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Negli stessi anni un medico scozzese, Alexander Wood, cominciava a utilizzare una siringa per curare le nevralgie iniettando farmaci in prossimità dei nervi malati, e dopo una decina di anni le siringhe, prima in metallo e poi in vetro sono entrate in uso anche in Italia. Anche se l’idea di usare aghi e siringhe per introdurre qualcosa nell’organismo è assai più antica : nel Rinascimento le iniezioni – di cui anche Leonardo da Vinci era maestro – servivano nella dissezione anatomica per mettere in rilievo i vasi arteriosi e venosi e nella pratica dell’imbalsamazione . Ma non sono mancati tentativi di uso medico di queste procedure, durante il Medioevo e poi di nuovo nel diciassettesimo secolo, con conseguenze spesso disastrose Paradossalmente, è più antica la storia delle endovenose che proprio nel diciassettesimo secolo cominciano a essere utilizzate su animali soprattutto da Christopher Wren – che non era un medico ma un architetto, astronomo e matematico – e da altri, anche se poi entreranno diffusamente in uso solo nel diciannovesimo secolo grazie al medico italiano Guido Baccelli.
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