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Da leggere (o rileggere)

— Mi pare alla menopausa…

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— Ah, sì, quella! Non ti dico le caldane: una via l’altra, ogni mezz’ora e grondo sudore, gocce di pioggia su di me . Sai la canzone? No, eh. Era per sdrammatizzare.

Tu le hai?

— No, ne ho avuta solo qualcuna i primi tempi.

— Che fortuna! Ormai soffro da anni! Ma, senti, a proposito: tu quanti anni hai? Sai che non me lo hai mai detto? Ci siamo conosciute quando le nostre figlie erano in carrozzina, nate a due mesi di distanza prima la tua e poi la mia; perciò, dovremmo essere più o meno coetanee. O no?

— Eh, più o meno… cosa dicevi, delle caldane?

— Non so più come fare. Mi sento orribile e, quando devo uscire, non ho un vestito che mi stia bene tanto sono appesantita. Tu come fai?

— Esco pochissimo.

— Male! Vieni da me un pomeriggio, così poi ricambio la visita. Che ne dici?

— Verrei volentieri, ma tra pochi giorni, pagate le tasse, mia figlia ci accompagna al mare; devo preparare ancora tutto. Venite anche voi, vero?

— Sì, come sempre in agosto; sai che a luglio andiamo al lago. Mi farebbe piacere salutarti prima, di persona.

— Se trovo un po’ di tempo per mettermi in ordine…

— Ma come?! Non è sano trascurarsi. Io vado dal parrucchiere una volta a settimana, non si discute!

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