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Cortellazzi quasi come Bonavena

DEMETRIO CAMINITA L’EUROPEAN POKER TOUR DI PRAGA TORNA DOPO OLTRE DUE ANNI E MEZZO DI ASSENZA E L’ENNESIMO RINVIO DI DICEMBRE 2021: L’ITALIA BRILLA, COME AL SOLITO, ASSODICORTE È SUPER E SFIORA IL SUCCESSO E LA PICCA PER UN PREMIO DA SOGNO

di Cesare Antonini

Il poker live italiano ha negli occhi dal lontano 2008 la prima vittoria di un azzurro nel circuito più prestigioso d’Europa, per field e buy in, l’European Poker Tour sponsorizzato PokerStars. Erano i tempi di Salvatore Bonavena, non a caso ribattezzato Mr.Ept. Dopo ben 14 anni ecco la “quasi” vittoria di Andrea “Assodicorte” Cortellazzi che finisce secondo, ma con deal, dietro al qualificato online Grzegorz Glowny che l’ha sconfitto in heads up portandosi a casa la prima moneta da 692.252 euro, trecentomila in meno del milione previsto dal payout originale ma un big shot pazzesco per un qualificato online con un satellite da 530 euro su PokerStars. Un ritorno sull’investimento pazzesco insomma. Si ferma quindi al numero due della classifica il sogno azzurro di bissare il successo di Salvatore Bonavena ma il premio è super e si attesta a 579.402 euro, un po’ meno del secondo cash originale visto che 622.000 euro se li è aggiudicati il player della Corea del Sud, Gab Yong Kim. Il ritorno del PokerStars European Poker Tour in terra europea è stato un vero successo e il Main Event da 5.300 euro al King’s Casino dell’Hilton Hotel di Praga ha eliminato tutto il field di 1.190 iscritti, per un montepremi di 5.771.500 euro. I primi quattro classificati si sono tutti aggiudicati i migliori premi della carriera e hanno accettato un accordo Icm nel secondo tentativo dopo che le prime trattative sono fallite. In particolare, è stato Glowny che ha rifiutato l’accordo ed è diventato lo short stack. Poi ha effettuato una rimonta e dopo che la situazione continuava ad allungarsi e si è stabilizzata tra i players ha accettato di scrivere un deal da monete record. Tra gli ultimi quattro che hanno accettato un accordo sulla base dell’Indipendente chip model, l’attribuzione di un valore monetario alle chips in gioco rispetto ai premi in palio, c’erano anche Symeon Alexandridis e Gab Yong Kim quest’ultimo si è assicurato il più grande premio in denaro ma è stato il primo a dover rinunciare alla picca. Armin Rezaei è diventato la prima vittima nell’ultima giornata, seguito da Demetrio Caminita. Anche quest’ultimo azzurro ha piazzato il successo più importante della sua carriera moltiplicando per 2,5 quasi le sue vittorie prima di questo big shot. Gli ex campioni dell’Ept Dimitar Danchev e Hossein Ensan sono stati eliminati il penultimo giorno, perdendo l’opportunità di diventare il terzo due volte campione della popolare serie di poker dal vivo.è durato pochissimo visto che siamo partiti 3,3 milioni contro 400mila e ci sono volute appena tre mani”.

Payout Praga Main Event da € 5.300

1 Grzegorz Glowny Polonia € 692.252* 2 Andrea Cortellazzi Italia 579.420* 3 Simeone Alessandrino Grecia 497.278* 4 Gab Yong Kim Corea del Sud 622.610* 5 Demetrio Caminita Italia 245.870 6 Armin Rezaei Austria 181.800 7 Teun Mulder Paesi Bassi 138.570 8 Valentino Konakchiev Bulgaria 98.750

* gli ultimi quattro giocatori usciti dal torneo hanno accettato un accordo Icm e hanno continuato a giocare per 110.796 euro e il trofeo

Grande gioia per Donnini: “È stata una grandissima soddisfazione e, anche se la prima moneta non è enorme, il Ring, la vittoria e anche un ticket per le World Series di Las Vegas della prossima estate (non ci hanno ancora detto che torneo sarà), completano una bellissima esperienza che mi riempie di felicità”.

ANDREA CORTELLAZZI: “VI RACCONTO LA MIA DEEP RUN!” “Non cambierà la mia vita ma sognavo di arrivare al final table e pensavo anche di poter vincere l’Ept di Praga. Sono felicissimo e ho tante dediche da fare, in primis al mio amico scomparso Matteo Tutti. È stato un torneo bellissimo e lunghissimo ed è il mio miglior risultato in carriera! Ora vado a festeggiare con la mia famiglia”. Andrea “Assodicorte” Cortellazzi racconta a Gioco News il suo meraviglioso secondo posto al main event dell’European Poker Tour di Praga passando dal gioco al tavolo ai suoi affetti e arrivando anche a rispondere ad alcuni insulti che ha ricevuto su alcuni spot giocati. Ma partiamo dal torneo: “È il mio best live cash e mi sono qualificato con un satellite live proprio a Praga - esordisce Andrea - era l’ultimo tentativo in effetti. Sono partito il 5 marzo per Praga e ho giocato tornei minori all’inizio dai 330 euro ai 1.100 ma non mi teneva nessun colpo e perdevo tutte le mani. Non ero molto confident ma volevo qualificarmi al main e non mi sono comunque mai abbattuto: per me il passato è passato e mi concentro solo su quello che posso modificare, il presente e il futuro. Ero andato vicino al tavolo finale ma non c’ero mai riuscito ed è un torneo che ho sempre amato giocare per la meravigliosa struttura e dove sono andato a premio sette volte partendo da Barcellona nel 2014”. Al main è cambiata la run? “Diciamo che è stato davvero un bel giocare e mi sono misurato coi migliori player come Mustapha Kanit che avevo alla mia sinistra dal terzo livello oltre a tanti altri ottimi avversari. Quando hanno rotto i tavoli, invece, a fine Day1 ho avuto alla mia destra Matteo Cirillo. Nonostante le difficoltà ero assai motivato a dare il meglio”. Ha chiuso leggermente sotto average imbustando 66.300 chips al Day1: “La mia crescita, poi, è stata costante e al Day2 sono arrivato a 655.000 senza strappi e con tanti piatti vinti. Al Day3 ho imbustato 1.065.000, al Day4 2.775.000 e poi al Day5 7.930.000”Qualche colpo decisivo c’è stato: “Il pot grosso l’ho vinto a inizio Day4, alla prima mano. Uno gioca da cutoff 33x, apre standard, io small blind ho AKs a fiori e ho shovato diretto e trovo Sinclair con KK, Asso flop - prosegue Cortellazzi - in zona bolla ero chip leader del tavolo e ho incrementato il mio stack mettendo molta pressione e ho aperto sempre accumulando sempre più chips. Al Day3 avevo un avversario con cui avevo giocato tutto il Day2. KK vs A3 preflop e perdo 100mila. Poi su un flop 9-3-2 trovo i resti con 9-7 e chiamo con le QQ ma il dealer gira un 7 al river. Poi gioco AK vs i miei 10-10 e scendono due Kappa sul flop. Il sogno stava svanendo”. Poi la svolta grazie al suo gioco che, però, gli ha portato molte critiche, alcune sguaiate, esagerate e fuori luogo, siamo d’accordo con Assodicorte: “Sono risalito usando una mia strategia non convenzionale: giocate particolari dove ci sono state tante critiche come il limp che dicono sia sempre sbagliato. A me le critiche se sono costruttive non danno fastidio, ma se sono offensive non vanno bene. I social li leggono anche le persone mie care e ci rimangono male. È un vizio che qualcuno si deve togliere e che abbiamo solo noi italiani. Il poker è bello perché ognuno ha la sua strategia. Di sicuro al Day3 c’era lo shot clock con 5 time e su alcuni spot avrei voluto ragionare di più. Ad esempio sulla mano con A9 che qualcuno ha criticato, la grafica faceva vedere i bui ma a me ha condizionato molto in quel momento il fatto di pagare l’ante. In generale volevo far vedere che pushavo molto largo e avevo range altrettanto aperti. Quando shovo con A9 trovo QQ ma pensavo che avrei potuto trovare il call da qualche Asso peggiore del mio. Avevo anche molta history sull’avversario, che era piuttosto aggressivo, e cui ho visto fare cose pazzesche e salvarsi da 300.000 chips quando l’average era da 2 milioni”. Lo spazio per le dediche è importante e commovente: “Ci sono tante persone che vorrei ringraziare ma in primis avrei voluto salutare e festeggiare con Matteo (Mutti, l’amico player scomparso prematuramente per una grave malattia, Ndr). Quando ha scoperto il suo male dovevamo andare all’Ept insieme e voleva arrivare itm seguendo le mie orme di qualche anno prima e non ce l’ha fatta”. Era fortissimo, avrebbe sicuramente festeggiato con Cortellazzi un successo come quello centrato dall’amico poche ore fa. E non è finita qui: “La dedica va anche a mia figlia Greta. Quando sarà grande e leggerà vorrei dirle di non ascoltare il giudizio della gente e di credere ai suoi sogni. Io le sarò sempre più vicino. Intanto parte della vincita sarà vincolata per il suo futuro. Spero che come mia sorella Sara, che ha abbandonato la nostra Valtellina per fare due anni di ragazza alla pari in America e adesso è riuscita ad entrare all’università di Londra, abbia il coraggio di fare grandi cose. Amo la mia terra ma spero che in futuro si dia più valore ai giovani”. Assodicorte giocava in quota: “Saluto tutti quelli che mi sono stati vicino e sono contento di aver fatto felici (e di che tinta, Ndr) le persone che mi hanno dato fiducia”. Ultimo pensiero ai nonni: “Mio nonno Ugo è quello che mi ha insegnato a giocare a carte, soprattutto Scopa e Briscola da cui poi ho preso la passione per queste discipline. Nonna Caterina era una maestra e mi è stata vicino imparandomi a leggere e scrivere e a fare di conto. Lei ha sempre paura quando andavo a giocare per il pessimo retaggio che il poker si trascina dietro. Tuttavia dopo questo risultato mi ha abbracciato, ha capito ed era fiera di me”. Cosa c’è nel futuro di Assodicorte? “Continuerò a lavorare e non cambierà la mia vita. Bisogna rimanere coi piedi per terra. Farò poche apparizioni ma buone e non ho ancora programmato nulla nel lungo termine. Di sicuro c’è voglia di tornare alle World Series of Poker ma la tappa che cercherò di non perdere è quella di Barcellona, lì da dove tutto è partito! Ci sarò!”.

CORTELLAZZI CON LA NONNA. SOPRA, CON LA SORELLA.

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