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Venerdì 12.12.2014
L’INTERVENTO di Arrigo Sacchi 23
VIA I COMPLESSI DELLA CHAMPIONS La Roma perde come era capitato al Napoli nelle qualificazioni: entrambi escono dalla Champions ed entrano in Europa League. Toccherà alla Juventus difendere il proprio onore e quello del calcio italiano. L’ARTICOLO A PAGINA 23
LA RIFLESSIONE di Filippo Grimaldi 3
SI È RIACCESA LA LANTERNA Un letargo (forzato) troppo lungo nelle periferie del calcio: genoani e sampdoriani, uniti per anni nella mediocrità o nella malasorte, quasi fossero figli di un dio minore, hanno voltato pagina. In alto i cuori: oggi l’attesa è finita.
Anno 118 - Numero 293 €1,40
JUVE-SAMP E GENOA-ROMA DA SCUDETTO
GENOVA PER LORO Di fronte le prime quattro della classifica, quasi un playoff per il titolo. A Torino la prima contro la quarta, a Marassi seconda contro terza... DELLA VALLE, D’ANGELO, PUGLIESE, VERNAZZA ALLE PAGINE 2-3-5-7-8-9 235789
L’ARTICOLO A PAGINA 3
NICA DOME IA
DOPPDA SFI
STORIE DA NON PERDERE
BRAMARDO A PAGINA 10
12
COL QARABAG
Gol annullato: l’arbitro salva i baby dell’Inter 11
Hamsik c’è: il Napoli chiude 1° Viola k.o. in casa
FROSIO A PAGINA 17
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
Tutto facile per i granata. Le italiane in Euroleague sono 5
LE ALTRE
Allegri e Mancini svoltano sui corner Marcature a uomo
CALAMAI, MALFITANO, G. MONTI, ALLE PAGINE 11 E 15
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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI
Pericoli dalla bandierina...
Milano. Shopping prenatalizio per Buffon e la D’Amico. Loro due mano nella mano e dietro Massimo Mauro coi sacchetti.
2 IN EMILIA SI CAMBIA
Il Parma ceduto Ma è mistero sugli acquirenti SCHIANCHI A PAGINA 18
A sinistra Carlos Tevez, 30 anni, e Stefano Okaka, 25. A destra Diego Perotti, 26, e Gervinho, 27
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3 BOXE: DOMANI SUL RING
Bundu a Las Vegas «Dalle risse al match mondiale» CRIVELLI A PAGINA 33
SU SPORTWEEK 9 771120 506000
LO SHOW
Toro da favola Che cinquina al Copenaghen Martinez ne fa 2
BREGA, DALLA VITE ALLE PAGINE 12-13
1 SOLUZIONI TATTICHE
41 2 1 2>
10
SIRIA, LIBIA E ANCHE ITALIA IL PALLONEE NELLE TERRE DI D GUERRA
Domani a 1,90 con la Gazzetta
SPIKE LEE VORREI BELINELLI MA IL GALLO... Il regista americano supertifoso dei Knicks: «Il titolo Nba lo rivincono gli Spurs. A noi la prima scelta» ORIANI ALLE PAGINE 28-29
Spike Lee, 57 anni, regista americano, ieri sera ha visto l’Armani. Eccolo in Gazzetta BOZZANI
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FORMULA 1
Alonso in McLaren «Adesso sono un’altra persona» FERRONATO, PERNA A PAGINA 27
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EUROBASKET
Milano, che grinta Battuto il Pana E ora le Top 16 CHIABOTTI A PAGINA 31
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Primo piano R Dalla Champions al campionato
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LE PRIME QUATTRO GIORNATA PER GIORNATA Ecco l’andamento delle prime quattro della classifica durante il campionato. La Juve ha staccato la Roma dopo lo scontro diretto, il Genoa, dopo una partenza non brillantissima, è riuscito ad arrampicarsi fino al terzo posto
GENOA-SAMPDORIA 0-1
JUVENTUS-ROMA 3-2
SAMPDORIA-ROMA 0-0
JUVENTUS
ROMA
18
GENOA
SAMPDORIA
Punti in campionato
15 15 9 3
6
3
6
1
0 1ª giornata
9
4
1
12 12
2ª giornata
8
5
3ª giornata
15
4ª giornata
22 18
5ª giornata
6ª giornata
16 12
9
8
5
19
15
14
11
5
4
19
7ª giornata
8ª giornata
Genova crocevia 1Juve e Roma domenica incrociano le due squadre
sorpresa del campionato, la Samp 4a e il Genoa 3°: quasi un playoff. Ma i genovesi non sono solo arbitri: preparano trappole per misurarsi con le due big
DOMENICA H. 12.30 JUVE STADIUM JUVENTUS SAMPDORIA
INDIZI INTERESSANTI Attenzione agli indizi, alcune cifre nascoste sono interessanti. Prendete il Genoa, per esempio. La classifica delle ultime otto giornate vede i rossoblù in testa al campionato: Genoa 18, Roma e Juventus 17 e Sassuolo (!) 16, queste le prime quattro posizioni. Samp «soltanto» ottava a quota 11. E’ una graduatoria parziale che non vale nulla, ma che esprime tendenze, una in particolare: negli ultimi due mesi Genoa e Sassuolo vanno così sparati da tenere il passo di Juve e Roma. E indovinate poi qual è stata la squadra che ha sottratto alla Juve il maggior numero di punti nel triennio con Antonio Conte allenatore bianconero: la Samp, che pure nella prima an-
bissero a qualcosa di più dei ruoli di terze o quarte incomode?
Sebastiano Vernazza twitter @GazzaVernazza
C
ome se fossimo a ipotetici playoff: la prima contro la quarta, la seconda contro la terza. Genova città chiave della quindicesima giornata di campionato. Domenica nell’anticipo di mezzogiorno la Juve capolista ospiterà la «viperosa» Sampdoria, che del quartetto di testa rappresenta la coda. A Marassi, ore 15, la Roma stordita dalla Champions, e prima inseguitrice dei campioni in carica, si misurerà col Genoa terzo a sorpresa. E se le due genovesi am-
LE SFIDE... IN EURO SQUADRE
FATTURATI
FILM GIA’ VISTO In Serie A la luccicanza di Genova non è un inedito. Un film già visto 24 anni anni fa, stagione 1990-91, quando il Doria di Vialli e Mancini vinse lo scudetto e il Genoa di Aguilera e Skuhravy arrivò quarto. All’epoca le vittorie valevano due punti e la situazione alla quattordicesima giornata del campionato 1990-91 era la seguente: Samp 21, Milan 20, Inter 19, Juventus 19, Parma 17 e Genoa (sesto) 15. Alla fine Samp prima con 51
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329
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SAMPDORIA** GENOA**
57
47 55
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NEI PRIMI 15 MINUTI
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TEVEZ EZ
GABBIADINI GABB
GABBIADINI
ROMERO
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6,38
89,4 86,8
90’
90’
9 5
6 0 15’
GOL DIVISI D PER TTEMPO
249,5
60’
60’
30’
45’
Tevez, 30 anni
Gabbiadini, 23
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6,85
75’
132
punti, poi Inter e Milan a 46 e Genoa a 40. L’anno dopo la Samp venne battuta dal Barcellona in finale di Coppa Campioni e il Genoa fu eliminato dall’Ajax nelle semifinali di Coppa Uefa. Ai più giovani suonerà strano, ma ci sono stati tempi in cui Genova comandava. Siamo consapevoli di muoverci ai limiti della fantascienza, però se domenica la Samp battesse la Juve e il Genoa superasse la Roma, bisognerebbe iscrivere le due genovesi alla corsa scudetto?
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GENOA-JUVENTUS 1-0
34
31 28
25 22 22
22 18
15 16
9ª giornata
10ª giornata
35 32
31
28
25
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IL COMMENTO di FILIPPO GRIMALDI
19 20
11ª giornata
20
26 25
23
21
12ª giornata
22
13ª giornata
14ª giornata
SI È RIACCESA LA LANTERNA E UNA CITTÀ ESCE DAL LETARGO
scudetto nata «contiana» giocava in Serie B. Nelle ultime due stagioni, due vittorie Samp e due successi Juve. Il 50 per cento dei punti, pari e patta. Nessun’altra formazione è riuscita a ottenere di più. Il Napoli, secondo piazzato di questa speciale classifica, alla Juve di Conte ha strappato il 28 per cento dei punti negli scontri diretti, una vittoria, due pari e tre sconfitte. Non è tutto: assieme all’Inter, la Samp è l’unica squadra ad aver vinto allo Juventus Stadium in campionato. Accadde il 6 gennaio 2013, quasi due anni fa, JuveSamp 1-2 con doppietta di Icardi. Altri «segnali» arrivano dagli allenatori: Gian Piero Gasperini si è formato nel settore giovanile della Juve. Sinisa Mihajlovic è andato vicino a sostituire Conte nell’estate scorsa.
DOMENICA H. 15 STADIO FERRARIS GENOA ROMA
UOMINI CHIAVE In base all’Opta Index - indice di Optasports che mescola una serie di dati sono questi i quattro uomini chiave del quartetto al vertice della Serie A: Tevez (Juve), Pjanic (Roma), Perotti (Genoa) e Gabbiadini (Samp). Ciascuno di loro ha qualcosa che lo rende speciale. Carlitos Tevez è il giocatore che ha messo lo zampino nel maggior nume-
MIGLIOR MARCATORE MATRI
ECONOMIA La Juve fattura 280 milioni di euro, la Roma 132. Genoa e Samp assieme non arrivano al volume d’affari romanista: 57 milioni i rossoblù, 44 i blucerchiati, totale 101 milioni. Non è necessario spendere e spandere per primeggiare, quantomeno in Serie A (l’Europa è un’altra cosa). A Genova la cosa viene naturale, anche se gli attuali presidenti di Genoa e Samp genovesi non sono. Chi se l’aspettava una Serie A al pesto? © RIPRODUZIONE RISERVATA
GOL E ASSIST
MIGLIOR UOMO ASSIST
MEDIA VOTO EDIA VOT TO GAZZETTA AZZETTA
MIGLIOR MIG M LI MARCA MARCATORE
MATRI
PERIN RIN
LJIAJIC
3
6
U
ro di gol della propria squadra: 9 li ha segnati di persona e 5 sono nati da suoi assist. Miralem Pjanic ha mandato per 30 volte i suoi compagni alla conclusione, nessuno nella Roma ha fatto di più, e soltanto Valdifiori dell’Empoli vanta più passaggi riusciti del bosniaco, 1087 contro 1058. Diego Perotti è il genoano che ha sfornato più cross (74) ed è il miglior rossoblù per dribbling riusciti (38), cifre tipiche di una grande ala. Manolo Gabbiadini è il doriano che ha tirato di più (31), e non a caso è il cannoniere della Samp (5 reti). «Gabbia» però è al passo d’addio, a gennaio si trasferirà a Napoli, e chissà che questo trasferimento non sposti degli equilibri.
MATRI TUTTOFARE:
MIGLIOR UOMO ASSIST
MEDIA VOTO GAZZETTA
TOTTI
NAINGGOLAN
6
3
6,68
6,67
90’
90’
6 4
8 7 15’
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15’
75’
GOL DIVISI PER TEMPO
GOL DIVISI DI TEMPO PER TE 60’
60’
30’
4 45’
30’
3
6 Perotti, 26 anni
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Pjanic, 24
Lo stadio di Marassi prima di un derby Genoa-Sampdoria LIVERANI
9 45’
n letargo (forzato) troppo lungo nelle periferie del calcio: genoani e sampdoriani, uniti per anni nella mediocrità o nella malasorte, quasi fossero figli di un dio minore, hanno voltato pagina. In alto i cuori: oggi l’attesa è finita, e persino gli ultimi, irriducibili pessimisti presenti sotto la Lanterna, hanno capito che qui comincia un’altra storia. Le due genovesi di oggi fanno impressione perché vengono dal passato remoto, eppure sembra che il loro ritorno nella nobiltà della serie A non sia il frutto di una semplice, doppia coincidenza fortunata. Diciamo la verità: la gente rossoblucerchiata è felice, ma forse neppure troppo stupita. I lunghi anni di oblio sono stati per loro uno spiacevole incidente. I genoani sono cambiati, e qui sta il primo paradosso. Figli di un presidente come Preziosi, che ha stretto il portafoglio nella stessa misura in cui ha accresciuto l’acume calcistico, hanno un nuovo orizzonte di fronte. Risultato: domenica, con la Roma, si viaggia verso un incasso da record. I sampdoriani sono al loro fianco: dall’epoca della Sampd’oro al regno di mezzo dei Garrone, sino al teatro di Ferrero, non erano mai stati così in pace con se stessi, senza incubi né complessi. Parola d’ordine: godiamocela. Domenica è pronto l’esodo verso lo Juventus Stadium. Da uomini di fede quali sono, gli uni e gli altri, hanno sopportato l’idea che in tempi recenti le loro squadre siano state considerate, al di là dell’Appennino,
sgangherate e un po’ patetiche. O, al massimo, un fuoco fatuo. Oggi è meglio del ’91, l’anno di Cerezo e Vialli con i capelli biondi platino, del reality quotidiano di Aguilera e Skuhravy, della cartolina di Branco su punizione o degli auguri di Natale di una Samp travestita da tribù indiana. C’è un fermento nuovo, una corsa a mostrare con orgoglio la propria passione. Senza lambiccarsi su ciò che poteva essere e non è stato, adesso la gente di Genova ha la faccia tosta di chi dice al mondo: provate a prenderci. Perotti è uscito dal cilindro di Preziosi come sei anni fa aveva tirato fuori Thiago Motta. A plasmarlo, ha pensato Gasp. Okaka è un’intuizione di Mihajlovic, un altro che alla Samp aveva giurato fedeltà eterna, nel solco di nonno Vujadin. C’è una resurrezione sportiva mai così vicina come oggi. L’impressione è che Genoa e Samp possano godersela ancora a lungo, e che stia proprio qui, nella spensieratezza, la loro forza. Perché le altre devono ancora rialzarsi dal torpore, capire cos’è successo, svegliarsi dall’incubo di quelle due irriverenti provinciali al potere. Il calcio come simbolo di vita e di rinascita in una città ferita dal dramma di due alluvioni in trentasei giorni. Il finale è da scrivere, ma una cosa possiamo dirla: così felici eppure maledettamente razionali, genoani e sampdoriani non sono mai stati. E’ cambiato il vento a Genova, e forse pure la geografia del calcio.
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Juve, auguri anticipati. E senza cena
1Causa Supercoppa, ieri la festa di Natale. Ma domenica si gioca alle 12.30: squadra a casa dopo l’antipasto Fabiana Della Valle MILANO
ALLA REGGIA DI VENARIA BRINDANO AGNELLI, TACCONI E BUFFON, ALLEGRI E DONNA ALLEGRA 1
L
a cornice è suggestiva, non a caso Antonio Conte l’aveva scelta come location per il suo ricevimento di nozze. Ieri la Juventus tutta ha trascorso la serata alle scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria per il tradizionale scambio di auguri natalizi. Un brindisi anticipato a causa della Supercoppa italiana, che la prossima settimana porterà i bianconeri a Doha dove il 22 si assegnerà il primo trofeo della stagione. Alla serata hanno partecipato tutti: giocatori, staff tecnico, dirigenti, dipendenti, sponsor e anche alcune glorie del passato bianconero, come Bettega, Gentile, Tacconi, Morini, Anastasi e Bonini. Tra gli ospiti c’era anche Dodo Molinari, golfista e grande tifoso juventino. Il golf è l’altra grande passione del presidente Andrea Agnelli, che è salito sul palco insieme a tutta la squadra, Marotta, Paratici, Nedved, il direttore commerciale Calvo e l’amministratore delegato per la parte commerciale Mazzia, per salutare tutti i presenti. Prima l’aperitivo, poi la cena, il tutto accompagnato da una splendida coreografia di luci e suoni spettacolari. Per Massimiliano Allegri sarà il primo Natale bianconero: il tecnico ha cenato accanto ad Allegra Caracciolo, la mamma del presidente, e i due hanno conversato a lungo.
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A LETTO PRESTO C’era tanto entusiasmo dopo la qualificazione agli ottavi di Champions e soprattutto tanta attesa del sorteggio di lunedì, quando i bianconeri conosceranno il nome dei prossimi rivali nella
Juve, no al Viareggio Questione di format? delle ultime 12 edizioni, i bianconeri snobbano il torneo che è tornato al vecchio regolamento Vincenzo D’Angelo
«T
ra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare». Un vecchio proverbio che racchiude una grande verità. Da mesi il nostro calcio cerca una strada per tornare competitivo a livello internazionale. E la federazione ha più volte ribadito quanto sia importante lavorare sui vivai per riproporci con i risultati tra le grandi del calcio mondiale. Dopo tante chiacchiere — e liti — istituzionali in estate, si era giunti a conclusione che sì, la rinascita del nostro calcio passa attraverso la valorizzazione del settore giovanile. Eppure la Juventus a sorpresa ha deciso di non partecipare al prossimo torneo di Viareggio, in programma dal 2 al 16 febbraio 2015. Inizialmente perché le date erano vicine a eventuali ottavi di Youth League, ma una volta fuori dalla competizione non c’è stato un passo indietro. Una decisione singolare per un club che investe milioni di euro per il proprio vivaio. Il Viareggio è da sempre vetrina di talenti, un appuntamento tradizionale che garantisce grande visibilità, oltre a permettere ai giovani di mettersi a confronto con tante altre realtà internazionali. Insomma, un danno per il torneo, ma anche per lo stesso club.
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● 1 Il presidente Agnelli sul palco allestito alla reggia di Venaria con la squadra ● 2 Allegri e... Allegra: il tecnico a tavola sorride con Allegra Caracciolo, mamma del presidente ● 3 Numeri uno: Tacconi e Buffon si salutano ● 4 La cena allestita alla reggia, illuminata con uno spettacolare blu JUVENTUS.IT
LA RINUNCIA
1Dopo aver vinto 6
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OCCASIONE PERSA La Juve ha vinto 8 volte il Viareggio, sei nelle ultime 12 edizioni, dove si sono alternati i vari Giovinco, Immobile, Marchisio e più di recente Rugani. Per il club bianconero il Viareggio è sempre stato più di un semplice torneo. Forse nella decisione della società ha inciso il cammino non esaltante delle ultime due edizioni: nel 2013 la Juve strafavorita uscì agli ottavi contro la Juve Stabia (1-0), mentre lo scorso anno le cose andarono peggio. I bianconeri infatti sfruttarono il nuovo regolamento — tanto criticato e infatti già abbandonato in favore del vecchio — che prevedeva l’introduzione di quattro teste di serie in base al palmares: così Juve, Milan, Inter e Fiorentina entrarono direttamente in scena agli ottavi, fresche e riposate, mentre gli altri club avevano sulle gambe già tre partite in sei giorni. Ma i bianconeri furono subito eliminati dal Verona, ai rigori, mentre il Milan di Inzaghi sfruttò bene l’occasione, arrivando fino in fondo e prendendosi la rivincita sull’Anderlecht, vincitore nel 2013 proprio sui rossoneri. In quella squadra belga giocavano Roef, Mbemba, Heylen, Dendoncker, Acheampong, 18 presenze in cinque in questa edizione di Champions League, mentre lo scorso febbraio c’era Kawaya (classe ‘96 e due presenze in Champions in stagione). Il Viareggio ospita ancora futuri campioni: siamo sicuri che sia stato giusto snobbare l’appuntamento? (ha collaborato Giovanni Lorenzini) © RIPRODUZIONE RISERVATA
competizione europea. Ma l’attenzione generale è comunque già rivolta alla sfida di domenica contro la Sampdoria alle 12.30. Proprio alla luce del particolare orario della partita, Allegri ha deciso di
effettuare oggi una simulazione in tutto e per tutto: pranzo alle 9.30 a Vinovo, poi palestra e allenamento alle 12.30. Anche per questo motivo ieri sera i giocatori si sono trattenuti alla Reggia di Venaria sol-
tanto fino alle 21.30: hanno preso l’aperitivo, mangiato l’antipasto, fatto un brindisi, poi hanno salutato il resto della compagnia e sono andati a casa. Particolarmente sorridente Agnelli, che ha ringra-
ziato la squadra per l’ottimo 2014, ha ricordato gli obiettivi sportivi per il 2015 e ha sottolineato la costante crescita della Juventus dentro e fuori dal campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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fL’INTERVISTA
L'IDENTIKIT
LUCA RIZZO
LUCA RIZZO
«Io, la Samp e l’azzurro sogni che continuano Come sfidare la Juve»
NATO IL: 24 APRILE 1992 A: GENOVA RUOLO: CENTROCAMPISTA ALTEZZA: 188 CM PESO: 80 KG
1Cresciuto a 650 metri da Marassi, il talentino adora Kakà
(«il meglio») ed è legatissimo a Mihajlovic: «Fa quel che dice»
Filippo Grimaldi GENOVA
S
eicentocinquanta metri. Tanto dista, navigatore alla mano, la casa della famiglia Rizzo, in via Fereggiano, dal Ferraris. Immaginate quale significato abbia avuto, per un tifoso blucerchiato come Luca, giocare con la maglia Samp a Marassi. Lei ha messo piede presto al Ferraris. «Quando ero piccolo, ci chiedevano la disponibilità per fare i raccattapalle, ed insieme ad altri due compagni che abitavano in zona, eravamo sempre i primi a presentarci. In quella Samp, Palombo era già un giocatore importante, e con lui Flachi, Bazzani, Volpi...». Ora s’è trovato Angelo nello spogliatoio. I casi della vita. «Anche dopo il mio esordio e il primo gol in A, la mia vita e quella della mia famiglia non è cambiata. Abbiamo sempre vo-
lato basso, il nostro è un calcio senza tensioni. Se sono arrivato a giocare nella mia Samp, lo devo ai loro sacrifici. Certo, alla sera quando tornano a casa mi raccontano che al lavoro (mamma è farmacista, papà gestisce un distributore con il fratello di Luca, Andrea, n.d.r.) tanta gente, anche sconosciuta, fa loro i complimenti. Loro sono orgogliosi, ma nessuno s’è montato la testa». Dopo le giovanili nella Samp, ha girato a lungo. Ultima tappa, prima di tornare a casa, il Modena di un vecchio cuore blucerchiato come Novellino. Era stato soprannominato Zizou, il piccolo Zidane. «Un’idea dei giornalisti. Il mio idolo resta Kakà, cinque spanne sopra tutti gli altri». In Emilia l’avrebbero tenuta, ma la Samp ha voluto riportarla a casa. Ed ora è blucerchiato sino al 2019. «Il rinnovo era quello che volevo. Sentivo il bisogno di far davvero parte di questa società
LA CARRIERA Genovese purosangue, cresciuto nella Primavera della Sampdoria, dal 2011 gira tra Lega Pro (Pergocrema, Foligno e Pisa) e Serie B (Modena). In estate la Samp lo riscatta completamente dal club gialloblù, e Mihajlovic inizia a dargli fiducia.
che mi ha dato fiducia e continua a regalarmi spazio». Mihajlovic non è incline ai complimenti, eppure di lei dice che «ha gamba e testa». «Fa piacere. L’estate scorsa ero andato in ritiro con la prima squadra e il senso della convocazione era stato: “Proviamolo, poi vedremo”. In quel periodo ci furono richieste per me, ma ad un certo punto il mister mi ha detto che avrei potuto dargli una mano e di non andare via. Sapendo che tipo di uomo lui sia oggi, e che tipo di giocatore sia stato, sono rimasto e questo mi ha dato la forza per crescere. Mihajlovic è stato coerente. Quello che diceva a parole, lo ha messo in pratica. Anche il presidente Ferrero ed Osti mi hanno sempre manifestato fiducia».
tutti nella stessa direzione. Palombo, poi, è stupendo: se ti vede pensieroso, è il primo che si avvicina e ti dà una mano».
Lo spogliatoio è un mix di esperienza e bella gioventù. «Siamo cresciuti rispetto ad inizio stagione. Il nostro è un gruppo affamato. I più esperti ci indicano la strada, remiamo
Domenica fate visita ad una Juve lanciatissima. «La affronteremo come abbiamo fatto con tutte le altre grandi in precedenza: cioè, cattivi e determinati. Pensiamo innan-
Luca Rizzo, 22 anni, centrocampista della Sampdoria LAPRESSE
zitutto a centrare la prestazione, cercando di fare punti». Per lei c’è aria di chiamata da parte di Di Biagio... «Sono fermo alla preconvocazione. Se dovesse arrivare, che gioia. Penso alla Samp: obiettivo, come dice il mister, la parte sinistra della classifica». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PARTITE SPECIALI Fa il suo esordio in Serie A il 21 settembre (SampdoriaSassuolo 0-0), entrando al posto di Soriano, tre giorni dopo (Sampdoria-Chievo) gioca la sua prima da titolare in massima serie (al momento sono 4 su 9 presenze totali, una settimana dopo in casa contro la Fiorentina (3-1) firma la sua prima (e finora unica) rete in A, quella del 2-0). NEI CLUB PERGOCREMA FOLIGNO PISA MODENA SAMPDORIA
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«Calcio-tennis e tanti amici» Ricetta Genoa firmata Perin
L'IDENTIKIT MATTIA PERIN NATO IL 10 NOVEMBRE 1992 A LATINA RUOLO PORTIERE ALTEZZA 1.88 PESO 74 KG
1Il portiere: «Mai terzo, neanche in B
Ma viviamo una favola, non abituatevi» Filippo Grimaldi GENOVA
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uattro passi nella storia (del Grifone). Quale posto migliore, dunque, se non questo? Porto Antico, Palazzina San Giobatta, Genoa Museum e negozio ufficiale rossoblù. Fra cimeli e ricordi ultracentenari, Mattia Perin si gode l’abbraccio di una tifoseria in festa. Chi l’avrebbe mai pensato? Genoa-Roma crocevia sulla via dello scudetto. «E’ una bella sensazione. Figuratevi... a memoria, credo di non essere mai stato terzo neppure in serie B. E’ piacevole, ma non pensiamo mai alla classifica attuale. Andiamo avanti partita dopo partita, così è giusto che sia. E ribadisco un concetto: se la gara con i giallorossi è diventata così importante, lo dobbiamo al sacri-
ficio di tutti. Qui non siamo undici, ma venticinque titolari». Neppure un po’ di timore per un simile avversario? «Paura, no. Mai. Massimo rispetto, quello, sì. E’ la squadra più forte del campionato insieme alla Juve, anche se noi la affronteremo ad armi pari». C’è la sensazione che, domenica, ci sarà da divertirsi. «E’ praticamente una certezza. Quando gioca il Genoa, non ci si annoia mai. Vogliamo solo dimostrare di poter rimanere nella parte alta della classifica, migliorando il nostro campionato della stagione passata». Avete un fuoriclasse che tutta l‘Italia del calcio vi invidia. «Perotti era già un grande campione, adesso sta solo riprendendosi ciò che il calcio, per colpa di qualche infortunio, gli ha tolto purtroppo negli ultimi anni».
Perin è il 2° miglior giocatore del campionato per media voto: 6,68 in 14 gare contro il 6,85 di Tevez (13 gare) LAPRESSE
SONO L’EREDE DI BUFFON? CE NE SONO 20-25, MA LUI È UNICO LA CERTEZZA? DOMENICA CI SI DIVERTE, NON ANNOIAMO MAI MATTIA PERIN TRA NAZIONALE E SERIE A
Vecchia storiella: Perin erede di Buffon. «Ci sono venti-venticinque eredi Buffon, ma Gigi è unico. Inimitabile. Non si può pensare di ripetere ciò che fatto lui». La sua crescita è continua. «Devo dire grazie a Gasperini, ma anche al lavoro specifico con Spinelli e Scarpi: molto divertente. Non solo: se il Genoa va a mille lo si deve alla preparazione atletica di Alessandro Pilati. Si parla poco di lui, eppure probabilmente all’inizio la nostra forza maggiore, quando ci mancavano le giocate, sono stati il grande atletismo e la cattiveria agonistica. Ora giochiamo anche un gran calcio e credo sia l’aspetto che più gratifica il mister». Vi paragonano al Grifone di Bagnoli. E lo dicono quei protagonisti rossoblù... «Un onore, l’accostamento a un Genoa semifinalista in Uefa e
che vinse ad Anfield contro il Liverpool. Il calcio è cambiato: il Genoa ha lottato a lungo per la salvezza, oggi la gente gioisce e noi con i tifosi. Non vorrei che si abituassero ad essere terzi... Viviamo una favola». Roma delusa o arrabbiata? «A questi livelli si azzera tutto. La forza della Roma non cambia. Noi, forse, ora riusciremo a godercela di più». Ci svela il vostro segreto? «La verità? Siamo felici. Non mi era mai successo di andare d’accordo con tutti. Siamo venticinque amici, una famiglia. Arriviamo al campo un’ora e mezza prima dell’allenamento, giochiamo a calcio-tennis nello spogliatoio. Qualche anno fa Gasp si sarebbe arrabbiato, adesso la passiamo liscia perchè capisce quanto ci piaccia vivere lo spogliatoio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA CARRIERA Dall’estate 2013, dopo un campionato a Padova e uno a Pescara, Mattia Perin è tornato al Genoa, il club nel quale è cresciuto, vincendo con la Primavera scudetto e Supercoppa nel 2010. Nella stagione successiva, in rosa di prima squadra, aveva esordito in A il 22 maggio 2011, a 18 anni. IN AZZURRO Dopo essere stato un punto fermo delle nazionali giovanili azzurre dall’U17 all’U21, a 19 anni il 10 agosto 2012 per Perin arriva la prima convocazione in Nazionale, della cui rosa ha fatto parte anche nel Mondiale 2014. L’esordio in azzurro lo scorso 18 novembre: amichevole Italia-Albania 1-0 a Genova, in campo dal 27’ della ripresa al posto di Sirigu. LE SUE SQUADRE GENOA 2010-2011 PADOVA 2011-2012 PESCARA 2012-2013 GENOA 2013-OGGI
LA GARA DEL 16 NOVEMBRE
Italia-Croazia sospesa Oggi sentenza della Uefa
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ggi la Uefa renderà nota la sentenza della sua Commissione Disciplinare sui fatti del 16 novembre a San Siro, quando Italia-Croazia, gara di qualificazione al prossimo Europeo, fu sospesa e poi ripresa dopo un’interruzione di circa dieci minuti per lancio in campo di razzi e petardi, in quel frangente provenienti dal settore occupato dai tifosi croati. A rischiare di più è ovviamente la Croazia. La sanzione potrebbe essere di una o anche due partite da giocare a porte chiuse, oltre a una multa rilevante, perché le accuse sono ben tre: comportamenti razzisti, intemperanze dei tifosi e appunto lancio di petardi e razzi. ITALIA, SOLO MULTA L’Italia, invece, rischia al massimo una multa: l’imputazione è quella di lancio di petardi in campo provenienti dalle curve, ma non c’è in vista nessuna squalifica. Gli investigatori Uefa hanno infatti escluso qualunque responsabilità organizzativa da parte della nostra federazione, avendo ritenuto impossibile vigilare su ben 9mila tifosi croati e compiere perquisizioni a tappeto utili a impedire l’ingresso allo stadio degli ordigni, considerata anche la microdimensione di alcuni esplosivi. I rapporti del delegato e del responsabile sicurezza dell’Uefa hanno anzi promosso la gestione della gara e il fatto che, grazie anche all’arbitro, si sia poi giocato fino al 90’, riprendendo la gara dopo l’interruzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ECCO LA SUPERCOPPA ● Ieri a Doha presentata la Supercoppa italiana: si gioca lunedì 22 dicembre tra Juve e Napoli (ore 18 italiane).
TACCUINO UNDER 21 CON 3 NOVITÀ
Sportiello, Paganini e Rizzo per Di Biagio ● Oggi sono attese le convocazioni del c.t. dell’Under 21 Gigi Di Biagio per il test con la B Italia in programma martedì alle 12.30 a Trapani. Tra le novità, Sportiello (Atalanta), Rizzo (Samp) e Paganini (Frosinone)
PRIMAVERA
Via all’ultima d’andata con Modena-Entella ● Oggi anticipo a Modena Con Modena-Entella (ore 14.30) si apre oggi la 13a giornata, ultima del girone di andata: le gare in tv saranno Milan-Chievo (domani, ore 11, diretta Rai Sport 1) e il posticipo di domenica tra Parma e Juventus (ore 11, Rai Sport 1).
Serie A R
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NONOSTANTE IL K.O. CON IL MANCHESTER CITY I SORRISI TRA I GIALLOROSSI NON MANCANO 1
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● Maicon (foto 1 ) alle prese con un selfie insieme a Nainggolan, Paredes e Iturbe in una performance di boccacce durante la serata a Villa Miani dove la squadra s’è riunita per il brindisi e lo scambio di auguri. Totti (2) all’interno del bus (4) che ha portato capitano e compagni all’incontro insieme a dirigenti e l’intero staff tecnico. A lato Astori e Pjanic (4) ANSA
«Noi come l’Atletico primi in EuroLeague» 1Fuori dalla Champions, Sabatini indica il modello a cui
s’ispira la Roma. Pallotta: «Più felice che Castan stia bene»
Andrea Pugliese ROMA
I
l giorno dopo è sempre difficile da mandare giù. Perché poi la Roma la bocca ce l’aveva fatta, aldilà di tutto. Quei quattro punti nelle prime due partite del girone di Champions avevano aperto scenari insperati e — probabilmente — fatto fare qualche volo pindarico di troppo, magari anche nelle valutazioni dei singoli. Ed invece, alla fine, i giallorossi si sono risvegliati. Non nel paradiso (ottavi di Champions), ma nel purgatorio (Europa League). «Il rammarico è grande ed aumenta di minuto in minuto — dice il d.s. Walter Sabatini —. Dobbiamo capire la sconfitta, metaboliz-
zarla e trasformarla in energia positiva. Anche perché ci porta in Europa League, una competizione che considero propedeutica per il futuro della Roma, che dovrà essere sempre in Europa. Anche la crescita dell’Atletico Madrid è cominciata così, vincendo questa competizione. La onoreremo e proveremo a fare lo stesso». SCUDETTO E GENOA Ed allora il giorno dopo si riparte da qui, dagli obiettivi e dalla voglia di vincere lo stesso qualcosa. È un po’ il leit motiv della festa di Villa Miani (per l’occasione colorata di luci giallorosse), lo splendido scenario nella Roma che conta, in cui Totti e compagni hanno festeggiato con largo anticipo il Natale. «Colpa» di Pallotta, che
oggi tornerà negli States. Il presidente doveva parlare, si è limitato al brindisi: «Sono orgoglioso di tutti voi, anche dopo la sconfitta di mercoledì. La vittoria più bella è che Castan stia bene, molto di più di quella che poteva arrivare contro il City». Poi il presidente ha rilasciato il palcoscenico ai suoi collaboratori. «Ci restano tre obiettivi, li perseguiremo tutti, compreso lo scudetto che sognano i tifosi — continua Sabatini — Dobbiamo riprenderci subito con il Genoa: gara difficile, giocano un calcio garibaldino, fatto di corsa, sovrapposizioni, inserimenti». E poi si penserà anche al mercato (sotto l’approfondimento), il regno del d.s. giallorosso, il terreno in cui si trova più a suo agio. «I mancati introiti di Champions
sono una perdita grave, ma non ci condizioneranno. Ci inventeremo qualcosa, rastrelleremo i soldi che ci servono. Stiamo studiando dove intervenire. Un centrale? Forse, anche se io confido molto nel recupero veloce di Castan». KEVIN E GLI ALTRI Ed i tifosi confidano in lui per sognare ancora con Strootman, tolto dal mercato tempo fa da Pallotta («Non lo cediamo neanche per 95 milioni di euro») e ieri dal d.g. Baldissoni: «Non è in vendita, non abbiamo mai sentito il Manchester United, gli vogliamo costruire la squadra attorno». Così, Sabatini non può far altro che allinearsi. «Ubi maior, minor cessat: se non lo vendono loro non posso neanche io. A meno
che all’ultimo tuffo non arrivi una proposta indecente e allora magari un golpe potrei farlo — scherza il d.s. —. Ma non credo, Kevin è un simbolo, non possiamo rinunciarci». Come non vuole rinunciare allo scudetto Miralem Pjanic, l’altro faro a centrocampo: «Peccato per la sconfitta con il City, volevamo passare il turno. Dobbiamo dimenticare e rituffarci nel campionato vogliamo regalarci sei punti prima di Natale, il modo migliore per riprendere la corsa allo scudetto». A patto che si torni a giocare come prima. «Forse il gioco è meno spumeggiante, ma abbiamo avuto circa 20 infortuni, i risultati restano ottimi — dice De Sanctis — La Champions? Non abbiamo sfruttato le occasioni».
LA FESTA
Pio e Amedeo, quante risate E Britti canta
STADIO Così Pallotta oggi tornerà neli States, sperando di trovare sotto l’albero di Natale un’accelerate per la questione stadio. Il p.m. Pignatone ieri ha dato «informalmente» il via libera per quanto riguarda ciò che gli riguarda (collegamenti con l’inchiesta Mafia Capitale), martedì il consiglio comunale potrebbe/dovrebbe votare la delibera ad hoc. Sempre che l’opposizione non si metta di traverso, allungando i tempi e facendo slittare il tutto. Dovesse succedere, per fortuna la festa di Natale sarà già andata in onda. Perché, nel caso, allora ci sarebbe davvero poco da festeggiare.
● (pug) Il primo ad arrivare, come al solito, è stato Francesco Totti. Puntuale, anzi anche in leggero anticipo rispetto alle ore 20 concordate. «E speriamo che sia un felice Natale per tutti noi», ha detto il capitano giallorosso ammirando il nuovo pullman del club e aprendo la festa di Villa Miani, dove la Roma ieri sera ha festeggiato in anticipo il Natale. Scenario pazzesco («Ma è la casa di Borriello?» chiede scherzando Pallotta), con vista suggestiva su tutta la Capitale ed una serata filata via tra brindisi, sorrisi, auguri e un po’ di rammarico per la sconfitta con il Manchester City. Il brindisi di Pallotta è arrivato abbastanza presto, proprio come le canzoni di Alex Britti, il cantante che ha allietato gli ospiti giallorossi con alcuni dei suoi pezzi più famosi. Ed a divertirsi ed a divertire, poi, ci hanno pensato Pio ed Amedeo, tra scherzi, sorrisi e battute. Con Borriello ancora nel mirino, chissà poi perché.
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MERCATO
Difesa in difficoltà, occhi su Vlaar e Johnson 1Servono centrale ed esterno. Piace Shawcross (Stoke)
ROMA
C
he la difesa della Roma non fosse forte ed affidabile come quella dello scorso anno lo si era intuito. Che potesse annaspare così, prendendo la bellezza di otto gol in cinque partite consecutive (mai successo con Rudi Garcia) forse no. Di certo, a Trigoria hanno capito che bisogna intervenirci su, per riequilibrare i valori e
farla tornare il fiore all’occhiello di Rudi Garcia. Esattamente come lo scorso anno, quando la «cerniera» Castan-Benatia la portò a lungo ad essere considerata una della migliori d’Europa. AL CENTRO Già, Benatia e Castan, i due centrali su cui la Roma aveva costruito parte delle sue fortune. Per motivi diversi non ci sono. E per motivi diversi, chi è arrivato al loro posto non ha garantito la stessa affidabilità, almeno fino in fondo. Tanto che a regime, per Garcia oggi la coppia titolare sarebbe Castan-Yanga Mbiwa. Ma proprio per l’assenza del brasiliano (operato alla testa) la Roma a gennaio cercherà un altro cen-
Roma ce l’ha anche sugli esterni. A sinistra Emanuelson di fatto non esiste, Cole è stato bocciato, resta solo Holebas. E a destra? Maicon con tutti i suoi problemi fisici e Torosidis. La priorità è a sinistra, l’ideale uno che giochi su entrambi le fasce. Con Johnson (Liverpool) c’è un’intesa di massima, dovrebbe essere il cambio di Cole (verso gli Usa). Ma Sabatini sta trattando il giovane Coly (Brescia) e ha puntato Maxi Pereira (Benfica), uno che la fascia destra la può fare tutta. Anche se poi i sogni sono Santon e Darmian, due che garantirebbero affidabilità su entrambe le fasce. pug
trale. Con Chiriches (Tottenham) era già stato avviato un discorso, il romeno aveva dato la sua disponibilità a patto di venire a fare il titolare. Ma senza i soldi della Champions (9-10 milioni), ora è tutto più difficile. Proprio come per il colombiano Balanta, per il quale il River Plate vuole circa dieci milioni. Allora il nome giusto potrebbe essere Vlaar, in scadenza di contratto con l’Aston Villa. Con 4 milioni lo si porta a casa, facendo leva proprio sul contratto. Con 4-5 milioni si può convincere lo Stoke City a cedere il gallese Shawcross, 27 anni, oltre 200 presenze in Premier. ESTERNI Il problema, però, la
L’olandese Ron Vlaar, difensore 29enne dell’Aston Villa ITALY PHOTO PRESS
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Toro tutto facile In Danimarca è festival del gol
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LE PAGELLE di F.BR. MAKSIMOVIC UOMO ASSIST EL KADDOURI ILLUMINANTE TORINO
MARTINEZ
1Partenza falsa, poi 5 schiaffi al Copenaghen
7,5
Amauri, Martinez, Silva: il risveglio delle punte COPENAGHEN
1
TORINO
5
Francesco Bramardo INVIATO A COPENAGHEN (DAN)
PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Amartey (C) al 6’, Martinez (T) al 15’, Amauri (T) su rigore al 42’ p.t.; Martinez (T) al 2’, Darmian (T) al 4’, Gaston Silva (T) all’8’ s.t. COPENAGHEN (4-4-2) Andersen; Hogli, Antonsson, M. Jorgensen, Amartey; Amankwaa, Denaley, Claudemir (dal 32’ s.t. Lindbjerg), Toutouth; N. Jorgensen (dal 39’ s.t. Felfel), De Ridder. PANCHINA Christensen, Olsen, Bay. ALL. Solbakken ESPULSI Antonsson al 30’ p.t. e M. Jorgensen al 40’ p.t. per gioco scorretto AMMONITI nessuno CAMBI DI SISTEMA dal 30’ p.t. 44-1-1, dal 43’ p.t. 4-3-1-2. BARICENTRO MOLTO BASSO 44,1 metri TORINO (3-5-2) Padelli; Maksimovic (dal 15’ s.t. Jansson), Glik, Moretti; Darmian, Bovo, Gazzi, El Kaddouri (dal 21’ s.t. Graziano), G.Silva; Amauri, Martinez (dal 13’ st. Quagliarella). PANCHINA Gillet, Rosso, Caronte ALL. Ventura ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 53,7 metri ARBITRO Bezborodov (Russia) NOTE paganti e incasso n.c. Tiri in porta 4-7 Tiri fuori 1-6 In fuorigioco 0-4 Angoli 4-6. Rec: 0’ p.t.’, 2’ s.t.
A
lla fine del girone resta il rammarico del primo posto mancato per un soffio, colpa del Bruges che dopo aver annullato a Torino otto palle gol vince contro l’Helsinki in zona Cesarini. La libidine comunque, come aveva detto Giampiero Ventura alla vigilia, «è arrivare ai sedicesimi ed affrontare una big». L’obiettivo è stato centrato con una goleada anche se per mezz’ora Torino e Copenaghen se la sono giocata alla pari, addirittura con i padroni di casa in vantaggio dopo 6’ eil Toro costretto a vincere incubi e tabù per evitare la beffa. La svolta è arrivata grazie a due svarioni difensivi della squadra di Solbakken puniti dall’arbitro con 2 espulsioni e un rigore, una mazzata che ha indirizzato il match su un unico binario. BRIVIDI Per la serie «il Toro non si fa mai mancare nulla», il vento freddo del nord ha colpito duro pochi minuti prima del riscaldamento: all’arrivo al “Parken” Vives ha alzato bandiera bianca, brividi e qualche linea di febbre. Ventura ha cambiato in corsa formazione e marcature, dentro Moretti e Glik per tamponare la difesa e permettere a Bovo di avanzare a centrocampo ed impostare, Darmian e Gaston Silva gli angeli custodi di centrocampo. Neppure il tempo di provare la nuova disposizione in campo ed al primo affondo il Copenaghen è passato in vantaggio. Al 6’ Gaston Silva sbaglia il retropassaggio per Moretti, sulla palla si avventano Glik ed Amartey, il difensore polacco riesce a calciare ma la palla colpisce Amartey e si impenna con
Segna una doppietta, tre gol in due gare tra campionato e Coppa, compreso il Palermo. Sempre meno acerbo e al centro del progetto granata.
una parabola alle spalle di Padelli. Invece di sbandare i granata si compattano e viene fuori la qualità, le giocate di Maksimovic ed El Kaddouri che faranno la differenza. Martinez dopo il Palermo lascia il segno anche in Europa League, a dimostrazione che il venezuelano non è un oggetto misterioso, Amauri si toglie di dosso un po’ di ruggine anche se il gol arriva su rigore (4 su 4 centrati in Europa 3 su 3 sbagliati dal Toro in campionato). IN CASSAFORTE La qualificazione è in cassaforte all’inizio del secondo tempo con i gol di Martinez ancora e Darmian nei primi 4’, utili per un dato statistico: dal ‘91 il Toro non segnava 5 gol (contro gli islandesi a Reykjavik). In Danimarca finisce tra gli applausi dei padroni di casa ed i cori dei mille tifosi granata presenti. Alla fine il Torino ce l’ha fatta, un successo che mancava tra campionato e Coppa da 43 giorni e 7 partite e che può ricaricare le batterie degli attaccanti almeno dal punto di vista psicologico: a segno Amauri (a digiuno in campionato) e Martinez, prima assoluta di Gaston Silva che con un tiro al volo ha rimediato alla pericolosa distrazione di inizio partita. Alla fine il Toro passa il turno con 10 partite sul groppone, una sola sconfitta a Helsinki, 6 vittorie e 3 pareggi. Una pagina da archiviare in attesa di capire dal sorteggio di lunedì l’avversaria dei sedicesimi. Prima però, e qui il discorso si fa “serio”, lunedì il Toro ritroverà un altro clima ed avversario: l’Empoli. E poi ci sarà il Genoa per chiudere l’anno possibilmente ancora un po’ più su della zona rossa, in attesa del mercato di riparazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
7 IL MIGLIORE
L’esultanza di Josef Martinez, 21 anni, autore di una doppietta RAMELLA
Ventura: «Ritrovata la serenità» ● COPENAGHEN (f.bra.) C’è orgoglio e soddisfazione nelle parole di Giampiero Ventura per l’ultimo ostacolo superato, per come la squadra è riuscita a ribaltare il gap dello svantaggio iniziale e l’assenza forzata di Vives. «Ci stiamo avvicinando a quello che volevamo fare ad inizio stagione, abbiamo scritto una pagina di questo nuovo Toro - spiega il tecnico -. Se avessimo vinto con il Bruges ci saremmo qualificati in anticipo e come primi. I nostri risultati ce li
portiamo a casa tra mille difficoltà. Contro i danesi senza un centrocampista a 40’ dalla gara abbiamo rivoluzionato schemi e marcature. Ho avuto la conferma che da un lato c’è da lavorare, dall’altro che c’è un gruppo di giocatori che sta ritrovando la serenità e potrà fare qualcosa di buono. L’emergenza ce la portiamo dietro da giugno, ora ci aspettano Empoli e Genoa, due squadre in salute, le peggiori che ci potessero capitare».
PADELLI 6,5 Un paio di interventi decisivi nel primo tempo MAKSIMOVIC 6,5 Da difensore basso si prende la briga di inventare l’assist per il primo gol di Martinez. JANSSON s.v. Centrale in difesa a partita praticamente finita GLIK 6 Non riesce a sventare l’unico pericolo nell’area del Torino. MORETTI 6 Maniche corte, poco più di un allenamento per non congelare. DARMIAN 6,5 Torna a destra per emergenza e si toglie la soddisfazione del primo gol stagionale BOVO 6 Si ritrova a sorpresa in regia, ruolo ricoperto ai bei tempi, per il forfait di Vives: se la cava. GAZZI 6 Ancora una gara tutto fiato e cuore in attesa del rinnovo del contratto EL KADDOURI 6,5 Illumina sempre anche se a tratti. Il lancio per Martinez provoca l’espulsione di Antonsson G.SILVA 6 Pasticcio sul gol, un paio di cross sbagliati, rimedia con la prima rete granata. AMAURI 6,5 Finalmente torna al gol, su rigore dopo averlo cercato di testa e di piede QUAGLIARELLA 6 Entra a partita finita, con i danesi sulle gambe, potrebbe far male, preferisce non farsi male ALL. VENTURA 6,5 Deve fare gli straordinari per ridisegnare una formazione in emergenza, obiettivo centrato.
COPENAGHEN
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Andersen 5,5; Hogli 6, Antonsson 4,5, M. Jorgensen 5, Amartey 6; Amankwaa 5, Delaney 5, Claudemir 5 (Lindbjerg s.v.), Toutouth 5,5; N. Jorgensen 6 (Felfel s.v.) De Ridder 5,5. All. Solbakken 5
BEZBORODOV La prima espulsione è giusta, fiscale la seconda. Netto il rigore su Amauri. GOLUBEV 6GAVRILIN 6; ESKOV 6-IVANOV 6
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LA SITUAZIONE
Almeno qui l’Italia fa il pieno. E ora arriva Totti 1Quattro su quattro avanti: mai successo. Inter, Napoli e Fiorentina teste di serie : pericolo Liverpool. Zenit da evitare per Toro e Roma COSÌ L’URNA LE 32 SQUADRE DIVISE IN DUE FASCE FIORENTINA
INTER
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Teste di serie
Non teste di serie
Fabio Bianchi
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ATHL. BILBAO
BORUSSIA M.
EVERTON
OLYMPIACOS
ZENIT
SPAGNA
GERMANIA
INGHILTERRA
GRECIA
RUSSIA
BESIKTAS
BRUGES
DINAMO KIEV DINAMO MOSCA FEYENOORD
SALISBURGO
SPORTING L.
LEGIA V.
TURCHIA
BELGIO
UCRAINA
AUSTRIA
PORTOGALLO
POLONIA
ROMA
TORINO
RUSSIA
OLANDA
LIVERPOOL
SIVIGLIA
TOTTENHAM
WOLFSBURG
AJAX
ANDERLECHT
INGHILTERRA
SPAGNA
INGHILTERRA
GERMANIA
OLANDA
BELGIO
CELTIC
PSV
VILLARREAL
DNIPRO
GUINGAMP
TRABZONSPOR YOUNG BOYS
AALBORG
SCOZIA
OLANDA
SPAGNA
UCRAINA
FRANCIA
TURCHIA
DANIMARCA
SVIZZERA
così verrà il tempo del giovedì grasso per il calcio italiano. Abbiamo perso la Roma in Champions, ci stava. La consolazione è arrivata subito. Tutte e quattro le squadre impegnate in Europa League si sono qualificate ai sedicesimi. C’era il solo dubbio del Torino: con la sonante vittoria in Danimarca ha messo il sigillo sulla qualificazione e regalato l’en plein. Un record. È la prima volta che passano tutte con 4 partecipanti. Nel 2012-13 ne passarono 3 su quattro. L’unico pieno fu nella stagione 200809 (ultima edizione della coppa Uefa) quando si qualificarono tre italiane su tre. Ora a Fiorentina, Inter, Napoli e Torino si aggiunge appunto la Roma declassata. Un bel gruppone, un buon segnale per il nostro pal-
lone deprezzato. L’anno scorso c’erano solo Fiorentina e Lazio. L’Udinese si fermò già ai play off. E poi c’è la conferma che l’Europa League non verrà più snobbata, almeno dalle grandi. Dare la Champions alla vincitrice della coppa è stata un’ottima idea. Il Napoli, ma soprattutto Inter e Fiorentina, possono puntare alla strada alternativa. Ci sarà da divertirsi nel giovedì grasso con l’agguerrito gruppo di casa. Un po’ meno con il calendario di Serie A che si ingarbuglia. A questo punto la spalmatura del campionato si allungherà di certo con una paio di partite fisse al lunedì. TESTE DI SERIE E RIVALI Inter, Napoli e Fiorentina hanno vinto il girone e dunque sono teste di serie. Anche il Torino ha rischiato di esserlo, perché il Bruges fino all’ultimo respiro era bloccato sul pari dall’Helsinki.
Al Toro farà compagnia la Roma, tra le retrocesse di Champions non «elette«. Poco male. Per la banda Ventura era importante sbarcare ai sedicesimi e la Roma può giocarsela alla pari con tutte. Non ci potranno essere derby e questa è una buona notizia. E in ogni caso al sorteggio potrebbero essere più fortunate delle teste di serie. Perché l’urna può regalare il Salisburgo o il Besiktas o lo stesso Bruges. Mentre Inter, Napoli e Fiorentina potrebbero incontrare subito il Liverpool o il Tottenham ma anche l’Ajax, da non prendere sottogamba. Le inglesi sono ovviamente le squadre da evitare. Per Torino e Roma invece meglio schivare lo Zenit in primis, poi l’Everton e quegli ossi dell’Olympiacos. Ma comunque vada alle urne, ci sarà solo da festeggiare: siamo ancora tutti dentro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Europa League R Gruppo K
Fiorentina, la brutta copia va k.o. Montella tuona: «Mi vergogno» 1I viola, col primo posto certo, sono troppo rilassati: la Dinamo Minsk ne approfitta Gomez e Cuadrado giù, bene Marin. Incidenti: 3 arresti e 30 fermi tra i tifosi bielorussi Luca Calamai FIRENZE
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cchi puntati sul tandem tedesco Marin-Gomez. Per la prima volta insieme da titolari. I due sono amici, hanno fatto un percorso comune anche con la nazionale e hanno voglia di diventare finalmente protagonisti con la Fiorentina. L’esperimento era importante anche in prospettiva campionato visto che domenica prossima a Cesena non ci sarà lo squalificato Cuadrado. Il risultato? La coppia ha funzionato a metà. Marin è stato il migliore in campo tra i viola. Abile a muoversi tra le linee e autore
LE PAGELLE di L.CAL. MINELLI SBAGLIA MA SI RISCATTA VARGAS SEMPRE INTERESSANTE FIORENTINA
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IL MIGLIORE MARIN
6,5 Delizioso il tocco che libera il bimbo Minelli in area. Chiude da migliore in campo segnando il gol del 2 a 1. E’ in rampa di lancio. TATARUSANU 6 Schizza per respingere un siluro da fuori area di Nikolic. Incolpevole sui gol. RICHARDS 5,5 Solita forza della natura, ma nella difesa a tre ha poche opportunità per affondare. GONZALO RODRIGUEZ 5,5 E’ fuori posizione nell’azione del gol di Nikolic. PIZARRO 6 Prova a dare ordine a una squadra sfilacciata. TOMOVIC 5 Sfiora il gol con una bella deviazione aerea. In ritardo su un paio di diagonali difensive. CUADRADO 5 Non garantisce la fase difensiva: Montella per non rischiare lo sostituisce. MINELLI 6,5 Con un gol potrebbe festeggiare il debutto in Europa, ma pasticcia davanti al portiere. Il riscatto con l’assist a Marin. KURTIC 5,5 Lotta con impegno ma con poca qualità. BADELJ 5 Trotterella in mezzo al campo senza ispirazione. LAZZARI 5,5 Un passo indietro rispetto alle sue precedenti esibizioni in Europa League. VARGAS 6 Propone i cross più interessanti. GOMEZ 5 Vargas gli consegna la palla giusta per fare centro ma niente da fare. Dopo un primo tempo ancora una volta deludente viene sostituito. ILICIC 5,5 Potrebbe essere la sua ultima esibizione europea in maglia viola. Si batte ma senza grandi risultati. ALL. MONTELLA 5,5 Stavolta non riesce a dare la giusta carica alla Fiorentina.
DINAMO
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Gutor 7; Veretilo 6, Kontsevoi 6,5, Politevich 6,5, Molosh 6; Voronkov 6,5 (Udoji 6), Simovic 6; Stasevich 6,5, Nikolic 7, Dja Djedje 6,5 (Karpovic S.V.); Adamovic 7 (Bykov 6). ALL. Zhuravel 6,5
BALAJ Qualche dubbio sulla posizione di Kontsevoi nell’azione del primo gol. GHEORGHE 6-ARTENE 6; TUDOR 6-HATEGAN 6
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del gol che ha reso meno dolorosa la sconfitta contro la Dinamo Minsk. Il fantasista tedesco è pronto al suo debutto in Serie A. Può diventare un’arma preziosa per Montella. Gomez, invece, è entrato in scena una sola volta, quando Vargas lo ha pescato in piena area di rigore. Ma l’ex stella del Bayern ha sparato addosso al portiere. La partita di Supermario è finita su quella girata. E nell’intervallo Montella lo ha sostituito con Ilicic, uno che ha la valigia pronta da giorni. La squadra viola, in attesa di ritrovare il vero Giuseppe Rossi, ha assoluto bisogno dei gol del centravanti tedesco per poter rendere credibile l’assalto al terzo posto e per provare a vin-
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cere la Coppa. Ma del vero Gomez, per il momento, si sono viste solo flebili tracce. CAPOGIRI C’è anche poca Fiorentina in questa ultima tappa del girone. La Dinamo Minsk vince per 2-1 grazie alle reti di Kontsevoi e Nikolic. Gol frutto di clamorosi sbandamenti della difesa viola, che ha avuto a disposizione ben 20 angoli. Un calo di tensione, dopo aver già garantito il primo posto nel girone, era prevedibile. Non ditelo, però, a Montella, uno che vuole vincere sempre: «Mi vergogno di aver perso, mi spiace per i tifosi: da questo match cercavo delle risposte». Dopo meno di trenta minuti, Cuadrado
viene spedito negli spogliatoi («Non era con la testa nella partita» dirà Montella), deludente e un po’ zoppicante. Ma è tutta la Fiorentina che viaggia a giri ridotti. Uno dei più vivi è proprio il sostituto di Cuadrado, l’attaccante esterno Simone Minelli, classe ’97, al suo debutto nel calcio dei grandi. È lui a servire l’assist a Marin e a sfiorare il pareggio. E tra i meno colpevoli c’è anche il portiere Tatarusanu. Chissà cosa farà l’ex numero uno della Steaua Bucarest dopo che Neto ha deciso di allungare il contratto con la Fiorentina. Chiederà di essere ceduto a gennaio? Un giocatore della sua esperienza e del suo valore non avrebbe difficoltà a trovare una buona soluzione. CAOS Finale dedicato alla cronaca nera. Due ore prima del fischio d’inizio un gruppo di ultrà bielorussi, completamente ubriachi, sono stati protagonisti di atti di violenza in un bar vicino al centro storico. Scene di guerriglia che hanno portato a tre arresti e trenta fermati. Sequestrati fumogeni e mazze. Oggi saranno rispediti a Minsk.
Marko Marin, 25 anni AP
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DINAMO
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MARCATORI Kontsevoi (M) 38’ p.t.; Nikolic (M) 10’, Marin (F) 43’ s.t. FIORENTINA (3-5-2) Tatarusanu; Richards, Gonzalo Rodriguez (dal 14’ s.t. Pizarro), Tomovic; Cuadrado (dal 24’ p.t. Minelli), Kurtic, Badelj, Lazzari, Vargas; Marin, Gomez (dal 1’ s.t. Ilicic). PANCHINA Lezzerini, Alonso, Mancini, Bangu. ALLENATORE Montella. BARICENTRO MEDIO ALTO 58 m AMMONITI Minelli e Kurtic per gioco scorretto. DINAMO MINSK (4-2-3-1) Gutor; Veretilo, Kontsevoi, Politevich, Molosh; Voronkov (dal 31’ s.t. Udoji), Simovic; Stasevich, Nikolic, Dja Djedje (dal 47’ s.t. Karpovic); Adamovic (dal 23’ s.t. Bykov). PANCHINA Ignatovich, Iomande, Bangura, Yarotski. ALL. Zhuravel. BARICENTRO MOLTO BASSO 43,3 metri. ESPULSI Veretilo al 47’ s.t. doppia ammonizione (g. scorretto). AMMONITI Gutor per c.n.r. ARBITRO Balaj (Romania). NOTE paganti 13.359, incasso di 141.051. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 20-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.
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Europa League R Gruppo F
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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L’Inter si gusta i ragazzi Il Qarabag mastica amaro
1Bonazzoli continua a crescere, Andreolli è un recupero importante.
Finisce con lo storico successo azero cancellato da un errore arbitrale 1
QARABAG
0
INTER
0
AZERI SCRIVONO ALL’UEFA
Gurbanov: Donkor poteva dirlo all’arbitro
QARABAG (4-2-3-1) Sehic; Medvedev, Sadygov, Guseynov, Agolli; Qarayev, Richard Almeida; Alaskarov (dal 15’ s.t. I. Gurbanov), George, Muarem; Nadirov (dal 43’ p.t. Yusifov). PANCHINA Veliyev, Guliyev, Ahmadov, Teli, Taghiyev. ALLENATORE Gurbanov. ESPULSI nessuno. AMMONITI Alaskarov per gioco scorretto. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,1 metri. INTER (3-5-2) Carrizo; Campagnaro, Andreolli, Donkor; Mbaye, Krhin, M’Vila, Obi (dal 45’ s.t. Baldini), D’Ambrosio (dal 38’ s.t. Dimarco); Osvaldo, Bonazzoli. PANCHINA Berni, Costa, Sciacca, Palazzi. ALLENATORE Mancini. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. BARICENTRO BASSO 48,8 metri.
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ARBITRO Zelinka (R.Ceca). NOTE Spettatori 31.000. Tiri in porta 3-1. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 1-3. Angoli 5-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.
● 1 Danilo D’Ambrosio, 26 anni, contro Maksim Medvedev, 25 2-3 Il gol annullato al Qarabag in cui si vede la posizione regolare di George e il tocco di Donkor con lo stesso George lontano LAPRESSE-PREMIUM CALCIO
Matteo Dalla Vite INVIATO A BAKU (AZERBAIGIAN)
L
a noia rotta da un signore che frantuma la storia. Succede tutto a un secondo dalla fine: l’Inter, già qualificata ma sotto pressione, riceve in area l’ennesimo pallone velenoso del Qarabag. Ma la storia no, non va in scena. Strozzata. PELIKAN SCRIVE LA BEFFA La
squadra di Agdam e in esilio a Baku cerca di riscrivere quei libri del calcio che mai hanno visto un club azero passare ai sedicesimi di finale di una competizione europea. Traversone da destra, svirgolata interista nel flipper confuso, palla al brasiliano Richard Almeida, tiraccio che incoccia la gamba di Donkor, Carrizo di stucco e i 31.000 del «Bahramov» saltano come indemoniati perché sono secondi. Gioia assoluta, uno stadio impazzito, Andreol-
li si mette le mani nei capelli ma c’è Pelikan, guardalinee bizzarro che dice all’arbitro Zelinka che quel tiro è viziato da un fuorigioco di George. Macché. Volano bottigliette e fischi, partita finita, facce distrutte. La cosa curiosa è che succede nello stadio intitolato al guardalinee (Bahramov, appunto) che convalidò il gol di Hurst nella finale mondiale Inghilterra-Germania Ovest del ’66: storia che c’è, storia che non c’è.
● BAKU (m.d.v.) «Anche il giocatore dell’Inter (Donkor ndr) mi ha detto dopo la gara che l’aveva toccata lui. Ma forse sarebbe stato meglio se l’avesse detto all’arbitro: magari avrebbe cambiato la sua decisione». È l’unica concessione polemica del tecnico Gurbanov in conferenza stampa. Il resto è un gettare acqua sul fuoco. «Ormai è il passato: abbiamo rivisto il filmato due volte e sembrerebbe regolare il gol di Richard Almeida. Ma è passato, non possiamo cambiarlo». A spingere il tasto della polemica ci pensa direttamente il club sui profili ufficiali di Facebook e Twitter. «Ci lamenteremo formalmente» scrive il Qarabag. Il riferimento è all’Uefa, destinatario immediato del reclamo azero. Le foto postate spiegano il motivo: a toccare quel pallone calciato da Richard Almeida è stato Donkor, non un giocatore azero che comunque era in posizione regolare. Un doppio errore insomma. La rabbia in campo dei giocatori è stata accompagnata dall’esplosione dello stadio la cui gioia è stata tranciata in pochi istanti (con il display televisivo della Uefa che segnava il gol). Sul web, è toccato all’arbitro Zelinka ricevere insulti e ironie. In poco tempo è stata organizzata una raccolta firme dalla tv «Idman» ed è nato l’hashtag #justiceforqarabagh».
GLI APPUNTI DI MANCIO E l’Inter? Regge l’urto e va quasi vicina al gol con Bonazzoli, baby che ci sa assolutamente fare: il miglior suo tiro avviene all’alba della ripresa, mancinata e Sehic anestetizza il tutto volando in maniera splendida. Per Mancini, tutti appunti. Mancio che sceglie due canterani per l’alba del match: il teacher di Bonazzoli è il pirata Pablo Osvaldo, mentre in mezzo alla difesa viene inserito Donkor. A centrocampo si rivede Krhin con M’Vila, Obi sta largo a sinistra (tagliando in mezzo) e Mbaye è alto a destra. Dietro? C’è il rientro di D’Ambrosio dopo l’infortunio: inizia bene ma sul finire sbaglia tanto perché ovviamente deve riprendere confidenza col campo. «Trasferta utile, abbiamo sempre cercato di fare la partita - ha detto il Mancio -, mi è piaciuta la personalità dei ragazzi. Ora testa al Chievo, dobbiamo fare punti». BRAVO BONA È una formazione, quella interista, figlia di necessità e anche della legittima sperimentazione: il Mancio (che comunque fa spesso la gara) ha riempito il bloc-notes con la qualificazione già in tasca, il cuore più leggero e il match ha avuto un sapore di supplemento di indagini per vedere su chi contare e su chi no (raccolti nel «vecchio» 3-5-2). E di certo su Bonazzoli si può contare: sta crescendo bene, ha personalità, fa da sponda per gli inserimenti da dietro, sa agire più da seconda punta che da prima, senza problemi e paure. Donkor? Alcune ingenuità ma ha gamba e sa riprendersi dalle cadute. Entra anche Baldini, e Thohir è stato contento di aver visto i «Canterani» insieme. BELL’ANDREOLLI Una cosa è certa: il Qarabag poteva far paura perché nel proprio stadio aveva vinto 11 (più 5 pareggi e sole 3 sconfitte) delle ultime 19 eurogare. L’Inter, dal canto proprio, aveva (e ha) un filotto importante in Europa: l’ultimo k.o. risale al 7 marzo 2013 in casa del Tottenham; dopo, 6 vittorie e 3 pareggi. Numeri, che alla fine lasciano forzatamente spazio al campo in cui si vede un Andreolli formato XL: sbaglia pochissimo, quasi nulla. E il Pirata-Osvaldo? Si sbatte ma con confusione. Se non altro per la prima volta l’Inter di Mancini non prende gol. Anche se era un gol valido…
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LE PAGELLE di M.D.V.
KRHIN DINAMICO DONKOR BRAVO E PURE FORTUNATO INTER
6 IL MIGLIORE ANDREOLLI
6,5 Sicurezza, tempismo e fascia da capitano: non sbaglia praticamente nulla, dietro e salendo. Un recupero prodigioso. CARRIZO 6,5 Sbracciata salvifica su George, attento quando infuria la tempesta. CAMPAGNARO 5,5 Bella lotta contro Muarem, usa toni rudi, non sempre ha la meglio. DONKOR 6 Due spazzolate, senso della posizione ma pure due ingenuità nel finale. Salvato da Pelikan. MBAYE 6 Più alto che basso, soffre il dinamismo di Muarem e gli inserimenti di Richard Almeida. KRHIN 6 Dinamico ma pieno di piccoli errori. M’VILA 6 Felpato e moscio nel primo tempo, rianimato quando si mette a fare il leader di mezzo. OBI 6 Ovunque e iperattivo, anche trequartista. Meglio nel primo tempo che dopo. (BALDINI s.v.) D’AMBROSIO 5,5 Spinge, chiude, si smazza. Lodevole. Però poi fa micro e macro errori da ritorno post-infortunio. (DIMARCO s.v.) OSVALDO 5,5 Si danna. E prende botte. E sbaglia cose non da lui. Un tiro: parato. BONAZZOLI 6,5 Subito sponde, dialoghi e nessuna paura. Primo tiro del match e anche l’ultimo: super personalità e anche movimenti e scaltrezza. ALL. MANCINI 6 La vittoria avrebbe aiutato l’autostima, il non prendere gol (anche se c’era) fa solo bene. Fa un 3-5-2 che a tratti sembra un 4-4-2.
QARABAG
6,5
Sehic 6,5; Medvedev 6, Sadygov 6, Guseynov 6, Agolli 5,5; Qarayev 6, Richard Almeida 6,5; Alaskarov 6 (I. Gurbanov 6), George 6,5, Muarem 6,5; Nadirov 5 (Yusifov 6). All. Gurbanov 6,5.
ZELINKA Lo frega Pelikan che gli fa annullare un gol valido (e da storia azera) del Qarabag. PELIKAN 3-MOLACEK 5,5; ARDELEANU 5,5-JILEK 6
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LA SITUAZIONE / VILLARREAL, DNIPRO, YOUNG BOYS E GUINGAMP: VITTORIE DECISIVE GRUPPO A PARTITE GIOCATE BORUSSIA MÖNCH.-VILLARREAL APOLLON LIM.-ZURIGO ZURIGO- BORUSSIA MÖNCH. VILLARREAL-APOLLON LIM. VILLARREAL-ZURIGO BORUSSIA MÖNCH.-APOLLON LIM. ZURIGO-VILLARREAL APOLLON LIM.- BORUSSIA MÖNCH. VILLARREAL- BORUSSIA MÖNCH. ZURIGO-APOLLON LIM. BORUSSIA MÖNCH.-ZURIGO APOLLON LIM.-VILLARREAL CLASSIFICA
PT G
V
BORUSSIA MÖNCH. VILLARREAL ZURIGO APOLLON LIM.
12 11 7 3
3 3 0 14 4 3 2 1 15 7 2 1 3 10 14 1 0 5 4 18
6 6 6 6
N
GRUPPO B PARTITE GIOCATE 1-1 3-2 1-1 4-0 4-1 5-0 3-2 0-2 2-2 3-1 3-0 0-2
P GF GS
GRUPPO G PARTITE GIOCATE STANDARD LIEGI-RIJEKA SIVIGLIA-FEYENOORD FEYENOORD-STANDARD LIEGI RIJEKA-SIVIGLIA RIJEKA-FEYENOORD STANDARD LIEGI-SIVIGLIA FEYENOORD-RIJEKA SIVIGLIA-STANDARD LIEGI RIJEKA-STANDARD LIEGI FEYENOORD-SIVIGLIA STANDARD LIEGI-FEYENOORD SIVIGLIA-RIJEKA
GRUPPO C PARTITE GIOCATE 0-0 2-0 0-3 1-0 2-0 1-1 2-1 0-4 0-0 2-1 2-1 1-5
CLASSIFICA
PT G
V
BRUGES TORINO HELSINKI COPENAGHEN
12 11 6 4
3 3 0 10 2 3 2 1 9 3 2 0 4 5 11 1 1 4 5 13
6 6 6 6
N
P GF GS
GRUPPO H PARTITE GIOCATE 2-0 2-0 2-1 2-2 3-1 0-0 2-0 3-1 2-0 2-0 0-3 1-0
LILLA-KRASNODAR EVERTON-WOLFSBURG KRASNODAR-EVERTON WOLFSBURG-LILLA KRASNODAR-WOLFSBURG LILLA-EVERTON WOLFSBURG-KRASNODAR EVERTON-LILLA KRASNODAR-LILLA WOLFSBURG-EVERTON LILLA-WOLFSBURG EVERTON-KRASNODAR
PARTIZAN-TOTTENHAM BESIKTAS-ASTERAS TRIP. ASTERAS TRIP.-PARTIZAN TOTTENHAM-BESIKTAS TOTTENHAM- ASTERAS TRIP. PARTIZAN-BESIKTAS ASTERAS TRIP.-TOTTENHAM BESIKTAS-PARTIZAN TOTTENHAM-PARTIZAN ASTERAS TRIP.-BESIKTAS PARTIZAN- ASTERAS TRIP. BESIKTAS-TOTTENHAM
GRUPPO D PARTITE GIOCATE 0-0 1-1 2-0 1-1 5-1 0-4 1-2 2-1 1-0 2-2 0-0 1-0
CLASSIFICA
PT G
V
N
BESIKTAS TOTTENHAM ASTERAS TRIP. PARTIZAN
12 11 6 2
3 3 1 0
3 0 11 5 2 1 9 4 3 2 7 10 2 4 1 9
6 6 6 6
P GF GS
GRUPPO I PARTITE GIOCATE 1-1 4-1 1-1 1-1 2-4 0-0 5-1 3-0 1-1 0-2 0-3 0-1
YOUNG BOYS-SL. BRATISLAVA NAPOLI-SPARTA PRAGA SPARTA PRAGA-YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA-NAPOLI SL. BRATISLAVA-SPARTA PRAGA YOUNG BOYS-NAPOLI SPARTA PRAGA-SL. BRATISLAVA NAPOLI-YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA-YOUNG BOYS SPARTA PRAGA-NAPOLI YOUNG BOYS-SPARTA PRAGA NAPOLI- SL. BRATISLAVA
PT G
V
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
FEYENOORD SIVIGLIA RIJEKA STANDARD LIEGI
12 11 7 4
4 0 2 10 6 3 2 1 8 5 2 1 3 7 8 1 1 4 4 10
EVERTON WOLFSBURG KRASNODAR LILLA
11 10 6 4
3 2 3 1 1 3 0 4
1 10 3 2 14 10 2 7 12 2 3 9
NAPOLI YOUNG BOYS SPARTA PRAGA SL. BRATISLAVA
13 12 10 0
4 1 1 11 3 4 0 2 13 7 3 1 2 11 6 0 0 6 1 20
6 6 6 6
6 6 6 6
N
SALISBURGO-CELTIC DINAMO ZAG.-ASTRA GIURGIU ASTRA GIURGIU-SALISBURGO CELTIC-DINAMO ZAG. CELTIC-ASTRA GIURGIU SALISBURGO-DINAMO ZAG. ASTRA GIURGIU-CELTIC DINAMO ZAG.-SALISBURGO CELTIC-SALISBURGO ASTRA GIURGIU-DINAMO ZAG. SALISBURGO- ASTRA GIURGIU DINAMO ZAG.-CELTIC
GRUPPO E PARTITE GIOCATE 2-2 5-1 1-2 1-0 2-1 4-2 1-1 1-5 1-3 1-0 5-1 4-3
P GF GS
PSV-ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS-DINAMO MOSCA DINAMO MOSCA-PSV ESTORIL PRAIA- PANATHINAIKOS ESTORIL PRAIA-DINAMO MOSCA PSV- PANATHINAIKOS DINAMO MOSCA-ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS-PSV DINAMO MOSCA-PANATHINAIKOS ESTORIL PRAIA-PSV PSV-DINAMO MOSCA PANATHINAIKOS-ESTORIL PRAIA
GRUPPO F PARTITE GIOCATE 1-0 1-2 1-0 2-0 1-2 1-1 1-0 2-3 2-1 3-3 0-1 1-1
QARABAG-ST ETIENNE DNIPRO-INTER ST ETIENNE-DNIPRO INTER-QARABAG INTER-ST ETIENNE DNIPRO-QARABAG QARABAG-DNIPRO ST ETIENNE-INTER INTER-DNIPRO ST ETIENNE-QARABAG DNIPRO-ST ETIENNE QARABAG-INTER
0-0 0-1 0-0 2-0 0-0 0-1 1-2 1-1 2-1 1-1 1-0 0-0
CLASSIFICA
PT G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
SALISBURGO CELTIC DINAMO ZAG. ASTRA GIURGIU
16 8 6 4
5 1 2 2 2 0 1 1
0 21 8 2 10 11 4 12 15 4 6 15
DINAMO MOSCA PSV ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS
18 8 5 2
6 2 1 0
0 2 2 2
0 2 3 4
INTER DNIPRO QARABAG ST ETIENNE
12 7 6 5
3 3 0 2 1 3 1 3 2 0 5 1
6 6 6 6
GRUPPO J PARTITE GIOCATE 5-0 3-1 3-1 0-2 0-3 2-0 4-0 3-0 1-3 0-0 2-0 3-0
CLASSIFICA
6 6 6 6
N
BRUGES-TORINO COPENAGHEN-HELSINKI HELSINKI-BRUGES TORINO-COPENAGHEN TORINO-HELSINKI BRUGES-COPENAGHEN HELSINKI-TORINO COPENAGHEN-BRUGES TORINO-BRUGES HELSINKI-COPENAGHEN BRUGES-HELSINKI COPENAGHEN-TORINO
STEAUA B.-AALBORG RIO AVE-DINAMO KIEV DINAMO KIEV- STEAUA B. AALBORG-RIO AVE AALBORG-DINAMO KIEV STEAUA B.-RIO AVE DINAMO KIEV-AALBORG RIO AVE-STEAUA B. AALBORG-STEAUA B. DINAMO KIEV-RIO AVE STEAUA B.-DINAMO KIEV RIO AVE-AALBORG N
9 3 8 8 7 8 6 11
GRUPPO K PARTITE GIOCATE 6-0 0-3 3-1 1-0 3-0 2-1 2-0 2-2 1-0 2-0 0-2 2-0
CLASSIFICA
PT G
V
DINAMO KIEV AALBORG STEAUA B. RIO AVE
15 9 7 4
5 0 1 12 4 3 0 3 5 10 2 1 3 11 9 1 1 4 5 10
6 6 6 6
6 6 6 6
P GF GS
PAOK-DINAMO MINSK FIORENTINA-GUINGAMP GUINGAMP-PAOK DINAMO MINSK-FIORENTINA DINAMO MINSK-GUINGAMP PAOK-FIORENTINA GUINGAMP-DINAMO MINSK FIORENTINA-PAOK DINAMO MINSK-PAOK GUINGAMP-FIORENTINA PAOK-GUINGAMP FIORENTINA-DINAMO MINSK
6 6 6 6
N
P GF GS
2 5 5 3
GRUPPO L PARTITE GIOCATE 6-1 3-0 2-0 0-3 0-0 0-1 2-0 1-1 0-2 1-2 1-2 1-2
METALIST-TRABZONSPOR LEGIA VARSAVIA-LOKEREN LOKEREN-METALIST TRABZONSPOR-LEGIA VARSAVIA METALIST-LEGIA VARSAVIA TRABZONSPOR-LOKEREN LOKEREN-TRABZONSPOR LEGIA VARSAVIA-METALIST TRABZONSPOR-METALIST LOKEREN-LEGIA VARSAVIA METALIST-LOKEREN LEGIA VARSAVIA-TRABZONSPOR
PT G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
FIORENTINA GUINGAMP PAOK DINAMO MINSK
13 10 7 4
4 3 2 1
1 1 1 1
1 11 4 2 7 6 3 10 7 4 3 14
LEGIA VARSAVIA TRABZONSPOR LOKEREN METALIST
15 10 10 0
5 0 1 3 1 2 3 1 2 0 0 6
6 6 6 6
N
1-2 1-0 1-0 0-1 0-1 2-0 1-1 2-1 3-1 1-0 0-1 2-0
CLASSIFICA
6 6 6 6
6 4 3 2
P GF GS
7 2 8 6 4 4 3 10
QUALIFICATE AI SEDICESIMI DI FINALE ELIMINATE
REGOLAMENTO Le prime due di ciascun girone passano ai sedicesimi, insieme alle terze nei gironi di Champions League. In caso di parità sono decisivi nell’ordine: a) gli scontri diretti; b) la differenza reti negli scontri diretti; c) il numero di gol segnati negli scontri diretti; d) il numero di gol in trasferta negli scontri diretti; e) la differenza reti complessiva; f) le reti totali segnate; g) i punti accumulati per il coefficiente Uefa nelle ultime 5 stagioni
Europa League R Gruppo F
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fIL PERSONAGGIO
LA GUIDA
BOMBER IN ERBA
Blackout a Istanbul Poi il Besiktas batte il Tottenham
Bonazzoli promosso Il verdetto di Mancini: «Molto soddisfatto» 1Il tecnico lo istruisce in campo, lui risponde con una prova
di personalità condita da un palo: anche Thohir ha apprezzato
Matteo Brega Matteo Dalla Vite
T
ra l’esuberanza giovanile e la saggezza senile esiste una corposa via di mezzo. Si chiama personalità ragionata. E Federico Bonazzoli a Baku l’ha messa in mostra ogni minuto. Aveva giocato da titolare anche a Saint Etienne, ma ieri contro il Qarabag è stato diverso. Al fianco di Osvaldo ha avuto modo di assaggiare anche questa convivenza. LEZIONE IN DIRETTA Nella serata azera ha colpito un palo (calciando alla Ibrahimovic, il suo idolo), si è mosso con carattere, ha preso le decisioni giuste e si è pure goduto il privilegio di una lezione privata di Roberto Mancini. Ha iniziato cercando la giusta posizione al fianco di Osvaldo. I movimenti tra la Primavera e la prima squadra sono completamente diversi. Sia per i differenti moduli adottati da Stefano Vecchi e Mancini, sia perché
il contesto è decisamente più complicato. Quando nel primo tempo ha la palla buona per calciare a rete, preferisce scaricare su Osvaldo. Quasi un atto di rispetto nei confronti del compagno. Eppure se avesse tirato, Federico non avrebbe fatto la scelta sbagliata. Il tema della mini-lezione tattica ha riguardato un po’ tutto, soprat-
5
● Le sponde di Bonazzoli effettuate durante la partita contro il Qarabag. Ne ha effettuata una in più di Osvaldo che si è fermato a 4.
4
● I tiri verso la porta di Bonazzoli. Con il Qarabag ieri sera ha centrato 2 volte lo specchio della porta e 2 volte si è visto respingere i tiri.
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tutto i movimenti che doveva fare. Sistemato come seconda punta, Mancini gli ha chiesto di dialogare di più con Osvaldo. Il suo compito era quello di raccordare centrocampo e attacco, in un ruolo delicato perché funzionale al rifornimento di palloni in chiave offensiva. «È un ragazzo giovane, sono molto soddisfatto di quello che ha fatto» - è stato l’attestato finale del Mancio verso Bonazzoli. GIOIA PRESIDENZIALE Sarà stato felice Erick Thohir che ha seguito il match in tv e ha apprezzato. I giovani hanno saputo sfruttare l’occasione e l’hanno fatto nel cortile europeo. Non solo Bonazzoli infatti, ma anche Donkor, Mbaye, Baldini e Dimarco. Una serata quasi perfetta che ha sancito anche l’arrivo nelle casse nerazzurre di circa 5,5 milioni di euro per questa prima fase di Europa League. ANDREOLLI RIMONTA Prova positiva, più che positiva, per
Federico Bonazzoli, 17 anni, è originario di Manerbio in provincia di Brescia EPA
un altro prodotto della cantera nerazzurra. Anagraficamente però pronto a giocare più spesso anche in campionato. Andreolli, fascia da capitano al braccio, ha guidato la difesa e il giovane compagno Donkor. «Abbiamo dato tutto - ha commentato a fine gara il difensore -. Era importante mettere minuti nelle gambe. Stasera abbiamo fatto un passo avanti verso quello che ci chiede il mister. Ora dobbiamo recuperare terreno anche in campionato». Chissà se resterà, lui che aveva fatto intendere di voler andare altrove per cercare spazio. Pure se la rimonta su Vidic (a gennaio resta, a luglio se ne parle-
rà) forse gli crea ora un po’ di spazio. Anche perché chi lo ha fatto esordire in A? Mancini, il 29 maggio 2005, in Inter-Reggina. INTANTO IN ITALIA... Ieri i nerazzurri rimasti alla Pinetina sotto la guida di Fausto Salsano hanno lavorato un’ora e mezza. Vidic si è allenato (corsa), a parte Hernanes (non ci sarà contro il Chievo) e Icardi, soltanto fisioterapia per Palacio e Dodò. Capitolo Sylvinho. Il vice di Mancini è atteso oggi a Milano (seduta intorno all’ora di pranzo) in attesa di sistemare le pratiche burocratiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GRUPPO A Borussia MönchengladbachZurigo 3-0 Hermann 31’ p.t.; Hrgota 14’ e 19’ s.t. Apollon-Villarreal 0-2 Moreno 35’, Vietto 40’ p.t. GRUPPO B Bruges-Helsinki 2-1 rig Felipe Gesoz (B) 28’ p.t.; Kandji (H) 6’, Refaelov (B) 43’ s.t. GRUPPO C Partizan-Asteras 0-0 Besiktas-Tottenham 1-0 Cenk Tosun 14’ s.t. GRUPPO D Salisburgo-Astra Giurgiu 5-1 Sabitzer (S) 9’, Kampl (S) 34’ p.t.; Alan (S) 1’ e 25’, Florescu (A) 6’, Kampl 47’ s.t. Dinamo Zagabria-Celtic 4-3 Pjaca (D) 14’ e 40’, Commons (C) 23’, S.Scepovic (C) 30’ p.t.; Brozovic (D) 3’, Pjaca (D) 5’, aut. Pivaric (D) 37’ s.t. GRUPPO E Psv-Dinamo Mosca 0-1 Ionov 45’ s.t. Panathinaikos-Estoril Praia 1-1 Karelis (P) 10’, Kléber (E) 42’ s.t. GRUPPO F Dnipro-St Etienne 1-0 Fedetskiy 21’ s.t. GRUPPO G Standard Liegi-Feyenoord 0-3 Toornstra 16’ p.t.; Boëtius 15’, Manu 44’ s.t. Siviglia-Rijeka 1-0 Suarez 20’ p.t. GRUPPO H Lilla-Wolfsburg 0-3 Vieirinha 46’ p.t.; Rodriguez 20’ e rig. 44’ s.t. Everton-Krasnodar 0-1 Laborde 30’ p.t. GRUPPO I Young Boys-Sparta Praga 2-0 rig. Hoarau 31’, Steffen 49’ s.t. GRUPPO J Steaua B.-Dinamo Kiev 0-2 Yarmolenko 26’, Lens 49’ s.t. Rio Ave-Aalborg 2-0 Del Valle 14’ e 34’ s.t. GRUPPO K Paok-Guingamp 1-2 Beauvue (G) 7’, rig. Athanasiadis (P) 22’ p.t.; Beauvue (G) 38’ s.t. GRUPPO L Metalist-Lokeren 0-1 Leye 16’ p.t. Legia Varsavia-Trabzonspor 2-0 aut. Fatih Öztürk 22’ p.t.; Orlando Sà 11’ s.t.
PRODOTTO E DISTRIBUITO DA ICCAB® SRL, LICENZIATARIO UFFICIALE MARINA MILITARE • Tel. +39 055 375222 • www.marina-militare.it • www.marinamilitare-sportswear.com
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Hamsik, ci vorrebbe uno Slovan a partita SLOVAN B.
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Mimmo Malfitano NAPOLI
MARCATORI Mertens al 6’, Hamsik al 16’ p.t., Zapata al 30’ s.t. NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Maggio, Koulibaly, Britos, Ghoulam; Inler, Gargano; Callejon (dal 29’ s.t. Mesto), Hamsik, Mertens (dal 17’ s.t. De Guzman); Zapata (dal 33’ s.t. Higuain). IN PANCHINA Rafael, Henrique, Jorginho, David Lopez. ALLENATORE Benitez. ESPULSO Nessuno. AMMONITI Nessuno SLOVAN BRATISLAVA (4-2-3-1) Pernis; Cikos, Hudak, Gorosito, Jablonsky; Kolcak, Stefanik; Zofcak (dal 17’ s.t. Duris), Milinkovic (dal 26’ s.t. Halenar), Kubik (dal 42’ s.t. Gasaprovic); Peltier. IN PANCHINA Polacek, Foft, Sipfak, Vrablec. ALLENATORE Chovanec. ESPULSO Nessuno. AMMONITI Nessuno. ARBITRO Stavrev (Macedonia) NOTE spettatori paganti 6490 per un incasso di 76.229. euro.Tiri in porta 8-1. Tiri fuori: 7-6. Angoli: 61. Fuorigioco: 2-2. Recupero: 1’ p.t., 3’ s.t.
C
ome la partitina del giovedì, quella di metà settimana, ma con ospite straniero: lo Slovan Bratislava. Anziché lo spumante, in palio ci sono tre punti che servono al Napoli per chiudere in testa al girone la prima fase di Europa League: lo scopo è stato raggiunto in un San Paolo deserto. Si divertono tutti, persino Rafa Benitez in panchina: consapevole della poca consistenza dell’avversario, l’allenatore spagnolo limita al minimo il turnover. Higuain gli siede accanto, insieme con Rafael: loro due sono gli unici titolari assenti, mentre Andujar è all’esordio assoluto col Napoli.
SUBITO GOL Impiega 6’, il Napoli, per trovare la prima rete: è di Mertens con un destro a rientrare, su palla servitagli da Hamsik. Le poche migliaia di spettatori presenti al San Paolo danno l’esatta dimensione di quanto sia scarso l’interesse della gente per questa gara. Che di positivo, al di là del risultato, può raccontare anche il ritorno al gol di Marek Hamsik (16’), che gira in porta una punizione di Mertens, e poi esulta mani alle orecchie, in un gesto che appare polemico verso il
Marek Hamsik, 27 anni, slovacco LAPRESSE
«C’è la qualità per battere pure il Milan»
ANCORA ZAPATA Di occasioni ne spreca, il Napoli, nella ripresa. In compenso, non sbaglia Duvan Zapata, quando schiaccia di testa in rete il cross di Ghoulam (30’) concludendo un’azione che aveva cominciato proprio lui: l’attaccante colombiano è al suo terzo centro consecutivo, dopo quelli in campionato contro Empoli e Sampdoria. Una certezza, ormai, per Benitez che fa riposare il più possibile Higuain, entrato in sostituzione del compagno solo a un quarto d’ora dalla fine. Ora l’allenatore dovrà riabilitarsi in campionato dopo i quattro pareggi consecutivi che gli sono costati il terzo posto. Domenica, c’è la trasferta di San Siro, per affrontare il Milan e - dopo l’impegno infrasettimanale di campionato col Parma - ci sarà la Supercoppa italiana contro la Juve: un finale di anno che potrebbe ridare prestigio ad una stagione priva di emozioni, finora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In rete anche Mertens e Zapata, Napoli primo nel girone 3
LE PAGELLE di MI.MAL
BENITEZ
● NAPOLI Doppietta all’andata e gol, ieri sera, al ritorno. Marek Hamsik si è esaltato contro i suoi connazionali dello Slovan Bratislava. Ha esultato baciando la maglia e mettendo le mani vicino alle orecchie, quasi a voler esorcizzare i fischi ricevuti domenica contro l’Empoli. «La prestazione di Hamsik è stata molto positiva – ha detto Benitez -. Archiviata l’Europa League fino a febbraio pensiamo al campionato. Con il Milan sarà dura, ma noi abbiamo qualità e non dovremo commettere errori». Vincere ha rasserenato un po’ l’ambiente azzurro (ieri in città si sono visti manifesti che invitavano De Laurentiis a passare la mano), il potenziale offensivo del Napoli resta elevatissimo. Per Zapata terza rete consecutiva, per Mertens terza rete stagionale: «Potevamo segnare di più, ma l’importante era conquistare il primo posto nel girone. – ha detto il belga -. Adesso vogliamo vincere a Milano». Sul fronte mercato, Marcelo Medeiros, candidato presidente dell’Internacional di Porto Alegre (elezioni in programma domani), ha messo in cima alla sua lista della spesa Henrique, desideroso di tornare in Brasile già a gennaio. Il Napoli chiede due milioni. Gianluca Monti
1Dopo il gol all’andata segna ancora e polemizza coi tifosi NAPOLI
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pubblico dopo le recenti contestazioni, anche se poi bacia la maglia. Sul piano del gioco, lo Slovan Bratislava è fragile, prova a ripartire in contropiede, ma l’azione si ferma sulla trequarti, dove Gargano e Inler chiudono tutti gli spazi.
RADIO UFFICIALE
radioitalia.it
MERTENS TRA I PIU’ VIVACI CALLEJON NON SI SBLOCCA NAPOLI
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IL MIGLIORE DUVAN ZAPATA
6,5 S’impegna tanto e segna il terzo gol consecutivo. Ormai è una certezza per Benitez. Non fa rimpiangere l’assenza di Higuain che l’allenatore tiene prudentemente a riposo e fa entrare solo a un quarto d’ora dalla fine in vista della sfida col Milan ANDUJAR 6 Nessuna parata di rilievo e qualche uscita con brivido nel giorno dell’esordio con il Napoli. MAGGIO 6 Approfitta degli spazi che gli lascia Kubik, Tenta la conclusione, ma Pernis gli nega il gol. KOULIBALY 6 L’attacco slovacco è inconsistente e lui si limita a controllare Peltier. BRITOS 6 Qualche buon chiusura e nulla più. Ritorna centrale dopo aver giocato diverse partite a sinistra GHOULAM 6 La fascia sinistra è tutta sua e lui va su e giù come un treno. Suo il cross per il gol di Zapata. INLER 6 Disciplinato, gli tocca organizzare il gioco e lo fa in scioltezza, nonostante la marcatura di Kolcak. GARGANO 6 Rincorre avversari e recupera palloni: tutto quello che gli riesce meglio, per intenderci. CALLEJON 6 Si diverte contro Jablonski, cui sfugge regolarmente. Ma non segna da un mese e mezzo. MESTO 6 Entra a cose fatte e si sistema alle spalle di Maggio avanzato in luogo di Callejon. HAMSIK 6 Ritrova il gol e non perde l’occasione per polemizzare con chi lo ha fischiato domenica. MERTENS 6,5 Bello il gol e anche il pallonetto che finisce di poco alto sulla traversa. Tra i più attivi. DE GUZMAN 6 Si sistema sulla fascia mancina, ma dalle sue parti si gioca poco. HIGUAIN s.v. Un quarto d’ora che gli è servito per sciogliere i muscoli: lo aspetta il Milan. ALL. BENITEZ 6 Ritrova la vittoria dopo quattro partite, un’iniezione di fiducia in vista di domenica. SLOVAN BRATISLAVA 5 Pernis 5; Cikos 5, Hudak 5, Gorosito 5,5, Jablonsky 5,5; Kolcak 6, Stefanik 6; Zofcak 5,5 (dal 17’ s.t. Duris 5), Milinkovic 5,5 (dal 26’ s.t. Halenar 5,5), Kubik 5 (dal 42’ s.t. Gasparovic S.V.); Peltier 5. All. Chjovanec 5. STAVREV Partita senza storia e senza cattiveria. Dirige senza tensione, giusta l’unica ammonizione sanzionata. KIROVSKI 6 – KOSTADINOV 6 MECKAROVSKI 6 - JAKIMOVS 6
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VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL TECNICO
E Pippo lo sprona: «Ha abituato tutti troppo bene» nel locale di Brera scelto come sede dell’evento.
Keisuke Honda, 28 anni, è arrivato al Milan a parametro zero a gennaio di quest’anno dopo l’esperienza con il Cska Mosca LAPRESSE
Milan sull’Honda anomalo Prima volava, ora arranca
1All’inizio lui era super e la media era da Champions, poi il calo suo e della squadra. Ma adesso il giapponese è di nuovo in crescita G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)
E
ra come se fosse frenato, se avesse i pesi alle caviglie ma anche le idee ingarbugliate. A Genova, così come in quasi tutte le ultime prestazioni, Keisuke Honda è stato impalpabile: nessuna iniziativa, nessuno spunto, imprecisione perfino nei calci piazzati. La sostituzione con Pazzini è stata inevitabile e perfino tardiva: il giapponese è rimasto in campo fino al 26’ della ripresa, ma nessuno si sarebbe scandalizzato per una sua esclusione durante l’intervallo. La prestazione di Marassi è stata in linea con il rendimento mediocre, mostrato subito dopo la doppietta e la splendida prova di Verona: era il 19 ottobre, ultime reti del giapponese e, forse non a caso, ultima vittoria esterna del Milan di Inzaghi. Era la 7a giornata: i rossoneri avevano 14 punti (media di 2 a partita, ossia da terzo posto: adesso la media del Genoa è di 1,85), Honda aveva realizzato 6 gol e la sua mediavoto era di 6,71 (nessuna insufficienza). CHE CROLLO Verona è stata a suo modo fatale anche quest’anno. Dopo il successo del Bentegodi il Milan ha clamorosamente rallentato: altre 7 giornate, appena 7 punti (media dimezzata: adesso il ritmo è da salvezza), Honda non ha segna-
to mai e la sua media voto è stata pari a 5,42 (quattro insufficienze, appena un 6,5 grazie al rigore conquistato contro l’Udinese). Il Milan è ancora in piena fase di costruzione e non è semplice individuare il rapporto causa-effetto, ma di sicuro esiste un nesso tra il rendimento di Keisuke e quello della squadra. Non solo per i gol, che peraltro sono fondamentali, ma anche per il gioco: la catena di destra, che era stata alla base della
Finale Champions: okay della Uefa sui lavori a San Siro ● (paglia) Fumata bianca: la Uefa ha promosso lo stato di avanzamento del piano dei lavori di Inter, Milan e del Comune di Milano al Meazza, richiesto in estate come condizione indispensabile prima dell’assegnazione a Milano della finale di Champions 2016. Ieri un delegato Uefa ha visitato lo stadio, accompagnato dai dirigenti comunali e dagli uomini di M-I Stadio (la società attraverso la quale i due club gestiscono l’impianto), verificando che il piano d’interventi da 23 milioni complessivi (tra i lavori già in corso e i cantieri da aprire nel 2015) procede «senza intoppi». E’ stato uno step di controllo e di verifica con esito positivo.
buona partenza rossonera, si è dissolta per l’infortunio di Abate e il forte calo del giapponese. Un dato può essere indicativo: nelle prime sette giornate Honda aveva calciato verso la porta 14 volte, tra l’8° e il 14° turno l’ha fatto solo in due occasioni. IN CRESCITA A Milanello, però, non sono preoccupati: sono convinti che il giapponese abbia superato il momento di appannamento atletico e che sia pronto a tornare su ottimi livelli. La settimana scorsa Honda aveva avuto la febbre ed era stato curato con gli antibiotici che l’avevano debilitato. Adesso sta bene e i primi allenamenti della settimana l’hanno mostrato in buone condizioni. Inzaghi spera che la sua crescita abbia riflessi importanti sulla squadra. Ieri nell’allenamento mattutino Inzaghi ha cominciato a provare lo schieramento che affronterà il Napoli domenica. Molto probabile la conferma del 4-3-3 e l’esclusione di Fernando Torres. A centrocampo potrebbe rientrare Muntari mentre è possibile l’avanzamento di Bonaventura al posto di Honda o di El Shaarawy. Sicuramente confermati De Jong davanti alla difesa e Montolivo nel ruolo di mezz’ala. Ancora indisponibili Abate, De Sciglio e Alex. Oggi a Milanello quindicesima visita del presidente Berlusconi, sono attesi anche la figlia Barbara e Adriano Galliani.
Pippo Inzaghi, 41 anni ANSA
DUE ANDATURE Dalla 1ª alla 7ª giornata HONDA GOL FATTI
1Inzaghi coccola
Keisuke: «Sempre utile. Non ho la bacchetta magica, ma torneremo grandi»
6 TIRI IN PORTA
14 MEDIA VOTO
MILANO
P
6,71 MILAN PUNTI
14 MEDIA PUNTI A PARTITA
2 Dalla 8ª alla 14ª giornata HONDA GOL FATTI
0 TIRI IN PORTA
2 MEDIA VOTO
5,42 MILAN PUNTI
7 MEDIA PUNTI A PARTITA
1 D’ARCO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
G.B. Olivero Marco Pasotto ippo al centro di tutto. È così da mesi ed è molto evidente l’identificazione totale del club con il suo allenatore. Non è normale, soprattutto per un tecnico alla prima esperienza, ma la carenza di fuoriclasse assoluti determina questa situazione che da un lato è strana e dall’altro esaltante per una persona che porta il Milan nel cuore. Pippo Inzaghi allenatore e anche manager. E poi uomo-immagine perché quando c’è da gratificare uno sponsor il volto che trasmette fiducia è quello di Pippo. Lui è la certezza, il resto è in costruzione. Ma visto che lui ci mette la faccia e spende parole importanti anche nei momenti difficili, i tifosi sono contenti e lo sponsor anche. È il caso di Toyo Tires, azienda giapponese di pneumatici, che presenta il suo accordo con il club e brinda all’arrivo di Inzaghi
PRESTO GRANDI Inzaghi non avrebbe molta voglia di parlare, la sconfitta di Genova brucia ancora, ma Pippo non si tira indietro e accetta di scambiare due battute veloci. La prima è proprio sul suo ruolo all’interno del club: «In realtà mi basta fare l’allenatore - sorride Inzaghi -, è un compito molto impegnativo. Però mi fa piacere essere chiamato in causa in queste occasioni. Ho molto a cuore la società e so che è un marchio apprezzato al mondo e quindi è giusto partecipare agli eventi commerciali». Lo sponsor è giapponese, così come è giapponese il giocatore curiosamente diventato ago della bilancia del campionato rossonero. Quando Keisuke Honda volava, volava anche il Milan con una media da Champions League. Quando è calato il numero 10, è calato il rendimento di tutta la squadra che adesso viaggia in posizioni meno nobili della classifica: «Honda sta facendo ottime cose - assicura Inzaghi -. Con i sei gol aveva abituato tutti troppo bene, ma non va giudicato solo per le reti. Nel corso di questa prima parte del campionato abbiamo alternato momenti belli e giornate meno positive, ma è normale in una fase di ricostruzione. Keisuke è importante anche se non segna, è sempre utile per la squadra, ha un atteggiamento costantemente positivo. Sono sicuro che giocherà molto bene la prossima partita che è importantissima: contro il Napoli vorremmo tornare alla vittoria. È una gara fondamentale e speriamo di farla bene». Probabilmente anche contro il suo ex allenatore Benitez (sono stati insieme al Liverpool dal 2007 al 2010) non ci sarà spazio per Torres, almeno dall’inizio: «Più che il momento di Fernando, che si impegna sempre tanto, mi auguro che sia il momento del Milan. Io non pensavo di avere la bacchetta magica, stanno facendo fatica altre squadre più attrezzate di noi come il Napoli e l’Inter, che ha preso un grande allenatore come Mancini ma è in difficoltà. Ci vuole tempo e pazienza, ma sono sicuro che ritorneremo presto grandi». Visto? Non esiste uno spot migliore di questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO
CLASSIFICA
NONA GIORNATA
VENERDÌ 12 DICEMBRE Como
Piscina Comunale
20:30
COMO NUOTO
CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA
MASCHILE
SABATO 13 DICEMBRE
SABATO 13 DICEMBRE DIFFERITA ALLE 21:50
PRO RECCO vs CN POSILLIPO
Monza
Piscina Pia Grande
18:00
BPM SPORT MANAGEMENT
CC NAPOLI
Sori
Piscina Comunale
18:00
PRO RECCO
CN POSILLIPO
Firenze
Piscina Nannini
18:00
RN FLORENTIA
AN BRESCIA
Roma Roma
Foro Italico Salaria Sport Village
18:00 18:00
ROMA VIS NOVA SS LAZIO
CARISA SAVONA RN BOGLIASCO
AN Brescia
24
Pro Recco
21
BPM Sport Management
19
CarpisaYamamayAcquachiara
18
CC Napoli
12
Como Nuoto *
9
Carisa Savona *
9
SS Lazio
7
RN Bogliasco *
6
Roma Vis Nova
6
CN Posillipo *
6
RN Florentia
0
* una partita da recuperare
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VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
SOLUZIONI TATTICHE .
CONTENUTO PREMIUM JUVE E ATALANTA LE MIGLIORI
Calci d’angolo
Squadra
Marcatura
Gol subiti Gol subiti da corner da palla inattiva
ATALANTA
uomo
0
3
CAGLIARI
zona
2
8 13
CESENA
uomo
8
CHIEVO
zona
5
7
EMPOLI
zona
1
4
FIORENTINA mista (prevalente zona)
1
2
GENOA
mista (prevalente zona)
1
3
INTER
zona
1
3
JUVENTUS
uomo
0
1
LAZIO
mista (prevalente uomo)
3
7
MILAN
mista (prevalente uomo)
6
7
NAPOLI
uomo
3
5
PALERMO
uomo
5
10
PARMA
zona
2
9
ROMA
uomo
3
5
SAMPDORIA mista (prevalente uomo)
1
6
SASSUOLO
uomo
2
3
TORINO
uomo
1
5
UDINESE
zona
1
5
VERONA
uomo
2
4
DA UOMO A ZONA, SI SVOLTA COSÌ TROPPI GOL DA CORNER, INZAGHI CAMBIA Il gol preso da Antonelli nella sconfitta contro il Genoa ha convinto Filippo Inzaghi: il suo Milan finora sui corner ha difeso a uomo, ma dopo aver subìto 6 gol su azione d’angolo ha cominciato a lavorare sulla marcatura a zona, cambiamento già fatto di recente da Mancini all’Inter. Quali sono le differenze, i vantaggi e gli svantaggi ve lo spieghiamo in questo studio. LO STUDIO di ALEX FROSIO Twitter @alexfrosio
I
l Mineirazo cominciò così. Undicesimo minuto, calcio d’angolo per la Germania, il Brasile marca a uomo: David Luiz, che controlla Thomas Müller, subisce il «blocco» di Klose e perde quei due metri fatali che permettono al numero 13 tedesco di colpire al volo tutto solo. È il primo dei sette gol incassati dalla Seleçao nella semifinale del Mondiale 2014, la diga che viene giù. E chissà se la tragedia sportiva brasiliana si sarebbe potuta evitare, o almeno ridimensionare, senza quella disattenzione o magari con un modo diverso di marcare. Proprio qui sta il punto. Quella del Milan di Pippo Inzaghi non è una tragedia, però i rossoneri sono la squadra che, dopo il Ce-
sena, ha incassato più gol su calcio d’angolo avversario. Finora Inzaghi ha chiesto ai suoi uomini di difendere prevalentemente a uomo: ognuno si occupa della marcatura di un avversario. Visti i risultati - ben 6 gol subiti, l’ultimo dei quali fatale contro il Genoa (Bonera anticipato da Antonelli) -, Pippo ha pensato di cambiare. E ha cominciato a lavorare sulla difesa a zona. UOMO, ZONA E MISTA Premessa: sulle palle inattive dalla trequarti fin verso il centrocampo, praticamente tutti difendono a zona, per restare alti e non permettere agli avversari di avvicinarsi troppo al portiere. Su calci d’angolo e punizione laterali, invece, ci si può schierare a uomo, a zona o a difesa mista, con prevalenza della zona o della marcatura a uomo. In Serie A, quasi tutti scelgono la difesa
mista con prevalenza a uomo: cioè si predispongono due, massimo tre uomini a protezione di alcune zone (davanti al primo palo e al centro dell’area piccola, spesso il centravanti, bravo di testa ma non a difendere sull’uomo), mentre gli altri si appiccicano ognuno a un avversario. Le uniche eccezioni sono il Genoa, l’Empoli, il Chievo, il Cagliari, il Parma, la Fiorentina (in alcuni casi ci sono un paio di marcature a uomo sui saltatori avversari più pericolosi), e l’Inter, che marcava a uomo con Mazzarri e ora a zona pura con Mancini.
TRA BLOCCHI, MARCATURE E «CASTELLI», SULLE PALLE INATTIVE SI PUÒ DIFENDERE IN MOLTI MODI: IL MILAN CERCA QUELLO PIÙ ADATTO
LE DIFFERENZE Non esiste un modo perfetto di difendersi. A
SETTORI E MOVIMENTI NELLA ZONA Portiere
NELLA ZONA, L’AREA SI DIVIDE IN SETTORI E OGNI UOMO CHE DIFENDE NE COPRE UNO DETERMINATO
uomo si può toccare l’avversario, tenerlo sotto controllo, ma si possono subire blocchi e bisogna stare attenti alle trattenute che ormai sono sotto gli occhi degli arbitri. A zona, è più facile riconoscere, studiandole - come abbiamo fatto noi esaminando le immagini tramite il software Wyscout -, le traiettorie di calcio, e quindi sapere dove finisce il pallone, ma si rischia di stare troppo lontano dall’avversario concedendogli il terzo tempo. Di solito se si hanno bravi saltatori (e marcatori) si marca a uomo: la Juve, con Chiellini, Bonucci, Vidal e molti altri, fa così ed è impenetrabile (0 gol subiti da angolo, come l’Atalanta, altra squadra di «granatieri»). Quando però il reparto soffre, per distrazione o elementi poco avvezzi alla marcatura a uomo, si sceglie la zona, con i difendenti che si occupano ognuno di un settore dell’area. Il primo concetto è proprio quello di «castello difensivo». Si crea cioè un muro di uomini a protezione della porta. Ci sono varie interpretazioni, la più comune prevede un uomo sul primo palo, quattro in linea sull’area piccola, tre appena davanti e due al limite dell’area. Altre variazioni: cinque uomini sistemati a semicerchio davanti allo specchio della porta, due in linea sul dischetto e uno al limite dell’area. O ancora 4-2-2. E dipende an-
che dalla posizione del calcio d’angolo: a rientrare si protegge la porta, a uscire si fa più attenzione alla zona del dischetto. I COMPITI Sulla zona bisogna lavorare perché ogni giocatore ha compiti e competenze precise. Il principio di partenza è che ci si concentra sulla ricerca del pallone, con movimento in avanti e in diagonale, mai all’indietro (a esclusione dell’uomo sul secondo palo, che deve coprire anche la zona alle proprie spalle). Dal punto di vista individuale, sul primo palo vanno sistemati i giocatori bravi nell’anticipo di testa e di piede; sui due pali, va chi ha doti acrobatiche e buoni riflessi, e deve avere una grande intesa con il portiere, che presidia la zona davanti a sé in eventuale uscita; i tre uomini in mezzo sono quelli con più centimetri e chilogrammi (un esempio pratico? Ranocchia o Mexes), e anche più coraggio, perché occuperanno la zona più calda e quella in cui con maggiore probabilità cadrà il pallone; il giocatore sul secondo palo deve sapere leggere possibili deviazioni e muoversi a 360°, quello al limite dell’area essere pronto a coprire su eventuali tiratori ma anche a far partire il contropiede. Il difficile? Trovare gli uomini adatti e... cambiar loro la testa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R
10 ANNI DI PASSIONE
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
. 2004 L’addio ai Tanzi Il 14 gennaio il Parma, dopo aver vinto 8 trofei nazionali e internazionali, passa dalla famiglia Tanzi, coinvolta nel crac Parmalat, all’amministrazione straordinaria di Enrico Bondi
2004 Evitato il fallimento In giugno, grazie all’applicazione della legge Marzano e a una parziale modifica delle norme Figc, il Parma evita il fallimento e cambia nome: da Parma A.C. a Parma F.C.
2007 Ghirardi nuovo proprietario In gennaio il commissario Bondi vende il Parma, ripulito dai debiti, al bresciano Tommaso Ghirardi dopo aver ritenuto non affidabili due cordate guidate da Valenza e Sanz
Il Parma è stato ceduto Chi compra? Non si sa...
1Il club annuncia la vendita del pacchetto di maggioranza:
martedì Ghirardi dal notaio a Brescia, ma non svela gli acquirenti
Andrea Schianchi INVIATO A PARMA
T
utto vero: il Parma è stato venduto, ma non si sa ancora a chi. Presto si conosceranno i dettagli dell’operazione. Il club ha diffuso un comunicato nel tardo pomeriggio di ieri in cui si spiegava che «è stato raggiunto l’accordo per la cessione del pacchetto di maggioranza della controllante Eventi Sportivi Spa, le cui azioni verranno girate davanti al notaio Giovanni Posio di Brescia, martedì 16 dicembre 2014, in favore degli acquirenti. Contestualmente verrà convocata una conferenza stampa nella quale verranno presentati i nuovi azionisti e i dettagli dell’operazione». FUTURO Stando alle parole del presidente Ghirardi si tratta di un gruppo di imprenditori russo-ciprioti rappresentati dall’avvocato Fabio Giordano che negli ultimi giorni ha curato
personalmente tutta la trattativa. La presentazione di martedì servirà a svelare i nomi dei nuovi proprietari, l’organigramma societario e i programmi: c’è da affrontare la delicata sessione di mercato di gennaio, durante la quale il Parma dovrà necessariamente investire se intende risollevarsi dall’ultimo posto in classifica, e ci sono da gestire parecchie grane economiche, a partire dal mancato pagamento della prima tranche stagionale degli stipendi. Ai nuovi dirigenti, chiunque essi siano, il lavoro non manca, anche perché nel frattempo bisognerà sistemare alcune posizioni creditizie e, sul fronte della tifoseria, si dovrà cercare di riportare quel minimo di entusiasmo necessario alla squadra per centrare l’obiettivo-salvezza: in questo senso la partita di domenica, al Tardini, contro il Cagliari assomiglia molto a un’ultima spiaggia. CONTROLLO Anche il presidente federale Carlo Tavecchio è attento a quanto sta accadendo a
Tommaso Ghirardi, 39 anni, proprietario del Parma dal gennaio 2007
RIl presidente Figc
Tavecchio vigila sull’operazione che verrà vagliata dalla Covisoc
Giampaolo Pozzo, 73 anni, patron dell’Udinese dal 1986 ANSA
Massimo Meroi UDINE
L’
Udinese è finita nuovamente nel mirino della magistratura. Ieri mattina la Guardia di Finanza, su mandato della Procura del capoluogo friulano, ha perquisito
Parma e ha detto chiaramente che tutta l’operazione di passaggio delle azioni verrà monitorato dalla Covisoc. Troppe volte nel calcio italiano ci sono stati episodi di vendite «saltate» quand’erano in dirittura d’arrivo, e troppe volte si sono presentati potenziali acquirenti che non avevano le credenziali
● Le squadre di calcio comprate da Ghirardi: prima del Parma era stato proprietario del Carpenedolo, in Serie D e C2
la sede del club e l’abitazione del patron Gianpaolo Pozzo sospettato di avere fatto dichiarazioni fiscali fraudolente mediante fatture false. O meglio, per operazioni inesistenti. Per questa ragione è indagato il presidente dei bianconeri, Franco Soldati. SOCIETÀ LUSSEMBURGHESE Gli inquirenti hanno cominciato a lavorare su presunti illeciti nella compravendita dei giocatori e sulle attività fiscali della spa. «Le indagini – fanno sapere fonti investigative – hanno finora accertato che l’Udinese calcio è controllata da una società lussemburghese, la Gesapar,
che detiene la maggioranza assoluta delle azioni. Ma i proprietari reali sono schermati dietro due società panamensi». É stata una giornata lunga per il massimo dirigente bianconero che ufficialmente non ricopre alcuna carica ma che viene comunque considerato da tutti il «presidente dell’Udinese». Ieri sera Pozzo aveva organizzato un party natalizio nell’Udinese Club House dello stadio Friuli invitando tutti gli ospiti dei club President, Managers e Sky Box. L’indesiderata visita dei finanzieri non pare aver tolto il buonumore al patron bianconero che prima di accogliere gli ospiti ha fatto diramare un comunicato: «Non è la prima volta che si verificano queste attività di controllo e verifica fiscale – le parole di Pozzo -. Certamente non è piacevole, ma come abbiamo sempre fatto collaboreremo con le autorità per dimostrare la correttezza del nostro operato e chiarire eventuali addebiti che dovessero esserci mossi». Nel recente passato, l’Udinese era stata sottoposta a una analoga verifica, chiusa con una transazione col fisco per circa 10 milioni euro. «Per questo importo – la precisazione di Pozzo - abbiamo attivato la procedura di rimborso in quanto successivamente è stato accertato, con sentenza passata in giudicato, che non era stato commesso alcun reato». TOTÒ DAL SINDACO Mentre la guardia di finanza «visitava» la sede dell’Udinese, Totò Di Natale e la moglie Ilenia venivano ricevuti in comune dal sindaco Furio Honsell che ha consegnato un encomio solenne al capitano dell’Udinese per il traguardo dei 200 gol in A. E’ il secondo riconoscimento a Di Natale che 5 anni fa aveva ricevuto il sigillo della città di Udine. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mario Frongia ASSEMINI (CA)
U
n Cagliari «cotto»? Ditelo a Zeman. Il boemo tira dritto. E tiene sotto torchio i suoi. Lo snodo Parma è delicato, la classifica dei rossoblù, terzultimi con 11 punti, comincia a scottare. Ma il credo del tecnico, ex Parma, non prevede pause neanche alla vigilia del match con l’ex guida rossoblù Donadoni. Il Cagliari è in campo senza soste dal 30 novembre: Fiorentina in casa, poi sempre al Sant’Elia, Coppa Italia e ko con il Chievo nel posticipo. E di fatto, già martedì, a 16 ore dal match con la squadra di Maran, Cragno e compagni sono tornati in campo. Un menu senza sconti: mercoledì doppia seduta, ieri allenamento mattutino, oggi mattino e sera. Domani, rifinitura e partenza per Parma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’IDEA
Tavecchio: «Calcio donne prima della A»
QUESTIONE ULTRA’ Intanto, dopo venti giorni, i cinque ultrà arrestati in seguito agli scontri avvenuti in AtalantaRoma lasceranno il carcere: il tribunale del Riesame di Brescia ha disposto per tutti gli arresti domiciliari.
● ROMA «Il movimento si salverà, nell’Italia maschilista, solo imparentandosi con la A: Lazio, Napoli, Fiorentina, Chievo, Verona, Bari, Cesena mi hanno dato l’ok, tratto con Milan, Inter, Juve e altre. Allo stadio per un match femminile di campionato e poi di serie A, se no si resta a zero». Il presidente Figc Tavecchio spiega il progetto al convegno «Donne e sport, il futuro del calcio femminile in Italia», dove ci sono anche il Presidente Coni Malagò, Tommasi e la Panico (Aic), Belloli (presidente Dilettanti) e Paris (Rai). Alcuni numeri emersi sono intriganti: ai mondiali di Germania 2011 ben 74.000 spettatori alla gara di apertura, 17 milioni di telespettatori per GermaniaGiappone. La finalissima USAGiappone con 10 milioni di giapponesi davanti la tivù, 21 milioni in Usa per i rigori finali. La Germania ricavò 51 milioni. L’Italia? Deve moltiplicare le 11.000 tesserate (22.000 con le giovanili) e uscire dal guscio. «Il calcio donne ha il Pil di 19,5 milioni: 13 sono l’esborso dei presidenti, il resto di Figc e Lega Dilettanti. Senza, ci sarebbe stata l’ennesima moria del movimento». Malagò, presidente del Coni, rilancia «Non importa capire chi fa e farà di più per il calcio femminile, importante è fare. La Federcalcio lo rilancerà? Osserveremo, del resto sarà facile fare bella figura, visto che si parte da una situazione così arretrata». Gaetano Imparato
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Matteo Spini BERGAMO
C
I FISCHI Mea culpa per quanto riguarda il post incriminato, anche se il pensiero sui fischi non cambia: «Essere attaccati dopo dieci minuti contro il Cesena non era giusto e mi ha fatto innervosire, perché credo meritassimo un trattamento del genere: per la prima volta non ho festeggiato una vittoria, perché mi sono sentito tradito». Il regista emiliano, comunque, ha spento sul nascere i ragionamenti che interpretavano l’uscita di mercoledì con la voglia di cambiare aria (nell’ultima sessione di mercato è stato
E domenica al Tardini c’è il Cagliari dell’ex Zeman
acquistò il Parma dall’allora commissario straordinario della Parmalat Enrico Bondi, gli venne consegnata una società «ripulita» dai debiti. La verità è che meno di otto anni, e troppe operazioni borderline, sono stati sufficienti a rompere il giocattolo.
Dietrofront Cigarini «Mi scuso con i tifosi, nervoso per i fischi» igarini sgonfia (in parte) il caso Instagram. Ventiquattro ore dopo la pubblicazione di un post al veleno nei confronti dei tifosi (la foto del tabellone di Atalanta-Cesena 3-2 e il commento «I vostri fischi metteteveli nel...!!!»), il centrocampista nerazzurro ha preso la parola in conferenza stampa e ha chiesto scusa. «Mi dispiace e voglio scusarmi con i tifosi: ho sbagliato i modi e i tempi e mi prendo le mie responsabilità. Certe volte non riesco a tenere le cose per me e l’istinto prevale sulla ragione», ha detto Cigarini.
I RIVALI
VERSO IL TARDINI Intanto al «Tardini», con Ibarbo squalificato e Sau ancora out, dovrebbe scattare l’ora di Longo dal primo minuto. Dietro, con il rientro di Ceppitelli e Avelar, potrebbe rifiatare Pisano, mentre in mezzo Crisetig se la gioca con Dessena e Donsah. Salvo sorprese last minute del boemo.
ATALANTA
Finanza in sede e perquisizione in casa di Pozzo «Siamo sereni»
club fatture false e operazioni fasulle: indagato il presidente Soldati
necessarie. Leggere questa storia con la massima prudenza è il minimo che si possa fare. Per adesso c’è un comunicato ufficiale del Parma, ma non si conoscono i nomi dei nuovi proprietari, e questo non è un dettaglio da poco. Altra cosa certa è la volontà di Tommaso Ghirardi di lasciare il mondo del calcio. All’inizio di giugno, dopo la mancata concessione della licenza Uefa (per un’inadempienza fiscale), si dimise e disse: «Me ne torno al paesello». Poi tornò sui suoi passi, a settembre, quando ormai il mercato era chiuso. Dichiarò che doveva tutelare il suo patrimonio, ma si capiva che la sua avventura nel calcio che conta era agli sgoccioli: nessun aumento di capitale in vista, troppi debiti per proseguire. E pensare che nel gennaio del 2007, quando
2
UDINESE
1Contestate al
2014 Il no dell’Uefa, la crisi e l’addio A maggio il Parma non ottiene la licenza Uefa: non ha pagato una parte dell’Irpef. Club in crisi nera: stipendi non pagati e -1 in classifica. Ghirardi ieri annuncia la cessione del club
Luca Cigarini, 28 anni LAPRESSE
vicinissimo al passaggio al Sassuolo): «Macché mercato: è un discorso fuori da ogni logica, con il direttore non ci vediamo da mesi». Cigarini ha poi detto la sua sul momento dell’Atalanta: «La rimonta contro il Cesena è stata più bella di un 3-0: ora cercheremo di aggiustare la classifica facendo risultato anche fuori casa. La Lazio (domani sera è in programma l’anticipo all’Olimpico, ndr) è una buonissima squadra ma ha qualche assenza: proveremo ad approfittarne. Quattro punti nelle prossime due partite non sarebbero male».
Serie A R La guida
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
.
OCCHI PUNTATI SU
15a
ARBITRO Damato di Barletta ASSISTENTI Crispo-De Luca IV Padovan ADD. Gervasoni-Tommasi TV Sky Calcio 1 HD, Supercalcio HD, SkySport 1 HD, Premium Calcio INTERNET www.gazzetta.it
DOMENICA Ore 20.45 Stadio Meazza di Milano 27. ARMERO
I precedenti dicono Milan ma l’ultimo è stato del Napoli
23. DIEGO LOPEZ
5. MEXES 4. MUNTARI
13. RAMI
1Sono 66 gli incontri di Serie A a Milano: i rossoneri
GIORNATA
19
25. BONERA
92. EL SHAARAWY
34. DE JONG
18. MONTOLIVO
conducono 31-12. Nella scorsa stagione finì 1-2 con reti di Britos e Higuain. Il risultato più frequente, però, è lo 0-0
7. CALLEJON
7. MENEZ
9. HIGUAIN
28. BONAVENTURA
16. MESTO
6. DE GUZMAN 77. GARGANO
SQUADRE
JUVENTUS ROMA GENOA SAMPDORIA NAPOLI LAZIO MILAN UDINESE FIORENTINA SASSUOLO PALERMO INTER EMPOLI ATALANTA VERONA CHIEVO TORINO CAGLIARI CESENA PARMA*
PT
35 32 26 25 24 23 21 21 20 19 18 17 15 14 14 13 13 11 8 5
33. ALBIOL
Ultima vittoria Milan
CLASSIFICA
Pareggi
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14
11 10 7 6 6 7 5 6 5 4 4 4 3 3 3 3 3 2 1 2
2 2 5 7 6 2 6 3 5 7 6 5 6 5 5 4 4 5 5 0
1 2 2 1 2 5 3 5 4 3 4 5 5 6 6 7 7 7 8 12
30 27 20 19 26 23 23 17 16 15 17 21 16 8 16 11 10 20 11 16
5 11 12 11 18 17 18 18 11 18 22 21 21 15 25 17 17 26 25 34
23 66
Napoli
65
PROSSIMO TURNO GIOVEDÌ 18 DICEMBRE CAGLIARI-JUVENTUS (ore 19) NAPOLI-PARMA (ore 21) SABATO 20 DICEMBRE SASSUOLO-CESENA (ore 18) ROMA-MILAN (ore 20.45) DOMENICA 21 DICEMBRE VERONA-CHIEVO (ore 12.30) ATALANTA-PALERMO (ore 15) FIORENTINA-EMPOLI (ore 15) SAMPDORIA-UDINESE (ore 15) TORINO-GENOA (ore 15) INTER-LAZIO (ore 20.45)
MARCATORI 9 RETI Tevez (2, Juventus). 8 RETI Icardi (2, Inter); Callejon (Napoli). 7 RETI Menez (4, Milan); Higuain (1, Napoli); Dybala (1, Palermo); Di Natale (Udinese). 6 RETI Matri (Genoa); Djordjevic (Lazio); Honda (Milan); Ljajic (1, Roma). 5 RETI Osvaldo (Inter); Cassano (1, Parma); Gabbiadini (Sampdoria); Thereau (Udinese). 4 RETI Ekdal e Sau (Cagliari); Defrel (Cesena); Babacar (Fiorentina); Morata e Vidal (2, Juventus); Mauri (Lazio); Destro (Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (Sassuolo); Quagliarella (Torino); Nico Lopez e Toni (2, Verona).
GAZZAWEB www.gazzetta.it
31
Ultima vittoria Napoli
Vittorie Napoli
22 SETTEMBRE 2013 MILAN-NAPOLI
12
Ultimo pareggio
114
1-2 1-1
Risultato più frequente
0-0
10 VOLTE
Punti ultime 4 giornate 5 MILAN 6 NAPOLI
PALERMO
(3-5-2)
SASSUOLO
(4-3-3)
DOMANI Ore 18 ARBITRO Maresca
LAZIO
12 4 GONZALEZ ANDELKOVIC
27 18 89 25 CHOCHEV 7 RIGONI MORGANELLA MARESCA LAZAAR 20 VAZQUEZ
9 DYBALA
17 SANSONE
10 ZAZA
83 FLORO FLORES
7 MISSIROLI
4 MANGANELLI
19 TAIDER
3 LONGHI
15 ACERBI
28 CANNAVARO
23 GAZZOLA
(4-3-3)
ATALANTA
(4-4-1-1)
DOMANI Ore 20.45 ARBITRO Rocchi
70 SORRENTINO 6 MUNOZ
22 MARCHETTI 3 27 DE VRIJ CANA
8 BASTA
26 RADU
23 ONAZI
24 LEDESMA
19 LULIC
7 F. ANDERSON
11 KLOSE
6 S. MAURI
19 DENIS 10 17 GOMEZ CARMONA
26. KOULIBALY
MILAN 4-3-3
JUVENTUS (4-3-1-2) SAMPDORIA (4-3-3) DOMENICA Ore 12.30 ARBITRO Doveri
8 MARCHISIO
21 PIRLO
10 TEVEZ
14 OBIANG
20 PADOIN
6 POGBA
23 VIDAL
PANCHINA 45 Andujar, 15 Colombo, 4 Henrique, 5 Britos, 96 Luperto, 88 Inler, 22 Radosevic, 19 Lopez, 17 Hamsik, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez BALLOTTAGGI Jorginho-Inler 60-40% Gargano-Lopez 60-40%, De Guzman-Hamsik 60-40% SQUALIFICATI Maggio DIFFIDATI Koulibaly INDISPONIBILI Zuniga (4 settimane) Insigne (5 mesi), Michu (6 settimane) ALTRI Rosati, Palma.
GENOA
(3-4-3)
ROMA
(4-3-3)
DOMENICA Ore 15 ARBITRO Banti
14 RONCAGLIA
24 IAGO
9 MORATA
32 MATRI
10 PEROTTI
99 CASSANO
27 GERVINHO
7 COSSU
9 LONGO
17 FARIAS
17 PALOMBO
22 RIZZO
4 NAINGGOLAN
20 KEITA
15 PJANIC
20 EKDAL
5 CONTI
4 CRISETIG
25 23 HOLEBAS ASTORI
44 MANOLAS
24 FLORENZI
EMPOLI
(4-3-1-2)
TORINO
(3-5-2)
27 WIDMER
7 BADU
89 PIRIS
6 19 26 ALLAN GUILHERME PASQUALE
8 BRUNO FERNANDES 10 DI NATALE 9 17 TONI NICO LOPEZ
33 AGOSTINI
77 40 TACHTSIDIS ALE. GONZALEZ 10 30 HALLFREDSSON CAMPANHARO
2 GU. RODRIGUEZ
18 MORAS
LUNEDÌ Ore 19 ARBITRO Calvarese
1 LEALI
25 MARQUES
1 RAFAEL
PANCHINA 22 Scuffet, 1 Brkic, 11 Domizzi, 18 Bubnjic, 14 Belmonte, 34 Gabriel Silva, 66 Pinzi, 21 Hallber, 95 Evangelista, 33 Kone, 77 Thereau, 82 Geijo ALL. Stramaccioni BALL. Piris-Domizzi 60-40%, Badu-Kone 60-40%, Bruno Fernandes-Thereau 60-40%. SQUAL. nessuno DIFF. Badu, Allan, Bruno Fernandes, Pinzi. IND. Muriel (da valutare) ALTRI Meret, Coda, Wague, Faraoni, Alhassan, Jadson, Zapata PANCHINA 95 Gollini, 22 Benussi, 28 Brivio, 16 Luna, 27 Valoti, 97 Checchin, 20 Christodoulopoulos, 93 Fares, 21 J. Gomez, 7 Saviola, 99 Nenè. ALL. Mandorlini. BALL. Campanharo -Christodoulopoulos 60-40%. SQUAL. Marquez (1) DIFF. Agostini, Inoita, Campanharo. IND. Sorensen (40 giorni), Obbadi (30), Martic, Sala, Ionita, Jankovic (da val.) ALTRI Cappelluzzo.
14 VOLTA
6 LUCCHINI
25 CAPELLI
7 34 23 CARBONERO 8 CASCIONE 33 TABANELLI DE FEUDIS RENZETTI
33 GOMEZ
26 TONELLI
88 VECINO
2 G. RODRIGUEZ
6 VALDIFIORI 18 VERDI
17 MARTINEZ
7 17 PIZARRO JOAQUIN 20 14 BORJA VALERO MATI FERNANDEZ 15 SAVIC
1 NETO
PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 3 Mazzotta, 17 Magnusson, 4 Valzania, 44 Cazzola, 77 Ze Eduardo, 9 Rodriguez, 11 Brienza, 18 Djuric, 19 Succi. ALL. Di Carlo BALL. Tabanelli-Nica 60-40%. SQUAL. Giorgi (1) DIFF. De Feudis e Defrel. IND. Perico (7 giorni), Marilungo (28 giorni). ALTRI Coppola, Krajnc, Pulzetti, Garritano PANCHINA 12 Tatarusanu, 4 Richards, 40 Tomovic, 55 Hegazi, 23 Pasqual, 5 Badelj, 10 Aquilani, 16 Kurtic, 6 Vargas, 32 Lazzari, 25 Brillante, 8 Marin. ALL. Montella. BALL. nessuno. SQUAL. Cuadrado (1). DIFF. Savic, Alonso, Pizarro IND. Rossi (3 mesi), Lupatelli (2 mesi), Bernardeschi (3 mesi), Babacar (2 settimane). ALTRI El Hamdaoui, Octàvio, Iakovenko, Bagadur.
24 RUGANI
36 DARMIAN
8 FARNERUD
24 MORETTI
21 MARIO RUI
11 CROCE
7 MACCARONE
10 TAVANO
72 ILICIC
28 ALONSO
19 BASANTA
23 HYSAJ
27 ALMEIDA
92 DEFREL
CHIEVO
27 QUAGLIARELLA 14 GAZZI 25 GLIK
20 VIVES
33 PERES
19 MAKSIMOVIC
1 GILLET
PANCHINA 28 Carboni, 14 Pisano, 3 Murru, 33 Capuano, 24 Benedetti, 12 Capello, 16 Dessena, 30 Donsah, 10 Joao Pedro, 13 Caio Rangel. ALL. Zeman. BALL. Balzano-Pisano 60-40%; Ceppitelli-Benedetti 70-30%; CrisetigDessena 70-30%; Longo-Caio Rangel 70-30%. SQUAL. Ibarbo (1). DIFF. Balzano, Farias. IND. Colombi (7 gg), Sau (10), Eriksson (15). ALTRI Muroni, Giorico, Barella, Loi.
(4-4-2)
INTER
DAI CAMPI LE ULTIME IN PILLOLE
(4-3-1-2)
LUNEDÌ Ore 21 ARBITRO Massa
33 SEPE 20 SARDO
1 BIZZARRI 6 12 GAMBERINI CESAR
8 RADOVANOVIC
13 IZCO
8 PALACIO
34 BIRAGHI
56 HETEMAJ
69 MEGGIORINI
17 KUZMANOVIC
21 BALZANO
PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Cordaz, 4 Mendes, 29 Paletta 20 Bidaoui, 40 Sarr, 13 Ristovski, 14 Galloppa, 80 Jorquera, 31 Mariga, 10 Belfodil, 9 Pozzi. ALL. Donadoni. BALL. Lodi-Galloppa 55-45%. SQUAL. Gobbi (1). DIFF. Galloppa. IND. Cassani (7 giorni), Coda (70), Ghezzal, Biabiany (da val.). ALTRI Jeraldino, Lucas.
PANCHINA 28 Skorupski, 1 Lobont, 13 Maicon, 35 Torosidis, 3 Cole, 82 Emanuelson, 2 Yanga-Mbiwa, 32 Paredes, 6 Strootman, 10 Totti, 7 Iturbe, 9 Borriello. ALL. Garcia. BALL. Astori-Yanga-Mbiwa 60-40%, FlorenziMaicon 60-40%, Destro-Totti 65-35%. SQUAL. De Rossi (1). DIFF. Astori, Nainggolan, Pjanic. IND. Castan e Balzaretti (da 3 mesi in su), Uçan (da valutare).
(3-5-2)
32 CEPPITELLI
27 CRAGNO
PANCHINA 2 Viviano, 1 Da Costa, 44 Fornasier, 19 Regini, 10 Krsticic, 6 Duncan, 4 De Vitis, 21 Soriano, 22 Rizzo, 32 Marchionni, 18 Bergessio, 7 Fedato. ALL. Mihajlovic. BALLOTTAGGI Rizzo-Soriano 60-40%. SQUAL. De Silvestri (1). DIFF. Duncan, Romagnoli, Silvestre. IND. Silvestre (5 giorni), Sansone (5 giorni), Wszolek (5 giorni). ALTRI Massolo, Djordjevic.
FIORENTINA (3-5-2)
8 15 AVELAR ROSSETTINI
26 DE SANCTIS
PANCHINA 1 Avramov, 20 Biava, 6 Bellini, 3 Del Grosso, 22 Zappacosta, 8 Migliaccio, 16 Baselli, 95 Grassi, 18 Molina, 25 Spinazzola, 99 Boakye, 9 Bianchi. ALL. Colantuono. BALL. D’Alessandro-Zappacosta 6040%. SQUAL. nessuno. DIFF. Boakye, Cigarini. IND. Estigarribia (5 mesi), Raimondi (5 giorni), Rosseti (15 giorni). ALTRI Frezzolini, Scaloni.
5 DANILO
17 PALLADINO
22 DESTRO
PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 5 Antei, 13 Ariaudo, 20 Bianco, 26 Terranova, 6 Chibsah, 33 Brighi, 14 Pavoletti, 95 Gliozzi, 99 Floccari. ALL. Di Francesco. BALL. Floro Flores-Floccari 60-40%. SQUAL. Vrsaljko (1), Peluso (1), Berardi (1) DIFF. Taider, Vrsaljko, Floro Flores. IND. Pegolo (2 mesi), Manfredini (1 mese)
75 HEURTAUX
11 DE CEGLIE
8 LJAJIC
1 ROMERO
DOMENICA Ore 18 ARBITRO Orsato
8 MAURI
11 GABBIADINI
3 28 5 86 MESBAH GASTALDELLO ROMAGNOLI CACCIATORE
31 KARNEZIS
21 LODI
15 COSTA
9 OKAKA
57 SPORTIELLO
CESENA
30 33 ACQUAH RISPOLI
21 91 69 13 EDENILSON BERTOLACCI STURARO ANTONELLI
PANCHINA 23 Lamanna, 4 De Maio, 15 Marchese, 19 Greco, 92 Mussis, 33 Kucka, 3 Antonini, 87 Rosi, 16 Lestienne, 88 Rincon, 9 Pinilla, 18 Fetfatzidis. ALL. Gasperini. BALL. IzzoDe Maio 60-40%, Edenilson-Kucka 6040%, Iago-Lestienne 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. De Maio, Greco, Perotti, Antonelli, Roncaglia. IND. Mandragora (30 giorni). ALTRI Sommariva, arente, Panico, Santana, Prisco.
(3-5-2)
(4-3-3)
27 6 SANTACROCE LUCARELLI
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 33 Evra, 38 Mattiello, 7 Pepe, 37 Pereyra, 12 Giovinco, 11 Coman, 11 Llorente. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Padoin-Evra 70-30%, Morata-Llorente 60-40%. SQUAL. Chiellini (1) DIFF. Marchisio IND. Barzagli (40 giorni), Caceres (5), Marrone (5), Asamoah (85), Romulo (85). ALTRI Motta.
(3-5-1-1)
CAGLIARI
DOMENICA Ore 15 ARBITRO Valeri
5 IZZO
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 44 Prce, 13 Konko, 39 Cavanda, 15 A. Gonzalez, 32 Cataldi, 14 Keita, 9 Djordjevic. ALL. Pioli. BALL. Klose-Djordjevic 70-30 %. SQUAL. Parolo (1). DIFF. Biglia, Cavanda, Marchetti, Radu. IND. Biglia (2 giorni), Braafheid (2 mesi), Candreva (20 giorni), Ciani (2 mesi), Ederson (1 mese), Gentiletti (4 mesi), Pereirinha (5 giorni). ALTRI Sculli, Tounkara.
VERONA
(3-5-2)
83 MIRANTE
8 BURDISSO
PANCHINA 1 Ujkani, 19 Terzi, 23 Feddal, 3 Pisano, 2 Vitiello, 13 Emerson, 21 Quaison, 14 Della Rocca, 8 Barreto, 15 Bolzoni, 10 Joao Silva, 99 Belotti. ALL. Iachini. BALL. Chochev-Bolzoni 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. nessuno. INDISPONIBILI Daprelà (30 giorni), Ngoyi (da valutare), Makienok (da valutare). ALTRI Fulignati, Milanovic, Bamba, Bentivegna.
UDINESE
PARMA
1 PERIN
1 BUFFON 26 19 5 LICHTSTEINER BONUCCI OGBONNA
23 EDER
21 7 CIGARINI D’ALESSANDRO
NAPOLI 4-2-3-1
PANCHINA 32 Abbiati, 1 Agazzi, 81 Zaccardo, 17 Zapata, 16 Poli, 15 Essien, 21 Van Ginkel, 8 Saponara, 10 Honda, 9 Torres, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi. BALLOTTAGGI Bonera-Zapata 70-30%, Muntari-Honda 70-30%, Menez-Torres 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI De Jong, Mexes, Rami. INDISPONIBILI Abate, Alex, De Sciglio, Albertazzi, Niang, Mastour (da valutare). ALTRI nessuno.
11 MORALEZ
1. RAFAEL
31. GHOULAM
93 33 2 29 DRAMÈ CHERUBIN STENDARDO BENALOUANE
47 CONSIGLI
DOMENICA Ore 15 ARBITRO Peruzzo
Se vuoi restare aggiornato sulle formazioni, conoscere i consigli dei nostri esperti, consultare tutte le statistiche di ogni singolo giocatore e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, da quest'anno Gazzetta mette a disposizione degli appassionati, gratuitamente sul proprio sito, un'intera sezione dedicata. Su Fantanews trovi i voti il giorno dopo l'ultima partita di campionato, gli assist ufficiali al termine di tutte le gare, articoli esclusivi e la trasmissione +3 di presentazione della Magic di giornata. E se vuoi consultare i nostri esperti per decidere chi schierare al momento di fare la formazione c'è anche un blog, Magic Blog, con tutte le dritte del caso.
3-0
14 APRILE 2013 MILAN-NAPOLI
Reti fatte
* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
28 FEBBRAIO 2011 MILAN-NAPOLI
Milan
8. JORGINHO
14. MERTENS
Vittorie Milan
23 BIRSA
10 MAXI LOPEZ
9 ICARDI 10 KOVACIC 18 MEDEL
22 5 23 DODO' JUAN JESUS RANOCCHIA
13 GUARIN 55 NAGATOMO
1 HANDANOVIC
PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 19 Barba, 22 Bianchetti, 5 Moro, 8 Signorelli, 13 Laxalt, 27 Zielinski, 20 Pucciarelli, 9 Mchelidze, 99 Aguirre 95 Rovini. ALL. Sarri BALL. nessuno SQUAL. nessuno DIFFIDATI Vecino, Croce INDISPONIBILI Guarente (da valutare), Laurini (una settimana), Perticone (3-4 giorni) ALTRI Shekiladze, Biggeri, Rovini
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 3 Dainelli, 26 Edimar, 84 Manganì, 14 Cofie, 24 Schelotto, 63 Bellomo, 7 Lazarevic, 31 Pellissier, 43 Paloschi, 19 Botta. ALL. Maran BALLOTTAGGI Maxi Lopez-Paloschi 55-45%, Hetemaj-Cofie 60-40%, Cesar-Dainelli 55-45% SQUALIFICATI Zukanovic (1), Frey (1) DIFFIDATI Hetemaj, Dainelli ALTRI Puggioni, Kupisz
PANCHINA 30 Padelli, 13 Castellazzi, 5 Bovo, 18 Jansson, 21 Silva, 3 Molinaro, 6 Perez, 7 El Kaddouri, 22 Amauri. ALL. Ventura. BALL. nessuno. SQUAL. nessuno. DIFF. Glik, Peres. INF. Basha (10 giorni), Benassi (10), Larrondo (15), Masiello (20), Nocerino (25), Sanchez Miño). ALTRI Barreto.
PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 2 Jonathan, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 25 Mbaye, 33 D’Ambrosio, 20 Obi, 44 Krhin, 90 M’Vila, 7 Osvaldo. ALL. Mancini SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Juan Jesus, Ranocchia INDISPONIBILI Vidic (da valutare), Hernanes (da valutare)
PALERMO Rientrano Barreto e Vazquez ● Allenamento a base di schemi e situazioni di gioco per il Palermo ieri a Boccadifalco in vista della gara di domani. Iachini ha poi chiuso la seduta con una partita su campo ridotto. Lavoro differenziato per Bamba e Makienok. Contro il Sassuolo, rientrerà Vazquez che ha scontato la squalifica, come Barreto che, però, dovrebbe partire dalla panchina. SASSUOLO Tocca a Floro Flores Di Francesco ritrova capitan Magnanelli che ha scontato la squalifica, ma per lo stesso motivo contro il Palermo dovrà rinunciare a Berardi, Peluso e Vrsaljko. In attacco con Sansone e Zaza, dovrebbe giocare Floro Flores mentre in difesa Gazzola e Longhi sono i naturali sostituti di Vrsaljko e Peluso salvo sorprese. A centrocampo con il rientro di Magnanelli, potrebbe uscire Brighi, con lo spostamento a mezzala di Missiroli.
●
EMPOLI Maccarone recupera Dopo lo stop per una contusione rimediata a Napoli, Maccarone si è aggregato ieri di nuovo al gruppo e sarà a disposizione contro il Torino. Vecino invece ha lavorato a parte per un affaticamento muscolare, ma dovrebbe rientrare già oggi
●
Magic +3 R Champions League
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VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Psg, Blanc finisce nel mirino del boss
1Il presidente Al Khelaifi duro dopo Barcellona: «Non siamo stati all'altezza, spero a febbraio vada meglio» Alessandro Grandesso PARIGI Twitter @agrandesso
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e prime critiche sono scattate in diretta, sui social network. Una serie di tweet da tifosi e opinionisti frustrati dai cambi di Laurent Blanc. Rigagnoli diventati poi un fiume in piena. Trasformatosi sui media in bocciatura drastica del tecnico del Psg, reo di aver snaturato la squadra nella ripresa contro il Barcellona, spolpando il centrocampo, togliendo prima il miglior Verratti, Matuidi poi. L’inevitabile 3-1 quindi ha mandato su tutte le furie anche il presidente Nasser Al Khelaifi. E per Blanc la partita di domenica a Guingamp potrebbe già diventare un bivio. Il presidente del Paris Saint Germain Nasser Al Khelaifi, 41 anni, con il tecnico Laurent Blanc, 49 AP
SFURIATA La sfuriata del dirigente qatarino non va sottovalutata. Ne sa qualcosa Ancelotti che ai tempi parigini era criticato ad ogni minima controprestazione, decidendo alla fine di cambiare aria, non sentendosi sostenuto. Nei confronti di
PORTIERI Gruppo A A A A A A B B B B B B B B C C C C C C C C D D D D D D D E E E E E E E F F F F F F G G G G G G G H H H H H H
Sq. Cod. (ATM) 128 (ATM) 132 (JUV) 104 (JUV) 145 (MAL) 134 (OLY) 140 (BAS) 150 (LIV) 120 (LIV) 127 (LUD) 111 (LUD) 146 (LUD) 153 (RMAD) 106 (RMAD) 130 (BEN) 102 (BEN) 121 (BEN) 155 (BLEV) 124 (MON) 144 (MON) 147 (ZEN) 125 (ZEN) 126 (AND) 137 (AND) 154 (ARS) 135 (ARS) 148 (BDOR) 123 (BDOR) 151 (GAL) 129 (BAY) 131 (BAY) 139 (CSKA) 101 (MCITY)105 (MCITY)118 (ROMA) 112 (ROMA) 143 (AJAX) 109 (APO) 136 (BAR) 103 (BAR) 149 (PSG) 113 (PSG) 142 (CHE) 107 (CHE) 110 (MAR) 117 (MAR) 133 (SCH) 115 (SCH) 152 (SPO) 141 (ATB) 119 (BATE) 108 (POR) 114 (POR) 116 (SHA) 122 (SHA) 138
Nome MOYA OBLAK BUFFON STORARI OLSEN ROBERTO VACLIK JONES MIGNOLET CVOROVIC STOYANOV BORJAN CASILLAS NAVAS K. ARTUR JULIO CESAR PAULO LOPES LENO STEKELENBURG SUBASIC LODYGIN MALAFEEV PROTO ROEF OSPINA SZCZESNY LANGERAK WEIDENFELLER MUSLERA NEUER REINA AKINFEEV CABALLERO HART DE SANCTIS SKORUPSKI CILLESSEN PARDO BRAVO TER STEGEN DOUCHEZ SIRIGU CECH COURTOIS HANDANOVIC OBRADOVIC FAHRMANN WETKLO RUI PATRICIO IRAIZOZ CHERNIK FABIANO FERNANDEZ KANIBOLOTSKY PYATOV
Costo 18 1 18 1 4 7 11 1 12 1 5 1 16 6 1 10 1 13 1 15 13 1 7 1 1 12 1 15 5 20 1 6 2 15 7 1 8 5 10 9 1 15 6 15 7 1 8 1 9 11 1 12 1 1 15
Punti 6 7 1,5 4 6 5 2 6,5 6 6 6,5 4 6,5 5 5,5 6,5 3,5 7 4 6 2 5,5 2,5 5 4,5 6,5 2,5 6 5 5,5
Costo 6 5 18 3 15 11 8 7 9 5 13 9 13 4 1 3 2 2 3 6 7 7 4 4 6 4 2 4 3 6 4 7 2 5 10 4 9 5 8 6 7 5 3 2 6 5
Punti 7 7 6 5,5 6 6,5 6 6 4,5 5,5 5 7 5,5 7 6,5 6 6,5 6 6,5 5,5 5 5,5 4,5 6 5,5 5,5
DIFENSORI Gruppo A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B B B B B B B B B B B B
Sq. (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LIV) (LUD) (LUD) (LUD) (LUD)
Cod. 209 274 276 291 298 340 383 221 231 234 244 266 311 352 279 280 293 303 367 395 203 232 264 310 330 382 417 255 286 369 372 378 390 270 294 297 316 322 344 371 384 398 208 219 236 339
Nome ANSALDI GIMENEZ GODIN JESUS GAMEZ JUANFRAN MIRANDA SIQUEIRA BARZAGLI BONUCCI CACERES CHIELLINI EVRA LICHTSTEINER OGBONNA HAMMAR HELANDER JOHANSSON KONATE RICARDINHO TINNERHOLM ABIDAL BOTIA ELABDELLAOUI LEANDRO SALINO MASUAKU SIOVAS GIANNOULIS DEGEN IVANOV SAFARI SAMUEL SCHAR SUCHY FLANAGAN JOHNSON JOSE' ENRIQUE LOVREN MANQUILLO MORENO SAKHO SKRTEL TOURE' K. ANGULO BARTHE CAICARA MINEV
Blanc, la fiducia di Al Khelaifi è sempre stata relativa e il 3-1 di Barcellona ha dato un’ulteriore spallata ad un rapporto mai andato oltre una cortese formalità. Colpa appunto di una sconfitta vissuta dal presidente come una
figuraccia internazionale, quando invece c’era la convinzione di poter ripetere la bella prestazione dell’andata (3-2), incoronando definitivamente il Psg in reginetta d’Europa. Vittoria invece sfumata anche per quel cambio
azzardato al 62’. Fuori Verratti, dentro Pastore. Mossa che Al Khealifi ha ammesso al Parisien di non aver capito «visto che Marco stava giocando bene, nonostante rientrasse da un infortunio».
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(LUD) 345 (LUD) 393 (LUD) 419 (RMAD) 212 (RMAD) 238 (RMAD) 246 (RMAD) 324 (RMAD) 347 (RMAD) 357 (RMAD) 365 (RMAD) 405 (BEN) 201 (BEN) 223 (BEN) 265 (BEN) 288 (BEN) 313 (BEN) 317 (BEN) 334 (BEN) 415 (BLEV) 228 (BLEV) 260 (BLEV) 289 (BLEV) 354 (BLEV) 386 (BLEV) 396 (BLEV) 410 (MON) 202 (MON) 239 (MON) 263 (MON) 267 (MON) 307 (MON) 362 (ZEN) 210 (ZEN) 248 (ZEN) 272 (ZEN) 314 (ZEN) 349 (ZEN) 385 (AND) 258 (AND) 336 (AND) 350 (AND) 351 (AND) 404 (ARS) 242 (ARS) 254 (ARS) 273 (ARS) 304 (ARS) 338 (ARS) 343 (BDOR) 262 (BDOR) 275 (BDOR) 283 (BDOR) 355 (BDOR) 359 (BDOR) 380 (BDOR) 389 (BDOR) 416 (GAL) 207 (GAL) 243 (GAL) 278 (GAL) 299 (GAL) 375 (GAL) 413 (BAY) 205 (BAY) 217 (BAY) 222 (BAY) 226 (BAY) 227 (BAY) 251 (BAY) 308 (BAY) 361 (CSKA) 224 (CSKA) 225 (CSKA) 284 (CSKA) 325 (CSKA) 346 (CSKA) 379 (MCITY)233 (MCITY)245 (MCITY)256 (MCITY)301 (MCITY)302 (MCITY)320 (MCITY)348 (MCITY)370 (MCITY)412 (ROMA) 213 (ROMA) 240 (ROMA) 247 (ROMA) 281 (ROMA) 319 (ROMA) 321 (ROMA) 397 (ROMA) 411 (AJAX) 229 (AJAX) 257 (AJAX) 312 (AJAX) 342 (AJAX) 401 (AJAX) 403 (AJAX) 406 (APO) 237 (APO) 292 (APO) 326 (APO) 356 (APO) 368 (BAR) 204 (BAR) 220
MOTI TERZIEV ALEKSANDROV A. ARBELOA CARVAJAL COENTRAO MARCELO NACHO PEPE RAMOS S. VARANE ALMEIDA BENITO ELISEU JARDEL LISANDRO LOPEZ LUISAO MAXI PEREIRA CESAR BOENISCH DONATI JEDVAJ PAPADOPOULOS SPAHIC TOPRAK WENDELL ABDENNOUR CARVALHO ECHIEJILE FABINHO KURZAWA RAGGI ANYUKOV CRISCITO GARAY LOMBAERTS NETO SMOLNIKOV DESCHACHT MBEMBA MANGULU N'SAKALA NUYTINCK VANDEN BORRE CHAMBERS DEBUCHY GIBBS KOSCIELNY MERTESACKER MONREAL DURM GINTER HUMMELS PAPASTATHOPOULOS PISZCZEK SCHMELZER SUBOTIC KIRCH ALEX TELLES CHEDJOU HAKAN BALTA KAYA SARI ZAN ALABA BADSTUBER BENATIA BERNAT BOATENG J. DANTE LAHM RAFINHA BEREZUTSKI V. BEREZUTSKI A. IGNASHEVICH MARIO FERNANDES NABABKIN SCHENNIKOV BOYATA CLICHY DEMICHELIS KOLAROV KOMPANY MANGALA NASTASIC SAGNA ZABALETA ASTORI CASTAN COLE HOLEBAS MAICON D. MANOLAS TOROSIDIS YANGA-MBIWA BOILESEN DENSWIL LIGEON MOISANDER VAN DER HOORN VAN RHIJN VELTMAN CARLAO JOAO GUILHERME MARIO SERGIO PAPAZOGLOU RIISE ADRIANO BARTRA
6 5 2 9 6 9 16 6 11 14 10 5 3 5 4 5 8 7 2 5 6 5 6 7 7 3 8 7 3 9 8 7 5 7 12 6 4 5 6 8 3 4 9 7 7 10 6 8 4 8 7 12 10 12 9 13 4 2 6 5 3 5 2 16 5 10 8 15 8 15 7 6 4 3 6 4 4 3 7 6 12 12 9 5 7 10 4 6 5 5 11 8 4 4 5 3 2 5 2 6 4 4 3 4 1 5 7 7
4,5 4 10 6 5,5 6,5 7 6,5 5,5 6 6 5,5 6 3,5 10,5 9,5 6,5 6 6 5,5 5 5 6 6 7,5 6,5 6 7 6 6 6 6,5 6 3 3 3,5 6 6 6 5,5 5 6 5 6,5 6 5,5 9,5 6 5 6 5,5 6 6,5 6 5 5 4 7
(BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (MAR) (MAR) (MAR) (MAR) (MAR) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SCH) (SPO) (SPO) (SPO) (SPO) (SPO) (SPO) (ATB) (ATB) (ATB) (ATB) (ATB) (ATB) (BATE) (BATE) (BATE) (BATE) (BATE) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA) (SHA)
249 261 295 329 331 358 407 214 252 259 327 335 394 402 216 235 268 287 392 414 337 363 388 391 408 211 271 282 332 374 400 420 241 290 333 353 377 418 218 253 277 285 309 373 269 300 341 360 399 206 250 296 318 323 328 366 215 305 306 364 381 387 421
DANI ALVES DOUGLAS JORDI ALBA MASCHERANO MATHIEU PIQUE' VERMAELEN AURIER DAVID LUIZ DIGNE MARQUINHOS MAXWELL THIAGO SILVA VAN DER WIEL AZPILICUETA CAHILL FILIPE LUIS IVANOVIC TERRY ZOUMA MEJAC RAJCEVIC STOJANOVIC SULER VILER AOGO FUCHS HOWEDES MATIP SANTANA UCHIDA AYHAN CEDRIC JEFFERSON MAURICIO OLIVEIRA P. SARR M-N. GERALDES BALENZIAGA DE MARCOS GURPEGI IRAOLA LAPORTE SAN JOSE' FILIPENKO KHAGUSH MLADENOVIC POLYAKOV TUBIC ALEX SANDRO DANILO JOSE' ANGEL MAICON MARCANO MARTINS INDI REYES AZEVEDO KRYVTSOV KUCHER RAKITSKY SHEVCHUK SRNA ORDETS
14 4 11 11 7 15 5 5 16 5 8 10 14 11 7 11 13 13 16 6 3 6 4 2 3 10 5 11 5 5 6 4 6 9 4 5 6 2 7 8 4 3 7 8 4 2 3 4 3 10 11 3 7 6 7 4 5 5 5 7 7 10 2
7 5,5 6,5 4,5 5,5 5 6 5,5 6 6 6 6 6 5,5 6,5 6,5 7 6 6 5 6,5 6 5,5 6 9,5 6,5 6 6 7 5,5 5,5 6 6 5,5 6 -
Costo 18 11 13 20 16 4 5 8 6 4 10 3 3 2 7 16 18 4 15 7 4 6 3 6 5 10 12 4 5 11 6 7 6 5 7 12 10 12 3 6 6
Punti 6 6,5 6 6 6 5 5,5 6 5 3 7,5 5 9,5 9 10 9 5,5 6 9,5 6,5 10 7 7 7 5
CENTROCAMPISTI Gruppo A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A B B B B B B B B
Sq. (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (ATM) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (MAL) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (OLY) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (LIV)
Cod. 511 535 575 608 672 678 692 705 712 537 621 624 654 658 659 661 663 681 722 744 502 572 586 610 710 503 548 549 552 602 619 644 741 547 558 574 577 580 696 737 507
Nome ARDA TURAN CERCI GABI KOKE RAUL GARCIA RODRIGUEZ C. SAUL SUAREZ MAR. TIAGO COMAN MARCHISIO MARRONE PADOIN PEPE S. PEREYRA PIRLO POGBA ROMULO VIDAL ASAMOAH ADU FORSBERG HALSTI KROON THERN AFELLAY DOMINGUEZ DOSSEVI DURMAZ KASAMI MANIATIS N'DINGA FUSTER DIAZ ELNENY FREI GASHI GONZALEZ SEREY DIE XHAKA ALLEN
(LIV) 540 (LIV) 559 (LIV) 579 (LIV) 588 (LIV) 613 (LIV) 617 (LIV) 622 (LIV) 703 (LIV) 740 (LUD) 504 (LUD) 553 (LUD) 561 (LUD) 620 (LUD) 727 (LUD) 728 (LUD) 745 (RMAD) 515 (RMAD) 594 (RMAD) 597 (RMAD) 611 (RMAD) 634 (RMAD) 679 (RMAD) 742 (BEN) 541 (BEN) 576 (BEN) 648 (BEN) 660 (BEN) 688 (BEN) 690 (BEN) 708 (BLEV) 519 (BLEV) 525 (BLEV) 529 (BLEV) 533 (BLEV) 673 (BLEV) 680 (MON) 514 (MON) 568 (MON) 609 (MON) 637 (MON) 647 (MON) 716 (ZEN) 512 (ZEN) 542 (ZEN) 563 (ZEN) 599 (ZEN) 685 (ZEN) 699 (ZEN) 718 (ZEN) 734 (AND) 538 (AND) 546 (AND) 607 (AND) 639 (AND) 664 (AND) 714 (AND) 749 (ARS) 513 (ARS) 534 (ARS) 539 (ARS) 570 (ARS) 652 (ARS) 653 (ARS) 671 (ARS) 683 (ARS) 733 (BDOR) 518 (BDOR) 521 (BDOR) 584 (BDOR) 585 (BDOR) 600 (BDOR) 601 (BDOR) 603 (BDOR) 633 (BDOR) 686 (GAL) 501 (GAL) 509 (GAL) 526 (GAL) 555 (GAL) 564 (GAL) 595 (GAL) 612 (GAL) 701 (BAY) 578 (BAY) 583 (BAY) 591 (BAY) 674 (BAY) 676 (BAY) 677 (BAY) 694 (BAY) 698 (BAY) 711 (BAY) 735 (CSKA) 554 (CSKA) 557 (CSKA) 560 (CSKA) 631 (CSKA) 642 (CSKA) 715 (CSKA) 730 (MCITY)543 (MCITY)565 (MCITY)566 (MCITY)614 (MCITY)632 (MCITY)641 (MCITY)643 (MCITY)717
COUTINHO EMRE CAN GERRARD HENDERSON LALLANA LUCAS LEIVA MARKOVIC STERLING SUSO ALEKSANDROV DYAKOV FABIO ESPINHO MARCELINHO VURA MISIDJAN WANDERSON DANI ABALO BALE ILLARRAMENDI ISCO KROOS MODRIC RODRIGUEZ J. KHEDIRA CRISTANTE GAITAN OLA JOHN PEREZ SALVIO SAMARIS TALISCA BENDER L. BRANDT CALHANOGLU CASTRO REINARTZ ROLFES BAKAYOKO FERREIRA CARRASCO KONDOGBIA MOUTINHO OCAMPOS TOULALAN ARSHAVIN DANNY FAIZULIN JAVI GARCIA RYAZANTSEV SHATOV TYMOSHCHUK WITSEL CONTE DEFOUR KLJESTAN NAJAR PRAET TIELEMANS KAWAYA ARTETA CAZORLA COQUELIN FLAMINI OXLADE-CHAMBERLAIN OZIL RAMSEY ROSICKY WILSHERE BENDER S. BLASZCZYKOWSKI GROSSKREUTZ GUNDOGAN JOJIC KAGAWA KEHL MKHITARYAN SAHIN ADIN ALTINTOP BRUMA DZEMAILI FELIPE MELO INAN KURTULUS SNEIJDER GAUDINO GOTZE HOJBJERG RIBERY ROBBEN RODE SCHWEINSTEIGER SHAQIRI THIAGO XABI ALONSO DZAGOEV ELM EREMENKO MILANOV NATCHO TOSIC WERNBLOOM DAVID SILVA FERNANDINHO FERNANDO LAMPARD MILNER NASRI NAVAS J. TOURE' Y.
9 5 16 12 7 5 5 16 4 6 6 5 8 4 3 9 30 7 11 17 14 17 6 4 11 8 9 11 7 6 8 6 15 9 5 6 6 13 7 16 11 9 5 12 6 7 4 9 4 10 4 5 3 6 12 6 2 8 13 2 5 15 12 22 5 9 8 6 10 12 5 13 7 19 8 5 4 9 6 6 7 4 16 5 22 3 24 27 8 12 13 6 14 6 4 7 6 11 7 5 17 8 7 7 10 15 14 18
5,5 10 6 4,5 3 6,5 5 6 6 4 6 5,5 5,5 10,5 6,5 7 8 6,5 6,5 6 6 6,5 6 5,5 7 7,5 7,5 6,5 5 5,5 5 5,5 6 5 6,5 5,5 6,5 6 5,5 9 14,5 5 6,5 5,5 6,5 5,5 5 4 3,5 9,5 5,5 9,5 5,5 6,5 6,5 9,5 7 4,5 5 5,5 4,5 6 5,5 6 6 6 7 11 6,5 -
MOU Su Internet i tifosi si sono scatenati anche dopo la sostituzione di Matuidi, fuori per Lavezzi, lasciando solo Motta in mezzo, 2’ prima di incassare il terzo gol. Ieri l’Equipe ha dato otto a Verratti, parlando di «cambio sorprendente». Le Parisien si è fermato a 7,5 bollando la decisione di Blanc come un errore fallimentare. Dose rincarata da Al Khelaifi che dopo essere uscito dallo spogliatoio scuro in volto ha dichiarato: «Non abbiamo giocato all’altezza del nostro potenziale. Spero la situazione sarà totalmente diversa a febbraio». Un monito al tecnico che guadagna 5 milioni ma che rischia di non consumare l’ultimo anno di contratto. E poi come se non bastasse è arrivata la battuta irriverente di Mourinho: «Pescare il Psg non sarebbe male: sarebbe una trasferta più semplice anche per i nostri tifosi». Sberleffo a richiamare l’eliminazione inflitta ai parigini la scorsa stagione, ai quarti. Su cui pesarono ancora i cambi di Blanc a Stamford Bridge che facilitarono al Chelsea il 2-0, vanificando il 3-1 dell’andata.
Bayern: Müller fa 24 Thomas ora punta al suo mito Gerd ● Thomas Müller è diventato l’altra sera il miglior marcatore del Bayern in Champions League (non nella Coppa Campioni in generale) con 24 reti. Ha staccato Mario Gomez (23). Al terzo posto c’è Giovane Elber (22). Il bomber assoluto è un altro Müller, il grande Gerd, che nella Coppa Campioni segnò 35 gol. Thomas ha raccontato le sue speranze di battere il suo mito, con cui ha un grande rapporto tanto da girare alcuni spot pubblicitari sfruttando l’omonimia: «Ho ancora qualche anno davanti a me per segnare altri gol. La mia carriera non finisce oggi...». Il Müller più giovane ha segnato su rigore mercoledì al Cska Mosca. Nella stessa identica maniera aveva fatto gol all’andata e la gara si era chiusa con un risultato uguale (1-0)
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(ROMA) 544 (ROMA) 571 (ROMA) 604 (ROMA) 638 (ROMA) 655 (ROMA) 662 (ROMA) 704 (ROMA) 719 (AJAX) 556 (AJAX) 606 (AJAX) 693 (AJAX) 695 (AJAX) 723 (AJAX) 739 (AJAX) 746 (APO) 508 (APO) 545 (APO) 618 (APO) 646 (APO) 713 (APO) 724 (BAR) 527 (BAR) 596 (BAR) 668 (BAR) 669 (BAR) 697 (BAR) 736 (PSG) 528 (PSG) 536 (PSG) 616 (PSG) 627 (PSG) 636 (PSG) 656 (PSG) 721 (CHE) 562 (CHE) 587 (CHE) 626 (CHE) 630 (CHE) 651 (CHE) 670 (CHE) 687 (CHE) 732 (MAR) 523 (MAR) 569 (MAR) 593 (MAR) 628 (MAR) 726 (SCH) 516 (SCH) 522 (SCH) 551 (SCH) 582 (SCH) 590 (SCH) 605 (SCH) 629 (SCH) 645 (SCH) 689 (SPO) 530 (SPO) 531 (SPO) 625 (SPO) 640 (SPO) 682 (SPO) 700 (SPO) 731 (SPO) 743 (SPO) 748 (ATB) 517 (ATB) 592 (ATB) 598 (ATB) 635 (ATB) 675 (ATB) 707 (ATB) 720 (BATE) 505 (BATE) 581 (BATE) 615 (BATE) 649 (BATE) 657 (BATE) 725 (BATE) 738 (BATE) 747 (POR) 524 (POR) 532 (POR) 589 (POR) 650 (POR) 665 (POR) 666 (POR) 684 (POR) 709 (SHA) 506 (SHA) 520 (SHA) 550 (SHA) 567 (SHA) 573 (SHA) 623 (SHA) 702 (SHA) 729
DE ROSSI FLORENZI KEITA NAINGGOLAN PAREDES PJANIC STROOTMAN UCAN EL GHAZI KLAASSEN SCHONE SERERO VIERGEVER ZIMLING ANDERSEN ALONEFTIS DE VINCENTI MANDUCA NUNO MORAIS TIAGO GOMES VINICIUS BUSQUETS INIESTA RAFINHA A. RAKITIC SERGI ROBERTO XAVI CABAYE CHANTOME LUCAS MATUIDI MOTTA PASTORE VERRATTI FABREGAS HAZARD MATIC MIKEL OSCAR RAMIRES SALAH WILLIAN BOHAR FILIPOVIC IBRAIMI MERTELJ VRSIC BARNETTA BOATENG K.P. DRAXLER GORETZKA HOGER KIRCHHOFF MEYER NEUSTADTER SAM CAPEL CARRILLO MARTINS NANI ROSELL SILVA WILLIAM CARVALHO HELDON JOAO MARIO BENAT IBAI GOMEZ ITURRASPE MORAN RICO SUSAETA UNAI LOPEZ ALEKSIEVICH GORDEYCHUK LIKHTAROVICH OLEKHNOVICH PAVLOV VOLODKO YAKOVLEV KARNITSKI BRAHIMI CASEMIRO HERRERA OLIVER QUARESMA QUINTERO RUBEN NEVES TELLO ALEX TEIXEIRA BERNARD DOUGLAS COSTA FERNANDO L.M. FRED MARLOS STEPANENKO WELLINGTON NEM
8 10 6 12 2 12 8 3 6 12 15 7 4 4 5 3 7 6 3 3 4 8 19 8 15 4 13 8 5 14 13 11 16 13 23 23 15 8 14 13 6 16 6 4 7 4 4 5 10 14 5 6 3 14 8 10 6 8 5 20 3 11 7 4 5 7 7 9 2 7 10 4 1 6 2 1 2 5 2 4 14 6 13 12 13 9 5 12 19 14 18 8 8 6 7 5
5,5 6,5 5 11 13 6,5 6 6 5,5 5 5 4,5 6 6,5 6 6,5 6 7,5 6 5 7 9,5 6,5 9,5 6 5 5,5 6 5,5 6 6 7 7 10,5 6,5 6 5 5,5 5 5 5 6 7 6 10,5 6,5 6,5 6 5,5 6 6 5,5 6 6,5 8 6,5 6,5 5,5 9,5 -
Costo 20 9 34 9 21 13 26 7
Punti 5,5 5 5 4,5
ATTACCANTI Gruppo A A A A A A A A
Sq. (ATM) (ATM) (ATM) (JUV) (JUV) (JUV) (JUV) (MAL)
Cod. 833 843 857 830 855 866 902 827
Nome GRIEZMANN JIMENEZ MANDZUKIC GIOVINCO LLORENTE MORATA TEVEZ ERIKSSON
A A A A A B B B B B B B B B B B B B B C C C C C C C C C C C C C C C C D D D D D D D D D D D D D D D D D D E E E E E E E E E E E E E E E E F F F F F F F F F F F F F F G G G G G G G G G G G G G G H H H H H H H H H H H H
(MAL) 885 (MAL) 903 (MAL) 918 (OLY) 820 (OLY) 863 (BAS) 846 (BAS) 893 (BAS) 896 (BAS) 921 (LIV) 807 (LIV) 813 (LIV) 850 (LIV) 897 (LUD) 811 (LUD) 911 (RMAD) 809 (RMAD) 834 (RMAD) 841 (RMAD) 883 (BEN) 818 (BEN) 853 (BEN) 873 (BEN) 914 (BEN) 915 (BLEV) 808 (BLEV) 824 (BLEV) 848 (BLEV) 895 (MON) 810 (MON) 828 (MON) 859 (MON) 905 (ZEN) 835 (ZEN) 847 (ZEN) 884 (AND) 802 (AND) 845 (AND) 864 (AND) 898 (ARS) 815 (ARS) 831 (ARS) 878 (ARS) 886 (ARS) 888 (ARS) 908 (ARS) 909 (BDOR) 806 (BDOR) 838 (BDOR) 879 (BDOR) 881 (GAL) 875 (GAL) 906 (GAL) 910 (BAY) 852 (BAY) 867 (BAY) 877 (CSKA) 823 (CSKA) 870 (CSKA) 874 (CSKA) 907 (MCITY)805 (MCITY)826 (MCITY)844 (ROMA) 814 (ROMA) 819 (ROMA) 829 (ROMA) 839 (ROMA) 854 (ROMA) 904 (AJAX) 891 (AJAX) 912 (AJAX) 913 (APO) 822 (APO) 890 (BAR) 862 (BAR) 869 (BAR) 871 (BAR) 876 (BAR) 887 (BAR) 899 (PSG) 816 (PSG) 837 (PSG) 851 (CHE) 821 (CHE) 825 (CHE) 880 (CHE) 889 (MAR) 812 (MAR) 861 (MAR) 901 (MAR) 917 (SCH) 817 (SCH) 836 (SCH) 916 (SCH) 920 (SPO) 865 (SPO) 894 (ATB) 804 (ATB) 849 (ATB) 868 (ATB) 919 (BATE) 882 (BATE) 892 (POR) 801 (POR) 803 (POR) 860 (SHA) 832 (SHA) 856 (SHA) 900
ROSENBERG THELIN CIBICKI DIAMANTAKOS MITROGLOU KAKITANI SIO STRELLER EMBOLO BALOTELLI BORINI LAMBERT STURRIDGE BEZJAK YOUNES BENZEMA HERNANDEZ JESE' RONALDO DERLEY LIMA OLIVEIRA N. PIZZI BEBE' BELLARABI DRMIC KIESSLING SON BERBATOV GERMAIN MARTIAL TRAORE' HULK KERZHAKOV RONDON ACHEAMPONG KABASELE MITROVIC SUAREZ MAT. CAMPBELL GIROUD PODOLSKI SANCHEZ SANOGO WALCOTT WELBECK AUBAMEYANG IMMOBILE RAMOS A. REUS PANDEV UMUT BULUT YILMAZ LEWANDOWSKI MULLER PIZARRO DOUMBIA MUSA PANCHENKO VITINHO AGUERO DZEKO JOVETIC BORRIELLO DESTRO GERVINHO ITURBE LJAJIC TOTTI SIGHTORSSON ZIVKOVIC FISCHER DJEBBOUR SHERIDAN MESSI MUNIR NEYMAR PEDRO SANDRO SUAREZ L. CAVANI IBRAHIMOVIC LAVEZZI DIEGO COSTA DROGBA REMY SCHURRLE BITON MENDY TAVARES ZAHOVIC CHOUPO-MOTING HUNTELAAR FARFAN OBASI MONTERO SLIMANI ADURIZ KIKE SOLA MUNIAIN GUILLERMO RODIONOV SIGNEVICH ABOUBAKAR ADRIAN MARTINEZ GLADKY LUIZ ADRIANO TAISON
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Mondo R Spagna
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Spagna violenta: due feriti Il rimedio? Insulti proibiti
LIGA
1Dopo la morte del tifoso del Deportivo, un altro agguato a Barcellona
Un sostenitore del Psg è grave, ma il piano della Lega è di limitare le offese Filippo Maria Ricci
DA MADRID A BARCELLONA
INVIATO A BARCELLONA @filippomricci
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n agguato in piena regola, incappucciati, coltelli alla mano, gridando «Forza Barcellona» e pronti a scappare in moto. È successo mercoledì sera fuori dal Camp Nou e il bilancio parla di due feriti da arma bianca finiti all’ospedale. Due tifosi del Paris Saint Germain, residenti a Barcellona da tempo e allo stadio con la maglia della propria squadra. Uno ieri è stato dimesso, l’altro, pur fuori pericolo, no: una coltellata lo ha colpito alla pleura e la situazione si è fatta decisamente delicata. Poco dopo il primo si è verificato un altro episodio di violenza vicino allo stadio catalano, di nuovo contro un francese ma la vittima, già in Francia, ha rivelato che si trattava di un banale tentativo di furto, niente a che vedere col calcio. UN MORTO E UN FERITO GRAVE E così la Spagna in 10 giorni si trova a fare i conti con un morto (il tifoso del Deportivo picchiato e gettato nel fiume dai rivali dell’Atletico domenica 7 dicembre a Madrid)e un ferito serio legati all’hooliganismo. Sorpresa, sconcerto, reazioni immediate e decise da parte delle istituzioni. Ma anche la presa di coscienza che il problema della violenza legata al calcio è più serio e presente di quanto non si creda. Per carità, andare allo stadio in Spagna è abitudine praticata e consigliata a gente di ogni sesso ed età: gli impianti sono discretamente pieni e sono molti sia i turisti che le famiglie con bambini. Andare a vedere la stragrande maggioranza delle partite della Liga è attraente, divertente e sicuro. Però nei giorni della morte di «Jimmy», l’ultras del Deportivo, sul sito di As hanno pubblicato un video con una compilation di episodi di violenza legata al calcio relativi al solo 2014 e ce ne hanno infilati 9. Numero non trascurabile.
ANCHE IN GERMANIA Allargando la visuale, quanto sta succedendo in Spagna richiama la situazione che sta vivendo, in tono minore e senza vittime, la
ventesima vittoria consecutiva Mercato: in arrivo Lucas Silva
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clic MORTE DI «JIMMY» LE FORZE DELL’ORDINE ASSOLTE DAL COMUNE ● (f.m.r.) Nessuna novità nelle indagini sulla morte di Javier Romero Taboada, alias Jimmy, l’ultrà del Deportivo ucciso in una rissa con i rivali dell’Atletico Madrid domenica 7 dicembre a Madrid. La polizia ha smentito che l’arresto di 3 fratelli vicino Madrid fosse collegato all’omicidio, che intanto in settimana è arrivato in Parlamento: il Comune di Madrid si è difeso definendo «esemplare» il comportamento di vigili, polizia locale e pompieri.
Bundesliga, il campionato al top tanto della classifica delle presenze europee negli stadi quanto in quella delle percentuali di riempimento degli impianti. Anche lì spettacolo, diversione e passione per ogni età, anche lì avvisaglie di un’inversione di tendenza: scontri agli autogrill, un’invasione di campo, uno steward picchiato, incidenti vari, deriva politica assai pericolosa. La reazione non si è fatta attendere: la Dinamo Dresda esclusa dalla Coppa di Germania, il governo locale di Brema che stanco di pagare ha passato il conto delle spese di polizia alla federcalcio tedesca, allarme diffuso. PROIBITI I CORI OFFENSIVI In Spagna sembrano intenzionati ad andare oltre. Hanno varato subito un piano antiviolenza con norme molto rigide, e ancora prima che entri in vigore sono arrivate denunce a 6 club per
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cori offensivi. Al Madrid hanno espulso 17 soci-abbonati dalla curva dopo aver individuato, via video, che avevano iniziato il coro «Messi handicappato». Un classico al Bernabeu, così come il «Puta Barça» altro coro finito nel mirino degli inquirenti. Stando alle parole del presidente della Liga Javier Tebas questo tipo di canti non saranno più tollerati negli stadi spagnoli: «Le parole, gli insulti, sono il preambolo a quanto successo al Camp Nou mercoledì notte», ha detto ieri il presidente della Lfp. L’Atletico Madrid ha espulso dal Calderon il Frente Atletico, e sta cercando di individuare gli appartenenti al gruppo ultrà che martedì si sono fatti fotografare in curva a Torino col simbolo del Frente e il braccio teso nel saluto nazista. Tutti sono d’accordo sull’idea e sull’obiettivo finale, non tutti sulla volontà di trasformare gli stadi in teatri.
● 1 Il corpo di Javier Francisco Romero ripescato nel Manzanarre 2 Gli ultras del Deportivo lo ricordano allo stadio 3 Il luogo di Barcellona dove è stato accoltellato un tifoso del Psg mercoledì sera.
L’
eal senza sosta: la squadra di Ancelotti torna in campo stasera ad Almeria per l’anticipo della quindicesima di Liga, serata anomala per lasciare al Madrid un giorno di riposo in più in vista del Mundialito per club: domenica i campioni d’Europa partiranno per il Marocco dove martedì disputeranno la semifinale contro la vincente di Cruz AzulSydney Wanderers, prevista domani. ANNO FANTASTICO «Stiamo studiando i nostri rivali – ha detto ieri Ancelotti –. In generale, vada come vada, li chiuderemo un anno fantastico per il Madrid, Speriamo di finire vincendo il Mundialito, però in ogni caso il nostro voto sarà alto». Le stesse parole usate un paio d’ore più tardi al Bernabeu da Florentino Perez. Il presidente della Casa Blanca ha salutato, e ringraziato, la stampa invitata come di consueto per gli auguri di Natale. Perez ha detto che «il 2014 resterà per sempre nella memoria dei madridisti per la scomparsa di Alfredo Di Stefano, e poi ovviamente per la conquista della Décima, curiosamente l’ultima partita vista in tv da don Alfredo». Il presidente del Madrid sul palco aveva alle spalle Miguel Cardenal, presidente del Consejo Superior de los Deportes, in pratica il numero uno dello sport spagnolo, che però non ha detto una parola. Presenza insolita per l’evento. Così come Perez nel suo discorso non ha menzionato Ancelotti, esattamente come un anno fa. SILENZIO SU ANCELOTTI Nei tre Natali passati con Mourinho l’ammirata frase «abbiamo il miglior allenatore del mondo» usciva sempre. Al brindisi non ha partecipato il dg del Madrid José Angel Sanchez, impegnato in trattative col Cruzeiro per l’arrivo di Lucas Silva, appena eletto miglior centrocampista del campionato brasiliano: «Valuteremo le condizioni di Modric e James Rodriguez poi decideremo se prendere qualcuno a gennaio», ha detto ieri Ancelotti, che poi ha dichiarato che il colombiano dovrebbe rientrare già nella seconda partita del Mundialito, mentre Khedira sarà disponibile lunedì. In ogni caso, l’acquisto di Lucas Silva sembra cosa fatta. Stasera il Madrid contro la quart’ultima cerca la vittoria consecutiva numero 20: «Il record non porta titoli ma dice che stiamo lavorando bene e ci da sicurezza e morale. Vale per questo». f.m.r.
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TACCUINO
Coppa Sudamericana al rinato River attesa di 17 anni senza titoli internazionali è finita in una calda notte dell’estate sudamericana. In uno stadio Monumental strapieno come nel Mondiale 78, il River ha vinto la «Copa Sudamericana» grazie al 2-0 contro l’Atletico Nacional di Colombia. L’andata a Medellin era finita 1-1. Così, i Millonarios si avvicinano a chiudere l’anno perfetto: 35º titolo nazionale a giugno, candidati a celebrare il torneo di transizione domenica (sono a -2 dal Racing) e imbattuti negli 8 superclasici contro il Boca, fra amichevoli e ufficiali.
Il Real stasera con l’Almeria Poi il Mondiale 1Ancelotti a caccia della
ARGENTINA
Martin Mazur
Carlo Ancelotti, 55 anni, tecnico del Real Madrid AFP
UN SOGNO «Vorrei non andare a dormire perché ho paura che questo presente sportivo sia solo un sogno», ha detto il presidente Rodolfo D’Onofrio. Arrivato dopo la catastrofe di Passarella, ha denunciato di aver trovato le scrivanie vuote e un club vicino alla bancarotta. Ma con lo slogan «Il River torna ad essere il River», D’Onofrio ha riunito tre decenni di successi: Beto Alonso, l’idolo degli anni 70, diventa il suo consigliere. Enzo Francescoli, simbolo degli anni 80, il ds. E Marcelo Gallardo la scommessa per la panchina. La rosa sembrava insufficente: con Cavenaghi infortunato, rimanevano soltanto 2 attaccanti di esperienza, Mora
Combine, nove arrestati ● Nove persone sono state arrestate in Bulgaria per il loro presunto coinvolgimento in un giro di combine. Lo ha annunciato il Ministero dell’Interno, che però non ha rivelato i nomi. Secondo la stampa, però, sarebbero coinvolti Tunchev del Cska Sofia, Kotev del Chernomore Varna e Kamburov del Lokomotiv Plovdiv, squadra al centro delle combine nella passata stagione anche se la dirigenza nega qualsiasi coinvolgimento.
e Teo Gutierrez, più i giovani Simeone, Driussi e Boyè. Venduto Lanzini, arriva Pisculichi, la cui carriera sembrava ormai chiusa dopo la retrocessione con l’Argentinos Juniors. E invece Piscu diventa il giocatore che fa la differenza, con due gol fondamentali (l’1-0 al Boca e nell’andata contro il Nacional) e due assist per i colpi di testa di Mercado (9’ della ripresa) e Pezzella (14’), quando il portiere Armani sembrava l’eroe imbattibile. Il River adesso si prepara per il grande obiettivo dell’anno prossimo, la Libertadores, ma prima rimane la partita di domenica. Può arrivare un altro titolo? © RIPRODUZIONE RISERVATA
BULGARIA
ANTICIPI
In campo in Francia e Germania
La festa del River con la Copa Sudamericana LAPRESSE
● Hoffenheim-Eintracht Francoforte (in campo alle 20,30) è l’anticipo di stasera della quindicesima giornata in Bundesliga, mentre in Francia si gioca l’anticipo della diciottesima giornata tra Lione e Caen (ore 20,30).
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VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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OPINIONI
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Le italiane in Europa
La vignetta
Lettere alla Gazzetta
VIA IL COMPLESSO DELLA CHAMPIONS
di Valerio Marini
STADI NUOVI NATI VECCHI?
con la collaborazione di tutta la squadra a partire dagli attaccanti e muovendosi in modo più organico e compatto. Preoccupa la scarsa tenuta atletica rilevata in Russia e contro il City. Buon lavoro.
SOPRA LA PANCA di ARRIGO SACCHI
L
a Roma perde come era capitato al Napoli nelle qualificazioni: entrambi escono dalla Champions ed entrano in Europa League. Toccherà alla Juventus difendere il proprio onore e quello del calcio italiano. Speriamo che i club nostrani si liberino del complesso Champions e si esprimano con la sicurezza che dimostrano nel campionato. Forse è il momento che il nostro calcio si faccia delle domande e non si nasconda soltanto dietro l’alibi dei fatturati. Ricordo che negli ultimi anni le finaliste sono state Borussia Dortmund e Atletico Madrid, che non hanno fatturati importanti. Altra finalista è il Bayern, che non ha neppure mecenati, ma vanta lo stesso un bilancio in attivo e idee chiare sul gioco collettivo. Se non ci sono le possibilità di essere i più ricchi e acquistare i calciatori più famosi, per competere si dovrà puntare sul gioco, sul collettivo e sul lavoro. La Roma perde 2-0 col Manchester City, che in Champions mai aveva brillato. Gli inglesi si sono presentati senza Kompany, Yaya Tourè e Aguero, la spina dorsale fatta dai tre migliori giocatori. I giallorossi hanno giocato in casa, sono partiti benissimo per 15 minuti e hanno avuto una clamorosa occasione, ma poi pian piano si sono spenti. Il secondo tempo è stato di sofferenza, gli uomini di Garcia non hanno tenuto il ritmo dei primi 15-20 minuti. Il collettivo romanista è sempre meno coeso: si è giocato individualmente con la palla e in fase difensiva. Le lotte uno contro uno si sono sprecate e l’ha spuntata chi aveva i giocatori in forma e di maggiore qualità. I giallorossi hanno dimostrato volontà, buona tecnica, un buon possesso e alcune individualità. Dovranno migliorare la fase difensiva
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La Juventus va agli ottavi di Champions come seconda. L’Atletico è squadra di valore, gli uomini di Allegri volevano vincere ma temevano il peggio: meglio un uovo oggi che una gallina domani. La partita era obiettivamente difficile sia per il valore degli spagnoli che per la scarsa dimestichezza dei bianconeri con questa competizione. C’è da dire inoltre che gli juventini non sembrano vivere un momento brillante, come dimostrano le ultime partite contro Torino e Fiorentina. A questi livelli senza rischi e determinazione neanche il Real Madrid e il Barcellona possono avere successo. Inoltre tentare di battere addirittura per 2-0 la squadra più italiana del campionato spagnolo poteva assolutamente essere un rischio: la compagine di Simeone è maestra della fase difensiva, micidiale nei contropiedi e a palla inattiva. Allegri, allenatore pragmatico e paziente, sapeva tutto ciò e ha impostato una partita di controllo che soltanto la prodezza di un singolo o una punizione di Pirlo potevano sbloccare. L’incontro è stato purtroppo noioso e poco divertente, il possesso juventino pleonastico e quasi mai preparatorio per un affondo, ma forse oggi per la mentalità italiana va bene così. Alcuni hanno definito l’Atletico più forte dei bianconeri. In Italia in generale si è sempre valutato il singolo più che la squadra e il gioco che esprimeva. Non sono d’accordo: l’Atletico è composto da molti giocatori scartati dalle grandi squadre e non credo abbia giocatori superiori ai vari Buffon, Pogba, Pirlo, Vidal, Tevez, eccetera. In bocca al lupo.
PORTO FRANCO CO RTURI di FRANCO ARTURI twitter: @ARTURIFRA RA email: farturi@rcs.itt
La puntura di Roberto Pelucchi
f Scusate, c’è da spostare una chiesa dal centro del villaggio.
FRANCESCA PICCININI Giocatrice di pallavolo ● Grazie a La Gazzetta dello Sport per la splendida pagina @francypicci12
Leggo di un’accelerazione rapida dei progetti-stadio della Roma e ora anche del Milan. È evidente che i nostri club stanno cercando di rimontare la corrente, buoni ultimi in Europa. Abbiamo fatto le cicale per mezzo secolo e più e adesso ci ritroviamo con un ritardo incredibile. Da tifoso rossonero, vedo le cose dal mio punto di vista: onestamente l’idea di lasciare San Siro per un’«impiantino» da 42 mila posti mi fa venire i brividi. Capisco che per Roma, che non ha mai avuto uno stadio adatto al calcio, a causa della pista d’atletica, il nuovo stadio (rimpicciolito anche lì, se non ho capito male) possa risultare eccitante, ma per noi tifosi del Milan, ammesso che riusciremo mai più a trovare un biglietto, tutto ciò dà il senso di un ridimensionamento. Non bastassero la rosa a disposizione e la classifica... Carlo Aldini
GIUSEPPE POETA Cestista azzurro ● Nei prossimi 2 weekend lancia in campo un pelouche e/o dona 1 a PeterPanOnlus @PeppePoeta
La questione ha due aspetti distinti che però tendono a convergere in una prospettiva di lungo termine. La prima è quella di disporre di un impianto proprio: ci siamo accorti anche noi, in colpevolissimo ritardo, che anche su questo si gioca il futuro dei nostri club. Bravissima la Juve a partire per prima, bravi i club che si stanno muovendo adesso, con diverse prospettive. La seconda questione è quella delle capienze. E qui siamo in controtendenza totale rispetto all’Europa che conta. L’Atletico Madrid (non il Real, attenzione) si trasferirà in un paio d’anni nel suo nuovo impianto da 73 mila posti; il nuovo Mestalla di Valencia, vicissitudini del club a parte, è
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molto più capiente del vecchio (51 mila); l’Arsenal ha abbandonato da pochi anni Highbury (38 mila posti) per insediarsi nell’«Emirates» (60 mila); Liverpool e ManCity stanno per ampliare le loro case; il Barcellona porterà il suo celebre Camp Nou da 98 a 106 mila posti; gli stadi tedeschi medi hanno una capienza fra i 50 e i 65 mila posti e oltre. Come quelli scozzesi. Insomma, caso Chelsea a parte (ma si sta muovendo anche Abramovich), l’Europa di cui dobbiamo seguire i modelli calcistici ha scommesso su un gran pubblico dentro lo stadio. E ha già vinto, perchè gli impianti sono strapieni. Tornando ai casi nostri, è evidente che la crisi attuale produce indici di riempimento da brividi e dunque giustifica, calcolatrice alla mano, drastiche riduzioni di capienza. L’errore tuttavia è proprio quello di parametrarsi all’oggi in investimenti che per loro natura dovrebbero avere un’indice di durata di molti decenni. Vogliamo condannare il calcio italiano, anche psicologicamente, a un numero di spettatori paganti molto distante da quello dei concorrenti? E una struttura moderna, capace cioè di vivere ben al di là del momento della partita, non si gioverebbe di numeri molto più elevati? Una metropoli può stare dentro uno stadiolo? Per il momento la Uefa richiede standard di capienza tali da non consentire, per esempio, allo Juventus Stadium di ospitare una finale di Champions. La stessa cosa, ovviamente, sarà per un eventuale impianto del Milan di analoghe dimensioni. C’è una bella differenza fra 80 mila e 42 mila posti. I latini dicevano che la virtù sta nel mezzo. Credo sarebbero d’accordo anche gli analisti dell’impresa calcio nel mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La proposta
ADDIO AI GIUDICI DI PORTA, RIUNIAMO GLI ARBITRI DI A E B L’ANALISI di CARLO LAUDISA email: claudisa@gazzetta.it twitter: @carlolaudisa
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l proposito di adottare la tecnologia della goal-line e il contemporaneo addio ai giudici di porta sono la prova che il presidente federale Carlo Tavecchio dalla prossima stagione vuol battere una strada nuova che manda in soffitta l’esperienza avviata nel 2012. La freddezza politica con l’Uefa di Platini è palese. Dopo la squalifica europea del numero uno di via Allegri
evidentemente il fuoco cova sotto la cenere. Ed è altrettanto chiara la virata verso le posizioni della Fifa sulle questioni arbitrali. Ci sarà tempo per valutare gli effetti diplomatici di questo riposizionamento. Intanto si è aperto un fronte interno che merita approfondimenti. I vertici arbitrali non hanno preso bene la fine della sperimentazione che, a detta loro, ha portato a significativi successi. Urge un confronto all’interno del consiglio federale. A ogni modo sono sotto gli occhi di tutti le incongruenze nell’attuale assetto dei nostri direttori di gara. Quando si è partiti con i giudici di porta la Lega di Serie A ha
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ottenuto una divisione tra la Can di A e quella di B, seguendo lo slogan: «Spazio ai migliori nella massima serie». Ora come ora, sono 21 gli arbitri a disposizione del designatore Messina in Serie A, mentre per la B Farina guida una pattuglia di 26 fischietti. I compartimenti non sono stagni, nel senso che quando Messina ha bisogno può pescare tra i cadetti. Ma è vietato il percorso inverso. Un sistema giustificato finora anche dall’utilizzazione dei giudici di porta soltanto nel massimo campionato. Ma dalla prossima stagione gran parte degli eletti resteranno disoccupati.
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Perché, allora, non tornare a un’unica gestione? Facciamo un esempio: se Rocchi viene fermato dopo Juve-Roma, perché non utilizzarlo in serie B? In passato accadeva così e ciò permetteva di dosare l’impiego degli arbitri secondo criteri più ampi. E con minori stress. Non a caso in questa stagione il campionato di serie B ha patito una sequela di errori madornali, in gran parte dovuti anche a direzioni inesperte. Negli ultimi anni la scalata di molti giovani è stata accelerata proprio a causa della diga tra A e B. È bene guardare alle tecnologie, ma il capitale umano va salvaguardato. Per restare ai vertici almeno tra gli arbitri, diamo ai giovani i giusti step.
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Serie B R Verso il big match
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«La mia fuga dall’Inter La sfiderò col Bologna»
1Laribi, l’uomo in più di Lopez, da Appiano scappò in Inghilterra
«Ero chiuso, poi ho avuto tre gravi infortuni. Adesso 4 vittorie e...» ton. Io non venivo considerato e così decisi di andare in Inghilterra. Come? Dicevo ai dirigenti dell’Inter, per giustificare le mie assenze, che andavo in gita scolastica. Invece facevo i provini con ii club inglesi: Liverpool, Everton, Portsmouth e infine il Fulham, che mi ha arruolato per 2 anni nelle giovanili. Ho imparato bene la lingua ma poi sono tornato in Italia, nella Primavera del Palermo. Nel 2010 ho fatto il salto nel professionismo al Foggia, dove il grande maestro Zeman mi ha insegnato a stare in campo». Non ha avuto molta fortuna finora. Troppi alti e bassi? «Ho giocato poco per via degli infortuni: due volte la rottura dei legamenti del ginocchio destro al Sassuolo e, l’anno passato, un principio di trombosi nella mia parentesi a Latina. In tutto, quasi tre anni bruciati»
Karim Laribi, 23 anni, prima stagione a Bologna: è già a quota 4 gol LAPRESSE
Andrea Tosi BOLOGNA
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oi suoi 4 gol (Cittadella, Trapani, doppietta al Bari) che hanno fruttato 3 vittorie, Karim Laribi, Kim per gli amici, si è guadagnato a Bologna il nick di «salva Lopez», perchè quei successi firmati dal trequartista di origini tunisine e di scuola Inter hanno puntellato la panchina del tecnico. Lui ci ride sopra: «C’è molta casualità nel fatto che abbia segnato gol decisivi in gare importanti. Io gioco sempre per vincere e, se possibile, per segnare. Voglio arrivare in doppia cifra quest’anno». Laribi da San Donato Milanese a Bologna, passando per Londra. Qual è la sua storia? «Sono cresciuto vicino a Metanopoli, per tanti un posto insalubre, per me il polmone più
ERO IN SQUADRA CON BALOTELLI, HO IMPARATO TUTTO DA ZEMAN E SE POSSO MI GODO LA NBA KARIM LARIBI CENTROCAMPISTA
verde dell’hinterland milanese. Papà Krim viene dalla Tunisia, mamma Anna dalla Sardegna. A Milano hanno messo su famiglia e un ristorante. Io ho cominciato nello Sporting di San Donato, poi sono passato nelle giovanili dell’Inter, dove era transitato anche mio fratello maggiore Omar. Ho fatto 5 anni nel vivaio, poi sono fuggito». È scappato da Appiano? «In un certo senso sì. Nella mia squadra di Allievi c’erano Balotelli, Destro, Obi, Krhin, San-
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Il presente è Bologna, dove è in prestito dal Sassuolo. Come va? «Benissimo, sono felice di giocare in questo club che ha una lunga storia. Gli americani hanno portato entusiasmo e un forte seguito di tifosi. Questa è la tappa decisiva della mia carriera, ho 23 anni e dopo tanti incidenti non posso perdere altro terreno. Bologna mi ha dato fiducia e visibilità, ora posso vedere meglio il mio futuro». Un sogno e un obiettivo? «Se chiudo gli occhi mi vedo ai Mondiali con la maglia azzurra e in Champions con quella del Real. Oggi il Bologna è il mio Real. L’obiettivo è toccare la prima lettera dell’alfabeto». Lei non cita la Serie A ma domani darete l’assalto al secondo posto ospitando il Frosinone. Sensazioni e prospettive? «È una sfida importante ma non decisiva. Dobbiamo guardare oltre, puntando a vincere tutte le 4 partite da qui alla sosta per andare al comando. Sarebbe un bellissimo regalo di Natale per noi e i nostri tifosi».
I RIVALI
Il Frosinone con la carica del capitano ● FROSINONE (m.d.r.) A volte ritornano. È il caso del 23enne centrocampista austriaco Robert Gucher, capitano e punto di forza del Frosinone, secondo in classifica. Questa è la sesta stagione, non consecutiva, che il ragazzo di Graz indossa la maglia giallazzurra. Fisico possente (è alto 182 cm e pesa 72 kg) e tecnica sopraffina, il regista è diventato fondamentale e inamovibile nello scacchiere di Stellone. Dotato di un calcio facile e a lunga gittata, Gucher è l’uomo delle punizioni per la potenza e la precisione del suo tiro, anche se i suoi gol si contano sulle dita di una mano. Il giocatore, che ha rinnovato fino al 2018, è sbarcato nel 2008 - quindi non ancora 18enne - a Frosinone. Dove è rimasto fino al febbraio del 2010, quando è passato in prestito al Genoa: lì, con la Primavera, ha vinto il campionato. Nella stagione successiva l’«austrociociaro», come ama definirsi lo stesso Gucher visto che parla anche il dialetto, è tornato al Frosinone. Che 12 mesi dopo, però, lo ha ceduto in prestito al Kapfenberg (Serie A austriaca, 21 presenze e un gol). Ma due anni fa Gucher, uno dei pochi giocatori stranieri a indossare la fascia di capitano, ha deciso di tornare nel Frosinone, scelto come trampolino di lancio verso palcoscenici più importanti.
Fuori dal calcio come passa il suo tempo? «Seguo il basket Nba, tifo Chicago e il suo play Derrick Rose. Tutti gli altri sport mi annoiano. A Bologna mi muovo molto in bici, quando posso evito l’auto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Robert Gucher, 23 anni LAPRESSE
NOTIZIE TASCABILI L’INIZIATIVA
Ecco il Social Media Official Supporter Ogni squadra avrà due tifosi-giornalisti ● MILANO La Lega Serie B vara il suo piano strategico digitale. Al fianco della pagina Facebook, che ha raggiunto il traguardo dei 200mila fan, e degli account Twitter (@LegaSerieB) e Instagram (@legaserieb), aperti da poco, ecco anche il Social Media Official Supporter. Si tratta della sperimentazione di un nuovo sistema di coinvolgimento, nato per dare una veste ufficiale alle azioni
di condivisione tipiche dei social network. I tifosi posteranno infatti i loro punti di vista sui canali ufficiali della Lega di B, entrando in contatto con le società e contribuendo anche allo sviluppo delle relazioni con i media locali. Questi reporter 2 per club, 44 in totale verranno selezionati attraverso un questionario che valuterà soprattutto l’attitudine dei candidati nei confronti dei social network.
L’ANTICIPO
IL PROGRAMMA
Trapani attacca il secondo posto contro il Perugia
Carpi-Modena: scelto Gavillucci per il derby
TRAPANI
(4-4-2)
PERUGIA
(3-4-2-1)
OGGI ore 20.30 PREZZI 10-27 euro 1 GOMIS 8 4 33 VIDANOV PAGLIARULO TERLIZZI
29 RIZZATO
7 14 17 26 BASSO CIARAMITARO BARILLÀ NADAREVIC 9 ABATE
20 FALCO
9 FALCINELLI 27 28 PARIGINI LANZAFAME 15 7 19 17 CRESCENZI VERRE FOSSATI FAZZI 25 29 6 COMOTTO GIACOMAZZI GOLDANIGA 22 PROVEDEL
TRAPANI Infermeria ancora piena: k.o. Mancosu, Iunco, Scozzarella e Feola. Non sono al top Ciaramitaro e Nadarevic (operato in settimana per una frattura alla mano sinistra) ma dovrebbero farcela. PANCHINA 22 Marcone, 3 Daì, 6 Zampa, 13 Caldara, 18 Citro, 19 Martinelli, 23 Lo Bue, 25 Lombardi, 28 Aramu. ALLENATORE Boscaglia. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Barillà, Feola, Rizzato e Terlizzi. PERUGIA Solo 19 convocati: out Del Prete e Taddei. La novità è il 3-4-2-1 con Lanzafame e Parigini alle spalle dell’unica punta Falcinelli (Perea e Rabusic in panchina). Lutto per Fabinho, che ha perso il padre. PANCHINA 1 Koprivec, 2 Flores, 13 Rossi, 3 Lo Porto, 8 Nicco, 33 Vinicius, 26 Rabusic, 34 Perea. ALLENATORE Camplone. SQUALIFICATI Fabinho. DIFFIDATI Giacomazzi, Parigini e Rossi. ARBITRO Candussio di Cervignano. GUARDALINEE Soricaro-Bindoni. TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio.
● Ecco gli arbitri delle altre partite della 18a giornata: COSÌ DOMANI (ore 15) Bologna-Frosinone: Pasqua di Tivoli. Brescia-Spezia: Baracani di Firenze. Carpi-Modena: Gavillucci di Latina. Cittadella-Bari: La Penna di Roma. Crotone-Pro Vercelli: Abisso di Palermo. Entella-Vicenza: Ripa di Nocera Inferiore. Livorno-Catania: Di Paolo di Avezzano. Pescara-Avellino: Saia di Palermo. Ternana-Lanciano: Pezzuto di Lecce. COSÌ LUNEDÌ (ore 20.30) Latina-Varese: Manganiello di Pinerolo. CLASSIFICA Questa la situazione dopo 17 turni: Carpi p. 33; Frosinone 29; Bologna 27; Livorno, Spezia e Trapani 26; Lanciano e Avellino 25; Perugia 24; Vicenza 23; Modena* e Ternana 22; Pro Vercelli 21; Pescara e Catania 20; Brescia e Bari 19; Entella* e Crotone 17; Varese (-3) 16; Cittadella e Latina 15. (* una partita in meno). ● VARIAZIONE CrotoneFrosinone, in programma mercoledì 24 per la 20a giornata, è stata anticipata alle 12.30 (era fissata alle 15) per «le esigenze logistiche legate al ritorno degli ospiti».
Lega Pro R La 17a giornata GLI ANTICIPI
IL PROGRAMMA
Reggiana di slancio: Tazzioli è già a rischio Messina-Benevento rimane a porte chiuse ● La 17a giornata si apre stasera con due anticipi che vedono in campo la Reggiana e il Benevento, seconde nei rispettivi gironi. Ecco le ultime.
ORE 19.30 - GIRONE B ● Nel San Marino è a rischio il tecnico Tazzioli che, subentrato a Covelo, in 4 partite non ha preso punti. La Reggiana cerca di agganciare l’Ascoli in vetta. Colombo, alle prese con l’emergenza difesa (out Sabotic, in forse De Giosa), è pronto a lanciare Ahmed Gueye, senegalese classe ’95 in prestito dalla Juventus: «Sarà una partita difficile dal punto di vista psicologico, tutti sono convinti che il risultato sia scontato». Il tecnico avvisa così l’ambiente, galvanizzato da 3 vittorie e 12 gol in 3 gare: uno score
che non si verificava dal 1955-56. Così in campo (ore 19.30): SAN MARINO (4-5-1) Vivan; Bangoura, Ferrero, Fogacci, Bregliano; Paolini, Valeriani, Sensi, Soligo, Coto; La Mantia. (Migani, Palazzi, Cruz, Magnanelli, Cicarevic, Jara Martinez, Casolla). All. Tazzioli. REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò, Gueye, Mignanelli; Bruccini, Maltese, Angiulli; Tremolada, Ruopolo, Siega. (Messina, De Giosa, Palumbo, Ceccarelli, Alessi, Vernocchi, Sinigaglia). All. Colombo. ARBITRO Capilungo di Lecce (Annunziata-Della Vecchia). ORE 20.45 - GIRONE C ● Confermata la chiusura al pubblico per la sfida, che comunque avrà la
diretta tv. La decisione è arrivata dopo una riunione per riesaminare la vicenda dopo l’accordo tra il Messina e una ditta per un paio di pullman da adibire al trasporto dei tifosi, che però «non soddisfa». Bacchettata anche l’Amministrazione comunale, che avrebbe dovuto condividere con la società l’organizzazione della gara. Così in campo (ore 20.45): MESSINA (4-3-3) Iuliano; Altobello, Stefani, Silvestri, Donnarumma; Izzillo, Bucolo, Damonte; Bonanno, Bjelanovic, Orlando. (Lagomarsini, Cane, De Bode, E. Pepe, Bortoli, Gaeta, Corona). All. Grassadonia. BENEVENTO (4-4-2) Pane; Celjak, Lucioni, Scognamiglio, Pezzi; Alfageme, Vitiello, Agyei, Campagnacci; Eusepi, Marotta. (Layeni, Bassini, D’Angelo, Porcaro, Allegretti, Kanoute, Mazzeo). All. Brini. ARBITRO Guccini di Albano Laziale (Stasi-Lanotte). TV Diretta su Rai Sport 1.
Il Pavia va a Bolzano a difendere la vetta Domenica sfida tosta Como-Alessandria Ecco il programma per questa 17a giornata nei gironi di Lega Pro. COSÌ DOMANI ORE 14.30 Südtirol-Pavia (A), L’Aquila-Pro Piacenza (B), Casertana-Vigor Lamezia (C). ORE 15 Renate-Bassano (A), Prato-Grosseto (B), RegginaFoggia (C). ORE 16 Novara-Pordenone (A), Pisa-Ancona (B), BarlettaSalernitana (C). ORE 17 Real Vicenza-Mantova (A), Ascoli-Santarcangelo (B), LecceMartina (C). ORE 19.30 Feralpi Salò-Giana (A), Gubbio-Pistoiese (B). COSÌ DOMENICA ORE 11 AlbinoLeffe-Lumezz. (A).
ORE 12.30 Savona-Forlì (B), Paganese-Catanzaro (C). ORE 14.30 Venezia-Torres (A), Lucchese-Tuttocuoio (B), CosenzaAversa e Lupa Roma-Savoia (C). ORE 16 Monza-Arezzo (A), PontederaTeramo (B), Matera-Ischia (C). ORE 18 Como-Alessandria (A), SpalCarrarese (B), Juve Stabia-Melfi (C). COSÌ LUNEDÌ ORE 20.45 Cremonese-Pro Patria(A). LE CLASSIFICHE Queste le classifiche dei 3 gironi: GIRONE A Pavia p. 33; Bassano* 32; Novara 31; Alessandria* e Como 29; Real Vicenza 28; Monza* 26; Südtirol 25; Feralpi Salò 24; Arezzo 22; Cremonese e Torres* 20; Venezia e
Giana 19; Mantova e Renate 17; Lumezzane 14; Pro Patria (-1) 12; AlbinoLeffe 10; Pordenone 5. (* una gara in meno). GIRONE B Ascoli p. 31; Reggiana e L’Aquila 28; Pisa e Teramo 26; Gubbio, Pontedera e Pistoiese 25; Grosseto e Tuttocuoio 24; Ancona 22; Spal 21; Carrarese, Savona e Forlì 19; Lucchese 17; Prato 16; Santarcangelo 12; San Marino 8; Pro Piacenza (-8) 4. GIRONE C Salernitana p. 37; Benevento 33; Juve Stabia 32; Lecce 31; Foggia (-1) 28; Casertana 27; Matera 26; Catanzaro 24; Vigor Lamezia e Paganese 22; Lupa Roma 21; Melfi 19; Barletta, Cosenza e Messina 16; Martina 14; Savoia 12; Ischia 11; Aversa 7; Reggina (-4) 6. ● MERCATO ll Pordenone ha preso il centrocampista Andrea Migliorini, la scorsa stagione tra Melbourne Heart (Australia) e Porto Tolle.
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Ciclismo R L’approfondimento
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL RETROSCENA
I TEAM 2015
I «sondaggi» di Bmc e Trek E il rinnovo in stand-by
WORLD TOUR Astana Pro Team (Kazakistan) Ag2R La Mondiale (Francia) Bmc Racing Team (Stati Uniti) Etixx-Quick Step (Belgio) Fdj.fr (Francia) IAM (Svizzera) Lampre-Merida (Italia) Lotto-Soudal (Belgio) Movistar (Spagna) Orica-GreenEdge (Australia) Cannondale-Garmin (Stati Uniti) Giant-Alpecin (Germania) Team Katusha (Russia) Lotto-Jumbo (Olanda) Team Sky (Gran Bretagna) Tinkoff-Saxo Bank (Russia) Team Trek (Stati Uniti) PROFESSIONAL Androni Giocattoli (Italia) Bardiani-Csf (Italia) Bora-Argon (Germania) Bretagne-Seche Env. (Francia) Caja Rural-Seguros Rga (Spagna) CCC Sprandi Polkowice (Polonia)) Cofidis Solutions Credits (Francia) Colombia Coldeportes (Colombia) Drapac Prof. Cycling (Australia) Mtn-Qhubeka (Sud Africa) Neri-Alé (Italia) Nippo-Vini Fantini (Italia) Team Roompot (Olanda) Rusvelo (Russia) Team Novo Nordisk (Stati Uniti) Topsport Vlaanderen-Baloise (Belgio) Unitedhealthcare (Stati Uniti) Wanty Group (Belgio)
Ciro Scognamiglio cscognamiglio@gazzetta.it twitter@cirogazzetta
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l tempo del sospiro di sollievo è alle spalle. Quello della festa, pure. Adesso è il momento della consapevolezza: l’Astana, ripartita verso il 2015 con la licenza World Tour, arrivata nella tarda serata di mercoledì, sa bene di non potersi permettere altri passi falsi sul piano etico. Essere «osservati speciali» significa anche questo. E capitan Vincenzo Nibali lo sa bene, a tal punto da dire ieri mattina, prima dell’uscita per il «lungo», ai cronisti presenti nel ritiro di Calpe, sulla costa valenciana: «Saremo più controllati? Non posso che esserne contento. Ben venga se si può fare qualche cosa in più per la pulizia del ciclismo».
TESI A mente fredda, e con più tempo a disposizione, la lettura delle motivazioni della decisione della Commissione Licenze offre spunti interessanti. Il primo: è stata pienamente accolta (e non era così scontato che lo fosse) la tesi dell’Astana riguardo alla «separazione» tra la struttura del team principale e quella della formazione giovanile (poi sospesa dalla federazione) pure legata al nome della capitale del Kazakistan. Dunque, non 5 positività a carico (2+3), ma «solo» quelle dei fratelli Maxim e Valentin Iglinskiy oltre a Ilya Davidenkov, giovane che aveva corso da stagista con la prima squadra dal
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ualche «abboccamento» c’era già stato. Niente di più, e spiegheremo perché. Ma la sola minima possibilità che Vincenzo Nibali potesse liberarsi dal contratto con l’Astana — ricordiamolo, è in essere fino al 2016 — prima della scadenza ha fatto drizzare le antenne in gruppo. In particolare a due team di primissimo piano: Bmc e Trek, entrambe di licenza americana, alla ricerca di un uomo «forte» per cercare la vittoria nei grandi giri.
Vincenzo Nibali, 30 anni, con l’Astana al gran completo durante l’ultima tappa del vittorioso Tour de France, il 27 luglio 2014 BETTINI
L’Astana e i controlli in più Nibali: «Ben vengano»
1Dopo la concessione della licenza, il team kazako non può fare altri
quattro ore e mezza) senza lavori specifici. Calpe non lo fa impazzire come località, ma il lavoro è cominciato sicuramente meglio rispetto all’inverno 2014. «Per me è un giorno come un altro — ha spiegato il siciliano, 30 anni —, perché l’inizio della stagione è dietro l’angolo e io sono concentrato solo sull’aspetto sportivo. Da sempre ho fatto ciclismo pulito, e continuo a farlo. Se ci saranno altre domande sul doping, nessun problema, è una pressione che ho già sopportato alla Vuelta, al Tour de France, al Giro d’Italia». E sull’Astana: «Ci possono essere dei problemi come ci sono in tante squadre. Non voglio fare nomi, ma non credo proprio che il mio team debba essere considerato il peggiore. La struttura giovanile non aveva niente a che vedere con noi, sommare le situazioni era sbagliato, non sarebbe stato giusto che pagassimo tutti per i due casi della famiglia Iglinskiy. E ora pensiamo solo a lavorare».
IL PRECEDENTE In quel caso, corridori e procuratori si erano mossi per cercare alternative, prima di essere richiamati ufficialmente dall’Uci: «Fino al pronunciamento del Tribunale di Losanna, la squadra resta in essere e dunque trattative ufficiali non sono possibili». Dato che l’Astana, in caso di fumata nera della Commissione Licenze, avrebbe sicuramente bussato alla porta del Tas, le conclusioni sono semplici. Non era questo il momento per trattare Vincenzo Nibali, anche la situazione è servita a ribadire come resti l’oggetto del desiderio di molti (ha appena compiuto 30 anni). A proposito: viste le ultime «turbolenze», pure la questione del rinnovo del contratto con l’Astana, che in teoria avrebbe dovuto essere affrontata a fine novembre al primo ritiro di Montecatini, è passata inevitabilmente in secondo piano. Se ne potrebbe riparlare alla presentazione ufficiale del team per il 2015. A fine gennaio a Dubai, probabilmente. ci. sco.
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errori sul piano etico: ecco come funzionerà la «sorveglianza speciale»
«OGNI COSA PER LA PULIZIA DEL CICLISMO È BEN ACCETTA» VINCENZO NIBALI ALL’ASTANA DAL 2013
1° agosto di quest’anno. Alcun cenno agli altri due casi è stato fatto nel «report» finale. TEST Ma è soprattutto quanto sta dietro alle parole del presidente Uci, Brian Cookson («Resta una situazione delicata, la monitoreremo costantemente»), a meritare l’approfondimento. È stato messo nero su bianco che l’Astana dovrà sottoporsi all’audit indipen-
dente dell’Istituto di Scienze dello sport dell’Università di Losanna (pagandolo di tasca propria), che dovrà consegnare il proprio lavoro a inizio del febbraio 2015. Ma in che cosa consiste questo audit? E che cos’è il «cahier des charges» di cui si parla nella decisione della Commissione Licenze? Si tratta di una sorta di decalogo relativo all’organizzazione del team, ai metodi di preparazione e ai carichi di lavoro dei corridori, per assicurarsi che tutti gli atleti siano adeguatamente supportati e supervisionati. Dal 2017 sarà obbligatorio per tutti. La squadra dovrà accogliere in questo senso le «visite» degli esperti (tra cui psicologi, sociologi e esperti di biomeccanica) indipendenti in arrivo da Losanna, che avranno anche la facoltà di fare interviste ai corridori. LAVORO Intanto Vincenzo Nibali prosegue il lavoro con i compagni, con la serenità di sempre. Finora per la maglia gialla quasi solo fondo (ieri
E la Neri si rituffa sul mercato: Petacchi in attesa ● La Neri di Luca Scinto è uscita dalle decisioni della Commissione Licenze in pratica allo stesso modo dell’Astana: via libera (la categoria in questo caso è la Professional) «ma l’Uci verificherà l’applicazione delle regole più severe sul fronte dell’antidoping, il team verrà controllato attentamente». L’organico è sostanzialmente definito, ma in piedi resta l’importante trattativa di mercato che riguarda Alessandro Petacchi: il velocista spezzino, in uscita dall’OmegaQuick Step, il 3 gennaio compirà 41 anni ma vuole continuare a correre. È da un po’ che le parti sono in contatto: l’attesa delle decisioni sulle licenze aveva messo in «stand-by» la trattativa, nella quale non c’è ancora l’accordo economico. E allora si continuerà a discutere.
SCENARI Parlare di inizio di trattativa sarebbe esagerato. La maglia gialla, tra l’altro, aveva sempre detto che sarebbe rimasto all’Astana anche in caso di «retrocessione» nella categoria Professional. Anche perché una cosa è spostarsi da soli (relativamente più facile), altro coinvolgere tutto il gruppo di lavoro del siciliano. E poi c’è il precedente della Katusha 2012 (licenza negata dalla commissione, riammessa nel World Tour dal Tas).
Motori R Formula 1
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Piloti&numeri 2015 Sainz jr. avrà il 55 Verstappen col 38 ● L’annuncio della McLaren completa il quadro delle formazioni 2015 in attesa di capire il futuro della Caterham. Ecco di seguito i piloti con i rispettivi numeri. Tre i deb Sainz, Verstappen e Nasr: Mercedes: 44 Lewis Hamilton (GB); 6 Nico Rosberg (Ger). Red Bull-Renault: 3 Daniel Ricciardo (Aus); 26 Danii Kvyat (Rus). Williams-Mercedes: 19 Felipe Massa (Bra) 77 Valterri Bottas (Fin). Ferrari: 5 Sebastian Vettel (Ger); 7 Kimi Raikkonen (Fin); McLaren-Honda: 14 Fernando Alonso (Spa); 22 Jenson Button (GB). Force India-Mercedes: 11 Sergio Perez (Mes); 27 Nico Hülkenberg (Ger). Toro RossoRenault: 38 Max Verstappen (Ola); 55 Carlos Sainz (Spa); Lotus-Mercedes: 8 Romain Grosjean (Fra); 13 Pastor Maldonado; Sauber-Ferrari: 40 Felipe Nasr (Bra); 9 Marcus Eriksson (Sve).
IL SAMURAI E LA SUA BANDA Da sinistra . Yasuhisa Arai, 57 anni, Jenson Button, 34, Kevin Magnussen, 22, Fernando Alonso 33, e Ron Dennis, 67 AFP
Alonso&McLaren ci riprovano 1«Il 2007? Ero un’altra persona. Ora sono tornato per completare quel lavoro» 501 GP IN DUE
Giusto Ferronato
FERNANDO ALONSO JENSON BUTTON
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TITOLI MONDIALI
2 1 32 15 22 8 97 50 13 15 4 7 VITTORIE
POLE POSITION
PODI
STAGIONI IN F.1
SQUADRE
INVIATO A WOKING (GB)
e mitiche McLaren motorizzate Honda, che arredano l’atrio conferenze vetro-acciaio del Technology Centre, reclamano nuove colleghe. Ieri quel binomio che è già storia della F.1 è ufficialmente rinato per vincere. Quelli erano i tempi di Ayrton Senna e Alain Prost, capaci di dominare come Hamilton e Rosberg fanno oggi. Questi dovranno essere i tempi del nuovo acquisto Fernando Alonso e di Jenson Button. Non di Kevin Magnussen che però resta come terzo pilota: alla fine è stata questa la «dolorosa» decisione di Ron Dennis. EX NEMICI Era una conferenza stampa potenzialmente spinosa, questa, il ricordo del turbolento 2007 in cui naufragò la relazione tra Alonso e la McLaren è inevitabilmente riaffiorato. Ma i due protagonisti, ex grandi nemici, hanno fatto di tutto per trasmettere un messaggio di grande concordia, conta solo, come ha detto Dennis, «la chimica di squadra, dimenticando gli errori che abbiamo commesso da entrambe le parti». Ed è probabilmente anche in quest’ottica che la scelta del compagno di squadra dello spagnolo è ricaduta su Button, graditissimo al due volte iridato. Cominciare la stagione senza motivi di attrito ai box è essenziale. «Tra me e Fernando non ci sono problemi di sorta — ha
MI CONVINCE IL MERCATO: PRENDERE PRODROMOU VUOL DIRE ANDARE NELLA DIREZIONE GIUSTA FERNANDO ALONSO NEO PILOTA MCLAREN
FERNANDO HA CORAGGIO: CI LASCIÒ QUANDO VINCEVAMO. ADESSO RITORNA IN UN MOMENTO DURO RON DENNIS CAPO MCLAREN
detto il presidente — gli ho sempre riconosciuto il coraggio di aver lasciato una McLaren vincente. E adesso ha deciso di tornare, in una situazione che non è buona come allora. Vogliamo disperatamente tornare a vincere».
NUOVA SFIDA Alonso, in elegante completo grigio (ovviamente) ha confermato in toto le parole di Dennis. Il passato è passato. Per lui inizia una nuova sfida dopo 5 anni di Ferrari che non gli hanno dato l’immortalità sportiva che sperava. Ma ormai il matrimonio con la rossa si era avvitato. «Penso che servissero motivazioni nuove a loro e a me». La domanda velenosa sul brutto 2007 dello spagnolo a Woking e sul perché ora dovrebbe andare diversamente è arrivata. Alonso ha dato questa versione: «Nel 2007 avevo 25 anni, ero più giovane, un’altra persona. Con Ron abbiamo avuto discussioni, ma di base siamo due amanti delle corse e delle vittorie. Oggi ho 34 anni, un compagno di squadra differente, sono concentrato sul riportare alla vittoria questa scuderia, che quando correvano Senna e Prost guardavo e ammiravo. E poi il mio primo go kart era una versione replica di una McLaren, evidentemente un segno». PROSPETTIVE Sul palco Yasuhisa Arai, a capo della sezione Motorsport Honda, ha terminato con un ottimistico proclama di vittoria già a Melbourne all’esordio iridato. Alonso ha dovuto un po’ mettere le mani avanti: «Non so se saremo competitivi dall’Australia però questo arrivo della Honda è una grossa opportunità. Ci sarà da lavorare tanto, non lo nego, bisogna essere realisti. Negli ultimi anni il telaio della
McLaren ha sofferto e la power unit giapponese sarà al suo esordio. Però sono estremamente convinto di questa scelta». Ma cosa dà questa fiducia allo spagnolo? «Sono sensazioni, ma anche cose concrete. Ho visitato la fabbrica della Honda in Giappone e l’ho trovata favolosa. E poi la campagna acquisti del team. Se si comprano ingegneri come Prodromou, papà della Red Bull con Newey, vuol dire che si sta andando nella direzione giusta». Fernando è contento di poter correre con Button: «Jenson è un grande professionista e un vero gentleman, la nostra esperienza (501 GP in due; ndr) sarà utilissima alla Honda per sviluppare più in fretta la power unit». MEMORIA LUNGA Ma da queste parti i media hanno la memoria lunga e già si chiedono quanto potrà davvero durare questa armonia. Alonso non è un tenerone e, vista l’età, non aspetterà. Nei suoi ultimi 5 anni la pazienza si è esaurita e il suo sogno è il terzo titolo Mondiale. Un sogno per il quale vale la pena anche abbandonare la Ferrari. Fernando lo sa bene: «Per un pilota lasciare Maranello, pure sotto contratto, non è qualcosa che si possa fare a cuor leggero. Ma bisogna adattarsi. Mi mancheranno i ragazzi del team». Ma ormai la decisione è presa: «Sono qui per completare un lavoro lasciato a metà nel 2007. Magari con la Ferrari faremo delle belle lotte in pista». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RETROSCENA
Button, alla fine Dennis cede ai giapponesi Luigi Perna twitter@pernagazzetta
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olo un mese fa era dato per spacciato. La stampa, a cominciare da quella inglese, gli suonava il «De profundis». Invece, rieccolo Jenson Button. Ancora in sella — pardon al volante — dopo 15 anni di onorata carriera in F.1. C’erano parecchi dubbi che il campione del mondo 2009 la spuntasse nel ballottaggio con il giovane Kevin Magnussen, prodot-
to del vivaio McLaren. Soprattutto perché il boss Ron Dennis in principio sembrava intenzionato a tenere il danese e a scaricare Button. La ragione? Non solo sportiva, legata alle prospettive di crescita di Magnussen, ma anche economica. CAPITALI Circa un mese fa Dennis era andato in Danimarca a caccia di finanziatori (uno sponsor o una società di investimenti) che potessero portare capitali alla McLaren e magari consentirgli di aumentare la
propria quota azionaria e il potere all’interno del team. Ma il piano non è andato in porto. Anche perché nel frattempo si sarebbero messi di mezzo Fernando Alonso e la Honda, favorevoli alla conferma del più esperto Button. Perciò ci è voluto così tanto a decidere. Con una retromarcia clamorosa. Dennis, suo malgrado, alla fine ha dovuto condividere la scelta, considerando il peso degli investimenti giapponesi nel nuovo progetto. Non è un caso che ieri abbia citato proprio il capo del-
la Honda, quando gli hanno chiesto il perché dei tanti rinvii: «Una delle ragioni è chi è seduto qui al mio fianco (Yasuhisa Arai; n.d.r.). Per Alonso era fatta da tempo, con Jenson abbiamo chiuso l’altra notte». Così Button ha accettato una cospicua riduzione dell’ingaggio firmando per una sola stagione, Magnussen sarà parcheggiato in attesa di tornare nel 2016 e Alonso e la Honda sono accontentati. Ma quanto durerà questa pace apparente? © RIPRODUZIONE RISERVATA
TACCUINO IL FUTURO
Bernie: «Il mio erede? Forse una donna» Bernie Ecclestone (foto Epa) ritiene che una delle sue collaboratrici possa succedergli come futuro boss della F. 1. Si tratta di Sacha Woodward-Hill a capo dell’ufficio legale che ha risolto più di una grana all’84enne manager inglese. È lei che ha curato la difesa nel processo per la corruzione di un banchiere a Monaco in cui a rischiato fino a 10 anni di carcere. «Se avessi il controllo del board direi che non sarebbe una cattiva idea avere una donna al comando».
MARANELLO
Ferrari all’estero: Fca smentisce ● «Non vi è alcun piano o intenzione di trasferire all’estero la residenza fiscale di Ferrari S.p.A., né alcun progetto di delocalizzare le sue attività italiane»: così ieri Fca ha smentito il trasferimento della sede fiscale del Cavallino in Gran Bretagna.
MOTOR SHOW
Kubica e Villeneuve da domani al Bettega ● (n.z.) Il 39o Motor Show al ritmo di Bob Sinclar: stasera il dj francese trasformerà l’area della Fiera in pista da ballo. E domani torna il Bettega con Jacques Villeneuve e Robert Kubica, entrambe su Fiesta. Intanto ieri Simone Romagna vincendo il trofeo Wrc Italia, ha ottenuto il diritto di gareggiare al Memorial.
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L’incontro R A Milano
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CASA GAZZETTA
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«VOGLIO BELINELLI IN CAMBIO DI BARGNANI»
Spike Lee con la maglia azzurra della Nazionale di Pianigiani regalatagli dalla Gazzetta dello Sport nel corso della visita del regista alla nostra redazione BOZZANI
Spike Lee IL REGISTA ULTRA’ KNICKS IN VISITA ALLA GAZZETTA: «IL MIO PREFERITO ERA GALLO»
L’INTERVISTA di MASSIMO ORIANI
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pike Lee entra in via Solferino 28 e dopo 30” hai già capito come andrà l’intervista. Il regista newyorchese, grandissimo tifoso dei Knicks, è loquace, di spirito, pronto alla battuta e anche ad accettare gli sfottò. Insomma, non se la tira, anche se potrebbe permetterselo. Basta scendere presto sul suo terreno,sport innanzitutto, e il botta e risposta diventa una chiacchierata tra vecchi amici. Mr. Lee, prima di tutto: come mai in Italia? «Beh, è il mio viaggio annuale in Italia, ieri ero a Roma, oggi sono a Milano, domani torno a casa». Mercoledì è stato a Roma-Manchester City. «Tifavo Roma ma il City è un delle più grandi squadre del mondo, ha troppo talento. La Roma ha preso due pali, ha avuto chance, ma se non le sfrutti alla fine perdi».
L'IDENTIKIT
UN SIMBOLO DI NEW YORK 57 ANNI, REGISTA PER NECESSITÀ, TIFOSO KNICKS PER PASSIONE, NATO IN GEORGIA MA CRESCIUTO A BROOKLYN.
Spike Lee sale alla ribalta nel 1982, quando, al suo terzo anno alla New York University, dirige «Joe’s Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads», come tesi di laurea. Il film narra di un salone da barbiere utilizzato come copertura per le scommesse clandestine e fu realizzato con 10.000 dollari e prodotto dalla nonna Zimmie. Spike Lee recitò nel film con lo pseudonimo Stuart Smith. Il lungometraggio venne poi presentato al Festival di Locarno. Nel 1986 il debutto nelle grandi sale con «Lola Darling». Da lì una carriera tutta in ascesa, esplosa dopo il quarto film «Fa’ la cosa giusta» del 1989. I PIÙ GRANDI SUCCESSI FAI LA COSA GIUSTA 1989 MO’ BETTER BLUES 1990 JUNGLE FEVER 1991 HE GOT GAME 1998 SUMMER OF SAM 1999 INSIDE MAN 2006 MIRACOLO A SANT’ANNA 2008
Stasera (ieri, ndr.) invece Milano-Panathinaikos. «Sì, dopo averne perse molte dei Knicks, apposta… I miei amati Knicks sono 4-18. Dite 20? 4-20? Hanno perso con gli Spurs?»
I Cavs con lui sono i favoriti per il titolo? «Dico San Antonio, sono ancora il massimo. Non tralascerei quello che sta facendo Steve Kerr con i Warriors. Ma non si può mai sottovalutare Popovich. E poi gli Spurs avrebbero dovuto vincere anche nel 2013». Lei avrebbe fatto fallo sopra di 3 a una manciata di secondi dalla fine in quella gara-6 con Miami? «Non lascerei mai prendere l’ultimo tiro a Jesus Shuttleworth (Ray Allen nel suo film He got game, ndr.), è uno che devi marcare sempre».
Durant potrà mai vincere il titolo con Westbrook? «Non so, ma voglio che venga a New York. L’anno prossimo scadranno i contratti di Stoudemire – che peraltro tra i Knicks in questa stagione è quello che sta giocando meglio – e di Bargnani. Avremo 30 milioni da spendere sotto il tetto salariale. Phil Jackson dice che potrebbe arrivare Marc Gasol. Ma perché dovrebbe venire? Così come LaMarcus Aldridge. E allora chi prendiamo?». Sono tanti i detrattori di Carmelo Anthony. «Ha avuto delle grandi squadre a Denver senza fare molto. Ma non gli do addosso. Non penso sia egoista, è l’unico terminale offensivo che abbiamo. A volte gli passi la palla e...». Suona un telefonino. E scatta la gag: «Sul mio set quando stiamo girando sono 50 dollari di multa. Poi quando suona il mio li tolgo da una tasca e li metto nell’altra». E giù a ridere. Tutte le squadre pro’ della Grande Mela attraversano momenti difficili. «È un anno terribile: Jets e Giants sono pessime, i Nets anche, i Mets lo sono sempre, gli Yankees sono vecchi, solo i Rangers fanno ben sperare». Gli Usa stanno attraversando un momento difficile. Sono tensioni razziali o sociali? «Una combinazione di entrambe. Mi fa piacere che LeBron abbia indossato la maglia con la scritta “I can’t breathe”, così come Derrick Rose». E ieri notte lo ha fatto tutta la squadra di basket di Georgetown, neri e bianchi.
Sì, contro Belinelli. «Scambierei Bargnani per Belinelli in un secondo!». Bargnani sta andando male a New York, più che altro è sempre infortunato. «Non ha ancora giocato una partita quest’anno. Dicono che sia arrivato in forma al training camp, ma non lo abbiamo ancora visto in campo. Ma non è certo colpa sua se andiamo male». E Phil Jackson? «Beh, il Triangolo non funziona, è evidente, sappiamo che serve tempo per abituarsi a quel tipo di gioco, ma Phil ha detto che avremmo fatto i playoff e invece siamo in corsa per la lotteria, un testa a testa con le squadre più scarse». LeBron ha fatto bene a tornare a Cleveland? «Sì, perché vivrà lì quando si ritirerà, ha pensato alla famiglia e agli amici, una grande scelta».
IN SERATA A DESIO PER VEDERE L’EA7 ● 1. L’intervista di Spike Lee in Gazzetta. 2. L’arrivo in via Solferino con il regista teatrale Massimilano Finazzer Flory e il direttore della Gazzetta, Andrea Monti. 3. Una curiosa posa davanti alla pagina del trionfo azzurro al Mondiale 2006. 4. Al PalaDesio per EA7Panathinaikos BOZZANI
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CONTENUTO PREMIUM UNIVERSIDAY
In Italia per parlare agli studenti
7 APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI PER LA F. RENAULT 2.0 ALPS 2015
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«Mi piace che lo dica. Perché è importante che il mondo capisca che non sono soltanto i neri a protestare, ma c’è un notevole mix di razze» .
sciuto a Brooklyn, ma quando ero ragazzo i Knicks hanno vinto i loro unici due titoli. Non li abbandonerei per nulla al mondo».
Che cosa possono fare gli sportivi per aiutare? «Sono in una posizione privilegiata. Da bambino mi ricordo Mohammad Ali, che sacrificò 2-3 dei suoi migliori anni da pugile dopo aver detto no alla guerra del Vietnam. Diceva: “Nessun Vietcong mi ha mai chiamato negro”. Ma anche Tommy Smith e John Carlos col pugno chiuso a Messico ‘68, Jackie Robinson, Joe Louis, Billy Jean King. Tutta gente che ha sfruttato la posizione per evidenziare ingiustizie».
Ci parli di Gallinari. «È stato uno dei miei Knicks preferiti, peccato sia stato ceduto insieme a tutta la squadra per Melo».
Ha avuto modo di lavorare a stretto contatto con Mike Tyson. Che cosa pensa di lui? «È un incompreso. È una grande persona e sono felice di averlo diretto in quello che è stato per entrambi il debutto a Broadway. E poi è di Brooklyn!».
E chi è il più grande regista di sempre? «Non io. Possiamo parlare di Federico Fellini, ma non solo. Ci sono anche Akira Kurosawa, Billy Wilder, Elia Kazan».
È felice che i Nets si siano trasferiti lì? «Non mi interessa, la mia squadra è arancio e blu, i Knicks. Ma tante gente pensava che avrei cambiato. Jay-Z ci ha provato, ma gli ho detto di no. Sono cre-
Kobe sta per superare Jordan come terzo marcatore di sempre. Sono numeri che dicono qualcosa? «Le cifre sono le fondamenta dello sport. Ma Jordan resta il più grande di tutti i tempi. E se lo chiedete a Kobe vi dirà la stessa cosa, così come LeBron».
Hollywood ha finito le idee? «Pare proprio di sì con tutti questi remake, film sui supereroi o tratti da show televisivi. Ma ci sono tante produzioni indipendenti che valgono. E c’è molto più interesse per la tv». E lei su cosa sta lavorando? «Oggi sarebbe dovuto essere il mio ultimo giorno come professore di cinematografia alla NY University, c’è un supplente, facciamo vedere “Fai la cosa giusta”, che calza a pennello con quello che sta succedendo in America. E sto girando un documentario, «Go Brazil Go» e un altro sul primo album da adulto di Michael Jackson, “Off the wall”».
«IL TITOLO LO RIVINCONO GLI SPURS. NOI VOGLIAMO LA PRIMA SCELTA»
E il seguito di «He got game»? «Io, Jesus Shuttleworth, al secolo Ray Allen, e Rosario Dawson vogliamo farlo. Ora devo convincere Denzel Washington». Nella sua carriera ha girato tanti film di successo. Qual è il suo preferito? «Non posso sceglierne uno. I genitori dicono sempre che amano tutti i figli in egual misura, ma poi nel buio della loro cameretta ammettono a se stessi di avere un favorito. Amo tutti i miei film, ma ce n’è qualcuno che mi piace più degli altri». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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● Spike Lee ieri ha anche intrattenuto gli studenti della Bocconi per un’ora e mezza parlando del valore dello sport nella formazione dei giovani. Rivolto agli studenti universitari italiani e stranieri Universiday è un progetto del Corriere della Sera e di Miworld, nato per valorizzare Milano come polo accademico internazionale, avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, dare visibilità alle idee e al talento, e creare una community che raccolga gli oltre 190.000 studenti universitari iscritti a Milano. L’invito è stato esteso a Lee da Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale, oltre che ex assessore alla cultura del Comune di Milano, che ha conosciuto Spike al Madison grazie alla passione per il basket che li unisce.
MONDO NBA Ma Beli batte la sua New York con 22 punti Marco Belinelli «oggetto del desiderio» di Spike Lee, ha dato l’ennesimo dispiacere stagionale al regista. I suoi Spurs, pur privi dei Big Three (Duncan, Parker e Ginobili a riposo) hanno infatti superato i Knicks, con 22 punti proprio dell’azzurro, che ha chiuso con 3/3 nelle triple e 7/7 dalla lunetta aggiungendo 4 rimbalzi e 3 assist nei 30’ giocati. Per New York è la decima sconfitta consecutiva e porta il bilancio a 4-20 (1-11 in trasferta). WARRIORS A 14 Striscia positiva allungata invece per i Warriors, che contro Houston rimontano nel quarto periodo piazzando un parziale di 11-0 nei minuti conclusivi e centrando la 14a vittoria in fila, record di franchigia, che porta il bilancio stagionale a 19-2. Per i Rockets sembra ormai vicino il rientro di Dwight Howard, fermo da 10 partite per dolori a un ginocchio. Superman potrebbe tornare già domani notte contro Denver. NIENTE GALLO E, a proposito di Nuggets, niente Danilo Gallinari nella vittoria interna su Miami. Il Gallo è rimasto fermo per una botta subita al ginocchio non operato, nulla di grave comunque. I Nets hanno ceduto Kirilenko a Philadelphia, che dovrebbe comunque tagliarlo. RISULTATI Charlotte-Boston 96-87 (Jefferson 23; Thornton, Green 16); Indiana-L.A. Clippers 96-103 (Miles 30; Crawford 18); Orlando-Washington 89-91 (Oladipo 17; Wall 21); AtlantaPhiladelphia 95-79 (Millsap e Korver 17; Shved 13); Chicago-Brooklyn 10580 (Rose 23; Williams 17); MinnesotaPortland 90-82 (Wiggins 23; Lillard 23); Dallas-New Orleans 112-107 (Ellis 26; Davis 31); San Antonio-New York 109-95 (Belinelli 22; Hardaway 23); Golden State-Houston 105-93 (Thompson 21; Harden 34); DenverMiami 102-82 (Chandler 17; Bosh 14).
La F. Renault 2.0 ALPS continua a puntare sulla crescita dei giovani e proprio in quest’ottica ripropone per il 2015 un calendario internazionale, articolato su sette round da disputarsi su alcune delle piste più importanti d’Europa. Il “via” da Imola, il 12 aprile, per poi affrontare lo storico e selettivo circuito cittadino di Pau, in Francia (17 maggio). Solo una settimana e il “circus” del campionato della Fast Lane Promotion si sposterà sul tracciato del Red Bull Ring, già sede del Gran Premio d’Austria di F. 1. Il 7 giugno la serie approderà sui saliscendi di Spa-Francorchamps, nella foresta belga delle Ardenne. Quindi una pausa di un mese, per poi ripartire da Monza il 5 luglio. Ancora uno “stop” e il 6 settembre sarà la volta del Mugello, con il gran finale l’11 ottobre sul circuito spagnolo di Jerez. Nulla di nuovo quindi, ma solo all’apparenza; perché la F.Renault 2.0 ALPS il prossimo anno accoglierà un inedito format, con tre gare (e non due) in occasione degli appuntamenti del Red Bull Ring, Monza e Mugello. A cambiare sarà tuttavia anche la formula delle qualifiche, con due sessioni di 15’ che stabiliranno lo schieramento delle due gare. Più chilometri in definitiva per i piloti al via, uguale maggiore esperienza da acquisire in un contesto esclusivo. E i primi due classificati a fine anno potranno svolgere il test-premio con la F. Renault 3.5.
MONTEPREMI E PIÙ GARE NELLA CLIO CUP ITALIA
Sette doppi appuntamenti al posto di sei ed un montepremi importante. Ecco la “ricetta” per dare un’ulteriore carica ipervitaminica alla Clio Cup Italia, che dopo aver fatto debuttare quest’anno le nuove RS 1.6 turbo, si prepara per una stagione 2015 davvero super. Partiamo dal calendario, articolato su ben sette appuntamenti, inclusa una trasferta estera in Austria: Imola (12/4), Varano (26/4), Spielberg (24/5), Misano (14/6), Monza (5/7), Mugello (6/9) e Vallelunga (27/9). Identico invece il format rispetto al 2014, con le due gare di 25’ ciascuna e la mezzora di qualifiche, a cui andranno sommate le due sessioni di prove libere di 30’. La novità assoluta sarà tuttavia quella del montepremi di oltre 100 mila euro, che verrà “spalmato” per ogni singola gara ed assegnato a piloti e team. A ciò va aggiunto il test con la RS01 Trophy (la nuova nata di Renault Sport Technologies che verrà impiegata nella serie europea abbinata ai weekend della World Series) da destinare al vincitore del campionato e al migliore rookie. Tutto sempre all’insegna dello spettacolo e del massimo agonismo in pista…
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Basket R Eurolega
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Milano, missione compiuta Stende il Pana e va alle Top 16
LA GUIDA Sassari, c’è Mbodj La sfida al Real su Fox e gazzetta.it (g.d.) Stasera Sassari, già eliminata, ospita il Real Madrid privo di Sergio Rodriguez che accusa una pubalgia. Nel Banco di Sardegna non ci sarà Rakim Sanders, infortunatosi contro Milano, mentre è in arrivo da Cantù il centro senegalese Cheikh Mbodj.
1Fatale per il Panathinaikos un errore ai tiri liberi dello strepitoso Diamantidis Cerella esalta il PalaDesio. Banchi: «Ora nessun paragone con l’anno scorso» MILANO
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PANATHINAIKOS 64 (18-11, 32-28; 52-51) EA7 MILANO: Hackett 21 (5/9, 3/8), Brooks 6 (2/5, 0/2), Gentile 9 (3/7, 0/2), Melli 4 (0/1, 1/4), Samuels 8 (2/3, 1/3); Ragland 7 (2/2, 1/3), Cerella 2 (1/1, 0/2), Meacham, Kleiza 2 (1/1), James 4 (2/3, 0/1), Moss 3(1/4 da 3). N.e.: Gigli. All. Banchi. PANATHINAIKOS ATENE: Diamantidis 12 (2/2, 2/4), Slaughter 17 (3/5, 3/8), Jankovic (0/3, 0/1), Fotsis 6 (2/4 da 3), Gist 8 (3/8, 0/1); Pappas (0/1, 0/1), Mavrokefalidis 2 (1/2), Batista 4 (1/5), Bluns 13 (4/6 da 3), Wright 2 (0/1). N.e.: Charalampoulous. All. Ivkovic. ARBITRI: Garcia (Spa), Perez (Spa), Kowalski (Pol). NOTE - T.l.: Mil 9/14, Pan 11/15. Rim.: Mil 28 (Hackett 4), Pan 41 (Gist 10). Ass.: Mil 14 (Hackett 4), Pan 15 (Diamantidis 11). Prog.: 5’ 8-4, 15’ 2419, 25’ 38-38, 35’ 58-56. Tec.: Ragland 16’59” (30-21). Spett.: 6950.
Luca Chiabotti INVIATO A DESIO (MB)
P
assate le dieci, quando a Desio è ancora la metà del terzo quarto e Samardo Samuels sta riportando avanti Milano dopo il primo sorpasso del Panathinaikos, arriva la notizia della vittoria del Bayern in rimonta sul Turow. Milano è alle Top 16, il primo obbiettivo stagionale, e ci mancherebbe altro. Per stappare lo champagne, ci vorrebbe una vittoria di prestigio, dopo aver preso punti solo con tedeschi e polacchi. Ma c’è Dimitris Diamantidis che sta tenendo lezione, e il Panathinaikos è davanti per la prima volta, dopo aver toccato un paio di volte il -9 nel primo tempo. Ovviamente, il parziale negativo i greci l’avevano preso con lui in panchina. Strane partite queste tra squadre che giocano senza grandi motivazioni, il Pao già qualificato, Milano che anche in caso di sconfitta (e di vittoria del Turow) avrebbe potuto andare in Polonia l’ultima giornata con un cuscino di 19 punti sotto il sedere. Ne esce però un finale punto a punto, che diverte anche Spike Lee, in una sera in cui anche il parquet rotto non fa prendere ritmo alla partita, almeno fino all’ultimo quarto. Dove succede quello che uno
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non si aspetta: Bruno Cerella ferma il mitico Diamantidis due volte, gli fa perdere palla. Così, Hackett tiene Milano avanti con un risvegliato Ragland, e il dio greco, che riesce ad andare comunque in lunetta a 7/10 dalla sirena sul -2, sbaglia il primo libero. Milano mette un po’ di pepe sulla qualificazione alle Top 16 e vince una gara dove viene dominata a rimbalzo, tira male da tre ma costringe gli avversari a 21 palle perse, dopo le toreate e il tiro a segno di Sassari. PREMIO «Questa vittoria è un premio - dice Luca Banchi - che dimostra la capacità di potersi proporre anche con questo basket, con una difesa costante per 40’ anche a costo di una lucidità offensiva non ottimale, visto perché il Panathinaikos ti soffoca con la sua aggressività. Questa gara è la risposta alla partita di andata persa male: in questa stagione regolare era mancato lo spunto, l’affondo per portare a casa un successo di prestigio, battere il Pana ci dà la convinzione per iniziare la nuova fase con la faccia giusta». Daniel Hackett, top scorer delle ultime tre gare di Eurolega a 22.5 punti di media, non fa miracoli come col Bayern ma riesce a evitare di essere ipnotizzato da Diamantidis. «La nostra leadership tecnica è circolare, distribuita di partita in partita dice Banchi -. Non mi dispiace l’idea che venga percepito che qualcuno è ancora al di sotto delle sue potenzialità, ma che tutti sappiano tollerare giornate in cui si è protagonisti assoluti con pacatezza e serenità così come le sere in cui tocca agli altri. Non dobbiamo fare paragoni con la squadra dell’anno scorso che nelle Top 16 è stata protagonista assoluta». Almeno per il momento: adesso si sale di categoria è c’è bisogno di ben altro da Brooks, Kleiza mentre James qualche segnale l’ha dato: «Abbiamo risposto alle difficoltà iniziali delle partite col Barcellona e col Panathinaikos, reagito a 3 k.o. consecutivi: già vincere di 19 col Turow aveva dato la chiara misura che stessimo vivendo una processo di crescita. Allora non eravamo competitivi a questo livello, le ultime gare tutte durissime, tutte giocate in volata, ci fanno sorridere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIRONE A Oggi: Kazan-Zalgiris Kaunas, Efes Istanbul-Nizhny Novgorod, Sassari-Real Madrid (ore 20.30, diretta Fox Sports 2). Classifica: Real Madrid*, Efes Istanbul* 6 vinte 2 perse; Kazan, Zalgiris Kaunas 4-4; Nizhny Novgorod 3-5; Sassari 1-7. GIRONE B Ieri: Cedevita Zagabria-Maccabi Tel Aviv 71-82 (Pilepic 22, Zubcic 13; Smith 14, Tyus e Ohayon 13), Unicaja Malaga-Cska Mosca 75-76 (Granger e Green 14; De Colo 22, Weems e Vorontsevich 12) . Oggi: Limoges-Alba Berlino. Classifica: Cska Mosca 9-0*; Maccabi Tel Aviv 6-3*; Unicaja Malaga 4-5; Alba Berlino 3-5; Limoges 2-6; Cedevita Zagabria 2-7. GIRONE C Ieri: Bayern MonacoTurow Zgorzelec 95-89 (Savanovic 31, Schaffartzik 15; Jamaraz 16, Kulig 14), Milano-Panathinaikos Atene 66-64, BarcellonaFenerbahce Istanbul 89-91 (Huertas 25, Thomas 23; Bogdanovic 23, Vesely 16). Classifica: Barcellona 8-1*; Fenerbahce 7-2*; Panathinaikos 54*; Milano 4-5*; Bayern Monaco 27; Turow Zgorzelec 1-8. GIRONE D Neptunas KlaipedaGalatasaray Istanbul 92-82. Oggi: Vitoria-Valencia, Olympiacos Pireo-Stella Rossa Belgrado. Classifica: Olympiacos 7-1*; Stella Rossa 5-3*; Vitoria 4-4*; Klaipeda 4-5; Galatasaray 3-6; Valencia 2-6. * qualificate alle Top 16.
A-2 Gold: Napoli non si allena Sfratti a Forlì Daniel Hackett, 26 anni. Per il playmaker di Milano terza gara consecutiva sopra i 20 punti CIAMILLO
LE PAGELLE
7,5
6,5
6,5
6,5
HACKETT Notevole gara contro l’avversario più difficile, Diamantidis: lo soffre solo a inizio del 2° tempo, per il resto è addirittura più determinante, specie alla fine.
CERELLA Spegne Diamantidis con le maniere forti ma fallo è quando arbitro fischia. L’ultimo anticipo però è da manuale, sul fallo a 7/10 viene graziato e il pubblico è in delirio
BROOKS In campionato nelle ultime 3 gare ha segnato 26 punti di media, Banchi lo mette in quintetto, va benino ma naufraga nella ripresa e si torna al solito problema di coppa
5
DIAMANTIDIS Sbaglia il libero a 7/10 dalla fine che consegna la gara a Milano ma disputa la solita grande partita, Ivanovic non può toglierlo dal campo, i pivot gli devono metà del loro stipendio
7
SLAUGHTER Offensivamente una macchina, ma perde cinque palloni tutti nel primo tempo. Alla fine quando Ragland si sveglia smarrisce un po’ lo smalto anche in attacco
GIST L’unico lungo che si salva nel Pana. Batista è disastroso contro Samuels, lui prende 10 rimbalzi nel 41-28 dei greci ma alla fine sono più determinanti le 2 stoppate di James
● PUNTI 21 ● RIMBALZI 4 ● ASSIST 4
● PUNTI 2 ● ASSIST 1 ● FALLI FATTI 3
● PUNTI 6 ● TOTALI TIRO 2/7 ● RIMBALZI 1
● PUNTI 12 ● ASSIST 11 ● FALLI SUBITI 9
● PUNTI 17 ● RIMBALZI 4 ● PALLE PERSE 5
● PUNTI 8 ● RIMBALZI 10 ● ASSIST 1
● (l.ba.) Altra settimana tribolata in casa Napoli. Ieri la squadra ha trovato le porte del Palabarbuto chiuse. «Un problema dovuto all’avvicendamento tra due dirigenti comunali – ha spiegato l’a.d. Muro – ma la situazione è già stata sistemata e domani (oggi, ndr) la squadra tornerà al lavoro». Ancora sospesa invece la posizione di Nika Metreveli, in Georgia per rinnovare il visto. «La società è parte lesa – continua Muro – e lo sanno bene sia Metreveli, che sarà multato, sia il suo agente». A Forlì invece quattro giocatori, Saletti, Saccaggi, Andreaus e Brighi sono stati sfrattati dall’albergo in cui vivevano per la morosità del club.
Il concorso si svolgerà dall’8 al 21 dicembre 2014. L’estrazione dei premi in palio avverrà entro il 30 gennaio 2015. Il montepremi complessivo stimato ammonta a euro 2.784,00 + IVA ove prevista.
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Atletica R Doping
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Liste dei sospetti Iaaf Ce n’è una a Bolzano in cui ci sono 7 italiani
Schwazer patteggia e propone otto mesi
1I nomi sono nel fascicolo penale che riguarda Schwazer
F
OGGI RISPOSTA DEL PM
orse è meglio spiegarlo ancora: l’istanza di patteggiamento depositata ieri mattina a Bolzano dal legale di Alex Schwazer, Gerhard Brandstaetter non c’entra nulla con la squalifica sportiva dell’olimpionico. Gli otto mesi, i 6mila euro di multa e la sospensione della pena - oggi il pm Giancarlo Bramante deciderà sulla richiesta non spostano nulla per quanto riguarda il contesto sportivo. In cui l’altoatesino è squalificato fino al 30 gennaio del 2016.
Sul Telegraph una mappa: 225 atleti con valori anomali
Valerio Piccioni
I
l grande intrigo delle liste degli atleti sospetti sta prendendo sempre più a pugni la credibilità della Iaaf, la federatletica internazionale. Ora il Daily Telegraph addirittura «ufficializza», senza svelare le identità ma dividendolo per Paesi, l’elenco dei fondisti con valori ematici anomali. Si tratta di 225 nomi, con i russi in netta maggioranza (58), seguiti da keniani (25) e spagnoli (12). I Paesi rappresentati sono 39, fra cui anche l’Italia con 4 atleti (di cui due, però, già squalificati per doping). PURE BOLZANO Ma anche in Italia c’è una lista di «sospetti» Iaaf. Figura nell’informativa finale dei carabinieri sulla positività di Schwazer. La procura di Bolzano ne è venuta in possesso nell’ambito dei sequestri effettuati nel corso dell’indagine. É addirittura più recente di quella venuta fuori grazie alle rivelazioni alla tv tedesca Ard e al Telegraph. Si tratta di due data base, uno comprende i «sospetti», l’altro gli «altamente sospetti». Nel primo caso compaiono nel gruppo quattro atlete italiane, sparse fra mez-
zofondo e maratona, nel secondo, invece, ci sono tre uomini, un maratoneta e due fondisti da pista. Fra gli atleti in questione non c’è nessuno che compare anche nella mappa del «Telegraph». Il documento è già alla procura antidoping del Coni e alla Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping che è «parte offesa» nel procedimento di Bolzano, e che ha depositato una memoria nei giorni scorsi.
RSi dimettono il
presidente della federazione russa e il figlio di Diack: avrebbe coperto una maratoneta
SMENTITA LA IAAF La lista targata metà 2010 mette in crisi la giustificazione data dalla Iaaf dopo le rivelazioni della tv tedesca. Nella nota di risposta alle denunce del membro della commissione medica che aveva parlato a volto coperto della lista 2006-2008, si diceva che «il passaporto biologico era stato lanciato solo nel 2009 e in precedenza non era stato
ancora armonizzato il lavoro per utilizzare i valori raccolti». Una versione che a questo punto non è più sufficiente per spiegare la diffusione di liste di «sospetti» e la funzione di documenti del genere. PRIME DIMISSIONI Intanto gli scandali cominciano a produrre le prime dimissioni. Travolto dalle accuse di corruzione e di doping sistematico, il presidente della Federatletica russa Valentin Balakhnichev ha lasciato il suo ruolo di tesoriere della Iaaf. Mentre Papa Massata Diack, figlio del presidente della federazione internazionale, ha firmato il foglio di dimissioni dalla carica di consulente marketing. Secondo «L’Equipe» c’era anche lui, con Balakhnichev, nell’affaire che avrebbe consentito, dietro pagamento, alla maratoneta Lilya Shobukhova (tre volte trionfatrice a Chicago e una a Londra) di correre a Londra 2012 nonostante i valori sballati del suo passaporto biologico. Soltanto nel 2013, infatti, arrivò il provvedimento che ha portato anche alla cancellazione dei suoi risultati più importanti. Insomma, purtroppo uno scandalo tira l’altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lilya Shobukhova mentre vince la maratona di Chicago del 2011 EPA
Caso biathlon, Taschler si difende «Io non ho mai mandato mio figlio a doparsi dal dottor Ferrari» ● Gottlieb Taschler, ex c.t. del biathlon e ora vice presidente mondiale, reagisce alla ricostruzione (intercettazioni telefoniche) dei rapporti tra lui e il medico Michele Ferrari su un trattamento a base di Epo del figlio Daniel, azzurro in Ibu Cup nel 2010. «È mia intenzione smentirne recisamente contenuto, frutto di un’inaccettabile abuso del mezzo giornalistico, e modalità, autentica violenza usata alla logica inferenziale. Non ho mai “mandato mio figlio a doparsi”,
né lontanamente immaginato di eventuali attività illecite poste in essere dal Dr. Ferrari nei confronti di Daniel. Trarre conclusioni di siffatto tenore dalla lettura di carte processuali di un’indagine giudiziaria tutt’ora in corso, conferisce all’articolo, per l’azzardo delle conclusioni ivi rassegnate, una chiara connotazione diffamatoria, rivelatrice di finalità puramente sensazionalistiche. Voglio impedire che una reputazione costruita in 40 anni di carriera venga ulteriormente vilipesa».
Per la Procura di Bolzano, l’istanza di patteggiamento significa un riconoscimento di responsabilità anche per gli anni 2010-2011, presenti nel campo di imputazione insieme con la positività all’epo del 2012. Scontato dunque il sì alla richiesta. Tutt’altra storia sul fronte sportivo: qui Schwazer rivendica uno sconto di pena per la collaborazione fornita nel secondo interrogatorio al Coni (ha fatto i nomi di alcuni frequentatori del dottor Ferrari, inibito a vita dalla giustizia sportiva italiana), ma deve anche rispondere di altre due violazioni relative al controllo eluso a Oberstdorf, la mattina del giorno in cui fu poi trovato positivo a casa sua, a Racines.
Boxe R Welter Wba
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
UNA STORIA UNA SFIDA .
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CONTENUTO PREMIUM
Bundu
Leonard Bundu, , 40 anni, nato in Sierra Leone, 31 vittorie BOZZANI
«IO UOMO DIFFICILE DALLE RISSE AL MONDIALE» DIRETTA DOMANI NOTTE ALLE 3 SU ITALIA 1, SUL RING ANCHE BOTTAI Domani all’MGM di Las Vegas sfida fra imbattuti: il campione europeo Leonard Bundu (31-0-2) coronerà a 40 anni compiuti il sogno mondiale sfidando per il Mondiale interim Wba il campione americano Keith Thurman (23-0) per il titolo dei welter nel sottoclou del Mondiale silver Wbc della stessa categoria fra Devon Alexander (26-2) contro l’ex mito Amir Khan (29-3). In programma anche la semifinale dei superwelter Ibf fra il nostro Lenny Bottai (22-2) e l’americano Jermall Charlo (19-0). Diretta dell’intera riunione alle 3 di notte fra sabato e domenica e differita di Thurman-Bundu alle 9.40 di domenica sempre su Italia 1. LA STORIA di RICCARDO CRIVELLI E FAUSTO NARDUCCI
L
eonard Bundu nei lussuosi saloni dell’MGM Grand di Las Vegas, dove domani combatterà per il Mondiale ad interim, in questi giorni ha incontrato Andrea Bocelli e ha postato le foto su facebook. Fasti del pugilato che fu, quando sulla mitica strip gli italiani erano di casa: da Antuofermo a Zanon, da Campanella a Zoff, per non parlare del compianto Giovanni Parisi nello sfortunato assalto del ’95 al titolo del mito Julio Cesar Chavez. Ma si sa, il peso economico (meglio dire televisivo) e pugilistico di una nazione che ha detenuto per l’ultima volta un Mondiale vero nel 2008 con Giacobbbe Fragomeni, è in caduta libera e ci voleva la tenacia di un fiorentino della Sierra Leone che aggancia la sfida della vita a 40 anni suonati per riportarci per una notte nell’Olimpo della boxe. Bronzo iridato ’99, Bundu sembrava un pugile finito dopo il ritiro seguito all’eliminazione al secondo turno di Sydney 2000. Ma non per niente viene dalla Sierra Leone, dove le difficoltà sono di casa: prima la guerra civile e ora la piaga dell’ebola, malattia in cui questo lembo dell’Africa occidentale vanta attualmente il triste primato mondiale della diffusione. Domani Bundu combatterà anche per i suoi connazionali più sfortunati.
LA STORIA La madre italiana aveva conosciuto papà Bundu durante i comuni studi universitari a Firenze e coraggiosamente si era trasferita con lui a Freetown, capitale della Sierra Leone che prende il nome dagli schiavi liberati. Ma negli anni Settanta lì impazzava la Guerra civile e, dopo la morte del marito (che lavorava per il governo) nell’82, la signora Bundu capì che le cose si mettevano male e spedì i primi due figli (la sorella Antonella è stata a lungo compagna del cantante Piero Pelù da cui ha avuto un figlio) a studiare in Italia. A darle problemi rimase proprio il terzogenito Leonard che, entrato in una crack gang cominciò a scontrarsi con le bande rivali nelle strade polverose della capitale dove solo
al figlio poteva capitare di rimanere senza benzina con la Panda e investire in discesa un gregge di pecore. Così dopo averlo tirato più volte fuori dalla galera, dove i brevi soggiorni erano condivisi con i ribelli della guerriglia, la signora Bundu in un fatidico giorno del ’90 si trovò i militari sulla porta di casa e decise che era arrivato il momento
di tornare a Firenze con il figlio. «Razzismo? Certo sono stato coinvolto in molte risse anche in Italia, ma avete sentito il mio accento?» scherza Leonard sulla sua difficile integrazione. Sta di fatto che da allora in Sierra Leone non è più tornato: «Ma chiamo in continuazione i parenti di mio padre per sapere come stanno dopo l’epidemia di ebola».
A FIRENZE Fu inseguendo il sogno di diventare campione di kung fu come il suo idolo Bruce Lee, che Leonard entrò per caso nell’Accademia Pugilistica Fiorentina dove il maestro Alessandro Boncinelli capì in un attimo che aveva fra le mani un diamante da sgrezzare. «Sono passato professionista nel 2005 e credevo che la boxe potesse darmi da vivere, che ci fosse un ambiente organizzato. Poi mi sono accorto che non era così e un po’ mi sono lasciato andare. Ho commesso degli errori nella mia vita, sono stato un ragazzo e un uomo difficile. Chi ci pensava al Mondiale?». In effetti, anche se in mezzo alle 31 vittorie sono arrivati solo due pareggi (con Abis nel 2007 e con Petrucci nel 2011), Bundu nel pugilato ha fatto più fatica ad emergere di quanto le sue doti tecniche e un
NATO IN SIERRA LEONE, CRESCIUTO A FIRENZE. ORA A LAS VEGAS CONTRO UN AMERICANO IMBATTUTO «TUTTO A 40 ANNI». L’URLO SPECIALE DI PIERO PELU’
montante sinistro al fulmicotone lasciassero presagire. «Mi ha salvato la famiglia: mia moglie Giuliana e i miei due figli. E ha contato molto anche il trasferimento a Cisterna di Latina in campagna. Ho dovuto assumermi responsabilità in prima persona, allenarmi da solo. Con Boncinelli a Firenze però svolgo sempre l’ultimo mese di preparazione». LA CARRIERA Nell’ordine il titolo del Mediterraneo Ibf, il tricolore, il Mondialino Wba e il titolo Ue hanno fatto da preambolo all’Europeo del 4 novembre 2011 nella rivincita con Petrucci a Firenze che finalmente ha imposto Bundu all’attenzione internazionale. Da quel momento il «leone fiorentino» non si è fermato più, prendendosi il lusso di interrompere la striscia negativa degli italiani all’estero con due storiche vittorie in Inghilterra in casa dei favoriti Lee Purdy e Frankie Gavin. E’ a quel punto che, anche se nella categoria brilla la stella di fenomeni come Floyd Mayweather e Manny Pacquiao, è diventato obbligatorio puntare al Mondiale che, dopo tante opzioni svanite, si avvicinerà con la sfida a un americano più giovane di 14 anni che ha un soprannome che è tutto un programma: «One time», cioè «se ti tocco una volta è finita». «Contro Thurman sarà un match durissimo, ma io non ho nulla da perdere: il pugilato è sempre un uomo contro l’altro. I match inglesi dimostrano che non soffro il tifo contrario: 15000 persone attorno non mi impediranno di gestire la tensione. Sono orgoglioso di riportare la boxe in diretta notturna, come accadeva ai grandi italiani del passato». E a Firenze ci sarà anche Pierò Pelù domani notte a gridare: «Bundu bumaye». © RIPRODUZIONE RISERVATA
APB: A CASERTA E IN TV
Russo, vietato sbagliare contro Pinchuk ● (l.b.) Terzo match Apb per Clemente Russo. Al Palamaggiò di Castel Morrone (dir. Raisport 1 dalle 22.45), ill bicampione mondiale dei massimi affronterà il kazako Anton Pinchuk, oro ai Giochi Asiatici 2013. Per Tatanka il match sarà decisivo: vincendo potrà disputare la finale del 30 gennaio 2015 a Catania, con in palio la qualificazione per Rio 2016 e l’accesso alla finalissima APB di settembre. «Sono molto carico e voglio raggiungere la finale di Catania» dice. Programma: Bouloudinats (Alg, 90.8) c. Charles (Usa, 89.7); Golovaschenko (Ucr, 84.4) c. Peralta (Arg, 90.8); Ahmatovic (Ger, 90.4) c. Egorov (Rus, 90.4); Russo (90.7) c. Pinchuk (Kaz, 89.1).
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Sci R Coppa del Mondo ad Are
UOMINI GIGANTE IN TV ORE 16 E 19
Oggi a Are (Sve) si recuperano i giganti saltati in Francia. Gigante uomini (1a manche ore 16, 2a ore 19). Italiani: Nani, Simoncelli, Eisath, Blardone, Borsotti, Marsaglia, Tonetti, Casse, Peraudo. IN TV: diretta RaiSport 1 ed Eurosport 1 ore 16 e 19. Coppa (dopo 7 prove): 1. Jansrud (Nor)
VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
. 412; 2. Hirscher (Aut) 240; 3. Reichelt (Aut) 207; 4. Paris 205 Coppa gigante (2): 1. Hirscher 160; 2. Pinturault (Fra) 140; 9. Simoncelli 52. DE ALIPRANDINI OK Infortunatosi al ginocchio sinistro il 2 dicembre ad Aspen, ieri Luca De Aliprandini è stato operato a Milano per la ricostruzione di crociato e collaterale. Rientro nel 2015-16.
DONNE GIGANTE IN TV ORE 10 E 13
Il gigante donne di Are rimpiazza quello previsto per lo stesso weekend a Courchevel, in Francia. Pettorali: 1 Brem (Aut), 2 Shiffrin (Usa), 3 Maze (Slo), 5 Zettel (Aut), 6 Fenninger (Aut), 8 N. Fanchini, 9 Gut (Svi), 10 Brignone, 11 Rebensburg (Ger), 13 Weirather (Lie), 15 Curtoni, 22 Moelgg, 26 Marsaglia, 32 Bassino,
34 Agnelli, 47 Pichler, 48 Curtoni. In tv: diretta RaiSport 1 ed Eurosport 1 ore 9.45 e 13. Coppa (7): 1. Maze 380; 2. Fenninger 263; 3. Zettel 250; 4. Vonn 212; 16. Brignone 105. Coppa gigante (2): 1. Brem 160; 2. Shiffrin 140; 5. Brignone 105. Domani: slalom (ore 9.30 e 12.30)
Jansrud, un hippie numero 1 delle nevi
1Leader di Coppa: «Noi norvegesi siamo pochi, ma nessun segreto, ci alleniamo 24 ore al giorno» Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE A NEW YORK
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uando lo incroci senza sci, con la giacca a vento di ordinanza aperta, i capelli lunghi e spettinati e il passo ciondolante, non pensi certo di avere davanti il leader di Coppa del Mondo. Vagamente hippie, Kjetil Jansrud. L’esatto contrario del connazionale Aksel Svindal: campionissimo sulla neve, ma con l’aspetto da divo del cinema. Ora che Aksel si è rotto un tendine d’Achille e starà fuori per molti mesi, dalla sua ombra è uscito lui, Kjetil. «Ombra? Aksel non è mai stato una presenza ingombrante. La prova è che ho ottenuto dei risultati prima che s’infortunasse: all’Olimpiade e poco dopo anche in Coppa alla fine della passata stagione», si risente bonariamente. INARRESTABILE Comunque sia, adesso il 29enne scandinavo sembra inarrestabile. Fino ai Giochi di Sochi aveva vinto una sola volta, in superG, nel marzo del 2012. E gli unici podi (6) su cui era salito erano quelKjetil Jansrud, 29 anni EPA/AFP
li del gigante. Poi in Russia si è messo al collo l’oro del superG e il bronzo della discesa. E sull’onda dell’euforia ha iniziato il dominio in Coppa (subito con due trionfi in superG e discesa alla fine del 2013/14), che neppure l’intervallo estivo è riuscito a spezzare. Anzi. Al via delle discipline veloci a Lake Louise ha fatto ambo nelle due gare; venerdì scorso a Beaver Creek ha piazzato il tris nella discesa sul palcoscenico del Mondiale di febbraio. Mentre nel superG del sabato ha mancato il poker e si è dovuto accontentare del secondo posto. È quando, con l’aria scanzonata di quello a cui non girano mai, ha sfoderato una frase d’autore: «Se dovessi lamentarmi per un posto d’onore, allora vorrebbe dire che sono un arrogante». Non lo è. Il segreto di questa improvvisa esplosione? «La cosa più bella dello sport è che non c’è un segreto. Noi norvegesi stiamo raccogliendo l’eredità dei nostri grandi, Aamodt e Kjus. Siamo dei professionisti e abbiamo degli allenatori che si fanno il mazzo per 24 ore al giorno». SORPRESO Il piccolo Jansrud non sarebbe mai diventato uno sciatore se suo padre, per motivi di lavoro, non avesse traslocato la famiglia da una cittadina a sud ovest della Norvegia a Vinstra, un villaggio al centro del Paese, attaccato alle montagne. «Tutti i ragazzini mettevano gli sci e così provai anch’io. Mi piacque e mi iscrissi a uno sci club. Una scelta azzeccata». Sfodera un sorriso birichino, quello che gli viene meglio. Ma com’è che improvvisamente si è
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● Sono le vittorie in Coppa del Mondo di Jansrud: tre in discesa e tre in superG. La prima è arrivata nel marzo 2012 in superG a Kvitfjell
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● Jansrud ha conquistato i suoi primi sei podi di Coppa tutti in gigante, dal gennaio 2009 al dicembre 2011. Da allora non ci è più riuscito
messo a vincere? «Tutti questi successi sorprendono anche me. Mi pare di fare esattamente le cose come prima, forse più velocemente. Non penso neppure di prendermi dei rischi enormi, diciamo che sono più preciso nelle linee». Si ferma e riflette: «Mi ha aiutato l’infortunio a un ginocchio (al Mondiale di Schladming nel 2013 gli saltò il crociato: otto mesi fuori, ndr). Perché un incidente del genere ammazza lo spirito, però ti lascia molto tempo a disposizione. Ti concede l’opportunità di pensare ad altro. Vedrete, pure Aksel tornerà più forte di prima». Svindal, ancora lui.
ANONIMO Nonostante il titolo olimpico, la faccia di Jansrud in Norvegia è piuttosto anonima: «A casa ci sono andato poco, non saprei dire se la mia popolarità è aumentata. So, invece, che le celebrità dalle nostre parti sono quelli del fondo: è tuttora lo sport nazionale». E ora che sta in cima alla classifica generale, sta pensando anche di vincerla? Ride di gusto: «Marcel Hirscher (l’austriaco campione in carica, ndr) è un gran furbetto: fa di tutto per togliersi pressione e metterla a me. Ci sono più giganti e slalom rispetto alle prove di velocità: per me il favorito è lui. Ma vediamo più avanti dove sarò:
non sono certo uno che si tira indietro». VERSO IL MONDIALE In verità, fa sul serio, perché si è rimesso con determinazione a cercare risultati nel gigante, la disciplina che anni fa gli riusciva meglio. In quello di Beaver si è piazzato quinto e solo a causa di qualche errore nella seconda manche. «In allenamento non sono male, ma la gara è un’altra cosa. Ora, però, penso al Mondiale: ancora non sono riuscito a prendermi neppure una medaglia». Ambizioso e simpatico, ma soprattutto (quasi) imbattibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pallavolo R L’iniziativa in Veneto
Conegliano, stecche e sorrisi per l’inno 1L’Imoco va in sala di registrazione, il ricavato in beneficenza. «Stonate? Solo perché era mattina presto...» Gian Luca Pasini
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anta che ti passa o, in questo caso, canta che ti schiaccia (ancora meglio se è a scopo benefico). È quello che hanno fatto le giocatrici dell’Imoco Conegliano, ritrovatesi qualche giorno fa in uno studio di registrazione per incidere il loro inno ufficiale: il canto delle Pantere. «All’inizio è stata un po’ stressante — racconta la capitana Valentina Fiorin — perché nessuna di noi era mai andata a fare una cosa del genere. Magari per le straniere al primo anno nel nostro paese, cantare in italiano non sarà stato facilissimo. Così nei giorni precedenti vedevi tutte noi cantare a squarciagola sotto la doccia o in auto guidando verso il palasport, per imparare le battute, ma soprattutto per paura
di fare una figuraccia davanti al microfono. In realtà poi tutto è andato bene e si è trasformata in una cosa molto divertente. I due autori (Giorgio Barbarotta ed Edoardo Giommi dei Quarto Profilo, ndr) sono stati molto carini e pazienti. La registrazione poi è stata anche un divertimento». Come si può vedere sul video che gira su Youtube. In sala di incisione gli «attrezzi del mestiere» erano in mano ai volontari della «Lilt-Giocare in corsia», l’associazione che dal 1994 porta un sorriso ai bambini ricoverati nel Dipartimento di Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. PALAVERDE «Sapere che il fine ultimo è proprio quello di incassare soldi da devolvere ad associazioni come questa fa ancora più piacere, mi pare che la pallavolo in generale sia molto
Le ragazze dell’Imoco Conegliano in sala di registrazione MORIELLA
sensibile a problematiche sociali (e solidali) e la nostra società è sempre sensibile», continua Valentina Fiorin. Il dvd con l’inno delle Pantere (il soprannome ufficiale che è stato dato alle ragazze dell’Imoco e che è diventato un marchio di fabbri-
ca) potrà essere acquistato domenica pomeriggio direttamente al Palaverde in occasione del big match contro la capolista Liu Jo Modena, oppure il brano si può comperare anche on line (attraverso i canali consueti come iTunes, Google
Play, Cubo Musica, Spotify, etc). Visto anche il clima scherzoso che ha accompagnato l’iniziativa il capitano si deve sbilanciare: chi ha «steccato» di più durante la registrazione e chi invece aveva la voce migliore? «Mi volete fare litigare con le compagne? No dai... Vabbè comunque per stare allo scherzo posso dire che qualche stecca l’ha presa Eleonora Furlan (classe 1995, una delle più giovani ragazze di Conegliano, ndr) che però aveva due giustificazioni. Un po’ l’orario — era presto la mattina — e poi è stata la prima a cimentarsi, forse l’ha tradita l’emozione. La voce migliore? Direi la Glass, a me piace molto». Una nota sbagliata per beneficienza non è grave, magari in società non vogliono invece stecche durante la partita di domenica... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nannini ha 70 anni Con lui Modena vinse tre scudetti ● Oggi compie 70 anni Andrea Nannini. Modenese, uno dei più forti giocatori italiani della sua epoca, ha legato il suo nome alla Panini Modena. con la quale ha vinto 3 scudetti (il quarto con la Ruini Firenze) allenandola poi dal 1983 al 1985, prima dell’arrivo di Velasco. PERUGIA (an.me.) Allenamento ridotto ieri per il regista De Cecco, ancora alle prese con problemi agli addominali. La sua presenza rimane in forte dubbio per la sfida di domani contro la Lube Macerata. Grbic ha provato il sestetto con Paolucci al suo posto ed è probabile che la regia venga ancora affidata a lui, come accaduto domenica scorsa contro Milano. Non ci sarà lo schiacciatore americano Sunder, che non si è allenato a causa della sciatalgia.
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TUTTENOTIZIE VELA
Mills-Clark aggredite e derubate a Rio
1CASO POWELL I farmaci e gli integratori sequestrati l’estate scorsa dai Nas nell’albergo di Lignano in cui alloggiavano i giamaicani Asafa Powell e Sherone Simpson, «non contengono sostanze dopanti» ad eccezione degli integratori Epiphany D1» (anfetamine). Dopo l’incidente probatorio gli atti di nuovo al pm.
IPPICA
Osiride e Prince Bis di Varennini sulla pista nera 1A Parigi la femmina domina i rivali francesi e subito dopo viene imitata dal maschio
Hannah Mills e Saskia Clark Le inglesi Hannah Mills e Saskia Clark sono state aggredite con un coltello a Rio de Janeiro, dove si stavano allenando in vista dei Giochi di Rio. Iridate e argento a Londra nei 470, sono state affrontate da 2 banditi al rientro in hotel, spintonate e derubate di tutto, comprese delle tute per gareggiare. Si rinnova il problema della sicurezza nella città olimpica. ● DE RIDDER Il Tas ha ridotto la squalifica da 3 anni a 18 mesi per l’olandese di Oracle, Dirk De Ridder accusato di aver compiuto irregolarità prima della sfida iniziale di Coppa America. ● VOLVO RACE (r.ra.)E’ previsto per domani l’arrivo ad Abu Dhabi dei primi equipaggi della 2a tappa della Volvo Ocean Race. Team Brunel, Dongfeng e Abu Dhabi Racing lottano in una manciata di miglia, altre 3 sono a 150 miglia (arrivo domenica).
PESI
Mondiali: otto positivi, ci sono anche due iridati Due iridati e una medaglia d’argento agli ultimi Mondiali di Almaty (Kazakistan), insieme ad altri cinque atleti, sono stati sospesi per aver fallito i test antidoping durante la competizione, a novembre. Lo ha comunicato ieri la federazione internazionale. Si tratta di Kim Un-Ju, nordcoreana vincitrice della categoria dei 75 kg femminile, positiva agli steroidi (metiltestosterone e metandriolo), e della connazionale Hwa Ri-Dong, argento nei 58 kg (clenbuterolo); Daniel Godelli, albanese oro dei 77 kg, è stato invece fermato per stanozololo. Degli altri cinque, due sono albanesi (Romela Begaj e Hysen Pulaku) e tre uzbeki (Manzurahon Mamasaliyeva, Marina Sisoeva e Makhliyo Togoeva). Tutti sono in attesa delle controanalisi. Secondo le statistiche della federazione internazionale, nel 2014 in tutto il mondo sono stati sanzionati per doping 24 atleti; nel 2013 erano stati 97, mentre nel 2011 e nel 2012 si era arrivati in entrambi i casi a 43.
La nordcoreana Kim Un-Ju EPA
Osiride Grif in assolo ieri sulla pista parigina di Vincennes FORNI
Due vittorie, una di seguito all’altra, per certificare ancora una volta quello che si sapeva già da tempo: Varenne è stato il migliore di tutti i tempi, ma è anche un grande stallone. Nello scorso weekend due suoi figli (Tony Gio e Titty Jepson) hanno sbancato il Gran Criterium e il Filly a Treviso, le prove più importanti per i due anni disputate finora in Italia, mentre ieri altri due suoi eredi
hanno sbancato due prove a Vincennes, la pista più bella del mondo, nel meeting parigino che rappresenta l’apice della selezione internazionale. OSIRIDE E PRINCE Il merito è di Osiride Grif (P. Levesque, trainer Nicolas Ensch), che ha dominato in 1.12.2 il Prix de Villers Cotterers (m 2100, dotazione 55.000 euro) e di Prince di Poggio (B. Goop, trainer Bengt Holm a lungo in Italia e che ora
RUGBY
è tornato nella sua Svezia), a segno di misura nel Prix d’Evrecy (m 2700, dotazione 55.000 euro) precedendo lo svedese Perfect Power, figlio di Ken Warkentin. SOLO VARENNINI Entrambi hanno conquistato il primo successo sulla pista nera: Osiride era reduce da un ottimo secondo 15 giorni fa, mentre Prince di Poggio era al debutto sulla carbonella del Plateau de Gravelle, dopo aver battagliato in discrete categorie in Svezia. Con quelli di ieri salgono così a tre le vittorie nel meeting parigino 2014-2015. L’altra, neanche a dirlo, è di un’altra figlia di Varenne: Nefertite del Rio, a segno nel Prix d’Arcachon a inizio novembre. Tre successi che riportano alla mente le imprese parigine di Varenne, soprattutto i due Amérique vinti consecutivamente nel 2001 e nel 2002 dopo il terzo posto ottenuto nel 2000. A HONG KONG Domenica a Sha Tin Mirco Demuro e Andrea Atzeni sono impegnati nel convegno internazionale di galoppo che chiude ufficialmente la stagione. Demuro in tutte le 4 grandi corse (Vase, Sprint, Mile e Cup) mentre Atzeni prenderà parte solo alla Cup. IERI 10-13-8-15-9A Bologna (m 2060): 1 Poesia d’Elite (A. Farolfi) 1.15.5; 2 Persiade Lans; 3 Ruben Grif; 4 Renzorosso Treb; 5 Papalione Cam; Tot.: 5,06; 2,15, 1,79, 2,88 (23,11). Quinté: 3.819,26. Quarté: 368,51. Tris: 145,83. OGGI QUINTÉ A MONTEGIORGIO Al San Paolo (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Razor Wise (14), Ramaya Om (12), Red Alter (15), Ray Charles Gsm (13), Robinia Spin (11) e Real Deimar (3). SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (13.10). Galoppo: Napoli (15) e Villacidro (14.10).
ATLETICA ●
BABY VOLANTE Il 17enne russo Danil Lysenko, a Kineshma, con 2.24, ha eguagliato la miglior prestazione mondiale allievi indoor dell’alto. ● ZATOPEK CLASSIC Così ieri a Melbourne (aus) nel tradizionale Zatopek Classic. Uomini. 800: Rowe 1’46”91. 10.000: Robinson 28’45”36. Donne. 10.000: V. Wanjiru (Ken) 32’22”22.
BADMINTON ●
A OSTIA (g.s.) La finale della 14esima edizione dell’Italian International, di scena al PalaFijlkam di Ostia, sarà la rivincita dello scorso anno. Alle 10 si affronteranno lo sparring azzurro Idra Bagus Ade Chandra, che ha battuto in semifinale l’ucraino Artem Pochtarev per 2-1 (18-21, 21-5, 21-15), e l’indonesiano Andre Kurnawian Tedjono. Chandra, n.94 del ranking, per il bis.
BASEBALL ●
CHE COLPI (r.r.) Ancora cubani protagonisti in Mlb: lo slugger-esterno Yoenis Cespedes (100 pbc e 22 fuoricampo tra Oalkand e Boston nel 2014) passa a Detroit in cambio del partente Porcello. Kemp dai Dodgers ai Padres: a Los Angeles arrivano gli interni Kendrick e Rollins. Dai Phillies a Pittsburgh il lanciatore mancino Antonio Bastardo. L’esterno cubano Despagine resta ai Chiba Mariners.
BEACH VOLLEY
Il presidente della Fir Alfredo Gavazzi e, a destra, Diego Dominguez dicembre, il Sig. Diego Domínguez smentisce di aver mai percepito dalla Fir alcuna provvigione derivante dal contratto di sponsorizzazione tra la Fir e Cariparma. A tal riguardo, il sig. Dominguez si riserva di tutelare la propria posizione nelle sedi più opportune in quanto l’infondato fatto attribuito, peraltro definito ingiusto, lede indiscutibilmente la sua l’immagine». La controreplica del presidente federale non si è fatta attendere. «E’ un fatto documentato - ha scritto Gavazzi - che una provvigione derivante dal contratto di sponsorizzazione tra Fir e Cariparma sia stata corrisposta, sino all’attuale rinnovo, a una Società dal sig. Dominguez rappresentata nei rapporti con la Fir. Ho forse semplificato nella mia spiegazione ai media durante l’incontro della scorsa settimana, ma il principio alla base delle mie affermazioni resta invariato».
Prove di dialogo fra sport e Ue «Più flessibilità» ● (v.p.) Tutti la vogliono, tutti la cercano. Ma quando arriverà? È stata «flessibilità» la parolina magica del convegno organizzato al Coni su «La specificità dello sport e la funzione dei giovani atleti nel diritto dell’UE». L’ha usata anche Jens Nymand Christensen, che ha parlato per la commissione di Bruxelles. Graziano Delrio, sottosegretario vigilante sullo sport, ha insistito sui vivai: «La specificità dello sport non è mera contabilità di persone. Serve una visione complessiva». Per Malagò «lo sport deve trovare un riferimento normativo, deve sdoganarsi». Per Walter Veltroni, presidente onorario della Lega basket (una delle discipline più colpite a livello di vivai) si deve affrontare l’emergenza perché «il livello tecnico dello sport si sta abbassando». Mario Pescante parla di «prove di dialogo» fra sport e Ue. Michele Uva, d.g. Federcalcio, fa una proposta: «Passiamo dagli 8 (su 25) giocatori provenienti dai settori giovanili del modello Uefa, a 12. Per arrivare al 50 per cento».
WORLD TOUR (c.f.) Entrambe le coppie azzurre sono agli ottavi dell’Open di Mangaung (Saf). Marco Caminati ed Enrico Rossi, secondi nella pool dopo il 2-0 a Murauer-Schnetzer (Aut), nei sedicesimi 2-0 su SheafGregory (Gb), oggi con Grimalt-M. Grimalt (Cile). Le imbattute Giulia Momoli e Laura Giombini, in caso di successo con Behrens-Seyfferth (Ger), nei quarti incrocerebbero le n° 1 del tabellone Carico-Dicello (Usa) o LahtiLehtonen (Fin).
GHIACCIO FINALE GRAND PRIX DONNE, POKER RUSSO Cominciata a Barcellona la finale del Gran Prix di figura 2014. Tra le donne e nelle coppie, dopo i corti, conducono la russa Elizaveta Tuktamysheva davanti a tre connazionali e i canadesi Meagan Duhamel-Eric Radford. Oggi quelli degli uomini e della danza (dirette RaiSport 2 ed Eurosport 2, ore 19.45). Sr. Donne. Corto: 1. Tuktamysheva (Rus) 67.52; 2. Lipnitskaia (Rus) 66.24; 3. Radionova 63.89; 4. Pogorilaya (Rus) 61.34; 5. Hongo (Giap) 61.10; 6. Wagner (Usa) 60.24. Coppie. Corto: 1. DuhamelRadford (Can) 74.50; 2. Stolbova-Klimov (Rus) 72.33; 3. Wenjing Sui-Cong Han (Cina) 66.66. Jr. Uomini. Corto: 1. Yamamoto (Giap) 76.14. Donne. Corto: 1. Medvedeva (Rus) 67.09. Coppie. Corto: 1. Seguin-Bilodeau (Can) 59.22. Danza. Corto: 1. Yanovskaya-Mozgov (Rus) 59.12. ● SHORT TRACK Da oggi a domenica a Shanghai (Cina) la terza tappa della Coppa del Mondo di short track (due 500). Oggi i turni di qualificazione. Italia senza Arianna Fontana, per una pausa tecnica concordata col c.t. Kenan Gouadec (la valtellinese si sta allenando in altura, a Salt Lake City). ● PISTA LUNGA Da oggi a domenica a Heerenveen (Ola) 4a di Coppa del Mondo in pista lunga. Oggi il primo 500 (Nenzi in gruppo A, Zanghellini, Bosa e la Daldossi in gruppo B), i 3000 femminili (F. Lollobrigida in gruppo B) e l’inseguimento a squadre maschile (Italia in batteria col Giappone).
GOLF ● CHICCO 8° Francesco Molinari è 8° con 68 colpi (-4) dopo il primo giro a Malelane (Saf). In testa il sudafricano Branden Grace (-10). Renato Paratore e Alessandro Tadini sono al 100° posto con +1, A. Pavan è 143° con +4.
HOCKEY GHIACCIO ●
Graziano Del Rio, sottosegretario
44; Valpellice, Renon 43; Gardena 33; Vipiteno 27; Cortina 26; Appiano 23; Egna 22; Fassa 17; Caldaro 10.
MOTONAUTICA ● XCAT WORLD SERIES I 15 catamarani dello Uim Skydive Xcat World Series nelle prove libere dell’ultima tappa iridata. Con Fazza ormai vincitore del titolo, restano da assegnare 2° e 3° posto: lotta apert. Una vittoria frutterà 400 punti.
NUOTO MAGNINI CON LE STAFFETTE FEDE DOMENICA A POZZUOLI Reduce dall’argento e dal bronzo in staffetta ai Mondiali di vasca corta, ieri a Milano Filippo Magnini è stato l’ospite d’onore dell’evento Bpm-Sport Management (A-1 di pallanuoto). Magnini gareggerà ai tricolori invernali di Riccione del 19 e 20 in vasca lunga ma solo in staffetta. Federica Pellegrini, che dovrebbe pure esserci con le staffette dell’Aniene e poi in Coppa Brema domenica 21 a Roma (forse un test nei 200 o 400 sl), domenica a Pozzuoli ritirerà il massimo riconoscimento cittadino «Dama di Gran Croce»: nel 2013 ai Mondiali, Fede gareggiò col lutto al braccio per il tragico incidente stradale che era costato la vita a 40 persone (38 puteolani) a Monteforte Irpino. ● DE ASCENTIS SOTTO I FERRI La ranista Giulia De Ascentis, bronzo europeo dei 200 a Herning, è stata sottoposta ieri alla clinica San Luca di Roma ad intervento chirugico alla spalle dal dottor Camilieri. Operazione andata bane. Da valutare i tempi di rientro per l’allieva di Massimo Meloni.
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CONVEGNO AL CONI
Dominguez replica a Gavazzi «Mai prese provvigioni Fir sullo sponsor, mi tutelerò»
Alfredo Gavazzi attacca, Diego Domiguez risponde. La settimana scorsa, durante un incontro con la stampa, il presidente federale aveva dedicato parole dure all’ex mediano d’apertura azzurro, icona della nazionale che conquistò l’ingresso nel Sei Nazioni e oggi uomo dai mille interessi in tutto il mondo, in procinto di sedersi sulla panchina del Tolone dal 2016. «Ha portato Credit Agricole, poi divenuta Cariparma aveva detto il n.1 della Fir, riferendosi all’attuale sponsor di maglia degli azzurri -. Ha sempre preso dal contratto stilato una provvigione di 230.000 euro l’anno, che io ritengo ingiusti e l’ho tolta. Devo fare il bene della Federazione, e quello è un costo importante». Ieri Diego Dominguez ha fatto pervenire la propria replica al sito onrugby.it: «In merito all’intervento del presidente Fir Alfredo Gavazzi nel corso del pranzo/incontro con la stampa post Test-Match del 3
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SERIE A (m.l.) Il 21° e penultimo di regular season. Definito il Master Round (ammesse le prime 6, le altre al playoff round). Risultati: VipitenoValpellice 6-3 (3-1, 1-0, 2-2); CortinaEgna 0-2 (0-1, 0-0, 0-1); Val PusteriaMilano 6-5 t.s. (1-1, 2-3, 2-1; 1-0); Caldaro-Appiano 5-3 (1-1, 4-1, 0-1); Asiago-Renon 3-4 (1-0, 1-3, 1-1); FassaGardena 2-3 t.s. (1-0, 1-2, 0-0; 0-1). Class.: Asiago, Val Pusteria 45; Milano
PALLANUOTO ANTICIPO OTTAVA GIORNATA C’E’ COMO-ACQUACHIARA Oggi, alle 20.30, anticipo della nona giornata Como-Carpisa Yamamay Acquachiara (senza tv, in sciopero). Class.: Brescia 24; Pro Recco 21; Sport Management 19; Acquachiara 18; Canottieri Napoli 12; Como*, Savona^ 9; Lazio 7; Posillipo*, Bogliasco*, Roma Vis Nova 6; Florentia 0. (*una in meno)
RUGBY ●
COPPE Champions. Oggi. Gir. 4: BathMontpellier. Challenge. Ieri. Gir. 3: Stade Français-Newcastle. Oggi. Gir. 3: Dragons-Bucarest. Gir. 4: LioneBordeaux. ● VARSITY Ieri a Twickenham, per il 133° Varsity match, Oxford-Cambridge 43-6. Bilancio 58-61, 4 pari.
SCHERMA COPPA DI SCIABOLA MONTANO A NEW YORK A New York sciabola azzurra in Coppa del Mondo. In pedana Bianco, Criscio, Petraglia, Sinigaglia, Navarria, Stagni, Guarneri, Baldini e Fondi. Gregorio di diritto nel tabellone principale, la Vecchi (18a), dipenderà da eventuali defezioni. Di diritto, domenica, Montano, Occhiuzzi, Samele e Berrè. Domani Curatoli, Miracco, Pellegrini, Repetti, Murolo, Foschini, Romano e Sbragia.
SPORT INVERNALI ●
DAVOS RIDOTTA, LA CLUSAZ NO Dimezzate per scarsa neve la 30 e 15 km tl di fondo di Coppa del Mondo domani (sprint tl domenica). Cancellata La Clusaz (Fra) del weekend successivo. ● SLITTINO A CALGARY La 3a di Coppa del Mondo si apre oggi a Calgary (Can): dalle 23 i doppi (diretta Eurosport 22.55 e 00.15), con Oberstolz-P. Gruber che tornano sulla pista dove vinsero nel 2009, RiederRastner e F. Gruber-Kainzwaldner; alle 2 di notte le donne (Robatscher, Voetter); domani alle 19.15 gli uomini, con Dominik Fischnaller a caccia di Felix Loch in classifica generale (ora sono 240 a 250). Alle 22.45 la sprint. ● BOB AL VIA Il bob a 2 (ore 15 e 16.30) e lo skeleton (donne 18.30 e 20.45, uomini 19.30 e 21.45) aprono oggi a Lake Placid (Usa) la Coppa del Mondo. Sabato, nella gara femminile, al via anche l’olimpionica canadese Kaillie Humphries e la statunitense Elana Meyers-Taylor. La federazione, da quest’anno, ha aperto il bob a 4 anche ai piloti donne e le due hanno i già i requisiti (5 gare in 3 piste diverse), ma preferiscono un rientro «soft». Il loro esordio in Coppa a Calgary 18-19. ● COSTA OPERATO Il combinatista azzurro Samuel Costa è stato operato dal dottor Angelo Appiotti che gli ha risolto un problema di miopia (le impediva di sopportare le lenti a contatto che perdeva durante i voli).
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AltriMondi R
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IL FATTO DEL GIORNO GLI ULTIMI SCANDALI
Matteo Renzi ieri ad Ankara durante la conferenza stampa dopo l’incontro col primo ministro turco Davutoglu AP
me difenderti nel processo, ma soprattutto sanno come difenderti dal processo.
NOTIZIE TASCABILI
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L’EX MINISTRO
Cioè allungano la prescrizione. Nell’80 per cento dei Paesi, la prescrizione si interrompe una volta per tutte quando cominciano i processi. Da noi invece la prescrizione non si interrompe se non in casi particolari e i termini restano aperti anche durante i tre gradi di giudizio. Per i difensori diventa piuttosto semplice trovare occasioni di allungamento dei tempi, anche pretestuose. I sette anni e mezzo previsti si raggiungono abbastanza facilmente. Questa è la ragione per cui la corruzione alla fine non fa paura a nessuno. A parte il fatto che le condanne sono comunque piuttosto lievi. I parlamenti italiani hanno sempre trattato questa fattispecie con una certa benevolenza.
Ma come è possibile 4 che solo 297 persone in Italia sono dentro per corruzione? 1È il conto di Renzi ed è al ribasso: colpa della prescrizione
Si prova a cambiare. E Marino vuole l’assessore alla legalità
di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Aggiorniamo il bollettino della corruzione, vale a dire – per ora – specialmente il caso Roma. Il sindaco Marino vuole un assessore alla Legalità e a quanto pare sarà il giudice Alfonso Sabella, di 52 anni, siciliano, celebre per aver catturato i boss di Cosa Nostra Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e Pasquale Cuntrera. Perché possa entrare in giunta ci vuole il permesso del Csm. Secondo fatto: il governo ha spostato a oggi pomeriggio il disegno di legge (o sarà un decreto) che inasprisce le pene relative alla corruzione. Renzi ha postato un videomessaggio sul canale YouTube di Palazzo Chigi. «Giovedì, insieme al ministro della Giustizia Andrea Orlando, nel Cdm che si terrà alle 8 di mattina noi porteremo quattro piccole grandi modifiche al nostro
codice penale — ha detto — Si alza la pena minima della corruzione da 4 a 6 anni. Che significa? Che se tu hai rubato puoi patteggiare ma comunque un po’ di carcere lo fai. Non è pensabile che con il patteggiamento uno sta sempre fuori dalla galera. In Italia su una popolazione carceraria di circa 50mila persone, in carcere per corruzione con sentenza passata in giudicato sono in 257. È inaccettabile: troppo poco rispetto ai numeri della corruzione nel nostro Paese. Quando uno che ruba può patteggiare e trovare la carta “uscire gratis di prigione” come al Monopoli, è di nuovo inaccettabile».
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Ho sentito che il commissario anticorruzione, Raffaele Cantone, vorrebbe soprattutto un intervento sulla prescrizione. Renzi annuncia che ci sarà pure una «prescrizione che si allunga per i reati di corruzione. Inoltre sarà molto più
semplice procedere alla confisca contro chi ha rubato. Chi è condannato per corruzione con sentenza passata in giudicato potrà vedere la confisca dei propri beni esattamente come accade per reati più gravi. E il maltolto lo devi restituire: non è che ne dai una parte e chi s’è visto s’è visto. Se è provata la corruzione, tu restituisci fino all’ultimo centesimo».
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Bene, no? Beh, i detenuti per corruzione, secondo i dati dell’amministrazione penitenziaria, sono ancora meno di quelli che cita Renzi: appena 11, stando ai numeri di un anno fa. Per arrivare in prossimità di 257 bisogna mettere insieme concussione, peculato, abuso d’ufficio, abuso d’ufficio aggravato. Se poi si va a guardare, gli undici o i 257 detenuti sono pesci piccoli. I nomi importanti si fanno scudo dei grandi avvocati e i grandi avvocati sanno co-
Adesso invece… A naso, neanche le misure annunciate da Renzi sembrano così decisive. I termini della prescrizione si calcolano sul massimo della pena, quindi aumentare le condanne minime incide – modestamente – solo sul patteggiamento, come sa bene lo stesso Renzi. C’è poi la questione che nessuna norma può essere retroattiva, quindi gli attuali imputati per le corruzioni romane, umbre, veneziane, genovesi o milanesi continueranno a usufruire della vecchia mitezza.
Stato-mafia, chiesti 9 anni per Mannino ● La Procura di Palermo ha chiesto la condanna a nove anni per l’ex ministro Dc Calogero Mannino, imputato di minaccia a corpo politico dello Stato nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. E il Comune di Palermo, che si era costituito parte civile, ha anche chiesto un milione di euro di risarcimento danni. Per i pm Mannino sarebbe stato infatti l’istigatore del patto che alcune
forze dello Stato avrebbero stretto con i boss negli anni del tritolo mafioso. L’ex parlamentare Dc, tre volte ministro, era sicuro infatti di essere il primo nella lista degli obiettivi di Cosa nostra, dopo l’assassinio di Salvo Lima, e avrebbe spinto per il dialogo.
SOTTO I 60 DOLLARI
I DATI DELL’ISTAT
Calogero Mannino, 75 anni ANSA
Crolla il petrolio La produzione a Wall Street: industriale a picco è record dal 2009 In un anno è -3% ● Crolla ancora il petrolio. Ieri a New York le quotazioni perdono l’1,5% e sono arrivate sotto i 60 dollari al barile (hanno chiuso a 59,95 dopo aver toccato i 59,85). Non si andava così in basso da luglio 2009. Il greggio negli Stati Uniti ha perso quasi il 9% questa settimana, circa il 45% da giugno, quando il prezzo del barile si muoveva attorno a 107 dollari.
● Continua a scendere la produzione industriale in Italia. Secondo gli ultimi rilievi dell’Istat, a ottobre l’indice destagionalizzato è diminuito dello 0,1% rispetto a settembre. Facendo poi il confronto con lo scorso anno, il calo è addirittura del 3%. «L’Italia è ferma, ha bisogno di ripartire. Il Jobs Act da solo non basta», ha commentato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.
SI DECIDE OGGI SULLA CONVALIDA DEL FERMO
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Renzi non poteva andar giù più duro? C’è il problema di Alfano. L’Ncd, il Nuovo Centrodestra, erede in questo della vecchia visione berlusconiana, ha sempre fatto le barricate contro l’inasprimento delle pene per i colletti bianchi. Giovanni Toti, di Forza Italia (che comunque con l’Ncd è imparentato), ieri ha twittato: «Alzare la voce e alzare le pene è giustizialismo senza responsabilità. #Marino a casa, i cittadini al voto a #Roma». Gli alfaniani sembrano intenzionati ad abbandonare le vecchie rigidità, specialmente per quanto riguarda la confisca dei beni. Dorina Bianchi, vicecapogruppo dell’Ncd alla Camera, ha dichiarato: «Ai corrotti, ai politici che rubano vanno confiscati i beni, alla stessa stregua dei reati più gravi». Credo che sapremo oggi la posizione del capo di Ncd, il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Veronica Panarello (al centro) col marito Davide Stival ANSA
Loris, la mamma in lacrime dal Gip: «Non sono stata io» ● È durato più di tre ore l’interrogatorio di garanzia di Veronica Panarello, la mamma di Loris Stival, trovato morto sabato scorso a Santa Croce Camerina. La donna, accusata di aver ucciso il figlio, ha risposto a tutte le domande che le sono state fatte dal giudice, dal pm e dalla difesa. La Panarello si è difesa dalle accuse arrivate da alcuni familiari, che hanno sostenuto che la donna avesse un secondo telefonino: «Ho un solo cellulare e l’ho consegnato spontaneamente agli investigatori prima ancora di essere fermata». Poi si è rivolta in lacrime al Gip: «Signor giudice mi creda, non sono stata io». Il giudice per le indagini preliminari si è riservato di decidere entro questa sera sulla convalida del fermo.
IL SUMMIT DEI NOBEL
Il Dalai Lama a Roma: «Ma non vedrò il Papa» 1Il leader spirituale del buddismo: «Per
il Vaticano un incontro potrebbe creare inconvenienti, ma Francesco mi piace»
Elisabetta Esposito ROMA
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l sorriso del Dalai Lama, quel suo sguardo buono e ingenuo, sono famosi quasi quanto lui. Quello che non si può comprendere, se non te lo ritrovi a poco più di un passo di distanza, è il fortissimo senso di coinvolgimento e partecipazione che esprime con ogni suo gesto. Per questo ieri al suo arrivo a Roma, per il summit dei pre-
mi Nobel per la Pace in programma da oggi a domenica, in tantissimi hanno cercato un contatto. E lui, 79 anni e una valanga di ore di volo dall’India alle spalle, non si è mai tirato indietro: carezze, benedizioni, strette di mano. E ogni volta sembrava affondare nella profondità di chi aveva di fronte. INCONTRO MANCATO Roma lo ha accolto dopo che, a ottobre, il Sudafrica rifiutò il suo visto d’ingresso per il summit per sal-
Il Dalai Lama, 79 anni, festeggiato al suo arrivo ieri a Roma ANSA
vaguardare i rapporti con la Cina. Nessuno dei premi Nobel ha più voluto partecipare e così, su invito del sindaco Marino, tutto è stato spostato a Roma. Qui era atteso un incontro con il Papa, ma non ci sarà. Lo ha confermato ieri il leader spirituale del buddismo, usando queste parole: «L’amministrazione del Vaticano dice che non è possibile perché potrebbero crearsi degli inconvenienti». Soprattutto nel ben avviato processo di riavvicinamento con Pechino. Ma il Dalai Lama ha poi aggiunto: «Apprezzo molto il Pontefice, soprattutto per come vive la semplicità. Ci sono molti altri leader religiosi che la professano, ma la loro vita privata
è piena di lusso». E mentre diversi politici italiani chiedono al Papa di tornare sui suoi passi, il Vaticano fa sapere che il Santo Padre ha «grande stima» del Dalai Lama e che invierà «un messaggio al summit». GUERRE RELIGIOSE Tra tamburi e balli con i tradizionali costumi tibetani, il Dalai Lama è intervenuto anche sulle guerre religiose: «Combattere per interessi economici e politici è già incomprensibile, farlo in nome della religione è un’assurdità. È responsabilità di ognuno promuovere l’armonia tra i popoli». Quindi fa l’esempio dell’India, il Paese in cui dove vive. «Con i cristiani c’è qualche problema, ma qui regna l’armonia e credo che sia l’esempio vivente del fatto che diverse tradizioni possano convivere in pace». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sciopero, caos ferrovie Ritirata la precettazione
A BORDIGHERA
1Oggi la protesta in tutta Italia di Cgil e Uil: attesi disagi nei trasporti La marcia indietro del governo: «I lavoratori potranno manifestare»
M5S CONTRO NAPOLITANO
Riforme, scintille Delrio-D’Alema E Grillo attacca
Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, leader della Cgil e Uil: sono gli animatori dello sciopero generale di oggi ANSA
Filippo Conticello @filippocont
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rima ancora dei disagi, ecco puntuale la polemica. Arroventata per l’iniziale strappo del governo che aveva precettato i ferrovieri dallo sciopero generale indetto oggi da Cgil e Uil. Era intervenuto in persona Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti, per richiamare al lavoro chi oggi manifesterà contro un mucchio di cose: Jobs Act, legge di stabilità, politiche economiche e industriali, mancato rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. L’uscita «a gamba tesa» era andata di traverso ai sindacati e, alla fine, di fronte alle proteste incombenti, Lupi è stato costretto al passo indietro: per i dipendenti delle ferrovie è stata decisa solo una rimodulazione dello stop da 8 a 7 ore. Tradotto: niente treni dalle ore 9 alle 16, con enorme giovamento per i pendolari. In più, lo sciopero di sabato, proclamato da altre sigle, viene posticipato dalle 21 alle 24, salvando la fascia serale. Il ministro aveva azzardato la precettazione di fronte alla segnalazione dell’Autorità garante degli sciope-
ri, ma poi ha spiegato il ravvedimento con «la ragionevolezza dei sindacati e la rassicurazione di Trenitalia sulla possibilità di ridurre i disagi». Decisiva, comunque, la mediazione di Renzi e pure le bordate che prima aveva ricevuto da Susanna Camusso: «Le procedure non sono state rispettate, con atti unilaterali che alzano i toni del conflitto, poi si chiede
IN BOCCA AL LUPO AI SINDACATI, NOI CAMBIAMO L’ITALIA MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
a noi di non alimentarlo...», aveva detto. Oltre le polemiche, il premier ha invece scelto il fairplay: «È un momento di alta protesta, in bocca al lupo ai sindacati, ma noi cambiamo il Paese anche per loro». QUANTI DISAGI Alla fine dei conti, lo sciopero generale delle due sigle (orfane della Cisl) prevede una giornata di asten-
sione in tutti i luoghi di lavoro di otto ore. Si tocca ogni settore, dalla sanità agli uffici pubblici, dalla scuola ai trasporti (compreso quello ferroviario): 54 manifestazioni in totale, 10 a carattere regionale, 39 a carattere provinciale e 5 a carattere interprovinciale. Delle cinquanta piazze coinvolte, due saranno i «punti di riferimento»: Torino, arringata dalla Camusso, e Roma, ceduta alla Uil e all’intervento del nuovo leader della Uil, Carmelo Barbagallo. Cortei e comizi a parte, lo sciopero impatta soprattutto sul trasporto pubblico cittadino: a Roma dalle 9 alle 17 a rischio l’intera rete Atac; a Milano agitazione prevista dalle 19 fino al termine del servizio. Caso più curioso a Firenze, dove i dipendenti locali e provinciali non possono scioperare per la distanza troppo ravvicinata dallo stop proclamato il 5 dicembre da altri sindacati. Dalla terra al cielo, uguali disordini: oggi il personale Alitalia-Cai si ferma tra le 14 e le 18, quello dei lavoratori del comparto aereo e aeroportuale tra le 10 e le 18. Il numero record, però, è tutto di Ryanair: cancellati 188 voli da e per l’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
● Riforme e Italicum, spine per il governo, spine dentro al Pd. Ieri Graziano Delrio ha condannato lo stop imposto mercoledì in commissione Affari costituzionali alla Camera, dove l’esecutivo è andato sotto su 2 emendamenti, che eliminano i 5 senatori a vita. È il fuoco amico dei dissidenti dem e di Sel, così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha accusato: «Se la minoranza del Pd vuole andare a votare lo dica. Noi vogliamo arrivare fino al 2018. Gli incidenti parlamentari possono capitare, ma quello che è successo non esiste. Basta segnali di vecchia politica». In risposta, ecco la nota velenosa di Massimo D’Alema: «È stupefacente come, mentre escono i dati della produzione industriale con l’ennesimo segno meno a conferma della gravità della crisi, Delrio non trovi di meglio che minacciare i parlamentari». Da parte sua, Renzi si è detto convinto che si voterà solo nel 2018, che sui senatori a vita «si rimedierà in aula e si rispetteranno i tempi», nonostante gli oltre 12mila emendamenti al solo Italicum. Ma c’è alta tensione anche dalle parti del Movimento Cinque Stelle con Beppe Grillo a caricare contro Napolitano, dopo le stilettate del presidente contro l’antipolitica «eversiva»: «Era su Marte mentre la Repubblica affondava nel fango», ha detto. Con l’hashtag #SonoUneversore si è fotografato per lanciare una campagna di selfie su Twitter: «Sono fiero di essere un eversore, pago le tasse e denuncio il malaffare», ha aggiunto.
La foto postata da Grillo su Twitter
I carabinieri impegnati nel pattugliamento del tratto di costa di Bordighera dove è scomparso un bambino di dieci mesi LAPRESSE
Neonato di 10 mesi sparito nella notte È stata la mamma 1È una turista
russa: «Lasciato sulla scogliera». Infine crolla: «L’ho annegato io» Marco Gentili @marcogentili80
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n bimbo di dieci mesi, Seymon, che scompare «misteriosamente» durante una vacanza in Italia, dopo che la madre lo ha «lasciato» sulla scogliera di Bordighera, nell’Imperiese. Poi una mezza frase detta all’uomo che l’accompagna, il primo a dare l’allarme dopo la scomparsa del piccolo. Una frase terribile: «L’ho buttato giù». Il soggiorno in Italia di una coppia di russi si è trasformato nell’ennesima tragedia. A pochi giorni dall’omicidio di Loris Stival a Santa Croce Camerina ancora una volta, al centro di una vicenda inquietante, si trovano una madre e suo figlio. L’ALLARME La coppia composta da Natalia Sotnikova, 40 anni, madre di un bambino di 10 mesi, e da un uomo (non il marito, come sembrava in un primo momento) si trova a Bussana, frazione di Bordighera. Entrambi sono cittadini russi, in Italia per turismo, e allog-
LA CUPA PREVISIONE
«I super-batteri faranno 10 milioni di morti l’anno» 1L’allarme lanciato da una ricerca inglese
«Sono invulnerabili a tutti gli antibiotici, entro il 2050 faranno più vittime del cancro»
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super-batteri invulnerabili ai farmaci stroncano la vita di 700 mila persone all’anno nel mondo. Ma se non verranno fermati con misure ad hoc, uccideranno 10 milioni di persone all’anno entro il 2050: un numero di vittime superiore a quelle che oggi si contano per colpa del cancro. Con costi esorbitanti pari a 100 trilioni di dollari, 35 volte superiori al Pil del Regno Unito. È l’allarme lanciato dall’economista inglese Jim
O’Neill, che nel luglio scorso ha ricevuto dal premier britannico David Cameron il compito di redigere un rapporto sul fenomeno in crescita dell’antibioticoresistenza. Se non si interverrà per arginare l’emergenza, avverte l’esperto sentito dalla Bbc, la riduzione della popolazione e l’impatto in termini di malattie taglierà la produzione economica mondiale di una quota compresa dal 2 al 3,5%. L’analisi, basata sugli scenari prospet-
Un super batterio resistente ai farmaci attuali, in particolare gli antibiotici
tati dagli scienziati dell’Istituto di ricerca indipendente Rand Europe e dai revisori di Kpmg, indica come nemico numero uno le forme resistenti di Escherichia coli, malaria e tubercolosi. In Europa e negli Stati Uniti sottolineano gli studiosi - i super-batteri causano almeno 50 mila decessi all’anno, ma se non saranno controllati le morti sono destinate ad aumentare di oltre 20 volte entro il 2050. O’Neill spiega che le conseguenze saranno più gravi soprattutto in questi Paesi: «In Nigeria, entro il 2050 più di una morte su 4 sarà causata da infezioni antibiotico-resistenti, mentre in India si potrebbero perdere 2 milioni di vite in più».
giano da una settimana al Grand Hotel del Mare di Bordighera. È lui a dare l’allarme per la scomparsa del bambino nella mattinata di ieri quando si accorge che il piccolo non si trova nella stanza con la madre. Scattano subito le ricerche: la donna dice agli inquirenti di essersi recata la notte precedente sulla spiaggia di Bussana con il figlio. Sotto shock, non ha saputo dire cosa sia accaduto dopo. Intanto si mobilitano carabinieri, capitaneria di porto e vigili del fuoco che avviano le ricerche tra gli scogli e in mare, che hanno visto impegnati sommozzatori, alcune imbarcazioni e un elicottero. Vengono anche mobilitati i colleghi della Gendarmerie d’oltreconfine, visto che quel tratto di mare vicino alla Francia è attraversato da forti correnti e non è escluso che il corpo del piccolo possa essere stato trascinato molto lontano. TRISTE FINALE La Sotnikova è stata portata in Procura a Imperia per essere nuovamente sentita dagli inquirenti. Ma la sua ricostruzione – che è sembrata debole sin dai primi momenti – è crollata al termine di un lungo interrogatorio: «Sono stata io, l’ho portato al largo, in mare, a Bussana, poi l’ho annegato». La donna (che è stata anche ripresa dalle telecamere dell’hotel mentre usciva alle due del mattino col figlio) è stata quindi fermata con l’accusa di omicidio aggravato e portata nel carcere di Imperia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Torino: si azzuffa con un tabaccaio e lo uccide di botte ● Un tabaccaio di 57 anni, Enrico Rigollet, è morto dopo un’aggressione avvenuta nel pomeriggio nel suo negozio di via Veglia, alla periferia di Torino. I carabinieri hanno arrestato l’aggressore, il 38enne Giuseppe Cerasa, per omicidio: secondo quanto ricostruito l’uomo durante un litigio con il 57enne e il fratello nella loro tabaccheria di via Veglia avrebbe dato un pugno a Rigollet e gli sarebbe saltato poi sul petto una volta che il negoziante era caduto a terra. A dare l’allarme è stata la madre dell’aggressore, presente al momento della colluttazione. Ancora da chiarire i motivi che hanno fatto scatenare la rissa.
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VENERDĂŒ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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DA MARTEDĂŒ PROSSIMO
Google non paga gli editori spagnoli e spegne le news 1Una legge “tassa�
gli aggregatori di notizie, Mountain View a sorpresa sceglie di chiudere
A sinistra il duetto del vincitore Lorenzo Fragola con Gianna Nannini sulle note di Sei nell’anima. A destra i quattro giudici di questa edizione di X Factor: Morgan, Victoria Cabello, Mika e Fedez
SÏ Lorenzo, hai l’X Factor E la Nannini strega lo show
1Nella finale del talent di Sky il 19enne catanese supera Madh, entrambi nella squadra di Fedez. La cantante star della serata
Gabriella Mancini Milano
Ăˆ
la notte di X Factor e un brivido di energia percorre il Forum di Assago, esaurito, quando finalmente il vincitore può alzare le braccia: nell’ultimo duello tra i due ragazzi di Fedez, vincitore a sua volta di questa edizione, trionfa Lorenzo Fragola. Catanese che vive a Bologna, eclettico, è uno che a 19 anni ama Domenico Modugno. Battuto tra gli applausi Madh, 20 anni, sardo, arrivato con la nomea del ÂŤnovello MengoniÂť, ma cresciuto con la sua personalitĂ . Ăˆ stata un’edizione speciale, la piĂš social, zeppa di ospiti e duetti. E l’ultima serata è stata vissuta anche nel ricordo di Mango, che Mara Maionchi ha citato prima dell’avvio. Per il resto, scenografia da urlo con il palcoscenico a forma di X e Alessandro Cattelan che scende da un Xascensore al ritmo di My type dei Saint Motel e balla scatenato. Poi è Mika ad esibirsi in un medley con tutti i ragazzi del talent. Ăˆ gio-
ia sugli spalti con i fan divisi a tifare per i loro amici, increduli di duettare con i loro idoli. La piĂš emozionata è Ilaria, 16 anni, che la mamma non voleva nemmeno partecipasse e adesso si ritrova lĂŹ, a cantare Sere nere con Tiziano Ferro. L’atmosfera è magica quando s’incrociano le voci di Madh e Malyka Ayane nel brano Moon, graffiante con Lorenzo e Gianna Nannini in Sei nell’anima, sognante con Mario e Arisa mentre intonano La notte. Intanto in sala stampa arriva pure Rosario Fiorello e intrattiene tutti: ÂŤSapete, ho visto Mara Maionchi e le ho chiesto quanti anni ha. E lei: “73â€?. E io: “Non esistono piĂš i vecchi di una volta!â€?Âť. Fiore racconta anche l’emozionante incontro con Mina a Lugano, ma è un altro film. VERSO LA FINALE Non c’è tempo per distrarsi. David Guetta infiamma il Forum mentre si aspetta il primo eliminato. Ăˆ Mario, sardo di Tempio Pausania, il concorrente di Mika, il suo sogno finisce, lo show diventa un duello tra Fedez, con Madh e Lorenzo, e
Victoria che coccola Ilaria (la ragazza sbianca perchÊ pensa di essere uscita, ma non è cosÏ). Morgan è super partes, chissà se lo rivedremo il prossimo anno dopo mille polemiche‌ Via ai pezzi inediti. Morgan dice la sua su Lorenzo che ha interpretato The reason why (sei bravo e sei anche un po’ vecchio dentro) e il pubblico fischia. Lui non ci sta: Non riesco a distinguere tra il vostro atteggiamento e il tifo da stadio‌. E i buuhh raddoppiano. Il dualismo implicito con Fedez continua anche senza concorrenti, ma poi i due si abbracciano. Ilaria coinvolge con My name, Madh con la ritmatissima Sayonara contornato da ballerini arancioni. Stili diversi in attesa di un altro verdetto e Gianna Nannini, avvolta da luci rosse, che fa ondulare il Forum mentre canta Lontano dagli occhi. Applausi. E arriva il secondo eliminato: Ilaria. Fedez salta con i suoi finalisti e i tre fanno subito un selfie. Ultima tappa prima del duello finale in musica e del meritato urlo di gioia di Lorenzo. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
Siae, 600mila euro per aiutare Genova dopo l’alluvione â—? La Siae aiuta Genova con 600 mila euro e un sito tutto dedicato alle canzoni scritte per la cittĂ colpita dall’alluvione. Ăˆ l’iniziativa ÂŤUna canzone per GenovaÂť presentata ieri da Gino Paoli. Il Consiglio di gestione della Siae ha deciso di stanziare 600 mila euro ÂŤe di darli ai tanti piccoli commercianti di Genova e Chiavari che hanno subito la tragedia dell’alluvione e che hanno difficoltĂ a riaprire i loro negozi e a pagare i mutuiÂť hanno detto Gaetano Blandini e Sabina Riccardelli, d.g. e vicedirettore generale della SocietĂ . Una parte dei fondi sarĂ destinata anche a tre realtĂ colpite dall’alluvione: uno spazio della ComunitĂ di San Benedetto a Mignanego, un palestra nel quartiere di Marassi e un centro medico nella zona di Corte Lambruschini.
Marco Gentili @marcogentili80
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oogle non è uguale per tutti nemmeno in Europa. Dal 16 dicembre infatti il colosso di Mountain View ha annunciato la chiusura del servizio News in Spagna. Oltre a chiudere il servizio, Google bloccherà anche le notizie dei media spagnoli nelle oltre 70 edizioni di Google News in tutto il mondo. LA MOSSA La decisione, che non ha precedenti, è stata presa anticipando la nuova legge spagnola che entrerà in vigore il primo gennaio. Nel testo è previsto che il servizio di chi ag-
grega notizie e indirizza su siti che producono contenuti deve pagare i diritti d’autore, anche se non richiesti dai titolari e anche se sono riportati solamente titolo e sommario. Dato che Google News non mostra annunci e non produce entrate, questo approccio è semplicemente insostenibile, ha fatto sapere la compagnia californiana. Purtroppo dobbiamo chiudere, ha fatto sapere dagli Usa Richard Gingras, responsabile di Google News, in un messaggio postato su un blog ufficiale del gruppo. SCENARI Nel testo della legge non è specificato quanto Google avrebbe dovuto pagare agli editori. La società statunitense ha notato che gli editori sarebbero costretti dalla legge a chiedere pagamenti perfino per i piÚ piccoli frammenti dei loro contenuti anche se non lo volessero. Un caso, quello spagnolo, che dovrebbe restare unico e isolato: Google News ha annunciato di non temere l’effetto domino. Š RIPRODUZIONE RISERVATA
BIRDMAN IN VOLO SUI GLOBE â—? Ăˆ ÂŤBirdmanÂť di Alejandro Gonzalez Inarritu (in sala dal 5 febbraio) a guidare le candidature dei Golden Globe con 7 nomination tra cui quella per Michael Keaton come miglior attore (foto Lapresse). Delusione per Paolo VirzĂŹ che con ÂŤIl Capitale UmanoÂť non ha ottenuto la candidatura sperata. Tra le serie tv 5 candidature per ÂŤFargoÂť, 4 per ÂŤTrue DetectiveÂť.
DOVE GLI ANIMALI SONO PREZIOSI. ELETTA CATENA PET DELL’ANNO!
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
CONSIGLI
21/3 - 20/4 ARIETE
21/4 - 20/5 TORO
21/5 - 21/6 GEMELLI
22/6 - 22/7 CANCRO
23/7 - 23/8 LEONE
24/8 - 22/9 VERGINE
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Fiuto, fascino e genuinitĂ vi fan cuccare (quasi) alla grande. Siete marpionerrimi e pure nel lavoro arrivate dove volete. Sudombelico (sor)prende.
Il lavoro e i rapporti divertono come un reflusso gastrico. UssignÚr, raddrizzate la Luna, applicatevi con calma. E fornicate, chÊ un po’ compensa.
La Luna sponsorizza con maxima convinzione. E vi fa ottenere udienza, persuadere, viaggiare proficuamente. Mirabilie amorososuine.
Le finanze chiedono cautele, ma non preoccupano, nonostante le spese. E il lavoro non gradisce pigrizie. In amor siete una palla, suinamente meno.
Tutto si può concludere e tutto può (ri)cominciare sotto ottimi auspici, oggi. L’amor v’inebria, euforie economiche e suine v’assalgono.
Non fate drammi e state su, oggi, perchĂŠ anche con le vostre sole forze potete fare tutto e pure di piĂš. Peccato quel cicinĂŹn di tedio fornicatorio.
23/9 - 22/10 BILANCIA
23/10 - 22/11 SCORPIONE
23/11 - 21/12 SAGITTARIO
22/12 - 20/1 CAPRICORNO
21/1 - 19/2 ACQUARIO
20/2 - 20/3 PESCI
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Il lavoro premia, voi potete contare su amici giusti e buoni. Il fascino è sfigato, ma in campo suino c’è sostanza. Forse piÚ di quanta avreste creduto.
Una carrettata di obblighi si staglia. Serve metodo, non la solita propensione a trovare un problema per ogni soluzione. Cuccate, ma platonicamente.
I successi s’accavallano, tanto che quasi non si contano. Ma un po’ di tensione permane: don’t sbrocc. Cuor contento, sudombelico parco.
Aleggia un cicinĂŹn di instabilitĂ finanziaria. Il lavoro rompe, voi avete lo zebedeo afflosciatino. Ma stravincete. GolositĂ suine vi tentano.
La Luna tende i rapporti interpersonali, v’impiccia sul lavoro, vi conferisce un umore simillicantropico. Però siete figherrimi. E un po’ si fornica
Il lavoro v’assorbe, voi siete costretti ad esser metodici e operosi. Don’t scler, però. E non parlate troppo. Le chance suine son mirabili e fantasiose.
LO SHOW ÂŤIO ESISTOÂť
INFORMAZIONE E SPETTACOLO PER LA RICERCA Fabrizio Frizzi, Flavio Insinna, Massimo Giletti e Cristina Parodi tutti assieme per una buona causa. All’interno della 25esima maratona Telethon (partita sulla Rai lunedÏ), stasera condurranno in prima serata il charity show Io Esisto. Il format unisce spettacolo, informazione e solidarietà : cosÏ, con il numero 45501 o su telethon.it, si potrà fare una donazione per la ricerca sulle malattie genetiche rare. DA VEDERE SU RAI 1, OGGI ALLE 21.10
LO SPORT IN TV
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VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA GOLOSA
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1«Chi non bada a ciò che mangia difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa».
Teo Musso con la sua Noel, la 25 Dodici e sopra la belga Bons Voeux (Auguri)
del Nord Europa arriva in Italia. Ecco le artigianali pensate per le feste
Maurizio Bertera
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ersino in un Paese come l’Italia, ancora giovane dal punto di vista birricolo e dal consumo scarso (30 litri procapite l’anno contro i 105 della Germania), si è compreso che la birra può essere bevuta anche nei mesi freddi, e non solo con la pizza. Ed ecco che gli appassionati hanno scoperto il piacere delle birre di Natale. Un’antica tradizione del Nord Europa che trovò il primo sviluppo commerciale a fine ‘800, in Belgio, quando si vide che il prodotto «natalizio» preparato quasi per gioco e destinato ai dipendenti piaceva tantissimo. A quel punto, con una crescita lenta ma costante, si è arrivati a una produzione di qualità molto interessante. LE CARATTERISTICHE «Possiamo definirle delle special
WEEK-END GRANDI CUOCHI
edition, sia per la tiratura limitata sia perché da un anno all’altro cambiano le sensazioni al palato – spiega Luca Bartolucci, patron dell’Accademia della Birra di Azzate (VA) e già docente dell’Università della Birra – proprio come il vino ci sono annate super ed altre normali, dipende dai prodotti usati e dalla mano del mastro». Fatte salve le peculiarità di ciascuna, la tipologia delle birre di Natale prevede elevata gradazione (dai 7 ai 10 gradi alcolici), impiego dei malti migliori e una spiccata aromatizzazione soprattutto in Nord Europa dove cannella e coriandolo sono d’obbligo. Il gusto risulta quindi sovente speziato, con note di frutta ed evidenti sentori dolci, che si prestano a chiudere pranzi e cene delle feste come a una meditazione di stampo veronelliano. Si trovano nei pub seri (in bottiglia) o nei negozi specializzati: puntate su prodotti belgi (N’ice Chouffe, Bush de Noel, Père Noel …), tedeschi (Aventinus Eisbock Samichlaus, Ayinger Celebrator..,) inglesi (Ridgeway ne realizza otto…) e non sbaglierete mai. LE ITALIANE Il mercato ma soprattutto le buone frequentazioni dei nostri mastri birrai hanno fatto sì che anche in Italia nascessero validi prodotti a tiratura limitata, che si stanno A MILANO Cena-evento da Asola Questa sera alle 20, al ristorante al 9° piano del Brian&Barry Building, cucinano Torretta, chef di Asola, e gli stellati Arrigoni (Innocenti Evasioni) e Lo Basso (Unico).
perfezionando di stagione in stagione. E’ ormai un classico la Noel di Baladin, il più grande birrificio artigianale italiano; una rossa ambrata che il guru Teo Musso, figlio di Langa e orgoglio di Piozzo, ha creato per abbinarla a cioccolatini e torte dove il cacao è dominante. Molto adatte ai dolci natalizi sono anche la 25 Dodici di Birra del Borgo – la più nota brewery laziale - e la Noel du Sanglier della parmigiana Toccalmatto. La Platium della novarese Croce di Malto, oltre a un bellissimo colore giallo ambrato, si presta ai formaggi erborinati e di media stagionatura. Se cercate la raffinatezza, puntate sulla Kerst di Extraomnes, azienda varesina (bel nome, complimenti) che ha in Luigi «Schigi» D’Amelio – birraio dell’anno 2013 – il suo mago: il finale acido gli permette di tenere benissimo tortelli di zucca, paté e foie gras. Se non avete il tempo (o la voglia) di cercare ci sono le proposte dei brand classici come Menabrea (Christmas Beer), Poretti (7 luppoli non filtrata) o Forst (Birra di Natale), presenti nella grande distribuzione. E, se siete veri patiti, organizzate con gli amici un tour a Essen, cittadina belga al confine con l’Olanda: il 20 e 21 dicembre c’è l’unico festival europeo dedicato a queste birre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A Besana Brianza Pranzo solidale con Oldani e Berton Domenica alle 12.30, a Villa Paradiso, pranzo speciale di Oldani e Berton per sostenere la Comunità Nuova onlus. C’è don Gino Rigoldi. Contributo libero per chi partecipa.
SORSEGGIANDO di LUCA GARDINI
UNA ROSSA COL DOLCE E IL RAGÙ DI CERVO
«CACIARA» OTTAVIANI PERLA DI ROMAGNA
Davide Del Duca, 32 anni, di Frosinone, fa a Roma all’Osteria Fernanda «una cucina creativa basata su prodotti di alta qualità». I prezzi sono accessibili grazie a un rapporto diretto con i produttori. Ha appena vinto il concorso Moretti per il miglior piatto con la birra.
S
Il panettone servitelo N con la birra di Natale! 1La tradizione
Pagina a cura di Pier Bergonzi e Daniele Miccione
Samuel Johnson (poeta e saggista inglese, 1709-1784)
SOSTIENE LO CHEF EF di DAVIDE DEL DUCA
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ei miei piatti ho usato spesso la birra come ingrediente. Mi piacciono in particolare quelle strutturate che esprimono aromi di cioccolato, caffè, orzo. Vanno bene per i primi, sulle carni e pure per i dolci. Il concorso aveva due regole importanti da rispettare: usare una serie di spezie (aglio, zenzero, pepe) e una delle birre Moretti. Per scegliere quella giusta le ho assaggiate tutte per venti giorni di seguito! Alla fine ho creato un primo e un dolce. Il primo è un cappelletto di pasta all’uovo farcito con un rosso e la birra Grand Cru, una spuma di parmigiano, funghi porcini caramellati alla birra e foie gras crudo marinato allo zenzero. La birra in questo piatto ha due ruoli: si sposa a tuorlo e crema di latte nel ripieno liquido della pasta rivelando un’esplosione di sapori. E crea il contrasto dolce-amaro nei funghi caramellati. Il dessert invece era una spuma di aglio nero, che normalmente uso nel salato ma sta bene anche nel dolce, accostato a un gelato fatto con due birre diverse (rossa e doppio malto), con patate e topinanbur fritti.
ulle colline di Rimini si produce del buon vino da tempi antichissimi. E a San Giovanni in Marignano c’è la cantina degli Ottaviani che ci sa davvero fare con il Sangiovese e non solo. Enio e i 4 nipoti (Massimo, Davide, Marco e Milena) producono bottiglie con un ottimo rapporto qualità prezzo. Tra queste ci sono certamente quelle di Caciara, un Sangiovese Superiore che si sposa perfettamente con la cucina ricca di profumi e sapori della Romagna. Il Caciara 2013 ha un colore spettacolare: rubino con tratti violacei, profumi netti di more e menta selvatica con sfumature minerali e raffinate. Al palato è ricco con tannini freschi e una piacevole nota fruttata e sapida allo stesso tempo. Il finale è denso e profondo. CACIARA, Sangiovese di Romagna Superiore 2013, OTTAVIANI. UVE: Sangiovese 100%. PREZZO: circa 8 euro. IL VOTO
91/100 RAPPORTO QUALITA’-PREZZO MOLTO VANTAGGIOSO ****** SI ABBINA ALLA GRANDE CON S P PIADINA CON SALSICCIA E CIPOLLA DEGUSTARE ASCOLTANDO LIGABUE «PICCOLA STELLA SENZA CIELO» «
Il consiglio I piatti che ho creato per il concorso sono complessi ma la birra si può usare benissimo nella cucina di tutti i giorni. Per esempio è ottima come supporto nei fondi dei brasati. Provatela con la guancia di manzo, un taglio povero che fa parte del quinto quarto. Per dargli un aroma diverso è sufficiente usare la birra al posto del vino quando sfumate la carne . Suggerisco una rossa o una scura. Non lesinate però: con un chilo di guancia bisogna usarne almeno mezzo litro. Poi va fatta ridurre facendo attenzione a non esagerare, altrimenti si rischia di bruciarla. La cottura si completa con un brodo vegetale. Se invece volete usarla per un primo suggerisco un bel ragù di cervo da sfumare con una birra rossa. Conditeci dei tagliolini all’uovo serviti in tavola con abbondante formaggio: servirà a riequilibrare l’amaro della birra.
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IL FORMAGGIO
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● Ferrari ha preparato per Natale, in collaborazione con Slow Food, confezioni regalo per gourmet curiosi come la degustazione verticale di Parmigiano (24, 30, 36 mesi). Noi abbiamo assaggiato il Parmigiano di montagna fatto a Bedonia (Parma) con latte raccolto a 700 metri. Buono il formaggio e eccellente l’abbinamento con due presidi: miele di ape nera e marmellata di mandarino. ● www.ferrariformaggi.it
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