Calendario 2019 della Polizia Locale di Milano

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POLIZIA LOCALE DI MILANO

CALENDARIO 2019


Se ci domandassimo quali tra le figure dell’Amministrazione comunale hanno fatto di più la storia di Milano, non potremmo che rispondere tutti insieme: i suoi Ghisa. Non solo per la loro divisa che tutti conoscono per il particolare cappello che li ha caratterizzati per decenni, ma soprattutto per l’affabilità verso i cittadini che hanno sempre suscitato stima e affetto. La Polizia Locale con i suoi tremila elementi, donne e uomini, ancora oggi è punto di riferimento per i milanesi, dall’agente a cui si chiede una informazione per la strada alla Centrale Operativa di via Beccaria che risponde ogni anno a 300 mila chiamate. Donne e uomini da sempre al servizio della città.

Giuseppe Sala Sindaco di Milano

Abbiamo voluto un calendario per raccontare la storia dei ghisa milanesi, immagini e parole per parlare di quanti - oggi come ieri - prestano quotidianamente il loro impegno al servizio della città e di tutti i cittadini. Un impegno spesso difficile, che affrontano con dedizione, orgoglio e professionalità. Milano cresce e si pone davanti a sfide sempre più ambiziose, che chiedono a ciascuno di portare un contributo fondamentale per questa crescita così importante: i Milanesi ci chiedono di essere all’altezza dei sogni e delle aspettative, del benessere e dei bisogni di tutti i giorni. Al centro di questo impegno abbiamo gli agenti, capaci di fare la differenza nelle necessità, presenti e in ascolto per rispondere ai bisogni di chi chiede aiuto, supporto, assistenza, rassicurazioni. Questo modo di lavorare e di essere al servizio della città ci rende credibili e autorevoli ed è alla base del rispetto e della stima che Milano ha per i suoi Ghisa.

Anna Scavuzzo Assessore alla Sicurezza

La Polizia Locale di Milano si è da sempre contraddistinta per la capacità di essere vicina ai cittadini e di dare risposta alle loro esigenze, mantenendo il passo con le nuove sfide di ogni giorno. Il calendario 2019, che sono orgoglioso di presentare, vuole essere lo spunto per ripercorrere e riflettere sulle trasformazioni che hanno segnato l’identità del Corpo, dall’anno di fondazione nel 1860 sino ai giorni nostri. La sfida dei Ghisa, che vogliamo continuare a vincere, è stata ed é la capacità di evolverci senza mai tradire lo spirito originario, rispondendo alle esigenze di una città internazionale in continua evoluzione e, oggi più che mai, proiettata verso il futuro.

Marco Ciacci Comandante della Polizia Locale


GHISA: ieri oggi e domani Oltre un secolo e mezzo è trascorso da quando il loro nome era “Survegliant”. Subito furono ribattezzati amichevolmente “Ghisa” dai milanesi. Sono stati poi chiamati in tanti modi negli anni a venire: Guardie Comunali, Vigili Urbani, operatori di Polizia Municipale e oggi di Polizia Locale. Il loro nome è mutato, seguendo l’evoluzione del loro servizio, che si è adeguato via via alla esigenze di una città in continuo cambiamento. Questo calendario è dedicato a loro e al rapporto con Milano, che con loro è cresciuta. Le immagini e i testi ripercorrono alcune tappe importanti che hanno segnato la vita del Corpo della Polizia Locale e contestualmente della città: dal 1860 - anno in cui i primi 50 “Survegliant“ fecero la loro apparizione nelle strade milanesi - fino ai giorni nostri, con un Corpo di Polizia Locale altamente specializzato e proiettato sempre più verso il futuro e al passo con i tempi. Il calendario di quest’anno vuol essere un modo per trasmettere il senso profondo di una professione non facile e lo sforzo quotidiano per garantire, nel tempo, quel necessario rapporto di fiducia tra persone e istituzioni, importante prerogativa che ha contribuito alla crescita civile della grande Milano che conosciamo. Le trasformazioni non hanno, però, mutato ciò che li contraddistingue: il senso del dovere, lo spirito di servizio, la prontezza d’iniziativa e, soprattutto, l’attenzione ai problemi dei cittadini, a partire dalle persone più fragili e indifese.

Palazzo Marino, 1930



GENNAIO LUN

MAR

MER

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7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24 31

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

Il 4 ottobre 1860 cinquanta agenti della Pubblica Sorveglianza Urbana fanno la loro prima apparizione per le strade di Milano con una elegante divisa blu, un vistoso cappello a cilindro, un bastone canna d’india e guanti neri. La pistola è rigorosamente celata sotto la giacca per non urtare la sensibilità dei milanesi. La città ha bisogno però di una figura autorevole che faccia rispettare le regole e sia vicina alla gente. Le cronache ci dicono che il Sindaco di allora, Antonio Beretta, che si battè per la nascita del Corpo, aveva dubbi sull’accoglienza che i milanesi avrebbero potuto riservare ai Sorveglianti. Invece vengono accolti con simpatia e per loro viene coniato un appellativo che si porteranno dietro per sempre: “Ghisa”. Forse chiamati così per via della loro stazza fisica, o del cilindro in testa che ricorda il tubo della stufa di ghisa, oppure per il caschetto che più tardi verrà adottato come copricapo che, sebbene in sughero e stoffa, somiglia a un elmo in metallo.

1860

SURVEGLIANT

I primi “Survegliant” indossavano un vistoso cappello a cilindro



FEBBRAIO LUN

4 11 18 25

MAR

5 12 19 26

MER

6 13 20 27

GIO

7 14 21 28

VEN

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1 8 15 22

2 9 16 23

3 10 17 24

La nascita del Corpo dei Ghisa coincide con la trasformazione della Milano che conosciamo: gli uffici municipali si trasferiscono a Palazzo Marino, viene scoperta la facciata della stazione Centrale (1864) e approvato il progetto Mengoni (1865) per la sistemazione di piazza del Duomo. Il progresso avanza frenetico nell’epoca d’oro del boom industriale. La città cresce a macchia d’olio e con essa il numero di Vigili che nel 1898 arriva a trecento. La loro direzione è affidata a un Comandante coadiuvato da due Ispettori. Verso la fine del secolo il Corpo viene militarizzato, ma l’esperienza viene presto abbandonata per il timore di allontanarlo dalla società civile. La divisa viene modificata e per gli agenti è adottato l’elmetto all’inglese e il mantello corto. Dopo vari cambiamenti, nel 1906, in occasione dell’Esposizione Internazionale, i Vigili indossano un’elegante uniforme che eleva la loro autorevolezza e prestanza fisica.

1890

L’EPOCA D’ORO

L’ uniforme adottata in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1906



MARZO LUN

4 11 18 25

MAR

5 12 19 26

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7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24 31

Nella guerra del ‘15-’18 molti Vigili furono mandati al fronte. Sul campo di battaglia si distinsero per coraggio e per la notevole preparazione atletica. Per i Vigili rimasti a Milano la situazione non fu certo facile. Oltre a tutti i compiti a loro affidati tradizionalmente dovettero affrontare anche quelli straordinari legati alla guerra, come il pagamento di tutti i sussidi erogati ai profughi, alle famiglie delle vittime, ai poveri e agli sbandati. Il 13 ottobre del 1920 viene modificato il nome del Corpo da Pubblica Sorveglianza Urbana in Vigilanza Urbana. Viene istituito il servizio notturno per casi di necessità e l’organico raggiunge le ottocento unità.

1920

VIGILI URBANI

Nei primi anni del XX secolo per le vie di Milano appaiono le prime automobili



APRILE LUN

MAR

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1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

7 14 21 28

Con la riforma del 1927 in tutta Italia i corpi di Vigilanza Urbana, complessivamente costituiti da circa 15 mila uomini, vengono soppressi e sostituiti dai Corpi dei Metropolitani di Pubblica Sicurezza. Con questa riforma si delineano alcuni profili specifici dei compiti affidati alla vigilanza urbana. Viene addirittura stilato un elenco molto dettagliato di mansioni, ben centoquattro. Per vigilare nelle zone rurali, a Milano vengono istituite pattuglie di Vigili motociclisti e a cavallo. In quel periodo si cominciò anche a studiare l’applicazione di un sistema di riscontro fotografico per il rilievo degli incidenti stradali e si perfezionò la tecnica operativa viabilistica attraverso segnali manuali codificati. Sempre in quegli anni furono adottati i primi “semafori manuali” (si trattava di apparecchiature indossate dal Vigile – che in questo caso fungeva da palo semaforico – che emettevano segnalazioni luminose colorate). Per la prima volta vengono istituiti corsi di interprete di lingue straniere e nasce la scuola di salvataggio in acqua con la supervisione del campione olimpico di nuoto Amilcare Beretta.

1927

NUOVI COMPITI

Nei primi anni ‘30 si perfezionò la tecnica dei segnali manuali per dirigere il traffico cittadino



MAGGIO LUN

6 13 20 27

MAR

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GIO

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7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24 31

4 11 18 25

5 12 19 26

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si articolano maggiormente le funzioni. Aumentano le mansioni e le ore di copertura del servizio dei Vigili Urbani, che sono tra l’altro impegnati in presidi di vedetta antiaerea e di soccorso. Finita la guerra il Comando Militare Alleato a Milano affida ai Vigili Urbani i primi servizi di ordine pubblico e alla fine del 1945 si ricostituisce il Corpo che nel periodo fascista è stato soppresso e trasformato in Corpo dei Metropolitani di Pubblica Sicurezza. Il 26 aprile i Vigili Urbani ripresero il loro servizio con 1300 unità. Tra le case bombardate c’erano molte zone franche con delinquenti di ogni genere. I Vigili contribuirono a riportare l’ordine in città, oltre a svolgere servizi di pubblica utilità, come quello di rifornire di latte e di pane gli ospedali. La rinascita di Milano, sotto la guida del Sindaco Antonio Greppi, coincise con i profondi cambiamenti all’interno della vigilanza urbana, che giorno dopo giorno si adeguò alle mutazioni della società fino a diventare un’organizzazione moderna ed efficiente.

1946

DOPO LA GUERRA

Nel dopoguerra la rinascita di Milano, sotto la guida del Sindaco Greppi, coincise con quella del Corpo



GIUGNO LUN

3 10 17 24

MAR

4 11 18 25

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5 12 19 26

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6 13 20 27

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7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

Il traffico automobilistico nel primo dopoguerra fu uno dei seri problemi che urbanisti e amministratori dovettero affrontare. Milano vide il moltiplicarsi di attività commerciali e cominciò a divenire un polo irresistibile di attrazione, dove la “macchina” appariva come imprescindibile simbolo del progresso. All’inizio degli anni ‘50 la media degli automezzi in circolazione raggiungeva la quota di un’automobile ogni 28 abitanti. Un numero superiore a quello di molte nazioni europee. Nel 1951 il Corpo era talmente efficiente e avanzato da potersi permettere di intervenire con perizia e competenza nei soccorsi alle popolazioni colpite dall’inondazione del Polesine. Sul finire degli anni ’50, in concomitanza con il boom economico, prese piede per alcuni anni una simpatica usanza legata alla festività della Befana. Nata per raccogliere generi alimentari e doni da distribuire ai bisognosi, si allargò fino a diventare un riconoscimento dell’impegno dei Vigili al servizio della città. Questa tradizione consisteva nel portare al Vigile in pedana un regalo, un pensiero, per ringraziarlo del lavoro svolto.

1956

GRAZIE GHISA

Sul finire degli anni ‘50 per alcuni anni si diffuse la “Befana del Vigile”



LUGLIO LUN

MAR

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1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24 31

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

7 14 21 28

Tra gli anni cinquanta e i primi anni sessanta Milano vive uno straordinario progresso sociale e culturale. Negli anni del cosiddetto boom economico la città si trasforma anche sotto l’aspetto urbanistico e viabilistico. I compiti d’istituto dei Ghisa sono soggetti a rapide evoluzioni, alle prese con problemi imposti da nuove abitudini e sistemi di vita della città. La regolamentazione e lo studio del traffico, delle norme della circolazione e della repressione delle infrazioni, caratterizza notevolmente il ruolo della vigilanza urbana meneghina, molto più che altrove. Il lavoro dei Vigili fu indirizzato dall’approvazione, nel 1957, di un Testo Unico Nazionale sulle problematiche del traffico. Nel 1959 si arriverà all’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, preceduto da un’ampia azione propagandistica operata dai mezzi di comunicazione: giornali, cinema, radio e televisione.

1957

BOOM ECONOMICO

Tra gli anni ‘50 e ‘60 la città si trasforma e i Vigili concentrano la loro attività nella gestione del traffico



AGOSTO LUN

5 12 19 26

MAR

6 13 20 27

MER

GIO

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7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24 31

4 11 18 25

Nel 1960 i Ghisa, per la prima volta, entrano nelle scuole milanesi a insegnare Educazione Civica e Stradale. Sotto la guida del Comandante Stefano Pastorino, prestigiosa figura della Resistenza, i Vigili Urbani di Milano crescono professionalmente e contribuiscono a rendere il Corpo una efficiente organizzazione, che diventerà di esempio e modello da imitare da parte di tanti altri Corpi d’Italia. Nelle medie e grandi città come Milano, attraversate da una vita sempre frenetica e convulsa, il Vigile urbano si ritaglia un proprio ruolo di prestigio con una presenza qualificata nei quartieri, dove assicura il suo servizio. In quegli anni viene attuata una nuova riforma della vigilanza urbana e il numero di Vigili arriva a quota 1600. Il Comando Centrale si trasferisce nell’attuale sede, quello che era il vecchio palazzo del Tribunale in piazza Beccaria al numero 19.

1960

TUTTI A SCUOLA

Il Vigile diviene punto di riferimento per tutte le generazioni di milanesi, anche per i più piccoli



SETTEMBRE LUN

2 9 16 23 30

MAR

3 10 17 24

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4 11 18 25

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7 14 21 28

1 8 15 22 29

Nei primi anni ‘70 Milano, come avviene nel resto d’Italia, vive in un clima fortemente conflittuale di estremismo ideologico che sfocia spesso in episodi di violenza. Nello stesso tempo è avvolta da un’atmosfera ricca di stimoli culturali, che spinge alla rivendicazione di diritti civili per una maggiore equità sociale. Per rispondere alle nuove istanze della città e del Paese, ai Vigili Urbani vengono richieste maggiori competenze professionali. In questi anni una serie di norme aumenta notevolmente l’elenco dei compiti affidati ai Vigili e occorrerà affinare sempre di più la loro preparazione sul campo e non solamente nelle materie professionali: al Vigile, definito “il biglietto da visita della Città”, si richiedono doti non solo di educatore sociale, ma anche nozioni di psicologia e di sociologia.

1970

NUOVE ESIGENZE

I “Falchi” sono i centauri della vigilanza urbana che vengono impiegati soprattutto nelle emergenze



OTTOBRE LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24 31

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

A metà degli anni ‘70 il Corpo della Polizia Locale vede l’ingresso dei primi agenti donna. Le Vigilesse rappresentarono un elemento di forte rottura di fronte a una professione tradizionalmente ed esclusivamente connotata al maschile, che non mancò di suscitare reazioni controverse, soprattutto nei suoi momenti iniziali. Al centro della riflessione del movimento neo femminista di quegli anni vi era la diversità del pensiero femminile, l’affermazione della propria identità, una lotta che vedeva le donne impegnate su tanti fronti, con il sogno di poter concretamente cambiare il mondo. I movimenti studenteschi, il nuovo Diritto di Famiglia, le leggi sul divorzio e sull’aborto, la liberazione dell’uso degli anticoncezionali, il raggiungimento della parità sul lavoro, avevano avuto un effetto dirompente e innovativo sulla società italiana, soprattutto sulla sua componente femminile. In tutto il Paese si assisteva a una crescita esponenziale di presenza delle donne in ambiti professionali tradizionalmente maschili. É in questo momento storico che a Milano le donne indossarono per la prima volta la divisa del Ghisa, innescando un processo di cambiamento tuttora in divenire.

1976

DONNE IN DIVISA

Una agente in servizio di “sbarramento” per interdire l’accesso a una zona a traffico limitato



NOVEMBRE LUN

4 11 18 25

MAR

5 12 19 26

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7 14 21 28

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2 9 16 23 30

3 10 17 24

Nel 1986 viene approvata la Legge Quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale che diventerà il testo basilare del lavoro dei Vigili. All’epoca considerata innovativa, disciplinò tra l’altro la formazione degli agenti, le caratteristiche delle uniformi e dei distintivi di grado, le peculiarità dei mezzi a motore e gli strumenti operativi in dotazione ai corpi e servizi. Dagli anni ’80 Milano vive una nuova e profonda trasformazione socioeconomica e culturale che la proietta nel nuovo millennio come una grande città europea in forte crescita, ricca di eventi internazionali, in grado di ospitare turisti, imprese, studenti e ricercatori. Il corpo dei Ghisa vede in questi anni uno straordinario potenziamento operativo e tecnologico. La Polizia Locale di Milano conserva la sua peculiare capacità di affrontare la complessità della società urbana in continua trasformazione, senza trascurare le esigenze di sicurezza grazie alla sua profonda conoscenza del territorio e alle competenze tecniche e professionali che si sono negli anni affinate.

1986

LA LEGGE QUADRO

Dagli anni ‘80 il Corpo affronta importanti cambiamenti che richiedono competenze sempre maggiori



DICEMBRE LUN

2 9 16 23 30

MAR

3 10 17 24 31

MER

4 11 18 25

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VEN

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7 14 21 28

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La Polizia Locale di Milano attualmente ha un organico di circa tremila tra agenti e ufficiali. È operativa 24 ore al giorno per 365 giorni su 4 turni. Il personale è diviso tra i nove comandi di zona, che coincidono con i Municipi, e diversi servizi specialistici. La centrale operativa dei Ghisa, alla quale è collegato il sistema di videosorveglianza cittadino, con oltre duemila telecamere, è tra le più efficienti e tecnologicamente avanzate d’Europa e gestisce ogni anno circa trecentomila richieste d’intervento. La Polizia Locale oggi è presente, non solo per garantire la sicurezza stradale e la mobilità cittadina, ma anche in altri ambiti, come la sicurezza urbana, la tutela delle fasce deboli della popolazione, i controlli nei cantieri, la tutela dell’ambiente, del patrimonio artistico e del territorio. Agenti e ufficiali sono impiegati anche in delicate indagini in collaborazione con la Procura, come nei casi di omissione di soccorso, ma anche in investigazioni con risvolti nel territorio nazionale o sovranazionale. Come vuole la tradizione, il Ghisa è sempre vicino ai bisogni della gente e svolge un ruolo centrale nella relazione con i cittadini e l’Amministrazione comunale.

2019

#GHISAOGGI

Agenti del Plotone d’Onore in Galleria Vittorio Emanuele


Realizzato da

Ufficio Comunicazione Istituzionale della Polizia Locale di Milano Grafica e impaginazione

Michelangelo Morisco Ricerca fotografica

Elio Lusiani

Testi a cura di

Stefano Carrara Ha collaborato

Silvia Mascheroni Stampato da

Teraprint srl

Il calendario è stato realizzato grazie al contributo di SAFETY21 S.P.A. che ha partecipato al bando per la ricerca degli sponsor. Fotografie dell’archivio fotografico della Polizia Locale di Milano Si ringrazia Giulia Bellezza per la foto di Dicembre Si ringraziano gli agenti della Polizia Locale di Milano che hanno prestato la loro immagine a titolo gratuito.


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