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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi
Corriere del Po Anno III - n° 09 - Da 02 Maggio al 15 Maggio 2016
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Danza Corpo Vita Il Dott. Roberto Botti, psicologo, psicoterapeuta in formazione (IPSE di Bologna) nella specializzazione di Dan-
za Movimento Terapia organizza seminari di “DanzaCorpoVita”: metodo di Terapia innovativa mediante l’utilizzo della danza e della ritmicità. E’ un metodo di danza terapia che favorisce, in special modo, la funzione creativa della personalità e fa sentire il corpo secondo’ l’incarnazione dell’inconscio e rappresentano il senso del nostro essere. La DanzaCorpoVita aiuta a fidarsi senza timore dei propri istinti con la finalità ultima di scoprire la Vita in tutti i suoi aspetti. Si riferisce ad una ricerca di movimenti la cui spontaneità deriva ’evoluzione psicomotoria, i modelli delle emozioni di base, le forme archetipiche delle immagini, dei sentimenti e comportamenti menti organici naturali. Risveglia le emozioni e svolge un importante ruolo di equilibratore psico-fisico. Sviluppa l’autostima e la consapevolezza di sè e la possibilità di esprimersi danzando in gruppo. Favorisce la comunicazione, la socializza. Date dei seminari 2016 Gruppo 1: Maggio 7, Giugno 11. - Gruppo 2: Maggio 8, Giugno 19. dalle 9.30 alle 13.30. Iscrizioni: Cell: 3280037812 - e-mail: roberto.botti@libero.it FB: danzacorpovita - web: www.danzacorpovita.it - Luogo dei Seminari: Studio di Chinesiologia “NATURALE” del Prof. Fabio Freddi. Via Cappuccini 41 a/b Guastalla (RE).
Un Libro sulla Storia del Po Mantovano
Le mutazioni di percorso cui è andato soggetto il Po, i tempi e le modalità di tali trasformazioni, la loro ricaduta sull’evoluzione del nostro territorio sono da sempre oggetto di acceso dibattito fra gli storici. Tutti questi temi sono ampiamente trattati nel nuovo libro di Carlo Parmigiani “Dal Padus al Po, origini, evoluzione e cartografia del Po mantovano”. In particolare il libro presenta un ricco repertorio di raffigurazioni del grande fiume nel tempo, partendo dalla metà del Quattrocento fino a quella dell’Ottocento. Un patrimonio di immagini cartografiche in buona parte inedite, raccolte negli archivi in un lungo arco di tempo, che viene a colmare una grave lacuna nella storiografia passata del Po mantovano, in particolare sul tratto fluviale che va da Viadana a Revere. Nel libro infatti compaiono oltre 300 fra immagini complessive e di dettaglio, mappe, cartine, elaborati grafici che sfruttano tutte le potenzialità della nuova tecnologia fotografica digitale per meglio visualizzare e rendere più comprensibili le interpretazioni dei documenti, le teorie, le ipotesi sull’idrografia antica del nostro territorio. Il fulcro della ricerca è quello relativo alle modalità e al momento di nascita del Po Nuovo, ovvero del Po attuale che ha sostituito il sistema fluviale precedente denominato per contrapposto del Po Vecchio. Secondo la storiografia corrente la nascita sarebbe avvenuta per rotta con l’abbandono del vecchio tracciato a Luzzara e l’inalveamento del Po nel Lirone più a nord, secondo la direttrice di scorrimento odierna. La rotta dovrebbe essere avvenuta nel corso del XII secolo, l’età della morte di Matilde. Questa datazione viene contestata nel libro, ove si dimostra come l’evento sia da anticipare di almeno 4-5 secoli, una prospettiva che impone di riconsiderare molte delle interpretazioni oggi date ad alcuni documenti chiave della nostra storia. Oltre alle problematiche di tracciato il libro analizza l’evolversi dell’intervento umano sul Po, i modi di deviazione della corrente coi pennelli, le opere di consolidamento delle sponde, lo sfruttamento della golena, le arginature, le chiaviche, le grandi rotte, la navigazione, le attività fluviali come quella dei mulini natanti, la pesca, l’attraversamento del fiume grazie a ponti fissi già nel Due-Trecento, a quelli di barche, ai traghetti. Il libro quindi si configura come valido contributo all’avanzamento della conoscenza storica del nostro territorio. Il libro “Dal Padus al Po” di Carlo Parmigiani, di 192 pagine tutte a colori, edito da Sometti, è in vendita nelle librerie a 20 euro. Attilio Pignata
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Terapia innovativa mediante l’utilizzo della Danza e ritmicita tenuta dallo psicologo Dott. Roberto Botti a Guastalla (RE)
Bambine di Gomma Un nuovo gioco è apparso all’orizzonte, sta facendo strage di ragazzine tra i 9 e 16 anni ed anche oltre, in Italia non è ancora giunto ma è questione di poco. E’ nato in Francia, già ha attraversato la Manica ed ha fatto boom in Inghilterra. Sembra un gioco innocente! Su un sito internet appaiono alcune dozzine di bambole nude, differenti per taglia, statura e morfologia fisica, chi s’iscrive al gioco ne deve scegliere una, non spende un euro, il bello viene dopo. Occorre in primo luogo vestirla da capo a piedi…. cominciando dalle scarpe. Esce sullo schermo un menù d’oltre un centinaio di calzature di foggia differente, la ragazzina ne sceglie uno comunicando la sigla di riferimento per I mail e qui comincia a pagare, l’addebito avviene per posta elettronica. Dalle scarpe, via via, occorre giungere sino alla parrucca, costano soldi le calze di seta…. su su sino alla biancheria intima, alla gonna e alla pelliccia, non è possibile inviare più d’un I mail al giorno. Oltre all’abbigliamento è previsto il lifting alla figura…. ingrossare i seni, rimpicciolire il naso, modificare mento e labbra, alzare le natiche. Invero non sono bambole, hanno viso e sembianze reali, ad immagine di come ogni singola ragazza vorrebbe essere: alta, magra, gambe lunghe, bacino stretto in cui un bambino non può certo stare, perfetta parvenza di come la donna non è. Figure allungate, che in natura non esistono ma divengono un punto di riferimento, un modello che impone fuorvianti sacrifici e spinge le adolescenti su un terreno minato. Si può scegliere la modella preferita e smagrirla di due o tre chili…. metterla a dieta insomma…. di fatto è come aprire la porta all’anoressia, male che un tempo era raro, ora fa strage. La Venere di Milo esempio di bellezza classica? Per le ragazze d’oggi è null’altro che immagine decadente e fuori moda di culona sciatta, grassoccia, grossolana, ridicola. Naturalmente ognuna, nel costruire se stessa segue un iter che non di rado deborda nel maniacale. Il problema vero dunque sono dieta e lifting non tanto l’abbigliamento. La ragazza, immaginando se stessa con altri connotati, inizia pari pari una sofferenza di adeguamento quasi masochistica. Un’idea, un pensiero fisso, una convinzione anche se errata, nel cervello mette radici, si scavano veri e propri canali, solchi cerebrali che non si cancellano più e continuano a tener desto il problema anche trascorsa l’età evolutiva. Non di rado spesso sono le madri che incentivano tali comportamenti, pensando per le figlie un mondo cui loro non hanno avuto accesso, come in un transfert di sogni nel cassetto da una generazione all’altra…. ma anche il lifting ha dei limiti, allungare la persona per esempio…. Chi può dire? Ci sono novità! Vengono dalla Spagna. Un chirurgo estetico è riuscito anche in tale intento e si può star certi che avrà uno stuolo di seguaci. Ecco l’idea geniale! Una ragazza intendeva entrare in un corpo speciale di polizia ma le mancavano un paio di cm. al minimo di statura consentito, il chirurgo escogitò la soluzione. Inserì sotto il cuoio capelluto una soletta di silicone di tre cm, uno in più non guasta, si sa mai…. la ragazza si ripresentò al concorso l’anno successivo. La statura precedente era stata segnata sulla scheda personale con misura elettronica, gli addetti alla selezione le chiesero spiegazioni. Dopo un lungo batti becco la ragazza, messa alle strette, scoppiò in lacrime e confessò. Fu di nuovo esonerata ma che importa? I tre centimetri in più le erano rimasti, inoltre in precedenza aveva attaccatura bassa di capelli come molte spagnole, la soletta sottocute le alzava la fronte e migliorava l’ovale del viso, tanto le bastava. Un toccasana per tutte dunque? No di certo, se una ha viso allungato, alcuni cm in più possono conferire aspetto fantasmagorico alla Frankestein…. ma in materia di estetica nulla di definitivo si può dire. Psicologi, psichiatri e studiosi della mente umana sono evidentemente preoccupati e lanciano allarmi dissuasivi ma sino ad ora aleggiano nel vuoto, in nome di un concetto di libertà che nessuno riesce a definire, non è possibile mettere veti. Internet è uno strumento potente di cultura e informazione ma è infestato da siti che spaziano dalla truffa commerciale alla pornografia, alle agenzie d’ingaggio per prostitute, ai pedofili. Non solo bambole dunque! Esistono schiarite all’orizzonte? Buio pesto! Occorrerebbe una commissione di controllo si da distinguere tra il lecito e l’illecito…. e buttar fuori le mele marce…. ma non è possibile. Internet e televisione, tramite una giustizia di manica larga per non dire sbrindellata, sono entrate in una sorta di zona franca in cui il codice penale non entra, nulla può, i siti spazzatura divengono marciume e rimangono impuniti. Giorgio Boldrini
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Inaugurato in Svizzera sul Lago di Ginevra a Corsier-Sur-Vevey il “CHAPLIN’S WORLD” l’abitazione del grande attore “CHARLOT”
E’ stato aperto domenica 17 aprile il grande Museo “Manoir du Bain”, la grande tenuta sul lago di Ginevra dove abitò e morì nel Natale del 1977 l’attore e regista che ideò il personaggio di Charlot. Chiamato ‘Chaplin World’, comprende ambientazioni evocative, i video di tutti i film dell’artista inglese entrati ormai nella storia del cinema, dai primi cortometraggi a “Luci della città” al “Grande dittatore”. Si entra negli ambienti dei set cinematografici, si incontrano qui i personaggi degli attori e delle attrici che hanno operato con lui. Per giungere qui bastano tre ore di viaggio dall’Italia con i treni Eurocity e mezz’ora con mezzi svizzeri, per poter entrare nel mito di Charlot, uno dei più celebri personaggi del cinema. Il “Chaplin’s World”: fu la sua nuova residenza dal 1953, acquistata dopo che gli era stata negata la possibilità di rientrare negli Stati Uniti e oggi appare una vera e propria stazione di ritrovo per conoscere e valutare il grande artista. Una grande esposizione estesa su quasi duemila metri quadrati, oltre a 4 ettari di parco, costruiti intorno a tre aree tematiche. Aperto tutti i giorni dell’anno, tutto l’allestimento ripercorre la carriera artistica di Chaplin, inoltrando i visitatori in fedelissime e puntuali ricostruzioni dei suoi film. Indimenticabili tra i tantissimi da lui interpretati e spesso prodotti come “Il vagabondo” (1916) che seppe stabilire nell’interpretazione collettiva l’immagine consueta di Charlot con bombetta, scarpe più grandi, giacchetta stretta, bastone da passeggio, e andatura ondeggiante e girovagante. « All’inizio Charlot simboleggiava un gagà londinese finito sul lastrico ... All’inizio lo consideravo soltanto una figura satirica. Nella mia mente, i suoi indescrivibili pantaloni rappresentavano una rivolta contro le convenzioni, i suoi baffi la vanità dell’uomo, il cappello e il bastone erano tentativi di dignità, e i suoi scarponi gli impedimenti che lo intralciavano sempre » La prima apparizione nel 1914 con “Charlot ingombrante”, a cui seguì “Vita da cani” nel 1918, “ il Monello”, 1921, “La febbre dell’oro” 1925, “Luci della città” 1931, “Tempi moderni” 1936, “Il grande dittatore” 1940. A questi seguirono nel 1952 “Luci della ribalta” e decine di altri (oltre 90). Sir Charles Spenser Chaplin noto come Charlie Chaplin era nato a Londra il 16 aprile 1889. E’ stato attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore e produttore cinematografico britannico, tra i più importanti e influenti cineasti del XX secolo. La sua vita operativa nel campo dello spettacolo ha attraversato l’arco di oltre 75 anni. Certamente uno degli attori più influenti e creativi del cinema muto. Aveva subìto l’influsso del grande attore comico francese del cinema muto, Max Linder al quale dedicò un film. Stabilitosi a Montreaux, nel sobborgo di Corsier in Svizzera, visse insieme alla moglie Oona O’ Neill che aveva sposato nel 1943 ancora diciottenne. Ebbero otto figli, tre nati negli Stati Uniti e cinque nella Svizzera; a lui la città ha dedicato sul lungolago un piccolo monumento commemorativo. Divenne oggetto di forti critiche per le sue idee politiche di stampo progressista, soprattutto durante le persecuzioni del lungo periodo del Maccartismo, fu inviso per questo alla stampa e anche al governo federale statunitense (Maccartismo, dal senatore repubblicano Joseph R. Mc Carthy, si fa riferimento alla crociata anticomunista scatenata negli Stati Uniti nei primi anni ‘50). L’American Film Institute lo ha in seguito inserito al decimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. Luigi Mignoli
IL 27° Compleanno del più famoso Museo della Bassa Sabato 16 aprile 2016 in Via De Amicis, 2, 42041 Brescello RE alle ore 15,00 c'è stata la visita guidata gratuita ai set cinematografici e dei due Musei dedicati ai film di fama internazionale e ancora oggi assai graditi al vasto pubblico, alle ore 17,30 al museo omonimo, si è festeggiato il 27° compleanno del Museo" Peppone e Don Camillo" con taglio della torta personalizzata e brindisi. Presenti molti visitatori, le guide turistiche, il presidente della Proloco Gabriele Carpi, il vice presidente della Proloco Franco Padova, la presidente della " Fondazione Paese di don Camillo e Peppone " Elena Benassi, il prof. Marco Cagnolati, (unico presente dei fondatori ), il custode Gianni Lai, e in borghese i due folkloristici televisti imitatori "Don Pepponi" Abdon Boni e Giulio Bersellini. Era il 16 aprile 1989 quando il "Club della Talpa", diede vita a ciò che oggi è meta di moltissimi visitatori. Il Museo di Peppone e Don Camillo, dedicato agli indimenticabili protagonisti delle storie di Guareschi è una tappa d'obbligo per tutti gli appasionati della fortunatissima saga cinematografica, poichè raccoglie numerosi cimeli legati alla realizzazione dei film come le fotografie di scena, i manifesti, le locandine, i documenti inediti, le raccolte del “Candido” di Guareschi, e molto altro!
Nella foto da sx: Gabriele Carpi, Abdon Boni, Marco Cagnolati e Giulio Bersellini.
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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 - Buzzoletto di Viadana (MN) Reg. Trib. MN - 1/2014 345.0633342 Carlo - 327.2564168 Katia - 345.4185917 Oriella Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!! Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova). Avvertenza Legale: Tutte le pubblicità prodotte da Carlodaniele Caramaschi D.I. per il Corriere del Po sono di proprietà esclusiva dello stesso, pertanto è assoultamente vietata la riproduzione aanche parziale senza preventivo consenso. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.
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L’ultima Balera
Operai al lavoro con enormi macchinari stanno demolendo l’ultima balera. Sul territorio ne esistevano tante, hanno rappresentato un’epoca, ma le mode e i gusti cambiano e per mancanza di avventori sono state costrette a chiudere definitivamente i battenti. Erano un richiamo irresistibile per gli amanti del ballo e della musica, dove l’orchestra faceva turbinare sulla pista coppie di tutte le età all’insegna del << Vai col liscio >>. Le notti passavano in fretta, quasi come gli amori che a volte scaturivano all’improvviso tra una canzone e un drink. Anche se bello, tutto finisce, inesorabile, come la giovinezza, di cui mi resta soltanto un ricordo lontano nel tempo. Valentino Berni
Col Senno di Poi Quante volte ci diciamo “Se potessi ritornare indietro nel tempo, non rifarei ciò che ho fatto!”, troppo facile! Se pensiamo un attimo, il nostro cervello di adulto non sarebbe mai potuto entrare in quello di un bambino o di un adolescente. A quell’età si agisce d’istinto e si fanno cose spensierate. Aspettare una decisione sarebbe troppo sensato e si incorrerebbe lo stesso in un errore. E’ importante cercare di guardare sempre avanti senza rimpianti, altrimenti “Col senno di poi” non sbaglierebbe mai nessuno!
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Sogno a Malindi
Le aragoste dell’Indiano ci hanno preso per mano nel girotondo degli azzurri cuscini che danzano sul fondo della piscina a Malindi. “Stanotte ti potrei anche rapire” mi dicesti, ma la polpa era tanto dolce e tu leggevi sulla sabbia il mio capriccio di bambina. “Ho visto la luna, nei tuoi capelli profumati” ma i battiti del mio cuore si erano già fermati sul tuo corpo avvinghiato ai miei desideri, e nelle bollicine del nostro brindisi scoppiava il tumulto delle tue parole, incalzante marea di sogni sopiti. “Ti racconto una favola” disse il principe con la collana di perline. “Sdraiati sulla nuvola dei miei capelli e lasciati portare nella stanza dei miei giochi! Senti l’acqua che sta arrivando? Tra poco bagnerà i nostri baci salati e la mia camicia azzurra”.. Ma un folletto nero tinse di luce il nuovo giorno col thè zuccherato dei suoi baci, e ci spinse di quà e di là nel vortice dei monti e delle pianure, qdentro il miele dei ricordi. Flavia Riviera
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