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GIOCO E TURISMO ACCOPPIATA VINCENTE
Non tutto il mondo è paese, nel gioco
di Alessio Crisantemi
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L’Italia è la seconda destinazione per presenze internazionali (e totali) in Europa , la quale a sua volta si posiziona in testa alle destinazioni 2024 e 2025 per crescita dei pernottamenti, secondo i dati ufficiali Eurostat. Una destinazione in grado di catturare ben 85,7 milioni di viaggiatori (nel 2023), la maggior parte dei quali classificata come “alto spendente”. Ma l’Italia è anche il secondo paese in Europa (geograficamente parlando) in termini di offerta di gioco legale, secondo soltanto al Regno Unito. Eppure, nonostante l’apparente congiunzione di questi due punti di forza, la realtà vera è che il connubio è soltanto ideale. O, meglio, è puramente spontaneo, naturale. Il che significa che è comunque vincente, ma sicuramente poco valorizzato. E non adeguatamente sfruttato. Le ragioni sono molte e, forse, legate proprio agli stessi valori positivi espressi dai due settori, in termini economici e funzionali. Come dire: siccome la macchina funziona da sé (vale per il turismo, ma anche per il gioco), non c’è bisogno di cercare ulteriori sinergie o applicare nuove strategie. Ovvero, quello che in parole povere si chiama: vivere di rendita. E anche questa, per fortuna o purtroppo, è un’espressione – nonché un modus vivendi – tipicamente italiano. Eppure l’analisi e lo studio di quei dati sopra riportati (sia pure grossolanamente) grida vendetta: evidenziando quanto si possa fare ancora, nel nostro paese, e soprattutto nel gioco, per valorizzarne i trend. Anche per questo, nel numero di luglio e agosto della rivista – ancora una volta – proponiamo uno speciale dedicato a Gioco e Turismo, proponendo dei casi di studio di primo piano e il parere di vari esperti e studiosi, per provare a suggerire una strada agli addetti ai lavori per sfruttare quello di buono possono offrire, nel nostro paese. Visto che, ironia della sorte, in molti luoghi di minore appeal rispetto alla Penisola, si è riusciti a costruire una “reputazione turistica”, se così si può definire, e un appeal maggiore, proprio sfruttando il gioco. Cosa che noi, a quanto pare, non siamo riusciti a fare. Certo, va detto, il settore del gioco pubblico italiano, dal punto di vista dell’offerta gambling, sconta sicuramente il peso della cattiva immagine agli occhi dell’opinione pubblica che ha sempre impredito particolari slanci. Tanto più adesso (o, peggio, ormai da cinque anni), con l’introduzione del divieto totale di pubblicità che ha stroncato ogni possibile passo in avanti in termini di promozione. Ma lo scenario, adesso, sta in qualche modo cambiando, soprattutto a livello politico e istituzionale, come sanno bene i nostri lettori più affezionati, e come si può percepire anche in questo numero della rivista, esplorando le varie sezioni legate all’attualità e alla cronaca politica. Le riforme che il governo si è impegnato a concretizzare nei prossimi mesi potrebbero davvero cambiare lo scenario ed è proprio quello che si auguranio gli addetti ai lavori. Purchè il cambiamento sia in meglio, si intende. E su questo, non sembrano essere tutti d’accordo. Ma l’importante è guardare avanti. Col sole in fronte, è il caso di dire, vista la stagione.
Speciale gioco e turismo
Politica 4/
Entrate dal gioco a Enti locali un’opportunità ma occhio agli abusi
Lara Magoni, fresca di elezione al Parlamento europeo nella fila di FdI, sottolinea la necessità di un riordino del settore che punti su educazione e sensibilizzazione
8/
Reinventarsi per attrarre
Con il professore David G. Schwartz compiamo un excursus storico sulla “nascita” del Nevada come principale punto di riferimento a livello mondiale per il gioco d’azzardo
10/ Diversificazione vincente
12/ Un’esperienza completa di intrattenimento
14 Il bello degli ippodromi
18/ Il gioco va per mari
19/ Se un pelouche diventa un problema
20/ Destinazione divertimento
22/ Giochi del Titano, te la do io l’America
24/ Un’estate al lago
25/ Terme e casinò, un classico senza tempo
26/ PANNO NERO
28/ Credibilità e accoglienza, i turisti tornano
6/
Nel
nome della legalità
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla fa il punto sulla situazione dell’ippodromo e sul regolamento sulla movida e le sue ricadute sul gioco
Esteri
30/ I segreti di Malta, cuore pulsante del gaming europeo
L’isola è all’avanguardia nella regolamentazione del gaming. Per capirne i meccanismi abbiamo intervistato Charles Mizzi, amministratore delegato della Mga.
Normativa
32/
Una “guerra” a colpi di distanziometri
Le regole del sistema distributivo sono armi legittime nella sfida tra operatori economici privati. A dirlo sono i giudici che decidono di scendere in campo per verificarne l’applicazione.
34/ Gaming e intelligenza artificiale, l’importanza dell’etica
36/
Fondazione Snaitech, un impatto positivo sul pianeta
Dal rispetto del mercato regolamentato alle azioni di Corporate social responsibility, l’azienda sempre più impegnata nel creare valore nel sociale.
Scommesse
40/
Online e land based, due facce della stessa industry
Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, disegna lo scenario del gioco pubblico: igaming e terrestre sono la stessa cosa anche se le norme, per ora, viaggiano su due rette parallele
Attualità
«La ridistribuzione dei proventi del gioco a Regioni e Comuni potrebbe rappresentare una grande opportunità per sostenere progetti locali e rispondere alle esigenze specifiche dei territori.»
Laura Magoni
Ippica
42/ La bella stagione dell’ippica
Anche il mostro sacro del galoppo italiano, Dario Vargiu, dice la sua in materia di riforma del comparto, con l’auspicio che torni “quello di un tempo”
Amusement
44/
Un’estate a metà
Il gioco di puro intrattenimento vede con positività l’arrivo della bella stagione, ma soffre ancora la mancanza di regole innovative
Flipper
45/ Largo ai giovanissimi
Il flipper sportivo si rivela una disciplina di appeal anche per le nuove generazioni, che ora dominano la scena
Poker
46/
L’Italia fa bis al Wpt
Prime Sanremo
Dopo il successo di Simone Andrian nel 2023, Priamo Carta conquista
il Main Event del nuovo format del World Poker Tour e volerà a Las Vegas
48/ Finally Super Dario!
49/ L’esordio a Rozvadov del The Festival è da King
50/ Dj Dave En Nutarelli è il nuovo Remida del poker live!
Casinò
52/
Casinò e intrattenimento, il Regno Unito detta le regole
Le case da gioco l’Oltremanica godono di ottima salute e attengono l’attuazione delle riforme previste nel Libro Bianco.
Il Ceo del The Hippodrome, Simon Thomas, ci guida alla loro scoperta.
54/ LA SLOT ONLINE DEL MESE
Eventi
56/
Confronto e opportunità di business
Naomi Barton, portfolio director di iGb live, sottolinea come l’evento sia il preferito dell’industria e il luogo dove vengono conclusi accordi commerciali fondamentali.
58/ Altenar, Amusnet e Dt9 ad Amsterdam tra novità e progetti
60/ Ice Barcelona, bienvenido al futuro
Interviste
62/
La bellezza della diversità
Beppe Convertini, attore, presentatore televisivo e radiofonico, nella commissione del concorso Disegniamo la fortuna con Adm: “Opere che parlano di forza, coraggio, amore e attaccamento alla vita”
63/
Una risata ci curerà
La redazione di Lercio a tutto campo sui possibili tormentoni dell’estate, tra possibili esternazioni politiche e la capacità tutta italiana di infiammarci per il futile
RUBRICHE
38/ FISCO E SLOT
64/ L’ORA DEL GIOCO
67/ DAL MONDO
68/ DA NON PERDERE
70/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ
72/ VISTO DA VICINO
74/ GIOCO E RETAIL
76/ A CARTE SCOPERTE
78/ GIOCARE CON GUSTO
80/ AL BAR DEGLI ESPORTS
82/ GIOCO E PSICHE
84/ LA SLOT DEL MESE
86/ LO SFIZIO DEL GIOCO
96/ OROSCOPO
AZIENDE
39/ Cristaltec, viaggio in Egitto con il multigame “Sfinge”
39/ Goodstar, verso il futuro e oltre con Power Ten
85/ NEWSLETTER
ENGLISH PAGES
88/ The secrets of Malta, the beating heart of European gaming
90/ Bienvenido to the future
92/ Discussion and business opportunities
93/ On or off the radar
94/ Fostering a connection
95/ Reinvent oneself to attract
LARA MAGONI
Entrate dal gioco a Enti locali un’opportunità, ma occhio agli abusi
Lara Magoni, fresca di elezione al Parlamento europeo nelle fila di Fratelli d’Italia, sottolinea la necessità di un riordino del settore che punti su educazione e sensibilizzazione
Dopo una prima parte della sua vita dedicata allo sport, in particolare allo sci alpino, con un ricchissimo albo d’oro che comprende anche una medaglia d’argento ai Campionati mondiali di Sci alpino del Sestriere nel 1997, Lara Magoni scende in politica con Fratelli d’Italia, diventando prima consigliere regionale in Lombardia, quindi senatrice della Repubblica italiana e in seguito assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda della Regione Lombardia, seguita dalla più recente carica di sottosegretario con delega Sport e Giovani sempre in Lombardia. Ora inizia l’impegno a Strasburgo, dove Lara Magoni arriva con idee chiare, ricordando in particolare l’esperienza molto formativa in ambito sportivo.
In campagna elettorale lei ha rimarcato l’importanza dello sport, anche come pratica di aggregazione per i più piccoli. Ha già pensato a qualche iniziativa da proporre a Bruxelles?
“Assolutamente sì! Lo sport non è solo una questione di salute fisica, ma è un potente strumento di integrazione sociale e crescita personale, soprattutto
per i più giovani. A Bruxelles proporrò iniziative che incentivino l’accesso allo sport per tutti i giovani e i bambini, indipendentemente dal loro background socioeconomico. Intendo lavorare per ottenere fondi europei dedicati a programmi sportivi che promuovano eventi che uniscano ragazzi di diversi Paesi, creando legami e amicizie attraverso il gioco e la competizione sana. Sono convinta che l’Europa possa riservare diverse opportunità in tal senso e ci lavorerò con passione.”
Lei ha sempre sottolineato anche l’importanza del legame con il territorio, quali sono le tematiche che vorrebbe evidenziare maggiormente?
“Il legame con il territorio è fondamentale. A Bruxelles, voglio portare avanti tematiche che rispecchiano le esigenze delle nostre comunità locali e quelle montane, come lo sviluppo sostenibile, la tutela delle tradizioni e delle identità culturali locali, e il sostegno alle piccole e medie imprese che sono il cuore pulsante delle nostre economie. Inoltre, mi impegnerò per migliorare le infrastrutture e i servizi locali, garantendo che le risorse europee siano utilizzate in modo efficace per migliorare la qualità della vita dei cittadini.”
di Daniele Duso
Tornando a parlare di sport, anni fa, a Bergamo, la sua città di provenienza, proprio dei campioni dello sport (i calciatori dell’Atalanta) hanno partecipato attivamente a una iniziativa di prevenzione della ludopatia. Quanto può fare lo sport per promuovere messaggi positivi? Può bastare l’esempio ‘dal campo’ o, a suo parere, funzionano maggiormente gli incontri diretti?
“Lo sport ha un impatto straordinario nel promuovere messaggi positivi, grazie alla visibilità e all’influenza che gli atleti hanno sui giovani. L’esempio ‘dal campo’ è potente e può ispirare molti, ma gli incontri diretti aggiungono un valore inestimabile. Questi momenti di interazione personale permettono di affrontare tematiche delicate come la ludopatia con maggiore profondità, creando un dialogo aperto e sincero. Pertanto, ritengo che la combinazione di esempi pubblici e incontri diretti sia la chiave per un vero cambiamento.”
Nel 2018 lei era tra i firmatari di disegno di legge (di Stefano Bertacco) per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico. Quest’anno il Governo ha avviato una riforma organica del settore del gioco pubblico che mette al centro la tutela dei giocatori. La misura al momento ha riguardato il gioco online (letteralmente esploso nel post pandemia), ritiene che in essa siano state considerate tutte le tematiche inserite nel Ddl Bertacco?
“La riforma del settore del gioco pubblico è un passo importante, ma è cruciale che tutte le tematiche del Ddl Bertacco siano affrontate con la massima attenzione. La prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico richiedono misure forti e ben strutturate, soprattutto in un’era in cui il gioco online è in rapida crescita. È essenziale che la riforma includa non solo la tutela dei giocatori, ma anche misure di educazione e sensibilizzazione, supporto per chi è affetto da ludopatia, e una regolamentazione rigorosa della pubblicità del gioco.”
È innegabile che dal gioco pubblico arrivino allo Stato anche risorse economiche importanti. Lei cosa pensa del fatto che alcuni esponenti sportivi nazionali chiedano un contributo dal mondo del gioco per promuovere l’attività sportiva?
“L’idea di destinare una parte dei proventi del gioco pubblico per promuovere l’attività sportiva è interessante e merita attenzione. Lo sport può giocare un ruolo chiave nella prevenzione delle dipendenze, offrendo alternative sane e costruttive. Tuttavia, è fondamentale che questa misura sia implementata con trasparenza e responsabilità, assicurandosi che i fondi siano effettivamente utilizzati per promuovere attività sportive e non solo per coprire deficit di bilancio. L’obiettivo deve essere quello di creare un circolo virtuoso, dove i proventi del
gioco aiutano a costruire una società più sana e attiva.” Nell’ambito della riforma del gioco pubblico, dopo aver pensato al gioco online il Governo sta ora predisponendo il riordino del gioco fisico. Nel corso dei vari incontri i rappresentanti degli Enti locali hanno avanzato la proposta di una ridistribuzione dei proventi del gioco anche a Regioni e Comuni. Come considera questa eventualità?
“La ridistribuzione dei proventi del gioco a Regioni e Comuni potrebbe rappresentare una grande opportunità per sostenere progetti locali e rispondere alle esigenze specifiche dei territori. È una misura che, se gestita con trasparenza e rigore, potrebbe contribuire significativamente allo sviluppo locale, migliorando servizi e infrastrutture. Tuttavia, è cruciale che tali fondi siano monitorati attentamente per evitare abusi e garantire che siano destinati a iniziative che realmente migliorano la qualità della vita delle comunità.”
Il disegno di legge di Bertacco, del quale abbiamo parlato più sopra, prevedeva anche delle limitazioni alla pubblicità del gioco. Qual è la sua posizione su questo argomento per tanti aspetti controverso, che se da una parte limita la promozione del gioco, dall’altra toglie la possibilità alle aziende del gioco legale di far conoscere la loro offerta?
“La pubblicità del gioco è un tema complesso e delicato. Da un lato, è necessario limitare la promozione del gioco per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione, soprattutto i giovani, dall’insorgenza di comportamenti patologici. Dall’altro, è importante non penalizzare eccessivamente le aziende del gioco legale, che operano nel rispetto delle regole. La mia posizione è quella di trovare un equilibrio: regole chiare e rigorose che limitino la pubblicità invasiva e ingannevole, ma che permettano alle aziende di far conoscere la loro offerta in maniera responsabile e trasparente.”
Chiudiamo tornando a parlare di Europa, dove lei si appresta a vivere una nuova esperienza politica, peraltro assieme a un nutrito gruppo di colleghi di Fratelli d’Italia. Quali sono le sue aspettative? Quali sono i punti fermi sui quali si baserà la sua attività a Bruxelles?
“Le mie aspettative per questa nuova esperienza politica a Bruxelles sono alte e motivate dal desiderio di portare avanti il nostro programma con determinazione. I punti fermi della mia attività saranno la difesa dei valori e delle tradizioni italiane, la promozione di politiche che favoriscano la crescita economica sostenibile, il sostegno alle famiglie e alle piccole e medie imprese, e una forte attenzione alle questioni sociali, come l’inclusione e la tutela dei diritti. Nello specifico della mia attività, grazie alla mia esperienza in Regione Lombardia, sarò attenta promotrice di iniziative a sostegno dei giovani. In tal senso credo che lo sport possa essere un grande veicolo di valori positivi e, al contempo, creare opportunità per i territori, anche e soprattutto montani. Lavorerò con i miei colleghi per fare in modo che la voce dell’Italia sia forte e rispettata in Europa, contribuendo alla costruzione di un’Unione più equa e solidale.”
Lara Magoni
Nel nome della legalità
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla fa il punto sulle iniziative messe in campo nei suoi primi due anni di mandato, puntando lo sguardo anche sulla situazione dell’ippodromo e sul regolamento sulla movida e le sue ricadute sul gioco.
Dallo scorso marzo il Comune di Palermo è stato spesso protagonista delle nostre pagine, sia per il varo del regolamento sulla movida – comprensivo di limiti orari agli apparecchi da gioco e all’attività delle sale – sia in merito alla gestione dell’ippodromo La Favorita, oggetto di una interrogazione al consiglio comunale presentata dal Movimento cinque stelle.
Due questioni di una certa importanza, con ricadute più ampie - le norme sul gioco, ad esempio, sono state oggetto di ricorso al Tar da parte di alcuni operatori del settore, con l’udienza di merito prevista per i primi di ottobre -, che ci hanno spinto a rivolgere alcune domande al sindaco palermitano
Roberto Lagalla, eletto nelle file dell’Unione di centro nel giugno del 2022.
Ha appena festeggiato due anni di mandato. Qual è il suo bilancio, e
quali sono i risultati di cui è più orgoglioso?
“È il bilancio di un sindaco che si è impegnato, prima di tutto, nel ridare agibilità a un ente di fatto in dissesto funzionale e in assenza di bilanci approvati dal 2019. Proprio uno dei risultati di cui vado orgoglioso è aver lavorato per approvare una decina di documenti finanziari, un piano di riequilibrio e un patto con lo Stato. Tutte azioni che hanno permesso di ridare al Comune la capacità di spesa. Se manca questa base, non si può fare un passo. Inoltre, il principale risultato di cui vado più orgoglioso è aver ridato dignità al cimitero dei Rotoli, dove dal 2017, si erano accatastate quasi 1.500 bare senza sepoltura. Una vergogna a livello nazionale che questa amministrazione è riuscita a cancellare nel primo anno di lavoro. Assieme a questo, sono contento di aver investito i primi soldi disponibili sull’edilizia scolastica e di aver dato un’accelerata ad alcuni cantieri di grandi opere.”
Quali sono le iniziative in cantiere per i prossimi mesi, o di cui sono stati appena gettati i semi?
“Un problema molto sentito dai cittadini è quel-
di Francesca Mancosu
ROBERTO LAGALLA
lo della manutenzione delle strade, assente per anni a Palermo e che reputo un problema ormai comune a tutte le grandi città. Ecco, essere riusciti ad approvare tutti i bilanci a cui facevo riferimento ha permesso di dotarci degli strumenti per chiudere contratti con aziende che da alcune settimane sono proprio al lavoro per rifare le strade. Siamo consapevoli che il lavoro da recuperare è tanto, ma siamo partiti per ridare strade più sicure ai palermitani, cercando di toccare tutte le aree della città.”
In molte occasioni, lei ha parlato della legalità come di un cardine del suo mandato. In questo caso ha messo o sta mettendo in campo delle iniziative specifiche?
“Reputo la legalità un requisito per l’azione di qualsiasi amministratore. Dovrebbe essere talmente scontato che non se ne dovrebbe neanche parlare. Per quanto mi riguarda, preferisco la legalità dei fatti rispetto a quella narrata. In questo senso, la polizia municipale, pur con forze non sufficienti, ha moltiplicato gli sforzi, specie dopo l’arrivo di un nuovo comandante, un colonnello dei carabinieri, per un controllo più capillare del territorio per contrastare gli abusi. Un’altra iniziativa che per me è stata importante, tornando al tema del cimitero, è aver mandato le ruspe a buttare giù oltre 70 tombe abusive, costruite da un boss, rimaste al loro posto per decenni.”
Qual è la sua posizione in tema di contrasto al gioco patologico? Pensa che il regolamento sulla movida e
Ai primi di marzo, il consiglio comunale di Palermo ha approvato il cosiddetto “regolamento sulla movida” in base al quale le sale gioco del territorio da allora in poi sarebbero potute restare aperte dalle 10 alle 24, gli apparecchi accesi solo dalle 15 alle 20, con la previsione di sanzioni comprese tra i 25 e i 500 euro 500 per ogni violazione accertata.
Un atto immediatamente impugnato da alcuni operatori del comparto al Tar Sicilia, che quindi ad aprile ha sospeso l’applicazione dell’articolo 5, comma 2, del regolamento relativo agli orari di funzionamento degli apparecchi e a giugno ha fissato per l’11 ottobre l’udienza pubblica per la trattazione dei ricorsi, ritenendo le “questioni prospettate da parte ricorrente meritevoli dell’approfondimento”.
I giudici amministrativi “hanno dato atto dell’intervenuta emanazione dell’ordinanza sindacale n° 88 del 29 maggio 2024 del Comune resistente, con la quale – sino alla definitiva pronuncia degli organi di giustizia ammi-
le norme sul gioco da sole possano limitare il fenomeno o è comunque necessario affiancare delle iniziative di prevenzione e informazione?
“Con il regolamento movida e un’ordinanza sindacale abbiamo voluto dare regole e orari chiari per dare un freno proprio al fenomeno della ludopatia, a dimostrazione di come l’amministrazione comunale voglia fare la sua parte su questo tema. È chiaro che le iniziative di prevenzione debbano passare anche da altri soggetti, come le Asp o il mondo dell’associazionismo, con i quali l’amministrazione è sempre pronta a collaborare”.
Ad aprile il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione per sapere se lei intenda “avviare valutazioni, verifiche e controlli per quanto di competenza di questa amministrazione comunale sull’impianto sportivo e sulla concessione dell’ippodromo della Favorita di Palermo”. Qual è la situazione adesso e cosa risponde ai pentastellati?
“L’accordo di gestione dell’ippodromo è un’intesa che questa amministrazione ha trovato già in essere al momento del suo insediamento e sulla quale è stato anche coinvolto il ministero dell’Agricoltura. Un sindaco deve cercare di garantire la funzionalità, nel rispetto delle regole, di tutti gli impianti sportivi della città e su questa vicenda sono in corso anche verifiche dell’autorità giudiziaria, verso le quali è giusto avere rispetto.”
nistrativa – è stato esteso l’orario di funzionamento dei suddetti apparecchi da gioco dalle originarie cinque ore giornaliere al medesimo orario di esercizio di sale giochi autorizzate e sale scommesse autorizzate (pari a quattordici ore giornaliere)”.
Con la stessa ordinanza il sindaco Lagalla ha stabilito che le sale bingo di Palermo potranno iniziare l’attività alle 10 del mattino con chiusura alle ore 1 durante la settimana e alle ore 2 nei fine settimana.
Un limite che non trova d’accordo i gestori dei bingo, i quali hanno paventato il rischio di una riduzione del fatturato settimanale fino al 20 percento e quindi una perdita di tre posti di lavoro per ogni sala.
Uno scenario che ha portato all’avvio di un tavolo tecnico, fra amministrazione comunale, operatori e sindacati, con l’obiettivo di scongiurare il peggio e di trovare una quadra, magari limitando la riduzione dell’orario di esercizio dei bingo nella fascia oraria mattutina.
Al momento in cui scriviamo il confronto è ancora in atto e a renderne conto a Gioco News è l’assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti, che segue in prima persona la vertenza e offre alcuni chiarimenti in merito. “Al momento rimangono in vigore in vigore sia l’ordinanza che il regolamento.
Nonostante tutto, stiamo portando avanti un tavolo tecnico insieme ai sindacati ed ai gestori delle sale, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per applicare correttivi che non vadano in direzione opposta sia agli obiettivi dell’amministrazione che agli interessi dei lavoratori. Abbiamo sul tavolo diverse ipotesi, dallo sviluppo di protocolli con l’Azienda sanitaria provinciale a piccoli ritocchi sugli orari”.
I controlli, conclude l’assessore, “continueranno comunque”.
IL REGOLAMENTO SULLA MOVIDA, L’ORDINANZA SUL BINGO E LE RICADUTE SUL GIOCO
Giuliano Forzinetti
Capitale mondiale dei casinò non si nasce, ma si diventa. Con tutte le ricadute, in questo speciale ci concentriamo sull’aspetto turistico, che ciò comporta. Con David G. Schwartz, professore affiliato di Storia e difensore civico all’University of Nevada, Las Vegas, facciamo il punto sulle circostanze storiche che hanno portato alla legalizzazione dei casinò nello stato Usa.
“Il Nevada legalizzò per primo i casinò nel 1869. Nel 1909 il Parlamento votò per criminalizzare il gioco d’azzardo commerciale - cioè il gioco d’azzardo con un vantaggio della casa incorporato - mantenendo legali i giochi sociali. Questo divieto non fu mai del tutto efficace nel fermare il gioco d’azzardo e, nel 1931, il legislatore votò per legalizzare nuovamente quello commerciale al fine di stimolare l’economia, come avvenne durante la Grande depressione.”
Come ha fatto Las Vegas a diventare, nell’immaginario collettivo ma anche nella realtà, la capitale mondiale dei casinò?
“L’immagine di Monte Carlo diminuì man mano che le norme sociali dell’era vittoriana, durante la quale era diventata famosa, svanivano. La crescita di Las Vegas come destinazione di gioco si intensificò negli anni ‘50 grazie al successo dei casinò resort sulla Strip di Las Vegas, che offrivano gioco d’azzardo e molte altre attrazioni ai visitatori.”
Nell’immaginario collettivo i casinò di Las Vegas erano, soprattutto in passato, luoghi di riciclaggio di denaro, criminalità e prostituzione. Corrispondeva e corrisponde alla realtà?
“Il riciclaggio di denaro è possibile nei casinò e la criminalità e la prostituzione tendono a seguire il denaro.”
Qual è il contributo che i casinò di Las Vegas e quelli del Nevada in generale danno al turismo nello Stato?
“Il gioco nel Nevada è responsabile di un’ampia percentuale di visitatori dello Stato, in particolare se si
Reinventarsi per attrarre
Con il professore David G. Schwartz compiamo un excursus storico sulla “nascita” del Nevada come principale punto di riferimento a livello mondiale per il gioco d’azzardo, una circostanza dalle enormi e sempre rinnovate ricadute anche dal punto di vista turistico
tiene conto di coloro che visitano i resort con casinò ma non giocano d’azzardo.”
Nel corso dei decenni si sono affermati altri importanti centri di gioco, non solo negli Stati Uniti, pensiamo ad Atlantic City in New Jersey, ma anche nel mondo, come Macao. Ma secondo lei si può fare un paragone tra i casinò di Las Vegas e quelli di Macao oppure l’offerta e la tipologia di clientela sono totalmente diverse?
“I casinò offrono tutti gioco d’azzardo, anche se Macao ovviamente si rivolge maggiormente ai giocatori d’azzardo asiatici grazie alla sua posizione in Asia. Tutti i clienti hanno in comune che vogliono giocare d’azzardo, cenare e divertirsi, anche se tra loro esistono numerose differenze culturali e sociali.”
In che modo Las Vegas rimane attraente e come immagina il suo futuro?
“Las Vegas è rimasta attraente reinventandosi costantemente. Una volta il gioco d’azzardo stesso era una nuova attrazione. Poi la proliferazione dei casinò in tutti gli Stati Uniti ha portato via quella novità, così i casinò resort di Las Vegas hanno aggiunto più servizi non di gioco, in particolare nelle aree della ristorazione e dell’intrattenimento (e, più recentemente, negli sport professionistici) per dare ai visitatori un motivo per volare in altre strutture. È difficile prevedere il futuro perché le condizioni economiche nazionali e globali più ampie sono molto importanti per l’evoluzione della città, quindi non faccio previsioni sul futuro.”
Infine, cosa pensa dell’offerta di gioco della “vecchia” Europa? In qualche misura le strutture europee sono conosciute e in grado di alimentare l’immaginario collettivo degli americani?
“Io personalmente non sono un giocatore d’azzardo, quindi non posso parlare di cosa potrebbe attrarre le persone a giocare d’azzardo in Europa. A questo punto non so se gli americani guardino consapevolmente all’Europa come modello di gioco, anche se a un certo punto alcuni casinò si sono pubblicizzati come ‘in stile europeo’.”
di Anna Maria Rengo
David G. Schwarz
Diversificazione vincente
Il “modello” di resort integrato di Las Vegas è difficilmente esportabile in Europa, ma i due mondi possono insegnarsi a vicenda diverse strategie di crescita
di Anna Maria Rengo
er molti è tuttora la capitale mondiale dei casinò, insuperata da Macao nell’immaginario europeo. Parliamo ovviamente di Las Vegas, che ha fatto di questa industria il primo, ma non più unico, motore turistico ed economico della città. Un modello che può essere preso come spunto anche dagli operatori italiani di gioco? O magari, anche questi ultimi possono insegnare qualcosa ai casinò della Sin City? Da questi quesiti parte il nostro colloquio con Marta Soligo, sociologa italiana che da molti anni vive e lavora a Las Vegas dove è docente presso il William F. Harrah College of Hospitality e direttrice dell’Ufficio per lo sviluppo economico dell’University of Nevada Las Vegas (Unlv).
“Parlando delle differenze principali per quanto riguarda il turismo tra Las Vegas e l’Italia, la parola chiave è ‘diversificazione’, sia all’interno che al di fuori dei casinò. Quando si tratta di grandi casinò sulla Strip si deve parlare del cosiddetto one stop shop, ossia che si fa un solo stop in un solo luogo solo per fare un po’ di tutto. All’interno dei casinò, ma è più corretto denominarli integrated resort, l’offerta è infinita: centri commerciali, piscine, discoteche, ristoranti. Se una famiglia va in un resort, per fare un esempio, il marito può giocare, la moglie fare shopping, i bambini stare in piscina. Questo è un modello in grado di attirare diversi target di clientela e che in Italia non vedo. D’altro canto, mi piace l’idea che se vado al Casinò di Sanremo poi esco e vado dal ristoratore locale a mangiare un panino, oppure dal negoziante, sempre locale, a comprare una maglietta. È anche questa la forza del modello italiano: i turisti visitano il territorio e non stanno solo chiusi nel resort.
Tornando a Las Vegas, la diversificazione è pure fuori dai casinò: un tempo la città era la capitale del gioco d’azzardo, ma ora abbiamo anche lo stadio, la Formula 1, le convention, le fiere, siamo diventati un centro di riferimento mondiale per la musica elettronica, i nightclub, la ristorazione, da Gordon Ramsey in poi.”
Per crescere e svilupparsi, l’industria del gioco italiana di che cosa ha bisogno?
“Mi piace l’idea che i casinò, penso alla ricerca che ho svolto su quello di Venezia, possano essere un’attrazione culturale. Da sempre i casinò in Italia sono simbolo di turismo. In passato, durante la cosiddetta villeggiatura, i casinò avevano un ruolo chiave e non a caso sono nati tutti in località turistiche.
Tuttavia, mi pare che a Las Vegas i programmi per il gioco d’azzardo responsabile
siano più strutturati. Certo, ci si può chiedere se ci sia una contraddizione, visto che lo scopo dei casinò è fare soldi, e le mie ricerche sociologiche in materia hanno portato a risultati contrastanti. Ritengo però che sia ora che in Italia si creino dei programmi ben strutturati in materia, che parole come responsible gambling diventino parte del vocabolario. Per questo, penso sia fondamentale uno sforzo unito e coerente tra i vari casinò, e che non ci siano programmi basati sulla frammentazione.”
Secondo lei una “Las Vegas”, magari in dimensioni ridotte, potrebbe essere realizzata in Europa o in Italia?
“I turisti spesso percepiscono i casinò negli Usa in connessione alla cosiddetta industria dell’entertainment, mentre in Europa notiamo più questa idea di casinò come attrazioni storiche ed eleganti, un po’ alla James Bond. Sono luoghi più eleganti, pensiamo all’architettura, allo stile liberty.
Per rispondere alla domanda, comunque, dipende da quello che in sociologia definiamo tessuto culturale e urbano. Ci starebbe bene un posto come Las Vegas in una città europea? La comunità sarebbe d’accordo? Bisogna sempre fare degli studi approfonditi anche riguardo agli impatti di un mega resort: sia economico, che potrebbe apparire a molti come buono; ma anche riguardo al gioco problematico e a quello che succederebbe. Per me l’impatto del turismo sulla comunità è sempre il primo elemento da cui partire e quindi bisognerebbe sempre fare delle ricerche mirate. Quello di Las Vegas è un modello un po’ difficile da esportare in Italia o in Europa. Ogni caso va da sé, sarebbe importante l’opinione dei residenti, dei politici, degli investitori, ma la vedo complessa. Noto, comunque, una certa americanizzazione in Italia. Quando entro al Casinò di Venezia, e vedo le fila di slot, mi sembra di essere un po’ a Las Vegas, poiché c’è il modello richiama gli Usa.”
Spesso si parla del legame tra gioco e turismo. Al di là del caso specifico di Las Vegas, è un legame reale e semmai a quali condizioni?
“Ho notato che, come attrattore turistico il gioco d’azzardo è sempre più popolare. Ma a me piace l’ottica di sistema. Il Covid ci ha insegnato che non possiamo vivere con una singola vocazione economica e che è meglio diversificare, appunto in ottica di reti. È bello se il casinò viene promosso come un’attrazione di un sistema dove il turista arriva e lascia soldi in più parti del territorio. Del resto, questo è quanto sta accadendo a Las Vegas e presumo che anche le città italiane stiano iniziando a pensarci.”
Marta Soligo
Un’esperienza completa di intrattenimento
Ivan Filletti, Ceo della GamingMalta Foundation, evidenzia come la crescita del mercato del gioco nell’isola abbia influenzato il turismo, creando un rapporto simbiotico tra i due settori
di Carlo Cammarella
Meta turistica molto ambita e allo stesso tempo paradiso per i poker player, per l’industria del gaming e per gli amanti del casinò. Gli elementi che hanno reso Malta la location ideale per chi ama viaggiare sono molteplici a partire dalle bellezze storiche per non parlare poi della vita notturna e dell’acqua cristallina che ne caratterizza le spiagge. Tuttavia l’isola rappresenta anche il luogo ideale per un settore come quello del gaming che negli ultimi tempi ha avuto una crescita inarrestabile. Le ragioni che hanno portato a tutto ciò anche in questo caso sono diverse e non si possono ridurre alla presenza dei casinò terrestri o alla crescita di un settore piuttosto che di un altro. Detto questo, il connubio tra gioco e turismo ci sembra una delle “carte vincenti” di un’isola ricca di fascino e cultura. Ne parliamo a tu per tu con Ivan Filletti, Ceo della GamingMalta Foundation.
Il turismo è una delle economie più importanti di Malta. Quanto è stato importante per la crescita del mercato del gioco?
“Come destinazione popolare per i visitatori la fiorente industria del turismo di Malta ha creato un terreno fertile per lo sviluppo di tre casinò terrestri.
L’afflusso di turisti fornisce un flusso costante di potenziali clienti per questi luoghi, il che ha incoraggiato gli investimenti e la crescita nel settore del gioco. Il fascino dell’isola come destinazione per il tempo libero, con i suoi siti storici, il clima mediterraneo e la vivace vita notturna, integra l’industria del gioco d’azzardo offrendo un’esperienza di intrattenimento completa.”
In secondo luogo, è vero che la crescita del mercato dei giochi ha influito sul turismo?
“La crescita del mercato del gioco a Malta ha infatti influenzato il turismo, creando un rapporto simbiotico tra i due settori. Eventi di poker come il ‘Festival in Malta’ e il ‘Malta Poker Festival’ attirano partecipanti da tutto il mondo, rafforzando ulteriormente la reputazione di Malta come ‘casa dell’eccellenza del gioco’.”
Possiamo dire che la crescita di questi due settori sia andata di pari passo?
“La crescita dei settori del turismo e del gioco a Malta è andata di pari passo. Il fiorire del turismo crea un mercato per gli stabilimenti di gioco, che a loro volta attirano più visitatori. Lo sviluppo di casinò di livello mondiale, società di gioco online e l’ospitare eventi di gioco internazionali hanno contribuito a questa duplice crescita. La sinergia tra questi settori
La Valletta
ha portato a un’economia fiorente che beneficia dei punti di forza di entrambe le industrie.
A questo aggiungiamo che vengono ospitate prestigiose conferenze ed eventi iGaming, come il Sigma Europe summit che attira 25mila delegati a novembre e occuperà oltre il 60 percento degli hotel a 4 e 5 stelle a Malta durante il loro soggiorno. Questo afflusso di ospiti offre una spinta significativa a un settore che altrimenti vedrebbe un’occupazione media del 40 percento durante questo mese freddo. Anche Igaming Next e Casino Beats hanno attirato un numero considerevole di visitatori internazionali sull’isola, incentivando il turismo.”
Malta è un’isola che attira moltissimi giocatori di poker, non solo dalla vicinissima Sicilia, ma anche da altre regioni. Quali sono le ragioni di questa popolarità?
“Malta attrae molti giocatori di poker per diversi fattori. Posizione strategica: la vicinanza di Malta all’Europa e l’accessibilità la rendono una destinazione attraente per i giocatori di poker provenienti dalle regioni vicine come la Sicilia e altre parti d’Europa. Contesto normativo: il quadro normativo solido e trasparente di Malta garantisce correttezza e sicurezza, attraendo sia giocatori professionisti che dilettanti. Eventi di alto profilo: l’isola ospita numerosi prestigiosi tornei di poker fornendo ai giocatori una piattaforma per competere a livello internazionale. Stile di vita e servizi: Malta offre uno stile di vita desiderabile con il suo clima caldo, la bellezza paesaggistica e la vivace scena sociale, che la rendono un luogo attraente per i giocatori di poker.”
Malta è stata la prima giurisdizione a promuovere il gioco online e a regolamentarlo: quanto ha influenzato la crescita del settore?
“Malta è stata la prima giurisdizione a promuovere e regolamentare il gioco online nel 2004, che ha influenzato in modo significativo la crescita del settore. Stabilendo un quadro normativo completo attraverso la Malta gaming authority (Mga), il Paese ha fornito un ambiente sicuro e affidabile affinché le società di iGaming possano operare. Questa lungimiranza normativa ha spinto numerose società del settore a stabilire le proprie operazioni a Malta, rendendola un leader globale nel settore. I regolamenti garantivano
protezione dei giocatori, correttezza e trasparenza, il che ha creato fiducia e credibilità nell’industria.”
Quali sono stati i motivi per cui il mercato dei giochi è cresciuto così tanto sull’isola?
“Sono diversi i motivi per cui Malta è considerata la Silicon Valley dell’igaming e questo risultato è ottenuto dalla somma di diversi fattori piuttosto che da un’unica soluzione miracolosa.
L’isola è stata eccezionalmente accogliente nei confronti delle società di gioco. È stato il primo paese dell’Ue a concedere la licenza per iGaming all’inizio degli anni 2000, il che ha portato allo sviluppo di un’infrastruttura di supporto dedicata: oggi il settore rappresenta il 10 percento del prodotto interno lordo di Malta.
Questa infrastruttura comprende centri dati, processori di pagamento online, revisori della sicurezza, sviluppatori di software di gioco e fornitori di piattaforme, che contribuiscono tutti a creare un ambiente favorevole alle imprese. Queste entità si rivolgono sia agli operatori focalizzati sul mobile che a quelli con configurazioni iGaming più tradizionali e ora anche agli esports.”
Quanto può crescere il mercato dei giochi e perché?
“Il mercato del gioco a Malta ha il potenziale per una crescita continua dovuta a diversi fattori. Innovazione e tecnologia: i progressi tecnologici e la crescita di nuovi format di gioco, come la realtà virtuale (Vr) e i giochi basati su blockchain, offrono opportunità di crescita. Mercati in espansione: l’espansione globale del mercato del gioco, soprattutto nelle regioni emergenti, offre nuove opportunità per le società di gioco maltesi. Miglioramenti normativi continui: i miglioramenti e gli aggiornamenti continui del quadro normativo possono attrarre più imprese e mantenere la posizione di leader di Malta. Diversificazione: anche la diversificazione in nuove aree all’interno dell’industria del gioco, come gli esports, può favorire la crescita. L’isola ospita già i prestigiosi tornei Esl Pro League Season.
Ormai da un paio di stagioni di seguito Malta è la sede della Esl Pro League e in quegli anni gli esport sono diventati sempre più parte integrante del Dna del Paese. Supportati da Gaming Malta, i fan locali e la squadra colgono questa opportunità per godersi i Counter-Strike di livello mondiale per un’esperienza senza precedenti. Inoltre il numero crescente di fan da tutto il mondo che viaggia verso l’isola del Mediterraneo, per godersi contemporaneamente l’ospitalità maltese e i loro giochi preferiti, mostra non solo la calorosa accoglienza con cui viene accolta la comunità degli esport ma anche il potenziale che gli esport hanno per il futuro dell’isola.
Le iniziative strategiche di Malta, la lungimiranza normativa e il continuo adattamento alle tendenze del mercato garantiranno la crescita continua e il successo del suo mercato del gioco.”
Ivan Filletti
Il bello degli ippodromi
Per rilanciare l’ippica occorre indubbiamente valorizzare le strutture in cui si svolge, anche dal punto di vista turistico. Come mostrano le case history protagoniste di questo speciale, fra Spagna, Corsica e Italia.
di Francesca Mancosu
“F
ar acquisire nuovamente un riconoscimento sociale positivo relativo ai valori dell’ippica, perseguendo l’obiettivo di una integrazione tra ippica, attività socio-culturali, turismo e rapporto con la natura.”
Questo è uno dei punti che campeggiano nel programma delle iniziative di comunicazione del ministero dell’Agricoltura per il 2024, proponendosi di rilanciare un settore fortemente in crisi ormai da anni.
Sarebbe ora, verrebbe da dire, ma “come farlo” dal
SPAGNA
punto di vista turistico?
Il Masaf ci sta provando con il Palio delle regioni, circuito di 21 tappe in 21 storici ippodromi italiani in cui ai convegni di corse si affiancano eventi culturali ed enogastronomici “per accompagnare gli appassionati e i neofiti alla scoperta della bellezza del territorio”.
Ma per ampliare le possibilità di successo, perché non trarre ispirazione da quello che fanno già alcuni ippodromi stranieri e italiani?
Ecco alcuni casi.
Visite guidate negli impianti ippici a Madrid, San Sebastián e Siviglia
Gironzolando sul web in cerca di “modelli virtuosi”, balza agli occhi il progetto che sta portando avanti Hipotour, agenzia di viaggi turistici di Madrid, che è partita proprio dal celebre ippodromo cittadino della Zarzuela per avviare la propria attività.
Una struttura che comunque offre già svago e ristorazione, grandi spazi verdi, aree gioco per bambini, che è servita da un servizio di trasporto gratuito ed è un esempio eccellente di architettura sportiva di stampo razionalista (inaugurata il 4 maggio 1941), e che sta
vivendo una seconda vita dopo la chiusura nel 1996, la ristrutturazione e il ritorno alle corse nel 2003.
A raccontarci della sua valorizzazione attraverso le visite guidate è Isabel Vaquero, socia fondatrice di Hipotour insieme con Claudine Cazalis, attive nel mondo dell’ippica da 30 anni e fra le prime fantine professioniste donne della Spagna.
“L’idea è nata nel 2014 dopo una cena di Women on turf organizzata da Claudine, la quale mi ha esposto un progetto che aveva in testa da molto tempo e non
riusciva a trovare il modo di realizzare da sola.
È nata così l’idea di realizzare visite guidate all’ippodromo per promuovere il nostro sport, molto sconosciuto in Spagna; mi è piaciuta e mi sono subito offerta di collaborare con lei per realizzare questa iniziativa.
In questo modo abbiamo iniziato a pianificare cosa sarebbe stato Hipotour, abbiamo presentato il progetto all’Hipódromo de la Zarzuela che ci ha dato il suo sostegno e abbiamo firmato con loro un accordo di collaborazione.
A poco a poco, in questi 10 anni, abbiamo ampliato le attività e gli ippodromi in cui le svolgiamo.
Abbiamo due visite fondamentali. Una il giorno della gara per capire le regole di questo sport, le distanze, il programma delle gare, chi sono i migliori fantini e cavalli, etc...
L’altra è una giornata di allenamento in cui spieghiamo l’addestramento quotidiano di un cavallo da corsa, come è organizzata una scuderia, l’alimentazione e le cure veterinarie, etc...
Ci avvaliamo anche della collaborazione di professionisti (istruttori e fantini) e andiamo nelle scuderie per vedere i cavalli e parlare con i loro gestori e proprietari.
Oltre a queste due visite, ogni primavera andiamo in un paio di allevamenti di purosangue vicino Madrid per vedere le madri con i loro puledri appena nati e gli stalloni, e due volte l’anno visitiamo la Finca Soto Mozanaque, un centro di addestramento privato dell’allenatore Ioannes Osorio, duca di Alburquerque, che ci mostra le strutture e ci racconta il suo modo di allenarsi.
Abbiamo realizzato escursioni di una giornata intera in alcuni allevamenti più lontani da Madrid e ci occupiamo dello stand all’ippodromo della Zarzuela, durante la Settimana del cavallo di Madrid che si tiene ogni anno.
Abbiamo anche collaborato alla promozione di diverse multiproprietà, ottenendo già nuovi proprietari attraverso le nostre visite.
Sono già più di 11.000 le persone che hanno partecipato alle visite guidate Hipotour!”
superficie di 110 ettari. Ha due piste da corsa, una pista verde di 1.800 metri e una pista per tutte le stagioni di 1.700 metri. Inoltre, i suoi stand sono monumento storico-artistico e sono protetti all’interno del Patrimonio nazionale.
La gara più attesa è il Gran premio di Madrid, che si corre a fine giugno, una corsa di categoria Listed con 50.000 euro al vincitore.
L’ippodromo di San Sebastián invece è un ippodromo che ha più di 100 anni con un tracciato molto speciale, con lunghi rettilinei e curve molto strette, il tratto finale termina con una lunga e ripida discesa. La sua gara più importante si corre il 15 agosto, The Gold Cup, con un premio di 35.000 euro e una coppa d’oro. A questa corsa partecipano ogni anno buoni cavalli provenienti dalla Francia, data la sua vicinanza e il clima più simile a quello del Paese vicino, e occasionalmente anche cavalli inglesi.
Si tratta di un ippodromo storico i cui tracciati fungevano da aeroporto durante la guerra civile spagnola.
L’ippodromo Dos Hermanas è il più nuovo e il più grande dei tre principali ippodromi spagnoli, con una moderna tribuna e un ristorante con enormi vetrate che si affacciano sulla pista, che ha una lunghezza di 2.000 metri. La stagione invernale si svolge lì grazie al suo clima più mite. Ha anche una pista di sabbia e una pista da corsa al trotto.”
Chiediamo alla socia fondatrice di Hipotour se le corse dei cavalli e attività come la sua possano essere un modo per promuovere il turismo, oltre a pubblicizzare la bellezza del territorio.
“Siamo convinte che possa essere un volano per il turismo, soprattutto a livello internazionale, poiché in alcuni Paesi questo sport ha un gran numero di appassionati, sempre desiderosi di scoprire nuovi ippodromi e, tra l’altro, di conoscere i posti dove si trovano.
Nel caso della Spagna, che presenta numerose attrattive per i turisti, avere nella capitale spagnola un ippodromo attivo, di grande bellezza e con gare d’interesse quasi tutto l’anno, può rappresentare un richiamo per questo tipo di pubblico, soprattutto inglese, francese e asiatico.
I primi tour si sono svolti all’ippodromo della Zarzuela, ma da tre anni fa Hipotour ha iniziato a fare “le stesse visite durante i mesi di luglio e agosto all’ippodromo di San Sebastián, nel nord della Spagna, molto vicino alla frontiera francese e anche in inverno all’ippodromo di Dos Hermanas, nei pressi di Siviglia, nel sud della Spagna”, sottolinea Isabel Vaquero. “L’ippodromo della Zarzuela è il più importante della Spagna, è anche un centro di allenamento e ha una
Esistono infatti agenzie di viaggio, soprattutto inglesi, che si dedicano a fare ‘Turf Trips’, cercando i primi premi dei diversi Paesi e organizzando viaggi in cui corse, gastronomia e turismo si mescolano nelle capitali europee.
Abbiamo ricevuto diverse visite da proprietari inglesi e da altre nazioni che hanno voluto conoscere da vicino il territorio spagnolo e sono rimasti entusiasti dell’esperienza.” >
CORSICA
Famiglie e appassionati al Viseo, il più alto d’Europa
La Francia è considerata da molti uno dei posti dove l’ippica è valorizzata al meglio, anche dal punto di vista turistico.
Una location molto conosciuta in tal senso è l’ippodromo di Zonza, che vive solo d’estate, inaugurato nel 1928 e parte integrante della storia del settore in Corsica.
Una struttura situata ai piedi delle Aiguilles de Bavella - le Guglie di Bavella- un anello verde, il più alto d’Europa, dove ogni anno si tengono corse di cavalli dal fascino insolito.
Seguite non solo dagli appassionati di ippica, ma anche dalle tante famiglie che affollano la zona nella buona stagione, scegliendola come teatro di escursioni e picnic.
Con la possibilità di girare fra le scuderie, vedere da vicino i cavalli, o rigenerarsi nelle aree gioco o al bar ristoro.
Un’atmosfera rilassata che permea anche il villaggio di Zonza, che ha contribuito alla rinascita dell’ippodromo, nato come spazio improvvisato per le corse, per allenarsi in pista al fresco e al di fuori dei giorni di gara, e poi adeguato ai più moderni standard di sicurezza.
A raccontare come funziona l’ippodromo corso e
SNAITECH
«Un lavoro quotidiano di valorizzazione»
E veniamo all’Italia, dove spicca la case history di Snaitech, proprietaria, fra l’altro di due importanti ippodromi che non ospitano solo corse, ma anche tantissimi eventi nel corso dell’anno, attirando visitatori e turisti.
Snaitech ha una storia e un’identità profondamente legate allo sport, una dimensione che vuole tutelare e rafforzare sempre più.
In questa ottica gli ippodromi Snai San Siro di Milano e Snai Sesana di Montecatini Terme (Pistoia) rappresentano assett fondamentali.
Dal 2015 l’azienda ha intrapreso un percorso volto alla loro valorizzazione adottando un approccio che vuol fare di questi spazio non solo impianti dedicati all’ippica per le giornate di corse di
quali sono le sue attrattive è André Alifanti, organizzatore presso la società equestre di Zonza, che allestisce cinque raduni ogni anno dal° 1 luglio al 30 agosto.
“Ogni incontro prevede cinque corse al galoppo e due corse al trotto.
Le gare più importanti sono i Grand prix che hanno un montepremi più ampio e quindi interessano i proprietari che iscrivono i loro migliori cavalli. Queste gare vengono organizzate nel mese di agosto perché è il periodo in cui le persone sono in vacanza e dove prepariamo le nostre migliori ricette”.
La particolarità dell’ippodromo, rimarca Alifanti, “è che si trova a 950 metri di altitudine e circondato da magnifiche montagne ai piedi delle guglie di Bavella.
È frequentato da diverse tipologie di persone: ci sono appassionati di corse, giocatori, amanti dei cavalli, della natura e della montagna, curiosi che hanno sentito parlare dell’ippodromo e che hanno voglia di scoprirlo.
L’ippodromo di Viséo è una piccola struttura gestita in associazione. Siamo una trentina: organizziamo le gare, abbiamo un punto di ristoro dove si può bere e mangiare. La maggior parte dei nostri prodotti sono locali, invitiamo gli artigiani del posto a venire ad esporre e vendere le proprie creazioni e i propri prodotti; ai più piccoli vengono proposti anche giochi per tenerli occupati per parte del pomeriggio”.
galoppo e di trotto, ma anche location capaci di attrarre l’interesse di un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo. Animazione, musica, eventi pubblici e privati, iniziative didattiche, manifestazioni e mostre culturali e di arte, vanno ad arricchire un contesto in cui architettura, storia e natura sono tutt’uno. In questi ultimi anni gli ippodromi Snaitech si sono infatti trasformati in centri polifunzionali che si aprono alle esigenze delle rispettive città e dei residenti, oltre che dei turisti grazie a una ricca programmazione.
Così, ad esempio, alle attività ludiche e di animazione programmate durante le giornate ippiche e destinate ai bambini tra zero e 13 anni, si aggiungono altre iniziative culturali e didattiche che vedono protagonisti i più piccoli, come il Progetto Scuola che a Milano offre l’opportunità alle scolaresche locali di poter visitare gratuitamente, e con una guida, i luoghi più suggestivi degli impianti con tanto di visita ai caval-
li da corsa.
Non solo, gli ippodromi Snaitech sono anche inseriti nella lista dei luoghi delle Giornate del Fai– Fondo ambiente italiano -, evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro
Paese e il comprensorio di San Siro ospita importanti kermesse musicali come Piano City Milano, il festival diffuso di musica che nel mese di maggio conquista con le note dei più bravi pianisti internazionali Milano.
Un lavoro quotidiano di valorizzazione che Snaitech in qualità di proprietaria porta avanti quotidianamente per dare vita a luoghi dove accanto a tutte le discipline equestri si affianchino sempre cultura, arte, musica e intrattenimento per offrire a tutti i visitatori un’esperienza unica e coinvolgente.
Siamo partiti anni fa, quando le navi da crociera ancora potevano arrivare a Venezia”, racconta Tiziano Tredese, titolare della Elmac II Srl e presidente del Consorzio Fee (Family entertainment expo). “All’interno delle navi c’erano i classici giochi ed emergeva l’esigenza di poter avere assistenza in Italia. A quelle grandi navi la fornivamo noi, che eravamo già attivi da tempo. Il nostro rapporto con il gruppo Msc è nato così e quando la multinazionale ha deciso di comprarsi i giochi, ha scelto noi: già ci conosceva e ci eravamo sempre comportati bene. Ecco come abbiamo iniziato questa avventura.”
Il discorso, con Tredese, parte dal tema delle omologazioni italiane, “assurde, troppo restrittive”, e passa per le fiere estere del settore amusement “dove per noi, partecipare, ormai è una beffa”, commenta.
E parlando di estero, soprattutto di Asia e Regno Unito, dove diversamente dall’Italia il settore dell’amusement è una fetta dell’ampia industria del turismo, è inevitabile parlare anche di viaggi e crociere.
“Dall’estero (Marocco, Tunisia, Spagna, Polonia e non solo) e dalle navi da crociera arriva ormai il 40 percento del nostro fatturato”, spiega Tredese, “finora abbiamo fatto sette navi da crociera e stiamo preparando la World America. Ovviamente io parlo solo della parte videogame e giochi senza vincita in denaro, dato che la parte slot è tutta un’altra storia.”
La gestione, da parte di Elmac II, è affidata a due persone dedite esclusivamente alle navi, dove i problemi sono spesso semplici, ma complicati da una serie di problematiche logistiche e non solo. “Tutti i giorni ci fermiamo e facciamo la rassegna di tutti i guai che ci sono in tutte le navi che ci sono in giro per il mondo, dal Giappone all’America. I tecnici di bordo cambiano spesso, in media ogni sei mesi, e noi ci rapportiamo con loro. Quando le navi entrano in Europa per contratto abbiamo 24 ore per partire, raggiungerle, e sistemare ogni problema del gioco.”
Quali possono essere le problematiche?
“Nell’allestimento occorre considerare una serie di caratteristiche, anche logistiche (come l’ampiezza delle porte, l’altezza dei locali) che normalmente in una sala manco verrebbero considerate. Per quanto riguarda l’assistenza, invece, noi gestiamo i guasti classici dei giochi meccanici, specialmente
Il gioco va per mari
Tiziano Tredese racconta l’esperienza della sua Elmac II nel realizzare allestimenti per le grandi navi da crociera
delle ticket redemption, ma in generale tutto ciò che è amusement, quindi anche biliardi e giochi meccanici, per i quali forniamo anche tutti i premi. Per noi è fondamentale avere tutti i ricambi e saper dare tutte le istruzioni a chi è fuori dall’Europa, che sia a Miami, in Giappone o a Dubai, e deve sistemare eventuali problemi da sé.”
Se le chiedessi di svelare il vostro punto di forza?
“Dalla nostra abbiamo capacità, competenze e conoscenze: siamo nel settore da oltre quarant’anni, e sono queste caratteristiche che, al momento, ci portano a dare un servizio che nemmeno aziende molto più grandi e strutturate di noi riescono a dare.”
L’esempio estero sul tavolo del governo italiano “Gli affari con l’estero e le navi da crociera vanno bene”, continua Tiziano Tredese, senza celare il suo cruccio più grande: “gran parte dei prodotti che vendiamo e che vengono venduti nel mondo”, spiega, “in Italia non si possono importare a causa di una norma eccessivamente restrittiva e palesemente insostenibile sulle omologazioni dei giochi. Volendo escludere i giochi che montano rulli o ruote, anche se si tratta di giochi comma 7, quindi senza vincita in denaro, ci vengono precluse gran parte delle possibilità di fare business.” E continua spiegando che “è pensando a quanto accade in Cina e nel Regno Unito, dove a seguire il settore dei comma 7 sono i ministeri del turismo e dello sport e della cultura, che ho preso carta e penna e lo scorso anno ho scritto al ministro del Turismo Daniela Santanché.”
La risposta? “Mai arrivata, ma la stessa cosa è accaduta con il direttore generale di Adm, Roberto Alesse. A quest’ultimo, in particolare, io chiedo che mi metta davanti a un loro esperto di giochi, perché ho bisogno di capire come mai i giochi dei quali mi occupo io, che sono di abilità e non d’azzardo, in Italia siano proibiti.” E aggiunge che “Antonio Giuliani, (che ha preceduto l’attuale direttrice dell’ufficio Apparecchi da intrattenimento di Adm, Elisabetta Poso, Ndr), ricordo mi disse che, ‘per assioma’, a suo parere, giochi che montano ruote e rulli sono azzardo. Ecco, non ci siamo più mossi, siamo rimasti lì, perdendo un sacco di tempo e tantissime opportunità.”
di Daniele Duso
INSe un pelouche diventa un problema
Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’associazione Parchi permanenti italiani, parla del tema dei premi e delle omologazioni dei nuovi giochi
di Daniele Duso
un momento storico nel quale il comparto dell’amusement è in sofferenza, in particolare per l’impossibilità di rinnovarsi a causa di normative poco in linea con il settore, i giochi senza vincita in denaro continuano tuttavia a resistere, costituendo un’attrattiva anche estiva per bambini e famiglie che, ovviamente, per chi fa impresa va ad incidere nell’ambito del business.
Un aspetto che si amplifica all’interno di un parco di divertimenti nei quali, e qui si parla soprattutto dei parchi italiani storici, e dunque più noti, un’offerta innovativa e divertente diventa motivo per acquistare un ingresso; e allargando il campo contribuisce poi a creare flusso turistico nelle zone geografiche limitrofe, portando, dunque, a cascata, benefici anche alle economie locali.
Nei parchi divertimento sono molto comuni giochi a gettone o a moneta e anche giochi di abilità, tipici dei luna park, come tiri ai barattoli, lancio di cerchietti e altre tipologie. A volte giocando è possibile vincere premi di modico valore, in genere pupazzi in peluche.
“Il tema dei premi riguarda anche i parchi permanenti - spiega Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’associazione Parchi permanenti italiani - così come quello delle difficoltà a omologare giochi innovativi, legate alla normativa in vigore, inadeguata a rispondere alle esigenze del mercato dell’amusement. Nei parchi, ovviamente, non c’è presenza di giochi con vincita in denaro, perché non in target rispetto sia alla tipologia di pubblico.”
Parlando di innovazione Crisanti spiega che “i parchi di divertimento sono sempre alla ricerca di tecnologie che possano migliorare l’esperienza dell’ospite. Per questo in alcune attrazioni l’esperienza è sempre più di frequente potenziata attraverso l’utilizzo di tecnologie come la realtà aumentata e la realtà virtuale. In Italia sono attive anche alcune strutture specializzate negli sport virtuali, e vivono quotidianamente la difficoltà di rapportarsi con una normativa autorizzativa e fiscale ancora frammentata, che impedisce lo sviluppo di forme di intrattenimento innovative, legate a nuove esperienze.”
Guardando alle differenze con quanto avviene all’estero Crisanti sottolinea che “è l’Asia a mostrare le esperienze più evolute, con centri d’intrattenimento che
presentano la più attuale produzione di giochi da sala. In Italia la maggior parte di quegli apparecchi, prodotti dai leader mondiali dei giochi da piattaforma, non sarebbero omologabili, anche perché composti da elementi come ruote o rulli, che nel nostro Paese sono inspiegabilmente proibiti nel settore dell’amusement: la ragione è che potrebbero lontanamente ricordare una slot machine, anche se la loro funzione d’uso è semplicemente quella di consentire all’utente di mettere alla prova la propria abilità nel centrare un obiettivo facendo cadere una pallina o ruotando un piano circolare. Per dare il senso di quanto sia limitata la disciplina italiana del gioco senza vincita in denaro, basti pensare che, per anni, anche un semplice biliardino, privo di parti elettriche o elettroniche, aveva necessità di essere omologato da un ente certificatore”.
All’interno di Leolandia, parco a tema situato a Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, sono disponibili due tipologie di giochi senza vincita in denaro. Si tratta dei classici giochi a premio basati sull’abilità del giocatore e la possibilità di guidare barche e auto telecomandate motorizzate. Entrambe le tipologie di giochi non comportano problemi legati alle omologhe, sono molto apprezzate dal pubblico e rientrano nelle attività di merchandising, di cui contribuiscono agli incassi, anche se, come ci spiegano i responsabili del parco, non è possibile quantificare il “peso” di queste attrazioni separatamente da tutto il resto. Per quanto concerne i giochi di abilità, gli esempi sono diversi, ispirati alla tradizione dei luna park d’antan, alcuni rivisti in ottica contemporanea e opportunamente adattati al giovane target: dal tiro alla piramide di lattine per farle cadere, alla sfida con altri giocatori, fino a un massimo di 10, in una gara a centrare il bersaglio con pistole ad acqua. Barche e automobiline, invece, sono tematizzate in funzione del contesto di riferimento: yacht nel mare della Minitalia, piccoli galeoni nella Riva dei Pirati e colorate “Gattomobili” a PJ Masks City, la città dei Superpigiamini, star dei cartoni animati del momento.
Maurizio Crisanti
L’ESPERIENZA DI LEOLANDIA
Destinazione divertimento
Quanto “pesa” l’intrattenimento nelle scelte di chi viaggia, e quanto può essere utile per la valorizzazione di un territorio? Ne parliamo con gli esperti di Isnart, Federturismo e con il gamification designer Fabio Viola.
10,8 percento dei turisti sceglie l’Italia per i divertimenti offerti a destinazione e il voto medio attribuito da italiani e stranieri all’offerta di intrattenimento nella località prescelta risulta essere 8/10.
Sono due dei risultati dell’indagine sui target turistici prevalenti, motivazioni di soggiorno e attività svolte a destinazione dai turisti in Italia nel 2023 dall’Istituto nazionale ricerche turistiche per conto di Unioncamere.
Lo screening, secondo quanto riferiscono dall’Isnart, ha interessato oltre 30.000 turisti italiani e stranieri sul territorio italiano che abbiano soggiornato almeno due notti nella regione dell’intervista (strutture alberghiere, extra-alberghiere e case private), rivelando risultati interessanti anche per chi gestisce le attività di gioco della nostra penisola e in primis quelle che si trovano in località di vacanza.
Dalle celebri sale giochi della riviera romagnola o delle coste del Friuli Venezia Giulia ai casinò italiani, sorti tutti in luoghi celebri per il loro patrimonio culturale o naturale.
A evidenziare come sia importante integrare le location dell’intrattenimento, di qualsiasi tipo di gioco si stia parlando, nei percorsi di valorizzazione
turistica del territorio, per un doppio e reciproco vantaggio.
Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, invece risponde alle nostre domande sui trend generali del turismo per l’estate 2024. Quali sono?
“Viaggi più brevi, ma senza sacrificare qualità e comfort. La sostenibilità riveste un ruolo sempre più centrale nella scelta della destinazione: i viaggiatori sono alla ricerca di informazioni e offerte per viaggiare in modo sostenibile, con un’attenzione sia al proprio benessere sia a quello dell’ambiente. Ma optano anche per esperienze personalizzate, degustazioni enogastronomiche, relax in Spa e centri benessere e si appassionano allo shopping.
Tra le destinazioni di viaggio più popolari per i turisti internazionali nei prossimi mesi, le città d’arte rimangono ancorate ai primi posti insieme con le principali località balneari. Il mare della Puglia, Sicilia e Sardegna sarà il grande protagonista dell’estate degli italiani, scelto anche da quei connazionali che optano per l’estero con la Grecia e le isole spagnole tra le preferite.
Sono, inoltre, sempre più numerosi i turisti che scelgono gli eventi e i concerti come principale motivo per i loro spostamenti. Così come sta prendendo piede la tendenza ad estendere i viaggi di lavoro con
di Francesca Mancosu
soggiorni leisure.”
Inoltre, chiediamo alla presidente di Federturismo quanto una buona offerta di intrattenimento (dagli svaghi tradizionali al gioco, ad esempio) possa fungere da attrattore turistico. “È indubbio che i grandi eventi, che siano sportivi, musicali, culturali o di altro tipo, portino beneficio al nostro turismo in termini di fatturato, di visibilità e di destagionalizzazione e non solo alla città ospitante, ma a tutto il Paese. Solo per quest’estate si stima che saranno 4.000 i concerti, festival e manifestazioni sportive che attireranno più di 28 milioni di visitatori, sia nazionali che internazionali. Ma anche sagre e feste di paese che genereranno un un incremento dell’affluenza del 63,8 percento rispetto al 2023.
La realizzazione di eventi è diventata una delle strategie di marketing territoriale maggiormente usata per attirare flussi di visitatori, allungare la stagione turistica e per rafforzare l’immagine della destinazione. Rappresentano uno strumento attraverso cui sostenere la competitività di un luogo, contribu-
Quando si parla di intrattenimento e turismo non può non venire in mente l’utilizzo dei videogame come strumento di promozione di territori, una strategia che ha preso piede negli ultimi anni anche in Italia, e che ormai vanta tanti esempi di rilievo.
L’ultimo caso della serie è la Basilicata, che la scorsa estate ha approvato una proposta di legge per l’istituzione della Lucana film and game commission, volta a valorizzarne le bellezze anche con la produzione di audiovisivi e videogiochi, e che ai primi di giugno ha ospitato la conferenza nazionale intitolata “Giocare sul serio”, riunendo progettisti, psicologi, filosofi e imprenditori per un confronto multidisciplinare sul tema. Fra i relatori di spicco di tale evento figura anche Fabio Viola, fondatore di TuoMuseo - collettivo internazionale di artisti, game designer, sviluppatori, sound designer e animatori 3D che operano nell’intersezione tra arte e videogiochi - ed attualmente curatore del Museo del cinema di Torino e dell’area gaming di Lucca Comics& Games. Nonché ideatore del master Tecnologie digitali e immersive per l’arte e la cultura di Treccani accademia, che fra l’altro insegna anche a sfruttare appieno le potenzialità dei videogiochi, del mapping e dell’intelligenza artificiale per i beni e le attività culturali.
iscono alla riqualificazione degli spazi, al miglioramento dei trasporti e dei servizi. Sono un importante motore di sviluppo per una destinazione: consentono di promuoverla, permettono di aumentare i flussi e attraggono nuovi segmenti target.
A breve avremo il Giubileo e le Olimpiadi invernali, una vetrina sul mondo per il ‘Made in Italy’, ma non dobbiamo trascurare che, accanto ai grandi eventi, in Italia ci sono tante altre manifestazioni diventate ormai un appuntamento fisso come ad esempio il Salone del mobile (in grado di generare un indotto sul territorio di 223 milioni) e il Fuorisalone che, su scala internazionale, conferiscono alla città di Milano e al territorio circostante un prestigio e un’attrattiva unici. Anche il turismo dei casinò consente alle persone mosse dal desiderio di vivere esperienze emotivamente coinvolgenti di scoprire nuove mete di viaggio giocando e collezionando bei ricordi. È un’industria con un impatto significativo sull’economia locale, fonte di intrattenimento e di occupazione.”
“Questo nuovo master – racconta Viola - si propone di declinare in chiave innovativa il nostro straordinario patrimonio culturale. Unendo le forze, la storica Treccani ed il collettivo internazionale TuoMuseo vogliono formare una nuova generazione di creativi in grado di maneggiare i nuovi linguaggi e tecnologie del presente per avvicinare nuovi pubblici ai musei, teatri e territori. Attraverso un percorso laboratoriale si imparerà a realizzare esperienze di videomapping immersivo ed interattivo, progettare videogiochi in grado di generare impatti culturali o ancora addestrare e utilizzare le intelligenze artificiali generative per rendere parlanti personaggi storici e opere d’arte. È un percorso sperimentale per l’Italia e non vediamo l’ora di iniziare a settembre.”
Nel curriculum di Viola spiccano, tra gli altri, progetti per il museo archeologico di Napoli, gli Uffizi di Firenze e il MarTa di Taranto, o Play Alghero, per far scoprire le bellezze della Riviera del Corallo attraverso i giochi. Quindi ne approfittiamo per domandargli quali possono essere gli impatti culturali e turistici dei videogame, e quanto e come è importante usare queste nuove tecnologie per promuovere il patrimonio italiano. “Oggi i videogiochi dialogano sotto una duplice lente con le destinazioni turistiche ed i siti culturali. Da un lato i progetti che hai citato mostrano una nuova strada per far co-
noscere le nostre bellezze a nuovi pubblici internazionali. Penso al nostro ‘Father and son’ per il Mann di Napoli che ha superato i 5 milioni di download portando il museo ad essere riconosciuto in tutto il mondo o il progetto PlayAlghero che ha permesso alla città sarda di diventare la prima playable city d’Europa con dieci giochi accessibili da parte di residenti e turisti. Attraverso queste produzioni si rende il pubblico spettAttore, lo si coinvolge e rende protagonista di un’esperienza che magari inizia in digitale e poi richiede la presenza sul luogo per sbloccare nuovi contenuti. La seconda strada è legata al concepire il videogioco stesso come un’espressione artistica e culturale e questo apre nuove strade. Penso alla mostra ‘Play’ che ho curato alla Reggia di Venaria reale dove i videogiochi dialogavano con le grandi opere d’arte del passato (da De Chirico a Kandinskij), che è stata visitata da 89.000 persone, oppure a eventi come Lucca Comics & Games che richiamano ogni anno nella città toscana circa 700.000 visitatori di cui oltre 300.000 paganti, o l’apertura di una collezione permanente di videogiochi al Museo del cinema di Torino. Progetti molto diversi tra di loro che indicano gli straordinari impatti turistici che il videogioco è in grado di raggiungere se ben progettato ed integrato nella matrice culturale di riferimento.”
Fabio Viola
GIOCHI DEL TITANO TE LA DO IO L’AMERICA
Salvatore Caronia, direttore generale della sammarinese Sala Diamond, sfata, o almeno riduce fortemente, il mito del legame tra gioco e turismo. Almeno in Europa dove, a suo giudizio, funziona diversamente. Ma un’offerta diversificata e di qualità è sempre fondamentale. Lo sa bene il “casinò” del titano che continua a macinare record su record e che si prepara a un’estate di feste ed eventi.
Nell’immaginario collettivo si pensa e crede che i casinò siano un volano per il turismo del territorio che li ospita, e che parallelamente beneficino dei flussi turistici dei territori stessi. Ma è davvero sempre così?
Il quesito, ce lo diciamo da soli, è interessante, tanto più se lo poniamo a Salvatore Caronia, direttore generale della Giochi del Titano, la società nella zona industriale di Rovereta gestisce la Sala Diamond, da molti conosciuta come il “casinò” di San Marino. Una struttura che sta funzionando alla perfezione, come dimostrano i dati sia relativi agli incassi (nei primi cinque mesi del 2024 in crescita del 9,56 percento rispetto allo stesso periodo del 2023) che agli ingressi (cresciuti del 5,94 percento), oltre che il numero sempre crescente
di clienti nuovi (ben 8,768 da gennaio a maggio di quest’anno) e, non ultimi, i risultati di bilancio, con quasi 8,3 milioni di euro di utili nell’esercizio 2023. Insomma, un ottimo andamento, studiato pure dai casinò italiani, tanto più che la Sala Diamond si colloca in una zona leggermente periferica rispetto allo spendido cenro storico sammarinese.
Ma diamo la parola a Caronia: “So che può apparire sorprendente, anche perché il risultato della mia esperienza potrà essere in contraddizione con molti altri che esercitano da anni la mia stessa professione. Ritengo che le strutture di case da gioco siano e rappresentino un ‘valore aggiunto’ di infrastrutture turistiche sul territorio quali opzioni aggiuntive di offerta ma il dato che rilevo da anni è che non esiste una ‘corrente turistica’ che possa essere inquadrata come turismo del gioco. Mi viene in mente Las Vegas. Ecco: lì sì che c’è una corrente turistica ma noi non siamo Las Vegas né siamo l’America.
Gli europei hanno una cultura diversa e non a caso è stato abbandonato da molti anni il progetto degli stessi americani di costruire Eurovegas; la Spagna ne aveva già approvato il progetto alcuni anni fa. Pertanto si può senz’altro affermare che la definizione di turisti, intesa in senso lato, possa contenere anch’essa una percentuale di interessati al gioco, così come gli interessati alla vela.
Molti anni fa, mentre mi esercitavo a questo tipo di conoscenza, ho provato a intercettare in maniera più precisa le ospitalità alberghiere della mia città con le presenze dei registri degli ingressi del Casinò. Allora avevamo meno problemi di privacy! Il dato fu veramente sorprendente: intercettavamo solo il 2 percento. Ciò nonostante ho sempre ritenuto e continuo a ritenere che le attività di una casa da gioco, che per altro hanno spesso il perimetro più esteso dell’esclusiva attività di gioco, possano rappresentare nel territorio dove sono collocate un valore aggiunto.”
Nel caso specifico del casinò di San Marino, com’è la situazione e quali cambiamenti ci sono nella clientela nel periodo estivo?
“Possiamo senz’altro dire che l’andamento dell’affluenza della clientela è abbastanza costante durante l’intero anno salvo ovviamente le punte date dalle festività natalizie o da ponti o dai fine settimana; vale a dire cioè quando la gente ha più tempo da spendere. Potremmo forse, parafrasando, dire come ‘la vela’. Detto ciò, alcuni cambiamenti sono anche dati dalla natura economica del territorio. Non vi è dubbio che la zona circostante a noi è caratterizzata da una forte ‘imprenditoria stagionale’ che magari lascia meno spazio, in alcuni periodi dell’anno, per le loro passioni. Però, allo stesso tempo, queste minori presenze possono essere compensate, sempre per effetto
della stessa natura economica del nostro territorio da presenze storiche fidelizzate, quali gli stanziali e anche le seconde case a condizione che coltivino questo tipo di passione.”
Su cosa punta il casinò di San Marino per attrarre e fidelizzare la sua clientela?
“Innanzitutto puntiamo ad avere la migliore offerta di gioco possibile compatibilmente con le norme date. Insomma, se dobbiamo andare ‘a vela’, le vele devono essere spiegate.
Assieme a questo non può mancare quella che può essere definita, con una miriade di dettagli, un’attenzione al cliente per la sua migliore qualità di permanenza all’interno delle sale. Consideriamo questa attenzione come una mission da migliorare tutti i giorni. Tale scelta, in aggiunta e non sostitutiva dell’offerta, diversificata, del gioco, può rispondere a una crescente e asfissiante concorrenza derivante soprattutto dal canale distributivo del gioco online. È con quest’ultima che siamo costretti a misuraci quotidianamente. Lì pensiamo e contiamo di fare la differenza. Solo ‘vela d’altura’”.
Un punto di riferimento per la cultura e l’intrattenimento “made in San Marino”. È quanto si prefigge di fare la Sala Diamond che, archiviati (per ora, in attesa della stagione autunnale) i primaverili “Mementi – Mercoledì d’autore”, la rassegna letteraria organizzata in collaborazione con la casa editrice Minerva dal 3 aprile al 29 maggio, propone nel periodo estivo ben tre feste sotto le stelle. Il primo dei tre Stars Summer Party è in programma giovedi 11 luglio alle ore 19:30 presso la Terrazza Titano e propone, oltre a raffinata gastronomia, anche la live music di “Under my skin – Sinatra tribute” e il Dj set di Stelvio Gauzzi.
Si replica nelle giornate del 25 luglio
e dell’8 agosto, sempre di giovedì. “La nostra idea di casa da giocospiega il direttore generale Caronia - è quella di un luogo fortemente identitario e una delle chiavi di appeal non può che essere il glamour. L’intrattenimento in senso lato e gli eventi culturali contribuiscono in maniera determinante a farne un luogo di fascino distante dalla concezione virtuale e immateriale o dal mordi e fuggi di cui quotidianamente siamo inondati.
In sostanza, le case da gioco debbono restare e sono nell’immaginario collettivo un luogo dove vivere delle vere emozioni. Del resto, se ami il fascino della ‘vela’ devi prenderti i tuoi tempi!”
NON SOLO GIOCO, LA FESTA È SERVITA E CONCEDE IL TRIS
GIOCHI DEL TITANO
Un’estate al lago
La città di Lugano punta fortemente sul contributo che il Casinò le dà in termini di appeal turistico, ma il supporto è reciproco e l’economia complessiva ne esce vincente
U no splendido lago dove si affaccia una città tanto affascinante quanto vivace. Logico che i motivi per scegliere Lugano come meta per una gita o una vacanza sono numerosi e il Casinò è certamente un motivo in più di attrazione per tanti turisti.
Lo spiega Paolo Sanvido, amministratore delegato della Casa da gioco ticinese: “L’estate porta con sé una clientela più variegata e internazionale che visita le località di villeggiatura. Sono numerose, infatti, le persone che ci vengono a far visita non solo dalla Svizzera interna, ma anche dall’ America, dalla Cina o dall’Europa e questo ci spinge ad adattare la nostra offerta per soddisfare un pubblico più eterogeneo, implementando diverse strategie e promozioni mirate per garantire un’esperienza memorabile per tutti gli ospiti. Abbiamo lanciato, infatti, un nuovo pacchetto promozionale che include una serie di appuntamenti estivi vario e divertente a cadenza giornaliera per i mesi di giugno, luglio e agosto che metterà d’accordo tutte le generazioni. Dalle partite di calcio con pinsa e birra e crediti di gioco gratuiti, al Bingo e la Fun Roulette, dalla Notte della Pinsa all’Hamburger Gourmet Night. Nuove promozioni sono pronte a emozionare e intrattenere sia i turisti che i residenti o i vicini di casa italiani”.
Parlando di turismo in estate, è il Casinò ad aiutare la città, viceversa oppure si tratta di un legame a filo doppio?
“Il legame è sicuramente a filo doppio. Il Casinò, come una tra le principali attrazioni turistiche della città, contribuisce significativamente all’appeal complessivo di Lugano, offrendo un’ulteriore opzione di intrattenimento di alta qualità grazie ai tanti eventi organizzati dalla Casa da gioco luganese. I visitatori che vengono a giocare da noi spesso sfruttano l’occasione per trascorrere qualche giorno in più in città e dedicarsi anche alle attività turistiche come la visita ai musei, i ristoranti e gli eventi culturali.
Al contempo, il flusso turistico estivo, favorito dalle splendide rive del lago di Lugano e dalle numerose manifestazioni culturali della città, alimenta l’afflusso al Casinò, complice anche la sua posizione centrale. Questa
sinergia crea un circolo virtuoso che beneficia entrambe le parti, rafforzando l’economia locale e migliorando l’esperienza complessiva dei visitatori.”
Quanto è importante il food&beverage nell’offerta del Casinò?
“Il settore è di estrema importanza per il Casinò in generale e per Lugano in particolare. Come punto di riferimento dell’intrattenimento della Città, visitare la Casa da gioco è sempre un’esperienza completa, accompagnata da esperienze culinarie di alta qualità offerte dal nostro rinomato e molto apprezzato Ristorante Elementi. In estate, poi, con l’apertura della nostra terrazza, la possibilità di godere di un aperitivo all’aperto con una suggestiva vista sul lago di Lugano rende l’esperienza ancora più speciale. In effetti, gli aperitivi in musica del giovedì e le serate a tema del martedì in terrazza, accompagnati da performance artistiche dal vivo, stanno riscuotendo esito molto positivo tra il pubblico presente.
Anche lo stesso Ristorante Elementi, con al timone lo chef Moreno Manzini e la sua brigata, è un’offerta di grande rilevanza che concede esperienze multisensoriali grazie all’ampia e varia offerta gastronomica che include sia piatti locali che internazionali. Insomma… ce n’è per tutti i gusti!”
Vi piacerebbe che il Casinò disponesse di un hotel annesso/interno o questo è un modello che si adatta ad altre realtà geografiche?
“Avere un hotel annesso al Casinò è sicuramente interessante e offre un valore aggiunto ai clienti, facilitando il soggiorno di coloro che desiderano trascorrere più giorni nella struttura da gioco. Tuttavia, Lugano è una città con un’ampia offerta alberghiera di alta qualità, quindi attualmente collaboriamo con piacere con gli hotel esistenti per creare pacchetti soggiorno e gioco vantaggiosi e sostenere l’offerta turistica e di accomodation della Città. Questo modello ci permette di concentrare le nostre risorse sul miglioramento continuo della nostra offerta di gioco e intrattenimento, pur garantendo ai visitatori un soggiorno confortevole grazie alle strutture alberghiere locali.
L’offerta si completa grazie al nostro servizio shuttle, completamente elettrico, molto efficiente che collega la nostra struttura con i vari hotel della città in breve tempo, in completa comodità e relax.”
di Anna Maria Rengo
Paolo Sanvido
Terme e Casinò un classico senza tempo
Nella “vecchia” Europa le stazioni termali sono sempre andate di pari passo con le case da gioco: una tradizione sempre viva a Saint Vincent
di Anna Maria Rengo
Quando si dice “casinò”, anche nella letteratura ottocentesca, si dice “terme”. Un’accoppiata storica e che in Italia è rappresentata da Saint Vincent, cittadina valdostana che deve le sue fortune alla presenza delle due strutture. Come spiega il sindaco Francesco Favre: “ Saint Vincent si trasforma in un vivace centro di attività durante il periodo estivo. La città offre una vasta gamma di eventi di intrattenimento, sportivi, ricreativi e culturali, che animano le giornate e le serate estive. Concerti all’aperto, spettacoli di magia, di comicità e piccole mostre d’arte sono solo alcune delle iniziative che arricchiscono l’estate di Saint Vincent, rendendola una meta ideale per chi cerca relax e svago”.
E naturalmente “un ruolo fondamentale per la città è svolto dal prestigioso Casinò di Saint Vincent, uno dei più antichi e rinomati d’Europa e punto di riferimento per il turismo locale e internazionale. Durante l’estate, il casinò organizza al proprio interno una serie di eventi speciali, tornei di gioco e collabora per l’accoglienza di ritiri di squadre di calcio di primo piano che attraggono un gran numero di visitatori.
L’apporto del Casinò di Saint Vincent all’economia locale è significativo. Grazie alla sua capacità di attrarre appassionati del gioco, il Casinò contribuisce in maniera determinante all’aumento delle presenze turistiche e al conseguente sviluppo delle attività commerciali e ricettive della zona.
In sintesi, il periodo estivo a Saint Vincent è caratterizzato da una vivace animazione, in gran parte supportata dall’importante contributo del casinò, che continua a essere un motore di crescita e sviluppo per l’intera comunità.”
Non solo. Quello di Saint Vincent è un vero e proprio resort: “In una realtà come questa – aggiunge l’amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Rodolfo Buat – essere un resort è una condizione essenziale. La località turistica valdostana è, infatti, un luogo di destinazione e non potrebbe attrarre i giocatori (almeno nella misura di oggi) senza la possibilità di poterli accogliere”.
E poi, appunto, ci sono le Terme che, ammette Buat “certamente sono all’ori-
gine dello sviluppo turistico di Saint-Vincent con la presenza di una clientela interessata anche a eventi e occasioni per trascorrere il tempo durante le lunghe giornate di soggiorno. Oggi probabilmente lo stretto collegamento non è sempre evidente, ma non c’è dubbio che la presenza delle due strutture determina un vantaggio competitivo, anche perché le Terme normalmente richiamano la necessità di strutture adeguate di ospitalità alberghiera”.
“Saint Vincent – osserva Favre - rappresenta un esempio perfetto di questa tradizione europea che unisce casinò e terme. Situata nella splendida Valle d’Aosta, Saint Vincent è conosciuta non solo per il suo celebre Casinò, ma anche per le sue rinomate terme dal 1770. Questa combinazione offre ai visitatori un’esperienza unica, dove il divertimento e il relax si fondono armoniosamente.
Il Casinò de la Vallée è uno dei più grandi e prestigiosi d’Europa, attirando appassionati di gioco d’azzardo da tutto il continente. D’altra parte, le Terme di Saint Vincent offrono un rifugio di pace e benessere. Con piscine, saune, bagni turchi e acque termali, ricche di proprietà benefiche, le terme rappresentano il complemento perfetto a una vacanza all’insegna del divertimento, dello sport e del relax. offrendo una destinazione ideale per chiunque desideri un’esperienza completa e appagante.”
Insomma, le attese per l’estate sono alte: “L’estate è un momento ‘caldo’ per l’attività del casinò. E come sempre il 15 di agosto ci incontreremo con i nostri migliori clienti per la festa d’estate.
Oltre gli eventi di animazione per i nostri clienti, particolare attenzione sarà dedicata al jazz con una rassegna di concerti pomeridiani dal titolo We Want Jazz, un evento concerto di particolare impatto sonoro dal titolo Odwalla e un’animazione sempre jazz nella Brasserie du Casino”, anticipa Buat.
Tutto questo, nell’ambito di una collaborazione tra Casinò e Comune che è continuativa e che è sia economica che logistica: “Ognuno per la propria competenza fosrnisce supporto al fine di ottimizzare le risorse e rendere esclusivo il soggiorno a Saint Vincent e in Valle d’Aosta”, conclude il sindaco.
Francesco Favre
Rodolfo Buat
Gioco d’azzardo e turismo un binomio vincente
a cura di Marco Fiore
on la speranza che finalmente l’estate ci regali quel caldo e quella stabilità meteorologica che dovrebbe caratterizzare lo specifico periodo dell’anno, dedico questo numero della rubrica a un tema che per il mondo di cui scrivo rappresenta un binomio assolutamente vincente.
Faccio riferimento in particolare a gioco d’azzardo e turismo che sono stati legati indissolubilmente sin dagli albori di entrambi i business. Non è certo un caso se le case da gioco più celebri e di maggiore successo, salvo alcune eccezioni, operano in località caratterizzate da elevata attrattività dal punto di vista turistico. Basti citare alcuni esempi che, in modo del tutto casuale, è facile individuare nella vecchia Europa: da Monte Carlo a Baden Baden, da Loutraky a Beaulieu, da Lugano a Portorose, da Lloret de Mar a Estoril, la lista è infinita, in Italia, totalizziamo un bel quattro su quattro, nel senso che tutte le località che ospitano casinò sono destinazioni turistiche di prim’ordine e offrono opportunità di svago più che diversificate in laguna, al mare, al lago e in montagna. Senza addentrarci dettagliatamente nel percorso storico che ha generato il binomio di cui sto scrivendo, è importante rilevare come in molti casi siano state le località termali a generare in qualche modo la nascita di una casa da gioco come divertimento al quale dedicarsi dopo le attenzioni riservate alla propria salute. Non bisogna dimenticare che le cure
termali nei primi anni del diciannovesimo secolo erano appannaggio di poche facoltose persone, tra cui possiamo certamente annoverare nobili e teste coronate d’Europa che periodicamente tentavano di porre rimedio agli eccessi che caratterizzavano le proprie vite sottoponendosi credibilmente ai sacrifici che le cure termali imponevano per produrre un minimo di effetto benefico.
La matrice che origina quanto poco sopra ho raccontato è certamente il “divertimento”, quindi posso affermare senza timore di essere contraddetto che la componente ludica del gioco d’azzardo è sicuramente dominante.
A mio parere questo binomio ha molta importanza anche perché non è a senso unico. Mi spiego meglio: è vero che destinazioni turistiche affermate hanno potuto migliorare la propria capacità di attrazione offrendo anche un servizio di intrattenimento così ben strutturato come il gioco d’azzardo ma è altresì vero che destinazioni che solo sulla carta avevano una valenza turistica hanno cambiato i propri destini diventando sede di una casa da gioco.
Quindi sembrerebbe possibile abbozzare un teorema secondo il quale un casinò per avere successo necessita della sinergia con una località in cui operare così come la stessa località per migliorare il proprio posizionamento sul mercato turistico non può fare a meno della collaborazione del casinò che svolge la propria attività sul suo territorio.
Un teorema parecchio scomodo o almeno considerato tale nella maggior parte dei casi. Questa “scomodità” dipende dalle dimensioni dei due soggetti che sono in gioco. In estrema sintesi, secondo la mia esperienza, una località di successo dal punto di vista turistico tende a sottovalutare o ignorare l’apporto in termini commerciali e di marketing che un casinò può garantire, ma accade lo stesso in caso contrario.
Occorre certamente escludere dalle considerazioni di cui sopra quella fetta di mercato rappresentata dai casinò che operano volutamente in destinazioni del tutto anonime ma confinanti con bacini di utenza spaventosamente grandi, penso ad esempio ad Atlantic City e a Macao. Credo che sinergia e collaborazione tra destinazione e casinò siano essenziali per il successo di entrambi a prescindere dalle rispettive dimensioni, in caso contrario saranno molte le opportunità che si rischiano di vanificare.
Non è solo e sempre il denaro a farla da padrone, spesso condividere strategie di comunicazione, piani di marketing e iniziative commerciali è fondamentale per lo sviluppo di entrambe le parti in “gioco”.
Quanto sopra ha molto il sapore di un monito ma ho avuto il privilegio di vivere dal punto di vista professionale e per periodi tutt’altro che brevi questo tipo di situazione e ho potuto toccare con mano gli importanti benefici che ne sono derivati, ragione per cui che “monito” sia!
Credibilità e accoglienza e i turisti tornano
Anche senza possibilità di pubblicizzarsi, le sale gioco possono restare un polo di attrazione nel periodo estivo. Il caso delle Marche.
Una rete di 15 sale distribuite in altrettante località delle Marche, e altre di prossima apertura. Questo è Gplanet Gaming Hall, un’azienda, come spiega il fondatore e amministratore Paolo Gioacchini (che è anche membro del comitato di As.Tro), nata pensando a una “nuova dimensione del pianeta gioco”.
Gplanet nel tempo ha saputo rinnovarsi e ripensarsi in funzione di quelli che oggi sono i nuovi giochi e, anche, i nuovi giocatori.“Nelle sale abbiamo new slot, videolottery e, in 5 di queste, c’è anche la possibilità di scommettere su eventi sportivi e virtual games, e poi ancora aree dedicate ai fumatori e un servizio di bar e ristorazione veloce”, continua Gioacchini, “il contesto è molto simile a quello di un casinò, puntiamo molto sull’eleganza e sul fornire un servizio accogliente”.
E proprio i concetti quali servizio, accoglienza e eleganza, pilastri del turismo italiano, portano il discorso su altro piano. Possono, le sale giochi, costituire un elemento di attrazione anche per i flussi turistici?
“Sicuramente sì, i Comuni a vocazione turistica devono dare una vasta possibilità di intrattenimento per chi li frequenta. Noi lo constatiamo nelle sale giochi che abbiamo sulla zona costiera, come ad esempio quelle di Porto Recanati, Marotta e Marzocca dove ogni estate vediamo tornare anche dei turisti che abbiamo già visto l’anno prima. Non si parla di numeri eclatanti, ma se la gente torna significa che apprezza l’offerta. E non possiamo escludere che, se queste sale non ci fossero, la meta delle loro vacanze potrebbe essere diversa.”
Al di là dell’offerta di intrattenimento che offrite quanto conta, a suo parere, il servizio di bar e ristorazione, soprattutto in una località turistica?
“Noi lo abbiamo in tutte le sale perché lo riteniamo molto importante per rendere più piacevole la permanenza all’interno delle gaming hall. In una località turistica, che nel mio caso sono quelle frequentate d’estate, il servizio è ancora più importante. Fondamentale è che venga gestito con professionalità, competenze e rispetto delle normative.”
Come superate le difficoltà imposte anche alla legge della Regione Marche, che
vieta la pubblicità delle attività di gioco?
“La normativa nazionale, a cui si è aggiunta quella regionale, in tema di pubblicità ha inciso molto sulle nostre politiche di promozione. Avendo iniziato ad aprire sale di proprietà nel lontano 2007 siamo riusciti a promuovere più della metà delle nostre sale prima dell’avvento di queste normative. Ora avviare una nuova sala è tutto molto più difficile e non ci resta che farlo con l’elemento più efficace ma anche quello con i tempi più lunghi: la fidelizzazione e il passaparola dei nostri clienti.”
In un contesto di questo tipo come si fa a fare impresa?
“L’offerta di gioco è molto simile tra le varie gaming hall, la differenza la fa il personale e il servizio che offre. Noi investiamo molto su questo. Oltre gli arredi, l’allestimento e la divisione degli spazi, per noi conta lo staff. Per questo motivo facciamo molti incontri e corsi di aggiornamento (il personale di Gplanet è stato tra i primi in Italia, quando non era obbligatorio, a fare corsi di formazione in materia di normative e contrasto al gioco d’azzardo patologico).
Oltre a questo recentemente stiamo investendo sui sistemi di comunicazione all’interno delle sale, con pannelli luminosi e monitor che indicano quello che facciamo presentando la nostra offerta di gioco, di intrattenimento, e anche di bar/ristorazione. Certo, è un po’ limitante, perché rivolto solo a chi è già cliente.”
È sufficiente per farsi conoscere, anche per arrivare a nuovi clienti?
“È un lavoro che va fatto con dedizione e professionalità ma, con il tempo, alla fine ripaga. L’idea che deve farsi chi entra in una nostra sala deve essere positiva. A prescindere di chi sia. Giocatore, semplice curioso, amministratore locale, membro degli organi di controllo, deve uscire dalla sala con un’idea diversa da quella che aveva quando vi è entrato.”
Implicitamente qui si tocca anche la credibilità dell’intero settore.
“Esatto, lo ricordiamo sempre ai nostri collaboratori. Chi lavora in una Gplanet Gaming hall e indossa la nostra divisa non rappresenta solo Gplanet ma anche il settore. Un comparto che ancora oggi non riesce ad avere il rispetto che merita a causa dei pregiudizi che lo contraddistinguono.”
di Daniele Duso
Paolo Gioacchini
I segreti di Malta cuore pulsante del gaming europeo
CHARLES MIZZI, AMMINISTRATORE DELEGATO
DELLA MALTA GAMING AUTHORITY, ILLUSTRA LA REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE DELL’ISOLA
isola del Mediterraneo non è soltanto una meta turistica d’eccellenza, ma anche un’avanguardia dal punto di vista della regolamentazione del gaming. Per capirne meglio i meccanismi abbiamo intervistato Charles Mizzi, amministratore delegato della Malta Gaming Authority. Quali sono i suoi obiettivi principali durante questo mandato alla guida di Mga?
“Mi impegno a sfruttare i punti di forza esistenti di Mga per rafforzare la posizione dell’Autorità come principale regolatore nel settore del gioco globale, garantendo che Malta rimanga la sede degli operatori di gioco di buona volontà. Pur mantenendo questi standard elevati, un obiettivo chiave sarà quello di razionalizzare i processi interni dell’Autorità per migliorare la nostra efficienza e le nostre interazioni con le nostre parti interessate esterne. Stiamo, infatti, cercando attivamente ulteriore supporto per rafforzare ulteriormente le nostre risorse umane e i nostri sistemi tecnici. Abbiamo già fatto progressi nella riduzione della burocrazia e nella ristrutturazione dei dipartimenti normativi, in uno sforzo continuo. Inoltre continueremo con uno dei principi chiave per cui siamo conosciuti: mantenere un canale di comunicazione aperto. Ciò garantisce di essere un regolatore che ascolta veramente e si impegna con le nostre parti interessate, garantendo così che le nostre politiche e normative riflettano le esigenze di un mercato in continua evoluzione.”
Secondo lei, dove si colloca Malta nel panorama globale delle giurisdizioni di gioco d’azzardo?
“Credo che Malta occupi una posizione forte sulla scena globale. Siamo stati tra i primi a regolamentare il gioco online all’inizio del Duemila e questo ci ha reso I favoriti. Il nostro costante impegno verso l’eccellenza normativa, dimostrato dal solido quadro normativo e da un team altamente competente, ha guadagnato il riconoscimento e il rispetto globale della licenza Mga. Ciò migliora la reputazione e la credibilità degli operatori con licenza maltese agli
occhi dei giocatori e delle altre parti interessate. È vero che c’è la tendenza di altre giurisdizioni europee a regolamentare i propri mercati nazionali. Tuttavia la capacità di Mga di trovare il giusto equilibrio tra consentire all’industria di prosperare e crescere in modo sostenibile da un lato e proteggere i consumatori dall’altro è la chiave del continuo successo di Malta. Malta offre un ambiente favorevole alle imprese che attrae operatori di gioco da tutto il mondo. La nostra posizione strategica, l’ampia rete di trattati contro la doppia imposizione e la forza lavoro qualificata rendono Malta una base ideale per le società di gioco. Inoltre il forte sostegno del governo e di altre istituzioni favorisce ulteriormente un ambiente favorevole alla crescita delle imprese.”
Quali sono i punti di forza del sistema iGaming maltese?
“Come ho già detto, un fattore è la creazione di un ambiente che concili gli interessi economici con la tutela dei consumatori e della società nel suo complesso.
Un aspetto chiave del ruolo di qualsiasi regolatore è quello di educare le parti interessate sulle normative e sulle politiche a cui devono aderire. Aspettandoci il rispetto da parte dei nostri licenziatari riconosciamo che è nostra responsabilità essere chiari su cosa significano nella pratica tali aspettative. Questo approccio è fondamentale perché l’attuazione quotidiana dei requisiti normativi a volte può rappresentare una sfida per i licenziatari, pertanto miriamo a trovare un equilibrio tra l’aiutare un licenziatario a capire come essere conforme e l’essere pragmatici nella gestione della propria attività. Abbiamo costantemente abbracciato l’innovazione e ci siamo assicurati di rimanere all’avanguardia nel campo della regolamentazione di gioco. Siamo stati pionieri nella regolamentazione dell’uso delle criptovalute come mezzo di pagamento, nonché dell’uso di accordi tecnologici innovativi (Ita), inclusi blockchain e contratti intelligenti, all’in-
di Alessio Crisantemi
Valletta
terno delle operazioni di gioco. Abbracciamo anche l’innovazione nella regolamentazione in altri modi, ad esempio essendo il primo regolatore di gioco a guardare in modo olistico alla sostenibilità dell’industria attraverso un codice di buone pratiche Esg volontario per il settore del gioco online.
L’ecosistema che abbiamo coltivato nel corso degli anni, composto da operatori dell’industria, regolatori e fornitori di servizi, è sostenuto da una prospettiva politica stabile che sostiene la presenza del settore nel Paese. Questa sinergia consente a Malta di continuare a svolgere un ruolo fondamentale come sede dell’industria del gioco, promuovendo un ambiente in cui innovazione, conformità e crescita economica possono coesistere.”
Oggi si registra la tendenza tra i legislatori nazionali di limitare la pubblicità del gioco e in alcuni casi (come in Italia) addirittura vietarla. Cosa ne pensa al riguardo?
“Vietare la pubblicità del gioco può essere controproducente poiché non consente agli operatori regolamentati di distinguere i propri servizi da quelli non regolamentati. Oltre a compromettere l’investimento che tali operatori avrebbero fatto per accedere a un mercato, ciò rischia anche di dirottare i giocatori verso operatori che non sono soggetti ai requisiti di gioco responsabile. Riteniamo che la pubblicità responsabile, unita a solide misure di protezione dei giocatori, contribuisca in modo significativo a un gioco d’azzardo più sicuro. Il nostro approccio si concentra sulla promozione di pratiche di gioco d’azzardo responsabili, garantendo che gli operatori rispettino normative rigorose e fornendo risorse alle persone che affrontano problemi legati al gioco d’azzardo. I ‘Regolamenti sulle comunicazioni commerciali di gioco’ di Malta delineano la pubblicità del gioco e stabiliscono diversi obblighi e limitazioni che gli operatori con licenza Mga devono rispettare quando pubblicano annunci pubblicitari. L’obiettivo principale di queste normative è garantire che tutta la pubblicità del gioco sia socialmente responsabile, in particolare nel proteggere i minori e le persone vulnerabili da danni o sfruttamento.”
In Italia oggi si torna a parlare di liquidità internazionale per il settore del poker e del gioco online più in generale: ora in Italia si può giocare solo all’interno dei confini nazionali. Cosa pensa in generale? Da noi c’è chi parla di rischio riciclaggio aprendo la liquidità, altri rispondono che non esiste o che è un problema superabile.
“Un operatore che offre un servizio di gioco in termini del quadro giuridico maltese potrebbe, ai sensi dell’articolo 46 della ‘Direttiva sulle autorizzazioni e sulla conformità del gioco’, condividere la liquidità con operatori autorizzati in altre giurisdizioni. Come con qualsiasi altro tipo di gioco esiste il rischio di riciclaggio di denaro. È fondamentale che l’entità autorizzata da Mga, che è anche soggetta alla legislazione antiriciclaggio applicabile, affronti questo rischio
applicando un approccio basato sul rischio in conformità con i suoi obblighi legali. Per rispondere alla discussione sulla liquidità internazionale nel settore del poker e nel gioco online in modo più ampio, è essenziale considerare le differenze di rischio tra operare all’interno dei confini nazionali e abbracciare una liquidità condivisa tra più giurisdizioni. La liquidità condivisa può potenzialmente migliorare l’esperienza di gioco, così come i vantaggi economici; tuttavia introduce anche sfide complesse, legate o meno alla lotta al riciclaggio. Pertanto per qualsiasi giurisdizione che consideri l’adozione di un quadro di liquidità condiviso, è fondamentale condurre un’analisi approfondita del rischio. Devono essere pienamente informati dei potenziali rischi associati a tale mossa, inclusa la maggiore complessità del monitoraggio delle attività transfrontaliere. È fondamentale che vengano istituiti meccanismi di monitoraggio per supervisionare le attività all’interno di questo quadro. Inoltre devono essere adottate misure efficaci per supervisionare e applicare regolamenti su misura per gestire le sfumature di un ambiente di gioco internazionale. Questo approccio garantisce l’integrità dell’industria del gioco, tutelando al contempo da potenziali crimini finanziari.”
Guardando ancora all’Italia: qual è l’attuale livello di collaborazione con il regolatore italiano? Pensa di poterlo intensificare in futuro?
“Qui a Mga attribuiamo grande importanza alla collaborazione con le nostre controparti internazionali, compreso il regolatore italiano. La collaborazione e la condivisione delle conoscenze si traducono in una maggiore efficacia nel supervisionare un ecosistema di gioco sicuro e responsabile a tutti i livelli. La complessità dell’industria del gioco richiede tali sforzi di collaborazione. Con diverse parti interessate - inclusi operatori, fornitori di tecnologia ed enti governativi - che svolgono tutti un ruolo fondamentale, la collaborazione ci consente di sfruttare competenze e prospettive diverse. Questo approccio congiunto ci consente di sviluppare quadri normativi completi ed efficaci che affrontano le complessità intrinseche dell’industria. Sosteniamo costantemente una maggiore collaborazione poiché ci consente di affrontare le sfide in modo più efficace e di adattarci al panorama in evoluzione dell’industria del gioco. Mantenendo linee di comunicazione aperte e lavorando insieme su obiettivi comuni possiamo creare un quadro normativo più solido a vantaggio di tutti quelli coinvolti.”
Esteri
Charles Mizzi
Una “guerra” a
colpi
di distanziometri
LE REGOLE DEL SISTEMA DISTRIBUTIVO, E IN PARTICOLARE LE APPLICAZIONI DELLE NORME REGIONALI SULLE DISTANZE DAI LUOGHI SENSIBILI, SONO ARMI LEGITTIME NELLA SFIDA CONCORRENZIALE TRA OPERATORI ECONOMICI PRIVATI. A DIRLO ESPLICITAMENTE SONO I GIUDICI CHE DECIDONO DI SCENDERE IN CAMPO PER VERIFICARNE L’APPLICAZIONE. ANCHE PER QUESTO CI VUOLE EQUILIBRIO NELL’ATTUAZIONE DEL RIORDINO DEL COMPARTO.
a cura di Geronimo Cardia
IN
questo articolo metto in evidenza le motivazioni che sono state poste dal giudice amministrativo per considerare legittime le richieste di un operatore privato in merito all’applicazione di un distanziometro regionale ad un punto di gioco di un suo concorrente diretto. Tale aspetto mette in evidenza in modo chiaro quanto le norme sulla distribuzione dei punti, così come in particolare le norme sui distanziometri, possano rappresentare autentici strumenti di concorrenza nei rapporti tra soggetti privati. Anche tale aspetto trova in qualche modo spazio nel testo nel libro edito da Giappichelli “Il gioco pubblico in Italia. Riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”, con le prefazioni dell’onorevole Sandra Savino, sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze con delega ai rapporti con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, del senatore Massimo Garavaglia, presidente della VI commissione Finanze
e Tesoro del Senato della Repubblica, dell’onorevole Marco Osnato, presidente della VI commissione Finanze della Camera dei Deputati, del dottor Tommaso Miele, presidente aggiunto della Corte dei conti e presidente Sezione giurisdizionale della Corte dei conti del Lazio.
P remessa
La materia del contendere, in questo caso, riguarda in particolare la verifica della corretta applicazione della normativa regionale in materia di distanziometro da luoghi sensibili. Ma il particolare la peculiarità della sentenza di cui ci occupiamo in questo articolo oggi attiene ad una delle eccezioni preliminari formulate dai controinteressati e che riguarderebbe la presunta carenza di legittimazione ed interesse a ricorrere dell’istante. Qui l’istante è un operatore privato che ha denunciato la presunta non corretta applicazione del distanziometro da parte dell’amministrazione interessata con riferimento all’apertura di un nuovo
punto di distribuzione del gioco appartenente ad altro e diverso operatore privato (Tar Campania n. 3315/2024, del 22/5/2024 nel proc. 5920/2023).
V a tutelato il bene della V ita della “ vicinitas ”
I giudici ritengono che l’operatore privato abbia pieno diritto a ricorrere, facendo discendere la decisione dal noto principio generale secondo cui: “La legittimazione e l’interesse al ricorso trovano giustificazione nella natura soggettiva della giurisdizione amministrativa, che non risulta preordinata ad assicurare la generale legittimità dell’operato pubblico, bensì tende a tutelare la situazione soggettiva del ricorrente, correlata ad un bene della vita coinvolto nell’esercizio dell’azione autoritativa oggetto di censura” (Adunanza Plenaria, n. 3/2022 e n. 4/2011)”. In altre parole, se c’è un bene della vita da tutelare, l’istante ha diritto a ricorrere e i giudici sono tenuti a fare le valutazioni sui contenuti del ricorso presentato. In particolare, i giudici hanno spiegato che il “bene della vita” dell’istante nel caso in questione andrebbe individuato nell’applicazione corretta del criterio della cosiddetta “vicinitas”, che al di là del significato letterale di “vicinanza” consente di dire che ci si deve occupare “della ubicazione del centro giochi oggetto di contestazione rispetto all’esercizio commerciale afferente al medesimo settore di attività gestito dalla società ricorrente”
i giudici intendono tutelare la concorrenza e le P osizioni di mercato degli o P eratori P ri V ati
Nell’articolazione delle motivazioni a sostegno della necessità di dover decidere sulle presunte criticità denunziate nell’applicazione del distanziometro, i giudici chiariscono che “la giurisprudenza (Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 2324/2015 e n. 4480/2014), analizzando i rapporti intercorrenti tra l’impugnativa degli atti aventi ad oggetto (…) l’esercizio del commercio abbia precisato come (…) la vicinitas in senso spaziale deve essere trasferita nell’ambito della nozione di bacino commerciale, ossia dell’area in cui si dispiega l’influenza economica del concorrente ed è quindi idonea a incidere sulle posizioni di mercato del controinteressato. In questo settore, difatti, la rilevanza della posizione del ricorrente si rapporta all’interesse ad un regolare svolgimento della concorrenza, tale da non ledere illegittimamente la posizione di un altro operatore nel proprio settore di mercato”. Inoltre, vengono chiariti alcuni parametri che devono essere verificati per riconoscere se ci si trovi nell’abito della problematica rappresentata che necessita di tutela. I giudici infatti ricordano che: (i) non è necessario che il danno in questione sia concretamente provato, potendo rilevare “in chiave meramente potenziale”; (ii) in ogni caso occorre che il danno stesso sia in qualche modo “prospettato in modo non implausibile e suffragato da elementi di prova dotati di apprezzabile significativi-
tà”. Ebbene, su questi due punti i giudici hanno chiarito che “la licenza impugnata afferisce ad una nuova struttura commerciale, operante nel medesimo settore di attività della società ricorrente e ad essa adiacente (i due centri, difatti, sono ubicati (…) ad una distanza di pochi metri (…); vi è dunque un nuovo soggetto concorrente che (…) opera nel medesimo bacino di utenza ed in [presunta] violazione delle disposizioni che governano la disciplina dei giochi e delle scommesse e, più in generale, volte alla tutela della salute pubblica”. Il tutto, facendo discendere da ciò che: “è quindi comprovata l’afferenza della licenza ex art. 88 Tulps alla medesima area in cui si dispiega l’attività economica svolta dalla società ricorrente che persegue legittimamente l’interesse ad un regolare svolgimento della concorrenza dolendosi, in ultima analisi, del pregiudizio che potrebbe derivarle per effetto della riduzione del volume d’affari connesso all’attività esercitata”.
c onclusioni
A prescindere dal pure interessante iter logico descritto, ciò che emerge dalle note poste dai giudici nella sentenza richiamate è che, in effetti, la normativa sulla distribuzione dei punti di gioco, le sue modalità di applicazione, gli effetti concreti che derivano dalla sua applicazione sono questioni che impattano non solo sugli interessi costituzionali della tutela della salute, dell’ordine pubblico, del gettito erariale, dell’impresa e del lavoro. Essi hanno un impatto diretto anche in termini di tutela della concorrenza, del mercato ed anche delle posizioni dimercato degli operatori privati e tra gli operatori del privati stessi. Anche per tale ragione, come può dedursi anche dai contenuti del libro citato in premessa, il riordino del comparto ha bisogno di essere attuato con quell’equilibrio necessario a rispondere a tutte le esigenze rappresentate, facendo la difficile ma utile e necessaria sintesi richiesta al legislatore responsabile.
Geronimo Cardia
Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile
Studio Cardia www.gclegal.It
L’AUTORE
Gaming e intelligenza artificiale l’importanza dell’etica
a cura di Serena Corbellini
LA TECNOLOGIA APPLICATA AL GIOCO OFFRE INFINITE POSSIBILITÀ MA È
IMPERATIVO CHE RESTI AL SERVIZIO DELL’UOMO E DELLA SUA EVOLUZIONE
ei miei precedenti articoli avevo già evidenziato l’importanza dei sistemi di intelligenza artificiale nell’evoluzione dell’industria videoludica, ma tali innovazioni tecnologiche possono, e probabilmente già lo sono, utilizzate per il mondo dei giochi d’azzardo, e in particolare per la creazione di esperienze sempre più coinvolgenti all’interno dell’offerta di gioco online. In particolare mi riferisco alla possibilità di personalizzare l’offerta di gioco, consentendo di costruire un’esperienza ad hoc ritagliata sull’utente e in grado di adattarsi in maniera dinamica alle aspettative di ogni giocatore.
L’IA consente infatti la creazione di esperienze di gioco personalizzate attraverso l’adozione di algoritmi che consentono di analizzare enormi quantità di dati relativi alle abitudini del consumatore, alle modalità di scommessa o interazione con il sito, ma anche alla sicurezza delle transazioni. La possibile portata dirompente di questa nuova tecnologia ha fatto riflettere anche sulla necessità di una correzione in chiave etica dei possibili risultati, ovvero sulla necessità che lo sviluppo sia conforme o conformato a determinati principi etici.
Faccio ora alcune necessarie precisazione normative sull’importanza dell’etica anche sul piano generale, al di là quindi del settore del gaming, per poi capire perché il discorso rivesta una particolare importanza in questo settore.
Il legislatore comunitario ha specificato che la finalità dell’intervento normativo su questa tematica è quello di promuovere un’intelligenza artificiale antropocentrica, sicura, affidabile ed etica e garantire nel contempo un elevato livello di protezione della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali dell’uomo, ovvero assicurarne uno sviluppo che ne premi i notevoli benefici potenziali e delimiti/argini i possibili effetti negativi: l’IA, al pari di ogni altra innovazione tecnologica, deve essere al servizio dell’uomo e agevolarne il progresso e l’evoluzione.
In particolare, sebbene come ricordato nel mio articolo precedente, il regolamento adotti un approccio basato sul rischio, ovvero secondo il quale maggiore è il rischio per i diritti fondamentali del sistema di IA considerato, maggiori sono gli obblighi ed i limiti a cui deve essere sottoposto, altrettanto importante è il generale sviluppo di questa nuova tecnologia in modo
da accentuarne i benefici e ridurne i possibili rischi. Il principio basato sul rischio costituisce infatti la base per un insieme proporzionato e efficace di regole vincolanti, ma sin dai primi lavori di regolamentazione è stato sottolineata l’importanza di promuovere uno sviluppo di questa tecnologia conforme ai principi etici.
In particolare le istituzioni comunitarie hanno recepito i lavori di un gruppo specializzato di studi istituito nell’ambito della stessa Commissione europea: l’High-Level Expert Group on AI che già nel 2019 aveva elaborato le linee guida per un’IA affidabile.
Il regolamento richiama infatti i sette principi etici elaborati da questo organo, e che dovrebbero guidare lo sviluppo dei sistemi di IA: intervento e sorveglianza umani, robustezza tecnica e sicurezza, vita privata e governance dei dati, trasparenza, diversità, non discriminazione ed equità, benessere sociale e ambientale e responsabilità.
Analizzando questi principi ci renderemo subito conto di come, almeno alcuni di essi, sono molto sentiti nell’ambito del gaming e soprattutto in quello online così tanto sensibile alla necessità di ottenere e mantenere la fiducia dell’utente per decretare il successo o l’insuccesso di un nuovo gioco, di un servizio, di un nuovo casinò fisico o online.
Per “intervento e sorveglianza umani” o “antropocentricentrismo” si intende che i sistemi di IA sono sviluppati e utilizzati come strumenti al servizio delle persone, nel rispetto della dignità umana e dell’autonomia personale e funzionano in modo da poter essere adeguatamente controllati e sorvegliati dagli esseri umani. In particolare l’intervento umano comporta che gli utenti siano in grado di adottare decisioni autonome e informate in merito ai sistemi di IA a un livello soddisfacente, e in particolare dovrebbero aiutare gli individui a compiere scelte migliori e più informate e coerenti con i loro obiettivi; invece la sorveglianza umana aiuta a garantire che il sistema non comprometta l’autonomia umana o provochi altri effetti negativi: la sorveglianza può avvenire mediante meccanismi di governance che consentano un approccio con intervento, sorveglianza o controllo umano, oppure che prevedano la possibilità di intervento umano in ogni ciclo decisionale del sistema.
Il concetto di robustezza tecnica e di sicurezza è strettamente connesso al principio di prevenzione dei danni. Per garantire la robustezza tecnica è infatti necessario che i sistemi siano sviluppati con un approccio di prevenzione dei rischi ed in maniera tale che si comportino in maniera attendibile secondo le previsioni, riducendo al minimo i danni non intenzionali e imprevisti e prevenendo danni inaccettabili. Ciò comporta anche che i sistemi di IA, come tutti gli altri sistemi software, siano protetti contro le vulnerabilità che li espongono allo sfruttamento da parte degli avversari, ad esempio l’haking.
L’importanza del rispetto della vita privata e della governance dei dati è tanto più rilevante, quanto sono sensibili i dati di cui si tratta, come lo è per le informazioni connesse al gaming. La risevatezza è strettamente connessa al principio di prevenzione dei danni: per prevenire danni alla riservatezza occorre un’adeguata governance che riguardi la qualità e integrità dei dati utilizzati, la loro pertinenza rispetto al settore in cui i sistemi di IA saranno distribuiti, i protocolli di accesso e la capacità di trattare i dati in modo da tutelare la riservatezza.
I sistemi di IA devono garantire la riservatezza e la protezione dei dati durante l’intero ciclo di vita del sistema, comprese le informazioni fornite inizialmente all’utente e quelle che lo riguardano, nonché le informazioni sull’utente generate nel corso della sua interazione con il sistema: le registrazioni digitali del comportamento umano possono infatti permettere ai sistemi di IA di dedurre non solo le preferenze individuali, ma anche il loro orientamento sessuale, l’età, il genere, le opinioni religiose o politiche; quindi, affinché le persone abbiano fiducia nel processo di raccolta dei dati che le riguardano, occorre garantire che tali dati non siano utilizzati per una finalità non lecita o discriminatoria.
La trasparenza è il principio fondamentale che si ricava dal Regolamento IA: esso comprende la tracciabilità, la spiegabilità e la necessità di comunicazione. In particolare l’essere umano deve essere a conoscenza di interfacciarsi con un’IA, deve conoscere la destinazione dei dati da essa utilizzati, possibilmente documentata.
Il principio di responsabilità o di accountability integra quelli precedenti e comprende la verificabilità dei sistemi, la riduzione al minimo degli effetti negativi e la relativa segnalazione, l’attuazione di necessari compromessi e la previsione di sistemi di ricorso in caso di effetti negativi ingiusti: la certezza della possibilità di ricorso in caso di esiti avversi è fondamentale per garantire la fiducia.
Al di là del dettato normativo lo sviluppo etico dell’IA è conforme agli attuali principi di mercato e consente un vantaggio reputazione nei confronti dei consumatori verso il sistema di IA considerato, ma anche più in generale, nei confronti dei prodotti e servizi che utilizzano sistemi di IA etici ed affidabili.
Il settore del Gaming è sicuramente molto sensibile all’esigenza di ottenere e preservare la fiducia del cliente, in modo da conquistarlo e mantenerlo, per questo la questione dell’eticità dei sistemi di IA deve essere adeguatamente considerata.
Oggi più che mai le imprese sono chiamate ad assumere un ruolo sociale e a impegnarsi per creare valore, integrando sempre più l’attenzione verso gli stakeholders e la sostenibilità sociale e ambientale nel proprio modello di business.
Snaitech è da sempre impegnata in azioni di Csr (Corporate social responsibility) in campo educativo, sociale, culturale e ambientale, con particolare attenzione alla promozione dello sport inteso come strumento di aggregazione e di crescita, oltre che di puro divertimento. Come racconta nel dettaglio il Bilancio di Sostenibilità 2023, Snaitech si muove seguendo quattro direttrici, veri e propri pilastri che sostengono il suo edificio valoriale.
Innanzitutto il rispetto del mercato regolamentato, un impegno che per il nono anno consecutivo ha permesso all’azienda guidata da Fabio Schiavolin di ottenere la Certificazione internazionale G4 sul gioco online per l’applicazione di strumenti legati al gioco responsabile. Secondo punto è l’innovazione, ovvero la capacità di anticipare tendenze, mantenendo alta l’attenzione verso la salute dei consumatori. C’è poi il driver “people”,con politiche di welfare all’avanguardia. E, infine, l’impegno per la sostenibilità, un concetto che Snaitech ha deciso di declinare attraverso iniziative concrete sia in termini di controllo e misurazione delle emissioni che di sensibilizzazione del proprio capitale umano.
Centrale all’interno di questo disegno è l’azione della fondazione che da poco ha cambiato nome diventando Fondazione Snaitech – Ente Filantropico Ets: una scelta con cui l’azienda vuole sottolineare l’impegno ancora più saldo a generare un impatto positivo sulle comunità, sulle persone e sul pianeta. Nel 2023, Fondazione Snaitech ha continuato nel suo percorso di col-
UN LAVORO QUOTIDIANO SUL PIANETA
Dal rispetto del mercato regolamentato alle azioni di Corporate social responsibility con attenzione al driver “people”, al sociale e allo sport, l’azienda sempre più impegnata nel creare valore nel sociale
laborazione con associazioni, enti e organizzazioni no-profit tra cui Special Olympics Italia, Fondazione Costruiamo il Futuro, Fondazione Francesca Rava, Plastic Free e Rete Clima. In totale, sono state sostenute 70 realtà con un impatto su 11.000 persone. Vero motore delle iniziative in ambito Csr sono soprattutto le persone di Snaitech con 133 i lavoratori che hanno preso parte a iniziative di volontariato aziendale.
Se la promozione dello sport rappresenta da sempre una bussola per l’azienda, c’è una iniziativa che sta prendendo forma a cui Snaitech tiene particolarmente. È la realizzazione di un nuovo spazio dedicato allo sport, con la riqualificazione di un campo di calcio a sette attraverso l’impegno congiunto di Fondazione Milan, Fondazione Snaitech e Fondazione Costruiamo il Futuro. Il nuovo spazio sorgerà a Baggio, nella periferia ovest di Milano con circa 30mila residenti, all’interno di un ritrovo fondamentale della vita sociale del quartiere come l’oratorio della Madonna dei Poveri, che si rivolge a un bacino d’utenza di quasi diecimila persone. Qui l’Associazione sportiva San Domenico Savio coinvolge ogni anno centinaia di bambini e ragazzi nelle sue attività. Il campo viene utilizzato spesso anche per eventi culturali, feste, concerti all’aperto e iniziative di beneficenza, che contribuiscono a rafforzare il senso di comunità e qualificano ulteriormente il ruolo aggregativo dell’oratorio. Per non disperdere questo capitale prezioso d’incontro e condivisione, le tre fondazioni hanno deciso allora di unire le forze per procedere alla demolizione della vecchia struttura e costruire un nuovo campo in erba sintetica moderno, funzionale e dotato di un riqualificato sistema di recinzione. I lavori cominceranno già nel corso dell’estate, per donare al più presto il nuovo spazio alla comunità.
POSTE SPEGNE IL CONTO AL GESTORE
MA IL TRIBUNALE
LA CONDANNA
A Locri una recente sentenza accoglie il ricorso presentato da un gestore di apparecchi contro il blocco dell’operatività di conto corrente operato dalla Società senza giusta causa
a cura di Francesco Scardovi
Studio di consulenza tributaria ITALIA GIOCO LEGALE
La tracciabilità dei flussi
Come noto sono stringenti e inderogabili le norme che impongono agli operatori di gioco di tracciare tutti i flussi di raccolta (con l’utilizzo di apposito Cig indicato dal concessionario) ed effettuare tutti gli ulteriori adempimenti din materia di antiriciclaggio. Non sarebbe pertanto possibile, per le imprese del comparto svolgere la propria attività di collaborazione a un pubblico servizio, in assenza di un conto corrente (bancario o postale). Ricordando sempre che oltre il 70 percento delle somme residuate negli apparecchi finiscono nelle casse erariali.
La ritrosia del sistema bancario
Purtroppo, come altrettanto noto, buona parte del sistema creditizio ha, negli anni, mostrato crescenti reticenze all’apertura o alla prosecuziuone dei rapporti di conto corrente con gli operatori, sul presupposto di un “codice etico” che assimila l’attività del gioco d’azzardo (legale) a quelle dello sfruttamento della prostituzione e al traffico d’armi. In realtà tale ritrosia è probabilmente correlata all’elevata mole di adempimenti in tema di adeguata verifica richiesta alle banche che, nel caso dei raccoglitori di gioco mediante apparecchi Awp, devono giornalmente confrontarsi con versamenti anche molto ingenti di denaro contante e monete metalliche che rappresentano l’unico strumento di funzionamento
delle slot machines. A ciò si aggiungono le costanti movimentazioni di denaro all’interno degli apparecchi Vlt e dei cambiamonete che consentono di cambiare banconote in monete e viceversa. Sulla tematica è intervenuta anche la commissione parlamentare d’inchiesta sulle Banche, nel 2020 (presidente onorevole Carla Ruocco) a seguito delle numerose segnalazioni avanzate dalle associazioni di categoria del comparto, senza però risolvere la questione. Nel corso delle audizioni, è emerso un invito al sistema creditizio, per tramite dell’Abi, a evitare risoluzioni di rapporti con operatori di gioco in assenza di una giusta causa (perdita del merito creditizio o condotte irregolari del correntista).
Il provvedimento del Tribunale contro Poste Italiane
Proprio sulla tematica della ingiustificata limitazione o revoca di un conto corrente è intervenuto il Tribunale di Locri (proc n. 400/2024 Rgac) a seguito di un ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. proposto da un gestore di apparecchi contro il blocco in entrata del proprio unico conto corrente postale effettuato da Poste Italiane in via unilaterale e senza preventiva comunicazione. Il giudice del procedimento ha accolto il ricorso
ritenendo illegittimo l’operato delle Poste, in assenza di una giusta causa o un giustificato motivo, tale da determinare un danno grave e irreparabile (periculum in mora) all’impresa ricorrente, impossibilitata a proseguire nella propria attività di raccoglitore. L’ordinanza si è conclusa con l’ordine a Poste Italiane Spa di riattivare con urgenza il conto corrente, condannandola altresì alla refusione delle spese di giudizio. La vicenda dunque riporta sotto i riflettori una problematica veramente delicata che in questi anni ha causato a numerosi operatori di gioco legale, pur se in possesso dei requisiti reputazionali ed amministrativi di legge (tra lui le licenze ex articoli. 86 e 88 del Tulps e l’iscrizione al relativo Albo) enormi difficoltà fino a causare la cessazione delle attività per la mancanza di un conto corrente (anche solo attivo) su cui riversare i proventi erariali raccolti su incarico del concessionario. Si auspica pertanto un intervento nel legislatore finalizzato a regolare, con una specifica norma, i rapporti fra istituti di credito e raccoglitori di gioco legale che svolgono un servizio di pubblico interesse.
Francesco Scardovi
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani
Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu
GoodStar e Nazionale Elettronica Verso il futuro e oltre con Power Ten
oodStar e Nazionale Elettronica, aziende leader nel settore del gaming, hanno lanciato nelle scorse settimane Power Ten, nuovo multigioco Awp comma 6a che riunisce ben dieci proposte. Frutto del lavoro sinergico delle due aziende italiane, Power Ten è basato sull’hardware Psm Tech G640S, nota nel settore per le elevate prestazioni e i consumi ridotti.
vichinghi, senza tralasciare proposte di gioco a simboli tradizionali. Con un ciclo di 30.000, un costo per partita di 1 euro e una vincita massima di 100, Power Ten promette di essere accessibile e attraente per una vasta gamma di utenti. Inoltre, con un bet che varia da 10 a 400 permette un’ulteriore personalizzazione dell’esperienza in base alle preferenze dell’utente.
Il nuovo multigame si distingue per un’eccezionale grafica 3D, che offre un’esperienza di gioco immersiva e coinvolgente, e grazie all’audio Hd è garantito un ambiente di gioco realistico e avvincente. Presenta inoltre una vasta gamma di temi e ambientazioni: dai gorilla ai pirati, passando per l’antico Egitto e il regno dei
Con il lancio di Power Ten, GoodStar e Nazionale Elettronica continuano ad ampliare il proprio portfolio, affermandosi come due dei maggiori top player nel mercato italiano. Il loro impegno nella creazione di giochi innovativi e di alta qualità dimostra la loro dedizione a soddisfare le esigenze dei giocatori e a rimanere all’avanguardia nel settore. Entrambe le aziende lavorano costantemente per migliorare le loro offerte e fornire esperienze di gioco sempre più avanzate e coinvolgenti.
Cristaltec Viaggio in Egitto con il multigame “Sfinge”
ria di novità in casa Cristaltec, società specializzata nella produzione di giochi immersivi adattati per ogni mercato (oltre che di cabinets e schede Pcb di fascia alta), mettendo sempre il giocatore al primo posto.
Nell’ambito dello sviluppo della strategia di prodotto, l’offerta Awp
si arricchisce di un nuovo titolo: “Sfinge”.
Il multigame, che segue gli ottimi successi ottenuti da Mandrake e Cesare, è ora disponibile per il mercato italiano. Come spiega l’azienda, il multigame presenta una nuova meccanica di pagamento associata ad un flusso di gioco molto appassionante. Dei cinque giochi proposti, Sfinge è il titolo innovativo che si aggiunge a Pirate’s Bomb, Ghost Castle, Gallina in Transilvania e Blue Diamond. Le grafiche ed i suoni curati e specifici per ogni gioco coinvolgono il giocatore, trasportandolo nell’antico Egitto con Sfinge, nel castello infestato dai fantasmi
In futuro, si prevede un ulteriore rafforzamento della presenza sul mercato italiano, tramite la collaborazione con partner locali, la definizione di partnership e lo sviluppo di nuove strategie volte ad espandere il raggio d’azione. Più nel dettaglio, proprio in queste settimane GoodStar sta siglando importanti collaborazioni legate alla diffusione nel mercato italiano dei giochi online. Questo impegno costante verso l’innovazione e la qualità dimostra la volontà di GoodStar e Nazionale Elettronica di diventare punti di riferimento per gli appassionati di giochi in tutto il Paese, garantendo un futuro brillante per il settore del gaming in Italia. Per maggiori informazioni: www.goodstar.games www.nazionaleelettronica.it.
di Ghost Castle, tra i bucanieri di Pirate’s Bomb e nei fumetti della Gallina in Transilvania, ed alla ricerca dei preziosi gioielli della Blue Diamond.
La scelta dei titoli è frutto anche della strategia di omnicanalità che è uno dei pilastri della produzione di contenuti di gioco di Cristaltec, che serve sia il segmento Awp che quelli Vlt ed online del mercato italiano.
Il multigame svela dunque il progetto grafico del prossimo titolo disponibile sulla rete Vlt (Blue Diamond), al pari di Ghost Castle già in catalogo da oltre un anno sia per Vlt che online, canale quest’ultimo dove è possibile giocare anche a Pirate’s Bomb.
E non finisce qui. (Amr)
Online e land based due facce della stessa industry
Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, disegna lo scenario del gioco pubblico: igaming e terrestre sono la stessa cosa anche se le norme, per ora, viaggiano su due rette parallele
di Cesare Antonini
riordino del gioco online è stata più una novazione che un’innovazione. E credo che quando si procederà con il retail, il gioco fisico e quello online potrebbero tornare a essere una cosa sola perché l’uno è la vetrina dell’altro e, viceversa. Inoltre il terrestre dà credibilità all’igaming.” Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016 e manager dalla vastissima esperienza e competenza nel settore del betting e del gioco pubblico, analizza con Gioco News lo stato dell’arte del riordino del gaming online e il settore in generale abbracciando a 360 gradi la riforma dell’industry italiana. Andiamo per ordine, però, snocciolando i vari punti riassunti nell’incipit di Maurizio Ughi. A che punto sono i lavori del bando di gara, intanto?
“L’ultimo incontro con gli operatori di metà giugno è servito all’Agenzia delle dogane e dei monopoli per mettere tutti a conoscenza delle regole del prossimo bando al fine di ridurre i rischi di impu-
gnazione che sono concreti e probabilmente ci saranno. Audire le società che intendono partecipare alla gara servirà a predisporre tutte le argomentazioni a vantaggio dell’amministrazione e ad ascoltare i dubbi, le criticità e le richieste degli operatori. Sarà impossibile blindare il bando al 100 percento, qualche eccezione e piccolo difetto ci saranno. L’importante è che le regole della gara che Adm scriverà siano aderenti alla norma che è stata scritta dal Governo. Chi vuole impugnare il bando proverà a dire che l’atto è incostituzionale, che non risponde alle regole Ue, alla libera concorrenza, che è discriminatorio. Ma, ripeto, l’importante è
Maurizio Ughi
distinguere tra norma e bando e il compito dei Monopoli sarà proprio quello.”
E i tempi? “Pensiamo che la gara arrivi entro la fine dell’anno quindi si arriverà all’Ue e ci sarà il classico ping pong. Quindi ci saranno i soliti tempi tecnici di 3-4 mesi per partecipare alla gara e poi inizierà l’analisi delle proposte di chi ha partecipato. Solitamente per il retail i tempi sono di un anno e mezzo ma per l’online potrebbero bastare 7-8 mesi. Al di là delle lungaggini burocratiche ormai i tecnici hanno un’esperienza consolidata e ridurranno i tempi che significa anche accelerare l’incasso per l’Erario.”
Abbiamo spesso parlato del rapporto tra gioco fisico e online e della sua idea di rapporto tra i due mondi: che fine fa questo scenario con la disconnessione tra i due riordini? “Esatto, il recente provvedimento ha definito ormai che esistono due mondi, online e fisico, quando si parlava del riordino si parlava di innovazione ma quello che sta accadendo la chiamerei più novazione. Non vi è nulla di innovativo è stata scritta una norma che ha regolato tutto quello che era nato sul mercato e che non era inquadrato in una cornice ben precisa come i Punti vendita e ricarica o il proliferare delle skin. Stiamo definendo un gioco online classico, punto e basta. Ma questo non significa che non si arrivi ad un riordino moderno e più funzionale del mercato dei giochi. Pensiamo al concetto dei Ctd che era un sistema molto più snello. E in effetti lo è: le società hanno un paniere di giochi e lo vendi a terra limitando alcuni giochi come nel caso dei casino games. È già così, in effetti, nei corner o nelle scommesse virtuali in agenzia che sono selezionate rispetto a quelle offerte sui siti di gioco. Credo che la mia idea di settore alla fine si possa recuperare.”
Ma prima di capire come, per Maurizio Ughi c’è uno scoglio molto grande da superare. “Come verrà risolto l’accordo Stato-Regioni? Le ipotesi sono due: un’azione forte del governo centrale che si impone facendo valere i suoi poteri oppure lasciare agli enti territoriali la decisione su come gestire le concessioni. Lasciando qualcosa nelle casse locali in base a quanti negozi vengono fatti mettere sul territorio. Se non si rilasciano autorizzazioni e concessioni non si partecipa ai fondi provenienti dal gioco. C’è però un’altra questione da risolvere che è quella delle distanze dai luoghi sensibili perché alcune non hanno proprio senso e rischiano di paralizzare il territorio e il mercato. Se la misura deve rimanere va argomentata con logica e con una declaratoria definitiva. Ci sono tanti casi ed esempi da citare ma se si decide che il gioco fa male allora non si dovrebbero costruire scuole nei pressi di una sala da gioco già esistente. Così come io non posso sapere che può esistere un luogo di culto al secondo piano di un condominio. Al di là dell’utilità della misura la
situazione va chiarita definitivamente.”
Torniamo allo scenario che si potrebbe verificare: “Quando si arriverà al riordino del retail, sempre se prima si trovi l’accordo nella conferenza Stato-Regioni, chi partecipa alla gara potrebbe avere l’opportunità di estendere la concessione ottenendo anche quella online. La domanda solita è: perché tenere le concessioni staccate quando c’è l’opportunità di metterle insieme? Ormai è chiaro che l’online è la vetrina del fisico e il fisico ne garantisce la credibilità. I due mondi non possono essere separati. Abbiamo visto come l’igaming si sia dovuto servire della raccolta a terra grazie ai Punti vendita e ricarica. Con il decreto Dignità in vigore non potevano trovare tutti i player nell’etere, era logico”.
Tanti i vantaggi, anche in termini di controllo sul giocato: “Un altro esempio dei vantaggi che vi possono essere è il conto gioco - prosegue Ughi - se ho 1.000 euro sul conto perché non poterli giocare su un negozio sul territorio? Sarebbe un vantaggio per tutti, per i giocatori, per le sale, riduzioni di costi, meno circolazione di contante e magari uno ‘zero virgola’ in più per la filiera. Provvedimenti che andavano già varati ma se verrà aggiustato in seguito potrebbe andare bene lo stesso.Tuttavia se aumenti i controlli non puoi aumentare i costi delle licenze”.
Per chiudere una considerazione da un milione di dollari: i Pvr regolati come si incastrano nell’epocale problematica delle distanze? “Prima o poi qualcuno si sveglierà - considera Ughi - tutto si incentra sul ruolo delle Regioni dopo la legge Bastianini del 2012 e i poteri che hanno assunto. Tuttavia bastava realizzare i decreti attuativi della legge Balduzzi ma alla fine gli enti locali li hanno realizzati da soli e si sono generati poteri che dovevano essere gestiti a livello centrale. Ovviamente i Pvr potrebbero rientrare nella logica delle distanze e aumenterebbe ancora di più la confusione. L’accordo con le regioni è quindi fondamentale per procedere ad un riordino finalmente funzionale per il settore dei giochi e delle scommesse”, conclude il presidente di Obiettivo 2016.
La bella stagione dell’ippica
ANCHE IL MOSTRO SACRO DEL GALOPPO ITALIANO, DARIO VARGIU, DICE LA SUA IN MATERIA DI RIFORMA DEL COMPARTO, CON L’AUSPICIO CHE TORNI “QUELLO DI UN TEMPO” RISOLVENDO I SUOI ANNOSI PROBLEMI
di Francesca Mancosu
quanti anni si parla della necessità e dell’urgenza di una vera riforma e del rilancio dell’ippica? Tanti.
Come tante sono le componenti che fanno parte della sua filiera, nella quale si annoverano non solo gli ippodromi - che spesso finiscono, anche loro malgrado, per avere più voce in capitolo e più “peso” delle altre nelle decisioni della politica - ma anche gli allevatori, gli allenatori, i guidatori per il trotto e i fantini per il galoppo, solo per citarne alcuni.
Si parla poco di queste ultime figure, essenziali per portare lo spettacolo sulle piste e condurre alla vittoria i cavalli, ma loro che ne pensano delle ipotesi fin qui messe in campo per rifondare il settore? E cosa propongono in merito?
Per il momento lo abbiamo chiesto a Dario Vargiu, uno dei più grandi fantini viventi, che ha raggiunto e superato il traguardo delle 3700 vittorie in carriera, aggiudicandosi 78 corse dal 1° gennaio a fine giugno
(il momento in cui scriviamo, Ndr), con una media di successi del 16,5 percento.
Lei è nel mondo dell’ippica da oltre 30 anni, quindi può ben dire di avere contezza della sua “evoluzione”, nel bene e nel male. Com’è cambiato il settore in questi decenni, cosa ha perso e cosa ha guadagnato?
“Posso dire di aver visto un’ippica che oggi non c’è più, ho visto morire quell’ippica bella, ora scomparsa, o quasi. Purtroppo, ha perso tantissimo a livello di qualità, non solo delle strutture o delle corse, o dei cavalli. Per tanti anni siamo stati un modello da seguire per chiunque. Prima che io iniziassi a gareggiare i nostri cavalli andavano a correre all’estero e facevano più che bene, vincevano ovunque, erano invidiati, e hanno scritto importanti pagine di storia. Quella qualità oggi è stata persa, per lo più.
Secondo me tale situazione è causata dal fatto che in Italia non c’è più un Jockey club, cioè un ente competente che gestisca l’indotto e il comparto, da cui passava anche il pagamento dei premi vinti.
Prima il montepremi veniva stanziato all’inizio
dell’anno, andava nelle casse del Jockey club – poi diventato Unire – Unione nazionale per l’incremento delle razze equine – e si poteva contare su pagamenti in tempi celeri. Pagamenti che nel corso del tempo hanno raggiunto la tempistica di sei mesi, ora scesi a quattro, giusto per consentire agli operatori di ‘galleggiare’.
Tutto questo crea un meccanismo perverso anche per la gestione delle scuderie. Una volta un piccolo proprietario poteva avere 5-10 cavalli, con un premio discreto vinto da uno di loro pagava anche le spese di tutti gli altri; ora con tali entrate e tali tempistiche bisogna comunque pagare il mantenimento degli animali, fatto che costringe a dar via i cavalli migliori quando si ricevono delle offerte d’acquisto.
Inoltre, si è abbassata anche la qualità media dei cavalli che corrono, molti proprietari esteri vengono da noi con delle ‘mezze calzette’ e vincono.”
Lei corre moltissimo nei Paesi esteri. Da quale, secondo lei, potremmo prendere esempio e perché?
“Per 10 anni ho corso 3 mesi all’anno in Giappone, ed è stato come fare il giocatore di calcio in Serie A in Italia. Là negli ippodromi ci sono anche 100mila spettatori, persone che dormono fuori dagli impianti per prendere il posto per vedere le corse. Funziona tutto bene, a cominciare dalla parte finanziaria, che è il motore di tutto: si corre il sabato e la domenica e lunedì arrivano i soldi dei premi vinti sul conto.
Giappone a parte, diciamo che dovremmo prendere esempio un po’ da tutti gli altri Paesi, perché, ahimè, siamo messi malissimo. Altrove le cose funzionano diversamente, e soprattutto ci sono enti competenti che gestiscono realmente il settore.
Il sottosegretario Patrizio La Pietra sta facendo dei passi da gigante, ci sta ascoltando, sta cercando di cambiare le cose, speriamo che serva.
È necessario che ci sia un ente specifico per gestire il comparto, rimettere in moto la sua economia per farlo funzionare.
Inoltre, negli anni c’è stato un abbassamento dei premi, abbiamo visto il declassamento delle corse pattern, perché questo tipo di gran premi in Italia viene vinto da cavalli di bassa qualità, facendo scendere il rating delle corse.”
Secondo lei, quali sono le prime riforme che dovrebbero essere attuate per rilanciare l’ippica italiana in tempi brevi?
“Intanto si dovrebbe partire dalla riforma delle scommesse, che sono rimaste indietro rispetto ad altre tipologie di giochi più appetibili, dato che vengono sottoposte a un prelievo fiscale maggiore. La riforma del betting sull’ippica è una strada da percorrere poiché viviamo anche di questo (sul tema sono stati presentati degli emendamenti al decreto Agricoltura, al momento in cui scrivia-
mo ancora all’esame delle commissioni del Senato, Ndr).”
In materia di ippodromi e di centri di allenamento, qual è il suo pensiero? Anche in questo caso, cosa sarebbe necessario fare per rilanciarli e per tutelare quelli che sono già un’eccellenza?
“Le sorti dei centri di allenamento sono basate sui pagamenti: se non poni le scuderie in condizione di poter mettere mano al portafogli per creare un centro di allenamento privato essi resteranno sempre negli ippodromi.
Il Governo attuale sta facendo molte più cose di quelli che lo hanno preceduto, ci sono maggiori controlli su come vengono spesi i soldi delle sovvenzioni agli ippodromi, stanno mettendo i puntini sulle i, stanno pretendendo che gli investimenti vengano fatti.
Ma ci sono ancora ritardi nel pagamento delle sovvenzioni agli ippodromi, cosa che ha portato i gestori a tirare un po’ i remi in barca.
Morale della favola, il nodo di tutto è comunque economico.”
Com’è la situazione dei fantini, a livello di pagamenti?
“Dipende. Dall’avere un contratto con una scuderia o dall’essere libero professionista.
Diciamo che si fa sentire la mancanza di un ente che gestisce tutto il comparto come una volta.
Adesso con i tagli ai pagamenti anche chi deve pagarti la monta ritarda.
Io da libero professionista pago l’Iva su un monte premi che prenderò fra sei mesi, ma per fortuna ho un contratto con una scuderia che mi paga, cosa su cui non possono contare il novanta percento dei miei colleghi.”
L’ultima domanda è invece rivolta a celebrare i suoi successi. Qual è il traguardo che ancora manca nel suo palmares e che vorrebbe raggiungere?
“Ho iniziato la carriera in questo mondo dalla Sartiglia di Oristano (una delle più antiche e spettacolari corse equestri del Mediterraneo, che si svolge l’ultima domenica e il martedì di carnevale nella città sarda, Ndr), poi mi sono appassionato ai cavalli e ho chiesto al patron dei cavallini della Giara di Oristano, Antonio Casu, che purtroppo non è più tra noi, se poteva aiutarmi e così a 16 anni sono partito per Roma.
Da allora non mi sono più fermato; ho corso il più possibile, qualsiasi corsa, anche la meno ricca, perché amo sentire quell’adrenalina che ti fa passare il traguardo per primo.
Quest’anno vorrei vincere il Premio Lydia Tesio, in programma a novembre all’ippodromo Capannelle di Roma, che non sono mai riuscito a conquistare finora.”
Ippica
Dario Vargiu
Un’estate a metà
Il gioco di puro intrattenimento vede con positività l’arrivo della bella stagione, ma soffre ancora la mancanza di regole innovative sa che per il mondo del gioco senza vincita in denaro l’arrivo della bella stagione ha sempre rappresentato un momento favorevole e di rilancio, grazie soprattutto all’arrivo dei turisti nelle città. “L’estate –afferma Vanni Ferro, presidente dell’associazione solo gioco d’intrattenimento per le famiglie, New Asgi Italia - è sempre tra i momenti più positivi per il nostro settore, sfortunatamente la stagione quest’anno fa un po’ fatica a decollare, causa il meteo non molto favorevole, ma siamo fiduciosi che alla fine dell’estate i nostri sforzi verranno ricompensati.”
di Michela Carboni
Il target delle sale giochi è cambiato e come?
“La famiglia è ormai il target principale nelle nostre sale, ed anche gli stranieri apprezzano la nostra offerta, particolarmente durante le passeggiate serali e nelle giornate di brutto tempo. Possiamo quindi affermare che le sale di intrattenimento per famiglie sono ormai considerate a tutti gli effetti un’attrazione, un servizio e un’offerta aggiuntiva delle nostre località turistiche.”
A livello normativo cosa manca per consolidare il comparto e cosa auspicate?
In che modo state agendo?
“Come associazione, assieme agli Stati Generali, stiamo ininterrottamente cercando, ma per ora ancora senza successo, di trovare una strada per farci ascoltare. Temo che alla fine, ci ritroveremo anche quest’anno ad ottobre, a sperare in un’ulteriore agognata proroga, che non risolverà e che continuerà a ingessare qualsiasi programma di sviluppo, nell’attesa/speranza che la questione venga prima o poi affrontata in maniera seria e strutturale.”
Cosa auspicate per l’amusement italiano?
“Siamo sicuri che l’estate sarà positiva ed onorerà le aspettative, mentre da parte delle istituzioni auspichiamo un’apertura urgente dei colloqui per affrontare definitivamente i problemi del settore, che altrimenti alla scadenza di fine anno si troverà a dover eliminare almeno il 50 percento del parco macchine esistente, da cui ne deriverebbe la chiusura della maggior parte delle medie e piccole aziende a gestione famigliare, che sono la colonna portante del comparto.”
“Come sempre la stagione estiva è il momento in cui gli operatori scoprono se gli investimenti fatti durante l’inverno avranno successo, anche se negli ultimi anni, data la normativa italiana, vi è l’impossibilità di accedere alla maggior parte delle novità del mercato internazionale. Purtroppo nulla è ancora cambiato, malgrado tutti gli incontri, le iniziative, i colloqui e le lettere, da mesi siamo vittime di un preoccupante silenzio da parte di Adm (Agenzia delle dogane e dei monopoli), che non risponde e sembra non volersi più confrontare con il settore.”
Una lettera per chiedere al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, “se ritiene possibile e valutabile una modifica del provvedimento adottato, che possa rendere maggiormente realizzabile l’applicazione della nuova normativa e garantire certezze al settore e a tutti gli operatori che ne fanno parte.”
A scriverla è l’europarlamentare uscente leghista Rosanna Conte: “Nel febbraio 2021 – afferma - l’Italia ha presentato alla Commissione europea un progetto di regole tecniche di produzione, importazione e verifica degli apparecchi da intrattenimento senza
vincita in denaro. Tale progetto, sfociato in seguito nell’adozione dei provvedimenti emanati dall’Agenzia delle dogane e monopoli il 1 giugno 2021 e il 10 giugno 2022, ha di fatto comportato l’equiparazione del gioco da intrattenimento senza vincita in denaro con il settore del gioco con vincita in denaro, con conseguenze a livello normativo, burocratico, sociale ed economico”. E continua spiegando che “in particolare, la nuova normativa prevede, tra le altre, l’omologazione di ogni singolo apparecchio delle decine di migliaia già in esercizio: una procedura che, oltre ad essere piuttosto
onerosa, risulta anche difficilmente realizzabile, considerando che la certificazione richiesta dovrebbe essere effettuata da case di produzione nella maggior parte dei casi ormai inattive. Anche se al momento la nuova normativa non è ancora entrata in vigore, grazie alle continue proroghe concesse da Adm fino ad oggi, il settore continua a vivere una situazione di incertezza e di stallo, non potendo al contempo realizzare o importare prodotti che, con le loro innovazioni, non sarebbero compatibili con il mercato italiano.”
Vanni Ferro
Rosanna Conte
VALUTARE UNA MODIFICA DELLA NORMATIVA
Largo ai giovanissimi
IL FLIPPER SPORTIVO SI RIVELA UNA
DISCIPLINA DI APPEAL ANCHE PER LE NUOVE
GENERAZIONI, CHE ORA DOMINANO LA SCENA
di Vincenzo Giacometti
Largo ai giovani. Anche nel flipper sportivo. Anzi, a dire il vero, nel caso di questa disciplina potremmo parlare di giovanissimi, visto che ai vertici della classifica mondiale, in questo momento, si trovano una serie di talenti emergenti che in vari casi non arrivano neppure a vent’anni. Forse c’è poco da soprendersi, tenendo conto che si tratta di intrattenimento, quindi di una forma di gaming, in linea con le attitudini delle nuove generazioni. Solo che in questo caso, andando più a fondo, ci si può rendere conto che la situazione è un po’ diversa rispetto al resto dell’universo gaming. Visto che parliamo di un gioco che rappresenta una forma di intrattenimento ritenuta “retrò”, quindi un qualcosa di tecnicamente avulso dalla realtà dei giovani (e giovanissimi) di oggi e di quella generazione di nativi digitali, di cui sentiamo spesso parlare. Non è infatti un mistero che tra i cultori del flipper, sia nel collezionismo che nelle competizioni, c’è una forte prevalenza di quarantenni e oltre, proprio perchè si tratta di un oggetto del passato, che è sì sopravvissuto nel corso del tempo, ma è comunque distante dalle nuove abitudini. Invece, a quanto pare, non è così. E, forse, per i più piccoli, si tratta soltanto di scoprirlo: e una volta che si sono avvicinati, il fascino senza tempo di questo gioco è in grado di contaminarli. È proprio questo uno dei verdetti che sembra provenire dalla recente edizione del Mondiale andato in scena in California. Dove a vincere è stato il giovane Jason Zahler, che conta appena 19 primavere ed è attualmente anche il numero uno nel ranking globale. Ma anche qui, si noti bene, a seguirlo in classifica è un altro giovane statunitense: Escher Lefkoff, di appena 21 anni, che rappresenta oggi l’eccellenza della disciplina insieme al tedesco Johannes Ostermeier, da ritenersi un “veterano”, in confronto agli altri, con i suoi 22 anni. Soprattutto rispetto al numero quattro del ranking (e secondo classificato al Mondiale), Arvid Flygare, talento svedese di appena 16 anni. Tanto basta a capire, dunque, che non si tratta soltanto di un feno-
meno che riguarda gli States, dove il flipper è senz’altro più famoso e diffuso: ma è una realtà ormai generale. Segno di una rinascita e di un appeal intergenerazionale.
Dall’ultima edizione della Coppa del Mondo emerge quindi anche un sostanziale bilanciamento tra Europa e America, nonostante la vittoria di uno statunitense. Non solo per la finale disputata tra giocatori dei due continenti (Zahler e Flygare) ma anche perché il Team Europa ha trionfato nella Epstein Cup, cioè la Coppa intercontinentale, bilanciando la classifica generale, dopo che gli americani avevano vinto la precedente edizione, portandosi sul risultato complessivo di 5 a 4, e tornando oggi in parità.
Le novità in classifica
Il neolaureato campione del Mondo, Jason Zahler, è riuscito quindi a confermare la leadership in classifica, rafforzando il distacco dal primo inseguitore, Escher Lefkoff, al quale aveva strappato già nei mesi scorsi la testa della classifica. Mentre in terza posizione torna Daniele Acciari, che pur non avendo brillato al Mondiale – dovendosi accontentare soltanto di un 12esimo posto – ha comunque valorizzato la sua trasferta oltreoceano partecipando ad altri tornei di valore, ottenendo anche ottimi risultati. A chiudere invece la “top 5” globale, troviamo un altro americano – Zach McCharty – in quarta posizione, seguito dallo svedese Arvid Flygare.
Le vere novità, invece, arrivano dalla classifica italiana, dove dietro ai due leader storici, Daniele Acciari e Roberto Pedroni, si trova oggi il player lucano Giuseppe Violante, seguito dal bolognese Luca Fredella (quarto), e da Giovanni Parisella (quinto): altra novità in classifica.
Il circuito Nazionale
Per saperne di più
Ma gli occhi, in Italia, sono ora puntati sulla classifica del Circuito nazionale Ics – Italian Championship Series 2024 dove anche qui ci sono stati cambi al vertice, con Fredella che ha superato Pedroni, conquistando la vetta (provvisoria) al termine del quinto round, mentre in terza posizione si trova Francesco Sacco, seguito da Giuseppe Violante (quarto), Fabrio Francescato e Gabriele Tedeschi (quinti pari merito), Mirko Plumari (sesto), Danny Iuliano (settimo) e così via.
Mancano due tappe al termine della stagione 2024 del Circuito Ics con i prossimi appuntamenti in programma a Marmore (Terni) nel week end del 31 agosto - 1 settembre, quando si svolgerà il Pinball at Waterfalls - Torneo di flipper Marmore, ospitato dal Museo del flipper e dell’intrattenimento “Dino Merluzzi”, e poi di nuovo a Milano, all’interno del Pinball Club lombardo, per l’ormai abituale Milano Pinball Cup che chiude la stagione.
I tre finalisti del Mondiale
Rivivi qui il Mondiale 2024
La classifica completa del circuito ICS
L’Italia fa bis al Wpt Prime Sanremo
Italia si porta a casa anche il secondo Main Event Wpt Prime organizzato da Texapoker al Casinò di Sanremo. Dopo Simone Andrian ecco il successo di Priamo Carta che vince 124.700 euro compreso il ticket per il Wpt World Championship che si giocherà al Wynn Resort di Las Vegas dal 3 al 23 dicembre. Ma fa notizia anche il back to back del pugliese Gianfranco Iaculli che vince l’high roller in programma nel fe-
stival diretto da Alex Anfossi, per il secondo anno consecutivo.
Bilancio positivo per il festival in crescita year over year anche se qualche evento ha fatto più iscritti, altri meno. Tutto, però si è allineato offrendo tanta action in tutti i tornei in programma e lasciando una meravigliosa sensazione ai player che hanno respirato l’aria di grande internazionalità che regala proprio il Wpt ora in questa formula di grande successo in tutta Europa e nel mondo.
L’evento principale, quello da 1.100 euro, ha totalizzato 781 entries per un prize pool da 734mila euro e 99 posizioni pagate. Un final day durato oltre 6 ore con appena due pause e un heads up partito in parità con Priamo che è riuscito sempre a portarsi in vantaggio con il romeno Traian Stanciu: prima è salito 2-1 di proporzione in chips, poi 4-1 e addirittura 5-1 è riuscito a riportarsi in parità e quindi a pareggiare i conti e passare in vantaggio. Ma Priamo è riuscito ad allungare di nuovo e quindi a chiudere con appena due showdown il torneo anche se i due hanno giocato sempre small ball senza mai open foldare e aggredendo i pot quando prendevano un pezzo del board o anche in bianco.
Va detto che, nella fase three handed, sono arrivati tre player che, a turno, si sono scambiati il comando, sono crollati per poi riprendersi. Merito di una struttura infinita studiata da un certo Matt Savage, storico tournament director e responsabile tecnico dell’evento, di tutti i tornei World Poker Tour.
Ha meritato anche Uladzimir Luchkou, il bielorusso che è riuscito a salire subito nel count per poi crollare e crescere due volte prima di uscire per terzo
in all in da bottone con 9-10s chiamato da KJ di Carta che è riuscito a sbloccare la lunga fase a tre.
Prima di passare alle altre eliminazioni dicevamo della fine dell’heads up con Stanciu che, crescendo i blind, alla fine quando si è accorciato, ha dovuto mandare per poi trovare un raddoppio, Ma con 7-8BB ha mandato tutto con A7 (ed era una novità visto che i due non vedevano praticamente starting hand importanti da qualche mano) con Carta che chiama, ovviamente, con K6 e prende il Kappa decisivo che elimina Traian per 77.000 euro di “consolazione”.
Il player azzurro ha vinto sei volte in un colpo quello che ha totalizzato in carriera e Stanciu sale verso i 200mila dollari vinti nei tornei live e continua la sua maledizione con i primi posti visto che alle Wsop Eu-
DOPO IL SUCCESSO DI SIMONE ANDRIAN NEL 2023, PRIAMO CARTA CONQUISTA IL MAIN EVENT DEL NUOVO FORMAT DEL WORLD POKER TOUR E VOLERÀ A LAS VEGAS. IACULLI BACK TO BACK STORICO ALL’HIGH ROLLER.
di Cesare Antonini
IL MAIN EVENT
rope a Rozvadov di novembre 2023, al Closer, è arrivato secondo per 37mila euro.
Tornando a Giuseppe Zarbo, che partiva secondo in chips, alla fine è andato in difficoltà per poi riprendersi e ritornare in quota. Era in posizione su Stanciu e un colpo gli ha spostato un po’ gli equilibri visto che con A5s a cuori e flush draw nuts al flop ha dovuto passare sui resti di Stanciu che aveva flush draw anche lui ma con Q high e senza aver preso nulla sul board. Un pot che spostava tantissimo in Icm e che alla fine Beppe ha dovuto passare. Poi, sempre con Stanciu, un cooler KK vs 99 e nulla da fare. Per lui la vittoria della prop bet con la figlia, Alessia, che è qualificata ai 10mila metri di atletica alle Olimpiadi di Parigi: “Se vincevo più di 35.000 euro ha detto che si sarebbe impegnata a battere il record di Francia e sarò li a seguirla!” Ha portato a casa 43.000 euro e va bene così anche se Zarbo è abituato a grandi palcoscenici e
L’intervista a caldo di Iaculli
Uladzimir Luchkou
voleva ambire al titolo. Tra l’altro back to back anche per lui al final table oltre a quelli che poi illustreremo nel pezzo sull’high roller.
Quinto classificato Gigetto Pignataro che non poteva fare di più. Non per le qualità ma per lo stack che non gli ha dato mai l’occasione di fare il suo gioco al final table e per buona parte del torneo. Indovinato il fold con AJ sul resto di Kym Nuyen con A8 offsuit e Stanciu che aveva solo chiamato con QQ. Nguyen uscirà e payjump per Gigetto che alla fine porta a casa 32.500 euro dopo l’uscita di Erico Pervasi. L’azzurro, in arte Erico Draco, era short ed è riuscito a salire di due scalini raddoppiando e gestendo. Poi, con A2 non riesce nell’ennesimo colpo ed esce per 24.700 euro.
Giuseppe Zarbo 43.000
5. Luigi Pignataro 32.500
6. Erico Iervasi 24.700
7. Kym Nguyen 19.000
8. Vladas Burneikis 14.700
ticket Wpt World Championship
Sì, è l’high roller Wpt Prime Sanremo del 2024, non quello del 2023. E non ci sono errori, il winner, è sempre lui, Gianfranco Iaculli, player pugliese con 20 cash conquistati in carriera e due successi nello stesso torneo, l’high roller di questo festival sanremese Quest’anno ha sconfitto 136 player (137 entries e prize pool da 173 853 €) mentre l’anno scorso aveva fatto primo su 179 entries per 268.500 euro di prize pool.
Una prima moneta da 44.173 euro contro i 52.000 euro dello scorso anno. Qui ha raccontato il suo torneo confermando le tante monster hand che ha spillato ma che poi ha saputo fruttare eliminando ottimi player al tavolo finale. Soprattutto un certo William Kassouf, player inglese con oltre 1,6 milioni di dollari vinti in carriera compreso l’high roller da 10.000 euro all’Ept
Di Nguyen abbiamo già detto mentre il lituano Vladas Burneikis ha perso praticamente alla seconda mano K8 vs AK contro Stanciu che è salito al comando subito per poi arrivare secondo in heads up conducendo un grande torneo.
Praga nel 2016 per 532.000 euro. Proprio su di lui due colpi decisivi come QQ vs 1010, cooler che non ha lasciato scampo al personaggio controverso ma comunque sempre in grado di dare spettacolo con il suo trash talking.
Iaculli ha battuto in heads up Dmytro Stetsiura che si deve accontentare di 29.500 euro mentre in terza piazza Loic Menneteau per 21.800 euro.
Al tavolo finale anche Andrea Volpi è uscito settimo per 7.200 euro uscendo proprio contro il winner con qualche incrocio che, con più fortuna, poteva portarlo più in alto. Back to back anche per lui che aveva chiuso al 16esimo posto per 4mila euro nell’high roller 2023 e una piccola delusione anche se può contare su una certa continuità: “Lo shot non arriva mai!”, ha confessato appena uscito dal torneo.
Da segnalare anche Andrea Salamone, ottimo reg che ha centrato il cash anche nel Main Event ed è uscito 11esimo per 3.040 euro di premio.
Gianfranco Iaculli
Rivivi qui il replay
tv table col commento di Cesare Antonini e Giuliano Bendinelli
Finally Super Dario!
DOPO ANNI DI SUCCESSI E TRIONFI CON L’EPICO SECONDO
POSTO AL MAIN WSOP DA 6 MILIONI DI DOLLARI, IL CAMPIONE DI POKER NAPOLETANO SAMMARTINO HA VINTO IL
SUO TANTO ATTESO PRIMO BRACCIALETTO DA CAMPIONE DEL MONDO A LAS VEGAS LO SCORSO 26 GIUGNO
ario Sammartino ha vinto il Wsop bracelet nell’Event #61 $2.500 Mixed Omaha Hi-Lo 8 / Seven Card Stud
Hi-Lo 8 per una prima moneta da 222.703 dollari ma, al di là del premio che rischia di essere anche risibile per un campione come lui, è il trofeo che mancava da anni nella sua bacheca ad arrivare.
Sì perché c’era una specie di maledizione che continuava ad aleggiare sulla testa di Super Dario e che sembrava ormai essersi concretizzata e consacrata con il secondo posto al Main Wsop dietro a Hossein Ensan. Chiamale maledizioni, direbbe qualcuno, oltre 6 milioni di dollari di vincite. I premi arrivavano e i successi proseguivano ma niente “tituli”. “Sono un attaccante fortissimo che ha fatto tanti gol, sono un capocannoniere ma mi mancano i Mondiali o la Champions League”, diceva Dario. Eccola la Champions! E il braccialetto mancava da ben dieci anni con il suo risultato al Main e quelli di Butteroni e Holzer, che avevano fatto comunque sognare gli italiani del poker.
I braccialetti italiani alle Wsop
Valter Farina , 1995
Max Pescatori , 2006, 2008, 2015 (2)
Dario Alioto , 2007 [Wsope]
Dario Minieri , 2008
Rocco Palumbo , 2012
Davide Suriano , 2014
Enrico Camosc i, 2020 [Online]
Nicolò Molinelli , 2020, 2021 [Online]
Armando D’Avanzo , 2021 [Online]
Antonello Ferraiuolo , 2021 [Wsope]
Simone Andrian , 2021 [Wsope]
Alessandro Pichierri , 2021 [Wsope]
Jacopo Achille Olivieri , 2022 [Online]
Fabio Peluso , 2022 [Wsope]
Ermanno Di Nicola , 2023 [Wsope]
Dario Sammartino , 2024
E c’era un’altra particolare situazione con Sammartino e Williams che erano due runner up del Main Wsop e non avevano ancora vinto un braccialetto.
Il primo fantasma Dario, però, lo ha scacciato quando ha elimina Williams proprio in terza posizione rimettendosi comodo per la sfida finale contro Jon Kyte.
David Williams rilancia dal bottone, difende Dario.
Flop: J
, l’action si infiamma con Sammartino che rilancia sulla cbet di Williams ma David rilancia ancora e Dario 4bet jam con l’opposizione che le mette tutte dentro.
Williams: Q
Sammartino:
Il set di Jack elimina Williams e si vola al testa a testa.
L’HEADS UP
L’heads è partito in perfetta parità con 8,9 milioni di chip a testa più o meno con Sammartino che vince con K
mentre Kyte gira
La mano manda in orbita Dario è nell’Omaha Hi Lo con Sammartino che rilancia dal bottone e Jon Kyte chiama. “Non foldi mai eh?”, dice Dario a John.
Flop: 6
3
check/call di Kyte.
Turn: 6♦️, check, Sammartino bet e Kyte rilancia. Dario 3betta e calla Kyte.
River: 9♥️, Kyte check e Sammartino betta e call Kyte.
Dario vince il colpo con A♦️10♠️3♦️3♥️ e passa a 11,2 milioni contro Kyte a 6,4 milioni.
La mano dell’eliminazione arriva sempre nell’Omaha Hi Lo con Dario che rilancia dal bottone e difende il BB Kyte.
Flop: 2♠️10♣️Q♣️, check Kyte, Sammartino betta e Kyte rilancia col call di Dario.
Turn:6♠️, Sammartino chiama la bettata dell’oppo.
River: J♣️, Kyte bet e Sammartino chiama girando J
per un colore contro A
5
di Kyte.
Ridotto ai minimi termini, appena l’ante, è bastato un J♦️ per Dario nello Stud Hi Lo per vincere il torneo!
di Cesare Antonini
L’esordio a Rozvadov del The Festival è da King
L’UNICO VERO FESTIVAL DI POKER, MIXED GAME E NON SOLO, È SBARCATO NEL CASINÒ DELLA REPUBBLICA CECA E PUÒ DIRE “BUONA LA PRIMA”
di Cesare Antonini
altra festa del poker e di tantissime attività va sui libri con un ottimo esordio al King’s Resort di Rozvadov. The Festival, la creazione di Martin “Franke” von Zweigberk, era sbarcato in Repubblica Ceca per la prima volta dal 31 maggio al 9 giugno dopo aver toccato l’Estonia, la Slovacchia e anche Malta, e ha confermato i valori per i quali si sta affermando nel mercato degli eventi live: un’atmosfera gioviale e divertente con tanti tornei dai più tecnici ai giochi da casinò agli sport più pazzeschi, fino al classico Main Event No Limit Hold’em che, a Rozvadov, ha coperto il garantito da 500.000 euro.
Tantissimi format da perder la testa ma, soprattutto, tutti da giocare.
Il Main Event
Presiyan Tsvetanov ha vinto l’evento principale del The Festival a Rozvadov, aggiudicandosi il primo premio da 80.000 euro e un posto nel Main Event da 10.350 euro delle World Series of Poker Europe. Ha trionfato dopo una lunga battaglia heads-up con il giocatore ceco Michal Riczak.
Il bulgaro era entrato nella fase finale heads-up del torneo con uno svantaggio di 4-1 chip, ma si è ripreso con un raddoppio iniziale con AT contro K6 di Riczak. Da quel momento in poi la sfida si è fatta piuttosto accesa.
Antoine Degiorgio è stato eliminato al terzo posto con il suo trash talking che non è bastato per conquistare la vetta.
Dopo un gioco small ball con pochi scossoni nei due stack, il bulgaro ha raddoppiato di nuovo per ottenere un vantaggio di chip maggiore dopo esser stato sotto. Tuttavia non era ancora finita, poiché Riczak ha compiuto un’altra rimonta grintosa, raddoppiando due volte per colmare il divario e rimettere in bilico il risultato.
Alla fine si è concluso dopo oltre due ore e mezza di gioco heads
up. Nella mano finale, con i bui a 300k/600k e un big blind ante di 600k, Presiyan aveva esercitato la massima pressione contro il suo avversario short-stacked, aprendo all-in con 10 8 , ed è stato chiamato subito da Riczak, che era in testa con K Q . Tuttavia, il flop 9 J Q ha dato a Presiyan una scala. A Roczak serviva un dieci. Il 3 al turn e il 2 al flop non l’hanno aiutato e il torneo ha visto la parola fine.
Tsvetanov aveva iniziato il quarto posto finale in chips, ma presto si è ritrovato short stack. Tuttavia ha raddoppiato quando ha ottenuto un colore con A 2 contro A A di Yann Lormel dopo che i fiori al turn e al river hanno causato lo scoppio.
È stato Riczak a eliminare lo svedese Rickard Olsson al 9° posto. Anche Yann Lormel ha iniziato bene, giustificando l’uscita dell’ottavo classificato ASSO (il suo nickname).
Forse spinto dalla consapevolezza che i momenti salienti del torneo sarebbero stati trasmessi sulla TV nazionale ceca, Michal ha poi riaffermato il suo vantaggio, eliminando il 7° classificato Erik Pulloveer dalla Finlandia e il 6° classificato Runen777.
Dopo aver eliminato l’ungherese Barnabus Nagy e il maltese Antoine Degiorgio rispettivamente al 4° e 3° posto, Riczak aveva un vantaggio di 4-1 chip quando è iniziato il gioco heads up. Tuttavia non è stato così per l’eroe locale, che ha dovuto accontentarsi del secondo posto, di 47.900 euro e di un posto al Main Event Wsop Europe.
Il payout del final table 1.
Dopo aver conquistato il titolo, Presiyan ha commentato che è stata una sensazione incredibile arrivare fin qui e ottenere di gran lunga la sua più grande vittoria nel poker. Rendendo omaggio al suo avversario heads-up, ha riconosciuto di aver giocato bene, di essere stato un avversario davvero duro e di aver dovuto apportare molti aggiustamenti al suo gioco per contrastare le size scelte da Riczak.
Dj Dave En Nutarelli è il nuovo Remida del poker live!
NELL’EDIZIONE POKER TEAM GIOCATA DAL 20 AL 24 GIUGNO AL PERLA RESORT IN SLOVENIA, IL REG ONLINE VINCE IL MAIN EVENT MENTRE IL TORNEO A SQUADRE VA AL TEAM LOCO DICE
di Carlo Cammarella
ova Gorica - Ci sono volute quasi otto ore per incoronare il nuovo Remida del format organizzato da Euro Rounders al Perla Resort di Nova Gorica con la collaborazione Scommettendo Tips mentre a tre player left era stato già decretato il team vincitore, il Ludo Dice del terzo qualificato Edis Besic e del capitano Prela Niki. Ma a vincere su 311 entries è stato Davide Dj En Nutarelli che, sfruttando un monster stack dal day2 dopo essere entrato in late al Day1D del sabato e un’anomala situazione creatasi col payout, è riuscito a mettere pressione su tutto il field e a portarsi in condizione di effettuare un deal a tre, prendersi il trofeo e una prima moneta di 14mila euro. Agli altri, il runner up Srdna Lastric, croato, e il connazionale Edis Besic, 13mila e 12mila euro rispettivamente.
L’heads up è durato pochissime mani con Lastric che partiva in proporzione di chip 2 a 1 dopo aver eliminato Besic. Subito, però, il ribaltone di Nutarelli che rilancia con A ♣️ A ♥️ sul limp del croato aveva J ♠️ 9 ♠️ e sul flop scende 9 ♦️ 5 ♥️ 2 ♠️ . “Poi non ha più mollato la top pair e ho trappato bene fino a farmi pagare tutti i resti”, ha spiegato Dj Dave En durante l’action.
Poco dopo setta i 10 e Lastric segue le bettate di Nutarelli su flop 5 ♠️ 8 ♥️ 10 ♦️ con 5 ♦️ 6 ♦️ mentre al turn scende un K ♥️ e i due continuano. Al river, la carta che le fa mettere tutte al croato che pensava di essere buono, un 5 ♥️ ! Set di 10 vs trips di 5 e Davide Nutarelli siede sul trono del Remida Poker Team.
IL TORNEO A SQUADRE!
TRIONFANO I LOCO DICE!
Come dicevamo il torneo a squadre è stato vinto dal team Loco Dice grazie al piazzamento in top tre di Edis Besic e complice l’uscita in quarta posizione di Paolo Giulio Mattioni del team I Random che era l’unico in grado di poter ambire ai 20.000 euro di bonus. Invece si ritrovano in terza piazza a dividere il premio con Gli
Squalificati Scommettendo che avevano totalizzato molti punti per essere approdati in massa al Day2 e itm. SportBull Skill si conferma ancora in questo format e si piazza secondo per 10.000 euro con David Floresta che è uscito al final table e con un podio avrebbe fatto vincere la sua squadra a mani basse.
“Io non gioco mai tornei ma, ‘per colpa’ di EvBets, ne sto giocando molti in questo periodo e ne vinco un paio al mese quindi diciamo che funziona!” È il commento a caldo di Dario “Power” Quattrucci cash gamer high stakes, appunto, e membro del team della sua academy di poker, dopo aver vinto il Remida Pot Limit Omaha. Ottima la sua prova anche nel Main Event, come abbiamo già raccontato poco sopra, e suo l’unico titolo del team portato a casa per la scuola di poker dal “pugno giallo”.
Sono stati 30 gli iscritti compreso il suo compagno di squadra e manager di gaming, Daniele Casino: “Il torneo è andato molto bene ed è stato tecnicamente piuttosto semplice. Mi dispiace proprio per lui che al final table è uscito subito dopo aver giocato quasi tutto il torneo insieme.”
Pochi spunti tecnici pare di capire con Quattrucci che ha liquidato in heads up Nenad Gosič con Alessio Pillon terzo e Alberto Mencozzi quarto.
Team
Loco
Dice
Dario
Quattrucci
Ecco l’intervista al poker manager di Scommettendo, Gianluca Cabitza
Casinò e intrattenimento il Regno Unito detta le regole
di Anna Maria Rengo
tour di Gioco News alla scoperta dei casinò europei fa tappa, in questo numero di luglio/agosto, nel Regno Unito, dove ci accompagna un cicerone d’eccezione: Simon Thomas, presidente esecutivo e principale azionista del The Hippodrome Casino che si trova nel cuore di Londra e più precisamente nella centralissima Leicester Square.
Oltre vent’anni di esperienza nel settore del gioco (tanto per portare un esempio, è stato coinvolto nel processo di redazione del Gambling Act del 2005 che ha consentito ai casinò di potersi pubblicizzare), Thomas è un esperto e osservatore privilegiato, al quale chiedere, innanzitutto, qual è lo stato di salute dei casinò tradizionali nel Regno Unito in un contesto europeo molto diversificato.
“Fortunatamente, dopo mesi di preoccupazione e instabilità durante il periodo di lockdown dovuto al Covid e dopo false ripartenze, il settore britannico si è stabilizzato e stiamo assistendo a un ritorno ai livelli di visitatori pre-pandemia. È un processo affascinante, quello dell’acclimatazione ai nuovi scenari dei nostri clienti, che si trovano ad affrontare pressioni sulle proprie abitudini di spesa e ricreative. Mentre molte aziende si ritirano e offrono di meno a un prezzo più alto durante i periodi di difficoltà, noi di Hippodrome facciamo esattamente il contrario. Abbiamo investito
massicciamente durante il Covid, in ambiziosi miglioramenti e ampliamenti, e abbiamo progetti entusiasmanti per costruire un nuovo ristorante da 80 posti e una terrazza da 120 sul nostro tetto. Non abbiamo paura del futuro. Lo abbracciamo. Ci auguriamo che la riforma legislativa attesa da tempo incoraggi altri a seguire il nostro esempio.”
Il Governo sta attuando le riforme previste dal Libro Bianco. Cosa cambierà per i casinò tradizionali e quanto incideranno le elezioni generali del 4 luglio su questo processo di riforma?
“Aspettiamo pazientemente di vedere cosa accadrà. L’indire elezioni generali ha comportato una leggera pausa nell’introduzione di un nuovo Gambling Act ma siamo estremamente fiduciosi che le cose si muoveranno rapidamente dopo il 1° luglio. Abbiamo trascorso molti anni a sviluppare e negoziare alcune modifiche sensate alla legge per il settore dei casinò terrestri della Gran Bretagna; un aumento delle slot per soddisfare la domanda dei clienti, pagamenti elettronici e licenza per le scommesse sportive. Esigenze modeste che contribuiranno comunque a soddisfare le esigenze sia del business che dei clienti, oltre che a riequilibrarsi rispetto al gioco online.”
PH.JONAS MORGNER, UNSPLASH
LE CASE DA GIOCO L’OLTREMANICA GODONO DI OTTIMA SALUTE E ATTENGONO CON PAZIENZA L’ATTUAZIONE DELLE RIFORME PREVISTE NEL LIBRO BIANCO. IL CEO DEL THE HIPPODROME, SIMON THOMAS, CI GUIDA ALLA LORO SCOPERTA.
I casinò terrestri italiani subiscono la concorrenza del gioco online, un business che per loro rimane marginale. Il gioco online è un alleato o un nemico per i casinò terrestr nel Regno Unito?
“È ampiamente riconosciuto che la crescita inesorabile dell’online e alcune pratiche storiche e preoccupanti di coinvolgimento dei clienti hanno offuscato la reputazione della più ampia industria del gambling nel Regno Unito. Tuttavia gli operatori online sono d’accordo: hanno bisogno della guida e della regolamentazione che fornirà il nuovo Gambling Act. L’online è cresciuto dal lancio del tablet e dell’iPhone; le ultime modifiche alla legge risalgono a due anni prima. Un vantaggio specifico per il settore dei casinò è che, grazie all’online, molti di più ora sanno come giocare ai giochi da casinò tradizionali, quindi c’è consapevolezza e molte di queste persone cercano l’esperienza del casinò dal vivo. Se i portali online vengono gestiti in modo responsabile e vi è una regolamentazione, tutti ne traiamo vantaggio.”
L’Italia è stata apripista in Europa sul divieto totale di pubblicizzare il gioco con vincita in denaro. Qual è la situazione nel Regno Unito e quali conseguenze avrebbe per i casinò un divieto totale come quello italiano?
“In generale la regolamentazione della pubblicità nel settore è più severa che mai.
Il lato positivo è che questo dovrebbe elevare gli standard per la pubblicità responsabile a tutti i livelli. Lo svantaggio è che le restrizioni potrebbero essere troppo estese e potrebbe crescere la voglia di un divieto totale. Ciò andrebbe ulteriormente a vantaggio dei siti di gioco del mercato nero che ignorano le normative. Il settore dei casinò in Gran Bretagna non è un grande inserzionista. Al The Hippodrome la nostra spesa pubblicitaria è principalmente concentrata sulla promozione del nostro spettacolo teatrale di successo Magic Mike Live.”
Che contributo danno i casinò del Regno Unito al turismo e all’occupazione nelle città che li ospitano?
“I casinò londinesi sono quelli che attraggono il maggior numero di turisti a livello nazionale, con l’Hippodrome molto più avanti. Una visita su tre a un casinò di Londra avviene all’Hippodrome. Ma, sebbene attiriamo molti turisti, questo non è nemmeno il nostro pubblico principale. Siamo infatti molto popolari tra coloro che vivono e lavorano nella stessa Londra. Il settore dei casinò britannici si trova in una fase mol-
Giochi uniti d’Europa
Un gradito e atteso rientro. Nel 2020 i casinò del Regno Unito avevano deciso di uscire dall’European casino association, salvo poi rientrarvi due anni dopo, anche grazie all’impegno fattivo di Thomas, che dal 2024 è anche componente del board.
Ma quali erano stati i motivi dell’uscita dei casinò britannici, quali quelli del ritorno e, ora, come descrive la sua esperienza attuale?
“L’uscita è stata attribuita alla Brexit ma la decisione di rientrare nell’Eca è stata facile; facciamo ancora parte dell’Europa continentale e i casinò britannici e quelli di altri paesi europei traggono reciproco vantaggio dalla collaborazione. Dopotutto, in quanto vicini, abbiamo tutti le stesse minacce e opportunità”, spiega Thomas.
Tornando alla Brexit, essa ha avuto delle conseguenze sulla vostra attività e in questo contesto, quanto e in che modo è utile aderire a un’associazione come l’Eca?
“Il fatto di non far parte dell’Unione europea non ha fatto alcuna differenza per le attività dei casinò britannici. È un privilegio e un piacere lavorare con tutti i membri dell’Eca per contribuire a offrire intrattenimento ed esperienze di livello mondiale a tutti i nostri clienti. Impariamo e ci fidiamo gli uni degli altri. Siamo una famiglia”, conclude.
to entusiasmante del suo sviluppo poiché viene posta maggiore attenzione sulle case da gioco come parte della più ampia economia notturna. Ciò significa che stiamo guadagnando molta più attenzione sulla scena internazionale e la stampa se ne è accorta. Un profilo più alto significa più turisti e siamo particolarmente orgogliosi dei numerosi articoli che collocano la visita a Hippodrome, insieme a Buckingham Palace e Selfridges, come un obbligo per i visitatori di Londra. Da oggi siamo ufficialmente sulla mappa turistica!”
Quanto è importante l’offerta di intrattenimento ed eventi culturali per i casinò del Regno Unito?
“Molto. Il potenziale è enorme. Penso che l’Hippodrome abbia dimostrato cosa si può ottenere quando un’azienda di casinò integra eventi di intrattenimento ed eventi culturali nella sua offerta principale. Abbiamo corso un rischio presentando lo spettacolo Magic Mike Live in collaborazione con la star di Hollywood Channing Tatum. Ma ha attirato un pubblico totalmente nuovo che molto probabilmente non prenderebbe mai in considerazione l’idea di andare in un casinò per una serata fuori. Ciò porta una dinamica totalmente nuova. Ovviamente essendo uno spettacolo di danza e musica con un gruppo di uomini molto belli il pubblico principale è femminile e vengono per mangiare, bere e guardare lo spettacolo, non per giocare d’azzardo. Ma, in termini di profilo, è stato il più grande colpo di pubbliche relazioni di qualsiasi casinò europeo negli ultimi dieci anni.”
Casinò
Simon Thomas
Il ritorno dei casinò Uk nell’Eca
›› GRAFICA
SWEET BONANZA 1000
Questa nuova slot online è il sequel di uno dei giochi più famosi e apprezzati dai giocatori italiani e permette di compiere un viaggio in un allegro paese delle meraviglie pieno di leccornie, con simboli a tema frutta e cuori scintillanti, i quali pagano in qualsiasi punto dello schermo.
La grafica è accattivante e ben curata, con uno sfondo celeste decorato con bonbon, ghiaccioli e altre golosità che catturano l’attenzione. I simboli includono frutta colorata come mele, banane e uva, oltre a dolciumi brillanti che aggiungono un tocco giocoso e allegro al gioco. Viene voglia di giocare, ma anche di mangiare.
›› SOUND
Una slot squisita, non c’è dubbio, e non solto dal punto di vista estetico, ma anche nelle sonorità, che contribuiscono a rendere l’esperienza coinvolgente e a dir poco succulenta. Il gioco è in grado di proporre delle musiche e degli effetti sonori molto ricercati e più che coinvolgenti, favorendo un’immersione completa nel gioco e nell’esperienza proposta. Soprattutto quando si entra nelle fasi calde e nelle situazioni premianti, quando la slot offre il suo meglio, anche a livello sonoro.
››
GIOCABILITÀ
Sweet Bonanza 1000 si distingue per la sua struttura a griglia 6×5 e il sistema di pagamenti a cluster. Invece delle tradizionali linee di pagamento, in questa
Una slot golosamente irresistibile
LA SCHEDA
NOME Sweet Bonanza 1000
PRODUTTORE Pragmatic Play
DISPONIBILE SU desktop, online
DATA DI RILASCIO giugno 2024
PAYOUT 96,53%
VOLATILITÀ alta
slot i simboli vincenti vengono infatti raggruppati in cluster, permettendo combinazioni vincenti ovunque sulla griglia. Inoltre, grazie alla funzione “ Drops ”, i valori vincenti
Il nuovo gioco di Pragmatic Play si presenta in grande stile, con un gameplay avvincente, grafica vivace e una meccanica di gioco innovativa, promettendo un’esperienza di gioco entusiasmante e ricca di premi. Si può senz’altro
scompaiono e vengono sostituiti da nuovi simboli che cadono dall’alto, offrendo ulteriori possibilità di vincita. Nonostante questa slot presenti un Rtp ( Return to Player ) teorico del 96,48 percento, che è nella media per le moderne slot online, la sua alta volatilità consente di offrire vincite anche significative, con frequenza molto variabile. Offrendo il giusto mix di suspense e gratificazione, mantenendo un ritmo dinamico, che non stanca mai.
›› BONUS
Una delle caratteristiche di spicco di Sweet Bonanza 1000 è il comparto delle funzioni speciali, progettate per aumentare l’azione e le possibilità di vincita: raccogliendo 4 o più simboli Scatter si attiva la funzione giri gratuiti. Durante questi giri, i giocatori possono ottenere moltiplicatori fino a 1000x, rendendo ogni spin potenzialmente molto remunerativo. Durante il gioco base e i giri gratuiti, può apparire il simbolo “Multiplier Candy”, che aggiunge un moltiplicatore casuale alle vincite, aumentando notevolmente i premi. Per i giocatori più impazienti o per quelli che amano la strategia, il gioco offre anche la possibilità di acquistare direttamente la funzione giri gratuiti, avviando immediatamente la parte più emozionante del gioco.
parlare di un esperimento riuscito per il produttore di giochi, che è riuscito nel combinare al meglio elementi visivi accattivanti con meccaniche di gioco stimolanti e grandi potenzialità di vincita. Per un gioco adatto a tutti.
IL NOSTRO GIUDIZIO
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Confronto e opportunità di business
UN
punto d’incontro per operatori, affiliati, fornitori di tecnologia e di giochi con l’obiettivo di creare nuove sinergie e nuovi spazi di collaborazione.
Tutto questo è iGb live, appuntamento centrale per il mercato dell’igaming che quest’anno si svolge per l’ultima volta dal 16 al 19 luglio presso il Rai di Amsterdam, nell’affascinante capitale dei Paesi Bassi. L’evento, per il quale sono attesi 10mila partecipanti, è di centrale importanza in un mondo in continua evoluzione dove il networking diventa sempre di più cruciale per stabilire connessioni tra diverse figure professionali. Naomi Barton, portfolio director di Clarion Gaming, racconta a Gioco News come si svolge quest’ultima edizione olandese. Questa sarà l’ultima edizione di iGb live ad Amsterdam prima del trasferimento a Londra a luglio 2025: qual è stata la risposta?
“Il numero di professionisti dell’industria che si sono registrati sta aumentando più del 60 percento rispetto allo stesso periodo del 2023. iGb live è l’evento aziendale in più rapida crescita nell’igaming ed è molto più avanti rispetto alla campagna dello scorso anno, culminata in un record di presenze uniche pari a 7.299 (44 percento in più su base annua) e 14.500 visite sul posto. Nel dettaglio il 40 percento dei registrati ha confermato che parteciperà alla fiera per la prima volta, un dato anch’esso incoraggiante rispetto a
quanto realizzato lo scorso anno. Ogni parametro di prestazione a cui facciamo riferimento è positivo e sono fiduciosa che si possano raggiungere gli oltre 10mila partecipanti previsti. Rai è stato un partner straordinario. Abbiamo adorato organizzare l’evento ad Amsterdam e non vediamo l’ora di ritrovare lo stesso spirito ed energia anche quando ci trasferiremo a Londra nel luglio 2025. Utilizzeremo la prossima edizione di iGb live per riflettere e celebrare il nostro tempo ad Amsterdam e per fare un enorme ringraziamento al team Rai.”
Possiamo considerare iGb live come un evento per creare sinergie e ponti tra aziende, operatori ed esperti del settore?
“I clienti ci dicono spesso che iGb live è l’evento preferito dell’industria e il luogo in cui vengono conclusi accordi commerciali fondamentali. iGb Live è l’unico evento che collega i principali affiliati, operatori, fornitori di tecnologia, fornitori di giochi e di igaming per massimizzare le prestazioni e promuovere una crescita aziendale tangibile. Ha un’alchimia unica ed è ampiamente considerato non solo un evento dinamico ed emozionante ma anche la sede della comunità igaming. iGb live
NAOMI BARTON, PORTFOLIO DIRECTOR DI IGB LIVE, SOTTOLINEA COME L’EVENTO SIA IL PREFERITO DELL’INDUSTRIA E IL LUOGO DOVE VENGONO CONCLUSI ACCORDI COMMERCIALI FONDAMENTALI
di Carlo Cammarella
Naomi Barton
offre opportunità di business senza precedenti con i partecipanti che hanno accesso gratuito a oltre 300 espositori e sponsor che occupano oltre 21.000 metri quadrati di spazio lordo, una cifra superiore del 35 percento rispetto al 2023.”
Può ampliare ulteriormente il programma della conferenza: cosa possono aspettarsi i visitatori?
“Sono lieta di confermare che il pluripremiato sviluppatore e fornitore di soluzioni di gioco online e terrestri BetConstruct è lo sponsor principale di Pulse a iGb Llve. Con oltre 50 relatori in 21 sessioni questa è la più grande conferenza Pulse fino a oggi ed è stata posizionata per accelerare la crescita in vista del nostro trasferimento a Londra il prossimo anno. Le sessioni principali nel programma di quest’anno includono una masterclass dal vivo sui modi per coinvolgere i giocatori nei mercati di casinò online più caldi del mondo, l’innovazione nella progettazione dei giochi di slot, la gestione delle minacce informatiche all’indomani di un attacco, il ruolo dei fattori Esg nell’incremento delle valutazioni di fusioni e acquisizioni, il Parasite Seo, sopravvivere alla compressione della barra di ricerca, localizzazione dei link in Spagna e America Latina e come gli affiliati dovrebbero rispondere in merito alla protezione dei giocatori.”
Quali argomenti crede che domineranno le discussioni all’evento?
“Ci rimettiamo sempre alle nostre parti interessate per quanto riguarda tendenze, temi e opportunità che incidono sul settore. In una recente conversazione Shakyra Jonsson, responsabile delle operazioni di affiliati senior ed eventi di Betsson group, ha identificato il gioco responsabile come una pietra angolare dell’industria, guidato dalle crescenti pressioni normative e dalla crescente consapevolezza dei potenziali danni che possono essere associati al gioco. Ha inoltre visto i mercati emergenti come fondamentali insieme ai progressi nell’analisi dei dati e al loro ruolo nell’aiutare gli operatori a offrire esperienze su misura per le preferenze dei singoli giocatori. In termini di opportunità ha citato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per fornire esperienze altamente personalizzate per migliorare la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti e la più ampia adozione delle tecnologie Web 3, come la blockchain, per migliorare la trasparenza e l’equità.
Secondo lei un’altra opportunità risiede nel miglioramento del gioco dal vivo attraverso varianti di gioco esclusive, contenuti localizzati e funzionalità interattive come l’integrazione della realtà aumentata e virtuale. Offrendo esperienze differenziate e di alta qualità con rivenditori/croupier multilingue, eventi a tema e produzione di marca, le aziende possono attrarre e mantenere una base di giocatori fedeli. È affascinante pensare che questi argomenti e molti altri verranno discussi e dibattuti approfonditamente all’evento.”
LaunchPad è nuovo per il 2024: può dire ai nostri lettori in cosa consiste questa funzionalità?
“LaunchPad è stato creato per mostrare la tecnologia e l’innovazione pionieristiche delle startup e delle piccole imprese più brillanti nel gioco. Si svolgerà sul Pulse stage (18 luglio dalle 16.30 alle 18.00) e vedrà cinque aziende presentare le loro innovazioni a una giuria, con ogni presentazione che sarà seguita da una sessione di domande e risposte mirata a mettere in discussione la fattibilità e l’abilità commerciale di ogni presentazione. Ciò rappresenta un’opportunità unica per le aziende nuove e di talento di crescere offrendo loro un’esposizione extra di fronte a un pubblico influente di livello C composto da investitori e influencer dell’industria. Per fornire ulteriore assistenza forniremo premi in denaro di 5.000 sterline al vincitore, 2.500 per il secondo classificato e 1.000 per il terzo. LaunchPad avrà un autentico tocco iGb live con l’accento sul divertimento competitivo. Per garantire ciò sono lieta di confermare che Michael Caselli, veterano dell’industria da oltre 25 anni e presidente non esecutivo di Clarion gaming, ha accettato di essere il nostro maestro di cerimonia e sarà anche a capo della giuria composta da tutta la comunità di professionisti dell’industria, investitori e sponsor della comunità iGb live.”
Qual è il pensiero dietro il cambio di marchio della Consumer Protection Zone in Sustainable Gambling Zone?
“La decisione di rinominarla Sustainable Gambling Zone (Sgz) è stata presa a seguito di un’ampia consultazione e si contrappone alla maggiore importanza attribuita agli interventi proattivi dei clienti che si svolgono nelle prime fasi del percorso del giocatore. La Sgz si impegnerà con operatori focalizzati sulla sostenibilità a lungo termine, qualcosa che va oltre il semplice rispetto del mandato normativo. L’obiettivo generale è di essere all’avanguardia nelle iniziative volte a favorire lo sviluppo di un gioco sano - fin dall’inizio. Questo approccio più olistico è alla base della dinamica del gioco più sicuro. Il suo obiettivo è creare un business più sostenibile in cui la stragrande maggioranza dei giocatori possa continuare a godersi la propria esperienza di intrattenimento ma dove la piccola percentuale che è a rischio di sviluppare problemi venga identificata e assistita in modo proattivo dagli operatori.”
Un prodotto personalizzabile chiave del successo
ALTENAR PRESENTA NEL CORSO DELL’IGB LIVE DI AMSTERDAM ALCUNE DELLE SUE ULTIME NOVITÀ: TRA QUESTE LO STRUMENTO BET BOOST, IL BETTING INSIGHTS E IL BET MENTOR
Fornitore di software per scommesse sportive ed eccellenza a livello internazionale, Altenar è presente all’iGb live di Amsterdam. Un’esperienza che ci viene raccontata dai membri dello staff che saranno presenti all’evento. A introdurre l’argomento è il direttore generale Dinos Stranomitis: “La fiera di Amsterdam è un’ottima occasione per proporre alcune delle nuove funzionalità lanciate nel 2024, in particolare il nostro nuovo strumento bet boost che sta creando molto entusiasmo tra i nostri operatori/partners. Questo strumento promozionale consente agli operatori di promuovere eventi specifici e aumentare la competitività, specialmente per i campionati più popolari. Gli utenti possono localizzare le quote maggiorate attraverso varie opzioni front-end, presentate come caroselli, eventi o panoramica su widget, consentendo loro di accedere rapidamente alle promozioni. Abbiamo anche lanciato betting insights e bet mentor, che offrono ulteriori livelli di approfondimento per gli scommettitori esperti e un’opportunità di cross-sell per i clienti che tradizionalmente si sono dedicati ai casinò online, per provare le scommesse sportive in modo accessibile. Questo strumento offre ai clienti dati storici per mercati specifici, consentendo loro di prendere decisioni basate sui dati su quali mercati scommettere”.
Verso la creatività digitale
DANILO DI TOTA, CO-FOUNDER DI DT9 GROUP, SOTTOLINEA CHE GLI OPERATORI STANNO PASSANDO DALL’INVESTIMENTO IN MEDIA TV, OUTDOOR A QUELLO TOTALE NEL DIGITAL PROGRAMMATIC AND DIGITAL SOCIAL MEDIA
un mondo che cambia a velocità vorticosa stare al passo con i tempi è sempre più importante. Lo sa bene Dt9, operatore specializzato nel mercato del gaming e leader nelle affiliazioni, presente a questa edizione di Igb live 2024. Danilo Di Tota, co-founder del gruppo, spiega alcune delle novità assolute introdotte dall’azienda: “Siamo
Sam Hill, sales director di Altenar, aggiunge: “Siamo sempre alla ricerca di espanderci in tutto il mondo e non ci limitiamo a una singola area. Uno dei maggiori punti di forza dei nostri prodotti è che sono altamente personalizzabili e possono essere adattati a qualsiasi regione; inoltre, abbiamo una libreria di contenuti per supportare un pubblico globale. Abbiamo già una forte presenza in tutta Europa, siamo già ben consolidati in America Latina, mentre l’Asia è un mercato in gran parte inesplorato per noi e abbiamo un’idea chiara di cosa dobbiamo fare lì. Quindi, l’obiettivo è far crescere l’azienda a livello globale. L’intento è quello di costruire sulla nostra reputazione di eccellenza e continuare ad aumentare la consapevolezza del marchio comunicando il valore che offriamo. Ci sono anche diverse partnership che possiamo prendere di mira”. Sulle micro-scommesse a parlare è Antonis Karakousis, director of operations: “Abbiamo annunciato una partnership pluriennale con il fornitore di micro-scommesse Kero Gaming, che ci permetterà di introdurre questa tipologia di mercati contestuali nel nostro sportsbook. Siamo impegnati nell’innovazione e cerchiamo sempre modi per migliorare l’esperienza dell’utente. Le micro-scommesse rappresentano una parte importante del futuro, quindi siamo entusiasti di diventare il primo fornitore di piattaforme sportsbook ad adottare la tecnologia di Kero. Questa è alimentata da un motore che sfrutta algoritmi proprietari per curare mercati per i giocatori personalizzati e contestualmente rilevanti per il gioco. Un approccio unico alla creazione del mercato che fornisce agli utenti un livello di coinvolgimento senza pari, trasformando l’esperienza delle scommesse live in un’esperienza in cui i mercati di scommesse più coinvolgenti e rilevanti sono forniti ai giocatori in ogni momento e azione di una partita”. (Cc)
stati i primi a usare il programmatic in Italia dopo il decreto e grazie al nostro lavoro c’è stato un vero cambiamento anche negli operatori che partendo dal nostro modello hanno modificato totalmente strategia. Il nostro modello ha avuto un impatto importante in Italia e poi anche all’estero e cerchiamo di stare al passo con l’innovazione. Non è un caso dunque che gli operatori stanno passando dall’investimento in media tv, outdoor a quello totale in digital programmatic and digital social media. Pertanto ci stiamo rendendo conto di quanto la creatività digitale stia diventando fondamentale nell’industria del gaming: un’evoluzione che ci sta portando dal fisico all’omnichannel in un mondo che va verso la digitalizzazione. Per questo motivo diventa sempre più importante partecipare a eventi trasversali come il Cannes Lions International Festival of
Nuove opportunità di interazione
POLINA NEDYALKOVA, DIRECTOR AMUSNET IN ITALIA, EVIDENZIA COME L’AZIENDA, IN QUALITÀ DI SPONSOR
GOLD DI IGB LIVE, SOSTENGA LA COMUNITÀ PLASMANDO
IL PANORAMA DI GIOCO EUROPEO
Tra i brand che stanno espandendo il loro raggio d’azione in Italia, Amusnet occupa un ruolo di primo piano. L’azienda è presente a iGb Live, fiera che riveste un significato particolare per la capacità di creare connessioni positive. Un’esperienza che ci viene raccontata da Polina Nedyalkova, director Amusnet in Italia: “In qualità di sponsor gold per il quarto anno consecutivo riaffermiamo il nostro impegno a sostenere la comunità e a plasmare il panorama di gioco europeo. L’expo propone uno scenario eccezionale per mostrare i nostri ultimi prodotti e offre preziose opportunità per interagire con leader dell’industria, partner e clienti, favorendo relazioni per la crescita e l’innovazione. Insieme ai giochi da casinò più popolari porteremo alla luce una selezione delle nostre slot recentemente rilasciate, come Stoichkov #8, Clover Islands e Orient Story Deluxe. Naturalmente alzeremo il sipario sulle nuove aggiunte nel nostro verticale live casinò, ma dovete essere lì per viverlo in prima persona”.
Nedyalkova spiega anche che al culmine di Euro 2024 Amusnet “si concentra sulla promozione della nostra gamma di slot a tema calcistico, con particolare attenzione a Stoichkov #8, che celebra l’eredità di un’icona di questo gioco. La collaborazione con Hristo
Stoichkov sottolinea il nostro impegno costante nel fornire esperienze senza precedenti a livello globale. Stiamo anche procedendo con i lanci programmati delineati nelle nostre roadmap in oltre 30 paesi europei e oltre. Dato il vivace calendario delle expo, il nostro obiettivo è quello di esporre i nostri contenuti personalizzati in tutte le regioni per affascinare un pubblico diversificato”.
E così conclude: “Al centro della nostra strategia di crescita c’è il nostro impegno nella gestione del successo dei clienti. Forniamo loro supporto quotidiano, aiutandoli nel raggiungimento dei loro obiettivi. Il nostro team mantiene un atteggiamento aperto verso feedback e concetti innovativi. Un ulteriore vantaggio risiede nel nostro portafoglio di oltre 260 giochi da casinò che offre un afflusso continuo di proposte ogni mese. Nei tre anni di attività in Italia siamo riusciti a costruirci la reputazione di partner fidato e i nostri prodotti sono già tra i preferiti. Inoltre abbiamo recentemente siglato accordi con Vincitu e Betsson e stiamo lavorando a nuove partnership strategiche. Stiamo anche valutando l’attuazione di nuovi verticali per migliorare la nostra offerta, con particolare attenzione all’espansione nei live casino. Un altro progetto significativo all’orizzonte è l’ingresso nel mercato delle slot machine in Italia. A gennaio abbiamo presentato in anteprima mondiale ad Ice la nostra prima serie di slot machine - types S ed è stata accolta molto bene dai partner di tutto il mondo. I prossimi uno-due anni saranno particolarmente interessanti, visti i cambiamenti normativi in Italia che stiamo monitorando per garantire ai nostri partner attuali e potenziali il miglior servizio e assistenza possibili”. (Cc)
Creativity che ci fanno capire come il settore del gaming avrà un ulteriore cambio grazie a questo tipo di manifestazioni dove la creatività è al centro. Tutto questo col passare del tempo ci permetterà di essere a un livello più alto rispetto agli altri”.
Secondo il co-founder di Dt9, la partecipazione a questi grandi eventi, in cui si parla di innovazione a 360 gradi, è di cruciale importante per il settore: “L’industria del gaming è in una fase di grandi cambiamenti e nei prossimi anni entrerà sicuramente in questi grandi festival in cui si parla di tecnologia a 360 gradi. Per questo motivo diventerà un gioco sempre più qualificato: più si passa da fisico
al digitale più ci sarà una pulizia dalle ludopatie con una tipologia di giocatore a rischio che piano piano verrà debellata”. Questi ragionamenti hanno portato a delle grandi evoluzioni in seno a Dt9. A proposito Danilo Di Tota evidenzia: “Noi già siamo una realtà radicata nel settore digitale dal 2022 e adesso stiamo raccogliendo gli investimenti fatti da fine 2021 e infatti più del 60 percento dei ricavi arrivano dal digital. L’azienda pertanto sta cambiando totalmente e si sta posizionando in modo del tutto diverso. Tutto questo è dovuto a questi grandi mutamenti tecnologici con l’intelligenza artificiale che diventerà sempre più di grande aiuto. Inoltre in un futuro ormai vicino, il digitale e nello specifico il marketing programmatic saranno sempre più una risorsa a dir poco fondamentale”. (Cc)
Danilo Di Tota
Polina Nedyalkova
Bienvenido al futuro
CLARION GAMING SCOPRE LE CARTE SULLA PROSSIMA EDIZIONE DELLA FIERA ICE CHE SI PREANNUNCIA
RICCA DI NOVITÀ E UN’EDIZIONE DA RECORD. GIOCO
NEWS È VOLATA A BARCELLONA PER SVELARE IN ANTEPRIMA TUTTI I DETTAGLI DELLA NUOVA KERMESSE
Barcellona – Dopo l’annuncio della nuova sede espositiva e il saluto – unito al ringraziamento – rivolto alla città di Londra celebrato lo scorso febbraio, è giunto il momento di scoprire le carte sulla prossima edizione della fiera Ice, che Clarion Gaming ha avoluto presentare agli addetti ai lavori, con un “Hola, Barcelona”. Partendo quindi proprio dal punto in cui ci aveva lasciati, cioè da quel “Thank you, London” di qualche mese fa. Così il team organizzatore della kermesse, oltre a svelare i suoi piani alle aziende interessate, ha pensato bene di incontrare i principali media internazionale, per illustrare tutti i dettagli della nuova strategia e per raccogliere anche i pareri di chi opera comunque sul campo, sia pure da un altro punto di vista, e che di fiere di gaming ne ha viste in genere più di qualcuna. Con Gioco News abbiamo avuto il piacere di visitare la struttura che ospiterà Ice 2025, per svelarne qui i dettagli. Partendo dal nuovo claim che accompagnerà la kermesse: “Explore: la nuova era del gioco”, illustrato dal suo ideatore, Josy Frost, Brand strategist di Clarion Events. “Quello che vogliamo proporre e rappresentare nella prossima Ice è la costruzione di un nuovo ecosistema del gioco – spiega – perchè quando il mondo dei giochi si riunisce, un nuovo universo di opportunità ci attende. Per questo – prosegue Frost – Ice 2025 non sarà solo il prossimo capitolo della nostra storia, sarà anche l’inizio di un libro completamente nuovo. L’industria dei giochi è una frontiera sconfinata, ricca di innovazione, connessione e potenziale illimitato. Ice Barcelona non sarà pertanto solo una fiera; ma un portale per questo ecosistema dinamico.”
La volontà del gruppo, comunicata attraverso la nuova campagna di branding, è quella di “accendere un senso di scoperta e possibilità attorno a Ice Barcelona 2025. Vogliamo che i partecipanti lo vedano non solo come una destinazione per transazioni com-
merciali, ma come un trampolino di lancio per l’esplorazione, la collaborazione e la definizione del futuro dei giochi”.
È tempo dunque di esplorare il nuovo ecosistema del gioco. L’appuntamento è dal 20 al 22 gennaio 2025, quando – come abbiamo capito – Ice si prepara dichiaratamente a rivoluzionare il panorama fieristico internazionale e non solo l’industria del gaming, proponendo un nuovo approccio e una nuova tipologia di evento che parte dalla collaborazione ampia estesa a tutti gli stakeholder, istituzionali e non solo industriali.
Anche per questo all’incontro organizzato da Clarion hanno partecipato anche i rappresentanti del Barcelona Convention Bureau, con la responsabile, Anna Bueno e il capo della comunicazione di Fira Barcelona, Salvador Bilburna. Il quale ha spiegato la forte sinergia che si è instaurata per accogliere Ice, oltre a esaltare i punti di forza della loro struttura. “La nostra nuova sede di ben 240mila metri quadrati di spazio espositivo e in continua crescita è un posto ideale per ospitare la comunità globale di Ice e l’industria del gaming”, spiega. “Abbiamo strutture di prima classe, professionali e sostenibili e abbiamo già esperienza con eventi leader a livello mondiale, come il Mobile World Congress, e altri. Con una struttura accessibile, adattabile ed efficiente e un approccio di partenariato urbano integrato che indichiamo con ‘Dentro - Fuori’: ovvero per creare una nuova esperienza completa per tutti gli utenti.”
La migrazione di Ice da Londra, come noto, non avviene per volontà di Clarion la quale, al contrario, ha dovuto “subire” questa variazione in seguito alla forte richiesta delle aziende leader del comparto che si sono trovate di fronte a un incredibile aumento dei costi in seguito alla Brexit. E tutto questo non avviene neppure in un momento banale, in quanto la fiera, come tutte le altre, stava uscendo dagli anni terribili del Covid. Ma lo stava comunque facendo in modo più che significativo. Basta guardare i numero del 2024, che indicano che Ice a Londra, insieme a Igb Affiliate, nella loro ultima edizione hanno battuto tutti i recordo con oltre
di Alessio Crisantemi
50mila presenze in totale rispetto alle 36mila del 2020. E ora si preannuncia un nuoco salto in avanti per quella che Hunter definisce “L’alba di una nuova era per l’industria globale”. Secondo il leader di Clarion Gaming “Barcellona è una destinazione leader per Ice avendo una portata globale su larga scala, rappresentanto una nuova casa per la tecnologia digitale e la cultura delle startup oltre ad avere una portata estesa al mondo dell’America latina. Qui inoltre c’è una fortissima espansione digitale con la continua e forte crescita delle infrastrutture Ai, Martech, Fintech e Cloud. Inoltre grazie al partenariato con la sede e con la città stiamo esplorando un modo completamente nuovo di lavorare, costruendo una strategia a livello cittadino. Tutto questo contribuisce alla creazione di un impatto positivo per il settore, in quello che noi definiamo ‘festivalizzazione’: se il gaming è l’industria della tecnologia dell’intrattenimento, Barcellona offre una nuova tela per essere creativi e intrattenere. Mentre il Regno Unito continuerà a rappresentare un’opportunità per il gaming con lo spostamento a Londra dell’Igb Live che oggi si svolge Amsterdam”.
La fiera del futuro
Guardando oltre, Clarion vede anche opportunità di crescita ulteriore, in linea con le esigenze del settore e con la potenziale espansione delle sinergie: ciò significa che Ice e igb Affiliate sono ora a prova di futuro. Attraverso la creazione di una nuova piattaforma per l’espansione dei clienti e la crescita in nuove sinergie tra cui la tecnologia del gioco d’azzardo, il gioco di strada europeo e le startup. Posizionando Ice Barcellona come “il Luogo dove il mondo del gioco va a fare affari” e il trampolino di lancio e l’epIcentro dell’industria globale. Inoltre, tra gli sviluppi futuri, Clarion vede nel processo di espansione globale l’acquisizione dell’intero campus fieristico, il che significa fino a 220mila metri quadrati di superficie e una crescita nei settori chiave esistenti in linea con le esigenze del settore ed espansione verso nuove sinergie e startup. Puntando a raggiungere presenze fino a 100mila visitatori e a diventare un evento di quattro, espandendosi nella World Gaming Week.
Un successo già annunciato
Ma prima di guardare al futuro, è bene restare sul presente. Come è stata recepita questa novità dagli addetti ai lavori e che risposta stanno avendo in termini
di partecipazione da Clarion Gaming? A spiegarlo è ancora il Ceo Hunter, senza troppi giri di parole, parlando di una “risposta senza precedenti” alle opportunità espositive uniche disponibili presso la fiera Gran Via, Barcelona. Confermando che l’edizione di gennaio 2025 di Ice/iGb Affiliate sarà il più grande incontro mai registrato dell’industria del gioco d’azzardo globale con oltre mille espositori occupando 120mila metri quadri di spazio, il 20 percento più grande rispetto a Londra 2024, stabilendo così un nuovo record. Ma non è tutto. “Nell’ambito della candidatura di Barcellona per ospitare l’affiliato Ice/iGb, ci siamo assicurati di avere accesso all’intero campus della Gran Via che comprende oltre 200mila metri quadri, offrendo l’opportunità di garantire più spazio come e quando il settore lo richiedeva. Ma sebbene avessimo la possibilità di utilizzare più spazio per il 2025, abbiamo preso la decisione strategica di limitare la dimensione della fiera del 2024 a 120mila metri quadri al fine di perseguire un piano di crescita strutturato e sostenibile in linea con le esigenze dei nostri clienti e che sia anche progettato per offrire una densità di visitatori ottimale. C’è stata un’enorme richiesta di spazio sia da parte degli espositori esistenti che di quelle aziende che desiderano esporre per la prima volta all’Ice/iGb Affiliate. Pur essendo un’organizzazione commerciale, riconosciamo anche che, come partner del settore, portiamo numerose responsabilità che in questo caso significa espandere la fiera, ma in modo controllato e misurato e in linea con la crescita del settore. Ogni anno abbiamo ampliato lo spazio espositivo in linea con una campagna per aumentare la partecipazione del lato acquisto e quindi aumentare il ritorno sull’investimento per tutti i partecipanti”. Un punto, questo, che fa senz’altro onore al gruppo Clarion, che dimostra ancora una volta di fare le cose per bene.
Il lungo viaggio della fiera del gaming
1936 Primo ATE tenutosi a Dorland Hall, Regent Street, Londra con 39 espositori
1940-45 Sospeso durante la seconda guerra mondiale
1948 Introduzione di interpreti per “contribuire a stimolare il commercio estero”
1990 Introduzione di attrezzature da casinò ad alta posta in gioco per lo show floor
1992 Prende residenza a Earls Court
1993 ATE diventa ATEl - per riflettere il focus internazionale
1995 La sezione Casinò diventa Internazionale Mostra del casinò
2005 Spettacolo acquistato da Clarion Events
2013 Prima edizione all’ExCeL di Londra
2025 Prima edizione di Ice a Barcellona
VIDEO
La lunga corsa di ICE
VIDEO Scopri in anteprima la nuova ICE Barcelona 2025
Quanto è importante il gioco costruttivo? E soprattutto quanto può essere importante nell’inclusione se parliamo di persone diversamente abili? Temi di grande attualità che abbiamo affrontato con Beppe Convertini, conduttore di “Azzurro storie di mare”, in onda dal 27 di luglio ogni sabato alle 12 su Rai1, e alla guida di “Radio 2 estate in musica” il sabato e la domenica a partire dal 6 luglio. L’occasione è giunta durante la premiazione del concorso rivolto ad artisti con disabilità intitolato “Disegniamo la fortuna con Adm” che si è svolta a giugno nella sede centrale dell’Agenzia delle dogane e monopoli.
Quanto sono importanti iniziative del genere, come questa promossa dall’Agenzia delle dogane e monopoli, dove vengono coinvolti artisti con disabilità?
“Credo che siano fondamentali perché oggi ho visto delle opere straordinarie realizzate da questi ragazzi. La cosa che mi ha colpito è che molte di esse richiamano i grandi artisti di ogni epoca ma ce ne sono anche altre che descrivono la vita quotidiana dei ragazzi. Queste ci raccontano la forza, il coraggio, l’amore e l’attaccamento alla vita e soprattutto ci dicono che proprio nella diversità di ognuno di noi c’è tanto da scoprire, tanto da imparare, tanto da confrontarsi e tanti motivi per crescere insieme.”
Quanto è importante invece il gioco, inteso come gioco costruttivo, per i bambini nella fase della loro crescita?
La bellezza della diversità
Beppe Convertini, attore, presentatore televisivo e radiofonico, nella commissione del concorso rivolto ad artisti con disabilità Disegniamo la fortuna con Adm: ‘Opere che parlano di forza, coraggio, amore e attaccamento alla vita’
di Carlo Cammarella
“Il gioco è sicuramente fondamentale per i bambini perché permette loro innanzitutto di stare con gli altri: è un linguaggio universale. Ho fatto tante missioni umanitarie in giro per il mondo, nei campi profughi siriani, in Birmania per la questione di Rohingya, nelle baraccopoli di Rio de Janeiro e nelle favelas e i bambini riconoscono il gioco come un elemento universale. Giocavo con loro a calcio, a pallavolo, a campana e devo dire che è un elemento fondamentale che aiuta a crescere, ad avere rapporti con altri e ad essere a contatto con il resto del mondo. E poi il gioco ti permette anche di imparare molto perché ci sono tante attività che, oltre a essere ricreative e farti divertire, sono costruttive.”
Quanto è importante invece ai fini della crescita il gioco competitivo?
“È fondamentale capire che nel gioco come nello sport è importante partecipare e non vincere. Poi ben venga se si riesce a vincere ma la cosa più bella è stare insieme maturando l’idea della squadra, l’idea di poter capire fin da piccoli che nella vita bisogna avere le persone che ti aiuteranno nel tuo percorso e che ci sono anche quelle che aiuterai tu. Il gioco ti permette anche di capire quanto sia importante solidarizzare con gli altri, essere inclusivi perché è un elemento importante per l’inclusione. Tutti i bambini, non importa se siano più o meno fortunati, sono universalmente inseriti nell’ambito del gioco e quest’ultimo non esclude nessuno.”
Un evento del genere come quello proposto da Adm che tipo di esperienza può portare a bambini o ragazzi disabili che a questo punto hanno la possibilità di competere sentendosi realmente normali?
“Io credo che la normalità stia nell’occhio di guarda. Tutti siamo normali, anzi la bellezza sta proprio nel fatto che siamo tutti diversi. Nella diversità c’è questa bellezza della conoscenza e della reciprocità. E questa iniziativa è un mondo per rendere partecipi i ragazzi e le ragazze di queste associazioni, includendoli in una sfida dove hanno organizzato delle opere bellissime. Io non ho potuto sceglierne soltanto una perché sono tutte straordinarie.”
Una risata ci curerà
LA REDAZIONE DI LERCIO A TUTTO CAMPO SUI
POSSIBILI TORMENTONI DELL’ESTATE, TRA
POSSIBILI ESTERNAZIONI POLITICHE E LA CAPACITÀ
TUTTA ITALIANA DI INFIAMMARCI PER IL FUTILE, SCACCIANDO COSÌ, PER ESEMPIO, IL PENSIERO
FASTIDIOSO DEL BUCO PENSIONISTICO
di Anna Maria Rengo
Alzi la mano chi almeno una volta al giorno non si fa un giretto virtuale sui suoi canali social o direttamente sul sito, per farsi una risata in santa pace. Tutto questo, senza mai perdere di vista la più stretta attualità e facendoci una riflessione sopra, per quanto nel segno della satira.
vostra news?
“Qui evitiamo di rispondere, ci consigliano i nostri avvocati.”
Gli italici (e non solo) costumi si sono decisamente evoluti. Dopo le esternazioni di papa Francesco sui gay in seminario, dopo lo scambio di appellativi e saluti tra un presidente di Regione e un presidente del Consiglio dei ministri, che cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi?
“Un cavallo nominato come ministro dell’agricoltura potrebbe essere il passaggio successivo. Per non parlare del fatto che il nome intero del Masaf è ‘ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste’, che fa già abbastanza ridere di suo.”
Ogni tanto l’Italia si infiamma per qualche vicenda: dal pandoro di Chiara Ferragni alla mancata partecipazione di Jannik Sinner al Festival di Sanremo, solo per citarne qualcuno. Dove nasce questa capacità dell’Italia di infiammarsi così e quale potrebbe un possibile tormentone estivo?
Tutto questo è Lercio.it, “lo sporco che fa notizia” dal 2012, ovverossia il sito i cui articoli, precisano i redattori, “sono falsi (almeno finché non si avverano)” e “sono stati redatti a scopo esclusivamente umoristico”.
Falsi o non falsi, a giudicare dalle pochissime mani che vediamo alzate in risposta alla domanda iniziale, pare che le “notizie” di Lercio siano prese in grandissima considerazione anche dai nostri lettori.
E alla redazione di Lercio.it, reduce dalle fatiche del suo ultimo libro appena uscito, chiediamo innanzitutto: che esperienza è lavorare per il sito satirico e sapere che siete più letti dei quotidiani “veri”?
“Non sappiamo se siamo letti più dei quotidiani. Ma in alcuni casi si tratta di essere letti più di un numero molto vicino allo zero; quindi è un po’ come la pubblicità che dice: ‘Ti piace vincere facile?’.
Per noi Lercio non è esattamente un lavoro; ma più una valvola di sfogo che ci permette di commentare la realtà che ci circonda senza rimanerne nauseati. È un po’ il nostro antiacido preferito. Spesso si tende a sottovalutare il potere curativo della risata.”
Vi è mai capitato di passare dei seri guai per qualche
“Siamo come gli studenti che devono affrontare un argomento difficile e fanno qualunque altra cosa pur di non pensare a quello. Meglio occuparsi di argomenti futili; è più rilassante. D’altronde è anche fisiologico: non ti va di pensare al buco pensionistico, se hai già avuto una giornata di merda.”
L’Italia in generale non si risparmia, ma dove trovate principalmente fonte di ispirazione per i vostri articoli?
“Hai detto bene: l’Italia non si risparmia. Ma anche nel resto del mondo si trovano tanti spunti per scrivere articoli satirici. Tanto è vero che esistono realtà simili alla nostra in vari paesi. Con alcune di queste siamo anche in contatto.”
Infine, che rapporto avete con il gioco in generale? Vi piace giocare e sognate mai di diventare ricchi magari vincendo al Superenalotto?
“Il gioco in senso di scommessa, di azzardo, di slancio verso l’ignoto e dell’adrenalina pura che ti invade mentre, con spavalderia, deridi e superi i limiti dei comuni mortali e... ok, si nota che non giochiamo molto. Diciamo che ci piacciono le sfide, come quella legata al nostro nuovo libro, ‘70 grandi rompicazzo della storia (71 con te)’, edito da People, uscito il 28 giugno. Speriamo di vincere la sfida, in modo da poter continuare a romperlo fruttuosamente anche noi.”
Lercio.it nasce come blog personale di Michele Incollu nell’ottobre 2012. Dopo poco diventa blog collettivo occupato dai ragazzi di Acido Lattico (ex frequentatori assidui della Palestra di Daniele Luttazzi), gruppo satirico nato qualche anno prima. Nel tempo, Lercio assume le identità dei suoi autori (oltre 20), tramutandosi in vero e proprio organo di informazione che produce a getto continuo fictional news, e da anni promuove la satira su temi come politica, sesso, morte e religione, e irride il cattivo giornalismo che dall’avvento di Internet è sempre più prorompente.
LORO CHI SONO?!?
uando si crea e si vende un gioco possono entrare in ballo molti fattori per stabilire qual è il suo punto di forza. Molti sarebbero d’accordo nel dire che la giocabilità è fondamentale per l’esperienza. Detto questo, c’è sicuramente un valore distintivo nell’aggiungere un tema o una licenza a un gioco esistente. Questo può far conoscere il gioco a nuovi utenti che invece si interessano al franchise con licenza o può indurre i fan del gioco stesso ad acquistare più versioni per completare una collezione. Ciò è applicabile a operazioni su larga scala come sale giochi o anche collezioni personali. Molti collezionisti appassionati saranno orientati su quel gioco in licenza, in virtù del fatto che vogliono avere tutto ciò che sia associato al loro marchio preferito. Gareth Jones, direttore generale di Mh Leisure, afferma: “Una proprietà intellettuale consolidata può aiutare a dare accesso al mercato in modo rapido ed efficace rispetto a un prodotto senza marchio. Consumatori e clienti sono già alla ricerca di prodotti di determinati marchi o personaggi famosi, il che a sua volta apre canali per la pubblicità, una maggiore visibilità e una domanda per il proprio prodotto”. Ciò non salta necessariamente tutte le fasi della commercializzazione di un prodotto ma, in una certa misura, un prodotto con una buona licenza può vendersi e promuoversi in quanto legato a un marchio popolare o di tendenza. Il Ceo di Stern Pinball, Seth Davis, spiega che una licenza può avvantaggiare un prodotto: “La merce con licenza rimane molto ricercata, riempiendo gli scaffali dei negozi con una vasta gamma di giocattoli, abbigliamento e accessori con marchi popolari. I produttori sfruttano sempre più queste licenze consolidate per incrementare le vendite dei prodotti, capitalizzando sulle basi di fan esistenti per il riconoscimento immediato del marchio, incrementando le vendite e migliorando la visibilità complessiva del prodotto e degli affari. Noi di Stern Pinball
PROMUOVERE UNA CONNESSIONE
WILLIAM BELL SCOPRE COME LA COLLABORAZIONE CON UN MARCHIO TRAMITE LICENZA
POSSA ESSERE UNA PROPOSTA
ATTRAENTE PER UN PRODOTTO
a cura di William Bell
siamo onorati di avere la possibilità di lavorare con alcune delle proprietà intellettuali più riconoscibili e iconiche, che includono Lo squalo, Venom, Foo Fighters, Godzilla, The Mandalorian, Stranger Things, Jurassic Park, Deadpool e molti altri. Siamo entusiasti di continuare questa tendenza con la nostra ultima collaborazione con Lionsgate, con la partecipazione del più grande as -
sassino del mondo, John Wick”. Quando si scelgono i prodotti da concedere in licenza è anche importante considerare che la licenza è intesa a integrare il prodotto esistente e che il prodotto dovrebbe funzionare con quel brand. Andrew Neerdaels, responsabile delle licenze per Dimensional Branding Group, mette in luce questo concetto: “Ci sono moltissimi fattori da considerare ma il costo della licenza è uno dei più importanti per molte aziende. Si può applicare un marchio a qualsiasi prodotto, ma se si vuole davvero fare la differenza il marchio e il prodotto devono avere un senso insieme. Se si ha una determinata giocabilità o prodotto deve esserci un chiaro ponte tra i due per il consumatore”.
Stern considera questi aspetti quando sviluppa prodotti con licenza e Davis spiega gli sforzi compiuti: “Diamo priorità alla completa integrazione delle licenze nelle nostre meccaniche di giocabilità per tradurre efficacemente la proprietà intellettuale nei tipi di macchine che i nostri giocatori conoscono e amano. I nostri sforzi di collaborazione con i nostri licenziatari e sviluppatori garantiscono un prodotto autentico ma unico che cattura l’essenza della proprietà intellettuale concessa in licenza attraverso caratteristiche uniche di giocabilità. Una di queste funzionalità si trova nel nuovo flipper John Wick, in cui l’intelligenza artificiale viene utilizzata per contrastare tatticamente gli obiettivi del giocatore in risposta alle azioni del giocatore, creando una sfida unica in ogni sessione di gioco”. Oltre a essere collegata al gioco e ad avere meccaniche di gioco integrate, una licenza dovrebbe in definitiva fluire bene all’interno del gioco stesso. Steven Tan, direttore generale di Unis, fornisce il suo punto di vista al riguardo: “Una licenza può avere un impatto sulle meccaniche di gioco poiché spesso abbiamo bisogno di integrare elementi della proprietà intellettuale concessa in licenza per creare un’esperienza autentica per i giocatori.
Tuttavia è essenziale trovare un equilibrio tra rimanere fedeli alla licenza e garantire che la giocabilità rimanga divertente e coinvolgente. L’integrazione dovrebbe migliorare l’esperienza del giocatore piuttosto che sembrare forzata o ingannevole”.
Per quanto vantaggiose possano essere le licenze, tuttavia, non vi è alcuna garanzia che le licenze facciano funzionare un prodotto senza problemi. Le aziende impiegheranno il tempo e gli sforzi necessari per decidere se i rischi superano i potenziali benefici che una licenza porterà eventualmente. Jones aggiunge: “La licenza stessa potrebbe non funzionare come si immaginava. Potenzialmente il titolare
di licenza dipende dal successo e dalla longevità della proprietà intellettuale. La licenza giusta è la chiave del successo. Alcuni marchi, in particolare i programmi Tv per bambini, possono perdere popolarità molto rapidamente”. Questo può essere un fattore importante nel modo in cui le aziende considerano quali licenze desiderano ottenere. Mh Leisure sta attualmente lavorando a una giostra Bluey basata sul popolare programma televisivo per bambini, che continua a mantenere la sua popolarità.
“Una sfida importante è ottenere un accordo adatto a sé”, afferma Jones. “Assicurarsi che il tasso di royalty sia ragionevole e che qualsiasi anticipo da pagare sia gestibile. Quindi anche accettare i termini delle garanzie minime è uno svantaggio.
Una volta iniziato il lavoro per la creazione di un prodotto, nel nostro caso una giostra per bambini, non è raro che un concessore di licenza richieda modifiche durante le fasi. Durante la fase di creazione queste possono richiedere molto tempo ed essere costose.”
tuali. Questo è un fattore determinante per le attrazioni con licenza e potrebbe anche essere l’aspetto più volatile della licenza. La lunghezza può variare completamente a seconda del tipo di attrazione e del marchio scelto e questo si riflette nella conoscenza dell’industria. Dal punto di vista di Stern Davis afferma: “Dipende molto, ma in genere la durata iniziale può variare dai tre ai cinque anni. E in base alla domanda le licenze possono essere rinnovate per prolungare la vita di un gioco in produzione o, in alcuni casi, essere tirate fuori dal caveau”. In riferimento alla longevità del marchio, Jones aggiunge: “Tutto dipende dalla licenza stessa. Molte proprietà intellettuali hanno vita breve e la loro durata dipende dalle tendenze attuali, ma ci sono al-
Un’altra sfida da considerare è la longevità delle proprietà intellet -
cune eccezioni quando si tratta di marchi per bambini. Alcuni nomi e personaggi possono prosperare per decenni, diventando i cosiddetti “marchi sempreverdi”, come Thomas The Tank Engine, Postman Pat e, naturalmente, Peppa Pig, solo per citarne alcuni”.
John A Stergides, responsabile vendite e marketing di Electrocoin, spiega la longevità nel contesto del rinnovamento del marchio: “Se si ha un buon gioco, avere una licenza può dargli una spinta. Questo vale per le tendenze, la familiarità o semplicemente qualcosa che è popolare, in particolare per i bambini. L’associazione può renderlo più attraente di un prodotto senza licenza. Tuttavia si può avere >
un prodotto concesso in licenza con una giocabilità scadente e una licenza non lo salverà. Ad esempio, le macchine Dance Dance Revolution si distinguono come macchine di alta qualità, con canzoni familiari con licenza. Questo può essere attraente per i giocatori attraverso la familiarità e la possibilità di ballare canzoni che conoscono o hanno ascoltato altrove. Il prodotto è buono e la licenza gli dà la spinta in più per incoraggiare a giocare di nuovo”. Sfortunatamente, per quanto vantaggiose siano queste licenze, comportano costi più elevati. Michael Nowak, direttore generale di Rhode Island Novelty, discute le mansioni richieste nella concessione di licenze: “I prodotti con licenza sono generalmente più costosi, quindi a volte può essere più difficile ottenerli. Inoltre, se un prodotto concesso in licenza risulta non essere così popolare, l’operatore potrebbe avere una giacenza molto lenta da spostare”.
In definitiva, ciò significa che esiste un rischio associato al marchio interamente dipendente dal pubblico di riferimento e dall’opinione pubblica della proprietà intellettuale.
Nowak aggiunge: “Nel complesso sono più difficili da vendere. In generale la promozione sui prodotti concessi in licenza tende a diminuire rapidamente e quindi gli operatori rimangono bloccati con una giacenza che si muove lentamente. Ci sono delle eccezioni: prendiamo ad esempio i Minion. I Minion sono durati diversi anni”.
Apple Industries applica la licenza alle cabine fotografiche, sia nella progettazione fisica della cabina sia nell’interfaccia e nelle interazioni fotografiche. Ciò consente flessibilità nell’utilizzo della proprietà intellettuale ma è costoso. Augustus Russo, direttore del marketing di prodotto a Apple Industries, spiega che il prodotto supera le sfide: “Mentre ci sono alcune potenziali sfide associate alle licenze, come lo sforzo aggiuntivo richiesto per perseguire e mantenere queste collaborazioni, in Apple Industries riteniamo ciò parte
integrante della nostra strategia e testimonianza del nostro impegno nel fornire esperienze eccezionali. Fare queste collaborazioni è davvero uno dei nostri punti di forza. Investiamo volentieri il tempo e le risorse necessarie per garantire di rendere giustizia ai marchi con cui collaboriamo. Inoltre ci sono costi associati alla licenza, nonché obblighi di rendicontazione necessari. Tuttavia abbiamo sviluppato competenze nell’affrontare questi aspetti in modo efficiente ed efficace. I vantaggi della licenza superano di gran lunga questi costi poiché la connessione emotiva e il coinvolgimento generati dai prodotti concessi in licenza sono inestimabili”. In definitiva il prezzo più alto è dovuto alla connessione emotiva che le persone hanno con le proprietà
intellettuali di cui fanno tesoro. È questa connessione emotiva che attira le persone e, se eseguita correttamente, produrrà una ricompensa più elevata. Travasso afferma: “I giochi con licenza in genere hanno un prezzo più alto a causa delle royalty coinvolte nella garanzia dei diritti del marchio. Tuttavia gli operatori spesso ritengono che il premio sia giustificato dall’aumento del traffico pedonale e dalle entrate generate da questi titoli popolari”. In conclusione la concessione di licenze può rappresentare un vantaggio costoso ma vantaggioso per i prodotti. Se un’azienda riesce a trovare una licenza adatta al suo prodotto e attualmente di tendenza, o un marchio fondamentale e ben riconosciuto, è molto probabile che otterrà risultati migliori.
Gioco in cerca di riforme
PUBBLICITÀ
DEL GAMBLING, AL VAGLIO LE TECNICHE PIÙ
USATE E I LORO EFFETTI
Uno studio completo sulle pubblicità del gioco d’azzardo in Tv e su Internet, con l’obiettivo di esaminare le varie tecniche utilizzate - spot televisivi, promozioni sui social media, offerte bonus, in primis - per attrarre i giocatori: lo promuove l’autorità federale tedesca per il gioco d’azzardo, la Gemeinsame Glücksspielbehörde der Länder (Ggl), commissionandolo a diversi appaltatori fra cui la società di ricerche
di mercato Bilendi e l’Institute for contract communication di Berlino, con la supervisione di un comitato indipendente.
Il progetto analizzerà l’efficacia delle normative pubblicitarie introdotte dal Trattato di Stato tedesco sul gioco d’azzardo (GlüStV) nel 2021, evidenziando al contempo le aree in cui è possibile apportare miglioramenti per proteggere i soggetti vulnerabili.
Lo studio durerà fino al 2026, quando ci sarà anche una valutazione completa delle disposizioni GlüStV. Tuttavia, l’obiettivo è quello di sviluppare un nuovo codice pubblicitario per il gioco d’azzardo che possa essere concordato dalle singole autorità statali in Germania e quindi trasformato in legge federale. Nel 2023 l’Istituto per la salute pubblica presso l’Università di Brema ha condotto un’altra ricerca dalla quale è scaturito che il tasso di prevalenza del disturbo del gioco d’azzardo tra le persone di età compresa tra 18 e 70 anni era ancora costante al 2,4 percento dal 2021.
FC PRO WORLD CHAMPIONSHIP A BERLINO DALL’11 AL 13 LUGLIO
È Berlino, dall’11 al 13 luglio, a ospitare l’Fc Pro World Championship, l’evento clou del nuovo ecosistema di esport di Ea Sports FC. Appuntamento all’Uber Eats Music Hall, dove 32 dei migliori giocatori di Fc Pro al mondo si incontreranno per contendersi una fetta del montepremi da quasi un 1 milione di euro e ovviamente aggiudicarsi il titolo di campione del mondo.
Con il suo rebranding in Ea Sports FC (Eafc), l’ex franchise Fifa ha anche introdotto un nuovo ecosistema di esport chiamato Ea Sports FC Pro. Il circuito globale è costituito da una serie di tornei uno contro uno in nove regioni.
La stagione regolare comprende l’Fc Pro Open, un circuito aperto “Path to Pro”, e le Fc Pro League, un ecosistema con 32 League Partner, tra cui l’ePremier League, LaLiga FC Pro e Wow Virtual Bundesliga.
Inoltre, l’Eafc ha annunciato un’eChampions League ampliata con l’associazione calcistica europea Uefa. L’evento ha visto 41 giocatori competere per un montepremi totale di 260mila euro.
Con la conclusione della stagione regolare, 24 concorrenti si sono già qualificati per il campionato mondiale. Le otto teste di serie rimanenti saranno selezionate durante il torneo Play-In del 10 luglio.
L’Fc Pro World Championship promette di essere un’elettrizzante vetrina del più alto livello di abilità e strategia, mentre i migliori concorrenti di Fc Pro da tutto il mondo si affronteranno senza esclusione di colpi.
APPARECCHI ILLEGALI IN CRESCITA, LÄNDER FEDERALI SOTTO LA LENTE
Entro il 2026 il numero di apparecchi da gioco illegali potrebbe superare quello dei leciti.
Questo lo scenario prefigurato per la Germania secondo uno studio condotto da Dice Consult, su commissione dall’associazione di categoria Vdai - Verband der Deutschen Automatenindustrie.
Nel 2022, dicono questi dati, c’erano 137.383 macchine da gioco legali nel Paese, in calo rispetto a un tetto di 211.887 nel 2016, e nella maggioranza ospitate nei “coffee shop” e bistrot delle grandi città.
Su un totale di 250mila apparecchi, secondo le stime, quelli irregolari potrebbero raggiungere una quota fra il 45 e il 62 percento.
Per evitare che tutto ciò si concretizzi, lo studio chiede ai 16 Länder federali che gestiscono il gioco, attraverso un accordo interstatale, di mantenere un’offerta “sufficientemente attraente” per scoraggiare i giocatori dal ricorrere al mercato nero.
“Le offerte di gioco d’azzardo illegali generalmente superano i limiti della legislazione e della tutela dei giocatori per aumentare la loro attrattiva rispetto alle offerte di gioco d’azzardo legali”, sottolineano i ricercatori di Dice Consult.
“Nel regolamentare il gioco d’azzardo, il legislatore è quindi tenuto a prendere in considerazione i movimenti alternativi ai luoghi di gioco illegali o ai media di gioco d’azzardo illegali e ad adottare misure per prevenirli.”
A cura di Francesca Mancosu
LUGLIO / JULY
1-2
International Bowl Expo 2024
Gaylord Rockies Resort & Convention Center Aurora, Colorado, Stati Uniti www.bpaa.com/bowlexpo
1-3
Sports Betting East Africa + Summit 2024
Kabira Country Club Kampala, Uganda www.sportsbettingevents.com/sbea 16
AffPapa iGaming Club Amsterdam De Bazel, Amsterdam, Paesi Bassi https://affpapa.com/igaming-club-amsterdam/
10-12
All American Sports Betting Summit 2024
The Seelbach Hilton Louisville Kentucky, Stati Uniti www.eventus-international.com/aasbs
16-18
iGb Live! e iGb Affiliate 2024
Rai Amsterdam, Paesi Bassi www.igblive.com
23-25
SPICE International 2024
Al Habtoor Polo Resort Dubai, Emirati Arabi www.sportsbettingevents.com/spice-international
GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI
AI QUALI NON PUOI MANCARE
The international appointments that you can’t lose
LUGLIO–AGOSTO JULY–AUGUST 2024
AGOSTO / AUGUST
5-6
iGaming Central America 2024 (iCA) Costa Rica Marriott Hacienda Belen San Jose, Costa Rica www.eventus-international.com/igaming-central-america
13-15
Age 2024 - Australasian Gaming Expo Icc Sydney, Darling Harbour Sydney, Australia www.austgamingexpo.com
21-23
Sports Betting West Africa 2024 Labadi Beach Hotel Accra, Ghana www.sportsbettingevents.com/sbwa
28-29
Theme Park Vietnam Expo 2024 Tan Son Nhat Pavillon Convention Center Ho Chi Minh City, Vietnam www.themeparkvietnam.com
21-25
Gamecom 2024 Fiera di Colonia, Germania www.gamescom-cologne.com
LUGLIO / JULY
fino al 17 54 th World Series of Poker
Horseshoe and Paris Casino Las Vegas, Nevada, USA www.wsop.com
2-8
Skill Poker Master Bratislava 500k Gtd
Card Casino, Bratislava, Slovacchia www.pokerskillevents.com
8-15
Warriors of Liechtenstein 200 Gtd
Poker Room Casino Bendern, Liechtenstein www.eurorounders.com
11 e 25
Falling Stars Summer Party
Giochi del Titano, San Marino www.giochideltitano.sm
16-30
Euro Poker Million 2Mio Gtd
King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com
26
TORNEO ESPORTS “Lit - Lol Italian Tournament” (Finale) online www.youtube.com/@PGEsportsIT
Museo del flipper e del Modernariato “Dino Merluzzi”, Marmore, Terni www.ifptalia.it/calendario-eventi
www.gioconews.it
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sono trasferita di recente in Spagna, e non per vacanza o per godermi il sole che al solito manca durante l’estate nel Regno Unito. Anticipando la prossima edizione dell’Ice che si trasferisce, dopo ottanta anni a Londra, a Barcellona (come spieghiamo diffusamente in questo numero della rivista), sono la prima del personale di Clarion Gaming a traslocare in Spagna. Il mio ruolo tuttavia non è quello della gestione della re-ubicazione dell’Ice, come si potrebbe logicamente supporre. Mentre Ice continuerà a essere una fiera globale (e quindi la sua sede non dovrebbe essere tanto rilevante per il settore globale che vi si riunisce agli inizi di ogni anno), entriamo anche in un nuovo contesto politico, regolatorio, sociale e commerciale, che vogliamo rispettare, capire e beneficiare, per quanto sia possibile ed appropriato. Ed è proprio l’investigazione del mercato spagnolo, sia quello del gioco che il clima politico in generale, a essere a mio carico per i prossimi mesi. Abbastanza presto ho capito che è un mercato molto diverso da quello britannico, con venti regolatori, tra cui le diciasette agenzie di regolazione nelle communità autonome di Spagna, e tre dedicate al gioco online (l’agenzia federale della Dirección General de Ordenación del Juego, Dgoj, e due città autonome di Melilla e Ceuta). Questa frammentazione crea un mercato complicatissimo di una moltiplicazione di misure regulatorie e requisiti concessionari. Sarà forse un tema di un’altra rubrica in futuro ad approfondire le caratteristiche del mercato di gioco spagnolo.
Vista la mia dedizione ai temi della sostenibilità e del gioco responsabile legati alle iniziative dell’Ice in queste area (Zona del gioco sostenibile), mi concentro su questo anche nelle mie investigazioni. Non è un caso se sono la prima del gruppo Clarion Gaming a trasferirmi a Barcellona – ma è proprio perchè è la nostra prerogativa di mettere
Dentro o fuori dal radar
NON TUTTO IL MONDO È PAESE, QUANDO SI PARLA DIGAMING: MA LE NECESSITÀ DELL’INDUSTRIA SONO SIMILI IN TUTTE LE GIURISDIZIONI “EVOLUTE”. ANCHE SE OGNUNA RISPONDE A MODO PROPRIO, COME CAPIAMO NEL CONFRONTO TRA SPAGNA E REGNO UNITO.
a cura di Ewa Bakun
a fuoco l’importanza di questi temi nella fiera che sì, è una mostra più grande e internazionale di prodotti e tecnologie, ma proprio perché tale, diventa anche la piattaforma del dialogo, e della influenza, sul futuro del settore, anche nell’ambito dei temi delicati, controversi o ancora da risolvere. In questa maniera, vogliamo contribuire al dibattito che si svolge al livello globale, ma anche regionale e nazionale. Ice offre quindi un’opportunità di influenzare questo dibattito in Spagna. Cercando di capire le dinamiche e particularità del mercato spagnolo, soprattutto nell’ambito del gioco responsabile, ho notato un’interessante differenza in Spagna, nei confronti di quello che conosco dal Regno Unito, nell’intensità della collaborazione tra il settore commerciale e le organizzazioni senza fini di lucro dedicate al gioco responsabile. Già il numero di queste organizzazioni, tante nelle liste Ret del Regno Unito, con i nomi ben conosciuti (anche tramite la loro presenza nella Zona del gioco sostenibile dell’Ice) di Gordon Moody, Ygam, Gamcare, Betknowmore, per citarne alcuni, contrasta con
poche in Spagna (Fejar e Asencas tra quelle menzionate). Mentre ovviamente c’è una cooperazione, che include anche l’importante supporto finanziario per le attività svolte da queste organizzazioni, è molto meno visibile o manifestata. Ho incontrato, invece, tramite varie fondazioni stabilite da alcune aziende, molta cooperazione e supporto per le organizzazioni senza fine di lucro dedicate alle cause fuori del gioco, come i corsi di formazione e svolgimento delle capacità digitali, attività sportive o addirittura mediche. Mi pare interessante la scelta di distanziarsi dal coinvolgimento diretto nel gioco responsabile, probabilmente motivata dalla delicata natura del dibattito regulatorio e politico.
La questione del livello di apertura, soprattutto nei confronti dei media di massa e nei temi delicati che possano annuire al carattere danneggiante del prodotto offerto dal settore del gioco, provoca sempre delle opinioni opposte. Da una parte, c’è il parere che una trasparenza estrema e proattiva, anche se ci espone a rischi, sveli un settore all’insegna dell’integrità e aiuti a migliorare la sua reputazione. La prospettiva più conservatrice suggerisce invece più discrezione nel volume della comunicazione e parte dalla convinzione che comunque non sia possibile cambiare la percezione negativa del settore, e quindi è meglio rimanere fuori dai radar per non esporsi a qualsiasi rischio mediatico. Sembra che il mercato spagnolo abbia scelto la via più protetta al contrario di quello britannico. È il mercato britannico a vivere una riforma restrittiva in questo momento, quindi forse è meglio preferire la discrezione. Però stiamo sempre a vedere quale condotta del mercato creerà un settore sostenibile a lungo termine.
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
L’AUTORE
L’eccellenza delle regole il valore delle persone
a cura di Matteo Marini
MENTRE L’ECONOMIA ITALIANA È SCONVOLTA DA NOTIZIE DI CRONACA CHE INTERESSANO VARI SETTORI DI PRIMO PIANO, IL COMPARTO DEL GIOCO PUBBLICO, IN SILENZIO, CONTINUA A LAVORARE SULLA (VERA) SOSTENIBILITÀ. EPPURE NESSUNO SE NE ACCORGE.
queste settimane sono esplose, come autentiche “bombe”, notizie sullo sfruttamento dei lavoratori. Non solo la storia (sconvolgente) del povero Satnam Singh ma anche notizie di stampa secondo le quali alcuni grandi marchi della moda italiana sono stati accusati di sfruttamento dei lavoratori, ricevendo provvedimenti di chiusura degli stabilimenti. Nonché il settore agroalimentare, secondo il rapporto della Fai-Cisl “Made in Immigritaly”, conterebbe per il 50 percento nei provvedimenti giudiziari contro il lavoro sommerso: quindi, ancora, contro lo sfruttamento di chi lavora. Come se non bastasse, uno studio de IlSole24Ore basato sui dati dell’Osservatorio del ministero dell’Economia ha evidenziato come il settore della ristorazione sia tra i primi posti nell’evasione fiscale. Eppure, stiamo parlando di settori economici che rappresentano delle vere e proprie eccellenze italiane: la moda, l’agroalimentare, la ristorazione.
Il settore del gioco non compare mai in questa “classifica al contrario”. Eppure un certo moralismo dominante continua a rappresentare il settore
del gioco come un settore “non etico”. I media hanno raccontato, per un lungo periodo, solo le storie di chi abusa di gioco, come se queste rappresentassero l’universo dei consumatori che decidono di passare una parte del loro tempo nell’intrattenimento con scommesse, lotterie o apparecchi, ignorando tutte le statistiche che dicono che si tratta di una piccola percentuale quella di coloro che hanno sviluppato forme di dipendenza. Non si tratta solo di numeri ma di persone e per questo ogni singolo caso va trattato con cura, attenzione e con la tutela che merita qualsiasi forma di sofferenza ma comunque si tratta di una piccola percentuale. La politica, come conseguenza, ha scelto spesso di ignorare le esigenze del settore e ha scelto, a vari livelli, comunale, regionale e, in qualche caso anche a livello nazionale, di inserire tutta una serie di ostacoli agli operatori di gioco salvo ricordarsi del settore quando c’era da “battere cassa”. Perché quando mancano le idee e non c’è né la voglia né la capacità di approfondire le questioni è più semplice seguire e inseguire i luoghi comuni nell’illusione che questo porti consenso.
Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.
Anche il recente documento della Conferenza delle Regioni sembra ammantato da questo approccio ideologico, che non è senza conseguenze. Una trattazione ideologica, lo sappiamo per esperienza, blocca lo sviluppo, l’innovazione e non consente neppure di introdurre miglioramenti nel senso della sostenibilità di lungo termine che oggi sempre più si è capito essere un elemento fondamentale per lo sviluppo economico e della collettività.
Non è stato infrequente che mi sia capitato di sentire alcuni operatori del settore del gioco che, in contesti sociali, un po’ si vergognassero del proprio lavoro, che avessero un certo pudore a dire quale fosse la propria occupazione pur essendo imprenditori capaci e corretti sia con i propri collaboratori che nei confronti della collettività. Nella mia esperienza nel settore però non ho memoria di aziende che sfruttassero lavoratori in nero o immigrati clandestini. Forse occorrerebbe fare un bagno di realismo e di pragmatismo, abbandonando le derive moraliste e rivedere alcuni parametri di giudizio e di valore quando si parla di attività economiche: l’eccellenza è di chi valorizza le persone e rispetta la dignità del lavoro. Speriamo che i rappresentanti della Conferenza delle Regioni siano d’accordo e decidano, una volta per tutte, di definire una piattaforma normativa equilibrata: per i consumatori, per lo Stato e per le imprese.
Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua. Erano altri tempi, quando Celentano cantava “Azzurro”, i tempi in cui le città si svuotavano, si facevano due mesi di vacanza affittando l’appartamento, in un contesto ultra familiare. Allora la sala giochi della località turistica era un destination point fortemente attrattivo, il momento clou della giornata. Ora come allora, la sala giochi estiva resta un classico delle vacanze, una delle tappe imprescindibili dello struscio serale, aldilà dell’età e del fatto che si tratti di una vacanza vera e propria, o di un weekend “mordi e fuggi”. Festa grande, dunque, l’arrivo dell’estate per chi ha le sale al mare, che quest’anno fra l’altro hanno, per la maggior, riaperto presto, complice una Pasqua caduta a fine marzo e un inizio di stagione meteorologicamente buono. L’importante è non farsi cogliere impreparati: qualche lavoro di restyling, si tolgono i nylon dalla macchine e dai dondolanti, si posizionano quelle nuove, si caricano le gru con i pelouche di moda e la giostra riparte. Anche le attività gambling in località turistiche o nei pressi, risentono positivamente, seppur meno, dello spostamento di chi normalmente è cliente di questo tipo di offerta di gioco, al di fuori di un concetto di stagionalità, quindi con aperture e chiusure. Ma la domanda vera è: e per le attività di gioco in città? Il primo pensiero è che le sale cittadine/urbane soffriranno per la transumanza dei clienti verso mari e montagne, e cadranno preda di solitudine e sconforto.
Allora l’estate in città uccide? No, se sai fartela amica, anzi questo periodo potrebbe essere uno spazio temporale del quale approfittare, per effettuare tutta una serie di micro attività sul punto vendita.
Partiamo da alcune considerazioni
Un’estate di lavoro
NON È SOLTANTO UN AUGURIO, PER
CHI LAVORA NEL RETAIL, MA ANCHE UN INVITO A NON RIMANERE CON LE MANI IN MANO, SFRUTTANDO
APPIENO OGNI MOMENTO, ANCHE
DELLA STAGIONE ESTIVA
a cura di Michele Bragantini
di carattere generale. La prima è che, pur di fronte a un probabile calo di presenze, soprattutto per la parte Amusement, non si assiste più all’emorragia drammatica delle città di qualche anno fa. Anzi oggi i centri urbani offrono eventi ed iniziative destinate proprio a chi resta. Niente effetto desertificazione.
La seconda è che, considerato quanto appena detto, quella di restare aperti potrebbe essere una scelta commercialmente interessante, sia perché l’aspettativa oggi è appunto di trovare aperto, sia perché, dato che qualcuno chiuderà, potremmo avere l’opportunità di farci conoscere da nuovi clienti. Necessaria attenta analisi dei costi, ma può essere un investimento, l’apertura, da considerare attentamente. Ragioniamo adesso da un punto di vista più retailer, con focus sia sulla pianificazione marketing che con obiettivo di trasformare una flessione delle presenze, nell’occasione per intervenire sul punto vendita. Avremo un periodo con meno clienti, probabil-
Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di Robox Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.
mente resisteranno quelli più affezionati, ai quali dare maggiore attenzione. È il momento ideale per piccole iniziative di customer care, quali un aperitivo particolare, un amaro offerto in più, un giro di gelato per i clienti impegnati a giocare, iniziative che manifestano un’attenzione al cliente, percepita dallo stesso con un livello decisamente superiore al valore dell’omaggio. Se pensiamo a un Fec, si possono pianificare una serie di micro eventi food legati alla stagionalità del territorio, con un investimento contenuto e la possibilità di fare comunicazione nel punto vendita, promuovendo ogni volta l’evento successivo, per far tornare una volta in più i clienti. Questo tipo di promozione food è particolarmente adatta per i Bingo, avvantaggiati da un servizio di ristorazione, che può giocarsi la carta delle serate dedicate con menù particolari. Può essere il momento in cui fare lavori di rinnovo delle sale, di qualsiasi natura siano, senza necessità di sospendere le attività di gioco e sfruttando l’effetto coming soon, con un messaggi ai clienti del tipo: e non puoi immaginare cosa succederà a settembre.
Questo vale anche per gli adeguamenti tecnologici, come per esempio, il passaggio a una gestione cash less della parte Video Arcade, cosa che peraltro consiglio caldamente.
Si ha la possibilità di testare nuovi sistemi organizzativi e gestionali, con meno preoccupazione per eventuali problematiche tecniche, avendo meno afflussi ed il tempo di intervenire sul sistema. Non parliamo poi dell’impatto positivo che avrebbe un semplice rinnovo del layout della sala, con l’inserimento di qualche nuova proposta di gioco, al back to school. Altra cosa da fare, sfruttando il fatto di averne il tempo, è andare a vedere cosa fa la concorrenza. È un’attività di formazione personale fondamentale, perché a volte le idee vengono nei modi e nei momenti meno prevedibili. Insomma, l’estate come un momento di minor stress, con la possibilità di pensare, con la possibilità di fare, con la possibilità di arrivare preparati, al momento giusto e nel modo giusto. Una buona estate a tutti!
Saluti da Mollepata
sindaco di Mollepata è l’eroe del luogo, perché è riuscito a farsi costruire dal governo una strada nuova e bella come manco in Svizzera che dal fondovalle, dalla Panamericana, sale per quaranta tornanti e arriva a Mollepata, 2.900 metri, regione del Cusco, Perù.
Quando ogni mattina uno guarda i numeri dei nuovi giocatori registrati, sarebbe bello avere il tempo di aprire ogni anagrafica e immaginarsi da dove arrivano, cosa fanno e dove ci ha visto ogni nuovo cliente […] solo per la curiosità di leggere il mondo che ci passa davanti, un giocatore alla volta.
Sono le sei di mattina e nella piazzetta del paese un ragazzino aspetta il bus sniffando acetone dalla boccetta che le donne usano per togliersi lo smalto.
La gloria del pueblo (a parte la strada) è un’icona europea del Cristo che hanno intercettato tre secoli fa in transito da Lima: un artista locale ne ha fatto una replica un po’ grezza (e col Cristo nero) che ha spedito a Cuzco e il villaggio si è tenuto l’originale, che ora sta ancora nella chiesetta e ogni anno ad agosto
gli fanno un sacco di feste.
Al bar “Alto Salkantay” gli avventori scendono dai minivan infreddoliti e assonnati per la sosta colazione. La saletta ha due tavoli e una televisione da 65 pollici che non ci sta nemmeno sulla parete, e quindi è stata installata in un angolo a mo’ di ipotenusa, grazie a Pitagora e tutto il resto.
Nei bar e nei ristoranti popolari in Perù la Tv è sempre accesa come in Italia negli anni ‘60.
A un certo punto passa la pubblicità, ed ecco la meraviglia: uno spot di Coolbet sulla Copa America.
Perché a Lima, va bene, ci sono gli outdoor giganti di Bettson.pe e di Dorado Bet sulle arterie perennemente ingolfate di traffico, ma è qui al bar di Mollepata che l’apparizione di una pubblicità di un (piccolo) operatore di gioco online in Tv è pura bellezza.
Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Videoslots.
Ed è qui che ho sorriso e mi sono reso conto di come anche i miei spot che ho fatto negli ultimi dieci anni devono essere arrivati in posti assurdi e sperduti, inattesi, e non ci avevo mai pensato: anch’io sono arrivato in centinaia di posti come Mollepata, in sale piene di storie che avevano in comune uno schermo su cui passava uno spot di Pokerstars,
di GGPoker o di Videoslots, fatto, comprato o piazzato da me, dalla mia scrivania.
Mi immagino la Tv nell’officina di un gommista a Cluj-Napioca; la sala d’aspetto di una maternità a Cuiabà, Mato Grosso; il monitor della guardia notturna di un porto peschereccio nelle Ebridi.
A volte uno si chiede il senso del proprio lavoro, e soprattutto per chi lavora nel gioco online è anche un rito di passaggio: chi non riesce a trovarlo fallisce e cambia industry. Io negli anni ho costruito una roccaforte di ragioni tale che accetterei qualunque dibattito, ma da oggi ne ho aggiunta una: la bellezza di raggiungere tutta questa gente e tutti questi posti, senza neanche saperlo. E quando ogni mattina uno guarda i numeri dei nuovi giocatori registrati, sarebbe bello avere il tempo di aprire ogni anagrafica e immaginarsi da dove arrivano, cosa fanno e dove ci ha visto ogni nuovo cliente; e non con un tool di AI per monetizzare meglio, no, proprio solo per la curiosità di leggere il mondo che ci passa davanti, un giocatore alla volta. Perché Coolbet un giorno probabilmente vedrà registrato un giocatore da Mollepata, ma non saprà mai di quel posto, alle sei di mattina, col cane addormentato nell’angolo caldo, mentre la signora serve succo di papaya fresco e nello schermo d’angolo passa la sua pubblicità.
a cura di Marco Trucco
ungo la provinciale di Vallesaccarda, a una ventina di chilometri da Avellino, dal 1988 c’è uno dei simboli gastronomici dell’Irpinia: il ristorante Oasis Sapori Antichi che, fedele al suo nome, consente una confortante immersione nella tradizione di questa terra, al confine fra Puglia e Campania. Premiato - da un quarto di secolo ormai – con la stella Michelin e dal 2023 anche con la stella verde, appuntata dai critici dalla celebre “guida rossa” sul petto dei ristoratori particolarmente impegnati in una cucina sostenibile.
A gestirlo, in pratica, è una famiglia intera: i Fischetti, capitanati dalle chef Lina e Maria, e dalla nipote Serena Falco. Sono proprio le ultime due a rispondere alle nostre domande. Come e quando è nato il vostro ristorante?
“Era il 1988. L’ Oasis nasce come bar del paese, fermata dei pendolari, ma poi con il tempo ci si rendeva conto di voler e forse dover ristorare il forestiero che si trovava tra la Napoli-Bari, e così la nonna e mamma di questa grande famiglia iniziarono a proporre giusto due, tre piatti della tradizione. Al ritorno dei figli, emigrati nel frattempo al nord, si decise di puntare a qualcosa che coinvolgesse tutta la famiglia e così nacque l’Oasis sapori antichi.”
Quali sono i “cavalli di battaglia” del vostro menu?
“I nostri cavalli di battaglia? Ravioli di burrata ed erbette con manteca campana e tartufo nero, candele al ragù all’antica e fonduta di caciocavallo, maiale con pappaccelle, patate e mosto cotto.”
Serena Falco e Michelina Fischetti La cucina di famiglia
a cura di Francesca Mancosu
Quali sono i vostri, rispettivi, “piatti della memoria” e quali sono i vostri ricordi più forti legati ad essi o alla cucina in generale?
“Il ricordo è una memoria molto potente e indistruttibile che ti riporta a odori, momenti, un po’ come ‘la macchina del tempo’, come quando il ragù all’antica di nonna e mamma Giuseppina inebriava le stradine, come quando da quei pochi ingredienti che si possedevano veniva fuori un capolavoro, rifocillando un’intera famiglia. Tra qualche lacrima di nostalgia ci si ricorda della pasta fatta in casa con il ragù di carne, il famoso pranzo della domenica, oppure le deliziose patate, maiale e peperoni all’aceto, la merenda con pane, ricotta e zucchero. Ricordi indelebili...”
Quali sono le “cose” più importanti che avete imparato l’una dall’altra
lavorando insieme, e con il resto della famiglia?
“Condivisione sempre nel pieno rispetto delle idee di ognuno di noi. Esperienza, freschezza, innovazione, non rinnegando mai le nostre origini. La nostra cucina è proprio questo. Il ricordo ripreso nella nostra modernità e nel modo in cui lo vogliamo far conoscere ai nostri clienti.”
Quanto è forte il vostro legame con l’Irpinia e come si riflette sulla vostra attività?
“L’Irpinia è questa meravigliosa terra in cui ci troviamo, e ci regala ancora delle meraviglie. Sentiamo di essere fortunati e andiamo alla ricerca dei prodotti che ormai sono quasi in via di estinzione.
Per dirne una, qui c’è ancora l’amarena visciola, un frutto di cui facciamo tesoro, raccogliendolo in estate e lavorandolo per la stagione invernale in una sorta di fermentazione. Una terra fertile, che ci contraddistingue! Siamo molto fieri di vivere in un territorio che rispettiamo profondamente.”
E quanto è importante per voi la sostenibilità?
“La sostenibilità è una condizione che ci è stata trasmessa da quando siamo nati.
Sostenibilità per noi è una caratteristica naturale, una sensibilità che non tocca solo il mondo ambientale ma anche quello interiore, partecipando a tanti eventi di sensibilizzazione.
Si trova nella testa, nel cuore e nelle azioni di tutti i giorni. Nella nostra cucina c’è da sempre il rispetto per l’ingrediente, il recupero totale di esso, cosa che cerchiamo di trasmettere a chi lavora con noi e ai nostri clienti.”
INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)
200 g datterini freschi
10 g mostarda di agrumi
40 g burrata
Sale, basilico, olio Evo Q.b
3 fiorellini di lavanda
½ peperoncino
PREPARAZIONE
Lavare i datterini e privarli dei propri semi, sgocciolare e tagliare, a mo’ di tartare, condire in una ciotola con sale, lavanda, basilico, peperoncino e mostarda. In seguito, con l’aiuto di un coppapasta, adagiare la tartare condita al suo interno e sformare.
Completare il piatto con l’aggiunta della burrata, un filo di olio extra vergine a crudo e ancora un po’ di basilico.
La ricetta delle chef/ TARTARE VEGETALE
mio è un progetto iniziato con molta professionalità, sapendo le potenzialità di quello che andavo a fare. Avevo 12 anni, guardavo canali Youtube americani, e già pensavo: questo è quello che voglio fare da grande.”
E infatti, ora, il suo è un canale seguito da oltre 1,8 milioni di persone, in gran parte bambini e ragazzi, appassionati alle sue storie basate su uno dei videogame più venduti e più duraturi della storia videoludica, Minecraft.
A parlarci del suo progetto, ormai non più tale dato che si parla tranquillamente di un’azienda che dà lavoro a varie persone, è Kendal, youtuber bolognese 27enne ideatore e proprietario del canale omonimo, incontrato a Milano nel corso di un evento che lo ha visto protagonista con una nota catena della ristorazione che lui ha saputo “portare” nel digitale.
Il tuo è un canale da quasi 1,9 milioni di follower, che effetto ti fa?
“Ormai non li conto più. A un certo punto si arriva a non guardarli più così spesso”, dice sorridendo.
Il tuo è un canale per bambini caratterizzato da un linguaggio curato e mai sopra le righe, è una scelta tua quella di realizzare questo tipo di intrattenimento?
“Ho sempre pensato che voglio portare un contenuto che sia fruibile per tutti, proprio come avrei voluto che ci fosse quando ero piccolo io. Mi metto quindi nell’ottica dei bambini chiedendomi cosa sarebbe piaciuto vedere a me a 10-12 anni, ma anche cosa piacerebbe vedere ai genitori, e mi immagino sia una persona pulita, che non usa linguaggi scurrili, che intrattiene i bambini e magari passa anche dei bei messaggi. A mio parere è molto più semplice di quel che si crede. Penso che alcuni non lo facciano semplicemente perché hanno paura di critiche della serie ‘ti stai vendendo’, oppure ‘fai cose solo per i bambini’, ma secondo me ci deve essere anche l’intrattenimento per bambini, come c’era in televisione ai miei tempi.”
Ecco, ma partiamo dall’inizio, quando
KENDAL
UN PROGETTO LEGATO AI VIDEOGAME CHE PARTE DA LONTANO
a cura di Daniele Duso
hai capito che questo avrebbe potuto diventare il tuo lavoro?
“Diciamo che già da quando avevo 12 anni guardavo moltissimo Youtube e seguivo la community estera americana. Quando sono partito sapevo già cosa potevo ottenere. Ma è diventato un vero lavoro solo dopo almeno tre anni di una sorta di tirocinio. Per tre anni ho fatto video tutti i giorni che tuttavia non mi portavano nulla a livello di monetizzazione, e solo dopo sono riuscito a ingranare la marcia.” Ma come si svolge il tuo lavoro? Quante sono le ore che dedichi quotidianamente a questa attività?
“Ci sono delle giornate molto semplici, dove mi rilasso un po’ e bastano 4 o 5 ore di lavoro, e altre giornata in cui devo tirare le due di notte perché ci sono scadenze e devo assolutamente avere il video pronto entro sera. Per i miei ritmi, ossia per fare un video al giorno, sempre diverso, si parla di un lavoro che va dunque dalle 4 alle 10 ore di lavoro quotidiano.”
Immagino che sia difficile far tutto da solo, quante persone lavorano al tuo canale?
“Ci sono tre programmatori che fanno le mappe e le mod e un editor, che mi aiutano in smart working, poi tutto il resto lo faccio io: idee, registrazioni, miniature, gestire la community stando dietro ai commenti…”
Parlando dei contenuti, come nascono i tuoi video?
“Le trame dei video quando entri nel ritmo poi le trovi, vengono da sé. O riprendendo e modificando qualcosa di qualche anno fa, che era piaciuta, riproponendola in forma adeguata al nuovo pubblico, o leggendo i commenti dei follower, valutandoli e, se ritenuti una buona idea, trasformandoli in una nuova avventura.”
Ma tu hai anche un passato nel competitivo, quali sono i tuoi altri giochi?
“Tra i titoli in generale direi soprattutto titoli Mmo, dei quali sono veramente un grande appassionato. Ho giocato per tanto tempo a World of warcraft, ma appunto mi piace tantissimo anche il competitivo. Ho alle spalle 3mila ore su Counter strike global offensive, Overwatch, e qualsiasi gioco multiplayer che mi permette di sfoggiare le mie abilità da gamer. A dire il vero anche per Minecraft io ho iniziato proprio con i combattimenti Pvp (player versus player), puntando al competitivo, e la gente mi ha iniziato a conoscere perché ero uno dei più forti in Italia. Poi, pian piano la mia attività si è trasformata in intrattenimento e basta.” Quindi hai una buona opinione degli esports...
“Per me sono una figata, e spero si arrivi presto a una scena competitiva anche su Minecraft, a pieno, come negli altri giochi. Con gli esports si crea un bell’ambiente, che dà tante opportunità anche a dai ragazzi talentuosi, che magari non hanno modo di emergere in determinate realtà. Speriamo quindi che il settore continui a crescere, perché gli esports sono un bel posto dove stare.”
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
uomo gioca, ci ricorda un famoso testo del filosofo
Huizinga ma... giocano soprattutto i bambini che, lo sappiamo bene, fanno di esso la loro attività principale, come un preludio nella fantasia a situazioni che la vita riproporrà nell’età più adulta. Ma quel fanciullo, nel migliore dei casi, non scompare venendo superato dal “principio di realtà” che, per dirla con Freud, esige di prevalere nell’età adulta sul quello del piacere, dell’entusiasmo e delle scoperte che caratterizzano gli albori del nostro venire al mondo con tutte le sorprese che può riservarci. Questo fanciullo che, come una “matrioska” ci portiamo dentro, viene chiamato puer aeternus perché, appunto, è desinato a non abbandonarci del tutto.
In epoca recente riprende questo tema James Hillmann che nel suo mirabile saggio sul Puer aeternus identifica nell’equilibrio tra i due archetipi del Puer e del Senex la vera possibilità realizzativa dell’uomo.
“Insieme – scrive - essi conferiscono all’Io la sua Gestaltungskraft, la sua forza creativa, come è stata definita, ovvero la sua intenzionalità o pienezza di senso nello spirito.”
La nevrosi, di converso, risulterebbe dal prevalere di un’istanza archetipa a sfavore dell’altra. Senex infatti, che identifica Cronos-Saturno il Vecchio Re, condensa elementi positivi come il potere, l’accumulazione dell’esperienza e del sapere, la ricchezza e la capacità di misurare e ordinare il mondo secondo leggi ferree e durature. Se tuttavia si chiude al Nuovo e uccide i suoi figli (come il mito di Cronos ci ricorda) viene emarginato ai confini del mondo assumendo un’immagine cupa, fredda, isolata e rancorosa. Puer, dal suo canto, rappresenta in positivo ciò che è nuovo, l’evoluzione verso un futuro gravido di promesse, la possibilità di cambiamento e anche di insubordinazione a un ordine divenuto statico e persecutorio. La mobilità e la leggerezza, simbolizzata dalle ali di Mercurio, che consente di superare vecchi ostacoli e rendere possibile il volo verso nuovi orizzonti, unita alla spregiudicatezza così propria dell’età
PUER AETERNUS
giovanile, potranno tuttavia condurre a situazioni catastrofiche laddove non temperate dall’esperienza della maggiore età e dalla conoscenza dei limiti intrinsechi alla natura.
Ogni polarità archetipa esprime quindi il meglio delle sue potenzialità non in quanto contrapposta a quella contropolare, ma se saprà interagire dialetticamente con essa.
“Per questo motivo – riprende Hillman - diventa estremamente importante cercare di risanare l’archetipo scisso che divide il Puer dal Senex”. Tale armonizzazione non potrà passare infatti attraverso un semplice riconoscimento di “sconfitta” e di autoeliminazione di una parte, laddove giunta alle conseguenze negative di una sua estremizzazione. Se è vero che una infantile mobilità non potrà essere costruttiva senza un proporzionato elemento di ordine e disciplina, così anche “senza l’entusiasmo e l’eros del figlio l’autorità perde il suo idealismo. Non aspira ad altro che alla propria perpetuazione, non può condurre ad altro che al dispotismo e al cinismo; perché il significato non può reggersi soltanto sulla struttura e sull’ordine.”
Al di là della diversità degli elementi polari in gioco emerge tuttavia tra gli stessi anche una corrispondenza di fondo, un rimando dell’una all’altra che unicamente consente a entrambe di esprimersi compiutamente. Tale dinamica emerge anche in altre tradizioni: Lao-tzu è il giovane-vecchio (Lao = “vecchio” e Tzu = sia “maestro” che “fanciullo”) come Tagete è il dio etrusco in forma di fanciullo dai capelli bianchi.
L’incapacità-impossibilità di cambiamento e di evoluzione sta quindi nell’irrigidirsi dei tratti di una delle due facce della divinità bifronte che, chiudendosi all’altro-da-sé, nel rifiutarlo svalutandolo, condanna
sé stesso alla fissazione, a un perfezionismo caricaturale e privo di occasioni di trasformazione. La fedeltà a un passato da cui non sappiamo evolverci ci preclude un futuro che non sia all’insegna della conservazione e del conflitto, del vincere-perdere in cui, in realtà, nessuna parte può vincere in assenza di processi di integrazione-evoluzione. Puntuali appaiono le corrispondenze di tale impostazione con la clinica. Nella personalità del giocatore, spesso se eccessivo, come pure all’intero delle dinamiche relazionali tra le quali si muove e delle quali è espressione, è immancabile la presenza di estremi in forte contrasto. Da una famiglia che ha esasperatamente privilegiato il valore dell’accumulazione e conservazione dei beni – con spirito “saturnino” - esce spesso un rampollo che si farà carico, con altrettanto impegno, nel dilapidarli “fanciullescamente”, come si trattasse di un gioco. Tale contrapposizione, che alimenterà poi un inevitabile processo di rinforzo circolare, potrà estendersi sovente anche ai personaggi progressivamente coinvolti nella vicenda, non ultimi i terapeuti. In tale logica, non si tratterà di sconfiggere squalificandolo il “bambino interiore”, quando di facilitare possibilità di crescita e di evoluzione. Tale processo di integrazione si renderà, a sua volta, più agevole allorché anche il “partito ludofobo” saprà alleggerire i temi della colpevolizzazione sistematica e anzi acquisire elementi di leggerezza e diciamo pure di... giocosità. Tale prospettiva appare irrealistica di fronte a catastrofi familiari apparentemente irreversibili. Tali situazioni limite non debbono farci perdere tuttavia – per lo meno a giudizio di ci scrive – il primato dell’obiettivo terapeutico all’insegna dell’integrazione e non della scissione-demonizzazione di un elemento archetipo da parte di quello contropolare.
Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
a cura di Riccardo Zerbetto
L’AUTORE
Tutto il meglio di Nazionale Elettronica, in collaborazione con Good Star, in un unico gioco, Power Ten. Ma oltre a una ricca (anzi, ricchissima) scelta di giochi, ben dieci, c’è anche molto di più. Provare per credere, come abbiamo fatto noi, qui.
GRAFICA ›› 19 /20
Che dire: ce n’è per tutti i gusti in termini di ambientazioni, in questa slot che mette insieme dieci titoli anche molto diversi tra loro, che spaziano tra grandi classici – come il tutti frutti – a scenari Fantasy o della mitologia. In tutti i casi, però, la grafica è di qualità e la scelta dei simboli particolarmente felice, con un alto grado di accuratezza.
AUDIO ›› 18,5 /20
Anche in questo caso si può fare un ragionamento simile a quello proposto per la grafica, con le ambientazioni sonore che oltre a essere perfettamente coerenti con le esperienze proposte da ogni gioco, sono anche particolarmente piacevoli e sicuramente azzeccate. Facendo vedere il tocco di uno specialista, qual è Nazionale Elettronica. Che procede – è il caso di dire – al ritmo giusto.
GIOCABILITÀ ›› 19 /20
L’imbarazzo della scelta, in questo caso, è quasi inevitabile, avendo a che fare con dieci titoli in un solo prodotto. E in tutti i casi, il divertimento è assicurato. Tra i titoli in-
POWER TEN
Dieci giochi per un potere coinvolgente
LA SCHEDA
NOME_ Power Ten
PRODUTTORE_
Nazionale Elettronica
DATA OMOLOGAZIONE_ giugno 2024
SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps
CICLO_ 30.000
PAYOUT_ 65%
Cosa dire di più di questa slot? Che sa essere bella, varia e pure conveniente. Capace di far venire voglia di giocare a tutti, grazie a una scelta così ampia e varia, e a un fascino tutto particolare.
clusi in questo “super-multi-game”, abbiamo: Golden Egg, Diamond Egg, Gods Of Aegyptus, Guns N’bullets, Pirate Galleon, Gold Of Vikings, Diabolica, Wild Gorilla, Super 777, King Of The Sea. Che si distinguono non solo per temi ma anche per esperienze di gioco, a partire dalle possibilità di puntata. Per esempio in Golden Egg il “bet” è frammentabile in 50 o 400, mentre in Diamond Egg da 10 a 200, mentre gli altri variano tra 25 e 200 oppure 300 o 400. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Sotto ad ognuno di questi, però, c’è un motore di pagamento molto dinamico e accattivante. Che fa la differenza.
PRESTAZIONI ›› 18,5 /20
Difficile parlare di prestazioni, in questi tempi di stallo del mercato, ma si possono comunque valutare i riscontri di chi ha provato il prodotto e lo ha gradito particolarmente e le molte attenzione dedicate a questa nuova multigioco da tanti gestori rappresentano già un importante elemento di valutazione e un primo importante riscontro per il produttore.
BUDGET ›› 19 /20
Questo è il paragrafo che sta diventando sempre più importante nella vaultazione di una slot. Sempre a causa della crisi nel settore, ormai diffusa. In questo caso, però, come per tutti i prodotti del gruppo di Faenza, senza neanche guardare la convenienza data dall’ottimo rapporto tra qualità (alta) e prezzo (standard), ad agevolare gli operatori ci sono le varie politiche commerciali adottate dal gruppo, come la formula rent e le varie agevolazioni di acquisto.
IL NOSTRO GIUDIZIO
di Vincenzo Giacometti
Scoprila qui:
La promozione di una cultura del gioco come forma di divertimento e lontana dagli eccessi, con l’obiettivo di avere zero giocatori problematici entro il 2030. Questo uno dei pilastri della strategia di sostenibilità di Sisal, come spiega il Ceo della Società Francesco Durante: “La sostenibilità è un’opportunità per garantire la crescita dell’azienda nel lungo periodo e creare un impatto positivo sulla Società e sulle generazioni future. In Sisal crediamo fermamente nel ruolo dell’innovazione per accelerare e consolidare la trasformazione sostenibile: oggi la grande sfida per le aziende digitali è l’utilizzo etico delle tecnologie per mettere le persone al
Gli Swiss Location Award consegnano per il secondo anno di seguito il sigillo di qualità “Eccellente” al Casinò Admiral di Mendrisio, premiando così la ricca offerta di gioco, gli eventi organizzati, le promozioni proposte e i servizi dedicati agli ospiti dal Casinò. Questo riconoscimento si va ad aggiungere, oltre che al riconoscimento del 2023, anche alla vittoria ai World Casino Award di qualche mese fa, quando il Casinò Admiral è stato eletto come Europe’s Best Casino Entertainment Venue 2023, avendo la meglio sui Casinò di Monte Carlo, Barcellona, Malta, Basel e Bad Homburg.
“Il lancio di Punto Banco Italia Tricolore e Roulette Italia Tricolore evidenzia il continuo impegno di Pragmatic Play nel proporre offerte di prodotti localizzati ai giocatori dei principali mercati regolamentati.” Con queste parole Irina Cornides, chief operating officer di Pragmatic Play, saluta l’ulteriore ampliamento del Live Casino grazie ai due nuovi titoli con croupier dal vivo ottimizzati per il mercato italiano.
Punto Banco Italia Tricolore è una versione del classico gioco del Baccarat, che presenta diverse caratteristiche chiave, tra cui una serie di side
SISAL
Sostenibilità, la prima opportunità di crescita
centro di un futuro più responsabile.” Nel Bilancio di Sostenibilità 2023, di fresca presentazione, si fa il punto sulle tante iniziative portate avanti in proposito: dall’ottenimento dell certificazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi per l’approccio al gioco responsabile in Italia alla costituzione della Fondazione Fair, Fondazione per l’Ascolto, l’Innovazione e la Ricer-
CASINÒ ADMIRAL L’eccellenza svizzera che concede il bis
Un risultato che premia un’offerta che è in continua evoluzione per cercare di soddisfare i gusti di tutti gli ospiti. La casa da gioco del Mendrisiotto propone un’ampia offerta di gioco che comprende 10 tavoli di roulette americana, 4 di punto banco, 4 di black jack, 1 di casino war, 2 di ulti-
PRAGMATIC
PLAY
Il Live Casino punta sull’Italia e sui prodotti localizzati
bets per mantenere l’azione veloce ed emozionante.
Il nuovo tavolo italiano combina una tecnologia all’avanguardia con statistiche di gioco dettagliate e ricche
ca, progetto dedicato ad affrontare le sfide della tutela dei consumatori e del gioco responsabile; per proseguire con il rafforzamento dell’impegno nella formazione delle proprie risorse e del personale dei punti vendita e tramite la sensibilizzazione dei consumatori stessi, per riconoscere e valutare i propri comportamenti di gioco. Nel 2023 sono state erogate quasi 1.500 ore di formazione interna sul gioco responsabile e sono stati introdotti due nuovi percorsi di formazione obbligatoria sul gioco responsabile, coinvolgendo oltre 26.850 rivenditori sul territorio. Oltre 30.000 clienti sono stati coinvolti nelle attività di ricerca.
mate texas hold’em, 6 di poker cash game e 14 di tornei poker, che ospitano sia i tornei settimanali dell’Admiral Poker Room che i grandi eventi pokeristici quali La Notte degli Assi, Ipo Master e lo Swiss Championship of Poker. Ad aggiungersi all’offerta dei tavoli del Casinò Admiral troviamo 344 slot machines e 69 jackpot slot, tra cui il Mendrisio Jackpot e l’Admiral Jackpot. Completano l’offerta alla clientela i due Admiral Cafè, l’Admiral Restaurant, che propone una carta che esalta i sapori di stagione, e l’Admiral Bistrot, che offre un ricco buffet, i piatti del giorno e il classico menù del Bistrot.
funzioni social, tra cui Ask Player e Ask Banker. Inoltre, evidenzia la qualità tecnica dell’offerta del Live Casino di Pragmatic Play, con telecamere ad alta definizione che consentono ai giocatori di ingrandire manualmente le carte.
Il portfolio Italia Tricolore è stato inoltre ampliato per includere croupier dal vivo di lingua italiana e una versione localizzata della Roulette con un look and feel distinto. I nuovi tavoli sono solo gli ultimi tra i giochi specifici per ogni paese ad essere stati aggiunti al pluripremiato portfolio di Live Casino di Pragmatic Play.
ILCON SUBITO È PASSIONE PER IL GIOCO
gioco in tutte le sue forme e dimensioni sa essere una componente fondamentale nello sviluppo umano, svolgendo un ruolo cruciale nel favorire l’apprendimento, la creatività e il benessere psicofisico. In occasione della Giornata mondiale del gioco, lo scorso 28 maggio, Subito – piattaforma per comprare e vendere in modo sostenibile e seconda piattaforma di e-commerce con oltre 18,7 milioni di utenti unici al mese –offre una panoramica delle ricerche e dei prodotti venduti ed acquistati sulla piattaforma, sottolineando come il gioco influenzi positivamente la nostra società, promuovendo inclusione, innovazione e cresci-
NUOVI MONITOR PER VIDEOGIOCARE
Electronics introduce in Italia la nuova linea di monitor dedicati al gaming Lg UltraGear Oled (27GS95QE, 32GS95UE, 34GS95QE, 39GS95QE, 45GS95QE), ideali per chi è alla ricerca di un’esperienza di gioco coinvolgente ed immersiva. I monitor Lg UltraGear garantiscono un’esperienza visiva senza precedenti grazie ai pannelli Oled con tecnologia Mla+ (Micro Lens Array+) che offre una luminosità del 37,5 percento in più rispetto alla generazione precedente, raggiungendo i 1300 nit. Oltre alle già eccezionali caratteristiche degli schermi Oled come contrasto infinito e nero perfetto, il trattamento antiriflesso e basso riverbero con
Pta personale.
Subito sa essere un punto di incontro tra tutti coloro che cercano dei giochi per i propri figli, per un regalo a sé stessi o ai propri cari, oppure per collezionismo, stimolando la socialità; infatti, all’interno della piattaforma c’è un mondo che copre tutte le fasce d’età e tutti i desideri. Si alternano tra loro ricerche relative ai giochi da tavolo, che sono state oltre 15.000 solo nel periodo tra gennaio e aprile 2024, per riunirsi con gli amici di una vita; passando per le console e i videogiochi che sembrano essere punto d’incontro tra tutte le generazioni.
opacità del 35 percento riduce in maniera significativa i riflessi sul display anche in condizioni di forte luminosità. Inoltre, i nuovi modelli integrano la tecnologia Live Color
Low Blue Light che modera la quantità di luce blu emessa dallo schermo, riducendo in questo modo l’affaticamento degli occhi senza compromettere l’eccellente qualità delle immagini. I monitor LG UltraGear Oled 27GS95QE, 34GS95QE, 39GS95QE e 45GS95QE sono i perfetti compagni di gaming per chi cerca dispositivi performanti e schermi per un coinvolgimento totale. Infatti,
i modelli presentano un design curvo ideale per tutti i giocatori che vogliono immergersi nelle proprie azioni di gioco con immagini nitide. Grazie al raggio di curvatura di 800R (disponibile sui modelli da 34”, 39” e 45”), al formato cinematografico 21:9 e alla soluzione UltraWide Quad HD (3.440 x 1.440), i display mantengono luminosità e colori costanti senza alcun tipo di distorsione.
BARBIE CELEBRA LE ROLE MODEL ATLETE
roseguono i festeggiamenti di Mattel per il 65° anniversario di Barbie che annuncia la produzione di nove esclusive bambole one-of-a-kind dedicate ad atlete di fama mondiale, tra cui Venus Williams, giocatrice di tennis americana e icona dello sport. Barbie si fa portavoce della storia di queste atlete per dimostrare alle bambine e alle ragazze che tutto è possibile se si seguono i propri sogni con passione. Attraverso iniziative come il Barbie Dream Gap Project, Barbie si impegna a rendere i campi di gioco un luogo accessibile per tutte le ragazze a livello globale, nello sport ma non solo, colmando il divario che le separa dalla piena espressione del loro potenziale. Collaborando con Voiceinsport, una piattaforma sportiva digitale che supporta le ragazze nello sport, le Barbie Role Models aumenteranno il loro impatto attivando sessioni di mentoring virtuali nel corso dell’anno.
Tra le pioniere delle sport spicca l’orgoglio italiano Federica Pellegrini, ex-nuotatrice e medaglia d’oro olimpica. Insieme a lei Christine Sinclair calciatrice canadese, Mary Fowler calciatrice australiana, Estelle Mossely pugile francese, Alexa Moreno ginnasta messicana, Rebecca Andrade ginnasta brasiliana, Susana Rodriguez atleta paratriathlon spagnola, Ewa Swoboda sprinter di atletica leggera polacca.
a cura di Michela Carboni
The secrets of Malta the beating heart of European gaming
THE MEDITERRANEAN ISLAND IS NOT ONLY AN EXCELLENT TOURIST DESTINATION, BUT ALSO A CUTTING EDGE PLACE IN TERMS OF GAMING REGULATION. WE INTERVIEWED CHARLES MIZZI, CEO OF THE MALTA GAMING AUTHORITY, TO BETTER UNDERSTAND THE MECHANISMS
By Alessio Crisantemi
What are your main objectives during this mandate at the helm of Mga?
“I am committed to building on the Mga’s existing strengths to reinforce the Authority’s position as a leading regulator in the global gaming sector, ensuring that Malta remains the home of gaming operators of good will. While maintaining these high standards, a key focus will be that of streamlining the Authority’s internal processes to enhance our efficiency and our interactions with our external stakeholders. We are, in fact, actively seeking additional support to further bolster our human resources and technical systems. We have already made progress in reducing bureaucracy and restructuring our regulatory departments, but this is an ongoing effort. Additionally, we will continue with one of the key principles we are known for: maintaining an open channel of communication. This ensures that we are a regulator who truly listens and engages with our stakeholders, thus ensuring that our policies and regulations reflect the needs of an ever-evolving market.”
In your opinion, where does Malta stand in the global panorama of gaming jurisdictions?
a trend of other European jurisdictions regulating their national markets. However, the Mga’s ability to strike the right balance between allowing the industry to thrive and grow sustainably on the one hand, and protecting consumers on the other, is key to Malta’s continued success.
Malta offers a business-friendly environment that attracts gaming operators from around the world. Our strategic location, extensive double taxation treaty network and skilled workforce make Malta an ideal base for gaming companies. Additionally, strong support from the government and other institutions further fosters a conducive environment for business growth.”
What are the strengths of the Maltese iGaming system?
“As I mentioned, one factor is the creation of an environment that balances economic interests with the protection of consumers and society as a whole.
A key aspect of any regulator’s role is to educate stakeholders about the regulations and policies they must adhere to. In expecting compliance from our licensees, we acknowledge that it is our responsibility to be clear as to what those expectations mean in practice.
“I believe Malta holds a strong position on the global stage. We were one of the first movers in regulating online gaming back in the early 2000s, and that established us as a frontrunner. Our unwavering commitment to regulatory excellence, demonstrated by our robust regulatory framework and highly competent team, has earned the Mga licence global recognition and respect. This enhances the reputation and credibility of Malta-licensed operators in the eyes of players and other stakeholders. It’s true that there is
This approach is crucial because the day-to-day implementation of regulatory requirements can sometimes pose challenges for licensees, and we therefore aim to strike a balance between helping a licensee understand how to be compliant, while being pragmatic in running their business. We have consistently embraced innovation and made sure to stay ahead in the field of gaming regulation. We have been pioneers in regulating the use of cryptocurrencies as means of payment, as well as the use of innovative technology arrangements (Its), including blockchain and smart contracts, within gaming op-
La Valletta
erations.
We also embrace innovation in regulation in other ways, such as by being the first gaming regulator to be looking holistically into the sustainability of the industry through a voluntary Esg Code of Good Practice for the online gaming sector. The ecosystem we have cultivated over the years, composed of industry players, regulators, and service providers, is underpinned by a stable political outlook that supports the industry’s presence in the country. This synergy allows Malta to continue playing a pivotal role as the home of the gaming industry, fostering an environment where innovation, compliance, and economic growth can coexist.”
Today there is a tendency on the part of national legislators to limit game advertising and in some cases (like Italy) even to ban it. What do you think about it?
“Banning gaming-related advertising can be counterproductive, as it does not enable regulated operators to distinguish their services from unregulated ones. Aside from undermining the investment that such operators would have made to access a market, this also risks diverting players to operators that are not subject to responsible gambling requirements. We believe that responsible advertising, coupled with robust player protection measures, contribute significantly to safer gambling. Our approach focuses on promoting responsible gambling practices, ensuring that operators comply with strict regulations, and providing resources for individuals facing gambling-related issues. Malta’s ‘Gaming Commercial Communications Regulations’ outline gaming advertising and establish several obligations and limitations that Mga-licensed operators must adhere to when publishing adverts. The main goal of these regulations is to ensure that all gaming advertising is socially responsible, especially in protecting minors and vulnerable persons from harm or exploitation.”
In Italy today we are back to talking about international liquidity for the poker sector and online gaming more generally: to date in Italy you can only play within national borders. What do you think about shared liquidity in general? In Italy there are those who talk about the risk of money laundering opening up liquidity, others respond that it is a fake problem or in any case overcome today.
“An operator offering a gaming service in terms of the Maltese legal framework, could, in terms of article 46 of the ‘Gaming Authorisations and Compliance Directive’, share liquidity with operators licensed in other jurisdictions. As with any other game type, there
is a risk of money laundering. It is crucial that the Mga-licensed entity, which is also subject to the applicable Aml legislation, addresses this risk by applying a risk-based approach in accordance with its legal obligations. To respond to the discussion on international liquidity in the poker sector and in online gaming more broadly, it’s essential to consider the differences in risk between operating within national borders and embracing shared liquidity across multiple jurisdictions. Shared liquidity can potentially enhance the gaming experience, as well as economic benefits; however, it also introduces complex challenges, be it Aml-related or otherwise. Therefore, for any jurisdiction considering the adoption of a shared liquidity framework, it is crucial that they conduct a thorough risk analysis. They must be fully informed of the potential risks associated with such a move, including the increased complexity of tracking cross-border activities. It is imperative that monitoring mechanisms are established to oversee the activities within this framework. Additionally, there must be effective measures in place to supervise and enforce regulations tailored to manage the nuances of an international gaming environment. This approach ensures the integrity of the gaming industry, while safeguarding against potential financial crimes.”
Still looking at Italy: what is the current level of collaboration with the Italian regulator? Do you think you can intensify it in the future?
“Here at the Mga, we place great importance on collaboration with our international counterparts, including the Italian regulator. Collaboration and knowledge-sharing results in greater efficacy in supervising a safe and responsible gaming ecosystem across the board.
The complexity of the gaming industry demands such collaborative efforts. With various stakeholders – including operators, technology providers, and government bodies – all playing critical roles, collaboration allows us to leverage diverse expertise and perspectives. This joint approach enables us to develop comprehensive and effective regulatory frameworks that address the industry’s inherent complexities. We consistently advocate for increased collaboration as it allows us to address challenges more effectively and adapt to the evolving landscape of the gaming industry. By maintaining open lines of communication and working together on common goals, we can create a more robust regulatory framework that benefits everyone involved.”
Charles Mizzi
Bienvenido to the future
CLARION GAMING SHOWS ITS CARDS ON THE NEXT EDITION OF THE ICE FAIR, WHICH PROMISES TO BE FULL OF NEWS AND A RECORD EDITION. GIOCO NEWS FLEW TO BARCELONA TO REVEAL ALL THE DETAILS OF THE NEW EVENT IN PREVIEW
By Alessio Crisantemi
Barcelona – After the announcement of the new exhibition venue and the greeting – combined with thanks – addressed to the city of London celebrated last February, the time has come to reveal the cards on the next edition of the Ice fair, which Clarion Gaming wanted to present to the insiders, with a “Hola, Barcelona”. Starting right from where it left us, that is, from that “Thank you, London” a few months ago. So, the organizing team of the event, in addition to revealing its plans to the interested companies, has decided to meet the main international media, to illustrate all the details of the new strategy and to also collect the opinions of those who work in the field, albeit from another point of view, and that have generally seen more than a few gaming fairs. We, as Gioco News had the pleasure of visiting the building that will host Ice 2025 and collecting (in preview) all the information that characterizes it. Starting from the unveiling of the new claim of the event: “Explore: the new era of gaming”, which is explained to us by its creator, Josy Frost, brand strategist of Clarion Events, describing the message of 2025 and the creative concepts that accompany it.
“What we want to propose and represent in the next Ice is the construction of a new gaming ecosystem – he explains – because when the world of games comes together, a new universe of opportunities awaits us. For this reason - he continues - Ice 2025 will not only be the next chapter in our history, it will also be the beginning of a completely new book. Games industry is a boundless frontier, full of innovation, connection and limitless potential. Ice Barcelona will therefore not just be a fair; but a portal to this dynamic ecosystem.”
The group’s desire, explained again by the brand strategist, communicated through the new branding campaign, is to “ignite a sense of discovery and possibility around Ice Barcelona 2025. We want participants to see it not only as a destination for commercial transactions, but as a springboard for exploring, col-
laborating and defining games future.”
It is therefore time to explore the new gaming ecosystem. The appointment is from 20 to 22 January 2025, when - as we understand - Ice is openly preparing to revolutionize the international trade fair landscape and not just the gaming industry, proposing a new approach and a new kind of event that starts from broad collaboration extended to all institutional and not just industrial stakeholders.
Also for this reason, the representatives of the Barcelona Convention Bureau attended the meeting organized by Clarion Gaming, with the manager, Anna Bueno and the head of communications of Fira Barcelona, Salvador Bilburna. Who explained the strong synergy that was established with Clarion to welcome Ice, as well as enhancing the strengths of their building. “Our new headquarters with 240 thousand square meters of exhibition space and constantly growing is an ideal place to host the global Ice community and the gaming industry,” he explains. “We have first-class, professional and sustainable facilities and already have experience with world-leading events, such as the Mobile World congress, and others. With an accessible, adaptable and efficient structure and an integrated urban partnership approach for what we call ‘InsideOutside’: that is, to create a new complete experience for all users.”
The Ice migration from London, as we know, does not occur due to the will of Clarion Gaming which, on the contrary, had to “undergo” this change, following the strong demand from the leading companies in the sector who had to face an incredible increase in costs after Brexit. And all this doesn’t even happen in an ordinary moment, as the fair, like all the others, was emerging from the terrible years of Covid. But it was still doing it in a more than significant way. Just look at the 2024 numbers, which indicate that Ice in London, together with Igb Affiliate, broke all records in their latest edition, with over 50 thousand attendances in total, compared to 36 thousand in 2020.
And now, a new leap forward is expected for what
Hunter defines as “The dawn of a new era for global industry”.
According to the Clarion Gaming leader “Barcelona is a leading destination for Ice, having a large-scale global reach, representing a new home for digital technology and start-up culture, as well as having a reach extended to the Latin America world. Furthermore, there is a very strong digital expansion here, with the continuous and strong growth of Ai, Martech, Fintech and Cloud infrastructures. Furthermore, thanks to the partnership with the headquarters and the city we are exploring a completely new way of working, building a strategy at city level. All of this helps create a positive impact for the industry, in what we call ‘festivalization’: if gaming is the entertainment technology industry, Barcelona offers a new canvas to be creative and entertain. While the United Kingdom will continue to represent an opportunity for gaming with the Igb Live moving to London, which is taking place in Amsterdam today”.
The fair of the future
Looking further into the future, Clarion also sees opportunities for further growth, in line with industry needs and the potential expansion of synergies: it means that Ice and iGB Affiliate are now future-proof. Through the creation of a new platform for customer expansion and growth in new synergies including technology of gambling, European street gaming and start-ups. Positioning Ice Barcelona as “the place where gaming world goes to do business” and the springboard and heart of the global industry. Furthermore, among future developments, Clarion sees in the global expansion process the acquisition of the entire exhibition center, which means up to 220,000 square meters of floor space and growth in existing key sectors, in line with industry needs and expansion towards new synergies and start-ups. Aiming to reach attendances of up to 100 thousand visitors (the Mobile World Congress already has 120 thousand). Furthermore, the fair will become a four-day Expo, expanding into World Gaming Week.
A success already announced
But before looking to the future, it is good to stay in the present. How has this news been received by the insiders and what response are they getting in terms of participation from Clarion Gaming? Again Ceo Hunter explains it, without too many words, speaking of an “unprecedented response” to the unique exhibition opportunities available at the Gran Via fair, Barcelona.Confirming that the January 2025 edition of Ice/iGb Affiliate will be the largest meeting of the global gambling industry, with over a thousand exhibitors occupying 120,000 square meters of space, 20 percent larger than London 2024, thus setting a new record. But that is not all. “As part of Barcelona’s
candidacy to host Ice/iGb affiliate, we ensured we had access to the entire Gran Via campus, including over 200,000 square metres, providing the opportunity to secure more space if and when the sector required it. But while we had the option to use more space for 2025, we made the strategically choice of deciding to limit the size of the 2024 show to 120,000 square metres, in order to pursue a structured and sustainable growth plan, in line with the needs of our customers and that is also designed to offer the best visitor density.
There was huge demand for space from both existing exhibitors and those companies looking to exhibit at Ice/iGb Affiliate for the first time.
While we are a trade organisation, we also recognize that, as industry partners, we carry many responsibilities, which in this case mean expanding the show, but in a controlled and limited way and in line with industry growth. This is a continuation of the strategy implemented when the first edition of Ice included 31,000 square metres and took place at ExCeL in 2013. Each year we have expanded the exhibition space, in line with a campaign to increase buy-side participation and therefore increase the return on investment for all participants.” This is a point that certainly is honorable for the Clarion group, which proves once again that it does things right. This idea is also strengthened by the last detail provided by Hunter regarding the composition of the exhibition: “In addition to their physical dimension, we are taking care of the composition of the exhibitions, ensuring that they reflect the industry by covering every sector. Our overall goal is to ensure that Ice and iGb Affiliate reflect the needs of the entire global industry and the migration to Barcelona enhances our ability to meet this goal.”
The long journey of the gaming fair
1936 First Ate held at Dorland Hall, Regent Street, London, with 39 exhibitors
1940-45 Suspended during World War II
1948 Introduction of interpreters to “help stimulate foreign trade”
1990 Introducing high stakes casino equipment to the show floor
1992 It goes to Earls Court
1993 Ate becomes Atei - to reflect the international focus
1995 Casino section becomes International Casino exhibition
2005 Show purchased by Clarion Events
2013 First edition at ExCeL in London
2025 First edition of Ice in Barcelona
Ameeting point for operators, affiliates, technology and games suppliers, with the aim of creating new synergies and new cooperation spaces. All this is iGb live, a central event for the igaming market, which this year takes place for the last time from 16 to 19 July at the Rai in Amsterdam, in the charming Netherlands’ capital. The event, for which 10 thousand participants are expected, is of key importance in a constantly evolving world where networking is becoming increasingly crucial for establishing connections between different professional figures. Naomi Barton, portfolio director of Clarion Gaming, tells to Gioco News how this latest Dutch edition will be.
This will be the last edition of iGb live to be held in Amsterdam prior to the July 2025 relocation to London: what has been the response?
“The number of industry professionals that have registered is tracking more than 60% ahead at the same stage in 2023. iGb live is already igaming’s fastest growing business event and to be so far ahead of last year’s campaign which culminated in a record unique attendance of 7,299 (+44% y-o-y) and 14,500 on-site visits. Drilling down into the numbers 40% of those registered have confirmed that they will be attending the show for the first time which is also ahead of what was achieved last year. Each performance metric that we reference is in positive territory and I am confident that everything is in place to hit our projected 10,000+ attendees. The Rai have been amazing partners. We have loved staging the show in Amsterdam and look forward to distilling the same spirit and energy for when we relocate to London in July 2025. We will be using the next edition of iGb live to reflect and celebrate our time in Amsterdam and to say a huge thanks to the Rai team.”
Can we consider iGb live as an event to create synergies and bridges between companies, operators
Discussion and business opportunities
NAOMI BARTON, PORTFOLIO DIRECTOR OF IGB LIVE, HIGHLIGHTS THE EVENT AS AN INDUSTRY FAVORITE AND THE PLACE WHERE KEY COMMERCIAL DEALS ARE MADE
and experts of the sector?
“We’re often told by customers that iGb live is the industry’s favourite event and the place where crucial business deals are made. iGb live is the only event that connects the leading igaming affiliates, operators, tech vendors, game providers and suppliers in order to maximise performance and really drive tangible business growth. It has a unique chemistry and is widely regarded as being not just a dynamic and exciting show but also the home of the igaming community. iGb live delivers unparalleled business opportunities with attendees having free access to in excess of 300 exhibitors and sponsors occupying 21,000+ square metres of gross space, a figure which is 35% higher than in 2023.”
What is the thinking behind the rebrand of the Consumer Protection Zone to the Sustainable Gambling Zone?
“The decision to rebrand to the Sustainable Gambling Zone (Sgz) was taken following extensive consultation and is set against the heightened importance placed on pro-active customer interventions taking place at earlier stages of the player journey. The Sgz will engage with operators who are focused on longterm sustainability, something which goes beyond simply meeting the regulatory mandate. The overarching objective is to be at the vanguard of initiatives to help develop healthy play - right from the outset. This more holistic approach underpins the safer gambling dynamic. Its goal is to create a more sustainable business in which the vast majority of players can continue to enjoy their gambling entertainment experience but where the small proportion who are at risk of developing problems are pro-actively identified and assisted by operators.”
Naomi Barton
di Carlo Cammarella
recently moved to Spain, and not for holiday or to enjoy the sunshine that is usually missing during the UK summer. I am the first person of the Clarion Gaming staff to move to Spain, in advance of the next edition of Ice, which will move to Barcelona after eighty years in London. However, my role is not that of managing the relocation of Ice, as one might logically assume. While Ice will continue to be a global fair (and therefore its location should not be relevant to the global industry that gathers there at the beginning of each year), we are also entering a new political, regulatory, social and commercial context, which we want to respect, understand and benefit, if possible and appropriate.
And my research of the Spanish market, both the gaming sector and the political climate in general, has been my responsibility for the next few months. Pretty soon I realized that it is a very different market to the British one, with twenty regulators, including the seventeen regulatory agencies in the autonomous communities of Spain, and three dedicated to online gaming (the federal agency of the Dirección General de Ordenación del Juego, Dgoj, and two independent cities of Melilla and Ceuta). This fragmentation creates a very complex market, with a multiplication of regulatory measures and regulatory requirements. Perhaps, it will be a topic of another column in the future to analyze the characteristics of the Spanish gaming market.
Given my dedication to the issues of sustainability and responsible gaming linked to Ice initiatives in these areas (Sustainable Gambling Zone), I also focus on this in my investigations. It is not by chance that I am the first of the Clarion Gaming team to move to Barcelona - but it is precisely because it is our prerogative to focus on the importance of these subjects in the fair which is the largest and most international exhibition of products and technologies, but being
On or off the radar
VARYING APPROACHES TO PUBLIC DEBATE
ON RESPONSIBLE GAMBLING
By Ewa Bakun
mentioned). While there is obviously cooperation, which also includes important financial support for the activities carried out by these organisations, it is much less visible or manifested.
On the contrary, I found a lot of cooperation and support through various foundations established by some companies for non-profit organizations dedicated to non-gaming cases, such as digital skills training and development courses, sports or even medical activities. The choice to distance itself from direct involvement in responsible gaming seems interesting to me, probably motivated by the sensitive nature of the regulatory and political debate.
The matter of the level of openness, especially towards mass media and sensitive topics that signal a possible harming nature of the product offered by the gaming sector, always causes opposite opinions. On the one hand, there is the opinion that extreme and proactive openness, even if it exposes us to risks, reveals an industry characterized by integrity and helps improve its reputation. On the contrary, the more conservative perspective recommends more discretion in the volume of communication and starts from the belief that it is not possible to change the negative perception of the sector, and therefore it is better to stay off the radar to avoid exposing oneself to any media risk.
It seems that the Spanish market has chosen the more protected path, unlike the British one. The British market is experiencing a restrictive reform at the moment, so perhaps discretion is advised. But it is yet to see which option will create a sustainable sector in the long term.
so, it also becomes the platform for dialogue, and influence, on the future of the sector, even within the scope of sensitive, controversial or still to be resolved issues. In this way, we want to contribute to the debate taking place at the global, but also regional and national level. Therefore, Ice offers an opportunity to influence this debate in Spain. Trying to understand the dynamic and peculiarities of the Spanish market, especially in the field of responsible gaming, I noticed an interesting difference in Spain, compared to what I know from the United Kingdom, in the intensity of collaboration between the commercial sector and the non-profit organizations dedicated to responsible gaming. Already the number of these organisations, many on the Uk Ret lists, with the well-known names (also through their presence in the Ice Sustainable Gaming Zone) of Gordon Moody, Ygam, Gamcare, Betknowmore, to name a few, clashes with few in Spain (Fejar and Asencas, among those
Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.
hen creating and selling a game, many factors can come into play in what is the selling point. Many would agree that the gameplay is central to the experience. That being said, there is certainly a distinctive value to adding a theme or license to an existing game. This can introduce the game to new players who instead take interest in the licensed franchise or can make fans of the game itself buy more versions to complete a collection. This is applicable to large-scale operations such as arcades, or even personal collections. Many keen collectors will be sold on the licence, by virtue of wanting everything associated with a brand. Gareth Jones, general manager at Mh Leisure, states: “An established Ip can help give access to the market rapidly and more effectively than a non-branded product. Consumers and customers are already looking out for products from certain brands or popular characters, which in turn opens up channels for advertising, increased exposure and a demand for your product.”
This doesn’t necessarily skip all steps of marketing a product, but to an extent, a well-licensed product can sell and promote itself by virtue of being tied to a popular or trending brand.
Stern Pinball’s Ceo, Seth Davis, explains how a licence can benefit a product: “Licensed merchandise remains highly sought-after, filling retail shelves with a wide array of toys, apparel and accessories bearing popular brand names. Manufacturers increasingly leverage these established licenses to boost product sales, capitalising on existing fan bases for instant brand recognition, driving sales and enhancing overall product and business visibility. “At Stern Pinball, we’ve been honoured to have the chance to work with some of the most recognizable, iconic Ips including Jaws, Venom, Foo Fighters, Godzilla, The Mandalorian, Stranger Things, Jurassic Park, Deadpool and many
FOSTERING A CONNECTION
WILLIAM BELL DISCOVERS HOW PARTNERING WITH A BRAND VIA LICENSING CAN BE AN ATTRACTIVE PROPOSITION FOR A PRODUCT
By William Bell
www.intergameonline.com
more. We’re excited to continue this trend with our newest collaboration with Lionsgate, featuring the world’s greatest assassin, John Wick.” When choosing products to license, it is also important to consider that licensing is meant to complement the existing product, and the product should work with the licence. Andrew Neerdaels, licensing manager for Dimensional Branding Group, brings this to light: “There are tons of factors to consider, but the cost of the licence is one of the most important for many companies. You can slap a brand on to any product but if you want it to truly move the needle the brand and product have to make sense together. If you have a certain gameplay or product, there needs to be a clear bridge between the two for the consumer.”
Steven Tan, general manager at Unis, gives his insight into this: “A licence can impact gameplay mechanics, as we often need to integrate elements from the licensed Ip to create an authentic experience for players. However, it’s essential to strike a balance between staying true to the licence and ensuring that the gameplay remains enjoyable and engaging. Integration should enhance the player experience rather than feel forced or gimmicky.”
As beneficial as licences can be,
however, there is no guarantee any licence will make a product work without fail. Companies will take the necessary time and effort to decide if the risks outweigh the potential benefits a licence will eventually carry.
Another challenge to be considered is longevity of Ips. This is a makeor-break factor for licensed attractions, and could even be the most volatile aspect of licensing. Length can range completely depending on attraction types and chosen branding and this shows in the insight from the industry. From Stern’s angle, Davis states: “It’s really dependent, but typically the initial lifespan can be anywhere from three to five years. And based on demand, licences can get renewed to extend the life of a game in production or in some cases, be brought out from the vault.”
Unfortunately, as beneficial as these top licences are, they come with higher costs. Michael Nowak, managing director at Rhode Island Novelty, discusses the tasks required in licensing: “Licensed products are generally more expensive so they can sometimes be harder to win. Additionally, if a licensed product turns out to not be that popular than that operator may have inventory is very slow to move.”
Ultimately, the higher price point is due to the emotional connection people hold to the IPs they treasure. It is this emotional connection that draws people in, and when done right, will yield a higher reward.
Travasso states: “Licensed games typically come with a higher price tag due to the royalties involved in securing the brand rights. However, operators often find that the premium is justified by the increased foot traffic and revenue generated by these popular titles.”
At the end, licensing can be a costly but beneficial advantage for products. If a company can find a licence that fits its product and is currently trendy, or a staple and well recognised brand, there’s a high chance it will perform better.
TReinvent oneself to attract
With professor David G. Schwartz we make a historical excursus on the “birth” of Nevada as the main global point of reference for gambling, a situation with huge and ever-renewing consequences, also from a tourism point of view
By Anna Maria Rengo
he world casino capital is not born, but made. With all the consequences, in this special article we focus on the tourism aspect that this entails. With David G. Schwartz, affiliate professor of History and ombuds at the University of Nevada, Las Vegas, we take stock of the historical circumstances that led to the legalization of casinos in the US state.
“Nevada first legalized casinos in 1869. In 1909, the legislature voted to criminalize commercial gambling - i.e., gambling games with a built-in house edge - while keeping social games legal. This prohibition was never entirely effective in stopping gambling, and in 1931 the legislature voted to re-legalize commercial gambling in order to stimulate the economy, as this was during the Great Depression.”
How did Las Vegas become, in the collective imagination but also in reality, the world capital of casinos?
“The image of Monte Carlo declined as the social norms of the Victorian era, during which it rose to prominence, faded. The growth of Las Vegas as a gaming destination intensified in the 1950s due to the success of casino resorts on the Las Vegas Strip, which offered gambling and many other attractions to visitors.”
In the collective imagination, Las Vegas casinos were, especially in the past, places of money laundering, crime and prostitution. Did it correspond and does it correspond to reality?
“Money laundering is possible in casinos, and crime and prostitution tend to follow money”.
What is the contribution that the Las Vegas casinos and those of Nevada in general make to tourism in the state?
“Nevada gaming is responsible for a large proportion of visitors to the state, particularly when one factors in those who visit casino resorts but do not gamble.”
Over the decades, other important gaming centers have become established, not only in the United States, let’s think of Atlantic City, but also in the world, such as Macao. But in your opinion, can a comparison be made between the Las Vegas casinos and those of Macau or are the offer and type of customers totally different?
“All casinos offer gambling, although Macau obviously caters more to Asian gamblers due to its location in Asia. The customers all have in common that they want to gamble, dine, and be entertained, though there a host of cultural and social differences between them”.
How does Las Vegas remain attractive and how do you imagine its future?
“Las Vegas has remained attractive by consistently reinventing itself. Once, gambling itself was a novel lure. Then the proliferation of casinos throughout the United States took away that novelty, so Las Vegas casino resorts added more non-gaming amenities, particularly in the areas of dining and entertainment (and, more recently, professional sports) to give visitors a reason to fly past other casinos. It is difficult to forecast the future because broader national and global economic conditions are so important to how the city evolves, so I don’t make predictions about the future.”
Finally, what do you think of the gaming offer of “old” Europe? To some extent are European structures known and able to fuel the collective imagination of Americans?
“I’m not a gambler myself so I can’t speak to what might attract people to gamble in Europe. At this point, I don’t know that Americans are consciously looking at Europe for gaming models, though at one point some casinos did promote themselves as “European-style.”
David G. Schwarz
Ariete
Dovrete rivedere qualche decisione presa e aggiustare qualche giudizio anche su persone a voi molto care. Non saranno dunque momenti facili, ma ogni crisi è anche un’opportunità per crescere e migliorarvi. Vi rifarete con il gioco, sarete infatti molto fortunati.
Toro
Ora che l’estate è arrivata vi siete accorti di aver trascurato troppo i familiari e gli amici. È tempo di correre ai ripari, non è troppo tardi! Pensate qualcosa di speciale per ciascuno di loro, in particolare per il partner. Fortunati, ma solo a luglio, al gioco.
Gemelli
Pensate a divertirvi, che un po’ di svago vi metterà nelle condizioni di spirito di affrontare con energia i progetti che avete in animo e che dovrete aspettare ancora un po’ prima di poter realizzare. Gli astri suggeriscono pure di tentare la fortuna al gioco.
Cancro
Nei mesi passati c’è stata qualche tensione in ambito familiare, ma ora che i nodi sono venuti al pettine e sono stati sciolti, torna finalmente a splendere il sole sul vostro desco e potete dunque programmare con gioia le vacanze. Molto bene anche al gioco!
PER TENTARE LA FORTUNA
LOTTO
11, 42, 55 ambo, terno e su Tutte, Roma e Milano
SUPERENALOTTO
2/26/39/40/43 10/5/62/70/79/88
a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}
KASIA SMUTNIAK
Attrice, regista e modella polacca naturalizzata italiana
Piła, 13 agosto 1979
Leone
Smettetela di guaire e piuttosto affrontate la vita a criniera alta, come vi si conviene. Tra l’altro, il momento è molto positivo e ci sono solo alcune sciocchezzuole da risolvere prima di andare in meritatissime vacanze. Per giocare attendete agosto!
Vergine
Belli dentro e/o belli fuori, risplenderete di luce propria e chiunque avrà la fortuna di frequentarvi se ne accorgerà e resterà ammaliato. Solo un pizzico di modestia, e sarete davvero irresistibili! Anche la dea bendata è innamorata di voi, almeno fino a metà agosto.
Bilancia
Potreste anche allentare i ritmi, in questo periodo che certo non è tradizionalmente di grosso lavoro. Allora, perché fare a luglio o agosto quello che può essere fatto più proficuamente in altri e più freschi mesi? Giocate poco, il periodo non vi è propizio.
Scorpione
Siete sempre tanto accorti e diffidenti, e poi in talune occasioni vi perdete nel classico bicchiere d’acqua. Occhio dunque, al momento di prenotare le vacanze, a offerte troppo “eccezionali”, potrebbero nascondere qualche sorpresa. Molto bene al gioco ad agosto.
Sagittario
Anziché intestardirvi su un progetto che dovreste avere capito essere irrealizzabile, fareste bene a concentrarvi su propositi alternativi e forse addirittura più piacevoli. Il momento è buono per dare una svolta alla vostra vita. Fortunati al gioco fino al 20 luglio.
Capricorno
Le vacanze sono alle porte, ma in questo mese potrete raccogliere i saporiti frutti del vostro lavoro. E non mancherà nemmeno una sorpresa sul fronte personale, che vi renderà giustamente orgogliosi! Al gioco rischiate poco fino a metà mese.
Acquario
Il periodo è caldo, caldissimo. E non stiamo parlando dell’aspetto meteorologico ma della vostra vita privata. Si preannuncia un’estate davvero hot, ma cercate di non perdere del tutto la bussola e di sopravvivere al turbinio di eventi. Giocare con prudenza fino a Ferragosto.
Pesci
Sarete un po’ frastornati da troppe voci contrastanti e faticherete a prendere la decisione giusta. Nel dubbio, gli astri consigliano di aspettare tempi migliori, e la giusta serenità per valutare tutto con attenzione. La dea bendata vi è lontana questo mese.