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L’attesa è finita. E del resto, andando a scomodare addirittura l’Ecclesiaste, c’è stato “un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via”. E questo, in ambito ben più laico della Bibbia, vale anche per il riordino del gioco fisico, il cui tempo di discussione è stato quasi altrettanto lungo di quello che è servito a redigere il testo sacro.
A febbraio, quando dunque avrete in mano questo numero della rivista Gioco News, il testo del decreto legislativo che darà finalmente attuazione a quanto prevede la Delega fiscale approvata nell’estate di due anni fa, dovrebbe essere finalmente pronto sotto forma di “schema”, dunque pronto per essere innanzitutto approvato dal consiglio dei ministri e poi sottoposto al vaglio della Conferenza unificata e ancora delle competenti commissioni parlamentari in vista del suo via libera finale, sempre da parte del Governo.
Come ampiamente noto, Stato e Regioni si sono lungamente confrontati e a più livelli, sia economico-finanziario che sanitario, sugli obiettivi da raggiungere e sugli strumenti migliori da adottare, nel rispetto della ratio e dei paletti posti dalla Delega stessa, che però vanno riempiti di contenuti. Un confronto che ha radici antiche, anche antecedenti a questa legislatura, e che più occasioni ha avuto il carattere di scontro frontale, quasi come se fosse impossibile mediare tra posizioni opposte.
Luoghi sensibili, distanziometri, orari, locali certificati, devoluzione di parte del gettito dei giochi agli enti locali: questi i nodi cruciali di una sintesi che, ancorchè difficile, è comunque necessaria se si vuole superare una lunghissima impasse di cui non beneficia quasi nessuno, tranne l’illegalità e qualche benpensante più o meno in buona fede.
L’augurio è dunque duplice: che quando molti di voi si incontreranno, magari all’imminente Enada Primavera, ci sarà già uno schema su cui discutere, e che le rivendicazioni del settore siano state ascoltate e fatte proprie nella sintesi che proprio in questi giorni, mentre stiamo dando alla stampa questa rivista di febbraio, il ministero dell’Economia sta cercando di realizzare. Tornando all’inizio, che sia finito il “tempo per demolire” e che inizi quello “per costruire”. Magari, anche per l’Amusement, altro settore che attende e chiede da tempo il proprio “riordino”.
Speciale Enada
12/ Responsabilità fa rima con credibilità
Presentando l’edizione 2025 di Enada Primavera il presidente Sapar Domenico Distante sottolinea il valore dell’innovazione tecnologica e della formazione degli operatori
14/ Nuove idee a confronto
16/ Novomatic Italia, un anno cruciale tra crescita e innovazione
18/ I protagonisti a Enada: Endorphina, Microgame, Nazionale Elettronica, Altenar, Amusnet, Domusbet, Pm Games, Psm Tech e TaDa Gaming
26/ La trasversalità al centro
Politica 4/
Un passo nella giusta direzione
Secondo il senatore Antonio De Poli (Udc) la vera sfida della riforma del gioco pubblico sta nel trovare un accordo armonico tra tutte le istituzioni
Normativa 10/
6/
Lo stato delle cose
In Calabria torna sotto i riflettori l’attuazione delle norme regionali per il contrasto al gioco patologico: si attendono i dati dei Comuni, ma quelli sulla raccolta parlano chiaro
L’ora dell’intesa
Il valore cogente dei principi dell’accordo del 2017: le limitazioni di orario non possono superare le sei ore di divieto al giorno e bisogna interpellare il regolatore
Amusement
28/
Ritornare protagonisti dell’amusement
Il settore del puro intrattenimento respira aria positiva, con un 2024 che ha segnato buoni risultati, ma gli operatori auspicano un cambiamento culturale
Esteri
32/ Il sogno di un mercato unico
Maarten Haijer, segretario di Egba, analizza lo scenario europeo del gioco, partendo dai sistemi multi-licenza adottati ormai dai principali Paesi dell’unione
Eventi
34/ L’innovazione sotto i riflettori
Emily Micallef, Ceo di Sigma Group, anticipa i contenuti e le novità di Aibc Eurasia 2025, l’evento di Dubai dedicato alla tecnologia
36/
Alla scoperta del Brasile
Cristian Robalino, Vp marketing Americas, illustra le principali novità del prossimo appuntamento con l’Sbc summit di Rio de Janeiro
Scommesse
42/ Le quote scendono e le tasse salgono, le previsioni dei bookmaker
Un riordino oneroso, l’aumento delle tasse e nonostante tutto un ottimo 2024 e una buonissima partenza del 2025: il punto di Fantasygaming sul settore
«Non possiamo e non dobbiamo dimenticare l’imperativo più importante di tutti: contrastare la dipendenza dal gioco d’azzardo, tutelando in modo particolare i giovani che, secondo le ultime ricerche, sono più attratti dal gioco online. Credo sia indispensabile una regolamentazione rigorosa e trasparente, che deve essere funzionale alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, comunque coerente con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili.»
Antonio De Poli
48/
Wsop Circuit, il 2025 parte con Elidan campione e record di entries
Il King’s Resort di Rozvadov riparte dai numeri che continuano a caratterizzare la location punto di riferimento per il poker live in Europa
Interviste 58/ Il difficile percorso della pace
Lo scrittore e saggista Antonio Caprarica analizza le possibilità della fine dei conflitti israelo-palestinese e russo-ucraino, auspicando una saggezza e moderazione che si applichino a ogni ambito della vita, gioco compreso
59/
La sfortuna della
principiante
La conduttrice
Ippica
44/
La peggiore ippica di sempre
Ottavio Di Paolo, presidente Ang, offre il suo punto di vista sul settore e chiede di attuare una riforma strutturale
Flipper 46/
Sul tetto d’Italia, alla conquista del mondo
Il player bolognese Luca Fredella vince il titolo di Campione italiano Ics 2024 e si aggiudica l’accesso al Mondiale di flipper sportivo
50/ Kanit (quasi) in Paradiso alle Bahamas
54/ Oltre l’ostacolo
L’amministratore unico del Casino de la Vallée, Rodolfo Buat, traccia un bilancio del periodo concordatario ormai terminato e dei progetti per il 2025
56/ PANNO NERO
57/ LA SLOT ONLINE DEL MESE
Tv Sofia Bruscoli, madrina di alcuni eventi al Casino de la Vallée, svela i tre pilastri del successo: tuttavia non al gioco, che ha tentato con scarsi esiti ma con grande divertimento
RUBRICHE
38/ NUOVE TENDENZE
40/ FISCO E SLOT
60/ L’ORA DEL GIOCO
62/ DAL MONDO
64/ DA NON PERDERE
66/ ROAD TO IGE
68/ VISTO DA VICINO
70/ GIOCO E RETAIL
72/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ
74/ A CARTE SCOPERTE
76/ GIOCARE CON GUSTO
78 / AL BAR DEGLI ESPORTS
80/ GIOCO E PSICHE
82/ LA SLOT DEL MESE
84/ NEWSLETTER
86/ LO SFIZIO DEL GIOCO
96/ OROSCOPO
ENGLISH PAGES
88/ The dream of a single market
90/ A crucial year between growth and innovation
92/ The legacy of Ice Barcelona
93/ Innovation in the spotlight 94/ Coins versus ticket
Casinò
Un passo nella giusta direzione
Secondo il senatore Antonio De Poli (Udc) la vera sfida della riforma del gioco pubblico sta nel trovare un accordo armonico tra tutte le istituzioni
di Daniele Duso
Nel 2025 il settore del gioco attende altre importanti novità, dopo che il 2024 ha visto la riforma dell’online e l’approvazione di una Manovra che ha introdotto misure importanti in materia. Una delle disposizioni che più ha fatto discutere è stata l’abolizione del fondo e dell’osservatorio dedicati al contrasto del gioco d’azzardo e alle relative patologie, confluiti in unico fondo e un unico Osservatorio per tutte le forme di dipendenza. Ne abbiamo parlato con il senatore Antonio De Poli (Unione di centro), che in passato ha ricoperto anche la carica di coordinatore nazionale degli assessori regionali alle Politiche sociali e che oggi è questore del Senato e membro delle commissioni Politiche dell’Unione europea e del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione, partendo proprio dalle misure che la legge di Bilancio prevede per il settore. Senatore, da politico che ha sempre avuto un occhio di riguardo per il sociale, qual è il suo punto di vista?
“La manovra istituisce un Fondo per le dipendenze patologiche pari a 94 milioni. Di questi il 34 per-
cento viene destinato al gioco d’azzardo patologico. Con una deroga ai limiti di spesa per le assunzioni nel Servizio sanitario nazionale, limitatamente alle prestazioni dei Piani regionali di prevenzione delle dipendenze patologiche, si autorizza inoltre l’impiego del 30 percento di queste risorse per l’assunzione a tempo indeterminato di personale sanitario e sociosanitario da destinare ai servizi pubblici per contrastare le dipendenze. È un passo in avanti, concreto e tangibile. Dobbiamo fare sicuramente di più, ma è un passo nella giusta direzione.”
Facendo un passo indietro, l’anno nuovo si è aperto con una legge di Bilancio che ha suscitato anche qualche polemica. A suo avviso le priorità su cui ha deciso di puntare il Governo sono sufficienti per garantire una ripresa economica solida e inclusiva del nostro Paese?
“La manovra che abbiamo approvato è fortemente orientata alle imprese e al mondo produttivo ed è attenta alle famiglie e alle fasce sociali più deboli. Il centrodestra al Governo archivia definitivamente l’assistenzialismo del passato e inaugura una nuova stagione, seppure nel quadro difficile di tenuta dei
conti pubblici, improntata al taglio delle tasse, come dimostrano i 2/3 della Manovra impiegati per la riforma Irpef e per rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40 mila, e oltre 1,5 miliardi a sostegno della natalità e dei nuclei familiari. Famiglia e lavoro sono e restano il cuore della nostra agenda politica, perché secondo noi sono questi i ‘pilastri’ che rappresentano le premesse per garantire una prospettiva di fiducia e di futuro al sistema-Paese.”
Tornando al settore del gioco pubblico, già in passato lei ha espresso la necessità di regolamentarlo meglio. Quali sono le principali riforme che considera essenziali per garantire un settore più sicuro e responsabile?
“Stiamo parlando di una tematica delicata e complessa. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare l’imperativo più importante di tutti: contrastare la dipendenza dal gioco d’azzardo, tutelando in modo particolare i giovani che, secondo le ultime ricerche, sono più attratti dal gioco online. Credo sia indispensabile una regolamentazione rigorosa e trasparente, che deve essere funzionale alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, comunque coerente con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili.”
Un paio d’anni fa lei aveva proposto anche un disegno di legge contro la dipendenza del gioco con vincita in denaro, proponendo anche la confisca per gli apparecchi illegali. Pensa che sia un testo superato dalle recenti riforme o rimane attuale?
“La mia proposta di legge rientra nell’ambito dell’iniziativa legislativa del Parlamento, fermo restando quella del Governo. Penso che si tratti di una proposta attuale, anche perché - come ci dicono i dati - la dipendenza del gioco d’azzardo è un fenomeno in crescita, che ha un costo fra l’altro per il Servizio sanitario nazionale. Nella mia proposta di legge - che prevede il divieto di introdurre le slot machine in luoghi pubblici o aperti al pubblico - è prevista fra l’altro anche la confisca degli apparecchi illegali. In parallelo, però, dobbiamo contrastare con strumenti ancora più efficaci, il gioco illegale sia off che online, investendo di più sulla prevenzione e promuovendo campagne di informazione e sensibilizzazione sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo.”
Il Governo sta attuando in questi mesi la riforma del settore, dapprima puntando sul gioco online e, in questo periodo, su quello fisico. Le è capitato di occuparsi di questa riforma? Quali considerazioni si sente di fare in merito?
“Per regolamentare il settore del gioco è essenziale una riforma profonda e complessiva. Questo Governo, come sappiamo, ha varato ad aprile scorso un decreto legisla-
tivo di riordino. Ciò che è emersa è la necessità di superare le differenze fra le diverse leggi regionali per mettere ordine al comparto e superare la frammentazione normativa. Dobbiamo lavorare assieme e fare squadra contro la dipendenza. Come recita uno slogan, l’azzardo non è un gioco. Lo dimostrano le cifre: nel 2023 si è registrata una crescita del fenomeno pari al 3,4 percento sull’anno precedente, addirittura del 18 percento rispetto al 2019. Sono numeri importanti, che impongono una riflessione da parte di tutti.”
Cosa potrebbe fare ancora lo Stato nella lotta contro la ludopatia, quali misure specifiche ritiene più efficaci secondo la sua esperienza?
“Nella lotta contro la ludopatia dobbiamo rendere tutti gli attori responsabili. Bisogna fare di più sul fronte dell’educazione e della formazione: è fondamentale conoscere i rischi e effettuare azioni preventive in modo da scongiurare che le persone cadano nel ‘vortice’ del gioco d’azzardo, tutelando quindi anche e soprattutto i soggetti più vulnerabili. Secondo noi una regolamentazione complessiva del settore del gioco ha diverse linee di azioni e una di queste, la più importante, è il contrasto alla ludopatia, investendo maggiori risorse sulle campagne di prevenzione.”
Tuttavia, l’apporto fiscale del gioco pubblico alle casse dello Stato è molto importante. Lei ritiene che si possa trovare un equilibrio fra le esigenze dell’Erario e la necessità di tutelare la salute pubblica?
“Assolutamente sì, credo che questo equilibrio sia possibile , soprattutto perché - lo ricordo - non investire risorse contro la dipendenza da gioco d’azzardo nell’immediato porta forse più risorse all’erario pubblico ma nel lungo termine sottrae risorse alla sanità pubblica, con tutti i costi relativi all’assistenza e alle cure di chi è affetto da ludopatia.”
Uno dei problemi sorti nel percorso di riforma del gioco fisico è la diversa visione tra Stato ed Enti locali, sui quali negli ultimi anni è gravato spesso il peso sociale della ludopatia. Il ministero dell’Economia ha fatto una sua proposta, già valutata dalla Conferenza delle Regioni...
“Condivido il metodo assunto dal ministero dell’Economia che ha promosso un tavolo Stato enti locali per arrivare ad una riforma più condivisa possibile. Detto questo, il tema del gioco d’azzardo o patologico non è solo un problema di introiti. Come ha detto lei, Regioni e Comuni condividono anche e soprattutto il costo sociale delle ludopatie. È quindi un tema che richiede una risposta chiara, integrata e armonica tra tutte le istituzioni competenti. Questa è la vera sfida della riforma.”
Antonio De Poli
Lo stato delle cose
In Calabria torna sotto i riflettori l’attuazione delle norme per il contrasto al gioco patologico approvate nel 2018 e modificate alla fine del 2022: si attendono i dati dei Comuni, ma quelli sulla raccolta parlano chiaro
di Francesca Mancosu
Negli ultimi quindici anni tutte le Regioni e le Province autonome d’Italia sono intervenute con leggi ad hoc per regolamentare il gioco pubblico, componendo, un pezzo alla volta, il puzzle dell’ormai ben nota “questione territoriale”, che si spera venga superata quanto prima con la concretizzazione del riordino del comparto fisico in ossequio alla Delega fiscale approvata nel 2022.
Ma quanti di questi enti territoriali, come previsto dalle normative da loro stessi varate, hanno dato sempre conto del loro stato di attuazione, e anche del loro effetto nel contrasto alla ludopatia?
Tale domanda è tornata recentemente d’attualità in Calabria, dove il consigliere regionale Pietro Molinaro (Fratelli d’Italia), in qualità di presidente della commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, ha chiesto ai sindaci di “essere informato sullo stato di attuazione della legge” regionale n. 9 del 2018 (per la prevenzione della legalità, con un articolo specifico dedicato al gioco), poi modificata alla fine del 2022, con l’entrata in vigore delle nuove norme dal 1° gennaio 2023, per tutelare le attività
autorizzate prima del 3 maggio 2018, eliminando il distanziometro retroattivo e sancendo lo stop al funzionamento degli apparecchi comma 6 dalle ore 24 alle ore 9 e dalle 12.30 alle 14.30. Partiamo proprio da lui per saperne di più su cosa sta accadendo nel tacco dello Stivale.
La lettera inviata ai sindaci calabresi “L’applicazione della legge regionale n. 9/2018, nella parte che disciplina gli interventi per la prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico, ovvero l’articolo 16, è stata più volte prorogata anche per effetto delle pressioni operate dagli imprenditori del settore, che si sentivano eccessivamente penalizzati dall’introduzione del distanziometro, e dalla limitazione degli orari di apertura.
Pertanto, l’attuale consiglio regionale, piuttosto che continuare a procrastinare l’entrata in vigore della norma, ha ritenuto di correggere la norma preesistente, e di sancire la necessità che una regolamentazione regiona-
Pietro Molinaro
Cittadella Regionale
Jole Santelli, sede della Regione Calabria, Catanzaro.
le entrasse in vigore. Dopo due anni dall’entrata in vigore della legge, ritengo sia possa procedere nella realizzazione di un monitoraggio su quanto sta accadendo. In questa direzione va inserita la lettera che ho inviato ai sindaci calabresi nelle settimane scorse, chiedendo loro di comunicare alla commissione regionale che presiedo quali attività hanno svolto a seguito dell’entrata in vigore dell’articolo 16 della legge n. 9/2018”, puntualizza Molinaro.
La legge attribuisce ai Comuni le funzioni di accertare, irrogare e riscuotere le sanzioni amministrative previste dalla norma. Inoltre ai Comuni è riconosciuta la facoltà di individuare ulteriori luoghi di aggregazione sociale, oltre a quelli già previsti dalla legge, ai quali applicare il distanziometro.
Per il 2025 poi sono già in agenda alcune iniziative della Regione nell’ambito della prevenzione del gioco patologico. “Sarà celebrata la prima ‘Giornata contro i rischi del gioco d’azzardo’, per aumentare la consapevolezza sui fenomeni di dipendenza correlati al gioco per i giocatori e le loro famiglie, nonché sui rischi relazionali e per la salute. L’evento è previsto dalla legge regionale, pertanto sarà ripetuta annualmente ogni 28 maggio. Riteniamo possa essere una giornata di mobilitazione generale, nella quale coinvolgere le aziende sanitarie, i comuni, le fondazioni antiusura, gli enti del terzo settore, le diocesi e le parrocchie, per fare conoscere la reale portata del fenomeno del gioco con vincite in denaro e sensibilizzare sui rischi di dipendenza patologica a cui vanno incontro i giocatori.”
In parallelo le Aziende sanitarie calabresi stanno attuando il programma di prevenzione, informazione e cura secondo le linee guida del ministero della Salute. “L’impegno finanziario annuale è di oltre 1 milione e 300mila euro e nel corso della Giornata contro i rischi del gioco d’azzardo saranno illustrati i risultati conseguiti”, afferma il consigliere, che offre quindi la sua ricetta per il riordino nazionale del gioco fisico: “Credo che occorra attuare ogni iniziativa possibile di contrasto alla dipendenza dal gioco e che il distanziometro e i limiti di orario, determinati in modo equilibrato, possano essere utili.
A mio avviso occorre andare verso norme e prassi che, anche con l’utilizzo dell’informatica, permettano di mettere un tetto alle giocate ammissibili per il singolo giocatore. Giocare occasionalmente somme compatibili con il proprio reddito è vero intrattenimento. Giocarsi lo stipendio di un mese in mezza giornata, come pure accade, non può lasciare indifferenti le autorità pubbliche.
Quanto alla compartecipazione degli enti territoriali al gettito erariale derivante dal gioco affinché sia reinvestito in iniziative di prevenzione e informazione sul gioco,
credo che sia una buona idea ma occorre evitare che si trasformi in un alibi per attenuare l’impegno a disciplinare il settore in modo rigoroso”.
Il sì alla compartecipazione degli enti territoriali al gettito del gioco
Sul tema abbiamo interpellato anche la consigliera regionale del Partito democratico Amalia Bruni, vicepresidente della commissione Sanità, più volte intervenuta in Consiglio per chiedere maggiori restrizioni per le attività di gioco e recentemente proprio in una seduta della commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta presieduta da Molinaro.
“Ho ricordato che il Partito democratico ha intrapreso una battaglia importante per cercare di modificare la legge n. 9 del 2018, con l’intento di contenerne gli effetti negativi, in particolare per quanto riguarda la protezione dei più vulnerabili, come i giovani e gli anziani. Abbiamo cercato di spostare le strutture di gioco dalle vicinanze dei luoghi frequentati da queste persone, come scuole e parrocchie, per evitare che siano facilmente raggiungibili. L’aspetto sanitario legato al gioco d’azzardo è un tema cruciale, poiché il gioco può portare a dipendenze patologiche, come nel caso delle dipendenze da nicotina. Infine, ho auspicato che venga adottata una legislazione nazionale che possa limitare efficacemente il gioco d’azzardo e proteggere la salute pubblica, che preveda anche misure preventive più efficaci e il reinvestimento dei fondi derivanti dal gioco per la sensibilizzazione e la cura delle dipendenze”, sottolinea Bruni. “Personalmente, sono favorevole a tutte le misure che possano ridurre l’accessibilità al gioco d’azzardo, soprattutto per le categorie più vulnerabili. Quindi, sarei favorevole all’introduzione di limiti orari e di un distanziometro valido per tutta la penisola, che potrebbe aiutare a limitare l’esposizione al gioco delle persone più facilmente influenzabili o vulnerabili alle dipendenze e ridurre il rischio di incorrere in esse.
Inoltre, credo fermamente che una parte dei proventi derivanti dal gioco debba essere destinata a iniziative di prevenzione e informazione, soprattutto considerando il grave impatto sociale e sanitario che il gioco d’azzardo ha. Pertanto, sono favorevole alla compartecipazione degli enti territoriali al gettito erariale derivante dal gioco, per reinvestire tali risorse in programmi di sensibilizzazione, educazione e prevenzione, con l’obiettivo di contrastare efficacemente la dipendenza dal gioco d’azzardo.”
Un osservatorio per verificare l’attuazione della legge
Anche Roberto Gatto, referente del coordinamento “Mettiamoci in gioco” per la Calabria è stato audito dalla commissione contro la ‘ndrangheta e ha chiesto alla Regione come pensa di intervenire in tema di “campagne di informazione per l’utilizzo re-
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Amalia Bruni
sponsabile del denaro; limiti di orari e di distanze dai luoghi sensibili delle sale gioco; creazione di un logo ‘Noslot’ da assegnare ai commercianti che rinunciano ad installare apparecchi e favorire questa scelta con sgravi fiscali; realizzazione della Giornata contro i rischi da gioco d’azzardo prevista dalla legge ogni anno e che è stata realizzata una sola volta”.
Il referente di Mettiamoci in gioco inoltre auspica chiarezza dalla Regione su come intenda sopperire alla soppressione del Fondo nazionale specifico per il contrasto al gioco patologico decisa nell’ambito della legge di Bilancio 2025. “Il gioco patologico è previsto dai Lea – Livelli essenziali di assistenza e quindi poterlo curare è un diritto dei cittadini, finora garantito parzialmente dal fondo nazionale attraverso delle progettazioni regionali che prevedono interventi di prevenzione, cura e riabilitazione diffusi su tutto il territorio calabrese.
Tutto questo alla luce dei dati: in Calabria nel 2023 la spesa per il gioco è stata pari a oltre 5,4 miliardi di euro e con una previsione di ulteriore crescita nel 2024”.
Gatto commenta anche la legge vigente, frutto delle modifiche approvate dal consiglio regionale alla
fine del 2022. “Tali modifiche sono state introdotte prima che la legge n. 9/2018 fosse realmente attuata. La formulazione precedente prevedeva orari e distanze anche per le sale gioco esistenti, ora le limitazioni si riferiscono solo alle nuove autorizzazioni. In ogni caso, la normativa non è stata attuata e quindi chiediamo l’istituzione di un osservatorio regionale sul gioco d’azzardo che verifichi lo stato di attuazione della legge, faccia analisi epidemiologiche sui giocatori patologici ed ogni anno durante la Giornata contro i rischi del gioco d’azzardo prevista dalla legge faccia il punto, e che si introducano azioni migliorative della legge stessa.” Quanto al riordino nazionale, Gatto rimarca che la campagna Mettiamoci in gioco auspica “una legge quadro che garantisca sull’evoluzione in essere del settore, che abbia come priorità la riduzione dell’offerta con limitazioni di distanze ed orari valide su tutto il territorio nazionale e che preveda dei finanziamenti certi per attività di informazione, prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da gioco di azzardo patologico”.
La raccolta dopo la legge n. 9/2018: giú gli apparecchi, su tutte le altre tipologie
A fornire un quadro degli effetti della legge calabrese per il contrasto al gioco patologico sul comparto è l’avvocato Francesco Badolato, consulente dell’associazione Sapar. I numeri da cui partire sono quelli sull’online (secondo il report presentato nell’autunno 2024 da Cgil, Federconsumatori e Isscon sul gioco a distanza nei piccoli comuni italiani) e sul confronto della raccolta tra i vari giochi tra il 2018 (data dell’entrata in vigore della prima legge sulle distanze in Calabria per le nuove installazioni) e il 2019: nel Libro blu curato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli si evidenziano la diminuzione del gioco a mezzo di apparecchi – con una raccolta di 1.055 milioni di euro nel 2018 e di 963 nel 2019 - ed il contestuale aumento delle altre tipologie di gioco con vincita in denaro. In particolare, per il 2018 la raccolta del Lotto è pari a 338 milioni, mentre per il 2019 ammonta a 342; la raccolta dei giochi a base sportiva nel 2018 è a quota 150 milioni, e per il 2019 sale a 159; quella dei giochi
Dati tratti dal Libro blu dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli
numerici a totalizzatore è di 45,85 milioni per il 2018 e di 53,06 per il 2019, e quella delle scommesse virtuali di 42 e 47 milioni per i due anni presi in esame.
Inoltre, dai dati sull’online (Report Cgil-Federconsumatori-Isscon) emerge che la Calabria è tra le prime regioni per la raccolta pro capite nei comuni sotto i 10mila abitanti, con 2.792,28 euro nel 2023, a poca distanza da Campania e Sicilia, mentre la media nazionale è pari a 1.925,83. Dunque si può concludere che i limiti orari, soprattutto quando
prevedono fasce spezzate all’interno della giornata, come rimarcato anche dall’istituto di ricerca Eurispes, hanno l’effetto di far migrare l’utenza verso altre tipologie di gioco. Badolato a tal proposito afferma: “Contrariamente a quanto recentemente sostenuto già prima della modifica della legge nel 2022 ovviamente rientrava nella competenza dei sindaci regolamentare gli orari di funzionamento degli apparecchi in base al Testo unico degli enti locali; quindi prima della suddetta modifica non è che ci fosse il far west”.
Roberto Gatto
L’ora dell’intesa
IL VALORE COGENTE DEI PRINCIPI
DELL’ACCORDO DEL 2017: LE LIMITAZIONI
DI ORARIO NON POSSONO SUPERARE LE SEI ORE DI DIVIETO AL GIORNO E BISOGNA
INTERPELLARE IL REGOLATORE
a cura di Geronimo Cardia
n questo articolo torniamo a parlare del valore vincolante dei principi dell’Intesa del 2017, nonostante essa non sia stata formalizzata per la nota mancata emissione del relativo decreto attuativo del ministero dell’Economia e delle Finanze. Ricordarlo è importante perché tra i principi che essa pone vi è il limite massimo di ore di divieto (sei al giorno) che possano essere imposti agli operatori, per la valutazione dei provvedimenti comunali sugli orari. Ed è importante perché vi è altresì il principio della presenza capillare sui territori, per i giudizi sui distanziometri regionali. Oggi infatti sono molti i limiti orari che eccedono il limite delle 6 ore al giorno di divieto e sono sostanzialmente tutti i distanziometri che di fatto vietano la quasi totalità dei territori. Ne parliamo cogliendo lo spunto da una recente importante pronuncia dei Giudici amministrativi.
P remessa
L’Intesa del 2017, per quanto riguarda gli orari, prevede che gli Enti locali abbiano facoltà di stabilire fasce orarie di interruzione del gioco fino a un massimo di 6 ore complessive giornaliere. Inoltre, richiede che la distribuzione delle fasce orarie sia definita in accordo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), garantendo una certa omogeneità a livello nazionale e regionale. Per i distanziometri l’Intesa prevede poi che le norme degli enti locali debbano consentire un’equilibrata distribuzione dei punti di gioco (e non marginalizzare o espellere) con ciò in qualche modo dipingendo il principio del presidio capillare. Tali aspetti sono approfonditi ad esempio nel libro “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali” edito da Giappichelli.
T an T e ore di divie T o , solo agli a PP arecchi , senza consulT are a dm Molti provvedimenti comunali superano di gran lunga il limite di 6 ore sancito dall’Intesa e mai coinvolgono l’Adm nella definizione degli orari. Tuttavia di solito nei giudizi quando viene eccepita tale questione il punto viene liquidato con la motivazione che l’Intesa non è vincolante in virtù della mancanza del de-
creto ministeriale di recepimento. Questo approccio solleva problematiche giuridiche di rilievo, in quanto il divieto è anzitutto applicato ad un solo tipo di gioco determinando il riversamento della domanda su altri tipi di gioco, o su altri canali distributivi, senza dunque risolvere in alcun modo il problema del disturbo da gioco d’azzardo. E poi spesso i provvedimenti comunali impongono un eccessivo numero di ore di divieto, al punto da non rendere possibile il proseguimento dell’attività, con conseguenti effetti collaterali, quali la perdita di presidio di legalità sui territori, la perdita di gettito erariale, la chiusura di imprese e la perdita di posti di lavoro. Peraltro, l’assenza di coordinamento con Adm compromette il principio di omogeneità e collaborazione tra livelli di governo, che costituisce un pilastro dell’ordinamento amministrativo italiano.
d ivergenze giuris P rudenziali
In realtà, come più volte rappresentato, riguardo al valore dell’Intesa la giurisprudenza ha assunto posizioni differenti. Un primo orientamento sostiene che, in assenza del decreto attuativo del Mef, l’Intesa non avrebbe alcun valore cogente. Tuttavia, un secondo orientamento ritiene che i principi dell’Intesa siano comunque vincolanti, rappresentando parametri di riferimento per la regolamentazione comunale del gioco lecito. Questo secondo orientamento trova il suo fondamento nell’obbligo di leale collaborazione tra Stato, Regioni ed Enti locali, sancito dalla Costituzione e da una consolidata prassi amministrativa.
In particolare, di questo secondo avviso sono diverse fonti. Il Consiglio di Stato, con parere n. 1418/2020, precisa che, pur in assenza di un decreto attuativo, l’Intesa conserva la sua natura consensuale e rappresenta un parametro di valutazione per la legittimità delle misure adottate dai Comuni e le previsioni dell’Intesa servono a bilanciare interessi contrapposti (il gettito fiscale garantito dall’Amministrazione finanziaria, la libertà imprenditoriale degli operatori e la tutela della salute pubblica contro le ludopatie). Il Tar Lazio con la sentenza n. 1460/2019 considera l’Intesa una disciplina condivisa e uniforme, che costituisce un parametro obbligatorio per l’azione degli Enti locali. La sentenza ribadisce l’importanza di ri-
spettare le previsioni dell’Intesa, che mira a garantire un equilibrio tra le esigenze delle comunità locali e quelle dell’amministrazione centrale. Il Tar Lazio con la sentenza n. 6260/2019 conferma che i principi dell’Intesa rappresentano norme di indirizzo per gli Enti locali e sono vincolanti anche senza il decreto di recepimento. Per questo la regolamentazione comunale dovrebbe necessariamente ispirarsi ai principi concordati nell’Intesa, evitando misure sproporzionate e non coordinate. Allo stesso tempo vengono spesso ricordate circolari quali quella del ministero dell’Interno n. 557/Pas/U/0152237/2019 che riconosce l’importanza dell’Intesa come strumento normativo per una governance uniforme del gioco e invita le Autorità locali a rispettarne i contenuti. Così come una nota della Guardia di Finanza, la n. 323412/2019, che richiama il riferimento fatto dal provvedimento sul principio di leale collaborazione tra Stato, Regioni e Comuni, invitando a considerare l’Intesa come parametro per orientare l’attività amministrativa.
l a sen T enza del T ar P alermo C’è anche una recente sentenza che ha toccato diversi aspetti molto interessanti. In particolare si tratta di una sentenza volta a valutare gli atti di un ricorso con cui è stato impugnato un provvedimento comunale di limitazioni di orari di funzionamento con cui è stato previsto un numero veramente eccesivo di ore di divieto, per giunta applicato solo per gli apparecchi (Tar Palermo, sentenza n. 3083/2024). Tra i temi toccati dalla sentenza vediamo qui solo quello relativo al giudizio sulla valenza dell’Intesa. La questione è trattata con estrema chiarezza e si presenta in linea con gli orientamenti proposti nelle pubblicazioni richiamate nel libro citato in premessa. Anzitutto viene ricordato proprio che l’“Intesa (…), per quanto qui rileva, impone due fondamentali presidi: - la facoltà, per gli enti locali, di stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a n. 6 ore complessive di interruzione quotidiana del gioco; - la previsione che la distribuzione oraria delle suddette fasce di interruzione vada definita d’intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale e regionale, anche ai fini del futuro monitoraggio telematico del rispetto dei limiti così definiti”. Successivamente, ponendosi il dubbio sulla possibilità della sua applicazione in ragione della mancata emanazione del decreto di conversione, la sentenza precisa: “In merito al valore di tale Intesa, la giurisprudenza amministrativa
Geronimo Cardia
Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile
Studio Cardia
www.gclegal.It
ha espresso due distinti orientamenti. Secondo una prima impostazione, essa non avrebbe rilievo nemmeno quale atto di mero indirizzo, posto che l’Intesa de qua avrebbe dovuto essere recepita da un decreto ministeriale ex art. 1, c. 936, l. n. 208/2015, e che il suddetto decreto non è mai stato adottato (cfr., di recente, Cons. St., sez. V, 14 marzo 2024, n. 2497 e giurisprudenza ivi citata). Secondo altro orientamento, il mancato recepimento dell’Intesa del 2017 non la priverebbe di qualunque valore. Essa andrebbe, infatti, quantomeno utilizzata quale parametro di riferimento per la valutazione della legittimità dell’attività regolatoria dei Comuni in materia (Cons. St., sez. I, parere 18 agosto 2020, n. 1418 e giurisprudenza ivi citata).” A questo punto i giudici si assumono la responsabilità di operare una scelta tra i due orientamenti, motivando la decisione: “Il Collegio condivide l’orientamento da ultimo esposto, in quanto esso valorizza maggiormente la Conferenza unificata quale strumento consensuale di autovincolo per i vari livelli di Governo e fornisce una basilare indicazione istruttoria sull’attività da seguire in tale particolare settore (vale a dire, l’intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli), funzionale peraltro a garantire una minima omogeneità a livello regionale e nazionale della regolamentazione del gioco lecito”. A conclusione di tale ragionamento la Sentenza precisa che “l’amministrazione comunale, laddove intendesse regolamentare nuovamente gli orari di apertura degli esercizi autorizzati ex artt. 86 e 88, Tulps, così come delle cosiddette ‘macchinette’, non potrà radicalmente pretermettere il contenuto dell’Intesa del 2017”.
c onclusioni
L’analisi evidenzia che, nonostante la mancanza di un decreto attuativo, i principi fondamentali posti dall’Intesa del 2017 conservano un valore cogente, fungendo da parametro normativo e di indirizzo per la regolamentazione del gioco pubblico da parte degli Enti locali.
La loro applicazione uniforme è essenziale per garantire il bilanciamento tra tutela della salute pubblica, interessi fiscali e libertà imprenditoriale. Le pronunce giurisprudenziali e gli orientamenti amministrativi consentono di convergere nel riconoscere l’Intesa come un punto di riferimento imprescindibile, la cui inosservanza può condurre a provvedimenti locali sproporzionati e non coordinati. E se i casi analizzati riguardano i provvedimenti sugli orari, è di tutta evidenza che per le stesse ragioni deve essere fatto rispettare anche l’altro principio posto dall’Intesa, quello previsto per i distanziometri, secondo cui i provvedimenti non possono né vietare, né espellere, né marginalizzare l’offerta pubblica di gioco ed in particolare quella degli apparecchi. Pertanto, è auspicabile che l’Intesa venga rispettata e implementata in modo coerente su tutto il territorio nazionale, anche attraverso un dialogo continuo tra le diverse autorità competenti.
Responsabilità fa rima con credibilità
Presentando l’edizione 2025 di Enada Primavera il presidente Sapar Domenico Distante sottolinea il valore dell’innovazione tecnologica e della formazione degli operatori
di Daniele Duso
Enada anticipa la primavera. La tradizionale kermesse, attesissima da tutti gli operatori del settore gaming nel Sud Europa e per l’area mediterranea, in occasione della sua 37esima edizione anticipa i tempi e si presenta un mese prima. L’appuntamento con l’evento organizzato da Italian Exhibition Group in collaborazione con Sapar (associazione nazionale di riferimento per Servizi e apparecchi per pubbliche attrazioni ricevitorie) all’interno del quartiere fieristico di Rimini, in questo 2025, è infatti per i giorni che vanno dal 17 al 19 febbraio 2025. E il motivo lo spiega subito il presidente di Sapar, Domenico Distante, al quale abbiamo chiesto di illustrarci quali saranno le peculiarità principali di questa Enada Primavera 2025, che non si presenta solo come l’esposizione le principali aziende produttrici di slot machine, bingo, hardware e software, accessori e ricambi, servizi, i-gaming, sistemi di pagamento e di sicurezza, vending, articoli promozionali, arredamento e complementi, ma molto di più.
Presidente Distante, l’edizione di quest’anno è ormai alle porte, con un mese di anticipo rispetto alla tradizione. Quali sono le novità più significative che il settore potrà incontrare nei prossimi giorni e quali sono gli obiettivi principali che vi siete prefissati di raggiungere dopo il successo delle scorse edizioni?
“Intanto vorrei sottolineare che il settore è vivo, e questa è già una grande notizia nonostante gli attac-
chi che subisce ogni giorno. L’obiettivo che noi perseguiamo quotidianamente è proprio quello di uscire dalla logica della mera difesa di posizioni consolidate e perseguire un ruolo attivo, propositivo nella definizione delle linee imprenditoriali e politiche che il comparto dovrà seguire nei prossimi anni. Sono certo che Enada anche quest’anno offrirà un’occasione per crescere, confrontarsi ed incontrare nuovi player. Inoltre penso non sia affatto da sottovalutare la nuova collocazione temporale della fiera che, in contemporanea con quella dal titolo ‘Beer and food attraction’, sarà un’ulteriore occasione di incontro con gli esercenti che, non dimentichiamolo, sono i nostri principali partner sul territorio insieme ai concessionari.”
Dopo i risultati positivi delle ultime edizioni, quali previsioni avete per quest’anno in termini di partecipazione e coinvolgimento degli operatori professionali? Ci sono segnali che evidenziano ulteriori trend di crescita?
“Enada rimane il punto di riferimento delle aziende di gioco legale che vogliono presentare le loro novità. Il 2025 sarà un anno di grandi cambiamenti, in primis con il nuovo mercato del gioco online che si sta delineando con l’Enada che rappresenta la migliore vetrina possibile per
Domenico Distante
promuovere le nuove offerte ed entrare in contatto con il grande pubblico e gli stakeholders. Tutto questo fa sì che Enada anche quest’anno registrerà numeri in crescita, segno che il mercato apprezza e sceglie la più importante fiera italiana dedicata al gioco pubblico.”
L’industria del gioco affronta ancora numerose sfide, tra cui quelle legate a sostenibilità e innovazione. Quali strumenti o soluzioni Enada 2025 propone per supportare gli operatori in questi ambiti?
“Enada è sempre un luogo di sviluppo e di crescita anche tecnologica tra gli operatori. Credo che più si sviluppano soluzioni tecnologiche legate al controllo sui minori ed in generale all’accessibilità e al controllo delle location di gioco più il settore diventa credibile proprio in un momento così centrale visto che siamo in attesa del riordino normativo a livello nazionale. Sicuramente la fiera presenterà novità rilevanti su questi aspetti.”
Il Rimini Amusement Show continua a guadagnare rilevanza come evento parallelo. Quali sorprese ci riserva quest’anno e come si consolida il ruolo del gioco senza vincita in denaro nel panorama italiano?
“Abbiamo sempre detto che il puro intrattenimento per noi è un settore cruciale. Una volta superata la fase della riforma del 2021 stiamo cercando di superare la logica dell’emergenza per provare invece a rilanciare il settore. Il settore dei giochi senza vincita in denaro invece a livello di novità, anche se si guarda all’estero, è sempre foriero di iniziative e nuovi giochi. In questo senso stiamo provando a superare il concetto di omologa, almeno per il parco macchine esistente e siamo contenti che su questo punto anche l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sta producendo uno sforzo notevole di interlocuzione con la politica. Altro aspetto su cui si sta lavorando è quello legato alla modifica dei parametri di avvio partita e vincita dei comma 7a proprio nell’ottica dell’innovazione e della attrattività degli apparecchi anche di fronte ad un’utenza che cambia.”
La tecnologia sta ridefinendo il concetto di intrattenimento, dai giochi Vr agli sviluppi nell’intelligenza artificiale. Enada 2025 metterà in evidenza qualche nuova tendenza o innovazione tecnologica di rilievo?
“L’innovazione tecnologica ha un ruolo importante all’interno della fiera. Enada ha sempre anticipato il mercato, con le aziende che propongono in anteprima prodotti e soluzioni innovative. Anche in questa edizione ci saranno proposte basate sulle nuove tecnologie.”
Gli esport restano un elemento di grande interesse, ma il loro consolidamento nel mercato italiano procede con lentezza. Quali iniziative o collaborazioni verranno presentate a Enada per dare nuovo impulso al settore?
“Riteniamo che gli esport siano il futuro a patto che rientrino in una cornice normativa e fiscale chiara ed in un quadro armonico e uguale per tutti gli operatori. Ci siamo anche sforzati di far capire alle istituzioni che si tratta di un settore non alternativo e concorrente al puro intrattenimento tradizionale e anzi i due am-
biti devono rappresentare una sinergia per lo sviluppo complessivo dell’amusement. In particolare a mio avviso le sale dovrebbero attrezzarsi per ospitare entrambe le tipologie di intrattenimento.”
Guardando al futuro del settore del gaming competitivo in Italia, quali sono i principali ostacoli da superare per raggiungere il livello di altri Paesi europei? Enada 2025 offre spazi di riflessione o confronto su questi temi?
“È un tema che abbraccia diversi ambiti perché va a toccare anche l’aspetto della vincita in denaro, quello dell’inquadramento dei giocatori e quello della partecipazione dei minori e ritengo che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sia l’ente migliore per regolamentare questo settore. Credo comunque che l’obiettivo da perseguire sia conciliare l’innovazione con la prevenzione degli abusi o di un utilizzo distorto di tale attività. Si tenga conto che San Marino si è già dotata di una legge in proposito.”
Il percorso di riordino del settore gioco avviato dal Governo ha continuato a evolversi. Come valuta i recenti sviluppi normativi e quale contributo Enada può offrire per garantire che le esigenze degli operatori siano ascoltate?
“Sappiamo che la trattativa Stato Regioni incontra delle difficoltà ma all’interno di questo travagliato iter verso il riordino sono emersi passi in avanti come la sensibile riduzione dei luoghi sensibili, degli orari di interruzione della raccolta. In quest’ottica riteniamo che la qualificazione dell’offerta attraverso la formazione degli operatori senza distinzioni discriminatorie tra tipologie di esercizi e nuove soluzioni tecnologiche sia una valida alternativa alle politiche proibizioniste che purtroppo hanno vessato il settore da più di dieci anni fa ad oggi. Il tutto sempre tenuto conto che dovranno essere tutelate le attività esistenti anche nell’ottica del mantenimento dei livelli occupazionali.”
Il convegno di Gioco News a Enada
NUOVE REGOLE PER UN NUOVO MERCATO: COME CAMBIA L’INDUSTRIA DEL GAMING TRA RIORDINO E BANDI
Anche quest’anno, come ormai d’abitudine, Gioco News organizza un dibattito all’interno della fiera Enada Primavera focalizzato sui temi di grande attualità. Con un focus specifico, in questo caso, sul riordino e sul bando di gara per il gaming online, destinati entrambi a cambiare in via definitiva il comparto. Verranno quindi analizzati i nuovi scenari di mercato in seguito ai cambi regolatori intervenuti negli ultimi mesi: oltre al riordino dell’online e quello del fisico, attualmente in via di definizione, si guarderà da vicino anche l’elenco dei Pvr oltre ad analizzare la situazione del bando per le nuove concessioni online. Un nuovo scenario che richiede nuovi modelli di business e, quindi, necessita di approfondimento. A moderare i lavori sarà Mauro De Fabritiis, Founder di Mdf Partners.
Per saperne di più
Nuove idee a confronto
Andrea Ramberti dell’Italian exhibition group spiega quali saranno le più importanti novità a Enada Primavera, evento che si svolge alla Fiera di Rimini dal 17 al 19 febbraio
di Carlo Cammarella
industria del gaming e dell’amusement si dà nuovamente appuntamento tra i padiglioni della Fiera di Rimini da lunedì 17 a mercoledì 19 febbraio 2025 per la 37esima edizione di Enada Primavera, la manifestazione organizzata da Italian exhibition group (Ieg) e promossa da Sapar (Associazione nazionale gestori gioco di Stato) che vedrà protagonista il network internazionale degli apparecchi e dei sistemi da gioco. Con un programma che si sviluppa in tre giornate dense di contenuti, grande attenzione sarà data all’innovazione tecnologica e digitale in funzione dell’esperienza dell’utente. L’agenda sarà infatti ricca di appuntamenti tra workshop, talk e approfondimenti sullo stato del settore, partendo dall’analisi delle normative più recenti per poi toccare le nuove frontiere digitali e l’evoluzione che sta avendo il settore negli ultimi anni.
Ma non è tutto, perché verrà dato ampio spazio anche al puro intrattenimento grazie al IV Jjp Pinball Fest, torneo di flipper sportivo valido per il ranking mondiale del Wppr (World pinball player rankings), disputato sui flipper di Jersey Jack Pinball. Inoltre nel corso delle prime due giornate si svolgerà la decima edizione di Beer&Food attraction, The eating out experience show firmato Ieg, dedicato al mondo del fuoricasa e in programma alla Fiera di Rimini dal 16 al 18 febbraio 2025. Un evento che ospiterà gli operatori del settore horeca, produttori, distributori, top buyer delle catene di ristorazione e i titolari di pubblici esercizi.
Enada Primavera inoltre sarà il luogo ideale per osservare le nuove frontiere del settore grazie all’Innovation District, progetto organizzato con la main partnership di Angi – Associazione nazionale giovani innovatori – e giunto alla seconda edizione che accoglierà startup e giovani realtà imprenditoriali premiando
le novità presentate dalle aziende espositrici e valorizzando le tecnologie.
Andrea Ramberti, group exhibition manager lifestyle & Enterteinment division di Italian exhibition group, ci spiega quali saranno le principali novità e tematiche che saranno affrontate durante le tre giornate di Enada Primavera.
Tra le novità di cui avevamo parlato lo scorso anno a Enada, l’Innovation district aveva avuto un ruolo fondamentale. Quali saranno quelle che dobbiamo aspettarci nel 2025?
“Anche nell’edizione 2025 rinnoveremo l’iniziativa dedicata alla valorizzazione dell’innovazione, sia quella proposta dalle aziende espositrici, a cui abbiamo dedicato un premio, che quella rappresentata da start-up e scale-up che si affacciano a questa industry. L’Innovation district vuole essere un punto di incontro privilegiato per lo scambio di idee e la nascita di nuove opportunità, per dare risposte a un settore in costante e veloce trasformazione.”
Parlando invece dell’esposizione, quali saranno i prodotti all’avanguardia che verranno presentati all’intero della fiera?
“Il trend di questi ultimi anni è rappresentato da un incremento di nuove offerte di gioco multicanale con l’affiancamento del digitale al terrestre. In generale le aziende inseriscono nuove funzionalità per migliorare l’esperienza dell’utente con un gioco più dinamico e coinvolgente, tanta creatività e cura dei dettagli. C’è inoltre una continua evoluzione dei sistemi gestionali, l’introduzione di nuove soluzioni cashless e sistemi di controllo e sicurezza sempre più sofisticati.”
Tra i più importanti temi d’attualità nel mondo del gaming c’è anche il riordino. Ci saranno dei panel dedicati all’argomento?
“Il panel degli incontri al momento di questa intervista è ancora in fase di definizione ma sicuramente il riordino del settore e i nuovi bandi saranno i temi più caldi e verranno trattati in occasione di diversi incontri come quelli, ad esempio, di Gioco News e di Sapar.”
Andrea
Ramberti
NOVOMATIC ITALIA UN ANNO CRUCIALE
TRA CRESCITA E INNOVAZIONE
Dopo aver ulteriormente consolidato la propria posizione sul mercato italiano, nel 2025 l’azienda
è pronta a investire ancora sullo sviluppo di tecnologie di gioco, sostenibilità e responsabilità
Il 2025 vede Novomatic Italia impegnata su diversi fronti, grazie alle molteplici sfide che la aspettano, sia relativamente al mercato dei giochi in Italia che ai nuovi adempimenti in tema di sostenibilità, sia a livello nazionale che europeo.
Nel corso del 2024, il Gruppo ha visto consolidata ulteriormente la propria posizione sul mercato italiano, grazie ad acquisizioni strategiche e ad un portfolio di giochi e servizi che si è andato ulteriormente arricchendo: oltre ad essere il primo retailer in Italia, con quasi 300 sale a gestione diretta, il concessionario di rete, Admiral Gaming Network, è oggi infatti uno dei principali operatori presenti sul mercato grazie ad una rete che conta oltre 51.000 apparecchi da intrattenimento, ovvero 43.000 nullaosta Awp e 8.000 diritti Vlt.
Nel frattempo, ricordano dall’azienda, “il ventaglio di servizi di pagamento digitali offerti da Admiral Pay si è ampliato per soddisfare al 100 percento tutte le esigenze sia dei punti vendita generalisti che dei Pvr (Punti vendita ricarica), in piena compliance con la normativa in materia; infine, sul fronte betting, Hbg Online Gaming porta preziose novità. Il marchio Quigioco, già in grande crescita nel panorama digital italiano, nel 2025 si arricchisce dell’esperienza di ScommesseItalia, dando vita a un retail con oltre 130 betting shop e con l’obiettivo di rafforzare l’offerta di prodotti e innovare l’esperienza di gioco per i propri clienti e per i propri partner strategici”.
In occasione della passata Ice Barcelona il provider ha illustrato il meglio delle novità previste per l’anno in corso, e qualche ulteriore esclusiva sarà presentata durante gli Open Days contemporanei a Enada Primavera, quando inaugurerà il suo nuovo showroom di Rimini. “La nostra offerta 2025 guarda al modello del retail del futuro, che nella nostra visione è costituito dalle sinergie rese disponibili attraverso soluzioni integrate e all’avanguardia, in un’ottica omnichannel. La qualità visiva della tecnologia Hd si sposa con il comfort degli ultimi modelli di cabinet Vlt e Awp, affiancati da titoli di gioco all’avanguardia. La gestione del punto vendita si arricchisce con i servizi aggiuntivi offerti dai sistemi di pagamento digitali di Admiral Pay, integrati per una fruizione sia in-store che in-app, e arricchiti dal nuovo cambiamonete Pay station, che velocizza e automatizza la gestione dei flussi di cassa. L’offerta Quigioco Point, infine, si completa grazie ai servizi di pagamento di Admiral Pay coniugando perfettamente anche le esigenze dei Pvr”, fanno sapere dal Gruppo.
Ed ecco quindi un approfondimento sulla stringente attualità. “Come già sappiamo, il 2025 è un anno di svolta per l’industria dei giochi in Italia, per via dei
nuovi bandi legati tanto al gioco del Lotto che al rinnovo del gioco online. L’online gaming sposa una precisa direzione improntata alla qualificazione dell’offerta, non solo in termini di infrastrutture e servizi, ma anche e soprattutto in termini di responsible gaming e di sustainability, riconoscendo la centralità dei principi Esg, ovvero ambiente, sociale e governance.
Novomatic Italia ha sempre operato prendendo a riferimento il massimo standard disponibile in una delle società, e applicandolo anche alle altre legal entities. I nuovi requisiti per la concessione online ci guideranno nell’innalzare ancora una volta i nostri standard qualitativi, migliorando ulteriormente i processi di compliance, di efficientamento energetico, di salute e sicurezza, e di valorizzazione delle risorse umane per tutto il Gruppo.
Il nostro faro è da sempre l’investimento nello sviluppo di tecnologie di gioco, certi che l’affidabilità e la resilienza delle infrastrutture tecnologiche sia il cardine di un’offerta incentrata sulla sicurezza. Sicurezza che non è solo relativa all’affidabilità dei sistemi, e conseguentemente nell’affidabilità del garantire introiti erariali, attraverso la business continuity e l’affidabilità dei pagamenti, ma anche e soprattutto nell’offerta al consumatore di prodotti da gioco sicuri, improntati sui più alti standard in termini di responsible gaming e player protection”.
Le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale sono molteplici, e i vantaggi per i giocatori concreti, “motivo per cui guardiamo con curiosità e fiducia alle evoluzioni che questa porterà una volta applicata ai prodotti di gioco online. La tecnologia, quando unita a un framework di altissimi standard qualitativi, è l’ingrediente di successo di un modello di business basato sulla sostenibilità, intesa tanto come sostenibilità in senso stretto, secondo i principi Esg, che come sostenibilità economica sul lungo termine, certezza che solo i migliori player possono assicurare, e che garantirà la tenuta dell’intera filiera”, rimarcano da Novomatic Italia.
ciò avvenga in un anno che già vede rivoluzionarsi l’approccio delle imprese ai temi della corporate responsibility, con l’ingresso a pieno titolo della nuova normativa Csrd. L’adozione di un framework unico europeo per la misurazione degli impatti Esg è anch’essa una sfida per tutte le grandi e medie imprese, che vedono applicati standard univoci utili a misurare concretamente i propri impatti diretti e indiretti, facilitando al contempo la presa in carico degli obiettivi di sostenibilità e rivedendo le proprie strategie future.”
All’impegno intrapreso nei confronti dell’Agenda 2030, e all’adesione del Gruppo al Global compact dell’Onu, si affianca quindi un preciso dovere nell’impegno del raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione europea, tanto su fronti sociali e di governance, quanto sugli ambiziosi obiettivi ambientali, guardando strategicamente alla resilienza energetica e, al 2050, alla neutralità climatica.
“Al centro delle nostre strategie di sostenibilità resta sempre e comunque il responsible gaming, o ‘gioco consapevole’ se si guarda alle tendenze future, che ci vede da sempre in prima linea, e che negli ultimi anni ha visto crescere ulteriormente i nostri sforzi ed il nostro impegno.
“Gli alti standard di riferimento sopra elencati, oltre ad essere requisiti per la concessione online, ci auguriamo che costituiscano nel prossimo futuro anche il minimo comun denominatore dei successivi rinnovi di concessione, ed in generale per il riordino dell’industria del gioco in Italia, tema dirimente e finalmente all’ordine del giorno nell’agenda politica. Non abbiamo mai nascosto di confidare che il futuro del gioco land based ruoti attorno alle Awpr, che grazie ad un mix di eccellenza e affidabilità possono concretamente rappresentare il progresso, e aiutare a normalizzare il consumo di gioco nei punti generalisti.
È emblematico che tutto
Il 2024 ci ha visto in particolare: lanciare il blog ‘Usa la testa’, pensato per facilitare scelte di gioco consapevoli e informare sui rischi legati al Disturbo da gioco d’azzardo; rinnovare l’impianto informativo per tutte le sale del nostro network; e infine avviare un nuovo piano di formazione per tutti i dipendenti del Gruppo. Il 2025 ci vedrà certamente rinnovare la certificazione G4 per la holding Agn e le nostre società retail Allstar e Alp, che gestiscono direttamente le sale a marchio Admiral su tutto il territorio, ma anche allargare ulteriormente il perimetro delle società certificate con il più alto standard disponibile in materia di gioco responsabile”.
L’azienda così conclude: “Crediamo fortemente nell’importanza della promozione di una cultura di gioco responsabile, e i nostri oltre 4.000 collaboratori sono i veri moltiplicatori dei nostri valori, e coloro che possono concretamente supportare i consumatori nel compiere scelte di gioco consapevoli, aiutandoci a raggiungere la nostra vision: essere il primo provider di responsible entertainment nel mondo, in termini di innovazione e sostenibilità!”
E Microgame
Innovazione e crescita per la rete
nada 2025 rappresenterà un evento cruciale per il settore del gaming, con Microgame pronta a segnare una svolta significativa. Dopo anni di investimenti mirati, l’azienda presenterà innovazioni tecnologiche pensate per affrontare le sfide della nuova regolamentazione e continuare a crescere ed evolvere, offrendo ai clienti un vantaggio competitivo unico.
“Con un approccio visionario – spiega il direttore generale Microgame, Marco Bedendo – Microgame ha creato un ecosistema di soluzioni che rappresentano un salto in avanti per affrontare al meglio le nuove dinamiche di mercato.
In risposta alle nuove regolamentazioni e alla necessità di dare sostegno alle reti commerciali, Microgame ha sviluppato strumenti avanzati per tutta la filiera distributiva, dai punti vendita ricarica fino ai grandi operatori. Queste soluzioni permettono di orchestrare strategie di ampliamento, coinvolgimento e fidelizzazione della clientela, e allo stesso tempo rendono i vari attori della filiera sempre più autonomi e vicini alla customer base.”
La presenza ad Enada 2025 di Microgame sarà fondata su tre principali pilastri tecnologici: NewBos, aggregatore casinò e betting.
NewBos, la nuova piattaforma modulare di Microgame, è il risultato di anni di ricerca e sviluppo. NewBos è progettata per essere flessibile e personalizzabile, per permettere all’operatore di costruire su misura la propria soluzione tecnologica che meglio si adatta alle proprie esigenze e alle richieste del mercato, sia online che retail.
Le sue caratteristiche distintive? Modularità: NewBos permette un approccio completamente modulare. Grazie a questa flessibilità, ogni operatore può scegliere i moduli e le funzionalità più adatti al proprio modello di business, ottimizzando l’efficienza operativa e il coinvolgimento della rete commerciale così da realizzare un’esperienza unica per il cliente. Omnicanalità:
la piattaforma integra perfettamente il mondo retail e online, garantendo un’esperienza di gioco omogenea. Questo approccio consente agli operatori di offrire ai propri clienti una customer experience “omnicanale”, indipendentemente dal canale di accesso.
I punti di forza tecnologici comprendono innanzitutto un Crm nativo avanzato: è l’unico Crm che mappa ogni figura della filiera, dall’operatore al master, all’agente, fino al Pvr. Il Crm Microgame consente, congiuntamente al modulo di affiliazione, di sviluppare potenti azioni di promozione e fidelizzazione del canale distributivo e della customer base.
Centrale la piattaforma di affiliazione integrata: un sistema dinamico e flessibile che permette di gestire reti complesse e creare promozioni mirate per affiliati online, offline e ibridi, adattandosi alle esigenze di un settore in evoluzione.
L’aggregatore Casinò di Microgame rappresenta la più ampia e completa offerta di casinò e contenuti sul mercato, in continua evoluzione: oltre 70 content provider e più di 4.000 giochi disponibili, per seguire i nuovi trend di mercato in termini di funzionalità e innovazione.
Inoltre, sono garantiti content provider e giochi in esclusiva per differenziare l’offerta e adattarla sempre di più alle esigenze dei clienti; un ampio set di strumenti promozionali, Fun bonus, Freespin, Classifiche, Mission, Price drops e molto altro ancora per ottimizzare l’engagement e la fidelizzazione dei giocatori; stabilità e affidabilità, con Api dedicate e integrazione veloce.
Il modulo betting di Microgame offre strumenti innovativi per gli operatori, rispondendo alle sfide di un mercato sempre più esigente.
Le caratteristiche chiave comprendono oltre 150 nuovi mercati per eventi sportivi, con copertura continuamente aggiornata; un miglioramento continuo della Ux – Features innovative per migliorare l’esperienza del giocatore facendo leva su importanti algoritmi di AI; una grande scelta di strumenti promozionali per costruire un’esperienza unica e di fidelizzazione del giocatore; adattabilità al mondo tipster e Pvr, potendo così vantare una flessibilità unica sul mercato.
Marco Bedendo conclude: “A Enada 2025, Microgame non vuole solo presentare le sue innovazioni di prodotto ma offrire una soluzione concreta per affrontare il futuro del gaming. Con NewBos, l’aggregatore Casinò e il modulo Betting, l’azienda riafferma il suo ruolo di innovatore e leader, garantendo ai clienti strumenti per affrontare con successo le sfide attuali e future.” (Fm)
U Endorphina Una miscela di gioco perfetta
n portafoglio di oltre 160 soluzioni software per casinò a tema e collaborazioni con varie aziende in tutto il mondo,con oltre 2500 partnership globali.
Sono i numeri di Endorphina, premium slot games provider di stanza nella Repubblica Ceca a Praga.
L’operatore parteciperà ad Enada Primavera, in agenda dal 17 al 19 febbraio presso il quartiere fieristico di Rimini in Italia, e invita tutti i partecipanti a unirsi al suo stand a tema caffè contrassegnato dal numero D3-027.
L’evento riunisce i migliori produttori per mostrare le più recenti innovazioni del settore, fornendo una preziosa piattaforma per esplorare giochi e tecnologie all’avanguardia, fare rete con i leader dell’industria e ottenere approfondimenti sulle ultime tendenze dell’iGaming.
Per questa fiera Endorphina ha scelto un approccio più casual nel design del suo stand, creando un’atmosfera rilassata in cui i visitatori possono sviluppare connessioni autentiche su molti gusti di caffè diversi. Durante l’evento, i partecipanti possono ordinare i loro caffè preferiti o sperimentare e provare le scelte segrete dei baristi di Endorphina.
Approdato sul mercato nel 2014, Endorphina è un fornitore di software B2B utilizzato da alcu-
ni degli operatori di maggior successo del comparto iGaming.
In soli 10 anni e poco più di attività è riuscito ad espandersi in oltre 700 piattaforme di casinò, approdando anche nel mercato asiatico, e conseguendo negli ultimi mesi le licenze per operare in Brasile e in Danimarca, solo per fare un paio di esempi.
Un successo raggiunto grazie al costante impegno nello sviluppo del proprio software e nella serietà ed affidabilità certificata.
Nel 2022, la società ha introdotto la funzionalità Bonus Pop, seguita nel 2023 dalla nuova funzionalità Jackpot Rtp+. Nel 2024, Endorphina ha ricevuto 14 premi del settore.
Sul finire dello scorso anno inoltre ha completato con successo il processo di certificazione Iso 27001, lo standard di gestione della sicurezza delle informazioni riconosciuto a livello internazionale, e ha ricevuto il certificato Iso/Iec 27001:2022.
Le ultime slot aggiunte in catalogo comprendono: Joker Ra, Crown coins, Age of glory, Dazzling crown e Chance machine 20
Per quanto riguarda il mercato italiano, il provider recentemente ha conseguito la certificazione per il Progressive mystery jackpot, che consente di offrire ai giocatori un’esperienza di gioco senza precedenti. Luca Richter, responsabile dello sviluppo aziendale di Endorphina, la commenta così: “Il lancio del nostro jackpot progressivo rappresenta per noi una pietra miliare importante. Siamo estremamente lieti di offrirlo ai nostri partner italiani, poiché crediamo che sia importante fornire opzioni divertenti che possano aiutare i giocatori a rimanere coinvolti e a migliorare la loro esperienza mentre giocano con i nostri titoli.” (Fm)
Gruppo
Terrabusi
Tante novità di prodotto per tutti i segmenti di mercato
“E
nada Rimini è da sempre un appuntamento immancabile per tutte le aziende della Terrabusi Holding, non solo per il naturale legame con il territorio romagnolo, ma anche e soprattutto per l’importanza che diamo al rapporto diretto con i nostri partner e clienti. Quale occasione migliore del ritrovarsi in fiera per conoscere le novità di prodotto per tutti i segmenti di mercato?” Così Danilo Festa, amministratore delegato di Nazionale Elettronica, si esprime a proposito della partecipazione del Gruppo alla fiera riminese.
Partendo dalle Awp, Nazionale Elettronica si presenta in gran spolvero con la Jackpot collection, nuova slot di cui parliamo più diffusamente nelle pagine a seguire. Si tratta di un innovativo multigame omologato su cabinet Lucky Cash e Mister Lucky con fantastici schermi verticali touch screen da 32”; questi i titoli dei 5 giochi sono stati ideati appositamente per questa nuova tipologia di apparecchio: Gold digger, Pharaoh, Turtles, God mother e Samurai.
“I primi dati di raccolta ci stanno dando grandi soddisfazioni, con performance che da tempo non si vedevano sul mercato e siamo fiduciosi che possano contribuire a riappassionare i giocatori”, afferma con entusiasmo Festa.
Per quanto riguarda i giochi Vlt prosegue la collaborazione con il leader di mercato in Marocco, mentre sulle piattaforme italiane Next, Inspired e la nuovissima piattaforma Aresway sono stati lanciati nuovi giochi, tra cui ricordiamo Inca treasure, Money frog, Mummia, Wild forest, e i nuovissimi Super black link, Stellina 4 link, Egypt book, China collect, Trap the cats e Madame 4 fortuna.
Le novità si estendono anche sulla linea hardware con il lancio della nuova versione del popolare “I-Change” (cambia cambia con terminale per i servizi) che, oltre ad un upgrade tecnologico, integra nuove funzionalità, tra le quali le ricariche dei Wallet, strumenti fondamentali per l’evoluzione dei Pvr e dei punti vendita servizi. La gamma dei prodotti di Nazionale Elettronica si completa con i sempre affidabili self scommesse Bsst e con le Service point per tutti i tipi di ricariche.
“Streetweb, la software house del Gruppo - sottolinea l’Ad Chiara Terrabusi - presenterà anche tutta la libreria di slot online per l’Italia e per l’estero (con il brand Ne Games) con in testa la best seller Stellina e le sue evoluzioni Stellina 6 e Stellina 4 Link. A brevissimo uscirà sul mercato anche la gamma ‘evolution’ che rappresenta il restyling dei titoli di maggior successo come Stellina, Madame Fortuna, Woman e Star light
Nel nostro stand - prosegue l’imprenditrice faentina - ci saranno anche i colleghi di Terrybet.it con le migliori proposte per i giocatori e i Pvr oltre al management di Romagna Giochi per approfondire tutte le opportunità per il mercato retail.
Non intendiamo però svelare tutte le sorprese in anteprima e quindi invitiamo tutti gli operatori di settore a venire a trovarci nel Padiglione D1 - Stand 160”. (Fm)
l pluripremiato fornitore di contenuti, TaDa Gaming, allestirà il suo primo stand all’Enada di Rimini, in calendario dal 17 al 19 febbraio per presentare la sua variegata libreria di slot, pesca-sparatutto, arcade, giochi da tavolo e strumenti di gamification.
Dalla slot multi-funzione, megaways Alibaba e la serie Fortune Gems più performante, all’esclusivo sparatutto arcade con Crazy Hunter e molti altri, sarà possibile scoprire perché i giocatori scelgono ogni volta le uscite TaDa.
Bryam Jacquet, responsabile dello sviluppo aziendale di TaDa Gaming, afferma:”Come uno dei mercati più dinamici e regolamentati, l’Italia è una destinazione chiave per TaDa. La
TaDa Gaming Destinazione Italia
consapevolezza dei nostri prodotti unici, in particolare dei nostri giochi di pesca e tiro, è in continua crescita, quindi Enada è il luogo perfetto per incontrarci e scoprire cosa apportiamo al successo degli operatori di casinò”. Conosciuto come il fornitore numero 1 di giochi di pesca e tiro, la campagna di TaDa per creare consapevolezza di questi titoli ha un grande successo in Italia, con Mega Fishing e Jackpot Fishing che superano tutti i Kpi (Indicatori chiave di prestazione, Ndr).
Guidando la tendenza del gioco sociale e del gameplay sia multi che singolo insieme a sfide in-game e sviluppo delle abilità, i giochi di pesca e tiro sono facili da imparare. Offrono regole semplici con gioco progressivo e immagini spettacolari che guidano round di gioco più lunghi e visite
Amusnet Nuove player experience per nuovi orizzonti
nada Primavera 2025 rappresenta per Amusnet una vetrina ideale per mettere in mostra i suoi prodotti di punta e le ultime novità, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente la sua presenza nel mercato italiano. Dopo aver ottenuto il riconoscimento come uno dei principali fornitori di casinò in Italia nel 2024, Amusnet entra nel 2025 con una chiara strategia di espansione e di arricchimento del proprio portafoglio di giochi.
Nell’ultimo anno, l’azienda ha siglato oltre 40 nuove partnership con operatori locali, rafforzando la sua posizione e offrendo un ampio catalogo di oltre 100 giochi da casinò, tra cui titoli di successo come Extra Crown, Hot Deco, 20 Golden Coins, Stoichkov #8, Cocktail Rush e molti altri.
Polina Nedyalkova, direttrice di Amusnet Italia, commenta con
entusiasmo: “Enada Primavera è una grande opportunità per entrare in contatto con i nostri partner e presentare le nostre soluzioni di gioco. Il mercato italiano ha un potenziale straordinario e siamo motivati a proseguire la nostra espansione, contribuendo a definire il futuro del gaming in Italia e oltre”.
Uno dei momenti clou dell’evento sarà Extra Crown, uno dei giochi più iconici di Amusnet, che combina una varietà di simboli tradizionali distribuiti sui 5 rulli e 10 linee di pagamento fisse, con un tema regale. Progettato con un’eleganza ispirata all’arte, il gioco unisce lusso e funzionalità per offrire un’esperienza
ripetute.
I visitatori dello stand 030 di TaDa allestito a Enada potranno godere di un’introduzione personalizzata al tiro di pesca presso l’Experience zone. Ciò offrirà opportunità di apprendimento e intrattenimento attraverso il leader di mercato Ocean King Jackpot di TaDa e la nuova uscita a tema, Fortune Zombie
Con un’originale Arcade Machine da giocare insieme ai giochi di pesca e tiro per dispositivi mobili, i visitatori possono immergersi in un mondo di strategia e fortuna per scoprire la magia che TaDa porta all’iGaming. Per prenotare una riunione si può scrivere a business@tadagaming. com. (Fm)
dinamica e gratificante. I giocatori italiani avranno presto l’opportunità di scoprirla e divertirsi con Extra Crown Classic, una nuova entusiasmante aggiunta al portafoglio di Amusnet Italia.
Tra i titoli più apprezzati di Amusnet in numerosi mercati europei e in America Latina figurano le sue ultime novità in Italia: i tre giochi di Roulette Virtuale di nuova generazione Virtual Monaco Roulette 72x, Virtual Space Roulette 120x e Virtual Vegas Roulette 500x. Questi giochi offrono un’esperienza avvincente, arricchita da grafiche di alta qualità, temi accattivanti e colonne sonore coinvolgenti. Le novità nel portafoglio del Live Casino di Amusnet Italia si ispirano ad alcune delle destinazioni di casinò più iconiche e offrono moltiplicatori fino a x500. (Fm)
Altenar L’innovazione della flessibilità
a presenza di Altenar a Enada rappresenta un’importante occasione per consolidare i rapporti con partner e operatori chiave del settore, rafforzando ulteriormente la sua posizione sul mercato. I visitatori potranno scoprire i valori e la visione dell’azienda attraverso meeting con il team Altenar che sará presente ad Enada.” Così Francesco Papallo, regional director per l’Italia, conferma la partecipazione alla fiera in agenda a Rimini del fornitore globale leader di scommesse sportive con soluzioni su misura per le esigenze degli operatori italiani.
Quindi Altenar sarà presente a Enada 2025 per evidenziare come può aiutare i concessionari a crescere in un mercato sempre più competitivo.
Un continuo focus sull’innovazione e la flessibilità ha migliorato l’espe-
rienza utente oltre a generare maggiori entrate per i clienti, con nuove funzionalità per le scommesse sportive.
Con Betslip Boost, i giocatori possono vedere aumentata la loro vincita potenziale applicando la promozione alla scommessa di loro scelta, permettendo loro di ottenere vincite extra mantenendo lo stesso importo di giocata. La promozione è
Domusbet Il fascino vintage dell’intrattenimento
l lancio dei videopoker vintage anni ‘90 rielaborati per il casinò online di Domusbet ha conquistato un vasto pubblico, rivelandosi un autentico successo nel panorama dell’intrattenimento digitale. La combinazione tra l’estetica rétro e le tecnologie moderne ha saputo catturare l’attenzione sia dei nostalgici appassionati di quei giochi iconici, sia delle nuove generazioni, alla ricerca di un’esperienza ludica semplice e coinvolgente.
Disponibili in esclusiva sulla piattaforma Domusbet, questi giochi rappresentano una celebrazione di un’epoca indimenticabile, rivisitata con un design innovativo e interazioni intuitive. La loro realizzazione è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione con il fornitore Spin2Win, che ha saputo coniugare le richieste di personalizzazione con le tecnologie più avanzate, garantendo un prodotto
finale di altissima qualità. La risposta del pubblico è stata entusiastica: gli accessi alla sezione dedicata e le ore di gioco registrate hanno superato ogni aspettativa, dimostrando come il fascino vintage, combinato con la comodità dell’online, sia una formula vincente.
Francesco Di Paola, presidente di Domusbet e ideatore del remake dei giochi, si dichiara estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti. “I numeri in costante crescita dimostrano che abbiamo colto nel segno. La nostra visione di reinterpretare i giochi degli anni ’90 con tecnologie moderne non solo ha richiamato i nostalgici, ma ha anche attratto un pubblico giovane che apprezza l’immediatezza e l’interattività di questi prodotti. Ringrazio Spin2Win per il supporto e la creatività che ci hanno permesso di realizzare questi titoli unici. Siamo certi che, con la presentazione
personalizzabile, il che significa che gli operatori hanno il controllo dei criteri di qualificazione.
Fast markets widget è un widget innovativo che fornisce un’esperienza utente migliorata per i giocatori che amano l’emozione dei mercati veloci. Le scommesse appaiono e scompaiono e l’utente può prendere decisioni rapide scorrendo a sinistra o a destra le card. Questa caratteristica moderna e unica può essere una grande opportunità per i concessionari di distinguersi.
Altenar sta lanciando un nuovo Bet Builder specificamente progettato per il mercato italiano, aderendo alle linee guida dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Questa innovazione offre agli operatori una maggiore flessibilità nel piazzare scommesse, consentendo combinazioni avanzate e personalizzate, rendendo le scommesse più coinvolgenti. (Fm)
ufficiale durante la Fiera Enada 2025 di Rimini, il successo di questi giochi sarà ancora più straordinario.”
Nel frattempo il team di sviluppo di Domusbet, sempre in sinergia con Spin2Win, è già al lavoro su altri titoli dello stesso filone vintage, attualmente in fase di test. Anche questi nuovi giochi promettono di replicare il successo già ottenuto, continuando a cavalcare la tendenza del revival, che mescola con sapienza elementi di nostalgia e innovazione.
La strategia di Domusbet in vista del nuovo bando per il gioco online punta dunque a rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento, proponendo un’offerta unica e innovativa che sappia distinguersi in un settore sempre più competitivo. (Fm)
Pm Games Lo sviluppo è ricerca
n evento imperdibile per chi opera nel settore del gaming, specialmente nel Sud Europa e nell’area mediterranea. Dal 17 al 19 febbraio torna alla fiera di Rimini Enada Primavera che come sempre richiamerà i più importanti soggetti che lavorano in questo segmento di mercato. Tra le aziende che vi prenderanno parte c’è Pm Games Srl, leader nella costruzione di apparecchi da gioco, che presenterà nel corso di questi tre giorni le ultime novità. A parlarcene è il presidente Maurizio Pagella: “Enada per noi è sempre l’appuntamento più importante dell’anno, in quanto
rappresenta interamente il mercato italiano. Durante questa edizione, presso i nostri stand nel padiglione D1 e D2, insieme alle Comma 7, presenteremo cinque nuove omologhe comma 6 come le Mpm Big Game, Mpm Top Game, Mpm Super Game, Mpm Magic Game e infine le Mpm Joker Game. Tutte le informazioni relative a queste nuove schede saranno illustrate dal nostro staff tecnico amministrativo presente con me in loco”.
Pagella evidenzia anche quanto sia fondamentale partecipare a eventi del genere che rappresentano un momento di confronto e crescita per tutto il settore: “Lo sviluppo è soprattutto ricerca - prosegue - e nonostante oggi i mezzi per cercare e reperire informazioni siano infiniti, eventi di questo tipo hanno la carat-
Psm Tech Innovazione e versatilità al centro
U U
n punto di incontro per i principali operatori del settore del gioco. Tra i presenti a Enada c’è Psm Tech, azienda leader che sviluppa soluzioni all’avanguardia per la digitalizzazione di prodotti e processi industriali. Il Ceo, Lorenzo Stacchini, spiega: “A Enada 2025 porteremo una gamma di soluzioni innovative, tra cui spiccano i nostri prodotti boxati G930 e G640S, progettati per offrire affidabilità e prestazioni elevate, molto apprezzati nel mercato italiano. Presenteremo inoltre le nostre piattaforme Sdk OpenDomino, che coprono sia il segmento Awp sia quello online, offrendo agli operatori strumenti potenti e versatili per sviluppare e gestire contenuti di gioco. Infine, una grande novità sarà rappresentata dal ricco portfolio di prodotti online a marchio Good Star, che segna un significativo passo avanti nel mercato. Crediamo
che questa combinazione di innovazione e versatilità sarà in grado di catturare l’interesse del pubblico e degli operatori”.
Stacchini sottolinea anche quanto Enada rappresenti “un appuntamento chiave non solo come vetrina per presentare le nostre innovazioni, ma anche come momento di confronto con gli operatori e i principali attori del mercato. La partecipazione ci consente di comprendere meglio le tendenze emergenti e di consolidare relazioni strategiche. Per noi, è anche un’opportunità per ascoltare le esigenze dei clienti e del mercato, così da continuare a innovare in maniera mirata. Enada rappresenta, in sintesi, un catalizzatore di crescita e un punto di riferimento per il gaming in Italia”.
Per concludere il Ceo di Psm Tech si sofferma sulla tecnologia, che definisce “il cuore pulsante della
teristica unica di mettere in contatto dal vivo realtà e mercati diversi”. Il presidente di Pm Games Srl spiega anche quali saranno le prossime strategie dell’azienda nella penisola anche alla luce degli ultimi cambiamenti normativi in atto: “Per quanto riguarda il mercato italiano, lo scorso anno abbiamo omologato due apparecchi comma 7C bis denominati Magic Tickets e quest’anno siamo in procinto di omologare altri due apparecchi comma 7A e comma 7 Cbis denominati Oktoberfest, che presenteremo ad Enada 2025. Vantiamo una collaborazione esclusiva per la rivendita degli Atari Pong e non escludiamo di poter presto presentare sul mercato altri prodotti. Ci adeguiamo al mercato e alle esigenze dello stesso. Attendiamo di avere nuove alternative normative per poter procedere”. (Cc)
trasformazione del gaming. Stiamo sfruttando l’intelligenza artificiale per creare esperienze personalizzate e migliorare produttività ed efficienza grazie alle Gen-AI. Puntiamo sull’integrazione di tecnologie ibride per il mercato terrestre, combinando hardware e contenuti digitali avanzati, con funzionalità come leaderboard interattive e premi personalizzati per modernizzare il segmento Awp. Un’altra area chiave è il cloud gaming, che permette la distribuzione di giochi direttamente dal cloud, eliminando la necessità di un hardware complesso e garantendo maggiore flessibilità e accessibilità. Infine, con Good Star, ci ispiriamo ai concetti di player retention applicati ai social network e ai mobile games per offrire esperienze coinvolgenti e continuative”. (Cc)
Maurizio
Pagella
Lorenzo Stacchini
La trasversalità al centro
Orietta Foschi, exhibition manager di Enada Primavera e Ras, offre una panoramica del Rimini amusement show
di Carlo Cammarella
n concomitanza a Enada Primavera si svolge, sempre dal 17 al 19 febbraio, il consueto appuntamento con Ras, ovvero il Rimini amusement show. Giunto alla sua settima edizione l’evento è dedicato all’intrattenimento senza vincite in denaro, componendo all’interno del quartiere fieristico di Ieg un marketplace di riferimento nel Sud Europa e nell’area mediterranea per l’intero settore.
Al centro ci saranno le novità, le eccellenze e le curiosità legate al mondo del divertimento senza vincita in denaro. Un settore variegato e ampio che si rivolge a un pubblico di tutte le età e che spazia dalle attrazioni più tradizionali, partendo dalle giostrine ai gonfiabili passando per giochi noti come flipper e biliardino, fino alle più interessanti novità tecnologiche come la realtà virtuale, i laser games e gli esports.
Come accennato tra le novità della prossima edizione ci sarà l’evento Beer&Food attraction, dedicato al food & beverage per i locali pubblici del settore horeca. Un’opportunità per mettere in evidenza prodotti e servizi e per fornire nuove idee e ispirazioni agli operatori in visita. A proposito interviene Orietta Foschi, exhibition manager di Enada Primavera e Ras, che ci offre una panoramica della manifestazione.
Ras 2025 è uno spazio per presentare le ultime innovazioni di settori e comparti molto diversi tra loro. Quali saranno i principali spazi espositivi e le principali novità?
“Anche le aziende del settore amusement approfittano della fiera per lanciare in anteprima i loro giochi sul mercato, con soluzioni innovative che uniscono design, funzionalità e massima affidabilità. Tutte le aziende espositrici, tra cui diverse dall’estero, presenteranno nuovi prodotti e tecnologie. Il settore del gioco senza vincita in denaro è profondamente diverso da quello del gaming, ma a Rimini trova sempre molti clienti per la grande concentrazione di sale
giochi, parchi tematici e luoghi di intrattenimento per tutte le età distribuiti lungo la Riviera e non solo.”
Tra le novità del 2025 ci sarà la parziale contemporaneità il Beer&Food attraction, dedicato al food & beverage. Perché la scelta di trattare questo tema?
“Beer&Food attraction è un evento che annovera tra i propri clienti i pubblici esercizi, un target comune anche a Enada e ancora di più a Ras. Pensiamo alle freccette nei pub, ai giochi ‘vintage’ ancora molto amati come i flipper e i calciobalilla, ai giochi per bambini che troviamo nelle food court dei centri commerciali o nei dehor di pizzerie, gelaterie, ristoranti. Oppure, al contrario, all’offerta food & beverage che viene sempre più spesso inserita, ad esempio, nei bowling o in altri luoghi di intrattenimento. Non solo giochi ma anche sistemi di pagamento, di sicurezza, gestionali. C’è infine l’aspetto conviviale che accomuna il gioco e la condivisione del cibo. In una società sempre più digitale, i luoghi di incontro fisico diventano punti di socializzazione fondamentali.”
Per concludere, alla luce delle nuove normative, che futuro può avere un settore come l’amusement e quanto è importante un evento come questo per fare il punto della situazione?
“Auspichiamo che le nuove normative possano dare alle imprese che operano in questo settore le risposte attese da tempo. Gli eventi fieristici sono sempre importanti per fare il punto della situazione. Non rappresentano solo il marketplace di riferimento di una determinata industria, ma agiscono anche come catalizzatori di tutti gli interessi della filiera (produttori, buyer, media di settore, associazioni, istituzioni), che viene valorizzata e promossa al meglio grazie al contributo di tutti. Invitiamo pertanto tutti gli operatori a essere protagonisti di Ras, per costruire insieme il futuro del settore.”
Ritornare protagonisti dell’amusement
Il settore del puro intrattenimento respira aria positiva, con un 2024 che ha segnato buoni risultati, ma gli operatori auspicano un cambiamento culturale
di Michela Carboni
Se il 2024 è stato positivo per il mondo del puro intrattenimento, gli operatori attendono una svolta che possa rilanciare l’intero comparto.
“Il 2024 è stato un buon anno per l’amusement del coin-op, infatti le sale giochi al mare, dopo un avvio difficile tra aprile e maggio, hanno recuperato molto bene nei mesi di giugno, luglio e agosto, per finire la stagione con un ottimo pareggio, rispetto all’anno scorso.” Lo sottolinea Tiziano Tredese, Ceo dell’azienda di giochi di puro intrattenimento Elmac.
“Lo stesso è accaduto per i bowling, i Fec (Family entertainment center) e i parchi giochi tematici durante il periodo natalizio; un po’ scarsi i giorni precedenti al Natale (per ovvi motivi), ma dal 26 dicembre al 6 gennaio 2025 gli incassi sono andati secondo le più rosee aspettative.”
Quindi tutto bene?
“Certamente sì per tutti i gestori di giochi, specie dopo aver appreso che è stata concessa la quarta proroga per i giochi autocertificati, per-
ciò, fino al 31 dicembre 2025, tutti i giochi presenti nelle location ludiche italiane potranno operare senza problemi e questo ha tranquillizzato tutto il settore. Certo che, da sola, la proroga non contribuisce a rilanciare un comparto che è tecnologicamente fermo al 18 maggio 2021, perché la maggior parte degli utili derivanti dalla gestione dei giochi non viene investito sul rinnovamento del parco macchine, ma su settori diversi dall’amusement. A dire il vero i Monopoli di Stato si sono dimostrati aperti ad un confronto fra i loro tecnici, gli enti certificatori e gli Stati generali dell’amusement, per trovare delle ‘interpretazioni’ meno rigide delle regole tecniche di verifica dei giochi, contenute nelle linee guida del 28 luglio 2021. Siamo in attesa che qualche associazione faccia richiesta per questo incontro e speriamo di riuscire a convincere il legislatore che moltissime norme contenute nella determinazione direttoriale sono ‘anacronistiche’, perché basate su assiomi, esperienze e fatti non più riscontrati da almeno 20 anni a questa parte.”
Verso la metà dello scorso anno “c’è stato un primo tentativo di risposta da parte dell’ufficio Controllo giochi agli organismi di verifica su un loro quesito cir-
ca la possibilità, per i giochi di puro intrattenimento, di possedere dei rulli o ruote reali o virtuali, ma per quanto di mia conoscenza nessun ente certificatore ha applicato concretamente le indicazioni dell’ufficio, perché a mio parere, ancora poco chiare e quindi troppo rischiose per chi le deve applicare. Infatti, è troppo soggettivo giudicare se, di fronte ad una sequenza preordinata di simboli, il risultato dipenda esclusivamente o prevalentemente dall’abilità del giocatore. Rimanendo su queste posizioni, non si andrà mai avanti, mentre il resto del mondo continua a produrre e vendere nuovi apparecchi in stati diversi, con religioni diversissime, ma concordi nel ritenere una ticket redemption elettromeccanica un gioco non d’azzardo. Questo per il semplice fatto che un gioco d’azzardo ha un payout definito e uguale per tutti i giocatori, mentre è dimostrabile che, di fronte ad un gioco elettromeccanico, un giocatore abile vince sempre di più di uno meno abile. Inoltre, dato che in Italia le ticket redemption possono essere installate solo in sale giochi e i premi possono essere gadget di valore inferiore
a 20 euro, perché porre limitazioni progettuali sugli stessi? Quale operatore rischierebbe la chiusura di un Fec, bowling, eccetera pur di inserire una slot nell’insieme del suo parco giochi”?
In conclusione, investire sull’amusement “porta prosperità economica sia agli imprenditori che all’indotto (vedi il turismo, per esempio), ma quello che più conta è che porta felicità alle famiglie, perché questo è l’obiettivo di tutti gli operatori del settore: consentire all’intera famiglia, dal nipote al nonno, di potersi divertire e con costi sostenibili, quindi è per tutte le classi sociali.
Cosa chiedete al mondo politico?
“È certo che l’Italia non può rimanere indietro rispetto agli altri stati del mondo e, pertanto, chiediamo ai politici di aprire la mente, girare il mondo, vedere cosa succede fuori dall’Italia e rivedere completamente le regole tecniche del settore, dopodiché, anche l’industria italiana potrebbe risvegliarsi e ritornare ad essere protagonista nell’amusement, producendo giochi all’avanguardia come ha fatto fino a 20 anni fa.”
Ottimismo anche per Paolo Dalla Pria, presidente del gruppo Dalla Pria, da sempre attivo nel settore dell’amusement, il quale sottolinea: “Dopo le difficoltà affrontate durante il periodo del Covid-19, il comparto sta vivendo un momento decisamente positivo. L’introduzione di giochi altamente attrattivi e innovativi, combinata con costi sostenibili, ha portato a un incremento significativo delle entrate delle sale giochi e a una maggiore soddisfazione da parte dei clienti. Questa trasformazione è stata fondamentale per attrarre nuove fasce di pubblico e per consolidare il rapporto con la clientela abituale.”
Come è possibile rilanciare il comparto?
“Per rilanciare il settore è necessario puntare su spazi più accoglienti e moderni. Le sale giochi devono trasformarsi in luoghi che favoriscano la socializzazione e che offrano esperienze memorabili. Parliamo, ad esempio, di lounge, spazi flessibili per eventi e party room, oltre a zone dedicate a esperienze immersive come le escape room digitali. Questi elementi non solo aumentano l’attrattività delle sale giochi, ma le trasformano in veri e propri centri di aggregazione sociale, capaci di soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più diversificato.
Il pubblico delle sale giochi si è infatti “ampliato notevolmente rispetto al passato. Non sono più luoghi frequentati esclusivamente da giovani e adolescenti, ma attraggono anche famiglie con bambini e adulti alla ricerca di esperienze nostalgiche.
La combinazione di giochi interattivi e zone sicure per bambini rende le sale giochi particolarmente apprezzate dalle famiglie, mentre gli adulti sono sempre più interessati a rivivere momenti del passato attraverso giochi arcade e attrazioni di ultima generazione.”
Cosa chiedete alla politica per sostenere il settore?
“Alla politica chiediamo maggiore chiarezza e regolamentazione per distinguere nettamente i giochi d’intrattenimento da quelli d’azzardo. Ad esempio, è fondamentale superare il concetto di ruota e la continuazione di partita, elementi che spesso generano confusione e difficoltà ad introdurre nuovi giochi. Inoltre, è necessario introdurre contributi per l’ammodernamento delle strutture e degli apparecchi, incentivando l’adozione di tecnologie green. Infine, vorremmo che il settore amusement venisse inserito nelle iniziative culturali e turistiche, valorizzandolo come luogo di aggregazione sociale, seguendo l’esempio di altri Paesi dove questo approccio ha portato risultati molto positivi.”
Perché ha ancora senso investire nell’amusement?
“Le sale giochi offrono qualcosa di unico che il digitale non può replicare: un’esperienza fisica e collettiva insostituibile. Il pubblico moderno è disposto a spendere per vivere esperienze coinvolgenti e memorabili, piuttosto che acquistare semplici prodotti. Investire nell’amusement significa puntare sull’innovazione come leva di crescita, capace di attirare nuovi target e mantenere viva l’attrattiva del settore. Inoltre, è un comparto che promuove la socializzazione e il divertimento condiviso, valori fondamentali in una società sempre più orientata al virtuale.”
Novità e tradizione
Il sogno di un mercato unico
Maarten Haijer, segretario di Egba, analizza lo scenario europeo del gioco, partendo dai sistemi multi-licenza adottati ormai dai principali Paesi dell’unione
di Carlo Cammarella
Quali potrebbero essere i vantaggi di un mercato del gioco unificato in Europa? È una domanda difficile che richiede una riflessione approfondita, anche perché questo traguardo, seppur logico e realizzabile, ancora non è stato raggiunto e siamo ancora tutti in pista a percorrere questa sfida. Certo è, che negli ultimi tempi, il settore del gambling ha fatto notevoli passi avanti, soprattutto perché si comincia a vedere all’orizzonte quella che potremmo definire una visione unitaria dell’intero comparto. Ma andiamo per gradi: quasi tutti gli Stati europei oggigiorno hanno in vigore un regime multi-licenza e i suoi vantaggi sono notevoli, partendo da quella libera concorrenza che favorisce l’innovazione e la crescita individuale dei singoli operatori. Inoltre va sottolineato che un mercato sano e competitivo è la giusta arma per combattere il gioco illegale e soprattutto per tutelare al meglio i consumatori, la parte più importante di un settore sempre più identificato come entertainment. Temi fondamentali, dunque, che riguardano un mercato in costante crescita sempre all’avanguardia a livello tecnologico e attraverso il quale si possono decifrare alcune delle future tendenze a livello economico. Ne parliamo con Maarten Haijer, segretario generale della European gaming and betting association (Egba), partendo da un’ana-
lisi del presente e analizzando le caratteristiche dei sistemi multi-licenza dei principali Paesi europei.
Al momento sono pochi i Paesi che continuano ad avere un regime monopolistico in Europa. Quali sono le caratteristiche ideali che i moderni sistemi di licenze dovrebbero avere nel mercato del gioco?
“La multi-licenza è diventata lo standard per il gioco online in tutta Europa, con quasi tutti i paesi che adottano questo approccio. Un sistema di licenze efficace richiede una procedura di licenza aperta ed equa, un’offerta completa di prodotti, forti protezioni per i consumatori, regole di pubblicità responsabili, chiare regole di conformità e accordi fiscali equi ma competitivi. L’Italia illustra le sfide: nonostante la multi-licenza, il suo divieto di pubblicità rende difficile affrontare il significativo e crescente mercato nero di siti web non regolamentati del Paese. L’obiettivo deve essere quello di trovare il giusto equilibrio tra regolamentazione e tasse che protegga i giocatori e non li spinga verso siti web non regolamentati e non sicuri.”
Quali sono i vantaggi di un mercato del gioco aperto alla concorrenza in cui ci sono più soggetti ed entità che hanno l’opportunità di agire?
“Quando gli operatori competono, i giocatori sono i veri vincitori. La concorrenza spinge gli operatori a innovare, offrire quote di scommessa più interessanti, migliorare i loro prodotti e creare esperienze per i clienti
che rispondano realmente a ciò che vogliono i giocatori. Avere diversi operatori interessanti autorizzati e attivi sul mercato aiuta a ridurre il gioco offshore perché i player hanno una scelta maggiore nel mercato regolamentato. Il risultato? I giocatori utilizzano siti web regolamentati, il che non solo avvantaggia quegli stessi utenti attraverso una maggiore protezione dei consumatori, ma contribuisce anche a maggiori entrate fiscali.”
Possiamo dire che un sistema aperto alla concorrenza è fondamentale anche per combattere il gioco d’azzardo illegale?
“Un mercato competitivo e multi-licenza è l’arma più efficace contro il mercato nero. I giocatori cercano valore, varietà, convenienza e sicurezza. Un quadro normativo intelligente rende l’offerta di gioco d’azzardo regolamentata così attraente che il mercato nero diventa meno rilevante, dando priorità all’esperienza del giocatore e fornendo al contempo importanti tutele per i consumatori assenti su piattaforme non regolamentate. Ma abbiamo bisogno che le autorità intensifichino con successo la loro azione contro gli operatori del mercato nero che operano al di fuori dell’Ue, in luoghi come Curaçao, dove la regolamentazione e la supervisione sono praticamente inesistenti. Questi siti web minano sia il sistema europeo di protezione dei giocatori sia i contributi finanziari del settore regolamentato alla società.”
Anche il gioco responsabile è una questione fondamentale. Quali sono i vantaggi di un regime aperto alla concorrenza per proteggere i giocatori?
“Il mercato regolamentato è il modo più efficace per proteggere i giocatori e allo stesso tempo la concorrenza aumenta la protezione. Spinge gli operatori a sviluppare strumenti di sicurezza avanzati che aiutano i player a prendere decisioni più consapevoli. Gli operatori autorizzati attuano tutele cruciali per la protezione dei consumatori locali, come ad esempio i programmi di autoesclusione, che gli operatori del mercato nero non hanno. La concorrenza crea anche un sistema in cui la sicurezza degli utenti non è solo un requisito ma un fattore di differenziazione chiave che crea fedeltà e fiducia nei clienti e incentiva gli operatori a migliorare continuamente la loro offerta di protezione dei giocatori per rimanere un passo avanti rispetto ai loro concorrenti.”
da compiere per garantire una maggiore protezione ai consumatori?
“Tutti trarrebbero beneficio da un approccio più coerente alla protezione dei giocatori in tutta Europa. Ad esempio, ogni Paese utilizza le proprie definizioni e metodologie per misurare e comprendere il gioco problematico, mentre gli operatori utilizzano diversi marcatori di danno. Questa incoerenza rende difficile ottenere un quadro unificato del problema o avere un approccio più comune per affrontarlo. Standardizzare gli approcci per misurare, tracciare e comprendere il comportamento di gioco problematico fornirebbe ai regolatori informazioni migliori, agli operatori linee guida più chiare e ai giocatori una protezione più coerente in tutta Europa.”
Un mercato di gioco unificato a livello europeo è pura utopia o un percorso percorribile che può essere raggiunto nel tempo?
“Per molti versi abbiamo già un mercato europeo. La maggior parte dei Paesi ha già regole e normative simili, in particolare misure di protezione dei consumatori simili, come i programmi di autoesclusione, anche se i dettagli variano. Un maggiore allineamento normativo è già possibile attraverso lo sviluppo di standard comuni e una maggiore cooperazione tra le autorità di gioco. Non consideriamo un mercato del gioco unificato a livello europeo un sogno irrealizzabile. Risolverebbe una serie di problemi reali, consentendo comunque ai governi di beneficiare delle entrate fiscali che il gioco genera nelle loro giurisdizioni. Ma dobbiamo essere realisti, al momento non c’è alcuna spinta in tal senso da parte delle istituzioni dell’Unione europea o degli stati membri, quindi non accadrà certamente a breve.”
Siamo appena entrati nel nuovo anno e il 2024 è stato un periodo importante per l’industria del gioco. Quali sono gli obiettivi di Egba per il 2025?
In un mercato del gioco come quello europeo, che ha fatto molti progressi negli ultimi tempi, quali sono i prossimi passi
“Nel 2025 ci concentreremo sul miglioramento della protezione dei giocatori e sulla collaborazione nell’industria. Uno dei nostri progetti principali è la finalizzazione di uno standard europeo sui marcatori di danno, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui viene identificato il gioco problematico e, successivamente, affrontato in Europa, portando potenzialmente a un intervento più rapido ed efficace. L’Egba ha avviato questo progetto alcuni anni fa, che è stato ripreso dal Comitato europeo di normalizzazione (Cen), e speriamo che la norma sarà pronta entro la fine del 2025. Inoltre stiamo pianificando di espandere la settimana europea del gioco più sicuro di quest’anno, che ha raggiunto tre milioni di europei nel 2024, con l’obiettivo di coinvolgere ancora più giocatori e parti interessate con messaggi e suggerimenti importanti per supportare un gioco più sicuro.”
Marteen
Haijer
L’innovazione sotto i riflettori
Emily Micallef, Ceo di Sigma Group, anticipa i contenuti e le novità di Aibc Eurasia 2025, l’evento di Dubai dedicato alla tecnologia
di Daniele Duso
Aibc Eurasia 2025 si prepara a riunire a Dubai i leader del settore igaming e le menti più innovatrici provenienti da tutto il mondo, in un evento che vuol celebrare il futuro della tecnologia. Con un focus su blockchain, intelligenza artificiale, fintech, IoT, calcolo quantistico e big data, l’esposizione rappresenta un’opportunità unica per esplorare le ultime innovazioni in questi campi.
L’evento, ospitato dal 23 al 25 febbraio nella prestigiosa Festival Arena, offrirà contenuti di alto livello, networking esclusivo e la possibilità di trasformare idee ambiziose in realtà. Gli organizzatori puntano anche sulla forza di Dubai, nel suo essere un hub per innovatori pionieristici, leader aziendali visionari e pensatori d’élite, che ha saputo imporsi nella regione Mena dando già prova di agevolare la trasformazione di ambiziose aspirazioni imprenditoriali in realtà imponenti. Ne parliamo con Emily Micallef, Ceo di Sigma Group, chiedendole di indicarci quali sono i punti salienti di Aibc Eurasia 2025 e in che modo questo evento riflette l’attenzione verso le tecnologie all’avanguardia.
“Diciamo subito che partiamo con un’aspettativa di ospitare almeno 14.000 delegati, vogliamo proporre un evento di prim’ordine, che ospiterà aziende di alto livello provenienti da numerosi settori. L’agenda è stata attentamente curata con l’aiuto di consulenti ai vertici del settore. Inoltre, l’evento si terrà nuovamente in contemporanea con la conferenza Affiliate World, offrendo preziose opportunità per connettersi facilmente con affiliati di alto livello provenienti da una varietà di settori, rendendo l’evento imperdibile per gli operatori.”
rendono questa città il luogo ideale per ospitare Aibc Eurasia 2025? In che modo la posizione strategica di Dubai e il suo impegno per il progresso tecnologico arricchiscono l’evento?
“Questo sarà il nostro quinto evento nell’emirato. Dubai occupa un posto speciale nei nostri cuori, avendo ospitato il nostro primo evento internazionale fuori da Malta nel 2021. Gli Emirati Arabi Uniti continuano a ottenere riconoscimenti internazionali per l’integrazione di tecnologie all’avanguardia in settori chiave come sanità, istruzione e città intelligenti, rendendoli un luogo naturale per connettere i principali pensatori. La Strategia per l’Intelligenza Artificiale 2031 degli Eau e la Strategia Blockchain di Dubai riflettono un impegno nazionale verso l’innovazione, promuovendo progressi in efficienza, sicurezza e sviluppo sostenibile.”
Oltre a quelli può anticiparci quali saranno gli interventi o gli ospiti più attesi?
“Il nostro consiglio ovviamente è di rimanere aggiornati seguendo i nostri canali social ufficiali e il nostro sito web. Nuovi relatori ed espositori vengono confermati quotidi anamente, quindi non perdetevi le ultime novità su Aibc Eurasia. Ci saranno oltre 300 esperti tra i relatori, tra cui Sameer Al Ansari, Ceo di Ras Al Khaimah Digital Asset Oasis, Marcello Mari, fondatore di SingularityDao, e l’investitrice e autrice Lucy Chow. Diciamo che il programma delle conferenze, articolato su due palchi, avrà sempre il tema dell’innovazione al centro.”
Dubai è stata definita un centro per innovatori, leader visionari e pensatori d’élite. Quali fattori
Aibc Eurasia 2025 mira a trasformare progetti ambiziosi in realtà. Quali opportunità offre l’evento per aziende, startup e professionisti che vogliono lasciare il segno nel panorama tecnologico globale?
“L’evento è progettato per facilitare lo scambio di conoscenze ed esperienze, lo Startup Lounge – uno spazio esclusivo sul pavimento dell’expo – offre una piattaforma ad alta visibilità per le aziende, con introduzioni personalizzate ed esposizione a un pubblico diversificato. Inoltre, lo Startup Pitch offre opportunità inestimabili per le aziende che desiderano connettersi con investitori e venture capital. La competizione seleziona i 6 migliori progetti per competere dal vivo sul palco durante i due giorni della conferenza, dando visibilità a nuovi progetti e aprendo le porte a mentorship, consulenze e grandi opportunità di networking.”
Alla scoperta del Brasile
Cristian Robalino, Vp marketing Americas, spiega quali saranno le principali novità del prossimo appuntamento con l’Sbc summit di Rio de Janeiro
di Carlo Cammarella
Dopo il buon esito della prima edizione, l’Sbc summit Rio si prepara ad aprire i battenti anche quest’anno con un’edizione che si svolgerà dal 25 al 27 febbraio presso il Riocentro di Rio de Janeiro. Una location più grande perché le aspettative sono maggiori e ci si aspetta un’affluenza maggiore rispetto a quella riscontrata lo scorso anno. Del resto quello brasiliano è un mercato che desta interesse e che, anche se non ancora completamente regolato, ha delle grandi potenzialità. Cristian Robalino, Vp marketing Americas, ci spiega quali saranno le principali novità di questo evento targato Sbc.
Quali sono le aspettative rispetto all’anno precedente?
“L’evento di lancio dell’anno scorso ha avuto un grande successo e non abbiamo avuto abbastanza spazio per ospitare tutti gli operatori. Abbiamo accolto circa tremila persone e quest’anno abbiamo deciso di passare a una location più grande, ovvero il Riocentro di Rio de Janeiro. Questo ci ha permesso di aumentare la quantità di esibitori e sponsor che parteciperanno all’evento e quest’anno sarà presente l’intero ecosistema fatto di venditori, affiliati, regolatori, compagnie di pagamento eccetera con un’aspettativa di quindicimila presenze. Ci sono ovviamente molte novità da esaminare con le nuove regolamentazioni che si avvicinano e quello brasiliano è un mercato molto importante per l’industria. Ci saranno più stage, contenuti, sessioni e conferenze.”
Quali sono i principali temi trattati in questa edizione?
“In quest’edizione ci sarà tutto quello che riguarda il Brasile: parleremo del nuovo framework regolatorio e della sua evoluzione; avremo un workshop dedicato ai nostri influencer, un’area fondamentale per noi, alle strategie per il gioco responsabile e alle opportunità del gioco online. Avremo anche alcuni grandi keynote e tra gli speaker ci sarà Bebeto, una delle leggende del mondiale brasiliano del 1994, che avrà un palco tutto suo dove parlerà della sua carriera. Tra gli altri ospiti di spicco ci sarà il sena-
tore Irajà Abreu e molti altri personaggi del settore del gioco. Tutto questo sarà poi visibile nel dettaglio all’interno del nostro programma.”
Il Summit affiliate leaders è una delle novità del 2025: di cosa si tratta?
“Abbiamo lanciato il nostro evento globale l’anno scorso a Lisbona e dato il successo lo stiamo applicando a tutti i nostri appuntamenti. Inoltre ci sarà anche un Summit expert payment, incentrato sui pagamenti e tutti gli addetti ai lavori. L’Affiliate leaders, riguarda il contenuto e le opportunità per gli operatori di incontrare gli affiliati, appunto. In sintesi gli operatori che hanno spazio all’evento e che presentano i loro brand e i loro programmi di affiliazione avranno la possibilità di presentarli a chi parteciperà all’evento.
In questo spazio, abbiamo anche un’accademia di marketing per gli influencer, in cui potranno mostrare alcune di queste sessioni diverse, perché il modo in cui devono parlare al loro pubblico sarà molto diverso e sarà monitorato in un’altra maniera rispetto a quella che è stata utilizzata negli anni precedenti. Devono essere più attenti e più strategici su quello che devono dire e soprattutto su cosa non dire. Ci sarà anche un video di presentazione incentrato sulle connessioni, le aziende e l’apprendimento per quello che riguarda il Brasile.”
Il mercato del gioco sta crescendo velocemente in Brasile. Qual è il potenziale di questo Paese?
“Per molti anni le persone hanno definito il Brasile come il gigante dormiente; un gigante che per quanto riguarda il settore del gioco non è ancora completamente regolato. Tuttavia parliamo di uno dei più grandi mercati del mondo, che prossimamente potrebbe già essere inserito nella top 5. Con oltre 200 milioni di persone avere così tanta passione per gli sport e per il gioco è molto importante. Una delle cose che stiamo notando in questo periodo è che due segmenti come il merchandise e le acquisizioni stanno crescendo in maniera costante.
Per quanto riguarda i nostri eventi, ciò che è importante è che all’Sbc Summit Rio avremo rappresentanti da tutti gli operatori presenti in Brasile. Va sottolineato che molti degli eventi organizzati da noi sono regionali e rappresentano diversi mercati. Questo, invece, è stato dedicato interamente al Brasile per il suo enorme impatto nel mercato e nell’industria del gioco.”
Cristian Robalino
IL CONNUBIO ITALIA E AUSTRIA, IN MOSTRA A BARCELLONA
Che Novomatic sia in grado di conquistare la scena in occasione della fiera Ice, non è affatto una novità, avendo abituato il pubblico internazionale. Non è quindi una sorpresa che sia accaduto anche quest’anno, a Barcellona. Quello che forse non era mai accaduto prima è che a conquistare la scena fosse la divisione italiana, come è accaduto stavolta. In mostra nella nuova fiera di Clarion c’era un’intera sezione dedicata a Novomatic Italia, affiancata da Admiral Pay e Hbg Online Gaming, che ha offerto un’esperienza a 360° del mercato globale del gaming, in continua evoluzione.
Con le Vlt di ultimissima generazione (come la Novostar Fv 637 e l’inedita Vip Chair Fv 330D X Dream) che elevano l’esperienza di gioco a nuovi standard grazie alla tecnologia Hd, grazie a monitor ad alta definizione, design curato e prestazioni di altissimo livello. Per il segmento delle Awp, riflettori puntati sulla scheda Gaminator Viola, che include 46 giochi ispirati a mondi storici e mitologici, e sulla serie Top 7, con le celebri versioni Top 7 Vienna, Top 7 London e l’attesa anteprima Top 7 Barcellona. Questi prodotti, combinati con i cabinet Fv 629 Ludus e Fv 837 Optimus, promettono di offrire performance straordinarie e una qualità visiva superiore.
Ma grande isalto anche per Admiral Pay, l’ecosistema di soluzioni di pagamento digitali sviluppato in-house e autorizzato da Banca d’Italia, insieme ad APay E-Wallet, APay Station e i dispositivi NovoCash, l’azienda propone una gestione sicura e automatizzata di pagamenti, banconote e monete, integrando transazioni digitali ed elettroniche per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più digitalizzato.
REALTÀ VIRTUALE, GAMING E BLOCKCHAIN, LA RIVOLUZIONE DI ZEUS
Nell’immensa Fira Gran Via di Barcellona che ha ospitato l’edizione 2025 di Ice, a distinguersi per innovazione e tecnologia oltre a destare la curiosità dei presenti è stato lo stand di Zeus Vr. Dietro a dei visori di realtà virtuali che non sembravano in realtà l’innovazione del momento, abbiamo scoperto un sistema che sta rimodellando il panorama del gioco. Zeus, in effetti, combina la tecno logia blockchain e la realtà virtuale per creare una piattaforma di gioco in Web3.
Casinò, slot, Texas Hold’em, Baccarat, Craps, Roulette e Black Jack. Si tratta di una sala da gioco che, in realtà. non ha confini di tempo e spazio, offrendo
un’esperienza di gioco immersiva e senza pari. È una piattaforma di casinò decentralizzata garantisce correttezza, trasparenza e accesso diretto ai giocatori senza intermediari. Ogni scommessa piazzata viene verificata dai miner della blockchain, garantendo un ambiente di gioco sicuro ed equo. Lo stesso meccanismo delle criptovalute.
Ogni gioco blockchain Zeus viene sottoposto a una rigorosa certificazione da parte di Gli, Gaming Laboratories International, garantendo la piena conformità alle normative sul gioco d’azzardo e agli standard tecnici. “Non si tratta solo di gioco: è un impegno per la legalità, la sicurezza e la credibilità”, hanno commentato dalle Hall di Ice.
La curiosità non è proprio il visore Vr
che offre ovviamente un’esperienza di gioco molto più immersiva, ovviamente.
Piuttosto, il vantaggio che hanno i player che lo utilizzano con una versione molto più evoluta dei sistemi che abbiamo visto finora è la qualità di gioco appunto che trasporta il giocatore in un casinò reale da qualsiasi parte del mondo.
Sebbene l’uso di un visore Vr migliori l’immersione e l’interazione, non influisce sulle probabilità o sull’equità di alcun gioco. È semplicemente un modo più coinvolgente di giocare, offrendoti un’esperienza di casinò “reale” ovunque tu sia.
Più immersione e interazione ma nessuna influenza sulle probabilità o sull’equità di alcun gioco. I giocatori possono giocare da pc o da mobile o col Vr, tutti insieme allo stesso tavolo da gioco, stesse puntate, stesse chip, stesse odds, sicurezza garantita ma esperienze differenti.
DUCK DERBY: POMPA, CORRI E VINCI!
Tra le varie novità che hanno animato la recente fiera Eag Expo di Londra, a coqnuistare la scena è stata Duck Derby, l’esperienza di corsa multigiocatore in cui i giocatori devono sfidarsi facendo correre delle paparelle galleggianti, pompando acqua sul loro percorso. Un’espe-
rienza nuova e senz’altro coinvolgente, dove basta prendere in mano propria pompa, sce gliere la propria anatra e correre verso la vitto ria in questo emozionante gioco arcade. Con un’esaltante meccanica di pompaggio, i giocatori possono met-
tere alla prova la loro velocità e coordinazione mentre competono con gli amici per il massimo diritto di vanteria. Progettato per un massimo di 8 giocatori contemporanei, Duck Derby offre un’esperienza di gioco di gruppo indimenticabile.
PIXEL GAMES, PER DIVERTIRSI BASTA UN PAVIMENTO
Un piano di gioco interattivo, semplice ma geniale, si propone come il futuro dell’intrattenimento. Stia-
mo parlando di Pixel
Games: l’attrazione presentata alla fiera Eag Expo di Londra che, in effetti, rappresenta una vera novità e un gioco che non può passare inosservato. Si tratta di un’esperienza indoor, ideale per sale giochi e non solo, che è in grado di offrire un’esperienza di gioco completamente automatica, rivolta a bambini e adulti di tutte le età, ma che è in grado di conquistare anche i gestori dei locali, per via dei suoi costi di gestione estremamente ridotti. Si ha infatti a che fare con un pavimento interattivo, accompagnato
da un totem dove i giocatori possono selezionare giochi e modalità diversi, abbonamenti e risultati, nonché un’interfaccia utente fantastica e controlli semplici rendono che la rendono un’attività perfetta per un Fec o altro.
Oltre all’automazione che consente di ridurre al minimo gli sforzi dei dipendenti, fornendo funzioni di controllo automatiche del gioco e autoregistrazione. Il prodotto ha unito l’ingegneria tedesca con materiali di alta qualità, creando un prodotto durevole ed efficiente.
GPI FRANCE RILANCIA L’RFID CON NUOVE APPLICAZIONI SUI TABLE GAME
Siamo abituati a vedere la tecnologia Rfid applicata più alle carte da gioco nei tv table di poker per vedere le mani dei player e facilitare i commenti streaming dei giornalisti. In realtà le chip con la stessa tecnologia sono comparse nel mondo dei casinò e del poker già tanti anni fa ma la qualità e la precisione raggiunta, oltre che le molteplici applicazioni possibili.
Ad Ice Barcelona c’era una ditta transalpina, Gpi France, del gruppo Angel che ha presentato tutta la sua tecnologia e un tavolo da poker cash con un metodo di calcolo super efficiente che consente di vedere con grande precisione e velocità pot, rake e altre
percentuali.
Gpi è il principale produttore di valuta da casinò e fornitore di sistemi e apparecchiature Rfid al mondo. L’azienda presenta un intero portafoglio di soluzioni Smart Rfi e H/W & S/W recentemente implementate in diversi casinò in tutta Europa.
“Come detto si calcolano automaticamente tutte le spese e i rake, il nostro innovativo e facile da usare Rfid Poker Table System ottimizza le prestazioni del poker e consente di aumentare la velocità di gioco fino al 30 percento”, ha commentato un’addetta Gpi nello stand Ice.
Il sistema Rfid sta trovando forte applicazione nei sette club parigini attualmente sospesi per via dei problemi politici che hanno fatto cadere il Governo e slittare la finanziaria fran-
cese dove doveva essere inserita la norma per rinnovare le concessioni di questi mini casinò e card room all’ombra della Torre Eiffel. “Sia nel poker cash che sugli altri table game i nostri sistemi vengono utilizzati dai club di Parigi. Ci uniamo al coro di speranza che il Governo possa risolvere prima possibile la situazione che vede coinvolti 1.500 addetti e un indotto imponente tra cui anche la nostra azienda”, hanno chiosato da Ice.
Proventi slot
Poche regole per evitare l’accertamento
a
cura di Francesco Scardovi
Il quadro normativo
Le modalità di rilevazione dei proventi da slot, sono stati precisati dall’Agenzia delle entrate fin dall’anno 2014 nella nota circolare “Sale giochi e biliardi” che ha contribuito, dopo un approfondito confronto con le associazioni di categoria del settore, a chiarire i principi contabili e fiscali basilari da adottare per non incorrere in sanzioni: il principio di competenza e non di “cassa”: indipendentemente dalla data di “scassettamento” degli apparecchi, devono essere dichiarati a bilancio i proventi rilevati dal concessionario telematicamente dalle ore 00.01 del primo giorno dell’esercizio solare fino alle ore 24 dell’ultimo giorno; l’unico documento valido ai fini fiscali è esclusivamente il rendiconto riepilogativo emesso dal concessionario quale sintesi dei proventi di competenza percepiti dai terzi incaricati nel corso dell’esercizio. Non valgono quindi, in sede di difesa tributaria, i documenti che gestori, esercenti e altri collaboratori si scambiano in corso di anno, riconosciuti dall’ordinamento esclusivamente quale elemento di prova dell’intervenuta movimentazione di raccolta tra le parti.
La rendicontazione dei concessionari Il concessionario, nell’emissione dei rendiconti periodici in corso di anno (generalmente quindicinali verso i gestori e bimestrali verso gli esercenti) inserisce a portale le quote di ripartizione comunicate dai gestori
all’atto della definizione degli accordi con gli esercenti convenzionati e riportati nei contratti sottoscritti sempre previo mandato del concessionario stesso. I rendiconti riassumono i dati principali della raccolta in base alle letture telematiche degli apparecchi: le somme giocate, le vincite erogate, il residuo della raccolta, il prelievo erariale, i canoni concessori le quote di compensi spettanti al concessionario, al gestore, agli esercenti e agli eventuali quarti incaricati (q.ir).
Fortunatamente, da alcuni anni, si è drasticamente ridotta l’incidenza degli imponibili forfettari conteggiati per norma sugli apparecchi che per qualche motivo non risultano leggibili dal sistema e che non tengono conto delle vincite erogate. E proprio per limitare al massimo l’incidenza di tali imponibili, i concessionari emettono, entro i primi mesi dell’esercizio successivo, il cosiddetto “25° rendiconto”, volto a riepilogare i compensi di competenza spettanti a gestori, esercenti ed altri collaboratori per l’intero esercizio trascorso di collaborazione. Una volta emesso tale documento contabile, quindi, i compensi della filiera risultano certificati e comunicati alle direzioni dell’Agenzia delle entrate che ne fanno richiesta. Gli Uffici tributari quindi confrontano i dati raccolti dai concessionari con gli importi dichiarati dagli operatori e, in caso di discordanze, avviano le verifiche accertando le presunte differenze di ricavi non dichiarati.
Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni dalla
In vista della chiusura dei bilanci 2024 ripercorriamo i principi contabili basilari per non incorrere nel rischio di accertamenti fiscali in materia di imposte dirette
circolare, sono ancora numerosi i contenziosi che periodicamente coinvolgono gestori ed esercenti e, nella maggior parte dei casi, non si tratta di sottrazione di compensi all’imposizione fiscale ma di una errata ripartizione degli stessi fra i raccoglitori della filiera.
Il riallineamento dei compensi
Gli scostamenti più rilevanti accertati ai gestori derivano quindi da un difetto di comunicazione al concessionario, degli effettivi proventi riconosciuti agli esercenti a seguito del mandato ricevuto. È infatti diffusa la prassi, all’avvio o in vigenza di collaborazione, al fine di consolidare ed accrescere la rete di esercenti convenzionati, riconoscere agli stessi, sovvenzioni e compensi premiali al raggiungimento di determinati obiettivi di raccolta; modificando così l’originaria ripartizione comunicata al concessionario.
E dove non comunicate periodicamente, i gestori possono riallineare le corrette ripartizioni intervenute nel corso dell’anno, a seguito del riconoscimento di bonus premiali, aggiornando la propria pagina del portale messo a disposizione dai concessionari.
A titolo esemplificativo, ecco la proposizione di una situazione-tipo per meglio chiarire le modalità di gestione dei vari rapporti.
Gestore ed esercente sottoscrivono i rispettivi contratti con i concessionari prevedendo una ripartizione del 50 percento del residuo della raccolta (come detto pari alle somme giocate detratte le vincite erogate, il compenso del concessionario, il preu ed i canoni concessori). A fronte dunque di un residuo di 1.000 euro, il concessionario inserirà a portale, un compenso di 500 euro per il gestore e 500 euro per l’esercente. Il riconoscimento di un bonus premiale all’esercente di 100 euro (ricorrendone i presupposti contrattuali) ridurrà il ricavo del gestore a 400 euro ed incrementerà quello dell’esercente a 600 euro. Tale differenza va dunque inserita nel portale in modo da far coincidere i rispettivi compensi con i rendiconti. Ma se tale modifica non viene comunicata nel corso dell’anno di riferimento o entro i primi mesi dell’anno successivo, la differenza resterà irrisolta e certificata dal 25° rendiconto del concessionario. Con la conseguente contestazione fiscale a carico del gestore.
Le 10 regole vincenti per non incorrere in contenziosi tributari
Ecco quindi la sintesi dei comportamenti corretti da adottare al fine di rispondere al meglio ai dettami normativi vigenti ed evitare quindi accertamenti fiscali:
1) raccogliere e trasmettere i contratti ci collaborazione alla raccolta con gestore, esercenti ed eventuali q.ir nei modelli predisposti dai concessionari (requisito fondamentale per beneficiare dell’esenzione da iva dei proventi);
2) comunicare al concessionario, l’avvio, il rinnovo o la cessazione dei rapporti con esercenti e terzi collabora-
tori, con la relativa ripartizione di compensi concordata; 3) procedere al periodico “scassettamento” presso i locali, con l’ausilio possibilmente di un programma gestionale tra i numerosi presenti in commercio, che raccolgano e alimentino in corso di anno i dati di raccolta di ogni apparecchio, rilevando le somme giocate, le vincite erogate, il prelievo erariale, i canoni concessori e i compensi di spettanza degli operatori coinvolti, rilasciando agli esercenti copia della distinta dell’avvenuta “lettura”;
4) raccogliere l’intera giacenza delle somme residuate negli apparecchi (escluse le scorte di monete per il loro funzionamento) e provvedere a trasmettere, a mezzo bonifico bancario con il Cig indicato dal concessionario, le quote di spettanza del concessionario stesso, compresi Preu e canoni concessori, e le quote di spettanza di esercenti e q.ir;
5) rilevare le proprie spettanze tra i ricavi d’esercizio e, per le imprese in contabilità ordinaria, gli importi a debito verso il concessionario e gli esercenti tra le passività dello stato patrimoniale;
6) monitorare, sul portale del concessionario, le periodiche rendicontazioni di compensi, comunicando le eventuali variazioni intervenute;
7) rilevare contabilmente le differenze premiali eventualmente riconosciute ad esercenti e qir, salvo non si tratti di mere anticipazioni di compensi che, in tal caso, non incidono sul conto economico ma solo sullo stato patrimoniale;
8) comunicare al concessionario, dopo la chiusura dell’esercizio e prima dell’emissione del 25° rendiconto (ove non effettuato nel corso dell’anno), le suddette integrazioni di compensi verificando che esercenti e q.ir ricevano la documentazione comprovante le rispettive quote di compensi percepite,
9) rettificare quindi i propri ricavi degli ulteriori scostamenti (normalmente per importi non significativi, se si è intervenuti correttamente a portale) che dovessero derivare da differenze temporali tra le date di lettura dei concessionari (termine dell’esercizio) rispetto a quelle di raccolta presso i locali;
10) confrontarsi con gli uffici amministrativi del concessionario in caso del permanere di ulteriori discordanze e, in mancanza di presa d’atto da parte del concessionario, segnalare, l’incongruenza a mezzo Pec.
Tale procedura consentirà quindi di evitare spiacevoli contenziosi con gli uffici tributari o, in caso di verifica, sostenere, con successo, la correttezza del proprio operato.
Francesco Scardovi
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani
Consulente Commissione Gioco Illegale
18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu
www.gioconews.it
Le quote scendono e le tasse salgono le previsioni dei bookmaker
UN RIORDINO ONEROSO, L’AUMENTO DELLE TASSE E NONOSTANTE TUTTO UN OTTIMO 2024 E UNA BUONISSIMA PARTENZA DEL 2025: IL PUNTO DI FANTASYGAMING SUL SETTORE
di Cesare Antonini
n 2024 molto positivo per Fantasygaming mentre continuiamo a nutrire molti dubbi per la riforma del gioco online che vedrà la luce, in maniera un po’ frettolosa, nel corso del 2025 che cambierà il mercato e aumenta l’incertezza anche se parteciperemo al bando e continueremo a lavorare come sappiamo.” Niccolò Caramatti, Ceo del gruppo che detiene il brand Fantasyteam, portale di gioco online e concessionaria Adm che offre tutto il bouquet dei giochi autorizzati sul “punto it”, fa il punto della situazione sull’anno passato da qualche settimana con uno sguardo sulla riforma in atto.
Partiamo dai bilanci, però, per capire com’è andata e da dove parte Fantasygaming per rituffarsi in un mercato stravolto dalle nuove norme fissate dal Governo con i Monopoli di Stato: “L’analisi del 2024 fa venire alla luce dati estremamente positivi – fa il punto Caramatti – continuiamo a crescere da molti esercizi in maniera molto organica e il 2025 è iniziato
seguendo l’ottimo trend dello scorso anno. Evidentemente continua a essere premiata la nostra idea di business diversa dagli altri, una logica premiata dal dato che vede i nostri utenti sempre più attivi sia nel gioco che nel numero degli stessi che giocano sul nostro sito”.
Una società di iGaming che raggiunge l’ottavo anno di attività: “Siamo sicuramente cresciuti e siamo più ‘grandi’ e maturi dopo una presenza attiva sul mercato per un tempo aziendale di tutto rispetto. Non siamo né piccoli né giganti ma abbiamo raggiunto una maturità, appunto, che ci consente di lavorare su nuove strategie di acquisizione e su prodotti sempre più nuovi”.
Un 2025 che si preannuncia molto importante anche se il riordino tarderà ancora ad andare online viste le procedure cui tutti gli stakeholder della riforma dovranno ottemperare: “Sulla regolamentazione credo ormai si sia detto tutto e di più – attacca Caramatti nell’analisi sul futuro del settore in cui
opera - tuttavia la grande sensazione rimane quella di aver portato avanti i lavori del riordino in maniera raffazzonata per far uscire il bando a tutti i costi entro la fine dell’anno. La motivazione è ovvia ed è quella di far quadrare il bilancio dello Stato. Come si dice, la gatta frettolosa fece i figli guerci. Abbiamo visto molti problemi nascere dovuti alla scelta spesso sbagliata proprio dei tempi. Come l’esempio dell’albo dei Punti vendita ricarica che era del tutto inaspettata. Non a caso il testo presentava molti errori tecnici che hanno portato all’impugnazione da parte di tutti gli operatori ed è stato recepito malissimo dagli stessi”.
Quando si partirà, quindi? “Le date e le scadenze sono brevissime ma ora ci sono le proroghe onerose e l’idea che si dovesse fare cassa rimane. Con il rischio, per il regolatore, che si debba anche incontrare la resistenza dei ricorsi e fare fronte a delle sospensive che Tribunale amministrativo o ordinario, potrebbero accordare”.
La riforma era stata fissata e approvata, poi, però, il grande coup de theatre, l’aumento delle tasse. Che se non fosse una costanza di ogni finanziaria, quella di aumentare le tasse alle società di gioco, stavolta con un iper aumento del costo di concessione (da 250mila euro a 7 milioni) è suonata davvero di beffa: “Crediamo sia stata una follia se unita al fortissimo costo degli operatori di partecipare al nuovo bando. Stiamo tirando troppo la corda – commenta Caramatti – il problema è molto grave e il gioco non è un’attività come tutte le altre. I maggiori costi per gli operatori rischiano di pesare sull’appeal delle quote e quindi sui giocatori. Questo riaccende un tema molto forte e pericoloso: con la comparazione quote tra operatori ‘punto it’ e ‘dot com’ si noterà una differenza netta e alla fine i player potrebbero scegliere di lasciare gli operatori legali. Se a parità di prodotto io vendessi vini non penso che i clienti continueranno a comprarla a 50 euro se da altre parti la dovessero trovare a prezzi più convenienti”.
Secondo il Ceo di Fantasygaming bisogna riflettere su un tema molto delicato: “Vedere una riforma del genere prendere corpo, quindi varare la proroga onerosa per chi vi partecipa e contestualmente aumentare le tasse fuori da ogni discussione che c’era stata finora sul riordino è un segnale chiarissimo di una debolezza politica del settore. Un’industria non può sempre chinare la testa allo Stato e subire, ci deve essere un punto e deve riprendere un dialogo tra imprese e regolatore e da noi tutto questo sembra essersi smarrito. Di questo passo proseguiremo con l’iper regolamentazione e le tasse aumenteranno sempre di più”.
Proprio per questo motivo, siamo così sicuri che sarà l’ultimo rincaro da parte dell’Erario guardando anche alla storia recente del gioco pubblico nel nostro Paese? “Ho lavorato per molto tempo nell’investment
banking prima di approdare al gioco e conosco bene il sistema Italia che da anni non offre chiarezza alle aziende sulla base della programmazione fiscale. Questo frena tantissimo gli investimenti sia dall’interno che dall’esterno. L’aumento di adesso impatterà per il 2 percento sulle concessionarie di gioco che, se sommato all’inflazione, peserà moltissimo sulla vita di queste imprese che pagano stipendi e margini come tutti gli altri settori. Alla fine c’è un limite matematico oltre al quale non si potrà aumentare ancora”, si augura Caramatti.
A rimetterci saranno soprattutto le piccole imprese sull’altare della concentrazione di mercato: “In questo caso lo Stato ha deciso di uccidere una serie di aziende che erano sostenibili ed operavano serenamente in un mercato che non ha scelto, alle condizioni precedenti, di costringerle a chiudere. Chi non parteciperà al bando non potrà più operare in Italia e i player che amavano giocare in questi siti saranno costretti a migrare da qualche altra parte”.
Per chiudere, c’era stata un’apertura sulla pubblicità anche per consentire a chi partirà da zero in Italia di farsi conoscere. Ma il decreto Dignità rimane in vigore praticamente al 100 percento se non per un’eccezione: “Sì abbiamo visto la possibilità di fare qualche comunicazione usando il brand puro e non quello dei vari infotainment ma sembra più una ‘pubblicità progresso’ che un reale spiraglio per distinguere realmente il gioco legale da quello illegale. Saranno poi i numeri a parlare ma vorremmo capire meglio cosa si può e cosa non si può fare e soprattutto non deteriorare i nostri brand”, conclude Caramatti.
L’aumento delle tasse sui giochi in maniera “flat” da parte del Governo ha colpito ancora più pesantemente l’igaming. Si preannunciavano ricorsi e ne sono arrivati molti da parte di concessionari e gruppi di operatori. E proprio a fine mese, mentre queste pagine saranno in stampa, il Tar Lazio si dovrebbe pronunciare quantomeno sulla sospensiva.
In programma ci sono due cause che puntano a bloccare la procedura: la prima fa capo all’operatore online sloveno Hit Nova Gorica, l’altra a Betpremium e ad alcuni operatori che fanno parte della associazione Cigo. Dalla gara il Governo si attende introiti superiori ai 300 milioni di euro, requisiti e parametri di partecipazione sono stati considerati troppo severi dagli operatori medi e piccoli presenti nel mercato online nazionale. Oltre al rincaro decisamente fuori dal comune del costo di concessione.
Niccolò Caramatti
Piovono ricorsi
La peggiore ippica di sempre
“PRIMA
Pdi Francesca Mancosu
rendere esempio dalla Francia, sia per la governance che nella gestione delle scommesse, attuando una riforma strutturale del settore: sono alcuni degli ingredienti suggeriti da Ottavio Di Paolo, presidente Ang - Associazione nazionale galoppo e Anag - Associazione nazionale allenatori galoppo, nella ricetta che ci fornisce per il rilancio dell’ippica.
Ovviamente con un ampio focus proprio sul galoppo italiano, stretto fra il costante rischio del declassamento, la diminuzione della qualità e la crisi degli allevamenti, sempre più impoveriti.
Per alcune parti della filiera il 2025 sembrerebbe essere l’anno di svolta per il rilancio dell’ippica. Secondo lei cosa servirebbe affinché questo si verifichi?
“I miracoli possono sempre accadere ma, sinceramente, non credo sia l’anno della svolta.
L’unica cosa che noi ippici possiamo realmente fare è sperare, ed è per questo che siamo tutti molto stanchi.
Abbiamo sempre avuto un’idea chiara dell’ippica che vogliamo e abbiamo portato proposte concrete. Ma di tutto ciò che abbiamo proposto poco è stato fatto. Non parlo di questo attuale Governo, parlo in generale. Tante parole, tante promesse, ma di concreto?
La verità è che credo non ci sia una reale volontà di rilanciare questo settore, perché altrimenti in questi anni del mio mandato sarebbero state fatte molte più cose.
Credo sia necessario guardare al sistema nella sua interezza: non esiste, a mio avviso, un solo driver che si può sviluppare per risollevare il comparto.
Serve una riforma strutturale del settore, ispirata al modello francese. Ridurre il prelievo fiscale sulle scommesse e una conseguente riforma tecnica delle scommesse stesse, migliorare e ristrutturare gli ippodromi e i centri di allenamento, predisporre un incentivo all’allevamento per migliorare la qualità dei cavalli (per produrre cavalli buoni, ci vogliono fattrici qualificate e stalloni importanti), organizzare in modo accentrato la programmazione delle corse, ristrutturare tutta la comunicazione ed i programmi tv legati al settore (magari sfruttando le reti pubbliche): sono solo alcuni dei punti sui quali la riforma di settore dovrebbe ispirarsi.”
Quanti e quali degli interventi che avete richiesto al Masaf come Ang nell’ottobre 2023 sono stati avviati e quali no, e quali sono i più urgenti?
“Purtroppo troppo pochi. Ecco, quello potremmo considerarlo il manifesto del mio mandato in Ang. Nel 2025 è stato annunciato un lieve aumento del montepremi (secondo quanto reso noto all’inizio di gennaio per il galoppo quest’anno saranno distribuiti 20 milioni 258.000 euro, quindi la media per giornata salirà a 50.645 euro con un incremento del 6 percento, Ndr). In sé non è molto ma sono particolarmente soddisfatto perchè è un segnale importante.
OTTAVIO DI PAOLO, PRESIDENTE ANG - ASSOCIAZIONE NAZIONALE GALOPPO E ANAG - ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLENATORI GALOPPO, OFFRE IL SUO PUNTO DI VISTA SUL SETTORE E CHIEDE DI ATTUARE
UNA RIFORMA STRUTTURALE
CHE SIA TROPPO TARDI”
Un piccolo, ma significativo traguardo che abbiamo raggiunto, seppur con tante difficolta, grazie alla disponibilità del nostro direttore generale Remo Chiodi e del sottosegretario Patrizio La Pietra. Durante il 2025, il montepremi (dotazione ordinaria) subirà un piccolo incremento rispetto al 2024, nell’ordine del 2 percento.
Sono anni, infatti, che lo stesso ha subito solo dei notevoli decrementi. È ancora tanta la strada da percorrere. Il Ministero poi sta lavorando attivamente anche alla modifica delle convenzioni con le società che gestiscono gli ippodromi (Classificazione ippodromi ecc.).
La riduzione dell’Iva è anche un nostro piccolo successo. Ad ogni modo, almeno, posso affermare che abbiamo intrapreso la direzione giusta.”
In questo momento, qual è la situazione e quali sono le prospettive per il galoppo italiano?
“La situazione attuale è la più brutta di sempre. Stiamo vivendo la peggiore epoca ippica mai vissuta. La prima metafora che mi viene in mente è immaginare il settore ippico come un paziente sul letto di un ospedale. Il paziente ha una patologia codificata e curabile al 100 percento. La cura non è immediata, bisogna dare il giusto tempo ai medicinali di fare effetto… ma l’ospedale lo vuole veramente curare?
Come già detto serve una riforma strutturale.”
E cosa gli servirebbe per tornare i fasti di un tempo, anche alla luce delle voci che per il 2025 vedono perdersi altre Listed e altri gruppi, corse che non hanno raggiunto i rating minimi?
“Molto semplice: l’ippica dovrebbe svincolarsi dalla gabbia del Ministero che la intrappola con la sua burocrazia compromettendone il rilancio.
Poi, basterebbe passare ad un sistema simile a quello di France Galop (l’ente governativo delle corse di
cavalli in piano e a ostacoli in Francia, risultato della fusione di quattro diverse organizzazioni del settore, Ndr), dove tutto funziona.
Ancora, attuare una reale riforma delle scommesse, pensare ad un modo di espandere la scommessa ippica al pubblico, come fa il Pari mutuel urbain (l’ente che regolamenta le scommesse sulle corse dei cavalli, Ndr) in Francia, dove in qualunque punto Pmu si può scommettere.
In più, migliorare e ristrutturare gli ippodromi e i centri di allenamento.
E infine, ristrutturare tutta la comunicazione e i programmi tv legati al settore (magari sfruttando le reti pubbliche).”
Focalizzando l’attenzione sull’allevamento e sul calo delle nascite, secondo lei cosa bisognerebbe fare per invertire questo trend?
“È fisiologico. Chi vuole investire in un settore che non ha garanzie sul suo futuro? L’allevamento lo fa chi è appassionato, e chi crede ancora in questo sport. Ma se chi può realmente intervenire per un rilancio non interviene questo settore non si riprenderà mai.
Bisogna incentivare l’allevamento dando delle agevolazioni a coloro che vogliono investire. Far arrivare fattrici e stalloni di qualità per avere prodotti spendibili anche per clienti esteri.
Il Ministero, che si sta impegnando in una maniera davvero concreta, mai vista prima, con presupposti alti e qualificati, non può far fronte a tutto perché purtroppo eredita una situazione che definire disastrata è dire poco. Non è semplice abbattere tutto e ripartire con una riforma strutturale a 360 gradi. Siamo in Italia.”
Qual è il suo punto di vista sulla classificazione degli ippodromi recentemente pubblicata, anche in vista dell’avvio delle valutazioni sulla qualità dei servizi offerti che potrebbe cambiare un po’ il quadro?
“La classificazione è una cosa fondamentale che chiediamo a gran voce da tempo. Speriamo solo che venga fatta con i criteri che abbiamo suggerito (pista, centro di allenamento, servizi, stato di usura della struttura, e pensando anche a un meccanismo a parte per gli impianti di Roma e Milano, per difenderli e valorizzarli sempre, Ndr).”
Ci sono altri ippodromi del galoppo “sotto attenzione”, per i quali vi state spendendo o per i quali chiedete interventi?
“Tutti gli ippodromi italiani devono avere uno standard di qualità maggiore, e devono offrire dei servizi migliori. Anche la sicurezza non va tralasciata, spesso le piste sono pericolose.
Non voglio scendere nel particolare, su alcuni ovviamente possiamo suggerire piccole cose, su altri invece ci sarebbero un mare di cose da fare. Serve controllo e che si rispettino determinati standard di qualità. Gli ippodromi sono il packaging del prodotto ippico, sono fondamentali!”
Ippica
Ottavio
Di Paolo
Sul tetto d’Italia
alla conquista del
mondo
IL PLAYER BOLOGNESE LUCA FREDELLA VINCE
IL
TITOLO DI CAMPIONE ITALIANO ICS 2024 E SI
AGGIUDICA L’ACCESSO AL MONDIALE DI FLIPPER
SPORTIVO
di Vincenzo Giacometti
n successo che vale doppio: anzi, triplo. Stiamo parlando del capolavoro realizzato da Luca Fredella, il giovane talento bolognese del flipper sportivo che si è aggiudicato per la seconda volta consecutiva il titolo di campione nazionale italiano 2024 aggiudicandosi il Final match del Circuito nazionale Ics – Italian Championship Series, andato in scena a fine gennaio nella splendida location della sala giochi Player One Arena di Salerno, di recente inaugurazione, che si propone come nuovo quartier generale delle competizioni di flipper in Italia.
Il successo di Fredella è arrivato al termine di una lunga giornata di competizione, culminata con la finalissima a due tra Fredella e un altro talento degno di nota come quello di Giovanni Parisella, che non è caso negli ultimi mesi ha compiuto una scalata del ranking tricolore, arrivando a ricoprire la terza posizione, subito dietro a Daniele Acciari e Roberto Pedroni, rispettivamente numero uno e numero due della classifica italiana, ormai da anni, e abituali rappresentanti del nostro Paese al Mondiale della disciplina. Ma è un trionfo che vale doppio, perchè oltre alla gloria di campione nazionale e ai punti conquistati per il ranking generale, il primo posto ottenuto a Salerno consente al player bolognese di aggiungersi ai due “soliti noti” della Penisola appena citati (Acciari e Pedroni) nella spedizione per la Coppa del mondo 2025, in programma in Austria il
prossimo giugno. Ciò in virtù del nuovo regolamento di Ifpa (International flipper pinball association) il quale prevede che il vincitore del Circuito italiano ottiene anche un posto aggiuntivo al Mondiale della disciplina. Ma non è tutto. Sì, perché la finale Ics ha messo in palio anche un altro importante ticket, cioè quello che la finalissima del circuito europeo Ecs – European Champioship Series, che in questo caso è andato al quarto classificato nella finale Ics 2024 di Salerno, cioè Paolo Luise: questo perchè i giocatori che lo hanno preceduto nella classifica finale (Fredella, Parisella e Giuseppe Violante, il quale ha quindi chiuso al terzo posto) sono tutti già qualificati per la competizione europea, che si svolgerà a Middelkerke, in Belgio, il 12-13 aprile. E anche da qui uscirà un nuovo accesso al mondiale.
I vincitori della finale Ecs riceveranno infatti premi in denaro – oltre al titolo di Ifpa European Pinball Champion, che rimarrà in vigore fino al prossimo Ifpa Epc annuale, ma anche un ticket per l’Ifpa World Pinball Championship: il posto sarà infatti riservato alla vittoria del miglior piazzato nell’Ifpa Epc che non sia già qualificato (del valore di 400 dollari). Qualsiasi giocatore che abbia ricevuto un invito a registrarsi per l’Ifpa World Pinball Championship nello stesso anno e abbia rifiutato tale invito sarà comunque idoneo per questo posto. Ciò significa che, in caso di vittoria di uno degli italiani di questa competizione, si potrebbe avere il quarto del nostro paese al Mondiale. Con l’ipotesi ulteriore che non servirà neppure vincere, visto che alcuni dei giocatori che partecipano alla finale Ecs sono già qualificati per la Coppa del Mondo, e quindi anche soltanto un piazzamento in posizione alta della classifica potrebbe valere il posto alla più importante delle sfide.
Insomma, se il momento è particoralmente felice per il flipper sportivo a livello globale, sembra esserlo ancor più per quello tricolore, che ora segna di diventare iridato.
I vincitori ICS 2024 con il titolare del locale, Angelo Gennatiempo (a destra)
Luca Fredella
Wsop Circuit il 2025 parte con Elidan campione e record di entries
IL KING’S RESORT DI ROZVADOV RIPARTE DAI
NUMERI CHE CONTINUANO A CARATTERIZZARE LA
LOCATION PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL POKER
LIVE IN EUROPA: START PAZZESCO PER I RING
D’ORO MA ITALIA ZERO “TITULI”
Udi Cesare Antonini
n Mini pazzesco da 3.194 entries e un Main Event da 1.110 partecipanti e due garantiti superati, come tutti gli altri, per un evento che overall ha superato i 4 milioni sui 3 garantiti alla viglia. Il Wsop Circuit di gennaio 2025 organizzato dal King’s Resort con la speciale collaborazione di Euro Rounders è stato un vero e proprio successo.
Ormai il poker live non stupisce più e, anzi, speriamo sia la normalità da qui al futuro più lontano possibile. Ma una ripresa del genere, dopo un fine anno intensissimo e un calendario sempre più fitto, non era facile. Ma il connubio King’s – Euro Rounders è fortissimo e l’ha dimostrato ancora una volta.
PER ELIDAN È NATHANEL A GENNAIO!
È israeliano il player che conquista il primo titolo dell’anno al King’s, per la considerevole somma di 172.000 euro e un ticket Wsop Europe Main Event del prossimo inverno. Vale così tanto il Ring Wsop Circuit di Nathanel Elidan che ha trionfato in un evento che ha portato nella casa da gioco della Repubblica Ceca e leader d’Europa ben 1.110 partecipanti per un montepremi generato di oltre 1.037.000 euro. Il torneo presentava una solida struttura, con livelli da 75 minuti a partire dal Day 2.
Purtroppo, nulla da fare per i due italiani che si erano qualificati al final table dopo 4 giorni di sfide ai tavoli del King’s. Se Claudio Di Giacomo non ripartiva poi così deep, a deludere, non certo per le sue qualità, è stato Samuel Todisco, che da secondo in chip è uscito sesto per 41.650 euro. Si è accorciato dopo uno showdown sanguinoso e ha lottato un po’ da short stack, uscendo con il ticket main Wsope in tasca.
Anche Claudio Di Giacomo ha compiuto l’ennesima deep run, monetizzando un risultato da 26.650 euro, ottimo per lui anche se la sua ambizione sarebbe quella di primeggiare sempre, viste le sue qualità. Anche lui lo ritroveremo al Main Wsope a ottobre con un
ticket da 10.350 euro già messo da parte per un evento in cui sicuramente potrà far valere il suo grande livello.
A “sbollare” il tavolo finale c’era Michele Tocci, che ha perso un flip vs AJ, con l’avversario che ha centrato addirittura una top two pair, lasciando senza speranze il reg del King’s, che riesce, se non altro, a prendere il ticket Wsope per 20.925 euro totali, lasciando a bocca asciutta l’ex vincitore del Battle of Malta di ottobre 2022, Dimitrios Anastasakis, che lascia la Repubblica Ceca con 10.575 euro.
Ma andiamo a vedere l’action del final table. A comandare c’era il rumeno Adrian Kazaku, che ha iniziato come chip leader, seguito da Todisco, staccato di poco più di un milione di chip. Nathanel Elidan, invece, aveva iniziato la giornata con solo 1.350.000 chip, un decimo dello stack del leader. Nonostante le probabilità, Elidan ha messo a segno un’incredibile rimonta per assicurarsi il prestigioso anello e il primo premio. Purtroppo, Claudio Di Giacomo ha fermato la sua corsa all’ottavo posto. Dopo un’apertura di Nathanel Elidan nell’hijack con A♥ K♦ e con 43 big blind, Claudio, dallo small blind, trova 7♥ 7♦. Decide di fare un three-bet jam, lasciandosi alle spalle solo 600.000 chip. Elidan chiama e i due vanno allo showdown. Il board recita A♦ 9♠ 6♣ 6♥ 4♣, che fa vincere il flip all’israeliano, il quale inizia a macinare chip e scalare posizioni nel count, e nel payout.
Dal bottone, Florin Bilan apre con T♦ 9♥. Daniel Elayani, con 1,5 milioni di chip (circa 7,8 big blind), va
Nathanel Ben Zion
Elidan
all-in dallo small blind con K♣ 3♥. Nathanel Elidan, nel big blind, fa call. Il board è A♠ 8♥ T♥ 5♣ Q♣. L’altro israeliano non viene aiutato dal board ed esce dal torneo al settimo posto, guadagnando 22.800 euro.
Purtroppo, dopo una serie di mani sfortunate, tra cui un 3-bet shove con T♠ T♦ contro un avversario con Q♥ Q♦, Samuel Todisco si ritrova under the gun con solo 6,9 big blind. Va all-in con 6♠ 6♦ e viene chiamato da Nathanel Elidan dal cutoff con A♣ Q♠. Questo il runout: K♥ Q♥ J♠ A♠ 3♦, e purtroppo Todisco vive l’incubo di essere uscito davvero troppo presto rispetto allo stack di partenza. Si consolerà con 31.300 €.
In quinta piazza perdiamo uno dei “notable” del tavolo, Adrian Florin Bilan, che fino a quel momento si era comportato in modo eccellente. Ad eliminarlo è stato sempre Elidan in una bad beat davvero sfortunata. Con 40 big blind, Bilan ha aperto dal bottone con A♣ K♣. Elidan, con T♠ T♦ e uno stack di 48 big blind, ha optato per una 3-bet a 1,7 milioni (circa 2,8 volte l’apertura).
Considerando il suo stack e la forza della sua mano, Bilan ha fatto una 4-bet a 4,2 milioni (14 big blind), lasciando l’iniziativa a Elidan, che è andato all-in. Bilan ha chiamato subito, creando un enorme piatto da 24 milioni di chip a bui di 150.000/300.000 con un ante di 300.000. Il board presenta Q♥ 7♦ Q
, e Adrian Florin Bilan deve lasciare tutto al futuro winner, portandosi comunque a casa 42.500 euro.
Con 15 big blind, Mattia Melideo pusha dal bottone con A♦ 8♠. William Adrian Kazaku, dallo small blind, chiama con 8♥ 8♦, avendo uno stack leggermente più grande di 22 big blind. Vaolin passa dal BB, e i due giocatori vanno allo showdown per un piatto da 13 milioni a bui di 200.000/400.000 con un ante di 400.000.
Scendono 7♠ 2♥ 9♠ T♥ 3♠ e Mattia Melideo esce quarto per 54.900 euro.
L’eliminazione di René Schnitzler (terzo per 73.200 euro) è avvenuta in blind-vs-blind. Elidan ha rilanciato dal piccolo buio con J♠ J♦. Schnitzler, nel big blind con A♥ 5♥ e uno stack di 23 big blind, ha optato per l’all-in. Elidan snap gioca, e il board gli regala T♣ 9♥ 7♥ 7♣ Q♣, volando all’heads up con un significativo vantaggio di 2 a 1 su Adrian Kazaku. Ben 37.925.000 chip (95 big blind) contro i 17.525.000 di Kazaku (44 big blind).
La battaglia testa a testa è durata quasi due ore, con Adrian Cazacu che ha recuperato per poi vedere Nathanel riprendere il controllo. Nello spot decisivo il romeno spinge dal bottone con T♣ 4♠. Elidan, che aveva 9♥ 9♦, gioca con 40 big blind in più rispetto a quello di Cazacu. Sul board scendono 2♦ 3♥ 8♠ 4♦ 9♠, assicurando la
vittoria a Elidan. Sappiamo la moneta dell’israeliano mentre al rumeno vanno ben 104.300 euro e il ticket per provare a vincere il fratello “maggiore” di questo super evento.
MINI MAIN A CHI? “LAKYLUK17” VINCE SU 3.194 ENTRIES
L’altro Ring più importante se l’è infilato al dito lo slovacco “lakyluk17” conquistando una super moneta da 112.550 euro. Ha regolato in heads up lo svizzero “King of Kings” che passa alla cassa con 69.650 euro. Sul gradino più basso del podio Simon Fiala, ceco, che vince 48.350 euro.
Al tavolo finale si è seduto anche Denis Conte che uscirà, poi, in settima posizione per 15.700 euro di premio, un ottimo Roi anche per lui visto che il buy in iniziale era di 250 euro. In nona piazza il top reg ceco Patrik Jaros che centra un ottimo premio da 7.423 euro.
Alla fine il montepremi da 500.000 euro è stato ampiamente superato grazie all’ottimo riscontro di iscrizioni che fa partire bene l’anno del King’s Resort: ben 3.194 entries di cui 1.122 unici per un prize pool totale da oltre 670mila euro. A premio tanti azzurri, ben 37 con Alessandro Penitente out 16esimo per 3.125 euro, intorno alla 50esima piazza Michele Pucci conquista 1.425 euro e Gianluca Sardella si porta a casa 1.255 euro.
Michele Tocci
Claudio Di Giacomo
IL
LA TOP TEN
Kanit (quasi) in Paradiso alle Bahamas
n evento che ha chiuso un 2024 pazzesco per il poker live e che verrà ricordato dai grandi numeri e dalla performance clamorosa di uno dei nostri migliori player della storia del gioco moderno: Mustapha Kanit. Anche con qualche rammarico. Ma è il secondo miglior risultato di sempre insieme a quello di Dario Sammartino al Main Wsop di Las Vegas. In due hanno vinto 10 milioni di dollari in due tornei. E sono le nostre espressioni più belle insieme a tantissimi altri campioni che citiamo spesso su queste pagine in un momento meraviglioso del poker dal vivo.
Di “Musta” parleremo dettagliatamente più avanti. Intanto chi è il campione del mondo versione “paradiso” alle Bahamas? Ha 24 anni e si chiama Yinan Zhou, lui che ha bluffato contro il campione in pectore e super chip leader Michael Addamo e che ha battuto su pot pazzeschi un’altra leggenda come il nostro Kanit. Dice di aver giocato milioni di mani online ed è sia un giocatore Mit che cash game. Che non fosse uno sprovveduto si era capito e, per i molti che non lo conoscevano, qualche conferma era venuta dai suoi risultati su The Hendon Mob con diversi risultati proprio su GgPoker. È lui, quindi, il primo campione del Paradise Super Main Event delle World Series of Poker in assoluto, l’e-
Eccoci, quindi, a partire dai numeri. Molto velocemente: nell’evento di dicembre che non abbiamo fatto in tempo a offrirvi nel numero scorso per evidenti ragioni di “stampa”, sono stati assegnati 15 braccialetti e ogni evento ha superato 1 milione di dollari di montepremi. Il totale dei premi distribuiti ha superato i 160 milioni di dollari grazie a circa 9.500 entries. Una serie che ha prodotto ben 28 giocatori milionari.
A centrare il record assoluto è stato il Main Event da 25mila dollari di buy in: 1.978 entries e garantito da 50 milioni di dollari praticamente raggiunto se non per 550mila dollari, l’1%. n risultato comunque pazzesco.
vento da $25.000 di buy-in alle Bahamas che ha regalato $6.000.000 e il primo braccialetto al player cinese. Yinan ha vissuto un sogno visto che pare sia cresciuto pokeristicamente ammirando decine di clip e tavoli giocati da Justin Bonomo, che ha vissuto un late stage turbolento per gli scontri ideologici e politici con l’organizzazione per il suo sostegno alla Palestina martoriata dai missili di Israele. Zhou ha raccontato di aver studiato persino la postura al tavolo imitando e ispirandosi proprio al super player americano.
Ha anche fatto un bluff impressionante contro il chip leader e sesto classificato Michael Addamo, autentica leggenda anche lui. A 7 left l’australiano ha puntato al turn con la coppia più alta mentre Zhou ha rilanciato l’australiano con A high. Addamo ha chiamato e fatto check sull’overcard al river, per poi foldare la mano migliore quando si è trovato di fronte a un’altra puntata. E poi ci sono i colpi contro Kanit che potete rivedere nei pezzi in cui abbiamo raccontato in quei giorni tutta l’action, in cui non ha mai temuto di essere dietro nonostante la “pression constant” del nostro Musta.
“Ora sono sereno – ha commentato quando ha messo le mani sul braccialetto - quando ho iniziato il tavolo finale in nove mi sentivo molto nervoso, soprattutto per il grande bluff sul river contro Addamo. Ma quan-
Aziz, Kanit e Zhou
di Cesare Antonini
PH. TOMÁŠ STACHA
Qui il replay del tavolo televisivo!
do siamo scesi a sei, mentalmente è cambiato tutto e mi sono semplicemente goduto questo tavolo finale.”
Zhou ha 24 anni e ha iniziato a giocare appena ne ha compiuti 18. È il secondo cinese a vincere un braccialetto dopo Lei Yu che ha vinto l’Evento n. 6: $5.000 Deepstack No-Limit Hold’em per $293.050.
L’heads up non è stata una passeggiata di salute per Zhou che partiva con 412M contro i 528M di Aziz che aveva raddoppiato per poi eliminare anche Kanit. Si riprendeva al livello 5M/10M/10M.
I due vincono qualche colpo a testa prima del primo scatto del cinese che risale di 65M con coppia di 3♠ 3♦ con Aziz che giveuppa al river con la mano migliore anche se erano due 5♣ 5♠ e il board presentava Asso high e 3♦.
Colpo decisivo quando Aziz apre 3♥ 2♥, la “Bobo Vieri’s hand”, per 20M e difende dal big Zhou con Q♠ 6♦
Flop: Q♥ 8♠ 2♦, sempre fortunato il cinese che fa check/raise fino a 55M col call del brasiliano.
Turn: 5♦, jam di Zhou e fold di Aziz anche piuttosto velocemente. In questo spot c’è un rapporto di oltre 3 a 1 con Zhou a 721M.
Ma Marcelo è duro a morire quando mette da sotto
“Sono molto motivato per il 2025. Forse un giorno vincerò un braccialetto, ma non importa cosa accadrà, so che, con la pioggia o con il sole, non mi arrenderò. Sto lottando e spero che il cielo si rassereni così potrò tornare più forte che mai.”
E ancora: “Ma cosa è successo alle Bahamas? Mamma mia, ci ho messo un po’ a recuperare le energie e a rilassarmi un po’, è la prima volta che ho avuto tanta difficoltà a riprendermi. Ho dovuto prendere 4-5 giorni di riposo assoluto, ma ero ancora in hangover”.
Sono i primi pensieri che condivide con tutti noi Mustapha Kanit dal suo diario di bordo dopo l’ottimo successo registrato nel ricchissimo Main Event di cui vi abbiamo parlato.
Ecco la sua analisi: “Il Wsop Paradise da 25.000 $ è stato un torneo davvero speciale e il percorso è partito da lontano. Prima di andare a Nassau, ho deciso di trascorrere un po’ di tempo in Florida per acclimatarmi. Ho persino giocato al Wpt Seminole a Fort Lauderdale. Sono rimasto un po’ deluso dalla mia prestazione a Cipro e ho deciso di prendermi un po’ di tempo per lavorare, sia mentalmente che tecnicamente su me stesso, per fare bene. Ho cercato di mantenere una routine molto stabile, alzandomi abbastanza presto e seguendo una dieta adeguata. Non so perché, ma quando il tempo è bello ho meno appetito e sono sempre molto più attivo.
Per me l’Atlantis alle Bahamas è un posto molto
con A♥ 7♠ vs A♠ 8♦ di Zhou ma sul flop scende subito un 7♦! Si torna quasi in equilibrio.
Ci vorrà poco per riportare sopra il futuro winner che 3betta 60M con A♠ 10♠ e trova il call di Aziz con J♥ 10♦
Flop: K♦ 6♠ 5♥, Zhou martella a 30M e Aziz raisa a 90M. Call per il cinese che non molla!
Turn: 10♥, entrambe le carte si chiudono, ma Zhou spinge sul gas e lancia altri 120M.
River: 5♠, Aziz ancora 75M ma Zhou spara 280M! Le carte del brasiliano finiscono nel muck.
Si arriva presto alla mano decisiva K♥ 6♣ per Aziz e parte ancora avanti Zhou con A♥ 6♠. Sul board scendono due 6♠ 6♥ e la mano migliore rimane quella del cinese che vince il torneo!
speciale. Mi sento a casa. E lì ho vinto sempre tanto, per questo ero molto confident”.
Dalla sua lunga cronaca riprendiamo alcuni punti: “Il Day1 è stato un po’ duro. Mi sono ritrovato subito con 300.000 chip sulle 500.000 iniziali. Poi ho iniziato ad accelerare. Ho vinto KK contro AA e poco dopo KK contro AK. Da quel momento in poi ho preso il controllo del tavolo, ho fatto delle ottime letture e mi sono ritrovato con una posta in gioco di 2,2 milioni. Il torneo aveva molti Day 1 e dopo aver superato il Day1A, avevo 3 giorni liberi prima del Day 2. Durante quei tre giorni, ho mantenuto lo stesso stile di vita”.
Alti e bassi anche al Day2: “Ho avuto un inizio di giornata catastrofico, passando da 2,2 milioni a 500.000 chip. Per le prime tre o quattro ore, tutto era contro di me. Ogni volta che avevo una buona mano, tutti gli altri ne avevano una migliore, e così via. All’inizio della giornata, cerco sempre di raccogliere informazioni e di giocare con una strategia generalmente TAG (Tight Aggressive), discostandomi quando ottengo informazioni adeguate. Con gli stack profondi ci si può permettere un’eccellente selezione di spot, ma a quanto pare non questa volta. Dopo la pausa, tutto è cambiato. Ho vinto alcune mani dopo il flop e poi ho quasi raddoppiato il mio stack con AK su KT9A5, mentre il mio avversario call/muckava le carte al river. Da lì
Yinan Zhou
Marcelo Aziz
Il racconto di Mustacchione
Le mani del testa a testa
Rivivi qui tutte le mani di Musta e del final table
non mi sono più voltato indietro e ho concluso la giornata con 6 milioni e un premio importante già centrato”.
Tavolo difficilissimo al Day3 con Michael Adamo e David Yan: “Sono ottimi amici, ma anche avversari incredibili. Ho eliminato David all’inizio poi il tavolo si è trasformato in una guerra tra Michael e me. Prendeva le fiches dagli altri giocatori e, con un pizzico di fortuna, le dava a me. Poi sono stato spostato a un altro tavolo e sono sceso a 6 milioni, prima di risalire a circa 16 milioni con qualche giocata ninja (quando combatti come un matto con uno short stack di 8-15 BB). Poco dopo, ho puntato 11 milioni con KQ su KQ53 contro AA, ma il mio avversario ha trovato il river giusto. Anche in questo caso sono riuscito a rilassarmi e con un pizzico di fortuna ho raddoppiato una volta con T9 contro AQ su QT9, e poi con AJ contro KQ. Alla fine sono riuscito a imbustare 13 milioni di punti, ovvero circa 13 BB per il quarto giorno di gara”.
La cronaca continua: “Nella mano successiva, con 16 BB, avevo AQ sul bottone e ho deciso di aprire a 2 BB, con l’idea di chiamare eventuali jam, ovviamente. Tony “ladygaga” Lin è andato all-in dallo small blind, ho chiamato e ho vinto contro KJ. Poi ho spillato AK. Ho rilanciato dal Cutoff e “ladygaga” è andata di nuovo all-in. Ho chiamato e la mia mano ha retto contro QT su un tavolo J-8-2-K-7. Dopo quelle quattro mani, aveva circa 150 milioni, a pari merito al secondo posto, dietro a Michael che aveva circa 185 milioni. Il decimo è uscito all’altro tavolo e mi sono ritrovato al tavolo finale del Wsop Paradise Super Main Event”.
Il Day4 è stato un’esplosione di emozioni. “Ho rubato i bui, ho resistito e poi sono riuscito a vincere una mano importante in cui il mio avversario ha fatto una cbet a 3 su un flop J84. Ho puntato all-in per 8M e lui ha foldato. Da lì ho iniziato a spingere. Ho fatto molte puntate multiple e ha funzionato. Dopo alcuni livelli, mi sono ritrovato a 40 milioni. Erano rimasti solo 2 o 3 tavoli e cominciavo a vedere l’obiettivo. Giocando per diversi giorni, concentrandomi al massimo contro gli stessi avversari, sono riuscito a cogliere informazioni e schemi molto importanti su molti di loro e molte delle mie decisioni si sono basate su questo. Liv Boeree era con me al tavolo per tutto il quarto giorno. Siamo vecchi amici, ma è stato un piacere incredibile coglierla in flagrante”.
Ecco lo storico hero call contro la Boeree: “Ero under the gun a 2 tavoli left. Liv si è difesa dal big blind. Al flop è uscito 875 e io avevo A10. Abbiamo fatto check entrambi. Turn 9, che mi ha dato un progetto di scala colore. Lei ha puntato 7M e io ho chiamato. River 9. Lei ha puntato 14M e, dopo aver utilizzato il mio ultimo timebank, ho deciso di chiamare con Asso alto. Lei ha mostrato QJ e io ho vinto il piatto. È stata una giocata davvero folle in cui, sul river, mi sono affidato molto ai tell per fare un hero call, perché teoricamente con quella combo è quasi sempre fold
Poi ho perso una giocata molto importante a 11 left e mi sono ritrovato di nuovo tra gli short stack. Al tavolo, Lin cercava di fare pressione sui giocatori con stack ridotti. Lui ha deciso di rilanciare Utg su un tavolo da 5 e, con una buona lettura, ho deciso di andare all-in con A5 dal big blind, aspettandomi molti fold. E così è stato. Nella mano successiva avevo 13 BB sullo small blind, tutti hanno foldato, sono andato all-in e il big blind ha passato”.
Giocare a poker è una strategia complessa e completa. Ecco cosa ha studiato Musta pur di vinere: “Molto spesso le mie reazioni al tavolo sono pianificate. Ad esempio, con Lin (che conosco), che è sempre molto carismatico e riesce a mettere molta pressione su uno stack importante. Ho pensato che se avessi vinto qualche piatto contro di lui, esultare avrebbe un po’ allentato questa pressione e rendere le cose un po’ più facili per me. Quante volte ha vinto un grosso piatto contro di me e poi ha urlato “Lady Gaga!”. Così ho fatto lo stesso ed è andata bene. Dopo aver visto Liv piangere, il bambino cinese impazzire di gioia e tutti gli altri visibilmente emozionati, ho capito che non si trattava solo di un altro tavolo finale e che le emozioni erano davvero diverse. Sono tornato in camera e ho cercato di rilassarmi e dormire, ma l’adrenalina era troppo forte. La mattina mi sono alzato molto presto e ho studiato un po’ la classifica finale e i miei avversari, cercando di capire come generare il massimo vantaggio possibile. Ero preparato. Forse l’unico errore che ho fatto è stato quello di cambiarmi i vestiti. Avevo deciso di giocare ogni giorno indossando la tradizionale djellaba, ma per mantenere una promessa fatta a un caro amico (proprietario della migliore azienda di caffè in circolazione), ho giocato il tavolo finale indossando la sua maglia. Una promessa è una promessa”.
Al tavolo finale si dà un ottimi giudizio: “Penso di aver giocato un poker eccellente. Ho attaccato molto gli stack medi e ho scelto bene i miei punti contro i grandi. Nella mia esperienza, ho sempre avuto una regola quando ne rimanevano 3 o 4: devi gestire e attaccare allo stesso tempo, perché in questa fase c’è molta varianza. Le classifiche cambiano, bisogna occupare posizioni più marginali e, di conseguenza, vincere non è sempre facile. Ma sentirsi tristi o scoraggiati dopo aver guadagnato così tanti soldi sarebbe davvero un errore. Se siamo tristi anche quando vinciamo il nostro premio più grande, allora non saremo mai felici nella vita. Ma ho dato il massimo per 5 giorni. A 3 left ho preso alcune decisioni sbagliate. Un po’ di varianza e qualche brutta carta hanno deciso il mio destino”. Ma che giocatore.
Mustapha Kanit
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Oltre l’ostacolo
L’AMMINISTRATORE UNICO
DEL CASINO DE LA VALLÉE, RODOLFO BUAT, TRACCIA UN BILANCIO
DEL PERIODO CONCORDATARIO ORMAI TERMINATO E DEI PROGETTI PER IL 2025, PUNTANDO A UNA DIMENSIONE INTERNAZIONALE
di Anna Maria Rengo
Con la fine del 2024 il Casino de la Vallée ha ultimato (fatte salve le ultime formalità che sono in capo dal tribunale e che saranno espletate presumibilmente entro il mese corrente) il suo percorso concordatario ed è tornato alla “normalità”, in attesa delle decisioni politiche sulla sua futura gestione.
Con l’amministratore unico della società, Rodolfo Buat, facciamo il punto sulla positiva conclusione del concordato.
“La procedura concordataria si chiude con un bilancio largamente positivo. I creditori chirografari vengono liquidati addirittura al 100 percento. La liquidità dell’azienda è intorno ai 50 milioni di euro. Gli esercizi 2021, 2022, e 2023 si sono chiusi con un significativo utile dopo le imposte – 15 milioni circa nel 2023. Anche per il 2024 è previsto un utile interessante. Nella sostanza Casino de la Vallée è un’azienda risanata sul piano economico e finanziario ed è competitiva sul mercato sia nei servizi di gioco che nei servizi alberghieri.”
Quali lezioni si devono e possono imparare dal concordato? Come hanno fatto ben due casinò italiani, in anni recenti, a giungere sull’orlo del fallimento, ovviamente con particolare riguardo a quello che lei sta amministrando?
“Saint-Vincent e Campione d’Italia hanno vissuto vicende decisamente diverse. In particolare, Campione ha affrontato una cessazione delle attività in virtù di un fallimento poi annullato. Saint-Vincent ha subito solo – come gli altri – la chiusura per Covid.
Elemento comune a questi e agli altri casinò è stata la crisi che li ha coinvolti a partire dal 2013 e che ha obbligato tutti ad affrontare importanti processi di ristrutturazione, ciascun casinò in un modo diverso. Ma Saint-Vincent non è mai stata sull’orlo del fallimento. Nel 2012 e nel 2013 ha realizzato importanti investimenti, decisi e avviati prima dell’emergere della crisi e della riduzione di ricavi. Ha cercato di reagire, ma alla fine l’impossibilità dei soci pubblici di mettere ulteriore capitale nella società e la lentezza nella riduzione dei costi hanno spinto per un’azione di conservazione e protezione dell’importante e ricco patrimonio aziendale come è stato il concordato in continuità, consentendo un pagamento dei debiti diluito nel tempo. Occorre dire che la stessa gestione di questi anni ha beneficiato degli investimenti fatti nel decennio precedente e che hanno riguardato soprattutto il Grand Hôtel Billia, una struttura oggi di alto livello, senza la quale il Casinò non potrebbe ottenere gli importanti risultati di questi anni. In ogni caso le difficoltà incontrate hanno insegnato ad avere molto rispetto per l’equilibrio economico della società, sapendo accompagnare le fasi negative con azioni di ristrutturazione conservative e le fasi positive con investimenti per migliorare la qualità dell’offerta.”
Ora che il periodo concordatario è finito, sempre in attesa della dichiarazione della sua conclusione da parte del giudice, quali sono le principali novità che interessano l’azienda e i suoi lavoratori, ma anche i clienti?
“La novità più importante è che la gestione della società non è più influenzata dagli obblighi imposti
dalle procedure concordatarie. Il piano concordatario aveva, infatti, un obiettivo di continuità aziendale ed escludeva naturalmente interventi orientati all’investimento per lo sviluppo. Investire nello sviluppo implica in parte l’assunzione di un rischio imprenditoriale. La gestione concordataria era invece richiamata alla prudenza per non rischiare di disperdere il patrimonio e deludere l’interesse dei creditori. Ora l’azienda recupera la sua piena autonomia e potrà darsi nuovi obiettivi. È un lavoro forse più difficile e che richiede capacità di progettazione ed efficacia nella spesa.”
Quali sono le linee principali del piano industriale in fase di predisposizione?
“Il piano industriale terrà conto in modo prudenziale di un possibile calo di ricavi a fronte dell’emergere di criticità economiche. Fino ad oggi l’economia ha beneficiato di una spinta data dalle politiche europee e nazionali. Dobbiamo aspettarci in via cautelativa qualche rallentamento. Inoltre, i casinò devono affrontare una serie di vincoli normativi – pensiamo al divieto di pubblicità – che ne indeboliscono le politiche commerciali.
Al tempo stesso però il piano industriale prevede importanti investimenti su quattro direttrici: investimenti conservativi su impianti e strutture edili; investimenti per il rinnovo della Casa da gioco; investimenti per la manutenzione delle strutture alberghiere; potenziamento della struttura commerciale e del capitale umano della società.
Si tratta di investimenti che la società sarà in grado di assorbire producendo comunque un utile per tutta la dura del piano nel quinquennio 2025-2029.”
Il Casinò di Saint Vincent ha una solida e storica tradizione di promozione culturale, artistica e di eventi sportivi. Come la state rinverdendo?
“La tradizione delle Grolle d’Oro per il cinema, del Disco per l’Estate, delle corse ciclistiche e di altre iniziative di grande importanza non potrà essere ripetuta, almeno nei prossimi anni. Tra l’altro era una tradizione che accompagnava lo sviluppo economico di metà del ‘900, la prima diffusione della radio e la nascita della televisione. Decisamente un’altra epoca rispetto a quella attuale dell’intelligenza artificiale. Però sarebbe sbagliato rinunciare alle attività di promozione culturale e artistica. Abbiamo scelto di dedicarci a individuare filoni che portano insieme ricerca di nuove idee e qualità del prodotto, catturando un interesse, magari selezionato, ma continuativo. Vanno in questa direzione la rassegna annuale dedicata al jazz, il concerto di musica classica di fine anno nel 2024 alla prima edizione, il festival per vocalist Les Voix Cachées la cui
seconda edizione si svolgerà a fine maggio. Stiamo studiando altri progetti che vedano protagonista l’arte e la letteratura. Non va però dimenticato l’interesse per la nostra struttura di importanti interlocutori. La rivista europea Le Grand Continent ha portato al Grand Hôtel Billia per il secondo anno consecutivo il suo convegno annuale che vede protagonisti intellettuali e politici di tutta Europa. E questo deve essere l’obiettivo: far crescere con il tempo tutte le nostre iniziative in una dimensione internazionale.”
Parallelamente alle attività di gioco e culturali, il resort dispone anche di un’attività alberghiera. Quali sono i progetti che la riguardano e come sta funzionando questo connubio hotel casinò abbastanza comune all’estero, ma unico in Italia?
“Il connubio albergo e casinò funziona benissimo ed è una condizione di successo e di sviluppo per l’azienda, oltre che un valore per il territorio. L’albergo però deve crescere – e lo sta facendo – sulla clientela non casinò. In questi anni sono migliorati tutti i servizi: dalla ristorazione al centro benessere. E i riflessi positivi si sono visti nell’incremento dei ricavi terzi che è arrivato nel 2024 al 17 percento rispetto al 2023. Il mercato congressuale rimane al centro delle nostre attenzioni, perché genera un’attività che è in grado di saturare le nostre grandi strutture nei periodi di minore impatto turistico. Un altro ambito di impegno - che riguarda anche la casa da gioco - è la messa in atto di programmi per attrarre una clientela internazionale”.
La proprietà, ossia la Regione Valle d’Aosta, sta effettuando delle valutazioni, anche attraverso il ricorso a un nuovo studio affidato alla finanziaria Finaosta, per procedere a una eventuale gara per l’affidamento a un terzo della gestione del resort. Come vivono l’azienda e i suoi dipendenti questa attesa, quali sono le speranze e quali i timori?
“In questi anni penso che i dipendenti abbiano imparato ad avere fiducia in se stessi e nelle risorse di cui l’azienda dispone. Certamente i soci pubblici hanno saputo affrontare una crisi gravissima, investire in strutture essenziali come quelle alberghiere, accettare le regole impegnative del concordato. Possono anche affrontare l’immediato futuro contando su un’azienda solida. Tuttavia, il coinvolgimento di un terzo nella gestione, senza ridurre o sacrificare il ruolo pubblico di controllo, può essere utile se porta a rafforzare le risorse finanziarie, tecniche e manageriale necessarie per crescere e al tempo stesso ad ampliare gli orizzonti di mercato. In ogni caso è una decisione che spetta agli azionisti, che ne stanno studiano la fattibilità e le implicazioni giuridiche ed economiche.”
Casinò
Rodolfo Buat
Gioco responsabile come conoscerlo
n questo numero della rubrica
Panno nero affronterò un tema alquanto spinoso e controverso sul quale non è facile argomentare.
Mi riferisco al cosiddetto “gioco responsabile” ovvero alle politiche e alle regole che i casinò adottano per scongiurare fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo.
Le case da gioco hanno sempre cercato di minimizzare il problema, in parte giustamente poiché storicamente lo stesso problema ha interessato una percentuale ridotta della clientela.
In Italia, inoltre, in assenza di una regolamentazione specifica sull’attività dei casinò, ogni intervento in tale ambito poteva avere solo carattere di consiglio o suggerimento rivolto in via molto riservata e con tono paternalistico a chi si supponeva soffrisse di una dipendenza. Più di una volta di rimando si riceveva dai clienti più educati un invito a occuparsi dei propri affari piuttosto che dei loro.
In altre nazioni, le leggi che hanno autorizzato la gestione del gioco d’azzardo, soprattutto le più recenti, hanno previsto norme specifiche
a tutela dei soggetti cosiddetti a rischio individuando anche percorsi obbligatori di assistenza al cliente, a cura e carico dei casinò, per aiutarlo ad uscire dal tunnel della ludopatia. È quanto mai opportuno ricordare che per sconfiggere la ludopatia, come ogni altra forma di dipendenza, è fondamentale la presa d’atto del problema da parte del soggetto interessato oltre che l’effettiva la volontà di superarlo.
Non è per niente facile, comunque, individuare i ludopatici. Gli indicatori da tenere sotto controllo, secondo la mia esperienza, sono sostanzialmente tre: assiduità di frequentazione delle sale da gioco, spesa per il gioco e comportamento durante l’attività di gioco.
Occorre prestare la massima attenzione nell’esaminare gli indicatori di cui sopra. Non sempre infatti una frequentazione elevata del casinò è associabile a fenomeni di ludopatia così come la spesa per il gioco va pesata cercando di capire se la stessa rientra nelle possibilità del cliente. Infine, il comportamento va filtrato attraverso il carattere della persona. Ricordo, nei miei primi anni di
lavoro, un’anziana signora che, approfittando del servizio di linea a mezzo autobus che collegava quotidianamente la città di Torino con Saint-Vincent, non mancava giorno in cui ci faceva visita, con la sola eccezione delle feste comandate. Recava con sè una ricca provvista di caramelle di una prestigiosa azienda torinese che dispensava a tutti gli impiegati con i quali si intratteneva per un breve scambio di parole.
Le puntate al gioco erano rare, per non dire rarissime, e a coloro che le chiedevano il perché della sua assidua frequentazione del casinò rispondeva che amava quell’atmosfera e che, vivendo da sola, la trasferta giornaliera in Valle d’Aosta la aiutava a combattere la solitudine e a scacciare la malinconia.
Un’immagine molto romantica che non deve trarci in errore: sullo stesso autobus, viaggiavano infatti persone che, al contrario di lei, rincorrevano la speranza di cambiare la propria vita grazie a una vincita al gioco e che davano sfogo alla compulsività di cui erano preda.
Tornerò sull’argomento il prossimo mese.
a cura di Marco Fiore
›› GRAFICA
Dimenticate le “vecchie” slot e i formati tradizionali a rullo. Qui abbiamo a che fare con i cosiddetti Fishing Games che rappresentano il fiore all’occhiello del produttore TaDa Gaming e che costituiscono al tempo stesso una novità per il mercato italiano, in grado di proporre un’esperienza di gioco unica e coinvolgente, che si basa prevalentemente proprio sulla grafica. Con un gameplay a dir poco rivoluzionario, dove abilità e strategia si fondono in un’esperienza di gioco mai vista prima e delle grafiche spettacolari che propongono un’immersione in un mondo marino fantastico e ricco di dettagli.
›› SOUND
Abbiamo appena esaltato le qualità grafiche di questa nuova slot, ma di certo si può fare un elogio analogo alla parte audio. L’intera esperienze di gioco è infatti accompagnata da una serie di effetti sonori e musiche decisamente coinvolgenti che intrattengono già da sole il giocatore, divertendolo e coinvolgendolo nelle varie fasi. Anche i jingles sono particolarmente interessanti, per una slot (pardon...un gioco) che non annoia mai!
›› GIOCABILITÀ
Come detto in premessa, abbiamo a che fare con un Fishing Games e non con una tradizionale video-slot per una vera e propria rivoluzione del divertimento. In questo tipo di prodotto il giocatore diventa protagonista, imbracciando una canna da
MEGA FISHING
Un tuffo nella nuova forma di intrattenimento
NOME Mega Fishing
PRODUTTORE TaDa Gaming
DISPONIBILE SU desktop, mobile
DATA DI RILASCIO gennaio 2025
PAYOUT 95,57%
VOLATILITÀ media
pesca virtuale o una rete per catturare creature marine e vincere premi fantastici. Tra i vari giochi di pesca del produttore, Mega Fishing è uno dei titoli più ricco di funzionalità esclusive: dalle creature speciali con premi extra, alla sfida con il Mega Octopus per vincere fino a 950 volte la propria scommessa. E un divertimento assicurato per tutti i gusti.
›› BONUS
Avrete già ampiamente capito che questo gioco è diverso da tutto ciò che abbiamo già visto finora. Anche e soprattutto nelle possibilità di vincita e nelle funzionalità speciali. Anzi, in un certo senso è come se fossero tutte funzioni speciali, se si continua a utilizzare i normali criteri di valutazione validi per le slot. L’ambito Giant Prize Fish consente di vincere facilmente fantastici premi, con la possibilità di moltiplicatori 5x Misteriosi re delle profondità marine, i Giant Anglerfish possono sparare elettricità per aprire forzieri del tesoro, i coccodrilli giganti si svegliano per cacciare i pesci nella fattoria ittica e accumulare grandi premi! C’è anche un Mega Octopus che fa girare continuamente il mulinello. Con siluri e cannoni a rotaia, si possono catturare mostri marini. E vincere un bel po’.
Lanciato di recente sul mercato italiano, questo nuovo ed entusiasmante gioco ha già fatto parlare ampiamente di sé, rappresentando una novità assolutamente degna di nota. In effetti, in un settore dove è difficile fare profonda innovazione – almeno in Italia – visto gli irrefrenabili ritmi a cui viaggiano le release su ogni concessionario e i vincoli di omologazione, è arrivata una cosa davvero nuova e che riesce a catturare l’attenzione generale.
IL NOSTRO GIUDIZIO
LA SCHEDA
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Il percorso a ostacoli della pace
Lo scrittore e saggista Antonio Caprarica analizza le possibilità della fine dei conflitti israelo-palestinese e russo-ucraino, auspicando una saggezza e moderazione che si applichino a ogni ambito della vita, gioco compreso di Anna Maria Rengo
Fa suo il motto di Winston Churcill “Non bisogna mai sprecare una buona crisi”, Antonio Caprarica, per lasciare un margine all’ottimismo al termine della sua disamina sugli scenari internazionali che caratterizzano il 2025 appena iniziato.
Ma andiamo per ordine, nel raccontare la piacevolissima chiacchierata con il giornalista e scrittore, in questi mesi in giro per l’Italia per presentare il suo ultimo libro “La fine dell’Inghilterra. Un paese smarrito, un trono vacillante”, edito da Sperling & Kupfer e che racconta la crisi identitaria di uno tra i paesi che hanno fondato l’occidente contemporanea.
L’occasione, la sua presenza al Casinò di Sanremo per i festeggiamenti per il suo 120esimo compleanno, è infatti ottima per cercare di pronosticare (e sperare): in questo 2025 si arriverà a un punto di svolta nel conflito israelo-palestinese?
“Il conflitto israelo-palestinese va avanti da cent’anni, dal massacro di Ebron del 1929 e da allora, sciaguratamente, questi due popoli non riescono a trovare il senso della parola ‘convivenza’. Una ragione di speranza arriva dalla tregua ma la possibilità di un punto vero di svolta dipende dalla disponibilità di Israele di accettare la proposta ‘due popoli due Stati’.
Finora non c’è stata in quanto i circoli più vicini al primo ministro Benjamin Netanyahu sono convinti che il ‘problema’ si risolva con il tempo e che dunque Israele riuscirà ad annettersi tutte le terre palestinesi, compresa la Cisgiordania e Gaza, ma questo calcolo si è rivelato sbagliato, come hanno dimostrato i fatti del 7 ottobre 2023, e ora c’è da prendere atto e da convincere le frange più estremiste, sia israeliane che palestinesi, che se si vuole vivere pacificamente in questo pezzo di mondo si devono prendere in considerazione i diritti di entrambi.
Intanto, il conflitto animato da Netanyahu ha creato un danno enorme a Israele, che ha sconfitto Hamas ma pagando un prezzo gigantesco in termini di immagine e moralità, intaccando il credito che vanta nei confronti del resto del mondo dopo le sofferenze dell’Olocausto.
Tuttavia, non va dimenticato che il conflitto è stato scatenato da un atto che definire terroristico è poco, una mini shoah ispirata all’antisemitismo più brutale e bestiale.”
E quali sono gli scenari immaginabili nel conflitto tra Russia e Ucraina?
“Il neo presidente Usa Donald Trump aveva dichiarato che, con il suo ritorno alla Casa bianca, avrebbe impiegato tre o quattro giorni a raggiungere la pace. Ora i giorni sono diventati cento e anche io sono pessimista. Il punto cruciale è che Putin non ha vinto: contava di impadronirsi dell’Ucraina in un paio di settimane e invece il conflitto va avanti: i russi avanzano ma a costi spaventosi, la santa Russia si è trasformata in un vassallo della Cina e per continuare a combattere si è dovuta rivolgere a un regime criminale come quello della Corea del Nord. Certo, per l’Ucraina il bilancio è ancor più disastroso. Ritengo che la pace si potrà raggiungere solo con il consenso degli ucraini, altrimenti si ridarebbe slancio alla folle idea di espansione imperiale di Putin. Se non si raggiunge una pace giusta Putin ne trarrà la convinzione che vale la legge del più forte.”
Lo scorso 20 gennaio il neo presidente Usa Donald Trump si è insediato ufficialmente alla Casa bianca. Come saluta questo ritorno?
“Io credo ai valori della liberaldemocrazia, alla libertà di parola e allo stato di diritto: non trovo nessuno di questi convincimenti nelle parole di Donald Trump e il secondo Trump è ancora più pericoloso del primo. La prima volta vinse ma non con il voto popolare, mentre ora l’opinione pubblica americana è trumpiana e in sempre più parti del mondo, Europa compresa, è sempre più forte la corrente di opinione che guarda con favore a soluzioni di destra.”
Finiamo dunque questa intervista con una nota più leggera, dove non occorre scomodare Sir Winston Churchill per ritrovare il sorriso: lei che rapporto ha con il settore del gioco e come vede il connubio con la cultura che propone il Casinò di Sanremo?
“Ci sono pezzi fantastici di letteratura, ma anche musicali, che hanno al centro il gioco, un elemento fondamentale della vita e degli esseri umani. Esso infatti contiene concettualmente ciò che più affascina: quella sfida contro l’incognito che è la stessa dei primi esploratori, che mettevano in gioco la loro vita.
Io amo il gioco, come il vino e il whisky, e lo pratico con aristotelica moderazione, fissando dei limiti, rispettandoli e sapendo che non si vince sempre e che va messa nel conto la sconfitta.”
La sfortuna della principiante
LA CONDUTTRICE TV SOFIA BRUSCOLI, MADRINA DI ALCUNI EVENTI AL CASINO DE LA VALLÉE, SVELA I TRE
PILASTRI DEL SUCCESSO: TUTTAVIA NON AL GIOCO, CHE HA TENTATO CON SCARSI ESITI MA CON GRANDE DIVERTIMENTO
di Anna Maria Rengo
Campionessa di pattinaggio a rotelle, reginetta di bellezza, modella, presentatrice televisiva, attrice.
Nonostante la sua giovane età (è nata a Cattolica in provincia di Rimini il 20 aprile del 1988) è lungo e variegato il curriculum di Sofia Bruscoli, che incontriamo a Saint Vincent, dove è stata madrina e conduttrice di una serie di eventi organizzati dalla Casa da gioco valdostana.
Iniziamo dunque la nostra conversazione con Sofia partendo proprio dalle tante e diversificate attività nelle quali si è cimentata.
Quali sono le carte vincenti che ti hanno permesso di avere successo?
“Per quanto riguarda il pattinaggio, che mi ha portato a essere in nazionale all’età di 11 anni e a diventare vice campionessa europea il segreto risiede nella passione e nell’allenamento. Poi la terza componente per diventare un fuoriclasse in una attività è il talento. Ma per quanto riguarda il pattinaggio non ne avevo poi tanto, visto che sono troppo alta per questo sport dove avere delle leve lunghe non aiuta. Ma dove non è arrivato il talento, inteso come prestanza fisica, sono arrivate le altre due componenti. Invece, nel mondo dello spettacolo, specie televisivo, è fondamentale la continua preparazione ad affrontare nuove sfide. Come mi diceva Pippo Baudo (che aveva affiancato nella conduzione di Domenica In nella stagione 2009-2010 Ndr), non c’è una scuola per diventare conduttori. L’unica vera scuola è tanta lettura, così da avere padronanza della lingua italiana, una dialettica scorrevole. Il lavoro duro nel mondo dello spettacolo batte anche il talento.
Infine, la moda: in questo ambito essere ‘secca e lunga’ mi ha aiutato molto. Ma devo dire che preferisco di più l’ambiente televisivo, quando hai una personalità tua e non sei obbligato a diventare il personaggio che lo stilista vuole che tu sia.”
Cosa vorrebbe dire a una giovane che si sta affacciando ora al mondo dello spettacolo?
“Oltre ai tre citati pilastri del successo, vorrei invitarla a inseguire sempre i propri sogni. Mai abbattersi, tanto più che il mondo artistico è fatto di alti e bassi. Fanno parte del gioco e anche nei momenti di bassi non si vede mai smettere di credere in se stessi. In questo mi ha aiutato lo sport, che insegna a cadere, ma anche a rialzarsi.”
Lei crede nella fortuna, non tanto al gioco ma come opportunità che si presentano?
Assolutamente sì, ho sempre detto che è meglio nascere fortunati che ricchi. Un pizzico di fortuna aiuta sempre perchè magari ti può capitare di avere un pezzo da collezione ma di essere nel posto sbagliato o con le persone sbagliate, e dunque di portarlo in un negozio moderno dove non se ne capisce il valore.”
A gennaio sei stata ospite al Casinò di Saint Vincent e madrina di alcuni eventi: che esperienza è stata?
“Sono stata benissimo! Sono stata quattro giorni e me li sono goduti. Sono stata in relat, in un hotel bellissimo, con una spa super rilassante, il cibo era ottimo e altrettanto era la mia compagnia di amiche. Il bello del mio lavoro è di potere unire l’utile al dilettevole. E già che c’ero sono andata anche al Casinò ma non sono stata fortunata. Non sono mai stata una giocatrice e, da inesperta quale sono, ho provato la roulette ma non mi sono lanciata in grosse puntate, anche perché avevo visto che c’erano molti giocatori più esperti. Sono rimasta affascinata dai tavoli, dalle slot, dalle luci, dai colori, con le mie amiche abbiamo provato la roulette e anche se non ho vinto mi sono divertita, del resto è un gioco!”
Quali sono i tuoi prossimi progetti professionali?
“Ogni giovedì sera conduco un programma su Sky che si chiama ‘Eterne’ e che è dedicato alle aziende storiche, che hanno almeno 40 anni di esperienza nel settore. Sono eccellenze del Made in Italy e non solo. Spaziamo in tanti ambiti e trovo questo impegno molto vario e stimolante. Poi a febbraio uscirà il film ‘Un posto sicuro’ del regista Luca Tartaglia. È un film horror ma io interpreto la parte di una giornalista e mi sporco poco di sangue!”
C’è un sogno che ti resta da realizzare?
“Penso sia importante avere sempre dei nuovi sogni e obiettivi nella vita. Io ne ho tanti, sia dal punto di vista emotivo che lavorativo, anche se ho una bambina di 11 anni che riempe tanto la vita. Sul lavoro, mi piacerebbe continuare nella conduzione televisiva, più che nella fiction o nella moda, anche se questa resta il mio secondo amore dopo il pattinaggio.”
SOFIA BRUSCOLI
n un’industria sempre più digitalizzata, imperversa la battaglia per il predominio tra sistemi senza contanti e i modelli classici a gettoni. La comodità dei sistemi senza contanti con biglietto è difficile da contestare, sia per gli operatori che per i clienti, ma anche l’attrazione nostalgica delle macchine a gettoni è difficile da ignorare; dopotutto i clienti sono creature abitudinarie. Di sicuro un’industria così grande può ospitare entrambi i modelli. In un mercato moderno che soddisfa le nicchie e i gusti specifici di diversi operatori e clieni, un’ampia gamma di macchine può sicuramente coesistere fianco a fianco.
Ci sarà mai un vincitore finale di questa battaglia o i sistemi “Tito” (Ticket In Ticket Out) e i sistemi a gettoni coesisteranno per sempre? InterGame ha parlato con alcuni esperti dell’industria per ottenere qualche spunto su questo confronto per cercare di accertare chi sarà il vincitore a lungo termine, se ce ne sarà uno. Paul Abbott, responsabile vendite Novo Cash di Novomatic Gaming Uk, descrive nel dettaglio l’eterno fascino delle macchine a gettoni nell’industria: “Le macchine a gettoni sono state un punto fermo nelle industrie del divertimento e del gioco per decenni. Uno dei loro maggiori vantaggi è la loro familiarità e semplicità. Molti giocatori, soprattutto in luoghi tradizionali come le sale giochi, sono abituati a usare le monete, rendendo queste macchine
MONETE CONTRO TICKET
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un’opzione semplice. Le macchine a gettoni forniscono anche un feedback immediato e tangibile - i giocatori possono sentire le monete che hanno vinto, il che si aggiunge all’esperienza di gioco. Sono spesso viste come un’opzione affidabile e a bassa manutenzione per luoghi più piccoli o in cui sono fondamentali transazioni rapide e facili”.
L’attrattiva della gratificazione immediata di avere soldi in mano è un’enorme attrazione per le macchine a gettoni e, come attesta Abbott, le macchine sono perfette per i gestori di piccoli locali grazie alla loro affidabilità e ai bassi costi di manutenzione. Tuttavia anche le macchine con biglietti hanno i loro vantaggi per il gestore.
“Le macchine con biglietti, in particolare i sistemi Tito, offrono una
serie di vantaggi rispetto alle macchine a gettoni”, afferma, “in particolare nei locali più grandi o nei locali che vogliono rimanere al passo con la tecnologia. I sistemi di biglietteria sono più rapidi, riducono i tempi di inattività e consentono ai giocatori di spostarsi tra le macchine senza problemi. Riducono anche la necessità di gestione manuale del denaro, il che migliora l’efficienza, riduce gli errori e aumenta la sicurezza. Per i gestori le macchine con biglietti semplificano la gestione del denaro, riducono i costi di manodopera e riducono al minimo il rischio di furto o manomissione. Inoltre i sistemi di biglietteria offrono ai giocatori maggiore praticità e flessibilità.”
Rob Wheeler, amministratore delegato di Rbw Systems, lo sostiene, affermando che i sistemi Tito presentano una miriade di vantaggi sia per i clienti che per gli operatori, rendendolo un convinto sostenitore dell’industria del gioco e delle macchine a gettoni. Sottolinea: “Tito è stato il metodo predominante di funzionamento senza contanti negli ultimi 25 anni nel mercato internazionale del gioco. Ci sono significativi vantaggi operativi. Tito semplifica la riscossione dalle macchine, riducendo la necessità di ricaricare e, a sua volta, riducendo i problemi di salute e sicurezza che potrebbero sorgere. Ma ancora più importante, l’esperienza del cliente è molto migliore. Quando abbiamo lanciato per la prima volta i sistemi Tito sul mercato nel 2006 li hanno presi con grande facilità. Che qualcuno abbia un premio da 1 o da 1.000 sterline, hanno lo stesso biglietto, il che significa che il cliente non deve portare grandi quantità di denaro contante con sé”.
Sembra che, storicamente, le macchine in contanti e a gettoni possano essere adatte a locali più piccoli che cercano sistemi a bassa manutenzione per il loro piccolo gruppo di clienti. Il passaggio a una società senza contanti potrebbe cambiare questo; man mano che cambiano le preferenze dei consumatori e dei clienti devono cambiare anche i prodotti. Abbott interviene sulla neces-
sità di adattarsi a un mondo progressivamente senza contanti: “Il passaggio a un mondo più senza contanti ha avuto un profondo impatto sulle industrie dei divertimenti e del gioco.
C’è stata una crescente richiesta di soluzioni che integrano pagamenti con carta, dispositivi mobili e portafoglio digitale, poiché sempre più consumatori preferiscono questi metodi alla gestione del denaro contante. Questa tendenza ha guidato l’innovazione, portando a prodotti come i nostri chioschi di gestione del contante Novo Cash che soddisfano sia le transazioni in contanti che quelle senza contanti. Questo cambiamento è stato particolarmente evidente nella fascia demografica più giovane che si aspetta esperienze di pagamento moderne e fluide. Di conseguenza gli operatori cercano sempre più di offrire una combinazione di opzioni di pagamento tradizionali e digitali per soddisfare le preferenze di tutti i giocatori”.
Uno studio recente ha dimostrato che entro il 2030 solo il 6 percento di tutte le transazioni avverrà in contanti, attualmente è circa il 12 percento, motivo per cui abbiamo già investito nella nuova tecnologia che circonda le transazioni senza contanti. Anche Abbott di Novomatic Gaming Uk vede il futuro dell’industria dirigersi in questa direzione e sottolinea la necessità di adattabilità per rimanere rilevanti. “Mentre le macchine a monete probabilmente
manterranno una presenza, in particolare in contesti tradizionali o di nicchia specifici, crediamo che le macchine con biglietti, in particolare i sistemi Tito, domineranno il futuro dell’industria. La flessibilità, la sicurezza e l’efficienza che i sistemi di biglietteria forniscono si allineano meglio con la tendenza più ampia verso transazioni senza contanti e senza contatto. Inoltre, man mano che le normative sulla gestione del contante si inaspriscono e le preferenze dei consumatori si spostano verso la praticità, i sistemi di biglietteria continueranno a crescere in importanza. C’è stato un notevole cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso i biglietti e le opzioni senza contanti, in particolare tra i giocatori più giovani e nei locali ad alto volume. I consumatori oggi si aspettano praticità e velocità e i sistemi di biglietteria, insieme alle soluzioni di pagamento digitale, forniscono proprio questo”.
soddisfare una gamma di metodi di pagamento. Che si tratti di contanti, biglietti o pagamenti digitali. Anche la sicurezza e la facilità di integrazione nei sistemi esistenti sono fondamentali, soprattutto con le crescenti normative sulla gestione del contante e la crescente necessità di soluzioni solide e sicure. Inoltre l’esperienza utente non dovrebbe mai essere trascurata. Le macchine devono essere intuitive e veloci per garantire ai clienti una transazione fluida e semplice. Per gli operatori la facilità di manutenzione e un’affidabile assistenza clienti sono fondamentali, poiché i tempi di inattività possono avere un impatto significativo sui ricavi”.
Sebbene il futuro potrebbe orientarsi verso i sistemi di biglietteria e senza contante, non c’è bisogno di puntare tutto su un’unica carta quando si tratta delle proprie macchine. Il contante è ancora in giro e c’è un mercato da soddisfare. Sebbene le tendenze dei clienti, i progressi tecnologici e i vantaggi per gli operatori tendano a prevedere un futuro settore di biglietteria senza contante, si sottovaluta l’attrattiva senza tempo del contante a proprio rischio e pericolo.
Previsioni e ricerche di mercato sono tutte importanti per vedere dove stanno andando le tendenze dei clienti, ma questa lungimiranza non è nulla senza la capacità di agire e mantenere rilevanti i propri prodotti.
“Flessibilità e adattabilità sono considerazioni chiave”, afferma Abbott.
“I fornitori e gli operatori devono garantire che i loro prodotti possano
“Osserviamo anche che molti locali tradizionali attraggono ancora giocatori che preferiscono l’esperienza tattile della gestione delle monete2. Aggiunge Abbott. “Ciò è particolarmente vero nelle sale giochi sul mare e nei luoghi di divertimento più piccoli con clienti transitori. Di conseguenza, c’è ancora bisogno di entrambi i tipi di macchine”. Sembra che la comodità dei sistemi di biglietteria, come Tito, sia per gli operatori che per i clienti alla fine vincerà questa battaglia secolare nel lungo periodo. Ma per ora c’è un posto per entrambi questi sistemi nel settore del gioco. Finché esisterà il contante, esisteranno anche le macchine che lo usano.
Il gioco dei Caraibi
L’OLANDA SOSTIENE
LA NUOVA LEGGE PER IL SETTORE
I Paesi Bassi collaboreranno con Curaçao per supportare l’implementazione della nuova Ordinanza nazionale sul gioco d’azzardo (Lok), che mira a rafforzare la supervisione, combattere il riciclaggio di denaro e affrontare annosi problemi di corruzione nel settore del gioco dell’isola caraibica.
Curaçao, una delle nazioni costitutive del Regno dei Paesi Bassi insieme con Aruba e Sint Maarten, è stata coinvolta recentemente in alcuni scandali, ed ecco quindi l’idea di far lavorare fianco a fianco l’autorità di regolamentazione olandese Kansspelautoriteit (Ksa) e la neocostituita Curaçao gaming authority (Cga).
Forte della sua esperienza, la Ksa aiuterà Curaçao a rafforzare la supervisione e l’applicazione della normativa vigente, assicurando che gli operatori la rispettino.
Secondo l’accordo stretto fra i ministri dei due Paesi e il segretario di Stato per le relazioni con il Regno, la collaborazione fra i regolatori includerà anche valutazioni semestrali per monitorare i progressi e affrontare le sfide emergenti nel settore. Inoltre, è prevista anche l’unione delle principali agenzie di polizia, tra cui il Public prosecution service, la Financial intelligence unit di Curaçao e il Criminal investigation cooperation team per combattere il riciclaggio di denaro, le frodi e altre attività illecite.
UN RESORT CASINÒ
ESCLUSIVO CON VISTA
OCEANO (SENZA BAMBINI)
“La vacanza per soli adulti per eccellenza”. La promette II Mare Adults-Only Preferred Club del Dreams Curaçao Resort, Spa & Casino, una nuova sezione di 52 bungalow che crea un’esperienza unica e lussuosa in riva al mare su una delle spiagge più pittoresche dei Caraibi olandesi: Piscadera Bay.
“L’apertura di Il Mare segna un nuovo capitolo per Dreams Curaçao Resort, Spa & Casino e rafforza il nostro impegno per l’innovazione per creare esperienze memorabili per i nostri ospiti e i membri di World of Hyatt. I nostri esclusivi bungalow sulla spiaggia Preferred Club sono lo sfondo perfetto per la vacanza per soli adulti e creano un’opzione desiderabile per coppie o gruppi che visitano una destinazione incredibile”, afferma Thomas van Balveren, direttore generale di Dreams Curaçao, parte della catena Hyatt Hotels Corporation.
Lusso in ogni dove, con suite ultra moderne e spaziose – con letto king-size, un bagno con due lavandini, un’area salotto interna -, terrazze private fronte oceano con ombrellone e sedie a sdraio e accesso diretto alla spiaggia.
A disposizione degli ospiti anche un servizio di maggiordomo, una piscina a sfioro, menu con influenze mediterranee e italiane, lezioni di cocktail, pickleball, tennis, bocce, di lingua papiamentu, musica dal vivo e intrattenimento.
POKER ONLINE, IL DOMINIO IN ASIA SOGNANDO
GLI STATI UNITI
Il regolatore di Curaçao, tramite i suoi principali licenziatari, attualmente offre un sigillo di approvazione regolamentare a circa 200 società di gioco online e altri 1.000 siti hanno fatto domanda per riceverlo.
Fra gli operatori con licenza di gioco rilasciata nell’isola caraibica c’è anche Wpt global, diventata la seconda rete di poker online più grande nel traffico di cash game, superando PokerStars, un’impresa raggiunta in soli due anni dal suo lancio nel 2022, appena un anno dopo l’acquisizione del marchio World poker tour da parte di Element partners.
A fornire questo quadro è il sito Poker Industry Pro, piattaforma di analisi dati dedicata al poker online, in un approfondimento sullo stato del settore basato sulle cifre e sugli asset del 2024.
Wpt global vanta una base di giocatori che nella sua gran parte proviene dall’Asia, e come tale è parte di una rete preesistente che include almeno altre due App di poker incentrate sul continente, garantendo al sito liquidità immediata e un punto d’appoggio nel redditizio mercato asiatico. La sua licenza gli consente di operare in oltre 100 Paesi, tra cui Brasile, Canada (escluso l’Ontario) e India, ma deve ancora entrare in mercati regolamentati chiave come il Regno Unito e gran parte dell’Europa. Per gli Usa potrebbero volerci anni.
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egli ultimi anni, la tecnologia blockchain si è affermata come una delle innovazioni più dirompenti, capace di trasformare profondamente diversi settori industriali. Spesso confusa e fraintesa più per le sue applicazioni finanziarie/ monetarie come le criptovalute che per quelle tecnologiche dall’enorme potenziale. Tra i tantissimi settori trasversalmente toccati da questa tecnologia, il mondo del gioco rappresenta uno degli ambiti con il maggiore potenziale di evoluzione. La blockchain, uno tra i temi oggetto di disamina nella prossima edizione dell’Italian Gaming Expo, è in grado di apportare trasparenza, sicurezza e decentralizzazione, risolvendo alcune delle criticità che storicamente affliggono questa industria e aprendo la strada a nuove opportunità di sviluppo.
TRASPARENZA E FIDUCIA: LE BASI DI UNA NUOVA ESPERIENZA
Una delle problematiche principali nel settore del gambling è la fiducia. I giocatori spesso nutrono dubbi sulla correttezza delle piattaforme e sul funzionamento dei meccanismi di gioco, come il generatore di numeri casuali (Rng). La blockchain offre una soluzione unica: i risultati delle giocate e le transazioni possono essere registrati su un registro pubblico, immutabile e accessibile a tutti, garantendo trasparenza totale. Attraverso l’utilizzo di smart contract, i giochi possono essere programmati per funzionare in modo completamente autonomo e verificabile, eliminando qualsiasi possibilità di manipolazione. Ad esempio, una piattaforma di gambling basata su blockchain può utilizzare smart contract per distribuire automaticamente le vincite ai giocatori, senza intervento umano. Questo meccanismo non solo aumenta la fiducia degli utenti, ma riduce anche i costi operativi per gli operatori.
SICUREZZA E PROTEZIONE DEI DATI
Il settore del gaming, come quello del gambling, sono spesso bersaglio di attacchi informatici, con furti di dati personali e finanziari che mettono a rischio la sicurezza degli utenti.
Blockchain una rivoluzione per il settore del gambling e del gaming
a cura di Gianluca Comandini
Divulgatore tecnologico esperto di fintech e new media, professore universitario e membro del Comitato scientifico Ige
La blockchain, grazie alla sua architettura decentralizzata e alla crittografia avanzata, offre un livello di protezione senza precedenti. Ogni transazione registrata su blockchain è criptata e distribuita tra migliaia di nodi, rendendo praticamente impossibile per i malintenzionati alterare o accedere ai dati sensibili. Inoltre, gli utenti possono mantenere il controllo dei propri dati personali grazie a sistemi di identità decentralizzata (DID), che permettono loro di condividere solo le informazioni strettamente necessarie.
MICROTRANSAZIONI E TOKENIZZAZIONE
La blockchain apre nuove opportunità per il settore attraverso la tokenizzazione e l’uso di criptovalute. Grazie a queste tecnologie, diventa possibile implementare microtransazioni rapide ed economiche, un aspetto fondamentale per i giochi online e per i casinò digitali. Gli utenti possono utilizzare token o criptovalute per partecipare a giochi, acquistare beni digitali o scambiare oggetti all’interno di ecosistemi virtuali. Un esempio concreto è rappresentato dagli Nft (token non fungibili), che possono essere utilizzati per creare asset unici e collezionabili nei giochi, come personaggi, skin o carte rare. Questo modello è già stato adottato con successo in diversi progetti di gaming blockchain, aprendo la strada a nuovi modelli di business e moltiplicandone i ricavi.
REGOLAMENTAZIONE E CONFORMITÀ
Un’altra area in cui la blockchain può giocare un ruolo cruciale è la regolamentazione. La trasparenza e la tracciabilità offerte da questa tecnologia consentono agli operatori
di conformarsi facilmente alle normative locali e internazionali, fornendo alle autorità strumenti per verificare in tempo reale le attività delle piattaforme. Inoltre, la blockchain può facilitare l’implementazione di meccanismi di gioco responsabile, come limiti di spesa automatizzati o sistemi per prevenire la partecipazione dei minori, garantendo un ambiente più sicuro per gli utenti.
SFIDE E PROSPETTIVE FUTURE
Nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione della blockchain nel settore del gambling e del gaming non è priva di sfide. La scalabilità è ancora un problema per molte reti blockchain, che possono riscontrare difficoltà nel gestire un grande volume di transazioni in tempo reale. Inoltre, la volatilita delle criptovalute può rappresentare un ostacolo per gli utenti meno esperti. Tuttavia, il progresso tecnologico è rapido, e soluzioni come le blockchain di seconda generazione (ad esempio: Solana e Polygon) stanno già affrontando questi problemi. Allo stesso tempo, l’interesse crescente degli investitori e delle grandi aziende tecnologiche nel settore è un chiaro segnale delle potenzialità future.
In sintesi, la blockchain rappresenta una rivoluzione per il settore del gambling e del gaming, offrendo strumenti per creare piattaforme più trasparenti, sicure e innovative o aumentare la fidelizzazione degli utenti e i ricavi. La sua implementazione non solo risolve alcune delle criticità storiche del settore, ma apre anche nuove opportunità di business, rendendo l’esperienza di gioco più coinvolgente e accessibile. Ma per far ciò serve rivolgersi a professionisti autorevoli del settore perché, come spesso accade, in questo momento di forte hype c’è anche il rischio di rivolgersi a tecnici e manager non esperti e potrebbe essere controproducente.
Per gli operatori e i brand che sapranno cogliere questa occasione, il futuro appare luminoso poiché potrebbero essere ancora early adopter e avere un ritorno anche di immagine riguardo al fatto di muoversi per primi rispetto ai loro competitori su un ambito così attenzionato.
La tecnologia è finalmente pronta: ora è il momento di costruire.
Gianluca Comandini
Le vicende degli ultimi anni, dal cambiamento geopolitico, alla transizione energetica spesso “insostenibile”, fino all’eccesso regolamentare e alla proliferazione normativa - soprattutto nei paesi Ue - impongono una riflessione urgente per evitare che l’approccio ai temi della sostenibilità rimanga soltanto una moda passeggera. Ciò presuppone tornare ai fondamentali che caratterizzano l’approccio alla gestione sostenibile di impresa, a suo tempo descritti da Porter e Kramer: l’obiettivo è la creazione di un valore condiviso, un valore economico aggiuntivo certo e misurabile, generato includendo gli aspetti ambientali, sociali e di governance nella strategia e nell’operatività della impresa; il raggiungimento dell’obiettivo è possibile non con precetti ideali ma utilizzando le leve gestionali a disposizione del management, ovvero identificando nuovi prodotti e mercati, migliorando l’efficienza dei processi produttivi e della catena del valore in genere, minimizzando la gestione dei rischi, implementando un sistema di governance adeguato, valorizzando le interrelazioni tra impresa e territorio.
L’approccio alla sostenibilità si origina quindi in un contesto prettamente economico, quello di creazione del valore, generato da un vantaggio competitivo. Ma per fare ciò servono interventi sui processi, sull’innovazione, adottando metriche quali-quantitative rigorose. Non sono sufficienti prescrizioni morali e/o obblighi normativi che spesso finiscono col defocalizzare i manager dal raggiungimento degli obiettivi di impresa o a trovare giustificazioni di comodo in caso di insuccesso.
La sostenibilità implica inoltre il superamento delle teorie di responsabilità sociale e morale di impresa (Csr), ovvero di supremazia degli interessi etici e morali su quelli economici. Paradossalmente la Csr non è riuscita ad ispirare nella realtà il comportamento delle imprese, anzi, generando una contrapposizio-
Unica sostenibilità possibile creare valore economico
Dopo oltre un decennio in cui il tema è stato mainstream per politici, manager, banchieri, ambientalisti e opinione pubblica, arriva il momento della concretezza e della solidità
riduce la sostenibilità a un valore morale, un ideale a cui tendere, un aspetto comunicazionale destinato a scontrarsi con la realtà e la complessità del sistema di impresa. È un tipo di approccio che ispira le norme e i comportamenti non in funzione del pragmatismo o della convenienza economica ma a prescindere dalla stessa; la deriva ispirata al rispetto della compliance o esclusivamente finalizzata all’ottenimento di certificazioni o rating. Facendo prevalere la forma sulla sostanza rendendo di fatto inefficace la portata del cambiamento.
ne tra finalità economiche e finalità morali, ha creato i presupposti dei grandi scandali aziendali dei primi anni 2000 e della crisi del sistema di impresa. Questo perché la business ethic è uno strumento, un prerequisito, non il modello cui finalizzare la gestione aziendale. Anche i tanto decantati criteri Esg, che hanno riempito infinte discussioni in pagine di giornali, giornate di convegni e dotte dissertazioni accademiche, non possono essere considerati obiettivo dell’impresa, ma parametri di riferimento da includere nel sistema di gestione dei rischi in una prospettiva di creazione del valore di medio-lungo termine. Occorre quindi modificare l’approccio da dogmatico a pragmatico.
La storia della sostenibilità di impresa, soprattutto in Europa, è stata caratterizzata da significativi passi in avanti in termini di conoscenza, consapevolezza delle problematiche e di impostazione di un framework normativo. Ma, nell’Hype Bubble Esg, Stakeholder Capitalism, Csr etc. che si è generata, sono emerse due derive, opposte tra di loro, entrambe pericolose e in grado di distruggere ogni percorso verso la sostenibilità: la deriva di tipo ideologico, che
Per evitare i pericoli delle derive, è necessario ripartire dall’impresa: conoscere il modello di business e il sistema dei rischi, individuare le aree di intervento sulle variabili ambientali, sociali e di governance su cui l’impresa è in grado di contribuire al miglioramento generando un valore economico per se stessa, definire le aree di intervento in una ottica di pianificazione, misurazione e reporting. In altre parole, bisogna ripartire dai fondamentali della impresa e definire delle azioni in grado di generare un vantaggio competitivo. Servono quindi competenze e professionalità adeguate: negli scorsi anni abbiamo assistito a una proliferazione di esperti talvolta senza la minima conoscenza della (complessa) gestione dei processi di impresa, spesso senza competenze manageriali trasversali. Ciò ha contribuito a indirizzare il percorso verso uno delle due derive di cui sopra, mentre la complessità e la trasversalità dei problemi da affrontare e la necessità di integrare tali tematiche nel percorso strategico e operativo della impresa richiedono specifiche competenze.
Dopo anni di mainstream siamo a un bivio fondamentale: prendere subito la direzione corretta è necessario per non compromettere quella parte del cammino virtuoso effettuato sino ad ora e non aggravare l’impresa di gravosi adempimenti, spesso poco utili, e di costi significativi.
Patrizio Graziani | Docente di Impresa sostenibile nei corsi di laurea magistrale della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza e di Gestione sostenibile di impresa presso la Umbria Business School. Ha ricoperto per diversi anni ruoli apicali nei gruppi Eni e Tim, in Italia e all’estero nelle aree di direzione generale, internal audit, affari societari e governance, controllo di gestione, finanza, procurement e real estate. Attualmente è managing partner di una società di consulenza strategica, co-founder e di una start up innovativa che opera nel settore dell’analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale nonché senior advisor per le attività di business development di una start up innovativa che opera nel settore delle reti di telecomunicazioni. Ha ricoperto e ricopre cariche di presidente amministratore e sindaco in società italiane ed estere, anche quotate sui mercati regolamentati.
a cura di Patrizio Graziani
C La pubblicità? No, tu no!
ogito, ergo sum; diceva Cartesio. Penso, quindi esisto. Questo ai suoi tempi, ossia nel Seicento. Mentre oggi dovremmo forse dire: comunico, quindi esisto. Anzi, meglio (si fa per dire): condivido, quindi esisto. Da uomo di marketing e retail, mi soffermerei brevemente sul nuovo contenuto esplosivo di questo concetto: condividere.
Una volta, condividere era un’attività, nell’immediato, riservata ad una cerchia ristretta di prossimità. Se poi si voleva ampliare la condivisione, si entrava in un meccanismo complesso, che necessitava di strumenti di supporto laboriosi quali giornali, volantini, manifesti, spot radio, promoter, ecc. Per i più vecchi, un minuto di silenzio in memoria del ciclostile. Oggi condividere significa creare il contenuto di un messaggio e premere il tasto di invio: web, email, Whatsapp, Instagram e via dicendo, raggiungeranno chiunque si voglia, e anche chi non vorrebbe essere raggiunto, per la verità. Tutto realizzato in autonomia, rapido dell’input e con feed-back immediato.
Oggi esisti e quello che fai ha senso, a condizione che venga visto e susciti curiosità, emulazione, invidia o scateni desiderio di possesso. L’importante non è fare ma far sapere che si fa, spesso far sapere anche quello che non si fa ma che facciamo finta di fare. In sostanza, tutti possono aspirare ad avere visibilità, cioè a farsi pubblicità, poca o tanta, buona o cattiva, realizzabile con poco sforzo e costi contenuti. Citando “Frankestein Junior”, si può fare! E poi ci siamo noi, quelli del gioco, quelli che vanno tenuti nascosti, gli imprenditori “di serie B”. Ecco, per noi vale Jannacci: vengo anch’io, no tu no!
Per noi lo strumento fondamen-
06 2022
NEL NOSTRO SETTORE PERMANE IL DIVIETO DI FARE PUBBLICITÀ, CON MOTIVAZIONI DI TUTELA
DIFFICILI DA CONDIVIDERE
tale della pubblicità, al di fuori delle Gaming hall o delle cosiddette “Sale dedicate”, è semplicemente vietato.
Tutto nasce con il decreto Dignità, con il Movimento 5 Stelle al governo, con l’obiettivo (demagogico) di tutelare i consumatori, generando in realtà una serie di problematiche che, paradossalmente, espongono il giocatore a maggiori rischi.
La pubblicità, se gestita in modo responsabile, non serve solo per attirare clienti, ma anche a dare informazioni chiare ai giocatori, aspetto importante che aiuta a distinguere tra chi opera nell’ illegalità e chi invece secondo le normativa.
Quando le aziende legali non possono comunicare la loro offerta in modo visibile, viene lasciato spazio a operatori non autorizzati che, sfruttando il vuoto comunicativo,
Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di TSJ Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.
possono attrarre i giocatori con promozioni aggressive o non regolamentate, sfuggendo oltretutto alle sanzioni previste per la violazione della norma.
Un messaggio pubblicitario trasparente può spiegare come riconoscere un operatore con regolare autorizzazione o concessione di gioco, le attività retail dove il gioco è monitorato dallo Stato, quali siano le macchina da gioco certificate e collegate con gli organi di controllo, le dinamiche di vincita gestite nel rispetto delle percentuali previste dalla normativa, dove siano disponibili strumenti per contrastare problematiche legate al gioco patologico.
Su questo farei una riflessione. Uno degli argomenti più spesso citati contro la pubblicità nel nostro settore è il rischio di incentivazione del gioco patologico, quando è proprio la mancanza di comunicazione che può creare il problema. Oggi i concessionari si stanno impegnando nel comunicare al giocatore i rischi del gioco e nel sostenere e promuovere strutture di supporto, per chi ritenesse di averne necessità. Il messaggio relativo a quanto sopra, è però veicolato solo all’interno delle sale da gioco, facendo venire a mancare l’occasione di un importante contatto preventivo.
Siamo seri: nessun operatore del nostro settore vuole un mercato patologico, come nessun barista aspira ad avere clienti alcolizzati. Il divieto totale di pubblicità nel settore del gioco, operazione politica acchiappa consensi, mascherata da buonismo a presunta tutela della salute pubblica, è stato e continua a essere un errore. Consentire una comunicazione regolamentata e responsabile vuol dire normalizzare un mercato legale, fornire ai consumatori informazioni per fare scelte consapevoli, proteggersi dai rischi, combattere l’illegalità e garantire un settore più sicuro e trasparente. Vorrei concludere scrivendo che confidiamo in un’apertura del legislatore, anche se le quote, giusto per restare in tema, danno più probabile l’avvistamento di un unicorno.
a cura di Michele Bragantini
il risultato di lunghi mesi di lavoro serale in ufficio (o da remoto, nel mio caso, vivendo in Spagna ormai dallo scorso aprile), di uno sforzo significativo da parte di un team chiave composto da circa settanta persone e della gestione di molteplici fattori sconosciuti legati alla nuova sede – ma siamo riusciti a completare il progetto. Non abbiamo ancora i dati ufficiali, ma sappiamo che Ice ha raggiunto nuovi record di visitatori superando le aspettative, anche quelle riguardanti la sua nuova ubicazione.
Mentre scrivo questo articolo, sono passati soltanto pochi giorni dalla fiera. Mi sto concedendo dei momenti di riposo, leggendo le recensioni sui social media e quelle ricevute direttamente. Mi rendo conto che la settimana prossima dovremo tutti tornare alla routine, cercando di massimizzare il successo dell’evento e di estendere il suo impatto positivo. Quest’anno lo faremo con Ice Research Institute, che abbiamo lanciato insieme a Fira Barcelona, con l’obiettivo di estendere l’impatto della fiera oltre la settimana di gennaio durante la quale si svolge l’evento e oltre l’impatto economico per la nostra nuova città sede. Per la prima volta, Ice parteciperà attivamente allo sviluppo del settore, non solo creando connessioni tra i professionisti dello stesso, ma anche finanziando ricerche su temi rilevanti e, possibilmente in futuro, sviluppando prodotti propri.
Il lascito di Ice Barcelona
UNA FIERA CHE NON È PIÙ “SOLTANTO” UNA FIERA, MA UN PUNTO DI INCONTRO GLOBALE PER L’INTERA INDUSTRIA, COME PURE PER L’UNIVERSITÀ E IL TERZO SETTORE
a cura di Ewa Bakun
attraverso test controllati eticamente del materiale sociale, ambientale, clinico e genetico, una volta completata, offrirà un modo rapido per identificare i potenziali rischi di comportamenti di dipendenza negli individui, con ampie possibili applicazioni nel settore stesso o nelle istituzioni sanitarie.
ziamenti alle ricerche scientifiche e accademiche sui temi di impatto nel settore. Mentre molte delle ricerche universitarie si concentrano su temi del gioco problematico già sviluppati e sui metodi di cura, che appartengono al settore medico più che a quello del gioco, l’intenzione dell’Ice Research Institute è di focalizzare le ricerche sulle aree di prevenzione e sostenibilità, con risultati che possano influenzare le azioni degli operatori stessi.
La seconda proposta supera i confini nazionali, coinvolgendo due istituzioni universitarie: l’Università di Las Vegas in Nevada (Unlv) e l’Università Rey Juan Carlos di Madrid, allineandosi così al carattere globale dell’Ice. Ispirato dallo studio sulle questioni etiche dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore del gioco, completato dall’Unlv e presentato all’Ice 2024, questa ricerca continuerà il tema dell’Ia, concentrandosi, in base alle richieste dei regolatori e del settore, sui suoi usi pratici e sviluppando guide pratiche e tecniche per l’applicazione dell’Ia in vari campi, come il Kyc, il Crm o l’Aml, che saranno definiti dallo studio stesso nel suo corso.
Ci sarà un terzo studio che stiamo ancora definendo e che speriamo di poter annunciare a breve, con aggiornamenti più frequenti sul progresso di tutte le ricerche finanziate dall’Ice Research Institute nel corso dell’anno, con il bilancio rinnovato per l’anno prossimo.
L’Ice Research Institute è stato creato come risultato di un periodo di consultazioni con il settore, durante il quale abbiamo considerato varie idee per offrire, ogni anno della nostra presenza a Barcellona, finan-
Con questi criteri in mente, erano state selezionate due proposte di ricerca, annunciate durante le sessioni della Zona del gioco sostenibile. La prima proposta, intitolata GamBrain, presentata dalla Fondazione delle Patologie duali, un’istituzione spagnola con sede a Madrid, prevede uno studio di cinque anni per sviluppare un’applicazione mobile in grado di rilevare i rischi del gioco problematico tra gruppi vulnerabili, come giovani o persone affette da altre condizioni. Sviluppata
Molti nuovi capitoli si stanno aprendo dopo il trasferimento dell’Ice alla sua nuova sede, e quello del Research Institute segna senza dubbio una nuova direzione per la fiera, che non sarà più solo un incontro globale del settore, ma ambirà a restituire valore aumentando il livello delle nostre conoscenze sugli impatti del settore e sulle nuove tecnologie.
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
essuno ama le slot. Nessuno gioca alle slot. Nessuno parla delle slot, nessuno ha una sua slot preferita, nessuno ne conosce la matematica, la logica, l’animazione del bonus round Nessuno conosce il nome di chi le ha inventate, nessuno ne aspetta la nuova versione, nessuno ne lamenta la scomparsa quando escono di scena, dimenticate. Nessuno, tranne i giocatori. I giocatori conoscono il nostro prodotto meglio di noi. Perché noi – intendo noi che le vendiamo, noi che ci abbiamo costruito un business sopra, noi che veniamo presentati in società come “uno che lavora nel gioco d’azzardo”, alle slot non ci giochiamo mai.
In oltre quindici anni di carriera mi sono state fatte decine di interviste, ho partecipato a centinaia di panel su qualunque fumosissimo argomento ma mai, mai che mi sia stata chiesta la domanda più banale: “Qual è la tua slot preferita e perché?”. Questo è perché, nessuno si offenda, sono certo che una buona parte dei miei colleghi non saprebbe cosa dire, sbarrerebbe gli occhi spiazzato dalla richiesta, quasi offeso, come se giocare alle slot fosse un insulto alla sua intelligenza, come se fosse ovvio che si è superiori all’atto impuro, come se fosse ovvio che solo i clienti possono essere così stupidi da giocare: noi siamo quelli che tengono accese le luci del pollaio e raccogliamo le uova.
Dalla parte dei supplier solo gli sviluppatori e il team creativo conoscono davvero le slot. Già gli account manager sono estranei al prodotto: di una slot sanno quali operatori ce l’hanno in catalogo, sanno forse quanto raccoglie rispetto ad altre e vagamente la descrizione che c’è nello scarno marketing
Le regine tristi dell’Ice
pollici. In teoria, tutto questo perché si dovrebbe andare all’Ice a provare i giochi così come si va al Vinitaly ad assaggiare e a discutere di vino. Ma non funziona così, perché non esiste una persona che produca vino che non goda a parlarne, non esiste un enotecaro che non abbia un’opinione sul Brunello o sul Bordeaux, mentre nel nostro mondo è perfettamente ok non saper distinguere una NetEnt da una Pragmatic.
pack del gioco. Se chiedete quante ore ci ha giocato anche lui (o lei) scuote la testa e ti chiede: “Ore?”. Se chiedete perché funziona la risposta sarà qualcosa come “perché il tema dell’antico Egitto va sempre forte.”
Dalla parte dei buyer (i casino manager, i product manager) vale spesso la stessa cosa. Una slot è il titolo di una riga su un foglio excel. Una slot è un game_id: viene notata se entra nella top ten e ci resta più a lungo del previsto, e non c’è un previsto: non ci sono aspettative, non ci sono ragioni, non ci sono analisi. Ognuno è pigramente rassegnato all’idea che il successo di una slot sia casuale, quindi sia una perdita di tempo conoscere le slot, e quindi giocarci.
Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Videoslots.
All’Ice, a Barcellona, un intero padiglione immenso era pieno di slot nei loro cabinet. Negli altri due padiglioni c’è una buona parte degli espositori che produce slot online e le mostra su schermi verticali da 55
All’Ice le slot brillano e languono da sole negli stand. Ogni tanto passa qualcuno a premere il tasto spin come un monello che rabasta i campanelli di un palazzo, e se ne va. Qualcuna è messa in loop, a mostrare una spinnata vincente, un bonus round o una feature, spoilerando il climax del gioco; come se a Cannes invece dei film portassero in concorso i trailer.
Gli ideatori delle slot non sono all’Ice, sono da qualche parte chissà dove, e le loro creature sono portate alla ribalta come reginette di bellezza in una sala dove gli uomini magnano e le ignorano.
Nelle conferenze si può morire per overdose di inclusività e approcci olistici ma perire di stenti cercando un panel in cui si discuta se Starburst Galaxy sia un disastro o un capolavoro.
L’unico contenuto decente sulle slot lo producono alcuni affiliati (in mezzo a un oceano di copia e incolla e di testi generati dall’AI) e l’unica stilla di genuina energia a promuovere un gioco la mettono alcuni influencer.
Io, da parte mia, ogni venerdì mi metto una sveglia alle cinque e mezza di sera, smetto di fare qualunque altro lavoro e mi metto a giocare. Almeno le slot nuove che abbiamo messo sul nostro sito, almeno quelle di cui ho sentito parlare, almeno quelle dei fornitori che mi piacciono. Spinno, spinno e spinno perché non mi vergogno che mi diverta, e soprattutto perché sono convinto che anche questo faccia parte del mio lavoro. Così, a volte, all’Ice, mi sembra di ballare da solo con tutte le reginette che ci sono nella sala.
a cura di Marco Trucco
ognate sempre, perché a volte i sogni si realizzano.”
A dare questo consiglio è Pietro Catzola, un cuoco lontano dai riflettori della cronaca e delle trasmissioni tv, ma immerso in una realtà assai particolare: il lavoro per i presidenti della Repubblica italiana, che svolge ormai da quasi quarant’anni.
Il mestiere di una vita, della vita, potremmo dire, al quale ha dedicato un libro ricco di aneddoti e di ricette intitolato “Il cuoco dei presidenti” (Solferino), un’autobiografia che ripercorre un’avventura iniziata da un piccolo paese della Sardegna, Triei, che spicca il volo con la decisione di arruolarsi nella Marina militare a 16 anni, nel 1975.
In servizio prima come furiere e addetto ai viveri, poi come cuoco, talmente bravo da venire scelto per il team della nave scuola Amerigo Vespucci, nel 1985, per la crociera in occasione del centenario della Statua della libertà, con l’incarico di occuparsi dei pranzi e delle cene ufficiali.
Ed è proprio in uno di questi eventi che cambia tutto, come racconta lui stesso. “A Civitavecchia era in programma una serata dedicata al presi-
Pietro Catzola Il cuoco dei presidenti
a cura di Francesca Mancosu
dente della Repubblica Francesco Cossiga. Dopo il pasto, forse perché colpito dal buffet dedicato alle bontà sarde che preparavo sempre in queste occasioni, mi mandò a chiamare e mi propose di seguirlo al Quirinale per far parte del suo staff di cuochi. Dissi di no, perché volevo continuare a fare il marinaio, ma per fortuna il presidente ci riprovò qualche tempo dopo e alla fine accettai.”
Dal 1989 Catzola è restato al servizio dei presidenti che si sono succeduti alla guida della Repubblica, da Oscar Luigi Scalfaro a Carlo Azeglio Ciampi, da Giorgio Napolitano fino a Sergio Mattarella. Occupandosi tanto dei menu quotidiani dei presidenti e dei loro familiari quanto di quelli delle visite di Stato di personaggi come la regina Elisabetta II, i presidenti statunitensi Clinton, Bush e Obama, e il russo Gorbaciov (per il quale ha preparato, fra le altre, anche la ricetta in fondo a questo articolo), e grandi sportivi, dai piloti Schumacher, Rossi e Bagnaia ai tennisti Sinner e Berrettini.
Ma il cuore di questa avventura è il rapporto con i presidenti. “Ognuno di
loro mi ha lasciato nel cuore qualcosa di bellissimo, e per me è stato un onore essere al loro servizio. Da Cossiga – che mi ha portato al Quirinale – alla figlia di Scalfaro, Marianna, che ha creduto in me e nella mia fantasia (oltre a rinnovare le cucine e il tipo di cibo servito, a creare un orto e un frutteto nella tenuta presidenziale di Castelporziano), ai Ciampi, con cui era come stare ‘in famiglia’, con la signora Franca che mi ha insegnato a fare le tagliatelle all’uovo, da buona emiliana; da Napolitano, che mi ha incoraggiato a scrivere il mio libro, fino a Mattarella, un grande gentiluomo che ha sempre una parola affettuosa per tutti.”
Decenni di esperienze, di entusiasmo e di emozioni, di nuovi piatti imparati venendo a contatto con culture diverse, con gli studenti delle scuole alberghiere venuti in visita al Quirinale e ora parte dello staff presidenziale, ai quali si prepara a lasciare la sua eredità, visto che entro il 10 aprile 2026 dovrà obbligatoriamente andare in pensione. “Dopo mi piacerebbe andare in giro per le scuole alberghiere e trasmettere la mia passione, risvegliare e incoraggiare i giovani, ricordandogli che darsi da fare fa accadere cose belle.
Poi avrò più tempo per me stesso e per la mia famiglia, per andare in barca, per imparare a fare su filindeu (una pasta rituale sarda, formata da sottilissimi fili sovrapposti in tre strati incrociati, molto difficile da fare, Ndr).”
INGREDIENTI
15 carciofi romaneschi, 100 g scalogno, 3 uova, 200 g patate, 80 g di parmigiano,10 g mentuccia romana o menta, 50 g Philadelphia, 1 l olio semi, 2 limoni, prezzemolo e olio evo q.b.
Per la fonduta: 150 g parmigiano grattugiato, 200 g panna fresca, pepe bianco macinato q.b.
PREPARAZIONE
Mondare i carciofi, tagliarli a metà e metterli in acqua con ghiaccio e succo di limone. Far appassire in un filo
d’olio lo scalogno tritato, aggiungere 10 dei carciofi tagliati a cubetti, coprire con acqua e cuocere per 30 minuti a pentola chiusa. A cottura ultimata, passare al passatutto e far raffreddare. Unire 3 uova sbattute, parmigiano, Philadelphia e menta e aggiustare di sale e pepe. Foderare uno stampo rettangolare con carta forno o ungere con burro e riempire con il composto. Cuocere a bagnomaria in forno
per 30 minuti. Tagliare il resto dei carciofi a julienne, friggerli in poco olio fino a che saranno dorati e croccanti, e usarli per decorare lo sformato capovolto su un piatto. Per preparare la fonduta, da servire tiepida a parte: mettere la panna in un pentolino e portare a circa 80°C, senza far bollire. Fuori dal fuoco, frullare con il parmigiano, passare al colino, aggiungere un po’ di pepe.
La ricetta dello chef/ SFORMATO DI CARCIOFI CON FONDUTA
ESPORTS RALLENTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ
a cura di Daniele Duso
egli ultimi anni il mondo degli esport ha vissuto una crescita esponenziale, con eventi di grande portata e un numero sempre crescente di spettatori. Tuttavia, dietro le quinte, l’industria sta affrontando,soprattutto negli ultimi mesi, un rallentamento significativo, tanto che l’anno scorso, il 2024, è stato definito quello dell’inverno degli esport.
L’origine di questa preoccupante definizione è legata alla presa di coscienza, non certo improvvisa, ma sempre più diffusa, dei costi operativi insostenibili di molte organizzazioni esportive, legati a una riduzione degli investimenti da parte di molte aziende (soprattutto non endemiche, ossia non legate al settore del gaming e dell’informatica, come Bmw, che ha annunciato il suo ritiro dal settore) e probabilmente anche a una saturazione di un mercato dove in troppi si sono gettati, a volte in modo avventato, più con passione che con preparazione, e senza adeguati modelli di business.
Così, dopo la corsa all’oro degli investimenti negli anni Dieci e un boom di spettatori durante il lockdown del 2020, il settore ha dovuto far i conti con una contrazione (che ha riguardato, più in generale, tutto il comparto tecnologico, portando a licenziamenti diffusi nel settore dei videogiochi) e società di esport famosissime, come Faze Clan e Clg che sono ora ricordate come le vittime di più alto profilo, ma non certo le uniche.
Nonostante ciò, nel corso dell’ultimo anno gli esport hanno visto anche
l’affermazione di una serie di eventi di grande rilievo, come la League of Legends World Championship Finals ( che ha attirato a Londra decine di migliaia di fan dal vivo e ha raggiunto un picco di 7 milioni di spettatori online), la Coppa del Mondo di Esports 2024 (con un montepremi di 60 milioni di dollari e centinaia di partecipanti a Riyadh, in Arabia Saudita), e non da ultimo l’annuncio del Comitato olimpico internazionale dei primi giochi olimpici ufficiali di esport, che si terranno quest’anno sempre in Arabia Saudita.
Ma contro i venti contrari ci sono anche alcune organizzazioni, che stanno già pianificando un nuovo futuro, convinte che il mondo degli esport possa riprendere. Un esempio è quello dei G2 Esports, che hanno chiuso un 2024 trionfante (19 trofei conquistati dalle loro 11 squadre), e festeggiano quest’anno il loro decimo anniversario.
Interessante dare uno sguardo al modello di business attuale del team europeo (fondato in Spagna, ora ha la sua sede principale in Germania): le sponsorizzazioni rappresentano circa il 60 percento delle entrate dei G2, i contributi degli editori contribuiscono per il 30 percento e il restante 10 percento proviene da vendite direct-to-consumer (D2C), come merchandising fisico e asset virtuali.
I responsabili dell’organizzazione hanno dichiarato più volte ai media che il loro obiettivo è a bilanciare le entrate tra sponsor, editori e vendite D2C rendendo sempre più gli
esport una forma di intrattenimento attraverso contenuti, social media e tornei virtuali (per questo hanno lanciato una propria agenzia media), eliminando quindi la complessità per gli sponsor. Oltre a ciò il loro obiettivo è diventare sempre più globali, “staccarsi” dall’Europa per puntare a mercati più maturi come quello del Nord America e della Cina.
E infine, per gli esport, ci sono anche altri segni di primavera, se vogliamo continuare con le metafore naturalistiche. Nel contempo, infatti, gli sport elettronici e il gaming continuano ad attirare l’attenzione degli studiosi, che non si perderebbero di certo a studiare mode passeggere: lo dimostrano gli studi pubblicati su Nature sul topic “esport”, che negli ultimi anni sono stati prodotti in numero crescente: 306 nel 2020, 408 nel 2021 (nel boom legato al lockdown), 395 nel 2022, 471 nel 2023 e 481 nel 2024, a testimoniare il crescente interesse sul fenomeno anche da parte della ricerca scientifica, interessata ad approfondire le dinamiche degli esport, il loro impatto sulla salute, ma anche la motivazione e l’esperienza tra i giocatori. Tutti elementi che dimostrano come il settore sia tutt’altro che in crisi, ma stia semplicemente continuando a evolversi, trovando nuove idee e strategie per svilupparsi.”
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
Dipendenza da gioco una questione (anche) di biochimica
noto come l’ultima versione del Manuale dei disturbi mentali (Dsm 5) abbia spostato il gioco d’azzardo patologico (Gap) dalla categoria dei disturbi di discontrollo degli impulsi a quello delle dipendenze. Questo evidenzia l’analogia che si riscontra a livello clinico tra il Gap e quello da sostanze ma anche a livello biochimico sono state riscontrare delle sovrapposizioni nei meccanismi biochimici che sottendono il cosiddetto craving come bisogno difficilmente controllabile specie in stati astinenziali dalla stesso elemento dipendentogeno. Questo a conferma del fatto che, evidentemente, anche alcuni comportamenti (da cui la definizione di “dipendenze comportamentali” sono in grado di attivare la mobilitazione di alcune sostanze, o mediatori “endogeni” che agiscono sugli stessi recettori delle cellule nervose che producono l’effetto di eccitazione, anestesia o euforia. Si tratta, in particolare, di quelli coinvolti nei sistemi di ricompensa e motivazione del cervello. Le principali sostanze neurochimiche coinvolte includono:
1. Dopamina: il gioco d’azzardo attiva il sistema mesolimbico della dopamina, noto come “sistema della
ricompensa”, in particolare il nucleo accumbens. Questo sistema è fondamentale nella regolazione della motivazione e del piacere. La dopamina viene rilasciata non solo quando si vince, ma anche in risposta all’anticipazione della vincita, creando un ciclo di aspettativa e ricompensa che alimenta il comportamento di gioco. L’incertezza tipica del gioco d’azzardo (rinforzo intermittente) amplifica il rilascio dopaminergico, rendendo il comportamento particolarmente coinvolgente e potenzialmente compulsivo.
2. Noradrenalina: questa sostanza, coinvolta nella risposta allo stress e nell’eccitazione, aumenta durante l’attività di gioco, contribuendo a uno stato di allerta e iperattivazione fisiologica. Nei giocatori problematici si osservano livelli più elevati di noradrenalina, suggerendo un’associazione tra gioco d’azzardo e ricerca di sensazioni forti.
3. Serotonina: la serotonina gioca un ruolo nella regolazione dell’impulsività e dell’umore. Nei soggetti con problemi di gioco d’azzardo, si riscontrano spesso alterazioni nei livelli di serotonina, favorendo
comportamenti impulsivi e compulsivi. Bassi livelli di serotonina possono aumentare la tendenza alla ricerca di gratificazione immediata e la difficoltà nel controllare gli impulsi. Per questo motivo, psicofarmaci antidepressivi che agiscono a questi livello vengono talvolta prescritti a giocatori per aiutarli ad attenuare il craving anche se risulta poco efficace nella trattamento del Gap.
4. Endorfine: Il gioco d’azzardo può stimolare il rilascio di endorfine, neuropeptidi con effetti analgesici ed euforizzanti, che contribuiscono a una sensazione di benessere e a una temporanea riduzione dello stress.
5. Glutammato e Gaba: Il sistema glutamatergico (eccitatorio) e Gabaergico (inibitorio) giocano un ruolo nell’equilibrio tra eccitazione e controllo inibitorio. Nei giocatori problematici si osserva spesso una disfunzione in questo equilibrio, con un’eccessiva attivazione glutamatergica che favorisce la perseveranza del comportamento di gioco.
Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo. L’AUTORE
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica.
Per informazioni più dettagliate relative ai rischi di dipendenza patologica della pratica del gioco ed alle probabilità di vincita, consultare le note informative sul sito www.adm.gov.it
support@filsgame.com
Quando si dice che ormai, al giorno d’oggi, si è già visto tutto e ogni slot è simile all’altra: ecco invece un multigioco che rompe gli schemi, facendosi apprezzare notevolamente dai giocatori e, di conseguenza, dai gestori. Dopo aver sentito parlare a lungo di questo gioco, abbiamo voluto provarlo per raccontarlo ai nostri lettori. Ed eccoci qua.
GRAFICA ›› 19 /20
La grafica di questo gioco è particolarmente riuscita e di alto livello. Forse un passo in avanti anche rispetto alle stesse creazioni della casa produttrice. Nelle varie ambientazioni “classiche” o “fantasy”, spiccano alcuni giochi proprio grazie alla bella estetica e alle gradevolissime animazioni. Come la corsa delle tartarughe che raccontiamo più avanti, o la donna-gangster che ribalta il classico stereotipo della criminalità in stile fiction. In tutti i casi, però, la scelta della simbologia risulta particolarmente azzeccata e piacevole. Per una slot bella e non solo divertente.
AUDIO ›› 18,5 /20
Non solo buona per gli occhi ma anche per le orecchie. Questa slot si fa particolarmente apprezzare anche per via delle sonorità, per un gioco particolarmente piacevole da giocare e da guardare, come abbiamo appena spiegato, ma pure da ascoltare. E in tutte le sue diverse ambientazioni proposte, cioè nei cinque titoli a disposizione dei giocatori. Le musiche e i vari jingle sono sempre in grado di catturare l’attenzione ma senza stancare o piuttosto infastidire il giocatore. Ma sicuro senza mai annoiare, anzi.
JACKPOT COLLECTION
Una selezione unica per un’esperienza vincente
LA
SCHEDA
NOME_ Jackpot Collection
PRODUTTORE_ Nazionale Elettronica
DATA OMOLOGAZIONE_ dicembre 2024
SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps
CICLO_ 27.000 | PAYOUT_ 65%
GIOCABILITÀ ›› 19 /20
Questa volta abbiamo a che fare con una slot 3×5 rulli che mette insieme cinque giochi diversi, ma tutti dal grande appeal. Si tratta di: “Turtles Run bet”, “The God Mother”, “Samurai Legend”, “Gold Digger”, “Pharaoh”, tutti con “bet” suddivisibile tra 25 e 400. Equipaggiati di un motore di pagamento piuttosto dinamico, che dimostra di sapere bene cosa cercano i giocatori. Come senz’altro sanno in casa i veterani di Nazionale Elettronica. Ogni gioco risulta movimentato e in grado di non stancare mai gli avventori, anche grazie alla variabilità offerta dai “Free Spin”, molto frequenti e ben amalgamenti all’interno di ogni esperienza di gioco. Con il
Una slot bella e divertente, come abbiamo già detto. Convincente: sia nel gioco che nella sua estetica generale. In grado di catturare subito l’attenzione del giocatore dimostrando ancora una volta la leadership di Nazionale Elettronica e che l’esperienza conta eccome in un settore come quello del gioco.
plus ulteriore offerto dal “Link Spin”, grazie al quale si può puntare a uno dei quattro jackpot in palio.
PRESTAZIONI ›› 19 /20
Una slot che sta dando notevoli soddisfazioni ai gestori e non solo al produttore in questione. Ciò è quanto ci risulta dopo aver raccolto una serie di feedback non solo dalla casa produttrice, ma anche e soprattutto dagli operatori che l’hanno acquistata e installata nei propri locali. Anche nelle classifiche che circolano tra gli addetti ai lavori, il titolo si sta mettendo in mostra, nonostante il periodo non di punta per le Awp. Ma a quanto pare la qualità paga sempre.
BUDGET ›› 18,5 /20
In questo caso, particolarissimo, abbiamo a che fare con una macchina dedicata con un monitor vertical touch 32” che non può quindi essere omologata ovunque: per ora, dunque, è disponibile nei due cabinet di punta di Nazionale (“Lucky Cash” e “Mister Lucky”), ma non è escluso che più avanti possa essere adattata anche ad altri schermi più piccoli. Intanto noi l’abbiamo provata su un mobile “combo”, che univa i due cabinet sopra citati, separati da uno dei bei distanziatori prodotti sempre in house, per un colpo d’occhio d’effetto ma soprattutto per una straordinaria qualità di prodotto.
Comunicazione
IL NOSTRO GIUDIZIO
di Vincenzo Giacometti
Scoprila qui:
“Siamo orgogliosi di offrire ai nostri clienti un nuovo sistema che unisce tecnologia avanzata e semplicità d’uso, garantendo al contempo la massima sicurezza nelle transazioni.” Così Fabio Denegri, Head of Gaming & Sports Italia di Betsson Group, commentando l’annuncio dell’introduzione di un nuovo sistema di pagamento che si affiancherà ai metodi già disponibili da parte di Betsson.
“Questo nuovo sistema di pagamento”, aggiunge ancora Denegri, “rappresenta un ulteriore e significativo passo avanti per Betsson”.
L’obiettivo principale di questo nuovo sistema è garantire la massima sicu-
La casa da gioco del Mendrisiotto inaugura l’era della nuova concessione con l’introduzione delle slot machines Novomatic per la prima volta nella sua storia. Novomatic, fornitore leader del settore e consociata di Ace Swiss Holding Ag, la società madre di Casino Admiral Sa, è un importante partner tecnologico del Gruppo. Dall’1 gennaio 2025, il casinò offre ai
International Game Technology Italia
ottiene per il terzo anno consecutivo il prestigioso riconoscimento di Top Employer, e conferma così il suo impegno costante verso le persone, considerate il cuore pulsante dell’azienda.
Questo importante riconoscimento, rilasciato dal Top Employers Institute, attesta (e in questa caso conferma) l’impegno dell’azienda nel creare un ambiente di lavoro moderno, inclusivo, stimolante e soprattutto orientato alla crescita continua dei dipendenti.
La certificazione Top Employer Italia viene conferita dopo un lungo processo di valutazione che analizza venti
BETSSON
Tecnologia al servizio della sicurezza nelle transazioni
rezza, velocità senza paragoni e un’esperienza d’uso semplice e intuitiva durante tutte le fasi di ricarica del conto. Grazie a questa innovazione, la piattaforma potrà avere un controllo diretto su ogni transazione, senza rinunciare ai classici metodi di pagamento già presenti, come carte bancarie, Google Pay, Apple Pay, PayPal, OnShop e altri ancora.
Oltre al nuovo sistema di pagamen-
CASINÒ MENDRISIO
Arrivano le slot machine di Novomatic
suoi clienti le più moderne slot Vip, dotate di monitor da 65 pollici e sedili con seduta alta completamente regolabili, garantendo un’esperienza di gioco unica nel suo genere.
All’inizio di gennaio è stata inaugurata un’area interamente dedicata alle slot Novomatic, con 28 macchine di ultima generazione che includono i giochi più famosi del brand austriaco, come Book of Ra, Lucky Lady e Dolphin’s Pearl. Questo aggiornamen-
IGT ITALIA
Top Employer per il terzo anno di fila
diverse tematiche, tra le quali la people strategy, l’ambiente di lavoro, i processi di acquisizione di talenti, l’apprendimento, la diversity, l’equity & inclusion e il benessere in azienda. Le aziende che ottengono questa certificazione rappresentano un’eccellenza in sei macro-aree delle risorse umane. Igt Italia ha ringraziato pubblicamente tutte le persone che contribuiscono
to, Betsson ha introdotto una nuova interfaccia grafica, pensata per migliorare ulteriormente la sicurezza e la velocità delle operazioni. Questa nuova interfaccia offre agli utenti un’esperienza top di gamma, al passo con le ultime tecnologie. Con queste innovazioni, Betsson punta a migliorare l’esperienza dei propri clienti, offrendo soluzioni all’avanguardia che combinano tecnologia avanzata e facilità d’uso.
to ha portato il numero totale delle slot all’interno del Casinò a 374, con un incremento di oltre il 10 percento, e ha introdotto nuovi jackpot progressive.
Nei prossimi mesi, il casinò di Mendrisio introdurrà anche le slot Clover Link di Apex, con un jackpot progressive dedicato. Inoltre, gli ospiti avranno l’opportunità di cimentarsi con i nuovi terminali delle roulette automatiche, che si aggiungeranno ai 16 già presenti.
Queste novità rappresentano un significativo passo avanti per il casinò ticinese, che continua a innovare e migliorare l’offerta di gioco per i suoi clienti.
ogni giorno al successo dell’azienda, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e dell’impegno collettivo. Questo riconoscimento consolidato dimostra come Igt Italia continui a investire nelle proprie risorse umane, creando un ambiente di lavoro che valorizza il benessere e la crescita professionale dei propri dipendenti.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)
PLG WEBOS SI ARRICCHISCE DI NUOVI GIOCHI
g Electronics ha avviato una collaborazione con Famobi, l’hub tedesco di sviluppo di giochi in Html, per introdurre sulla piattaforma webos i primi giochi fruibili con il telecomando puntatore.
I nuovi titoli sono infatti ottimizzati per essere utilizzati solo attraverso il telecomando, senza necessità di controller aggiuntivi, rendendo l’esperienza di intrattenimento su smart Tv incredibilmente semplice e coinvolgente.
Grazie a questa collaborazione, gli utenti che possiedono una smart Tv Lg hanno ora la possibilità di giocare a giochi divertenti come l’avvincente rompicapo Cut the
Na cura di Michela Carboni
Rope e l’intrigante Thief Puzzle
Attraverso la collaborazione con partner del settore, Lg arricchisce costantemente la propria collezione di giochi per webOs, composta già da 600 titoli. Lg ha ampliato ulteriormente la propria offerta anche con gli straordinari giochi di Play.Works, che vanta il più grande catalogo di giochi per Connected Tv (Ctv) al mondo, tra cui Wheel of Fortune, Tetris e Pac-Man. Il nuovo gioco SpongeBob SquarePants Bounce permette ai giocatori di immergersi in un’avventura sottomarina con l’amato personaggio di SpongeBob, comodamente da casa propria, sfruttando il grande schermo di una smart Tv Lg.
ARCHEOXCAPE, UN’ESCAPE ROOM DEDICATA ALLA CULTURA CLASSICA
asce in Basilicata “ArcheoXcape”, la prima e più grande escape room didattica dedicata alla cultura classica in Europa. Un progetto ambizioso, concepito dal sindaco Giuseppe Galizia e realizzato dall’azienda torinese Wesen per il comune di Baragiano (Potenza), che trasporterà i partecipanti in un’avventura senza tempo, tra mito, arte, storia e filosofia gre-
ca, grazie a un’esperienza interattiva e multimediale progettata per valorizzare la cultura attraverso il gioco. Il progetto segna una tappa fondamentale per la promozione culturale e turistica del territorio e della intera Basilicata, proponendosi come esempio replicabile per altre realtà italiane e come modello formativo. Collocata all’interno del circuito dell’Archeoparco del Basileus di Baragiano (2.600 abitanti, a 625 m sul livello del mare in provincia di Potenza), il nuovo attrattore ArcheoXcape propone al pubblico un viaggio esperienziale che si sviluppa su un’area di 600 metri quadrati, articolata in quattro “dimore” tematiche - Tempo, Vita, Arte
e Anima - e composta da dodici stanze, che ricompongono, negli arredi e nella loro articolazione, i volumi della grande casa (circa 600 mq) del suo simpatico proprietario, Tibaldo Bonelli, personaggio di fantasia, archeologo di professione e collezionista per passione. Organizzata in 4 linee di gioco, con la possibilità di gestire contemporaneamente circa 50 persone, ArcheoXcape si pone quale nuovo punto di attrazione a Baragiano, intercettando primariamente i flussi turistici scolastici, producendo un indotto crescente per la comunità locale e creando nuove opportunità di lavoro per i giovani che diversamente tendono ad allontanarsi.ampione durante la masterclass.
I l lusso passa anche dal divertimento. Mattel, tra le aziende leader nel settore dei giocattoli, crea una stanza giochi all’interno di una delle Signature Suite dell’Hotel Principe di Savoia. Tra i toys con i quali i più piccoli possono divertirsi ci sono i giochi Fisher-Price per la prima infanzia, Barbie e Monster High, Polly Pocket, Hot Wheels e iconiche carte Uno.
La camera è disponibile esclusivamente su prenotazione per tutti gli ospiti che vogliono godersi un soggiorno spassoso e divertente con i propri figli.
UNA STANZA DI LUSSO PER GIOCARE
The dream of a single market
by Carlo Cammarella
What could be the advantages of a unified gaming market in Europe?
It is a difficult question that requires in-depth reflection, also because this goal, although logical and achievable one, has not yet been reached and we are all still on track to face this challenge. It is sure that in recent times, gambling sector has made significant progress, especially because we are starting to see on the horizon what we could define as a unified vision of the entire sector. But let’s go step by step: almost all European states today have a multi-license regime in force and it has significant advantages, starting from that free competition that promotes innovation and the individual growth of individual operators. Furthermore, it should be stressed that a healthy and competitive market is the right weapon to fight illegal gaming and above all to best protect consumers, the most important part of a sector increasingly identified as entertainment. Fundamental issues, therefore, that concern a constantly growing sector that is always at the forefront in terms of technology and through which some of the future trends at an economic level can be inter-
preted. We talk about it with Maarten Haijer, secretary general of the European gaming and betting association (Egba), starting from an analysis of the present and analyzing the characteristics of the multi-license systems of the main European countries.
At the moment there are few countries that continue to have a monopolistic regime in Europe. What are the ideal features that modern licensing systems should have in the gaming market?
“Multi-licensing has become the standard for online gambling across Europe, with almost all countries adopting this approach. An effective licensing system requires an open and fair licensing procedure, full product offering, strong consumer protections, responsible advertising rules, clear compliance rules, and fair but competitive tax arrangements. Italy illustrates the challenges: despite multi-licensing, its advertising ban makes it difficult to address the country’s significant and growing black market of unregulated websites. The goal must be to strike the right balance of regulation and tax that protects players and does not push them to unregulated and unsafe websites.”
What are the advantages of a gaming market opened
Maarten Haijer, Egba’s secretary, analyzes the European gaming scenario, starting from the multilicense systems, now adopted by the main countries of the union
to competition where there are multiple subjects and entities that have the opportunity to act?
“When operators compete, players are the real winners. Competition drives operators to innovate, offer more attractive betting odds, improve their products, and create customer experiences that genuinely respond to what players want. Having several attractive operators licensed and active in the market helps to reduce offshore gambling because players have greater choice in the regulated market. The result? Players are using regulated websites, which not only benefits those same players through greater consumer protection but also contributes to higher tax revenue.”
Can we say that a system open to competition is also fundamental to fight the illegal gambling?
“A competitive, multi-licensed market is the most effective weapon against the black market. Players seek value, variety, convenience, and safety. A smart regulatory framework makes the regulated gambling offer so attractive that the black market becomes less relevant, prioritising player experience while providing important consumer safeguards absent on unregulated platforms. But we do need authorities to successfully step up their enforcement action against black market operators that operate from outside the Eu, in places like Curacao, where regulation and supervision is virtually non-existent. These websites undermine both Europe’s system of player protection and the regulated sector’s financial contributions to society.”
Responsible gaming is also a fundamental issue. What are the advantages of a regime open to competition to protect players?
“The regulated market is the most effective way to protect players and competition enhances player protection. It drives operators to develop advanced safety tools that help players make more informed decisions. Licensed operators implement crucial local consumer protection safeguards such as self-exclusion programs, which black market operators do not. Competition also creates a system where player safety isn’t just a requirement, but a key differentiator that builds customer loyalty and trust and incentivises operators to continuously improve their player protection offer to stay ahead of their competitors.”
In a gaming market like the European one, which has made a lot of progress in recent times, what are the next steps to take to guarantee greater protection for consumers?
“Everyone would benefit from a more consistent approach to
player protection across Europe. For instance, each country uses its own definitions and methodologies for measuring and understanding problem gambling, while operators use different markers of harm to identify problem gambling behaviour. This inconsistency makes it difficult to get a unified picture of the issue or have a more common approach to addressing it. Standardising approaches to measuring, tracking, and understanding problem gambling behaviour would give regulators better insights, operators clearer guidelines, and players more consistent protection across Europe.”
Is a unified gaming market at European level pure utopia or a viable path that can be achieved over time?
“In many ways, we already have a European market. Most countries already have similar rules and regulations, particularly similar consumer protection measures, like self-exclusion programs, even if the specifics vary. Greater regulatory alignment is already possible through developing common standards and increased cooperation between gambling authorities. We don’t consider a unified gambling market at the European level to be a pipe dream. It would solve a number of genuine problems, while still allowing governments to benefit from the tax revenue that gambling generates in their jurisdictions. But we have to be realistic, there is currently no push towards this from either the Eu institutions nor member states, so it will certainly not happen any time soon.”
We have just entered the new year and 2024 has been an important time for the gaming industry. What are Egba’s goals for 2025?
“In 2025, we’re focusing on enhancing player protection and industry collaboration. One of our main projects is the finalisation of a European standard on markers of harm, which could revolutionise how problem gambling is identified and, subsequently, addressed in Europe, potentially leading to quicker and more effective intervention. Egba initiated this project some years ago, which was picked up by the European Committee on Standardisation (Cen), and we are hopeful the standard will be ready by end of 2025. Additionally, we’re planning to expand this year’s European Safer Gambling Week, which reached 3 million Europeans last year, aiming to engage even more players and stakeholders with important messages and tips to support safer play.”
Marteen
Haijer
NOVOMATIC ITALIA A CRUCIAL YEAR BETWEEN GROWTH AND INNOVATION
After having further consolidated its position on the Italian market, in 2025 Novomatic Italia is ready to invest again in the development of gaming technologies, sustainability and responsibility
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025 sees Novomatic Italia engaged on several fronts, thanks to the many challenges ahead, both regarding games market in Italy and the new sustainability requirements, both at national and European level.
During 2024, the Group saw its position on the Italian market further consolidated, thanks to strategic acquisitions and a portfolio of games and services that has been further enriched: in addition to being the first retailer in Italy, with almost 300 directly managed rooms, the network concessionaire, Admiral Gaming Network, is today one of the main operators on the market, thanks to a network that has over 51,000 entertainment machines, or 43,000 Awp authorizations and 8,000 Vlt rights.
In the meantime, the company reminds “the range of digital payment services offered by Admiral Pay has expanded to satisfy 100 percent of all the needs of both general points of sale and Pvrs (Top-up Points of Sale), in full compliance with the relevant legislation; finally, as for betting, Hbg Online Gaming brings valuable innovations. The Quigioco brand, already experiencing great growth in the Italian digital landscape, in 2025 will be enriched by the experience of ScommesseItalia, giving life to a retail with over 130 betting shops and with the aim of strengthening the product offering and innovating the gaming experience for its customers and its strategic partners”.
During the past Ice Barcelona, the provider described the best of the news planned for the current year, and some further news will be presented during the Open Days linked to Enada Primavera, when it will inaugurate its new showroom in Rimini. “Our 2025 offer looks to the retail model of the future, which in our vision is made up of the synergies made available through integrated and cutting-edge solutions, in an omnichannel perspective. The visual quality of Hd technology embraces the comfort of the latest Vlt and Awp cabinet models, supported by cutting-edge game titles. The management of the point of sale is enriched with the additional services offered by Admiral Pay’s digital payment systems, integrated for both in-store and in-app use, and enriched by the new APay station coin changer, which speeds up and automates cash flow management. Finally, the Quigioco Point offer is completed thanks to the payment services of Admiral Pay, perfectly combining the needs of Pvrs”, the Group informs.
And here is an in-depth analysis of the strict current situation. “As we already know, 2025 is a turning point for the games industry in Italy, due to the new tenders linked to
both the Lotto game and the renewal of online gaming. Online gaming embraces a clear direction, based on the qualification of the offer, not only in terms of infrastructure and services, but also and above all in terms of responsible gaming and sustainability, recognizing the central position of Esg principles, or social environment and governance.
Novomatic Italia has always operated by referring to the highest standard available in one of the companies, and also applying it to the other legal entities. The new requirements for online concessions will drive us in raising our quality standards once again, further improving the compliance, energy efficiency, health and safety, and human resources enhancement processes for the entire Group.
Our guiding light has always been investment in the development of gaming technologies, sure that the reliability and resilience of technological infrastructures is the cornerstone of an offer focused on safety. Safety that is not only related to the reliability of systems, and consequently in the reliability of assuring tax revenues, through business continuity and the reliability of payments, but also and above all in the offer to the consumer of safe gaming products, based on the highest standards in terms of responsible gaming and player protection”.
Artificial intelligence offers many opportunities, and the advantages for players are real, “which is why we look with curiosity and confidence at the evolutions that this will bring once applied to online gaming products. Technology, when combined with a framework of very high quality standards, is the successful factor of a business model based on sustainability, understood as sustainability in the strict sense, according to Esg principles, as well as long-term economic sustainability, a guarantee that only the best players can ensure, and which will assure the stability of the entire supply chain”, Novomatic Italia affirms.
this is happening in a year that already sees a revolution in the approach of companies to the issues of corporate responsibility, with the full entry of the new Csrd regulation. The adoption of a single European framework for measuring Esg impacts is also a challenge for all large and medium-sized companies, which see the application of unique standards, useful for really measuring their direct and indirect impacts, while facilitating the taking charge of sustainability objectives and reviewing their future strategies”.
The commitment undertaken towards the 2030 Agenda, and the Group’s participation to the Un Global Compact, joins therefore a clear duty in the commitment to achieving the targets set by the European Union, both on social and governance fronts, as well as on ambitious environmental targets, strategically looking at energy resilience and, by 2050, at climate neutrality.
“At the heart of our sustainability strategies, remains responsible gaming no matter what, or ‘informed gaming’ if you look at future trends, which has always seen us at the forefront, and which in recent years has seen our efforts and commitment grow further.
“We hope that the high reference standards listed above, in addition to being requirements for online concessions, in the near future will also be the smallest common denominator for subsequent concession renewals, and in general for the reorganization of the gaming industry in Italy, a crucial issue and finally on the political agenda. We have never hidden our confidence that the future of land-based gaming revolves around Awprs, which thanks to a mix of excellence and reliability can concretely represent progress, and help normalize gaming consumption in general points of sale. It is emblematic that all
In particular, in 2024 we: launched the Usa la testa blog, designed to facilitate informed gaming choices and inform about the risks associated with Gambling Disorder; renewed the information system for all the rooms in our network; and finally launched a new training plan for all Group employees. In 2025 we will surely renew the G4 certification for the Agn holding company, and our Allstar and Alp retail companies, which directly manage the Admiral-branded rooms throughout the country, but also further broaden the scope of certified companies with the highest available standard in terms of responsible gaming”.
The company ends: “We strongly believe in the importance of promoting a responsible gaming culture, and our over 4,000 employees are the true multipliers of our values, and those who can concretely support consumers in making informed gaming choices, helping us achieve our vision: To be the first responsible entertainment provider in the world, in terms of innovation and sustainability!”
Iis the result of long months of working evenings in the office (or remotely, in my case, having lived in Spain since last April), of a significant effort by a key team of around seventy people, and of the management of multiple unknown factors related to the new location – but we managed to complete the project. We do not yet have the official figures, but we know that Ice has achieved new visitor records, exceeding expectations, including those regarding its new location.
As I write this article, it’s only been a few days since the fair. I am taking a break, reading the reviews on social media and those directly received. I realize that next week we will all have to go back to our routine, trying to maximize the success of the event and extend its positive impact. This year we will do so with the Ice Research Institute, which we launched together with Fira Barcelona, with the aim of extending the impact of the fair beyond the week in January, during which the event takes place, and beyond the economic impact for our new host city.
The legacy of Ice Barcelona
A
FAIR THAT IS NO LONGER “JUST” A FAIR, BUT A GLOBAL MEETING POINT FOR THE ENTIRE INDUSTRY, AS WELL AS FOR THE UNIVERSITY AND THE THIRD SECTOR
by Ewa Bakun
Developed through ethically controlled testing of social, environmental, clinical and genetic material, once completed, it will offer a rapid way to identify potential risks of addictive behaviors in individuals, with broad potential applications by institutions or in the sector itself.
For the first time, Ice will actively participate in the development of the sector, not only by creating connections between professionals, but also by funding research on relevant topics and, possibly in the future, by developing its own products.
The Ice Research Institute, created as a result of a period of consultation with the sector, during which we considered several ideas, wil offer each year of our presence in Barcelona, funding for scientific and academic research on topics im-
pactful for the sector. While much of the university research focuses on gambling harm already developed and on the treatment methods, which belong to the medical sector rather than the gambling sector, the intention of the Ice Research Institute is to focus research on prevention and sustainability, with results that can influence the actions of the operators themselves.
With these criteria in mind, two research proposals were selected, announced during the sessions in the Sustainable Gaming Zone. The first proposal, entitled GamBrain, presented by the Foundation of Dual Pathologies, a Spanish institution based in Madrid, involves a five-year study to develop a mobile application capable of detecting the risks of problem gambling among vulnerable groups, such as young people or people suffering from other conditions.
THE AUTHOR
The second proposal crosses national borders, involving two university institutions: the Las Vegas University in Nevada (Unlv) and the Rey Juan Carlos University of Madrid, thus aligning itself with the global character of Ice. Inspired by the study on the ethical issues of the use of artificial intelligence in the gaming sector, completed by the Unlv and presented at Ice 2024, this research will continue the subject of Ai, focusing, based on the needs of regulators and the sector, on its practical uses and developing practical and technical guides for the application of Ai in various fields, such as Kyc, Crm or Aml, which will be defined by the study itself during its course.
There will be a third study that we are still defining and that we hope to be able to announce soon, with more frequent updates on the progress of all of the research funded by the Ice Research Institute throughout the year, with the budget renewed for next year.
Many new chapters are opening after the move of Ice to its new headquarters, and that of the Research Institute undoubtedly marks a new direction for the fair, which will no longer be just a global meeting of the sector, but will aim to give back by increasing the level of our knowledge on the impacts of the sector and on new technologies.
Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.
Innovation in the spotlight
Emily
Micallef, Ceo at Sigma Group, reveal the content and news of Aibc Eurasia 2025, the Dubai event dedicated to technology
by Daniele Duso
Aibc Eurasia 2025 is preparing to bring together in Dubai the leaders of the igaming sector and the most innovative minds from all over the world, in an event that aims to celebrate the future of technology. Focusing on blockchain, artificial intelligence, fintech, IoT, quantum computing and big data, the exhibition represents a unique opportunity to explore the latest innovations in these fields.
The event, hosted from 23 to 25 February in the prestigious Festival Arena, will offer high-level content, exclusive networking and the possibility to turn ambitious ideas into reality. The organizers also target to Dubai’s strength as a hub for pioneering innovators, visionary business leaders and elite thinkers, which has established itself in the Mena region and has already proven to facilitate the transformation of ambitious entrepreneurial ambitions into impressive realities. We spoke to Emily Micallef, Ceo at Sigma Group, asking her to tell us what the highlights of Aibc Eurasia 2025 are and how the event reflects the focus on cutting-edge technologies.
“Let’s start with an expectation of hosting at least 14,000 delegates. We want to propose a world-class event, which will host high-level companies from several sectors. The agenda has been carefully created with the help of consultants at the top of the industry. Furthermore, the event will once again be held at the same time of the Affiliate World conference, providing valuable opportunities to easily connect with high-level affiliates coming from a variety of sectors, making it a must-attend event for operators.”
Dubai has been defined as a hub for innovators, visionary leaders and elite thinkers. What factors make this city the ideal venue to host Aibc Eurasia 2025? How does Dubai’s strategic position and commitment to technological progress enrich the event?
“This will be our fifth event in
the emirate. Dubai holds a special place in our hearts, having played host to our first international event outside of Malta back in 2021. The United Arab Emirates continues to gain international recognition for its integration of cutting edge tech into key sectors like healthcare, education, and smart cities, making it a natural meeting place for leading thinkers to connect. The Uae’s Artificial Intelligence Strategy 2031 and Dubai’s Blockchain Strategy reflect a national commitment to innovation, fostering advancements in efficiency, security, and sustainable development.”
In addition to those, can you tell us which will be the most expected interventions or guests?
“Our advice is of course to stay updated by following our official social channels and our website. New speakers and exhibitors are confirmed daily, so don’t miss the latest news on Aibc Eurasia. There will be over 300 experts among the speakers, including Sameer Al Ansari, Ceo at Ras Al Khaimah Digital Asset Oasis, Marcello Mari, founder of SingularityDao, and investor and author Lucy Chow. Let’s say that the conference program, divided into two stages, will always have the subject of innovation at its core.”
Aibc Eurasia 2025 aims to turn ambitious projects into reality. What opportunities does the event offer for companies, startups and professionals who want to leave their mark on the global technology landscape?
“The event is designed to facilitate the exchange of knowledge and expertise, the Startup Lounge – an exclusive space on the expo floor - offers a high-visibility platform for companies to benefit from personalised introductions, and exposure to a diverse business crowd. Additionally, the Startup Pitch brings invaluable opportunities for companies looking to connect with investors and Vcs. The competition cherry picks 6 of the best to compete live on stage during the 2 day conference, bringing visibility to new projects, and opening the doors to mentorship, consultancy, and great networking.”
Emily Micallef
COINS VERSUS TICKETS
n an increasingly digitised industry, the battle for dominance between cashless systems and classic coin-operated models rages on. The convenience of cashless ticketed systems is hard to argue with, for both operators and customers, but the nostalgic pull of coin-op machines is also hard to dismiss; customers are creatures of habit after all. Surely an industry this big can accommodate both models, though. In a modern marketplace that caters for the niches and specific tastes of different operators and customers, a wide range of machines can surely exist side by side. Will there ever be an eventual winner of this battle, or will “Tito” systems (Ticket In Ticket Out) and coin-op systems coexist for all time? InterGame spoke to some of the industry’s experts to gain some insight into this match-up to try and ascertain who the winner, if any, will be in the long run. Paul
Abbott, Novo Cash sales manager at Novomatic Gaming Uk, details the everlasting appeal of coin machines in the industry: “Coin machines have been a staple in the amusements and gaming industries for decades. One of their biggest benefits is their familiarity and simplicity. Many players, especially in traditional venues like arcades, are accustomed to using coins, making these machines a straightforward option. Coin machines also provide instant, tangible feedback - players can feel the coins they’ve won, which adds to the gaming experience. They are often seen as a reliable and low-maintenance option for smaller venues or locations where quick and easy transactions are paramount.”
The appeal of the instant gratification of having money in your hand is a huge pull of coin-operated machines, and as Abbott attests, the machines are perfect for operators of small venues due to their reliability and low maintenance costs. However, ticket machines also have their benefits for the operator. “Ticketing machines, particularly Tito systems, offer a number of advantages over coin machines,” he said, “particularly in larger venues or venues that want to stay ahead of the curve in terms of technology. Ticketing systems are faster, reduce down-
time and allow players to move between machines seamlessly. They also reduce the need for manual coin handling, which improves efficiency, reduces errors and enhances security. For operators, ticketing machines streamline cash management, lower labour costs and minimise the risk of theft or tampering. Furthermore, ticket systems offer players more convenience and flexibility.”
Rob Wheeler, managing director at Rbw Systems, furthers this, saying that Tito systems have a myriad of benefits for both the customers and operators, making them just as much a stalwart of the gaming industry as coin-operated machines. He said: “Tito has been the predominant method of cashless operation for the last 25 years across the international gaming market. There are significant operational benefits. Tito makes it easier in terms of collection from machines, reducing the need to refill and in turn, reducing health and safety and security issues that may arise. But more importantly, the customer experience is much better. When we first took Tito systems to the market in 2006, they took to them like a duck to water. Whether someone has a £1 prize or a £1,000
prize, they have the same size ticket, meaning the customer doesn’t have to carry large amounts of cash on their person.”
It seems that, historically, cash and coin-operated machines may be suited to smaller venues that are looking for low-maintenance systems for its smaller cohort of customer. The shift to a cashless society may change this; as consumer and customer preferences change, so must the products.
Abbott chimes in on the need to adapt to a progressively cashless world: “The shift toward a more cashless world has had a profound impact on the amusements and gaming industries.
“There has been an increasing demand for solutions that integrate card, mobile and digital wallet payments, as more consumers prefer these methods over handling physical cash. This trend has driven innovation, leading to products like our Novo Cash cash management kiosks that cater to both cash and cashless transactions. This shift has been particularly noticeable in younger demographics who expect modern and seamless payment experiences. As a result, operators are increasingly looking to offer a blend of traditional and digital payment options to cater to all player preferences.
A recent study showed that by 2030, only 6 per cent of all transactions would be with cash, currently its around 12 per cent, which is why we have already invested in the new technology surrounding cashless transactions. Abbott from Novomatic Gaming UK also sees the future of the industry heading in this direction and stresses the need for adaptability to stay relevant.
“While coin machines will likely maintain a presence, particularly in specific traditional or niche settings, we
believe ticketing machines, particularly Tito systems, will dominate the future of the industry. The flexibility, security and efficiency that ticketing systems provide align better with the broader trend towards cashless and contactless transactions. Moreover, as regulations tighten around cash handling and as consumer preferences shift towards convenience, ticketing systems will continue to grow in importance.
“There has been a noticeable shift in consumer preferences towards ticketing and cashless options, particularly among younger players and in high-volume venues. Consumers today expect convenience and speed, and ticketing systems, along with digital payment solutions, provide just that.”
Predictions and market research are all important for seeing where customer trends are going, but this foresight is nothing without the ability to take action and keep your products relevant.
“Flexibility and adaptability are key considerations,” states Abbott. “Suppliers and operators must ensure their products can cater to a range of payment methods. Whether that’s cash, ticketing or
digital payments. Security and ease of integration into existing systems are also paramount, especially with increasing regulations around cash handling and the growing need for robust and secure solutions. Additionally, user experience should never be overlooked. Machines must be intuitive and fast to ensure customers enjoy a seamless and straightforward transaction. For operators, ease of maintenance and reliable customer support are crucial, as downtime can significantly impact revenue.”
Though customer trends, technological advancements and operator benefits tend to predict a future industry of cashless ticketing, you underestimate the timeless appeal of cash at your peril. “We also observe that many traditional venues still attract players who prefer the tactile experience of handling coins”, said Abbott. “This is especially true in seaside arcades and smaller amusement locations with transient custom. As a result, there’s still a need for both types of machines.”
It seems that the convenience of ticketing systems, such as Tito, for both operators and customers will ultimately win out this age-old battle in the long run. But for now, there is a place for both of these systems in the gaming industry. As long as cash exists, so will the machines that use it.
Ariete
I capi, sul lavoro, non sono per definizione né simpatici né amici d’infanzia. Farete bene a ricordare queste due semplici regolette per evitare dispiacere e arrabbiature inutili. Piuttosto, batteteli sul loro campo, mostrando loro quanto valete! È il mese giusto per tentare la fortuna al gioco.
Toro
Siete un pochino spaventati dal futuro ma non ce n’è motivo. Il quadro astrale è favorevole e avete tutte le carte in regola per affrontare una questione che avete troppo a lungo rimandato. Si apriranno nuove opportunità specie sul lavoro. Tenetevi alla larga dal gioco fino al giorno 20.
Gemelli
Fareste bene a ritagliare un po’ di tempo per mettere ordine nella vostra vita, che è stata caratterizzata da un po’ di confusione negli ultimi tempi. Un controllino medico, il ripristino di una sana alimentazione e di qualche ora in più di sonno vi gioveranno. Fortunatissimi al gioco.
Cancro
Piangersi addosso è assolutamente inutile, in caso contrario saremmo i primi a consigliarvelo. Che ne direste di reagire in maniera più utile? Un bel sorriso, magari un vestito nuovo, e tante idee da realizzare e nuove conoscenze da approfondire! Good luck, anche al gioco!
PER TENTARE LA FORTUNA
LOTTO
2,3, 89 ambo, terno e su Tutte, Genova, Roma
SUPERENALOTTO
18/37/39/65/70/80
22/28/39/44/50/61
a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}
NATALIE IMBRUGLIA
cantautrice e attrice australiana naturalizzata britannica
Sydney, 4 febbraio 1975
Scorpione
Santa pazienza! Sarà proprio lei la vostra protettrice in un mese che si annuncia freddo e soprattutto ostico. Guardatevi bene le spalle e sappiate distinguere bene tra gli amici che meritano comprensione e aiuto e quelli per i quali non va chiamata in causa la citata santa. Benino al gioco.
Sagittario
È arrivato il momento di voltare pagina e di scoprire le belle novità che vi riserva quella appena sfogliata. Un vecchio amico tornerà nella vostra vita e, al di là del nostalgico amarcord, ci sarà l’opportunità di avviare un interessante progetto comune. Giocate fortunate fino a metà mese.
Capricorno
Leone
Cercate di non essere i soliti distratti, sia nelle piccole (?) cose, come chiudere a chiave l’automobile, che in quelle grandi, come essere attenti alle esigenze del partner prima che si lamenti clamorosamente. Gli astri suggeriscono anche generosità. Per giocare aspettate fine mese.
Vergine
Sarete il segno più desiderato e amato del mese. Sprizzerete fascino da tutti i pori, e in vostro modo di fare modesto ma seducente riscuoterà ovunque simpatia e successo. Si tratta dunque del mese ideale per portare a realizzazione i vostri sogni. Al gioco, però, siate prudenti.
Bilancia
Qualche volta bisogna prendere posizione, anche a costo di attirarsi qualche inevitabile antipatia. Indossare i panni del Ponzio Pilato, del resto, non vi rende certo più graditi, specie alle persone più sagge! Coraggio, avete tutte le capacità. Molto bene al gioco fino al giorno 10.
Non siate cocciuti nel perseguire un obiettivo che si è rivelato, da tempo, meno meritevole del previsto e che non vale sicuramente i vostri pur lodevoli sforzi. Concentratevi piuttosto su nuovi orizzonti che vi si sono spalancati di fronte in mese passato. Febbraio fortunello al gioco.
Acquario
Valutate per bene i pro e i contro, prima di prendere una decisione che è sicuramente fondamentale per il futuro vostro e delle persone che più vi stanno a cuore. La congiuntura astrale è favorevole, ma si suggerisce lo stesso una grande prudenza e magari un rinvio. Gioco: aspettate marzo.
Pesci
Questo febbraio ricco di romanticismo ha in serbo una bella sorpresa per voi. Aprite il cuore all’amore, voi che siete single, e per chi è già in coppia, è il momento di rispolverare un po’ di quell’entusiasmo e passione che bruciano ancora sotto la cenere della quotidianità. Giocate poco, non è il momento.