Con questo libro Teresa Macrì analizza il concetto di fallimento come antitesi della dimensione ostentativa del successo. Pressoché rimosso dalla sfera della coscienza contemporanea – predisposta sull’efficienza della prestazione e sul conformismo dei canoni – il fallimento viene invece rilanciato, come energia rigeneratrice e ricostituiva attraverso l’opera d’arte e, al tempo stesso, rinvia alla metafora del fallimento ideologico, politico e culturale della società consumistica.