Gino magazine 16

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FREE! | #16 | DICEMBRE 2015

LA MEGLIO GIOVENTÙ



SOMMARIO

THE BIG STORY/PLAY. 9|19

LUIGI DI CAPUA/THE PILLS

YOUNUTS

FRANCESCA FINI

ALTRESTORIE/LA MEGLIO GIOVENTÙ. 33|37

WHEN WE WERE YOUNG

VITA DA WEEKENDER

In copertina: particolare dell’opera Mirage Stage (1986) di Nam June Paik conservata nella collezione del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Fotografia di Kristina García. A fianco l’immagine completa

EVENTI. 22|31 PREMIERE. 5|8

DIRETTORE

STAMPA PIGNANI PRINTING

EDITORE

Zona Industriale Settevene Nepi (Vt)

CHRISTIAN POCCIA FRANCESCO GABRIELE

#ginomagazine

info@ginomagazine.it

GiNo Magazine Testata registrata presso il Tribunale di Roma, n. 211/2013 del 25 settembre 2013

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PREMIERE

Natalino, il mercato dell’artigianato

Shopping natalizio domenica 13 dicembre al Lanificio. 60 fra espositori, creativi e designer proporranno vestiti, accessori, decorazioni, gioielli, dischi e molto altro

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Il mercato dell’artigianato e del vintage sarà aperto dalle 11 alle 23

In programma anche laboratori, workshop e lezioni rivolti ad adulti e bambini

Una festa in piena regola animata per dodice ore da musica live e djset

dee regalo, workshop per adulti e bambini, musica live, dj set e solidarietà. Domenica 13 dicembre al Lanificio159 arriva Natalino, il mercato dell’artigianato e del vintage che trasformerà lo shopping natalizio in un piacevole incontro fra amici. Dalle 11 alle 23, una sala di 800 mq ospiterà sessanta fra espositori, creativi e designer che proporranno al pubblico i propri prodotti: vestiti vintage e nuove creazioni di moda, produzioni sartoriali e ricami per bambini, borse di pelle o pochette di morbido tessuto, ceramiche artigianali, piccola gioielleria e accessori estrosi, creazioni floreali, decorazioni natalizie, dischi cult e chicche librarie. Troppa scelta? Niente paura: gli indecisi e i fashion addicted potranno avvalersi del supporto di un personal shopper che li condurrà con stile, gusto e leggerezza alla scelta degli acquisti migliori. Un mercato dell'artigianato arricchito dalla presenza di sei diverse associazioni, onlus e ong e dai loro progetti solidali, e dove l'estro e la manualità vivono anche di partecipazione attiva. Fotografia, cucito, oreficeria, pittura, editoria e recupero urbano da toccare con mano grazie a laboratori, workshop e lezioni rivolti proprio a tutti. Soprattutto ai bambini, che potranno realizzare e decorare un indumento natalizio o costruire un libro pop up utilizzando la propria fantasia. Gli adulti potranno cimentarsi invece nel laboratorio di riciclo, trasformando oggetti dismessi in vere e proprie opere di arredo urbano, o impareranno a realizzare un ritratto fotografico o ancora un gioiello artigianale. Natalino dà spazio anche al baratto: chi lo desidera potrà portare con sé il proprio mobile di modernariato per richiederne una valutazione gratuita o barattarlo con un pranzo, oppure ricevere una consulenza professionale per allestimenti e soluzioni d'arredo. O ancora, portare un libro per bambini e prenderne uno in cambio dall’angolo del bookcrossing. Una festa in piena regola quella organizzata da Natalino, animata per dodici ore da musica live e dj set. In consolle ci saranno Valeria MyVelouria Ventrella e LCJ68 (Luciano Carbone) che proporranno attente selezioni jazz, funk, rock, new wave e molto altro. Dalle 19:30 a fine serata spazio invece a SEI-UNO-TRENTA (6 artisti, 1 palco, 30 minuti di live a testa), progetto folk soul che vedrà protagonisti Orange 8, Bea Sanjust, Roanoke, Lilac Will, Viva Lion e Soul Mates. urban places

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PREMIERE

The Race Club, l’officina dei cocktail a cura di

Un locale/officina in zona Colosseo con un bar segreto ispirato agli speakeasy americani del Proibizionismo, dove provare drink ricercati e belli da vedere

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iego e Dario Ferracani, fratelli romani under 30, scommettono con originalità sulla loro startup. «Siamo giovani, ci piace sperimentare, creare e vogliamo affermarci nel settore del buon bere». Il loro locale/officina in zona Colosseo, aperto dalle 18 fino a tarda notte, accoglie curiosi e appassionati di cocktail. «The Race Club, abbiamo deciso questo nome per due motivi: perché arriviamo sempre di corsa e perché ci piace l’assonanza con il mondo delle due ruote, la nostra passione. Da qui, l’idea di accogliere i nostri clienti in modo originale, li facciamo entrare in un’officina meccanica per un pit stop alternativo». In effetti, all’ingresso si ha l’impressione di entrare in un’officina meccanica (con tanto di moto e chiavi inglesi alle pareti) ma, una scala porta a un piano inferiore e apre a uno scenario completamente diverso e inaspettato. Un locale con due anime. Un bar segreto, con tanto di regole del Club (la nostra preferita recita “Non vestirti di corsa, rischi un lungo Pit Stop fuori”), ispirato agli speakeasy americani nati al tempo del proibizionismo. L’arredamento, infatti, è un mix influenzato dal mood domestico, vintage e retrò, unito al gusto personale dei due proprietari. 6

Un contesto bizzarro, ma mai banale, dove trovano posto oggetti e mobili diversi (c’è anche un’altalena dondolante ancorata al soffitto a sottolineare un ambiente giovane e giocoso). «Vo-

particolarità nasce dalla sperimentazione: «Assaggiamo sempre in prima persona ogni nuovo cocktail, siamo i primi critici. Vogliamo portare la giusta attenzione al mondo del bere di

gliamo che le persone si divertano entrando nel nostro mondo, staccando per un po’ gli occhi dal cellulare». Prodotti ricercati, distillati, birre artigianali, miscelanze, basi per analcolici. La

qualità, offrendo prodotti meno commerciali e fatti da noi al 100%. Il sogno è racchiudere in un drink un’emozione, un’intuizione». Cocktail originali e completamente homemade serdrink

viti “impacchettati” e belli da vedere anche durante la loro preparazione. Piccoli giochi di prestigio che seducono, una postazione bar illuminata con tanti led, bicchieri di varie misure, bottiglie, mixer, jigger e tutti gli strumenti del mestiere. Miscele particolari alle spezie (rosmarino, basilico, camomilla) e una grande attenzione alle novità provenienti dal mondo del beverage. Anche i grandi classici e gli analcolici sono rivitalizzati con un pizzico di sperimentazione «Perché ci interessa stupire i nostri clienti e migliorare sempre le preparazioni» dice Dario, il più piccolo dei due fratelli. A colpirci per la “mise en place” è il Jalapine Mute (vodka, sciroppo di lime, sciroppo di camomilla, ananans fresco, jalapenos e ginger beer). The Race Club è anche disponibile per feste e aperitivi privati. La programmazione prevede band live, dj set, burlesque ed eventi culturali. Nella to do list suggerita da Civico d.o.c. c’è: provare il Rosmary Berry Pick (vodka, sciroppo al rosmarino, succo di lime e purea di fragole), il Race Sour Club (vodka, cointreau, succo di lime, sciroppo di camomilla e basilico fresco) e non mancare il mercoledì sera per la serata Officina. Info su: facebook.com/theraceclubroma.


PREMIERE

Stazione 38, la gastronomia è di casa a cura di

Arredi anni ‘50, radio vintage, accostamenti inediti fra buon bere e buon mangiare e due salotti dove sentirsi a proprio agio. Una scommessa nata sui campi di calcetto

Il nuovo locale di Piazzale della Radio ha inaugurato lo scorso ottobre guidato da un sodalizio di amici

«Vogliamo che i nostri clienti si sentano a loro agio e liberi di trattenersi quanto vogliono, senza limiti di orario imposti dal menu»

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i sintonizziamo su Stazione 38, la nuova stazione gastronomica di Piazzale della Radio e conosciamo i padroni di casa: Giulio Albertelli, Gabriele Boggio e Claudio Pavia che, sorridenti e pieni d’entusiasmo, ci trasmettono tutta la loro passione. Il locale è un raccordo tra la piazza e gli arredi anni ’50. Ha inaugurato lo scorso ottobre, ma ha già tanto da raccontare

sentirsi a proprio agio in tutti i momenti della giornata». E così Stazione 38 si è concretizzato nel luogo ideale dove dare vita alle loro passioni e questo spirito giovane e professionale traspare dal menu stagionale e dalla scelta dei vini. La nuova stazione gastronomica fa dell’abbinamento food/beverage il suo punto di forza (panna cotta all’arancia servita con uno sciroppo di manhattan o crudo di pesce con mini bloody mary al sakè e pepe sechuan, per citarne alcuni) e cerca sperimentazioni e accostamenti sempre nuovi e, perché no, fuori dal comune. Le scelte dello chef Flavio (il portiere della formazione di calcetto) sono “oniriche” nel

perché è un sodalizio tra amici iniziato sui campi di calcetto. Della serie “squadra che vince non si cambia” e il gioco è fatto. Già durante gli anni universitari, un po’ per gioco, un po’ per scommessa, hanno iniziato a lavorare come barman e camerieri e si sono appassionati alla cucina e alla miscelazione: «Il nostro primo format è stato un aperitivo danzante e da lì ci abbiamo preso gusto. Dopo questa prima scommessa vinta abbiamo cercato un posto tutto nostro dove poter far convivere il buon bere e il buon mangiare: un salotto di casa, dove i clienti possono

vero senso della parola: «Una mattina ci ha chiamato tutto entusiasta dicendo che aveva sognato un nuovo piatto da proporre nel menu. Così, appena arrivati a lavoro, ci siamo messi con carta e matita e abbiamo disegnato insieme Una passeggiata nel bosco, un percorso di degustazione che ricrea un sottobosco da assaporare sia con gli occhi che con il palato: crema di zucca, crumble alle erbe aromatiche, carpaccio di champignon, pioppini saltati, porcini grigliati, rucola e chips di topinambur. Anche la creatività del bartender è di casa: cocktail di alta qualità, preparati con ingredienti ricercati e homemade (sciroppo alloro e pepe, sale basilico e bacche rose, zuccheri aromatizzati e tanto altro!). Lo spazio è attivo, giovane e work in progress ed è operativo come chi lo gestisce. Due ambienti, due salotti che possono essere vissuti indipendentemente per un caffè, un pranzo, un aperitivo o una cena, anche in maniera simultanea: «Vogliamo che i nostri clienti si sentano a loro agio e liberi di trattenersi quanto vogliono, senza limiti di orario imposti dal menu». Come arredo apparecchi radiofonici da collezione, mobili in legno e ferro in stile industrial. Semplicità e ricercatezza. Si respira un’atmosfera fresca e solare, sofisticata e moderna. Un reale tuffo nel passato con toni verdi delle stoffe abbinati a colori caldi come il crema e il marrone, inserti in metallo e pochi oggetti retrò. Nella to do list suggerita da Civico d.o.c. c’è: provare Cacio e Tiki (spaghetti chitarra cacio e pepe con avocado e gamberi marinati in pepe rosa e lime) e bere il Julep on air (Rum Appleton Estate, Drambuie, menta, zucchero, chocolate bit). Info su: facebook.com/stazione38/. food & drink

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PREMIERE

We Food, dove il cibo è un’emozione a cura di

Nel locale di via della Lega Lombarda vige la regola del “fatto in casa”. Ingredienti di stagione, sapori intensi, birre artigianali, design e relax per tutti gli stili di vita

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e Food: due parole, sei lettere che parlano di voi che leggete, di noi che scriviamo, di tutti noi con vita, stili e abitudini differenti ma accomunati dal piacere del buon cibo alla portata di tutti. L’ambizioso progetto di Alessandro Maggiore, 25enne romano, ha l’obiettivo di «trasferire emozione, che sia con una birra artigianale, con una cheesecake o con un hamburger, l’importante per noi è trasmettere ai nostri ospiti piacere e sapori». Nel locale di via della Lega Lombarda 28 viene rispettata la filosofia del “fatto in casa”: dolci, pane, salse, cetrioli sottoaceto, affumicature, tutto è rigorosamente homemade. Non poteva essere diversamente considerando le origini dell’ideatore del Home Modern Restaurant: un’infanzia trascorsa assaporando gusti e profumi genuini nella cucina della nonna siciliana e nella fattoria della nonna irlandese. «No fast food, ma We Food. Un nuovo modo di mangiare. Per me uno stile di vita e di pensiero» racconta Alessandro. Tante idee di qualità e in continuo mutamento. Tra le proposte del menu le costolette di maiale af-

fumicato al legno di whisky e ciliegio, il salmone affumicato al legno di melo, gli hamburger vegetariani (e in arrivo anche quelli vegani) e non resta che farsi tentare. Per far tornare un po’ bambini i suoi clienti, tra le proposte del menu, c’è il gusto “spensierato” dei pop corn, ma in versione gourmet con cheddar e bacon, parmigiano, timo e limone, caramello e cocco, per ci8

Al dolce come al broccolo. Anche il logo è scherzoso e dinamico e raffigura Susy, la cagnolina Bull Terrier di Alessandro. We Food è anche design e relax: 600 mq dove poter trascorrere qualsiasi momento della giornata, dalla colazione al dopo cena. Tavoli in legno, sedie di design, due banconi dove poter bere un drink e ritirare il cibo (attraverso il badger, da loro ribattezzato “cicalino”, che avvisa quando l’ordine è pronto). La zona relax, una scatola in legno con sedute in pallet e parquet, è ideale per rilassarsi, per un aperitivo e, perché no, anche per una riunione di lavoro. Infine, uno Shop in perfetto stile londinese, dove è possibile acquistare pane, sandwich, insalate, salse, bagel, tramezzini e dolci preparati quotidianamente con ingredienti freschi e di stagione. Soddisfatti nel palato, ma anche agli occhi, in-

Fra le proposte del locale fondato da Alessandro Maggiore ci sono costolette di maiale affumicate al legno di whisky e ciliegio, hamburger vegetariani e i pop corn in versione gourmet

tarne alcuni. Anche ai drink è data grande attenzione. Il Margarita, drink simbolo del locale, fresco e frizzante, è servito in bicchieri da tavola da sorseggiare gustando un hamburger o un dolce. Una delle passioni del padrone di casa sono le birre, quelle artigianali. «I miei supereroi non sono batman o superman, ma i mastri birrai». «Qui le birre artigianali sono quelle vere.

Quelle che non si trovano nei supermercati». Birre scelte e selezionate nei migliori birrifici italiani ed esteri. Da We Food l’intrecciarsi di stili di vita diversi è rappresentato benissimo dalle illustrazioni che ricoprono una parete del locale e che, in chiave satirica, raccontano la loro filosofia: l’equilibrio. Dare la stessa importanza a cibi differenti, ai cibi vegan, alla carne e al pesce.

food & drink

fatti, l’attenzione al particolare non manca, dai menu al packaging fino alle bottigliette d’acqua tutto è brandizzato e firmato We Food. Nella to do list suggerita da Civico d.o.c. c’è: provare l’hamburger kali-o (avocado, anelli di cipolla fritti, formaggio cheddar, bacon, insalata, pomodoro e cipolla) e bere la Birra artigianale dell’Eremo. Info su: facebook.com/WeFood2015.


THE BIG STORY

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LUIGI DI CAPUA/THE PILLS

L’autore dell’intervista. Betani Mapunzo è fra i guest della web serie The Pills. E’ amico di lunga data di Luigi Di Capua (e di Luca e Matteo ovviamente).

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Da star dell’internet a drammaturgo «per fare contenta mia madre» Il protagonista della web serie culto si prepara all’esordio al cinema con Sempre meglio che lavorare Chiacchierata punk tra due vecchi amici

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on l'avrei mai detto che alla mia prima intervista avrei dovuto scrivere di Luigi Di Capua, perché un conto è scrivere di qualcuno che apprezzi e stimi ma che non conosci bene, altro è intervistare un amico di lunga data, più di 10 anni. Tra i miei primi ricordi che ho di lui c’è quello di un ragazzo curioso, sempre entusiasta e appassionatissimo di musica di qualsiasi tipo, irriverente ed autoironico. E' stato naturale diventare amici visto che frequentavamo gli stessi posti. Ho preso lezioni di chitarra da lui, ci siamo imbarcati in macchina per qualche concerto. Quando ci conoscemmo anche gruppi piccoli come il suo, i Searching For, avevano l'opportunità di farsi conoscere oltre che con i social con i video, ed è da lì che alcuni affermati registi, Saku per citarne uno, hanno mosso i loro primi passi in questo campo. Forse anche da lì è nata l'idea della loro serie, la possibilità di arrivare a qualcuno semplicemente postando un video su delle piattaforme scavalcando i network e quindi mantenendo intatti i loro messaggi senza doverli addolcire. Vederlo passare da cazzone a star del web con The Pills, a gennaio addirittura al cinema con il film Sempre meglio che lavorare, mi fa ancora più strano dell'effetto che ho avuto alla notizia di dovergli porre queste domande. Ti ricordi come ci siamo conosciuti? Mi pare al concerto Phoenix + Settlefish + Fine Before You Came o ai Queers o agli Ataris.

All'epoca mi chiamavano il negro rock, o il negro hardcore, in base a dove mi vedevano. Ricordo un concerto della tua band, i Searchin For, al Classico Village: già ci conoscevamo meglio. Mi dicesti: «Che ne pensi? Il tuo giudizio mi interessa perché tanto ste puttane diranno tutte “bellissimo”, invece il tuo mi interessa davvero». Cosa ti ha lasciato l'hardcore? Che ricordi hai di quel periodo? Più che l'hardcore, il punk. Che mi ha lasciato la volontà imperante di non prendermi mai sul serio. Ma se io leggessi su una rivista uno che risponde così tipo avrei voglia di picchiarlo a sangue. Questo scrivilo.

Ti capisco, per me era un'impresa anche solo andare ad un concerto, contava esserci, non in senso di presenzialismo, ma di essere lì per il momento. Non a caso tu Luca e Matteo vi siete conosciuti nella scena punk hardcore e non a caso non siete persone che si prendono sul serio. I concerti costavano 3 euro e ci andavi anche 5 volte a settimana. Era un simpatico modo per emanciparsi socialmente; era bello, si sentiva un sacco di musica. Ora non sento più tanta musica. Ti ricordi Champion e Comeback Kid a 5 euro?

E Bane, Walls of Jericho e Undying? C’erano un sacco di gruppi punk fichi italiani. Tipo i Friday Star, o i Forty Winks. E poi ovviamente tutto quel giro de Anti Mtv Day: Raein, La Quiete, Laghetto. E gli Inferno zì, che gruppo! Mi feci 3 edizioni, andammo insieme a quella del 2007, quella con i Raein. Lì mi partì la ciavatta sludge, post hc: amavo i Dehumanize. Fichi pure loro. Ma perché i Lento?

Prendevo lezioni di chitarra da Lorenzo Stecconi dei Lento. Betani, ti ricordi quando le prendevi da me? Volevi che ti insegnassi gli accordi degli American Football. E io ti facevo fare Basket Case, perché dovevi imparare il barrè.

Ahahahahahahaha. Hai conosciuto anche Luca e Matteo per via della musica? Luca e Matteo li ho conosciuti perché suonavano con mio fratello in un gruppo pop punk, gli A New Disease.

Ricordo, terribili. La gente era convinta fossero nazi pop punk, terribili sì. Comunque tramite mio fratello diventammo subito amici, o qualunque cosa siamo ora. Ci vedevamo tutti i giorni, fumavamo a casa di Luca e ridevamo: l'unica cosa che facciamo da sempre, fumare. Da lì a creare The Pills il passo è stato breve.

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Avevamo anche un blog, prima. Si chiamava Oceano Male, scrivevamo in incognito, sotto pseudonimo. C’era Leslie Nietzche, Eva Hegel, Brigitta Bulgakov. E pure Hannah Montale. Scrivevamo di cose a caso, poi abbiamo litigato: chi voleva che fosse una cosa con delle uscite precise, chi invece scriveva quando cazzo gli pareva. E giù discussioni. Smettemmo di farlo. Comunque era per divertici, come con The Pills. Che poi è stato più o meno come vederci per fumare insieme, solo con una camera accesa.

Quanto c'era di preparato e scritto nei vostri primi The Pills? Io fui riluttante per molto tempo prima di accettare a partecipare, ricordo che si andava molto a senso e di scritto c'era poco. Sì, all'inizio era una cosa istintiva, quasi primitiva. Facevamo tutto di corsa, senza niente senza soldi. Ma non tipo pochi soldi, proprio zero, zero zero. Alcuni video venivano bene, altri meno. E’ stata comunque la cosa più punk che abbia fatto nella mia vita.

I tuoi studi ti hanno aiutato in fase di scrittura? Hai fatto anche il copywriter tra l’altro, senti di avere un approccio diverso rispetto agli altri quando scrivete? No ma io ho studiato psicologia. Poi volevo fare il pubblicitario, e mi sono messo a fare il pubblicitario, cosa che forse ha agevolato il mio desiderio della sintesi. Come il punk: entrambi mi hanno regalato il desiderio della sintesi.

Il punk ritorna sempre, è colpa del punk se esistete. Piu o meno.

Ma questa cosa del copy ti è servita? Voglio dire, rispetto agli altri due sei avvantaggiato in fase di scrittura o semplicemente sei più critico ed analitico? Siamo critici e analitici ognuno a modo suo. Io sicuramente lo sono a livello strutturale e di scrittura al punto da essere quasi ottuso. Matteo è più casaccius, il che ogni tanto fa bene. Luca invece? Luca in quanto a qualità della droga è molto critico.

So che al Piccolo Eliseo torna in scena il tuo Il più bel secolo della mia vita. Com’è nata questa cosa del teatro? La cosa del teatro è nata perché mi hanno detto che c'erano tre settimane libere a marzo al Cometa e che avevamo a disposizione Giorgio Colangeli e Francesco Montanari, due attori super, e allora me la sono accollata. Chiaramente non sono un assiduo frequentatore di teatro, è più una passione della mia famiglia. Anzi io forse lo odio un po', però volevo fare contenta mamma così poteva dire alle amiche che aveva un figlio drammaturgo che ogni volta che le chiedono che faccio non sa mai cosa rispondere. E poi avrei fatto contento anche mio padre venendo menzionato sul Trovaroma di Repubblica, feticcio radical borghese che si occupa di cultura e principalmente teatro. Così è stato. Lo spettacolo è andato benissimo, ha fatto sold out per tre settimane di fila, e poi è approdato a Napoli e a Messina. Adesso lo replichiamo al Piccolo Eliseo dal 16 dicembre al 3 gennaio. E' piaciuto quasi a tutti, tranne a quella stronza di mia madre, che ha avuto da ridire sulla credibilità dei personaggi.

Hai avvertito invidia di colleghi che scrivevano nel teatro da molto più di te? L'invidia dei colleghi? Quali colleghi, io non conosco nessuno del settore.

Dal web al teatro, dal teatro al cinema. A gennaio esce Sempre meglio che lavorare. Che aspettative hai per il film? Sul film dei The Pills non so veramente che cazzo pensare. Non ti saprei davvero dire cosa abbiamo fatto, forse è una cagata pazzesca, forse è sincero, de core, ad ogni modo la sto vivendo malissimo, vorrei che questa agonia finisse il prima possibile. Purtroppo è appena cominciata. Non vedo l'ora di leggere tutte le critiche e piangere lacrime amare. E poi? E poi sto scrivendo i due sequel di Smetto quando voglio. E a settembre dovrei girare un altro film.

Betani Mapunzo

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YOUNUTS

Dalla scena underground a Jovanotti e Marco Mengoni L’irresistibile ascesa dei roman i Niccolò Celaia e Antonio Usb ergo:  gli autori di video musicali più richiesti del momento

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di Francesco Gabriele

ra il 25 giugno scorso, era San Siro, e «c’erano 80mila persone che ridevano ed esultavano guardando le nostre immagini. Da pelle d’oca». Niccolò Celaia e Antonio Usbergo, alias YouNuts, si trovavano al Meazza per il debutto milanese del maestoso tour negli stadi di Jovanotti. Insieme a quegli 80mila, testa in su, seguivano «con la tachicardia» sui maxischermi 2184, il minifilm che avevano realizzato per l’inizio del concerto di Lorenzo. «Sono quasi svenuto quella prima volta» ricorda Niccolò, «poi però ci siamo abbracciati» aggiunge Antonio, «eravamo megacontenti in uno stadio gigante». Ventotto anni, uno della Magliana l’altro di Garbatella, Niccolò e Antonio sono due degli autori di video musicali più apprezzati del momento. Hanno cominciato a lavorare assieme un paio d’anni fa, costruendosi un nome e una reputazione nella scena underground romana. Oggi rappresentano un vero e proprio marchio di fabbrica dei videoclip in Italia, un marchio che ha la forma di una ciambella. «Siamo dei patiti del junk food, ecco perché la nostra casa di produzione si chiama YouNuts: da donuts. Poi la ciambella ci piace un sacco come immagine, è colorata e richiama un po’ quelle atmosfere americane a cui ci ispiriamo da sempre: noi stiamo in fissa con l’America». Cresciuti a pane e film cult degli anni ’80, «da Mamma ho perso l’aereo a Ritorno al futuro, passando per Terminator e Robocop», hanno rivoluzionato il modo di fare video con il loro stile retrò, noir, a tratti splatter, e decisamente tarantiniano. «Creiamo dei piccoli film, e cerchiamo di dargli una storia e un’impronta diverse da quelle tipicamente italiane. Non so se siamo i primi a farlo, sicuramente ci dedichiamo molto a questo. E il risultato è che spesso la nostra regia si riconosce». La scalata del progetto YouNuts ha avuto inizio con i video dei Brokenspeakers, collettivo hip hop capitolino di cui faceva (e fa tuttora) parte Niccolò. «Nell’ambiente rap si sparge facilmente la voce, così abbiamo preso a girare per molti altri artisti romani (CaneSecco, Mezzosangue, Primo & Squarta, Colle der Fomento, Coez, Gemitaiz, ndr). Fino ad arrivare ai nomi più grandi e di spicco». MadMan, Rocco Hunt, Emis Killa e Club Dogo, per esempio. Ma soprattutto Marracash e Salmo: i video realizzati per loro, rispettivamente Status e Rob Zombie (feat. Noyz Narcos), gli hanno fatto guadagnare l’attenzione di Jova. «Abbiamo saputo che aveva chiesto il nostro numero e che ci avrebbe mandato una mail. Poi però è passato un mese e niente. Un giorno ci arriva una telefonata dalla Universal: Lorenzo ci aveva scritto senza ricevere risposta. Abbiamo pensato che avesse sbagliato l’indirizzo. All’improvviso il colpo di genio: “vuoi vedere che è finita nello spam?”. Era proprio lì, datata 25 giugno 2014. Noi l’abbiamo letta il 25 luglio. Sono scattati subito i mea culpa e gli harakiri con lui, che c’ha ammesso di aver pensato “ammazza questi so’ proprio coatti, manco a me mi si cagano”. Un paio di mesi dopo mettevano mano al video di Sabato» (il primo singolo estratto dall’album Lorenzo 2015 CC), per stessa ammissione di Jovanotti uno dei suoi preferiti in carriera. «E’ stata una figata lavorare con lui. Sin dalla prima volta che ci siamo incontrati abbiamo comunicato senza filtri. E poi non si ferma mai, un pazzo scatenato. E’ atomico, del tipo che ti chiama, ti dice “dai proviamo a fare ’sta cosa”, attacchi il telefono e t’arri14

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virgolette

vano 860 mail con link, immagini, foto a caso, seimila spunti possibili. E’ dinamite allo stato puro». Per Lorenzo, Niccolò e Antonio hanno firmato anche la regia di Pieno di vita, prima di iniziare una joint venture ancora più pop con Mengoni: un ulteriore salto nel mondo della musica cosiddetta mainstream e nemmeno l’ultimo, visto che la clip di Ti ho voluto bene veramente, girata in Islanda, è solo il primo capitolo di un racconto per immagini intitolato “Così sono partito per un lungo viaggio” che avrà presto una nuova puntata. «E’ stimolante rivolgersi ad un pubblico diverso e più variegato rispetto a quello per noi abituale del rap. Ed è più semplice di quel che pensavamo, basta non essere troppo hardcore. Con Marco ci siamo divertiti molto: è uno di noi ed è supersimpatico. Poi abbiamo la stessa età, praticamente un compagno di scuola: con lui abbiamo stabilito un rapporto sincero e diretto anche nella fase creativa, a cui tiene

«J ov anot t i è un pazzo scatenato: non si ferma mai. E’ atomico. Del tipo che ti chiama e ti dice “dai proviamo a fare ’sta cosa”. Attacchi il telefono e t’arrivano 860 mail con link, immagini, foto a caso, seimila spunti possibili. E’ dinamite allo stato puro. Men gon i è uno di noi ed è supersimpatico. Poi abbiamo la stessa età, praticamente un compagno di scuola. Come Em is K ill a. Salmo è un mega professionista, fra i più forti rapper italiani e uno dei migliori attori con cui abbiamo lavorato. Mar ra cas h è imbattibile a livello di metriche. G em it aiz e M adMa n sono tipo Beavis e Butthead: ci fanno troppo troppo ridere. Coez è un fratello.»

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SONO CRESCIUTI A PANE E FILM CULT DEGLI ANNI ’80

particolarmente». Niccolò e Antonio sono la testimonianza che «i videoclip, specie se fatti bene, continuano a essere un valore aggiunto per la musica grazie al web e a piattaforme come Vevo e Youtube». Con buona pace di Mtv, che nel frattempo s’è buttata su ginnaste, mamme teenager e nerd superstar. «Oggi non è più come prima, che c’erano badget della madonna e i video erano praticamente dei film girati spesso e volentieri dai big del cinema. Oggi con una reflex e un po’ di fantasia puoi avere un successo eclatante. Prendi il video di Sia, Chandelier: c’è un semplice piano sequenza con una bambina che balla. Ma la bambina balla di cristo. E la gente lega subito la canzone a quell’immagine: il classico caso di un video che ha strafunzionato. A noi è successo con Rob Zombie, che era bello splatter ed è rimasto impresso nella testa di chi l’ha visto». Jovanotti in primis.

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FRANCESCA FINI

Con il film “Ofelia non annega” assembla immagini d’archivio dell’Istituto Luce e performance concettuali. Un esperimento di crossover tra cinema d’epoca e videoart

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n collage, un film fatto a strati dove vecchi materiali cinematografici d’archivio dell’Istituto Luce, selezionati fra quelli che raccontano la società italiana tra gli anni ’40 e ’70, si annodano e si sovrappongono a video performance inedite elaborate da Francesca Fini, artista digitale, performer, regista e autrice, appunto, di Ofelia non annega, che sarà proiettato a marzo 2016 al laboratorio di arti performative Watermill Center di New York. Vero e proprio esperimento di crossover tra cinema tradizionale (d’epoca peraltro) e video art performativa, il film mette insieme materiali eterogenei nello spazio e nel tempo, apparentemente incompatibili eppure accomunati dal concetto di avanguardia artistica, ripudiando la struttura narrativa convenzionale a favore dell’utilizzo «di simboli che» spiega la regista «costruiscono la storia e la guidano alla sua conclusione, facendo leva sull’inconscio». I documentari sul futurismo, i reportage su Dalì a Roma, i servizi sugli artisti della pop art convivono per esempio con le immagini metafisiche del cortometraggio Contemplazione e metamorfosi (1955, regia di Gian Rocco e Pino Serpi) o con quelle enigmatiche e poetiche di Personaggi di un sogno (1952) di Aldo Rubens, girate su una irriconoscibile via Appia. Francesca Fini ha scavato nell’immenso archivio recentemente digitalizzato dell’Istituto Luce alla ricerca di autentiche gemme visuali, antenate della videoarte contemporanea.

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Una caccia al tesoro che s’è risolta in un’opera dal messaggio post femminista a dispetto delle premesse. I filmati degli anni ’50 che rappresentano la donna come fragile e neppure troppo intelligente, a passeggio col fidanzato sotto braccio, producono un evidente contrasto con la femminilità dirompente rappresentata nelle performance realizzate ad hoc dalla regista. «E’ la mia dichiarazione d’amore nei confronti delle donne. Un Amleto visto da Ofelia in cui Ofelia alla fine resta viva, decide di non sacrificarsi, di non lasciare che il suo destino sia frutto delle scelte del suo uomo, delle aspettative della società e tantomeno dall’amore, di essere una persona reale e non un’eroina romantica».

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UN NUOVO PROGETTO EDITORIALE PER SCOPRIRE QUEL CHE È NASCOSTO NELLE CITTÀ ATTRAVERSO MODA MUSICA DANZA E ARTE

HIDE è un progetto nato ancora prima di volerlo, cresciuto poi sempre più fino a diventare tanto grande da occupare quasi tutto lo spazio, a volte forse troppo. Come quando non ti accorgi che devi buttare la spazzatura ma è la spazzatura che avverte te. Durante questi anni d’inconsapevole crescita, il progetto è stato alimentato dalla passione per la musica, la danza, la moda e quindi l’arte. Spinta dalla curiosità, innumerevoli viaggi, diverse culture, stili, mentalità e personalità, hanno fatto sì che cominciasse a definirsi in modo più chiaro il mio obiettivo: svelare e decodificare ciò che spesso nel panorama di queste nuove subculture è nascosto agli occhi degli altri. Hide magazine vuole indirizzare e orientare il lettore, facendo da guida esplorando strade nascoste e consigliando giovani designer. Ogni photoshoot realizzato vede come soggetti non modelli ma professionisti di altri campi artistici regista\skater, designer\dj, dancer\artisti. Gli outfit sono stati scelti insieme ai protagonisti degli shoot dopo aver valutato il mood e non selezionati a priori dallo stylist. (Editor’s Letter tratta dal numero zero di Hide Magazine) 20


Hide magazine

di Roberta Gigliotti

Ideatrice di Hide è la giovane romana Martina Romeo, classe ’92, che chiacchierando con noi ci ha svelato i retroscena di questo fantastico e innovativo progetto. Amante del viaggio sin da piccolina catturava con gli occhi paesaggi suburbani, periferie che avevano tanto da raccontare. Durante questi viaggi ha conosciuto artisti di strada, ballerini, dj, designer, persone che avevano qualcosa da dire, un messaggio da urlare al mondo. Così ha deciso di unire le sue più grandi passioni, arte musica moda e danza, con ciò che aveva portato a casa dai suoi viaggi. Ha messo tutto nero su bianco dando vita al primo numero del magazine. 160 pagine che si dividono tra Roma, Parigi e Milano miscelate da fotografie suggestive che spesso parlano più delle stesse parole che le affiancano. Alla domanda: «Perché Hide?» risponde con una sola parola: «Nascondere». «Hide significa nascondere, ma paradossalmente portare alla luce ciò che è nascosto nelle città, nei quartieri, in coloro che non seguono la massa».

Sfogliando queste pagine, alternate da colori accesi e inchiostro, il messaggio arriva chiarissimo, sia per la scelta dei soggetti che rappresentano al meglio lo sdoganamento dei tre temi centrali, sia per la versatilità che traspare da ogni shooting. Infatti Martina per ogni servizio fotografico parte dal dialogo con l’artista che si presta a fare da modella, così che i vestiti che indossa non siano semplici abiti scelti a caso ma un modus vivendi dell’artista stesso, una sorta di seconda pelle per chi li porta. Tutto è curato nel dettaglio, dalla copertina, ai tre capitoli che rappresentano ognuno una città diversa, ma la scommessa della giovane ideatrice non si ferma qui. Dopo questa prima prova, il suo intento è quello di far uscire ogni sei mesi un volume nuovo: ogni volta prenderà in esame tre città diverse mettendole sotto la lente della moda, della danza, della musica e dell’arte. La ricerca del dialogo continuo con personaggi più o meno noti del panorama underground cittadino, darà così vita alla collana di numeri di Hide magazine.

La presentazione ufficiale di Hide Magazine al pubblico si è tenuta il 28 novembre presso la galleria Outside delle due giovani imprenditrici Ludovica Casale e Annalaura Cannavò. Outside nasce da un’idea del 2012, quando le due giovani si conobbero. Con il passare degli anni ciò che era solo un’idea piano piano ha preso vita assumendo le sembianze di questa splendida galleria. Si tratta di una realtà slegata da quello che è oggi il fashion system. Outside è un connubio tra moda e arte, per ogni brand che ospiterà verrà creata un identità apposita. Lo stile industrial domina gli spazi della galleria e dà vita a un ambiente asettico che permette agli artisti e ai brand di esprimersi al meglio.

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CONCERTI

Due giorni in paradiso per Antonello Venditti Doppia data al Parco della Musica per festeggiare l’uscita di Tortuga live, registrato allo stadio Olimpico a settembre

CONTINUA IL VIAGGIO DI LORENZO

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ue concerti, il 27 e il 28 dicembre alla Sala Santa Cecilia del Parco della Musica, per festeggiare l’uscita di Tortuga. Un giorno in Paradiso - Stadio Olimpico 2015, il cofanetto che ferma nel tempo il ritorno live nella sua Roma di Antonello Venditti lo scorso 5 settembre. Proprio come l’ultimo disco Tortuga, l’appuntamento all’Auditorium sarà un vero e proprio amarcord nel quale il cantautore

capitolino si racconterà al pubblico col suo stile inconfondibile. In scaletta molte pietre miliari degli anni Settanta e Ottanta, quando era protagonista delle classifiche di vendita grazie ad album come Lilly, Sotto il segno dei pesci, Buona Domenica e In questo mondo di ladri, grandi classici del calibro di Roma Capoccia e Ricordati di me, e gli inediti (già di successo) del presente, come Cosa avevi in mente o Ti amo inutilmente. Ore 21; 40-80 euro.

Ludovico Einaudi Ludovico Einaudi torna al Parco della Musica per una doppia data della tournée teatrale di Elements, il suo ultimo lavoro che intreccia sonorità acustiche, elettriche ed elettroniche. Il 2 e il 3 dicembre alla Sala Santa Cecilia. Ore 21; 40-60 euro.

Os Mutantes Diedero una scossa decisiva al movimento tropicalista brasiliano di metà anni ’60 mescolando alla musica popolare lo spirito ribelle, psichedelico e sperimentale del rock inglese e americano. Il loro sound incredibilmente nuovo e originale ha segnato un momento fondamentale della lotta alla libertà artistica e politica verdeoro. I rivoluzionari Os Mutantes di Sergio Dias al Monk venerdì 4 dicembre. Opening: Ducktails. Ore 21:30; 15 euro. 22

Paola Turci al Quirinetta Io Sono è il titolo dell’album che celebra i trent’anni di carriera di Paola Turci, una raccolta che affianca 12 hit reinterpretate in un’inedita veste acusticoelettronica a 3 brani inediti, fra cui il singolo di lancio Questa non è una canzone. La cantautrice partirà con il tour teatrale del disco proprio da Roma, al Quirinetta giovedì 3 dicembre. Ore 21; 17 euro. eventi

Dopo Lorenzo negli Stadi, Lorenzo nei Palasport. Continua il viaggio live di Jovanotti in giro per l’Italia. A Roma è atteso per una tripla data del nuovo tour il 27, il 28 e il 30 dicembre al Palalottomatica. Come di consueto sarà uno show totale anche dal punto di vista scenografico. Dagli esordi giovanissimo, nei panni di disk jockey e rapper, passando per la svolta pop, fino ai successi degli ultimi anni, il cantautore toscano classe 1966 - è riuscito come pochi a reinventarsi trascinandosi dietro centinaia di migliaia di fan. Il suo ultimo album, Lorenzo 2015 CC, è uscito da pochissimi giorni anche in versione cofanetto e contiene 4 cd (2 con l’intero concerto Lorenzo Negli Stadi e 2 dall’album Lorenzo 2015 CC) e il dvd Live 2184 Lorenzo negli Stadi, nel quale spicca il tributo a Pino Daniele realizzato al San Paolo di Napoli con Eros Ramazzotti. Ore 21; 48-92 euro.

Asian Dub Foundation Uno show esclusivo tra cinema e musica: il film culto La Haine di Mathieu Kassovitz sonorizzato dal vivo dagli Asian Dub Foundation, innovatori assoluti del suono metropolitano britannico con la loro miscela che fonde punk rock, reggae, elettronica e hip hop. Domenica 6 dicembre al Monk. Ore 20:30; 18 euro.


CONCERTI Adriano Viterbini

I Nemici di Piotta

Paolo Benvegnù

Adriano Viterbini, cantante e chitarrista dei Bud Spencer Blues Explosion, in concerto al Quirinetta giovedì 10 dicembre per presentare l’ultimo album Film O Sound, un disco “globetrotter”, crocevia tra i suoni del nord e del sud del mondo, frutto di un viaggio attraverso l’Africa, il Sud America e gli States. Ore 22; 8 euro.

Fa tappa al Monk venerdì 18 dicembre il Nemici Tour di Piotta, fra grandi successi del suo repertorio e i brani di un ultimo album che, insieme al precedente Odio gli indifferenti, prosegue nella commistione di rap, rock, reggae ed elettronica. Tanti ospiti illustri sul palco, fra cui anche Il Muro del Canto. In apertura Inna Cantina Sound. Ore 21; up to you.

Dopo aver riportato sul palco lo scorso ottobre la sua storica band, gli Scisma, Paolo Benvegnù torna in concerto al Monk in versione solista per un live, lunedì 28 dicembre, del tour di Earth Hotel, uscito nel 2014, per molti il suo album più raffinato per ricchezza di sonorità e arrangiamenti. Ore 21; 10 euro.

Quintorigo + Gatto

Gilby Clarke

I sempre raffinatissimi Quintorigo sul palco dell’Orion giovedì 10 dicembre insieme al fuoriclasse della batteria jazz Roberto Gatto per suonare un’ampia selezione del repertorio di uno delle loro fonti d’ispirazione costante: il genio iconoclasta Frank Zappa. Ore 22; 10 euro.

L’ex Guns N’ Roses Gilby Clarke in versione acustica prima e con band al completo poi al Traffic giovedì 17 dicembre. Un concerto unico che ripercorrerà le tappe fondamentale passate e recenti del chitarrista e cantante simbolo dell’hard rock americano. Ore 21; 15 euro.

Med Free Orkestra al Lanificio I suoni del Mediterraneo in chiave funk rock con il concerto giovedì 17 dicembre al Lanificio - della Med Free Orkestra, ensemble romano e multietnico formato da ben 14 elementi provenienti da varie aree meridionali del mondo (Senegal, Grecia, Ucraina, Argentina, Iran e Sud Italia). Nei brani del nuovo disco Background si fondono elementi di musica balcanica, klezmer, africana, iraniana, persiana, turca, greca e reggae, in un intreccio di melodie, lingue, etnie, culture e orizzonti che va ben oltre i confini del Mare Nostrum. Ore 20:30; 7 euro.

Uochi Toki oltre Il limite valicabile Napo e Rico, alias Uochi Toki, duo raffinato, sperimentale e paradossale dallo stile unico all’interno del panorama musicale italiano, da una parte vicino all’hip hop dall’altra filoelettronico, in concerto a Le Mura venerdì 11 dicembre con i brani dell’ultimo, doppio album Il limite valicabile. Ore 22; 8 euro.

Le Luci della Centrale Le Luci Della Centrale Elettrica in concerto al Monk il 15 e il 16 dicembre Con la chitarra e il computer, come da nome di un concerto a dir poco speciale per i fan, che potranno ascoltare le canzoni di Vasco Brondi «come escono la prima volta». Con lui sul palco Andrea Cabeki Faccioli. Ore 22; 15 euro.

Le atmosfere di Matthew al Monk Atmosfere emotive avvolgenti al Monk giovedì 17 dicembre con il cantautore australiano Scott Matthew, di ritorno a Roma per l’unica data italiana del tour per il nuovo album This here Defeat. Ore 22; 10 euro. eventi

Antinatale coi Prophilax

Mario Biondi

E’ ormai un classico l’appuntamento con l’Antinatale Party dei Prophilax, quest’anno in scena sabato 19 dicembre all'Orion. Si comincia con la proiezione de La passione di Mannaggia (il ridoppiaggio che la band ha fatto del film La Passione di Cristo); a seguire il live del gruppo, ovviamente a base di trash e porno rock. Ore 23:30.; 11 euro.

Mario Biondi ritorna al Parco della Musica, martedì 29 dicembre alla Sala Santa Cecilia. In scaletta, fra gli altri successi, i brani del suo ultimo Beyond. Un album dal sound moderno, anche grazie alle prestigiose collaborazioni con i Dap-Kings, gruppo funk soul di Brooklyn che ha affiancato anche Amy Winehouse, con Bernard Butler (ex chitarrista degli Suede) e con D.D.Bridgewater. Ore 21; 35-65 euro.

Vinicio Capossela

Tullio De Piscopo

Un Qu’ART de Siècle con Vinicio Capossela. Il cantautore festeggia i 25 anni di carriera con un tour europeo di concerti che approderà a Roma lunedì 21 dicembre al Teatro dell’Opera. Un live antologico diverso in ogni città, fra sonetti, serenate, marcette, gran balli, classici dimenticati, brani corali e lamenti. Un intreccio sonoro di blues, world music e tradizione popolare. Ore 21; 50-70 euro.

Dopo l’uscita del triplo cd Musica senza padrone - 1965/2015 Tullio De Piscopo celebra anche live i suoi 50 anni di carriera con un tour che passa al Teatro Quirino mercoledì 30 dicembre e che vedrà sul palco molti ospiti e colleghi illustri del grande batterista, in scena anche con la storica band, Joe Amoruso e la Nuova Compagnia di Canto Popolare. In programma anche uno speciale ricordo in note di Pino Daniele. Ore 21; 15-20 euro.

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CLUBBING

TIGA AL LANIFICIO Il principino dell’electro house, così lo chiamano in molti. Tiga torna in consolle con L-Ektrica venerdì 11 dicembre al Lanificio per uno degli appuntamenti più amati dai clubber romani. Il set della superstar canadese sarà come di consueto un viaggio sonoro

ricercato che strizza l’occhio anche alle atmosfere degli anni ’80, visti gli ascolti che da sempre hanno influenzato il sound del dj di Montreal: dal romanticismo degli Smiths alla tecnologia distorta dei Nine Inch Nails, fino al folk di Van Morrison. Divenuto famoso in tutto il mondo grazie a singoli come Sunglasses at night e Pleasure from the bass, nel

2006 Tiga ha pubblicato il suo album d’esordio Sexor, scritto e prodotto dagli amici di sempre Soulwax e Jesper Dahlback, seguito da Ciao!, datato 2009: una gemma dell’easy listening. Ora, a sette anni di distanza, è in arrivo un nuovo disco, anticipato dal brano Don’t break my heart. Ore 23:30; 10 euro.

Sven Vath, il Signore della Techno

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Il dj e produttore in tour a Roma con il party cult Cocoon. Agli Studios di via Tiburtina

na carriera iniziata più di trent’anni fa, quando appena diciottenne muoveva i primi passi in consolle nella discoteca Dorian Gray nata all’interno dell’aeroporto di Francoforte. Vinili, abiti stravaganti e personalità da autentico mattatore: quelle performance, uniche anche dal punto di vista scenografico, gli fecero guadagnare presto le attenzioni dei migliori club in

Clyde P per Smash Hip hop, electro e g-house made in Paris con Clyde P, special guest della serata più affollata del momento: Smash, in versione Deluxe al Lanificio venerdì 4 dicembre. Le altre tappe del party saranno invece al Circolo degli Illuminati l’11 dic e il 18 dic (in consolle l’americano Lavelle Dupree), prima della gran serata di capodanno in scena di nuovo in quel di via di Pietralata in collaborazione con SLAPP. 24

città. Con il suo stile musicale intriso di influssi della scena underground americana e contaminazioni acid house cominciò a rivoluzionare la scena tedesca. Divenne famoso ovunque; divenne il fautore della trance embrionale negli anni Novanta. E divenne poi, per tutti, il Signore della Techno. Nel 2000 fondò la mitica Cocoon recordings, 4 anni più tardi il

Rock’n Yolk feat. Midland Il 4 dicembre le sonorità ricercate dell’inglese Midland, che condensa nei suoi set groove house, influenze dubstep e richiami dark in un genere noto ai più come uk techno; l’11 dicembre l’elettronica influenzata dagli ascolti hip hop dell’adolescenza dell’italiano Jeremy Meeks. Questi i primi 2 appuntamenti del mese con Rock’n Yolk, ogni venerdì al Vicious. eventi

Cocoon club, location esclusiva dell’omonimo festival. Che poi però si fece itinerante: una full immersion in giro per il mondo nelle sonorità minimal e deep d’avanguardia. Proprio con il suo party cult, Re Sven Vath tornerà a Roma lunedì 7 dicembre, agli Studios di via Tiburtina 521, insieme a Einzelkind e Der & Lorenzo. Ore 22; 35 euro.

Cassy Britton Beat techno addolciti da morbide venature house e intrisi di richiami alla black music, al jazz, al soul, perfino al blues. Siate pronti a ballare con l’anima lunedì 7 dicembre, perché al Lanificio arriva l’eclettica Cassy Britton per Rebel Theory. Attrice e cantante oltre che dj, i suoi dischi sono stati prodotti da tutte le migliori label: Perlon, Ostgut Ton e Cocoon per esempio.


CLUBBING

Lady Coco e Balsamo di Scimmia

R2 al Warehouse

Matthew Dear Un texano in consolle. Giovedì 10 dicembre al Goa per Ultrabeat arriva Matthew Dear, nome forte del genere minimal techno a capo della label Ghostly International. Atmosfere decadenti e ritmi inquietanti per un sound che da un lato richiama alla mente Richie Hawtin e dall'altro i Joy Division. Altri appuntamenti con Ultrabeat il 3 dic con Regis, il 17 dic con Omar S e il 27 dic per l’After Tea della domenica pomeriggio.

Joseph Capriati Tre date per Anarchy in the Club, party resident del venerdì al Goa. Su tutte, e anche la prima in ordine cronologico, quella dell’11 dicembre con ospite Joseph Capriati, cassa dritta secca e potente a marchio Drumcode. La settimana successiva in consolle Lucy, mentre la sera del 25 dicembre si festeggia Natale con Marcolino & Adiel.

La leggenda della house italiana Dj Ralf insieme a Sigha il 5 dicembre; il sound deep di Art Department e quello techno di DVS1 il 12; lo showcase della label tedesca Grounded Theory (con i live di Henning Baer e Substance) il 19 e infine la night di Santo Stefano con special guest il dj e producer Dave Summer alias Function, autentico eroe della scena underground da 20 lunghi anni. Il calendario da brivido di R2, la serata a firma Rebel Rebel e Resistance is Techno di scena al Warehouse.

Venerdì 18 dicembre alla Taverna 37 Kingdom Deluxe, per ballare le selezioni contaminate (hip hop, elettronica, mombathon e future dancehall) di Lady Coco, affiancata dalla sua crew Balsamo di Scimmia. Non sarà comunque l’unico appuntamento con la dj romana: tutti i giovedì la troverete all’Akab, dov’è resident per la serata Milkshake, e il 4 dicembre sarà ospite di Touch The Wood al Goa.

I guest di Minù Tantissimi gli ospiti del mese per Minù, ogni sabato al Circolo degli Illuminati. I più attesi sono senz’altro l’ucraino Vakula, in consolle con la sua elettronica sperimentale il 12 dicembre (ci sarà anche Demi James) e Julian Perez nella notte di Santo Stefano: minimal e tech house from Spain. Il 5 dicembre spazio ai due italiani Massimiliano Pagliara e Germano Ventura, mentre il 19 line up formata da Vaal, Swoosh e Ceparu.

Ilario Alicante & Co a Spazio 900 Due le date a Spazio 900 da segnare in agenda: il 5 dicembre arriva Elrow, il party cult di Barcellona, Ibiza e Madrid che porta in consolle a Roma i dj Marc Maya, Andres Campo e George Privatti; il 19 dicembre poi tre pezzi da novanta della scena techno: Ilario Alicante (in foto), Markus Suckut e E-dward.

Martin Buttrich House e minimal con il talento eclettico di Martin Buttrich: il boss della label cult Desolat (insieme a Loco Dice) è atteso in consolle per un’esibizione live lunedì 7 dicembre al Rashomon.

San Proper a SLAPP Disco e house con San Proper, nome fra i più rappresentativi della scena underground di Amsterdam. Il dj e producer olandese sarà special guest di SLAPP al Lanificio sabato 12 dicembre.

Daniele Baldelli ad Agm

Tying Tiffany

Come di consueto il lunedì è all’insegna di Any Given Monday, quest’anno in tour nelle migliori location della capitale. Si comincia il 7 dicembre al Qube con ospite Georgia Lee, protagonista del programma Top Dj nel 2014; il 14 dicembre tappa all’ex cinema Capitol insieme ai dj di Smash; il 21 dicembre imperdibile l’appuntamento al Lanificio: in consolle il dj più longevo in Italia, il primo ad essere chiamato a fare una boiler room all’estero e considerato da molti il padre fondatore della club culture in Italia: Daniele Baldelli; infine il 29 dicembre al Circolo degli Illuminati ci saranno Marco G. & Mr Kite di Touch The Wood.

Female Cut al Lanificio sabato 19 dicembre con un ospite davvero illustre: la padovana Tying Tiffany, passata dal punk/industrial all’elettronica.

Disco Cristo Anche quest’anno torna Disco Cristo, il party one shot del 25 dicembre che vi farà ballare electro techno dubstep e fidjet con Kick Milady e Dj Fre4k. Info e location sulla pagina Fb.

Touch The Wood

Nozoo feat. Deetron Fra i sabati al Goa targati Nozoo assolutamente da non perdere quello del 12 dicembre: in consolle arriverà l’acclamato dj e produttore svizzero Deetron, con la sua techno contaminata dal soul di Detroit e ispirata al jazz che suonava suo padre.

Tiger & Woods

Prima il ritorno in consolle di Branko dei Buraka Som Sistema, con la sua techno intrisa di ritmi africani (il 4 al Goa) poi, soprattutto, la speciale serata natalizia di sabato 19 dicembre al Lanificio con ospite l’apprezzato duo house polacco Catz ’N Dogz. Questi gli appuntamenti con Touch The Wood.

E’ una tradizione che si ripete ormai da sette anni: la sera del 25 dicembre, la sera di Natale, è la sera di Discopanettone. Al Lanificio per smaltire la due giorni no stop di abbuffate in famiglia troverete Tiger & Woods che vi faranno ballare di gusto con i loro ri-edit di perle disco, funk, fusion, soul ripescate dagli anni ’70 e '80. eventi

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TEATRO

Anche suor Cristina in Sister Act

La vincitrice di TVOI 2014 in scena nel musical in programma dal 10 dicembre al Brancaccio

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on poteva non esserci anche lei, Suor Cristina, la vincitrice di The Voice of Italy 2014, nel musical evento Sister Act, in scena dal 10 dicembre al 10 gennaio al Teatro Brancaccio. Vestirà i panni della novizia Maria Roberta, recitando e cantando nel foltissimo cast al fianco della protagonista indiscussa Deloris Van Cartier, già Suor Maria Claretta nell’edizione spagnola, di Pino

Strabioli, scelto per il ruolo di Monsignor O’Hara, e della Madre Superiora Francesca Taverni. Tratto ovviamente dall’omonimo film del ’92 che consacrò Whoopi Goldberg, lo spettacolo diretto da Saverio Marconi e realizzato da Viola Produzioni in collaborazione con la Compagnia della Rancia si annuncia come l’evento di queste festività natalizie. Anche grazie ai 25 brani scritti dal premio Oscar

IL MARCHESE DEL GRILLO

Dirty Dancing al Granteatro Dopo lo strepitoso successo di pubblico a Milano e Verona, il musical Dirty Dancing The classic story on stage approda a Roma, al Granteatro dall'1 al 20 dicembre. A 27 anni dall’uscita nelle sale del film, la storia d’amore di Baby e Johnny rivive sul palcoscenico grazie a una produzione imponente, la regia di Federico Bellone (A qualcuno piace caldo, Flashdance, Newsies), le coreografie di Gillian Bruce (Frankenstein Junior, Grease), le scenografie curate da Roberto Comotti e naturalmente una colonna sonora contraddistinta dalla theme song (I’ve Had) The Time Of My Life. Mar-sab: 21; dom: 16. 26

Dal Conte Tacchia al Marchese del Grillo. Enrico Montesano sale di grado sulla scala della nobiltà romana vestendo i panni del cinico, schietto e spietato Onofrio, resi indimenticabili a tutti dal mitico Alberto Sordi nel film di Mario Monicelli. La trasposizione teatrale della pellicola, in versione musical, sarà in scena in prima nazionale al Teatro Sistina dal 9 dicembre al 18 gennaio. Diretta da Massimo Romeo Piparo, una garanzia visti i successi The Full Monty, Jesus Christ Superstar e del più recente Billy Elliot, l’opera sembra essere «quella giusta al momento giusto e nel luogo giusto», come dichiarato dallo stesso regista. La commedia, pur ambientata nella Roma Papalina, è infatti intrisa di rimandi «attualissimi e tremendamente affini con la realtà a cui tutti i romani devono quotidianamente far fronte» prosegue Piparo: «Giustizia corrotta, una Chiesa in bilico tra il debole potere spirituale e il più ammaliante potere temporale, il tremendo dilemma dell’essere e dell’apparire, il dramma dei più poveri contrapposto al cinismo dei potenti; tutti argomenti che sembrerebbero fotografare l’attuale sistema-Italia e ancor più l’inesorabile declino di Roma Capitale». Ma nonostante tutto questo, al Sistina ci si divertirà e parecchio. eventi

Alan Menken, compositore statunitense autore delle più celebri colonne sonore Disney come La Bella e la Bestia, La Sirenetta e Aladin: sul palco risuoneranno atmosfere soul, funky e disco anni ’70, e poi ballate pop in puro stile Broadway e gli immancabili cori Gospel. La traduzione di testi e le liriche delle canzoni sono a cura di Franco Travaglio. Mar-ven: 21; sab: 17 e 21; dom: 17.

Nancy Brilli Bisbetica Nancy Brilli alla prova Shakespeare in Bisbetica, titolo (ovviamente riferito a La bisbetica domata) della reinterpretazione della pièce del Bardo sul palco del Teatro Quirino dall’1 al 20 dicembre. Una rappresentazione travolgente e ricca di vis comica che pur non tradendo l’originale restituisce all’opera una certa contemporaneità grazie anche al linguaggio musicale utilizzato e a un allestimento scenico di grande impatto. Mar-sab: 21; dom: 17.

Sergio Rubini & Co. Provando… Dobbiamo parlare è la nuova commedia di Sergio Rubini, interpretata dallo stesso attore pugliese insieme a Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone e Isabella Ragonese. Al centro vizi e virtù di due coppie, una borghese l’altra intellettuale, tanto amiche quanto distanti nel modo di vivere la vita. I nodi di questa profonda diversità verranno inesorabilmente al pettine. Al Teatro Ambra Jovinelli dal 3 al 20 dicembre. Marsab: 21; dom: 17.


Kamikaze number five Le ultime ore di un kamikaze: il racconto del dies irae e del giudizio finale prima di farsi saltare in aria. L’intenso (e quanto mai attuale) Kamikaze Number Five di Giuseppe Massa in scena al Teatro dell’Orologio dall’8 al 20 dicembre. Marsab: 20; dom: 17.

TEATRO Barbareschi cerca segnali d’amore Il viaggio emotivo di un uomo che ripercorre la sua vita e i suoi sogni. Il viaggio emotivo di Luca Barbareschi, che celebra il raggiungimento dei 40 anni di carriera con il poetico ed energico Cercando segnali d'amore nell'Universo, accompagnato dalla band di Marco Zurzolo. Al Teatro Eliseo dal 22 dicembre al 3 gennaio. Mar-sab: 20; mer-dom: 16.

Il più bel secolo della mia vita N.N., ovvero quei figli non riconosciuti alla nascita e che per legge non possono sapere l'identità dei loro genitori naturali se non dopo i cento anni d'età. Giorgio Colangeli e Francesco Montanari sono proprio due N.N. rispettivamente di 99 e 30 anni, alla ricerca divertente e surreale delle proprie origini. Il più bel secolo della mia vita, sold out la scorsa primavera, torna in scena al Teatro Piccolo Eliseo dal 16 dicembre al 3 gennaio. Mar-sab: 20; dom: 16.

Lo Spirito allegro di Leo Gullotta Maurizio Battista? Allegro ma non troppo Allegro ma non troppo. E’ lo stato d’animo e pure il nuovo show di Maurizio Battista, di ritorno sul palco al Teatro Olimpico dall’8 dicembre al 3 gennaio con le sue analisi esilaranti ma dai risvolti tragicomici della nostra attualità sociale e politica. Lun-sab: 21; dom: 18.

Morte di un commesso viaggiatore

Elio De Capitani firma una personale messinscena del capolavoro di Arthur Miller Morte di un commesso viaggiatore, testo che racconta l’ultimo giorno di vita di Willy Loman, pronto a tutto per vendere. Una storia personale che diventa collettiva, un classico degli anni Cinquanta che parla di noi e del nostro presente. Al Teatro Argentina dal 9 al 20 dicembre. Mar e ven: 21; mer e sab: 19; gio e dom: 17.

Vincenzo Salemme Un piccolo borghese anonimo e sconsolato alle prese con un’analisi di coscienza e della propria esistenza per via della singolare rivolta del suo membro, alias il "Tronchetto della felicità", staccatosi dal suo corpo con la minaccia di non tornarvi più nel caso il suo padrone non ricominci a sognare. E’ l’esilarante soggetto di Sogni e bisogni di Vincenzo Salemme che va in scena al Teatro Manzoni dal 10 dicembre all’1 gennaio. Marsab: 21; dom: 17:30.

Lo humour tagliente e spaziante di Noel Coward in scena al Teatro Ambra Jovinelli dal 22 dicembre al 10 gennaio con Spirito Libero, interpretato fra gli altri da Leo Gullotta con la regia di Fabio Grossi. Mar-sab: 21; dom: 17.

Michele La Ginestra s’accompagna da sè Michele La Ginestra (diretto da Roberto Ciufoli) in M’accompagno da me, nuovo one man show tutto da ridere in scena al Teatro Sette dal 22 dicembre al 17 gennaio e ambientato in una cella, dove passano avvocati, detenuti, personaggi improbabili legati da un unico comun denominatore: i reati del codice penale. Mar-sab: 21; dom: 18.

Generazione di precari Generazione di precari è la brillante commedia di Toni Fornari, in scena al Teatro Golden dal 22 dicembre al 17 gennaio, che affronta il tema dell'instabilità economica e lavorativa di quattro amici (un attore senza il becco di un quattrino, una plurilaureata, un musicista ignoto ai più e una maga fenomeno da baraccone) costretti a convivere per dividersi l'affitto. Sul palco anche Carlotta Proietti e Marco Morandi. Marsab: 21; dom: 17. eventi

Rezza Mastrella in Anelante Rezza Mastrella tornano al Teatro Vascello dal 9 dicembre al 17 gennaio con il nuovo Anelante, spettacolo intenso e vero e proprio atto performativo che mette al centro l’alienazione e la disperazione dell’uomo tramutato ormai in entità virtuale. Una visione quasi paranoica della contemporaneità che cresce nel ritmo delle battute e dei movimenti, fino all’apoteosi finale. Mar-sab: 21; dom: 18.

Vicini di Stalla: il Natale mai raccontato Al Teatro Della Cometa dal 26 dicembre al 10 gennaio Vicini di Stalla: la storia del Natale come non è stata mai raccontata, vissuta attraverso le divertenti vicende di due pastori. Per scoprire alcuni particolari della Natività che nessuno, prima d’ora, aveva mai narrato. Mar-sab: 21; dom: 17.

Claudia Gerini e le sue storie Fra ricordi di vita realmente vissuti e racconti fantastici Claudia Gerini, con la regia di Giampiero Solari, si racconta in uno spettacolo sognante e interattivo, con tanto di disegni di Giuseppe Ragazzini, musiche dal vivo arrangiate da Leonardo De Amicis e un corpo di ballo diretto da Roberta Mastromichele. Storie di Claudia dal 26 dicembre al 17 gennaio al Teatro Quirino.

Grido d’amore per Edith In occasione del centenario della nascita della grande Edith Piaf, Gianni De Feo ripropone al Teatro Dei Conciatori lo spettacolo Grido d’amore, a lei dedicato, dal 29 dicembre al 10 gennaio. De Feo, vestendo i panni di un poeta vagabondo, nel ripercorrere alcuni frammenti della propria vita ripropone i passi dell’esistenza straordinaria e della musica della “chanteuse realiste”. Mar-sab: 21; dom: 18.

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James Tissot 80 opere raccontano al Chiostro del Bramante fino al 21 febbraio il percorso artistico del grande pittore francese James Tissot e l’influenza che su di lui ebbero l’ambiente parigino e la realtà londinese, dando conto della sua vena sentimentale e mistica, del suo incredibile talento di colorista e del suo interesse per la moda. Lun-ven: 10-20; sab-dom: 10 -21.

MOSTRE

Toulouse-Lautrec

Una grande restrospettiva ospitata dall’Ara Pacis per celebrare l’artista che incarnò lo spirito bohémien parigino

CoBra: una grande avanguardia europea

Fondazione Roma Museo dedica al gruppo CoBra, la prima grande avanguardia di respiro internazionale del secondo dopoguerra, una nutrita retrospettiva in programma a Palazzo Cipolla dal 4 dicembre al 3 aprile. CoBrA. Una grande avanguardia europea (1948-1951), a cura di Damiano Femfert e Francesco Poli, offre un’ampia raccolta di oltre 150 opere fra dipinti, sculture, lavori su carta, pubblicazioni, documenti e foto che testimonia l’attività dei maggiori esponenti del movimento (Jorn, Pedersen, Dotremont, Appel, Lucebert, Corneille, Alechinsky, Götz, Constant) e il loro netto svincolarsi dai canoni tradizionali dell’arte dell’epoca per abbracciare uno stile completamente nuovo tracciato dall’esilarante forza del colore e dalla ricercata naturalezza del gesto creativo. La mostra è in collaborazione con la Die Galerie di Francoforte. Mar-dom: 11-20.

L

o spirito bohémien della Parigi di fine ’800 protagonista al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre all’8 maggio nella grande retrospettiva dedicata a Toulouse-Lautrec, che ripercorre la sua vita dal 1891 al 1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni. Circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest permettono di conoscere a tutto tondo l'opera grafica dell’artista francese: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, numerate e autografate. Inoltre un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di

fine 19esimo secolo. Henri de ToulouseLautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e illustrazioni della sua epoca, un precursore della pubblicità moderna. I suoi lavori divennero richiestissimi a Parigi per la geniale intuizione di veicolare il messaggio attraverso la rappresentazione della gente normale, del proletariato e dei loro divertimenti, cosa che affascinava e non poco la borghesia francese. Fonte d’ispirazione costante fu per lui il quartiere parigino di Montmartre: la maggior parte della sua produzione (locandine per teatro, balletti e spettacoli) è infatti riconducibile alla vita notturna e ai locali di questa zona. Lundom: 9:30-19:30.

Impressionisti

Balthus: genio scandaloso

Un ritratto della società parigina della seconda metà dell’Ottocento tracciato attraverso le opere dei maestri impressionisti dell'epoca provenienti dal Musée d’Orsay. Al Complesso del Vittoriano fino al 7 febbraio la mostra Impressionisti. Tête à tête. Sono esposti, fra gli altri, capolavori di Manet, Degas, Renoir e Cézanne. Lun-gio: 9:3019:30; ven-sab: 9:30-22; dom: 9:30-20:30.

Un’unica grande mostra dislocata in due sedi per tracciare attraverso più di 200 opere un ritratto fedele e compiuto dell’eccentrico, controverso e scandaloso Balthus, genio francese della pittura che fra i suoi estimatori annoverava anche Pablo Picasso. Alle Scuderie del Quirinale (dom-gio 10-20; ven-sab 1022:30) la retrospettiva principale con i capolavori più noti; a Villa Medici (mar-dom 1019) un’esposizione che mette in luce il processo creativo delle sue opere. Fino al 31 gennaio.

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eventi


MOSTRE Transformers al Maxxi Tranformers al Maxxi indaga la cultura del design e la sua relazione con le arti, l’architettura e il cinema attraverso la capacità di trasformare il reale di quattro creativi di fama mondiale: il coreano Choi Jeong-hwa, l’italiano Martino Gamper, il franco-portoghese Didier Fiuza Fustino e il messicano Pedro Reyes. Fino al 28 marzo. Mar-ven: 11-19; sab: 11-22; dom: 11-19.

Gillo Dorfles: Essere nel tempo

The Art of the Brick C'è chi si laurea in legge, diventa avvocato e poi lascia tutto per dedicarsi alla sua più grande passione: i Lego. Come Nathan Sawaya, newyorkese le cui sculture con i famosissimi mattoncini giocattolo girano il mondo dal 2004. Al Set di via Tirso fino al 14 febbraio le sue opere nella sorprendente mostra The Art of the Brick. Lun-gio: 10-20; ven-sab: 10-23; dom: 10-21.

105 anni d’età portati con disarmante naturalezza. Essere nel tempo è il titolo della mostra che celebra l’opera totale di Gillo Dorfles, grande artista, critico e designer triestino la cui longeva attività - dalle pitture recenti agli esordi nel segno del surrealismo europeo, passando per le astrazioni dell’arte concreta, l’astrattismo e il futurismo - è raccontata minuziosamente in un percorso cronologico al Macro di Via Nizza fino al 13 marzo. Oltre 100 opere, molte esposte per la prima volta, fra dipinti, disegni, lavori grafici, ceramiche e gioielli. Mar-dom: 10:30-19:30.

Poison Toffee Apples La singolare storia di Furry, bambina caratterizzata da una strana peluria sul viso, al centro della mostra di Paolo Pedroni intitolata Poison Toffee Apples: 18 dipinti a olio su tela intrisi di elementi fiabeschi, in bilico tra Pop Surrealismo e pittura manierista. Alla Dorothy Circus Gallery dal 5 dicembre al 23 gennaio. Lun: 10:30-18:30; mar-gio: 10:30-19:30; ven-sab: 11:30-20.

Storie Sovietiche Urbs Picta di Mimmo Frassineti

Electric Breeze Dal lettering all’ombra del Gasometro ai muri dedicati a Pasolini nel cuore del Pigneto passando per le tante opere anonime e per quelle legali, come nelle stazioni della Metro A. Un vero e proprio tour fotografico nella street art della capitale grazie al reportage Urbs Picta di Mimmo Frassineti, in mostra al Museo Carlo Bilotti fino al 17 gennaio. Mar-ven 10-16; sab-dom 10-19.

Electric Breeze, prima personale in Italia per l’artista americano Nosego, alla Galleria Varsi fino al 10 gennaio. Una serie di opere di grande impatto visivo dove figure di animali immaginari si fondono con paesaggi suggestivi e rilassati. Un mondo poetico in cui non c’è conflitto tra uomo e natura, e dai colori e le atmosfere avvolgenti. Mar-sab: 1220; dom: 15-20.

La Fabbrica del Presente

Pablo Echaurren: Contropittura Dalle "miniature" degli inizi alle Decomposizioni floreali, dalle tele monumentali ai più recenti murales: oltre 200 opere raccontano nella mostra Contropittura l'impegno politico e personale dell'artista dada surrealista Pablo Echaurren, noto per la cifra stilistica originale e d’avanguardia oltre che per i messaggi di valore sociale e civile delle sue creazioni. Alla Gnam fino al 3 aprile. Mar-dom: 10:30-19:30.

I concetti di passaggio e di transizione al centro dei quattro interessanti progetti fotografici e multimediali curati da Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, in mostra al Museo di Roma in Trastevere fino al 24 gennaio. Night(e)scapes unisce immagini, musica e motion design in un viaggio notturno nei posti più suggestivi d’Italia; Lipadusa è una ricerca fotografica sull’identità dell’isola siciliana; Iranian Living Room è il racconto dell’intimità del popolo iraniano realizzato da 15 fotografi; Miracle Village è un’indagine delicata su un tema difficile: la vita dei sex offender al termine della pena. Mar-dom: 10-20. eventi

La pittrice Rozalija Rabinovic interprete originalissima della propaganda negli anni ’30 nel segno di Stalin; Sergei Vasiliev, pluripremiato al World Press Photo e il suo ritratto intenso della vita quotidiana nel periodo del primo “disgelo” dalla guerra fredda; l’enfant prodige della fotografia russa Danila Tkachenko in un coloratissimo reportage delle zone off limits, militari e industriali dell’ex Urss, simboli di un potere ormai caduto. 85 anni di arte e di Storie Sovietiche alla Galleria del Cembalo dal 4 dicembre al 13 febbraio. Mer-ven: 1719:30; sab: 10:30-19:30.

Istanbul 45 fra artisti e architetti e oltre 100 opere per raccontare trasformazioni, conflitti, innovazioni e speranze della città-ponte tra Oriente ed Occidente divenuta simbolo del cambiamento contemporaneo. Istanbul. Passione, gioia, furore al Maxxi dall’11 dicembre all’1 maggio. Un percorso fra grandi opere, nuove tecnologie e testimonianze dirette dei protagonisti. Mar-ven e dom: 11-19; sab: 11-22.

Renzo Arbore Copertine di dischi, strumenti musicali, oggetti dalle sue collezioni improbabili, radio d’epoca, cravatte a dir poco stravaganti, memorabilia di viaggio. E poi una ricca sezione di documenti audio e video delle performance più note. A La Pelanda una mostra rende omaggio alle passioni e alle arti di Renzo Arbore. Dal 19 dicembre al 3 aprile. Mar-dom: 14-20.

Affinità elettive Da De Chirico a Burri: una selezione di capolavori della Galleria d’Arte Moderna affiancati a quelli della Fondazione Magnani Rocca di Parma sulla base di consonanze e suggestioni formali e di temi e ambiti figurativi. La mostra Affinità elettive è in programma dal 17 dicembre al 13 marzo. Mar-dom: 10-18:30. 29


PASSIONI

Più libri più liberi Dal 4 all’8 dicembre a Palazzo dei Congressi la 14esima edizione di Più Libri Più Liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria che in cinque giorni ospiterà un migliaio di editori e autori italiani e stranieri per un totale di 330 incontri con il pubblico. Fra i più attesi quelli con Annie Ernaux, scrittrice dei romanzi Armadi vuoti e Passione semplice, con il sociologo francese Marc Lazar e con i “nostri” Andrea Camilleri, Erri De Luca e Nicola Lagioia, vincitore dell'ultimo Premio Strega con La ferocia. In programma anche i reading di Paolo Poli e Ascanio Celestini. Omaggi infine per Khaled al-Assad e Pier Paolo Pasolini.

Capodanno con Gigi Proietti

L’attore romano torna in scena l’ultima notte di dicembre con i suoi Cavalli di battaglia. Ad accompagnarlo sul palco anche le figlie Susanna e Carlotta

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opo i sette sold out dello scorso luglio, Gigi Proietti torna al Parco della Musica con i suoi Cavalli di battaglia per festeggiare il Capodanno. Un veglione, alla Sala Santa Cecilia, scandito dai suoi intramontabili successi. Un'occasione unica per vedere in scena il poliedrico artista, da sempre in grado di contaminare i più diversi generi in un'unica performance. Lo show non sarà soltanto un mero amarcord dei suoi successi. Con lui, infatti, ci saranno anche le due figlie Susanna e Carlotta che sorprenderanno gli spettatori sia per le loro qualità vocali, sia per la vis comica, un gruppo musicale diretto da Mario Vicari e gli attori Marco Simeoli e Claudio Pallottini, da tempo al fianco di Gigi in diversi progetti. Ore 22; 78-156 euro.

Bubbles Al Teatro Vascello dal 5 al 13 dicembre l’illusionista e bubble artist apprezzato in tutto il mondo Marco Zoppi col suo Bubbles, uno straordinario show fatto di bolle di sapone di ogni forma e colore, in bilico tra poesia e prestigio.

STASERA FIORELLO

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Eclettico, imprevedibile, innovativo. E sempre pronto a stupire, specie stavolta che si esibirà a scopo esclusivamente benefico. Fiorello in scena all’Auditorium Conciliazione giovedì 17 dicembre in Stasera Fiorello, un evento ideato e dedicato ai sostenitori dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) per raccogliere fondi e finanziare progetti dedicati al percorso di crescita di giovani ricercatori italiani di talento nell’ambito dei tumori pediatrici. Lo showman siciliano si darà al pubblico senza troppi schematismi, fra gag, aneddoti, canzoni, imitazioni e la consueta buona dose di improvvisazione; con tutte quelle doti da “animale del palcoscenico” che da anni ormai gli hanno fatto guadagnare lo scettro del re del varietà all’italiana. Ore 21; 35-60 euro. eventi

Circo Bianco Un mondo ricco di colori, acrobazie ed effetti scenici: il mondo da fiaba del Circo Bianco, la compagnia di artisti, ballerini, trampolieri e performer che da più di due anni gira l’Italia a colpi di sold out con i suoi spettacoli onirici che fondono la cultura circense all’abilità atletica. L’ultimo Sognami Trovami Amami sarà in scena all’Atlantico domenica 6 dicembre (ore 16 e 21) e giovedì 10 dicembre (ore 10 e 21).


Roma Gospel Festival Non è soltanto una tradizione natalizia: il Roma Gospel Festival, giunto ormai alla 20esima edizione, è infatti la più grande rassegna di genere in Europa, un punto di riferimento per appassionati e curiosi che anche quest’anno affolleranno il Parco della Musica dall’8 al 31 dicembre per ascoltare alcune delle migliori formazioni afroamericane in grado di intrecciare devozione spirituale a soul, r’n’b, jazz, pop e persino rap. A inaugurare la rassegna The Campbell Brothers (in foto), il giorno dell’Immacolata. Fra gli ospiti più attesi The United Voices of Faith (16 dicembre), Harlem Gospel Choir (23 dicembre), Light of Love (27 dicembre) e The Mounty Unity Choir feat. Earl Bynum (28 dicembre). Imperdibili anche gli appuntamenti nei giorni di festa: il 25 dicembre con Anthony Morgan Inspirational Choir of Harlem, il 26 con Pastor Patrick George e l’ultimo dell’anno con il South Carolina Mass Choir.

PASSIONI Lo schiaccianoci al Teatro dell’Opera Non è Natale senza Lo schiaccianoci: il balletto cult musicato da Tchaikovsky è in scena in un nuovo allestimento dell’Orchestra e del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma diretto da David Coleman al Teatro Costanzi dal 20 dicembre all’8 gennaio.

Merry Handmade Marco Travaglio in Slurp Ridere per non piangere. Potrebbe essere questo il sottotitolo di Slurp, il nuovo recital (tratto dall’omonimo libro) di Marco Travaglio in tournée al Teatro Vittoria l’11, il 12 e il 13 dicembre. Il direttore del Fatto propone uno spettacolo per così dire terapeutico: un'arma di autodifesa, un antidoto satirico per guarire da quella sindrome di Stoccolma che porta spesso e volentieri gli italiani a innamorarsi del Nemico, individuato oggi nell’attuale classe dirigente, la peggiore del mondo, per di più beatificata, osannata, magnificata, propagandata e smarchettata da media, intellettuali e opinionisti di tutti i livelli.

Il raduno di Star Wars

Natale all’Auditorium Musica, teatro, circo, giochi, mostre, gli immancabili mercatini e il ritorno della pista di pattinaggio. Dall’8 dicembre al 6 gennaio la rassegna Natale all’Auditorium (fuori dalle sale del Parco della Musica) ospiterà attrazioni di ogni tipo e per ogni età di pubblico. A chiudere, il 5 e il 6 gennaio, la nona edizione de La ChiaraStella di Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Popolare Italiana.

Lanificio KinderCafe Un loft per grandi e piccini dove sentirsi a casa. Il 6 e il 20 dicembre, dalle 16 a mezzanotte, il Lanificio accoglierà le famiglie più giovani in versione KinderCafe, un’iniziativa (prevista la prima e la terza domenica di ogni mese) che consente ai genitori di incontrarsi e di accudire i propri figli senza rinunciare al divertimento. Si potrà fare merenda e gustare un buon caffè al ritmo delle Sunday Candies, le selezioni musicali curate ad hoc da Riccardo Bertini, mentre i più piccoli giocheranno in un corner (dedicato alle età tra i 2 i 5 anni) seguiti da due educatrici professioniste, per imparare le arti di decoupage, riutilizzo di materiali da riciclo, disegno e realizzazione di oggetti. Il pomeriggio si chiuderà con il reading di fiabe Il mondo dentro un libro. Dalle 18:30 spazio agli adulti con una serata all’insegna della musica dal vivo, del cinema e dell’home-food grazie alla collaborazione con Pietralata - Pizzeria di Quartiere.

Due giornate dedicate interamente alla più originale creatività handmade della Capitale. Appuntamento al Famo Cose Makerspace di via Caltanissetta il 12 e il 13 dicembre dalle 9 alle 21: ad attendervi una mostra mercato che vi eviterà la solita corsa dell’ultimo minuto per i regali natalizi. Bijoux, accessori, oggettistica, abbigliamento donna, uomo e bambino. E poi un mucchio di idee originali per la casa. In programma infine workshop e laboratori creativi.

Arti&Mestieri Expo Dalla ceramica all’abbigliamento, dall’oggettistica ai complementi d’arredo, dall’oreficeria ai manufatti artigianali. E poi tutte le specialità e le eccellenze enogastronomiche regionali. Torna dal 17 al 20 dicembre Arti&Mestieri Expo alla Fiera di Roma.

I fan di Star Wars chiamati a raccolta martedì 15 dicembre all’Ex Dogana di San Lorenzo per un raduno nazionale che celebra l’uscita in sala dell’ultimo capitolo della saga intitolato Il risveglio della Forza. Una parata cosplay stellare, è proprio il caso di dire, con l’opportunità di vincere uno dei dodici biglietti in palio per l’anteprima nazionale del nuovo episodio, in proiezione il giorno successivo. Fino a notte fonda, poi, un dj set a tema cosmic-disco.

Due birre da Stavio prima del Cenone La sera con i tuoi, il pomeriggio con chi vuoi. Il 24 dicembre grazie a Stavio, aperto eccezionalmente dalle 15 alle 20, potrete farvi qualche birra per affrontare brilli quanto basta tutto il parentame del cenone della vigilia. E se vi berrete una "pigna", con un 1 euro in più avrete anche una Rodersch, la Kolsh italiana nel suo tipico bicchierino di Colonia da 0,2 cl.

Uto Ughi per la Pace Il Maestro Uto Ughi all’Auditorium Conciliazione venerdì 18 dicembre per il Concerto della Pace, a sostegno della campagna Unicef “Bambini in pericolo”. Il ricavato sarà destinato in particolare ai bimbi siriani. eventi

I 33 anni del Golden Circus Festival E’ il più prestigioso appuntamento circense a Roma. Compie 33 anni il Golden Circus, la kermesse diretta da Liana Orfei che come di consueto farà divertire gli appassionati con gli stupefacenti numeri delle più grandi scuole tradizionali e contemporanee. La manifestazione, in programma il 25 dicembre e dal 4 al 10 gennaio al Teatro Tendastrisce, vedrà la partecipazione di artisti da tutto il mondo, fra acrobazie, equilibrismi, magia e prestigio.

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ALTREsTORIE

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Claudio Coccoluto fotografato da M. D’Onofrio

Lady Coco e Max Scoppetta

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la meglio gioventù


When we were young Il debutto di Claudio Coccoluto al Seven Up, i sabati pomeriggio al Piper di Max Scoppetta e la Golden Era dell’hip hop che fece innamorare Lady Coco I migliori vent’anni del clubbing italiano nei ricordi di tre grandi dj

I

di Christian Poccia

l Seven Up di Formia soprattutto, che fu una rivoluzione. I sabati pomeriggio al Piper, le musicassette di Dj Mozart registrate alla Baia degli Angeli di Rimini, Marco Trani, l’house, Maurizio Baiocchi, i Talk Talk, le notti a neppure vent’anni, la Golden Era dell’Hip Hop, Giancarlino, Fabrizio Capo e Jamiroquai remixato da David Morales. I vinili. Le rivelazioni. I ricordi di Claudio Coccoluto, Max Scoppetta e Lady Coco di quando erano ragazzi, non ancora o da poco dj, non ancora protagonisti della nightlife italiana e romana, appartengono a stagioni e decenni diversi - ma insieme, raccolti singolarmente e poi intrecciati, sono una ricostruzione fedele proprio perché intima, dei migliori vent’anni del clubbing italiano: gli Ottanta e i Novanta. Coccoluto, che è nato a Gaeta, ha mosso i primi passi nel mondo della notte nei locali del basso Lazio: «Avevo quindici, sedici anni alla fine dei Settanta, e i club erano prevalentemente balere e dancing attive soprattutto d’estate: lo Snoopy a Formia, il Number One a Sperlonga e il Giona verso Fondi. Ballavamo le hit radiofoniche di allora, ci accontentavamo insomma. Poi nel febbraio del 1980 a Formia aprì il Seven Up, che cambiò l’idea stessa di locale notturno: una struttura immensa per gli standard di quel periodo che ospitava ogni sera una media di tremila persone. Ci venivano in pellegrinaggio dalla Calabria, dall’Umbria, dalla Campania. Aveva scenografie enormi, uno spettacolo laser che in Italia non aveva eguali, addirittura una pista di pattinaggio. Era uno dei migliori locali d’Europa». E gli cambiò la vita. «All’epoca lavoravo a Radio Luna, ascoltavo rock e da buon rockettaro la musica dance mi faceva schifo, ma il proprietario della radio gestiva anche il Seven Up e mi obbligò a suonarci. Allora mi feci spedire le cassette di Dj Mozart (Claudio Rispoli, ndr) registrate alla Baia degli Angeli di Rimini, oggi Baia Imperiale, ed ebbi un’illuminazione. Debuttai come dj al Seven Up» e il resto è storia. Di quegli anni ricorda un episodio, legato a un campionatore «che costava come una Volvo» e con il quale, nel 1984, realizzò un remix che capitò nelle mani del gruppo new wave inglese Talk Talk: «Qualche settimana dopo mi arrivò una lettera in cui mi chiedevano il remix di un loro pezzo. Toccai il cielo con un dito». La new wave britannica ballabile con contenuto tecnologico era una delle passioni musicali di Coccoluto. Poi venne l’House, «una rottura dal punto di vista culturale». E Marco Trani, scomparso nel 2013, ne fu il profeta: «Lui era il sole e noi i pianeti che gli giravano intorno». Trani ebbe un ruolo decisivo anche nella carriera di Max Scoppetta, oggi uno dei riferimenti della scena underground romana: «Lo ascoltai per la prima volta a 18 anni, al Pascià di Riccione. Finita la serata ero diviso in due: tanta bravura mi annichiliva quasi al punto da voler smettere di suonare e insieme mi galvanizzava». Il mentore di Scoppetta però è stato un altro: «Maurizio Baiocchi. A 15 anni, il sabato pomeriggio al Piper - era la metà dei Novanta - ero praticamente incastrato dietro di lui. I miei amici ballavano o rincorrevano le ragazze, io invece restavo a guadare quali dischi metteva. Fu lui a ispirarmi. Cominciai a comprare i primi vinili e a suonare in piccole feste private. Entrai nel giro e a 20 anni debuttai alla consolle del Piper proprio al fianco di Baiocchi. Gli confessai che avevo passato ore a osservarlo ma lui ovviamente non s’era mai accorto di me». Erano gli anni dei pezzi pop remixati su base house: «Conobbi Jamiroquai grazie al remix di Space Cowboy realizzato da David Morales nel 1995» ricorda Scoppetta. Ed erano gli stessi anni in cui la diciottenne Lady Coco cominciava la sua personale avventura della notte: «Nel 1994 l'Hip Hop stava attraversando quella che poi sarebbe stata definita The Golden Era» racconta la dj e produttrice italiana. «Roma con il suo calore e la naturale propensione ad accogliere offriva uno scenario molto variegato per gli appassionati di musica Black. E non solo per l’Hip Hop e R&B americano. In quel momento nascevano in Inghilterra il trip Hop, il drum&base l'Acid Jazz e la Jungle. Dall’Harlem, creato da Serge Itela, attraverso il Black Planet - il mio locale preferito di sempre, il mio primo amore che non si scorda mai - in collaborazione con Radio Centro Suono fino alle indimenticabili Jam Rap romane. Lì mi muovevo, ascoltavo e intanto iniziavo a comprare i miei vinili. Mi piaceva nascondermi e ballare» apprezzando «dj, amici e maestri

come Ice One, Luciana Biondi, Riccardo Petitti, Sidi, Fabrizio Capo e Giancarlino». Erano gli anni in cui nei club «si sommavano storie e persone» spiega Claudio Coccoluto, «e le interazioni fisiche costituivano la prima forma di conoscenza. Da allora è cambiato il mondo. Sono cambiati i ventenni. La vera spallata l’hanno data i social network, che si sono sostituiti al linguaggio del corpo. Oggi in discoteca non ci si va per ballare o vivere lo show, ma per taggarsi, per farsi i selfie e per dire agli amici virtuali “Ehi io sono qui”».

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Viaggio nella notte italiana

Era il 17 febbraio del 1965 quando aprì i battenti il mitico Piper Club di Roma. Da quella prima notte di baldoria i ragazzi non hanno più smesso di ballare, divertirsi e ascoltare musica, aggregandosi nei locali dello Stivale per cavalcare le nuove mode che impazzavano in Europa e negli States. Attraverso aneddoti, episodi e ricostruzioni, Italian Nightclubbing (editore Arcana, 17,50 euro) di Alessandra Izzo e Tiziano Tarli, racconta la storia delle discoteche e dei locali più caldi e di tendenza, attraversando tre decenni di vita italiana, dai favolosi anni Sessanta agli Ottanta. Tra hippies sotto trip, punk dalle creste colorate, travoltini in completo bianco e oscuri darkettoni, sfogliare Italian Nightclubbing è come fare un salto al Divina o al Plastic, in cerca dei soggetti più stravaganti e della disco più cool di Milano; al Banana Moon, tempio del rinascimento del rock fiorentino; al Black Out di Roma, famoso anche in Inghilterra; alla monumentale Baia degli Angeli di Gabicce Mare, archetipo della discoteca italiana; al torinese Tuxedo per ballare la migliore new wave in circolazione. Un affascinante viaggio nella notte del divertimento made in Italy con le testimonianze, fra gli altri, di Claudio Cecchetto, dj Ringo, Ernesto Assante, Dario Salvatori, Awanagana e Bruno Casini.

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gino per

IMMAGINI DI MELANIA ANDRONIC

Vita da Weekender Dopo anni passati a nutrire la nightlife romana, un gruppo di creativi ed event planner dà vita a «un omaggio sincero alla nostra più grande passione: il weekend». Appuntamento il 19 dicembre 36

la meglio gioventù


WEEKENDER

Weekender è un party dalla dimensione poliedrica che fa convergere molti aspetti, dalla musica all’arte e all’intrattenimento, in cornici inconsuete in cui generare energia. Un training ricreativo che con nuovi linguaggi e tecnologie si pone due obiettivi: comunicare attraverso l’occhio di chi vive la notte (il weekender appunto) e far crescere se stesso, festa dopo festa, fino a diventare qualcosa di più grande: un festival se necessario. Il suo posizionamento artistico è volutamente ambiguo e si muove in maniera verticale dall’elettronica all’hip-hop, fino a sfociare nella dimensione live. Il tutto in un contesto a cavallo tra l’underground e il mainstream che non ha problemi ad esprimersi in maniera eclettica ma genuina, superando i limiti dettati dalle etichette dei trend. Ma Weekender è soprattutto esperienza e percezione, e quindi il modo migliore per capire di cosa si tratta è sicuramente quello di viverlo. Dopo il successo del debutto, lo scorso 28 novembre al Quirinetta con special guest Crazy P., punto di riferimento del movimento soul e nu disco contemporaneo, il prossimo appuntamento è fissato per sabato 19 dicembre. Tenetevi aggiornati sul sito weekenderparty.it o sulla pagina fb Weekender. la meglio gioventù

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TROVAGINO I nostri punti di distribuzione

APPIO | TUSCOLANA

Ambarabar Via dell'Ambaradam 11 | L'Asino Che Vola Via Antonio Coppi 12 | Officine DAD Piazza Ragusa 61 | Teatro Furio Camillo Via Camilla 44 | Barley Wine Via dei Consoli 115 | Grandma Via dei Corneli 25 BOLOGNA | NOMENTANO

Casina dei Pini Viale di Villa Massimo 8 | Ci.Bo. Via Catanzaro 4/A | Enoteca Graziani Via di Santa Costanza 9 | dar Ciriola piazza Buenos Aires 17 | La Limonaia Via Lazzaro Spallanzani 1 | M'addubbai Via Livorno 29 | Meeting Piazza Bologna 1 | Momart Viale XXI Aprile 19 | Teatro Delle Muse Via Forlì 34 | Teatro Italia Via Bari 18 | Teatro Sette Via Benevento 23 | We Food Via della Lega Lombarda 28 TIBURTINA | PIGNETO | SAN LORENZO

Apartment Bar Via dei Marruccini 1 | Cowo 360 Via Vacuna 96 | Lanificio Cucina Via Pietralata 159 | Wunderkammern Via Gabrio Serbelloni 124 | Bottiglieria Pigneto | Via del Pigneto 106 | Cargo Via del Pigneto 20 | Contesta Rock Hair Via del Pigneto 75 | dar Ciriola Via Pausania 2 | La Santeria Via del Pigneto 213 | ’Na cosetta Via Ettore Giovenale 54 | Necci Via Fanfulla da Lodi 68 | Primo Via del Pigneto 46 | Black Market Via dei Sardi 50 | Ferrovecchio Via dei Sabelli 32 | Libreria Caffè Giufà Via degli Aurunci 38 | Officine Beat Via degli Equi 29 | Said Cioccolateria Via Tiburtina 135 CENTRO | MONTI | CAMPO DE’ FIORI

Coming Out Via di San Giovanni in Laterano 8 | Caffè Propaganda Via Claudia 15 | Teatro della Cometa Via del Teatro Marcello 4 | The Race Club Via Labicana 52 | Black Market Via Panisperna 101 | Caffè Bohemienne Via degli Zingari 36 | Contesta Rock Hair Via degli Zingari 9 | Pierrot Le Fou Via del Boschetto 34 | Saint Louis College of Music Via Urbana 49 | Dorothy Circus Gallery Via Dei Pettinari 76 | Galleria Varsi Via San Salvatore in Campo 51 | Open Baladin Via degli Specchi 6 | Teatro dell’Orologio Via dei Filippini 17a OSTIENSE | TESTACCIO

Banco Via Ostiense 40 | Bibere Bistrot Via Antonio Pacinotti 83 | Caffè Letterario Via Ostiense 95 | Hopside Via Francesco Negri 39 | L’Ambretta Piazza Giovanni da Triora 15 | Latteria Garbatella Piazza Bonomelli 9 | Officine Fotografiche Via Libetta 1 | Porto Fluviale Via del Porto Fluviale 22 | Seacook Via del Porto Fluviale 7D/E | Stadlin Via Pacinotti 83 | Stavio Via Pacinotti 83 | Stazione 38 Piazzale della Radio | Angelina Via Galvani 24 | Contesta Rock Hair Via A. Vespucci 23 | Contestaccio Via di Monte Testaccio 65 | Teatro Ambra alla Garbatella Piazza Giovanni da Triora 15 | Teatro Antigone Via Amerigo Vespucci 42 | Teatro Azione Via dei Magazzini Generali 34 | Teatro Dei Conciatori Via dei Conciatori 5 | Teatro Testaccio Via Romolo Gessi 8 | Teatro Vittoria Piazza di S. Maria Liberatrice 10 TRASTEVERE | MONTEVERDE

8 Millimetri Via del Moro 8 | Bigstar Via Goffredo Mameli 25 | Freni e Frizioni Via del Politeama 4 | Il Baretto Via Garibaldi 27 | Bum Bum di Mel Via del Moro 17 | La Boccaccia Via di Santa Dorotea 2 | Latteria Vicolo della Scala 1 | Lettere Caffè Via di San Francesco a Ripa 100 | Luppolo Station Via Giuseppe Parini 4 | Mangiamo' Via Benedetta 1 | Mr. Brown Vicolo del Cinque 29 | Ombre Rosse Piazza Sant'Egidio 12 | Outside Gallery Via Augusto Jandolo 9 | Pimm's Good Via di Santa Dorotea 8 | Tastevere KmZero Vicolo del Cinque 30 | Teatro Belli Piazza Sant'Apollonia 11 | Bready Circonvallazione Gianicolense 390 | Mad for Beer Via Ozanam 62 | Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78 PRATI | FLAMINIO

40 Gradi Via Virgilio 1 | Banana Repubblic Via Bettolo 3 | Barumba Piazza delle Vaschette 15 | Caffè Portofino Piazza Cola di Rienzo 116 | Duecentogradi Piazza del Risorgimento 3 | Gran Caffè Mazzini Piazza Mazzini 16 | Harumi Via della Stazione di S. Pietro 31 | Harumi Via Cipro 4 | Il Piccolo Diavolo Piazza Cola di Rienzo 33 | I Sargassi Via Bettolo 1 | Osteria Nuvolari Via degli Ombrellari 10 | Teatro dell’Angelo Via Simone de Saint Bon 19 | Vanni Via Col di Lana 10 | Vero Food to Move Via Marcantonio Colonna 30 | Vero Food to Move Via Vittorio Colonna 7 | 20 mq Via Flaminia 314 | Dulcamara Via Flaminia 449 | Osteria Flaminio Via Flaminia 297 | Tree Bar Via Flaminia 226 | Voy Restaurant Via Flaminia 496




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