Gioco News magazine April 2020 - Rivista Gioco News Aprile 2020

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POLITICA

Massimo Ungaro «Dopo l'emergenza, il riordino» INCHIESTA

Il Covid-19 chiude i giochi SPECIALE SICUREZZA

La sfida continua del gaming PERSONAGGI

Sandro Veronesi Massimiliano Parente

Restart

P R I M A V E R A

R I M A N D A T A

COVER STORY 48

LASLOTDELMESE

TxOdds La statistica al servizio del betting

MAGIC COIN | I L M U L T I G A M E C H E R E N D E I L G I O C O M A G I C O

ENGLISH PAGES INSIDE

NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE



numero 4

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aprile 2020

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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it

Dal Riordino alla Ricostruzione ma lo Stato sia presente

EDITORIALE

anno xii

Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Roberta Falasca Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Geronimo Cardia Gianni Carra Ian Donegan Daniele Duso Marco Fiore Tihana Jurican Anna Muzio Nashira Stefano Sbordoni Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Oleg Paramon Sara Baroni 123rf.com unsplash.com Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

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Altro che Mes e Coronabond. Altro che Riordino.

Dopo l’emergenza servirà una nuova Costituente, come nel 1947. Che dovrà tenere conto del dramma che si sta consumando oggi nel nostro Paese, dal punto di vista sanitario ed economico, ma anche umano. Di sicuro, ne usciremo. Forse già a partire da questo mese: ma sarà fondamentale un nuovo inizio, perché nulla sarà come prima. Come accadde dopo il secondo conflitto mondiale, all’Italia serve un nuovo patto sociale, che possa ricostruire il Paese. Lo Stato dovrà essere rafforzato, riprendendosi le chiavi di casa sia dal punto di vista economico, ma anche nella gestione e organizzazione politica. Serve una (celere) riconversione industriale, una sanità che torni a essere all’avanguardia, ma serve anche una regia attenta, che ponga fine all’annosa “Questione territoriale” che in queste ultime settimane si è palesata in tutta la sua chiarezza e complessità anche al di fuori del gioco pubblico, con la gestione dell’emergenza a più livelli, che ha mostrato tutti i pericoli di un eccesso di autonomia concesso alle regioni. Quando l’uragano invisibile si sarà placato, il tessuto economico ne uscirà distrutto, con il gioco pubblico tra i settori più colpiti, a causa dell’interruzione prolungata dei servizi in un momento già di estrema difficoltà. Servirà quindi un nuovo “piano Marshall” che aiuti famiglie e imprese, perché quando sarà finita non torneremo subito alla normalità. Non sarà come accendere o spegnere la luce: avremo davanti un lungo periodo nel quale seguire regole rigide e osservare precauzioni. Per questo, sarà necessaria la collaborazione di tutti, come invocato anche dal presidente della Repubblica: un atteggiamento costruttivo da parte di politica e istituzioni ma anche dell’industria e delle parti sociali - per quanto riguarda il gioco - e di tutte le componenti dello Stato. Enti locali compresi. Soprattutto in questo settore, dove l’ormai annosa esigenza di un Riordino generale del comparto, si trasforma oggi in una Ricostruzione, come quella che ha seguito la guerra mondiale. Per rimettere in sesto l’economia anche attraverso il gioco, ma in modo sostenibile. Come l’industria chiedeva da tempo, rimanendo inascoltata. E chissà che non sia davvero la volta buona. Magari il fatto di essersi confrontati con una vera emergenza e una vera pandemia, di fronte alle quali nessuno (a partire dall’attuale classe dirigente) era minimamente preparato, potrebbe invitare a mettere da parte quelle ideologie e le varie prese di posizione strumentali che hanno compromesso l’industria del gioco negli ultimi anni, facendola ripartire in modo diverso. Più sano e duraturo. Questo è il nostro auspicio, che vogliamo condividere con la filiera: e il motivo per cui non ci siamo fermati, durante questa emergenza. Per dare il nostro contributo, ad allietare la chiusura forzata delle aziende invitando gli operatori a una lettura, e un messaggio di speranza, sintetizzato nel claim #RESTART. Alessio Crisantemi

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POLITICA S O M M A R I O

04. Dopo Covid-19 il riordino del gioco

Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva, in questo delicato momento segnato dal coronavirus, crede necessaria una riforma del comparto con l’aiuto dei concessionari

06. Il voto che verrà

Dopo il rinvio a data da destinarsi delle elezioni regionali della Valle d’Aosta di maggio, i candidati in campo si confrontano su gioco e casinò

10. Il rebus delle Regioni 14. Quell’Intesa, ancor più urgente e necessaria

INCHIESTA

18. Chiuso per coronavirus

CHIUSO PER COVID-19

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La pandemia in corso mette in ginocchio il settore del gioco, soprattutto terrestre, costretto alla chiusura almeno (ed è uno scenario tanto ottimistico da essere irrealistico) fino al 18 aprile. Un momento di difficoltà senza precedenti, ma anche un’occasione per pensare a nuove strategie.

21. Una visione a lungo termine per

i casinò 22. I medici del poker fanno il tampone al gioco dal vivo 24. La speranza di un nuovo intrattenimento 26. Con lo sguardo oltre il lockdown

27. VOX MANAGER / Alla ricerca di nuovi

paradigmi

28. eSerieA: cancellata sul nascere 29. Il virus blocca il ranking ma non il training

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SPECIALE SICUREZZA

ESTERI

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38. La regione dei contrasti

Nei Paesi dell’Europa orientale il tema “gioco” è oggetto di numerose dispute e di assai differenti regolamentazioni

40. Il mondo delle conference Sbc migra sul web 41. La nuova era del betting (e degli eventi) 30. Caccia al ladro d’identità

Alessio Pennasilico, tra gli autori del Rapporto Clusit, evidenzia i principali rischi che corre l’industria del gioco online e sottolinea che il livello degli strumenti per fronteggiarli si è notevolmente alzato.

NORMATIVA

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32. Tra emozioni e legalità 33. Codere, videosorveglianza e tutela

della privacy ai primi posti 34. Novomatic Italia, un processo continuo al servizio del cliente 36. Non c’è sicurezza senza responsabilità

42. Il gioco pubblico in trincea Il Covid-19, il comparto del gioco pubblico, la questione territoriale e gli altri temi in tempi di pace.


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Sono contrario a una visione demagogica e populista che vuole che tutti gli operatori del gioco e i concessionari siano visti come nemici. Anzi, è importante lavorare con essi.

IPPICA

INTERVISTE

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Massimo Ungaro

52. Responsabilità e condivisione per ripartire

Anche l’ippica italiana paga il salato conto della chiusura degli ippodromi, ma si mobilita per mettere in atto misure di sostegno

62. Il fascino letterario del gioco estremo

POKER

Sandro Veronesi, autore de “Il colibrì”, racconta la sua nuova quotidianità tutta casalinga “Ho smesso di scrivere e

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63.

vorrei sparire, ma gioco tanto a Call of Duty”

NEW SLOT

Non è un giornalista e ha anche deposto la penna, ma Massimiliano Parente è sempre interessantissimo e Gioco News l’ha intervistato per voi

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rubriche

44. In gioco c’è il siste-

ma Paese

PROMOSPACE

DALMONDO

GIOCO &ARTE

GIOCO &ARTE

DALMONDO

DANON PERDERE

ILUOGHI DELGIOCO

RIFLESSIONI DAORSO

L’OROSCOPO

GIOCO &PSICHE

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

GIOCARE GIO CONGUSTO

NUOVE TENDENZE

NEWSLETTER

LEAVVENTURE DAROONEY

paradigms

LEAVVENTURE DAROONEY

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GIOCARE GIO CONGUSTO

POKER STRATEGY

LEAVVENTURE DAROONEY

RIFLESSIONI DAORSO

RIFLESSIONI DAORSO

second wind

POKER STRATEGY

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

trasts

94. Covid-19 In the pursuit of new 95. Sports games, amusement’s

nanza e Wild West Gold

LASLOT DELMESE

ANNONERO

92. Eastern Europe, a region of conNUOVE TENDENZE

58. 59. 60.

DANON PERDERE

Terremoto nel mondo del betting

sibility

I casinò francesi alle prese con l’emergenza, in attesa di un lungo e difficile ritorno alla normalità PANNONERO/ L’ombra scura del virus LASLOTONLINEDELMESE Pragmatic Play, nuove avventure con Aztec BoLEAVVENTURE DAROONEY

50. LEDRITTEDELMAESTRO

english pages

88. Hunt for identity thief 90. There is no safety without respon-

56. Ma il cielo è sempre più blu! GIOCO &PSICHE

PANNONERO

al servizio del betting DANON PERDERE

LOSFIZIO DELGIOCO

DALMONDO

48. TxOdds, la statistica

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NEWSLETTER

Mentre online si è registrato un notevole aumento dei flussi di gioco, a prendere un colpo duro e ad avere emergenza di aiuti seri, puntuali e concreti, sarà il retail betting

CASINÒ

ISCO&SLOT

GIOCO &TECNICA

PANNONERO

DANON PERDERE

46. Scommesse in quarantena, ecco come riaprire il mercato DALMONDO

LOSFIZIO DELGIOCO

SCOMMESSE

Timothy Adams e Phil Ivey nella storia nell’ultimo torneo di poker dal vivo giocato sulla faccia della terra prima della clausura mondiale dovuta al Covid-19

LAVLT DELMESE

45.

64. DALMONDO 66. L’ORADELGIOCO 68. DANONPERDERE 70. GIOCO&RETAIL 72. GIOCHIDABAR 74. ALBARDEGLIESPORTS 76. GIOCARECONGUSTO 78. GIOCO&PSICHE 80. L’AVVOCATODELDIAVOLO 82. LASLOTDELMESE 84. NEWSLETTER 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO

54. L’ultimo dei live

LASLOT DELMESE

Il rilancio dell’economia e la conseguente salvezza del Paese passa anche per il gioco pubblico: ma servono strumenti di tutela per le imprese e le categorie, soprattutto nel ramo apparecchi FISCO&SLOT/ Sos pandemia


politica

M A S S I M O

U N G A R O

Dopo Covid-19 il riordino del gioco

Il

di Roberta Falasca

Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva,

in questo delicato momento segnato coronavirus ha fermato il gioco pubblico, come tanti altri setdalla pandemia, crede necessaria una tori italiani. Già in affanno e compromesso, il comparto non riforma del comparto con l’aiuto dei ha mai sofferto come ora, come raccontiamo diffusamente concessionari nelle pagine seguenti. Ma in fondo al tunnel potrebbe esserci una luce, almeno per Massimo Ungaro, parlamentare ex piddino poi entrato a far parte di Italia Viva, che guarda anche oltre l’emergenza e che spiega a Gioco News quanto sia importante un ordinamento nuovo del settore del gioco e come, per “rifare” l’intero comparto, occorra l’aiuto dei concessionari. “Il gioco legale deve esistere e deve far parte dell’intero sistema economico nazionale ma deve essere rivisto”. Questo è quello che pensa e che vuole che venga fatto. Si è avvicinato alla politica nel circolo Pd Londra & Uk, può raccontarci questa esperienza? “Ho vissuto la maggior parte della mia vita all’estero, a Londra, dove mi sono trasferito all’età di 18 anni, nel 2005, e ho fondato con un gruppo di amici e persone il Partito democratico di Londra. Un modo per restare in contatto con il mio Paese di origine e per una passione civica importante a cui volevo dare risposta. Volevo dare una risposta collettiva e lavorare per la comunità. È iniziato tutto come un passatempo, un hobby e poi l’impegno è cresciuto: per 15 anni ho fatto di tutto nel partito, fino diventarne segretario nel 2017, poi sono stato candidato capolista e sono stato eletto con 15mila preferenze alla Camera dei deputati”. Dal Pd a Italia Viva, perché questo salto? “Nel settembre 2019 ho seguito Matteo Renzi e altri amici e compagni per fondare un nuovo partito ‘Italia Viva’. Essenzialmente non ho cambiato posizione politica: difendo ancora le maggiori scelte del Partito democratico: dal ‘Jobs act’, alle unioni civili, alle riforme strutturali del mercato del lavoro e della nostra economia. Diciamo che in Italia Viva ho intravisto un cambio di passo sui valori che io giudico riformisti liberali, che io valuto molto importanti, per rimettere in piedi il nostro Paese e tirarlo fuori dal pantano socio-economico in cui si è ritrovato e in cui è rimasto bloccato negli ultimi 30 anni. Un arresto che porta appunto tanti miei coetanei a lasciare l’Italia e

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POLITICA MASSIMO UNGARO

a trovare futuro altrove e questo per troppi è una scelta obbligata. Dobbiamo dare una scossa all’Italia, facendo riforme coraggiose attraverso una proposta riformista, liberale, democratica ed europeista. Quindi, per questi motivi ho seguito il mio ex segretario”. Come deputato alla Camera, lei si è occupato più volte di tematiche riguardanti il gioco: può approfondire il discorso? “Io sono in commissione Finanze alla Camera ed è molto importante fare un ragionamento serio, dal punto di vista del gioco pubblico. Un settore in grande crescita in cui le somme giocate sono passate da 10 miliardi di euro negli anni ‘90 a oltre i 100 miliardi di euro negli ultimi anni. Una crescita del 1000 per cento, da qui, secondo i dati, c’è una crescita della ludopatia. Per questo motivo è molto importante abbattere il gioco illegale che non soltanto non mette in pratica quelle salvaguardie minime per la tutela dei cittadini magari più vulnerabili ma occorre mettere in campo operazioni di contrasto per chi evade il fisco, per chi evade la tassazione. Quindi è molto importante combattere questo fenomeno del gioco illegale e i partner naturali sono gli operatori legali”. La lotta al gioco illegale è stato un suo cavallo di battaglia, può dirci qualcosa in merito? “Sono contrario a una visione demagogica e populista che vuole che tutti gli operatori del gioco e i concessionari siano visti come nemici. Anzi, è importante lavorare con essi. Anche perché l’Italia è un Paese all’avanguardia nel gioco pubblico, per quanto riguarda le tecnologie dei giochi che propone. Non a caso molte holding straniere vengono in Italia a investire e ad acquisire società italiane. Nel gaming siamo un’eccellenza e quindi per me è molto importante che si lavori insieme”. Secondo lei, il decreto Dignità che vieta di fare pubblicità al gioco attraverso i mass media, è stata una disposizione che ha

dei reali riscontri in termini di contrasto al gioco d’azzardo patologico? “Sul decreto Dignità sono molto scettico. Io sono per la limitazione della pubblicità del gioco ma non è giusto sempre e in tutti i casi. Vietando la promozione del gioco agli operatori legali si favorisce quella al gioco illegale. Forse, con i dovuti i paletti e limiti dovrebbe essere ripensata la pubblicità del gioco e dare comunque la possibilità al gioco online o fisico, la promozione sui media ma è una cosa da studiare”. Cosa ne pensa dei limiti orari imposti ai locali in cui sono presenti apparecchi da gioco dai Comuni e anche dei “distanziometri” che regolano la distanza tra le sale da gioco e i luoghi sensibili? “Sono d’accordo sulle misure comunali e regionali che prevedono il ‘distanziometro’ dei punti scommesse dai luoghi sensibili. Sono d’accordo di ‘distanziare’ il più possibile le sale gioco da posti frequentati soprattutto da minorenni. In Italia è registrato purtroppo il dilagare di abuso del gioco da parte di minorenni. Quindi sono giuste le misure adottate, come l’obbligo di fornire la tessera sanitaria da parte del giocatore o la scelta di adottare il marchio ‘No slot’. È importante che prima o poi venga fatta una riforma organica del gioco pubblico, che manca da troppo tempo, alla luce delle nuove tassazioni, dei cambiamenti avuti in questi anni, dell’emergenza da Covid-19 che avrà un forte impatto sulla categoria”.

LUI CHI È?!? Massimo Ungaro è nato a Roma nel 1987 e vive a Londra dal 2005. Durante i suoi studi universitari alla London School of Economics and Political Science, ha rilanciato l’associazione degli studenti italiani, la Lse Italian Society, e si è mobilitato con la London Living Wage Campaign. Nel 2008 ha studiato economia dello sviluppo presso la Sciences-Po di Parigi mentre nel 2014 grazie alle borse di studio Fulbright e Maurizio Vinciguerra ha conseguito un Master in Public Administration in Economic Policy presso la Columbia University a New York. Parla inglese e francese e se la cava con il tedesco. Si sente un cittadino europeo a tutti gli effetti avendo vissuto in quattro paesi dell’Unione. Nel 2009, dopo uno stage di qualche mese, è stato assunto a tempo indeterminato in un istituto finanziario dove ha lavorato nel settore degli investimenti nei paesi in via di sviluppo fino al 2018. Nel 2007, con altri amici ha fondato il circolo Pd

Londra & UK. Nel 2016 ha coordinato le attività di “Bastaunsiuk” in vista del referendum sulla riforma costituzionale e assieme a 35 volontari abbiamo organizzato oltre 40 eventi in 6 città diverse. Nel 2017 è stato eletto segretario del circolo Pd Londra & UK Decio Anzani con il mandato di combattere la Brexit per tutelare i diritti degli Italiani residenti nel Regno Unito e promuovere proposte per importare geni positivi nel nostro paese. Nel circolo Pd Londra & UK si sono occupato di temi legati al lavoro giovanile, animando il gruppo economia nel 2015 e adoperandosi per far adottare dal circolo proposte come la lotta agli stages non retribuiti l’introduzione di salario minimo nazionale in Italia per combattere il fenomeno dei working poors. A primavera del 2017 è stato eletto nel direttivo dell’associazione politica giovanile Futuredem con la delega all’economia e alle politiche per il lavoro. Si è occupato di questi temi, presentando

una serie di proposte “Per una Europa sociale” alla Camera dei Deputati nel Giugno 2017. Le proposte prevedevano l’introduzione di un’indennità europea contro la disoccupazione, una ‘Maastricht sociale’ in termini di minimi di spesa per i paesi membri per istruzione e ricerca e nuove tutele per i lavoratori dell’economia collaborativa, la cosiddetta sharing economy. Nel 2017 ha rappresentato i suoi colleghi al tavolo di dialogo con i vertici dell’istituto e dal 2015 al 2018 ha organizzato per la sua azienda parte delle attività per sostenere sette organizzazioni non governative impegnate sul fronte dell’istruzione di ragazze e ragazzi meno fortunati. Nel 2018 ha deciso di candidarsi alle elezioni politiche come capolista del Partito democratico nella circoscrizione Estero Europa. Il 4 marzo 2018 è risultato primo tra gli eletti alla Camera dei deputati con 15,170 preferenze.

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politica

Il voto che verrà

Dopo il rinvio a data da destinarsi delle elezioni regionali della Valle d’Aosta di maggio, a causa dell’emergenza Covid-19, i candidati in campo si confrontano su gioco e casinò. Togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. di Francesca Mancosu

Fra

le tante conseguenze delle restrizioni varate per contenere la diffusione del Covid-19, c’è anche il rinvio delle elezioni regionali originariamente in programma il 10 maggio in Valle d’Aosta. A sancirlo, a fine marzo, il decreto firmato dal presidente della Regione, Renzo Testolin, disponendo che la nuova convocazione dei comizi elettorali per il rinnovo dell’Assemblea sarà stabilita entro il 31 luglio 2020. Molti degli aspiranti candidati sono già “pronti” e hanno le idee chiare sui propri programmi, anche in materia di gioco e casinò.

Aggravi (Lega Vda): «Vietare non basta»

STEFANO AGGRAVI

Fra i consiglieri in lizza per un nuovo mandato c’è Stefano Aggravi. “Ancor più di qualche mese fa credo nella necessità di portare un cambiamento nella nostra regione, specie dopo questa emergenza”, esordisce. “La coerenza e la determinazione che abbiamo dimostrato sino ad oggi come gruppo consiliare della Lega Vallée d’Aoste non si cambia e lì intendo presentarmi”. Parlando di gioco pubblico, Aggravi ritiene che nella passata consiliatura “sia stato fatto un lavoro collegiale che ha dato dei risultati. Credo al contempo però che non dobbiamo trasformare una giusta battaglia in una crociata tout court a discapito delle attività commerciali che hanno fatto delle scelte in tal senso permesse a suo tempo dalla legge. Credo che ogni forte cambiamento debba essere gestito con una adeguata modalità di transizione. Penso che nella nuova legislatura si dovrà fare di più per chi oggi si occupa del recupero delle persone che hanno questa patologia, vietare non basta!”. Portando l’attenzione sul casinò di Saint Vincent, il consigliere difende con forza il percorso concordatario avviato nel 2019: “Nelle condizioni in cui ho trovato quella società non vi era

altra strada da percorrere e l’unico rammarico che ho è quello di non essere arrivato prima: la procedura concordataria era da mettere in atto da tempo. Credo che alla fine il domani lo dimostrerà e forse anche altre sedi scriveranno nero su bianco che non vi era altra possibilità per salvare l’Azienda, i suoi lavoratori (che vanno ringraziati per i sacrifici fatti) e attutire gli effetti negativi di una crisi che era diventata ormai cronica da anni”. Auspicando che dopo la fine dell’emergenza Covid-19 venga adeguato “per recuperare quanto perso nel periodo di chiusura la cui fine ad oggi ancora non si vede (come di tutte le altre attività turistiche e di svago in genere). Sicuramente, se l’emergenza continuerà, domani avremo un mondo ulteriormente diverso e quindi bisognerà anche capire quali saranno i gusti e le preferenze di una clientela che necessariamente muterà. Penso comunque che il Casinò potrà (dovrà) continuare ad essere un volano turistico per la Regione, una volta ristrutturato dovrà tuttavia rivedere il proprio modello di business e di offerta adeguandosi ad un mondo che sta cambiando. Oggi più che mai, i tempi passati sono passati per davvero!”.

Mossa (M5S): «No a piani industriali assurdi» Nel Movimento cinque stelle è confermata la ri-candidatura di Luciano Mossa, che parte subito dal lavoro fatto nella scorsa legislatura per la legge sull’azzardopatia. “Limitare i luoghi di gioco è sicuramente un aiuto per disincentivare chi soffre di questo disturbo ma non è la cura al problema. Probabilmente l’allontanamento delle ‘aree gioco’ è più efficace per evitare l’inizio della patologia. Ritengo che il proLUCIANO MOSSA

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blema vada affrontato alla radice. Occorre capire cosa spinga le persone a scegliere queste strade, ed è necessario agire con azioni significative al fine di arginare il problema, sia esso di natura sociale o economica”. Quanto al casinò regionale, Mossa ritiene che “in un settore cosi delicato come quello delle case da gioco, occorra dare delle risposte a domande che non siano già soddisfatte dagli

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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


politica

IL VOTO CHE VERRÀ

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attuali mezzi tecnologici. Se io piemontese, lombardo o ligure, col mio dispositivo, posso disporre di App che mi permettono virtualmente di giocare agli stessi games che mi offre la casa da gioco di Saint Vincent, perché mai dovrei spendere ulteriore tempo e denaro per recarmi lì fisicamente? Magari, se mi trovo a passare per altri motivi potrei fare una scappata, ma spostarmi appositamente dal mio comune per raggiungere il casinò, quando posso avere le stesse ‘attrazioni’ tutte e subito, può essere giustificabile solo da una smisurata passione per il vintage.

Quale futuro immagino per il casinò? Dipende da chi lo gestirà in futuro, da quali mezzi innovativi metterà in atto per attirare la clientela, da quanto riuscirà a stare al passo coi tempi per soddisfare le richieste a domande sempre in costante evoluzione. Di sicuro, se sarò ancora in carica, non si potrà contare su di me per l’approvazione di ‘assurdi’ piani industriali da milioni e milioni di euro di soldi dei valdostani per salvare l’insalvabile. Su questo mi trovo perfettamente in linea con la Corte dei Conti”.

Ferrero (Vdalibra) «Snellire il casinò di Saint Vincent»

STEFANO FERRERO

A lanciare la sua candidatura è anche Stefano Ferrero, che insieme al collega Roberto Cognetta lo scorso dicembre ha dato vita alla formazione politica “Vdalibra” (Valle d’Aosta Libera), nata da una costola di Mouv’. “Abbiamo idee precise per le quali lavoreremo. Saranno i contenuti da trasformare in legge in tempi certi la discriminante”. Anche per Ferrero, l’impegno a tutela del casinò è prioritario. “Il futuro non sarebbe stato facile normalmente e ora l’epidemia complica gravemente il quadro di intervento. Sono stati fatti passi avanti per quanto riguarda la riduzione del personale e delle spese superflue ma rimane a livello dimensionale un gigante con i piedi di argilla. L’unica strada percorribile per un effettivo rilancio è un ridimensionamento robusto della Casa da gioco che la porti ad essere più snella, adattabile e al passo con i tempi che sono cambiati per tutto il settore”, sottolinea Ferrero. “Il Casinò per funzionare deve essere il tassello di un’offerta turistica diversificata e qualificata in cui l’attrattiva principale non è il gioco ma una serie di servizi di livello. Il vecchio concetto ‘Vado al Casinò a giocare’ ormai è superato dalla realtà che la maggior parte dei clienti si muove verso una località che è altamente attrattiva per una serie di offerte, fra cui c’è ‘anche’ il Casinò. Poi è necessaria un’indispensabile riqualificazione della clientela. Non me la prendo con i cinesi

che arrivano dalla Lombardia ma quelli servono per la sopravvivenza non certo per il rilancio”. In parallelo, il consigliere si dice convinto che il percorso concordatario fosse l’unico possibile. “Ho studiato centinaia di documenti dal 2013, anno in cui sono entrato in politica. Ho fatto battaglie che sono andate fino al Consiglio di Stato per ottenere quei documenti, che sono state vinte: tutti sapevano ma la politica, quella con la p minuscola, ha sempre utilizzato il Casinò come un bacino elettorale in cui immettere senza strategia milioni di euro inutilmente. Il percorso concordatario è stato certo un brusco risveglio ma da un colpevole letargo di chi ha governato senza considerare la Casa da gioco come un motore di sviluppo, negandole di fatto un futuro”. L’ultima battuta riguarda ancora il gioco, e il contenimento di quello patologico. “Qualcosa è stato fatto a livello legislativo, ma la complessità e l’estensione del fenomeno richiedono un approccio molto più scientifico, con l’acquisizione di dati precisi, che è mancato e non ha consentito di centrare l’obiettivo: il contenimento razionale del gioco patologico. Mancando i dati non si possono individuare le soluzioni più efficaci. Quindi più che di misure da adottare, in questa fase, parlerei di attenta analisi con l’aiuto di professionalità qualificate”.

Cognetta (Vdalibra) «Gap, lavorare sulla prevenzione»

ROBERTO C O G N E T TA

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Restando in casa Vdalibra e in tema di gioco, Roberto Cognetta ritiene che le modifiche alla legge vigente adottate nella consiliatura in via di conclusione siano state buone. “Ma bisogna lavorare di più sulla prevenzione e quindi continuare a fare informazione sui rischi legati al Gap e sui segnali che si evidenziano all’insorgere della patologia. Le misure che proporrei riguardano il lavoro di supporto psicologico che deve coinvolgere anche le famiglie o comunque coloro che sono più prossimi alle persone affette da Gap e che andrebbe potenziato”. Sulle prospettive per la casa da gioco, anche alla luce del prolungato fermo a causa della pandemia da coronavirus,

GIOCONEWS #04 APRILE 2020

Cognetta punta sul suo inserimento “all’interno di un’offerta complessiva di promozione della regione”. E conferma la validità del percorso concordatario, che eventualmente potrà essere corretto per le conseguenze del Covid-19 ma “sempre e comunque sotto il controllo del tribunale”. Sicuramente “se negli anni precedenti non si fossero sperperate tutte quelle risorse economiche senza un vero piano di ristrutturazione non saremmo arrivati a questo punto, ma quando abbiamo preso quella decisione il concordato era rimasta l’unica soluzione possibile per salvare il salvabile a meno di non voler continuare a dare soldi ad un’azienda che era praticamente fallita”.



politica

Probabile election-day in autunno per Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche e Puglia, dove si torna a parlare della possibile modifica delle leggi vigenti sul Gap. Anche di quelle approvate da poco.

Il rebus delle Regioni

Q

uando avranno luogo le elezioni regionali – e comunali – che si sarebbero dovute tenere fra maggio e giugno? Mentre la Valle d’Aosta – di cui parliamo nelle pagine precedenti – ha già optato per un “a data da destinarsi” con un decreto del presidente della Regione, il silenzio regna sovrano sulle sorti di Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche e Puglia. L’ipotesi più plausibile è quella di un unico election day fra ottobre e dicembre, nella speranza che per allora il Covid-19 sia solo un ricordo. Più tempo per studiare meglio le alleanze, verrebbe da dire, e anche per pensare ai programmi. Nei quali, secondo molti dei candidati, troverà senza dubbio posto anche il gioco. Ecco come.

Veneto, norme già da modificare?

ERIKA BALDIN

La nostra carrellata sulle altre regioni comincia dal Veneto e da Erika Baldin, consigliere del Movimento 5 Stelle, con un primo plauso per l’operato dell’Esecutivo nazionale in questi giorni difficili. “Il Governo italiano sta dando l’esempio a livello mondiale nella gestione di questa emergenza. I 25 miliardi e i provvedimenti messi a disposizione con il decreto ‘Cura-Italia’ sono solo un primo passo. Ce ne saranno altri. Da parte del Veneto confido nel ritorno del buon senso per il presidente Zaia che, dopo un inizio contraddittorio, ha deciso di collaborare con Roma. In questa battaglia dobbiamo essere uniti e anche noi che siamo all’opposizione in Regione evitiamo polemiche. Quando l’Italia sarà fuori da questa emergenza, bisognerà fare i conti col resto del mondo che invece la starà vivendo. Nel frattempo l’Europa ha il dovere di aiutarci”. Guardando al futuro e ai programmi elettorali, Baldin quindi chiede una modifica della legge sul gioco licenziata dal Consiglio a settembre 2019, sottolineando che la delibera di giunta del gennaio 2020 “recepisce alcuni aspetti critici sollevati in Aula con la discussione e con gli emendamenti che ho presentato. Quindi, la normativa vigente va modificata tenendo conto delle nuove valutazioni. In sintesi, propongo: sei ore di chiusura per fasce orarie per tutti i comuni

SERGIO PIPPO ROSSETTI

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di Francesca Mancosu

con la possibilità di regolamentare in maniera più restrittiva gli orari e le distanze; libertà di aumentare le distanze degli apparecchi dai luoghi sensibili (oggi di 400 metri). Inoltre, le distanze vanno fatte rispettare anche dai gestori che li hanno installati prima dellle nuove norme (dando un tempo congruo per la messa in regola)”.

Liguria, alla ricerca della (nuova) legge sul gioco

Fra i possibili candidati al consiglio regionale della Liguria c’è Sergio Pippo Rossetti, del Partito democratico, che ha chiesto in più occasioni la piena applicazione della legge sul gioco del 2012, prorogata nel 2018 in attesa della definizione di una normativa nazionale. “Vorrei che l’attuale maggioranza e il presidente Toti andassero a casa anche per questo. Per la prima volta al mondo una legge è sospesa sine die”, evidenzia Rossetti. ”Toti ha buttato la palla in tribuna e ha impedito che la ributtassero in campo. Il nuovo Consiglio dovrà promuovere politiche che contrastino l’avvicinamento e l’abitudine al gioco, dovrà investire sull’educazione dei giovani, fare campagne e creare servizi, aiutare gli esercenti a ridurre gli apparecchi sostenendo l’eventuale (mai quantificata) perdita di lavoro con incentivi economici. La politica deve occuparsene perché deve curare gli interessi della collettività e dei più fragili”. Quello che dovrà fare anche la politica nazionale, che dopo i decreti “d’urgenza” è chiamata a pianificare risposte efficaci anche per il post-emergenza coronavirus. “Dopo un primo provvedimento tampone, bisogna studiare un decreto per la ripartenza. Davanti a noi abbiamo sfide europee e italiane che potrebbero cambiare, in meglio, la nostra vita. Puntare sui servizi essenziali come la sanità e ridurre i mille rivoli della spesa inutile pubblica, digitalizzare e ammodernare il sistema logistico, industriale e dei servizi. Cambiare la coesione economica dell’Europa dando forza a infrastrutture europee e non di un solo Stato. Ripensare anche ai modelli di vita, alle relazioni tra le persone e al senso della comunità”.

La Toscana chiama il Governo nazionale

Per la Toscana, è Serena Spinelli, consigliera regionale nel Gruppo misto, a commentare la situazione e gli


POLITICA IL REBUS DELLE REGIONI

ultimi atti del Governo in tema di contenimento del Covid-19 e di salvaguardia dell’economia. Ritenuti tutti opportuni, ma ovviamente da monitorare e potenziare. “Penso che il Governo dovrebbe prevedere un ammortizzatore universale di sostegno al reddito che valga per tutte le tipologie di contratto”. A emergenza finita, prosegue, “credo che da Governo e Regione servirà una nuova iniezione di risorse, soprattutto per chi avendo meno tutele sarà più duramente colpito. Inoltre sarà opportuno, a livello regionale, creare un ambito di confronto che coinvolga tutte le parti sociali, la politica, le categorie economiche, le organizzazioni sindacali e datoriali, una sorta di ‘task force’ economica che concordi azioni incisive da mettere in campo per la ripresa”. In vista della sua possibile candidatura alle elezioni, Spinelli torna anche sul gioco, uno dei temi che più hanno caratterizzato il suo mandato, con la presidenza dell’Osservatorio regionale sulla dipendenza dal gioco d’azzardo. “Ritengo che le lacune maggiori risiedano tutt’ora nella normativa nazionale. Per quanto di competenza regionale è stato fatto tutto il possibile, con le modifiche alla legge, ma non solo, anche con le varie iniziative delle aziende sanitarie e di tutte le realtà coinvolte. In particolare il Piano regionale di contrasto con le relative azioni locali e regionali, che appena possibile riprenderemo”.

Le Marche testano la proroga

Il nuovo Consiglio delle Marche invece si troverà a fare i conti con l’attuazione della normativa approvata nel 2017, difesa senza indugi dal primo firmatario della legge, Luca Marconi, consigliere Udc, che chiarisce: “Sono molto soddisfatto delle norme, il distanziometro (di 300 e 500 metri, nei comuni sotto e sopra i 5mila abitanti) è già in vigore: ciò che è stata prorogata - al 30 novembre 2021 - è la retroattività della sua applicazione. Punto su cui ho sempre avuto forti perplessità espresse pubblicamente anche in Aula. Per future modifiche ne riparleremo in campagna elettorale, comunque tutta la materia va ritrattata in sede nazionale nella Conferenza Stato Regioni, perchè non è possibile agire a scacchiera con ogni regione che legifera cose diverse fra loro. Lo Stato si deve assumere le sue responsabilità”. Quanto alle decisioni ad oggi prese dal Governo per contrastare la diffusione del coronavirus, Marconi ipotizza una forbice di “sei mesi-un anno per valutarne l’efficacia. È evidente che la risposta italiana da sola fa ridere, ci vorrà il concorso dell Europa con gli altri del G7 o G8 (come chiesto espressamente dal premier Giuseppe Conte, Ndr). Per noi c’è comunque il problema di reperire risorse di Stato: indebitamento alle stelle e tassi sui titoli proibitivi? aumento delle imposte sui redditi? imposte sui consumi? patrimoniale? Le strade non sono tante e vanno soppesate”.

Campania, una legge che fa scuola

Dalla Campania, da febbraio forte di una nuova legge sul gioco che ha assicurato la tutela delle attività esistenti, arriva la voce di Maria Antonietta Ciaramella, consigliere del Partito democratico. “Sono felice di aver portato a termine un lavoro di squadra tra tutti gli stakeholder, dalle associazioni ai lavoratori, dagli operatori sanitari alle associazioni di categoria degli esercenti e ai comitati delle famiglie coinvolte. Se possiamo dirci soddisfatti della legge lo vedremo nell’arco della sua applicazione”, precisa. “Ritengo che sia una legge che fa scuola proprio per come è nata, ciò ha consentito di avere un testo che predilige anzitutto la prevenzione, nonché l’attivazione di una rete completa di cooperazione per bloccare il fenomeno dilagante della giungla delle sale e la ghettizzazione spesso concludente dell’usura. Questo è un concetto molto più ampio della semplice fissazione di orari e distanze e poi ‘chi si è visto si è visto’, ‘ognuno per sé’”. L’esponente del Pd campano quindi dice la sua anche sulle decisioni della politica nazionale in tema di Covid-19. “Il Governo sta facendo un miracolo su questo fronte. Trovare 25 miliardi contando solo sulle proprie forze e in così poco tempo è sicuramente da apprezzare. Ciò non significa che sia sufficiente ad affrontare una tale catastrofe epocale”. Nei mesi a venire invece “bisognerà iniettare liquidità e mettere il turbo alle infrastrutture. Bisognerà sommergere il Paese di fiducia attraverso uno straordinario sostegno non solo finanziario e di rilancio dei consumi, ma anche con lo sblocco della burocrazia. Dovrà tornare nelle nostre comunità la convinzione che in Italia le cose si possono fare, che l’iniziativa pubblica e privata possano ritornare a correre e non a vivacchiare come stavamo facendo e che non siano né conniventi né nemiche, bensì alleate per il bene comune”.

SERENA SPINELLI

LUCA MARCONI

M A R I A A N TO N I E T TA CIARAMELLA

Puglia, la prova del nove

Concludiamo la nostra carrellata in Puglia, dove il nuovo Consiglio sarà chiamato (anche) a fare i conti con i risultati della legge regionale sul gioco, una delle più importanti e discusse, che ha aperto la strada alle tante proroghe e modifiche delle normative dei mesi successivi, dall’Abruzzo alle Marche, fino alla Campania. Una legge il cui cuore è l’intoccabilità delle autorizzazioni concesse prima del 1° gennaio 2020, data di entrata in vigore della disposizione, a cui si affianca un distanziometro di 250 metri per le nuove attività. C’è da scommettere che questi due punti saranno motivo di battaglia per molti dei candidati, a cui abbiamo chiesto conto, al momento invano. Non resta che aspettare l’apertura della campagna elettorale. Speriamo a settembre.

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politica

Quell’Intesa ancor più urgente e necessaria In vista dell’auspicata ripresa della marcia a ritmo normale del Paese, in tutte le sue componenti, è necessario che lo Stato punti all’unità di intenti per l’omogeneità di condizioni sul territorio nazionale, anche nel gioco: come dettato dall’Intesa della Conferenza unificata.

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uando i padri fondatori diedero corpo all Costituzione italiana, nel prevedere le Regioni, all’articolo 114, le immaginarono come soggetti dotati di competenze normative dovute in particolare alle specificità del territorio, al fine di dare più efficacia ad alcune funzioni circoscrivendone l’ambito geografico. Nel 2001, con la legge costituzionale numero 3, venne riformato il Titolo V della Costituzione per dare dare piena attuazione e copertura costituzionale alle istanze di federalismo propugnate da più parti politiche (seppure in modo diverso, con la Lega Nord a capofila dell’estremo) e realizzate con il cosiddetto “Federalismo a Costituzione invariata” (legge 59/1997). Con la riforma si diede piena attuazione all’articolo 5 della Carta, che riconosce le autonomie locali quali enti esponenziali preesistenti alla formazione della Repubblica. Tra queste, i Comuni e le Regioni sono enti esponenziali delle popolazioni residenti in

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a cura di Stefano Sbordoni

un determinato territorio e tenuti a farsi carico dei loro bisogni. Qui l’azione di governo si svolge più vicino ai cittadini, salvo il potere di sostituzione del governo superiore in caso di impossibilità o di inadempimento del livello di governo inferiore (principio di sussidiarietà verticale). Alle Regioni con la riforma è stata riconosciuta la potestà di dettare norme di rango primario, articolata sui tre livelli di competenza: esclusiva (le Regioni sono equiparate allo Stato nella facoltà di legiferare); concorrente (le Regioni legiferano con leggi vincolate al rispetto dei principi fondamentali, dettati in singole materie, dalle leggi dello Stato); di attuazione delle leggi dello Stato (le Regioni legiferano nel rispetto sia dei principi sia delle disposizioni di dettaglio contenute nelle leggi statali, adattandole alle esigenze locali). Allo Stato compete solo un potere esclusivo e pieno, circoscritto alle materie di cui all’elenco del 2° comma dell’articolo 117 della Costituzione. Il 3° comma indivi-


POLITICA QUELL’INTESA, ANCOR PIÙ URGENTE E NECESSARIA

dua i casi di potestà legislativa concorrente tra lo Stato e le Regioni. Per tutte le altre materie, non indicate e non rientranti in quelle indicate nel 2° e 3° comma del medesimo articolo, le Regioni hanno potestà legislativa piena. Lo Stato ha legislazione esclusiva in molte materie, tra le quali: moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie; ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. È invece materia di legislazione concorrente, tra le altre, quella relativa alla tutela della salute. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni1 hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive

La conferenza Stato Regioni2 Il sistema delle conferenze è attualmente disciplinato, per gli aspetti generali, dall’articolo 12 della legge n. 400 del 1988 (con riferimento alla Conferenza Stato-regioni) e dal decreto legislativo n. 281 del 1997, ai quali si affiancano disposizioni integrative di rango legislativo su specifici aspetti3 Tale disciplina non è peraltro mai stata adeguata alla riforma del titolo V della parte II della Costituzione, che, nel 2001, ha profondamente modificato l’ordinamento costituzionale delle autonomie territoriali e, conseguentemente, ha inciso sul sistema dei rapporti tra lo Stato e le autonomie territoriali medesime. La mancata costituzione di una Camera legislativa in rappresentanza degli enti territoriali e la mancata introduzione di specifici strumenti di raccordo fra i vari livelli di go-

1. I Comuni sono enti territoriali di base, con autonomia statutaria, organizzativa, amministrativa, impositiva e finanziaria. Essi rappresentano, curano e promuovono lo sviluppo della comunità locale e sono i principali destinatari delle funzioni amministrative, in quanto più vicini al cittadino e ritenuti più idonei a esercitare i compiti amministrativi (municipalismo d’esecuzione). 2. Fonti: Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Ufficio Studi del Senato – Dossier n. 275 “Il sistema delle Conferenze. 3. Come ad esempio la legge 234 del 2012, recante norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, che attribuisce un ruolo di rilievo al sistema delle Conferenze nel dialogo con l’Unione europea.

verno, hanno determinato l’esclusiva titolarità in capo al sistema delle Conferenze delle funzioni di coordinamento tra i diversi livelli di governo. Nella sentenza n. 242 del 1997, la Corte Costituzionale riconosce che il principio di leale cooperazione di cui è espressione la Conferenza, “deve governare i rapporti fra lo Stato e le Regioni nelle materie e in relazione alle attività in cui le rispettive competenze concorrano o si intersechino, imponendo un contemperamento dei rispettivi interessi (...)”4. Nella giurisprudenza costituzionale in materia di titolo V sono dunque numerosissimi i casi in cui è emersa la necessità di integrare il parametro della leale collaborazione, in particolare attraverso il ‘sistema delle Conferenze’, al cui interno “si sviluppa il confronto tra i due grandi sistemi ordinamentali della Repubblica, in esito al quale si individuano soluzioni concordate5”. In particolare, “nelle materie di competenza concorrente, allorché vengono attribuite funzioni amministrative a livello centrale allo scopo di individuare norme di natura tecnica che esigono scelte omogenee su tutto il territorio nazionale improntate all’osservanza di standard e metodologie desunte dalle scienze, il coinvolgimento della conferenza Stato Regioni può limitarsi all’espressione di un parere obbligatorio” (sentenze n. 62/2013, n. 265 /2011, n. 254/2010, n. 182/2006, n. 336/2005 e n. 285/2005). In estrema sintesi, l’attività del sistema delle conferenze si esplicita essenzialmente attraverso i pare-

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4. “..Tale regola, espressione del principio costituzionale fondamentale per cui la Repubblica, nella salvaguardia della sua unità, ʹriconosce e promuove le autonomie localiʹ, alle cui esigenze ʹadegua i principi e i metodi della sua legislazioneʹ (art. 5 Cost.), va al di là del mero riparto costituzionale delle competenze per materia, e opera dunque su tutto l’arco delle relazioni istituzionali fra Stato e Regioni”. 5. Sentenza n. 31/2006; nello stesso senso, ex multis, sentenze n. 114/2009.

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politica

QUELL’INTESA, ANCOR PIÙ URGENTE E NECESSARIA

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ri (facoltativi od obbligatori), le intese (che rivestono un carattere obbligatorio), gli accordi (che hanno un carattere facoltativo), le deliberazioni, le designazioni, oltre ad attività di scambio di dati e informazioni. Peraltro l’intesa che si prefigura in Conferenza fra lo Stato e le Regioni, è un “concorso” necessario e concomitante per la determinazione degli obiettivi della programmazione economica di cui lo Stato è titolare, potendo le ultime contribuire al reperimento delle necessario risorse ex art 119 Costituzione6. Ora, questa dovuta premessa – cosicchè chi legge abbia chiari i ruoli di tutti – ci porta al punto: nello stato attuale di estrema emergenza in cui si trova il paese, quella competenza concorrente delle Regioni sulla tutela della salute assurge a primaria necessità di tutta la popolazione, e quelle esclusive dello Stato sopra citate al pari della prima necessitano della massimo sforzo di tutte le istituzioni, ivi comprese le Conferenze. Il valore di quel principio di leale cooperazione viene esaltato, così come la poratata delle intese raggiunte, che in tali situazioni può ben essere valutato – si spera - oltre ogni eventuale posizione politica. Ecco che, in vista di quella ripresa della marcia a ritmo normale del paese, in tutte le sue componenti, sarebbe auspicabile che dove le Conferenze abbiano prodotto sforzi tangibili di leale cooperazione, ed abbiano così ottemperato all’unità di intenti per avere su tutto il territorio una omogeneità di condizioni, questo – senza pregiudizi e ipocrisie - sia finalmente sancito. E dunque, sebbene non sia ora il momento, quanto esposto valga per ricordare che l’intesa del 7 settembre 2017 rappresenta, a ragione, un buon punto di equilibrio tra tutte le esigenze: quella del contrasto alla criminalità organizzata, quella della riduzione dei volumi di gioco, 6. Regioni e Comuni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. La finanza locale (art. 119 Cost.) si fonda su 3 pilastri: autonomia impositiva; compartecipazione al gettito di tributi erariali, riferibili al territorio (territorialità dell’imposta); fondo perequativo per colmare eventuali squilibri tra le Regioni, derivanti dalla diversa capacità fiscale dei territori, e per assicurare gli stessi standard nell’erogazione di alcuni servizi. A questi si aggiunge la finanza straordinaria, costituita da risorse aggiuntive destinate dallo Stato a zone specifiche per sviluppo, crescita, coesione, solidarietà sociale e rimozione di squilibri economici e sociali. (cfr. Treccani).

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quella cara al governo del gettito fiscale. In tal senso negli ultimi mesi dello scorso anno che hanno perceduto l’emergenza odierna, il ministero dell’Interno ne ha circolarizzato i contenuti. Cosi come il Consiglio di Stato in sede consultiva, nell’invitare Adm a tenerne conto per la redazione del bando scommesse, ha conferma come l’Intesa raggiunta in Conferenza Unificata nel 2017 sia valida - in forza della successiva legge 205/17 art. 1 - anche se non recepita con decreto ministeriale. In conclusione, vale riportare quanto in tempi precedenti ha statuito dalla Corte Costituzionale, nell’affermare che “lo strumento dell’intesa tra Stato e Regioni costituisce una delle possibili forme di attuazione del principio di leale cooperazione tra lo Stato e la Regione e si sostanzia in una paritaria codeterminazione del contenuto dell’atto [...], precisa che (esso) […] sia da realizzare e ricercare, laddove occorra, attraverso reiterate trattative volte a superare le divergenze che ostacolino il raggiungimento di un accordo, senza alcuna possibilità di un declassamento dell’attività di codeterminazione ad essa connessa in una mera attività consultiva non vincolante (cfr. sentenza n. 351 del 1991 )” . In altre parole, l’esigenza “funzionale” alla conclusione del procedimento, non consente il declassamento dell’attività di codeterminazione in una “mera attività consultiva non vincolante”, ché anzi essa deve ricercarsi, laddove occorra, attraverso “reiterate trattative volte a superare le divergenze che ostacolino il raggiungimento di un accordo”. L’intesa forte del 7 settembre 2017 è quindi comunque efficace perché conclude un procedimento avviato dal legislatore. Esso ha imposto la “armonia” della programmazione regionale di sviluppo con la predeterminata, ma non meno “contrattata” – per così dire – programmazione economica nazionale. Rinnegando o disconoscendo l’Intesa, si sostanzia quindi la sicura violazione del principio di leale collaborazione, la cui osservanza è tanto più necessaria in un ambito come quello di una procedura che integra l’esercizio in sussidiarietà da parte di organi statali di rilevanti poteri in materie di competenza regionale.

L’ A U T O R E Stefano Sbordoni, avvocato cassazionista, è docente di Legislazione Tributaria del Gioco presso il Dipartimento di Scienze Politiche, sociali e della Comunicazione dell’Università di Salerno. Svolge docenze presso la Scuola Superiore della Economia e Finanze. Ha pubblicato articoli per l’Academy of European Law, ha redatto le dispense del corso di Diritto dell’Informatica all’Università della Tuscia su “Il gioco telematico“, oltre a numerose dispense per i corsi di formazione della Scuola di Economia e Finanza. È l’autore della monografia Giochi concessi e giochi on line pubblicata nel marzo 2010 dal Poligrafico dello Stato.



inchiesta

CHIUSO PER COVID-19

La pandemia in corso mette in ginocchio il settore del gioco, soprattutto terrestre, costretto alla chiusura almeno (ed è uno scenario tanto ottimistico da essere irrealistico) fino al 18 aprile. Un momento di difficoltà senza precedenti, ma anche un’occasione per pensare a nuove strategie di business, sia per gli operatori fisici che per quelli online. Ce ne parlano alcuni tra i protagonisti del gioco italiano, prima di lasciare spazio ad associazioni ed esperti, in questa inchiesta realizzata e purtroppo letta ai tempi del coronavirus, un’emergenza innanzitutto sanitaria e poi economica che richiederà un grandissimo sforzo individuale e collettivo per essere superata.

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INCHIESTA CHIUSO PER COVID-19

Festa (Nazionale Elettronica)

«Il Governo assicuri risorse immediate alle imprese» “Fortunatamente avevamo già preso delle misure precauzionali prima dei decreti del Governo, circa una settimana prima, chiudendo l’azienda e mettendo in smart working i reparti di sviluppo, la progettazione grafica e l’ufficio amministrativo. Purtroppo poi si sono dovuti fermare il reparto commerciale e tutto il reparto produttivo a causa delle chiusure delle aziende dei nostri clienti”. È Danilo Festa, direttore generale di Nazionale Elettronica, a dare un quadro sulla situazione dell’azienda faentina. “Per far fronte a questa emergenza abbiamo dovuto attivare necessariamente la cassa integrazione guadagni. Non possiamo fermare tutto, pertanto lo sviluppo dei giochi deve andare avanti, altrimenti si perde il cuore dell”azienda, aggiunge il responsabile tecnico Diego Mendez. “Ci sono già quattro titoli nuovi a cui stiamo lavorando, per essere pronti a ripartire non appena ci sarà il riavvio”. Poi il Dg prosegue: “Penso che sia giusta un’eventuale proroga delle misure di contenimento del Covid-19, visti i dati sui contagi, ma noi ci siamo già organizzati per la ripresa, che ovviamente sarà graduale. Il virus non sarà affatto debellato quando torneremo al lavoro, quindi manterremo gli standard di sicurezza già adottati: il rispetto della distanza di un metro fra i dipendenti, la sanificazione periodica degli ambienti e i dispositivi di protezione

individuale, ove richiesti, imposti non solo dalle normative ma in primis dal buon senso”, dice ancora Festa, evidenziando che “resteranno in piedi anche tutti gli strumenti per il lavoro da remoto”. Nell’emergenza Nazionale Elettronica ha puntato sull’online: “Abbiamo lanciato dei nuovi giochi, ovviamente agendo con la massima delicatezza, senza speculare su questo momento, ma continuando semplicemente a fare quanto era già nei nostri programmi. Abbiamo pubblicato dei giochi sul canale Microgame, fra cui ‘Madame Fortuna’, un titolo omnichannel di prossima uscita sia sulle Awp che sulle Vlt”, precisa Mendez. Quanto al futuro, Festa poi evidenzia l’impatto della chiusura delle sale e dei bar su tutta la filiera e la necessità che il Governo, oltre a sospendere il Preu e a differire i versamenti contributivi e delle imposte per tutte le aziende, assicuri risorse cash immediate per poter garantire la ripresa delle attività. Un conto è stare chiusi per due settimane, un conto è farlo per un mese o due”. Al momento, conclude il Dg, “è molto difficile fare delle stime sugli effetti di questa crisi, eravamo nel pieno del cambio delle schede con payout al 65 percento e stava andando tutto per il meglio”. (Fm)

gioco e covid-19

Rizzo (Espresso Games)

«Gettito fiscale affidato per ora all’online, ma serve sostegno» “Il 70 percento dei dipendenti sono stati collocati in smart working in tempi successivi l’aggravarsi della situazione ma precedenti il decreto, oggi lo sono tutti”. Max Rizzo, amministratore delegato di Espresso Games, racconta con queste parole come l’azienda specializzata nel gioco online sta affrontando l’emergenza, sia a livello imprenditoriale che per quanto attiene la tutela dei dipendenti: “Inoltre abbiamo sottoscritto un’assicurazione che, nel caso d’inauspicato contagio, viene loro riconosciuta un’ importante diaria giornaliera e il pagamento di costi per eventuali cure. Sotto il profilo imprenditoriale, finché sia concessa l’attività online, siamo al 100 percento presenti nell’assistere i clienti oltre che a mantenere la produzione pressoché inalterata. Non nego che siamo preoccupati per il calo di efficienza dei regolatori in materia di certificazioni poiché, in qualche misura, contribuirà ad aggravare la ripresa e dunque l’economia settoriale”. Di cosa c’è bisogno, a livello business, per poter guardare al futuro con un pizzico di ottimismo? “Ottimismo sempre ma anche realismo. Quest’industria è forte, si regge e si bilancia da sola, purtroppo al lordo delle mutazioni normative prodotte dal pensiero di chi sale sullo scranno. Per la prima volta nella storia, il gioco c.d. land based ha su-

bito uno stop globale ed è l’online a reggere le aziende che sono presenti nelle due forme di business. Nel caso del land based sussisterà un necessario intervento governativo, al minimo del pari di quello che sarà messo in atto per il settore della ristorazione e del turismo. Per l’online, l’unico comparto del sistema che continua a garantire gettito fiscale, occorrerebbe l’immediata eliminazione del divieto di pubblicità, in evidente contrasto ai siti illegali che potrebbero riprendere ulteriormente vantaggio, soprattutto in situazioni eccezionali come questa. Una politica che disincentiva il consumo del gioco lecito è un’evidente deviazione alla tutela della legalità, del consumatore, del gettito e dell’industria sana”. L’industria del gioco quanto subirà, anche nel medio termine, l’effetto Covid-19? “Ovviamente tutto dipenderà dai tempi di fermo. Se consideriamo il dato aggregato land based-online presumo che la perdita reale, nell’immediato, non sia inferiore al 60 percento per effetto del 100 percento di chiusura del primo. Nel medio termine 40 percento, nel lungo periodo -18 mesi- non inferiore al 20 percento. Pleonastico sottolineare la gravità in capo alla catena economica e del valore”. (Amr)

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inchiesta

gioco e covid-19

Schiavolin (Snaitech)

«Il tempo della responsabilità ora più che mai»

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emergenza Covid-19 impone un ripensamento generale del proprio “essere”, individui o imprese che si sia. Ne è ben consapevole l’amministratore delegato di Snaitech, Fabio Schiavolin, nel commentare la situazione dell’industria italiana del gioco, alle prese con le restrizioni all’offerta terrestre imposte dal premier Giuseppe Conte, almeno fino al 3 aprile, con l’obiettivo di contrastare e contenere la diffusione del coronavirus, attraverso la chiusura di tutte le location di gioco. “La drammatica situazione del Paese chiama anche la nostra industria ad assumersi precise responsabilità. A maggior ragione deve farlo un Gruppo con la nostra storia, con più di 900 dipendenti e una rete di circa 1.600 punti vendita a marchio Snai sull’intero territorio nazionale. Prima di tutto, il tema della responsabilità è stato centrale nel rapporto con i dipendenti: abbiamo attivato progressive misure cercando di mantenere il miglior

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equilibrio fra l’esigenza primaria di tutela della salute, per ognuno di noi e le nostre famiglie, e l’implementazione delle disposizioni di restrizione introdotte sui punti vendita”, sottolinea Schiavolin, che assicura: “La nostra prima preoccupazione è stata quella di adeguarci tempestivamente alla situazione. Abbiamo introdotto misure straordinarie come lo smartworking e concordato un periodo di ferie con parte dei dipendenti, mentre restano aperti, con le doverose precauzioni e misure di sicurezza, i reparti core dell’azienda. Abbiamo inoltre potenziato il servizio clienti per rispondere a tutte le richieste di informazioni dei nostri punti vendita”. Il conto di marzo, in attesa di quello dei mesi successivi, è salato. Ma Snaitech guarda avanti: “Nonostante la perdita temporanea di oltre l’80 percento dei nostri ricavi, dovuta alla giusta chiusura della rete fisica – continua Schiavolin – stiamo studiando agevolazioni dirette ai nostri gestori. Per quanto possibile, riteniamo infatti sia nostro dovere fornire a questi imprenditori un supporto concreto per superare le difficoltà e garantire la sostenibilità economica anche della loro attività. Per quanto riguarda il mercato online,

continuiamo a rispondere alle esigenze dei clienti anche grazie ad un ampio palinsesto che abbraccia eventi sportivi di tutto il mondo. Ma ciò su cui stiamo puntando di più è, ancora una volta, l’elemento legato al gioco come forma di puro intrattenimento: ci stiamo preparando a dare anche servizi di informazione ludico sportiva, con il lancio di nuovo format, in primis su radiosnai, sulla falsa riga delle ormai note ‘dirette Instagram’, che ci stanno tenendo compagnia in queste giornate fra le quattro mura. In un periodo difficile come quello che stiamo attraversando – conclude Schiavolin – è fondamentale infatti ricordarci e ricordare che il gioco deve essere soltanto un momento di intrattenimento ed evasione, e non deve né può diventare rifugio per chi soffre. Per questo, continuiamo a mantenere un profilo commerciale non aggressivo, restando al fianco dei giocatori. Come tutti, ora siamo focalizzati sul fare del nostro meglio per affrontare l’emergenza, ma guardiamo al futuro con una profonda fiducia grazie alla risposta collaborativa dei nostri colleghi, che oggi ci rende più forti e uniti, e dalla quale ripartiremo quando l’emergenza sanitaria sarà finita”.


inchiesta

Una visione a lungo termine gioco e covid-19

Il presidente di Federgioco, Maurizio Salvalaio, evidenzia esigenze e prospettive dei casinò italiani, chiusi dallo scorso 8 marzo

L’

Italia è messa alla prova più dura degli ultimi ottanta anni. E in questo arco di tempo mai era capitato che tutti i casinò fossero chiusi, come è invece successo a casa del diffondersi del Covid-19. Iniziamo la nostra intervista con Maurizio Salvalaio, veneziano presidente di Federgioco, invitandolo a lanciare un messaggio agli italiani, alle imprese e ai loro lavoratori. “Stiamo vivendo una emergenza per la quale mai siamo stati messi precedentemente alla prova, e tantomeno ipotizzata se non in ambito cinematografico. Ciò è quanto più intimorisce e disorienta. Ritengo che la ripresa sarà faticosa, ma ci sarà, anche se su differenti presupposti. Le capacità, inventiva, tenacia e fantasia del popolo italiano ci consentirà di raggiungere gli obbiettivi di rilancio, soprattutto grazie ai nostri imprenditori ed ai loro collaboratori che sapranno gestire quanto vissuto come un’opportunità. Ripartendo responsabilmente negli interessi anche dei propri dipendenti e della comunità nella quale vivono e operano”. Ritiene che le misure varate dal Governo siano state sufficienti? “Questa situazione è per definizione straordinaria per la sua portata e per la sua intensità. All’emergenza sanitaria si associa anche quella economica e sociale senza precedenti. Leggo che il Governo sta mettendo a disposizione delle risorse finanziarie, ma non sufficienti. Serve una cura da cavallo con l’aiuto e la collaborazione dell’Europa. Senza queste sarà difficile ripartire. Ritengo che i rimedi limitati nella portata, modificati di giorno in giorno a seguito della consapevolezza

della loro insufficienza, rischiano di alimentare ulteriormente l’insicurezza delle persone”. Quali sono i problemi principali che i casinò italiani devono affrontare, sia nel presente che nel futuro, e come si stanno attrezzando al riguardo? “Attualmente i casinò italiani stanno vivendo con apprensione il momento, anche alla luce del fatto che il Governo non ha assunto adeguate misure di salvaguardia per gli stessi, al fine di consentire loro di affrontare la grave situazione, peraltro negli ultimi anni già in parte pregiudicata. L’attuale status di emergenza comporterà ulteriori problematiche alle case da gioco italiane. Infatti, a prescindere dal lungo periodo di chiusura, la ripresa sarà oltremodo gravosa a causa delle difficoltà a riportare la clientela alla frequentazione delle splendide sale dei nostri casinò di Saint Vincent, Sanremo e Venezia. Ciò anche a causa sia del timore dell’assembramento di persone in luoghi chiusi, sia della ridotta liquidità nella disponibilità della clientela. I casinò italiani dovranno avere un pensiero di prospettiva a lungo termine, diversificando l’offerta di business, valorizzando le potenzialità aziendali, rendendo duttile il rapporto di lavoro, ovvero la possibilità di adeguamento dello stesso allo specifico momento storico vissuto”. In questa situazione di estrema difficoltà, come può intervenire Federgioco a sostegno delle imprese associate? “Federgioco è l’associazione di categoria che rappresenta i casinò italiani attualmente in attività, ovvero quelli di Saint Vincent, Sanremo e Venezia. L’associazione non ha natura commerciale,

né scopi di lucro, e con la propria autonomia mira a tutelare gli interessi generali dei casinò associati in campo tecnico ed amministrativo. Ciò premesso, può assumere iniziative comuni rivolte al perfezionamento delle disposizioni di legge e dei regolamenti ministeriali sui giochi e sulle case da gioco, anche organizzando manifestazioni di comune interesse. Se però la domanda è riferita ad interventi di sostegno economico, la risposta non potrà che essere negativa. Infatti Federgioco non gode di fondi destinati ad un tanto, ma esclusivamente quelli destinati alla mera gestione dell’attività associativa. Pertanto, l’intervento di Federgioco a fronte dell’attuale momento emergenziale è di confronto, condivisione e supporto alle altre case da gioco per l’attuazione degli strumenti di salvaguardia, soprattutto nel campo delle risorse umane, atti a consentire il superamento dell’attuale emergenza”. Alla luce del Covid-19, i casinò stanno rivedendo le loro strategie di business, per esempio focalizzando maggiormente la loro attenzione sull’online? “Ritengo che attualmente i casinò italiani stiano vivendo problematiche che non consentano, se non in maniera oltremodo limitata, di modificare le proprie strategie di business. Tra l’altro, evidenzio come attualmente le case da gioco italiane abbiano investito non in maniera organica sul gioco online, oramai da anni nel core business di aziende strutturate esclusivamente per lo stesso”. In quali tempi, a suo modo di vedere, si potrà imboccare la strada del ritorno alla normalità, e questa “normalità” in che cosa sarà differente rispetto al passato? “Valuto che dovremo attendere il 2021 per l’inizio di una normalizzazione del settore, che purtroppo avverrà molto lentamente. Un lungo periodo utile, mi auguro, a una presa di coscienza comune per ritornare alla ‘normalità’ con un approccio più consapevole per tutti i protagonisti di questo ambiente”. (Amr)

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inchiesta

PH. MICHAL PARZUCHOWSKI, UNSPLASH

poker

I medici del poker fanno il tampone al gioco dal vivo di Cesare Antonini

Come si comporta il Covid-19 in relazione all’hold’em live? Come si diffonde e come si è diffuso il virus? Abbiamo chiesto il parere a due medici che non sono espressamente virologi ma che giocano dal vivo e frequentano i principali circuiti nazionali e internazionali. Due figure quelle di Angelo Morrone e Francesco Iannelli, che possono incrociare alla perfezione le loro competenze con l’esperienza ai tavoli live. Ecco quali sono le loro analisi e le previsioni di ritorno sui tavoli da gioco. Angelo Morrone

«Gioco a poker così perché l’igiene è fondamentale sempre, prima e dopo il coronavirus» “Mi avrete visto giocare spesso coi guanti. No, non sono un veggente e non avevo previsto la pandemia globale. Tuttavia, se rispettassimo tutti l’igiene e avessimo tutti dei rudimenti di epidemiologia non vivremmo la situazione tremenda in cui siamo immersi oggi. So che non è semplice e speriamo che si possa tornare presto ai tavoli dei tornei di poker live anche se solo tra due mesi avremo un quadro preciso per capire cosa succederà”. Angelo Morrone è un medico che lavora nell’odontoiatria ed è un profondo conoscitore della medicina e anche della psichiatria. Ai tornei live, specie quelli di EuroRounders, l’avrete incrociato ai tavoli in tante location con dei guanti neri, le cuffie rosse e gli occhiali. In effetti sembra quasi che Angelo se l’aspettasse questa emergenza Covid-19. E l’abbiamo interpellato proprio perché player che esercita la professione medica. E lui stesso ci spiega che “tutti i medici hanno conoscenze base di epidemiologia. Anzi, sarebbe bene che tutti conoscessero queste nozioni anche se so che è difficile. In questo momento serve solo buon senso e si può sdrammatizzare ma senza eccedere mentre bisogna essere

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assai seri evitando la psicosi. In ogni caso, la restrizione dei contatti è l’unica soluzione per rallentare e azzerare l’epidemiologia”. Qual è la sua opinione sul coronavirus? “Un caso pazzesco se pensiamo che è partito da cinque milioni di pazienti zero a Wuhan da novembre in poi. Di fronte a situazioni simili difficile essere preparati sul serio. Quando quel medico cinese è morto è stato bistrattato, minacciato, perché una notizia del genere avrebbe messo in condizione gli amministratori di prendere delle decisioni che, come oggi vediamo sulla nostra pelle, avrebbero avuto effetti devastanti a livello di salute e di economia. Cinque milioni di positivi rischiano di infettare tutto il pianeta da soli”. E pensare che prima di febbraio neanche in Cina c’era la percezione di quello che stava accadendo: “Io ho vissuto per cinque anni negli anni 2000 tra Pechino e Shangai e due miei amici che avevo sentito per questo caso non avevano la percezione della gravità del fatto. Figuratevi noi a distanza di chilometri. Lo scontro tra potere economico e informazione scientifica è sempre enorme e, non a caso, tutti i virologi sapevano come si sarebbe evoluta la situazione. Ma non condanno nessuno, qualunque scelta avessero fatto i politici sarebbero stati attaccati”.


INCHIESTA I MEDICI DEL POKER FANNO IL TAMPONE AL GIOCO DAL VIVO

Al tavolo la vediamo sempre coi guanti e sappiamo perché visto che ti conosciamo da molti eventi: vogliamo spiegare a tutti perché? “Faccio l’odontoiatra e il lavoro nel mio studio mi impone un igiene impeccabile. Chips e carte sono un veicolo ideale per germi e, in questo caso, anche virus. Io in bagno mi lavo le mani prima e dopo ma vedo sempre, nei luoghi pubblici, che in molti non le lavano soprattutto dopo e poi con quelle stesse mani toccano cose che tocchiamo tutti, come le chips e le carte da gioco! E non ho mai visto nessuno utilizzare i guanti come me”. Quando potremo tornare ai tavoli? “Difficile fare previsioni. Nei prossimi due mesi fino alla fine di aprile avremo i dati per fare proiezioni concrete, come accennavamo sopra. Potremmo sapere per quanto dovremmo tenere una massima allerta. La preoccupazione più grande è che il virus si sta diffondendo adesso in tutta

l’Europa e rischiamo di dover risentire del fenomeno per tutto il 2020. E pensiamo all’Africa dove le strutture sanitarie sono carenti. Rischia di essere un disastro anche se dobbiamo ancora capire la termolabilità del virus, cioè se riesce a sopravvivere a temperature sopra ai 20 gradi. Quindi, dalla Cina al Nord Italia e quindi ai paesi europei e anche nel nostro Mezzogiorno dove dobbiamo ancora capire cosa succederà. Per questi fattori meglio non sbilanciarsi in previsioni affrettate”. Come medico come sta affrontando l’emergenza? “Sono in contatto con tanti colleghi. Nel mio piccolo ho ridotto molto gli appuntamenti dando precedenza solo alle urgenze. Ma nel mio studio i pazienti sicurissimi perché sterilizziamo tutto ad ogni seduta e siamo protetti da mascherina, guanti e occhiali. Ora avete capito perché porto sempre i guanti? Il rispetto dell’igiene verso gli altri è fondamentale non solo per noi medici”.

gioco e covid-19

Francesco Iannelli

«A settembre ai tavoli e niente modifiche allo stile di vita, il virus c’è o non c’è» Siamo andati a sfruguliare anche il dottor Francesco Iannelli, medico chirurgo specialista urologo, che sta vivendo l’emergenza del servizio sanitario nazionale al fianco dei colleghi di tutta Italia e che gioca spesso a poker nei circuiti live nazionali ed europei. Andiamo subito al sodo: come funziona il virus e come il poker live può aver aiutato a diffondere lo stesso prima della chiusura? “Il Covid-19 è un virus che colpisce le vie respiratorie e si trasmette tramite contatto aereo ravvicinato e tramite contatto delle mani con le nostri parti del corpo che sono porte di ingresso cioè la bocca, il naso e gli occhi. Per dirla in termini semplici e per cercare di tranquillizzare le persone posso dire che esistono tre categorie di virus delle vie respiratorie che elenco in ordine di gravità e conseguenze. La prima categoria è quella del virus del raffreddore che si trasmette sempre alla stessa maniera ma che colpisce le prime vie aeree naso e gola. Per questo virus non esiste cura, tanto è vero che in questi casi vengono solo usati farmaci per alleviare i sintomi, non per combatterlo. La seconda categoria è il virus influenzale in tutte le sue varianti, che colpisce il secondo tratto più profondo delle vie respiratorie cioè trachea e bronchi, ma per il quale esiste un vaccino. È bene anche dire che in caso di infezione influenzale in particolari soggetti (per esempio i fumatori) i bronchi più indeboliti dal fumo ed attaccati dal virus possono andare incontro ad infezione batterica ed ecco perché in alcuni casi durante l’influenza bisogna prendere gli antibiotici, però la cura c’è. Il problema è che, non solo al momento non vi è una cura o un vaccino, ma questo virus colpisce l’albero respiratorio in profondità negli alveoli polmonari, dove il nostro sangue si ossigena, dando quindi un grave quadro di polmonite virale. A questo aggiungiamo

che nessun essere umano ha gli anticorpi per difendersi trattandosi di virus nuovo e quindi potete ben capire la gravità della situazione”. Qual è il suo punto di vista sulla diffusione del Covid-19 e quali potrebbero essere le contromisure migliori per arginarlo, parlando in generale e non solo con riferimento al poker? “La caratteristica principale del coronavirus è la rapidità di diffusione tra gli esseri umani. Al momento le contromisure migliori per arginare il fenomeno sono quelle che tutti conosciamo, evitare il più possibile il contattocontagio tra le persone e adottare i presidi igienico sanitari raccomandati dal Ministero della Salute. La Cina, che ha contenuto il fenomeno, per noi rappresenta un esempio. Dal punto di vista medico oggi non esiste una cura, non esiste un vaccino. Sembra che una classe di farmaci usati in altri ambiti rallenti il danno polmonare in chi è colpito dal Covid-19, ed è già qualcosa”. Secondo lei quando potremmo tornare a giocare a poker e anche quando la situazione sarà sotto controllo quali misure andrebbero messe in atto? O si potrà tornare a giocare serenamente come prima? “Dal mio punto di vista al momento è molto difficile dire quando potremmo ritornare a giocare a poker, per questo magari possiamo risentirci più avanti visto che la situazione è in continuo aggiornamento. Da giocatore amatoriale quale io sono mi piace fare un azzardo: credo che da luglio, al massimo settembre potremmo riprendere in mano le nostre vite così come le avevamo lasciate all’inizio della quarantena e non credo che in futuro ci sia bisogno di prendere particolari misure, il virus o c’è o non c’è! Credo quindi che una volta superata questa emergenza sociosanitaria potremo tranquillamente ritornare a sfidarci ai tavoli con la giusta serenità”.

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PH. KEVIN LEE, UNSPLASH

inchiesta comma 7

La speranza di un nuovo intrattenimento di Michela Carboni

A

Il coronavirus sta mettendo a durissima prova anche le aziende di amusement italiane. E si contano già i danni nelle sale giochi. Ma il senso di responsabilità e l’attesa di un nuovo corso per il Paese la fanno da padroni.

conseguenze della pandemia Covid-19 si sono fatte sentire anche sul settore dell’amusement italiano, che già non se la passava troppo bene. Le azioni di chiusura delle sale giochi da parte del Governo hanno rappresentato una necessità per tutelare la salute dei cittadini, ma ovviamente stanno avendo delle conseguenze importanti sulle aziende. “È evidente che questo maledetto virus metterà in ginocchio l’economia del nostro Paese, ma purtroppo le prescrizioni del Governo sono necessarie per salvare quante più vite possibile e questa non può che essere la priorità”, afferma Franco Sorte, fondatore e membro del consiglio direttivo del Consorzio Fee (Family Entertainment Expo).

FRANCO SORTE

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“Il nostro comparto – prosegue - avrà gravi conseguenze che ancora non siamo in grado di stimare, ma che già stiamo scontando. Il frangente è drammatico, c’è da dire però che molte sale giochi per famiglie in queste settimane sarebbero state comunque chiuse, perché stagionali. I family entertainment center e le sale bowling all’interno dei centri commerciali, invece, sono aperti tutto l’anno e hanno dovuto chiudere per tutelare la salute pubblica: i danni, solo ad ora, sono di centinaia di milioni di euro. Inoltre sono in stallo produzione e commercio della filiera per la situazione straordinaria di questi giorni. Speriamo di lasciarci presto alle spalle questo incubo e che, quando ne saremo fuori, le nostre sale possano aiutare a riportare un po’di serenità e spensieratezza alle famiglie”. Lo slittamento della fiera di Rimini cosa ha rappresentato per le aziende dell’amusement? “Lo slittamento del Rimini Amusement Show comporta per noi la perdita di una vetrina importante. Sono in corso valutazioni per la scelta di una nuova data, ma tra l’imperversare del virus, i contraccolpi del merca-


INCHIESTA LA S P E R A N Z A D I U N N U O V O I N T R A T T E NI M E N T O

Slitta la fiera di Rimini Enada Primavera si terrà alla Fiera di Rimini da mercoledì 30 settembre a venerdì 2 ottobre. Il protrarsi dell’emergenza Covid-19 con i provvedimenti nazionali e locali adottati per contrastarne la diffusione hanno imposto a Italian Exhibition Group una nuova decisione sulle date di svolgimento della manifestazione, inizialmente riprogrammata su aprile 2020. In accordo con Sapar (associazione nazionale servizi apparecchi per pubbliche attrazioni ricreative) e dopo un attento confronto con il mercato, si è definita la nuova data di Enada Primavera: la grande fiera del gaming si terrà dal 30 settembre al 2 ottobre 2020, sempre nel quartiere fieristico riminese. Confermata anche la contemporaneità con la terza edizione di Rimini Amusement Show, l’evento leader del divertimento senza vincita in denaro.

to, il calendario delle aperture stagionali sarà difficile ricollocare l’appuntamento soddisfacendo tutti e probabilmente saremo costretti ad annullarlo, nostro malgrado”. Le sale giochi in che modo stanno affrontando l’emergenza? “Non possiamo che sperare che la bella stagione porti un po’ di pace al nostro Paese, che tutta l’economia possa ripartire con slancio e che il nostro settore venga una buona volta considerato per quello che è: un comparto che dà lavoro a centinaia di migliaia di famiglie, rappresenta una delle eccellenze del made in Italy, ha come obiettivo il divertimento sano e sicuro delle famiglie. Basta guerre demagogiche e facili pregiudizi: ripartiamo insieme per rimettere in moto il sistema-Paese e salvare il lavoro della nostra gente”. Vanni Ferro, presidente dell’associazione degli operatori delle sale giochi, New Asgi, sottolinea: “La situazione attuale sta mettendo in ginocchio il nostro settore come credo tutti gli altri, ma sfortunatamente tutto questo arriva in un momento in cui le nostre aziende erano già molto preoccupate per la situazione di incertezza legislativa, che come sappiamo da tempo ci sta mettendo in difficoltà e molti operatori avevano già bloccato o minimizzato gli investimenti. A L L ’ E S T E R O

L A

S I T U A Z I O N E

L’associazione britannica Bacta, che rappresenta gli operatori dell’intrattenimento e del tempo libero, sollecita il governo britannico ad agire immediatamente per sostenere le attività stagionali e le sale da gioco che operano nelle località marittime e balneari. Le sale giochi al mare generano direttamente 451 milioni di sterline di attività economica ogni anno secondo John White, amministratore delegato di Bacta, con un movimento di affari che arriva oltre al miliardo di sterline se si tiene conto dell’indotto, garantendo oltre 27mila posti di lavoro, come riporta il sito InterGame. Dati che sono stati tratti dai contributi di Seaside Arcades al rapporto Cebr sull’economia britannica

gioco e covid-19

Parlare quindi oggi di fiera, di sale giochi o di turismo è del tutto superfluo, l’unica speranza è che tutte queste limitazioni siano veramente utili e che diano i risultati auspicati al più presto. Potremmo incominciare a parlare di futuro e programmazione solo nel momento in cui si incomincerà a intravedere l’uscita dall’emergenza sanitaria. Oggi in primo piano c’è la salute delle persone”. Per quanto riguarda le richieste al Governo, Ferro aggiunge: “Per l’emergenza, di agire in maniera forte e chiara, ma soprattutto che non si creino attività ‘ghettizzate’ come era stato fatto nel primo decreto; per il futuro, non cambiano le nostre richieste, anche in un momento come questo esigiamo che al più presto si faccia chiarezza legislativa a livello nazionale per il mondo dell’amusement, altrimenti il nostro settore, fatto di famiglie abituate al lavoro e ai sacrifici, superata l’emergenza sanitaria, sarà comunque destinato a ‘morire’ a causa di una normativa poco chiara e incompleta”. N O N

VANNI FERRO

M I G L I O R A

commissionato da Bacta nel 2019. Molte aziende del settore sono i principali datori di lavoro all’interno di queste località che sono già state duramente colpite da investimenti insufficienti per molti anni, nonostante rappresentino dei moli e fronti marittimi che fanno parte del patrimonio nazionale britannico. “Sarebbe una tragedia se la tradizionale vacanza al mare andasse perduta per le generazioni future – spiega White – e abbiamo bisogno che il governo agisca ora e presti particolare attenzione ai nostri litorali. Apprezziamo le misure annunciate dal governo per aiutare molte aziende del Regno Unito, ma la nostra principale preoccupazione rimane la conservazione dei posti di

lavoro all’interno delle sale giochi al mare. Le comunità marittime si affidano in particolare al settore dei divertimenti e alle relative attività di accoglienza come negozi di pesce e patatine e punti vendita al dettaglio. I nostri membri non saranno in grado di superare una completa perdita di reddito continuando a sostenere le loro comunità e le perdite di posti di lavoro stanno accadendo proprio ora. Si tratta di aiutare le singole persone a preservare il loro stato di occupazione e ad evitare di inondare il sistema previdenziale già sotto pressione. Consentirà inoltre alle aziende di mantenere i propri team ed essere pronti ad aiutare la ripresa economica quando la stabilità tornerà”.

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inchiesta

Con lo sguardo oltre il lockdown

gioco e covid-19 di Laura D’Angeli

I nuovi scenari del gioco a fronte dell’emergenza Covid-19 ancora in corso

L’

epidemia ha completamente “bloccato” le nostre esistenze sia dal punto di vista sociale che lavorativo. Le ha bloccate all’improvviso senza che nessuno di noi avesse il tempo per capire realmente come reagire e cosa fare per cercare di evitare i possibili danni. Le iniziali paure sanitarie con il passare dei giorni sono state affiancate e quasi superate dalla preoccupazione per gli effetti che la pandemia avrebbe potuto provocare sull’economia italiana e mondiale. L’emergenza sanitaria ha imposto ad interi settori industriali e commerciali di fermarsi completamente o di lavorare con modalità agile (smart working) provocando una riduzione globale della capacità produttiva che potrebbe essere definita come “shock di offerta” a cui è corrisposta per il momento, una conseguente riduzione della domanda “shock della domanda”. Attualmente stiamo vivendo una crisi acuta, ma temporanea, la cui durata non è prevedibile con certezza. L’unico caso a cui è possibile fare riferimento è quello cinese per il quale, dal momento del lockdown (il 23 gennaio) al termine dell’epidemia (zero nuovi conta-

LEI CHI È?!? Laura D’Angeli è un business consultant con esperienza ventennale. Negli ultimi 10 anni la sua attività si è concentrata sul settore del gaming ed ha seguito, in tale settore, lo sviluppo di primarie società di gioco, media company e Telco ed ha sviluppato progetti di ricerca con primarie università in Italia. Attualmente è impegnata nello sviluppo di un progetto volto alla valutazione dell’impatto dell’epidemia di Coronavirus sul settore del gioco anche attraverso lo sviluppo di specifici modelli di simulazione.

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periodi di interruzione delle attività, così come è possibile che la ripresa non avvenga in modo omogeneo in tutto il territorio italiano ma, che si possa verificare un’apertura a macchia di leopardo coerentemente con il quadro epidemiologico a livello locale. Nella valutazione delle prospettive future non si può commettere l’errore di guardare solo a ciò che accade nel gioco ma occorre avere una visione più ampia ed orientata a comprendere i mutamenti economici in Italia e nel mondo. Rispetto allo “shock di offerta” è necessario comprendere come sarà la ripresa della domanda tenendo conto di alcuni elementi che possono avere un impatto diretto sui consumi come: la riduzione dell’occupazione; la diminuzione del reddito disponibile; la variazione della gerarchia dei consumi di beni e servizi in base alle priorità; la richiesta di sicurezza sanitaria, elemento fino ad ora non considerato che può avere un forte impatto sulla gestione del punto vendita. Questo momento di forte discontinuità, quindi, deve essere l’occasione per fare delle riflessioni su possibili rimodulazioni dell’offerta di gioco partendo dalle esigenze della clientela e dei diversi stakeholder del sistema, avendo sempre come riferimento la necessità di contemperare la sostenibilità economica con quella sociale e reinterpretando la sostenibilità sociale non solo in un’ottica di prevenzione e contrasto del gioco patologico ma, anche di sicurezza sanitaria. Si dovrà garantire il giusto equilibrio tra permanenza nel punto vendita, socialità e divertimento e l’innovazione tecnologica potrebbe essere un valido alleato sui cui investire, tenendo conto del suo maggior utilizzo di queste settimane. Dovrebbe essere quindi l’occasione per investire e non disinvestire, per avviare nuovi progetti a sostegno di una rimodulazione di un’offerta di gioco compatibile con una forte sostenibilità economica e finanziaria (non ci dimentichiamo che uno dei maggiori problemi in questo momento è la crisi di liquidità) ma anche sociale; progetti da portare all’attenzione di tutti gli stakeholder per evidenziare la capacità del settore di rispondere prontamente ai nuovi scenari e alle mutate esigenze sociali. Progetti che potrebbero essere l’occasione per l’apertura di un confronto costruttivo a tutela del mondo dei giochi e di tutti i suoi occupati.

gi) sono trascorse circa sette settimane. Ma la situazione italiana presenta caratteristiche epidemiologiche un po’ diverse. Inoltre, non è possibile escludere che, conclusa una prima fase acuta dopo l’avvio delle attività, si ripetano altre ondate di contagio che richiedano ulteriori chiusure. Anche il settore del gioco ha visto il susseguirsi di una serie di provvedimenti nel tempo cha hanno condotto ad una riduzione graduale ma quasi completa dell’offerta di gioco su rete fisica con pesanti ripercussioni dal punto di vista economico per tutti iovi diversi attori della filiera e per l’erario. Ma proprio in questo momento di crisi, anche per il mondo dei giochi, è necessario guardare avanti e lavorare per essere pronti alla ripresa delle attività. È necessario utilizzare queste settimane per elaborare dei nuovi “action plan” (ad esempio con il supporto di modelli di simulazione economico-finanziari multiscenario) che, tenendo conto di tutte le variabili in grado di influenzare l’andamento futuro del business, possano fornire una guida per affrontare tempestivamente e in modo adeguato il riavvio delle attività. Questi modelli potrebbero essere utilizzati come timoni in un mare in tempesta per indirizzare l’offerta di gioco e per proporre nuove ipotesi di sviluppo, a livello nazionale e locale, ai diversi interlocutori istituzionali evidenziando, in particolare, gli impatti diretti sul business e sull’erario ed indiretti come ad esempio sui livelli occupazionali del settore. Bisogna partire dal presupposto che nulla sarà come prima e che potranno verificarsi ulteriori


VOX MANAGER

VOX MANAGER GIOCO &ARTE

GIOCO &ARTE

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LOSFIZIO DELGIOCO

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altamente dinamiche, che richiedono una costante revisione di modelli e piani. Le aziende devono agire rapidamente sul piano della pianificazione e delle risposte alla crisi al fine di definire le strategie di recovery e postrecovery. Per esempio, creare chiarezza e sicurezza tra i dipendenti e i propri partner commerciali, anche se potrebbe essere molto complesso, è assolutamente fondamentale quando la situazione e le informazioni disponibili cambiano costantemente. L’ultima cosa che vogliamo è generare confusione a causa della mancanza di informazioni e degli innumerevoli resoconti dei media che offrono continuamente sempre nuove prospettive e consigli. La vera sfida è adottare nuovi modelli di lavoro e per gestire senza problemi tale transizione si rende necessario definire una linea chiara, coerente e tempestiva. Con le interazioni fisiche tra le persone ed il commercio retail quasi completamente azzerati, un altro passo importante da compiere, sarebbe rivedere il mix tra canali distributivi sia in contesti B2C che B2B. La rapida ridistribuzione delle risorse verso i canali digitali consentirebbe alle aziende di continuare ad operare e soddisfare i bisogni e i comportamenti Ludovico Calvi dei consumatori che, proprio Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha in un contesto così difficile, utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo stanno cambiando drasticaservizi di consulenza strategica, normativa mente. e operativa a soggetti privati e pubblici, A tale proposito, l’uso dei cacomprese lotterie, concessionari privati, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e nali social per raggiungere i forze dell’ordine. consumatori ma anche per Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente organizzare le attività di die rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da pendenti e partner potrebbe maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro rappresentare una risorsa da dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. sfruttare in maniera efficace.

LAVLT DELMESE

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tiamo vivendo in un’epoca che non ha precedenti nelle nostre vite, la nostra salute e sicurezza sono diventati la nostra più grande preoccupazione e queste circostanze, del tutto singolari, hanno avuto un impatto drammatico sulla nostra vita quotidiana. La diffusione del coronavirus ci sta costringendo a isolarci e distanziarci dagli altri ed è l’esatto contrario di ciò che noi, come esseri umani, siamo naturalmente inclini a fare. L’industria del gioco non è immune da ciò che sta accadendo in tutto il mondo e non ci sono assolutamente risposte facili, a causa dell’imprevedibilità delle dinamiche della malattia, della mancanza di esperienze precedenti pertinenti e dell’assenza di istruzioni immediate ed efficaci da parte dei governi e di qualsiasi autorità internazionale. La realtà è che c’è molto poco che può prepararti ad affrontare una situazione come quella che stiamo vivendo. In questo momento di crisi senza pari, è importante gestire le nostre emozioni e la nostra salute mentale durante la quarantena, rimanendo a casa. Ho sentito molti psicologi suggerire che dovremmo attingere alle nuove tecnologie (ad esempio smartphone) per rimanere in contatto e mantenere attive le nostre relazioni personali mentre contribuiamo a promuovere un senso di comunità in modo da non perdere il valore inestimabile del contatto sociale. Le aziende di gioco, come tutti i settori del mondo, stanno facendo fatica a predisporre le misure più adeguate, non solo perché questo scenario non ha precedenti e non esiste un paradigma che possa essere preso come modello, ma anche perché le crisi sanitarie globali hanno una traiettoria e variabili

PROMOSPACE

Covid-19 Alla ricerca di nuovi ioco e paradigmigcovid-19

di Ludovico Calvi

In un contesto senza precedenti, come questo, è importante capire come soddisfare i bisogni e le esigenze di dipendenti e consumatori, analizzando, riesaminando ed implementando nuovi processi e flussi. È fondamentale, ad esempio, valorizzare la capacità di innovare rapidamente sulla base delle nuove esigenze (ad esempio app per smartphone) e rivedere anche il portafoglio prodotti; come sempre, nuove esigenze creano nuove e inaspettate opportunità di innovazione. Il comportamento di alcuni consumatori cambierà e determinerà nuove abitudini al consumo, che potrebbero anche consolidarsi nel lungo termine, anche dopo la crisi, e che potrebbero anche mettere le aziende in condizione di riemergere ed affrontare le nuove sfide di mercato in maniera più efficace. L’epidemia della Sars, per esempio, è stata una delle ragioni per cui la popolazione cinese ha cambiato la propria abitudine al consumo passando dal commercio al dettaglio a quello elettronico. La verità è che non sappiamo cosa accadrà e se il Covid-19 contribuirà a lungo termine a cambiare le nostre abitudini al consumo e se spingerà i consumatori verso il commercio digitale. Ciò che sappiamo, tuttavia, è che, diversamente da altri scenari di pandemia globale, oggi abbiamo l’opportunità di sfruttare in maniera efficace le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, che potrebbero consentire di preservare la relazione tra le persone e le comunità, soddisfacendo così anche le nostre esigenze primarie di singoli consumatori. Quali saranno i rischi e le opportunità che emergeranno da questa nuova esperienza globale... solo il tempo potrà dirlo.


politica inchiesta eSports

Effetto coronarivus anche sul mondo degli eSports: la eSerieA Tim rinviata a causa dell’emergenza tuttora in corso di Daniele Duso

Cancellata sul nascere

Il

virus Covid-19 si porta via (almeno temporaneamente) anche la neonata eSerieA Tim. La pandemia che ha portato l’Italia a vivere il momento più drammatico della sua storia recente ha portato anche il settore degli sport elettronici a fare un significativo passo indietro. Da fine febbraio, mano a mano che si delineava il percorso del contagio al di fuori dei confini cinesi, in tutto il mondo sono stati tantissimi gli eventi eSports annullati, posticipati o, laddove possibile, relegati alle sole competizioni online, con i player collegati ognuno da casa propria. A livello italiano uno dei più importanti eventi che sono stati annullati è l’attesissimo torneo legato al campionato italiano di calcio di Serie A. Dopo lo stop di tutte le competizioni sportive tradizionali, calcio compreso (uno stop che, al momento in cui scriviamo, è previsto almeno fino a maggio), il primo “colpo” alla eSerieA è venuto dal publisher statunitense Electronic Arts. La società californiana (come abbiamo raccontato su Esportsmag.it il 18 marzo) ha infatti deciso di fermare tutte le competizioni legate ai suoi titoli, tra le quali, appunto, anche la neonata eSerie A Tim, che per metà è basata su Fifa 20. Il torneo, lo ricordiamo, avrebbe dovuto prendere il via il 23 marzo scorso, con la partecipazione di tutte le squadre dell’attuale Serie A, tranne Napoli, Brescia e, in parte, la Juventus (esclusa, per ragioni commerciali, dal solo torneo su Fifa 20). Diverso il discorso per eFootball Pes, della giapponese Konami. La eSerie A, infatti, come annunciato sin dalla presentazione del progetto, nel novembre scorso, dall’Amministratore

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delegato della Serie A Luigi De Siervo, avrebbe dovuto partire con due tornei paralleli sui due più famosi videogiochi calcistici del momento, giusto per non scontentare nessuno. Anche perché solo su Pes, come accennato più sopra, si sarebbe potuto coinvolgere la squadra più seguita, la Juventus, che proprio nel 2019 ha stretto un accordo in esclusiva con Konami. Avrebbe dovuto essere un qualcosa di diverso rispetto a quanto vediamo, da qualche anno, in paesi come Spagna, Germania e Francia, che da tempo hanno saputo affiancare una competizione videoludica ai loro principali campionati calcistici nazionali. Ma il coronavirus ha scombinato ogni progetto. Ea Sports è stata la prima a muoversi, o quantomeno la prima a muoversi in modo deciso con dichiarazioni ufficiali. Le prime avvisaglie della decisione finale di Ea Sports si erano avute il 9 marzo con la sospensione della fase preliminare. Poi il publisher ha proseguito: “Per tutelare al meglio la salute di giocatori ed organizzatori la Fifa 20 eSerie A Tim è sospesa e la sua programmazione rinviata a data da destinarsi, come tutti i tornei organizzati da Ea Sports”. Una scelta in linea con le disposizioni che hanno portato all’annullamento di gran parte degli eventi live di eSports, non solo a livello nazionale ma mondiale. Una decisione che, per quanto riguarda la competizione eSports italiana, ora mette in difficoltà l’apparato organizzativo

del torneo, che puntava molto sul campionato di serie A virtuale per avvicinare gli italiani al mondo del videogioco competitivo, e soprattutto per creare una vetrina importante che potesse aiutare il mondo del calcio a trovare quel feeling che di recente non riesce a svilupparsi con le nuove generazioni. La competizione, dal lato degli eSports, era attesa anche come cartina di tornasole capace di dare qualche elemento in più per comprendere qual è il vero potenziale, oggi, degli eSports. Per capirlo, si dovrà attendere ancora. Intanto la decisione di Ea Sports pare essere stata avallata anche da Konami, che ad oggi non ha ancora preso una posizione ufficiale in merito. E al momento anche la Lega Serie A non ha fornito informazioni ufficiali, anche perché probabilmente alle prese con ben altri problemi (in particolare le posizioni discordanti delle varie società, preoccupate per la perdita economica ingente che comporterà questa situazione). Si dovrà aspettare ancora, dunque, per vedere anche in Italia il campionato virtuale di calcio, così come da anni si vede negli altri grandi paesi europei. Un vero peccato, soprattutto per non aver saputo proporre un’alternativa, come stanno provando a fare in Spagna e in Germania. Magari nel frattempo verremo smentiti e “qualcosa” accadrà. C’è da dire che sicuramente non è facile riadattare l’intera struttura e ridisegnare un progetto che ha avuto mesi di gestazione, ma visto il periodo di quarantena che costringe a casa milioni di persone, e vista la mancanza di alternative sportive, forse si sarebbe potuto osare un po’ di più.


inchiesta flipper

gioco e covid-19

Il virus blocca il ranking ma non il training di Vincenzo Giacometti

Con il dilagare dell’epidemia da Covid-19 nel mondo, l’International flipper pinball association ferma il ranking di flipper sportivo, ma grazie alla tecnologia proseguono gli allenamenti

N

on sono soltanto gli sport da prima pagina a subire disagi dall’emergenza coronavirus. Oltre al rinvio delle Olimpiadi, degli Europei di calcio e di tutti i campionati, a fermarsi sono anche gli sport minori. Come il flipper sportivo, con l’International flipper pinball association (Ifpa) che ha deciso di interrompere le competizioni in tutti i Paesi, optando per una sospensione temporanea del ranking a partire dallo scorso 17 marzo. Una decisione “particolarmente sofferta”, ha spiegato la federazione, ma necessaria per contribuire al contenimento della diffusione del virus e per garantire la sicurezza totale di tutti i giocatori e dei soggetti che intervengono a vario titolo nelle gare. La federazione ha dunque invitato tutti i country director attivi nei vari Paesi a provvedere all’annullamento dei tornei in programma nel periodo indicato, garantendo la massima flessibilità per l’individuazione di nuove, future date per riprogrammare le gare rimandate. Nonostante i disagi siano decisamente notevoli (come del resto accade per ogni altro sport e per ogni settore): soprattutto per quei Paesi, come l’Italia, in cui le opportunità per i giocatori per guadagnare punti per il ranking

sono inferiori rispetto a quelle offerte dagli Stati Uniti, e la riduzione del numero degli eventi che si potranno organizzare durante questa stagione sarà inevitabile, a causa della sospensione ancora da quantificare nei tempi. Inoltre c’è da tenere in considerazione l’impatto che questo stop avrà sui vari circuiti nazionali e internazionali. In Italia, per esempio, il Circuito nazionale Ics (Italian championship series), costituito di sei tappe che si susseguono durante l’intero anno solare, vedrà probabilmente ridursi il numero degli eventi, dopo che l’emergenza Covid-19 ha già fatto saltare la terza tappa, che doveva essere rappresentata dal FontaFlipper di Fontaniva, in provincia di Padova, in programma nel primo week end di aprile e attualmente da riprogrammare. Ma a rischio sono anche gli eventi di inizio estate, con un calendario che, nella migliore delle ipotesi, subirà una compressione, con il serio rischio di subire tuttavia anche qualche taglio. Peggio ancora guardando al circuito europeo Ecs (European championship series) dove le tappe stagionali sono sedici, una per ogni paese del Vecchio Continente, e sarà ancora più difficile riprogrammare tutti gli eventi che

saltano in questi mesi, evitando simultaneità e sovrapposizioni. Tra gli altri svonvolgimenti e alterazioni causate da questa situazione c’è anche la sospensione – si spera momentanea – delle varie leghe in corso sul territorio italiano: oltre alla storica Fontaniva flipper league e a quella del Milano pinball club, era appena stata annunciata la nuova Verona pinball league, la quale però non si è ancora potuta celebrare, essendo dovuta partire a fine marzo. Anche qui, si procederà con la riprogrammazione degli eventi, anche se non sarà la stessa cosa. Ma questa, purtroppo, è l’emergenza. E ora, l’attenzione generale è rivolta a maggio, quando si dovrebbero svolgere i Mondiali della disciplina, in programma (per ora) dal 28 al 30 maggio in Florida, che a questo punto sono seriamente a rischio. Al punto che già si parla di uno slittamento a metà novembre. LA QUARANTENA DEI GIOCATORI Se il ritiro forzato a cui ha costretto l’intera popolazione questa pandemia da coronavirus risulta difficile da digerire, a soffrire particolarmente lo stato di clausura sono i giocatori di flipper sportivo, destinati a rimanere per un bel po’ di tempo a secco di competizioni, dopo l’interruzione di tutti i tornei a livello internazionale. Poiché non tutti hanno la fortuna di avere uno o più flipper in casa, che oltre a consentirgli di divertirsi e passare il tempo libero, permetterebbe di rimanere allenati, in molti si sono riversati sul digitale, utilizzando le varie App e software che ripropongono i flipper reali in formato virtuale: per un’esperienza certo molto lontana da quella reale, di un gioco molto “fisico” com’è il flipper, in cui il “tocco” fa da sempre la differenza, ma che permette tuttavia di conoscere e approfondire il funzionamento di ogni macchina, le sue regole e caratteristiche di base. Per aiutare e supportare i giocatori italiani, Ifpa Italia - aderendo alla campagna governativa #IORESTOACASA - ha messo a disposizione (gratuitamente e senza limitazioni) la sua galleria completa di Video Tutorial dedicati alla disciplina. Sul sito web Ifpaitalia.it e sul canale YouTube dell’organizzazione sono dunque disponibili dieci video con altrettanti modelli di flipper, scelti tra una selezione di quelli più utilizzati nelle competizioni e tra i più graditi ai giocatori. Sotto la guida del “coach” Roberto Pedroni, numero due del ranking italiano e membro della Nazionale del nostro paese, nei tutorial verranno analizzati a fondo i vari giochi, con una serie di consigli preziosi sulle strategie da utilizzare su ogni macchina quando viene utilizzata in modalità torneo. Nei video tutorial di Ifpa Italia, oltre a offrire una descrizione generale della macchina, vengono proposti una serie di consigli da seguire spiegando i vari trucchi del mestiere e le modalità di gioco spesso ai più sconosciute, ma necessarie per chi disputa tornei di flipper sportivo.

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Caccia al ladro d’identità

Alessio Pennasilico, tra gli autori del Rapporto Clusit, evidenzia i principali rischi che corre l’industria del gioco online e sottolinea che il livello degli strumenti per fronteggiarli si è notevolmente alzato

di Anna Maria Rengo

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Mai

come in queste settimane, che si spera non diventino mesi, ci si sente “minacciati”. E se la vita quotidiana, oltre che imprenditoriale e lavorativa, subisce le conseguenze dell’emergenza Covid-19, resta sempre attuale anche il tema delle minacce informatiche che affiggono le industrie italiane. A fare il punto su quelle principali che incombono in particolare sul settore del gioco online è Alessio Pennasilico, tra gli autori del Rapporto Clusit che anche nel 2020 l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica ha recentemente presentato. “Le principali minacce che affliggono l’industria del gaming riguardano il furto d’identità rispetto ai clienti e a vere e proprie truffe nei confronti del gestore. Nel primo caso esiste, a seconda del gioco, un florido mercato di furto di account attivi, poi utilizzati per diversi scopi. Per esempio, l’utenza esistente viene sottratta al legittimo possessore per poi chiedere un ‘riscatto’ per rientrarne in possesso. Questo è particolarmente vero per quelle piattaforme di gaming dove passare da un personaggio entry level a uno ‘potente’ ha richiesto mesi di ‘lavoro’ a magari l’acquisto di pacchetti ‘premium’ a pagamento.

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NUOVE TENDENZ

OVE NDENZE

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Oppure il profilo sottratto, come nel primo caso, viene però rivenduto anziché restituito al proprietario. In altri casi, che riguardano più spesso siti di gambling online, il profilo viene utilizzato per riciclare denaro proveniente da altre truffe. In ultima analisi, sempre sui siti di gambling al fine di riciclare denaro, a volte viene creato un nuovo utente con dati reali, appartenenti ad una persona inconsapevole. Tutte queste truffe non comportano perdite dirette per i gestori del servizio, ma per fortuna quasi tutte le piattaforme hanno attivi programmi di monitoraggio e gestione di questo tipo di frodi, per supportare eventuali vittime. Capitolo ben più rilevante, invece, quello delle truffe perpetrate ai danni dei gestori delle piattaforme di gioco. Le truffe sono quelle classiche che affliggono tutti i servizi online. Basti pensare all’utilizzo di carte di credito rubate per approvvigionarsi di beni o servizi che a valle del presunto pagamento di fatto non porteranno all’incasso della transazione o allo sfruttamento di debolezze applicative o comportamenti non previsti al fine di ottenere illeciti vantaggi personali”.

PH. PHILIPP KATZENBERGER, UNSPLASH

SPECIALE

politica


SPECIALE CACCIA AL LADRO D’IDENTITÀ

Quanto è percepita, sia dall’industria che dal consumatore, l’importanza della sicurezza informatica? “Nei primi anni Duemila a parlare di information security erano pochi visionari spesso etichettati come ‘paranoici’. Oggi la quantità di incidenti e le perdite economiche connesse hanno portato il tema alla ribalta. Basti pensare che tanto un’organizzazione come il World Economic Forum include il cyber crime tra le principali minacce sistemiche, mentre una assicurazione come Allianz evidenzia nel suo report annuale come il cyber risk sia la principale preoccupazione dei Risk Manager (che sono esperti di gestione del rischio, non di tecnologia). L’importanza è quindi decisamente sempre più percepita dalle aziende, molte delle quali la hanno inserita nelle loro ‘Top 5 Priorities’, mentre nel mondo consumer c’è ancora molto lavoro da fare, purtroppo”. Il livello di sicurezza informatica è aumentato o diminuito nel tempo? “Il livello di maturità degli strumenti è decisamente aumentato nel tempo, soprattutto in ambito entreprise. Il livello di adozione degli strumenti è decisamente aumentato a sua volta. Purtroppo però è ancora molto lontano dall’essere maturo l’aspetto della governance di tali strumenti, ovvero come vanno usati da chi, scatenando quali azioni. Questa mancanza, unita a uno scenario sempre più avverso per le aziende rispetto ai tentativi di attacco, porta a un quadro più preoccupante, nonostante tutti gli investimenti fatti”. Quali sono le misure che le aziende possono e devono adottare? “Ovviamente i diversi ‘tipi di azienda’ devono adottare diversi tipi di misure tecniche e organizzative. Trovo indispensabile per ogni organizzazione fare una ‘analisi del rischio’ ovvero determinare quali minacce la riguardano e decidere quali misure adottare per proteggersi. Per questa ragione una large enterprise sceglierà strumenti come Security Operation Center attivi H24 che li supportino nell’identificare e gestire gli attacchi, Siem con integrata l’Intelligenza Artificiale per identificare anomalie ed attacchi, piani di Continuità Operativa e Disaster Recovery per poter affrontare le eventuali emergenze, politiche e procedure operative chiare, attuate da model-

ALESSIO PENNASILICO li organizzativi coerenti con l’organizzazione. Questo ad esempio per poter condurre regolarmente Vulnerability Asessment e Penetration Test, ma anche Audit, senza tralasciare tutta la parte relativa alla formazione e consapevolizzazione delle persone. Le Pmi (con particolare riferimento alle piccole imprese) dovrebbero adottare tutti quegli strumenti che sempre si sentono nominare: il backup, un antivirus aggiornato, un firewall, quel minimo di organizzazione necessaria anche nelle piccole aziende per poter prevenire ed eventualmente gestire le emergenze”. Quali sono gli attuali rischi del gioco online? “Il rischio, oltre a quello del divertirsi, è di subire perdite economiche o frodi a causa delle campagne di attacchi generate dai criminali contro le quali le piattaforme di gioco hanno pochissimo potere di intervento, o di rimanere vittime di furti di identità che li possono esporre in particolare a perdite non solo economiche ma anche di ‘livello del gioco’, a cui a volte viene attribuita persino più importanza che al denaro”. Nell’attuale contesto italiano, è più marcata la percezione del rischio terrestre o di quello online? “Siamo più attenti ai rischi ‘analogici’ che a quelli ‘digitali’ perché ne abbiamo più esperienza, li comprendiamo più facilmente. Dimentichiamo però che probabilità e impatto delle frodi ‘digitali’ sono immensamente più alte. Non ci accorgiamo che spesso è impossibile tracciare una linea di confine tra le une e le altre. Il mio comportamento sui social può causare danni fisici (i ladri vengono a rubare a casa mia perché sanno che sono in vacanza) e che i comportamenti analogici possono avere conseguenze online (avere poca cura nella gestione della propria carta di credito, sottratta magari al ristorante e riutilizzata online)”.

L’ an n o dell’ i n s i c u rez z a c y b e r Con 1.670 attacchi gravi e una tendenza in crescita del 7 percento rispetto al 2018, il 2019 segna un nuovo picco verso l’alto nella rappresentazione della “insicurezza cyber” che viene tracciata ogni anno dagli esperti di Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. Si apre così il Rapporto Clusit 2020 sulla sicurezza ICT in Italia e nel mondo, che analizza su base semestrale i più gravi cyber attacchi noti avvenuti nel mondo, oggi presentato in anteprima in streaming alla stampa. Gli autori hanno illustrato i principali eventi di sicurezza degli ultimi dodici mesi, i settori più colpiti dalla criminalità sul web, le prin-

cipali tipologie di attacco, le vulnerabilità più comuni, rapportandoli agli attacchi noti degli ultimi cinque anni e, in particolare a quelli dei dodici mesi precedenti. Tra gennaio e dicembre 2019 sono stati in media 139 gli attacchi registrati mensilmente a livello mondiale con impatto sistemico in ogni aspetto della società, della politica, dell’economia e della geopolitica. Si tratta del 47,8 percento in più rispetto alla media dei 94 attacchi mensili registrati nel quinquennio 2014-2018. Gli esperti Clusit avvertono, tuttavia, che si tratta solo della punta dell’iceberg: le analisi si riferiscono infatti ad attacchi reali, ovvero

effettivamente andati a segno provocando danni importanti. Rimangono quindi esclusi gli attacchi tentati o bloccati. Inoltre, per quanto ormai statisticamente significativo, il campione analizzato nel Rapporto Clusit è necessariamente parziale, data la tendenza generale ad evitare di rendere pubbliche le aggressioni cyber. La stessa entrata in vigore del Regolamento Gdpr e della Direttiva Nis nel 2018, non hanno ad oggi portato alla rilevazione di un aumento significativo di attacchi gravi di pubblico dominio verso bersagli europei: questo comporta certamente l’evidenza di uno scenario meno critico rispetto alla situazione sul campo.

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SPECIALE

P H . I A N D O O L E Y, U N S P L A S H

Tra emozioni e legalità di Anna Maria Rengo

S

STEFANO PIAZZA

icurezza: questa la parola d’ordine che in queste settimane a loro modo storiche e straordinarie imperversa in tutto il mondo, con un’accezione soprattutto sanitaria. Ma è anche un obiettivo “ordinario”, che devono porsi tutti i locali pubblici terrestri, comprendendo ovviamente anche le sale gioco, scommesse, bingo, per proseguire, su più ampia scala dimensionale, i casinò. A fare il punto per Gioco News è l’esperto di sicurezza Stefano Piazza. Quando si parla di “sicurezza”, quali sono le principali preoccupazioni che i locali hanno o dovrebbero avere? “A secondo dell’attività specifica vanno considerate le misure di sicurezza appropriate: Se pensiamo ad esempio alle discoteche vengono in mente problematiche come lo spaccio e il consumo di stupefacenti, l’ingresso di minori con documenti contraffatti, ma anche il terrorismo di matrice islamica che punta a tutti i luoghi di aggregazione, vedi stadi, stazioni dei treni, metropolitane, aereoporti e tutte le zone affollate. I piccoli locali possono essere il bersaglio di rapine a mano armata, di

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truffe commesse con carte di credito, furti con destrezza. Insomma, ce n’è per tutti i gusti…”. Quelli di gioco sono luoghi particolarmente a rischio? “Il settore del gioco è un mondo dove le emozioni possono far scattare reazioni violente tra giocatori, ad esempio per una slot machine o ai tavoli della roulette se si ritiene di essere stati derubati della propria vincita. La componente emotiva qui gioca una parte fondamentale, le reazioni sono ‘dopate’ dal momento psicologico che attraversa il giocatore”. Come giudica complessivamente i livelli di sicurezza che ci sono nei locali pubblici in generale e in quelli di gioco in particolare? “Non si può generalizzare, ci sono esempi virtuosi e altri molto meno”. Quanto è percepita l’esigenza di sicurezza da parte delle aziende e dei loro clienti? “La sicurezza è qualcosa che tutti vogliono ma che spesso viene ridimensionata per motivi di costi. Un fatto che complica molto il lavoro degli addetti e rende le strutture più fragili. Non si può sempre sperare che ‘a me non succederà...’”. Rispetto ad altre location, i casinò possono essere considerati luoghi più o meno sicuri di altri?

L’esperto di sicurezza Stefano Piazza illustra i rischi che ci sono nelle location di gioco terrestri e la reale percezione degli stessi da parte degli operatori “In Europa non c’è il rischio che si vive negli Stati Uniti dove tutti sono armati, di un giocatore furente per aver perso che imbraccia il suo fucile a pompa e si vendica. Tuttavia, i rischi specifici sono il tentativo di riciclare denaro attraverso gestioni conniventi, accordi tra clienti e giocatori, truffe di vario genere ai tavoli e alle slot, spaccio e consumo di stupefacenti, senza dimenticare la presenza di usurai legati alla criminalità organizzata pronti ad offrire denaro ai giocatori rimasti senza soldi”. L’emergenza coronavirus ha cambiato le percezioni delle aziende e dei consumatori per quanto riguarda la sicurezza in generale? “È un momento drammatico, inutile girarci attorno ma nonostante questo c’è ancora chi se ne frega delle raccomandazioni e se ne va in giro a passeggiare. È un modo di agire criminale. Le aziende? Sono quelle che pagheranno il prezzo più alto, hanno fatto quello che potevano e spero basti a salvarsi perché la fattura alla fine sarà salatissima. Mi chiedo anche se la gestione di questa emergenza sia stata corretta, la mia impressione è che non è stato così. Se i governi europei hanno agito in modo tardivo e in ordine sparso la stampa non ha dato grande prova di sé. Se questa era una specie di prova di maturità direi che ha fallito su tutta la linea oltretutto non mi pare che ci siano inversioni di tendenza anzi, si continua a diffondere allarmismo e notizie false quando ci vorrebbe oggi più che mai, grande senso di responsabilità”. LUI CHI È?!? Stefano Piazza è un imprenditore, giornalista e saggista ticinese attivo nel settore della sicurezza con la Eyeswiss SA che opera in Canton Ticino e all’estero e che vanta importanti referenze nel settore pubblico e privato. È presidente dell’Associazione Amici delle Forze di Polizia Svizzere e del Centro Studi Space. Il 5 luglio 2018 il Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria, diretto dal professor Mario Caligiuri lo ha nominato coordinatore dell’Osservatorio sul Fondamentalismo e sul terrorismo di matrice jihadista (Oft).


SPECIALE

Il gruppo internazionale Codere predispone, nelle proprie sale, un servizio di accoglienza che monitora gli accessi e presidia, da remoto, le piattaforme di gioco e tutti i sistemi informativi

Videosorveglianza e tutela della privacy ai primi posti

Un’

alta qualità del servizio è direttamente proporzionale alla sicurezza negli ambienti da gioco. Nelle location di Codere Italia accade proprio questo: i clienti che frequentano le sale e le piattaforme online da gioco sono sempre tutelati dal punto di vista della sicurezza fisica e informatica. Codere Italia fa il punto a Gioco News sui sistemi di sicurezza da tempo in vigore, in attesa del ritorno alla normalità una volta che sarà cessata l’emergenza Covid-19. Quanto è importante per Codere Italia la sicurezza nelle proprie sale? “La sicurezza è un aspetto determinante della nostra attività e la decliniamo in tutte le sue possibili accezioni. A partire dagli ambienti in cui offriamo intrattenimento ai sistemi informativi che utilizziamo per la gestione delle piattaforme di gioco, a quella personale del cliente e del dipendente. Gestire sale grandi, con un numero di presenze importante tra clienti e dipendenti, richiede un altissimo livello di attenzione alla sicurezza. Qualche anno fa conducemmo un’indagine tra i nostri clienti da cui emerse che la sicurezza era uno dei principali motivi per cui le persone frequentavano le nostre sale. Chiaramente intendiamo continuare a mantenere lo standard cui sono abituati i nostri clienti”. Dal punto di vista della sicurezza fisica e informatica, Codere Italia cosa offre ai suoi clienti?

“Tutte le nostre sale sono dotate di sistemi di videosorveglianza. All’ingresso di tutte le sale è attivo un servizio di accoglienza clienti che monitora sia gli accessi in sala che le uscite ed è pronto a intervenire in qualunque momento vi fossero situazioni di criticità anche se, a onor del vero, sono veramente rari i momenti in cui è richiesto il loro intervento. Dal punto della sicurezza informatica, grande attenzione è stata posta alla salvaguardia dei sistemi informativi intervenendo sui rischi connessi all’accesso alle informazioni (intrusioni, furto di dati, ecc.), all’ integrità dei dati, garantendo che questi non subiscano modifiche o cancellazioni a seguito di errori o di azioni volontarie, ma anche per malfunzionamenti o danni dei sistemi tecnologici ed alla riservatezza informatica, cioè alla gestione della sicurezza in modo tale da mitigare i rischi connessi all’accesso o all’uso delle informazioni in forma non autorizzata e ovviamente data privacy”. Secondo lei, la formazione degli operatori è alla base della massima offerta di sicurezza in una sala? “Essere un operatore di gioco professionista vuol dire aver avuto una formazione tale da poter svolgere il proprio lavoro gestendo le attività di sala e le relazioni con il cliente in un clima di responsabilità e sicurezza. Nell’immaginario collettivo, l’operatore di sala è una risorsa che si limita a distribuire cartelle e a servire un pasto al tavo-

lo. Tutt’altro. Dietro c’è un grossissimo lavoro di indirizzo condotto dai dipartimenti Hhrr e Operation che forma le persone sulla gestione della relazione con il cliente, sui rischi del gioco eccessivo e su tutto quanto concerne i numerosi aspetti del lavorare in una sala che offre giochi con vincita in denaro tra cui gestione dell’antiriciclaggio. Abbiamo messo in campo anche la possibilità della Fad per gestori di sale piccole meno strutturate, in tal senso proprio perché crediamo fortemente che la formazione sia la chiave della responsabilità e della sicurezza dell’offerta”. Per quanto riguarda la protezione dei dati dell’utente, cosa propone la vostra azienda? “La nostra azienda si è strutturata, attraverso sia apposite figure aziendali dedicate che sistemi gestionali di supporto, al fine di garantire la conformità al regolamento generale sulla protezione dei dati, n. 2016/679 in sigla Gdpr. Siamo consapevoli che il tema merita enorme attenzione per tutte le implicazioni in termini di privacy e, con questa consapevolezza, abbiamo predisposto sia corsi di formazione per il personale interno, attraverso consulenti di alto livello professionale, che istituito procedure ad hoc per la gestione di tutti quei trattamenti considerati sensibili”. Allo scopo di raggiungere il massimo livello di sicurezza nelle transazioni economiche, Codere Italia cosa presenta? “Il gruppo Codere Italia ha adottato tutte le procedure necessarie per assicurare la massima tracciabilità e trasparenza delle operazioni in aderenza ai principi del dlgs.231/2001”. (Rf )

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SPECIALE

Un processo continuo al servizio del cliente Novomatic Italia in prima linea sul fronte della sicurezza: un obiettivo il cui orizzonte è sempre più ampio, come spiegano il Ciso Giampaolo Scafuro e il director della Bu Vlt Michele Masini

Non

un “dato di fatto”, ma una terra di continua conquista. E Novomatic Italia, quando si tratta di sicurezza, non gioca affatto. Anzi, investe puntualmente nel miglioramento dei processi. A illustrare, innanzitutto quanto è importante la sicurezza dal punto di vista informatico per l’azienda, è Giampaolo Scafuro, chief information security officer di Novomatic Italia.

GIAMPAOLO SCAFURO

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“Innanzitutto mi sembra doveroso fare una precisazione anche per fare un po’ di chiarezza sui termini. Quando parliamo di sicurezza informatica (talvolta It security o cyber security) si fa riferimento alle misure che un’organizzazione deve adottare per proteggere le informazioni quando queste sono in forma digitale ed a cui si può accedere attraverso le vulnerabilità delle sue reti e dei suoi sistemi. In termini generali la sicurezza informatica riguarda, quindi, le tecnologie informatiche e assicura la protezione ai sistemi informatici da eventuali attacchi provenienti dall’interno e da internet. La sicurezza informatica è inclusa in un ambito più ampio che è quello della sicurezza delle informazioni (information security). In tale contesto è l’informazione al centro dell’organizzazione, sia che si tratti di documenti aziendali o di dati personali o di proprietà intellettuale. L’informazione ha un ciclo di vita che va dalla sua creazione alla distruzione passando, dalla condivisione verbale in una riunione, attraverso fasi di trasferimento, consultazione, stampa e conservazione e può risiedere, ad esempio, sul proprio computer

o supporto cartaceo, ma anche su dischi rimovibili, server, dispositivi mobili e una serie di altri luoghi. Tutto deve essere tenuto al sicuro, e la sicurezza delle informazioni ha l’obiettivo di proteggere l’informazione durante tutto il suo ciclo di vita ed indipendentemente dal mezzo che la contiene (umano, tecnologico, cartaceo...). Fatta questa premessa, la sicurezza delle informazioni rappresenta certamente un elemento vitale e imprescindibile per Novomatic Italia perché è un fattore abilitante non solo al business aziendale ma anche a garantire che i dati dei nostri clienti e dei dipendenti siano adeguatamente protetti. La necessità di essere ottemperanti alle normative di legge (es Privacy-Gdpr) e le numerose recenti notizie relative agli attacchi informatici sempre più frequenti e sofisticati, hanno sensibilizzato il management Novomatic Italia che presta massima attenzione a tutti gli aspetti legati alla sicurezza delle informazioni fornendo indirizzi e supporto a tutte le necessarie iniziative di sicurezza per aumentare sempre di più il livello di maturità sulla sicurezza dell’azienda”. Quali sono i fronti principali di inter-


vento e quali investimenti avete condotto in proposito? “Fare sicurezza è, per sua natura, molto complesso e richiede un forte coinvolgimento organizzativo a tutti i livelli, competenze multi disciplinari nonché tecniche e tecnologie all’avanguardia ed implica, quindi, il coinvolgimento e la partecipazione di tutte le funzioni aziendali e dei dipendenti. Se guardiamo al mercato oggi, abbiamo una altissima competitività, vincoli normativi, e minacce provenienti da fonti diverse (esterne ed interne) e sempre più motivate a perseguire i propri intenti malevoli. In questo scenario, Novomatic Italia, ha da tempo intrapreso un percorso virtuoso basato su un approccio olistico attuato attraverso un programma continuo di sicurezza fondato su un principio cardine che la vede come un processo, e non come una semplice acquisizione di prodotti. Tale processo prevede il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali e dei dipendenti ed è orientato principalmente su direttrici di indirizzo e controllo, tecniche e culturali. In tal senso i principali investimenti di sicurezza sono relativi al mantenimento e alla crescita di elementi organizzativi a supporto di attività di indirizzo e tecniche, implementazione di nuove tecnologie abilitanti finalizzate alla protezione e al monitoraggio di sicurezza dei sistemi informatici, azioni di controllo verso terze parti che gestiscono informazioni dei nostri clienti, ed attività continue di formazione ed informazione per attuare una crescita culturale, di conoscenza e di consapevolezza che ha l’obiettivo di far diventare i normali modi di agire ‘comportamenti sicuri’ a tutela delle informazioni personali e di quelle di business dell’azienda”. Quali sono, a vostro avviso, le sfide future da affrontare? “È una domanda molto complessa. Quello che posso dire è che ‘la sicu-

rezza è un viaggio e non una destinazione’ e le aziende oggi si trovano a dover affrontare scenari di attacco sempre più complessi che adottano tecniche e tecnologie sempre più sofisticate che richiedono continue e specifiche attività di prevenzione, rilevazione e contrasto. Non vorrei entrare nel merito delle nuove tecnologie che consentono agli aggressori di preparare attacchi velocissimi, evoluti e sofisticati. Faccio riferimento per esempio all’utilizzo di intelligenza artificiale, machine learning, IoT, realtà virtuale e aumentata, blockchain. Questo è certamente uno scenario sfidante che tutte le aziende si troveranno a dover affrontare per proteggersi. La conoscenza dei rischi e la carenza di competenze rappresenta certamente una delle sfide più importanti che le aziende si troveranno ad affrontare. ‘Siamo schiavi di ciò che non conosciamo’ e questo è ancora più vero quando si parla di sicurezza. La capacità di comprendere l’hacker profile così come avere tecnologie evolute che rilevano i comportamenti anomali di sistemi e delle procedure, ci aiuta a conoscere il nemico, gli obiettivi che possono essere colpiti, le possibili azioni e le tecniche utilizzabili. A tutto ciò si affianca purtroppo un problema generale di skill shortage del mercato dove è diventato difficile trovare competenze ed esperienze che consentano di affrontare le nuove sfide. La presenza di competenze specifiche sulla sicurezza rappresenta, per un’azienda, un elemento importantissimo ed indispensabile per la gestione dei rischi di sicurezza. La condivisione delle responsabilità (dal top management ai business manager fino ai dipendenti) è un altro punto importante ed è una delle sfide più complicate. Quando il principio di responsabilità non è diffuso ed acquisito si creano inevitabilmente vulnerabilità che sono utilizzate dagli aggressori. La sicurezza è un gioco di squadra e solo uniti, e con lo stesso obiettivo, si può vincere. La sicurezza al 100 percentoi è un’utopia e nessuna azienda sarà

SPECIALE

SPECIALE UN PROCESSO CONTINUO AL SERVIZIO DEL CLIENTE

mai totalmente sicura, ma la conoscenza continua delle vulnerabilità, delle potenziali minacce e dei rischi e la capacità di gestirli efficacemente a tutti i livelli aziendali, dal top management ai dipendenti, rappresenta un elemento vincente ed un fattore abilitante alla salvaguardia del business dell’azienda e delle informazioni dei clienti e dei dipendenti. In tal senso noi riteniamo che il percorso che abbiamo intrapreso sia quello corretto”. Michele Masini, director della business unit Vlt, si sofferma invece sul fronte della sicurezza delle piattaforme per le videolottery: “Novomatic Italia, in virtù di piattaforma leader del mercato Vlt con oltre 36.000 terminali installati e 4.700 sale servite, ha da sempre prestato grande attenzione al tema; non è un caso che tutte le infrastrutture e i relativi sistemi centrali realizzati ed implementati per ciascuna concessionaria dispongano, non solo della presenza dei parametri di sicurezza previsti dalle regole tecniche imposte da Adm, ma, andando oltre, prevedano ad esempio un ulteriore filtro di accesso rappresentato da password che cambiano ogni 60 secondi, con il meccanismo dell’Otp (One Time Password), per gli amministratori di sistema. Inoltre, altro aspetto sul quale Novomatic ha investito molto sulla propria piattaforma, sono i concetti di business continuity e disaster recovery finalizzati a garantire al business da un lato e al cliente/partner dall’altro di non dover mai ‘soffrire’ di una eventuale indisponibilità del sistema e del dato”. (Amr)

MICHELE MASINI

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di Alessio Crisantemi

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Nel

mondo del gioco con vincita in denaro, la sicurezza si declina anche – e soprattutto – nella tutela dei consumatori da comportamenti non responsabili. Un’esigenza, anche questa, che richiede altri investimenti e sviluppi tecnologici, per essere veramente competitivi. In Regno Unito, autentica culla del gaming, sta facendo parlare di sè la nuova soluzione software BetBlocker, della start-up britannica ThePogg, che è stata appena riconosciuta dalla Uk Gambling Commission come uno dei soli sei enti di beneficenza riconosciuti dall’autorità di regolamentazione nella rubrica prevenzione. Un’esperienza nuova e innovativa che abbiamo subito voluto approfondire, attraverso l’intervista a Duncan Garvie, manager di BetBlocker.org and Complaint manager ThePogg. Come funziona il vostro software e a chi serve? “BetBlocker è una risorsa gratuita per chiunque desideri gestire il proprio gioco d’azzardo in modo responsabile. Offre un aiuto agli utenti per aiutarli a controllare il loro accesso al gioco d’azzardo online. Sia che si senta il bisogno di smettere del tutto di giocare o si voglia semplicemente gestire il proprio accesso per periodi specifici, BetBlocker offre aiuto ai nostri utenti per ottenere il controllo delle loro azioni. BetBlocker è abbastanza chiaro - l’utente scarica l’App sul proprio dispositivo Internet, seleziona per quanto tempo desidera escludersi e attiva una restrizione. Una volta attivata la restrizione BetBlocker interrompe l’accesso del dispositivo a 12mila siti web di operatori di gioco e non può essere rimosso per la durata del periodo di esclusione selezionato. BetBlocker può anche impedire al dispositivo di accedere a siti che forniscono informazioni sul gioco d’azzardo e app di gioco a seconda delle impostazioni selezionate dall’utente durante il processo di attivazione. L’app BetBlocker è gratuita per tutti e disponibile su piattaforme Android, iOS, Window, Apple, Linux e Fire Os”. Da quanto tempo è disponibile il software e che feedback avete ricevuto? “Abbiamo iniziato a sviluppare il software alla fine del 2017 e le prime versioni di test dello strumento erano disponibili al pubblico a metà 2018. Ci è voluto circa un anno per rendere l’App stabile su tutte le piattaforme per la maggior parte degli utenti (l’enorme variazione di hardware,

software e reti rende molto difficile produrre un prodotto che funzioni costantemente sotto tutte le possibili condizioni). Dall’inizio del 2019 l’App è stabile e disponibile gratuitamente. Con migliaia di persone che utilizzano attivamente l’app ogni giorno il feedback in generale è molto positivo. Naturalmente riceveremo ancora comunicazioni da alcuni utenti frustrati che hanno bisogno di supporto tecnico per far funzionare l’App in quanto è destinata a funzionare e, poiché la natura dell’app è di aiutare a controllare la dipendenza, riceviamo naturalmente una serie di comunicazioni infelici dagli utenti che hanno scelto una restrizione e poi hanno cambiato idea e desiderano tornare al gioco d’azzardo prima della conclusione del periodo di esclusione”. Qual è la vostra opinione sul livello di sicurezza garantito oggi nel settore del gioco? “Questa è una domanda alla quale è difficile rispondere sinteticamente. Dipende in gran parte dai mercati di cui si parla. Il Regno Unito e la Svezia hanno compiuto progressi significativi negli ultimi anni in termini di offrire ai consumatori una maggiore protezione e focalizzare l’attenzione all’interno dell’industria per garantire che offrano il gioco d’azzardo in un ambiente responsabile e sicuro. Mentre i regolatori si evolvono in altri mercati, le protezioni all’interno di questi mercati continueranno a migliorare. C’è ancora molto margine di miglioramento da parte di tutti all’interno dell’industria. L’era di internet ha cambiato radicalmente la facilità di accessibilità del gioco d’azzardo per la stragrande maggioranza delle persone. Ora portiamo sempre in giro in tasca o nella borsa un casinò, una scommessa sportiva, una sala da poker e una sala bingo. Questo balzo in termini di accessibilità è stato grande per l’industria che ha mostrato una crescita massiccia negli ultimi due decenni, ma a mio avviso il pieno impatto sociale della facilità di accesso a un’attività che crea grande dipendenza deve ancora essere realizzato e verrà alla luce nei livelli crescenti di dipendenza da gioco d’azzardo tra le generazioni che stanno arrivando proprio ora che hanno avuto uno smartphone per tutta la vita. L’industria dovrà senza dubbio tenere conto di ciò ed essere vista impegnata attivamente nell’aiutare a minimizzare il danno sociale causato dalla dipendenza da gioco se spera di mantenere la fiducia dei consumatori. A livello internazionale più

PH. THOMAS LEFEBVRE, UNSPLASH

Non c’è sicurezza senza responsabilità

Tra le voci più importanti in termini di sicurezza, per chi si occupa di “azzardo”, c’è la tutela del giocatore e la prevenzione: in Regno Unito nascono nuovi progetti e soluzioni di gioco responsabile che siamo andati a toccare con mano, per poterli raccontare nei dettagli


SPECIALE NON C’È SICUREZZA SENZA RESPONSABILITÀ

governi devono intensificare il loro gioco garantendo che questa industria sia adeguatamente regolamentata e che i consumatori siano protetti. Finché alcuni Stati continuano a consentire a operatori furfanti di funzionare impunemente, le protezioni a cui i consumatori hanno accesso porteranno sempre lacune significative”. Secondo lei l’industria del gioco potrebbe fare di più in termini di sicurezza e protezione dei giocatori? Cosa manca oggi in particolare? “Ci sono molte cose che l’industria può fare e sta facendo. La gestione dell’accesso dei consumatori a un prodotto che crea dipendenza non è un’impresa semplice. Richiede l’osservazione dei modelli comportamentali e l’evoluzione delle strategie per garantire che vengano attuate le strategie più efficaci per garantire che i comportamenti dannosi siano ridotti al minimo. Negli ultimi giorni ho parlato con persone incaricate del gioco responsabile in Betfred e LeoVegas. Anche se non posso fornire dettagli sui progetti in corso, dirò che entrambi i team stanno lavorando attivamente a progetti unici e innovativi che sono fortemente focalizzati sul miglioramento delle protezioni che vengono offerte ai loro giocatori. Sono sicuro che ci sono molti altri operatori con altre innovazioni in arrivo. Questi operatori possono e dovrebbero essere orgogliosi dei loro sforzi. Ciò che deve accadere è la condivisione delle migliori pratiche. Tutti gli operatori devono iniziare a rivedere e confrontare le loro attività, vedendo dove altri operatori offrono un livello di protezione migliore e valutando quali strumenti e strategie possono essere integrati nelle proprie politiche. L’innovazione sarà assolutamente fondamentale per offrire le migliori protezioni e l’innovazione di questa scala raramente proviene da un unico posto. Quando noi come collettivi decidiamo di affrontare un problema, siamo al massimo della nostra efficacia. Anche i regolatori hanno un ruolo assolutamente essenziale da svolgere in questo processo. Se lasciate a se stesse, le aziende tenderanno a gravitare verso la linea dei massimi profitti. Questo accade in qualsiasi industria. I regolatori devono prendere una posizione proattiva nel facilitare la discussione su come ottenere le migliori protezioni possibili e garantire che gli standard normativi a cui gli operatori sono tenuti ad aderire siano adattati per garantire che i consumatori siano protetti. In nessun luogo ciò è più evidente dei diversi approcci normativi alla propagazione delle richieste di autoesclusione tra gruppi di proprietà. Laddove un giocatore richiede un’autoesclusione in un segmento di gioco, non vi è alcun motivo logico per cui l’operatore presuma che il giocatore abbia un problema di dipendenza giocando solo in quella Url specifica. Tuttavia i regolatori che richiedono che l’auto-esclusione sia trasferita automaticamente a tutte le proprietà del gruppo sono ancora in minoranza. Fino a quando i regolatori non raggiungeranno il livello e assicureranno che politiche di base come questa siano in atto, aspettarsi che l’industria adotti questi standard non è realistico”. Che tipo di relazione ha con l’industria del gioco d’azzardo? Sta ricevendo supporto o ritiene di essere visto con “sfiducia”? “Come organizzazione benefica, BetBlocker è stata fondata da un gruppo all’interno dell’industria - ThePogg.com

- sperando che l’industria avrebbe abbracciato il progetto. E a grandi linee le risposte che abbiamo ricevuto sono state molto positive. La stragrande maggioranza degli operatori - almeno all’interno del mercato britannico - con cui siamo riusciti a parlare è stata molto ricettiva nei confronti del progetto e nel breve periodo di tempo da quando il progetto è stato approvato dalla Gambling Commission e abbiamo già ha ricevuto donazioni da diversi gruppi leader nel settore che vogliono supportare il progetto. La sfida più significativa che affrontiamo è riuscire a parlare con le persone giuste. La realtà per gli operatori con licenza nel Regno Unito è che il supporto di BetBlocker ha il potenziale per fargli risparmiare denaro su altri costi normativi. La donazione a BetBlocker è una vittoria per gli operatori in quanto supportando un’organizzazione benefica di gioco responsabile, si dotano di uno strumento che aiuta le loro politiche di gioco responsabile, soddisfa i requisiti di licenza per fornire informazioni sul blocco dei software per gli utenti (e lo fa gratuitamente a differenza di altri strumenti commerciali sul mercato).Si prendono così due piccioni con una fava. Anche se l’operatore ritiene che preferirebbe indirizzare le proprie donazioni ad altre organizzazioni, il servizio BetBlocker è ancora liberamente disponibile per loro e siamo più che felici di aiutare il loro team a fornire informazioni al riguardo. Siamo in grado di stabilire un dialogo con il team di gioco responsabile di qualsiasi operatore quasi universale, quindi vorrei incoraggiare chiunque lavori all’interno di un operatore di gioco online che si concentra sul gioco responsabile a mettersi in contatto con noi. Non ci sono aspetti negativi nel fornire informazioni sul servizio e quanto vorremmo che voi faceste è una donazione per sostenere il progetto, la vostra comunicazione sarà accolta calorosamente con o senza un contributo finanziario. Questo è un servizio gratuito destinato ad aiutare chiunque ne abbia bisogno”. State pensando a ulteriori sviluppi per il futuro del vostro software e della vostra azienda? forse anche con gli operatori? “BetBlocker è un ente di beneficenza e non un’azienda, ma lavoriamo sempre su miglioramenti e aggiornamenti delle App. Ogni aggiornamento del sistema operativo solleva nuove sfide, quindi dobbiamo costantemente lavorare per garantire che le protezioni offerte dall’app siano il più robuste possibile. Per quanto riguarda la collaborazione con gli operatori - siamo sempre felici di interagire e supportare qualsiasi operatore che sta attivamente cercando di migliorare le proprie politiche di gioco responsabile. Ci sono sempre nuove funzionalità da aggiungere per migliorare l’app e siamo entusiasti ogni volta che possiamo collaborare con un operatore per effettuare aggiornamenti specifici. Ma altrettanto gradito è il feedback degli operatori su come pensano che possiamo migliorare lo strumento. Gli operatori danno un’occhiata diretta ai modelli di comportamento che si verificano quando i giocatori hanno difficoltà a controllare il proprio gioco. Idee su come un servizio come BetBlocker può supportare i nostri utenti sulla base di questi dati sono assolutamente preziose per noi”.

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esteri PH. CHRIS-BARBALIS, UNSPLASH

La regione dei contrasti Nei Paesi dell’Europa orientale il tema “gioco” è oggetto di numerose dispute e di assai differenti regolamentazioni

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LAPUNTATA

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GIOCO &ARTE

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PROMOSPACE

GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCONEWS #04 APRILE 2020 PROMOSPACE

NUOVE TENDENZE

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G

uardando all’Europa orientale, è chiaro che diverse giurisdizioni stanno adottando approcci molto diversi al gioco d’azzardo. Alcune stanno abbracciando la regolamentazione e si stanno espandendo nella regolamentazione del gioco interattivo, mentre altre continuano a mantenere il divieto assoluto. Come sempre, una caratteristica comune sono le tasse. La Bielorussia ha recentemente legalizzato i giochi da casinò online con la legge in vigore da aprile 2019. La Croazia ha visto tre nuovi lanci di casinò online nel 2018 e nel 2019, uno da parte di Oryx Gaming della Slovenia e due da operatori già presenti sul mercato, Germania (una filiale di Serbian Mozzart) e Admiral (una filiale di Novomatic). L’Ungheria ora ha due casinò online, con il secondo lancio che risale a metà del 2018. Da metà 2019 la Moldavia ha il primo sito di gioco online con licenza, gestito dalla Lotteria Nazionale. In Montenegro quattro operatori hanno lanciato siti di gioco d’azzardo online tra il 2018 e il 2019. La Polonia ha visto otto nuove licenze online nel 2018, incluso il primo casinò online. In Russia il regolatore ha rilasciato cinque nuove licenze di scommesse online nel 2018/19. Nel 2018 la lotteria ucraina Msl ha lanciato un sito online con slot e giochi a vincita istantanea con il marchio Cosmolot. La regione sta dunque diventando più interessante per gli operatori internazionali e regionali che per lo più entrano nel mercato attraverso fusioni e acquisizioni.

di Tihana Jurican manager della Global Betting and Gaming Consultants

In Croazia il leader del mercato delle scommesse, Supersport, è stato acquisito dal gruppo ceco Sazka a metà 2018. Allo stesso tempo il proprietario di tre casinò cechi, Trans World Corporation, è stato acquisito da Far East Consortium International. In Georgia due operatori quotati nel Regno Unito sono entrati nel mercato: prima Gvc Holdings ha acquisito Mars, operando come Crystalbet, quindi Flutter Entertainment ha acquisito il leader del mercato online AdjaraBet. Due operatori nordici sono entrati nel mercato lettone: Aaland, con sede in Finlandia, Paf ha lanciato un sito di gioco online lettone, mentre il gruppo Mrg (Mr Green), quotato in Svezia, ha acquisito una quota di maggioranza nell’operatore viensviens.lv (che gestisce il sito web 11.lv). In Polonia, la società a capitale misto di Merkur Sportwetten ha acquisito il bookmaker Totolotek. L’industria del gioco d’azzardo nella regione sta raggiungendo la maturità, con un rallentamento dei tassi di crescita che porta i governi a introdurre tasse più elevate per soddisfare i livelli previsti di entrate di bilancio. Nella Repubblica Ceca la tassa su lotterie, bingo e giochi live è stata aumentata dal 23 al 35 percento di Ggy (gross gaming yeals Ndr) a partire dall’inizio del 2020. Il Paese ha anche introdotto un’imposta sulle vincite del 15 percento alle vincite superiori a 1 milione di corone ceche (circa 40 mila euro). Il Parlamento lituano ha aumentato l’aliquota fiscale per il bingo, il totalizzatore e le scommesse dal 15 al 18 percento di Ggy dall’inizio del 2020. In risposta Olym-


ESTERI LA REGIONE DEI CONTRASTI

pic Entertainment Group ha annunciato la chiusura di nove negozi di scommesse e due casinò a causa dell’aumento delle tasse. La Russia ha introdotto una nuova tassa sulle vincite sopra 4 mila rubli (57,7 euro) dall’inizio del 2018, insieme a nuove tasse per dispositivo o negozio. Alla fine del 2018 la Romania ha introdotto una tassa del 2 percento sui depositi mensili dei giocatori, oltre a commissioni annuali aggiuntive di 5 mila euro per gli operatori online e 1000 per gli operatori terrestri per finanziare la lotta contro la dipendenza da gioco. In due Paesi le nuove tasse si sono rivelate dannose per il mercato e sono state successivamente ridotte. Dall’inizio del 2018 la Lettonia ha introdotto una tassa del 23 percento sulle vincite tra 3 mila e 55 mila euro, mentre le vincite più elevate attraggono un’aliquota fiscale del 31,4 percento. Ma dall’inizio del 2019 la soglia è aumentata da 3 mila a 7,2 mila euro. In Polonia all’inizio del 2018 il parlamento ha introdotto una tassa sulle vincite del 10 percento su tutte le vincite superiori a 2.280 zloty (536 euro), ma quattro mesi dopo ha esentato le vincite da slot e casinò. Seguendo le orme dell’Europa occidentale alcuni paesi della regione hanno iniziato a bloccare gli Isp e l’elaborazione dei pagamenti, principalmente al fine di proteggere le loro nascenti industrie di gioco d’azzardo online. La Bielorussia inizierà a bloccare i siti di gioco illegali dall’aprile 2021 per proteggere l’industria dei casinò online recentemente legalizzata. La Croazia ha avviato il blocco dell’Isp a maggio 2019. La Lettonia ha vietato il gioco d’azzardo su siti web senza licenza dall’inizio del 2020, insieme al divieto di elaborazione dei pagamenti e un requisito per il blocco dell’Isp. Gli Isp che non riescono a bloccare i siti senza licenza sono soggetti a una multa di 20 mila euro. La Russia ora richiede anche ai motori di ricerca di interrompere la pubblicità di gioco d’azzardo, oltre a multare gli utenti di Vpn vietati.

MOSCA, CATTDRALE DI SAN BASILIO

IL FRONTE DEL NO – Alcuni Paesi hanno optato invece per il divieto totale: l’Albania ha vietato le scommesse e il gioco d’azzardo online dall’inizio del 2019 oltre a ordinare il trasferimento di tutte le sale slot in hotel a cinque stelle o resort turistici che hanno chiuso tutte le sale in funzione. L’Armenia ha deciso di limitare i bookmaker e le sale slot a quattro zone di gioco speciali a partire da marzo 2020 per le macchine nelle stazioni di servizio e da novembre 2020 per tutte le altre sale slot e negozi di scommesse. A seguito di due omicidi non correlati nelle sale slot il Kosovo ha deciso di vietare scommesse, casinò e sale slot da maggio 2019 per un periodo di dieci anni. Solo la lotteria è stata autorizzata a continuare. La Russia ha chiuso una delle zone di gioco d’azzardo, Azov City, alla fine del 2018, sostituendola con la zona di Crimea nell’ottobre 2019. La Russia ha anche vietato le lotterie istantanee online nell’estate 2019. Nonostante le varie battute d’arresto i tassi di crescita dell’industria del gioco d’azzardo nella regione sono ancora più alti che nell’Europa occidentale quindi Gbgc si aspetta un ulteriore interesse sia da parte degli operatori internazionali che delle autorità fiscali locali.

Mappa della regolamentaz ione del g ioco in Europa orientale GIOCO ONLINE REGOLAMENTATO: – Bielorussia – Croazia – Ungheria – Moldavia – Montenegro – Polonia – Russia ACQUISIZIONI DA PARTE DI GRUPPI ESTERI: – Croazia – Repubblica Ceca – Georgia – Lettonia – Polonia

AUMENTO TASSE: – Repubblica Ceca – Lituania – Russia – Romania – Lettonia – Polonia

ESTONIA

LETTONIA

RUSSIA

LITUANIA

BIELORUSSIA POLONIA

UCRAINA

BLOCCO ISP: – Bielorussia – Croazia – Lettonia – Russia

REP. CECA

MOLDAVIA UNGHERIA

ROMANIA

GEORGIA AZERBAIJAN

ARMENIA

BOSNIA

SLOVENIA

“FRONTE DEL NO”: – Albania – Armenia – Kosovo – Russia

SLOVACCHIA

CROAZIA

SERBIA KOSOVO

BULGARIA

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eventi

La pandemia mondiale Covid-19 ha accelerato i processi di migrazione sul web di tutti quei settori che possono replicare business ed eventi live. Sbc, leader mondiale negli eventi di betting e gambling, ha subito reagito lanciando un super digital summit.

IL MONDO DELLE CONFERENCE SBC MIGRA SUL WEB

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bc, Sport Betting Community, si sposta sul web e lancia il primo Digital Summit, il più grande evento online di sempre che parla di scommesse e giochi in relazione all’emergenza del Covid-19. L’idea, ovviamente, è quella di “affrontare lo stato del nostro settore in questi tempi turbolenti – spiegano gli organizzatori- riuniremo i principali Ceo del settore e i migliori esperti per condividere le loro opinioni e esaminare le opportunità che ci attendono”. Dal 27 aprile al 1 maggio 2020, quindi, il vertice digitale Sbc offrirà contenuti di alta qualità come ci si aspetta da un’organizzazione del genere e con molte opportunità di connettersi, impegnarsi e discutere con i colleghi del settore proprio come negli eventi “terrestri”. Per l’Italia nel programma ci sono Fabio Schiavolin, Ad di Snaitech, mentre l’apertura dei lavori in uno dei giorni del summit, spetterà a Ludovico Calvi, presidente Glms (Global Lottery Monitoring System). L’evento ha in programma panel per cinque giorni con oltre 140 relatori esperti e un’agenda completa con oltre 8 tracce di contenuti di alta qualità. I topic coprono l’intero settore, comprese le scommesse sportive, i giochi da casinò, il poker, le lotterie, i pagamenti e il digital marketing. I numeri sono impressionanti con oltre 10.000 delegati e 3.000 rappresentanti degli operatori. Qualche nome anche se sui siti Sbc sono disponibili già tutti i panel e i relatori? Il field è composto da oltre 140 esper-

GIOCONEWS #04 APRILE 2020

ti di alto livello pronti a condividere le loro prospettive con il settore in generale, tra cui Carsten Koerl (Ceo e fondatore, Sportradar), Jesper Svensson (Ceo, gruppo Betsson), George Daskalakis (Ceo e fondatore , Stoiximan / Betano), Paris Smith (Ceo, Pinnacle), Johnny Hartnett (ceo, Superbet), Alexander Stevendahl (Ceo, Videoslots), Fabio Schiavolin (Ceo, Snaitech), Adam Greenblatt (Ceo, Roar Digital), Ariel Reem ( Ceo, Genesis Group), Tim Heath (Ceo, Coingaming Group), Celine Crawford (Cco, Smarkets), JD Duarte (Ceo, Betcris), Julio Cesar Tamayo (Ceo, Wplay) e Stuart Simms (Ceo, XL Media). Il Ceo e fondatore di Sbc, Rasmus Sojmark, dichiara: “Questi sono tempi difficili per ogni azienda e volevamo fare qualcosa per riunire il settore e aiutare i nostri stimati partner a navigare in questo momento incerto. Il digital summit Sbc dà l’accesso alle preziose competenze delle figure di spicco del settore delle scommesse e dei giochi, offrendo a oltre 10.000 professionisti la possibilità di beneficiare della loro conoscenza delle migliori pratiche

e le idee per il futuro prossimo. “Tutto questo sarà disponibile online – ha proseguito il ceo, consentendo alle persone di imparare dai migliori, tenersi aggiornati con gli ultimi sviluppi del settore e rimanere impegnati quando dobbiamo imparare nuovi modi per rimanere in contatto”. Tanti i commenti a partire da Carsten Koerl, Ceo e fondatore di Sportradar: “L’epidemia di Covid-19 ha causato problemi senza precedenti a quasi tutte le aziende, ma le scommesse sportive in particolare sono state colpite duramente. Il digital summit Sbc offre una grande opportunità per iniziare la lotta del settore contro l’incertezza che attualmente affrontiamo”. Dello stesso avviso Jesper Svensson, Ceo, Gruppo Betsson: “Io e lo staff di Betsson non vediamo l’ora di partecipare a questo entusiasmante format mentre affrontiamo le sfide che il coronavirus ci sta presentando come industria e società in generale. Essere in grado di discutere delle migliori pratiche nell’attuale ambiente sarà estremamente prezioso per il futuro “. Paris Smith, Ceo di Pinnacle, commenta: “Questa è una grande iniziativa di Sbc Events per riunire il settore in questo momento incredibilmente difficile. Sono orgoglioso di essere coinvolto e spero di essere in grado di aiutare alcune persone a trovare una soluzione, oltre a ricevere informazioni su come gli altri stanno affrontando e pianificando la situazione di difficoltà”. (Ca)


eventi

LA NUOVA ERA DEL BETTING (E DEGLI EVENTI) DOPO IL VIRUS

Se

L'epidemia da coronavirus stravolge non solo il mondo del gaming e i vari settori dell'economia ma anche il business degli eventi: e nascono le prime conferenze online

la pandemia da Covid-19 sta rivoluzionando completamente il modo di lavorare di qualunque professionista e organizzazione, il cambiamento più radicale – come evidenziamo in questo numero – potrebbe arrivare soprattutto nel mondo del gaming, tenendo conto dell’impatto che sta avendo la situazione di emergenza generale sulle abitudini dei consumatori. Ridefinendo le priorità e modificando le esigenze. Un tema che merita (anzi, impone) rilfessioni all’intera industria, ma anche ai regolatori. Al punto da meritare qualche ora di approfondimento e discussione attraverso un dibattito mirato con vari esperti internazionale. Ed è proprio quello che ha fatto il gruppo Smile Expo, allestendo in tempi da record la primissima edizione della conferenza intitolata “Betting in face of Covid-19”, il primo evento espressamente dedicato all’analisi del cambiamento che riguarderà il mercato

delle scommesse in seguito alla pandemia. Poiché il virus, come dicevamo in apertura, rivoluziona prima di tutto il modo di lavorare, imponendo soluzioni alternative a quelle tradizionali, anche gli organizzatori di eventi si sono dovuti attrezzare: per questa ragione la conferenza in questione sarà anche un primo esperimento di conferenza digitale in questo settore. Per un dibattito esclusivamente online.

I TEMI L’elevata velocità di diffusione del Covid-19 ha portato all’introduzione di misure restrittive in molti Paesi. “La quarantena, la chiusura di eventi di intrattenimento e la riprogrammazione di appuntamenti pubblici stanno avendo un’enorme influenza sull’economia e sugli affari e anche sul mercato delle scommesse”, spiegano gli organizzatori. “I fornitori di betting quindi devono adattarsi alla situazione e cambiare

IL PROGRAMMA Giovedì 23 aprile

11:00 | Discorso di benvenuto del moderatore Evgeniy Romanenko 11:05 - 11:20 | Scommesse online durante la pandemia: stato di mercato attuale, linee di scommessa alternative e ulteriore sviluppo Harry Lang, Brand Architects

la gestione delle proprie imprese. Per aiutarli a capire come, abbiamo realizzato la conferenza del 23 aprile, nella modalità online, dove i relatori discuteranno le ultime tendenze e i casi di superamento delle crisi di successo e forniranno le loro previsioni per lo sviluppo del settore, rispondendo anche alle domande del pubblico”. Con una serie di presentazioni dei leader di società di scommesse, operatori di gioco d’azzardo, sviluppatori e fornitori di soluzioni per scommesse, membri di associazioni sportive internazionali e affiliati. Tra i temi che verranno affrontati: le esperienze dei migliori fornitori di scommesse nella lotta alla crisi durante la quarantena; i palinsesti di scommesse dopo l’annullamento delle partite e il ruolo dei Fantasy sport; le migliori fonti di traffico di gioco durante la pandemia; le scommesse sugli eSports come salvavita per l’industria; le prospettive di sviluppo degli sport tradizionali, degli eSports e dei Daily fantasy sport dopo la fine delle restrizioni e la quarantena; modi efficienti per prevenire la riduzione del valore delle azioni delle società di scommesse; previsioni delle associazioni sportive internazionali relative all’influenza della riprogrammazione delle partite sul settore. La conferenza sarà utile a tutti coloro che mirano a tutelare la propria attività di scommesse dalle perdite finanziarie durante la crisi o che intendono scoprire i trend di sviluppo delle compagnie di scommesse durante la quarantena; migliorare la popolarità dell’offerta di sport minori e fantasy sport; conoscere le nuove opportunità di scommessa. (Ac)

11:20 - 11:35 | Fonti efficienti di traffico iGaming durante la quarantena 11:35 - 11:50 | eSports come salvavita per le scommesse Ian Smith, Esports Integrity Coalition (Esic) Come il divieto di organizzare eventi pubblici influenzerà gli eSports. Vantaggi degli eSports: accessibilità dei dati e flussi di partite, opzioni di scommessa, disponibilità 24/7.

L’interruzione di eventi sportivi ha quasi fermato le scommesse sportive. Gli eSports si sono adattati bene alla situazione, spostando gli eventi online e fornendo così un verticale in corso per gli operatori sul mercato. Gli affiliati possono adattare e spostare la messa a fuoco su verticali meno colpite. Gli eSports possono offrire una nuova linea per molti operatori attraverso le scommesse su questi eventi.

12:30 - 12:45 | Diminuzione del valore delle azioni delle società di scommesse. Come salvarli?

Lo stato delle scommesse online durante la pandemia di Covid-19.

La crescente popolarità dei simulatori sportivi; come gli operatori lavoreranno con gli eSports in futuro.

Come possono le scommesse sportive e gli sport fantasy recuperare le perdite dopo settimane, forse mesi, di inattività?

11:50 - 12:05 | I palinsesti di scommesse dopo gli annullamenti dei campionati: le scommesse su sport di fantasia

12:45 - 13:00 | Rinvio delle partite e impatto sull’industria: previsioni delle associazioni sportive internazionali

12:05 - 12:30 | La grande battaglia: sport tradizionali, eSports, sport di fantasia. Il futuro di ogni segmento dopo la quarantena, Mark O’Sullivan, KPMG Malta Tiago Aprigio, All-in Global

13:00 - 13:15 | Come i principali fornitori di scommesse stanno combattendo la crisi durante l’epidemia di coronavirus Valentina Franch, Kpmg Malta

Scommesse sugli eSports: è questo il momento in cui esplode in popolarità? In tal caso, quali saranno i driver chiave e chi uscirà in cima? Il futuro ipotetico: come sarà il mondo delle scommesse post-coronavirus?

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normativa politica

Gioco pubblico in trincea IL COVID-19, IL COMPARTO DEL GIOCO PUBBLICO, LA QUESTIONE TERRITORIALE E GLI ALTRI TEMI IN TEMPI DI PACE

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ome non affrontare l’onda d’urto planetaria del Covid-19? Come non ricordare che ci sono medici, infermieri e ricercatori di tutto il mondo che senza confini territoriali - al fianco dei concittadini rispettosi delle norme restrittive delle più elementari libertà individuali - stanno cercando di combattere la guerra, pagando ogni giorno un prezzo altissimo in termini di vite umane, di tensioni familiari, di paure e angosce? Come non dedicare la nostra più profonda riconoscenza a tutti coloro che si stanno sacrificando per vincere la guerra? Come non pensare che allo stesso tempo c’è chi parla di “virus cinese”, di arma chimica costruita in laboratorio e spedita al nemico, di complotto, ma anche di semplice influenza stagionale, di immunità di gregge, di pigrizia di alcuni popoli? Come non pensare a chi pur pienamente coscienzioso si sacrifica e va a fare la spesa ai genitori anziani privandosi della loro frequentazione per proteggerli, a chi si reca al lavoro nelle fabbriche e nelle imprese per garantire i servizi essenziali per i concittadini e il Paese, o a chi, dall’altra parte, riduce al minimo le attività parlamentari, se ne infischia delle regole sulla circolazione o di sicurezza senza cogliere la gravità del momento o chi fa finta di non ricordare quanto con prosopopea e arroganza pseudo-intellettuale avesse sottovalutato il problema e ridicolizzato gli altri? IL LOCKDOWN DEL GIOCO – In questo contesto di riflessioni che sono entrate nel quotidiano collettivo non può poi mancare da parte nostra una valutazione che riguarda

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A cura di Geronimo Cardia

il comparto del gioco pubblico che è stato travolto dalla guerra e che altrettanto quotidianamente noi stiamo vivendo ancorché dalle nostre case o dai nostri uffici in totale isolamento sociale. Ebbene sì, ovviamente anche per il comparto del gioco pubblico è arrivato il sostanziale lockdown. Per la verticale distributiva sul territorio di Awp, Vlt, scommesse e bingo dal provvedimento del presidente del Consiglio dell’8 marzo, per lotto e Superenalotto dal 21 marzo. È stato calcolato che in termini numerici una giornata di chiusura della verticale territoriale costi, mal contati, allo Stato circa 25 milioni di euro e alle imprese del comparto circa 20 milioni di euro. Questo significa che se la durata della chiusura fosse cristallizzata alla fatidica data del 3 aprile, la perdita secca sarebbe per lo Stato di oltre 560 milioni di euro e di oltre 450 milioni di euro per le imprese del comparto. Ma ciò solo in linea teorica poiché, in realtà, al momento è inimmaginabile una ripresa a regime “pronti via”, come se ci si trovasse in mano un interruttore on/off. Purtroppo non funzionerà così. Al dato freddo, già importante di per sé, si aggiunge puoi la difficoltà di operare proiezioni sui tempi di riapertura effettiva, soprattutto in questo periodi di approvazione dei bilanci in cui amministratori, sindaci e revisori sono impegnati formulare le loro considerazioni nelle varie relazioni sulla gestione e di controllo ai progetti di bilancio, per le note da inserire o inserite nei fatti rilevanti, viene da dire a questo punto molto rilevanti, successivi alla chiusura del periodo imposta 2019. È evidente che allo stato non sia possibile operare una


RIPARTIRE DALL’EPIDEMIA

stima dei tempi di chiusura imposti al Paese e quindi al comparto ma è altrettanto evidente che da un conteggio elementare con i parametri sopra ricordati si deduce che le conseguenze sul piano delle perdite su base mensile si attestano su cifre ovviamente mal contate ma sempre importanti come 750 milioni di Euro per lo Stato e 600 milioni di euro per le imprese del settore. Non c’è dubbio che le agende della politica e dell’economia siano dettate dall’agenda sanitaria e dai risultati dell’esercito che sta combattendo il trincea il nemico pubblico planetario. I risultati dei medici e degli infermieri (andamento della curva infetti, guariti, decessi), per un verso, e quelli dei ricercatori (tempi per l’individuazione della cura- vaccino), dall’altro, rappresenteranno il vero termometro a doppio binario dell’evolversi delle vicende politiche ed economiche non solo del nostro Paese. Prescindendo dall’impatto di un eventuale vaccino, scenari di riapertura progressiva rispondono certamente ad esigenze di ordine pubblico per la gestione della segregazione di milioni di persone (con tutte le problematiche di convivenza e capacità di sostentamento prolungato), da un lato, e a prioritarie esigenze sanitarie di evitare che la riapertura determini ricadute con annullamento dell’effetto contenimento della divulgazione del virus ottenuto con il costosissimo lockdown di queste settimane, dall’altro. TEMPI E MODI DELLA RIAPERTURA – Per questo sembrano attendibili le valutazioni di chi ritiene che la riapertura e i tempi e i modi della riapertura dipendono in realtà e molto anche della velocità di divulgazione e disponibilità di strumenti tecnologici avanzati di rilevamento della temperatura corporea e di verifica della positività al virus in tempi strettissimi e a costi iper-contenuti. In questo modo essi possono essere applicati alla maggior parte della popolazione e non a campioni di essa. In questo modo, con quarantene mirate e riservate ai soggetti positivi ed ai relativi contatti avvenuti nei giorni di incubazione stimati precedenti alla rilevazione, al resto della popolazione potrà consentirsi di riguadagnare progressivamente una pseudo-normalità senza compromette il contenimento della divulgazione del virus, sempre rispettando il massimo della prudenza e le regole sanitarie di protezione in ogni tipo di manifestazione domestica e sociale. Resta da definire, nel suddetto scenario, per ogni realtà territoriale quale sarà la forza da mettere in campo per rendere possibile tutto questo. Ciò dipende dalle caratteristiche di ciascuno Stato. Ci sono Stati che potrebbero mettere a disposizione il proprio Esercito. È vero che in guerra l’aspetto economico e occupazionale è storicamente passato in secondo piano, ma è altrettanto chiaro che soprattutto nel 2020 esso non sarà espunto affatto dalle linee strategiche che saranno adottate ed alle quali assisteremo a breve. Per questo il dibattito politico, soprattutto internazionale, è non solo aperto ma si fa sempre di più serrato. Ci sono diversi livelli di valutazione. Certamente c’è e ci sarà un livello di valutazioni che riguarda e riguarderà i tre colossi Usa-Cina-Russia nelle relazioni con l’Unione Europea e con gli stati dell’Unione

Europea, ferma restando quella che attualmente è, anche se solo apparentemente, un’incognita, cioè l’Africa; c’è e ci sarà un livello di valutazioni nell’ambito dei rapporti tra Unione Europea e i suoi Stati membri; c’è e ci sarà un livello di valutazioni nell’ambito dei rapporti tra gli Stati membri dell’Unione Europea con la solita divisione tra Paesi-creditori e Paesi-debitori. C’è e ci sarà, infine, un livello nazionale di valutazioni che impatterà sugli equilibri politici esistenti, sull’ordinamento giuridico esistente e sull’ordine economico esistente. Ciascun livello valutativo è permeabile alle evoluzioni degli altri livelli, ovviamente con effetti più immediati e dirompenti se dall’alto verso il basso. Ma, detto questo, nel frattempo il comparto del gioco pubblico deve resistere con misure di sospensione di imposte e contributi per periodi anche prolungati rispetto ai tempi di lockdown relativamente a tutte le tipologie di giochi interessate, con misure che consentano alle imprese di contrastare la crisi di liquidità prevedendo lo sblocco di ogni frizione burocratica che ostacoli tali processi, con il differimento dei pagamenti delle cartelle del bingo, con la possibilità di accedere alle misure di protezione delle forze occupazionali della cassa integrazione per chi ne faccia richiesta, con il rinvio di ogni iniziativa di carattere straordinario quale quella delle gare e non da ultimo con alto senso di responsabilità nelle relazioni commerciali tra imprese. Dovremo così poter tornare a concentrarci si spera al più presto sui grandi temi del comparto quali la “Questione territoriale”, con quello che da oggi chiameremo il lockdown del gioco pubblico di fatto imposto ancora da alcune Regioni allo Stato; lo stop al ricorso ad aumenti di tassazione del comparto per finanziare politiche economiche dei governi di turno; le esigenze di stabilità da assicurare con un riordino finalmente efficace e soL’AUTORE stenibile che consenta gare Geronimo Cardia altrettanto efficaci e sosteAvvocato, dottore commercialista e nibili. Un po’ come abbiamo revisore contabile avuto di rappresentare sino Studio Cardia e Cardia a qualche settimana fa, anwww.gclegal.It cora in tempo di pace.

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new slot

In gioco c’è il sistema Paese IL RILANCIO DELL’ECONOMIA E LA CONSEGUENTE SALVEZZA DEL PAESE PASSA ANCHE PER IL GIOCO PUBBLICO: MA SERVONO STRUMENTI DI TUTELA PER LE IMPRESE E LE CATEGORIE, SOPRATTUTTO NEL RAMO APPARECCHI

M

entre il Paese è ancora alle prese con l’emergenza dettata dalla pandemia, una cosa sola è certa: nulla sarà più come prima. In una crisi generale che richiede un pensiero nuovo per essere affrontata, perché il congelamento di una parte consistente delle attività economiche, non può essere gestito in maniera tradizionale (o, peggio ancora, “all’italiana”), ma richiede strumenti alternativi. Se, da più parti, si paragona lo scenario attuale a quello di una guerra, occorre allora osservare come nelle guerre conta la linea di comando. In questo caso sarà quindi decisivo il modo nel quale gli aiuti e i sostegni al reddito, l’utilizzo delle risorse pubbliche, in grado di garantire che la liquidità non si fermi, funzionino. Uno sforzo enorme per qualunque governo, dovendo fare in pochi giorni quello che di solito prova a fare – e a fatica - nell’arco di mesi. In questo scenario altamente complesso dovrà essere valutato anche il comparto del gioco: ma non in ottica di puro protezionismo (che comunque, non sarebbe poi così assurdo), bensì a supporto dell’intero sistema paese e, quindi, della cittadinanza. Il settore ha necessità di ripartire e per garantire una ripartenza, il governo sarà chiamato anzitutto ad affrontare il problema generale che riguarda tutte le imprese: cioè quella della liquità. Ma prima di valutare gli aspetti specifici che riguardano questo setto-

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re, occorre inquadrare l’esigenza da una prospettiva più ampia, per comprendere l’effettiva necessità di salvaguardare un segmento industriale di primo piano come quello del gioco. A spiegare in modo impeccabile la situazione è stato l’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, dalle colonne del Financial Times, dove ha evidenziato come la priorità assoluta, in questo momento, è proteggere la popolazione dalla perdita dei posti di lavoro. È dunque da questa angolazione che va inquadrato il problema: in questo modo appare chiara la necessità che gli investimenti non si fermino ma che, al contrario, ripartano e il prima possibile. Per confermare la base imponibile che determina la stabilità di uno Stato e consentire, al tempo stesso, al tessuto eonomico e produttivo del paese di ripartire, per poter quindi contribuire alla conservazione del sistema generale. Un passaggio che non è però possibile senza la necessaria liquidità, che diventa così, gioco forza, il punto centrale. Non si tratta certo di un punto banale e saranno quindi necessarie misure straordinarie, ma utilizzate prima d’ora e, forse, neppure mai immaginate. A partire dalla revisione del sistema impositivo, che dovrà essere in grado di proporre qualcosa di diverso dal ritorno sic et simpliciter al modello precedente, evolvendo a un paradigma che consenta di

reperire risorse ulteriori e garantire il mantenimento dei settori più importanti. Una serie di scelte, dunque, che riguardano ogni settore della nostra economia, ma che diventano ancor più rilevanti in quelli che hanno subito l’interruzione totale, come: turismo, spettacolo, sport e gioco legale, che hanno subito uno stop completo a causa dalla pandemia. Soprattutto il gioco, che oltre a essere uno dei più colpiti, a causa della maggiore durata del lockdown, risulta essere anche uno dei più prolifici per l’Erario. Se si guarda al gioco pubblico dal punto di vista della base imponibile, ci si rende conto che un comparto che contribuisce in maniera diretta e significativa alle entrate erariali, può svolgere un ruolo altamente strategico per la ripartenza del sistema-Paese. Senza contare, poi, che lasciare liberi degli spazi in un momento di difficoltà come questo, significa dare spazio alla criminalità. Per un rischio ulteriore oltre a quello che già si palesa in qualunque altro settore, potendo offrire liquidità notevole alle imprese in difficoltà. Non solo. Nel gioco, diversamente dal turismo, sport e spettacolo, si scontano situazioni ulteriori e ancora più gravi, che derivano dai provvedimenti presi in precedenza, che a partire da quest’anno avevano già costretto le imprese alla sostituzione del parco macchine, andando a prosciugrare le aziende, che hanno anche dovuto sospendere a metà questa attività. In questo caso un intervento sull’imposizione che dia un sollievo al settore al momento della ripartenza sarebbe un primo intervento. Ma non certo l’unico. Altro intervento potrebbe riguardare il Preu e le varie scadenze fiscali, da prorogare ulteriormente. Ma servirebbe anche un intervento in grado di rimuovere le varie anomalie che hanno compromesso in questi anni l’operatività delle imprese del gioco, con particolare riferimento a quelle di gestione, come la difficoltà di accesso al credito, a causa di restrizioni adottate da alcuni istituti bancari nei confronti del comparto. (Ac)


L’ORA DEL GIOCO

L’ORA DEL GIOCO

SOS Covid-19

FISCO&SLOT

A cura di Francesco Scardovi

ALCUNE LINEE GUIDA PER GLI OPERATORI DI RACCOLTA, PER LA SALVAGUARDIA DELLE PROPRIE AZIENDE IN “QUARANTENA” , IN ATTESA DI SUPERARE LA DRAMMATICA EMERGENZA IN ATTO

L’

emergenza da Covid-19 sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche, coinvolgendo in modo particolare tutti i soggetti coinvolti in prima linea: come gli operatori sanitari - dai medici agli infermieri fino agli inservienti degli ospedali - le forze dell’ordine, i fornitori di beni e servizi pubblici e privati di prima necessità, gli operatori dei negozi alimentari, gli autotrasportatori e a tutti coloro che ci stanno garantendo la sopravvivenza, a cui va gridato il nostro infinito grazie. Per tutti gli altri la parola d’ordine è “restare a casa” (come previsto anche dal Dpcm 22 marzo 2020), quale unico baluardo (necessario per quanto tardivo) contro la diffusione del contagio. E tra le attività sospese sono ricomprese anche quelle degli operatori di raccolta di gioco dopo la progressiva chiusura dei bar e sale giochi prima nelle aree del centro nord più colpite, già dalla seconda metà del mese di febbraio, poi su tutto il territorio nazionale a partire dal 12 marzo scorso (ad esclusione dei tabacchi dove in ogni caso il gioco tramite terminali è stato inibito). I gestori di apparecchi risultano quindi tra i soggetti della filiera più esposti sia da un punto di vista sanitario, quali primi attori della raccolta sul territorio, sia da un punto di vista economico finanziario; ricordiamo infatti che, da inizio anno, la maggior parte di loro aveva avviato gli investimenti atti ad aggiorL’AUTORE

Francesco Scardovi Studio Associato Scardovi e Giordani

nare, per l’ennesima volta, le schede di gioco dopo le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2020, oltre ad essere chiamati, da sempre, a dotare gli apparecchi e i cambiamonete dei fondi cassa necessari al loro funzionamento e all’obbligo di riversamento (in solido con gli esercenti) del prelievo erariale anche in caso di ammanchi e sottrazioni. Ai gestori quindi, al pari di tante altre imprese, non è rimasto che mettere in “quarantena” le proprie aziende cercando di recuperare, per quanto possibile, la liquidità presente negli apparecchi presso i locali (molti dei quali oramai inaccessibili per chiusura volontaria o imposta dai decreti) e mantenendo in vita le sole operazioni ritenute più strategiche ed indifferibili, quali quelle amministrative e di tesoreria a mezzo dei propri amministratori o del personale adeguatamente messo in sicurezza (“smart working”). Improvvisamente si sono azzerate le entrate, per tutti gli operatori della filiera oltre che per l’Erario, a cui sono venuti meno i 600 milioni di euro di raccolta mensile derivanti dal comparto apparecchi (finalmente spenti sul territorio, come auspicato da qualche politico ben prima dell’emergenza) mentre molti giocatori si sono orientati verso il gioco online praticato da casa. Ad oggi, mentre scriviamo, sono stati emanati i primi provvedimenti di sostegno economico a famiglie lavoratori e imprese, che hanno riguardato anche le aziende del settore, (come richiamate dall’art 61, c.2, lett b e c del decreto legge 17.03.2020 n.18) prevedendo tra l’altro, in una prima fase, il rinvio nel versamento di ritenute e contributi previdenziali, la possibilità di ri-

chiedere la moratoria di mutui, finanziamenti e leasing ed accedere alla cassa integrazione di nove settimane, indipendentemente dal numero di occupati. Inoltre l’articolo 69 del decreto ha riservato al settore giochi il rinvio nel versamento di Preu e canoni concessori (in scadenza per i concessionari di rete entro il 30 aprile 2020), al 29 maggio 2020 o in rate mensili di pari importo fino al 18 dicembre 2020. I gestori quindi potranno concordare, con i propri concessionari di riferimento, i piani di rientro nel versamento di quanto effettivamente raccolto fino alla data di chiusura dei locali, una volta ripresa la normale attività di raccolta, che ad oggi pare uno scenario piuttosto lontano. Per questo serviranno (e auspicabilmente saranno già intervenuti alla data di pubblicazione di questa rivista) ulteriori provvedimenti di sostegno alle imprese che possano risultare veramente determinanti per consentire anche alle aziende del comparto del “gioco legale” di resistere per il tempo necessario al superamento del grave stato di emergenza, con la fondata speranza che, con il contributo di tutti, il virus possa essere debellato e si possa ricominciare a vivere, in un clima di rinnovato entusiasmo e voglia di rinascita.

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scommesse

SCOMMESSE IN QUARANTENA ECCO COME RIAPRIRE IL MERCATO Mentre online si è registrato un notevole aumento dei flussi di gioco, a prendere un colpo duro e ad avere emergenza di aiuti seri, puntuali e concreti, sarà il retail betting di Cesare Antonini

La

serranda dei betting shop d’Italia (5.700 centri più una pletora ampissima di Punti vendita e ricarica) è abbassata e abbiamo cercato di capire il settore di cosa ha bisogno e quali possono essere le soluzioni che, in effetti, qualcuno aveva già adottato spostandosi proprio sul gioco online che non sarà però in grado di coprire questi mesi di raccolta assente per le misure di confinamento e contenimento per il Covid-9.

Maurizio Ughi:

«Ecco la mia ricetta per salvare e riaprire i negozi di scommesse» “Mentre facciamo questa intervista non sappiamo ancora quando usciremo dall’emergenza anche se i dati sembra stiano seguendo una curva che ha iniziato la sua fase calante da qualche giorno. Gli scenari disegnati finora dalle previsioni di associazioni ed esperti sono piuttosto casuali e molto pessimistiche. Ma è ovvio che sia così. Di sicuro quando il gioco dal vivo potrà riaprire la serranda avrà bisogno di tantissimi interventi o assisteremo alla chiusura di tante aziende”. Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, ha le idee chiarissime (come sempre) su come fronteggiare l’emergenza Covid-19, ovviamente per il dopo e per cosa servirà alle aziende di betting per poter riprendere l’attività quando sarà possibile, limitando al più possibile

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i danni. Come sarà la ripresa, quando saremo fuori pericolo? “Servirà un piccolo avviamento, non sarà una semplice riapertura. Sarà un po’ più dura di quando si riapre la ‘bottega’ dopo le ferie d’estate e servirà un periodo di rodaggio. Le scommesse sono vincolate ai palinsesti, per questo è fondamentale capire se e come riprenderanno gli eventi sportivi e ippici. È assai probabile che gli scommettitori ripopolino subito i punti scommesse”. Riusciamo a fare una previsione sulla ripartenza? “Prudentemente potrei ipotizzare che il lockdown non durerà tantissimo - spiega Ughi - le attività del Governo sembrano stringenti, quasi da regime di guerra. Sembrano quasi le


SCOMMESSE IN QUARANTENA ECCO COME RIAPRIRE IL MERCATO

ultime bombe e, in effetti, non possiamo rimanere in quarantena a vita. Diciamo che in un momento piuttosto recente si potrebbe riaprire ma, come detto, è fondamentale che ci siano i palinsesti a sostenerci. Maggio, quindi, potrebbe essere una data credibile”. Economicamente? Che stime vede per il settore? “Se fosse davvero come mi auguro io le perdite potrebbero essere al massimo del 50 percento. Gli analisti principali prevedono che, i primi due trimestri nei confronti dell’anno precedente, avranno un calo del 30-35 percento gli ultimi due semestri saranno di ripresa e a fine anno il decremento economico sarà del 7-8 percento. Tuttavia sono convinto che i trimestri che arriveranno dopo la riapertura potrebbero fare più del doppio. Ci sarà il famigerato rimbalzo anche perché il pubblico sarà tenuto a freno per molti mesi. Ma ci sarà comunque da leccarsi le ferite visto che i mesi che verranno non sono il massimo per il betting, giusto il bimestre ottobre e novembre ma il momento determinante è il primo semestre. Subiremo danni importanti, per questo l’auspicio è di riaprire quanto prima”. Cosa dobbiamo aspettarci dallo Stato? Maurizio Ughi divide in tre ordini i problemi che andrebbero affrontati per una corretta gestione economica: a livello finanziario, economico e organizzativo. Problema finanziario: “Non basta non chiedere i soldi adesso, abbiamo bisogno di immettere liquidità nelle aziende. Finora lo Stato non chiede soldi ma se in questi mesi non produciamo come faremo poi a pagare successivamente? Sul personale ci sarà una copertura dei costi salariali ma non del 100 percento e poi ci sono tutti gli affitti che intanto si pagano interamente e poi mi ridaranno il 60 percento. Il personale delle sale pesa sui costi per il 50 percento. Per riaprire l’attività in quel momento si deve avere la cassa e lo Stato se vuole che tutte le attività riaprano non basterà la sospensione del Preu ma anche liquidità che poi verrebbe ridata indietro successivamente, quando saremo di nuovo a regime. Il vantaggio del gioco è che i soldi all’erario gli arrivano il giorno successivo, le altre aziende hanno scadenze ben diverse. Se non riapriremo mancheranno anche questi soldi freschi ai conti dello Stato. Va anche considerato il fatto che non abbiamo accesso al credito e tanti ostacoli negli istituti di credito per la diffamazione che il settore ha subìto da parte di una certa politica. Per concludere, alla riapertura, serve liquidità per farci trovare alla stessa situazione di quando abbiamo chiuso. Problema economico: “Innanzitutto vanno ricalibrati e rivisti tutti i contratti stipulati con Adm perché la parte economica nel long period risulterà ovviamente sballata. Due mesi di chiusura o di più, significherà da una parte zero ricavi e costi parziali ma almeno al 50 percento. I conti non tornano già adesso e i parametri di certificazione dei bilanci nei confronti dello Stato vanno rivisti totalmente. Per i più piccoli c’è un forte rischio di andare in liquidazione e per questo servirà una norma a livello generale che dica che le aziende non

MAURIZIO UGHI andranno dichiarate in default. Questo accadrà per tutti i settori e per aziende molto più grandi e bisognerà porre rimedio quanto prima a questa parte. Problema organizzativo: “Prima della riapertura il governo e il parlamento devono dettare una serie di regole per le agenzie - propone Ughi - norme di prudenza e di sicurezza che dovranno essere assunte e che in parte dovranno essere suggerite o obbligate e in parte verrano percepite dai nostri clienti che le hanno assimilate in questo periodo. Nelle zone rosse dell’epidemia, i dipendenti percepivano il problema del Covid-19 e il contatto col pubblico. Il passaggio del denaro, i ticket delle scommesse, la possibile concentrazione delle persone, saranno tutte che dovranno essere adattate alle prescrizioni. Da questo punto di vista saranno importanti le macchine self service. I terminali in agenzia dedicati alle scommesse virtuali che sono veloci e a basso costo seppur poco remunerative se non a grandi volumi, hanno insegnato molto. Le virtuali se dovessero essere accettate dallo sportellista non farebbero margine mentre il self service idoneo per le virtuali. I guadagni medi sono di 1.80 euro sulle virtuali, di 7-8 euro sulle ippiche e di 10 euro sulle sportive. Dopo l’emergenza bisognerà ripensare tutto cercando di trasformare lo sportellista in assistente alla vendita, alla giocata. Ognuno farà la sua puntata sul terminale limitando i contatti ma preservando il fascino del negozio di betting dove si parla, ci si scambiano pronostici, opinioni, si ragiona del tifo e ci si prende anche in giro. Best practices che serviranno a tutelare sia i dipendenti che i players. Si riparla, intanto, della sospensione o della modifica del decreto Dignità: “Cerco di rigirare la questione. Personalmente ritengo che l’apertura della pubblicità per i concessionari di gioco debba essere obbligatoria al momento in cui sarà possibile fare le gare. Perché se non c’è la promozione le nuove società saranno discriminate all’ingresso del mercato. Questo è un tema che va affrontato ancor prima di quello che propone la Lega Calcio. Altrimenti tanti operatori che vogliono investire fuggiranno via. Loro chiedono i soldi dal settore e può essere giusto ma va capito chi avrà i soldi alla riapertura del mercato e delle competizioni per investire in questi contratti di promozione. I tempi saranno duri”. Ma la pubblicità deve tornare anche per altre ragioni: “È giusto che ci sia la promozione del gioco nel calcio e negli sport perché è anche ‘sdemonizzante’ e produttivo - prosegue Ughi - mentre per chi lavora nel gioco è sdoganante vedere i brand sulle maglie e allo stadio. Ripeto, sono favorevole perché la promozione rigenera equilibrio per tutto il sistema ma bisogna vedere se ci sono i soldi. Qualche concessionario solido magari alla ripresa li avrà”, conclude.

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COVER STORY

TxOdds La statistica al servizio del betting

Il

L A SOCIE TÀ BRITANNICA È IL PRINCIPALE FORNITORE AL MONDO DI QUOTE SPORTIVE AGGREGATE IN TEMPO REALE. PER RIMANERE AL PA SS O C O N I L M E R CAT O G L O BAL E 24 O R E S U 2 4 , 7 G I O R N I S U 7.

Regno Unito, si sa, è la patria del betting. E proprio dall’oltre Manica arriva TxMarkets, un software per il monitoraggio in tempo reale delle quote dei bookmaker che fornisce un ottimo supporto per individuare la direzione del mercato in base ai cambiamenti di quote e di conseguenza “dei volumi” di gioco. A sviluppare questo prodotto, altamente professionale e molto utile per gli scommettitori, è TxOdds, società inglese attiva da più di 20 anni nel settore e che ora rafforza la sua presenza in Italia con dei software molto potenti. A illustrarli nel dettaglio è Thomas McGrath, chief commercial officer: “Siamo specializzati nella raccolta, elaborazione e distribuzione di dati in tempo reale e come riflesso delle nostre competenze chiave i nostri prodotti principali sono Traderfeed e TxLab. Se il nostro Traderfeed fosse un’auto, sarebbe una Ferrari. Veloce ed affidabile, è il migliore della categoria”, esordisce.

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“Il nostro flusso di dati in-game (Traderfeed) fornisce probabilità accurate e affidabili a bassa latenza dagli operatori più liquidi del mondo. Viene utilizzato in molti ambiti della vita nell’industria del gioco, dai titolari dei diritti dei dati che monitorano l’integrità delle scommesse dei loro campionati e competizioni, assistono i più grandi nomi dell’industria nella creazione delle loro linee di probabilità, facilitano i sindacati di betting per aiutare a monitorare le opportunità di arbitraggio in tempo reale e commerciare sugli scambi con gli operatori che monitorano le probabilità in gioco dei loro concorrenti. Questo flusso fa tutto e copre tutti i principali sport in gioco: calcio, tennis, pallacanestro, pallavolo, sport statunitensi, hockey su ghiaccio, rugby. Naturalmente tutti questi dati vengono archiviati, il che mi porta a TxLab. Ogni singola modifica delle quote ha l’ora stampata e registrata nel nostro database. Abbiamo tutte le principali linee Pinnacle di apertura e chiusura dalla stagione 99/00 e molto altro ancora, pronte per


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essere interrogate sulla nostra Api o R-Api. Questi dati sono notoriamente popolari tra i sindacati e gli scienziati di tutta l’industria per aiutarli a sostenere i modelli di test e affinare la loro offerta”. Per il 2020 TxOdds ha diversi progetti in sospeso di cui non può ancora parlare, ma intanto è stato completato e migliorato (in base al feedback dei clienti) TxDash. “Questo è un prodotto affascinante nato dal nostro database TxLab. Il feedback dei nostri clienti è stato unanime nel decretare che i nostri dati sono stati estremamente preziosi per loro grazie ad un sistema immediatamente interrogabile che ha molteplici usi in tutta l’azienda”, chiarisce McGrath. “Tradizionalmente sembra esserci una disconnessione tra i team di segnalazione e vari dipartimenti all’interno degli operatori. Ciò che TxDash consente di fare è cercare e confrontare una gamma di variabili in gioco e prima del gioco e visualizzare questi rapporti in uno strumento di analisi di livello C. Alcune delle dimensioni che è possibile richiedere includono tempo di funzionamento/inattività/quantità di sospensioni/overrounds (e molto altro ancora) comparabili su competizioni, stagioni, Paesi e così via. Un uso interessante è stato quello di confrontare gli overrounds dei principali operatori in ogni competizione - dove sono al calcio d’inizio, all’intervallo e ciò che fanno mediamente per la durata del mercato. Un altro è confrontare per quanto tempo i mercati sono sospesi rispetto ai concorrenti e anche la copertura della concorrenza! Ha molteplici usi in tutti i team di marketing, commercio e operazioni ed è l’asso nella manica quest’anno per distinguerci dai nostri competitor. Siamo stati anche impegnati a lavorare su AllSported con la tecnologia Banach e The Racing Post - questo è un servizio completamente gestito e automatizzato di corse di cavalli senza fine per l’industria del betting e annunceremo nuovi partner nei prossimi mesi!”. Un altro fiore all’occhio della società è TxMarkets, un’estensione della sua precedente offerta ai clienti B2C. “Consente di concentrarsi sui cambi di probabilità dei singoli bookmaker e di dare una visione globale delle mosse aggregate che coprono oltre 250 bookmaker e più di 40 sport. Confrontare rapidamente le opportunità di arbitraggio tra una vasta gamma di bookmaker non è un problema e il design dello schermo snello e conciso ottimizza la visualizzazione di grandi e mutevoli quantità di dati di scommesse sportive, consentendo di confrontare i prezzi live con i prezzi di apertura e una gamma di altre opzioni. Una delle caratteristiche più

popolari e distintive di TxMarkets sono i suoi rapporti Oci. Questo è il nostro indice su quanto il mercato dello sport si è mosso attraverso l’Odds change index. Questo Oci controlla il peso dei cambiamenti in una direzione in cui maggiore è il valore Oci maggiore è il movimento. Gli esperti analisti delle scommesse sportive di TxMarkets raccolgono i rapporti Oci che forniscono ragioni di vita reale alla base dei significativi cambiamenti di probabilità. In TxMarkets la velocità del servizio è vitale e la funzionalità di ricerca sensibile al contesto superveloce offre risultati rapidi. Abbiamo molti utenti italiani attivi sul nostro portale TxMarket e il loro feedback è importante per la forma del prodotto - sono pronti nel darci una guida su ciò che conta per il cliente italiano e quali operatori dovremmo raccogliere per il mercato italiano. L’adattamento al feedback dei consumatori è una caratteristica importante dell’azienda in quanto siamo una società di dati che non commercia o scommette, quindi ogni suggerimento è ben accetto. Abbiamo persino adattato il sito web per la lingua italiana!”, rimarca il Cco. Fra i prodotti principali della società inglese poi c’è il Marketfeed. “Questa è l’Api che alimenta il nostro portale TxMarkets. Fornisce una quantità completa di dati in qualsiasi momento ed è uno dei nostri prodotti più venduti in Italia per i clienti che desiderano costruire il proprio sito di confronto dei prezzi o creare le proprie opportunità di scommesse/arbitraggio. Copriamo tutti i principali bookmaker italiani e offriamo oltre 40 sport da confrontare con gli scambi e gli operatori liquidi asiatici. Questo flusso è stato il primo creato dall’azienda ed è in funzione da quasi vent’anni. “La popolarità è aumentata esponenzialmente nel corso del tempo, ora vanta oltre quattro milioni di offerte live in un sabato normale. Funziona su molteplici aspetti della comunità di gioco, dai bookmaker che commerciano i loro prezzi prima dell’evento al monitoraggio del confronto di arbitraggi e quote”.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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LEDRITTE DELMAESTRO

Chi è Gianni Carra

di Gianni Carra

Terremoto Covid-19 sul mondo del betting PROMOSPACE

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gni amante dello sport ama gli anni pari, Mondiali oppure Europei di calcio, Olimpiadi e tante altre manifestazioni che si svolgono ogni quattro anni, sfalsati di due. Eravamo tutti pronti per le partenze delle MotoGp, Formula 1, le classiche del ciclismo, i verdetti finali della Champions League e dell’Europa League ed il finale di un Campionato di Serie A ancora tutto da decidere. Mogli e fidanzate si erano già preparate ad organizzarsi serate alternative alle partite degli Europei e alle Olimpiadi asiatiche. Gli scommettitori erano pronti a giocare la bet vincente ed i bookmaker ad offrire le più svariate scommesse, invece non c’è più niente su cui scommettere, il Coronavirus ha messo in ginocchio tutto e tutti, i giocatori possono anche risparmiare il loro denaro, ma i professionisti che vivono di questo sono disoccupati. gni amante dello sport ama gli anni pari, Mondiali oppure Europei di calcio, Olimpiadi e tante altre manifestazioni che si svolgono negli anni pari. Eravamo tutti pronti per le partenze delle MotoGp, Formula 1, le classiche del ciclismo, i verdetti finali della Champions League ed Europa League e il finale di un Campionato di Serie A ancora tutto da decidere. Mogli e fidanzate si erano già preparate a organizzarsi serate alternative alle partite degli Europei e alle Olimpiadi asiatiche.

Gli scommettitori pronti a giocare la bet vincente e i bookmaker a offrire le più svariate scommesse, invece non c’è più niente su cui scommettere, il coronavirus ha messo in ginocchio tutto e tutti, i giocatori possono anche risparmiare il loro denaro, ma i professionisti che vivono di questo sono disoccupati. Ancora peggio è sicuramente il mondo dei bookmaker, questo per loro è un periodo terribile: non si tratta, ovviamente, solo della mancanza di un elemento di distrazione per gli scommettitori, ma soprattutto dell’azzeramento quasi totale di un movimento che genera giri d’affari enormi, bisogna anche contare che, con le sospensioni delle manifestazioni in corso, diventa complicato capire come potranno pagare le scommesse già fatte, ovvero gli antepost. Molte di queste scommesse saranno considerate a seconda di come si comporteranno le singole federazioni: ci sarà chi annullerà tutto, chi proclamerà comunque dei vincitori, chi aspetterà ancora, senza considerare tutti i dipendenti che lavorano per le aziende che offrono scommesse sportive. Aziende quotate in borsa, che al 20 marzo avevano perso da un minimo del 15 ad un massimo del 30 percento del valore, un vero disastro. L’avvio del 2020 era stato infatti di buon auspicio per il settore delle scommesse, un gennaio da record che seppur sommato a un febbraio traballante è nettamente superiore al bimestre dello scorso. Dall’inizio di questo nuovo anno ad oggi l’importo speso è stato di ben 350 milioni di euro nel settore, un incremento pari 21,8 percento rispetto ai primi due mesi del 2019. Tutto questo non avviene solo per l’Europa ma anche in America con il blocco di tutto lo sport. Ma stare a casa porta alle tentazioni, offerte dai vari siti di altri prodotti, casinò, slot, virtual, poker. Pokerstars, il più grande portale di poker online, è stato assalito da vecchi e nuovi iscritti,

Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)

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Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.

e anche i casinò virtuali e live hanno un buon incremento. I bookmaker continuano ad offrire nuovi bonus di benvenuto e bonus sui casinò, ma la crisi economica tocca tutti, quindi anche per il comune mortale, il giocatore domenicale, il portafoglio langue. Alcune Nazioni offrono ancora eventi sportivi giocabili nei book online, il calcio si gioca in Australia, Bielorussia e in Nicaragua, in Russia prosegue (per ora ) il campionato di volley, in Bielorussia continua quello di hockey su ghiaccio, quindi eventi sportivi giocabili solo per chi vuole giocare d’azzardo. Quindi per ora tutti fermi in attesa che passi uno dei più brutti periodi della nostra esistenza, e pensiamo positivo, d’altronde per chi vive nel mondo delle scommesse pensare positivo è un requisito essenziale. Da pochi giorni è stato ufficializzato il rinvio delle Olimpiadi. Si è tentato fino all’ultimo di salvare i Giochi per quest’anno (e garantirsi i soldi dei contratti con sponsor e Tv che richiedono che la manifestazione si disputi nel 2020), ma i rischi erano troppi. Le Olimpiadi non si disputeranno dal 24 luglio al 9 agosto 2020, ma si terranno nell’estate del 2021. La denominazione sarà la stessa, saranno Olimpiadi di Tokyo 2020, anche se si svolgeranno nel 2021, quindi sarà un anno dispari pieno di eventi sportivi che non dimenticheremo facilmente. Olè.



ippica

RESPONSABILITÀ E CONDIVISIONE

PER RIPARTIRE

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di Michela Carboni

ifficile la situazione per gli ippodromi italiani, che a causa dell’emergenza coronavirus hanno dovuto chiudere i battenti. La situazione, che già non era rosea, ora si fa ancora più complessa. “In queste settimane abbiamo assistito – e in alcuni Paesi stiamo assistendo – alla sospensione delle corse ippiche per le note emergenze sanitarie conseguenti alla diffusione del coronavirus. In Europa, l’Italia lo ha fatto per prima a seguito dei diversi decreti del Consiglio dei ministri, seguita dalla Francia e anche dall’Inghilterra e da molti altri Paesi, dapprima effettuando le giornate di corse a porte chiuse – al pari di altri sport come il calcio – quindi, con l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria, sospendendo ogni competizione”. Lo sottolinea Emiliano Piccioni, direttore generale di Alfea, società che gestisce l’ippodromo pisano di San Rossore e vicepresidente di Federippodromi. “In pratica nella prima fase sono stati esclusi due stakeholders di primo piano del nostro mondo, il pubblico presente negli ippodromi con le ‘porte chiuse’ (Dpcm 1 e 4 marzo) e il pubblico giocatore con la chiusura delle sale corEMILIANO PICCIONI

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Anche l’ippica italiana paga il salato conto della chiusura degli ippodromi a causa del Covid-19. Ma si mobilita per mettere in atto misure di sostegno.

se (Dpcm 8 marzo), quindi è stata bloccata l’intera filiera (Dpcm 9 marzo), dagli ippodromi, alle scuderie, ai professionisti al vasto indotto che l’organizzazione delle corse riesce ad attivare”. Per quanto riguarda l’ippodromo di San Rossore, ma “analogo ragionamento vale ovviamente per altri impianti, dal punto di vista agonistico e dell’immagine è un vero peccato, perché dopo aver fatto una prima parte di stagione molto soddisfacente con incremento di pubblico e gioco sul campo, ci apprestavamo ad entrare nel mese più importante dell’intera stagione di corse, ricco di corse e iniziative collaterali interessanti, che ci avrebbero condotto al 130° Premio Pisa in programma il 5 aprile. Oggi, in conformità con le attuali disposizioni normative, l’attività della società Alfea è ridotta al minimo per limitare gli spostamenti alle sole necessità, circoscrivendola di fatto a quella strettamente collegata all’allenamento dei cavalli che, con non pochi sforzi, stiamo continuando a garantire. Il centro di allenamento di San Rossore che ospita circa 400 cavalli, infatti, si torva all’interno dell’omonima tenuta (ex presidenziale, oggi parco naturale)


RESPONSABILITÀ E CONDIVISIONE PER RIPARTIRE

Coronavirus e lo stop all’ippica “Il Coronavirus sta creando gravissimi problemi in tutta Italia e nel mondo, con migliaia di contagiati e centinaia di morti e con pesantissime ricadute su tutti i cittadini, sull’economia, sulle famiglie, sulle scuole, sulle aziende piccole e grandi e sullo sport in generale: dal calcio al rugby alla palla a volo, dal ciclismo all’ippica. Insomma a tutte le attività sportive, ricreative e culturali”. Parola di Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento Ippodromi. “Le ricadute sono gravissime, ma abbiamo il dovere di lavorare uniti e con responsabilità sperando di uscire il prima possibile da questa emergenza”. In che modo state affrontando la situa-

zione? “Rispettando quanto prescritto nel Dpcm del 9 marzo e nelle circolari del ministero delle Politiche agricole”. C’è un calo di giocatori? “Certamente sì. Ma ormai il calo degli scommettitori ippici è cronico a prescindere dal coronavirus”. Cosa auspicate per il settore ippico in generale? “L’ippica è precipitata, ormai da anni, in una crisi profondissima e ci auguriamo che il Parlamento e il Governo affrontino anche questa emergenza che vede coinvolti gli ippodromi nazionali e migliaia di operatori. È necessaria una profonda riforma complessiva che parta

U N ’ I N I E Z I O N E

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“L’unica misura importante è la cassa integrazione, che però è maggiormente attuabile per gli ippodromi dove non sono ospitati i cavalli e quindi non fungono da centri di allenamento, perché quelli più grandi - e le parlo nello specifico di Napoli ove tra trotto e galoppo sono ospitati più di 500 cavalli - il personale è necessario per lo smaltimento del letame e la cura delle piste, oltre che delle strutture di allenamento”. Questa l’opinione di Pierluigi D’Angelo, presidente di Ippodromi Partenopei e a capo dell’ippodromo di Agnano a Napoli. “Nello specifico – prosegue - abbiamo anche il difficile compito di rassicurare gli operatori che sono in grave disagio morale ed economico, non riuscendo a pagare i corrispettivi del fitto dei box e i fornitori per il cronico ritardo con cui vengono

D E N A R O

ATTILIO D’ALESIO

tuale data di ripresa dell’attività agonistica e, cosa di non poco conto, fermo la salvaguardia di tutto il montepremi assegnato, capire se e come porre in calendario le giornate di corse ordinarie non effettuate e valutare, anche in relazione ai calendari internazionali, il recupero delle corse di selezione. Insomma, oggi abbiamo di fronte poche certezze e molte criticità e solo lavorando con responsabilità e un piano complessivo e condiviso, di tutela concreta prima e di ripartenza poi, riusciremo ad affrontare e superare questa difficilissima situazione”. IPPODROMO SAN ROSSORE

che è stata interdetta al pubblico al pari di altre aree cittadine al fine di evitare possibili assembramenti. Dopo un lungo confronto con le autorità locali, in particolare con l’Ente Parco San Rossore che voglio ringraziare pubblicamente, siamo riusciti a ottenere l’accesso alle piste di allenamento ai cavalli al fine di garantirne l’integrità psicofisica ed evitare problematiche fisiologiche potenzialmente anche gravi”. Come vi state muovendo per tutelare il settore ippico? “Come tutta la filiera siamo in difficoltà e, insieme alle associazioni degli ippodromi, stiamo cercando di attivare dei canali con il ministero, con tutte le criticità immaginabili, per condividere da un lato le possibili misure di sostegno ai diversi soggetti che compongono la filiera ippica, dall’altro quelli che sono i possibili scenari futuri. Se oggi, con i contagi e i morti in continua crescita ed espansione regionale, è evidente a tutti che non vi siano le condizioni per ripartire con le corse, è chiaro che dobbiamo tenere monitorata la situazione giorno per giorno, al fine di valutare l’even-

dal presupposto che l’ippica è uno sport e che preveda una governance dedicata, la istituzione degli enti tecnici e risorse economiche adeguate a sostenere il settore”. Quali sono le azioni da compiere nell’immediato per risollevare le sorti dell’ippica? “Nell’immediato sarebbe necessario che il Mipaaf istituisse un tavolo di crisi, con la presenza delle associazioni rappresentative della filiera, dove poter presentare le nostre proposte e dove trovare le migliori soluzioni per uscire dalla gravissima crisi in cui è precipitata l’ippica nazionale. Ricordandoci e facendo nostre le parole del presidente Sergio Mattarella ‘Uniti ce la faremo’”.

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pagati dal Mipaaf, che attualmente è a 180 giorni circa”. Nell’immediato “quello che chiede tutta la filiera economica è una iniezione di danaro, liquidità diffusa a qualsiasi titolo per far ripartire il paese. Per l’ippica è indispensabile avere la celerità dei pagamenti; implementare la rete commerciale; avere il palinsesto complementare per ampliare la gamma di offerta di tipologia di scommessa; una governance pubblica neutrale ed equilibrata, dedicata esclusivamente all’ippica fatta di dirigenti e funzionari possibilmente competenti, dedicati esclusivamente a questa missione preferibilmente non distolti da altre filiere come adesso, situazione che, obtorto collo, finisce con il penalizzare quella ippica. Aggiungerei che il trotto italiano è ai vertici mondiali anche grazie al sostegno economico del Mipaaf,

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che in questi anni ha comunque supportato l’allevamento, destinando importanti risorse e provvedimenti mirati attraverso il pagamento dei premi allevatori ai cavalli vittoriosi all’estero e piani di provvidenze agli allevatori, indirizzati al conseguimento di risultati qualitativi. Per concludere, gli italiani nella difficoltà sono i migliori del mondo, la classe dirigente a tutti i livelli deve fare la sua parte con interventi rapidi, consistenti nei numeri e mirati. Dobbiamo farcela perché è doveroso nei confronti delle future generazioni, che altresì non possiamo consegnare alla miseria ed al dileggio internazionale. Siamo la nazione storicamente leader della civiltà occidentale, dobbiamo con convinzione, in questa drammatica occasione, affermare questa realtà nei confronti di tutto il mondo”. PIERLUIGI D’ANGELO

www.gioconews.it

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poker

L’ULTIMO DEI LIVE Timothy Adams e Phil Ivey nella storia nell’ultimo torneo di poker dal vivo giocato sulla faccia della terra prima della clausura mondiale dovuta al Covid-19. Si è giocato a Sochi ed ecco quello che hanno combinato questi due fenomeni dell’hold’em.

di Cesare Antonini

ADAMS E LA “FAMIGLIA” DEI TROFEI E DEI MILIONI

TIMOTHY ADAMS

Due Super High Roller Bowl, due primi posti per un totale di 6 milioni di dollari vinti nel giro di un mese e mezzo e le vincite totali in carriera che volano verso i 24 milioni di dollari. Ma è anche il terzo super high roller dal buy in simile che si porta a casa a distanza di un anno di quando vinse oltre 3,5 milioni di dollari a Macao. Stiamo parlando di Timothy Adams, player canadese che “rischia” di raggiungere prima o poi un certo Daniel Negreanu in vetta alla All Time Money List e che si sta rivelando il migliore quando il buy in si fissa su questa size. Il pro che era stato scelto qualche anno fa da quel “volpone” di Max Pescatori per i Rome Emperors nel draft della Global Poker League, esperimento purtroppo non riuscito ma che diede popolarità a un reg già molto conosciuto come Adams, ha vinto il suo secondo anello Super High Roller Bowl e 3.600.000 dollari nel Main Event da $ 250.000 a Sochi dal 13 al 15 marzo, battendo un field di 40 giocatori. Anche il suo ultimo avversario, Christoph Vogelsang, ha sfiorato il secondo titolo Shrb, ma dopo quasi dieci ore di gioco si è dovuto “accontentare” del secondo premio di 2.400.000 dollari. In totale 10 milioni sono stati assegnati al tavolo finale. Sono tornati per giocare sei premi ben sette giocatori che hanno affrontato una bolla del valore di 600.000 bigliettoni. La bolla è stato il fenomeno britannico Steven Chidwick, che è tornato con lo stack più corto ed è stato eliminato da Vogelsang nel primo livello della giornata. Adams ha fatto buon uso del suo “nuovo” stack per sfidare il chip leader di inizio giornata Ben Heath. L’inglese aveva eliminato lo spagnolo e, nonostante abbia pagato il

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raddoppio di un IL PAYOUT certo Mikita Badziakouski, aveva 1 Timothy Adams Canada $ 3.600.000 mantenuto quasi 2 Christoph Vogelsang Germany 2.400.000 inalterato il suo 3 Mikita Badziakouski Belarus 1.600.000 stack sopra no4 Ben Heath U.K. 1.000.000 nostante i brutti 5 Adrian Mateos Spain 800.000 colpi subiti. 6 Ivan Leow Malaysia 600.000 A 4 left lo scontro è stato davvero duro visto che tutti e quattro erano fin troppo esperti, pazienti e aggressivi e avevano milioni di vincite in carriera. È stato Heath a rompere la situazione di stallo, perdendo un grosso piatto contro Vogelsang e riducendosi abbastanza corto da pushare Q6s da small blind. Il big blind era Adams e con A2 gioca eliminando l’avversario: per lui primo cash da 1 milione di dollari tondo tondo in un evento del Super High Roller Bowl. Badziakouski ad un certo punto del torneo si è messo a giocare in modo fantasioso e ha chiuso al terzo posto per mano di Adams. Il canadese stava mettendo pressione in bvb con J3 offsuit ed è stato chiamato da AQ. Il torneo aveva un suo vincitore visto che Adams centra una doppia coppia sul board mandando Badziakouski sul rail per 1.600.000 dollari. Sebbene Adams abbia subito ridotto lo stack di Vogelsang all’inizio dell’heads-up, il tedesco ha sfoggiato un super gioco trovando un raddoppio decisivo che l’ha portato vicinissimo al canadese. Poi è bastato un Asso con kicker discreto per Adams per chiudere il match quando i bui erano ormai altissimi. Vogelsang ha vinto 2,4 milioni, mentre Adams ha ricevuto 3,6 milioni di bigliettoni verdi e il suo secondo titolo, back to back, dopo la sua vittoria nel Super High Roller Bowl Australia.


POKER L’ULTIMO DEI LIVE

YONG SOFFIA IL TITOLO AL “VECCHIETTO” PHIL WA I K I N YO N G

Partiva da un vantaggio di 3 a 1 in chips ma, alla fine, si è dovuto accontentare del posto da runner up e di 525mila dollari. Non male, ovviamente, visto che Phil Ivey è sempre in balia delle cifre milionarie che deve risarcire ai due casino di Londra e Atlantic City. E con lo Short Deck ribaltare situazioni di vantaggio, specie in heads up, è ancora più semplice. Alla fine, quindi, il trofeo e il primo premio da 800.000 dollari nell’evento n. 5 $ 50.000 Short Deck del Millions Live a Sochi sono andati a Wai Kin Yong, dopo una battaglia heads-up che regala anche un altro premio al player asiatico, quello di aver battuto un pezzo da novanta della storia del poker come Phil Ivey. Per il “Tiger Woods” del poker era il primo tavolo finale al partypoker Millions Live Serie Super High Roller Sochi, mentre Yong non era propriamente uno sconosciuto visto che in carriera ha già vinto oltre 10 milioni di dollari in carriera negli eventi high stakes.

È stato l’ultimo gioIL PAYOUT FIN ALE catore a registrarsi all’evento n. 5 ed è 1 Wai Kin Yong Malaysia $ 800.000 finito in vetta su un 2 Phil Ivey United States 525.000 field di 50 entries. 3 Sam Greenwood Canada 350.000 Come si è arrivati 4 Cary Katz United States 250.000 all’heads up? Ivey 5 Aaron Van Blarcum United States 200.000 ha portato a termi6 Mikhail Rudoy Russia 150.000 ne l’operazione che 7 Seth Davies United States 125.000 aveva iniziato con8 Paul Phua Malaysia 100.000 tro Greenwood. Ha flattato preflop gli AA rossi riuscendo a chiudere che un top set al flop. Greenwood aveva K8s a fiori con due fiori sul flop. Al turn Ivey chiude quad e al river Greenwood riesce ad ottenere il flush che avrebbe battuto il full house come è nelle regole dello Short Deck. Ivey improvvisamente si è trovato in heads up con più di un vantaggio di 2: 1. Quasi 3 a 1 come dicevamo. Yong se la gioca e raggiunge la parità. Ivey lo spinge quasi all’inferno e ha un matchpoint bello pulito. Tuttavia la varianza e la struttura che era ormai crollata ha consentito in un men che non si dica a Yong di mettere le mani sul trofeo.

E IL “WOODS” DEL POKER (STAVOLTA) NON SBAGLIA PUTT gi Reixach non senza fortuna: in un colpo A10 vs AQ Ivey ha chiuso un full al river mandando l’oppo a casa per 241mila dollari di premio. A tre left Lee vince una serie di colpi e riesce a passare in vetta alle spese principalmente di Soyza. Ma è proprio Ivey ad azzopparlo e a togliergli la chip leading floppando un full house. Alla fine Lee è stato eliminato al terzo posto e ha vinto 374.520 dollari. In heads up Soyza ha reagito sempre quando Ivey cercava di prendersi un vantaggio tale per giocarsi un “match point”. Bluff e scontro interessantissimi fino a quando Soyza ha cercato di mettere ai resti Ivey con una mid pair su un flop con due cuori. Ma Ivey aveva KQ di cuori e ha chiuso una scala per ridurre lo stack del malese talmente corto da non poter recuperare. Soyza aveva fatto bolla nell’evento n. 6 $ 100,000 No Limit Hold’em e ora la fortuna è tornata IL PAYOUT DELL’EVE NT #7 indietro. Non ha vin1 Phil Ivey United States $856.050 to ma si è portato a 2 Michael Soyza Malaysia 561.780 casa 561.780 dolla3 Wai Kiat Lee Malaysia 374.520 ri. Ivey è sempre Ivey, 4 Seth Davies United States 267.520 invece. Anzi è torna5 Sergi Reixach Spain 214.010 to in grande forma e 6 Sam Greenwood Canada 160.510 questo successo l’ha 7 Dmitriy Kuzmin Dominica 133.760 dimostrato. PHIL IVEY

All’ultima occasione il Tiger Woods del poker non ha sbagliato “putt” e ha vinto l’heads up decisivo nell’Event # 7 $ 50,000 Short Deck di Sochi portandosi a casa 856.050 dollari che, uniti ai 525.000 dollari dell’evento perso all’ultimo colpo, fanno oltre 1,3 milioni di bigliettoni verdi. Phil Ivey c’è e questi soldi non glieli porterà via il Borgata di Atlantic City che aveva ottenuto il potere di confisca sulle sue proprietà e, ovviamente, anche sulle vincite a poker live. Vincite che ora superano i 30 milioni di dollari e che potranno incrementare solo in eventi di questo tipo proprio per i problemi di cui sopra. Tornando alla cronaca, Ivey ha battuto un field di 55 entries dell’ennesimo evento del partypoker Live Millions Super High Series. Torneo strano visto che lo Short Deck è rinomato per essere una formula piuttosto aggressiva e veloce ma stavolta ci sono volute oltre 5 ore per determinare il winner. Ivey è partito secondo in chips all’eventuale secondo classificato Michael Soyza, che è stato responsabile della prima eliminazione della giornata, quella di Sam Greenwood, out al 6 ° posto ($ 160.510). Greenwood ancora protagonista ma sempre dietro ad Ivey visto che era arrivato terzo anche nell’Event # 5 (sempre uno Short Deck $ 50.000) dove lo stesso Phil aveva terminato al secondo posto dietro a Wai Kin Yong. Uscito Greenwood, Ivey ha preso il volo eliminando Ser-

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casinò

Ma il cielo è sempre più blu! I CASINÒ FRANCESI ALLE PRESE CON L’EMERGENZA COVID-19, IN ATTESA DI UN LUNGO E DIFFICILE RITORNO ALLA NORMALITÀ

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pero che stiate leggendo questo articolo camminando, mentre state entrando in un casinò, oppure mentre state uscendo da una sala slot dopo aver acchiappato un bel jackpot. Mentre scrivo, sono a casa, da una settimana in disoccupazione forzata in seguito alla crisi dovuta al virus. E allora che faccio? Scrivo. I circa duecento casinò francesi hanno chiuso sabato 14 marzo a mezzanotte. Slot spente, mazzi di carte riposti accuratamente negli armadi chiusi a chiave, nel cilindro delle roulette la pallina non gira più. In attesa che l’emergenza finisca, e il sole torni presto a brillare anche all’interno delle sale, i circa 20.000 impiegati del settore sono a casa a tempo indeterminato, con una perdita di stipendio intorno al 20 percento, che non ci aiuta certo in questo difficile momento. Ma vediamo il lato positivo: risparmiamo la benzina per andare al lavoro, andiamo meno al ristorante o in discoteca nei giorni di riposo, e ci occupiamo un po’ più del solito dei nostri figli, che ahimè anche loro, sono costretti a restare a casa perché tutte le scuole sono chiuse. E chi se lo aspettava che un esserino invisibile potesse riuscire a fermare il mondo intero. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che siamo in guerra; lo ha ripetuto più volte, esattamente sei volte durante il suo discorso, in cui ha annunciato alla nazione la chiusura di tutte le strutture commerciali non essenziali. Però non ha detto contro chi. A me non piace pensare che siamo in guerra. Non mi piace la guerra. Non amo i conflitti. Ce ne sono già tanti di Paesi in guerra, l’uno contro l’altro. E poi in guerra contro chi? Non si sa. Soprattutto siamo in guerra con la nostra

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di Giuseppe Testi

paura, sperando di non esserlo con le persone con cui siamo costretti a condividere le nostre dimore in questi momenti. Chi sono questi esseri che girano intorno a me? No, non sono invisibili, sono visibilissimi, e spesso anche rumorosissimi, almeno mio figlio sedicenne lo è: dalla sua stanza sento la musica di questi tempi: no, non posso crederci, sento delle parole che conosco “…chi ha scarsa memoria… chi vuole l’aumento… chi gioca a Sanremo… chi sogna i milioni… chi gioca d’azzardo… chi gioca coi fili… chi ha fatto la spia… chi gioca col fuoco… chi muore al lavoro… chi è stato multato… chi va in farmacia… chi ha perso chi ha vinto… ma il cielo è sempre più blu”! * Oggi, mentre scrivo queste righe, sta arrivando la primavera, però fuori, almeno qui fa ancora freddo, e piove, il sole non ha voglia di mostrarsi. Non è poi così male restare ancora un po’ di tempo a casa. Usciamo solo per i bisogni essenziali. Alla fine, uscendo a fare la spesa, dobbiamo pur continuare a nutrirci, o a portar fuori il cane, mi sembra che siamo in guerra contro i nostri simili, o almeno ne abbiamo paura. Mascherina e guanti, restiamo a distanza di sicurezza, e quando torniamo a casa ci disinfettiamo, perché abbiamo toccato il carrello della spesa o lo scontrino che la cassiera del supermercato ci ha dato. Proprio oggi all’uscita del supermercato, ho incontrato una cliente del casinò, e ci siamo fermati due minuti, restando a un metro e mezzo di distanza; una signora passando ci ha sgridato, rammentandoci “non avete paura di prendere…”, e se n’è andata inorridita. Stiamo perdendo quel poco di umanità che ci restava. No, non posso e non voglio crederci. Voglio tornare a stringere la mano ai miei collaboratori, a offrire una coppa di champagne


CASINÒ MA IL CIELO È SEMPRE PIÙ BLU!

al cliente che ha centrato un jackpot, a ridere insieme ai colleghi perché un cliente ci ha raccontato una barzelletta. Ci sarà una grande perdita nel settore, peccato perché la stagione era cominciata bene, con un bell’incremento rispetto a quella passata. Qualcuno dirà “chi se ne importa”, i giocatori passeranno il loro tempo libero su internet, il gioco online avrà un incremento. Chi se ne importa, il gioco non è mica un bene o un servizio essenziale. Ci mancherebbe, lungi da me osar paragonare il mio lavoro a quello degli operatori sanitari, dei pompieri, delle forze dell’ordine che garantiscono la sicurezza e il rispetto delle regole in vigore, dei commercianti e lavoratori del settore alimentare, che ci permettono di continuare a fare i nostri tre pasti quotidiani. Grazie di cuore, senza retorica, a tutti voi !!! Sperando di tornare a pensare un po’, passato il tragico momento, a chi, in tante parti del mondo, non ha quasi nulla da mangiare, e non per qualche giorno, ma per quasi tutto l’anno. Sperando di non dimenticare che se ora noi siamo in difficoltà, e chiediamo aiuto, spesso quello stesso aiuto, vecchi e bambini di un mondo lontano, lo chiedono tutti i giorni. Spesso senza risposta. Ma non facciamo polemiche, non è il tempo della retorica. Io sono un professionista del settore del gioco d’azzardo, e questo giornale è il luogo adatto per parlare di gioco. E che gioco sia. Mi viene da pensare ai miei clienti, quelli affezionati della sala slot, nei pomeriggi affollati, quando passo in mezzo alle macchinette, e mi chiamano per un’informazione o per segnalarmi che una slot è in panne. “La macchina è vuota.” “Ho fatto un jackpot, quando venite a pagarmi?” “Ma insomma oggi non si vince niente.” “Ho messo 300 euro e non ho vinto nulla, almeno un caffè potrebbe offrirmelo.” “Sì ora veniamo a riempirla.” “Complimenti, le preparo il buono di pagamento così può passare in cassa a farsi pagare.” “Mi spiace, andrà meglio domani.” “Certo che glielo offro, come lo preferisce lungo o ristretto?” Che faranno ora tutti i miei clienti, come passeranno il tempo? Un po’ di giardinaggio, un po’ di Tv, una partita a carte fra moglie e marito, nemmeno si può uscire per giocare a bocce con i compagni. Ah che tempi duri. Dovete sapere che l’essere umano (ed anche molti animali) comincia a giocare dai primi mesi di vita. Gioca con lo sguardo della mamma, poi con i primi pupazzetti quando sta nella culla, e pian piano crescendo di giochi ne impara altri, con i compagni, con gli amici. E quando si gioca si deve avere una ricompensa, si deve vincere qualcosa, se no che gioco è? E quale miglior ricompensa del denaro? Ricordate quando giocavamo con le figurine, chi perdeva doveva dare le figurine perse al compagno vincente. Nel gioco d’azzardo, il denaro rimpiazza la figurina. Ed ecco qui, siamo diventati adulti, giochiamo a carte con gli amici, ma puntiamo i nostri soldi. Andiamo al casinò, per divertirci sì, ma soprattutto per vincere. Il brivido che ci scorre nella schiena, l’adrenalina prima che la pallina si fermi sul numero giocato, o prima

che tre simboli identici appaiano sui rulli della slot machine. Piacere allo stato puro. Poi il secondo atto: quando passiamo in cassa, e vediamo i biglietti che il cassiere ci prepara: li mettiamo in tasca e ripartiamo contenti. Il sogno si è avverato. E no, i nostri amati clienti si svegliano in questi giorni, e sanno che invece di passare il pomeriggio o la notte seduti davanti ai rulli che girano, o a un croupier che chiede carta o no, dovranno passare la giornata a tagliare le erbacce del giardino, o a preparare la zuppa per la cena. Ma dai che passa, forse quando leggerete quest’articolo tutto sarà di nuovo aperto, i bar i ristoranti, i casinò le sale slot. Saranno aperti tutti i negozi, non solo gli alimentari, potremmo andare dal barbiere a tagliarci i capelli, i fidanzati potranno tornare a baciarsi, i nonni si sentiranno un po’ meno soli perché i nipotini saranno di nuovo con loro. Gli amici potranno di nuovo parlarsi davanti ad una birra fresca, guardandosi negli occhi e non dietro lo schermo dello smartphone. I ragazzi si sveglieranno di nuovo al mattino presto, e riempiranno gli autobus per andare ad affollare le aule di scuola. Anche i professori dovranno di nuovo alzarsi presto. I pompieri, i medici e le infermiere potranno avere qualche giorno di riposo in più, e potranno mostrare il loro sorriso a chi ne avrà bisogno, senza nascondersi dietro una mascherina. Le porte dei casinò torneranno a spalancarsi. “Buongiorno signore, può presentare il suo documento per accedere alla sala giochi?” “Sì le porto una birra.” “Le fa piacere cenare presso il nostro ristorante, le riservo un tavolo.” “Signori, fate gioco.” Mi piazza i vicini per favore?” “Rien ne va plus.” “Complimenti, ha fatto un bel jackpot.” Usciremo di nuovo, e un giorno al mattino ci accorgeremo che il sole è tornato a brillare, e mentre stringiamo la mano per accompagnare i bambini, alzeremo lo sguardo, e il cielo sarà di nuovo blu. Ma il cielo è sempre più blu! * Parole tratte da “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, 1975.

LUI CHI È?!?

Originario di Pescara, Giuseppe Testi è direttore di sala presso il Seven Casino di Amnéville les Thermes, nella regione Lorena, in Francia. Ha iniziato a lavorare nei casinò francesi nel 1996, debuttando a Deauville come croupier. Ha lavorato in diversi casinò, attualmente si occupa della gestione della sala, sia del reparto slot, come dei giochi tradizionali. Si è occupato inoltre di formazione dei croupier, sia in Italia che in Francia. Dal 2018 è coach professionale, per accompagnare le persone, sia in ambito privato che aziendale.

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no rappresentare nei confronti di flussi turistici. Una parte di responsabilità, nella vecchia Europa in particolare, va comunque ascritta a chi ha gestito queste aziende e a chi ne detiene la proprietà o il diritto di autorizzare concessioni per l’esercizio del gioco d’azzardo. Una responsabilità che in primis ha bloccato lo sviluppo di un nuovo modello di business che permettesse ai Casinò di affrancarsi in parte dalla totale dipendenza dagli introiti di gioco per sopravvivere. Un cambio di mentalità sul quale ci siamo ripetutamente soffermati, il cui cardine è rappresentato dall’ormai inevitabile esigenza di dare ai Casinò la possibilità di diventare punti di riferimento nel mondo dell’entertainment, non solo. Vincolare la loro possibilità di operare online senza il rispetto di frontiere - che peraltro non esistevano più - li ha definitivamente messi all’angolo. Non ci dilunghiamo oltre, confidiamo di aver contribuito a fornirvi alcuni spunti di riflessione e concludiamo con l’augurio di tornare presto liberi, per lasciare spazio alla nostra inguaribile voglia di divertimento.

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cerca, non possiamo esimerci dal rimarcare che una politica di investimento a favore della tecnologia avrebbe aiutato a ridurre l’impatto negativo della stessa pandemia. Un gap tecnologico che - non abbiamo mai smesso di affermarlo - ha in particolare caratterizzato il mondo del gioco d’azzardo, che è stato sempre restio ad accogliere l’innovazione. Terminata l’emergenza, si dovranno fare i conti con questa scelta per noi assolutamente sbagliata. Non è tutta colpa delle aziende che operano nello specifico settore, il legislatore, non solo in Italia, ha contribuito in modo determinante nel penalizzarle, promulgando norme che mai hanno consentito un vero e proprio ordinamento del mercato. In un mondo globalizzato, con tutto ciò che sta comportando in questo momento la globalizzazione in termini di diffusione del coronavirus, i “decision maker” hanno relegato il business dell’azzardo ad un ruolo di secondaria importanza. Uno sbaglio che ci piace sottolineare perché evidenzia scelte poco consapevoli del potenziale di attrazione che i Casinò posso-

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di Marco Fiore

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metteremo alle spalle l’emergenza coronavirus. L’economia globale avrà risentito di un duro colpo, ma la cosa più grave sarà la limitazione della circolazione a cui saranno sottoposte le persone che, pensiamo, perdurerà per molto tempo, non siamo purtroppo in grado di fare previsioni. L’obbligatoria fermata a cui dovrà sottostare il turismo, per un certo periodo anche a livello nazionale, di fatto impedirà la piena ripresa delle attività se non in tempi lunghi. Possiamo solo immaginare quali conseguenze dovrà sopportare ad esempio l’industria del gioco d’azzardo d’oltreoceano o quella che opera ad oriente, lo stesso dicasi per l’Europa. Non è nel nostro spirito farci travolgere dal pessimismo, ma la partita che dovremo giocare a livello globale sarà tutt’altro che facile. Ci troveremo di fronte a un mondo in parte cambiato, nel quale le persone non saranno più le stesse con abitudini inevitabilmente condizionate da un lento ritorno alla normalità, ma nemmeno sappiamo come sarà questa normalità. Che piaccia o meno, questa pandemia ha messo in luce in modo incontrovertibile il gap tecnologico che caratterizza la nostra nazione, in parte anche l’Europa, rispetto ad altri Paesi del mondo. Senza addentrarci in considerazioni sulle strategie che gli Stati europei hanno seguito in passato, penalizzando alcuni importanti settori come sanità, formazione e ri-

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on è stato facile per noi mettere mano a questo numero della rubrica Panno nero. Il periodo che stiamo vivendo è molto difficile, per la grave situazione sanitaria che sta affliggendo il Paese, per le limitazioni alla nostra libertà che dobbiamo accettare e rispettare. Uno scenario che non esitiamo a definire “di guerra” finalizzato a combattere un nemico purtroppo invisibile e subdolo. Anche in tempo di emergenza, cerchiamo, tramite questo nostro scritto, di farvi compagnia e nel farlo tentiamo di raccontare come questa pandemia sta condizionando il mondo del quale ci occupiamo. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che i Casinò italiani sono stati tra le attività interessate dal primo decreto emanato dal Governo Conte che ha comportato la loro chiusura al pubblico. Una chiusura che se non ricordiamo male si è verificata in rare occasioni nella loro storia, la più recente aveva interessato il Casinò di Saint-Vincent in conseguenza dell’alluvione che nell’anno 2000 aveva duramente colpito la Valle d’Aosta. Lo stop delle cosiddette “operations” genererà un impatto fortemente negativo sull’equilibrio di queste aziende che negli ultimi anni hanno già dovuto fronteggiare situazioni difficili dal punto di vista economico. Vogliamo andare oltre, quindi cercare, dal nostro punto di vista, di analizzare, in termini ipotetici, quale scenario ci troveremo ad affrontare nell’auspicabile momento in cui ci

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MADAME FORTUNA | Nome_ Madame Fortuna | Payout_ 96,34% | Data di rilascio_ febbraio 2020 | Produttore_ Nazionale Elettronica | Disponibile su_ Terrybet.it e tutto il circuito Microgame

›› grafica

Quante volte abbiamo invocato la Signora Fortuna giocando alle slot, tra un giro di rulli e il successivo? Ebbene, con questa slot la Dea viene direttamente visualizzata sullo schermo e proposta, addirittura, “in carne e ossa”. Con tutto il suo fascino e una buona dose di realismo data dall’ottima qualità grafica che caratterizza questo gioco. Molto efficace anche la scelta della simbologia utilizzata, semplice, ma ideale. Richiamando ogni simbolo legato alla buona sorte che il giocatore vede scorrere tra i rulli, invocando soltanto buoni auspici. Molto gradevoli le animazioni, soprattutto nel bonus game, in cui si ha a che fare direttamente con la gradita Signora.

›› sound

Capita spesso, quando ci si vuole intrattenere davanti allo schermo puntando qualche soldino con una slot virtuale, di dover subito disattivare l’audio per non essere disturbati da musiche eccessive e troppo aggressive. Oppure, al contrario, di aver a che fare con musiche troppo “piatte” o ripetitive che stancano prima ancora di cominciare. Ebbene, non è questo il caso. Anzi, in Madame Fortuna le sonorità proposte sono particolarmente gradevoli e in grado di intrattenere al meglio il giocatore: accompagnandolo nelle fase normali del gioco e coinvolgendolo appieno nei momenti caldi e nele fasi di vincite o di bonus. Molto carini anche i jingles utilizzati quando appaiono simboli vincenti.

›› giocabilità

Quella che abbiamo di fronte è una slot 5x3 con dieci linee di pagamento che fa della semplicità la sua virtù. Segno evidente che gli sviluppatori sanno bene quello che cerca un giocatore di slot. Senza perdersi in tanti fronzoli o animazioni fin troppo sofisticate, che stupiscono a prima vista, ma che spesso neanche sono ammirate dai giocatori. I quali, al contrario, pensano soltanto a far partire i rulli. In questo caso, le dinamiche di gioco sono molto simili a quelle di una slot tradizionale e riescono ad attrarre l’utente, facendolo rimanere attaccato ai rulli virtuali. Tra i vari simboli che possono combinarsi tra loro per genere vincite di vario genere, il simbolo Wild – che può comparire solo sul terzo rullo sostituendo tutti i simboli eccetto il Bonus – è rappresentato da un jolly che riproduce un quadrifoglio e moltiplica x1, x3 o x7 la linea vincente in cui viene visualizzato. In generale le dinamiche di gioco sono molto fluide e il motore di pagamento piuttosto dinamico, che favorisce sessioni di gioco anche prolungate.

›› bonus

Questa slot, come spiegato in precedenza, ripropone in versione virtuale tutti i codici e le caratteristiche tipiche di una slot machine “da bar”. Con una struttura molto semplice ma ben congegnata. La parte migliore, come sempre accade sulle slot tradizionali, è il bonus game. Al quale si può accedere quando vengono visualizzati sullo schermo quattro simboli Bonus, in qualunque posizione, sui rulli 1,2,4 e 5, e viene quindi attivata la modalità premiante. Tali simboli propongono la Signora Fortuna in persona e una volta attivata la fase vincente, si viene proiettati proprio davanti a lei, che ci offre una serie di sfere magiche tra le quali scegliere per scoprire l’importo della propria vincita.

il nostro giudizio.

Una slot che fa della semplicità la sua virtù. Lo abbiamo detto nelle righe precedenti e lo ripetiamo, per evidenziare come gli sviluppatori sanno cosa vuole davvero un giocatore. Si vede dunque l’imprinting di un produttore come Nazionale Elettronica, con una tradizione di lunga data sul mercato fisico, che non a caso si sta affermando con i suoi prodotti anche sul mercato online. Questo titolo rientra nella strategia di distribuzione Omnichannel, quindi sarà distribuito sia com Awp che Vlt.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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ontinua ad arricchirsi il catalogo di Pragmatic Play, uno dei principali fornitori di contenuti iGaming e casinò games. Il mese di marzo ha visto in particolare il rilascio di due nuove, divertenti slot online, che si uniscono a Pirate Gold, John Hunter and the Scarab Queen e Wolf Gold. La prima, Aztec Bonanza, è in formato 5×6 e trasporta i giocatori nella terra degli aztechi, con l’obiettivo di sbloccare il Totem prezioso. Inizialmente, i quattro angoli del set principale sono coperti dalla pietra e vengono svelati attraverso vincite a cascata! Ne basteranno due consecutive per sbloccare due angoli opposti tra loro, aumentando il potenziale di vincita. Man mano che vengono frantumati, si attivano altre funzionalità fondamentali per sbloccare livelli speciali del Totem, situato alla destra dei rulli.

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PRAGMATIC PLAY NUOVE AVVENTURE CON LE SLOT AZTEC BONANZA E WILD WEST GOLD Se il Totem viene completamente liberato dalle sue catene, i giocatori possono sfruttare la modalità Giri Gratis. Quando ogni posizione sui rulli è completamente sbloccata, i giocatori possono godere fino a 7.776 modi diversi per vincere! Melissa Summerfield, chief commercial officer di Pragmatic Play, ha così salutato l’arrivo della nuova slot: “Aztec Bonanza offre un’esperienza emozionante per i giocatori, combinando vittorie a cascata, caratteristiche uniche e un layout in continua mutazione per offrire le migliori opportunità di vincita ai nostri fan. Il tema collaudato di Aztec Bonanza, il gameplay frizzante e il potenziale di vincita molto allettante, sono gli ingredienti necessari presenti nel prossimo successo del portafoglio di slot targato Pragmatic Play”. La seconda si chiama Wild West Gold e trasporta i giocatori in una città di frontiera nell’Ovest americano alla ricerca della ricchezza. Questa slot è in formato 5x4, caratterizzata da 40 linee di pagamento e presenta ladri, banditi e fuorilegge che riempiono i rulli, mentre il simbolo dello sceriffo funge da moltiplicatore fino a 5x. Tre simboli Scatter attivano la modalità Giri Gratis e, ottenendo ulteriori “tramonti” sui rulli, vengono sbloccati Free spin ag-

giuntivi. Nel round Bonus, la città si anima con numerosi Wild appiccicosi che rimangono sui rulli per tutta la durata dei giri gratuiti, con un potenziale di vincita fino a 10.000 volte la puntata del giocatore. La Cco presenta così la slot: “Cavalca nella pericolosa terra dei cowboy in Wild West Gold, l’ultimo thriller di Pragmatic Play. La nostra serie Gold continua a racimolare successi, con Mustang Gold e Wolf Gold assolute regine del nostro portfolio. Non vediamo l’ora che Wild West Gold si unisca ad esse nella nostra offerta”. Non resta che conoscerle quindi, insieme agli oltre 100 giochi Html5 disponibili in molte valute, 26 lingue e in tutti i principali mercati certificati, e sul sito in italiano che ha debuttato lo scorso febbraio. Info:www. pragmaticplay.com

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Il fascino letterario del gioco estremo Sandro Veronesi, autore de “Il colibrì”, trae ispirazione da grandi della letteratura come Dostoevskij e Schnitzler, e racconta la sua nuova quotidianità nell’epoca del Covid-19

INTERVISTE

di Anna Maria Rengo

“Tu

sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo. Settanta battiti d’ali al secondo per rimanere dove già sei. Sei formidabile, in questo. Riesci a fermarti nel mondo e nel tempo, riesci fermare il mondo e il tempo intorno a te, certe volte riesci addirittura anche a risalirlo, il tempo, e a ritrovare quello perduto, così come il colibrì è capace di volare all’indietro.” Questo è quanto scrive a Marco Carrera il suo amore di sempre, Luisa Lattes. Ed è Sandro Veronesi, acclamato autore tra gli altri di “Caos calmo”, a dare vita al protagonista della sua ultima opera, appunto, “Il colibrì”, un libro (edito da La Nave di Teseo) dove lo chemin de fer, la roulette e soprattutto il texas hold’em poker entrano di prepotenza. Da dove nasce questa ispirazione e quale valore o disvalore lo scrittore dà al gioco? Lo chiediamo direttamente a lui, Sandro Veronesi. “Lo anticipa lei nella sua domanda! Fëdor Dostoevskij è stato uno dei miei miti e quando ero molto giovane ho letto il suo ‘Il giocatore’. E poi, ero all’università all’epoca, ho letto un altro capolavoro, ‘Gioco all’alba’ di Arthur Schnitzler e mi sono reso conto di come una pratica di per sé già emozionante come è lo scrivere veniva resa avvincente, ma bisogna essere bravi, quando c’è un dispenser di emozione estrema come il gioco, che ti può cambiare la vita in mezza pagina, mentre nell’altra metà, come accade all’ufficiale che è

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protagonista dell’opera, non solo si perde tutta la ricchezza vinta ma si diventa addirittura nullatenenti. È il gioco estremo che mi affascina e che è un elemento che fin da ragazzo ho associato alla letteratura”. Come vive uno scrittore come lei questo momento assolutamente unico sia dal punto di vista personale che mondiale? “In questa situazione conta poco essere scrittori. Non si può scrivere in tempo reale quello che succede: quello è compito dei giornalisti. In questo momento essere scrittore passa in secondo piano e conta di più essere padre, marito, avessi ancora i genitori, essere figlio. Non mi ricordo quasi di essere uno scrittore”. Che cosa le manca di più e di che cosa non sente la mancanza? “Personalmente non vivo lo stare a casa come un sacrificio, perchè questa è la mia vita anche nella normalità. Invece mi manca la serenità nel pensare al futuro immediato e penso che, al di là del passaggio molto grave che stiamo affrontando, c’è una grande incertezza anche sulle conseguenze economiche e questo, per me, è motivo di preoccupazione”. Che cosa ci insegnerà il coronavirus e come se ne uscirà? “Non lo so e non credo che lo si potrà sapere fino a quando non sarà trovato un vaccino. Certo, sarebbe una bella cosa se ci insegnasse qualcosa, ma alla luce dell’attuale spappolamento dell’unità unazionale e del pensiero al quale aggrapparci tutti, ciò mi pare un’utopia”. Pensa che sarà fonte di ispirazione letteraria?

“Più che ispirazione, sicuramente il Covid-19 farà da sfondo: non c’è ragione perché uno scrittore e o un regista non ambientino una storia in questo periodo. Penso soprattutto al cinema, che ora è in ginocchio: raccontare questo periodo significherà fare film che costano poco, in quanto le riprese saranno tutte in interno, con persone normali che sono recluse a casa loro. È un bell’argomento. Se la letteratura fa quello che vuole, il cinema deve fare più i conti con i costi”. Che cosa si sente di dire agli italiani e al personale medico e infermieristico che è in prima linea? “Ognuno faccia il suo dovere, non si cambi proprio adesso”. Sta lavorando a un nuovo libro? “In questo periodo mi sto occupando della sceneggiatura di un film di guerra, ambientato in un sommergibile. Il tema è la claustrofobia, direi attuale!”. Tra i suoi libri, a quale è più legato? “A ‘Caos calmo’, da cui è stato tratto il film di successo con Nanni Moretti, riservo un affetto particolare. Poi da altri due miei libri sono stati tratti dei film che non sono andati altrettanto bene: per loro nutro l’affetto riservato agli amici sfortunati”. Quali consigli darebbe a un aspirante scrittore? “Di leggere molto, prima di scrivere. A volte si nota che ci sono persone che scrivono per una pulsione, che pure condivido, senza aver letto abbastanza. Questo significa avere poca esperienza e per farla non serve spendere molto. Quando ero giovane io li libri non li pagavo, ma li prendevo in prestito in biblioteca, a Firenze”.


INTERVISTE

«Ho smesso di scrivere e vorrei sparire, ma gioco tanto a Call of duty» di Cesare Antonini

Non è un giornalista e ha anche deposto la penna, ha detto tutto. Ed è un peccato. Ma non è vero, Massimiliano Parente è sempre interessantissimo e Gioco News l'ha intervistato per voi.

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iamo banalissimi all’inizio e veniamo travolti da una penna meravigliosa che abbiamo iniziato a conoscere solo da poco e approfondiremo assolutamente. Ci parli un po’ di lei, come (e dove?) nasce la passione di scrittore? Ecco cosa risponde Massimiliano Parente: “Non è una passione, non è mai stata una passione ma una necessità. E neppure una necessità mia, semplicemente mi sono accorto che potevo cambiare la storia della letteratura. Avrei tanto voluto che le mie opere avesse potuto scriverle un altro, così io avrei potuto fare la rockstar”. Ho letto in qualche articolo che non vorrà più fare questo mestiere perché ha già scritto quello che voleva. Sarebbe un peccato: è la decisione definitiva? “Sono stanco, per venti anni non ho fatto altro che scrivere e solo la ‘Trilogia dell’inumano’ mi ha portato via dieci anni, un progetto devastante. Sono andato anche oltre le mie aspettative su me stesso, scrivendo molti altri romanzi che non avevo pianificato. Perché l’opera è sempre e comunque il romanzo. Sto pubblicando altri libri minori, saggi, racconti, adesso sto lavorando a un libro epistolare con il grande neuroscienziato Giorgio

Vallortigara che si intitolerà ‘Lettere dalla fine del mondo’”. Come preannunciato, noi seguiamo il gioco e l’intrattenimento, che rapporto ha con esso? Ama le carte, il casinò, le scommesse? Ha mai puntato qualcosa? “No perché perdo sempre. Non mi interesso neppure di calcio ma una volta mi costrinsero a provare una schedina per provare, mettendo i risultati a caso. Feci zero. Che è comunque difficile come fare tredici”. E a livello di intrattenimento come ama passare il tempo? Il gioco è insito nella natura dell’uomo e non è detto che si debba per forza giocare d’azzardo. “Gioco tantissimo con la Playstation, in particolare a ‘Call of duty’, online, con amici e contro giocatori sconosciuti. Ecco, lì compro di tutto. Mia mamma mi dice che non mi compro mai vestiti nuovi, ma ne compro tantissimi per il mio avatar in ‘Call of duty’. Dovreste vedere il mio completino rosa che ho comprato a San Valentino con cui vado in guerra”. Ha una figlia, con cosa ama giocare? “Giochiamo sempre, con tutto. A carte, a scacchi, con i Lego. Sono il suo compagno di giochi preferito”. Oltre agli scritti ho potuto vedere anche diverse interviste e racconti in cui lei parla spesso di sesso: ecco, il sesso è anche un po’ giocare o è solo una cosa estremamen-

te seria e basilare per la nostra vita? “Il sesso è interessante perché è tragico. Non l’ho mai visto come un gioco. Ma me ne sono liberato, le donne richiedono troppo tempo, e inoltre ho avuto relazioni molto morbose, e la gelosia mi distrugge, perché sono possessivo. Non voglio che chi fa sesso con me poi vada con altri. Non è reciproco, mi rendo conto, ma Vallortigara mi ha spiegato che biologicamente ho ragione io. Quando mi viene voglia c’è comunque Pornhub”. Quali sono i progetti futuri? “Sparire”.

Lui chi è?!? Massimiliano Parente è nato a Grosseto nel 1970 e vive a Roma. Ha pubblicato i romanzi: Incantata o no che fosse (1998), Mamma (2000), Canto della caduta (2003). In seguito ha iniziato la scrittura di una monumentale trilogia, diventata per molti lettori un libro di culto, formata dai romanzi La macinatrice (2005), Contronatura (2008), L’inumano (2012), e raccolta e pubblicata dalla Nave di Teseo in un volume unico di mille e settecento pagine con il titolo Trilogia dell’inumano (2017). Ha scritto i romanzi Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler (2014), L’amore ai tempi di Batman (2016), il saggio sulla Recherche di Marcel Proust L’evidenza della cosa terribile (2010), i pamphlet La casta dei radical chic (2010) e, insieme a Vittorio Feltri, Il vero cafone (2017). Ad aprile del 2018 ha pubblicato il provocatorio saggio Scemocrazia – come difenderci dal pensiero comune. Nel 2018 ha pubblicato il romanzo Parente di Vasco. Collabora in esclusiva con “Il Giornale”. Non è un giornalista.

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L’Asia del Pacifico sta guidando il mercato globale del gioco online trainato dall’aumento della popolazione e dai mercati di recente sviluppo come India, Singapore, Thailandia e Indonesia grazie alla sempre maggiore diffusione di internet. Questi sono alcuni dei dati che emergono alla lettura del report sul business del gambling a distanza per il 2020-2025 stilato da Adroit Market Research, società di analisi e consulenza aziendale con sede in India. Il report quindi evidenzia che Europa e Nord America detengono rispettivamente la prima e la seconda quota di valore di mercato più elevata. Fra quelli “in via di sviluppo” ci sono il Brasile e l’Argentina, che faranno da testa di ponte per il Sud America, il secondo in più rapida crescita a livello globale. Nel complesso si stima che le dimensioni del mercato globale del gioco online raggiungeranno gli 80,65 miliardi di dollari entro il 2025, sempre grazie alla crescente penetrazione di internet e all’uso di smartphone e tablet tra i giovani della Generazione Z e i Millennials. Nel segmento del tipo di prodotto, si stima che i casinò online prosperino al tasso composto di crescita annuale (Cagr) del 10,2 percento durante il periodo di previsione. Questa crescita è guidata principalmente dall’aumento dello streaming su internet e dalla stabilità dei server, che consentono alle aziende di offrire ai giocatori esperienza e comfort in tempo reale.

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PAROLADI COLLOVATI

Donaco International Ltd, un gruppo di boutique casinò quotato in Australia che opera in Indocina, ha annunciato di aver ufficialmente avviato vari procedimenti legali con un gruppo guidato dall’uomo d’affari e politico thailandese Somboon Sukjaroenkraisri, affiancato dai figli Lee Bug Huy e Lee Bug Tong. L’accordo raggiunto finalizza i procedimenti in corso a Singapore, Australia, Thailandia e Cambogia relativi all’acquisizione da parte di Donaco del casinò Star Vegas situato nella città di frontiera cambogiano-thailandese di Poipet, secondo un comunicato dell’Australia securities exchange distribuito dal consiglio di amministrazione. In esso si afferma che le due parti hanno raggiunto un accordo che modifica il contratto di locazione perpetua, garantendo a Donaco la sicurezza del possesso sul casinò fino al 2115. In cambio, Donaco riceverà 38 milioni di dollari per rimuovere le clausole di non concorrenza e di non sollecitazione nel contratto di vendita di azioni, pagherà 18 milioni per saldare le richieste di commissioni di gestione non pagate (più interessi) e qualsiasi canone in sospeso e un versamento aggiuntivo per il leasing di 20 milioni a Lee Hoe Property. Il gruppo thailandese ha inoltre concordato di non disporre di azioni Donaco per un periodo di sei mesi dalla data di regolamento. Somboon Sukcharoenkraisri detiene attualmente 148.199.529 azioni - il 17,99 percento – della società.

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Nuove possibilità per lo sviluppo degli eSports in Thailandia. Singtel, insieme al suo socio thailandese Wireless device supply, una sussidiaria di Advanced info service e Sk Telecom della Corea del Sud, hanno annunciato un maxi investimento in una joint venture che collaborerà con i principali sviluppatori di giochi internazionali. “Ci sono oltre 27 milioni di giocatori attivi su tutte le piattaforme, con entrate nel 2019 superiori a 23 miliardi di baht (pari a 600 milioni di euro) e che raggiungeranno i 27 miliardi nel 2020. Ais è stata una pioniera nel mercato thai degli sport elettronici, ospitando numerosi tornei di successo”, ha dichiarato Alistair Johnston, amministratore delegato per le nuove attività di Ais. “Siamo entusiasti di unire le nostre forze con Singtel e Sk Telecom. Miriamo a fornire una grande esperienza a tutti i giocatori in Thailandia e nella regione”. Dal canto suo, Arthur Lang, Ad di Singtel, rimarca: “Il gioco sta diventando sempre più popolare come intrattenimento digitale per i nostri clienti nella regione. Ci sono circa 200 milioni di giocatori nei nostri mercati e il numero continua a crescere. Negli ultimi due anni, abbiamo lavorato con vari partner come i Pvp Esports, per entrare in contatto con il pubblico della Gen Z e dei Millennials”. Senza dimenticare che gli Esports parteciperanno come sport di medaglia agli Asian indoor and martial art games di Pattaya, in Thailandia, nel 2021.

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L’Asia del Pacifico traina la crescita del gioco online

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Il casinò di confine resta di proprietà di Donaco fino al 2115

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Una joint venture spinge lo sviluppo degli Esports

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Thailandia Il gioco al centro dell’Asia

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A cura di Francesca Mancosu



L’ORA DEL GIOCO

A cura di Ian Donegan

www.intergameonline.com

GIOCHI SPORTIVI LA NUOVA ENERGIA DELL’INTRATTENIMENTO Con i giochi basati sullo sport che continuano a essere tra i più gettonati, Ian Donegan esplora le ultime novità, pronte per l’uso

PAROLADI COLLOVATI

TORNEANDO

PROMOSPACE

GIOCONEWS #04 APRILE 2020

di un forte rinascimento e il numero di tornei intorno al gioco è esploso ed è stato preso molto sul serio. Ora ci sono più di 3.500 eventi e campionati organizzati ogni anno in tutto il mondo, con qualcosa in palio di 2,5 milioni di dollari in premi assegnati ai vincitori. Stern Pinball è uno dei produttori più prolifici del gioco. La società ha ospitato il suo primo evento di flipper competitivo dell’anno a marzo:lo Stern Pro Circuit Championship alla Lagunitas Brewing Company, Chicago, negli Stati Uniti. Il direttore marketing di Stern Pinball Zach Sharpe, sostiene che il successo del format dipende dal fatto che è molto facile da imparare ma difficile da padroneggiare. “Il flipper ha tutti i requisiti sia dei giochi da divertimento che sportivi al suo interno. Come è evidente nelle competizioni di flipper sportivo come lo Stern Pro Circuit Championship e i venti tornei del tour Spc”, spiega. Alcune aziende stanno beneficiando delle combinazioni di licenze popolari con sport ancora più popolari. Coastal Amusement, ha preso due delle idee più apprezzate della storia e le ha combinate con grande efficacia: il calcio e i personaggi Minions del film Cattivissimo me, per Minions Soccer. È un classico gioco di rigori, in cui il giocatore deve segnare un goal con il Minion che gioca la parte del portiere. Lenny Dean, presidente di Coastal Amusements degli Stati Uniti, spiega: “Tutti adorano i Minion, quindi è stata una decisione facile. Abbiamo anche ampliato l’unità in modo che ci sia più campo di gioco e abbiamo reso il tabellone molto più luminoso e più attraente”. Un’altra società che trae vantaggio dalla combinazione di idee è la Valley Dynamo, che mette insieme i due grandi passatempi americani - baseball e flipper - per produrre All-Star Baseball, un gioco con tutte le caratteristiche di un flipper ENGLISHPAGES

LEDRITTE DELMAESTRO

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STRATEGY

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GIOCARE GIO CONGUSTO MARIO & SONIC AT T H E O LY M P I C G A M E S TOKYO 2020

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BASKETBALL MACHINE STREET MAGIC DI MAGIC PLAY

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Lo

sport è uno dei format più graditi e affidabili nel mondo dell’intrattenimento. I pub possono sempre fare affidamento su una buona partita per attirare la folla e la Coppa del Mondo mette in preda al trambusto ogni azienda di marketing in tutto il mondo. Questo perché, nell’era dello streaming, lo sport è una delle uniche categorie di eventi su cui le persone tendono a sintonizzarsi per guardarlo in un momento specifico. Di conseguenza ci sono più investimenti che mai negli sport più disparati e ci sono più sport che mai da seguire. I giochi da intrattenimento che simulano lo sport hanno un successo notevole, ma per massimizzare questo potenziale gli operatori devono rimanere sempre informati sugli sport a cui è interessata la loro clientela. Proprio a causa dei repentini cambiamenti. Come spiega James Anderson, direttore commerciale di Bandai Namco: “Siamo fortunati di poter collaborare con aziende come Raw Thrills, la cui solida reputazione li colloca in una posizione di primaria importanza nella nostra industria. Con la loro profonda conoscenza dei giocatori possiamo avere giochi di grande impatto come MotoGp e X Games Snow Boarder. Entrambi offrono un brivido ai giocatori e un’opportunità di provare certi sport che non avrebbero nella vita reale. “MotoGp, per esempio, porta il giocatore in un autentico parallelo virtuale con piloti famosi e circuiti famosi. Avere potenti licenze come questa può accrescere un grande gioco in uno eccezionale in termini di prestazioni e popolarità”. C’è chi non considera il flipper uno sport, ma negli ultimi anni ha goduto PROMOSPACE

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L’ORA DEL GIOCO

TORNEANDO

MINIONS SOCCER D I C O A S TA L A M U S E M E N T S

ma con una serie di elementi ispirati al baseball. Il gioco punta una palla direttamente nella fessura e il giocatore deve I T O R N E I D I F L I P P E R C O N T I N U A N O AD ESSERE EVENTI ENORMI lanciare la singola palla al momento giusto, come nel baseball, per colpirla. La palla interagisce quindi con una serie di funzioni come “home run”, “fuori” e “prima base”. Ha modalità a uno o due giocatori ma è il meglio è offerto quando si gioca in coppia, con un giocatore che lancia e l’altro che colpisce. Il lanciatore copre i tre pulsanti, lento, veloce e curva, con una mano e il battitore deve anticipare il tempismo della palla. Le velocità del lancio e la forza sono regolabili e i corridori di base animati si aprono per “coprire le basi” quando la palla viene lanciata, mentre vengono riprodotte le reazioni audio del presentatore, degli arbitri e del pubblico. “È un business senza tempo perché la concorrenza tra pari crea dipendenza. Questi giochi possono essere giocati da giovani o anziani, maschi o femmine, alti o bassi, magri o grassi e possono essere ancora molto competitivi”, spiega Jim Livingston, vicepresidente delle vendite internazionali. Dominik Wojciechowski, direttore commerciale di Magic Play, ha dichiarato a InterGame che le tendenze globali indicano che un numero maggiore di giocatori è alla ricerca di giochi in cui l’aspetto sportivo presenti un vantaggio rispetto all’avanzamento tecnologico. Questo perché le persone sono più consapevoli dei benefici dell’attività fisica. La popolarità dello sport non può essere sopravvalutata e gli operatori delle sale giochi sarebbero troppo ottimisti se pensassero di poter gestire un’attività di successo senza accompagnarla con dei giochi di simulazione sportiva.



LEDRITTE

FINO AL 1° POSTICIPATO A DATA DA DESTINARSI

LEADSCON LAS VEGAS 2020 Paris Hotel, Las Vegas, Nevada, USA www.leadscon.com/leadsconlv-2020 9

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The international appointments that you can’t lose

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Gli appuntamenti internazionali ai quali non puoi mancare

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Old Billingsgate, Londra, Regno Unito www.betexpo.uk

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Business

online https://onlinebettingconf.com/

Aprile 2020/ April 2020

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13° ANNUAL TRIBAL CASINO & HOTEL DEVELOPMENT CONFERENCE GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCARE GIO CONGUSTO

POKER STRATEGY

LEAVVENTURE

LEAVVENTURE DAROONEY

20-21 POSTICIPATO 14-15/09/2020

Soboba Casino Resort, San Jacinto, California, USA http://www.nativenationevents.org/eventsconferences/13th-annual-tribal-casino-hotel-development-conference/ 21-22

POSTICIPATO 21-23/07/2020

SPORTS BETTING EAST AFRICA 2020 Kampala Serena Hotel, Uganda www.sportsbettingevents.com

Gaming

Perla Resort, Nova Gorica, Slovenia www.lottomatica.it

CASINÒ FRANCESI

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TORNEO ESPORTS

TORNEO ESPORTS

GAT EXPO GAMING & TECHNLOGY (BY FADJA) PAROLADI COLLOVATI

TANA DELLE TIGRI

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MTNDEW LEAGUE

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People’s Poker Network poker.peoples.it

16 - 19 POST. A DATA DA DESTINARSI

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#RESTIAMOACASA

TORNEANDO

1 – 30

PAROLADI COLLOVATI

21-24 POSTICIPATO 6-9/07/2020

Cartagena de Indias, Colombia www.fadja.com 27 aprile -1 maggio NEW!

(ESEA SEASON 33 - GLOBAL CHALLENGE)

PARIMATCH LEAGUE SEASON 2

SBC DIGITAL SUMMIT

Stati Uniti https://mdl.esea.net/

Russia https://esports.pm/

online https://sbcevents.com/sbc-digital-summit/

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POST. A DATA DA DESTINARSI TORNEO FLIPPER SPORTIVO

23 – 26

27 POSTICIPATO 22/06/2020

TORNEO ESPORTS

OGA DOTA PIT MINOR 2020

GAMING & AFFILIATE MARKETING EXPO (GAME)

Bar Palladio, Fontaniva (Pd), Italia www.ifpaitalia.it

Spalatium Arena, Spalato, Croazia http://www.dotapit.com/

Royal Olympic Hotel, Atene, Grecia www.eventus-international.com/game

fino al 6 aprile

26 APRILE - 3 MAGGIO

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POSTICIPATO AL 22/11/2020 TORNEO ESPORTS

INTERFUN EXPO 2020

FONTAFLIPPER 2020

SCOOP 2020 Pokerstars www.pokerstars.it

ESL ONE RIO 2020

POSTICIPATO 7-8/07/2020

The Royal Armouries, Leeds, Regno Unito www.interfunexpo.com

(MINOR STAGE) fino al 6 aprile

IPOKER SERIES Snai.it e Sisal.it www.snai.it

Juenesse Arena, Rio de Janeiro, Brasile https://www.esl-one.com/csgo/rio/ tournament/minors/

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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28-29 POSTICIPATO GIUGNO 2020

7ª CUMBRE IBEROAMERICANA DEL JUEGO 2020 Hotel Renaissance Santo Domingo Jaragua Hotel & Casino, Santo Domingo http://cumbreiberoamericanadeljuego.com/en/


Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


GIOCO &RETAIL

GIOCO &RETAIL

IL FUTURO DEL GAMING DOPO IL CORONAVIRUS

Il contagio e la quarantena hanno modificato le abitudini di consumo. Proponendo nuove sfide a chi fa retail, anche nel settore del gioco.

C

di sfruttare l’accaduto per strutturarsi in un modo più rispondente alle diverse esigenze della società, per poter dire, un giorno, anche noi di aver saputo vedere l’opportunità nella calamità. E chi ha già saputo investire nel digitale, puntando alla multicanalità, sarà sicuramente avvantaggiato. La prima cosa da fare, intanto, è studiare i dati in nostro possesso. Su consumi, comportamenti e tendenze in tempo di pandemia. A raccontarli, in parte, è il rapporto Reply che, con Sonar Trend Platform, ha mappato trend e andamenti di mercato, utilizzando la tecnologia per cercare di capire come mutano e muteranno le abitudini dei consumatori globali, a partire dall’osservazione di ciò che è avvenuto in Cina e in Italia. Il cambio di passo più evidente, chiaramente, è il passaggio dall’offline all’online. Con un notevole l’incremento dei servizi di intrattenimento online, dei videogiochi e dei servizi legati al lavoro da remoto. Non solo. Con la tecnologia Sonar Trend Platform, Reply è in grado di quantificare e classificare i trend tecnologici rilevanti in ambito Retail, che stanno subendo una svolta: i retailer stanno usando le nuove tecnologie concentrandosi in maniera più chiara sul proprio business. Le tecnologie prima usate in contesti di marketing e sperimentazione, vengono oggi sempre più utilizzate per creare valore commerciale concreto. I maggiori trend del retail stanno evolvendo incentrandosi sulla realtà aumentata e virtuale, sull’uso dei dati, del machine learning e dell’advanced analytics, come anche sull’impiego di assistenti vocali, chatbot e di altre interfacce digitali per interagire con i clienti (Human-centered Interfaces). Troppo, per il settore del gaming retail? Forse. Ma adesso che gli italiani si sono ormai abituati a colmare i propri bisogni di divertimento e consumo con offerte online, i luoghi fisici dovranno inevitabilmente adeguarsi a queste nuove esigenze. Proponendo sempre più soluzioni orientate a quel tipo di realtà, tecnologiche e virtuali.

ome cambierà l’industria del gaming in seguito all’epidemia da Covid-19? Ecco la classica domanda da un milione di dollari, alla quale tutti vorrebbero poter trovare una risposta: meglio se chiara, concreta e possibilmente definitiva. Ma il compito è tutt’altro che semplice, anche perché di questa assurda situazione non si riesce ancora a vedere la fine. Ciò che è certo, tuttavia, è che il contagio e la quarantena andranno a modificare le abitudini di consumo dei cittadini, ma anche gli usi e i costumi più in generale. A partire dalle modalità – e, forse, anche dalla frequenza – di accesso ai locali pubblici. Anche se nessuno è ancora in grado di stabilire se le modifiche dei comportamenti siano destinate ad assumere un carattere permanente, oppure soltanto provvisorio. Ma nonostante le difficoltà nell’individuare le risposte, è comunque lecito – anzi, doveroso – porsi questi interrogativi. Per individuare quanto prima una nuova strategia e adottare soluzioni per la propria offerta di gaming retail. Nella convinzione generale che esiste sempre un’opportunità nelle calamità. Questo, del resto, è anche il messaggio che emerge dal saggio “Alibaba: the house that Jack Ma built” di Duncan Clark, che illustra come l’epidemia di Sars del 2003 abbia rappresentato il momento di svolta per alcuni colossi economici cinesi, a cominciare proprio da Alibaba. Nel 2003, allo scoppio della Sars, la società di ecommerce B2B che metteva in collegamento produttori cinesi e committenti americani, aveva una dubbia reputazione, per aver inviato a una fiera a Guangzhou, zona già dichiarata a ri-

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A cura di Vincenzo Giacometti

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schio, alcuni impiegati poi contagiati dal virus. Eppure dal marzo 2003, grazie allo stop dei viaggi degli americani in Cina e alla pubblicità pagata da produttori cinesi ansiosi di trovare nuovi clienti, Alibaba è cresciuta di 4mila nuovi membri e 9mila annunci ogni giorno. Ma non è tutto: è dalla quarantena forzata dei suoi dipendenti che Ma ha avuto l’intuizione di Taobao, una piattaforma lanciata solo quattro giorni dopo la chiusura degli uffici dalle autorità sanitarie, che in due anni ha superato eBay per volume d’affari diventando il primo mercato “C2C” in Cina. E la stessa virata è stata compiuta da altri gruppi. Come scrive Clark “la piena espansione dell’e-commerce in Cina si è realizzata alcuni anni dopo. Ma quello è stato il suo inizio”. È innegabile che, oltre a indurre un mutamento nel modo di fare acquisti, spostandolo dai negozi fisici allo shopping online, un’epidemia modifica soprattutto lo stile di vita e le abitudini. Sta accadendo di nuovo oggi, con il Covid-19 che ha imposto la chiusura di scuole, locali e attività non essensionali, limitando gli spostamenti per milioni di persone, agendo quindi in maniera profonda sulle abitudini dei cittadini. Soprattutto su quelle degli italiani, tra i più colpiti dall’epidemia. Resta da capire, però, quando e se si potrà tornare alle vecchie tradizioni, ritenendo da più parti che nei comportamenti sociali, è difficile che gli italiani perdano in pochi mesi le loro abitudini più radicali. Come quelle di tentare la sorte, con una scommessa in agenzia, una lotteria o una slot. E’ però ragionevole pensare che i mutamenti organizzativi conseguenti al corona virus favoriranno nuovi atteggiamenti. Non solo – ad esempio - incentivando lo smart working, di cui si parla molto in questi giorni, o l’insegnamento da remoto, ma anche migliorando i servizi nelle catene di retail. Con la possibilità che i consumatori si adatteranno a una minore socializzazione. La sfida, per chi fa retail, anche (e soprattutto) nel gaming, è quindi quella


Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


GIOCHI DABAR

A cura di Anna Muzio

Facciamolo strano Variare per stupire (e finir sui social) Colori e forme nuove di ricette classiche, edizioni limitate, opzioni salutiste. La colazione cambia pelle per stupire il cliente e finire su Instagram. E attirare il Millennial. Anche fuori dagli orari canonici.

La

colazione cresce e diventa momento importante della giornata. In un’epoca di home working la colazione al bar la mattina non si limita più solo a quei pochi minuti al bancone prima dell’entrata al lavoro, ma diventa occasione per incontrarsi, fare una chiacchiera o anche semplicemente prendersi una pausa da un lavoro solitario e uscire. Non c’è dubbio dunque che gli stili di vita dei Millennials abbiano cambiato anche profondamente il modo di percepire il primo pasto della giornata. E una larga parte di questi nuovi stili e della loro diffusione è passata e ancora passa per i social, in particolare uno, il più visual di tutti: Instagram. Dove l’hashtag “colazione” supera i tre milioni di post e “breakfast” sfiora i 100 milioni.

la colazione – che rispetto al passato come si è detto si allunga fino al mezzogiorno – è sicuramente un’opportunità interessante. Ma qual è l’identikit della colazione “instagrammabile”? Il segreto è la fotogenia e l’originalità. Piacciono le nuove forme e variazioni sul tema di grandi classici come croissant, ciambelle e girelle, resi lucidi e con un’aggiunta di colore o con forme più tonde od originali. Quanto al filone salutista, frutti di bosco e cereali alternativi, semi e granelle fanno la differenza. Come il colore, quello della frutta matura e dei superfood. Anche la Latte Art è un particolare in più che dà l’idea di trovarsi in un posto un po’ speciale.

CHEESE!

EDIZIONI LIMITATE

È un movimento in cui vanno a confluire le ossessioni piccole e grandi della nostra epoca. E dove dunque il “naturale” e il “salutare” si mischiano al colorato e all’iperbolico. E fanno il giro del mondo. Come è successo con la moda dell’Unicorno: arcobaleno di colori pastello a base vegetale (alga spirulina in primis) applicati a ciambelle, cappuccini e gelati che ha tenuto banco la stagione passata. O con il successo del Cronut che ha portato fama mondiale a un pastry chef francese sbarcato a New York con due valige e tante speranze, Dominique Ansel. Uscire su Instagram con il proprio locale e le proprie proposte per

Per mantenere viva l’attenzione poi sarà il caso di proporre ciclicamente delle novità. Comunicando che si tratta di una proposta limitata nel tempo. Perché una delle tendenze che dal mondo degli schermi si sta riversando sul mondo reale è la cosiddetta “Fomo” – Fear of Missing Out, la paura di perdersi qualcosa – che noi chiameremmo smania dell’edizione limitata. Sì anche al ristorante o al bar. La sensazione di accaparrarsi una golosità limitata nel tempo dà l’impressione di vivere una esperienza da raccontare. Tramite social.

IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO

Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.

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GIOCONEWS #04 APRILE 2020

IL SETTING Infine, come in un servizio fotografico “vero”, anche il setting ovvero l’ambiente circostante fa la differenza. Pavimenti, pareti o tavoli colorati sicuramente attirano e rendono lo scatto più interessante e personale. I piani possono anche essere di legno grezzo o di marmo, ma le piastrelline colorate o le graniglie antiche certo danno un quid in più. Come un lampadario originale o una scritta

al neon, una decorazione o un quadro alle pareti, magari di un giovane artista locale desideroso di farsi conoscere. Ma anche una pianta o un fiore messo lì con studiata noncuranza attira telecamere, like e followers. In fondo è tutta pubblicità gratuita, e se si riesce a giocarsela bene senza snaturarsi il gioco, come si dice, vale la brioche.

Cosa succede su Instagram Colazione e design: tra i profili più originali che trattano la prima colazione c’è Symmetry Breakfast, un’idea portata avanti con dedizione da Michael Zee il quale cucina ogni mattina per sé e il compagno Mark, che lavora nella moda https://www.instagram.com/symmetrybreakfast/ Se avete una bella vista su strada… incentivatela (vale anche per dehors e tavolini esterni). Potreste finire su Breakfast with a view https://www.instagram.com/breakfastwithaview/ Esagerare: nel colore, nelle forme, nella quantità. L’appeal del “fuori dalle righe”. L’esercito dei croissant, la quintessenza della colazione, resta sempre in primo piano, meglio però avere alcune opzioni con variazioni sul tema (senza però dimenticare i “grandi classici”).➄ Salute: innanzi tutto frutta, anche esotica e meno nota. Ma anche succhi, semi, opzioni vegane per rispondere a chi pensa che si mangia sano solo a casa propria. Il primo dolce virale è stato il Cronut di Dominique Ansel, nel 2013. Ecco la prima versione (sulla copertina di Time) e l’ultima versione (instagram dominque ansel)



ALBAR DEGLIESPORTS

ALBAR DEGLIESPORTS

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

LOSFIZIO DELGIOCO

LOSFIZIO DELGIOCO

Esports e sport si avvicinano

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li eSports e gli sports sono, e rimarranno, due mondi diversi. Giusto dirlo da una parte per tranquillizzare gli appassionati di competizioni videoludiche, dall’altra per non scandalizzare gli sportivi. Tanti sono i tratti che accomunano eSports e sport, ma tanti sono anche gli aspetti che li differenziano, che rimarranno tali perché insiti nella natura stessa di ogni ambito. Sport ed eSports si avvicineranno, ma non finiranno mai per sovrapporsi. Una doverosa premessa per annunciare che il percorso per il riconoscimento ufficiale degli eSports come disciplina sta continuando con decisione, sia in ambito italiano che in campo europeo. Un cammino che appare ancora lungo e tortuoso, e che al momento è stato appena abbozzato, ma che già ha posto qualche paletto, se non proprio qualche pietra miliare, prima di arenarsi a causa di quanto il mondo sta vivendo nella lotta contro il Covid-19. Partiamo da quanto sta accadendo in Italia. Dopo l’investitura del novembre 2019 da parte del Coni, Michele Barbone (presidente della Federazione Danza Sportiva e di Federesport) ha avviato un giro di consultazioni per comprendere la situazione attuale degli eSports in Italia. Un ulteriore passo è stato fatto poco dopo la metà di febbraio, quando è stato organizzato un incontro con il presidente del Coni Giovanni Malagò per fare il punto con la massima istituzione sportiva italiana sulla siGIORGIO PICA

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A cura di Daniele Duso

tuazione attuale dello sport elettronico. Alla tavola rotonda, ospitata nella sede romana del Coni, erano presenti tutti i componenti del Comitato Promotore eSports Italia istituito da Barbone, assieme a numerosi rappresentanti di Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni. È stato presentato il progetto e sono stati toccati punti fondamentali, come le questioni relative alla regolamentazione delle competizioni online (la maggior parte) e l’inserimento nel Registro Coni delle Asd che intendono praticare questa nuova forma di sport. Quando l’emergenza sarà passata e l’Italia riprenderà a girare compito di Barbone sarà continuare il giro di consultazioni, ma soprattutto organizzare una classificazione dei videogiochi presenti sul mercato secondo le esigenze sportive che sono state delineate nell’incontro romano, restando in linea con le direttive del Comitato Olimpico Internazionale. Come Barbone ha anticipato a Esportsmag.it nelle scorse settimane, “se vi sarà un riconoscimento sarà solo di quei titoli che rispecchiano gli sport tradizionali”. Apertura del Coni sì dunque (che, attenzione, non significa “riconoscimento”), ma solo a titoli di simulazione sportiva (ossia Fifa, Pes, Nba2K, MotoGp, Formula1, Assetto Corsa e pochi altri…). Nel frattempo un’altra operazione importante per il futuro della scena eSports è portata avanti anche in sede europea, su un piano completamente diverso da quello italiano. Come abbiamo appreso da Gec, Giochi Elettronici Competitivi, presente all’incontro avvenuto a Bruxelles a fine febbraio, è nata una Federazione Europea degli eSports, un organo internazionale che potrà cambiare il peso specifico dei videogiochi competi-

tivi, raccogliendo le esperienze diverse di tutti i paesi partecipanti (erano 23 i Paesi europei rappresentati da organizzazioni eSportive riconosciute). “C’è stato un grande lavoro di preparazione – ha spiegato a Esportsmag.it Jacopo Ierussi (nella foto sotto), responsabile Affari legali di Gec– ai partecipanti sono stati chiesti statuti, visure, documenti approfonditi sulla loro attività. Di fatto sono state vagliate moltissime informazioni in modo da raccogliere a Bruxelles, dopo oltre un anno di lavoro, quanto di meglio ogni Paese può offrire nell’ambito della gestione degli eSports”. In sede europea l’Italia ha potuto dire la sua grazie a Gec, una realtà che, ad oggi, rappresenta più del 95 percento delle attività eSportive in Italia. JACOPO IERUSSI

“Gli ultimi anni – come ha spiegato sempre in occasione dell’incontro europeo il presidente di Gec, Giorgio Pica (nella foto in basso a sinistra) raggiunto da Esportsmag.it – ci hanno visti crescere ed evolvere. Abbiamo lavorato sia su attività politiche ed istituzionali (Gec era presente anche a Roma, al tavolo con Malagò, Ndr) che sullo sviluppo del business per le società italiane che operano nel settore eSports. Il fenomeno dei giochi elettronici competitivi è sempre più globale e come settore sportivo vogliamo assumere un ruolo sempre più internazionale, per promuovere le attività italiane all’estero, favorire l’accesso al mercato italiano degli operatori stranieri, sviluppare una linea comune di crescita insieme agli altri Paesi dell’Unione Europea”.



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A cura di Francesca Mancosu

Il Luogo di Alessandro e Fabio GIOCARE GIO CONGUSTO

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PAROLADI COLLOVATI

PAROLADI COLLOVATI

Per

la prima volta nella storia di questa rubrica, inaugurata ormai 7 anni fa, non racconteremo la storia di un solo chef, ma di due. Sì, perchè è impossibile separare le storie di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, entrambi al timone de “Il luogo di Aimo e Nadia”, luminoso ristorante milanese con opere d’arte astratte alle pareti aperto da quasi 60 anni. Gestito dal 1962 fino al 2013 da Aimo e Nadia Moroni, compagni di lavoro e di vita, che nel tempo hanno trasformato la loro semplice trattoria di cucina toscana in uno dei locali italiani più apprezzati, con due stelle Michelin. “Hanno capito che si poteva dare continuità al loro lavoro, così ci hanno chiamato, preparando il futuro per tempo. Eravamo al loro fianco già nel 2005 e pian piano abbiamo portato la loro cucina e le loro ricette verso una nuova evoluzione”. A raccontare il nuovo corso del “Luogo” comincia Alessandro, che ha conosciuto Fabio negli anni Novanta, condividendo con lui oltre un anno e mezzo di esperienza al ristorante gourmet Dal Pescatore Santini, uno degli undici tristellati italiani.

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“Un periodo fondamentale, che ci ha insegnato a lavorare in brigate organizzate già come imprese lavorative”, prosegue. Gli si affianca Fabio, che precisa: “Siamo un laboratorio di continua ricerca e sviluppo di nuovi piatti: non a caso abbiamo un menu ‘in bianco’ di 12 portate, che cambia tutti i giorni e si chiama ‘Territorio’. Nel locale poi c’è il ‘Teatro dei sapori’, dove i nostri ragazzi sono liberi di studiare gli ingredienti e testare i piatti che poi finiranno nel menu. Da qui sono nati ad esempio la triglia impanata al sesamo, riso all’olio extravergine, gamberi e burrata, oppure il ‘Come un tartufo’, che in realtà è un cavolfiore di Santa Massenza con zafferano di San Gavino. Poi prepariamo anche dei piatti storici di questo locale, come la zuppa etrusca

e gli spaghettoni al cipollotto, che non sono più in carta e sono cambiati sottilmente senza che il cliente se ne accorgesse”. Nel tempo, si sono ampliate anche le attività gestite da Alessandro e Fabio. “Oggi ne abbiamo tre: oltre al Luogo, ci sono il BisRo – nato dall’incontro con Rossana Orlandi, una delle più influenti galleriste di design d’avanguardia - e Vòce, ristorante gourmet, caffetteria e libreria in piazza della Scala, in dialogo con il Museo delle Gallerie D’Italia”, precisa il primo. Spetta a Fabio invece il compito di annunciare il nuovo progetto della loro società: “Ci stiamo lavorando da ormai due anni, la presentazione era prevista a maggio ma a causa dell’emergenza Covid-19 slitterà un po’. Ruota attorno alla condivisione del nostro mondo e della nostra filosofia di cucina, alla valorizzazione della biodiversità, attraverso una rete di prodotti e persone che possano interagire fra loro”.

La ricetta dello Chef OMAGGIO A MILANO - TORTELLI FARCITI DI OSSOBUCO DI FASSONA E MIDOLLO NEL SUO RISTRETTO ALLO ZAFFERANO SARDO E PARMIGIANO Ingredienti per 4 persone Pasta fresca all’uovo g 300 Per la farcia: ossobuco di vitellone Fassone g 400 / carota, sedano e cipolla / pane di semola a lievitazione naturale g 20 / parmigiano reggiano grattugiato g 30 / un rametto di rosmarino e una foglia di salvia / vino bianco ml 50 / olio evo g 20 / burro g

30 / noce moscata g 0,5 / acqua 1 L / sale g 6 Per le salse: burro g 40 / parmigiano reggiano 28 mesi grattugiato g 40 / latte g 45 / stigmi di zafferano sardo g 0,10 Per la finitura: foglie di salvia / olio evo / sale marino integrale / burro g 30

Preparazione Per la farcia: Prendere gli ossibuchi e separare le ossa dalla polpa. Immergere le ossa per 1 ora in acqua fredda con ghiaccio, quindi estrarre il midollo. Rosolare nell’olio un battuto di carota, sedano e cipolla, quindi unire la polpa dell’ossobuco e fare andare a fuoco vivace. Sfumare con il vino, aggiungere l’acqua con il sale e cuocere per 45 minuti, badando a compensare l’evaporazione. A cottura ultimata, filtrare tenendo da parte il brodo, quindi riportarlo sul fuoco e ridurlo dell’80 percento. Scaldare il burro con il rosmarino e la salvia tritati, unire i pezzi di carne cotta, il midollo, il pane e rosolare in padella. Passare poi il composto due volte nel tritacarne con trafila media e amalgamarlo con il parmigiano e la noce moscata. Preparare delle palline da 10 g e disporle su un foglio di carta forno. Per le salse: In un contenitore stretto e alto inserire il burro e il parmigiano a temperatura ambiente. A parte bollire il latte, quindi versarlo sul burro e il parmigiano, miscelando con un frullatore a immersione. Dividere la salsa in due parti: lasciare una parte al naturale e nell’altra aggiungere lo zafferano con la sua acqua di infusione. Per la pasta: Tirare una sfoglia molto sottile (1 mm) e confezionare 24 ravioli a forma di caramella, posizionando al centro di ognuno una pallina di farcia. Presentazione: Friggere le foglioline di salvia in olio evo a 160°C per pochi secondi. Asciugarle dall’olio in eccesso e tenerle da parte. Cuocere poi le caramelle in acqua salata e passarle in padella con burro e salvia, asciugandole dal burro. Disporre le caramelle nei piatti e completare con le salse al parmigiano e allo zafferano, il fondo di cottura dell’ossobuco e due foglie di salvia fritta.



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Un fenomeno, questo, analizzato da un grande studioso, Giuseppe Imbucci, che osservò come il terremoto di Napoli avesse scatenato una impennata nel gioco del lotto. Una reazione che manifesta una sua “logica” dal momento che in mancanza delle risorse per poter avere una nuova casa in sostituzione di quella distrutta o danneggiata, forse meritava affidarsi alla “provvidenza della dea Fortuna” chiedendole il miracolo di trasformare pochi soldi in una somma adeguata a fronteggiare la sventura. Un pensiero “magico” che come sappiamo accompagna spesso la psicologia del giocatore). Ma se è vero che “non tutto i male viene per nuocere” è inevitabile la riflessione che nasce dalla “rettifica” che “il

CONGUSTO

È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

2. Dall’altra è dato osservare un’impennata nel “rifugio” nell’attività ludica come evitamento/fuga da un contatto con la realtà che si presenta ad alcuni soggetti come insostenibile. La stessa logica si presenta nel caso del ricorso all’alcol, ad alcune droghe inebrianti o comportamenti compulsivi che hanno l’effetto di produrre una coscienza obnubilata e meno consapevole.

Corona” sta operando su una situazione italiana che fa registrare una continua ascesa del mercato dei giochi che ha superato la fatidica soglia dei 110 miliardi di euro raccolta tra scommesse, lotterie, slot machine e Vlt con un consumo lordo di gioco d’azzardo pro capite pari a 1.830 euro in un anno, pari a 152 euro al mese (neonati e ultranovantenni inclusi). Pur calcolando che la tassazione effettiva che ha raggiunto il 71,5 percento per cui i soldi veramente spesi dagli italiani al gioco si riduce a 320 euro pro capite si tratta pur sempre di un volume enorme, specie quando la perdita si abbatte su alcun “traditi” dalla dea fortuna e abbandonati a un triste destino di privazioni. Dalle testimonianze raccolte, risulta inoltre un dato interessante. Coloro che giocano di meno solo coloro che “si sono dati una regolata” e hanno deciso (pur forzosamente…) di dedicare più tempo agli affetti familiari, a passare più tempo con figli, nipoti e genitori anziani, amici (anche se contattati con Facebook e telefono), a riordinare situazioni irrisolte, non ultime le incombenze casalinghe alle quali non abbiamo mai tempo di dedicare tempo. Per non parlare del tempo da dedicare alla lettura, a qualche buon spettacolo televisivo o tramite internet, che ci consente di accedere a tutti i mondi possibili... non ultimi quello della buona musica riflessione, della poesia e, absit injuria verbis, della preghiera.

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Riccardo Zerbetto

nomica, distolgono la loro attenzione ad attività di gioco compresi i corollari sociali a cui le stesse sono associate;

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on abbiamo ancora statistiche, che io sappia, su come sia cambiata la propensione al gioco d’azzardo a seguito del dilagare della pandemia che, dobbiamo ricordarlo, ha colpito in modo differenziato, almeno sino ad ora, le diverse regioni d’Italia e del mondo. Ma non mancheranno studi epidemiologici approfonditi che faranno luce su questa connessione che, anche “a colpo d’occhio”, risulta certa. A parte i dati che ci verranno comunicati dalle statistiche del ministero delle Finanze, dalle testimonianze “a caldo” raccolte da giocatori “eccessivi” (detti anche problematici, patologici o compulsivi) risulta un quadro disomogeneo e, per certi aspetti, paradossale anche se in linea con quanto è stato possibile osservare in altre situazioni di “catastrofe” sociale. Si delineano, infatti due tendenze divaricanti:

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1. Da una parte coloro che, presi da problemi gravi collegati alla grave minaccia alla sopravvivenza fisica e/o eco-

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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos


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bilità che al danno asseritamente subito, le respingeva in toto. Con la pronuncia n. 01674/2020 in commento il Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi sul ricorso a tale sentenza, ha ribadito, chiarendoli, alcuni degli aspetti relativi al risarcimento del danno da lesione di interessi legittimi. In particolare, richiamandosi all’orientamento giurisprudenziale maggiormente diffuso, il Collegio ha rilevato che è imprescindibile, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti di una domanda risarcitoria di danni causati da un provvedimento illegittimo, la verifica positiva di tutti gli elementi che costituiscono l’illecito: e cioè la sussistenza di dolo o colpa in capo alla pubblica amministrazione; la lesione di un interesse tutelato dall’ordinamento ed il nesso causalità (ex multis, Cons. Stato, VI, 19 marzo 2019, n. 1815; III, 9 giugno 2014, n. 2896; VI, 30 giugno 2011, n. 3887; V, 30 giugno 2009, n. 4237). Inoltre, il Consiglio di Stato ha rilevato che la responsabilità dell’Amministrazione è da ricondurre all’art. 2043 c.c., ed è pertanto indispensabile che sia la parte danneggiata a fornire la prova degli elementi costitutivi del danno. Ciò ai sensi dell’art. 2697 c.c., che detta le regole generali in materia di onere della prova. Tali precisazioni rendono pacifico che il risarcimento del danno da lesione dell’interesse legittimo è possibile unicamente se il provvedimento o l’attività illegittima della pubblica amministrazione abbiano avuto ad oggetto una lesione del bene della vita al quale l’interesse legittimo effettivamente è collegato, e che risulta meritevole di protezione da parte dell’ordinamento. (ex multis Cons. Stato, IV, 14 gennaio 2019, n. 137). Nelle motivazioni della pronuncia in esame assume, poi, un rilievo centrale la valutazione del danni che i ricorrenti lamentavano di aver subito. Il Consiglio di Stato, a tal riguardo, ha rilevato chel’art. 30 del Codice del processo amministra-

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on la pronuncia n. 01674/2020 il Consiglio di Stato ha ribadito la prassi giurisprudenziale relativa alla tutela risarcitoria del danno da lesione dell’interesse legittimo. La vicenda processuale traeva origine da un ricorso in appello proposto da una società operante nel settore delle sale giochi avverso il Comune di Verbania e la relativa Questura, al fine di ottenere la riforma di una sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Piemonte. La controversia originaria, infatti, verteva sull’illegittimità del regolamento del Comune di Verbania adottato con deliberazione consiliare n. 86/2005 per la disciplina delle sale da giochi, con cui si limitava l’orario di accensione degli apparecchi di cui agli art. 110, co. 6 e 7, lett c.) del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, alle ore comprese tra le 15:00 e le 22:00. Tale provvedimento veniva impugnato da due società operanti nel settore delle sale giochi innanzi al Tar piemontese. L’autorità giudiziaria amministrativa annullava il predetto regolamento con la Sentenza n. 513 / 2011 poiché rilevava l’incompetenza dell’amministrazione comunale a disciplinare gli orari di esercizio dei giochi, ricadendo questi ultimi nella materia “ordine pubblico e sicurezza” che, ex art. 117, comma 2 lett. h, Cost., è devoluta alla competenza esclusiva dello Stato. Avverso tale pronuncia, le ricorrenti proponevano ancora una volta ricorso innanzi al Tar del Piemonte al fine di ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali derivanti dalle restrizioni previste dal provvedimento illegittimo. Il Tar, ritenendo le richieste risarcitorie infondate nel meriGiovanni Adamo to poiché carenti, ex art. 2043 Cod. Fondatore Studio Legale Adamo civ., di prova in (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore relazione sia all’edella Materia di Diritto Civile lemento soggettinell’Università di Bologna vo della responsa-

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Limiti orari un danno da provare

tivo ne prevede il risarcimento qualora sia ingiusto, cosicché “nella sistematica dei rapporti di diritto pubblico, la lesione dell’interesse legittimo è condizione necessaria ma non sufficiente per accedere alla tutela risarcitoria, in quanto occorre altresì che risulti leso, per effetto dell’attività illegittima e colpevole dell’amministrazione pubblica, l’interesse materiale al quale il soggetto aspira. Infatti, è la lesione al bene della vita che qualifica in termini di ingiustizia il danno derivante dal provvedimento illegittimo e colpevole dell’Amministrazione, così da consentire di configurare l’illecito risarcibile ai sensi del citato art. 30. Invero, la pretesa al risarcimento del danno ingiusto derivante dalla lesione dell’interesse legittimo si fonda su una lettura di tale fondamentale norma del codice del processo amministrativo che riferisce il carattere dell’ingiustizia al danno e non alla condotta, di modo che presupposto essenziale della responsabilità - oltre a una condotta rimproverabile - è l’evento dannoso che ingiustamente lede una situazione soggettiva protetta dall’ordinamento ed, affinché la lesione possa considerarsi ingiusta, è necessario verificare attraverso un giudizio prognostico se, a seguito del legittimo agire dell’Amministrazione, il bene della vita sarebbe effettivamente spettato al titolare dell’interesse” (Cons. Stato, II, n. 3217/2019, cit.). In sintesi quindi, il Consiglio di Stato, riprendendo la prassi giurisprudenziale, ha ribadito che “per consolidata giurisprudenza il principio generale dell’onere della prova ex art. 2697 c.c. si applica anche all’azione di risarcimento per danni proposta dinanzi al giudice amministrativo, con la conseguenza che spetta al danneggiato fornire in giudizio la prova di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie risarcitoria, e quindi del danno di cui si invoca il ristoro per equivalente monetario, con la conseguenza che, laddove la domanda di risarcimento manchi della prova del danno da risarcire, la stessa dovrà essere respinta” (Cons. Stato, V, 23 dicembre 2019 n. 8732). Per cui, ribadendo la necessità dell’applicazione del principio dell’onere della prova ex art. 2697 c.c. in capo alla società attrice “danneggiata” ed essendo, nel caso di specie, le contestazioni e i rilievi prodotti dalla stessa meramente presuntivi in quanto fondati su proiezioni astratte, con la sentenza n. 01674/2020 il Consiglio di Stato ha rigettato la domanda risarcitoria confermando la sentenza di primo grado, n. 602 / 2016, resa dal Tribunale amministrativo regionale per il Piemonte.



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Magic Coin

Payout_ 65% | Ciclo_ 30.000

tro la cosa più importante e che determina il successo o meno di una macchina. Magic Coin si presenta come un multigioco di nuova generazione contenente cinque titoli diversi: Gallina d’Egitto, Genius, Totem, Lovely Girls e Banda de la Muerte. In tutti i casi si tratta di slot a 5 rulli multi-linea con 15 linee di pagamento, ma ognuna propone ambientazioni piacevoli e ben realizzate, con giochi bonus particolarmente divertenti e, soprattutto, con un motore di pagamento molto dinamico e che intrattiene il giocatore. Tra i vari titoli, quello che stuzzica di più è senz’altro Lovely Girls: almeno per i maschietti.

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EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5

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Una slot che si presenta come un prodotto decisamente moderno anche grazie alle sue sonorità. Gli effetti audio utilizzati in questo gioco – come del resto in tutte le slot di ultima generazione di Cristaltec – sono in linea con quelli utilizzati da altre applicazioni, software e servizi di altro genere. Come quelli che utilizziamo sui nostri smartphone, sui social o in altre attività online. Rendendo il gioco al passo con i tempi e con altre attività di uso quotidiano.

GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19 /20 Tra i vari punti di forza di questa slot, al primo posto c’è comunque la giocabilità, che è senz’al-

IL NOSTRO GIUDIZIO: Una slot interessante e divertente, che ha saputo catturare la nostra attenzione nel surplus di offerta generale di questo periodo, presentandosi come un prodotto bello da vedere e piacevole da giocare. Il dinamismo del motore di pagamento, inoltre, non fa notare la diminuzione di ben tre punti percentuali rispetto alla precedente generazione ed è questo, forse, ciò che più conta per i gestori.

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DESIGN E GRAFICA 19

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Una nuova slot multigioco va ad arricchire la già nutrita bacheca di prodotti realizzati da Cristaltec nella prima parte del 2020, all’indomani dell’avvio delle nuove produzioni dettato dal cambiamento normativo che ha introdotto il nuovo payout al 65 percento. Un cambiamento che non ha alterato l’andamento delle schede del produttore in questione, che continua a proporre titoli di successo, come Magic Coin, che abbiamo testato per voi.

PRESTAZIONI 18,5

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Nonostante la notevole produzione di giochi dell’ultimo periodo da parte di Cristaltec e di gran parte dei produttori italiani dovuta al cambio dell’intero parco macchine a livello nazionale, questa slot riesce a distinguersi dalle altre e sta piacendo particolarmente ai giocatori e, di conseguenza, ai gestori. Come confermano i dati relativi agli ordini forniti dal produttore.

BUDGET 19

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Un’ottima combinazione tra qualità e prezzo, come del resto si può dire per tutti i giochi distribuiti dal produttore in questione. Con l’ulteriore convenienza proposta peraltro nella formula “rent”, sempre più utilizzata per la commercializzazione dei giochi in questo ultimo periodo. Tra l’altro, Cristaltec ha dato una pronta risposta ai gestori anche nel periodo di difficoltà dovuto all’emergenza Covid-19, dando ulteriori garanzie e convenienze ai suoi partner. DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET

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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.). GIOCONEWS #04 APRILE 2020

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Specifiche normative_ Art. 110 Tulps, Comma 6a

La grafica è probabilmente una delle caratteristiche migliori di questa slot, che sa colpire il giocatore fin dal primo sguardo. Oltre alla felice scelta della simbologia utilizzata in tutti i singoli giochi, esaltata anche dall’accuratezza e dall’altra qualità, già nel menù iniziale di scelta l’impatto è notevole. Con la presentazione dei vari giochi che risultano particolarmente accattivanti e che si alternano sullo schermo attraverso animazioni coinvolgenti, che rendono al meglio già al primo impatto.

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A cura di Vincenzo Giacometti

Mese produzione_ Febbraio 2020

NOTE GENERALI

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Produttore_ Cristaltec

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Nome_ Magic Coin

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EQUILIBRIUM ONLUS I POKER PLAYER SI MOBILITANO A FAVORE DELL’OSPEDALE COTUGNO DI NAPOLI

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G

reentube, la divisione Novomatic Interactive, ha effettuato una donazione a BetBlocker nell’ambito dei suoi contributi annuali di ricerca, intrattenimento e trattamento (Ret) per sostenere lo sviluppo dell’organizzazione del software di autoesclusione. Finanziato interamente da donazioni e approvato ufficialmente dalla Uk Gambling Commission (Ukgc), BetBlocker fornisce un’applicazione gratuita che i giocatori possono installare sui propri dispositivi per bloccare l’accesso a un vasto numero di siti Web di giochi d’azzardo. La donazione di Greentube è stata investita nel miglioramento dell’app iOS dell’azienda e consentirà agli utenti di limitare le applicazioni classificate per adulti. Supporta anche gli aggiornamenti del sistema di sicurezza che rendono più difficile bypassare le protezioni dell’app. “Questa donazione sottolinea la nostra dedizione al rafforzamento delle nostre iniziative di protezione dei giocatori e ad assicurare che un focus di gioco responsabile attraversi il nucleo della nostra attività”, afferma Trevor De Giorgio, Chief Legal Officer di Greentube. “Supportiamo pienamente l’impegno di BetBlocker nel fornire gratuitamente il proprio software sia agli utenti che agli operatori. Continueremo a lavorare con l’organizzazione per garantire che la loro applicazione sia il più efficace possibile per aiutare gli utenti a controllare il loro accesso al gioco d’azzardo online”.

aveva in precendenza annunciato in diretta Instagram con Mustapha Kanit e Dario Sammartino è stato di parola, ufficializzando il lancio della la prima azione di una Onlus fondata dallo stesso Super Dario e i suoi soci. Si chiama Equilibrium e, come ha detto Dario, “sarà un’organizzazione che per la prima volta cercherà di aiutare gli altri senza ricevere nulla in cambio, di dare amore e sostegno senza pretendere la minima cosa indietro”. Ed eccola, la prima iniziativa: “Cari amici, mi rivolgo a tutti voi, ho bisogno del vostro aiuto per affrontare una sfida importante. Oggi l’emergenza Covid-19 è diventata ancora più grave ed il sistema sanitario italiano non è in grado di sostenerla senza il nostro contributo. Assieme ai miei soci abbiamo fondato una Onlus, si chiama Equilibrium, perché vogliamo portare avanti un concetto nobile: dare senza aspettarsi niente in cambio”. Come è partita Equilibrium, in concreto? “Come primo progetto abbiamo sposato la causa dell’ospedale Cotugno di Napoli, che ha bisogno di noi per ampliare i posti in terapia intensiva. Io, Marcello Marigliano e Luigi Serricchio (i due co founder della Onlus con Dario, ndr) abbiamo effettuato la prima donazione da 100.000 euro ma l’obiettivo è raggiungere i 500.000 e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti perché anche il minimo contributo può fare la differenza. Aiutatemi a condividere e a far sì che questo messaggio arrivi a più persone possibili!”.

HABANERO PIÙ FORTI IN ITALIA GRAZIE ALL’ACCORDO CON STARCASINÒ

Il

fornitore di slot e giochi da tavolo premium Habanero ha stretto una partnership con il noto operatore italiano StarCasinò, parte del gruppo Betsson. L’accordo vede tutti e 56 i titoli di slot e tavoli con certificazione italiana Habanero integrati con l’offerta di StarCasinò tramite la Game aggregation platform avanzata di iSoftBet. In base all’accordo, successi popolari come Jump! e Egyptian Dreams sono già live con l’operatore. Con una strategia di lancio dedicata, i titoli che seguiranno includeranno Wild Trucks, Hot Hot Fruit e l’ultima avventura ricca di azione di Habanero, Loony Blox. A testimonianza del successo dell’azienda nel mercato italiano, l’accordo vede Habanero continuare la sua rapida crescita europea dopo aver firmato una serie di recenti collaborazioni con importanti operatori in Italia e oltre, tra cui Croazia, Lituania, Regno Unito e Portogallo. Commentando l’accordo, Arcangelo Lonoce, responsabile europeo dello sviluppo aziendale di Habanero, dichiara: “La notevole crescita di StarCasinò è una delle storie di successo di iGaming più impressionanti in Italia, quindi siamo entusiasti di lavorare con l’azienda come parte della nostra continua espansione europea. Partendo da un record del 2019, l’innovativo portafoglio Habanero ottimizzato per Html5 sarà sicuramente un successo per i giocatori di StarCasinò e non vediamo l’ora di presentare il nostro intero catalogo nei prossimi mesi.”

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GREENTUBE IL GIOCO ONLINE A SOSTEGNO DI BETBLOCKER NEL REGNO UNITO


Il virus ti costringe a casa? È il momento giusto per leggere! Riccardo Zerbetto Il senso del gioco

Geronimo Cardia La questione territoriale

Tra competizione, vertigine, caso e responsabilità: la sfida del giocatore e quella delle istituzioni

Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale

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lu gioielli ha pensato di omaggiare il gioco del poker con un gioiello prezioso, che sarà sicuramente gradito da molte signore. Si tratta di una collana in oro bianco 18 carati, con ciondolo multi poker che riproduce i semi delle carte: cuori, quadri, fiori e picche, con all’interno un’acqua marina naturale. Un gioiello che si sposa bene per un evento importante, andando ad impreziosire una mise elegante, ma allo stesso tempo può essere anche abbinato a un abbigliamento più informale. Adatto sicuramente a quelle donne che amano il rischio e il gioco, è un regalo che potrebbe fare felici le giocatrici del panno verde, ma non solo.

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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

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GIOCONEWS #04 APRILE 2020

LEAVVENTURE DAROONEY

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Il

gioco fa parte della natura di uomini e donne e ciascuno, crescendo, si appassiona a qualcuno in particolare. Come il gioco delle carte, tra i più diffusi e conosciuti. Proprio per questo motivo GioielliOro ha deciso di realizzare l’anello da uomo che trae ispirazione dal mondo del poker, per omaggiare coloro amano il gioco delle carte. Un oggetto non adatto proprio a chiunque, che non passa di certo inosservato, vista la grandezza. L’anello è in oro giallo e bianco, con lavorazione di microfusione a cera persa. È dotato anche di un astuccio per essere regalato. Inoltre è realizzato totalmente a mano.

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POKER E ANELLI

COLLANA DI CUORI QUADRI, PICCHE E FIORI

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custodie di Bigben sono già un must have tra i gamer! Accessorio indispensabile per proteggere la console durante gli spostamenti, la nuova versione arriva completamente a tema di uno dei titoli più attesi dell’anno, Animal Crossing: New Horizons. Dotata di tasche per riporre giochi e micro Sd, di un supporto inclinabile per il sostegno della console e realizzata in un materiale protettivo rinforzato, possiede tutte le caratteristiche che hanno contribuito a rendere questa linea di prodotti così popolare, ma in una veste del tutto nuova, e soprattutto, totalmente compatibile con Nintendo Switch e Switch Lite. Le custodie per Nintendo Switch Lite arrivano in due nuove popolari versioni: Zelda e Luigi’s Mansion 3. Grazie al guscio protettivo imbottito che garantisce la migliore protezione per la console portatile di Nintendo, non ci sarà da preoccuparsi per gli spostamenti di tutti i giorni. Queste custodie sono dunque l’ideale per i giocatori in mobilità, includono anche una custodia per le schede di gioco, una per le schede Micro Sd, e sono dotate di un pratico supporto inclinabile per giocare davvero ovunque.

rogettate appositamente per il gioco su Nintendo Switch e Nintendo Switch Lite, queste cuffie targate Bigben regalano un suono ricco e preciso oltre a dei bassi potenti grazie agli altoparlanti da 40 millimetri in dotazione. I morbidi padiglioni in ecopelle e l’archetto imbottito regolabile forniscono un comfort ottimale, mentre il microfono flessibile assicura una comunicazione cristallina con gli altri giocatori. I controlli in linea consentono di accedere rapidamente alla regolazione del volume e alle funzioni di muto del microfono. Con un jack da 3.5 millimetri e un cavo di ben 2.4 metri, sono perfette per essere usate sia a casa, sia con i dispositivi portatili. Che ci si trovi sui mezzi pubblici, in aeroporto, o comodamente a casa, si potrà godere del suono ideale in ogni videogioco!

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Le

CUFFIE STEREO DA GAMING

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A cura di Michela Carboni

NUOVI ACCESSORI PER LE CONSOLE NINTENDO



SPECIAL

Alessio Pennasilico, among the authors of the Clusit Report, highlights the main risks facing the online gaming industry and underlines that the level of tools to face them has significantly risen

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by Anna Maria Rengo

ENGLISHPAGES

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ever as in these weeks, which hopefully won’t become months, we feel “threatened”. And if everyday life, as well as entrepreneurial and working life, suffers the consequences of the Covid-19 emergency, the issue of cyber threats affecting Italian industries is still topical. Alessio Pennasilico, one of the authors of the Clusit Report that the Associazione Italiana per la sicurezza informatica recently presented even in 2020, takes stock of the imminent main ones, in particular on the online gaming sector. “The main threats facing the gaming industry concern identity theft as regards customers and real frauds against the manager. In the first case, depending on the game, there is a thriving market for the theft of active accounts, which are then used for different purposes. For example, existing users are stolen from the legitimate owner and then ask for a “ransom” to regain possession of it. This is especially true for those gaming platforms where switching from an entry level character to a ‘powerful’ one took months of ‘work’ to perhaps purchase ‘premium’ paid packages. PROMOSPACE

ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi

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GIOCONEWS #04 APRIL APRILE2020 2020 PROMOSPACE

88 NUOVE TENDENZE

NUOVE TENDENZE

PH. PHILIPP KATZENBERGER, UNSPLASH

Hunt for identity thief

Or the stolen profile, as in the first case, is however resold instead of returned to the owner. In other cases, which most often concern online gambling websites, the profile is used to launder money from other frauds. Ultimately, always on gambling websites in order to launder money, sometimes a new user is created with real data, belonging to an unaware person. All these frauds don’t involve direct losses for the service managers, but fortunately almost all platforms have active monitoring and management programs for this type of fraud, to support any victims. Much more relevant chapter, however, that of frauds perpetrated against the managers of the gaming platforms. Frauds are the classic ones that afflict all online services. Just think to the use of stolen credit cards to procure goods or services which, apart from the alleged payment, won’t lead to the collection of the transaction or the exploitation of application weaknesses or unforeseen behavior in order to obtain illegal personal advantages”. How much is the importance of IT security perceived by both industry and the consumer?


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SMEs (with particular reference to small businesses) should adopt all those tools that they always hear about: backup, an updated antivirus, a firewall, the minimum organization necessary even in small companies to be able to prevent and possibly manage emergencies”. What are the current online gambling risks? “The risk, in addition to having fun, is to suffer economic losses or fraud due to the campaigns of attacks generated by the criminals against which the gaming platforms have very little intervention power, or to remain victims of identity theft that can expose in particular to not only economic losses but also of ‘game level’, to which sometimes even more importance is attributed than to money”. In the current Italian context, is stronger the perception of land-based or online risk? “We are more careful to ‘analog’ than to ‘digital’ risks, because we have more experience with them, we understand them more easily. However, we forget that the probability and impact of ‘digital’ frauds are extremely higher. We don’t realize that it is often impossible to draw a boundary line between each other. My behavior on social networks can cause physical damages (thieves come to steal from my house because they know I am on vacation) and that analog behavior can have online consequences (take little care in managing your credit card, perhaps stolen from the restaurant and used online)”.

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ALESSIO PENNASILICO

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“In the early 2000s, few day-dreamers speak of information security, often labeled as ‘paranoid’. Today the amount of accidents and related economic losses have brought the topic to the fore. Just think that an organization like the World Economic Forum includes cyber crime among the main systemic threats, while an insurance company like Allianz highlights in its annual report that cyber risk is the main concern of Risk Managers (who are experts in managing the risk, not technology). The importance is therefore certainly increasingly perceived by companies, many of which have included it in their “Top 5 Priorities”, while in the consumer world there is still a lot of work to do, unfortunately”. Has the level of IT security increased or decreased over time? “The level of maturity of the tools has definitely increased over time, especially in the enterprise sector. The level of adoption of the tools has definitely increased in turn. Unfortunately, however, the governance aspect of these tools is still very far from being mature, or how they should be used by whom, triggering which actions. This lack, combined with an increasingly unfavorable scenario for companies compared to attack attempts, leads to a more worrying picture, despite all the investments made”. What are the measures that companies can and must take? “Obviously, the different ‘types of companies’ must adopt different types of technical and organizational measures. I think it is essential for each organization to do a ‘risk analysis’ or to define which threats concern it and decide what measures to take to protect itself. For this reason, a large enterprise will choose tools such as H24 active Security Operation Center that support them in identifying and managing attacks, Siem with Artificial Intelligence integrated to identify anomalies and attacks, Business Continuity plans and Disaster Recovery, in order to deal with any emergencies, clear policies and operating procedures, implemented by organizational models consistent with the organization. This, for example, in order to regularly conduct Vulnerability Asessment and Penetration Tests, but also Audits, without neglecting all the part relating to the people training and awareness.

HUNT FOR IDENTITY THIEF

2 0 19 , t h e y e a r o f c y b e r - i n s e c u r i t y With 1.670 serious attacks and a growing trend of 7 percent compared to 2018, 2019 marks a new peak upwards in the representation of “cyber insecurity”, which is traced every year by the experts of Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. The 2020 Clusit report on ICT security in Italy and in the world starts in this way, analyzing the most serious known cyber attacks on a half-yearly basis happened in the world, which is today previewed in streaming to the press. The authors illustrated the main security events of the past twelve months, the sectors most affected by web crime, the

main types of attacks, the most common vulnerabilities, relating them to the known attacks of the last five years and, in particular to those of the twelve previous months. Between 2019 January and December, an average of 139 attacks were recorded monthly worldwide with a systemic impact in every aspect of society, politics, economics and geopolitics. This is 47.8 percent more than the average of the 94 monthly attacks recorded in the 2014-2018 five-year period. Clusit experts warn, however, that it is only the tip of the iceberg: the analysis refer in fact to actual attacks, that is to say

the attempted ones which caused serious damages. Therefore, attempted or blocked attacks are excluded. Furthermore, although statistically significant by now, the sample analyzed in the Clusit Report is necessarily incomplete, given the general tendency to avoid making cyber attacks public. The same entry into force of the Gdpr Regulation and the Nis Directive in 2018, haven’t to date led to the detection of a significant increase in serious attacks in the public domain against European targets: this certainly entails the evidence of a less critical scenario than the situation on the field.

www.gioconews.it

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SPECIAL

by Alessio Crisantemi

In

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the world of gambling with cash prizes, safety also - and above all - includes the protection of consumers from non-responsible behaviors. Also this need requires other investments and technological developments to be truly competitive. In the United Kingdom, the real cradle of gaming, the new BetBlocker software solution by the British startup ThePogg is making people talk about him, and it has just been recognized by the Uk Gambling Commission as one of only six charities recognized by the regulatory authority in the prevention category. A new and innovative experience that we immediately wanted to deepen, through the interview with Duncan Garvie, manager of BetBlocker.org and Complaint manager ThePogg. How does your software work and who is it for? “BetBlocker is a free resource for anyone who is looking to manage their gambling in a responsible manner. It offers an aid to users to help them control their access to gambling online. Whether you feel like you need to stop gambling altogether or would simply like to manage your access over specific periods, BetBlocker offers help to our users in gaining control over their actions. BetBlocker is fairly straightforward - the user downloads the app onto their internet capable device, selects how long they would like to exclude for and activates a restriction. Once the restriction is activated BetBlocker stops the device accessing over 12k gambling operator websites and cannot be removed for the duration of the exclusion period selected. BetBlocker can also restrict the device from accessing sites that provide information about gambling and gambling apps as well depending on the settings selected by the user during the activation process. The BetBlocker app is free for everyone and available on the Android, iOS, Window, Apple, Linux and Fire OS platforms. It is a registered charity in the UK and has been recognised by the Uk Gambling Commission”. How long has the software been available and what feedback are you having? “We started developing the software in late 2017 and the first test versions of the tool were available to the public mid-2018. It took us the best part of a year to get the

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app stable on all platforms for the majority of users (the massive variation in hardware, software and network in common use today make it very challenging to produce a product that will perform consistently under all possible conditions). Since early 2019 the app has been stable and freely available. With thousands of people actively using the app every day the feedback by and large is very positive. Of course we will still receive communications from some frustrated users who need technical support to get the app functioning as it is intended to function and as the nature of the app is to help control addiction we do naturally receive a number of unhappy communications from users who have chosen a restriction and then change their mind and want to return to gambling before the exclusion period is concluded”. What is your opinion regarding the level of safety guaranteed to consumers today, on gambling sector? “That’s a very broad question and is tough to answer. It largely depends on the markets being discussed. The UK and Sweden have made significant progress in the last few years in terms of offering consumers greater protection and focusing minds within the industry on ensuring that they offer gambling in a responsible and safe environment. As regulators evolve in other markets the protections within these markets will continue to improve. There is still a lot of scope for improvement from everybody within the industry. The internet age has radically changed the ease of accessibility of gambling for the vast majority of people. We all now carry round a casino, sportsbook, poker room and bingo hall in our pocket or handbag at all times. This leap in terms of accessibility has been great for the industry that has shown massive growth in the last two decades, but in my opinion the full social impact of the ease of access to a highly addictive activity is yet to be realised and will come to light in escalating levels of gambling addiction amongst the generations coming through just now that have had a smart phone their whole lives. The industry unquestionably is going to have to account for this and be seen to be actively engaged in helping mini-

PH. THOMAS LEFEBVRE, UNSPLASH

There is no safety without responsibility

Among the most important items in terms of safety, for those who deal with “gambling”, there is the player protection and prevention: new projects and solutions of responsible gaming are born in the UK, and we went to see with our own eyes, to being able to tell them in detail.


SPECIAL THERE IS NO SAFETY WITHOUT RESPONSIBILITY

mise the social damage caused by gambling addiction if it hopes to retain the trust of consumers. Internationally more governments need to step-up their game in ensuring that this industry is properly regulated and that consumers are protected. As long as some states continue to allow rogue operators to function with impunity the protections that consumers have access to will always carry significant gaps”. In your opinion, could the gambling industry do anything more in terms of player safety and protection? what is missing in particular today? “There are lots of things that the industry can do and is doing. Managing consumer access to an addictive product is not a straightforward undertaking. It requires observation of behavioural patterns and evolution of strategies to ensure that the most effective strategies are being engaged to ensure damaging behaviours are minimised. In the last couple of days I’ve spoken to people tasked with Responsible Gambling at both Betfred and Leo Vegas. While I’m not going to give details of the projects that each are working on, I will say that both teams are actively working on unique and innovative projects that are strongly focused on improving the protections that are offered to their players. I’m sure that there are a great many other operators with their own innovations in the works. These operators can and should be proud of their efforts. What needs to happen though is ‘sharing of best practice’. All operators need to start reviewing and comparing, seeing where other operators are delivering a better level of protection and assessing what tools and strategies can be built into their own policies. Innovation is going to be absolutely key to delivering the best protections and innovation of this scale rarely comes from a single place. When we as a collective set our minds to addressing a problem we are at our most effective. Regulators have an absolutely essential role to play in this process as well. Left to their own devices businesses will tend to gravitate towards the line of maximised profits. That is effectively universal in any industry. Regulators must take a proactive position in facilitating discussion of how to achieve the greatest possible protections and ensuring that the regulatory standards that operators are required to adhere to are tailored to ensure that consumers are protected. Nowhere is this more evident than the different regulatory approaches to propagating selfexclusion requests across ownership groups. Where a player requests a self-exclusion at one property in an ownership group there is no logical reason for the operator to assume that the player only has an addiction issue when playing at that specific url. Yet regulators that require self-exclusions to automatically transfer to all properties owned by the group are still in the minority. Until regulators step up to the plate and ensure that basic policies like this are in place, expecting the industry to adopt these standards is unrealistic”. What kind of relationship do you have with the gambling industry? Are you receiving support or do you feel you are being viewed with “mistrust”?

“Given that the BetBlocker charity was founded by a group within the industry - ThePOGG.com - we had hoped that the industry would be embrace the project. And broadly speaking the responses we have received have been very positive. The vast majority of operators - at least within the UK market - that we have managed to speak to have been very receptive to the project and in the short space of time since the project was approved by the UKGC for RET contributions, we’ve already received donations by several very notable groups within the industry that want to support the project. The most significant challenge we face is getting to talk to the right people. The reality for UK licensed operators is that supporting BetBlocker has the potential to save operators money on other regulatory costs. Donating to BetBlocker is a win/win/win/win for operators as they are seen to support a Responsible Gambling charity, are provided with a tool that aids their own Responsible Gambling policies, meets license requirements to provide information on blocking softwares to users (and does so for free unlike other commercial tools on the market) and it ticks a box for the license required RET contributions. That’s multiple birds being taken care of with a single stone. Even where the operator feels that they would rather direct their donations to other organisations, the BetBlocker service is still freely available to them and we are more than happy to assist their team in providing information about it. Where we can establish a dialogue with the Responsible Gambling team at any operator uptake is close to universal so I would like to encourage anyone working within an online gambling operator who has a focus on Responsible Gambling to reach out to us at admin@betblocker. org. There are no downsides to providing information about the service and as much as we would love you to make a donation to support the project your communication will be warmly welcomed with or without a financial contribution. This is a free service intended to help everyone who needs it”. Are you thinking about further developments for the future of your software and your business? maybe even with the operators? “Well, BetBlocker is a charity rather than a business, but we are always working on improvements and updates to the apps. Every operating system update raises new challenges so we have to constantly work to ensure that the protections that the app offers is as robust as possible. As to working with operators - we are always happy to engage with and support any operator that is actively trying to improve their Responsible Gambling policies. There are always new features to add to improve the app and we are thrilled any time we can partner with an operator to make specific upgrades. But just as welcome is feedback from operators about how they think we can improve the tool. Operators get a first-hand look at the behaviour patterns that occur when players are struggling to control their gaming. Insight on how a service like BetBlocker can support our users based on this data is absolutely invaluable to us”.

www.gioconews.it

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international esteri PH. CHRIS-BARBALIS, UNSPLASH

Eastern Europe a region of contrasts

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asting an eye across Eastern Europe, it is clear that different jurisdictions are taking very different approaches to gambling. Some are embracing regulation and expanding into interactive gambling regulation, whilst others continue to maintain outright bans. As ever, one common feature is tax. Belarus has recently legalised online casino games, with the law in force from April 2019. Croatia has seen three new online casino launches in 2018 and 2019, one from Slovenian ORYX Gaming and two from operators already present in the market, Germania (a subsidiary of Serbian Mozzart) and Admiral (a Novomatic subsidiary). Hungary now has two online casinos, with the second launching in mid-2018. From mid-2019, Moldova has the first licensed online gaming site, operated by the National Lottery. In Montenegro, four operators launched online gambling sites in 2018/19. Poland has seen eight new online licenses in 2018, including the first online casino. In Russia, the regulator issued five new online betting licenses in 2018/19. Ukrainian lottery MSL launched an online site with slots and instant win games, branded Cosmolot, in 2018. The region is becoming more interesting to international and regional operators, which are mostly entering

GIOCONEWS #04 APRIL 2020

di Tihana Jurican manager della Global Betting and Gaming Consultants

the market through mergers and acquisitions. In Croatia, the betting market leader, Supersport, was acquired by Czech Sazka Group in mid-2018. At the same time, the owner of three Czech casinos, Trans World Corporation, was acquired by Far East Consortium International. In Georgia, two UK-listed operators entered the market: first the GVC Holdings acquired Mars, operating as Crystalbet, then Flutter Entertainment acquired the online market leader, AdjaraBet. Two Nordic operators entered the Latvian market: Aaland, Finland-based PAF launched a Latvian online gaming site, while Swedish-listed MRG Group (Mr Green) acquired a majority stake in the operator viensviens.lv (operating 11.lv website). In Poland, Merkur Sportwetten’s joint venture acquired the bookmaker Totolotek. The gambling industry in the region is reaching maturity, with growth rates slowing, which leads to the governments introducing higher taxes to meet projected levels of budget income. In the Czech Republic, the tax on lotteries, bingo and live games was increased from 23% to 35% of GGY, starting at the beginning of 2020. The country has also introduced a winnings tax of 15% to winnings above CZK 1m (around ₏40k). The Lithuanian parliament increased the tax rate for


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ve-star hotels or tourist resorts, which closed all halls in operation. Armenia decided to limit bookmakers and slot halls to four special gambling zones, starting from March 2020 for machines at gas stations and from November 2020 for all other slot halls and betting shops. Following two unrelated murders in slot halls, Kosovo decided to ban betting, casinos and slot halls from May 2019 for a period of ten years. Only the lottery was allowed to continue. Russia closed one of the gambling zones, Azov City, at the end of 2018, replacing it with the Crimea zone in October 2019. Russia also banned online instant lotteries in summer 2019. Despite various setbacks, the growth rates of the gambling industry in the region are still higher than in Western Europe, so GBGC is expecting further interest from both international operators and the local tax authorities.

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bingo, totalisator and betting from 15% to 18% of GGY from the start of 2020. In response, Olympic Entertainment Group has announced closure of nine betting shops and two casinos due to the tax hike. Russia has introduced a new tax on winnings above RUB 4k (€57.7) from the start of 2018, along with new taxes per device or shop. Romania has in late 2018 introduced a 2% tax on players’ monthly deposits, as well as additional annual fees of €5k for online and €1k for land-based operators to finance the fight against gambling addiction. In two countries, new taxes proved detrimental to the market and were later lowered. From the start of 2018, Latvia has introduced a winnings tax of 23% on winnings between €3k and €55k, while higher winnings attract a tax rate of 31.4%. But, from the start of 2019, the threshold increased from €3k to €7.2k. In Poland, the parliament introduced a winnings tax of 10% on all winnings above PLN 2,280 (€536) at the start of 2018, but exempted winnings from slots and casinos from the tax four months later. Following in the footsteps of Western Europe, some countries in the region have started ISP blocking and payment processing bans, mostly in order to protect their budding online gambling industries. Belarus will start to block illegal gaming sites from April 2021 to protect the newly legalised online casino industry. Croatia started ISP blocking in May 2019. Latvia forbade gambling on unlicensed websites from the start of 2020, along with payment processing ban and a requirement for ISP blocking. ISPs who fail to block unlicensed sites are liable for a €20k fine. Russia now also requires search engines to stop gambling advertising, as well as fining users of prohibited VPNs. Some countries have opted for total bans instead: Albania banned betting and online gambling from the start of 2019, as well as ordered a move of all slot halls to fi-

EASTERN EUROPE A REGION OF CONTRASTS

Gam ing regulat ion map in Eastern Europe REGULATED ONLINE GAMING: – – – – – – –

Belarus Croatia Hungary Moldova Montenegro Poland Russia

ACQUISITIONS BY FOREIGN GROUPS: – – – – –

Croatia Czech Republic Georgia Latvia Poland

TAX INCREASE: – Czech Republic – Lithuania – Russia – Romania – Latvia – Poland

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ISP BLOCK: – Belarus – Croatia – Latvia – Russia

CZECH REP.

MOLDOVA HUNGARY

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GEORGIA AZERBAIJAN

ARMENIA

BOSNIA

SLOVENIA

TOTAL BAN: – Albania – Armenia – Kosovo – Russia

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SERBIA KOSOVO

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VOX MANAGER by Ludovico Calvi

VOX MANAGER

Covid-19 In the pursuit of new paradigms

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are facing unprecedented times, our health and safety have become our greatest concern and these unique circumstances have impacted our daily lives dramatically. The outbreak of the coronavirus is forcing us to self-isolate and distance ourselves from the others and is the exact opposite of what we, as human beings, are naturally prone to do. The gaming industry is not exempt from what is happening around the world and there are no easy answers, due to the unpredictability of disease dynamics, a lack of relevant previous experience, and the absence of plug-and-play instructions from government or international authorities. The reality is that there is very little that can prepare you to deal with a situation such as the one we are experiencing. In this moment of unparalleled crisis, it is important to manage our own emotions and mental health during the quarantine, while staying at home. I heard many psychologists suggesting that we should draw on new technologies (i.e. smart phones) to stay connected and keep our personal relationships ongoing while we contribute to foster a sense of community

GIOCONEWS #04 APRIL 2020

restricted, another important step to take is to review your channel distribution mix both in B2C and B2B environments. Rapid redeployment of resources towards digital channels would allow companies to continue to operate and satisfy drastically changing consumer’s needs and behaviours. In this respect, the use of social channels to reach consumers but also to organize employees and partners is a resource which should be fully exploited. In these difficult times it is important to address the changing needs of employees and consumers by analysing, reviewing and implementing new processes and flows. It is crucial for example to rapidly innovate around new needs (i.e. mobile apps) and review also the product portfolio; as usual, new consumer needs create new and unexpected opportunities for innovation. Some consumers’ behaviour will change and determine new consumptions habits, which will eventually remain in the long term even after the crisis and these could also put companies in a position to resurface effectively in a re-cast market. Apparently, the SARS outbreak was one of the reasons why the Chinese population shifted their consumer habit from retail to e-commerce. In general, we do not know what will happen and if the Covid-19 will contribute in the long term to cause a further shift of consumers’ behaviour from retail to digital commerce. What we do know, though, is that unlike in other global pandemic scenarios, today we have the opportunity to further leverage on advanced technologies and artificial intelligence, which could enable community-connection while satisfying our primary needs as individual consumers. What will be the risks and opportunities emerging from this new global experience…only time will tell.

so not to lose the priceless value of social contact. Gaming companies like all sectors around the world are struggling to organize responses, not only because this is unprecedented and there is no working paradigm, but also because global health crises have highly dynamic trajectory and variables, which require a constant reviewing of models and plans. Companies need to act fast on crisis planning and responses in order to define recovery and post recovery strategies. Even if it could be very complex, creating clarity and security for your employees and business partners is absolutely key when the situation and the available information are constantly changing. The last thing we want is to generate confusion because of the lack of information and the countless media reports offering different perspectives and advice. The real challenge is to adopt new ways of working and for that transition to be handled smoothly Ludovico Calvi requires clear, consi• President of Global Lottery Monitoring stent, timely guidanSystem Executive Committee • Member of the American Gaming ce. Association Sport Betting Task Force (Aga) With personal inte• Member of the World Lottery Association ractions and retail (Wla) Sports Betting Integrity Committee business completely


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A cura di Ian Donegan

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With games based on sport proving to be consistent performers, Ian Donegan asks which machines are up for player of the year in 2020 GIOCARE GIO CONGUSTO

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port is one of the great, reliable formats. Pubs can always depend on a good match to bring in a crowd and the World Cup puts every marketing company worldwide into a frenzy. This is possibly because, in the age of streaming, sport is one of the only categories of event that people tend to tune in to watch at a specific time. As a result, there is more investment going into different sports than ever before and there are more sports to follow than ever before. Amusement games that simulate sport are unsurprisingly successful but to maximise this potential, operators need to have their fingers on the pulse of which sports their clientele are interested in. James Anderson, commercial and sales director for Bandai Namco, said: “We’re fortunate to partner with companies like Raw Thrills, whose strong reputation places them in a paramount position within our industry. With their depth of understanding about their players, we benefit from impactful games like MotoGP and X Games Snow Boarder. Both of these games provide a thrill to players who wouldn’t have the opportunity to experience these activities in real life. “Honing in on MotoGP, it drops the player into an authentic virtual parallel of the franchise with renowned riders and famous circuits Providing powerful licences such as this can ramp up a great game into an exceptional one in terms of performance and popularity.” There are those who would not consider pinball to be a sport, but it has enjoyed a pronounced renaissance in recent years and the number of tournaments around the game have exploded and are taken very seriously. There are now more than 3,500 events and leagues held around the PAROLADI COLLOVATI

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C O A S TA L A M U S E M E N T ’ S MINIONS SOCCER

world annually with something in the range of US$2.5m in prize money being awarded to winners. If it walks like a sport and quacks like a sport… Stern Pinball is one of the game’s most prolific manufacturers. The company hosted its premiere competitive pinball event of the year in March – the Stern Pro Circuit Championship at Lagunitas Brewing Company, Chicago, US. Stern Pinball’s director of marketing, Zach Sharpe, said the format’s success comes down to it being very easy to learn but difficult to master. “Pinball checks all of the boxes of both amusement and sports games at its core. This is further exemplified during high stakes competitive pinball competitions like the Stern Pro Circuit Championship and the 20 tournaments on the SPC tour,” he said. Some companies are benefiting from the combinations of popular licences with even more popular sports. Coastal Amusement, the US-based manufacturer, has taken two of the most well-liked ideas in history and combined them to great effect: football and the Minions characters from the movie Despicable Me for Minions Soccer. It is a classic penalty game, where the player has to score a goal with the Minion playing the part of the goalkeeper. Lenny Dean, president of the US’ Coastal Amusements, said: “Everyone loves the Minions so that was an easy decision. We have also widened the unit so there is more playfield and we made the scoreboard a lot brighter and more attractive looking.” Another company benefiting from combining ideas is Valley Dynamo, putting the two great American pastimes – baseball and pinball – together to produ-

PINBALL TOURNAMENTS CONTINUE TO BE HUGE EVENTS

ce All-Star Baseball, a game with all the trappings of a pinball machine but with a number of baseball-inspired elements. The game aims a ball directly at the slot, where the player must flip the single paddle at the right time, as in baseball, to hit it away. The ball then interacts with a number of features like “home run”, “out” and “first base.” It has one or two-player modes; in two-player mode, one player pitches and one hits. The pitcher covers the three buttons, slow, fast and curve, with one hand and the hitter must anticipate the timing of the ball. The pitch speeds and bat strength are adjustable and animated base runners pop up to “cover the bases” when the ball is pitched, while audio reactions from the announcer, umpires and the audience are played. These games can be played by young or old, male or female, short or tall, skinny or fat and still be very competitive,” said the company’s vice president of international sales, Jim Livingston. The popularity of sport can’t be overestimated and operators of FECs or arcades would be optimistic to the point of foolishness to think they could run a successful business without a solid sports simulation investment.

MAGIC PLAY’S BASKETBALL MACHINE STREET MAGIC

M A R I O & S O N I C A T T H E O LY M P I C GAMES TOKYO 2020

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a cura di Nashira astrologa e sensitiva

4, 32, 62 Ambo, Terno e su Tutte, Genova, Roma

<-- Michelle Marie Pfeiffer

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Attrice statunitense Santa Ana, 29 aprile 1958

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GIOCONEWS #04 APRILE 2020

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PESCI Siete un po’ spaesati dal mutato atteggiamento di una persona a voi cara, ma che forse non conoscete così bene, almeno a giudicare dalle sue ultime esternazioni. Un po’ di autocritica vi aiuterà a comprendere meglio che cosa è capitato. Gioco: lasciate stare!

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SAGITTARIO Sognate a occhi aperti ma stavolta non vi si può dare colpa di ciò, perché finalmente avete tutti i motivi per farlo. Un pizzico di coraggio, da parte vostra e del partner, e tutto ciò che desiderate diventerà realtà. È il momento di tentare la fortuna anche al gioco.

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ACQUARIO La miglior difesa è l’attacco, ma in certi casi, come il vostro, la diplomazia raggiunge risultati più duraturi e soddisfacenti. Fatene uso industriale specie sul luogo di lavoro, dove dovete fronteggiare un collega che di fair play sa ben poco. Al gioco la dea bendata è vostra amica.

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SCORPIONE Pro e contro vanno attentamente soppesati, prima di prendere delle decisioni che potranno incidere fortemente sulla qualità della vostra vita. Vi invitiamo anche a una maggiore accortezza nelle spese voluttuarie! Al gioco il momento non è dei migliori, aspettate maggio.

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LEONE È giusto il momento di prendersi una pausa e di rilassarsi in compagnia della persona che vi è più cara e che rivendica giustamente un po’ di attenzione da parte vostra. Che ne direste di regalarvi quel week end romantico troppe volte rimandato? Molto bene al gioco, specie nella terza decade.

VERGINE Il coraggio non è per definizione il vostro punto di forza ma questo mese cercate proprio di non perdervi nel classico bicchiere d’acqua. Che potrebbe, fuor di metafora, essere rappresentato da un piccolo grattacapo sul lavoro. Al gioco fortuna vicina.

CAPRICORNO Che ne direste di svegliarvi e di rendervi conto che quella situazione che si sta trascinando stancamente da troppo tempo necessita di soluzioni urgenti? Amici e parenti ve lo dicono da tempo, ora ve lo ribadiscono anche gli astri. E garantiscono fortuna, come pure al gioco.

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TORO Per quanto tempo ancora volete sopportare quella spiacevole tensione familiare che tra l’altro si è creata solo a seguito di stupide incomprensioni? Affrontate questa situazione con la tenacia che vi è solita e una volta per tutte, non ve ne pentirete. Al gioco momento ottimo.

GEMELLI Un amico molto caro vi chiederà di supportarlo in un’impresa curiosa quanto avventurosa. Vincete il vostro scetticismo e per una volta lasciatevi andare, scoprirete delle emozioni impreviste e rafforzerete la vostra amicizia. Prudenza invece al gioco.

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BILANCIA Nonostante la vostra tendenza indecisa e a volte malinconica, molte persone a voi care sono piacevolmente sorprese di scoprirvi dolci, premurosi e gioiosi. Continuate così, sarete voi i principali beneficiari del vostro mutato atteggiamento! Al gioco benino, non osate troppo.

POKER STRATEGY

CANCRO Doppiamente fortunati, cari amici del cancro: proprio ad aprile avrete grosse soddisfazioni e opportunità sia sul lavoro che nella vita privata. Un’unica accortezza: siate prudenti e garantitevi delle certezze, guardandovi dai troppo facili entusiasmi. Al gioco tutto bene fino a metà mese.

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ARIETE Un cambiamento inaspettato nelle vostre abitudini quotidiane vi causerà un po’ d’ansia, ma tutte le novità sono anche delle opportunità e spetta a voi scoprire il lato ‘positivo’. La vostra famiglia vi darà la comprensione di cui avete bisogno. Giocate poco, se potete.




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