORUPSKI (ROM) 173 SOMMARIVA (GEN) 157 SORRENTINO (PAL) 158 SPORTIELLO (ATA) 160 STORARI (JUV) 161 STRAKOSHA (LAZ) 162 TATARUSANU (FIO) 164 UJKANI (PAL) 167 VIVIANO (SAM)
MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 0 4,93 11 0 0 2 0 4,83 4 0 0 1 0 0 1 0 5,17 10 0 3,25 4 5 5 1 0 4,38 4 0 0 1 0 0 1 4 5,83 4 0 0 1 0 0 2 6 6,25 24 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 4,5 4 0 0 1 3 4,79 15 0 0 1 6 3,96 6 0 0 3 6 5,5 19 6,5 5,25 13 0 0 1 0 0 1 7 4,95 9 0 4,75 1 7 5,4 19 0 3,17 1 3 5,2 11 9 9 1 1 4,19 9 0 0 1 0 0 1 6 4,95 15 0 0 1 0 0 1 6 3,21 7 3,5 5,27 18 0 4,5 5 0 0 4 5 5,97 22 0 0 1 5 5,25 4 0 0 2 0 0 1 4 4,6 15 0 4,62 12 5,5 5,61 9 0 0 1 0 0 1 0 0 4 0 0 1 6,5 5,05 10 0 4,25 1 0 0 1 6 4,7 14 3,5 5,7 15 0 5 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 6 7
CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 7 -7 5,93 0 0 0 3 -4 6,17 0 0 0 0 0 0 9 -15 6,17 4 -10 5,75 1 6,5 -1 6,5 4 -6 5,88 0 0 0 0 0 0 6 6 -4 6,5 0 0 0 0 0 0 14 7 -5 6,39 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 -3 6 0 0 0 14 5 -18 5,96 0 0 0 13 6 -23 5,73 0 0 0 13 6 -8 6,12 8 6,5 -11 6,36 0 0 0 0 0 0 11 7 -13 6,14 2 -4 6,75 15 7,5 -21 6,23 3 -6 5,17 15 5 -20 6,37 1 7 -1 7 13 5 -25 5,96 0 0 0 0 0 0 11 6 -11 6 0 0 0 0 0 0 12 6 -28 5,62 15 4,5 -12 6,13 4 -4 5,5 0 0 0 15 6 -12 6,63 0 0 0 2 6 -2 6,25 0 0 0 0 0 0 15 6 -20 5,93 12 -21 6,12 9 7 -10 6,44 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 6,5 -11 6,23 2 -3 5,75 0 0 0 15 7 -23 6,27 15 6,5 -18 6,57 1 -1 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 7 -2 6,33
R. 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 3 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0
ESPAMM 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 1/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/2 0/2 0/0 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0
MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 0 6,6 9 6 6,35 8 5 5,41 5 0 0 3 4 5,39 8 0 5,86 11 6 5,68 6 5,5 5,57 6 0 5,75 4 0 5,75 4 0 6,33 7 0 4,5 3 6 5,94 8 6 6,17 8 0 0 1
CAMPIONATO P. V. G. 10 0 0 10 6 1 11 5,5 0 0 0 0 14 4,5 0 8 0 0 14 6 0 15 5,5 0 2 0 0 6 0 0 7 0 1 2 0 0 8 6,5 0 12 6 3 0 0 0
R. 3 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 0 0 1 0
ESPAMM 0/0 0/4 0/4 0/0 0/4 0/0 0/3 0/2 0/0 0/2 0/1 0/1 0/4 0/5 0/0
DIFENSORI CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL) 202 ACERBI (SAS) 203 AGOSTINI (VER) 204 ALBERTAZZI (MIL) 205 ALBIOL (NAP) 206 ALEX (MIL) 207 ALONSO (FIO) 208 ANDELKOVIC (PAL) 209 ANDREOLLI (INT) 210 ANTEI (SAS) 211 ANTONINI (GEN) 212 ARIAUDO (SAS) 213 ASTORI (ROM) 214 AVELAR (CAG) 424 BAGADUR (FIO)
MEDIA VOTO 6,3 6,25 5,59 0 5,46 6,14 5,64 5,63 5,75 5,92 5,92 4,75 6,19 5,79 0
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MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
215 BALZANO (CAG) 216 BALZARETTI (ROM) 416 BAMBA (PAL) 217 BARBA (EMP) 218 BARZAGLI (JUV) 219 BASANTA (FIO) 220 BASTA (LAZ) 221 BELLINI (ATA) 222 BELMONTE (UDI) 223 BENALOUANE (ATA) 225 BENEDETTI (CAG) 226 BIANCHETTI (EMP) 227 BIANCO (SAS) 228 BIAVA (ATA) 229 BIRAGHI (CHI) 410 BOCHNIEWICZ (UDI) 230 BONERA (MIL) 231 BONUCCI (JUV) 232 BOVO (TOR) 398 BRAAFHEID (LAZ) 233 BRITOS (NAP) 234 BRIVIO (VER) 235 BUBNJIC (UDI) 236 BURDISSO (GEN) 237 CACCIATORE (SAM) 238 CACERES (JUV) 239 CAMPAGNARO (INT) 241 CANA (LAZ) 243 CANNAVARO (SAS) 244 CAPELLI (CES) 402 CAPUANO (CAG) 245 CASSANI (PAR) 246 CASTAN (ROM) 247 CAVANDA (LAZ) 248 CEPPITELLI (CAG) 249 CESAR (CHI) 250 CHERUBIN (ATA) 251 CHIELLINI (JUV) 253 CIANI (LAZ) 254 CODA (UDI) 255 COLE (ROM) 258 COSTA (PAR) 259 DAINELLI (CHI) 260 D'AMBROSIO (INT) 261 DANILO (UDI) 262 DAPRELA' (PAL) 263 DARMIAN (TOR) 264 DE CEGLIE (PAR) 265 DE MAIO (GEN) 266 DE SCIGLIO (MIL) 267 DE SILVESTRI (SAM) 268 DE VRIJ (LAZ) 403 DEL GROSSO (ATA) 271 DODO' (INT) 272 DOMIZZI (UDI) 405 DONKOR (INT) 274 DRAME' (ATA) 275 EDENILSON (GEN) 276 EDIMAR (CHI) 278 EMANUELSON (ROM) 414 EMERSON (PAL) 279 EVRA (JUV) 280 FARAONI (UDI) 281 FEDDAL (PAL) 282 FELIPE (PAR) 284 FORNASIER (SAM) 285 FREY (CHI) 286 GABRIEL SILVA (UDI) 287 GAMBERINI (CHI) 288 GASTALDELLO (SAM) 289 GASTON SILVA (TOR) 290 GAZZOLA (SAS) 411 GENTILETTI (LAZ) 291 GHOULAM (NAP) 292 GLIK (TOR) 293 GOBBI (PAR) 294 GONZALEZ ALE. (VER) 417 GONZALEZ G. (PAL) 295 HEGAZI (FIO) 296 HENRIQUE (NAP) 297 HEURTAUX (UDI) 419 HOLEBAS (ROM) 298 HYSAJ (EMP) 300 IZZO (GEN) 301 JANSSON (TOR) 302 JONATHAN (INT) 303 JUAN JESUS (INT) 304 KONKO (LAZ) 305 KOULIBALY (NAP) 306 KRAJNC (CES) 307 LAURINI (EMP) 308 LAZAAR (PAL) 309 LICHTSTEINER (JUV) 310 LONGHI (SAS) 311 LUCARELLI (PAR) 312 LUCCHINI (CES) 401 LUNA (VER) 313 MAGGIO (NAP) 314 MAGNUSSON (CES) 315 MAICON (ROM) 316 MAKSIMOVIC (TOR) 317 MANFREDINI (SAS) 413 MANOLAS (ROM) 319 MARCHESE (GEN) 320 MARIO RUI (EMP) 321 MARQUES (VER) 399 MARQUEZ (VER) 322 MARTIC (VER) 324 MASIELLO (TOR) 425 MAZZOTTA (CES) 325 MBAYE (INT) 326 MESBAH (SAM) 327 MESTO (NAP) 328 MEXES (MIL) 329 MILANOVIC MILAN (PAL) 330 MOLINARO (TOR) 406 MONTELEONE (PAL) 331 MORAS (VER) 332 MORETTI (TOR) 333 MORGANELLA (PAL) 334 MOTTA (JUV) 335 MUNOZ (PAL) 336 MURRU (CAG) 338 NAGATOMO (INT) 340 NICA (CES) 341 NOVARETTI (LAZ) 342 OGBONNA (JUV) 343 PALETTA (PAR) 404 PARENTE (GEN) 345 PASQUAL (FIO) 346 PASQUALE (UDI) 347 PEDRO MENDES (PAR) 348 PELUSO (SAS) 420 PERES (TOR) 349 PERICO (CES) 423 PERTICONE (EMP) 400 PIRIS (UDI) 352 PISANO E. (PAL) 351 PISANO F. (CAG) 354 RADU (LAZ) 355 RAIMONDI (ATA) 356 RAMI (MIL) 357 RANOCCHIA (INT) 358 REGINI (SAM) 359 RENZETTI (CES) 421 RICHARDS (FIO) 360 RISPOLI (PAR) 361 RISTOVSKI (PAR) 362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 364 ROMAGNOLI (SAM) 365 RONCAGLIA (GEN) 366 ROSI (GEN) 367 ROSSETTINI (CAG) 368 RUGANI (EMP) 371 SANTACROCE (PAR) 372 SARDO (CHI) 373 SAVIC (FIO) 374 SCALONI (ATA) 375 SILVESTRE (SAM) 418 SOMMA (ROM) 376 SORENSEN (VER) 377 STENDARDO (ATA) 380 TERRANOVA (SAS)
6 0 0 0 0 6 8 0 0 5 0 0 0 0 5,5 0 6 5,5 6 0 0 0 0 6 6 0 0 6,5 4 5,5 0 0 0 0 6,5 4 5 0 0 0 0 6 0 7,5 5,5 0 6,5 6 5,5 0 0 6,5 5 6 5,5 0 6 5,5 0 0 0 9 0 0 0 0 0 0 5 6,5 0 6 0 4,5 0 0 5,5 6,5 0 0 5 6 5,5 0 3,5 0 6,5 0 4,5 0 0 5,5 6 5,5 5,5 5 0 0 0 8 5,5 0 0 0 5,5 5,5 0 6 0 5,5 0 0 5,5 7 0 5,5 0 6,5 5,5 6,5 0 6 0 6,5 6 0 6,5 6 0 0 5 0 0 5,5 0 0 0 0 0 6 0 7 10 5,5 0 0 4,5 0 10 5 5,5 6 0 6 6,5 5,5 5 8 0 0 0 0 6,5 0
5,75 0 4,5 6,88 0 5,8 6,07 5 0 5,83 6,17 0 0 5,94 5,18 0 5,29 6,37 5,8 5,65 5,12 5,62 5 6,05 5,81 6,25 5,25 5,5 5,69 5,46 6,5 5 5,5 5,58 5,54 5,61 5,67 5,88 5,83 0 5,62 5,5 5,55 5,7 6,23 5,67 6,32 6,75 5,92 5,18 5,92 5,75 5,7 5,63 5,6 0 5,71 5,82 0 0 5,83 6,36 0 4,7 5,32 0 5,77 0 5,86 6,68 0 5,43 6,5 5,8 6,38 5,42 5,25 6,56 0 5,17 6,03 6,29 5,6 6,67 5,5 6,25 5,57 5 5,96 5,25 5,83 5,85 6,54 6 5,31 5,61 0 5,59 5,5 6,44 5,73 0 6 6,69 5,93 5,25 5,33 5,43 0 5,43 5,83 5,67 5,5 5,8 0 5,57 0 6 5,9 5,77 0 6,05 6 5,36 4,5 5 5,96 5,75 0 5,9 5,36 5,43 5,27 6,31 5,38 0 5,55 4,75 5,19 5,79 6,62 6,12 6,21 5,43 5,91 5,67 5,64 4,88 5,86 5,5 6,44 5,68 5,83 5,68 6,63 5,33 5,6 6,27 0 6 5,5 5,5 6,64 5,67
6 4 4 5 4 5 9 2 2 8 4 3 3 7 4 1 4 15 5 5 4 4 3 9 6 4 4 6 7 5 4 4 4 4 5 5 5 13 5 3 9 5 7 5 11 4 14 8 8 6 10 11 5 8 5 1 7 7 4 4 4 11 4 1 4 4 7 4 5 13 3 4 4 7 13 6 4 9 2 6 11 7 6 5 4 4 8 4 8 4 4 7 17 4 7 7 4 6 3 13 7 4 11 11 7 4 6 4 4 4 4 5 4 5 3 7 1 9 9 6 3 8 4 9 2 4 7 4 1 10 3 4 5 9 4 3 5 4 4 7 6 12 14 6 7 4 5 4 13 4 7 6 5 7 14 3 5 13 2 6 1 3 9 7
14 0 1 4 0 5 7 1 2 12 3 1 0 8 11 0 8 15 5 11 5 4 1 11 8 4 2 8 9 14 4 1 1 8 12 9 9 12 7 0 8 9 11 6 15 7 14 8 13 11 13 14 5 15 5 0 14 11 1 1 5 7 0 5 11 0 13 0 7 11 0 7 2 10 12 13 4 9 0 5 15 7 15 4 4 2 15 2 14 3 6 10 14 4 13 14 0 11 4 8 13 0 12 8 14 8 12 7 0 7 4 9 2 5 0 8 0 15 15 11 0 10 2 8 3 2 13 2 0 6 8 8 13 13 6 0 11 4 8 7 6 12 14 9 11 3 8 6 14 2 10 11 4 14 15 6 5 15 0 10 1 5 7 6
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1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 1 0 1 1 0 0 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0
0/3 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 0/6 0/2 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 2/1 0/4 0/2 0/1 0/2 0/0 0/0 0/4 1/0 0/0 0/1 1/1 1/2 0/4 0/0 0/0 0/0 1/3 0/2 0/3 0/0 0/4 0/0 0/0 0/1 0/2 0/3 0/1 0/1 0/2 0/0 0/2 0/3 0/2 0/4 1/2 0/0 0/3 1/0 0/0 0/4 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/2 2/1 0/0 0/4 0/0 0/1 0/2 0/0 0/2 0/0 0/2 0/4 0/4 0/1 0/1 0/0 0/1 0/1 0/2 0/2 0/0 1/0 0/0 0/3 0/0 1/3 0/0 0/0 0/1 1/3 0/0 0/6 0/7 0/0 0/4 0/0 0/1 0/1 0/0 1/2 0/1 0/3 0/0 2/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/1 0/0 0/1 0/3 0/4 0/0 0/1 0/0 1/0 0/0 0/1 0/3 0/0 0/0 0/0 0/2 0/2 1/4 0/3 0/2 0/0 0/2 0/0 0/1 0/2 0/1 0/3 0/3 1/1 0/2 0/1 0/1 0/1 0/5 0/0 0/4 2/3 0/0 0/4 0/0 0/3 0/1 0/3 0/0 0/3 0/1 0/0 0/2 0/0
381 TERZI (PAL) 382 TOMOVIC (FIO) 383 TONELLI (EMP) 384 TOROSIDIS (ROM) 386 VIDIC (INT) 388 VITIELLO (PAL) 389 VOLTA (CES) 390 VRSALJKO (SAS) 391 WAGUE (UDI) 422 YANGA MBIWA (ROM) 392 ZACCARDO (MIL) 394 ZAPATA C. (MIL) 395 ZAPPACOSTA (ATA) 396 ZUKANOVIC (CHI) 397 ZUNIGA (NAP)
0 0 6,5 0 0 0 3 0 0 6 0 6 0 0 0
5,33 6,06 6,54 6,14 5,22 5,5 5,46 5,91 0 5,91 0 5,5 5,55 6,2 5,75
4 9 11 7 9 2 4 9 2 8 3 5 4 9 7
6 9 13 7 9 1 13 12 0 11 0 9 12 10 6
0 0 6,5 0 0 0 4 0 0 6,5 0 6 0 0 0
0 1 3 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0
5,5 5,83 5,96 5,86 5,33 5,5 5,62 6,05 0 5,86 0 5,78 5,59 6 5,42
0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 1 2
0/2 0/2 1/1 0/2 1/0 0/0 1/2 1/3 0/0 0/1 0/0 1/1 0/1 0/4 0/0
CAMPIONATO P. V. G. 13 6 0 0 0 0 15 5 0 14 5 3 14 6,5 0 4 6 0 6 0 0 4 0 0 13 5 0 0 0 0 11 0 1 9 0 0 0 0 0 5 0 0 7 0 0 14 6 1 1 0 0 1 0 0 11 0 1 9 0 0 14 5,5 0 13 0 0 14 7,5 3 13 7 2 9 0 0 7 0 0 2 0 0 3 6 0 10 0 0 13 0 2 0 0 0 6 4,5 0 14 6 0 13 5,5 1 0 0 0 0 0 0 3 0 0 5 6,5 0 10 8 1 12 5 0 11 0 0 7 0 0 10 6 0 11 4,5 0 14 5,5 2 13 5,5 0 15 6,5 1 12 0 3 10 6 0 12 5 0 11 0 0 9 5,5 3 12 6 2 10 0 1 0 0 0 1 6 0 10 5,5 0 6 0 0 7 0 0 2 0 1 15 6,5 4 13 5,5 0 0 0 0 8 0 0 6 0 1 3 5 0 6 0 1 13 7,5 1 14 6 2 11 7 2 1 0 0 14 5,5 2 9 5 0 8 0 0 11 5,5 0 10 0 0 6 0 0 3 6 0 1 0 0 6 0 0 1 0 0 9 4,5 2 15 5 0 0 0 0 11 6 1 13 5 2 11 0 2 14 5,5 0 15 5,5 6 10 6 1 11 5,5 1 10 0 1 12 0 2 7 6 1 0 0 0 0 0 0 6 0 0 9 5,5 1 7 6 0 11 4,5 0 7 5,5 0 13 6 1 12 0 0 15 7,5 3 2 0 0 8 5 0 13 0 1 0 0 0 9 0 1 7 6,5 0 4 0 0 5 0 0 0 0 0 4 6 0 7 0 0 13 5 0 3 0 0 14 6,5 3 14 5,5 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 15 6,5 1 7 7 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 12 6,5 1 10 7,5 6 14 6,5 0 15 7 8 13 4,5 0 8 5 0 13 5,5 1 4 0 0 3 6 0 11 5,5 2 4 0 0 10 0 2 0 0 0
MEDIA VOTO 5,54 0 5,9 6,11 6 5,75 5,92 5,17 5,92 0 6,27 6,06 0 5,83 5,5 6,21 5,5 0 6,32 5,75 5,96 5,78 6,25 6,12 5,89 5,62 4,5 6,25 5,95 6,38 0 5,17 5,81 6,08 0 0 6 5,9 6 5,92 5,78 6,38 5,85 5,32 6 5,88 6,17 6,08 5,89 6 5,75 5,89 5,83 6 0 6 6,05 6,12 5,7 5,75 6,1 5,73 0 5,58 5,83 5,17 5,6 6 5,86 6,6 6,5 6,14 5,75 6,33 5,95 5,65 5,5 5,67 6 6 0 5,89 5,67 0 5,86 5,62 5,95 5,93 6,03 5,94 5,77 5,7 5,95 6,07 0 0 5,67 5,36 6,08 5,55 5,86 6,54 5,75 6 5,5 5,83 5,96 0 5,79 5,86 5,62 5,75 0 5,33 5,67 5,31 5,33 6,18 5,86 7 5 5,5 6,46 6,14 5 0 0 0 6 5,88 6,4 5,75 6,13 5,54 6 5,88 5,83 5,75 5,91 6 5,67 0
R. 0 0 0 1 0 1 0 0 1 0 3 0 0 1 0 1 0 0 1 0 1 0 0 2 1 0 0 0 0 7 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 1 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 1 1 1 0 2 1 1 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 2 0 0 2 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 1 1 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0
ESPAMM 1/6 0/0 0/4 0/3 0/2 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 1/1 0/1 0/0 0/0 0/4 0/2 0/0 0/0 0/3 0/0 0/1 0/1 0/2 0/3 0/1 0/1 0/0 0/0 0/3 0/1 0/0 0/2 0/6 0/5 0/0 0/0 0/0 0/2 0/2 1/3 0/1 0/0 0/6 1/3 0/3 0/4 0/3 0/4 0/1 0/2 0/3 0/0 0/7 1/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/3 0/1 0/3 1/3 0/0 1/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/3 0/1 0/0 0/2 0/3 0/2 0/4 0/4 0/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/2 0/2 0/0 0/4 0/0 0/2 0/3 0/1 0/2 0/2 0/2 0/3 0/2 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/4 0/1 0/2 0/4 0/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 0/5 0/5 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 1/2 0/0 0/1 0/3 0/0 0/1 0/1 0/2 0/1 0/4 0/0
CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ACQUAH (PAR) 5,5 5,23 5 503 ALHASSAN (UDI) 0 0 3 504 ALLAN (UDI) 4,5 5,77 10 506 ANTONELLI (GEN) 5 6,71 15 507 AQUILANI (FIO) 6,5 5,92 14 508 ARMERO (MIL) 7 6 5 509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 7 743 BADELJ (FIO) 0 5,17 4 510 BADU (UDI) 5 5,88 11 725 BARELLA (CAG) 0 0 1 512 BARRETO E. (PAL) 0 6,68 13 513 BASELLI (ATA) 0 6 7 514 BASHA (TOR) 0 0 4 516 BELLOMO (CHI) 0 6,17 5 517 BENASSI (TOR) 0 5,21 4 519 BERTOLACCI (GEN) 6 6,43 12 520 BIABIANY (PAR) 0 5,5 4 716 BIDAOUI (PAR) 0 0 4 521 BIGLIA (LAZ) 0 6,55 11 522 BIONDINI (SAS) 0 5,75 7 523 BIRSA (CHI) 5,5 6 10 524 BOLZONI (PAL) 0 5,72 6 525 BONAVENTURA (MIL) 10,5 6,82 19 526 BORJA VALERO (FIO) 9,5 6,62 20 527 BRIENZA (CES) 0 5,94 6 528 BRIGHI (SAS) 0 5,5 7 529 BRILLANTE (FIO) 0 4,5 3 532 CAIO RANGEL (CAG) 6 6,25 4 736 CAMPANHARO (VER) 0 5,8 5 534 CANDREVA (LAZ) 0 7,12 22 535 CAPELLO (CAG) 0 0 3 738 CARBONERO (CES) 4,5 5 4 536 CARMONA (ATA) 6 5,58 7 537 CASCIONE (CES) 5 5,88 8 538 CATALDI (LAZ) 0 0 3 539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 540 CHIBSAH (SAS) 0 6 4 541 CHOCHEV (PAL) 6,5 5,7 5 542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 11 6,4 10 543 CIGARINI (ATA) 5 5,79 9 544 COFIE (CHI) 0 5,72 5 545 COMAN (JUV) 0 6,62 5 546 CONTI (CAG) 5,5 5,55 8 547 COPPOLA (CES) 4 5,09 3 548 COSSU (CAG) 5 6,11 10 549 CRISETIG (CAG) 5,5 5,73 6 551 CROCE (EMP) 6,5 6,27 10 552 CUADRADO (FIO) 0 6,75 22 553 D'ALESSANDRO (ATA) 6 5,83 7 740 DAVID LOPEZ (NAP) 5 6 8 554 DE FEUDIS (CES) 0 5,6 5 731 DE GUZMAN (NAP) 5,5 6,89 12 555 DE JONG (MIL) 6 6,04 11 556 DE ROSSI (ROM) 0 6,1 12 557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 558 DELLA ROCCA (PAL) 6 6 3 559 DESSENA (CAG) 5,5 6 7 563 DONSAH (CAG) 0 6,12 4 564 DUNCAN (SAM) 0 5,4 4 566 EDERSON (LAZ) 0 7 5 567 EKDAL (CAG) 6 6,8 13 568 EL KADDOURI (TOR) 5 5,46 10 570 ERIKSSON (CAG) 0 0 3 571 ESSIEN (MIL) 0 5,42 3 572 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 6,25 4 737 EVANGELISTA (UDI) 5 5,17 4 573 FARNERUD (TOR) 0 6,2 6 574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 8,5 6,32 10 575 FERNANDES (UDI) 7 6,25 15 576 FERNANDEZ M. (FIO) 8 7,25 16 577 FETFATZIDIS (GEN) 0 6,5 4 578 FLORENZI (ROM) 5,5 6,64 17 580 GALLOPPA (PAR) 5 5,69 5 581 GARGANO (NAP) 0 6,33 7 583 GAZZI (TOR) 5 5,77 6 584 GIORGI (CES) 0 5,45 6 745 GOMEZ (ATA) 0 5,5 9 585 GONZALEZ ALV. (LAZ) 6 5,67 4 586 GRASSI (ATA) 0 6 1 587 GRECO (GEN) 0 5,7 6 590 GUARENTE (EMP) 0 0 4 591 GUARIN (INT) 4,5 6,78 13 592 GUILHERME (UDI) 5 5,6 6 722 HALLBERG (UDI) 0 0 3 593 HALLFREDSSON (VER) 6 5,95 10 594 HAMSIK (NAP) 5 6,23 18 595 HERNANES (INT) 0 6,41 15 596 HETEMAJ (CHI) 5,5 5,82 8 597 HONDA (MIL) 5,5 7,33 17 715 IAGO (GEN) 6 6,17 8 598 ILICIC (FIO) 5,5 5,95 12 600 INLER (NAP) 0 5,9 11 601 IONITA (VER) 0 6,36 8 712 IZCO (CHI) 5,5 6,5 6 729 JAADI (UDI) 0 0 1 603 JADSON (UDI) 0 0 2 605 JANKOVIC B. (VER) 0 5,67 6 744 JOAO PEDRO (CAG) 5,5 5,71 5 606 JOAQUIN (FIO) 6 6,25 10 607 JORGINHO (NAP) 4,5 5,36 10 608 JORQUERA (PAR) 5,5 5,93 4 609 KEITA S. (ROM) 6 6,75 12 723 KONE (UDI) 0 5,65 10 610 KOVACIC (INT) 10,5 6,6 15 611 KRHIN (INT) 0 5,5 4 612 KRSTICIC (SAM) 5 5,83 7 613 KUCKA (GEN) 0 6,17 11 614 KUPISZ (CHI) 0 0 2 615 KURTIC (FIO) 0 6,14 9 616 KUZMANOVIC (INT) 6,5 6 6 618 LAXALT (EMP) 0 5,5 3 619 LAZAREVIC (CHI) 0 6 4 620 LAZZARI (FIO) 0 0 4 621 LEDESMA (LAZ) 6 5,17 4 741 LESTIENNE (GEN) 0 5,67 10 734 LODI (PAR) 5 5,27 8 735 LUCAS SOUZA (PAR) 0 5,33 2 622 LULIC (LAZ) 9,5 6,79 18 623 MAGNANELLI (SAS) 5 5,68 7 747 MANDRAGORA (GEN) 0 7 1 625 MANGANI (CHI) 0 4,5 4 626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 627 MARCHISIO (JUV) 7,5 6,71 19 628 MARESCA (PAL) 7 6,14 7 746 MARIGA (PAR) 0 5 2 721 MARIN (FIO) 0 0 4 629 MARRONE (JUV) 0 0 4 632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 748 MATTIELLO (JUV) 0 6 1 634 MAURI J. (PAR) 6,5 6,08 5 633 MAURI S. (LAZ) 13,5 8,15 21 720 MEDEL (INT) 6,5 5,61 8 635 MENEZ (MIL) 10 7,73 25 636 MERTENS (NAP) 4,5 5,58 16 637 MIGLIACCIO (ATA) 4,5 5,81 6 639 MISSIROLI (SAS) 5,5 6,19 10 641 MOLINA (ATA) 0 5,67 4 642 MONTOLIVO (MIL) 5,5 5,5 4 643 MORALEZ (ATA) 5,5 6,36 15 644 MORO (EMP) 0 5,88 4 646 MUNTARI (MIL) 0 6,11 9 724 MURONI (CAG) 0 0 1
732 MUSSIS (GEN) 648 M'VILA (INT) 649 NAINGGOLAN (ROM) 650 NGOYI (PAL) 652 NOCERINO (TOR) 653 OBBADI (VER) 654 OBI (INT) 655 OBIANG (SAM) 656 OCTAVIO (FIO) 657 ONAZI (LAZ) 658 PADOIN (JUV) 659 PALOMBO (SAM) 660 PAREDES (ROM) 661 PAROLO (LAZ) 662 PEPE (JUV) 663 PEREIRINHA (LAZ) 664 PEREYRA (JUV) 665 PEREZ (TOR) 666 PEROTTI (GEN) 667 PINZI (UDI) 669 PIRLO (JUV) 670 PIZARRO (FIO) 671 PJANIC (ROM) 672 POGBA (JUV) 673 POLI (MIL) 674 PUCCIARELLI (EMP) 733 PULZETTI (CES) 675 QUAISON (PAL) 676 RADOSEVIC (NAP) 677 RADOVANOVIC (CHI) 681 RIGONI (PAL) 714 RINCON (GEN) 682 RIZZO (SAM) 683 ROMULO (JUV) 684 SALA (VER) 719 SANCHEZ MINO (TOR) 685 SANTANA (GEN) 686 SAPONARA (MIL) 688 SCHELOTTO (CHI) 690 SIGNORELLI (EMP) 691 SORIANO (SAM) 692 SPINAZZOLA (ATA) 693 STROOTMAN (ROM) 694 STURARO (GEN) 695 TABANELLI (CES) 696 TACHTSIDIS (VER) 697 TAIDER (SAS) 698 UCAN (ROM) 699 VALDIFIORI (EMP) 700 VALOTI (VER) 726 VALZANIA (CES) 742 VAN GINKEL (MIL) 701 VARGAS J. (FIO) 702 VAZQUEZ (PAL) 703 VECINO (EMP) 704 VERDI (EMP) 705 VIDAL (JUV) 706 VIVES (TOR) 707 WIDMER (UDI) 709 WSZOLEK (SAM) 727 YABRE (CES) 713 ZAPATA A. (UDI) 710 ZE' EDUARDO (CES) 711 ZIELINSKI (EMP)
0 6 10,5 0 0 0 0 6 0 0 0 6 0 0 0 0 6 0 4,5 0 0 7,5 6 6 6 5,5 0 0 0 6 9,5 5,5 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5,5 5 5,5 6 0 7 5 0 0 0 7,5 6 6,5 4,5 0 5 0 0 0 0 6
5 5,4 7,38 5,67 5,5 6,14 6,08 6,39 0 5,7 6 6,38 6 6 0 5,5 6,42 5,5 6,54 5,57 7 6,04 6,87 7,08 5,92 6,71 0 5,75 0 5,86 6,58 6,19 6,31 7 0 5,44 0 6 5,29 5,5 5,92 0 4 5,78 5,25 6,21 6,73 0 6,43 5 0 6 5,62 6,54 6,27 6,29 7 5,69 6,11 0 0 0 5,17 5,92
4 6 20 4 6 7 5 12 3 5 4 12 4 13 3 4 14 3 14 6 16 11 21 21 9 11 4 4 2 7 14 6 6 6 4 6 4 4 4 4 10 2 6 7 4 10 12 4 11 1 1 5 9 13 11 11 21 7 9 4 1 4 4 6
1 7 15 5 5 8 8 14 0 7 6 14 3 14 1 1 14 6 14 7 7 12 15 13 15 14 0 6 0 14 12 8 10 2 0 11 0 1 7 3 12 1 2 10 3 14 14 1 14 3 0 2 7 14 15 12 12 13 14 0 0 1 3 9
0 6 7,5 0 0 0 0 6 0 0 0 6 0 0 0 0 6 0 5 0 0 6,5 6,5 6 6,5 5,5 0 0 0 6 6,5 5,5 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5,5 5 6 6 0 7 5,5 0 0 0 6,5 6,5 6,5 5 0 5 0 0 0 0 6
0 0 3 0 0 0 1 1 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 1 0 2 0 3 3 0 3 0 0 0 1 3 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 0 0 0 0 0 3 1 1 4 0 1 0 0 0 0 0
5 5,4 6,73 5,67 5,5 6,21 5,67 6,25 0 5,9 6 6,23 6 5,71 0 5,5 6,25 5,75 6,32 5,79 6 6,08 6,33 6,42 5,96 5,96 0 5,75 0 5,79 6,04 6,19 6,06 7 0 5,72 0 6 5,29 5,5 6,08 0 4 6,11 5,25 5,89 6,14 0 6,25 5,5 0 6 5,62 6,18 6,13 6,08 6,05 5,69 5,75 0 0 0 5,17 5,92
0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 2 0 2 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 4 0 0 0 0 1 1 0 0 1 3 0 0 0 0 0
0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/1 0/1 0/4 0/0 0/2 1/0 0/4 0/0 0/4 0/0 0/0 0/0 0/2 0/4 0/3 0/0 0/3 0/4 0/3 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 1/2 0/5 0/2 0/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/4 0/0 0/0 1/4 0/0 0/5 0/3 0/0 1/1 0/2 0/0 0/0 0/0 0/4 0/4 0/1 0/5 0/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0
CAMPIONATO P. V. G. 1 0 0 11 6 0 12 0 4 1 0 0 11 0 0 15 6,5 3 1 0 0 11 0 3 10 6 0 5 0 0 11 4 0 12 6 2 2 0 0 0 0 0 5 4 0 15 6 8 0 0 0 14 5 5 9 0 2 12 6 4 15 5 1 12 0 4 14 7 8 15 5,5 6 0 0 0 10 0 1 15 6,5 7 15 6,5 4 1 6,5 1 11 0 1 1 0 0 12 4,5 3 1 0 0 11 6 2 10 5 1 12 7 6 6 5,5 0 2 0 0 13 5 2 7 0 0 5 0 0 0 0 0 9 5,5 1 13 0 1 15 5,5 7 8 5 0 0 0 0 12 0 2 15 5,5 8 11 0 1 9 5 1 1 0 0 7 6 0 13 6 3 5 0 0 13 5,5 6 14 5,5 3 0 0 0 10 5 0 12 6 2 4 0 0 8 0 1 6 6 1 13 5 6 12 5 1 9 0 0 10 5,5 2 3 0 0 0 0 0 10 5,5 4 11 0 0 7 0 0 3 0 0 13 6 4 15 5,5 3 11 0 5 14 5,5 0 7 5 2 14 5 3 0 0 0 8 6,5 1 7 0 0 8 0 2 12 6 3 1 0 0 15 5 4 7 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 15 5 1 11 0 4 4 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 14 6 2 14 5,5 9 15 5,5 5 15 7,5 5 10 0 1 10 0 2 0 0 0 7 6 3 10 5,5 4
MEDIA VOTO 0 5,8 6,12 0 5,05 5,85 0 6,14 5,9 5,8 5,45 5,58 5,5 0 5,7 6,07 0 6,07 6,31 5,79 5,33 5,95 6,39 6,03 0 5,72 6,43 6,23 6,5 6,32 0 5,58 5 5,9 5,94 6,41 5,88 0 6,42 5,42 6,5 0 5,5 6 5,93 5,57 0 6,42 5,89 5,85 5,81 5,5 5,79 5,75 5,2 6,36 5,79 0 5,5 6,08 5 6,25 5,5 6,04 5,5 5,7 6 5,67 0 6,5 5,81 5,6 0 5,88 6,27 6 5,45 5,5 5,96 0 5,83 5,67 6,25 5,85 0 6,23 6 0 0 0 0 5,17 5,93 6,09 5,5 0 0 5,5 5,75 6,75 6 6,1 5,39 6,44 0 6,17 5,75
R. 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 1 0 2 1 0 0 0 1 1 0 1 4 1 0 3 0 0 0 0 0 2 0 0 2 0 0 0 0 0 3 1 0 2 1 2 0 0 0 1 0 2 0 0 0 4 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 1 3 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 1 0 0 0 1 2 0 2 0 3 0 0 0
ESPAMM 0/0 0/1 0/2 0/0 0/2 0/1 0/0 1/4 0/0 0/1 0/0 1/2 0/1 0/0 1/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/3 0/1 0/1 0/2 0/1 0/0 0/1 0/1 0/1 0/0 0/2 0/0 0/3 0/0 0/0 0/3 0/3 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/1 0/0 0/0 1/4 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/5 0/1 0/0 1/0 0/1 0/1 0/0 0/2 0/3 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2 0/0 0/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/1 0/1 0/0 0/1 0/4 0/0 0/0 0/5
ATTACCANTI CODICE GIOCATORE 801 AGUIRRE (EMP) 803 AMAURI (TOR) 805 BABACAR (FIO) 807 BARRETO P. (TOR) 809 BELFODIL (PAR) 810 BELOTTI (PAL) 912 BENTIVEGNA (PAL) 812 BERARDI (SAS) 905 BERGESSIO (SAM) 813 BERNARDESCHI (FIO) 907 BIANCHI (ATA) 814 BOAKYE (ATA) 919 BONAZZOLI (INT) 815 BORRIELLO (ROM) 816 BOTTA (CHI) 817 CALLEJON (NAP) 916 CAPPELLUZZO (VER) 818 CASSANO (PAR) 917 CODA M. (PAR) 823 DEFREL (CES) 824 DENIS (ATA) 825 DESTRO (ROM) 826 DI NATALE (UDI) 827 DJORDJEVIC (LAZ) 922 DJORDJEVIC L. (SAM) 828 DJURIC (CES) 829 DYBALA (PAL) 830 EDER (SAM) 923 EL HAMDAOUI (FIO) 831 EL SHAARAWY (MIL) 915 FARES (VER) 908 FARIAS (CAG) 832 FEDATO (SAM) 833 FLOCCARI (SAS) 834 FLORO FLORES (SAS) 835 GABBIADINI (SAM) 836 GARRITANO (CES) 925 GEIJO (UDI) 837 GERVINHO (ROM) 838 GHEZZAL (PAR) 839 GIOVINCO (JUV) 840 GLIOZZI (SAS) 841 GOMEZ M. (FIO) 842 GOMEZ T. (VER) 844 HIGUAIN (NAP) 926 HUGO ALMEIDA (CES) 845 IAKOVENKO (FIO) 846 IBARBO (CAG) 847 ICARDI (INT) 848 INSIGNE (NAP) 849 ITURBE (ROM) 924 JOAO SILVA (PAL) 850 KEITA B. (LAZ) 851 KLOSE (LAZ) 852 LARRONDO (TOR) 853 LJAJIC (ROM) 854 LLORENTE (JUV) 909 LOI (CAG) 855 LONGO (CAG) 856 MACCARONE (EMP) 914 MAKIENOK (PAL) 857 MARILUNGO (CES) 858 MARTINEZ (TOR) 859 MATRI (GEN) 860 MAXI LOPEZ (CHI) 861 MCHEDLIDZE (EMP) 862 MEGGIORINI (CHI) 863 MICHU (NAP) 911 MONCINI (CES) 864 MORATA (JUV) 865 MURIEL (UDI) 866 NENE' (VER) 867 NIANG (MIL) 868 NICO LOPEZ (VER) 869 OKAKA (SAM) 906 OSVALDO (INT) 870 PALACIO (INT) 871 PALLADINO (PAR) 872 PALOSCHI (CHI) 918 PANICO (GEN) 874 PAVOLETTI (SAS) 875 PAZZINI (MIL) 876 PELLISSIER (CHI) 878 PINILLA (GEN) 880 POZZI (PAR) 881 QUAGLIARELLA (TOR) 886 RODRIGUEZ (CES) 910 ROSSETI (ATA) 887 ROSSI (FIO) 888 ROVINI (EMP) 890 SANABRIA (ROM) 891 SANSONE G. (SAM) 892 SANSONE N. (SAS) 893 SAU (CAG) 921 SAVIOLA (VER) 920 SERENI (SAS) 894 SHEKILADZE (EMP) 895 SUCCI (CES) 896 TAVANO (EMP) 897 TEVEZ (JUV) 898 THEREAU (UDI) 899 TONI (VER) 913 TORRES (MIL) 900 TOTTI (ROM) 901 TOUNKARA (LAZ) 903 ZAPATA D. (NAP) 904 ZAZA (SAS)
MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 0 0 4 6 5,75 13 0 7,04 18 0 0 5 0 4,95 9 9 6,5 18 0 0 1 0 6,59 22 6 5,9 16 0 5,9 7 4 5,45 9 6 5,92 11 0 5,5 2 0 0 4 3 5,5 4 6 7,7 29 0 0 1 5 7,29 25 0 7,12 8 6 6,67 15 4,5 5,3 15 0 7 24 9,5 8,11 33 5,5 7,27 22 0 0 4 0 6,11 8 7,5 8,07 27 6,5 7,07 24 9,5 9,5 6 0 6,77 21 0 0 1 4,5 6,21 11 0 5 4 6 6,5 14 5 6,19 13 9,5 8,09 26 5,5 5,75 8 0 0 4 5 7,04 24 0 5,42 4 0 6,5 11 0 0 2 5,5 5,78 19 0 6,21 14 5,5 7,1 32 5 5,71 12 0 0 4 0 6,83 18 5,5 7,68 29 0 6,35 14 5 6,19 17 0 5 4 6 5,79 12 6 6,7 20 0 4,6 6 2,5 7,91 24 5,5 6,43 24 0 0 1 4,5 5,44 10 6 6,83 17 0 5 7 0 6,62 10 6 6,5 9 5 7,38 23 5 5,75 12 0 5,7 6 5 6,35 13 0 5,5 8 0 0 1 5,5 7,72 23 0 5,94 14 0 5,5 11 0 0 4 6 6,79 16 5 6,83 20 0 7,94 21 5,5 5,41 20 5 6,5 11 5 6,68 20 0 0 1 9,5 6,33 12 0 5,67 14 0 7,75 13 5,5 6,35 14 0 0 4 5 6,97 22 0 6,71 10 0 0 4 0 0 6 0 0 4 0 0 4 0 5,17 8 5 6,23 16 0 7,18 20 0 5,83 12 0 0 2 0 0 3 0 6,75 7 6 6,21 16 5,5 8,79 40 5,5 7,04 20 10,5 7,03 27 0 5,67 17 0 7,22 23 0 0 4 6 7,67 16 5 6,7 18
18
Mondo R
L’invincibile Real fa 21 Spazzato via il Cruz Azul
1Ancelotti conquista la finale del Mondiale per Club e allunga la striscia positiva: coi messicani a segno Sergio Ramos, Benzema, Bale e Isco CRUZ AZUL
0
REAL MADRID
4
Filippo Maria Ricci INVIATO A MARRAKECH (MAROCCO)
PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Sergio Ramos al 15’, Benzema al 36’ p.t.; Bale al 5’, Isco al 27’ s.t. CRUZ AZUL (4-4-2) Corona 5; Flores 5,5, Maza Rodriguez 5, Domínguez 6, Pinto 5; Rojas 6,5 (dal 31’ s.t. Valadez 5,5), Bernardello 6, Torrado 5, Giménez 6 (dal 20’ s.t. Fabian 5,5); Pavone 6 (dal 20’ s.t. Barrera 6,5), Formica 6. PANCHINA Gutierrez, Allison, Castro, Chavez, Loeschbor, Vela, Torres, Baez, Zurdo. ALLENATORE Tena 6 ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno REAL MADRID (4-3-3) Casillas 7; Carvajal 7, Pepe 7, Sergio Ramos 7 (dal 20’ s.t. Varane 6,5), Marcelo 6; Illarramendi 6, Kroos 7 (dal 28’ s.t. Khedira 6), Isco 7 (dal 31’ s.t. Jesé 6); Bale 7, Benzema 7, Cristiano Ronaldo 6,5. PANCHINA Keylor Navas, Pacheco, Arbeloa, Coentrao, Nacho, Medran, Hernandez. ALLENATORE Ancelotti 7 ESPULSI nessuno AMMONITI Sergio Ramos per gioco scorretto ARBITRO Osses (Cile) NOTE spettatori 34.862 Tiri in porta 12-7, tiri fuori 2-3, angoli 3-6, fuorigioco 0-2 Recuperi 1’ p.t. e 2’ s.t.
«L
e altre sono buone squadre, Il Madrid è una “maquina”» ha detto lunedì notte Fabio Capel lo in spagnolo alla radio onda Cero. La definizione pratica del termine abusato nella de clamazione calcistica del casti gliano è arrivata ieri sera a Marrakech, nella semifinale del Mundialito tra Madrid e Cruz Azul. Per il Real un primo gol su calcio piazzato al quarto d’ora, il secondo al 36’ a spe gnere le interessanti velleità avversarie, poco dopo un rigo re parato da Casillas, mazzata psicologica per l’avversario. Quindi la stilettata al 5’ della ripresa: contropiede, 30 e adios. Poi è finita 40, e allora ecco anche la definizione nu merica di «maquina»: una squadra che arriva a 21 vittorie di fila (record mondiale a 24, del Curitiba brasiliano), con un score di 7910. Una squadra che nel 2014 ha fatto 176 gol e vinto 50 volte, strappando ieri sera due record al Barça di Guardiola che nel 2012 era ar rivato a 175 e 49. QUALCHE PENA A LA GOLEADA Come già venerdì con l’Almeria il Madrid ha sofferto più di
IL TABELLONE Playoff Moghreb Tétouan
3
Auckland 4 ai rigori
Semifinali
Semifinali San Lorenzo
Real Madrid 4
Auckland
Cruz Azul
Oggi
Ieri
FINALE
Quarti
Real Madrid
Auckland
1
Sétif
0
0
20 dicembre Marrakesh Oggi: finale 5° posto Sétif-Western Sydney 20 dicembre: Finale 3° posto
Quarti Cruz Azul 3 Western Sydney
1 d.t.s. GDS
quanto non dica il risultato (in Liga fu 41) ma ha ottenuto ciò che voleva: la qualificazione per la finale di sabato contro la vincente di San LorenzoAuck land City, in programma stase ra sempre qui a Marrakech, con incredibile prova di tenuta del prato del Grand Stade, pe stato da 3 gare in 24 ore dopo il polemico forfait per allaga mento dello stadio di Rabat. Per il Madrid un altro bel passo verso la gran chiusura di que sto 2014 mirabilis, Ancelotti a fine gara l’ha definito «indi
menticabile», e la conquista dell’unico trofeo che ancora manca alla bacheca della Casa Blanca. Troppo talento in ogni reparto per non poter sopperi re a un normale appannamen to fisico. ENCOMIABILE CRUZ AZUL Mettetevi nei panni del Cruz Azul: 13° in Liga, già campione uscito della Champions Conca caf, appena una vittoria nelle ultime 7. Punti tutto su questa partita, vetrina con vista sul mondo. Ti trovi in un stadio
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Le vittorie consecutive del Real Madrid, la striscia positiva della squadra di Ancelotti è iniziata il 16 settembre, sabato giocherà l’ultima gara del 2014.
«blanco» come la neve dell’At las che incornicia spettacolar mente Marrakech, col pienone di marocchini invasi dal fanati smo madridista allo stadio già 3 ore prima della partita e un incitamento che nemmeno al Bernabeu: cori per tutti gli uo mini di Ancelotti, calore auten tico e incondizionato. La giochi bene, non sbrachi quando prendi gol subito, ci provi con qualità, palleggi e intensità. Però sprechi le tue opportunità e finisci con lo scontrarti con tro un muro. E lasci agli alma
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il gol di Sergio Ramos, il primo del Real al Cruz Azul AFP
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L’ALTRA SEMIFINALE
IL MIGLIORE
Per il San Lorenzo kiwi in salsa tiki-taka 1L’Auckland è allenato dal catalano Tribulietx: «La metà dei
7
giocatori lavora e ha dovuto chiedere permessi speciali»
SERGIO RAMOS In una grande prova di squadra scegliamo lui per il primo gol, l’ennesimo in una partita importante, e per un grande intervento difensivo.
SAN LORENZO
(4-3-2-1)
AUCKLAND CITY (4-3-3) ORE 20.30 MARRAKECH (MAROCCO)
IL PEGGIORE
12 TORRICO 7 BUFFARINI
3 YEPES
20 ORTIGOZA
14 KANNEMANN
5 MERCIER
21 MÁS
8 KALINSKI
30 11 VERÓN 9 BARRIENTOS CAUTERUCCIO
5 GERARDO TORRADO Tocca al capitano e veterano, per quel rigore sbagliato che avrebbe potuto dare morale al Cruz Azul e pepe alla gara.
nacchi un 40 che non raccon terà tutta la storia di questa se rata. RIGORE SBAGLIATO Perché dopo l’10 di Ramos, testa su punizione perfetta di Kroos (uscita a vuoto del portiere Co rona, 51° gol di Sergio col Ma drid, 10° assist del tedesco in questa stagione), il Cruz Azul ha messo in difficoltà gli spa gnoli. Soprattutto con la viva cità dell’ecuadoriano Rojas sulla destra. Ramos ha salvato la baracca tuffandosi su un tiro
di Rojas e poco dopo Carvajal con una cavalcata perfetta ha servito a Benzema il 20 (rete numero 125 in maglia bianca per il francese, 13° nella classi fica del club). I messicani han no rialzato la testa e si sono vi sti omaggiare di un rigore mol to dubbio (Ramos su Pavone), ma il capitano Torrado si è fat to incantare da Casillas che non ha parato un rigore per 45 mesi e ne ha presi 2 in 4 giorni. Ad inizio ripresa Ronaldo (11 assist stagionali) ha servito a Bale il 30 a porta vuota e per
GERMANIA
9 TAVANO
20 TADE
10 DE VRIES
4 BILEN
15 VICELICH
8 PAYNE
3 IWATA
17 DORDEVIC
6 IRVING
5 BERLANGA
1 WILLIAMS
dare l’idea della serataccia messicana appena entrato Bar rera ha colpito il palo. Quindi Isco ha messo a sedere un paio di avversari prima di segnare il 40. A fine partita hanno chie sto ad Ancelotti come si fa ad allenare uno squadrone così: «E’ molto facile – ha detto sin cero Carlo –. Questi ragazzi so no incredibilmente seri e ambi ziosi, è la rosa più facile da alle nare che ho mai avuto». Perché questo Madrid non è una buo na squadra, è una «maquina».
PANCHINA 1 Franco, 33 Devecchi, 2 Cetto, 10 Romagnoli, 13 Arias, 15 Villalba, 22 Blandi, 24 Cavallaro, 26 Matos, 27 Catalan, 29 Fontanini, 31 Quignon. ALLENATORE Bauza DIFFIDATI nessuno SQUALIFICATI nessuno INDISPONIBILI nessuno PANCHINA 18 Caunter, 24 Spoonley, 2 Arms, 7 Pritchett, 9 White, 11 Lindsay, 13 Moreira, 14 Issa, 16 Kim, 19 Browne, 22 Milne, 23 Burfoot. ALLENATORE Tribulietx DIFFIDATI Berlanga SQUALIFICATI nessuno INDISPONIBILI nessuno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INGHILTERRA
MONACO DI BAVIERA
I
l Bayern non si distrae e tutto fila liscio co me da copione. Ma cosa si può chiedere ad una partita che mette di fronte i marziani agli underdog? Il tecnico degli ospiti prova ad erigere una linea Maginot con la difesa a 5 e undici uomini dietro il pallone. Il bunker vacil la ma tiene anche grazie a Bürki fino al 41’ quando Alonso lancia Ribery che di testa serve un assist a Robben che, sempre di testa, segna il nono gol in campionato (100 con il Bayern in partite ufficiali) e si merita nuovamente il tito lo di “man of the match”. Müller rimpingua il suo bottino personale (settimo sigillo in Bun desliga) ed alla fine si contano 312 tiri in por ta ed un possesso palla dell’81%. L’ultima ap parizione dell’anno all’Allianz Arena è anche la panchina numero 50 di Guardiola in Bun desliga. Il bilancio è da urlo, con 42 vitto rie, 6 pareggi e 2 sole sconfitte. Archivia ta la pratica Friburgo, si guarda già alla prossima stagione e secondo la Bild, se Reus dovesse preferire la Spagna, il Bayern sta pensando a Sterling del Liver pool. Nel torneo dei comuni mortali da segnalare l’importante vittoria esterna dello Stoccarda sul campo di un Ambur go sempre più in crisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
16° GIORNATA Bayern-Friburgo 2-0; ColoniaMainz 0-0; Amburgo-Stoccarda 0-1; HannoverAugsburg 2-0. Oggi (ore 20) Borussia Dortmund-Wolfsburg; Borussia MoenchengladbachWerder; Eintracht-Hertha; Hoffenheim-Bayer Leverkusen; Paderborn-Schalke. CLASSIFICA Bayern 42; Wolfsburg 30; Augsburg; Leverkusen, Borussia Moench. 24, Schalke, Hoffenheim, Hannover 23; Eintracht 21; Colonia 19; Paderborn, Mainz 18, Hertha 17, Amburgo, Stoccarda 16; Friburgo, Dortmund, Werder 14.
Pep Guardiola, 43 anni, catalano, allenatore del Bayern Monaco EPA
R
amon Tribulietx raccon ta che il budget annuale dell’Auckland City è di un milione e mezzo di dollari: in questo Mundialito ne hanno già incassati 2,5 di premi Fifa, e se stasera dovessero battere il San Lorenzo supererebbero i 4. Non solo. La squadra è in diffi coltà con i voli: talmente abi tuati a uscire dopo la prima partita, avevano prenotato il ritorno per 5 giorni fa. E invece i neozelandesi hanno battuto prima i marocchini del Te touan ai rigori e poi gli algerini del Setif 10, guadagnando la semifinale e il soggiorno in Marocco fino a sabato. PERMESSI DI LAVORO «Nel la nostra rosa ci sono solo 9 professionisti, ovvero ragazzi che, oltre a giocare, la mattina danno una mano con le giova nili. Il resto hanno tutti un al tro mestiere, e ora sono lì che chiedono permessi speciali ai vari datori di lavoro perché so no costretti a star qui una setti mana in più del previsto…». Tribulietx ha 42 anni, è catala no, tifa Barça ed è in Nuova Ze landa da una vita: prima come giocatore poi come tecnico, chiamato a piantare i semi del
IL MONDIALE DISCUSSO
Il Bayern abbatte Anche Paul Ince il muro Friburgo contro Balotelli: E Robben fa 100 «Meglio venderlo» Gianluca Spessot
INVIATO A MARRAKECH
Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA
P
iù che il rumore di mourinhiana memoria, au menta ogni giorno il numero dei nemici per Ma rio Balotelli. Salgono tutti sul pullman dei de trattori: avanti, prego, c’è posto. L’attaccante italiano sta vivendo il momento più difficile della carriera: i gol latitano, il Liverpool cola a picco e Rodgers, secon do i tabloid inglesi, non vede l’ora di sbarazzarsene. Impallinare Mario, in questo scenario, è diventato una moda. Ora persino Adel Taarabt, uno che non è mai stato un tipo tranquillo, entrato in rotta di collisione con Harry Redknapp al QPR («io non volevo tornare a Londra, gliel’ho detto e se l’è legata al dito, rinuncerei ai soldi per riabbracciare il Milan»), si è messo a criti care Balotelli: «Tutti dicevano che era fortissimo – le dichiarazioni rilasciate alla trasmissione Sky Football Night . Io ci ho giocato e ammetto che sia forte, ma non mi è parso un calciatore di classe mondiale. Non è un fenomeno. Ha il tiro potente, ma non è mai al servizio della squadra. Oppure, quando lo fa co me ora a Liverpool, non riesce a segnare. Ha avu to tante occasioni, ma le ha sprecate».
Mario Balotelli, 24 anni, ora al Liverpool. Ha giocato con Inter, Manchester City e Milan GETTY IMAGES
Eca e Leghe «2022 a maggio» (f.li.) Ognuno per la sua strada verso Qatar 2022. Mentre Blatter spinge per giocare a novembre, e Platini preferisce febbraio, ieri Eca (l’associazione dei club) e Epfl (le leghe europee) hanno ufficializzato la loro proposta: in campo dal 5 maggio al 4 giugno 2022. E il caldo? Intanto si giocherebbe nel pomeriggio (18, 19, 20.30, 22 e 23) e, secondo gli studi presentati ieri, la temperatura media percepita supererebbe di poco i 29,4 gradi (oltre i quali si rischia) solo alle 18 e alle 19. Il dibattito è aperto, gli studi continuano ma presto bisognerà prendere una decisione.
COPPA DI LEGA DerbyChelsea 13, Sheffield Utd Southampton 10. OGGI (20.45) BournemouthLi verpool, TottenhamNewcastle.
DOPPIO NO A GARCIA Una decisione è invece arrivata dalla commissione d’appello Fifa che ha giudicato non ricevibile il ricorso dell’investigatore Garcia contro il comitato etico (che aveva dichiarato non pubblicabile il suo rapporto su Qatar 2022 e sulle discusse procedure d’approvazione). Il motivo? La dichiarazione non è una decisione e quindi non è appellabile. Non è detto che finisca qui, perché garcia aveva anche manifestato l’intenzione di rivolgersi al Tas. Non solo: la Disciplinare Fifa ha disposto che non c’è motivo di aprire un’inchiesta nei confronti del giudice Eckert, presidente del comitato etico. Non una bella pagina per la Fifa, ieri.
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IL VECCHIO INCE Ma l’accerchiamento non fi nisce qui: a colpire duro su Mario ha pensato an che una vecchia gloria dell’Inter, l’inglese Paul Ince: «Portare Balotelli al Liverpool è stata una decisione strana. Ma se Mourinho e Mancini non sono riusciti a metterlo in riga, perché avrebbe dovuto farcela Rodgers? Contro lo United ha gio cato da solo. Non passa mai il pallone e nessuno gli dice niente, forse temendo la sua reazione. Hanno sempre detto che ha grande talento, ma io non l’ho mai visto. Penso che prima Rodgers si sbarazzerà di lui e meglio sarà per tutti. Il Liverpool deve cederlo».
tiki taka nella terra dei kiwi. «Al l’inizio non ci credeva nessuno – ha detto ad As – non pensavano che potessimo giocare in questo modo, ma ora si stanno ricreden do. E qui in Marocco in due partite non abbiamo ancora preso gol». Nell’Auckland c’è anche un Tava no: niente a che vedere con l’at taccante dell’Empoli, ma di nonni italiani emigrati in Messico. Il pa dre giornalista è a sua volta emi grato in Nuova Zelanda. Il «man of the match» della semifinale è sta to un inglese, John Irving. Cante rano dell’Everton, aveva già il bi glietto per Liverpool: «Dovevo an dare a trovare la mia ragazza per il weekend e invece siamo ancora qui». CLASSE 1976 Ora ci vorrà una partita celestiale per battere il San Lorenzo tifato da papa Francesco. Gli argentini hanno impiegato 54 anni per vincere la prima Liberta dores e da 4 mesi non pensano ad altro che al Mundialito. Per vin cerlo, in settembre hanno preso anche Mario Yepes, che stasera sa rà titolare e il 13 gennaio compirà 39 anni. L’ex milanista ha vinto il suo primo titolo nel secolo scorso, nel 1998, tre anni dopo il debutto in nazionale di Ivan Vicelich, altro ragazzo del ’76. In Nuova Zelanda lo chiamano il Padrino: «Possiamo competere con chiunque», dice. f.m.r.
TACCUINO COPA DEL REY
Valencia in rimonta Negli ottavi di finale di Copa del Rey, il Valencia rimonta da 24 a 4-4 nella ripresa contro il Rayo Vallecano e si qualifica ai quarti grazie alla vittoria per 2-1 dell’andata. Passa il turno anche il Celta che vince 3-1 con il Las Palmas ribaltando l’1-2 dell’andata. Nella notte AlmeriaReal Betis e Barcellona-Huesca.
COPPA DI FRANCIA
Bastia e Nantes ok Bastia e Nantes sono le prime due squadre qualificate ai quarti della Coppa di Francia. Negli ottavi, in gara unica, hanno battuto rispettivamente Caen (32 d.t.s.) e Metz (4-2 d.t.s.) Oggi in programma le altre sei gare, con Lione-Monaco e Lilla-Bordeaux. Il Psg gioca ad Ajaccio.
OMICIDIO DI MADRID
Arrestati 32 ultras La polizia spagnola ha arrestato 32 tifosi a Madrid, Avila e Toledo per gli incidenti avvenuti nella capitale spagnola il 30 novembre scorso prima della partita tra Atletico Madrid e Deportivo La Coruna, che hanno portato alla morte di un tifoso galiziano. Gli arrestati appartengono al gruppo ultrà del «Frente Atletico».
GALANTE SVIZZERO
Sarà d.s. del Chiasso Fabio Galante è il nuovo d.s. del Chiasso, club della Serie B svizzera allenato da Gianluca Zambrotta. «Sono contento di rientrare nel mondo del calcio afferma l’ex giocatore dell’Inter - e ringrazio il presidente Mario Persichino per l’opportunità».
Mondo R L’annuncio
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIÙ IL SIPARIO L'IDENTIKIT THIERRY HENRY NATO IL: 17/8/1979 A: LES ULIS RUOLO: ATTACCANTE ALTEZZA: 188 CM. PESO: 83 KG
Henry
LA CARRIERA Cresce nel Monaco, e dopo una breve parentesi negativa alla Juve Henry passa all’Arsenal: diventa primatista di presenze (86) e di reti (42) con la maglia dell’Arsenal in Europa, con i Gunners ha segnato 228 gol, vinto 2 Premier, tre Coppe d’Inghilterra e due Community Shield. Al Barcellona vince la Champions e un mondiale per club (2009), oltre ai due Campionati spagnoli, alla Coppa del Re e una Supercoppa. È il miglior marcatore assoluto della nazionale francese, con cui ha vinto il Mondiale 1998 e l’Europeo 2000 in finale contro l’Italia. LE SUE SQUADRE MONACO JUVENTUS ARSENAL BARCELLONA N.Y. RED BULLS ARSENAL N.Y. RED BULLS
1995-99 da gen. 1999 1999-2007 2007-10 2010-11 gen. 2012 2012-14
LOTTA AL RAZZISMO E GOL DA FENOMENO CAPOLINEA THIERRY IL RITRATTO di STEFANO BOLDRINI CORRISPONDENTE A LONDRA
D
alle stelle alle statue. Gol fantastici e mani galeotte. Conto in banca genero so e avaro di sorrisi: mai visto, nei tempi moderni, un campione così serio nei festeggia menti. Una bella storia di calcio finita ieri, con un annuncio alla sua maniera: «È stato bello, ma dopo vent’anni mi ritiro. È stato un viaggio incre dibile. Spero di avervi divertito». Firmato, Thier ry Henry. L’abbandono era annunciato: si aspet tava la fine del campionato statunitense. Ma an che così, la notizia fa il botto. In Inghilterra, se gna la giornata sportiva. In Francia, si saluta il miglior realizzatore di sempre. In Italia, lo ab biamo visto poco e non fu colta in pieno la sua grandezza: un litigio con Luciano Moggi pro vocò l’addio. «Mi mancò di rispetto. Io sono una persona onesta. Senza quel fattaccio sa rei restato», raccontò nove anni dopo il tra sferimento dalla Juventus all’Arsenal. Ma a Torino non c’è solo il litigio con Moggi.
Henry ebbe problemi anche con Lippi: «Non mi faceva giocare. Non mi vedeva. Con Ancelotti invece le cose andarono meglio». A Barcellona si sono goduti il suo tramonto: con Messi ed Eto’o, un trio da favola. A New York, gli ultimi lampi di un campione, entrato nella storia del calcio con numeri da abbassare il cappello: 917 partite e 411 gol, senza contare la valanga di tro fei con i club e l’accoppiata mondialeeuropeo in Nazionale, tra 1998 e 2000. LA MACCHIA Una cavalcata straordinaria, con una macchia: il doppio tocco di mano nel ritorno dei playoff mondiali contro l’Irlanda di Trapatto ni, nel novembre 2009, che permise a Gallas di firmare il 21 e di portare la Francia in Sudafrica.
CONTENUTO PREMIUM Un gesto profondamente antisportivo, che indi gnò non solo gli irlandesi, ma provocò un putife rio anche in Inghilterra e creò problemi seri alla Fifa. «Non ho imbrogliato», la sua difesa, ma il gesto resta, come la qualificazione della Francia. A sua scusante, una considerazione: quanti si sa rebbero comportati come lui, in una situazione come quella, con un mondiale che stava sfuggen do? Fare i moralisti in poltrona è sempre facile. IL RAZZISMO Ma Henry non è stato solo carnefi ce: è stato anche vittima. Nel 2004, fu insultato dal c.t. spagnolo Aragones che rivolgendosi ad un suo giocatore, Reyes, disse: «Dì a quel negro di merda che sei molto meglio di lui. Diglielo da par te mia. Devi credere in te, sei migliore di quel ne gro...». L’episodio fece di lui un’icona della lotta al razzismo. Henry si è impegnato in prima perso na, coinvolgendo altri colleghi e dando vita al progetto Stand Up Speak Up. L’Henry migliore è stato quello dell’Arsenal, dove nel 1999 ritrovò Wenger, conosciuto ai tempi di Monaco, dove era approdato grazie alla segnalazione dell’osserva tore Arnold Catalano. Wenger fece la cosa più semplice: spostò Thierry dall’esterno al centro dell’attacco e, d’incanto, per almeno sette anni l’Arsenal si godette i gol di uno dei migliori bom ber del mondo. Del resto, bastava ascoltare la de finizione che dava Henry di sé: «Come gioco? Gi ro lontano dall’area, ma mi piace segnare». Rima se a secco le prime otto gare, poi si sbloccò e non si fermò più. Un fuoriclasse, con il vezzo di festeg giare senza sorrisi («è colpa di mio padre Antoine se non riesco a godermi questi momenti»), la sciandosi andare ad una scivolata in ginocchio sull’erba: la statua in bronzo all’esterno dell’Emi rates, realizzata dagli scultori Margot Roulleau Galais e Oan Lander, lo raffigura così. Non ha avuto un’infanzia facile, Thierry Daniel Henry, nato nel sobborgo parigino di Les Ulis, figlio di padre guadalupense e madre martinicana. La banlie della capitale francese ti fa crescere in fret ta, ma lascia ferite profonde nell’anima. Il calcio ha allontanato Henry dalle sue origini, portando lo nel club ristretto dei dieci calciatori più ricchi al mondo. Abbandonata l’attività, è già inserito nello staff dei commentatori di Sky. Ma lui non si accontenta: vuole allenare. Wenger, il padre pu tativo, lo ha avvertito: «Deve capire che per alle nare non basta essere stato un grande campione. Bisogna studiare e cambiare modo di pensare». STILE UNICO Cresciuto con Van Basten come mo dello, Henry si consegna alla storia del calcio co me uno dei pochi interpreti moderni capaci di in cantare. Il senso innato del dribbling e la rapidità nell’unocontrouno, sorretti dalla capacità di ri petere all’infinito scatti di trentaquaranta metri, hanno reso unico il suo stile. Henry ha riempito gli occhi di chi ama il calcio. Ora, al momento dell’addio, il mondo del football lo omaggia. Per Gary Lineker, è uno dei più grandi di tutti tempi. Aaron Ramsey e Mesut Özil lo definiscono «leg genda». Per Theo Walcott, «è il mio modello». In Francia, l’ex juventino Thuram ha detto «tra noi c’è un legame particolare, sono fiero di lui», men tre Wiltord ha raccontato «con Platini e Zidane è il più grande giocatore del calcio francese di tutti i tempi». Henry su twitter ringrazia tutti. Ma è il calcio che deve ringraziare lui: sono campioni co me Thierry Henry che fanno la storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IERI LA DECISIONE: «MI RITIRO». LASCIÒ LA JUVE IN LITE CON MOGGI. LEGGENDA ARSENAL, VINSE TUTTO COL BARÇA
Altri flop in Italia
PATRICE EVRA La sua carriera comincia in Italia, prima al Marsala e poi al Monza. Diventa grande al Monaco, vince tutto al Man. United. Ora è alla Juventus
PATRICK VIEIRA Il Milan lo scopre nel Caen, ma in A gioca appena due gare nel 1996. Passa all’Arsenal: lì si trasforma in uno dei migliori centrocampisti del mondo
MIKAEL SILVESTRE L’Inter lo acquista dal Cannes ma non lascia traccia: un gol in 18 gare e difesa da incubo. Passa allo United, dove vince tutto tra il 1999 e il 2008
ROBERTO CARLOS Nel 1995 l’Inter lo prese dal Palmeiras: aveva 22 anni. Una stagione e Hodgson disse: non sa difendere. Poi ha vinto tutto con Real Madrid e Brasile...
Katia Ricciarelli ha scelto
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LA TUA PRIMA SCELTA
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OPINIONI
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La puntura
di Stefano Frosini
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FEDERICA PELLEGRINI Campionessa di nuoto Manca poco a Natale...e la mia famiglia è troppo numerosa #ilovemyfamily @mafaldina88
f L’Italia ha buone possibilità di organizzare i Giochi del 2024. Finalmente un’Olimpiade in un Paese del Terzo Mondo.
LUCA DOTTO Azzurro di nuoto Se magna!!! Larusnuoto, auguri Morgia!!! @dottolck
MARIA SHARAPOVA Campionessa di tennis La mia piccola Santa Klaus... @MariaSharapova
ELISA DI FRANCISCA Campionessa di scherma Al @ClubSchermaJesi è andata persa una delle cose più importanti che ha l’essere umano: la #memoria @ElisaLovesJesi
La candidatura
Lettere alla Gazzetta
ROMA 2024: OGGI MENNEA APRIREBBE
L’OLIMPIADE E QUELLO SPILLONE
LO SPUNTO di VALERIO PICCIONI email: vpiccioni@rcs.it twitter: @vaprap
L’
ultima corsa olimpica dell’Italia finì prima di cominciare. Mario Monti, allora presidente del Consiglio, pronunciò il suo no il giorno di San Valentino del 2012 e Roma 2020 non si iscrisse neanche alla gara. Prima del suo stop, però c’era stato un altro no clamoroso, quello di Pietro Mennea. L’olimpionico lo pronunciò ripetutamente: in un libro, in una lettera all’allora premier, in una celebre intervista al «Corriere della Sera». Mennea se la prese con il gigantismo, «malattia che affligge da decenni i Giochi olimpici», e con le spese folli che «hanno messo in ginocchio paesi come la Grecia». Nel suo libro, «I costi delle Olimpiadi», c’è un viaggio nella storia. A rileggerle oggi, le sue
parole sanno di profetico. Quasi anticipano la «fuga» dalla candidatura che ha costretto il Cio a cambiare addirittura la carta olimpica. «Il problema è ridiscutere quest’evento che dura appena quindici giorni. Rivederlo dalle fondamenta e ridimensionarlo, non essendo più associabile ad alcun valore di utilità sociale». Chissà che avrebbe pensato Pietro ora, dopo la rivoluzione low cost decisa da Bach e votata dalla sessione Cio di Montecarlo. «I costi delle Olimpiadi» è stato uno dei suoi ultimi libri, prima che un tumore se lo portasse via il 21 marzo 2013, un anno e spiccioli dopo il no di Monti, che fu per lui una specie di vittoria della ragione. Oggi avrebbe trattato allo stesso modo il «corriamo per vincere nel 2024» di Renzi? Prima di rispondere, bisogna leggere però. Lo sta facendo Roberto Fabbricini, il segretario generale del Coni, che ha chiesto e ricevuto il libro da Manuela, la moglie di Pietro.
Mennea non chiudeva tutte le porte. «Se Roma salta i Giochi del 2020 non è che poi non le può più organizzare». Magari con una nuova classe dirigente. Un auspicio che gli aveva fatto vedere con simpatia l’avvento di Giovanni Malagò alla presidenza del Coni. Una simpatia che non gli avrebbe impedito di verificare oggi la coerenza delle scelte su composizione della squadra, conti, etica, trasparenza. Forse è questo il problema. Deporre le armi, evitare di sbranarci prima di cominciare a interrogarci, rigettare l’idea che ci sia un partito della ragione assoluta e uno del torto marcio. Perché a quel no, Mennea ci arrivò studiando, soffrendo, da «uomo che se avesse potuto, avrebbe corso non 5 Olimpiadi, ma 10». E forse è questa la sfida. Anche il no di allora, insomma, può ispirare un sì alla candidatura. ...................................................© RIPRODUZIONE RISERVATA
Oltre lo stage
MA LA NAZIONALE INTERESSA ANCORA?
a Nazionale interessa ancora a qualcuno, nel calcio business del ventunesimo secolo? Oppure è il momento di relegarla nel mese all’anno auspicato dai grandi club perché non «rompa» troppo? (Salvo poi ricordarsene quando si vince il Mondiale e l’Italia scende per strada: eventualità, però, sempre più improbabile). Già che ci siamo, un’altra domanda non ci starebbe male: perché ingaggiare Conte — uno come Ancelotti, Guardiola, Mou, uno da 10 milioni all’anno in un grande club —, strapagarlo e poi fargli chiedere quasi in ginocchio lo straccio di tre giorni di stage? Tre giorni. Durante i quali gli azzurri si alleneranno più che nelle squadre.
trasformeranno giocatori normali in perfetti interpreti della filosofia di Conte, la commedia di questi giorni, culminata nell’incontro di ieri, ha spiegato che prima occorre ammettere qualcosa. E cioè che il nostro sistema (politico, sociale e ora calcistico) è in crisi profonda. Che due fallimenti mondiali consecutivi non sono casuali: l’ultima volta era successo nei bui anni 60. Che le leggi europee non riconoscono la specificità dello sport (limitazione degli stranieri) né lo faranno. Che club, procuratori eccetera, per strani o troppo noti giri preferiscono comprare oltreconfine. E che presto la Serie A avrà l’80% di non selezionabili. La Premier, almeno teatro del calcio più ricco e spettacolare, non produce una nazionale decente da anni. Noi siamo in tempo per non finire come gli inglesi. Se non possiamo cambiare le leggi, almeno interveniamo su tecnica e preparazione fisica. Come?
Detto che lo stage è un finto problema, e che quei tre giorni non
Semplicemente collaborando. Figc, leghe, club, c.t. e allenatori.
L’ANALISI di FABIO LICARI twitter: @fabiolicarigaz
L
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Programmando uno, due incontri annuali (tutti presenti, eh?) per fare il punto, definire strategie, constatare problemi e reagire. Studiando un piano quinquennale, come i tedeschi. Un esempio su tutti: le italiane non corrono, ce ne accorgiamo tutti, ma nessuno fa niente. Possibile che a un allenatore — come ha fatto Conte alla Juve — non venga in mente di spingere sull’acceleratore per dare la polvere agli altri (pigri)? Dov’è finita la supremazia atletica degli anni 80 e 90? E poi: settori giovanili, stadi, ingerenza tv, calendario (su, è così difficile anticipare di una settimana la fine del campionato nell’anno dell’Europeo, o vogliamo il terzo fallimento consecutivo?)... L’alternativa è arrendersi. Conte, che a dimettersi non ci ha mai pensato, è però sfiorato dall’idea, anche lui, di adeguarsi. Come si fa in campo. Tanto, tra due anni, un Psg da dieci milioni lo trova. Ma se il progettoItalia era al ribasso perché sprecare tempo e soldi?
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PORTO FRANCO di FRANCO ARTURI email: farturi@rcs.it twitter: @arturifra
Sono andata a dormire contenta lunedì sera dopo aver ascoltato l’annuncio della candidatura italiana per l’Olimpiade 2024. La mattina dopo, brutto risveglio: in particolare m’ha colpito al cuore il risultato del vostro sondaggio: 64% contrari. Mi è venuto un vero e proprio magone e allora ho ripensato ad un mio piccolo caso personale che mi va di raccontarvi in questo momento. Diversi anni fa ero un giovane medico con una bella borsa di studio all’estero, in un Paese europeo. Scusatemi se trucco qualche nome, compreso il mio: ma lo scopo non è farmi pubblicità né tanto meno rendere riconoscibili i protagonisti dell’episodio. Continuo. Fra colleghi, molta compostezza formale, ma una strisciante, e a volta esplicita, disistima verso l’Italia e gli italiani. Che mi feriva. Qualche volta, pensate, dovevo trattenere le mani per non gesticolare, come facciamo abitualmente nell’accompagnare il discorso, perché notavo negli occhi degli «ospiti» un senso di compatimento per quell’usanza così lontana dalla loro compostezza ingessata. Un giorno, al lavoro, succede che mi trovi sprovvista di uno strumento banale che serve per prove di sensibilità sulla pelle. Mi si accende una lampadina: chiedo a una collega, cittadina di quel Paese che mi ospitava, che mi prestasse il bello spillone che portava sul bavero della giacca e che le avevo ammirato. Un ricordo di famiglia, mi aveva detto. Se lo sfila, me lo consegna, io lo disinfetto (allora si poteva, oggi si adoperano aghi sterili) uso e... lo perdo. Uno dei momenti più umilianti della mia vita. Reazione della mia collega? Ero preparata naturalmente alla terrificante ramanzina personale: me la meritavo. Ma in aggiunta a quella, piovvero scudisciate verbali inaspettate: «Ecco, voi italiani, inaffidabili sempre. Sapete solo parlare e mai fare...». Il tutto condito con un disprezzo che mi fa male ancora
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adesso ricordare. Passo una notte davvero brutta, ma prima di gettare la spugna rifaccio mentalmente ogni centimetro dei miei percorsi nella giornata precedente. E alla fine ce la faccio: la mattina seguente ritrovo la preziosa spilla attaccata al filo di un telefono pubblico dell’ospedale: si era impigliata mentre chiamavo. Non posso dire che sia stato un momento di trionfo, ero stata troppo male prima. Però, quando mi sono presentata alla mia collega le ho detto guardandola bene in faccia: «Ecco la tua spilla, te la restituisce l’intero popolo italiano». Mi sono voltata e me ne sono andata. In quel momento ho deciso, pur avendone le possibilità tecniche e professionali, che non avrei voluto far crescere i miei figli, se mai li avessi avuti, in un clima di quel genere. Così sono tornata in Italia e ora, molti anni dopo, lavoro in un bell’ospedale della migliore provincia italiana, dove si fanno anche interventi chirurgici con tecniche d’avanguardia e risultati sbalorditivi. Una ricerca recente dice che siamo il terzo sistema sanitario nazionale al mondo per efficienza, dopo Singapore e Hong Kong. Evidentemente noi italiani qualcosa sappiamo fare. E bene. Amo lo sport. Da ragazza sono stata una discreta mezzofondista; non avevo doti per diventare una campionessa ma qualcosa a livello regionale ho combinato. So che cosa costa limare di un paio di secondi il personale sugli 800, quanto è feroce la retta d’arrivo dei 400 e che cosa significa allenarsi una sera di novembre con la tramontana addosso. Lo sport mi è servito tanto: sono felice che mio figlio, ora adolescente, abbia la mia stessa passione. Quell’Olimpiade, io, lui e tutti noi italiani ce la meritiamo. Per orgoglio, fiducia, amore per noi stessi. Margherita Cacciatore
C
ara amica: italiani come lei ce ne sono tanti. Quel 64% di no è solo l’effetto della rabbia infinita che nutriamo verso i mascalzoni che ammorbano il nostro Paese. Giustificata, ma cieca fino al masochismo. Noi e lei, dottoressa, lotteremo per i nostri sogni.
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La tiratura di martedì 16 dicembre è stata di 280.713 copie
COLLATERALI * con The Beatles Collection N. 4 e 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 2 e 18,39 - con Il Cane N. 5 e 11,39 con Il Teatro di Eduardo N. 7 e 12,39 - con The Walking Dead N. 8 e 12,39 - con DVD Poirot N. 8 e 11,39 - con I grandi del Tennis ai raggi X N. 9 e 6,39 - con Tessera Mediaset Premium e 13,39 - con Libri Guerra N. 11 e 16,30 - con Mila e Shiro N. 13 e 11,39 - con CD Vecchioni N. 14 e 11,39 - con DVD Ufo Robot N. 16 e 11,39 - con DVD 007 Collection N. 19 e 11,39 - con Blueberry N. 17 e 5,29 - con Diabolik Nero su Nero N. 22 e 8,39 - con Geronimo Stilton N. 25 e 8,30 - con Ric Roland N. 28 e 4,39 - con Skylanders N. 29 e 11,30 - con Tutto Pratt N. 36 e 12,39 - con Le Grandi Storie Disney N. 48 e 9,39 - con Ferrari Build Up N. 22 e 11,39 - con Passione Rally N. 87 e 14,39
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MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie B R Il personaggio
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Minala, cuore d’oro Primo gol con il Bari e i soldi alla famiglia 1Le polemiche sull’età, lo sfogo di Mangia, il riscatto 1Con la rete al Cittadella ha fatto felici i dieci fratelli Marco Calabresi
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a vita, a Joseph Minala, ha sorriso poco. Sarà stato per questo, forse, che dopo aver segnato al Cittadella il suo primo gol da professionista ha esultato con la faccia seria. Ma c’era an che dell’altro: quando la Lazio, dopo avergli rinnovato il contrat to fino al 2018, lo ha mandato in prestito al Bari, Minala si aspetta va di giocare più dei 41 minuti to tali, con tanto di «bastonata» da Devis Mangia. «Minala non meri ta di giocare, non si allena con se rietà». Poi è arrivato quel colpo di testa che, forse, gli ha cambiato nuovamente la vita, anche se Mi nala ha spiegato che «l’esultanza non era polemica, ho semplice mente pensato a quanto passato in questi mesi». «Dio è forte», il messaggio inviato a Diego Tava no, più che il suo agente ormai un fratello maggiore. ABBANDONATO La svolta vera, Minala, sperava di averla vissuta nel giorno in cui, nel 2011, mise piede per la prima volta a Roma. Ma, alla stazione Termini, la per sona che avrebbe dovuto intro durlo nel calcio italiano lo attese sul binario, gli diede un cellulare senza sim e scappò. Lo accolse la Città dei Ragazzi, comunità che si occupa dell’inserimento di gio vani privi di un supporto familia re, che aveva anche una squadra in un campionato Figc, fuori clas sifica perché spesso giocavano ragazzi senza documenti; poi un’apparizione con lo Sporting Fiumicino, e la Vigor Perconti. È lì che Minala si fece notare negli Allievi regionali, conquistandosi un posto nella Rappresentativa regionale, ma è anche lì che ini ziarono i primi sospetti sulla sua età, esplosi come un bubbone due giorni dopo la sua prima convocazione in Serie A, per il derby del 9 febbraio scorso, an che se Minala già da mesi si alle nava e giocava con la Primavera di Alberto Bollini, che spinse tan
IL RECUPERO
CLASSIFICA SQUADRE
PT
PARTITE G
CARPI FROSINONE LIVORNO SPEZIA LANCIANO BOLOGNA TRAPANI AVELLINO PERUGIA PRO VERCELLI MODENA VICENZA TERNANA BARI PESCARA ENTELLA CATANIA BRESCIA LATINA CROTONE VARESE (-3) CITTADELLA
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RETI
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36 18 10 6 30 18 8 6 29 18 8 5 29 18 8 5 28 18 6 10 28 18 7 7 27 18 7 6 26 18 6 8 25 18 5 10 24 18 7 3 23 18 5 8 23 18 6 5 22 18 5 7 22 18 6 4 21 18 5 6 21 18 5 6 20 18 5 5 19 18 4 7 18 18 3 9 17 18 4 5 16 18 4 7 15 18 2 9
2 4 5 5 2 4 5 4 3 8 5 7 6 8 7 7 8 7 6 9 7 7
32 17 29 16 28 19 20 15 26 20 24 19 31 37 16 16 17 15 21 21 17 14 17 22 16 20 19 24 29 25 16 25 27 29 18 23 14 19 19 27 24 31 22 28
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SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
L’Entella sbatte contro Pinsoglio Brodino Modena 1Segna Zoboli, Litteri pareggia dopo alcune parate decisive del portiere
IL MIGLIORE
Nicola Binda
7
INVIATO A CHIAVARI (GENOVA)
PROSSIMO TURNO Venerdì 19 LANCIANO-CARPI ore 19 AVELLINO-BOLOGNA ore 21 Sabato 20, ore 15 BARI-LATINA, CATANIA-BRESCIA, ENTELLA-LIVORNO, FROSINONECITTADELLA, MODENA-TRAPANI, PERUGIA-PESCARA, PRO VERCELLITERNANA, VARESE-CROTONE, VICENZASPEZIA
Processo a Bologna Multa per Porcedda ex presidente del club
Joseph Minala, 18 anni, cresciuto a Roma, nella Vigor Perconti LAPRESSE
GIOCO A CALCIO PER LE PERSONE CHE MI HANNO DATO LA FORZA DI LOTTARE PER QUESTO SOGNO JOSEPH MINALA CENTROCAMPISTA BARI
to per farlo tesserare. «Come fa ad avere solo 17 anni?», la do manda che si ponevano solo i ge nitori degli avversari della Vigor, ma che fece prima il giro dei siti africani, poi arrivò in Italia in un lampo, suscitando tanta ironia. NUOVA VITA I documenti, però, sono inconfutabili: la carta d’identità italiana, alla voce data di nascita, recita 24 agosto 1996. Avesse avuto davvero 30 anni,
probabilmente non si sarebbe fatto espellere al fischio finale dopo aver vinto il derby contro la Roma nei quarti dei playoff scu detto, saltando la semifinale per sa contro il Torino. Poi è arrivata Bari: città che ha accolto Minala come un beniamino, tifosi che lo fermano per dargli una pacca sulla spalla, e un allenatore – Ni cola – che non avrà problemi a concedergli più spazio. Il Bari, per Joseph, è come una famiglia, ma non sarà mai come la sua: vi vono tutti in Camerun (e dopo la Coppa d’Africa, potrebbe entrare nel giro della nazionale), e lo sti pendio di Minala finisce intera mente a casa. Dove Joseph ha 10 fratelli, tra cui Bessala, 17 anni, che gioca a calcio e che potrebbe presto arrivare in Italia: forme rebbero una squadra, che da sa bato scorso ha anche chi segna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BOLOGNA L’ex presidente del Bologna, Sergio Porcedda, è stato condannato a 2 mesi e 20 giorni di reclusione, convertiti in una pena pecuniaria di 35 mila euro, dal giudice monocratico del Tribunale di Bologna. L’immobiliarista sardo, che nell’estate 2010 acquisì l’80% delle quote del club, era imputato per appropriazione indebita: sotto accusa c’era un bonifico da tre milioni, trasferiti dalle casse del Bfc a una società riconducibile all’imprenditore. Il Giudice Pecorella ha emesso la condanna per appropriazione indebita di 30 mila euro assolvendo Porcedda per il residuo della somma contestata. VARESE Antonino Imborgia è il nuovo vice presidente esecutivo con delega sportiva del Varese: oggi alle 17 la presentazione. GIUDICE SPORTIVO Squalificato per tre giornate Coly (Pro Vercelli) per l’espulsione e gli insulti all’arbitro. Fermati per una altri 15 giocatori: D’Angelo, Ely e Schiavon (Avellino), Appelt e Salamon (Pescara), Martinho (Catania), Bakic (Spezia), Blanchard (Frosinone), Bruno (Latina), Capezzi e Zecchin (Varese), Donati e Ligi (Bari), Luci (Livorno) e Parigini (Perugia).
U
ltime due trasferte del Modena: 4 gol a Ca gliari in Coppa Italia dando spettacolo e perdendo ai rigori, 0 gol a Carpi nel derby rinunciando a giocare e perdendo. Stavolta Novelli no sceglie una via di mezzo, trova subito il gol e, se non riesce a portare in porto la vittoria, è perché il più scafa to Modena trova di fronte un’Entella frizzante e diver tente, che con un bel primo tempo merita il pareggio. Il trucco? I tacchetti: sull’insi diosissimo sintetico di Chia vari, inzuppato d’acqua, i giocatori di casa stavano in piedi grazie all’abitudine, mentre quelli del Modena hanno regalato comici scivo loni. GLI ANGOLI Altro dato rile vante: i corner. Sul primo del Modena dopo 11’ (il secondo sarà a 5’ dalla fine) è arrivato il gol di Zoboli, imperioso, di testa: è il quinto marcatore stagionale di Novellino. L’En tella invece di angoli ne ha battuti 10, ma senza mai cre are pericoli. Per pareggiare la squadra di Prina ha cercato di giocare molto la palla a terra trovando anche rapidi scam bi e qualche varco, andando a segno comunque grazie a un lungo cross sul secondo palo che Litteri (spingendo Zoboli: unica svista dell’arbi tro, non aiutato dal guardali nee Raparelli) ha schiaccato in gol. In mezzo alle due reti ci sono state diverse occasio ni per l’Entella, su tutte il doppio tentativo dell’ex Maz zarani sventato da Pinsoglio, grande anche poco dopo su Costa Ferreira (due volte) e
PINSOGLIO
PORTIERE DEL MODENA Quattro grandi parate nel primo tempo e (a parte uno scivolone...) tanta sicurezza
Cesar. Nella ripresa il Modena ha ripreso a giocare e la gara è stata più equilibrata; Signori ha sfiorato il colpaccio al 27’ dopo una bella percussione verticale, mentre Prina ha tentato l’ultima mossa negli ultimi 10’ passando al 4141. Niente da fare. E’ fini ta pari, giustamente. Chi ha vin to sono stati gli ultrà del Mode na esponendo prima dell’inizio uno striscione di solidarietà a Chiavari per il recente alluvio ne. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ENTELLA-MODENA 1-1 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Zoboli (M) all’11’, Litteri (E) al 40’ p.t. ENTELLA (4-3-2-1) Paroni 6,5; Iacoponi 6,5, Cesar 6, Russo 6, Cecchini 6; Volpe 6 (dal 32’ s.t. Di Tacchio s.v.), Botta 6,5, Troiano 6; Costa Ferreira 6, Mazzarani 5,5 (dall’8’ s.t. Lanini 6); Litteri 6,5 (dal 37’ s.t. Valagussa s.v.). (Van der Want, Latour, Belli, Malele, Lewandowski, Battocchio). All. Prina 6,5. MODENA (4-4-2) Pinsoglio 7; Gozzi 6, Cionek 6,5, Zoboli 6,5, Rubin 6; Nardini 5,5 (dal 12’ s.t. Luppi 5,5), Signori 6,5, Schiavone 6 (dal 18’ s.t. Martinelli 5,5), Nizzetto 6,5; Ferrari 6 (dal 23’ s.t. Beltrame 6,5), Granoche 6. (Manfredini, Calapai, Osuji, Marzorati, Marsura, Tonucci). All. Novellino 6. ARBITRO Abbattista di Molfetta 5,5. GUARDALINEE Raparelli 5,5-Soricaro 6. AMMONITI Cesar (E), Martinelli (M) per gioco scorretto; Pinsoglio (M) e Iacoponi (E) per comportamento non regolamentare. NOTE spettatori 2.000 circa; paganti, incasso, abbonati e quota non comunicati. Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 5-2. In fuorigioco 5-5. Angoli 10-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
Lega Pro R Oggi si giocano due recuperi Alessandria-Bassano è il clou
Giudice: squalificato Fantoni «Drudi espulso per errore»
Venerdì derby Ancona-Ascoli I bianconeri sono già in fuga
Oggi si giocano due recuperi del girone A per partite rinviate per il maltempo. Il match clou è Alessandria-Bassano: chi vince balza in vetta alla classifica. ORE 14.30 MONZA (3-5-2) Viotti; Zullo, Briganti, Massoni; Franchino, Vita, Burrai, Hetemaj, Anghileri; Zigoni, Margiotta. (Chimini, Foglio, D’Alessandro, Perini, Rampi, Anastasi, Virdis). All. Pea. TORRES (4-2-3-1): Testa; Cafiero, Marchetti, Migliaccio, Aya; Giuffrida, Pizza; Baraye, Maiorino, Lisai; Balistreri. (Costantino, Ligorio, Minarini, Ligorio, Foglia, Santaniello, Pizzutelli). All. Cosco. ORE 18 ALESSANDRIA-BASSANO ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi; Pappaianni, Terigi, Sabato; Vitofrancesco, Taddei, Obodo,
FIRENZE Il giudice della Lega Pro ha squalificato 39 giocatori, dei quali tre del Forlì e del Real Vicenza. Da notare che Fantoni del Forlì è stato squalificato per una giornata pur non essendo stato espulso per uno scambio di persona. Al suo posto l’arbitro aveva espulso, infatti, Drudi al 19’ della ripresa, ma il Forlì ha fatto segnalazione allegando sintesi televisiva dell’episodio che rivela con chiarezza l’errore commesso dall’arbitro Pillitteri di Palermo. Giocatori espulsi: due giornate a Nolè (Bassano), Di Chiara e Scuffia (Catanzaro), Trevisan (Salernitana); una a Paoli (Ancona), Ulizio (Pro Patria), Curti (Como), Fantoni e Guidi (Forlì), De Cenco e
COSI’ VENERDI’ ORE 19.30 Mantova-AlbinoLeffe (A). ORE 20.45 Ancona-Ascoli (B). COSI’ SABATO ORE 14 Lumezzane-Feralpi Salò (A). ORE 14.30 Pordenone-Real Vicenza (A), Pistoiese-Spal (B), Savoia-Casertana (C). ORE 15 Pro Patria-Venezia (A), GrossetoL’Aquila e Pro Piacenza-Gubbio (B). ORE 16 Giana-Südtirol (A), Santarcangelo-Prato (B), FoggiaBarletta (C). ORE 17 CarraresePontedera (B), Martina-Paganese (C). ORE 19.30 Tuttocuoio-Pisa (B), Aversa Normanna-Lupa Roma (C). COSI’ DOMENICA ORE 11 Salernitana-Messina (C). ORE 12.30 Torres-Cremonese (A), Ischia-Lecce (C). ORE 14.30 Alessandria-Renate e ArezzoNovara (A), Teramo-Savona (B), Catanzaro-Reggina (C). ORE 16
Mezavilla, Mora; Rantier, Marconi. (Poluzzi, Sirri, Nicolao, Valentini, Spighi, Scotto, Guazzo). All. D’Angelo. BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato; Cenetti, Proietti; Furlan, Iocolano, Cattaneo; Pietribiasi. (Grandi, Zanella, Ingegneri, Stevanin, Davì, Cortesi, Maistrello). All. Asta. CLASSIFICA GIRONE A Novara e Pavia p. 34; Alessandria* e Bassano* 32; Real Vicenza 31; Como 29; Monza* e Feralpi Salò 27; Südtirol 26; Arezzo e Cremonese 23; Venezia 22; Torres* e Renate 20; Giana 19; Mantova e Lumezzane 17; Pro Patria (-1) 12; AlbinoLeffe 10; Pordenone 5. (*una gara in meno).
Filippini (Spal), Sosa (Alessandria), Vettori (Pontedera), Berardino (Melfi), Peccarisi (Pordenone), Diakite (Teramo). Non espulsi: una giornata a Benedetti e Belotti (Lumezzane), Morrone (Pisa), Mengoni (Ascoli), Guglielmotti (Pro Patria), Agyei (Benevento), Belcastro (Carrarese), Daffara (Catanzaro), Scotti (Forlì), Bertoni (Süd Tirol), Herrera e Schiavino (Paganese), Romano (Prato), Bardelloni, Carlini e Cristini (Real Vicenza), Bonfanti e Iovine (Renate), Imparato (Torres), Del Sorbo e Sabatino (Savoia), De Feo (Savona), Perrotta (Teramo). Allenatori: una giornata a Juric (Mantova). Ammende: 2.500 euro ad Ascoli e Como, 1.500 L’Aquila, 1.000 Lecce, 750 Barletta, 500 Messina.
Bassano-Monza (A), ReggianaLucchese (B), Benevento-Cosenza e Vigor Lamezia-Juve Stabia (C). ORE 18 Pavia-Como (A), Forlì-San Marino (B), Melfi-Matera (C). LE ALTRE CLASSIFICHE GIRONE B Ascoli p. 34; Pisa e Teramo 29; Reggiana e L’Aquila 28; Gubbio e Pistoiese 26; Grosseto, Pontedera e Tuttocuoio 25; Carrarese, Ancona e Savona 22; Spal 21; Forlì 19; Lucchese 18; Prato 17; Santarcangelo 12; San Marino 11; Pro Piacenza (-8) 7. GIRONE C Salernitana p. 37; Juve Stabia 35; Benevento 34; Lecce e Foggia (-1) 31; Casertana 30; Matera 27; Paganese 25; Catanzaro 24; Vigor Lamezia e Lupa Roma 22; Cosenza, Melfi e Barletta 19; Martina e Messina 17; Savoia 13; Ischia 12; Aversa Normanna 7; Reggina (-4) 6.
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Olimpiadi R Dopo la candidatura
AI RAGGI X DAGLI IMPIANTI SU CUI PUNTARE AI CONTI OLIMPICI A1
A90
ROMA
Villa Ada Villa Borghese
Basilica di San Pietro
Colosseo
E80
TOR VERGATA
Cinecittà EUR E80
TOR DI VALLE
CITTÀ DELLO SPORT Tor Vergata
Capienza: 52.500 posti Progettista: Dan Meis (Usa) Costo: 300 milioni di euro
2 palasport Progettista: Santiago Calatrava (Spa) Costo: finora spesi 256 milioni di euro
A Roma 2024 sede di Calcio uomini Arco
A Roma 2024 sede di Basket Pallavolo
Foto: Archidiap
STADIO DELLA ROMA Tor di Valle
Roma 2024: si pa fTOR VERGATA
CITTADELLA DELLO SPORT
I PALASPORT DI CALATRAVA E QUELLA VELA DA SPIEGARE L’ANALISI di VALERIO PICCIONI
D
omenica mattina a Tor Vergata, sudest di Roma, sole, freddo, podisti che sfrecciano, cicloamatori che pe dalano, la croce che ricorda la storica messa di Giovanni Paolo II nel Giubileo del 2000. E lei che guarda, bella e nuda, dal l’alto verso il basso. Lei è la Vela di Calatrava, follia gigantista di una Roma che fu. Avrebbe do vuto essere il fiore all’occhiello dei Mondiali di nuoto 2009. Og gi è il monumento all’incompiu to. Eppure è qui, sotto la Vela, e nella sua metà rimasta al palo, che il progetto di Roma 2024 si gioca tanto. Perché è vero che ora il Cio incoraggia l’utilizzo di impianti esistenti o provvisori, ma su qualcosa una città che si candida ai Giochi deve poter in vestire. Certo, non i 400 milioni che mancano per completare
l’opera originaria, con un’ubria catura di vetro per la copertura, che da sola costa 40 milioni. «Ma con un progetto realistico, legato al territorio, rinunciando alle piscine, che avrebbero costi impossibili», dice Roberto Buc cione, l’architettomarciatore che questo luogo lo conosce a memoria. Qui dovrebbe sorgere la casa di basket e volley, non possiamo presentarci alla sfida con gli imponenti TD Arena, Staple Center, Bercy, O2 Arena, con il solo Palalottomatica. MULTIFUNZIONALE Fino a l’al troieri, il futuro della vela non
400 I milioni per completare i due palasport progettati da Calatrava Stima che verrà ridimensionata
era più sportivo. «Era stata indi viduata con l’Università come sede per la facoltà di Scienze Naturali», spiega l’assessore al l’urbanistica Giovanni Caudo. Calatrava era tornato, dando l’assenso a un alleggerimento del progetto. Ora ci si può ripen sare? «Sarà avviata una rifles sione con tutti i soggetti coinvol ti. Quello che è sicuro è che i 400 milioni necessari per completa re l’opera, non sono sostenibili, neanche in una prospettiva olimpica. Bisogna immaginare una nuova soluzione con un fu turo multifunzionale, non solo sportivo». Concerti, fiere, con gressi, tutto ciò che può aiutare a raggiungere il traguardo del break heaven. «Uno dei due pa lazzi potrebbe contenere la pista indoor per l’atletica. Fuori ci so no centinaia di ettari liberi, che potrebbero ospitare strutture provvisorie per altri sport», dice ancora Buccione. PURE IL VELODROMO? La Città dello Sport è stata finora una specie di libro dei sogni andati a male. Dalla pista di atletica im maginata dal professor Carlo Vittori alla serra hitech model lo Singapore, di cui si è parlato più recentemente. Nel disegno della candidatura c’è anche l’ipotesi che possa ospitare il ve lodromo (provvisorio, pure se la Federciclo insiste per una strut tura stabile) e il Villaggio Olim pico . Il problema è l’assenza di un collegamento ferroviario verso il Foro Italico. Ma il com pletamento della metro C, le gherà la zona al centro. Una sola cosa è certa: un’eventuale Roma Olimpica non potrà fare a meno della Vela.. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA «CITTA’ DELLO SPORT» DOVEVA ESSERE INAUGURATA PER I MONDIALI DI NUOTO 2009. ORA IL CANTIERE E’ FERMO. LA SOLA COPERTURA IN VETRO COSTEREBBE 40 MILIONI
fTOR DI VALLE LA CASA DEL CALCIO
LO STADIO DELLA ROMA UN «REGALO» DEI PRIVATI O
ra ti diamo una mano noi, domani potrai ri cambiare. Ipotetico discorso da bar fra l’idea olimpica di Roma 2024 e il nuovo stadio della Roma. E sì, perché in questi mesi che la capitale trascorrerà fra città «richiedente» e «città candidata», l’esame proget tual sportivo più importante è senz’altro lo stadio voluto da James Pallotta, il bosto niano presidente della Ro ma. Tempi, burocrazia, fa scino dell’opera: sarà un test concentrato proprio nel pe riodo della sfida per pren dersi i Giochi.
gioranza fa quadrato e il feeling MarinoPallotta funziona. Al di là dell’invito davvero discutibi le di gremire l’aula Giulio Cesa re per fare il «tifo» nella discus sione. Quanto alla tempesta di Roma Capitale, sia sul fronte Campidoglio sia sul fronte Ro ma, la linea è la stessa: si va avanti, nella trasparenza. Spe riamo. Poi toccherà alla Regio ne studiare il progetto e arriva re al via libera, secondo l’itine rario indicato dalla legge sugli stadi. Naturalmente non si trat ta di un sì scontato. Se il Comu ne si è concentrato soprattutto sull’accordo che stabilisce il
DELIBERA RINVIATA Certo la giornata di ieri non è stata proprio indimenticabile a questo proposito. In Consi glio comunale è mancato il numero legale, e quindi la discussione della delibera è slittata a oggi o domani, con in agguato una montagna di emendamenti. Ma la mag
300 I milioni per costruire il nuovo stadio della Roma, tutti a carico del club giallorosso
completamento di tutte le in frastrutture prima dell’apertu ra dello stadio, alla Regione toccherà anche affrontare, ol tre all’utilità sociale e alla di mensione delle cubature, la questione idrogeologica. CONCOMITANZA 2017... Se tut to filerà liscio, comprensibili e legittimi tutti gli scetticismi possibili, lo stadio — 52.500 posti di capienza, estendibile a 60mila — potrebbe debuttare nel 2017. Magari proprio in set tembre, quando a Lima si sce glierà la città olimpica del 2024... Il momento in cui l’ex ippodromo Tor di Valle potreb be in un certo senso cominciare a restituire il favore. Il modello su cui si lavora, se le cose saran no fatte per bene, potrebbe ge nerare rimbalzi positivi nel di scorso olimpico. Ciò non vuol dire toccare il progetto, «questo significherebbe comprometter ne la realizzazione», dice lo stesso presidente del Coni, Ma lagò. UN MILIARDO Ma è chiaro che disporre di un impianto — che potrebbe ospitare il calcio e il ti ro con l’arco — e soprattutto di un nuovo patrimonio infra strutturale sulla direttrice Fiera di Romaaeroporto, lo spazio che dovrebbe ospitare diversi sport di palestra secondo le pri me mappe della candidatura, è strategico. Complessivamente, si tratta di un investimento di un miliardo di euro (300 per l’impianto, 700 per le infra strutture), tutto di privati. Un settimo del budget stimato per Roma olimpica. v.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RINVIATO IL VIA LIBERA. CON LE INFRASTRUTTURE COSTERA’ UN MILIARDO, MA NON GRAVERA’ SUL BUDGET. POTREBBE ESSERE PRONTO PER IL 2017
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CONTENUTO PREMIUM LE REAZIONI I COSTI DEI GIOCHI IN EUROPA
OLIMPIADI INVERNALI *Stima
Nelle previsioni Roma 2024 costerebbe meno di Atene 2004
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35
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«Giochi e mafia» Stampa estera tra suggestioni e luoghi comuni 1Telegraph duro
BARCELLONA 1992 Barcelona '92
6 miliardi
Impianti di gara
ATENE 2004
8,9 miliardi
30
Impianti di gara
TORINO 2006
3,3 miliardi
9
Impianti di gara
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«Un’idea risibile» Nbc: «Eccezionale l’idea di ospitare gare in Vaticano»
i romani si lamentino «delle bu che nelle strade e per lo stato di abbandono delle rovine anti che». Concludendo con un bel: «Quale posto migliore, allora, per ospitare l’evento più grande e costoso al mondo?». Anche se va detto che lo stesso Guardian ospita il parere di Federico Nu glia, docente della Luiss favore vole all’avventura olimpica.
Mario Salvini
U LONDRA 2012
20 miliardi
Impianti di gara
SOCHI 2014
40 miliardi
Impianti di gara
ROMA 2024
6,7 miliardi*
Impianti di gara GDS
arte così fLA STIMA
PRIMA ELABORAZIONE
6,7 MILIARDI DI COSTI E MONTI ORA DICE SI’ L
a cifra non è ufficiale, ma è una prima elaborazione su cui Coni e Governo hanno cominciato a ragionare in queste ore. Roma 2024 co sterebbe 6,7 miliardi di euro, di cui 2 coperti dal contributo del Cio. Il calcolo è legato al lavoro compiuto due anni fa per Roma 2020, il progetto morto nella culla per il no di Monti. Allora, la cifra stimata fu di 9.8 miliar di, di cui però 1,6 per i lavori all’aeroporto di Fiumicino, e 2,8 per infrastrutture e tra sporti. Eravamo in tempi di gi gantismo, ma la nostra candi datura già allora partiva da una certa prudenza e da una valorizzazione delle strutture già esistenti, scelta che oggi il Cio incoraggia ufficialmente. Nel conto, comunque, figura vano anche 1,4 miliardi per nuovi impianti sportivi. La spe ranza è che la delocalizzazione di qualche evento, possa ridur re anche questa spesa. In quel caso inoltre, si pensava di inve stire pesantemente su bacino remiero e velodromo (non provvisorio), soluzioni oggi non scontate.
CANTONE PRO GIOCHI Intanto le Olimpiadi sono sempre al centro dello scontro politico. Ieri sono state l’occasione di un nuovo scontro fra Renzi e i gril lini. Ma al partito del sì si è iscritto ieri anche Raffaele Can tone, il magistrato che dirige l’Autorità Nazionale anti corru zione: «Un conto è rinunciare alle grandi occasioni come le Olimpiadi se non si è in grado di sostenere gli investimenti necessari, un altro è invece usa re la corruzione come alibi. An che per le Olimpiadi si può usa re il sistema utilizzato per l’Expo che sta dando ottimi ri sultati». MONTI ORA DICE SI’ Pure l’ex premier Monti, l’uomo che pro nunciò il no decisivo due anni fa, ha aggiornato la sua posizio ne rivolgendosi a Renzi: «Sono lieto che si siano potute creare le possibilità e lo spazio per prendere la decisione che lei ha preso. Il sì di oggi è il figlio del no di allora». Un endorsement che farà discutere. Come quello del sindaco di Verona, Flavio Tosi, che apre un’altra crepa nel
fronte del no, su cui si era atte stato subito il numero 1 del suo partito, Matteo Salvini. «Se non si deve fare un grande evento come le Olimpiadi perché c’è la corruzione, allora non bisogna va fare né il Mose né l’Expo. Da qui a dieci anni ha detto il sin daco di Verona a Radio2 un evento come le Olimpiadi por terebbe milioni di persone».
UN CONTO È RINUNCIARE PER I COSTI, UN ALTRO È USARE COME ALIBI LA CORRUZIONE RAFFAELE CANTONE MAGISTRATO
3.1
I miliardi in meno previsti per il budget di Roma 2024 rispetto a quello per la candidatura 2020
29MILA POSTI Le proiezioni che riguardano turismo e posti di lavoro sono il campo dove il sì e il no alle Olimpiadi si sono misurati più volte. Due anni e mezzo fa, lo studio della com missione Fortis, incaricata di «pesare» spese e vantaggi dei Giochi, parlò della creazione di 29mila posti di lavoro nell’anno olimpico. Dati che andranno aggiornati nel contesto di una crisi che morde sempre di più. È il secondo step dopo l’annuncio di Renzi: uno studio di fattibili tà che arriverà in 90120 gior ni. Prima la squadra: snella, di retta da un «esterno». Sarà uffi cializzata fra un mese. v.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DUE MILIARDI ARRIVEREBBERO DAL CIO. CONI E GOVERNO SPERANO NELLA DELOCALIZZAZIONE DEGLI EVENTI. L’EX PREMIER DA’ L’APPOGGIO A RENZI: «IL SI’ DI OGGI NASCE DAL NO DI ALLORA»
n conto è far polemica tra noi, arte di cui siam maestri da secoli. Al tra cosa è sentirci rinfacciare da fuori le stesse feroci criti che che ci ripetiamo di conti nuo. E chissà che, infilzati nell’orgoglio, anche certi fie ri oppositori della candida tura olimpica non cambino idea, per ripicca alle accuse in alcuni casi un po’ sguaiate che arrivano dall’estero. Co sì, anche solo per dimostrare al mondo che l’Italia può davvero farcela. Per farlo ve dere a quelli del Telegraph, i più duri di tutti, ieri, nel commentare l’ipotesi di Ro ma, anzi di Italia 2024. MAFIE Il quotidiano inglese ha aperto il suo servizio onli ne con la foto di una 500 ros sa, parafrasando il governa tore leghista del Veneto Luca Zaia che aveva paragonato l’idea di organizzare i Giochi a uno che dipinge di rosso una 500 spacciandola per una Ferrari. Ma è niente in confronto a quel che Nick Squires (corrispondente in Italia del Telegraph dal 2008) ha aggiunto. Tipo: «L’ambizione dell’Italia nel bel mezzo della peggiore re cessione dalla fine della Se conda Guerra Mondiale è stata accolta con derisione». E ancora, elencando le possi bili sedi degli eventi: «Roma, Firenze, Sardegna e Napoli, la casa della camorra». Sen za dimenticare una citazione per mafia e ‘ndrangheta. Più ironicamente raffinato il Guardian, che osserva come
TROPPI SCANDALI L’elenco dei nostri scandali è una costante nei servizi di tutti i media del mondo. Dunque gli arresti per l’Expo 2015 e per il Mose, ovvia mente con particolare attenzio ne ai recenti fatti di «Mafia Ca pitale». Il sito statunitense Espn sottolinea che «anche l’ex sin daco Gianni Alemanno è inda gato». E sembra stupirsi del l’idea di voler puntare su im pianti già utilizzati per l’Olimpi a d e 19 6 0 . G i o c h i c h e conservano pur sempre un’aura mitica anche all’estero, almeno per quelli della Nbc, l’emittente statunitense che detiene i mi liardari diritti tv delle Olimpia di e che sul suo sito commenta la candidatura romana in modo molto più asettico. Ricordando le suggestioni di Cassius Clay, Wilma Rudolph e Abebe Bikila. E definendo «eccezionale circo stanza» il caso ipotizzato di di sputare alcuni eventi nella Città del Vaticano. «TANTO VINCE PARIGI» In Francia anche L’Equipe eviden za che il coinvolgimento del Va ticano dovrebbe avere «la bene dizione (scontata, ndr) del pa pa». Ma senza dimenticare i «problemi finanziari e di corru zione» di Roma. Mentre France Presse, come già la stessa Espn e molti altri, prima rammenta il precedente di Monti che meno di tre anni fa aveva definito «Ir responsabile» l’ipotizzata can didatura ai Giochi del 2020. E poi chiude con una stoccata: «Roma è ben distante dalla vit toria, visto che la Francia e Pari gi potrebbero a loro volta candi darsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Los Angeles punta al tris «Perché Londra sì e noi no?» leri a Redwood City, in California, il presidente del comitato olimpico statunitense Larry Probst ha incontrato il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, sull’eventuale candidatura della città per i Giochi del 2024. Di seguito, il governo dello sport a stelle e strisce esaminerà anche i dossier di San Francisco, Boston e Washington, le altre città che si sono fatte avanti. «Londra ha già ospitato tre edizioni dei Giochi, non vedo perché non possa farlo anche Los Angeles» ha dichiarato Garcetti. Non sono stati ancora resi noti i tempi della scelta, nè si sa quando verrà deciso se ci sarà o meno una candidatura statunitense.
«Al momento stiamo considerando le proposte di quattro città di fama mondiale — aveva detto l’amministratore delegato dell’Usoc, Scott Blackmun - Un’intera generazione non ha avuto la possibilità di assistere ai Giochi in America». Los Angeles ha già ospitato i Giochi nel 1932 e nel 1984. Nel 1904 toccò a St. Louis, nel 1996 ad Atlanta. Le ultime due a provarci, New York e Chicago, uscirono ai primi scrutini. Quattro le edizioni invernali: Lake Placid (New York) nel 1932 e 1980, Squaw Valley (California) nel 1960 e Salt Lake City (Utah) nel 2002. Il Cio prenderà la decisione finale il 15 settembre 2017, nella sessione di Lima (Perù).
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Formula 1 R Verso la nuova stagione
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Rivoluzione Ferrari, ultimo atto
1Pieni poteri al d.t. Allison, salgono gli italiani Resta (capo designer) e Binotto (power unit) Pino Allievi
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ivoluzione in soli 22 giorni: l’avvento di Mau rizio Arrivabene, chiamato da Sergio Marchionne a dirigere la Gestione Sportiva Ferrari, ha immediatamente dato uno scossone e una base di ripar tenza. Via il chief designer Nick Tombazis, via il responsabile della pista Pat Fry, un italiano torna a firmare i progetti del Cavallino. È Simone Resta, 44 anni, imolese, sino a ieri assi stente di Tombazis. Sarà lui a siglare le rosse dal 2016 in poi, dopo aver dato un contributo al disegno della vettura del l’anno prossimo, la cui paterni tà è del tecnico greco che dopo 8 stagioni lascerà Maranello. LITI Tombazis paga la scarsa competitività delle ultime F.1 e le troppe lotte intestine nella Gestione Sportiva. Facile ad dossare ogni colpa a lui, che ri mane un tecnico di valore uti lizzato in una posizione sba gliata. Resta, laureato in inge gneria meccanica all’Universi tà di Bologna — come Aldo Costa e Mauro Forghieri, che lo hanno preceduto — è nato in Minardi ed è arrivato in Ferrari nel 2001. É una posizione forte la sua o un incarico provvisorio in attesa di Adrian Newey o al tri geni che la Ferrari ha cerca to invano? Chi lo sa. Al mo mento Resta ha la fiducia pie na della direzione e spetta a lui garantirsi un futuro. In Ferrari è stimato, ha fama di persona brava e seria, Arrivabene gli of fre una chance che è anche un’apertura allargata a tutti coloro che intendono seguire la nuova strada con entusia smo, passione, idee. Fine della stagione dei mugugni e della
Sebastian Vettel, 27 anni, durante la prima presa di contatto con la Ferrari a Fiorano . A destra, il d.t. James Allison, il capo dei designer Simone Resta e Mattia Binotto, direttore power unit COLOMBO
RIl team principal Arrivabene vara la nuova struttura della Ges. Via Tombazis e Fry
RNella parte motoristica Sassi alla progettazione. Dopo Gutierrez, lo sponsor messicano
creatività negata per far di spetto all’uno o all’altro? Spe riamo: è questo il vero male del Cavallino. COLLABORAZIONE Resta di penderà dal d.t. James Allison, che ha poteri pieni senza più l’intralcio di Fry, tecnico avvol to nel mistero. Allison e Resta dovranno cooperare e tenere unito il gruppo a suon di risul tati, perché è questa la sola ri cetta per ricreare l’armonia e trasformare un freddo organi gramma in una squadra vin cente. Non potendo prendere né Newey (almeno per ora) né
Brawn, la Ferrari si è quindi rafforzata dall’interno, snel lendo la struttura e sgombran dola da equivoci. Nella parte motoristica, via da tempo Mar morini, la progettazione passa a Lorenzo Sassi che si relazio na a Mattia Binotto. PORTAVOCE Un altro imolese, Alberto Antonini, di Auto sprint e Sky, dirigerà la comu nicazione F.1, mentre Renato Bisignani va al marketing. Massimo Rivola resta alla dire zione sportiva, Antonello Co letta alle corse clienti e GT, che portano valanghe di successi.
Ovvero, l’armata Ferrari 2015 è definita, pronta a partire con l’aggiunta dello sponsor messi cano dei telefoni, America Movil di Carlos Slim, che spie ga lo strano ingaggio di Este ban Gutierrez come terzo pilo ta, un contentino praticamente inutile. Dettagli. Quella che davvero potrà dare la svolta sa rà la macchina: se riuscirà a graffiare le scelte comunicate ieri sono quelle giuste. Altri menti si correrà subito ai ripa ri: Marchionne ha fretta di vin cere e non concede esami di ri parazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alonso: «La rossa con il budget che ha è sempre favorita» «Per il budget che hanno, l’anno prossimo saranno i favoriti, perché in ogni stagione in partenza la Ferrari è la favorita. Tutti si aspettano che vinca. Neo pilota della HondaMcLaren, Fernando Alonso vede bene la sua ex scuderia, con un neo: «In questi ultimi 5 anni hanno soltanto perso un po’ di performance a livello di monoposto».
Motomondiale R Il team principal LCR
La sfida di Cecchinello «Miller come Stoner Un “rischio” vincente»
L'IDENTIKIT LUCIO CECCHINELLO NATO IL: 21 OTTOBRE 1969 A: BOLOGNA RUOLO: TEAM PRINCIPAL DEL TEAM LCR DA LUI FONDATO
DA PILOTA Cecchinello, ha iniziato come meccanico e nel ‘93 è arrivato al Mondiale 125, dopo essere stato vicecampione europeo con l’Aprilia. Fino al 2003 ha vinto 7 GP e fatto 4 pole tutte in 125.
1«Casey arrivava dallo spagnolo 125 e quasi vinse la 250
Jack, dopo due test, in frenata è già al livello di Marquez» Giovanni Zamagni
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a pilota, ha disputato 149 GP 125, con 7 vitto rie, 19 podi e 4 pole. Co me team manager, nel 2015 fe steggerà il ventennale della sua squadra, che ha all’attivo 21 successi, 73 podi e un titolo 250 sfiorato con Casey Stoner nel 2005. «Un impegno ciclopi co», aveva detto Lucio Cecchi nello, quando era ancora pilo ta (fino al 2003) e manager. Ma anche ora che sta «solo» al muretto, non è che l’impegno sia calato. Anzi. Il Team Lcr è cresciuto e, dopo l’approdo nel 2006 in MotoGP, sempre con Stoner, nel 2015 schiererà due piloti nella massima cilindrata. Grandi responsabilità, ma an che la soddisfazione di essere diventato il punto di riferimen to Hrc, che gli ha affidato l’«uf ficiale» Jack Miller.
MI SEMBRA CHE CAL INCONTRI LE STESSE DIFFICOLTÀ DI ROSSI QUANDO LASCIÒ LA DUCATI DOPO 2 ANNI SU CAL CRUTCHLOW NEO PILOTA TEAM LCR
Cecchinello, cominciamo dal 2014: si aspettava di più da Stefan Bradl, solo 9o? «Visto il 2013, tutti attendeva mo una crescita di Stefan, al terzo anno in MotoGP. Forse ci eravamo illusi: avevamo fatto ottimi risultati (pole e 2o a La guna Seca, n.d.r.). Credevamo nel salto di qualità, invece i ri sultati non sono arrivati. Bradl è un buon pilota, ma il livello della MotoGP è pazzesco: forse anche noi non siamo riusciti a mettergli a posto la Honda co me lui avrebbe. Più lavoro sulla Rc13V e più mi rendo conto che è una moto dal potenziale altissimo, ma va guidata solo in un determinato modo: bassa velocità a centro curva per rad drizzare presto e accelerare con meno piega rispetto ad al tre MotoGP». Facciamo un po’ di chiarezza: con la Honda del Team Lcr, Mar-
Jack Miller, 19 anni, e Lucio Cecchinello, durante i primi test 2014 IPP
quez avrebbe vinto gli stessi GP e il titolo? «Direi di sì: la parte ciclistica è pressoché la stessa del team uf ficiale. Non dico identica solo perché Marquez ha chiesto ad Hrc alcune modifiche al telaio: differenze minime. Motore ed elettronica erano invece asso lutamente uguali». Parliamo di 2015: qual è stata l’impressione su Miller dopo i test di Valencia e di Sepang? «Sono rimasto favorevolmente impressionato dal suo entusia smo, dalla sua voglia, dalla sua
passione: si diverte veramente a fare quello che fa. Nel secon do test in Malesia mi hanno colpito le sue prestazioni in fre nata: stacca già come Mar quez. Ovviamente non ha la velocità a centro curva dei mi gliori, ma il potenziale è alto». Nel 2002 fece debuttare Stoner in 250: fu più un azzardo quello o questo, con un pilota Moto3 direttamente in MotoGP? «Direi “rischio” simile: Stoner veniva dal campionato spagno lo 125 e fu una bella sfida, co me lo è quella di Miller».
DA PROPRIETARIO Il Team Lcr nasce nel ‘96, con Cecchinello e Ueda, in 125. Nel 2005 con Stoner va in 250, nel 2006 (ancora Casey) in MotoGP. Altri piloti: De Angelis, Locatelli, De Puniet, Pasini, Checa, Elias, Bradl.
Cal Crutchlow, il pilota di punta, non ha entusiasmato nei primi test. Rossi ci ha messo un anno per riprendersi dopo le 2 stagioni in Ducati: sta succedendo qualcosa di simile? «Temo di sì. Dopo il suo debut to a Valencia mi sono reso con to, una volta di più, che la Rc213V richiede una tecnica di guida particolare: per Cal non sarà semplice assimilarla nel giro di poco tempo, ma credo che dopo le prime trasferte ex traeuropee sarà in grado di fa re delle belle gare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ciclismo R La cerimonia della Federazione
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TACCUINO A GIUGNO 2015
Belfast, Gran Fondo un anno dopo il Giro Ricordate l’entusiasmo che ha accolto il Giro d’Italia quest’anno per la «Grande Partenza» in Irlanda del Nord? Tre giorni di corsa, milioni di persone in strada, entusiasmo immenso. Ora tutto questo è anche una Gran Fondo, che si disputerà per tre anni (la prima edizione a giugno 2015), nata proprio sull’onda della corsa rosa. Ci saranno due percorsi, uno da 59 e uno da 177 chilometri, con partenza e arrivo al Museo del Titanic di Belfast.
Vincenzo Nibali tra il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente Federciclo Renato Di Rocco
Malagò a Nibali: «Con quel Tour ci hai commosso»
PARLA CONTADOR
«Doppietta Giro-Tour Dedicata ai tifosi»
1Al Giro d’onore il presidente del Coni benedice Vincenzo e sul doping è perentorio: «Tolleranza zero» Giorgio Lo Giudice Valerio Piccioni ROMA
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embra quasi che abbia fi nito le parole, Nibali. La full immersion nel Salo ne d’Onore del Coni — dopo il Collare d’oro anche il premio del Giro d’Onore organizzato dalla Federciclismo — lo «co stringe» a raccontare per l’en nesima volta le emozioni in giallo dei giorni di luglio. E non c’è da stupirsi se quando lo av viciniamo, per chiedergli un bi lancio dell’anno, le prime paro le non siano sulle sue imprese, ma «sulla crescita di giovani co me Fabio Aru, fondamentali per il futuro del nostro cicli smo». Come dire: di me si è par lato ormai troppo. Anche il giorno prima, davanti a Renzi, il premier dei quotidiani scam bi di sms durante i giorni in Francia, Vincenzo aveva porta to la sua gioia con discrezione. «È stato un anno per me specia le, di cui vado orgoglioso. Ma anche del 2013 con il Giro d’Ita lia. Sono fiero di queste due stagioni». ALEX E L’IMPOSSIBILE La ceri monia è la stessa che ospitò uno storico discorso del compianto
Alfredo Martini. Quello dedica per scalatori. Gliel’ho detto a to agli atleti paralimpici: «Ci in Vincenzo: deve venire a veder segnate quanta forza c’è dentro lo». Roma 2024, sempre che ce l’uomo». Viene in mente tutto la faccia, è un orizzonte lonta questo quando si vede Alex Za no, ma Rio sembra quasi dietro nardi, sempre più campione co l’angolo e la suggestione olim municatore per eccellenza, che pica non può lasciare indiffe torna sullo spartito del giorno rente. Vicino a Cassani, anche il prima parlando di Roma 2024. presidente Renato Di Rocco, «Non c’è nulla di impossibile», sorride. E anche se i riflettori si dice il paraciclista più famoso. sono spenti, e la premiazione è Un discorso che appena finita, Vincenzo Nibali qualche sussurro deve essersi fatto IL TEMA deve arrivare pu spesse volte nel Il numero uno del re dalle parti di corso della sua Malagò. carriera. Fino a comitato olimpico q u e s t ’ e s t a t e . italiano ha esaltato VIVA LA BICI Il Un’estate che anche la bici presidente del vuole ripetere. Coni, per la veri «L’obiettivo è «Ha una popolarità tà, prima del ci sempre il Tour, clismo vuol par ma non tralasce formidabile, lare della bici rò le corse im prendiamo esempio cletta: «Ha una portanti». Ma in dal Nord Europa» formidabile po una carriera un polarità. E se tut Mondiale... «Certo che ci pen ti prendessimo esempio da quel so, ma dovrà presentarsi l’occa lo che esiste in altri Paesi, per sione». Che significa il percorso esempio nel Nord Europa, sicu giusto, qualcosa di adatto alle ramente avremmo una società sue caratteristiche. migliore». Strano posto questo, dove lo sport della bici è sempre VISTA RIO Ecco, il percorso. così popolare, ma in cui comin Discorso che vale non solo per i ciare a pedalare in una città può Mondiali. Nel 2016, ci dono le diventare un grande rischio. É Olimpiadi. «E il circuito è vera uno degli argomenti usati dal mente duro racconta il c.t. Da sottosegretario Riccardo Nenci vide Cassani saranno Giochi ni, che ricorda lo spietato rap
Alex Zanardi, 48 anni, 2 ori e 1 argento mondiali nel 2014 REUTERS
porto del Censis su un’Italia sempre più sfiduciata e depres sa, con delle presenze però che si salvano nell’immaginario: «I Carabinieri, la Scuola, il Giro d’Italia». PESTAGGIO E DOPING Malagò si dichiara «innamorato del ci clismo» . Poi si rivolge pure lui verso Nibali: «Le sue gesta han no commosso il Paese». Ma non scarta anche l’argomento do ping, usando delle parole di verse da quelle di Di Rocco, che aveva «parlato di campagna e di pestaggio mediatico degli ul timi giorni legato a una società che non è nemmeno italiana, e che rispettiamo perché all’in terno ci sono ben 25 famiglie italiane che operano fra atleti, meccanici e massaggiatori», con riferimento all’Astana. COME MAFIA CAPITALE Mala gò, invece, affronta l’argomen to doping con un paragone: «Ci sono altre storie che hanno feri to questo sport, ma quello che conta per il Coni è utilizzare il metodo della tolleranza zero. Come noi non ci pieghiamo a Mafia capitale, il ciclismo deve fare lo stesso con quelli che han no cercato di distruggere tutto ciò che fate di buono». © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Ho deciso di tentare la doppietta Giro-Tour per i tifosi, più che per me». Così Alberto Contador (sotto nella foto) in un’intervista al quotidiano sportivo spagnolo Marca. «Molti mi dicono che sia impossibile — ha detto lo spagnolo, 32 anni, capitano della Tinkoff-Saxo — e questo non fa altro che motivarmi ancora di più. È un grande obiettivo».
I PREMIATI ITALIA: 44 PODI C’È ZANARDI Nelle competizioni internazionali l’Italia nel 2014 ha vinto 16 medaglie d’oro, 15 d’argento e 13 di bronzo. I premiati: PROFESSIONISTI: Vincenzo Nibali, Domenico Pozzovivo, Giacomo Nizzolo, Fabio Aru, Sonny Colbrelli, Neri Sottoli MONDIALI: Eva Lechner (cross); M. Aurelio Fontana (mtb); Sofia Bertizzolo (strada jr); Martina Alzini, Claudia Cretti, Daniela Magnetto e Maria Vittoria Sperotto (pista jr); Michele Pittacolo, Alex Zanardi, Luca Mazzone, Vittorio Podestà, Luca e Ivano Pizzi, Giorgo Farroni, Giancarlo Masini, Fabio Anobile, Andrea Tarlao (paralimpici) EUROPEI: Elia Viviani e Liam Bertazzo (pista); Iuri Filosi e Davide Martinelli (strada u23); Tatiana Guderzo, Silvia Valsecchi, Simona Frapporti (pista); Beatrice Bartelloni, Giulia Confalonieri (pista Elite-u23); Elena Cecchini (pista-strada, Elite-u23); Francesca Pattaro (pista u23); Edoardo Affini, Sofia Bertizzolo, Alice Gasparini (strada jr); Elena Bissolati, Attilio Viviani, Claudia Cretti (pista jr); M. Aurelio Fontana, Maximilian Vieider, Lisa Rabensteiner, Moreno Pellizon (mtb); Alessio Povolo (mtb jr); Martina Berta, Andrea Bianciotto, Mirko Manazzale e Zaccaria Toccoli (mtb giovani) GIOCHI GIOVANILI: Chiara Teocchi, Sofia Beggin, Federico Mandelli, Manuel Todaro
LA CURIOSITÀ
Colpack: ecco Verza altro figlio d’arte Per la serie «La bici nel Dna». Qualche giorno fa la Gazzetta aveva raccontato la storia della Colpack, squadra dilettantistica bergamasca che in un solo colpo ne aveva tesserati ben 5 tra figli, fratelli e nipoti d’arte: Umberto Orsini (nipote di Andrea Tafi), Davide Martinelli (figlio di Beppe), Attilio Viviani (fratello di Elia), Alessandro Bresciani (nipote di Enrico Zaina) e Riccardo Minali (figlio di Nicola). E la serie continua, visto che la Colpack si è già assicurata per il 2016 il promettente junior Riccardo Verza, azzurro al Mondiale di Ponferrada e figlio di Fabrizio, che fu pro’ negli anni 80 e due volte al via del Giro d’Italia. Verza jr arriva dalla Contri Autozai.
IL LIBRO ORA IN ITALIANO
Ecco «Funerale in giallo» La vita al limite di Riccò L’ha scritto con l’italo-francese Salvatore Lombardo
La copertina di «Funerale in giallo - Le confessioni del cobra», ora tradotto in italiano. ‘AC Editions, 12 euro
Ciro Scognamiglio cscognamiglio@gazzetta.it twitter@cirogazzetta
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ice che «a un certo punto la testa non ragionava più». È stato allora che Riccardo Riccò ha pensato di farla finita con una pistola. E c’è stata almeno un’altra volta in cui c’è andato vicino: «In fri go avevo una sacca di sangue rinforzata di ferritina (...). So che avrei dovuto dire no. (...). Ma la tentazione è troppo forte (...). Vedo la morte in faccia (...)». CONFESSIONE C’è anche tutto questo in «Funerale in giallo —
Le confessioni del Cobra», il li bro che il 31enne modenese ha scritto con l’italofrancese Sal vatore Lombardo. Era già usci to a giugno in Francia, adesso è stato anche tradotto e pubbli cato in Italia. Ieri la presenta zione, per pochi intimi, a Mila no. Riccò, che è stato squalifi cato per 12 anni (fino al 2024) dalla giustizia sportiva, rac conta i momenti più bui, fino a quel maldestro tentativo di au toemotrasfusione del febbraio 2011 che gli stava costando ca rissimo. Ma anche del «nuovo» Riccò, che su bici firmate Ci pollini anche nel 2015 cerche rà di stabilire record di scalata su alcune delle salitesimbolo del ciclismo. Continua ad ama
re la bici, ma dice che «il cicli smo di oggi non lo guardo tan to in tv. Lo trovo monotono, un po’ spento». E poi attacca. A tutto campo. SCONTO «La nuova commissio ne indipendente del ciclismo? Una pagliacciata». È questa la dichiarazione che colpisce di più, riferita all’organismo indi pendente voluto dall’Uci pron to ad accogliere le testimo nianze di chi ha sbagliato e chiudere definitivamente i conti con il buio del doping. «Ho parlato per oltre sette ore. L’ho fatto perché sapevo di po ter ottenere uno sconto di pe na, e lo volevo. Ho fatto i nomi e anche i cognomi. Medici, di rettori sportivi, corridori, e ce ne sono tanti che ancora ades so sono tranquillamente nel ci clismo. Mi avevano fatto capire che avrebbero potuto abbona re oltre la metà della pena. Pe rò non è andata così. Regna sempre l’ipocrisia totale. C’è
troppa politica. Per questo dico che è stata una pagliacciata».
Riccardo Riccò, 31 anni: è squalificato fino al 2024 BETTINI
SENTIMENTI «Questo libro non è un classico libro — spie ga Riccò, 5 chili sopra il peso forma, abbronzato, un figlio di 5 anni e una nuova compagna, Melissa —. Serve a fare capire quello che ho dentro. Lo so che quando ero un corridore mi de testavano. Perché ero una testa di cazzo, e perché andavo più forte di molti di loro... io un Tour da pulito l’ho corso, quel lo del 2006. Per me è impossi bile anche ora vincerlo da puli ti, mentre è possibile conqui stare una grande classica. Ma non ho rubato nulla, sotto que sto aspetto ero un calzolaio di paese contro dei colossi». E in fine, la frase che forse lo rac conta meglio di tutte. «Rifare sti tutto?». «Non rifarei gli er rori che ho fatto. Certo, il do ping non lo rifarei. Oppure lo rifarei, ma diversamente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Basket R Beko All Star Game
COSÌ A VERONA IL 17 GENNAIO DOLOMITI ENERGIA TEAM
DIAWARA (Varese)
POLONARA (Reggio E.) O. D. ANOSIKE (Avellino) DIENER (Reggio E.)
ALLENATORE: Buscaglia PANCHINA: Spanghero (Trento), Hanga (Avellino), Lawal (Sassari), Logan (Sassari), Feldeine (Cantù), Denmon (Brindisi), Fontecchio (Bologna)
GENTILE (Milano)
A. CINCIARINI (Reggio E.)
BROOKS (Milano) PASCOLO (Trento)
NAMED SPORT TEAM
ALLENATORE: Pozzecco PANCHINA: Rautins (Varese), Kleiza (Milano), Archie (C. d’Orlando), Young (Caserta), L. Vitali (Cremona), Jones (Cantù), Hackett (Milano)
MITCHELL (Trento)
SAMUELS (Milano)
RCS
Le stelle del Poz «Voglio Hackett Dai, Petrucci, fagli lo sconto» 1Pozzecco e Buscaglia in Gazzetta hanno scelto i roster dell’All Star Game Maurizio Buscaglia, 45 anni. Una storica promozione in A con Trento: ora è 4° in classifica BOZZANI
Vincenzo Di Schiavi
L
e premesse per un grande show ci sono tut te. Già l’obbligo di stilare i due roster spri giona una sequela incontenibile di gag. Gianmar co Pozzecco e Maurizio Buscaglia sono i rookie della panchina in Serie A ma anche gli allenatori più votati dal pubblico e dunque saranno loro a guidare Dolomiti Energia Team (Busca glia) e Named Sport Team (Pozzecco), for mazioni miste di italiani e stranieri, nel Beko All Star Game, organizzato da Lega basket e Rcs Sport, in programma sabato 17 gennaio 2015 a Verona. «Felice e orgo glioso di essere stato votato — precisa il tecnico varesino — ma non so quanto sia giusto. Probabilmente sono qui perché questo evento è uno show e io sono stato un giocatore di un certo tipo, mentre la scelta di Maurizio è più le gata ai meriti sportivi». Buscaglia, coach della rivelazione Trento, in cassa e ringrazia: «Veniamo da
AL POZ DICO: PERCHÈ NON FAI QUALCHE MINUTO NEL 2° TEMPO? MAURIZIO BUSCAGLIA COACH TRENTO
DA NOI SERVE UN COMMISSIONER UN GIORNO LO FARÒ IO... GIANMARCO POZZECCO COACH VARESE
mondi opposti, è stato un grande giocatore e il confronto con lui mi arricchisce. Mi piace il fuoco che ha dentro. Potrebbe anche giocare qualche minuto». Poi, in Gazzetta, comincia la spartizio ne dei giocatori più votati. A suon di risate. MIO, TUO L’incipit è di Buscaglia: «Se vuol chia mare tutti quelli con cui ha giocato a me non ri mane nessuno...». Allora il Poz lancia un appello: «Vorrei Hackett. Lo dirò al mio amico Petrucci, gli faccia un po’ di sconto sulla squalifica». Intanto Buscaglia si porta a casa Andrea Cinciarini, uno dei migliori play della A. «Sei uno str...atega, mi hai rubato un mio pupillo» replica il Poz che pun ta dritto su un varesino: «Prendo Diawara, così continua a scassarmi anche all’All Star Game». Buscaglia rincara: «Allora anch’io mi porto a casa uno dei miei e dico Pascolo». «L’ho inseguito per tutta l’estate... — sospira Pozzecco — Va be’, scel go un grande: Alessandro Gentile e se vuol venire anche Nando per me va bene...». Il coach trentino vola alto: «Voglio un giocatore Nba e dico Mar Shon Brooks così almeno vedo da vicino come sono fatti». Il Poz invece guarda all’Italia: «Achil le Polonara, peccato non sia rimasto a Varese».
«Gente che vola sopra il ferro — ribatte Buscaglia — e allora io mi prendo Tony Mitchell». Siamo agli sgoccioli e il Poz fa lo smemorato: «Come ho fatto a dimenticarmi di lui... Abbiamo anche gio cato assieme: dico Drake Diener che è un giocato re pazzesco». Mancano i lunghi e Buscaglia scrive Samardo Samuels. «Allora vuoi vincere — sen tenzia Pozzecco —. Va be’ io invece punto a fare serata con i ragazzi e mi porto a casa Anosike, uno dei centri più determinati della serie A». Quintetti fatti. Poi il Poz ha un pensiero da cam pione vero: «Nei 12 chiamo Simmons di Brindisi. Se non avesse avuto quel grave infortunio, avreb be meritato la convocazione. Mi piacerebbe che venisse comunque». Paradossi delle giurie popo lari: non compaiono giocatori della capolista Ve nezia. Ma Buscaglia avverte: «Saranno i colpi a sorpresa dell’ultimo momento». RIFLESSIONI Siamo a un terzo della stagione. Tanto basta per alcune riflessioni generali. Poz zecco sorvola sulle proprie vicissitudini : «Un giorno scriverò un libro e vi racconterò tutto, anche questo periodo. Intanto vedo un cam pionato che non è più quello di una volta ma lo
NBA
Il New York Post spara a zero su Bargnani 1Inspiegabile e pesantissimo attacco
portato con sé una nuvola nera sulla squadra». «Dovrebbe ave re tutte le motivazioni di que sto mondo per tornare in fretta perché è in scadenza di con tratto. Ma adesso al massimo può solo sperare di firmare per una società europea».
all’azzurro, che quest’anno non ha ancora giocato una partita coi Knicks Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE A NEW YORK @Pegnarol
I
eri il giornalista Mark Ber man del New York Post ha dedicato un articolo ad Andrea Bargnani. Non esatta mente un regalo di Natale. An zi. E’ sembrato un regolamento di conti personale, piuttosto che una critica tecnica legata strettamente al basket. Sul quel fronte, però, è difficile im putargli colpe specifiche: que st’anno il Mago non ha mai giocato. Ecco alcune delle frasi più feroci. «Il match con Toron
to di domenica è servito a ri cordarci che Bargnani fa anco ra parte della rosa dei Knicks e che sta rubando i soldi di Ja mes Dolan (il proprietario, ndr.)». TORONTO E ancora: «Senza Bargnani, i Raptors sono pas sati da un perenne record da lotteria a vincere quasi certa mente l’Atlantic Division per due anni consecutivi. Al con trario, New York dopo il suo ac quisto è diventato un team ri dicolo». «Era molto appropria to l’abito nero che Andrea in dossava l’altra sera in panchina, dal momento che ha
LA COSTOSA NUVOLA NERA CHE HA DATO IL VIA AL TRACOLLO DEI KNICKS IL TITOLO DEL NEW YORK POST
VERITÀ Attacchi pesanti e in giustificati. L’unica grande ve rità è che il Mago ha saltato per infortunio 66 partite (su 108) da quando è arrivato a New York: lesione al legamento del gomito, stiramento al flessore e adesso al polpaccio. Sfortu na. Andrea, però, non fa molto per attirarsi simpatie: ha sem pre rifiutato il colloquio con la stampa, locale e italiana, e quando ha parlato si è trincera to dietro una lunga lista di irri tanti «non so». Inoltre, i Knicks sono una franchigia poco aper
ta a rivelare dettagli sulla salu te dei propri giocatori. L’ultima risposta di coach Derek Fisher, a precisa domanda sulle condi zione dell’azzurro, è stata: «Fi no a quando non riprenderà ad allenarsi, non posso fare previ sioni sul rientro». Troppo va go. TRIANGOLO I problemi dei Knicks sono ben più profondi e non si possono certo ridurre al mancato apporto del Mago. L’arrivo di Phil Jackson con l’utilizzo del Triangolo in at tacco si è rivelato sin qui falli mentare. Iniziano addirittura a circolare voci, smentite dal diretto interessato, di una ces sione di Carmelo Anthony. pensare che i guai dei Knicks siano colpa di Bargnani è una valutazione disonesta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cavs, avvio sprint Partono 21-0 e battono Charlotte Clamoroso avvio di partita per i Cavs, che volano sul 21-0 in casa contro Charlotte e poi controllano il match sino alla fine. Primo tempo da incubo per i Lakers, che vanno sotto 60-27 a Indianapolis e finiscono col perdere di 19, coi Pacers che chiudono a 8 la serie negativa. Gli Spurs lasciano a riposo Duncan, Parker e Ginobili e perdono a Portland (frattura a una mano per Robin Lopez). Per Belinelli 6 punti in 23’. Neppure tra i 12 Datome nel k.o. di Detroit a Los Angeles, sponda Clippers. Risultati: ClevelandCharlotte 97-88; IndianaLakers 110-91; PhiladelphiaBoston 87-105; AtlantaChicago 93-86; TorontoOrlando 95-82; PhoenixMilwaukee 94-96; PortlandSan Antonio 108-95; ClippersDetroit 113-91.
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MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Scherma R Atto vandalico?
A sinistra, i vigili del fuoco davanti al palazzetto della scherma di Jesi, ancora in fiamme. A destra ,gli ingenti danni negli uffici CORRIERE ADRIATICO
Va a fuoco la memoria del fioretto italiano
1Incendio doloso al palascherma di Jesi. Bruciate foto, documenti, articoli. Vezzali e Di Francisca in lacrime, scartata l’ipotesi del furto Paolo Condò INVIATO A JESI (AN)
I Sopra, Gianmarco Pozzecco, 42 anni, con Buscaglia negli studi di Gazzetta.it con il logo dell’All Star BOZZANI
trovo comunque bellissimo. La classifica è corta, c’è equilibrio e può ancora cambiare tutto anche se non vedo una squadra che pos sa battere Milano sulle sette partite. Ci sono però realtà che programmano come Trento e altre che hanno grande entusiasmo come Va rese, Cantù o Capo d’Orlando. Insomma la ba se è solida, va cambiato il vertice. Serve una struttura centralizzata che gestisca le risorse per poi redistribuirle ai club. Serve un com missioner super partes che voli sopra le beghe da orticello. Un giorno forse lo farò io...». «I voti del pubblico premiano non il sottoscritto riflette Buscaglia , ma il lavoro di un club come Trento. E ne scorgo anche altri degni di menzione: la Cremona di Pancotto o la Bolo gna di Valli. Vedo un campionato con tanti stranieri di livello, un gruppo di giovani ita liani che si sta mettendo in mostra e alcune squadre condizionate da gli impegni di Coppa. Quando potranno concentrarsi solo sul campionato i veri equilibri ver ranno fuori». © RIPRODUZIONE RISERVATA
l custode del palazzetto, Dario Pacenti, ra mazza i ritagli bruciati dell’archivio con espressione perplessa. Il tempo delle lacrime è finito da un po’, ne hanno spese di buon mattino sia Valentina Vezzali che Elisa Di Francisca, due donne che dopo aver pianto in genere colpiscono, e adesso vorrebbero entrambe mettersi in caccia; le porte del palascherma di via Sollazzi sono se miaperte ma sigillate, all’ora di pranzo i Ris dei carabinieri di Jesi hanno appena concluso i loro rilievi, nella speranza che il rapporto che conse gneranno al comandante, Marco Epifani, rischia ri almeno un po’ quello che si annuncia come un rompicapo. Non c’è movente, nell’incendio dolo so appiccato all’alba di ieri a due sale del pala scherma. Il danno materiabile è trascurabile, e comunque coperto dall’assicurazione: due com puter, qualche vetro rotto, alcune scaffalature piegate dal fuoco che adesso giacciono fuori dal l’edificio, nell’aiuola prospiciente la strada, in at tesa del camion per la discarica. «Il disastro è mo rale – spiega Elisa, e lo sforzo per trattenere altre lacrime è percepibile – perché dando fuoco a fo tografie, documenti e articoli di giornale hanno bruciato la nostra memoria. Sto malissimo dalla rabbia». CACCIA AL COLLARE? Il palascherma di Jesi, 40 mila abitanti e 4 pluriolimpionici come Cerioni, Trillini, Vezzali e Di Francisca, è una delle culle più nobili dello sport mondiale; parlando di scherma medaglie alla mano, il massimo. I ladri si sono introdotti dal lucernaio, hanno rovistato negli uffici e, senza sottrarre nulla, hanno appic cato il fuoco all’archivio; non se la sono presa con la sala dei trofei, dove c’era più materiale da ru bare o al limite da rompere, ma soltanto con i
P
ietro Aradori, dopo aver risolto il contrat to col Galatasaray Istanbul per mancati paga menti, si trasferisce in Spa gna: è ormai a un passo dal l’Estudiantes Madrid. La Virtus Bologna e il play Por tannese hanno deciso con sensualmente di sospende re il contratto che rimane ancora in essere fino a nuo va comunicazione della so cietà. Ksystof Lavrinovic, la sciata Reggio Emilia, ha fir mato un ricco biennale con i lituani del Lietuvos Rytas. EUROCUP Oggi ultima giornata della prima fase di Eurocup. Già qualificate Roma e Cantù, aritmeticamente eliminata Reggio Emilia. Girone A: Strasburgo-Parigi Levallois; Telekom Bonn-Grissin Bon Reggio Emilia; Saragozza-
il c.t. Conti si arrabbia e l’Italia vola. In precedenza solo due successi in amichevole Bamberg. Class.: Strasrburgo 8 vinte-1 persa; Bamberg 6-3; Parigi, Saragozza 4-5; Bonn 3-6; Reggio 2-7. Girone B: Digione-Quackenrbuck; Ostenda-Fox Town Cantù; Gran Canaria-Villeurbanne. Class.: Gran Canaria 9-0; Ostenda, Digione 5-4; Cantù 4-5; Villeurbanne 3-6; Quackenbruck 1-8. Girone C: Nymburk-Siviglia; Oldenburg-Roma; Nancy-Charleroi. Class.: Roma 7-2; Siviglia, Nancy 5-4; Nymburk 4-5; Oldenburg, Charleroi 3-6.
ELISA DI FRANCISCA FIORETTISTA
NE PARLERÒ IN PARLAMENTO SE AVESSERO VOLUTO I TROFEI SAREBBERO VENUTI IN CASA VALENTINA VEZZALI FIORETTISTA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Setterosa, storica vittoria Battuta l’Ungheria a casa sua 1Pessimo avvio, poi
Pietro Aradori, 26 anni CIAMILLO
FINIRÀ IN PARLAMENTO Dopo aver abbracciato la Di Francisca, Valentina Vezzali si è concessa qualche ragionamento ad alta voce: «Se uno avesse voluto rubare i trofei sarebbe venuto a ca sa nostra, le medaglie sono lì. Questo è vandali smo senza spiegazione. Ne parlerò in Parlamen to, dal punto di vista della memoria storica quan to accaduto è un fatto gravissimo». Anche Gio vanna Trillini, Annalisa Coltorti e Annarita Sparaciari hanno passato la mattinata al pala scherma, a fare coraggio e soprattutto a ricever ne: fa impressione quanto l’intera comunità sia rimasta ferita da ciò che è successo. Le gare in programma domenica sono state rinviate, la ria pertura alle competizioni è prevista per il 7 gen naio, ma il custode giura che già entro un paio di giorni, quando il fumo si sarà interamente dissol to, potranno riprendere almeno gli allenamenti. Nel frattempo l’attesa è per un chiarimento inve stigativo: a mezza voce in molti pensano che sia stato fatto uno sfregio a un’istituzione che funzio na, per invidia o nichilismo, un classico di questi tempi insensati. La stessa ipotesi del collezioni sta, ultima idea notturna, scolora di fronte al fat to che la sala trofei non è stata nemmeno aperta. La denuncia è contro ignoti mai così ignoti.
IL DISASTRO PIÙ CHE ALTRO È MORALE STO MALISSIMO DALLA RABBIA
Pallanuoto R World League
DOPO L’ADDIO AL GALATASARAY
Aradori in Spagna: firma con l’Estudiantes Madrid
dossier appoggiati sugli scaffali, ciascuno conte nente un capitolo della storia di questa scuola inarrivabile. La prima ipotesi avanzata al mattino riguardava il Collare del Coni consegnato sabato scorso dal presidente Malagò a quella che lui stes so aveva definito «la Ferrari di Jesi»; ma al di là del fatto che il trofeo non era stato ancora mate rialmente portato in palestra, il suo valore risiede nel prestigio, non certo nei pochi euro che puoi farci fondendolo. Troppo complicata la dinamica del furto, e troppo magro l’eventuale bottino, per ipotizzare che una banda si sia mossa dopo aver letto sui giornali la notizia dell’assegnazione.
Franco Carrella INVIATO A SZENTES (UNGHERIA)
S
embra di rivedere la gara del Settebello in Montene gro: avvio disastroso, fina le straordinario. Anche in questo caso serve l’arrabbiatura del c.t. «Ho detto alle ragazze che avrei preso provvedimenti se non si fossero svegliate», confessa Fa bio Conti dopo la storica vitto
ria.Il Setterosa si era imposto sul campo dell’Ungheria in due sole occasioni, il 14 gennaio 2004 (118) e il 27 agosto 2006 (76), ma in amichevole. Questo, nella 2a giornata di World League, è un successo pesante sulla strada della Final 8. E vale come rivinci ta della finalina europea di Bu dapest, quando la squadra di Me resz la spuntò di misura (109) tra mille rimpianti azzurri. RIMONTONA Un approccio trop po morbido costringe l’Italia a una lunga rincorsa, le padrone di casa fanno leva sul pressing e vo lano sul 52 colpendo dalla di stanza. Dobbiamo ringraziare Gorlero che ci tiene a galla (un rigore di Keszthelyi parato con la testa) e al termine risulterà tra le
migliori. Dopo il sermone di Conti, è un altro Setterosa. Il sor passo (dal 75 al 710) viene con fezionato tra il 18’ e il 29’, un fan tastico 50 firmato da Garibotti (che chiude con un poker), Bian coni ed Emmolo. Bene pure i centroboa Frassinetti e Galardi. Il tabellone dice 911, con ben 7 reti italiane in parità numerica. Ottimo anche il dato con l’uomo in meno (4 gol su 10 occasioni per l’Ungheria, ma gli ultimi 2 a match archiviato). E la zona M convince. «Dobbiamo imparare a finalizzare meglio in attacco» raccomanda Conti, per la prima volta in panchina con gli occhia li: «È l’età che avanza». Ma que sto Setterosa sembra giovane e forte. © RIPRODUZIONE RISERVATA
UNGHERIA
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ITALIA
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(5-2, 1-3, 1-3, 2-3) MARCATRICI: 1’09” I.Toth s.n., 1’40” Cotti s.n., 2’02” R.Keszthelyi, 3’31” Takacs, 3’53” Bianconi, 5’27” D.Kisteleki, 6’40” Mate; 11’10” Garibotti, 13’08” Emmolo, 14’46” H.Kisteleki, 15’16” Garibotti; 17’44” H.Kisteleki, 18’05” Garibotti, 19’16” Bianconi rig., 23’19” Emmolo; 27’ Emmolo s.n., 29’29” Garibotti s.n., 30’09” R.Kisteleki s.n., 31’32” Bianconi rig., 31’57” Takacs s.n. Ungheria: Kaso, H.Kisteleki, D.Kisteleki, Szucs, Keszthelyi, I.Toth, Csabai; Sikter, Takacs, Hevesi, Leimeter, Mate. N.e. Gangl. All. Meresz. Italia: Gorlero, Radicchi, Garibotti, Queirolo, Emmolo, Cotti, Frassinetti; Motta, Aiello, A.Millo, Bianconi, Galardi. N.e. Teani. All. Conti. Note: sup. num. Ungheria 10 (4 gol), Italia 8 (2). Usc. 3 f. Queirolo 31’50”. Spett. 500. Gir. A (2a g.): Francia-Russia 4-15. Class.: Italia 6; Russia 5; Ungheria 1; Francia 0. Pr. turno (27/1): Russia-Italia, Ungheria-Francia.
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Pallavolo R Champions League
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Bentornato Poey «Io come Balotelli Matto e vincente»
PROGRAMMA Stasera col Copra gioca a Lugano Macerata in Russia
1Dalla fuga da Cuba a Piacenza dopo il giro del mondo «In Qatar il pubblico usciva dal palasport per pregare» L'IDENTIKIT
Matteo Marchetti
RAYDEL POEY ROMERO
l Copra hanno già inizia to a sognare, perché in piacentino quando no mini un cubano lo traduci con «vittoria». Leo Marshall in que st’angolo d’Emilia ha conqui stato scudetto, Supercoppa e Top Teams Cup, Robertlandy Simon è stato travolto dai co riandoli sparati per Challenge Cup e Coppa Italia. Fare i conti è semplice: a ogni trofeo vinto Piacenza aveva in campo un giocatore caraibico. Probabil mente se ne è ricordato il presi dente Molinaroli quando, dopo tre sconfitte consecutive in campionato (5 con la Cham pions) ha fatto squillare il tele fono di Raydel Poey, opposto che aveva iniziato la stagione in Turchia. Detto fatto, arriva a Piacenza e nelle prime due gare ecco altrettante vittorie con un bottino di 34 punti all’esordio a Latina. «Per ora non mi lamen to» scherza Poey, ogni parola accompagnata dall’immancabi le sorriso. «Ma adesso non pos siamo fermarci, il nostro obiet
NATO A L’AVANA (CUBA) IL 20 FEBBRAIO 1982 RUOLO OPPOSTO A PIACENZA DAL 6 DICEMBRE 2014
EX NAZIONALE CUBANO Raydel Poey Romero, ha vinto con Cuba l’argento ai Panamericani del 2003. Quattro anni più tardi, insieme al connazionale Yasser Portuondo, scappa dal ritiro della nazionale impegnata in un torneo in Bulgaria e raggiunge l’Italia. Deve restare fermo due anni per la squalifica comminata dalla Federazione internazionale prima di riprendere l’attività nel 2009 LA CARRIERA Riparte dalla M.Roma, società che aveva permesso a lui e Portuondo di allenarsi durante la squalifica e vince con loro il campionato di A-2 e la Coppa Italia di categoria. Dopo ha giocato in Russia, Indonesia, Cina, Qatar e Turchia. Il rientro in Italia con la chiamata di Piacenza 2 settimane fa
PIACENZA
A
tivo deve essere quello di porta re a casa tutte le gare che ci se parano dalla fine dell’anno». QUANTE SQUADRE Di percorsi, tragitti e tappe da superare Po ey se ne intende. Lo conferma la sua storia: scappato nel 2007 dal ritiro della nazionale cuba na, ha giocato a Roma, in Mon tenegro, Indonesia, Qatar, Cina e Turchia. «E’ vero, sono un gi ramondo. Ovviamente la mia casa è Cuba, ma per adesso non posso tornarci: sto aspettando che l’ambasciata mi dica qual cosa, spero di avere tutti i docu menti necessari il prossimo an no. Ma in Italia sto benissimo, ho tantissimi amici e poi avete una cucina incredibile. A Roma mi facevo scorpacciate di ama triciana, poi piano piano ho ini ziato ad apprezzare tutto. L’uni ca cosa che non riesco a man giare è il risotto, da noi a Cuba si cucina in un modo diverso». LA FUGA Ritorna alla fuga del 2007 Poey ma non ha alcun rammarico: «Anzi, forse me ne sarei potuto andare anche pri ma: nel 2005 ero in camera con Gonzalez, quando di notte
Raidel Poey con la maglia di Piacenza con cui ha giocato già due partite GALBIATI
scappò. Però in questi anni la si tuazione è molto migliorata, probabilmente adesso non rifa rei la stessa scelta». In giro per il mondo si è trovato bene. «Del Qatar ricordo quando sospen devano le partite perché gioca tori e pubblico uscivano dal pa lazzetto per pregare. La prima volta non capivo cosa stesse succedendo». In Indonesia in vece c’era un clima (atmosferi co) bollente, il contrario di quello che trova adesso a Pia cenza: «All’inizio ho fatto un po’ fatica, poi mi sono integrato talmente bene che sono anche andato in vacanza con tutta la squadra». Della Cina ricorda il traffico infernale, mentre in Montenegro è rimasto molto poco: «Qualche settimana per giocare la Coppa Cev, solo per ché a Roma stavo attraversan
do un momento particolare». IL RITORNO Alla fine il nuovo approdo in Italia: «Volevo tor nare già l’anno scorso, non ap pena ho avuto l’opportunità l’ho presa al volo» Raccoman dato anche dai suoi connazio nali Juantorena, Simon e Mar shall. Sotto la pioggia e nella nebbia padana ha ritrovato il sorriso, che non perde nemme no quando qualcuno gli ricorda il nomignolo di “Balotelli del volley”. «So che qualcuno lo di ce – scherza – forse perché è ve ro che sono un po’ matto, a vol te eccedo negli atteggiamenti anche se pochi minuti dopo mi pento. Ma a me piace una sola cosa: giocare sempre per vince re». Questo, a Piacenza, voglio no sentir dire da un cubano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIRONE A ieri Roeselare (Bel)-Costanza (Rom) 2-3, oggi (19 diretta FoxSports HD) Lugano (Svi)-Piacenza. Classifica: Costanza 10; Roeselare 6; Piacenza 5; Lugano 0. GIR. B Domani Novosibirsk (Rus)-Jastrzebski (Pol), Dupnitsa (Bul)-Teurel (Spa). Class. Novosibirsk 9, Jastrzebski 6; Dupnitsa 2; Teruel 1. GIR. C Oggi Lubiana (Slo)-Budva (M.Negro), domani Berlino (Ger)-Resovia (Pol). Class. Berlino 7; Resovia 6; Budva 5; Lubiana 0. GIR. D Oggi Aich Dob (Aut)-Kazan (Rus), domani Olympiacos Pireo (Gre)-Friedrichshafen (Ger). Class. Kazan 9; Friedrichshafen 4; Olympiacos 3; Aich Dob 2. GIR. E oggi (17 dir.FoxSports HD) Belgorod (Rus)-Macerata, Parigi (Fra)Fenerbahce Istanbul (Tur). Class. Belgorod 9; Fenerbahce, Macerata 4; Parigi 1. GIR.F Oggi Belchatow (Pol)-Innsbruck (Aut), Ceske Budejovice (R.Ceca)-Anversa (Bel). Class. Belchatow 9; Anversa 6; Innsbruck 3; Ceske Budejovice 0. GIR. G Oggi (20.30 dir. FoxSports HD) Perugia-Maaseik (Bel), Halkbank Ankara (Tur)-Tours (Fra). Class. Perugia 8; Halkbank 6; Maaseik, Tours 2. Cev Maschile (ritorno 2° turno): oggi Tel Aviv (Isr)Trento (and. 0-3); Femminile oggi Maribor (Slo)-Conegliano (and. 0-3). Challenge Maschile (ritorno 2° turno): Ravenna-Tartu (Est) (and. 30). Femminile oggi Mulhouse (Fra)-Novara (and. 0-3).
Il concorso si svolgerà dall’8 al 21 dicembre 2014. L’estrazione dei premi in palio avverrà entro il 30 gennaio 2015. Il montepremi complessivo stimato ammonta a euro 2.784,00 + IVA ove prevista.
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1(i.m.) BOXE, BETTI VICEPRESIDENTE Prestigioso riconoscimento per uno dei nostri
TUTTENOTIZIE
migliori dirigenti: alla convention di Las Vegas (Usa), infatti, il romano Mauro Betti, è stato eletto vice presidente del Wbc insieme al panamense Alberto Guerra.
IPPICA
SNOWBOARD
Bellei, accuse di trucco Archiviata l’inchiesta
Fischnaller 1°, Ochner 3a L’Italia torna gigante
1Non luogo a
1Nell’esordio di
procedere e prescrizioni per il driver, il trainer Ehlert e altri 21
Coppa a Carezza le tavole azzurre si scuotono dopo il fallimento di Sochi
Michele Ferrante
Simone Battaggia
N
n po’ di sereno, dopo la notte olimpica. La prima tappa di Coppa del Mondo di parallelo fa tornare il sorriso alle tavole azzurre, andate a Sochi 2014 con un carico di sogni e tornate con due quarti po sti (March e Boccacini nello slalom) e due sesti (Visintin e Moioli nel cross). Nel gi gante di Carezza, Roland Fi schnaller a 34 anni ha vinto la sua nona gara del circui to, mentre Nadya Ochner, 21enne, è terza, per il suo primo podio importante.
on luogo a procedere perchè il fatto non sussiste, rispetto al l’accusa più grave di asso ciazione a delinquere. Pre scrizione per gli altri reati ipotizzati, fra i quali proba bilmente quelli di frode sportiva e maltrattamento di animali. Il dispositivo del Gup di Potenza non è stato ancora pubblicato, ma do vrebbero essere questi i suoi contenuti principali. La so stanza è l’archiviazione (l’alternativa sarebbe stata l’istituzione di un processo) dell’inchiesta chiusa dalla Procura di Lucca (il sostitu to Giuseppe Amodeo) nel l’agosto del 2011 che accu sava il driver Enrico Bellei, l’allenatore Holger Ehlert e 21 altre persone di far parte a vario titolo di un’organiz
CANOA / A FIRENZE
U Enrico Bellei (51) a destra, con il Il trainer tedesco Holger Ehlert (49)
zazione che tra il 2006 e il 2007 avrebbe truccato o tenta to di truccare 26 corse (tra le quali 8 tris) e aver usato il do ping per modificare le presta zioni dei cavalli. INDENNI Al centro di questa organizzazione ci sarebbero stati Bellei, Ehlert e Pier Mari no Ardenti, i quali assieme a tutti gli altri indagati non subi ranno alcun processo e nessun altro tipo di sanzione. Nell’in chiesta trasferita poi a Poten za avendo avuto origine da quella dell’allora PM di Poten za, Henry John Woodcock che il 16 giugno 2006 portò in car
GHIACCIO
cere Vittorio Emanuele di Sa voia erano finiti ed escono in denni anche Roberto Vecchio ne (driver), Maik Esper (dri ver), Gennaro Casillo (driver), Andrea Lombardo (driver), Francesco Alessandrini, Piero Baccani, Giuseppe Bassetti, Lu cio Colletti (allenatore), Gio vanni Dolfi, Hasan Duka, Fabio Frittelli, Franco Vittorio Fuma galli, Pierluigi Giannoni (gent leman driver), Claus Ernst Holmann (allenatore), Giusep pe Lotti, Marjo Hannele, Na tynky Afrim Shmidra, Pietro Scroccaro, Daniele Tedeschi ed Ennio Vittoria (driver). © RIPRODUZIONE RISERVATA
RITROVATO Fischnaller è il campione ritrovato. Dopo i 15 podi, nel 201314 non era salito sul podio. Proble mi fisici, personali, tecnici. Tutto alle spalle. Anche gra zie alla ritrovata amicizia
ATLETICA ATLETICA
Caso Canottieri Buonfiglio scrive al sindaco Nardella
Il presidente Luciano Buonfiglio (a.fr.) In pericolo ottant’anni di storia, proprio quando l’Italia si candida ai Giochi Olimpici del 2024. La Provincia di Firenze ha sequestrato la palestra della Canottieri Comunali Firenze, migliore società canoistica d’Italia degli ultimi cinque anni: lì sono cresciute Stefania e Susanna Cicali, lì hanno vinto i titoli iridati Costanza Bonaccorsi (discesa) e Pieralberto Buccoliero (paracanoa). Ma ora — ironia della sorte — rischia di affondare. Tutto parte nel 1998: un funzionario del Provveditorato alle opere pubbliche ritiene che gli immobili impediscano il deflusso delle acque in caso di piena e costituiscano pericolo per la pubblica incolumità. Da lì il contenzioso con demolizione, a inizio anno, della tettoia di ricovero della sede e l’abbattimento delle vasche voga. Per scongiurare la fine della società, che danneggerebbe anche i suoi 500 soci, il presidente Federcanoa e numero due del Coni, Luciano Buonfiglio, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Firenze, Dario Nardella, e lanciato un appello alle società italiane.
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Galà ai Tricolori In pista ci sarà anche la Kostner Quella in programma sabato e domenica al Palavela di Torino sarà un’edizione dei campionati italiani di pattinaggio di figura particolare. Perché si celebrerà a cento anni dalla prima, disputata sul Lago varesino di Ghirla, su idea del Conte Alberto Bonacossa e perché, al termine delle gare, alle 18.30 di domenica, si disputerà il prestigioso Gala «Golden Skate Awards» che, oltre ai migliori piazzati nella rassegna tricolore e alle partecipazioni straordinarie di stelle come Evgeny Plushenko, Stephane Lambiel e Samuel Contesti, vedrà in pista Carolina Kostner. La gardenese, nel mezzo della bufera-doping che la sta travolgendo, già venerdì sera si esibirà a Ischia (Napoli), in piazzetta San Girolamo, nell’ambito delle iniziative di «Ice &Light» e quindi, dopo Natale, domenica 28 sarà al «Christmas on Ice» di Selva di Val Gardena, a casa e lunedì 29 all’«Ice Gala» del Palavela di Bolzano.
Carolina Kostner, 27 anni AFP
Kipsang manca test a sorpresa Deve spiegazione
Wilson Kipsang, 32 anni AFP Continua il giro di vite sul doping in Kenya. L’ultimo caso riguarda Wilson Kipsang, leader del movimento grazie alle vittorie stagionali di Londra e New York dopo il bronzo olimpico. La federazione keniana rivela che Kipsang ha mancato il test a sorpresa del 13 novembre e, anche se la squalifica incorre solo alla terza penalità nel giro di 18 mesi, dovrà spiegare l’accaduto alla Iaaf per ottenere una revisione amministrativa dell’infrazione. CAMPACCIO Presentato a Milano il 58° Campaccio, tappa del circuito di cross dei Permit Iaaf, in programma a San Giorgio su Legnano (Mi) il 6 gennaio. Rispetto alla tradizione, ci sarà qualche protagonista africano in meno, a favore di una doppia possibile sfida tutta italiana. In campo maschile annunciati Daniele Meucci, che il 31 dicembre esordirà da campione europeo di maratona in Italia, correndo alla San Silvestro di Bolzano e Andrea Lalli. In campo femminile fari su Federica Del Buono e la rientrante Veronica Inglese.
INDOOR USA (si.g.) A Bloomington
(Usa), in un meeting indoor, 36”70 di Dezerea Bryant nei 300 metri. Uomini. 60 hs: Swift (Bar) 7”62. Lungo: Lane 8.04. A College Station. Uomini. 200: Adams (Skn) 20”93. Donne. 60: Ahye (Tri) 7”23. A Manhattan. Donne. Pentathlon: Twiss 4114. CIAO BEA (si.g.) Si ritira Beatrice Lundmark, 34enne altista svizzera da 1.92 (2010) con doppio passaporto e origini italiane (è figlia di Silvia Massenz, primatista nazionale con 1.75 e 1.77 nel 1971). ALLIEVO RECORD (si.g.) Ad Aleksandrow Lodzki (Pol), doppia mpm u18 indoor del peso (5 kg) del 17enne Konrad Bukowiecki con 22.41 prima e 22.93 dopo. Il precedente limite (22.24) già suo risaliva al 31 gennaio scorso a Bydgoszcz. BRYANT VELOCE (si.g.) A Bloomington (Usa), in un meeting indoor, 36”70 di Dezerea Bryant nei 300. Uomini. 60 hs: Swift (Bar) 7”62. Lungo: Lane 8.04.
BASEBALL COLPI USA (m.c.) Colpo di Minnesota
che soffia a Yankees e Giants il lanciatore 31enne Erwin Santana, protagonista nel 2014 con Atlanta. Guadagnerà 55 milioni di dollari in quattro anni. Liriano firma un triennale con Pittsburgh. Il lanciatore Masterson (Cleveland e St.Louis) passa a Boston.
BOXE ITALIANI MISTI (r.g.) Ad
Albertsklund (Dan) l’italiano Gianluca Di Ceglie (10-2) ex sfidante tricolore leggeri, battuto dal russo-svedese Yigit (12-0-1) per ferita 9. A Melbourne (Aus) il mediomassimo di origine italiana Caparello (20-1-1) conquista la cintura Wbo Asia Pacifico battendo Gomez (Arg, 15-4) sui 10 round. A Mantova (Boxe Cavallari), superleggeri: Randazzo (5-2-2) b. Napolitano (2-2) kot 4; mediomassimi: Haddal (6-3) b. Buriola (2-1) 6 t. A EST (r.g.) A Mosca, il supermedio locale Fedor Chudinov (12) conquista la cintura ad interim Wba mettendo ko 2 l’australiano Ben McCulloch (14-1). A Kiev (Ucr), l’oro di Londra nei massimi, Olek Usyk (6) mantiene la cintura Intercontinentale Wbo massimi leggeri
Nadya Ochner, 21 anni, terza: è il suo primo podio in Coppa MATAVZ
con Sigi Grabner, compagno nel controverso viaggio in bici a Sochi (per molti ha rovinato la stagione) e fornitore del ma teriale. «Ero teso — racconta — ma il tracciato aveva grip e la tavola mi dava fiducia. Ora uso una piastra splendida, la stessa con cui Wild ha vinto i due ori a Sochi. Curvavo al 100%, sentivo di poter rischia re. Non ho mai surfato bene co me oggi (ieri, ndr) nella parte bassa». NADYA CRESCE Nadya Ochner puntava alla prima qualifica zione tra i 16 in un gigante. Ne uscito un terzo posto, e peccato su Venter (Saf, 19-7) kot 9. MARSILI (r.g.) L’Ebu conferma la prossima difesa volontaria dell’europeo leggeri di Emy Marsili (30-0-1) contro Antonio De Vitis (26-4-1) fissata dalla OPI200 il 24 gennaio a Bergamo.
IPPICA OGGI QUINTÉ AD AVERSA (e.lan.) Miglio
per anziani, impegnati sulla pista piccola del Cirigliano (inizio convegno ore 15.05). Tra i diciotto al via scegliamo Pixel Grif (17), Putin di Celo (13), No More Lf (10), Piovrasan (5), Nightmare d’Ete (3), Ocean Stars (2). Si corre anche: Tr. Roma (13.10), Torino (14.55). Gl. Grosseto (14.30), Napoli (14.55). IERI 13-10-15-12-16 (e.lan.) A Trieste (m 1660) vittoria bella e ad alta quota di Ontheroad Again, all’undicesimo successo in carriera, il secondo consecutivo in meno di un mese al Montebello, in coppia con Chiara Nardo. 1 Ontheroad Again (C. Nardo), 2 Nirvana Effe, 3 Oklahoma Mn, 4 Puerto dei Greppi, 5 Paradisea Jet. Tot: 18; 6,27, 3,03, 3,39 (213,49). Quinté: N.V. Quarté: € 7.652,10. Tris: € 764,88.
NUOTO RECORD MONDIALI COMANDA BELMONTE (pe.m.) La spagnola Mireia Belmonte è la nuotatrice che detiene attualmente più record mondiali: 5 (400, 800 e 1500 sl, 200 fa e 400 mx) tutti in vasca corta. Seguono Katinka Hosszu (Ung) con 4 (tutti individuali e in vasca corta) e Ranomi Kromowidjojo (Ola) sempre con 4 (1 individuale, 3 in staffetta). Tra gli uomini, in testa c’è l’americano Michael Phleps con 7 (ma solo 3 individuali), seguito dall’altro americano Ryan Lochte con 4 (3 individuali). Completamento risultati invernali di Sabadell (25 m). Uomini, 50-100 sl-do/ 50 fa Ortiz 21”43, 47”64, 51”33, 22”61; 400 sl Martin 3’43”09; 800-1500 sl Sanchez 7’40”07, 14’39”53; 100 ra Alvarez 1’00”19; 200 fa Peralta 1’54”48; 200-400 mx Cabello 1’57”19, 4’09”33. Donne, 50 sl Gonzalez 25”33; 100 sl Costa 54”20; 100-200 do Da Rocha 58”77, 2’05”64; 100 ra Vall 1’06”42; 50 fa Herrero 27”25. A COPACABANA (al.f.) I brasiliani Ana Marcela Cunha e Allan Do Carmo vincono la gara di fondo a coppie di Rio de Janeiro Re e Regina del mare. Quarti gli azzurri Valerio Cleri e Alice Franco.
PALLANUOTO COPPE Si gioca la seconda giornata dei
preliminari di Champions League. Nel girone A, Eger-(Ung)-Pro Recco alle 19, Olympiakos
per due errori in semifinale. «Ora sono più sullo spigolo, ho più coraggio. Ho fatto una buona preparazione: mi sento forte, con più equili brio, rapida». Domani sla lom a Montafon. Si attendo no conferme. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gigante parallelo. Uomini: 1. FISCHNALLER; 2. Kosir (Slo); 3. Anderson (Can); 4. Marguc (Slo); 8. Wild (Rus); 10. MARCH; 11. Karl (Aut); 12. CORATTI; 29. FELICETTI; 31. HOFER; 32. MICK; 48. BAGOZZA; rit. PONTI. Donne: 1. Kreiner (Aut); 2. Calve (Can); 3. OCHNER; 4. Soboleva (Rus); 20. BOCCACINI; 34. PROFANTER; 39. GASPARI.
(Gre)-Radnicki Kragujevac (Ser), domani Barceloneta (Spa)-Brescia. In Euro Cup, il ritorno dei quarti. Alle 20 Nizza (Fra)Carpisa Yamamay Acquachiara, and- 713; Carisa Savona-Mornar (Cro), and. 510; alle 20.30 Posillipo-Sintez Kazan (Rus), and 6-9.
PALLAVOLO CRISI DI LEGA E’ prevista per
domani la riunione in Lega in seguito alle dimissioni presentate dal presidente Albino Massaccesi. Si stanno confrontando fra i club due realtà: chi vuole cercare di smorzare i toni e fare rientrare la polemica per mantenere lo status quo, chi invece vuole fare chiarezza nel tentativo di dare una sterzata e cercare una soluzione super partes.
RUGBY VAI ALLAN (i.m.) Una meta allo
scadere dell’azzurro Tommaso Allan, entrato al 62’ all’apertura, regala al Perpignan la vittoria 21-19 in casa dell’Albi nel 14° turno di ProD2. CAVALIERI K.O. (i.m.) A Calvisano stop per il seconda linea Augustin Cavalieri: si è fratturato il setto nasale nella semifinale del Trofeo d’Eccellenza contro Padova. HANSEN FINO AL 2017 (i.m.) La Nuova Zelanda ha rinnovato fino al 2017 (tour dei Lions) il contratto a Steve Hansen, primo c.t. confermato prima di un Mondiale. Dal 2012 ha collezionato 38 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte ed è stato tre volte allenatore dell’anno per Rugby World.
SCI ALPINO AZZURRI (s.f.) Oggi gli azzurri Gross,
Deville, Razzoli, Tonetti, Borsotti e Ronci in pista nel classico slalom di Coppa Europa ad Obereggen (Bz), valido come prova di selezione per la gara di Coppa del mondo di lunedì prossimo a Madonna di Campiglio; gara in diretta su Rai Sport 1 alle ore 10 e 13. COPPA EUROPA (s.f.) Quarto posto per Andrea Ballerin, battuto dall’inglese Ryding, nel parallelo del City Event di San Vigilio (Bz) vinto in finale da Johansen (Nor) su Ginnis (Usa). Nei due slalom femminili di Zinal (Svi) successo della francese Noens (13a Sabrina Fanchini) e della tedesca Schmotz (17a la giovane valdostana Perruchon, pettorale 75).
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MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
FATTO DEL GIORNO L’OFFENSIVA ISLAMISTA
A sin., un ragazzo ferito viene portato in ospedale dopo l’attacco a Peshawar. A destra, alcune donne piangono sul feretro di un bimbo uccisoAFP/REUTERS
militari o di leader civili».
L’ATTACCO IN AUSTRALIA
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Sydney piange i suoi due eroi L’Isis minaccia nuovi agguati
Di che cosa parla? L’anno scorso i talebani hanno attaccato l’aero porto di Peshawar e lo scorso giugno quello di Karachi, la sciando sul terreno 28 perso ne (tra cui dieci attentatori). La sicurezza pakistana ha re agito con estrema durezza: individuata nel Nord Waziri stan l’area di provenienza di questi terroristi, ha evacuato a forza 800 mila persone, con l’idea evidente di prosciugare l’acqua in cui nuotano quei pesci assassini. I militari sono convinti che, con gli 800 mi la, siano stati costretti a scap pare il 90 per cento dei mili tanti talebani. Potrebbe esse re vero, ma anche no, visto l’attacco di ieri. È sicura un’escalation. I militari paki stani risponderanno con maggiore violenza, quegli al tri alzeranno il livello dello scontro… Impossibile capire dove andremo a finire.
Perché la ferocia dei Talebani stavolta ha colpito i bambini? 4
1Nove uomini hanno assalito una scuola di Peshawar, massacrando 132 scolari L’obiettivo era fare soffrire le famiglie: erano tutti figli di militari del Pakistan Giorgio Dell’Arti gda@gazzetta.it
Nove uomini con le cinture esplosive e il kalashnikov a tra colla che danno l’assalto a una scuola pubblica di Peshawar, un’importante città in Paki stan, frequentata da 500 bam bini e ragazzi che stanno tra i 6 e i 16 anni, nove uomini che si arrampicano sulle pareti esterne ed entrano nelle classi dalle finestre. Poi sparano al l’impazzata, tagliano teste, danno fuoco (o almeno così hanno riportato alcune fonti) a un insegnante pretendendo che i ragazzini non si tappino gli occhi e non girino la testa da un’altra parte, uccidono anche i più piccoli, hanno so prattutto l’obiettivo di far sof frire le famiglie, tutte di mili tari. La scuola è dei militari, la casta più potente del Paese. Dopo sette ore d’orrore, inter vengono le teste di cuoio e ne ammazzano alcuni mentre per altri non fanno in tempo: que sti, pur di non farsi prendere,
fanno esplodere le loro cinture. Il bilancio finale è di 141 morti, di cui 132 studenti e 9 membri dello staff. L’attacco è comincia to alle dieci e mezza di mattina, ed è finito poco prima delle sei del pomeriggio. Il premier Nawaz Sharif ha annunciato che si tratta di una crisi nazio nale. Il governo della provincia di Khyber Pakhtunkhwa ha di chiarato tre giorni di lutto.
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Dopo l’episodio australiano di ieri, quest’altro massacro. Qual è il significato…? La cronaca è molto striminzita perché di dettagli ne sono stati resi noti molto pochi. Una pri ma lettura deve partire dal co municato emesso dal gruppo terroristico che ha organizzato l’impresa. Si tratta dei Talebani noti con la sigla di Ttp, TehreekeTaliban Pakistan, una rete di venti gruppi estre misti, amici di alQaeda (a dif ferenza di quelli dell’Isis), con vinti di un’interpretazione rigi dissima del Corano e decisi ad instaurare la sharia (la legge di Allah) nel mondo. Le scuole so
no uno dei loro obiettivi prefe riti, specie quelle femminili, dato che non vogliono che alle donne sia impartita alcuna istruzione. Il premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai, che questi talebani tentarono di uc cidere per punirla della sua pretesa di andare a scuola, ieri ha detto: «Ho il cuore infranto davanti a questo atto di terrore senza senso e a sangue freddo che si sta svolgendo sotto i no stri occhi a Peshawar. Sono in lutto per questi miei fratelli e
VICINI AD AL QAEDA
Sette ore d’orrore per i 500 allievi dell’istituto prima dell’intervento delle teste di cuoio Un insegnante sarebbe stato bruciato vivo. La premio Nobel Malala: «Ho il cuore infranto»
sorelle, ma non ci sconfigge ranno mai». Non si contano na turalmente i comunicati pieni di orrore che sono piovuti sulle nostre scrivanie da tutto il mondo. Il lettore può immagi narli. Non ne citeremo nean che uno.
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Stava dicendo della rivendicazione. Sì, il portavoce dei taleba ni pakistani, Mohammed Umar Khorasani, ha detto quanto se gue: «Abbiamo scelto con at tenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il gover no sta prendendo di mira le no stre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore. I Ttp hanno compiuto questo gesto estremo per ven detta. Colpiremo ogni istitu zione collegata all’esercito fino a quando fermeranno le loro operazioni e gli omicidi extra giudiziari dei nostri detenuti. I nostri detenuti vengono uccisi e i loro corpi gettati per le stra de. Abbiamo detto ai nostri uo mini di non colpire i bambini piccoli anche se sono figli di
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Abbiamo dati sul terrorismo nel mondo? Perché ho l’impressione che non ci sia mai stato un momento come questo. Sì, esiste un Global Terrorism Index secondo il quale nel 2013 ci sono stati 10 mila at tentati terroristici con 18 mila vittime. Gli islamisti hanno la responsabilità dell’80 per cento di questi morti. Il 2014 avrà di sicuro numeri peggio ri di questi. Nel 2000, prima dell’11 settembre, le vittime del terrorismo nel mondo erano poco più di 3 mila. Ab biamo anche i dati sui costi, elaborati dall’Institute for Economics and Peace: per fronteggiare questa violenza spendiamo 10 mila miliardi di dollari all’anno, i Pil di Francia, Italia e Germania messi insieme.
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E il Pakistan? Ha più di cento bombe atomiche. Vive dei pre stiti del Fondo Monetario (Fmi) e dei sussidi americani. Il partito al governo, vincitore delle elezioni dell’anno scor so, sarebbe fortemente isla mista e antiamericano. Ma gli americani si stanno ritirando dall’Afghanistan e il nuovo fronteggiarsi di due vecchi complici deve essere visto an che come una conseguenza di quel vuoto.
Commozione per i morti a Sydney EPA
K
atrina Dawson, 38 anni, madre di tre figli: lavora va non lontano dalla cioccolateria Lindt. E Tori John son, 34 anni, che di quella atti vità era il manager. Sono loro i due ostaggi del predicatore ira niano Mar Haron Monis morti lunedì a Sydney insieme al loro rapitore. Johnson avrebbe ten tato di strappare l’arma al terro rista che stava sparando contro alcuni ostaggi che tentavano la fuga, mentre la Dawson sareb be rimasta uccisa durante il bli tz della polizia, forse mentre proteggeva una collega incinta. Eroi per un’Australia ora divisa tra paura e polemiche. Monis era libero su cauzione malgra do problemi di salute mentale e incriminazioni per abusi ses suali (e una richiesta di estradi zione inascoltata, dicono in Iran). Il capo degli imam au straliani ha condannato l’«atto criminale» ma via Twitter l’Isis minaccia: nuovi attacchi “do mestici” saranno «inevitabili» se l’Occidente continuerà con i suoi «crimini contro l’Islam». BUS Ieri intanto proprio l’Isis ha diffuso le foto della decapita zione di 13 iracheni, descritti come sunniti anti jihadisti, nel nord dell’Iraq. Mentre nello Ye men due autobombe sono esplose ad un check point con trollato da miliziani sciiti, ucci dendo 25 persone, tra cui 15 giovani studentesse su uno scuolabus. L’obiettivo era la ca sa di un uomo politico. L’attac co è attribuito ad alQaeda. f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTIZIE TASCABILI DOMANI CI SARÀ IL CONSIGLIO EUROPEO
UN MESE DI TEMPO
MOSCA PAGA IL CALO PETROLIFERO E LE SANZIONI
Scuola, iscrizioni dal 15 gennaio e soltanto via web
Borse, il rublo ancora in picchiata Milano recupera e chiude a +3,2%
Le iscrizioni online ai primi anni di corso delle scuole statali per il prossimo anno scolastico 20152016 potranno essere effettuate dal 15 gennaio al 15 febbraio. Lo ha comunicato, ieri, il ministero dell’Istruzione. E sarà il terzo anno consecutivo in cui le famiglie italiane si cimenteranno con le iscrizioni soltanto via web.
Un dollaro vale oltre 80 rubli EPA
Giornata di Borsa sull’ottovolante: la colpa degli alti e bassi è della tensione sul fronte russo e in particolare sul rublo che, insieme alla flessione dei prezzi petroliferi, ha alimentato i timori di una nuova crisi finanziaria. Nonostante il tentativo di lunedì della banca centrale russa di fermare la discesa della divisa nazionale con un rialzo d’emergenza dei tassi di interesse, ieri il rublo si è deprezzato ancora, col cambio con il dollaro che ha toccato un massimo storico oltre quota 80 (un anno fa era 32). Milano, dopo aver perso fino all’1,4%, ha chiuso a +3,2%. Parigi ha guadagnato il 2,19%, Francoforte il 2,46%. A spingere al rialzo gli indici sono stati i titoli bancari. La situazione a Mosca rimane difficile (la Borsa ha perso il 19%). Tra i fattori di crisi, pure il le sanzioni alla Russia dell’Occidente per le guerra in Ucraina.
I SINDACATI SCETTICI
RIMPASTO IN COMUNE
DROGA ED ESTORSIONI
Il piano di Poste Mafia Capitale Ue, Renzi chiede più crescita «Nessun esubero Ispettori al lavoro E l’M5S perde un altro pezzo e investimenti» in Campidoglio
La ‘ndrangheta fa affari a Milano: 59 in manette
Il M5S perde un altro parlamentare. Tommaso Currò ha lasciato il gruppo politico cinquestelle alla Camera e ha riacceso le polemiche interne, sempre più forti in vista dell’elezione del nuovo capo dello Stato. Il deputato siciliano ha annunciato in Aula di «non riconoscersi più nel progetto politico» cinquestelle ma soprattutto ha «benedetto» il governo di Matteo Renzi votando a favore della risoluzione di maggioranza sul Consiglio europeo, previsto per domani. Il premier è, intanto, pronto a mostrare i muscoli in Ue per spuntare la flessibilità con la «F» maiuscola: gli investimenti per le grandi opere «scorporati» dal Patto di stabilità e crescita. «L’Italia ha chiesto un cambio di passo, senza scosse l’Europa rischia di perdersi», ha detto.
Traffico di armi e droga (cocaina, hashish e marijuana), estorsioni e pure il tentativo di entrare nel servizio catering delle partite del Milan: erano gli “affari” della cosca di ‘ndrangheta Libri-De StefanoTegano che hanno portato ieri a Milano all’arresto di 59 persone. Coinvolto anche un carabiniere in servizio all’Ispettorato del lavoro.
Il premier Renzi durante l’intervento sul Consiglio Europeo di domani LAPRESSE
Tre miliardi di investimenti in cinque anni, 8 mila assunzioni e nessun licenziamento, enfasi sullo sviluppo del digitale, fatturato in salita verso i 30 miliardi nel 2020. Sono questi i punti principali del piano strategico 2015-2019 presentato ieri da Poste Italiane attraverso l’a.d. Francesco Caio. Critica però la Cisl: «L’azienda nasconde i numeri reali».
Devono verificare la regolarità di appalti e delibere: è il compito dei commissari prefettizi che da ieri setacciano le carte del Comune di Roma. È una conseguenza del terremoto causato dall’inchiesta «Mafia Capitale». I tre ispettori avranno, al massimo, 6 mesi di tempo. Sul fronte dell’inchiesta, la procura di Roma starebbe per chiedere il
Ignazio Marino, 59 anni LAPRESSE regime carcerario del 41bis (quello dei mafiosi) per Massimo Carminati, l’ex terrorista nero che avrebbe guidato la “cupola”, ora in cella a Tolmezzo (Udine). Oggi, intanto, dovrebbe definirsi la nuova giunta di Ignazio Marino.
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MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
India, lo schiaffo ai marò Napolitano ai saluti «Ma Latorre non si muove» «Basta voci sul voto, IL MESSAGGIO
1Il no della Corte Suprema obbliga Girone a restare ancora a New Delhi riforme ineludibili» e l’altro militare a lasciare l’Italia. Il ministro Pinotti: «È malato, resta qua»
1Il presidente difende
Filippo Conticello
Renzi nell’ultimo scambio di auguri prima di dimettersi «Evitiamo l’instabilità»
@filippocont
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l fuciliere di Marina Massi miliano Latorre chiedeva quattro mesi in più, un pro lungamento del permesso in sca denza il 13 gennaio: lui è in con valescenza a casa, in Puglia, do po l’ictus che ha spaventato tutti a settembre. Il fuciliere di Mari na Salvatore Girone chiedeva di tornare in Italia per un breve pe riodo sereno, le feste e poco al tro: lui è ancora in India, accusa to come il collega di omicidio. Entrambe le richieste sono state bocciate ieri dalla Corte Supre ma indiana e adesso pare restare solo il processo ad oltre 33 mesi da quel 15 febbraio 2012, quan do i due marò vennero accusati di aver sparato a due pescatori indiani scambiati per pirati. Mentre le diplomazie si agitano e la politica fibrilla, il nuovo col po di scena, un po’ inatteso, ha portato qui in patria a reazioni indignate. A partire dalla più al ta, da quel «sono fortemente contrariato» pronunciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Battagliere le parole del ministro della Dife sa, Roberta Pinotti: «È una deci sione grave che non ci aspettava mo. Come Italia pensiamo a co me rispondere». E in serata, a Porta a Porta, ha colorato ancora di più la risposta: «Latorre si de ve curare qui in Italia, ce lo stan no dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in In dia. Noi non ci muoviamo da questa posizione». Paola Mo schetti, compagna del marò, si è invece rassegnata a salutare il marito malato: «È una enorme ingiustizia», si è però sfogata. VERSO IL PROCESSO Nel detta glio, Girone, che non torna in Puglia dal marzo 2013, aveva preso carta e penna la settimana scorsa e spedito una lettera alla massima autorità giudiziaria in diana: chiedeva di restare in fa
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Massimiliano Latorre (a destra) e Salvatore Girone nel loro albergo in India durante una chat con Napolitano ANSA
miglia «per un periodo di tre me si». Più articolata l’istanza di La torre per allungare il soggiorno italiano: ha fatto presente che il percorso terapeutico prescritto gli dai medici, cominciato in Pu glia il 13 settembre, non è con cluso. Pazienza se gli servirà pre sto pure un intervento chirurgi co, il presidente della Corte H.L. Dattu ha detto no a entrambi perché l’inchiesta «non è finita»
e «i capi di accusa non sono stati ancora presentati». «Anche le vittime hanno i loro diritti», l’ag giunta sottile, musica per i na zionalisti indiani al potere. Per arrivare a processo, però, si at tende che la Corte Suprema sciolga il nodo e decida quale po lizia debba occuparsi delle inda gini e depositare la denuncia. Adesso il governo studia le mos se e, mentre la Pinotti inizia l’im
prevedibile braccio di ferro con New Delhi, il premier riceve bor date: «È uno schiaffo all’Italia, si vergogni», il coro da destra. Un deputato di Scelta Civica, Gian franco Librandi, ha già lanciato il boicottaggio del riso basmati, ma è la Lega a spingersi oltre: va gheggia un blitz delle forze spe ciale per riprendere l’unico marò rimasto in Asia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PER LA TERRA L’ INDIO SFIDA LA POLIZIA Le terre degli indios, in Brasile, fanno gola a chi le trasforma in allevamenti di bovini e piantagioni di canna da zucchero. Da anni le tribù locali lottano per la difesa delle aree dove sono nati i loro padri. Contro un progetto di legge che creerebbe ulteriori ostacoli nella protezione dei territori, a Brasilia gli indigeni hanno protestato davanti ad agenti “corazzati” (foto Epa).
ULTIMA VOLTA Manca il gior no preciso, ma ieri Napolita no ha confermato che lascerà dopo la fine del semestre ita liano di presidenza Ue. In somma, dopo il 31 dicembre e gira nell’aria la data del 14 gennaio. Su questi mesi alla guida del Continente, Napo litano ha comunque espresso un giudizio positivo: «Il go verno, partendo dall’accura to lavoro preparatorio di quello precedente, ha potuto
IL BIMBO UCCISO
1Il procuratore di Ragusa spiega: «C’è anche la pista di un complice della mamma» Francesco Rizzo
T
Giorgio Napolitano con Pietro Grasso
operare validamente per un nuovo corso delle politiche fi nanziarie oltre i limiti divenuti soffocanti e controproducenti dell’austerità». Ma tutto, ha ri cordato il presidente, «richiede continuità istituzionale», la tan to cara stabilità su cui continua a insistere anche adesso, sul fina le di partita. Quanto alle que stioni del lavoro, ha definito «improvvidi» i contrasti sull’arti colo 18, invitando pure i sinda cati a «rispettare le prerogative del governo». Ce n’è pure per il Pd in ebollizione e per le trame della minoranza Dem: «Parlare di voto e scissioni porta all’insta bilità e fa perdere tempo al Pae se. Chi dissente dalle riforme non deve farlo con spregiudica te tattiche emendative». E poi la tirata d’orecchio a tutte le forze politiche: «Il governo ha annun ciato una non breve serie di azioni di cambiamento, che hanno riscosso riconoscimenti e aperture di credito sul piano in ternazionale. Non si attenti alla continuità del nuovo corso», ha aggiunto. Con una simile blin datura, il più entusiasta al l’ascolto non poteva che essere Renzi («È stato un discorso di al to livello», ha detto il premier), ma nel Salone dei Corazzieri in tanti hanno battuto le mani un’ultima volta a Napolitano. Anche qualcuno dei tanti che ambisce alla successione. cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL BLITZ A PALERMO
La morte del piccolo Loris «Tre ipotesi per il delitto»
re piste per la morte del piccolo Loris Stival. Le espone il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia e gio cano intorno alla presenza, o meno, di un complice della ma dre, Veronica Panarello. «La prima ipotesi è quella che vede la mamma responsabile del de litto e della fase di occultamen to del cadavere; la seconda ve de la figura di un complice nella fase di occultamento del cada vere; nella terza s’ipotizza una cooperazione anche nel delit to». Proseguono da qui le inda
iamo ai saluti. Almeno ad alte istituzioni, poli tiche e militari, raccol te ad ascoltare un distinto si gnore di 89 anni che da 8 fa lo stesso mestiere. Ieri, per l’ul tima volta da capo dello Sta to, Giorgio Napolitano ha partecipato al tradizionale scambio di auguri di fine an no: l’occasione è diventata storica, ideale per tracciare ancora la rotta a questa nave in tempesta. Prima delle di missioni, ormai questione di settimane se non giorni, il presidente della Repubblica ha silenziato ogni voce di cri si di governo, definito come «ineludibili» le riforme e bac chettato certi estremismi stri scianti. Più che testamento morale, progetto politico per ciò che sarà attraverso un di scorso lungo, 26 minuti. Filo governativo fino ad apparire «renziano» ai commentatori, il presidente ha difeso l’opera riformatrice del premier, compreso il superamento del bicameralismo perfetto e la riforma del lavoro. Certo, non si risparmiano critiche allo scarso dialogo in una si tuazione definita «critica» dal punto di vista socioeco nomico.
Veronica Panarello, 25 anni, accanto al marito David Stival, 29 ANSA
gini sull’omicidio del bimbo di 8 anni di Santa Croce di Cameri na (Rg), per il quale Veronica resta in cella. La donna si dice innocente, ma gli inquirenti so no convinti che abbia avuto il tempo di uccidere: le indagini proseguono per far luce sulle contraddizioni di questa ma dre, sulle riprese di due teleca mere nella zona del Mulino Vec
chio (l’auto di Veronica impiega 9 minuti per transitarvi, troppi per non far sospettare che abbia gettato il cadavere) e per valu tare le intercettazioni in cui i fa miliari affermano che la donna non avrebbe potuto fare tutto da sola. L’ipotesi del complice, appunto. Il movente? «Va ricer cato in un profondo stato di di sagio psicologico della signora
— spiega Petralia —, disagio che risale ad epoche lontane e che però ha avuto esplicazioni anche in epoche recenti». BIPOLARE Domani probabil mente si celebreranno i funerali del piccolo (la salma verrà ri consegnata oggi) e il padre di Loris, Davide, spiega tramite il suo legale: «Vorrei che ai fune rali di mio figlio le telecamere non ci fossero, vorrei non essere ripreso mentre piango per lui». L’uomo non è andato in carcere a Catania a trovare la moglie. «Per lui era la mamma perfetta. Se fosse stata lei saremmo di fronte a un caso di donna bipo lare», dice ancora l’avvocato. Nei giorni scorsi Stival, per sfuggire ad una troupe televisi va che lo voleva intervistare, è caduto e si è rotto un braccio. E una vicina di casa racconta a Oggi: «Veronica era una brava mamma, ma raccontava spesso piccole bugie e riferiva episodi inspiegabili». La sera prima del la sparizione del bimbo «mi te lefonò per chiedermi se io aves si un litro in più di latte e le dissi di sì» ma andò lei a prenderlo, non volle che qualcuno salisse in casa sua. «C’era qualcosa che non dovevamo vedere?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Tritolo per Di Matteo» Preso il boss Graziano
«S
i è occupato del l’acquisto, del pa gamento e della custodia del tritolo che do veva servire per uccidere il pm Nino Di Matteo». Con questa accusa è stato ferma to Vincenzo Graziano, il presunto nuovo reggente del mandamento mafioso dell’Acquasanta di Palermo. Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vi to Galatolo avrebbe pagato 360 mila euro per oltre 200 chili di esplosivo. Ieri, nel blitz del Nucleo speciale di polizia valutaria e del Co mando provinciale, coordi nati dalla procura, sono en trati in azione 120 uomini nel cuore del capoluogo sici liano. L’esplosivo, che non è stato comunque trovato no nostante tutta la zona sia stata controllata a tappeto dalle fiamme gialle, sarebbe ora custodito dal successore di Graziano ai vertici del mandamento. Fermezza è stata espressa dal procura
L’arresto del boss Graziano ANSA
tore aggiunto Vittorio Teresi: «Chiunque nasconda il tritolo che doveva servire per uccide re il pm Di Matteo non deve avere pace, deve sentirsi il fiato sul collo. Notte e giorno. Conti nueremo a cercare ovunque». IL PRECEDENTE Il boss Grazia no era stato arrestato a giugno nell’operazione denominata «Apocalisse» (93 le persone fi nite in cella), ma poi scarcerato per mancanza di indizi. Il tri bunale del riesame non aveva ritenuto che a suo carico ci fos sero elementi sufficienti. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AltriMondi R
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SHOWBIZ CON IL PROTAGONISTA CRAIG C’È LA BELLUCCI IN SOUTH PARK DOPPIO IL PAPA: A LUI HO DATO UNA VOCE ARGENTINA CHE FA MOLTO BELEN FRANK MATANO COMICO
Daniel Craig e Rory Kinnear a Londra, insieme al regista Sam Mendes AP Frank Matano, 25 anni, è nato a Santa Maria Capua Vetere (Ce): mostra il tattoo col pesce a tre occhi della serie animata I Simpson BOZZANI
Bond, primi ciak a Londra In «Spectre» berrà vodka
Matano, il comico 2.0 pigliatutto «Tv, film e sogno gli Stati Uniti»
Il nuovo capitolo della saga di James Bond «Spectre» ha preso forma a Londra. Daniel Craig e Rory Kinnear hanno girato diverse scene «acquatiche» con alcuni inseguimenti in motoscafo. Nel cast del film, che uscirà a novembre 2015, ci saranno Monica Bellucci e Ralph Fiennes. Ma il recente cyber attacco contro la Sony ha colpito anche la sceneggiatura del film: diversi dettagli sono finiti online. Ieri, invece, attraverso i canali ufficiali, è stato annunciato che 007 tornerà a bere vodka «agitata, non mescolata».
a Italia’s got talent: «Mi piacciono Bisio e Verdone, ma farei più ridere in inglese»
ERA A CAPO DEI TG
1Visita in Gazzetta per la star della Rete che doppia i cartoon e sarà in giuria Marco Gentili @marcogentili80 MILANO
H
a iniziato a far ridere su Youtube nel 2008, quan do ha inviato agli amici italiani un video sfruttando una piattaforma che in Italia era quasi sconosciuta. Lui si chiama Francesco Matano, è uno studente italoamericano col pallino della comicità che sta per prendere il diploma alla Cranston High School East nel Rhode Island. Da allora Frank, figlio di un carabiniere caserta no e di una statunitense, non ha più smesso di «fare lo scemo». Grazie a questo talento è diven tato una star della rete, con ol tre due milioni e mezzo di per sone che lo seguono su Face book e un seguitissimo canale Youtube. Da allora Frank Mata no diventato negli anni una sorta di guru degli scherzi tele fonici ha assaggiato tutte le pietanze del mondo dello spet tacolo. Televisione, qualche ap parizione a Le Iene, cinema, cartoni animati e reality show.
È entrato nella giuria di Italia’s got talent (su Sky dal prossimo marzo) ed è doppiatore di Sou th Park, il cartoon irriverente in onda su Comedy Central: in oc casione dell’ultimo episodio della diciottesima serie è stato ospite nella redazione della Gazzetta dello Sport. La tua passione per South Park è tale che ti sei fatto tatuare un personaggio della serie su una parte poco nobile... «Mi piace così tanto che ho un tatuaggio di Eric Cartman sulla natica destra... La mia missione è quella di promuovere in Italia un cartoon geniale, spesso sot tovalutato o demolito dalla censura. In quest’ultima serie faccio le voci di una decina di ruoli minori tra cui il Papa. A lui ho dato una bella voce argenti na che fa molto Belen».
do che non era il mio».
La voce di Frank per «South Park» all’ultimo atto Kyle vuole salvare il Natale dai social network: è il tema del finale della 18esima stagione di «South Park», cartone Usa politicamente scorretto creato da Trey Parker e Matt Stone e che, dal 1997, è arrivato a 257 puntate (sotto, il personaggio di Eric). Appuntamento giovedì alle 22 su Comedy Central (Sky, canale 124), con Matano che doppia e commenta via Twitter.
Con Bisio hai appena lavorato al film «Ma che bella sorpresa». «Sì, Claudio è un grande della risata. Facendo questo lavoro ho avuto la fortuna di incontra re tutti i miei punti di riferi mento, come Alessandro Siani. Manca solo Carlo Verdone alla mia lista, mi piacerebbe molto conoscerlo». Dove vuoi arrivare? «Mi piacerebbe far ridere anche negli Stati Uniti. Se recitassi in inglese risulterei molto più sim patico che non in italiano. Quando si parla una lingua di versa dalla propria invece si in terpreta un personaggio, è più facile far ridere». Tu hai fatto degli scherzi telefonici una bandiera. C’è stato qualcuno che è riuscito a farne uno a te? «Una volta mi hanno fatto dei gavettoni mentre dormivo. Pe rò non ho visto nulla, purtrop po quando dormo al massimo vedo solo le palpebre...».
Diventerai anche giudice di «Italia’s got talent». «Sì, questa è un’altra esperien za davvero pazzesca: Luciana, Nina e Claudio (Littizzetto, Zilli e Bisio, ndr) mi hanno aiutato a entrare a contatto con un mon
IL 9 LUGLIO A IMOLA
Agon Channel, AC/DC, da oggi Caprarica lascia è caccia ai biglietti «Non ha i mezzi» per la data in Italia Antonio Caprarica dice addio, dopo 15 giorni, alla direzione delle news di Agon Channel, emittente messa in piedi in Albania dall’imprenditore Francesco Becchetti e dove sono approdati diversi volti della tv italiana. «Mi sono dimesso per la mancanza delle strutture e del personale minimi». L’editore ha risposto: «Una decisione strumentale».
Sono andati esauriti in soli 6 minuti i biglietti in prevendita per il concerto degli AC/DC allo Stadio del Letzigrund di Zurigo (Svizzera) il 5 giugno. Cresce quindi l’attesa per l’apertura delle prevendite, oggi, per l’unico concerto della band australiana in Italia: sarà il 9 luglio all’Autodromo «Enzo e Dino Ferrari» di Imola (il costo è di 75 euro più la prevendita).
LA CEI PROMUOVE LO SHOW: «CI HA CONVINTI»
Benigni stravince la prima serata Quasi 10 milioni incollati alla tv Notevole risultato per il primo appuntamento con lo spettacolo di Roberto Benigni «I Dieci Comandamenti», trasmesso su Rai1 lunedì (ieri è andata in onda la seconda e ultima puntata). Lo show ha vinto la prima serata con 9 milioni 104 mila spettatori e uno share del 33.24%, (picco di 10 milioni alle 21). Benigni è stato promosso anche dalla Cei: «Lo spettacolo ha convinto, è stato sobrio, leggero ed efficace».
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DOVE GLI ANIMALI SONO PREZIOSI. ELETTA CATENA PET DELL’ANNO!
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE
21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
5,5
6
6,5
6+
6,5
7,5
Luna un cicinìn sfigopendula, oggi. Concentratevi, non abbattetevi, non azzannate le carotidi di nessuno. Farraginosità suine giungono, ma temporanee.
La giornata inizia e procede a fatica. Per via di noie e fallocefali molto attivi. È l’ormone (vostro), forse, a non essere attivo. Ma l’amor appaga.
Fino verso le ore 15 solerzia & creatività vi premieranno parecchio. Ma, dopo, certe aspettative, anche suine, potrebbero ridimensionarsi. State su.
Stamattina il lavoro sembra procurarvi rigurgiti e esantemi polidiffusi. Poi, però, tornerete vispi, gai e creativi. Anche con l’ormone muy giubilante.
Mattina OK per colloqui, viaggi e lavoro. Poi incomberà qualche rogna, magari domestica. Ma le attenzioni suine di una o più persone vi solleveranno.
Crescono vigore, fortuna e fiuto. Tutto, oggi, può essere pianificato e realizzato con successo. Sudombelico supersonico. O quasi.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
6,5
6+
6+
6
6+
6,5
Vitali fino al primo pomeriggio, seminerete e produrrete con mucho successo. Poi giungerà la stanchezza. Pure fornicatoria. Sarà breve, tranquilli.
GAZZA METEO
a cura di ILMETEO.IT
Fin verso le 15 darete il meglio di voi in quanto a sfigolagne. Ussignùr, evitate. Dal pomeriggio vi ripiglierete e otterrete tanto. Anche suinamente.
OGGI Milano MAX 8° MIN 5°
La vostra proficua fattività lascerà spazio, dalle 15, all’umor sfigopendulo. State su e producete Sentimento e ormon si ripigliano e v’entusiasmano.
Roma
MAX 14° MIN 10°
Mattina forse grigia, avara, con intralci e noie. Pomeriggio, invece, appagante e foriero di good news a tutto campo. Il sudombelico esita, ma combina.
DOMANI Milano MAX 8° MIN 5°
Roma
MAX 14° MIN 10°
Sfruttate la mattina per produrre, sgrossare, sbrogliare. Perché poi qualche rogna potrebbe impedirvelo. Non avrete esitazioni fornicatorie.
Mattinata cupa. Ma poi inserirete «l’operoso automatico» e compirete meraviglie. Collaborativi (e un cicinìn suini) i rapporti sociali.
DOPODOMANI Milano Roma MAX 8° MIN 5°
MAX 14° MIN 10°
LO SPORT IN TV calcio
IL FILM «TUTTA COLPA...»
GIALLINI-FREUD FA SORRIDERE DELL’AMORE Avventure di uno psicologo 50enne (Marco Giallini), vedovo e con tre figlie sfortunate in amore: ovvero, «Tutta colpa di Freud», commedia al cinema quasi un anno fa. E che stasera e domani torna su Canale 5 con una formula inedita: 30 minuti in più (150 invece di 120), visto che il film era stato pensato fin dal principio per la versione tv. Nel cast Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni. DA VEDERE OGGI ALLE 21.10 SU CANALE 5
chievo - inter Serie a (replica) 9.00 - Sky Sport 1 empoli - torino Serie a (replica) 10.45 - Sky Sport 1 juventus - sampdoria Serie a (replica) 11.00 - Sky Sport 1 milan - napoli Serie a (replica) 14.30 - Sky Sport 1 goa atletico de KolKata indian Super League 14.30 - euroSport 2 genoa - roma Serie a (replica) 17.00 - Sky Sport 1 lorient saint etienne Coppa di francia 18.30 - fox SportS borussia dortmund Wolfsburg Bundesliga 20.00 - Sky Sport 1, Sky SuperCaLCio, Sky CaLCio 1 hoffenheim bayer leverKusen Bundesliga 20.00 - Sky CaLCio 2 ajaccio paris saint germain Coppa di francia 21.00 - fox SportS
bologna - frosinone Serie B (replica) 1.30 - Sky Sport 1
basKet KhimKi - zenit san pietroburgo eurocup 17.00 - euroSport 2 buducnost paoK salonicco eurocup 18.45 - euroSport 2 cincinnati san diego NCaa 3.00 - Sky Sport 1
biathlon coppa del mondo inseguimento femminile. Da Hochfilzen, austria (replica) 11.45 - euroSport coppa del mondo inseguimento maschile. Da Hochfilzen, austria (replica) 15.45 - euroSport
golf ryder cup Giornata finale. Da perthshire, Scozia (replica) 10.00 - Sky Sport 3
pattinaggio
grand prix finals Dalla Spagna (replica) 17.30 - euroSport
rugby
sudafrica nuova zelanda the rugby Championship (replica) 16.30 - Sky Sport 2
salto con sci
coppa del mondo HS 134. Dalla russia (replica) 16.30 - euroSport
sci alpino
coppa europa Slalom maschile. prima manche. Da Bolzano 10.00 - rai Sport 1 coppa europa Slalom maschile. Secondamanche.DaBolzano 13.15 - rai Sport 1
volley
belgorod lube banca treia Champions League maschile 17.00 - fox SportS 2 lugano - piacenza Champions League maschile 19.00 - fox SportS 2
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MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
UNA REGIONE E LE SUE ECCELLENZE
1/VENDOLA
2/CONTE
3/CAROFIGLIO 4/I TESORi
5/LA RICERCA 6/LA MODA
«Da periferia del mondo a meta ambita. Le nostre scelte coraggiose hanno pagato»
«I luoghi, la gente, il cibo e la cultura del lavoro. Ecco Lecce, ecco la mia Puglia»
«Senza Bari non ci sarebbe l’avvocato Guerrieri. E ora ho pronto un film sul calcio»
Non solo acciaio: il futuro è soprattutto ricerca. Il fronte è multinazionale
Le segnalazioni del critico Francesco Bonami, da Castel del Monte agli ulivi
Da Otranto al successo: Costume National. E Tagliatore, 100% pugliese
Colpi di tacco e di genio 1Sport, cultura, arte, turismo
L'EDITORIALE di ANDREA MONTI
e ricerca, ma anche colori e sapori: nasce da questo mix straordinario la fotografia di un territorio che pur tra tante difficoltà sta cercando (e forse trovando) una via originale per uscire dalla crisi
LA MAGIA CHE NASCE DA LUCE ED ENERGIA
I
l «Made in Puglia» tra economia e sport che vi presentiamo in questo speciale è una storia di successo e insieme una lezione sulle contraddizioni della statistica: mostra ancora una volta come i numeri non contengano tutta la realtà e il calcolo quantitativo del Pil sia sordo alle ragioni della qualità, ma anche della cultura, dell’estetica e del cuore. Benché non primeggi nelle classifiche del benessere materiale, la Puglia è da anni protagonista di uno sviluppo sostenuto, e soprattutto sostenibile, in controtendenza con gran parte del Mezzogiorno italiano. ARTICOLO A PAGINA 2
Iniziativa cofinanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) della U.E.
MADE IN PUGLIA R
A I L G U P LA
II
L'EDITORIALE di ANDREA MONTI
LA MAGIA CHE NASCE DA LUCE ED ENERGIA
NICOLA VENDOLA NATO A: BARI IL: 26 AGOSTO 1958 RUOLO: PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA
PRIMI PASSI NEL 1972 SI ISCRIVE ALLA FEDERAZIONE DEI GIOVANI COMUNISTI. NEL 1990 ENTRA NEL COMITATO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA: E’ TRA I FONDATORI DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA.
I
E allora che cosa manca per celebrare il boom di quella «Apulia» che i siti anglosassoni pongono stabilmente tra i primi luoghi da visitare sul pianeta? Forse ai pugliesi, che sono sgobboni e per natura riservati come l’avvocato Guerrieri, difetta la disposizione alla vanteria anche esagerata che è l’anima del marketing applicato ai popoli. Più probabilmente, l’essenza del Made in Puglia — al di là dell’agricoltura, del turismo, dell’acciaio e delle tecnologie — va ricercata in un’eccellenza immateriale che sfugge alle misurazioni.
La Puglia è la regione più orientale dell’Italia, si estende su 19.541 chilometri quadrati e vanta 800 chilometri di coste. Divisa in 6 province, ha Bari come capoluogo. Conta 4.085.803 di abitanti. Ha un territorio perlopiù pianeggiante. Uniche zone montuose, il Gargano e il Subappennino Dauno.
L'IDENTIKIT
E’ ANCHE PRESIDENTE NAZIONALE DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ.
l «Made in Puglia» tra economia e sport che vi presentiamo in questo speciale è una storia di successo e insieme una lezione sulle contraddizioni della statistica: mostra ancora una volta come i numeri non contengano tutta la realtà e il calcolo quantitativo del Pil sia sordo alle ragioni della qualità, ma anche della cultura, dell’estetica e del cuore. Benché non primeggi nelle classifiche del benessere materiale, la Puglia è da anni protagonista di uno sviluppo sostenuto, e soprattutto sostenibile, in controtendenza con gran parte del Mezzogiorno italiano. E pure in campo sportivo, nonostante le croniche carenze degli impianti, basta grattare un po’ i dati dell’Istat e del Coni — come ha fatto lodevolmente il presidente regionale Ennio Sannicandro — per scoprire che le cose vanno meglio che altrove. Dunque non hanno torto pugliesi illustri e differenti come Nichi Vendola e Gianrico Carofiglio nel notare con orgoglio che la loro terra «è andata avanti pur remando controcorrente».
CHI E DOVE REGIONE IN NUMERI
IN PARLAMENTO NEL 1992 VIENE ELETTO DEPUTATO, NEL 1996 DIVENTA VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA. LA REGIONE IL 16 GENNAIO 2005 VINCE LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA IN PUGLIA DAL 4 APRILE 2005 È IL PRESIDENTE DELLA REGIONE.
NICHI VENDOLA «Cultura e turismo Scelte vincenti di una terra unica» 1«Eravamo periferia del mondo, ora siamo una delle mete più ambite. Senza dimenticare lo sport» gato delle Poste. Non ho i calli alle mani ma a 15 anni già lavoravo».
Giuseppe Calvi INVIATO A BARI
La magia della Puglia è luce ed energia. L’energia dei suoi abitanti che si trasforma in lavoro e danza. E la luce che ammanta i suoi paesaggi di un vertiginoso abbaglio metafisico: «Il cielo azzurro chiarissimo verso il sole, intenso quasi blu dalla parte opposta dell’orizzonte, la calce dei trulli, il marrone tra le zolle, il verde degli orti, il rosso a macchie dei papaveri…». E’ tutto questo che nell’ultimo libro di Carofiglio trasporta il nostro avvocato Guerrieri dalla riva del mare a una dimensione diversa, lieve e sognante, vicina al cuore della vita. Sorprende scoprire che anche i pugliesi, per quanto abituati alla bellezza, siano trascinati nello stesso volo che rapisce noi forestieri innamorati… La Gazzetta dello Sport è, dal Gargano a Santa Maria di Leuca, un giornale forte e vitale. In Puglia lo sport vanta tradizioni, squadre, individualità e simboli straordinari che vanno da Mennea e Conte a tutti i campioni che ci accompagnano in queste pagine. Il Giro d’Italia percorre sovente le sue strade tra ali di pubblico entusiasta. Lo stesso che affolla i grandi eventi e le molti «notti bianche dello sport». Metà della popolazione pratica qualche disciplina. Gli atleti tesserati sono 200 mila, oltre 3 mila le società. Ciò che avete sotto gli occhi è un omaggio speciale che in realtà completa un lavoro e un’attenzione giornalistica quotidiani. Tutto il rosa della Puglia: come ogni giorno, buona lettura. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quali esperienze ha vissuto? «Durante l’estate facevo il cameriere o l’aiuto cuoco. E d’inverno lavoravo, di notte, come cor rettore di bozze per la casa editrice Di Donato. Mi impegnavo poi anche a vendere libri».
I
l Governatore della Puglia, al secondo man dato in scadenza nella prossima primavera, ha scritto la sua storia scegliendo il diminu tivo del nome, che è un programma di battaglia. All’anagrafe sarebbe Vendola Nicola ma pratica mente da sempre è Nichi. «Papà, con grande scandalo della sua famiglia, si avvicinò al Partito Comunista spiega il Presidente della Regione, 56 anni . Non c’era internet, però nel mondo c’era più coscienza politica, rispetto a oggi. Mio padre pesava il ruolo di Nikita Krusciov, al tem po dei crimini dello stalinismo e del 20° congres so del Pcus. Così da Nicola sono passato a Nichi, che ho voluto italianizzare, senza k». Che rapporto ha con lo sport? «Non ho mai svolto un’attività sportiva, a parte qualche giro in bicicletta e le nuotate in estate. Quando i compagni di scuola organizzavano una partita di calcio, io mi dedicavo, nelle campagne vicine, alla raccolta di cicorielle, che poi portavo a nonna Francesca. Sin da bambino avevo altri interessi. A 6 anni scrissi la prima poesia della mia vita, dedicata ovviamente alla mamma». Come occupava il suo tempo libero? «Investivo ogni attimo nella scrittura e nella let tura. Laureato in Lettere, sono diventato giorna lista professionista, come sognavo. Ho sempre avuto un rapporto magico con la musica delle parole e con il vocabolario. Negli ultimi 10 anni non ho coltivato il rapporto con la scrittura poe tica. Anche da giornalista, sono pedante, rogno so: non accetto il dilettantismo di chi scrive co me parla. Mi iscrissi al liceo scientifico, perché potevo ereditare i libri usati dai fratelli. Non pro vengo da una famiglia agiata. Quanti sacrifici hanno fatto mamma, casalinga, e papà, impie
Quante volte è andato in uno stadio o in un palazzetto? «Per me, lo sport è come l’astrofisica. Vidi Lecce Milan tanti anni fa, solo perché ero impegnato nel Salento per la campagna elettora le. Quando gioca l’Italia, tiro fuori le LE INIZIATIVE bandierine tricolori e partecipo al ra duno di famiglia, tra fratelli e nipoti. Non tifo per nessuna squadra, eppure ho fatto impazzire gli interisti di casa, mia sorella Patrizia, iscritta al Fan Club Interisti leninisti, e mio fratello Enzo. Una volta ero ospite di Moratti I grandi eventi e mi feci una foto davanti alla Cham sportivi finanziati pions League vinta dai nerazzurri: la dalla Regione nel inviai a Patrizia, che mi invidiò. Gian 2014. Tra i quali ni, l’altro fratello, è milanista».
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il Giro a Taranto
In quasi 10 anni di sua presidenza, la Puglia quanta attenzione ha riservato allo sport? «Tanta. Nell’ultimo anno abbiamo finanziato la realizzazione di sei grandi eventi sportivi: la Gargano Running Week, la tappa di Taranto del Giro d’Italia, la fase del girone per il Mondiale di pallavolo femminile tenutasi a Bari, la regata di vela BrindisiCorfù, la Final Eight di hockey su pista a Giovinazzo e una serie di iniziative per Brindisi città europea dello sport 2014». In tutta la Regione si avverte il problema legato alle carenze nell’impiantistica sportiva. «Per sostenere gli investimenti di riqualificazio ne del patrimonio impiantistico, è stata sotto
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL CENSIMENTO SPORTIVI IN AUMENTO
IL CALCIO TRA B E LEGA PRO
Aumentano di anno in anno gli sportivi pugliesi. Nel censimento di chi affolla ogni anno palazzetti e campi da gioco il Coni conta nel 2013 un incremento dello 0,72%. Si tratta di 201.920 atleti iscritti in 3.190 società in cui lavorano 36.166 operatori tra amministrativi e sportivi.
LA FIERA DEL LEVANTE NEL CUORE DEL MERCATO
Dopo che la Serie A è sfumata prima dell’estate il Bari combatte nella B trascinando di fatto il calcio regionale. Allena Davide Nicola, chiamato a guidare il Bari dopo l’esonero di Devis Mangia. In Lega Pro, invece, ci sono le altre squadre pugliesi: Barletta, Foggia, Lecce e Martina Franca.
Nata nel 1929 la Fiera barese, tra le più prestigiose nel Mediterraneo, occupa uno spazio di 300.000 metri quadrati e ospita ogni anno 40 eventi. Ha un indotto di 150 milioni di euro. La manifestazione principale è la «Campionaria di settembre» con oltre un milione di visitatori.
novazione musicale». La gente pugliese è cresciuta in questi anni? «Sì. Ha saputo accettare la mia sfida più diffici le: fare la differenza in un meridione avvitato sulle proprie criticità, con l’obiettivo di costruire un Sud euromediterraneo, sempre più orgo glioso di combattere le sue battaglie».
scritta una convenzione tra l’assessorato allo sport e l’Istituto per il Credito Sportivo, e da lì abbiamo indetto due bandi regionali. Per pro getti di importo fino a 500 mila euro, la Regione assorbe il tasso di interesse praticato dall’Istitu to nella misura del 100% dello stesso, per pro getti di importo superiore a 500 mila euro lo as sorbe per il 50%. Ad agosto sono pervenute 17 richieste di finanziamento per un investimento su territorio regionale di circa 7 milioni di euro. Per me, investire nello sport significa anche rea lizzare i primi 10 chilometri di ciclovia in valle d’Itria: un’opportunità per coniugare ciclismo e turismo».
Vendola è al suo secondo mandato da governatore: il primo nel 2005, poi nel 2010 LEZZI
Quanto è cambiata la Puglia? «Sino al 2005 la nostra regione praticamente non esisteva, era una periferia ignota al resto del mondo. Ogni anno circa due milioni di persone attraversa vano la Puglia per raggiungere Brindisi o Bari e prendere i tra ghetti per la Grecia, ma non consumavano neppure un caffè sul nostro territorio. Oggi la Puglia è considerata uno dei 10 posti al mondo da visitare se condo l’Huffington Post, sito on line statunitense. C’è poi una ricchezza, sotto gli occhi di tutti…».
LE SUE METE DA PRESEPE
Vada oltre, prego. «La mia Regione non è stata coinvolta in “rimborsopoli”. Valutiamo i progetti, senza mettere soldi in tasca agli im prenditori. Non diamo corso ai finanziamenti a pioggia. Ho ri levato una Regione con un di savanzo sanitario tra i 300 e i 400 milioni; l’abbiamo ridotto e, senza ferire i diritti degli am malati, in quest’ultimo anno re gistriamo il segno + nel settore della sanità». E’ vero che in campagna elettorale fa fioretti? «Sì. Si tratta di esercizi spiri tuali, come la pratica dell’asti nenza dalla polemica e la rifles sione sul precetto evangelico “Ama il tuo nemico”. In politica non è necessaria l’amicizia, pe rò per me contano lealtà, gene rosità e verità. Quando avevo 19 anni, non ce la facevo a men tire a papà e a mamma di essere gay».
TERLIZZI È il paese di Nichi Vendola, Questo è il vicolo dove il presidente ha casa. OSTUNI L’incantevole città bianca dove Vendola si rigenera. OTRANTO La perla dell’Adriatico: con il castello e il mare cristallino.
Tra qualche mese, scadrà il suo secondo mandato: ha deciso cosa farà da grande? «Non sono stanco ma deluso. Speravo di invec chiare in modo migliore. Purtroppo, vedo un Pa ese senza speranze e sogni. Mi produce vergo gna la cronaca degli scandali romani, delle mu tande verdi e, in riferimento a colleghi governa tori, del milione di euro di stipendio extra e dei 70 milioni di tangenti in un processo in corso. Non conta il futuro di Vendola; è determinante quello dell’Italia». Come mai la Puglia è diventata location ricercatissima nel settore cinematografico?
«Per le bellezze naturali, per la storia e per i monumenti. Durante la mia presidenza, abbia mo risposto con i fatti, con i risultati a chi mi attaccava evidenziando che “con la cultura non si mangia”. Io ho puntato sull’investimento nel la cultura e nel turismo, con il recupero di tea tri e masserie fortificate, con interventi per bi blioteche e archivi, e con la creazione di 151 laboratori urbani su 258 comuni nella regione. Vantiamo i cineporti di Bari, Lecce e Foggia e, grazie alla promozione realizzata con Apulia Film Commission e Puglia Sounds, l’immagine della nostra terra si è diffusa nel mondo. Pro duzioni come “Mine vaganti”, di Ferzan Ozpe tek, diventano straordinari, genuini ambascia tori della Puglia. In più, sono orgoglioso del successo ottenuto da Medimex, la fiera dell’in
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In un viaggio ideale per scoprire le meraviglie della regione, quali mete suggerirebbe? «La Puglia ti prende in ogni angolo più nascosto e più sconosciuto. Io porto mamma Tonia e la famiglia al mare di Porto Cesareo e nel Salento ho diversi amori: le bomboniere barocche a Nar dò, la campagna illuminata dall’incrocio tra uli veti monumentali e mare, e poi Otranto, splen dida città degli incantamenti. Taranto è raccon tata solo per i suoi dolori, ma io ho un legane viscerale con la città jonica, che si tuffa nel mare con la varietà di colori dei suoi palazzi. Risalen do la Puglia, indico Ostuni, che per me ha un effetto terapeutico: per rigenerarmi mi basta una passeggiata notturna nel bianco delle sue vie. Sono innamorato della mia Terlizzi, borgo feudale che intriga, e ammiro i centri storici del la provincia di Bari. Ancora Trani e i due ingressi al nord: il Gargano, una scultura di Dio, e l’ap pennino dauno, naturale scena da presepe». Chiudiamo con il menù del Governatore? «Ritorno alle mie fantastiche origini, quando, con i muscoli spezzati dopo una settimana di la voro da cameriere, telefonavo a mamma per av visarla che stavo per tornare a casa. Era un mes saggio esplicito: “dai, cucina quello che mi pia ce”. Così, trovavo a tavola, come primo piatto, cavatelli con ceci, una foglia di alloro e un filo di olio; e, per secondo, una fettina di carne di ca vallo, appena poggiata in padella e subito tirata via, con tante olivette salate. Ora provo anch’io ai fornelli: è un “cult” la mia pasta al forno, che preparo con mozzarella e fagiolini». © RIPRODUZIONE RISERVATA
HA DETTO
QUELLA CENA DA MORATTI MANDANDO FOTO A MIA SORELLA PIU’ CHE STANCO SONO DELUSO: VEDO UN PAESE SENZA SPERANZE NICHI VENDOLA PRESIDENTE REGIONE
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lecce UN PALLONE IL BAROCCO E LE DUNE
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PAOLO PERRONE IL SINDACO PIÙ AMATO
Nel marzo 2014 il primo cittadino di Lecce si è confermato il sindaco più amato d’Italia (61,5 per cento, alla pari con Andreatta di Trento, indagine Monitorcittà). Ha poi provato invano a trascinare la sua città nella corsa per la capitale europea della cultura 2019, vinta da Matera.
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1. Antonio Conte è nato a Lecce il 31 luglio 1969 con l’idea di fare il calciatore... 2. Debutta in Serie A con i giallorossi il 6 aprile 1986 (a 16 anni), lì gioca sino al ‘91 3. Passa alla Juve, fa il capitano e l’allenatore 4. Torna sempre in vacanza a Lecce, eccolo a Spiaggiabella.
CONTE
gorosamente crudi. Compresi i ricci che prendo io stesso. Mi immergo, li taglio e li mangio. Buonissimi. Peccato che da noi in Puglia se ne trovino meno ri spetto a un tempo. Mi rifaccio quando sono in Croazia». E’ nato a Lecce ma è amatissimo anche a Bari. Come ha fatto? «Torniamo a quanto detto pri ma. La determinazione che de riva dalla cultura del lavoro. Mi hanno apprezzato soprat tutto per questo. Poi, se le cose vanno bene è tutto più facile». I luoghi e le abitudini di Bari che non dimentica? «Le passeggiate sul lungoma re, gli amici e poi gli scampi e gli allievi crudi… Io e mia mo glie Betta ci siamo arrivati quando nostra figlia Vittoria aveva solo 2 mesi. L’abbiamo vista crescere lì».
«Strada e fantasia Sono cresciuto così» Il tempo e il successo hanno alterato il rapporto con gli amici di una vita? «Assolutamente no. Ci ritrovia mo ancora, generalmente in casa. Organizziamo cene e ci divertiamo come un tempo. E poi ci sono le partite di calcio sulla spiaggia. Vi vaci e combattute come sempre. Le amicizie vere sono a prova di tempo che passa e successo».
Fare sport in Puglia: più facile oggi rispetto a ieri? «E’ diverso. Il ricordo della mia adolescenza mi porta all’orato rio di San Fulgenzio. Un campo tutto scassato e pieno di buche che per noi era San Siro. E poi il Carlo Pranzo dove si alternava no cinque squadre oltre alla Ju ventina allenata da mio padre. Ai miei tempi risolvevamo tut to con la fantasia. Ci bastava una strada, uno spiazzo, un campo incolto. Due maglioni per fare la porta ed era fatta. Ci scatenavamo. Per strada c’era no poche macchine. Noi mette vamo uno di guardia. Se ne arrivava una, ci fermava mo, la lasciavamo passare e si ricominciava. Oggi il mio oratorio ha un effi ciente campo di calcet to, ci sono tante squa dre, ma si è perso il talen to da strada».
La Puglia è una terra generosa, la cucina ne rispecchia la ricchezza. Qual è il piatto preferito, quello che chiede a sua madre di prepararle? «Il riso al forno, con mozzarel la, formaggio e polpette. Poi la focaccia di patate oppure riso, patate e cozze. E poi i turci nieddi, buonissimi. A Torino non sanno cosa sono e io non glielo dico… (piccoli involtini fatti con le interiora di fegato arrotolate con prezzemolo nel budello di agnello, ndr.)». Poi ci sono i frutti di mare. Guai a togliermeli, ci vado matto. Ri
Però in una società civile e moderna gli impianti ci devono essere. «Assolutamente. Anzi il mio motto è “meno social e compu ter, più attività fisica”. E in que sto ha un ruolo fondamentale la scuola. Torno ai miei tempi: non c’erano strutture, ma l’ora di educazione fisica era fonda mentale: si faceva in cortile magari, ma si faceva: calcio, pallamano, pallavolo. Qualun que cosa. Oggi invece l’educa zione fisica a scuola è stata uc cisa. Scelta miope. Lo sport forma le persone, indirizza alla vita».
1«Due maglioni per fare una porta e un campo tutto scassato, pieno di buche che a noi sembrava San Siro» Stefano Cazzetta
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nnanzitutto il mare: da lì si comincia e lì si ritorna. Le ragioni sono profonde, vengono da dentro. «Il mare è tante sensazioni insieme: è li bertà, è rifugio per lo spirito, è il senso dell’infinito». Per un pugliese come Antonio Conte, primo c.t. azzurro del sud, il rapporto con la terra di origine e con i due mari che ne acca rezzano il profilo è qualcosa di speciale: «Ancora oggi, quan do ho bisogno di stare un po’ con me stesso, cerco il mare. Una passeggiata, uno sguardo all’orizzonte e la prospettiva cambia. Ma il mare è anche svago, divertimento». Le sue vacanze sono spesso in barca… «Sì, con amici. E’ diventata una bella abitudine. Andare per mare mi permette di assecon dare un’altra mia grande pas sione: la pesca subacquea in apnea. Non so se sono bravo, so che mi piace. Ma non ci sono solo i pesci da catturare, im mergersi è anche un modo per ammirare fondali emozionan ti».
Quali sono i confini della sua Puglia? «La regione per intero. Ovvia mente Lecce è la città dove so no nato e cresciuto, ma a Bari ho ottenuto risultati importan ti come allenatore, conquistan do la promozione in Serie A, e a Foggia, insieme con mio fra tello Gianluca, mi sono laurea to all’Isef. La Puglia è una terra meravigliosa. Un tempo era nota solo per il mare del Garga no, ora il mondo ha scoperto il fascino del Salento e le meravi glie dell’entroterra». Che cosa si porta dietro della Puglia? «Una cosa su tutte: la cultura del lavoro. E’ un po’ il marchio di fabbrica della nostra gente. Un bagaglio mentale che ti porta a fare bene dovunque e a farti apprezzare». I luoghi di Lecce più cari? «Quelli della mia adolescenza: Sant’Oronzo, l’Anfiteatro, il dedalo di vicoli della città vec chia. Mio padre aveva in quella zona la sua attività di autono leggio ed è lì che sono cresciu to. Oggi, quando posso, mi pia ce passeggiare per quelle piaz ze e quelle strade. Un incanto,
Con Lecce, invece, qualche incomprensione, dovuta a una sua esultanza dopo un gol con la maglia della Juve. Cove vanno le cose oggi? «Io non ho mai avuto problemi. Venivo da un infortunio, quel gol era una liberazione. Nulla di più. Io sento Lecce nel san gue e nel cuore».
soprattutto ora che la zona è stata trasformata in isola pedo nale».
Antonio Conte, 45 anni, è il c.t. della Nazionale italiana di calcio. Sulla panchina della Juve ha vinto 3 scudetti di fila e 2 Supercoppe LAPRESSE/ GETTY
MARE E PESCA SUBACQUEA: VADO MATTO PER I RICCI LA CULTURA DEL LAVORO: ECCO IL VALORE PIU’ PREZIOSO ANTONIO CONTE C.T. DELLA NAZIONALE
Lo sportivo pugliese che ha ammirato? «Pietro Mennea. Ho avuto mo do di conoscerlo, ma purtrop po non in maniera approfondi ta. La sua morte per me è stata un grande dolore perché la sua storia, il suo 19”72, la sua forza di volontà sono un esempio per tutti. Si è fatto da solo, ha fati cato il doppio degli altri». Tornerà il grande calcio in Puglia? «Credo di sì, ma soprattutto me lo auguro. Il Lecce in Lega Pro è una fitta al cuore. In questi due anni è stato anche sfortunato. Perdere per due anni di fila la finale playoff per la B avrebbe ammazzato chiunque. Invece vedo che il progetto continua e anche quest’anno è stato co struita una squadra per risalire la china. La storia del Bari poi è esemplare. Lo scorso anno si è passati dal fallimento alla qua si promozione in A. Un vero ca polavoro che ha visto protago nisti soprattutto i tifosi. E’ la prova che la passione aiuta a centrare qualunque impresa» Altre passioni sportive pugliesi? «Il basket Brindisi. Lo seguo dai tempi dell’indimenticato Elio Pentassuglia. Momenti straordinari che a quanto pare stanno tornando. E poi a Brin disi c’è il mio amico Peppino Palaia, lo storico medico socia le del Lecce. Un motivo in più per tifare Bucchi e i suoi ragaz zi». Nel futuro vede un ritorno in pianta stabile nella sua Puglia? «Mi vedo legato al calcio anco ra a lungo, oggi nelle vesti di allenatore, domani magari in un’altra forma. Ma qualunque cosa accada, in qualunque po sto mi troverò, la Puglia sarà sempre il mio rifugio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BARI
Fascetti amarcord «Io che lanciai Cassano ho un solo rimpianto»
1«Su Lafortezza avrei scommesso qualsiasi cifra, si è perso... Con
Bari e Lecce 8 anni bellissimi. Ora servono pazienza e società forti» Franco Cirici
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e un giorno mi proi bissero di restare a Viareggio, mi stabili rei in Puglia. Magari a Polignano a Mare o a Lecce». Sa essere an che romantico quel burbero di Eugenio Fascetti. A Lecce ed a Ba ri ha vissuto, complessivamente, 8 anni e mezzo. Portando in A sia i salentini, ai tempi di Franco Jur lano e Mimmo Cataldo, sia il Bari di Vincenzo Matarrese e Carlo Regalia. «Un bottino niente male, anni bellissimi. Anche se ho fatto qualche guerra di troppo». Ne ha allevati tanti di campioncini, ma come Cassano… «Gli avrò parlato poche volte. Per lui contano i fatti, sul campo. An che ora sa essere determinante, pur giocando quasi da fermo. Una cosa è certa, ne ho visti pochi
Antonio Cassano ed Eugenio Fascetti ai tempi del Bari TODAY
di fenomeni così. Vero, poteva fa re molto di più. Ma lo stesso An tonio ha spiegato il motivo del suo bizzarro percorso: ogni tanto rompe, come un cavallo di raz za». E poi Zambrotta, De Ascentis, Ventola, Sala, il povero Ingesson.
Tutti hanno spiccato il volo da Bari. Chi le piace ricordare? «Ognuno mi ha lasciato qualco sa. Ma c’è una storia che non rie sco ancora a mandar giù. Avrei scommesso qualsiasi cifra su An tonio Lafortezza. Era coetaneo di Cassano. Giocavano insieme nel mio Bari in Serie A. Mi sembrava
SUPERLEGA VOLLEY DA MOLFETTA TRA I BIG L’Esprivia Neldiritto Molfetta (di Molfetta, Bari) è l’unica squadra pugliese in A1. Reduce da una pesante sconfitta con il Piacenza, mantiene però la sua posizione nella seconda metà della classifica nel suo secondo campionato consecutivo nella massima serie. EVANGELISTA
un piccolo Tardelli. Cattivo, pronto già a 18 anni. Poteva di ventare un grande, invece si è perso. Capita nel calcio». Il Lecce e il Bari di Fascetti o il Foggia di Zeman. Chi ha lasciato il marchio più forte in Puglia? «Lasciamo perdere certi parago ni. Lui è un maestro di calcio… battute a parte, io l’ho sempre vi sta in un modo e Zeman in un al tro. Non ci sono punti di incon tro».
PALLAVOLO
Dai libri al campo La Materdomini alleva campioni Pierfrancesco Catucci
E’ lontano il giorno in cui si rivedrà una pugliese in Serie A? «Mi auguro che Lecce e Bari tor nino presto nel calcio che conta. Ma bisogna che ci siano due com ponenti fondamentali: la pazien za ed una società forte. Lecce e Bari hanno raggiunto i migliori risultati con le gestioni Jurlano e Matarrese. Al timone occorrono pochi uomini, ma validi. Un nu mero dispari, al massimo tre: presidente, direttore e tecnico. Altrimenti si fa solo confusione». Il Bari di Paparesta è partito col vento in poppa, ma si ritrova impelagato. Suggerimenti? «Non avrei smontato il bel giocat tolo della scorsa stagione. Ora occorre essere realisti, umili e ti rarsi fuori al più presto dalla zo na play out». E’ l’anno buono per il Lecce in B? «Attenti alla Salernitana! Ha una società potente ed un pubblico da serie A». © RIPRODUZIONE RISERVATA
twitter@pfcatucci
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a chiamano Accademia del Volley e, negli anni, è diventata uno dei principali poli giovanili d’Italia. La Materdomini Ca stellana è senza dubbio la seconda realtà pugliese a li vello nazionale, alle spalle dell’Exprivia Neldiritto Molfetta, ormai una certez za nella neonata Superlega, e in condominio con l’Ales sano, formazione debuttan te in A2, sostenuta dall’en tusiasmo di un comune di appena 7mila anime nel basso Salento. Ma la politi ca sportiva della Materdo mini è di diverso stampo e in controtendenza con gli at tuali standard. Soprattutto al sud. GIOVANI PROMESSE «Acca demia significa seguire il ra gazzo a 360 gradi, dentro e fuori la palestra», spiega il
presidente Michele Miccolis, neo vice presidente della Lega Pallavolo Serie A. «Seguiamo i nostri ragazzi, quest’anno qua si trenta, in casa con tutor de dicati, nel rendimento scolasti co, nell’alimentazione, in pale stra e soprattutto con uno staff medicosanitario d’eccellenza. Abbiamo creato un sistema in cui il ragazzo riesce facilmente a inserirsi e può crescere nelle condizioni migliori». LE VITTORIE Lo scudetto under 16 del 2009, la Boy League un der 14 dello scorso anno e la promozione in serie A2 di due stagioni fa, oltre a una lunga serie di finali nazionali rag giunte con tutte le squadre gio vanili, sono il coronamento del progetto nato nel 2007. «Con questi risultati spiega il tecni co Vincenzo Fanizza abbiamo intrapreso la strada giusta in tempi non sospetti nonostante le difficoltà economiche. Arri vare in alto è difficile, rimaner ci è ancora più complicato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GLI STORICI CANOTTIERI I 120 ANNI DEL BARION Ha compiuto 120 anni il circolo Canottieri Barion di Bari: la festa ancora non c’è stata, ma il direttivo ha promesso che le candeline verranno spente presto. Bisogna solo aspettare che il nuovo presidente prenda le redini dello storico circolo barese. I vertici, infatti, sono appena
stati cambiati e ora alla guida dell’associazione sportiva più antica di Puglia è stato eletto Luigi Lobuono, ex numero uno della Fiera del Levante. Sono tante le attività in programma: canottaggio, ma non solo. Il circolo organizza corsi, anche per i ragazzi, di altre specialità come scherma, vela e fitness. Oltre a tornei, sempre dedicati agli amanti del mare: dalla motonautica alla pesca sportiva.
CALCIO FEMMINILE LE PINK AL COMANDO Le ragazze della Pink Bari si sono fatte strada e dopo 13 anni, lo scorso aprile, hanno coronato il loro sogno allo stadio comunale di Bitetto. Ora la squadra di calcio femminile siede di diritto in Serie A. La testa della classifica è lontana, ma il campionato è ancora tutto da giocare.
un altrove imprecisato, che può essere Chicago o rimandare ad altre città del mondo. Guerrieri è saldamente piantato a Bari, è nato là, e forse non ci sarebbe senza Bari. Però si trova con temporaneamente ad attraver sare una realtà urbana che spes so si trasforma in un immagina rio universale metropolitano».
CAROFIGLIO «I romanzi e... un film sul calcio E’ già pronto»
Bari sì o Bari no? «A Bari, nonostante i problemi, ci sono stati cambiamenti signi ficativi: la città ha offerto molte cose negli ultimi anni. Ci sono ottime ragioni per restare o per andare via da qualsiasi posto: va bene cercare nuove esperien ze altrove, ma scappare non è mai una buona idea».
1Lo scrittore: «Bari influenza le mie storie: è un personaggio, la metafora dei racconti» Carlo Angioni
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nato a Bari, vive a Bari, e a Bari ha ambientato molti dei suoi romanzi di succes so, compreso l’ultimo, «La rego la dell’equilibrio», nuovo capi tolo della saga dell’avvocato Guido Guerrieri, stavolta alle prese con un giudice accusato di corruzione. Gianrico Carofi glio, ex pm specializzato nelle indagini sulla criminalità orga nizzata, ex senatore Pd, e oggi, a 53 anni, «solamente» scrittore di successo, ha dato vita lettera ria alla sua città, ai quartieri, al le notti baresi, tra librerie, bar, e molto altro. «Bari ha avuto un ruolo fondamentale nelle mie storie e ce l’ha ancora – raccon ta –, è l’ambiente, è il fondale, è un personaggio, è lo specchio del personaggio, la metafora di quello che si racconta. Come quando parlo della luce del giorno, del buio di certe notti». In che modo Bari ha influenzato il suo modo di scrivere? «Spesso la percepisco come la mia città, la città a cui apparten go, anche in momenti insignifi canti, passando da un angolo che mi riporta alla memoria al l’improvviso cose e persone di tanto tempo prima. Ma c’è an che lo spaesamento, che avver to quando mi sembra di essere altrove: quelli sono i momenti più proficui dal punto di vista letterario. Bari è come una di quelle figurine che si trovavano nei formaggini: se la muovevi l’immagine cambiava. Era una
RITORNARE IN POLITICA? SOLO A LIVELLO NAZIONALE GIANRICO CAROFIGLIO SCRITTORE
magia per i bambini: io ho que sto tipo di percezione della cit tà, basta spostare un po’ il pun to di vista e cambia tutto». Se Guerrieri non fosse barese? «Mi sento di richiamare quello che ha scritto un critico suda
mericano in una recensione molto favorevole: tra le cose che gli erano piaciute c’era que sto strano effetto di ambienta zione urbana. La città è perfet tamente riconoscibile, è una cit tà del sud Italia, ma poi all’im provviso sembra di trovarsi in
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EX SENATORE Gianrico Carofiglio, 53 anni, ex magistrato, senatore del Pd dal 2008 al 2013, ha pubblicato il primo romanzo («Testimone inconsapevole») nel 2002. Ora è in libreria con un nuovo capitolo della saga dell’avvocato Guerrieri, «La regola dell’equilibrio» FRANCESCO CAROFIGLIO
Una volta, parlando di politica, ha detto «Bari è andata avanti remando contro corrente». «Dalla politica sono arrivati se gnali contraddittori. Dieci anni di governo Vendola hanno avu to luci e molte ombre, anche la sindacatura di Emiliano tutto sommato ha un bilancio positi vo. La politica in Puglia la vedo sospesa tra il rischio di ricadere in vecchi vizi, cioè in una prati ca di una politica molto politi cante con accordi con soggetti non sempre presentabilissimi, e quello che resta di migliore di questi anni, l’idea di una politi ca nuova che non ha paura di andare contro quello che sem bra un potere consolidato e quando fa questo vince». Ha mai pensato di tornare a fare politica? «Una frase di Leopardi, che io amo molto, dice “Il modo mi gliore per non mostrare i propri limiti è non superarli”: è una maniera elegante per dire che si devono fare le cose che si ha vo glia e capacità di fare. Io non ho voglia di fare l’amministratore, invece bisogna avere voglia e passione, altrimenti rischi di fa re danni anche se sei competen te. Non mi piacerebbe fare il sindaco, l’assessore o il presi dente di Regione. Però la politi ca continua ad interessarmi e incuriosirmi. Cerco di dare una mano con interventi pubblici. Sarei magari interessato se ci fosse l’occasione per tornare a fare politica nazionale». E lo sport? Il suo Guerrieri fa boxe, lei è cintura nera di karate. Il calcio lo segue? E il Bari? «Di Stefano e Messi sono i gio catori di passato e presente che più mi piacciono. Ho seguito un po’ il fenomeno Bari l’anno scorso. Non mi è capitato di an dare allo stadio perché sono pi gro: l’idea del traffico mi ha sempre trattenuto, però ho mo deratamente tifato. Si percepi va una certa elettricità, era una di quelle imprese che si raccon tano nei film di sport, con una squadra che sembrava spaccia ta in tutti i sensi e che nella ra gione di essere condannata tro va le forze per una rivolta. Pec cato che quest’anno non abbia avuto un seguito». Ha mai pensato di scrivere un libro sul calcio? «No, ma ho pronto un soggetto di un film sportivo che a me pia ce tantissimo. È una bella storia di calcio e di altre cose, ambien tata a Bari: è adatta al cinema, e magari qualche produttore si fa vivo. Non tengo mai romanzi nel cassetto: spesso, invece, nel tempo libero con mio fratello butto giù delle idee per cinema e tv, come in questo caso». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TARANTO VINCI «Ma che fastidio... Si parla solo di Ilva E Canneto beach?» 1Roberta, una città ferita e un campo da tennis: «E’ lì che ho iniziato, quel posto mi rende felice» Massimiliano Ancona
U Londra, finale (vinta) Wimbledon 2014: Sara Errani e Roberta Vinci AP
na città in attesa. Della possibilità di ospitare ga re olimpiche legate al progetto Roma 2024. Ma, so prattutto, di soluzioni che ri guardino l’acciaio. Già, perché Taranto e l’acciaio sono un bi nomio che dura dal 1965. Nel bene, con la creazione di una fabbrica di Stato (Italsider) e di
GIANCARLO DE CATALDO E IL ROMANZO CRIMINALE Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956) è Giudice di Corte d’Assise, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore. Ha vinto due David di Donatello. Il libro più famoso è «Romanzo criminale», da cui hanno tratto un film diretto da Michele Placido (nato a Foggia) e una serie tv prodotta da Sky.
posti di lavoro: 36 mila nei pri mi anni Settanta. Nel male, quando si è scoperto che l’indu stria — venduta ai Riva nel 1995 —, inquina. Ammazza. Dalla crisi dell’acciaio conse gue quella di una città di 200 mila abitanti. Che attende solu zioni: si riparla di un ingresso dello Stato. Intanto paga. Via Anfiteatro e via Principe Ame deo, una volta cuore pulsante del commercio — come via D’Aquino e via Di Palma —, so no una sequela di saracinesche chiuse. È in crisi anche lo sport. La possibilità di ospitare qual cosa di Roma 2024 c’è. Gli im pianti, però, sono fatiscenti. Qualche esempio: il campo scuola di atletica si sbriciola. La palestra Ricciardi, dopo un in tervento che l’ha rimessa a nuovo, attende da mesi l’agibi lità. La zona attigua al pattino dromo ospita... il mercato delle pulci. L’ippica vivacchia. E lo sport di alto livello ha perso dal 2010 il Cras di basket femmini le, il Dream Team di basket in carrozzina, la Magna Grecia di pallavolo. L’unica stella è la tennista Roberta Vinci, 31 an ni, 49a nel ranking Wta, 1a nel doppio. Sta preparando a Pa lermo il torneo Auckland e gli Australian Open. Che cos’è Taranto per lei? «Tanto. Sono orgogliosa delle mie origini. Lì ho co minciato a giocare a tennis. Lì ho conosciuto il mio primo ma estro, Davide Diroma, ancora
NON SI PUO’ MORIRE PER L’ACCIAIO. SERVE UNA SOLUZIONE SI DEVE TORNARE A RESPIRARE, SENZA PERDERE IL LAVORO ROBERTA VINCI TENNISTA
prodigo di consigli. E lì, oltre alla famiglia, c’è Canneto Bea ch che mi rende felice». A quale dei problemi della città darebbe la priorità. «Taranto è splendida. Ha sto ria, arte e cultura. Oltre al ma re. Ma se ne parla solo per l’Il va. Ed è un accostamento che sinceramente mi dà fastidio. Ecco, se potessi, proverei a tro vare una soluzione che coniu ghi il lavoro alla qualità del l’ambiente e della salute». In che modo? «È compito degli amministrato ri. Salute e lavoro sono tutelati dalla Costituzione. L’uno non deve avere il sopravvento sul l’altro. Fa male sapere di bimbi che si ammalano. Ci deve esse re un modo perché Taranto tor ni a respirare aria pura e gli operai non perdano il lavoro». Anche lo sport soffre. «Tifo per il Taranto anche se è in D. La crisi c’è. E io vorrei non essere più l’unica atleta taranti na di livello internazionale. Ma è difficile scovare nuovi talenti se – come mi dicono – mancano le strutture. Anche in questo caso esi ste una soluzione. Ma non spetta a me indivi duarla. I talenti ci so no. E devono avere luoghi per poter essere scoperti. Come è accaduto a me». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BRINDISI PENNETTA «È sul lungomare che torno ogni volta a godermi le vittorie» 1La tennista punta sul mare: «Possiamo rialzarci, il talento c’è, servono più spiagge attrezzate» Massimiliano Ancona
L Flavia Pennetta vince il BNP Paribas Open 2014 a Indian Wells AP
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L’Enel Basket contagia Finalmente tra i big ma serve un palasport 1Il team è rinato anche in Europa e non si accontenta. Marino: «Ora serve un miracolo da 5mila posti» Mario Canfora
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uando in Puglia si parla di basket maschile, il collegamento con Brin disi è istantaneo. Nei bar, per le vie del centro, il fe nomeno ha contagiato tutti. E siamo appena agli inizi. Sì, per ché Brindisi (piazza comunque importante degli anni ‘80) solo recentemente ha cambiato marcia assumendo lo status di club emergente e ambizioso di A. Promossa nel massimo cam pionato nell’estate 2010, la squadra è subito retrocessa nell’allora LegaDue. La svolta è tutta qui, nell’avere avuto la forza di mettersi alle spalle la delusione pianificando una grande stagione. Nuovo appro do in A, per un’annata culmi nata con una salvezza tranquil la e una successiva, invece, col quinto posto al termine della stagione regolare (ma con la chicca del primato alla fine del girone d’andata) che è valso il diritto a partecipare ai playoff. «Vogliamo stabilizzarci nelle prime otto squadre di A spie ga il presidente del club Nando Marino, da giugno anche nu mero uno della Lega Basket
James Dixon Mays CIAMILLO
grazie anche ai tifosi che ci ga rantiscono quasi tremila abbo namenti. La società va avanti grazie alla nostra passione e a Enel che ci sponsorizza». EUROCHALLENGE Quest’anno Brindisi (1,4 milioni di budget per allestire la squadra, staff tecnico compreso) per la prima volta partecipa all’Eurochal lenge, la terza coppa del basket. Ma il progetto resta monco. Perché il campo da gio co, il vecchio palasport intito lato alla memoria dell’ex coach Elio Pentassuglia, è vecchio e inadeguato per la serie A. «So no fiducioso annuncia Mari no : il palazzo verrà ampliato a 5.000 posti, speriamo per la stagione 201617». Sarebbe un miracolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
a crisi a Brindisi c’è. Ba stano due passi lungo la via che unisce piazza Cri spi, sede della stazione ferro viaria, al porto. E poi in corso Umberto, piazza Cairoli e cor so Garibaldi, un tempo bruli canti di gente e sede di febbrili trattative: negozi chiusi, sara cinesche sbarrate. Sino a qual
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AEREI E NAVI, SI PARTE PORTA SUL MEDIO ORIENTE Il vero ponte tra l’Europa, il Mediterraneo e il Medio Oriente è Brindisi. La posizione geografica è privilegiata e dal suo porto partono le principali rotte navali e commerciali per Turchia, Grecia e Penisola Balcanica. Così come l’aeroporto Brindisi-Casale, detto «del Salento».
che anno fa, erano 21 i tra ghetti quotidiani da e per la Grecia con base nel porto. Ora il turismo soffre. Solo il Petrol chimico e l’Enel trainano l’eco nomia in una città che comun que inizia a fare i conti con l’in quinamento. Anche se la qua lità della vita migliora — secondo la classifica del Sole 24 Ore — : Brindisi è 86ª su 107. Più sei rispetto al 2013. Ed è la più avanzata delle puglie si: Bari è 91ª (+6), nelle retro vie Lecce, Taranto e Foggia. Anche lo sport brindisino ne risente. La squadra di basket, tornata in A nel 2010 è il fiore all’occhiello. Ma gioca in un palasport inadeguato. Il resto è poco. La squadra di calcio vi vacchia in serie D. Quindici anni fa c’erano almeno 40 club calcistici in Terza categoria. Ora nemmeno uno. Si fa un po’ d’attività nel palasport del rio ne Casale, dove giocano le squadre minori. Le piscine so no private. La pista d’atletica del campo scuola «Montanile» di contrada Masseriola, su cui Mennea nel 1984 corse due volte i 200 m, ha bisogno di manutenzione. Ma i soldi non ci sono. E molte società non possono permettersi i ticket ri chiesti dal Comune per usare gli impianti. Così desistono. O scompaiono. Resta, oltre al basket, solo la tennista Flavia Pennetta, 32 anni, anche se vi ve e si allena tra la Catalogna e Montecarlo. Ha chiuso il 2014 al 12° posto del
SONO TIFOSA DI PALLACANESTRO, E’ IL MIO SECONDO SPORT AMO IL CIRCOLO DOVE SOGNAVO DI DIVENTARE CAMPIONESSA FLAVIA PENNETTA TENNISTA
ranking Wta e ricomincerà la stagione da Perth e Sydney prima degli Australian Open. Che cos’è per lei Brindisi? «Il rifugio dalle amarezze, il luogo per godermi le vittorie. E soprattutto la famiglia» Che idea ha della sua città? «Non vivo a Brindisi da tempo e non conosco bene la realtà locale. Penso però che la mia città abbia la possibilità di rial zarsi, perché il talento non manca. Io sono tifosa di basket, il mio secondo sport, perché mi piace e perché mio padre Oronzo è stato dirigente del club. Ai tempi di Pentassu glia e del play Cordella». Quale dei problemi di Brindisi risolverebbe se potesse? «Cercherei di valorizzare il lungomare. Il mare è una delle risorse che andrebbero sfrut tate per far tornare Brindisi ai fasti di un tempo. Proverei a creare delle spiagge attrezza te lungo tutto il litorale citta dino. Brindisi è una città viva e può farcela. Secondo me sta meglio di ciò che appa re». C’è un luogo che le ricorda la gioventù? «Sono legata ai campi del Cir colo tennis. Ripenso spesso al le tante ore trascorse lì, so gnando di diventare una cam pionessa...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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FOGGIA SAMELE
«Dagli Usa a casetta per Natale e i cantucci» 1L’azzurro della scherma cresciuto nel mito di Zeman, ora tifa Landella Nicola Berardino
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BEVILACQUA IL 13 VINCENTE NEL SALTO Antonella Bevilacqua è nato a Foggia il 15 ottobre 1971 ed è stata tredici volte campionessa italiana di salto in alto e primatista italiana indoor con 1,98 m. Tra gli altri famosi di Foggia, Umberto Giordano (1867-1948), compositore di opere liriche come Fedora. Nicola Zingarelli di Cerignola (1860- 1935), autore del dizionario della lingua italiana e Renzo Arbore.
on solo i successi. Conta la personalità e l’orgo glio. Luigi Samele, 27 an ni, è il simbolo dello sport fog giano. Ha riportato la scherma al centro della tradizione di una città che, oltre al suo sconfinato amore per il calcio, sa coltivare sentimenti forti verso scherma, pugilato e atletica. Il volto di Sa mele, fiero e ambizioso, ha av vicendato quello di Antonella Bevilacqua, che portò Foggia a saltare con lei alle Olimpiadi di Barcellona e Atlanta. Nella scia bola, è stato protagonista nel bronzo a squadre alle Olimpiadi di Londa del 2012 e nell’argento ai Mondiali di Parigi del 2010. Samele, si sente un vero esempio per lo sport a Foggia? «Sì, con grande soddisfazione. Mi ritengo anzi un bell’esem pio. Non pecco di modestia, ma lo dico per i valori che interpre to in pedana: impegno, sacrifi ci, disciplina, lealtà, rispetto per gli avversari». Che significa farlo dopo la Bevilacqua? «Ho avuto la fortuna di cono scere Antonella: una grande at leta e una grande sportiva. Mi fa piacere essere accostato a lei. Anche se noi siamo la faccia me no famosa dello sport. Il calcio è
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BARLETTA ANDRIA TRANI
BANFI L'IDENTIKIT
L'IDENTIKIT
LUIGI SAMELE
LINO BANFI
NATO IL: 25 LUGLIO 1987 A: FOGGIA SPECIALITA’: SCIABOLA PASSIONI: CALCIO
ALL’ANAGRAFE: PASQUALE ZAGARIA NATO IL: 11 LUGLIO 1936 A: ANDRIA
BRONZO A LONDRA Alle Olimpiadi 2012 trionfa nella sciabola a squadre. Prima aveva vinto l’argento ai Mondiali di Parigi 2010. E 3 ori agli Europei: Lipsia 2010, Zagabria 2013 e Strasburgo 2014 (foto Pegaso)
ATTORE COMICO Ma anche sceneggiatore cantante, doppiatore, ambasciatore Unicef. Il picco della fama negli Anni 80 con L’allenatore nel pallone. Innumerevoli i film, oggi amatissimo nonno Libero in una serie tv.
la vetrina. Ma spetta a tutti noi indicare una via ai ragazzi che a Foggia vogliono fare sport, sia pure tra tante difficoltà, a co minciare dagli impianti». Come ha scelto la scherma? «La mia famiglia abita di fronte allo stadio Zaccheria. Il calcio è di casa. Da bambino, ho comin ciato col pallone. Poi, ho segui to mio fratello Riccardo (ora ar bitro internazionale, ndr) nella scherma. Ho scoperto che mi piaceva. Scuola di vita, discipli na agonisticamente completa. Il massimo. Iniziai al Club Scherma Foggia prima di passa re al Circolo schermistico Dau no. In quelle palestre mi sono formato come ragazzo e atleta». Tifoso del Foggia? «Da anni vivo a Roma, giro il mondo per le gare, ma il mio cuore è rossonero. Nel 2010, quanto tornò ad allenare il Fog gia, conobbi Zeman a una con ferenza del Liceo Lanza. Un ma estro di sport che sa fare cresce re i suoi giocatori: un’emozione parlare con lui. Ho nel cuore una partita di Coppa Italia con tro l’Inter, erano gli anni d’oro. E quando mio zio mi presentò Beppe Signori, avevo 5 anni». Quale Foggia vorrebbe vedere nel futuro anche prossimo? «Una città che va avanti. Cono sco il nuovo sindaco Franco Landella, sono convinto che fa rà bene ma ha bisogno di tem po. Foggia sa dare tutta se stes sa, ma spesso non ha quella pa zienza che serve per portare avanti i progetti. Hanno riaper to il teatro Giordano, è una bel la notizia. Servono strutture per la cultura e lo sport. Ma so no fiducioso: conosco i foggiani e credo in loro». Natale a Foggia? «Sì, di rientro dalla prova di Coppa del Mondo a New York. Tornare a casa per le feste è per me un rito. Non resisto alle ten tazioni della tavola natalizia, ai cantuccini preparati dalla mamma di un mio amico. Poi, mi prendono i sensi di colpa e metto la felpa per andare a cor rere a Parco San Felice. Lì in contro tanti amici e rivedo la mia palestra. Emozioni che ri trovo solo a Foggia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Quella volta che... feci giocare Mennea» 1«Era così veloce che la palla rimase dietro»: il mitico Oronzo Canà racconta Gennaro Bozza
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PIETRO LA FRECCIA DI BARLETTA Pietro Mennea di Barletta (1952-2013) è stato campione olimpico dei 200 metri a Mosca 1980 e primatista mondiale dal 1979 al 1996 con il tempo 19”72. Della zona anche Riccardo Scamarcio attore di Andria; Saverio Ragno di Trani, oro olimpico spada a squadre a Berlino 1936 e Francesco Palumbo di Andria campione del mondo di paracadutismo a squadre.
anti anni «in panchina», come Oronzo Canà, gli danno l’autorità per par lare di calcio e non solo. Sport, spettacolo, politica, tutto si mi schia in un cocktail divertente e nostalgico che testimonia l’amore di Lino Banfi per la sua terra. Nato ad Andria, «emi grato» a Canosa all’età di 6 me si, barese d’adozione e infine romano ad honorem, giostra con affetto fra tutti questi rife rimenti. Nonno Libero di «Un medico in famiglia», che intra vede la decima edizione della fortunata serie, si prepara an che a una celebrazione parti colare: nel 2016, anno olimpi co tanto per restare in tema sportivo, compirà 80 anni. «Stiamo organizzando qualco sa di speciale, un evento» an nuncia lui. Intanto, vediamo come va con la sua Puglia. C’è un nuovo Bari. «Prego, “la” Bari. Ho anche cercato di aiutare Paparesta fa cendogli un po’ di pubblicità quando c’era bisogno di un ac quirente per il club. Io tifo Ro ma perché la capitale mi ha da to benessere e notorietà, quin di è giusto che io dia qualcosa in cambio, ma naturalmente la mia “patria” mi resta sempre nel cuore».
Andiamo allora nella sua città natale, Andria. Società che fallisce, ma si rimette subito in piedi e ora è in testa in serie D. «Si era messa come nome Bat, mi dava l’idea di un germe. Ora è tornata a chiamarsi Fidelis, spero che risalga subito». Anni fa ci fu anche il derby Andria-Bari. Magari si ripeterà. «E mi era difficile scegliere per chi tifare, ma alla fine il cuore batteva sempre per l’Andria». Spostiamoci a Trani. Calcio in difficoltà anche qui, ma questa città vanta uno dei primi campioni olimpici, lo schermidore Saverio Ragno nel ‘36 a Berlino. «Il buon vino tranese non tra disce mai! E poi, che meravi glia di città, con la Cattedrale che sembra uscire dal mare. E il Castello svevo, come quello di Barletta e il Castel del Mon te, simboli di Federico II, che si chiamava pure II, ma non era secondo ad alcuno, figlio di buona mamma: imperatore, scienziato, letterato». Il terzo vertice di questo speciale triangolo è Barletta e qui c’è un nome indimenticabile che riluce: Pietro Mennea. «Ci volevamo tanto bene. Nello sport appariva duro, ma nella vita privata si mostrava per quello che era davvero, una bella persona dalla bontà infi nita, colto, intelligente e impe gnato in tante attività». E oltre a essere un campione olimpico era anche suo «compagno di squadra» nel calcio. «Per alcuni anni fui presidente della Nazionale degli attori, andavo in campo per fare qual che gag, qualche volta c’era pa pà Paparesta come arbitro. Un giorno mi chiesero se fosse possibile far giocare Mennea, pur non essendo un attore, e naturalmente dissi sì. Alla pri ma partita eravamo curiosi: come avrebbe giocato, lui che era una saetta? Lo immagina vamo segnare tanti gol. Iniziò ad avanzare col pallone al pie de, ma andò così veloce che non riuscì più a controllarlo, il pallone rimase dietro mentre lui continuò a correre e noi scoppiammo a ridere. Un cam pione nello sport e nella vita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CULTURA
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SACRO E PROFANO TARANTA IN UNA NOTTE Feste patronali dedicate ai santi protettori e mille sagre popolari, con luminarie, vino e prelibatezze. La Puglia è animata da feste tutto l’anno. La più famosa, in agosto, è la Notte della taranta di Melpignano (Le): raduna oltre 300mila persone travolte dal ritmo della pizzica.
Le meraviglie da non perdere
1Federico II, il barocco leccese, i pastori di cartapesta, la città bianca e il mare cristallino Francesco Bonami
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a chiamano Pugliashire dal numero d’inglesi che hanno preso casa da quel le parti in particolare nel Salen to. L’hanno fatta diventare la Toscana del Meridione. Che fosse un posto dove si stava be ne lo avevano già capito gli an tichi Greci e poi, soliti copioni, i Romani, che da queste parti fe cero a botte con i Sanniti e con Pirro, quello che ha dato il no me alla famosa «vittoria» dove il vincitore ne esce pure lui con le ossa rotte. Con Annibale, in vece, vicino a Barletta dalle parti del fiume Ofanto, i Roma ni presero in una delle guerre Puniche una bella batosta. I GRANDI A Barletta è nato an che il nostro grande velocista Pietro Mennea che, senza dub bio, possiamo dichiarare esse re stato il personaggio pugliese più veloce del mondo, meda glia d’oro alle Olimpiadi di Mo sca del 1980 nei 100 e 200 me tri. Invece l’artista pugliese più gettonato è stato Pino Pascali al quale è dedicata una fonda zione a Polignano a Mare che
organizza mostre di arte con temporanea. Se invece parlia mo di teatro un mitico pugliese è stato l’attore ed il regista Car melo Bene nato a Campi Salen tina, ma innamorato, come chiunque ci abbia messo piede, di Otranto. LE BELLEZZE ANTICHE Romani e Greci hanno lasciato parec chie rovine, dal tempio di Ca nosa ai tanti bellissimi vasi del Museo Sigismondo a Lecce. In Puglia ci sono stati anche i Tur
RDi tradizione natalizia l’arte del presepe vivente, nelle chiese di tanti paesi
chi e più che altro i Normanni, fra i quali l’imperatore Federi co II che, verso la metà del 1200, si fece costruire quel gio iello che è Castel del Monte vi cino ad Andria. A Lecce, inve ce, fra il 1600 ed il 1700, si so no sbizzarriti gli architetti del lo stile Barocco che usando la pietra locale con quel suo ma gnifico colore ocra, hanno cre ato chiese e palazzi davvero unici: visitare per credere la Chiesa del Gesù. A Manfredo nia la molto particolare da fuori sembra un palazzo più che una chiesa Basilica di Santa Maria Maggiore di Si ponto del 1100, più o meno: un tempo ospitava la scultura di legno della Vergine di Siponto, per gli amici la Madonna dagli occhi sbarrati, che ora invece si può ammirare nella cattedrale di Manfredonia.
il mago di Turi quello che nel 1964 batte con il piccolo Fog gia la grande Inter di Helenio Herrera. Sparsi qua e là gli al beri di olivo centenari che a volte prendono le sembianze di quegli alberi nelle foreste in cantate dei film di Walt Disney.
è la città medioevale di RLa regione è anche toria Ostuni, detta la «città bianca» SANT’ORONZO Tappa obbliga
detta Pugliashire per il numero di inglesi che vi hanno preso casa
per il colore dell’intonaco dei suoi edifici. Bellissima la catte drale. In Piazza la colonna di Sant’Oronzo, che però non è l’Oronzo Pugliese che pensate voi lettori della Rosea, ovvero
La basilica di Santa Croce nel centro storico di Lecce, la cui costruzione iniziò nel 1549, è uno dei più alti esempi di Barocco leccese
L’ARTIGIANATO La Puglia è an che famosa per l’arte della car tapesta, nata e sviluppata fra il 1700 e il 1800. Essendo vicini al Natale è un’ottima occasione andare a vedere i presepi messi in mostra nelle varie chiese. A Soleto ce n’è uno dei più belli, quello di San Francesco con sculture di cartapesta antica e persone vere come una vera «perfomance» di quelle che si potrebbero trovare solo in un museo di arte contemporanea di Londra o New York. Chi poi volesse tornare dal viaggio in Puglia con un proprio ritratto di cartapesta vada a Surano a visi tare la bottega del maestro car tapestaio Antonio Papa. Non so quanto costino le sue opere, ma non datemi la colpa se la vostra potrebbe finire per essere, co me quella dei Romani in Puglia, una soddisfazione di Pirro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUANTI TESORI
CASTEL DEL MONTE PATRIMONIO DELL’UNESCO È stato costruito nel XIII secolo da Federico II, vicino ad Andria. Monumento nazionale nel 1936, dal 1996 è anche patrimonio dell’Unesco.
L’ARTE DELLA CARTAPESTA COME NASCONO I PRESEPI La lavorazione della cartapesta si è sviluppata nel 1700 quando gli artigiani, con materiali poveri, hanno iniziato a creare figure religiose e presepi.
SANTA MARIA MAGGIORE DI SIPONTO LA CHIESA CHE SEMBRA UN PALAZZO La chiesa di Manfredonia è un esempio dell’arte romanico pugliese, con influenze islamiche e armene: a pianta quadrata e consacrata nel 1117.
TURISMO E PRIMATI
L’ARTISTA
Record e vip da tutto il mondo «La nuova terra di conquista» 1Per il National Geographic è tra le 21 mete più belle. Francis Ford Coppola e Gerard Depardieu confermano Ilaria Morani
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l National Geographic li chiama «nuovi conquista tori». Sono i turisti che, an no dopo anno, scoprono la Pu glia, nominata dalla prestigiosa rivista, una delle 21 mete turi stiche più belle del mondo nel 2014. Una lingua di terra di «250 miglia», ponte «tra l’Italia e l’Europa dell’est»: in tanti hanno provato a issare la pro
POLIGNANO A MARE A STRAPIOMBO SULL’ADRIATICO In provincia di Bari, la cittadina è una delle mete più ambite dai turisti. Sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico.
Qui a Borgo Egnazia Justin Timberlake ha sposato Jessica Biel
pria bandiera in passato ed ora i moderni esploratori sono i turi sti. NUOVO BRAND Non a caso negli ultimi anni la Puglia si è trasfor mata in un brand: a trainare è il Salento, meta dei più giovani,
mare cristallino, dune di sabbia sullo Jonio e scogliere a picco sull’Adriatico. Poi c’è l’entroter ra, i borghi, i trulli di Alberobel lo, le masserie, angoli di pace. Puglia nuova destinazione per gli amanti dei sapori tradizio nali, piccolo paradiso dei golfi
sti, fucina di talenti musicali. RICOMINCIARE DA CAPO Qui ci arrivano i turisti, ma non so lo. Sono tanti i personaggi dello spettacolo che hanno deciso di comprare casa in Puglia. La bri tannica Helen Mirren, ha acqui stato un’antica masseria nel Sa lento, così come Meryl Streep, a Tricase. Il regista Francis Ford Coppola ha trovato un casale a Ugento; l’attore francese Ge rard Depardieu, invece, nel cen tro di Lecce. In molti qui inizia no una nuova vita: a Borgo Egnazia Justin Timberlake ha sposato Jessica Biel. Sempre a Savelletri, nello stesso resort, si è sposata la figlia del magnate indiano del ferro Pramod Agarwal. BUSINESS Il turismo cresce ogni anno del 10%, le prenota zioni aumentano ancora di più fino al 20%. Un mercato che, fi nalmente, inizia a produrre an che e soprattutto nuovo lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bosso: «Fotografo paesaggi con carattere»
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i definisce fotografo di «paesaggi non pae saggi». Cerca atmo sfere e «ambienti con un certo carattere». Francesco Bosso, di Barletta, ha inizia to la carriera da fotografo prendendo spunto dalla sua terra che gli ha insegnato il metodo di lavoro. Scatta so lo in bianco e nero e in ana logico e ogni anno accoglie in Puglia fotografi america ni attratti dal «mix incredi bile tra cielo, terra e mare». Così Francesco cerca di pro muovere la sua terra. «Da oltre dieci anni mi dedico soltanto alla fotografia di paesaggio, che nel tempo si è evoluta: non è un ritratto classico, voglio riprodurre un paesaggio simulato», spiega. Il luogo che più di
Crater, uno scatto di Bosso
altri riassume il suo linguaggio sono le Saline di Margherita di Savoia: «Lì l’acqua è un enor me specchio». E poi gli ulivi, «rugosi e unici, sono incredibili sculture viventi». I.Mor. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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A I G O L O N C TE
DA MOLA ALLO SPAZIO IN ORBITA CON LA LA NASA In principio c’era la Mermec di Monopoli, leader mondiale nei locomotori diagnostici, poi Vito Perola ha fondato la Sitael di Mola che produce (pure per la Nasa) componenti per satelliti e sonde spaziali. E con la Blackshape di Monopoli è nel business degli aerei ultraleggeri. Vola alto.
Sognando California... Tra start up, Boeing e acciaio 1Casillo è la multinazionale locale n.1, Bosh ha una sede a Bari, Porsche fa ricerca a Nardò: un mercato senza freni. Se non fosse per i veleni di Taranto taglie a mezzo mondo, con i voli di mastodontici cargo.
Carlo Laudisa
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icorre la A di Apulia nelle cinque eccellenze di un’economia che inse gue il decollo a dispetto della crisi: acciaio, abbigliamento, aerospaziale, agroalimentare e automotive. Sono i muri por tanti di uno sviluppo che negli ultimi anni ha cambiato il volto di una terra dalle mille poten zialità. Fa sognare il polo brin disino dell’avionica con le pro paggini di Grottaglie e Foggia: lì dove ingegneri e fior di tecni ci producono per Alenia Puglia le carlinghe e i piani di coda orizzontali del Boeing 787. Commesse milionarie per lavo ri in carbonio ad altissima tec nologia. Ed è spettacolare il ponte aereo che collega Grot
SPINE ILVA Stride il confronto con le sofferenze dell’Ilva di Taranto, dovute alle note (e amare) questioni ambientali. Stiamo parlando dell’insedia mento industriale più impor tante d’Italia con 11.480 di pendenti, più un indotto di al tri 5.000 addetti. E con un’età media di 38 anni tra gli occu pati. Prodotti di qualità che competono con i colossi euro pei: infatti c’è la fila di acqui renti per succedere ai Riva. Ba sti pensare che nel triennio 20102012 l’economia puglie se nelle esportazioni ha avuto un trend di crescita del 27% e solo nel 2013 ha segnato un in dice negativo del 10% proprio per le limitazioni di produzio
Logistica Industriale
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Le multinazionali, soprattutto straniere, che negli ultimi anni hanno deciso di aprire qui le loro sedi. Moltissime le tedesche.
ne nel centro siderurgico ta rantino. Così nel 2014 i dati so no tornati positivi dopo la ri presa del ciclo continuo. Addi rittura nel primo semestre c’è stata un’impennata del 9,4%, migliore performance italiana: l’assestamento del terzo trime stre è dovuto al calo della pro duzione agricola. Certo, l’export locale incide solo per il 2% sul bilancio nazionale, ma ha grandi potenzialità.
NETWORK Il tessuto imprendi toriale poggia sulla piccola e media impresa che, come in tutto il Paese, fatica a fare il sal to generazionale. In compenso fanno ben sperare numerose start up, spesso partite con il piede giusto. Anche grazie ai finanziamenti di un vivace si stema creditizio locale: soprat tutto se paragonato al resto del Mezzogiorno. NUOVI ARRIVI Gli ultimi de cenni hanno portato un fattore di crescita rilevante grazie al l’insediamento nel territorio di 80 multinazionali: ovviamente la maggior parte straniere. So no sbarcati i cinesi a Brindisi, ma anche i giapponesi. La par te del leone la fanno soprattut to i tedeschi. Di recente la Por sche ha rilevato la pista di pro
Arredo Retail
Putignano - Bari
va automobilistica di Nardò con il relativo centro di speri mentazione, mentre la Bosch ha scelto Bari come proprio quartier generale tecnologico. E qui c’è una storia che merita di essere raccontata. È il 1990 quando il fisico barese Mario Ricco elabora per la Magneti Marelli il brevetto del common rail, un sofisticato sistema di alimentazione per motori die sel. Qualche anno dopo gli Agnelli vendono la tecnologia ai tedeschi che nel frattempo hanno sviluppato il sistema, giunto alla quarta generazio ne, grazie agli studi proseguiti proprio a Bari. Qui lavora uno staff di 249 ingegneri a dare continuità ad una tradizione di fama ormai internazionale. Senza trascurare che quest’at tività dà lavoro a ben 2.000 ad
detti. È la Casillo Group la mul tinazionale pugliese con il maggior fatturato: 800 milioni di euro. Opera nel settore della trasformazione del grano e serve i maggiori marchi di pa sta. Nel ramo agroalimentare non mancano le realtà di suc cesso: i pastai Divella, Granoro e Cavalieri, come i produttori
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IL CASO BRIDGESTONE PNEUMATICO IN RISALITA
LA NOVITA’ VERDE IL ROBOT CHE PULISCE IL LIDO
START UP VINCENTI PROF DA TOP MONDIALE
Il caso Bridgestone dà speranza. Nel 2012 la casamadre in Giappone decide di chiudere il polmone barese. Dopo una lunga trattativa è stato trovato l’accordo: sacrificati 200 impiegati, gli altri 750 dipendenti hanno salvato il posto. E ora la produzione cresce. Gli pneumatici tirano.
Si chiama Solarino, è un robot semovente nato per pulire le spiagge. E’ in uso al Lido di Venezia ed è sperimentato a Viareggio e Ostuni. E’ l’ultimo ritrovato della Serveco, gruppo manufatturiero di Montemesola: fattura 40 milioni e ha 370 addetti. Anche Taranto è verde.
Daniele Manni, professore di informatica dell’Istituto Galilei Costa di Lecce, è in lizza per il premio di migliore insegnante del mondo della Varkey Gems Foundation. Grazie ai suoi metodi innovativi è riuscito ad avviare start up e incubatori di idee per i suoi alunni.
un fervore intellettuale non privo di polemiche. Franco Ta tò (allora a.d. Enel) nel 2000 scrisse un libroprovocazione: Perché la Puglia non è la Cali fornia, teorizzando uno svilup po legato essenzialmente ad agricoltura e turismo. L’anno dopo Federico Pirro rispose cu rando un saggio dal titolo em blematico: «La California pos sibile». Nel frattempo, l’ap prezzato professore di Storia dell’Industria dell’Università di Bari ha partecipato a varie task force pubbliche per pro muovere l’occupazione e tutto ra è in prima linea nei progetti di sviluppo economico.
A sinistra un Boeing 787 la cui carlinga così come i piani di coda orizzontali vengono costruiti dall’Alenia di Grottaglie (Taranto). In alto una veduta aerea della pista automobilistica di Nardò (Lecce) rilevata dalla Porsche; in basso, l’Ilva di Taranto, lenorme e contestato impianto siderurgico ANSA
R Nel primo semestre dell’anno l’export regionale è cresciuto del 9,4%
di vino Leone De Castris e Can tele. La vocazione a battere i mercati esteri ha permesso lo ro in questi anni di mettersi al le spalle anche la concorrenza più dura. Non meno significati vo l’apporto del settore abbi gliamento. Si distinguono Ma frat e Cofra nel B.arese ma è sempre prezioso il serbatoio
del Salento. Qui, tanto per dir ne una, la famiglia Della Valle ha il 30% della sua produzio ne. E difende così la bandiera del made in Italy. MA DOVE VA LA PUGLIA? Sono ormai lontani i tempi degli slo gan sulla California del Sud. Quella definizione produsse
CALIFORNIA IN PROGRESS A distanza di tempo, ecco la sua fotografia: «Oggi possiamo di re che la Puglia è una California in progress. Una grande regio ne produttiva dell’Europa pro tesa nel Mediterraneo. Con una forte agricoltura, un rilevante apparato industriale, un turi smo in grande crescita nell’ulti mo decennio. Con 5 Università, centri di ricerca di eccellenza, una rete distributiva con picco le, medie e grandi strutture dif fuse nell’intero territorio. Cer to, i problemi ereditati dal pas sato e i timori per il futuro non mancano, ma vi sono tutte le ri sorse umane e materiali per fa re di questa regione – final mente – la California del Sud».
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L’ESPERIENZA PILOTA
Le superscuole per supertecnici da posto garantito 1L’Istituto Cuccovillo e le lauree brevi: sui 42 promossi a luglio, 15 già lavorano
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n ponte sul futuro. L’Istituto Antonio Cuccovillo di Bari 5 anni fa ha avviato un’espe rienzapilota per la Puglia. E non solo. Li chiamano Its, all’inizio erano 14, ora sono 74. Sono scuole di specializ zazione che valgono come lauree brevi. E con un requi sito più unico che raro: sfor nano supertecnici ad alta potenzialità d’occupazione. STUDIO E LAVORO Bari ha target all’avanguardia: basti pensare che tra i 20 promos si nel 2013 ben 18 lavorano da tempo in aziende della meccatronica pugliese. Così come sono già al lavoro 15 dei 42 idonei dello scorso
luglio. La didattica è innovati va. Il numero chiuso è garanzia di qualità e i docenti arrivano in gran parte dal mondo delle aziende. Gli studenti pagano solo 200 euro l’anno, anche perché il 40% delle lezioni (il 30% per legge) si tiene nelle 20 imprese partner della Fonda zione che guida questa scuola d’élite. Ne è presidente e anima Lucia Scattarelli, la prof. cre sciuta nel mondo dell’impren ditoria che ora si batte per il successo di una formula in con tinua evoluzione. «Stiamo per unirci a Bologna, Vicenza e Udine: formeremo una filiera nazionale della meccatronica. Per crescere occorre confronta re le esperienze, ma soprattut to armonizzare le iniziative. Ecco perché non condivido cer te scelte: non servono doppio ni. Semmai meno Fondazioni e più corsi». Dopo Locorotondo e Francavilla sono in rampa pure le Fondazioni di Lecce e Taran to: regista cercasi. c.lau. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SAPORI
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60 MILIONI DI ULIVI OLIO, CHE PASSIONE La Puglia è la regione al mondo con più ulivi: si calcolano almeno 60 milioni di alberi. La cultivar più caratteristica è la Coratina che regala olio forte e pungente, ma sono molto apprezzate la cellina di Nardò, l’Ogliarola barese, la peranzana. Tra le olive da mensa la migliore è la Bella di Cerignola.
«La cucina pugliese mi tocca il cuore»
GRANDI BOTTIGLIE
1Pisani, chef di Molfetta, lavora a Milano da «Aimo e Nadia» «Da bambino col nonno raccoglievo pomodori per la salsa» Daniele Miccione
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a Puglia di Fabio Pisani pro fuma di focaccia e salsa di pomodori. Chef con Ales sandro Negrini del «Luogo di Ai mo e Nadia», tempio milanese della grande cucina italiana, Fa bio ha 36 anni, ed è nato a Mol fetta, in provincia di Bari. Pisani: il primo ricordo gastronomico legato alla Puglia. «Devo tornare all’infanzia. Mio nonno era un contadino e ai pri mi di agosto mi portava con lui a raccogliere i pomodori. Amava un campo che aveva a Giovinaz zo, vicino al mare: diceva che i pomodori venivano più saporiti. Partivamo in bici alle 5 di matti na, passavamo dal panificio per prendere la focaccia calda e poi cominciavamo la raccolta. La co sa bella era che a un certo punto ci raggiungevano genitori, zii, parenti e verso le 10 si comincia va a preparare la salsa nella ca setta di campagna. C’era tutto un rito. Bellissimo. Quando sono a casa e la domenica sento il profu mo del ragù ritorno a quei gior ni». Nell’alta cucina conta avere radici gastronomiche così forti? «Da Aimo e Nadia non facciamo cucina pugliese ma cucina italia na. Però mio nonno mi diceva sempre che il valore aggiunto di una persona sta nelle proprio origini. Io quando devo pensare a un nuovo piatto non mi collego alla tecnica appresa nelle cucine di tutto il mondo ma ai ricordi della mia giovinezza in Puglia. Quando mangi devi sentire le emozioni. Una volta ho fatto mangiare le cicerchie a un can tante di origini pugliesi. Mentre raccontavo il piatto ho visto che piangeva. Mi ha detto che si era ricordato del padre, che gli face va sempre la cicerchia e lui la mangiava malvolentieri. Ora in
SEPPIA, MOSTO DI FICHI E LAMPASCIONI 1
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1La parola 1. Quasi un raviolo di seppia: ha un ripieno di nero, fegatini e uova di seppia. C’è il lampascione fritto e le tagliatelle di seppia cruda 2. Cicerchia con marasciulo, mosto di fichi, lampascioni, olive Nolche 3. Risotto scampi, pomodori e capperi 4. Fabio Pisani in Gazzetta tra... Coppi e Bartali BOZZANI
vece gli piaceva. La cucina tocca il cuore. La cucina è forte, ti prende, ti emoziona». Può salvare un prodotto solo. Quale sceglie? «Il lampascione. In Puglia sta sparendo e arrivano solo prodot ti dal Nord Africa. I terreni non hanno più le pietre che impedi vano alla radice di sparire nel terreno. Ho trovato un produtto re che sta provando con delle reti di cemento sottoterra. Gli do una mano». La Puglia ha grandi prodotti ma pochi grandi ristoranti. «Il problema è che in Puglia la mamma cucina bene. La mia ba dava a quattro figli maschi e ci ha sempre curato come al ristoran te: la pizza di patate, il calzone,
la frittella con la cima di rapa schiacciata. Quando andavo a scuola mi chiedeva: oggi che vuoi mangiare? Questo è stato un freno incredibile perché i ri storatori si sentivano obbligati a stupire, a fare qualcosa di strano. Ora con il forte sviluppo turistico della Regione le cose stanno cambiando. A Molfetta al risto rante ho trovato il ciambotto, la tipica zuppa di pesce. Ai miei col leghi dico: non dovete fare una cosa tradizionale, dovete essere contemporanei ma con i prodotti locali. Che emozionano». Un itinerario gastronomico in Puglia? «Iniziamo da Ceglie, dove c’è An tonella Ricci. Salendo farei un giro a Polignano a Mare, da Tuc cino, per il pesce crudo, e a Mo
1Gli inizi ad Altamura, fornai da 4 generazioni
nopoli da Angelo Sabatelli, che usa prodotti pugliesi ma con la tecnica giusta. Poi ad Andria ci sono Pietro Zito per la cucina contadina e Felice Sgarra, giova ne e sveglio: l’ho convinto a to gliere il foie gras dalla carta. E finiamo con Peppe Zullo nel fog giano». Pensa di tornare in Puglia? «No, bisogna avere una mentali tà aperta. Sono a un’ora di aereo e qui a Milano mi sento amba sciatore della cucina pugliese. L’altro giorno avevo a pranzo i responsabili di una scuola di cu cina giapponese. Gli ho fatto provare gli gnumareddi e sono diventati matti. Mi hanno detto: se in Puglia si mangia così bene organizziamo un viaggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
so un nuovo modello di comu nicazione che, peraltro, ha da to spunto a un cortometraggio del regista Pippo Mezzapesa: «Cineracconto storia Di Leo». Un progetto che ha vinto un premio di 150.000 euro, soldi utilizzati per pubblicizzare la candidatura di Matera a capita le della cultura.
sono anche sponsor del Bari e dell’Exprivia
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na passione senza confi ni, ma anche tanta voglia di fare. Alle spalle di Pie tro Di Leo, imprenditore alta murano, ci sono quatto genera zioni di fornai. I segreti di una lunga tradizione miscelati con una forza creativa che ha por tato il Biscottificio Di Leo (uno stabilimento di 18.000 metri quadrati con 40 dipendenti, a Matera) dalla provincia fino ai mercati internazionali. «La no
stra specialità è il biscotto di prima colazione – ricorda Di Leo —, ma da sei mesi siamo partiti con la linea biologica». COLAZIONE E PALLONE C’è molto altro intorno all’universo dei biscotti. Un sostegno con creto al mondo dello sport. Ve ro è che il marchio Di Leo af fianca il F.C. Bari 1908, l’Expri via Molfetta (unica squadra pu gliese di A1) e l’Atletica Altamura. «Uniamo le eccel lenze del nostro territorio – spiega. E lo facciamo attraver
PASSIONE PER I CAVALLI Di Leo si dedica anima e corpo an che al mondo dei cavalli. Con sigliere della Federazione Sport Equestri – Puglia, segue le gesta del figlio Domenico, impegnato nel salto ostacoli e sponsorizza l’attività di Gianlu ca Caracciolo. L’azienda è nata a metà ‘800
FIANO MINUTOLO il bianco delle Cantine Polvanera di Gioia del Colle (Bari). Da uve di Fiano Minutolo al 100%.
Vini: Primitivo Negroamaro spumanti e...
Di Leo, biscotti con il vizio dello sport Franco Cirici
ES Primitivo di NEGROAMARO Manduria di della Masseria Gianfranco Fino Altemura, una delle (Sava, Taranto), tenute della galassia elegante e potente al Zonin nel Salento. tempo stesso. Uve di Uve di Negroamaro Primitivo al 100%. in purezza.
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d’ordine è: qualità! Tra i produttori anche Al Bano e Vespa
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era una volta il «vi no del contadino», sincero, puro, con tannini aggressivi e un gra do alcolico che in certe sta gioni calde arrivava alle stelle. C’era una produzio ne sterminata di vino da taglio (la Puglia è la secon da regione italiana per quantità dopo il Veneto) che prendeva la via del Nord... Questa continua ad essere terra di grandi numeri, ma da anni si fa strada la paro la magica: qualità. Le aziende pugliesi che han no a disposizione vigneti di straordinaria produzione fanno bottiglie che entra no nelle classifiche dei mi gliori vini italiani e si sono guadagnate la credibilità internazionale. Da queste parti il vino è di casa fin dal 2000 avanti Cristo, quando i mercanti fenici portarono le prime barbatelle. Nei secoli quei vitigni, che ora definiamo autoctoni, sono andati in giro per il mondo e il Primi tivo di Manduria (già Pri maticcio di Gioia) è arriva to fino alla California dove si chiama Zinfandel... Si fa vino in tutta la Puglia, dal foggiano fino al Salen to (rosati straordinari) passando per la Valle d’Itria (famosa per i bian chi). Fanno notizia i vini prodotti da Al Bano nella sua tenuta di Cellino San Marco (Brindisi) e quelli che Bruno Vespa fa, con
Marcello Zaccagnini e l’eno logo Riccardo Cotarella, nella Masseria Cuturi (Taranto). ROSSI I vini simbolo sono si curamente il Primitivo di Manduria e il Negroamaro. Ma se vi capita, provate il Ca stel del Monte Nero di Troia o Bombino nero o la Malvasia di Brindisi. Primitivi eccezio nali sono quelli di Polvanera e l’Es di Gianfranco Fino: botti glie che vanno regolarmente oltre i 90/100 (punteggi che li proiettano nell’eccellenza ita liana). Ma è molto buono an che il Primitivo di Manduria che la famiglia Zonin produce nella Masseria Altamura. Lì si produce anche un Negroama ro grande nel rapporto quali tàprezzo. Spettacolare è il Patriglione (Negramaro 90% e Malvasia Nera) di Cosimo Taurino. ROSATI La Puglia è la Regione che produce più rosati di qua lità medio alta. Soprattutto nel brindisino e nel Salento. Vi segnaliamo il Merula Rosa prodotto a Carovigno (Brindi si) dalla cantina Carvinea e il Salento Rosato «Cerasa» di Michele Calò. BIANCHI Altrettanto ricca è la scelta dei vini bianchi. In questo caso i vitigni autoctoni sono Bombino Bianco, Marti na, Baincolella, Coda di Vol pe, Malvasia... Particolarissi mo per profumi e intensità è il Fiano Minutolo firmato Filip po Cassano con l’etichetta Polvanera. SPUMANTI Sempre più aziende stanno sperimentan do la spumantizzazione col metodo classico. Bruno Vespa (con Zaccagnini e Cotarella) produce ad esempio il sor prendente «Noi Tre» da uve di Negroamaro. Molto convin cente è anche il «Simona Na tale», un Rosè non dosato, di Gianfranco Fino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MODA
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AFFARI DI FAMIGLIA I JEANS DI BERWICH
RILANCIO AZIENDALE NARDELLI OLTRE CONFINE
La seconda generazione della Icoman, pantaloneria dal 1975, è affidata ai figli di Anna e Michele Fumarola e si chiama Berwich. Da un’azienda famigliare che era riuscita a produrre per Ferrè e Les Copains a un nuovo marchio da 8 milioni di euro di fatturato.
Dal 1951 Angelo Nardelli vende prodotti di alta sartoria. Ma è il 2014 l’anno della svolta: due parole d’ordine, estero e giovani. L’obiettivo è di ampliare il fatturato estero fino al 50%. E poi la ricerca, con nuove forme, linee e materiali più appetibili a un target giovane.
COSTUME NATIONAL 1
ROCK DI STILE DA JAGGER A JOVANOTTI
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Vent’anni di moda, boutique in tutto il mondo. Costume National dei leccesi Ennio e Carlo Capasa, veste da sempre artisti internazionali: David Bowie, Angelina Jolie, Tom Cruise, Jovanotti, Lady Gaga, Mick Jagger, Keanu Reeves.
«Ulivi e pietra, lì comincia tutto»
1Lo stilista famoso nel mondo: «A Otranto ritorni, anche se la rucola è arrivata a Mumbai» Serena Gentile
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icono che a Lecce si vive bene e si torna sempre. En nio Capasa, il direttore creativo di Costume National, il leccese più internazionale di sempre, ha girato il mondo più volte, conquistandolo, ma la sua estate è ancora Otranto. «Con il suo centro storico affascinante e il mare caraibico è una delle perle del Mediterraneo, l’hanno sco perta di recente, io ho avuto la fortuna di crescerci. Ma è tutta la Puglia una regione dove chi arri va poi torna». Ha detto: “La mia educazione estetica ha radici nel Sud, nelle bellezze artistiche e naturali del Salento”. Quale è il suo angolo di paradiso? Il posto della memoria. «Da ragazzino passeggiavo con i nonni per i campi fioriti di prima vera, in quel tratto di costa che da Otranto arriva a Santa Cesarea, uno dei pochi scorci rimasti intat ti: con la sua natura e le grotte ipogee ha una forza magnetica, ancestrale. È quello il mio posto della memoria. E poi, il nostro barocco di pietra asciutto e mo nocromatico, l’eleganza degli uli vi minimale e poetica: tutto que sto ha contribuito alla mia forma
Ennio Capasa e il fratello Carlo hanno fondato Costume National nel 1986
Tagliatore, tartan e orecchiette Il vero 100% made in Puglia 1Centottanta dipendenti tutti locali per cucire 380 capi al giorno: da Martina Franca al Giappone
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entottanta dipendenti, tutti di Martina Franca e dintorni («Massafra, Loco rotondo soprattutto»), 380 capi dalle linee slim e fantasie a qua dri dal gusto inglese confezionati ogni giorno e distribuiti sul mer cato, per il 60% estero (Germa nia e Giappone specialmente), con un +11% sul fatturato nel l’ultimo anno. Benvenuti nel mondo di Tagliatore, questo è
(con orgoglio) made in Puglia. La prova che si può fare impresa anche al Sud, che senza andare a produrre in Cina, si può vendere bene in Giappone. CUORE E CERVELLO Que sta è una scelta di cuore, «qui ha iniziato mio pa dre, continua a far vestiti ai suoi amici» dice Pino Lerario che di Taglia tore è il designer. «E speriamo di ri manerci» aggiun ge. Perché questa è di sicuro anche una scelta coraggio sa «qui spesso man cano servizi fonda mentali, come può es
sere una strada asfaltata in una zona industriale sempre meno popolata, qui non pretendi rico noscimento ma trovi facilmente ostacoli. Il problema è più gene rale, è italiano. Troppe tutele ai lavoratori rischiano di mettere al muro le aziende. Il compito più difficile ogni mattina è mandare in campo la squadra, perché ogni giorno uno è infortunato e l’altro fa finta. Ma il cliente alla terza consegna in ri tardo, lo perdi. Ecco che corrono in Ci na. Per fortuna c’è chi lavora con passione e co scienza altrimenti non saremmo qui».
zione. I colori della terra, sono da sempre nelle mie collezioni».
libertà ai miei. Alimentando ogni giorno il dialogo».
Nel libro “Un mondo nuovo” racconta come il maestro Yamamoto le ha insegnato l’essenziale. Ma nella ricerca del bello un ruolo centrale sembra averlo sua madre Maria Luisa: nella boutique leccese vendeva minigonne quando le signore non portavano ancora i pantaloni. Siete una famiglia votata alla modernità, ma straordinariamente all’antica: quanto contano le origini nella sua storia di successo? «Ho respirato moda internazio nale da subito e vissuto in una fa miglia dove le tavolate erano sempre da 50 persone, tutti pa renti. Ho sviluppato questa sensi bilità di appartenenza tipicamen te del Sud, ma anche italiana, mescolandola all’idea di futuro. Così la prima sfilata online, la prima giacca cucita a laser, la pri ma borsa con pannello solare le ha firmate Costume. Sempre sta ti aperti al nuovo».
La luce, il mare, Santa Croce, fave e cicorie: cosa porterebbe in questo istante a Milano? «Quando sono arrivato a Milano c’era la nebbia. Oggi non è più co sì. Oggi il mondo è diventato pic colo, e anche a Milano c’è il sole, la cicoria a Tokio o la rucola a Mumbai».
La bellezza è nel vostro dna: era sua figlia Anna Luisa “La grande bellezza” di Sorrentino, il film che ha vinto l’Oscar nel 2013. Lei che padre è? «Il mio ha privilegiato sempre le tendenze dei figli, io do fiducia e
LA PRIMA VOLTA La storia ini zia nell’opificio di papà France sco e continua con i figli: Vito in produzione, Luciano in sala ta glio, Teresa in amministrazione e Pino che disegna taglia cuce e prova. «Sin dalla prima giacca di 30 anni fa, in tweed con inserti in camoscio dice . Devo provare personalmente le mie giacche, trovarle comode». Dicono che di segni di continuo, anche durante le interviste. «Beccato», ammet te. Il bozzetto (allacciata e cap pottino da uomo) fresco di mati ta ce lo manda via sms. Le scarpe sono una sua grande passione, ce l’ha nel dna (il nonno in paese era “tagliatore” perché tagliava tomaie di scarpe) e tra gli obietti vi: «Presto le realizzerò». Poi gli occhiali e i go kart («che allena no i riflessi»). Ma questa è un’al tra storia. Quella di Tagliatore prende il volo in Inghilterra nel l’84 grazie a un cliente maltese appassionato di check. In mezzo
Dal cappotto spettacolare di polvere di diamanti per Mick Jagger all’abito dorato per Jovanotti, in mezzo infinite creazioni dalle linee rigorose e decisamente rock, per uno stile che chiamano edgy-chic. C’è un pezzo che la rappresenta di più? Quello che se non ci fosse... «Lavorare con grandi artisti è molto stimolante, perché hanno il loro punto di vista. È così che si costruiscono le idee. Ogni capo, poi, ha una sua storia, se devo ri cordarne una dico la giacche di pelle per Tom Cruise in Mission: Impossible, era il 1996: sono di ventate iconiche per Costume». Da perfezionista quale è, rifarebbe tutto esattamente così? «La mia visione non è cambiata, ma sì, migliorerei qualche detta glio. Carmelo Bene diceva “stra volgere per fare le stesse cose”,
un film, anzi due: American Gi golò dove la classe di Richard Ge re e Lauren Hutton negli abiti Ar mani («E’ il più grande») strega no Pino. E Batman dell’89 dove a vestire Jack Nicholson e Michael Keaton è proprio lui, Lerario di Martina Franca. UNA MOSSA Fare impresa al Sud si può, «ma bisogna che ci diamo una mossa, il turismo è
Pino Lerario e il bozzetto
devi sempre sorprendere te stes so, nel tuo stile. È un po’ l’osses sione dei creativi». Ha lavorato con i più grandi: Marina Abramovic, Lady Gaga, Angelina Jolie, David Bowie. Qualche anno fa ha vestito anche l’Inter: i calciatori sono così poco minimal... «Il calcio a volte è ridondante, ma quell’Inter era molto internazio nale, aperta. Molti calciatori amano i nostri abiti, Sheva era un ottimo cliente». Da illuminato e innovatore: cosa manca a questa Puglia per volare in Europa? «Stanno succedendo cose inte ressanti, ma se una critica si può fare, serve alzare il livello quali tativo, cercare uno standard più internazionale. Creare circuiti in teressanti, darsi delle regole di conservazione, avere il coraggio di guardare a chi fa meglio e di ripartire da zero, se serve. E per severare, perseverare». È in quest’ottica che sta lavorando a una wine factory Spa? «Esatto. È un sogno, un progetto basato sulla conservazione della natura e la valorizzazione delle eccellenze della viticoltura. Noi ci crediamo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
una grande opportunità. Ho ospitato da poco clienti giappo nesi, erano stati anche da An gelo Inglese di Ginosa che fa le camicie al principe William. Davanti alle nostre campagne e alle orecchiette al sugo nel trul lo spartano di Peppino sono im pazziti, sembravano a San Pie tro. Ma ci vuole più professio nalità, più cultura e meno pre sunzione: qui c’è ancora chi pensa di essere più furbo degli altri, vedono uno straniero e lo salassano. Per fortuna tanti al tri lavorano». Da Tagliatore so no aperti anche il 24 dicembre: «E’ il giorno in cui inizio a sce gliere i tessuti per la nuova col lezione. Poi il 25 e il 26 si sta in famiglia: la messa, il baccalà, li purciddri. E una preghiera: la salute per me e l’azienda. Ab biamo 180 famiglie sulle spal le», 100% pugliesi. s.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MUSICA
AMOROSO
ziano Ferro, Biagio Antonacci e la Mannoia, ma appena può si rinfi la i jeans e fa la parmigiana di me lanzane. «O le lasagne al forno, dipende. Sono una donna del Sud e con la parmigiana ho superato il maestro, mia mamma Angela. Lei mi coccola con la taieddra (riso patate e cozze), la imbosco in vali gia tutte le volte che posso». La taieddra e un po’ di tristezza. «Di più. Un peso sullo stomaco, una sensazione bruttissima ogni volta che vado via. Dalla malinco nia non guarirò mai, è stato trau matico lasciare Lecce, la famiglia, gli amici: tutto per me».
Alessandra Amoroso è nata a Galatina (Lecce) il 12 agosto 1986
«Noi figli di Modugno ispirati dalle radici» 1Alessandra: «Cantare la mia terra è un bisogno, Amore Puro» Serena Gentile
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iciannove dischi di platino, tre d’oro, 975 mila copie vendute certificate FIMI, 93 milioni di visualizzazioni su Youtube, premi vari compreso il Wonder Woman agli MTV Awards 2014 dove ha fatto fuori Katy Per ry, Laura Pausini e Miley Cyrus. Eppure Alessandra Amoroso frig
ge le melanzane e abbozza nor malità. «Non sono attenta ai nu meri. Ora che vivo a Roma da sola devo pensare alla casa, a Buddy il mio cane, all’antibiotico. Quando mi aggiornano però sono molto felice, sì, orgogliosa anche. Perdo ni, suonano alla porta. Chi èèè?». No, Alessandra Amoroso non è cambiata di una virgola. La ragaz zina di Amici 2009 è diventata donna, porta tacchi a spillo e ros setto rosso se serve, duetta con Ti
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IL MIMMO NAZIONALE UN GRANDE CAPOSTIPITE
E’ uno dei padri della canzone italiana, Domenico Modugno di Polignano a Mare (1928-94) con «Nel blu dipinto di blu» ha venduto 800 mila copie in Italia e oltre 22 milioni nel mondo. É il capostipite dei cantanti pugliesi, ha scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 45 film per cinema e tv.
«VOLARE» E «FELICITÀ» SONO MITICHE... DA TRAMANDARE IO ADORO I SUD SOUND SYSTEM E BALLARE LA PIZZICA ALESSANDRA AMOROSO CANTANTE
Santa Croce, Santa Chiara, piazza Duomo, piazza 300mila e l’angolo della Benetton dove ci davamo appuntamento quando non esi stevano i telefonini». Poi un giorno entra in negozio in via Trinchese (dove faceva la commessa) e annuncia: “Se passo le selezioni di Amici vi salutooo”. Non ci credeva neanche lei. «Esatto. Sognavo e cantavo con il manico della spazzola in mano, ma non me lo immaginavo bello così. Non puoi prevederle certe si tuazioni e le reazioni: quando sali su un palco e resti immobile da vanti al pubblico, senza parole...».
«Amore puro» come canta nell’ultimo disco di platino? «Esatto. La mia forza, i miei piedi per terra. Vivo in un frullatore che va a mille, ho bisogno di loro ogni giorno».
Dopo un attimo, però, ritrova la voce. E che voce. «Ma prima sembro una tarantola ta, ho un’ansia pazzesca. Per for tuna passa e mi sento a casa, sul divano più comodo che ho».
«Bellezza incanto e nostalgia» l’ha scritta Tiziano Ferro, sembra una foto del Salento. «L’ho pensato anch’io e ho volu to girare il video a Gallipoli con la mia comitiva del muretto, mia sorella Chicca, una chitarra, un falò...».
Prima di lei... Modugno. E poi Al Bano, Arbore, Raf, Mietta, Negramaro, Emma. Eppure, numeri alla mano, la regina del tacco in carica è lei. (Silenzio) «Molto felice». Non le verrà mica da piangere? «Io mi emoziono sempre, sono co sì. Ed ho paura di cambiare, per questo preferisco restare un passo indietro. Un onore essere in quel la lista. Mia mamma mi cantava «Volare». Con lei ascoltavo Al Ba no e Romina, «Felicità». Era un’al tra epoca, ma quello che hanno fatto resterà per sempre. Come pochi hanno parlato alla gente, Al Bano continua... Noi giovani co me loro cantiamo la nostra terra e lo facciamo con amore. Questo si curo. Conosco bene Emma e i Ne gramaro. Sono cresciuta con i Sud Sound System, loro lo dicono in dialetto molto bene: “Se nu te scierri mai delle radici ca tieni/ri spetti puru quiddre de li paisi lon tani”».
E una partita di pallone. Ma la ragazza che fa gol ed esulta? (Ride) «Sono io. Adoro giocare a calcio, l’unica tra i maschiacci. Quella è la mia estate». Scirocco o tramontana? «Tramontana. E come tutti i lecce si mi affaccio dal balcone e decido dove andare al mare: Torre Chian ca o Porto Cesareo, Adriatico o Ionio? Abbiamo quella fortuna lì». Lecce: nell’ultimo disco c’è anche «Da casa mia», qui sono sue anche le parole. «Con l’aiuto di Tiziano Ferro, ovviamente. Parlo così tanto della mia città da provare un qual che imbarazzo: sarò monoto na? Mi piace rebbe farne un singolo davanti a
E’ anche al Concerto di Natale, in onda il 24 su Rai2. «Un sogno, il più bel regalo che potessi ricevere quest’anno. Io, Patty Smith, Ce Ce Rogers». Quando la realtà supera la fanta sia. La parmigiana è pronta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Da Al Bano ai Negramaro
AL BANO MUSICA E VINI Canta dal 1965, vive a Cellino San Marco (BR) dove produce vino come aveva promesso al padre. Il suo Platone è stato eletto nel settembre 2009 Miglior vino del mondo.
NEGRAMARO UN INNO PER L’ITALIA Sono 6, tutti salentini, guidati da Giuliano Sangiorgi. Prendono il nome da un famoso vitigno, hanno riarrangiato «Un amore così grande» facendone l’inno azzurro per i Mondiali 2014
EMMA MARRONE VALLETTA A SANREMO La bionda più rock di Aradeo (e non solo) torna sul palco di Sanremo dove ha vinto nel 2012 con «Non è l’inferno». Questa volta farà la valletta di Carlo Conti. Con lei ci sarà Arisa
LA TRADIZIONE
Maestri e grandi voci: la Puglia del melodramma
1Qui sono nati Piccinni, Paisiello, Giordano,
Il 4 ottobre 2009 l’Orchestra Sinfonica della provincia Bari ha inaugurato la riapertura del teatro Petruzzelli AP/FASANO
il contralto Cloe Elmo (Lecce 1910) hanno in comune la par tecipazione alle registrazioni discografiche di Toscanini a New York. Alla stessa genera zione appartiene il tenore Enzo De Muro Lomanto (Canosa, 1902). Ma la carriera più leg gendaria fu quella di Carlo Bro schi detto Farinelli (Andria, 1705), sopranista dotato di ec cezionale estensione vocale e timbro dolcissimo, incompara bile virtuoso acclamatissimo dal pubblico e molto corteggia to dai compositori più impor tanti del suo tempo. Una venti na d’anni fa, il regista belga Gérard Corbiau gli dedicò un film che ebbe anche una nomi nation agli Oscar.
conservatorio Piccinni, il più frequentato d’Italia: 1.900 stu denti per oltre 200 docenti. Foggia con il conservatorio Giordano, Lecce con il conser vatorio Tito Schipa (con succur sale a Brindisi) e Taranto con l’istituto intitolato a Giovanni Paisiello completano il quadro.
L’OFFERTA Uno studio pubblica to quest’anno dalla Siae sulla distribuzione territoriale del l’offerta di spettacoli dal vivo (con dati riferiti al 2012) pone la Puglia al decimo posto in Ita lia per il numero di spettacoli musicali: in tutto 1.203, dei quali 99 rappresentazioni
il tenore Tito Schipa e Farinelli. La nuova vita del Petruzzelli, il Festival Valle d’Itria Mauro Balestrazzi
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uando si parla del Paese del melodramma, diffi cilmente si pensa alla Pu glia come collegamento immediato. Eppure, poche re gioni sono state più fertili fattri ci di compositori d’opera come la terra che si allunga tra Adria tico e Ionio a formare il «tacco d’Italia». Per limitarci ai più im portanti, si comincia con Do menico Sarro (nato a Trani nel 1679), si continua con Leonar do Leo (San Vito degli Schiavi, 1694), Tommaso Traetta (Bi tonto, 1727), Nicolò Piccinni (Bari, 1728), Giovanni Paisiello (Roccaforzata, 1740), Giuseppe Saverio Mercadante (Altamu ra, 1795), fino ad arrivare a Umberto Giordano (Foggia,
1867). Certo, per questi maestri e per tutti gli altri aspiranti mu sicisti nati in Puglia a quei tempi non c’era che un modo per per seguire il sogno di comporre: andare a studiare a Napoli. Poi, qualcuno poteva avere successo in teatro e altri nella didattica, come Giacomo Tritto (Bari, 1733) che a Napoli fu direttore del Conservatorio della Pietà dei Turchini e del San Carlo. Da Napoli passò anche Vincenzo Lavigna (Altamura, 1776), poi compositore e professore di sol feggio al Conservatorio di Mila no, ricordato soprattutto per es sere stato l’insegnante privato di Giuseppe Verdi. NUOVI COMPOSITORI Oggi il giovane pugliese che ambisca a diventare musicista non ha più certi problemi. Bari vanta il
Il riferimento al tenore Tito Schipa (Lecce, 1889), una delle voci leggendarie del melodram ma del secolo scorso, consente di aggiungere altri nomi glorio si all’epopea operistica puglie se. Il soprano Licia Albanese (Bari, 1908), il mezzosoprano Bruna Castagna (Bari, 1905) e
d’opera, 817 concerti di musica sinfonica o da camera e 287 bal letti. Il Petruzzelli di Bari è il te atro più importante. Inaugura to nel 1903, devastato da un in cendio nel 1991 e riaperto solo dopo 18 anni, oggi è una delle 14 fondazioni lirico sinfoniche riconosciute dal Ministero dei Beni Culturali. Il Petruzzelli è stato negli anni scorsi commis sariato e ha aderito al piano di risanamento per le fondazioni liriche varato dal ministero. Tra i teatri di tradizione rientra il Politeama Greco di Lecce, men tre fra le 12 istituzioni concerti stico orchestrali 3 hanno sede in Puglia: l’Orchestra della Pro vincia di Bari, la Tito Schipa e l’Orchestra della Magna Grecia di Taranto. Non sarebbe giusto chiudere questo viaggio senza ricordare anche il Festival della Valle d’Itria, che richiama a Martina Franca appassionati del melodramma: fondato nel 1975 da Paolo Grassi, quest’an no ha celebrato il suo quarante simo anno di vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CINEMA
IL PRIMO FU RODOLFO IL DIVO DI CASTELLANETA Rodolfo Valentino all’anagrafe Rodolfo Alfonso Guglielmi di Valentina D’Antonguella è nato a Castellaneta (1895-1926), è stato uno dei più grandi divi cinematografici della storia, soprannominato «Latin Lover». Qui con Gloria Swanson nel film Beyond the Rocks.
Un set incantato amato da registi e attori
1 Da Pasolini a Troisi, da Ozpetek a Rubini e Winspeare: la Puglia è diventata una piccola Hollywood Gennaro Bozza
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e Hollywood avesse «lu mèr sarebbe na piccola Bèri». Beh, nel detto ori ginale, c’era Parigi al posto di quella che è sempre stata consi derata la «mecca del cinema», ma l’adattamento va bene se si guarda a cosa è diventata per questo mondo la Puglia, dove, nel 2014 ci sono state 41 produ zioni di film, serie tv, cortome traggi e documentari. È una storia che risale al 1923, quan do viene girato in questa regio ne il primo film, muto, dal tito lo «Maria... viene a Marcello», di un regista di cui si conosce solo il cognome, Jovine, pro dotto dalla «Garganica Film» di Lucera. NOMI ILLUSTRI Poco alla vol ta, questo viaggio si arricchisce di nomi sempre più famosi, che scelgono la Puglia perché affa scinati dai suoi paesaggi, che si adattano a storie particolari o che servono a ispirare gli stessi registi, qualcuno, come Carme lo Bene gira nella sua Otranto, vicino a Lecce, «Nostra signora dei turchi» nel 1968, e tanti al tri che imparano ad amare la
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CIAK SI GIRA CINEASTI ALL’OPERA
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1. Sergio Rubini sul set di L’omo nero girato nel 2009 a San Vito dei Normanni (Br). 2. Ferzan Özpetek con Riccardo Scamarcio in Mine vaganti del 2010 girato nel Salento. 3. È ambientato a Lecce e sulla costa salentina Galantuomini diretto nel 2008 da Edoardo Winspeare.
Puglia. Fra i circa 150 film gira ti da quel 1923, si trovano quel li di Paolo e Vittorio Taviani e una pietra miliare come «Il Vangelo secondo Matteo» di Pier Pasolini, che girò sì in Basi licata, ma anche a Manduria, nel castello di Gioia del Colle e nella gravina di Ginosa. E poi Massimo Troisi, che scelse Lu cera per «Le vie del Signore so no finite», nel 1987. Erano co munque episodi isolati, finché vennero fuori una nuova gene razione di registi e una nuova organizzazione del settore.
RSolo nel 2014 si contano 41 produzioni. Il primo film (muto) fu girato nel 1923
REAZIONE A CATENA Sergio Rubini nel 1990 gira il suo pri mo film, «La stazione», sce gliendo come località Grumo Appula, sua città natale, Apri cena e Foggia. È il primo passo verso il grande successo e verso quella che diventerà una vera «moda». Nel 2007, sulla scia di questa «nuova onda», ecco la nascita della «Fondazione Apu lia Film Commission» che con finanziamenti e sostegni alle produzioni garantisce condi zioni vantaggiose per il settore cinematografico e audiovisivo
in generale. È una reazione a catena quella che ne viene fuo ri: tanti registi arrivano qui an che perché conviene, ma ri mangono conquistati da una terra che offre paesaggi spetta colari e, nello stesso tempo, po sti «intimi», come piccoli vicoli e strade antiche che fanno na scere emozioni. Non è un caso, quindi, che un regista come Ferzan Ozpetek, che vi ha gira to due film, dica: «Lecce è la mia città preferita insieme a Istanbul e Roma». Ma il «mani festo» di questa terra è nelle pa
role di Edoardo Winspeare, originario di Tricase, che ha gi rato sei film qui. Le sue parole, riportate in un libro di Adelmo Gaetani, spiegano tutto: «Il Sa lento ha una luce bellissima, struggente, commovente, di versa da tutte le altre. Siamo spostati a Est, circondati da due mari, la luce si riflette sulle nostre acque cristalline e torna a noi calda, ricca di sfumature speciali, fantastiche. È davvero un miracolo». Uno scenario magico degno dell’Oscar. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alla Fiera del Levante dal 12 al 20 settembre
CAMPIONARIA 2015: NUOVI SALONI ED EVENTI SPETTACOLARI Tornata agli antichi splendori la Campionaria della Fiera del Levante e già si sta lavorando per la prossima edizione in programma dal 12 al 20 settembre 2015. Riconferme dei saloni tradizionali, ma anche nuove iniziative accresceranno il calendario della 79a edizione. Riconfermati i settori tradizionali: l’Agroalimentare, l’Edilizia OutDoor e l’Edilizia Abitativa insieme al Salone dell’Arredamento e quest’ultimo, con una novità: il Salone dei Mobili da Cucina, comparto che non conosce crisi. Conferma anche dell’Automotive con un nuovo settore, quello dedicato alla mobilità dolce con particolare attenzione alle bici ed all’elettrico. Via libera all’accordo con la CMF srl, società di Lugo di Romagna, per operare insieme alla realizzazione di “Bari Wellness”, salone riservato allo sport, fitness e benessere fisico, ma è anche annunciato il ritorno di Cake&Cooking e di Creattiva, la fiera bergamasca che, nel 2015, offrirà una ulteriore novità: Lilliputh, la “Creattiva” riservata ai bambini. Arricchiti ulteriormente anche il Salone del Florovivaismo e
New entry nel 2015 e nel 2016
IL CALENDARIO DELLA FIERA DEL LEVANTE SI ARRICCHISCE DI NUOVE SPECIALIZZATE
quello dedicato agli animali domestici. Ancora, come sempre, la Galleria delle Nazioni, che ogni anno ospita una quarantina di paesi esteri, lo Shopping e Casalinghi, una vetrina estremamente variegata con un percorso di visita diversificato tra piccoli elettrodomestici, abbigliamento, pelletteria, accessori moda ed articoli da regalo; completeranno l’offerta fieristica convegni e spettacoli che coinvolgeranno tutte le sere adulti e bambini. Già dall’anno scorso, infatti, all’esposizione di prodotti si accompagnano l’aspetto ludico e dell’entertainment e cioè un progetto possibile in cui tutti
possono essere protagonisti. Per il fine settimana, invece, in programma un grande evento internazionale. Quale? Il presidente Ugo Patroni Griffi promette: “sarà per tutti una graditissima sorpresa”!
Lungomare Starita, 4 70132 - Bari Tel. 080 536 6111 messaggi@fieradellevante.it www.fieradellevante.it
In lavorazione il calendario 20152016, ma pare proprio che la Caravella della Fiera del Levante stia veleggiando a favore di vento, tra saloni riconfermati e manifestazioni nuove. Il trend di crescita è infatti del 20%. Tornano SMAU a febbraio, a marzo la biennale Levante Prof, riservata alla panificazione, dal 16 al 18 aprile Edil Levante Costruire, la biennale internazionale dell’Edilizia giunta ormai all’ottava edizione e Sitep - Tetto e Pareti. Ad ottobre Agrilevante, il Salone dello Studente, la Mostra Ornitologica e Medimex. Riconferme a novembre sono pure Promessi Sposi e Proenergy. Ma al portfolio della Fiera del Levante si aggiungono anche nuove iniziative: il 20 e il 21 febbraio si svolgerà il Festival della Comunicazione organizzato insieme al Consiglio Regionale della Puglia, l’Ordine dei Giornalisti e l’Assostampa riservato agli operatori della comunicazione, del marketing, delle relazioni pubbliche e del giornalismo. Inoltre, in concomitanza con Edil Levante Costruire si svolgeranno altre due nuove iniziative: SMA-SMG, rispettivamente Salone Mediterraneo per la gestione del ciclo dell’Acqua e Salone Mediterraneo del Gas. Una altra nuova rassegna dedicata al mare ed alla nautica, è Mare di Levante, in programma ad ottobre. Sono state messe in cantiere anche nuove specializzate che avranno luogo nel 2016: ad aprile Tecnologistics, rassegna dedicata alla logistica, tra fine maggio ed inizio di giugno, la Fiera della Meccanizzazione Olearia (Mecoliva) ed a novembre Agrofruit Logistic, salone biennale rivolto alla gestione ed alla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli. “Le rassegne messe in cantiere abbracciano fette di mercato di estremo interesse che, sono certo, non mancheranno di riscuotere il gradimento del pubblico specializzato, chiarisce il presidente della Fiera del Levante, Ugo Patroni Griffi. Sono in corso anche altre trattative con organismi istituzionali internazionali ed organizzatori fieristici nazionali per altre nuove interessanti manifestazioni”.
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