Le guide di PleinAir
REPUBBLICACECA In camper
Inserto redazionale a PleinAir, n. 536 • Marzo 2017
8 itinerari • Boemia
• Praga • Moravia
w w w. p l e i n a i r. i t
Edizioni Plein Air
Indice Presentazione.......................................................................................3 Informazioni generali.........................................................................4 1 BOEMIA MERIDIONALE Da Český Krumlov a České Budějovice Gioielli di fiume.................................................................................... 8 2 BOEMIA OCCIDENTALE Plzeň e la Selva Boema Rapsodia boema ............................................................................. 22
Indice
3 BOEMIA SETTENTRIONALE Parco Nazionale della Svizzera Boema e Paradiso Boemo Valzer tra le rocce ............................................................................ 36 4 BOEMIA CENTRALE Praga Una città da leggenda ....................................................................46 5 BOEMIA CENTRALE Da Karlštejn a Hradec Králové Nel regno di Carlo IV ...................................................................... 60 6 MORAVIA CENTRALE Brno e dintorni Angoli di Mitteleuropa .................................................................. 74 7 MORAVIA SETTENTRIONALE Olomouc e dintorni Zampilli d’arte ................................................................................. 92 8 MORAVIA ORIENTALE Kroměříž, Zlín e Rožnov pod Radhoštěm All’est del nuovo Est ..................................................................... 102
P R E FA Z I O N E
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ari lettori di PleinAir, questo regalo per voi è stato fortemente voluto da Czech Tourism. Un prodotto innovativo, cucito su misura per gli amanti del plein air, pronti a mettersi in moto e a scoprire nel migliore dei modi – on the road – tutta, ma proprio tutta la Repubblica Ceca. Per noi, da sempre attenti alle nuove forme di comunicazione e promozione del nostro splendido Paese all’estero, quella offerta dalla vostra rivista preferita è stata una grande occasione: la creazione – passo dopo passo, a braccetto con la redazione – di una guida agile e completa per mille avventure in Cechia. Un moderno e agevole e-book, che permetta a ognuno di voi di scegliere in piena autonomia e in totale consapevolezza il momento, l’itinerario, il tema, le modalità del proprio viaggio, con il conforto di sentirsi sempre “accompagnato per mano”. Sì, perché vogliamo che con noi vi sentiate sempre a casa, persino prima di parti re. Una casa bellissima e accogliente, con infinite porte da spalancare alla scoperta di sempre nuove stanze… Proprio a voi appassionati del plein air, che vi muovete ovunque a bordo delle vostre agili case su ruote, è data la possibilità di accedere a tutta un’altra Repubblica Ceca, sconosciuta ai più. Oltre Praga – pur bellissima e comunque imperdibile – c’è un territorio vasto e affascinante da perlustrare tappa dopo tappa. Dalle montagne alle campagne, dalle città ai piccoli borghi, dai fiumi ai laghi, dai birrifici alle cantine, dagli stabilimenti termali alle Spa, da selvagge oasi naturali a giardini-capolavoro, dai castelli alle trincee, da vertiginose torri panoramiche a profonde miniere, dai mulini a vento alle grandi industrie, dal cristallo di Boemia alle marionette di Praga, dal liberty al cubismo passando per barocco e funzionalismo, fino a ben dodici siti Unesco… E lungo il percorso, qualunque esso sia, per voi una sconfinata palestra verde sotto il cielo, dove dedicarvi ai vostri sport preferiti: trekking, bicicletta, running, nuoto, nordic walking, climbing, golf, equitazione, rafting, canoa e così via. A bordo del vostro camper non dovrete rinunciare a nulla e potrete vantarvi di aver conosciuto (e vissuto) a fondo la Repubblica Ceca, quella vera, fuori dai circuiti convenzionali, quella lontana dagli aeroporti. E allora che aspettate! Accendete i motori, noi vi aspettiamo. Monika Palatková CEO CzechTourism
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REPUBBLICA CECA IN CAMPER
1 Boemia meridionale Da Český Krumlov a České Budějovice 2 Boemia occidentale Plzeň e la Selva Boema 3 Boemia settentrionale Parco Nazionale della Svizzera Boema e Paradiso Boemo 4 Boemia centrale • Praga 5 Boemia centrale • Da Karlštejn a Hradec Králové 6 Moravia centrale • Brno e dintorni 7 Moravia settentrionale • Olomouc e dintorni 8 Moravia orientale • Kroměříž, Zlín e Rožnov pod Radhoštěm
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CAR TOGRAFIA
Repubblica Ceca in camper
REPUBBLICA CECA IN CAMPER
Informazioni generali Otto itinerari dalla Boemia alla Moravia passando per Praga: un invito a mettersi in viaggio con lo spirito della scoperta e nella piena libertà che contraddistinguono il viaggiatore pleinair.
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ituata nel cuore della vecchia Europa, la Repubblica Ceca è un paese che si presta davvero bene a essere esplorato con le modalità dell’abitar viaggiando. Se Praga è un gioiello ampiamente noto al turismo internazionale, sono davvero molte le città d’arte sparse nel paese che si distinguono per il loro patrimonio d’arte, cultura, tradizioni, enogastronomia. Un viaggio attraverso le sue regioni è un salto all’indietro nel tempo nel cuore della Mitteleuropa: non c’è che l’imbarazzo
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della scelta fra monasteri, palazzi storici, castelli, ville nobiliari. E sono tante le mete d’interesse naturalistico e le aree protette dove entrare a contatto con un ambiente suggestivo e incontaminato. In questa guida trovate otto itinerari testati da PleinAir corredati di mappe e informazioni sulle mete da visitare e i luoghi dove sostare; di seguito vi elenchiamo alcune informazioni di carattere generale utili per chi desidera mettersi in viaggio in camper alla volta di questo splendido paese.
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n STR ADE E CIRCOL A ZIONE
Per il viaggiatore italiano la porta d’ingresso alla Repubblica Ceca è la Boemia Meridionale. Il percorso più rapido per raggiungerla è attraverso il Brennero, Innsbruck, Salisburgo e Linz. Chi arriva da Vienna può proseguire direttamente per České Budějovice sulla statale 2, entrando nella Repubblica Ceca a Dvory nad Lužnicí. Se si proviene dalla Germania, le due direttrici principali sono via Norimberga e Plzeň oppure via Regensburg e Passau; da quest’ultima città si può continuare per Linz oppure deviare sulla statale 12, passando la frontiera ceca a Strážný e seguendo la Moldava verso Želnava, Horní Planá e Frymburk.
Durante la marcia le luci del mezzo devono essere accese tutto il giorno e tutto l’anno. Per i conducenti vale il divieto assoluto di bere alcol prima di guidare l’auto (i controlli sono frequenti e le sanzioni piuttosto onerose). Nel paese vige l’obbligo di avere montati sul veicolo gli pneumatici invernali dal 1° novembre al 31 marzo. I veicoli fino a 35 quintali che viaggiano su tratti soggetti a pedaggio delle vie di comunicazione pubbliche, come per esempio l’autostrada, devono avere il cosiddetto bollino autostradale – ovvero il documento che dimostra che l’autista ha pagato il relativo pedaggio. Il bollino può essere acquistato nelle stazioni di servizio, presso le filiali della Posta ceca, ai valichi di frontiera e nei negozi di prodotti per l’automobilismo; può avere una validità di 10 giorni o di un mese (al costo rispettivamente di 310 o 440 corone). Si ricorda che la Vignette è richiesta anche per il transito sulle autostrade austriache.
particolare se si viaggia quando ancora i campeggi non sono aperti per la bella stagione. Le strutture sono generalmente pulite e gestite con competenza ma non dotate di tutti i servizi di cui si può godere in altri paesi europei; le tariffe sono proporzionate all’offerta. Sulla guida Acsi e sul sito www.eurocampings.it sono presenti più di centoventi campeggi selezionati nella Repubblica Ceca. Un’ampia lista si può consultare sui siti www.czech-camping.com e www.myczechrepublic.com, mentre una serie di strutture selezionate si trova su www.eurocampings.it.
n DOVE SOSTARE
n INDIRIZZI UTILI
Nella Repubblica Ceca non sono ancora molte le aree attrezzate per i v.r., ma la sosta dei camper è consentita nei parcheggi urbani a pagamento, una soluzione che si rivela utile in
Ente Nazionale Ceco per il Turismo, Via Morgagni 20, Milano, tel. 02 20422467, www.czechtourism.com, milano@czechtourism.com.
n QUANDO ANDARE Tutto l’anno, anche se le basse temperature invernali restringono il periodo più indicato da maggio a ottobre. n DOCUMENTA ZIONE E ASSISTENZ A SANITARIA Necessari il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. Per la guida è valida la patente italiana, purché la permanenza non superi i 90 giorni. Si usufruisce dell’assistenza medica gratuita dietro presentazione della tessera sanitaria o, in mancanza, del modello E111 da richiedere alla propria ASL.
n GUIDE E C ARTE Molte le guide su Praga disponibili in Italia, poche invece quelle dedicate a tutto il paese: fra queste la EDT Lonely Planet, ampia e completa. Per la cartografia ci si può indirizzare verso la mappa FMB EuroCart, in scala 1:300.000, o la Michelin, in scala 1:600.000.
n LINGUA Quella ufficiale è il ceco; nelle località d’interesse turistico sono diffusi l’inglese e il tedesco. n VALUTA La moneta della Repubblica Ceca è la corona (CZK); un euro vale circa 27 corone (cambio a marzo 2017). n TELEFONO Dall’Italia alla Repubblica Ceca il prefisso internazionale è lo 00420, seguito dal prefisso locale (senza lo 0) e dal numero di telefono. Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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I N P R AT I C A
n COME ARRIVARE
Český Krumlov è una delle località più suggestive della Boemia: il panorama dall’alto mostra il centro storico posto su un’isoletta circondata da un’ansa della Moldava. A fronte, un trompe l’oeil nella Sala delle Maschere del castello.
BOEMIA MERIDIONALE 1 DA ČESKÝ KRUMLOV A ČESKÉ BUDĚJOVICE
Porta d’ingresso della Repubblica Ceca per chi giunge dall’Italia, la Boemia Meridionale è uno scrigno di mete d’arte e di cultura da visitare comodamente con il v.r. grazie alle facili opportunità di sosta. Andiamo a visitarne le località più significative seguendo il corso della Moldava, che solca foreste e colline di questa dolce Mitteleuropa.
Gioielli di fiume
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mmersi in un paesaggio di fitti boschi intervallati da ampie distese agricole, siamo appena entrati in Boemia. Dal Brennero l’autostrada per Innsbruck, Salisburgo e Linz ci ha condotto in poco più di 400 chilometri nella parte sud-occidentale della Repubblica Ceca, dove l’ambiente naturale di basse montagne e colline è ideale per rilassarsi nel verde, mentre i pittoreschi centri storici, i castelli, le abbazie offrono un’infinità di spunti al turismo culturale. L’idea che ha ispirato il viaggio è proprio questa: andare a zonzo cogliendo le opportunità che via via si presentano lungo il percorso, in un paese che già conosciamo ma che resta una meta ancora sostanzialmente nuova per chi proviene dall’Italia. Molti dei nostri connazionali, infatti, si limitano ad attraversare la regione diretti verso Praga, ignorando i tanti motivi di interesse offerti dal territorio e comodamente fruibili anche dal visitatore itinerante grazie alle numerose possibilità di sosta e di campeggio. Filo conduttore del nostro itinerario è la Moldava, il maggior fiume nazionale, che nasce nella Selva Boema e dopo 430 chilometri va a gettarsi nell’Elba: lo incontreremo fin dalla prima tappa, nel punto in cui compie una netta curva in direzione nord iniziando la sua discesa verso la capitale.
FA N TA S M I E D I AV O L I Passata la frontiera austro-ceca a Dolní Dvořiště, subito svoltiamo a sinistra sulla statale 163 e poco dopo imbocchiamo il bivio per Rožmberk nad Vltavou, la cui storia è strettamente legata a quella della nobile casata che fu artefice dello sviluppo economico della regione. Il castello dei Rožmberk, eretto nel XIII secolo, sorvegliava Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
i traffici fluviali provenienti dalla vicina Austria verso la Moldava (Vltava in ceco, da cui il nome della cittadina): dai parcheggi lungofiume una breve passeggiata ci porta sull’altra riva dove svetta la torre Jakobínka, unica testimonianza del dell’edificio originario distrutto dal fuoco nel 1522. Una trentina d’anni più tardi venne
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D A Č E S K Ý K R U M LO V A Č E S K É B U D Ě J O V I C E invece costruito in stile rinascimentale il sontuoso castello inferiore, in cui si visitano una sala con affreschi, la contigua sala della musica e una singolare esposizione di armature e armi bianche. Tradizione vuole che qui appaia di tanto in tanto il benigno fantasma di Perchta von Rosenberg, vissuta nel ‘400, che rimase vedova e fu costretta a risposarsi subendo angherie dal nuovo marito e dai suoi familiari. Dell’articolato patrimonio architettonico boemo fanno parte varie abbazie che ebbero un ruolo di primo piano nella storia della regione: la prima che incontriamo, tornati a riprendere la 163 in direzione di Lipno nad Vltavou, è quella cistercense di
Vyšší Brod. Edificata a metà del ‘200 per volere degli stessi Rožmberk e scampata alle distruzioni operate dal movimento riformista degli Hussiti nella prima metà del ‘400, ha conservato gli interni in stile gotico, un altare barocco e una magnifica biblioteca che raccoglie un folto numero di manoscritti e ben 70.000 volumi, alcuni dei quali risalenti all’VIII secolo. La strada prosegue tra la folta vegetazione che ogni tanto lascia intravvedere la Moldava, i cui argini accolgono aree di parcheggio e noleggi di canoe e kayak. Circa un chilometro prima di Loučovice notiamo anche uno spazio di sosta attrezzato con tavolini: dal lato opposto della carreggiata si stacca un erto sentiero fra gli alberi che in una decina di minuti porta alle spettacolari rocce granitiche di Čertova stěna, il “muro
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Qui accanto, una curiosa decorazione stradale; sotto, una facciata rinascimentale con l’immagine di San Floriano. A fronte, un ristorante con i tavolini affacciati sulla Moldava.
del diavolo”, vertiginosamente affacciate sull’antico letto della Moldava. Una delle tante leggende che ruotano intorno a questo luogo ha ispirato l’opera omonima del più celebre compositore ceco, Bedřich Smetana. A questa impressionante scenografia naturale fa da contraltare, pochi chilometri più avanti, il centro nautico di Lipno nad Vltavou, sulle rive del grande lago di sbarramento che conclude l’alto corso del fiume. L’animato porto turistico offre non solo approdi per le imbarcazioni, ma anche divertimento per i più piccoli sugli scivoli dell’Aquaworld. Proseguendo lungo il bacino, contornato da numerosi campeggi, si raggiunge la vicina Frymburk, da cui salpano piccoli traghetti verso la cittadina di Horní Planá che dista venti chilometri e si trova quasi all’estremità opposta del lago. Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Filo conduttore del nostro itinerario è la Moldava, il maggior fiume nazionale
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Čertova stěna, il “muro del diavolo”, è affacciato sull’antico letto della Moldava
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D A Č E S K Ý K R U M LO V A ČESKÉ BUDĚJOVICE
A sinistra, uno dei numerosi centri noleggio di piccoli natanti che si incontrano lungo la Moldava (qui a Rožmberk nad Vltavou); qui sotto, e uno dei campeggi che affacciano sul fiume a Lipno. A fronte, la Čertova Stěna, o Muro del Diavolo, un’area caratterizzata da rocce scoscese che si raggiunge con un pittoresco sentiero.
L’A R T E D E L T R O M P E L’ O E I L Da Černá v Pošumaví, poco più avanti di Frymburk, la statale 39 serpeggia tra campi e macchie di bosco fino a quella che si rivelerà la più bella cittadina della regione, Český Krumlov. Poiché il centro è pedonalizzato si dovrà parcheggiare in una delle aree poste strategicamente ai quattro punti cardinali: noi scegliamo l’accesso da est, il più diretto, lungo la Horní Ulice. Questa piacevole stradina, superato un ponte, si immette nell’antico quartiere che occupa un isolotto quasi completamente circondato da un’ansa della Moldava: lungo il tragitto si allineano la maestosa chiesa di San Vito e alcuni palazzi affrescati con motivi che imitano perfettamente il bugnato. Si arriva così nella piazza principale, la Náměstí Svornosti, con una bella fontana in pietra, numerosi negozi e, nel palazzo municipale, l’ufficio turistico e il museo della Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
tortura. Tortuose stradine costellate da bar, ristoranti, botteghe di souvenir e gallerie d’arte scendono verso il fiume e gli altri ponti, toccando i musei delle marionette, dei burattini e delle cere. Dall’ampia terrazza dei giardini pubblici si apre l’intera prospettiva della sponda opposta, affollata di tetti rossi dominati dalla mole del castello che fu un’altra delle residenze dei Rožmberk. Le dinastie successive, gli Eggenberk e gli Schwarzenberk, portarono avanti l’ampliamento del maniero arricchendolo di elementi rinascimentali e barocchi; di pari passo avanzò l’espansione della città, le cui case sorsero ai piedi della rocca fino a quando non fu necessario edificare dapprima sull’isolotto posto all’interno dell’ansa e poi sulla terraferma. Il castello di Český Krumlov è uno dei più grandi complessi monumentali della Boemia, la cui visita richiede una certa organizzazione: si può
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D A Č E S K Ý K R U M LO V A ČESKÉ BUDĚJOVICE La piazza principale di České Budějovice è un enorme quadrilatero contornato da edifici multicolori e da portici sui quali si aprono eleganti negozi. In basso, il museo degli attrezzi agricoli e una ceramista al lavoro nel borgo di Holašovice.
scegliere infatti tra sei percorsi, con orari di apertura spesso coincidenti e turni di ingresso limitati a un certo numero di persone, ma vale la pena affrontare qualche piccolo disagio per ammirare l’edificio in tutta la sua bellezza. Fra tutti gli ambienti, in un profluvio di mobili d’epoca, arazzi e porcellane, merita una citazione almeno la sala delle maschere, un salone da ballo con pareti vivacemente affrescate dalle quali sembrano emergere dame e cavalieri: un riuscito trompe l’oeil del Settecento, opera di Josef Lederer. Altro colpo di scena lo offre il teatro barocco del 1680, unico al mondo nel suo genere arrivato intatto fino ai giorni nostri con i suoi arredi originali, tra cui i camerini degli attori e i loro costumi, le panche in legno per il pubblico, i fondali e il palcoscenico. Dalla posizione arroccata della fortezza si domina l’intera città, ben visibile anche dal ponte a quattro livelli che attraversiamo per recarci nei giardini
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del castello. Tra fontane, fiori e siepi ordinatamente potate spicca il palazzetto Bellaria, residenza estiva del XVIII secolo circondata da alberi d’alto fusto. Nello spazio antistante si erge l’imponente platea girevole (ne esiste solo un’altra in Finlandia) del teatro all’aperto: all’inizio delle rappresentazioni è rivolta verso la scalinata del Bellaria, al cui interno è celata l’orchestra, ma nel corso dello spettacolo ruota su sé stessa per seguire le scene che man mano si spostano nel bosco. Oggi il movimento è controllato da un computer, ma ancora negli anni Cinquanta avveniva a forza di braccia. Prima di lasciare questa deliziosa città non possiamo mancare una caratteristica taverna medioevale dal nome inquietante, The Catacombs. Una stretta scala a chiocciola scende in un ambiente sotterraneo scavato nella roccia: alla sola luce delle candele gustiamo un’ottima noce di manzo in panna acida accompagnata dai canederli, Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Colpisce la vastità del quadrilatero completamente circondato da portici tipicamente tagliati come fette di pane, e da un buon boccale della scura e alcolica Kozel, che fuga tutte le nostre titubanze iniziali.
B I R R A E M AT I T E Sette chilometri dopo Český Krumlov una breve deviazione dalla statale 39 porta al monastero cistercense di Zlatá Koruna, risalente al 1263 e divenuto famoso per gli studi di agricoltura, astrologia e meteorologia. Nel corso dei secoli fu più volte distrutto da guerre e contese tra i signori dell’epoca fino alla completa ricostruzione novecentesca che ha restituito gran parte del patrimonio iniziale, i cui elementi più significativi sono rappresentati dalla cappella degli angeli e dalla biblioteca con rari manoscritti e libri. All’ingresso di České Budějovice, che raggiungiamo con la statale 3, sul lato sinistro della strada si trova un campeggio immerso Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
in un grande parco, non molto distante dal nucleo storico che offre diverse possibilità di sosta lungofiume. Capoluogo di questa regione, la città venne fondata nel 1265 da re Přemysl Otakar II alla confluenza della Moldava con il Malše, in posizione privilegiata sulle grandi rotte commerciali. Punto di riferimento è la piazza centrale, dedicata al sovrano fondatore, che raggiungiamo dai parcheggi sull’isolotto dello stadio attraversando un ponte in legno con vista sulle mura fortificate e sulla chiesa gotica della Vergine. Colpisce la vastità del quadrilatero completamente circondato da portici sui quali si aprono i più bei negozi cittadini: lungo tutto il perimetro si allineano ben quarantotto edifici dai colori pastello in stile rinascimentale e barocco, mentre al centro si erge l’alta fontana del Sansone, l’eroe biblico divenuto simbolo di questa località. Su due angoli opposti si trovano da un lato il turrito palazzo
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Qui accanto, un ristorante con arredi d’epoca e la Camera dei Cortigiani nel maniero di Třeboň; sotto, l’elaborato frontone tardogotico di casa Ctibor. A fronte, del piacevole centro storico di Tábor vediamo uno scorcio della chiesa del Decanato.
comunale e dall’altro, accanto alla cattedrale di San Nicola, la cosiddetta Torre Nera, i cui 225 gradini conducono ad ammirare un invidiabile panorama. Ridiscesi al livello del suolo, una curiosità è rappresentata da un masso contrassegnato con una croce, posto nei pressi della fontana: si tratta della pietra erratica, che probabilmente segnalava l’ubicazione della forca medioevale. Secondo la tradizione popolare, chiunque la oltrepassi dopo le nove di sera di ritorno da una locanda non ritroverà più la strada di casa. Percorrendo la strada che costeggia la torre ci inoltriamo in una parte del centro storico ricca di edifici d’epoca, tra cui le macellerie del XIV secolo all’angolo della Krajinská Ulice. Non molto distante è Piaristické Náměstí sulla quale affaccia l’antica armeria dal frontone scalettato, usata anche come deposito di sale e grano; oggi accoglie un simpatico museo del motociclo curato
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da un appassionato collezionista, con una cinquantina di esemplari prodotti nella Repubblica Ceca e in vari altri paesi. České Budějovice è nota anche per aver realizzato la prima ferrovia con carrozze trainate da cavalli, che la collegava all’austriaca Linz: un’importante opera ricordata in un modesto museo sulla Mánesova Ulice. Non meno interessante la visita a due realtà industriali nate nella seconda metà dell’800 e divenute famose in tutto il mondo: la storica fabbrica di matite Koh-i-Noor, che sorge in pieno centro, e gli stabilimenti della birra Budweiser, sulla statale per Tábor, con un comodo parcheggio per gli ospiti. Dall’adiacente Pražská Ulice torniamo verso il centro e, svoltando a destra su Strakonická Ulice, seguiamo le indicazioni per la vicina Hluboká nad Vltavou. Fu sempre il re Otakar II che nel XIII secolo fece costruire un castello Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Sulla piazza centrale di Tábor sono schierati il bellissimo palazzo municipale e vari edifici del ‘500
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La ferrovia a scartamento ridotto risale al 1897 e congiunge Obrataň con Nová Bystřice
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A fronte, si viaggia come una volta sul trenino a vapore che parte da Jindřichův Hradec (di cui qui sotto vediamo l’interno). Qui accanto, il castello di Stráž nad Nežárkou: qui visse il famoso soprano Ema Destinnová che si esibì, fra gli altri, con Enrico Caruso.
a guardia dei movimenti commerciali sulla Moldava: ma l’aspetto odierno dell’edificio, dopo le consuete vicende di distruzioni e passaggi di proprietà, risale al XIX secolo quando gli architetti lo resero simile al castello reale britannico di Windsor. Le candide mura, ornate da undici torri, risaltano tra la vegetazione del vasto parco con prati all’inglese; durante la visita guidata si passano in rassegna alcune delle 140 sale che contengono, oltre ai 120.000 volumi della biblioteca, preziose collezioni di quadri, armi, tappeti e argenterie. Degno di nota nelle vicinanze di České Budějovice è anche il piccolo borgo di Holašovice, che si raggiunge dalla città prendendo per Branišove, Dubné, Čakov e Jankov. Sull’unico grande viale che attraversa l’abitato sono allineate case contadine del ‘500 dalle graziose facciate decorate in stile barocco rurale, ora protette dall’Unesco. Da vedere inoltre la cappella Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
dedicata a San Giovanni Nepomuceno, prospiciente un laghetto, e un museo degli attrezzi agricoli di un tempo.
A T U T TO VA P O R E Continuando verso Praga decidiamo di esplorare anche la zona ad est di České Budějovice, prendendo la statale 34 in direzione di Třeboň. La strada è fiancheggiata da stagni e laghetti, risultato dei lavori di bonifica voluti in questa zona dai Rožmberk e poi sfruttati per la piscicoltura, ancora oggi largamente praticata. Non è dunque un caso che il piatto forte della gastronomia cittadina sia la trota, da assaggiare a modico prezzo in uno dei numerosi ristoranti del centro storico. Quest’ultimo si presenta con l’impianto urbanistico divenutoci ormai familiare: la grande e colorata piazza centrale, le mura fortificate e il castello (alle spalle si trova il parcheggio più comodo
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D A Č E S K Ý K R U M LO V A Č E S K É B U D Ě J O V I C E sulla Jiráskova Ulice), la cui visita è anche qui subordinata ad orari e numero di persone ammesse. Ripresa la 34, ci fermiamo a Stráž nad Nežárkou, il cui principale motivo di richiamo è ancora il castello: l’attuale veste barocca gli è stata conferita agli inizi del XVIII secolo, mentre l’alta torre di difesa che sorge al centro del fabbricato è l’unica testimonianza della costruzione originaria, risalente al XIII secolo. Dal 1914 al 1930 questa fu la dimora del soprano Ema Destinnová, che si esibì anche al Metropolitan di New York e al Covent Garden di Londra dove cantò più volte con Enrico Caruso: ricordi e testimonianze della celebre cantante lirica, fra cui gioielli e costumi di scena, lettere e fotografie si possono osservare nel museo qui ospitato. Pochi chilometri ci separano da Jindřichův Hradec, dove ci attende un piccolo viaggio su un treno d’epoca a vapore. La ferrovia a scartamento ridotto risale al 1897 e congiunge la cittadina di Obrataň, più a nord, con Nová Bystřice, ai confini con l’Austria: sull’intero percorso di 33 chilometri sono dislocate ventotto stazioncine intermedie, il che consente di scendere dove si preferisce e rientrare con lo stesso mezzo. La modesta velocità permette di godere appieno del panorama di dolci colline, laghetti e ampie macchie boschive, ma lo stesso convoglio è un’attrazione con i suoi rigidi sedili in legno, le targhette segnaposto in ceramica, i passaggi da un
vagone all’altro su passerelle scoperte, il vento sul viso e perfino i residui di polvere di carbone che la sbuffante locomotiva riversa sui passeggeri. Tornati alla base, ci rimettiamo in marcia sulla statale 23 e poi sulla 3 per la nostra ultima tappa, Tábor, la città hussita posta su una piccola altura affacciata sul fiume Lužnice (lungo il quale si trovano i parcheggi più adatti). Consigliamo di evitare il giro, pur molto reclamizzato, degli antichi cunicoli che corrono nel sottosuolo della piazza centrale: la visita consiste infatti in una passeggiata di qualche centinaio di metri lungo corridoi disadorni e dal fondo sdrucciolevole. Conviene piuttosto dedicarsi alla parte superiore della piazza, ornata al centro da una grande fontana e dalla statua dell’eroe locale Jan žižka. Qui sorge anche il bellissimo palazzo municipale affiancato dalla torre dell’orologio e contornato da edifici del Cinquecento, appartenuti alle autorità cittadine o ai ricchi commercianti dell’epoca, che si presentano con alti frontoni traforati in stile gotico, affreschi decorativi sulle facciate e soffitti rinascimentali all’interno. Il nostro itinerario si chiude a questo punto, ridiscendendo a České Budějovice per tornare a varcare la frontiera da cui eravamo entrati: ma da Tábor, se il tempo a disposizione lo consente, si può proseguire in tutta comodità verso la magica Praga, distante meno di 100 chilometri, ritrovando le grandi rotte della Mitteleuropa. n
Il Camping Frymburk, affacciato sulle sponde del lago Lipno.
Porta d’ingresso della Repubblica Ceca per chi giunge dall’Italia, la Boemia Meridionale è uno scrigno di mete d’arte
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n COSA VISITARE
Oltre alle opportunità di sosta libera indicate nel corso dell’itinerario, segnaliamo i camping di cui ci siamo serviti. Frymburk Camping Frymburk, Frymburk 184, tel. 00420/733/745435, www.campingfrymburk.cz, info@campingfrymburk.cz (aperto dal fine aprile al metà settembre). České Budějovice Autocamp Dlouhá Louka, Litvínovická 12b tel. 00420/774/424265, www.dlouhalouka.cz, motel@dlouhalouka.cz (apertura annuale). Hluboká nad Vltavou Camping-Restaurant Bezdrev, tel. 420/ 775/113032, www.h-r.cz, h-r@quick.cz. Tábor Hotel-Kemp Knížecí Rybník, Knížecí rybník 399, tel. 00420/606/823746, www.knizecirybnik.cz, knizecak@seznam.cz (aperto dal 1° maggio al 30 settembre). Český Krumlov parcheggi cittadini segnalati su una mappa: www.ckrumlov.cz/parking.
Rožmberk nad Vltavou Castello di Rožmberk, Rožmberk nad Vltavou 68, tel. 00420/380/749838, www.hradrozmberk.eu, rozmberk@npu.cz (orari e giorni di apertura variano a seconda del periodo). Vyšší Brod Monastero cistercense, Klášter 137, tel. 00420/380/746674, www. klastervyssibrod.cz, cist@klastervyssibrod. cz (aperto dal 1° maggio al 30 settembre tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9.30 alle 17; la domenica dalle 12.30; dal 1° ottobre alla fine di aprile solo su prenotazione). Český Krumlov Castello di Český Krumlov, Zámek 59, tel. 00420/ 380/704721, www.zamek-ceskykrumlov. eu, ceskykrumlov@npu.cz (aperto dal 1° aprile al 31 ottobre tutti i giorni dalle 9 alle 16, da giugno ad agosto fino alle 17; e dal 1° novembre al 31 marzo da martedì a domenica dalle 9 alle 15). Zlatá Koruna Monstero cistercense, Zlatá Koruna 1, tel. 00420/380/743126, www.klaster-zlatakoruna.eu, zlatakoruna@npu.cz (orari e giorni di
apertura variano a seconda del periodo). České Budějovice Museo della Motocicletta, Piaristické náměstí, tel. 00420/723/247104, www.motomuseum.cz, (aperto da marzo ad ottobre da martedì a domenica dalle 10 alle 18). Koh-I-Noor, F.A. Gerstnera 21/3, tel. 00420/389000200, www.koh-i-noor.cz. Budweiser Budvar, K. Světlé 512/4, tel. 00420/387/705347, www.visitbudvar. cz, exkurse@budvar.cz (dal 1° al 28 febbraio da martedì a sabato dalle 9 alle 17; dal 1° marzo al 31 dicembre aperto anche il lunedì. Fino al 29 marzo sarà chiuso per ristrutturazione). Hluboká nad Vltavou Castello di Hluboká, Bezručova 142, tel. 00420/ 387/843911, www.zamek-hluboka.eu, hluboka@npu.cz (orari e giorni di apertura variano a seconda del periodo). Stráž nad Nežárkou Castello di Stráž nad Nežárkou, Emy Destinnové náměstí č. 1, tel. 00420/736614500, www.zamekstraz.cz, info@zamekstraz.cz. Jindřichův Hradec Treno a vapore, Nádražní 203/II, tel.00420/384/361165, www.jhmd.cz, office@jhmd.cz. n INDIRIZZI UTILI Český Krumlov Ufficio turistico, náměstí Svornosti 2, tel. 00420/380/704622, www.ckrumlov.cz/info, info@ckrumlov. info (orari e giorni di apertura variano a seconda del periodo). České Budějovice Ufficio turistico, náměstí Přemysla Otakara II č. 1,2, tel. 00420/386/801413, www.c-budejovice.cz, infocb@c-budejovice.cz.
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I N P R AT I C A
n SOSTE E C AMPEGGI
Rapsodia boema
Un piccolo lago immerso nella natura incontaminata della Selva Boema; a destra, la mole colossale della cattedrale di San Bartolomeo di PlzeĹˆ.
B O E M I A O C C I D E N TA L E 2 P L Z E Ň E L A S E LVA B O E M A
Come la rapsodia è una composizione musicale in forma libera, il territorio che vi presentiamo invita a un turismo del tutto privo di obblighi, quindi ideale per il pleinair. Da Plzeň al parco nazionale di Šumava, benvenuti nel cuore geografico della Mitteleuropa.
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ondata alla fine del XIII secolo al crocevia di importanti traffici economici e alla confluenza di ben quattro fiumi, Plzeň è una delle più importanti città boeme. Dopo aver subito gravissimi danneggiamenti e distruzioni durante la Seconda Guerra Mondiale è giunta a contare 180.000 abitanti: oggi il centro urbano è un luogo vivace – grazie anche ai centri universitari presenti – il cui nucleo antico ruota attorno alla grande Náměstí Republiky, una piazza che misura quasi duecento metri per lato. Al centro di questo grande spazio si trova l’imponente cattedrale intitolata a San Bartolomeo, la cui
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Un dettaglio dal museo delle marionette che si affaccia sulla Piazza del Duomo, di cui si apprezza un elegante scorcio qui sotto; a destra, un’immagine del centro storico dalla Prazská. A fronte, il prospetto della sinagoga.
edificazione risale appunto alla fondazione della città; il tratto distintivo della chiesa è l’altissimo campanile, che detiene il primato d’altezza nella Repubblica Ceca con i suoi centodue metri: salendo faticosamente un’angusta scala si raggiunge la cima della torre, dalla quale si gode un panorama eccellente. Ridiscesi ad altitudini più congeniali, ci incamminiamo nel centro storico e notiamo un’atmosfera tranquilla. Il clima è piacevole e le persone siedono ai tavolini assolati dei numerosi bar che affollano le strade. Sulla strada Veleslavínova troviamo il Pivovarské Muzeum, un museo-birrificio dove scoprire le modalità di produzione della birra nell’antichità e visitare i cupi (e freddissimi) sotterranei. Dall’altra parte della grande piazza, sulla via
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Prešovská, passiamo accanto alla Casa del Sole d’Oro – un bell’esempio di architettura settecentesca – e giungiamo alla Velká Synagoga, uno dei templi ebraici più grandi d’Europa. L’edificio risale alla fine del XIX secolo e fu costruito imitando lo stile moresco-romanico; nelle intenzioni degli architetti le due torri sarebbero dovute risultare più alte, ma il consiglio comunale dell’epoca optò per ridurne le dimensioni ovviando in tal modo a un possibile contrasto con la vicina cattedrale. Di nuovo sulla piazza della Repubblica, visitiamo un bellissimo museo delle marionette (Muzeum Loutek) che si rivela divertente e interessante per grandi e piccini; e dopo aver approfondito l’antica arte di dare vita a oggetti inanimati, soddisfatti della visita in centro, sempre a piedi Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
La Velká Synagoga, uno dei templi ebraici più grandi d’Europa
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Il Pivovarské Muzeum è un museobirrificio dove scoprire le modalità di produzione della birra
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A fronte un locale della Plzeňský Pradroj, la grande fabbrica della birra cittadina, di cui vediamo il prodotto finito qui accanto. Sotto, tra la grande Piazza della Repubblica e il fiume Radbuza, la Mlýnská Strouha è un giardino con un laghetto artificiale ricavato lungo il tracciato di un antico canale: oggi è un luogo dove passeggiare e incontrarsi per sorseggiare una birra.
usciamo dalle antiche mura per dirigerci verso uno dei poli industriali più importanti della città. Percorrendo la via Pražská e oltrepassando il fiume Radbuza raggiungiamo in breve la Plzeňskíčý Prazdroj, la grande fabbrica di birra locale. Oltre alla Skoda, che qui ha sede, l’altra grande industria di Plzeň è infatti il birrificio nel quale si produce la celebre Pilsner Urquell. Mediante un portale in stile neo-rinascimentale si entra nell’ampio atrio da dove partono le visite ai vari ambienti e alle storiche cantine, tuttora utilizzate dall’azienda. La città dà il nome alla pilsener, una tipologia di birra bionda caratterizzata da un sapore delicato ma riconoscibile per via dello specifico utilizzo di luppolo boemo; la parola Urquell – che in ceco significa sorgente – fu aggiunta per rimarcare l’originalità di questa produzione rispetto Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
a tutte le altre, dato che l’aggettivo derivato dal nome della città non fu registrato come marchio. A sera ci rechiamo in un sobborgo cittadino: ci hanno consigliato di cenare al Purkmistr, un grande complesso dove si produce e degusta birra e si mangia cucina tradizionale. La cena a base di anatra e maiale non è propriamente leggera ma buonissima e ci fa entrare in contatto con le tradizioni boeme; tornati in centro, un’altra birra saluta la nostra prima serata in Repubblica Ceca. Per chi si trovasse da queste parti nei primi giorni di maggio, la città ricorda la fine dell’occupazione nazista con l’arrivo delle truppe statunitensi – il resto del paese fu invece liberato dall’Armata Rossa – con una grande festa in cui i partecipanti indossano abiti degli anni Quaranta.
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P L Z E Ň E L A S E LVA B O E M A Il fiume Otava a Sušice, su cui si intravedono navigare due canoe; sotto la piazza principale di Kašperské Hory e il centro storico di Klatovy.
N E L L A S E LVA B O E M A Il mattino successivo, di buon’ora, ci mettiamo in marcia verso sud lungo la statale 27. A Švihov, una cittadina che sorge lungo il corso del fiume Úhlava, visitiamo il castello scenograficamente circondato da un fossato pieno d’acqua. Edificato a partire dal XIV secolo, subì molti danneggiamenti durante la Guerra dei Trent’Anni (1618-1648). Negli anni Cinquanta le parti distrutte sono state ristrutturate per ricreare interni con arredi d’epoca: oggi la visita alle sale, alla grande cucina e alla cappella risulta interessante, e gli ambienti rievocano alla perfezione la vita condotta dai castellani nel Quattrocento. Continuando sulla statale giungiamo a Klatovy, il centro più grande di quest’area. Arriviamo direttamente nella piazza principale, dominata dalla cinquecentesca
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Torre Nera: alta più di ottanta metri, dalla cima consente di godere una veduta eccezionale della città. Accanto a essa, la chiesa dell’Immacolata Concezione e di Sant’Ignazio nasconde le catacombe dei Gesuiti, visitabili non senza qualche timore dato che gli ospiti perenni sono esposti in bella vista e ben illuminati. Tornati in superficie curiosiamo nella piazza, sulla quale affacciano edifici rinascimentali e barocchi, e visitiamo l’antica farmacia All’Unicorno Bianco, aperta dal 1639 (è necessario accordarsi presso il vicino museo civico). Ci fermiamo per pranzo allo Švejk Restaurant sulla via Denisova, alle spalle della piazza: in un ambiente rustico e accogliente mangiamo svickova, filetto di maiale marinato con panna acida e gli onnipresenti knedlíky, i canederli nella declinazione ceca. Tra l’altro, il ristorante è tutto dedicato al Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
La cittadina di Klatovy è dominata dalla cinquecentesca Torre Nera
protagonista de Il buon soldato Švejk, celebre romanzo di Jaroslav Hašek che narra le avventure del suddetto milite all’epoca della Prima Guerra Mondiale. Nel pomeriggio si può puntare sulla 191 verso Klenová, il cui diruto castello del 1291 ospita oggi una bellissima galleria d’arte contemporanea; inoltre nei giardini sono esposte sculture moderne, che fanno da contrasto alle fortificazioni medioevali. Proseguiamo quindi per Sušice, il cui punto d’interesse maggiore è ancora una volta la piazza centrale su cui affacciano eleganti palazzi in stile tardo-gotico e rinascimentale, come la Casa Voprchovsky dove è ospitato il Muzeum Šumavy, con una piccola ma interessante collezione di vetreria antica, gioielli e una mostra dedicata alla fabbricazione di fiammiferi, un tempo fiorente da queste Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
parti. Con uno spostamento di una ventina di minuti raggiungiamo Kašperské Hory, dove passeremo la notte. Siamo al limitare del parco nazionale di Šumava, che insieme alla confinante Foresta Bavarese forma la zona boschiva più grande d’Europa: laghi e fiumi in un territorio di bassa montagna, un luogo ideale dove passare una vacanza en plein air in economia, visti i prezzi abbordabili se comparati con le medie europee. Arrivati nella piazza della cittadina ammiriamo l’elegante facciata del palazzo del Comune e la chiesa di Santa Margherita, ricostruita dopo un incendio nel 1883. Avendo tempo si possono visitare due curiosi musei che custodiscono motociclette storiche e giocattoli tipici cechi. A nord del paese si trova Kašperk, il sito dove sorgono le rovine del maniero costruito dall’imperatore
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L’ampio panorama che si gode dal mastio centrale del castello di Kašperk, dove un giovane arciere (qui a destra) si cimenta con arco e frecce. Sotto, le mura e il fossato della fortezza di Švihov.
Carlo IV nel 1356. Il borgo sorto attorno al fortilizio è affollato da rivendite di salsicce arrostite da mangiare in piedi sorseggiando birra e spianate di farina di ceci all’aglio. Superato il portale d’ingresso, la grande piazza d’armi offre la possibilità di cimentarsi nel tiro con l’arco e in altre attività ludiche e didattiche; quindi, al seguito di una guida in costume (che però parla esclusivamente ceco) visitiamo l’interno del castello. Dal mastio centrale si gode uno splendido panorama sulle montagne intorno. Saliamo di quota, facendo il nostro ingresso nel parco nazionale di Šumava; ben presto superiamo i 1.000 metri di quota e rimaniamo colpiti dall’alto numero di persone che vivono l’area protetta. Ciclisti, escursionisti, famiglie in gita (e non pochi camper!) affollano le strade e le piste ciclabili, e in tutti i paesi troviamo punti d’informazione dove raccogliere mappe e approfondire
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Dal mastio centrale si gode uno splendido panorama
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Oblík, un picco da dove lo sguardo si spinge fino in Germania
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La vecchia seggiovia (qui sotto) conduce alla vetta del monte Pancíř; mentre dalla cima del monte Oblík (a sinistra), il panorama spazia oltre il confine tedesco.
la conoscenza dei luoghi. Ci fermiamo per pranzo nei pressi di Srní, dove si trova l’hotel e ristorante Antýl: qui, oltre al classico filetto di maiale marinato, assaggiamo canederli dolci ripieni di frutti di bosco e decorati con crema pasticcera e panna acida. Accompagnati da una guida del parco, nel primo pomeriggio saliamo in fuoristrada e a piedi ai 1.225 metri dell’Oblík, un picco da dove lo sguardo si spinge fino in Germania; quindi, non senza qualche fatica, raggiungiamo la Rozhledna Poledník, una colossale torre d’avvistamento e per intercettazioni dell’epoca della Cortina di Ferro, dalla quale i militari della Cecoslovacchia ascoltavano le trasmissioni radiofoniche tedesche e osservavano i movimenti del nemico: il confine di stato si trova a pochi chilometri di distanza. Dall’alto della torre si apprezzano pienamente la distesa di conifere e i picchi innevati che circondano l’area. Dopo aver esplorato i dintorni in fuoristrada, riprendiamo il mezzo per raggiungere la nostra meta notturna, Železná Ruda, un centro sciistico dove sorge anche il punto di accoglienza turistica e di coordinamento del parco nazionale; qui hanno origine numerosi itinerari escursionistici per le alture vicine. Il mattino seguente puntiamo verso il Černé Jezero, il lago nero, letteralmente immerso in una grande foresta di conifere. Il lago non è raggiungibile in auto – ma da Železná Ruda partono sentieri di trekking che lo raggiungono – e chissà per quale motivo in loco si possono affittare solo monopattini e non biciclette: con entusiasmo quasi infantile affittiamo queste insolite due Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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ruote e vi balziamo sopra con attrezzatura fotografica e zavorre di tutti i tipi. Solo dopo qualche minuto scopriamo che la meta è a sei chilometri dal punto di noleggio: la strada per il lago attraversa un bosco bellissimo ma la fatica per far muovere il monopattino è superiore al godimento del paesaggio. Dopo qualche invettiva riusciamo ad arrivare sulle sponde, e la fatica viene ampiamente ricompensata da un ambiente incantevole che fotografiamo e contempliamo per un paio d’ore assieme ai pochi visitatori presenti.
Al ritorno, abbastanza provati dai dodici chilometri percorsi in monopattino, riprendiamo le dilette quattro ruote per dirigerci verso il monte Pancíř (1.214 metri), sulla vetta del quale sorge una baita della prima metà del Novecento con annessa torretta panoramica. Per raggiungerla bisogna affidarsi a una vetusta seggiovia, che traballando e sfiorando le punte delle conifere in una decina di minuti di vertigini conduce in vetta. Ne vale la pena: la veduta è così ampia che ci pare addirittura di riuscire a scorgere le Alpi. n
In alto, una veduta della Rozhledna Poledník, l’altissima torre d’avvistamento nella Selva Boema da cui i militari cecoslovacchi potevano sbirciare oltre il confine. Qui sopra, una piazzola dell’Autocamp Železná Ruda; a destra, uno spettacolo al teatro Josef Kajetán Tyl di Plzeň.
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n COSA VISITARE
Sulla guida Acsi e sul sito www.eurocampings.it sono segnalati dodici campeggi situati nella regione di Plzen. Di seguito elenchiamo le strutture presenti lungo l’itinerario. Plzeň Bolevák Autocamp Ostende, Ulice Velkého Rybníka 1, tel. 00420/739/604603 o 00420/377/520194, www.bolevak.eu, recepce@bolevak.eu. Klatovy Autocamping Klatovy, Dr. Sedláka 339, tel. 00420/376/310779, www.klatovynet.cz, zak@tsklatovy.cz (aperto da giugno a settembre). Železná Ruda Autocamp Železná Ruda, Železná Ruda 437, tel. 00420/602/258589, www.autocamp-zeleznaruda.cz, info@autocamp-zeleznaruda.cz (aperto tutto l’anno).
Plzeň Pivovarské Muzeum (museo del birrificio), Prazdroje 7, tel. 00420/222/710159, www.prazdrojvisit.cz, exkurze@prazdrojvisit.cz (aperto da aprile a settembre dalle 8 alle 18, da ottobre a marzo dalle 8 alle 17). Muzeum Loutek (museo delle marionette), Námestí Republiky 23, tel. 00420/378/370801, www.muzeumloutek. cz, muzeumloutek@ zcm.cz (aperto da martedì a domenica dalle 10 alle 18). Svihov Státní Hrad (castello di Svihov), Zizkova 1, tel. 00420/376/393378, www.hradsvihov.cz, svihov@npu.cz (gli orari e i giorni di apertura variano a seconda del periodo). Sušice Muzeum Sumavy, Námestí
Svobody 40, tel. 00420/376/528850, www.muzeum.sumava.net, muzeum.susice@tiscali.cz. Janovice nad Úhlavou Castello e Galleria Klatovy-Klenová, Klenová 1, tel. 00420/376/392208 o 00420/602/489097, www.gkk.cz, info@gkk.cz (Aperto da aprile a ottobre da martedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 12.30 alle 16; nei mesi di maggio, giugno e settembre dalle 9 alle 12 e dalle 12.30 alle 17; luglio e agosto fino alle 18, aperto anche lunedì). Kašperské Hory Castello di Kašperk, Zlíbek 55, tel. 00420/376/582324, www.kasperk.cz, info@kasperk.cz (gli orari e i giorni di apertura variano a seconda del periodo). Vimperk Národní Park Šumava (parco nazionale), 1. máje 260, tel. 00420/388/450111, www.npsumava.cz, vimperk@npsumava.cz. n DOVE MANGIARE Plzeň-Černice, Selská Náves 2, tel. 00420/377/994311, www.purkmistr.cz, recepce@purkmistr.cz. Srní Antygl, Vchynice-Tetov I 87, tel. 00420/376/599444, www.hotelantygl.cz, hotelan tygl@seznam.cz.
n INDIRIZZI UTILI Può essere utile visitare il sito www.visitpilsenregion.co.uk, che dispensa utili consigli per chi vuole visitare tutta l’area attorno al Plzen. Plzeň il sito ufficiale della città è www.plzen.eu. Srní Ufficio informazioni, Srní 106, tel. 00420/774/606030, hwww.sumavanet.cz, srni.infocentrum@tiscali.cz. Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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n DOVE SOSTARE
Le monumentali formazioni rocciose di Panská Skála, emblema del Parco Nazionale della Svizzera Boema. A fronte, i pinnacoli di roccia del Paradiso Boemo dal sentiero che porta al castello Hrubá Skála e alcuni camper in sosta lungo l’Elba con vista sul massiccio del Lilienstein.
BOEMIA SETTENTRIONALE 3 PARCO NAZIONALE DELLA SVIZZERA BOEMA E PARADISO BOEMO
Nella parte più settentrionale della Repubblica Ceca, ai confini con la Germania e la Polonia, il Parco Nazionale della Svizzera Boema e il Paradiso Boemo rappresentano una grande palestra per le attività outdoor, ma anche una ghiotta occasione per piacevoli rotte in camper all’insegna della cultura e della gastronomia.
Valzer tra le rocce
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artendo da Praga, il nostro percorso di avvicinamento lungo l’autostrada E55 tocca Terezín, città fortificata il cui nome è tristemente legato alle vicende dell’ultima guerra (doverosa una visita al Museo del Ghetto), e quindi Úštěk, un piccolo centro abbellito da portici e abitazioni variamente colorate che fiancheggiano il corso principale, in fondo al quale troviamo un imponente palazzo con l’insegna di Esculapio e la sinagoga adibita a centro espositivo. Attraversata la statale, un breve e ombreggiato percorso ci conduce fino alle rive sabbiose del lago Chmelar, dove ha sede l’omonimo campeggio molto frequentato – come i successivi dove faremo tappa – da escursionisti in tenda. Una deviazione verso Benešov Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
nad Ploučnicí vale la visita al castello omonimo, gioiello del Rinascimento sassone ricostruito dopo gli incendi del 1969: due imponenti strutture i cui ambienti ospitano arredamenti e attrezzature del XVI e XVII secolo. Děčín, la città più grande della Svizzera Boema, si presenta alquanto animata. All’estremità dell’alta roccia sulla quale è costruita, sorge l’omonima magione neoclassica che si affaccia sul fiume Elba. La visita degli interni percorre circa venti stanze arredate con mobili d’epoca; tra questi un pianoforte che pare sia stato utilizzato da Chopin nel 1835 durante il soggiorno che gli ispirò il Valzer in La bemolle maggiore op. 34 n.1. Più scenografico è il vicino Giardino delle Rose, un colorato e profumato spazio chiuso da un belvedere in pietra ornato da archi e statue barocche.
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PA R C O N A Z I O N A L E D E L L A S V I Z Z E R A B O E M A E PA R A D I S O B O E M O Il castello di Děčín, dove Chopin nel 1835 compose il Valzer in La bemolle maggiore op. 34 n. 1; qui sotto, la terrazza di Bastei e l’ampia veduta sulla pianura sottostante di cui si gode da lì.
Continuando a salire verso nord lungo la strada che costeggia l’Elba, la vista spazia sulle monumentali formazioni rocciose del Parco Nazionale della Svizzera Boema. Cogliamo la prima occasione in località Labská Stráň dove, parcheggiato il camper, passiamo dinanzi al ristorante Panorama per affacciarci dall’ampio terrazzo: lo sguardo abbraccia il profondo canyon formato dal corso d’acqua lungo il quale corre la linea ferroviaria e, ben distinguibile anche da lontano, la pista ciclabile che porta in Germania. Siamo vicini a Hřensko, punto di partenza per le gite in barca sul fiume Kamenice lungo la stretta gola creata da questo affluente dell’Elba: numerosi parcheggi a pagamento accolgono i visitatori, o in alternativa si può sostare presso il campeggio di Mezní Louka che dista circa tre chilometri. Il tragitto completo si effettua su due tratte distinte i cui punti d’imbarco si raggiungono dopo aver percorso alcuni
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... stanze arredate con mobili d’epoca e un pianoforte che pare sia stato utilizzato da Chopin nel 1835
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Hohnstein conserva ancora le caratteristiche case a graticcio
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A fronte, la piazza centrale di Bad Schandau, sul versante sassone dell’area protetta. A sinistra, lo storico villaggio tedesco di Hohnstein conserva le tipiche case a graticcio; sotto, un albergo sotto le rocce a Hřensko.
chilometri a piedi lungo i costoni della gola. Il barcone, sospinto da una lunga pertica, scivola silenziosamente nelle tranquille acque bordate da una folta vegetazione nelle quali si specchiano le grandi rocce a strapiombo. Poco distante è il famoso ponte roccioso di Pravčická brána: emblema dell’area protetta, è raggiungibile con un’altra passeggiata di circa otto chilometri. Il versante sassone del parco nazionale sembra promettere una più comoda accessibilità, per cui varchiamo il confine tedesco e ci fermiamo a Bad Schandau, dove ha sede il centro visite. La strada indicataci per raggiungere lo spettacolare scenario roccioso di Bastei passa per Hohnstein, storico villaggio sorto intorno al castello del XIII secolo che conserva ancora le caratteristiche case a graticcio, tra cui il municipio risalente al 1688. La meta offre la disponibilità di un ampio parcheggio Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
dal quale partono i bus per raggiungere il belvedere, distante qualche chilometro. A Bastei saliamo alla terrazza panoramica, uno sperone che s’innalza a circa duecento metri dal suolo dando l’impressione di essere sospesi nell’aria. Lo spettacolo che si offre ai nostri occhi è veramente unico: le torri di roccia si ergono verso il cielo mentre l’onnipresente Elba sembra avvolgere in un liquido abbraccio la pianura sottostante e le vicine colline. Si scorge all’orizzonte anche il massiccio del Lilienstein, più facilmente osservabile se si raggiunge poco più in basso il ponte di pietra che collega tra loro alcuni grandi monoliti. Dopo questa digressione è tempo di rientrare in Repubblica Ceca: ripercorriamo la strada fino a Hřensko dove lasciamo l’Elba per immergerci nella parte più genuina della Svizzera Boema.
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PA R C O N A Z I O N A L E D E L L A S V I Z Z E R A B O E M A E PA R A D I S O B O E M O La colorata Piazza del Municipio di Liberec. Sotto, il mercatino estivo di Kruh, allestito nel cortile del castello di Houska e la sede della vetreria Ajeto a Lindava.
Nel XIX secolo la città è stata completamente rinnovata N E L C U O R E D E L PA R C O Per scoprire gli angoli più nascosti conviene abbandonare le vie di comunicazione comode e veloci per inoltrarsi su strade secondarie. Il percorso incorniciato da montagne si snoda in un continuo alternarsi di dense foreste, salite e discese, fiumi e ruscelli, in un paesaggio nel quale accanto all’opera della natura si affianca quella dell’uomo. Il triangolo Jetřichovice–Lipnice–Rynartice è un’area volutamente preservata a fini turistici; una vocazione testimoniata dalle numerose e tipiche abitazioni di legno con il tetto a due spioventi e le candide finestre che aprono sulle facciate costruite con assi dipinte di nero e contornate di bianco. Il territorio è accomunato anche dalla presenza di percorsi religiosi punteggiati da cappelle e icone votive, scavate e dipinte sulla roccia, che vanno cercate con estrema pazienza poiché non sono segnalate. Così, mentre tra Jetřichovice e Rynartice
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sarà facile trovarsi dinanzi a tali attestazioni di religiosità popolare, più difficoltosa risulta la ricerca della Cappella della Madonna della Roccia posta lungo il percorso tra Lipnice e Studená. L’unico riferimento è la piccola radura attrezzata con panchine che s’incontra in un avvallamento della strada Bisognerà inoltrarsi di qualche metro nel bosco per ammirare la roccia, protetta da un tempietto in legno, nella quale è stata scavata la colorata effigie della Madonna. Durante il nostro girovagare ci è stato suggerito di raggiungere la collina di Rynartice per avere un elevato punto di osservazione sul panorama circostante. Il consiglio che abbiamo puntualmente seguito ci ha regalato uno splendido tramonto con il profilo delle montagne. Ripreso il cammino verso nord, la presenza di alcune edicole votive accompagna il nostro trasferimento Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
verso Chribsk da dove deviamo per Doubice. In paese sostiamo presso la Stará Hospoda, caratteristica locanda nella quale apprezziamo un piatto tipico ceco: fette di soffice pane bianco e carne in umido condita con confettura di mirtilli e panna acida. Proseguiamo verso Krásná Lípa dove ha sede l’ufficio turistico del parco. Qui si visitano alcune sale dedicate alla conoscenza della storia geologica del territorio, ed è possibile prenotare escursioni guidate nelle località montane dei dintorni. Appena sette chilometri ci separano da Rumburk, sede di un monastero francescano. L’abbazia barocca divenne meta di pellegrinaggi in seguito alla costruzione, agli inizi del Settecento, della Santa Casa della Madonna, copia fedele di quella di Loreto nelle Marche. All’interno del complesso, posto al centro del chiostro e circondato dalle raffigurazioni della Via Crucis e della vita di Maria, la Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
piccola cappella custodisce la statua lignea della Vergine realizzata a Roma nel 1694; il volto è nero, un colore assunto probabilmente a causa del fumo di candele e lampade a olio che nel corso dei secoli hanno accompagnato la devozione dei fedeli. Uscendo dalla città in direzione sud-ovest, occorre un po’ di attenzione per raggiungere la torre Dymník, una delle tante caratteristiche del territorio. Lasciato il parcheggio, percorriamo trecento metri di un sentiero alberato fino all’ingresso del cilindro di mattoni rossi; da qui, con un modesto biglietto d’ingresso, una scala a chiocciola porta alla terrazza con vista panoramica. Torniamo verso sud percorrendo la statale 9 in direzione Nový Bor e proseguiamo fino a Česká Kamenice. Ancora una volta l’assenza di segnalazioni specifiche ci fa ritornare sui nostri passi poiché il grande parcheggio
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PA R C O N A Z I O N A L E D E L L A S V I Z Z E R A B O E M A E PA R A D I S O B O E M O A sinistra, il chiostro della Santa Casa della Madonna a Rumburk; sotto, la piazza di Krasná Lipá e sullo sfondo il campanile della chiesa di Santa Maria Maddalena. A fronte, una chiesetta incastonata nella roccia a Malá Skála, all’interno dell’area protetta del Paradiso Boemo.
che avevamo superato poco prima accoglie i visitatori di Panská Skála, l’area che cerchiamo. Un piccolo inconveniente subito dimenticato, attratti dal meraviglioso scenario che abbiamo davanti: una formazione basaltica creatasi milioni di anni fa, costituita da singoli blocchi prismatici a sezione pentagonale o esagonale, affiancati come canne d’organo. Alla base, un piccolo laghetto rimanda l’immagine speculare di questa scultura modellata dalla natura, rendendola ancora più incantevole con la complicità della luce pomeridiana.
T R A S PA R E N Z E C R I S TA L L I N E Proseguiamo per Cvikov e quindi per Lindava dove ha sede la vetreria Ajeto del famoso designer Borek Sipek, scomparso il 13 febbraio 2016. Un grande e rustico capannone accoglie le comitive di visitatori offrendo la
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possibilità di pranzare durante le dimostrazioni di arte vetraria. Dopo questo primo assaggio si raggiunge la balconata che affaccia sulla platea occupata da otto fornaci, dove gli operai a turno prelevano grumi di vetro fuso con lunghe pertiche che dopo la soffiatura diventeranno artistici manufatti. Trenta chilometri più a sud, presso la graziosa cittadina di Doksy, ci attende il placido lago Máchovo. Circondato da campeggi e stabilimenti balneari, ci concede finalmente una pausa ristoratrice in parte trascorsa in battello, durante un giro panoramico nelle acque contornate da colline. Siamo vicinissimi al castello di Houska, verso il quale dirigiamo attraversando la frazione di Kruh, caratterizzata da antiche case in legno. Un lungo percorso a piedi raggiunge il cortile della fortezza animato nel periodo estivo da mercatini medioevali. I Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
La piccola cappella custodisce la statua lignea della Vergine realizzata a Roma nel 1694
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PA R C O N A Z I O N A L E D E L L A S V I Z Z E R A B O E M A E PA R A D I S O B O E M O Alcune tende e roulotte ospiti del campeggio Chmelar a Ustek.
bizzarri costumi di alcuni figuranti e le bancarelle che espongono oggetti ispirati al diavolo trovano presto spiegazione nella leggenda che avvolge il luogo. Si narra infatti che all’interno delle mura una voragine porti direttamente all’inferno: l’accesso è ora protetto da una cappella cristiana. È tempo di visitare Liberec, che da Doksy raggiungiamo attraverso la provinciale 270 e la statale E442. Nel XIX secolo la città è stata completamente rinnovata abbattendo le ultime case a graticcio, sostituite da moderne costruzioni; dell’architettura popolare del Seicento restano solo tre abitazioni a un piano, nei pressi della piazza intitolata al presidente Benes. Qui si affaccia l’imponente palazzo comunale costruito alla fine dell’Ottocento dall’architetto austriaco Neumann che s’ispirò al municipio di Vienna. Pochi altri edifici d’epoca sono presenti nel tessuto urbano, tra i quali il teatro dell’opera, le terme e il castello. Nella parte nuova sorge il Babylon, un intricato complesso in cui convivono alberghi, centri wellness, parchi acquatici, luna park, un centro commerciale e il casinò. L’opera più spettacolare, divenuta simbolo di Liberec, è l’antenna televisiva realizzata in cima al monte Ještěd. La costruzione, che comprende anche albergo e ristorante, fu realizzata nel 1973 dall’architetto Karel Hubáček: un ardito progetto in attesa del riconoscimento Unesco.
CELEBRI BIONDE Un viaggio in Repubblica Ceca non può non prevedere almeno una sosta lungo la Strada della Birra. Il nostro primo contatto con la bevanda nazionale avviene alle porte di Liberec, nella cittadina di Vratislavice, presso il
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birrificio Konrad. La visita guidata ci introduce nei depositi del malto, nelle sale con gli enormi alambicchi di rame, in quelle di fermentazione e, infine, nella saletta per la degustazione. Tra le produzioni di quest’azienda presente da ben centoquarant’anni, emergono la tradizionale lager e la recente analcolica Pilot. Ci spostiamo verso i confini della Polonia per raggiungere il minibirrificio Novosad ad Harrachov. Nata nel 2002, quest’attività ha affiancato la più antica arte vetraria risalente al 1712. Si assiste dapprima al ciclo di lavorazione comodamente seduti nell’annesso ristorante, sorseggiando una scura lager che prende il nome dalla collina che domina la città. Il tour prosegue nella fonderia dove i mastri vetrai sono impegnati nella realizzazione dei manufatti in vetro, tra un boccale di birra e l’altro che bevono per contrastare la disidratazione provocata dall’intenso calore delle fornaci. Restano da vedere lo shop e il museo che accoglie interessantissimi pezzi realizzati nel Settecento, fortunosamente salvati dalla depredazione sovietica. Il viaggio si avvicina al termine: nelle vicinanze di Turnov vale la pena fare una puntata al bellissimo castello Hrubá Skála (oggi sede di un albergo), arroccato nel punto più alto della montagna. Più suggestivo arrivarci percorrendo il contorto sentiero di circa un chilometro, che attraversa il bosco fra stretti passaggi, gradini scavati nella pietra e ponti di legno. Per concludere il viaggio con un’ultima visione da cartolina basterà affacciarsi dalla terrazza del maniero per ammirare le straordinarie formazioni rocciose di Hruboskalsko, simbolo del Paradiso Boemo, un panorama che si spinge fino ai lontani ruderi del castello Trosky. n Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Di seguito i camping individuati lungo l’itinerario. Úštěk Autocamp Chmelar, Levinská 3, tel. 00420/416/795429, www.kempustek. cz, rekresluzby@mesto-ustek.cz (aperto da giugno a settembre non sono riuscita a confermare questa info). Hřensko Kemp Mezní Louka, tel. 00420/724/509005. Aperto dal 1° aprile al 31ottobre. Kunratice Camping Harta, Kunratice 16, tel. 00420/728/944832, www.campingharta.nl, info@campingharta.nl (aperto tutto l’anno). Janův Důl Camping 2000, Januv Dul 15, tel. 00420/733/682071, www.camping2000.com, info@camping2000.com (aperto dal 15 aprile al 15 settembre). Harrachov Camping TJ Jiskra Harrachov, Harrachov 498, tel. 00420/481/529536 o 00420/603/470113, www.jiskraharrachov.cz, (apertura annuale).
A Doubice è infine disponibile la pensione Stará Hospoda (Varnsdorf 1, www.starahospoda.cz) che offre camere doppie con bagno annesso, ristorante e possibilità di parcheggio. n COSA VISITARE Terezín Museo del Ghetto, Principova alej 304, tel. 00420/416/782225, www.pamatnik-terezin.cz, pamatnik@ pamatnik-terezin.cz (orari e giorni di apertura variano a seconda del periodo). Benešov nad Ploučnicí Castello di Benesov, Zámecká 51, Benešov nad Ploučnicí, 00420/412/586575, www.zamek-benesov.cz, ups.pr.bp@npu.cz (orari e giorni di apertura variano a seconda del periodo). Děčín Castello di Děčín, Dlouhá jízda 1254, tel. 00420/412/518 905 o 00420/775/862639, www.zamekdecin. cz, info@zamekdecin.cz (orari e giorni di apertura variano a seconda del periodo). Lindava Vetreria Ajeto, Lindava 167, 00420/487/751613,
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www.ajetoglass.com, info@ajetoglass.com. Houska Castello di Houska, Houska 1, www.hradhouska.cz, houska.kastelan@ centrum.cz (orari e giorni di apertura variano a seconda del periodo). Liberec Birrificio Konrad, Pivovarská 164, tel. 40420/485393123, www.pivo-konrad.cz. Harrachov Birrificio e vetreria Novosad, Harrachov 95, tel. 00420/481/528141, www.sklarnaharrachov.cz, turistik@sklarnaharrachov.cz (la vetreria è aperta da lunedì a sabato dalle 8 alle 15). n INDIRIZZI UTILI Casa della Svizzera Boema, Krásná Lípa, Křiniché náměstí 1161, tel. 00420/412/383413, www.ceskesvycarsko.cz, informace@ceskesvycarsko.cz. Ufficio del turismo di Liberec, Benese namesti 1/1, tel. 00420/485/243111, www.liberec.cz, info@magistrat.liberec.cz.
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I N P R AT I C A
n SOSTE E C AMPEGGI
Realizzato in stile gotico, Ponte San Carlo collega la città vecchia a Malá Strana ed è ornato da statue barocche di santi e martiri. A fronte, Piazza Venceslao.
Una città da leggenda
BOEMIA CENTRALE 4 PRAGA
Con i suoi storici quartieri affacciati sulla Moldava e uniti dal celeberrimo Ponte Carlo, la capitale della Repubblica Ceca è una delle mete più amate dai turisti italiani.
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al balcone esterno della Torre del Municipio la vista abbraccia la piazza della città vecchia, uno dei luoghi più animati di Praga. E basta alzare lo sguardo per scoprire il panorama del castello affacciato sulla Moldava, dei tetti, delle guglie e delle cupole che disegnano il profilo mitteleuropeo della capitale ceca. La geografia di Praga è molto particolare. A partire dal IX secolo – epoca della fondazione del castello di Vyšehradm, sulla riva destra della Moldava – qui nacquero non una, ma diverse città. A causa dei fiorenti commerci e della forte immigrazione europea verso Praga, nel 1234 sulla riva sinistra del fiume venne fondata Staré Město. Pochi anni più tardi ai piedi della fortezza nacque
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Qui accanto e sotto, la sinagoga Pinkasova: sulle pareti vi è l’elenco degli ebrei cechi vittime della persecuzione nazista. A destra, gli eleganti edifici della Staré Město. A fronte, una veduta da Ponte Carlo sulla cattedrale, il castello e il quartiere di Malá Strana.
l’insediamento di Malá Strana, che in origine ebbe una popolazione di immigrati germanici. Carlo IV, che volle il grandioso ponte che ancora oggi collega la collina del castello alla riva opposta, fondò Nové Město nel 1348. Nel corso dei secoli tra il centro di Staré Město e il fiume una grande comunità ebraica occupò l’area di Josefov, che sarebbe divenuta un imponente ghetto, demolito nel XIX secolo e sostituito da un ampio quartiere in stile liberty. È giunto il momento di scendere dal balconcino della torre per immergersi nella città. La nostra visita parte dal centro della piazza, dove una targa tra i selci della pavimentazione indica il punto dove correva il meridiano di Praga.
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Dirigendosi verso il fiume si costeggiano le mura del Klementinum, con la spettacolare torre astronomica da cui si gode un altro splendido panorama, e raggiungere il lungofiume. Quando è deserto – cioè alle prime luci dell’alba o la sera tardi – il ponte sembra comunque popolato: trentadue enormi protagonisti delle storie della fede (tra cui, non proprio sul ponte, anche il paladino Rolando con una spada dorata) vegliano sui sedici grandiosi archi del 1402. Una leggenda narra che Carlo IV chiese a ogni città, paese e villaggio un carretto di uova nella convinzione che, mescolando alla malta i tuorli, la struttura sarebbe risultata più solida. Anche se questa gigantesca frittata è stata messa in dubbio da più di uno storico, il ponte ha sostenuto egregiamente i Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
A partire dal IX secolo qui nacquero non una ma diverse cittĂ
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Su queste strade, oltre ai turisti, si aggira anche lo spettro di Mozart
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A fronte, uno scorcio della Torre delle Polveri, monumentale accesso alla Staroměstské Náměstí. Sotto, la cattedrale gotica di San Vito domina il complesso dell’antico Palazzo Reale (di cui vediamo un interno a sinistra).
suoi secoli di storia, le numerose battaglie che vennero combattute sul suo selciato e anche il transito di un tram. Le acque della Moldova sono punteggiate da cigni e gabbiani che si spostano appena al passaggio dei battelli turistici. Più in alto, a dominare ponte, fiume e città, si staglia la mole gigantesca della cittadella praghese, con un fronte lunghissimo da cui spuntano le guglie scure della cattedrale di San Vito.
SULLA CIMA DELLA CITTADELLA Per raggiungere il castello una volta arrivati al termine del ponte bisogna attraversare il borgo di Malá Strana, con la chiesa barocca di Svatý Mikuláš dove grandiosi affreschi narrano la vita e i miracoli di San Nicola. Su queste strade, oltre ai turisti, si aggira anche lo spettro Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
di Mozart che, dopo l’entusiasmante rappresentazione delle Nozze di Figaro, il 29 ottobre 1787 decise di mettere in scena qui la prima del Don Giovanni, dedicandone l’ouverture alla “buona gente di Praga”. Non rimane che salire lungo la ripida stradina che parte dalla fermata della metropolitana oppure lungo i gradini della Zámecké schody, la scalinata che conduce proprio davanti all’ingresso della fortezza (chi non ha troppa voglia di faticare può optare per il tram 22 che conduce verso i giardini reali). Superati i maestosi cancelli, una corte dopo l’altra conducono alla facciata della cattedrale. La storia di questa struttura imponente, tanto grande da far ammattire i turisti che cercano di fotografarla senza tagliare una guglia o una torre, ebbe inizio nel 1344: nato per il volere di Carlo IV, il cantiere
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A destra e a fronte, l'interno della cattedrale di San Vito. Qui sopra, due scorci del Vicolo d'Oro
di San Vito in cinquant’anni giunse alla conclusione del transetto e del coro. Ma solo nel 1929 una cerimonia ufficiale avrebbe segnato la parola fine della fabbrica secolare. L’interno della cattedrale è di un’altezza impressionante con la luce colorata che nei giorni di sole dalle vetrate si spande sui pavimenti e le colonne. Da notare, nella terza cappella lungo la parete settentrionale, la vetrata dedicata ai santi Cirillo e Metodio dal pittore Alfons Mucha, una delle firme più affascinanti dell’Art Nouveau praghese. Fra le tante cappelle, quella dedicata a Venceslao (Vaclav, ucciso poco dopo il 900 dal fratello che aveva l’inquietante nome di Boleslao il Crudele) somiglia fortemente a una chiesa orientale per la ricchezza delle decorazioni completate da 1372 pietre dure che ricordano l’anno della sua edificazione. A due passi, nel cuore dell’antico palazzo reale, l’im-
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pressionante sala dedicata a Vladislao venne costruita nel 1502 e all’epoca le sue volte sorrette da nervature eleganti e sinuose coprivano uno degli ambienti più grandi del mondo. Nelle vicinanze si trova anche la modesta facciata della basilica dedicata a San Giorgio, che nasconde il più interessante edificio romanico di Praga, fondato nel 1173 e restaurato con cura, con uno splendido affresco nella volta del coro che rappresenta la Nuova Gerusalemme dell’Apocalisse. Lasciando alle spalle cibo e cultura, artigianato e architettura, è d’obbligo volgere i passi verso uno dei luoghi più celebri e leggendari della città: il Vicolo d’Oro. La Zlatá ulička, stretta viuzza che sembra non avere uscita, nell’Ottocento era abitata da artigiani. Poi vennero gli artisti (come Jaroslav Seifert, premio Nobel per la letteratura nel 1984 e Franz Kafka che, al numero 22 scrisse i suoi racconti Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
L'interno della cattedrale è di un'altezza impressionante
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Dall’alto e in senso orario, una delle sculture in ferro installate in ricordo dei condannati al patibolo; il monumento dedicato a Kafka; un’opera del museo Mucha; il palazzo detto dei Tre Moschettieri. A fronte, l’esterno del municipio nuovo in stile liberty. brevi), ma le leggende narrano di ben più affascinanti oscuri alchimisti ed esperti di dottrine misteriose.
NEL CUORE DEL GHET TO Tornati a Staré Město, proprio dalla statua dedicata a Kafka, che si trova sulla Piazza Vězeňská, vale la pena lasciare il cuore mondano della città per avvicinarsi a un altro mondo, altrettanto affascinante ma più silenzioso. In questa zona per secoli a partire dall’anno Mille visse la grande e ricca comunità ebraica di Praga; dopo la demolizione del ghetto, rimangono comunque diversi luoghi che ne ricordano la storia. L’area ha il nome di Josefov, e al suo centro si trova il complesso delle sinagoghe Pinkasova e Klausova, tra le quali si può passeggiare tra le lapidi del vecchio cimitero ebraico, che dovrebbe conservare le spoglie di più di centomila defunti.
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La tragicità della storia recente è narrata, con una secchezza esemplare, dai 77.297 nomi di ebrei cechi uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale che coprono le pareti interne della sinagoga Pinkasova. In quest’atmosfera è difficile non rimanere affascinati dalle vecchie storie del ghetto praghese. Come la leggenda del Golem, che il leggendario rabbino Löw creò grazie ai misteri della Cabbala e, secondo varie versioni, fu un simpatico pasticcione o un severo difensore della comunità ebraica contro le scorribande antisemite. La conclusione di tutte le leggende è comunque sempre la stessa: il rabbino dimenticò di far riposare la sua creatura durante il sabato e l’essere impazzì devastando case e terrorizzando la popolazione. Finché, fermato dal suo creatore, venne riposto nella soffitta di una delle sinagoghe di Josefov segue a pagina 58 + Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Nel caffÊ del municipio nuovo si respira l'aria della Belle Époque
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Durante le feste natalizie Praga si ammanta di un'atmosfera davvero speciale
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PRAGA Una veduta dalla torre dell’orologio su Piazza della Città Vecchia (Staroměstské Náměstí): al centro spicca un enorme albero di Natale fatto di luci colorate. Qui si può passeggiare lungo le bancarelle del mercatino di Natale più importante di Praga, specializzate in cibo caldo e fumante, prodotti artigianali e decorazioni di ogni tipo e dimensione.
B R I N D I S I S U L L A M O L D AVA Durante l’Avvento e le feste natalizie Praga si ammanta di un’atmosfera davvero speciale. La piazza della città vecchia appare avvolta da una nuvola che sembra colorata di rosso e d’oro, in cui si mescolano il vapore dei chioschi che scaldano vino, friggono dolci e cuociono prosciutto, le musiche tradizionali, il vociare confuso e allegro di adulti e bambini. Ai piedi del grande albero decorato che segna il centro della piazza, giochi per bambini e statue colorate separano i banchi specializzati in cibo caldo e fumante, prodotti artigianali, decorazioni di ogni tipo e dimensione per gli alberi di Natale. Enormi prosciutti rosolano su braci sfrigolanti, su cilindri di legno riposano i cilindri croccanti e dolci dei trdlo appena tolti dal braciere, con lo zucchero bollente che spande un profumo dolcissimo tra i banconi dove fumano le tazze del sidro di mela caldo alla cannella, l’Horký jablečný mošt, insieme alle coppe di vin brûlé. Questa girandola di cibi invitanti e decisamente calorici s’incontra in tutti i mercati che costellano piazze grandi e piccole di Praga. Dirigendosi verso il fiume s’incontrano le luci colorate del mercatino di Mariánské Náměstí, più appartato e meno affollato, dove però non mancano le caldarroste, il vino caldo al miele e soprattutto le bramborové spirálky, patate fritte arrotolate in forma di lunghe spirali, assolutamente irresistibili sul far della sera. Un altro dei mercatini di Natale viene allestito all’interno del perimetro del castello, proprio alle spalle dell’abside di San Vito. Anche qui dolciumi e vino caldo sono al centro dell’offerta, insieme a prodotti di artigianato alimentare, caldarroste fumanti e salsicce alla brace. E un paio di artigiani offrono figurine di uomini, donne, angioletti e zebre, campanelli, palle e uccellini di sottilissimo vetro per decorare alberi natalizi e caminetti.
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PRAGA (dove, secondo alcuni estensori di improbabili guide, si troverebbe ancora oggi). Dedicato all’omone d’argilla è, a poca distanza dall’enclave ebraica, il bar del complesso museale di Sant’Agnese, il chiostro gotico più antico della città, che ospita un’eccezionale collezione di arte medioevale.
ATMOSFERE DA BELLE ÉPOQUE Tornando verso il centro e superata la piazza della città vecchia, facciamo ingresso nell’enorme Piazza San Venceslao, allungata verso la struttura imponente del museo nazionale. Ai piedi della statua del santo patrono ancora oggi mazzi di fiori freschi e decine di candele si raccolgono nel punto in cui, per protestare contro l’invasione sovietica, lo studente Jan Palach si diede fuoco il 16 gennaio 1969. Costeggiando sulla destra l’imponente mole del museo, una breve passeggiata conduce al mercato di Náměstí Míru, con i banchi, i fiorai e i giochi per i bambini che si allargano davanti alla facciata della chiesa di Santa Ludmilla. Passando da un quartiere all’altro, soprattutto nella zona più moderna della città, non si può fare a meno di notare un gran numero di edifici liberty che risalgono all’inizio del XX secolo e ricordano un’epoca in cui Praga aveva rapporti stretti con il resto dell’Europa occidentale. L’imponente costruzione del nuovo municipio del 1911 in Piazza della Repubblica conserva un ristorante e un caffè in cui si respira l’aria dell’epoca, così come nelle lussuose hall di grandi alberghi internazionali: l’Hotel de Paris, con il caffè inaugurato nel 1904 e dedicato a Sarah Bernhardt; l’Imperial Hotel a quattro passi da qui, l’Hotel Meran e l’Hotel Evropa in Piazza San Venceslao. Vale anche la pena aggirarsi nei dintorni della piazza dedicata a Venceslao per scoprire i pasáže, le gallerie dove antichi negozi e nuovi cinema si affacciano sui pavimenti di marmo, i lumi imponenti e le decorazioni che ricordano le gloriose gallerie parigine. Il Pasáže Lucerna, tra la Vodičkova e la Štěpánská, conserva la curiosa statua di un perplesso Venceslao che cavalca un cavallo rovesciato, evidente parodia del monumento ufficiale sulla piazza vicina. Ma c’è una figura che, più di tutte le altre, testimonia la presenza di Praga sulla scena dorata dell’arte e dell’architettura della Belle Époque: Alfons Mucha, a cui è dedicato un piccolo museo su una parallela di Piazza San Venceslao. Divenuto famoso per i manifesti disegnati per la grande attrice Sarah Bernhardt, produsse una mole imponente di quadri, decorazioni e immagini in cui i colori della natura e le figure umane appaiono stilizzati, leggeri e sognanti. Un ricco shop permette di fare la conoscenza con le sue opere che arricchiscono i musei di tutto il
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La PRAGUE CARD offre l’accesso gratuito a cinquanta musei e monumenti storici di Praga. Per tutta la durata della validità della carta nel prezzo sono inoltre compresi: biglietti per metro, autobus e tram, trasporto all’aeroporto con l’autobus Airport Express, giro panoramico di Praga, giro in battello sulla Moldava, passeggiata con la guida e pubblicazioni in lingua straniera. Validità: due, tre oppure quattro giorni; la carta deve riportare il nome del titolare e non è cedibile; prezzo 1280 CZK / 1540 CZK / 1780 CZK; sconti per bambini e studenti; punti di vendita presso Centri di Informazione Turistica Prague City Tourism: Piazza della Città Vecchia 1 - Rytířská 12 - Piazza S. Venceslao 42 - Aeroporto Praga Ruzyně, agenzie di viaggio e alberghi (www.praguecard. com, info@hellopraguecard.com).
Tappe d’eleganza
Praga è una città ricca di splendidi caffè di grande tradizione dove vale la pena fermarsi per scaldarsi, mangiare qualcosa o leggere in santa pace. Tra i più piacevoli c’è il Café Louvre (www.cafelouvre. cz) che si trova in Národní 22 ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 23.30, sabato e domenica apre un’ora più tardi. Grandioso l’American Bar nel palazzo dell’Obecní dům (Náměstí Republiky 5) situata di fronte all’ingresso di un ristorante: entrambe le sale sono degli anni Venti.
mondo, e che qui si possono trovare riprodotte su tazze, calendari, sottobicchieri, puzzle e magliette. Prima di lasciare la città ci concediamo un’ultima passeggiata tra i profumi e l’animazione del centro osservando la folla che si sposta per le larghe vie illuminate, che chiacchiera e sorride nelle sale dei caffè storici, tra un caffè corretto e un bicchiere di vino rosso. E immaginando come dovevano essere nel passato i vari centri che hanno composto il mosaico praghese. Con i loro santi e condottieri, alchimisti e monaci, golem e rabbini, grandi architetti, musicisti e pittori che hanno fatto della luminosa Praga una meta unica e indimenticabile nel cuore della vecchia Europa.
U N A C U C I N A S A P O R I TA A Praga sarà difficile mantenere la linea o seguire un menu povero di calorie e di grassi. Ma almeno per una volta vale la pena assaggiare il Gulášová polévka, il gulash, lo Svíčková na smetaně, l’arrosto di lombo di manzo in agrodolce o il Vepřoknedlozelo, un arrosto di maiale con canederli e crauti che è il piatto più celebre in città. Senza dimenticare il fumante prosciutto di Praga, cotto alla brace e tagliato a mano, oppure l’innumerevole varietà delle salsicce di manzo, maiale o cavallo accompagnate da un’ottima birra di produzione locale. n Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
n COSA VISITARE
Conviene senz’altro lasciare il veicolo in uno dei numerosi camping cittadini e raggiungere il centro con i trasporti pubblici. Un elenco è disponibile nella sezione Alloggio del sito http://www.prague.eu/it. Di seguito ne segnaliamo alcuni. Triocamp (Ústecká ulice 184, www.triocamp.com, annuale). Situato nella periferia nord di Praga a circa 10 chilometri dal centro, raggiungibile in circa trenta minuti con i mezzi pubblici. Autocamp Trojská (Trojská 375/157, www.autocamp-trojska.cz, chiuso dal 18 al 25 settembre e dal 7 al 27 novembre). A circa 15 minuti dal centro. Camp Busek Praag (U parku 6, www.campbusek.cz). Dista circa 20 minuti dal centro ed è raggiungibile con il bus n. 103 e con la metropolitana (stazione Ládví). Caravan Camping Císařská louka 162, tel. 00420/257/317555 www.caravancamping.cz, info@ caravancamping.cz (apertura annuale)
Il complesso del castello (Pražsky hrad, www.hrad.cz) è aperto d’inverno dalle 6 alle 22, i palazzi e siti storici dalle 9 alle 16. La cattedrale di San Vito è visitabile da lunedì a sabato dalle 9 alle 16 e la domenica dalle 12 alle 16. La torre del ponte sul lato di Staré Město (Staroměstská mostecká věž, www.muzeumprahy.cz/prazske-veze) è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20 (ingresso 90 CZK). Il municipio della città vecchia, che si affaccia sulla centrale Staroměstské Náměstí (www.staromestskaradnice praha.cz) offre diverse visite guidate (anche una al giorno in italiano); la salita alla torre è possibile il lunedì dalle 11 alle 22 e gli altri giorni della settimana dalle 9 alle 22 (180 CZK per municipio e torre, solo la torre 130 CZK). La sinagoga Pinkas, il museo ebraico e il vecchio cimitero (Široká 3, www.jewishmuseum.cz) sono aperti tutti i giorni tranne il sabato e le festività ebraiche dalle 9 alle 16.30, il biglietto è
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unico (300 CZK). La collezione medioevale della galleria nazionale è ospitata dal complesso del convento di Sant’Agnese di Boemia (Anežská 12) ed è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (ingresso 300 CZK). Il museo Mucha si trova in Panská 7 (www.mucha.cz, ingresso 240 CZK) è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 e ha un piccolo e fornito shop di oggetti liberty. Il piccolo museo del Lego è allestito nel sotterraneo di un negozio in Národní 31 ed è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20 (ingresso 200 CZK più ticket per fotografare). n INDIRIZZI UTILI Il Tourist Information Centre si trova all’interno del palazzo del Municipio, in Staroměstské Náměstí. È aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 (www.prague. eu, tourinfo@prague.eu). La rete di trasporti pubblici cittadini (www. dpp.cz) è utilizzabile con biglietti di corsa singola (32 CZK per 90 minuti) oppure con biglietti per uno o tre giorni (rispettivamente 110 e 310 CZK).
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Una suggestiva inquadratura del castello di Karlťtejn, eretto per volontà di Carlo IV a una trentina di chilometri dalla capitale; a destra, la statua dell’imperatore del Sacro Romano Impero a Praga.
Nel regno di Carlo IV
BOEMIA MERIDIONALE 5 D A K A R L Š T E J N A H R A D E C K R Á LO V É
I cechi lo chiamano il padre della patria: sette secoli fa nasceva a Praga Carlo IV di Lussemburgo, re di Boemia e imperatore del Sacro Romano Impero. Vi proponiamo un ampio itinerario che prende il via dal suo castello, situato nelle vicinanze della capitale, per poi addentrarsi nel cuore della Boemia fra cittadine storiche e antiche residenze nobiliari.
L
a vicinanza alla capitale, dalla quale dista una trentina di chilometri, ha reso il castello di Karlštejn uno dei più visitati della regione. Il grande maniero svetta isolato sopra una rupe e domina la sottostante vallata boscosa: un paesaggio bucolico scelto dal re di Boemia Carlo IV, alla metà del Trecento, per costruire la sua dimora e custodirvi i gioielli dell’incoronazione. Per raggiungere l’ingresso, partendo dal parcheggio a pagamento alla base della cittadina, ci sono tre possibilità: percorrere a piedi circa due chilometri di strada asfaltata e in salita, prendere un minibus o farsi trasportare da un romantico calesse tirato Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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A destra, gli interni della chiesa di Santa Maria e della cappella di Santa Croce, parte del complesso del castello di Karlštejn che rivediamo da una diversa prospettiva qui sotto. A fronte, la cittadina di Jaroměř, affacciata sull’Elba.
da cavalli. Dal cortile si sale fin sulla cima della Grande Torre dopo aver superato un’infinità di scale e attraversato una miriade di saloni. Gli unici ambienti originali restano la sala delle udienze e la camera da letto di Carlo IV nel palazzo imperiale. La Torre Mariana custodisce una parte del tesoro reale tra cui paramenti sacri, candelieri gotici e, soprattutto, la copia della preziosa corona boema di San Venceslao, il cui originale è custodito a Praga. Nella Grande Torre una scala a chiocciola conduce all’ampia Cappella di Santa Croce abbellita da pareti interamente decorate con pietre semipreziose e dalla volta dorata. Si può rientrare al parcheggio a piedi, attraversando il piccolo borgo tramite una comoda discesa contornata da negozi di souvenir e ristoranti.
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A breve distanza da Praga (autostrada D1 direzione Brno, uscita 6) troviamo anche il castello neo-rinascimentale di Průhonice, circondato da un parco di duecentoquaranta ettari entrato a far parte del patrimonio Unesco. Di fronte al comodo parcheggio c’è l’ingresso con la biglietteria e lo shop; diverse sale del palazzo ospitano concerti, conferenze e mostre, mentre la piccola cappella affrescata è visitabile durante la funzione religiosa della domenica. Da non perdere il parco botanico, creato nel 1885 dal conte Arnošt Emanuele Silva-Tarouca. A una decina di chilometri verso sud si trova Velké Popovice, sede dell’antico birrificio Kozel dove si producono quattro varianti di una popolare pilsner; qui è possibile visitare un piccolo museo e le cantine dove la Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Jaroměř, con le case colorate che si riflettono nel fiume Elba...
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Il castello di PrĹŻhonice, entrato a far parte del patrimonio Unesco
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A fronte, il castello di Průhonice, circondato da uno splendido parco protetto dall’Unesco e il birrificio Kozel, una tappa irrinunciabile per i buongustai in visita a Velké Popovice. In questa pagina dall’alto, l’antica farmacia, attrazione principale dell’ospedale dei reduci di Kuks; i decori della cappella della vicina Sedlec realizzati con ossa umane; e il maniero di Český Šternberk.
birra matura e fermenta; volendo è possibile prenotare un pranzo a base di prodotti locali, ovviamente accompagnati da ottime birre. Proseguiamo sulla E55 in direzione Benešov da dove deviamo per raggiungere il castello di Konopiště. La struttura originaria, risalente al Duecento, nel corso dei secoli è stata modificata con aggiunta di nuovi corpi di fabbrica; sette torri circolari ne delimitano il perimetro e si rispecchiano nel sottostante lago. All’interno sono custoditi arredi d’epoca, collezioni di armi e trofei di caccia, e perfino il proiettile che colpì a morte l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia a Sarajevo nel 1914, segnando l’inizio della Prima Guerra Mondiale. Da questa località ci spostiamo verso est per raggiungere il castello di Český Šternberk; il parcheggio è ombreggiato Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
e dista solo cinque minuti dall’ingresso del maniero. L’imponente mole, appollaiata su un alto costone roccioso, si riflette nelle acque del sottostante fiume Sázava, meta frequentata dagli appassionati di sport acquatici. Costruito intorno alla metà del Duecento, è la più antica residenza privata della Repubblica Ceca tuttora abitata dai discendenti della stessa famiglia. La presenza di pochi turisti ci permette di visitare con tranquillità le quindici stanze arredate in stile barocco che accolgono collezioni di armi e porcellane, oltre a una raccolta d’incisioni in rame risalenti alla Guerra dei Trent’anni. Proseguendo verso est attraversiamo verdi colline, ombrosi boschi, vasti campi vivacizzati dal grano nascente e da piante di segale e piccoli borghi costituiti da poche case: la varietà dei paesaggi sarà una costante per l’intero itinerario.
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D A K A R L Š T E J N A H R A D E C K R Á LO V É Il curato roseto che preannuncia l’arrivo al convento dei Gesuiti di Kutná Hora, località di cui sono raffigurati qui sotto la cattedrale di Santa Barbara e la tradizionale Festa Reale d’Argento.
L A C I T TÀ D ’A R G E N T O Kutná Hora, ovvero Montagna delle Miniere, sorse nella seconda metà del XIII secolo quando furono scoperti dei ricchi giacimenti d’argento. Il controllo delle miniere passò alla corona che iniziò a battere una moneta scambiata in tutta Europa e coniata in un edificio fortificato, la Corte italiana (Vlašský dvůr) così chiamata per la presenza di maestranze fiorentine. Per accogliere degnamente i re boemi durante le loro visite alla città fu necessario costruire accanto alla Zecca – che cessò la sua attività agli inizi del Settecento – un palazzo a due piani in cui erano presenti il salone per le udienze e la cappella dei Santi Venceslao e Ladislao; oltre questi ambienti è visitabile la sala in cui sono esposte antiche monete coniate in loco. Il giro in città non può tralasciare la Fontana di pietra, costruita nel 1495, la Casa di pietra, oggi museo sull’arte degli scalpellini, e le chiese
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di San Giovanni Nepomuceno e San Giacomo. D’obbligo una tappa alla cattedrale di Santa Barbara, protettrice dei minatori: la costruzione – iniziata nel 1388 ad opera di Peter Parler, l’architetto che progettò anche la chiesa di San Vito a Praga – si concluse solo agli inizi del Novecento. Lo scenografico viale d’ingresso, che affianca il candido Collegio dei Gesuiti (oggi museo d’arte), fa da quinta alla facciata posteriore della cattedrale gotica caratterizzata dai tre campanili piramidali. L’interno presenta la navata di sinistra ornata da preziosi altari dorati, mentre imponenti affreschi decorano le cappelle della navata opposta. Dal 20 al 21 giugno la città compie un salto all’indietro nel tempo. In quei giorni si svolge la Festa Reale d’Argento, annuale rievocazione dell’arrivo in città del re boemo Venceslao IV e della sua corte: un evento celebrato con mercatini d’artigianato, danze e musiche, spettacoli teatrali Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Uno scenografico viale d’ingresso affianca il candido Collegio dei Gesuiti e di falconeria e gare di abilità, i cui attori sono gli stessi abitanti che indossano costumi d’epoca. La frazione di Sedlec vanta la più antica cattedrale gotica dell’Europa centrale, opera dell’architetto di origine italiana Giovanni Battista Santini. Entrata anch’essa a far parte del patrimonio Unesco accoglie preziose pale d’altare e un grande ostensorio in oro. Nel cimitero della chiesa di Hřbitovní kostel Všech Svatých (Tutti i Santi) c’è l’ossario di Sedlec, una cappella che contiene decine di migliaia di scheletri umani con i quali sono realizzati gli arredi interni, fra cui spiccano un candeliere e uno stemma nobiliare. Il nostro viaggio prosegue verso la vicina Kolín, colorata cittadina animata da un piccolo mercato nella piazza centrale, per poi ridiscendere tramite la statale 38 verso il castello di Žleby. Preannunciato da un’alta torre circolare, il maniero presenta linee architettoniche che riflettono Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
lo spirito romantico dell’ultimo proprietario, il principe Auersperg, che dal 1849 ne trasformò l’aspetto. I percorsi di visita attraversano la collezione di armi, un ampio cortile in stile rinascimentale con arcate, le camere dei bambini, le sale da gioco, la biblioteca, la piccola cappella, il teatro e una grande cucina attrezzata con l’utensileria originale. Quaranta chilometri circa in direzione nord-est ci separano da Pardubice, una tranquilla cittadina risorta dopo i danneggiamenti dell’ultima guerra. In cerca dell’ufficio turistico siamo travolti dal traffico e ci ritroviamo fortunosamente nei pressi dello stadio dove riusciamo a parcheggiare affacciati sul fiume Elba, vicino al centro storico e al castello. Raggiungiamo la piazza centrale (Pernštýnské náměstí) contornata da edifici rinascimentali, dalle facciate color pastello ricche di decorazioni e dall’imponente prospetto del municipio chiuso da due torri quadrate. La città è
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La cittadina di Kolín (nella foto grande, la piazza principale) è una piacevole tappa che precede la visita al castello di Žleby – sotto – dove ogni anno a ottobre si disputa un’importante gara di equitazione (a destra). Qui accanto, il castello di Pardubice.
famosa per l’allevamento di cavalli e per la presenza di un ippodromo dove ogni anno nel mese di ottobre si svolge il Gran Premio, un’avvincente corsa ad ostacoli. Nell’antico Café Bajer, situato nell’area pedonale, conviene degustare il pernik, caratteristico dolce decorato a forma di cuore o in altre fantasiose figure. A piedi raggiungiamo il vicino castello, un’originaria roccaforte ristrutturata tra il 1491 e il 1560 dai signori di Pernštejn, dapprima in stile tardogotico e successivamente rinascimentale.
IL SALOTTO DELLA REPUBBLICA L’ennesimo tracciato stradale pianeggiante ci conduce fino a Hradec Králové. Qui antico e moderno fanno a gara per attirare l’attenzione del turista: lo stile gotico si alterna al barocco, al liberty e ad esempi di arte contemporanea. Le vestigia più antiche sono tutte raccolte intorno a Piazza Grande (Velké náměstí): ornata centralmente dalla Colonna della Peste, è contornata dalle facciate barocche dei palazzi
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Nell’antico Café Bajer, situato nell’area pedonale, conviene degustare il pernik Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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Lo stile gotico si alterna al barocco, al liberty e ad esempi di arte contemporanea
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A fronte, la chiesa dell’Assunzione della Vergine di Hradec Králové. In questa pagina e in senso orario, il museo delle armi al castello di Opočno, un curioso ristoro ambulante nel parco cittadino e Piazza Velké, su cui affacciano la cattedrale dello Spirito Santo, la Torre Bianca e il vecchio municipio.
e dal prospetto absidale della chiesa dello Spirito Santo incorniciata tra due alti campanili. A fianco si elevano la Torre Bianca e le due alte guglie del candido palazzo municipale. Intorno a tale spazio si aprono numerosi caffè e ristoranti che accolgono a tutte le ore la gioventù del luogo, richiamata anche da jam-session di musicisti che eseguono le loro performance sfruttando l’acustica dei portici. I più piccoli possono divertirsi all’Acquario Gigante e al Parco Acquatico, quest’ultimo fornito di piscine con scivoli e onde artificiali. Molto vicini alla città sono il piccolo museo all’aria aperta di Krňovice e il Museo del Presepe di Třebechovice pod Orebem, una raccolta di Natività che fanno da cornice al monumentale presepe in legno. Risaliamo ancora verso nord-est la statale 298 per raggiungere, ad appena tredici chilometri di distanza, il castello Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
di Opočno. Parcheggiamo nella piccola piazza Kupkovo, vicino all’ufficio turistico, e dopo una breve passeggiata raggiungiamo l’ingresso del maniero per effettuare la visita guidata (su richiesta anche in italiano). Costruito in stile rinascimentale su una preesistente struttura in stile gotico, l’edificio oggi accoglie le collezioni della famiglia Colloredo-Mansfeld. Gli ambienti visitabili comprendono sale da pranzo e da letto e un’interessante collezione etnografica. Al piano superiore da non perdere la pinacoteca – che custodisce una Madonna con Bambino e Giovanni Battista del fiorentino Andrea Del Sarto – e la Libreria che raccoglie circa diecimila volumi tra cui un incunabolo del 1493 e la prima edizione dell’Enciclopedia di Diderot del 1765. Ripreso il nostro itinerario imbocchiamo la statale 286 in direzione Jaroměř da dove deviamo per raggiungere Kuks, sede di un complesso termale del XVII secolo e di un
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ospedale per i reduci. Il locale più affascinante è sicuramente la farmacia barocca Al Melograno: ci sembra di compiere un salto all’indietro nel tempo aggirandoci tra armadi in legno policromo e scaffali in cui sono ordinatamente allineate ampolle di vetro, porcellana, ceramica e legno di tiglio. Abbiamo raggiunto il punto più settentrionale del nostro itinerario: è il momento di dirigerci verso sud passando per Jaroměř, con le case colorate che si riflettono nel fiume Elba, deviando successivamente su Josefov per visitare, a lume di candela, i camminamenti sotterranei delle casematte della fortezza. Fu costruita, insieme a quella di Terezín, tra il 1780 e il 1787, per difendere i confini dagli invasori prussiani. Siamo ormai con la prua rivolta verso Praga e ci rimangono ancora due tappe di avvicinamento da effettuare. Il castello rinascimentale di Hrádek u Nechanic, costruito nella metà dell’Ottocento come residenza estiva del conte
Karlštejn Autokemp Karlštejn, tel. 00420/311/681263, www.karlstejnkemp.cz, info@karlstejn-kemp.cz. (Aperto da fine marzo a inizio ottobre, offre quarantotto piazzole per camper e caravan con allaccio elettrico). Český Šternberk Kemp Bayerka, Malodivy 25726, tel. 00420/605/086706, www.bayerka.majestat.cz, pension.bayerka@seznam.cz. Situato nelle vicinanze del fiume Sazava, è un’ottima base per gli sport acquatici e offre un punto ristoro tipico. Aperto da giugno a settembre. Kutná Hora Transit car-camp, K Malínskému Mostu 35, tel. 00420/322/320634, www.autocamp-kutnahora.eu, egidylada@seznam.cz (aperto da aprile a settembre). Opočno Kemp Broumaru, U Broumaru 555, tel. 00420/494/668309, www.opocno.cz, koupaliste@mu.opocno. cz (aperto da giugno a settembre). n COSA VISITARE
di Harrach, s’ispira nelle sue linee architettoniche alle case aristocratiche inglesi. Un grande giardino fa da cornice al palazzo color rosso mattone, chiuso da due torri merlate. Dall’ingresso, decorato con una collezione di armi, si accede agli altri ambienti in gran parte adorni da quadri di antenati, alla sala dorata che deve il nome al colore delle sue tappezzerie, alla sala da pranzo e a quella dei giochi e alla biblioteca dove sono raccolti più di cinquemila volumi. Finalmente eccoci a Chlumec nad Cidlinou nel comodo parcheggio (sulla statale 11, direzione Poděbrady, di fronte al supermercato Lidl) vicino al castello Karlova Koruna dei conti Kinský. Facciamo conoscenza col giovane rampollo, Francesco Kinský dal Borgo, il cui accento toscano tradisce la sua provenienza, che ci farà da guida durante la visita. È possibile partecipare a un tour che prevede una dimostrazione equestre con i cavalli di razza Kinský, un giro in carrozza e la visita all’altro castello di famiglia situato a Kost. Sulla strada del ritorno appare all’improvviso un esteso campo punteggiato di rossi papaveri che cercano di farsi strada tra una moltitudine di infiorescenze bianche: sarà l’ultima immagine di questa indimenticabile Boemia. n
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L’esterno del castello di Hrádec u Nechanic, residenza estiva del conte di Harrac.
Karlštejn Castello di Karlštejn, Karlštejn 172, tel. 00420/311/681617, www.hradkarlstejn.cz, karlstejn@ npu.cz (orari e giorni di apertura variabili a seconda del periodo). Průhonice Castello e parco di Průhonice, tel 00420/267/750346, www.pruhonickypark.cz, park@ibot.cas.cz (aperto da maggio a settembre dalle 7 alle 20 e da novembre a febbraio dalle 8 alle 17, a ottobre dalle 7 alle 18). Velké Popovice Birrificio Kozel, Ringhofferova 1, tel. 00420/323/683425 , www.pivovar.kozel.cz, exkurze@kozel.cz (aperto tutti i giorni da aprile a settembre dalle 10 alle 18; da ottobre a marzo dalle 10 alle 16). Konopiště Castello di Konopiště, Konopiště 1, tel. 00420/317/721366, www.zamek-konopiste.cz, rezervace@ zamek-konopiste.cz (aperto a luglio e agosto dalle 10 alle 17; a settembre fino Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Sedlec Cattedrale e Ossario, Zámecká 279, tel. 00420/326/551049, www.sedlec.info, ic@sedlec.info (aperta tutti i giorni da aprile a ottobre dalle 9 alle 17 e da novembre a marzo dalle 10 alle 16. La domenica sempre dalle 11 alle 17) Žleby Castello di Žleby, Zámecká 1, tel. 00420/327/398121 o 00420/327/398595, www.zamek-zleby.cz, zleby@npu.cz (orari e giorni di apertura variabili a seconda del periodo). Pardubice Castello di Pardubice , Zámek č.p.2, tel. 00420/466/799240, www.vcm.cz, vcm@vcm.cz (aperto tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10 alle 18). Hradec Králové Acquario Gigante, Baarova 1663/10, tel. 00420/495/534555, www.obriakvarium.cz, web@obriakvarium.cz (aperto tutti i giorni escluso il lunedì dalle 9 alle 18, tutti i giorni nei mesi di luglio e agosto dalle 11 alle 16) Parco Acquatico, Eliščino nábřeží 842 , tel. 00420/495/404411, plavecky. bazen@snhk.cz. Krňovice Museo all’aria aperta, tel. 00420/495/591633 o 00420/603/510169, www.krnovice.cz, ddhk@krnovice.cz (aperto maggio, giugno, settembre e ottobre sabato e domenica dalle 10 alle 16; giugno e luglio dal martedì al venerdì dalle 10 alle 16 e sabato e domenica dalle 10 alle 17).
Třebechovice pod Orebem Museo del Presepe, Masarykovo nám. 24, tel. 00420/ 495/592053, www.betlem.cz, info@betlem.cz (aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9 alle 16) Opočno Castello di Opočno, Trčkovo náměstí 1, tel. 00420/494668216, www.zamek-opocno.cz, opocno@npu.cz (orari e giorni di apertura variabili a seconda del periodo). Kuks Antico ospedale, Hospitál Kuks, tel. 00420/499/692161, www.hospital-kuks.cz, kuks@npu.cz (orari e giorni di apertura variabili a seconda del periodo). Josefov Pevnost Josefov, Okružní 34, tel. 00420/491/812343, www.pevnostjosefov. cz, info@pevnostjosefov.cz (aperta tutti i giorni escluso il lunedì dalle 9 alle 17). Hrádek u Nechanic Castello di Hrádek, Státní zámek, tel. 00420/495/441244, www.hradekunechanic.cz, hradekunechanic@npu.cz (orari e giorni di apertura variabili a seconda del periodo). Chlumec nad Cidlinou Castello Karlova Koruna, Pražská 1/IV, tel. 00420/495/484519 o 00420/737/215960, www.karlovakoruna-zamek.cz, karlovakoruna@kinsky-dal-borgo.cz (orari e giorni di apertura variabili a seconda del periodo). n INDIRIZZI UTILI Uffici turistici locali Kutná Hora Palackého náměstí 377, tel. 00420/327/512378, www.kutnahora.cz, infocentrum@kutnahora.cz (aperto da aprile a settembre tutti i giorni alle 9 alle 18, da ottobre a marzo da lunedì a venerdì dalle 9 alle 17 e sabato e domenica alle 10 alle 16). Pardubice Nám Republiky 1, tel. 00420/466/768390, www.ipardubice.cz, region@ipardubice.cz (aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18). Hradec Králové Velké nám 165, tel. 00420/495/580492, www.ic-hk.cz, icko2@ ic-hk.cz (aperto da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12 e dalle 13 alle 17, sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 12.30 alle 16).
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alle 16; a ottobre fino alle 15; a novembre fino alle 15, ma solo nei weekend). Český Šternberk Castello di Český Šternberk, Český Šternberk 1, tel. 00420/317/855101, www.hradceskysternberk.cz, info@hradceskysternberk.cz, (orari e giorni di apertura variabili a seconda del periodo). Kutná Hora Corte italiana, tel. 00420/327/512873 o 00420/ 736/485407, www.pruvodcikutnahora.cz, vlasskydvur@pskh.cz (aperto tutti i giorni da novembre a febbraio dalle 10 alle 16, a marzo e ottobre fino alle 17 e da aprile a settembre dalle 9 alle 18) Cattedrale di Santa Barbara, Barborská, tel. 00420/327/515796, www.khfarnost.cz, info@khfarnost.cz (aperto tutti i giorni da aprile a ottobre orario 9/18, novembre, dicembre e marzo dalle 10 alle 17, gennaio e febbraio dalle 10 alle 16). Taverna Dačický, tel. 00420/327/512248 o 00420/603/434367, www.dacicky.com, mikulas@dacicky.com (aperta da domenica a giovedì dalle 11 alle 23, venerdì e sabato fino alle 24). Cantine di Kutná Hora, Jiřího z Poděbrad 288, tel. 00420/736/536489, www.vinokutnahora.cz, vinokutnahora@ seznam.cz (aperto da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18, il sabato dalle 10 alle 15)
Il castello di Vranov nad DyjĂ immerso nel verde e il panorama di TelÄ? e dei suoi laghi dalla rocca trecentesca.
Angoli di Mitteleuropa
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Castelli e grotte, cantine e laboratori artigiani, borghi storici e feste popolari: intorno a Brno, il capoluogo della Moravia, andiamo a cercare mete insolite e spunti di visita offerti da una Repubblica Ceca sempre più ricca di opportunità per il viaggiatore curioso.
I
l giallo squillante dei fiori di colza, il marrone dei campi arati di fresco, il verde intenso dei boschi interrotti dal luccichio bianco-azzurro di fiumi e torrenti: a primavera il paesaggio della Repubblica Ceca è una trionfale geometria di colori, che ci costringono a soste continue per fissare con l’obiettivo le diverse sfumature. Non è la prima volta che veniamo da queste parti, ma ci torniamo volentieri perché questa terra ha sempre qualcosa di nuovo e inaspettato da raccontare, specialmente da quando ha iniziato a guardare con favore ai turisti itineranti che, a loro volta, si accostano con interesse crescente al suo
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A destra, una veduta della piazza centrale di Boskovice; sotto, le attuali forme che riecheggiano il barocco del castello di Jaroměřice nad Rokytnou. A fronte, una chiesetta circondata da alberi nel villaggio di Lhota u Olešnice.
patrimonio di storia, d’arte e di tradizioni. Il percorso di avvicinamento, oltretutto, è facile da individuare anche quando ci si allontana dagli assi autostradali, come in questo caso: da Vienna abbiamo infatti seguito la statale E59 sino alla frontiera di Hatě, uno dei tragitti alternativi che conducono a Praga.
TRIS CASTELLANO Superato il confine, da Znojmo una deviazione di una ventina di chilometri sulla 408 raggiunge il primo dei numerosi castelli che incontreremo, Vranov nad Dyjí, le cui tondeggianti linee barocche si innestano su un aspro costone roccioso che domina il lago Vranov, con un colpo d’occhio veramente inconsueto. L’edificio del
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1100, distrutto da un incendio, fu ricostruito nelle forme attuali nella seconda metà del Seicento: le visite guidate conducono attraverso i giardini e gli appartamenti, con l’interessante salone ovale. Poco più a nord, oltre Moravské Budějovice, ecco il secondo castello a Jaroměřice nad Rokytnou, una costruzione circondata da eleganti giardini alla francese resa ancora più imponente dalla grande cupola della chiesa di Santa Margherita che s’innalza al suo fianco. Continuando sulla E59 e lasciandola a Kasarna per la statale 23, la tripletta si completa a Telč, una delle città più affascinanti della Moravia, il cui centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Fondata probabilmente alla fine dell’XI secolo su una Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Il villaggio di Lhota u Oleťnice conta appena quindici abitanti Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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Telč è una delle città più affascinanti della Moravia
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A fronte, il campanile di Telč riflesso sul lago; qui accanto i colorati palazzi dalle facciate finemente decorate che abbelliscono la piazza centrale; sotto, una panoramica del centro storico.
stretta lingua di terra circondata da due piccoli laghi, nel Trecento vide la nascita del castello ad opera della casata degli Hradec; dopo alterne vicende (e anche qui un incendio, a quell’epoca un pericolo assai comune), nel XVI secolo fu un discendente della famiglia, Zachariáš, a progettare il rinnovamento che vide la trasformazione della fortezza gotica in una residenza rinascimentale, arredata lussuosamente e abbellita da artisti italiani. Infine, sotto la signoria degli Slavata e dei Liechtenstein, il centro si arricchì ulteriormente con edifici religiosi voluti dai gesuiti e nuovi palazzi in stile barocco. Superata la Porta Minore, collegata alla terraferma da un ponte, ci si affaccia sulla Náměstí Zachariáše z Hradce, la lunga piazza rettangolare intitolata a colui che ridisegnò la città: una spettacolare scenografia talmente vasta da Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
non riuscire a coglierla con un solo sguardo. Su ambo i lati si allineano i palazzi patrizi, molti dei quali rivelano chiaramente l’impronta stilistica italiana e sono siglati da alti frontoni, spesso ornati da sculture o decorazioni murali in parte venute alla luce grazie ai restauri degli anni Cinquanta. Le residenze più rappresentative sono quella del civico 61, nei cui tratti in bianco e nero sono illustrate scene del Vecchio Testamento, e del civico 15, con una Crocifissione dipinta su sfondo verde. La settecentesca colonna mariana e una fontana del Seicento con la statua della patrona, Santa Margherita, adornano la parte bassa della piazza; da qui ne raggiungiamo l’estremità, chiusa dalla Porta Maggiore, per visitare la chiesa dello Spirito Santo, la più antica del borgo, e salire sull’alto campanile panoramico.
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B R N O E D I N TO R N I In primavera la fioritura della colza caratterizza il paesaggio rurale della Moravia. Qui sotto vediamo all’opera la titolare del laboratorio Keramica a Kunštát e un’esposizione di stoffe a Olešnice; in basso, la visita in barca nelle grotte del cosiddetto Carso Moravo, nei dintorni di Blansko.
Il castello sorge dalla parte opposta del centro e prevede due itinerari di visita, di cui il più interessante attraversa le sale rinascimentali con soffitti a cassettoni, come la sala d’oro impreziosita da trenta ottagoni dorati e ornati da figure scolpite in legno. Del 1580 è la cappella di Tutti i Santi, con i pregevoli stucchi delle volte, che accoglie il mausoleo di Zachariáš e di sua moglie Caterina. Perfetta conclusione è la passeggiata intorno alle mura tra la folta vegetazione del parco pubblico che costeggia lo stagno di Štěpnický, nel quale si riflettono i campanili delle chiese e i tetti rossi delle abitazioni. Tornando sui nostri passi lungo la 23 in direzione di Brno, a Třebíč ci aspettano altri due siti Unesco: il monastero benedettino di San Procopio, con portale d’ingresso in pietra, cripta e presbiterio con volta a croce, e il quartiere ebraico, rimasto quasi intatto nell’aspetto
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originario. Dei centoventuno edifici che lo componevano ne rimangono ben centosedici, oggi perlopiù trasformati in ristoranti, gallerie d’arte e alberghi, mentre delle due sinagoghe la più recente, in stile barocco, conserva al suo interno pitture murali con motivi floreali e testi liturgici risalenti agli inizi del Settecento.
G R OT T E , VA S I E M E R L E T T I Giunti in prossimità di Brno con un breve tratto sull’autostrada D1, la lasciamo alla nostra sinistra proseguendo fino all’uscita per Brno-Ripska, da dove la statale 373 conduce a Křtiny. Il toponimo significa battesimo, derivante probabilmente dal sacramento somministrato in questo luogo dai santi Cirillo e Metodio all’inizio del IX secolo. Questo grazioso paese collinare continua a essere un’importante meta di pellegrinaggio per la Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Nel Carso Moravo sono presenti oltre mille grotte chiesa di Nostra Signora, proclamata basilica minore da Giovanni Paolo II. L’edificio, del quale nel 1600 fu realizzata solo un’ala dall’architetto italiano Giovanni Biagio Santini, presenta volte decorate da artisti moravi, mentre sull’altare principale si eleva la statua barocca della Madonna con una corona dorata che fu portata a Roma per essere benedetta. Non lontana è la cittadina di Jedovnice, immersa tra i boschi e affacciato sul lago Olšovec nel quale, all’inizio dell’estate, si svolge un campionato mondiale di dragon boat. Sulle rive del piccolo bacino si trova la grande struttura dell’Autokemp Olšovec, aperta tutto l’anno, che rappresenta anche un’ottima base per esplorare le località dei dintorni, molte delle quali raggiungibili con la bici lungo i percorsi cicloturistici segnalati. Ancora una quindicina di chilometri e si giunge a Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Blansko, località industriale che non avrebbe particolari motivi di interesse se non fosse la porta del Moraviský Kras, ovvero il Carso Moravo, un’area di circa cento chilometri quadrati in cui sono presenti oltre mille grotte ricche di formazioni calcaree. Tra le uniche cinque aperte al pubblico visitiamo la più nota e spettacolare, quella di Punkva: nonostante sia collegata alla città dai mezzi pubblici, preferiamo raggiungerla con il nostro veicolo seguendo le indicazioni per Skalní Mlýn, dove troviamo l’ampio parcheggio di fronte al centro informazioni e alla biglietteria. All’ingresso della cavità si giunge con un simpatico trenino elettrico che viaggia per pochi minuti fra strette gole; poi, a bordo di una barca anch’essa elettrica, scivoliamo nelle profondità dell’antro soffermandoci ad ammirare le fantasiose costruzioni della natura. La visita prosegue a
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A fronte, fra le particolarità dei sontuosi interni del complesso di Lednice (nella foto in basso) che include persino un minareto (qui accanto) si osserva una scala a chiocciola ricavata da un unico blocco di legno. In questa pagina a destra, un’altra elegantissima residenza nobiliare a Mikulov.
piedi fino all’impressionante abisso di Macocha, un’ampia forra profonda ben centotrentotto metri che si ammira dal basso e poi, tornati al centro visite, anche dal margine superiore grazie alla cabinovia che sale al belvedere. Proseguendo per Sloup, transitiamo dinanzi all’ingresso delle grotte omonime (accessibili anche ai disabili) dove troviamo il camper di un avventuroso triestino: sarà il primo e ultimo incontro in tutto il nostro itinerario con un equipaggio italiano. Poco dopo Ludíkov la 373 incrocia la 150, che imbocchiamo verso ovest fino a Boskovice dove vale una breve visita il quartiere ebraico; continuando in direzione di Rozseč si arriva a Kunštát, piccolo centro che vanta una lunga tradizione nell’artigianato artistico della ceramica. La crisi però sembra aver colpito anche qui, e sono ormai pochi i laboratori ancora in attività: fra questi il minuscolo studio Keramika, a conduzione fami-
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liare, dove si può assistere alle varie fasi della produzione e acquistare a prezzi veramente modici i begli oggetti fabbricati e dipinti interamente a mano. Altri artigiani ci attendono ad Olešnice, dove sulla via Křtěnovská ci fermiamo dapprima presso la bottega Danzinger, una casetta di legno e muratura dove il giovane Jirí realizza stoffe stampate e colorate, mentre al civico 303 la signora Helena Synková, titolare della ditta Moraviaflor, ci mostra la sua produzione di fiori in carta e in tessuto che esporta in Spagna, negli Stati Uniti e in Canada. Da indicazioni ricevute in paese, con una breve deviazione in collina raggiungiamo il villaggio di Lhota u Olešnice, che conta appena quindici abitanti. Trovato un estemporaneo parcheggio, saliamo a piedi fra antiche case di legno sino a una piccola cappella affiancata da due tigli, dove ci lasciamo ritemprare dalla Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
La scala a chiocciola è ricavata da un unico blocco in legno
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In Moravia sono presenti numerose piste ciclabili, come quelle intorno al castello di Valtice. Qui sotto, la Cavalcata del Re, una popolare rievocazione storica che si tiene a Vlčnov e alla quale partecipano numerosi gruppi in costume.
pace e dal silenzio che ci circondano. A malincuore abbandoniamo quest’oasi e, tornatia Kunštát, deviamo per Drnovice u Lysic dove ci aspetta un vero e proprio complesso industriale, la fabbrica di merletti Topak. Fondata nel 1908, era di proprietà del conte Dubsky il quale, accusato di collaborazionismo con i tedeschi, nel 1944 fuggì all’estero. Da allora passò sotto l’amministrazione dello Stato finché dal 2002 è stata presa in gestione da Ivona e Radek Zouhar, una giovane coppia di coniugi. I macchinari sono ancora gli stessi utilizzati durante le due guerre mondiali e la lavorazione avviene con il sistema di schede perforate Jacquard, mediante il quale si ottengono pizzo a tombolo e merletti dai disegni tradizionali e moderni, acquistabili nello spaccio aziendale. Alla figura del conte Dubsky è legata anche la nostra ultima tappa a nord di Brno, il vicino castello di Lysice, arredato
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con mobili originali appartenuti a questo personaggio che era anche proprietario dell’unica fabbrica di viti e bulloni della Repubblica Ceca. Quando fu costretto a emigrare, la popolazione portò via tutte le suppellettili dal castello per nasconderle prima dell’arrivo dei russi. Con l’uscita di scena dei sovietici e in mancanza di eredi legittimi, l’immobile passò all’amministrazione comunale e i cittadini restituirono quanto erano riusciti a sottrarre alla spoliazione. Intorno al giardino dell’edificio lo stesso conte aveva fatto sopraelevare un ballatoio coperto affinché la moglie, costretta su una sedia a rotelle, potesse osservare il parco dall’alto.
IN SOCCORSO DEL RE Da Lysice ci portiamo ora sulla E461 verso Brno e, aggirata a nord-est la città, proseguiamo sulla D1 fino Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
B R N O E D I N TO R N I ad incontrare lo svincolo per la E50 in direzione Uherské Hradiště. La nostra prossima meta è Vlčnov, dove nell’ultimo weekend di maggio si tiene la Cavalcata del Re, una popolare rievocazione storica ispirata al sovrano ungherese Mattia Corvino il quale, fuggendo a cavallo da queste terre, si travestì da donna e per evitare di essere tra-dito dalla voce mise una rosa tra le labbra. I parcheggi all’ingresso della cittadina accolgono i visitatori che, in attesa dell’evento, sciamano tra le bancarelle lasciandosi tentare dai trdelnik, cilindri di pasta sfoglia aromatizzati con cannella o noci tritate, e dall’acquisto delle caratteristiche bamboline fatto con foglie di granoturco. In questa folla eterogenea, nella quale risaltano gli abiti tradizionali che denunciano le varie provenienze degli astanti, si fanno spazio gruppi folkloristici per improvvisare canti accompagnati dal volteggiare delle coloratissime gonne plissettate. A mezzogiorno, ottenuto il permesso di scortare il re, i cavalieri si muovono in corteo dal palazzo comunale lungo le vie del paese, e dalle loro cavalcature ornate di fiori sollecitano gli spettatori a versare un contributo in denaro o in vino per aiutare il monarca fuggitivo. Lo spettacolo è arricchito dalla presenza di ragazze che indossano per la prima volta l’elaborato costume ornato da un vistoso copricapo con una corona di piccoli fiori. La festa continuerà fino a sera e il vino sarà il carburante principale della crescente allegria che contagia tutti gli spettatori. Riprendiamo il cammino e dopo aver oltrepassato Strážnice, ormai a due passi dal confine slovacco, ci imbattiamo in un’altra sagra con competizione canora tra gruppi folkloristici nel villaggio di Petrov-Plže, caratterizzato da edifici con facciate barocche a disegni floreali e da ben ottanta cantine scavate nella roccia: stiamo infatti entrando in una delle quattro aree vitivinicole della Moravia.
VERDE, BIANCO E ROSSO Un vero paese cantina è Vrbice, una ventina di chilometri a nord-ovest di Hodonín, nel quale sono addirittura trecento le mescite ricavate su sette livelli di terrazzamenti: sarà sufficiente bussare a una delle porte per verificare la possibilità di degustare il bianco secco Veltin. Tra boschi e vigneti la provinciale 422 supera Podivín e raggiunge l’area di Lednice-Valtice, che appartiene ai cosiddetti paesaggi culturali. La zona che si estende tra il castello neogotico di Lednice e quello barocco di Valtice – le due residenze della famiglia dei Liechtenstein – è composta da un sistema di stagni e di piccoli parchi attraversati da sentieri ciclabili. La visita al frequentatissimo maniero di Lednice, iscritto nel paLe guide di PleinAir • R epubblica Ceca
trimonio Unesco, conduce attraverso ambienti rivestiti da pannellature in legno intarsiato; di notevole interesse è la scala a chiocciola, anch’essa intarsiata, posta nella cosiddetta sala blu e ricavata da un unico blocco di legno. Al complesso degli edifici è collegata la serra storica, recentemente restaurata, con numerose varietà di piante tropicali e subtropicali, mentre tutt’intorno si apre un grande giardino punteggiato da piccoli e grandi specchi d’acqua e da una rete di canali artificiali. A un’estremità del parco si erge il minareto, una costruzione settecentesca alta settanta metri che si può raggiungere in barca, in carrozza o a piedi: consigliamo di evitare il tragitto sull’acqua poiché monotono e a pagamento, preferendo invece l’andata a piedi (meno di due chilometri) e il ritorno in carrozza, a meno di non disporre della bicicletta che rappresenta la soluzione migliore. Quanto al castello di Valtice, del quale si può ammirare solo il primo piano, presenta un bellissimo e arioso prospetto ornato da due statue e da una scalinata centrale, mentre la visita alle cantine, in cui è presente il salone dei vini della Repubblica Ceca, è accompagnata da una degustazione gratuita. Siamo di nuovo al confine con l’Austria e ormai pochi chilometri ci separano dall’ultima tappa, Mikulov. L’imponente castello barocco, oggi museo regionale, è caratterizzato da una torre circolare con la cappella della Vergine Maria, mentre nei sotterranei è conservata una gigantesca botte in quercia siberiana costruita nel 1643, con una capacità di 1.014 litri. Mikulov fu anche un importante centro ebraico, e di questo suo passato restano oggi novanta abitazioni delle trecentodiciassette originarie, mentre dei dodici luoghi di culto è rimasta soltanto la sinagoga superiore. Il nostro viaggio è terminato e prima di riprendere la via di casa decidiamo di concederci una pausa rilassante presso l’agriturismo Jáňův Dvůr a Nový Přerov, distante dodici chilometri, meta soprattutto di ciclisti che nei weekend affollano i circuiti attrezzati nel territorio. Di nuovo in marcia, immersi già nei ricordi, nell’attraversare un villaggio notiamo un gruppetto di persone intente a sorseggiare vino intorno ad alcuni tavoli sull’uscio delle case. Incuriositi, decidiamo di fermarci e siamo immediatamente accolti con una grande cordialità sottolineata dall’offerta di unirsi alla bicchierata. In un misto di varie lingue ci spiegano che, per tradizione, agli ospiti viene versato continuamente del vino bianco finché un bicchiere di rosso non segnala il momento del commiato: e certamente avremo modo di tornare nella Repubblica Ceca, perché quel rosso ancora non ci è stato offerto. n
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La cattedrale di Brno vista dallo Špilberk, il castello che domina sulla città. A fronte, la fontana di piazza Svobody e la colorata vetrina di un negozio.
La città dei draghi 88
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a vecchia Brünn conta mezzo milione di abitanti ed è geograficamente più vicina a Vienna (poco meno di duecento chilometri) che a Praga: proprio questa contiguità le ha donato nei secoli un gusto architettonico largamente ispirato a quello della capitale austriaca. Il centro, circondato da colline su cui sorgono i recenti quartieri residenziali costruiti negli anni successivi alla caduta del comunismo, è un susseguirsi di palazzi rinascimentali e liberty, inframmezzati da orribili edifici del regime che oggi, per fortuna, sono in corso di recupero. Fulcro della parte antica è la Piazza della Libertà, che per tutto il periodo natalizio ospita un animato mercatino. Da notare, all’ingresso del Palazzo Comunale, un fregio del XIII secolo con una colonna evidentemente storta: la leggenda vuole che
cova, che vale senz’altro la passeggiata per ammirarne i bellissimi palazzetti liberty. Se Brno ha un aspetto simile a Vienna, con Praga condivide invece un certo gusto del magico e dell’irrazionale. Un’antica leggenda vuole infatti che la città sorga su un labirinto di grotte e di cunicoli scavati da un popolo di mitici draghi, simbolo della città: ancora in tempi recenti le cronache registravano la scomparsa di persone che si smarrivano in queste cavità e delle quali si perdeva ogni traccia, e nella corte dello Špilberk c’è un pozzo profondo cinquanta metri, scavato dai prigionieri nel ‘700, che metterebbe in comunicazione con questo misterioso mondo sotterraneo. Se invece avete un temperamento musicale a Brno non vi annoierete di certo, potendo contare su una
sia stata così realizzata in segno di spregio dall’architetto, il quale non fu pagato per l’opera prestata. Simile la storia che lega la chiesa di San Giacomo e la cattedrale dei santi Pietro e Paolo, entrambe in stile gotico ma con interni barocchi: sul campanile della prima non è difficile scorgere la statua di un angioletto che mostra il didietro al duomo, facendosi così beffe del progettista rivale. Dalla piazza alle spalle della chiesa madre si apre un belvedere affacciato sulla parte nuova della città, dominata dalla collina dello Špilberk. Nella rocca, che fu prigione dell’impero austro-ungarico, venne incarcerato Silvio Pellico: una lapide sulle mura della fortezza, oggi trasformata in museo, ricorda questo protagonista del Risorgimento italiano al quale e dedicata anche una stradina a dieci minuti di cammino dal centro, la Pelli-
quarantina di teatri classici, d’opera, moderni e sperimentali, tra i quali il celebre Reduta dove suonava spesso Mozart. Anche la vita sociale è molto ricca e piacevole, con i tanti caffè (molto eleganti quelli italiani) dove gli abitanti amano fermarsi a chiacchierare per interi pomeriggi. E se poi volete assaporare la gastronomia ceca in un’insolita ambientazione, un’occasione da non perdere è offerta da una taverna medioevale a pochi passi da Piazza della Libertà, con tanto di camerieri in costumi dell’epoca: a prezzo davvero modesto potrete gustare zuppe di gulasch e di cipolle, carne di manzo in salsa di mirtilli, patate ripiene, costolette di maiale arrosto e la forte birra locale (Ufficio Turistico di Brno, Radnická 2-10, tel. 0042/542/427111, www.ticbrno.cz, info@ticbrno.cz).
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Nella rievocazione della battaglia di Austerlitz fucili, stendardi e baionette sono curati nei minimi dettagli per essere il più possibile aderenti a quelli dell’epoca. A fronte, un battaglione si prepara all’attacco sotto lo sguardo vigile di un attore nei panni di Napoleone.
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All’inizio di dicembre si combatte senza quartiere nelle campagne intorno a Brno: migliaia di figuranti in arrivo da tutta Europa mettono in scena la più grande vittoria di Napoleone.
Il sole di Austerlitz
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Il 2 dicembre 1805 Napoleone combatté quella che egli stesso ebbe a definire la sua battaglia più bella, che ascrisse al proprio genio e che ricordò sempre ai suoi soldati nei suoi proclami: Austerlitz. Anche la data è importante, poiché esattamente un anno prima il Bonaparte si era incoronato imperatore dei francesi e re d’Italia. I soldati festeggiarono l’anniversario improvvisando, la notte prima della battaglia, una fiaccolata nei bivacchi e acclamarono il loro idolo con il caratteristico grido di “Vive l’empereur!”, che fu udito dalle linee nemiche. Si presentava alla Grande Armée appena costituita l’occasione di confrontarsi con le forze avversarie, formate dai russi e dagli austriaci e Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
sostentate dal soldo inglese: con una manovra eccezionale, Napoleone sorprese il nemico alle spalle e riuscì a battere clamorosamente gli eserciti alleati, imponendo la propria pace all’Austria e allo zar Alessandro. La memoria di quello scontro, che segnò il mito di Napoleone invitto, è arrivata intatta fino ai nostri giorni e da qualche anno si è rinverdita per merito di una grandiosa rievocazione storica in costume, che a ogni edizione richiama folti gruppi di appassionati. Austelitz si trova a pochi chilometri da Brno, e si chiama Slavkov u Brna. Il paesino in realtà non fu teatro di combattimenti, bensì l’ultimo avamposto in cui l’Armée si accampò e dal quale il Bonaparte dettò il bollettino della vittoria.
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Sotto, il panorama innevato dei campi di battaglia su cui Napoleone, il 2 dicembre del 1805, sbaragliò l’esercito nemico. Qui accanto, un soldato pronto a sguainare la sua lama e il Monumento alla Pace sull’altopiano di Pratzen.
T R E I M P E R I I N B AT TA G L I A Oggi come allora, il castello domina il piccolo abitato dove, la domenica dopo la commemorazione, si tiene un vivace mercatino di articoli militari e non: fra i capienti bracieri accesi per stemperare il freddo di dicembre, le bancarelle mettono in mostra anche abbigliamento tipico e alcolici di vario genere (ottimi il distillato di prugne e la birra Starobrno), mentre i curiosi e gli acquirenti si rifocillano con grog bollente e frittelle di verdura. All’epoca degli scontri combatterono circa 180.000 persone su un fronte di una quindicina di chilometri. Sono presenti sul campo migliaia di figuranti in costume, centinaia di cavalieri, un discreto parco d’artiglieria, numerosi carri e personale di servizio. L’evento principale, la Battaglia dei Tre Imperatori, si tiene ai piedi della collina del Santon, dalla cima della quale Napoleone seguì l’inizio dei combattimenti: insieme alla vicina altura dello Zurlan, su cui il Bonaparte si trasferì per dirigere le fasi finali, costituisce il miglior punto di osservazione dell’intero campo.
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Nella vasta radura innevata i figuranti mettono in scena la rivista delle truppe da parte di Napoleone a cavallo, l’avanzata francese, lo sfondamento al centro, le cariche di cavalleria ma anche la tragedia dei paesi dati alle fiamme e degli abitanti che fuggono terrorizzati, il tutto nel fragoroso crepitio degli spari e delle cannonate (che sono ovviamente a salve ma piuttosto rumorosi). Nei dintorni, fra i luoghi della memoria troviamo l’altopiano di Pratzen, dove avvenne la manovra fondamentale che valse a Napoleone la vittoria e sul quale è stato costruito il Monumento alla Pace. Non lontano dall’omonimo paesino si trovano i villaggi di Šlapanice, Sokolnice e Telnice, che furono tutti interessati dagli scontri e nei quali si trovano oggi vari monumenti ai caduti. Altri mercatini delle pulci e militari vengono invece allestiti a Tvarožná, Austerlitz e ancora a Šlapanice. In definitiva, l’atmosfera che si respira durante le rievocazioni non è affatto pesante e bellicosa ma, al contrario, molto allegra e pacifica: vi si incontrano persone di ogni tipo ed estrazione, sempre pronti a fare una battuta o una citazione napoleonica e capaci di coinvolgere l’interlocutore nella loro passione. Bisogna solo sperare che, come il 2 dicembre 1805, ogni anno la nebbia si diradi nuovamente e appaia in cielo quello che Napoleone chiamò, sino alla fine dei suoi giorni, il sole di Austerlitz. n
INFO Per tutte le informazioni sulla battaglia di Austerlitz si può consultare il sito www.austerlitz.org che contiene il programma delle rievocazioni, una lista di strutture ricettive e ristoranti, foto delle scorse edizioni e molti link e siti storici di grande interesse. Per la rievocazione della Battaglia dei Tre Imperatori (con biglietto al costo orientativo di 10 euro) è consigliabile trovarsi sul luogo almeno un’ora prima, quindi verso le 10 del mattino, per accedere alle gradinate e per evitare le code sulle vie d’accesso. Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Jedovnice Autokemp Olsovec, tel. 00420/ 725/896488, www.olsovec.cz, rezervace@olsovec.cz, (apertura annuale). Sloup Autokemp Relaxa, Sloup 1, tel. 00420/721/239489 o 00420/602/795703, www.camprelaxa.cz, camp.relaxa@seznam.cz. Novỳ Přerov Agriturismo Jánùv Dvůr, Novy Prerov 43, tel. 00420/732/644269, www.januvdvur.cz, zavinemnakoni@ seznam.cz. n COSA VISITARE Jaroměřice nad Rokytnou Castello di Jaroměřice, náměstí Míru 1, tel. 00420/568/440237, www.zamek-jaromerice.cz, jaromerice@npu.cz (orari e giorni variabili a seconda del periodo). Vranov nad Dyjí Castello di Vranov, tel. 00420/515/296215, www.zamek-vranov. cz, vranov@brno.npu.cz (orari e giorni variabili a seconda del periodo). Telč Castello di Telč, nám. Zachairáše z Hradce 1, tel. 00420/567/243943, www. zamek-telc.eu, telc@npu.cz (orari e giorni variabili a seconda del periodo). Blansko Grotte di Punkva, Skalní mlýn 96, tel. 00420/516/418113 o ppure
00420/516/418114, www.smk.cz, smk@smk.cz. Lysice Castello di Lysice, Zámecká 1, tel. 00420/516/472235, www.zameklysice.cz, lysice@npu.cz (aprile e ottobre sabato e domenica dalle 10 alle 16, maggio, giugno e settembre dalle 9 alle 16, luglio e agosto – e a giugno sabato e domenica – fino alle 17). Lednice Castello di Lednice, Zámek 1, tel. 00420/519/340128, www.zamek-lednice.com, lednice@npu.cz (orari e giorni variabili a seconda del periodo). Valtice Castello di Valtice, Zámek 1, tel. 00420/778/743754, www.zamek-valtice. cz, valtice@npu.cz (orari e giorni variabili a seconda del periodo). Mikulov Castello di Mikulov, Zámek 1, tel. 00420/519/309019, www.rmm.cz, rmm@ rmm.cz (aprile, ottobre e novembre da venerdì a domenica dalle 9 alle 16, maggio, giugno e settembre da martedì a domenica dalle 9 alle 17, luglio e agosto fino alle 18). n ARTIGIANATO Kunstát Studio Keramika, Františka Halase 341, tel. 00420/516/462162,
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www.studiokeramika.cz, i.ra@seznam.cz. Olešnice na Moravě Jirí Danzinger, Krténovská 175, tel. 00420/777/908404, www.modrotisk-danzinger.cz, info@modrotisk-danzinger.cz (da maggio a settembre da martedì a giovedì dalle 13.30 alle 15.30 su appuntamento). Moraviaflor, Krténovská 303, tel. 00420/736/603649, www.moraviaflor.cz, info@moraviaflor.cz. Drnovice u Lysic Merletti Topak, Drnovice 322, tel. 00420/516/472116, www.topak.cz info@topak.cz. n INDIRIZZI UTILI Uffici turistici Telč Náměstí Zachariáše z Hradce 10, tel. 00420/567/112407, www.telc.eu, epodatelna@telc-etc.cz. Trebíc Karlovo Náměstí 47 tel. 00420/568/847070, www.trebic.cz, info@mkstrebic.cz. Blansko Rožmitálova 6, tel. 00420/516/410470, www.blansko.eu, infocentrum@blansko.cz. Mikulov Náměstí 1, tel. 00420/519/510855, www.mikulov.cz, tic@mikulov.cz.
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n DOVE SOSTARE
Sulla Piazza Superiore di Olomouc, la colonna votiva della Santissima Trinità è preceduta dalla fontana di Arion, una delle otto che adornano la città .
Zampilli d'arte
M O R AV I A S E T T E N T R I O N A L E 7 O LO M O U C E D I N TO R N I
L’antica città di Olomouc gareggia ad armi pari con le più affascinanti località della Repubblica Ceca e di quello che fu l’impero austroungarico. Una meta da non perdere, punto di partenza di un piacevole itinerario.
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iaggiando sulle rotte turistiche della Mitteleuropa, il passaggio nella Repubblica Ceca prevede l’irrinunciabile tappa a Praga: ma il paese non si esaurisce di certo nella pur bellissima capitale, e gli spunti per tracciare nuovi percorsi di pleinair sono assai più ricchi di quello che si può pensare. Per esempio, avete mai sentito parlare di Olomouc? È la città che vanta, dopo Praga, il più cospicuo patrimonio artistico e culturale della nazione, e anche la regione circostante è ricca di opportunità per tracciare un godibile itinerario fra storia e natura. Ne è nato un piccolo anello che, in poco più di cento chilometri, tocca alcune delle più interessanti località di questo territorio, costituendo non solo la meta di un breve viaggio per il fuoristagione ma anche una piacevole digressione lungo un percorso più ampio. La città delle fontane Sorta nel luogo in cui i Romani avevano costruito un presidio fortificato, poi capitale della Moravia intorno al X secolo, Olomouc fu sede di importanti istituzioni ecclesiastiche sin dal Medioevo: lo ricorda il duomo di San Venceslao, preannunciato da due alte guglie al termine della via Denisova. Dal parcheggio che abbiamo scelto, in prossimità dello stadio, vi si arriva con una passeggiata di poco più di un chilometro. L’attuale veste neogotica della chiesa è il risultato di ripetuti rifacimenti che dal 1107 si sono susseguiti tenendo conto degli stili del momento, mentre dell’originale basilica romanica restano solo due torri, la cripta (non visitabile) e le fondamenta con l’impianto a tre navate. Contigua alla cattedrale è la cappella di Sant’Anna, che ricorda l’assassinio di re Venceslao III di Boemia avvenuto al suo interno nel 1306, ma anche la creazione della sesta sinfonia che Mozart compose Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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A fronte, il principale edificio religioso di Olomouc è la cattedrale di San Venceslao, il cui aspetto neogotico è frutto di numerosi rifacimenti. In questa pagina e in senso orario, l’orologio astronomico decorato da mosaici degli anni ‘50, la torre del Municipio; e la facciata finemente decorata di un palazzo del centro.
qui nel 1767, all’età di soli undici anni. Ancora pochi passi ed ecco l’antica residenza vescovile, che ospita il museo arcidiocesano: all’ingresso si è accolti da una carrozza adorna di stucchi e fregi dorati, mentre le sale (accessibili anche a visitatori con difficoltà motorie) ospitano un’eccezionale raccolta di opere d’arte sacra. Fra tele rinascimentali, sculture lignee in stile gotico e bassorilievi romanici, da non perdere la Casa del Tesoro nella quale, illuminate da piccoli fari, alcune teche contengono ostensori in oro e argento tempestati di pietre preziose, che brillano vivacemente nella penombra. Risalendo la Denisova in direzione del centro si incontra la Náměstí Republiky, ornata dalla chiesa barocca della Vergine Maria della Neve e dalla fontana dei Tritoni,
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la prima delle otto che incontreremo. Imboccata la Univerzitní, che conduce a una delle sedi dell’ateneo cittadino, si incontrano in successione altri importanti edifici sacri: passiamo in rassegna la cappella del Corpus Domini, quella di San Giovanni Sarkander, con una fontana dalla quale sgorga acqua ritenuta miracolosa, la chiesa di San Michele dalle caratteristiche tre cupole e quella dell’Annunziata posta in un angolo della Dolní Náměstí, la piazza inferiore. È qui che, abbandonata l’atmosfera mistica, si entra finalmente nel pieno della vita cittadina, con bar e ristoranti affollati da giovani a testimonianza di prezzi più abbordabili rispetto ad altri locali. Ci fermiamo per assaggiare lo tvarůžky, un formaggio dal gusto forte e intenso servito fritto in Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Il duomo di San Venceslao è preannunciato da due alte guglie Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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La visita al castello di Šternberk è resa suggestiva dai figuranti in costume
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A fronte, la visita guidata al castello di Šternberk. A sinistra, i giardini pubblici; sotto, l’imponente basilica della Visitazione che sorge sulla Collina Santa poco fuori città.
crosta croccante, che accompagniamo con l’ottima birra nazionale. La piazza, leggermente in salita, è ornata al centro dalla Colonna Mariana eretta nel 1713 a ricordo di un‘epidemia di peste, dalla barocca fontana di Nettuno, che risale al 1683 ed è la più antica della città, e da quella di Giove, del 1735. Horní Náměstí, la piazza superiore, rappresenta il salotto cittadino sul quale svetta la maestosa Colonna della Santissima Trinità, sorretta da una cappella alla base e decorata con oltre quaranta statue lungo i suoi trentaquattro metri d’altezza. Le eccezionali dimensioni e la dovizia di motivi ornamentali hanno valso il patrocinio dell’Unesco a questo monumento voluto dallo scultore Václav Render che nel 1715, scampato alla peste, decise di innalzare a proprie spese una colonna che non avesse eguali nell’impero: purtroppo l’artista Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
morì prima di poter completare l’opera, che venne consacrata solo nel 1754 alla presenza dell’imperatrice Maria Teresa. A fare da cornice sono le due fontane di Arion e di Ercole, la prima realizzata appena otto anni fa, nel 2002, dallo scultore ceco Ivan Theimer e dall’architetto italiano Angela Chiantelli, la seconda del 1687; fino al 1716 si trovava al centro della piazza, ma per far posto alla colonna venne trasferita nell’attuale posizione di fronte all’ingresso del palazzo municipale. Quest’ultimo, tappa obbligata anche perché vi ha sede l’ufficio turistico, è caratterizzato da un portale rinascimentale e da un’alta torre dell’orologio dalle cui terrazze (salita a pagamento) si gode un vasto panorama sulla città. Sul lato nord è collocato l’orologio astronomico, i cui mosaici degli anni Cinquanta rappresentano l’unica
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Nel castello di Náměšt’ na Hané si trova uno specchio (nella foto qui sotto) che si dice abbia il potere di far maritare le donne... e di far cadere i capelli agli uomini. Qui accanto, alcune delle numerose specie botaniche popolano l’arboreto di Bílá Lotha.
testimonianza residua dell’occupazione russa, mentre di fronte alla facciata laterale si erge la fontana dedicata a Giulio Cesare, mitico fondatore della città, raffigurato in sella a un cavallo rampante. Nella vicina via 8. Kvetna è infine la fontana di Mercurio, considerata la più importante del complesso delle fontane barocche. Sulla stessa strada sorge la chiesa di San Maurizio dalla cui sommità (duecentosedici scalini, questa volta ad accesso gratuito) lo sguardo scivola su tetti e guglie. Ideali per una pausa di relax i giardini pubblici adorni di piante in fiore, prima di dedicarsi a un ultimo giro in centro per un po’ di shopping. Fra le vetrine che espongono gli scintillanti cristalli di Boemia riusciamo a scovare un negozio di alimentari gestito da italiani, nel quale è offerta un’ampia scelta di prodotti nostrani: dalle orecchiette pugliesi al grana... rigorosamente di marca Gran Moravia.
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CASTELLI E FORMAGGI Prima di lasciare la città facciamo tappa in Sušilovo Náměstí al monastero di Hradisko, un esteso complesso barocco distrutto e ricostruito per ben sette volte; oggi è un ospedale militare del quale è possibile visitare, su prenotazione e per gruppi, la biblioteca, la cappella e il salone delle feste adorno di sculture in marmo, affreschi e stucchi. Da qui proseguiamo in direzione nord-est per raggiungere, dopo circa otto chilometri, la Svatý Kopeček, la collina santa su cui sorge un famoso luogo di pellegrinaggio: la chiesa della Visitazione della Vergine Maria. Al momento della nostra visita l’edificio era purtroppo chiuso per lavori di restauro, rendendoci impossibile ammirare le decorazioni barocche realizzate da maestri stuccatori dell’Italia settentrionale. Ci si consola con l’animazione dei dintorni, poiché il sito è al centro Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
...uno specchio che si dice abbia il potere di far maritare le donne... di un’ampia rete di itinerari cicloturistici e numerosi sono gli amanti delle due ruote che si fermano qui a riposare, tra le bancarelle di souvenir e gli alti alberi del vicino bosco, dopo aver superato il faticoso dislivello di settanta metri che conduce alla sommità dell’altura, in posizione dominante sulla vasta e fertile pianura di Haná. Molto frequentato dalle famiglie, il vicino zoo (lo si può raggiungere da Olomouc con i bus 11 e 111) accoglie varie centinaia di specie di animali dislocati lungo un itinerario da percorrere anche con un trenino. In quindici chilometri la statale 46 ci conduce a Šternberk, nota per il castello risalente alla metà del ‘200 e appartenuto, fino alla Seconda Guerra Mondiale, alla famiglia dei Liechtenstein. Accolti da una castellana in costume, la visita (anche in inglese o con ausilio di miniguida in italiano) ha inizio dalla cappella dove un Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
monaco incappucciato si rivela essere il nostro primo cicerone; negli ambienti successivi sarà sostituito da simpatiche damigelle in abiti d’epoca. Attraversiamo numerosi ambienti arredati con pezzi originali, tra cui stufe medioevali di origine italiana, tedesca e svizzera, sedie di vari stili tra Settecento e Ottocento, mobili intarsiati e servizi da tavola in porcellana, oltre a un’interessante collezione di orologi a pendolo. Una leggenda è legata a uno specchio posto in una delle sale: se guardato da una donna costei si sposerà entro l’anno, ma se è un uomo a rimirarsi perderà tutti i capelli. La statale 444 prosegue in direzione nord-ovest fino a Úsov, il cui castello ospita gli innumerevoli trofei dei Liechtenstein provenienti dalle loro battute di caccia in Africa. Più interessante si rivela invece la visita della piccola sinagoga cittadina (chiedere le chiavi nell’edificio
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O LO M O U C E D I N TO R N I Il fiabesco aspetto del castello di Bouzov gli è valso l’interesse di cineasti e coppie di sposi.
adiacente) e del suo commovente cimitero, con oltre mille lapidi risalenti alla metà del XV secolo. Siamo al punto estremo di questo nostro breve percorso, per cui torniamo verso Olomouc passando da Loštice. Questa città è il cuore della produzione dello tvarůžky, “l’unico formaggio da tavola veramente ceco”, come dichiara la sua pubblicità. Al numero 4 della via Palackého visitiamo la AW (dalle iniziali del fondatore Aloise Wesselse), una delle più antiche aziende produttrici con annesso piccolo museo in cui sono esposti gli attrezzi utilizzati nelle lavorazioni manuali. Nello spaccio è possibile acquistare piccole forme di cacio, da consumare nell’arco delle ventiquattro ore o da riporre nel frigo in un contenitore ermetico. Da Loštice, seguendo le indicazioni per Obectov e Podolí, arriviamo al bivio con la statale 512 dove svoltiamo a destra per raggiungere, fra stradine immerse nei boschi e campagne scandite da edicole votive e crocifissi, il castello di Bouzov, che si preannuncia con le sue rosse torri sovrastanti l’esteso parco circostante. Il maniero più visitato della Repubblica Ceca (scelto come location per la serie televisiva italiana Fantaghirò, andata in onda nel 1991) fu edificato nel XIII secolo dall’Ordine dei Cavalieri Teutonici, ma tra il XIX e il XX secolo Eugenio d’Asburgo lo fece ricostruire per intero in stile neoromanico per adibirlo a residenza estiva della cavalleria tedesca. All’interno la parte storicamente più
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interessante è la cappella neogotica nella quale prestavano giuramento i cavalieri, ornata da un altare e da lapidi trecentesche. Di singolare interesse anche le cucine, con gli arredi originali, e l’armeria che espone scudi duecenteschi e l’ascia del boia, datata 1677. Vetrate artistiche, affreschi, mobili e suppellettili d’epoca contribuiscono a rafforzare il fascino romantico del castello, scenografia molto ambita dai cineasti e dalle coppie di sposi. Riprendiamo la statale 512 verso sud, con una breve tappa all’arboreto di Bílá Lotha che in circa tre ettari conserva oltre quattrocento tipi di alberi tra i quali rari esemplari risalenti al 1700, anno della sua fondazione. Da qui percorriamo la statale 635 fino a Unčovice, da dove deviamo sulla 449 fino a Náměšť na Hané, dove sorge una grande residenza estiva costruita nel 1726 in stile francese e immersa in un ampio parco circolare, attraversato da quattro viali adorni di tigli. La guida ci introduce nelle venti sale riccamente arredate, fra le quali spiccano il salone in stile rococò con la sua importante collezione di porcellane Meissen, il salone rosso in stile barocco dalle pareti tappezzate di seta e la stanza da letto delle signore, in stile Luigi XVI. Il percorso termina con la visita a due originali musei dedicati alle carrozzine per bambini e alle carrozze dei prelati di Olomouc: e proprio alla città delle fontane, distante meno di 20 chilometri, torniamo volentieri per bere l’ultima buona birra prima di riprendere il viaggio. n Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
A Olomouc si può sostare sulla via Legionarska, presso lo stadio comunale, dove si trova un ampio parcheggio con un grande supermercatoin prossimità. Šternberk Autocamp Šternberk, Dolní Žleb 26, tel. 00420/585/011300, www.campsternberk.cz, info@campsternberk.cz (aperto da metà maggio a metà settembre) n COSA VISITARE Olomouc Museo Arcivescovile, Václavské nám. 3, tel. 00420/585/514111, www.olmuart.cz, info@olmuart.cz (aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, il primo mercoledì e tutte le domeniche ingresso gratuito). Monastero di Hradisko, Sušilovo náměstí, www.vnol.cz, ops@vnol.cz (dal 1° aprile al 30 settembre ogni primo sabato del mese: alle 8, 9, 10 e 11.
Ogni giovedi lavorativo alle 14 e 15). Basilica Minore della Visitazione di Maria Vergine, Návrší Jana Pavla II. 1, tel. 00420/585/385342 o 00420/777/ 742176, www.svatykopecek.cz, fasvatykopecekuo@ado.cz (da lunedì a giovedì dalle 14 alle 16.30. Per altri giorni o orari telefonare). Giardino Zoologico, Darwinova 29, tel. 00420/585/151601, zoo.olomouc.com, info@zoo-olomouc.cz (da ottobre a febbraio dalle 9 alle 16, marzo e settembre fino alle 17, da aprile ad agosto fino alle 18). Šternberk Castello di Šternberk, Český Šternberk 1, tel. 00420/317/855101, www.hradceskysternberk.cz, hrad@zsternberg.cz, (maggio e settembre da martedì a domenica dalle 9 alle 17, da giugno ad agosto fino alle 18, aprile e ottobre solo sabato e domenica. Per altri giorni o orari telefonare).
Úsov Castello di Usov, Zámecká 1, tel. 00420/583/435111 o 00420/ 736/676351, usov@muzeum-sumperk.cz, (aprile, settembre e ottobre dalle 9 alle 16.30, maggio e giugno fino alle 18. Luglio e agosto dalle 9.30 alle 19. Chiuso il lunedì). Bouzov Castello di Bouzov, Bouzov 8, tel. 00420/775/888960, www.hradbouzov.cz, rezervace.bouzov@npu.cz, (giorni e orari di apertura variabili a seconda del periodo). Bílá Lotha Arboretum, Bílá Lhota 1, tel. 00420/725/460888, www.arboretumbilalhota.cz (da maggio a settembre da martedì a domenica dalle 8 alle 18, aprile e ottobre sabato e domenica dalle 9 alle 17). Náměšť na Hané Castello di Náměšt’ na Hané, Hrad 1, tel. 00420/585/952184, www.zamek.namestnahane.cz, zamek@namestnahane.cz, (da maggio a settembre da martedì a domenica dalle 9 alle 17, aprile e ottobre nei festivi dalle 9 alle 16). n INDIRIZZI UTILI Olomouc Ufficio turistico, Horní Náměstí, tel. 00420/585/513385, www.olomouc-tourism.cz, infocentrum@olomouctourism.cz (aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19).
L’Olomoucké Tvarůžky, un formaggio servito fritto, è uno dei piatti più caratteristici della regione di Olomouc.
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I N P R AT I C A
n SOSTE E C AMPEGGI
Un vasto giardino abbellisce il complesso della residenza arcivescovile a Kroměříž. A fronte, gli antichi palazzetti intorno a Piazza Grande.
M O R AV I A O R I E N TA L E 8 KROMĚŘÍŽ, ZLĺN E ROŽNOV POD RADHOŠTĚM
La parte orientale della regione morava riserva non poche sorprese al viaggiatore, ed è ancora più affascinante per chi sceglie di visitarla con i modi e i mezzi del pleinair.
All'est del nuovo Est
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uesto itinerario ci porta all’estremità orientale del paese, verso il confine con la Slovacchia. Superata Brno, la statale 47 raggiunge in una trentina di chilometri la cittadina di Kroměříž, prima tappa del nostro viaggio, tutelata dall’Unesco per l’importanza dei suoi monumenti e per l’opulenza di parchi e giardini. Qui i vescovi di Olomouc, a partire dalla metà del ‘400, costruirono e abitarono il sontuoso castello barocco che per secoli utilizzarono come residenza estiva. Fulcro della parte antica è senz’altro la Velké Náměstí, ovvero la Piazza Grande che si presenta con una colorata scenografia in delicate tinte pastello dei palazzi storici che Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
la contornano. Ad uno degli angoli, la sede municipale è annunciata dalla squadrata torre dell’orologio, mentre su un lato spicca un candido porticato sovrastato da antichi edifici, tra i quali quello del museo regionale. Al centro di quest’ampio spazio, abbellito da aiuole fiorite, si leva la barocca colonna mariana che fu eretta dopo l’epidemia di peste del 1680. Da qui si passa nell’adiacente Sněmovní Náměstí, la Piazza dell’Assemblea, per accedere al complesso del castello arcivescovile e ai suoi giardini. Dal cortile adorno di statue si entra in un’ala del palazzo tuttora pavimentata con il parquet originale (per la visita è necessario indossare pantofoline in feltro fornite all’ingresso), in
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La cittadina di Kroměříž è tutelata dell'Unesco parte utilizzata nelle scene del film Amadeus, dove si aprono le stanze in cui vivevano i prelati. Dal salone di caccia, con le pareti letteralmente tappezzate da trofei, si entra nella sala del trono, che serviva per le udienze ufficiali ed è seguita da uno studio e una camera da letto. Di notevole impatto il grande salone delle assemblee, finemente decorato da stucchi dorati e arredato con candelabri, applique in cristallo di Boemia e pregevoli dipinti: in particolare, l’affresco che decora il soffitto fu realizzato sul pavimento e in seguito collocato sulla volta. Al piano superiore si trovano la sala della musica e l’importante biblioteca che raccoglie circa 80.000 volumi, inclusi manoscritti e spartiti di composizioni barocche. Ma il meglio deve ancora venire: si tratta
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della pinacoteca, con un’eccezionale raccolta di tele di artisti tedeschi, fiamminghi e italiani delle quali l’opera più celebre è l’Apollo e Marzia di Tiziano. Prima di lasciare il complesso non si può mancare la visita alle cantine arcivescovili dove maturava il vino usato nelle funzioni sacre, con la possibilità di degustare ottimi nettari della Moravia. Poi ci si dedicherà ai giardini che si sviluppano alle spalle della residenza su un’estensione di sessantaquattro ettari, ospitando più di duecento specie di alberi rari provenienti da tre continenti. Divenuti parco pubblico, sono frequentati soprattutto dalle famiglie che in quest’oasi di tranquillità passeggiano fra laghetti, ponticelli, aiuole geometricamente abbellite da fiori colorati e romantiche costruzioni. Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
KROMĚŘÍŽ, ZLĺN E ROŽNOV POD RADHOŠTĚM
Un panorama del centro storico di Kroměříž. Qui sotto, un altro scorcio dei giardini della residenza arcivescovile.
squadrate, che delimitano gli spazi decorati da fiori a formare preziosi arabeschi. Ai margini del giardino, un lungo porticato a colonne è abbellito da decine di statue, anch’esse a tema mitologico; salendo sul terrazzo dell’edificio, accessibile mediante una scala laterale a chiocciola, si potrà godere una vista panoramica sulle artistiche composizioni floreali.
RICHIAMI DI FEDE
Ma il verde di Kroměříž ha in serbo per il visitatore un’altra meraviglia, che raggiungeremo seguendo fino al termine la Generála Svobody dove si trova l’ingresso del Giardino dei Fiori, voluto nel 1665 dal vescovo Karel Liechtenstein. Mossi i primi passi all’interno, già si intuisce lo spettacolo di colori e forme che si presenteranno: il viale centrale, fiancheggiato da due edifici in stile nei quali sono esposte piante tropicali, conduce alla Rotonda, un’ampia struttura circolare abbellita da sculture e affreschi con figure mitologiche. All’interno, nel punto più alto della cupola, si osserva un pendolo di Foucault posto all’inizio del secolo scorso da un fisico locale per dimostrare la rotazione della terra. I viali che si dipartono dalla Rotonda fiancheggiano le siepi Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Da Kroměříž, dopo aver attraversato le cittadine di Hulín e Holešov, con la statale 438 si raggiunge Bystřice pod Hostýnem, distante trentacinque chilometri. Una volta entrati in città ci si può rivolgere all’ufficio turistico o seguire direttamente le indicazioni per Svatý Hostýn, uno dei santuari più visitati della Moravia: si sosta obbligatoriamente nell’ampio parcheggio alla base della strada che porta all’altura su cui sorge l’edificio, non raggiungibile con mezzi privati, e da qui si effettua la lunga salita a piedi, in bicicletta o utilizzando gli appositi autobus, che passano a cadenza regolare. Nel 1241 i Tartari che invasero la Moravia attaccarono anche Bystřice, costringendo i cittadini a rifugiarsi in cima alla collina sovrastante la città. La leggenda dice che la popolazione, sul punto di soccombere, fu salvata per intercessione della Vergine grazie all’improvviso divampare di un incendio che distrusse l’accampamento nemico: per riconoscenza la comunità eresse sulla cima del colle una chiesa che, dapprima in legno, fu costruita alla fine
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La maggior attrazione di Rožnov è il suo museo all'aria aperta del XVI secolo in pietra. Raggiunto il sito, si sale ancora per una impegnativa scalinata (242 metri) contornata dagli immancabili negozietti di souvenir, sulla quale ogni gradino reca inciso il nome del donatore, per giungere all’ingresso della basilica. Di forma ovale, con due torri gemelle sul fronte, è introdotta da un portale al di sopra del quale è stato apposto un grande mosaico, mentre sull’altare maggiore spicca la statua a grandezza naturale della Madonna col Bambino, raffigurata mentre scaglia le fiamme sui Tartari. Alle spalle della chiesa, che nel 1982 si è vista tributare lo stato di basilica minore da Papa Giovanni Paolo II, lungo ampi viali immersi nel verde, si percorrono due Vie Crucis: una più antica e semplice, l’altra con stazioni artistiche realizzate da un architetto locale. Alla fine del duplice percorso si trovano un piccolo
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cimitero, l’alta torre di guardia da dove la vista spazia sulla pianura sottostante e un moderno mulino a vento. Poiché l’ambiente che circonda le cime di Hostýn permette di seguire i sentieri turistici anche in bicicletta e praticare sci di fondo nel periodo invernale, i visitatori possono trovare ospitalità nella locale Casa del Pellegrino, annessa alla basilica, che offre pernottamenti e ristoro oltre al permesso speciale per accedere con l’auto privata.
L A S S Ù S U L L E M O N TA G N E La statale 150 per Valašské Meziříčí e poi la E442 conducono alla nuova tappa, ormai in prossimità dei confini con la Polonia e con la Slovacchia: Rožnov pod Radhoštěm. Il tragitto, scandito da piccoli villaggi, si sviluppa in uno scenario prettamente montano in cui Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
KROMĚŘÍŽ, ZLĺN E ROŽNOV POD RADHOŠTĚM A Rožnov pod Radhoštěm il principale motivo di richiamo è il Valašské Muzeum v Přírodě, un villaggio in cui sono state trasferite le abitazioni tipiche della zona. Qui sotto, un dettaglio di una chiesetta in legno all’interno del museo.
la natura è la padrona assoluta del territorio. Unico rammarico, l’assenza di un belvedere o una piazzola per fermarsi ad ammirare il paesaggio. La maggior attrazione di Rožnov è il suo museo all’aria aperta (parte del quale è visitabile con aperture speciali anche durante l’inverno) segnalato da grandi pannelli di legno all’ingresso dell’abitato. Dai parcheggi si accede alla biglietteria, dove si può scegliere di esplorare anche uno solo dei tre settori in cui è suddiviso l’ampio spazio espositivo. La Dřevěné Městečko, ovvero la Piccola Città di Legno, è la parte più antica del museo; risale infatti al 1911, quando vi furono trasferite le antiche case borghesi del centro cittadino e della vicina Velké Karlovice. In tutta l’area si rivive l’atmosfera di un vecchio villaggio moravo, con le tipiche abitazioni ingentilite da balconi fioriti, le Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
fattorie con gli orti e gli animali, la chiesa (ricostruita sui disegni originali) che occupa la piazza principale contornata da alberi e panchine. Lungo il percorso di visita, da effettuarsi autonomamente o con guida, vi sono punti di ristoro, artigiani che costruiscono sul posto o vendono i loro piccoli attrezzi, in particolare coltelli e mestoli in legno, e anche una giostra d’epoca per la gioia dei più piccoli. Dopo questa prima e più facile passeggiata si può passare alla Valašská Dědina, il Villaggio Valacco, che è la sezione più ampia: salendo lungo il costone della collina, nella folta vegetazione boschiva sono collocate rustiche baite in cui vivevano le modeste famiglie dei montanari, affiancate da ovili che servivano per il ricovero delle pecore e da magazzini il cui piano inferiore era utilizzato come aula scolastica. Tutte le costruzioni hanno in comune il tetto a due spioventi, mentre le più vecchie sono caratterizzate da minuscole finestre che si aprono sulle facciate. La Mlýnská Dolina, Valle dei Mulini, è invece la parte museale più nuova, allestita con l’intenzione di mostrare non solo come si svolgeva la vita un tempo, ma anche l’ingegno che gli antenati
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A Vizovice si imbottiglia un dei più famosi liquori cechi hanno usato nello sfruttamento delle risorse naturali. Da Rožnov la statale 481 scende verso Velké Karlovice, una classica località di villeggiatura montana che offre innumerevoli attività all’aria aperta in ogni stagione. D’estate, a piedi o in bici lungo sentieri perfettamente segnalati ci si immerge in un paesaggio contornato da foreste con alberi secolari, piccoli specchi d’acqua in cui è possibile bagnarsi e ampie vallate punteggiate da case contadine fra cui pascolano le pecore, mentre i più ardimentosi potranno cimentarsi in impegnativi percorsi attrezzati lungo i crinali o sospesi tra gli alberi. D’inverno, con il vantaggio di un innevamento generalmente abbondante, si può invece spaziare fra i numerosi impianti sciistici, che comprendono varie piste per la discesa e alcuni percorsi di fondo. Da visitare nel villaggio la cappella del cimitero, interamente in legno, e il contiguo museo dell’artigianato (per l’accesso rivol-
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gersi all’annesso ufficio turistico) nel quale sono state ricostruite alcune ambientazioni di antiche case della zona con suppellettili e attrezzature originali, mentre le altre sale espongono una collezione di pregevoli manufatti realizzati da artigiani del posto: tra questi, un bellissimo lavoro di intaglio rappresentante la Natività e una collezione di volatili le cui ali sono costituite da sottilissime foglie di betulla. La nostra rotta prosegue verso sud imponendo una fermata a Vizovice, perché qui si imbottiglia uno dei più famosi liquori cechi: lo slivovitz. Proprio all’ingresso della cittadina si incontra la distilleria Rudolf Jelínek che, su prenotazione, effettua tour guidati all’interno della fabbrica. Dopo una breve presentazione video, si visitano i locali in cui si svolgono le diverse fasi di lavorazione (fermentazione, conservazione e imbottigliamento) per terminare nella sala degustazione dove, a prezzi Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
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La piazza centrale di Vizovice e l’esposizione dei prodotti di una distilleria: tra questi il tipico slivovitz.
convenienti, sarà possibile scegliere fra i tanti gustosi distillati di pere, mele, albicocche, pesche o prugne. Un solo consiglio per chi guida: evitate la degustazione e rimandate l’assaggio al dopocena, quando non dovete rimettervi in marcia, perché le normative in materia di sicurezza stradale non ammettono la benché minima quantità di alcool nel sangue, con tolleranza zero verso i trasgressori.
N E L S E G N O D I B AŤA Appena venticinque chilometri sulla statale 49 ci separano da Zlín, importante centro industriale della Moravia centrale. Non tutti sanno che i negozi di franchising Bata, presenti in tutto il mondo, vendono calzature che un tempo provenivano da questa città (oggi la produzione, come è avvenuto per molte realtà analoghe, è stata delocalizzata in altri paesi dalla nuova proprietà). Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
L’industria nacque nel 1894 e rivoluzionò l’intera economia del piccolo centro, vissuto fino ad allora di sola agricoltura. L’iniziativa imprenditoriale si deve a Tomáš Baťa, nativo proprio di Zlín, che trasse ispirazione da esperienze americane tanto da essere soprannominato il Ford della Repubblica Ceca. Durante la Prima Guerra Mondiale il ciclo produttivo toccò il suo punto più alto con le sostanziose forniture militari; la naturale crisi del dopoguerra fu brillantemente risolta col dimezzamento del costo delle scarpe. Conseguenza dell’attività, che rese disponibile un numero sempre più consistente di posti di lavoro, fu l’arricchimento del territorio, tanto che fra il secondo e il terzo decennio del ‘900 la popolazione passò da 4.700 a 37.000 abitanti. L’intero processo aveva naturalmente luci e ombre. A ogni dipendente veniva concessa in affitto a prezzo calmierato un’abitazione di sessanta metri quadrati (un lusso per l’epoca) con annessi giardino e garage, e gli venivano garantiti i corsi di studi gratuiti, l’assistenza sanitaria e le attività ricreative. Come contropartita, però, non era permesso assentarsi dal lavoro, gli impiegati non potevano tenere foto di famiglia sulle scrivanie, gli operai non potevano parlare tra loro e l’unico sciopero che si ricordi si concluse con il licenziamento di quanti vi avevano preso parte. Si racconta inoltre che ogni giorno il proprietario usasse visitare ciascuno dei sedici piani in cui
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Centro religioso di grande importanza, Velehrad fu luogo di predicazione dei santi Cirillo e Metodio nel IX secolo. Qui sotto, curiose calzature esposte nei vecchi stabilimenti della Baťa, a Zlín.
erano gli uffici per controllare l’efficienza dei dipendenti. Evidentemente, però, le audaci decisioni imprenditoriali e i metodi adottati consentirono a Tomáš Baťa di creare una comunità economicamente forte che oggi ne conserva vivo il ricordo. Il parcheggio a pagamento nei pressi dell’hotel Moskva a Práce Náměstí è proprio di fronte al grattacielo 21, il vecchio centro amministrativo della Baťa divenuto oggi sede degli uffici regionali dello Zlín, contraddistinto da due grandi cifre che campeggiano all’ingresso. Facendone richiesta all’ufficio turistico locale, si può accedere alla terrazza dell’edificio – ancora arredato con i mobili dell’epoca tra cui scrivanie, scaffali, telefoni e un lavabo in ceramica – utilizzando il famoso ascensore del titolare. Dall’alto si ha la vista sull’intera area industriale con i rettangolari opifici perfettamente allineati tra loro, molti dei quali ospitano ora centri commerciali e facoltà universitarie. Volgendo lo sguardo dalla parte opposta, verso le colline, si apre invece il panorama sui quartieri abitati dagli operai e impiegati, con le case di mattoni rossi tutte uguali e disposte in ordinate file: è la testimonianza di un’architettura funzionale dovuta a un riuscito esperimento di pianificazione urbanistica, al quale parteciparono validi progettisti. Disseminate tra il verde delle colline ci sono
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anche le prestigiose ville che furono di proprietà dello stesso Baťa e di altri facoltosi cittadini. Nell’area industriale, per concludere, si può visitare il Museo della Scarpa, un’eccezionale raccolta di pezzi provenienti da ogni parte del mondo: la collezione, iniziata dallo stesso Baťa, è oggi continuamente arricchita dalla gestione del museo che espone ben seicentocinquanta paia di calzature storiche, esotiche e su misura, come una gigantesca polacchina numero 63 appositamente realizzata per un famoso giocatore di basket. Sette chilometri a nord di Zlín, sulla statale 490, merita una visita la bella chiesa barocca di Stípa, quasi isolata nella campagna dell’omonimo piccolo centro agricolo. Risalente ai primi del ‘600, custodisce una statua miracolosa della Vergine Maria vestita da preziosi abiti decorati con oro, argento, perle e pietre preziose. Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
I santi Cirillo e Metodio nell'863 si fermarono qui I N C O N T R O D I C U LT U R E Il nostro itinerario si avvicina alla conclusione, ma anche in quest’ultimo tratto permette di scoprire alcune località di particolare pregio artistico e culturale. Imboccata la statale 55 che passa da Otrokovice, si scende verso sud costeggiando il fiume Morava fino a incrociare la statale 50 e qui, deviando a sinistra, si raggiunge Uherské Hradiště. Fondata nel XIII secolo su un insediamento preesistente (i primi documenti ufficiali la menzionano nel 1257), la città fu più volte colpita da incendi ed epidemie che hanno profondamente modificato il tessuto urbano nel corso del tempo, ma ha conservato un gradevole centro storico ricco di significativi monumenti. La parte più notevole è rappresentata dalla piazza centrale Masaryk Náměstí sulla quale affacciano la chiesa di San Francesco Saverio, Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
il contiguo collegio dei Gesuiti e il palazzo comunale. Una fontana barocca adorna il lato opposto della piazza, chiusa dal gruppo di edifici che includono la settecentesca farmacia della Corona d’Oro, decorata da graffiti Art Nouveau all’esterno e da affreschi e stucchi all’interno; la strada sulla sinistra conduce dinanzi alla rossa sinagoga, oggi trasformata in biblioteca comunale. Degno di nota anche il monastero francescano che, a contrasto con l’usuale semplicità dell’ordine, conserva un refettorio decorato con insospettabile raffinatezza. Ripresa la statale in direzione di Brno si seguono le indicazioni per Velehrad, il centro religioso più importante di tutta la nazione e memorabile luogo di pellegrinaggio. Due fratelli missionari bizantini, i santi Cirillo e Metodio, nell’863 si fermarono qui per evangelizzare i popoli della
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KROMĚŘÍŽ, ZLĺN E ROŽNOV POD RADHOŠTĚM La corte centrale del castello barocco di Buchlov. A fronte, la piscina del Camping Smrad’avka e alcune piazzole del Camping Rožnov pod Radhoštěm.
Moravia meridionale: il loro apostolato, che avrebbe dovuto contrastare l’avanzata della tradizione cristiana occidentale, fu invece rivolto all’avvicinamento delle due culture spirituali e alla reciproca comprensione. L’originario insediamento risale al 1200 con la fondazione del primo convento cistercense, più volte distrutto da incendi nel corso dei secoli. Tra il XVII e il XVIII secolo il complesso assunse l’odierno e imponente aspetto in seguito alla definitiva ricostruzione che, pur conservando la pianta originaria, lo arricchì di cripte, cappelle e delle due alte torri campanarie. La visita inizia nel lapidario, tra le fondamenta della basilica in cui sono conservate testimonianze del primitivo convento romanico, per passare successivamente nella navata superiore, adorna di stucchi e affreschi. Accanto all’altare in marmo di Carrara le statue, anch’esse in marmo, dei santi Pietro e Paolo e degli stessi Cirillo e Metodio; ma la parte forse più preziosa è rappresentata dal grande coro in legno, la cui superficie è completamente ricoperta da intagli. Tale è il valore di quest’opera (si racconta che fu offerto tanto oro quant’era il suo peso) che tutt’intorno è stata installata una protezione collegata a un sistema d’allarme. Tornati sulla E50 arriviamo in breve al castello barocco di Buchlov, poco oltre Buchlovice, costruito nel XVIII secolo imitando lo stile delle ville italiane dell’epoca; si presume
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che il progetto fosse dell’architetto Domenico Martinelli, la cui opera fu continuata da un collega moravo. Il complesso, formato da due edifici semicircolari separati dalla corte abbellita da una fontana, fu residenza di un diplomatico alla fine del XIX secolo e venne completamente rinnovato con l’aggiunta di statue nel parco circostante. Quest’ultimo, anch’esso originariamente in stile italiano, fu ampliato e trasformato secondo la moda inglese e francese piantandovi numerosi alberi, anche di provenienza esotica. In mancanza di spazi specifici nei pressi dell’ingresso, bisognerà parcheggiare nei dintorni dove se ne trova la possibilità. La visita guidata degli appartamenti in cui vivevano i proprietari, composti da tredici sale riccamente arredate, si effettua ad orari prestabiliti; nell’eventuale attesa si può passeggiare nei giardini tra siepi tondeggianti e squadrate, ombrosi viali adorni di putti, fontane con ninfee e pavoni che circolano liberamente, e visitare la grande collezione di fucsie ospitata in un apposito padiglione. A questo punto sarà sufficiente tornare verso Brno dove si incrociano le due autostrade principali, anche in direzione di Praga, per dedicarsi a una più ampia esplorazione della Repubblica Ceca. In alternativa, si potrà continuare per la Slovacchia e Bratislava o direttamente per Vienna, riprendendo così la via del ritorno. n Le guide di PleinAir • R epubblica Ceca
Rožnov pod Radhoštěm Camping Rožnov pod Radhoštěm, Radhošťská 940, tel. 00420/731/ 504073, www.camproznov.cz, camproznov@seznam.cz. Velké Karlovice Autokempink Machůzky, tel 00420/603/327150 www.machuzky.cz info@machuzky.cz. Zlín Camping Areál Ikaria Brezuvky, Brezuvky 206, 00420/777/758/160 o 00420/777/758162, ikaria@mbox.vol.cz Velehrad Autokemp Salaš, Salašská 31, 00420/572/571183 www.sm-reality.cz/ velehrad, autokemp@sm-reality.cz. Buchlovice Auto Camp Smraďavka, Smraďavka 540, 00420/731/877027, www.atc-smradavka.cz, atc-smradavka@email.cz. n COSA VISITARE
alle 17 e la domenica dalle 10 alle 18; da ottobre ad aprile da lunedì a venerdì dalle 9 alle 17, il sabato fino alle 14 e la domenica chiuso). Bystřice pod Hostýnem Ufficio turistico, Masarykovo náměstí 137, 00420/573/501911, www.bystriceph.cz, podatelna@mubph.cz (apeto lunedì e mercoledì dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17). Frenštát pod Radhoštěm Ufficio turistico, Dolní 494 00420/556/831402 o 00420/774/668011 www.valasskekralovstvi.cz, info@valasske-kralovstvi.cz Velké Karlovice Ufficio turistico, Velké Karlovice 1, 00420/571/444039, www.velkekarlovice.cz. Zlín Ufficio turistico, nám. Míru 12, 00420/577/630270 o 00420/577/630270, www.ic-zlin.cz, is@zlin.eu.
Uherské Hradiště Ufficio turistico, nám. Masarykovo 21, 00420/572/ 525525 o 00420/572/525526 www.uherske-hradiste.cz, mic@herske-hradiste.cz (aperto dal 15 aprile al 15 ottobre tutti i giorni dalle 8 alle 18 e dal 16 ottobre al 14 aprile da lunedì a venerdì dalle 8 alle 18, sabato e domenica dalle 9 alle 17. Nei giorni di festa dalle 10 alle 16). Buchlovice Ufficio turistico, nám. Svobody 24, 00420/572/595996, www.tic.buchlovice.cz tic@buchlovice. cz (aperto ad aprile e ottobre tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9 alle 12 e dalle 12.30 alle 16, da maggio a settembre fino alle 17, da novembre a marzo da lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 12.30 alle 15).
Bystřice pod Hostýnem Basilica Svatý Hostýn, Svatý Hostýn 115, 00420/573/381693, www.hostyn.cz, matice@hostyn.cz. n INDIRIZZI UTILI Město Kroměříž Ufficio turistico, Velké nám. 115/1, 00420/573/321408 o 00420/777/671116, www.kromeriz.eu, infocentrum@mesto-kromeriz.cz aperto (da maggio a settembre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, il sabato fino
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