62 minute read

La potente leva della creatività

Ripartire forti di un solido passato e guardare avanti, a un futuro, purtroppo non immediato, in cui il Covid-19 sarà soltanto un brutto ricordo. Questo l’auspicio, comune al Paese e al suo tessuto economico, da cui partiamo nel nostro colloquio con l’eurodeputato del Pd Massimiliano Smeriglio. Di cosa ha bisogno e su che cosa può fare leva l’Italia per riprendersi dopo la pandemia?

“L’Italia è un paese straordinario. Deteniamo l’80 percento del patrimonio culturale mondiale, siamo leader nel settore della moda, del gusto, del manufatturiero. Cultura, turismo, conoscenza, creatività, infrastrutture immateriali possono aiutarci a rilanciare la nostra economia e il nostro ruolo”. Qual è il supporto che l’Unione europea, anche attraverso Next Generation Ue (il Fondo per la Ripresa dell’Unione Europea), può dare alla ripresa italiana?

“Ad oggi il Parlamento europeo ha espresso una posizione molto chiara sui settori culturali e creativi. Lo ha fatto con una risoluzione voluta fortemente dal gruppo parlamentare di Socialisti e Democratici (di cui Smeriglio fa parte Ndr) che vincola il 2 percento dell’importo complessivo di Next Generation Europe proprio ai settori della cultura, del digitale, della creatività, della scrittura. Insomma tutto il comparto culturale nel suo insieme. Questo vincolo è diventato un’indicazione perentoria per i piani attuativi degli Stati nazionali. Ci sono poi i programmi propri come Europa Creativa od Orizzonte Europa su cui rafforzare le poste di bilancio, cosa a cui stiamo già lavorando”. Quanto sono importanti l’innovazione e la creatività per lo sviluppo dell’economia italiana? “Le vicende legate al mondo della cultura e alla creatività non sono vicende secondarie. Il modello di sviluppo dell’Unione euopea si modifica se noi investiamo in un nuovo paradigma. Come ci indica la presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen, il nuovo orizzonte di sviluppo è dato dalla transizione ecologica, dall’innovazione e dalla conoscenza. E nella conoscenza le piattaforme immateriali possono giocare un ruolo centrale”. A suo modo di vedere, l’industria dei videogiochi e/o quella del gioco con vincita in denaro possono dare un contributo allo sviluppo dell’innovazione e della creatività? “Il comparto dell’intrattenimento da videogame è un settore chiave e in via di sviluppo. Sulle vincite in denaro servono regole, vigilanza, formazione, consapevolezza. Certamente sono settori che possono contribuire a sviluppare innovazione e creatività, in un’osmosi a doppio flusso. Ma le dipendenze vanno combattute e su questo lo Stato deve essere più coraggioso”. Nella sua carriera politica si è occupato moltissimo di formazione. In che modo si può creare una consapevolezza sui rischi delle dipendenze, sia comportamentali che L’eurodeputato del Pd Massimiliano Smeriglio sottolinea il ruolo innovativo che può svolgere il settore dell’intrattenimento, ma punta l’attenzione anche sulle regole e sulla vigilanza che occorrono per il gioco con vincita in denaro

da sostanze, in ambito scolastico? “La scuola è al centro della vita formativa dei ragazzi e dei cittadini. La prevenzione di comportamenti distorsivi non può che essere parte integrante dell’approccio didattico. Il contrasto al bullismo, al sessismo, alla violenza di genere, alla ludopatia e all’abuso di sostanze stupefacenti devono sempre più diventare parte integrante del percorso formativo dei ragazzi e delle ragazze. Abbiamo bisogno di persone e cittadini consapevoli”. L’Ue ha più volte affermato che in materia di gioco ogni Stato è libero di stabilire le proprie politiche. A suo modo di vedere, sarebbe opportuno comunque trovare delle linee comuni, per esempio sul fronte del gioco online, della lotta a quello patologico e a quello illegale, o per contrastare il fenomeno delle scommesse truccate? “Assolutamente sì. L’Unione europea deve sempre più agire in modo unitario e uniforme nei confronti degli Stati membri. Dallo stato di diritto alla tassazione, dalle politiche energetiche al contrasto al razzismo o a forme di illegalità sempre più è opportuno che ci si muova in maniera coordinata e sovranazionale. Le direttive devono essere chiare e uguali per tutti”.

LUI CHI È?!?

Nato a Roma nel 1966, Massimiliano Smeriglio è laureato in Lettere. Per anni ha insegnato all’Università Roma Tre. Dopo anni di attivismo giovanile e studentesco nel 2001 è stato eletto presidente del Municipio Roma VIII e nel 2006 deputato della Repubblica. Nell’aprile 2019 ha accettato la sfida di correre per il ruolo di deputato europeo dopo essersi dimesso da vicepresidente della Regione Lazio. Il 26 maggio 2019 è stato eletto europarlamentare nelle liste del Partito democratico nella Circoscrizione Italia Centrale. L’impegno preso è rappresentare nel Parlamento Europeo le persone che ha conosciuto in questi anni da amministratore, le loro preoccupazioni e aspirazioni.

Gaming d’Italia, innovazione sì ma in contropiede

Secondo Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Digital Content, il mercato del gioco pubblico italiano è più follower che first mover a livello internazionale di Cesare Antonini

“L’innovazione è un elemento fondamentale per qualsiasi mercato, anche nel mondo del gioco, figuriamoci nel settore online e digital. Tuttavia, se il giudizio di questi anni è buono sul recepimento della tecnologia da parte degli operatori, in generale il mercato italiano ha più un atteggiamento da follower che da pioniere”. Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano in questi anni ha seguito molto da vicino (e continua ancora a farlo) il mondo del gioco online. È senz’altro questo il settore più interessato dagli sviluppi tecnologici specie nell’ottica della multicanalità e del forte interesse di tanti concessionari e operatori terrestri verso il digital gaming. Ma l’innovazione, e lo scopriremo con Fraternali, può rivoluzionare anche il retail e stravolgere molte pratiche abituali del settore. Qual è l’approccio italiano all’innovation? “Se guardiamo al digital in Italia vediamo che siamo sempre indietro e impegnati a rincorrere i mercati più evoluti. L’America, il Nord Europa e l’Asia hanno tratti di penetrazione decisamente differenti e questo lo rivediamo anche nel gioco. È difficile che noi siamo innovatori, spesso siamo dei follower. Questo vale per il gioco ma anche per i mercati infotainment digitali. Anche in questi settori stiamo prendendo molto spunto da fuori. Va detto che i principali operatori e i leader del mercato sono internazionali e le innovazioni arrivano sempre in uno step successivo nel nostro Paese. Del resto le piattaforme sono sempre più internazionali e gli elementi innovativi vengono poi distribuiti su tutti i mercati in cui operano”. E nel gioco pubblico? Qual è stato l’approccio in questi anni? “Il gaming italiano ha recepito il digitale in maniera decisamente corretta, specie nel gioco mobile, che è quello che si presta maggiormente a tools e App innovative – prosegue Fraternali – nel mercato c’è una buona offerta e abbiamo inseguito il trend del Regno Unito che sul gaming è un po’ il leader dell’eccellenza e dell’innovazione. Buona offerta sì ma anche una buona risposta dal consumatore. Il trend del segmento mobile è un bel segnale. Alcuni attori l’hanno recepito molto bene avvalendosi dall’esperienza internazionale ma, in generale, tutto il

mercato ha avuto ottimi risultati ed è cresciuto tanto in questi anni”. Sulla sicurezza, però, l’Italia rappresenta l’eccellenza: “Il tracciamento centralizzato dei flussi delle giocate ha rappresentato un’eccellenza a livello internazionale, è vero – prosegue il direttore della sezione Digital del Polimi - avere sotto controllo i dati di tutti i giocatori e intervenire con black list comune per proteggere i players problematici rappresenta davvero un unicum rispetto ad altri regolatori, nell’ottica di protezione di sicurezza sia dei giocatori che dei concessionari. A questo si aggancia il tema della lotta al match fixing, altro tema in cui l’Italia è avanti rispetto al resto d’Europa”. Adesso si rischia di assistere ad un rallentamento nell’innovation? “Negli ultimi due anni il settore ha avuto problemi a livello politico con il blocco pubblicità e i continui aumenti di tassazione – spiega Fraternali - questo sembra aver rallentato alcuni processi innovativi e gli investimenti sono stati ridotti in valore assoluto. In questo scenario gli operatori si sono focalizzati in metodi alternativi per comunicare piuttosto che tendere all’innovazione e all’eccellenza. Margini ridotti si sono tradotti nella riduzione dell’innovazione. Si è investito di più sui processi interni rivolgendosi maggiormente alla comunicazione alla base utenti. Tornando alle premesse iniziali, in questo modo gli operatori internazionali saranno sempre più favoriti visto che su altri mercati al momento si registra maggiore capacità d’azione. Questo consente di sperimentare, portare innovazione ed eccellere rispetto ad operatori in maggiore in difficoltà”. Dove stava andando, però, l’innovation nel nostro mercato? “In questi anni si stava avviando un’adozione di elementi come i Big Data e l’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è raccogliere dati dei consumatori con due finalità: fare comunicazione e marketing in maniera profilata e segmentata e virare verso l’automatizzazione dell’offerta customizzata e il marketing in base al cliente. I limiti imposti dall’Adv ban hanno ridimensionato anche queste tendenze ma i ragionamenti erano già molto avanti. In un altro versante si stava lavorando per rispondere alle esigenze del regolatore, in materia di controllo e protezione consumatore e nella lotta al gioco problematico”. Riguardo all’AI? “Come detto c’era chi iniziava a lavorare su algoritmi basati sull’AI che potessero trovare pattern di gioco problematico e a rischio. Nell’ambito della prevenzione si stava facendo molto bene e qualche player era davvero molto più avanti di tutti. Anche nel customer care l’AI può essere molto importante nel futuro”. Quali sono, invece, le nuove tendenze diffuse nel mondo digitale sulla quale molte aziende stanno mettendo gli occhi? “Torniamo sempre all’AI per un’offerta personalizzata. Esistono siti di gioco che possono offrire una navigazione profilata in base alle preferenze del consumatore. Fondamentale nel futuro sarà la personalizzazione dell’esperienza d’uso. Questo può essere implementato anche nelle slot che sono macchine sempre più evolute”. Anche la multicanalità è cruciale nel processo d’innovazione? “Se entro in un portale di gioco l’esperienza ormai deve

essere fluida e tutti i canali devono poter parlare tra loro. Da Pc, da mobile, dalla Tv e da altri canali, tutto deve scorrere bene. Questo anche passando dai canali online all’offline: se vado in agenzia o in ricevitoria il mio account deve essere sempre quello. Serve una maggiore integrazione dei canali alla fonte. Ma rendere univoco l’utente e fargli vivere un’esperienza unica su tanti canali non è un lavoro così semplice. Molti operatori se ne sono resi conto. Aziende come Microgame ci lavorano da anni e non è un tema affatto banale anche perché se tutto questo viene fatto a posteriori su prodotti che non erano stati pensati per la multicanalità, la sfida è ancora più difficile”. Il Blockchain? “Una premessa importantissima: non dobbiamo pensare a questa tecnologia pensando solo alle cryptovalute – spiega il direttore dell’Osservatorio Digital Content – oltre alle soluzioni di pagamento la sicurezza che il Blockchain ci offre è ideale per realizzare piattaforme anche per il registro dei dati dei players ma anche per il gioco stesso. Ci sono molte start up che sono avanti col lavoro su queste tecnologie e possono crescere molto nel futuro prossimo. Sono ideali per garantire anonimato e transazioni sicure che nel settore può essere rilevante in maniera di compliance col regolatore”. Il tanto discusso 5G? “Nel medio periodo questa connessione avrà un ottimo impatto sul mercato mobile dove la maggiore banda consentirà ai players di giocare meglio ma agli operatori di offrire nuovi prodotti che ora difficilmente potrebbero raggiungere una larga scala di utenti. Pensiamo alla realtà aumentata e al virtual e a quelle modalità che possono regalare un’esperienza immersiva a tutti i giocatori”. Un elemento di attenzione che può arrivare in un futuro più lontano, ci sono i dispositivi connessi alla Smart Tv: “È un canale che sta prendendo piede. Le App per film e serie crescono e il consumatore si sta skillando sempre di più anche per fare cose online e potrebbero esserci ottimi sviluppi da questo punto di vista. Il gaming si sta già spostando mentre il gambling è più complesso ma pensate all’integrazione scommesse sportive, magari scaricando la App Lottomatica che va poi ad interagire con l’evento che passa sulle paytv e col telecomando posso piazzare scommesse live. Sembra un canale aggredibile in futuro”. Le scommesse sembrano stuzzicare la fantasia di Fraternali: “Mutuando alcune innovazioni dal mercato digital, pensate al conversational commerce e di chiamare Google o Alexa e di chiedere di piazzare 5 euro sul derby MilanInter con una nota sul telefonino che mi segnala la giocata. Oppure si può giocare un gratta e vinci da 2 euro o una sestina al Superenalotto grazie ad App e sistemi integrati. Se si può fare per la spesa così perché non si può giocare?”, conclude.

La sostenibilità al primo posto

Responsabilità sociale e ambientale, valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sostegno alle onlus e all’istruzione, investimenti costanti nella formazione del personale.

Sono alcuni dei capisaldi di Snaitech, che quest’anno celebra il primo quinquennio della società nata nel 2015 dalla fusione tra Snai e Cogetech, la prima in Italia tra due grandi concessionari di gioco, con l’obiettivo di dar vita ad un player con tutte le carte in regola per ambire ad assumere la leadership del settore.

“Quest’anno abbiamo festeggiato i primi 5 anni dalla fusione tra Snai e Cogetech, un’operazione alla quale abbiamo lavorato moltissimo e con passione, e della quale iniziamo a vedere i primi importanti risultati. E così, per una volta, abbiamo deciso di guardarci indietro e di riflettere sulla molta strada che abbiamo percorso, sulle difficoltà che abbiamo saputo superare, sui rapporti di collaborazione e spesso di amicizia che abbiamo stretto e su quanto siamo stati capaci di costruire”, dichiara Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech.

Un percorso ricco di sfide e traguardi importantissimi raccontato nel Bilancio di sostenibilità 2019, intitolato “Un viaggio lungo 5 anni”, pubblicato ad ottobre: tra questi il ritorno all’utile dopo dieci anni (nel 2017), l’ingresso nel Gruppo

Playtech (nel 2018) e il raggiungimento della leadership nazionale nel compar-

to dell’online (nel 2019). In cinque anni l’azienda ha cambiato pelle e nel 2019, nonostante un contesto normativo tutt’altro che favorevole, ha registrato un Ebitda record di 162,6 milioni di euro, in crescita del 4,5 percento rispetto all’esercizio precedente e di oltre il 40 percento rispetto ai 114,4 milioni del 2015, l’anno della fusione. All’interno del Bilancio di sostenibilità, assume poi una particolare rilevanza la sezione dedicata alla responsabilità sociale d’impresa, che in questo quinquennio è stato uno dei principali driver di crescita e sviluppo della società. Attraverso l’azione di iZilove Foundation, la Fondazione del Gruppo dedicata alla solidarietà e alla promozione della cultura e della ricerca scientifica, Snaitech ha supportato moltissime lodevoli iniziative, tra cui Special Olympics, Fondazione Francesca Rava, Care&Share Italia, Fondazione Costruiamo il Futuro, Fondazione Renato Piatti Onlus e Fondazione Telethon. “In questi anni abbiamo costantemente incrementato il nostro impegno nel sostenere iniziative benefiche – spiega ancora Schiavolin. Non solo, abbiamo scelto di non limitarci all’erogazione di fondi e di supportare a 360° le iniziative e i progetti delle onlus con cui collaboriamo, mettendo a disposizione risorse interne e asset di proprietà. In questo modo si configura un rapporto che va oltre il sostegno e diventa una vera e propria partnership. Una modalità di intervento, questa, che non solo genera migliori risultati, ma coinvolge direttamente sia il Gruppo che i suoi dipendenti”. Un’altra area sulla quale l’azienda ha lavorato moltissimo in questi cinque anni è quella della valorizzazione degli ippodromi come spazi polifunzionali e aperti a tutti i cittadini, questo anche nell’ottica di riaccendere la passione per l’ippica. Il Nata dalla fusione fra Snai e Cogetech cinque anni fa, Snaitech ha fatto della responsabilità sociale d’impresa uno dei principali driver di crescita e sviluppo della società

laboratorio ideale per l’avvio di tale strategia di rilancio è stato l’ippodromo Snai San Siro, dove Snaitech ha sviluppato eventi e iniziative in grado di aggiungere allo spettacolo in pista contenuti di interesse: tra il 2015 e il 2019, l’Ippodromo ha registrato quasi 900mila visitatori. Anche l’ippodromo Snai Sesana ha registrato un incremento delle presenze, passate dalle 43mila del 2015 alle quasi 63mila del 2019 (più 52 percento). Centrale all’interno del Bilancio è il legame dell’azienda con i propri dipendenti. “Unire due aziende significa soprattutto creare una nuova squadra. Per questa ragione sin dalle primissime fasi della fusione ci siamo impegnati per creare una nuova cultura aziendale basata sulla meritocrazia, sull’equità, su valori condivisi e su un assetto organizzativo che permetta di coniugare la crescita professionale con il benessere personale”, rammenta l’Ad. Sin dalle primissime fasi della fusione tra Snai e Cogemat/Cogetech uno dei principali obiettivi aziendali è stato quindi il coinvolgimento e la valorizzazione delle persone. Un impegno certificato dai numeri: l’occupazione femminile è aumentata dal 45 percento del 2015 al 49 percento del 2019; più 542 percento delle ore di formazione media annue per dipendente in 5 anni; investimenti in formazione per 670mila euro nel solo biennio 2018-2019. Senza dimenticare la responsabilità ambientale. “Tra il 2016 e il 2018 – conclude Schiavolin – i nostri consumi energetici sono diminuiti del 28 percento. Nel 2019 la percentuale di energia elettrica acquistata dal Gruppo proveniente da fonti rinnovabili è stata pari al 96 percento, e salirà al 100 percento nel 2020”. L’azienda si è inoltre impegnata a favorire una riduzione progressiva dell’utilizzo della carta, il cui consumo è calato in cinque anni del 57 percento. (Fm)

Il presidente di Obiettivo 2016, Maurizio Ughi, evidenzia l’importanza dell’innovazione nel settore del betting e chiede un riordino che parta dalle effettive richieste dei giocatori

lia nei negozi di giochi e di scommesse, a un terminale self service”.

ni aprissero le loro pagine sportive con le previsioni di vittoria delle squadre di calcio fatte dai bookmaker. Si aveva l’idea che quello fosse il risultato virtuale delle partite di pallone ancora prima che si svolgessero, un po’ come con le preGovernare la domanda visioni del tempo, e ciò risultava molto gradito al pubblico. C’era pure l’idea che puntare all’eccellenza se tifavi senza scommettere sulla tua squadra potevi essere criticato, che il ticket delle scommessa fosse un supporto al tifo”. “L’innovazione è sempre stata determinante ed è stata essa a far crescere il notizie su di esso e sulle giocate. I metodi di accettazione devono utilizzare una tecnologia avanzata, in grado di rendere crescita del settore, con giocate basate più sulla sorte che sull’abilità, come le scommesse ippiche e sullo sport. La posettore del gioco”. una società di scommesse più gradita polazione ha visto crescere nuovi negoParole di Maurizio Ughi, alla guida di rispetto a una che usa sistemi più anti- zi di giochi, specie sul fronte delle Vlt, e Obiettivo 2016 dopo anni, se non de- quati. Serve dunque una software house ha anche criticato questo ampliamento cenni, impiegati all’interno dell’industry con una grande abilità nella ricerca del dell’offerta. Si è assistito all’ingordigia italiana, con una particolare focalizza- sistema di accettazione più in linea con da parte dello Stato nel prendere soldi zione sulle scommesse, prima ippiche e i gusti della clientela”. dal gioco: ora molti parlamentari ne cripoi anche sportive. E per quanto riguarda la sua esperienza di ticano l’abuso ma esso è stato creato dalVeterano del settore, ma sempre all’a- operatore “storico”, che quadro le consente lo Stato stesso. Chi gioca paga una tassa vanguardia quando si tratta di pensare di dipingere dell’industria del gioco e della volontaria e si dimentica che il 99,9 dei a nuovi prodotti e servizi, Ughi analizza: visione di essa da parte dell’opinione pub- giocatori sono sani. Ma si parla solo di “In questo momento sono le scommes- blica? chi abusa, non di chi usa”. se sportive a fare da traino al betting. “Quando c’erano soltanto quelle ippi- Ughi guarda al futuro del gioco e ribaSono praticate da giovani, abituati a la- che, in circa trecento negozi, le scom- disce: “Esso ha bisogno di una regolavorare in campo informatico e interes- messe non erano tanto visibili e dun- mentazione che si adatti alla sensibilisati alla riservatezza. In questo contesto, que non c’era un’opinione pubblica in tà dell’opinione pubblica. Il regolatore la meccanizzazione e l’informatizzazio- proposito. La situazione è cambiata nel deve mettere testa e coraggio e fare un ne del punto vendita sono molto utili. Le 1998, quando sono arrivate le scommes- riordino in collaborazione con gli openuove generazioni vogliono giocare in se sul calcio, e poi nel 2000 quando la ratori che stanno sulla strada, alzando la maniera veloce e riservata, amano poter rete si è ampliata. Questi eventi hanno saracinesca di mattina e abbassandola la consultare e navigare nel palinsesto così portato allo sdoganamento delle scom- sera, e che conoscono il cliente. Il riorda poter scegliere il prodotto preferito. messe, che sono diventate anche un’op- dino parta dalla domanda, che va gestita Questa tendenza si riscontra anche nel portunità di comunicazione. Nel 2001, dalla rete legale, altrimenti lo farà quella pubblico multietnico che c’è oggi in Ita- nel 2002, capitava spesso che i quotidia- clandestina”. (Amr) e che si sente più avvantaggiato davanti UN VOUCHER PARLANTE PER RISPARMIARE TEMPI E COSTI Ma in seguito “c’è stata una effettiva Quali sono le caratteristiche che oggi qua- Si chiama Voucher Parlante, il sistema flessibile e scalabile messo a punto dalla società lificano una società di gioco come ecceldi servizi Obiettivo 2016 per accettare scommesse senza avere contatto con operatori, una prerogativa assai utile in questi tempi di perdurante pandemia ma che ha i suoi lente? vantaggi anche quando, si spera al più presto, si tornerà alla normalità. “I prodotti di gioco, i sistemi informa- “Si tratta di un sistema da noi ideato migrando l’esperienza delle Vlt, e che può essere adattato anche al di fuori del settore del gioco”, spiega Ughi. “L’obiettivo è sia di rispartici e quelli di accettazione all’interno miare nei costi di gestione che di velocizzare i tempi per i giocatori che vogliono reinvedel punto vendita. Per stire le loro vincite, evitando loro i tempi di attesa che deriverebbero dall’incassarle. Le quanto riguarda il palin- scommesse, soprattutto su eventi virtuali, sono molto veloci, con basse puntate e vincite, e il nuovo sistema sta avendo un buon riscontro tra i clienti. Il Voucher Parlante è infatti sesto, conta la quantità un titolo di credito che raccoglie tutte le giocate fatte, anche quelle vincenti, e che conma anche la qualità e le sente dunque di semplificare le procedure”.

La tradizione che si rinnova

Lastoria che continua a fare la storia. “Dobbiamo tramandare la tradizione a chi arriva dopo di noi. Non solo noi ci saremo dopo oltre cinquant’anni di storia, ma nello spirito dell’intrattenimento (e non solo del gambling) la mission è di durare nel tempo e lasciare qualcosa a chi verrà dopo di noi”. Danilo Festa, storico manager del settore e ora dirigente e socio di Nazionale Elettronica, scolpisce così su queste pagine, passato, presente e futuro. Nel farlo usa poche parole chiave, che caratterizzano l’azienda di proprietà della famiglia Terrabusi “che è da quarant’anni nel mondo del gioco, oltre venti ormai per me visto che la società è nata nel luglio del 2000”, commenta ancora Festa con grande orgoglio.

E ancora: “Il nostro lavoro è legato alla continua evoluzione tecnologica del settore da cui non possiamo prescindere. Siamo partiti dai videopoker, poi abbiamo iniziato a produrre i cabinet perché il cliente principale era il gestore/ noleggiatore che prima comprava solo le schede. Quindi, con l’avvento delle Awp comma 6, siamo passati alle omologazioni degli apparecchi completi certificati Iso9001, siamo entrati nell’albo Ries dei Monopoli di Stato e abbiamo dovuto far fronte a tutto quello che le evoluzioni tecnologiche e normative imponevano per le aziende di produzione in generale”.

Come inizia l’avventura di Nazionale

Elettronica? “Io sono entrato per puro caso in azienda, da ragioniere. La mia qualifica principale all’epoca era quella – prosegue Festa - poi c’erano tante necessità diverse, bisognava fare tante cose e ricoprire molte mansioni. Grazie alla famiglia Terrabusi che mi ha dato fiducia sono cresciuto nel tempo trovandomi nel breve a gestire la società che decidemmo di far nascere, la Nazionale Elettronica, che ha preso in carico la gestione del gioco nell’azienda a 360 gradi. E ci siamo posti come leader sin da subito”. In questo settore lo sviluppo spesso e volentieri è trainato dalle continue perturbazioni normative: “Sì, è vero, ma Nazionale ha sempre innovato – esordisce il direttore tecnico Diego Mendez – abbiamo rivoluzionato le Awp tramite la Black Slot e abbiamo trainato il settore. Da quando lavoro qui ho percepito e sposato in pieno il mix di ideazione e innovazione che contraddistingue questa compagnia”. Festa la Black Slot l’ha vissuta in pieno: “Fu un successo quello di associare un rullo a un table game popolare come il Black Jack e basarsi sul mitico gioco del ‘21’. L’idea primaria fu un’intuizione interna e poi pianificammo il varo della scheda sul mercato”. Quel mood è rimasto intatto: “Nazionale riesce sempre a capire dove va il mercato – spiega Mendez – per questo sta assortendo continuamente il proprio parco prodotti così da fornire un’offerta che copre a 360° quello che il mercato legale mette a disposizione. Siamo pronti a dare le soluzioni più varie e disparate, dal gioco fisico all’online con i Punti vendita ricarica Automatici (Pvr) ad esempio, o l’accettazione delle scommesse coi terminali self-service (Bsst). I giochi poi, sono in continua innovazione e narrano il gusto del gioco tutto italiano. Il Game Studio, in soli diciotto mesi, ha già realizzato una trentina di titoli per il mercato online, ottenendo ottimi riscontri”. Come vi vedete nel futuro? “Ci stiamo ponendo tutte le domande possibili e immaginabili e cerchiamo di andare oltre per vedere cosa succede anche all’estero – spiega Festa - possiamo contare su un’enorme esperienza nel gioco, dalla Eccellenza “nazionale” con oltre venti anni di storia nel gioco pubblico e almeno cinquanta nell’intrattenimento in generale. Ecco come Nazionale Elettronica parte dall’esperienza per guardare con certezza agli sviluppi futuri del gaming.

A alla Z, dalle Awp, alle Vlt fino al gioco online. Da oltre vent’anni offriamo sia software che hardware, cabinet, accessori di vario genere e produciamo e ideiamo tutto quello che serve al gaming. Per il futuro è questa la visione aziendale: dobbiamo anticipare i bisogni e le tendenze per realizzare, con la capacità di adattamento che ci contraddistingue, prodotti che seguano i cambiamenti del mercato e dell’evoluzione tecnologica. Siamo fortemente convinti che con questa filosofia si possa rimanere leader sia in Italia che in Europa”. Ovviamente l’innovazione è cruciale tanto quanto la tradizione: “Assolutamente sì – completa Mendez – vediamo Nazionale come player innovatore nel mercato. Per questo ci stiamo spingendo oltre e stiamo esplorando territori all’avanguardia come potrebbe essere l’intelligenza artificiale e altre tecnologie che stiamo osservando”. Ma qual è il segreto di un’azienda come Nazionale che rappresenta un unicum sul mercato italiano? “È senza dubbio merito del ricambio generazionale e dell’avvento dei figli nella conduzione di tutto il gruppo, il tutto mixato all’inserimento di figure professionali importanti – spiegano Festa e Mendez – di solito le generazioni che seguono snaturano o addirittura frenano l’innovazione e lo sviluppo. In Nazionale Elettronica invece c’è tanta voglia di esplorare nuove soluzioni e nuove tecnologie, anche investendo tantissimo”. E per chiudere, una stoccata che valorizza ancora di più la tradizione nell’innovazione: “La nostra volontà – conclude Danilo Festa – è di tramandare la tradizione a chi arriva dopo di noi. Vogliamo durare del tempo e lasciare a chi viene dopo di noi. C’è chi fa crescere l’Ebitda dell’azienda solo per arrivare a venderla. A noi questo non interessa”. (Ca)

È l’auspicio espresso da Lorenzo Musicco, al timone della Musikbox, storica azienda produttrice di “apparecchi da trattenimento” fin dal 1962.

La politica dia fiducia al settore

“La mia azienda, la Musikbox è nata nel 1962, mettendo a frutto l’esperienza che avevo fatto negli anni precedenti nel settore degli apparecchi da gioco. Da allora siamo cresciuti costantemente, anche nella gestione delle sale giochi, tenendo il passo con l’evoluzione del mercato. La nostra rimane comunque una azienda familiare, che è una caratteristica fondamentale secondo me per mantenere l’unità di intenti e rimanere ancorati alle nostre radici, di cui sono molto orgoglioso”. Inizia così il racconto che Lorenzo Musicco fa della “sua” Musikbox, specializzata in “apparecchi da trattenimento”, come campeggia nel suo sito web. “Senza presunzione, posso dire che il settore degli apparecchi da gioco lo abbiamo creato noi, pionieri degli anni ’50, coi flipper, i jukeboxes e i giochi meccanici, quando non c’era alcuna regola scritta. Ne abbiamo passate di belle anche allora, perché dopo un po’ ci siamo trovati addosso le critiche di tutti, e molto abbiamo dovuto combattere col Governo per non farci eliminare. Se non altro, ai tempi c’era più solidarietà e più coesione fra gli operatori. Oggi il mondo del gaming è notevolmente frammentato, quando vai alle fiere non riconosci più nessuno. Poi passi davanti agli stand dei concessionari e capisci come e quanto le cose sono cambiate. Sicuramente adesso c’è più professionalità, maggiore qualità nei prodotti, maggiore attenzione alla sicurezza e via dicendo. D’altra parte, oggi il settore è talmente ingabbiato dalle regole che ha perso buona parte della creatività e dell’inventiva che lo hanno caratterizzato per decenni”. A un gestore di apparecchi che si affacciasse ora sul mercato, Musicco consiglierebbe “di pensarci bene prima di mettere a rischio i capitali che intende investire, non fosse altro perché questo conflitto fra Stato e Regioni lo costringe a vivere costantemente nell’incertezza, senza possibilità di fare programmi a media-lunga scadenza. E chissà per quanto tempo ancora andremo avanti in questo modo. Perché, parliamoci chiaro, gli enti territoriali non scenderanno mai a patti col Governo, facendo leva su quella che qualcuno ha ben definito ‘dittatura sanitaria’ e sulle altre prerogative di cui godono. Purtroppo, oggi è tutta propaganda, altro che tutela del cittadino!”. Musicco è stato determinante anche per promuovere una modifica delle normative del settore (con le leggi 425/95 e 289/02). “Rompere il principio che con gli apparecchi da gioco non si potesse ottenere alcun premio se non la ripetizione della partita e poi quello di non poter dare premi in denaro sono state due svolte epocali, che abbiamo compiuto con una paziente ed anche coraggiosa azione diplomatica presso gli organismi politici e istituzionali, benché avessimo contro buona parte della politica e dei media. La legge 425 è stato un autentico colpo di mano da parte nostra, ma è pur vero che qualcuno se ne è approfittato per mettere in giro apparecchi che nulla avevano a che fare con lo spirito della legge. Arrivare alla legge 289, anzi alla 388 del 2000, che aveva aperto alle Awp senza però essere mai attuata per motivi

che qui sarebbe troppo lungo spiegare, è stato ancora più difficile. Tanti mi prendevano per matto quando dicevo che per stroncare i videopoker l’unica strada era quella di legalizzare il gioco a vincita in denaro. Poi, man mano che ottenevo consensi a livello parlamentare e ministeriale, in tanti sono saliti sul carro e alla fine hanno cercato di appropriarsi del merito di aver abbattuto il muro del ‘coin in-coin out’”. L’ultima battuta del veterano Musicco è a proposito delle ipotesi di riordino nazionale del gioco legale, tornato alla ribalta negli ultimi mesi. “Tanto per cominciare, a me basterebbe che qualcuno si mettesse seduto attorno a un tavolo facendo ordine a tutte le norme esistenti, eliminando sovrapposizioni, contraddizioni e dubbi interpretativi. Bisogna snellire e semplificare, dopo di che la chiarezza verrà da sola. Il gioco legale oggi offre garanzie tali da poter andare avanti senza troppe ingerenze dall’esterno, anche perché il senso di responsabilità degli operatori nei confronti del sociale è cresciuto moltissimo. Quindi anche questo feticcio del gioco patologico saremmo in grado di tenerlo sotto controllo più noi che non i tanti soloni che sparano a zero su tutto e tutti, ma non avendo alcun contatto con la realtà del settore ne mettono a repentaglio la sopravvivenza, creando anche serio nocumento all’attività di raccolta. In definitiva, chiedo che le istituzioni ci diano più fiducia, invece di guardarci sempre con sospetto e ostacolarci. Nel contempo, però, bisogna che le rappresentanze dei gestori e degli esercenti comincino a fare una azione di lobbying comune, costante e credibile. È vero che, così, la filiera non avrà mai una voce univoca, ma almeno noi, cosiddetti terzi raccoglitori, potremo rivendicare la nostra centralità nell’attività di raccolta, che è pari se non superiore a quella dei concessionari stessi”. (Fm)

Le basi dell’intrattenimento

Qualche anno di lavoro in una società telefonica, il brevetto di una confezione di olive e poi la folgorazione in un bar di Torino di fronte ad una fila di ragazzini che giocavano su un videogioco che non aveva mai visto: “Tennis”, inventato dall’Atari. Comincia così, era il 1973, la carriera di Mario Negro, uno dei “signori” del comparto dei giochi, con una lunga storia da raccontare. “Fino a quegli anni, nei locali pubblici la clientela si intratteneva con flipper, calcetti, biliardi e jukebox, ma piano piano tutto cambiò. Immediatamente pensai che quello dei videogiochi era il futuro e pure il mio ed infatti, due giorni dopo ne avevo già acquistati undici. Lavorando duro sette giorni la settimana e con tanti sacrifici ma anche con molte soddisfazioni, nel volgere di tre anni, riuscii ad acquistare le postazioni di 18 colleghi-gestori. Nell’autunno del 1983 decisi di investire un mese del mio lavoro per andare alla fiera di Tokyo passando prima dalla Corea, da Hong Kong e da Taiwan per cercare di acquistare direttamente alla fonte le schede da divertimento. Iniziai ad importare da una azienda di Seul facendo un grandissimo lavoro e nel contempo riuscii a potenziare il mio noleggio trovando sfogo e mercati ottimi in altre regioni. Nel 1985 venni contattato dalla Taito che in quegli anni era leader nel mondo del puro divertimento e divenni loro esclusivista per l’Italia e per altre nazioni. Ora ero presente con i miei prodotti su tutto il territorio nazionale (con sette filiali) e in cinque nazioni europee”, ricorda Negro. “Nel 1989 a Tokyo conobbi Michael Brambley, co-fondatore della Taito e della Sega che mi disse: ‘Ma, voi in Italia, come fate a tenere in piedi le vostre aziende di produzione e di gestione con l’offerta del solo gioco da puro divertimento? Entro cinque o sei anni al massimo l’offerta del gioco da divertimento sparirà dai locali pubblici per concentrarsi nelle abitazioni esclusivamente tramite play station’. Tornai a casa, pensai seriamente a quelle parole e a fine 1989 lavorai con altri colleghi-amici per far nascere una nuova associazione di categoria: il Sindaut”. Il vero cambiamento arriva fra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila, con i Governi di Silvio Berlusconi. il 17 ottobre 1995, data storica per l’automatico, arriva la legge 425, che sdogana la piccola vincita in natura. “Voglio ricordare a chi è affacciato successivamente nel nostro settore che, fino a quel giorno, non era consentita la vincita neppure di una caramella e che negli anni Sessanta furono fatti ritirare tutti i flipper perché consentivano la vincita di una pallina da rigiocare. Nel 1998 fondai Appa (Associazione piemontese promozione automatico) e nel 2000 Assotrattenimento. Mi dedicai anima e corpo all’associazionismo, prima con il Sindaut, successivamente con Appa e Assotrattenimento, per arrivare ad una legge che permettesse piccole vincite di denaro: fu firmata il 17 dicembre 2002. Agli albori del 2004, ossia all’appropinquarsi del 1° maggio 2004, primo giorno fatidico durante il quale iniziò l’offerta di gioco legale tramite slot, fondai, con Daniele Zarattini, Arturo Parisi ed una settantina di altri colleghi il concessionario Cogetech. Successivamente, nel 2010, iniziai una Fra i veterani del mondo del gioco non si può non annoverare Mario Negro, fra gli artefici dello sbarco dei videogiochi in Italia e fondatore di alcuni dei più noti concessionari e organismi di rappresentanza del settore.

nuova avventura, che diede i natali a Egida, oggi Rei - Rete Egida Italia, alla quale fanno capo veri imprenditori del settore capitanati da Paolo Gioacchini”. Era meglio ieri oppure adesso? “Penso che la più grande differenza sia che allora c’era molto meno stress anche se, come oggi, si era sul pezzo 365 giorni l’anno per offrire un servizio ottimale alla clientela. Oggi i problemi sono altri, molto più difficili da risolvere. Di certo, attualmente pesa la mancanza di certezze operative, determinato da improvvisi aumenti del prelievo erariale e da normative che mutano da Regione a Regione, da paese a paese. Purtroppo chi legifera quasi sempre non conosce il nostro settore, non sa quanta competenza, quanti adempimenti, quanti investimenti siano indispensabili per gestire aziende come le nostre”. Quanto alla riforma tanto attesa del comparto, Negro è lapidario: “Al sottosegretario Baretta e al direttore Minenna auguro buon lavoro e penso che se verrà il giorno che non ci sentiremo più in difficoltà a presentarci come imprenditori del gioco legale a un nuovo conoscente, questo vorrà dire che avranno fatto bene e faremo loro i complimenti. Voglio ricordare infine alla politica che con le nostre apparecchiature la fiscalità ha introitato la bellezza di 70 miliardi in questi anni, che abbiamo creato centinaia di migliaia di posti di lavoro, e siamo stati i paladini della legalità su tutto il territorio”. (Fm)

La sfida continua dell’innovazione

“Aseconda dei nostri clienti e ai servizi che ci chiedono, non sarebbe sbagliato suggerire che TxOdds è ed è stato parte dell’ascesa dell’automazione basata sui dati nel settore delle scommesse”. Se parliamo di innovazione, nel mondo del betting TxOdds non può che essere un’eccellenza e un punto di riferimento. A rispondere è il Ceo Einar Knobel, il provider numero uno real-time aggregated sporting odds. In effetti il mondo è diventato molto piccolo, dove le fluttuazioni dei prezzi nel mercato asiatico sono disponibili nel tempo necessario per trasmettere le informazioni al resto del mondo. “Le opinioni individuali come operatore che offre scommesse sono praticamente inutili quando devi offrire oltre 15.000 partite di calcio al mese - prosegue Knobel - quindi bisogna rivolgersi a soluzioni che possano automatizzare la tua offerta e nel modo più efficiente possibile. Prendi un feed di punteggio dati veloce da qualsiasi Running Ball, Sportradar o Betgenius, o tutti insieme, uniscilo con una soluzione di quote di mercato veloce e affidabile, eseguili insieme alla logica sulla creazione di mercati principali e secondari e puoi automatizzare l’intero mondo delle scommesse sportive”. Da tempo TX offre agli operatori gli strumenti per creare ed eseguire i propri modelli di scommesse. “E noi siamo cresciuti con loro - prosegue il Ceo TxOdds - in modo che ora possiamo offrire servizi specializzati per dati a bassa latenza, nonché applicazioni di dati storici per rendere i modelli ancora più accurati. Il risultato è che, in questi giorni, un operatore che inizia oggi può essere prima di tutto un progetto tecnologico e, con la giusta combinazione di fornitori, può offrire un servizio completamente automatizzato. Le funzioni di trading manuale sono lì per verificare che le cose funzionino come dovrebbero, il che significa che ciò che in precedenza poteva richiedere un team superiore di oltre 100 addetti per funzionare, oggi diventa anacronistico. Con una scommessa sportiva che diventa un’offerta di prodotto nel portafoglio di un operatore insieme ad altri prodotti come scommesse virtuali, casinò e altri giochi, non sorprende che ci sia pressione per automatizzare e ridurre i costi generali. Questo non è limitato solo allo sport, con le corse di cavalli Tx fa parte della joint venture Allsported con Banach Technologies e il Racing Post. La concorrenza tra i fornitori aumenta e questo è positivo per gli operatori e spesso anche per gli scommettitori, poiché ottengono un’offerta di valore migliore”. L’innovazione è centrale nel mondo del gioco d’azzardo, ma c’è ancora molto da fare? “Il gioco d’azzardo è sempre stato popolare nel corso dei secoli, quindi non è che abbia bisogno dell’innovazione per andare avanti. Tuttavia, di tanto in tanto accadono cose che hanno un impatto profondo nel settore. In questa categoria, metterei l’ascesa delle scommesse su Internet, il betting exchange, gli handicap asiatici e l’invenzione delle scommesse in-running Asian handicap, quindi la prevalenza dell’automazione sia dalla parte dell’operatore che dal lato dello scommettitore (Api). Ovviamente parlo esclusivamente dal punto di vista delle scommesse sportive”. Quali sono i punti di forza dell’innovazione di TxOdds? “Per noi - parla Einar Knobel con orgoglio - è tutto nel team e avere tutti i rami del business ben allineati. Da società di scommesse che lavorava con la tecnologia, a partner tecnologico per il mondo di betting, il focus del Ceo di TxOdds, Einar Knobel

Assumere talenti è diventato importante tanto quanto acquisire nuovi affari. Quindi, mentre prima avremmo potuto essere più una società di scommesse sportive che lavora con la tecnologia, ora siamo passati a una società di tecnologia che lavora nel settore delle scommesse sportive. E mescolare gioventù ed esperienza, non avere strutture gerarchiche troppo rigide, mantenere una cultura perpetua delle startup per nuove idee e business è importante. Far parte dello sviluppo di un’idea e poi consegnarla al mercato è divertente, giusto? Il processo dovrebbe essere piacevole”. Quali sono i servizi su cui puoi ancora innovare? “Nelle scommesse sportive, sembra che ci sia ancora spazio per sviluppare ulteriormente l’exchange. Per le scommesse dei players amatoriali, i servizi request-abet si stanno rivelando popolari, quindi è opportuno semplificare ulteriormente le offerte a questi consumatori. Poiché le scommesse dipendono dai pagamenti, c’è anche spazio per innovare sulla gestione di questo asset. Tx con Aims Markets a Londra sta lavorando in questa direzione”. Abbiamo parlato di innovazione. C’è qualche nuovo prodotto in lavorazione? “Sempre! Gli eventi del 2020 ci hanno permesso di accelerare alcuni progetti di sviluppo interno, che miglioreranno la nostra gamma di prodotti - annuncia Einar Knobel - per quanto riguarda i Big Data, stiamo lavorando intorno alle funzionalità di ricerca comparativa, che stiamo cercando di utilizzare più in generale. Quindi aspettatevi di vedere alcuni nuovi strumenti di analisi aziendale in arrivo. Abbiamo in arrivo anche una cache di memoria per rimuovere qualsiasi latenza nella consegna dei dati, e i clienti potranno iscriversi a quasi tutti i dati sulle scommesse con una latenza assolutamente minima. Poi oltre a questo abbiamo sviluppato un’intelligenza real time in modo che gli utenti possano generare prezzi direttamente dai feed”.

Si chiama Zona Gioco il nuovo brand di gaming online sbarcato sul mercato italiano con prepotenza, grazie a un approccio multi-canale che traina i giocatori dal bingo alla rete

Diecimilauno di questi giochi

Sono partiti a mille. Anzi, a diecimilauno. Stiamo parlando di ZonaGioco.it, il nuovo sito di gioco online squisitamente italiano, che rappresenta il brand per il gaming “telematico” di Diecimilauno Spa, la società (controllata al 100 percento dalla capogruppo Milleuno Spa) già leader nel gioco terrestre gestendo direttamente ben 33 concessioni per il bingo terrestre. E ora pronta per conquistare anche la rete. Tra le prime società titolari delle “nuove concessioni” a partire con la raccolta, dopo la lunga attesa dovuta al cambiamento di paradigma dettato dalle nuove leggi e normative, ha lanciato il sito web ZonaGioco.it lo scorso 15 giugno, iniziando a conquistare posizioni di mercato grazie alla promozione effettuata prevalentemente nei propri punti vendita fisici. Come spiega a Gioco News Fabrizio Frenna, responsabile online del gruppo. “Siamo partiti davvero alla grande e dopo l’avvio delle operazioni attraverso l’offerta di scommesse sportive, siamo riusciti ad aggiungere presto anche una nostra offerta di casinò games e giochi live, oltre al bingo online. E ora siamo in certificazione con altri pro-

dotti, per poter avere entro il prossimo dicembre un portafoglio completo di tutti i giochi disponibili sul mercato”, racconta Frenna. Che non nasconde la soddisfazione per una partenza superiore anche alle aspettative: “Stiamo andando molto bene soprattutto con le scommesse – spiega - grazie anche allo straordinario supporto di Altenar, che è davvero un partner ideale per chi deve operare online. Offrendo un prodotto non solo performante, ma anche flessibile e che risponde al meglio alle esigenze e con un team sempre disponibile e con approccio vincente: l’ideale soprattutto per chi deve avviare una nuova attività”. La strategia di Diecimilauno Spa è orientata alla multicanalità e punta forte sul cross-selling tra gioco fisico e online, attraverso la soluzione dei Pvr (Punti vendita ricariche). “Come tutti i nuovi operatori del segmento online, abbiamo subito un grave slittamento dei lavori e siamo stati sottoposti a una grande incertezza a causa soprattutto del decreto Dignità che ha rallentato lo sviluppo, rendendo difficile a un nuovo brand di potersi affermare sul mercato senza poter ricorrere a nessuna forma di pubblicità”, spiega ancora Frenna. “Tuttavia, nel nostro caso, abbiamo la fortuna di avere una grande rete terrestre che ci permette comunque di promuovere all’intero il nostro prodotto online, attraverso operazioni di cross-selling tra terrestre e online che si stanno rivelando vincenti. La strategia sta funzionando molto bene, stiamo ampliando la base utenti e i giocatori stanno rispondendo al meglio alla nostra proposta. Anche perché, grazie a ZonaGioco.it, il cliente delle nostre sale bingo che vuole scommettere ora non deve cercare un altro posto dove andare ma può farlo direttamente attraverso l’online”. Buona la prima, dunque. Ma questo è soltanto l’inizio, come ci tiene a sottolineare Frenna: “L’obiettivo principale adesso è il prossimo bando di gara per il rinnovo delle concessioni online: abbiamo un gruppo forte e solido alle spalle e tutto quello che serve per partecipare alla gara nel migliore dei modi. Abbiamo fatto la scelta giusta e andremo avanti ancora nei prossimi mesi ampliando ulteriormente la nostra attività. Oggi abbiamo già più di 500 titoli slot in piattaforma e con l’aggiunta di virtual e ippica siamo già altamente competitivi, per poi raggiungere il culmine a dicembre, quando avremo una piattaforma completa. Da lì in poi andremo a raggiungere una quota di mercato significativa per poter puntare con grande ottimismo al prossimo bando”. E se il buongiorno si vede dal mattino... (Ac)

COVER STORY

Dt9 Affiliations L’innovazione è già qui

Il primo riconoscimento importante, e a livello internazionale, è già arrivato. Del resto l’obiettivo era quello: innovazione (che è poi anche uno dei temi portanti di questo numero di Gioco News) di tecnologia e di prodotto nel settore delle affiliazioni, il tutto nella massima compliance con la normativa italiana che ha rivoluzionato il mondo del betting e del gaming, dopo l’approvazione del decreto Dignità. Dt9 Affiliations è stato “shortlistato” per gli Sbc Awards, i riconoscimenti più prestigiosi nel mondo del gioco. Momento di grande orgoglio per Danilo Di Tota, Ceo di Dt9, che continua a far parlare (bene) di sé nel mercato italiano e si affaccia anche a livello internazionale.

Ma l’affiliato del momento ha tantissimi progetti su cui sta lavorando e che ha già lanciato, come il Widget costruito proprio da Dt9 e personalizzabile per i clienti con tutti i bookmaker disponibili sul mercato e in linea con le attuali normative del regolatore.

DANILO DI TOTA Per chi ancora non la conoscesse Dt9 Affiliations ha oltre quindici anni di esperienza nel campo del marketing e una profonda conoscenza del mercato del gaming. È il partner ideale per i bookmakers che intendono incrementare le proprie performance e attività sul mercato, acquisendo nuovi giocatori, nella più totale compliance. Il suo network è in continua espansione, sui principali mercati regolamentati e soprat-

tutto su quello italiano. Per questo Dt9 Affiliations va considerato oggi leader indiscusso nelle affiliazioni nell’ambito dei giochi e delle scommesse, lavorando con i principali operatori e leader di mercato, ma riuscendo a offrire soluzioni su misura anche ai bookmaker più piccoli o emergenti. “Attraverso un aggiornamento costante sia in ambito tecnologico che normativo, Dt9 è in grado di garantire servizi e soluzioni evoluti, in grado di garantire risultati straordinari in termini di business e una garanzia in termini di compliance”, informano dall’affiliato.

Il 9 dicembre con le dita incrociate! Come dicevamo la società leader nelle affiliazioni nel gaming ha ottenuto una nomination nella categoria “Affiliate product innovation”. La selezione è avvenuta ai prestigiosi Sbc Awards 2020 e si tratta dell’unica candidatura italiana all’interno dei rinomati premi che riconoscono i successi e i contributi degli operatori più influenti del settore, nel panorama delle scommesse sportive e del gaming più in generale, a livello globale. Per chi punta proprio sull’innovazione è, in attesa delle nomine definitive, una grande soddisfazione e un primo obiettivo raggiunto. Il premio “Affiliate product innovation”, non a caso, riconosce la migliore innovazione di prodotto nel settore delle affiliazioni nel gaming. La categoria sarà assegnata all’affiliato che ha creato il prodotto di affiliazione più

innovativo e di successo nel 2020. Con particolare enfasi sito di comparazione quote sposta pochissimo a livello di che verrà posta sulla penetrazione del mercato, la crescita, acquisizione e volumi di gioco: la conversione è suddivisa la differenziazione e l’innovazione. tra molti marchi, la portata organica è molto limitata e il Dt9 Affiliations, grazie al suo lavoro di ricerca e sviluppo comparatore ha il pieno controllo sulla user experience. e agli investimenti in tecnologie avanzate e in particolare Proprio per superare queste criticità Dt9 ha presentato sulle applicazioni di Intelligenza Artificiale per ottimizza- una nuova opportunità ai suoi partner commerciali prere i processi e aumentare i risultati, offrendo nuovi stru- mium offrendo un banner widget di quote su misura. menti ai propri affiliati, ha ottenuto Quali sono i vantaggi di questo una forte crescita negli ultimi mesi, nuovo strumento? Se nei vecchi nonostante il complesso scenario Il parere dell’esperto strumenti la conversione è suddidovuto all’emergenza Covid-19. Ot- “Si ritiene che il banner possa visa tra molti marchi, questo Widtenendo un particolare successo nel considerarsi legittimo in quanto get posiziona il bookmaker con la mercato dei giochi da casinò oltre nell’ambito dell’attività di informa- migliore quota rimanendo con la a quello delle scommesse sportive. zione, sia al giocatore che ad altri, modalità prevista dalla normativa. Come dicevamo nelle premesse, la consente di verificare le condizioni Se nei comparatori la copertura rete è in continua espansione sui migliori disponibili per quel tipo organica è molto limitata, con Dt9 principali mercati regolamentati e di attività. Tanto a nostro avviso si ha la possibilità di attivare un soprattutto su quello italiano, dove da potersi ritenere addirittura banner dinamico da offrire anche la società ha messo in piedi un net- strumento di salvaguardia per il su siti web di terze parti a scelta del work di alta qualità che ha superato giocatore. Lo scopo del decreto bookmaker. Infine se gli altri comormai i 600 affiliati e che rappresen- Dignità è quello di evitare l’in- paratori hanno il pieno controllo ta una garanzia per i suoi partner. centivo al gioco ma soprattutto sull’esperienza utente, con questo Ma non è finita qui. Investendo nella quello della tutela dell’individuo da strumento si può scegliere il gioco, sua espansione internazionale e nei comportamenti compulsivi, il cui il mercato e il design. progressi tecnologici, Dt9 ha svilup- effetto sarebbe quello della perdita Il widget personalizzato riuscirà a pato ulteriormente il proprio team economica”, scrive lo Studio Legale mostrare le migliori quote del boe attuato una nuova organizzazione, Stefano Sbordoni. okmaker che lo sfrutta rispetto a che ha consentito all’azienda di otte- due altri competitor. nere risultati straordinari che oggi Questo può essere fatto in due valgono la nomination agli Awards di Sbc. modi, entrambi disponibili in modalità self-service. Le parole del Ceo, Danilo Di Tota, confermano tutto ciò: 1. Il widget esegue una ricerca dinamica con una solu“Siamo davvero orgogliosi di aver ottenuto una nomina- zione automatica “hands off” che seleziona le migliori tion in un contesto così prestigioso come quello degli Sbc quote per il bookmaker partner mettendola in evidenza Awards, che rappresenta una platea internazionale dove nel classico comparatore quote. è già difficile per un’azienda italiana riuscire a ottenere 2. Il bookmaker può scegliere il suo team di trading per una candidatura. Si tratta quindi di una soddisfazione mantenere la miglior quota e il widget rimarrà fisso sul immensa che premia già in sé gli sforzi compiuti in que- gioco selezionato. sti ultimi anni, perché dimostra che la qualità del nostro lavoro e i risultati che stiamo ottenendo sul mercato sono visibili all’esterno e sono ormai sotto gli occhi di tutti”. I plus di Dt9 Odds Widget Un passo fondamentale, per la società di Di Tota, che crede in una crescita “del livello nel settore, magari anche puntando al riconoscimento istituzionale della figura Branding Lo strumento Dt9 è ideale anche per la valorizzazione del brand creando banner dinamici con un dell’affiliato per dare garanzie ulteriori all’industria ma pulsante Cta che indirizza il 100 percento dei clic anche alle istituzioni visto la centralità che ha ormai oggi in una pagina di destinazione dedicata e al sito del una società del nostro settore si è ritagliata pur non es- bookmaker! sendo ancora formalmente qualificata”. I vincitori saranno annunciati attraverso la cerimonia Compliance Per rispettare i requisiti Agcom, i click out dal widget virtuale che si svolgerà il 9 dicembre e sarà trasmessa in punteranno a un dominio di confronto quote gestito diretta internazionale. da Dt9. I link puntano a landing page dinamiche corrispondenti al widget di presentazione delle quote. I clienti riceveranno il collegamento diretto al Dt9 Odds Widget, personalizzabile al 100 percento bookmaker all’interno di un ambiente di confronto delle quote. per tutti i brand! Il servizio è personalizzabile anche in visibilità e La pubblicità diretta del gioco d’azzardo in Italia è ora comunicazione visto che si può decidere la visibilità vietata. Ma i servizi di confronto delle quote possono del marchio e il posizionamento sui principali siti essere pubblicizzati e indirizzare l’acquisizione ai siti di multimediali. scommesse. Una presenza di base di un bookmaker su un

Gli equilibristi

Alle prese con i cambiamenti strutturali per assicurare il contenimento del Covid-19, i rappresentanti della categoria delle ricevitorie chiedono un politica fiscale più aggressiva per tutelare l’occupazione e la sospensione dei distanziometri regionali

di Francesca Mancosu

L’emergenza Covid-19 ha imposto, e continua a imporre, cambiamenti piccoli e grandi un po’ a tutte le attività economiche, in ogni settore. Fra loro anche le ricevitorie che per assicurare, una volta di più, la sicurezza dei propri clienti, sono state chiamate a rinnovarsi. Non solo adeguandosi ai protocolli sanitari decisi lo scorso giugno, ma anche con un cambio di approccio nel lavoro quotidiano. Vediamo cosa ne pensano i principali rappresentanti delle associazioni di settore.

Pastorino (Sts-Fit) «Velocizzate le operazioni di gioco»

“Fin dall’inizio dell’emergenza Covid, le nostre tabaccherie-ricevitorie si sono attrezzate per affrontare la situazione, anticipando in molti casi le linee guida emanate poi in seguito dal Governo (paratie in plexiglas, igienizzanti, distanziamento sociale, ingressi contingentati, ecc.). Dobbiamo infatti ricordare che le nostre attività sono state inserite tra le quelle essenziali e non sono state coinvolte dal lockdown, pur dovendo affrontare la chiusura temporanea della maggior parte dei giochi. Certamente, la pandemia ci ha obbligato a riorganizzare il lavoro. Se prima del Covid era normale vedere persone sostare per diverso tempo in ricevitoria, intente come erano a preparare la propria giocata, la nuova situazione ha imposto una diversa gestione del cliente”, esordisce Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi. “Oltre alle regole e il buon senso, le tabaccherie hanno sfruttato tutta la tecnologia oggi disponibile per velocizzare ogni operazione di gioco. L’utilizzo di sistemi di prenotazione delle giocate o di terminali self service ha consentito ai clienti di continuare a giocare, riducendo però notevolmente la loro permanenza in ricevitoria. Va detto, ad onore del vero, che i clienti si sono comportati generalmente bene, aiutando i tabaccai a lavorare nel rispetto delle regole e della tutela della salute”. Una capacità di adattamento che ha assicurato anche il sostanziale mantenimento della clientela abituale, come conferma Pastorino: “Il temuto passaggio dei clienti alle piattaforme che operano online è stato meno evidente di quanto ci aspettassimo, anche se la rete di raccolta terrestre ha sicuramente perso fatturato. Ciò che è molto cambiato è il flusso dei clienti abituali, causato principalmente dalla chiusura di uffici e aziende e dall’uso spinto dello smart-working. Tali condizioni hanno di fatto modificato l’abituale lavoro delle nostre imprese che, in qualche caso, sono entrate in forte sofferenza. Logico immaginare che le tabaccherie situate in zone di forte passaggio o ad alta concentrazione di uffici abbiano visto fortemente ridurre il giro d’affari, così come è accaduto ad altre realtà commerciali e imprenditoriali“. Poi, la maggior parte dei giocatori “non ha gradito né compreso la chiusura dei giochi durante il lockdown; la riapertura ha significato, per molti, il ritorno ad una sorta di normalità. Alla riapertura, i clienti sono sembrati più interessati ad utilizzare quegli strumenti, prima descritti, che consentono di velocizzare la preparazione delle giocate o la loro

prenotazione da remoto. Sebbene la rete terrestre stesse già percorrendo la strada del ‘phigital’ la pandemia ha accelerato questo processo: l’interazione tra il digitale e il fisico sta incontrando l’approvazione dei giocatori“, rimarca il presidente di Sts. Per quanto riguarda il rapporto con i concessionari, il comportamento dei partner abituali non è stato del tutto omogeneo, rileva ancora Pastorino. “Posso dire che Lottomatica ha cancellato qualsiasi addebito relativo ai canoni dei servizi Mypremium (legati al Gratta e Vinci) e alle scommesse sportive (manutenzione, noleggio terminali self e prenotatori) fino al mese di settembre. Sisal ha invece scelto di sospendere i canoni sui giochi numerici a totalizzatore durante il lockdown, richiedendo poi il pagamento di quelli pregressi dopo l’estate, anche se spalmati su più mensilità. Tutti gli altri costi hanno continuato a correre, dimostrando ancora una volta la totale assenza di attenzione da parte del Governo nei confronti del settore del gioco legale, nonostante l’enorme numero delle imprese e di persone impiegate, oltre alle risorse erariali che hanno superato i 10 miliardi all’anno. Il periodo di lockdown è stato molto difficile. Di fatto le tabaccherie potevano vendere solo tabacchi lavorati ed erogare servizi al cittadino. Con i giochi chiusi, il fatturato si è dimezzato; anche il Gratta e Vinci, che era l’unico prodotto di gioco vendibile, ha subito un calo dovuto all’impossibilità, da parte dei giocatori, di grattare i tagliandi all’interno del negozio. In ogni caso, poiché i cittadini uscivano solo per fare la spesa o per emergenze, il lavoro è stato enormemente inferiore al normale. Ancora oggi ci resta da capire perché sia stata bloccata la raccolta di giochi come il Lotto o il SuperEnalotto che non creano grande assembramento: riteniamo che ci sia stato fatto un danno senza reali motivazioni. In generale, il Covid ha accentuato la crisi economica del Paese, il che si riflette negativamente su tutte le imprese commerciali, comprese le nostre”. Una situazione che rischia nuovamente di precipitare, alla luce della seconda ondata della pandemia. “Ciò che chiediamo alla politica è di evitare provvedimenti eccessivamente restrittivi, come accaduto in primavera, perché il settore non reggerà una seconda chiusura. Logi-

camente la tutela della salute ha un’importanza primaria, ma la sensazione è che su alcune decisioni abbia pesato di più l’ideologia che la realtà. È un dato di fatto che le entrate provenienti dal gioco si siano dimezzate, così come è evidente che il Paese si trovi ad affrontare una crisi senza precedenti. Se il Governo e le Regioni non saranno in grado di trovare soluzioni equilibrate e risorse per ristorare le gravi perdite delle imprese, la tenuta economica e sociale dell’intero Paese potrebbe essere a rischio”.

Sbordoni (Utis) «Gioco in flessione del 30/50 percento»

Anche Stefano Sbordoni, segretario dell‘‘Unione totoricevitori italiani sportivi, fa il punto sulla rivoluzione della quotidianità delle ricevitorie. “Il cambio è stato importante: spazi delimitati, segnaletica ed accesso controllato, verifica della temperatura e protocolli richiedono più impegno, più costi e comportano più rischi per l’operatore. I costi sono aumentati ma i ricavi sono scesi pesantemente. Non solo, siamo anche discriminati sia per gli aiuti che per le detrazioni fiscali“. Ovviamente, “è diminuita molto l’affluenza. Potendo stazionare meno sono crollati i virtuali ed i live. I pochi clienti anche se apprezzano molto le nostre attenzioni ed il rispetto della normativa Covid, giocano più online e chiedono di aprire conti gioco. Oltre che di poter permanere nell’esercizio almeno il tempo necessario per effettuare quelle giocate che lo richiedono“. Sbordoni quindi evidenzia che nell’affrontare l’emergenza il supporto delle istituzioni si è rivelato nullo, “i canoni sono stati solo posticipati anche per il periodo di pieno lockdown dove non avevamo alcun servizio erogato, e comunque ce li siamo ritrovati dopo da pagare. Il Governo ci ha tolto il bonus del 60 percento, di conseguenza tutte le spese di adeguamento ai protocolli Covid sono rimaste a carico nostro. Anche dopo la riapertura la flessione in tutti i giochi la potremmo calcolare a seconda delle settimane dal 50 al 30 percento”. Un quadro a tinte fosche, che sembra destinato a restare tale nelle prossime settimane. “Alla luce di quanto sta accadendo oggi il futuro a breve è drammatico. Proviamo enorme disgusto per chi, in politica ed in alcune istituzioni, si è approfittato del Covid per attaccare ulteriormente- se ce fosse stato bisogno - la nostra attività. La speranza è quella di tutti: che il Covid finisca presto e che la riforma annunciata del settore sia una cosa seria e non un ulteriore pastrocchio“.

Genovese (Uit) «Giocatori demotivati, raccolta in caduta libera»

“Essendo annoverate fra le rivendite di generi di monopolio, le tabaccherie si sono adeguate subito per rispettare le norme atte a contenere la diffusione del virus. Anzi, essendo state indicate come attività rientranti tra quelle essenziali e, quindi aperte anche in pieno lockdown, sono state fra le prime a creare percorsi obbligati e distanziamento come previsto dai protocolli. Ciò ha sicuramente comportato una rivisitazione dei luoghi e una riorganizzazione del lavoro, con tutte le conseguenze economiche derivanti“, rammenta Pasquale Genovese, presidente dell‘Unione nazionale tabaccai. Come per la maggior parte delle attività “la ripresa del gioco è stata lenta” e, anche se non sono disponibili dati ufficiali a riguardo, “c’è una diffusa

indicazione dalla rete associativa di un crollo delle giocate. Ciò sicuramente è dovuto anche al diffondersi del gioco online promosso dagli stessi concessionari fornitori dei ricevitori. La sensazione a pelle è che il giocatore sia come ‘demotivato’, come se non avvertisse con consapevolezza il senso del futuro prossimo. Il Covid 19, con il suo contagio diffuso, ahimè, con le sue morti, sembra aver smorzato speranze e aspettative nella rincorsa alla grande vincita”. Nel complesso, “le entrate ed i flussi di cassa hanno subito cali enormi in tutto il comparto giochi e tabacchi. Ad oggi risulta difficile stimare le perdite in assoluto in quanto stiamo attraversando una seconda fase pandemica che desta non poche preoccupazioni fra gli operatori. Ma l’allarme è scattato. Sperando in un sollecito ritorno alla normalità, solo alla fine dell’emergenza saremo in grado di tirare le somme. Sicuramente il clima che si respira non è dei migliori e tanti colleghi sono scoraggiati, molti non intravedono un orizzonte limpido. Come associazione stiamo cercando di fare tutto il possibile, mettendo in campo tutte le risorse e le programmazioni disponibili per stare sempre al fianco dei nostri associati”.

SISAL Innovazione e sicurezza per contrastare l’emergenza

Insieme per superare l’emergenza sanitaria è il motto che unisce l’intera rete Sisal, composta da circa 40mila punti di vendita sul territorio nazionale, da sempre elemento centrale per l’azienda, al pari del consumatore. Nel delicato momento storico che sta vivendo il nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria, le ricevitorie hanno dimostrato e ancora dimostrano grande sensibilità, collaborazione e massima attenzione al rispetto delle regole e delle indicazioni di generale cautela, in tutte le fasi, a garanzia della sicurezza di tutti. “In questo percorso le ricevitorie sono state fortemente supportate da Sisal, che ha provveduto a fornire alla sua rete tutto il necessario per continuare a lavorare in sicurezza: dai dispositivi di protezione individuale agli allestimenti per il punto vendita per gestire gli accessi e le distanze, al materiale informativo con le norme utili a contrastare e contenere il diffondersi del virus. Il dialogo tra l’azienda e i suoi partner ha rappresentato il punto cardine della collaborazione e si è attuato anche attraverso tempestive comunicazioni di tutte le modifiche legislative occorse nel periodo, provvedendo alla creazione di una pagina dedicata sul portale dei rivenditori oltre che attraverso continui aggiornamenti a terminale e via mail”, fanno sapere dal concessionario. Come sempre la rete Sisal si è distinta anche per generosità nel fronteggiare l’emergenza sanitaria, dando un sostegno concreto alla Protezione civile. Dal 16 marzo al 19 aprile 2020, grazie alle donazioni disgiunte dal gioco effettuate da ricevitori e consumatori nei punti di vendita, si è raccolto un totale di circa 50mila euro. Un segno tangibile di vicinanza e sensibilità, che si è sommato ad altre donazioni già effettuate direttamente da Sisal alla Protezione civile nazionale nonché a diverse onlus che operano sul territorio della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Nel corso dell’emergenza Covid-19, i clienti si sono dimostrati attenti alle norme imposte dal Governo e applicate rigorosamente nei punti vendita, “soddisfatti degli interventi e

degli strumenti informativi tesi a garantire la sicurezza di ogni individuo. Allo stesso tempo il modello di business omnichannel di Sisal, che integra l’offerta e la relazione con i propri consumatori nei canali retail e online, ha garantito la migliore offerta possibile al consumatore, con gli stessi prodotti, lo stesso pricing, la medesima logica di utilizzo, design e funzionalità, indipendentemente dal canale, ovunque egli si trovasse. Dopotutto, da 75 anni Sisal accompagna la vita dei consumatori italiani, recependone gli interessi e i desideri, in un’ottica di continuo rispetto e fiducia reciproci”, ricordano ancora dall‘azienda. Anche in questa situazione, il punto cardine dell’offerta Sisal è da sempre l’innovazione, tanto in termini di prodotto che di servizio. “Dal 2019 l’azienda è leader nel mercato online italiano. Un risultato ottenuto anche grazie alla diffusione dell’offerta digitale sulla rete Sisal. I clienti, tradizionalmente online, infatti, trovano nelle ricevitorie punti – competenti e vicini – di assistenza, contatto e confronto, per entrare con facilità e sicurezza nel mondo digitale. A livello di servizio, MySisal è sicuramente il nostro fiore all’occhiello. Un portafoglio ricco di servizi, progettati su misura per i rivenditori, in grado di soddisfare le loro molteplici esigenze – dal supporto al business al miglioramento della qualità della vita dei rivenditori – tramite un’unica e innovativa piattaforma. L’innovativo progetto, si è rivelato un grande successo: lanciato lo scorso settembre, è stato accolto con entusiasmo e favore dalla quasi totalità della rete”. E per i prossimi mesi? “Un’azienda che innova è un’azienda che guarda al futuro con soluzioni concrete, volte alla soddisfazione di un consumatore che si evolve. Nei prossimi mesi Sisal ha in programma molte novità, che arricchiranno ancora di più l’esperienza dei giocatori, sempre in ottica omnichannel”.

DIVERTIRSI IN SICUREZZA SI PUÒ FARE!

Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service, traccia un'analisi del settore amusement e chiede per il comparto delle formule che si adattino al periodo storico che stiamo vivendo

Stop anche alle sale giochi che offrono amusement. Il nuovo Dpcm firmato dal governo Conte ha inferto un nuovo colpo al comparto, chiudendo i locali che offrono qualsiasi tipo di gioco a causa del Covid. Nonostante le misure di sicurezza messa in campo in questi mesi, il settore del puro intrattenimento si trova di fronte a un nuovo lockdown, che rischia di minarne definitivamente le fondamenta. Ma di cosa ha bisogno il settore per ripartire e tornare ad essere appetibile? A rispondere è Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service. “Il settore dovrebbe trovare formule che si adattino al periodo storico che stiamo vivendo, rendersi promotore di luoghi sicuri per il divertimento di bambini e ragazzi, i più colpiti da questo periodo di isolamento, ai quali invece potremmo fornire gli strumenti per ritrovarsi in sicurezza e divertirsi con gli apparecchi per il puro intrattenimento. Inoltre è necessario ormai uniformarci con il resto del mondo e puntare sugli eSports e i videogiochi da console, così da poter accedere alle competiPAOLO DALLA PRIA zioni intercontinentali che nel resto del mondo sono già una pratica consolidata”. Come associazione di operatori, cosa chiedete alla politica? “Chiediamo appunto di fornirci gli strumenti per poter lavorare in serenità, senza inutili e incomprensibili macchinosità legislative. Abbiamo bisogno di un percorso snello che ci permetta di poter lavorare agilmente a livello internazionale”. Come associazione cosa state portando avanti per tutelare e rilanciare l’amusement? “Oltre a proseguire quel dialogo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, e i ministeri per trovare delle norme idonee al settore degli apparecchi Comma 7, dobbiamo cercare di farci portavoce di iniziative e progetti che riportino i giovani a ritrovarsi, a relazionarsi, a divertirsi, in sicurezza e senza diffidenza”. A livello territoriale quali sono le regioni che vi preoccupano maggiormente e come intendete agire? “Sicuramente la nostra attenzione è rivolta maggiormente alle regioni Emilia Romagna e Valle d’Aosta, dove le norme attuali considerano fuori legge i giochi per il puro divertimento di bambini e ragazzi. Siamo stabilmente in contatto con il territorio per cercare un continuo e costante dialogo con le amministrazioni locali”. Come avete risposto negli ultimi mesi all’emergenza Covid? “Attenendoci scrupolosamente alle norme anti Covid-19, adoperandoci in maniera meticolosa alla sanificazione e igienizzazione degli ambienti, rispettando tutte le direttive in merito al distanziamento sociale per i clienti delle sale; nonostante ciò l’af-

di Michela Carboni

fluenza è stata molto scarsa e questo è un segnale che ci preoccupa molto”. Che bilancio può fare dell’ultima Enada Rimini, andata in scena ad ottobre, in relazione al settore amusement? “Innanzitutto mi preme ringraziare le aziende del settore che hanno comunque voluto partecipare a questo importante appuntamento: per me è stato indice di grande responsabilità nei confronti di un comparto che ha subìto non solo un duro colpo a causa della pandemia da Covid-19, ma che già da molti anni ormai patisce un’incertezza normativa che ne ha rallentato fortemente l’espansione. Purtroppo però il bilancio non può essere positivo: se l’estate aveva dato riscontro di un timido segnale di ripresa grazie al turismo nelle località di villeggiatura balneari, la stagione autunnale e quella invernale si preannunciano disastrose a causa della nuova impennata dei contagi da coronavirus”. Quali sono le novità per il settore anche in termini di prodotti? “L’offerta di nuovi prodotti è sempre molto ampia e appetibile, ma purtroppo l’incertezza che la pandemia sta determinando a livello globale rende difficile qualsiasi forma di programmazione e investimento a lungo periodo. Il cliente non acquista per le proprie sale perché l’affluenza nei luoghi del puro divertimento non giustifica tali investimenti”.

La pandemia globale e i conseguenti lockdown hanno compromesso il ranking internazionale di flipper sportivo ma non fermano il movimento, che trova nuove forme di competizione e nuove vetrine

Mi piego ma non mi spezzo

Concirca 700 partecipanti e oltre 15mila partite disputate dal suo debutto di appena quattro mesi fa, il nuovo ranking di flipper sportivo a distanza, Ifpa Challenge Rankings (Icr), promosso dalla Federazione internazionale Ifpa (International flipper pinball association) in risposta alla pandemia e alle restrizioni introdotte dai vari governi che non consentono le competizioni tradizionali, sta proseguendo il suo percorso di affermazione, a livello globale. Offrendo (almeno) ai giocatori che hanno la fortuna di avere a disposizione un flipper nella loro abitazione, o in quella di qualche amico, una forma di competizione, sia pure a distanza, attraverso lo scontro diretto tra due giocatori, eseguito in live streaming. Come una sorta di didattica a distanza, applicata al flipper. Dopo le prime settimane di rodaggio, i giocatori stanno aumentando mese dopo mese e già a settembre si era registrato un picco di partecipazioni, con circa 60 nuovi player nell’arco di trenta giorni e un totale di quasi 2300 partite disputate. A guidare la classifica provvisoria del ranking Icr, a fine ottobre, è ancora una volta l’americano Bill Mason di Huntersville, in North Carolina, seguito però da un

di Vincenzo Giacometti

europeo: l’olandese Albert Medaillon che prova a tenere alti i colori del Vecchio Continente anche in modalità virtuale. Ma se il flipper sportivo, come disciplina, ha inevitabilmente risentito del lockdown che ne ha compromesso significativamente il suo regolare svolgimento, lo stesso non si può dire del flipper come “oggetto del desiderio” e strumento di intrattenimento visto che, nel mondo, le vendite hanno registrato dei picchi notevoli durante gli ultimi mesi, con una richiesta molto forte da parte dei privati. Al punto da rendere difficile per le aziende produttrici – come il leader assoluto Stern Pinball – assecondare le richieste e gli ordini provenienti da tutto il pianeta, tenendo conto delle limitazioni delle produzioni imposte dalle restrizioni che hanno toccato anche – e soprattutto – la città di Chicago e l’Illinois più in generale, dove ha sede l’azienda. Ma nulla si è fermato, anzi. Al punto che da marzo ad oggi, la stessa azienda ha lanciato più di un nuovo prodotto: dal già celebre flipper dedicato ai Turtles, al nuovo gioco, ancora a tema supereroi: New Avengers: Infinity Quest, che si sono aggiunti al recente Heavy Metal. E a proposito di musica, da segnalare anche il nuovo titolo dell’altro produttore Jersey Jack che ha appena presentato il remake dello storico flipper dedicato ai Guns’n Roses. Suonala ancora, flipper.

La classifica ICR provvisoria*

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 Bill Mason Albert Medaillon Travis Hockemeyer Carter Casselman Mike Burgess Yoshihiro Fujisawa Zach Mccarthy Jared August Joe Lemire Artur Natorski Steve Dobbins Matt Majewski Rob Pannell David Riel Kaylee Campbell Escher Lefkoff Laura Fraley Sjorn Wickins David Daluga Erik Thoren Fil Baird Brian Oliver Tom Menge Tom Graf Rafal Wasik Nick Greenen Johnathan Turner Yuuki Takada Ian Harrower Eberhard Hattemer Keith Richter Vinnie Bologna Zachary Frey Matthew Malkus John van der Wulp Charlie Sykes Neil Graf Nolan Fellows Scott August Stephanie Traub Ian Cushman David Medaillon Erik Wurtenberger Drew Cedolia Brittany Majewski Mike Casselman Chris Warren Mario Kertels Clark Fraley Martin Till Rodney Minch Dwayne Smith Matt Stacks Tyler Campbell Emil ED Dreiborg Aviana Smith Joe Albertson Jason Hecht Greeley Oliver Nate Grant Jose Chong Andrew Presnell Kalyn Smith Matthew Richardson 472.53 426.93 323.95 256.38 236.45 222.82 197.91 196.41 192.32 139.53 98.42 95.88 89.08 88.94 84.52 82.83 80.20 76.09 74.12 68.43 66.08 60.11 54.41 50.68 47.09 46.77 43.51 39.62 31.55 28.90 25.36 24.11 24.00 23.17 22.64 22.46 21.98 21.76 21.33 21.24 18.86 16.92 16.01 15.92 15.82 15.34 15.16 14.63 14.31 13.98 12.98 12.84 12.35 12.05 11.94 11.37 11.16 10.96 10.31 9.96 9.83 9.76 9.34 9.06

* i primi 64 giocatori a fine ottobre 2020

This article is from: