Corriere del Po 22 - 2016

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi

Corriere del Po Anno III - n° 22 - Dal 7 Novembre al 20 Novembre 2016

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A Scuola di Buona Sorte

Un’indagine scientifica con tutti i carismi della sperimentazione, massima fedeltà ai più rigorosi canoni di statistica e di laboratorio su un tema sempre aperto: può L’UOMO MODIFICARE IL PROPRIO DESTINO o siamo soggetti a ferree regole deterministiche? ESISTE LA FORTUNA O LA SFORTUNA? L’argomento appassiona l’umanità sin dalle origini, sostenuto anche attualmente da un indotto miliardario che coinvolge ogni angolo di mondo. Un gruppo di ricercatori made in USA ha lanciato una campagna conoscitiva invitando persone che si ritenevano particolarmente colpite dalla mala sorte a mettersi in contatto, altrettanto per i baciati in fronte dalla fortuna. Sono stati vagliati con migliaia di giochi di sorte, a volte vincevano gli iellati, a volte perdevano i fortunati, senza che nulla di rilevante sia venuto in luce. A detta degli esperti non esiste la fortuna o la sfortuna, sussistono al contrario, mentalità vincenti e atteggiamenti perdenti. E’ la sindrome del giocatore che spesso acquisisce comportamenti paradossali: il vincitore non si ritiene appagato anche se la cifra è ingente, corre a giocare di nuovo, continua fino a quando ha perso anche la camicia, onde poter dire di dire di sé: “Sono un condannato dalla sorte, se vendo condizionatori giunge un’era glaciale, se commercio caldaie arriva un’era torrida, se traffico in cappelli la gente nasce senza testa”. E’ una forma di masochismo che ha radici in una malsana esigenza d’autocommiserazione, la pace interiore arriva solo quando l’insuccesso è totale. Altri esperimenti sono stati approntati dall’equipe: persone in abiti da iettatore sono state poste in competizione con altre colme di ciondoli porta fortuna, nulla è emerso a livello di sorte. Qualcuno potrebbe obiettare che LA DEA BENDATA rifugge i laboratori scientifici e d’indagine statistica ed è inattesa frequentatrice di sale corsa, bische e casinò; così, all’improvviso compare qua e là, al di fuori d’ogni logica. C’è chi asserisce che si compiace di sacrifici umani, molti giocatori incalliti invero, ridotti in rovina, pongono fine da sé ai propri giorni. Le persone oggetto d’indagine sono state vagliate con percorsi virtuali a scelta multipla in cui erano chiamati a decidere in sequenza se proseguire sul percorso di sempre o scegliere di cambiare strada al presentarsi di nuovi eventi. E’ emerso che le persone che si ritengono sfortunate persistono sulla stessa via, anche se esplicite didascalie avvertono che stanno procedendo sulla strada sbagliata, mentre chi si considera fortunato è più incline a adeguarsi ai mutamenti. Una questione d’abito mentale. E’ il caso di chi, per esempio, è uso a villeggiare sempre nello stesso albergo e, pur lamentandosi, persiste anche se nel tempo il servizio è peggiorato. Sono stati interrogati i sopravvissuti di un incidente stradale, un tamponamento a catena per nebbia con sei morti, una trentina di feriti gravi ed alcuni leggeri. Una persona che aveva perso una mano, date le circostanze, si riteneva fortunata e sopportava senza traumi una protesi. Un’altra che aveva perso l’alluce del piede sinistro si considerava bersagliata dalla malasorte. A seguito dell’intervento chirurgico soffriva di una lievissima zoppìa, a suo avviso menomante e causa di nera depressione. I percorsi virtuali hanno messo in evidenza che alcuni soggetti cambiano tragitto troppo facilmente, solo per il gusto della novità. E’ il caso del cliente che cambia albergo ove sta benissimo, pur conscio del fatto che difficilmente troverà di meglio. Sono le persone avventate. C’è da giurare che pure loro cadranno nel tranello e indosseranno l’abito mentale del perseguitato dalla sorte. La dea bendata dunque non esiste? L’indagine statistica propende per il no e individua come unica variante la struttura psicologica del soggetto. La difformità di comportamento di fronte agli eventi di vita dipende in parte da conformazione genetica in nessun caso modificabile, da identificazioni acquisite a livello educativo e comportamentale, sui quali è possibile intervenire, oppure da fattori imponderabili poco noti anche alla scienza, certamente non deriva da eventi aleatori cabalistici o scaramantici. Gli afflitti da sindromi di sventura, coloro che si ritengono bersagliati dalla sorte, bene farebbero, secondo i ricercatori, a frequentare percorsi guidati specifici e concreti, sì da prendere coscienza della loro propensione all’immobilismo o alla faciloneria, e al persistere in situazioni sbagliate pur in piena consapevolezza. CORSI DI BUONA SORTE dunque contro il malocchio, i gatti neri, le iatture? Sono i benvenuti se realmente giovano all’introspezione e a sgombrare il campo da malefiche allegorie di fantasmi. Giorgio Boldrini



CORRIERE DEL PO

Free Press: Distribuzione Gratuita Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 Buzzoletto di Viadana (MN) Reg. Trib. MN - 1/2014 345.0633342 Carlo 327.2564168 Katia 345.4185917 Oriella

Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!! Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova). Avvertenza Legale: Tutte le pubblicità prodotte da Carlodaniele Caramaschi D.I. per il Corriere del Po sono di proprietà esclusiva dello stesso, pertanto è assoultamente vietata la riproduzione aanche parziale senza preventivo consenso. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Danza Corpo Vita Il Dott. Roberto Botti, psicologo, psicoterapeuta in formazione (IPSE di Bologna) nella specializzazione di Danza Movimento Terapia organizza seminari di “DanzaCorpoVita”: metodo di Terapia innovativa mediante l’utilizzo della danza e della ritmicità. E’ un metodo di danza terapia che favorisce, in special modo, la funzione creativa della personalità e fa sentire il corpo secondo’ l’incarnazione dell’inconscio e rappresentano il senso del nostro essere. La DanzaCorpoVita aiuta a fidarsi senza timore dei propri istinti con la finalità ultima di scoprire la Vita in tutti i suoi aspetti. Si riferisce ad una ricerca di movimenti la cui spontaneità deriva ’evoluzione psicomotoria, i modelli delle emozioni di base, le forme archetipiche delle immagini, dei sentimenti e comportamenti menti organici naturali. Risveglia le emozioni e svolge un importante ruolo di equilibratore psico-fisico. Sviluppa l’autostima e la consapevolezza di sè e la possibilità di esprimersi danzando in gruppo. Favorisce la comunicazione, la socializza. Date dei seminari 2016 Gruppo 2: 19/20 Novembre, 17/18 Dicembre dalle 9.30 alle 13.30. Iscrizioni: Cell: 3280037812 e-mail: roberto.botti@libero.it FB: danzacorpovita - web: www.danzacorpovita.it Luogo dei Seminari: Studio di Chinesiologia “NATURALE” del Prof. Fabio Freddi. Via Cappuccini 41 a/b Guastalla (RE). Terapia innovativa mediante l’utilizzo della Danza e ritmicita tenuta dallo psicologo Dott. Roberto Botti a Guastalla (RE)

Il Fiume Po

Collaborazione

Il Fiume Po scorre lento verso il mare e dalle fronde dei salici si lascia accarezzare. I pioppi alti gli fanno l'inchino mentre una barca galleggia lì vicino. Il sole penetra tra la fitta vegetazione e guardare il fiume è sempre un emozione. L'acqua del Po è ingannevole e vanitosa farvici il bagno non è una bella cosa. Le spiagge di sabbia disegnano il fiume e un'anatra selvatica si pulisce le piume. Ecco il tramonto, scende la sera, la golena diventa sempre più nera. Barca Morena

In questo mondo di confusione manca un po' di umiltà e di comprensione se tutti facessimo un passo indietro e mezzo in avanti ci sarebbe spazio e armonia per tanti Mariangela Corradini


Inutili

L'affermazione che riporto, tra l'ironico e il sarcastico, ben lungi dall'essere irriguardosa, l'ho sentita proferire nei giorni in cui era giunta notizia della scomparsa della famosa attrice Anita Ekberg. Una ragazza sui trent'anni: "Anita Erkberg era donna bellissima, molto corteggiata dagli uomini e interprete di un numero considerevole di film. Nonostante ciò ha terminato la propria vita in povertà. Io che non sono bella, corteggiatori assenti, né ho interpretato film, chissà che brutta fine farò!". E' un aneddoto che ha un solo obiettivo: Indurci a riflettere sulle nostre affermazioni che, a volte, possono essere completamente inutili. Esattamente come i nostri scritti. Valentino Berni

Disegno nell'anima Le righe scorrono, sottili e flessibili, accarezzano il bianco, il respiro s'alterna allo sguardo. S'punta un senso, un piccolo fiore, in quello che doveva essere una quercia. A così che nasce un sorriso, per colorare quel immagine oscura, dentro me. di Roberta Soncini Per festeggiare i nostri favolosi 60 anni, ci siamo riuniti sabato 15 ottobre, presso uno dei saloni del 1° maggio a guastalla, e con frizzante compagnia fra musica, canti, balli e poesia abbiamo trascorso in una quarantina di persone, una serata allegra, spensierata in amicizia con coetanei e conoscenti, cenando insieme". Mariangela Corradini


Una casa padana-fluviale, testimone silente dell'antica civiltà contadina

Le Ghiare della Battaglia. E' questo il nome dell'antica cascina che si erge a Tagliata, presso Guastallla. E' questo il luogo in cui avviene la magia, una giravolta che riporta i visitatori indietro nel tempo. La golena con la sua flora caratteristica e i boschetti fanno da cornice al territorio che fece la storia della battaglia di Guastalla per la successione al trono polacco nel 1734. E' possibile prenotare una visita guidata*, in cui è possibile osservare il modo in cui la cascina venne costruita in modo da poter reggere la potenza del Po in piena, come testimoniano i numerosi segni nelle varie stanze, impronte indelebili di alluvioni che possono averla provata, ma mai spezzata. Caratteristica è la disposizione delle stanze, ognuna con un tema diverso. Ad esempio la stanza del "Cotto", in cui possono essere ammirati oggetti e utensili il cui uso è stato ormai dimenticato. O la stanza della "Nebbia", in cui riposano oggetti che un tempo erano di uso comune: utensili per la filatura della canapa, per la cucina, strumenti per il pane ed il vino. La stanza delle "Bilance" invece, allestita e curata dal Dott. Paolo Mantovani, ospita una mostra ricca di pubblicazioni, cartine e reperti originali della battaglia di Guastalla svoltasi il 19 settembre 1734 proprio in quel luogo. La ricostruzione storica delle manovre compiute dall'esercito Franco-sardo per la difesa di Guastalla e dell'esercito imperiale è esplicata tramite un accurato plastico. Ma "le Ghiare della Battaglia" non è soltanto questo. All'interno della casa è possibile trovare frammenti di antiche storie e articoli che riguardano il fiume Po, nonché di alcuni tra i personaggi più famosi del territorio. Dopo la visita guidata, è tempo di rilassarsi con un'ultima coccola: ad ogni ospite viene offerta "la bisulan", una ciambella accompagnata da vino di uva fogarina oppure il simbolo della Pianura Padana; il Parmigiano Reggiano col miele o l'aceto balsamico. Una visita ad un tale concentrato di storia e cultura locale è d'obbligo per chiunque voglia assaporare un pezzettino di antica Pianura Padana. KC *Previo Appuntamento al 335.8481115 oppure al 0522.220109

Anatroccolo Pio Giretto serale verso la caratteristica fiera delle migliaia di visitatori. Svariate bancarelle sfavillano di luci, in quella cupa serata, svariati i prodotti esposti che catturavano più o meno l'occhio. Rossella fu attirata in maggior parte da quelle care bestiole che con occhi sgranati attendevano l'anima gemella, l'acquirente. Miagolava un rosso micetto graffiando il cartone che lo imprigionava, abbaiava il bassotto capendo di non essere sufficientemente in vista. Rossella getta lo sguardo su di un piccolo capo sotto l'ala come vergognarsi di tutti, si sentiva fuori luogo mescolato fra certe bestiole. Tanto simpatici e vispi quei neri occhietti che spiccavano fra il giallo del suo piumaggio. Rossella prova tenerezza e lo acquista sperando di esserne una brava custode, una vera mamma. Deposto in un piccolo cartone se ne stava rannicchiato in un cantuccio emanando di tanto in tanto il suo timoroso quà, quà. Si trova spaesato in quel pollaio abitato da antipatiche galline, che di tanto in tanto allungavano lo spelacchiato collo per curiosare beccando il cartone che lo conteneva. Solo poco tempo e Rossella lo inserisce alle pettegole lasciandolo completamente libero; intenerisce l'anima, si accosta ad ognuna come voler essere protetto, ma il loro interesse nei suoi confronti è poco, nullo. Rossella pensa bene di intervenire, inizia a coccolarselo come fosse un micio, un cagnolino, dandogli un abbreviatissimo nome in modo che riesca ad impararlo facilmente. Pio viene chiamato, pare piacergli. I giorni passano e le premure di Rossella nei suoi confronti sono molteplici, lo ciba come fosse un neonato, Pio inizia a crescere, inizia a muovere le ali sculettando. Lui e Rossella sono divenuti inseparabili, la sua ombra. Prende padronanza di sé stesso e passa con vera disinvoltura dal cortile, alla vigna, ove cerca di beccare erba tenera. Troppa confidenza per Pio, il suo vagabondare libero fa si che non avesse dimestichezza con le ruote che attraversavano il cortile. Rassegnazione per Rossella che non ha più il suo compagno, il caro peluche dal giallo piumaggio, il suo caro Pio. Vanna Bozzolini


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Quando sarò vecchia non abbandonarmi

Se un giorno mi vedrai vecchia, se mi sporcherò e non riuscirò a vestirmi, abbi pazienza e ricorda quanto tempo ho passato ad insegnartelo. Se quando ti parlo ripeto sempre le stesse parole, non mi interrompere e ascoltami, quando eri piccolo ogni notte dovevo ripeterti la stessa favola per farti addormentare. Quando non vorrò farmi il bagno, non mi sgridare pensa a quando ti inseguivo e inventavo mille storie per convincerti a lavarti! Quando vedrai la mia ignoranza sulle nuove tecnologie, abbi pazienza e non fare quel sorriso ironico ma ricorda quanto ci ho messo a insegnarti a leggere! Se per un momento non riesco a ricordare, dammi tempo e non ti innervosire perché la cosa importante non è quello che ti devo dire ma il bisogno che ho di dirtelo! Quando le mie gambe non serviranno più, non trattarmi come un peso ma aiutami cosi come io ho aiutato te quando eri piccolo. Quando ti dirò che ho voglia di morire non ti arrabbiare perché un giorno capirai anche tu perché lo dico. Capirai che alla mia età non è più vivere ma sopravvivere, e si aspetta di potersi addormentare e risvegliare in un regno fatto di pace. Un giorno capirai che nonostante i miei errori, ho sempre cercato di fare il meglio per te quindi se puoi, quando sarò vecchia regalami ancora un po di tempo, regalami un po di pazienza e dammi una spalla su cui piangere cosi come io feci con te molte volte! Aiutami a camminare, aiutami a terminare i miei giorni in amore e pazienza, in cambio io ti darò un sorriso, l’eredità dell’immenso amore che mi legherà per sempre a te e la forza di lasciarmi andare, senza aver paura. Attilio Pignata

Riceviamo e Pubblichiamo

Dedica per l’Istituto Geriatrico Carlo Louisa Grassi Onlus Ringrazio per la competenza, umanità, collaborazione dimostratami. Dio vi benedica tutti. Elvina Formentini

La sveglia nella piazza della città Ecco alcune foto di una piazza di Suzzara vuota con una bicicletta davanti alla Chiesa. Durante gli scatti ho visto aprire i primi Bar e sentire il profumo delle Brioches, ho visto le luce accendersi in Chiesa e persone che entravano per pregare. Lascio ai lettori suzzaresi commentare queste foto di una bella piazza silenziosa alle ore 7 di una mattina d’autunno con i suoi colori, profumi e preghiere. Attilio Pignata



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