programma
s t a g i o n e
2001 2002
Direzione artistica MAURIZIO COSTANZO
e n o i g a t s
2001 2002 Quest’anno si cambia musica, al Teatro Parioli. Il nuovo scenario
delle sale romane e l’oggettiva esigenza di dare spazio a testi di vitale intreccio e creativa riflessione ha indotto a ridefinire in buona parte i linguaggi, le modalità d’impegno e a volte anche l’identità degli artisti impegnati negli appuntamenti del 2001-2002. Sono maturati rapporti di reciproca intesa con attori popolari che affrontano drammaturgie significative. Si sviluppa un importante dialogo con i temi e le forme espressive della commedia contemporanea. Si scommette sulle acrobazie e sulle dispute di confronti scenici che superano la soglia dei virtuosismi individuali. Si ospitano rievocazioni
e confessioni aperte ad opera di illustri signori del mondo dello spettacolo. E si adottano riscritture di classici a firma odierna di autori di culto. Senza trascurare mai, intendiamoci, l’elemento della comunicazione, della fantasia naturale, della curiosità grottesca dei contenuti, del divertimento o dell’emozione intelligente. In più, per il cartellone di quest’anno, c’è un diverso e più ampio respiro di teniture, di visibilità nel calendario. In una sala completamente rimessa a nuovo con un restyling fedele al colore rosso e alle regole moderne del comfort. Quanto al programma, vi invito ad apprezzare lo sforzo monologante civilissimo e tragicomico di un grande interprete come Sergio Castellitto, a scoprire i retroscena d’una vita personale e professionale cui fa appello con energica arguzia Paolo Villaggio, a meditare sui tanti volti che Nancy Brilli imprime a un capolavoro di Schnitzler rielaborato da David Hare, a fare la conoscenza di un Giobbe
Covatta dinamicamente partecipe di un gioco a due scritto da un autore inglese, ad abbandonarvi all’emblematico e spassoso intrigo umano messo in piedi e proposto in modo corale da Vincenzo Salemme, a familiarizzare ancora una volta col commedione inesauribile di un eclettico rigoroso come Enrico Brignano, a misurarvi con la macchina straniera degli equivoci e dei ritmi imperscrutabili ad uso di Claudio e Pino Insegno. E vi ricordo che fuori del Teatro Parioli vi attende, all’Olimpico, la puntata del comico, contagioso e generoso Giorgio Panariello. Insomma, ne avete di tutti i colori e di tutte le specie, ma sono soprattutto sicuro che questo cartellone vi concilierà col teatro, con la dignità del teatro, col fascino delirante, scatenato o contemplativo del teatro. Che resta l’unica difesa umana e artistica contro l’era mediatica. Buon teatro, dunque. Maurizio Costanzo
programma 2001/2002 dal 9 al 21 ottobre
PINO INSEGNO CLAUDIO INSEGNO ROBERTA LANFRANCHI
“COLTO IN FLAGRANTE” in
dall’8 gennaio al 24 febbraio NANCY BRILLI
ALESSIO DI CLEMENTE
in
“THE BLUE ROOM” libero adattamento di David Hare da Il girotondo di Arthur Schnitzler diretto da Marco Sciaccaluga
di Derek Benfield regia Claudio Insegno
dal 23 ottobre all’11 novembre
dal 26 febbraio al 24 marzo
“DELIRIO DI UN POVERO VECCHIO”
in
PAOLO VILLAGGIO in
scritto e diretto da Paolo Villaggio
dal 13 novembre al 9 dicembre
GIOBBE COVATTA EMANUELA GRIMALDA in
“CIRCO A DUE”
di Barry Creyton regia Marco Mattolini
dall’11 dicembre al 6 gennaio
ENRICO BRIGNANO in “CAPITOLO TERZO…
E LA STORIA CONTINUA”
scritto e diretto da Enrico Brignano
SERGIO CASTELLITTO
“ZORRO”
di Margaret Mazzantini regia Sergio Castellitto
dal 26 marzo al 7 aprile
VINCENZO SALEMME CARLO BUCCIROSSO MAURIZIO CASAGRANDE in
“SOGNI E BISOGNI” scritto e diretto da Vincenzo Salemme
Teatro Olimpico dal 2 al 14 aprile
GIORGIO PANARIELLO PAOLO BELLI
in
“PANARIELLO...chi?” di Giorgio Panariello, Carlo Pistarino, Giampiero Solari regia Giampiero Solari
r e g o l a m e n t o
Teatro Parioli
L’abbonamento dà diritto ad assistere esclusivamente allo spettacolo nel giorno indicato sul biglietto; inoltre il calendario dei turni sarà pubblicato sui quotidiani di maggiore diffusione a Roma la domenica che precede il debutto. La direzione del Teatro si riserva la facoltà di: • spostare o sostituire, per cause di forza maggiore, uno o più spettacoli in abbonamento dandone preventiva comunicazione a mezzo stampa o direttamente all’indirizzo dell’abbonato; • effettuare variazioni dei posti in caso di particolari allestimenti scenici, senza darne preavviso. Tali variazioni non costituiscono motivo di rimborso. Gli abbonati potranno richiedere lo spostamento telefonicamente presso l’ufficio promozionale dal lunedì al venerdì ore 10/13 almeno 4 giorni prima della data del loro turno. La convalida dovrà essere ritirata al botteghino la sera stessa previa consegna del tagliando di abbonamento e del pagamento di lire 5.000; non sono consentite eccezioni né recuperi. L’abbonamento o il biglietto di qualsiasi spettacolo del Teatro Parioli, danno diritto ad assistere alle registrazioni del “Maurizio Costanzo Show” nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì.
i n f o r m a z i o n i
0
orari
6
8
0
2
2
Ufficio promozionale:
dal lunedì al venerdì 10.00-13.00 / 15.00-18.00 Botteghino:
dal martedì al sabato 10.00-13.00 / 14.00-19.00 domenica 10.00-13.00 / 14.00-17.00 lunedì chiuso
telefo-
Ufficio promozionale:
068022316 • 068022314 • 068074951 (fax) Botteghino:
068022329 • 068022333
orario spettacoli
dal martedi al sabato ore 21.30 domenica ore 18.00 lunedi riposo
prezzo biglietti
platea balconata
L. 45.000* e 23,24* L. 40.000* e 20,66*
platea balconata
L. 55.000* e 28,40* L. 50.000* e 25.82*
L. 60.500* e 31,24* L. 49.500* e 25.56* L. 38.500* e 19.88*
per lo spettacolo di Brilli, Salemme
per lo spettacolo di Panariello i biglietti saranno in vendita presso il botteghino del Teatro Olimpico (tel. 063265991) e prevendite abituali ai seguenti prezzi:
*(incluso diritti di prevendita)
prenotazioni
Quelle effettuate telefonicamente dovranno essere ritirate 48 ore prima della data dello spettacolo;
trascorso tale termine saranno annullate.
3
“COLTO IN 2001 2002 FLAGRANTE” (Caught on the hop)
Teatro Parioli
di Derek Benfield
PINO INSEGNO CLAUDIO INSEGNO ROBERTA LANFRANCHI con
e con Roberto Stocchi,
Franco Mannella, Marta Altinier, Sabrina Pellegrino, Ilaria Giorgino
regia Claudio Insegno
t r a m a Un uomo, sua moglie, l’amante dell’amico e la cameriera. Sistemateli tutti all’interno di una elegante casa inglese con un bel giardino. Fate trasportare continuamente all’uomo e al suo amico un divano da una casa all’altra, cercando di passare inosservati. Mettete l’amico in condizione di dover bere whisky anche se è astemio. Fate trovare l’uomo contemporaneamente davanti alla
moglie e all’amante cercando di far capire all’amante che sua moglie è la moglie del suo amico e che l’amante è la donna di un suo vecchio amico. Ora fate entrare il padre dell’amante e fatelo passare per l’uomo dell’amante. Improvvisamente, fate entrare l’amante della moglie e fate passare anche lui per un’altra persona. Insomma, fate raccontare a tutti molte bugie, agitateli bene e avremo una perfetta macchina per far ridere, una farsa dal ritmo incontrollabile scritta con grande abilità da un maestro del genere.
“COLTO IN FLAGRANTE�
di Derek Benfield traduzione di Maria Teresa Petruzzi musiche di Jacopo Fiastri scene di Leonardo Conte Alessandra Pancone costumi di Paolo Faenzi regia Claudio Insegno
Prodotto da: Francesco Bellomo per ATLANTIDE
dal 9 al 21 ottobre 2001
“DELIRIO DI UN POVERO VECCHIO”
Teatro Parioli
2001 2002
scritto, diretto e interpretato da
PAOLO VILLAGGIO
t r a m a
Un palcoscenico con pochi elementi, le quinte sono completamente nere: un teatro decisamente spoglio, per mettere in risalto la vis comica di Paolo Villaggio. “DELIRIO DI UN POVERO VECCHIO” è lo spettacolo messo in scena dall’attore ligure, da lui scritto, diretto e interpretato: una sorta di monologo, condito da citazioni tratte dal suo repertorio “classico” costituito dai personaggi notissimi al pubblico, un’autobiografia che – come l’attore stesso ha ammesso- è “delirante”. E’ la terza apparizione teatrale per Villaggio, dopo il successo riscosso con “L’AVARO” (su un’idea di Giorgio Strehler) e il recente remake del notissimo “IL VIZIETTO”. Divagazioni nel mondo della sua infanzia, il periodo del liceo quando fu eletto “il più brutto della scuola”. E ancora ricordi dalla liguria, sua
terra d’origine, la guerra, suo padre, arricchite dalle “intromissioni” dei celeberrimi Fantozzi, Fracchia, il professor Krantz, la “terrificante corazzata Potemkin”.
i commenti
Energia e grinta da vendere. Le risate si accumulano, l’intimità col pubblico si fa più stretta. Accade una cosa strana. Per la prima volta non si ride di Villaggio, ma con lui. Villaggio non appare più solo come attore mostruosamente comico, coi tempi perfetti e la goffaggine masochistica che tutti conosciamo, ma un osservatore crudele e acutissimo di se stesso e degli altri. La Repubblica Un grande Paolo Villaggio. Parla con proprietà superba. Magistrale. Spiritosissima. Ho riso per 90 minuti come non mi succedeva ahimé da tempo immemorabile. La Stampa Paolo Villaggio malinconico filosofo. E’ un Villaggio che stupisce per la sua capacità di mettersi in gioco, senza facili concessioni. E’ un filosofo malinconico come solo i grandi comici sanno essere, che non si vergogna di cedere alla tentazione della nostalgia. Corriere della Sera Paolo Villaggio, un “delirio” di pensieri e di risate che scorticano il cuore. Macchè povero, macchè delirio, macchè vecchio. E’ piuttosto la vera, tragicomica profondissima “recherche” di un piccolo grande uomo.
La Sicilia Solo a un genovese poteva venire in mente un’idea cosi’ geniale e parsimoniosa: invece di andare dallo psicanalista fare lo stesso l’analisi ma facendosi pagare e in più far divertire gli spettatori. Il teatro serve anche a questo. L’Espresso Un attore della stessa pasta dei Gassman: un mattatore, una volpe del palcoscenico. Irresistibile. Il Giornale Grande recita. Da grande attore.
Il Secolo XIX
“DELIRIO DI UN POVERO VECCHIO” scritto, diretto e interpretato da Paolo Villaggio
Prodotto da: FOX & GOULD
dal 23 ottobre all’11 novembre 2001
“DOUBLE 2001 ACT” 2002 (Due atti a farsi male)
Teatro Parioli
di Barry Creyton
GIOBBE COVATTA EMANUELA GRIMALDA con
regia Marco Mattolini
t r a m a
Double Act, piece teatrale dell’autore-attore australiano Barry Creyton, è stata definita, ovunque sia stata rappresentata, una commedia straordinariamente divertente. Questo realizzato dal Teatro Parioli di Roma sarà il primo allestimento italiano di quest’opera che ha appena compiuto dieci anni di eccezionali successi riscossi in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Inghilterra e Germania. Una coppia divorziata, Giorgio ed Alessia, si ritrova in un ristorante 5 anni dopo la loro separazione.Da questo casuale incontro riprende la loro relazione che ben presto evidenzierà gli stessi problemi e cause di litigio che aveva portato precedentemente la coppia al divorzio.Se la coppia è il classico esempio del “non posso vivere né con te né senza di te”, senza dubbio la novità dell’opera è nel modo tutto originale di mettere in luce le acrobazie emozionali nella condotta dei due protagonisti in un’azione scenica che sembra svolgersi in una virtuale “gabbia dei leoni” del circo.
All’inizio della commedia il pubblico è già predisposto alla risata quando Giorgio, attraverso una serie di incidenti (fortuiti?), finisce con le sue mani sotto la giacca di Alessia nel bel mezzo di un affollato ristorante. E questo forte tono comico caratterizza tutta la commedia,che vede un continuo crescendo di gags e situazioni comiche caricate da esplicite allusioni sessuali con un ritmo veloce e di colpi di scena che eguaglia nettamente le commedie americane di autori del calibro di Simon. Ma il tema principale della commedia è la triste constatazione che “l’Amore ci dilanierà e ci terrà separati”, ed anche se lo spettacolo è straordinariamente divertente, il pubblico è perfettamente consapevole della tragedia della situazione e capisce benissimo i tentativi (anche grotteschi) e i problemi (spesso effimeri) dei due personaggi. Un meraviglioso lavoro teatrale di un drammaturgo australiano, che ha trovato una grande attenzione ed entusiasmo in Giobbe Covatta, in Marco Mattolini e nell’intera struttura del Teatro Parioli e di Maurizio Costanzo.
“CIRCO A DUE”
di Barry Creyton traduzione di Antonia Brancati scene di Andrea Stamisci regia Marco Mattolini
Prodotto da: FASCINO P.G.T.
dal 13 novembre al 9 dicembre 2001
“CAPITOLO TERZO...
E LA STORIA CONTINUA”
Teatro Parioli
2001 2002
scritto e diretto da
ENRICO BRIGNANO
ee con con Giovanna Civitillo,
Natalia De Maria, Brunella Germoglio, Bianca Pazzaglia
t r a m a
Immaginate un Natale in maniche corte, mangiando noci di cocco invece di panettoni e brindando con un margarita accanto ad una palma addobbata, senza doni da fare e da ricevere perché l’unico regalo che desiderate ve lo siete già concesso: il vero relax, lontano dal freddo, dallo shopping frenetico nei negozi, dai pupazzi che suonano nenie natalizie e dalla tombola... Se immaginare tutto questo non è sufficiente, ma non lo è nemmeno la tredicesima per renderlo realtà , si può ricorrere al teatro, con la magia del palcoscenico, dove tutto è possibile ed ogni sogno si realizza. Così, se Maometto non va alla montagna, Brignano va al mare. Allora, ecco apparire una spiaggia caraibica con un’acqua cristallina che risuona dolcemente, cullandovi con il suo sciabordio, ed al centro di questo paesaggio idilliaco lui, Brignano, che, con le sue capacità affabulatorie e la sua ironia, mostra
vizi e virtù dell’Italia vacanziera: uomini e donne che si lasciano rosolare al sole, anche rischiando l’ustione, in cerca dell’abbronzatura a tutti i costi, da sfoggiare al ritorno in città . Ad aiutarlo in questa innocente evasione intervengono quattro ballerine con validi argomenti per condire giorni e notti tropicali al ritmo delle danze sudamericane, pronte a far diventare la temperatura davvero caliente. Con queste sue “quattro parole”, una giusta per ogni situazione, l’attore racconta, con la sagacia che gli è propria, le mode che imperano in queste sue feste trascorse fra “tipi da spiaggia” maniaci di diete e palestra, con lo sguardo schermato da occhiali da sole a specchio ultramoderni, sempre pronti a nuove conquiste, oppure immersi in riviste di pettegolezzi e col telefono cellulare incorporato all’orecchio. Tra massaggi, tatuaggi, piercing e bevande rinfrescanti, sarà bello lasciarsi andare al tepore di questa atmosfera magica, prima di tornare al freddo pungente dell’inverno di città .
“CAPITOLO TERZO...
E LA STORIA CONTINUA”
di Enrico Brignano scene e costumi di Alida Cappellini consulenza musicale di Claudio Passivanti collaborazione ai testi di Manuela D’angelo suono di Stefano Simonelli coreografie di Claudio Ferraro collaborazione allo spettacolo Loredana Scaramella luci di Mimmo Lerro al sostegno morale Pino Insegno regia Enrico Brignano
Prodotto da: FASCINO P.G.T. e DE ROSSI PRODUZIONI
dall’11 dicembre al 6 gennaio 2002
“THE BLUE ROOM”
Teatro Parioli
2001 2002
libero adattamento di David Hare da Il girotondo di Arthur Schnitzler
con
NANCY BRILLI
ALESSIO DI CLEMENTE regia Marco Sciaccaluga
t r a m a
“Reigen” (“Girotondo”) di Arthur Schnitzler fu definita dall’autore stesso come “assolutamente non pubblicabile” e fu perciò distribuita nel 1900 solo per essere “letta tra amici”. Quando fu finalmente messa in scena nel 1921, gli attori ed i primi produttori berlinesi dovettero sottostare a un processo di sei giorni e con l’accusa di oscenità . Nel 1950 Max Ophulus girò il suo famoso film, interpretato, tra gli altri, da Gerard Philipe, Danielle Darrieux, Jean-Luis Barrault e Simone Signoret. Ophulus adattò il testo con estrema libertà , ed introdusse la figura, non presente in Schnitzler, dell’onniscente direttore del circo, interpretato da Anton Walbrook. Sin dal successo del film, la commedia è conosciuta col titolo di “La Ronde”. “The blue room” è scritta in modo che due soli attori interpretino tutti i ruoli. Si svolge in una delle grandi città del mondo, al giorno d’oggi. I personaggi che si avvicendano nel corso della commedia sono tutti legati da un filo conduttore. Ognuno di loro incontrerà il personaggio successivo con il quale instaurerà un legame e, alla fine, il primo personaggio incontrato nella commedia sarà inevitabilmente legato all’ultimo.
i commenti
Ottimi interpreti. Nancy Brilli: bella interpretazione, grande carica vitale e ironia che dĂ alle sue cinque donne un intelligente tocco di lievitĂ , di garbo e di freschezza. Bravo anche Alessio Di Clemente che fa vivere tutte le figure maschili con tensione e credibilitĂ .
Corriere della Sera
Cinque personaggi in cerca di Brilli: Testo essenziale e nervoso. Girotondo d’incontri amorosi tra David Hare e Schnitzler. La protagonista è bella e brava ad esprimere la solitudine e l’insoddisfazione. La regia di Sciaccaluga è ben ritmata e non si lascia mai tentare dalle macchiette.
La Repubblica
Il talento seduttivo della Brilli è al di sopra di ogni sospetto: e non tanto nella famosa scena di nudo, ma in tutte le altre dove sfoggia una femminilità che ricorda, senza volerla imitare, quella di Marilyn… Il Secolo XIX Il girotondo erotico di Nancy Brilli. Dieci amplessi tutti cronometrati ma fuori scena: nessuna volgarità .
Il Giorno
“THE BLUE ROOM”
traduzione di Marco Sciaccaluga scena di Valeria Manari costumi di Maurizio Millenotti musiche di Andrea Niccolini e Giangi Sainato regia Marco Sciaccaluga Prodotto da: FOX & GOULD
dall’8 gennaio al 24 febbraio 2002
“ZORRO”
Teatro Parioli
2001 2002
di Margaret Mazzantini
con
SERGIO CASTELLITTO
regia Sergio Castellitto
t r a m a
Questo “Zorro” non è un eroe, non ha la maschera sul viso né il mantello nero. E’ un senza fissa dimora, un home-less, un randagio. Il suo è il racconto di un’erranza di gambe, ma soprattutto di zucca e di cuore. Perché lui, un po’
Un randagio delle emozioni
spostato lo è avendo trasferito la sua persona e tutto il suo corredo di pensieri buffi e tristi fuori dai luoghi della vita lecita. Il suo vagabondaggio attraverso i fetidi santuari urbani di mense, vagoni abbandonati, sobborghi, parchi pubblici, segue una traccia esclusivamente emozionale. La poesia c’è, quando resiste: ormai anche la vita di strada è balorda, barbara come questa stagione umana, densa di sperpero, di sgomento. Zorro non somiglia a nessuno, viaggia per conto proprio. Ha dalla sua tempo e occhi. Guarda in alto il volo degli uccelli migratori, e in basso il volto di chi incontra, di chi passa. Li accompagna con un pensiero, con un desiderio o con un calcio di ribrezzo. Il suo filosofare è allegro, arguto, senza “mordacchia”, indefesso come il suo deambulare. Ma poi, ecco un colore, un profumo, un silenzio: l’agguato dei ricordi. Ed ecco affiorare il racconto di una vita abbandonata, fraintesa, lasciata in sospeso, a causa di una donna, di un cane, di uno sbaglio… Ed ecco un gemito di solitudine, una lacrima, una parola brutta, un grido. Languori da inadatto. E per fortuna, e per coraggio, che c’è il bere, l’inchiostro della notte e le sue stelle, e il fiato di un incontro, e un bacio che non si sperava.
i commenti
In “Zorro” Castellitto, regista di se stesso, offre uno straordinario saggio di bravura. Castellitto punta tutto sulla recitazione e su una gestualità attenta, controllata, alternata fra rapide camminate e accenni di danza. Applausi più che meritati.
La Stampa
Castellitto, grande e tragico clochard. Straordinaria la prova di Castellitto. Il testo della Mazzantini è intelligente, intenso, ben costruito. Ottimo regista di se stesso l’attore sa dosare i momenti leggeri e quelli drammatici, riuscendo ad essere misurato ma appassionante, e sempre convincente.
Corriere Mercantile
Tanto calore e molto entusiasmo negli applausi finali, a volte a scena aperta, dedicati a Sergio Castellitto. “Zorro” si trova a danzare sulle note di Bob Dylan, di Josè Feliciano, di Patty Pravo, di Rino Gaetano. Tutto è affidato ad un interprete davvero bravissimo.
La Repubblica
Splendido Zorro di rabbie e poesia. “Castellitto si rivela autentico mattatore, capace di far riflettere e di commuovere”
Il Resto del Carlino
“ZORRO”
di Margaret Mazzantini regia Sergio Castellitto
Prodotto da: FOX & GOULD
dal 26 febbraio al 24 marzo 2002
“SOGNI E BISOGNI”
Teatro Parioli
2001 2002
scritto e diretto da Vincenzo Salemme
VINCENZO SALEMME CARLO BUCCIROSSO MAURIZIO CASAGRANDE con
e con Roberta Formilli,
Massimo Andrei, Teresa Del Vecchio, Ombretta Bertuzzi, Tiziana Bertuzzi
t r a m a
Rocco è un piccolo uomo, la sua piccola vita gli sembra una enorme salita, le sue piccole paure incubi ossessivi. Ha una moglie non lo ama più, ha due figli che non lo amano più. Ha mille dubbi, mille sogni, mille piccoli bisogni.Ma è in arrivo un grosso problema che lo costringerà a rivedere tutte le regole che hanno finora guidato la sua vita grigia e senza acuti;in un giorno di Agosto, mentre tutti sono in vacanza e lui è solo in casa alle prese con i conti del gas, della luce, delle spese condominiali, gli appare un signore elegante, luccicante, debordante, squillante e gli comunica di essere il padre dei suoi figli, il suo… (non ama farsi chiamare come lo chiamano gli esseri umani). Ha deciso di staccarsi dal corpo di Rocco perché è stanco della sua vita squallida, di quei giorni perduti a rincorrere il nulla, di quella assenza di piacere, di godimento, di eleganza, di coraggio.
i commenti
In termini di cronaca “Sogni e bisogni” il nuovo spettacolo di Vincenzo Salemme registra un successo di rara intensità gli applausi fioccano. Nel secondo tempo, non esagero, ne coglievo uno ogni battuta, uno al minuto, due minuti al massimo, inutile dire che gli applausi finali non si possono definire applausi: sono stati un’osanna.
Franco Cordelli (Corriere della Sera)
Sogni e bisogni si inserisce nella tradizione partenopea sia per lo stile dell’allestimento (scenografia di Aldo De Lorenzo coi mobili dipinti sulle pareti), sia per l’immissione nel meccanismo comico di una componente stralunata, surreale.
Masolino D’Amico (La Stampa)
Qui si ride (e molto), ma in maniera intelligente: perché quella messa in campo da Salemme è una comicità non aliena dai contenuti, e questi, a loro volta, sono desuntiinsieme con le forme e i ritmi dello spettacolo-dalla tradizione drammaturgica più solida, e non solo partenopea. […] E si capisce, allora, che il richiamo alla Commedia dell’Arte non costituisce una semplice citazione intellettualistica o di comodo, ma si traduce in un’efficacissima ”reinvenzione” d’ordine strutturale.
Enrico Fiore (Il Mattino)
Questo attore, autore, regista dal tocco lieve e agrodolce mette puntualmente in scena, anno dopo anno, spettacoli dove il suo pubblico può divertirsi. Senza rinunciare però a certe piccole notazioni a margine amare constatazioni su una vita non sempre lieta. Perché si sa che le disgrazie spesso si coniugano bene con la risata.
Giulio Baffi (La Repubblica)
Inutile sottolineare che la resa scenica è perfettamente riuscita, e che la vis comica di Salemme si amalgama a perfezione con la splendida interpretazione di Carlo Buccirosso, e la creatività di Maurizio Casagrande. Altrettanto riuscita per questa compagnia così bene amalgamata, è l’interpretazione di Massimo Andrei e Teresa Del Vecchio, dove la parola si sposa con una sorprendente mimica.
Anna Maria Fierro (Corriere del Mezzogiorno)
“SOGNI E BISOGNI” scritto e diretto da Vincenzo Salemme scene e costumi di Aldo de Lorenzo musiche originali di Antonio Boccia
Prodotto da: LUCIO MIRRA per la DIANA OR.I.S.
dal 26 marzo al 7 aprile 2002
Teatro Olimpico “PANARIELLO 2001 ...chi?” 2002 al
Teatro Parioli
di Giorgio Panariello, Carlo Pistarino, Giampiero Solari
con
GIORGIO PANARIELLO
PAOLO BELLI
trama
Molti grandi comici hanno trovato spunti e battute dal fatto di non sapere chi si è. Addirittura il trasformismo e il divertimento nel cambiare personaggi può scaturire dal “cercare se stessi”… il dramma è quando è il pubblico a chiedersi: ”Chi è questo comico?” difatti la frase ”Panariello… chi?” fu detta da un alto funzionario RAI quando si discuteva se fare o meno lo spettacolo televisivo “Torno Sabato”; a metà della discussione sulla validità di questo nuovo personaggio, il funzionario chiese: ”Panariello chi?”. Appena Giorgio seppe questo fatto disse: “E’ un grande titolo”. Il titolo è stato la guida per costruire lo spettacolo: una ricerca di Panariello attraverso i suoi personaggi le sue storie e le sue canzoni… la conclusione è che alla fine non si capisce affatto chi è Panariello, ma si ride molto. E voi, leggendo queste righe vi chiederete: “Tutto questo l’ha scritto chi?”.
regia Giampiero Solari
i commenti
...Cinque minuti di applausi, decine di spettatori in piedi, il teatro gremito in ogni ordine di posti. Questa l’accoglienza riservata a Giorgio Panariello, il quale, fedele al proponimento espresso prima di andare in scena (Voglio portare in teatro tutto quello che non si può dire in televisione), ha strappato risate a fior di pelle con battute dissacranti...
La Nazione
Panariello scatena il pubblico... Panariello...chi? ha giĂ raccolto piĂą di 30.000 spettatori in 24 tappe... da giorni tutti i biglietti del cine-teatro Italia sono esauriti...
Il Messaggero ...Panariello incanta
il Palasport... Un contenitore di sorprese il nuovo show di Giorgio Panariello. La partenza è già un effetto speciale genere fiction televisiva... Il Gazzettino
“PANARIELLO ...chi?”
uno spettacolo di Giorgio Panariello Carlo Pistarino Giampiero Solari scene e luci di Marcello Jazzetti musiche di Paolo Belli costumi di Tatiana Romanoff collaborazione ai testi Riccardo Cassini Alberto Di Risio David Lubrano audio e luci Global System regia Giampiero Solari Prodotto da: BALLANDI ENTERTAINMENT
dal 2 al 14 aprile 2002
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Non è cosa da poco essere nati prima dellla scoperta dell’America. Per una banca, in particolare, è un innegabile punto a favore che dimostra una grande capacità di tenere il passo con i tempi.
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GIanluca RIVOLTA
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Dal 1472, infatti, il Monte dei Paschi di Siena amministra con successo i piccoli risparmi come i grandi patrimoni. Oggi, con oltre 500 anni di esperienza nella ricerche delle soluzioni più innovative, sempre all’avanguardia, il Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena può assicurare i migliori servizi a risparmiatori e imprese. Perché è da un grande passato che nasce il più grande amore per il futuro.
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