Corriere del Po 20 - 2016

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Corriere del Po Anno III - n° 20 - Dal 10 Ottobre al 23 Ottobre 2016

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CORRIERE DEL PO

Free Press: Distribuzione Gratuita Direttore Responsabile: Carlodaniele Caramaschi Editore: Carlodaniele Caramaschi D.I. Stampa: Stamperia S.c.r.l. Parma Sede: Via D . Corbari, 1 Buzzoletto di Viadana (MN) Reg. Trib. MN - 1/2014 345.0633342 Carlo 327.2564168 Katia 345.4185917 Oriella

Collaboratori e Amici: Marco Cagnolati, Giorgio Boldrini, Luigi Mignoli, Attilio Pignata, Gianni Bellesia, Vanna Bozzolini, Marina Lombardi, Mariangela Corradini, Emanuele Marazzini, e tutti coloro che ci inviano articoli e/o Poesie da pubblicare, GRAZIE!!! Distribuzione: Casalmaggiore (Casalbellotto, Roncadello, Valle e Vicomoscano); Borgoforte; Campitello, Canicossa e Cesole di Marcaria; Commessaggio; Dosolo (Correggioverde e Villastrada); Gazzuolo; Gonzaga (Bondeno e Palidano); Moglia; Motteggiana (Sailetto e Villa Saviola); Pegognaga; Pomponesco; Sabbioneta (Breda Cisoni e Villa Pasquali); San Benedetto Po (Portiolo); Suzzara (Sailetto e San Prospero), Viadana (Banzuolo, Bellaguarda, Buzzoletto, Casaletto, Cavallara, Cicognara, Cizzolo, Cogozzo, Salina, San Matteo e Squarzanella); Boretto (Santa Croce); Brescello; Gualtieri (Pieve Saliceto); Guastalla (Pieve, San Giacomo, San Martino e Tagliata); Luzzara (Casoni, Codisotto e Villarotta); Poviglio; Reggiolo (Brugneto, Villanova). Avvertenza Legale: Tutte le pubblicità prodotte da Carlodaniele Caramaschi D.I. per il Corriere del Po sono di proprietà esclusiva dello stesso, pertanto è assoultamente vietata la riproduzione aanche parziale senza preventivo consenso. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Danza Corpo Vita Il Dott. Roberto Botti, psicologo, psicoterapeuta in formazione (IPSE di Bologna) nella specializzazione di Danza Movimento Terapia organizza seminari di “DanzaCorpoVita”: metodo di Terapia innovativa mediante l’utilizzo della danza e della ritmicità. E’ un metodo di danza terapia che favorisce, in special modo, la funzione creativa della personalità e fa sentire il corpo secondo’ l’incarnazione dell’inconscio e rappresentano il senso del nostro essere. La DanzaCorpoVita aiuta a fidarsi senza timore dei propri istinti con la finalità ultima di scoprire la Vita in tutti i suoi aspetti. Si riferisce ad una ricerca di movimenti la cui spontaneità deriva ’evoluzione psicomotoria, i modelli delle emozioni di base, le forme archetipiche delle immagini, dei sentimenti e comportamenti menti organici naturali. Risveglia le emozioni e svolge un importante ruolo di equilibratore psico-fisico. Sviluppa l’autostima e la consapevolezza di sè e la possibilità di esprimersi danzando in gruppo. Favorisce la comunicazione, la socializza. Date dei seminari 2016 Gruppo 2: 22/23 Ottobre, 19/20 Novembre, 17/18 Dicembre dalle 9.30 alle 13.30. Iscrizioni: Cell: 3280037812 e-mail: roberto.botti@libero.it FB: danzacorpovita - web: www.danzacorpovita.it Luogo dei Seminari: Studio di Chinesiologia “NATURALE” del Prof. Fabio Freddi. Via Cappuccini 41 a/b Guastalla (RE). Terapia innovativa mediante l’utilizzo della Danza e ritmicita tenuta dallo psicologo Dott. Roberto Botti a Guastalla (RE)

L'asino e il pulcino

Un giorno un asino molto altezzoso disse ad un gracile pulcino: "vedi io sono grande, non mi calpesta nessuno, mentre tu, se non stai attento, qualche volta ti troveranno asfaltato sul cortile" Il pulcino malcoltento si rifugiò nel suo piccolo pollaio a piangere. Dopo qualche giorno, scoppiò un forte temporale con enormi pezzi di ghiaccio che invase il cortile. L'asino corse all'impazzata, ma non trovò neanche un buco dove potersi rifugiare, mentre il pulcino scappò subito nel suo piccolo pollaio. Il giorno dopo l'asino aveva il corpo pieno di ferite, mentre il pulcino era tutto asciutto e contento. Mariangela Corradini


Il Premio Suzzara è stato premiato Chi l’avrebbe detto che sarebbe stato un successone. Le previsioni non erano buone nemmeno quelle meteorologiche ed invece anche il sole ha dato una mano. Così Suzzara ha accolto con calore i 620 artisti del “Premio”. Né vinti né vincitori. Ha vinto la città. Commercianti, pubblici esercizi, associazioni e privati cittadini hanno donato, ai 620 artisti intervenuti, “No place. Space” un esperimento sociale, una mostra/incontro della durata di un giorno dove gli artisti hanno esposte le proprie opere tra dipinti, sculture ed installazioni. Al Museo Galleria del Premio si sono così ritrovati in un sol colpo decine di performer che hanno invaso le stanze della galleria e l'area esterna. Interessante il messaggio su face-book del sindaco Ing. Ongari che dice: «Verrà un giorno in cui ogni uomo avrà un quadro o una statua nella sua casa, perché sarà scomparsa la paura che divide dall’arte i poveri, i contadini, gli umili» scriveva Cesare Zavattini nel 1948 parlando della prima edizione del Premio Suzzara. Verrà un giorno in cui la Gazzetta parlerà di un evento culturale a Suzzara e quel giorno è oggi”. Cosa dire? Girando in mezzo agli artisti si sentivano lingue diverse, da Zurigo, dalla slovenia, molti da ogni città d’Italia, dalla Sicilia in particolare. Chi ti sorride, chi ti fa capire che gli fa piacere se lo fotografi. Musica e dei bravi attori che facevano teatro. Poi in piazza fra la gente questi attori sparsi qua e là. Il Premio Suzzara è stato veramente premiato. Terminava così un giorno intenso e partecipato di artisti e…se Cesare Zavattini disse che verrà un giorno dove tutti avranno un quadro in casa, noi oggi diciamo che è arrivato un giorno in cui 620 artisti da ogni città d’Italia e dall’estero hanno invaso Suzzara con le loro opere grazie all’idea di Dino Villani e Tebe Mignoni. Un evento storico. Complimenti a Marco Panizza, all’Assessore Zaldini al direttore Umberto Cavenago. Attilio Pignata

Enrico Grossi scacchista e scrittore

Salto di qualità per Enrico Grossi come autore: Esce la prima antologia di racconti dello scrittore Suzzarese con la FDB Edizioni di Bologna per la Collana “Auto Da Fè”. Casa Editrice Diretta dal Mantovano Fabio Di Benedetto. Nel volume in vendita su Amazon(Sia Cartaceo che Ebook) e in tutte le librerie su richiesta, si spazia in una serie di racconti di Incubi e Immagini (come recita il titolo) nella gelida e Nebbiosa Bassa mantovana che raccontano di partite a scacchi che non sempre i protagonisti vincono. Episodi inquieti fra il noir e la fantascienza ambientati nel periodo di Halloween. La narrazione si snoda fra scene in sequenza alla John Carpenter e scenari ucronici e inospitali alla Bradbury, o come in Interceptor dal quale l’autore ha tratto ispirazione per l’ultimo racconto. La tensione emotiva che trattiene il lettore lascia senza fiato e porta con sé il terribile sospetto che l’impossibile sia assai più famigliare di quanto sembri. In vsione il primo romanzo dello stesso autore presso l' Edizioni “Rio” di Mantova. “ Il Dedalo Di Vabuan” titolo provvisorio. Ma su questo l'autore preferisce mantenere il massimo del riservo. Intervista. Chi è Enrico Grossi? Abita Suzzara ed è giornalista freelance, scacchista già presidente del Roller Suzzara HC fino al 2011, oggi dirigente e autore di diversi racconti fantascientifici, gialli e horror. Coltiva, fra le molte passioni, l’interesse per Stephen King e il giardinaggio. Per le sue storie trae ispirazione dal mondo piccolo della Bassa, luogo ricco di zanzare e storie da raccontare.. Che cosa è la scrittura per Lei e come si rapporta con essa? Una pratica piacevole e faticosa una delle poche cose di cui non posso fare a meno le altre sono gli scacchi l'hockey pista e la cura del Magazine on line Suzzara Week Lei lavora come giardiniere e scrive di cronaca locale. Quanto influiscono queste attività con la scrittura? E quali spunti fanno nascere? Molto ci sono una marea di soggetti basta osservare immagazzinare le immagine e portarle poi su carta e su un file di Word. Poi le idee nascono da sole da una passeggiata da un incontro casuale, non vi è una regola. Ha delle opere a cui sta pensando o lavorando? Be ho un romanzo noir già scritto in parte frutto di una vicenda sfortunata e personale, unico momento dove sulla strada ho rischiato la vita, senza conseguenze ma con un gran spavento. La vicenda e diventata un romanzo. Poi sto scrivendo racconti per vari concorsi, l'ultimo un giallo al tempo del fascismo una storia alla Augusto De Angelis. Il progetto e scrivere un romanzo S.F. Di space opera alla Heinlein, ma non sono ancora pronto. Certo che mi piacerebbe pubblicare. Solo per il gusto di sapere che qualcuno che non conosco legge ciò che scrivo. Per il futuro ho il mio primo romanzo “ Il Dedalo di Vabuan “Un Noir in visione ad un casa editrice di Mantova. Ma per ora preferisco mantenere il riservo. A.P.

25 settembre 2016 una data storica per la città di Suzzara

La città si è svegliata al mattino con l’inaugurazione della Torre Civica e Sede WWF, al pomeriggio S. Messa e benedizione del campanile e poi visita del Vescovo sulla Torre Civica. Una data che entrerà nei libri della storia per ricordare la ricostruzione dei due simboli dopo il terremoto del 2012 e le ultime foto del Vescovo di Mantova Mons. Roberto Busti che lascia la Diocesi di Mantova. Il sindaco Ivan Ongari ha detto: “Il Settembre Suzzarese chiude con la riconsegna alla città del suo simbolo per antonomasia, la Torre Civica danneggiata dopo gli eventi sismici del 2012. Tanti cittadini, grazie alle visite organizzate dal WWF (Donato Artoni), hanno potuto apprezzarne l'attento restauro ed in tanti abbiamo ammirato Suzzara da una prospettiva inusuale. Molte persone sarebbero da ringraziare e si rischia sempre in questi casi di dimenticare qualcuno. Un grazie a Wainer Melli e Giulio Davoglio credo tuttavia sia d'obbligo. Nella stessa intensa, piacevole e per certi versi storica giornata l'inaugurazione del campanile della parrocchia Immacolata alla presenza del Vescovo Mons. Roberto Busti e la raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma di Agosto grazie all'evento Amatriciana organizzato dalla Pro Loco”. (P.A.)


Autunno Digrada lentamente, dolcemente, serenamente, la luce di questi giorni, come la vita, verso la sera. Garriscono le rondini allineate sul filo. Agli angoli delle strade intenso sale

il profumo delle caldarroste abbrustolite su piastre di ghisa, mentre allegro crepita il fuoco e il vento spazza dai comignoli il fumo. Ai bordi delle strade gli alti fiori gialli dei topinambur riverberano il sole d'estate. S'espandono vivi colori,

intensi profumi, struggenti suggestioni e gustosi frutti e in gran copia.

appagata, tira le somme.

La nebbia che sale dai prati, i rumori attutiti, i silenzi delle notti, sempre più lunghe, inducono al pensiero, all'intimità, ai caldi affetti. La vita, consapevole, fiduciosa,

Parlare

Parlar d'amore era una vecchia usanza, fatta per i sentimentali gli innamorati vari e gli effeminati. La parola è stata sostituita con successo, interessi, bellezza e attributi da mostrare. Son restate le fiabe e i romanzi a testimoniarne l'esistenza. La televisione parla di delitti, frodi e rubamenti. Se ne dicono tante con le gambe accavallate e seni ben scoperti,

E l'estate di San Martino sembra illudere, ma verrà l'inverno... Eppure sotto le umide foglie che coprono i rivali dei fossi, spuntano i germogli delle viole di marzo. tratto da "Fiori di Campo" di Ernesto Flisi.

parole e ragionamenti incavalcati senza il vincolo del rispetto. Gli ospiti son graditi e ben vestiti, belli, bravi che san incantare a volte urlare, tanto poi si fan pagare. I modesti, ricchi d'intelligenza si son nascosti tra la folla, sanno ascoltare, di altro sanno parlare... Poche parole sanno dire per farsi capire, e con tutta semplicità la loro vita continuerà. tratto da "Canto Quotidiano" di Bruno Mazzacani

La RSA “E. Bovi” Super Attiva con iniziative importanti

Grazie alle animatrici, le OSS e vari volontari si è potuto realizzare un desiderio per gli ospiti più arzilli della RSA Bovi di Pegognaga: una gita all’aria aperta o meglio fare un giro in mezzo alla campagna per vedere animali da cortile come le oche, faraone, pavoni, maialini, gatti, galline, uccelli ecc. Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità, gentilezza e accoglienza dell’agriturismo “Le Rodiane” di Achille Moretti e Donatella che hanno accolto e poi offerto, le loro specialità casalinghe. Poi, sempre presso la RSA, un grazie anche alla Consulta del volontariato, le Associazioni “Matilde” e “San Vincenzo” in collaborazione con la coop servizi “CSA” e il patrocinio del Comune di Pegognaga, che hanno organizzato la seconda edizione della festa del Quartiere Polsa con una tombola gigante, danze e balli grazie alle giovanissime allieve della Scuola Danza Studio di Giorgia Breviglieri, poi ancora la risottata con la lettura di letterine da parte degli scolari di una classe primaria inviate ai bambini profughi di Idomeni. Il pubblico e gli ospiti hanno vissuto momenti musicali con Alessia Visentini, Claudio Carretta e Francesco. Il ricavato è stato devoluto alla San Vincenzo per il sostegno alle famiglie in difficoltà economica.

Katiuscia Gandolfi

Sensazioni

d’Autunno L’alito denso della nebbia mattutina sfuma ogni geometria dei contorni e dentro casa, i vapori in cucina sanno di spezie e verdure degli orti. Lungo i filari, i grappoli dimenticati splendono al sole

di mezzogiorno tra i gialli pampini di rosso orlati e aromi di mosto e castagne al forno. Fruscii di foglie a terra, dall’intenso colore, sguardo d’insieme al paesaggio mutato che appare bello come un quadro d’autore nella cornice an-

tica del consueto abitato. Poi di sera la fine pioggia insistente fa salire dai prati brividi d’umidità. Mi rifugio nella poltrona accogliente al caldo di affetti e di umana serenità. Marina 04 / 10 / 2016


Elena Piccinini presentata da Marco Cagnolati a "Festivaletteratura 2016"

A Mantova dopo il successo di "Incontri&Racconti"scritto dal grande giornalista Enrico Pirondini, a Festivaletteratura 2016, il 10 settembre 2016 arriva anche quello di Elena Piccinini. L'atmosfera è stata sublimata dall’accompagnamento musicale del chitarrista Diego Franciosi, presente anche la poetessa australiana Elisa Franceschetti. Come in un “Culture club” alla mostra personale di Sergio Riviera del 16-9-2016 e alla collettiva “La Gabbia” del 25 9 2016 presso la Muses Art Gallery diretta da Francesco Dau, sono intervenuti la poetessa Elena Piccinini, i critici Mattea Micello, Marco Cagnolati, Angelo Leidi, gli artisti Luca Puglia, Mario Longhi e il musicista Franco Tidona. Elena Piccinini nata a Parma, Accademica all' Accademia Internazionale Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche, ha vinto diversi concorsi letterari. Nel 2014 ha scritto sulla rivista "1800 BATTUTE" il racconto "Gioco a carte" (supplemento a Il Salotto degli autori n° 47- Torino) Fa parte degli autori inseriti nell'Antologia "Racconti Emiliani" diretta e curata dalla Direttrice e Illustratrice Elisa Pellacani. Ha scritto due libri per la Giovane Holden Edizioni -"Silenzi d'ombre", "Robert e le avventure del mondo del sé" e due libri per Largo Libro editore: Storie di cani & di uomini e la silloge di poesie "I ricordi ? "Serpenti incantatori di cuori". Quest'ultimo, davanti al numeroso pubblico di Festivaletteratura 2016 di Mantova è stato presentato da Marco Cagnolati: ho scoperto Elena Piccinini leggendo questo libro ed è quindi con grande piacere che vi espongo il suo valore, il talento e il “senso” delle sue poesie. L'autrice imprime, nelle frasi, dei significati intensi. L'elegante originalità e la schietta chiarezza sono gli elementi costanti che contraddistinguono le sue liriche. La sua poetica va oltre la musicalità di un verso. Esprime se stessa, per condividere emozioni e sentimenti. Esistono realtà interiori che non possono essere razionalizzate, perché non nascono da concetti logici, Elena sente per questo il bisogno di decifrare i segreti nascosti nei meandri della propria anima per conoscerne l’intima origine e liberarli davanti a Voi.

Al Boni un altro veicolo attrezzato per il trasporto di persone in difficoltà

Le belle notizie fanno sempre piacere se poi queste riguardano gesti concreti per aiutare persone in difficoltà allora la notizia diventa importante e merita il rumore. Il presidente della Fondazione “L.Boni” di Suzzara Dante Andrao ha detto: “Questo che utilizzeremo è il settimo automezzo usato dai dipendenti e devo dire che l’attività della Fondazione cresce. Siamo contenti di dare risposte ai bisogni della nostra comunità territoriale. In agosto avevamo 160 ospiti e 40 quelli seguiti a domicilio, La nostra fondazione copre quattro comuni, abbiamo 121 dipendenti, due medici e diversi specialisti convenzionati". Questo che presentiamo è un progetto di solidarietà, patrocinato dal Comune di Suzzara, ha detto Luigi Dassi responsabile ed è sostenuto da imprenditori locali. La Fondazione L.Boni potrà utilizzare in comodato d’uso gratuito l’automezzo attrezzato al trasporto di anziani e portatori di disabilità per otto anni. Il servizio è dedicato a tutti i cittadini in difficoltà e hanno bisogno di accedere ai servizi domiciliari per essere accompagnati, ad esempio ad una visita medica o un esame diagnostico, oppure essere accompagnati al centro diurno integrato. Il mezzo è un Fiat Doblò, provvisto di elevatore idraulico omologato al trasporto di persone in sedia a rotelle. Presente alla presentazione del progetto oltre a Luigi Dessi responsabile che tiene i rapporti con le istituzioni, anche Matteo Marelli, commerciale e alcuni componenti del consiglio direttivo del "Boni". Per info: 800236482 Attilio Pignata


24 Agosto Terremoto ad Amatrice

La luna capiva mentre illuminava la terra che sottostava a lei, le stelle tacevano con lei, cercavano di illuminare più che potevano volendo con la loro luce attutire il lamento di quella bestia feroce, colei che senza anima ha voluto cancellare tutto al suo passaggio. Grosso animale nato forse senza cuore, bramoso solo di sangue, soddisfandosi del suo potere, nel sentire lamenti provenire dà qualsiasi parte, godendosene e provando disprezzo per le persone che miracolosamente ce l'han fatta, per quelle cose che non è riuscito ad abbattere. Bestia dalla cattiveria unica, ha voluto strappare anime innocenti ai genitori, tolto la vita a piccole creature che ancora dovevano affacciarsi definitivamente alla stessa, una bestia vigliacca che se la gode nel vedere lacrime di disperazione sgorgare sui tanti volti impolverati, di quello zaino gettato in un cantuccio preparato forse per le ferie. Solo chi ha faticato tanto per avere quel po' che ha, può sentire alla pari di quelle care persone il cuore spezzato, amareggiato. Ha già devastato tutto, ma non vuole ancora mollare l'osso, continua a far tremare la terra, a incutere pausa su pausa, vuole forse ricevere un bravo dell'opera compiuta. Bestia vigliacca, disonesta che riesce ad infierire su persone che nulla gli han fatto, creando attorno a sé paesaggi spettrali, una bestiaccia dalla bocca larga e dai denti aguzzi, che inghiotte ogni cosa a suo piacimento. Un povero paese che è riuscito a cancellare dalla faccia della terra. L'orologio della torre segnerà per sempre l'ora della battaglia: "3.36"; mentre la campana s'è accoppiata al cumulo delle macerie. Amatrice ti ricorderemo sempre. Vanna Bozzolini.

Il falco del freddo E dalla finestra entra un raggio di sole caldo tutto intorno la brina bianca crea un paesaggio grande e sconfinato tutto si allaga e si dilata al pensare che l'inverno è già in cammino e gli alberi fa tremar Tutto è gelo intorno foglie indurite ed umide. Campi lastricati di ghiaccio ospitano piccoli esseri impauriti, soli, impazienti ed affamati. Il falco fermo immobile dagli occhi di ghiaccio aspetta d'improvviso spezza quella vita per riprendersi il volo nel gelo e nel vento. Dott. Paolo Mantovani

Il Ponte Mentre camminavo sul ponte di Viadana un pensiero arrestava la mia mente come se quella vita di cemento volesse interrogarmi. Ingenuo come un corpo di bambino mi bloccai come se fossi davanti ad un giudice. - Tu figlio della mia terra, perché sei scappato, perché non hai voluto crescere forte e robusto?- Caro amico, colpa non ho, anzi mi hanno costretto a subire calci e schiaffi, ma mia madre mi ha costruito dinanzi a te. tratto da "Passione di un fiore" di Carlo Cassiani, in sua memoria.


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Il Bardolino

Uno dei più Celebri Vini del Lago di Garda noto per la sua Leggerezza e Il profumo Bardolino, il paese che ha dato il nome al vino, ha un’antichissima tradizione viticola. Un documento dell’anno 893 parla dell’offerta al monastero veronese di San Zeno di terre con olivi e vigne nei pressi della chiesa di San Severo da parte del re Berengario I. Nel centro storico sono numerosi gli elementi d’attrazione, a cominciare dalla splendida chiesa di San Severo, capolavoro del romanico veronese. Poco lontano, inglobata fra le case di una piccola corte rurale, vi è la chiesetta di San Zeno, una delle più antiche della provincia. La parrocchiale dei Santi Nicolò e Severo, nel cuore del paese, è ottocentesca. Presso il porto, affacciato sul bel lungolago c’è l’attuale municipio, palazzo Gelmetti. Vicino al porticciolo si trova la loggia Rambaldi, cinquecentesca. Accanto c’è il palazzo Guerrieri Rizzardi, con un giardino proteso verso il lago, mentre villa Carrara-Bottagisio è alla conclusione del lungolago. In collina, un’altra bella chiesetta: San Vito di Cortelline. Sulla Rocca vi è anche l’eremo camaldolese: nella chiesa sono conservate opere pregevoli del Paglia e di Palma il Giovane. Bardolino ha due frazioni: Calmasino, in collina, e Cisano, sul lago, con la sua pieve di Santa Maria, che conserva la facciata e l’abside dell’antica chiesa romanica. La zona di produzione comprende tutto o parte dei territori comunali di Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano, Cavaion Veronese, Torri del Benaco, Caprino, Pastrengo, Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Castelnuovo, Peschiera, Valeggio, nella zona sud-orientale del Lago di Garda. Si connota quale ottimo vino da pasto che ben si accosta a minestre, pastasciutte, fritti, pollame e lumache. È consigliata la degustazione a 16°-18° di temperatura. Il Bardolino, inoltre, si sposa splendidamente con i formaggi stravecchi, con certi erborinati e con i formaggi saporiti in genere. colore: rosso rubino chiaro tendente a volte al cerasuolo che si trasforma in granato con l'invecchiamento. L'odore: vinoso con leggero profumo delicato. Il sapore: asciutto, sapido, leggermente amarognolo, armonico, sottile, talvolta leggermente frizzante. Il Bardolino Superiore è il primo vino veneto ad aver ottenuto la certificazione docg. Il Bardolino Superiore deve avere una gradazione alcolica di non meno di 12 gradi, e un invecchiamento di almeno un anno. Il Bardolino docg, pur conservando i sentori fruttati e la fragranza floreale, è un vino che regge bene l'invecchiamento esprimendo una maggiore struttura. Ideale con il bollito misto tipico della tradizione culinaria veronese, gli arrosti, i brasati e gli stracotti. Esiste anche una versione rosata del Bardolino, denominata Chiaretto. Si ottiene con una vinificazione parzialmente "in bianco" delle uve, con un breve contatto tra mosto e bucce. Il risultato è un vino caratterizzato dal piacevole colore rosa brillante, dal profumo fragrante e sensazioni di frutta matura, fiori e a volte sottili note erbacee e di nocciola. Il sapore è sapido, leggermente amarognolo, snello ed equilibrato con gradazione alcolica minima di 10,5 gradi. Ottimo con antipasti di salumi e mozzarella, minestre e zuppe, risotti, gnocchi e pesce di lago. Un altro interessante abbinamento è con la pizza. (Tratto da Enciclopedia Libera) A cura di Luigi Mignoli


Sulle Ali di Morfeo

Morfeo! Chi era? Era figlio di Ipno che, a sua volta aveva il buio per padre, per madre la notte, e per sorella…. la morte. Ipno dunque viveva in un castello incantato, nessuno poteva dire dove fosse ma ognuno sapeva che era sulla cima d’un monte che declinava dolcemente verso il mare. Il castello s’apriva su un giardino incantato con torrenti e cascatelle d’acqua limpida, laghetti in cui si bagnavano stupende sirene e fiori meravigliosi e profumati. Nel giardino vagavano in libertà mitici animali, chimere, cavalli alati, cervi dalle corna d’oro, leoni con criniere di seta e denti di smeraldo che coi cervi vivevano in perfetta armonia, circondati da magnifici uccelli piumati di mille colori. Sotto il colonnato appariva la mensa, non era necessario apparecchiarla, i cibi comparivano da soli, nemmeno occorreva sparecchiare, gli avanzi si trasformavano in una nuvoletta di vapore rosa, non esistevano dunque né servi né sguattere. Di cosa s’occupava Ipno? Come passava la sua giornata? Di giorno riposava, si poneva all’opera di notte, non aveva né vincoli né impegni, aveva le ali e vagava per il mondo, ora qua, ora là appariva in sogno ai comuni mortali ma non viaggiava solo, aveva seco Erebo, Ipno dispensava sonno esogni meravigliosi, agivano in perfetta sintonia mentre Erebo dispensava incubi. La sorella Tanatos, la morte, veniva lasciata a casa a mo’ di cenerentola, chi mai infatti di notte osa sognarsi la morte, è esclusa dal repertorio…. Ma Tanatos spesso si ribellava, alata pure lei partiva in picchiata e colpiva qua e là, senza nessuna trama logica, dove capitava, dove le garbava di più. Ipno aveva un’amante, Endimione, guarda un po’, soffriva d’insonnia, come mai? Se chiudeva gli occhi per dormire non poteva vedere il suo amante, tanto ne era innamorata che non voleva perderlo di vista nemmeno un attimo, dunque non dormiva mai…. ma la mattina s’alzava stressata, con la spranghetta in fronte le occhiaie, il viso smunto, Ipno, come la vedeva, girava la faccia di lato come avesse visto la strega, come dire, un grande amore che rischiava di finire in fumo. Chiese ad Ipno il dono del sonno. Presto fatto, prese una bacchetta con la punta di zaffiro e le toccò gli occhi; orbene, da allora Endimione riusciva a dormire pur tenendo gli occhi aperti e poteva vederlo ovunque fosse, anche dall’altro lato del mondo. Ovviamente Ipno ebbe a pentirsene, e pensava tra sé, guarda un po’ a forza di strolicare cosa inventano le mogli…. Toccò se stesso con la bacchetta magica per rendersi invisibile ma il sortilegio non riuscì, dovette proseguire i suoi voli in clima di sorvegliato speciale…. e Morfeo? Era figlio di tanto padre, ovviamente pure lui aveva le ali, in più poteva cambiare fisionomia a piacimento, (non per nulla morfein significa trasformarsi), poteva tramutarsi in fata o in strega, in guerriero o in vate, in drago che sputa fiamme in leone gigantesco; a differenza del padre le cui ali si muovevano lentamente come ad accarezzare la brezza della sera, Morfeo in materia era un superdotato, agivano a velocità di vortice e poteva trovarsi in un batter d’occhio ad ogni estremità della terra, il concetto di elica o di turbo era inesistente, ancora non erano comparso in mitologia. Va da sé una domanda. Ipno, Morfeo, erano simboli positivi o negativi? Difficile dire! Erano personaggi che racchiudevano in sé una serie infinita di sensazioni, avevano il sapore della vita, con le aperture degli dei e gl’incubi e le sofferenze dei comuni mortali, con la capacità di traghettare l’uomo in un’altra essenza, altro mondo, come l’ipnosi e la morfina. La droga esisteva anche allora? Non la cocaina, era un’essenza d’oltre oceano ed in nessun modo poteva esser giunta in occidente, per essa esiste una data d’ingresso, 1492, anno della scoperta dell’america. La morfina, al contrario, non nella forma attuale, ma in qualità di derivato del papavero da oppio è sempre esistita, ce ne parla Omero in più occasioni. Giorgio Boldrini



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