Corriere del Po 23 - 2016

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Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi

Corriere del Po Anno III - n° 23 - Dal 21 Novembre al 4 Dicembre 2016

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Storie di Paese

Lo Zio d’America Lo zio Marco capitava all’improvviso, da trent’anni viveva in America, ma la casa dall’altra parte del cortile era ancora sua, ogni tanto spuntava la nostalgia del paese. Giungeva con una Cadillac, un macchinone verde e giallo grande come una corazzata, aveva due code rialzate a mo’ di aereo, pareva dovesse volare. A noi ragazzi non sembrava vero, le avventure narrate dallo zio Marco echeggiavano in tutta la contrada, evidentemente ad ognuna aggiungevamo una frangia di nostra fantasia a volte più lunga della storia stessa. In una calda ed afosa sera estiva, parte della famiglia, era seduta sotto il portico, tre ragazzi, lui e tre vecchie zie. Tra l’afa, le zanzare ed i discorsi tediosi intrisi di sottile maldicenza, le ore non passavano mai. Ad un tratto disse a mezza bocca, strascicando la voce, onde non sentissero le zie: “Andiamo alla fiera delle Grazie”? Per noi era un evento, mai a casa nostra capitava d’andare tanto lontano, era un’avventura. Inutile dire che ebbe un coro di sììì. “Prendiamo su anche le vecchie”? Fu un coro di nooo! Fingeva di dirlo in modo che non sentissero, in realtà lo faceva di proposito per seminar zizzania, a malincuore acconsentimmo, le tre zie schizzavano bile. Si divertiva a mettere in macchina vecchie e ragazzi per poi dar esca alla contesa. Ebbe a vincere tante resistenze, a una facevano male i piedi, all’altra le scarpe, all’altra ancora i calli. “Meglio stare a casa allora”, ribatteva. Ci scagliammo contro di loro…. era il suo divertimento. “Ben allora, veniamo”! - dissero con finta abnegazione. A noi, impazienti di partire, tali lungaggini davano sui nervi. “Brutte vecchie sclerotiche” - dicevamo a bocca stretta – e tante altre frasi del genere. Si agghindavano con mille anticaglie a mo’ di decrepiti manichini da bigiotteria. Spuntavano dolciastri e nauseabondi profumi che sapevano di “Rinascimento”, imprecavamo a voce appena percettibile: “Che puzza di vecchia”! “C’è odor di prugne secche”! Loro inorridivano, pur fingendo di non aver sentito. In sette salimmo sul macchinone. Durante il percorso ad una brontolava la pancia… lo zio a farla apposta: “Ma insomma, ragazzi, ma che versacci fate”! Dopo breve un nuovo brontolio e lui di nuovo: “Se scopro chi e stato….”. Avanti fin che sbottammo a dire: “Sono loro”! Scoppiò un coro di sgridate: “Maleducati, mascalzoni, se foste figli nostri….”! Al ritorno lo zio trasse un gran cartoccio. “Ragazzi, la tiramolla”! Era una rarità, una leccornia, quei bastoncini di zucchero filato a strisce multicolori davano aria di festa. Alle zie spuntò il mescolino, si sentivano escluse, subito rimbrottarono: “Dagliene poca (onde n’avanzasse anche per loro), che è roba che fa male, domani avranno il mal di pancia ed occorrerà la purga”! Scattava la bagarre: “Pensate alle vostre delle pance, che han brontolato sino ad ora peggio di voi”! - e facevano il verso con la bocca ad imitarne il rumore a mo’ di pernacchia. “Sfrontati” - dicevano scandalizzate! Intervenne lo zio, abbassò il finestrino e fece atto di lanciar fuori il cartoccio. Le vecchie schizzarono in piedi per quanto la macchina lo consentisse. “Piuttosto di buttarla….”! Si sarebbero sacrificate….. Iniziarono i lamenti: “Oddio i miei denti… e dopo, se mi s’incastra la dentiera….”!… tuttavia ritornò la pace in vettura. Sgranocchiavano tutte in buona armonia, fino a quando non interveniva lo zio: “Insomma, ragazzi, smettetela di biascicare”! Si riaccendeva il coro d’accuse reciproche ma perdurava il benessere della gita e dello zucchero filato. Le zie chiacchieravano amabilmente senza dir male di nessuno. Dopo mezzora di viaggio e due ore di sosta alla fiera, i discorsi si fecero più astiosi, stizziti e intrisi di malefiche frecciatine. Lo zio intuì, fermò l’auto d’un tratto e disse: “Giù tutti a far pipi”! Noi non ci facemmo pregare, loro restarono sdegnate, poi, dopo una breve consultazione fatta di bisbigli: “E se passa gente”? “Se passa qualcuno certamente non si mette a guardare voi”! Il dado era tratto, scesero, tutte e tre insieme con fare circospetto, si recarono dietro il cespuglio. Un camionista che transitava sul cavalcavia strombazzò col clacson e gridò sghignazzando: “Scostumate… vèce libidinose….”!!! Rientrarono quasi fuggendo, contrite, come se avessero commesso un peccato di lussuria ma in macchina, liberatesi della ragione del contendere, il clima migliorò, tornarono allegre come i fringuelli, dissero che eravamo tutti bravi ragazzi, che saremmo stati promossi e che da grandi saremmo diventati ingegneri. Giorgio Boldrini


« ORLANDO FURIOSO 500 ANNI » UNA NUOVA MOSTRA AL PALAZZO DEI DIAMANTI A FERRARA

Fino all'8 gennaio del prossimo 2017 si protrarrà a Ferrara la straordinaria Mostra intitolata a Ludovico Ariosto, in quanto il grande poeta iniziò a operare presso gli Estensi di Ferrara dal 1517, a 500 anni di distanza !!! La Fondazione "Ferrara Arte" e il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo celebrano il poema con una mostra dal taglio originale che ha aperto a settembre a Palazzo dei Diamanti fino a gennaio dell’anno prossimo. Una mostra d’arte vera e propria. Infatti i visitatori si troveranno davanti ad una superba selezione di pitture, sculture, arazzi, manoscritti miniati, strumenti musicali, ceramiche invetriate, armi e rari manufatti. A orchestrare questo incanto visivo un’idea semplice: restituire, nel modo più suggestivo, l’universo di immagini che popolavano la mente di Ludovico Ariosto mentre componeva il Furioso, il capolavoro letterario che venne stampato a Ferrara nel 1516. In occasione del quinto centenario della prima edizione, la mostra che sarà organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e curata di Guido Beltramini e Adolfo Tura, si propone di celebrare il poema con un insolito viaggio tra le sua battaglie, i suoi tornei, gli incantesimi, gli amori e i cavalieri che popolano le sue pagine, attraverso un percorso composto da una selezione di opere di grandi artisti dell’epoca. Opere da Giovanni Bellini ad Andrea Mantegna, da Giorgione a Dosso Dossi, da Raffaello a Leonardo, da Michelangelo a Tiziano. Una esposizione da non perdere!!! (Tratto da Enciclopedia Libera) a cura di Luigi Mignoli


Parliamo del “Controllo del Vicinato” con Tiziano Gazzara

di segnalare fatti e circostanze significativamente sospette alle Forze dell’Ordine. Come sarà organizzata questa solidarietà fra cittadini? Sono stati individuati sei settoE’ nato per promuovere la sicurezza ri nei centri abitati del nostro Comugrazie alla solidarietà tra vicini e la cone e ogni settore avrà un coordinaoperazione con le forze dell'ordine. Il tore affiancato da più collaboratori in progetto “Controllo del Vicinato Città di rete tra loro e con le forze dell’ordine. Suzzara” ormai ha preso il via e per saPer rendere più efficace e tempestiva perne di più ci siamo rivolti a Tiziano Gazla comunicazione tra le persone verranzara che ci fa il punto della situazione: no utilizzati tutti i mezzi di pronto utilizzo, Tiziano, cos’è il Controllo del Vicinato? da Whatsapp alle e-mail al passa parola. Il Controllo di Vicinato è uno strumento di Avete già cominciato con una zona? prevenzione che presuppone il coinvolgiSì, la sperimentazione del sistema è già mento attivo dei cittadini e la cooperazioiniziata nella Zona 1 e verrà gradualmenne con gli organi di polizia e le istituzioni. te estesa a tutto il territorio comunale. Coinvolgere i cittadini, ma in che modo? Ci può spiegare meglio da chi è La collaborazione richiesta ai cittadini composta questa rete territoriale? stessi ha lo scopo di favorire una sempre E’ una rete del territorio che mette in stretmaggiore integrazione tra vicini di casa e di ta relazione: Pubblica amministrazione, costruire un nuovo modello di prevenzione Forze dell’Ordine, Cittadini volontari, Asche implementi la sorveglianza dell’area sociazioni per promuovere la sicurezza urin cui quotidianamente si svolge la vita bana attraverso la solidarietà tra i cittadini. di numerose persone, con la possibilità Il Controllo di Vicinato presuppone la

Vita

Nasce tra la gioia, cresce istintiva, agisce inconsapevole, gode gli affetti, si emoziona per amore, vive delusioni, coglie successi, soffre il dolore, matura con ragione, declina con saggezza. E anch'io... Ma quando arriverò a quel triste,

pur se atteso valico, spero di sentirmi come un commensale che si alza da tavola sazio, sereno, grato dell'avuto. Ma nessuno mi ruberà la nostalgia per la dolce luce. tratto da "Fiori di Campo" del Prof. Ernesto Flisi

TANTI AUGURI A:

partecipazione attiva dei cittadini e la cooperazione con le forze dell’ordine al fine di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. Ultima domanda: ma quali sono gli obiettivi? Migliorare la sicurezza pubblica, creare una rete di partecipazione attiva dei cittadini, scoraggiare comportamenti scorretti , rendere la vita difficile a ladri e malintenzionati Attilio Pignata


CORRIERE DEL PO

Free Press: Distribuzione Gratuita Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 Buzzoletto di Viadana (MN) Reg. Trib. MN - 1/2014 345.0633342 Carlo 327.2564168 Katia 345.4185917 Oriella

Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!! Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova). Avvertenza Legale: Tutte le pubblicità prodotte da Carlodaniele Caramaschi D.I. per il Corriere del Po sono di proprietà esclusiva dello stesso, pertanto è assoultamente vietata la riproduzione anche parziale senza preventivo consenso. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Erano piccoli cuccioli Erano tre piccoli cuccioli che al mattino dalla loro abitazione si trasferivano nella nostra. Tre veri diavoletti ogniuno con la propria personalità ed il proprio carattere, bisognosi di sguardi continui per evitare litigate e lacrime. Il gioco che piaceva maggiormente a loro era nascondino, al quale rendevano partecipi anche noi nonni. I posti dei nascondigli erano molteplici, dalla cantina nascosti dietro ad un tappeto, alla camera da letto dietro le ante aperte dell'armadio, non tralasciando il negozio fra i tanti nylon delle gonne, per passare poi allo scoperto in giardino. Credendosi invisibili giravano attorno al pino, o magari s'appoggiavano al tronco di un albero tenendo le spalle strette strette allo stesso, credendo innocentemente di non essere visti, li assecondavamo nel faticarne la ricerca fingendo di sbirciare in qualunque altro posto tranne là. Se la spassavano godendone, magari scambiandoci per poveri tonti, solo se giravi il capo un attimo, già uno di loro lanciava la corsetta verso il muro per chiamare "TANA" liberando gli altri. Il gioco poteva durare all'infinito, erano talmente presi dal piacere che perdevano la nozione del tempo. Giochi che rifaresti ancora volentieri, ma ora non sei più dispensabile, ha preso il nostro posto l'odiosa play station. Stan crescendo e man mano lasceranno anche lei per giocare con qualche ragazzina per la quale cancelleranno per sempre la nostra compagnia. "Nonni ora fatevi da parte" Vanna Bozzolini

Ode al cane Cagone 1) Onde la personal popolarità non fiacchi ordino al cittadin che la merda intaschi 2) Piuttosto che l'immagine si perda ingiungo a Voi d'intascar la merda 3) Se giungon momenti di confusione fornire è meglio il barboncin del pannolone 4) Se il caso vuol che dimentichi la sacchetta opta pure a metter merda nella borsetta.

5) Non caga duro e defecando al schirla l'aspirator te lo fornisce al pirla 6) Al popol si chiede razion feconda premio Meneghin defecandi" di manifestazion istituenda al miglior raccoglitor di

collabo"Aurum propria gloria merda.

Riferimento: "Meneghino maschera milanese forte di parole, debole nei fatti" di Boni Mario


Realizzato ed inaugurato un Murales sulle rampe delle scale esterne del Palazzetto dello Sport. Tutto questo grazie alla ditta “Data System Italia" che nasce ed opera da 30 anni a Suzzara, la quale in occasione del proprio anniversario, ha deciso di lasciare un segno nel territorio che fosse condivisibile da tutta la cittadinanza. E ci sono riusciti in modo piacevole e intelligente. Nell’area esterna del Palazzetto dello Sport “A. Marmiroli” due semicilindri di cemento sostengono le scale di accesso. Chi ha eseguito l’opera è il torinese Danilo Pistone, in arte NEVE, uno degli esponenti del neomuralismo più prolifico e rinomato in Italia. L’artista ha rappresentato due persone che dialogano, ovvero due volti che emergono dal prato, uniti e comunicanti grazie a due bicchieri collegati da un lungo filo giallo. ? Cosa ha voluto comunicare l'artista? L’allegoria è chiara e, proprio attraverso il filo giallo, che unisce vecchio e nuovo, il rudimentale gioco del telefono di ieri e l’intricata rete comunicativa di oggi. Ma vediamo le testimonianze: L’autore, Danilo presente anche la moglie Tatiana ci ha detto: "è stato molto piacevole trascorrere una settimana a Suzzara. Il messaggio è comunicare, ascoltare e sperare. Questi valori sono rappresentati dal bicchiere con un filo per comunicare, ascoltare dall’altra parte del filo il tutto nella natura rappresentato da due uccelli (la speranza) di un futuro migliore". Il sindaco Ivan Ongari: "l’idea della ditta ci ha entusiasmato fin dall’inizio. Ci ha chiesto di lasciare un segno e queste due torri che comunicano tra di loro, con un filo giallo, vuole essere un legame tra le persone nei rapporti umani per non essere singoli, isolati ma comunicare con la comunità dove si vive e si lavora. Con questa opera e con la rassegna del Premio Suzzara svoltasi in settembre, chiudiamo l’anno con una pietra miliare perché ritengo risvegliato e consolidato l’identità della nostra città. Una comunità che fin dagli inizi del secolo scorso è sempre stata laboriosa dove la gente ha sempre investito nel lavoro, i suzzaresi amano le cose ben fatte, lavorare con cura e amore. Il famoso Premio Suzzara “Arte nel lavoro e Lavoro nell’arte” qui è ben rappresentato e questo progetto è arrivato giusto. Per me questo è uno spiraglio di sole e luce sulla città". Max Rossi ha aggiunto: "questa è un’opera per valorizzare 30 anni di lavoro, un’opera fatta con le mani, la testa e il cuore. Simboli importanti: il dialogo, un filo che è la rete per comunicare, l'ascolto e un uccello (la natura libera) che ci unisce". Complimenti alla Ditta, dove Tatiana Verona ha spiegato in modo dettagliato tutto l'iter per aver donato alla città un’opera che esprime e rafforza veramente l’identità di una città laboriosa. "Per i suzzaresi il nuovo murales non impone costi né orari, ha detto emozionata Tatiana, solo la libertà di godere dei suoi colori e di ciò che vuole trasmettere". Presente alla cerimonia l'Assessore alla cultura Raffaella Zaldini. Durante la presentazione è stato proposto di poter studiare un impianto per illuminare l’opera durante la notte. Attilio Pignata


AVO Suzzara noi insieme a voi Per la Giornata Nazionale dell’AVO sul tema "fai una scelta di vita: diventa volontario AVO" i volontari dell’AVO di Suzzara hanno allestito un gazebo davanti all’ingresso dell’Ospedale nuovo per informare, sensibilizzare ed accogliere le persone interessate ad una esperienza di vita che aiuta a maturare dentro e crescere nell’amicizia Ma cos’ è l’AVO? è un’associazione di volontari ospedalieri che opera con due turni al giorno per tutti i giorni dell’anno presso i reparti dell’Ospedale nuovo Montecchi (Medicina Generale, Riabilitazione, Chirurgia e Ortopedia). I volontari svolgono un servizio gratuito di assistenza e compagnia ai malati soli o in difficoltà. Il volontario si assume un impegno di grande valore civile e morale. Ogni anno seguono un corso gratuito di aggiornamento e di formazione per nuovi volontari tenuto da Medici, psicologi ed esperti formatori. Per Info 335-7469135 Cenni storici: Il gruppo nasce nell’ottobre 2000, diventa operativa nel 2001 e riconosciuta autonoma nel 2003. Presidente fondatrice Dott. Daniela Salardi poi Dott. Danilo Scarpanti e Dott. Enrico Guida l’attuale presidente Nella foto da sx: Fabrizio Verona, M. Angela Paratore, Graziano Arvani, Adelaide Basso-

Quando le piccole comunita’ superano i grossi centri…

Ci sono frazioni come Portiolo di San Benedetto Po, Bondeno di Gonzaga, San Siro di San Benedetto Po, Tabellano di Suzzara, Codisotto di Reggio Emilia dove le feste hanno un successo di partecipazione, incredibile. Una folla di persone. E’ successo anche a San Prospero di Suzzara, tre case in aperta campagna, una bella chiesa e una sagra che unisce tutta la comunità del territorio. Per l’occasione una mostra del “c’era una volta” sul film Novecento girato anche a San Prospero e la serata di ballo gremitissima di gente che prima aveva riempito lo stand gastronomico. La nostra gente ama il buon cibo e lo stare assieme. Sono due ore belle dove ognuno lascia a casa i suoi problemi e investe nell’amicizia e questo è importante. Più di una medicina. Lo hanno scoperto anche i cinque parroci, del passato e del presente, ci ha detto Claudio Bollani, contento del loro contributo alla festa. Vediamoli: da sx Don Alberto, Don Nicola, Don Massimo, Don Giorgio e Mons, Egidio. Attilio Pignata

Lo Sguardo Dentro Prigionieri del tempo, maciniamo giorni tra nostalgie di vibranti ricordi passati e timori di futuri dagli incerti contorni. L’oggi ci sguscia via in attimi contati che s’infrangono in mille quotidianità. E l’io vorrebbe volare, ma è costretto a seguire i binari scomodi della realtà . Guardarsi dentro, sotto un altro aspetto, accettarsi e amarsi per quello che si è, in ogni età, tanto nessuno è perfetto. Prendersi cura di se stessi, con dignità, per impreziosire ogni presente e dare senso alla nostra umanità. Marina Lombardi


Creature di Cristallo

Cresima per Undici Ragazzi/e

Al tramonto con l’eco di campane lontane in tutta la campagna s’alza il vento

Chiesa gremita, un coro ben preparato, una omelia chiara e ascoltata con attenzione ma soprattutto loro i veri protagonisti della giornata di festa, composti ed eleganti, in occasione della cresima: il sacramento per mezzo del quale i battezzati vengono sostenuti interiormente e spiritualmente nel proseguire il cammino dell'iniziazione cristiana. In forza di questo sacramento, essi ricevono l'effusione dello Spirito Santo. Emozionati i genitori, nonni e parenti nel vedere questi ragazzi che stanno entrando nella vita, con gli alti e i bassi che vanno affrontati con il cuore aperto a Gesù. I loro nomi: Andrea Malaguti, Andrea Benetti, Davide Vecchi, Marcello Bombarda, Cristiano Tanganelli, Anna Vittoria Barosi, Giada Lucchini, Matilde Gasparini, Matilde Galvani, Sara Vaccari, Debora Oliverio. La cerimonia religiosa è stata officiata da Mons Sarzi Sartori, vicario generale, Don Roberto Buzzola parroco, Don Nicola Soliani e Gianni Artioli, diacono. Un elogio di merito alle catechiste Lia, Vincenzo e Sofia. Attilio Pignata

Creature di cristallo sono immobili sui fragili rami dal profumo di freddo e d’inverno. Il gelo inchioda gli alberi la brina scricchiola sotto i passi in un sentiero di foglie secche. Lo sguardo si ferma tra quei rami sofferenti si perde nel grigio vapore dell’aria. Sospesa è in una rinnovata magia in ombra d’un tramonto già alla fine. Una luce dirada l’oscurità dell’aia deserta e fredda all’apparir d’uno spruzzo di neve, tra il grigiore del legno impregnato di pioggia e col pensier che corre al caldo d’un camino sfavillante di fiamme gialle e rosse coi ricordi ancor nella mente. Guastalla Sull’Aia delle Ghiare Dott. Paolo Mantovani

Gruppo di Amici a visitare i Daini Una visita ben riuscita e tanta curiosità verso una specie di animali che da noi non è usuale vedere. Si tratta di una coppia di Daini che la signora Silvana e marito hanno acquistato anni fa ed oggi si ritrovano con una grande famiglia di Daini. I piccoli sono stati ammirati e osservati con stupore dai nostri amici di Pegognaga che hanno posato per una foto ricordo e ringraziato la famiglia per l’ospitalità e l’accoglienza. (A.P.)

Una bella commedia Teatrale per Beneficenza Si intitola: E ORA SI DEBUTTA con " Lè tòta colpa dal pìt e dla galéna " (E' tutta colpa del tacchino e della gallina). Si ringrazia sin d'ora la collaborazione di RoloInFesta per il materiale scenico fornito La neonata Compagnia Teatrale " QUELLI DELLA BASSA ", sorta senza scopo di lucro, sta per decollare e si spera che il viaggio sulle scene dei palcoscenici della Provincia e oltre sia lungo e fruttuoso. Il debutto avverrà Domenica 18 Dicembre 2016, alle ore 15,00 nel teatro Comunale di Gonzaga (Mn). Il tema contadino di due famiglie sempre in combutta per ragioni sentimentali, economiche e gastronomiche, è recitato con verve dialettale (reggiano-modenese- mantovano) da un gruppo di debuttanti guidati dall'esperienza comicodialettale di Nedo Nalin con la regia di Sergio Crotti. In questa occasione l’offerta sarà libera e una parte dell' incasso sarà devoluto al Comitato Cernobyl Rolo-Reggiolo, l’intento della neonata compagnia è quello di devolvere i proventi alle varie associazioni del territorio secondo necessità. Prima dell’inizio dello spettacolo è previsto una brevissima comunicazione da parte delle autorità circa l’intitolazione di Città al comune di Gonzaga Attilio Pignata



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