Gazzetta 20141223

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martedì 23 dicembre 2014 anno 118 - numero 302 euro 1,40

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CASO NAZIONALE

FORMULA 1

AHI: CONTE PREPARERÀ L’EUROPEO IN 19 GIORNI

MARCHIONNE «FERRARI, SE VINCI 4 GP È PARADISO»

Tablet gothic heavy cp 8 Regular

Il c.t. Antonio Conte , 45 anni

Al contrario di altre nazionali, tempi stretti in vista del torneo 2016 per il cittì. Che si infuria CECCHINI A PAGINA 21 COMMENTO DI GARLANDO A PAG 23

ANALISI di Luigi Garlando 23

IL CONDOTTIERO LASCIATO SOLO

Tablet gothic heavy cp 8 Regular rosa uno Tevez: palo Straripante per tutta la serata, due gol da incorniciare. Lo ferma solo il legno

Higuain: gol Destino diverso dal suo grande rivale argentino. Doppietta e rigore a segno

Rafael vola Il portiere del Napoli è stata la star della partita. Para su Padoin ed è festa

SUPERCOPPA SHOW: JUVE K.O. DOPO 18 RIGORI

NATALE NAPOLI FILM DA OSCAR A Doha è un festival di emozioni: Tevez scappa due volte, Higuain lo riprende sempre e lo gela al 118’. Dal dischetto i bianconeri sprecano 2 match-point. Buffon ne para 3, ma l’eroe della serata è Rafael

IL COMMENTO di Sebastiano Vernazza

ARCHETTI, BREGA, DELLA VALLE, FROSIO MALFITANO DA PAG 2 A PAG 9

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«L’Italia ha bisogno di un condottiero e credo che Conte sia il condottiero giusto», spiegava Carlo Tavecchio in agosto annunciando fiero l’accordo con il tecnico campione d’Italia...

CHE BELLO SPOT PER IL NOSTRO CALCIO ARTICOLO A PAGINA 23

ARTICOLO A PAGINA 23

Sergio Marchionne, 62 anni

Il nuovo capo della rossa: «Il 2015 sarà duro, siamo in ritardo». Arrivabene: «Non sono il mago Oronzo» ALLIEVI, CREMONESI ALLE PAGINE 28-29

IL PUNTO di Umberto Zapelloni 23

NON ILLUDERE E’ GIUSTO COSI’ La nuova Ferrari viaggia già con notevole ritardo. Colpa della nebbia che ha rallentato l’elicottero presidenziale, ma anche di vecchie scelte che il nuovo corso ha prontamente messo sotto accusa. ARTICOLO A PAGINA 23

EXTRA TIME

STORIE DA NON PERDERE

SCOPRITE DA ORIGI A ODEGAARD I 50 MIGLIORI UNDER 20 AL MONDO

1 La Gazzetta cambia sede Da Pelè a Celentano: quanti assi in via Solferino

2 Africa, Asia, Sudamerica Gervinho, Honda & C. La A in inverno perde pezzi

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D’ANGELO A PAGINA 14

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI

3 Abu Dhabi in 4 tappe Qui il grande ciclismo chiuderà la sua stagione

Ieri allo stadio per la Supercoppa c’erano 15mila spettatori, quasi tutte mogli dello sceicco.

GIALANELLA A PAGINA 31

ULTIMO ALLENAMENTO DI ZDENEK, REJA E GUIDOLIN ALTERNATIVE

Zeta Cagliari: da Zeman a Zola? Il boemo discute la buonuscita, Giulini tratta con il grande ex FRONGIA E VELLUZZI A PAGINA 15

9 771120 506000

41 2 2 3>

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

NARDUCCI E REDAELLI ALLE PAGINE 26 E 27

Zdeneck Zeman, 67 anni, ceco. Gianfranco Zola, 48 anni, sardo

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STRATEGIE INTER

STRATEGIE MILAN

Lista Mancini: tra Cerci e Salah ora spunta l’idea Perisic

Montolivo regista: che bella idea Chi esce davanti? Più Torres che Pazzo

DALLA VITE A PAGINA 11

GOZZINI A PAGINA 12


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Primo piano R Supercoppa italiana

Canta Napoli Un dischetto di felicità Juve beffata

1Due volte in vantaggio con SuperTevez, i bianconeri sprecano anche due matchpoint ai rigori. Gli azzurri, tenuti in vita da uno splendido Higuain, alla fine fanno festa grazie alle prodezze di Rafael LA MOVIOLA di ALEX FROSIO

Botta e risposta anche nei supplementari: a sinistra il 2-1 di Tevez, a destra il pari di Higuain che porta ai rigori LAPRESSE

Pierfrancesco Archetti INVIATO A DOHA (QATAR)

C

quasi per convincere che qualche volta è bello anche quando va in scena la A, non solo Premier, Liga e Bundesliga. Che ci sono superiori, chiaro, per virtù tecniche e fisiche. Però riescono a tenere appiccicati gli sguardi degli spettatori anche con gli errori che rendono imprevedibile l’esito.

i sono ancora posti al mondo dove pagano le nostre squadre per vederle da vicino. Questa è una trasferta da tre milioni divisi per due, escluso il dieci per cento che va alla Lega. Nell’estate NAPOLI TRIONFA Vinta così, contro un avversario di due anni fa tra Juve e Napoli finì che come valori globali è superiore, an­ a palate di fango sul muso, tra accu­ che la Supercoppa non è un trofeuccio IL 2-2 È UN GOL CHE consolatorio e facilmente dimenticabi­ se all’arbitro e la mancata parteci­ UNA SQUADRA CHE le. Per ristrettezze di albo d’oro e di­ pazione degli sconfitti alla premia­ zione. Stavolta invece è uno show. DEVE PORTARE A stanza nell’attuale campionato, erano Esportare di nuovo rancori e non CASA LA VITTORIA gli azzurri ad aver più bisogno del suc­ bellezze avrebbe potuto anche di­ Inoltre un maestro di cerimonia NON DEVE SUBIRE cesso. ventare un gran favore ai tifosi ita­ come Rafa Benitez può toccare la stella liani, più comodi nel vedere il tro­ come trofei, aggiungendo il decimo sul feo a Torino e a Napoli, non in colle­ suo curriculum, nella sedicesima fina­ GIGI BUFFON gamento satellitare dal Medio le. Era la sua dote nel camuffare le dif­ PORTIERE E CAPITANO JUVE Oriente. Però i presidenti mirano di ferenze nelle gare secche a preoccupa­ più ai bilanci e presentare di nuovo uno spettacolo re di più Allegri, rimasto all’unico pieno, la supercop­ infimo poteva stancare gli emiri. Se chiudono i rubi­ pa del 2011 con il Milan. Ma più che le stregonerie netti loro si fa dura, vanno conquistati in eterno of­ delle panchine sono stati gli attributi di alcuni prota­ frendo il meglio. Così Juventus e Napoli li hanno se­ gonisti a rendere diversa la notte di Doha. Tipo Gon­ dotti con una partita stracolma di palpitazioni come zalo Higuain, doppietta più rigore non gettato. Fini­ questa, una roba da quattro gol, due pali e diciotto sce il 2014 con questi salti, dopo aver visto i tedeschi rigori. Quasi per allungare la notte medio orientale, ballargli in faccia, a luglio a Rio. Tipo Marek Hamsik,

CHIELLINI CHE RISCHIO SU HIGUAIN PRIMA DEL 2-2 Valeri sceglie la linea dura fin dall’inizio per tenere a bada l’agonismo. Fischio a ogni contatto, ammonizioni quanto basta (e tutte ineccepibili). Proprio per il metro piuttosto stretto, tuttavia, resta qualche dubbio sull’unico intervento controverso in area: al 10’ del primo tempo supplementare, Higuain fa scorrere e viene toccato sul ginocchio da Chiellini che lo sbilancia, l’argentino si lascia andare con un minimo di ritardo e non ottiene nulla. Sempre nei supplementari, Koulibaly mette una mano sul tiro di Pogba: era fuori area ma da punire. In avvio, al 2’, lo stesso Chiellini non tocca mai di mano il cross di Hamsik (ginocchio e poi pancia).

che ha mostrato agli arabi di cosa era capace un tem­ po e magari gli servirà per un ingaggio futuro, quan­ do non riuscirà più a correre così. Tipo il portiere Ra­ fael, sempre messo a confronto con Reina, pure l’altro giorno nelle domande a Buffon. Respinge i penalty di Chiellini e Padoin, fa atterrare i suoi a Capodichino con il boccale argentato ben in alto. JUVE STESA La Juve non riesce due volte a chiudere la gara: dopo il vantaggio nel primo tempo, su regalo Albiol­Koulibaly, e dopo il nuovo sorpasso a inizio del secondo supplementare, quando alcuni suoi califfi, Pogba per primo, decidono che è ora di fare sul serio. Non c’è più da tempo Pirlo, uscito con il muso lungo, però con lo spostamento di Marchisio centrale (ma anche perché subito dopo il cambio con Pereyra la Juve si fa raggiungere) i bianconeri girano meglio. Per le abitudini, la miglior difesa italiana lascia trop­ pe occasioni e Buffon, già prima di ribattere tre rigori aveva fermato Higuain, un tipo che però non smette di riprovarci. Sbaglia anche Tevez, colpendo il palo all’inizio della serie dopo l’extra time però rimane il più bravo, insieme con il portiere. Riesce a succhiare opportunità da rete dagli sbagli degli avversari, dalle sponde seppur poco frequenti d Llorente e dal poco che arriva dalle fasce, perché Evra e Lichtsteiner sono sgonfi. Il secondo viene anche cambiato con Padoin ed è proprio l’ex atalantino colui che non infilza Rafael sul rigore decisivo. Il pareggio sarebbe stato un esito più equo, ma queste sono partite secche che non perdona­ no, come aveva ripetuto tutto il clan juventi­ no. Si temeva la stanchezza e il richiamo della sosta. Molti giocatori sono qui con il biglietto delle vacanze nel borsone firma­ to. Eppure hanno prolungato fino a notte l’ultimo impegno dell’anno. Gli sceicchi e i loro sudditi hanno apprezzato, ci invite­ ranno di nuovo. E i napoletani, scaramantici, premeranno per tornare qui ai limiti del de­ serto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’esultanza dei giocatori del Napoli e, sotto, la delusione di Gigi Buffon AFP-LAPRESSE


MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ALBO D’ORO Juve e Milan in testa con 6 vittorie Il Napoli fa il bis Ecco l’albo d’oro della Supercoppa italiana: Juve e Milan sono in testa con 6 vittorie a testa. I bianconeri non sono riusciti a fare tris dopo aver vinto due edizioni di fila, mentre il Napoli torna alla vittoria che mancava dal 1990, terza edizione, anche allora gli avversari erano i bianconeri. 1988 MILAN-Samp 3-1 1989 INTER-Samp 2-0 1990 NAPOLI-Juve 5-1 1991 SAMPDORIA-Roma 1-0 1992 MILAN-Parma 2-1 1993 MILAN-Torino 1-0 1994 MILAN-Samp 1-1 (4-3 rig) 1995 JUVENTUS-Parma 1-0 1996 FIORENTINA-Milan 2-1 1997 JUVENTUS-Vicenza 3-0 1998 LAZIO-Juventus 2-1 1999 PARMA-Milan 2-1 2000 LAZIO-Inter 4-3 2001 ROMA-Fiorentina 3-0 2002 JUVENTUS-Parma 2-1 2003 JUVENTUS-Milan 1-1 (5-3 rig) 2004 MILAN-Lazio 3-0 2005 INTER-Juventus 1-0 2006 INTER-Roma 4-3 2007 ROMA-Inter 1-0 2008 INTER-Roma 2-2 (6-5 rig) 2009 LAZIO-Inter 2-1 2010 INTER-Roma 3-1 2011 MILAN-Inter 2-1 2012 JUVENTUS-Napoli 4-2 2013 JUVENTUS-Lazio 4-0 2014 Juventus-NAPOLI 2-2 (7-8 rig)

JUVENTUS

NAPOLI

7 8

PRIMO T. 1-0, 1-1 al 90’, 2-2 al 120’ MARCATORI Tevez (J) al 5’ p.t.; Higuain (N) al 23’ s.t.; Tevez (J) al 1’, Higuain (N) al 13’ s.t.s. SEQUENZA RIGORI Jorginho (N) parato, Tevez (J) palo, Ghoulam (N) gol, Vidal (J) gol, Albiol (N) gol, Pogba (J) gol, Inler (N) gol, Marchisio (J) gol, Higuain (N) gol, Morata (J) gol, Gargano (N) gol, Bonucci (J) gol, Mertens (N) parato, Chiellini (J) parato, Callejon (N) parato, Pereyra (J) alto, Koulibaly (N) gol, Padoin (J) parato. JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon; Lichtsteiner (dal 33’ s.t. Padoin), Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo (dal 22’ s.t. Pereyra), Pogba; Vidal; Llorente (dal 1’ s.t.s. Morata), Tevez. PANCHINA Storari, Rubinho, Ogbonna, Mattiello, Pepe, Romagna, Giovinco, Coman. ALL. Allegri. AMMONITI Pereyra, Tevez g. s. NAPOLI (4-2-3-1) Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Gargano, Da. Lopez (dal 1’p.t.s. Inler); Callejon, Hamsik (dal 33’ s.t. Mertens), De Guzman (dal 1’ s.t.s. Jorginho); Higuain. PANCHINA Andujar, Colombo, Henrique, Britos, Mesto, Radosevic, Romano, Zapata, Luperto. ALLENATORE Benitez. AMMONITI Higuain, Callejon, Mertens, Albiol, Ghoulam g.scorretto. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE spett. 14 mila. Tiri fuori 4-7. In fuorigioco 2-2. Angoli 8-3. Rec. 1‘-2’.

TEMPI REGOLAMENTARI 5’ p.t. GOL DELLA JUVENTUS Albiol e Koulibaly si scontrano lasciando via libera a Tevez, che solo davanti a Rafael non sbaglia 16’ p.t. Palo di Hamsik Sul lancio di Maggio, Chiellini di testa colpisce addosso a Hamsik, che calcia di sinistro: deviazione di Chiellini e palo 22’ p.t. Tevez sfiora la doppietta Lancio da metà campo di Pirlo, sponda di Llorente e destro potente ma centrale dell’argentino. Rafael devia, ripetendosi un minuto dopo ancora sull’Apache

1«Le critiche? Non facile rialzarsi dopo un infortunio, ma servono anche quelle» 1«Ho dato

DATI TECNICI DALLA PARTITA AI RIGORI

il mio contributo. Serve più concentrazione per evitare risultati altalenanti»

LE SUE PARATE DA FUORI AREA

5

I SUOI RIGORI DA DENTRO L’AREA

8

SEGNATI

PARATI

2

3

5

9 SBAGLIATI

2 I RIGORI

PARATI

SEGNATI

PALI

(1 tiro fuori dallo specchio)

GDS

fIL PROTAGONISTA

RAFAEL

Si riscatta dalle critiche mettendo k.o. Buffon «Stavolta l’eroe sono io» stesso avversario.

Mimmo Malfitano 42’ p.t. Buffon risponde Conclusione di Higuain che, a differenza di quanto accaduto poco prima, stavolta centra lo specchio: bravo il portiere della Juventus 15’ s.t. Napoli sfortunato Secondo legno azzurro, stavolta con Higuain, che su assist di Hamsik alza il pallonetto su Buffon, palla sul palo 23’s.t. GOL DEL NAPOLI Grande iniziativa di De Guzman sulla sinistra: il suo cross scavalca Chiellini e trova Higuain solissimo a colpire di testa

TEMPI SUPPLEMENTARI 6’ p.t. Rafael per i fotografi Destro di Pereyra sul secondo palo, il portiere del Napoli si esibisce in una parata «plastica» 8’ p.t. Llorente di sinistro Chance anche per i bianconeri, ma la conclusione dello spagnolo non è precisa 11’p.t. Juve a un passo dal 2-1 Cross dal fondo di Evra, sinistro a botta sicura di Vidal, ma è provvidenziale il salvataggio sulla linea di Koulibaly 1’ s.t. GOL DELLA JUVENTUS Ancora Tevez: l’argentino inganna Koulibaly con una finta e in diagonale riporta in vantaggio i bianconeri 6’ s.t. Buffon salva il risultato Higuain ha sul destro la palla del pareggio, ma il portiere della Juve ha un grande riflesso 13’ GOL DEL NAPOLI Ancora Higuain: cross da destra di Gargano, la palla resta in area e il Pipita è il più lesto a metterla alle spalle di Buffon

3

INVIATO A DOHA (QATAR)

D

avanti a Gigi Buffon, un mito, in una serata diventata tutta sua, dopo 120 minuti di emozio­ ni e tensioni. “Ma il meglio dovrà ancora venire, aspet­ tatevi emozioni più forti”, avrà pensato Rafael Cabral, 24 anni, alla sua seconda stagione al Napoli, la prima da titolare, quando si è pas­ sati ai calci di rigore. La not­ te di Doha gli resterà attac­ cata alla pelle per sempre, gli ricorderà l’impresa contro i campioni d’Italia. Si, proprio lui, contestato e criticato senza sensibilità negli ultimi mesi, si è saputo riabilitare agli occhi di chi non gli ha mai perdonato niente. Ha consumato la sua rivincita in un momento importante per la storia del Napoli: batten­ do la Juve, il club ha conqui­ stato la seconda Supercop­ pa, la prima dell’era De Lau­ rentiis, sempre contro lo

NELLE SUE MANI Si è affidato il Napoli per contendere il trofeo ai campioni d’Italia. E si è supe­ rato. Non solo è stato decisivo nei tempi regolamentari, com­ piendo due prodezze su Tevez e una su Lichtsteiner, ma è stato determinante ai calci di rigore. In quegli interminabili minuti non ha perso la concentrazione, raccolto nei suoi pensieri, re­ spingendo gli avversari man mano che si avvicinavano al di­ schetto. Ha prima saputo ipno­ tizzare Giorgio Chiellini, re­ spingendogli il tiro: se non l’avesse fatto, la Juve avrebbe vinto. Poi si è ripetuto su Pa­ doin, consegnando il trofeo nel­ le mani di una città che ha vis­ suto con trepidazione l’evolver­ si della conquista. IL BALLETTO E’ iniziato quando si è passati ai calci di rigore. Ra­ fael si è mosso continuamente sulla linea della porta, a Tevez e Vidal ha addirittura indicato dove avrebbero dovuto calcia­ re. L’Apache è caduto nella trap­

pola e ­ deconcentrato ­ ha sba­ gliato sparando sul palo oppo­ sto. «Mi sono sempre comporta­ to così quando ho subito un rigore. Sono felice perché ho dato il mio contributo. I risultati altalenanti dipendono dalla no­ stra concentrazione. Purtroppo in campionato abbiamo perso tanti punti, stiamo cercando di trovare un equilibrio. I rimpian­ ti per Reina? La vita è strana, io sto cercando di migliorarmi ogni giorno, di fare meglio con umiltà e sacrificio. Le critiche? Non era facile rientrare dopo un infortunio, ma servono anche quelle, mi aiutano a crescere e le accetto con umiltà». IN PREGHIERA Ha avuto giusto il tempo di alzare lo sguardo al cielo, Rafael, e accennare una preghiera prima di essere som­ merso dall’abbraccio dei com­ pagni. La sua fede in Dio lo ca­ ratterizza, non c’è momento della giornata in cui non ci sia un attimo di preghiera e ringra­ ziamento. Anche ieri, prima, durante e dopo la gara. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Primo piano R Supercoppa italiana

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5

LE PAGELLE di PIERFRANCESCO ARCHETTI JUVENTUS

NAPOLI

8

6

CHIELLINI DELUDENTE PIRLO E’ NERVOSO IL TECNICO ALLEGRI

6

5,5

BUFFON Ne aveva già sollevate cinque, la sesta gli sfugge ma lui fa di tutto per restarci aggrappato. Prima ferma Higuain, poi anche tre rigori. Ma anche Rafael lo imita. Da tempo però non vedeva gli avversari arrivare così spesso dalle sue parti.

BONUCCI Perde il duello finale con Higuain, prima aveva fermato di tacco un contropiede pericoloso. Non è il solito lanciatore, fatica di più a contenere gli azzurri che dopo lo svantaggio sono più decisi davanti. È implacabile sul rigore.

CHIELLINI Nell’ultima edizione riuscì anche a segnare, stavolta invece si fa parare il penalty che avrebbe dato il successo alla Juventus. Sgomita per bloccare Higuain ma spesso soccombe, come nella scena dell’1-1, superato dal cross di De Guzman.

EVRA Più che uno scoglio è una boa fluttuante, perché riesce anche a partire. L’immagine migliore è il cross per Vidal, ma il tiro del cileno è fermato da Koulibaly sulla linea. Callejon lo taglia fuori una volta.

 PARATE 3  RINVII 15  PRESE ALTE 4

 PASSAGGI 56  LANCI 5  RECUPERI 3

 RECUPERI 10  LANCI 5  PASSAGGI 59

 PASSAGGI 43  RECUPERI 8  CROSS 1

6

6

7,5

IL MIGLIOR HAMSIK MERTENS NON BRILLA IL TECNICO

Aveva solo una coppa in vetrina, non raddoppia con il primo alloro bianconero. La Juve si fa riprendere due volte, non riesce a colpire definitivamente il Napoli, doveva governare meglio dopo il vantaggio inatteso.

IL MIGLIORE TEVEZ

8 I napoletani credono alla sua dichiarata stanchezza e li infilza due volte. Potrebbe anche straripare, però il portiere brasiliano che gli sta di fronte gli impedisce il trionfo. Per primo sul dischetto, il palo non offusca la serata.

ALBIOL L’inizio è indimenticabile soprattutto per gli attaccanti juventini, perché dallo scontro con Koulibaly nasce la rete del vantaggio juventino. Fatica parecchio anche dopo nel prendere il tempo sui palloni alti, poi si normalizza nella ripresa. Segna il rigore senza avere tremori.

KOULIBALY Pure lui imputato all’alba del match, però riesce a rimettersi in piedi. Nel finale dei tempi regolamentari, quando la Juve torna a premere ferma Tevez che punta a Rafael. Poi respinge sul tiro di Vidal a porta vuota ma si fa gabbare da Tevez. Il rigore è impeccabile e gli salva la serata

GHOULAM A sinistra il Napoli costruisce parecchio, compresa la trama del pareggio. Ha qualche sussulto in avvio, quando non gestisce il traffico dalle sue parti, tira due volte sugli avversari quindi è più sciolto e crossa 12 volte. Anche lui non fallisce dal dischetto

 CROSS 4  RECUPERI 4  PASSAGGI 51

 TIRI 1  LANCI 12  PASSAGGI 69

 RECUPERI 4  LANCI 12  PASSAGGI 59

 TIRI 3  CROSS 12  PASSAGGI 68

6

6

6

6

MARCHISIO È il centrocampista juventino che recupera di più, dieci palloni, a livello da difensore. Passa dal centro destra al centro vero e proprio quando esce Pirlo, riesce a far fluire meglio il gioco dei suoi e li riaccende dopo il pareggio napoletano.

PIRLO L’unico che potrebbe giocare nel calcio di una volta, secondo Milutinovic. Lo dimostra nel primo tempo, quando innesca Tevez passando per Llorente: 12 lanci e 4 occasioni suggerite. Però perde consistenza nella ripresa e Allegri lo cambia. Non esce contento e può aver ragione.

POGBA Talvolta musicista, quasi mai direttore d’orchestra. I soliti limiti che sembrano di presunzione ma forse sono anche difficoltà psico-fisiche. In ogni caso, nei supplementari ce la mette di più e costruisce la seconda marcatura di Tevez

VIDAL Trequartista, centrocampista in linea, corridore talvolta non troppo a vuoto. Sbaglia tanto, si riprende, conquista ma si mette dietro anche a Marchisio. Controverso come spesso gli accade in questi tempi, Cagliari a parte: però 15 tra intercetti e recuperi

 RECUPERI 10  LANCI 10  PASSAGGI 65

 RECUPERI 4  LANCI 12  PASSAGGI 45

 TIRI 2  DRIBBLING 6  PASSAGGI 58

 TIRI 2  DRIBBLING 2  PASSAGGI 62

Signore delle coppe. Preceduto dagli onori, dà seguito a tanta fama. Sceglie un centrocampo prima aggressivo, poi tecnico. Risale con Higuain che copre gli sbagli precedenti, mette spesso in difficoltà la Juve.

IL MIGLIORE RAFAEL

8 È determinante sui rigori, ne ferma due, ma anche prima per mantenere lo svantaggio minimo quando vola su una botta di Tevez e chiude lo specchio a Lichtsteiner. E il Napoli non crolla.

6,5

6

5,5

7,5

GARGANO Tra Inler e Jorginho spunta il piccolo argentino, capace di mimetizzarsi e di sbucare sull’avversario. Patisce quando i suoi lo lasciano solo per cercare subito il pari, ma è nella ripresa che gli azzurri crescono con lui in mezzo. E serve il primo pari a Higuain.

DAVID LOPEZ Che fatica quando inizia, è il suo retropassaggio a mettere in moto Tevez e a far ostacolare i suoi difensori. In teoria dovrebbe chiudere su Vidal però spesso non ha avversari diretti. Cambiato con Inler all’inizio dei supplementari.

CALLEJON Parte a destra, poi cambia, poi ritorna e ricambia; ma dai tanti spostamenti in orizzontale non nascono frecciate velenose in verticale. Perché sbaglia troppo nelle conclusioni soprattutto a inizio ripresa quando Hamsik lo mette davanti alla porta. E si fa parare un rigore

HAMSIK La miglior partita stagionale, riesce a trovare gli inserimenti giusti sulla trequarti, piglia un palo con un sinistro radente, serve a Callejon un invito trancia difesa. Offre a Higuain la palla del possibile 1-1 finita sul palo. Viene cambiato al 78’ quando ha dato tutto.

 LANCI 4  RECUPERI 14  PASSAGGI 46

 TIRI 1  RECUPERI 2  PASSAGGI 39

 TIRI 2  SPONDE 5  CROSS 7

 TIRI 4  RECUPERI 6  DRIBBLING 2

7

8

 PARATE 8  RINVII 10  PRESE ALTE 5

IL PEGGIORE LICHTSTEINER

5,5 Vento calmo sul litorale destro nonostante le raffiche improvvise degli esterni napoletani che si cambiano spesso. Va soltanto tre volte al cross e perde 12 volte palla. Cambiato prima del 90’.

6,5

6,5

7,5

 TIRI 7  CROSS 1  PASSAGGI 33

 TIRI 0  CROSS 3  RECUPERI 1

6

MAGGIO Cerca di salire, però quando arriva in fondo però non è preciso. Nella seconda parte di gara è più cauto, il Napoli sfonda dall’altra parte ma lui si fa saltare da Pogba, insieme a Inler, nella scena del 2-2.

BENITEZ

6

6

5,5

5,5

5,5

s.v.

LLORENTE Sparisce a lungo, poi ritorna in partita quando gli altri sono stanchi. Viene usato come al solito come sponda per Tevez, spesso poco deciso anche se i difensori del Napoli concedono spazi. Cambiato dopo il primo supplementare.

PEREYRA Dentro per Pirlo nella sostituzione che fa discutere. Si trova subito in una situazione delicata e perde lo sprint con De Guzman che porta Higuain al primo pareggio. Vivacchia in mezzo, è un altro che sbaglia un rigore che poteva dare la coppa.

PADOIN Dentro per Lichtsteiner, diventa l’ultimo a fallire dal dischetto però anche lui è in buona compagnia. Chiede anche un fallo in area che non era da rigore.

MORATA Gioca soltanto l’ultimo supplementare, non riesce a usare la sua freschezza per affossare una squadra che si butta in avanti dopo aver preso il 2-1.

 TIRI 4  SPONDE 3  RECUPERI 2

 TIRI 2  RECUPERI 3  DRIBBLING 1

 CROSS 1  RECUPERI 3  PASSAGGI 18

IL PEGGIORE MERTENS

5,5 Dentro dalla mezzora del secondo tempo al posto di Hamsik, non entra bene in partita, perde sei palloni e conclude facendosi ribattere un rigore da Buffon.

 TIRI 0  SPONDE 1  PASSAGGI 7

 TIRI 1  SPONDE 2  DRIBBLING 0

VALERI Bene i cartellini in una partita cominciata con il piglio giusto per non far nascere preoccupazioni. Un tocco di Chiellini in area su Higuain resta però sospetto

6

5,5

DE GUZMAN È l’altra sorpresa di Benitez all’inizio, partecipa attivamente alle rotazioni di fascia, poi si mette anche trequartista prima del cambio. Serata positiva, nobilitata dal cross perfetto per il primo pareggio di Higuain.

HIGUAIN Non vuole sfigurare nel duello argentino con Tevez. Esulta due volte come l’amico (a proposito, lo stende e piglia l’ammonizione) e poteva anche andare oltre perché Buffon è un gigante quando gli impedisce un’altra festa.

INLER Uno dei grandi esclusi al via, compare nell’extra time. Si mette a lanciare come suo solito dal centro verso gli esterni, si fa saltare anche lui nella percussione che riporta la Juventus in vantaggio.

JORGINHO Gioca pochissimo, quasi da trequartista oppure in aiuto al centrocampo. È il primo che si presenta sul dischetto e si fa ammaliare pure lui dal portiere avversario.

 CROSS 2  DRIBBLING 3  RECUPERI 6

 TIRI 7  DRIBBLING 3  PASSAGGI 24

 TIRI 0  LANCI 4  PASSAGGI 14

 RECUPERI 2  SPONDE 1  PASSAGGI 5

TONOLINI 6 MANGANELLI 6

BANTI 6 CALVARESE 6


6

Primo piano R Supercoppa italiana

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL BOMBER DI BENITEZ

IL BOMBER DI ALLEGRI

Il Pipita urla la sua gioia «Orgoglioso della squadra Sempre così»

L’Apache urla la sua rabbia L’ultima freccia contro il palo rovina la festa

1Higuain decisivo

1Tevez ha

con due gol e un rigore: «Questo Napoli, se lo vuole, può fare di tutto» Mimmo Malfitano INVIATO A DOHA (QATAR)

L

a sua notte è stata esage­ rata, s’è preso tutto, senza lasciare nulla. Alla Juve, certo, ma anche a Tevez. Due reti ciascuno. Quella di Hi­ guain, comunque, ha trasmes­ so le emozioni più forti, per la qualità delle prodezze e per le esultanze. Lui, toccato dalle critiche nelle ultime settima­ ne, non ha saputo contenersi dopo il secondo gol, è corso verso la bandierina, indicando le sue parti intime, per ricorda­ re che lui gli attribuiti ce li ha. Un gesto poco elegante, ma che non ha avuto alcun inten­ do volgare. UNA BATTAGLIA S’è dovuto misurare con Chiellini e Bo­ nucci, il Pipita. E il confronto è stato deciso, ma corretto. I di­ fensori della Juve si sono dovu­ ti arrendere dinanzi a quella furia, che con i suoi gol è riusci­ to a recuperare lo svantaggio. Alla doppietta va aggiunto an­ che il rigore, trasformato. In­ somma, una notte di vera glo­ ria, che lo ha riabilitato: in tri­ buna, persino gli sceicchi han­ no applaudito. «Abbiamo fatto una grande partita, se c’è in­ tensità possiamo affrontare chiunque. Sono contentissimo e orgoglioso della squadra. De­ dico la coppa a tutti i nostri ti­ fosi che non sono potuti veni­ re», ha detto l’attaccante. «Ora starò un po’ a casa, trascorrerò il Natale con la famiglia, per ri­ temprarmi». IMPORTANZA Il trofeo conqui­ stato servirà per rimettere a posto il morale dopo la discon­ tinuità in campionato. La man­ canza di risultati ha penalizza­ to più del dovuto la classifica del Napoli e le voglie dei gioca­ tori, comprese quelle di Hi­ guain, anche se sul piano ner­ voso ha sempre provato a rea­ gire. «Avevamo bisogno di que­ sto trionfo. Dobbiamo avere più continuità, solo in questo

IL PROGRAMMA

Gonzalo e Andujar volano in Argentina La ripresa è il 31  Il Napoli è rientrato subito dopo la gara a Capodichino. Non tutta la squadra: alcuni giocatori si sono fermati a Doha, dove trascorreranno le vacanze. Higuain volerà in Argentina con il portiere Andujar. Hamsik è rientrato a Castelvolturno, dove risiede e trascorrerà il Natale. Benitez andrà a Liverpool. La ripresa è prevista per il 31.

modo possiamo arrivare in alto. Mancano sei mesi, possiamo fare grandi co­ se», ha osservato il Pipita. LEADER S’è capito subito che non avrebbe accettato l’even­ tuale resa. Non s’è fermato nemmeno dopo l’ennesimo er­ rore dei difensori che hanno permesso a Tevez di segnare il primo gol. Da lui è partita la re­ azione, seguito da tutti i com­ pagni che l’hanno assistito. Ha colpito una prima volta, quan­ do s’era avuto la sensazione che il Napoli non avesse più la forza e lo ha fatto una seconda, quando ha impedito alla Juve di alzare la Supercoppa. A quel punto non s’è saputo trattene­ re, facendo quel gesto poco garbato, ma non volgare, per­ ché in quel modo ha voluto sol­ tanto far sapere che lui gli attri­ buiti li ha eccome. Con la stes­ sa determinazione, adesso, do­ vrà riportare il Napoli in zona Champions, perché la sola Su­ percoppa non servirà per dare un senso all’intera stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

portato due volte in vantaggio la Juve. Poi l’errore dal dischetto Fabiana Della Valle INVIATA A DOHA (QATAR)

F Gonzalo Higuain, 27 anni, e Carlos Tevez, 30, argentini e autori entrambi di una doppietta AFP-GETTY

orse la notte l’avrà passa­ ta a riguardare il film del­ la serata, che sarebbe stata perfetta se fosse durata solo 118 minuti. Perché Carli­ tos Tevez aveva segnato due gol, raggiungendo quota tre in Supercoppa e portandosi alla pari con i capocannonieri del­ la manifestazione, Del Piero, Shevchenko ed Eto’o. Ma so­ prattutto aveva riportato in vantaggio la Juventus, finché Higuain non ha rovinato tutto. QUESTIONE DI CENTIMETRI Chissà quanto l’argentino si sarà disperato per il rigore ti­

rato sul palo. Il penalty poteva essere decisivo. Tevez è stato il primo dei bianconeri ad anda­ re sul dischetto, dopo che Buf­ fon aveva parato su Jorginho. Tevez aveva detto di essere stanco ma non è sembrato, ve­ dendolo in campo. Ha creato le occasioni migliori per i bianconeri. Magari sul rigore poteva essere più fortunato. Ha sfilato sul palco a testa bas­ sa, Buffon l’ha abbracciato per consolarlo. Strano il destino: potevano essere gli eroi di Doha, Tevez che segna e Gigi che para. Eppure il portiero­ ne, nonostante i tre rigori pa­ rati e un paio d’interventi de­ cisivi, torna a casa a mani vuo­ te, senza quella sesta Super­ coppa c he gli avrebbe permesso di diventare il più vincente in questa competi­ zione (insieme a Stankovic). Tevez ripartirà per l’Argentina oggi, il luogo migliore dove leccarsi le ferite. QUATTRO MESI AL MASSIMO Questione di centimetri, solo di centimetri. Carlos non ha ti­ rato male. Ha spiazzato il por­ tiere e ha allargato il piatto, ma la palla si è fermata sul le­ gno. Ma la Juve avrebbe dovu­ to chiudere prima la partita, quando ne ha avuto l’opportu­ nità. «La partita è ancora aper­ ta – aveva ammonito l’Apache nell’intervallo –. Siamo in vantaggio, ma dobbiamo en­ trare nel secondo tempo più concentrati». Invece i bianco­ neri hanno lasciato 30 minuti del secondo tempo al Napoli e si sono messi a giocare nei supplementari. L’amarezza resta, ma nessuno può cancel­ lare la bellezza della seconda rete di Carlitos: magia di Pog­ ba, che è passato in mezzo a due avversari con un balletto straordinario, e poi un’altra di Tevez, che prima si è fatto pas­ sare la palla sotto le gambe, dribblando Koulibaly, poi ha calciato d’interno destro pren­ dendo in controtempo il por­ tiere. La stagione per Carlitos finora è stata strepitosa: 10 gol in campionato, tre in Champions, due in Supercop­ pa (dove è stato il giocatore che ha tirato più in porta di tutti: otto volte) Però Tevez voleva questa Coppa. E torna a casa con l’amaro in bocca per una questione di centime­ tri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AVVERSARIA DI CHAMPIONS

Rinforzo Borussia: dal Salisburgo arriva Kampl  (c.rei.) Rinforzo per il Borussia Dortmund, avversario della Juve in Champions: Kevin Kampl, sloveno nato in Germania, in arrivo dal Salisburgo. E’ un centrocampista offensivo di 24 anni, adatto al gioco brillante di Klopp. In questa stagione già 5 gol in campionato e 4 in Europa League. In Champions ha giocato i preliminari col Salisburgo, ma potrà affrontare la Juve.


Primo piano R Supercoppa italiana fL’AREA TECNICA

L’ALLENATORE DEL NAPOLI

BENITEZ ESULTA «IMMENSA GIOIA AIUTIAMO NAPOLI A RIALZARSI» Mimmo Malfitano INVIATO A DOHA (QATAR)

L’

idea di arrendersi non l’ha mai sfiorato. Quando la Juve ha raddoppiato con Tevez, all’inizio del secondo tempo supplementare, Rafa Be­ nitez ha parlottato con il suo se­ condo, Fabio Pecchia. Insieme hanno cominciato a chiamare a gran voce i loro giocatori, li han­ no incitati a non mollare. In

quel momento, sembrava che nulla li avrebbe potuti rialzare. Invece, è partita la reazione, rabbiosa. Guidata da un grande Higuain, la squadra ha ritrovato stimoli ed energie, fermandosi soltanto quando ha alzato al cie­ lo la Supercoppa. «È stata la partita più bella della mia espe­ rienza napoletana», ha detto l’allenatore spagnolo nel dopo partita. «Dobbiamo essere sod­ disfatti e dedichiamo la vittoria a tutti i tifosi».

IL PRESIDENTE

De Laurentiis rivela «Mi tengo Rafa A Pechino sbagliai» 1Il regalo del patron del Napoli: Strinic, esterno mancino in scadenza col Dnipro. Tre anni a 1,6 milioni Brega-Malfitano

A

urelio fa marcia indie­ tro. È la notte del trion­ fo, c’è spazio per nuove energie, nuovo entusiasmo, nuovi orizzonti. Il presidente De Laurentiis è felice ma tiene il timone dritto e avanza un mea culpa che fa rumore: «No, non era una rivincita con la Juven­ tus dopo Pechino. In quella oc­ casione ho sbagliato, ho pecca­ to di antisportività, avrei dovu­ to mandare la squadra alla pre­ miazione. La mia fu solo una provocazione perché quella ga­ ra venne meno nella trasparen­ za. Non accuso nessuno ma quella sera avemmo una sensa­ zione sgradevole». In fondo, la coppa in tasca spalanca le porte all’eleganza, seppur postuma. Ma il trionfo porta anche rifles­ sioni tecniche, dopo le parole della vigilia su Benitez. «È stato uno spot per il calcio italiano, con la Juve sempre sfide stella­ ri. Benitez? Ho fatto bene a in­ gaggiarlo, speriamo di conti­ nuare assieme questa avventu­ ra. Rafa è un galantuomo». STRINIC C’È Intanto il presi­ dente ha già pronto il primo re­

galo per tifosi e allenatore. Or­ mai imminente Gabbiadini, ac­ cordo trovato con Ivan Strinic: dal 1° gennaio sarà del Napoli. Nell’ultima settimana sono sta­ te limate le differenze e l’affare può dirsi concluso. L’esterno si­ nistro croato, in scadenza col Dnipro il 31 dicembre, ha fir­ mato fino al 2018. Arrivando a costo zero, Strinic ha potuto ot­ tenere un trattamento di ri­ guardo per lo stipendio che do­ vrebbe attestarsi sul milione e 600 mila euro bonus compresi. Con la partenza di Ghoulam per la Coppa d’Africa, il Napoli ha trovato il sostituto. Riccardo Bigon e il suo staff avevano va­ lutato diverse «candidature» e alla fine hanno virato su di lui, occasione del momento vista la scadenza del contratto. Classe 1987, Strinic è cresciuto nel­ l’Hajduk fino ai 19 anni, quan­ do tentò l’esperienza francese al Le Mans. Un anno e tornò in patria fino al 2011 quando il Dnipro lo pagò 4 milioni per portarselo in Ucraina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il croato Ivan Strinic, 27 anni IPP

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BRAVO RAFAEL Ha avuto paro­ le di elogio per tutti i suoi ragaz­ zi, Benitez. Per la prima volta si è voluto soffermare sui singoli e soprattutto su Rafael e Higuain. «Il primo è stato decisivo, il se­ condo ha fatto la differenza, ha saputo lottare contro i difensori della Juve con una determina­ zione da grande campione. Questa vittoria ce la siamo meri­ tata tutta». L’abbraccio con Au­ relio De Laurentiis, a fine gara, è stato sentito, i due si ritroveran­ no quanto prima per riprendere il discorso sul futuro dello stesso allenatore. «Il presidente è stato razionale, ha dato fiducia alla squadra, così come a tutto lo staff tecnico. Il nostro obiettivo è migliorare sotto il profilo della continuità», ha spiegato Benitez che, a questo punto, dovrà ri­ flettere parecchio prima di chiudere il rapporto col Napoli: col presidente l’intesa è soddi­ sfacente, come il progetto al quale si continuerà a lavorare. DODICI TITOLI Sono tutte que­ ste le sue vittorie. Importanti, certo, di valore differente, ma lui s’è voluto soffermare su que­ st’ultima conquista. «Credo che abbia un’importanza incredibile non solo per i tifosi, ma per tutta la città che ha tanta voglia di ri­ scatto». La Supercoppa dovrà essere un punto di partenza per nuove conquiste. «Per vincere, la chiave è dare continuità al la­ voro. L’allenatore è un eterno insoddisfatto, chiede sempre di più ai propri giocatori. Questo, però, è un gruppo fantastico, manca qualcosa e dovremo fare in modo di correggere ciò che non va ancora bene», ha conclu­ so Benitez che è stato festeggia­ to a lungo, negli spogliatoi dalla squadra e dai suoi collaboratori. Da domani si volterà pagina, bi­ sogna ripartire in campionato per dare un significato maggio­ re a quest’impresa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fL’AREA TECNICA

L’ALLENATORE DELLA JUVE

ALLEGRI SPIEGA «PIRLO FUORI? CI SERVIVA PIÙ COPERTURA» Fabiana Della Valle INVIATA A DOHA

M

assimiliano Allegri ha capito che era fi­ nita quando ha visto Ogbonna scuotere la testa. Angelo è stato il suo suggeri­ tore durante la lunga agonia dei rigori. Max si girava di spalle quando toccava ai suoi e dall’espressione del difenso­ re capiva se era andata bene o

no. Lo faceva anche ai tempi del Milan. Una specie di scaraman­ zia, che stavolta non ha funziona­ to. Allegri aveva sfidato la sorte con Pereyra, che però aveva sba­ gliato, ha ripreso le vecchie abi­ tudini con Padoin, ma il risultato è stato lo stesso. Il terzo obiettivo della stagione (dopo il primo po­ sto in campionato e gli ottavi di Champions League) è sfumato insieme al primo trofeo della sta­ gione. La Supercoppa non ha grande importanza, però vincer­

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la avrebbe significato per Max scrivere il suo nome per la prima volta nella storia bianconera. ANDREA SCURO IN VOLTO Cer­ to, se non avesse tolto Pirlo nel secondo tempo, forse sul dischet­ to ci sarebbe andato lui al posto di uno dei quattro bianconeri che hanno sbagliato. Allegri giura di non avere rimpianti: «In quel mo­ mento non potevo immaginare che saremmo arrivati ai rigori. Abbiamo avuto tre matchball e non li abbiamo giocati bene». Il tecnico spiega così la sostituzio­ ne di Andrea, uscito visibilmente arrabbiato: Allegri gli ha dato una pacca sulla spalla e lui ha ti­ rato dritto, poi ha preso a calci una bottiglietta e gettato la giac­ ca della tuta a terra. «I giocatori possono arrabbiarsi, ma io devo fare le mie scelte. In quel momen­ to stavamo soffrendo, così ho de­ ciso di togliere lui per avere più copertura con Marchisio, e di la­ sciare in campo Vidal. Arturo da mezzala è andato un pochino meglio, si è speso molto. In ogni caso la squadra ha fatto una buo­ na gara, dobbiamo imparare a gestire meglio le partite negli ul­ timi 5’: non si può prendere gol per una palla che resta in mezzo all’area, in una situazione in cui non c’era alcun pericolo. I rigori poi sono sempre una lotteria. Se prendi gol a due minuti dalla fine è un segno del destino». NESSUN CONTRACCOLPO Alle­ gri stavolta è in versione fatali­ sta, però s’arrabbia quando qual­ cuno gli domanda se teme il con­ traccolpo psicologico: «Non ci sa­ rà. Siamo primi in campionato e siamo agli ottavi di Champions League. La stagione va avanti». Giusto, però con una Supercoppa in più in bacheca sarebbero stati più contenti. Anche Allegri, che adesso dovrà attendere almeno fino a maggio per sollevare il pri­ mo trofeo da bianconero. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo piano R Supercoppa italiana NAPOLI

JUVENTUS

BASSO 50,5 metri

BARICENTRO

JUVENTUS

3 21

1 19

23

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OCCASIONI CREATE

12

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33 6

POSSESSO PALLA

10 14

50,1%

176 15 15

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25

23

643

628 PASSAGGI RIUSCITI

83%

49,9% TIRI NELLO SPECCHIO

PALLE PERSE

fLA PARTITA AI RAGGI X

FALLI COMMESSI

83,8%

CONTRASTI

Rafa rischia sulle fasce P Ghoulam lo ripaga più di Callejon e Maggio LA MOSSA TATTICA

POGBA: dribbling positivi 6 VIDAL: contrasti vinti 7 CALLEJON: palloni persi 24 GARGANO: palloni recuperati 14

Ghoulam TEVEZ LLORENTE PEREYRA

Gargano

D. Lopez

VIDAL

LICHTSTEINER

POGBA EVRA

PASSAGGIO MOVIMENTO

Vidal (e prima Marchisio) e Pogba si allargano per raddoppiare sulle fasce con Lichtsteiner e Evra: così la Juve crea il due contro uno sulle fasce, perché Callejon e De Guzman aiutano poco, e allargano le maglie centrali del Napoli perché i due mediani devono correre a coprire. Pereyra e Tevez hanno così la chance di attaccare fronte alla porta quasi in uno contro uno, facendo valere la superiorità tecnica nei confronti dei difensori azzurri

77 19

33 26

artita di errori, rimonte e tanti rischi. Se ne prende parecchi, ma è la sua filosofia, Rafa Benitez. E ne prende uno enorme Max Alle­ gri ­ soprattutto ripensando alla lista dei rigoristi e magari al ritmo che nel finale non viene conge­ lato ­ togliendo Andrea Pirlo. In entrambi i casi si può dire che i rischi tutto sommato hanno paga­ to, considerando i gol del Napoli sono arrivati da­ gli esterni, dove gli azzurri insistono di più, e che quelli della Juve, oltre ai pericolo, sono frutto del lavoro di squadra sulle bande per aprire varchi in mezzo.

SINISTRA AL GOVERNO Napoli che però la rimet­ te in piedi con l’orgoglio, certo, ma anche con le armi che gli sono proprie. Ghoulam (ben 119 toc­ chi!) è un’ala aggiunta, produce ben 12 cross e fa coppia con De Guzman, che indovina 3 dribbling su 5 e crea 4 occasioni, soprattutto quella che porta al momentaneo 1­1 di Higuain. Funziona poco invece poco la catena di destra. Callejon, oltre a mangiarsi un gol lanciato solo in contro­ piede davanti a Buffon (proprio la situazione che la proposta of­ IL NUMERO fensiva di Benitez ­ recupero al­ TRA LE LINEE Come struttura di to e palla nello spazio ­ preve­ squadra, il Napoli schiera un de), perde ben 24 palloni. Stes­ giocatore d’attacco in più: Hi­ so numero di palloni persi per guain è supportato da Hamsik Maggio: si capisce perché da (poi da Mertens) più le due ali, quella parte Evra e Pogba sfon­ Callejon e De Guzman. È un ri­ I cross fatti dal dino spesso e volentieri. E allo­ schio, certo, perché in fase di­ Napoli, contro i 15 ra da quella parte serve l’ine­ fensiva i due esterni aiutano sauribile Gargano per disegna­ pochissimo e il Napoli va in dif­ della Juventus: re il cross che Higuain trasfor­ ficoltà. Marchisio e Pogba, poi è così che Higuain ma nella rete che manda la Vidal e Pogba quando il Princi­ riceve i palloni-gol partita ai calci di rigore. A pro­ pino diventa regista, raddop­ posito di cannonieri, deve di­ piano sulle bande. Per arginarli, i due mediani ventarlo Hamsik, perché la posizione in cui gioca del Napoli sono costretti ad allargarsi, Gargano richiede una capacità realizzativa maggiore. Lo in particolare spicca per grinta (saranno 14 i suoi slovacco ormai fa stabilmente la seconda punta e palloni recuperati alla fine della partita). Così aiuta pochissimo quando la squadra non è in pos­ però si crea uno spazio enorme in mezzo. A lungo sesso di palla, contribuendo alla voragine centra­ la Juve lì non riesce a incidere, perché Vidal per le. Ma per il resto fa tutto bene. Sfortunato quan­ indole si muove più da interno che non da tre­ do centra il palo, tira 4 volte fuori e a volte gravi­ quartista: il suo numero più significativo è quello ta lontano dall’area di rigore e da Higuain, co­ dei contrasti vinti, 7 su 7. Le cose cambiano sensi­ stretto più volte alla giocata personale spalle alla bilmente quando il ruolo viene interpretato da porta. Ma quando i due giocano vicini, Marek uno specialista, cioè Roberto Pereyra. L’ex Udi­ ispira il Pipita che colpisce il palo. I rischi, insom­ nese si muove tra le linee e si aggiunge a Tevez, ma, valgono la pena. che indietreggia di qualche passo per sfruttare le © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LILLO&GREG

CONCEPT BY

PHOTO: ANTONELLO&MONTESI

LO O A P A L O A P AMBRA I S E R B A L A C I N IO C C A IN ANGIOLINI M RDO A C IC R O C S E C N A R F NICCOLÒ IS P IP IL F E D I R A N A T N O CALVAGNA M REGIA DI VOLFANGO DE BIASI

UNFILM

FILMAURO PRODUTTOREESECUTIVO MAURIZIO AMATI PRODOTTODA AURELIO &LUIGIDELAURENTIIS

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sponde di Llorente (3 in partita) e i suggerimenti di Pereyra. E nell’uno contro uno l’Apache, con la sua tecnica individuale, diventa imprendibile per i difensori del Napoli.

Twitter @alexfrosio

e Pereyra. Ma quando attacca il Napoli sfonda a sinistra

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NAPOLI

11

31

Alex Frosio

1I raddoppi sugli esterni aprono buchi dove si infilano Tevez

ALTO 55,7 metri

BARICENTRO

PASSAGGI EFFETTUATI

5

26

Maggio

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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

AL CINEMA /UnNataleStupefacente

/Filmauro_srl


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Serie A R Il personaggio

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Inter stregata dal mago Kovacic

1Il gol alla Lazio entra nella galleria dei gioielli nerazzurri. La ricostruzione riparte da lui

vimento ad arco di Diaz che cerca spazio attorno a sé. Il pal­ lone ha i requisiti richiesti dalla ditta celeste. Precisione e velo­ cità. Ramon si stacca un metro dall’avversario e ritrae un dia­ gonale da urlo. Gol, applausi, il minimo per un gesto così. Infi­ ne, ecco la follia di Stankovic. La squadra è reduce dal Triple­ te, ma sappiamo che sarà solo l’inizio di una lenta involuzio­ ne. E la storia recente neraz­ zurra sta come un bigino in quella serata. Champions Lea­ gue, quarti di finale. Neuer in versione pre­Bayern e pre­Pal­ lone d’Oro ma sempre in tema di uscite oltre il limite, deposita con la testa la sfera sul destro di Stankovic. Bum: il serbo calcia, folle. Segna, il Meazza trema di gioia. Un’ora e mezza dopo tre­ ma di freddo. I brividi del 2­5 contro lo Schalke faticano ad andarsene.

Matteo Brega MILANO

I

l pensiero stupendo non nasce strisciando. Il pen­ siero stupendo vive stri­ sciante nei pensieri di ogni ani­ ma che gioca a pallone. Colpire al volo quel pallone, quasi una prova di forza con il cielo che ti butta giù quella sfera. Mateo Kovacic ha la pazienza di aspettare che la palla arrivi alla quota vivibilità. Non lo spaven­ ta Stefano Mauri che lo aggre­ disce, non lo spaventa il margi­ ne di errore. Il pensiero stupen­ do va colto. Al volo appunto. PREGI E DIFETTI Il croato che viene pizzicato sulle sue lacune giovanili, come l’acne che tutti hanno a una certa età e che so­ lo con il tempo scomparirà. Non sa segnare, gioca lento, non contrasta. Insomma, sem­ brano più le cose negative che quelle buone. Non è così. Do­ menica sera contro la Lazio Mateo ha scelto di vestirsi al meglio. A Verona aveva preso calci, a Milano ha preso ap­ plausi. In comune, i due gol, tanti quanti ne aveva marcati nelle precedenti 59 uscite di campionato. La continuità è l’obiettivo primario per diven­ tare un «centrocampista mo­ derno» come lo vuole Roberto Mancini. Il gol, intanto, fa sal­ tare sul divano il presidente Erick Thohir, fa il giro del mon­ do sui media e rende più gusto­ sa la Serie A.

La coordinazione perfetta di Mateo Kovacic, 20 anni, mentre colpisce il pallone domenica sera contro la Lazio: il croato apre la rimonta INSIDE

7

 I gol stagionali di Kovacic con l’Inter: 4 in campionato (a Sassuolo, Palermo, Chievo e Lazio) e 3 in Europa League (tripletta allo Stjarnan).

GALLERIA D’AUTORI Il destro di Mateo entra in un corridoio di quadri volanti nerazzurri che valgono un pomeriggio di ricerca. Sfogliando album e scorrendo immagini, riemer­ gono gol strepitosi che ricorda­ no quelli di Kovacic. Ne abbia­ mo scelti quattro, avremmo po­ tuto pescare anche a caso in un mazzo così ampio. Boninsegna

a Mantova apre la galleria. Gennaio del 1972, l’Inter attac­ ca in massa e quel pallone che docilmente sembra cadere a terra viene raccolto dal manci­ no di Boninsegna. Nemmeno ci si accorge di dove finisca, serve il replay per vedere che va a in­ castrarsi all’angolino. Difficol­ tà? Dieci, cento, mille. Bonim­ ba non frena la corsa, trova

l’equilibrio in un sospiro. Mari­ ni, 13 anni dopo, è al Meazza proprio come Kovacic. E pro­ prio come Mateo affronta la Lazio. Limite dell’area e saetta là, dove Orsi non arriva. L’anno dello scudetto dei record non può incastonare un gioiello di questa categoria. Trasferta di Pisa, ancora inverno. Matteoli scende sulla destra, vede il mo­

«IMPRESSIONANTE» E ci sa­ rebbero poi Berti, Maicon, Djorkaeff, Cambiasso, Fonto­ lan, Bergamo (sì, anche lui lo fece un gol al volo, proprio con­ tro la Lazio) e altri ancora. Compreso Kovacic. Il rinnovo fino al 2019 ha provato che l’In­ ter chiede al croato di fermarsi a Milano e di assistere (attiva­ mente) alla ricostruzione. In Spagna hanno definito «im­ pressionante» la giocata. Lad­ dove hanno il meglio. Noi, chiamati a risalire il ranking di gradimento, rispondiamo per una sera con Mateo da Linz. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PERLE VOLANTI DELL’ARCHIVIO INTERISTA

BONINSEGNA, 16 GENNAIO 1972 In corsa, senza possibilità di pensarci: così Roberto Boninsegna fulmina il Mantova in un pomeriggio di festa. Il mancino di Bonimba apre la goleada: alla fine sarà 6-1 per l’Inter.

MARINI, 10 FEBBRAIO 1985 Nel finale, la stella filante di Marini che supera Orsi. La gara si decide lì, su un colpo difficilissimo che lascia spazio soltanto agli applausi del Meazza nerazzurro. La Lazio esce sconfitta.

DIAZ, 26 FEBBRAIO 1989 Discesa di Matteoli sulla destra, cross teso sul secondo palo dove c’è Diaz ad aspettare. L’attaccante, in realtà, aspetta poco: collo pieno e mancino volante per il momentaneo 1-0 (finirà 3-0).

L’EX PRESIDENTE

IL NUMERO UNO

Moratti promuove Mancini «Finalmente si vede bel gioco» 1«Ora c’è un’altra sintonia tra tecnico società e tifosi Il mercato? Mancio sa cosa serve» MILANO

I

l ritrovo del lunedì c’è an­ cora. Massimo Moratti, prima di iniziare la setti­ mana in Saras, accetta di fer­ marsi davanti alla telecamera di Mediaset. «La squadra è in crescita e il gioco è piacevole. Ci sono voluti adattamenti e cambiamenti, ma il risultato si

STANKOVIC, 5 APRILE 2011 Un destro pazzesco (solo al pensiero) di Stankovic sorprende Neuer, allora allo Schalke, nei quarti di finale di Champions League. Folle, come la notte interista: i tedeschi vinceranno 5-2.

è visto ­ ha commentato l’ex presidente nerazzurro ­ Sinora sono apprezzabili i cambia­ menti apportati e finalmente ho visto un bel gioco». LA SVOLTA Una svolta, nono­ stante le vittorie in coppia an­ cora non arrivino, c’è stata. E per Moratti pare che il motivo stia nel cambio di tecnico. «C’è piena sintonia con il club, Man­ cini sta lavorando bene; non che Walter Mazzarri non lo fa­ cesse, solo che ora c’è chiara­ mente tutta un’altra sintonia con il club e con i tifosi». I fi­ schi, a dire il vero, ci sono stati anche alla fine del primo tem­ po di domenica. Ma è stato uno sfogo di pancia, dettato dal mo­ mento. Fischi che poi alla fine

si sono trasformati in applausi vista la reazione e la possibilità (concreta) che si realizzasse una rimonta eccezionale. TEMPO DI MERCATO Ora è tem­ po di mercato. Cosa farebbe il Moratti presidente? «Mancini

Massimo Moratti, 69 anni, alle prese con un selfie al Meazza domenica sera AP

sa cosa serve ­ ha detto ­ anche sul mercato sarà lui a dire cosa bisogna fare e chi occorre. È più un discorso della società». Ma lei comprerebbe? «Non so, non sono più il presidente. Se mi manca il ruolo? No... A que­ sto punto della stagione è l’alle­ natore che deve valutare e indi­ care. Sicuramente Mancini sa­ prà svolgere bene questo lavo­ ro». Insomma, fosse lui ascolterebbe le richieste del tecnico. Ma dovrebbe sedersi e confrontarle con le esigenze dell’attuale Fair Play Finanzia­ rio che limita le possibilità di movimento nerazzurre. Morat­ ti intanto si gode il sapore del­ l’emozione da stadio dopo es­ serci tornato domenica sera. «La squadra l’ho sempre segui­ ta anche in tv ­ ha commentato ­ Certo, anche tornare allo sta­ dio è bello e più divertente; si soffre di più ma si apprezza me­ glio ciò che si guarda». Il tifoso, in fin dei conti, lì vuole stare. m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’entusiasmo di Thohir Tra Mateo e la reazione  MILANO (m.b.) A Giacarta, sussultando sul divano. Così Erick Thohir ha reagito al gol di Mateo Kovacic. Il presidente dell’Inter non ha rilasciato dichiarazioni, ma a chi l’ha sentito nella notte dopo Inter-Lazio non ha nascosto il suo stupore per il capolavoro del croato. Thohir ha sempre inserito i giovani nel progetto di rinascita. E Kovacic è il cardine attorno a cui gira questo assioma. Anche perché il gol volante è stato l’interruttore che ha fatto partire la rimonta. L’altro punto di gradimento di Thohir: la reazione. La 5a rimonta stagionale (dopo Palermo, Napoli, Verona, Milan) vale molto, perché certifica come il gruppo riesca a reagire. E fuori dal campo toccherà a Thohir operare sul mercato tra le esigenze di Mancini e le ristrettezze del Fair Play Finanziario dell’Uefa. L’Inter si radunerà tra il 28 e il 29 dicembre e partirà per il Marocco. Solo 3 o 4 sudamericani potrebbero non partecipare all’amichevole contro il Psg, poiché Mazzarri aveva concordato un periodo di feste prolungato per alcuni. Mancini passerà le feste in famiglia, a Jesi. L’Inter sarà a Marrakech il 30, dove si allenerà anche il 31 prima di imbarcarsi per Milano. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R È già mercato

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Inter, Cerci in pole Salah il piano-B E c’è l’idea-Perisic

Obiettivi nerazzurri

1Contatti vivi con l’Italia, ma ci sono Milan e Arsenal

L’EGIZIANO Mohamed Salah, 22 anni, contratto fino al 2019 con il Chelsea che lo ha prelevato dal Basilea a gennaio. Ala sinistra o seconda punta.

L’egiziano piace a Mancini, il croato idea last minute L'IDENTIKIT

Matteo Dalla Vite

ALESSIO CERCI

e cose stanno così: Inter e Cerci, si sa, flirtano da tempo. Ma in ogni sceneg­ giatura che si rispetti c’è chi non ci sta del tutto (l’Atletico Ma­ drid) e chi fa azione di disturbo (il Milan). Un filmone.

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NATO IL 23 LUGLIO 1987 A VELLETRI (ROMA) RUOLO ALA DESTRA ALTEZZA 178 CM PESO 73 KG

SCOPERTA SPRECATA Cresciuto nel Valmontone, entra nel settore giovanile della Roma a 16 anni e mezzo. Il 16 maggio 2004 Fabio Capello lo fa esordire in Serie A (Sampdoria-Roma 00). Dal 2006 inizia il suo giro d’Italia dei prestiti: Brescia, Pisa e Atalanta. Si affranca nei due anni alla Fiorentina ed esplode nei successivi due al Torino. L’estate scorsa, il passaggio all’Atletico. LE SUE SQUADRE ROMA BRESCIA PISA ATALANTA ROMA FIORENTINA TORINO ATLETICO MADRID

@Emmedivu

2003-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010 2010-2012 2012-2014 da luglio 2014

ARSENAL E PRESTITI Dopo aver capito che il discorso lega­ to a Pocho Lavezzi è affare più per luglio che per gennaio, Ro­ berto Mancini s’è “fissato” su Alessio Cerci, seguito comun­ que anche dall’Arsenal: i con­ tatti fra club nerazzurro e Cerci stesso s’intensificano, il tutto nella speranza che i Colchone­ ros capiscano la volontà di gio­ care dell’ex Toro a tal punto da permettergli di andare via in prestito. E qui, si presenta l’al­ tro scoglio sotto­forma di Mi­ lan: perché nel momento in cui l’Atletico Madrid deciderà di aprire (definitivamente) al pre­ stito per non perdere il giocato­ re, ecco che subentrerà il fatto­ re­soldi: al momento l’Inter po­ trebbe proporre un prestito gra­

tuito o leggermente oneroso, e quel “leggermente” starebbe a significare una cifra inferiore a quella che potrebbe offrire il Milan, che già era sul giocatore l’estate scorsa. E’ un derby vero e proprio, nel quale conteran­ no: la volontà dell’Atletico e poi quello del giocatore. Il Mancio è convinto che l’ex granata sia il profilo perfetto, anche se la li­ sta dei suoi regali indirizzata a Thohir non finisce lì. SALAH PIACE Ecco, allora, re­ stare caldissima la pista che porta all’egiziano del Chelsea Mohamed Salah, acquisto dei Blues che ­ pur stimato da Mou­ rinho ­ ha avuto naturalmente poco spazio fino a qui. Ala pura, dal piede mancino ma colloca­ bile pure a destra; su di lui c’è anche lo Spartak Mosca ma è chiaro che davanti all’idea di vi­ vere sei mesi all’Inter non ci sia praticamente partita. Una setti­ mana fa proprio Mou aveva di­ chiarato: «Da qui non si muove nessuno». Frasi classiche e di facciata. I contatti con l’entoru­ rage del giocatore sono andati avanti anche nelle scorse ore: se non dovesse andare in porto il

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Alessio Cerci, 27 anni, alla prima stagione con l’Atletico Madrid IPP

Piano­A (Cerci appunto), Man­ cini sarebbe comunque conten­ to di accogliere l’ala egiziana secondo un prestito oneroso. PERISIC E 6 GENNAIO Momen­ taneamente scartati ­ per vari motivi anche se i profili erano rispondenti ­ Lennon, Kono­ plianka e Bakkali ­, ecco appari­ re un nome nuovo e che recen­ temente era stato accostato al Napoli, ormai indirizzato su Gabbiadini: si chiama Ivan Pe­ risic, un «belva» croata e uomo duttile di fascia, di quelli che saltano l’uomo abbinando po­ tenza, profondità e gol. E’ del

Wolfsburg, ha una valutazione alta ma pure il solletico di poter raggiungere Kovacic e la serie A. Il sondaggio è stato fatto. Ah: l’attaccante esterno (il primo, visto che Mancio ne vuole 2) ar­ riverà prima del 6 gennaio. LEIVA E DIFESA Lucas Leiva re­ sta nel mirino («Ci farebbe co­ modo» ha detto Mancio), men­ tre se uscisse Vidic (ha detto non al Besiktas) ecco che po­ trebbe riapparire Rolando o, preferibilmente, un prestito di Nastasic che Mancini portò al City. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CROATO Ivan Perisic, 25 anni, centrocampista offensivo croato del Wolfsburg. Ha vinto una Bundesliga con il Borussia Dortmund.

IL BRASILIANO Lucas Leiva, 27 anni, brasiliano con passaporto italiano del Liverpool. Centrocampista centrale.


Serie A R

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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Al centro è meglio E Montolivo sa come si fa

IL FUTURO DELLE PUNTE

Milan, chi esce? Torres rischia più di Pazzini 1Ora è Fernando quello che rischia di più e non va esclusa la pista Atletico Madrid Inzaghi: «Magari gioco con il trequartista»

1Nel 2013 Allegri lo schierò regista e il Milan chiuse terzo REGIA A DE JONG

POLI (Muntari)

DE JONG

MONTOLIVO

GDS

MONTO CENTRALE

POLI

MONTOLIVO (De Jong)

MUNTARI

GDS

Alessandra Gozzini MILANO

C

on la regia di Montolivo il Milan centrò l’ultimo piazzamento in Cham­ pions, che per come si erano messe le cose, valeva più di un Oscar. Era l’ultimo anno della gestione Allegri (poi esonerato nel gennaio successivo), cam­ pionato 2012­2013, e più o me­ no di questi tempi un grave in­ fortunio rubò la scena: duran­ te Torino­Milan, pomeriggio del 9 dicembre 2012, De Jong riportò la rottura «sottocuta­ nea del tendine d’Achille sini­ stro», un imprevisto che da at­ tore milanista era già toccato a David Beckham. Quello stop costò il resto della stagione al­ l’olandese e la riscrittura della trama all’allenatore. La stagio­ ne, vista da parte rossonera, si

concluse poi con il lieto fine: Milan terzo in rimonta e acces­ so ai playoff di Champions Lea­ gue. TEMPI D’AZIONE La sceneggia­ tura aveva fin lì messo al cen­ tro De Jong, mediano di distur­ bo e impostazione, con Monto­ livo ad agire in una zona più defilata, interno della linea a tre. Con l’olandese uscito dal cast Allegri dovette trovare un rimedio. La prima controfigu­ ra fu Ambrosini, ma da metà gennaio in poi il Milan prese a scorrere con Montolivo regi­ sta. Nelle ultime quattordici giornate, quelle in cui Allegri inciampò una sola volta (con­ tro la Juventus), Riccardo era quasi sempre l’uomo che detta­ va i tempi d’azione. E l’ultima parte del film fu necessaria per la grande rincorsa con il finale thriller di Siena (1­2 in extre­ mis) che poi consegnò la possi­ bilità di giocarsi la grande Eu­ ropa. PALLONI GIOCATI Una scena simile a quella che si presentò ad Allegri, sta per presentarsi oggi anche a Inzaghi: Pippo non perderà De Jong per mesi ma solo per un’uscita, quella della ripresa all’Epifania con­ tro il Sassuolo, ospite a San Si­ ro. Pippo semmai non aveva potuto fin qui contare su Mon­ tolivo, tornato a girare solo a fi­ ne novembre dopo il crac pre Mondiale alla tibia e la lunga riabilitazione. In campo da ti­ tolare contro Genoa, Napoli e Roma il capitano si è sempre mosso nel ruolo di mezzala, fianco destro di De Jong. Ma anche da co­protagonista del centrocampo, è stato l’uomo con più palloni giocati contro il Napoli (77) e pure l’altra sera all’Olimpico (63). Inzaghi po­ trebbe così avere già pronto il sostituto dello squalificato De Jong, mantenendo intatta l’ampia scelta di interni: Poli, Muntari, Bonaventura (se a

106 Riccardo Montolivo, 29 anni, al Milan dalla stagione 2012-’13 FORTE

sua volta non verrà avanzato a vice Honda o a trequartista). PREFERENZE Montolivo non ha mai nascosto di preferirsi nella parte di quello che recita da­ vanti alla difesa: l’ha detto in diverse interviste, più o meno recenti, e l’ultima volta anche davanti a un ampio pubblico. Festa di Natale del settore gio­ vanile milanista in un teatro del centro, in platea il capita­ no, altri giocatori e pure Inza­ ghi. Alla domanda di uno dei baby rossoneri «In che ruolo preferisci giocare?», Montolivo è stato preciso: «Credo che per le mie caratteristiche la posi­ zione che più mi si addice è quella di regista in un centro­ campo a tre». In sala come det­ to c’era Pippo, di qui l’altra sin­ cera puntualizzazione di Ric­ cardo: «Lo dico assolutamente senza la minima polemica, la mia forza è sempre stata quella di sapermi adattare alle esi­ genze dell’allenatore. L’ho sempre fatto e sempre lo farò». SEQUEL Il 2015 potrà in realtà subito riconsegnargli la sedia

RRiccardo lo ha ribadito pochi giorni fa: «Il mio ruolo preferito è quello di regista»

del regista, nella speranza ros­ sonera di girare il sequel della risalita di due stagioni fa, rie­ vocata anche dall’a.d. Galliani dopo la notte di Roma, una vol­ ta che la squadra era risalita a bordo del Frecciarossa in dire­ zione Milano. Insieme agli au­ guri per le feste di Natale Gal­ liani ha ricordato: «Due cam­ pionati fa avevamo 30 punti nel girone di andata, poi ne ab­ biamo fatti 42 nel girone di ri­ torno. Ora siamo a 25 punti e abbiamo ancora tre partite da giocare, contro Sassuolo, Tori­ no e Atalanta. Col Napoli e con la Roma abbiamo dimostrato di non essere inferiori: abbia­ mo fatto quattro punti, cioè due punti a partita, che è la media da tenere. Dobbiamo andare in Champions League e per farlo servono più di 70 punti. Occorre andare avanti col passo che avevamo nelle prime sette giornate, abbiamo un organico importantissimo». Il 19 maggio 2013, dopo la vit­ toria sul Siena, il Milan chiuse a 72. Montolivo come detto tra i protagonisti di quella prima pellicola, oggi aggiunge: «Do­ vevamo dare una risposta a tutti per essere competitivi, non solo a noi. Chiaro che non bastano queste due partite ma dobbiamo andare avanti così se vogliamo andare in Cham­ pions». Centrato il risultato, sarebbe un’altra stagione da premio Oscar. © RIPRODUZIONE RISERVATA

 I minuti giocati in questa stagione da Giampaolo Pazzini con la maglia del Milan in 7 partite, nessun gol segnato.

589

 I minuti giocati da Fernando Torres con il Milan in questo campionato. Per lo spagnolo dieci presenze e un gol segnato (all’Empoli). MILANO

P

robabile che tra i due centravanti di scorta ne resista uno soltanto, e la soluzione potrebbe essere scritta nei cognomi: Fernando giù dalla Torre(s), il Pazzo che ancora una volta ribalta il de­ stino. Gennaio è il mese in cui si riapre il mercato, tra i due attaccanti si inaugura invece una sfida incrociata: se anche l’a.d. rossonero va da tempo ripetendo che la rosa deve es­ sere sfoltita, è ipotizzabile che una sforbiciata riguardi il re­

LA STATISTICA

1I rossoneri sono la squadra con più espulsi (cinque). Ed è un milanista il giocatore con più ammonizioni: De Jong MILANO

P

iù che rossi di rabbia, rossi di fuoco (agonistico). E se il giallo è il colore dell’invi­ dia, qui si è solo gelosi del risulta­ to. Si era detto che il Milan di Pip­ po era il Milan dei bravi ragazzi: vero, fin qui non si registrano multe per violazione del regola­ mento interno. Ma è vero pure il contrario: in campo il Milan sa essere diabolico. Cattivo come

nessun altro: è il gruppo con il più alto numero di cartellini ros­ si, e quello che vanta il giocatore con più gialli. STATISTICA Nel dettaglio: nes­ suno più rosso dei rossoneri per via delle cinque espulsioni fin qui distribuite tra i giocatori di Inza­ ghi. Due a Bonera, uno a testa per Zapata, Essien e Armero, espulso sabato sabato sera all’Olimpico: il secondo fallo da provvedimento arbitrale era per un tocco di mano

nonimo di lotta ci sta che si addi­ ca anche a chi combatte per il terzo posto: e il Milan è duellan­ te accanita, con un altro dato che conferma la tendenza. Il gioca­ tore più ammonito della A è un milanista, De Jong, con otto gial­ li. Anche in questo caso sotto si trova gente che fa battaglia per altri traguardi: a sette Lucchini del Cesena, Carmona e Bena­ louane dell’Atalanta. E a sei Con­ ti e Avelar (Cagliari) Lucarelli e Acquah (Parma), Tachtsidis del Verona, Magnanelli del Sassuolo e Lulic, un laziale che la pensa come i rossoneri: magari in Champions finisce chi è più cat­ tivo. a.g.

OTTO GIALLI Ma se l’ardore è si­

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 i cartellini gialli rimediati in questo campionato da De Jong, il più ammonito della A: seguono a 7 Carmona e Benalouane (Atalanta) e Lucchini (Cesena).

Armero espulso in Roma-Milan ANSA

TREQUARTISTA Pazzini è sotto Torres se si guardano i gol segnati (0 a 1) ma sopra se si controllano le gerarchie aggiornate: con Me­ nez titolare del ruolo, è stato il Pazzo a subentrare quando c’era la necessità di ribaltare un risul­ tato (Genoa­Milan) o a essere in­ dicato come eventuale sostituto della prima punta in caso di (evi­ tato) forfait (Galliani: «Nelle ore precedenti la gara contro l’Udine­ se Menez aveva la febbre: non si fosse ristabilito avrebbe giocato Pazzini»). Uno è di troppo anche se Pippo apre nuovi spazi: «Senza Honda davanti potrò variare. Po­ trò giocare con due attaccanti e il trequartista: Saponara o Bona­ ventura possono farlo». Contan­ do pure El Shaarawy, uno tra Tor­ res e Pazzini finisce comunque tra gli esuberi e magari si perderà il Milan in lotta per il vertice, se Pip­ po conferma: «Quando tornere­ mo a parlare di scudetto? Spero al più presto. L’ambizione del presi­ dente e mia è di tornare a primeg­ giare. Torneremo il Milan che sia­ mo sempre stati». a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stop di un turno per Armero, Mexes e De Jong

Nessuno è cattivo come il Diavolo da codice del regolamento (au­ mento del volume del corpo). Non c’entra dunque l’irruenza, ma la statistica resta e fa del Mi­ lan la squadra con più espulsi (cinque). Primato condiviso con il Sassuolo, non proprio una squa­ dra in lotta per il terzo posto: lì la cattiveria è questione di salvezza.

parto d’attacco. Torres doveva es­ sere il killer d’area arrivato a so­ stituire Balotelli: finora ha però freddato solo l’Empoli, a fine set­ tembre, per il 2­2 finale. Altri col­ pi sono rimasti in canna, e ultima­ mente era pure difficile che esplodessero: il derby di fine no­ vembre è stata l’ultima partita da titolare del Niño, poi rimasto in panchina o sul divano di caso (per influenza). Inzaghi e Gallia­ ni hanno fatto di tutto perché tor­ nasse l’attaccante spietato di Li­ verpool: l’a.d. con le parole, Pip­ po con le parole e con i fatti, se proprio nel derby aveva armato un attacco a due punte, con Me­ nez più vicino al fine di moltipli­ care i rifornimenti. Non è servito e ora è legittimo interrogarsi: Fer­ nando era arrivato al Milan a fine agosto, senza dover aprire il por­ tafoglio con il Chelsea ma con la garanzia di un ricco contratto al giocatore. Per farsene carico ser­ virebbero ora soldi e cuore: per questo non va chiusa la pista di un clamoroso ritorno. Non da Mou, non al Liverpool, ma a Ma­ drid.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 Squalificati 11 giocatori, tutti per un turno: Cigarini (Atalanta), Defrel (Cesena), Borja Valero (Fiorentina), Armero, De Jong, Mexes (Milan), Gabbiadini (Sampdoria), Moretti (Torino), Hertaux, Pinzi (Udinese), Marquez (Verona). Multa di 15 mila euro alla Roma per lancio di petardi e bengala e per uno striscione di notevoli dimensioni «dal tenore ingiurioso nei confronti di due presidenti di altre società e di un giornalista (Preziosi, Lotito e Varriale della Rai, ndr)». Multata anche l’Inter (5 mila euro). Ammoniti con diffida Iachini (Palermo) e Stankovic (Udinese).


Serie A R Il caso

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL COMUNE HA VOTATO

I NUMERI DEI DUE SIMBOLI GIALLOROSSI IN CAMPIONATO

È ufficiale: sì allo stadio Garcia: «Sarà scudetto»

TOTTI *1 quadrato equivale a 5

2

GOL (entrambi su rigore)

9

SOSTITUZIONI SUBITE (nessuno più di lui in Serie A)

176*

PALLE PERSE (16 di media a partita, 9.45 è la media del ruolo)

30

5

147*

OCCASIONI CREATE TIRI NELLO SPECCHIO VERTICALIZZAZIONI (2.73 a partita, (0.45 a partita, (13.36 a partita, 0.86 è la media 0.68 è la media 4.59 è la media del ruolo) del ruolo) del ruolo)

Massimo Cecchini ROMA

DE ROSSI Dati dopo 16 giornate

1.407

854

2013-2014

16

U

2014-2015

3

10

2 1 0 MINUTI GIOCATI

PRESENZE DA TITOLARE

SOSTITUZIONI SUBITE

PANCHINE INIZIALI GDS

Da De Sanctis a Totti Scricchiola l’asse Roma

1Garcia ha puntato sui più esperti ma il portiere, il capitano e De Rossi attraversano un periodo delicato per vari motivi Davide Stoppini ROMA

L

a chiesa è ancora al centro del villaggio, per carità. Ma il punto è un altro. È che nel villaggio le gerarchie sono in discussione, oggi come mai prima. E nel 2015 chissà. C’è la spina dorsale finita nel frullatore delle critiche, in una città con l’ansia da prestazione. E le prestazioni dell’asse cen­ trale della Roma di Garcia non convincono più. Totti, De Rossi e De Sanctis, a leggerla inne­ stando la retromarcia, gli uo­ mini guida della scorsa stagio­ ne: dall’attacco alla porta, oggi sono (anche) le tre facce di una squadra che non riesce ad acce­ lerare, che non riesce ad alzare i ritmi quando c’è da avvicinare la Juventus, quando l’odore dello scudetto si fa più intenso. QUI TOTTI Qualcosa sta cam­ biando, qualcosa forse è già cambiato. E certo conta anche la carta d’identità, che non può non essere un fattore per tutti e

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tre. Non può non esserlo per Francesco Totti, anni 38, anco­ ra il cuore della Roma. Non può essere colpa del capitano se il centravanti di ruolo di Garcia, Mattia Destro, non ha mai dato l’impressione di volersi pren­ dere un posto senza mollarlo più. È però un fatto acclarato che le ultime prestazioni di Tot­ ti non sono state all’altezza, an­ che dal punto di vista fisico. La prova è anche nei numeri: solo due gol in campionato, en­ trambi su rigore. Nessuna rete su azione: l’unico acuto è arri­ vato in Champions, a Manche­ ster. Lo sa anche Garcia, spesso preso in mezzo tra l’esigenza di preservarlo e la scelta di farne a meno. E così succede che so­ no 9 le sostituzioni subite, nes­ sun altro in Serie A è stato avvi­ cendato più spesso. Il resto dei numeri racconta tutto, ma an­ che il contrario di tutto. Rac­ conta che Totti è ancora il ful­ cro della manovra offensiva: le occasioni create e le verticaliz­ zazioni sono nettamente supe­ riori alla media del campiona­ to. Ma i tiri in porta? Perché

IL PORTIERE

4

 Le partite saltate su 22: 2 in campionato, altrettante in Champions. Metà per infortunio, le altre per scelta tecnica

7

 I gol subiti in una sola partita dal portiere abruzzese: contro il Bayern Monaco all’Olimpico in Champions League

quella è sempre stata l’eccel­ lenza di Totti, la vera differen­ za del numero 10, che adesso è riuscito a calciare nello spec­ chio avversario, rigori a parte, solo altre 3 volte in 4 mesi. QUI DE ROSSI Per carità, il cal­ cio non è solo numeri. Che pe­ rò sono lì, se non a certificare, quantomeno a evidenziare qualche difficoltà. Anche quel­ Morgan De Sanctis, 37 anni, alla Roma dal 2013 MANCINI

2016

 La scadenza del contratto di De Sanctis, che ha allungato a inizio dicembre. Tra le parti c’è un accordo perché il portiere diventi dirigente a fine carriera

le di De Rossi, che un anno fa non usciva di squadra neppure per sbaglio: 16 presenze su 16, tutte da titolare, con una sola sostituzione subita (a Bergamo contro l’Atalanta). Non c’era Roma senza De Rossi. Che però ora è in difficoltà fisica, per non parlare delle vicende extra calcio: quelle hanno condizio­ nato il suo recente rendimento, come certificato pubblicamen­ te dallo stesso Garcia. Il De Rossi 2014­15 è finito in pan­ china per scelta tecnica contro Napoli, Inter e Manchester Ci­ ty, tre delle gare più importanti giocate fin qui dalla Roma. E una volta in campo, è stato so­ stituito ben tre volte. QUI DE SANCTIS Keita ha ruba­ to la scena a De Rossi, è giusto dire. De Sanctis non ha invece problemi di concorrenza, al­ meno per ora. Ma le insistenze della Roma su Neto hanno un valore. Il brasiliano potrebbe arrivare a Trigoria già a genna­ io, non certo per fare la riserva. Le incertezze di De Sanctis nel gioco con i piedi — errore con il Sassuolo a parte — sono un fattore che Garcia tiene in con­ siderazione: nel gioco del fran­ cese, l’avvio dell’azione in sicu­ rezza è una priorità. In questa stagione, peraltro, i guai di De Sanctis sono accentuati dall’as­ senza di Castan, il vero regista difensivo. Neto è l’uomo scelto da Sabatini per aggirare il pro­ blema, ritoccando il villaggio di cui sopra. E non si offenda nessuno, se l’obiettivo è quello di non spostare la chiesa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

n lunedì che non sarà dimenticato in fretta in casa Roma quello che si è consumato ieri tra istituzioni e settore tecnico. Se l’assemblea del comune di Roma ha finalmente vota­ to la «pubblica utilità» relati­ va al nuovo stadio del club (il cui progetto dovrà ora essere presentato nel dettaglio e passare al vaglio della Regio­ ne), Rudi Garcia ha espresso le sue certezze. «È bello rap­ presentare la Francia al­ l’estero – dice a Canal Plus –. La stagione sta andando be­ ne. La Roma ha quasi gli stes­ si punti della scorsa stagio­ ne. Siamo vicini alla Juve, ma abbiamo perso contro di loro in condizioni rocambo­ lesche per non usare altri termini, comunque per tre errori dell’arbitro. Sono con­ tento del nostro percorso e non ho rimpianti per la Champions. Abbiamo dato tutto e siamo stati eliminati su un tiro eccezionale di Na­ sri. L’obiettivo ora è di tor­ narvi, quindi dobbiamo fare un’altra grande stagione co­ me stiamo facendo, o vince­ re l’Europa League. Abbiamo l’ambizione di vincere titoli, e credo che col mio gruppo, nonostante gli handicap, riusciremo a vincere lo scu­ detto. Blanc? Gli sono soli­ dale. Io posso lavorare in simbiosi e relazione costante con i dirigenti. Un allenatore si giudica sui risultati e i tito­ li, ma bisogna pure metterlo nelle condizioni di fiducia, per poi giudicarlo alla fine. Il Marsiglia? È una squadra molto generosa, che gioca un calcio fatto di tanta corsa, con giocatori di qualità. Payet, per esempio, dimostra il talento che sapevo già avesse. Quando lo allenavo al Lilla era forse meno co­ stante, al Marsiglia può di­ ventare essenziale». LATOVLEVICI & BABA Sul mercato dei terzini sinistri infine, se Baba (Augsburg) è considerato il talento in arri­ vo, per le emergenze si sta pensando allo svincolato (a giugno) Latovlevici (Ste­ aua), che potrebbe arrivare a gennaio. (ha collab. A. Grandesso) © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’AFFARE

Il Genoa batte un colpo: dallo Spartak ecco Tino Costa 1Incontro Preziosi-Sabatini: in ballo Bertolacci, si discute pure di Sanabria L’Atalanta su Pinilla, bruciato il Torino Filippo Grimaldi

U

n nuovo colpo alla Perot­ ti? Il tempo dirà: ieri è stato ufficializzato il tra­ sferimento in prestito al Genoa (sino al giugno 2016) dell’ar­ gentino Tino Costa, detto Ton­ ny, classe ‘85, che arriverà a Genova subito dopo la pausa natalizia dallo Spartak Mosca, dopo avere militato in Francia

(Montpellier) ed in Spagna (Valencia). Il giocatore, che nei giorni scorsi ha effettuato le visite mediche con esito po­ sitivo, è un centrocampista ben noto per il suo gran sinistro sui calci piazzati. Da qui il sopran­ nome di El Bombardero. È il primo tassello del nuovo Ge­ noa che nascerà dopo il merca­ to, che non prevedono proba­ bilmente il trasferimento di Diego Perotti sino alla fine del­ la stagione.

Tino Costa, 29 anni ITALY PHOTO PRESS

Antonio Sanabria, 19 anni LIVERANI

INCROCI GIALLOROSSI Sul­ l’argomento, del resto, il presi­ dente rossoblù era stato chia­ ro: «A gennaio non ci indebo­ liamo, ma semmai ci rafforze­ remo». Un’eccezione potrebbe riguardare Pinilla: c’è un’asta tra Torino e Atalanta, ma i ne­ razzurri hanno messo la frec­ cia ieri trovando l’accordo col Genoa, sulla base di un presti­ to con obbligo di riscatto a 3 milioni. Il Torino confida sulla volontà del giocatore: oggi po­ trebbe essere il giorno decisi­ vo. Ieri, comunque, si sono in­ contrati a Milano lo stesso Pre­ ziosi e il d.s. Sabatini, per di­ scutere la comproprietà di Bertolacci, oggi una delle pe­ dine fondamentali nella me­

diana di Gasperini. Sull’agen­ da di Preziosi, oltre al solito Borriello, c’è anche un romani­ sta che sino ad oggi non ha mai avuto spazio in campionato con Garcia, dopo un’esperien­ za poco felice nel Sassuolo. È il paraguaiano Antonio Sana­ bria, prodotto del vivaio del Barcellona, convocato con la sua nazionale per il Sudameri­ cano Sub20, in programma dal 14 gennaio al 7 febbraio prossimo. In partenza da Ge­ nova ci potrebbe essere Lean­ dro Greco, sin qui poco utiliz­ zato (soltanto 7 presenze, l’ul­ tima ieri a Torino al posto del­ l’infortunato Bertolacci). Si decide dopo la sosta. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Il fenomeno

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GAZZA INCHIESTA

CONTENUTO PREMIUM

La A perde i pezzi GLI «ITALIANI» IN GIRO PER IL MONDO SQUADRA

GIOCATORI

COMPETIZIONE

Dramè

Coppa d’Africa (Senegal)

FIORENTINA

Brillante

Coppa d’Asia (Australia)

INTER

Nagatomo Mbaye

MILAN NAPOLI

ATALANTA

PERMANENZA Minima 26

(in giorni)

39

Massima

24

38

Coppa d’Asia (Giappone) Coppa d’Africa (Senegal)

28 26

42 39

Honda

Coppa d’Asia (Giappone)

28

42

Ghoulam

Coppa d’Africa (Algeria)

26

COPPA D’AFRICA, COPPA D’ASIA E SUB 20, IL NOSTRO CAMPIONATO SACCHEGGIATO MILAN SENZA HONDA ORA CHE AVEVA TROVATO EQUILIBRIO

39

PARMA

Acquah Belfodil

Coppa d’Africa (Ghana) Coppa d’Africa (Algeria)

28 26

42 39

ROMA

Gervinho Keita Sanabria

Coppa d’Africa (C. d’Avorio) Coppa d’Africa (Mali) Sudamericano U20 (Paraguay)

SAMPDORIA

Mesbah

Coppa d’Africa (Algeria)

27 27 24 26

38 38 40 39

SASSUOLO

Taider

Coppa d’Africa (Algeria)

26

39

UDINESE

Badu Coppa d’Africa (Ghana) L. Evangelista Sudamericano U20 (Brasile) Sudamericano U20 (Colombia) Zapata

28 26 25

42 39 41

Coppa d’Africa dal 17 gennaio all’8 febbraio - Coppa d’Asia dal 9 al 31 gennaio - Sudamericano U20 dal 14 gennaio al 7 febbraio GDS

TITOLO D’INVERNO: LA ROMA SENZA KEITA E GERVINHO

ma della gara inaugurale, quindi entro il 3 gennaio. La Roma ci proverà ancora, ma l’ipo­ tesi di avere Gervinho e Keita per Udine, oggi, appare molto remota. Sta provando a strappa­ re una «concessione straordinaria» anche la Sampdoria di Mihajlovic, che perderà l’esterno algerino Mesbah: il Doria gioca addirittura in anticipo, il 5 gennaio contro la Lazio, ma vale il discorso fatto per la Roma. Di speranza appun­ to, ma di difficile realizzazione. Restando in zona Champions e in Algeria, il Napoli perderà Ghoulam, unico terzino sinistro disponibile in rosa dopo il k.o. di Zuniga. E non è un mistero che il club di De Laurentiis, da diversi mesi, stia cercando una soluzione dal mercato (sembra fatta per Strinic). SACCO ALGERIA Piove sul bagnato in casa Par­ ma. Ultima in classifica, con una nuova società che si sta insediando, un punto di penalità per mancato versamento Irpef, la squadra di Dona­ doni dovrà rinunciare ai polmoni e ai muscoli in mediana del ghanese Acquah, mentre in attac­ co l’assenza dell’algerino Belfodil, al momento, non sembra proprio un dramma. Il sacco del­ l’Algeria alla Serie A si chiude con il jolly di cen­ trocampo del Sassuolo Taider. Due convocati anche nel Senegal, entrambi terzini: l’atalanti­ no Dramé e l’interista Mbaye, classe ‘94.

L’ANALISI di VINCENZO D’ANGELO

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a Serie A e le nazionali. Un idillio che sten­ ta a decollare. Come se non bastasse già la diatriba interna tra i club e la nostra nazio­ nale, con il c.t. Antonio Conte che spinge per aprire le porte agli stage in azzurro contro il volere delle società, ci pensano gli impegni uf­ ficiale ad aggiungere malumore a un clima sempre esasperato dalle polemiche. Il nuovo anno si aprirà con la Coppa d’Africa, la Coppa d’Asia e il Sudamericano Under 20, manifesta­ ORO D’ASIA Mbaye non sarà il solo nerazzurro zioni che costringeranno almeno sedici gioca­ a lasciare Roberto Mancini. Yuto Nagatomo an­ tori a lasciare per un mesetto l’Italia e dunque a drà in Australia a difendere il titolo di campio­ saltare come minimo quattro giornate di cam­ ne d’Asia conquistato con il suo Giappone in pionato. Il tutto nel momento più delicato della Qatar quattro anni fa, sotto la guida del nostro stagione. Saranno «danneggiate» dieci squadre Alberto Zaccheroni. Gli farà compagnia il mila­ su venti e alcune assenze pesanti rischiano se­ nista Keisuke Honda, uno dei protagonisti di questo ottimo inizio di stagione rossonero. Un riamente di condizionare l’anda­ problema non indifferente per le mento del campionato sia nella due milanesi, con sfida al vertice, sia per la corsa al IL NUMERO Mancini a caccia di terzo posto e per la lotta in zona un nuovo equilibrio salvezza. D’accordo, le tre com­ per riportare in alto petizioni sono calendarizzate da l’Inter e Inzaghi che tempo e non si tratta certo di una quell’equilibrio novità, anzi. Però è chiaro che es­ sembra averlo sere costretti a rinunciare a pedi­ trovato proprio ne importanti — in alcuni casi i giocatori che col doppio tre­ anche fondamentali — è un dan­ saranno impegnati quartista Honda­ no tecnico rilevante, seppur ad­ Bonaventura. Il dolcito dalla possibilità di inter­ con le proprie terzo «asiatico» venire sul mercato per ovviare, nazionali tra è Joshua Bril­ almeno numericamente, all’usci­ gennaio e febbraio lante, più nel ta provvisoria di uno o più gioca­ nome che nella sostanza: ap­ tori. pena due presenze e 39’ in COPPA D’AFRICA Classifica alla mano, quella campo finora. Alla Viola in fondo non che perderà più talento è la Roma, costretta a mancherà poi tanto. rinunciare alle volate strappa­partita dell’ivo­ riano Gervinho e alle geometrie e all’esperien­ SUB20 Sono invece già andati via i talenti­ za del maliano Seydou Keita. Da qualche gior­ ni Under 20 che cercheranno la ribalta nel no il club giallorosso sta cercando una soluzio­ Sudamericano di categoria in Uruguay, in ne diplomatica per convincere Costa d’Avorio e programma dal 14 gennaio al 7 febbraio. La Mali a lasciare a Trigoria i due giocatori alme­ Roma ha salutato il paraguaiano Antonio Sana­ no fino alla Befana, giorno della trasferta a bria, l’Udinese il brasiliano Lucas Evangelista e Udine. Complice anche l’orario (12.30) la Ro­ il colombiano Alexis Zapata. Tre gio­ ma garantirebbe alle due nazionali un imme­ vanissime stelle che avranno l’oc­ diato imbarco degli atleti alla volta del loro Pa­ casione di mettersi in vetrina. Un ese. Ma le regole dicono altro: le nazionali do­ regalo anche per le società. © RIPRODUZIONE RISERVATA vranno radunarsi entro quattordici giorni pri­

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SEYDOU KEITA Maliano, jolly di centrocampo della Roma

KEISUKE HONDA Trequartista giapponese del Milan

GERVINHO 27 anni, attaccante della Costa d’Avorio e della Roma ANSA


Serie A R Panchina bollente

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Zeman ha lasciato Cagliari Zola in pole, idea Guidolin

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BOCCIATI DA MONTELLA

1Esonero virtuale, ma si tratta la buonuscita del boemo che non farà sconti al club. Oggi Giulini sente l’ex fantasista, Reja prima alternativa 1

2 Marko Marin, 25 anni, centrocampista tedesco ACTION IMAGES

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Mosse Fiorentina Marin andrà via Ilicic è in bilico 1Il tedesco non si è ambientato. Lo sloveno non ha mai convinto per la sua indolenza in campo

 1 Il tempo di Zdenek Zeman, 67 anni, a Cagliari è scaduto  2 Gianfranco Zola, 48, è il candidato numero 1 per la panchina rossoblù  3 Edy Reia, 69, aspetta ancora la risposta del sardo LAPRESSE/AFP/ANSA

Francesco Velluzzi Mario Frongia

I

eri mattina, poco dopo le 11, Zdenek Zeman avrebbe chiuso la sua avventura ca­ gliaritana. Vale il condizionale perché, pur virtualmente eso­ nerato, il boemo non ha uffi­ cialmente chiuso il rapporto col club. Non vuole rinunciare a un solo euro del contratto annuale (attorno ai 700 mila euro)e non gli si può dar torto. In estate la sua faccia è stata utilizzata per lanciare la nuova società, nata con lui. Che ci ha creduto tanto. Ai suoi ragazzi, salutandoli, ha fatto gli auguri di Buon Natale. Non una parola di più. Ma i suoi ragazzi hanno fatto capire che lo stato d’animo del tecnico e dei collaboratori (Cangelosi e Modica, i fedelissimi che hanno vissuto come monaci nel forti­ no di Assemini) era sul depres­ so. ZOLA Francesco Marroccu, il direttore generale, ma soprat­ tutto l’uomo che ha vissuto sen­ za soste questa maratona col boemo, fatta di cene, incontri,

chiacchiere, affetto ha salutato e accompagnato a Elmas Ze­ man che attorno alle 15 di ieri ha lasciato la Sardegna, per raggiungere Roma. Oggi il pre­ sidente Tommaso Giulini parle­ rà con Gianfranco Zola che, pur essendo ormai un cittadino in­ glese, ha deciso di vivere le va­ canze natalizie proprio nella sua Sardegna. Quello di Zola,

RIeri mattina ultimo allenamento del tecnico: ha chiesto otto ripetute sui mille metri che non ha mai allenato nel campionato italiano, ma ha fat­ to da spalla a Gigi Casiraghi nell’Under 21 e ben lavorato nella prima stagione al Wa­ tford, è un richiamo affascinan­ te, una suggestione che piace. Zola è tentato. Anche se non ha mai nascosto il sogno di allena­ re in Premier League. Un’altra mossa di immagine. Può servi­ re al Cagliari? Zola è amato dai

tifosi, da tutta la Sardegna. Ma è chiamato a far risultato subi­ to. Già a Palermo perché quel che mette più paura ai dirigenti sardi è l’incubo della serie B. E questo ha fatto cadere Zeman. Che quando si sceglie si sa bene di che pasta è fatto. Il suo irre­ movibile integralismo ha fatto irrigidire Giulini, irritato per la formazione titolare scelta in coppa Italia col Modena. E for­ se spinto anche dall’ambiente e dai giocatori che lavoravano tanto, troppo. Anche ieri il boe­ mo ha fatto fare otto ripetute da mille metri. Perché ritiene che solo il lavoro possa aiutare a vincere le partite. Per la società servono pure dialogo, strategie e concretezza, non solo sogni. E così il rapporto si è incrinato. Zola parte in pole position. La seconda scelta è Edy Reja. Non molla Zenga, ma il Cagliari vuole togliersi l’etichetta di club succursale dell’Inter e Mo­ ratti dipendente. Ma occhio al colpo di scena perché in serata ha preso corpo anche la solu­ zione Francesco Guidolin. Nuo­ ve emozioni o mani esperte? A Giulini l’ardua sentenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMA CESSIONE

Ciao Eriksson Il Göteborg se lo riprende  (g.a.) Ora è ufficiale: Sebastian Eriksson lascia il Cagliari e torna in patria. Da gennaio il centrocampista svedese vestirà nuovamente la maglia dell’Ifk Göteborg, la squadra dalla quale i rossoblù lo avevano ingaggiato nel 2011. L’avventura in Sardegna del mancino 25enne si chiude dopo tre anni e mezzo, 31 presenze e qualche rimpianto: «Ho sempre sognato di giocare in Italia e, nonostante due gravi infortuni (i legamenti di entrambe le ginocchia, n.d.r.), sono riuscito a raggiungere questo obiettivo. Ora però è il momento di tornare a casa». Al Göteborg, Eriksson va in prestito fino a giugno con opzione d’acquisto a titolo definitivo.

Giovanni Sardelli FIRENZE

T

empo di pagelle in au­ la viola. Professor Montella sembra in­ tenzionato a promuoverne molti. Ma tra i bocciati spic­ cano nomi eccellenti. Due su tutti, stesso ruolo, moti­ vazioni differenti. Per Ilicic e Marin il futuro in Fiorenti­ na tende al nero. «Ci servi­ rebbe un giocatore che ab­ bia il guizzo per farci vince­ re partite come quella con­ tro l’Empoli: uno in grado di risolvere le gare bloccate con una singola giocata». La fotografia di Montella nel post gara di domenica, non lascia spazio a dubbi. Con Rossi e Bernardeschi out, serve un calciatore il cui identikit corrisponde a Ilicic e Marin. In teoria appunto. MAI VISTO Almeno uno dei due partirà a gennaio. L’ipo­ tesi che possano andarsene entrambi non è da scartare. Dipenderà dalle offerte e dalle opportunità che si pre­ senteranno. Le motivazioni del divorzio sono diverse. Ambientali e caratteriali per lo sloveno, fisiche e tat­ tiche per il tedesco. Il risul­

tato, però, è il medesimo. I due non convincono il tecnico. Il caso di Marko Marin è emble­ matico. Arrivato in prestito dal Chelsea (con diritto di riscatto fissato a 5 milioni) con un gra­ ve problema muscolare rime­ diato con la maglia del Siviglia, il numero 8 ci ha messo mesi per esordire (23 ottobre a Salo­ nicco col Paok). Da allora 4 presenze (e 2 gol) in Europa League. Ma zero minuti giocati in A. Se non è un record poco ci manca. Un esordio italiano che potrebbe addirittura non avve­ nire mai. La Fiorentina si è pre­ sa un po’ di tempo per decidere il da farsi, poi ne parlerà con il Chelsea per trovare una solu­ zione. PEDINA La situazione di Ilicic è molto più complessa. Lo slove­ no è un patrimonio del club. Visto il costo (9 milioni pagati al Palermo l’estate scorsa) e un contratto che scadrà nel 2019. L’atteggiamento indolente e una postura che non lo ha mai fatto entrare nelle grazie dei ti­ fosi, ha incrinato il rapporto con l’ambiente. Giocare tra i fi­ schi non è semplice ed è gra­ dualmente sparito. E ora? Tre strade. Cessione (ma serve un’offerta di almeno 6 milio­ ni), trasferimento in prestito con tentativo di rilancio, o pro­ vare ad usarlo come pedina di scambio per altri obiettivi. In molti (Werder Brema, Udine­ se, Torino, Sampdoria e Ata­ lanta) hanno chiesto informa­ zioni. Per ora di concreto c’è poco. Serve riflettere. Serve fantasia. E sciogliere i dubbi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso R Colpo di scena nelle indagini sulla morte del calciatore

Caso Bergamini: chieste due archiviazioni 1La procura di Castrovillari scagiona

tesi del suicidio e Raffaele Pisa­ no, l’autista del camion, fu as­ solto dall’accusa di omicidio colposo e il caso archiviato co­ me suicidio. Una seconda in­ chiesta andò in fumo con un’ar­ chiviazione nel ‘94. Da allora nessuno parlò più del caso Ber­ gamini, tranne Carlo Petrini nel libro, Il calciatore suicidato.

la fidanzata, accusata di concorso in omicidio, e pure il camionista Pisano Francesco Caruso

N

uovo colpo di scena nel caso Bergamini, l’ex cal­ ciatore del Cosenza morto 25 anni fa in circostanze non ancora chiarite. Ieri la Pro­ cura di Castrovillari ha chiesto l’archiviazione per i due inda­ gati nell’inchiesta sulla morte di Donato Bergamini, l’ex fi­ danzata, Isabella Internò, ac­ cusata di concorso in omicidio e del camionista, Raffaele Pisa­ no, per favoreggiamento e false dichiarazioni. Bergamini morì il 18 novembre 1989 investito

da un camion, «suicidatosi». Dopo un silenzio durato quasi 24 anni, il 16 maggio 2013 la Procura riaprì le indagini sulla base di nuove perizie del Ris e della perizia del medico legale, professore Avato che aveva ese­ guito l’autopsia, ordinata dai magistrati solo 2 mesi dopo l’incidente mortale avvenuto sulla Statale 106 nei pressi di Roseto Capo Spulico. ARCHIVIAZIONI Isabella Inte­ rò, ex ragazza di Bergamini, unica testimone di quanto ac­ caduto quel maledetto 18 no­ vembre ha sempre sostenuto la

Il cadavere di Donato Bergamini sulla statale 106 Jonica in Calabria

RICORSO Fino al 2011 quando la Procura di Castrovillari deci­ se di aprire una nuova inchie­ sta. La svolta arrivò nel marzo del 2013 quando Isabella Inte­ rò e Raffaele Pisano furono in­ dagati, l’ex fidanzata per omi­ cidio volontario in concorso e l’autista del camion per falsa testimonianza, dopo la conse­ gna di un memoriale da parte dall’avvocato della famiglia Bergamini, Eugenio Gallera­ ni.,Il procuratore Giacomanto­

nio riapri il caso, ipotizzando un assassinio e affidando il fa­ scicolo al pm Maria Grazia Anastasia. La nuova tesi accu­ satoria fu rinforzata da alcune perizie, la più importante quel­ la del medico legale che al mo­ mento dell’autopsia aveva scat­ tato diverse foto (pubblicate dalla Gazzetta nel novembre del 2013). Foto tese a provare che «Bergamini fosse già cada­ vere quando il camion gli passò sopra, aprendo un nuovo, cla­ moroso scenario nell’inchiesta. Ieri l’ulteriore svolta con la ri­ chiesta di archiviazione dei due indagati. Il legale della fa­ miglia Bergamini, avvocato Gallerani ha fatto sapere che attende di leggere le motiva­ zioni che arriveranno dopo Na­ tale per inoltrare ricorso. Il brutto intrigo continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie A R Sotto i riflettori

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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Speedy Anderson La Lazio ha trovato un nuovo tesoro 1L’esplosione dopo un anno di dubbi e difficoltà Reja: «Veloce e tecnico, diventerà un campione» I NUMERI 14

PRESENZE

MINUTI GIOCATI

609

GOL

3

Anderson non avrebbe esordi­ to appena diciassettenne nel campionato brasiliano. E non ROMA avrebbe vinto, non ancora ven­ ì, quest’anno le vacanze tenne, due «scudetti», una Li­ natalizie saranno davve­ bertadores e una Recopa con il ro indimenticabili. Feli­ club che fu di Pelè. Eppure, fi­ pe Anderson è partito ieri per no a un mese fa, le sue grandi Brasilia. I colori del suo Paese doti sembravano rimaste in gli sembreranno più sfavillanti Brasile. Il primo anno di Lazio del solito, il calore della sua era trascorso tra infortuni e gente più confortevole che prestazioni opache. E il secon­ mai, l’abbraccio con il padre, do, almeno fino a novembre, cui ha dedicato la doppietta di sembrava esserne la fotocopia. San Siro, sarà il più emozio­ Poi, improvvisa, l’esplosione. nante di sempre. Perché dopo Una rinascita in quattro atti. un anno e passa Cominciata con di sofferenze, di il match di Cop­ anonimato, di FELIPE BOOM pa Italia col Va­ dubbi sulla pos­ Tre gol, due assist, rese (un gol), sibilità di affer­ proseguita con marsi come cal­ prove convincenti: in le gare di cam­ ciatore in Euro­ un mese è cambiato pionato con Par­ pa, il talento cre­ tutto per l’ex Santos ma e Atalanta sciuto nel Santos (un gol e due as­ è f inalmente «Ha qualità enormi, sist), completata sbocciato. La Fe­ con l’apoteosi di de (è un atleta di deve solo essere un domenica a San Cristo) l’ha aiu­ po’ più smaliziato» Siro (doppietta tato, il resto lo assicura l’ex tecnico da urlo). ha fatto lui. E’ ac­ caduto tutto velocemente. So­ TECNICA E VELOCITA’ «Non so­ no bastati venti giorni e quat­ no sorpreso, sapevo che prima tro partite per far capire a tutti o poi si sarebbe rilevato per ciò che chi lo vedeva in allena­ quello che è: un grande gioca­ mento sapeva già. E cioè che tore». A sostenerlo è uno che lo questo ragazzo di 21 anni ha conosce bene: Edy Reja, che lo numeri e potenzialità per di­ ha allenato alla Lazio nella se­ ventare un grande giocatore. conda parte della scorsa sta­ gione. «Durante la settimana a PREDESTINATO Quando era Formello faceva cose straordi­ ancora teenager in tanti scom­ narie, poi in partita si perdeva. mettevano su di lui. Come su Non aveva la tranquillità ne­ Neymar, il «fratello» con cui è cessaria. E pagava anche una cresciuto nella «cantera» del condizione fisica non ottimale. Santos. Se così non fosse stato, Ma le qualità c’erano tutte,

Stefano Cieri

ASSIST 1 35/64

DRIBBLING RIUSCITI

La sua media a partita

2,50 La media dei centrocampisti

0,76 OCCASIONI CREATE

11

CROSS

25

1

FUORIGIOCO

D’ARCO

S

Felipe Anderson, 21 anni, centrocampista brasiliano della Lazio acquistato dal Santos nel 2013 REUTERS

VERSO LA PORTA

Giallo=gol Verde=tiri nello specchio parati Rosso=tiri fuori Nero= tiri respinti

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TOTALE TIRI D’ARCO

adesso finalmente le sta facen­ do vedere in partite ufficiali». Per l’ex tecnico laziale, tra l’al­ tro, questo è solo l’inizio. «Può diventare un campione. Ha una tecnica notevole, due piedi uguali, sa vedere la porta e so­ prattutto ha una rapidità paz­ zesca (secondo i dati in posses­ so della Lazio è il giocatore più veloce della Serie A, ndr). Ecco ­ continua Reja ­ è proprio la combinazione tra tecnica e ve­ locità che ne fa un giocatore in­ teressantissimo. Di solito o c’è la tecnica o c’è la velocità. Aver­ le entrambe è una rarità». Ac­ canto ai pregi ci sono però pure difetti da limare. «Deve solo di­ ventare più smaliziato. Ma è sulla strada buona anche sotto questo punto di vista».

IL ROSANERO to, come per esempio quell’al­ tra palermitana, Pastore­Cava­ ni. «Fare paragoni non è mai fa­ cile, quindi non saprei dire se siamo più bravi io e Paulo o era meglio la coppia che oggi gioca nel Paris S.G. quel ch’è certo, possiamo ancora migliorare, siamo giovani e abbiamo ampi margini di crescita».

Maestro Vazquez «Euro Palermo con i miei numeri» 1La promessa dell’argentino: «Porterò la squadra nelle coppe. Il futuro? In una big» VERSO LA PORTA

Giallo=gol Verde=tiri nello specchio parati Rosso=tiri fuori Blu=legni colpiti Nero= tiri respinti

43

TOTALE TIRI D’ARCO

Francesco Caruso

N

atale a Parigi. Non è ci­ nepanettone, ma il rega­ lo che Franco Vazquez ha fatto alla sua fidanzata Agostina per trascorrere la prima parte delle feste nella città più romantica del mondo: «Ero già stato qui sei mesi fa – ci racconta per te­ lefono l’attaccante argentino appena sbarcato nella capitale francese – e mi faceva piacere far scoprire alla mia ragazza questa città deliziosa». Delizio­ sa come il pallonetto rifilato a Sportiello che ha incantato l’Italia domenica pomeriggio: «Ci provo ogni tanto in allena­ mento e 2 volte avevo fatto cen­ tro, così speravo di riuscirci pri­ ma o poi anche in campionato. In una gara vera non mi era mai capitato di realizzare una rete

Franco Vazquez, 25 anni, centrocampista argentino del Palermo GETTY IMAGES

così, una delle più spettacolari della mia carriera». IL GIOCO DELLE COPPIE Così come non gli era mai capitato di segnare una doppietta in A: «E per questo sono molto felice, il gol mi mancava, non segnavo da 3 mesi, dal 3 a 3 contro il Na­ poli, anche se il mio compito è soprattutto quello di mandare in gol gli altri. Però segnare per conto proprio è un’altra cosa». E a proposito di mandare a rete gli attaccanti, la coppia Dybala­ Vazquez sta rinverdendo i fasti di altre coppie che hanno fatto la storia del nostro campiona­

HA DETTO

«Il pallonetto a Sportiello è una delle reti più spettacolari della mia carriera» «Quando lascerò Palermo mi piacerebbe traslocare in un grande club per alzare la Champions»

EUROPA Il sogno di Franco, co­ me di molti altri, è da sempre quello di poter vincere un gior­ no la Champions League: «Quando andrò via da Palermo mi piacerebbe traslocare in un grande club e giocare nella competizione più importante d’Europa e possibilmente al­ zarla al cielo». Chissà che il viaggio in Francia non sia che una prima tappa di avvicina­ mento verso un definitivo tra­ sferimento, in fondo l’asse Pa­ lermo­Parigi è collaudato da anni, da Cavani, a Pastore, fino a Sirigu, Vazquez sarebbe solo il quarto della lista: «Non scherziamo – si schermisce Franco – qui ci sono già così tanti campioni, non credo oggi ci sia spazio anche per me, però mai dire mai». Con 5 centri, El Mudo ha già superato il suo re­ cord di gol fissato l’anno scorso in B (4) non male per chi in A non aveva mai segnato: «Non voglio certo fermarmi qui, il mio obiettivo è arrivare in dop­ pia cifra e aiutare il Palermo a tornare in Europa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SUPER ATTACCO La Lazio, che nell’estate del 2013 lo pagò ben 9 milioni, adesso sì, può essere fiera del suo investi­ mento. E al successore di Reja, Stefano Pioli, luccicano gli oc­ chi. Con un campioncino così e con gli altri uomini di cui di­ spone in attacco il sogno Champions è davvero possibi­ le. Si tratta solo di gestire al meglio il traffico che c’è in avanti. Tra l’Anderson final­ mente sbocciato, il Candreva che dopo la sosta rientrerà, il Keita che prima o poi esplode­ rà c’è solo l’imbarazzo della scelta. Senza dimenticare il so­ lido Djordjevic e l’usato sicuro, anzi sicurissimo, di Mauri e Klose. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI 15

PRESENZE

MINUTI GIOCATI

1.290

GOL

5

ASSIST 2 32

OCCASIONI CREATE

La sua media a partita

2,13 La media dei centrocampisti

0,98 DRIBBLING RIUSCITI CROSS

FUORIGIOCO

52/105 34

5 D’ARCO


Magic +3 R Campionato

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Geijo, chi era costui L’Udinese scopre il suo gigante buono 1Lo suggerì ai friulani De Biasi, che l’allenò al Levante Dopo quattro anni in prestito, ecco il primo gol in A

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a

GIORNATA

Francesco Velluzzi

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L’abbraccio tra Alexandre Geijo, 32 anni e Andrea Stramaccioni, 38 LAPRESSE

uando Gianni De Biasi, oggi ct dell’Albania, con­ vinse Gino Pozzo a pren­ derlo, Alexandre Geijo lo aveva impressionato in particolare per due cose: «Il colpo di testa e il saper difendere la palla, uno a cui non è facile portarla via». Oggi che il suo pupillo del Levante, dove segnò 15 gol in due stagioni, ha fatto un gol al­ la Ibrahimovic dimostrandosi più di un tampone per l’attacco dell’Udinese, che fino a ieri era soltanto Di Natale e Thereau, De Biasi ha piacere di ricordar­ lo: «Un ragazzo perbene, uno che in allenamento non molla­ va mai. Coraggioso, testardo, uno che, però, aveva bisogno di sentire la fiducia. Convinsi i

Pozzo, era il 2010, non costava tanto. Mi diedero ascolto, forse proprio per questo motivo». Geijo, fisico alla Ibra, 188 cen­ timetri, giocò solo quattro vol­ te senza segnare in quell’Udi­ nese, poi cominciò a girare. per la casa: Watford e Granada con ultima fermata al Maiorca do­ ve ha giocato 24 partite realiz­ zando una sola rete. Non è mai stato un problema per Alexan­ dre fare continuamente le vali­ gie. E’ abituato da quando è na­ to agli spostamenti: è nato in Svizzera, a Ginevra, nel 1982 perché i genitori vedevano la terra promessa nella verde Svizzera e lì, da emigranti spa­ gnoli, allevarono il loro cam­ pioncino che fu preso dal Neu­ chatel. SPAGNA Dalla Svizzera Alexandre si spostò presto ri­ trovando la sua Spagna dove ha conosciuto l’amore della sua vita: Malaga, Xerez, Levan­ te, Racing Santander. Un brut­ to infortunio al perone lo limi­ tò, ma senza mai fargli perdere la voglia di dimostrare. E cer­ cando una nuova opportunità. Gliel’ha data ieri Andrea Stra­ maccioni puntando su di lui e rinunciando al totem Totò Di Natale, che in trasferta non è risultato fin qui particolarmen­ te incisivo. L’abbraccio tra il tecnico e lo spagnolo è stato il

IL NUMERO

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Sono le presenze di Geijo in A, tutte all’Udinese: le prime quattro tra il gennaio e il giugno 2010, le altre in questo torneo

coronamento di una settimana intensa dove entrambi si sono studiati, guardati, osservati e, soprattutto, piaciuti. «Sono corso da lui perché volevo rin­ graziarlo per l’opportunità che mi ha dato. Un calciatore deve saper sfruttare tutte le oppor­ tunità che gli vengono conces­ se, peccato per il palo nel finale che avrebbe potuto dare la vit­ toria alla nostra squadra», ha detto l’attaccante a fine parti­ ta, felice per aver segnato il pri­ mo dei due gol, un po’ rabbuia­ to per il palo che ha negato a lui la doppietta trionfale e ai bian­ coneri un successo a Genova che non avrebbe fatto gridare allo scandalo. CAMBIO DI ROTTA L’Udinese con la Samp ha forse giocato la sua miglior partita in trasferta , decisamente meglio che nella vittoriosa gita a San Siro con l’Inter, ritrovando una nuova serenità natalizia dopo le nubi che si erano addensate nel post Verona. Strama non ha mai ne­ gato di aver chiesto un rinforzo davanti (e anche per le fasce) alla società, ma, arrangiandosi con Geijo (tre presenze fino­ ra), ha dimostrato di aver fatto un buon lavoro col gruppo e di aver coinvolto tutti, giovani e non, nel suo progetto. Anche il difensore Molla Wague (classe ‘91), prelevato dal Caen (via Granada), come Thomas Heurtaux, che in estate, nelle amichevoli di precampionato, sembrava impresentabile. L’Udinese vuole che i suoi tec­ nici valorizzino i giocatori sco­ nosciuti setacciati con l’ormai noto lavoro di scouting. Fran­ cesco Guidolin in quattro anni ha fatto guadagnare tanti soldi al club, ora ci prova anche Stra­ maccioni. Che non ha mai ne­ gato di essere aziendalista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Denis e Vargas, che piacere rivedervi

1I due sudamericani mancavano

nella Top 11 dallo scorso campionato La novità di fine anno? Felipe Anderson

G

erman Denis, che ritor­ no. L’attaccante dell’Ata­ lanta mancava nella Top 11 dallo scorso campionato. I Magic allenatori si erano quasi rassegnati: un gol nelle prime 15 giornate, che tristezza. Poi a Bergamo è sbarcato il Palermo. La stessa squadra a cui il Tanque aveva realizzato la sua prima rete in nerazzurro, nel settem­ bre 2011. Ricorrenze fortunate. E infatti con i rosanero Denis ha messo a segno la prima doppiet­ ta stagionale: 12,5 Magic punti e il posto di unica punta nella nostra formazione di giornata. DIFESA DI FERRO Per la secon­ da settimana consecutiva, la nostra Top 11 si schiera con l’inusuale 4­5­1. È un preciso segnale ai fantallenatori: non si vince solo con l’attacco. Spe­ cialmente se avete quattro di­ fensori goleador come Glik, Rossettini, Tonelli e Danilo. Il centrale polacco regala ai suoi Magic manager addirittura 14 punti. Raramente un difensore ha fatto meglio nella storia del fantacalcio. In porta ecco Diego Lopez, saracinesca di un Milan che nelle ultime cinque giorna­ te ha subìto appena due reti, in­ vertendo la tendenza. CHE VAZQUEZ Il centrocampo a cinque è composto da piedi buoni, giovani talenti e vecchie conoscenze. Il migliore di gior­ nata è Franco Vazquez, il Mu­ do. Poche parole, molti fatti a Bergamo: due gol e un assist nel pirotecnico 3­3 tra Atalanta e Palermo. Kovacic bissa la pre­ senza in Top 11 della scorsa set­

Il giallo di Izco: errata corrige sull’ammonizione  Il giallo a Izco? Chi ieri ha letto la Gazzetta ha trovato il nome del centrocampista tra gli ammoniti di Verona-Chievo. Ci scusiamo, è un errore. In realtà l’argentino non è stato sanzionato: niente -0,5 nei conteggi Magic.

timana grazie all’eurogol alla Lazio. A proposito di biancoce­ lesti, ecco Felipe Anderson. Pri­ ma doppietta in A per il brasi­ liano. Magic allenatori, tenete­ lo d’occhio. Vidal non è una sorpresa, mentre Vargas è un altro ritorno a sorpresa. Il peru­ viano ormai lo conosciamo: quando ti sei dimenticato di lui, ecco che tira fuori il solito gol che non t’aspetti. Davanti, co­ me detto c’è Denis. Un carrar­ mato sotto l’albero, l’ha portato Babbo Natale. E pazienza se gliel’avevate chiesto quando ancora eravate alti meno di Mo­ ralez... ma.gu. © RIPRODUZIONE RISERVATA

126,5 PUNTI (+6 DI MODIFICATORE) 13

12,5

14,5FELIPE ANDERSON

DENIS Atalanta

10,5

10,5 10 VARGAS Fiorentina

VIDAL Juventus

KOVACIC Inter

10

VAZQUEZ Palermo

14 GLIK Torino

Lazio

10

8,5 ROSSETTINI Cagliari

TONELLI Empoli DIEGO LOPEZ Milan

7

DANILO Udinese GDS

MAGICAMENTE di MARCO GUIDI

RIGONI, GLIK E TONELLI: IL CIRCOLO DEL POKER

Luca Rigoni, 30 anni

18

C’

è un circolo del poker legale, ma nascosto, nelle vie periferiche della Serie A. Gli ultimi a riceverne la tessera sono stati Kamil Glik, Lorenzo Tonelli e Lu­ ca Rigoni. Prima ci erano già arrivati Albin Ekdal e Gregoire Defrel. È il club della «quaterna», formato da coloro che sono già ar­ rivati a quota quattro reti, nonostante in pochi li ac­ creditassero di raggiun­ gere il traguardo a fine campionato, figuriamoci dopo 16 giornate. Luca Rigoni, per esempio, sino a due anni fa era un mediano da massimo due reti a stagione. L’inversio­ ne di tendenza è comin­ ciata l’anno scorso: quat­ tro gol all’ultima espe­ rienza al Chievo. Bene, ma un po’ tutti abbiamo pensato fosse un caso. Nulla di più sbagliato. Ri­ goni è sbarcato al Paler­ mo, dove nel centrocam­ po di Iachini ha ampia li­ cenza di inserirsi e offen­ dere. Il risultato? Quattro centri in tredici gare, tre di fila nelle ultime tre. Il soldatino Rigoni si è tra­ sformato in un capitano di ventura, che si lancia senza paura nell’area av­ versaria. Ancora più clamorosi i ca­ si di Tonelli e Glik. Il pri­ mo viaggiava bene in B (quattro e tre reti negli ul­ timi due anni), ma col sal­ to di categoria era difficile pensare riuscisse addirit­ tura a incrementare la sua vena realizzativa. E invece lo schema «cross di Valdi­ fiori, incornata di Tonelli» a Empoli ha assunto i con­ torni dello «Stockton to Malone» degli Utah Jazz anni Novanta. Il capitano del Torino, invece, in quattro anni in Italia ave­ va segnato cinque reti. Ora, in appena, quattro mesi è già a quattro, con una doppietta da favola al Genoa. Roba da pazzi. Un po’ come pescarli nel mazzo del Magic listone tutti insieme. Il poker l’ha fatto chi li ha presi al fan­ tacalcio. Per il jackpot aspettiamo dopo le feste. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Magic +3 R Campionato

a

16

GIORNATA

CLASSIFICA SETTIMANALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE

PROV. MI SIDOTI FRANCESCO MI CALIGIURI ERCOLE KR PETRELLI ROBERTO LE OGGIANO RAFFAELE SS VALLELONGA ANTONIO RC FANTONI PAOLO MS BENEDETTO PELLERITO PA COLLARETA DAVIDE GE PAOLO ACQUAROLI WALTER SVANOSIO SO PETRELLI STEFANO LE MI SERENA MARCO PC SERENA MARCO PC RUSSO SALVATORE CE OGGIANO RAFFAELE SS SCASSEDDU MATTEO TA DE VITA GIUSEPPINA TA BALLARINI CLAUDIO VR PUGLIESE SALVATORE CS

SQUADRA FLASH 2 BRASILERO 5 ERCOLE 33H ROBERN27 LORY5 BRONZI 065 ZAGOR23 INTERNAZIONALE199 PEC_16 MARE&MONTI36 STEGEN126 FLASH 3 SEREAL 24 SEREAL 40 SAL13 PAM1 FURBASTRO TARANTINO 2 PROVA A PRENDERMI 7 FURIA ROSSA TOR36

PUNTI 109,5 108,5 108,5 108,5 108,0 108,0 108,0 108,0 108,0 108,0 108,0 107,5 107,5 107,5 107,5 107,0 107,0 107,0 106,5 106,5

CLASSIFICA GENERALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE RUSSO GIUSEPPE RUSSO GIUSEPPE RUSSO GIUSEPPE RUSSO FRANCESCO SPIONE FLAVIO SPIONE FLAVIO PRATICI FRANCESCO SAMBUCHI ALESSANDRO LABBADIA ERMETE MILO LUCA REMIGI BRUNO CINQUE ROBERTO SERENA MARCO COVIELLO GIANLUCA RUSSO GIUSEPPE CESARE PASQUALE ROSSI LUCA RUSSO GIUSEPPE

SQUADRA TEX DEL LAF GEN 24 TEX DEL LAF GEN 03 TEX DEL LAF GEN 33 I PEZZETTONI 11 COACHFLA34 BLIBLI S1 COACHFLA63 GAVEDO 4 RG18 LO CHIAMAVANO TRINITÀ LUIGI O' CAPITAN 94 ATLETICO DAN.ANN.ALI WHISKY183 FAIV 381 SEREAL CAMPEON 25 TIRA E... GOL! 43 TEX DEL LAF GEN 39 NAPOLI501 FITO92 FRAGIUROS UNITED 78

PUNTI 1148,0 1144,0 1143,5 1143,0 1142,5 1142,5 1142,0 1141,0 1141,0 1141,0 1141,0 1140,5 1140,5 1138,5 1137,5 1136,5 1136,5 1135,5 1134,5 1134,0

PORTIERI

CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (MIL) 103 AGLIARDI (CES) 104 ANDUJAR (NAP) 105 AVRAMOV (ATA) 106 BARDI (CHI) 107 BASSI (EMP) 109 BENUSSI (VER) 110 BERISHA (LAZ) 111 BERNI (INT) 112 BIGGERI (EMP) 113 BIZZARRI (CHI) 114 BRESSAN (CES) 115 BRKIC (UDI) 116 BUFFON (JUV) 117 CARBONI (CAG) 118 CARRIZO (INT) 171 CASTELLAZZI (TOR) 119 COLOMBI (CAG) 120 COLOMBO (NAP) 121 CONSIGLI (SAS) 169 CORDAZ (PAR) 122 CRAGNO (CAG) 123 DA COSTA (SAM) 124 DE SANCTIS (ROM) 168 DIEGO LOPEZ (MIL) 126 FREZZOLINI (ATA) 127 FULIGNATI (PAL) 129 GILLET (TOR) 130 GOLLINI (VER) 131 HANDANOVIC (INT) 132 IACOBUCCI (PAR) 166 KARNEZIS (UDI) 134 LAMANNA (GEN) 135 LEALI (CES) 136 LOBONT (ROM) 137 LUPATELLI (FIO) 138 MARCHETTI (LAZ) 165 MASSOLO (SAM) 170 MERET (UDI) 140 MIRANTE (PAR) 141 NETO (FIO) 143 PADELLI (TOR) 144 PEGOLO (SAS) 145 PERIN (GEN) 146 POLITO (SAS) 147 POMINI (SAS) 148 PUGGIONI (CHI) 174 PUGLIESI (EMP) 149 RAFAEL C.B. (NAP) 150 RAFAEL D.A. (VER) 172 ROMERO S. (SAM) 151 ROSATI (NAP) 152 RUBINHO (JUV) 153 SCUFFET (UDI) 154 SECULIN (CHI) 155 SEPE (EMP) 156 SKORUPSKI (ROM) 173 SOMMARIVA (GEN) 157 SORRENTINO (PAL) 158 SPORTIELLO (ATA) 160 STORARI (JUV) 161 STRAKOSHA (LAZ) 162 TATARUSANU (FIO) 164 UJKANI (PAL) 167 VIVIANO (SAM)

PROV. CL CL CL NA RM PG RM MS SP LT NA TO PG NO PC TA CL NA GE CL

MAGIC PUNTI 0 0 0 0 0 0 0 5,5 0 0 0 6 0 0 5,5 0 0 0 0 0 0 0 2 0 6 7 0 0 5 0 4 0 3,5 3,5 5,5 0 0 4 0 0 5 6 0 0 0 0 6 0 0 6 0 3,5 0 0 0 0 6 0 0 2,5 2,5 0 0 0 0 0

MEDIA QUOT. 4,93 10 0 2 4,83 4 0 1 0 1 5,17 9 3,25 4 5,25 1 4,38 4 0 1 0 1 5,86 6 0 1 0 2 6,2 24 0 1 0 1 0 1 4,5 4 0 1 4,79 15 0 1 3,82 5 0 3 5,54 19 5,44 15 0 1 0 1 4,96 10 4,75 1 5,31 19 3,17 1 5,09 11 6,25 1 4,29 10 0 1 0 1 4,88 14 0 1 0 1 3,35 8 5,31 18 4,5 4 0 4 5,97 21 0 1 5,5 5 0 2 0 1 4,69 16 4,62 11 5,4 9 0 1 0 1 0 4 0 1 5,12 11 4,25 1 0 1 4,56 13 5,5 14 5 1 0 1 0 1 0 1 6 6

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 7 -7 5,93 0 0 0 3 -4 6,17 0 0 0 0 0 0 9 -15 6,17 4 -10 5,75 2 6,5 -2 6,5 4 -6 5,88 0 0 0 0 0 0 7 6 -4 6,43 0 0 0 0 0 0 15 6,5 -6 6,4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 -3 6 0 0 0 14 -18 5,96 0 0 0 14 5 -26 5,68 0 0 0 14 6 -8 6,11 9 7 -11 6,44 0 0 0 0 0 0 12 6 -14 6,12 2 -4 6,75 16 6 -23 6,22 3 -6 5,17 16 5,5 -22 6,31 2 5,5 -3 6,25 14 6,5 -26 6 0 0 0 0 0 0 12 6 -13 6 0 0 0 0 0 0 13 7 -30 5,73 16 7 -13 6,19 4 -4 5,5 0 0 0 15 -12 6,63 0 0 0 3 7 -3 6,5 0 0 0 0 0 0 16 6 -20 5,94 12 -21 6,12 10 5,5 -12 6,35 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 12 7 -12 6,29 2 -3 5,75 0 0 0 16 5,5 -26 6,22 16 5,5 -21 6,5 1 -1 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 7 -2 6,33

R. 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 3 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 1/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/2 0/2 0/0 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0

MAGIC PUNTI 0 6 0 0 0 6 0 5 0 0 0 0 0 4,5 0 5

MEDIA QUOT. 6,6 8 6,32 8 5,41 5 0 3 5,39 8 5,88 11 5,68 6 5,53 6 5,75 4 5,75 4 6,33 7 4,5 3 5,94 8 6,04 7 0 1 5,7 5

CAMPIONATO P. V. G. 10 0 0 11 6 1 11 0 0 0 0 0 14 0 0 9 6 0 15 0 0 16 5 0 2 0 0 6 0 0 7 0 1 2 0 0 8 0 0 13 5 3 0 0 0 15 5 0

R. 3 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 0 0 1 0 1

ESPAMM 0/0 0/4 0/4 0/0 0/4 0/0 0/3 0/2 0/0 0/2 0/1 0/1 0/4 0/6 0/0 0/3

DIFENSORI

CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL) 202 ACERBI (SAS) 203 AGOSTINI (VER) 204 ALBERTAZZI (MIL) 205 ALBIOL (NAP) 206 ALEX (MIL) 207 ALONSO (FIO) 208 ANDELKOVIC (PAL) 209 ANDREOLLI (INT) 210 ANTEI (SAS) 211 ANTONINI (GEN) 212 ARIAUDO (SAS) 213 ASTORI (ROM) 214 AVELAR (CAG) 424 BAGADUR (FIO) 215 BALZANO (CAG)

MEDIA VOTO 6,3 6,23 5,59 0 5,46 6,12 5,64 5,59 5,75 5,92 5,92 4,75 6,19 5,73 0 5,73

19

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

216 BALZARETTI (ROM) 416 BAMBA (PAL) 217 BARBA (EMP) 218 BARZAGLI (JUV) 219 BASANTA (FIO) 220 BASTA (LAZ) 221 BELLINI (ATA) 222 BELMONTE (UDI) 223 BENALOUANE (ATA) 225 BENEDETTI (CAG) 226 BIANCHETTI (EMP) 227 BIANCO (SAS) 228 BIAVA (ATA) 229 BIRAGHI (CHI) 410 BOCHNIEWICZ (UDI) 230 BONERA (MIL) 231 BONUCCI (JUV) 232 BOVO (TOR) 398 BRAAFHEID (LAZ) 233 BRITOS (NAP) 234 BRIVIO (VER) 235 BUBNJIC (UDI) 236 BURDISSO (GEN) 237 CACCIATORE (SAM) 238 CACERES (JUV) 239 CAMPAGNARO (INT) 241 CANA (LAZ) 243 CANNAVARO (SAS) 244 CAPELLI (CES) 402 CAPUANO (CAG) 245 CASSANI (PAR) 246 CASTAN (ROM) 247 CAVANDA (LAZ) 248 CEPPITELLI (CAG) 249 CESAR (CHI) 250 CHERUBIN (ATA) 251 CHIELLINI (JUV) 253 CIANI (LAZ) 254 CODA (UDI) 255 COLE (ROM) 258 COSTA (PAR) 259 DAINELLI (CHI) 260 D'AMBROSIO (INT) 261 DANILO (UDI) 262 DAPRELA' (PAL) 263 DARMIAN (TOR) 264 DE CEGLIE (PAR) 265 DE MAIO (GEN) 266 DE SCIGLIO (MIL) 267 DE SILVESTRI (SAM) 268 DE VRIJ (LAZ) 403 DEL GROSSO (ATA) 271 DODO' (INT) 272 DOMIZZI (UDI) 405 DONKOR (INT) 274 DRAME' (ATA) 275 EDENILSON (GEN) 276 EDIMAR (CHI) 278 EMANUELSON (ROM) 414 EMERSON (PAL) 279 EVRA (JUV) 280 FARAONI (UDI) 281 FEDDAL (PAL) 282 FELIPE (PAR) 284 FORNASIER (SAM) 285 FREY (CHI) 286 GABRIEL SILVA (UDI) 287 GAMBERINI (CHI) 288 GASTALDELLO (SAM) 289 GASTON SILVA (TOR) 290 GAZZOLA (SAS) 411 GENTILETTI (LAZ) 291 GHOULAM (NAP) 292 GLIK (TOR) 293 GOBBI (PAR) 294 GONZALEZ ALE. (VER) 417 GONZALEZ G. (PAL) 295 HEGAZI (FIO) 296 HENRIQUE (NAP) 297 HEURTAUX (UDI) 419 HOLEBAS (ROM) 298 HYSAJ (EMP) 300 IZZO (GEN) 301 JANSSON (TOR) 302 JONATHAN (INT) 303 JUAN JESUS (INT) 304 KONKO (LAZ) 305 KOULIBALY (NAP) 306 KRAJNC (CES) 307 LAURINI (EMP) 308 LAZAAR (PAL) 309 LICHTSTEINER (JUV) 310 LONGHI (SAS) 311 LUCARELLI (PAR) 312 LUCCHINI (CES) 401 LUNA (VER) 313 MAGGIO (NAP) 314 MAGNUSSON (CES) 315 MAICON (ROM) 316 MAKSIMOVIC (TOR) 317 MANFREDINI (SAS) 413 MANOLAS (ROM) 319 MARCHESE (GEN) 320 MARIO RUI (EMP) 321 MARQUES (VER) 399 MARQUEZ (VER) 322 MARTIC (VER) 324 MASIELLO (TOR) 425 MAZZOTTA (CES) 325 MBAYE (INT) 326 MESBAH (SAM) 327 MESTO (NAP) 328 MEXES (MIL) 329 MILANOVIC MILAN (PAL) 330 MOLINARO (TOR) 406 MONTELEONE (PAL) 331 MORAS (VER) 332 MORETTI (TOR) 333 MORGANELLA (PAL) 334 MOTTA (JUV) 335 MUNOZ (PAL) 336 MURRU (CAG) 338 NAGATOMO (INT) 340 NICA (CES) 341 NOVARETTI (LAZ) 342 OGBONNA (JUV) 343 PALETTA (PAR) 404 PARENTE (GEN) 345 PASQUAL (FIO) 346 PASQUALE (UDI) 347 PEDRO MENDES (PAR) 348 PELUSO (SAS) 420 PERES (TOR) 349 PERICO (CES) 423 PERTICONE (EMP) 400 PIRIS (UDI) 352 PISANO E. (PAL) 351 PISANO F. (CAG) 354 RADU (LAZ) 355 RAIMONDI (ATA) 356 RAMI (MIL) 357 RANOCCHIA (INT) 358 REGINI (SAM) 359 RENZETTI (CES) 421 RICHARDS (FIO) 360 RISPOLI (PAR) 361 RISTOVSKI (PAR) 362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 364 ROMAGNOLI (SAM) 365 RONCAGLIA (GEN) 366 ROSI (GEN) 367 ROSSETTINI (CAG) 368 RUGANI (EMP) 371 SANTACROCE (PAR) 372 SARDO (CHI) 373 SAVIC (FIO) 374 SCALONI (ATA) 375 SILVESTRE (SAM) 418 SOMMA (ROM) 376 SORENSEN (VER) 377 STENDARDO (ATA)

0 0 0 0 5,5 6 0 0 5,5 5 0 0 0 0 0 6,5 0 0 0 5,5 5 0 6 0 0 0 5,5 0 6 5 0 0 0 4 6,5 0 6,5 0 0 0 0 6 6,5 10 0 5,5 5 5,5 0 7 6,5 0 5 0 0 5,5 0 0 0 0 6 0 0 0 0 5,5 6 6 5,5 0 0 0 6 14 4,5 6 5,5 0 6 3,5 5,5 6 5,5 0 0 5,5 0 0 0 0 5,5 6,5 0 5 6 0 6,5 6 4,5 5,5 0 6,5 4,5 6 0 5 6 0 6,5 0 5,5 0 6 0 5,5 0 6 6 5,5 0 5,5 0 5,5 0 0 6 4,5 0 0 5 4,5 4,5 6 0 0 0 0 0 6,5 0 0 5 5 0 0 5,5 0 6,5 5,5 0 6 6 8,5 5,5 5,5 0 6 0 0 0 0 5,5

0 4,5 6,88 0 5,75 6,06 5 0 5,81 5,88 0 0 5,94 5,18 0 5,44 6,37 5,8 5,65 5,2 5,5 5 6,04 5,81 6,25 5,25 5,5 5,69 5,5 6 5 5,5 5,58 5,42 5,7 5,67 5,92 5,83 0 5,62 5,5 5,58 5,83 6,47 5,67 6,27 6,56 5,88 5,18 6 5,8 5,7 5,59 5,6 0 5,7 5,82 0 0 5,83 6,31 0 4,7 5,32 0 5,75 6 5,88 6,58 0 5,43 6,5 5,82 6,96 5,35 5,4 6,45 0 5,38 5,88 6,19 5,62 6,38 5,5 6,25 5,56 5 5,96 5,25 5,83 5,82 6,53 6 5,29 5,63 0 5,67 5,6 6,22 5,71 0 6,04 6,44 5,93 5,25 5,31 5,5 0 5,56 5,83 5,65 5,5 5,83 0 5,56 0 6 5,91 5,75 0 6 6 5,38 4,5 5 5,96 5,33 0 5,9 5,31 5,31 5,21 6,29 5,38 0 5,55 4,75 5,19 5,88 6,62 6,12 6,13 5,38 5,91 5,67 5,62 4,88 5,9 5,5 6,44 5,71 5,88 5,87 6,56 5,36 5,6 6,25 0 6 5,5 5,5 6,5

4 4 5 4 5 9 2 2 8 4 3 3 7 4 1 5 14 5 5 4 4 3 9 6 4 4 6 7 6 4 4 4 4 5 5 5 14 4 3 9 5 7 5 13 4 13 7 8 5 11 12 5 8 5 1 7 7 4 4 4 11 4 1 4 4 7 4 6 12 3 4 4 7 17 6 4 9 2 6 10 7 6 5 4 3 8 4 8 4 4 7 18 4 7 7 4 7 3 13 7 4 11 10 7 4 6 4 4 5 4 5 4 5 3 7 1 9 9 6 3 8 4 9 2 4 8 4 1 9 3 3 5 10 4 3 5 4 4 8 6 12 14 5 7 4 5 4 14 4 7 7 5 9 13 3 4 13 2 5 1 3 9

0 1 4 0 6 8 1 2 13 4 1 0 8 11 0 9 15 5 11 6 5 1 12 9 4 3 9 9 15 5 1 1 8 13 10 9 13 7 0 8 9 12 7 16 7 15 9 14 11 14 15 5 16 5 0 15 11 1 1 5 8 0 5 11 0 14 1 8 12 0 7 2 11 13 14 5 10 0 6 16 8 16 5 4 2 16 2 14 3 6 11 15 4 14 15 0 12 5 9 14 0 13 9 15 8 13 8 0 8 4 10 2 6 0 9 0 16 16 12 0 11 2 9 3 2 14 3 0 6 9 9 14 14 6 0 11 4 8 8 6 12 15 10 11 3 9 6 15 3 10 12 5 15 16 7 5 16 0 10 1 5 8

0 0 0 0 5,5 6 0 0 6 5 0 0 0 0 0 6,5 0 0 0 6 5 0 6,5 0 0 0 5,5 0 6 5,5 0 0 0 4,5 6,5 0 6,5 0 0 0 0 6 6 7 0 5,5 5 5,5 0 6 6,5 0 5 0 0 5,5 0 0 0 0 6 0 0 0 0 5,5 6 6 5,5 0 0 0 6 8 5 6 6 0 6 4,5 5,5 6 5,5 0 0 5,5 0 0 0 0 5,5 6,5 0 5 6 0 6,5 6 5 5,5 0 6,5 5 6 0 5,5 6,5 0 6,5 0 5,5 0 6,5 0 5,5 0 6 6,5 5,5 0 5,5 0 5,5 0 0 6 4,5 0 0 5,5 5 5 6 0 0 0 0 0 6,5 0 0 5 5 0 0 5,5 0 6,5 5,5 0 6 6 6 5,5 6 0 6 0 0 0 0 5,5

0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 4 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 1 2 0 0 2 0 0 0 0 1

0 5 6,12 0 5,83 6 5 0 5,85 5,88 0 0 6 5,45 0 5,75 6,3 6 5,8 5,5 5,5 5 6 5,94 6,25 5,5 5,67 5,94 5,63 6,17 5 5,5 6 5,54 5,85 5,67 6,08 5,83 0 5,69 5,61 5,71 5,67 6,12 5,83 6,07 5,67 6 5,45 6 5,93 5,7 5,56 5,8 0 5,77 5,86 0 0 5,83 6 0 4,9 5,27 0 5,89 6 5,94 6,17 0 5,57 6,5 5,73 6,19 5,46 5,5 6,25 0 5,38 5,72 5,94 5,69 6,38 5,83 6,25 5,66 5 5,93 5,25 5,83 5,77 6,17 6 5,29 5,67 0 5,75 5,6 6,22 5,68 0 6,19 6 5,9 5,58 5,58 5,69 0 5,56 5,83 5,65 5,5 6,17 0 5,62 0 5,84 5,97 5,83 0 6,05 6 5,5 5,5 5,25 6,08 5,33 0 5,9 5,5 5,5 5,46 6,11 5,62 0 5,64 5,25 5,25 6 6,25 5,92 5,83 5,56 6 5,83 5,56 4,88 5,87 5,5 6,22 6 5,88 5,83 6,19 5,5 5,7 6,09 0 6,15 6 5,5 6,25

0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 2 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 1 0 1 1 0 0 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 0 0

0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 0/7 0/2 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 2/1 0/4 0/2 0/1 0/3 0/0 0/0 0/5 1/0 0/0 0/1 1/1 1/2 0/4 0/1 0/0 0/0 1/3 0/3 0/3 0/0 0/4 0/0 0/0 0/1 0/2 0/3 0/2 0/1 0/2 0/0 0/2 0/3 0/2 0/4 1/2 0/0 0/3 1/0 0/0 0/4 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/2 2/1 0/0 0/4 0/0 0/1 0/2 0/0 0/2 0/0 0/2 0/4 0/5 0/1 0/2 0/0 0/1 1/1 0/2 0/2 0/0 1/0 0/0 0/3 0/0 1/3 0/0 0/0 0/1 1/3 0/0 0/6 0/7 0/0 0/4 0/0 0/2 0/1 0/0 1/2 0/2 0/3 0/0 2/3 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/4 0/0 0/1 0/0 0/1 0/4 0/4 0/0 0/1 0/0 1/0 0/0 0/1 0/3 0/0 0/0 0/0 0/3 0/3 1/5 0/3 0/2 0/0 0/2 0/0 0/1 0/2 0/1 0/3 0/3 1/1 0/2 0/1 0/1 0/1 0/5 0/0 0/4 2/3 0/0 0/5 0/0 0/4 0/1 0/3 0/0 0/3 0/1 0/0 0/2

380 TERRANOVA (SAS) 381 TERZI (PAL) 382 TOMOVIC (FIO) 383 TONELLI (EMP) 384 TOROSIDIS (ROM) 386 VIDIC (INT) 388 VITIELLO (PAL) 389 VOLTA (CES) 390 VRSALJKO (SAS) 391 WAGUE (UDI) 422 YANGA MBIWA (ROM) 392 ZACCARDO (MIL) 394 ZAPATA C. (MIL) 395 ZAPPACOSTA (ATA) 396 ZUKANOVIC (CHI) 397 ZUNIGA (NAP)

5,5 0 0 10 5,5 0 0 0 6 6,5 6 0 6,5 5,5 7,5 0

5,64 5,33 6,06 6,79 6,06 5,22 5,5 5,46 5,92 6,5 5,92 0 5,6 5,54 6,32 5,75

7 4 9 13 7 8 2 4 9 3 8 3 6 4 10 6

7 6 9 14 8 9 1 13 13 1 12 0 10 13 11 6

5,5 0 0 7 5,5 0 0 0 6 6,5 6 0 6,5 5,5 6,5 0

0 0 1 4 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0

5,64 5,5 5,83 6,04 5,81 5,33 5,5 5,62 6,04 6,5 5,88 0 5,85 5,58 6,05 5,42

0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 2 2

0/0 0/2 0/2 1/1 0/2 1/0 0/0 1/2 1/3 0/0 0/1 0/0 1/1 0/1 0/4 0/0

MEDIA VOTO 5,54 0 5,9 6,07 5,96 5,6 5,92 5,17 5,89 0 6,33 5,94 0 5,83 5,5 6,2 5,5 0 6,32 5,71 5,93 5,75 6,27 6,07 5,95 5,62 4,5 6 5,95 6,38 0 5,14 5,75 6,11 0 0 6 5,9 6 5,92 5,78 6,38 5,77 5,32 5,97 5,88 6,19 6,08 5,89 5,96 5,75 5,9 5,81 5,91 0 5,75 6,05 6,1 5,7 5,75 6,12 5,68 0 5,58 5,83 5,17 5,83 6,12 5,86 6,55 6,5 6,1 5,61 6,29 5,96 5,73 5,57 5,67 6 6 0 5,8 5,67 0 5,83 5,57 5,95 5,97 5,97 5,95 5,77 5,7 5,95 6,06 0 0 5,67 5,36 6,14 5,55 5,86 6,5 5,82 6,09 5,5 5,83 5,96 0 5,79 5,88 5,62 5,75 0 5,62 5,67 5,36 5,33 6,17 5,87 7 5 5,5 6,47 6,19 5 0 0 0 6 5,81 6,32 5,77 6,12 5,58 6 5,86 5,83 5,83 5,92 6 5,67

R. 0 0 0 1 0 1 0 0 1 0 3 0 0 1 0 1 0 0 1 0 1 0 0 2 1 0 0 0 0 7 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 1 0 0 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 1 1 1 1 0 2 1 1 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 2 0 0 2 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 1 0 3 1 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0

ESPAMM 1/6 0/0 0/4 0/3 0/3 1/0 0/1 0/0 0/3 0/0 1/1 0/2 0/0 0/0 0/4 0/2 0/0 0/0 0/3 0/0 0/1 0/1 0/2 0/4 0/1 0/1 0/0 0/0 0/3 0/1 0/0 0/2 0/7 0/5 0/0 0/0 0/0 0/2 0/2 1/4 0/1 0/0 0/6 1/3 0/3 0/4 0/3 0/4 0/1 0/2 0/3 0/0 0/8 1/3 0/0 0/1 0/1 0/0 0/3 0/1 0/3 1/3 0/0 1/0 0/1 0/0 0/0 0/2 0/3 0/1 0/0 0/3 0/4 0/2 0/4 0/4 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 0/2 0/2 0/0 0/4 0/0 0/2 0/3 0/1 0/3 0/2 0/2 0/3 0/2 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/4 0/1 0/2 0/5 0/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 0/6 0/6 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 1/2 0/0 0/1 0/3 0/1 0/1 0/1 0/2 0/1 0/4

CENTROCAMPISTI

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ACQUAH (PAR) 5,5 5,25 5 503 ALHASSAN (UDI) 0 0 3 504 ALLAN (UDI) 0 5,77 10 506 ANTONELLI (GEN) 5,5 6,63 15 507 AQUILANI (FIO) 5 5,86 14 508 ARMERO (MIL) 4 5,6 4 509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 7 743 BADELJ (FIO) 0 5,17 4 510 BADU (UDI) 5,5 5,86 11 725 BARELLA (CAG) 0 0 1 512 BARRETO E. (PAL) 7 6,71 14 513 BASELLI (ATA) 4,5 5,83 7 514 BASHA (TOR) 0 0 4 516 BELLOMO (CHI) 0 6,17 5 517 BENASSI (TOR) 0 5,21 4 519 BERTOLACCI (GEN) 6 6,4 12 520 BIABIANY (PAR) 0 5,5 4 716 BIDAOUI (PAR) 0 0 4 521 BIGLIA (LAZ) 0 6,55 11 522 BIONDINI (SAS) 5,5 5,71 7 523 BIRSA (CHI) 5,5 5,97 10 524 BOLZONI (PAL) 5,5 5,7 6 525 BONAVENTURA (MIL) 6,5 6,8 19 526 BORJA VALERO (FIO) 5 6,5 19 527 BRIENZA (CES) 6,5 6 6 528 BRIGHI (SAS) 0 5,5 7 529 BRILLANTE (FIO) 0 4,5 3 532 CAIO RANGEL (CAG) 5,5 6 4 736 CAMPANHARO (VER) 0 5,8 4 534 CANDREVA (LAZ) 0 7,12 21 535 CAPELLO (CAG) 0 0 3 738 CARBONERO (CES) 5 5 4 536 CARMONA (ATA) 4,5 5,5 7 537 CASCIONE (CES) 6,5 5,93 9 538 CATALDI (LAZ) 0 0 3 539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 540 CHIBSAH (SAS) 0 6 4 541 CHOCHEV (PAL) 0 5,7 5 542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 6 6,36 10 543 CIGARINI (ATA) 5,5 5,77 9 544 COFIE (CHI) 0 5,72 5 545 COMAN (JUV) 0 6,62 5 546 CONTI (CAG) 5 5,5 8 547 COPPOLA (CES) 0 5,09 3 548 COSSU (CAG) 6,5 6,13 10 549 CRISETIG (CAG) 0 5,73 6 551 CROCE (EMP) 6,5 6,28 10 552 CUADRADO (FIO) 6 6,69 22 553 D'ALESSANDRO (ATA) 0 5,83 7 740 DAVID LOPEZ (NAP) 5,5 5,96 8 554 DE FEUDIS (CES) 0 5,6 5 731 DE GUZMAN (NAP) 6 6,8 12 555 DE JONG (MIL) 5 5,96 10 556 DE ROSSI (ROM) 4,5 5,95 12 557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 558 DELLA ROCCA (PAL) 5 5,5 3 559 DESSENA (CAG) 0 6 7 563 DONSAH (CAG) 6 6,1 4 564 DUNCAN (SAM) 0 5,4 4 566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 567 EKDAL (CAG) 6,5 6,78 13 568 EL KADDOURI (TOR) 5 5,43 9 570 ERIKSSON (CAG) 0 0 3 571 ESSIEN (MIL) 0 5,42 3 572 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 6,25 4 737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,17 4 573 FARNERUD (TOR) 8 6,5 7 574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 13 6,88 14 575 FERNANDES (UDI) 0 6,25 15 576 FERNANDEZ M. (FIO) 6 7,14 16 577 FETFATZIDIS (GEN) 0 6,5 4 578 FLORENZI (ROM) 5 6,53 17 580 GALLOPPA (PAR) 4 5,5 4 581 GARGANO (NAP) 6 6,29 7 583 GAZZI (TOR) 6 5,79 6 584 GIORGI (CES) 6,5 5,55 6 745 GOMEZ (ATA) 6 5,57 9 585 GONZALEZ ALV. (LAZ) 0 5,67 4 586 GRASSI (ATA) 0 6 1 587 GRECO (GEN) 6 5,75 6 590 GUARENTE (EMP) 0 0 4 591 GUARIN (INT) 5 6,6 13 592 GUILHERME (UDI) 0 5,6 6 722 HALLBERG (UDI) 0 0 3 593 HALLFREDSSON (VER) 5,5 5,92 10 594 HAMSIK (NAP) 5 6,14 17 595 HERNANES (INT) 0 6,41 15 596 HETEMAJ (CHI) 6,5 5,87 9 597 HONDA (MIL) 5 7,19 16 715 IAGO (GEN) 8,5 6,4 9 598 ILICIC (FIO) 0 5,95 12 600 INLER (NAP) 0 5,9 10 601 IONITA (VER) 0 6,36 8 712 IZCO (CHI) 6 6,44 7 729 JAADI (UDI) 0 0 1 603 JADSON (UDI) 0 0 2 605 JANKOVIC B. (VER) 0 5,67 5 744 JOAO PEDRO (CAG) 0 5,71 5 606 JOAQUIN (FIO) 6,5 6,29 10 607 JORGINHO (NAP) 0 5,36 10 608 JORQUERA (PAR) 0 5,93 4 609 KEITA S. (ROM) 6 6,69 12 723 KONE (UDI) 8 5,86 11 610 KOVACIC (INT) 10,5 6,84 17 611 KRHIN (INT) 0 5,5 4 612 KRSTICIC (SAM) 0 5,83 7 613 KUCKA (GEN) 0 6,17 11 614 KUPISZ (CHI) 0 0 2 615 KURTIC (FIO) 0 6,14 8 616 KUZMANOVIC (INT) 6 6 6 618 LAXALT (EMP) 0 5,5 3 619 LAZAREVIC (CHI) 0 6 4 620 LAZZARI (FIO) 0 0 4 621 LEDESMA (LAZ) 6,5 5,5 5 741 LESTIENNE (GEN) 0 5,67 9 734 LODI (PAR) 6 5,32 8 735 LUCAS SOUZA (PAR) 0 5,33 2 622 LULIC (LAZ) 5,5 6,7 17 623 MAGNANELLI (SAS) 5,5 5,67 7 747 MANDRAGORA (GEN) 0 7 1 625 MANGANI (CHI) 0 4,5 4 626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 627 MARCHISIO (JUV) 6,5 6,7 19 628 MARESCA (PAL) 6,5 6,19 8 746 MARIGA (PAR) 0 5 2 721 MARIN (FIO) 0 0 4 629 MARRONE (JUV) 0 0 4 632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 748 MATTIELLO (JUV) 0 6 1 634 MAURI J. (PAR) 5 6 5 633 MAURI S. (LAZ) 5,5 7,91 20 720 MEDEL (INT) 6 5,63 8 635 MENEZ (MIL) 6 7,62 25 636 MERTENS (NAP) 9 5,85 18 637 MIGLIACCIO (ATA) 0 5,81 6 639 MISSIROLI (SAS) 5 6,11 10 641 MOLINA (ATA) 0 5,67 4 642 MONTOLIVO (MIL) 6 5,67 4 643 MORALEZ (ATA) 9 6,58 16 644 MORO (EMP) 0 5,88 4 646 MUNTARI (MIL) 0 6,11 9

CAMPIONATO P. V. G. 14 5,5 0 0 0 0 15 0 0 15 5,5 3 15 5,5 0 5 5 0 6 0 0 4 0 0 14 5,5 0 0 0 0 12 7 1 10 5 0 0 0 0 5 0 0 7 0 0 15 6 1 1 0 0 1 0 0 11 0 1 10 5,5 0 15 5,5 0 14 5,5 0 15 6,5 3 14 5,5 2 10 6,5 0 7 0 0 2 0 0 4 5,5 0 10 0 0 13 0 2 0 0 0 7 5 0 15 5 0 14 6,5 1 0 0 0 0 0 0 3 0 0 5 0 0 11 6 1 13 6 0 11 0 0 7 0 0 11 5 0 11 0 0 15 5,5 2 13 0 0 16 6,5 1 13 6 3 11 0 0 13 5,5 0 11 0 0 10 6 3 13 5,5 2 11 5 1 0 0 0 2 5,5 0 10 0 0 7 6 0 7 0 0 2 0 1 16 6,5 4 14 5 0 0 0 0 8 0 0 6 0 1 3 0 0 7 7 1 14 7,5 3 15 0 2 12 6 2 1 0 0 15 5,5 2 10 4,5 0 9 6 0 12 6 0 11 6,5 0 7 6 0 4 0 0 1 0 0 7 6 0 1 0 0 10 5 2 15 0 0 0 0 0 12 5,5 1 14 5 2 11 0 2 15 6,5 0 16 5 6 11 6 2 11 0 1 10 0 1 12 0 2 8 6 1 0 0 0 0 0 0 6 0 0 9 0 1 8 6,5 0 12 0 0 7 0 0 14 6 1 13 6,5 0 16 7,5 4 2 0 0 8 0 0 13 0 1 0 0 0 9 0 1 8 6 0 4 0 0 5 0 0 0 0 0 5 6,5 0 7 0 0 14 6 0 3 0 0 15 6 3 15 6 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 16 6,5 1 8 6,5 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 13 5 1 11 5,5 6 15 6 0 16 6 8 14 6 1 8 0 0 14 5,5 1 4 0 0 4 6 0 12 6 3 4 0 0 11 0 2

724 MURONI (CAG) 732 MUSSIS (GEN) 648 M'VILA (INT) 649 NAINGGOLAN (ROM) 650 NGOYI (PAL) 652 NOCERINO (TOR) 653 OBBADI (VER) 654 OBI (INT) 655 OBIANG (SAM) 656 OCTAVIO (FIO) 657 ONAZI (LAZ) 658 PADOIN (JUV) 659 PALOMBO (SAM) 660 PAREDES (ROM) 661 PAROLO (LAZ) 662 PEPE (JUV) 663 PEREIRINHA (LAZ) 664 PEREYRA (JUV) 665 PEREZ (TOR) 666 PEROTTI (GEN) 667 PINZI (UDI) 669 PIRLO (JUV) 670 PIZARRO (FIO) 671 PJANIC (ROM) 672 POGBA (JUV) 673 POLI (MIL) 674 PUCCIARELLI (EMP) 733 PULZETTI (CES) 675 QUAISON (PAL) 676 RADOSEVIC (NAP) 677 RADOVANOVIC (CHI) 681 RIGONI (PAL) 714 RINCON (GEN) 682 RIZZO (SAM) 683 ROMULO (JUV) 684 SALA (VER) 719 SANCHEZ MINO (TOR) 685 SANTANA (GEN) 686 SAPONARA (MIL) 688 SCHELOTTO (CHI) 690 SIGNORELLI (EMP) 691 SORIANO (SAM) 692 SPINAZZOLA (ATA) 693 STROOTMAN (ROM) 694 STURARO (GEN) 695 TABANELLI (CES) 696 TACHTSIDIS (VER) 697 TAIDER (SAS) 698 UCAN (ROM) 699 VALDIFIORI (EMP) 700 VALOTI (VER) 726 VALZANIA (CES) 742 VAN GINKEL (MIL) 701 VARGAS J. (FIO) 702 VAZQUEZ (PAL) 703 VECINO (EMP) 704 VERDI (EMP) 705 VIDAL (JUV) 706 VIVES (TOR) 707 WIDMER (UDI) 709 WSZOLEK (SAM) 727 YABRE (CES) 713 ZAPATA A. (UDI) 710 ZE' EDUARDO (CES) 711 ZIELINSKI (EMP)

0 0 0 6 0 0 0 0 9,5 0 5,5 0 6 0 6 0 0 6,5 0 0 5,5 8 6,5 0 0 6,5 5,5 0 0 0 6,5 10 6 0 0 0 0 0 0 6 6 6 0 0 6,5 0 4,5 5,5 0 7 0 0 0 10 14,5 0 5,5 10,5 0 5,5 0 0 0 9,5 5,5

0 5 5,4 7,29 5,67 5,5 6,14 6,08 6,6 0 5,67 6 6,36 6 6 0 5,5 6,42 5,5 6,54 5,56 7,12 6,08 6,87 7,08 5,96 6,62 0 5,75 0 5,9 6,85 6,17 6,31 7 0 5,44 0 6 5,38 5,62 5,92 0 4 5,85 5,25 6,1 6,62 0 6,47 5 0 6 6,5 7,07 6,27 6,23 7,32 5,69 6,07 0 0 0 6,25 5,86

1 4 6 20 4 6 6 5 14 3 5 4 12 4 13 3 4 14 3 14 6 17 12 21 21 9 11 4 4 2 8 16 6 6 6 4 6 4 4 4 4 10 2 6 8 4 9 12 4 11 1 1 5 12 18 11 10 23 7 9 4 1 4 6 6

MAGIC PUNTI 0 6 0 0 0 0 0 5,5 0 0 5,5 4 6 0 0 6,5 0 5 0 7,5 12,5 4,5 0 5,5 0 0 8 6 0 0 0 0 0 5,5 5,5 9,5 0 10 6,5 0 0 0 6 0 6,5 5 0 4,5 5,5 0 0 0 0 5 0 5,5 10 0 0 6 0 0 6 5,5 0 6 5,5 0 0 5,5 0 6 0 5,5 6 0 10 5 9,5 0 0 0 6 0 0 6 0 0 0 0 0 0 5 0 0 0 0 0 5,5 10 6,5 6 0 5 0 10 9

MEDIA 0 5,77 7,04 0 4,95 6,5 0 6,5 5,9 5,9 5,46 5,77 5,75 0 5,5 7,62 0 7,13 7,12 6,73 5,75 6,79 8,11 7,16 0 6,11 8,06 7 9,5 6,77 0 6,21 5 6,41 6,11 8,21 5,75 10 7 5,42 6,5 0 5,8 6,21 7,06 5,62 0 6,65 7,53 6,35 6,19 5 5,79 6,55 4,6 7,71 6,67 0 5,44 6,77 5 6,62 6,38 7,25 5,75 5,75 6,27 5,5 0 7,5 5,94 5,58 0 6,69 6,78 7,94 5,79 6,31 6,87 0 6,33 5,67 7,4 6,35 0 6,91 6,71 0 0 0 0 5,17 6,16 7,18 5,83 0 0 6,75 6,17 8,87 7 6,97 5,67 7 0 8 6,91

QUOT. 4 13 17 4 9 18 1 22 16 6 9 10 3 4 4 29 1 24 8 16 18 23 33 22 4 8 28 24 6 21 1 11 4 14 13 27 8 6 24 4 11 2 19 14 32 12 4 17 28 13 17 4 12 20 6 23 25 1 10 17 6 9 10 23 12 6 12 7 1 23 13 11 4 16 20 20 21 10 22 1 11 14 13 14 4 22 10 4 5 4 4 8 15 18 12 2 3 7 16 41 20 27 16 23 4 18 19

0 1 7 16 5 5 8 8 15 0 8 7 15 3 15 1 1 15 6 14 8 8 13 15 13 16 15 0 6 0 15 13 9 10 2 0 11 0 1 8 4 13 1 2 11 3 15 15 1 15 3 0 2 8 15 15 13 13 14 15 0 0 1 4 10

0 0 0 6 0 0 0 0 6,5 0 5,5 0 6 0 6 0 0 6,5 0 0 6 7 6,5 0 0 6,5 6 0 0 0 7 7 6,5 0 0 0 0 0 0 6 6 6,5 0 0 6,5 0 5 5,5 0 6,5 0 0 0 7 7,5 0 5,5 7,5 0 6 0 0 0 6,5 6

0 0 0 3 0 0 0 1 2 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 1 0 2 0 3 3 0 3 0 0 0 1 4 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 0 0 0 0 1 5 1 1 5 0 1 0 0 0 1 0

0 5 5,4 6,68 5,67 5,5 6,21 5,67 6,27 0 5,83 6 6,21 6 5,73 0 5,5 6,27 5,75 6,32 5,81 6,12 6,12 6,33 6,42 6 5,96 0 5,75 0 5,87 6,12 6,22 6,06 7 0 5,72 0 6 5,38 5,62 6,12 0 4 6,15 5,25 5,83 6,08 0 6,27 5,5 0 6 5,9 6,27 6,13 6,04 6,18 5,69 5,77 0 0 0 5,5 5,93

0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 2 0 2 0 2 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 0 5 0 0 0 0 2 1 0 0 1 3 0 0 0 0 0

0/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/1 0/1 0/4 0/0 0/2 1/0 0/4 0/0 0/4 0/0 0/0 0/0 0/2 0/4 0/4 0/0 0/3 0/4 0/3 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 1/3 0/5 0/3 0/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/5 0/0 0/0 1/4 0/0 0/6 0/3 0/0 1/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/4 0/4 0/1 0/5 0/2 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1

MEDIA VOTO 0 5,82 6,12 0 5,05 5,85 0 6,12 5,9 5,8 5,5 5,46 5,75 0 5,7 6,09 0 6 6,31 5,88 5,41 5,88 6,39 6 0 5,72 6,47 6,25 6,5 6,32 0 5,58 5 5,86 5,89 6,46 5,88 7 6,42 5,42 6,5 0 5,55 6 5,97 5,5 0 6,27 5,87 5,85 5,81 5,5 5,79 5,73 5,2 6,29 5,87 0 5,5 6,12 5 6,25 5,62 6 5,5 5,75 5,95 5,67 0 6,4 5,81 5,67 0 5,85 6,25 6 5,58 5,44 6,03 0 5,83 5,67 6,2 5,85 0 6,22 6 0 0 0 0 5,17 5,88 6,09 5,5 0 0 5,5 5,73 6,77 6,03 6,09 5,39 6,3 0 6,29 5,77

R. 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 0 0 0 1 0 2 1 1 0 0 1 1 0 1 5 1 0 3 0 0 0 0 0 2 0 0 2 0 0 0 0 0 3 1 0 2 1 2 0 0 0 1 0 2 0 0 0 4 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 1 3 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 1 0 0 0 1 2 0 2 0 3 0 0 0

ESPAMM 0/0 0/1 0/2 0/0 0/2 0/1 0/0 1/5 0/0 0/1 0/1 1/2 0/1 0/0 1/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/4 0/1 0/2 0/2 0/1 0/0 0/1 0/1 0/2 0/1 0/2 0/0 0/3 0/0 0/0 0/3 0/4 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/1 0/0 0/0 1/4 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/3 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/5 0/1 0/0 1/0 0/1 0/1 0/0 0/2 0/3 0/1 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2 0/0 0/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/1 0/1 0/0 0/1 0/4 0/0 0/0 0/5

ATTACCANTI

CODICE GIOCATORE 801 AGUIRRE (EMP) 803 AMAURI (TOR) 805 BABACAR (FIO) 807 BARRETO P. (TOR) 809 BELFODIL (PAR) 810 BELOTTI (PAL) 912 BENTIVEGNA (PAL) 812 BERARDI (SAS) 905 BERGESSIO (SAM) 813 BERNARDESCHI (FIO) 907 BIANCHI (ATA) 814 BOAKYE (ATA) 919 BONAZZOLI (INT) 815 BORRIELLO (ROM) 816 BOTTA (CHI) 817 CALLEJON (NAP) 916 CAPPELLUZZO (VER) 818 CASSANO (PAR) 917 CODA M. (PAR) 823 DEFREL (CES) 824 DENIS (ATA) 825 DESTRO (ROM) 826 DI NATALE (UDI) 827 DJORDJEVIC (LAZ) 922 DJORDJEVIC L. (SAM) 828 DJURIC (CES) 829 DYBALA (PAL) 830 EDER (SAM) 923 EL HAMDAOUI (FIO) 831 EL SHAARAWY (MIL) 915 FARES (VER) 908 FARIAS (CAG) 832 FEDATO (SAM) 833 FLOCCARI (SAS) 834 FLORO FLORES (SAS) 835 GABBIADINI (SAM) 836 GARRITANO (CES) 925 GEIJO (UDI) 837 GERVINHO (ROM) 838 GHEZZAL (PAR) 839 GIOVINCO (JUV) 840 GLIOZZI (SAS) 841 GOMEZ M. (FIO) 842 GOMEZ T. (VER) 844 HIGUAIN (NAP) 926 HUGO ALMEIDA (CES) 845 IAKOVENKO (FIO) 846 IBARBO (CAG) 847 ICARDI (INT) 848 INSIGNE (NAP) 849 ITURBE (ROM) 924 JOAO SILVA (PAL) 850 KEITA B. (LAZ) 851 KLOSE (LAZ) 852 LARRONDO (TOR) 853 LJAJIC (ROM) 854 LLORENTE (JUV) 909 LOI (CAG) 855 LONGO (CAG) 856 MACCARONE (EMP) 914 MAKIENOK (PAL) 857 MARILUNGO (CES) 858 MARTINEZ (TOR) 859 MATRI (GEN) 860 MAXI LOPEZ (CHI) 861 MCHEDLIDZE (EMP) 862 MEGGIORINI (CHI) 863 MICHU (NAP) 911 MONCINI (CES) 864 MORATA (JUV) 865 MURIEL (UDI) 866 NENE' (VER) 867 NIANG (MIL) 868 NICO LOPEZ (VER) 869 OKAKA (SAM) 906 OSVALDO (INT) 870 PALACIO (INT) 871 PALLADINO (PAR) 872 PALOSCHI (CHI) 918 PANICO (GEN) 874 PAVOLETTI (SAS) 875 PAZZINI (MIL) 876 PELLISSIER (CHI) 878 PINILLA (GEN) 880 POZZI (PAR) 881 QUAGLIARELLA (TOR) 886 RODRIGUEZ (CES) 910 ROSSETI (ATA) 887 ROSSI (FIO) 888 ROVINI (EMP) 890 SANABRIA (ROM) 891 SANSONE G. (SAM) 892 SANSONE N. (SAS) 893 SAU (CAG) 921 SAVIOLA (VER) 920 SERENI (SAS) 894 SHEKILADZE (EMP) 895 SUCCI (CES) 896 TAVANO (EMP) 897 TEVEZ (JUV) 898 THEREAU (UDI) 899 TONI (VER) 913 TORRES (MIL) 900 TOTTI (ROM) 901 TOUNKARA (LAZ) 903 ZAPATA D. (NAP) 904 ZAZA (SAS)

CAMPIONATO P. V. G. 1 0 0 12 6 0 12 0 4 1 0 0 11 0 0 16 0 3 1 0 0 12 6 3 11 0 0 5 0 0 12 6 0 13 4 2 3 6 0 0 0 0 5 0 0 16 6,5 8 0 0 0 15 5 5 9 0 2 13 7 4 16 6,5 3 13 5 4 15 0 8 16 5,5 6 0 0 0 10 0 1 16 7 7 16 6,5 4 2 0 1 12 0 1 1 0 0 12 0 3 1 0 0 12 5,5 2 11 5,5 1 13 7 7 6 0 0 3 7 1 14 6,5 2 7 0 0 6 0 0 0 0 0 10 6 1 13 0 1 16 6,5 7 9 5 0 0 0 0 13 4,5 2 16 5,5 8 11 0 1 9 0 1 1 0 0 7 0 0 14 5,5 3 5 0 0 14 5,5 6 15 7 4 0 0 0 10 0 0 13 6,5 2 4 0 0 8 0 1 7 6 1 14 5,5 6 12 0 1 10 6 0 11 5,5 2 3 0 0 0 0 0 11 5,5 4 11 0 0 8 6 0 3 0 0 14 5,5 4 16 6 3 11 0 5 15 7 1 8 5 2 15 7 4 0 0 0 8 0 1 7 0 0 9 6 2 12 0 3 1 0 0 16 6 4 8 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 16 5 1 11 0 4 5 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 1 15 5,5 2 15 7 10 16 6,5 5 16 6 5 10 0 1 11 5 2 0 0 0 8 7 4 11 6 5


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valido fino a fine gennaio 2015

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Nazionale R Lo studio

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GAZZA INCHIESTA

CONTENUTO PREMIUM

IL 22 MAGGIO LO STOP ALLA A 2015-16: SOLO 19 GIORNI PRIMA DEL CAMPIONATO CONTINENTALE IL C.T. AZZURRO È FURIOSO

NEL 1994 LA PAUSA PIÙ LUNGA Competizione Giorni utili

Mondiale 2014 Europeo 2012 Mondiale 2010 Europeo 2008

Giorni contati

Mondiale 2006 Europeo 2004 Mondiale 2002 Europeo 2000 Mondiale 1998

NEPPURE 3 SETTIMANE PER L’EUROPEO 2016 presidente Tavecchio porterà Massimo Cecchini avanti a gennaio con la Lega e so­ prattutto con Juve, Roma e Napo­ ROMA li – i club più riottosi alle esigenze e volessimo provare a sor­ azzurre, a partire dagli stage di ridere, potremmo dire che febbraio – c’è da dire che le esi­ si sta tornando al calcio dei genze del c.t. non sono fuori dal ragazzini. «Appuntamento per mondo: chiudere la serie A il 15 tutti direttamente al campo, se maggio, dare qualche giorno di possibile già in maglietta e panta­ ferie ai ragazzi e poi fare venti loncini, così non si perde tempo». giorni di lavoro intenso, interval­ Il sogno segreto (?) dei grandi lato da due amichevoli. Fanta­ club italiani, in fondo, sembra es­ scienza? Alle nostre latitudini sere proprio questo: dare alla Na­ calcistiche pare di sì. Eppure ba­ zionale appena il tempo di salu­ sterebbe poco. Ad esempio, dar tarsi prima del fischio d’inizio, e vita a un turno infrasettimanale poi qualunque cosa succeda – dif­ natalizio (il 23 dicembre) o addi­ ficilmente imprese – tante lacri­ rittura un «boxing day» in stile in­ me di coccodrillo e una sostan­ glese (il 26 dicembre) che fareb­ ziale alzata di spalle. be la gioia delle tv, ma su questo discorso anche l’Associazione I PEGGIORI Ovviamente, nessu­ calciatori frena per preservare le no argomenterà mai esplicita­ vacanze. E allora torniamo ai nu­ mente il proprio fastidio per l’az­ meri. Non contando la Coppa Ita­ zurro, ma a raccontare la verità lia, dal 1980, finora la media di bastano i fatti. A gennaio, la Lega giorni a disposizione dalla fine di Serie A è pronta ad ufficializ­ del campionato all’inizio del­ zare le date della l’Evento (Europeo prossima stagione o Mondiale) è sta­ e – a meno di resi­ LA MEDIA to di 28,8 giorni. piscenze frutto di Giorni felici in­ laboriosa diplo­ somma quelli del mazia federale – 1994, quando l’ultima partita Sacchi ottenne 47 del campionato si giorni liberi, o disputerà il 22 Giorni, meglio 28,8: quelli del 1990, maggio, ovvero lo stop medio tra quando Vicini ne appena 19 giorni spuntò 40. Sarà prima che comin­ campionato e grandi un caso che in en­ ci l’Europeo. Un manifestazioni trambi i Mondiali record negativo dal 1980 a oggi finimmo sul po­ senza precedenti dio? Comunque, dal 1980 in poi, da quando cioè la 11 delle 17 volte prese in conside­ manifestazione è entrata nella fa­ razione il campionato è finito en­ se finale a gironi. Se si pensa che tro il 15 maggio; solo 6 volte oltre Antonio Conte dovrà dare neces­ (4 dal 2000 ad oggi), ma mai più sariamente qualche giorno di va­ tardi del 18 maggio. Insomma, canza prima del ritiro, si capisce siamo pronti a un altro record ne­ bene come il lavoro del c.t. sarà gativo. improbo, alla faccia delle belle parole spese dopo il flop al Mon­ L’AMAREZZA Dopo essere stato diale. Per capire la differenza, accolto come salvatore della pa­ facciamo qualche confronto. La tria calcistica, l’amarezza di Con­ Germania campione finirà il te è comprensibile. Gli italiani so­ campionato il 14 maggio, lo stes­ no una specie rara e non protetta, so giorno in cui chiuderà i batten­ per di più con una qualità media ti anche la massima serie france­ tendente al basso. Come fare a se. Ancora più attenzione ci sarà preparare degnamente quello da parte di Inghilterra e Olanda. che dovrebbe essere l’Europeo La Premier calerà il sipario l’8 della resurrezione o almeno della maggio, proprio come la Eredivi­ dignità? La sensazione di essere sion, che per la prima volta vare­ stato preso in giro (e forse la vo­ rà un doppio turno infrasettima­ glia di addio) nell’animo del c.t. nale. La Spagna deve decidere, lievita ogni giorno di più, anche ma si parla già del 15. se in cuor suo forse sperimenta il contrappasso dell’essere stato SOGNI E BISOGNI Sperando nel anche lui, nei giorni juventini, un successo della mediazione che il po’ infastidito dall’azzurro.

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LIPPI CONSOLA «A differenza degli stage, le date sono impor­ tanti – ammette l’ex c.t. Lippi a Radio Rai –. Anticipare il campio­ nato per avere più giorni per la­ vorare è utile. Solo così si può ce­ mentare un gruppo come abbia­ mo fatto noi nel 2006, soprattut­ to perché Conte ha la possibilità

21

di scegliere su una media di gio­ catori italiani per rosa del 35%, mentre quando facevo io il c.t. era del 60%. Ma Antonio è un guerriero e non si arrenderà pro­ prio adesso». Tutto vero, ma an­ che i guerrieri capiscono quando la battaglia è (quasi) perduta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Europeo 1996 Mondiale 1994 Mondiale 1990 Europeo 1988 Mondiale 1986 Mondiale 1982 Europeo 1980

Risultato Italia

Fine Camp. 18/05

Inizio evento 12/06

25

Fine Camp. 13/05

Eliminata

al 1° turno Inizio evento 8/06

26 (19)

Finalista

2° posto

Fine Camp. 16/05

Inizio evento 11/06 Eliminata al 1° turno

Fine Camp. 18/05

Inizio evento 7/06 Eliminata ai Quarti

Fine Camp. 14/05

Inizio evento 9/06

Fine Camp. 16/05

Inizio evento 12/06 Eliminata al 1° turno

26

20 (14) 26

Campione

27

Inizio evento 31/05 Eliminata agli Ottavi 26 (21)

Fine Camp. 5/05 Fine Camp. 14/05

Inizio evento 10/06 Finalista 2° posto

Fine Camp. 16/05

Inizio evento 10/06 Eliminata ai Quarti

27 (23)

25

Inizio evento 8/06 Eliminata al 1° turno 27 (21)

Fine Camp. 12/05

Fine Camp. 1/05

Inizio evento 17/06 Finalista 2° posto 47

Fine Camp. 29/04

Inizio evento 8/06 Semifinalista 3° posto 40

Fine Camp. 15/05

Inizio evento 10/06

26 (21)

Semifinalista

Fine Camp. 27/04

Inizio evento 31/05 Eliminata agli ottavi 34

Fine Camp. 16/05

Inizio evento 13/06

Fine Camp. 11/05

28 (24)

Campione

Inizio evento 11/06 Semifinalista 4° posto

31 (25)

tra parentesi il tempo per i giocatori impegnati nella finale di Coppa Italia GDS


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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OPINIONI La vignetta

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DANILO GALLINARI Giocatore Nba  Grazie a tutti per il supporto. @gallinari8888

La Nazionale

Supercoppa: ma che c’entra Moggi in Rai?

CONTE, IL CONDOTTIERO LASCIATO SOLO

JUVE E NAPOLI LO SPOT PIÙ BELLO

IL COMMENTO di LUIGI GARLANDO

«L’

Italia ha bisogno di un condottiero e credo che Conte sia il condottiero giusto», spiegava Carlo Tavecchio in agosto annunciando fiero l’accordo con il tecnico campione d’Italia. Antonio Conte, arruolato grazie a una ricca operazione di ingegneria contrattuale, sembrava l’uomo forte di un calcio umiliato, pronto a ripartire dopo il Mondiale. Tutti stretti attorno al tecnico dei tre scudetti, il più quotato, per risorgere. Nelle sue mani la Nazionale e un progetto tecnico più generale che le varie componenti avrebbero dovuto condividere e appoggiare. Quattro mesi più tardi il «condottiero» appare come il pupazzo delle giostre medievali: chi passa, gli tira un colpo. La «sua» Juve gli nega i giocatori per lo stage;

la Roma e altre si allineano; Buffon chiosa: «Gli interessi dei club sono primari»; Lippi: «Gli stage servono a poco». E Tavecchio, quello che ha assoldato il «condottiero»? S’inchina alla Lega: «Ringrazio il presidente Beretta per aver dimostrato sensibilità alla Nazionale». Una sensibilità del genere: «Chi gioca le coppe è libero di dire no agli stage». Ma allora non serviva il miglior «condottiero», sarebbe stato più opportuno un ligio e più risparmioso tecnico federale. Ha ragione Conte se si sente tradito. Più che al calcio italiano, l’«uomo forte» serviva al presidente federale per legittimare una candidatura scricchiolante. Tanti proclami, poi... «Armiamoci e partite!». Conte si è ritrovato solo, come Prandelli e come Albertini, non appena ha provato ad anteporre il progetto tecnico a quello politico­economico. Conte ha risposto alla cartolina azzurra con passione, ci ha messo il cuore e l’orgoglio di primo c.t. del Sud. Ha rinunciato alle gratificanti

proposte professionali che gli spalancavano i tre scudetti vinti. Ora scopre che potrebbe battere un record storico: minor numero di giorni a disposizione per preparare un Europeo. Ha imparato sulla sua pelle che della Nazionale frega poco al vertice. E invece la redenzione della nostra immagine, la rinascita della nostra dignità pallonara passa necessariamente dalla Nazionale e da un’idea di calcio che serva da modello a tutto il movimento e che dia forma alle giovanili. Come accade in Germania, in Spagna e nei Paesi che prosperano. Speriamo che lo capiscano tutti in fretta e che gli spazi a disposizione di Conte si dilatino. E che cresca il senso di responsabilità dei club. Intanto Antonio, imbufalito, medita di annullare gli stage. Se invece li farà e nella successiva partita ufficiale schiererà solo i presenti (mettiamo Sirigu; Darmiam, Rugani, Acerbi; Candreva, Poli, Montolivo, Sturaro, Cerci; Okaka, Zaza) non saremo noi a sparargli contro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Formula1

FERRARI, GIUSTO NON ILLUDERE NESSUNO IL COMMENTO di UMBERTO ZAPELLONI email: uzapelloni@rcs.it twitter: @uzapelloni

L

a nuova Ferrari viaggia già con notevole ritardo. Colpa della nebbia che ha rallentato l’elicottero presidenziale, ma anche di vecchie scelte che il nuovo corso ha prontamente messo sotto accusa. Togliamoci subito il pensiero e ammazziamo ogni sogno. Ci vuole coraggio a farlo, ma ci sono occasioni in cui è inutile raccontare balle. Neppure l’anno prossimo la Ferrari vincerà il Mondiale. Ce lo assicurano sia Sergio Marchionne che Maurizio Arrivabene. Il presidente e il responsabile della gestione sportiva, entrambi con la nuova divisa sociale (il maglione), promettono due vittorie, tre se sarà una stagione trionfale. Con quattro successi si arriverebbe direttamente in Paradiso. Non esattamente le parole che possono far sognare i tifosi. Ma è corretto non illudere nessuno.

Parlare chiaro. Il nuovo corso si presenta così. Senza nascondere il disastro della stagione passata e sottolineando il ritardo accumulato nel lavoro sulla macchina 2015 (in realtà fino all’ultimo Gp 2014 ci era stata raccontata un’altra storia...). Come dire: preparatevi a un altro anno di sofferenza, ma sappiate che non è tutta colpa nostra. Il 2015 sarà l’anno della ricostruzione e per ripartire Marchionne ha deciso di fare piazza pulita tagliando tutti i vertici. Ha scelto un uomo che conosce la Formula 1 come Arrivabene e gli ha affidato una missione all’apparenza difficilissima, ma non impossibile: riportare alla vittoria la Ferrari. Maurizio ha sottolineato di non essere né il mago Merlino, né il mago Oronzo, facendo arricciare il sopracciglio del capo che non deve aver mai visto Zelig in vita sua. Comunque il concetto è chiaro: si lavorerà con entusiasmo, si lavorerà di squadra, i piloti verranno trattati da dipendenti di lusso, ma pur sempre da dipendenti («Educarli, non viziarli»). Questo è garantito. Per

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

i risultati, invece, ripassate più avanti. Come dice il presidente «la nuova macchina non l’ha mica disegnata Dio...». La missione 2015 della Ferrari sarà insomma quella di ricostruire. La squadra, la macchina e i piloti. Il budget non è il più alto del circus, ma è più che sufficiente per stare davanti a tanti team che nel 2014 hanno avuto risultati migliori. Non ci resta che aspettare. Con la garanzia che la panchina di Arrivabene resterà saldissima anche se i risultati non saranno immediati. Giusto così. Ps. Una sola cosa non convince nel discorso programmatico di Marchionne: il veto (proclamato, ma non esercitato) alla presidenza Montezemolo per la società che gestisce la F1. Sarebbe stato poco elegante, senza fair play appoggiare un ex dipendente, ma un italiano (e un italiano innamorato della Ferrari e della F1) sarebbe stato sempre meglio di un tedesco, un inglese o un islandese... © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL COMMENTO di SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza

A

lla fine è valsa la pena di esportare la nostra finale di Supercoppa. In Qatar e in mondovisione, Juventus e Napoli hanno regalato gioco ed emozioni. I gol nei 120 minuti li hanno segnati Carlitos Tevez e Gonzalo Higuain, due dei migliori stranieri della Serie A, anzi i migliori assieme a Pogba e Pjanic. Gigi Buffon ha parato tre rigori, ma questo non è bastato alla Juve per mettere le mani sul trofeo, e la cosa suona incredibile. Errori arbitrali pochi e minimi, non c’è materiale per alimentare dietrologie e sospetti. Si sono notati degli svarioni difensivi, qualche purista avrà arricciato il naso, ma sai che noia se le partite finissero tutte 0­0, il risultato perfetto secondo la nota teoria di Annibale Frossi, giocatore e professore di un calcio lontano. Una partita pulita e avvincente, e viene da pensare che se si fosse giocata in Italia, forse il clima sarebbe stato avvelenato e in campo si sarebbero sprecati sgarbi e brutti gesti. Lo scambio di complimenti tra Buffon e Higuain alla fine dei 120 minuti ha allargato il cuore di chi ama il calcio in quanto sport: avversari sempre, nemici mai. La Serie A ha fornito un ottimo spettacolo e Rafa Benitez si è confermato allenatore «copetero». Se non abbiamo sbagliato i conti, ieri Benitez si è portato a casa la sua decima coppa. Negli ultimi tredici anni, dal 2001 a oggi, ne ha conquistate ovunque abbia lavorato, tra Valencia, Liverpool, Inter, Chelsea e Napoli. coppe nazionali, supercoppe varie, Coppa Uefa, Champions ed Europa League, Mondiale per club: «Rafone» non si è fatto mancare nulla. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che di campionati ne ha in bacheca soltanto due, col Valencia in Spagna nei primi anni Duemila, ma in attimi come questi non sottilizziamo. Essere «copeteri» ha il suo fascino e presuppone visione

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internazionale. Se fosse ciclismo, diremmo che Benitez è un corridore da grandi classiche o da mondiali e non da giri, uno alla Francesco Moser. Se fossimo in De Laurentiis saremmo più riguardosi nei confronti del tecnico spagnolo. Benitez lascerà Napoli con almeno due trofei, la Coppa Italia e la Supercoppa 2014, e potrà dire di aver vinto abbastanza su un piazza molto difficile, dove a suo tempo, per essere competitivi ai massimi livelli con continuità, erano stati costretti ad ingaggiare il giocatore più forte di tutti i tempi, Diego Maradona. Grazie mille a Juve e Napoli, un po’ meno alla Rai. No, non ci riferiamo alla telecronaca, che è stata all’altezza, ma all’allucinazione che abbiamo avuto alla fine, quando Enrico Varriale ha preso la linea per lanciare il salotto dei commenti post partita. Come ospite d’onore il «bravo presentatore» ha introdotto Luciano Moggi, «ex dirigente delle due squadre». Ciascuno a casa propria è libero di invitare chi vuole, ma la Rai non è né Sky né Mediaset, appartiene a tutti gli italiani, almeno a quelli che pagano il canone. E allora, in quanto abbonati costretti a versare l’annuale obolo, abbiamo il diritto di dire che la presenza di Moggi, radiato dalla giustizia sportiva per le note vicende di Calciopoli, stonava con la grande bellezza della finale appena conclusa. In sede di giustizia penale Moggi risulta al momento condannato a due anni e quattro mesi per associazione per delinquere. A fine gennaio si esprimerà la Cassazione e tira aria di prescrizione, che la pletora di «bravi» al servizio di Moggi sui social e in rete spaccerà per piena assoluzione, perché così vanno le cose in Italia, Paese in cui il revisionismo ha fatto danni su questioni molto più importanti. Alla Rai, coinvolta suo malgrado in Calciopoli a causa di certi giornalisti «moggiani», si stanno portando avanti, e per riabituare gli italiani a Moggi non si sono fatti scrupolo di usare la finale di Supercoppa. «Viva la Rai»(Renato Zero, citazione). © RIPRODUZIONE RISERVATA

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La tiratura di lunedì 22 dicembre è stata di 313.415 copie

COLLATERALI * con The Beatles Collection N. 5 e 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 2 e 18,39 - con Il Cane N. 6 e 11,39 con Il Teatro di Eduardo N. 8 e 12,39 - con The Walking Dead N. 8 e 12,39 - con DVD Poirot N. 9 e 11,39 - con I grandi del Tennis ai raggi X N. 10 e 6,39 - con Tessera Mediaset Premium e 13,39 - con Libri Guerra N. 12 e 16,30 - con Mila e Shiro N. 14 e 11,39 - con CD Vecchioni N. 15 e 11,39 - con DVD Ufo Robot N. 17 e 11,39 - con DVD 007 Collection N. 21 e 11,39 - con Blueberry N. 18 e 5,39 - con Diabolik Nero su Nero N. 23 e 8,39 - con Geronimo Stilton N. 26 e 8,30 - con Ric Roland N. 28 e 4,39 - con Skylanders N. 29 e 11,30 - con Le Grandi Storie Disney N. 49 e 9,39 - con Ferrari Build Up e 11,39 - con Passione Rally N. 88 e 14,39

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Calcio a 5 R Un movimento alla ribalta

Raduni e progetti Ora i giovani sono al centro del futsal 1A Rieti il sesto Camp per i migliori Under d’Italia Boom dei vivai, i campioni d’Europa hanno un futuro

I 30 convocati per il Futsal Camp in corso da venerdì e che si chiuderà domani al PalaMalfatti di Rieti CASSELLA

Marco Calabresi

I

l presente del futsal italiano è una Nazionale campione d’Europa, che a marzo gio­ cherà il girone di qualificazione per andare in Serbia, nel 2016, a difendere il titolo. Il futuro, in­ vece, era nato già prima del trionfo di Anversa, nel calcio a 5 si è partiti dalla base, con il pro­ getto «Io Calcio a 5» su cui la Di­ visione ha investito forze e ri­ sorse: dall’obbligo per i club di A e A2 (esteso, con deroga, anche a quelli di B) di istituire una scuola di calcio a 5 riconosciuta, all’organizzazione delle finali

giovanili (che da cinque anni as­ segnano gli scudetti Juniores, Allievi e Giovanissimi, dopo che per tutta la stagione si gioca a livello regionale) e, dal 2013, del Torneo delle Regioni per rappresentative Allievi e Giova­ nissimi. Un progetto, questo, che ha coinvolto anche la Nazio­ nale: nell’ultimo anno e mezzo, sono stati organizzati sei Futsal Camp, raduni che uniscono «Io Calcio a 5» e un altro progetto, «Calcio+» del Settore Giovanile e Scolastico della Figc, a cui par­ tecipano i migliori talenti Under 15 e Under 17, selezionati tra quasi 10mila giocatori di futsal in tutta Italia.

CRESCITA Nel 2009, quando è nato «Io Calcio a 5», le scuole calcio a 5 in Italia erano 6: ora sono 279. Un incremento del 4550%, legato a una crescita anche delle squadre coinvolte dalle Rappresentative e dai Fut­ sal Camp: +24,2% per gli Allie­ vi (da 289 a 359), + 14,9% per i Giovanissimi (da 315 a 362). Fi­ no a domani, il Futsal Camp è di scena a Rieti, e segue i raduni di Chianciano, Norcia, Civitavec­ chia, Lanciano e Foligno. Trenta giocatori (quindici Under 15 e altrettanti Under 17) e uno staff che rappresenta l’unione tra la Nazionale e i settori giovanili. L’allenatore è Carmine Taranti­

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

no: è giovanissimo (33 anni), e con i risultati ottenuti con i gio­ vani – a Napoli ha vinto tre scu­ detti di fila – è arrivato fino al ruolo di vice di Roberto Meni­ chelli sulla panchina della Na­ zionale. Menichelli che è anche l’autore della guida tecnica Io Calcio a 5, la Bibbia per il futsal giovanile: «L’attività dei Futsal Camp insieme a quella di base, nel tempo potrà dare risultati importanti nella valorizzazione dei giocatori formati in Italia – dice il c.t. –. I giovani saranno il serbatoio della Nazionale del futuro». SPORT E SCUOLA Lo sa anche la Federazione, che per portare il calcio nelle scuole deve sfrutta­ re le palestre. Dove il calcio è fu­ tsal. «La crescita del nostro mo­ vimento passa inevitabilmente attraverso la cura del settore giovanile – sottolinea Tavecchio –. Sia per il calcio che per il fut­ sal, la Figc ha nelle sue priorità un investimento importante an­ che in termini di idee e strategie dalle quali non può prescindere un rapporto più stretto con il mondo della scuola». Intanto, se i 15enni vogliono imitare Mammarella o Lima e non solo Buffon o Pirlo, un risultato è sta­ to raggiunto: in fondo, il sogno di diventare campioni d’Europa nasce ora. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I CONVOCATI DI RIETI UNDER 15 Portieri: Piatti, Bogoni, Celani. Gioc. di movimento: Aiello, Leandri, Filipponi, Pirocco, Vitellaro, Sanfilippo, Ghouati, Botosso, Bortolini, Canuto, Silvestri, Lo Cicero. UNDER 17 Portieri: Venier, Errigo, Cafagna. Gioc. di mov.: Virenti, Quaglietta, Molaro, Montenero, Di Eugenio, Raubo, Karaja, De Vivo, Boscaro, Marletta, Signorini, Ricci. STAFF Carmine Tarantino (allenatore), Nicola Bianco (collaboratore), Davide Marfella (coll. tecnico), Riccardo Budoni (prep. portieri), Gianluca Briotti (prep. atletico), Andrea Gattelli (medico), Emiliano Bernardi (psicologo), Fabio Ferrari (responsabile), Claudio Princiotta Spanò (fisioterapista)

I METODI

In ritiro pure video-analisi, arbitri e psicologo

I Tarantino e il c.t. Menichelli CASSELLA

I NUMERI

279

 Le scuole calcio a 5 riconosciute: nel 2009, anno di nascita del progetto «Io Calcio a 5», erano solo sei

86

 I giocatori convocati nei sei Futsal Camp organizzati nell’ultimo anno e mezzo e riservati a Under 15 e Under 17

n campo ci si allena, fuo­ ri si diventa uomini. Il calendario dei Futsal Camp è fittissimo, e non solo sul parquet. Se la video­ana­ lisi in albergo ormai è pre­ sente nella maggior parte dei club, a Rieti – prima dell’alle­ namento – Davide Marfella (match analyst della Nazio­ nale maggiore) riunisce i giocatori in una saletta del PalaMalfatti per 15 minuti di analisi di situazioni di gioco provate subito dopo in cam­ po, per correggerle quando è massima la soglia di atten­ zione. Ai giovani vengono or­ ganizzati anche incontri con gli arbitri, per comprendere meglio il regolamento e par­ lare di fair play. FORMAZIONE Anche l’aspet­ to motivazionale ha la sua grande importanza: in ritiro c’è uno psicologo, Emiliano Bernardi, che aiuta il gruppo ma anche i singoli ragazzi (è capitato, in passato, che qual­ cuno abbia chiesto supporto per superare l’emozione di in­ dossare la maglia azzurra che gli bloccava le gambe). E poi la medicina: al dott. Andrea Gattelli il compito di indicare l’alimentazione corretta per uno sportivo d’élite, ma anche di fare opera di prevenzione su uso e abuso di farmaci. Il doping e le droghe vanno pre­ si di petto. m.cal. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie B R I campioni d’inverno

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Poca spesa, molta rosa Così il Carpi stacca tutti

TACCUINO ASSEMBLEA DI LEGA

1Dal difensore goleador al bomber di scorta scoperto in Serie D Non solo Mbakogu: Castori in ogni ruolo conta su ottimi ricambi 1

2

LE DUE SQUADRE GABRIEL STRUNA

ROMAGNOLI

CONCAS

PORCARI

SUAGHER GAGLIOLO BIANCO

3

MAURANTONIO

GATTO

PASCIUTI

POLI

MBAYE

LASAGNA

 MILANO L’assemblea della B ha approvato il bilancio, chiuso anche per questa stagione in utile. Insieme è stato approvato anche il bilancio sociale che per la prima volta è stato proposto autonomamente. Presentate le iniziative per domani, ribadendo la scelta di giocare durante le feste regalando un’opportunità di intrattenimento ai tifosi, contando su un aumento come nelle precedenti stagioni: Babbo Natale si unirà alle squadre durante l’ingresso e poi, nell’intervallo, calcerà sugli spalti i palloni ufficiali della B. Abodi ha infine comunicato l’adesione al progetto di sostegno alla Liguria: 50 dei 100 mila euro andranno a Chiavari.

GLI ARBITRI

L’ANNUNCIO

Abisso dirige Bologna: Corvino Spezia-Lanciano dal primo gennaio Sacchi a Vicenza E Fusco riflette

MBAKOGU

SABBIONE

I club approvano il bilancio E domani c’è Babbo Natale

DI GAUDIO

LOLLO

LETIZIA

25

NAVA

 1 Riccardo Gagliolo, 24 anni, 16 presenze e 5 reti in questa stagione 2 Kevin Lasagna, 22 anni, 10 gettoni e un gol in questo campionato 3 Fabrizio Castori, 60 anni, prima stagione alla guida del Carpi LAPRESSE-IPP

EMBALO

INGLESE GDS

Davide Setti CARPI (MODENA)

M

I NUMERI

anca Mbakogu? Ai gol ci pensano Inglese e Lasagna. Romagnoli e Poli sono fuori uso? Letizia tor­ na a fare il terzino e Gagliolo va al centro della difesa. È la pan­ china l’arma in più del Carpi, fresco campione d’inverno con 180’ di anticipo, che Castori in queste prime 19 giornate ha sa­ puto comporre e scomporre a piacimento, sfruttando la gran­ de duttilità della sua rosa.

33

I NUMERI Sono 25 i giocatori (su 28 totali) utilizzati dal tec­ nico: 13 hanno almeno 13 pre­ senze, ma un po’ tutti a turno hanno saputo lasciare il segno. Dal più utilizzato Romagnoli (18 gettoni) fino a chi è stato chiamato in causa una sola vol­ ta, come Nava, Maurantonio e Dossena. Il gruppo si vede an­ che nella distribuzione dei gol, visto che nel miglior attacco del campionato (33 reti) sono an­

 I gol di Gagliolo, miglior marcatore tra i difensori della Serie B: precede Terlizzi del Trapani, autore di 3 reti, mentre diversi sono fermi a quota 2

 I gol segnati dal Carpi, miglior attacco della Serie B: precede Trapani (32), Pescara (31), Frosinone (30), Catania e Livorno (29) e Lanciano (27)

5

dati a segno in 11, mentre quasi un terzo dei gol (10) arriva dai difensori (5 di Gagliolo, 2 di Po­ li e Letizia, uno di Romagnoli). SPRINT DALLA PANCHINA Do­ po l’ultimo scivolone ad Avelli­ no (12 ottobre), la squadra di Castori ha cambiato marcia e nelle ultime 11 gare (7 vittorie e 4 pari, solo 3 gol subiti su azione) ha staccato le rivali, dando 6 punti allo Spezia, 9 a Frosinone, Livorno e Lanciano, 10 al Trapani e 11 a Bologna e Pro Vercelli. Per l’allungo Ca­ stori ha saccheggiato le risorse in panchina. Qualche esempio? Le squalifiche di Lollo, Bianco, Porcari e Pasciuti hanno messo sotto i riflettori il ‘95 Mbaye, già in campo 12 volte (3 da tito­ lare). L’infortunio di Mbakogu nel riscaldamento con il Citta­ della ha rilanciato Inglese, che si è presentato con una dop­ pietta, subito bissata a Brescia. L’ultima emergenza, in difesa col Modena per il k.o. di Roma­ gnoli, ha rispolverato Letizia terzino sinistro e Gagliolo al

centro. Letizia, preso per 15mila euro dall’Aversa Nor­ manna nel 2012 per sostituire Laurini, è l’arma tattica da tra­ sferta di Castori, che l’ha inven­ tato esterno d’attacco. Gagliolo con 5 reti è invece il capocanno­ niere della B fra i difensori: nel 2011, dopo il fallimento della Sanremese, voleva smettere, ma il d.s. Giuntoli lo ha convin­ to a continuare parcheggiando­ lo in D a Imperia e ora è sul tac­ cuino di club di A (Sampdoria) e B (Bologna). Il più utilizzato dalla panchina (10 ingressi) è però l’attaccante Lasagna, clas­ se ‘92 come Mbakogu, l’ultima scoperta: scovato in D all’Este e pagato 20mila euro, i tifosi lo hanno ribattezzato «KL15», pa­ rafrasando il suo idolo Cristia­ no Ronaldo. Un infortunio lo ha appena messo fuori causa, ma nel 2015 Castori riavrà a dispo­ sizione la sua arma preferita a gara in corso. E magari anche qualche rinforzo, perché l’in­ fortunio di Concas ha tolto di mezzo un vero punto di forza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

 Domani si gioca la 20a giornata (inizio ore 15): ecco il programma e gli arbitri. Bologna-Pro Vercelli: Candussio di Cervignano. Brescia-Bari: Pasqua di Tivoli. Carpi-Perugia: Di Paolo di Avezzano. Cittadella-Catania: Maresca di Napoli. Crotone-Frosinone (ore 12.30): Pezzuto di Lecce. Latina-Entella: Baracani di Firenze. Pescara-Varese: Merchiori di Ferrara. Spezia-Lanciano: Abisso di Palermo. Ternana-Modena: Aureliano di Bologna. Trapani-Avellino: Gavillucci di Latina. Vicenza-Livorno: Sacchi di Macerata.

 BOLOGNA Pantaleo Corvino è il nuovo responsabile dell’area tecnica del Bologna. L’ingaggio è stato formalizzato ieri sera. Voluto dal patron Joey Saputo, assumerà la carica l’1 gennaio, nel giorno del suo 65imo compleanno. L’attuale manager Filippo Fusco fa sapere di dover riflettere; il suo contratto scade a giugno, ma ha una clausola di rinnovo automatico in caso di A.  CLASSIFICA Ecco la situazione in Serie B dopo 19 giornate: Carpi p. 37; Frosinone 31; Livorno 30; Lanciano, Spezia e Avellino 29; Bologna 28; Pro Vercelli e Trapani 27; Modena, Perugia e Vicenza 26; Bari 25; Pescara, Ternana ed Entella 22; Catania 21; Brescia 20; Varese (-3) 19; Latina 18; Crotone 17; Cittadella 16.

IL GIUDICE SPORTIVO

Stop di un turno per 15 giocatori Il Frosinone perde Schiavi e Zanon  MILANO Sono 15, tutti per una giornata, i giocatori squalificati dopo le gare dell’ultimo turno di campionato. Si tratta di Defendi (Bari), Ceccarelli e Matuzalem (Bologna), Sauro (Catania), Cappelletti (Cittadella), Costa Ferreira (Entella), Schiavi e Zanon (Frosinone), Giacomazzi e Koprivec (Perugia), Cosic e Pesoli (Pescara), Terlizzi (Trapani), Corti (Varese) e Garcia Tena (Vicenza). Ammenda di 1.500 euro al Frosinone. Inibito fino al 27 il d.s. Ursino (Crotone). Solo ammonito il tecnico Novellino (Modena).

Lega Pro R I campioni d’inverno

Dai fallimenti ai record È una Salernitana alla Pep Roberto Guerriero SALERNO

S

ei anni dopo l’ultima pro­ mozione in B, la Salerni­ tana è tornata a far so­ gnare i suoi tifosi. Solo 3 anni fa la Salernitana faceva i conti con il secondo fallimento in 6 sta­ gioni. Adesso la realtà è diver­ sa. I risultati stanno dando ra­ gione a Lotito e Mezzaroma: dalla D al primato in Lega Pro, un rapido balzo arricchito an­ che da una Coppa Italia e da una Supercoppa di categoria. LA LEADERSHIP La Salernita­ na, con 40 punti, ha appena conquistato il titolo di campio­ ne d’inverno. Il brasiliano Cae­ tano è il capocannoniere del gi­ rone con 10 gol e all’Arechi si re­ gistra l’affluenza più alta della Lega Pro (oltre 10 mila spetta­ tori nelle ultime 2 partite). «Ora non possiamo più nascon­

I giocatori della Salernitana festeggiano dopo l’1-0 contro il Messina IANUALE

40

 I punti della Salernitana, la squadra di Lega Pro che ne ha di più: le altre capolista sono il Bassano (girone A) con 36 e l’Ascoli (B) con 34

derci, ci sono tutti i presupposti per vincere. I 3 punti di vantag­ gio sul Benevento e i record hanno un valore enorme per­ ché ottenuti tra le difficoltà», dice Leonardo Menichini, che ha sostituito Somma pochi gior­ ni prima dell’inizio del torneo. Per 12 anni ha lavorato al fian­ co di Carlo Mazzone e ora spera di ritagliarsi uno spazio nella

storia del calcio salernitano. «Qui hanno vinto Tom Rosati e Delio Rossi, sarebbe bello ripe­ tere le loro imprese. Vincere a Salerno ha un valore diverso. Le pressioni non mancano, ma è bello viverle. Mazzone? Mi di­ ce di far giocare bene la squadra perché solo così arrivano i risul­ tati. Il mio modello è Guardio­ la: l’ho allenato al Brescia ed era già avanti con le idee». E ORA I RINFORZI Intanto il mercato è alle porte e il d.s. Fa­ biani sta già lavorando per rin­ forzare la rosa. Da tempo si di­ scute con l’esperto difensore Aronica, ex Palermo. Tra gli obiettivi c’è anche l’esterno of­ fensivo Giamperio Perrulli del­ la Lupa Roma. Per l’attacco il sogno resta Cani (Catania). Nel mirino anche Mazzeo (Bene­ vento) e Ripa (Juve Stabia). «Servono giocatori di persona­ lità – dice Menichini ­, pronti a vivere una seconda parte di campionato difficile. Il campio­ nato lo vincerà anche chi saprà gestire le eventuali difficoltà, senza perdere la testa». Parti­ ranno Ginestra, Mounard e Ca­ stiglia, mentre è da verificare la posizione di Volpe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO Lerda al capolinea dopo tre sconfitte Oggi il Lecce svolta Torrente favorito? LECCE (g.cal.) Oggi il Lecce esonera Franco Lerda. L’annuncio dopo l’incontro in provincia di Bergamo a casa del presidente Savino Tesoro. Infilata a Ischia la terza sconfitta consecutiva, sarà il tecnico a pagare ma la società potrebbe cedere i giocatori più deludenti (e resta da scoprire se Miccoli vorrà restare). Per la sostituzione di Lerda, il Lecce valuta le candidature di Torrente e Calori (sotto contratto col Novara) ma sono praticabili anche le soluzioni Atzori, Dionigi e Pillon. 

IL GIUDICE SPORTIVO Ancona e Paganese: stop per 3 Maxi multa e diffida al Foggia  FIRENZE Il giudice sportivo ha squalificato 37 giocatori, tre di Ancona e Paganese. Giocatori espulsi: due giornate a Girasole (AlbinoLeffe) e Aprea (Ancona); una a Vita (Monza), Calamai (Paganese), Abbate (Pavia), Serafini (Pro Patria) e Piana (Pistoiese). Non espulsi: una giornata a Bucolo (Messina),

Mallus e De Ceglie (Ancona), Maccarrone (L’Aquila), Pestrin e Colombo (Salernitana), Panariello (Arezzo), Chiricò (Ascoli), Magli (Cosenza), Boron (Grosseto), Palermo (Cremonese), Jidayi (Forlì), Cia (Südtirol), Mancosu e Marchionni (Gubbio), Fiandaca (Ischia), Papini e Salvi (Lecce), Cerrai e Conson (Lupa Roma), Zullo (Monza), Armenise e Bocchetti (Paganese), Di Bari (Pistoiese), Di Gennaro (Renate), Fioretti (Spal), Bisoli e Olivi (Santarcangelo), Cipriani (Savoia) e Colombo (Tuttocuoio). Allenatori: una giornata a Juric (Mantova) che, squalificato, è entrato negli spogliatoi e ha dato disposizioni in tribuna vicino alla panchina. Ammende: 10.000 euro con diffida Foggia (tifosi tentavano di entrare nel settore ospiti, lanciavano bottigliette e altri oggetti, facevano esplodere alcuni petardi e colpivano il portiere del Barletta con un rotolo di carta), 3.000 Tuttocuoio (persona non identificata entrava nello spogliatoio arbitrale con atteggiamento minaccioso), 2.500 Ancona (giocatori dell’Ascoli disturbati da un raggio laser); 1.500 Matera; 1.000 Catanzaro, Salernitana e Teramo. MERCATO L’Aquila: preso Virdis dal Monza  L’AQUILA Dopo la rescissione col Monza, Virdis si lega al L’Aquila fino a giugno 2016. Piace Carini del Lecce.


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Momenti di gloria R Il saluto alla nostra Walk of Fame

CASA GAZZETTA

Via Solferino: la storia de 1 Da Pelè a Maradona, da Lewis ad Ali: nella sede che lasciamo dopo 37 anni sono passate le più grandi leggende. El Pibe e King Carl a distanza di anni hanno mostrato i due volti della popolarità

LE TAPPE LA RINASCITA E L’ERA INTERNET

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11 MARZO 1983 Cambio al timone Gino Palumbo lascia la direzione, assunta nel novembre 1976, a Candido Cannavò, che ha pilotato il giornale fuori da una grave crisi ed evitato il rischio di regionalizzazione

1984-87 Siamo i primi Per tre anni la rosea è il giornale in assoluto più venduto in Italia. La media supera le 500.000 copie con punte di un milione il lunedì (il calcio spezzatino non era ancora stato inventato)

NEL ‘77 IL TRASFERIMENTO DA PIAZZA CAVOUR Nove case in 118 anni di storia: è stato lungo il cammino della Gazzetta da quel 3 aprile 1896, a tre giorni dalla prima Olimpiade, in cui la redazione di via Pasquirolo a Milano diede vita alle prime 20 mila copie di colore verde. Bisogna attendere il 16 giugno 1977 per il trasferimento da piazza Cavour a via Solferino 28 che è stato fino a ieri la casa del giornale rosa. Da oggi, dopo 37 anni, anche la Gazzetta nascerà in via Rizzoli, nel quartier generale della Rcs. Ma in via Solferino resterà per sempre l’impronta di centinaia di campionissimi che ci hanno fatto sentire al centro del mondo. Cannavaro, Ancelotti, Baggio, Maradona, Facchet­ ti, Totti, Bearzot e in blocco quasi tutti i campioni mondiali dell’82 e del 2006. I motori comprendono e li richiamassimo uno a uno per lasciare Valentino Rossi, Stoner, Capirossi, Biaggi, Dovizio­ un’impronta nei corridoi in cui fino a ieri pal­ so, Lorenzo, Melandri, Poggiali, Meoni, Cadalora, pitava l’anima della Gazzetta, via Solferino Orioli, Lucchinelli e il compianto Simoncelli; il cicli­ diventerebbe la Walk of Fame mondiale dello sport. smo è al gran completo, da Merckx ad Armstrong, Un colossale museo d’immagini in cui per 37 anni, visto che siamo nella sede del Giro dItalia. Nel dall’arrivo del giugno ‘77 al saluto di addio di ieri basket spicca Kobe Bryant: la prima volta nel ‘98 sera, sono transitati senza distinzioni di sport e di per una chat con i lettori, la seconda nel 2011 du­ nazionalità tutti i personaggi che hanno fatto so­ rante la serrata Nba giusto per guadagnarsi la ma­ gnare generazione di lettori e di appassionati di glia dell’Inter regalatagli dal tifoso Materazzi. Ma, sport. Ma perfino la parola sport è restando all’Nba, ci sono anche Rod­ riduttiva perché nella rete dei nostri man, Rose e Duncan mentre non cacciatori di taglie sono finiti anche LA CHIAVE mancano i grandi azzurri come Me­ svariati personaggi dello spettacolo, neghin, Belinelli e Gallinari. Poi alla da Adriano Celentano a Spike Lee, rinfusa tanti divi per tutte le stagio­ per citare l’ultima visita illustre. In ni: Lewis, Sotomayor, Moses, Teofi­ questi giorni di bilancio — e di quel­ lo Stevenson (storico l’incontro col l’inevitabile commozione che rende rivale Francesco Damiani prima di ancora più sbiaditi i ricordi — non è Le case della mettersi davanti al cimputer per se­ stato facile ripercorrere a ritroso il Gazzetta in 118 anni guire il World Classic di baseball Cu­ lungo elenco delle visite che abbia­ ba­Giappone), Bubka, Thoeni, Tom­ mo cercato di ricostruire con i colle­ di storia rosa. Da ba, Compagnoni, Maze, Spitz, Lo­ ghi dei vari settori. E alla fine ci sia­ oggi il giornale chte, Pellegrini (una habituée che mo arresi all’evidenza: non sarebbe nascerà in via Rizzoli partecipò alla riunione di redazione umanamente possibile ricordare dopo i due ori iridati di Roma 2009, tutti i campioni che attraverso sei direzioni (Palum­ Stefano Baldini, i due Di Centa, Paltrinieri, Rosoli­ bo, Cannavò, Calabrese, Di Rosa, Verdelli e Monti), no, Magnini, Parisse, Castrogiovanni, Bergamasco, hanno accompagnato il viaggio della Rosea. Errani, Vinci e Pennetta. E va ricordata qualche visi­ ta più particolare come la squadra di rugby degli All L’ELENCO Sono più di cento i nomi, limitandosi ai Blacks, il wrestler John Cena (con una folla di ra­ più popolari, che compongono questo elenco smi­ gazzini a bloccare l’ingresso di via Solferino), l’indi­ surato in cui il calcio la fa da padrone ma sono rap­ menticato Ambrogio Fogar, l’arbitro Casarin. E co­ presentate tutte le discipline dell’universo Gazzet­ me dimenticare le incursioni della politica (da Ro­ ta. Ecco una stringatissima selezione dei nostri Mo­ mano Prodi a un Silvio Berlusconi attentissimo a menti di Gloria. Il calcio, dirigenti a parte (ma una selezionare le foto dall’archivio) e dello spettacolo: citazione merita il faccia a faccia Moratti­Laporta), da Adriano Celentano (storico il suo faccia a faccia è rappresentato da Pelè, Lippi, Conte, Ronaldo, con l’«omonimo» Adriano) ma anche Raimondo

Fausto Narducci

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Vianello, Crozza, Teocoli, Vasco Rossi, Paolo Villag­ gio, i Modà. CHI È PIÙ FORTE Senza far torto a nessuno, di mo­ menti indimenticabili ne abbiamo scelti quattro. Chi è più forte fra Maradona e Pelè? In Gazzetta ha vinto l’argentino con due presenze a uno ma quella di Edson Arantes do Nascimento resta indimentica­ bile. Era l’8 ottobre 1990 e il più forte giocatore del mondo, passando da Milano per presentare la par­ tita celebrativa dei 50 anni fra Brasile (con lui stes­ so in campo) e Resto del Mondo di tre settimane dopo, si intrattenne con il direttore Candido Canna­ vò e si concesse a una foto ricordo con i redattori che è una delle nostre memorabilia più consumate dagli sguardi. El Pibe de Oro, protagonista della collezione di Dvd che vanta il record di vendite, ci fece visita a distanza di 22 anni: l’8 marzo ‘81 e il 17 ottobre 2013. In mezzo la sua lite con il fisco italia­ no e al culmine una sala Buzzati gremita, con il cor­ tile in cui spuntavano napoletani da tutti gli angoli. IL FIGLIO DEL VENTO Due visite memorabili an­ che per Carl Lewis, considerato il più grande atleta di tutti i tempi. La prima il 21 novembre 1995 a me­ no di un anno della sua decima e ultima medaglia olimpica: un King Carl troppo assorbito dalla pro­ mozione pubblicitaria per i pneumatici Pirelli (ri­ cordate i manifesti con i tacchi a spillo e il volto trasformato in uno squalo con i denti d’acciao?) per rinunciare al suo storico aplomb. La seconda recen­ tissima, il 3 settembre 2013, quando il testimonial della Nike ha svelato il suo volto umano e ironico nell’incontro col direttore Andrea Monti in cui ha potuto mettere a fuoco i suoi giudizi negativi sul­ l’atletica di oggi. IL PIÙ GRANDE Non poteva mancare il «Più gran­ de», Muhammad Ali, anche se della sua improvvisa­ ta visita non sono rimaste tracce fotografiche. Fu in effetti un incontro fugace quello del ‘91 con l’ex re dei massimi che, dopo il Parkinson, in questi giorni lotta con una polmonite. Era a Milano per la conse­ gna del premio «Sport e Solidarietà» dell’Uisp e die­ de spettacolo soprattutto nel dopo­Gazzetta: nono­ stante la mano tremolante si esibì in giochi di pre­ stigio che ci lasciarono in bilico fra sorpresa e com­ mozione. La stessa che proviamo ora lontano dalla nostra «Walk of Fame». (ha collaborato Davide Marostica) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella prima delle tre foto qui sopra il grande Alberto Tomba; sotto di lui Valentino Rossi in sella alla sua Yamaha e ancora più in basso Vincenzo Nibali, vincitore del Tour 2014 BOZZANI-MILAGRO-BETTINI


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CONTENUTO PREMIUM

ello sport è passata da qui 3

3 APRILE 1996 Gemella dei Giochi La Gazzetta compie 100 anni. È nata tre soli giorni prima dell’inaugurazione dell’Olimpiade di Atene, la prima dell’era moderna, sebbene le due cose non siano direttamente collegate

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25 AGOSTO 1997 Arriva internet Nasce www.gazzetta.it, la testata on line. È subito un successo, ma siamo davvero agli albori: già nel 2000 sarà necessario il primo aggiornamento per tenerla al passo coi tempi

11 MARZO 2002 Candido da primato Candido Cannavò lascia la direzione dopo 19 anni, un record per una grande testata nazionale. Continuerà come opinionista di punta sino alla morte, il 22 febbraio 2009

 1 Federica Pellegrini con l’ex direttore della Gazzetta Carlo Verdelli TARANTINI  2 Il «figlio del vento» Carl Lewis con l’attuale direttore Andrea Monti BOZZANI  3 Pelé accolto dai giornalisti della Rosea nel 1990  4 Il cestista americano Kobe Bryant BOZZANI  5 L’ex «imperatore» dell’Inter Adriano in redazione insieme ad Adriano Celentano  6 Un giovane Maradona risponde ai lettori nel 1981 con, alla sua destra, la bandiera interista Giacinto Facchetti  7 Mils Muliaina, uno dei mitici All Blacks, in visita coi suoi compagni alla Rosea nel 2010 TARANTINI  8 Il saltatore in alto cubano Javier Sotomayor LIVERANI  9 L’indimenticabile Marco Pantani  10 Derby da sogno in Gazzetta: da sinistra Shevchenko, Bierhoff, Ronaldo, l’ex direttore Candido Cannavò, Weah, Vieri e Zamorano 10

10 LUGLIO 2006 Notte del record Per celebrare la vittoria azzurra nella finale di Berlino del Mondiale di calcio, la Gazzetta viene stampata in 2.302.088 copie. È il record assoluto per un quotidiano in Italia

Cino Ricci nelle fauci dello squalo

1Quasi quarant’anni di aneddoti e progressi: quando il taxi portò Mosca a Lerici Newport. Scritta benissimo, arrivata dai telescriventisti, credibilissima, mandò la dire­ zione in fibrillazione. Si stava già ribaltando il giornale quan­ do il collega, che non era riu­ scito a tenere circoscritto lo scherzo, si autoconsegnò al­ l’ira di Palumbo.

Daniele Redaelli

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cusate se parliamo un po’ di noi, di solito i giornali­ sti sono testimoni, non protagonisti, ma lasciamo il pa­ lazzo di via Solferino dopo qua­ si 37 anni e mezzo, una «casa» più longeva per la Gazzetta è stata solo quella di via Galilei (1926­1966). Questo è un pic­ colo backstage del nostro lavo­ ro, quello che i lettori non pos­ sono conoscere. GRANDI NOVITÀ Questi quasi quattro decenni hanno registra­ to un milione di novità per noi giornalisti. Siamo entrati il 16 giugno 1977. I computer erano agli albori e grandi come ca­ mion, i telefoni cellulari neppu­ re un sogno, idem per internet. Siamo arrivati che esistevano le linotype e le pagine si compo­ nevano a piombo, gli articoli scritti con l’Olivetti, venivano dettati ai dimafonisti perché perfino il fax era agli albori (e chi oggi maneggia Skype o In­ stagram, vada su Wikipedia per vedere di cosa stiamo parlan­ do). Un’altra novità, giunta al­ l’inizio degli Ottanta, sono stati gli stage. Università e scuole di giornalismo proponevano ogni estate due o tre mesi di tirocinio presso un giornale. Quanti ra­ gazzi, con i quali condividere ansie e speranze, da aiutare a

L’intera redazione della Gazzetta dello Sport in posa nel cortile di via Solferino per celebrare i cento anni del giornale rosa, nato il 3 aprile 1896

RDalle linotype ai cellulari: in Gazzetta le novità del giornalismo ma anche tante risate

crescere. Molti sono nostri col­ leghi qui dentro, altri lo sono in realtà diverse. Oggi la situa­ zione generale è mutata, pur­ troppo, ma l’entusiasmo dei ti­ rocinanti va rispettato e mai spento. LA CARICA DI ISBUSCENSKIJ Tanti flash nella valigia dei ri­ cordi di questi muri. Gigi Gia­ noli era uno dei sopravvissuti alla carica di Isbuscenkij, ci rac­

contava quell’ultima epica bat­ taglia del Savoia cavalleria sul Don. I taxi che Maurizio Mosca chiamava dalla portineria, con scene surreali come canzoni di Jannacci. Una volta doveva par­ tire per un’intervista, sale in ta­ xi: «Buongiorno, Lerici per fa­ vore», «Via Lerici, via Lerici, non so dove sia via Lerici» ri­ sponde titubante l’autista, «No, no, Lerici, provincia di La Spe­ zia», «La Spezia? Lei è matto».

CHE SCHERZO O gli scherzi, a volte un po’ pesanti, come quando un abilissimo collega confezionò un lancio di telex (i giovani tornino su Wikipedia) dell’Ansa: annunciava un inci­ dente a Cino Ricci durante un’uscita d’allenamento di Az­ zurra nella coppa America 1983. Lo skipper, caduto in ma­ re per una manovra improvvisa, era stato azzannato dallo squa­ lo segnalato da giorni a

LA PREMIAZIONE Scena indi­ menticabile anche la consegna della Coppa Olimpica, il massi­ mo riconoscimento sportivo del Cio, nel 1990. Arriva il presi­ dente Juan Antonio Samaranch e sono ospiti tutti i massimi diri­ genti sportivi italiani. Ascenso­ re rimesso a nuovo con zerbino rifatto e pianta ornamentale. Il commesso di turno all’ingresso è «Rambo», un simpatico colos­ so. Gli è stato raccomandato di indossare la divisa aziendale che in realtà gli va un po’ stret­ ta. Arrivano i vari ospiti e «Rambo» li saluta compunto ed elegante, dopo un’oretta manca solo il presidente del Cio, ma lui non lo sa e pensa di potersi met­ tere finalmente un po’ in liber­ tà. Così, quando il barone Sa­ maranch entra con in mano la coppa, il commesso è sbracato sulla sedia, la camicia sbottona­ ta, la cravatta sul tavolo, la giac­ ca sulla spalliera e si sta facen­ do aria con una Gazzetta. Le ur­ la di Candido, noi anziani, le abbiamo ancora nelle orecchie. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Motori R Formula 1

Sogno Marchionne «Se vinciamo 4 gare andiamo in paradiso» 1«Ma il 2015 sarà duro per la Ferrari perché siamo partiti in ritardo con la vettura». E stoppa Montezemolo Pino Allievi MARANELLO (MODENA)

«I

l 2014? Un grandissi­ mo disastro»: Sergio Marchionne, neo pre­ sidente Ferrari, alla sua prima conferenza stampa natalizia si presenta senza maschere e fin­ te ironie, facendo subito cono­ scere, a chi non era abituato, il suo volto di manager che dete­ sta le ipocrisie e guarda dritto in faccia alle cose. Spietato ed eccessivo per i suoi detrattori, felicemente realista per chi de­ testa giri di parole che spesso nascondono il nulla. Mentre parla, rubando il microfono a Maurizio Arrivabene che ha vo­ luto a capo della Gestione Spor­ tiva, ricorda addirittura Enzo Ferrari, ma è meno ironico for­ se perché ha poca confidenza con chi ha davanti ed è nuovo nella storia del Cavallino. Co­ me il Grande Vecchio, infatti, è feroce nell’analisi: «Non so se siete qui per arrivare secondi:

io no. Non so se siete contenti di piazzarvi quarti nel Mondiale: io no!»: così si era espresso giorni fa al pranzo con i dipen­ denti. Ieri, con i giornalisti, ha continuato sulla stessa strada di una sfrontata sincerità che può far male: «Abbiamo rinno­ vato tutto, si ricomincia. Quel che temo di più è il fatto che sia­ mo partiti tardi per scelte fatte da altre persone. Il 2015 sarà un anno difficile che ci metterà a dura prova. Abbiamo un ritar­ do che ci porteremo dietro tutta la stagione. Una stagione in sa­ lita».

RIl neo presidente: «Da fine stagione cercheremo di emulare la Mercedes»

R«Luca alla Delta? Se me lo avessero chiesto avrei detto no. Questione di buon gusto»

RESPONSABILITÀ Ci mette un po’, Marchionne, a spiegare che dietro la zona d’ombra creata filtra anche una lama di luce: «Abbiamo cambiato tante per­ sone, abbiamo promosso quelli che sino a ieri erano i numeri 2 (Simone Resta alla progettazio­ ne, Lorenzo Sassi ai motori; n.d.r.), perché è una politica che ha sempre pagato nelle mie precedenti scelte. Un modo sa­

lutare per dare a gente nuova la possibilità di esprimersi e pren­ dere decisioni, sapendo che c’è lo spazio per farlo con le spalle coperte». OBIETTIVI Marchionne chiede tempo con una serie di ragiona­ menti ineccepibili dai quali si evince che ha oramai una cultu­ ra completa e approfondita sul­ la F.1 e su quanto c’è – di sba­ gliato o esaltante – in Ferrari. «Ho parlato con Dieter Zetsche e Toto Wolff della Mercedes, la loro è stata una grandissima stagione maturata dal punto di vista delle soluzioni tecniche in due anni. Cercheremo di emu­ lare la Mercedes da fine 2015». Arrivabene dice: «Se vincere­ mo due volte sarà un successo, se vinceremo tre volte sarà un trionfo». E lui aggiunge: «Con 4 saremo in paradiso». TEMPO Nella giornata in cui la Ferrari, dopo 23 anni di gestio­ ne Montezemolo, si presenta con i nuovi condottieri, ci si ac­

Il predecessore bocciato: «Una sconfitta per l’Italia»  (a.cr.) Luca di Montezemolo tace, non ha alcuna intenzione di alimentare polemiche anche perché è convinto di avere ancora delle carte da giocare nella corsa alla successione di Brabeck (malato) alla presidenza della Delta Cocpo, la società del fondo di investimento della Cvc che gestisce la F.1. Ma gli uomini del clan sostengono che sia rimasto di stucco quando gli sono state riportate le frasi di Sergio

Marchionne sulla inopportunità per un ex ferrarista di guidare una società o una federazione (per Marchionne il discorso vale anche per la presidenza della Fia affidata a Jean Todt). Bloccare una simile candidatura viene infatti vista come una sconfitta per l’Italia. Difficile infatti — si ragiona — che un presidente tedesco o inglese, possa difendere gli interessi della Ferrari o seguirne l’agenda.

Arrivabene: «Conta la squadra e io non sono il mago Oronzo»

1Il responsabile della Ges: «Non credo al successo dei singoli, ma se perdiamo sarà colpa mia. Schumi mi confessò che Vettel poteva eguagliare i suoi trionfi in rosso»

clic ORONZO, MACCHIETTA SGANGHERATA DI RAUL CREMONA

gente. Qualcuno non si sentiva più al centro del progetto». Una dichiarazione che suona come un atto di accusa alla precedente gestione. La sua prima mossa è stata quella di «ridare fiducia al team», la seconda sarà fare in modo «che pure i maghi ascoltino i folletti perché un giorno di­ ventino a loro volta maghi». Per questo è convin­ to come Marchionne di aver fatto bene a pro­ muovere i numeri due Resta e Binotto al vertice di telaio e power unit.

Andrea Cremonesi INVIATO A MARANELLO

«N

on sono il mago Merlino e neppure il mago Oronzo». Schiacciato dalla straripante presenza di Sergio Mar­ chionne, che lo «costringe» a indossare un ma­ glione color salmone, nel primo giorno pubblico nella nuova veste di responsabile della Gestione Sportiva, Maurizio Arrivabene cerca di scrollar­ si di dosso l’etichetta di salvatore della patria, PROSPETTIVE Marchionne parla di un 2015 di conscio dello scetticismo che ha accompagnato ricostruzione e Arrivabene prova a tradurre la sua nomina in un posto così questa prospettiva in numeri: delicato. Perché un conto è vi­ «Se dovessimo vincere due ga­ vere le corse da responsabile re sarebbe già un successo, tre «Seb, quando è del principale sponsor del Ca­ trionfo». «E con quattro — venuto, sembrava un vallino, un altro è dirigere un aggiunge Marchionne — sali­ un bambino team che ha l’obbligo di vince­ remmo in paradiso». E per pre­ re come la Ferrari. Per cui il venire ogni tentazione di ras­ in un negozio di manager bresciano insiste nei segnazione, Arrivabene è stato giocattoli a Natale» chiaro con la sua gente sin dal suoi interventi sul concetto di squadra. «Non credo al succes­ giorno dell’insediamento: so dei singoli, da soli non si fa «Sotto Natale siamo tutti buo­ nulla». E nella sua visione delle «Raikkonen viene ni, ma poi dal primo gennaio cose, il concetto si estende an­ voglio una squadra cattiva», da una stagione che ai piloti «che sono dipen­ che intanto ha ottenuto un pri­ denti anche se di lusso». Senza difficile ma non è mo traguardo minimo obbliga­ però cancellare le responsabili­ to: «La macchina ha superato il certo un fermo tà individuali, tanto che alla crash test». conclusione dell’incontro am­ ai miei occhi» mette: «Se le cose andranno VETTEL&SCHUMI Capitolo pi­ male la colpa sarà mia» loti. Arrivabene scomoda per­ sino Schumacher quando introduce Vettel: «Fu MOSSE Dopo una settimana di scossoni, Arriva­ Michael a dirmi personalmente che quel ragaz­ bene annuncia che «la squadra è questa». Com­ zo avrebbe potuto ripetere le sue imprese con la posta da «gente di talento, che ha grande entu­ Ferrari. Quando è venuto qui la prima volta siasmo». E che andava, secondo Maurizio (si ar­ sembrava un bambino che entrava in un nego­ rabbia quando i giornalisti ne pronunciano il co­ zio di giocattoli a Natale, porta con sé quattro gnome «ci conosciamo da vent’anni e mi avete Mondiali, mica poca roba, anche in termini di sempre chiamato per nome, adesso fate i titoli esperienza». E Raikkonen? «Viene da una sta­ col... cognome») , soltanto rimotivata. «Non so­ gione difficile, ma non è certo un fermo». no uno sprovveduto, sentivo i commenti della © RIPRODUZIONE RISERVATA

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 «Io non sono nè mago Merlino, né il mago Oronzo», dice Arrivabene e Marchionne lo interrompe: «Ma chi è il mago Oronzo?». Già, difficile che un italocanadese-svizzero conosca il personaggio di Zelig interpretato da Raul Cremona. Il 58enne comico milanese, in realtà ottimo prestigiatore, ha infatti proposto questo mago sgangherato, accento napoletano, canottiera e pantaloni sudici e sbrindellati, stecchino perennemente tra i denti a cui non riesce nemmeno il gioco più semplice. Decisamente un «aplomb» lontano anni luce dall’austerità di Maurizio Arrivabene.

Maurizio Arrivabene, 57 anni, nuovo capo della Gestione Sportiva

LA NUOVA ROSSA

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Presidente SERGIO MARCHIONNE Team principal MAURIZIO ARRIVABENE Direttore tecnico JAMES ALLISON Capo progettista SIMONE RESTA

Responsabile motori MATTIA BINOTTO

Responsabile ingegneria JOCK CLEAR

Aerodinamica DIRK DE BEER LOIC BIGOIS

Capo progetto power unit LORENZO SASSI

Ingegneri di pista RICCARDO ADAMI (Vettel) DAVE GREENWOOD (Raikkonen)

Piloti Collaudatori SEBASTIAN VETTEL ESTEBAN GUTIERREZ KIMI RAIKKONEN JEAN-ERIC VERGNE MARC GENÈ DAVIDE RIGON

INFOGRAFICA LA GAZZETTA DELLO SPORT


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INGAGGIO CONFERMATO

Clear in rosso Avrà il ruolo di Pat Fry

 1. Il presidente Sergio Marchionne (in primo piano) e il team principal Maurizio Arrivabene; 2. La conferenza stampa si è tenuta nel box della pista di Fiorano 3. Un momento del pranzo con i giornalisti: al tavolo con Marchionne e Arrivabene anche Piero Ferrari 3

corge che in pochi mesi è cam­ biato tutto salvo il menu natali­ zio con tortellini, cotechino, lenticchie e panettone. A breve non si attendono altri cambia­ menti: «Dovremo fare molte scelte, ma spero che in 12 mesi ci toglieremo di dosso problemi e incertezze. Vettel non è un in­ genuo e ha capito cosa sta acca­ dendo in Ferrari. La sua è una grande scommessa, dovremo procedere velocemente nella ricostruzione. Abbiamo preso troppe sberle, ora bisogna an­ dare avanti e lavorare. Alonso? Non voglio dare colpe a nessu­ no, da tempo si guardavano al­ ternative, quando sono arriva­ to il processo era già partito.

Stiamo ricominciando bene, abbiamo risorse ed entusia­ smo. E per dedicarmi con assi­ duità alla Ferrari, dormirò qualche ora di meno…». BOCCIATURA Le constatazioni sui ritardi non hanno nomi, Marchionne tira dritto senza voltarsi. Ma è duro e scomoda­ mente chiaro quando parla di Montezemolo che forse aspira­ va a incarichi di vertice a capo della società che fa capo alla Cvc per la gestione della F.1: «Il Ceo è tornato a essere Ecclesto­ ne ma su Montezemolo, ci fosse stato chiesto un parere, avrem­ mo detto di no per una questio­ ne di buon gusto. Non si può,

per rispetto agli altri, proporre un proprio ex­presidente per un incarico simile. Certe cose non si fanno per una questione di governance. E io, come Fer­ rari, ci fossi stato all’epoca avrei pure detto no per Todt a capo Fia, senza nulla togliere ai suoi meriti e alle sue capacità».

VETTEL NON È UN INGENUO, SA CHE COSA ACCADE. LA SUA È UNA GRANDE SCOMMESSA SU SEBASTIAN VETTEL 4 VOLTE IRIDATO

PORTA APERTA Poi un excursus sulla nuova F.1 che vorrebbe sempre ibrida e con più cavalli, più accessibile al pubblico, con regolamenti più semplici («quello attuale è un labirinto costruito male. Le norme sem­ brano scritte da quattro amici al bar») e con spese che non va­ dano alle stelle. «C’è chi spende

più di noi…», dice tornando al discorso di un team giovane, senza Newey o Brawn ma con tanta gente che ha voglia di fa­ re. Un gruppo privo di star, amalgamato, proiettato nel fu­ turo. Con la porta aperta se Newey dovesse ripensarci, a patto di essere pronto a inserir­ si in un meccanismo già avviato secondo le direttive che il presi­ dente ha esposto e imposto. Al momento c’è spazio per tutti. Poi, risultati alla mano, si stu­ dieranno gli eventuali corretti­ vi: Marchionne, come Enzo Ferrari del quale ha messo una grande immagine in ufficio, non ama i secondi posti…

 E’ stato lo stesso Marchionne a confermare l’ingaggio di Jock Clear, 51 anni, inglese di Portsmouth (sotto). Nel 1997 era ingegnere di pista di Jacques Villeneuve quando il canadese conquistò il Mondiale con la Williams e nella scorsa stagione è stato responsabile delle prestazioni di Lewis Hamilton nella cavalcata trionfale dell’inglese della Mercedes verso il suo secondo Mondiale. «Prenderà la posizione di Pat Fry, stiamo parlando con la Mercedes per averlo quanto prima» ha detto Maurizio Arrivabene. Clear, che già parla un po’ italiano (per via della nazionalità della ex moglie) dunque assumerà il ruolo di direttore responsabile dell’ingegneria e della pista che in attesa del suo ingresso a Maranello è tenuto a interim da James Allison. Quanto alla presentazione della Ferrari 2015 , avverrà a fine gennaio prima dei test di Jerez (1-4 febbraio) e probabilmente soltanto su internet, come già era accaduto per la F2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ciclismo R L’annuncio

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NUOVI ORIZZONTI

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CONTENUTO PREMIUM

Abu Dhabi

UNA CORSA IN 4 TAPPE E IL GALA DI CHIUSURA LUCA GIALANELLA

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i apre un’altra frontiera. Dopo Dubai, ecco Abu Dhabi, il più grande dei sette stati che compongono gli Emirati Arabi Uniti. Af­ facciato sul Golfo Persico, possiede il 9% delle risorse petrolifere del mondo e il 5% di quelle di gas naturale. Il prodotto interno lordo è di 55 mila dollari a persona (gli abitanti sono circa due milioni, di cui 900 mila nella capitale): Abu Dhabi è la più ricca città del mondo. Sono 300 le aziende italiane che, dai gioielli ai trasporti, dai mobili al cibo, hanno ormai trovato qui una sede stabile. Adesso anche Rcs Sport, il nostro settore organizzativo delle manifestazioni sportive. Nel 2014 il successo del primo Dubai Tour, a feb­ braio. E con l’esperienza di chi organizza Sanre­ mo e Giro d’Italia, Lombardia e Tirreno­Adriati­ co, nell’Emirato arriverà il grande ciclismo. Do­ po il Gran Premio di F.1, il Ferrari World (parco tematico dedicato alla Rossa, il simbolo più co­ nosciuto dell’Italia nel mondo) e due edizioni del Mondiale per club di calcio (una vinta dal­ l’Inter nel 2010). FESTIVAL Quattro tappe, da giovedì 8 a domeni­ ca 11 ottobre 2015: Abu Dhabi Tour. E’ la nuova corsa ciclistica inserita dall’Uci nel calendario asiatico. Organizzata da Rcs Sport e Abu Dhabi Sports Council, la struttura governativa che ge­ stisce tutto lo sport. Le migliori squadre, i mi­ gliori corridori: Abu Dhabi ospiterà il festival di fine anno della stagione, tra la Corniche, il lungomare che si apre sulle acque cristalline

ABU DHABI È UNA DESTINAZIONE MOLTO ADATTA A OSPITARE EVENTI WORLD CLASS IL CICLISMO STA DIVENTANDO MOLTO POPOLARE NELLA NOSTRA CAPITALE NAHYAN BIN ZAYED SCEICCO DI ABU DHABI

dice: «Abu Dhabi, grazie alle sue potenzialità e alle infrastrutture, è diventata una destinazio­ ne altamente idonea a ospitare avvenimenti di livello mondiale. Il ciclismo è molto popolare nella capitale, e vedrete quale benvenuto rice­ veranno i corridori e le squadre». Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Rcs Media­ Group, spiega: «Siamo orgogliosi di annuncia­ re questa partnership con Abu Dhabi. Per il no­ stro gruppo, lo sport è uno degli asset strategi­ ci, che continuiamo a sostenere attraverso le nostre piattaforme­media, La Gazzetta dello del Golfo Persico, e i grattacieli. Prendete il ca­ Sport e Marca (in Spagna: ndr), e la struttura lendario: domenica 4 ottobre il Giro di Lombar­ di sport business di Rcs Sport. Lo sport è una dia, ultima delle cinque classiche Monumento; guida naturale per la nostra internazionalizza­ lunedì 5 ottobre a Milano verrà svelato il traccia­ zione e un veicolo fondamentale di sviluppo so­ to del Giro d’Italia 2016. La sera, partenza per ciale, uno dei valori perfettamente rappresen­ Abu Dhabi, con arrivo martedì 6. La presen­ tati dal ciclismo». Un risultato raggiunto tazione dei team, poi le quattro tappe, dopo oltre due anni di incontri: «La che si snoderanno su un terreno ideale chiave è stato il successo sempre più per correre. L’Emirato confina a est internazionale del Giro d’Italia — con l’Oman, e proprio nella parte aggiunge Lorenzo Giorgetti, ma­ orientale ci sono salite vere. nager di Rcs Sport per le iniziati­ ve arabe —. Ad Abu Dhabi ci so­ Dubai Golfo Persico UNICO Ma il progetto va ben al di no una cultura locale del cicli­ là di una semplice gara. Abu Dha­ smo, squadre e corridori, i prati­ ABU DHABI bi vuole essere qualcosa di unico: canti stanno crescendo. E il come nella F.1. è l’ultimo Gran nostro sarà un progetto innovati­ Premio, e infatti quest’anno sul cir­ vo». cuito è stato assegnato il titolo a Abu Dhabi è la patria di Etihad, la OMAN EMIRATI Lewis Hamilton, così la gara vuole di­ compagnia aerea a cinque stelle che ARABI UNITI ventare l’ultimo avvenimento ciclistico ha appena acquistato il 49% di Alita­ di valore. E aspira a ospitare il Gran gala lia. L’Italia torna a occupare il posto che mondiale, con la premiazione dei migliori merita nell’aviazione civile, Abu Dhabi ini­ corridori. Sua altezza reale lo sceicco Nahyan zia a pedalare nell’élite grazie all’Italia e a quel­ bin Zayed Al Nahyan, che è anche il presidente la storia che il mondo ci invidia. del governo federale degli Emirati Arabi Uniti, © RIPRODUZIONE RISERVATA

RCS SPORT LANCIA LA GARA NELL’EMIRATO APPUNTAMENTO DALL’8 ALL’11 OTTOBRE SARA’ LA PASSERELLA DELLA STAGIONE


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Basket R Serie A: posticipo 11a giornata

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Dyson ammutolisce Reggio Emilia

1Sassari guidata dal play che sfiora la tripla doppia (25 punti, 10 rimbalzi, 9 assist). Gli emiliani perdono la vetta SASSARI

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REGGIO EMILIA 74 (26-13, 48-39; 59-51) BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Dyson 25 (7/9, 1/8), Logan 19 (1/5, 5/10), Devecchi 3 (1/1 da tre), Todic 2 (1/2, 0/2), Lawal 18 (9/15); Formenti 9 (0/1, 3/4), Chessa (0/1, 0/3), B. Sacchetti 2 (1/1), Mbodj (0/1), Sosa 9 (2/6, 1/4). N.e.: Vanuzzo, Brooks. All.: R. Sacchetti. GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 8 (2/9, 1/1), Diener 11 (3/5, 1/3), Taylor 17 (2/5, 4/7), Polonara 10 (2/3, 2/5), Cervi 6 (3/3); Della Valle 8 (1/3, 1/4), Silins 11 (3/6, 1/4), Mussini 3 (0/1, 1/3), Pini. N.e.: Pechacek. All.: Menetti. ARBITRI: Mattioli, Chiari, Weidmann. NOTE - T.l.: Sas 12/17, Reg 9/14. Rimb.: Sas 44 (Lawal 12), Reg 36 (Taylor 8). Ass.: Sas 19 (Dyson 9), Reg 17 (Cinciarini 5). Progr.: 5’ 17-7, 15’ 32-31, 25’ 55-49, 35’ 66-65. Spett. 4926.

Mario Canfora INVIATO A SASSARI

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l ritorno al successo rimet­ te in circolo l’allegria sar­ da. Il rosso fuoco nella li­ nea delle sconfitte era arrivato a sette, numeri a cui non si era più abituati da queste parti. Tra campionato (tre) e Eurole­ ga (quattro), Sassari in que­ st’ultimo mese dell’anno si è vi­ sta crollare il mondo addosso. Da squadra più in forma della A a una serie di botte (buon ul­

tima, in campionato, quella di Trento) che hanno un po’ mi­ nato la serenità dell’ambiente. Se poi si mette anche la sfortu­ na, il quadro è perfetto. Veder­ si privi di Sanders (scavigliato nella gara contro Milano, tor­ nerà per metà gennaio) e Broo­ ks (pleurite, se ne parlerà tra un mesetto), due giocatori da quintetto, non è proprio il mas­ simo della vita. Sguardi cupi, accuse a Dyson di non sudare per la maglia, col presidente Stefano Sardara abile sui social a cercare di evitare fratture col pubblico. Insomma, non tutte rose e fiori. In pratica, serviva una scossa per tornare a trotta­ re come all’inizio. E, come spesso avviene in questi casi, l’avversario che il calendario propone è il peggiore che po­ tesse capitare: Reggio Emilia, la grande novità di questa sta­ gione (nonostante mille pro­ blemi tra, ricordando solo i re­ centi, Ksistof Lavrinovic anda­ to via e il gemello Darjus che rientrerà a fine febbraio, inol­ tre aggiungeteci pure lo stop a Kaukenas) che su cinque gare in trasferta ne aveva persa solo una, a Bologna. LACRIME DRAKE Il pubblico, si diceva. Compatto come non mai, nonostante i k.o.: vedere un palazzo come il Palaserra­ dimigni riempirsi con cinque­ mila persone di lunedì sera, fa capire come qui il basket venga vissuto in maniera speciale. Come speciale è stato il ritorno di Drake Diener: tutti in piedi prima della gara ad applaudir­ lo, tutti in piedi alla fine ad Classifica Dopo l’11a giornata: Milano, Venezia 18; Reggio Emilia 16; Trento, Brindisi, Sassari 14; Cremona, Avellino 12; Varese 10; Bologna*, Pistoia, Roma, Capo d’Orlando, Cantù 8; Pesaro 6; Caserta 0. *: due punti di penalizzazione.

SI RIGIOCA VENERDÌ

Grissin Bon viene doppiata (24­12), pochi secondi dopo arriva il massimo vantaggio (26­12) col solito, immenso Dyson a cui si aggiunge pure un ottimo Formenti. Max Me­ netti, il coach reggiano, si inca­ vola parecchio, chiede mag­ giore impegno in difesa. Di si­ curo, in attacco gli mancano Cinciarini e Mussini: dopo 20’, in due fanno virgola in 21’ complessivi. Poco male, per­ ché Della Valle infila la tripla del ­1 (32­31) al 15’ prima del nuovo strappettino di Sassari che va al riposo sul +9 (48­ 39).

LA SVOLTA

Caserta cambia Via Markovski Tocca a Esposito 1Iavazzi: «Sul mercato solo per un giocatore che sposta davvero» Giuseppe Bernardo CASERTA

Jerome Dyson, 27 anni. Il play del Banco, grande protagonista del match, in entrata contro Silins CIAMILLO

osannarlo. In sala stampa si commuove pure: gli scappa una lacrimuccia, si deve inter­ rompere più volte: «Una sensa­ zione fantastica, speciale per me». L’inizio, per Sassari, è di quelli «violenti»: 9­0 con To­ dic, Logan (tripla) e quattro punti di Dyson, il mattatore della serata. Dopo 4’, Devecchi prende una botta all’anca e de­ ve uscire. Proverà a rientrare, inutilmente. Reggio ci capisce poco, travolta dalla velocità degli avversari. Il punteggio scorre via facile: dopo 7’ la

Prossimo turno (venerdì 26, ore 18.30): Brindisi-Roma (ore 17, RaiSport 1); Milano-Capo d’Orlando (17.15); Varese-Sassari; Caserta- Avellino; Trento-Venezia; Reggio Emilia-Pistoia; Pesaro-Bologna; Cremona-Cantù (20.30, Rai Sport 1).

TIRO AL BERSAGLIO Nella ter­ za frazione, la lucidità cala di brutto: si gioca al tiro al bersa­ glio (1/7 da tre per le due squadre), con Taylor che prova a non far scappare Sassari: gli 8 punti di vantaggio al 30’ ten­ gono ancora viva Reggio che al 35’ con i primi due punti di Cianciarini si porta sul ­1 (66­ 65). Ma Sosa, Lawal (super) e Logan mettono il punto. Fini­ sce 87­74 e Dyson nonostante l’1/8 da tre è il clamoroso mat­ tatore del match con 41 punti di valutazione e tripla doppia sfiorata: 25 punti, 10 rimbalzi e 9 assist. «Bravi nel momento giusto a difendere duro e rial­ lungare», dice Meo Sacchetti che annuncia la volontà sua e del club di non andare sul mer­ cato. Menetti si rammarica («ho avuto pure la sensazione di farcela») e cerca serenità: «Basta assenze, non se ne può più».

aserta continua a cambiare pelle. Dopo l’esonero di Lele Molin, le dimissioni di Marco Atripaldi e l’arrivo di 5 nuovi gio­ catori, la Juve saluta anche Zare Markovski. La panchina va a Enzino Esposito, anticipan­ do di qualche mese il progetto che Lello Iavaz­ zi aveva disegnato per il Diablo, destinato alla carica di head coach per il prossimo anno. Il presente (difficile) e l’immediato futuro nelle mani di chi ha contribuito a fare grande la Ju­ ve del passato. «Abbiamo bisogno di vincere immediatamente. Con Markovski, che ringra­ zio personalmente per il lavoro svolto, si era visto un miglioramento del gioco — ammette il presidente onorario e socio di maggioranza Lello Iavazzi — ma in questo momento abbia­ mo bisogno di fare punti». Eredità pesante per l’ex numero 6 bianconero, che si troverà alle prese con una squadra creata e stravolta nel giro di 5 mesi, e con un solo tesseramento an­ cora disponibile. «Interverremo sul mercato solo per un giocatore che possa spostare gli equilibri — prosegue Iavazzi — chiedo ai tifo­ si di accorrere numerosi al Palamaggiò per il derby, c’è bisogno del sostegno di tutti in que­ sto momento così difficile».

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MERCATO Pistoia sospende il centro 34enne Linton Johnson, un provvedimento che suona come l’anticamera del taglio visto che il club toscano ha già un accordo con Cameron Moore, pivot ex Caserta attualmente a Venezia. In Gold, Valerio

C

Spinelli saluta Napoli e anche David Brkic è a un passo dall’addio. CONSIGLIO FEDERALE Ieri a Roma si è tenuto il Consiglio federale della Fip in cui si è parlato dell’accordo con Sky che prevede, in febbraio, marzo, aprile

e maggio, la diretta di 3 partite a settimana dei campionati A2, Gold e Silver, ed A-1 femminile sul canale Sky Sport 3. Il Consiglio ha inoltre ribadito la validità della convenzione sottoposta alla Lega di A e annunciato un incontro tra Petrucci-Marino in gennaio.

BRAVI&CATTIVI di VINCENZO DI SCHIAVI TRENTO

VENEZIA

DAVIDE PASCOLO 24 ANNI

PERIC E GOSS

VARESE

WILLIE DEANE 34 ANNI

7,5

8

AVELLINO

ADRIAN BANKS 28 ANNI

7

7

Coppia d’assi A celebrare Phil Goss provvede Recalcati: «Aspettavamo da tempo una prova così». Per Hrvoje Peric (foto Ciam) ci pensa Sacripanti: «Il miglior 4 del campionato». Morale: Cantù cade sotto i colpi di Venezia. Che ragiona da grande. Due soli k.o. con Milano e Reggio. Le rivali per il titolo  PUNTI GOSS 20 PUNTI PERIC 19  RIMBALZI PERIC 9

MILANO

MARSHON BROOKS 25 ANNI

CREMONA

LUCA VITALI 28 ANNI

7

CANTÙ

DAMIAN HOLLIS 26 ANNI

7

A Pesaro ha prodotto punti, rimbalzi e stoppate, spiattellando un 34 di valutazione, ovvero il meglio di giornata. Come Trento ha capito la serie A molto in fretta. Un modello per tutti

A Caserta ha infilato il suo record di punti in Italia, ma è soprattutto l’uomo a cui il Poz vuole mettere in mano la squadra. Lo ha voluto a tutti i costi e di play, fino a prova contraria, se ne intende.

Dietro al suo impatto offensivo c’è una squadra che comincia a carburare: 3 vittorie nelle ultime 4, giocando un basket a tratti spettacolare. Come la Varese di due anni fa. Quella di Vitucci.

 PUNTI 19  STOPPATE 3  RIMBALZI 8

 PUNTI 25  ASSIST 2  RIMBALZI 7

 PUNTI 17  TIRI DA DUE 7/14  RIMBALZI 2

BOLOGNA

ABDUL GADDY 22 ANNI

4

ROMA

FORLÌ

4

4

BOBBY JONES 30 ANNI

4,5

L’Italia l’ha capita. A Roma ha fatto la differenza, quando si accende dà spettacolo. È il miglior marcatore di Milano con 15 punti di media. Capisse anche l’Europa, l’EA7 sarebbe a cavallo.

Nella sua Bologna ha fatto i numeri trascinando Cremona fuori da un periodo delicato (2 k.o. di fila). Il 32 di valutazione è la 2a miglior prestazione personale in A. È come il vino: invecchiando, migliora

Nelle ultime 6 gare ha prodotto 3.1 punti di media e da Peric ha preso solo ceffoni. Il brutto voto lo allarghiamo anche a un Buva per l’atteggiamento. Poche chiacchiere e pedalare.

L’asse play-pivot tradisce la Virtus Bologna che lascia a Cremona due punti pesanti in chiave Coppa Italia. Gaddy e Gilchrist: 5 punti in due con 1/14 al tiro. In tanti avranno rimpianto Vitali.

Giornata storta per il leader di Roma. Con Milano non ne azzecca una in attacco come in difesa. Roma è al 4° k.o. in 5 partite. La squadra non ha il talento dell’anno scorso ma può fare molto di più.

Il voto non va certo agli Juniores in campo per subire intollerabili umiliazioni, ma a una proprietà poco credibile (Boccio nella foto) e a chi gli ha concesso di rimettere piede nel basket

 PUNTI 17  ASSIST 3  RIMBALZI 6

 PUNTI 16  ASSIST 7  RIMBALZI 7

 PUNTI 2  VALUTAZIONE -1  RIMBALZI 4

 PUNTI 2 TIRI DA DUE 1/8  RIMBALZI 3

 PUNTI 2  TOTALE TIRI 1/8  RIMBALZI 5

 BILANCIO 4-9  PUNTI SUBITI NELLE ULTIME DUE GARE 244


Basket R Nba

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Solo una piccola lesione Un mese e sono in campo»

1Gallinari si opera al ginocchio destro ma rassicura: «E’ una minima lacerazione al menisco». Il ritorno il 23 gennaio contro Boston? Massimo Oriani

«

non ha lasciato dubbi: rottura del menisco destro. Fortunata­ mente, come si apprende ap­ punto dalle parole del diretto interessato, si tratta solo di una piccola lacerazione. L’interven­ to in artroscopia non dovrebbe tenerlo lontano dai campi per più di un mese.

Oggi o domani mi opero. Fortunatamente è una la­ cerazione piccola. Un mese e si rigioca». L’e­mail di Danilo Gal­ linari rassicura sul suo stato di salute. L’ennesima tegola che gli è caduta addosso non sem­ PETRUCCI Sui social network il bra avere intaccato lo spirito da Gallo è stato travolto da testi­ guerriero. Certo, finire un’altra monianze d’affetto e ha voluto volta sotto i ferri ringraziare con proprio nel mo­ un messaggio: mento in cui sta­ I DATI «Grazie a tutti va ritrovando la Gallinari ha saltato per il supporto, forma (aveva ap­ vuol dire molto pena disputato per infortunio 149 per me». A mar­ la sua miglior gare nelle ultime gine del consi­ partita dal rien­ cinque stagioni glio federale, an­ tro, segnando 19 che il presidente punti contro i Pa­ L’azzurro in stagione Fip, Gianni Pe­ cers, suo massi­ trucci, ha man­ mo stagionale). viaggiava a 7.8 punti dato gli auguri Nelle ultime tre a partita ma era all’ala di Denver: gare Danilo viag­ in netta crescita «Sono rimasto giava a 15 punti veramente di­ di media con il 52% dal campo, spiaciuto e con me tutta la pal­ il 46.6% da tre e l’85.7% ai libe­ lacanestro italiana – ha detto ri, di gran lunga le migliori ci­ l’ex numero uno del Coni – Da­ fre del suo campionato. nilo, però, è una persona posi­ tiva, così come la sua splendida SANO Ma i problemi al ginoc­ famiglia. Sono convinto che su­ chio «sano» (ovvero non il sini­ pererà anche questo momento stro, quello del crociato rotto e con la caparbietà e l’intelligen­ del calvario di 18 mesi) che lo za che gli sono propri. In bocca tormentavano da giorni lo han­ al lupo». no ancora una volta fermato ai box. La risonanza magnetica TOP Proprio nei giorni scorsi,

dopo la bella prova contro In­ diana, il Gallo aveva parlato della sua crescita: «Sto cercan­ do di tornare quello di prima — aveva dichiarato l’azzurro al Denver Post – Non solo quindi un tiratore da tre ma un gioca­ tore che fa tante altre cose, co­ me andare a canestro e guada­ gnarmi tiri liberi. A quel punto le triple diventano un’opzione, ma non l’unica. Sono felice di esserci riuscito contro i Pacers, ora devo continuare a farlo in ogni partita». Poche ore dopo, la dannata risonanza che lo ri­ manda in infermeria. Anche coach Brian Shaw, sin qui non esattamente «amico» di Danilo visto come (non) lo ha utilizza­ to, aveva commentato positiva­ mente la sua prestazione: «Ri­ petendo partite come questa la sua fiducia non potrà che cre­ scere – aveva detto il tecnico dei Nuggets – A quel punto ve­ dremo il Gallo a cui eravamo abituati in passato e di conse­ guenza inizieremo a vincere al­ cune delle gare che ora perdia­ mo, trovando sicuramente più consistenza e costanza di ren­ dimento». RIENTRO Ora, purtroppo, Den­ ver dovrà aspettarlo ancora un mese. Se, come si prevede, ver­ ranno rispettati i tempi di recu­ pero, il Gallo potrebbe tornare in campo il 23 gennaio contro Boston o il 25 contro Washin­ gton, sempre in casa. Ovvia­ mente ci vorrà poi ancora qual­ che settimana per rivederlo al top, perché inevitabilmente il recupero della forma partita ri­ chiede comunque la prova del campo, come si è visto in que­ sto avvio di stagione. Anche se i tempi saranno inferiori rispet­ to a quelli post doppia opera­ zione al ginocchio sinistro. Non resta che unirsi alle parole di Petrucci. In bocca al lupo Da­ nilo, non mollare.

Danilo Gallinari, 26 anni, in azione contro Glen Davis dei Clippers AP

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LE PARTITE Detroit a sorpresa taglia Josh Smith Spazio a Datome? A sorpresa, Detroit ha tagliato Josh Smith, firmato da free agent nell’estate del 2013 e che vanta ancora due anni di contratto (oltre a quello in corso) a 14 milioni l’uno. «Ci sembra giusto che un veterano di 10 anni abbia la possibilità di giocare altrove, con altri obiettivi – ha detto coach Stan Van Gundy - In questo modo daremo più spazio ai nostri giovani». La speranza è che tra questi ci sia anche Gigi Datome... A 48 ore dal taglio, Smith potrà firmare con un’altra squadra. La mossa è quantomeno strana visto che in estate i Kings avevano proposto svariati scambi con i Pistons per avere l’ex ala di Atlanta. La stessa Sacramento, Houston e Miami le più interessate a firmarlo. CAVS OK Cleveland supera Memphis, segnale forte visto che sinora contro squadre con un bilancio positivo, i Cavs avevano faticato, vincendone solo 7 su 13. Piegare una delle due superpotenze della Western Conference è sicuramente un’iniezione di fiducia, anche se i Grizzlies erano privi di Zach Randolph, fermato da un’infiammazione a un ginocchio. Il grande protagonista delle partite di domenica è stato Anthony Davis. L’ala dei Pelicans ha chiuso con 38 punti e 12 rimbalzi nella vittoria sui Thunder, ancora privi di Durant. RISULTATI Toronto-New York 118-108 (Lowry, L.Williams 22; Anthony 28); Cleveland-Memphis 105-91 (James 25; Gasol 23); Sacramento-Lakers 108-101 (Cousins 29; Young 23); Brooklyn-Detroit 110-105 (Plumlee 21; Caldewll Pope 20); MiamiBoston 100-84 (Deng 23; Zeller 22); Orlando-Philadelphia 88-96 (Oladipo 23; Carter Williams 21); Washington-Phoenix 92-104 (Butler 17; Mark.Morris e Bledsoe 17); Minnesota-Indiana 96-100 (Williams 24; Miles 28); Oklahoma City-New Orleans 99-101 (Westbrook 29; Davis 38).


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Sci R Coppa del Mondo

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pierangelo Molinaro

I NUMERI

INVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO

A

scommetterci si guada­ gnava una cifra, ma dopo le due manche di slalom sul Canalone Miramonti vedere davanti a tutti Felix Neureuther e Fritz Dopfer è stata solo la lo­ gica conseguenza di una supe­ riorità dimostrata in ambedue le discese. Sì, doppietta tede­ sca, una sorpresa relativa per­ ché parliamo di due signori sciatori che già avevano com­ piuto l’impresa a marzo a Kranjska Gora. Terzo il resuci­ tato svedese Jens Byggmark, l’atleta con gli occhi da huskie. FIGLIO D’ARTE Felix Neureu­ ther è stato grandissimo sotto l’aspetto tecnico ma pure carat­ teriale. Ha geni nobili nel suo sangue, quelli di papà Chri­ stian, avversario di Thoeni e Gros, e di Rosi Mittermaier, re­ gina della velocità negli anni Settanta. Si è dato una cultura umanistica e a casa ha imparato una grandissima educazione. Il rispetto per gli altri viene a mancare fra i pali. Nato slalomi­ sta è diventato pure un ottimo gigantista. A bloccarlo ogni tan­ to è la schiena e ieri pomeriggio prima del via ha chiesto l’aiuto di Luca Caselli, il fisioterapista degli slalomisti azzurri. E Luca l’ha messo a posto sin troppo bene. La sua prima discesa è stata micidiale, perché era diffi­ cilissima, con distanze ravvici­ nate fra le porte, angoli che si chiudevano all’improvviso. Su ogni grumo di neve si poteva sbagliare e praticamente tutti lo hanno fatto. Non i due tedeschi e Neureuther è riuscito a mette­ re 9/100 fra sé ed il compagno Dopfer.

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 I podi di Neureuther in Coppa: 10 vittorie, 12 secondi posti e 10 terzi. Chiuse per la prima volta tra i migliori tre nel 2006 in slalom a Beaver Creek

9

 I mesi passati dall’ultima doppietta tedesca in Coppa: il 9 marzo a Kranjska Gora lo slalom finì ancora con la vittoria di Neureuther su Dopfer

34 Felix Neureuther, 30 anni: è la decima vittoria in Coppa, l’ottava in slalom. Ha vinto anche un gigante e un parallelo LAPRESSE

Neureuther, che classe Campiglio è tedesca

1Batte il mal di schiena e il compagno Dopfer davanti a un pubblico entusiasta: 13.000 spettatori. Hirscher, settimo, paga la poca agilità I PROTAGONISTI

LA SFIDA Su una neve miraco­ losamente preparata ma che è stato necessario compattare con il sale dopo una giornata tiepida, non era affatto facile. Il secondo percorso si è dimostra­ to più regolare, ma di difficile interpretazione. I due tedeschi sono stati fra i pochi a intuirlo dietro al cancelletto. Fra porte che impedivano brusche acce­ lerazioni, bisognava partire a palla. L’ha capito prima di loro il folletto norvegese Kristoffersen che dopo una parte deludente (14°) ha sciolinato gli sci con la rabbia ed è andato in testa. L’ha superato solo Byggmark, prima dei sudditi della Merkel. «Da­ vanti a questo pubblico (13.000 spettatori, ndr) è stato emozio­ nante — ha dichiarato Neureu­ ther —. L’urlo della gente ti spingeva. Ma sono orgoglioso di come ho sciato. È stato uno slalom difficilissimo, ricco di in­ sidie. Ho capito subito che la sfi­ da sarebbe stata terribile. Ho

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Il vincitore è figlio d’arte: il papà Christian fu rivale di Thoeni, la mamma è la velocista Mittermaier Eleganti e potenti, ai tedeschi la doppietta era già riuscita in marzo a Kranjska Gora puntato solo a rimanere rilassa­ to a pensare ad altro. Sì, anche alle feste di Natale. A proposito, buon Natale Italia e grazie». HIRSCHER Non da meno è stato Dopfer che da scudiero di Neu­ reuther è diventato un vero nu­ mero uno. Fisicamente longili­ neo, ha fondamentali incredibi­ li e sulla neve un’eleganza inna­ ta. In slalom e gigante può vincere su ogni pista. «Per me è stata una gara magica — con­ fessa — fra due ali di folla che davano un calore incredibile».

Il grande sconfitto della giorna­ ta è Marcel Hirscher che ha fal­ lito il riaggancio in testa alla classifica di Coppa di Jansrud piazzandosi settimo. La nuova potenza che gli ha permesso un deciso salto di qualità in gigante e i chili di muscoli conseguenti, quando gli spazi si stringono gli levano agilità. L’austriaco su un tracciato come quello di Ma­ donna di Campiglio diventa un leone in gabbia, che ruggisce ma non artiglia. Ieri sera dopo la prima tornata era addirittura undicesimo a 85/100 da Neu­ reuther. Di classe ne ha da ven­ dere, nella seconda tornata si è un poco sciolto ma contro av­ versari così competitivi il suo recupero ha potuto solo essere parziale. Alla fine il salisbur­ ghese ha allargato le braccia so­ spirando: «Più di così non posso fare». Era l’ultima gara tecnica dell’anno gli uomini torneran­ no in pista già il 26 dicembre con la prima prova della discesa di Santa Caterina.

VONN, UNA VOLATA A ZURIGO PER VEDERE L’AMICO FEDERER  Dopo essere caduta nel superG di Val d’Isere, domenica sera Lindsey Vonn era a Zurigo per il match benefico tra l’amico Roger Federer e Wawrinka. La scorsa estate, Vonn e Federer si erano esibiti su un campo allestito a quota 3475 metri sulle Alpi svizzere, una trovata pubblicitaria lanciata da un video virale

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 i punti che separano il leader di Coppa del Mondo, il norvegese Jansrud, dall’austriaco Marcel Hirscher: 610 punti a 576 dopo 13 gare disputate

LA GUIDA Domenica discesa a Santa Caterina e gigante donne SLALOM UOMINI (Madonna di Campiglio): 1. Neureuther (Ger) 1’40”57; 2. Dopfer (Ger) a 82/100; 3. Byggmark (Sve) a 86/100; 4. Kristoffersen (Nor) a 96/100; 5. Pinturault (Fra) a 1”02; 6. Baeck (Sve) a 1”03; 7. Hirscher (Aut) a 1”15; 8. Khoroshilov (Rus) a 1”18; 9. Grange (Fra) a 1”54; 10. Myhrer (Sve) a 1”57; 11. GROSS a 1”81; 12. Muffat-Jeandet (Fra) a 1”86; 13. RAZZOLI a 1”91; 14. Yuasa (Giap) a 1”92; 15. Lizeroux (Fra) a 1”94; 16. Ryding (Gb) a 2”14; 17. Lahdenperae (Sve) a 2”23; 18. Raich (Aut) a 2”26; 26. Kostelic (Cro) 3”33. Ritirati I manche: Solevaag (Nor), Herbst (Aut), Chodounsky (Usa), Brandenburg (Usa), DEVILLE. Non qual. per la II manche: RONCI, Zubcic (Cro), Missillier (Fra), TONETTI, BORSOTTI. Ritirati II manche: Ligety (Usa), Matt (Aut), THALER. Coppa del Mondo (13): 1. Jansrud (Nor) 610; 2. Hirscher 576; 3. Pinturault 349; 4. PARIS 345; 5. Dopfer 344; 6. Ligety 326; 7. Neureuther 317; 8. Reichelt (Aut) 291; 9. Kristoffersen 196; 10. Muffat-Jeandet 190. Coppa slalom (3): 1. Neureuther (Ger) 240; 2. Hirscher 216; 3. Dopfer 156; 4. Kristoffersen 150; 5. Khoroshilov (Rus) 124; 10. THALER 71; 12. GROSS 56; 14. RAZZOLI 50. PROSSIME GARE. Uomini. Domenica discesa a Santa Caterina Valfurva. Donne. Domenica gigante, lunedì slalom a Kuehtai (Innsbruck, Aut).

GLI AZZURRI

Thaler frena, Gross spreca: Italia senza benzina

1Patrick inforca nella seconda manche, Stefano è 11° dopo una buona prima: «Combattiamo contro i mostri». Razzoli 13° MADONNA DI CAMPIGLIO (TN)

L

a squadra azzurra sperava su un pendio finalmente cattivo come quello del Canalone Miramonti, ma nello sci non si inventa nulla ed è dif­ ficile trovare il risultato quando si parte indietro. L’occasione l’aveva Patrick Thaler che parti­ va col numero 3, ma l’ha spre­ cata nella prima manche quan­ do si è quasi bloccato in una curva verso destra di una serie improvvisamente e velenosa­ mente stretta. Ha chiuso la pri­ ma manche 12° prima di infor­ care nella seconda. Il migliore è stato Stefano Gross, a cui alme­ no sta migliorando la schiena che lo aveva fatto sciare rigido

come un palo prima a Levi e poi ad Are. Ci ha provato, ma nella manche di apertura ha sbaglia­ to nello stesso punto di Thaler e poi non ha cambiato marcia quando il pendio si addolciva verso il traguardo. Comunque una speranziella di podio ce l’aveva lasciata con il sesto po­ sto. Invece ha chiuso 11°.

ro. Spero comunque che la si­ tuazione migliori in fretta, che arrivino anche piste ghiacciate adesso che la schiena sta mi­ gliorando. Dopo il primo sla­ lom a Levi sono stato costretto a fermarmi per tre settimane e curarmi. Ora mi sento più agile. Ma combattiamo contro i mo­ stri».

LE PAROLE «Sono deluso — ha detto Gross — perché non sono riuscito ad esprimere la mia sciata». Il fassano si è sempre trovato a meraviglia nei percor­ si contorti e lenti, ma è sempre difficile dare in slalom il cento per cento dopo un momento difficile. «Ho sbagliato — conti­ nua — ma non ho mai avuto la sensazione che gli sci corresse­

RAZZOLI Giuliano Razzoli sta continuando la sua faticosa sca­ lata verso i primi numeri di par­ tenza. Ha problemi a un tendi­ ne rotuleo e forse non ha più la scorrevolezza nei tratti facili di 4 anni fa, ma rispetto alla scor­ sa stagione è molto migliorato. Ieri partiva con il 25 e si è piaz­ zato tredicesimo dopo il 17° po­ sto della prima manche. «Nella

Stefano Gross, 28 anni: tre podi in Coppa del Mondo nel 2011-12 LAPRESSE

seconda ci ho provato — spiega —, ho attaccato, ma le condi­ zioni erano davvero difficili, la pista segnata. Si faceva fatica a fare velocità, bisognava partire subito forte e, lo confesso, non mi sento ancora dentro la fidu­ cia per farlo». Spiace per Devil­ le che ha inforcato nella prima discesa mentre stava sciando in modo molto ordinato. Non qua­ lificati i giovani Ronci, Tonetti e Borsotti. Il prossimo slalom ma­ schile è in programma il 6 gen­ naio a Zagabria, ma pure nella capitale croata manca la neve e fa ancora caldo. Saltasse, que­ sto slalom con quello femminile potrebbero andare in scena an­ cora a Madonna di Campiglio. pa.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Sport e politica R Il numero 1 del Coni

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un avvocato di Malagò giudice della Kostner

SCONTRO CON FEDERNUOTO

Il presidente vince in «Cassazione»: squalifica annullata 1Il Collegio di Garanzia annulla gli 8 mesi per le parole di Malagò in Giunta

1È Longari, vicepresidente del Tna, che boccia la Federghiaccio: «Niente atti». Schwazer patteggia: otto mesi Valerio Piccioni ROMA

L’

avvocato di Malagò nel­ l’inchiesta sui Mondiali di nuoto, giudice di Caroli­ na Kostner davanti al Tribunale Nazionale Antidoping. Il cui presidente ha respinto al mit­ tente la richiesta della Feder­ ghiaccio di accedere agli atti del fascicolo sportivo della pattina­ trice, precisando l’impossibilità di costituirsi nel processo da parte federale. La certezza che la Kostner fronteggerà il 16 gen­ naio una richiesta di sanzione dimezzata visto che le nuove norme sportive antidoping, rac­ cogliendo le modifiche del co­ dice Wada, prevedono uno sdoppiamento delle squalifiche per «complicità», abbassando il minimo, nella fattispecie che la riguarda, da 4 a 2 anni (reste­ rebbero poi i tre mesi per l’omessa denuncia della fre­ quentazione del dottor Ferra­ ri). Il caso Kostner è una novità continua. L’AVVOCATO DI MALAGO’ Il sito globalist.it ha «scoperto» che anche uno dei legali di Giovan­ ni Malagò, responsabile della segreteria del Circolo Canottie­

ri Aniene, potrebbe far parte del collegio che giudicherà il 16 gennaio Carolina Kostner. L’av­ vocato Carlo Longari è il vice­ presidente della seconda sezio­ ne del Tribunale Antidoping, quella che giudicherà la patti­ natrice. Inutile dire che la circo­ stanza, dopo l’affondo innocen­ tista di Malagò, «se fossi stato al suo posto, mi sarei comportato allo stesso modo», fa discutere. Anche se ieri il presidente del Coni ha parlato a Rai Sport di « rispetto delle norme sacrosan­ to». Non è in discussione, natu­ ralmente, il curriculum di Lon­ gari, che assisteva fra l’altro Malagò durante l’inchiesta per i Mondiali di nuoto 2009, in cui la posizione del futuro presi­ dente del Coni fu archiviata pri­ ma ancora dell’inizio del pro­ cesso. Ma il sistema sportivo non potrebbe scegliersi giudici più «lontani» per evitare la pos­ sibilità di oggettivi conflitti di interesse? Se un domani, il Tna si trovasse di fronte una vicen­ da con al centro un atleta del­ l’Aniene? In ogni caso, non è detto che Longari sia material­ mente fra i giudici del 16 genna­ io. La prassi prevede che possa­ no bastare per un giudizio, oltre al presidente Luigi Fumagalli, un membro «scientifico» e uno

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Il presidente del Coni Giovanni Malagò bacia Carolina Kostner IPP

«legale», e del collegio fanno parte cinque giudici. RESPINTA AL MITTENTE Ieri, proprio Fumagalli ha detto no ad Andrea Gios, il presidente della federazione italiana sport del ghiaccio, che avrebbe volu­ to accedere agli atti del caso Ko­ stner. L’articolo 24, comma 1 del regolamento antidoping, indica quali sono le parti che possono entrare nel procedi­ mento: l’indagato, la procura antidoping, la Wada e la federa­ zione internazionale compe­ tente. Quindi, niente atti e nien­ te costituzione in giudizio. LUI E LEI Giustizia e politica sportiva in questi due anni e mezzo hanno alternato grandi prudenze e improvvise accele­

razioni giustizialiste verso la Kostner. Ultima, la durissima ri­ chiesta della procura antido­ ping. Motivata anche dalla «col­ laborazione» di Schwazer, che avrebbe evidenziato la mancan­ za di «credibilità» della versio­ ne di Carolina. Una «collabora­ zione» che non sembra avere però aggiunto granché alle car­ te di Bolzano e allo stesso inter­ rogatorio «sportivo» della patti­ natrice. A proposito di Schwa­ zer, con il sì del gip Walter Pelli­ no, al patteggiamento per 8 mesi (e 6mila euro di multa), si è chiusa la sua vicenda penale. Resta la giustizia sportiva, fra le nuove accuse e la richiesta dello sconto di pena. Che s’intreccia ancora una volta con quella del­ la sua ex fidanzata, Carolina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

l pronostico era sconta­ to ed è stato rispettato. Il collegio di garanzia del Coni, la Cassazione del­ lo Sport, ha cancellato la squalifica di Giovanni Mala­ gò, nella sua veste di presi­ dente del circolo canottieri Aniene, per le frasi «lesive» della reputazione della Fin e del suo presidente» pronun­ ciate in una giunta Coni,. La squalifica era stata in primo grado di 16 mesi, poi in Ap­ pello, era stato deciso il di­ mezzamento. Almeno, per la giustizia sportiva italia­ na, si tratta dell’ultima pa­ rola. Diverso è il discorso re­ lativo alla giustizia ordina­ ria: qui si attende ancora il nuovo pronunciamento del gip. Che potrebbe rimanda­ re per la seconda volta gli at­ ti al pm (che ha già archivia­ to due volte), ma l’ipotesi è improbabile, archiviare, o scegliere la cosiddetta «im­ putazione coatta». DUE ASTENUTI Ieri, l’ultimo pronunciamento del Colle­ gio presieduto dall’ex mini­ stro degli esteri Franco Frat­ tini, non è stato però privo di discussione. Intanto si è dovuto fare i conti con il fat­ to che due dei cinque com­ ponenti del Collegio, hanno scelto di astenersi. A quel punto, l’avvocato Bellomo, che rappresentava la Feder­

nuoto, ha chiesto se non si do­ vesse procedere alla nomina di altri componenti per raggiun­ gere il numero canonico dei 5 giudici. Ma il Collegio ha deci­ so di andare avanti. Mentre gli avvocati Valori e Angeletti, per Malagò, sottolineavano la tesi dell’inesistenza del fatto ­ le parole pronunciate da Malagò in Giunta sull’ipotesi di un dop­ pio uso delle fatture per i lavori alla piscina del Foro Italico ­ «visto che oltretutto tutti i membri della giunta avevano ricevuto tutta la documenta­ zione sull’argomento». Insom­ ma, il presidente del Coni non avrebbe aggiunto niente a quanto già documentato. Una tesi che era stata bocciata dai giudici Fin, che avevano soste­ nuto il diritto della giustizia fe­ derale a intervenire su un tes­ serato, seppure presidente del Coni. Una tesi che il Collegio di Garanzia, o meglio la sua se­ zione consultiva, aveva già bocciato con un parere già espresso ai tempi del giudizio di primo grado. «VEDREMO» Il presidente della Fin, Paolo Barelli, preferisce attendere prima di annunciare le nuove mosse. «È andata co­ me si diceva andasse ­ ha detto poche ore dopo il pronuncia­ mento del Collegio ­ Ora legge­ remo e vedremo». In particola­ re, ci sarà da chiarire se l’an­ nullamento deciso dal Colle­ gio, sia avvenuto per una questione di metodo (la possi­ bilità della giustizia federale di intervenire sulle responsabilità del presidente del Coni) o di merito. Con le motivazioni se ne saprà di più. v.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pallavolo R Il serbo protagonista

Starovic: «Nessun miracolo a Macerata»

1L’opposto di Latina guida la classifica marcatori e ha interrotto la striscia vincente del Fontescodella mentale, ma siamo scesi in cam­ po decisi a fare punti».

Pietro Antonelli LATINA

Siete riusciti ad interrompere l’inviolabilità del Fontescodella che durava da quasi due anni? «Macerata è tra le favorite per lo scudetto e la nostra vittoria, so­ prattutto per come è maturata, dimostra che siamo una grande squadra che potrà far bene».

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ià quattro anni fa dominò la classifica marcatori. E già quattro anni fa veniva servito da Daniele Sottile. Sasha Starovic, l’opposto serbo della Top Volley Latina, ha il vizio di essere il primo della classe e an­ che quest’anno è al comando dei top scorer con 217 punti. «La mia idea di sport di squadra è semplice. Ognuno ha un ruolo e deve dare il meglio. A me è ri­ chiesto di fare punti e mi devo far trovare pronto nel momento in cui sono servito per far vince­ re la mia squadra e basta. L’uni­ ca vera classifica è quella del campionato, il resto sono sem­ plici statistiche». GIGANTE A vederlo in campo sembrerebbe un gigante di ghiaccio che non riesce a gioire. Sbagliato, lui un cuore ce l’ha e domenica al termine della splendida vittoria a Macerata contro i campioni d’Italia, la sua gioia è esplosa in un grande ab­ braccio con i compagni. «Una grande soddisfazione, ma non è stato un miracolo. Certo, abbia­ mo approfittato del loro turno in Champions, abbiamo sfruttato la loro stanchezza soprattutto

A cominciare dalla Coppa Italia? «Ne sono sicuro, o meglio, sono certo che daremo il massimo». Anche se nei quarti giocherete in trasferta? «Ma è proprio in trasferta che fi­ nora siamo riusciti ad esprimer­ ci al meglio». Segreti? «Lavoro sodo e tanta fiducia tra noi. Eppoi, sempre concentrati e molto motivati».

20 Sasha Starovic, 26 anni, a Macerata ha colpito duramente da ex. Guida la classifica dei marcatori in campionato SPALVIERI

 I mesi di imbattibilità del Fontescodella (palasport di Macerata). Fra campionato e Coppa Italia la Lube aveva una striscia di 22 successi di fila, ultimo k.o. il 13 aprile 2013 con Piacenza (a.a.)

Chi ti ha trasmesso queste motivazioni? «Le mie sorelle maggiori che giocavano a volley e mi portaro­ no quando avevo otto anni in pa­ lestra. Avevo già qualche centi­ metro in più degli altri. Mia so­ rella Sanja, che è cinque anni più grande di me, ha giocato ot­ to anni nella nazionale serba ed oggi gioca in Turchia nel Besik­ tas». Una famiglia di campioni? «E’ stato bellissimo essere insie­ me alle Olimpiadi di Londra, lei nella nazionale femminile ed io in quella maschile. Penso sia un record». Come quello dei punti che stai mettendo a segno? «Giocare con Sottile è facile per­ ché lui è un campione, giochia­ mo a memoria e sa come servir­ mi. Ma il mio record è nella vita di tutti i giorni, nei rapporti con gli altri, nel rispetto per il prossi­ mo, nella condivisione delle gio­ ie e dei dolori. Per questo ho continuato negli studi e mi sono laureato in Economia. Non sol­ tanto per uno sbocco lavorativo futuro, ma soprattutto per cre­ scere come uomo e come cittadi­ no del mondo. Perché è nella vi­ ta che cerco il mio record». © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO NAZIONALE

E’ Corsano il vice Berruto Dopo mille sondaggi e piste abbandonate in fretta e furia per misteriosi motivi (vedi quella di De Giorgi....) ufficializzato dal presidente federale Magri lo staff di Berruto per il prossimo anno, durante un incontro conviviale a Parma. Chicco Blengini (tecnico di Latina) sarà il secondo, Mirko Corsano libero campione del mondo nel 1998 che ha appena intrapreso la carriera di allenatore, l’assistente.  GARDO POLACCO (a.fr.) Andrea Gardini, già 3 volte campione del mondo, poi allenatore in Italia e in Polonia (come vice di Anastasi) avrà la sua prima panchina da primo allenatore: subentra alla guida dell’AZS Olsztyn squadra della Plusliga polacca.  TROFEO GAZZETTA (c.g.) Uomini (11a) 43: Bruno, Lanza, 39: Atanasijevic, 35: Parodi, 32: Starovic, 30: Cebulj, 29: Giannotti, 27: Sabbi, Ngapeth, Nemec, 26: Sander, Zingel, Vettori. Donne (10a) 42: Klinemann, Barun, 41: Fabris, 38: Van Ecke, 37: Tomsia, 36: Tirozzi, 33: Ozsoy, 30: Plak.


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1BASEBALL: COLPI MLB (r.r.) Il cubano prima base-designato Kendry Morales passa da

TUTTENOTIZIE

Seattle a Kansas City. A proposito di designati, Alex Rodriguez, dopo la squalifica per doping, lo diventerà ai New York Yankees. L’esterno Cabrera passa ai Chicago White Sox da Toronto.

BOXE ATLETICA

Polmonite curata tempestivamente Ali fuori pericolo, presto tornerà a casa 1È ricoverato da sabato mattina. Il portavoce lo definisce «notevolmente migliorato» possibili complicazioni legate al morbo di Parkinson che, secon­ do il suo medico personale Abraham Lieberman, ha reso l’ex pugile più vulnerabile al­ l’insorgere della polmonite.

Giuseppe Nigro

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uhammad Ali sta meglio e presto po­ trà tornare a casa. Lo ha annunciato ieri il suo portavoce Bob Gunnell, defi­ nendolo «notevolmente mi­ gliorato», e dando così segui­ to alle notizie di domenica in cui si parlava di «prognosi ot­ timistica» per la polmonite che ha colpito nel fine setti­ mana il pluricampione del mondo dei pesi massimi, 72 anni. Ali è ricoverato da sa­ bato mattina per quella che Gunnell, che aveva dato la notizia con un giorno di ri­ tardo, ha definito «una leg­ gera forma di polmonite, che per fortuna è stata diagnosti­ cata in tempo, nel suo stato più precoce». Su indicazione della famiglia, il portavoce ha ancora rifiutato di dire dove Ali è ricoverato e di for­ nire ulteriori dettagli per motivi di privacy, mantenen­ do un certo alone di mistero attorno alla vicenda. I mi­ glioramenti annunciati, che come è stato confermato so­ no legati all’intervento tem­ pestivo per le cure necessa­ rie. sembrano scongiurare le

CICLISMO

Oggi a Lugano Ulissi rischia due anni di stop

Diego Ulissi, 25 anni BETTINI  Positivo al salbutamolo, un broncodilatatore, il 21 maggio al termine dell’11a tappa del Giro. Diego Ulissi stava facendo una corsa spettacolare con due vittorie di tappa (Viggiano e Montecopiolo, 5a e 8a tappa) e un incredibile secondo posto nella crono di Barolo (il giorno dopo la positività). Oggi, quasi sei mesi dopo la comunicazione della positività, il livornese della Lampre, 25 anni, residente a Lugano e con tessera ciclistica svizzera, comparirà davanti alla Commissione disciplinare elvetica per essere giudicato. Al suo fianco c’è l’avvocato Rocco Taminelli, citato nell’inchiesta di Padova sul medico Ferrari; la perizia di parte è del professor Locatelli (San Raffaele di Milano), che parla di un errore di taratura del peso specifico dell’urina, procedura che annulla gli effetti della disidratazione. Ulissi, che aveva dichiarato al controllo il farmaco (però gli sono stati riscontrati 1920 ng/ml contro i 1.000 ng/ml consentiti), rischia due anni. Nei 5 test antidoping consecutivi, soltanto il valore del 21 maggio è anomalo.

IL MORBO La malattia gli è stata diagnosticata definitivamente nel 1984, tre anni dopo il ritiro. Commosse il mondo all’Olimpi­ ade di Atlanta 1996, quando fu scelto come ultimo tedoforo e ricevette la medaglia d’oro di Roma 1960 gettata a suo tempo in un fiume per protesta verso gli Stati Uniti come reazione ai problemi razziali di cui era sta­ to vittima in patria. Ancora più evidenti erano stati i sintomi del morbo in occasione del­ l’Olimpiade di Londra, a cui ha presenziato. L’ultima apparizio­ ne pubblica risale a quasi due mesi fa, nella natìa Louisville. Non è chiaro se i miglioramenti annunciati permetteranno ad Ali di tornare a casa per trascor­ rere il Natale insieme ai propri cari. La famiglia del campione già ieri ha ringraziato i tifosi, esprimendo apprezzamento per le preghiere e gli auguri ri­ cevuti in questi giorni, ma con­ tinuando a chiedere massimo riserbo. Muhammad Ali, 72 anni, con la moglie Lonnie AP

IPPICA

Mack e Tony star romane di Santo Stefano  (lu. migl.) Sarà ancora con tutta probabilità la sfida tra Mack Grace Sm e Napoleon Bar a tenere banco nel Gala del trotto (fatto ieri lo schieramento) per la prima volta sulla pista delle Capannelle, il 26 dicembre. L’anno scorso, a Napoli vinse Mack Grace davanti a Napoleon. Venerdì prossimo ci saranno anche due presenze straniere importanti come quelle di Global Midnight e soprattutto di Roxana de Barbray che riporterà in Italia dopo i successi transalpini il nostro Gabriele Gelormini che sarà in sediolo alla nove anni di proprietà dell’italiano Roberto Donati. Poi spazio ai due anni con un altro gruppo 1, il Gran Premio Allevatori nel quale il Varennino Tony Gio sarà chiamato a difendere il fresco scettro di leader della generazione conquistato a Treviso nel Gran Criterium di inizio mese. Per lui tanti avversari, ben 13, per una corsa che si presenta bellissima e molto incerta. Nell’Allevatori Filly l’altra figlia di Varenne Titty Jepson possibile protagonista.

Tony Gio vince a Treviso PERRUCCI

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VELA

Recupero lampo di Team Vestas Senza tagliarla

Team Vestas incagliata  (r.ra.) Team Vestas, la barca danese che si era incagliata il 29 novembre sulla barriera corallina nell’oceano indiano mentre partecipava alla Volvo Ocean Race, è stata recuperata. Rimuovere lo scafo dal reef senza doverlo tagliare in più pezzi è stata un’operazione molto complicata che è durata 3 giorni ma si è conclusa con successo. Team Vestas è ora a bordo di un cargo che tra 28 ore arriverà a Mauritius e da lì in Malesia per proseguire verso una destinazione europea ancora da confermare. L’alternativa era tagliarla in più pezzi rischiando di arrecare un grave danno ambientale. Sul reef di quel piccolo isolotto sperduto nell’Oceano Indiano invece non è rimasto assolutamente nulla, cosa da non sottovalutare per un’azienda come Vestas che si occupa di ecologia. Una ventina gli uomini coinvolti in questa impresa, insieme a Cox (responsabile dello shore team) hanno lavorato lo skipper Nicholson, lo shore team della regata e una decina di abitanti dell’isola.

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HOCKEY GHIACCIO

Oggi in serie A via alla 2a fase Due al vertice (m.l.) Oggi (ore 20.30) comincia la seconda fase di serie A, con il Val Pusteria e l’Asiago appaiate al vertice della classifica del Master Round rispettivamente in casa col Milano e sul campo del Gardena. Al Renon tricolore arriva intanto il 27enne portiere austriaco Fabian Weinhandl, in prestito dal Klagenfurt (Ebel). Master Round. Prima giornata: Gardena-Asiago; RenonValpellice; Val PusteriaMilano. Classifica: Val Pusteria, Asiago 48; Renon 46; Milano 44; Valpellice 43; Gardena 36. Playoff Round. Prima giornata: AppianoFassa; Cortina-Caldaro; Vipiteno-Egna. Classifica: Vipiteno 30; Cortina 29; Appiano 23; Egna 22; Fassa 17; Caldaro 10.  VAI BOLZANO (m.l.) Oggi (ore 19.15), per il 30° turno di Ebel, il Bolzano gioca sul campo della capolista Salisburgo. Classifica: Salisburgo 43; Linz 37; Fehervar 35; Znojmo, Vienna 34; Graz, Villach 31; Bolzano 29; Innsbruck, Klagenfurt 27; Dornbirner 26; Lubiana* 23 (*una in meno).

RECORD GIOVANILI (si.g.) A Udine, in un meeting indoor, 2 mpi giovanili: 8”52 (eguagliata) dell’allieva Nicla Mosetti nei 60 hs, 7”73 della cadetta Anna Lisa Modesti nei 60. Un altro primato italiano cadetti indoor è stato migliorato ad Ancona, 2’32”46 di Andrea Romani nei 1000.  CROSS BRUXELLES (d.m.) Ai keniani Alex Kibet e Sheila Chepngetich il cross Permit Iaaf di Bruxelles (Bel). Uomini (km 10.5): 1. A. Kibet (Ken) 32’09”; 2. Kipyatich (Ken) 32’20”; 3. A. Rop (Bahr) 33’11”. Donne (km 6): 1. Chepngetich (j, Ken) 19’57”; 2. Kipyegon (Ken) 20’12”; 3. Britton (Irl) 20’34”.  KAWAUCHI (d.m.) A Yuki Kawauchi (seconda volta dell’anno sotto le 2h10’00”), in 2h09’46”, la maratona di Hofu (Giap). 

BASEBALL A PADOVA (m.c.) Padova ha un nuovo ricevitore venezuelano: Luis Alvarez, classe 1990, arrivato fino al doppio A Usa con Houston e fresco vincitore della Liga Paralela con Cardenales de Lara. Nettuno ha invece l’accordo con il lanciatore Johnny Montoya, 28 anni, venezuelano, dai Lincoln Saltdogs in Independent league. 

BOXE LUTTO KLITSCHKO E’ morto di infarto all’età di 67 anni Fritz Sdunek, storico allenatore dei fratelli Wladimir e Vitali Klitschko. Nel corso della sua carriera da allenatore, Sdunek ha portato i due campioni ucraini a vincere il titolo mondiale dei pesi massimi. Il 67enne tecnico ha guidato anche altri campioni come Felix Sturm e Dariusz Michalczewski. Nel 1988 come allenatore in Germania Est portò Andreas Zuelow all’oro olimpico a Seul.  WORLD SERIES (r.g.) Si è svolta a Lutsk (Ucr) l’anteprima delle World Series, che parte al 17 gennaio, con la sfida tra Ucraina e Polonia, vinta 6-5 dai padroni di casa, con la prestazione degli ospiti superiore alle attese.  WBC E ALTERNATIVA (r.g.) Il Wbc sta preparando un programma in alternativa alla disposizione dell’Aiba relativa ai dilettanti, in cui chiederà al Cio di riconoscere una federazione alternativa, per salvaguardare i diritti dei pugili che non fanno parte dell’Associazione presieduta da Wu, ma che possano svolgere attività prima e dopo i Giochi olimpici. 

EQUITAZIONE SENTENZA CONSIGLIO STATO FISE VERSO LE ELEZIONI Dopo una lunghissima battaglia legale, il Consiglio di Stato ha chiuso con una sentenza la diatriba fra il Coni e l’ex presidentessa Antonella Dallari, commissariata nel giugno 2013. L’elezione per la presidenza Fise del settembre 2012, annullata e poi oggetto di ricorsi passando per l’Alta Corte e il Tar del Lazio, di fatto non è stata ritenuta valida e vanno quindi indette nuove elezioni. Il commissario Ravà, il cui mandato è stato prorogato il 18 dicembre fino al 10 luglio 2015, dovrà provvedere a indire nuove elezioni entro il termine del suo ufficio.

GHIACCIO PISTA LUNGA Sette medaglie azzurre ai Mondiali Universitari in pista lunga di Almaty (Kaz). Spiccano gli ori di Mirko Nenzi nei 500 e nei 1000 coi record della pista. 

HOCKEY IN LINE NONA (m.l.) La 9a e ultima giornata d’andata ha definito i quarti di Coppa Italia. Gli abbinamenti: MilanoMonleale; Cittadella-Padova; VeronaVicenza; Asiago-Molinese. Risultati: Cus Verona-P. Trieste 6-2; PadovaMilano24 1-6; Asiago-Roma 11-3; Monleale-Cittadella 2-5; Pol. MolineseVicenza 4-3. Cl.: Milano 25; Cittadella 21; Verona, Asiago 17; Molinese, Vicenza 15; Padova 13; Monleale 6; Trieste 3; Roma 0. 

IPPICA

Una fase di un match di serie A

OGGI QUINTÉ A NAPOLI (e.lan.) Esperimento perfettamente riuscito ad Agnano (inizio convegno ore 15.30), dove, complice anche una posta in palio di 20.900 euro, stasera andrà in scena un quinté sontuoso, come dovrebbero e potrebbero, Mipaaf permettendo, essere le tris a partire dal prossimo anno. Tra i 20 al via in questo invito sul miglio per

quattro anni ed oltre scegliamo Rosemary Gar (20), Osiride d’Or (18), Orlan Dechiari (17), Piccolarobytor (16), Neilos Om (7), Poiana Grif (3).  SI CORRE ANCHE Tr. Trieste (15.15). Gl. Roma (14.30).  IERI 7-3-10-1-9 (e.lan.) Ad Albenga (m. 2.060) vittoria a sorpresa di Mahler Bigi, al quattordicesimo successo in carriera. 1 Mahler Bigi (S. Carro), 2 Palla Magica Fi, 3 Ombretta d’Esi, 4 Obsession Bi, 5 Mon Ami. Tot.: 14,31; 3,67, 2,60, 2,11 (131,18). Quinté: N.V. Quarté: € 3.996,44. Tris: € 394,85.

NUOTO RECORD SPAGNOLO (pe.m.) Marc Sanchez ha battuto il record spagnolo dei 1500 sl (25 m) a Palma de Maiorca in 14’30”79 (pr. 14’32”56 Rivera 2009).  MISTI SCOZZESI (al.f.) A Edinburgo (Gb, 25 m). Uomini: 200 sl Renwick 1’44”19; 100 do Bennett 51”73; 50 fa Aerents (Bel) 23”46; 200 ra Benson 2’06”81; 400 mx Pavoni 4’05”99. Donne: 200 sl Turner 1’56”61; 100 do Dawson 58”38; 200 ra Renshaw 2’21”17; 50 fa Buys (Bel) 25”72; 400 mx Miley 4’33”75.  COPPA FONDO (al.f.) La coppa del mondo 10 km si allarga e diventa di 11 tappe: inserite nel circuito mondiale le prove di Abu Dhabi (13/3), Nuova Caledonia (18/4) e Lago Balaton (20/6). 

PALLANUOTO IN CANADA Johanne Begin, canadese con passaporto italiano (dopo aver sposato il tecnico Giovanni Puliafito), una breve apparizione nel Setterosa, è la nuova allenatrice del Canada femminile. Era in lizza con Mauro Maugeri, ex c.t. dell’Olanda. 

RUGBY TERZA COPPA (i.m.) Eprc, Rugby Europe e Fir hanno definito date e formula del terzo torneo europeo. Si disputerà il 17, 24 gennaio e 4 aprile ridotto a sei squadre in due gironi, partite di sola andata. Poule 1 Calvisano, Viadana (derby la prima giornata a Calvisano), El Salvador (Spa). Poule 2 Enisei Stm (Rus), Universitario Lisbona (Por), Mogliano (debutto in casa con i portoghesi). Le due vincitrici il 18 aprile e 2 maggio disputeranno i play-off andata-ritorno per la Challenge Cup dell’anno prossimo contro Rovigo (vincente gruppo 1, probabile scontro con Calvisano) e i rumeni Bucarest Wolves (vincente gruppo 2). Non iscritti i Tbilisi Caucasians (Geo), a settembre sconfitti nel play-off contro Rovigo.  PILONE A TREVISO Treviso prende in prestito da Glasgow il pilone D’Arcy Alexander Rae, 20 anni, 118 kg per 186 cm, ex nazionale giovanile della Scozia.  ANDERSON ALLE FIAMME (ro.pa.) Dopo avere ospitato tre giocatori in estate, i neozelandesi del Morrinsville spediscono alle Fiamme Oro il 21enne trequarti Shayne Anderson, cresciuto nella provincia di Waikato. 

SCACCHI BRAVA MARINA Al torneo internazionale di Padova, la 20enne bergamasca Marina Brunello ha ottenuto la seconda delle tre norme necessarie per il titolo di Grande Maestra femminile. 

TENNIS LEMON BOWL RECORD Finite ieri a Roma le pre-qualificazioni del 31° Lemon Bowl (qualificazioni dal 27 dicembre al 1° gennaio, tabellone principale dal 2 al 6 gennaio), il più grande torneo giovanile del mondo (under 10, 12 e 14, maschili e femminili) con 1436 iscritti. 

VELA CAUSA A ORACLE (r.ra.) Matthew Mitchell, velista kiwi che nella scorsa America’s Cup ha lavorato per Oracle Racing, ha citato in giudizio il team di Ellison per un risarcimento di 68.000 dollari. Mitchell è stato al centro dell’inchiesta riguardante la manomissione del catamarano AC 45 statunitense, trovato fuori stazza dopo le World Series di Napoli del 2013. Costretto a sopportare le spese legali per difendersi, il neozelandese adesso ne richiede a Oracle il rimborso più gli interessi. Mitchell sostiene di aver ricevuto istruzioni scritte in merito alla modifica illegale del catamarano.  CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Chiusa a Rio de Janeiro la Copa Brasil de Vela, riservata alle classi olimpiche. Ottimo 2° posto per Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri nel Nacra 17, 10° per Bressani – Micol. Da segnalare 4° M.Paoletti(Finn), 7a F.Tartaglini (RSX), 7° Marrai (Laser) 


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03).

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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FATTO DEL GIORNO SENZA ALCUNA UMANITÀ

La foto che, per la madre, ritrae Ismail con un miliziano dell’Isis: è comparsa su un sito jihadista ANSA

Si può ridare il piccolo Ismail alla mamma e sottrarlo all’Isis?

1Il padre è andato a combattere in Siria portandolo con sé, poi è morto. Si tratta, ma non sarà facile riaverlo in Italia di GIORGIO DELL’ARTI gda@gzzetta.it

È in corso, tra la provincia di Belluno e la Siria, una storia patetica quant’altre mai. E che dobbiamo pregare Iddio non diventi tragica…

1

Di che si tratta? Un padre bosniaco e mu­ sulmano, immigrato in Italia a fare l’imbianchino, che si converte alla jihad e parte per la Siria portando il piccolo con sé e sottraendolo alla madre. Cioè: va in Siria a combattere, col bambino die­

tro, e un giorno viene ammaz­ zato dai soldati di Assad, sic­ ché il bambino resta nelle ma­ ni di quei tagliagole…

2

E la madre? Vede una fotografia in re­ te e lo riconosce. Allora si fa intervistare da La7 (nel pro­ gramma di Santoro e della In­ nocenzi), poi di foto se ne sco­ pre un’altra, i giornali comin­ ciano a parlare, sulla faccenda indagano i carabinieri e dico­ no che molto probabilmente quel bambino è proprio lui. Fanno sapere che è in corso una trattativa, come se si trat­ tasse di un sequestro. La mam­

credono giocheranno loro il più drammatico dei tiri. C’è un precedente, però: il padre di Mesinovic è morto durante la guerra in Bosnia, qui è la prima radice di quanto acca­ drà in seguito. Mesinovic in­ fatti, che deve essere un uo­ mo inquieto, è spinto da quel lutto a cercare una qualche verità, una qualche ragione di vita, va perciò a sentire le prediche delle guide musul­ mane e, un giorno a Pordeno­ ne, resta fulminato dalle pa­ role di un Bilal Bosnic, che parla bene e trasmette il mes­ saggio dell’Islam più radica­ le, quello in cui si dice che la giustizia di Allah arriverà un giorno fino a piazza San Pie­ tro. Mesinovic torna a casa quasi sotto choc e comincia a confidarsi via internet con Bilal, il quale di mestiere fa proprio il reclutatore di ani­ me perse da inviare nel Calif­ fato. È facile convincere il bo­ sniaco a frequentare il Cen­ tro islamico Assalam di Ponte alle Alpi, dove trova altri fe­ deli pieni di passione. La mo­ glie dice di non essersi mai accorta di niente. Il marito le è sempre apparso normale. È affettuosissimo col bambino, nato subito dopo il matrimo­ nio, cioè nel 2011, un bellissi­ mo piccolo che è stato chia­ mato Ismail. Già dal nome, tuttavia, si capisce che nella coppia prevale di regola l’opinione di lui, e prevale pa­ recchio, si direbbe, perché al­ la domanda se lui la maltrat­ tasse, Lidia chiede di non ri­ spondere… In ogni caso, al Centro islamico Assalam, Mesinovic conosce un Muni­ fer Karamaleski, macedone di 26 anni che abita a Chies d’Alpago. È un fanatico asso­

ma è disperata…

LA CHIAVE

3

Ma raccontiamo bene dall’inizio, per favore. L’inizio è questo Ismar Mesinovic che, emigrato dalla Bosnia, arriva a Longarone, provincia di Belluno, luogo tragicamente famoso per la di­ ga del Vajont. Fa vari lavori, s’arrangia, poi offre servizi da imbianchino, campa, conosce quindi un’immigrata cubana di nome Lidia Solano Herrera, si innamorano, si sposano. Nessuno dei due, a quanto rac­ conta adesso lei, fa caso alle differenze di religione, nessu­ no pensa che i due Iddii in cui

La madre di origini cubane lo ha riconosciuto in una foto messa online dagli jihadisti Il bambino ha tre anni e sarebbe affidato a un combattente bosniaco, amico del papà

luto e i due, montandosi a vi­ cenda, si persuadono che l’unica soluzione è partire e infatti un anno fa, in occasio­ ne del Natale, partono sul furgone di Karamaleski e si portano via il bambino…

4

Ma com’è possibile… La madre dice adesso che Ismail aveva segui­ to il padre altre volte in Ger­ mania o in Bosnia e non era mai successo niente. Kame­ reski aveva poi caricato sul suo furgone tutta la famiglia. Non c’era ragione di sospet­ tare… il Natale precedente (2012) lei aveva portato il bambino a Cuba dai suoi e quindi sentiva che adesso – Natale 2013 – lui aveva ma­ turato un certo diritto a por­ tare Ismail in Bosnia. Ho di­ menticato di dirle che nel frattempo i due s’erano sepa­ rati… Basta, arrivati in Bo­ snia ci restano quattro giorni, poi partono di nuovo, dicono di essere diretti in Macedo­ nia, invece prendono la via della Turchia, di qui passano in Siria e si fanno combatten­ ti… Mesinovic muore il 4 gennaio scorso, ad Aleppo, in uno scontro a fuoco con i si­ riani.

5

E il bambino? I jihadisti, quando han­ no un bambino con sé, si fanno giurare da qualche amico che, in caso di loro morte, questo amico si pren­ derà cura del piccolo e non lo cederà a nessuno. Sappiamo il nome di questo amico: si chiama Said Colic ed appare in una delle due foto che la madre ha riconosciuto: un gi­ gante con un barbone nero a cavallo di una moto, tiene il piccolo Ismail accanto a sé. Il piccolo Ismail si guarda in­ torno con aria persa. La stes­ sa aria che ha anche nell’altra foto, dove tiene per mano qualcuno e indossa una felpa nera col cappuccio, sulla fronte la fascia dei combat­ tenti Isis con scritte arabe, pantaloni militari, in pugno un piccolo mitra giocattolo. Quelli dell’Isis hanno messo le foto sul sito, le adoperano per farsi propaganda. Ren­ diamoci conto che Ismail ha tre anni. I carabinieri indaga­ no, le trattative sono in cor­ so, ma il padrino di Ismail, questo Said Colic, finora ha risposto sempre di no.

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TENSIONE A NEW YORK

Usa, il killer dei poliziotti già arrestato diverse volte

Fiori per i poliziotti uccisi AP

La situazione in America dopo l’uccisione dei due poliziotti a New York da parte Ismaaiyl Brinsley rimane di alta tensio­ ne. «Siamo tornati come negli Anni 70» ha detto Bill Bratton, il capo della polizia della Gran­ de Mela. In alcuni casi, riferisce il New York Times, sono state modificate le disposizioni che regolano l’organizzazione del lavoro dei poliziotti: a New York gli agenti di pattuglia a piedi hanno ricevuto l’ordine di non lavorare più soli ma in cop­ pia, sono state sospese le uscite degli ufficiali ausiliari, ossia di quelle migliaia di volontari di­ sarmati. Anche ai detective, che operano spesso soli o in coppia non sarà più permesso di lavo­ rare se non in squadre di alme­ no tre persone. In molte città il timore è che i poliziotti possano tornare a essere sotto attacco. Iniziano a emergere, intanto, maggiori dettagli sul killer dei due agenti. Alle spalle aveva al­ meno 19 arresti in Georgia e Ohio e in passato aveva trascor­ so due anni in prigione per pos­ sesso di una pistola. LA POLEMICA L’agguato ai due agenti ha scatenato anche acce­ si dibattiti. L’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, ha dato la colpa dell’uccisione di due poli­ ziotti alla «propaganda» contro la polizia di cui, sostiene, «il presidente Barack Obama ha una parte di responsabilità». «Abbiamo avuto mesi di propa­ ganda, a partire dal presidente, che potevano spingere tutti a odiare i poliziotti», ha detto Giuliani. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTIZIE TASCABILI IL PAPA ELENCA LE 15 PATOLOGIE VATICANE

Il discorso di Papa Francesco, ieri, nella Sala Clementina LAPRESSE

GLI SPRECHI PUBBLICI

SI SOSPETTA UN MALORE DELL’AUTISTA

Istat: sono 11 mila le partecipate Solo 7.685 attive

Glasgow, camion piomba sulla gente Sei vittime e 7 feriti tra i passanti

 Dati impietosi, quelli dell’Istat, sulle partecipate pubbliche: sono 11.024, delle quali solo 7.685 attive, il 69,7% del totale. Ben 1.896 sono catalogate come imprese da «zero addetti». Le imprese attive sono 7.685, il totale delle persone impiegate è di 977.972 addetti. La Legge di Stabilità prevede tagli.

Il camion piombato sulla folla EPA

DISCORSO AI GIUDICI

ALTRO CASO A NANTES

 Tragedia a Glasgow in Scozia: un camion della nettezza urbana è piombato sul marciapiede, travolgendo i passanti verso le 14.30 ore locali (15.30 in Italia) nella centrale George Square: 6 i morti e 7 i feriti. L’autista del camion, ha riferito la polizia, è ora ricoverato in ospedale. Si sospetta che abbia avuto un malore. La strada, sottolineano i testimoni, era molto affollata per lo shopping natalizio. Le prime analisi degli inquirenti hanno escluso che l’episodio possa essere collegato al terrorismo. Il furgone ha trascinato tutto e tutti per circa 300 metri, a una velocità di 110 km all’ora, prima appunto di andare a schiantarsi contro il muro del Millennium Hotel. «I miei pensieri vanno alle famiglie delle persone coinvolte e ai servizi di emergenza», ha scritto su Twitter il premier britannico David Cameron.

PRIMO MEMBRO REALE

Francesco sgrida la Curia: «No a potere e doppia vita»

Napolitano al Csm Francia: in auto «Basta agli scontri contro la folla con la politica» invocando Allah

Spagna: l’Infanta finisce alla sbarra «Frode fiscale»

 Doveva essere il giorno degli auguri natalizi, ma papa Francesco ne ha approfittato per fare una diagnosi della curia vaticana definita come un «corpo malato». Davanti a cardinali, vescovi e monsignori, nella sala Clementina, ha presentato il «catalogo» delle patologie che imperversano nei sacri palazzi. Tra le 15 patologie elencate, ci sono l’«Alzheimer» spirituale, la schizofrenia esistenziale, le chiacchiere, il carrierismo, la doppia vita e l’indifferenza. All’interno del discorso Bergoglio ha indicato alcune terapie. Una è la «dose di sano umorismo». Dopo, incontrando i dipendenti vaticani nell’aula Paolo VI, ha chiesto perdono per quelle che ha indicato come «mancanze mie e dei miei collaboratori e per alcuni scandali che fanno tanto male».

 «Le contrapposizioni che negli anni hanno caratterizzato politica e magistrati non hanno giovato né alla qualità della politica né all’immagine della magistratura». Lo ha detto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ieri, davanti al plenum del Consiglio superiore della magistratura. E ha chiesto una nuova fase: «Ci vuole un processo innovatore».

 Malversazione di fondi pubblici, frode fiscale e riciclaggio: rinviata a giudizio l’Infanta Cristina di Spagna, sorella del re Felipe VI. Insieme al marito avrebbe gonfiato fatture, intascando 6 milioni di soldi pubblici. È la prima volta nell’epoca moderna che un membro della Casa reale di Spagna finisce in tribunale.

 A 24 ore dall’attentato di Digione, dove un uomo ha investito 13 persone al grido di «Allahu Akbar!», «Dio è grande!» (l’attentatore in passato aveva avuto disturbi mentali), ieri l’episodio si è ripetuto in un’altra città francese, Nantes, dove 11 persone sono state travolte da un uomo alla guida di un furgoncino: 5 feriti gravi. Anche qui, secondo

Il furgone usato dall’attentatore AFP le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe gridato «Allahu Akbar!» prima di colpirsi il petto con nove coltellate. L’attentatore, 44 anni, non avrebbe legami con gruppi religiosi ma in Francia cresce la paura per i «lupi solitari».


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’inchiesta su Cosentino Sigilli a 142 distributori «Mutua utilità con i clan»

SCONTRO TRA TIR

Maxi-incidente sull’Autosole Caos e un morto

QUATTORDICI ARRESTI

I Ros smantellano rete neofascista Progettava stragi

1All’ex leader Pdl campano, ora in cella, sequestrati impianti

1Il gruppo voleva

e beni per 120 milioni. Si ipotizzano collusioni con i Casalesi

attaccare politici, giudici ed Equitalia «È tempo di colpire su ampissima scala»

Francesco Rizzo La fila sulla A1 creatasi dopo il maxi-tamponamento tra tir

C

i sono 142 distributori di benzina sotto sequestro preventivo. Continuano a lavorare, per assicurare un reddito ai dipendenti ma com­ plicano la posizione giudiziaria di Nicola Cosentino, ex uomo forte del Pdl in Campania e sot­ tosegretario all’Economia, già a processo per i suoi presunti rapporti con la camorra. I sigilli ai distributori (nelle province di Avellino, Caserta, Beneven­ to, Napoli, Reggio Calabria, Vi­ bo Valentia, Crotone, Siena e Catanzaro) e ad alcune società (beni per un valore di 120 mi­ lioni) li ha fatti mettere il pool anticamorra coordinato dalla Procura di Napoli nell’ambito di un’inchiesta sul presunto monopolio dei carburanti che coinvolge Cosentino e due suoi fratelli, Giovanni e Antonio. E il procuratore di Napoli, Giovan­ ni Colangelo, parla di «un sorta di rapporto di mutua utilità» tra i Cosentino e le fazioni Russo e Schiavone del clan dei Casalesi. MINACCE Quale utilità? Per gli inquirenti ci sarebbero stati episodi di estorsione e concus­

Nicola Cosentino, 55 anni, eletto in quattro legislature, dal ‘96 al 2008 LAPRESSE

sione finalizzati a favorire l’at­ tività degli impianti gestiti dai Cosentino, con l’aggravante del metodo mafioso, proprio gra­ zie all’amicizia con i Casalesi. I magistrati ritengono che l’ex esponente del Pdl abbia estro­ messo con le minacce un im­ prenditore che intendeva gesti­ re un distributore di carburanti a Villa di Briano, nel Casertano. «Cosentino, pur non figurando come socio (di Ip Petroli srl e Aversana Petroli srl), esercitava pressioni su amministratori lo­ cali per ottenere autorizzazio­ ni», spiega Colangelo. «Ed è ri­

duttivo parlare di distributori, siamo in presenza di una attivi­ tà complessa». Il sequestro rientra nell’inchiesta sul pre­ sunto monopolio dei carburan­ ti che ha condotto Cosentino e il fratello Giovanni in cella nel­ l’aprile scorso e coinvolto altre undici persone. Le presunte collaborazioni con i Casalesi sono al centro di due processi che riguardano l’uomo politi­ co: uno sul Consorzio dei rifiuti Caserta 4 e uno sul presunto re­ impiego di capitali illeciti. Age­ volando i clan. © RIPRODUZIONE RISERVATA

 Un mega-tamponamento fra tir ha messo in ginocchio la A1 proprio nel tratto più trafficato e delicato, quello appenninico tra Barberino del Mugello (Firenze) e Roncobilaccio (Bologna). Cinque camion hanno ostruito la carreggiata e provocato un blocco di ore, con code di dieci chilometri in entrambe le direzioni. La circolazione è ripresa a fatica nel primo pomeriggio. Lo scontro ha causato un incendio che ha interessato due mezzi, a bordo di uno di essi si trovava un camionista veneto, che è morto. Un altro è ferito ed è stato ricoverato in gravi condizioni. Questa la dinamica dell’incidente: tre tir erano fermi in coda, quando è arrivato un quarto mezzo carico di bitume che li ha tamponati. Alla guida di quel mezzo c’era l’autotrasportatore morto: l’impatto è stato violento, poi un quinto tir lo ha a sua volta tamponato e il bitume ha preso fuoco.

CON LO SPORT HAITI PROVA A RIPARTIRE

Un’immagine del video dei Ros sul blitz contro i neofascisti ANSA

e prefetture, assassinare il noto ordinovista Marco Affatigato, «ritenuto infame poiché asseri­ tamente legato ai servizi segre­ ti». Il gruppo stava cercando ar­ mi, da rubare o acquistare in Slovenia («Quanto costano le caramelle?» «Mille l’una. Ne hanno cinque», è il linguaggio in codice di due arrestati in un’intercettazione), ma anche esplosivo per attentati. «Credo che la via dell’Italicus sia l’uni­ ca percorribile», dice Manni senza sapere di essere ascoltato dai carabinieri, riferendosi alla strage al treno dell’agosto 1974 (12 morti, nessun colpevole). f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mega discarica in Calabria Sopra ci costruivano case  Le discariche abusive sono da poco costate all’Italia una multa di 42,8 milioni ogni 6 mesi inflitta dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. E, proprio ieri, una discarica interrata di circa sei chilometri quadrati è stata sequestrata dai carabinieri a Ionadi (Vibo Valentia). Tutto è cominciato in marzo, quando i lavori per un traliccio dell’energia elettrica hanno fatto emergere la presenza dei rifiuti. Mucchi di spazzatura interrati dagli Anni 90 in un’area sulla quale, nel frattempo, sono state edificate case. Non era mai stata effettuata alcuna

 Cinque anni fa Haiti veniva devastata da un terremoto che ha causato 220 mila vittime: nel Paese più povero d’America, nel gennaio scorso, 160 mila persone erano ancora senza casa. Ma tra i giovani rimasti amputati a causa del sisma c’è chi non perde la voglia di vivere e di fare sport: il fotografo Stefano Guindani lo ha testimoniato andando in prima linea con la Fondazione Francesca Rava (nph-italia.org), che ad Haiti sostiene, tra l’altro, 3 ospedali, e 28 scuole di strada.

CAOS IN PARLAMENTO

M5S, altri tre si dimettono E Renzi ai suoi: «Più unità» 1Protesta grillina contro la Legge di Stabilità. Bagarre alla Camera. E poi iniziano le defezioni

S

i sgretola il monolite gril­ lino mentre si avvicina il «Q­Day», ovvero il voto per il Quirinale,che vede il sem­ pre più nutrito gruppo dei dissi­ denti M5S quale possibile ago della bilancia. A soli sei giorni dall’addio del deputato sicilia­ no Tommaso Currò, passato ar­ mi e bagagli con il Pd renziano, ieri altri tre parlamentari han­ no fatto le valigie. Si tratta dei

L’

ideologo era Rutilio Sermonti, 94 anni, av­ vocato e artista ex­Rsi che scriveva: «Nel 1930 l’Ita­ lia era la nazione più invi­ diata del mondo, oggi è l’ul­ tima ruota del carro». Il lea­ der era Stefano Manni, 48 anni, ex carabiniere, che fa­ ceva propaganda razzista su Facebook e aveva progettato una scuola politica. Sono due dei 14 arrestati (ma ci sono altri 50 indagati, in tut­ t’Italia) nell’inchiesta sul gruppo neofascista «Avan­ guardia ordinovista», che si richiamava agli ideali di Or­ dine Nuovo (movimento sciolto nel 1973) e, per gli in­ quirenti, «progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali per sovvertire l’ordine democra­ tico». Nei programmi, ucci­ dere magistrati e politici «senza scorta», colpire il presidente Giorgio Napolita­ no e l’allora ministro per l’In­ tegrazione, Cecile Kyenge, far saltare, nello stesso gior­ no, sedi di Equitalia, banche

Protesta grillina contro le misure sui giochi della Legge di Stabilità

senatori Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni e del deputato Cristian Iannuzzi (figlio della Simeoni) tutti provenienti da Latina. Una fuga annunciata

quella di madre e figlio in pole­ mica con il movimento. E se il buongiorno si vede dal matti­ no, anche l’abbandono di Vac­ ciano poteva essere messo nel

conto fin dall’esordio in Parla­ mento. Fu lui infatti a consuma­ re uno dei primi “strappi”, vo­ tando a favore di Pietro Grasso alla presidenza di palazzo Ma­ dama. Ieri alla Camera è stata una giornata di bagarre con dieci espulsioni tra i grillini. Nel corso delle votazioni per le mi­ sure su giochi e scommesse contenute nella Legge di Stabi­ lità, i cinquestelle hanno espo­ sto cartelli con su scritto «go­ verno d’azzardo». Salgono a 26, così, i parlamentari grillini che hanno lasciato l’M5S. IL JOBS ACT Matteo Renzi, in­ tanto, nel discorso di auguri ai suoi ha chiesto più unità. «Evi­ tiamo gli errori del 2013. Siamo 460 grandi elettori, abbiamo una grande responsabilità». Rush finale, con le limature, per i primi decreti attuativi del Jobs act che arriveranno al Consiglio dei ministri domani, alla vigilia di Natale, insieme alla delega fiscale e al decreto «importan­ tissimo» per l’Ilva di Taranto.

bonifica. La Procura di Vibo Valentia prosegue le verifiche per accertare le responsabilità. «È una vicenda molto triste ed esemplare di tutti i problemi del nostro territorio, nella quale si intrinsecano le responsabilità di troppe persone», spiega il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo. «In Calabria c’è una legge regionale che indica un percorso per la bonifica delle discariche. Ma in vari casi, come questo, non è stata rispettata». E di questa abnorme presenza di rifiuti non vi è traccia «non solo nella memoria storica della gente, ma nemmeno tra le carte del Comune e della Regione».

DIVERSAMENTE AFFABILE di FIAMMA SATTA

DIFENDERSI DAI BANDITI URBANI

O

rmai lo sanno anche le renne di Babbo Natale, abituate ad accompagnare il boss in paesi più civili del nostro: bisogna abbattere le barriere architettoniche e mentali. Ieri stavo per scendere dall’auto (parcheggiata nella mia concessione) ma un tizio si è fermato con la sua moto accanto allo sportello complicando le mie operazioni di «sbarco». Ho tirato giù il finestrino e, mentre l’abilione si toglieva il casco per rispondere a una telefonata, ho fatto solo in tempo a dirgli «Scusi?» che quello mi ha ringhiato «Che c…o vuoi?». Più che

le parole sgraziate o il tono sgradevole mi ha colpito il suo sguardo: spento. Gli ho chiesto di spostarsi dallo spazio destinato alle manovre delle carrozzine ma lui ha continuato la sua conversazione, rimanendo a cavallo della moto. Solo quando ho sfoderato il cellulare come fosse una colt, ho dato una mastica­ tina al mezzo sigaro all’angolo della bocca con sguardo alla Clint Eastwood e minacciato di chiamare i carabinieri si è tolto di lì. Abbattimento di barriere? Quasi quasi, invece, vorrei elevarle intorno a me per difender­ mi da simili banditi urbani. Buone Feste a tutti!


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MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LO SHOWBIZ IL PROPRIETARIO DENUNCIATO PER TRUFFA ERA UN FRATELLO DI SANGUE E DI ANIMA. GLI DEVO IL CORAGGIO E L’AMORE PER IL BLUES ZUCCHERO SU JOE COCKER

Esemplari della razza chow chow «trasformati» in piccoli panda Joe Cocker, morto ieri all’età di 70 anni in Colorado, durante un’esibizione. Sopra con il titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2007

Cani «travestiti» da panda La Forestale al circo Orfei

L’ultimo ruggito del leone Joe Così Cocker ha segnato un’era

 Il proprietario del circo Orfei, in questi giorni a Brescia, è stato denunciato dal corpo di polizia forestale. È accusato di aver «truccato» da panda due cani di razza chow chow. I cani, colorati di bianco e nero, venivano utilizzati per le fotografie con gli spettatori ed erano diventati dei veri e propri beniamini. Due i cani sequestrati e lasciati all’interno del circo con il divieto di utilizzarli per nuovi spettacoli. Per il proprietario del circo denunciato l’accusa è maltrattamento di animali e truffa ai danni degli spettatori.

Voce graffiante, vita di eccessi e talento: dai pub inglesi è arrivato fino all’Oscar

«LIVING FOR LOVE»

1La leggenda del rock si è spenta ieri a settanta anni per un carcinoma polmonare Filippo Conticello @filippocont

O

rmai a Sheffield non tor­ nava quasi più: gli amici di un tempo l’avrebbero invitato al pub e mai avrebbero accettato un rifiuto. Ma il vec­ chio Joe di birra ne aveva bevu­ ta abbastanza, in anni bui di al­ col e droga aveva spremuto il fi­ sico senza spegnere la musica. Da ieri, però, non si sentirà più quel graffio: Joe Cocker, leone bianco con la voce di un nero, è mor to nel suo ranc h di Crawford, in Colorado, dove da tempo si era ritirato nella quie­ te. Settanta anni rotondi, gli ul­ timi passati a combattere con­ tro un carcinoma polmonare. Lui, che ha confuso il talento con l’eccesso, maledetto tanto che negli anni Settanta finì a lungo fuori combattimento, sa­ rà per sempre uno degli eroi di Woodstock. Ai tempi si era spe­ cializzato in cover dei Beatles e, con Jimmy Page alla chitarra, aveva inciso una cavernosa, strepitosa versione rock­blues di With a Little Help From My

Friends. Quegli attimi mistici furono proprio «pace, amore e musica», l’urlo di battaglia per milioni di anime. Poteva morire giovane, eppure tanti nel mon­ do lo pensavano invincibile: «Era semplicemente unico, sa­ rà impossibile colmare il vuoto che lascia nei nostri cuori», ha annunciato ieri alla Bbc il suo storico agente Barrie Marshall. UN’ALTRA PINTA Sheffield, lì nel ventre britannico. Prigione di Maria Stuarda, città di Full Monty, ma soprattutto culla di Joe Cocker negli anni d’oro del rock. Le prime esperienze men­ tre faceva l’idraulico e la musi­ ca esplodeva attorno. Poi ven­ ne l’uragano Woodstock, il suc­ cesso mondiale: la voce roca, tesa come una lama, lo rese fa­ moso negli Stati Uniti. E nella leggenda resta pure la posa in­ solita: gomiti stretti, dita aper­ te e, non a caso, la sua imitazio­ ne rimane una delle perle di John Belushi. Presto arrivaro­ no pure i problemi, gli abusi a mettere a rischio carriera e sa­ lute, prima che il cinema lo ri­ portasse alla luce negli anni Ot­

Fece spogliare Kim È sua la canzone più sexy del cinema  Alcol e droga hanno frenato Cocker negli anni Settanta . Ma, negli Ottanta, attraverso il cinema il talento è tornato a brillare: «You can leave your hat on», scritta da Randy Newman nel 1972, viene reincisa da Cocker nel 1986 per «Nove settimane e mezzo», film con Mickey Rourke e Kim Basinger. Diventerà la colonna sonora dello spogliarello più famoso di sempre (nella foto).

tanta: You Can Leave Your Hat On è il brano che seduce assie­ me allo spogliarello più famoso di sempre, Kim Basinger in 9 settimane e ½. Con Up Where We Belong, duetto con Jennifer Warnes inserito nella colonna sonora di Ufficiale Gentiluomo, vinse pure l’Oscar. Ecco allora la lenta trasformazione: da eroe della trasgressione una pi­ roetta fino all’ultimo titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impe­ ro Britannico nel 2007. In mez­ zo tante hit, la celeberrima Un­ chain My Heart del 1987, un Grammy. Milioni di dischi ven­ duti e decine di voci modellate sulla sua, nonostante negli ulti­ mi anni non fosse più il rocker innamorato della black music, come negli inizi ruggenti. Solo due anni fa girava attorno al mondo in un tour memorabile, consapevole di quello che il pubblico si aspetta da un guer­ riero epico. Metteva in vetrina i grandi successi, lucidando l’an­ tica grandezza. La malattia non gli ha concesso molto altro, ma in un pub di Sheffield spilleran­ no ancora una birra per lui.

WEEKEND AL CINEMA

Madonna show Incassi, Lo Hobbit Il nuovo singolo è senza rivali: primo in 20 Paesi oltre 3,6 milioni  A due giorni dal Natale Madonna domina tutte le classifiche con il nuovo album Rebel Heart, in uscita il 10 marzo 2015 e preordinabile su iTunes. Dal disco sono già disponibili 6 canzoni inedite, tra cui il singolo «Living For Love», numero uno in Italia e in altri 20 Paesi. L’album è stato registrato tra Londra, Los Angeles e New York.

 Primo in America e primo anche in Italia, l’ultima parte della trilogia Lo Hobbit («La battaglia delle cinque armate»), è in testa agli incassi. Nel weekend il film di Peter Jackson ha guadagnato oltre 3,6 milioni di euro. Secondo posto per «Il ricco, il povero e il maggiordomo», il film di Aldo, Giovanni e Giacomo (1,5 milioni). Terzo, invece, il cartone Disney «Big Hero 6» (1, 1 milioni).

PRATICA SCORRETTA: PAGHERÀ 500 MILA EURO

L’Antitrust multa TripAdvisor «Enfatizza le recensioni online»  L’Antitrust ha multato TripAdvisor per pratica commerciale scorretta sulle recensioni online degli alberghi. Dovrà pagare 500 mila euro perché, nel pubblicizzare la propria attività, «enfatizza il carattere genuino delle recensioni, inducendo così a ritenere che le informazioni siano attendibili, espressione di reali esperienze turistiche». L’indagine era partita da una segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DOVE GLI ANIMALI SONO PREZIOSI. ELETTA CATENA PET DELL’ANNO!

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

6-

7,5

6

6-

6-

7,5

Luna a little sfighed: non abbattetevi, ignorate chi vuol farvi gli zebedei materassé, concentratevi. Forma fisica e sudombelico, però, accettabilini.

Il vostro umore è ottimo, l’eloquio persuasivo. E voi rendete bene in ogni circostanza. La fornicazione, poi, è sfaccettata e sfacciata, Pr e viaggi OK.

L’economia vi procura ansia. E il lavoro arranca. Nulla di grave, però si staglia all’orizzonte, tranqui. Oggi state abbottonati. Ma non suinamente.

La Luna opposta è segnale di tensione nei rapporti. E di mancanza di controllo sulle emozioni. Ci vuole self control. Meno male che cuccate e fornicate.

Fare i maestrini non giova. Né alla vostra immagine né al conseguimento dei buoni risultati nel lavoro. Il vostro umore, poi, è grigio, come il sudombelico.

Luna ottima per lavoro, sport, amore, espressione della vostra creatività. C’è qualche ansia familiare, certo, ma superabile. Creatività suina.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

6-

7+

7

8

6+

7

Niente sfigopessimismi: peggiorereste i rapporti e sareste inconcludenti. Mangiate sano, anche: lo stomaco è stremato, povero. Fornicazionissima!

GAZZA METEO

a cura di ILMETEO.IT

Lavoro, colloqui, trattative riescono. Potete pure prenotare viaggi con successo. Le idee suine, intanto, si moltiplicano e trovano facile realizzazione.

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Potete conseguire ogni obiettivo, (non solo oggi) anche ambizioso. Il lavoro evidenzia le vostre qualità, la fornicazione ancora di più.

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Svolgere ogni mansione in autonomia vi farà produrre risultati pregevoli. Evitate lo sfigopessimismo: porta male. Amore appagante, sex lappante.

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DOPODOMANI Milano Roma MAX 9° MIN 6°

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LO SPORT IN TV cAlcio

IL FILM «LO SCHIACCIA...»

UNA BIMBA E QUEL DONO INCANTATO Stasera in prima tv la Rai trasmette il film del grande maestro russo, Andrei Konchalovsky, «Lo schiaccianoci», con Elle Fanning, Nathan Lane, John Turturro. È Natale per la piccola Mary e si prevede la solita festa noiosa, ma l’arrivo dello zio Albert porterà nella vita della bambina un’emozionante novità: uno schiaccianoci magico che, durante la vigilia, si anima... DA VEDERE SU RAI 1, OGGI ALLE 21.10

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44

MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


SOMMARIO

E XT R ATI M E@G AZZE TT A .IT - @ ET GA Z Z E T T A SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014 - N. 160

EUROPA

MONDO

MONDO

INGHILTERRA

SUDAN

BOLIVIA

IL CHELSEA PASSA A STOKE E STACCA DI NUOVO IL CITY

DARFUR UNITED PURE I PROFUGHI HANNO UN TEAM

LA PAZ AI PIEDI DELL’ALTRO CALLEJON

STEFANO BOLDRINI a pag. 4

DARIO FALCINI a pag 6.

OLANDA

ECUADOR

CENERENTOLA DORDRECHT ULTIMA E FELICE

EMELEC BICAMPIONE IN UN CLASICO MAI VISTO FINORA

ALEC CORDOLCINI a pag. 5

IACOPO IANDIORIO a pag. 7

ADRIANO SEU a pag. 7

ARRIVEDERCI E BUONE FESTE

EXTRA TIME IN VACANZA CI RIVEDIAMO NEL 2015 Extra Time va in vacanza per tre settimane: questo è l’ultimo numero del 2014. Arrivederci al prossimo anno: Buon Natale e Buone Feste.

SMILE IL CALCIO HA UN FUTURO LA NOSTRA CLASSIFICA DEI MIGLIORI 50 UNDER 20. DAL 16ENNE ODEGAARD AL N. 1 ORIGI. CON QUALCHE SORPRESA di LUCA BIANCHIN e GIULIO DI FEO

DA SINISTRA: LUKE SHAW DEL MANCHESTER UNITED, RUBEN NEVES DEL PORTO, DIVOCK ORIGI DEL LILLA, MARTIN ODEGAARD DELLO STRØMSGODSET E MUNIR DEL BARCELLONA


2

PRIMO PIANO

EXTRATIME - 23 DICEMBRE 2014

UNDER 20

2 Martin Odegaard

3 Breel­D. Embolo

4 José M. Gimenez

5 Anwar El Ghazi

6 Luke Shaw

7 Ruben Neves

8 Youri Tielemans

9 Alen Halilovic

10 Adnan Januzaj

11 Gedion Zelalem

12 Gabriel

13 Ante Coric

17 DIC 1998 STROMSGOD. NORVEGIA CENTROCAMP.

14 FEB 1997 BASILEA CAMERUN/SVI ATTACCANTE

20 GEN 1995 ATL. MADRID URUGUAY DIFENSORE

3 MAG 1995 AJAX OLANDA ESTERNO DES.

12 LUG 1995 MAN UTD INGHILTERRA ESTERNO SIN.

13 MAR 1997 PORTO PORTOGALLO CENTROCAMP.

7 MAG 1997 ANDERLECHT BELGIO PLAYMAKER

18 GIU 1996 BARCELLONA CROAZIA CENTROC. OFF.

5 FEB 1995 MAN UTD BELGIO CENTROCAMP.

26 GEN 1997 ARSENAL GERMANIA CENTROCAMP.

30 AGO 1996 SANTOS BRASILE ATTACCANTE

14 APR 1997 DINAMO ZAG. CROAZIA TREQUARTISTA

@ytielemans

@AlenHalilovic

I playmaker del futuro parte seconda. Numero 55 in questa classifica un anno fa: sì, è cresciuto. Titolare in Champions con l’Anderlecht. Tecnico, intelligente, ottimo alla voce «personalità», ovviamente precoce.

L’alieno è stato recuperato per 10 milioni a Zagabria, ancora un po’ alla Masia e poi lo riveleranno al mondo. Al Barça B visto segnare partendo da centrocampo, l’educazione al palleggio dei grandi procede. Al Barça A entro maggio, n.1 di questa classifica a fine 2015.

Tecnica in velocità per lo United. Si può dire: nel 2014 è cresciuto un po’ meno del previsto. Fin qui in Premier solo 4 da titolare. Nel frattempo ha scelto la nazionale tra mille pretendenti: Belgio, con 60 minuti giocati al Mondiale.

Wenger, che l’ha fatto esordire, già allenava l’Arsenal quando lui nasceva e ora ci rivede Cesc. Creativo che non ti fa vedere il pallone, serve assist precisi con due piedi ed è al centro di un caso: nato da genitori etiopi, cresciuto negli Usa, Klinsmann ha già pronta la maglia.

Gabriel o anche solo Gabigol, il prossimo assegno per il sostentamento del Santos. Oltre 600 gol nelle giovanili: «Non riuscivo a contarli», ha detto. Pare che il Barça abbia un’opzione di acquisto dall’affare Neymar: nel 2015 scopriamo tutto.

No, non ha quel non-so-che di Halilovic. Ma rispetto a lui è messo meglio di fisico e ha un destro da amore a prima vista. Il top lo dà 10 puro, con un paio di punte da fare felici. Figlio di un allenatore, pro nella testa da quando ha 9 anni, 4 al vivaio del Salisburgo.

@JoseMaGimenez13

Un liceale, solo che tratta la palla in modo vagamente messiano. Il più giovane a giocare con la Norvegia dai tempi del dio Thor. Lo vuole tutta Europa e con mezza ha fatto provini. Piace un sacco all’Inter ma le chance qui sono nulle

Battaglia con Ramos la sera e va a scuola con lo zainetto la mattina. È ancora magma informe: punta con fisico e tiro, può giocare box-to-box con licenza di uccidere alla Pogba o farsi la fascia. Alla sua età nessuno unisce corpo e intelligenza tattica da 30enne

Dice: «Sì, sì, in queste pagine solo mezze punte». Falso. Gimenez è il centralone difensivo che ha fermato tutta l’Italia al Mondiale. Duro, fisico, concentrato, titolare contro la Juve. Il più adulto dei 50... come da emoticon con il sigaro.

@LukeShaw3

Male che va: Chadli. Bene che va: CR7. La genesi è quella: ala destra ben messa (1.86 x 80 kg) scatto felino e cambi di direzioni secche, più uno spiccato senso del gol e una irriverenza che attira i fallacci. Tosto di carattere, futuro da star.

Il più caro del gruppone, visto al Mondiale. Pagato oltre 30 milioni dallo United: troppi. Esterno sinistro, già criticato da Van Gaal per la (ridotta) attitudine al lavoro. Infortunato, ma sta per tornare. Forse già venerdì con il Newcastle.

Tessitore di gioco come pochi. Come il suo ciuffo, non si scompone e non fa mai la cosa sbagliata, ha fisico per interdire e occhio per lanciare, con due piedi. Fa gol con una castagna... Il più giovane deb portoghese in Champions.

IL TALENTO? UN MARCHIO ORIGINALE Il belga visto al Mondiale è al numero 1 nella classifica dei calciatori nati dal 1995. Il 1998 Odegaard la novità, Romagnoli e Bonazzoli i soli italiani della top 50

MAROCCO 43 Zakaria El Azzouzi

1 Divock Origi 18 APR 1995 LILLA BELGIO ATTACCANTE.

Pantera con muscoli da decatleta, capacità di tiro da ovunque, piedi buoni pure per passarla. Va affinato senza palla, ma si impara. Al Mondiale è arrivato carneade ed è uscito stellina, già a gennaio il Liverpool potrebbe richiamarlo per Balotelli: ci hanno visto del Suarez.

LUCA BIANCHIN GIULIO DI FEO © RIPRODUZIONE RISERVATA

TOP 11

NIGERIA 41 Kelechi Iheanacho

R

egina Mathilde, ci sono due notizie. La buona: il suo Belgio potrebbe avere in mano il calciatore Un­ der 20 più forte al mondo. La cattiva: è il ragazzo che lei sei mesi fa ha clamorosamente scambiato per Romelu Lukaku. Divock Origi a giugno è diven­ tato famoso, un po’ perché ha segnato in Belgio­Russia 1­0, gruppo H del Mondiale, un po’ perché la Regina del Belgio nel­ l’incontro ufficiale con la squa­ dra si è congratulata con Lukaku invece che con lui. Scambio di persona. Origi sei mesi dopo è pronto per trasfe­ rirsi al Liverpool perché il cal­ cio conferma l’innata capacità di generare storie, inserire per­ sonaggi nel romanzo. Il mondo degli Under 20 quest’anno ha perso i 1994 Sterling, Mar­ quinhos, Deulofeu, Piazon, Be­ rardi, Depay ma ha trovato altri campioncini, giocatori da 10, 15, magari 20 milioni. «Mina» e i tre africani Il mix di qualità in queste due pagine non è niente male: non c’è un sicuro Pallone d’oro ma 10­15 talenti sono di alto livel­ lo. Si trova di tutto, come a

EL GHAZI (Ajax)

ORIGI (Lilla)

GHANA

ODEGAARD (Stromsgodset) EMBOLO (Basilea)

47 Abu Danladi

CHAMBERS RUBEN NEVES (Arsenal) (Porto) GIMENEZ TIELEMANS (Atletico Madrid) (Anderlecht) ROMAGNOLI (Sampdoria)

HASSEN (Nizza)

SHAW (Manchester Utd)

scuola. Geografia: la maggior parte dei 50 sono europei ­ più facile farsi notare nei tornei se­ guiti ­ ma oltre ai soliti sudame­ ricani compaiono tre africani e un giapponese, sintomo di una possibile espansione. Matema­ tica: Gabriel con i 600 gol nei campionati giovanili è forse il capocannoniere, anche se poi si tratta di trovare documenti che attestino una cifra irreale. Educazione civica: la Svizzera ha chiesto una deroga alla Fifa per mettere una maglia rossa a Breel Donald Embolo, nato in Camerun 17 anni e 10 mesi fa. Storia: la più interessante è

quella di Martin Odegaard, che era troppo piccolo per ri­ cordare l’attacco alle Torri Gemelle ma è stato la novi­ tà del 2014. Classe 1998, a 15 anni ha debuttato in Serie A norvegese, ha segnato 5 gol ed è finito anche in nazio­ nale, più giovane deb di sempre nelle qualificazioni europee. Notizie delle ultime ore: Martin è stato a Barcello­ na, è stato visto fare jogging sulla Diagonal e ha parlato con il Barça. Probabile abbia una nuova proposta su cui ragiona­ re. E l’italiano? Due nomi su

BRASILE 12 Gabriel 26 Danilo

URUGUAY 4 José Gimenez

ARGENTINA 20 30 31 46

Ezequiel Ponce Angel Correa Sebastian Driussi Leonardo Suarez


3

PRIMO PIANO

EXTRATIME - 23 DICEMBRE 2014

CLASSE OVER 14 Max Meyer

15 Adrian Marin

16 Luka Zahovic

17 Pierre E. Hojbjerg

18 Munir El Haddadi

19 Alessio Romagnoli

20 Ezequiel Ponce

21 Leon Goretzka

22 Zakaria Bakkali

23 Kingsley Coman

24 Calum Chambers

25 Serge Gnabry

18 SET 1995 SCHALKE GERMANIA CENTROC. OFF.

9 GEN 1997 VILLARREAL SPAGNA TERZINO SIN.

15 NOV 1995 MARIBOR SLOVENIA ATTACCANTE

5 AGO 1995 BAYERN M. DANMARCA CENTROCAMP.

1 SET 1995 BARCELLONA SPAGNA ATTACCANTE

12 GEN 1995 SAMPDORIA ITALIA DIF. CENTRALE

29 MAR 1997 NEWELL’S ARGENTINA ATTACCANTE

6 FEB 1995 SCHALKE GERMANIA CENTROCAMP.

26 GEN 1996 PSV BELGIO ATTACC. EST.

13 GIU 1996 JUVENTUS FRANCIA CENTROC. OFF.

20 GEN 1995 ARSENAL INGHILTERRA DIFENSORE

14 LUG 1995 ARSENAL GERMANIA ESTERNO DES.

@CalumChambers95

@SergeGnabry

Diciotto partite da titolare al Southampton nel 2013-14, già tredici all’Arsenal in questo campionato. È la Premier, non si gioca per nulla. Difensore centrale o terzino destro: cambia spesso, con risultati così così. P.s.: già capitano dell’U19.

La sfortuna è che all’Arsenal ha davanti 2-3 mammasantissima del «run and gun», se no sarebbe titolare. Frillino d’attacco universale, un filo leggero ma con controllo palla che spacca e propensione all’uno-due in velocità.

@AdrianMarin28

Giovani tedeschi già adulti: 1 Meyer, 2 Werner. Prima Max: titolare nello Schalke di Di Matteo, nei 30 della lista allargata preMondiale di Löw . Tecnico, sa dribblare anche per il passato con il calcio a cinque. E poi usa il 7 già di Raul...

@Munirhaddadi

Poco pubblicizzato, ma solidissimo a sinistra. Più fisico che tecnico, corre bene e sta sempre dove deve stare quando la palla ce l’hanno gli altri. Approccio da veterano, una sorta di De Sciglio spagnolo: non è un crack, ma ci si può puntare.

Nato in Portogallo e figlio di Zlatko, principe della Slovenia calcistica. Per qualcuno sopravvalutato ma già nove gol in 11 partite da titolare al Maribor. In omaggio un gol in Champions allo Sporting. Papà giocava per il Benfica...

Guardiola non ti adora per caso: gioca in tutti i ruoli di centrocampo, fraseggia veloce, bravo sia quando è lui a lanciare che quando riceve, usa il fisico e una situazione familiare difficile lo ha forgiato. Il più giovane deb del Bayern in Bundesliga.

Sovrano assoluto della Youth League 2014, con due gol in finale (11 in totale), uno da metà campo. Titolare al Barça degli adulti tra agosto e settembre, poi un po’ sotto traccia ma resta super. Gran sinistro, dribbling, rapido.

Il paragone l’ha speso chi lo allena: Mihajlovic dice che gli ricorda Nesta. Ci sta: alto, veloce, tosto sull’uomo e forte di testa. A suo agio anche una volta che la palla è recuperata e bisogna giocarla. Vale la Roma da titolare già ora.

Rosarino come Messi, il più giovane esordiente del Newell’s e il più giovane calciatore della Libertadores 2014. Detto «Tanque» ma ha più potenziale di Denis: vale già quasi 10 milioni. Sì, è il Ponce che piace molto alla Roma

INGHILTERRA 6 24 35 38

DANIMARCA 17 Pierre-Emile Hojbjerg

OLANDA 5 Anwar El Ghazi 33 Tonny de Vilhena

SVIZZERA 3 Breel-Donald

GIAPPONE

Embolo

49 Takumi Minamino

39 Arxhend Cani

GERMANIA 11 14 21 25 28 37

Gedion Zelalem Max Meyer Leon Goretzka Serge Gnabry Timo Werner Niklas Sule

SLOVENIA 16 Luka Zahovic

SPAGNA

7 Ruben Neves

Juve, credici e ti esplode. Perché ora è al 1° anno vero e Allegri lo usa da arma tattica ma con più continuità la sua spray art applicata alla trequarti in un calcio statico come quello italiano può fare sfracelli. Istintivo e ficcante, votato al sacrificio se glielo si chiede.

GLI ALTRI 25

2 Martin Odegaard

Divock Origi Youri Tielemans Adnan Januzaj Zakaria Bakkali

PORTOGALLO

Belga d’Olanda con problemi di relazioni al Psv. Rifiuta il rinnovo così il club lo ha spedito nella squadra B, dove non si diverte: un fantasma. L’agente lo sta già offrendo in Europa. Ha mercato: i suoi dribbling piacciono ancora.

NORVEGIA

Luke Shaw Calum Chambers Dominic Solanke James Wilson

BELGIO 1 8 10 22

Affidabilità tedesca per un medianone che non tradisce. Fisico davanti alla difesa, tecnica, muscoli, leadership, buone idee. L’anno scorso era più alto in classifica? Sì, ma ci sono talenti che avanzano e lui non è unto dal Signore.

15 18 29 34 40 48

Adrian Marin Munir Sergi Samper José Luis Gayá Balde Keita Adama Traore

SERBIA 44 Andrija Zivkovic

FRANCIA 23 27 32 42 45

Kingsley Coman Jeremie Boga Adrien Rabiot Anthony Martial Mouez Hassen

cinquanta. Ro­ magnoli, pronto per un 2015 nella Roma, e Bonazzoli, il mi­ glior ’97 d’Italia. Tribù di centrocampisti Le schede qui sopra comprendo un’emoticon, il modo di espri­ mersi più giovane, che raccon­ ta qualcosa sulla personalità dei ragazzi. La visione d’insie­ me invece dice che Belgio, Ger­ mania, Spagna, Inghilterra e Francia hanno un teorico futu­ ro di alto livello. Tre su cinque non si sono qualificate alla fase finale dell’Europeo Under 21 ­ l’Italia invece c’è ­ ma questo è

ITALIA 19 Alessio Romagnoli 50 Federico Bonazzoli

un altro discorso. Siamo un Pa­ ese che tiene ai suoi luoghi co­ muni: i nostri prodigi tendono a perdersi un po’ (Balotelli, Cassano) e i nostri calciatori generalmente maturano tardi. Non a caso nell’elenco dei 50 ci sono molti centrocampisti ­ la tendenza dell’anno ­, pochi di­ fensori e un solo portiere. È un francese, Hassen, un ’95 già ti­ tolare in Ligue 1. Un adulto: Gimenez YouTube ormai ha reso tutti po­ tenziali talent scout, così chiunque può cliccare, farsi un’idea, scegliere il personag­

CROAZIA 9 Alen Halilovic 13 Ante Coric 36 Tin Jedvaj

gio preferito. La classifica è tec­ nica e ovviamente opinabile, qui c’è spazio per consigli alter­ nativi. Se non siete appassiona­ ti di attaccanti, due suggeri­ menti. Per i maniaci della tecni­ ca, per chi ieri non avrebbe so­ stituito Pirlo: Tielemans e Ruben Neves, gli skipper del 2020. Per chi alza i gomiti in area più che al pub e apprezza i difensori: Gimenez, centrale dell’Atletico Madrid, dominan­ te contro l’Italia al Mondiale. Se Simeone ti dà una maglia a 19 anni, hai un futuro. @lucabianchin7 @fantedipicche

Werner e Sule potere Bundes Hassen l’unico portiere E come 49o... un giapponese 26 DANILO Braga, Bra, 1996, centrocampista Tecnico e fisico, star al Mondiale U17, già 9 partite in campionato al Braga. Occhio, sta arrivando. 27 JEREMIE BOGA Chelsea, Fra, 1997, trequartista A 12 anni pareva l’erede di Zizou, Mourinho l’ha blindato e a breve lo lancia. 28 TIMO WERNER Stoccarda, Ger, 1996, attaccante Titolare o quasi da due anni in Bundes, già 3 gol in questo campionato. Ha segnato parecchio anche nelle nazionali giovanili. 29 SERGI SAMPER Barcellona Spa, 1995, centrocampista Biondino con tocco. Un Busquets con istinti da Pirlo, dicono in Spagna. Va visto a livelli alti, però… 30 ANGEL CORREA Atl. Madrid, Arg, 1995, attaccante Scelta quasi affettiva. Ex San Lorenzo, molto quotato, è stato operato al cuore in estate. È tornato ad allenarsi e pare possa vedere il campo a breve. 31 SEBASTIAN DRIUSSI River, Arg, 1996, attaccante Il talento c’è, ma non è la prima cosa: vedi alla voce Milito, questo segna. 32 ADRIEN RABIOT Psg, 1995, centrocampista In estate lo voleva mezza Italia, ha rinnovato al Psg. Completo, capelli cult, sulla madre procuratrice e intrattabile si è scritto molto. Ora però deve giocare. 33 TONNY DE VILHENA Feyenoord, Ola, 1995, centrocampista Mancino che taglia, cuce, s’infila e segna. Visto in (quasi) tutte le nazionali giovanili olandesi. Un po’ in calo, ma bravo. 34 JOSÉ LUIS GAYÀ Valencia, Spa, 1995, terzino sinistro Già 15 partite da titolare in Liga (e 1 gol), che alla sua età non sono normali. Affidabile. 35 DOMINIC SOLANKE Chelsea, Ing, 1997, attaccante Da bimbo tifava Blues, da grande ci gioca e pare la copia carbone di Welbeck. Un altro che Mou adora. 36 TIN JEDVAJ Bayer Leverkusen, Cro, 1995, difensore Lo ricordate nel passaggio alla Roma? Al Bayer in prestito biennale, già gioca. Probabilmente sarà riscattato. 37 NIKLAS SULE Hoffenheim, Ger, 1995, difensore Centrale gigantesco ma non di marmo. Affidabilissimo, e ci mette pure qualche gol. 38 JAMES WILSON Manchester Un., Ing, 1995, attaccante A maggio al debutto in prima squadra ha fatto una doppietta contro l’Hull!

39 ARXHEND CANI Basilea, Svi, 1997, trequartista Il sorpresone della ultima Youth League: jolly di centrocampo che prima o poi ti manda in gol. 40 BALDE KEITA Lazio, Spa, 1995, attaccante Una delle delusioni della Serie A: ha fatto notizia più che altro per l’auto distrutta. In terza fila nella Lazio che va a mille, però... 41 KELECHI IHEANACHO Columbus Crew, Nig, 1996, attaccante Mvp e dominatore al Mondiale U17 del 2013. Ogni tanto esce dai radar, ma davanti il suo potenziale lo hanno in pochi. Si dice possa andare in nazionale maggiore. 42 ANTHONY MARTIAL Monaco, Fra, 1995, attaccante Numero 9 che piace a tutti, anche in Italia. Era atteso alla stagione del boom, per ora un gol e troppe panchine al Monaco 43 ZAKARIA EL AZZOUZI Ajax, Mar, 1996, attaccante Scoring machine, ma con stile. Quattro fichi all’U19 del Psg, che lo va ancora cercando… 44 ANDRIJA ZIVKOVIC Partizan, Ser, 1996, ala Esterno sinistro di gran classe, da 35 gare e 6 gol. In più è pure capitano, il più giovane deb in nazionale serba. 45 MOUEZ HASSEN Nizza, Fra, 1995, portiere Non altissimo (184 cm) ma felino, non estroso ma sicuro. Titolare in porta a 19 anni e pure con risultati accettabili. 46 LEO SUAREZ Villarreal, Arg, 1996, centrocampista Appena comprato dal Boca per neanche 2 milioni, classico 10 argentino, potenziale stella del Sub 20 tra gennaio e febbraio. 47 ABU DANLADI Ucla, Gha, 1996, attaccante Segnarsi il nome: miglior attaccante delle high school americane, fisico bestiale, gran legnate. Ora è a Ucla. La più grande scommessa di questa pagina. 48 ADAMA TRAORE Barcellona, Spa, 1996, ala Ala super potente visto ad alto livello già nell’ultima Youth League. Per ora Barcellona B e qualche minuto con i grandi, ma gli scout hanno pochi dubbi: forte. 49 TAKUMI MINAMINO Cerezo Osaka, Giap, 1995, attaccante Il più avanti tra i ’95 asiatici, già 7 gol con gli adulti al Cerezo Osaka. Nazionale U19, sarebbe il primo attaccante giapponese forte da... Kazu Miura? 50 FEDERICO BONAZZOLI Inter, Ita, 1997, attaccante Brucia Puscas, compagno di Primavera, per lo spazio che sta avendo in prima squadra. Non convocato al Mondiale U17, c’è il caso si rifaccia...


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EUROPA

EXTRATIME - 23 DICEMBRE 2014

GERMANIA

IL WOLFSBURG (VOLKSWAGEN ) CON VISTA CINA

STOKE CITY

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CHELSEA

2

Marcatori Terry al 2’ p.t., Fabregas al 33’ s.t. Primo tempo 0-1 Stoke City (4­2­3­1) Begovic 6; Bardsley 5, Shawcross 6, Muniesa 6, Pieters 5; N’Zonzi 5,5, Cameron 6 (dal 23’ s.t. Adam 5); Walters 5,5, Bojan 6, Arnautovic 5 (dal 37’ s.t. Assaidi s.v. ); Crouch 5 (dal 18’ s.t. Diouf 5,5 ). Panchina Butland, Huth, Wilson, Whelan Allenatore Hughes 5 Chelsea (4­2­3­1) Courtois 6,5; Ivanovic 6,5, Cahill 6,5, Terry 7, Azpilicueta 6,5; Matic 7, Mikel 6; Willian 6,5 (dal 35’ s.t. Schurrle s.v.), Fabregas 7, Hazard 7 (dal 48’ s.t. Zouma s.v.); Diego Costa 5 (dal 40’ s.t. Drogba s.v.). Panchina Cech, Filipe Luis, Aké, Oscar Allenatore Mourinho 7 Arbitro Swarbrick 5,5 Ammoniti Pieters, Bardsley e Walters (S) per gioco scorretto, Note Spettatori 27.550. Tiri in porta: 2-6. Tiri fuori: 6-9. In fuorigioco: 1-3. Recuperi: 3’ p.t., 5’ st . Angoli: 6-5

IL COLPO DI TESTA DI JOHN TERRY (N.26), 34 ANNI, SU CALCIO D’ANGOLO CHE REGALA L’1-0 AL CHELSEA CONTRO LO STOKE CITY DOPO NEANCHE 2 MINUTI (AP)

INGHILTERRA

TERRYBILE ’STO CHELSEA IL CITY È DI NUOVO A 3 PUNTI Nel Monday Night il capitano trascina i Blues nel 2-0 allo Stoke City in una gara per lottatori. Adesso il Manchester di Pellegrini è staccato

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

STEFANO BOLDRINI © RIPRODUZIONE RISERVATA

S

hawcross, Bardsley, Pie­ ters, N’Zonzi. Gente da fronte del porto più che da squadra di calcio. Avversari che quando c’è la rissa in area volano colpi che neppure in una mischia di rugby. Contro questo Stoke e contro questi marcantoni il Chelsea ha co­ struito la sua vittoria con il gol firmato da Terry, il più tosto dei Blues, dopo appena due minu­ ti. Poi una lunga battaglia, ge­ stita a fatica dall’arbitro Swar­ brick. Sopravvissuta ai colpi dei Potters, con Bardsley gra­ ziato dall’arbitro dopo un fallo criminale su Hazard, la banda di Mourinho ha trovato il 2­0 con Fabregas, al tramonto di una gara che permette al Chel­ sea di festeggiare il Natale con

il primato in classifica. Atten­ zione: nei 3 precedenti i Blues hanno sempre conquistato il ti­ tolo. L’ultima volta nella stagio­ ne ’09­2010: sulla panchina Ancelotti. Altro che vasai... Stoke­on­Trent è una città di 238 mila abitanti, nel Nord­ Ovest dell’Inghilterra. Famosa per i musei e le ceramiche. Tra le sue mura è nato la popstar Robbie Williams. I calciatori dello Stoke sono soprannomi­ nati «potters», vasai. Tutto ti aspetteresti, meno che questa città sia rappresentata da una squadra di calcio tra le più toste e aggressive della Premier, se non la più «cattiva» in assoluto. Mourinho temeva questa tra­ sferta e non solo perché sabato il Manchester City aveva ag­ ganciato i Blues in testa alla classifica: l’anno scorso il 3­2 incassato allo stadio Britannia lasciò il segno e fu una delle

sconfitte che costarono il titolo ai londinesi. Trovare il vantag­ gio dopo 2’ è provvidenziale. Mette il match nei binari giusti per il Chelsea. Aspettare e ri­ partire. Se Terry trova il van­ taggio su corner calciato da Fa­ bregas, Hazard è l’uomo che manda subito in tilt i «potters», fino all’entrata durissima di Bardsley, l’uomo che Di Canio mise alla porta al Sunderland 15 mesi fa, dopo una bravata al casino: si fece fotografare sdra­ iato per terra e ricoperto di banconote da 50 sterline. Ap­ prodato allo Stoke, dopo il ma­ trimonio con una modella, Bar­ dsley ha mantenuto lo spirito talvolta sopra le righe: il fallo su Hazard meriterebbe l’espul­ sione, ma l’arbitro Swarbrick si limita all’ammonizione. Un ti­ ro di N’Zonzi deviato da Terry costringe Courtois a un tuffo spericolato e 2 minuti dopo Cahill stoppa una botta di Wal­ ters.

CLASSIFICA

LO STOKE RESTA 13° Chelsea 42, Manchester City 39, Manchester United 32; West Ham 31; Southampton 29; Arsenal e Tottenham 27; Swansea 25; Newcastle 23; Liverpool 22; Everton 21; Aston Villa 20; Stoke e Sunderland 19; Wba e Qpr 17; Crystal Palace e Burnley 15; Hull 13; Leicester 10.

Bojan talento ogni tanto È il momento migliore dello Stoke, ma il Chelsea ha caratte­ re e rialza subito la testa, sfio­ rando il gol con Ivanovic e di­ vorando il 2­0 con Costa, lan­ ciato in corridoio da Cesc. La ri­ presa è un lungo corpo a corpo, in cui lo Stoke, dove l’ex Roma e Milan Bojan mostra a inter­ mittenza l’innegabile talento, cerca di imporre la sua forza fi­ sica. La banda di Hughes ha pe­ rò un fantasma in campo, il pennellone Crouch, mentre Ar­ nautovic commette peccati di egoismo. Il 2­0 arriva al 78’ ed è Hazard a lanciare Fabregas: veronica, tiro sporco, ma effi­ cace. Costa e Schurrle manca­ no il 3­0, Bojan sfiora il gol al 96’. Terry per tutti: «Era impor­ tante vincere questa gara. Sia­ mo una grande squadra e dove­ vamo rispondere nel modo giu­ sto all’aggancio del City». E Mourinho? Pensa già al derby con il West Ham.

Il tecnico del Wolfsburg Dieter Hecking, 50 anni, ha confessato che ha qualche difficoltà con la pronuncia ma dovrà darsi da fare, perché Xizhe Zhang è il nuovo trequartista della seconda della Bundesliga. Vestirà la n.29, esibita durante la presentazione ufficiale che è iniziata con 10 minuti di ritardo perché c’erano problemi di collegamento con la tv di Stato cinese CCTV. Per Kicker in Cina c’erano 44 milioni di persone incollate davanti alla tv per sentire, in diretta, le prime parole lette con una buona pronuncia in tedesco dal loro idolo. Ma chi è Xizhe Zhang? A gennaio compirà 24 anni, ha collezionato 121 gare nella Super League segnando 24 reti, in nazionale si contano 10 presenze e 2 gol. Chi lo ha visto giocare, lo descrive come un trequartista veloce e dotato di buona tecnica. Per lui il Wolfsburg ha versato al Guoan Pechino 800 mila euro e Zhang ha firmato un contratto che lo legherà ai «lupi» dal primo gennaio 2015 al 2017. In quel ruolo il Wolfsburg non è scoperto con Hunt e Arnold costretti spesso alla panchina ma il primo mercato della Volkswagen è la Cina, dove il fatturato cresce in doppia cifra. Dal giorno prima della presentazione di Zhang, il sito del Wolfsburg è consultabile anche in cinese. Del resto da tempo il colosso automobilistico vuole che il Wolfsburg diventi il fiore all’occhiello del gruppo e per questo è stato rinforzato a dovere (Luiz Gustavo, Perisic e De Bruyne) con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi in Champions. Calcio e finanza sono legami che possono diventare pericolosi come insegna l’Amburgo. Il re della logistica Kühne aveva prestato 25 milioni per rinforzare la rosa e pareva volesse poi acquisire quote. Ora rivuole invece i suoi soldi, rischiando di fare perdere la licenza per il 2015-16 al club anseatico. GIANLUCA SPESSOT

IL PERSONAGGIO

non rischia e l’affare salta.

L’EX MURATORE AUSTIN ORA SOGNA LA NAZIONALE

Profetico Redknapp Charlie sembra condannato a restare a Burnley, ma si fa sotto il QPR, fresco di retrocessione in Championship. Stavolta il trasferimento va in porto e il 31 luglio 2013, Austin firma un contratto triennale con il club londinese. Harry Redknapp lo accoglie così: «Austin ha segna­ to dappertutto e sono convinto che continuerà a farlo con noi. È giovane, ha fame di successo e sono sicuro che ci darà la spin­ ta giusta per tornare in Pre­ mier». Parole profetiche: con 17 reti, Austin aiuta il QPR ad an­ dare ai playoff (dove firma una doppietta). La squadra di Redk­ napp vince la finalissima con il Derby e torna in Premier dopo un anno. Charlie spazza via a suon di gol le perplessità sul suo conto («la Premier non gli starà troppo larga?») e ora stanno per spalancarsi anche le porte della nazionale: Roy Hodgson è pronto a convocarlo. Niente male, quest’ascesa, per un ra­ gazzo che sei anni fa era consi­ derato troppo basso e doveva caricarsi i mattoni sulle spalle.

L’attaccante del Qpr, 11 gol in Premier, nel 2008 lavorava col padre. A 17 anni fu scartato dal Reading perché troppo basso, ma Hodgson lo vuole chiamare a prima tripletta in Premier L e il via alla trattativa per il nuovo contratto con lo stipen­ dio raddoppiato, da 40 mila a 80 mila euro la settimana: il Na­ tale 2014 può cambiare davve­ ro la vita di Charlie Austin, 25 anni, centravanti del QPR, ter­ zo nella classifica cannonieri dietro a giganti come Aguero e Diego Costa. La storia di questo ragazzone nato a Hungerford, nel Berkshire, ad ovest di Lon­ dra, è una delle pagini migliori della stagione. Sei anni fa Au­ stin faceva il muratore nella dit­ ta del padre e giocava in un club semi­professionistico, il Poole Town. Calce e martello di buon mattino, il pallone la sera. Il fi­ sico, proprio quello, permette a Austin di sopportare la fatica del lavoro e di segnare una va­

langa di gol: 64 in 57 presenze. Un boom che incuriosisce pri­ ma il Bournemouth, dove gli viene concesso un periodo di prova nell’estate 2009 – ma no­ nostante i pareri positivi, il Bournemouth non può tesse­ rarlo a causa di un embargo sul mercato ­ e poi lo Swindon Town di League One (terza se­ rie), dove, dopo il test, gli viene offerto un contratto professio­ nale. Sweet Swindon Reading è finalmente alle spal­ le. Il Reading, infatti, dopo averlo formato per qualche sta­ gione nel settore giovanile, lo ha lasciato andare con questa motivazione: «Sei troppo bas­ so». Bocciare un ragazzo di 17 anni per qualche centimetro di

meno è sempre un rischio, con­ siderato che l’età dello sviluppo non è uguale per tutti. Charlie si rifà con gli interessi: diventa al­ to come un corazziere – rag­ giunge quota 188 centimetri – e, dallo Swindon in poi, cresce anche la sua carriera. La svolta a Swindon è una partitella con la squadra riserve contro lo Swansea. Charlie realizza una tripletta e, dopo la doccia, lo convocano negli uffici: «Ecco il contratto fino al termine della stagione. Se accetti la nostra proposta, firma». Austin non ci pensa neppure un secondo e il 21 novembre arriva il primo gol in League One, contro il Carli­ sle. Dal 2009 al 2011 Charlie gioca 67 gare con lo Swindon, segnando 37 reti. Nel gennaio 2011, Austin cambia maglia,

CHARLIE AUSTIN, 25 ANNI, PUNTA DEL QPR, TRIPLETTA COL WBA (ACTION IMAGES)

o L’Hull City l’ha bocciato nel ’13 per un problema al ginocchio. Il Qpr no

destinazione Burnley, Cham­ pionship (seconda serie). Nel freddo del Nord dell’Inghilter­ ra, Charlie resta fino all’estate 2013, con un curriculum di 45 gol in 90 presenze e stabilendo il record di 20 reti nelle 17 parti­ te iniziali della stagione 2012­ 2013. L’estate 2013 è un altro capitolo della storia romanze­ sca di Austin. L’Hull, neopro­ mosso in Premier, vuole acqui­ starlo, ma durante le visite me­ diche, a luglio, emerge un pro­ blema ad un ginocchio. L’Hull

BOLD


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EUROPA

EXTRATIME - 23 DICEMBRE 2014

RUSSIA

OLANDA

INGHILTERRA

LA CRISI RUBLO CENERENTOLA MANDA ALL’ARIA DORDRECHT LA RINASCITA ULTIMA E FELICE Il crollo della valuta colpisce i club finanziati Il team allenato da Brandts ha vinto 1 solo da enti pubblici. Gli stranieri fanno le valigie? match su 17. Ma l’ex oranje non si discute ANDREA LUCHETTA

ALEC CORDOLCINI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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L

N

o stipendio di Capello era la punta dell’iceberg. La crisi del rublo rischia di squarciare il pallone russo, mandando all’aria un sistema drogato dal prezzo del petrolio. Il crollo della valuta ha messo in luce le difficoltà strutturali dell’economia, e il calcio non si salva. Colpito dall’uno­due fra le sanzioni per la Crimea e il crollo del barile, il rublo nel 2014 ha perso quasi il 50%. L’inflazione è decollata, i com­ mercianti aggiornano i prezzi di giorno in giorno. Mazzata per il Mondiale Hulk e Witsel non compreran­ no il cavolo al mercato, ma han­ no motivi per preoccuparsi. Lo stipendio di molti giocatori è calcolato in valuta straniera: nel giro di un anno le spese dei club sono schizzate alle stelle, a parità di incassi. Il tutto mentre il bilancio statale affonda: sui 16 club di A, 9 dipendono da entità governative, altri 3 da imprese a maggioranza pubbli­ ca. Come Gazprom, proprieta­ ria dello Zenit e prima vittima del crollo degli idrocarburi: il colosso ha smentito di voler li­ cenziare un quarto dei suoi di­ pendenti, cioè più di 100 mila lavoratori. Difficile giustificare i 7 milioni a Hulk, per tacere della somma che la compagnia versa a Uefa e Fifa, dei 4,5 mi­ lioni alla Stella Rossa e così via. Secondo indiscrezioni Witsel (Zenit) e Doumbia (Cska) sa­ rebbero a un passo dall’addio. Il caso Tino Costa in prestito al Genoa dall’Italia potrebbe non essere isolato. Per i club più de­ boli vendere sarà questione di vita o di morte. Difficile, ma non impossibile, che del tracol­ lo facciano le spese Mourinho e Wenger: per Bloomberg Abra­ movich, n. 1 del Chelsea, la

scorsa settimana avrebbe perso 370 milioni di euro in 48 ore; ancora peggio Usmanov, che possiede il 30% dell’Arsenal: meno 660 milioni. La fortuna dei due – stimata in 11,2 e 10,5 miliardi – è però abbastanza so­ lida. Chi dorme notti agitate è Alexei Sorokin, n. 1 del Comita­ to Mondiale 2018. Sorokin ora deve contare su una disponi­ bilità dimezzata: i 600 mi­ liardi di rubli per la Coppa valevano 15,6 miliardi di euro a gennaio, 8,2 ora. Per l’Olimpiade di Sochi Mo­ sca ha investito più del quintuplo. Punteremo sui prodotti russi, ha promes­ so Sorokin, salvo poi rico­ noscere che le importazio­ ni saranno necessarie. Co­ me se ne esce? Mistero, specie se la situazione peggio­ rerà, per il 2015 è attesa una re­ cessione del 4,5%. Putin ha ri­ badito che il Mondiale è priori­ tario, e conoscendo il suo orgo­ glio gli costerebbe meno ritirarsi dalla Crimea che ri­ nunciare alla Coppa. Per ora è fantasia e nulla più, ma i book­ maker inglesi sono pronti: l’ad­ dio al Mondiale è quotato 25:1.

SOPRA, CAMBIA VALUTE A MOSCA. SOTTO AXEL WITSEL, 25 ANNI, BELGA DELLO ZENIT S. PIETROBURGO (EPA, REUTERS)

el calcio gli ultimi non saranno mai i primi, se no il Dordrecht vince­ rebbe la Champions. Ceneren­ tola non solo in Olanda, ma an­ che in Europa. Nei 15 maggiori tornei nessuna squadra vanta un ruolino tanto deprimente: 7 punti in 17 gare (0,41 di media, il Parma a 6 punti, ma 1 l’ha perso per penalizzazione), 12 gol segnati e 42 subiti, 2 sole vittorie (alla prima di campio­ nato a Heerenveen e in coppa coi dilettanti del Ons Sneek) e 8 k.o. consecutivi sul terreno «amico», striscia interrotta sa­ bato dall’1­1 col Groningen. Ma chi si aspetta tifosi in subbuglio, panchine bollenti e tensioni è fuori strada. Il tecnico Ernie Brandts, 58 anni, è uno dei me­ no a rischio del torneo e la vita a Dordrecht è tranquilla. Un milione di budget Questione di abitudine e reali­ smo. Il tifoso degli schapenkop­ pen (teste di pecora), neopro­ mossi dopo 19 stagioni, ha la sofferenza nel dna: fra i pro qui il Dordrecht è la squadra classi­ ficatasi ultima più volte (9, di cui 4 in A e 5 in B) e nel 1988, stabilendo ­ col nome di DS ’79 ­ il primato di peggior prestazio­ ne nella storia della Eredivisie (12 punti, 24 k.o., 100 reti su­ bite). E a inizio stagione lo sa­ pevano tutti: una squadra con un budget di 1 milione di euro e la cui stella è lo scarto del Psv Funso Ojo, boc­ ciato nel 2013 pure dal Chievo, non può andare lontano, come ammesso dal d.t. Marco Boo­ gers. «Il nostro scudetto sareb­ be finire 17esimi». Un obiettivo oggi lontano 6 punti. «Con noi il Natale è arrivato con 2 mesi in anticipo», ha scherzato Brandts sugli errori che accompagnano la squadra a ogni gara. L’ex na­

BEN ARFA CACCIATO PURE DALL’HULL CITY

zionale oranje vicecampione del Mondo nel 1978 (segnò al­ l’Italia nel girone di semifinale) non è uno che soffre la pressio­ ne. Ha allenato in Iran, Ruanda (2 titoli e 2 coppe con l’APR di Kigali, ma anche partite dispu­ tate in mezzo a soldati) e Tan­ zania (1 titolo con gli Young Africans); trovarsi nella provin­ cia del Zuid Holland a gestire una retrocessione non è la fine del mondo. Formatosi come al­ lenatore nel Psv facendo da vice ad Advocaat, Robson e Gerets, nel 2008 è stato protagonista di quella che il quotidiano AD ha definito la più grande presta­ zione di un allenatore olandese nel nuovo millennio, il 3° posto in campionato col Nac Breda, composto da scarti e bassa ma­ novalanza. Per rendersi conto della portata dell’impresa è suf­ ficiente dare un’occhiata ai piazzamenti del Nac nell’ultimo decennio (ora 17°). Brandts pe­ rò fu ringraziato dalla dirigenza con una lettera di licenziamen­ to. È tornato in Olanda solo quest’estate. Ma solo chi è nato in una mangiatoia a Betlemme il 25 dicembre riuscirebbe a sal­ vare il Dordrecht.

ERNIE BRANDTS FRA GENTILE E BENETTI SEGNA ALL’ITALIA NEL 1978. SOTTO, OGGI, 58 ANNI, TECNICO DEL DORDRECHT (GETTY)

IL LENTO DECLINO FRA SOFIA E DINTORNI

DARIO FALCINI © RIPRODUZIONE RISERVATA

due decenni e un trapian­ A to di capelli dalle parate che mortificarono il mondo, Borislav Mihaylov, 51 anni, ha paura. L’ex portiere della nazio­ nale a Usa ’94 guida la federcal­ cio da 9 anni e negli scorsi gior­ ni ha rivelato di avere ricevuto minacce di morte via sms. Le in­ timidazioni, qualora conferma­ te, colorano di malavita l’in­ chiesta sul calcioscommesse che, dopo le segnalazioni di pe­

ricolo della Uefa, sta scuotendo il pallone nell’ex repubblica po­ polare. Due settimane fa sono stati fermati nove calciatori: tra loro Martin Kamburov, 34 anni, quattro volte capocannoniere del campionato bulgaro, e Alek­ sandar Tunchev, 33 anni, già apprezzato con la maglia del Leicester, oltre a Kiril Kotev. I tre ex internazionali indossano la fascia di capitano di Lokomo­ tiv Plovdiv, Cska Sofia e Cerno More, ma una decina di anni fa giocarono assieme nel club del­ l’antica Filippopoli. Nell’odier­ na Plovdiv hanno conosciuto Yordan Todorov e Ivo Ivanov della Lokomotiv Sofia, tenuti sotto chiave 24 ore. Gli agenti hanno interrogato anche alcuni presidenti di società. Almeno stavolta la questione pare confi­ nata sul suolo bulgaro: nel 2011 la Bulgaria finì sotto accusa da parte della Fifa per un 2­2 (tutto su rigore...) non convincente in amichevole con l’Estonia.

BORISLAV MIHAYLOV, 51 ANNI, N.1 DELLA FEDERCALCIO BULGARA DA 9 ANNI ED EX PORTIERE A USA 1994 (AFP)

 La Football Association ha messo sotto accusa Giuseppe Bellusci, 25 anni, difensore italiano del Leeds, per una frase razzista con cui si sarebbe rivolto a un avversario, Cameron Jerome del Norwich, lo scorso 21 ottobre. Bellusci, in prestito dal Catania, ha tempo fino al 2 gennaio per fornire la sua versione dei fatti. Quello di Bellusci è il 2° caso in pochi giorni che vede coinvolto un italiano. Pochi giorni fa la FA ha punito con una giornata di squalifica e 25 mila sterline di multa Mario Balotelli.

INGHILTERRA

BULGARIA Scommesse, arresti, minacce, poco pubblico. Non basta cambiare c.t.

BELLUSCI ACCUSATO DI RAZZISMO

Il top 6 mila presenze La sfiducia dei tifosi nei con­ fronti del calcio locale è palesa­ ta dai botteghini: anche nei ma­ tch di cartello della A Pfg spesso i paganti non superano il mi­ gliaio (il Cska, il top, ne fa 6 mi­ la di media). Si perdono le gio­ cate di Dani Abalo e Wander­ son, che proveranno a conse­ gnare il 4° titolo consecutivo al Ludogorets, a meno 3 dal Cska, primo, alla pausa invernale. Ep­ pure 20 anni fa il Paese era in grado di mandare a casa ai quarti la Germania, reduce da tre finali Mondiali consecutive. Prima della sfida la stampa te­ desca ci andò giù pesante con Borislav Mihaylov e il suo «par­ rucchino» e lui parò anche le mosche. I gol che valsero la se­ mifinale con l’Italia furono rea­ lizzati da Stoichkov e Iordan Letchkov. Quest’ultimo, un al­ tro che ha dovuto sopportare ironie tricologiche, ora è il re­ sponsabile della nazionale, do­

po esser stato per 8 anni sinda­ co (sotto inchiesta) di Sliven. Tra i pali c’è un altro Mihaylov, Nikolaj, figlio del presidente fe­ derale che il Verona prese e non fece mai esordire e ora gioca in Turchia. La successione dinasti­ ca non dice bene alla Bulgaria che, nel girone degli azzurri, non ha molte chance per Euro 2016: negli scorsi giorni Letchkov ha provato a scuotere l’ambiente con l’affidamento della panchina da c.t. all’ex Lu­ dogorets Ivaylo Petev, al posto di Ljubo Penev. Ma nessuno riassume il declino del calcio bulgaro come il Pallone d’oro Stoichkov. Nel 2013 la sua ulti­ ma esperienza da allenatore al Cska durò nemmeno 2 mesi. Poche settimane prima aveva preso una multa da 4 mila euro per aver dichiarato di volere picchiare l’ex sodale Mihaylov per una designazione non ap­ prezzata. Ancora una volta mi­ nacce, più o meno credibili.

HATEM BEN ARFA, 27 ANNI (AFP)

 (simar.) Hatem Ben Arfa è il più indesiderato della Premier. Dopo aver costretto il Newcastle a mandarlo in prestito all’Hull, il francese ha ricevuto il foglio di via anche dai Tigers, coi quali fra l’altro ha collezionato appena 9 gare. Ed è stata proprio l’ultima a far scoppiare il caso, con Ben Arfa volato a Parigi dopo la gara contro il Manchester United del 29 novembre e da lì mai più tornato, sebbene il club non gli avesse dato alcun permesso. Il francese verrà messo sul mercato a gennaio.

SERBIA

FIFPRO CONTRO BELGRADO, MATIC MVP 2014  (al) Nemanja Matic, 26 anni, Chelsea, è stato eletto giocatore dell’anno in Serbia; il premio di miglior allenatore è andato al c.t. Radovan Curcic. Intanto il FIFPro, sindacato internazionale dei calciatori, suggerisce di non firmare con i club serbi visto l’alto rischio che non siano pagati gli ingaggi. E non solo: al Radnicki dove i giocatori, il 1° dicembre, sono entrati in sciopero per questo motivo, due giorni dopo il club ha consentito agli ultrà d’entrare nello spogliatoio per insultarli e minacciarli.

TURCHIA

ROBERTO CARLOS LASCIA IL SIVASSPOR  Roberto Carlos non è più l’allenatore del Sivasspor. L’ex terzino di Inter e Real Madrid, 41 anni, ha trovato l’accordo con la società per la rescissione consensuale del contratto. Fatale per Roberto Carlos l’ultima sconfitta contro il Basaksehir (0-2) sabato che ha lasciato il Sivasspor al penultimo posto del campionato turco. Il brasiliano era arrivato in panchina nell’estate 2013 dopo l’esperienza all’Anzhi (da vice) e alla prima stagione ha conquistato un sorprendente quinto posto.


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MONDO

EXTRATIME - 23 DICEMBRE 2014

ARGENTINA

JONAS IN CAMPO COL NEWCASTLE DOPO IL CANCRO

DOHA VUOLE COMPRARE IL TOTTENHAM  (si.mar) Nel 2008 la dirigenza del Tottenham rifiutò un’offerta di oltre 300 milioni di euro da un gruppo arabo, ma se il Qatar fosse disposto a mettere sul tavolo il miliardo di sterline che vuole il proprietario Joe Lewis per cedere la società, allora gli Spurs sarebbero i prossimi a finire in mano straniera. Lo dice il Sun che riporta le parole del ministro dello sport Salah bin Ghanem bin Nasser al-Ali, che ha confermato l’interesse del governo di Doha per l’acquisto di un club di Premier.

CINA

CONTRA VOLA A GUANGZHOU SFIDA LIPPI E CO.  Cosmin Contra vola in Cina e il Getafe si ritrova senza allenatore. Il tecnico romeno, 39 anni, ex Milan, ha deciso di accettare l’offerta per allenare il Guangzhou R&F al posto dello svedese Sven-Goran Eriksson (andato allo Shanghai SIPG). Contra raggiungerà presto Canton per la firma del contratto, di cui non si conosce ancora la durata. Il team è giunto terzo nell’ultimo campionato, vinto dai «cugini» del Guangzhou Evergrande guidati da Marcello Lippi (ora d.t.), e adesso da Fabio Cannavaro.

BRASILE

VALORE ROSE IN CALO: ­ 200 MILIONI IN 3 ANNI  (m.can.) I giocatori dei 25 principali club brasiliani hanno nel 2014, tutti sommati, il valore di mercato minore degli ultimi 4 anni, secondo la ricerca della Pluri Consultoria: 856 milioni e 600 mila euro contro gli 862 milioni del 2013. Nel 2012 è stato toccato il record: 1 miliardo e 61 milioni di euro; nel 2011, 1 miliardo secco. Il Cruzeiro, campione brasiliano delle due ultime stagioni, è ora al vertice della classifica: 81,7 milioni il valore complessivo della rosa, seguito dal San Paolo con 70,4 milioni.

DARFUR UNITED PURE I PROFUGHI HANNO UN TEAM Nei campi al confine tra Sudan e Ciad due anni fa è nata la «nazionale» dei rifugiati. «È il nostro modo per dire al mondo che esistiamo e vogliamo la pace» DARIO FALCINI © RIPRODUZIONE RISERVATA

«O

ra facciamo parte del mondo». Pal­ lone tra i piedi, per la prima volta Mahamat sperimentava la propria esi­ stenza. Negata da miseria, guerra e indifferenza l’aveva ri­ trovata su un campo di terra quasi regolamentare. «La na­ scita di una squadra di calcio è una delle poche belle notizie per una terra immersa nella violenza. Sul rettangolo di gio­ co i suoi abitanti smettono di essere vittime o sopravvissuti, curano i loro traumi, socializ­ zano e si divertono», racconta Gabriel Stauring. Cinque anni fa ha fondato i­ACT, organizza­ zione di volontari californiani che anima Kounoungo e gli al­ tri undici campi al confine tra Sudan e Ciad, dove vivono 300 mila profughi del Darfur. Tra un corso di inglese e una mo­

stra di disegni nel 2012 sorgeva il Darfur United: nessuno fu in grado di imporre un altro no­ me a mister Mark Hodson, ex dirigente della Mls, fanatico di Rooney e soci. Il simbolo della squadra è un verde omaggio ai Red Devils, al posto di Belzebù i confini della regione e un paio di alberi, i soli due che ombreg­ giano il limitar del Sahara. La coppa No Fifa Alla prima selezione si presen­ tarono da tutti i campi profughi della zona: a piedi nudi o con calzature improbabili, molti portavano in volto e nel girovi­ ta i segni di settimane di marcia nel deserto per mettere in salvo la famiglia dalle mattanze dei Janjaweed, i filo Jihad (guerra santa), quasi tutti avevano assi­ stito a uno stupro o un omici­ dio. Per alcuni di loro il pallone era un sentito dire, per Ismail Abdraham Ibrahim è una pas­ sione sbocciata nella culla. «Ho iniziato a giocare a 4 anni, no­

nostante la contrarietà di mio padre ­ racconta ­. Il calcio è po­ polare in Darfur, le sfide tra i villaggi sono molto accese». A giugno, al termine di un inter­ minabile viaggio senza passa­ porto, Ismail e compagni si so­ no ritrovati a Östersund, in Svezia. Due anni prima si era­ no presentati in Kurdistan con 5 allenamenti alle spalle e il terrore dei fuochi d’artificio inaugurali, ora assaporavano con maggiore convinzione il profumo del sintetico della Vi­ va World Cup, il torneo delle

nazioni non riconosciute dalla Fifa. All’esordio 0­20 con la Pa­ dania, altre 3 sconfitte in dop­ pia cifra nei match successivi. Ma al 61° gol incassato in 6 giorni il sorriso arredava anco­ ra il loro volto. «Grazie alla coppa abbiamo portato la sto­ ria del Darfur in giro per il mondo ­ spiega Gabriel Stau­ ring ­. Nel 2015 avremo una squadra femminile, intanto continuiamo a lavorare sui ra­ gazzini». L’accademia Da alcuni mesi la prima acca­ demia del Darfur United ha aperto i battenti nel campo di Djabal, altre si inaugureranno presto nelle diverse strutture. Gli allenatori sono rifugiati e operano sotto la supervisione dei membri della ong per sco­ vare talenti tra i giovani ospiti. «La situazione in Darfur è terri­ bile: la popolazione scappa e non tutti riescono a passare il confine ­ dice il fondatore di i­ ACT ­. Nei campi del Ciad le co­ se sono precipitate: mancano medicine, acqua e cibo perché la razione alimentare è stata ri­ dotta a mille calorie al giorno, la metà di quanto previsto dal World Food Program. La gente cerca una quotidianità attra­ verso il lavoro e la scuola, ma molti si lasciano andare». Anti­ doto all’apatia, il pallone fa quello che può per cicatrizzare una delle ferite più dolorose del pianeta. «Sono orgoglioso di vestire la maglia dello Uni­ ted ­ conclude Ismail Ab­ draham Ibrahim ­. Il calcio è il nostro modo per dire al mondo che il Darfur esiste e vuole pace e giustizia, che non vogliamo più consolare orfani e vedove. Il genocidio deve finire».

l la scheda 11 ANNI DI CONFLITTO DA 300 MILA MORTI E 2 MILIONI DI SFOLLATI LIBIA

EGITTO Mar Rosso

Khartoum

DARFUR

SUDAN

ETIOPIA

QATAR

IN ALTO E FOTO GRANDE, I RAGAZZI DEL DARFUR UNITED NEL LORO CAMPO PROFUGHI DI KOUNOUNGO, A SINISTRA, IN MAGLIA VERDE AL VIVA WORLD CUP 2014 DISPUTATO IN SVEZIA

CIAD

 La vita di Jonas Gutierrez, centrocampista argentino sopravvissuto a un cancro al testicolo, è ricominciata ieri con l’Under 21 del Newcastle, il suo club, nella Premier League Cup dopo un anno di stop per la malattia. Gutierrez ha giocato 88 minuti nel ruolo di centrale di centrocampo, sotto gli occhi di molti suoi compagni (tra cui Obertan e Coloccini), ed è stato salutato da una standing ovation al momento della sostituzione. Per la cronaca, il Newcastle U21 ha battuto 4-1 il West Ham.

Nyala REP. CEN. AF.

SUD SUDAN

AFRICA

Il Darfur è una regione a ovest del Sudan al confine col Ciad. Il conflitto è iniziato nel 2003 per motivi etnici e economici fra ribelli antigovernativi e i Janjawid, armati dal dittatore sudanese Omar el Bashir, e artefici di un genocidio o pulizia etnica che ha provocato 300 mila morti e 2 milioni di sfollati. Il Darfur oggi è un fascicolo congelato alla Corte penale dell’Aja. «Non è una priorità dell’Onu» ha denunciato pochi giorni fa il procuratore capo Bensouda. Il mandato d’arresto per crimini contro l’umanità nei confronti di El Bashir non ne ha scalfito il potere in Sudan. Nonostante la tregua del 2010 i massacri sono quotidiani: a novembre 210 ragazze e bambine di un villaggio del Darfur sono state violentate.

COLOMBIA

IL RITO DEL SANTA FE PORTA TANTI TITOLI ADRIANO SEU © RIPRODUZIONE RISERVATA

ffidarsi alla fede non è sem­ A pre garanzia di successo. Ne sa qualcosa il San Lorenzo,

OMAR PEREZ, 33 ANNI, SANTA FE (REUTERS)

k.o. sabato dal Real nella finale del Mondiale per club nonostante le preghiere del Papa Bergoglio. Tifosi e giocatori dell’Indepen­ diente Santa Fe, invece, hanno ragione di credere il contrario, forti del trionfo in campionato ot­ tenuto domenica nella finale con l’Independiente Medellin. Dietro all’8° titolo del club di Bogotà, giunto col successo per 2­1 all’an­ data seguito dall’1­1 nel ritorno

nella capitale, pare ci sia lo zam­ pino di Sandra Merino, assistente spirituale messa a libro paga dal 2012. Pediluvio e piedi nudi Tutto ha inizio quando la devota signora Merino entra in contatto col presidente Cesar Pastrana a inizio 2012. «Solo il Signore vi consentirà di tornare a trionfare», sentenziò all’epoca, convincendo giocatori e staff a realizzare un pediluvio purificatorio negli spo­ gliatoi, seguito da una passeggia­ ta a piedi nudi nel campo prima di ogni gara. Nonostante lo scetti­ cismo generale, tutti decidono di assecondarla pur di spezzare un

digiuno che durava da quasi 40 anni. Pochi mesi dopo, come per incanto, il Santa Fe conquista il ti­ tolo e il presidente Pastrana deci­ de d’ingaggiare la signora Merino come assistente spirituale. Da al­ lora non c’è partita che non venga preceduta dal rito propiziatorio. «C’è chi ci prende in giro, ma sia­ mo convinti che quest’usanza ci consenta di avere l’appoggio e la protezione del Signore, non ab­ biamo nessuna intenzione di ab­ bandonarla», ha spiegato il cen­ trocampista Daniel Torres. Per gli agnostici, invece, il trionfo di do­ menica è soprattutto merito del capitano argentino Omar Perez, 33 anni e da 6 a Bogotà. Il tre­

quartista argentino naturalizzato colombiano è stato il trascinatore del titolo conquistato nel 2012 e, pur tra mille acciacchi, continua a lasciare il segno con gol e raffiche di assist. Da giovane, a causa del­ le fragili ginocchia, il Pelado fu scaricato dal Boca, dov’era consi­ derato l’erede naturale di Riquel­ me. In Colombia ha trovato la propria dimensione e il presiden­ te Pastrana sta meditando di ac­ contentare la tifoseria, che vor­ rebbe firmasse un contratto a vita con Los Cardenales. Perez non aspetta altro, «pronto a restare fi­ no a quando il Signore lo vorrà». Gira e rigira, è sempre una que­ stione di fede.


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MONDO

EXTRATIME - 23 DICEMBRE 2014

IACOPO IANDIORIO

PERÙ

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SPORTING CAMPIONE, IL C.T. SE NE VA

A

volte la vita dà una seconda chance. «E allora devi saperla sfruttare» ha detto Miller Bo­ laños, centrocampista offen­ sivo dell’Emelec di Gua­ yaquil, 24 anni, da almeno 8 sui giornali ecuadoriani. Do­ menica ha deciso con una doppietta e un assist il derby col Barcellona (3­0, dopo l’1­1 dell’andata), non un Clasico qualunque ma la fi­ nale per il titolo. Da sottoli­ neare che in oltre 70 anni mai il Clasico del Astillero si era giocato in finale. Ma Mil­ ler Bolaños ha gioito due vol­ te. Perché lui figlio di Esme­ raldas, a nord sul Pacifico, la prima chance (sfruttata ma­ le) l’aveva avuta nel 2006 sull’altra sponda di Gua­ yaquil, Barcellona, a 16 anni. Dove era arrivato col fratello Alex, altro centrocampista, di 5 anni più grande. Squalifica per cocaina Nell’ottobre 2007 Miller era risultato positivo alla cocai­ na: 2 anni di squalifica, poi ridotti a 6 mesi. Barcellona non ne volle più sapere di lui. Così a 18 anni è a Quito alla Ldu, dove si rifà una vita, vince un titolo e una coppa Sudamericana. Tanto che lo vogliono negli Usa, i Chivas californiani, ma vi resta solo 15 mesi. Torna in patria, e dove? A Guayaquil dai cugi­ ni dell’Emelec. Mentre il fra­ tellone Alex a inizio 2014 ri­ torna al Barcellona. Per Mil­ ler una stagione splendida: il

 (seu) Alla terza partita e ai supplementari lo Sporting Cristal ha avuto ragione del Juan Aurich, campione d’Apertura. Per gli uomini del tecnico argentino Ahmed ha deciso il difensore Yotun col 3-2 al 9’ del s.t.s. Il bomber Avila ha firmato il suo 13° gol . Intanto il c.t. Pablo Bengoechea, 49 anni, uruguaiano, nominato a marzo, si è dimesso dopo la vittoria nelle elezioni alla presidenza della federcalcio locale di Edwin Oviedo.

GIAPPONE

MIURA ANCORA IN CAMPO A BEN 48 ANNI

LA FESTA DELL’EMELEC DI GUAYAQUIL DOPO LA CONQUISTA DEL TITOLO 2014 (IL 12° IN BACHECA), IN FINALE CONTRO I CUGINI DEL BARCELLONA

ECUADOR

EMELEC SEI BICAMPIONE IN UN CLASICO MAI VISTO Il protagonista del titolo è Miller Bolaños, capocannoniere, cresciuto coi rivali del Barcellona, battuti in finale domenica nel derby di Guayaquil

o In 270 derby e 70 anni mai si erano giocati lo «scudetto» in finale secca titolo d’Apertura, quello an­ nuale, 19 gol in campionato, capocannoniere del Clausu­ ra e della Sudamericana (5 reti, dove l’Emelec si arrende ai quarti al San Paolo). E, ci­ liegina, la doppietta in fina­ le. Che arriva dopo che il fra­ tellone Alex si fa espellere dopo 10 minuti… Un trionfo anche per il tecnico del­ l’Emelec Gustavo Quinteros, 49 anni, argentino, ex c.t. della Bolivia, che ha appena firmato il rinnovo fino a fine

MILLER BOLAÑOS, 24 ANNI, EMELEC, CAPOCANNONIERE CLAUSURA CON 14 RETI

2015, diventando così il pri­ mo tecnico degli Electricos a restare 4 anni a Guayaquil, dal 1966, i tempi di Fernan­ do Paternoster (il maestro

del Ballet Azul), e il primo a vincere con l’Emelec 2 titoli di seguito, dopo quello del 2013. Insomma, Quinteros ha fatto storia.

La gara dell’Astillero Tanto più che, come detto al­ l’inizio, mai le due squadre di Guayaquil, in 270 derby, si erano giocate una finale per il titolo. Solo 50 anni fa un Clasico valse lo «scudetto» ma in un quadrangolare fi­ nale. Il dominio di Guayaquil oggi spiega come il Clasico del Astilero sia il match clou in Ecuador. Il nome fu dato nel 1948 dal giornale El Uni­ verso, perché entrambi i club sono nati negli anni 20 nel Barrio del Astillero, quartie­ re dei cantieri navali (astille­ ro appunto) di Guayaquil, porto sul Pacifico, oltre 2 mi­ lioni e mezzo di abitanti, lo­ comotiva economica del Pa­ ese. Anche se nella capitale non saranno d’accordo su questa definizione di «derby ecuadoriano», i due club di

Guayaquil insieme hanno vinto più titoli dei big capito­ lini (LDU e Deportivo): 26 i portuali (di cui 14 il Barça, mentre l’Emelec conquistò il primo nel 1963) a 23 gli an­ dini; sono quelli che «vanta­ no» più secondi posti: 24 a 10. Hanno le tifoserie più nu­ merose allo stadio: 13.754 la media presenze quest’anno dell’Emelec, 12.698 per il Barça. E hanno le rose dal valore più alto: 21 milioni di euro per il Barça (fondato, nel 1925, da emigrati catala­ ni), 22 milioni gli Electricos, il soprannome dei blu del­ l’Emelec, nati nel 1929 su idea dell’americano George Capwell dirigente dell’Em­ presa Eléctrica del Ecuador, da cui l’acronimo. Quel Capwell cui i campioni han­ no dedicato il loro stadio.

BOLIVIA

LA PAZ AI PIEDI DELL’ALTRO CALLEJON Il gemello della punta napoletana ha vinto l’Apertura col Bolivar, da re dei goleador. E ora lo vogliono naturalizzare ADRIANO SEU © RIPRODUZIONE RISERVATA

a avventuriero a eroe del D nuovo mondo. È la para­ bola completata ieri notte dal­ lo spagnolo Juan Miguel Cal­ lejon, 27 anni, laureatosi cam­ pione oltreoceano con la ma­ glia del Bolivar al termine di un’annata da sballo. Decisivo nella conquista del 19° titolo da parte del club capitolino, il fratello gemello dell’attaccan­ te del Napoli è entrato nella storia del calcio boliviano a suon di gol e prestazioni maiu­ scole, tanto da spingere la fe­ derazione locale a chiederne la

naturalizzazione per fargli ve­ stire la maglia della nazionale. E dopo la memorabile notte di domenica allo stadio Ramon Aguilera di Santa Cruz, inau­ gurata proprio da una sua rete, Juanmi ha ammesso di valuta­ re l’ipotesi. Scommessa vincente Convinto a sbarcare in Bolivia nel luglio 2013 dal connazio­ nale Miguel Angel Portugal, al­ l’epoca tecnico del Bolivar, Juanmi è definitivamente esploso dopo un lungo pere­ grinare nella seconda divisio­ ne spagnola (con le maglie di Albacete, Cordoba ed Hercu­ les, lui figlio della cantera del Real Madrid) e un deludente semestre in Grecia nella fila del Levadiakos. Qualche mese di adattamento agli oltre 3.600 metri di altitudine e Juanmi ha iniziato a vestire i panni del trascinatore: prima in coppa Libertadores, spin­

gendo il Bolivar fino alle semi­ finali che mancavano da 28 anni, poi in campionato, colle­ zionando la bellezza di 15 reti in 20 partite, valsegli il titolo di capocannoniere del torneo Apertura. Un traguardo stori­ co, quello tagliato da Juanmi, che pur giocando a centrocam­ po è divenuto il primo golea­ dor europeo nella storia del campionato boliviano. «Molti credevano che la Bolivia fosse un azzardo e un ripiego, ma ero convinto di poter ottenere risultati importanti in un cal­ cio da sempre snobbato in Eu­ ropa. Alla fine ­ ha detto rag­ giante domenica notte ­ ho avuto ragione io».

JUANMI CALLEJON, 27 ANNI, COME IL GEMELLO JOSÉ DEL NAPOLI; LUI È AL BOLIVAR, 15 GOL E TITOLO (REUTERS)

«Se mi porta al Napoli» La popolarità di Juanmi è cre­ sciuta così tanto che, un mese fa, il presidente federale Carlos Alberto Chavez ha rivelato il desiderio di naturalizzarlo. L’idea ha immediatamente tro­

vato l’appoggio del Governo di Evo Morales, noto appassiona­ to di calcio che vorrebbe veder­ lo con la maglia andina per centrare la qualificazione ai Mondiali del 2018. L’ipotesi potrebbe concretizzarsi dal prossimo luglio, quando Juan­ mi avrà completato due anni in terra boliviana. «Se arriverà la proposta ci penserò. Si tratta di una possibilità interessante che non escludo a priori», ha ammesso il giocatore pochi giorni fa. Ma dentro di sé Juan­ mi cova un altro sogno, quello di tornare a giocare con il fra­ tello José, con cui condivise l’esperienza nelle giovanili del Real Madrid. «Sarebbe bello, ma è difficile che possa avveni­ re in Bolivia. È più facile che lui mi porti a Napoli». Il messag­ gio l’ha lanciato e chissà che De Laurentiis non lo raccolga. An­ che perché il contratto di Juan­ mi in Bolivia scade tra poco più di sei mesi.

 (si.mar) A dispetto dei 47 anni (è nato nel 1967, come Roby Baggio e Gascoigne) il giapponese Kazuyoshi Miura non solo non lascia, ma raddoppia pure. L’attaccante – che in patria ha uno score di 165 gol in 546 gare ma meno ispirato nell’unica stagione al Genoa, dove collezionò 21 presenze e una sola rete nel derby - ha rinnovato con lo Yokohama FC, in serie B nipponica. Il che significa che King Kazu giocherà fino a 48 anni.

STATI UNITI

IL FIGLIO 17ENNE DI KLINSMANN CON LA U18 USA  (el.ber) Jonathan Klinsmann, portiere 17enne dell’Under 18 Usa, è stato espulso nella sua prima partita con gli States contro la Germania. Il ragazzo è in possesso del doppio passaporto (americanotedesco), e anche Jürgen sta pensando se accettare la cittadinanza americana. In estate Jonathan aveva fatto discutere per un post su twitter in cui derideva Donovan, escluso da suo padre dal Mondiale.

EGITTO

RIAPERTURA PARZIALE DEGLI STADI  L’Egitto riapre gli stadi ai tifosi dopo tre anni di gare a porte chiuse, in seguito alla tragedia di Port Said, dove il 1° febbraio 2012 persero la vita 74 persone dopo Al Masry-Al Ahly. Le autorità hanno deciso la parziale riapertura di alcuni stadi, fissando il limite di 10mila spettatori per le gare al Cairo e ad Alessandria e di 5mila negli impianti con minore capienza. Resta però il divieto totale per 6 squadre, tra cui Al Ahly e Al Masry.

AFRICA

IL CIAD VINCE LA SUA PRIMA COPPA CEMAC  In attesa della coppa d’Africa, che inizia a metà gennaio, i 6 Paesi della zona centrale del Continente Nero hanno disputato la coppa Cemac, proprio in Guinea Equatoriale (che ospiterà la rassegna continentale). In finale il Ciad ha battuto 3-2 il Congo, dopo aver fatto fuori in semifinale i padroni di casa. È il primo trionfo per quelli di N’Djamena, al massimo giunti in finale nel 2005.


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EXTRA FUN

BRASILE

È VALDIVIA IL PIÙ ODIATO DAI COLLEGHI

 Il pensiero solidale va a chi per una birra o un autovelox di troppo ha la patente congelata e deve farsela a piedi o aspettare il bus. Reus la patente manco ce l’ha mai avuta ma guidava un’Aston Martin, poi quando l’hanno pizzicato ha pagato senza ciglio 540mila euro di multa e trovato pure due sventole che (per il giornale Bongdaplus) si sono offerte via Facebook di fargli da autista. La prima è Jordan Carver, sesta di seno: «Ti aiuto pure a prendere la patente, ma devi venire al Bayern». L’altra, meno carrozzata ma lodevole, è la qui presente modella Isabella Stratigakis: «Vieni nella mia macchina e non dovrai più temere la polizia. Tutto quello che devi fare è darmi un appuntamento». Nessuno dei due corrispettivi pare un gran sacrificio...

 (m.can.) Il cileno Jorge Valdivia, mezzapunta del Palmeiras, è stato eletto giocatore più odiato del Brasile in un sondaggio del sito Uol effettuato con 108 calciatori. Valdivia ha avuto il 21,29% dei voti, seguito dall’argentino Andrés D’Alessandro, Internacional, col 19,44%. Il primo dei brasiliani e 3° in classifica è Emerson Sheik, di recente licenziato dal Botafogo.

CELTIC REGALA I BIGLIETTI AI DISOCCUPATI

S

CASAGRANDE BIS Ricordate l’ex Ascoli e Toro Walter Casagrande? Anche il figlio Ugo, 25 anni, è una punta: per il 2015 ha firmato con la Caldense, Minas Gerais.

S

BABBO LEIGH Leigh Griffiths del Celtic ha letto su Facebook che Shane, 5 anni, avrebbe avuto il Natale rovinato per colpa dei ladri che avevano derubato il suo papà, portandogli via i soldi dei regali, e si è subito offerto di comprare lui i videogame al bimbo, tifoso degli Hearts. Non è servito: l’offerta è stata rifiutata gentilmente.

QUOQUE TU Il 18enne Levin Öztunali, nipote di Uwe Seeler, 78 anni (il più grande attaccante della storia Amburgo) da gennaio passa ai rivalissimi del Werder Brema. Andrà in prestito dal Leverkusen fino al 2016.

HOFFENHEIM IN MAGGIORANZA AL RICCO HOPP

SCOZIA

CERA UNA VOLTA A VIENNA ALABA

S

GERMANIA

 (s.m) La Lega tedesca ha garantito che farà eccezione alla regola sulla proprietà (50 plus 1) per l’Hoffenheim. Tale norma prevede che gli investitoti possano acquistare di un club solo fino al 49% delle azioni, per lasciare il resto in mano al club. Se pur la federazione (Dfb) darà l’ok, il milionario del software Dietmar Hopp (n.1.062 fra i ricconi di Forbes) dal 1° luglio 2015 acquisterà la maggioranza del club. Di questa eccezione si sono avvalsi il Leverkusen e il Wolfsburg con proprietà Bayer e Volkswagen.

AUSTRIA

sms

REUS, GUIDO IO TU PERÒ POI ESCI CON ME...

S RUSSIA

LE COCCOLE (POCO CASTE) DI KOKORIN  (si.mar.) Poche ore dopo aver postato su Instagram una romantica foto in compagnia della moglie mentre volavano a Dubai, la stella della Dinamo Mosca, Alexander Kokorin, 23 anni, si è ritrovata sui giornali di gossip (e in rete subito dopo grazie al sito «LifeNews.ru») in altri due scatti, molto meno casti. Nella prima immagine l’attaccante è abbracciato ad un paio di spogliarelliste e il terzetto sembra spassarsela parecchio; nella seconda (sopra) si ha una generosa visione del lato B di una delle girl. Che dirà ora la consorte?

RAIN MAN Il Mondiale per club continua a far danni in Marocco. Dopo la figuraccia del Moulay Abdellah stadium di Rabat trasformatosi in piscina per le piogge durante Cruz AzulWanderers, il Re Mohammed VI ha rimosso il ministro dello sport Ouzzine.

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JAMESMANIA James Rodriguez, colombiano, 23 anni, del Real Madrid è lo sportivo del 2014 più «ricercato» su Google. Alle sue spalle Michael Schumacher (per l’incidente) e Ray Rice, football Usa (protagonista di un caso di violenza).

 (si.mar.) I tifosi del Celtic disoccupati potranno assistere gratis alla sfida casalinga del 27 dicembre col Ross County. Lo ha deciso il club, rivale dell’Inter in Europa League, annunciando la bella sorpresa di Natale con un comunicato sul proprio sito, dove s’invitano tutti coloro che sono senza lavoro a recarsi in biglietteria per ritirare il tagliando che garantirà l’ingresso al Celtic Park. «La nostra speranza è che questa iniziativa, fatta nel rispetto dei principi su cui si fonda il nostro club, porti un po’ di gioia natalizia ai meno fortunati».

 (c.r.) È il simbolo della rinascita del calcio austriaco, ora i suoi tifosi possono ammirarlo anche nel museo Madame Tussauds di Vienna. Dove sabato David Alaba, 22enne centrocampista del Bayern, ha presentato fra gli applausi di 3.000 tifosi la sua statua, costruita in sei mesi usando 150 chili di creta e 50 di cera. «Per me è un momento davvero speciale. Da bambino ho ammirato da Madame Tussauds a Londra la figura di David Beckham», ha detto Alaba.

INGHILTERRA

SVALIGIANO CASA BENT LUI NON SE NE ACCORGE  (si.mar) Ci mancava la casa svaligiata (con lui dentro che dormiva ignaro) per chiudere un 2014 disastroso per Darren Bent, 30 anni, attaccante in prestito al Brighton (Championship, seconda serie inglese), dopo il deludente trasferimento all’Aston Villa. Una volta forzata una finestra e penetrati nella proprietà, i ladri se ne sono andati con le auto dell’attaccante: una Ranger Rover special e un’Audi RS6, valore complessivo circa 350 mila euro.

VOLGOGRAD, RUSSIA

LAVORI FERMI PER BOMBE 2ª GUERRA MONDIALE  (falcini) Stavolta a Volgograd si sono fermati i costruttori, che hanno dovuto interrompere i lavori per la realizzazione del nuovo stadio. Nell’area dove sorgerà l’Arena Podeba, impianto da 45 mila posti per il Mondiale 2018, sono stati ritrovati ordigni della Seconda Guerra mondiale. Le munizioni sono state portate fuori città e distrutte, prima di riprendere gli scavi. Fino al 1961 Volgograd era Stalingrado: tra il luglio ’42 e il febbraio ’43 resistette all’assedio tedesco.

OLANDA

ROBBEN SPORTIVO 2014 VAN GAAL COACH N.1  (s.s.) Arjen Robben del Bayern «sportivo dell’anno» in Olanda. Si tratta del primo calciatore a vincere dal 1987 quando andò a Ruud Gullit, è arrivato dopo l’ottimo mondiale con la maglia della nazionale e la stagione da protagonista con il Bayern. Robben ha battuto i pattinatori Jorrit Bergsma, Stefan Groothuis, Sven Kramer e Michel Mulder. Il riconoscimento di allenatore dell’anno è invece andato all’ex ct dell’Olanda, oggi alla guida del Manchester United, Louis Van Gaal.

La frase

NORVEGIA

LA PRIMA MAGLIA IN GOMMA IMPERMEABILE (si.mar) «Fire Suit», «maglia di fuoco»: è il nome della nuova divisa del Brann, club norvegese di Bergen (3 titoli), in omaggio ai colori del club (rosso e bianco) e alla storia della città (che ha visto numerosi incendi). La «Fire Suit» è in gomma impermeabile (la stessa degli stivali antipioggia) per proteggere nelle condizioni più estreme, ma è molto più leggera delle solite maglie.

JOAQUIN BELTRAN PRESIDENTE DEL QUERETARO

l

Isabella

EXTRATIME - 23 DICEMBRE 2014

Siamo in ritiro da 2 settimane. Spero Ronaldinho si presenti entro 7 giorni,altrimenti prenderemo provvedimenti

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV RESPONSABILE

Luca Curino PROGETTO GRAFICO

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VENERDÌ 26 DICEMBRE

DOMENICA 28 DICEMBRE

GIOVEDÌ 1 GENNAIO

SABATO 3

PREMIER LEAGUE CHELSEA WEST HAM Fox Sports 13.45

PREMIER LEAGUE WBA MANCHESTER CITY Fox Sports Plus 16.00

PREMIER LEAGUE TOTTENHAM MANCHESTER UN. Fox Sports 13.00

PREMIER LEAGUE MANCHESTER CITY BURNLEY Fox Sports Plus 16.00

PREMIER LEAGUE STOKE MANCHESTER UN. Fox Sports 13.45

PREMIER LEAGUE LIVERPOOL LEICESTER Fox Sports Plus 16.00

LIGA ATLETICO MADRID LEVANTE Fox Sports 16.00

PREMIER LEAGUE MANCHESTER UN. NEWCASTLE Fox Sports 16.00

PREMIER LEAGUE ARSENAL QPR Fox Sports 18.30

PREMIER LEAGUE SOUTHAMPTON CHELSEA Fox Sports 15.05

PREMIER LEAGUE NEWCASTLE EVERTON Fox Sports 17.15

PREMIER LEAGUE SOUTHAMPTON ARSENAL Fox Sports 16.00

PREMIER LEAGUE TOTTENHAM CHELSEA Fox Sports 18.30

LIGA SIVIGLIA CELTA VIGO Fox Sports 18.00


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