PleinAir in edicola 516-517

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516/517 Luglio/Agosto 2015

www.pleinair.it

MENSILE N. 516/517 LUGLIO/AGOSTO 2015  4,50

FRANCIA CÉVENNES • HOUSEBOAT • GERMANIA, SVIZZERA, AUSTRIA LAGO DI COSTANZA • SVIZZERA SAN GOTTARDO • AUSTRIA TIROLO • BURGENLAND • UNGHERIA BUDAPEST • ITALIA TRENTINO

TURISMO SECONDO NATURA, CAMPER, CARAVAN, TENDA, ESCURSIONI

Francia, tra gole e canali

In camper fra Causses e Cévennes In houseboat sulle vie fluviali Lago di Costanza Pedalando sulla Bodensee Radweg

Svizzera

Le sorgenti intorno al San Gottardo

Austria

A piedi in Tirolo, con il v.r. nel Burgenland

Ungheria

A Budapest con la famiglia

Weekend

In bici al Lido di Ravenna • Subiaco, città della stampa • Mammola, sapori di Calabria

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Germania

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S ommario Europa 50 Tentino Alto Adige

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Francia Cévennes L’altopiano che fa gola

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Una città tutta per loro

di Federica Botta e Alessandro De Rossi

di Gianluca Ricci

Turismo fluviale

Italia

E il navigar m’è dolce di Carlo Piccinelli

Luglio/Agosto 2015

Ungheria Budapest

Germania Lago di Costanza

104

Trentino Alto Adige Lago di Molveno Bello fuori, pulito dentro di Alberto Campanile

Concilia una vacanza di Emilio Dati

68

Germania, Austria e Svizzera Bodensee Radweg Pedalate senza confini di Giulio Ielardi

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Svizzera San Gottardo Dove nascono le acque d’Europa di Furio Chiaretta

In copertina Fiume Lot, Francia Foto di Carlo Piccinelli

82

Austria Tirolo Sulle ali dell’aquila di Marco Sances

88

Burgenland Nel regno degli Esterházy di Fabrizio Ardito e Natalino Russo

Weekend 110 Lido di Ravenna Mosaici e saline di Gianni Fucile

112 Subiaco Fra cielo e acqua di Mario Orlandi

114 Mammola La festa del pesce secco di Massimiliano Rella

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18 ❰ Diari

42 ❰ Insieme

117 ❰ Reception

122 ❰ Info

132 ❰ Sapori e territorio

137 ❰ Club del PleinAir

Rubriche 11 Editoriale

48 Speciale Expo 2015

13 Vivavoce

117 Reception

Lettere al direttore, opinioni, commenti Abitar viaggiando Non perdiamolo di vista • Design I progettisti dell’impiego

18 Diari Itinerari e consigli di viaggio Islanda Verde isola di ghiaccio

24 Cronache

Personaggi, esperienze, storie Abitar viaggiando Dalla Corsica all’Olimpo

28 Madre Natura

Ambiente e dintorni Aree protette Buon compleanno, Stelvio

31 Agenda

Appuntamenti, mete, idee per il weekend Festival musicali L’estate suona bene Rocca Pietore (BL) Memorie di trincea

42 Insieme

Raduni, notizie e proposte dai club Rievocazioni storiche In palio c’è la festa

46 Iniziative

Festa Nazionale del PleinAir Paesi Bandiera Arancione Il colore dell’accoglienza

6 • PleinAir

Soste, campeggi, agriturismi e alloggi pleinair Saint-Paul-de-Vence (Francia) Sosta azzurra Torchiarolo (BR) Passione salentina

122 Info

Proposte, risorse e letture per la vacanza pleinair Ostra Vetere (AN) Tra presente e passato

128 Bimbi in viaggio

Mete, spunti e idee per i più piccoli Ravensburg La camera dei giochi

130 Qua la zampa

In viaggio con gli animali Disabilità Diversamente bau

132 Sapori e territorio

Prodotti tipici, cantine, tappe del gusto Cetara Un concentrato di mare

134 Mangiare secondo natura

Alimentazione, salute e rispetto per l’ambiente Vitamina D Un astro di virtù

137 Club del PleinAir

Attività, iniziative e convenzioni PleinAir Assistance Ci penso io Dog beach Vengo anch’io!

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Francia • Turismo fluviale

E il navigar m’è dolce

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Il turismo fluviale a bordo di un’houseboat è una modalità dinamica e divertente per una vacanza all’insegna del pleinair acquatico, che unisce il piacere della navigazione alla scoperta di città e ambienti naturali. Testo e foto di Carlo Piccinelli

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a rete degli itinerari fluviali conta solo in Francia più di 8.600 chilometri e a partire dagli inizi dello scorso decennio ha conosciuto un vero e proprio boom che continua ad attrarre turisti e investimenti. Questa modalità di viaggio e di vacanza ha però radici ben più lontane. Se lo sfruttamento dei fiumi naturali ai fini del trasporto è antico quanto l’uomo, già a partire dal XIII secolo i paesi del Nord Europa affacciati sulla Manica realizzarono canali per collegare al mare aperto i porti resi inagibili dalle maree. La creazione di queste opere fu possibile grazie alle chiuse, ovvero appositi sbarramenti che evitavano lo svuotamento dei porti durante il periodo di bassa marea. L’ostacolo maggiore all’incremento del traffico fluviale era rappresentato dalla perdita di acqua durante l’apertura delle chiuse, con il conseguente rallentamento della navigazione. Fu Leonardo da Vinci a introdurre il concetto di chiusa a cardine sostituendolo a quello di parete mobile: questa invenzione avrebbe dato inizio in tutto l’Esagono a una nuova epoca del trasporto di merci e persone. Fra le opere più importanti va sicuramente annoverato il Canal du Midi, realizzato nella seconda metà del XVII secolo, che ancora oggi collega l’Oceano Atlantico al Mar

In apertura, la chiusa presso il borgo di Saint-Cirq-Lapopie (raffigurato in basso) è uno degli spunti più interessanti della valle del fiume Lot, insieme al ponte di Valentre a Cahors (qui sopra); sotto, uno scatto presso la chiusa di passaggio a Saint-Géry dimostra come l’abbinata tra houseboat e biciclette sia particolarmente apprezzata da chi sceglie il turismo fluviale. Nel dettaglio a fronte un momento di relax al porto fluviale di Auxerre, in Borgogna.

Mediterraneo evitando la lunga circumnavigazione della penisola iberica. Durante la sua costruzione furono messe a punto nuove opere di ingegneria idraulica come tunnel e ponti fluviali eliminando varie chiuse, con la conseguente riduzione dei tempi di percorrenza di fiumi e canali; le dimensioni delle chiuse furono standardizzate e si misero a punto nuove tipologie di imbarcazioni come le peniche. Con l’avvento del motore a vapore il trasporto fluviale cedette il passo a quello su strada. Tuttavia a partire dagli anni Settanta, complice la crisi petrolifera, la rete di fiumi e canali riprese vita a tal punto che oggi, solo a Parigi, arrivano via fiume migliaia di tonnellate di merci all’anno (basti pensare che una peniche trasporta un carico equivalente a quindici Tir). PleinAir 516/517 • 59

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Svizzera • San Gottardo

Dove nascono le acque d’Europa

Il San Gottardo è uno dei valichi più importanti dell’arco alpino; molti hanno percorso il tunnel autostradale che lo sottopassa, altri sono saliti da Airolo ai 2.108 metri del passo per ridiscendere ad Andermatt e dirigersi verso il Lago di Lucerna. PleinAir vi invita invece a scoprire i meravigliosi paesaggi di quota dove nascono il Reno, il Rodano e il Ticino. Testo e foto di Furio Chiaretta

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Il sentiero che dal Furkapass conduce al Rhonegletscher: qui sotto, il laghetto sul fronte del ghiacciaio e il cippo che indica la sorgente del Rodano. In apertura, il fiume Reuss e il Lago di Lucendro sullo sfondo del San Gottardo.

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l Reno attraversa la Germania e sfocia nel Mare del Nord, il Rodano solca la Francia e si getta nel Mediterraneo, il Ticino confluisce nel Po e le sue acque arrivano nell’Adriatico. Eppure questi grandi fiumi sgorgano a pochissima distanza fra loro, in un raggio di appena quattordici chilometri intorno al San Gottardo. Non si fatica a immaginare come quest’angolo delle Alpi svizzere costituisca un nodo idrografico così importante: il merito è di ghiacciai ancora imponenti e di un’eccezionale ricchezza delle acque, e ovunque si ammirano cascate, sorgenti, laghi, nevai. Ma ci sono anche gli antichi paesi Walser dell’Obergoms, l’incontro con le culture di quattro cantoni (Ticino, Vallese, Uri, Grigioni) in cui si parlano quattro lingue diverse (italiano, francese, tedesco, romancio). E poi la storica ferrovia a vapore del Furka, facili sentieri ben segnalati, bellissime strade che scavalcano i cinque colli della zona, tutti oltre i 2.000 metri: i panorami emozionanti sono assicurati per tutti, camminatori e sedentari, adulti e bambini.

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Primo itinerario Tra San Gottardo, Oberalppass e sorgenti del Reno Dall’Italia si risale il corso del Ticino percorrendo la Val Leventina fino ad Airolo. Qui si evita il tunnel autostradale per salire con una comoda strada al Passo del San Gottardo (2.108 m). Al colle sale da Airolo anche l’antico tracciato a tornanti utilizzato ora dai ciclisti e dalle carrozze a cavalli che fanno rivivere ai turisti le sensazioni – e le angosce – dei viaggiatori del Settecento e dell’Ottocento; Goethe valicò tre volte il San Gottardo nei suoi viaggi verso l’Italia. Gli edifici dell’ospizio hanno mantenuto il ruolo di ospitalità per i viaggiatori con un rifugio-ostello, un ristorante, due alberghi, ma anche un interessante museo dedicato alla storia dei transiti attraverso il colle (da notare lo schema delle corse delle diligenze, redatto con elvetica precisione). Sul colle si può percorrere a piedi l’antica via selciata che transita in modo scenografico sull’istmo fra due laghi. PleinAir 516/517 • 77

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Ungheria • Budapest

Sospesa tra modernità e memorie di un glorioso passato, la capitale dell’antica Pannonia è un’eccellente destinazione per una vacanza pleinair con bambini e ragazzi al seguito, grazie al gran numero di attrazioni culturali e ricreative e al richiamo sempreverde delle sue acque termali. Un insolito ritratto di Budapest a misura di famiglia. Testo di Gianluca Ricci

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ustera e solenne, di chiara impronta asburgica, Budapest colpisce per l’eleganza dei palazzi e per la particolare atmosfera un po’ rétro dove modernità e sviluppo faticano a essere declinati, nonostante ogni cosa intorno si muova alla velocità della luce e la città sia diventata una delle metropoli europee di maggior richiamo. Soprattutto per i più giovani, che vi possono trovare insospettabili occasioni di divertimento e di arricchimento culturale. Ragazzi, in carrozza! È evidente che Budapest ha un occhio di riguardo per le nuove generazioni: lo si percepisce con immediatezza se solo ci si prende la briga di salire fino a Széchenyi-hegy, sulle alture che dominano a ovest la città, magari con la cremagliera che parte da Kocsiszin. Secondo consuetudini pedagogiche tipiche dei paesi dell’ex blocco comunista, lì è attiva dal secondo dopoguerra la ferrovia dei bambini, un trenino a scartamento ridotto il cui personale – a eccezione di macchinisti e manutentori – è costituito da ragazze e ragazzi tra i 10 e i 14 anni reclutati esclusivamente fra quanti ottengono ottimi risultati scolastici. Impettiti nella

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Il Ponte di Elisabetta collega Piazza dei Francescani al distretto di Buda, fra monte Gellert e il quartiere del castello. Nei dettagli a fronte, la ciclabile che passa sotto il viadotto e l’Acquaworld, uno dei parchi acquatici più grandi dell’Ungheria. A lato e qui sotto, una locomotiva di epoca e fattura sovietica presso il museo ferroviario Fusti; nelle altre immagini, la ferrovia dei bambini e un bravo scolaro-guida con tanto di divisa blu e le prove tecniche per la guida.

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Una cittĂ tutta per loro

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