GUIDA AI FORTI DELLA GRANDE GUERRA - Vol.2 - Loris Zigliotto

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In co p e rt in a : il Fo rt e Ch e rle . Un m o rt a io a u s t o u n g a rico d a 4 2 0 . Ka p p e n a b z e ich e n d e ll’IR 5 9 .

Il m o n t e Co s t o n .

13,50

Vol

Tra l'Altipiano di Asiago e quello di Lavarone, le escursioni, i protagonisti e la storia nel teatro dei Forti della Strafexpedition corredati da 60 foto d'epoca, 80 foto a colori, schizzi e cartine. Una guida per nuclei familiari, appassionati e studenti.

Guida ai Forti della Grande Guerra sul “ Fronte invalicabile”

Lo ris Zig lio t t o h a rice rca t o co n m e t ic o l o s it à n e g l i a l t ip ia n i v e n e t o - t r e n t in i i l u o g h i p e r poter r ic o s t r u ir e i c o m b a t t im e n t i in u n f r o n t e s e g n a t o d a lla S tr a fexp ed itio n.

Zig lio tto

cop. guida zigliotto3:cop.itinerari graguerra D.COLLI 17/05/11 16.00 Pagina 1

Gaspari

Il Fo rt e Be lv e d e re , We rk Gs ch w e n t .

La “s ca la d e ll’Im p e ra t o re ”.

Guida ai forti e ai percorsi sugli altipiani veneto trentini da Luserna a Passo della Borcola

Loris Zigliotto

Forte Cherle, monte Coston, val delle Lanze e Coston d’Arsiero, Bocca di Vallorsara-Pioverna AltaCosta d’Agra, monte Maggiomonte Gusella-valle di Campoluzzo Le escursioni, i protagonisti, la storia Vol. 2° Guide Gaspari

Il Fo rt e it a lia n o d i Ca m p o m o lo n .


Guida ai Forti della Grande Guerra sul “Fronte invalicabile” vol. 2°


Comune di Folgaria

Comune di Lavarone

Comune di Luserna

Museo

PROGETTO REGIONALE RILEGGIAMO LA GRANDE

GUERRA

www.rileggiamolagrandeguerra.fvg.it

IN COLLABORAZIONE CON L’UFFICIO STORICO DELL’ESERCITO ITALIANO

Copyright © 2010 Gaspari editore via Vittorio Veneto 49 - 33100 Udine tel. (39) 0432 512 567 tel/fax (39) 0432 505 907 www.gasparieditore.it e-mail: info@gasparieditore.it ISBN 88-7541-210-3


Loris Zigliotto

GUIDA AI FORTI E AI PERCORSI SUGLI ALTIPIANI VENETO-TRENTINI DA LUSERNA A PASSO DELLA BORCOLA Le escursioni, i protagonisti, la storia Vol. 2째

Guide Gaspari


INDICE

Ai lettori ed escursionisti

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Gli Altipiani trentini di Folgaria Lavarone e Luserna

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Gli avvenimenti Il sistema di reclutamento Le forze contrapposte sul fronte del settore meridionale Luserna-Lavarone-Folgaria-Pasubio Inizio del conflitto raccontato da Mario Rigoni Stern La storia scritta sulla pietra Escursione n 1 Forte Cherle-cimitero attiguo-resti ospedale Folgaria (mt. 1.166) Forte Cherle-San Sebastiano (Werk St. Sebastian) (mt. 1.445)

10 10 27 33 35 37 43 49

Le operazioni autunnali nel settore folgaria-lavarone 15 maggio 1916 inizio della Strafexpedition Posto di frontiera e dogana austriaco in Val d’Astico Forte Belvedere - Werk Gschwent Sentiero dei camini Cimitero austroungarico di Slaghenaufi mt. 1.246 Lavarone 1915-1918 (mt. 1.177) Monte Rust mt. 1.282 Osservatorio di collegamento ottico Linea Soglio d’Aspio-malga IIa posta pra Bertoldo-valle Tre Sassi Area cimiteriale austro-ungarica zona “confine” Fiorentini Monte Durer (mt. 1.589) Monte Coston e i combattimenti del 1915

52 70 82 83 86 87 91

99 100 102

Escursione n° 2 - Monte Coston - mt. 1.752 -

104

Escursione n°3 Val delle Lanze-monte Coston d’Arsiero mt. 1.779

112

Escursione n° 4 Bocca di Vallorsara-Pioverna Alta Costa d’Agra.

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Escursione n° 5 monte Maggio (mt. 1.853) monte Gusella (mt. 1.553)

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94 96


AI LETTORI ED ESCURSIONISTI

Questo libro-guida, descrive fatti con foto del tratto di quella dorsale prealpina che va da Campo Luserna alle propaggini del Pasubio. Questo fronte, il più meridionale del Sud Tirolo, è stato anche il più difeso e conteso all’inizio conflitto. Questa era la via diretta per Trento e non a caso i 15 chilometri erano stati rafforzati con sette massicce opere di difesa che dovevano garantire all’impero l’impenetrabilità. Da maggio fino alle prime nevi di novembre del 1915 si susseguiranno attacchi e contattacchi, poi vi fu una forzata stasi che diede modo ai belligeranti di prepararsi per l’anno seguente. L’Inverno tra il 1915 e il 16 fu uno dei più rigidi e nevosi del secolo, con strati di neve di oltre cinque metri e temperature di meno 20°. Con il disgelo e il ritorno alla praticabilità del terreno (maggio 1916) si ripresero le ostilità. Mentre gli italiani, in sei mesi d’inattività si logorarono per costruire opere alla sopravvivenza sul terreno conquistato, gli austriaci, che si erano volontariamente ritirati sulla già preallestita linea delle fortezze, avevano avuto tutto il tempo di preparare quella grande offensiva, passata alla storia come “Maj Offensive” e per gli italiani Strafexpedition. Ho voluto inserire diverse foto e immagini perché sono più significative di tante parole. Questa guida descrive e mostra i luoghi dove questi si sono svolti con aneddoti e personaggi in quel sottile gioco di eroismi e riluttanze, di astuzie e insulsaggini che rende affascinante la storia militare. Loris Zigliotto


FOLGARIA-LAVARONE-LUSERNA

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GLI ALTIPIANI TRENTINI DI FOLGARIA LAVARONE E LUSERNA

Antecedentemente al conflitto, da parte dello Stato Maggiore austriaco e dello stesso Conrad, gli Altipiani trentini ebbero una particolare attenzione, dovuta alla loro morfologia punto debole per la difesa ma anche favorevole punto di balzo per una eventuale avanzata nella pianura veneta, con aggiramento verso il fronte isontino. I piani degli austro-ungarici prevedevano di erigere sui principali salienti montuosi della frontiera politica, dei veri e propri gruppi di fortificazioni che potessero operare autonomamente e che potessero portarsi mutuo soccorso, col fuoco incrociato delle loro artiglierie e resistere per lunghi periodi anche con poche truppe disponibili. La funzione delle opere di sbarramento, sul “Balcone sud tirolese” era quello di garantire la possibilità di concentrare nella Valle dell’Adige un gruppo di divisioni in modo da colpire alle spalle le forze italiane impegnate sull’Isonzo. La funzione difensiva invece, consisteva di chiudere tutti gli accessi provenienti da sud-est. Il progetto fortificato ideato da Conrad prevedeva un’insieme di opere corazzate e una serie di ridotte intermedie con punti osservatorio tali da poter avere sempre una visione completa della fronte. Queste opere, cominciarono nel 1908, altre un po’ più tardi, comunque alla vigilia del conflitto. Alcune opere furono collaudate a sostenere i colpi dei mortai da 240, mentre quelle di più tarda costruzione ai colpi del nuovo mortaio da 305 mm. Skoda, ma l’evoluzione della potenza delle artiglierie fu tale che già all’inizio del conflitto quei forti fossero già obsoleti. Tuttavia essi ressero agli attacchi italiani per quasi tre anni.


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FOLGARIA-LAVARONE-LUSERNA


FOLGARIA-LAVARONE-LUSERNA

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GLI AVVENIMENTI

IL SISTEMA DI RECLUTAMENTO

Tre anni per Dio e l’Imperatore

Nell’anno di compimento del diciottesimo anno d’età i sudditi della “duplice monarchia” venivano chiamati a scaglioni alla visita di leva nel distretto militare del centro di reclutamento di competenza che poteva essere anche quello non di residenza. Passata un’accurata visita medica, il coscritto veniva dichiarato abile alle armi, se rivedibile veniva rimandato a un ulteriore esame l’anno successivo. Se non ritenuto idoneo veniva congedato. Iniziava quindi la divisione delle reclute: una parte all’esercito comune, compresa la Marina, una all’esercito nazionale e una alla riserva, a seconda dei contingenti necessari a coprire i fabbisogni delle forze armate stabiliti ogni anno dalla legge militare. Nell’anno di compimento dei 21 anni d’età, il primo ottobre, le reclute affluivano ai distretti di reclutamento per una nuova visita medica e poi partivano per raggiungere le rispettive caserme dove avrebbero vissuto per tre lunghi anni. La disponibilità militare obbligatoria nell’imperiale regio esercito, durava complessivamente 12 anni; 3 anni di servizio attivo (in marina 4 anni); ad eccezione dei diplomati che prestavano servizio come volontari, 7 anni nella riserva e quindi 2 anni nella Landwehr (esercito nazionale). La storia dei Kaiserjäger tirolesi

I Kaiserjäger furono fondati dall’Imperatore Francesco I che nel 1815 ordinò di organizzare un reggimento nel Tirolo e nel Voralberg formato da Cacciatori (Jäger) Il nucleo originario venne formato dal Corpo Cacciatori (il Tiroler Jägerkorps). Il valore del reggimento fu evidente in quanto lo stesso imperatore lo onorò concedendo l’uso del proprio nome. Era l’unico Reggimento che poteva fregiarsi di questo onore. Il 18 gennaio 1816 è ufficialmente il giorno della sua costituzione. Nel reggi-


GLI AVVENIMENTI

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mento, al contrario che negli altri, potevano prestare servizio esclusivamente tirolesi (compresi i trentini di lingua italiana, del cosiddetto Welschtirol) e uomini del Vorarlberg. I primi formavano, circa il 40%, perciò venne messo ulteriormente in risalto, il termine “Tiroler” alla denominazione. Nel 1821, nell’ambito della Santa Alleanza uscita dal congresso di Vienna, durante la marcia di ritorno, i Kaiserjäger a Mantova esumarono le spoglie di Andreas Hofer, trasportandole a Innsbruch. Nel 1831 essi combatterono presso Rimini; vennero poi impiegati nel 1848, l’anno delle rivoluzioni, e nella guerra del 1859 contro i franco-piemontesi. Nella campagna del 1866 ebbero parte determinante. Nel 1878 seguì l’intervento dell’Erzegovina. Nel 1895 il grande reggimento venne suddiviso in quattro reggimenti dislocati a Innsbruch, Bressanone, Trento e Hall. Il sistema di difesa del Tirolo aveva solide radici storiche legate alla storia feudale del territorio, in cui era sempre in vigore la regola di prestare servizio nella leva di massa tirolese entro i confini regionali secondo cui la difesa doveva essere affidata ai suoi stessi abitanti.

Mortaio austro-ungarico in azione.


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GLI AVVENIMENTI

Nella primavera del 1914, l’esercito austro-ungarico era ripartito in 16 Corpi d’Armata (9 in Austria, 6 in Ungheria, 1 in Bosnia) Quando scoppiò il conflitto con l’Italia in Tirolo vennero immediatamente mobilitati circa 63.000 combattenti 28.000 Kaiserjäger inquadrati in quattro reggimenti; 21.000 Landesschützen inquadrati in tre reggimenti; 14.000 uomini della Milizia Territoriale, divisi in due reggimenti. Alla fine del conflitto circa 60.000 trentini erano stati chiamati al servizio di guerra nell’Esercito Imperiale più di 10.000 morirono sui campi di battaglia. I tirolesi dei Kaiserjäger, Landesschützen e Landsturm, furono inquadrati nel XIV corpo d’armata – Edelweiss – a motivo della stella alpina che portavano sul colletto della divisa e sul lato sinistro del berretto. Allo scoppio della guerra i Reggimenti vennero inviati immediatamente sul fronte russo (Galizia, Bucovina, Volinia ) ove dovettero sostenere cruente battaglie con alti tributi di sangue. Dopo la dichiarazione di guerra da parte dell’Italia, i quattro reggimenti vennero trasferiti sul fronte meridionale, sostenendo le posizioni loro affidate con immani sacrifici fino al termine della guerra.

Kaiserjäger in partenza nel 1914.


GLI AVVENIMENTI

Ignaz Von Verdroß, il padre dei Kaiserjäger

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Comandante della 180a brigata Kaiserjäger, del XIV corpo d’armata settore degli Altipiani di LavaroneFolgaria. Nato a Malles, in Val Venosta il 16 dicembre 1851, Ignaz Freiherr Von Verdroß ebbe la ventura di prestare tutto il suo servizio, dal grado di cadetto a quello di colonnello, nelle file dello stesso corpo: i Kaiserjäger, di cui era destinato a diventare quasi una leggenda. Egli discendeva da una famiglia che aveva per secoli combattuto fedelmente sotto le bandiere degli Asburgo. Il padre Josef era stato capitano della Landsturm di Malles, nell’Armata di Radetzky. Tuttavie le sue naturali inclinazioni non parevano orientate al mestiere delle armi, il suo sogno era infatti quello di diventare insegnante. Ma come molti giovani della sua generazione, visse in un periodo tormentato da guerre e conflitti. Pertanto la sua decisione, contraria alla sua naturale volontà lo portò nel 1871 al servizio militare come semplice recluta. Fu un inizio particolarmente duro, assegnato al 3° Feldkompagnie di Riva del Garda con un monotono servizio di caserma e disagi, quelli appunto di chi inizia dalla gavetta. Il giovane Verdroß imparò a proprie spese la rigida disciplina cui era sottoposto – comprese le pene corporali vigenti ancora nell’esercito imperial regio – e a differenza di molti altri colleghi non la dimenticherà nemmeno da generale, anzi farà di tutto per alleviarla. L’anno successivo entra nella scuola cadetti di Innsbruch e ne uscirà nel 1875 Il generale Ignaz von Verdroß al comando del come primo del suo corso. settore FolgariaComincia quindi un servizio di Lavarone nel 1915-18.


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GLI AVVENIMENTI

continui spostamenti che lo vedono in vari reparti e caserme da Bolzano a Bressanone, da Cavalese a Innsbruch con diverse mansioni. Il primo maggio 1897 viene nominato maggiore e con quello successivo di tenente colonnello entra nell’ambito del 2° Reggimento Kaiserjäger. nel maggio del 1906, viene promosso colonnello e due anni dopo lo troviamo a Rovereto, dove per tre anni comanderà il 3° Reggimento. Nel frattempo Verdroß, nel 1887, a 36 anni, si sposa con Edda Schleicher, Il tenente Kaiserjäger Ernest figlia di un medico viennese. von Verdroß comandante il Sarà un’unione felice e serena, plotone di difesa del settore durata fino alla morte. monte Rovere-BassonDall’unione nacquero quattro Luserna. 1915-18. figli, tutti maschi: Heinrich, Alfred, Ernst e Paul. Padre attento e affettuoso Ignaz era innanzitutto un militare austriaco e non esitava a rammentare a moglie e figli che il suo primo dovere era rivolto ai suoi Jäger che egli considerava suoi figli. Ernst e Paul seguirono il padre nella carriera militare, diventando a loro volta ufficiali dei Kaiserjäger. Nel maggio del 1891 assume il comando della 14a brigata da montagna a Cattaro, dove il 1° novembre gli viene assegnata la promozione a maggiore generale. Con questa promozione arriva però anche la fine della sua carriera durata 40 anni di servizio attivo e con l’aggiunta del titolo nobiliare di Edler von Droßberg. Venne tuttavia richiamato in servizio nel 1914, all’età di 63 anni. Messo a disposizione al Comando di Innsbruch, data la sua lunga esperienza e il paterno rapporto con le truppe, gli fu affidata l’organizzazione della difesa del Sud Tirolo.


GLI AVVENIMENTI

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Con il suo pratico e sbrigativo modo di fare, formò in pochi mesi 12 battaglioni di Standschützen; più di 5.000 uomini. Il tutto a dispetto della triste notizia della morte del figlio Paul, caduto sul fronte russo – come se non bastasse, poco dopo lo raggiunse la notizia del ferimento dell’altro figlio Ernest. Ma il generale doveva preoccuparsi degli altri suoi soldati che vedevano in lui un buon padre responsabile. Ristabilitosi Ernest raggiunge il padre, passando ai suoi ordini, così da entrare come ufficiale al comando di un reparto di truppe d’assalto. Al vecchio Kaiserjäger viene affidato il settore di Folgaria, Lavarone, col comando della 180a brigata da montagna, che si oppone con gradi sforzi alla 1a Armata italiana che tenta di aprirsi la strada verso Trento. Il 1° novembre lo raggiunge la nomina di Feldmaresciallo. Con l’arrivo dell’inverno il fronte si acquieta. Nel 1916 con l’avvento della May-Offensive, è alla guida dell’8a divisione con i suoi reggimenti di Kaiserjäger, controllando tutta la linea di fronte da Folgaria a monte Maronia, da Tonezza a monte Aralta fino al Priaforà. Per le sue imprese gli viene conferita la croce di ferro di 2a classe, con triste consapevolezza delle tante perdite a volte inutili che essa è costata. Trasferito di settore, assume il comando della difesa del Massiccio del Pasubio occidentale, assaltato dagli italiani nei ripetuti tentativi di superarlo. La sua capacità di dirigere e stimolare le truppe ne fanno l’anima della difesa della Il dott Heinrich montagna e di tutto il settore sud-tirolese. VerdroßFino al gennaio del 1918 rimane sempre Drossberg figlio di con i suoi valorosi e fidi Kaiserjäger spo- Ernest e nipote di Ignaz, con standosi sempre del continuo con la sua l’autore durante tenda da campo dove più necessitava la una visita a sua presenza. Luserna.


BIBLIOGRAFIA

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L’ultima guerra dell’Austria-Ungheria 1914-1918, Ist. Pol. di Stato Roma. L’Esercito Italiano nella Grande Guerra 1915-1918, Ist. Pol. di Stato Roma. Strafexpedition, G. Bay Macario. Guido Jakoncig Tiroler Kaiserjäger im Weltkrieg 1914-1918, Wagner, Innsbruch 1935. Mancò un soffio, G.Pieropan, Mursia. Obiettivo Trento, G.Pieropan, Mursia. Diario di un fante, Luigi Gasparotto, M. Rigoni Stern, Neri Pozza. La Prima Guerra Mondiale 1914-1918 Problemi di storia militare, P. Pieri, Uff. Stor. Eserc. Roma. Trincee, C. Salsa, Mursia. L’Armata del Trentino, P. Schiarini, Mondadori. La Guerra dei forti, L.Malatesta, Nordpress. Passo Coe, A. Zandonati, Panorama. Tappe della disfatta, F. Weber, Mursia. Dagli Altipiani a Caporetto, L.Baratter, Cent. Doc. Luserna. La Guerra delle Minoranze, L. Baratter, Gaspari. Guida, A. Forrer, Manfrini. T. Liber U. Litempergher, Pasqualotto. Austriaci all’attacco, A. Massignani P. Pozzato, Itinera. Tre giorni sugli Altipiani, L. Fabi R.Todero, Gaspari. Il Fronte degli Altipiani, C. Prezzi M.Pace, Persico. Forte Belvedere Gschwent, M. Puecher, Curcu-Genovese.


Gaspari editore Via Vittorio Veneto 49 - 33100 Udine Tel. 0432 512.567 • Fax. 0432 505.907 www.gasparieditore.it e-mail: info@gasparieditore.it

19 Itinerari lungo il fronte

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