Gioco News Magazine October 2024 - Rivista Gioco News ottobre 2024

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XVI | NUMERO 10 | OTTOBRE 2024

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Michele Bragantini

Geronimo Cardia

Serena Corbellini

Marco Fiore

Matteo Marini

Giancarlo Marzo

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Ryan Moulineux

Nashira

Francesco Scardovi

Marco Trucco

Riccardo Zerbetto

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Un riordino (non) per due

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All’uscita di questo numero di Gioco News mancheranno meno di 90 giorni a Natale. Da qui, riprendendo i meme minacciosi che circolano sui social network e che annunciano le festività di fine anno, ecco il titolo di questo editoriale ispirato alla pellicola feticcio delle festività, “Una poltrona per due”. Un riordino per due, quindi? Sì perché la decisione dell’Esecutivo di spacchettare le due riforme ha spaccato di fatto in due l’industria anche se le due parti continuano a dover dialogare (vedi i sistemi di pagamento per i Pvr) perché sono legate e hanno camminato insieme anni per esserlo. Eppure per anni il comparto ha cercato l’unità, la logica omnichannel, un mercato evoluto che avrebbe legato il land based con il digital Nulla di tutto questo anche se, come detto, il gioco pubblico è ormai un’industria evoluta con aziende in grado di offrire tutti i verticali di gioco sia land based che online.

Un riordino per due, quindi, ma per la fine dell’anno ci sarà l’online che andrà avanti e probabilmente avvierà l’espletamento della gara pubblica, e il retail che dovrà ricorrere ancora una volta (l’ennesima) all’istituto della prorogatio. Insomma quella poltrona per ora ospiterà solo una delle due metà e per il gioco fisico non sarà un bel Natale impelagato come da sempre nelle sabbie mobili dell’antica questione mai risolta nella conferenza Stato-Regioni.

Noi, però, abbiamo comunque analizzato il retail perché, nel frattempo, anche se nell’incertezza, le aziende del settore vanno avanti. E anzi si specializzano, evolvono tecnologicamente e si basano sulla sicurezza e la protezione del consumatore.

L’industry del gaming è già oltre, progredisce, punta fortemente sulla sostenibilità come spieghiamo nelle pagine che state per leggere e potrebbe farlo in maniera ancor più proficua se solo il legislatore ascoltasse gli stakeholder del settore prima di scrivere le riforme.

Un comparto talmente evoluto che da anni redige bilanci sociali basati sulla sostenibilità e ne parliamo su questo numero spiegando le pregevoli iniziative delle Fondazioni nate grazie alle società di gaming.

Parliamo anche dei sistemi di pagamento, uno di quegli anelli di congiunzione tra i due lati della stessa medaglia e tirati in ballo proprio dal riordino del gioco online.

Per il resto il solito ricco menù di rubriche, contenuti, casinò, poker, esports e altro ancora. Perché, come detto, questo settore meriterebbe molto di più che una poltrona per due.

ANNO
di Cesare Antonini
GIOCO SICURO

Politica 4/

Educare è meglio che vietare

La deputata del Pd Ilenia Malavasi auspica una riforma del gioco fisico che punti a interventi attivi e non a una semplice “gestione del problema”

6/

Fuori dal limbo

Fra le questioni che dovrà affrontare chi guiderà la Liguria ci sarà l’attuazione della legge regionale per il contrasto al Gap sospesa dalla Giunta Toti nel 2018. Ecco cosa ne pensano alcuni dei candidati alla carica di governatore.

14/ Contaminazione vincente

Marco Pasquini e Andrea Ramazzotti, titolari dello studio Man Architetti, raccontano la loro esperienza nel design e nella progettazione delle gaming hall: il futuro va verso la trasversalità

18/ Spazi per la condivisione

20/ L’evoluzione delle sale gioco

22/ Gaming e food&beverage, il mix perfetto

Eventi

26/ iGaming e riordino, come si pagherà il conto!

Un pezzo fondamentale del riordino del gioco online è rappresentato dal Fintech e dai sistemi di pagamento, ecco gli autorevoli pareri dei relatori dell’evento Okto e Gioco News sul tema

Attualità 10/ L’unione fa il riordino

Dal Forum Acadi 2024 andato in scena in Confcommercio con le associazioni della confederazione emerge un segnale di unità e un invito a procedere con una riforma complessiva

30/

Un cambiamento sistemico del fare impresa

Russell Mifsud e Rachel Decelis di Kpmg

Malta delineano i nuovi orizzonti della sostenibilità delle aziende di gioco: fondamentale un approccio collettivo che guardi anche alle sfide climatiche

32/ La comunicazione al servizio della responsabilità

34/ Il benessere del giocatore al centro

35/ Uno scenario frammentato

36/ Conoscere per prevenire

37/ Sport è inclusione contro ogni forma di violenza

Focus

40/

La cooperazione al centro

A Roma Iagr 2024, un’opportunità di confronto per tutti gli enti regolatori del settore

41/ Quando il dialogo apre a nuove risposte

Normativa

46/ Generative AI, gaming e creatività tra tutele e cautele

L’intelligenza artificiale sta già cambiando in maniera determinante il settore del gioco, ma ci sono molti nodi ancora da sciogliere

Scommesse

50/ Scommesse sempreverdi

Due bookmaker analizzano il momento d’oro di un betting che ormai può contare su eventi e palinsesti sempre ricchi per favorire la raccolta

Speciale Retail
Inchiesta

«Tra gli obiettivi dell’Intergruppo parlamentare sul gioco c’è sicuramente la ripresa di un dialogo, tra associazioni e Istituzioni, che possa portare a […] interventi attivi, che mirino ad una maggiore consapevolezza dei rischi legati a queste attività.»

Ilenia Malavasi

56/

Il ritorno del People’s Poker Tour da 1.922 entries

Al King’s Resort di Rozvadov, Repubblica Ceca, è andata sui libri la 35esima edizione del torneo Microgame

Interviste 68/ Un’attrazione potenziale

Ilona Staller, notissima star del cinema a luci rosse (e non) e della televisione italiana, parla del suo rapporto con il gioco e della sua proposta di creare un casinò a Monza

69/ L’inevitabilità di essere se stessi

Ippica

52/ Il signore dei cavalli

Da quasi 50 anni Alduino Botti è l’allenatore di galoppo più vincente di tutti, ma chiede di “fare di più” per salvare l’ippica

Amusement

54/ Strike made in Italy

Il mondo del bowling italiano va a gonfie vele, nonostante la normativa non permetta al settore di spingere sull’innovazione

Flipper

55/ E non finisce qui

Dopo il campionato Europeo che ha mosso undici player dall’Italia, la Penisola è pronta a ospitare altri due tornei e a chiudere il Circuito Ics 2024

58/ Grande Italia a Barcellona

60/ De Lucci e Colomba, un Ipo per due

62/

Il valore dell’esperienza sociale

Tiina Siltanen, vice presidente del Casino Helsinki, sottolinea il ruolo di nicchia ma comunque fondamentale che può svolgere la casa da gioco della capitale finlandese

64/ PANNO NERO

66/ LA SLOT ONLINE DEL MESE

Lo scrittore Stefano Ferri racconta la propria esperienza di crossdresser, e presenta il suo nuovo libro con il quale svela anche i segreti del risotto allo zafferano

RUBRICHE

24/ GIOCO E RETAIL

28/ VISTO DA VICINO

38/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ

48/ FISCO E SLOT

70/ L’ORA DEL GIOCO

72/ DAL MONDO

74/ DA NON PERDERE

76/ A CARTE SCOPERTE

78/ GIOCARE CON GUSTO

80 / AL BAR DEGLI ESPORTS

82/ GIOCO E PSICHE

84/ LA SLOT DEL MESE

88/ LO SFIZIO DEL GIOCO

96/ OROSCOPO

AZIENDE

42/ NUOVE TENDENZE

44/ Efficienza e sostenibilità, la scelta di Play’in GO

92/ NEWSLETTER

ENGLISH PAGES

90/ A systemic change in doing business

92/ Player wellbeing at the core

93/ The E in Esg

94/ Staying social

Casinò

Educare

è meglio che vietare

La deputata del Pd Ilenia Malavasi auspica una riforma del gioco fisico che punti a interventi attivi e non a una semplice “gestione del problema”

corsa, per quanto a ostacoli, della riforma del gioco fisico, si è avviata e il confronto finirà per investire anche il Parlamento. Con la deputata del Partito democratico Ilenia Malavasi, componente (tra gli altri incarichi) della commissione Affari sociali e dell’Intergruppo parlamentare sul gioco, facciamo il punto sugli scenari attesi e auspicati, partendo da una disamina politica di respiro più ampio.

Le sfide che attendono l’Italia sono numerose, sia a livello nazionale che europeo. Che cosa si aspetta dalla legge di Bilancio in via di predisposizione? Quali sono le rivendicazioni che come Pd porterete avanti?

“Non parlerei di ‘rivendicazioni’, ma di istanze, che provengono proprio dai cittadini. Ci aspetta un autunno di ‘battaglie’, in parlamento e nella società civile, su temi cruciali: penso al cammino che porterà al referendum sull’autonomia differenziata - con tutto il carico di pericoli che questa norma ha nei confronti del concetto stesso di democrazia e uguaglianza nel nostro Paese - e alla battaglia sul Presidenzialismo. Al tempo stesso, siamo già al lavoro per la prossima legge di Bilancio, rispetto alla quale mi aspetto un nuovo indebitamento e nuovi tagli sulla spesa sociale, sul welfare, sugli enti locali, che colpiranno ancora una volta le fasce più fragili della popolazione. In questo contesto ci batteremo in modo particolare in difesa del sistema sanitario nazionale, contrastando un continuo definanziamento che, insieme proprio alla legge sull’autonomia differenziata, come indicato da molti soggetti e analisti, autorevoli e indipendenti, tra cui la Fondazione Gimbe, inevitabilmente porterà al collasso definitivo della sanità pubblica italiana. Questo non è solo un argomento ‘tecnico’: qui è in gioco il diritto dei cittadini ad avere le stesse opportunità e gli stessi diritti su tutto il territorio nazionale. È un tema di democrazia e di rispetto dei nostri valori costituzionali e fondativi.

Inoltre, in considerazione del difficile momento che stiamo vivendo a livello internazionale, ci aspetteremmo una legge di Bilancio che non tolga un solo centesimo a tutto ciò che attiene al welfare, al sociale, alle categorie più fragili o in difficoltà, ai giovani, alle donne e alle famiglie. Ma sono abbastanza certa che questo non avverrà, come lasciano intendere tutte le anticipazioni di queste settimane, con il Governo che pare sempre più intenzionato a fare cassa proprio sulle persone che hanno meno voce in capitolo, ma che, pure, avrebbero più bisogno di essere aiutate e sostenute nei loro percorsi di vita e nelle loro ambizioni professionali. In questi due anni di Governo non abbiamo visto nulla che sia rivolto al futuro, ma solo un piccolo e stanco cabotaggio, nel tentativo di portare avanti un sistema di potere e di relazioni che già mostra la corda, come abbiamo visto con i vari scandali che hanno contraddistinto questa nostra estate. Su tutti questi temi saremo vigili e daremo battaglia, dalla scuola alle retribuzioni (ferme da oltre 30 anni), dalle pensioni al trasporto pubblico o al fondo affitti, come su tutte quelle voci che possono aiutare le famiglie, difendendo enti locali, come presidio di prossimità che va sostenuto con determinazione.”

Quale sarà il ruolo che l’Italia potrà svolgere in sede di Parlamento e Commissione europea?

“L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea. Il suo ruolo è prioritario ed è la storia stessa dell’Istituzione ad assegnarcelo. Gli ultimi mesi, tuttavia, ci hanno visti protagonisti solo di assurdi teatrini, che ci hanno posto ai margini della politica e delle scelte europee, esclusi dal sistema di relazioni occidentali, per sistemarci al fianco di democrazie illiberali, tipo l’Ungheria. Con una differenza: che Orbàn, per esempio, il proprio ruolo, dal suo punto di vista, lo sa svolgere bene. Noi, invece, siamo spesso in imbarazzo, ‘vittime’ delle evidenti ostilità che esistono all’interno della compagine di maggioranza: in sede europea, per

di Anna Maria Rengo

esempio, non c’è nulla che lega il Ppe di Forza Italia, ai sovranisti e alle destre estreme, quando non dichiaratamente neofasciste, in cui si muovono Lega e pezzi di Fratelli d’Italia. Ecco, il nostro Paese sta perdendo il treno dell’innovazione e delle possibilità offerte dall’Europa per una serie di veti e di ripicche incrociate tra esponenti del nostro stesso Governo: una situazione francamente insostenibile, che ci espone a enormi rischi di vario genere. Il Partito democratico è un partito testardamente europeista, per la consapevolezza che abbiamo: senza Europa il nostro Paese sarà più debole, più solo e più esposto alla instabilità economica, con un danno pesante per la economia e la nostra competitività.”

Anche in questa legislatura è stato ricostituito l’Intergruppo parlamentare sul gioco, di cui lei fa parte. Qual è il contributo che tale intergruppo e lei personalmente potrete dare viste le tante “partite” tuttora aperte in materia di gioco?

“Si tratta di un intergruppo che, come deputati del Partito democratico, abbiamo fortemente voluto. Legalità e illegalità nel gioco d’azzardo sono spesso due facce della stessa medaglia e per questo è necessario un riordino complessivo delle normative di riferimento. Non basta contrastare le ingerenze della malavita, per esempio, perché la ludopatia è spesso fonte di povertà e degrado sociale, con esiti violenti all’interno delle stesse famiglie: lo Stato non può continuamente incoraggiare il gioco con l’unico scopo di fare cassa sulla fragilità delle persone.”

Questione territoriale, ossia la sovrapposizione regionale e locale di tante norme sul gioco che hanno reso la vita assai difficile agli operatori. In qualità di concessionari legali autorizzati dallo Stato, ritiene giusto che tra i soggetti da tutelare e ascoltare ci siano anche loro?

“Quando si avvia un percorso di ascolto e di condivisione, è sempre bene tenere in considerazione e ascoltare il parere e i suggerimenti di tutte le parti in causa coinvolte. Quindi, nel nostro caso, anche dei concessionari legali e autorizzati, con le loro istanze. Tuttavia, mi preme sottolineare come un conto sia l’ascolto, un altro la ‘tutela’, perché il primo e principale dovere di un’Istituzione è tutelare i propri cittadini da pratiche che ne possono compromettere la salute personale e quella del tessuto sociale in cui sono inseriti.”

Che cosa ne pensa della proposta di conferire agli enti locali parte dei proventi di gioco?

L’anno scorso il Governo ha inserito anche il riordino normativo del gioco nella legge Delega. Quali sono gli obiettivi che devono essere raggiunti?

“Tra gli obiettivi che abbiamo come intergruppo c’è sicuramente la ripresa di un dialogo, tra associazioni e Istituzioni, che possa portare a una concreta riduzione dell’offerta del gioco d’azzardo nel nostro Paese, compresa la piaga, non ancora del tutto approfondita, del gioco online. Quindi non una mera ‘gestione del problema’, ma interventi attivi, che mirino ad una maggiore consapevolezza dei rischi legati a queste attività. Nel mio territorio, in Regione Emilia-Romagna, sono stati portati avanti vari progetti, per esempio, che valorizzavano le attività commerciali che non proponevano ai loro clienti la possibilità di giocare. Io penso che questo sia una buona prospettiva: valorizzare comportamenti virtuosi, sostenendo le attività che rinunciano a questo tipo di attività, significa riconoscere la loro responsabilità sociale e sostenerle anche con sgravi economici. Ovviamente non basta vietare il gioco, bisogna educare le nostre comunità alla conoscenza e alla consapevolezza, a partire da un serio investimento nelle scuole con progetti didattici mirati.”

Nel corso degli anni è nata e prosperata la cosiddetta

“Prima di essere eletta in Parlamento, io sono stata sindaca, quindi conosco bene le dinamiche e, soprattutto, le difficoltà in cui si muovono gli enti locali, soprattutto i Comuni, quelli più vicini ai cittadini, ai loro problemi, alle loro esigenze e richieste. I fondi a disposizione dei Comuni non sono mai abbastanza e anche in questo caso devo rilevare come questo Governo stia operando in modo miope, procedendo a colpi di tagli ingenti proprio agli enti locali. Detto questo, sarei a disagio, come sindaca, nell’utilizzare proventi che arrivano, spesso, da situazioni che possono rappresentare un degrado sociale, perché conosco molto bene la realtà dei piccoli territori e il dramma in cui può precipitare un’intera comunità a fronte dei pericoli legati alla ludopatia. A meno che non siano fondi vincolati proprio per nuovi progetti educativi e di recupero delle tante fragilità che derivano dal gioco.”

In che modo si può promuovere il gioco responsabile e combattere quello illegale?

“La risposta potrà sembrare banale, ma, come espresso dal principio del rasoio di Occam, spesso la risposta giusta è anche la più immediata: tramite l’educazione. Non mi riferisco solamente a un’educazione che contenga una serie di divieti, ma alla promozione di vere e proprie comunità educanti, all’interno delle quali sentirsi realizzati tramite occasioni di lavoro, volontariato e crescita personale, che tendano a escludere, dunque, la tentazione di ricorrere a presunte vincite al gioco come mezzo di autoaffermazione. C’è un detto, che riguarda il gioco in generale, e che dice che ‘il banco vince sempre’: ecco, noi dobbiamo lavorare sempre più a fondo per fare in modo che giovani e anziani - cioè le due fasce più esposte ai rischi legati all’azzardo - non siano costrette o tentate di rivolgersi al ‘banco’ per cercare un’immediata soluzione ai propri problemi.”

Fuori dal limbo

Fra le questioni che dovrà affrontare chi guiderà la Liguria ci sarà l’attuazione della legge regionale per il contrasto al gioco patologico sospesa dalla Giunta Toti nel 2018. Ecco cosa ne pensano alcuni dei candidati alla carica di governatore

27 e 28 ottobre in Liguria si terranno le elezioni per rinnovare il consiglio e la giunta regionale e scegliere un nuovo governatore, dopo le dimissioni anticipate di Giovanni Toti, finito sotto accusa per corruzione e finanziamento illecito nel maggio di quest’anno.

L’ex presidente della Regione alla metà di settembre ha trovato l’accordo con la Procura di Genova per patteggiare due anni e un mese: pena detentiva che potrà essere sostituita con 1.500 ore di lavori di pubblica utilità, e alla quale si affiancano anche l’interdizione temporanea dai pubblici uffici e il divieto di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la durata della pena. Sempre che il giudice per le indagini preliminari, alla fine di ottobre, decida di accettare tale accordo.

Tale premessa è necessaria per delineare lo scenario che fa da sfondo a questa tornata elettorale, i cui esiti diranno molto sul sentiment dei liguri. Vorranno

scegliere la continuità con la Giunta uscente, vincitrice alle urne nel 2020, o voltare radicalmente pagina?

È quello che ci siamo chiesti anche noi, cercando di capire anche quali sono le posizioni di alcuni dei candidati principali alla carica di governatore in materia di contrasto al gioco patologico e di riordino del settore, senza dimenticare quella in merito alla legge regionale n° 17/2012, sospesa sine die nel 2018 dall’Esecutivo guidato da Giovanni Toti proprio nell’attesa di norme nazionali.

Al momento in cui scriviamo, prima della chiusura dei termini per la presentazione delle candidature, gli aspiranti presidenti sono nove, che presentiamo sinteticamente in ordine alfabetico.

Il primo della lista è Marco Bucci, attuale sindaco di Genova, sostenuto dal centrodestra - Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Noi moderati e Udc – e dalle liste Orgoglio Liguria e Vince Liguria.

Dopo di lui, nell’elenco figura Maria Antonietta Cella, del Partito popolare del nord.

di Francesca Mancosu
Il palazzo della Regione Liguria a Genova

Alla lettera F ci sono Davide Felice, avvocato, in lizza con il movimento Forza del popolo, che si qualifica come “no vax, no euro, no war”, e Marco Ferrando, del Partito comunista dei lavoratori.

A seguire ecco Nicola Morra (Uniti per la Costituzione), ex presidente della commissione parlamentare Antimafia, e Andrea Orlando, deputato del Partito democratico, più volte ministro fra il 2013 e il 2022 - nei Governi Letta, Renzi, Gentiloni, Draghi – e ora in corsa per il “campo largo”, con l’appoggio di Alleanza verdi sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Patto civico riformista, Riformisti uniti per la Liguria e di una lista che porta il suo nome.

BUCCI, IL SÌ ALLA PROROGA DI TOTI

“Voglio dare un messaggio ai liguri che noi siamo qui con un programma preciso, con cose precise da fare, cose che vogliamo siano fatte nei prossimi cinque anni, questo per garantire che la Liguria possa fare quel salto di qualità per continuare la sua crescita e arrivare a essere una grande regione internazionale in Europa, un posto dove vivere e lavorare e trascorrere il tempo libero. Noi ci impegniamo con la faccia, tirandoci su le maniche”, ha affermato Bucci all’evento di presentazione della sua campagna elettorale.

Annunciando un programma che al momento in cui scriviamo non è ancora disponibile, rendendo quindi arduo capire anche le sue posizioni sulle mate-

La lista Per l’alternativa – che riunisce Partito comunista italiano, Rifondazione comunista e Potere al popolo - sceglie Nicola Rollando, agricoltore e attivista ambientalista, mentre il movimento Indipendenza fondato da Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e ministro del Governo Berlusconi, punta sull’avvocato Alessandro Rosson.

L’avvocato e giornalista Francesco Toscano è il candidato presidente di Democrazia sovrana popolare, movimento di Marco Rizzo.

Focalizziamo quindi la nostra attenzione sul gioco e vediamo cosa pensano in proposito Marco Bucci, Nicola Morra, Andrea Orlando e Francesco Toscano.

rie di nostro interesse. Per rendere l’idea però possiamo ricordare le posizioni espresse dal sindaco uscente di Genova all’indomani della moratoria dell’applicazione della legge regionale approvata dal consiglio regionale nel 2017 (un anno prima della proroga sine die). Da lui ritenuta necessaria, auspicando “una legge regionale seria” e una modifica del regolamento comunale, “per renderlo più aggressivo”.

MORRA, LA RIDUZIONE DRASTICA DELL’OFFERTA

Chi non lascia dubbi sulla propria visione è Nicola Morra, che da presidente della commissione parlamentare Antimafia ed ex senatore del Movimento cinque stelle si è occupato molto di legalità e anche di gioco, manifestando sempre opinioni intransigenti a riguardo. “Relativamente all’azzardopatia - una gravissima tragedia sociale di cui pochi parlano, riuscita a sviluppare un volume d’affari di pochissimo inferiore a quanto veniva speso dallo Stato per la sanità pubblica - io sono dell’avviso che tutti gli enti locali, le Regioni e soprattutto i Comuni, debbano fare due opere. Una di stesura di regolamenti, di indicazione di codici di comportamento, per cui si dovrà rendere sempre più difficile l’apertura di nuovi centri scommesse ma anche la conservazione degli stessi perché lì dove si scommette ci sono tanti problemi, compreso l’interesse dei sodalizi mafiosi. E poi bisognerà la-

vorare affinché le fasce di popolazione culturalmente e psicologicamente più deboli - perché non è soltanto una questione di istruzione e cultura ma anche una questione di psiche - non vengano a subire l’attrazione della vincita facile e immediata.

In Liguria siamo avvantaggiati perché c’è una tradizione di impegno, di sacrificio, che ha fatto capire a tantissime generazioni che la fortuna si costruisce con sforzi quotidiani sistematici che durano però decenni e anche più, attraverso l’impegno di generazioni di famiglie. E adesso noi dobbiamo combattere questa idea della ricchezza a portata di mano attraverso una vincita al casinò oppure alla slot”.

L’esponente di Uniti per la Costituzione poi illustra il suo punto di vista sul riordino e la compartecipazione degli enti territoriali alle entrate erariali dai giochi  per investire le risorse sui territori per la prevenzione della ludopatia.

“È vero, come qualcuno sostiene, che il denaro sia lo sterco del diavolo ma che parimenti, concimi la vigna del Signore. Però io vorrei una drastica riduzione di quel tipo di entrate perché in questo modo sempre meno cittadini liguri saranno attratti da una prassi

Marco
Bucci
Nicola Morra

che è semplicemente antropofaga.

Non mi piace parlare di ludopatia quanto piuttosto di azzardopatia. È un gioco che rovina non soltanto il giocatore ma anche la sua famiglia, in quanto può portare a tragedie familiari o a finire nel vortice dell’usura.

Ecco: noi dobbiamo smettere di pensare che si possano utilizzare i fondi provenienti dalla stessa azzardopatia per curare l’azzardopatia. È bello filosoficamente perché è un’operazione dialettica per cui il negativo si trasforma in positivo ma noi dovremmo puntare a una riduzione drastica della presenza di queste macchine diaboliche che ci sottraggono libertà”.

Quanto alla legge regionale nel limbo, per Morra

sarebbe necessario ripristinarla. “Se io aspetto il riordino a livello nazionale, se attendo che il Parlamento si esprima, campa cavallo che l’erba cresce.

Naturalmente le normative, qualunque esse siano, debbono essere applicate. Il vero problema è che poi di fatto in moltissimi comuni, in moltissime regioni, le norme pur essendoci di fatto non sono rispettate. E di conseguenza si consente l’azzardo, dietro cui molto spesso ci sono ambienti non proprio, insomma, simpatici - non ci sono i focolarini, i guanelliani o i francescani -, ma c’è un mondo borderline che molto spesso gode di questa impunità che è permessa dallo Stato perché comunque i soldi girati dall’azzardo, dalle società concessionarie allo Stato sono tanti e sono anche importanti per i bilanci statali”.

ORLANDO, CONTRASTO AL GIOCO PATOLOGICO AL CENTRO DEL MANDATO

Per Andrea Orlando “la decisione di Toti di sospendere sine die la normativa di contrasto al gioco patologico, contenuta nella legge regionale del 2012, è stato un grave errore: la necessità di un riordino della materia, che conduca all’entrata in vigore del testo unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico, non avrebbe dovuto condurre a sospendere il portato positivo (e all’epoca dell’approvazione anche innovativo) della legge regionale n° 17/2012.

Su tutti, la previsione delle distanze minime tra sale gioco e luoghi sensibili, il divieto di pubblicità,

l’Osservatorio regionale sul gioco patologico, la possibilità per le aziende sanitarie locali e i Dipartimenti delle dipendenze di avvalersi della collaborazione di enti e associazioni pubbliche o private di auto-mutuo aiuto che operano nell’ambito della prevenzione e del trattamento del disturbo da gioco d’azzardo. Anche su questo si misura il fallimento della Giunta Toti. Il contrasto al gioco d’azzardo patologico sarà al centro del nostro mandato di governo della Regione, ripartendo proprio dal contenuto essenziale della legge regionale n° 17/2012 e nella condivisione con le associazioni che si occupano del tema: il contenimento della ludopatia dovrà essere tenuto in considerazione nella programmazione degli interventi socio-sanitari distrettuali. Infine, occorre ricordare che il contrasto al gioco d’azzardo significa anche lotta alla mafia, che per noi è assoluta priorità”.

TOSCANO, PER IL RIORDINO SOLUZIONI ALL’INSEGNA DEL BUON SENSO

Infine, lasciamo la parola sull’argomento a Francesco Toscano, per il quale nel riordino nazionale del gioco con vincita in denaro sarebbe necessario “trovare un giusto compromesso fra esigenze diverse. Da un lato lo Stato non può porsi nei confronti del cittadino adulto come un padre severo che giudica e proibisce condotte lecite che rientrano nella sfera personale del singolo. Dall’altro lo Stato non può agevolare e incentivare prassi potenzialmente pericolose per fare cassa sulla pelle di cittadini che magari corrono il rischio di sviluppare delle forme di ludopatia. È un equilibrio sottile che una classe dirigente illuminata può però individuare”.

L’esponente di Democrazia sovrana popolare assume una posizione chiara sulla compartecipazione alle entrate erariali dai giochi, sulle quali le Regioni hanno espresso ufficialmente una posizione favore-

vole agli inizi del 2024. “Non possiamo vivere dentro uno Stato ‘etico’ che trasforma gli eventuali vizi privati in pubblici reati. Ma non possiamo nemmeno svuotare completamente di senso la funzione pedagogica di una istituzione come lo Stato che ha il compito di guidare e migliorare una comunità umana che si trasforma in un’unica comunità di destino. Non esistono soluzioni perentorie valide per sempre, esiste il buon senso, quello che l’attuale classe politica ha trasversalmente dimostrato di avere perduto”.

Andrea Orlando
Francesco Toscano
L’unione fa il riordino

RIFORMA

COMPLESSIVA

questo articolo metto in evidenza le principali considerazioni e riflessioni proposte dalle categorie nel corso del dibattito avvenuto durante il Forum Acadi 2024 alla presenza di Istituzioni, Autorità, esperti ed operatori del settore. La centralità della rete generalista dovrà essere considerata per completare l’attuazione della Delega fiscale con soluzione alla Questione Territoriale e armonizzazione fiscale del settore.

P remessa

Il 18 settembre è stato presentato il Bilancio di sostenibilità del comparto del gioco pubblico di Acadi –l’Associazione dei concessionari del gioco pubblico –in Confcommercio Imprese per l’Italia. Le categorie che orbitano in ambito confederale hanno espresso il loro punto di vista con Lino Enrico Stoppani (vice presidente vicario di Confcommercio e presidente Fipe-Confcommercio), Emilio Zamparelli (per il presidente di Fit e presidente Sts), Emmanuele Cangianelli (presidente di Egp), Domenico Distante (Sapar), oltre che con il sottoscritto. Le federazioni

fanno parte del sistema confederale di Confcommercio, che continua dimostrarsi compatto nel sostenere l’importanza della rete generalista. Sono stati numerosi gli stakeholder rappresentanti, numerosi, delle istituzioni e della politica e presenti in sala.

Tra essi con la moderazione di Laura Chimenti (giornalista conduttrice del Tg1), hanno infatti partecipato il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano,  il direttore giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli  Mario Lollobrigida, il vicepresidente della Camera dei deputati Giorgio Mulè, il presidente della VI Commissione Finanze e Tesoro presso il Senato della Repubblica Massimo Garavaglia e molti altri.

L a P osizione di a cadi Nel mio intervento ho tenuto a rappresentare che “il Forum Acadi riunisce in Confcommercio le rappresentanze delle filiere del comparto del gioco pubblico che agiscono in ambito confederale. L’idea innovativa di un Bilancio di sostenibilità annuale riferito non ad un’azienda singola ma ad un intero comparto, che peraltro per lo Stato distribuisce prodotti così delicati per gli utenti, consente di misurare per un intero settore non solo l’impatto Esg, con i criteri internazionali Gri (Global Reporting

a cura di Geronimo Cardia
DAL FORUM ACADI 2024 ANDATO IN SCENA IN CONFCOMMERCIO CON LE ASSOCIAZIONI DELLA CONFEDERAZIONE EMERGE UN SEGNALE DI UNITÀ E UN INVITO A PROCEDERE CON UNA

Initiative Ndr), ma anche effettivi ruoli, responsabilità e prospettive dei diversi sottocomparti che compongono l’intera offerta di gioco. Dal documento, che segue un severo percorso per giungere all’asseverazione, emergono la natura strategica del settore per il Paese (11,8 miliardi di valore aggiunto complessivo, 0,61 percento del Pil, 12 miliardi di gettito erariale specifico, 150mila lavoratori, migliaia di aziende) come la fitta rete di adempimenti di compliance in cui è impegnato. Questi sono i punti fermi della reputazione del settore. Il raffronto dei dati dal 2018 al 2023 consente poi di percepire l’andamento delle principali direttrici del settore (con la spesa degli utenti aumentata da 18,9 a 20,9 miliardi e le entrate erariali da 10,7 a 12 miliardi) così come alcune controtendenze, non sempre colte dall’opinione pubblica, come il calo della spesa degli utenti per gli apparecchi Awp e Vlt (da 10,3 a 8,5 miliardi) ed il relativo calo di apporto in termini di gettito per il relativo prelievo (da 10,3 a 8,5 miliardi).

Allo stesso tempo i numeri dell’impatto sociale mettono in evidenza che la tipologia di offerta sul territorio, in particolare della rete generalista degli apparecchi, è però quella che assicura la maggior parte del gettito erariale complessivo (dei 12 miliardi di gettito complessivo, il territorio ne apporta 10,8, in particolare gli apparecchi ne apportano 5,6 e bar e tabacchi 3,5).

Così come emerge che è l’offerta generalista ad offrire un presidio capillare e diffuso dei prodotti di Stato sulla gran parte dei Comuni italiani e dunque un concreto presidio di legalità: rispetto ai 7.904 comuni italiani, i 46mila punti vendita della rete generalista degli apparecchi presidiano 5.980 comuni, mentre i 4.450 punti specializzati presidiano 1.715 comuni. Ed ancora è la stessa rete del territorio che si palesa come strategica anche per la tutela dell’utente ed il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo mettendo a terra prodotti di Stato altrettanto delicati come il tabacco ed i superalcolici, per i quali si presuppone un’alta sensibilità nella gestione degli utenti. Così come è sempre la stesa rete che con quelle dei territori che si sviluppano sul territorio impiegano ben 140 dei 150mila occupati. Ecco questi sono i principali risultati dell’analisi dell’impatto sociale sulle quattro leve strategiche del comparto: la tutela dell’utente, il presidio di legalità, l’emersione del gettito e l’occupazione. Lo diciamo da tempo: sarebbe utilissimo esportare il processo dell’analisi di impatto sociale effettiva e di dettaglio dei sottocomparti anche a livello dei territori. Territori ancora afflitti dalle misure limitative locali che, come dicono gli esperti in matria sanitaria, non curano e non tutelano effettivamente gli utenti, e che come dicono gli esperti in materia urbanistica ed economica, espellono l’unica offerta controllata dallo Stato in particolare quella degli Apparecchi, posto che gran parte di dette mire riguarda tale tipologia di gioco. La sede istituzionale dove condividere tali aspetti esiste ed è anche recentemente stata individuata dal decreto 41 ed è la Consulta Permanente dei giochi pubblici. Fatto il riordito dell’online, se non si formalizza l’attua-

zione della Delega fiscale anche con il riordino del territorio per eliminare la nota questione territoriale, se non si formalizza il provvedimento di armonizzazione della fiscalità dei sottocomparti, si rischia di assistere all’andamento che i numeri di quest’anno continuano a mettere a nudo. E le conseguenze non sono solo quelle dell’impossibilità di fare le gare delle concessioni scadute ed ormai in proroga da anni per i provvedimenti espulsivi locali che la giurisprudenza stenta a fermare, ma anche il lento logorio degli interessi generali sino ad oggi tutelati. E poi per la rete generalista degli apparecchi sarebbe non sopportabile addirittura un ulteriore aumento di tassazione in sede di legge di bilancio. La politica è bene ne sia consapevole.”

L a P osizione di F i P e Chiara è netta è stata la posizione di Fipe illustrata dal presidente Lino Stoppani che ha aperto i lavori con il saluto del presidente Sangalli: “Oltre 20 anni fa Fipe ha svolto un ruolo centrale nella fase di regolamentazione del mercato, sostenendo l’emersione di attività fino ad allora esterne dalla disciplina legislativa e fiscale e garantendo una capillare informazione e sensibilizzazione degli imprenditori per favorire l’affermazione dell’offerta legale e di condizioni di garanzia per i milioni di consumatori che giocano. Più recentemente, con la costituzione del sindacato Egp Fipe e la costante attenzione ai temi del gioco regolamentato nelle attività federali, è tornata ad intensificarsi l’azione istituzionale di tutela degli esercenti presenti nei sistemi concessori e, con essa, di tutela di tutti i consumatori. Oggi si ribadisce ancora una volta come la tutela dei consumatori possa essere garantita solo dal mercato regolamentato, respingendo con esso tutte le forme di illegalità nell’offerta, sempre rinnovate fruendo di nuove tecnologie e frequentemente emanazione della criminalità organizzata nazionale e internazionale. Non sono, purtroppo, così condivise le ragioni del gioco regolamentato: vi sono sensibilità diverse a livello di rappresentanze sociali così come di amministrazioni statali e territoriali; è persistente la 'questione territoriale' in particolare sulla collocazione fisica degli apparecchi da gioco e sugli orari della loro offerta al pubblico e non si vedono ancora soluzioni di 'riordino' che offrano alle imprese coinvolte un quadro chiaro e definito per la gestione e gli investimenti. Sostanzialmente tutti gli oltre 40mila pubblici esercizi che offrono giochi in denaro sono coinvolti nella problematica, a partire dalle oltre 5mila sale specializzate, che in taluni casi rischiano la stessa continuità operativa: le legislazioni territoriali del Trentino, dell’Alto Adige e dell’Emilia-Romagna hanno già costretto diverse attività pienamente lecite a chiudere i battenti. Tutto questo in un quadro nel quale, per gli intervenuti inasprimenti fiscali sugli apparecchi di gioco e per le conseguenti valutazioni commerciali, si era già operata a livello nazionale una estesa razionalizzazione dell’offerta, con la riduzione di circa 35mila punti vendita >

dal 2017 ad oggi: un terzo del totale di allora. Riduzione che ha colpito principalmente i bar, i piccoli esercizi, ponendoli di nuovo – particolarmente nelle regioni con maggiori problematicità criminali – a contatto con situazioni critiche, se non costringendo anch’essi a chiudere la serranda per la perdita di un contributo ai costi operativi dai ricavi dei servizi di gioco.

Molti di questi esercizi operano anche nei servizi di ricarica del gioco online, attività che solo recentemente con il Dlgs 41/2024 ha visto una regolamentazione più puntuale, in corso di attuazione, che ha correttamente valorizzato la licenza Tulps come prerequisito, nell’ottica anche in queste attività di una qualificazione e responsabilizzazione degli operatori. Fipe sollecita quindi il riordino dell’offerta nei punti vendita di apparecchi, scommesse e sale bingo, quanto prima possibile. Un riordino che certifichi l’impegno dei pubblici esercizi a continuare con quella responsabilità sociale che li ha contraddistinti da tempo e che rende possibile – spesso, però, su iniziativa spontanea delle stesse imprese - una diffusa formazione degli operatori al rapporto con i consumatori, l’interazione costante della categoria con la sanità pubblica e il terzo settore più illuminato per intercettare i soggetti problematici, la estesa comunicazione nei punti vendita sui rischi del gioco compulsivo. Sono attività che devono tuttavia essere messe a sistema, uniformate nelle modalità ed accompagnate da una diffusa digitalizzazione: tutti obiettivi raggiungibili sfruttando al meglio la circostanza che il mercato italiano dei giochi in denaro è regolamentato da disposizioni nazionali e che, quindi, queste modalità di costruzione e gestione di una offerta sostenibile possano essere omogenee tra tutti gli operatori e per tutte le proposte di giochi in denaro, garantendo così la prevenzione per i soggetti a rischio da tutte le possibili situazioni di consumo compulsivo. Ribadiamo anche, in particolare e come previsto dalla delega parlamentare al Governo, l’urgenza di estendere ai punti vendita il “Registro di autoesclusione” da tutti i giochi con vincite in denaro, in maniera da aumentare la sensibilizzazione sociale sul gioco compulsivo e dare agli esercenti strumenti normativamente e tecnologicamente solidi per interdire l’accesso ai soggetti problematici (oltre che, con le stesse modalità, ai minori, che devono ovviamente essere esclusi da qualsiasi attività di gioco). Crediamo che sia rilevante anche giungere alla chiara identificazione visiva esterna di tutti i punti che esercitano concessioni pubbliche o servizi correlati, come le ricariche dei conti di gioco online, con una insegna ed una riconoscibilità specifica, analoga a quella prevista già da molti anni per i rivenditori di generi di monopolio e per le sale bingo.

La capillarità del Sistema Confcommercio ci vede particolarmente favorevoli anche ad un Patto con Regioni, Province autonome e Comuni per condurre unitariamente questo percorso di rafforzamento del gioco legale e di miglioramento delle condizioni di tutela dei consumatori grazie all’impegno dei pubblici esercizi. In questo senso sarà molto importante rafforzare quelle sedi

di confronto multiattoriale e multidisciplinare come la Consulta permanente dei giochi pubblici, pure introdotta dal recente D.Lgs. 41/2024, quale sede nazionale per la definizione delle migliori politiche di contrasto al gioco patologico.”

L a P osizione di F it Emilio Zamparelli, presidente di Fit – Federazione italiana tabaccai e nella sua qualità di presidente Sts – Sindacato totoricevitori sportivi, ha precisato, tra l’altro, che: “in passato la tutela del giocatore e del sistema in generale è passata attraverso l’affidamento del gioco a reti qualificate e professionali. Oggi il legislatore ha il delicato compito di ridisegnare l’assetto del gioco pubblico nel nostro Paese, e risulta fondamentale seguire la stessa linea guida, garantendo il buon funzionamento del sistema, tra trasparenza, legalità, entrate erariali e salute dei cittadini. Ci auguriamo che il riordino porti finalmente chiarezza e regole certe, e rappresenti la fine di quelle polemiche, a volte pretestuose e troppo ideologiche, che nell’ultimo decennio hanno infangato l’intero settore”.

L a P osizione di e g P Emmanuele Cangianelli per Egp - Esercenti giochi pubblici, ha tra l’altro evidenziato che “nel quadro dell’offerta di giochi pubblici, le sale specializzate possono sembrare talvolta più tutelate dalle variegate iniziative legislative dei territori che hanno caratterizzato il quadro legislativo degli ultimi 10 anni. Purtroppo, non è così: le normative espulsive (ove attuate) od eccessivamente limitative (come le riduzioni orarie, ben più frequenti) sono altamente impattanti sugli investimenti effettuati e sull’occupazione delle sale (si consideri, oltre agli effetti sulle imprese, la significativa quota di lavoro dipendente delle reti specializzate bingo, scommesse e apparecchi). Soprattutto, la perdurante incertezza nel cosiddetto riordino del gioco retail impedisce da anni la possibilità di programmare investimenti strutturali nell’innovazione tecnologica, in un quadro normativo chiaro e stabile che sostenga anche la abilitazione degli esercenti nell’essere attori della prevenzione del gioco compulsivo. Si pensi agli investimenti obiettivo ormai

consolidato nella nostra azione associativa (proprio per la missione di tutela concreta dei soggetti più fragili), come i controlli di accesso o la possibilità di attuare il Registro di autoesclusione, con i benefici riconosciuti internazionalmente di potenziamento della prevenzione e di supporto all’effettività del divieto di gioco minorile. Gli investimenti sono necessari e non più prorogabili anche per il gioco del bingo, dove la richiesta di soluzioni digitali per la fruizione anche in sala è ormai sempre più frequente da parte dei clienti. Riordino e stabilità sono concetti da applicare senza dubbio anche alle tematiche fiscali.

Con la Legge 111\ 2023 è - opportunamente - delegato al Governo il riequilibrio dei prelievi fiscali nonché dei payout: intervento quanto mai appropriato guardando alla evidente difficoltà del comparto apparecchi, primo contribuente tra i segmenti concessori ed in calo in termini di spesa dei giocatori di quasi il 18 percento tra il 2019 ed il 2023: effetto diretto, in primo luogo, di un payout Awp ormai poco attraente per i giocatori ed impattante progressivamente in senso negativo anche sul totale gettito erariale dai giochi pubblici.

Più recentemente, con il Dlgs 41\2024, il Governo ha richiamato la previsione di riordino complessivo della fiscalità dei giochi, dichiarando che fino a quel momento non avverrà alcuna innovazione in tema di fiscalità e prelievi per il gioco a distanza (oggetto principale di quell’atto legislativo); indirizzo normativo che certamente conforta anche rispetto ad ogni paradossale, ulteriore intervento peggiorativo – anziché migliorativo! – sulla fiscalità degli apparecchi”.

L a P osizione di s a P ar

Domenico Distante per Sapar ha ricordato che “Le piccole e medie imprese, i gestori, sono un valore assoluto da tutelare e non da combattere. Il nemico è da un’altra parte. Il nemico è la criminalità organizzata che cerca risorse in questo settore, come peraltro in altri settori economici importanti, senza curarsi della sicurezza dei giocatori, senza controlli, togliendo risorse importanti allo Stato e quindi a tutta la collettività. Penalizzare le piccole e medie imprese e la rete generalista vuol dire fare un favore alla criminalità ed eliminare uno strumento fondamentale per la prevenzione del Dga, il disturbo da gioco d’azzardo.

La rete generalista è la prima linea del contrasto al gioco compulsivo, con personale formato per aiutare ed intervenire su chi gioca in maniera non corretta. La rete generalista è la prima linea di un gioco sicuro, controllato che permette, come si evinceva proprio dal bilancio di soste-

nibilità Acadi dell’anno scorso, allo Stato di non perdere importanti risorse erariali.

Basta quindi ad attacchi sconsiderati verso questo settore. La Sapar è impegnata ogni giorno su tutto il territorio italiano, grazie alla capillarità della sua struttura, a combattere contro questi attacchi. Ogni giorno qualche comune, provincia o regione italiana cerca di colpire il settore con normative proibizionistiche fuori da ogni logica, fuori dal contesto storico.

Tutto questo significa perdere tutto un patrimonio di conoscenze accumulato negli anni anche a livello di prevenzione delle dipendenze. Oggi infatti un titolare di una sala giochi, ed i suoi dipendenti, sono formati e sanno come riconoscere comportamenti negativi da parte del giocatore ed adottare le adeguate iniziative. Tutto questo patrimonio a nostro avviso oggi non è adeguatamente valorizzato. A distanza di 20 anni dalle prime concessioni, possiamo e dobbiamo dire che il comparto delle aziende di gestione è un settore maturo, di natura industriale ed affidabile nonché un presidio di legalità. E una occasione importante per riequilibrare la situazione, per renderla più sostenibile, più logica, è quella del riordino del gioco pubblico che è al vaglio degli organi preposti. Il riordino non si può e non si deve fermare al comparto dell’online. Il riordino deve riguardare anche la rete fisica e deve farlo in maniera equilibrata, tenendo in considerazione tutti gli attori e le relative esigenze. Riteniamo che un riordino equilibrato debba necessariamente passare dal riconoscimento pieno del ruolo delle aziende di gestione, da un ridimensionamento (o dalla soppressione) delle normative sulle distanze minime dai luoghi sensibili qualificando l’offerta con la formazione, nonché da una modifica della tassazione e del criterio di tassazione sul settore degli apparecchi. Colgo in questo senso anche l’occasione per dire che la atttuale aliquota del Preu del 24 percento andrebbe a nostro avviso diminuita in quanto è entrata in vigore nel 2021 quando ancora non si poteva sapere l’impatto che la pandemia avrebbe avuto sul volume di gioco di Awp e Vlt che infatti è drasticamente diminuito rispetto al periodo pre-Covid. La Sapar è sempre pronta a sedersi ad un tavolo di confronto con il mondo politico, imprenditoriale ed associativo, pronta a mettere a disposizione di tutti la grande esperienza accumulata in oltre 60 anni di attività. Solo da un confronto costruttivo possono nascere idee condivise per traghettare il settore verso il futuro, verso una gestione moderna, giusta e che abbia al centro la tutela del giocatore, la sicurezza degli investimenti e la salvaguardia delle entrate erariali. E noi un contributo importante da offrire lo abbiamo davvero”.

c onc L usioni

Geronimo Cardia

Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile

Studio Cardia

www.gclegal.It

C’è una sostanziale condivisione sul tema centrale della necessità di riordino del territorio e dell’armonizzazione fiscale tra i comparti che tenga in giusta considerazione il ruolo attivo della rete generalista nel perseguimento degli obiettivi di interesse pubblico che presuppongono l’esistenza del comparto.

Contaminazione vincente

nel design e nella progettazione delle

Quali sono le linee guida per progettare una gaming hall? E quali sono le differenze tra il design studiato per una sala slot e quello per una sala bingo? Difficile trovare una risposta singola che possa accontentare un settore così variegato come quello del gioco lecito. Tuttavia nella progettazione di questi spazi l’approccio parte dall’analisi delle esperienze, dalla psicologia dei giocatori stessi e dal confronto con gli addetti ai lavori. Ne parliamo con Marco Pasquini e Andrea Ramazzotti, titolari dello studio Man Architetti che, specializzato nella progettazione di locali per il gioco lecito, ci raccontano la loro esperienza nel gaming design in un’intervista doppia. Quali sono le linee guida che tendete a seguire quando viene progetta una sala giochi?

MP – “Le linee guida nel settore dei giochi prima di tutto sono dettate da criteri di funzionalità e dall’obiettivo di ottimizzare l’esperienza ludica. Ci confrontiamo con i manager, i dirigenti, i direttori di sala e subito dopo proponiamo la forma, la distribuzione, i materiali e le finiture che meglio incarnano il desiderio del cliente. Sempre con un occhio molto attento ai princìpi che portiamo avanti da tempo, ovvero la pulizia stilistica delle sale, l’alleggerimento, la sdrammatizzazione degli ambienti. Il tentativo è quello di rendere la sala confortevole per prolungare il più possibile la presenza dei giocatori, interfacciandosi con i nostri collaboratori

: il futuro va verso la trasversalità

addetti agli impianti, che dovranno anche garantire il comfort ambientale all’interno della sala, sempre essenziale per la permanenza. Le altre linee guida sono legate a un design fresco, non ridondante, sempre con l’introduzione di nuovi materiali, di novità, che possano rendere la sala gaming attraente e funzionale.”

AR – “Dal 2010-2011, ovvero da quando abbiamo apportato in modo abbastanza massiccio il nostro contributo al design del gioco, in queste linee guida ci sono state delle variazioni soprattutto come scelta dei materiali e dei colori. All’inizio siamo partiti con un design chiuso all’esterno in linea con lo stile dei casinò europei e americani. Con il passare del tempo ci siamo adattati più alle esigenze del mercato italiano, andando verso un’idea di comfort visivo della sala. Abbiamo quindi cercato di portare colori caldi e luminosi, togliendo quelli scuri per raggiungere l’obiettivo di ‘alleggerire’ le sale da gioco.”

L’esperienza dell’utente quanto influenza la progettazione di una sala giochi?

MP – “Ovviamente il gioco è esperienziale e l’ambiente personale dell’utente influenza molto le nostre scelte. Penso alla privacy, alla non commistione tra i vari player di settori diversi. Un esempio è quello del giocatore di slot machine che non vuole necessariamente passare per la sala delle scommesse. Ogni tipologia rappresenta una psicologia ben definita e le nostre scelte devono essere in linea con le loro esigenze.

Marco Pasquini e Andrea Ramazzotti, titolari dello studio Man Architetti, raccontano la loro esperienza
gaming hall
di Carlo Cammarella

NOI CE NE INTENDIAMO

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L’esperienza fa la differenza

Affidati a noi, sappiamo come funziona il gioco.

Il giocatore delle slot machines desidera un ambiente esclusivo, confortevole, buio e silenzioso mentre l’utente del bingo è sicuramente più amichevole, più aperto al dialogo con gli altri. La zona più rumorosa è quella delle scommesse mentre la zona live è quella dove la convivialità fa sì che la privacy sia minima e il rumore massimo. Questa sono alcune delle cose che si studiano nel corso della progettazione e che portano alla declinazione di un linguaggio che nel design può passare da un ambiente chiuso, a uno affollato, molto più aperto, luminoso e rumoroso.”

AR – “Parliamo sempre con i gestori di sala, con i direttori delle sale bingo, con chi vive la sala dalla mattina alla sera, perché spesso capita che le esigenze cambino a livello geografico. Avendo collaborato con i più grandi concessionari nazionali, abbiamo notato che la psicologia del giocatore cambia da nord a sud e di conseguenza cerchiamo sempre di avvicinarci alle loro abitudini attraverso il dialogo con chi vive la sala.”

Tra le sale slot e le sale bingo, quali sono le differenze più evidenti a livello di design?

AR – “Prendiamo in considerazione la sala bingo e quella delle slot. C’è già una differenza visiva tra questi due mondi a partire dall’illuminazione che è molto importante nella progettazione. In una sala bingo questa è dinamica perché utilizziamo strip Leds, anche di tipo Rgb, che seguono le fasi di gioco. Ad esempio la sala è colorata di verde attraverso i Led durante il gioco, si colora di rosso quando si arriva alla fase bingo e poi si accende di nuovo in modo neutro quando c’è una vendita. Lo stesso gioco cambia ed è dinamico a seconda delle fasi. Nella sala slot cerchiamo invece un’illuminazione estremamente soft che non dia fastidio all’utente e non interferisca con il gioco attraverso riflessi sugli schermi, anche perché parte integrante dell’illuminazione di questi ambienti sono gli stessi contenuti che scorrono sui monitors. Questa è una grande differenza tra questi due mondi.”

altro mondo. Pertanto esteticamente e come scelta architettonica è paragonabile alla sala Vlt. Naturalmente, in una sala di questo tipo bisogna tenere conto del tipo di gioco perché porterà alla fruizione di diverse fasce d’età.”

AR – “Il gioco determina la fascia d’età e di conseguenza lo stile della sala passerà da uno ludico a uno più industriale se ragioniamo in termini di realtà aumentata. Con quest’ultima ad esempio avviene una spettacolarizzazione della piazza virtuale e l’invito alla raccolta di gioco viene fatto con la condivisione; c’è un grande uso di tecnologia e mega schermi e anche in questo caso c’è una visibilità rivolta al passante.”

Quale pensate sia il futuro di questo scenario e le nuove tendenze che verranno percorse nel design legato al gioco lecito?

AR – “Una tendenza è quella di mettere molta tecnologia, come videowall, maxi schermi che ci fanno avvicinare all’immagine del bar sport americano dove tutte queste attività vengono proiettate per ‘bombardare’ il fruitore. Questo perché l’introduzione dell’online, di slot, Vlt così come di giochi da casinò con tavoli di roulette virtuali, che devono passare attraverso lo strumento di mirroring, presuppongono la visualizzazione di questi contenuti su grandi schermi. Questi ultimi devono attrarre gli utenti che si avvicinano per la prima volta all’online attraverso i propri dispositivi privati.”

MP – “Diversamente nelle sale bingo e di eventi sportivi l’illuminazione segue dinamicamente le fasi delle attività che si svolgono. Noi spingiamo molto per far entrare la luce in questo tipo di stanze in modo tale che siano visibili anche ai passanti che si trovano all’esterno.”

Per una sala giochi dove non ci sono premi in denaro, quali sono le linee guida?

MP – “Oggi, rispetto alle sale giochi del passato c’è un incredibile interesse e sviluppo nella realtà virtuale con visori 3D che inevitabilmente danno meno importanza alla stanza fisica costruita attorno ad essa perché quando il giocatore accende il visore entra in un

MP – “Aggiungo che un altro ingrediente importante è l’uso della tecnologia e la spettacolarizzazione del gioco attraverso l’ingrandimento dei supporti, che vengono utilizzati come scenografia mutevole e variabile. L’altro aspetto più generico riguarda il fatto che ci stiamo spostando dal piccolo negozio di dettaglio al grande contenitore multigiocatore e multi offerta che può essere configurato come un vero e proprio punto di destinazione. Questi ambienti saranno sempre più contaminati da altre attività parallele al gioco come il food, sempre più introdotto in modo sofisticato nelle grandi sale, e l’intrattenimento. Tutto in una lenta deriva rallentata dal nostro regolamento, chiuso a tutto questo tipo di contaminazione, anche se piano piano i gestori e i concessionari ci portano ad una visione che tende al casinò multi-attività dove spettacolo, cibo e gioco si fondono.”

Quanto influisce dunque il concetto di omnicanalità nella vostra concezione del design?

MP – “Influisce moltissimo perché questi luoghi sono ormai dei punti trasversali e come per un teatro diventano un atrio dove si può usufruire dell’esperienza di gioco insieme ad altre attività parallele. La fusione e la contaminazione degli spazi saranno l’elemento portante delle prossime sale.”

Spazi per la condivisione

Alberto Garcia, direttore operation sale

Codere Italia, spiega quali sono le ultime tendenze in fatto di design: l’esperienza degli utenti è al centro

di Carlo Cammarella

Oltre a essere un’azienda all’avanguardia sotto ogni profilo, Codere, leader in Italia nel settore del bingo live, è un’azienda molto attenta al design e soprattutto all’esperienza dei propri utenti. Argomenti di vitale importanza per le sale dal vivo che durante il periodo del covid hanno subito gli effetti dei lockdown e delle chiusure. Ne parliamo con Alberto Garcia, direttore operation sale Codere Italia: “La pandemia ha messo in evidenza il disagio legato alla solitudine e alla mancanza di socializzazione. In un primo momento, dopo i diversi lockdown, le persone sembravano quasi impaurite dal tornare nei luoghi di aggregazione e divertimento. Oggi, a distanza di qualche anno, la gente ha voglia di uscire di casa, divertirsi e socializzare. La tendenza, dunque, è quella di creare spazi dove sia possibile condividere in maniera più che soddisfacente non solo il gioco ma anche le altre offerte come l’intrattenimento e la ristorazione”.

A questo va aggiunto che la clientela si aspetta sempre di più un prodotto di qualità: “La concorrenza sui prodotti di gioco - spiega pertanto Garciapuò disputarsi solo sulla qualità dei servizi aggiuntivi offerti. Come noto, sui prodotti concessionari come il bingo e gli apparecchi non è possibile realizzare alcuna attività promozionale o costruire alcuna offerta che riguardi il gioco stesso. Pertanto la nostra offerta si è sempre basata su una esperienza internazionale fatta di grandi spazi, di ambienti di gioco raffinati e confortevoli che possano offrire più prodotti, di attenzione al cliente e di socializzazione, condite da sicurezza e rispetto delle regole. Le ultime due sale realizzate, Porta d’Europa di Lecce e Vittoria di Parma sono state progettate proprio in questa direzione e garantiscono standard di qualità altissimi, sia

rispetto ai servizi che alla sicurezza con grande attenzione al risparmio energetico”.

Ma in un mondo dove si parla sempre più di omnicanalità, online e fisico potranno coesistere? A proposito Garcia sottolinea che “l’online, anche grazie alla pandemia è cresciuto enormemente e rispecchia il trend di un mondo che va nella direzione di utilizzare i device per gran parte delle attività quotidiane. Tuttavia i luoghi di gioco fisici possono e devono continuare a garantire la socializzazione e lo scambio umano. Impensabile un futuro in cui le persone non si incontrino più fisicamente in un teatro o in un cinema, così come in una sala gioco. Sarebbe una perdita inestimabile per le stesse persone. Alcuni aspetti del gioco fisico sono preziosi ed insostituibili e tra questi voglio ricordare proprio quel rapporto che si crea tra gli operatori delle sale e i clienti, esperienze che abbiamo ben raccontato nel nostro libro ‘Bingo, amore e fantasia’, che è proprio uno spaccato di questa umanità generato dalla vicinanza fisica ed emozionale dei clienti”.

In questo contesto diventa fondamentale anche un aggiornamento legato ai sistemi di pagamento. Per questo motivo Garcia evidenzia: “Attraverso le associazioni di categoria di cui facciamo parte, abbiamo presentato delle proposte all’Agenzia delle dogane e dei monopoli per semplificare e aggiornare i pagamenti. In particolare, il pagamento delle cartelle del Bingo, attualmente previsto in contante dal regolamento, necessita di una forte innovazione tecnologica. Questo permetterebbe l’implementazione di altre modalità di pagamento, garantendo al contempo l’operatività delle operazioni di vendita. Non adottare tali innovazioni potrebbe risultare limitante per quella parte della popolazione che non ha l’abitudine di portare contante. Inoltre, in contesti meno regolamentati, abbiamo già osservato che il divieto viene aggirato con metodi non del tutto legali. Siamo in attesa di conoscere l’orientamento dell’amministrazione e ci conformeremo alle indicazioni che verranno fornite”.

La gaming hall Codere “Porta d’Europa” di Lecce

L’evoluzione delle sale gioco

Riccardo Sozzi, amministratore di Romagna giochi, illustra le trasformazioni delle location, fra responsabilità, sicurezza dei clienti e innovazione dei sistemi di pagamento

di Francesca Mancosu

“F

ino al 2010 gestivamo e servivamo poche sale, prevalentemente nella Riviera romagnola e nelle Marche. Con l’avvento delle Vlt il mercato è cambiato radicalmente, impattando su più fronti.”

Così Riccardo Sozzi, amministratore di Romagna giochi (Terrabusi holding), racconta come sono cambiate le sale gioco fiore all’occhiello dell’azienda.

“Inizialmente il nostro modello era improntato su sale medio piccole. Abbiamo poi iniziato anche ad aprire sale di nostra proprietà, lanciando il marchio Terrybell, che è uno dei più conosciuti in Italia.

Le Vlt hanno cambiato il modo di giocare e attirato anche un nuovo tipo di clienti con diverse caratteristiche ed esigenze rispetto al giocatore Awp.

Questo ci ha portato ad investire in sale più grandi, mantenendo ancora un taglio medio.

Poi l’introduzione di leggi regionali, regolamenti locali disomogenei e punitivi hanno colpito duramente tutti gli operatori, facendo chiudere moltissime sale e modificando anche gli equilibri nella concorrenza. Basti pensare a quello che è successo in Emilia Romagna, dove sono state falcidiate centinaia di attività, a danno dei lavoratori e degli imprenditori che avevano fatto affidamento su concessioni e licenze dello Stato.

patologico.

Per questo abbiamo rivisto il nostro piano e modello di sviluppo, puntando su sale con pluralità di offerta, introducendo le scommesse sportive e virtuali, sia con il nostro brand Terrybet che con i principali concessionari di scommesse, differenziando meglio le aree di gioco e di relax per offrire ambienti più grandi, piacevoli, luminosi.

Per noi le sale italiane, rispetto all’estero, sono focalizzate troppo sul gioco, con forti limitazioni all’offerta di intrattenimento, ristorazione, eventi o spettacoli musicali.”

Resta sempre primaria l’attenzione al gioco responsabile e alla sicurezza dei clienti. “Chi lavora nelle nostre sale viene formato per cercare di intercettare comportamenti anomali. Il rapporto che si crea con la clientela è fondamentale: il primo a non volere giocatori problematici è proprio chi lavora in sala.

Diamo molto spazio all’occupazione femminile anche perché crediamo che la sensibilità delle donne aiuti a riconoscere prima delle situazioni di difficoltà e a facilitare il dialogo con i giocatori.

Chi lavora nelle sale è il primo presidio di legalità e di tutela del giocatore. E ben vengano degli strumenti che aiutino i giocatori e gli addetti di sala a prevenire fenomeni di dipendenza, come il registro di autoesclusione”, evidenzia ancora Sozzi.

E per il futuro, fra multicanalità ed evoluzione dei pagamenti? “È difficile prevedere cosa farà il legislatore nel riordino del gioco fisico, che oggi prevede solo l’uso di contanti da parte del giocatore. Noi, grazie alla sinergia con la nostra consorella Nazionale elettronica, già disponiamo di apparecchiature all’avanguardia come le Service Point e gli I- Change, presenti sia nelle sale che nei locali generalisti, che consentono di pagare le utenze, i servizi al cittadino, ricariche telefoniche e anche di conti di gioco. Sono stati strumenti vincenti per la diffusione delle ricariche del nostro Terrybet.it.

L’I-Change è un unicum sul mercato che combina la service point per le ricariche con un evoluto cambia-cambia, monitorabile da remoto.

Tanti operatori hanno ricevuto le lettere di chiusura in pieno lockdown. Quelli che poi hanno potuto riaprire si sono trovati a dover affrontare un nuovo mercato, con un prodotto Vlt già segnato dall’introduzione della tessera sanitaria, ma soprattutto dall’aumento del Preu, con conseguente riduzione del payout, ai quali aggiungere l’ulteriore balzello della tassa della fortuna.

Tutti provvedimenti che vanno a colpire il giocatore e di certo non aiutano a prevenire fenomeni di gioco

Sono stati già integrati sistemi di pagamento, borsellini elettronici (wallet) e pertanto, una volta chiare le nuove regole, potranno essere integrati tutti i nuovi prodotti e servizi a discrezione del singolo operatore. Gli apparecchi di Nazionale elettronica sono personalizzabili e accessibili a tutti i gestori/ gestori di sala e concessionari in base alle loro specifiche esigenze.

Noi siamo stati i primi ad usarli e crediamo siano un ottimo biglietto da visita.”

Gaming e food&beverage

Il mix perfetto per un’experience di successo

Occhi puntati sul Forum Retail di fine ottobre, al centro dell’attenzione anche un panel sul legame tra i due settori

di Daniele Duso

IL

Forum retail, ideato e prodotto da iKn Italy a partire dal 2000, è diventato nel tempo l’evento di riferimento per la community del retail in Italia, e non solo. Con ben 24 edizioni alle spalle, la kermesse ha saputo trasformarsi nel più grande experience & networking hub per i professionisti del settore, offrendo un’opportunità unica di confronto e aggiornamento sulle ultime tendenze tecnologiche e di digitalizzazione che stanno rivoluzionando il mondo del retail.

Quest’anno l’appuntamento è al 30 ottobre: una data che rappresenta il culmine della stagione, con un evento che si distingue per la sua capacità di offrire un’immersione totale nella digitalizzazione del settore.

Ospitato in un’area espositiva di oltre cinquemila metri quadri, offre ai partecipanti l’opportunità di scoprire le tecnologie più all’avanguardia provenienti da tutto il mondo grazie alla partecipazione di oltre 200 speaker, scelti tra i migliori innovatori del settore, e alla presenza di più di tremila partecipanti attesi. Uno dei momenti più attesi sarà la cerimonia dei Retail Awards, che celebrerà le eccellenze del settore, riconoscendo il valore delle innovazioni e delle performance di maggior rilievo.

In un’epoca in cui la digitalizzazione sta trasformando ogni aspetto del retail giusto chiedersi quale possa essere lo sviluppo settore per settore. Per quanto riguarda il tema del gaming, e nello specifico di quei punti vendita in cui il gioco incontra il settore del food&beverage, una risposta prova a darla Gioco News nel panel realizzato proprio nel contesto del Forum Retail.

L’appuntamento è in programma alle 12:50 sul palcoscenico della Pink Arena, il Palco Partner. Il tema centrale della chiacchierata, che vedrà intervenire alcuni esperti del settore, sarà il legame tra food e leisure, con un focus particolare sull’amusement e l’importanza dell’esperienza nel contesto retail. L’obiettivo del panel è affrontare concretamente e seriamente un tema cruciale per il rilancio dei poli commerciali attraverso l’integrazione tra somministrazione/ristorazione e divertimento; l’idea che ha portato alla sua realizzazione è quella di offrire spunti interessanti e concreti su come il connubio tra food&leisure possa rap-

presentare una leva strategica per il successo del retail.

Gli interventi, moderati dal direttore di Gioco News, Alessio Crisantemi, vedranno la partecipazione di Michele Bragantini, Ad Robox Holding Srl che parlerà di “Amusement retail e food, due leve strategiche per il successo del retail”, Claudio Garavaglia, socio e Ad di Garavaglia Group, che interverrà su “L’importanza dello spazio e del design” e Diego Negretti, In-mall promotion manager & shopping center advisor di Cushman & Wakefield Italy, che spiegherà “Perché food&leisure fanno bene al retail tradizionale”.

Nel corso del panel si cercherà di capire cosa bisogna, e cosa non bisogna fare, per far funzionare il connubio food&leisure, sottolineando l’importanza di conoscere il mercato reale e di reinventare il modo di gestire e accogliere il cliente nel nuovo panorama del retail toccando anche i temi della competitività con l’online. Si cercherà di comprendere come una corretta gestione degli spazi può portare a offrire al cliente un percorso ben strutturato, creando elementi che possono essere fondamentali nel per trasmettere piacevolezza al cliente. Con l’idea di fondo che avvicina l’esperienza a quella che il cliente può fare in un viaggio, con tematizzazione, scenografia e design che in tal senso possono diventare dei booster formidabili. Oltre a evidenziare come le aree leisure siano un elemento competitivo per centri commerciali, parchi commerciali, medie superfici di vendita e polarità commerciali in genere, sottolineando come, in quest’ottica, un’offerta amusement di qualità possa fare veramente la differenza, soprattutto nel suo integrarsi con la parte food. Guardando anche alle nuove tendenze e ai nuovi format nel settore. Perà i clienti non vogliono solo mangiare, ma anche divertirsi e vivere un’esperienza da raccontare, e viceversa.

A coronare ulteriormente l’edizione 2024 di Forum Retail e il connubio con il Gaming è l’allestimento di un’area esperenziale – realizzata in collaborazione con il brand di sale giochi PlayCity – che proporre alcune delle ultime attrazioni da sala giochi che consentiranno ai visitatori di toccare con mano la realtà dell’intrattenimento. Provandola, pure.

Per saperne di più sul panel di Gioco News

Cari colleghi, con il mese di ottobre entriamo ufficialmente nel trimestre più caldo dell’anno, quello che ci accompagna verso il Natale. Sono mesi importanti, che valgono praticamente un anno di lavoro: è il raccolto di quello che abbiamo seminato, il riscontro, il valore che i nostri clienti danno alle nostre attività. È un momento strategico, che come tale va gestito e valorizzato, un periodo di applicazione per sviluppare performance importanti, attraverso investimenti, promozioni, eventi e della massima cura del cliente. Quindi, è il momento in cui vanno fissati i nuovi obiettivi, in base ai quali pianificare le nostre attività e finalizzare gli sforzi della nostra azienda.

Ragioniamo su questa ultima considerazione, per chiederci quali siano i cardini per la redazione corretta degli obiettivi che un’organizzazione intende darsi, il che vale anche per un singolo imprenditore o una singola persona, in modo tale che ci siano i presupposti in base ai quali gli obiettivi diventino effettivamente delle leve strategiche. Ho provato a sintetizzare in una scaletta molto pratica ed operativa, i passaggi fondamentali per la gestione di una pianificazione per obiettivi, senza sacrificarne troppo la comprensione. Per poter definire un’intenzione, un obiettivo, per prima cosa è che sia realizzabile. La sfida è importante, così come il fatto che è un obiettivo che ci poniamo sia ambizioso e gratificante, però noi non siamo sognatori, siamo imprenditori o manager. Quindi dobbiamo in primis fare assolutamente e accuratamente un’analisi delle risorse di cui disponiamo, di quelle di cui potremmo disporre, sia che si parli di risorse umane o di capacità di investimento, oltre a una mappatura attenta e sincera del mercato e della concorrenza. Oltre a essere ben consci di cosa succede in casa nostra, dobbiamo sapere

Il gioco fuori dalla scatola

IL CORAGGIO DI RAGIONARE PER OBIETTIVI E “ OUT OF THE BOX ”. CRESCERE PRIMA DI TUTTO NOI PER FAR CRESCERE IL NOSTRO BUSINESS.

a cura di Michele Bragantini

il più possibile del contesto/mercato in cui andiamo ad operare, conoscere i nostri clienti, conoscere i nostri concorrenti, le normative, margini e limiti. Il secondo elemento è la misurabilità Dobbiamo dotarci di strumenti che ci permettano di tenere sotto controllo l’utilizzo delle risorse, pianificare gli step delle attività legate al raggiungimento dell’obiettivo, calendarizzandone lo sviluppo. L’obiettivo è acquisire nuovi clienti? Oltre a pianificare le attività funzionali a questo obiettivo, dobbiamo anche prevedere delle opportune rilevazioni giornaliere sull’andamento dei flussi.

Il terzo elemento è la verificabilità. Una volta che abbiamo stabilito quali siano gli step e gli strumenti che utilizzeremo per misurare l’andamento delle attività legate a quell’obiettivo, dovremmo avere anche l’accortezza,

Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di Robox Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.

la capacità di verificare che quanto stiamo facendo sia in linea con la pianificazione operativa, ma soprattutto che l’andamento esprima dei risultati funzionali alla realizzazione delle performance previste. L’ultimo elemento è la condivisione. Il nostro obiettivo deve essere chiaro, comprensibile, proporzionato, ma soprattutto condiviso fra tutte quelle funzioni aziendali che nello svolgimento delle proprie mansioni possono determinare o meno il successo della nostra strategia. Dal direttore del nostro locale all’ultimo dei cassieri, tutti hanno il potere di creare o distruggere il successo di quello che noi vogliamo fare.

Urge una precisazione: condividere non significa che tutti possono dire la loro. Ci sono in azienda delle figure destinate a prendere decisioni, nel bene nel male, delle quali poi si assumeranno la responsabilità. Condividere significa quindi rendere partecipe ogni singolo ingranaggio del gruppo di lavoro del disegno generale. E qui arriviamo al però (sapete che per me c’è sempre un però!). Ora, va fatta una riflessione su quello che veramente potrebbe essere il nemico, quel quid discriminante tra successo e insuccesso, ciò che può impedirci di far crescere la nostra azienda attraverso una corretta pianificazione e gestione attraverso obiettivi. Tenetevi forte, questo nemico si chiama abitudine, pigrizia, se vogliamo essere uomini di marketing fatti e finiti la potremmo chiamare comfort zone Darsi degli obiettivi, nuovi, ambiziosi, vuol dire uscire dall’abitudine, vuol dire avere coraggio, esplorare per conoscere e gestire, ma vuol dire anche essere creativi, sapere quali sono le tecniche e applicarle in maniera innovativa. La creatività non è invenzione, è innovazione, è la determinazione a voler cambiare le cose che vanno bene per continuare a farle andar bene. Per ragionare fuori dagli schemi, dobbiamo prima avere la padronanza degli schemi. Darsi degli obiettivi costringe a guardarsi sia dentro che fuori, a fare un check e a intervenire per ampliare i nostri limiti e i limiti della nostra impresa.

iGaming e riordino come si pagherà il conto!

Un pezzo fondamentale del riordino del gioco online è rappresentato dal Fintech e dai sistemi di pagamento, ecco gli autorevoli pareri dei relatori dell’evento Okto e Gioco News sul tema

Dove e come circoleranno i soldi dopo il varo definitivo delle nuove norme per l’igaming d’Italia? Tanti i temi e gli interrogativi che tengono banco in quella parte della filiera e della raccolta che interseca il gioco fisico con quello online. Non parliamo solo di Punti vendita e ricarica, seppur centrali. Ma di una peculiarità unica e centrale del gaming d’Italia, quel suo essere ibrido per natura, per cultura, forse anche per definizione. Una ricchezza l’attingere dal retail per produrre ricchezza online.

Tuttavia i processi di accelerazione della transizione dal terrestre al digital durante la pandemia e ora la riforma voluta dal Governo Meloni, stanno velocizzando ancora di più un processo già in atto che narra di una proporzione di 80-20 punti percentuali, dove l’online (e soprattutto mobile) è in vantaggio netto sul retail.

Nel momento in cui il payment entra in poche righe ma cruciali, della riforma in atto, l’approfondimento si rende necessario.

Eccoli, quindi, i contenuti emersi da un evento voluto fortemente da Okto e organizzato in collaborazione con Gioco News settembre a Roma: “La riforma del gioco online e i sistemi di pagamento: tra sfide e opportunità”. Cerchiamo di rappresentare l’insieme del ragionamento e rinviamo al tag in evidenza su queste due pagine per leggere tutti gli interventi nella loro completezza.

Partiamo da una delle cornici legali dell’evento realizzata da Marco Zechini, co-founder e partner di Alma Led. “Per come è costruita la norma credo ci sia uno spazio interpretativo ulteriore. Le norme non definiscono le categorie degli strumenti e questo potrebbe aprire a sistemi di pagamento differenti che potrebbero funzionare laddove garantissero le finalità di tracciabilità.”

Il decreto sul riordino è stato esaminato in base all’articolo 13: “La norma cerca di ridurre la movimentazione in contanti e spostarle su sistemi di pagamento che siano tracciabili per contribuire alla lotta all’antiriciclaggio.

Nell’ambito delle ricariche di conto gioco ora c’è l’imposizione di caricare con precisi sistemi di pagamento che, però, al momento non vengono specificati. Non resta che affidarsi a vettori che nativamente consentono alla tracciabilità e queste sono carte di debito o credito e similari che soggiaciono alla psp, i prestatori di servizi di pagamento”.

Ma andando nello specifico della norma sulla riforma del gioco ritiene che “per come è costruita la norma credo ci sia uno spazio interpretativo ulteriore. Le norme non definiscono le categorie degli strumenti, e tutto questo avvicinerà molto i sistemi di pagamento dei concessionari e offrirà nuove possibilità”.

Proprio in termini di strumenti di pagamento cruciale l’esperienza di Fabrizio Bergamaschi, Svp gaming global multichannel di Nuvei, azienda del settore già centrale nel futuro del gioco pubblico: “C’è una tendenza generalizzata dei regolatori che fanno norme senza valutarne gli impatti. Perché è necessario verificare chi paga? Quando viene fatta una transazione con la propria banca questa informazione non c’è. Sembra uno scaricabarile per quello che riguarda questo tipo di norme. Tuttavia noi siamo pronti e abbiamo diviso i prodotti che offriamo in due parti. Partiamo dalla parte più rigida che creerà maggiori difficoltà e quando ci sono criticità si va sui punto com come è successo in Germania e Svizzera. Gli utenti se ne vanno ed è un danno per tutti”. Nella nuova riforma del gioco sarà fondamentale l’aspetto della certificazione. Per questo la visione di Marzia Turrini, global president digital, security & inspections, Bmm Testlabs è alla base di ogni ragionamento: “Ok il processo di certificazione ma non vediamo nulla di diverso rispetto al mercato internazionale. Certo, meglio muoversi per tempo e non aspettare l’ultimo momento. È un peccato che la filiera non venga mai interrogata. La sensazione è che si faccia ogni volta qualcosa di diverso per emer-

Marco Zechini
Fabrizio Bergamaschi
Marzia Turrini
Rileggi qui tutti gli interventi del convegno!

gere politicamente”.

Più attento al futuro e all’analisi delle radici del mercato italiano Lorenzo Verona, Ceo di Vne: “Dal 2000 si parla di strumenti di pagamento diversi dal contante. A livello internazionale si sta andando verso la tracciabilità” ma “creare strumenti alternativi per il gaming è complicato. Ci scontriamo con le banche che chiudono i conti legati al gaming”. Come sarà il futuro del gioco? “Per delle somme molto elevate le transazioni sono cashless e dipende poi dalle zone geografiche e dall’approccio dei cittadini. Sotto i 20 euro il 70 percento degli italiani utilizza il contante. In Germania i dati sono simili mentre in Spagna il contante è ancora prevalente”. Tuttavia, “si va verso lo strumento elettronico nel mondo del gaming online. È anche coerente. Il mercato si genera da solo e non sono spaventato dalla tecnologia. A me fa paura che il regolatore non vuole andare verso la filiera e che non si tenga in considerazione la difficoltà dell’utilizzo della tecnologia da parte della popolazione”, conclude Verona. Tra i network principali nel gioco d’Italia c’è Microgame. Proprio per la sua conformazione tecnica e societaria è il parere più autorevole che si possa avere. Ha parlato il Ceo, Marco Castaldo:  “Con questi requisiti di ingresso diverse migliaia di Punti vendita e ricarica non avranno più la possibilità di stare nel mercato. Verrà quasi totalmente meno il contante e tutto questo altera il futuro del settore. Un altro tema è il mercato in mano a due operatori per il 60 percento: questo modificherà ancora di più la nostra industry. Ci stiamo interrogando anche molto sui costi in più che avrà la rete sui controlli e sui nuovi adempimenti”.

Le tendenze sono chiare: “Le transazioni del giocato sono ormai dell’80-90 percento sul mobile - prosegue Castaldo - dovremo trovare uno strumento per chi va al bar e gioca solo 10 euro, perché il rischio è che quando apri un wallet poi andrai a giocare sempre online o da casa”.

L’altra cornice legale l’ha data l’avvocato Stefano Sbordoni esperto di gaming: “L’Agenzia delle dogane e dei monopoli si sta occupando di tutte le regole di compatibilità con le norme esistenti italiani ed europee, oltre a parlare con gli operatori per facilitare la transizione dal vecchio al nuovo mercato. Questo sarà il momento chiave. La sfida è importantissima e qui tocchiamo dei temi fondamentali e il principale è quello dei sistemi di pagamento che saranno cruciali per lo sviluppo del mercato”.

Secondo il legale “il tema payment va letto su due verticali specifiche e separate che alla fine si collegano: da un lato i sistemi di pagamento e dall’altro il gaming. Il primo sarà uno strumento del secondo”.

Presente anche il presidente di Acmi - Confindustria Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati: “Il riordino è un’opportunità per un settore che può finalmente ritrovare sviluppo dopo un periodo di crisi. Tuttavia siamo un settore molto refrattario agli strumenti di pagamento. Stiamo correndo molto ma è un tema assolutamente da affrontare perché le concessioni durano nove anni. L’opportunità è la tutela delle fasce deboli e del gioco minorile”. Il paradosso per il settore del gioco secondo Parlati è che “tutto quello che vale per il settore del gaming. Dopo anni siamo ancora qui a combattere con Comuni e Regioni e abbiamo l’opinione pubblica che pesa come un macigno sulla nostra industria. Se diciamo che gli strumenti di pagamento facilitano il giocatore rischiamo una sollevazione pubblica”.

L’analisi tecnica del tema gaming e payment è scesa più nel profondo con il terzo panel composto da Dante Micucci, country manager Italy di Okto, ancora Daniele Tagliarini e Sergio Visalli, senior affiliate di Alma Led.

L’ulteriore cornice normativa è fissata da Visalli sul “tema della tracciabilità che è centrale e si sta cercando un’interpretazione da parte degli operatori del gaming per poter attuare delle partnership con istituti di pagamento per utilizzare strumenti non riservati come ad esempio il voucher, che risulta più ‘libero’ da un certo punto di vista ma che presenta altre complicazioni. L’altra soluzione possibile è quella dell’e-wallet ma il tema da comprendere e definire è pero quello delle responsabilità che fanno capo agli operatori, con adempimenti che potrebbero essere assolti dall’operatore di gaming o da quello di pagamento”.

Tagliarini ha rassicurato tutti “sul tema delle società di pagamento che hanno sede all’estero e che stanno proponendo servizi anche in Italia. Questo perché esiste un processo di cosiddetto ‘porting’ che permette agli istituti di pagamento di trasferire l’operatività della loro licenza sui loro mercati”. Anche secondo Micucci gli Imei che si propongono in Italia sono garantiti da un punto di vista della tutela dei consumatori. Mentre quello che manca oggi sul mercato “è la tecnologia che permetta di raggiungere fino in fondo i giocatori e di integrarsi con i sistemi di gioco. In Okto ci stiamo impegnando nella creazione di soluzioni che possano semplificare le operazioni ai consumatori agevolandone l’esperienza e al tempo stesso guardando le esigenze degli operatori nella gestione. Oggi si sta discutendo delle varie possibilità di integrazione tra i due mondi di gaming e payment e tutto dipende dalla definizione normativa che attendiamo di conoscere ma la regolamentazione e la conseguente proposta di soluzioni sul mercato potrà essere anche graduale e progressiva affinando di volta in volta il servizio e sviluppandolo”. (Ca)

Marco
Castaldo
Stefano
Sbordoni
Lorenzo Verona
Gennaro
Parlati
Sergio Visalli
Daniele
Tagliarini
Dante Micucci

Una transazione verso il futuro

a cura di Matteo Marini

futuro del gioco pubblico italiano passa (anche) per i sistemi di pagamento e per le possibilità di uso del contante – o, al contrario, delle soluzioni virtuali che lo sostituiscono - che verranno consentite o meno dal regolatore. Dalle scelte che verranno prese nei prossimi giorni, in attuazione dei dettami normativi fuoriusciti dal decreto legislativo di riordino del gioco online, si andrà a delineare un nuovo mercato di gaming, sia in termini di equilibri (e di filiera) ma anche in termini di esperienza utente. Un punto, questo, che ben conoscono gli addetti ai lavori, preoccupati di questo cambiamento di scenario, come è emerso chiaramente dall’evento organizzato da Gioco News e promosso da Okto a Roma. In particolare, da quell’incontro, è emersa una forte preoccupazione da parte degli operatori del gaming online per quanto riguarda il limite dei 100 euro a settimana in contanti imposto dalla norma primaria: soprattutto per quelli che lavorano attraverso la rete dei Pvr (Punti vendita ricariche). Anche se in quella sede, a ben vedere, nessuno ha citato valutazioni di impatto sull’attuale: quanti sono in percentuale i giocatori che ricaricano più di 100 euro in contanti a settimana? Questo dato avrebbe

senz’altro consentito una valutazione più attenta e approfondita dei fatti, aiutando anche il regolatore a una scelta consapevole e concreta. Confermando ancora una volta il vecchio stile italico, di preoccuparsi più dell’idea che della sostanza delle cose, quando si tratta di novità e (soprattutto) di cambiamenti. Ma dietro a questa “diffidenza” di fondo si nascondono altre situazioni: a parte lo storico affetto italiano per il contante, che forse mai potrà essere completamente superato, dovrebbe essere evidente quanto non possa più stare in piedi il tema dell’anonimato e di una resistenza generale al Grande Fratello. Il giocatore online ha già evidentemente superato questa barriera, anche in Italia. I numeri che evidenziano la penetrazione del gioco virtuale anche nel nostro paese (quasi il 22 percento di crescita negli ultimi sei anni) dimostrano che si tratta solo di un tema di abitudine. E di paura del cambiamento, appunto. Nel mondo del gioco fisico, in effetti, abbiamo visto come il pubblico si abitui abbastanza rapidamente anche a misure estramente impattanti sulle abitudini e sulle esigenze dei consumatori-giocatori: come è accaduto ad esempio con l’introduzione della tessera sanitaria sulle Vlt. Dopo un primo periodo di effettiva diffidenza da parte dei giocatori, i

Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.

livelli di spesa sono tornati al livello precedente. Pertanto, una volta superato l’effetto shock e la paura iniziale della possibile perdita di privacy, ci si è presto adeguati alle nuove regole.

Il tema vero, dunque, risiede nella resistenza al cambiamento, di qualunque tipo. Il problema, però, è che il mondo è in continua trasformazione. Mi ha colpito molto, su questo fronte, il racconto di un brasiliano che mi diceva di alcuni mendicanti al semaforo, nel suo paese, che presentano le proprie credenziali Pix chiedendo l’elemosina. La banca centrale brasiliana ha infatti lanciato il cosiddetto protocollo Pix (nel novembre 2020), incaricando le banche di integrare i loro conti con trasferimenti digitali istantanei e gratuiti per gli individui. Gli utenti hanno accolto con favore l’alternativa al contante e ai bonifici lenti e costosi e in questo modo il governo locale in pochi anni è riuscito nell’obiettivo di eliminare il contante e tenere sotto controllo le transazioni più o meno dell’intera popolazione.

Ciò che forse dovrebbe preoccupare di più gli operatori e indurre a una riflessione più profonda, invece, è il rapido processo di concentrazione del mercato: il recente annuncio dell’acquisizione di Snaitech da parte di Flutter ne è solo l’ultimo plastico esempio. C’è, quindi, la forte necessità di individuare quale debba essere il proprio posizionamento rispetto a questa dinamica che mi sembra essere il vero cambiamento di cui occorre pre-occuparsi.

Un cambiamento sistemico del fare impresa

Russell Mifsud e Rachel Decelis di Kpmg Malta delineano i nuovi orizzonti della sostenibilità delle aziende di gioco: fondamentale un approccio collettivo che guardi anche alle sfide climatiche

di Anna Maria Rengo

LA

sostenibilità è un concetto sempre più abbracciato e onnicomprensivo per l’industria e il commercio.

Ma quali sono i significati specifici che assume per il settore del gioco?

La disamina della società di consulenza alle imprese Kpmg Malta, nelle persone di Russell Mifsud, direttore responsabile del gioco, e di Rachel Decelis, direttore associato responsabile Esg, parte proprio da questa definizione.

“La sostenibilità è una priorità in rapida crescita per il settore del gioco, soprattutto nel contesto dei principi ambientali, sociali e di governo (Esg).

Mentre le aziende di gioco possono inizialmente sembrare avere un impatto ambientale limitato, un esame più approfondito mostra un impatto sul carbonio, in particolare dalle attività della catena di valore. Ad esempio, i centri dati, essenziali per le piattaforme di gioco online e i servizi di cloud gaming, consumano grandi quantità di elettricità, il che può comportare notevoli emissioni di carbonio. Anche i viaggi di lavoro contribuiscono all’impatto di carbonio dell’industria. La componente sociale è fondamentale per l’indu-

stria, in particolare in termini di gioco responsabile. La mitigazione include l’attuazione di misure di salvaguardia per ridurre il rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo, fornendo strumenti ai giocatori per autoregolarsi e promuovendo la consapevolezza dei rischi associati al gioco. Inclusione, diversità ed equità (Ide) è un altro argomento essenziale. Le aziende di gioco devono promuovere ambienti inclusivi non solo all’interno delle loro organizzazioni ma anche attraverso i prodotti che creano. Un altro aspetto importante è il supporto alle comunità locali tramite sensibilizzazione, donazioni o collaborazioni con Ong. Vale la pena notare che l’Esg va oltre la responsabilità sociale d’impresa tradizionale spingendo per cambiamenti sistemici nel modo in cui operano le aziende, rendendo le iniziative sociali una parte fondamentale delle strategie aziendali piuttosto che componenti aggiuntivi.

Il governo è un altro aspetto cruciale nel gioco. Le aziende devono attuare politiche per prevenire problemi come corruzione, riciclaggio di denaro e frode, soprattutto quando operano in più giurisdizioni con normative diverse. Un governo efficace garantisce la conformità alle leggi progettate per proteggere i gioca-

tori e mantenere un ecosistema di gioco affidabile. Le pratiche di governo trasparenti aiutano a creare fiducia con i consumatori e i regolatori, il che è essenziale per la sostenibilità a lungo termine.

La sostenibilità nel gioco non riguarda solo ridurre al minmo i danni - apre anche la porta a opportunità di valore aggiunto e di brand building.”

Quali sono i suoi sviluppi futuri?

“Il numero di aziende che integrano la sostenibilità nei propri modelli di business è in costante aumento, guidato da fattori come il cambiamento climatico, le aspettative delle parti interessate e le normative in evoluzione.

aziende di gioco che fornisce uno spazio sicuro per una collaborazione trasparente dell’industria e una co-creazione su questioni Esg.”

In diversi stati europei è in corso un acceso dibattito sulla riorganizzazione dell’offerta di gioco. Il gioco “sostenibile” è necessariamente un gioco con un’offerta ridotta rispetto a quella attuale?

La regolamentazione svolge un ruolo chiave. Ad esempio nell’Ue la direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (Csrd) impone la rendicontazione Esg per le grandi aziende, garantendo trasparenza per investitori e parti interessate. La direttiva sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale (Csddd) richiede inoltre alle grandi aziende di affrontare i rischi ambientali e per i diritti umani nelle loro catene di fornitura.

Al di fuori dell’Ue normative come la Taskforce sulle divulgazioni finanziarie relative al clima (Tcfd) del Regno Unito e le emergenti norme sulla divulgazione climatica del Sec degli Stati Uniti stanno anche aumentando la consapevolezza e spingendo le aziende, comprese quelle di gioco, a migliorare le loro strategie Esg e la conformità.”

In che modo le aziende di gioco possono sviluppare un approccio sostenibile? Chi sono gli attori che possono e devono supportarle in questo processo?

“Per sviluppare un approccio sostenibile le aziende di gioco devono integrare i principi Esg nella loro strategia e nelle loro operazioni principali. Un buon punto di partenza sarebbe quello di assegnare la responsabilità per l’Esg a un individuo con sufficiente competenza e anzianità per coordinare gli sforzi in tutta l’azienda e condurre una valutazione della materialità per comprendere i fattori Esg più critici su cui concentrarsi inizialmente.

Un buon governo Esg richiede che l’Esg sia uno sforzo collettivo, non solo il mandato di un singolo individuo. Il consiglio di amministrazione deve stabilire il tono al vertice e vari attori all’interno dell’organizzazione svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nell’esecuzione della strategia Esg. I leader della sostenibilità farebbero bene anche a cercare il supporto di individui con ruoli simili da organizzazioni diverse, come dimostrato dall’Esg in Gaming Roundtable, un’iniziativa creata da Kpmg Malta e dai responsabili Esg di varie

“Il gioco sostenibile non implica un’offerta ridotta. La sostenibilità nel gioco dovrebbe concentrarsi su pratiche responsabili e sostenibili piuttosto che ridurre l’offerta di prodotti (a spese del cliente). La chiave è creare un ambiente equilibrato e responsabile che garantisca la protezione del giocatore, un buon governo e procedure trasparenti, mantenendo al contempo un’offerta di gioco vivace e diversificata. Ridurre l’offerta potrebbe indebolire l’attrattiva dell’industria regolamentata e spingere i giocatori verso il mercato nero, dove l’attività è in aumento. La sostenibilità implica la fornitura di servizi che riducano al minimo i danni ai consumatori, aumentando al contempo il valore del ciclo di vita (Ltv) dei giocatori, ottenendo così una sostenibilità redditizia.

Coinvolgere le parti interessate tramite Esg migliora i rapporti con giocatori, talenti, mercati dei capitali, regolatori, fornitori e comunità. Affrontare il gioco d’azzardo problematico, rafforzare il governo e contribuire alle comunità locali può migliorare la percezione pubblica e le relazioni con le parti interessate, a vantaggio sia delle aziende che della percezione dell’industria.”

Come giudicate lo stato di salute dell’industria europea del gioco in termini di regolamentazione e sviluppo, anche da parte dei suoi operatori, di un approccio mirato alla sostenibilità?

“L’industria europea del gioco è in uno stato di evoluzione complesso, con diversi gradi di maturità normativa nei diversi paesi. Alcune giurisdizioni stanno aprendo la strada in termini di solidi quadri normativi e attenzione alla tutela dei giocatori. Hanno stabilito standard per misure di gioco responsabile e hanno dimostrato che la sostenibilità può coesistere con un fiorente mercato di gioco. Tuttavia, pressioni più ampie hanno suscitato preoccupazioni circa l’eccessiva regolamentazione in alcuni mercati, che potrebbe ostacolare gli sforzi di canalizzazione, spingendo i giocatori verso operatori non regolamentati.

Man mano che i princìpi Esg acquisiscono importanza le aziende che li adottano possono gestire meglio i rischi normativi, creare fiducia con le parti interessate e anticipare/gestire gli sviluppi normativi. Nonostante i progressi positivi c’è una continua necessità di armonizzazione delle migliri pratiche in tutta Europa per garantire sostenibilità a lungo termine e crescita responsabile nell’industria.”

Russell Mifsud
Rachel Decelis

La comunicazione al servizio della responsabilità

Davide Casaleggio e Maurizio Benzi, soci di Casaleggio Associati, analizzano le campagne condotte dagli operatori di gioco evidenziando il contributo che può dare l’intelligenza artificiale

concetto di “gioco responsabile” è diventato sempre più rilevante negli ultimi anni, con l’espansione dell’industria videoludica e la crescente accessibilità a quelli digitali. Ma cosa significa davvero gioco responsabile? Si tratta di un insieme di pratiche e comportamenti che mira a prevenire i rischi legati a un uso eccessivo del gioco. Rischi che possono essere di natura economica, psicologica o sociale e che possono interessare il mondo del gambling così come quello dei videogiochi.

Il primo passo verso un’esperienza di gioco responsabile è la consapevolezza da parte di chi lo pratica, iniziando dalla gestione del tempo e del denaro. Gli adulti e i giovani devono dunque essere educati a impostare dei limiti chiari su quanto tempo dedicare al gioco e, se il gioco include transazioni economiche, a controllare il proprio budget. Negli ultimi anni, diversi Paesi hanno introdotto normative per regolamentare l’uso delle valute virtuali e limitare l’accesso a una certa tipologia di giochi, tuttavia, la questione rimane complessa, anche perché il gioco responsabile non è solo una questione individuale, ma sociale, che probabilmente dovrebbe coinvolgere famiglie e scuole, che devono collaborare per educare, e le istituzioni,

che devono vigilare su chi non rispetta le normative. Le campagne di sensibilizzazione e i programmi educativi possono fare la differenza, promuovendo un approccio sano e consapevole all’intrattenimento digitale.

Proprio partendo da questo, l’aspetto su cui vogliamo puntare l’attenzione è quello del ruolo degli operatori di gioco, che stanno assumendo una posizione sempre più attiva nella promozione del gioco responsabile, con iniziative sempre più frequenti e articolate.

Di questo e molto altro abbiamo parlato con Davide Casaleggio e Maurizio Benzi, soci di Casaleggio Associati, chiedendo loro di fare il punto su quanto questa tematica sia consolidata all’interno delle aziende e percepita attorno a esse, dai clienti, ma non solo.

Considerando che la Casaleggio Associati è una società di management consulting e di ricerca nell’ambito del digitale, concentrata su aspetti come l’evoluzione dei modelli di business, la comunicazione online e l’impiego delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, nel corso delle vostre indagini avete già indivi-

Davide Casaleggio

duato qualche buona pratica nella promozione del gioco responsabile?

“A livello internazionale, diversi enti pubblici e privati stanno sperimentando campagne di comunicazione mirate a diverse audience. Negli Usa, FanDuel ha lanciato Trusted Voices: Conversations About Betting con l’ex star Nba Randy Livingston, per aiutare famiglie a discutere di gioco d’azzardo. In Francia, durante Euro 2024, l’Autorità del gioco ha promosso una campagna sui rischi delle scommesse sportive, invitando i giocatori a valutare le proprie abitudini su un sito dedicato. Per quanto riguarda la comunicazione corporate il Gruppo Kindred sostiene l’iniziativa Journey Towards Zero, impegnandosi a monitorare i giocatori a rischio e aggiornando i dati ogni trimestre.

cezione indiretto o di lungo termine.”

Che ruolo potrebbero avere, in quest’ambito, le nuove tecnologie o le ultime innovazioni per migliorare la responsabilità nel gioco e prevenire comportamenti problematici?

“Negli ultimi anni, il gambling online ha conosciuto una crescita significativa, segnando una transizione dal mondo offline a quello digitale, come già avvenuto in altri settori. Gli strumenti di protezione per i giocatori, come i limiti di deposito, di tempo e test di autovalutazione, sono ormai parte integrante di molte piattaforme di gioco.

In Italia non spiccano attività di comunicazione particolari e le poche campagne effettuate non sembrano particolarmente efficaci.

Guardando la questione da un altro punto di vista è importante considerare che per essere realmente efficace, la promozione del gioco responsabile dovrebbe innanzitutto partire dagli stessi operatori di gioco. Troppo spesso la comunicazione su questi aspetti si è limitata al rispetto delle normative, senza la capacità di ottenere l’attenzione dei giocatori. Su siti e app, spesso la promozione del gioco responsabile è relegata ad un’area separata, invece che essere parte integrante dell’esperienza di gioco.”

In che modo viene valutata l’efficacia di una campagna di sensibilizzazione in quest’ambito?

“Naturalmente dipende dal soggetto promotore della campagna e dagli obbiettivi della stessa. Spesso l’attenzione si concentra solo sul numero di persone raggiunte.

Secondo il rapporto Egba 2023, i suoi membri hanno diffuso 67,6 milioni di messaggi sul gioco responsabile, con un aumento del 49 percento rispetto all’anno precedente. Hanno dichiarato che il 65 percento dei clienti con comportamenti problematici ha stabilizzato o migliorato il proprio gioco, anche se si tratta di dati aggregati, quindi difficili da verificare.

Un’altra possibilità è quella di utilizzare indagini e ricerche scientifiche. Ad esempio l’Università di Warwick ha analizzato l’impatto dell’importante campagna Take time to think organizzata dal Betting and gaming council britannico, affermando che ha avuto un effetto minimo, se non nullo, sul comportamento dei partecipanti nei loro test. Il vantaggio in ambito digitale è che le misurazioni dei risultati e delle azioni possono essere immediate. Resta più complesso valutare il cambiamento di per-

Tuttavia, il digitale offre la possibilità di superare le soluzioni ‘taglia unica’, ovvero l’approccio in cui tutti gli utenti ricevono le stesse risposte a problemi differenti. Al contrario, le tecnologie digitali consentono l’adozione di strumenti più sofisticati, come il monitoraggio dei comportamenti, messaggi di avvertimento personalizzati e sistemi automatici basati su AI e modelli predittivi. Grazie a queste innovazioni e in particolare all’intelligenza artificiale, la personalizzazione diventa centrale: non esistono più limiti tecnologici evidenti, ma piuttosto la questione riguarda il grado di protezione che un brand è disposto a offrire ai propri clienti.

In passato, il concetto di gioco responsabile è stato spesso percepito dall’industria del gambling come un semplice adempimento burocratico, limitandosi al rispetto delle normative. Si trattava di una reazione passiva, senza un reale sforzo verso l’innovazione. Oggi a livello internazionale ci troviamo di fronte a un potenziale cambio di paradigma. Le aziende del settore hanno l’opportunità di essere sostenibili socialmente senza perdere di competitività, sfruttando le nuove tecnologie per proteggere i loro clienti in modo molto più efficace.”

Che ruolo possono avere, invece, i clienti? E come si può coinvolgerli per promuovere buone pratiche di gioco responsabile?

“In un ambito particolare e delicato come quello del gambling, non è sufficiente limitarsi a fornire le informazioni ai giocatori in modo passivo. ‘Coinvolgimento’ è sicuramente la parola chiave da considerare e parte dalla reale comprensione degli utenti. Infatti l’approccio che si è dimostrato di maggior successo in ambito digitale è la customer centricity. Questo significa non limitarsi all’ascolto e richiede alle aziende di evolversi, mettendosi nei panni del cliente, anticipandone bisogni e problematiche.

I clienti possono diventare i migliori promotori del gioco responsabile, nel momento in cui il livello di protezione offerto dagli operatori diventerà uno dei principali criteri nella scelta di una piattaforma di gioco.”

Maurizio Benzi

Il benessere del giocatore al centro

Francesco Rodano, chief policy officer di Playtech, evidenzia la nuova accezione del termine “sostenibilità” del gioco negli scenari attuali e il ruolo delle tecnologie

di Anna Maria Rengo

“N

el periodo post pandemia, il concetto di ‘sostenibilità’ nel gioco d’azzardo si è ulteriormente evoluto, arrivando a includere solidità economica, responsabilità sociale, tutela dei giocatori e innovazione tecnologica. Oggi sostenibilità si riferisce a un ecosistema in cui gli operatori, pur perseguendo legittime logiche di profitto, pongono grande attenzione al benessere dei giocatori attraverso pratiche di gioco responsabile, anche utilizzando l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati per individuare comportamenti potenzialmente problematici e intervenire in modo estremamente personalizzato.”

Questa la disamina di Francesco Rodano, chief policy officer di Playtech, secondo il quale “la sostenibilità si riferisce anche alla sopravvivenza del settore nel lungo periodo, in cui il gioco rappresenta una forma di intrattenimento per la maggioranza e gli effetti negativi per le persone vulnerabili sono ridotti al minimo, e possibilmente annullati. Per ottenere questo, occorre un approccio globale che consideri gli impatti economici, sociali e ambientali delle attività di gioco e i loro effetti a sulla società”.

In che modo le nuove tecnologie possono promuovere la sostenibilità anche nel settore del gioco?

“Le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale e il machine learning, stanno rivoluzionando la sostenibilità del settore del gioco. Grazie a esse, oggi possiamo adottare misure di protezione dei giocatori molto efficaci, come ad esempio la valutazione del rischio in tempo reale e le interazioni, anche automatiche, con i giocatori potenzialmente a rischio. Gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale, come ad esempio BetBuddy, sviluppato da Playtech, tramite l’analisi avanzata dei dati, può aiutare a identificare pattern di gioco problematico in maniera molto più tempestiva degli strumenti di gioco responsabile tradizionali. Questo approccio proattivo al gioco responsabile, oltre ad aiutare i giocatori a non peredere il controllo, ne aumenta la fiducia verso gli operatori, migliorando appunto la sostenibilità del settore. Le nuove tecnologie possono anche

migliorare l’efficienza operativa e ridurre l’impatto ambientale delle imprese. Il cloud computing, ad esempio, può ridurre il bisogno di infrastrutture fisiche, mentre l’intelligenza artificiale può supportare le aziende nell’adottare pratiche operative più sostenibili.”

Cosa può fare il settore per essere sostenibile e quali sono, invece, i compiti del legislatore e del regolatore?

“Il settore dovrebbe continuare a investire in strumenti per la protezione dei gocatori, dare priorità alla loro educazione e promuovere una cultura di gioco responsabile, anche collaborando con ricercatori e terapisti. In questo quadro, sono importanti anche la formazione continua del personale, gli audit e le certificazioni, e soprattutto la maggior trasparenza possibile sulle pratiche adottate e i loro risultati.

Con dei codici di autoregolamentazione, l’industria potrebbe adottare standard di sostenibilità che siano anche più stringenti di quelli imposti dalla regolazione del settore, e che includano la condivisione delle migliori prassi e il finanziamento in ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la protezione dei giocatori.

Legislatori e regolatori potrebbero affiancare e guidare questo approccio, ad esempio incoraggiando l’innovazione degli strumenti di tutela dei giocatori, adottando standard per l’uso dell’intelligenza artificiale e per la valutazioni delle misure di gioco responsabile, e anche incentivando quegli operatori che eccellono nella protezione dei consumatori. Le normative dovrebbero evolversi al passo con il progresso della tecnologia, bilanciando la crescita del settore e le salvaguardia della salute pubblica.

Idealmente, i regolatori dovrebbero lavorare a un approccio armonizzato tra più paesi, basato sulla condivisione dei dati, nel rispetto delle leggi sulla privacy. Infine, i regolatori dovrebbero anche educare il pubblico sul gioco responsabile e garantire che l’aiuto sia disponibile per chi ne ha bisogno.”

Come si colloca l’Italia in termini di sostenibilità del gioco in un contesto globale?

“L’Italia ha fatto un passo significativo verso la sostenibilità del gioco con l’approvazione, lo scorso marzo, del decreto legislativo n. 41. L’articolo 14 menziona esplicitamente, credo per la prima volta al mondo, l’uso dell’intelligenza artificiale per la protezione dei giocatori, posizionando il paese come possibile leader nell’utilizzo della tecnologia per il gioco responsabile.

Il successo di questa misura dipenderà in gran parte da come i concessionari implementeranno i nuovi strumenti tecnologici e, soprattutto, condivideranno le proprie esperienze con tutti gli stakeholder del settore. Con l’adozione, da parte degli operatori di gioco, di misure di protezione dei giocatori basate sull’Ia, l’Italia può rapprentare un laboratorio in cui sperimentare pratiche innovative di gioco responsabile. I risultati di queste sperimentazioni potranno rappresentare una preziosa esperienza a cui potranno attingere le future iniziative legislative e regolamentari, non solo in Italia, ma in tutta Europa e nel resto del mondo.”

Francesco
Rodano

Uno scenario frammentato

Antonella Cultrera, direttrice generale della Fondazione Fair, spiega come le iniziative di gioco responsabile siano sempre più una priorità, anche se al momento sono poco strutturate

Fair, la Fondazione per l’ascolto, l’innovazione e la ricerca sul gioco responsabile, è una realtà recentemente nata con un obiettivo unico in Italia: mettere il gioco responsabile al centro dei cambiamenti del settore per creare una nuova cultura del gioco nella quale ogni giocatore si senta protetto. Dell’attività della Fondazione, entità pronta a collaborare con qualunque attore del settore condivida gli stessi valori e obiettivi, abbiamo parlato con Antonella Cultrera, direttrice generale di Fair, che come coordinatrice cerca di trasformare in progetti concreti e fattivi le attività proposte dal consiglio direttivo e dal comitato scientifico.

Direttrice, come stanno evolvendo a livello internazionale le iniziative sul gioco responsabile? Può fornirci qualche esempio concreto?

“Sul piano internazionale, il gioco responsabile sta diventando una priorità per molti paesi avanzati, tuttavia, lo scenario rimane ancora frammentato, in parte a causa della mancanza di organizzazioni che coordinino le varie iniziative in modo sistematico e strutturato. Ci sono sicuramente esempi virtuosi attivi da molti anni, come la Victorian responsible gambling foundation in Australia, una fondazione particolarmente attiva nella prevenzione del gioco problematico e nel supporto ai giocatori a rischio, che agisce secondo un modello collaborativo coinvolgendo numerosi attori del settore e creando una rete solida ed efficace di prevenzione e assistenza. Anche negli Stati Uniti, dove il National council on problem gambling rappresenta un esempio di valore, soprattutto grazie alle sue iniziative di prevenzione rivolte ai giovani e alle attività di promozione del gioco responsabile.”

Quali sono, in Italia, le principali iniziative della Fondazione Fair, e in che modo viene effettuata una valutazione di quel che viene, via via,

realizzato?

“Uno dei principi fondamentali alla base del nostro operato è l’importanza di basarsi su dati ed evidenze concrete. Crediamo che la ricerca e l’analisi abbiano un ruolo centrale nell’identificazione delle azioni e delle misure necessarie per promuovere un modello di gioco sano e sostenibile. Nei pochi mesi di attività svolta finora, con il supporto del consiglio direttivo e del comitato scientifico, abbiamo promosso due ricerche, entrambe disponibili sul nostro sito web www.fondazionefair.org.

La prima si è concentrata sul panorama globale del gioco responsabile, la seconda, intitolata ‘La cultura del gioco responsabile in Italia: conoscenze, opinioni e esperienze della collettività’, ci ha fornito informazioni chiave sull’orientamento verso il gioco responsabile, offrendo un solido punto di partenza per le azioni future della fondazione. Il ruolo delle ricerche sarà fondamentale anche per monitorare l’evoluzione del settore nei prossimi mesi e valutare l’impatto delle iniziative intraprese.

Oltre alle ricerche, stiamo prendendo contatti con le grandi fondazioni internazionali per confrontarci su temi importanti, in particolare per quanto riguarda la prevenzione del gioco problematico e la protezione dei giocatori. Inoltre, stiamo lavorando ad un nuovo progetto di promozione del gioco responsabile, nel quale speriamo di poter coinvolgere tutti gli attori del settore interessati a partecipare.”

Come vede l’evoluzione della regolamentazione italiana nell’ottica di creare ambienti di gioco più sani, sicuri e sostenibili?

“Un passo molto importante della regolamentazione nel nostro paese è rappresentato dal decreto legislativo per il riordino del settore online, in particolare l’articolo 15, che mira a regolamentare il gioco online, garantendo maggiore trasparenza, sicurezza e protezione dei consumatori. Per Fair, questo decreto ha un ruolo fondamentale, poiché affronta temi cruciali legati al gioco responsabile. Tuttavia, in base ai dati raccolti nella nostra ultima ricerca, solo il 18 percento dei giocatori e il 4 percento dei non giocatori hanno sentito parlare di questo decreto. Sebbene la legge sia percepita come potenzialmente efficace, i giocatori affermano che sarà essenziale assicurarne un’attuazione concreta e tangibile per avere un impatto positivo sul settore. È in questo contesto che Fondazione Fair intende favorire il coordinamento tra gli attori coinvolti e supportare il legislatore, per promuovere una nuova cultura di gioco responsabile.”

Antonella Cultrera

Conoscere per prevenire

La senior manager Ida De Sena illustra le attività di responsible gaming and environment promosse da Fondazione Lottomatica con un focus sul progetto di formazione “Punto gioco intelligente” e il Cepid

“LA

formazione è da sempre uno dei pilastri del programma di gioco responsabile del nostro Gruppo in quanto elemento imprescindibile per una crescita sostenibile del nostro business. Oltre alle attività formative rivolte ai dipendenti, e quelle dedicate agli operatori del contact center, nel 2023 abbiamo avviato un articolato programma di formazione e sensibilizzazione rivolto alla nostra rete di vendita. Il corso, denominato ‘Punto gioco intelligente’,  è stato realizzato in collaborazione con Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e con Fondazione Lottomatica con lo scopo di affrontare il tema con un approccio anche pratico per facilitarne l’individuazione, la prevenzione e il contrasto professionalizzando così il punto vendita.”

Così Ida De Sena, regulatory evolution, responsible gaming and environment senior manager del Gruppo Lottomatica, illustra gli sviluppi del progetto di formazione “Punto gioco intelligente” lanciato nel 2023.

“Ad oggi oltre 3000 punti della rete betting ed oltre 1500 punti della rete Vlt sono stati formati sul tema del gioco responsabile con il superamento di un test di apprendimento ed il rilascio del relativo attestato”, rimarca De Sena . “L’impegno per i prossimi anni è di estendere a tutti i nuovi punti vendita la fruizione del corso al fine di garantire una copertura quanto più capillare possibile. Nell’ottica del long life learning ci impegniamo inoltre a fornire ai nostri esercenti materiali di approfondimento e indicazioni relative al gioco responsabile attraverso news sui nostri terminali di gioco, mail e altri canali di comunicazione cercando di mantenere sempre alta l’attenzione al giocatore.”

Quanto è importante promuovere il gioco sostenibile e responsabile anche in seno al riordino del settore e “come” si potrebbe farlo?

“L’identificazione di una corretta strategia di informazione e comunicazione sul gioco responsabile è tra le direttrici della riforma del settore; lo dimostra la presenza, all’interno del

decreto sul riordino del gioco online, di un capitolo che si focalizza sulla necessità di investire in campagne di informazione e di comunicazione a connotazione sociale, con focus sulla promozione del gioco responsabile. Le parole chiave sono trasparenza, chiarezza, completezza delle informazioni. Sono questi i principi su cui si basano le nostre campagne informative e di sensibilizzazione che sviluppiamo e veicoliamo ai nostri stakeholder. L’ultima, partita qualche mese fa, la campagna ‘Non giocare se’, in collaborazione con Cepid, il Centro psichiatrico integrato di ricerca, cura e prevenzione delle dipendenze del Policlinico Gemelli, per sensibilizzare e informare sui rischi del gioco patologico. Diretta al punto, con un linguaggio asciutto e dei messaggi chiari, la campagna che abbiamo realizzato è sotto forma di manifesti fisici e digitali, presenta quattro possibili scenari di disagio in cui è consigliabile comportarsi responsabilmente e astenersi dal giocare e contiene inoltre un Qr code di diretto accesso al test elaborato secondo il ‘The problem gambling severity index (Pgsi)’ che tutti i giocatori posso svolgere nel completo rispetto della normativa sulla privacy.”

Il sostegno alla ricerca scientifica è parte integrante della mission del Gruppo Lottomatica, soprattutto attraverso la propria fondazione. Quali sono i temi che avete supportato negli ultimi mesi e quali quelli di cui vi state occupando ora?

“Il progetto in ambito scientifico di cui andiamo più fieri è senza dubbio l’istituzione del Centro psichiatrico integrato di ricerca, cura e prevenzione delle dipendenze (Cepid), nato dalla collaborazione tra Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Ircss e Fondazione Lottomatica. Una struttura all’avanguardia dotata di personale altamente qualificato e apparecchiature specialistiche, a cui i cittadini potranno rivolgersi per ricevere assistenza e supporto.

Il centro mira a sviluppare attività cliniche e di ricerca finalizzate alla prevenzione, al contrasto e alla cura dei disturbi da dipendenza patologica. In tal senso, si propone di contribuire alla maggiore conoscenza di questi fenomeni dal punto di vista epidemiologico, all’ottimizzazione dei percorsi di diagnosi e cura e al miglioramento degli interventi socio-educativi.”

di Francesca Mancosu Ida

Sport e inclusione contro ogni forma di violenza

Fondazione Snaitech con l’associazione

ChangeTheGame per un mondo dello sport più sicuro, rispettoso ed inclusivo: presso la Sapienza Università di Roma il primo sportello gratuito di assistenza psicologica per le vittime di abusi e violenze in ambito sportivo

tema che qualche mese fa salì ai (dis) onori della cronaca con la confessione di alcuni abusi e violenze, sia fisiche che psicologiche, in alcuni ambienti sportivi di alto livello. Purtroppo, però, di questi casi non è esente lo sport in generale.

Lo scorso 20 settembre, l’Ippodromo Snai San Siro, di proprietà di Snaitech, ha ospitato “Racconti di vita e di sport”, l’evento dell’associazione ChangeTheGame per riflettere sul rapporto tra sport ed etica grazie alle preziose testimonianze di sportivi d’eccezione come Filippo Galli, Edoardo Verzotti, Matteo Tagliariol e Anna Basta. L’incontro è stata l’occasione per Fondazione Snaitech di annunciare il suo sostegno all’associazione che dal 2018 offre supporto e assistenza gratuita alle vittime di violenza e abuso nel contesto sportivo. Un incontro che vede le due realtà unire le forze per promuovere un ambiente sportivo a misura d’atleta.

Perché un’iniziativa del genere? Per Fondazione Snaitech lo sport rappresenta un importante strumento per favorire l’inclusione e promuovere un confronto sano e positivo. Per questo è inaccettabile che proprio questo ambito si riveli teatro di abusi e violenze. La Fondazione ha scelto quindi di affiancare ChangeTheGame e sostenere il progetto di istituire uno sportello di ascolto e supporto affinché ogni atleta possa sentirsi davvero valorizzato e protetto.

e crescita sempre legati all’ambito sportivo.

A commentare l’iniziativa Fabio Lucidi, dottore di ricerca in Psicologia e professore ordinario di Psicometria alla Sapienza, dove è prorettore con delega alla Quarta missione e ai rapporti con la comunità studentesca e dirige il Comitato tecnico scientifico sulla diversità e l’inclusione, il laboratorio e il Servizio di psicologia dello sport: “Il processo di vittimizzazione è molto articolato e include spesso aspetti che riguardano la perdita della propria capacità di rivendicare un ruolo attivo e propositivo nelle relazioni e di svalutazione delle proprie risorse e delle proprie caratteristiche. Per questo i percorsi di counseling non si limitano alla analisi delle esperienze traumatiche, ma ricercano attivamente la possibilità di reinserire le persone nel proprio naturale percorso di autodeterminazione e di recuperare la propria efficacia personale e sociale.”

Il racconto dell’importanza dell’iniziativa è affidato alle parole di Giulia Pairone, survivor tennista professionista e volontaria di ChangeTheGame.

Lo “sportello di counseling psicologico” rivolto agli sportivi e alle sportive che hanno subito violenze e abusi è collocato all’interno del dipartimento di psicologia de La Sapienza Università di Roma. In questo spazio le atlete e gli atleti potranno incontrare e confrontarsi con figure competenti in grado di supportarli e guidarli e accedere ad un servizio di counseling psicologico gratuito. Presso lo sportello sarà poi possibile intraprendere percorsi dedicati di inclusione

“Questo sportello di aiuto, ascolto e supporto per le vittime di violenza nello sport è di fondamentale importanza nel nostro Paese e segna un grande passo avanti per quanto riguarda le azioni di tutela. In Italia 4 atleti e atlete su 10 subiscono una forma di violenza.  La maggior parte di queste vittime sviluppano problemi di natura psicofisica, allontanandosi o abbandonando lo sport e vengono lasciate sole per uscire dal buio del loro dolore. Da sopravvissuta alla violenza, conosco bene quel senso di solitudine e abbandono, quella ferita profonda e perenne che ti viene lasciata e so che è anche attraverso la cura di persone qualificate e preparate che si può iniziare a vedere la luce. Questo sportello vuole andare oltre l’assistenza ed essere uno spazio sicuro per le vittime, uno spazio dove possa avvenire un processo di elaborazione dell’accaduto e una fioritura personale.”

GIOCO E SOSTENIBILITÀ

el numero di settembre della mia rubrica ho discusso l’evoluzione dei concetti di responsabilità sociale verso quelli dell’Esg (Environmental, social, governance, ovvero: Ambientale, sociale e di governance). Questi offrono la capacità di misurare, e quindi controllare, regolare e applicare, come già sviluppato nelle direttive sulla Relazione finanziaria di sostenibilità (Csrd).

Seguendo il focus di questa edizione di Gioco News rivolto ai temi Esg, vorrei proseguire il discorso avviato il mese scorso, approfondendo come diverse aziende più progressiste implementano le loro strategie su questo fronte. Presentando esempi concreti delle investigazioni intraprese e delle considerazioni avanzate in questo ambito, sia dai leader del gioco online che da quelli del gioco terrestre. Il contenuto di questo articolo deriva principalmente dalla ricerca iniziata per definire i temi chiave della Zona del gioco sostenibile all’Ice di Barcellona. Questa iniziativa continuerà l’opera della Zona della protezione del consumatore degli anni passati, integrando in modo più visibile e strategico i temi della sostenibilità con quelli del gioco responsabile. Quando abbiamo deciso di fare il re-branding della Zona del gioco sostenibile e iniziato a definire come rappresentarlo sia fisicamente che nei contenuti educativi, il mio primo pensiero è stato di guardare verso il settore terrestre, in particolare quello dei casinò, supponendo che, a causa della loro natura fisica e degli impatti ambientali legati alla gestione di una proprietà immobiliare di intrattenimento, fossero i leader nell’adozione delle pratiche Esg. Mentre questo è vero per i grandi resort gestiti negli Stati Uniti, per i casinò europei vale di meno, forse perché sono entità molto più piccole, sia in termini di dimensioni che di capitale, e quindi non ancora soggetti agli obblighi delle direttive europee. Va comunque menzionato il casinò olandese di Venlo, costruito tenendo al centro della sua proget-

L’Ambiente nell’Esg

MENTRE SI AMPLIA IL DIBATTITO

ATTORNO AL TEMA DELLA

SOSTENIBILITÀ PER L’INDUSTRIA

DEL GAMING, ANCHE L’APPROCCIO

ENVIRONMENTAL, SOCIAL, AND GOVERNANCE EVOLVE E SI INTENSIFICA

A LIVELLO GLOBALE

a cura di Ewa Bakun

tazione e pianificazione i principi di sostenibilità, rispetto per la natura e riduzione degli impatti ambientali –uno dei pochi esempi, se non l’unico, in Europa.

Sono invece i grandi produttori di macchine da gioco ad avere un approccio più strutturato, includendo la valutazione dei vari impatti nelle loro strategie Esg. I loro sforzi si concentrano sul monitoraggio e sulla rendicontazione degli impatti e dell’impronta carbonica delle macchine prodotte durante tutto il loro ciclo di vita, coinvolgendo anche diversi subappaltatori e pianificando il riciclo. Con le crescenti esigenze normative, crescono anche gli investimenti in queste azioni e nel personale con le competenze adeguate.

Considerando la natura virtuale del settore online e dei suoi servizi, si potrebbe pensare che abbia un’impronta climatica minore. Tuttavia, è proprio in questo ambito che ho individuato le strategie Esg più sofisticate, articolate e variegate. A

differenza dei settori tradizionali, nel settore online sono i marchi b2c a dominare il dibattito, aumentando gradualmente la pressione sui fornitori con cui collaborano, sostenuti dalle pressioni degli investitori, regolatori, consumatori e dagli stessi dipendenti.

L’Esg, nel loro caso, abbraccia, tra altro, anche diversità e inclusione, argomenti che tratto frequentemente in questa rubrica. In questa edizione, però, mi concentro solo sugli impatti ambientali considerati in diverse dimensioni, dimostrando la necessità di un’ampia visione: dall’azienda stessa ai suoi uffici verso il telelavoro, dai viaggi del personale all’uso dei trasporti, fino alle pressioni climatiche sui prodotti stessi (ad esempio, l’uso di elettricità da parte dei consumatori). Si guarda sia al presente che al futuro, preparando possibili scenari climatici che potrebbero influire sul lavoro del personale, sugli uffici, sul prodotto e la sua operatività (come i prezzi dell’elettricità o la futura mancanza di materiali) per valutare vari rischi climatici per il futuro delle aziende. Ho cercato di individuare alcuni esempi di approcci più avanzati concentrati sull’ambiente in ambito Esg. Che siano frutto della leadership delle aziende menzionate o semplicemente una risposta alle esigenze normative, come spesso avviene per le società corporative e quotate in Borsa, lascio che sia il lettore a giudicarlo. Voglio precisare che le mie ricerche sono personali e incomplete, e invito chiunque a contribuire ad ampliare la mia comprensione di tali pratiche e a informarmi sulle iniziative adottate da diverse parti del nostro settore. Tutto ciò servirà a diffondere queste pratiche e azioni al pubblico più ampio dell’Ice attraverso la Zona del gioco sostenibile.

Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.

L’AUTORE

Focus

La cooperazione al

centro

Un’opportunità di confronto per tutti gli enti regolatori di un mercato in continua evoluzione. L’appuntamento è a Roma dal 21 al 24 ottobre con Iagr conference 2024

INun mondo fortemente influenzato dai cambiamenti tecnologici e dove l’intelligenza artificiale acquista sempre maggiore forza, il panorama della regolamentazione del gioco lecito appare in continua evoluzione. Inutile dire che in questo scenario dove lo scambio di idee diventa sempre più veloce, sono le normative internazionali a giocare un ruolo sempre più decisivo. Quale sarà dunque il futuro del gambling? Quali sono le nuove sfide che il comparto dovrà affrontare? E soprattutto quale sarà il ruolo degli enti regolatori? Sono soltanto alcuni dei temi trattati nel corso della conferenza International association of gambling regulators, Iagr conference 2024, che si svolge a Roma dal 21 al 24 ottobre.

In tempi di grandi trasformazioni, la condivisione e il tracciamento di un percorso comune diventano infatti fondamentali per la crescita di un settore complesso e variegato come quello del gioco. Per questo motivo questo evento di quattro giorni diventa un’opportunità di confronto che in un mercato così dinamico è alla base del progresso.

A proposito Ben Haden, presidente di Iagr sottolinea che “in un’epoca in cui la tecnologia sta riscrivendo le regole del nostro settore, la questione non è se adattarci, ma quanto velocemente possiamo farlo. Ogni giorno porta nuovi progressi e, con essi, nuove sfide e opportunità. Unendo le mani oltre i confini, non solo teniamo il passo con il cambiamento; plasmiamo insieme il futuro della regolamentazione del gioco”.

Tra i principali temi affrontati nel corso della con-

ferenza c’è quello legato all’importanza delle certificazioni, una sessione che mette in evidenza le best practice, l’adattamento delle normative al mondo digitale e che affronta le sfide normative del gioco online. A questo si aggiunge l’argomento della cybersicurity, oggi come oggi di grande attualità in un mondo dove l’online acquista sempre più potere. Inoltre non poteva mancare un panel dedicato all’intelligenza artificiale e su come i regolatori possono attrezzarsi per regolamentare un settore sempre più guidato da questa nuova tecnologia. Di vitale importanza anche il gioco responsabile, con un panel incentrato sul concetto di autoesclusione, e anche la lotta all’illegalità, punto cardine per una buona regolamentazione del settore.

Oltre a questo va detto che il filo conduttore di Iagr 2024 è legato a una visione internazionale del settore del gioco con approfondimenti sulle prospettive di cooperazione nell’immediato futuro. Fondamentale dunque l’analisi delle giurisdizioni e i cambiamenti che stanno attraversando in questo periodo le diverse regioni del mondo.

C’è anche spazio per un focus sull’Italia, paese ospitante dell’evento, che proprio quest’anno ha cominciato la tanto attesa ‘regolamentazione’ del gioco partendo dall’online. Un panel dedicato al Bel Paese dunque dove tra i presenti spicca la presenza del direttore giochi dell’Agenzia dogane e monopoli, Mario Lollobrigida. Diverse anche le figure di spicco presenti all’evento in qualità di relatori a partire da Andrew Rhodes, amministratore delegato della Gambling commission britannica, Anders Dorph, direttore della Danish gambling authority, Mark Pace, vicepresidente Igsa e amministratore delegato della Gsa Europe. Insieme a loro tanti altri esponenti del settore del gaming provenienti dalle più disparate parti del mondo che arricchiscono quattro giornate dense di contenuti.

di Carlo Cammarella

Quando il dialogo apre a nuove risposte

Il direttore giochi dell’Agenzia delle dogane e monopoli, Mario Lollobrigida, sottolinea l’importanza del confronto, anche a livello internazionale, in uno scenario sempre più complesso e globalizzato

di Carlo Cammarella

Quattro giornate intense dove si parlerà soprattutto di regolamentazione, di cooperazione e di come la tecnologia sta cambiando il settore del gioco. Tra i presenti alla conferenza Iagr 2024, c’è Mario Lollobrigida, direttore giochi dell’Agenzia delle dogane e monopoli che spiega l’importanza di questo evento: “La cooperazione internazionale è, senza dubbio, un punto cardine per l’amministrazione, rappresentando un’opportunità cruciale di confronto e arricchimento per il modello italiano. Il dialogo con attori internazionali, che spesso affrontano le medesime sfide regolamentari, ci consente di elaborare risposte sempre più adeguate confrontandoci con altre realtà. In questo contesto, la direzione giochi, da quando ne sono al vertice, ha avviato un fitto scambio con diverse autorità estere, tra cui l’Autorità del gioco francese e quella tedesca e fa parte di un gruppo informale composto dalle autorità di sette Paesi europei, uno spazio privilegiato per il confronto su questioni operative e la definizione di linee guida comuni. Collaboriamo, inoltre, in modo attivo e concreto con le richieste di cooperazione e scambio di informazioni nel quadro dell’Accordo di cooperazione tra le autorità regolatorie del gioco degli Stati membri dello Spazio economico europeo, siglato a Bruxelles il 27 novembre 2015”.

Lollobrigida prosegue sottolineando che “l’Iagr è stata fondata all’inizio degli anni ‘80 come appendice dell’International association of gaming attorneys e, nel 2011, è diventata un’associazione no-profit iniziando così a dare voce ai governi, alle agenzie regolatrici del gioco e al loro personale nonché ai rappresentanti dell’industria del gioco internazionale. Sebbene l’Agenzia non sia attualmente membro, abbiamo accolto con piacere l’invito a partecipare alla conferenza annuale che quest’anno si terrà a Roma dal 21 al 24 ottobre. Interverrò sia alla ses-

sione introduttiva del 21 ottobre, sia al panel del 23 ottobre dedicato alla riorganizzazione del settore del gioco pubblico in Italia, alla luce del decreto legislativo n. 41 del 25 marzo 2024. Tale normativa rappresenta una svolta cruciale per il settore e il dibattito affronterà non solo le sfide ma anche le opportunità di un mercato in continua evoluzione. Questo evento, aperto a regolatori del gioco e stakeholder del settore, offrirà una preziosa occasione di scambio di informazioni ed esperienze, con la collaborazione dell’International Masters of gaming law (Imgl).

Tra gli argomenti di maggior interesse per l’Agenzia, trattati nella Conferenza – prosegue Mario Lollobrigida - vi sono quelli relativi al gioco responsabile, tema affrontato in maniera estesa dalla legge di Delega fiscale, le applicazioni normative legate all’intelligenza artificiale (in particolare, per potenziare la vigilanza basata sul rischio e garantire una migliore protezione dei giocatori), ai big data e alla biometria. La lotta contro il gioco illegale, l’introduzione di blockchain e criptovalute nel gioco pubblico sono altre aree di grande attualità che saranno oggetto di discussione con panel dedicati”.

In conclusione il direttore giochi di Adm evidenzia che “la partecipazione a questo tipo di eventi internazionali è fondamentale per permettere all’Agenzia di continuare ad evolvere in un contesto sempre più complesso e globalizzato grazie anche al confronto, aperto e costruttivo, con altri regolatori e stakeholder internazionali”.

Mario Lollobrigida

Gioco a ritmo di Fado

RIVIVI I MOMENTI DI SBC SUMMIT LISBONA CON LA FOTOGALLERY DI GIOCONEWS.IT

UN SUCCESSO SU TUTTI I FRONTI PER WORLDMATCH

Se le aziende italiane in mostra a Lisbona erano soltanto due, per entrambe è stato un successo. Tra esse WorldMatch, come spiega l’amministratore delegato Andrea Boratto all’indomani dello show: “Non posso fare a meno di esprimere la mia gratitudine per l’organizzazione eccezionale e le incredibili opportunità che questo evento ha offerto. In questi giorni,

3 OAKS SCOPRE LE CARTE

Una presenza di spicco quella di 3 Oaks Gaming all’Sbc Summit di Lisbona, che l’azienda considera “uno degli eventi globali più prestigiosi dedicati al gaming e alla tec-

AIRCASH PORTA IL PAYMENT

OLTRE

I CONFINI

UN DEBUTTO DI SUCCESSO PER SBC SUMMIT A LISBONA E PER LE IMPRESE CHE SI SONO RIVELATE PROTAGONISTE NELLO SHOW

ho avuto la possibilità di rafforzare relazioni di lunga data con gli operatori del settore e di impegnarmi in entusiasmanti discussioni con i principali attori del mercato brasiliano. Il Brasile rappresenta una nuova frontiera per il gioco online e sono certo che diventerà il mercato più grande e dinamico di tutto il Sud America”, afferma.“Per noi di WorldMatch, questa è stata l’occasione perfetta per mostrare la nostra adattabilità e flessibilità nel creare contenuti di gioco personalizzati

nologia”. L’azienda ha sfruttato questa opportunità per presentare le sue ultime uscite di slot, strumenti promozionali e “solu-

per un mercato in rapida crescita - aggiunge - e collaborare a stretto contatto con gli operatori di alto livello ci consentirà di sviluppare soluzioni che non solo soddisfano le esigenze locali, ma migliorano anche l’intera esperienza di gioco.”

zioni all’avanguardia che migliorano l’esperienza del giocatore e aumentano il coinvolgimento”. Invitando il pubblico a scoprire i titoli più recenti dell’azienda, progettati per catturare l’attenzione con “meccaniche uniche, funzionalità coinvolgenti e grafica straordinaria”.

“Dopo tre giorni pieni di conversazioni, incontri e connessioni con vecchi e nuovi potenziali partner a Sbc Summit, per la prima volta nella bellissima Lisbona, siamo lieti di condividere che il nostro viaggio è stato un completo successo.” È questo il primo, inequivocabile feedback fornito dal team di AirCash di ritorno dall’evento portoghese. “Con un mix

di discussioni significative, con risate e un po’ di pioggia mescolata al sole: ogni giorno è stata un’esperienza unica.” Ed è andata proprio così. Con l’azienda che si è distinta, all’interno del padiglione dedicati al payment e in generale all’interno della kermesse. Come del resto sta facendo sulla scena internazionale, avendo compiuto un’espansione senza precedenti che l’ha vista partire dalla Croazia per spingersi fino in Italia, Austria, Grecia, Repubblica Ceca

e Romania, dove è già presente con i suoi servizi, mentre sta entrando in altri mercati europei.

MICROGAME CONQUISTA LISBONA

Incontrare Microgame e il suo team all’Sbc Summit non è una novità, tenendo conto che l’azienda italiana leader nel gaming online ha sempre partecipato a questo tipo di eventi.

Stavolta, però, a Lisbona Microgame è stata una delle protagoniste, con uno stand innovativo e accogliente dove i visitatori hanno potuto esplorare le varie innovazioni tecnologiche dell’azienda, pensate per soddisfare le esigenze uniche di ogni operatore nel settore del gambling e per fungere da enabler del processo di convergenza omnicanale. Con una serie di dimostrazioni

live per mostrare come l’approccio modulare e altamente personalizzabile di Microgame sia in grado di rispondere alle sfide del mercato e alle nuove normative regolamentari.

Uno dei focus principali della partecipazione di Microgame al Summit è stata la presentazione della nuova piattaforma omnicanale New Bos, sviluppata con tecnologie di ultima generazione e strutturata su un approccio modulare che consente agli operatori di costruire infrastrutture tecnologiche su misura, personalizzando ogni aspetto della stessa per rispondere alle proprie specifiche esigenze di business. La piattaforma offre un livello di per-

CATORITECH PRONTA AL LANCIO IN ITALIA, EUROPA E LATAM

Dopo l’annuncio delle scorse settimane CatoriTech entra subito nel vivo del business partecipando all’Sbc Summit di Lisbona e ottenendo i primi risultati. “Siamo entusiasti del riscontro che stiamo avendo sul mercato e a poche settimane dal nostro lancio abbiamo già siglato una serie di accordi che ci vedranno partire presto con i nostri prodotti sui principali mercati

di riferimento”, spiega Domenico Mazzola, Ceo e co-fondatore di CatoriTech (nella foto, insieme al Cto e co-founder dell’azienda, Antonio Cacciotti). “La nostra missione è fornire alle aziende dell’iGaming una tecnologia che non solo risponda alle esigenze attuali, ma che anticipi anche le sfide future. Questo vale anche e soprattutto sul mercato italiano, dove sappiamo di avere una serie di prodotti e servizi progettati per affrontare le enormi sfide che hanno di fronte gli operatori del gaming online alla luce della nuova regolamentazione e del nuovo bando di gara. Ma sappiamo anche di poter of-

TECNOLOGIA E SERVIZI

ALL’AVANGUARDIA IN SCENA DA EGT

Il fornitore di soluzioni iGaming Egt Digital ha presentato le sue soluzioni di gioco avanzate all’Sbc Sumnit di Lisbona con uno stand in grado di attirare l’attenzione di operatori, giocatori ed esperti del settore, come già avvenuto nelle precedenti fiere di Amsterdam (Igb Live) e Bucarest (Eae Expo) . Come spiega Tsvetomira Drumeva, responsabile delle vendite di Egt Digital: “Il nostro stand è stato uno dei luoghi

più visitati durante l’evento”. L’azienda ha mostrato il suo ampio portafoglio di prodotti da casinò, tra cui i jackpot Bell Link, High Cash, Clover Chance e Single Progressive Jackpot. Una caratteristica interessante è stata Burning Hot Instant, il primo gioco istantaneo della serie Clover Chance, che offre ai giocatori ricompense immediate e la possibilità di vincere livelli di jackpot misterioso. Egt Digital ha anche messo in evidenza la sua versatile piattaforma iGaming, X-Nave, che presenta quattro moduli principali: Sport Product, Crm Engine, Gaming Aggregator e Payment

sonalizzazione senza precedenti, integrando funzionalità native uniche come il Crm omnicanale e il Gestionale di affiliazione, strumenti ideati per massimizzare la fidelizzazione sia del canale distributivo che della customer base. Marco Bedendo, direttore generale di Microgame, spiega: “La nostra partecipazione al Sbc Summit Lisboa 2024 è stata l’occasione ideale per dimostrare come le nostre soluzioni omnicanale possano essere adattate alle realtà più diverse, garantendo sempre un’esperienza di gioco ottimale”.

frire soluzioni già ora agli operatori attualmente già presenti sul mercato. E non a caso abbiamo già sottoscritto alcuni accordi che vedranno la luce nel corso del 2025 ”. Ma il focus dell’azienda non è soltanto sul mercato italiano, anzi. Guardando anche fuori dall’Europa, “abbiamo già degli accordi con degli operatori in America Latina e anche lì siamo pronti per il grande salto”, continua Mazzola. “Crediamo che la diversità e la flessibilità siano i principali driver della creatività e dell’efficienza, che alla fine portano beneficio alle aziende che serviamo”.

Gateway. Ogni modulo può funzionare come parte di una soluzione chiavi in mano o essere integrato con sviluppi di terze parti. “Questo è tra i più grandi eventi dell’industria digitale, dove abbiamo l’opportunità di essere consapevoli delle ultime tendenze nel mondo iGaming e, allo stesso tempo, incontrare i nostri stimati clienti attuali e futuri e mostrare loro come possiamo rendere i risultati della loro attività ancora migliori”, aggiunge Drumeva.

PLAY’N GO LEGGERI, EFFICIENTI E SOSTENIBILI

Michele Stefanelli, sales leader Latam e Sud Europa, traccia le prospettive del fornitore di slot online, fra nuovi titoli e mercati, con uno sguardo attento all’Italia e al prossimo bando per l’online

L’attenzione per l’Italia – con prospettive di crescita del mercato fino al 2025 e oltre –, l’espansione in Africa e Stati Uniti, senza dimenticare l’impegno per la trasparenza e le pratiche aziendali responsabili: sono alcuni dei temi dell’intervista resa a Gioco News da Michele Stefanelli, sales leader Latam e Sud Europa di Play’n GO, fornitore leader di slot online B2B nel settore dei casinò, che ha sviluppato alcuni dei titoli più giocati al mondo.

Quali sono le aspettative per il prossimo bando per l’online in Italia, dato che il nostro Paese è uno dei mercati principali per voi?

“L’Italia è sicuramente uno dei nostri mercati principali. Le prestazioni rimangono davvero forti per noi lì e abbiamo un forte riconoscimento del marchio. Siamo ben posizionati con i principali operatori della regione ed è piacevole vedere aumenti nei giocatori attivi e nei round giocati anno dopo anno. Titoli classici come Book of Dead e Legacy of

Dead rimangono molto popolari, quindi sarà interessante vedere come si comporterà Rich Wilde and the Pearls of Vishnu quando uscirà più avanti quest’anno. Ci aspettiamo una crescita continua in Italia fino al 2025 e oltre.”

Play’n GO si è espanso molto nel 2024, in Sudafrica e ulteriormente negli Stati Uniti. Cosa può dirci di questa crescita?

“Siamo stati davvero contenti di essere andati live in Sudafrica all’inizio di quest’anno. Il nostro team ha lavorato duramente per realizzarlo e siamo grati a Betway per la loro assistenza in questo. I nostri giochi sono stati live esclusivamente con loro dall’estate e le prestazioni sono state forti. Non sarebbe esagerato dire che il Sudafrica diventerà uno dei nostri mercati più importanti. Stiamo già esplorando modi per aumentare la nostra attività lì e in tutta l’Africa.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, abbiamo aggiunto Pennsylvania e Connecticut alla nostra lista di Stati attivi e, come tutti gli altri, siamo entusiasti di ulteriori opportunità di crescita. Stiamo ottenendo riconoscimenti negli Stati Uniti come fornitore di giochi di alta qualità, la stessa reputazione che abbiamo in Europa da molti anni e le nostre capacità di integrazione diretta ci rendono un partner ideale per gli operatori. La G2E è ovviamente una parte importante della nostra strategia ogni anno, sia dal punto di vista

Michele Stefanelli

commerciale che di marketing, e non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserverà il 2025 in Nord America.”

Cosa rende i giochi Play’n GO così adatti al mercato africano?

“In realtà, sviluppiamo i nostri giochi pensando a un pubblico globale, e vale la pena notare che siamo stati il primo studio di giochi a fare da apripista al gaming mobile nel 2005.

Questo approccio lungimirante ci ha posizionato bene, e le caratteristiche specifiche del mercato africano non rappresentano alcun ostacolo al successo continuo di Play’n GO.

Il nostro portafoglio di giochi è estremamente diversificato, soddisfacendo gusti e preferenze diversi, ed è stato particolarmente emozionante vedere come alcuni dei nostri titoli con meccaniche più tradizionali, come Fire Joker, abbiano guadagnato una trazione significativa e ottenuto risultati notevolmente buoni nella regione.

Inoltre, un altro elemento chiave che contribuisce al nostro successo in Africa è la struttura efficiente e leggera dei nostri giochi, che è qualcosa a cui abbiamo sempre dato priorità.

I giochi di Play’n GO sono generalmente progettati per consumare pochi dati, il che risolve il problema delle risorse limitate che molti utenti nella regione potrebbero dover affrontare. Ciò garantisce che più giocatori possano accedere e divertirsi con i nostri contenuti senza preoccuparsi di un uso intensivo dei dati. Mentre continuiamo a lanciare nuovi giochi nei prossimi mesi, ci aspettiamo che questa tendenza acceleri, consolidando ulteriormente la nostra posizione e rafforzando la nostra offerta complessiva nel mercato africano.”

venga fatto correttamente, dalla regolamentazione all’esecuzione. Siamo ottimisti sul fatto che, man mano che più Stati osserveranno i vantaggi dei quadri normativi e fiscali dei loro vicini per l’industria del gioco, saranno incoraggiati ad adottare approcci simili. Quando arriverà quel momento, saremo pienamente preparati a cogliere le opportunità che si presenteranno e a continuare a guidare la crescita in tutta la regione.”

Di recente, ai Corporate star awards siete entrati nella shortlist per il “Best Esg Report”: quanto è importante per voi l’impegno per la trasparenza e le pratiche aziendali responsabili?

“È stato un onore essere riconosciuti ai Corporate star awards di Amsterdam per aver prodotto uno dei migliori report Esg al mondo.

L’intero team di Play’n GO ha contribuito al report, direttamente o indirettamente attraverso le nostre pratiche di lavoro. Mentre Sony si è aggiudicata il premio vincente quella sera, la nostra nomination è stata la prova del nostro impegno per la trasparenza e le pratiche aziendali responsabili. Siamo stati molto chiari per molti anni sul fatto che crediamo che l’unico futuro sia sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che all’interno del nostro settore. Le nostre pratiche Esg sono più di semplici parole vuote. Apprezziamo il riconoscimento dei nostri sforzi fino ad oggi, ma il lavoro continuerà tutto l’anno.”

Può parlarci di Play’n GO Music, la vostra divisione musicale? Quanto è importante la musica per un gioco divertente e di successo?

Guardando indietro agli Stati Uniti, come sono cambiate le cose da quando siete entrati per la prima volta in quel mercato?

“È difficile credere che siano già passati due anni da quando abbiamo fatto il nostro ingresso nel mercato statunitense. In quel periodo, abbiamo ampliato con successo le nostre operazioni in cinque Stati, con il Connecticut come aggiunta più recente. Abbiamo stabilito solide partnership con gli operatori, integrando la nostra tecnologia per creare un’esperienza fluida. Tuttavia, siamo tutt’altro che soddisfatti e non vediamo l’ora di crescere ulteriormente. Dopo aver raggiunto lo status di leader in Europa, ci atteniamo agli stessi elevati standard nel mercato statunitense. Non ci accontenteremo.

Sebbene ci piacerebbe vedere l’industria statunitense nel suo complesso progredire a un ritmo più rapido, comprendiamo la necessità di progressi attenti e misurati. È fondamentale garantire che tutto

“Abbiamo lanciato Play’n GO Music alla fine dell’anno scorso e finora è stato un enorme successo. Abbiamo lanciato la divisione con l’intenzione di mostrare come musica e gioco si completino a vicenda. Ci siamo diversificati per includere tutti al MoneyGram Haas F1 Team nelle nostre attività musicali Play’n GO, e sono stati così gentili da collaborare con noi per alcune playlist di Spotify. Abbiamo anche lavorato con l’artista canadese di electronic dance music Humansion per produrre una traccia per il team nei weekend di gara. È facilmente una delle più belle attivazioni del marchio che abbiamo fatto fino ad oggi. A livello macro, la musica è estremamente importante per qualsiasi gioco di successo. Pensa ai giochi più popolari, come Book of Dead: la colonna sonora è iconica e aggiunge tantissimo all’atmosfera e alla sensazione di un gioco. Un gioco dovrebbe essere più della somma delle sue parti, quindi la musica, la grafica e le meccaniche dovrebbero contribuire tutte alla qualità complessiva. Siamo sempre stati orgogliosi degli sforzi che abbiamo fatto nell’aspetto musicale dei nostri giochi.”

Generative AI, gaming e creatività tra tutele e cautele

intelligenza artificiale sta entrando sempre più nelle nostre vite: quando facciamo una ricerca su internet, utilizziamo il nostro smartphone o tablet o quando giochiamo interagiamo molto spesso con dei sistemi di intelligenza artificiale, anche senza saperlo.

Tra le applicazioni più diffuse, in svariati settori dell’attività umana, ci sono i chatbot o assistenti virtuali: essi sono strumenti capaci di offrire assistenza 24 su 24 e 7 giorni su 7 a clienti e dipendenti, e il loro impiego va dal marketing, all’assistenza pre e post vendita ed in generale all’assistenza durante la fruizione di un servizio, così pure anche del gaming offerto online o su altro supporto audiovisivo. Un altro campo di applicazione molto noto è la cosiddetta computer vision, che ha come obiettivo quello di consentire a una macchina di ricavare informazioni da immagini digitali, video, oppure altri impulsi visivi, simulando la vista umana: la differenza è che le macchine utilizzano a questo scopo telecamere, dati ed algoritmi. Un’altra applicazione dell’Ia che utilizziamo moltissimo nella vita di tutti i giorni, pur senza, talvolta, neppure accorgercene è co-

stituita dai reccomendation system, ovvero gli algoritmi di raccomandazione che sono utilizzati dalla maggior parte delle piattaforme social ed ecommerce, da Amazon a Netflix oppure You tube e molti altri.

Il settore dell’Ia è molto ampio, e si riferisce a sistemi software dotati di un algoritmo in grado di apprendere dai dati inseriti (data set) allo scopo di svolgere dei compiti che richiederebbero l’uso di intelligenza umana. In questa ampia definizione sono comprese varie tipologie di Ia, che si possono distinguere in base allo scopo per cui sono creati ed utilizzati e alla potenza di calcolo dell’algoritmo che li compone, tra cui emergono i sistemi con maggiori potenzialità quali i sistemi generativi ed i sistemi per finalità generali.

Il regolamento Ue (1689 del 2024), pubblicato lo scorso 12 luglio, definisce un “modello di Ia per finalità generali” come un modello di Ia che sia in grado di svolgere con competenza un’ampia gamma di compiti distinti, indipendentemente dalle modalità con cui il modello è immesso sul mercato, e che può essere integrato in una varietà di sistemi o applicazioni a valle (art. 3 del Regolamento Ia). Si tratta cioè di quei sistemi non creati specificatamente per un unico scopo,

a cura di Serena Corbellini
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE STA GIÀ CAMBIANDO IN MANIERA DETERMINANTE IL SETTORE DEL GIOCO, MA CI SONO MOLTI NODI ANCORA DA SCIOGLIERE

ma che sono utilizzabili per svolgere una molteplicità di attività diverse e che possono essere integrati, a loro volta, in sistemi diversi.

I grandi modelli di Ia generativi sono un tipico esempio di modello di Ia per finalità generali in quanto consentono una generazione flessibile di contenuti, ad esempio sotto forma di testo, audio, immagini o video, e quindi possono prontamente rispondere ad un’ampia gamma di compiti distinti (cons. 99 del Regolamento Ia).

I sistemi di Ia generativi sono pertanto quei sistemi caratterizzati dal fatto di creare autonomamente dei contenuti completamente nuovi: attraverso questa tecnologia è possibile generare un contenuto nuovo, cioè diverso dai singoli dati, semplici o elaborati, forniti al sistema, e che consiste in immagini, testi o suoni originali.

Un noto esempio di questa tipologia di sistemi di IA è Chat Gpt, ovvero un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano (chatbot) creato da OpenAi . Altri sistemi dello stesso tipo, forse meno noti, sono Bard di Google ora ribattezzato Gemini, che consente di scrivere, pianificare, fare ricerche... oppure Bedrock di Amazon o Llama di Meta, e molti altri, alcuni dei quali anche fruibili in modalità open source con varie tipologie di licenza.

L’Ia generativa ha potenziali applicazioni in molti settori tra cui lo sviluppo di software, la medicina predittiva, il marketing, ma anche la moda e naturalmente il gaming sempre al passo con le più recenti evoluzioni tecnologiche. In questo settore in particolare gli utilizzi dell’Ia generativa sono i più vari: da quelli tradizioni a quelli più particolari, che rispondono alle esigenze specifiche di settore.

Questi sistemi di Ia possono essere utilizzati, e talvolta già lo sono, per la creazione di ambientazioni che interagiscono con i personaggi giocanti, o terreni di gioco sempre più realistici, oppure per la sintesi vocale, cioè in modo da creare voci dei personaggi che siano sempre più realistiche o addirittura simili a quella del giocatore. Nel mondo videoludico l’IA è inoltre utilizzata per realizzare la narrazione dinamica o storytelling interactive, ovvero caratterizzata dal fatto di modificarsi in base alle scelte compiute dal giocatore. Ancora, sempre nello stesso ambito, può essere utilizzata per la generazione automatica di missioni, oppure per la generazione automatica di immagini o anche sequenze video a partire dall’inserimento da parte dell’autore di una semplice descrizione del personaggio di una successione di eventi. I sistemi di Ia generativa, oltre che per ottenere un prodotto più avvincente o più personalizzabile, possono essere utilizzati per snellire i procedimenti produttivi o la stessa attività del programmatore per la scrittura di righe di codice ottenendo in modo da ottenere una riduzione dei tempi e pertanto anche dei costi di produzione.

Non è però tutto oro quello che luccica: l’industria video-ludica non si è lanciata a capofitto nell’utilizzo di questa nuova tecnologia perché, come per ogni nuova cosa, acconto ai benefici ci sono inevitabili rischi,

tanto più importanti, quando neppure prevedibili, e per questo è necessario adottare cautele onde evitare gli effetti nocivi che ne possono derivare.

Pensate per esempio se l’applicazione di un’Ia generativa comportasse la creazione di una missione talmente difficile ed estrema che nessun giocatore possa superare, oppure pensate alla creazione di un ambientazione offensiva dei valori comunemente diffusi e quindi contro cui l’opinione pubblica facilmente si scontrerebbe, oppure un personaggio talmente difficile da battere che creasse giocatori frustrati e quindi inevitabili critiche al gioco.

L’utilizzo dei sistemi di Ia, e sopratutto quelli di Ia generativa, comportano rischi, in particolare legati alla non prevedibilità dei risultati, oltre che alla possibilità di creazione di informazioni non veritiere. Il legislatore ha previsto maggiori tutele per l’utilizzo di quei sistemi che possono causare rischi sistemici, cioè i rischi connessi ai sistemi di Ia per finalità generali, in quanto possono propagarsi a vari sistemi in considerazione della loro utilità e adattività alle più varie situazioni. La Commissione europea ha ritenuto che, allo stato attuale della tecnologia, i modelli di Ia per finalità generali che sono stati addestrati utilizzando una potenza di calcolo totale superiore a 10^25 Flops comportino rischi sistemici: il motivo è connesso al fatto che, non essendo ancora sufficientemente comprese le capacità dei modelli al di sopra di tale soglia, si ritiene che possano comportare rischi sistemici e che sia ragionevole, pertanto, imporre ai fornitori obblighi aggiuntivi. L’Ufficio per l’Ia (istituito all’interno della Commissione) potrà aggiornare tale soglia alla luce dell’evoluzione tecnologica ovvero integrare il criterio della potenza di calcolo con altri criteri, come già previsto all’interno di altre normative europee come il Digital Service Act, e quindi per esempio sulla base del numero di utenti o il grado di autonomia del modello. I fornitori di modelli che comportano rischi sistemici hanno maggiori doveri di disclosure e sono sottoposti ad una vigilanza maggiore: saranno tenuti a valutare e attenuare i rischi, a segnalare incidenti gravi, a condurre prove e valutazioni dei modelli all’avanguardia, a garantire la cybersicurezza e a fornire informazioni sul consumo energetico dei loro modelli. A tal fine potranno collaborare con l’Ufficio europeo per l’Ia per elaborare codici di condotta, che consentano l’adozione delle cautele necessarie per evitare il prodursi di rischi per la collettività.

Al di là di queste considerazioni normative penso che un utilizzo etico e responsabile di questa nuova tecnologia possa consentire di trarne tutti i vantaggi, limitandone o azzerandone danni ed effetti negativi.

Serena Corbellini

Legal advisor JJ Gaming srl serena.corbellini@jjgaming.it

L’AUTORE

Schede clonate è frode informatica

La sostituzione della scheda autentica nelle slot machine con una clonata integra il reato di frode informatica ex art. 640 ter Codice penale e non quello “minore” di truffa aggravata, a prescindere dalla irreversibilità della modifica apportata al macchinario. Questo, in sintesi, è il principio affermato nella sentenza n. 47302/2021 della Corte di cassazione.

a cura di Giancarlo Marzo , Edoardo Messina e Francesco Scardovi

Studio di consulenza tributaria ITALIA GIOCO LEGALE

vicenda riguarda l’imputazione del reato di frode informatica previsto nei confronti del titolare di un esercizio al cui interno erano state scoperte slot machine con schede di gioco manomesse. Con la sostituzione delle schede di trasmissione collegate alla rete telematica dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, dunque, l’imputato aveva alterato i dati reali trasmessi relativi all’ammontare delle giocate effettuate e, conseguentemente, si era sottratto alla relativa imposizione.

L’art. 110, comma 6, del Tulps condiziona la legittimità e legalità degli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro alla circostanza, da un lato, che siano “dotati di attestato di conformità alle disposizioni vigenti rilasciato dal ministero dell’Economia e delle Finanze - Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato” e, dall’altro, che siano “obbligatoriamente collegati alla rete telematica di cui al Dpr 26 ottobre 1972, n. 640, art. 14-bis, comma 4”.

Tanto premesso, la Corte ha ribadito, richiamando alcuni precedenti, che il reato di frode informatica si distingue da quello di truffa in virtù dell’og-

Giancarlo Marzo

Avvocato Patrocinante in Cassazione

Edoardo Messina Avvocato

Studio legale e Tributario Marzo Associati www.marzoassociati.it

getto su cui si riversa l’azione criminosa: il reato di cui all’art. 640 ter Cp, infatti, non investe la persona – a differenza del reato di truffa ex art. 640 Cp – e soprattutto, non prevede come elemento costitutivo l’induzione in errore della stessa. Al contrario, invece, nel reato di frode informatica l’azione criminosa ricade su un sistema informatico di pertinenza della persona, e non sulla persona stessa., tramite l’alterazione del predetto sistema (sul punto, cfr. Cass. n. 41435 del 2016; Cass. n. 44720 del 2009).

Responsabilità degli esercenti La Suprema corte, sulla base delle sopracitate premesse, ha disatteso la linea difensiva che puntava a derubricare l’imputazione nel meno grave reato di “truffa aggravata ai danni dello Stato”, in ragione della non irreversibilità degli effetti della condotta. L’inserimento di una seconda scheda all’interno del medesimo apparecchio da gioco non altererebbe il sistema informativo originario, lasciandolo funzionare in piena autonomia, condividendo con esso esclusivamente le periferiche di ingresso e uscita.

Francesco Scardovi

Dottore Commercialista e Revisore legale

Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura

Partner Studio Scardovi & Giordani fscardovi@scardovigiordani.eu

Tale tesi, tuttavia, è stata bocciata dagli Ermellini sulla base della mera interpretazione del tenore letterale dell’art. 640 ter Cp, in quanto l’al-

terazione del sistema informatico può essere realizzata “in qualsiasi modo” e, quindi, anche attraverso la sostituzione della scheda originale con una avente diverse caratteristiche, funzionali a non consentire di comunicare i dati delle giocate all’amministrazione finanziaria. A tal proposito, infatti, è stato deciso che “non è tuttavia revocabile in dubbio che, all’atto della sostituzione della scheda originaria e del conseguente venir meno del collegamento telematico, si opera un intervento manipolativo sul sistema informatico, così come originariamente costituito e normativamente disciplinato”. Ciò, a prescindere dalla circostanza che il software contenuto nella scheda originaria fosse rimasto inalterato e che lo stesso potesse operare nuovamente in via del tutto regolare una volta riattivato. In conclusione, ai fini della configurabilità della frode informatica ex art. 640 ter Cp, non è necessario che vi sia un intervento manipolativo sui dati, poiché “tale ipotesi è prevista dall’art. 640 ter c.p. in via alternativa all’alterazione del sistema informatico (come è espresso dall’uso della congiunzione disgiuntiva ‘o’)”. Quel che rileva è la sussistenza del doppio evento, ossia l’acquisizione di un ingiusto profitto con altrui danno, che nel caso è stato ravvisato “nell’esercizio del gioco d’azzardo senza assoggettarlo al controllo telematico e alla conseguente tassazione proporzionale”.

Scommesse sempreverdi

DUE BOOKMAKER ANALIZZANO IL

MOMENTO D’ORO DI UN BETTING CHE

ORMAI PUÒ CONTARE SU EVENTI E

PALINSESTI SEMPRE RICCHI PER FAVORIRE LA RACCOLTA

Cristiano Cinotti (Sisal)
«Estate super e ci aspettiamo una stagione importante, Nba e Sinner catalizzatori di scommesse»

“Il 2024, come quasi tutti gli anni pari, è stato ricchissimo di avvenimenti sportivi a livello globale con gli Europei in Germania e le Olimpiadi di Parigi che hanno fatto la parte del leone. Il bilancio è assolutamente buono nonostante l’Italia non abbia ripetuto le prestazioni di tre anni fa nella rassegna continentale”. Cristiano Cinotti, head of risk & trading di Sisal, appare soddisfatto quando analizza l’andamento dei due grandi eventi che hanno caratterizzato l’estate da poco trascorsa.

Olimpiadi dove, al contrario, i risultati conseguiti dagli azzurri hanno incrementato la raccolta su sport solitamente messi un po’ in ombra dal calcio.”

Questi numeri sono la dimostrazione che ormai c’è stata una destagionalizzazione del mercato del betting ed i mesi estivi non rappresentano più un problema: “È una verità parziale” prosegue Cinotti. “Un calo, durante lo stop della stagione calcistica, è fisiologico. Nonostante il calciomercato, sul quale Sisal propone ogni anno un’offerta ampia e molto strutturata, la faccia da padrone durante l’estate, niente può competere con la Serie A o i grandi campionati europei. Naturalmente un calendario così fitto di impegni, con grandi eventi sportivi a traghettare il betting tra una stagione e l’altra, ha modificato il mercato considerando che è passato appena un mese dalla fine degli Europei all’inizio dei campionati.”

“Gli Europei, al pari dei Mondiali, sono ormai un appuntamento clou nel mondo del betting. Come accennavamo prima, la raccolta è stata molto buona anche in raffronto con Euro 2020 dove gli Azzurri riuscirono a conquistare il titolo. È logico che un buon risultato dell’Italia dia una spinta anche in ottica raccolta ma, ormai, il giocatore medio è molto informato e preparato su tutte le altre nazionali che la differenza appare minima. Un esempio lampante sono state le ultime due rassegne iridate, in Russia e in Qatar, dove l’Italia non ha partecipato ma i numeri si sono dimostrati eccellenti. Discorso leggermente diverso per le

La ripartenza dei campionati di calcio, dalla Serie A a quelli europei, a tutte le stagioni sportive dei principali sport di squadra ha vissuto già le prime giornate: “È presto per tracciare dei bilanci ma, è inutile negarlo, le aspettative sono molto buone. Il calcio, come ci siamo ripetuti in più occasioni, è sempre il trascinatore di tutto e quest’anno c’è molto interesse ai nuovi format delle competizioni europee. Per ciò che riguarda gli altri sport di squadra, a ottobre ripartirà l’Nba, che ogni anno accresce il suo fascino e sulla quale abbiamo lavorato per mettere

Cristiano
Cinotti

a disposizione dei nostri clienti un’offerta unica sui player. In una panoramica generale extracalcistica dobbiamo però inevitabilmente citare il tennis che, sull’onda del fenomeno Sinner e di una generazione di giovani talenti, ha vissuto un’annata di altissimo livello”.

Sisal ha in mente nuove iniziative per la stagione del betting italiano: “Il nostro mondo si evolve di anno in anno. Sisal ha sempre fatto dell’innovazione il suo punto di forza e anche quest’anno non saremo da meno. Non posso dare anticipazioni ma non mancheranno le sorprese”, chiude i discorsi Cinotti.

Niccolò Caramatti (Fantasygaming)

«Cresciamo sempre di più, pronti anche per il bando»

Come va la raccolta di un bookmaker puro online come Fantasyteam dall’estate di Euro 2024 e delle Olimpiadi e che ha avuto in coda la ripartenza delle stagioni sportive principali in Italia e all’estero con uno sguardo alle evoluzioni del settore del gioco pubblico in merito al riordino del gioco online.

Sono i temi trattati con il founder di Fantasygaming, Niccolò Caramatti che inizia la sua analisi proprio sull’andamento dei suoi verticali di gioco online: “La ripartenza dei campionati ci ha visti protagonisti con il lancio di una serie di iniziative che rispecchiano la nostra filosofia che fa succedere sempre qualcosa ogni giorno che il giocatore si connette al nostro sito o alla app – esordisce Caramatti - sulla prima promo abbiamo messo in palio i biglietti per alcun partite di campionato con gli utenti che si potevano scegliere il match della loro squadra del cuore. La partenza è molto buona e stiamo continuando a crescere e a guadagnare quote di mercato.

Come sport eravamo focalizzati molto sui tipster e il lavoro è andato molto bene anche se adesso abbiamo diversificato molto cambiando e accrescendo molte più fonti di acquisizione di giocatori”.

Ormai la destagionalizzazione delle scommesse è cosa nota: “Sì, ormai nei mesi di giugno e luglio, quando finiscono i campionati e si poteva verificare qualche calo, non abbiamo registrato flessione nella raccolta. Sulle Olimpiadi, poi, abbiamo creato tante iniziative e gli utenti hanno apprezzato anche perché solo ogni quattro anni alcuni sport offrono eventi di livello così alto e attrattivo per gli scommettitori. Sul calcio, invece, la tendenza è puntare su tanti mercati diversi e su tipologie di giocata più incentrate sul calciatore e alle sue performance.

In generale si tende a cercare di rendere più omogeneo il gioco durante l’anno”.

Manca qualcosa nel palinsesto delle scommesse o siamo arrivati ormai al massimo delle possibilità: “C’è tutto quello che pensavo e speravo. Adesso lo scommettitore non deve per forza trovarsi a tifare contro la sua squadra se è in una scommessa che ne determina il risultato. Il gioco è più distaccato da questo e risulta molto più divertente per il giocatore. Si può giocare

sui falli, sui tiri, sui passaggi, sui corner. Questo tipo di mercati stanno  appassionando i giocatori di Fantacalcio che prima erano più lontani dalle scommesse. Poi noi, venendo dai daily fantasy sport abbiamo studiato moto su questi temi e ci piace ricordarli”.

E gli altri verticali di gioco? “La raccolta è totalmente svincolata dai mesi dell’anno nel casinò mentre il poker, dopo aver vissuto la crescita della pandemia è sceso per stabilizzarsi - prosegue Caramatti -  purtroppo non c’è stata la volontà di spingere questo gioco quando era il momento. Peccato perché in molti non comprendono come questo verticale può essere uno strumento importante per comunicare, sia nei live che in tv dove non è vietato farlo vedere”.

Parlando di bandi e riordini, qual è la situazione? “Ci sarà una proroga, è ovvio e scontato. Anche se lo stand still si chiuderà a breve ci vorranno ancora mesi per lanciare la gara e poi per adempiere ad una serie di regole e norme ed effettuare collaudi e certificazioni.

Mi aspetto che le nuove licenze  saranno operative tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Un punto interrogativo lo lasciamo sui ricorsi, ci saranno?”.

Sul gioco fisico? “Qui le proroghe sono già nella mente del regolatore e il mio timore è uno: se stavolta il Governo non riuscisse ad andare in fondo c’è il rischio che il riordino cada nel dimenticato e il settore esce dall’agenda politica dell’esecutivo.”

E Fantasygaming cosa farà, quali sono le strategie?

“Noi siamo pronti e preparati, non ci spaventa nulla e siamo organizzati su quello che sarà. Del resto i numeri sono con noi e ci sostengono. Tuttavia rimangono le critiche che sono state fatte in lungo e in largo a questo provvedimento in cui non trovo nulla di positivo se non di aver fatto un grosso favore a due gruppi grandi a discapito degli imprenditori italiani. Ma, nonostante la scelta che sembra quasi punitiva per una parte dell’industry lotteremo per fare bene senza chiedere aiuti particolari”, ha concluso Niccolò Caramatti.

Niccolò Caramatti

Il signore dei cavalli

DA QUASI 50 ANNI ALDUINO BOTTI È L’ALLENATORE DI GALOPPO PIÙ VINCENTE DI TUTTI E NON È ANCORA SAZIO. MA CHIEDE DI “FARE DI PIÙ” PER SALVARE L’IPPICA, INVESTENDO NELLA PROMOZIONE E ALZANDO LA QUALITÀ.

di Francesca Mancosu

storia dell’ippica italiana è colma di personaggi un po’ da leggenda che lavorando dietro le quinte hanno contribuito allo spettacolo in pista e a rendere immortale il nome di tanti cavalli.

Fra loro c’è senza dubbio Alduino Botti, da molti definito “il re del galoppo italiano”, l’allenatore più vincente di tutti, con l’ormai mitica scuderia Dioscuri.

A sua volta figlio di un allenatore – il padre Edmondo, scomparso prematuramente a causa di un incidente quando lui aveva poco più di 20 anni – e fratello, padre o zio di altri fuoriclasse del settore, che hanno ereditato la stessa passione per l’ippica e anche la stessa abilità nel conquistare vittorie e premi.

Ma stavolta il protagonista è lui, ed ecco quindi la sua storia, senza dimenticare il suo punto di vista sul rilancio del comparto.

Cinquant’anni di successi

“Quando mio padre perse la vita, nel 1969, io facevo il fantino, ormai da qualche anno.

Era l’epoca di Gianfranco Dettori (leggendario fantino che ha vinto quasi 3800 corse in carriera, Ndr) e di

Tonino Di Nardo (altro talento della pista, scomparso proprio quest’anno, Ndr), e io avevo vinto 500 corse, un po’ di corse di Gruppo, la Coppa del mare, il Parioli. Ma già il mio fisico cominciava a tradirmi e difatti mio padre mi diceva di smettere”.

Con la sua scomparsa si trovò a dover rinunciare per forza e decise di prendere in mano il mestiere del padre, su impulso dei proprietari dei cavalli che lui allenava e con il sostegno del fratello Giuseppe, appena tornato dal servizio militare.

“Avevo 21 anni, e colsi la chance di provare. Ho cominciato piano, nel 1971 ho preso la patente da allenatore, nel 1973 ho vinto la prima classifica degli allenatori del galoppo. Da allora in poi la fortuna ci ha sempre assistito, o forse è merito di nostro padre che ci guarda dall’alto, e abbiamo conquistato la vetta di 49 classifiche, ora stiamo stringendo i denti per vincere la 50esima.

Il mio avversario è mio nipote Edmondo, conosciuto da tutti come Endo, figlio di mio fratello, titolare di una sua scuderia: è cresciuto con noi, e devo dire che ha appreso abbastanza bene il mestiere”, dice sorridendo con orgoglio.

“Sicuramente il fatto di essere nato in quest’ambiente dà un qualche vantaggio, ma questo è un lavoro che va fatto con passione, e richiede tanti sacrifici: ci si alza la mattina alle 5, si programmano i lavori da fare, bisogna avere occhio sui cavalli che vanno bene, essere in grado di operare una selezione e saper individuare il migliore del gruppo.

Al mio fianco c’è mio figlio Stefano, che finora ha vinto per 14 volte la classifica gentleman. Abbiamo 150 cavalli, poi da un anno all’altro vanno fatte la selezione, la doma in autunno di quelli che correranno l’anno successivo.

I cavalli migliori restano con noi, gli altri li diamo a scuderie più piccole, che hanno meno ambizioni della nostra.

Sicuramente è molto difficile mantenere standard alti, sosteniamo grossi sacrifici, non sappiano cosa siano le ferie, nelle giornate di festa lavoriamo di più perchè ci sono le corse, e dobbiamo essere in grado di reggere lo stress anche dei proprietari.”

Un grande futuro (dietro alle spalle)

Approfittiamo della grande esperienza e capacità di visione di Botti, che fa anche parte del consiglio dell’Anac – Associazione nazionale allevatori cavalli purosangue, per chiedergli come vede il futuro del galoppo italiano, considerando che oltre ad essere un allenatore gestisce anche cinque strutture di allevamento, fra la Lombardia, la Toscana, il Lazio e l’Umbria. “L’ippica di oggi è brutta, non è come quella che ho conosciuto io, fatta di e da baroni e marchesi. Oggi purtroppo ci sono società che fanno speculazione, mentre prima era un hobby. Prima la gestione delle società era ottima, venivano tenute bene le scuderie e le piste di allenamento, ora è tutto diverso, incerto. Ad esempio a Roma non si sa neppure se si correrà l’anno prossimo, perché forse il Comune non rinnoverà la convenzione.”

Sul pericolo del declassamento del galoppo italiano, che ogni tanto fa capolino, Botti non ha dubbi: “Il galoppo si è declassato perche c’è sempre stata una spinta alla diminuzione della qualità. Dall’Unire (l’Unione nazionale incremento razze equine, ente nato nel 1932, dotato di autonomia finanziaria, amministrativa e contabile e posto sotto la vigilanza del ministero dell’Agricoltura, trasformato in Assi - Agenzia per lo sviluppo del settore ippico nel 2011 e quindi soppresso nel 2012, quando le sue funzioni trasferite quasi interamente al Ministero, Ndr), composta da personaggi di spessore, di competenza, come Carlo D’Alessio, siamo passati nelle mani del ministero, i cui dirigenti o vertici politici cambiano ogni pochi anni, senza avere il tempo di capire davvero i meccanismi che regolano il settore e di poter agire di conseguenza.

La situazione sembrava andare meglio ai tempi in cui era ministro Luca Zaia (l’attuale governatore del Veneto, Ndr), che ha preso a cuore il settore.

Fuori dall’Italia l’ippica è un’altra cosa, c’è pubbli-

co, c’è passione, ci sono scuderie importanti, sceicchi che investono alle aste comprando cavalli dal costo di milioni, ancora da domare.

Qui i pagamenti sono a otto-dieci mesi, con tutto quello che ne consegue.

Noi abbiamo un’azienda con 70 persone in regola, e ci piace pagare il personale, ogni mese. Per farlo, considerando i ritardi, qualche volta abbiamo dovuto vendere qualche cavallo buono.”

Cosa fare, e come farlo, per rilanciare l’ippica e riportarla ai fasti di un tempo, o almeno nella sua prossimità?

“Sicuramente bisogna investire nella promozione, per portare più persone negli ippodromi.

Poi è necessario elevare la qualità, migliorare il nostro ‘prodotto’, non mettere in crisi i lavoratori, tutta la filiera, cercando di tenere i cavalli ‘buoni’ in italia, invece di venderli perché non puoi fare altrimenti, per poter andare avanti.

Di certo c’è chi se ne approfitta. Si sono inventati le corse di cavalli arabi e mezzo sangue, cavalli che costano poco, nati con l’inseminazione artificiale, mentre noi mandiamo le fattrici all’estero, direttamente dagli stalloni, pagando le spese di viaggio, le pensioni.”

Per invertire la tendenza potrebbe essere utile l’applicazione della riduzione dell’Iva sulle vendite dei puledri per gli animali “fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello della nascita”, contemplata anche da alcuni emendamenti al disegno di legge di conversione in legge del decreto legge Omnibus, al momento in cui scriviamo all’esame del Parlamento. Una misura che per Botti potrebbe fare da antidoto alla crisi attuale degli allevamenti, sempre più impoveriti, e permetterebbe di trovare più acquirenti, rimettendo in moto un po’ tutto il sistema: “Tante fattrici non vengono coperte, tanti allevatori gettano la spugna, io sono ancora in ballo, ma con tanti sacrifici, visto che dobbiamo anticipare i pagamenti che non arrivano”.

Fra le altre migliorie da apportare per lo storico allenatore ci sono anche quelle agli ippodromi. “Chi è capo del settore dovrebbe pretendere qualità, non dare milioni per tenere centri di allenamento e poi non seguirli più. Dovrebbe controllare se fanno lavori o meno, se vanno al risparmio, per intascare i contributi che ricevono. Non vengono date direttive su come tenere gli impianti e i convegni di corse non vengono reclamizzati, come accadeva un tempo sulle fiancate degli autobus, mentre si dovrebbe prevedere la destinazione di parte dei contributi ricevuti dal Ministero proprio a questo. Altrimenti come si fa a creare un pubblico nuovo?”

Senza dimenticare l’urgenza di reperire anche nuove risorse per l’ippica attraverso una riforma delle scommesse.

Alduino

Strike made in Italy

Il mondo del bowling italiano va a gonfie vele, nonostante la normativa non permetta al settore di spingere sull’innovazione

di Michela Carboni

uesto non è il Vietnam, è il bowling: ci sono delle regole”, diceva Walter Sobchak (John Goodman) nel celebre film dei fratelli Coen, Il grande Lebowski, dove il bowling rappresentava uno dei protagonisti indiscussi. Anche nel mondo dell’amusement italiano, il bowling riveste un ruolo di tutto rispetto.

“Il settore - afferma Marco Raganini, presidente dell’Anbi, associazione nazionale bowling e intrattenimento - sta andando molto bene, continuando il trend positivo del 2022-2023, dato che rileviamo in tutta Italia. Inoltre molti operatori del comparto hanno deciso di rinnovare il comparto macchine del bowling e passare al sistema a filo, che permette di velocizzare il gioco ed allo stesso tempo abbassare di un 70/80 percento i costi fissi di gestione, dato che questo sistema non ha bisogno di manutenzione e ha un ridotto consumo di energia elettrica. Ormai sono sempre di più i centri che hanno cambiato le macchine, o deciso di cambiarle nel breve periodo, e sicuramente nell’arco di 12/24 mesi quasi tutti i bowling italiani avranno adottato questo sistema.”

Che autunno si annuncia per il comparto?

“Si prospetta un autunno ancora più interessante dell’anno scorso, perché sull’onda del buon momento vissuto da tutti gli operatori registriamo investimenti diversificati un po ‘in tutta Italia, sia per rinnovare il locale dal punto di vista estetico, sia nel numero e nella qualità delle attività presenti.”

Quali sono le azioni normative utili per rinvigorire il settore?

“Abbiamo da poco elaborato assieme alle altre associazioni degli Stati generali dell’amusement un documento riassuntivo delle nostre problematiche da presentare all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con la quale il dialogo si è interrotto dallo scorso anno, lasciandoci nella stessa situazione descritta ormai mesi fa. I tempi si fanno sempre più stringenti, in particolar modo il 31 dicembre 2024 dovranno essere rimossi dalle nostre sale tantissimi giochi ancora egregiamente funzionanti, unicamente per motivi burocratici (ante 2003 e 2021); tanti giochi sono impossibili da importare dall’estero viste le assurde richieste degli enti certificatori e alcuni apparecchi o interi settori non sono descritti dalla normativa (come giochi con ruote o rulli al proprio interno, o come i 7c in grado di erogare premi di modico valore come carte collezionabili o l’intero comparto sale Lan e eSports),

con enormi danni per tutto il settore amusement: dallo spettacolo viaggiante alle sale giochi, e ovviamente i centri bowling italiani. Mentre noi lottiamo per la sopravvivenza e per separarci dal comparto del gioco con vincita in denaro, il resto del mondo continua ad innovare, non limitato da questa costosa gabbia burocratica, lasciandoci ogni anno più indietro in settori strategici come quello delle sale Lan e degli esports.

Ci auguriamo che si arrivi a una legge di riordino del nostro settore, che ci possa mettere nelle stesse condizioni di operare e di innovare dei nostri colleghi europei, e che ci allontani una volta per tutte dal mondo del gioco con vincita in denaro.”

Il target delle sale qual è e come si è modificato nel tempo?

“Il target delle sale è in lenta evoluzione, i nostri clienti che ci hanno conosciuto in giovane età, ora hanno figli e famiglia e proprio con la famiglia tornano a vivere il divertimento nei nostri spazi. Allo stesso tempo i nostri locali accolgono tantissimi giovani, che trovano nei centri bowling luoghi di divertimento sicuri e aperti anche durante i mesi invernali. Proprio per questa evoluzione della nostra clientela, sempre più centri stanno investendo nella formazione del personale, per elevare il servizio dei nostri locali e puntare a fidelizzare il cliente.”

Ci sono novità in termini di prodotto?

“Le novità sarebbero veramente tante, ma molte di queste non sono installabili nei nostri centri per limitazioni burocratiche, come precedentemente detto. Le novità ci sono, però nella gestione dei centri, come le innovative macchine a filo, ma anche i sistemi cashless, che rivoluzionano le nostre sale giochi eliminando il gettone e il ticket per la vincita dei premi di modico valore, sostituendolo con una tessera con credito ricaricabile. Questo permette, oltre ad una gestione più semplice della sala, di effettuare promozioni in orari specifici, o a clienti particolarmente fedeli al centro. Le potenzialità sono tantissime, come l’interesse dei gestori per questa tecnologia. Altra novità tecnologica sono le Arene Vr, sempre più immersive e in grado di ospitare sempre più giocatori nello stesso momento, saranno sicuramente un’attrazione che ci abitueremo a vedere nelle nostre sale per le potenzialità di gestire compleanni e teambuilding.”

In che modo le sale bowling possono essere ancora attrattive?

“Quello che ho potuto provare sulla mia pelle in questi anni è l’importanza del legame con il territorio limitrofo. Dai progetti con le scuole, le attività con le aziende come i teambuilding, le collaborazioni con le istituzioni locali, sono tutte attività che legano i nostri centri al tessuto cittadino e ripagano negli anni il loro investimento.”

Dal film “Il grande Lebowski”, 1998 Marco Raganini

E non finisce qui

DOPO IL CAMPIONATO EUROPEO CHE HA MOS -

SO UNDICI PLAYER DALL’ITALIA, LA PENISOLA

È PRONTA A OSPITARE ALTRI DUE TORNEI E A

CHIUDERE IL CIRCUITO ICS 2024

ritorno dal Campionato europeo di Varsavia, che segna il passo per quanto riguarda gli eventi “Major” di flipper sportivo, in Europa e nel mondo, per i player italiani la stagione non è ancora finita. Anzi. Sì, perché a meno di tre mesi dal giro di boa di fine anno, quando si stileranno le classifiche definitive per il 2024, per eleggere il Best player a livello globale, oltre al numero uno di ogni paese (anche se, nel nostro caso, la leadership di Daniele Acciari non è mai stata messa in discussione), sul calendario ufficiale degli eventi della Penisola si registrano ancora due appuntamenti. Il primo è a inizio mese (sabato 5 ottobre), con il ritorno dell’ormai abituale Milano Pinball Cup, disputata all’interno del Pinball Club lombardo, che chiude anche il Circuito Nazionale Ics – Italian Championship Series, rappresentando la settima e ultima tappa dell’edizione 2024. Quella cioè da cui si potranno estrarre i nomi dei 32 finalisti che si andranno a scontrare a inizio 2025 alla conquista del titolo di Campione d’Italia, che vale però anche un posto per la finalissima dell’European Championship Series, il quale si svolgerà a marzo in Belgio.

Ma a chiudere definitivamente la stagione competitiva 2024 sarà il ritorno del Nerd Pinball Party, che si svolgerà a Bologna sabato 16 novembre all’interno dello spazio di Bologna Nerd.

Ma tornando al Circuito Ics: in attesa dell’ultimo atto di Milano, la situazione in classifica è ancora tutta da delineare, con una sfida al vertice che potrebbe vedere lo scenario modificarsi rispetto a quello fuoriuscito dall’ultima tappa di Marmore, a Terni. Quando a vincere era stato il player lucano Giuseppe Violante, che era riuscito così a scalare la classifica di circuito fino alla vetta e a scavalcare in un colpo solo i due leader precedenti della classifica: Luca Fredella, ora secondo, e Roberto Pedroni, il quale invece slitta al quarto posto, superato anche dall’altro player lombardo Francesco Sacco (terzo), proprio grazie al buon risultato ottenuto da quest’ultimo a Marmore. Mentre in quinta posizione si trova ora il romano Gabriele Tedeschi, seguito da Fabio Francescato (sesto), Mirko Plumari (settimo), Giampiero Pittelli (ottavo) e Carmelo Vitale (nono). Mentre a chiudere la top ten del Circuito italiano è Flavio Baddaria, assente da qualche tempo dalle competizioni.

In Europa dominano gli scandinavi Intanto alcuni di questi giocatori protagonisti sulla scena del Circuito Ics, sono andati in cerca di gloria anche a Varsavia: dove, come abbiamo detto in apertura, si è disputato l’European Pinball Championship (Epc 2024), a fine settembre, alla presenza di ben undici player italiani. Ad avere la meglio su tutti gli europei in gara, però, è stato l’americano Escher Lefkoff, che è tornato negli States con il trofeo. Anche se il runner-up è lo svedese Arvid Flygare, che di fatto e di diritto diventa campione d’Europa di flipper sportivo, visto che il vincitore del Main tournament non risiede nel Vecchio Continente. Il podio si è invece completato con un altro svedese, ovvero, Viggo Lowgren, al terzo posto. Mentre ad aggiudicarsi il titolo di Campione d’Europa di Pinball nel campionato a squadre è stata la nazionale della Danimarca, per un dominio scandinavo nel flipper sportivo d’Europa.

Per gli italiani - ben undici in gara - stavolta l’Europeo non ha dato grandi soddisfazioni. Nonostante qualche buono spunto, come quello di Luca Fredella che è riuscito a chiudere al nono posto nel main o Giuseppe Violante che è stato l’unico del nostro paese ad aver passato le qualifiche del torneo PinGolf. Ma stavolta non c’è stato nessun podio tricolore.

La classifica del Circuito Ics 2024 al termine del sesto round

Il ritorno del People’s Poker Tour da 1.922 entries

AL KING’S RESORT DI ROZVADOV, REPUBBLICA

CECA, È ANDATA SUI LIBRI LA 35ESIMA EDIZIONE

DEL TORNEO MICROGAME IN PROGRAMMA

DAL 4 AL 9 SETTEMBRE

ex winner di  Chi vuol essere milionario? e di un braccialetto Wsop, Sebastian Langrock, mette in riga le 1.922 entries totalizzate dal People’s Poker Tour Rozvadov.

Va così in archivio una tappa che può essere considerato il record assoluto del torneo live targato Microgame anche se, va detto, il buy in era di appena 250 euro. Il Pptour è nato con un main event da 1.650 euro per poi cambiare buy in adeguandosi al mercato con ottimi eventi da 550 euro di iscrizione. Tuttavia, come vedrete nelle interviste della People’s tv, il management ha l’idea di esplorare altre

COM’È ANDATO IL FINAL DAY?

Dal successo a  Chi vuol essere milionario? in Germania nel 2013 al braccialetto da campione del mondo conquistato a Las Vegas nel 2017 per 268mila dollari nella specialità No Limit Hold’em/Pot Limit Omaha, Sebastian Langrock, poker player professionista di Monaco, arricchisce la sua bacheca con il trofeo della 35esima edizione del People’s Poker Tour, svoltasi dal 4 al 9 settembre al King’s Resort di Rozvadov in collaborazione con Euro Rounders.

È uscito alla distanza nel final table battendo un field di 1.922 entries. Langrock, che evidentemente ha un ottimo rapporto con la vittoria, ha portato a casa un premio totale di 54.944 euro dopo aver battuto in heads up l’israeliano Ron Jeda, che partiva in svantaggio con una proporzione in chips di 2:1 e si è “accontentato” di 50.790 euro.

Uscito l’altro player israeliano “Legolas”, i 4 restanti, dominati dal tedesco Shafaatian, hanno deciso di dividere per chips, con lo svizzero “DB17” che si è aggiudicato 44.339 euro di moneta.

Tuttavia, il vincitore prima di alzare il trofeo non aveva impressionato granché. Eppure in carriera ora

location e di organizzare almeno un paio di tappe nel 2025 per rilanciare il circuito fermo da un anno e mezzo dopo l’ultima tappa di Malta. Del resto il “40esimo” compleanno è dietro l’angolo, bastano 5 tappe. Che non vanno organizzate per forza ma con l’intenzione di accontentare i tanti player online e la famiglia (termine che tutti i qualificati online e reg del People’s Poker Tour amano ripetere) di un evento davvero longevo e che ha fatto la storia dei tornei live in Italia legandoli a doppio filo con il gioco online. Una ricchezza da ricostruire, ritrovare, restaurare.

ha vinto quasi 900mila dollari pareggiando il suo successo milionario.

Al final table ha visto molte monster hand (AA, KK due volte, QQ e AK), e non era mai riuscito a monetizzare i colpi giocati. Sfortunato, quindi. Forse questa frustrazione l’ha portato a diventare troppo passivo quando si giocava in 6 handed. È sceso molto di stack mentre foldava troppe mani giocabilissime in questa situazione al di la delle logiche Icm che portano ad essere conservativi con buona parte del range in alcuni momenti del torneo e con qualche short in gioco. In heads up si è fatto recuperare da Ron Jeda che, al contrario, era stato sempre card dead e alla prima mano aveva perso QQ vs KK dell’elvetico DB17, accorciandosi notevolmente in classifica. Da apprezzare il suo gioco small ball anche quando era corto. È stato bravo e ha preso qualche board riuscendo a risalire senza showdown. Tuttavia l’israeliano ha avuto un sussulto quando i player erano rimasti in tre ed è riu-

di Cesare Antonini
Il vincitore Sebastian Langrock con Christian De Nisco e Francesco Cuzzupoli
Vedi qui tutte le interviste ai protagonisti
Ron Jeda

scito a mettere le mani ai 16mila euro rimasti fuori dal deal in Icm. In heads up, però, ha continuato nella sua bad run, tentando un bluff disperato con 6 e 7 mentre Langrock aveva centrato (per l’ennesima volta) una coppia di Kappa al flop e quindi una doppia grazie a un 3 al river.

Langrock si prende il trofeo ma il più ricco sarà Kooresh Shafaatian che va ad aggiungere 57mila

Giornata amara per gli azzurri, tra cui un ex winner del People’s Poker Tour e due qualificati online. Il migliore alla fine è stato Michele Zafonti, che conquista 23.250 euro totali, compreso il ticket per il Main Event Wsop Europe in programma proprio nel mese di ottobre in cui stampiamo queste pagine. Zafonti è riuscito a piazzarsi sesto, aspettando il momento giusto e ottenendo due raddoppi importanti. Tuttavia, anche lui è stato forse un po’ troppo passivo su alcune scelte e, alla fine, si è ritrovato ai resti con AJ suited di fiori contro la coppia di 7 di Langrock, che ha retto eliminandolo dal torneo. Michele, però, supera i 100mila dollari vinti in carriera con un boom di cash proprio al King’s di Rozvadov dove è sempre presente.

In 11esima posizione si è piazzato Cristiano Zambonelli, un altro nome sempre presente a Rozvadov, mentre era partito bene con 24 left al final day Giovanni “LuckyJoeK” Capitano, che si è dovuto fermare a due tavoli left riscuotendo 3.595 euro.

Ricordiamo che il buy-in era di 250 euro per un prize pool garantito di 500.000 euro.

CLOSER AZZURRO

L’Italia non conquista il Main Event, ma si porta a casa il Pptour Closer, il classico Monday Tournament che ha chiuso tutti gli eventi al King’s Resort di Rozvadov. A piazzarsi davanti a tutti c’è Profiler910, reg azzurro nella casa da gioco ceca con tanti risultati centrati negli ultimi anni. Per lui, comunque, il trofeo e un deal a due con l’israeliano “King Fish”, che bissa il secondo posto centrato dal collega Ron Jeda al Main Event. Per i due, 4.019 euro a testa, con una modifica esigua dal payout originario che assegnava al vincitore 4.796 euro.

Diciassette i posti pagati per un prize pool totale che ha sfiorato i 20mila euro grazie a 156 entries in un torneo da 150 euro di buy-in.

euro ai 200mila vinti proprio a Rozvadov, un anno fa, all’Italian Poker Sport da 1 milione di euro garantito. Il tedesco non ha certo l’immagine del giovane “reg aggro” ma ha giocato un poker lineare. Una linea, appunto, contro la quale spesso si trova a sbattere chi non riesce ad adottare i giusti livelli di pensiero e scalare la propria action in base a chi si ha davanti. Spesso il “giochino” è molto semplice.

In 17esima posizione è uscito Maimo Recchi, mentre Alfonso Simone, ex winner del PPTour a San Marino, è uscito in 19esima posizione per 2.760 euro (AQ vs QQ), con un Asso pescato sul board e una “dama” mono out uscita al flop. Ennesima deep run, anche se, arrivato fin lì, avrebbe voluto centrare un risultato migliore.

Gianluca “Warrior_Immortal” Mingolla, invece, è uscito in 23esima piazza subito dopo la prima eliminazione di Christian Bauer: se non altro, l’italiano trova un pay jump minimo a 2.350 euro.

Il payout del final table

1. Sebastian Langrock, #85404 € 54.944 incl. ticket

2. Ron Jeda, #658749 50.790 incl. ticket

3. Kooresh Shafaatian, #83701 57.827 incl. ticket

4. Dimitrija Bogdanovski, #772958 44.339 incl. ticket

5. Yosefi Cohen, #865789 27.450 incl. ticket

6. Michele Antonio Zafonti, #827452 23.250 incl. ticket

7. Frank Michael Rohrmüller, #55050 9.850

8. Sascha Willi Hausner, #172062 7.000

9. Atilla Oeztuerk, #755021 5.400

N.B. I primi quattro classificati hanno stretto un deal

Bella la storia di Natale Allegra, storico player azzurro e del People’s Poker Tour, che ha chiuso quinto per 1.407 euro, mentre il figlio ha strappato un cash al 14esimo posto: “Sono andato a premio anche al Main Event e sono soddisfatto della mia prestazione, anche se ho subito brutti colpi e ho dovuto lasciare i due tornei anzitempo. Seguo da sempre il Pptour e volai anche a Las Vegas grazie ai sat di qualificazione per giocare questo super evento nel Nevada.”

Parlando di Andrea Allegra, giovanissimo che si è piazzato 14esimo per uno dei suoi primi risultati da 315 euro. A premio anche uno dei qualificati online, Simone Summa.

GLI ITALIANI

Grande Italia a Barcellona

UN SUPER CAMOSCI E DUE PICCHE OLTRE A TANTISSIMI ALTRI RISULTATI PER GLI AZZURRI ALL’EUROPEAN POKER TOUR DI FINE ESTATE MA IL MAIN È A STELLE E STRISCE

americano a Barcellona, un super “Camosh” e due picche azzurre, Benso e Ferraiuolo. In decine di migliaia di buy in e chissà quante mani giocate e premi assegnati per i tanti azzurri volati all’European Poker Tour di Barcellona 2024 giocato dal 26 agosto all’8 settembre. Evento record? Partendo da un super Estrellas Poker Tour sì e poi il Main Event, l’altro benchmark per capire l’andamento dell’evento (e del poker live), di anno in anno. Ma andiamo sodi e tosti ai risultati principali perché lo spazio è quel che è anche se Gioco News ha seguito tutto l’evento con dovizia di particolari.

Song canta la musica giusta

Dal Connecticut alla Catalogna, Stephen Song ha conquistato il Main Event dell’Ept Barcellona 2024 per una prima moneta da 1.290.386 euro, in seguito al deal in heads up con Andrew Hulme. Il 29enne ha superato 1.975 partecipanti ed è diventato il 17esimo campione Ept degli Stati Uniti.

Song è emerso vincitore nel quarto più grande Main Event della storia, 20 anni dopo l’evento inaugurale del tour al Casino Barcellona.

“È stato incredibile. Sono sempre stato un grande appassionato di poker fin da quando ero un bambino. E questo per me è come aver raggiunto l’apice”, ha detto Song a Joe Stapleton nella sua intervista post-vittoria. “L’evento è stato semplicemente fantastico. Da oggi in poi non mi perderò più la tappa di Barcellona”, ha aggiunto il neo-incoronato campione.

Song è entrato al tavolo finale da sesto come chip leader ed è stato a rischio eliminazione diverse volte.

Ha sempre puntato su una carta favorevole quando ne aveva più bisogno. Una volta sceso a 5,5 bui, ha raddoppiato due volte per riprendersi. Con quattro giocatori rimasti, Song si è trovato all in contro Hulme, eliminandolo.

Quella mano enorme ha aiutato Song a rimanere a galla, e in seguito avrebbe ripreso il comando del count

riuscendo a scoppiare gli Assi di Marius-Catalin Pertea.

Rania Nasreddine, la prima giocatrice donna nella storia dell’Ept a raggiungere due tavoli finali consecutivi del Main Event, è uscita al quarto posto, chiudendo un risultato davvero storico.

Song e Hulme hanno subito trovato un accordo dopo l’uscita di Pertea, assicurandosi una vincita a sette cifre, lasciando 56.800 euro per il vincitore.

Da lì in poi, Song non ha mai ceduto il comando. Ha ampliato il divario e ha ridotto Hulme a short stack, aggiudicandosi infine il resto delle chips e il titolo.

Il Main Event dell’Ept Barcellona 2024 da 5.300 € ha attirato 1.975 iscritti da 1.469 giocatori unici, il quarto più grande field nei 20 anni di storia del tour. Giocatori provenienti da 82 nazioni si sono sfidati nel Main Event e i primi 287 classificati si sono divisi un montepremi di 9.578.750 euro.

Camosci d’oro

Titolo banale, banalissimo. Ma Enrico “Camosh” Camosci stavolta ha piazzato un risultato storico e continua a raccogliere premi a sei cifre stazionando con frequenza e qualità nei tornei high stakes. Il risultato qualitativamente ed economicamente più importante in questa tappa Ept è senz’altro il suo.

Enrico ha conquistato un super premio pur non vincendo l’heads up decisivo contro il canadese Mike Watson. Per l’azzurro, una moneta da 734.900 euro chiusa

di Cesare Antonini
Stephen Song
Enrico
Camosci

dopo un deal chop Icm con l’avversario che si è dovuto “accontentare” di 595.000 euro e il trofeo.

I nostri riflettori li accendiamo su uno dei più forti giocatori di sempre, sia online che live, d’Italia. Talento puro, genio, efficace e vincente. Non è più su HendonMob, a che serve in effetti? E anche se non sappiamo quantificare le sue vincite in carriera a che serve se si mettono le mani in mezzo su tutti gli high roller giocati, specialmente nel circuito PokerStars? Ha centrato anche un quarto posto nel 25.000 euro high roller all’inizio del festival, per 127.000 euro di premio, che fanno un totale di oltre 860.000 euro tra i due piazzamenti.

In un certo senso, Mike Watson lo ha un po’ perseguitato, anche se nel chop deal, Camosci l’ha battuto. Sì, perché il canadese ha centrato il terzo posto nel 25k proprio davanti all’azzurro, prendendo un premio maggiore. Tuttavia, anche Watson era in gran forma a Barcellona, visto che ha ottenuto anche il sesto posto nell’evento Pot-Limit Omaha da 10.200 euro e il secondo posto nell’8-Game Mix da 5.200 euro. In questi tre cash ha centrato poco più di 250.000 euro.

Watson era il secondo stack più corto all’inizio del tavolo finale e si è trovato in una situazione difficile da gestire con Camosci e Markkos Ladev che detenevano la maggior parte delle chip in gioco, mentre tutti gli altri giocatori erano short-stack.

Il terzo e ultimo giorno è iniziato con 28 sopravvissuti dal campo di 431 partecipanti pieni di stelle; tutti avevano in tasca almeno 25.510 euro. Tra i giocatori più noti che hanno raggiunto l’ultimo giorno ma non sono riusciti a ottenere un final table, ci sono Calvin Anderson (26°), Erik Seidel (20°) e Boris Angelov (11°).

La bolla del tavolo finale è stata condivisa da Thomas Eychenne ed Enrico Coppola, con l’azzurro che ha centrato un ottimo risultato per 80.000 euro di premio.

Camosci, all’inizio del final table, era il più deep. Poi Ladev ha cercato di recuperare e ha iniziato a dominare la scena, eliminando Jesse Lonis. Tuttavia, la sua corsa è stata fermata proprio da Camosh, che l’ha incastrato in un pot fino al river: l’avversario ha dovuto foldare, perdendo buona parte dello stack e Camosci è volato ancora più in alto. L’azzurro ha sfruttato la pressione Icm, visto che al tavolo c’erano ben 5 short stack e ogni pay jump valeva tantissimo.

Sempre il nostro player ha approfittato della situazione, mettendo pressione agli short e eliminando Joshua Hopkins e Malcolm Franchi al settimo e sesto posto. Ladev, invece, è uscito al quinto posto contro Watson, che nel frattempo si staccava dagli altri short stack. Il canadese ha eliminato anche Jon Kyte (A8 vs A7) e, poco dopo, Camosci ha eliminato Rodrigo Araujo al terzo posto. Camosh è entrato in gioco heads-up con un vantaggio di quasi 4:1 in chips su Watson.

Visto il divario e il valore dell’azzurro, il deal è arrivato subito prima del duello heads-up: fuori dal chop

deal Icm c’era solo il trofeo e €20.000 per l’eventuale vincitore.

L’heads up è stata una sfida entusiasmante. Camosci ha preso subito il largo, poi Watson ha recuperato tramite una serie di double up consecutivi. Alla fine, era lui al comando, ma ci voleva ben altro per battere un giocatore forte come Enrico. Non a caso ha rimontato, portandosi in pareggio e poi riprendendo il comando. Inizia una fase interlocutoria, ma poi il flow del torneo gira verso Watson, che riprende il vantaggio, e alla fine si gioca il match point decisivo con KQ vs AJ di Camosci: K al flop e l’azzurro crolla per poi chiamare con i 2 milioni restanti, meno di 7BB, con 7 e 3 i resti di oppo con AJ. Un 7 al turn apre speranze di rinascita, ma il J al river chiude i giochi.

Le picche d’Italia: Benso e Ferraiuolo

Due i titoli assegnati all’Italia oltre a tanti ottimi cash centrati dai nostri azzurri. I due winner sono stati Sergio Benso e Antonello Ferraiuolo, due ottimi player live che si sono portati a casa la prestigiosa picca.

Benso ha trionfato nell’event #43 1.100 € Horse per una prima moneta di 18.990 euro confermandosi come grande interprete nelle varianti del poker.

Il player genovese ha una lunga carriera alle spalle e con questo traguardo raggiunge circa 635.000 dollari ottenuti nei tornei di poker live.

Un risultato prestigioso, soprattutto considerando che sono diversi i poker pro italiani ad aver sfiorato la vittoria nei tornei di questo circuito. Su tutti ricordiamo il sesto posto di Francesco Macri e l’undicesimo di Claudio Di Giacomo al main event Estrellas poker tour, che rispettivamente avevano ottenuto un cash di 136.400 euro e di 50.590 euro.

Antonello Ferraiulo, invece, ha vinto l’event #56, un 550 euro No Limit Hold’em con rientri illimitati, che ha attratto un field da 425 unità. Antonello ha sconfitto nel testa a testa finale lo spagnolo Guixeras Giner, incassando l’ottima cifra di 40.850 euro.

Sergio Benso
Antonello Ferraiuolo

De Lucci e Colomba un IPO per due

L’ITALIAN POKER OPEN SI CONFERMA UN SUCCESSO NELLA SUA SECONDA VOLTA AL PERLA RESORT DI NOVA GORICA DALL’11 AL 16

SETTEMBRE. BEN 1.349 ENTRIES E UN CHOP DEAL PER I PRIMI DUE CLASSIFICATI.

na maratona di poker estenuante, durata oltre 14 ore e conclusa con un chop deal a 2 tra Antonio De Lucci e Danilo Colomba. Ma un vincitore dell’Italian Poker Open deve esserci e, in un cooler finale nell’heads up decisivo, a mettere la “testa” davanti al fotofinish è Antonio De Lucci. La mano decisiva l’ha giocata contro Danilo Colomba: AK vs KK. Board liscio e il trofeo dell’ennesimo Ipo va a un player che ha raddoppiato le sue vincite esattamente con quel colpo.

Dai 1.349 entries che avevano generato un montepremi da 646.110 euro, i player si erano ridotti a 41 e dovevano chiudere in giornata per far partire il tavolo finale intorno alle 21:30.

Successo per Danilo Colomba, che sale verso i 550mila euro vinti in carriera e continua a vivere un 2024 pazzesco, centrando tantissimi cash e qualche vittoria. A Sanremo dice sempre la sua ed è sempre in deep run. Come ha detto lui stesso, gioca a Hold’em dal lontano 2010 e sa benissimo come fare gettoni e crescere nel count. Stavolta, con De Lucci, fa il colpaccio della carriera in un torneo che continua a fare ottimi numeri.

Colomba ha giocato il Day1A Special Price e ha vinto un satellite il giorno dopo, cashando il ticket: con 20 euro di spesa in torneo ha vinto 97.500 euro, un Roi da record.

LA PAROLA AL VINCITORE

“Sono contentissimo, felice. Se mi sono emozionato? Assolutamente sì e mi sono divertito tutta la settimana, ho avuto sensazioni buone e si sono concretizzate.  Anche il fatto di chiudere chip leader al Day1 ed essere al centro dell’attenzione, per quel poco che conta, è stato piacevole”, il commento dopo la vittoria di De Lucci.

E poi la frecciatina al suo runner up: “Comunque vorrei dire che ho vinto contro Colomba per meriti oggettivi, sono migliore di lui per distacco – ha scherzato rivolgendosi a Danilo che non sembrava essere troppo d’accordo - se ho intenzione di giocare qualche altro torneo altrove? No, perché gioco solo qua e probabilmente il prossimo torneo sarà il ReMida di dicembre, anche perché ho tre ticket e posso sparare questi bullet con grande serenità!”.

In terza piazza si posiziona Alessio Ricci, autore di un ottimo torneo, con un premio di 50.000 euro. Sergei Bodrov, russo, e Mario Galič, croato, sono gli unici stranieri in un field ricco di player azzurri ma allo stesso tempo internazionale. Il croato è finito settimo per 15.000 euro, dietro a Luca Delfino. L’ex winner Ipo ha assaporato la possibilità di alzare due volte il trofeo, ma è dovuto uscire contro Bodrov con AJ vs KJ, con l’oppo che ha centrato una scala al river. Per lui è il secondo tavolo finale all’Italian Poker Open della sua storia.

EVBETS A TUTTA PLO

Daniele Casino e il team EvBets sempre on fire e on the road. Il manager-giocatore della academy del gruppo Game Revolution è stato seguito da vicino da Gioconews.it al People’s Poker Tour al King’s Resort di Rozvadov di cui parliamo in questa rivista.

Poi Daniele è volato a Ipo e si è portato a casa il side event Pot Limit Omaha al al Perla Resort & Enterteinment di Nova Gorica, aggiudicandosi un “bottino” di 5.800 euro di prima moneta, oltre alla soddisfazione di portarsi a casa il primo side dell’evento andato in archivio nella notte tra lunedì e martedì.

Antonio De Lucci e Danilo Colomba
Daniele Casino

Il valore dell’esperienza sociale

TIINA SILTANEN, VICE PRESIDENTE DEL CASINO HELSINKI, SOTTOLINEA IL RUOLO DI NICCHIA MA COMUNQUE FONDAMENTALE CHE

PUÒ SVOLGERE LA CASA DA GIOCO DELLA

CAPITALE FINLANDESE, DALL’ANNO SCORSO

L’UNICA ESISTENTE NEL PAESE NORDICO

Così lontani, così vicini. Il viaggio di Gioco News alla scoperta dei casinò d’Europa fa tappa in Finlandia, paese freddo e verdeggiante che in apparenza ha ben poco in comune con l’Italia. Tuttavia, almeno per quanto riguarda i casinò, c’è una importante somiglianza: il loro esercizio in una sorta di monopolio. In Italia da parte di quattro proprietà, tutti enti pubblici, in Finlandia da parte della società Veikkaus, che dopo la chiusura di quello di Tampere gestisce ormai solo quello della capitale Helsinki. Ma se lo scenario italiano dei casinò non sembra destinato a cambiare nel prossimo futuro, com’è la situazione nel paese nordico e quali scenari si aprireanno per essi con la prevista fine del monopolio attualmente esercitato da Veikkaus? Lo chiediamo Tiina Siltanen, vice presidente di Casino Veikkaus: “La prossima legislazione ha un approccio bidirezionale: i casinò online e le scommesse sportive saranno aperti alla concorrenza e opereranno con una specifica licenza di gioco, mentre la lotteria e i giochi da casinò terrestri, come le slot machine e i giochi da tavolo, opereranno con una cosiddetta licenza di monopolio. Quindi, è giusto dire che gli effetti diretti per il casinò terrestre non sono così significativi come sul lato online.

Tuttavia questa è la più grande trasformazione nella storia del gioco finlandese e non passerà inosservata ai consumatori, ai media o a chiunque in Finlandia. Poiché l’iGaming occuperà più spazio nei media in generale, noi come Casino Helsinki dobbiamo assicurarci di poter offrire un luogo sicuro, protetto e di buona qualità per coloro che sono interessati all’esperienza di gioco terrestre.”

Nella vicina Svezia i casinò sono stati oggetto di drastiche decisioni e chiusure e al momento è operativo solo quello di Stoccolma. Come descriverebbe lo stato di salute del casinò finlandese?

“La Finlandia ha una vasta rete di vendita retail di gioco terrestre e un casinò internazionale, il Casino

Helsinki. Il nostro secondo casinò, il Casino Tampere, è stato chiuso l’anno scorso. Quindi, abbiamo avuto anche noi la nostra quota di sfide. Il Casino Helsinki è una sede consolidata e continua a funzionare a un livello sufficiente indipendentemente dalla pressione della concorrenza, dalla situazione economica e dalla rigorosa regolamentazione. Abbiamo adattato i nostri modelli aziendali e operativi e prestiamo molta attenzione all’efficienza. Reagire e adattarsi a un ritmo rapido sarà fondamentale per la continuità e la redditività del business del casinò.

Sono lieta di vedere che i casinò terrestri sono ancora attraenti e che i clienti vedono il valore dell’esperienza sociale e di intrattenimento che possiamo offrire. La nostra base di clienti sta diventando più giovane e ha un approccio molto aperto nei confronti dei casinò. Molti di loro hanno esperienza nel gioco online quando arrivano al Casino Helsinki per la prima volta. Vorrei affermare che per le giovani generazioni il terrestre è in un certo senso più unico che raro rispetto all’online, con cui hanno molta familiarità.”

Quali sono i punti di forza dei casinò finlandesi e quanto sono importanti le offerte collaterali al semplice gioco, penso a cibo e bevande, eventi culturali, sportivi o musicali?

“Visitare un casinò terrestre dovrebbe essere un’esperienza sociale e divertente. Ovviamente il gioco e i prodotti di gioco sono il centro del concetto, ma l’altra offerta non dovrebbe essere sottovalutata. Quasi il 20 percento dei nostri clienti non gioca ai giochi da casinò quando visita il casinò e questo va bene per noi. Si uniscono a un gruppo di amici per trascorrere la serata o vengono a guardare una partita nel nostro bar sportivo.

Le dimensioni del mercato e la popolazione in Finlandia non sono così grandi quindi non possiamo concentrarci su un singolo prodotto di nicchia o stile di intrattenimento. Il nostro portafoglio è composto da intrattenimento musicale, bar sportivo ed eventi sportivi, eventi privati come cene di gala e intratte-

Helsinki
di Anna Maria Rengo

nimento Show & Dinner. Attirano il flusso di clienti e aggiungono valore anche ai nostri clienti abituali.”

L’Italia ha aperto la strada in Europa al divieto totale di pubblicità di gioco. La Finlandia ha seguito questo “esempio” e quali politiche vengono attuate a livello nazionale e aziendale in materia di gioco responsabile?

“L’attuale Finnish gaming act non consente alcuna pubblicità su prodotti classificati dannosi come i giochi da casinò. Il nuovo Gaming act in arrivo ha un approccio leggermente diverso. Nella sua attuale versione proposta, che è ancora in fase di revisione, sono previste alcune opportunità di marketing per i casinò online e le scommesse sportive.

Veikkaus ha preso una posizione ferma sul gioco responsabile e ha attuato un quadro di gioco responsabile molto completo con limiti di perdita su tutti i canali e prodotti. La base è il nostro gioco completamente identificato che offre al cliente molte opportunità di controllare, limitare o escludersi dal gioco.

Casino Helsinki è stato in prima linea nel gioco responsabile per i casinò terrestri. Vogliamo costruire la nostra attività sulla sostenibilità a lungo termine invece che su vincite rapide e massimizzazione dei profitti. Siamo molto orgogliosi dei nostri strumenti Rg, come il pulsante antipanico che interrompe tutte le partite fino al giorno di gioco successivo e il modello di assistenza clienti, in cui interveniamo per informare e istruire il cliente sul suo comportamento di gioco.”

L’online è un argomento piuttosto controverso per i casinò italiani che non hanno particolarmente colto questa opportunità, anche se tutti sono stati vittime di clonazione e uso improprio dei loro marchi. Com’è la situazione in Finlandia?

“Purtroppo sui social media esiste pubblicità illegale che utilizza il marchio, il nome e le immagini di Casino Helsinki. La preoccupazione più grande è che i consumatori non distinguano il giusto dallo sbagliato e giochino con operatori senza licenza.

L’online è un’estensione naturale del gioco terrestre, uno sviluppo simile è avvenuto in tutti gli altri settori e non può essere fermato. Vediamo i clienti utilizzare entrambi i canali e crediamo che continueranno a farlo. Se si guardano i membri dell’Eca, il 65 percento di loro opera od offre anche online. Quindi è naturale che al giorno d’oggi il gioco da casinò abbia una prospettiva e un significato più ampi rispetto al solo gioco terrestre.

La sfida europea della lotta all’illegalità

Da tempo la Finlandia è membro dell’European casino association e Tiina Siltanen ne è vice presidente senior: “In questi tempi turbolenti avere una rete come l’Eca è estremamente prezioso per noi. Condividiamo tutti le stesse sfide, indipendentemente dalle differenze tra i vari paesi e dal fatto che il gioco sia regolamentato a livello nazionale”, spiega, evidenziando che “il problema comune più grande è la lotta al gioco illegale. Dobbiamo comprendere e istruire i decisori sulla differenza tra operatori autorizzati e operatori non autorizzati. Maggiore è il tasso di canalizzazione, migliore è l’impatto sull’economia del paese, sul turismo e dal punto di vista della protezione dei giocatori. La regolamentazione dovrebbe guidare i consumatori a giocare con operatori autorizzati”.

Siltanen sottolinea poi che “l’Eca fornisce anche una rete per innovare e comprendere gli sviluppi che interessano il nostro settore. Tecnologie moderne, intelligenza artificiale, nuovi metodi di pagamento, sicurezza informatica, antiriclaggio e comportamento dei clienti in continua evoluzione, solo per citarne alcuni. L’evento strategico annuale Industry Forum dell’Eca (in programma a novembre a Nova Gorica Ndr) e i gruppi di lavoro si metteranno in contatto con questi e riuniranno i membri per condividere le loro migliori pratiche”.

Un altro buon esempio è l’estensione internazionale di Veikkaus, dove offriamo i nostri giochi digitali al di fuori della Finlandia. Ad esempio le nostre eInstances sono ora disponibili presso 11 operatori nazionali, da Usa e Brasile alla Francia tramite la nostra controllata Fennica gaming Ltd.”

Lei è tra le poche donne al vertice dei casinò europei. Come è arrivata a questi alti livelli e pensa che l’industria abbia ancora problemi di uguaglianza di genere?

“L’industria dei casinò ha ancora molta strada da fare quando parliamo di diversità e inclusione in tutte le sue forme, non solo di uguaglianza di genere. Le donne sono rappresentate molto meglio a livello di quadro intermedio che a livello dirigenziale. L’industria dei casinò deve continuare a svilupparsi e pensare in modo diverso. La nostra base clienti è molto versatile e così dovrebbe essere anche il livello dirigenziale.

Il mio percorso di carriera è stato un viaggio passo dopo passo e la conoscenza che ho acquisito negli anni mi ha dato sicurezza. Per raggiungere le posizioni di vertice serve sempre più della semplice conoscenza. Hai bisogno delle persone giuste intorno a te per darti la possibilità, un buon tempismo e il coraggio di uscire dalla tua zona di comfort. Sono stata abbastanza fortunata da avere queste opportunità e mi sono goduta ogni passo del percorso. Trovo anche che i requisiti per la leadership siano cambiati e continuino a cambiare. Avere uno stile di leadership che funzionava dieci anni fa non è più sufficiente. Continuando ad assumere lo stesso tipo di dirigenti i risultati saranno gli stessi. Conviene pensare in modo diverso e costruire un team dirigenziale versatile.”

Casinò
Tiina Siltanen

Casinò e sociale limiti e opportunità per una sinergia

tema a cui è dedicato questo numero della rubrica Panno nero è alquanto delicato. Per affrontarlo in modo corretto ritengo imprescindibile un ritorno al passato a tempi in cui scenari, dinamiche organizzative e norme di legge erano totalmente diverse. Mi limiterò a raccontare l’esempio del Casinò di Saint-Vincent che conosco in modo approfondito. Nei primi anni di attività della Casa da gioco, avviata nell’aprile del 1947 e sino al 30 giugno 1994, la Regione Autonoma Valle d’Aosta percepiva dalla società Sitav, Società incremento turistico alberghiero valdostano, con versamenti decadali, il 72 percento dei proventi lordi di gioco. Senza entrare nel dettaglio di cifre che ancora oggi avrebbero molto da dire, pare opportuno evidenziare l’importanza dei succitati versamenti per una piccola regione che stava faticosamente uscendo dalla terribile esperienza della seconda guerra mondiale. Risorse economiche che di certo hanno contribuito alla ricostruzione di strade, di scuole e non solo.

Inoltre, per un territorio martoriato e povero di risorse, le opportunità di occupazione nate grazie al Casinò rappresentarono, proprio dal punto di vista sociale, una piccola rivolu-

zione.

Con una non comune lungimiranza, l’ente pubblico obbligò anche il privato a investire sulla promozione della località in cui operava, partecipando pro quota e rendendo possibile la crescita esponenziale della visibilità della località, già nota per le sue Terme, attivando un’importante crescita economica generalizzata di Saint-Vincent. Eventi, manifestazioni, spettacoli, sponsorizzazioni, tutto contribuiva a generare reddito a favore del territorio oltre che per la Casa da gioco. Da qui la nascita di un detto che ho più volte citato: un casinò ha bisogno del suo territorio, così come il territorio ha bisogno del suo casinò. Una sinergia, meglio, una simbiosi troppe volte sottovalutata in primis dai cosiddetti stakeholder.

I tempi cambiano, le norme di legge pure, una in particolare ci interessa, quella approvata il 9 agosto 2018, n. 96 che introduce il divieto assoluto per la pubblicità di giochi e scommesse, ivi incluse le sponsorizzazioni e le forme di pubblicità indiretta. Una forte limitazione che ha certamente penalizzato un modello di successo, anche in termini di ricadute sociali.

Nel contempo la redditività dello specifico business è calata pro-

gressivamente, complice, secondo molti, il passaggio della gestione dal modello privato a quello delle partecipate pubbliche. Resta il fatto che, nonostante il drastico mutamento di scenario, le ricadute positive in termini sociali sono rimaste comunque rilevanti: per l’occupazione ancora garantita da queste aziende, per l’indotto che creano sul territorio per l’acquisto di beni e di servizi.

Nel perdurare della situazione attuale, quindi del divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo che ovviamente tocca anche il ben più importante settore del cosiddetto gioco pubblico, non posso che auspicare un ulteriore intervento da parte del legislatore sia in ambito nazionale che locale.

Inutile precisare, per l’ennesima volta, che il gioco d’azzardo deve rappresentare un momento di divertimento nella vita di ognuno di noi e nulla di più. Come non va assolutamente sottovalutato il rischio dipendenza che può colpire le persone fragili. Per questo e per concludere, i proventi di tale attività devono obbligatoriamente essere messi a disposizione del sociale e senza esitazioni.

Un passo che rappresenterebbe un importante esempio di civiltà!

a cura di Marco Fiore

›› GRAFICA

Il gioco è stato creato appositamente per festeggiare l’Oktoberfest insieme a tutti gli amanti della birra e non solo del gaming. E già questo promette un’atmosfera divertente e festosa, che viene resa al meglio dalla grafica di prim’ordine e da una felicissima scelta di simboli (bellissimi!) a tema tedesco. Oltre alla straordinaria qualità e risoluzione, bisogna notare ed esaltare proprio la varietà e accuratezza della simbologia utilizzata in questa slot, che fa venire voglia di brindare, ma pure di mangiare (sui rulli compaiono anche vari piatti tipici bavaresi), e di viaggiare, almeno fino in Germania.

›› SOUND

Se la grafica permette al giocatore di immergersi completamente in nell’esperienza festosa tipica dell’autunno tedesco, anche gli effetti sonori contribuiscono direttamente nella creazione dello scenario d’effetto e al coinvolgimento degli utenti. Con una serie di sonorità tradizionali ispirate dalla musica bavarese, che trasportano i giocatori direttamente sul territorio, per un brindisi in allegria. La musica però è solo un dolce sottofondo, che non infastidisce mai il giocato-

BIER O’METER

La slot che misura i livelli di intrattenimento

LA SCHEDA

NOME Bier O’Meter

PRODUTTORE Amusnet

DISPONIBILE SU desktop, mobile

DATA DI RILASCIO settembre 2024

PAYOUT 95,25%

VOLATILITÀ medio-alta

re e, anzi, lo trasporta completamente nell’esperienza nei momenti più intensi, grazie ai jingles: piacevoli come le vincite a cui vengono associati.

›› GIOCABILITÀ

Questa video slot a 5 rulli e 30 linee di pagamento fisse, oltre a proporre una straordinaria celebrazione dell’amore per la birra, offre anche una ricca varietà di emozionanti funzionalità, che

la rendono particolarmente divertente. Partecipando ai Giri gratuiti (Free spin) si ottengono vari premi con la funzione Expanding Wild che sostituisce tutti i simboli per aumentare il potenziale di vincita. Il Wild è piuttosto speciale durante i Giri gratuiti: quando atterra può assegnare fino a 3 Respin. E se ciò non bastasse, raccogliendo le Wild Biers per riempire il Bier-O-Meter si ricevono dei Lucky Bier Wheel Spin per avere la possibilità di vincere un moltiplicatore fino a x100. Festeggiando alla maniera bavarese con questo divertentissimo gioco. E prosit!

›› BONUS

Come indicato nel paragrafo precedente, questa slot ricca di risorse propone una serie di funzioni speciali e bonus. A partire dal Giro fortunato della ruota della birra. La ruota è divisa in otto settori: due di essi premiano 12 volte la puntata totale del gioco; altri due 15 volte la puntata totale del gioco e quattro di essi assegnano la scommessa totale del gioco 10x, 25x, 50x e 100x.

La funzione Lucky Bier Wheel Spin durante il gioco principale, permette di acquistare un giro sulla ruota della birra fortunata che costa 16 volte la puntata totale del gioco. Mentre la funzione Buy Lucky Bier Wheel Spin permette di acquistare 10 giri gratuiti al costo di 100 volte la puntata totale. Mentre la funzione Gamble permette di giocare e moltiplicare le proprie vincite. Infine, il Jackpot Cards rappresenta un più classico gioco bonus che viene attivato in modo casuale durante il gioco per consentire ai giocatori di vincere jackpot impressionanti.

Una slot divertente, spensierata. Piacevole da giocare (o forse dovremmo dire da gustare?) e in grado di esaltare lo spirito dell’intrattenimento. Ancora una volta Amusnet si dimostra in grado di realizzare giochi non solo di qualità e alto livello ma anche di attualità e in linea con le pulsioni dei giocatori.

IL NOSTRO GIUDIZIO
Provala qui

Per anni è stata uno dei volti più conosciuti del cosiddetto star system italiano. Un personaggio che ha saputo provocare e far discutere, anche per la sua decisione di scendere in politica, con il Partito radicale, a fianco di Marco Pannella. Una donna, Ilona Staller, che sa stupire anche ora, come quando, qualche anno fa, propose di aprire un casinò in quel di Monza. Ma partiamo da lontano…

Lei ha lavorato a lungo come attrice per il cinema a luci rosse. Come ha vissuto, e magari vive tutt’ora, i commenti della gente, in particolare in un Paese come l’Italia?

“Questa, per me, è solo una parte della mia vita nella quale sono stata, per un breve periodo, una diva del porno, divenendo nota a livello internazionale. Sinceramente sono contenta di essere tuttora riconosciuta in tutto il mondo come la più grande pornodiva di tutti i tempi. Tuttavia, come dicevo, questa è solo una parte della mia carriera professionale. Consideri che ho lavorato anche nel mondo della moda, come modella, ma sono stata anche cantante, attrice di cinema, e parlamentare italiana per svariati anni. Ma anche testimonial di case di moda importanti, sono anche pittrice e partecipo ancora a trasmissioni televisive come i reality show, sia in Italia che all’estero. Per di più mi chiamano spesso a eventi e inaugurazioni.”

La nostra testata si occupa di un settore, quello del gioco pubblico, che tavolta è vittima di pregiudizi e critiche. A proposito, lei che idea ha del mondo del gioco?

“Ho vissuto per tre anni a New York negli Stati Uniti d’America, ero sposata con Jeff Koons e all’epoca avrei voluto andare anche a Las Vegas, per vedere le grandi sale da gioco. Era più per una mia curiosità ma, ahimè, egli mi portava nelle sue mostre d’arte, peraltro solo in quelle dove esponeva le sue opere… In ogni caso, a mio avviso, chi entra in una sala giochi lo fa solo perché spera di vincere. Certo, si dovrebbe anche mettere in conto sempre la possibile perdita, dato che si sentono storie di giocatori incalliti che hanno perso tutto il loro patrimonio.”

Lei si definirebbe una giocatrice?

Un’attrazione potenziale

Ilona Staller, notissima star del cinema a luci rosse (e non) e della televisione italiana, parla del suo rapporto con il gioco e della sua proposta di creare un casinò a Monza

di Daniele Duso

“No, anche se trovo che il gioco d’azzardo sia divertente, almeno fino a un certo punto.”

Una persona come lei che rapporto ha avuto, e ha oggi, con il concetto di censura?

“La censura è sempre esistita purtroppo, e sempre ci sarà.”

Qualche anno fa, candidandosi come sindaco di Monza, propose di fare di Villa Reale un casinò. Da cosa nacque questa sua proposta?

“La mia proposta di fare di villa Reale a Monza un casinò era una delle proposte più intelligenti proposte e le spiego perché: la Villa Reale è una location stupenda sia dal punto di vista architettonico che artistico, una struttura perfetta per ospitare un casinò, una casa da gioco in grado di offrire intrattenimento, ma soprattutto potenzialmente capace di aumentare l’attrattività turistica della città, a livello sia nazionale che internazionale, oltre a contribuire alle entrate dello Stato portando valuta nelle casse dell’Erario.”

Lei è sempre stata molto attiva anche in politica, come valuta questa sua esperienza al servizio della collettività?

“Ho un ricordo molto positivo. Sono stata una parlamentare della Repubblica italiana dal 1987 al 1992. Ho ricoperto per cinque anni la carica di onorevole in Parlamento, ho presentato ben quindici proposte di legge tra cui la proposta di educazione e informazione sessuale nelle scuole, libertà di poter in incontrare nelle carceri il proprio/a partner per i detenuti, abrogazione della Legge Merlin, istituzione dei parchi e degli alberghi dell’amore, istituzione della tassa ecologica sui veicoli, istituzione del divieto di sperimentazione su animali vivi, modifica e revisione delle norme sulle opere cinematografiche e teatrali.”

Parlando di intrattenimento, cosa pensa di quello che sono diventati, oggi, il mondo del cinema a luci rosse, con Internet che sembra aver eliminato tutti i filtri?

“Premetto che non guardo e non ho tempo di visionare o di leggere siti pornografici. Sono molto impegnata sui social, faccio beneficenza non pubblicizzata. In effetti constato anche io che la pornografia è molto cambiata con il dilagare di tutti questi siti sull’argomento. Pare che vada molto di moda attualmente la pornografia fatta in casa tra marito e moglie e fidanzati novelli.”

L’inevitabilità di essere se stessi

RIENZA, NON SENZA DIFFICOLTÀ, DI CROSSDRESSER, E

PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO CON IL QUALE SVELA

ANCHE I SEGRETI DEL RISOTTO ALLO ZAFFERANO

uori dagli schemi, sempre con gentilezza ed educazione, anche quando deve scontrarsi con luoghi comuni duri a essere sfatati. Così, in pochissime parole, si può definire il giornalista e scrittore Stefano Ferri di cui, dopo “Crossdresser. Stefano e Stefania, le due parti di me” del 2021, a fine settembre è uscito in libreria il nuovo libro “Due vite una ricompensa” (Ugo Mursia Editore).

Com’è cambiata la sua vita personale e professionale in questi tre anni?

Radicalmente. Il mio memoir era figlio del lockdown e della sua alienazione, che per me – all’epoca attivo nel turismo e negli eventi, due comparti flagellati dalla pandemia – significò la perdita di gran parte del lavoro e la necessità di reinventarmi. Proprio da quel drammatico tempo libero, senza garanzie né stipendio, derivò l’impulso a scrivere di me stesso. Poi si sa, da cosa nasce cosa e piano piano mi si sono aperti nuovi orizzonti, peraltro assai più in linea con l’uomo che oggi sono. Davvero niente avviene per caso. Ora mi occupo di formazione D&I per aziende, qualcosa che prima del Covid non esisteva e che proprio grazie (uso questo termine non alla leggera) a quella tragedia collettiva ha trovato terreno fertile, nelle riflessioni dei singoli prima e in una meravigliosa concretizzazione poi. Il mondo, quantomeno quello occidentale, è rinato migliore, con una spiccata e generalizzata sensibilità verso l’inclusione, e io sono orgoglioso di dare il mio contributo, per quanto posso.”

Da dove nasce l’ispirazione per questo nuovo libro e come vi affronta il tema della diversità?

“Nasce da un lontanissimo pranzo di primavera, aprile 1981. Facevo la quarta ginnasio e mi trovavo in Brianza con la mia famiglia e i miei zii a mangiare il risotto. Chiacchierando, mio zio – milanese purosangue – mi disse che, al contrario di quanto pensavo (e pensano in tantissimi), non è lo zafferano a dare al risotto giallo il suo inconfondibile sa-

pore, bensì il vero ingrediente-base, incolore e invisibile, il midollo spinale del bue. La cosa mi sorprese al punto che dovetti farmela ripetere. E fu lì che mi colpì la domanda che poi non mi ha più mollato per decenni: a chi può essere venuta per primo l’idea di mangiare una cosa in teoria così ributtante e perché? Avevo in casa una Storia di Milano enciclopedica. A tempo perso la consultavo, cercavo notizie e ovviamente non ne trovavo. L’unico punto fermo è la vicenda come la sanno tutti, ossia che l’8 settembre 1574, esattamente 450 anni fa, al pranzo di nozze della figlia di uno degli impresari del cantiere del Duomo di Milano, uno dei di lui artisti, chiamato ‘zafferano’ perché con quella spezia dipingeva, decise di vendicarsi della sposa, di cui s’era innamorato, ‘sporcando’ il risotto appunto di zafferano. E così avviò la leggenda non solo di questa pietanza, che evidentemente attendeva solo l’appuntamento con lo zafferano per completarsi, ma proprio del riso in sé, che da allora fu sdoganato come piatto prelibato e non più popolare, raggiunse le tavole dei nobili e iniziò, con le più svariate ricette, ad affermarsi ovunque. Ecco, io in questo romanzo ho voluto pormi il problema del ‘prima’, affondare le mani nell’estrema povertà delle nostre terre nei secoli precedenti il Cinquecento, e affrontare un tema che molti trattano come fosse sempre a lieto fine: quello della resilienza.”

Parlando di diversità, secondo lei la cultura italiana è pronta ad accogliere, proprio nella pratica, questo concetto?

“La pratica ci mostra evidenti aree di miglioramento, per non parlare del rainbow-washing, ossia le prassi di facciata che nascondono realtà ancora discriminatorie. Ma sono ottimista per il futuro, sia pure a lungo termine, perché noto come oggi questo tema sia all’ordine del giorno ovunque, anche dove viene contestato. Pensare insistentemente a qualcosa è la miglior premessa a che quella cosa diventi interessante, venga capita e sia trattata di conseguenza.”

Più volte ha raccontato degli episodi spiacevoli sulla reazione che alcune persone hanno al suo essere un crossdresser. Tali episodi la rafforzano in questa volontà di esserlo o a volte è tentato di rientrare nell’anonimato?

“La scelta è fra essere crossdresser e morire. Metti il caso che la gente ridesse di te perché… respiri. Che faresti? Smetteresti di respirare? Per me indossare i miei abiti è l’equivalente, un fatto di identità prioritaria, mi riesce difficile spiegarlo meglio in poche righe (l’obiettivo del mio memoir era appunto spiegarlo bene, attraverso l’intensità e lo spazio di un romanzo).”

Nella sua attività professionale si è mai occupato di gioco in denaro e che atteggiamento ha nei confronti di questo settore?

“Sinceramente mai, e non ho giocato se non due volte nei miei anni verdi, una al Casinò di Sanremo, perdendo pochissimo perché il mio budget di ventenne era limitato, e una al Caesar’s Palace di Las Vegas, uscendo in pari. Ebbi la forza di dirmi ‘è stata l’ultima volta’. Promessa mantenuta.”

ndipendentemente dalle dimensioni, dalla portata o dall’etica di un’azienda, i social media sono fondamentali per comunicare e coinvolgere il suo pubblico. Ciò è particolarmente vero nell’industria del divertimento. Che si tratti di un gestore di una sala giochi che interagisce con i clienti che la frequentano o di un fornitore che presenta il suo prodotto più recente a potenziali operatori Fec, i social media sono parte integrante della creazione di relazioni e ricavi. Non solo sono una forma fondamentale di comunicazione tra aziende e tra aziende e clienti ma, secondo il Global Amusement Parks Market Report 2023, i social media sono fondamentali per far progredire il mercato del divertimento grazie ai clienti che desiderano condividere le proprie esperienze online.

“L’uso crescente dei Social e l’accesso ai mass media stanno influenzando positivamente il mercato dei parchi divertimento”, afferma il rapporto.

I clienti che condividono le loro esperienze nei parchi divertimento e nelle attrazioni online aiutano a fidelizzarli come clienti poiché hanno un ricordo duraturo associato a detta attrazione. Oltre a questo, ciò può portare nuovi clienti alle attrazioni, come continua il rapporto: “I visitatori delle strutture di divertimento, come i parchi divertimento, amano condividere le loro esperienze, fotografie e video sulle piattaforme dei social media, il che aiuta altre persone a conoscere le esperienze offerte dai parchi divertimento”. Il rapporto si espande ulteriormente su questo, mettendo in risalto che è di fatto parte integrante del futuro dell’industria: “I social media sono lo strumento di marketing più efficace per i parchi divertimento per acquisire nuovi clienti. Si prevede che l’uso estensivo dei social media guiderà il mercato dei parchi divertimento in futuro”.

RIMANERE

RYAN MOLYNEUX DI INTERGAME

ESPLORA L’IMPORTANZA DELLE

STRATEGIE DEI SOCIAL MEDIA

NEL MONDO DEL DIVERTIMENTO

INTERROGANDO LE AZIENDE a cura di Ryan Molyneux

A parte i resoconti, l’importanza dei social media non è passata inosservata alla maggior parte delle aziende dell’industria del divertimento. Fin dagli albori del fenomeno le aziende hanno dovuto crescere e sviluppare le proprie strategie man mano che andavano avanti. Abbiamo parlato con Stern Pinball, Sega Amusements International e CityGolf Europe, aziende con prodotti, servizi e pubblico diversi, per vedere quali strategie social media utilizzano e perché.

Conny Berglund, coordinatore vendite e marketing di CityGolf Europe, ci dice che la strategia social della sua azienda è “molto semplicemente coinvolgere i nostri follower ed essere parte della comunità del minigolf”. Per fare questo, continua, l’azienda si sforza di “creare contenuti interessanti per quanti più follower possibi-

le”. Coinvolgere la comunità attorno alla propria azienda è una strategia riecheggiata da Zach Sharpe, direttore marketing del gigante del flipper Stern Pinball, che la elenca come uno dei principi fondamentali dell’azienda per i social media: “Abbiamo alcuni principi fondamentali per la nostra strategia social media. Innanzitutto coinvolgere la nostra comunità. Non crediamo in una strategia “posta e sparisci”, che consiste semplicemente nel postare contenuti e passare all’elemento successivo”. Il secondo principio fondamentale di Stern è creare una comunità divertente: “Il flipper è divertimento! Divertimento per tutti. Ci impegniamo per avere una comunità che sia per tutti e vogliamo essere quella via di fuga per le persone quando vengono a trovarci sui social”. Il suo terzo e ultimo principio è celebrare la comunità del flipper: “Come leader nel settore abbiamo il dovere nei confronti dell’intera comunità del flipper di mostrare le sedi in tutto il mondo che offrono il flipper nelle loro strutture, così come i flipper nelle sale giochi in casa, sperando di ispirare più persone a giocare al gioco che amiamo così tanto”.

Sega Amusements International è coinvolta nello sviluppo di giochi, nella produzione e nella fornitura di premi e supporto a distributori e operatori, quindi a sua volta adotta un approccio leggermente diverso alla strategia social media, sebbene l’obiettivo di coinvolgimento sia lo stesso. Lester Travasso, responsabile vendite e marketing, descrive in dettaglio l’approccio di Sega: “Puntiamo a tenere informati i nostri clienti sui nostri ultimi aggiornamenti aziendali, prodotti e servizi, coinvolgendo anche i nostri fedeli giocatori e consumatori in tutto il mondo. “La nostra strategia ruota attorno alla costruzione di relazioni solide con i nostri clienti e al

mostrare ‘entusiasmo dei nostri prodotti. “Fornendo informazioni preziose all’industria delle sale giochi e creando contenuti che siano in sintonia sia con i partner commerciali che con la comunità dei giocatori garantiamo che il nostro marchio rimanga una presenza amata e influente sul mercato.” I clienti a cui si rivolgono possono essere diversi ma l’obiettivo è comune. Le aziende vogliono creare una community online in cui poter conversare con i propri clienti. Ma quali sono le migliori piattaforme per raggiungere il pubblico e creare queste community? “Ci concentriamo principalmente su LinkedIn, YouTube, Instagram e X (ex Twitter), poiché queste piattaforme si allineano con il nostro pubblico di riferimento di professionisti dell’industria, proprietari di sale giochi e community di giocatori”, afferma Travasso, ma evidenzia una piattaforma al di sopra delle altre per le sue esigenze B2B: “LinkedIn è particolarmente importante per condividere approfondimenti dell’industria e costruire relazioni con potenziali partner”.

Stern Pinball adotta un approccio ad ampio raggio per assicurarsi che i clienti di tutte le età possano interagire con il mondo del flipper: “Siamo presenti su tutte le principali piattaforme social e abbiamo assistito a una crescita enorme di recente su TikTok e YouTube in particolare”, spiega Sharpe. “Ogni piattaforma offre vantaggi diversi ma il flipper può e deve essere apprezzato da un’età compresa tra uno e 100 anni, quindi cerchiamo di creare contenuti divertenti e coinvolgenti che tutti possano apprezzare. Dopotutto, il

flipper è il linguaggio universale del divertimento”.

Anche CityGolf Europe utilizza un’ampia gamma di piattaforme per raggiungere i suoi diversi target di pubblico. “La nostra attenzione è su Facebook e Instagram, ma siamo anche su X e YouTube. Abbiamo diversi gruppi di riferimento. Il nostro obiettivo è di essere ‘ampi’ con il nostro obiettivo di contenuti”, spiega Berglund

Adattare il messaggio e utilizzare tutti i canali social media è fondamentale per mantenere coinvolti i clienti, ma alcune aziende sono andate anche oltre e hanno integrato i social media nei loro prodotti. Prendiamo ad esempio Insider Connected di Stern Pinball, una piattaforma che consente ai giocatori di monitorare i propri progressi, ottenere nuovi obiettivi specifici del gioco, interagire con la community dei giocatori e partecipare a promozioni e missioni sfida: “Insider Connected è un prodotto in continua evoluzione ma pubblichiamo frequentemente informazioni sugli obiettivi e le missioni di Insider Connected, il che consente e incoraggia gli utenti a condividere i propri risultati, che vengono poi condivisi nuovamente sui nostri canali di proprietà e gestiti”, spiega Sharpe. Anche Sega Amusements International ha integrato le funzionalità dei social media sia nei suoi giochi che nel suo merchandise. “Prendiamo ad esempio il nostro gioco di corse, Hyper Cross. I giocatori possono scansionare un Qr code unico generato alla fine di ogni

gara per condividere i loro punteggi più alti sui social media, dando il via a una competizione amichevole ed estendendo l’eccitazione oltre la sala giochi”, spiega Travasso.

Abbiamo imparato dai nostri esperti che conoscere il proprio pubblico, creare una community online e integrarsi attivamente nella vita dei propri clienti sono tutti elementi chiave per una presenza di successo sui social media. Ma quali sono i loro ultimi consigli principali per noi?

“Come azienda, cercate di comprendere l’atmosfera. Non dimenticare che i social media sono social media”, afferma Berglund.

“Per gli operatori di sale giochi, Fec o intrattenimento social, è importante evidenziare l’entusiasmo e il divertimento dei giochi da sala giochi presso la loro sede. Ci piace vedere il successo dei giocatori e pubblicare post sui nuovi giochi in loco. Fare tutto questo in modo coerente è la chiave per costruire un successo a lungo termine”, crede Travasso. “Essere attivi, essere veri e ascoltare. Si potrebbe avere una grande idea che semplicemente non trova il favore dell proprio pubblico. Si può essere testardi e continuare a provare qualcosa che non funziona, oppure si può ascoltare ciò che il proprio pubblico sta dicendo e offrirgli i contenuti che sta chiedendo. Evolviti sempre. Ascolta sempre. Divertiti”, ipotizza Sharpe. Come spiegato in dettaglio dai nostri esperti nel corso di questo articolo, per avere successo sui social ci si deve ricordare di interagire con i propri clienti.

Il samba del gioco

GAMECON ACRE 2024: IL FUTURO DELL’INTRATTENIMENTO DIGITALE

Si svolgerà dal 24 al 26 ottobre la nuova edizione di Gamecon Acre, evento dedicato alla promozione della cultura, della tecnologia e dell’innovazione del gioco in calendario presso il centro universitario Uninorte, nella regione amazzonica, a Jardim Europa (Rio Branco).

Un appuntamento che vuole essere una piattaforma di lancio per chi vuole far carriera nel settore dell’intrattenimento digitale, collegando i talenti locali alle opportunità globali.

I preparativi per rendere Gamecon

Acre 2024 un evento storico sono in corso e la registrazione per la partecipazione è aperta.

Secondo quanto fanno sapere gli organizzatori, ci saranno: una mostra competitiva di giochi prodotti nella regione; Creathon, finalizzato all’ideazione di giochi in cui la creatività sarà spinta al limite; GameJam, maratona di sviluppo aperta a studenti, professionisti e appassionati di gioco, che mette in palio anche premi in denaro; Collab Agency, destinata a creatori di contenuti e influencer digitali; iniziative dedicate al mondo cosplay, compresi laboratori di abbigliamento per la produzione dei costumi; GameCon Talks, conferenze e panel con esperti di tecnologia e innovazione.

L’Amazon games competitive showcase è uno dei momenti salienti e invita gli sviluppatori a presentare i loro giochi e competere per avere la possibilità di salire sul palco principale. I creatori verranno avvisati via email entro il 4 ottobre.

LE BANCHE VOGLIONO ANTICIPARE IL DIVIETO DI UTILIZZO DELLE CARTE DI CREDITO

Anticipare il divieto – già pianificato - di utilizzare le carte di credito per il gioco con vincita in denaro online: lo chiede Isaac Sidney, presidente di Febraban, la federazione bancaria brasiliana, riferendosi alla misura che dovrebbe entrare in vigore in occasione del lancio del mercato regolamentato a gennaio 2025, dopo 80 anni di proibizionismo.

Ma la Febraban chiede di rendere tale ban effettivo il prima possibile, per evitare che nel frattempo i giocatori possano comunque utlizzare le carte di credito. “Siamo molto preoccupati di quanto questo potrebbe compromettere il reddito familiare e aumentare i default, aumentando persino il costo del credito”, afferma Sidney alla testata Folha. Ai sensi dell’ordinanza n° 615, pubblicata ad aprile dal Governo, l’uso delle carte di credito per il gioco in Brasile sarà vietato così come quello di contanti, criptovalute, ricevute di pagamento e assegni, consentendo solo trasferimenti di denaro elettronico per depositi e prelievi da e verso conti di gioco.

OPERATORI DELLE SCOMMESSE IN DIFESA DEI GIOCATORI

“Le affermazioni secondo cui il settore delle scommesse è responsabile di una presunta riduzione dei consumi da parte dei brasiliani o di un aumento del livello di debito sono infondate”. Ne sono convinti i membri dell’Associação nacional de jogos e loterias - l’Anjl, rappresentanza delle aziende che gestiscono giochi e lotterie legali o che sono in fase di legalizzazione in Brasile – i quali commentano i risultati di uno studio pubblicato dalla Sbvc - Società brasiliana del commercio al dettaglio e del consumo, secondo cui il 23 percento di coloro che giocano ogni mese ha smesso di acquistare vestiti, mentre il 19 percento non fa più compere nei supermercati e l’11 percento ha ridotto la spesa per assistenza sanitaria e medicinali.

Inoltre i conti dei giocatori e degli operatori dovranno essere aperti solo presso istituti finanziari autorizzati dalla Banca centrale del Brasile. In circostanze speciali, come la vincita di un premio da parte di un giocatore, le istituzioni autorizzate dalla Banca centrale possono completare le transazioni per conto dell’operatore per garantire che il pagamento venga completato entro120 minuti.

Nel complesso, secondo Sbcv il 63 percento dei brasiliani che hanno giocato online riferisce di aver visto il proprio stipendio “compromesso dal gioco d’azzardo”.

L’Anjl ha invece messo in evidenza i dati dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica, in cui si certifica che la spesa per consumi delle famiglie nel Paese è aumentata dell’1,3 percento nel secondo trimestre rispetto al trimestre precedente e del 4,9 percento su base annua. Ricordando che “con l’entrata in vigore del mercato regolamentato, il Brasile avrà un ambiente sicuro per le scommesse, con regole chiare e misure punitive per coloro che non rispettano l’obiettivo principale delle operazioni: il consumatore”.

A cura di Francesca Mancosu
Isaac Sidney

1–2

Igaming Dach Summit

The Ritz-Carlton, Vienna, Austria www.eventus-international.com/igaming-dach

7–10

Global Gaming Expo (G2E) 2024

The Venetian Expo, Las Vegas Nevada, Stati Uniti www.globalgamingexpo.com

8–10

Digital Innovation Days 2024

Talent Garden Milano Calabiana + Online https://digitalinnovationdays.com

9–11

Raapa Expo Autumn 2024 - Amusement

Rides and Entertainment Equipment Vdnh, Mosca, Russia www.raapa.ru/en/exhibition/

15–16

European Gaming Congress 2024 www.hipther.com/events/egc/

16

Egr Italy Briefing

Hotel Cavalieri, Roma www.egr-italy.it

16–18

Leisure Japan 2024

Tokyo Big Sight, South Hall, Tokyo, Giappone www.leisure-japan.jp/en/

21–24

Iagr – Imgl Conference Grand Hotel Parco dei Principi, Roma https://iagr.org/rome-2024 www.gioconews.it/eventi.aspx

22–23

Acos 2024 - The Autumn Coin Op Show Ilec Conference Centre

Ibis London Earl’s Court, Londra, Regno Unito www.coin-opshow.co.uk

GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI AI QUALI NON PUOI MANCARE

The international appointments that you can’t lose

OTTOBRE | OCTOBER 2024

23–24

Cyprus Gaming Show 2024

Nicosia, Cipro www.eventus-international.com/cgs

29–31

Sbc Summit Latinoamerica 2024

Seminole Hard Rock Hotel & Casino Miami, Florida, Stati Uniti www.sbcevents.com/en/sbc-summit-latinoamerica

30

Forum Retail 2024

MiCo, Milano www.forumretail.com/agenda/

30

CONVEGNO

Amusement e food: due leve strategiche per il retail

MiCo, Milano www.forumretail.com/agenda/ www.gioconews.it/eventi.aspx

Scopri tutti gli eventi esports qui:

2–6

TexaPoker Series

Casino Sanremo www.texapoker.net

5

TORNEO FLIPPER SPORTIVO

Milano Pinball Cup (8° edizione)

Milano Pinball Club, Milano www.ifpaitalia.com/evento/milano-pinball-cup-2024 www.milanopinballclub.it/

7–14

Ips 1Mio Gtd

King’s Resort Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com

8

TORNEO ESPORTS

Campionato Italiano GT4 Aci esport 2024 (Gara 1)

Imola (città metropolitana Bologna) www.acisport.i – www.esportsmag.it/eventi

9–20

Ept Cipro

Merit Royal Hotel & Casino, Kyrenia, Cipro www.pokerstarslive.com

15–21

Sharkbay 200k Gtd

Casino Velden, Velden, Austria www.eurorounders.com

18–19

TORNEO ESPORTS

Lioness Cup Valorant

Riot Games Arena, Berlino, Germania https://lolesports.com/

18–19

TORNEO ESPORTS

Campionato Italiano GT4 Aci esport

2024 (Gara 2)

Zandvoord, Paesi Bassi www.acisport.it – www.esportsmag.it/eventi

29 ottobre – 6 novembre

Battle of Malta Autumn Edition 2Mio Gtd

Casino Malta, St.Julian’s, Malta www.battleofmalta.com

30 ottobre – 2 novembre

Lucca Comics&Games Lucca www.luccacomicsandgames.com

www.gioconews.it

Scopri

L’avvelenato

associazione degli operatori inglesi Bgc (Betting and Gaming Council) ha commissionato e pubblicato una grossa ricerca sulla penetrazione del gioco offshore sul mercato britannico. Sono numeri che fanno paura. Il 15 percento dei giocatori conosce almeno un marchio di gioco offshore, e l’8,1 percento ha usato un sito senza licenza o giocato via social media (canali Telegram, Whatsapp etc). Tra i giovani 18-24 anni l’awareness degli operatori “black” sale al 38 percento, ed è il 29 percento nella fascia dei giocatori che generano una raccolta superiore a 1.000 sterline al mese. Un giocatore giovane e altospendente su tre conosce ed è attirato dall’offerta offshore. La stima di raccolta annuale (molto prudente) è di 2 miliardi di sterline l’anno, ma considerando che la maggior parte di chi gioca sui siti non regolamentati ha anche account con i concessionari la stima della raccolta “a rischio” di trasferimento sul black market è di quasi 15 miliardi l’anno. I motivi? Nessuna sorpresa: il 35 percento dei giocatori menziona le migliori offerte e bonus sui siti “Curacao”, il 32 percento la facilità di aprire un conto e depositare (30 percento).

L’unica area nella quale i siti legali

hanno ancora un vantaggio, secondo il survey, è l’acquisizione tramite Tv. Il 24 percento dei giocatori legali ha visto il marchio in TV, mentre solo il 10 percento ha conosciuto un sito “black” tramite la televisione via sponsorizzazioni. Naturalmente questo vale per Uk, mentre in Italia il Parlamento è stato portato a spasso dai proibizionisti dignitari di tutto lo spettro costituzionale e anche questo vantaggio ce lo siamo bevuto. In termini di Ggr, il gioco in nero per ora sembra poca cosa: il 2,1 percento del totale. Ma è un dato che non vuol dire molto: basta provare a gonfiare un palloncino con un buco pari al 2,1 percento della superficie per rendersene conto. Ricorda le grasse risate degli Ad di Alitalia alle domande su Ryanair che alla fine degli anni ’90 faceva l’1 percento del traffico europeo.

Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Videoslots.

In Uk il tasso di canalizzazione è stimato al 96.7 percento. In Italia è stimato al 94,4 percento. Ciò significa che il mercato offshore ha già una quota di mercato quasi doppia di quello inglese. Significa che tra i giovani italiani l’awareness dei siti crypto, telegram e le app “social” cinesi può già essere sopra il 50 percento. In Germania, dopo che la regolamentazione ha assassinato la industry, lo studio realizzato dall’Università di Lipsia ha misurato la canalizzazione del legale al 50,7 percento. Ovviamente, gli

indignati e le associazioni benemerite sono gli amici più preziosi degli operatori non regolamentati: più i vincoli e le tasse gravanti sui concessionari azzoppano il prodotto, più semplice è conquistare clienti “esigenti” dalle Antille Olandesi. Inoltre, ci sono macro trend che è impossible fermare e che vanno a tutto vantaggio dei “.com”. Il primo è l’adozione delle crypto. In cinque anni la percentuale di persone che hanno acquistato crypto è quadruplicata, dal 3 al 12 percento. Il secondo è la crescita dei private social channels: Telegram è stato scaricato da 16 milioni di inglesi in un trimestre. Infine, Apple da pochi mesi consente di scaricare app al di fuori dell’App Store: era il beneficio più concreto di una licenza nazionale. Domanda: mentre noi faremo la fila a portare quintali di carte bollate in piazza Mastai, potremo davvero biasimare un imprenditore che scommetta sulla decentralizzazione e si rifiuti di versare un pizzo da 7 milioni per il privilegio di un orticello in mezzadria protetto da un filo di spago? Di chi è la colpa se gli viene creato e messo su un piatto d’argento un ricco mercato parallelo?

Infine, per poter sostenere questi argomenti sarebbe utilissimo se l’equivalente italiano del Bgc commissionasse e pubblicasse una ricerca simile. Ma prima mi tocca segnalare che (alla data odierna, 25 settembre) hanno tutte le pagine del sito in Error 500 e devono riaccendere il server.

a cura di Marco Trucco

mia cucina è semplice, replicabile ma soprattutto godereccia!”

Si presenta così Federico Fusca, fra i volti più noti dell’universo culinario sospeso fra tv e social, che durante il lockdown del 2020, con i ristoranti chiusi, ha deciso di continuare a cucinare in video, conquistando pian piano migliaia e migliaia di follower, e anche una certa fama. Nel 2021 infatti è stato inserito da Forbes, rivista di attualità economica e finanziaria, tra i 10 più importanti food influencer italiani. Fra Instagram e Tik Tok conta circa 2 milioni di follower e su YouTube quasi 200 mila iscritti. Da 4 anni, ogni settimana è su Rai 1 al fianco di Antonella Clerici in” È sempre mezzogiorno” oltre a collaborare su Food Network con Laura Torrisi e Leonardo Pieraccioni in “Questo non lo so fare” e con Chiara Carcano in “Restogreen”.

Una grande visibilità, quindi, che ci ha molto incuriosito e ci ha portato a fargli alcune domande.

“Cuoco, food influencer e showman”: così si descrive sulla sua pagina Instagram. Qual è la veste che preferisce e perché?

“Credo di essere il giusto mix delle tre definizioni: nato come cuoco, durante il lockdown ho dovuto cambiare la mia vita lavorativa, portando la passione per la mia professione e le mie abilità culinarie

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)

400 g spaghetti

2 spicchi di aglio

Olio evo q.b.

Sale e pepe q.b.

1 peperoncino

100 g taralli

1 ciuffo prezzemolo

PREPARAZIONE

Sbriciolare i taralli grossolanamente a mano o con un frullatore. Trita-

Federico Fusca La cucina per tutti

al formato digitale. Ho sempre avuto l’indole da showman, un lato di me talmente esplosivo e da intrattenitore che, in età adulta, si è sviluppato in maniera prepotente. Sono una persona autentica che cerca di trasmettere solo sé stesso.”

La vediamo preparare piatti sempre piuttosto “sostanziosi” e saporiti. Qual è il suo preferito o quello che è legato a un ricordo importante o “di famiglia”?

“Preparo piatti semplici e alla portata di tutti, cosicché possano essere facilmente replicati anche a casa. Sicuramente la mia cucina è molto godereccia, tanto da fare ingolosire tutti. Non ho ricordi particolari legati alla mia famiglia in quanto a ricette, però le paste al forno della mamma o gli arrosti di carne sono senz’altro degni di una nota eccezionale.”

Nato a Pistoia, mamma siciliana e babbo calabrese. Come si coniugano Toscana, Sicilia e Calabria nelle sue ricette?

“Sicuramente nella mia cucina c’è la fusione di diverse regioni. Mi piace mixare e unire materie prime di diversa provenienza e dal sapore deciso.

I prodotti calabresi e siciliani, come i toscani, offrono diverse opzioni fra carne, pesce e ortaggi, per cui ben si prestano ad essere apprezzati da ogni tipo di palato e/o circostanza.”

Quali sono i suoi prossimi progetti?

“Questo lavoro è un work in progress continuo, arrivano sempre nuove opportunità e proposte interessanti. Mi è sempre piaciuta l’idea di avere un ristorante tutto mio, per il momento però preferisco crescere e farmi conoscere ancora un po’, oltre al fatto che avrei poco tempo per dedicarmici completamente dato che, nel mio immaginario, vorrei viverlo al 100 percento immergendomi del tutto nella clientela.

C’è comunque una novità: ho aperto da poco un bellissimo studio/ loft a Milano, dove realizzo shooting fotografici, cene private e tanto altro; quindi, attualmente è il mio impegno è tutto concentrato lì. Anche quest’anno (il quarto consecutivo) sono su Rai 1 nel programma di Antonella Clerici, oltre a diverse produzioni per Discovery e Real Time in arrivo.”

Come si vede fra 10 anni?

“Bella domanda! Cerco di vivere il presente e godere di tutto quello che mi capita vivendomi i momenti. Sto costruendo il futuro di mia figlia ed il mio, questi sono i miei primi obiettivi. Il mondo va talmente veloce che ogni giorno succede qualcosa di diverso. A questa domanda non so proprio rispondere ma sicuramente cercherò di migliorarmi e di arrivare sempre più in alto.”

re il prezzemolo fresco e metterlo da parte. Se si utilizza un peperoncino fresco, tagliarlo a rondelle; altrimenti quello secco si può lasciare intero o sbriciolarlo. In una padella capiente, scaldare un generoso filo d’olio extravergine di oliva a fuoco medio-basso. Aggiungere l’aglio precedentemente schiacciato e il peperoncino. Far soffriggere delicatamente per qualche minuto, facendo attenzione a non bruciare l’aglio. Regolare di sale e pepe. Portare a ebollizione una pentola

d’acqua salata e cuocere lo spaghettone al dente. Conservare un mestolo di acqua di cottura. Scolare lo spaghettone e trasferirlo direttamente nella padella con il condimento. Aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta per ottenere una bella cremina lucida e amalgamare il tutto. A fuoco spento, aggiungere i taralli sbriciolati come se piovesse e il prezzemolo tritato.

La ricetta dello chef/ SPAGHETTONE AGLIO, OLIO E PEPERONCINO CON TARALLI SBRICIOLATI

un’epoca in cui i videogiochi sono spesso criticati per i loro presunti effetti negativi, un nuovo studio dell’Università di Oxford offre una prospettiva sorprendentemente positiva. La ricerca, condotta dall’Oxford Internet Institute sulla falsariga di una precedente indagine del 2020, ha infatti rivelato che giocare ai videogiochi può effettivamente migliorare l’umore dei giocatori. Lo studio ha coinvolto 8.695 giocatori provenienti da 39 paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Germania. I dati sono stati raccolti da 67.328 sessioni di gioco di PowerWash Simulator, un gioco sviluppato da FuturLab, che simula la pulizia con un’idropulitrice. I ricercatori hanno analizzato 162.325 resoconti sull’umore dei giocatori, scoprendo che il 72 percento di essi ha riportato un suo miglioramento durante il gioco. Per condurre questa ricerca l’Oxford Internet Institute ha collaborato strettamente con FuturLab. Insieme, hanno sviluppato un’edizione speciale di PowerWash Simulator, progettata per raccogliere dati demografici, eventi di gioco e risposte a sondaggi psicologici. Questa versione del gioco includeva dei pop-up in-game che chiedevano ai giocatori di segnalare il loro umore, integrati in modo da minimizzare l’interruzione dell’esperienza di gioco. Il professor Matti Vuorre, autore principale dello studio, spiega che “i giocatori di PowerWash Simulator sperimentano un miglioramento significativo dell’umore durante le

VIDEOGAME PER OXFORD AIUTANO A STAR BENE

sessioni di gioco. Questo è particolarmente interessante perché la ricerca precedente si è spesso concentrata su giochi creati o modificati per scopi di studio, giocati in ambienti di laboratorio. Il nostro approccio, invece, ha esaminato il gioco in contesti naturali, offrendo una visione più realistica degli effetti del gioco sull’umore.”

questa ricerca infatti ha utilizzato dati raccolti da giocatori che giocavano in contesti naturali. Questo approccio ha permesso di ottenere risultati più accurati e rilevanti. Il professor Andrew Przybylski, autore senior dello studio, così conclude: “I nostri risultati sono coerenti con l’idea che il gioco possa essere un’attività di recupero per molte persone. Tuttavia, è necessario essere cauti nel generalizzare questi risultati ad altri giochi. Studi futuri dovrebbero considerare l’uso di studi clinici randomizzati per valutare l’effetto del gioco rispetto ad altre attività ricreative o interventi terapeutici.”

Sempre in relazione ai risultati elaborati, Nick Ballou, co-autore dello studio, aggiunge che questi “suggeriscono che il gioco può essere un’attività di recupero che aiuta a gestire lo stress quotidiano e le fluttuazioni dell’umore. Tuttavia, è importante notare che abbiamo studiato solo un gioco specifico. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere se questi effetti positivi si estendono ad altri tipi di giochi”.

Indubbiamente questo studio rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione degli effetti dei videogiochi sullo stato psicofisico dei giocatori e, in particolare, sul contributo che questi possono portare al benessere generale della persona. A differenza di studi precedenti, basati su stimoli artificiali,

Lo studio, pur non dicendo nulla che un qualsiasi giocatore di videogiochi già non conosce, a livello accademico probabilmente può essere utile per aprire nuove strade per la ricerca sui videogiochi e il benessere. Una migliore comprensione del multiverso del gioco, inclusi modelli temporali, esperienze sociali, comportamenti ed eventi nel gioco, personalità dei giocatori e le loro conseguenze, richiede continui sforzi di ricerca coordinati all’interno e all’esterno del mondo accademico.

E chissà, potrebbe tornare utile anche all’industria dei videogame, fornendo ottimi spunti per la creazione di titoli specifici, capaci di incidere fortemente sull’umore delle persone, alimentando nuovi filoni della videogame therapy, che è già uno strumento usato in psicologia per avviare, tramite il gioco, un lavoro di tipo espressivo con il paziente, invitato, attraverso il videogame, anche a riflettere, e approfondire la conoscenza di alcuni aspetti della sua personalità.

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

a cura di Daniele Duso
Andrew Przybylski, Oxford University

Gambling il tempo delle pari opportunità

occasione del congresso romano promosso dalla Easg - European association for the study of gambling di cui abbiamo già parlato nel numero di settembre della rivista, è stata riservato un ampio spazio ad un fenomeno relativamente recente e che riguarda il significativo incremento percentuale della partecipazione delle donne ad attività di gioco che, in quanto collegato al denaro, viene definito “di azzardo”. La sintesi che segue si avvale in buona misura del contributo di Fulvia Prever, psicologa, psicoterapeuta direttore scientifico del progetto Donne&Gioco d’azzardo Sunncoop -Italia che ha rappresentato un punto di riferimento, non solo per il nostro paese ma anche a livello europeo su studi e pratiche di intervento in questo ambito.

La letteratura e gli studi che si concentrano specificamente sulle donne e sul gioco d’azzardo problematico sono ancora scarsi, in Italia, in Europa e in tutto il mondo. I dati disponibili sono spesso estrapolati da studi di ricerca su campioni prevalentemente maschili. Tuttavia, l’accesso delle donne a diverse opportunità di gioco d’azzardo è in aumento e, di conseguenza, sempre più esse sono coinvolte nel gioco d’azzardo e sviluppano problemi correlati. Un sondaggio dell’autorità sanitaria svedese ha indicato che, per la prima volta, nel 2019 la maggior parte degli svedesi con problemi di gioco d’azzardo sono donne. Tendenze simili sono osservabili anche negli Stati Uniti, in

Asia e nell’Europa settentrionale. Ora riceviamo aggiornamenti sulla crescente comorbilità e gravità del disturbo del gioco d’azzardo nelle donne giocatrici nel Regno Unito e in Svezia, con una nuova sfida per medici e ricercatori.

L’aumento dell’attività di gioco d’azzardo e dei problemi correlati tra le donne può essere correlato alle opportunità di gioco d’azzardo online in continua espansione e alle “nuove forme di gioco” su internet con modelli di gioco in evoluzione e pubblicità aggressiva mirata alle donne. Ricerche precedenti hanno suggerito che i problemi di gioco d’azzardo tra le donne sono spesso sottovalutati, sebbene possano avere un impatto grave sulla loro vita sociale e personale. Come indicato in una precedente ricerca sempre condotta da Prever, molte donne affrontano gravi barriere quando cercano un trattamento ed è particolarmente difficile trovare opzioni di trattamento orientate alle donne. In tutto il mondo, sono stati studiati solo pochi approcci di trattamento specifici per le donne, sebbene interessanti, e questi rimangono. Durante la pandemia di Covid-19, con lockdown prolungati e aumento di ansia e depressione, le donne hanno avuto un ruolo speciale nelle loro famiglie e portato un peso particolare. Molte lavoravano mentre si occupavano di bambini, anziani e spesso affrontavano relazioni difficili. Ciò ha portato a un aumento della violenza domestica in molti paesi

e potrebbe provocare un bisogno di fuggire dalla dura realtà. Il lungo periodo di chiusura dei casinò e di altri luoghi di gioco potrebbe essere visto come un’opportunità per alcune giocatrici problematiche, ma potrebbe anche provocare un passaggio al gioco d’azzardo online e a nuovi o intensificati problemi correlati. Abbiamo sperimentato, per la prima volta, una chiusura universale e completa del gioco d’azzardo “di persona” e abbiamo osservato cosa stava accadendo alle donne in cura. Molte giocatrici hanno riferito di un senso di sollievo: finalmente, non hanno dovuto lottare per stare lontane dai luoghi di gioco e sono state in grado di concentrarsi sul loro trattamento ed esplorare nuovi (e più adattivi) meccanismi di coping. Pochissime donne italiane, come quelle dei paesi del Mediterraneo e del Sud America, sono passate al gioco d’azzardo online e molte hanno percepito questo periodo come un’opportunità per superare i loro problemi di gambling. Le donne con problemi di gioco d’azzardo che non ricevevano cure durante la pandemia, spesso intrappolate in una situazione stressante, potrebbero passare ad altri meccanismi di coping disadattivi come problemi alimentari, alcol o abuso di droghe legali: in effetti, le richieste di prescrizione di antidepressivi sono aumentate durante questo periodo.

Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

a cura di Riccardo Zerbetto

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica.

Per informazioni più dettagliate relative ai rischi di dipendenza patologica della pratica del gioco ed alle probabilità di vincita, consultare le note informative sul sito www.adm.gov.it

support@filsgame.com

Una slot fresca di produzione, appena “sfornata” dagli stabilimenti di un operatore leader come Cristaltec, che non ha certo bisogno di presentazioni e che conferma tutti i suoi valori in questo gioco.

GRAFICA ›› 19 /20

Una slot non solo varia ma anche variopinta. Con una serie di ambientazioni diverse da loro ma tutte caratterizzate da una splendida grafica e da una felice scelta di simboli che la rendono particolarmente piacevole e decisamente accattivante.

AUDIO ›› 18,5 /20

Anche per quanto riguarda le sonorità si potrebbe fare un discorso simile a quello sopra riportato per la grafica: in effetti, anche qui, si nota una grande varietà e un’altissima qualità, oltre a una piacevolissima sinfonia che si registra nei vari giochi, soprattutto nei momenti “caldi” e più divertenti. Contribuendo a rendere l’atmosfera piace vole e divertente per i giocatori.

TENNESSEE

Un viaggio nel mondo del gaming che vale per cinque

LA SCHEDA

NOME_ Tennesse

PRODUTTORE_ Cristaltec

DATA OMOLOGAZIONE_ settembre 2024

SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps

CICLO_ 30.000

PAYOUT_ 65%

GIOCABILITÀ ›› /20

La nuovissima Tennessee è una slot multigioco che contiene al suo interno cinque titoli di diverse tipologie: Tennessee, Diamond Fruits, Vampire Night, Chicken Factory e Texas Oil Ma è che il primo gioco che presenta la caratteristiWin Connection. In particolare, dei cinque titoli sopra elencati, è nella Diamond Fruits che si può incontrare la nuova tecnologia, che rappresenta

Una slot che propone un’innovazione (il meccanismo Win Connection di cui abbiamo parlato) davvero interessante e che prova quindi a riportare un po’ di slancio sul mercato italiano delle Awp, che sembra essere ancorato un po’ da tempo.

Giù il cappello!

una fase di bonus che si attiva quando appaiono cinque simboli Sfera WinConnection e all’interno della quale si potranno vincere i premi Major, Minor e Mini. Ma in generale si tratta di un multigame con una ricchissima varietà di giochi bonus, wild symbol, scatter e free spins

PRESTAZIONI ››

18,5 /20

Troppo presto per parlare di prestazioni per questa slot che abbiamo potuto recensire proprio nei giorni in cui ha iniziato la sua distribuzione sul mercato. Possiamo però riportare le informazioni condivise dall’azienda, che registra un’impennata di vendite dopo le prime settimane; aggiungendo il punto di vista di alcuni gestori che l’hanno provata sul campo e che parlano di ottimo incasso.

BUDGET ›› 19 /20

Come di consueto il titolo Cristaltec è in distribuzione sulla performante base hardware Pico5, che la rende già in sé molto conveniente da punto di vista del rapporto tra qualità e prezzo. Inoltre la slot è disponibile anche in Rent e questo significa che è davvero alla portata di tutti.

IL NOSTRO GIUDIZIO
di Vincenzo Giacometti
Scoprila qui:

Mercoledì d’autore, quelli di ottobre alla sala Diamond di San Marino, dove torna la rassegna letteraria Mementi, organizzata dalla Giochi del Titano Spa in collaborazione con la casa editrice bolognese Minerva. Il calendario si sviluppa attraverso 5 appuntamenti ogni mercoledì di ottobre alle ore 18:30, alla Sala Rubino e proseguirà a novembre con 4 incontri, fra i quali le conversazioni con l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito e il filosofo e giornalista Marcello Veneziani.

A inaugurare questa nuova edizione sarà, il 2 ottobre, Le Furie di Venezia, l’ultima opera editoriale di Fabiano Massimi. Il 9 ottobre, protagonista

L’anno si conclude in bellezza per e con Octavian Gaming, che aggiunge altri sei titoli al suo catalogo 2024, che arriva così a ben diciotto pubblicazioni online, un risultato che consolida l’evoluzione del portafoglio prodotti, elevando la competitività dell’azienda sul mercato. Si è partiti il 25 settembre con Dragon Treasures, per proseguire, a ottobre, con Crazy Rich Coins che unisce un gameplay avvincente a grandi moltiplicatori. I simboli moneta possono infatti incrementare le vincite fino a 1000x men-

Dopo il successo della stagione estiva con Crazy Summer, il Casinò Lugano torna a sorprendere nuovamente con l’edizione invernale che prende il via a ottobre. Il pubblico potrà godere di nuove e stimolanti proposte, come il pacchetto Food&Play, Il Club del Lunedì e l’Oktoberfest, l’aperitivo offerto a tutti i clienti nei giorni infrasettimanali, né mancano il Bingo Day, il Bingo Night o la Fun Roulette disponibili fino a novembre, a incrementare il gusto e l’unicità dell’esperienza che Casinò Lugano sa offrire.

A grande richiesta, tornano anche gli aperitivi in musica del giovedì o le se-

GIOCHI

DEL TITANO Diamond, la cultura è di casa

sarà il libro della giornalista riminese Benedetta Cicognani, che con Onorevole Parolaccia svela come il linguaggio dei protagonisti della politica abbia subìto nel tempo un cambiamento di stile, infiorato oggi da parolacce, imprecazioni e volgarità. Emiliano Tozzi, cantante lirico che non ha mai aver perso di vista le quattro ruote da corsa, presenta il 16

OCTAVIAN GAMING
Una poltrona per sei

tre la Mystery Feature aggiunge un elemento di sorpresa, trasformando i simboli in monete, generando quindi vincite inaspettate.

In uscita il 30 ottobre troviamo il misterioso Curse of the Dead, un gioco che sicuramente colpisce per i dettagli grafici delle tre divinità egizie protagoniste, i cui simboli attivano respin con funzionalità uniche. A novembre

CASINÒ LUGANO È tempo di Crazy Winter

rate a tema del martedì, amatissimi dagli ospiti. Con cucine internazionali che variano a ogni serata, i partecipanti possono gustare prelibatezze provenienti da diverse parti d’Europa, accompagnati da musica dal vivo, creando un’atmosfera unica e sempre diversa. Il 4 ottobre, lo spazio eventi Hall-In al terzo piano del Ca-

ottobre Sul tetto del mondo mentre La Morte è servita è il romanzo-verità sul sistema delle multinazionali alimentari scritto dal giornalista-narratore come Guido Mattioni che sarà presentato il 23 ottobre.

L’ultimo appuntamento di ottobre, mercoledì 30, vedrà protagonista Matteo Bianchi e il suo romanzo La vita di chi resta, in cui racconta il dolore di chi sopravvive al suicidio di una persona amata.

sarà la volta di Lucky trio, un omaggio alle classiche slot a tema frutta, caratterizzato dalla dinamica Lock’n Roll Feature

Con Polar Lights, in uscita l’8 dicembre, parte ufficialmente la stagione natalizia, trasportando in un incantevole paesaggio invernale.

Come ultimo rilascio del 2024 arriva Jack’s Sweets, dall’ambientazione gotica e vampiresca di grande impatto. L’offerta di Octavian per il 2024 non solo amplia il catalogo di giochi, ma rafforza l’approccio omnicanale dell’azienda, garantendo un’esperienza di gioco fluida e integrata sia sulle piattaforme online che sui prodotti retail.

sinò, sarà teatro di una speciale Serata 007, caratterizzata da una cena di gala e arricchita dalla presenza delle affascinanti Bond’s Girls, insieme a coreografie e allestimenti ispirati all’universo di James Bond. Ancora, è in programma un’altra serata esclusiva il 24 ottobre, nell’ambito della rassegna San Pellegrino Sapori Ticino. Ai fornelli lo chef Moreno Manzini del Ristorante Elementi, insieme alla sua brigata e lo chef Emanuele Bertelli del Seven the Restaurant.

CARTE E FORMULA 1, ACCOPPIATA VINCENTE

ALvia la nuova collezione 2024 di Turbo Attax, il gioco di carte dedicato alla Formula 1. Si celebra, così, il quinto anniversario della partnership tra Topps e Formula 1 e si consente a fan e collezionisti di tutte le età di avvicinarsi ai loro piloti e team preferiti grazie a oltre 400 carte esclusive e in edizione limitata: per rivivere le emozionanti gare del 2023 e scoprire al contempo anche i protagonisti della stagione 2024 e i loro velocissimi rivali. Le carte ufficiali della nuova collezione Turbo Attax sono disponibili in differenti configurazioni di prodotto: Pacchetti singoli da 10 card al costo di 2,50 euro, Value Box da 30 card + 1 in edizione limitata a 7,49 euro, Starter Pack con raccoglitore, plancia da gioco e ben 20 carte, tra cui 2 limited edition a

9,99 euro e le Mega Tins “Revved Up” e “Fast Track” con 6 limited edition ciascuna al costo di 14,99 euro. Tutti i prodotti sono già in vendita presso i principali punti vendita della grande distribuzione come Esselunga e Bennet e sono presenti anche in tutte le edicole, per la lista completa e dei relativi prezzi bastano pochi click su it.topps.com. Topps unisce gli appassionati di motorsport e collezionismo, alimentando questa passione con le linee Turbo Attax e Hobby F1.

IL TELEFONO DEI SOGNI DI BARBIE È ORA REALTÀ

Hmd Barbie Phone è la novità di casa Mattel. Un telefono che può effettuare chiamate e inviare messaggi, passando meno tempo sui social network e vivendo nel mondo reale. Human Mobile Devices ha collaborato con Mattel per creare il nuovo Hmd Barbie Phone, un telefono a conchiglia, dal design retrò nostalgico, ma con un toc-

POKER AL COLLO

co glamour, in vero stile Barbie. È rosa, è chic, è elegante, ha uno specchio sulla scocca anteriore e una serie di accessori che lo trasformano nell’accessorio perfetto per vivere la propria giornata connettendosi al mondo reale, prendendo una vacanza dallo smartphone che usiamo quotidianamente e dalla vita sui canali social.

L’ originalità è il punto forte della collana Poker firmata da Giuseppe Mandile. Le figure delle carte da poker: picche, cuori, quadri e fiori, inseriti nella maglia della collana in argento e bronzo, la rendono un accessorio dedicato a tutti gli amanti del gioco e non. Adatta in egual misura alle donne molto giovani che amano distinguersi e circondarsi di cose belle e a quelle più mature, che sanno apprezzare il buon gusto e la modernità e riescono a stare sempre al passo coi tempi. Lunga 50 centimetri, ha una chiusura artigianale T-bar ed è totalmente realizzata a mano in Italia.

A systemic change in doing business

Russell Mifsud and Rachel Decelis of Kpmg Malta outline the new horizons of sustainability for gaming companies: a common approach that also looks at new climate challenges is essential

Sustainability is an increasingly embraced and all-inclusive concept for industry and commerce.

But what are the specific meanings it takes for the gaming sector? The analysis by the business consultancy firm Kpmg Malta, represented by Russell Mifsud, director gaming lead, and Rachel Decelis, associate director Esg lead, starts precisely from this definition.

“Sustainability is a rapidly growing priority for the gaming sector, especially in the context of Environmental, Social, and Governance (Esg) principles.

While gaming companies may initially appear to have a limited environmental impact, deeper examination shows a carbon impact, particularly from value chain activities. For instance, data centres, essential for online gaming platforms and cloud gaming services, consume vast amounts of electricity, which may result in considerable carbon emissions. Business travel also contributes to the industry’s carbon footprint.

The social component is critical for the industry, particularly in terms of responsible gaming. Mitiga-

tion includes implementing safeguards to reduce the risk of gambling addiction, providing tools for players to self-regulate, and promoting awareness of the risks associated with gaming. Inclusion, Diversity, and Equity (Ide) is another essential topic. Gaming companies are expected to foster inclusive environments not only within their organisations but also through the products they create. Support for local communities through outreach, donations, or partnerships with Ngos is another important aspect. It is worth noting that Esg goes beyond traditional Csr by pushing for systemic changes in how companies operate, making social initiatives a core part of business strategies rather than add-ons.

Governance is another crucial aspect in gaming. Companies must implement policies to prevent issues like corruption, money laundering, and fraud, especially when operating in multiple jurisdictions with varying regulations. Effective governance ensures compliance with laws designed to protect players and maintain a trustworthy gaming ecosystem. Transparent governance practices help build trust with consumers and regulators, which essential for

long-term sustainability.

Sustainability in gaming isn’t just about minimising harm — it also opens the door to value-adding and brand-building opportunities.”

What are its future developments?

“The number of companies integrating sustainability into their business models is steadily increasing, driven by factors such as climate change, stakeholder expectations, and evolving regulations.

Regulation plays a key role. For instance, in the Eu, the Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) mandates Esg reporting for large companies, ensuring transparency for investors and stakeholders. The Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd) further requires large businesses to address environmental and human rights risks in their supply chains.

Outside the Eu, regulations like the UK’s Taskforce on Climate-related Financial Disclosures (Tcfd) and the Us’s emerging Sec climate disclosure rules are also raising awareness and prompting companies, including those in gaming, to enhance their Esg strategies and compliance.”

How can gaming companies develop a sustainable approach? Who are the actors that can and must support them in this process?

“To develop a sustainable approach, gaming companies must embed Esg principles into their core strategy and operations. A good starting point would be to assign responsibility for Esg to an individual with sufficient expertise and seniority to coordinate efforts across the firm, and to conduct a materiality assessment to understand the most critical Esg factors on which to focus initially.

Good Esg governance requires that Esg is a collective effort, not just the remit of one individual. The Board needs to set the tone at the top, and various actors within the organisation play an important role in developing and executing the Esg strategy. Sustainability leaders would also do well to seek the support of individuals with similar roles from different organisations, as demonstrated by the Esg in Gaming Roundtable, an initiative set up by Kpmg Malta and Esg leads from various gaming companies that provides a safe space for transparent industry collaboration and co-creation on Esg matters.”

In several European states there is a strong debate on the reorganization of the gaming offer. Is “sustainable” gaming necessarily gaming with a reduced offer compared to the current one?

“Sustainable gaming does not

imply a reduced offering. Sustainability in gaming should focus on responsible and sustainable practices rather than downscaling the product offering (at the expense of the customer). The key is to create a balanced and responsible environment that ensures player protection, good governance, and transparent procedures, while maintaining a vibrant and diverse gaming offering. Reducing the offering could weaken the regulated industry’s appeal and drive players toward the black market, where activity is increasing. Sustainability involves providing services that minimise harm to consumers while increasing the Lifetime Value (Ltv) of players, hence achieving profitable sustainability.

Engaging stakeholders through Esg improves relationships with players, talent, capital markets, regulators, suppliers, and communities. Addressing problem gambling, strengthening governance, and contributing to local communities can enhance public perception and stakeholder relations, benefiting both companies and the industry’s perception.”

How do you judge the state of health of the European gaming industry, in terms of its regulation and the development, also by its operators, of an approach aimed at sustainability?

“The European gaming industry is in a complex state of evolution, with varying degrees of regulatory maturity across different countries. Some jurisdictions are leading the way in terms of strong regulatory frameworks and a focus on player protection. They have set benchmarks for responsible gaming measures and have shown that sustainability can coexist with a thriving gaming market. However, wider pressures have sparked concerns about over-regulation in some markets, which may hinder channelisation efforts, driving players to unregulated operators.

As Esg principles gain prominence, companies embracing them can better manage regulatory risks, build trust with stakeholders, and anticipate/manage regulatory developments. Despite positive progress, there’s an ongoing need for harmonisation of best practices across Europe to ensure long-term sustainability and responsible growth in the industry.”

Russell Mifsud
Rachel Decelis

Player wellbeing at the core

Francesco Rodano, chief policy officer at Playtech, highlights the new meaning of the term “sustainability” of gaming in current scenarios, and the role of technologies

“IN

the post-pandemic period, ‘sustainability’ in gambling has evolved to encompass financial viability, social responsibility, player protection, and technological innovation. Today sustainability refers to an ecosystem where operators thrive economically while prioritising player wellbeing through responsible gaming practices, also using Ai and data analytics to detect problematic behaviour early and offer personalised interventions”.

This is the analysis of Francesco Rodano, chief policy officer of Playtech, according to whom “sustainability also refers to the industry’s longevity, where gaming is an entertainment for the majority while minimising harm to vulnerable individuals. It requires a holistic approach considering the economic, social, and environmental impacts of gambling activities, and their long-term effects on communities”.

How can new technologies promote sustainability in the gambling sector?

“New technologies, especially Ai and machine learning, are revolutionizing gambling sustainability. They enable sophisticated player protection measures, such as real-time risk assessment and interactions, even automatic ones, with potentially at-risk players. Ai-powered tools like Playtech’s BetBuddy, through advanced data analytics, can help identify problem gambling patterns much more quickly than traditional responsible gambling tools. This proactive approach to responsible gaming in addition to helping players not to lose control, increases their trust in operators, thus improving the sustainability of the sector.

New technologies can also enhance operational efficiency, reducing the environmental footprint of gambling operations. For example, cloud computing can minimize physical infrastructure needs, while Ai can optimize resource allocation for more sustainable business practices.”

What can and should the sector do to be sustainable, and what, instead, are the tasks of the legislator and the regulator?

“The sector should continue to invest

in responsible gambling tools, prioritise player education, and foster responsible gaming culture, even collaborating with researchers and treatment providers. In this framework, even staff training, audits and certifications, and above all greater possible transparency about efforts and outcomes are important. The industry can engage in self-regulation, setting high standards that exceed legal requirements and that involve sharing best practices, funding problem gambling research, and developing innovative player protection solutions. Legislators and regulators can support and lead this approach, encouraging player safety tools innovation, setting standards for Ai use and for the assessments of responsible gambling measures, and incentivising operators who excel in player protection. Regulations should evolve with technological advancements, balancing industry growth and public health safeguards.

Ideally, regulators should create a harmonised approach across countries, based on data sharing, while respecting privacy laws. They also should educate the public about responsible gambling and ensure help is available for those in need.”

How does Italy position itself in terms of gaming sustainability in a global context?

“Italy has taken a significant step towards sustainable gambling practices with the approval of the leglislative decree n.41, last March. Artic 14 explicitly mentions, I believe for the first time in the world, the use of artificial intelligence for player protection, making Italy one of the first countries to use the technology for respponsible gaming. The success of this initiative will largely depend on how licensees implement these advanced tools and share their experiences with all the stakeholders of the sector. As gaming operators adopt Ai-driven player protection measures, Italy has the opportunity to become a testing ground for innovative responsible gambling practices. The results of this implementations could represent a valuable experience, from which future legislative and regulatory initiatives can draw, not only in Italy, but throughout Europe and the rest of the world.”

Francesco
Rodano

INthe September issue of my column, I discussed the evolution of the concepts of social responsibility towards those of Esg (Environmental, social, governance), which offers the ability to measure, and therefore control, regulate and implement, as already translated itself into the directives on the Financial Sustainability Report (Csrd).

Following the focus of this Gioco News edition on Esg issues, I would like to continue the discussion started last month, analyzing how several progressive companies implement their strategies in this area, presenting practical examples of the investigations undertaken and the considerations made in this area, both by online and land-based gaming leaders. The content of this article comes mainly from the research started to define the key subjects of the Sustainable Gambling Zone at Ice in Barcelona. This initiative will continue the work of the Consumer Protection Zone of othe past years, integrating sustainability issues with responsible gaming in a more visible and strategic way. When we decided to rebrand the Sustainable Gambling Zone and started to define how to represent it both physically and in the educational content, my first thought was to look towards the land-based sector, particularly that of casinos, assuming that, due to their physical nature and the environmental impacts associated with managing an entertainment real estate property, they would be leaders in adopting Esg practices. While this is true for large resorts operated in the United States, it is less so for European casinos, perhaps because they are much smaller facilities, both in terms of size and capital, and therefore not yet subject to the obligations of European directives. However, it is worth mentioning the Dutch casino Venlo, built with the principles of sustainability, respect

The E in Esg

AS THE DISCUSSION AROUND THE TOPIC OF SUSTAINABILITY FOR THE GAMING INDUSTRY EXPANDS, THE ENVIRONMENTAL, SOCIAL, AND GOVERNANCE APPROACH ALSO EVOLVES AND INTENSIFIES GLOBALLY

and varied Esg strategies. Unlike traditional sectors, the b2c brands control the discussion, gradually increasing the pressure on the suppliers with which they collaborate, supported by pressure from investors, regulators, consumers and employees.

for nature and reduction of environmental impacts at the heart of its design and planning – one of the few examples, if not the only one, in Europe.

The large gaming machine manufacturers though have a more structured approach, that includes the assessment of the various impacts in their Esg strategies. Their efforts focus on monitoring and reporting the impacts and carbon footprint of the machines produced throughout their life cycle, including involving multiple subcontractors and planning recycling. With growing regulatory requirements, investments in these actions and in personnel with the right skills are also growing. Given the virtual nature of the online sector and its services, one might think that it has a smaller climate footprint. However, it is right in this area that I have identified the most sophisticated, well-structured

Esg, in their case, also includes, among other things, diversity and inclusion, topics that I frequently discuss in this column. However, in this edition I focus only on environmental impacts considered in different aspects, demonstrating the need for a broad vision: from the company itself to its offices to work from hom, from staff travel to transportation use, to climate pressures on the products themselves (for example, electricity used by consumers). They look at both the present and the future, preparing possible climate scenarios that could affect the work of staff, offices, product and its operations (such as electricity prices or future shortages of materials) to assess various climate risks for the future of companies. I have tried to identify some examples of more advanced approaches, focused on the environment in the Esg field. Whether they are the result of the leadership of the companies mentioned or simply an answer to regulatory needs, as often happens for corporate and listed companies, I leave it to the reader to judge. I want to point out that my research is personal and incomplete, and I invite anyone to contribute to broaden my understanding of these practices and to inform me of initiatives taken by different parts of our sector. All this will help to broadcast these practices and actions to the wider audience of Ice through the Sustainable Gambling Zone.

Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.

egardless of a business’ size, scope or ethos, social media is key in communicating and engaging with its audience. This is especially true in the amusements industry. Whether it’s an operator of an arcade interacting with the customers who frequent it, or a supplier showcasing its newest product to potential Fec operators, social media is integral to building relationships and revenue. Not only is it a key form of communication from business-to-business and business-to-customer, but according to the Global Amusement Parks Market Report 2023, social media is key to driving the amusements market forward due to customers who want to share their experiences online. “Increasing use of social media and access to mass media is positively influencing the amusement park market,” said the report. Customers sharing their experiences at amusement parks and attractions online helps retention of them as a customer, as they have a lasting memory associated with said attraction. As well as this, it can drive new customers to the attractions, as the report continues: “Visitors in amusement facilities, such as amusement parks, like sharing their experiences, photographs and videos on social media platforms, which helps other people know about the experiences offered by the amusement parks.” The report expands further on this, exalting that it is in fact integral to future of the industry: “Social media is the most effective marketing tool for amusement parks to acquire new customers. Extensive use of social media is expected to drive the amusement parks market going forward.”

STAYING SOCIAL

RYAN MOLYNEUX OF INTERGAME EXPLORES THE IMPORTANCE OF SOCIAL MEDIA STRATEGIES IN THE WORLD OF AMUSEMENTS, QUIZZING COMPANIES

their strategies as they go. We spoke to Stern Pinball, Sega Amusements International and CityGolf Europe, companies with different products, services and audiences, to see what social media strategies they utilise and why.

Conny Berglund, sales and marketing coordinator at CityGolf Europe, tells us that his company’s social strategy is “quite simply, to engage with our followers and be part of the mini-golf community”. To do this, he continues, the company strives to “create content that is interesting for as many followers as possible.”

Reports aside, the importance of social media is not lost on most companies in the amusement industry. Since the dawning of the phenomenon, companies have had to grow and develop

Engaging with the community around their company is a strategy echoed by Zach Sharpe, marketing director at pinball giant, Stern Pinball, who lists it as one of the company’s core

principles for social media: “We hold a few core principles to our social media strategy. Firstly, engaging our community. We don’t believe in a ‘post and ghost’ strategy of simply posting content and moving on to the next item.” Sharpe expands on this, saying that “conversations are happening on posts, and we want to engage with those users, as well as answer questions that may arise.” Stern’s second core principle is to create a fun community: “Pinball is about fun! Fun for everyone. We strive to have a community that is for everyone, and we want to be that escape for people when they come visit us on social”. Its third and final principle is to celebrate the pinball community: “As the leaders in the space, we have a duty to the entire pinball community to showcase locations around the globe that offer pinball at their establishments, as well as pinball machines in home game rooms, hopefully inspiring more people to play the game that we love so much”. Sega Amusements International is involved in games development, manufacturing and providing prizes and support to distributors and operators, so in turn, it takes a slightly different approach to social media strategy, though the engagement goal is the same. Lester Travasso, sales and marketing executive, details Sega’s approach further: “We aim to keep our customers informed about our latest company updates, products and services while also engaging our loyal players and consumers worldwide. “Our strategy revolves around building strong relationships with our customers and showcasing the excitement of our products. “By providing valuable information to the arcade industry and creating content that resonates with both business partners and the gaming community, we ensure our brand

remains a cherished and influential presence in the market.”

The customers they are addressing may be different, but the aim is shared. The companies want to create an online community in which they can converse with their customers. But what are the best platforms to target audiences and create these communities?

“We primarily focus on LinkedIn, YouTube, Instagram and X (formerly Twitter), as these platforms align with our target audience of industry professionals, arcade owners and player communities,” says Travasso, but he highlights one platform above the rest for its B2B needs: “LinkedIn is particularly important for sharing industry insights and building relationships with potential partners.”

Stern Pinball takes a wide-ranging approach to make sure customers of all ages can interact with the pinball world: “We are on all major social platforms, and we’ve seen tremendous growth recently on TikTok and YouTube specifically,” details Sharpe. “Each platform offers different advantages, but pinball can and should be enjoyed from ages one to 100, so we try and create fun and engaging content that everyone can enjoy. Pinball is the universal language of fun after all.”

CityGolf Europe also utilises a wide range of platforms to reach its different target audiences. “Our focus is on Facebook and Instagram, but we are also on X and YouTube. We have several target groups. Our focus is to be ‘wide’ with our content target,” explains Berglund “We have a large group of followers

that are the end users of our products. All the way from social players to mini-golf players at the highest international level. We are very proud to have built a brand with courses that have playability for all end users across the globe.”

Tailoring messaging and utilising all social media avenues is key to keeping customers engaged, but some companies have gone even further and integrated social media into their products.

Take Stern Pinball’s Insider Connected, for example, a platform that allows players to track their progress, earn new game-specific achievements, engage with the player community and participate in promotions and Challenge Quests: “Insider Connected is a product that continues to evolve, but we post frequently around Insider Connected achievements and quests, which allows and encourages users to share their accomplishments, which then are re-shared on our owned and operated channels,” details Sharpe.

Sega Amusements International has also integrated social media features into both its games and merchandise. “Take our racing game, Hyper Cross, for example. Players can scan a unique QR code generated at the end of each race to share their high scores on social media, igniting friendly competition and extending the excitement beyond the arcade,” explains Travasso.

“Our merchandise also leverages social media. The hang tag on our Tetris plush prize, celebrating the

game’s 40th anniversary, features a collectable design and a QR code that unlocks a playable version of the classic game. This interactive element enhances the overall value of our merchandise and drives customer demand to collect and cherish these fabulous prizes.”

We have learned from our experts that knowing your audience, creating an online community and actively integrating yourself into the lives of your customers are all key to a successful social media presence. But what final top tips do they have for us?

“As a company, try to read the room. Do not forget that social media is social media,” says Berglund.

“For arcade, Fec or social entertainment operators, it’s important to highlight the excitement and fun of arcade gaming at their location. We like to see player success and feature posts on new games on location. Doing all of this consistently is key to building long-term success,” believes Travasso.

“Be active, be real and listen. You may have a great idea that simply doesn’t resonate with your audience. You can either be stubborn and keep trying something that doesn’t work, or you can listen to what your audience is telling you and serve them the content they are asking for. Always evolve. Always listen. Have fun,” surmises Sharpe.

As our experts have detailed over the course of this feature, to be successful on socials, you must remember to be social with your customers.

Ariete

Lasciate perdete alcune questioni di principio sulle quali vi piace tanto intestardirvi, ma con accanimento degno di miglior causa. Piuttosto, focalizzate l’attenzione su quella vicenda famigliare che avete sottovalutato e che va invece affrontata, e subito. Per giocare aspettare metà mese.

Toro

La pazienza è la virtù dei forti e stavolta la vostra sarà messa a dura prova specie in famiglia, dove il partner vi presserà con richieste e lamentele che a volte troverete poco giustificate. Cercate di immedesimarvi un po’ di più nel prossimo. Fortunatissimi al gioco.

Gemelli

Chi non risica non rosica, ma non partite in quarta con progetti che a una seppur sommaria valutazione potrebbero rivelarsi strampalati e controproducenti. Di solito siete ottimi manager di voi stessi, siatelo anche in questa occasione. Molto bene al gioco, specie dal 20 in poi.

Cancro

Sarà anche autunno, stagione un po’ triste, ma su di voi splende il sole dell’ottimismo, che ricarica le vostre batterie e vi dona quell’energia che vi fa apparire irresistibili, sia sul lavoro che in famiglia… tanto più se siete single e in cerca del partner giusto! Molto bene anche il gioco.

PER TENTARE LA FORTUNA

LOTTO

45, 47, 87 ambo, terno e su Tutte, Genova e Roma

SUPERENALOTTO

15/20/29/33/58/60

6/18/30/50/61/79

a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}

VALERIA GOLINO

attrice, regista ed ex modella italiana Napoli, 22 ottobre 1965

Leone

Perché pentirsi e doversi scusare quando contando fino a dieci prima di parlare tutto ciò si sarebbe potuto evitare? Di indole introversa e timida, a ottobre farete bene a tenere la lingua a freno, che potrebbe essere, ed è insolito, più velenosa nel necessario. Tentate la fortuna al gioco.

Vergine

Bisogna saper perdere, ma in questo caso avete in mano delle ottime carte e se sarete accorti potreste sbaragliare la concorrenza, specie sul lavoro. Occhio ad alcuni disturbi di stagione, un controllino medico saprà rassicurarci e indirizzarci al meglio. Dea bendata molto amica.

Bilancia

Rideteci su: ottobre sarà caratterizzato da tanti piccoli contrattempi specie nella vita famigliare. Non sarà il caso di dare una riorganizzata generale al vostro menage, che avete un po’ sconsideratamente tralasciato negli ultimi tempi? Consolatevi con il gioco, il momento è propizio.

Scorpione

Una risata ci salverà, l’abbiamo detto anche agli amici della bilancia, ma cercate di ridere per ultimi e dunque guardatevi bene dai falsi amisi che potrebbero invece tramare alle vostre spalle. Gli astri vi forniscono una dose aggiuntiva di capacità di discernimento. Benino al gioco, non di più.

Sagittario

L’estate vi ha portato un grosso regalo nella vita privata, cambiando, in meglio, la vostra visione del mondo e del genere umano. Lavorate con umiltà e ottimismo affinchè l’abitudine non vanifichi il lungo momento di grazia che state vivendo. Molto bene al gioco.

Capricorno

Sarà il caso di rivedere le vostre priorità e, successivamente, di fare le scelte necessarie ad assecondarle. Vi si richiede dunque, in questo ottobre, una buona dose di saggezza. Ricordate: il tempo non torna e questo è il primo metro di giudizio. Fortunati al gioco fino a metà mese.

Acquario

La diplomazia è una bella cosa, ma alcune volte serve essere diretti, prendere di petto le situazioni anche se può essere spiacevole e faticoso. Gli astri vi sono vicini e vi aiuteranno a trovare le parole giuste, anche se meno oblique del solito. Saranno efficaci! Al gioco, aspettate fine mese.

Pesci

Controllate bene la cassetta della posta, reale o virtuale che sia: ci sono grosse novità in arrivo da parte di una persona a voi molto cara ma che negli ultimi anni avete perso di vista. Chissà se non potrete concretizzare quel progetto di cui avevate tanto parlato? Gioco, momento sì.

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