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Generazione F
raccolgo le mie carte, non dopo aver appreso che di una scoperta importante di cui non bisogna essere per forza giornalisti scientifici per conoscerla, averla letta sulle maggiori riviste italiane e straniere, ma soprattutto sapere che è diventata realtà terapeutica rivoluzionaria approvata nel nostro Paese già da due anni da Aifa (Agenzia italiana del farmaco) lui è completamente all’oscuro: “Ho già da seguire tutto ciò che avviene nel mio campo ” mi dice spudoratamente.
Ottengo l’impegnativa per fare una lastra (che stupida a non aver pensato che il mio medico poteva prescrivermela online, senza neppure uscire da casa!) e, ancora, il consiglio di prendere un antidolorifico. E poi c’è ancora qualche medico che si riempie la bocca parlando della necessità di interdisciplinarietà, di empatia con il paziente, della necessità di ascoltarlo? Ma mi faccia il piacere, esclamerebbe Totò.
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A mai più rivederla Prof! Essere ritenuti dei grandi luminari, lo dico ad Over e no, non vuol dire aver voglia di esercitare il proprio mestiere, né esserne all’altezza. E poi, dai, ma alla mia età che pretendo?
Augusto Murri (1841- 1932), uno dei più grandi clinici del suo tempo.