Gioco News Magazine February 2023 - Rivista Gioco News febbraio 2023

Page 1

OBIETTIVO SOSTENIBILITÀ www.gioconews.it il gioco fa notizia! SLOT/VLT SCOMMESSE IPPICA POKER CASINÒ ONLINE cover story la slot del mese 02 2023 NOVOMATIC ITALIA WANTED Quando una slot è davvero ricercata SPECIALE EUROPA SPECIAL EUROPE 26 POLITICA • Gianni Berrino “Fronte unico a tutela del giocatore” EVENTI • Ice London, l'edizione dei record PERSONAGGI Felice Cavallaro — Ottavio Fatica 90 9 36 in questo numero La via maestra del gioco sostenibile SPECIAL FOCUS ICELONDON Englishpages
inside

Editore

GN Media srl

corso Tacito, 101 – 05100 Terni

Redazione

tel. 0744 461296

fax 0744 461362

redazione@gioconews.it

Direttore responsabile

Alessio Crisantemi

Product manager

Anna Maria Rengo

In redazione

Cesare Antonini

Michela Carboni

Daniele Duso

Vincenzo Giacometti

Francesca Mancosu

Giuseppe Tondelli

Hanno collaborato a questo numero

Giovanni Adamo

Alfonso ‘Alfi’ Amarante

Ewa Bakun

Michele Bragantini

Geronimo Cardia

Gianni Carra

Serena Corbellini

Marco Fiore

Matteo Marini

Giancarlo Marzo

Nashira

Marco Trucco

Francesco Scardovi

David Snook

Riccardo Zerbetto

Progetto grafico e impaginazione

Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com

Foto

GN Media

Luigi Palma, Euro Rounders

Unsplash

Pexels dall - e Stampa

Tipolitografia Federici Via Adda, 3 – Terni (TR) 05100

Pubblicità

Fabrizio Galli

mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com

Alexander Greco

mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it

Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it

Reg. Tribunale Terni n. 04/2009

Iscrizione ROC n. 18462

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

Testata associata

Associazione Nazionale Editoria di Settore

L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

Gioco News rispetta l’ambiente

La carta su cui è stampata questa rivista è prodotta secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

L’ambiente è l’impegno centrale del nostro agire e influenza ognuna delle nostre decisioni e operatività.

Non disturbiamo il gioco d’Italia

IL GIOCO A LONDRA

Un numero ricchissimo dalla presenza, nostra e soprattutto del meglio del gioco pubblico italiano, a Ice Londra dove ci starete leggendo freschi di stampa, nello speciale sulla sostenibilità che parla tanto di un approccio responsabile che ci restituisce l’immagine di un settore industriale di livelli altissimi. Intanto facciamo gli auguri di buon lavoro al nuovo direttore generale dell’Agenzia accise, dogane e monopoli Roberto Alesse, salutando Marcello Minenna, mentre aspettiamo l’indirizzo del nuovo Governo sul gioco pubblico.

Dopo un anno di rodaggio e l’edizione 2022, quella del grande ritorno dopo la pandemia, schivata per un pelo dall’edizione 2020, Ice Londra e Igb Affiliate tornano e si parla di una presenza ricchissima di imprese di tutto il mondo. La sensazione è che questi primi mesi del 2023 ci saranno segnali molto importanti per il gaming, sia per le nostre imprese che a livello internazionale. Da Ice a Enada potremo tastare il polso alle tendenze e ai prodotti dell’industria a livello globale da tradurre per il mercato interno con tante eccellenze italiane che si proiettano comunque anche all’estero con i loro prodotti. Il framework normativo di casa nostra è tanto complesso quanto iper regolato e proprio per questo capace di adattarsi a regolamentazioni più facili su cui approdare. La speranza è che molte aziende diventino protagoniste anche nei mercati esteri essendo già fiore all’occhiello del nostro Paese.

Intanto lo speciale sulla sostenibilità ci fa capire quanto sia cresciuto l’approccio al mercato e ai consumatori delle aziende di casa nostra. Almeno tra le “major” ci sono livelli altissimi di gestione e di approfondimento su queste tematiche che possono continuare a cambiare il settore migliorandolo sempre di più. La strada è quella giusta e scoprirete tanti elementi che stanno incessantemente modificando l’inerzia dell’industria con il risultato atteso di migliorare l’immagine della stessa ma soprattutto la tutela del giocatore che rimane (o dovrebbe rimanere) la prima mission del settore.

VUOI ABBONARTI A GIOCO NEWS?

Abbonamento 11 numeri

Italia € 39,00

Europa € 49,00

Altri continenti € 59,00

Scrivi a: segreteria@gioconews.it

Come detto lo spoil system del nuovo Governo Meloni ci fa salutare il direttore Minenna e ci presenta il nuovo vertice Alesse. Siamo ancora al passaggio di consegne e c’è grande interesse per quale sarà l’approccio del nuovo numero uno di Adm ricordando, comunque, come l’indirizzo principale arriverà sempre e comunque dalla politica. Tuttavia il ruolo dell’Agenzia verrà apprezzato da questa industria se ci sarà un filtro importante tra aziende e amministrazione centrale senza rimanere un mero esecutore degli indirizzi dell’esecutivo. Giorgia Meloni ha detto che non vorrà disturbare chi lavora: la frase l’abbiamo segnata col “sangue” sulla nostra agenda. In questi anni il settore è stato vessato, super controllato, disturbato in effetti, per utilizzare un eufemismo. Oltre che di riforme e riordino ci sarebbe proprio bisogno di seguire il mantra del premier. Sarebbe già qualcosa.

www.gioconews.it 1 02 2023
EDITORIALE
di Cesare Antonini
XV | NUMERO 2
ANNO
| FEBBRAIO 2023

10/

L’edizione dei record

Stuart Hunter, amministratore delegato di Clarion gaming, illustra la genesi e i contenuti della fiera Ice, che si preannuncia sold out

12/ Play’n GO: “Passione e divertimento, stelle polari del successo”

14/ Mag Elettronica, in Italia e all’estero con un bis di novità

14/ G930 Habanero, la piattaforma

Psm Tech pensata per il gaming

16/ SuzoHapp, eccellenza in fiera

16/ Kiron Interactive, infrastrutture aggiornate e a misura di partner

18/ A CARTE SCOPERTE

Un fronte unito per tutelare i giocatori

Il senatore di FdI Gianni Berrino auspica interventi sociosanitari e delle forze dell’ordine, oltre al coinvolgimento delle famiglie, per combattere il rischio dipendenze patologiche e illegalità

6/

Sul filo di lana

La legge sul gioco della Calabria al centro di un’intervista doppia al presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, e all’esponente dell’opposizione Amalia Bruni

Esteri

44/

L’Europa

leader

mondiale nella creazione di videogame

20/

La grande sfida

22/ Sostenibilità è collaborazione

24/ Perché l’approccio Esg può salvare il gaming

25/ Stabilità e moralità per il futuro del settore

26/ Novomatic Italia, la via maestra della sostenibilità

28/ Zero giocatori problematici, l’obiettivo di Sisal

29/ I principi etici di Snaitech in Share 4 Good anche in Germania e Austria

30/ Codere Italia, le persone al centro

31/ FilsGame, una nuova consapevolezza per i giocatori

32/ VISTO DA VICINO

34/ GIOCO & SOSTENIBILITÀ

L’obiettivo della risoluzione votata dal Parlamento europeo è di incentivare i Paesi membri a intraprendere strategie per sviluppare tale settore

Normativa

46/ Software in cerca

di autore

Il mondo del gaming e del gambling utilizza sempre più spesso programmi per elaboratore: ecco quali sono i “beni” che possono essere tutelati legalmente

48/

Se il Comune prende le distanze dalla Costituzione

43/

Sul distanziometro di Trento, le ordinanze del CdS confermano le sospensive dei provvedimenti di chiusura e puntano il dito sul criterio del raggio utilizzato dai Comuni

www.gioconews.it 2 02 2023
Politica 4/
02 2023 IN QUESTO NUMERO | IN THIS ISSUE
Speciale Europa/ Special Europe Speciale Sostenibilità ENGLISH SECTION 36/ The record edition 37/ The more the merrier? 38/ Sustainability is cooperation 40/ The great challenge
Why the Esg approach can save gaming
Stability and morality for the future of the sector
41/
42/
Carrot or stick in regulating sustainability?

«Il giocatore va tutelato innanzi tutto contro la ludopatia. Poi deve esssere tutelato dal gioco clandestino e illegale, ponendolo al riparo dal venire in contatto con la criminalità organizzata, specie quella dedita al cosiddetto strozzinaggio, che è il pericolo primo a cui i giocatori, specie se ludopatici, sono esposti».

Flipper

Casinò

59/

L’Italia del flipper s’è desta

La nuova stagione sportiva inizia col botto per gli italiani e per il nuovo leader mondiale Escher Lefkoff, sempre più dominatore della classifica

Eventi

60/

Il futuro del gioco prende forma e (meta) verso

Scommesse

52/ Alla continua ricerca della stabilità

Il settore delle scommesse sportive continua a crescere in Europa e anche in Italia. Ecco il punto della situazione col Ceo di Oia Services, Carmelo Mazza.

54/ LE DRITTE DEL MAESTRO

Ippica

56/ Strategia

e visione

L’ex sottosegretario con delega all’ippica, Giuseppe L’Abbate, torna a porre l’attenzione sul settore, alla luce del nuovo Governo

Comma 7

58/

Divertirsi assieme

Marco Raganini, presidente Anbi, traccia un bilancio dell’anno appena trascorso ed evidenzia la necessità di dividere l’amusement dal mondo del gioco con vincita in denaro

All’interno dell’evento Future Lab 2023 di Milano un dibattito su Gaming e Metaverso per esplorarne le potenzialità e comprenderne i rischi

Online

62/

Un concessionario a prova di futuro

A due anni di distanza dal suo debutto, l’operatore tutto italiano Giocondabet.it continua a espandere la sua fetta di mercato e rilancia

Poker

66/ La professionalità fa la differenza

Il presidente del Casinò di Venezia, Gianluca Forcolin, ribadisce la peculiarità turistica di Ca’ Vendramin Calergi, prestigioso palazzo rinascimentale

68/ PANNO NERO

70/ LA SLOT ONLINE DEL MESE

Interviste

72/

Un libro per colmare una lacuna

Felice Cavallaro presenta “Francesca”, storia di una donna che non è stata solo la moglie di Giovanni Falcone, ma molto di più

73/

Il grande gioco dell’arte

Scrittore, poeta e traduttore, Ottavio Fatica racconta in anteprima il suo “Lost in translation” e le mille avventure di un mestiere composito e che vede nelle parole il suo attrezzo principale

RUBRICHE

50/ FISCO & SLOT

74/ NUOVE TENDENZE

76/ L’ORA DEL GIOCO

78/ DAL MONDO

80/ DA NON PERDERE

82/ GIOCO & RETAIL

64/ L’Ipo è da record anche a San Marino

Successo di Coda su un super D’Avanzo che primeggia su 2.950 entries, risultato migliore (al netto di diverse criticità) per la location

84/ GIOCARE CON GUSTO

85/ AL BAR DEGLI ESPORTS

86/ GIOCO&PSICHE

88/ L’AVVOCATO DEL DIAVOLO

90/ LA SLOT DEL MESE

92/ NEWSLETTER

94/ LO SFIZIO DEL GIOCO

96/ OROSCOPO

www.gioconews.it 3 02 2023
Gianni Berrino

Un fronte unito per tutelare il giocatore

Il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino traccia un bilancio del primo trimestre di attività del Governo Meloni e sul settore auspica interventi sociosanitari e delle forze dell’ordine, oltre al coinvolgimento delle famiglie, per combattere il rischio dipendenze patologiche e illegalità

gioco pubblico volta pagina. Con un nuovo sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze con delega a curare i “rapporti con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli”, Sandra Savino (Forza Italia), e un nuovo direttore generale dell’Agenzia stessa, Roberto Alesse, che succede a Marcello Minenna. In entrambi i casi, l’assegnazione delle deleghe da parte del ministro Giancarlo Giorgetti e la nomina da parte del consiglio dei ministri del nuovo vertice dell’Agenzia fiscale sono arrivate nel giro di poche settimane, aprendo scenari che sono ancora da scrivere e che sono parzialmente nel segno della continuità, visto che Federico Freni (Lega), già sottosegretario al Mef con delega al gioco sotto il Governo Draghi, fa parte anche della squadra di governo di Giorgia Meloni, e ancora una volta nel ruolo di sottosegretario al Mef, ma stavolta con competenza, tra le altre, di curare i

rapporti con i territori.

E naturalmente, le politiche relative al gioco si incastonano in quelle generali e, a tre mesi circa dall’insediamento del Governo Meloni (il 22 ottobre 2022) è tempo di tracciare un primissimo bilancio dell’attività da esso svolta, oltre a delineare i principali fronti che lo vedranno impegnato nel 2023.

Lo fa a Gioco News il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, alla sua prima esperienza parlamentare ma con alle spalle un lungo curriculum politico nella sua regione di appartenenza, la Liguria.

“Il bilancio dei primi tre mesi di Governo è positivo. In una situazione di grande difficoltà, con un’economia gravemente segnata dalla crisi causata dalla guerra da un lato e dall’aumento delle fonti energetiche dall’altro, questo Governo è riuscito a scrivere e ad approvare una legge finanziaria politica, non solo tecnica come molti avrebbero immaginato. Una legge finanziaria che pur destinando quasi il 70 percento delle risorse al contra-

www.gioconews.it 4 02 2023 GIANNI BERRINO Politica
di Anna Maria Rengo
IL

sto all’aumento dei costi energetici, ha saputo comunque dare risposte alle famiglie, ai redditi più bassi e alla sanità, con un aumento consistente delle risorse. Naturalmente il mio impegno sarà sempre rivolto, oltre che alle partite nazionali, anche alle esigenze del territorio in cui sono stato eletto”.

Dopo le frizioni che hanno preceduto la formazione del Governo e il voto di fiducia da parte delle due Camere, tra gli alleati sembra essere stata trovata una sostanziale condivisione di vedute e intenti. Lei ritiene che il Governo giungerà alla fine della legislatura e che Fratelli d’Italia abbia trovato dei validi e affidabili compagni di viaggio?

“Ne sono certo. Abbiamo, come maggioranza, la grande responsabilità di rappresentare una scelta poltica fatta direttamente dagli elettori. Di questo ne siamo coscienti tutti e porteremo a termine il mandato”.

Quali sono le sfide maggiori che deve affrontare il Paese, sia sul fronte nazionale che internazionale?

“Il superamento della crisi economica, il rilancio dell’occupazione, le grandi riforme a partire da quella della giustizia, la difesa della sovranità alimentare, il far ripartire le infrastrutture, questo per fare un elenco che non è completo ma che è esemplificativo. Poi, in Europa, trovare la soluzione del problema annoso dei migranti, con decisioni comuni e che non lascino sola l’Italia come è accaduto in passato, difendere gli interessi italiani, come ad esempio la tutela del Made in Italy e delle eccellenze agroalimentari italiane”.

Sull’innalzamento in Italia del tetto massimo per l’uso di denaro contante a 5mila euro rispetto ai mille a cui sarebbe dovuto scendere nel 2023 rispetto ai 2mila del 2022, una misura inserita nella legge di Bilancio per l’anno corrente, c’è stato un acceso dibattito. Facciamo chiarezza: è davvero un favore agli evasori? E pensa che aiuterà l’operatività dei casinò?

“L’innalzamento del tetto del contante non è un favore agli evasori. Limitare l’uso del contante non è il modo per combattere l’evasione. L’Europa ha posto il tetto del contante a 10.000 euro, quindi il doppio dell’Italia e ci ha anche fatto i complimenti per la de-

Giovanni Berrino, detto Gianni, è nato a Sanremo, in provincia di Imperia, il 7 maggio 1964 ed è avvocato. Ha militato nelle file di Alleanza Nazionale e a partire dal 1995 è stato più volte consigliere comunale, vicesindaco e assessore a Sanremo. Nel 2014 si candida a sindaco di Sanremo sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e due liste civiche perdendo la sfida contro Alberto Biancheri al ballottaggio.

Capogruppo in consiglio comunale per FdI, nel 2015 viene eletto al Consiglio regionale della Liguria. Riconfermato nel 2020 con 3.720 voti,è stato assessore regionale al turismo, al lavoro e ai trasporti dal 2015 al 2022.

Alle elezioni politiche del 2022 viene eletto senatore per Fratelli d’Italia nel collegio uninominale di Imperia-Savona con il 44,93 percento (pari a 154.651 voti di coalizione di cui 5.441 diretti a lui) battendo l’avversaria del centro-sinistra Sandra Zampa con uno scarto di oltre 50.000 voti.

È membro della 2ª Commissione permanente (Giustizia) e della 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), in sostituzione del sottosegretario di Stato Isabella Rauti.

cisione assunta. Ma queste cose, la sinistra tanto abituata a rifugiarsi dietro il ‘lo impone l’Europa’ non le racconta e non le dice. L’uso del denaro guadagnato onestamente è un principio di libertà”.

Nella passata legislatura il primo Governo Conte, formato da Movimento 5 Stelle e da Lega, ha del tutto abolito, con il decreto Dignità, la pubblicità del gioco legale. Che giudizio dà di questa misura? Ha raggiunto gli obiettivi di tutela del giocatore che si prefiggeva e ci sono gli spazi per rivederla, viste le conseguenze negative che per esempio ha avuto sul mondo sportivo che si è visto venire meno le sponsorizzazioni da parte dei bookmaker?

“Posto che il contrasto alla ludopatia vede impegnato il mio partito da sempre, sul tema specifico delle sponsorizzazioni da parte delle società di gioco legale, non è ancora iniziata alcuna discussione”.

Gli operatori del settore del gioco da anni attendono una legge nazionale che riordini l’offerta e che dia regole certe e uniformi sul territorio. Condivide questa aspirazione e ritiene che il Governo Meloni riuscirà a realizzare questo obiettivo fallito nelle due precedenti legislature?

“In questi primi tre mesi di attività abbiamo affrontato temi urgentissimi e non rinviabili. Quando e se inizierà il confronto su questo tema vi terrò prontamente informati”.

In che modo si può e si deve tutelare il giocatore e quali sono i soggetti che vanno coinvolti?

“Il giocatore va tutelato innanzi tutto contro la ludopatia. Poi deve esssere tutelato dal gioco clandestino e illegale, ponendolo al riparo dal venire in contatto con la criminalità organizzata, specie quella dedita al cosiddetto strozzinaggio, che è il pericolo primo a cui i giocatori, specie se ludopatici, sono esposti. Pertanto, è necessaria un’attenzione costante delle forze dell’ordine, unitamente a interventi del settore sociosanitario. Grande attenzione però deve essere anche posta dalle famiglie”.

Lei ritiene che in passato il settore del gioco sia stato vittima di un pregiudizio ideologico e cosa deve fare la politica, ma anche l’industria, per uscire da esso?

“Penso che la trasparenza sia la ricetta migliore”.

www.gioconews.it 5 02 2023 Politica UN FRONTE UNITO PER TUTELARE IL GIOCATORE
LUI CHI È?!?
Gianni Berrino

Sul filo di lana

www.gioconews.it 6 02 2023 Politica
PH. ANETE LUSINA, PEXELS

La legge sul gioco della Calabria, approvata pochi giorni prima dell’entrata in vigore di quella varata nell’aprile 2018 anche per gli esercizi già autorizzati all’epoca, è al centro di un’intervista doppia al presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, e all’esponente dell’opposizione Amalia Bruni

Dal 1° gennaio in Calabria è in vigore una nuova legge sul contrasto al gioco patologico dopo l’approvazione della proposta “Modifica all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza)”, che ha bloccato l’entrata in vigore del distanziometro retroattivo per le attività di gioco già autorizzate prima del 3 maggio 2018 (già oggetto di una proroga la scorsa primavera) e sancito lo stop al funzionamento degli apparecchi comma 6 dalle ore 24 alle ore 9 e dalle 12.30 alle 14.30.

Una legge duramente criticata dalle opposizioni, fatto che a un certo punto ha spinto i consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra che l’avevano presentata - Arruzzolo, Neri, Loizzo, Crinò, De Nisi, Graziano - a ritirare le proprie firme, il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso (Lega), ad apporre la sua, per non mandare in fumo il lavoro della maggioranza, e le commissioni a riaprire le audizioni sul testo.

Ora che l’inchiostro di tale firma è ormai asciutto e che la nuova legge della Calabria è pienamente in essere è quindi tempo di tracciare un primo bilancio, proprio con Filippo Mancuso, e con Amalia Bruni (Gruppo misto), leader dell’opposizione.

MANCUSO: «NORMATIVA CHE CONTEMPERA TUTTI GLI INTERESSI IN CAMPO»

Ecco quindi le domande che abbiamo posto al presidente Mancuso.

Lei si è assunto la paternità del testo della legge sul gioco dopo il ritiro delle firme da parte dei capigruppo della maggioranza. Come mai ha ritenuto di dover fare questa scelta?

“Più che di paternità parlerei di dovere istituzionale. Preciso che, fatti gli approfondimenti dovuti, il centrodestra ha votato compatto. Da presidente dell’assemblea legislativa regionale, ho ritenuto necessario, a seguito di un iter che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti con voce in capitolo, che la Calabria si dotasse di una normativa all’insegna del giusto equilibrio, per contemperare tutti gli interessi in campo. Il voto che ne è scaturito in consiglio regionale ha confermato la bontà del metodo seguito, della procedura e dei contenuti della nuova disciplina”.

Dopo l’approvazione della legge lei ha sottolineato l’importanza di “interrompere la deplorevole prassi delle proroghe e consegnare alla Calabria una legge organica, equa e necessaria”. Perché questa legge è così importante e quali sono i suoi capisaldi?

“Proprio perché ritengo fondamentale dare risposte ai cittadini, il sentimento comune era che non fosse più rinviabile – a differenza di quanto accadeva da anni in Calabria – adottare regole chiare e trasparenti per

BRUNI: «DANNO ENORME AI CALABRESI»

Dall’altro capo dell’emiciclo, ecco il punto di vista di Amalia Bruni.

Qual è il suo giudizio su questa decisione del consiglio regionale? Secondo lei che effetti ci saranno?

tutelare i soggetti fragili rispetto al gioco d’azzardo, fissando orari di chiusura e le distanze dai luoghi sensibili, e al contempo garantire la certezza del diritto agli operatori del settore. Le istituzioni difendono i deboli e agevolano chi opera nella legalità”.

Cosa ne pensa dell’eventualità di un riordino nazionale del gioco? Quali prerogative dovrebbero mantenere le Regioni e magari i Comuni in materia?

“È lampante che, con l’impostazione attuale, ogni territorio stabilisca delle regole a seconda delle proprie peculiarità. E così ci ritroviamo con normative sul gioco diverse da regione a regione o addirittura fra comune e comune della stessa regione. L’attuazione del principio di sussidiarietà può bilanciare meglio gli interessi in ballo.

Detto questo, è noto a tutti che gli incassi del gioco entrino essenzialmente nelle casse statali, non certo in quelle regionali (ad eccezione di quelle autonome, Ndr). Dunque, credo sia arrivato il momento di assicurare, più che spot pubblicitari per contrastare le patologie legate alla ludopatia, concreti strumenti agli enti locali e, parallelamente, è necessario che siano preservate le prerogative degli operatori che hanno investito nel gioco legale”.

“Sono indignata. Il centrodestra sostiene che si tratta della migliore legge che poteva essere approvata ma invece è peggiore della precedente. Hanno fatto un danno enorme alla comunità calabrese e se

>

www.gioconews.it 7 02 2023 SUL FILO DI LANA
Filippo Mancuso
Politica

questa legge è migliorata rispetto alla sua prima stesura lo si deve esclusivamente al fatto che opposizione, collettività e Chiesa si sono rivoltate, ma la versione più giusta resta quella della Antindrangheta 9/2018 che imponeva le distanze a tutti.

Sono state volutamente ignorate le prese di posizione di associazioni, istituzioni e della Chiesa che per settimane hanno fatto sentire le loro ragioni e le loro preoccupazioni. Questo provvedimento rende i calabresi meno sicuri e più esposti al rischio di una patologia subdola come la ludopatia, e va in controtendenza non solo rispetto al resto delle regioni italiane ma anche allo stesso centrodestra nazionale.

Uno dei punti fondamentali di questa legge è il distanziometro che diverse regioni e province autonome hanno applicato anche alle licenze già in essere al momento della sua approvazione senza che questo causasse effetti negativi, anzi.

Hanno ignorato che l’attuale offerta di gioco, che crea dipendenza e viene sfruttata dalla ‘ndrangheta per fare affari, in questo modo resterà inalterata. Le sale da gioco e gli esercizi commerciali che ospitano slot davanti a scuole, ospedali ed altri luoghi sensibili, saranno a portata di mano per soggetti fragili ed aggredibili dall’azzardo. Il centrodestra ha fatto un danno enorme alla comunità calabrese approvando questa modifica ma la versione più giusta, voglio ribadirlo, resta quella della legge 9/2018 che imponeva le distanze a tutti. Distanze e tempo di apertura dei locali restano gli strumenti più idonei a dissuadere dal gioco d’azzardo”.

A questo punto, secondo lei, non sarebbe meglio vara-

re una legge di riordino nazionale del gioco onde evitare questi interventi regionali e locali non coordinati fra loro?

“Certo, sarebbe auspicabile una norma nazionale che riguardi tutti i territori perché altrimenti ci saranno sempre leggi non omogenee e questo è drammatico quando, come in questo caso, il riflesso ricade gravemente sulla salute della collettività. Non possiamo pensare che nelle diverse regioni d’Italia i cittadini siano esposti in maniera differente al rischio della ludopatia. Questa problematica patologica è un fenomeno così devastante che necessita di essere contrastato a tutti i livelli, soprattutto nelle regioni fragili come la Calabria dove di fronte a problemi sociali ed economici enormi ‘si sceglie’ di consegnarsi al gioco d’azzardo perdendo tutto, risparmi, lavoro quando c’è, e gli affetti più cari.

In Calabria, secondo i dati diffusi dal Serd di Cosenza, si spendono quasi 2 miliardi di euro per il gioco d’azzardo e, molto spesso, per continuare a giocare si entra nel circuito dell’usura che è la porta d’ingresso maggiore della ‘ndrangheta, sempre pronta a intervenire sfruttando ogni debolezza per radere al suolo la dignità dell’essere umano. Le cifre, naturalmente si riferiscono solo al gioco d’azzardo considerato legale, quindi è chiaro che si tratta di un giro incredibilmente importante per chi fa affari sulla pelle della gente. Il nostro compito è quello di aiutare chi resta coinvolto in questi drammi insieme alle loro famiglie con progetti di prevenzione e di recupero seri, mentre la risposta della Regione con la modifica di questa legge va in direzione contraria, allarga le maglie invece che stringerle per tutelare la salute dei cittadini. Non c’è nessuna giustificazione per aver approvato questo provvedimento e ognuno ne dovrà rispondere alla propria coscienza”.

Di seguito, ecco il testo integrale della legge approvata dal consiglio regionale della Calabria, rubricata come legge n° 53/2022.

Art. 1 (Modifiche all’articolo 16 della l.r. 9/2018)

1. All’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza), sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Le sale da gioco, le sale scommesse degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico e delle rivendite di generi di monopolio in cui sono presenti o co-

munque accessibili le forme di gioco a rischio di sviluppare dipendenza previste dalla normativa vigente, osservano la chiusura dalle ore 12:30 alle ore 14:30 e dalle ore 24:00 alle ore 09:00. Il mancato rispetto delle limitazioni all’orario dell’esercizio del gioco di cui al presente comma è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 euro a 1.500,00 euro per ogni apparecchio per il gioco di cui all’articolo 110, comma 6, del r.d. 773/1931.”;

b) al comma 3 sono apportate le seguenti modifiche:

1) le parole “, commi 6 e 7” sono sostituite dalle seguenti: “, comma 6”;

c) ai commi 4, 5 e 8 le parole “, commi

6 e 7” sono sostituite dalle seguenti: “, comma 6”;

d) il comma 13 è sostituito dal seguente:

“13. Le disposizioni previste dai commi 3 e 4 del presente articolo si applicano alle concessioni per le sale da gioco, per le rivendite di generi di monopolio, per le sale scommesse e per ogni altro locale autorizzato alla raccolta di gioco, rilasciate successivamente alla data del 3 maggio 2018.”; e) il comma 14 è abrogato.

Art. 2 (Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3 (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il primo gennaio 2023.

www.gioconews.it 8 02 2023 Politica SUL FILO DI LANA Amalia Bruni
IL TESTO DELLA LEGGE IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2023
>

Speciale Europa

Special Europe (English version)
36

L’edizione dei record

tema ‘Stronger together’ è nato davvero dalle esperienze degli ultimi tre anni, dall’impatto che la pandemia ha avuto sulla popolazione globale e anche dalla sua eredità in termini di effetti su ogni azienda a contatto con i consumatori. Nel mondo che occupiamo del gioco internazionale ‘Stronger together’ è un riferimento al potere del settore quando tutti i vari verticali che comprendono sia il digitale che il terrestre coesistono nello stesso luogo, che è esattamente ciò che i visitatori sperimenteranno all’edizione da record di Ice in calendario a febbraio”.

Così Stuart Hunter, amministratore delegato di Clarion Gaming, spiega le ragioni del motto che contraddistingue la nuova edizione di Ice, la maggiore fiera internazionale sul gioco, in programma dal 7 al 9 febbraio all’ExCeL London.

Cosa devono aspettarsi i visitatori da Ice London 2023?

“Il primo punto su cui informare tutti i lettori è che l’edizione 2023 di Ice London sarà la più grande di sempre, occupando 51.466 metri quadrati di superficie netta, superando il precedente massimo di 49.690 metri quadrati stabilito nel 2020. In totale Ice riempirà 41 sale della sua casa ExCeL London con lo spettacolo gemello iGb Affiliate London che occupa le restanti tre sale.

L’industria nel suo senso più ampio invaderà tutte le sale espositive del lato nord e sud, ogni sala riunioni e tutto l’International conference center dell’ExCeL che ospiterà Ice vox, il World regulatory briefing e l’International casino conference.

In termini molto semplici non è rimasto un millimetro quadrato di spazio. Sebbene Ice London 2022 sia stata un enorme successo, nulla è paragonabile al ritorno di un’edizione su vasta scala di Ice con tutti i principali marchi di fornitori del settore terrestre.

Avere l’ExCeL che esplode con la creatività e l’energia che guida l’industria del gioco internazionale è una prospettiva fantastica.

Un’Ice dinamica a grandezza naturale nelle sue date tradizionali è qualcosa a cui tutti i protagonisti del comparto non vedono l’ora di partecipare. Oltre a fornire una sede professionale per i principali marchi del settore, il programma Pitch Ice di Clarion Gaming offre fino a 14 start-up l’opportunità di mostrare le loro soluzioni e approcci innovativi di fronte agli investitori e ai visitatori che partecipano a Ice London.

Le aziende di successo si assicurano un pod gratuito sul Pitch Ice pavilion per tutta la durata dello spettacolo e l’opportunità di salire sul palco Ice e presentarsi a potenziali investitori.

I visitatori di Ice avranno inoltre accesso alla plu-

EUROPA Speciale www.gioconews.it 10 02 2023
Stuart Hunter, amministratore delegato di Clarion Gaming, illustra la genesi e i contenuti della fiera Ice, in programma dal 7 al 9 febbraio all’ExCeL London, che si preannuncia completamente sold out. Per un ritorno in grande in stile. di Francesca Mancosu
“IL 36 ENGLISH PAGE

ripremiata Consumer protection zone, all’Ice esports arena, all’International casino conference, al World regulatory briefing, al programma Ice vox masterclass e all’High street hub, una nuova e dinamica funzionalità espositiva sviluppata in collaborazione con il Gambling business group e dedicata al gioco terrestre su licenza ”.

Quale ruolo pensa che abbia Ice nell’industria globale?

“Il feedback che stiamo ricevendo dai professionisti del settore che si preparano a venire a Londra da ogni angolo del mondo è che Ice è vitale per la loro attività, tanto più che l’industria ha aspettato 3 anni per il suo ritorno. Di conseguenza, gli occhi del mondo del gioco saranno puntati su quella che molti commentatori del settore ora chiamano ‘World gaming week’, una definizione che è stata resa possibile e grazie al volume e alla varietà di incontri di alto livello, conferenze leader del settore, contenuti masterclass e networking che si svolgono nel periodo in cui l’industria globale si incontra e si riunisce a Londra”.

Può delineare il nuovo format di Ice vox?

“Ice vox è composto dalle nostre due conferenze leader a livello mondiale: il World regulatory briefing (Wrb) e l’International casino conference (Icc), oltre a quattro masterclass approfondite.

Il nuovo formato di masterclass è stato introdotto nel 2022 ed è stato migliorato nel 2023 per offrire contenuti esclusivi e un’esperienza Ice più completa.

Le masterclass sono eventi mirati, di natura partecipativa, di dimensioni contenute e focalizzati sui segmenti che rappresentano. Gli argomenti delle masterclass comprendono: ‘Modernizzare le lotterie’, ‘Migliorare il percorso del cliente iGaming’, ‘Entrare in nuovi mercati’ e ‘L’evoluzione del gioco d’azzardo più sicuro’.

I biglietti e ulteriori informazioni sono disponibili su https://www.icelondon.uk.com/ice-vox”.

Quali numeri si aspetta per Ice London 2023?

“Sono coinvolto nel settore degli eventi da abbastanza a lungo da sapere che non è mai una mossa saggia iniziare a prevedere i dati sulla partecipazione! Quello che posso dire è che lo spazio all’ExCeL è totalmente esaurito, che ogni sala riunioni è prenotata e che ogni parametro che utilizziamo è positivo. Tuttavia, la vera misura

per noi è la risposta della nostra comunità di stakeholder composta da espositori, visitatori e delegati. Se loro sono felici e contenti dell’esperienza, lo siamo anche noi!”.

Passiamo all’attualità politica. Il Libro bianco del Governo del Regno Unito sul gioco d’azzardo potrebbe essere pubblicato prima dell’Ice: in che modo l’Ice mostrerà gli impegni di responsabilità sociale del settore?

“Ovviamente, siamo molto consapevoli di ciò che i nostri clienti chiedono dal Libro bianco e sappiamo quanto sia importante per l’industria essere in grado di dimostrare il lavoro che continua a essere svolto nel settore del gioco d’azzardo rispetto alla responsabilità sociale e al gioco più sicuro. Infatti, una delle caratteristiche più visitate dello show floor di Ice è la Consumer protection zone (Cpz) che quest’anno comprenderà un record di 20 stand, rispetto ai 14 del 2022.

La Cpz è una miscela di fornitori di strumenti e soluzioni per il gioco responsabile e di importanti organizzazioni no profit a cui abbiamo donato spazio. I marchi presenti nella Cpz includono Gambling commission, Focal research, Casino guru, Future anthem, Department of trust, Mindway AI, Intuita consulting, Rightlander, Igt, Sg: Certified, W2, Crucial compliance, LexisNexis, GamCare, Ygam, Gordon Moody, Gamstop, BetKnowmore, Responsible gaming council e National center for problem gaming. La Cpz, che è stata riconosciuta dal settore ai recenti Global regulatory awards dove ha vinto la categoria ‘Responsible approach to advertising/marketing’, è una delle tante storie di successo nate all’Ice. Grazie alla generosità dei sostenitori e degli sponsor, la Cpz è riuscita a raccogliere 146.000 sterline per enti di beneficenza del mondo del gioco d’azzardo nelle ultime tre edizioni di Ice London e stiamo cercando di costruire su quel totale davvero impressionante”.

Infine, perché così tanti professionisti del settore vogliono far parte dell’esperienza Ice London?

“I visitatori sanno che quando fanno l’investimento per far parte dell’esperienza Ice, lo fanno con la certezza che la loro settimana a Londra sarà fondamentale per il loro anno. Il comune denominatore, che si tratti di un operatore del Sud America, uno sviluppatore di macchine dall’Europa, un regolatore dall’Australia o un ente di beneficenza per il gioco d’azzardo più sicuro che lavora a Londra, è il potere che ha Ice per aiutare le parti interessate a stabilire le connessioni che alimentano il settore, motivo per cui il ritorno di un’Ice a grandezza naturale è così eccitante e così avvincente.

I visitatori di Ice avranno accesso a un programma dinamico di eventi che offrono opportunità di connessione e coinvolgimento non appena faranno quella breve passeggiata dalla linea Elizabeth alla Custom house e attraverso le porte dell’ExCeL London. Sarà una meravigliosa e penso emotivamente carica celebrazione dell’industria globale e un’esperienza da non perdere!”

EUROPA Speciale www.gioconews.it 11 02 2023 ICE LONDON L’EDIZIONE DEI RECORD
Stuart Hunter Per info e aggiornamenti:

Play’n GO

meglio deve ancora venire. Con queste parole si può descrivere l’anno che sta vivendo il produttore di casino games Play’n GO, il cui direttore regionale per il Sud Europa e l’America Latina, Emilie Zamponi, illustra a Gioco News i progetti dello studio per il 2023, la sua storia in Italia e il perchè l’innovazione dà i suoi frutti migliori quando poggia su basi solide.

Dopo un 2022 ricco di successi e traguardi raggiunti, su quali mercati vi concentrerete nel 2023?

“Gran parte dell’attenzione nell’ultimo anno è stata giustamente rivolta al nostro ingresso in Nord America, con lanci storici nella provincia canadese dell’Ontario, nel New Jersey e in Michigan. Il Nord America sarà ovviamente una priorità nel 2023; abbiamo solo scalfito la superficie in questa regione. Ora siamo un’azienda globale, attiva in più di 25 giurisdizioni regolamentate, quindi guardiamo sempre

al quadro più ampio in tutto ciò che facciamo. Non è sufficiente dire che ci concentreremo su questa regione o che entreremo in nuovi mercati. Abbiamo una responsabilità nei confronti sia dei nostri partner operatori che dei giocatori di tutto il mondo e, in definitiva, il nostro obiettivo è fornire loro quotidianamente un servizio”.

E in termini di prodotto, quali innovazioni dobbiamo aspettarci?

“L’innovazione deve essere sostenuta dall’eccellenza. Non è sufficiente inventare una meccanica incredibile senza un contesto più ampio.

Lavoriamo sempre per garantire che le nostre innovazioni abbiano un senso all’interno dei giochi, e spesso esso sono incrementali, come i progressi nella produzione del suono o un salto grafico che crea quella sensazione di ottima qualità. Cumulativamente, questi piccoli passi ci aiutano a creare giochi che brillano e nel 2023 costruiremo ancora più di questi titoli”.

Cosa ne pensa del mercato italiano del gioco online: quali sono i suoi punti di forza e di debolezza?

“L’Italia è un mercato di gioco online unico e siamo orgogliosi di operarvi dal 2018. Il quadro normativo italiano si concentra davvero sulla sicurezza e la sostenibilità dei giocatori, il che è qualcosa che abbiamo sempre sostenuto a Play’n GO. Aggiungete a questo la forte tradizione di gioco terrestre del Paese e ciò significa che per avere successo in Italia è davvero necessario offrire intrattenimento di livello mondiale, altrimenti i giocatori semplicemente si disconnetteranno.

Fortunatamente per noi i nostri giochi hanno risuonato molto bene tra i giocatori italiani. La nostra serie di giochi Dead, inclusa la slot online Book of Dead preferita al mondo, è stata particolarmente apprezzata nel Paese e ci aspettiamo che l’ultima puntata, Pilgrim of Dead, che è stata rilasciata di recente, segua questa tendenza”. Quali sono le carte vincenti per rimanere sempre competitivi nel settore del gioco online?

“Per noi si tratta di avere una visione a lungo termine delle cose e di capire che non ci sono scorciatoie per il successo. Non abbiamo mai avuto paura di sostenere noi stessi e le nostre convinzioni, in particolare costruendo giochi specifici per i mercati mobile e regolamentati molto prima della concorrenza. In definitiva, la nostra più grande carta vincente è semplicemente creare giochi che siano più divertenti di qualsiasi altro sul mercato. Siamo prima di tutto fan di questi giochi. Questi sono i tipi di titoli che ci entusiasmano e i giocatori possono sentire questa passione”. Quanto è importante per voi la partecipazione a fiere internazionali come Ice?

“Le fiere sono importanti per noi perché ci consentono di avere conversazioni più complete con i nostri partner rispetto a quelle che potremmo avere durante veloci videochiamate.

Costruiamo grandi giochi da quasi vent’anni, ma questo non significa che non comprendiamo l’importanza di ascoltare e imparare ogni giorno, soprattutto quando entriamo in nuovi mercati. Non potremmo fare ciò che facciamo senza un dialogo aperto con i nostri partner e conferenze come Ice sono un luogo perfetto per avere le conversazioni di cui abbiamo bisogno”. (Amr)

EUROPA Speciale www.gioconews.it 12 02 2023
«Passione e divertimento stelle polari del successo»
IL
Emilie Zamponi

Mag Elettronica

Due nuovi prodotti per rilanciare l’eccellenza italiana e proiettarsi nei mercati esteri. Mag Elettronica, azienda che si occupa di produzione, commercializzazione e gestione di apparecchi automatici e semiautomatici da intrattenimento, sarà ad Ice Londra, lo show del gaming internazionale in programma dal 7 al 9 febbraio nel centro espositivo ExCel. “Riprendiamo sul serio dopo un anno di ‘rodaggio’ del settore del gioco pubblico uscito dal periodo complesso del Covid-19 e saremo a Londra con tutte le nostre declinazioni aziendali, Awp, Vlt e gioco online oltre alla produzione della parte fisica dei cabinet - interviene

Roberto Mazzucato, titolare della Mag Elettronica - dopo la pandemia la situazione italiana dovrebbe finalmente delinearsi e le aspettative su questo evento sono importanti. Noi abbiamo una vocazione prettamente nazionale ma facciamo il nostro e puntiamo a portare i nostri prodotti su un palcoscenico così importante”.

Quali saranno le novità che verranno presentate ad Ice? “Porteremo alcuni nuovi prodotti che descrivono bene la nostra impronta - prosegue Mazzucato - vista la nostra attività sul gioco fisico e su quello online porteremo una nuova release di Bet Cube, una piattaforma hardware e software dedicata alle videolotterie sia per il mercato

italiano che per quello estero. Per la parte dei cabinet presentiamo Volta, un altro prodotto che può essere destinato sia al nostro mercato di riferimento che è quello italiano, sia a quello estero”.

Un appuntamento imperdibile per un’eccellenza del gaming di casa nostra come Mag: “Per noi è fondamentale essere in Inghilterra seppur con tutte le difficoltà che possono esistere con l’arrivo della Brexit che ha reso tutto più complesso a livello generale e l’esperienza è più sfidante del solito - prosegue Mazzucatosviluppiamo in Italia e cerchiamo di esplorare altri mercati rimanendo consapevoli di essere ‘Davide contro Golia’, senza paura né presunzione ma rimanendo assolutamente consapevoli di quello che possiamo fare per il mercato”, conclude. (Ca)

Iinnovazione al servizio del gaming e con attenzione particolare alla flessibilità e all’alto livello di prestazioni.

Psm Tech, in linea con le ultime tendenze e con un occhio di ri guardo verso le necessità di mercato, offre soluzioni hardware tra le più diffuse in Italia ed a livello internazionale.

Dall’obiettivo di garanti re performance elevate in tutte le condizioni na sce la G930 Habanero, piattaforma all-in-one progettata per il mercato gaming dotata di supporto per varie famiglie di processori ad alte prestazioni sia Amd che Intel. Sviluppata per supportare la certificazione Gli 11 e con vasta configu-

rabilità dei dispositivi di sicurezza integrati, è in grado di supportare fino a 4 Display 4K UltraHd con accelerazione hardware 3D e h.264/h.265 in 4K ed ha supporto nativo ed incluso per led strips.

La G930 è montabile a muro, garantendo così una soluzione facilmente integrabile nella maggior parte di strutture slot preesistenti.

Il lavoro di Psm Tech si basa su un consolidato know-how, forte del suo eccellente reparto R&D e di una produzione interna che gli hanno permesso negli anni di distinguersi nella progettazione e realizzazione di schede per l’utilizzo industriale ad alti livelli

computazionali e di elaborazione grafica.

LA SCHEDA DI PSM TECH - Nata nel 2007 come Business Unit del Gruppo Seco specializzata nello sviluppo software per applicazioni verticali e costituita nel 2017 come azienda parte del Gruppo, Psm Tech completa l’offerta di Seco realizzando prodotti semilavorati o finiti ad alto valore aggiunto per specifici mercati tra i quali: medicale, entertainment, infotainment, retail.

Grazie alle sofisticate competenze che integrano il mondo hardware con quello software, Psm Tech realizza prodotti con interfaccia utente che avvicinano l’alta tecnologia embedded di Seco all’utilizzatore finale. Per ulteriori informazioni e contatti: www.psm-tech.com. (Amr)

www.gioconews.it 14 02 2023 Speciale
In Italia e all’estero con un bis di novità
Psm Tech
EUROPA
G930 Habanero, la piattaforma di ultima generazione pensata per il gaming

SuzoHapp Eccellenza in fiera

Afebbraio SuzoHapp è presente alla fiera londinese Ice e a quella madrilena Fijma con la sua ricca offerta di componenti, soluzioni e accessori in grado di soddisfare le esigenze di produttori e operatori dei settori gaming e sport betting.

“In Italia siamo gli unici a proporre un catalogo così completo ed eterogeneo, composto da oltre 50.000 articoli” spiega Piero Martellotta, regional sales director. “Possiamo soddisfare tutte le richieste di periferiche hardware per macchine da gioco e terminali self-service, dalla A alla Z: dai monitor touchscreen di ultima generazione alle stampanti, dai validatori di monete e banconote ai sistemi cashless, fino ai lettori di codi-

ci a barre e tessere sanitarie, altoparlanti e speaker, ventole e alimentatori, serrature ed interruttori, ricambi di qualità a prezzi competitivi.” L’offerta di SuzoHapp è in costante evoluzione. Visitando il sito suzohapp.com/oem si può visionare il catalogo prodotti, recentemente arricchito grazie alle numerose partnership con attori di primo piano, tra cui Microhard, Transact, Elo Touch, Custom.

In particolare, in collaborazione con Microhard, sono stati sviluppati due prodotti che verranno presentati alle fiere: Age300, lettore di tessere a tripla tecnologia (magnetica, chip a contatti e chip senza contatti) e Veloce, nuova gettoniera in grado di processare una grande quantità di monete ad una velocità senza eguali. “Venti anni di esperienza nel cambio denaro ci hanno permesso di stare al passo con i tempi e di sviluppare

soluzioni sempre più performanti” aggiunge Martellotta. “Su queste basi abbiamo recentemente sviluppato un nuovo cambiamonete che porteremo in fiera. Dotato di lettore di carte di credito, Dual Cashless è la soluzione ideale per effettuare agevolmente transazioni contactless nelle sale da gioco.” Infine, nelle due esposizioni sarà anche possibile vedere in azione la vasta gamma di terminali sport betting di SuzoHapp, dalla versione table top (Sbt-500) a quella over the counter (Sbt-Otc).

Il team SUZOHAPP vi aspetta a Londra (stand N3-130) e a Madrid (stand F2)! (Amr)

Dopo il significativo successo commerciale ottenuto nel 2022, grazie a contenuti innovativi e di qualità, il 2023 si apre con un appuntamento imperdibile per Kiron Interactive. L’azienda, sviluppatrice di sport virtuali e giochi numerici, sarà infatti presente all’Ice London, allo stand S2-110, e lo sarà con un carico di novità, come anticipa Giuseppe Donato, che ne è country manager per l’Italia: “Avremo novità entusiasmanti su cricket, tornei e nuovi fantastici giochi a vincita istantanea”, assicura.

In vetrina, anche gli

ultimi titoli di sport virtuali di Kiron, Cricket: Final Over e Super Over, ora disponibili e che sono stati progettati per diventare un punto di riferimento per le schiere di fan dello sport. Entrambi sono giochi ricchi di azione, che ripropongono le più note fasi finali di alcune competizioni nel corso delle quali le squadre in gara avevano ciascuna un over per superare l’altra e vincere la partita. I visitatori della fiera potranno anche saperne di più sulle imminenti aggiunte alla libreria principale del fornitore, con la Champions League che seguirà le orme del suo prodotto “Tornei”, a tema Coppa del Mondo. Donato si sofferma anche sui cambiamenti del mercato dopo la pandemia, e su come Kiron Interactive si è adattata alle nuove tendenze: “Il Covid-19 ha sconvolto i piani delle

società di Gaming, ma per fortuna possiamo dire che Kiron si è subito fatta trovare pronta alle richieste del mercato, potenziando ulteriormente l’offerta sul canale online. Ciò ha confermato la validità dei nostri prodotti e delle nostre infrastrutture, sempre aggiornate alle nuove tecnologie e alle esigenze dei nostri partner”.

Con un occhio sempre attento al mercato italiano del gioco e sui progetti che l’azienda ha per esso: “Il mercato italiano è il secondo in Europa, quindi è estremamente importante per la nostra azienda. Siamo pionieri in Italia, il 2023 segna infatti il nostro decimo anno nel Bel Paese, siamo enormemente soddisfatti di quanto fatto finora, ma il nostro obiettivo è crescere ancora”, conclude il country manager. (Amr)

www.gioconews.it 16 02 2023 Speciale
EUROPA
Kiron Interactive Infrastrutture aggiornate e a misura di partner
Giuseppe Donato
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

na volta all’Ice faceva sempre un freddo porco. Ora stiamo qui fuori a fumare in camicia,” dice Roby.

Sandro: “Già.”

“Però mai vista tanta gente, oh.”

“Pazzesco.”

“Per caso c’hai da accendere, Roby?”

“Aspé. Eh, mi sa de no. È da un po’ che svapo solo.”

“E ‘nzomma? Tutto bene?”

“Ma ssì, dai. Siamo ancora qui.”

“Di italiani pochissimi in giro quest’anno, eh?”

“Vero. E mo, metà degli stand non capisco manco più cosa vendono.”

“Se non sei un ingegnere o un programmatore non ti caga più nessuno,” dice Roby.

“Una volta, oh! Tutte slot. Sembrava di stare a Vegas.”

“Uf. E una volta, ci venivano pure a cercare, a noi.”

“Quest’anno vogliono i brasiliani. Pare che stanno a fà i milioni là. Si sono messi a scommettere tutti.”

“Ci trasferiamo a Rio?”

“Eh, magari,” dice Roby. La siga è spenta ma Roby la tiene nell’angolo della bocca. Quando parla la punta di cenere si muove su e giù come un sismografo.

“Hai visto qualcosa di interessante?”

“’na standista di Bet-Tech qualcosa. Non puoi capì che roba.” Sandro ride. “E roba di business?”

“Intelligenza artificiale. AI. Hai provato la chat intelligente? Gli chiedi qualunque cosa e ti risponde. Gli chiedi una poesia e te la scrive.”

“Ho sentito.”

“Secondo me è solo questione di

tempo ma anche a noi ci fa saltare il banco. T’immagini avere clienti che con un click chiedono al computer più potente del mondo qual è la puntata giusta?”

Sandro si gratta l’orecchio. “Può esse pure. Però poi tanto mettono sulla Roma che vince due a zero lo stesso.”

Roby ride. “Oh, sono tre mesi che Murigno piglia almeno due gol a partita.”

“Eh vabbé, lascia stare.”

“Sorry, sorry! Do you have to….” Sandro mima il gesto del pollice sulla rotellina a un uomo di passaggio con un riportino piuttosto ambizioso; questi annuisce, si tocca la tasca ed estrae addirittura uno spiritello con capocchia, come avrebbe detto Gadda. “Oooh. Yes. Thank you,” dice Sandro, mentre inala la siga riaccesa.

“Boh, che altro. Non

so, ho sentito che hanno messo una nuova capoccia all’Ams.”

“Guarda, per me ci mettessero un gatto. Ogni cosa che toccano fanno peggio di prima. È per questo che c’hanno tutti paura a fare le gare. Come tocchi spacchi. Allora piuttosto stiamo tutti così e speriamo che non toccano niente.”

“Vangelo, zio.”

“Però poi se vieni all’Ice per forza che ti viene la depressione. Da noi non se move niente, qua sembra de sta aaNasa. C’hanno le slot de Avatar2, io c’ho ancora le galline.”

“Vabbeh, c’è anche tanta scena. Fuffa. Le galline vanno sempre,” dice Roby. Sandro spizzica il mozzico e lo catapulta nel canale dell’Excel.

“Tre anni fa che sono venuto, ancora prima del Covid,” riprende Roby, “sai che m’avevano convinto a fare?”

“Che hai fatto?”

“Oh, era tutto esports de qua, esports de là. M’han convinto a fare ‘na sala esports, coi computer, per fa venì i regazzini a giocà ai videogiochi. Doveva esse il business del futuro.”

“A Fregene?”

“Eh. A Fregene.”

“Com’è andata?”

“E com’è andata? È iniziato il Covid. Ma manco quello è il punto. Praticamente m’han fatto aprire un internet point nel 2021. Se te servono dei computer fammi sapè, che sto levando tutto e rimettendo il bar.”

“Io in sala c’avevo messo un bancomat pee i bitcoin,” dice Sandro con una smorfia di disgusto. Roby scuote la mano come per agitare dell’aria, poi alla fine scuote la testa e dice solo: “Bitcoin.”

“Vabbé dai, torno dentro a fare un giro. Fatte sentì ogni tanto, se no se vedemo di nuovo qui il prossimo anno.”

“Il tuo numero è sempre quello?”

“Sempre quello. Nun sbagli mai.”.

www.gioconews.it 18 02 2023
“U A CARTE SCOPERTE
a cura di Marco Trucco
L’AUTORE
Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e GGPoker. AI GENERATED IMAGE BY DALL-E
CONVERSAZIONE ALL’ICE
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

La grande sfida

Uno dei principali temi dell’industria del gaming, al centro di questa edizione della fiera Ice London, è quello della sostenibilità. Che per il settore parte da un giusto approccio al gioco responsabile. A offrire un quadro della situazione, a livello globale e nel caso italiano, sono due esperti come Pieter Remmers – presidente di Assissa Consultancy Europe e autentico “guru” della materia, con oltre trent’anni di esperienza sul campo – e Mauro Schiavella, psicoterapeuta e co-founder di SeaFroG Technology, che abbiamo intervistato alla luce di una nuova collaborazione mirata a diffondere ed elevare il livello di consapevolezza nel settore, come ci spiegano in queste pagine.

Dal suo punto di vista generale e di esperto a livello internazionale, cosa si sente di dire sul livello di preparazione e di comprensione da parte dell’industria del gaming rispetto al tema del gioco responsabile?

“Bella domanda: negli ultimi trent’anni anni in cui sono stato coinvolto nell’industria del gioco d’azzardo, con particolare attenzione al settore del gioco responsabile, ho imparato che la maggior parte degli operatori e dei fornitori sa di cosa si tratta. Ma fare qualcosa è un’altra cosa. È facile dire che la responsabilità sociale e la sostenibilità sono importanti e che sì, dobbiamo occuparcene. Ma nella maggior parte dei casi non ha molto a che fare con l’essere all’avanguardia e l’essere proattivi, è più un ‘facciamo quello che dobbiamo fare per quanto riguarda i requisiti normativi’ e non molto di più. Non è facile indovinare quale sia la percentuale di operatori proattivi, ma non mi sorprenderebbe se fosse inferiore al 20 percento di tutti gli operatori. Se si considerano i fornitori, la percentuale è ancora più bassa”.

Qual è invece il livello di preparazione sul tema da parte dei regolatori? E soprattutto, che ruolo possono avere per la creazione di un ambiente sostenibile dal punto di vista del gioco responsabile?

“I regolatori sono molto più preparati. Forse l’80 percento o più di tutti i regolatori in Europa è molto ben informato. Australia e Nuova Zelanda sono al secondo posto. La conoscenza è molto inferiore negli altri continenti, forse discreta in alcuni Paesi del Sud America, meno in Asia e non troppo in Nord America (con l’eccezione del Canada) e in Africa. Le autorità di regolamentazione possono svolgere un ruolo importante se hanno il potere di prendere decisioni in collaborazione con esperti e stakeholder fidati e se non si limitano a eseguire le decisioni prese da politici non esperti”.

Crede che ci siano legislazioni più accurate/approfondite o orientate al gioco responsabile che si possano ritenere delle best practices a livello globale?

“La maggior parte della legislazione orientata al gioco d’azzardo responsabile, che piaccia o no, che sia approvata o no, si trova solo in alcuni Paesi europei come Belgio, Finlandia, Svezia e Olanda. Non si tratta di politiche che vanno bene per tutti, ma di punti di vista diversi, con soluzioni diverse, ma almeno basate sulla pratica. Non sempre si tratta della pratica migliore e non sempre è basata su prove, ma almeno è un tentativo di stabilire regolamenti basati sull’esperienza e, quando possibile, sulla ricerca”.

Cosa manca di più, a suo modo di vedere, nel mondo del gaming per avviare un percorso davvero virtuoso in questo senso?

Speciale www.gioconews.it 20 02 2023 SOSTENIBILITÀ
Pieter Remmers CEO E FOUNDER ASSISSA CONSULTANCY EUROPE Pieter Remmers
40 ENGLISH PAGE
PH. KARSTEN WURTH, UNSPLASH

“La cosa che manca di più? È sul versante degli operatori e dei fornitori, a cui viene chiesto di concentrarsi sulla sostenibilità e non sul profitto a breve termine. Noi di G4 cerchiamo di stare al passo con gli svilup-

pi del mercato delle imprese: operatori e fornitori, così come le autorità di regolamentazione, utilizzano il sistema di audit sviluppato che porta a una certificazione Rg basata su contenuti e prove reali”.

Perché il metodo di formazione predisposto da Assissa risulta valido a livello globale?

“Assissa Consultancy Europe ha una grande esperienza a livello globale in materia di formazione per l’industria del gioco d’azzardo, con corsi di formazione di vari livelli e in diverse lingue. La sua esperienza si estende poi al campo della comunicazione, e quello che ci ha colpito è la sua capacità di trattare tematiche sociali come il gioco responsabile e problematico, utilizzando un approccio in grado di comunicare e formare su nozioni legali e scientifiche in maniera coinvolgente, stimolante, e facilmente accessibile anche per i non esperti. Altro punto di forza del metodo di formazione Assissa: i contenuti del corso sono aggiornati costantemente e vengono proposti attraverso moduli flessibili, facilmente adattabili ai singoli mercati regolati”.

Ritenete che questo tipo di approccio formativo possa dare risultati concreti anche in Italia? E perché?

“Per il mercato italiano abbiamo deciso di introdurre il corso di formazione online di base, quello denominato ‘Corso di sensibilizzazione generale su gioco responsabile e problematico”. Ulteriori corsi seguiranno. Questo combina in maniera bilanciata nozioni testuali, animazioni narrate da voice-over professionale, ed esercitazioni pratiche, così l’utente mantiene il focus sugli argomenti trattati, viene coinvolto in scenari simulati nei quali gli viene chiesto di immedesimarsi nelle situazioni proposte, e valuta il proprio apprendimento man mano che progrediscono i moduli. L’utente viene accompagnato fino ad arrivare al questionario finale, quello che, in caso di successo, premia con un certificato di superamento del corso di e-learning.

L’obiettivo finale di questo corso di base è favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità condivisa tra tutti i lavoratori del comparto del gioco, e non esclusivamente tra quelli che lavorano a contatto coi giocatori. Secondo noi non è sufficiente limitarsi a sapere cosa sia il gioco responsabile da un punto di vista normativo o cosa significhi gioco problematico da un punto di vista clinico, ma è fondamentale sapere cosa fare e come agire quando si arrivasse a contatto diretto con giocatori potenzialmente problematici. Il passaggio dal sapere al saper fare fa sentire le persone competenti e utili. In questo modo i lavoratori del comparto gioco sentono di far parte di un settore lavorativo nel quale tutti i soggetti coinvolti, regolatore e industria, si adoperano per tutelare la salute dei giocatori secondo le best practices del gioco responsabile. La partnership tra Assissa e SeaFroG è nata proprio per dare un contribu-

to in questo senso: costituire un hub del gioco responsabile per l’Italia in grado di costruire una mentalità e una cultura condivisa del gioco responsabile tra tutti i lavoratori del comparto dell’industria del gioco”.

A chi si rivolge nello specifico la vostra proposta formativa?

“Principalmente è rivolta agli operatori, ai concessionari di licenze, e alle associazioni di settore, ma ci farebbe davvero piacere se si avvicinassero a questo corso base anche i tabaccai, i benzinai e tutti quegli esercizi commerciali nei quali è possibile giocare d’azzardo. In questo modo potremmo più rapidamente sviluppare una cultura e una mentalità condivisa sul gioco responsabile e problematico. Chiaramente noi siamo pronti a offrire il corso a compagnie di qualsiasi grandezza, ma sappiamo che alcuni degli operatori più grandi hanno già dei programmi interni, pertanto ci focalizzeremo su aziende micro, piccole e medie, e su quelle grandi aziende che non avessero ancora programmi di formazione interna sul gioco responsabile e problematico”.

Da psicoterapeuta, cosa crede che manchi ancora oggi per un approccio serio al gioco responsabile e alla riduzione dei rischi legati a questa attività?

“Manca un approccio proattivo efficace mirato alla drastica riduzione della popolazione che sviluppa problemi di gioco. La sfida tecnologica è valutare l’abilità di giocare responsabilmente prima che il giocatore entri in una sessione di gioco, come un alcol-test prima di guidare, e fornire la possibilità di prendere decisioni e cambiare comportamento anche durante tali sessioni. In questo modo il giocatore sarebbe protetto dal rischio di giocare in modo dannoso e potrebbe sperimentare il gambling come attività ricreativa. Per ottenere questo risultato bisogna profilare le capacità cognitive coinvolte nei comportamenti responsabili: le funzioni esecutive. Noi di SeaFroG Technology offriamo soluzioni basate su questo approccio sia per i giochi online, sia per quelli terrestri: attraverso dei serious games, giochi brevi e divertenti, i giocatori vengono a sapere se la loro prestazione cognitiva è troppo scarsa per giocare responsabilmente, e possono decidere di cambiare il proprio com portamento, per esempio facendo una pausa o evitando di giocare. Questo approccio può essere adottato anche durante le sessioni, in modo da au mentare la consapevolezza dei gioca tori, rompere la compulsione di gioco ed evitare il possibile sviluppo di comportamenti a rischio”.

Speciale www.gioconews.it 21 02 2023 SOSTENIBILITÀ LA GRANDE SFIDA
Mauro Schiavella CO-FOUNDER, CHAIRMAN OF THE BOARD SEAFROG TECHNOLOGY Mauro Schiavella

Sostenibilità è collaborazione

“Libertà è partecipazione”, cantava un tempo l’italiano Giorgio Gaber. Parafrasando il celebre adagio divenuto simbolo di una stagione politica e musicale tricolore (scusandoci con i lettori di altri paesi a cui probabilmente sfuggirà la citazione), parlando di gioco e regolamentazione, potremmo dire: “Sostenibilità è collaborazione”. Ed è proprio ciò che suggeriscono, sul tema, due esperti in materia come Charmaine Hogan, head of regulatory affairs di Playtech e Francesco Rodano, chief policy officer dello stesso gruppo. Due professionisti con dei trascorsi importanti in ambito istituzionale e impegnati oggi nella divulgazione di buone pratiche per la creazione di un ecosistema di gioco sostenibile. È quindi interessante il loro punto di vista sul tema della sostenibilità, quale obiettivo per l’industria del gaming: e noi glielo abbiamo chiesto in questa intervista doppia, che proponiamo. (Ac)

Qual è, secondo voi, il livello di preparazione e comprensione da parte dell’industria in merito al tema del gioco responsabile?

CH: “Questo differisce da una regione all’altra, il che non sorprende se si considerano i diversi livelli di maturità della legalizzazione del settore. Tuttavia, fino a tempi più recenti, come industria siamo stati compiacenti, fino a quando non sono stati attivati cambiamenti - un controllo pubblico e normativo più rigoroso. Oggi molti nell’industria hanno integrato pratiche di gioco responsabile in tutta la loro attività. Questo è un netto cambiamento dagli approcci passivi alla protezione dei giocatori del passato, ma credo che una parte maggiore dell’industria dovrebbe cercare una comprensione più profonda di ciò che guida il gioco problematico, i problemi che ne derivano e le possibili conseguenze. Ciò consentirà una discussione significativa con le autorità di regolamentazione, inclusi i mercati di nuova regolamentazione, in modo che le normative locali affrontino il gioco responsabile in modo più adeguato”.

FR: “Come accennato da Charmaine, nei mercati di gioco d’azzardo più maturi, soprattutto in Europa, i governi hanno intensificato le restrizioni normative, come il divieto di pubblicità in Italia e una puntata massima inferiore per le macchine da gioco nel Regno Unito, solo per citare due esempi. Tali restrizioni sembrano essere guidate da una crescente preoccupazione e senso di disagio tra i cittadini, a causa della percepita mancanza di protezione per i giocatori vulnerabili e per i giocatori problematici. Questa pressione normativa in corso ha spinto l’industria ad alzare l’asticella della protezione dei giocatori e negli ultimi anni sono stati compiuti molti progressi. Tuttavia, credo che sarebbe imperativo mantenere lo slancio. C’è ancora molto lavoro da fare, sia in termini di sfruttamento dell’enorme quantità di dati comportamentali a cui gli operatori hanno accesso, ma soprattutto nel condividere in modo trasparente il risultato delle iniziative di gioco più sicuro di ciascuna azienda in tutta l’industria e con i regolatori. Questo ci

consente di imparare gli uni dagli altri e migliorare la nostra conoscenza generale su quali sono i modi più efficaci per proteggere i giocatori vulnerabili”.

Qual è, invece, il livello di preparazione sul tema da parte dei regolatori? E quale ruolo possono svolgere essi nella creazione di un ambiente sostenibile?

CH: “I legislatori e le autorità di regolamentazione iniziano con intenzioni corrette per adottare regole o indicazioni per proteggere più ampiamente i giocatori e i consumatori/cittadini. Spesso la trappola è che le disposizioni normative di altre giurisdizioni vengono revocate e poi integrate per raggiungere standard elevati. In Playtech siamo abituati a requisiti complessi perché supportiamo gli operatori in molti mercati regolamentati. Tuttavia le autorità di regolamentazione dovrebbero anche avere una migliore comprensione degli effetti negativi che alcune misure restrittive possono avere sui giocatori. Un modo è avere un dialogo dei regolatori con l’industria e altre entità pertinenti, fare buon uso dei dati degli operatori ove riportati e utilizzare la ricerca. In definitiva, l’obiettivo normativo dovrebbe essere l’adeguata protezione dei giocatori che potrebbero subire danni e non allontanare gli altri dai siti web regolamentati localmente”.

FR: “D’altra parte il livello di preparazione dei regolatori sembra essere notevolmente migliorato negli ultimi due/tre anni, o almeno sta mostrando una tendenza interessante. Paesi come Olanda, Francia, Spagna e molti altri richiedono ai propri licenziatari di utilizzare l’analisi comportamentale per identificare i giocatori che potrebbero mostrare i primi segni di gioco problematico. Ciò rappresenta un passaggio dall’approccio tradizionale all’imposizione di restrizioni valide per tutti (come limiti di deposito, spesa o puntata) che si applicano all’intera base di giocatori, indipendentemente dal livello di rischio individuale. Ancor di più, quei paesi richiedono anche agli operatori di interagire il prima possibile con i giocatori segnalati come a rischio per valutare meglio le loro condizioni e intraprendere le azioni necessarie per aiutarli a non perdere il controllo. Alla fine i regolatori confronteranno le rispettive esperienze e valuteranno anche l’efficacia delle pratiche messe in atto dai loro licenziatari, il che porterà naturalmente al miglioramento del quadro normativo per un gioco d’azzardo più sicuro,

Speciale www.gioconews.it 22 02 2023 SOSTENIBILITÀ 38 ENGLISH PAGE
Francesco Rodano Charmaine Hogan

essenzialmente alzando il livello per l’intera industria”. Credete che esistano legislazioni più accurate/approfondite od orientate al gioco responsabile che possano essere considerate migliori pratiche a livello globale?

CH: “Come ha detto Francesco, ci sono un certo numero di giurisdizioni con solide aspettative sui propri licenziatari in quest’area. In un ambiente online in rapida evoluzione, l’accuratezza non è mai statica e la ricerca tanto quanto le normative devono tenere il passo. Una buona pratica, a mio avviso, è la maggiore enfasi che stiamo vedendo sull’identificazione precoce dei segni di gioco problematico e dove l’autorità di regolamentazione intende valutare regolarmente quest’area. Credo che i Paesi Bassi e l’Ontario (Canada) siano le due giurisdizioni con migliori pratiche in questo settore. Differiscono nel loro approccio, uno basato su regole, l’altro basato su principi. Ma sono simili nelle loro elevate aspettative sul comportamento dell’industria, in particolare per quanto riguarda il gioco d’azzardo responsabile. Gli operatori sono obbligati non solo ad avere solide politiche di gioco responsabile ma anche, come accennato, gli strumenti per identificare i giocatori che potrebbero avere problemi di gioco e intervenire di conseguenza. Inoltre, mentre nei Paesi Bassi ci si aspetta che gli operatori abbiano un rappresentante per il gioco responsabile, in Ontario gli operatori avranno bisogno di una certificazione per il gioco responsabile. È interessante notare che le prospettive politiche differiscono quando si tratta di pubblicità”.

FR: “È difficile nominare un mercato unico, poiché ci sono molti esempi di come i diversi aspetti del gioco responsabile vengono gestiti nelle giurisdizioni regolamentate. Sono d’accordo con Charmaine che un buon esempio sono i Paesi Bassi, in cui il mercato del gioco d’azzardo online è stato aperto solo di recente, a ottobre 2021. Il regolatore ha potuto beneficiare delle precedenti esperienze dei suoi colleghi e ha adottato un quadro di gioco responsabile che è particolarmente moderno. Secondo le norme olandesi gli operatori autorizzati sono soggetti a un “obbligo di assistenza attivo” per prevenire il gioco d’azzardo problematico. Ciò richiede che monitorino e analizzino il comportamento dei giocatori e intervengano, secondo il caso, ove necessario. Questi sono esempi del requisito stabilito dalle normative olandesi: ‘I titolari di licenza devono registrare i dati in modo tale che i rischi di dipendenza dal gioco possano essere identificati in una fase iniziale’; ‘L’analisi è finalizzata all’identificazione precoce di segnali che potrebbero indicare rischi di dipendenza dal gioco’; ‘Se l’analisi evidenzia rischi di dipendenza dal gioco il titolare di una licenza deve adottare misure di intervento adeguate per prevenire la dipendenza dal gioco; In caso di ragionevole sospetto di eccessiva partecipazione a giochi d’azzardo o di dipendenza dal gioco, il titolare della licenza avverte il giocatore del suo comportamento di gioco’. Vale inoltre la pena notare che a tre anni dall’apertura del mercato il regolatore olandese valuterà come gli operatori hanno eseguito tali requisiti per adottare regole più dettagliate sulla base di quelle che si saranno rivelate le migliori pratiche”.

Cosa manca di più, a vostro avviso, al mondo del gioco per avviare un percorso davvero virtuoso in tal senso?

CH: “Collaborazione. Approcci basati sull’evidenza. Protezione personalizzata del giocatore. Credo fermamente che queste tre questioni siano importanti e che tutte le parti interessate dovrebbero intensificare i propri sforzi. In Playtech siamo coinvolti nella protezione dei giocatori, cerchiamo proattivamente di collaborare ove possibile, supportiamo ricerche di attualità e le condividiamo ampiamente. Ad esempio abbiamo condotto un sondaggio tra i consumatori in diversi paesi dell’America Latina per comprendere meglio le preferenze e le preoccupazioni dei giocatori. Siamo forti sostenitori dell’uso della tecnologia e degli strumenti per una migliore protezione dei giocatori e per consentire ai giocatori di godersi il loro intrattenimento preferito in modo più sicuro. Credo che questo sia importante nei mercati che si stanno appena imbarcando nella regolamentazione del gioco d’azzardo online, dove potrebbe ancora prendere forma una più profonda comprensione del gioco d’azzardo responsabile e della protezione dei giocatori. Più di recente abbiamo visto la nuova regolamentazione degli Stati Uniti porre il gioco d’azzardo responsabile in primo piano e al centro fin dall’inizio. Affinché il gioco vada a vantaggio di tutte le parti interessate l’industria deve sfruttare la tecnologia e gli strumenti disponibili affinché la protezione del giocatore sia fondamentale per l’esperienza del cliente”.

FR: “Se dovessi scegliere solo uno dei tre aspetti citati da Charmaine, che sono tutti punti molto validi, direi la collaborazione. Se tutte le parti interessate condividessero le loro esperienze avremmo accesso a più prove su ciò che è efficace. Ciò, a sua volta, porterebbe ad accurate valutazioni del rischio individuale e interazioni personalizzate dei giocatori, migliorando notevolmente la qualità degli strumenti e delle pratiche di gioco più sicuri disponibili sul mercato, che è l’unico modo per ridurre i danni causati dal gioco d’azzardo. Ho l’impressione che, negli ultimi anni, la concorrenza dell’industria e la necessità di massimizzare i ricavi e aumentare la quota di mercato abbiano in parte ostacolato questo tipo di collaborazione. A volte gli operatori possono essere riluttanti a condividere informazioni e pratiche che vedono come un vantaggio competitivo che, nel caso di un gioco d’azzardo più sicuro, quando è in gioco la salute dei cittadini, non dovrebbe essere accettabile. Inoltre migliorare il livello di protezione dei giocatori può essere costoso e non portare più clienti a breve termine. Ecco perché credo che le autorità di regolamentazione del gioco d’azzardo possano svolgere un ruolo chiave nel promuovere la cooperazione dell’industria. In primo luogo le aziende devono aderire alla definizione di standard e migliori pratiche per un gioco d’azzardo più sicuro. In secondo luogo, e soprattutto, incoraggiando la cooperazione e promuovendo la trasparenza, ad esempio richiedendo alle aziende di riferire regolarmente sulle loro pratiche di gioco più sicure e rendendo tali informazioni disponibili al pubblico nel modo più trasparente e dettagliato possibile”.

Speciale www.gioconews.it 23 02 2023 SOSTENIBILITÀ SOSTENIBILITÀ È COLLABORAZIONE

Perché l’approccio Esg può

trasformare il gaming

Cosa si intende per Esg e come può essere adottato nel gaming?

“Esg, come noto, è sinonimo di ambiente, sociale e governance ed è un modo olistico di guardare agli impatti sulla sostenibilità delle operazioni di un’azienda. Ci sono infatti una serie di questioni sostanziali che le società di gioco devono considerare quando sviluppano le loro strategie di sostenibilità. Ad esempio, a prima vista l’industria del gioco potrebbe non sembrare ad alto impatto ambientale. Ma se si scava più a fondo, un problema chiave è l’impatto sul clima - comprese le emissioni di carbonio potenzialmente significative create dall’uso dei centri dati o dai viaggi di lavoro. Dal punto di vista sociale il gioco responsabile tende naturalmente a essere in cima all’agenda degli stackeholder. Altri temi sociali importanti sono l’inclusione, la diversità e l’equità, nonché il sostegno alle comunità locali. È importante notare che l’Esg va oltre i tradizionali programmi di responsabilità sociale d’impresa (Csr) e quindi le iniziative della comunità devono iniziare a trovare il loro posto all’interno delle strategie Esg delle aziende. Le società di gioco tendono a considerare importanti i propri risultati economici e la stabilità finanziaria. Tuttavia anche altri temi Esg, come la messa in atto di politiche e pratiche per prevenire la corruzione e il riciclaggio di denaro, sono rilevanti per rimanere nei parametri normativi giurisdizionali”.

Quali benefici concreti può portare alle società e all’industria?

“L’Esg è vantaggioso per tutti: per la società e, se ben usato, può aggiungere valore a un’azienda. E’ uno strumento importante per attrarre e fidelizzare clienti, investitori e dipendenti, perché tali parti sono sempre più alla ricerca di attività sostenibili. Migliora le relazioni lungo la catena di approvvigionamento di un’azienda, è efficace nell’identificazione, gestione e riduzione dei rischi e può anche ridurre i costi come quelli derivanti da multe o contenziosi. Inoltre, esistono collegamenti tra alcuni parametri Esg - come la diversità - e la performance finanziaria. Ma è importante che le aziende lo facciano in modo autentico in modo da evitare il cosiddetto ‘greenwashing’ (ecologismo di facciata). Il controllo sulle informazioni Esg si sta inasprendo ed è essenziale garantire una vera trasformazione verso la sostenibilità”.

Ci sono aziende che hanno già iniziato un loro percorso Esg?

“ Il numero di aziende che incorporano i fattori Esg nella propria strategia e che ne riportano i dati, è in costante aumento. In Kpmg stiamo supportando una serie di realtà sia nell’ambito del gaming che in altri settori come quello finanziario. Questa spinta verso la sostenibilità è guidata da diversi fattori - inclusi gli effetti del cambiamento climatico, i requisiti delle parti interessate (inclu-

si investitori, clienti e dipendenti) e le normative Esg in diverse giurisdizioni. Stiamo assistendo a diversi livelli di maturità tra le aziende, dentro e fuori al gaming. Ad esempio, diverse società di gioco hanno, negli ultimi due anni, pubblicato un rapporto sulla sostenibilità. In genere queste aziende conducono una valutazione della materialità per decifrare ciò che è importante per la loro attività e per le parti interessate e per guidare la loro strategia Esg. D’altra parte ci sono altri che stanno adottando un approccio più attendista e sono ancora nelle fasi iniziali del percorso”.

Vede una maggiore sensibilità a questi temi in un territorio piuttosto che in un altro?

“Nella mia esperienza la sensibilità e l’approccio all’Esg dipendono molto dal tipo di azienda e dai suoi obiettivi strategici. Alcune hanno incorporato l’Esg nella loro strategia sin dal primo giorno e altre sono arrivate a realizzarne i vantaggi in una fase successiva. Molto dipende dai vertici e dalla direzione fornita dai Cda e dai dirigenti. Dal punto di vista territoriale, notiamo che la regolamentazione gioca un ruolo fondamentale. Ad esempio, in Europa l’attuale Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (Nfrd) e la prossima Direttiva sulla rendicontazione aziendale sulla sostenibilità (Csrd) impongono requisiti Esg obbligatori per le società grandi e quotate. In questo modo stiamo assistendo a una crescente consapevolezza. Allo stesso modo, fuori dall’Ue, vi è una crescente consapevolezza a causa degli obblighi attuali o emergenti sul clima - come la rendicontazione nell’ambito della Tcfd (Taskforce on Climate-related Disclosures – squadra speciale sulle rivelazioni collegate al clima) nel Regno Unito e le regole Sec sulle rivelazioni sul clima negli Stati Uniti”.

Cosa dovrebbe cambiare per puntare a una vera e piena sostenibilità nel gioco?

“L’Esg è ancora un concetto nuovo per molti e gli approcci adottati possono variare. Da un lato stiamo già assistendo ad alcuni rapporti di sostenibilità di alta qualità nell’ambito del gaming. Tuttavia il livello di coerenza nella rendicontazione Esg è piuttosto basso in tutto il settore, sia per quanto riguarda le questioni considerate materiali che per le metriche riportate per ciascuna problematica. Con l’emergere di nuove normative, inclusa la direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità aziendale, nonché i nuovi standard di rendicontazione sulla sostenibilità dell’Ue e globali e altre iniziative Esg volontarie guidate dalle autorità di regolamentazione, prevediamo di vedere un livello di armonizzazione su tutta la linea per una maggiore trasparenza e rapporti coerenti. Come primo passo, la formazione e il miglioramento delle competenze, in particolare a livello di commissione e dirigenza, sull’importanza delle questioni Esg per aziende e società saranno fondamentali per guidare il settore verso la sostenibilità”. (Ac)

Speciale www.gioconews.it 24 02 2023 SOSTENIBILITÀ
41 ENGLISH PAGE
Rachel Decelis, ESG lead di Kpmg Malta, spiega i vantaggi di un approccio in materia per le aziende del gioco e per il futuro del settore. Rachel Decelis

Stabilità e moralità per il futuro del settore

Cosa serve all’industria del gaming per raggiungere la piena sostenibilità? Lo abbiamo chiesto a Dan Iliovici, vice presidente dell’associazione romena Rombet ed ex regolatore locale, che sul punto ha le idee piuttosto chiare, come spiega in questa intervista.

Cosa si sente di dire sul livello di preparazione e comprensione del gioco responsabile da parte dell’industria?

“A mio avviso, dopo più di 12 anni a contatto con l’industria del gioco, ritengo che abbiamo un processo in corso, un’evoluzione continua verso un settore più responsabile. Ogni anno porta con sè nuovi progetti, nuovi strumenti e, ultimo ma non meno importante, regolamenti più severi dal punto di vista del gioco responsabile. Pertanto l’autoregolamentazione e la regolamentazione sono entrambe finalizzate a una migliore protezione dei gruppi vulnerabili, in particolare i giovani, all’istruzione, alla prevenzione e al trattamento. Sulla base di ciò, è responsabilità degli operatori come attuare tutti questi programmi. È loro responsabilità come attuare e rispettare i regolamenti senza cercare di eludere alcune disposizioni”.

Qual è invece, a suo giudizio, il livello di preparazione e attenzione al tema da parte dei regolatori?

“Essendo sotto la pressione dei politici, incolpati dagli scommettitori, dal pubblico e dai mass-media, affrontando lo stigma che circonda la nostra industria da decenni, facendo il gioco del gatto e del topo con (alcuni) operatori, i regolatori si trovano in una posizione estremamente difficile. Per non parlare della continua evoluzione tecnologica, che li porta ad essere sempre (almeno) un passo indietro rispetto a uno dei settori più innovativi - l’industria del gioco d’azzardo. È ciò avviene anche nel caso del gioco responsabile. I regolatori devono stare al passo con i nuovi progetti per comprenderne l’impatto, i vantaggi che questi strumenti possono portare, al fine di avere una migliore protezione dei giocatori. Inoltre, tutti chiedono misure di gioco responsabile ‘basate sull’evidenza’, il che ci porta alla necessità di avere statistiche affidabili sull’industria del gioco d’azzardo, sul problema e sulla prevalenza patologica del gioco. Tutto ciò richiede una formazione permanente del personale dei regolatori, la collaborazione con tutte le parti interessate e, naturalmente, denaro. Un lavoro non facile”.

Secondo lei, quale ruolo possono (o devono) svolgere i regolatori nella creazione di un ambiente sostenibile?

“Come accennato, i regolatori hanno molte cose da fare. Ma è anche il luogo per dire che abbiamo tutti bisogno di un quadro normativo valido ed equilibrato. Qualsiasi restrizione, in particolare sulla pubblicità, ma non solo, non dovrebbe essere basata su impulsi emotivi, ma dovrebbe essere basata sull’evidenza. Posso dire dalla mia

esperienza come capo dell’ufficio rumeno per il gioco d’azzardo - il cane da guardia dell’industria del gioco locale - che senza collaborazione, senza discutere con tutte le parti coinvolte, non si possono ottenere buoni risultati. E ancora una cosa: i regolatori non dovrebbero usare solo ‘il bastone’ nei confronti degli operatori. Ci sono anche incentivi che dovrebbero essere utilizzati dalle autorità. A volte ‘la carota’ può funzionare meglio del bastone”.

Crede che esistano legislazioni più accurate, approfondite o orientate al gioco responsabile che possano essere considerate “migliori pratiche” a livello globale?

“Migliori pratiche dovrebbe significare, a mio avviso, pratiche basate sull’evidenza. Ci sono molti esempi di misure emotive o di buon senso, come la proposta di tenere le sale da gioco lontane dalle scuole. Alcuni potrebbero considerare una distanza ‘sicura’ 100 metri, altri potrebbero dire 200. Ma tutti questi sono numeri arbitrari. Non si basano su alcun tipo di ricerca. Sfortunatamente non sono a conoscenza di tali esempi di migliori pratiche e di buona regolamentazione sul gioco responsabile, ma ho esempi di cattiva regolamentazione. E l’Italia ne è un esempio, con il bando totale alla pubblicità del gioco d’azzardo. Ma credo che voi ne siate più consapevoli di me”.

Cosa manca di più, secondo lei, nel mondo del gioco per iniziare un percorso davvero virtuoso in questo senso?

“La moralità è quello che manca di più. Un’azienda guidata solo dal motto ‘guadagna di più’ potrebbe non avere la risposta alla domanda su come fare quei soldi. Riguarda la sostenibilità, la visione a lungo termine. Mi sono ispirato a questa idea da Laura Da Silva, che l’ha sinteticamente presentata in una recente conferenza sul gioco d’azzardo a Londra. Ma questo concetto di business a lungo termine sta affrontando un altro problema: gli operatori non si sentono sicuri su ciò che il prossimo anno, il prossimo mese o anche il prossimo giorno potrebbero portare alla regolamentazione. Intendo alcune nuove restrizioni normative, come il divieto di qualsiasi forma di pubblicità e così via. In questo caso potrebbe essere in qualche modo comprensibile la loro mancanza di una visione a lungo termine. Ma viviamo tutti in un mondo incerto da decenni, quindi si potrebbe dire che questa non è una scusa”. (Ac)

Speciale www.gioconews.it 25 02 2023 SOSTENIBILITÀ
Dan Iliovici
42 ENGLISH PAGE
PH. DANIEL OBERG, UNSPLASH

Novomatic Italia

LA VIA MAESTRA DELLA SOSTENIBILITÀ

Il mix dei valori di innovazione, successo, responsabilità, lavoro di squadra e dedizione è alla base dei successi dell’operatore e dei suoi progetti per il 2023

Sostenibilità, responsabilità, innovazione, attenzione al territorio e alla comunità. Le buone pratiche da mettere in campo per un’azienda non sono mai troppe, specie in un’epoca in continua evoluzione come questa.

Lo sa bene Novomatic Italia, uno dei maggiori operatori di gioco, che fa il punto sulle sue attività e i suoi progetti per l’immediato futuro attraverso le parole di Mara Di Lecce, communication & marketing manager.

Quanto è importante per Novomatic il tema della “responsabilità” e come viene declinato nelle politiche aziendali?

“Responsabilità, sicurezza e sostenibilità sono chiavi, strumenti per raggiungere degli obiettivi, in un percorso: la storia di Novomatic Italia, ma anche la storia del Gruppo worldwide, è caratterizzata dalla scelta precisa di operare solamente nei mercati regolamentati in tutto il mondo. Una via maestra che, inevitabilmente, porta ogni realtà locale, in tutti i cento Paesi in cui il Gruppo è presente, ad esprimere il senso di appartenenza e quindi impegno concreto nella collettività.

Così Novomatic Italia, dagli uffici ai luoghi di gioco, dalle sedi produttive, alle sedi di noleggi, vive il valore della responsabilità in primis attraverso l’operato quotidiano con e per i propri dipendenti, i miei colleghi, e ovviamente verso il mercato in cui opera. Quelle che nel gergo tecnico vengono definite ‘corporate and social responsibility’ non sono in realtà delle ‘pratiche virtuose’ o ‘benefiche’: sono consapevolezza, responsabilità e legami con il territorio e le persone. Ecco, direi che per Novomatic il tema della ‘responsabilità’ è cruciale e si declina ad oggi sempre più sugli standard Esg così come interpretati e promossi dall’Unione europea, e nell’ambito business sul responsible gaming”.

Come viene vissuto da una grande azienda come Novomatic Italia il tema

della sostenibilità ambientale e che tipo di approccio ha il vostro Gruppo a questo argomento così discusso a livello globale?

“Penso che accanto al tema della sostenibilità ambientale non possiamo lasciare indietro o fingere che non ci sia il tema della sostenibilità economica. Partendo da questa premessa, sono sicura che l’impegno quotidiano di ognuno nelle ‘buone e sane abitudini’ non sia mai sprecato e lo abbiamo sperimentato concretamente in Novomatic nel rientro nelle nostre sedi dopo la pandemia. Ridurre i consumi di carta e plastica, per fare un esempio semplice, è stata un’azione condivisa e immediata per le sedi dei nostri uffici; oppure la produzione o l’acquisto di diversi supporti necessari al business, o utili per alcune iniziative interne su cui siamo riusciti a usare materiali più sostenibili dal punto di vista ambientale. Accanto a queste iniziative più immediate, abbiamo intrapreso percorsi maggiormente precisi: a partire dall’obiettivo plastic free attraverso la distribuzione di bottigliette di vetro a tutti i colleghi degli uffici, fino al cambio totale dell’illuminazione sulle maggiori sedi che è attualmente a led”.

Altri esempi? Le buone pratiche sono sempre interessanti…

“L’esempio più evidente di questo approccio verso la sostenibilità ambientale si è concretizzato nell’ultimo anno e mezzo nella gestione sede di Roma che ci ha permesso di integrare soluzioni e innovazioni volte a rafforzare l’approccio, in linea con gli obiettivi di del Gruppo nel mondo. Infatti oltre ad un impianto d’illuminazione completamente a led di cui ho già fatto cenno, il building usa un impianto solare termico presente sul tetto per la produzione di acqua calda sanitaria, oltre a un sistema Bms (Building management system) che permette la gestione centralizzata, in loco e da remoto, degli impianti elettrico e di riscaldamento-raffreddamento e che assicura, in tal modo, l’abbattimento degli sprechi e l’ottimizzazione dei costi di gestione. Inoltre sono state create aree interne dedicate a mezzi di trasporto a basso impatto emissivo, quali biciclette elettri-

www.gioconews.it 26 02 2023 Mara Di Lecce
Cover story

che e monopattini, e possiamo contare su colonnine di ricarica per veicoli elettrici, il cui numero è destinato ad aumentare nei prossimi mesi.

Sottolineo anche un altro intervento davvero importante sul territorio di Rimini, dove il nostro Gruppo è presente storicamente: abbiamo partecipato come unica realtà privata del territorio al progetto Bike to Work. I nostri colleghi che vanno in ufficio con la bicicletta, possono contare su un rimborso a seconda del numero dei chilometri percorsi.

Ma vorrei dare evidenza di un’altra importante iniziativa che va nell’ottica del team working, oltre che della sostenibilità ambientale in Novomatic: nel 2022 è nato il Green evolution program, un vero piano di azione integrato e trasversale che prevede il lavoro congiunto di diversi dipartimenti (Facility management, Hse e Risorse umane, Services e procurement) per recepire e dare attuazione alle ‘green strategies’ al fine di realizzare i 6 obiettivi ambientali dettati dall’Unione Europea, ossia mitigazione del cambiamento climatico e adattamento ad esso, riduzione dei consumi di acqua e risorse, prevenzione dell’inquinamento e preservazione della biodiversità anche attraverso la transizione verso l’economia circolare. Sono molta grata all’azienda e ai miei colleghi che ogni giorno lavorano su questo programma”.

Quali sono le leve e gli obiettivi che vi hanno guidato nell’ottenimento della certificazione G4 per ben 4 società del Gruppo, tra cui il retail?

“La leva che ci ha spinti verso un riconoscimento così prestigioso è stata la motivazione: sentirsi pienamente responsabili del proprio ruolo nel mercato del gaming italiano, nel corso di un anno importante, il 2022, 15esimo di presenza di Novomatic in Italia, e comprendere il valore del ‘gioco responsabile’ declinato non per astratto ma verso gli ospiti delle nostre sale, ritengo siano stati i veri propulsori del percorso che ci ha condotti alla certificazione.

Nel G4, già ottenuto da diverse società del Gruppo nel mondo, Novomatic ha trovato una conferma del proprio approccio, che ha due obiettivi: mira a produrre e commercializzare prodotti all’avanguardia e di appeal, e punta a un intrattenimento socialmente normalizzato, sostenibile per chi vuole divertirsi responsabilmente.

Il disturbo da gioco d’azzardo è una dipendenza; la produzione di gaming (per over e under 18) ha bisogno di un merge di professionalità, alta specializzazione, investimenti tecnologici, e capacità di stare nel mercato, che non può sostenere la fruizione dei propri prodotti da parte di un target patologico, bensì si rivolge solo ad una

platea di utenti ‘sociali’, gli ospiti che nelle nostre sale passano momenti di relax, intrattenimento, distensione. In quest’ottica, tutte le features di responsabilità in ambito di prodotto e di governace, sono state espresse e valorizzate durante l’audit G4. Ci tengo a sottolineare che questo è frutto di un percorso perché non bisogna mai sentirsi ‘arrivati’: ogni giorno il nostro impegno, in ogni direzione, mira a dare ai nostri ospiti delle sale, e da novembre 2022, con l’acquisizione di Hbg, anche ai nostri utenti del gioco online, tutti gli strumenti e i consigli per mantenere un approccio consapevole, ludico e responsabile all’attività di intrattenimento che le società del nostro Gruppo offrono”.

Abbiamo parlato anche di attenzione alle comunità, al territorio: come pensate di muovervi nel futuro?

“Sui territori è fondamentale essere sempre propositivi e presenti: dal sostegno al Rimini Calcio da parte di Admiral Pay, per spingere il valore dello sport e la realtà locale, fino all’Ice hockey di Bolzano, e alla donazione degli arredi in esubero alle carceri di Lazio, Abruzzo, Campania. Insomma, direi che sul territorio ci preme essere partecipi e intercettare i bisogni, sia quelli più concreti e immediati, penso alla raccolta di beni per i profughi ucraini attraverso la basilica di Santa Sofia a Roma, sia quelli di carattere sociale. Ripenso al Rimini Calcio e perché no, su giornate di festa basate sui valori positivi dello sport e dell’incontro da tutto stivale, come le Olimpiadi per i dipendenti organizzate di recente”.

Guardiamo al futuro: quali sono i prossimi obiettivi che vi ponete e come credi possano essere raggiunti?

“Ci impegneremo nel percorso già tracciato: il 2023 è il primo vero banco di prova per confermare alcune scelte in termini di green evolution program e di responsible gaming e quindi ci dirigiamo verso gli obiettivi indicati dalla nostra capogruppo austriaca per poter assicurare al business la giusta spinta innovativa nello sviluppo di nuove soluzioni per il gaming, garantendo l’importante approccio di responsabilità e accoglienza verso i consumatori.

Per concludere, direi che il mix dei valori di innovazione, successo, responsabilità, lavoro di squadra e dedizione su cui, insieme alla direzione Hr, abbiamo intrapreso negli scorsi mesi una campagna di comunicazione esterna e interna, ci rappresenta pienamente e ci indica anche la strada per il futuro. We are Novomatic! Andremo certamente avanti tenendo fede a questo motto”.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.) www.gioconews.it 27 02 2023 NOVOMATIC ITALIA

De Vita (Sisal)

sostenibilità è al centro della strategia di Sisal e negli ultimi anni si è consolidata ulteriormente, come leggiamo dall’ultimo Bilancio che tratta proprio questi temi. E sono tanti e molto ambiziosi gli obiettivi per il 2030 su cui l’azienda leader del settore sta lavorando ormai da due anni: in particolare è interessante capire l’obiettivo “zero giocatori problematici”. Come lo state affrontando? “Il concetto è apparentemente semplice ma particolarmente complesso da attuare - a parlare è Stefano De Vita, Responsible Gaming & Market Intelligence Director - siamo partiti da noi per perseguire questi ambiziosi goal: abbiamo compreso che dovevamo coinvolgere tutta l’azienda mantenendo una linea comune tra comunicazione, business e sostenibilità in senso stretto. Partendo da questo stiamo lavorando per costituire una coscienza aziendale molto forte. E tutto questo si traduce in un coinvolgimento totale e globale sul gioco responsabile con undici tavoli di discussione aperti al nostro interno, ognuno per ogni segmento aziendale, dal retail all’online, allo studio dei comportamenti e alla conoscenza dei giocatori”. De Vita parla di ben duemila ambasciatori del gioco responsabile e della sostenibilità: “Assolutamente sì, sono i nostri manager, i nostri dipendenti, solo da loro può partire il cambiamento del percepito che il nostro settore e i nostri stakeholder hanno. L’idea è quella di ambientare il gioco nell’intrattenimento e creare un modello di settore diverso e pensiamo sia possibile. Vogliamo integrare nel quotidiano il gioco responsabile e questo significa ragionare in maniera positiva per far sì che il percepito del settore si modifichi”. Focalizziamoci sull’obiettivo di zero giocatori problematici: un traguardo che determina la sostenibilità dell’intero settore. Cosa caratterizza il vostro modello di gioco responsabile e quali attività state implementando per raggiungere questo obiettivo? “Innanzitutto una premessa - esordisce De Vita - deve cambiare l’approccio del settore, non quello di una singola azienda. Più lo sforzo è condiviso e più moltiplicheremo le energie. In Sisal, intanto, abbiamo

cambiato radicalmente il nostro approccio. Da singole azioni siamo passati ad un approccio organico. Citando l’antico filosofo, sapendo di non sapere, abbiamo iniziato a studiare i comportamenti di gioco per acquisire quel bagaglio di conoscenze necessario a capire come evitare che i nostri giocatori diventino problematici”.

Ma Sisal non ha compiuto questo sforzo da sola: “Continua a essere cruciale l’apporto degli esperti dell’Università Cattolica con la quale abbiamo formato un gruppo di ricerca che ci fornisce supporto per l’individuazione di indicatori sensibili molto utili. Con il supporto della ricerca capisci come ragionare, agire e quindi parlare coi consumatori e si crea quel flusso positivo che permette di interagire con le persone per evitare comportamenti problematici”.

Esiste anche un Comitato di coordinamento scientifico dedicato proprio a questa mission: “In questo settore manca un benchmark di riferimento - prosegue De Vita – che noi abbiamo trovato nel comitato cui partecipano esponenti della comunità scientifica che rappresentano il nostro spirito critico; col comitato condividiamo le nostre azioni e il nostro modo di pensare e per me è un onore lavorare con loro. Questo confronto costruttivo che si basa sull’utilizzo di molte materie di studio, oltre che delle tecnologie, ci aiuta a capire sempre meglio il consumatore per costruire poi le linee guida per un dialogo. Sembrano azioni ovvie ma non lo sono affatto, anzi”. Come si integra il loro contributo nel programma di lavoro che portate avanti come Sisal? “La novità è proprio nel fatto di aprire la società a queste tematiche. Sisal ha fatto un passo molto importante in questo senso, iniziando a costruire momenti di confronto con stakeholder esterni. Fondamentali, tra l’altro, anche le esperienze che gli esperti portano da altre aziende, problematiche comuni ma anche soluzioni e approcci differenti che non possono che arricchire la nostra azione”, conclude De Vita. (Ca)

Speciale www.gioconews.it 28 02 2023
SOSTENIBILITÀ
«Studio, passione e partecipazione per l’obiettivo zero giocatori problematici»
LA
Il Comitato Coordinamento Scientifico Gioco Responsabile di Sisal Stefano De Vita

progetto innovativo nato con l’intento di rendere tutti i dipendenti protagonisti del percorso di Corporate Social Responsibility dell’azienda. Un approccio nuovo che parte dal basso e invita ad “adottare” realtà meritevoli di sostegno.

È questo Share 4 Good, il progetto di Snaitech che promuove una Csr partecipata e condivisa e che ogni anno supporta quattro iniziative sociali scelte, candidate e votate dai dipendenti attraverso il sostegno di iZilove Foundation, l’ente del Gruppo dedicato alle good causes. Un’idea che si rafforza di anno in anno e che nel 2023 acquisirà un respiro internazionale. Snaitech ha infatti deciso di promuovere questa stessa iniziativa presso i dipendenti di Happybet, operatore di betting attivo in Germania e Austria parte del Gruppo, a conferma dell’appeal e del successo di un progetto capace di innescare un processo di coinvolgimento aziendale e di empatia attorno a una causa positiva.

L’ultima edizione di Share 4 Good ha concentrato la propria attenzione su progetti dedicati a tre temi – empowerment femminile, tutela ambientale e sport come veicolo di inclusione sociale – con quattro vincitori che hanno ricevuto un finanziamento da parte di iZilove Foundation raddoppiato rispetto al 2021. Queste quattro realtà sono state di recente visitate dai dipendenti che ne hanno proposto la candidatura, in modo da consentire loro di vivere la crescita e lo sviluppo del progetto proposto.

“Abbiamo scelto di replicare un’operazione in cui crediamo molto perché incarna i valori, i principi etici e il percorso di sostenibilità di Snaitech anche per i nostri colleghi di Happybet” spiega Lavinia Pupelli, human resources and organization director dell’azienda. “Share 4 Good si basa su un’idea di condivisione e ascolto, e come tutte le nostre azioni di Corporate Social Responsibility prevede la partecipazione di tutte le persone di Snaitech. Un coinvolgimento fondamentale per creare una identità e una cultura aziendale radicata e condivisa”, conclude. (Ca)

Speciale www.gioconews.it 29 02 2023 SOSTENIBILITÀ
Pupelli (Snaitech)
«I nostri principi etici in Share 4 Good anche in Germania e Austria»
UN
Da sinistra: Alessandro Pecori, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (sez. Pisa) e Francesco Minchielli, Snaitech. Tiziana Panelli, Snaitech (al centro), con Rosaria Sommariva e Marco Simonetti, Associazione Riaccendi il Sorriso.

Romano (Codere Italia)

uello della sostenibilità è un valore universale, non può esistere una sostenibilità a ‘compartimenti stagni’. La realtà che viviamo ogni giorno ci obbliga a riflettere e a trovare soluzioni affinché le prossime generazioni possano abitare questo pianeta, possano proliferare e crescere, possano lavorare e vivere con una nuova forma di consapevolezza”. Nelle parole di Imma Romano, che ne è direttrice delle Relazioni istituzionali e della Comunicazione, la filosofia di Codere Italia in materia di sostenibilità. Una filosofia che si traduce in azioni concrete: “Le aziende, tutte, sono chiamate a fare la loro parte in questo ambito mettendo in campo azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu e per lasciare alle future generazioni un mondo vivibile. Per quanto ci riguarda abbiamo molto chiaro tutto questo e ci stiamo adoperando in tal senso”.

Più in dettaglio, ecco come Codere Italia punta a essere un’azienda di gioco sostenibile: “Stiamo trattando il tema a 360°: parità di genere, D&I (diversity e inclusion), work life balance, digitalizzazione, riduzione dei rifiuti. L’approccio è propositivo e sistematico sebbene con la consapevolezza che non è facile armonizzare tutti questi aspetti e che ogni giorno l’asticella del risultato da raggiungere è sempre più alta. Tuttavia l’impegno c’è, dichiarato e costante, per l’ottenimento dei migliori risultati. Le persone sono centrali in questo e noi crediamo nel valore delle nostre”.

Romano sottolinea, inoltre: “La sostenibilità delbusiness passa però anche attraverso le scelte politiche. Auspichiamo che finalmente i decisori approccino il nostro settore come un qualunque altro settore produttivo, che dà lavoro a tanti e che garantisce un costante presidio di legalità sui territori. Senza questo cambio culturale qualunque sforzo aziendale e personale non può avere alcun risultato”.

La pandemia, il cambiamento climatico, il conflitto in Ucraina, il caro energia, hanno cambiato il vostro modo di fare business e di approcciare il mercato?

“Tutte queste vicende drammatiche hanno contribuito a un più

generale cambiamento: nessuno è più quello che era prima della pandemia e tutti, credo e spero, diamo oggi molto più valore alla pace ed alla libertà. Vedere un mondo intero in lockdown e un Paese annichilito, dalla sera alla mattina, ha reso ancora più evidente la vulnerabilità di ciascuno e i rischi a cui siamo esposti a livello globale.

Ma anche noi, tra mille restrizioni e difficoltà dobbiamo andare avanti. Abbiamo il dovere di continuare nella nostra difesa strenua del gioco legale, di un gioco di Stato che tutela i giocatori e garantisce risorse economiche al nostro Paese. Abbiamo una responsabilità nei confronti dei dipendenti di Codere, che si impegnano per garantire un servizio di qualità, e dei nostri clienti che, giorno dopo giorno, ci mostrano la loro fiducia e ai quali garantiamo legalità, professionalità e attenzione costante”.

Analizzando infine la più stretta attualità, Imma Romano indica le vere emergenze, in termini di sostenibilità, che un’azienda di gioco che opera in Italia deve affrontare.

“Le vere emergenze sono tante: dal rincaro dell’energia alla instabilità economica, dalla ‘sordità’ delle istituzioni alle grida di aiuto degli operatori, al ritardo nel definire un riordino strutturato del settore, dalla campagna denigratoria, che viene portata avanti da alcuni organi di stampa, al rischio di implosione dovuto alle normative regionali. A questo si somma l’enorme contenzioso dovuto alla difficile relazione tra istituzioni, il più delle volte locali, e operatori: talvolta un confronto preventivo consentirebbe di trovare un punto d’incontro proficuo per tutte le parti.

Il nostro obiettivo resta quello di affiancare il decisore, soprattutto attraverso approfondimenti e studi scientifici, nel definire una strategia per il futuro prossimo che consenta una profittabilità sostenibile alle aziende e un gioco legale, responsabile e soprattutto sempre divertente per il giocatore”. (Amr)

Speciale www.gioconews.it 30 02 2023 SOSTENIBILITÀ
«Un approccio propositivo e sistematico che mette al centro le persone»
“Q
Imma Romano

Fregoni (FilsGame)

gioco responsabile è sempre stato un fiore all’occhiello per FilsGame, fornitore di giochi elettronici, giochi sociali e sistemi di gestione per tantissimi concessionari italiani ed esteri. E lo sarà, se possibile, ancora di più grazie ai nuovi prodotti in rampa di lancio in questi primi mesi del 2023.

Ad anticipare come è Stefano Fregoni, managing partner di FilsGame.

“Stiamo lavorando a un progetto per un tool legato al gioco responsabile che mira a rendere il giocatore più consapevole di quello che sta facendo durante la sessione di gioco: lo stiamo realizzando insieme con professionisti e accademici di alcune università e in partnership con un’azienda. Lo renderemo noto con una comunicazione dedicata appena possibile.

Questo progetto è studiato per diversi mercati, ed è portato avanti da un team principalmente italiano: dovrebbe uscire nei prossimi tre mesi, poi il tutto dipende dalle modalità di implementazione che sceglieremo, per cui si renderanno necessarie alcune certificazioni nel caso di mercati particolarmente restrittivi”, spiega Fregoni.

“Il nuovo set di giochi in uscita per il mercato online punta molto sulla tematica social delle funzionalità che già ci contraddistingue in diversi mercati. L’obiettivo è quello di aiutare il giocatore a rendersi conto del tempo che passa di fronte a un gioco e aiutarlo a mantenere la spesa all’interno del budget che si è prefissato”.

Queste slot sono particolarmente innovative e dotate di “features molto particolari, già testate sui mercati extra europei e che sono in certificazione. All’inizio arriveranno in Italia e Spagna, poi in altri Paesi.

Abbiamo lavorato su titoli legati all’antichità – ad esempio all’Egitto – e poi cercato di rinnovare delle

tematiche classiche come i simboli da bar, la frutta”, evidenzia il managing partner di FilsGame. Lo stesso discorso “vale per nuovi giochi scratch, che oltre all’Italia e alla Spagna approderanno in Turchia”.

Per il 2023 poi l’azienda punta ad affermarsi ulteriormente in Spagna, Stati Uniti e Asia, e partecipare ad un numero maggiore di fiere rispetto all’anno precedente, con stand già prenotati per Malta, Cipro e Barcellona, solo per fare quale esempio, e incontri con i clienti programmati in alcuni dei maggiori eventi calendarizzati, compresa l’Ice London di febbraio, per mostrare le proprie demo e le ultime release.

Ne approfittiamo per chiedere a Fregoni un bilancio sugli ultimi mesi di lavoro del provider.

“Nell’ultima parte del 2022 e nelle prime settimane del 2023 abbiamo ricevuto molte richieste di attivazioni e di integrazione dei nostri prodotti. Il motivo principale di questo è che il mercato ha notato una maggiore attenzione alla qualità, rispetto alla quantità di prodotto, che stiamo cercando di mettere in catalogo. Un punto che per noi va un po’ in controtendenza rispetto a quello che succede in generale, con diversi operatori che preferiscono puntare sulla quantità, proponendo prodotti che in realtà sono sempre gli stessi, fatti e rifatti. Per noi questo è sicuramente un buon momento e stiamo lavorando per aumentare la visibilità dei nostri brand ancora di più”.

Quanto ai nuovi trend del comparto, anche alla luce delle abitudini di consumo maturate durante la pandemia di Covid, il manager di FilsGame rimarca che “ci sono linee di prodotto sull’online che vengono studiate pensando al giocatore terrestre che ha fatto lo switch sull’online. Il giocatore terrestre che ha conosciuto l’online ora che ne ha la possibilità sta tornando sul terrestre, ma non in modo esclusivo, quindi quello che stiamo facendo è creare un prodotto che riesca a soddisfare questo tipo di cliente”. (Fm)

Speciale www.gioconews.it 31 02 2023
SOSTENIBILITÀ
«Giocatori più consapevoli dei propri limiti»
IL

sg: ambiente, società e governo delle imprese. Per il settore del gioco è indubbiamente centrale il riferimento alla sostenibilità sociale. Lo stigma che accompagna chiunque si occupa di gioco, infatti, è sempre quello riferito alla pericolosità sociale costituita dell’abuso della pratica di una parte di giocatori che li porta poi a soffrire di disturbi di Gioco d’azzardo patologico (il cosiddetto “Gap” o “Dga”, Disturbo da gioco d’azzardo). La narrativa dei detrattori del settore è che sia inevitabile che questo accada a chi gioca. Ma è veramente pensabile che sia così? A mio avviso, se da un lato è irragionevole pensare che in Italia ci siano 20 milioni di persone affette da disturbi da gioco patologico, tanti infatti sono coloro che praticano una qualche forma di gioco pubblico, dall’altro occorre fare in modo che non vi sia più chi soffre di disturbi da Gap. In questo consiste la sostenibilità sociale.

La pratica del gioco deve rientrare ad essere considerata (e percepita come) un’attività normale della vita, una forma di intrattenimento al pari di altre.

Si tratta evidentemente di un fattore culturale, sia per i consumatori che per gli operatori. Ovvero, utilizzando categorie economiche, c’è bisogno di una crescita culturale sia sul lato della domanda che su quello dell’offerta. Per i consumatori-giocatori deve essere chiaro che è altamente improbabile “svoltare” la vita con il gioco – in questo la trasparenza e la visibilità riguardo le probabilità e la frequenza delle vincite è già molto utile – mentre la spesa per praticarlo è il costo dell’intrattenimento. Esistono forme evolute di informazione in questo senso,

La sostenibilità parte dal confronto

NEL MOMENTO IN CUI SI INIZIA A PARLARE, A LIVELLO GENERALE, DELLA SOSTENIBILITÀ COME OBIETTIVO IMPRESCINDIBILE PER LE IMPRESE E DI APPROCCIO ESG, PER IL GIOCO SI APRE UNA NUOVA SFIDA. O, MEGLIO, SI DEVE APRIRE: E VI SPIEGHIAMO IL PERCHÉ.

a cura di Matteo Marini

non solo la Pubblicità Progresso ma anche strumenti come il nudge , una forma di trasferimento di consapevolezza naturale, come ci insegnano Thaler e Sunstein nel loro libro sul tema. Occorrerebbe poi introdurre anche qualche forma evoluta di deterrenza per coloro i quali effettivamente abusano della pratica. Esistono vari studi a cura

Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.

di esperti in psicopatologia che individuano nel controllo all’accesso ai luoghi di gioco e nella creazione di un registro nazionale degli esclusi, strumenti adeguati allo scopo. Sarebbe utile che legislatore, regolatore e operatori si confrontassero seriamente su questi temi. Sul lato dell’offerta, ovvero da parte degli operatori, sarebbe, a mio avviso, fondamentale prevedere una formazione continua sui temi più delicati. Non vi è dubbio, infatti, che l’operatore della sala scommesse o della sala Vlt sia il primo punto di contatto con coloro che manifestano i primi sintomi di disturbo. L’operatore deve avere però gli strumenti per individuare i soggetti a rischio, conoscere le modalità di approccio più efficace per indirizzarli verso strutture pubbliche di sostegno. E ciò è possibile solo attraverso la formazione costante degli operatori “di primo contatto”. Anche su questo aspetto un confronto tra le parti in causa è fondamentale. L’Italia ha sviluppato una forma di regolazione del settore – attraverso il sistema concessorio, che ha dispiegato i propri effetti a partire dai primi anni Duemila – decisamente efficiente sotto il profilo del controllo delle attività da parte dello Stato e della fiscalità. Si tratta di un sistema apprezzato internazionalmente. È forse giunto il momento di fare il salto ulteriore. Peraltro, in tema di sostenibilità sociale occorrerebbe anche rafforzare le funzioni del gioco pubblico in termini di tutela della legalità e integrazione con il territorio. Sarebbe bello e utile vedere un tavolo di confronto serio, scevro da posizioni “partigiane”, tra tutte le parti in causa: Adm, comparto industriale, enti locali e terzo settore da cui la Politica (con la P maiuscola) sia in grado di fare sintesi e disegnare un riordino che non sia un’altra occasione mancata ma costituisca le fondamenta su cui continuare a costruire un settore socialmente sostenibile.

www.gioconews.it 32 02 2023
VISTO DA VICINO
E
L’AUTORE PH. FAUXELS, PEXELS

fiera Ice che i lettori di Gioco News visiteranno quest’anno sarà tornata alla sua originale condizione pre-pandemia: anzi, da quello che ci indicano i numeri delle iscrizioni, l’evento supererà anche i record del 2020.

Ci sono però degli aspetti del passato di Ice a cui, spero, non dovremo mai tornare. L’evoluzione che la fiera ha fatto per quello che riguarda il riconoscimento dell’importanza della diversità, riflessa innanzitutto nella rappresentazione, e nella rappresentanza, di donne, è senza dubbio uno svolgimento positivo, anche se c’è ancora tanto da fare. Ed è proprio questa evoluzione della fiera l’esempio che vorrei usare per dibattere sugli approcci di “bastone e di carota”, oppure di imposizione e di raccomandazione, e la loro efficacia, se adottati dai regolatori del nostro settore; soprattutto nell’ambito della sostenibilità e della diversità che li sforza a ripensare il loro mandato.

È dal 2015 che noi di Clarion, come organizzatori di Ice, abbiamo iniziato a parlare della necessità di cambiare l’immagine stereotipata e sessualizzata delle donne all’interno della fiera, cercando in una maniera sottile di persuadere gli espositori di cambiare i loro approcci e di educarli ai vantaggi della diversità. Pubblicavamo articoli che ne parlavano, abbiamo inserito un paragrafo sulla diversità nel manuale per gli espositori, che rappresenta una sorta di Bibbia per loro; organizzavamo i seminari su questi temi e cercavamo relatori dai gruppi meno rappresentati. In altre parole realizzavamo una politica di “carota”, che purtroppo non incontrava molta risonanza, se non negli oppositori, che vedevano nei nostri appelli dei tentativi di togliere l’aspetto divertimento, che rappresenta il nucleo del nostro settore. Fino al colpo di “bastone”, che è arrivato nel 2018, il giorno prima dell’apertrura di Ice: un evento che, anche

Bastone o carota?

se forse non immediatamente, ma con velocità più intensa, ha forzato il cambiamento. Questo colpo è arrivato proprio dal regolatore britannico, quando la presidente della Gambling Commission ha criticato il settore in mostra a Ice per l’immagine che presentava delle donne, dichiarando che avrebbe boicottato la fiera in futuro se non fosse stato cambiato l’approccio in maniera immediata e visibile. Il discorso del regolatore, pubblicato sulle pagine dei giornali più letti nel Paese, si è inserito nel clima già ostile al settore da parte del pubblico britannico, e ha attratto ancora più attenzione da parte della stampa, risultando in una marea di articoli negativi. Basta dire che è stato un incubo per le pubbliche relazioni della fiera stessa durante quei giorni. Nonostante le difficoltà di gestire le comunicazioni durante lo show, il risultato finale era quello di effettuare, forse in maniera poco gradevole e con ammaccature nella reputazione che viviamo ancora oggi, un cambiamento, che si è reso già visibile l’anno seguente, nella rappresentazione delle donne in fiera. Invece della sottile persuasione che avevamo esercitato prima, abbiamo preso delle misure più decisive e prescrittive, sviluppando il codice di comportamento a cui tutti gli espositori e visitatori della fiera dovevano e devono aderire. Ma l’effetto più importante dal codice imposto da noi è il ripensamento più serio e di più vasta portata della mancanza di diversità e inclusione nel settore di gioco, che continua ancora oggi. Non si sentono più voci di critica e derisione che mettono in dubbio il desiderio di rendere il settore più inclusivo; al contrario, si capisce che la diversità è una delle componenti

critiche dell’immagine e della reputazione del settore, che, a sua volta, influenzano l’opinione pubblica e quindi anche il quadro normativo. Parlo di questa esperienza qui per dimostrare il potere del regolatore che, non tanto con una normativa stessa, ma con il tono di minaccia, ha forzato un progresso. È vero che, nel mondo ideale, sarebbe meglio se progressi di questo genere succedessero organicamente e volontariamente. Ma con l’esistenza stessa dei regolatori, accettiamo anche che alcuni atteggiamenti possano, e debbano, essere imposti. Il progresso nell’ambito della diversità, e nel senso più ampio quello della sostenibilità, forse richiede l’autorità più esplicita e impegnata del regolatore per accelerare il progresso positivo nell’adozione di pratiche più sostenibili ed inclusive.

Se continuiamo con il ritmo di progresso di oggi, ci vorranno 300 anni ancora per arrivare alla parità di genere, secondo quanto indicato dal rapporto delle Nazioni Unite pubblicato lo scorso anno. Non ci stupiscono allora le chiamate da parte delle persone come Richard Schuetz, l’ex regolatore di California e Bermuda, di includere la diversità nell’ambito degli obblighi dei concessionari. L’esempio potrebbe essere quello di riportare regolarmente le statistiche del genere o di razza oppure quelle del divario dei salari (come già devono fare ogni anno le aziende britanniche di più di 250 assunti). L’inclusione è infine un fattore importante di governance che è assolutamente nell’ambito del’interesse dei regolatori.

Ice sarà un appuntamento importante per parlare di questi temi e di discutere come il ruolo del regolatore deve evolvere per rispondere alle esigenze future che già si sviluppano oggi.

Nonostate il boicottaggio nel 2018 del regolatore britannico e la loro mancanza nell’edizione 2019 della fiera, Gambling Commission è ritornata all’Ice nel 2020, avendo osservato il progresso e nel 2023 sarà presente con tutta la lora forza anche fisicamente con uno stand nella Zona dedicata alla protezione del consumatore (Consumer Protection Zone).

www.gioconews.it 34 02 2023
LA GIOCO E SOSTENIBILITÀ
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
43 ENGLISH PAGE
L’AUTORE

The record edition

Stuart Hunter, Clarion gaming’s Ceo, shows the genesis and content of the Ice fair, scheduled in February, 7-9 at ExCeL London, which promises to be completely sold out. For a comeback in style.

tronger Together’ topic was really born out of the experiences of the last three years, the impact that the pandemic had on the global population and also its legacy in terms of impacting every business that’s consumer-facing. In the world that we occupy of international gaming ‘Stronger Together’ is a reference to the power of the industry when all of the various verticals encompassing both digital and land-based co-exist in the same place which is exactly what visitors will experience at February’s record-breaking edition of Ice London”.

This is how Stuart Hunter, Clarion gaming’s Ceo, explains the reasons for the motto that distinguishes the new Ice edition, the major international gaming fair, scheduled in February, 7-9, at ExCeL London.

What should visitors expect from Ice London 2023?

“The first point to inform all of your readers is that the 2023 edition of Ice London will be the biggest ever occupying 51,466 square metres (sqm) of net space, exceeding the previous high of 49,690 sqm set in 2020. In total Ice will occupy 41 halls of its ExCeL London home with sister show iGB Affiliate London occupying the remaining three halls. The industry in its broadest sense will be occupying all of the North and South side exhibition halls, every meeting room and all of the International Conference Centre at ExCeL which will host Ice Vox, the World Regulatory Briefing and the International Casino Conference. In very simple terms there’s not a square mm of space left. Whilst Ice London 2022 was a tremendous success nothing compares with the return of a full-scale edition of Ice featuring all of the major supplier brands to the land-based sector. Having ExCeL bursting with the creativity and the energy which drives the international gaming industry is a fantastic prospect. A full size, dynamic Ice on its traditional dates is something that all sectors of the industry are looking forward to participating in. As well as providing a professional home for the industry’s major brands, Clarion Gaming’s Pitch Ice programme offers up to 14 start-ups the opportunity to showcase their solutions and innovative approaches in front of investors and visitors attending Ice London. Successful companies secure a free of charge pod on the Pitch Ice Pavilion for the duration of the show and the opportunity to take to the Ice stage and pitch to potential investors. Ice visitors will also have access to the award-winning Consumer Protection Zone, the Ice Esports Arena, the International Casino Conference, World Regulatory Briefing, the Ice Vox Masterclass programme and the High Street Hub, a dynamic new show floor feature developed in partner-

ship with the Gambling Business Group and dedicated to licensed street gaming”.

What role do you think Ice plays in the global industry?

“The feedback that we are receiving from industry professionals preparing to come to London from every corner of the world is that Ice is vital to their business more so because the industry has waited 3-years for its return. As a consequence, the eyes of the gaming world will be focussed on what many industry commentators are now referring to as ‘World Gaming Week’ a description which has come about due to the sheer volume and variety of high-level meetings, sector leading conferences, content masterclasses and networking that takes place over the period that the global industry meets and comes together in London”.

Can you outline the new Ice Vox format?

“Ice Vox is made up of our two flagship, world-leading conferences – the World Regulatory Briefing (Wrb) and the International Casino Conference (Icc) as well as four in-depth masterclasses. The new masterclass format was introduced in 2022 and has been enhanced in 2023 to offer exclusive content and a more comprehensive Ice experience. The masterclasses are targeted events which are participatory in nature, restricted in size and focused on the segments they represent. The Masterclass topics comprise ‘Modernising Lotteries’, ‘Enhancing the iGaming Customer Journey’, ‘Entering New Markets’ and ‘The Evolution of Safer Gambling’”.

Tickets and more information can be found here: https://www.icelondon.uk.com/ice-vox

Finally, why is it that so many industry professionals want to be a part of the Ice London experience?

“Visitors know that when they make the investment to be part of the Ice experience, they do so safe in the knowledge that their week in London will be pivotal to their year. The common denominator whether they are an operator from South America, a machine developer from Europe, a regulator from Australia or a safer gambling charity working out of London is the power that Ice has to help stakeholders make the connections that power the industry which is why the return of a full-sized Ice is so exciting and so compelling. Ice visitors will have access to a dynamic schedule of events delivering opportunities to connect and engage as soon as they make that short walk from the Elizabeth line at Custom House and through the doors at ExCeL London. It’s set to be a wonderful and I think an emotionally charged celebration of the global industry and an experience that’s not to be missed!”

ENGLISH SECTION www.gioconews.it ITALIAN PAGE 36 02 2023 a cura di Natasha Crisantemi 10
‘S

ome of the contributors to this article into anchor attractions may not agree – at least on the record– but it is undoubtedly true these days that building an Fec with one, central, anchor attraction, surrounded by games, is no longer enough. There are probably plenty of operators out there who will insist that the more anchors you have, the higher your chances of success. Tenpin bowling, arguably the best anchor historically, needs more than its own attractiveness supported by a welter of video games, redemption, table sports games and novelties. The same could be said of laser tag, climbing walls, aerial ropeways, go-karts, Vr arenas, trampolines, escape rooms. They could struggle as a stand-alone perhaps? They need those ancillary offers to build on the draw that they unquestionably have by themselves. The argument is, I would maintain, that the degree of distraction offered to the leisure-conscious public today, has reached the pitch where the offer has to be multi-faceted to cast the net as wide as possible to get folk away from the TV and games consoles and into their cars for a genuine out-of-home experience. Operators will find discomfort in a realisation that yet more resources should be pumped into a venture to achieve that breadth of appeal. But at the same time, the stats that can be put forward by some of the specialists in the field suggest a very fast Roi for those taking the bolder stance.

The simple philosophy of offering more diversity to keep ‘em on site – and therefore spending – is a fundamental here. Making something of a science of this is Christian Martin, a vice-president at Triotech, the Canadian developer of the industry’s leading brand of simulators. The not inconsiderable investment in one of Triotech’s Xd dark rides comes with an Roi that would be as short as 12-24 months, he says. “An anchor attraction has two objectives: attracting customers to the site and then keeping them there. The optimum time per session on a ride is somewhere between two and four minutes. Turnover and capacity are vital and should be balanced with the richness

THE MORE THE MERRIER?

INTERGAME’S DAVID SNOOK WEIGHS IN ON THE DEBATE ABOUT ANCHOR ATTRACTIONS, ARGUING THAT THE DAYS OF RELYING ON ONE ATTRACTION ARE FAST BEING REPLACED BY A MULTI-ANCHOR APPROACH

www.intergameonline.com

of the experience. However, this is where the replay-ability factor comes in,” says Martin.

Cynthia Winterhalter, Coo at Switch Bowling, knows better than most that her sector of fun games could conceivably win by itself – notwithstanding the absence of other anchors. Her organisation has set up enough tenpin bowling operations around the world to firmly appraise just what a bowling zone can do.

“Bowling is an excellent main anchor but works particularly well alongside other tactile games such as arcade, trampolines, billiards and more. The different games all complement each other, and when placed in a modern, attractive environment with a great range of quality F&B, the Roi can be outstanding and impressively quick.” Most Fecs, certainly those outside of the unlimited scopes of China and the Middle East, at least, don’t have the ready availability of space. That poses questions for the developers, who try to tick all of the operators’ boxes simultaneously.

The den of ingenuity at Inowize in Romania, managed to provide its Vr Quest Arena with dimensions to please operators, but then went on to tick more boxes. It has now come up with Qbix, a six-player, unattended, interactive game without any straps, wires

or headsets and with extra efFects including wind drafts and motion floors. Heading up this hotbed of ideas is Stefan Murariu, business development manager for Inowize, who believes simply, that an anchor attraction is just a traffic generator. He ranks anchors in two levels, placing golf, go-karts and bowling ahead of arcades, ropes course or projection mapping rooms. But he emphasises: “Both are equally important; every location needs its own attraction mix. The anchor will draw customers in; the secondary attractions will improve the experience and increase revenue.”

So what does he consider an anchor?

“People are drawn by what they know - bowling, laser tag, theme park rides, etc. Recently, Vr arenas started to be familiar and become anchors in their own right. More attractions based on cutting-edge technology will become familiar as anchors in time.”

He is a great advocate of social media as a means to advertise to families; showcasing the new and creating a demand for a product before the family even arrive at the venue. The point was proved with Inowize’s six-player Vr arena Arkadia, now familiar in North America, Europe, Australia, India and the Middle East.

In an Fec, the arcade floor, says Marariu, remains the biggest revenue earner. An arcade game by itself is hardly an anchor, but a floor of them combined will usually out-earn the major item in the venue. “But they have a hard time getting people through the door –that’s the role of the anchor. A Vr arena will earn its keep in six-to-12 months, bowling or go-karts will take longer, but will have longevity.”

They are of course, not isolated examples, but typical of what a wellthought-out content for an Fec will provide. More precisely, Gruening feels that a good anchor attraction should see a gross Roi in just one year, which is rather more ambitious than some of the other contributors and it is without qualification for the type of attraction, which displays his considerable belief that the right anchor in the right Fec in the right position, makes for a thoroughbred.

ENGLISH SECTION L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O F ISCO & SLO T F ISCO & SLO T L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O LA VL T DEL M ESE LA SLOT DE L M ESE LA SLOT DEL M ESE PANN O NER O PANN O NER O PANN O NER O I SEGRET I DEL TAVOL O VERDE GIOC O & TECNICA LO SFIZIODEL GIOCO LO DELSFIZIO GIOCO I LUOGHIDEL GIOCO DA NON P ERDERE DA NON P ERDERE NUOV ETENDENZ E DA NON P ERDERE DA NON P ERDERE DAL MOND O DAL MOND O DAL MOND O DAL MOND O NEWSLETTE R NEWSLETTE R L’ OROSCOP O GIOC O & PSICHE GIOC O & PSICHE GIOC O & ARTE TENDENZNUOVE E GIOC O & ARTE RIFLESSION I DA ORSO RIFLESSION I DA ORSO RIFLESSION I DA ORSO LE AVVENTUREDA ROONEY LE AVVENTUREDA ROONEY LE DAAVVENTURE ROONEY LE DAAVVENTURE ROONEY POKE STRATEGYR POKE RSTRATEGY TORNEAND O TORNEAND O TORNEAND O CASINÒFRANCESI CASINÒFRANCESI L’OR A DEL GIOCO L’OR A DEL GIOCO FRANCESICASINÒ FRANCESICASINÒ www.gioconews.it 37 02 2023
S
ITALIAN PAGE 76

Sustainability is cooperation

“Libertà è partecipazione”, the Italian Giorgio Gaber once sang (“Freedom is participation”). Paraphrasing the famous sentence that has become a symbol of a political and musical season in our country (apologies to readers in other countries who will probably miss the quote), speaking of gaming and regulation, we could say: “Sustainability is cooperation”. And this is exactly what two experts on the subject such as Charmaine Hogan, head or regulatory affairs of Playtech and Francesco Rodano, chief policy officer of the same group, suggest. Two professionals with an important past in the institutional field and today engaged in the disclosure of good practices for the creation of a sustainable gaming ecosystem. Their point of view on the subject of sustainability as a goal for the gaming industry is therefore interesting: and we asked them about it in this double interview, which we propose here.

From your global perspective, what would you say about the level of preparedness and understanding on the part of the gaming industry with regard to the topic of responsible gaming?

CH: “This differs from one region to another, which is not surprising when considering the sector’s varying maturity levels of legalisation. However, until more recently, as an industry we have been complacent, until changes were trigged - tighter public and regulatory scrutiny. Today, more in the industry have embedded responsible gambling practices across their business. This is a marked change from passive approaches to player protection of the past, but I believe more of the industry should be seeking a deeper understanding of what drives problematic play, the ensuing problems and the possible consequences. This will allow for meaningful discussion with regulatory authorities, including in newly regulating markets, so local regulations will address responsible gambling more adequately”.

FR: “As Charmaine mentioned, In the most mature gambling markets, especially across Europe, governments have been escalating regulatory restrictions, such as the advertising ban in Italy and a lower maximum stake for the gaming machines in the UK, just to name two examples. Those restrictions seem to be driven by a growing concern and sense of unease, among the citizens, because of the perceived lack of protection for vulnerable players and problem gamblers. This ongoing regulatory pressure has urged the industry to raise the bar of players’ protection, and much progress has been made in the last few years. However, I believe that it would be imperative to keep the momentum going. There is still much work to be done, both in terms of harnessing the enormous amount of behavioural data operators have access to, but most importantly in

transparently sharing the outcome of each company’s safer gambling initiatives across the industry and with the regulators. This enables us to learn from each other and improve our general knowledge about what are the most effective ways to protect vulnerable players”.

What is the level of preparedness on the topic on the part of regulators? And most importantly, what role can regulators play in creating a sustainable environment from a responsible gaming perspective?

CH: “Law makers and regulatory authorities start with correct intentions to adopt rules or guidance to protect the players and consumers/citizens more widely. Often, the pitfall is that regulatory provisions from other jurisdictions are lifted and then topped up in aiming for high standards. At Playtech, we’re used to complex requirements because we support operators across many regulated markets. However, regulatory authorities should also have a better understanding of the adverse effects that some restrictive measures can have on players. One way is to have regulator dialogue with the industry and other relevant entities, make good use of operator data where reported and utilise research. Ultimately, the regulatory goal should be the adequate protection of players that may encounter harm and not drive others away from locally regulated websites”.

FR: “On the other hand, regulators’ level of preparedness seems to have significantly improved in the last two/three years, or is at least showing an interesting trend. Countries like the Netherlands, France, Spain, and many others require their licensees to use behavioural analytics to identify players who might show early signs of problematic gambling. This represents a shift from the traditional approach to imposing onesize-fits-all restrictions (such as deposit, spending or stake limits) that apply to the whole player base, regardless of the individual risk level. Even more, those countries also demand the operators to interact with players flagged as at risk, at the earliest possible stage to assess their condition better and undertake the necessary actions to help them not lose control. Eventually, regulators will compare the respective experiences

ENGLISH SECTION www.gioconews.it ITALIAN PAGE 38 02 2023 22
Francesco Rodano Charmaine Hogan

and also evaluate the effectiveness of the practices put in place by their licensees, which will naturally lead to the improvement of the regulatory framework for safer gambling, essentially raising the bar for the whole industry”.

Do you believe that there are more accurate/depth or responsible gaming oriented legislations that can be considered best practices globally?

CH: “As Francesco said, there is a number of jurisdictions with robust expectations on their licensees in this area. In a fast-moving online environment, accuracy is never static, and research as much as regulations need to keep pace. A good practice, in my view, is the increased emphasis we are seeing on the early identification of signs of problem gambling and where the regulatory authority intends to assess this area regularly. I believe the Netherlands and Ontario (Canada) are the two best practice jurisdictions in this area. They differ in their approach, one being rulesbased the other principle-based. But they are similar in their high expectations of industry behaviour, especially regarding responsible gambling. Operators are obligated not only to have robust responsible gambling policies but also, as mentioned, the tools to identify players who may be experiencing problematic play and intervene accordingly. Additionally, whilst in The Netherlands, operators are expected to have a responsible gambling representative, in Ontario, operators will need a Responsible Gambling Accreditation. Of interest, the policy outlook differs when it comes to advertising.

FR: It’s difficult to name a single market, as there are many examples of how the different aspects of responsible gaming are handled across regulated jurisdictions. I agree with Charmaine that a good example is the Netherlands, in which the online gambling market was opened only recently, in October 2021. The regulator there could benefit from the previous experiences of their colleagues and adopted a responsible gaming framework which is particularly modern. According to the Dutch rules, licensed operators are subject to an “active duty of care” to prevent problem gambling. This requires that they monitor and analyse player behaviour and intervene, as appropriate, where necessary.

These are examples of the requirement set by the Dutch regulations: ‘The licence holders must record the data in such a way that risks of gambling addiction can be identified at an early stage’; ‘The analysis is aimed at the early identification of signs that could point to risks of gambling addiction’; ‘If the analysis points to risks of gambling addiction, the holder of a licence must take appropriate intervention measures to prevent gambling addiction; In the event of reasonable suspicion of excessive participation in games of chance or of gambling addiction, the licence holder alerts the player to their gaming behaviour’. It is also

worth noting that three years after the market’s opening, the Dutch regulator will assess how the operators have executed those requirements to adopt more detailed rules based on what will have proved to be the best practices”.

What is most lacking, in your view, in the gaming world to start a truly virtuous path in this respect?

CH: “Collaboration. Evidence-based approaches. Personalised player protection. I firmly believe that these three issues matter, and all stakeholders should enhance their efforts. At Playtech, we are invested in player protection, we proactively seek to collaborate wherever possible, support topical research and widely share these. For instance, we carried out a consumer survey in a number of countries in Latam to better understand player preferences and concerns. We are strong advocates of the use of technology and tools for better player protection and for players to enjoy their entertainment of choice more safely. I believe this is important in markets newly embarking on regulating online gambling, where a deeper understanding of responsible gambling and player protection may still be taking shape. More recently, we have seen newly regulating US states place responsible gambling front and centre from the outset. For gaming to benefit all stakeholders, the industry must leverage the technology and tools available for player protection to be central to the customer experience”.

FR: “If I had to choose just one of the three aspects mentioned by Charmaine, which are all very valid points, I’d say collaboration. If all stakeholders shared their experiences, we would have access to more evidence on what is effective. This, in turn, would lead to accurate individual risk assessments and personalised player interactions, dramatically improving the quality of the safer gambling tools and practices available on the market, which is the only way to reduce the harm caused by gambling.

I have the impression that, in the last years, industry competition and the need to maximise revenues and increase market share have partly hindered this kind of collaboration. Sometimes operators may be reluctant to share information and practices that they see as a competitive advantage, which, in the case of safer gambling, when the health of the citizens is at stake, shouldn’t be acceptable. Additionally, improving the level of player protection can be costly and does not bring more customers in the short term.

That is why I believe gambling regulators can have a key role in fostering industry cooperation. Firstly, companies must adhere to establishing standards and best practices for safer gambling. Secondly, and most importantly, by encouraging cooperation and promoting transparency, for example, by requiring companies to report on their safer gambling practices regularly and making that information publicly available in the most transparent and detailed possible way”.

L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O F ISCO & SLO T F ISCO & SLO T L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O LA VL T DEL M ESE LA SLOT DE L M ESE LA SLOT DEL M ESE PANN O NER O PANN O NER O PANN O NER O I SEGRET I DEL TAVOL O VERDE GIOC O & TECNICA LO SFIZIODEL GIOCO LO DELSFIZIO GIOCO I LUOGHIDEL GIOCO DA NON P ERDERE DA NON P ERDERE NUOV ETENDENZ E DA NON P ERDERE DA NON P ERDERE DAL MOND O DAL MOND O DAL MOND O DAL MOND O NEWSLETTE R NEWSLETTE R L’ OROSCOP O GIOC O & PSICHE GIOC O & PSICHE GIOC O & ARTE TENDENZNUOVE E GIOC O & ARTE RIFLESSION I DA ORSO RIFLESSION I DA ORSO RIFLESSION I DA ORSO LE AVVENTUREDA ROONEY LE AVVENTUREDA ROONEY LE DAAVVENTURE ROONEY LE DAAVVENTURE ROONEY POKE STRATEGYR POKE RSTRATEGY TORNEAND O TORNEAND O TORNEAND O CASINÒFRANCESI CASINÒFRANCESI L’OR A DEL GIOCO L’OR A DEL GIOCO FRANCESICASINÒ FRANCESICASINÒ www.gioconews.it 39 02 2023 ITALIAN PAGE 29
SUSTAINIBILITY IS COOPERATION

The great challenge of sustainability

Sustainability is one of the main challenges of 2023 and of the future of the gaming industry, as well as one of the central topics of this edition of the Ice London fair. Which for the sector starts from a correct approach to Responsible Gaming. Pieter Remmers – president of Assissa Consultancy Europe and real “guru” of the subject, with over 30 years of experience in the field – offers an overview of the situation at global and Italian level.

From your general point of view and as an international expert on the subject of Responsible Gaming, what would you say about the level of preparation and understanding of the gaming industry, as regards the subject of responsible gaming?

“Good question, I think with the understanding of the gambling industry there is nothing wrong, In the past 30 years that I am involved in the industry with a focus on RG, I have learned that by far most operators and suppliers know what it is about. But doing something is something else. It is easy to say social responsibility and sustainability are important and yes, we’ll have to take care of it. But in most cases it has not a lot to do with being a frontrunner and being pro-active, it is more ‘we do what we need to do regarding regulatory requirements’ and not much more. It is not easy to guess what is the percentage of operators that are pro-active, but it would not surprise me if it is less that 20 percent of all operators. Looking at suppliers it is even less”.

What is the level of preparation on the subject of the regulators? And above all, what role can regulators play in creating a sustainable environment from the point of view of responsible gaming?

“Regulators are much more prepared. Maybe 80% or more of all regulators in Europe is very well informed. Australia and New Zealand are second. The knowledge is much

less in other continents, maybe reasonable in some South-American countries, less in Asia and not too much in North- America (with the exception of Canada) and Africa. Regulators can play an important role if they would be in power of decision making in cooperation with the experts, trustful stakeholders and not only carrying out decision created by non-expert politicians”.

Do you believe that there are more accurate/in-depth or Responsible Gaming-oriented legislation that can be considered best practices at a global level?

What is missing most, in your opinion, in gaming world to start a truly virtuous path in this sense?

“Most of the in depth Responsible Gambling oriented legislation, like it or not, approve it or not, can only find in a couple European countries like: Belgium, Finland, Sweden, the Netherlands and Sweden. Not one size fits all policies but with views from different angles, with different solutions, but at least based on practice. Not always the best practice and not always evidence based, but at least it is a try to set up regulations based on experience and when possible research.

Missing most? That is on the side of the operators and suppliers that are being asked to focus on sustainability and not on the short-term profit. At G4 (www.gx4.com) we try to keep ahead of the developments in the business market: operators and suppliers as well as regulators using the developed audit system that leads to real content and evidence based Rg certification”. (Ac)

ENGLISH SECTION www.gioconews.it 40 02 2023 ITALIAN PAGE 20
PH. KARSTEN WURTH, UNSPLASH
Pieter Remmers

Why the Esg approach can transform gaming

What is meant by Esg and how can it be adopted in gaming?

“Esg, as many of us know, stands for environmental, social and governance, and is a holistic way of looking at the sustainability impacts of a company’s operations. There are in fact a number of material issues for gaming companies to consider when developing and enhancing their sustainability strategies. For instance, at face value, the gaming industry may not seem like one with many environmental impacts. However, if one digs deeper, a key environmental issue for gaming companies is climate impact – including potentially significant carbon emissions created by use of data centres or from business travel. On the social side of things, responsible gaming naturally tends to be at the top of gaming stakeholders’ agenda. Other important social topics include inclusion, diversity and equity, as well as support for local communities. It’s important to note here that Esg goes beyond traditional Corporate Social Responsibility (Csr) programmes, and therefore community initiatives must start to find their place within companies’ Esg strategies.

Gaming companies tend to consider their own economic performance and financial stability as important. However, other Esg topics such as putting policies and practices in place to prevent corruption and money laundering are also pertinent to remaining within the varying jurisdictional regulatory parameters.”

What concrete benefits can Esg bring to gaming companies and to the industry?

“Esg is a win-win: for society and if utilised wisely can also add value to a firm. It is an important tool in attracting and retaining customers, investors, and employees, especially as such stakeholders increasingly seek out sustainable businesses. It improves relationships across a business’ supply chain, is effective in risk identification, management, and reduction, and may even reduce costs such as those arising through fines or litigation. In addition, there are proven links between certain ESG metrics – such as diversity – and financial performance.

However, it is important that when companies leverage ESG to add value, they do so in an authentic manner so as to avoid what is known as ‘greenwashing’. Scrutiny around Esg disclosures is tightening and it is essential to ensure a genuine transformation towards sustainability.”

Are there any companies that have already started their Esg journey?

“The number of companies embedding ESG in their strategy and reporting is steadily increasing. At Kpmg we are supporting a number of companies both within gaming and in other sectors such as financial services. This push towards sustainability is driven by several factors – in-

cluding the effects of climate change, stakeholder requirements (including investors, customers and employees) as well as Esg regulations in different jurisdictions. We are seeing different levels of maturity among companies both within the gaming realm and outside of it. For example, several gaming companies have, in the last year or two, published a sustainability report. Typically, these companies would conduct a materiality assessment to decipher what is important to their business and its stakeholders, and to inform their Esg strategy. On the other hand, there are others who are taking more of a wait-and-see approach and still are in the initial phases of their journey.”

Do you see a greater sensitivity to these issues in one territory than in another?

“In my experience, the sensitivity and approach to Esg depends a lot on the type of company and its strategic objectives. Some companies have embedded Esg in their strategy from day one, and others have come to realise its benefits at a later stage. A lot is dependent on the tone at the top and on the direction provided by boards and senior leadership. From a territorial perspective, we are noticing that regulation plays a key role. For instance, across the European Union, the existing Non-Financial Reporting Directive (Nfrd) and the upcoming Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) place mandatory Esg reporting requirements on large and listed companies. In this context, we are seeing growing awareness on Esg.

Similarly, outside of the Eu, there is growing awareness due to current or emerging reporting requirements around climate – such as reporting under Tcfd (Taskforce on Climate-related Disclosures) in the Uk, and Sec rules on climate disclosures in the Us.”

What should change to aim for a true and full sustainability of gaming?

“Esg is still a new concept for many, and the approaches undertaken can vary. On the one hand, we are already seeing some high-quality sustainability reports in gaming. However, the level of consistency in Esg reporting is quite low across the sector, both in the issues considered material as well as the metrics reported for each issue. With the emergence of new regulations, including the Corporate Sustainability Reporting Directive, as well as new Eu and global sustainability reporting standards, and other voluntary Esg initiatives spearheaded by regulators, we expect to start seeing a level of harmonisation across the board to enable more transparent and consistent reporting. As a first step, training and upskilling, particularly at Board and C-suite level on the importance of Esg matters to their company and society will be crucial in order to drive the sector towards sustainability.” (Ac)

www.gioconews.it 41 02 2023 ITALIAN PAGE 24
Rachel Decelis, Esg lead at Kpmg Malta, explains the benefits of taking an ESG approach for gaming companies and for the future of the sector Rachel Decelis

Stability and morality for the future of the sector

What does the gaming industry need to achieve full sustainability?

We asked Dan Iliovici, vice president of the Romanian Rombet association and former local regulator, who has quite clear ideas on this point, as he explains in this interview.

From your point of view, what could you say about the gaming industry’s level of preparation and understanding of responsible gaming?

“As it looks to me, after more than 12 years being involved in the gambling industry and Responsible Gambling (Rg), we have a process, an ongoing evolution towards a more responsible gambling industry. Each year brings new projects, new instruments, and last but not least, tighter regulations on Rg. Therefore, self-regulation and regulation are both aimed at a better protection of vulnerable groups, especially the youngsters, at education, prevention, and treatment. Based on this, it is the operators’ responsibility how they implement all these Rg programs. It is their responsibility on how they implement and respect the regulations, without trying to circumvent some provisions”.

What is the level of preparation and attention to the issue by the regulators?

“Being under pressure from politicians, blamed by punters, the public and mass-media, facing the stigma that is surrounding our industry for decades, playing the mouse and cat game with (some) operators, regulators are in an exceedingly difficult position. Not to mention the ongoing technological evolution, which makes them to always be (at least) one step behind one of the most innovative sector – the gambling industry.

It is also the case of Rg. Regulators must keep pace with new Rg projects, to understand the impact, the benefits that these instruments may bring, in order to have a better player protection.

On top of that, everybody is asking for “evidence based” Rg measures, which leads us to the requirement to have reliable statistics about the gambling industry, problem, and pathological gambling prevalence.

All these require a permanent training of the regulators’ personnel, collaboration with all stakeholders and… money. Not an easy job”.

In your opinion, what role can (or should) regulators play in creating a sustainable environment from the point of view of responsible gaming?

“As mentioned at the previous

question, regulators have a lot of things to do. But it is also the place to mention that we all need a good, balanced regulatory framework. Any restriction, especially on advertising, but not only, should not be made based on emotional impulse, it should be ‘evidence based’. I can tell from my experience as head of Romanian Gambling Office - the gambling industry watchdog – that without collaboration, without discussing with all the parties involved, one cannot have good results. And one more thing: regulators should not use only ‘the stick’ in relation with operators. There are also incentives that should be used by authorities. Sometimes ‘the carrot’ may work better than the stick”.

Do you believe that there are more accurate/in-depth or Responsible Gaming oriented legislations that can be considered “best practices” at a global level?

“Best practices should mean, in my opinion, evidence based practices. There are many examples of emotional, common sense measures, like the proposal to keep gambling halls away from schools. Some may consider a ‘safe’ distance is 100m, others may say 200m. But all these are arbitrary numbers. They are not based on any kind of research. Unfortunately, I have no knowledge of such “best practices” example of good regulation on Rg, but I do have examples of bad regulation. And Italy is such an example, with the total ban on gambling advertising. But I believe you are more aware of this than me?.

What is missing most, in your opinion, in the world of gaming to start a truly virtuous path in this sense?

“Morality is missing the most. A business being driven only by the “make more money” moto, may lack the answer to the question on “how” do you make that money. It is about sustainability, the long-term vision. I was inspired on this idea by Laura Da Silva – SG:certified, as she concisely presented this at a recent conference on gambling in London. But this “long-term” business concept is facing another problem: operators are feeling unsafe on what the next year, the next month, or even what the next day may bring on regulation. I mean some new regulatory restrictions, like banning any form of advertising and so on. In this case it could be somehow understandable their lack of a long-term vision. But we all live in an uncertain world for decades, so one may say this is not an excuse”. (Ac)

www.gioconews.it ITALIAN PAGE 42 02 2023 25
Dan Iliovici PH. DANIEL OBERG, UNSPLASH

The Ice fair that Gioco News readers will visit this year will be back to its original pre-pandemic condition: indeed, from what the registration numbers show, the event will also break 2020 records. However, there are aspects of Ice’s past that I hope we will never have to return to. The evolution that the fair has made in terms of recognizing the importance of diversity, reflected above all in the women representation is undoubtedly a positive development, even if there is still a lot to do. And it is precisely this evolution of the fair that is the example I would like to use to discuss the “carrot and stick” approaches, or imposition and recommendation, and their effectiveness, if adopted by the regulators of our sector; especially in the area of sustainability and diversity, which forces them to rethink their mandate.

It is since 2015 that we at Clarion, as organizers of Ice, have started talking about the need to change the conventional and sexualized image of women within the fair, trying in a subtle way to persuade exhibitors to change their approaches and to educate them on the benefits of diversity. We published articles about it, we put a paragraph on diversity in the exhibitor manual, which is a sort of bible for them; we organized seminars on these topics and looked for speakers from less represented groups. In other words, we carried out a “carrot” policy, but unfortunately we got nothing, except in the opponents, who saw in our appeals attempts to remove the entertainment aspect, which represents the core of our sector.

Until the blow of the “stick”, which arrived in 2018, the day before the opening of Ice: an event which,

Carrot or stick in regulating sustainability?

although perhaps not immediately, but with higher speed, forced the change. This blow came precisely from the British regulator, when the president of the Gambling Commission criticized the sector exhibiting at Ice for the image of women it presented, declaring that he would boycott the fair in the future if the approach had not been immediately and visibly changed. The regulator’s speech, published on the pages of the most widely read newspapers in the country, added to the already hostile climate from the British public towards the sector, and attracted even more attention from the press, resulting in a lot of negative articles. Suffice it to say that it was a nightmare for the public relations of the fair during those days. Despite the difficulties of managing communications during the show, the final result was to make a change, perhaps in an unpleasant way and with dents in the reputation that we still live today, which we saw already the following year, in the representation of women at the fair. Instead of the subtle persuasion we had previously exerted, we have taken more decisive and prescriptive steps, developing the code of conduct to which all exhibitors and visitors of the fair have to adhere. But the most important effect of the code enforced by us is the most serious and far-reaching afterthought of the lack of diversity and inclusion in the gaming sector, which continues today. No more voices of criticism and derision are heard, questioning the desire to make the sector more inclusive; on the contrary,

it is understood that diversity is one of the critical components of the image and reputation of the sector, which, in turn, influence public opinion and therefore also the regulatory framework.

I speak of this experience here to demonstrate the power of the regulator who, not so much with a legislation, but with a scary tone, has forced progress. It is true that, in the ideal world, it would be better if such progress happened organically and voluntarily. But with the existence of regulators, we also accept that some attitudes can, and should, be imposed. Progress in the field of diversity, and sustainability in the broadest sense, perhaps requires more explicit and engaged regulator authority to accelerate positive progress in the adoption of more sustainable and inclusive practices.

If we continue at today’s pace of progress, it will still take 300 years to achieve gender equality, according to the United Nations report published last year. Not surprising then the calls from people like Richard Schuetz, the former governor of California and Bermuda, to include diversity in the scope of the requirements of concessionaires. An example would be to regularly report gender or race statistics or pay gap statistics (as UK companies with more than 250 employees already have to do every year). Lastly, inclusion is an important governance factor that is absolutely in the interest of regulators.

Ice will be an important appointment to talk about these issues and to discuss how the role of the regulator must evolve to respond to future needs that are already developing today. Despite the boycott in 2018 of the British regulator and their lack in the 2019 edition of the fair, the Gambling Commission is back to ICE in 2020, having observed the progress and in 2023 will be present in full force, even physically, with a stand in the Zone dedicated to consumer protection (Consumer Protection Zone).

L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O F ISCO & SLO T F ISCO & SLO T L’ AVVOCAT O DE L DIAVOL O LA VL T DEL M ESE LA SLOT DE L M ESE LA SLOT DEL M ESE PANN O NER O PANN O NER O PANN O NER O I SEGRET I DEL TAVOL O VERDE GIOC O & TECNICA LO SFIZIODEL GIOCO LO DELSFIZIO GIOCO I LUOGHIDEL GIOCO DA NON P ERDERE DA NON P ERDERE NUOV ETENDENZ E DA NON P ERDERE DA NON P ERDERE DAL MOND O DAL MOND O DAL MOND O DAL MOND O NEWSLETTE R NEWSLETTE R L’ OROSCOP O GIOC O & PSICHE GIOC O & PSICHE GIOC O & ARTE TENDENZNUOVE E GIOC O & ARTE RIFLESSION I DA ORSO RIFLESSION I DA ORSO RIFLESSION I DA ORSO LE AVVENTUREDA ROONEY LE AVVENTUREDA ROONEY LE DAAVVENTURE ROONEY LE DAAVVENTURE ROONEY POKE STRATEGYR POKE RSTRATEGY TORNEAND O TORNEAND O TORNEAND O CASINÒFRANCESI CASINÒFRANCESI L’OR A DEL GIOCO L’OR A DEL GIOCO FRANCESICASINÒ FRANCESICASINÒ www.gioconews.it 43 02 2023 ENGLISH SECTION
THE AUTHOR ITALIAN PAGE 34
Ewa Bakun | Director of Content Strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.

venissero attuate tutte le proposte politiche contenute nella risoluzione votata dal Parlamento europeo a novembre il Vecchio continente potrebbe assumere un ruolo di primo piano nell’innovazione e nello sviluppo di videogame a livello globale.

È quanto hanno sottolineato sia Iidea, l’associazione degli sviluppatori di videogame italiani, che Isfe, l’associazione europea che rappresenta l’industria videoludica, all’indomani del voto, avvenuto il 10 novembre scorso al Parlamento europeo, della risoluzione presentata dalla commissione per la Cultura e l’istruzione (Cult) sul tema degli esport e dei videogiochi.

La risoluzione, fortemente promossa dall’europarlamentare Laurence Farreng, che guida la commissione Cultura e istruzione, in estrema sintesi raccomanda una “strategia orientata al futuro per sostenere e incentivare il settore”.

Quella dei videogiochi, d’altronde, rappresenta uno dei segmenti più interessanti delle industrie culturali e creative europee, con un fatturato di mercato, generato nel 2021, di 23,3 miliardi di euro. Un numero che non stupisce se si pensa che le ultime rilevazioni riportano che ormai ben il 52 percento della popolazione europea gioca ai videogiochi.

La risoluzione, occorre dirlo, non è giuridicamente vincolante e non avrà quindi alcun effetto concreto sulla legislazione, almeno in questa fase, ma la sua approvazione da parte del Parlamento europeo, tuttavia, rappresenta comunque una pietra miliare importante, in particolare per il fatto che dimostra l’interesse delle istituzioni europee all’argomento, un interesse che potrà magari avallare ulteriori misure più concrete.

Rimane netta la distinzione tra esport e sport, con i deputati che chiedono però di valutare la possibilità di creare linee guida riguardanti lo status dei giocatori professionisti di esport, in modo simile a quanto avviene per gli atleti professionisti, magari con la creazione di visti che agevolino gli spostamenti di

esportivi e personale tra i 26 paesi dell’area Schengen.

Viene poi incoraggiata la creazione di connessioni tra i settori dei videogiochi e dello sport tradizionale, creando “nuovi progetti che portino valore aggiunto ai giocatori e al pubblico”, mentre proprio gli sport elettronici sono stati ulteriormente evidenziati come potenziali strumenti educativi, utili per migliorare le competenze creative e digitali. Resta tuttavia la necessità di educare i giocatori sui potenziali aspetti negativi degli esport, quali ad esempio la tendenza al match fixing, ossia al truccare le partite, ma anche le eventuali connessioni con il gioco d’azzardo illegale e il doping, per contrastare i quali i deputati hanno chiesto alla commissione di sviluppare una carta che promuova quelli che sono i valori europei nelle competizioni di esport.

Tra gli altri punti chiave della risoluzione, importanti principalmente per l’industria, vi è la sottolineatura del valore della proprietà intellettuale generata dalle aziende europee di videogiochi. Il rapporto sottolinea la necessità di una strategia europea per la proprietà intellettuale nei videogiochi che promuova le produzioni europee esistenti.

Importante anche il riconoscimento della necessità di investimenti e finanziamenti per le Pmi europee dell’industria dei videogame, che sono la gran parte delle aziende del settore, con una indicazione agli stati che potrebbero sostenere e incentivare a livello fiscale questo settore che, nel 2020, ha dato lavoro a oltre 98.000 persone.

Non da ultimi l’importanza dei videogame in ambito educativo e formativo, con gli insegnanti che necessitano delle giuste risorse e informazioni per utilizzare correttamente il media videoludico in ambito scolastico, e il ruolo che il settore dei videogiochi può svolgere nella transizione ecologica dell’Ue, con la risoluzione che evidenzia il potere dei videogiochi di sensibilizzare su tematiche ambientali e il modo in cui l’industria dei videogiochi si rapporta ai temi dell’efficienza energetica.

www.gioconews.it 44 02 2023 ESPORTS Esteri
L’Europa leader mondiale nella creazione di videogame
SE
L’OBIETTIVO DELLA RISOLUZIONE VOTATA DAL PARLAMENTO EUROPEO È DI INCENTIVARE I PAESI MEMBRI A INTRAPRENDERE STRATEGIE PER SVILUPPARE TALE SETTORE
di Daniele Duso

Software in cerca di autore

rivoluzione digitale e la crescente importanza del ruolo dei programmi per elaboratore si estendono a tutti i settori industriali e più in generale della vita umana. L’automobile, il telefono, l’orologio, gli elettrodomestici oppure le macchine industriali funzionano sempre più spesso grazie a dei software più o meno complessi. Allo stesso modo, nell’industria del gaming si è assistito e si assiste a un progressivo incremento dell’uso dei programmi per elaboratore sia per la realizzazione dei giochi (videogiochi), che per così dire tecnici, ovvero utilizzati per la realizzazione di varie funzionalità connesse al gioco o alle sale da gioco e casinò: sistemi di rilevamento, programmi per il piazzamento delle scommesse, sistemi di controllo, di sorveglianza e di monitoraggio vari…

Ne deriva che l’investimento economico per la creazione dei programmi necessari è notevole e, del pari, anche il numero delle società che si occupano della creazione delle varie tipologie di software è sempre maggiore. Accanto alle grandi società che si occupa-

vano e si occupano sia della produzione degli hardware che della creazione dei software, si sono sviluppate anche software house di medie e piccole dimensioni sempre più specializzate.

Di pari passo con l’aumento degli investimenti va normalmente anche la ricerca delle possibilità di tutelare l’investimento, onde evitare che i concorrenti traggano un vantaggio dall’investimento altrui; e in ciò ci viene in aiuto la proprietà industriale che consente di tutelare i beni immateriali, e più precisamente copyright sulle opere dell’ingegno, brevetti sulle invenzioni industriali, ma anche design e marchi.

La problematica della proteggibilità dei programmi per elaboratori è piuttosto complessa e variegata, e necessita di una preliminare considerazione di che cos’è e soprattutto da cosa è composto un programma per elaboratore, allo scopo di capire quali elementi del software vengano o possano essere tutelati.

Anzitutto il programma per elaboratore consiste in una serie di istruzioni espresse in una determinato linguaggio, che per effetto del caricamento in un elaboratore, comandano lo svolgimento ordinato di determinate attività. Queste istruzioni possono essere

www.gioconews.it 46 02 2023
a cura di Serena Corbellini
PH. SIGMUND IM, UNSPLASH Normativa
IL MONDO DEL GAMING E DEL GAMBLING UTILIZZA SEMPRE PIÙ SPESSO PROGRAMMI PER ELABORATORE: ECCO QUALI SONO I “BENI” CHE POSSONO ESSERE TUTELATI LEGALMENTE
LA

espresse in un linguaggio comprensibile all’uomo (cosiddetto codice sorgente) oppure soltanto alla macchina, che le riceve, interpreta ed esegue (cosiddetto codice oggetto) e in quest’ultimo caso il programma assume la forma di impulsi elettrici rappresentati da simboli binari.

La normativa internazionale ai fini di tutela considera appunto il programma per elaboratore come costituito da codice sorgente e codice oggetto. E stabilisce che siano protetti come opere letterarie (art. 10 Accordo Trips – Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights). Per poter tutelare il programma per elaboratore, come le altre opere dell’ingegno, è però necessario un elemento di novità (cd. quid novi), ovvero un apporto creativo e non banale dell’autore, ovvero una differenziazione rispetto agli altri esistenti sul marcato, che si concreta nel contributo originale del programmatore.

Appare evidente come questa tutela sia molto ristretta, sia perché si limita alla forma espressiva del software, proprio come si trattasse di un libro, sia perché i programmi hanno una finalità utilitaristica, ovvero vengono scritti per poter svolgere un determinato compito: attraverso il software l’elaboratore svolge una funzione utile all’uomo. In questo senso un programma per elaboratore sembra avvicinarsi, più che a un libro, a un’invenzione industriale proteggibile attraverso il brevetto, che assicurerebbe una tutela maggiore, orientata appunto alla funzione che l’invenzione svolge.

L’oggetto del brevetto è un’invenzione nuova che implica un’attività inventiva ed è atta ad avere un’applicazione industriale, ovvero utilizzazione all’interno di una qualsiasi industria. La normativa però esclude che siamo considerabili come invenzioni i programmi per elaboratore considerati in quanto tali, ovvero come codice sorgente e oggetto. Il programma infatti, così inteso, è qualcosa di astratto che mal si concilia con la nozione di invenzione, che è invece un oggetto concreto e utilizzabile nell’attività economica. In questo senso un programma per elaboratore potrebbe costituire un elemento di un’invenzione industriale, ovvero per esempio le istruzioni per far funzionare

una macchina o un dispositivo nuovo, che comporti attività inventiva e sia applicabile in un qualsiasi settore dell’industria, ivi compreso naturalmente quello del gaming o del gambling. In conclusione, il software in quanto tale se creativo è oggetto di copyright e se costituisce un elemento di un’industriale vera e propria può essere oggetto di brevettazione.

Ci si deve a questo punto domandare se le forme di tutela appena descritte siano sufficienti a dare protezione all’investimento necessario per realizzare un determinato programma per elaboratore. E per far ciò è necessario chiedersi cosa in concreto si voglia proteggere dalla contraffazione o comunque usurpazione da parte dei concorrenti.

In questo senso torna utile la bipartizione sopra proposta tra sofware “di gioco”, ovvero videogiochi, giochi on line, o esports, e software “tecnici”, ovvero quelli utilizzati per ottenere determinati risultati utili per il gioco o per le case da gioco, e quindi sistemi di controllo e monitoraggio vari, oppure algoritmi per il funzionamento di una slot machine o ancora sistemi di lettura o comunque di comunicazione dei risultato di gioco, oppure di statistiche sullo stesso. Nei primi mi pare allora vengano in considerazione le interfaccia grafiche, ma anche i personaggi, i loghi oppure i colori utlizzati o ancora il format di gioco e quindi in questi casi, più, o in aggiunta alla tutela del software si dovrà ricercare un tutela da offrire ai vari elementi che compongono il gioco e individuare la tutela più consone a quelli aspetti quali per esempio, registrazione di marchio verbale o figurativo (logo), la registrazione dei disegni e modelli, il copyright sui personaggi di fantasia o sul format.

Per quanto riguarda invece i software tecnici occorre valutare se gli stessi possano essere oggetto di tutela d’autore, oppure, in quanto costituiscano una parte, essenziale o meno, di un dispositivo, o comunque abbiano una funzione utilitaria prevalente, se possano essere oggetto di brevettazione come invenzioni industriali.

In considerazione della complessità dei programmi per elaboratore ci si è inoltre domandati ed è lecito farlo, se possa sussistere una tutela in relazione ai componenti non letterali del programma, codice sorgente e codice oggetto, e al di là delle componenti esteriori, ovvero la struttura, l’organizzazione e la sequenza a monte della forma finale di codificazione: alcuni giudici hanno affermato per esempio che l’organigramma di un software può possedere i caratteri dell’opera creativa e pertanto beneficiare della tutela d’autore.

La normativa internazionale in materia, così come quella relativa agli altri aspetti di proprietà intellettuale, è una normativa di massima e di indirizzo per le normative interne e più di dettaglio e costituisce una tutela minima che deve essere assicurata anche all’interno dei vari Stati.

www.gioconews.it 47 02 2023 SOFTWARE IN CERCA DI AUTORE
Normativa

Se il Comune prende le distanze dalla Costituzione

SUL DISTANZIOMETRO DI TRENTO, LE ORDINANZE DEL CONSIGLIO DI STATO CONFERMANO LE SOSPENSIVE DEI PROVVEDIMENTI DI CHIUSURA DELLE SALE

ALMENO FINO ALL’ESITO DEL GIUDIZIO DI PRIMO GRADO E PUNTANO IL DITO SUL CRITERIO DEL RAGGIO UTILIZZATO DAI COMUNI

ul distanziometro di Trento, i decreti presidenziali del Consiglio di Stato numero

S5688/2022 (Rg 9253/2022) e numero

5761/2022 (Rg 9351/2022) emessi a dicembre 2022, con le conseguenti prese di posizione dei Comuni, avevano consentito agli operatori del gioco di non chiudere i battenti per effetto del distanziometro sostanzialmente espulsivo sino a gennaio. In questi giorni sono state pubblicate le due ordinanze relative ai procedimenti che interessano i decreti cautelari richiamati, rispettivamente numero 121/2023 e 128/2023. Esse hanno di fatto confermato la sospensione dei provvedimenti di chiusura sino all’esito dei giudizi in corso innanzi al Tar Trento.

La prima ordinanza

La prima ordinanza sul piano del periculum mette in evidenza che la misura va adottata “in considerazione del grave danno economico conseguente alla chiusura dell’attività imprenditoriale della appellante disposta dal Comune di Trento”. Sul piano del fumus viene speci-

ficato che la sospensiva viene adottata “anche al fine di acquisire i necessari elementi istruttori, all’esito della verificazione già disposta dal Trga”. Ma il passaggio di interesse che si vuole qui sottolineare è quello successivo in cui il documento precisa che la verificazione assume rilievo in quanto “sulla cui scorta potrà essere valutata la ragionevolezza e la proporzionalità del criterio “a compasso” adottato per la misurazione delle distanze dai luoghi sensibili che, ad un primo sommario esame, suscita perplessità”.

La seconda ordinanza

La seconda ordinanza quanto al periculum prevede che “le esigenze cautelari prospettate dalle parti appellanti (in relazione alla paventata chiusura dell’attività imprenditoriale) siano prevalenti rispetto all’esigenza della Amministrazione di procedere all’immediata esecuzione del provvedimento impugnato”. Sul piano del fumus viene chiarito che “la risoluzione delle articolate questioni prospettate nell’atto di appello (cautelare) richiede necessariamente un approfondimento proprio della fase di merito del

www.gioconews.it 48 02 2023
a cura di Geronimo Cardia
Normativa

giudizio (…) e non possa prescindere dall’esito degli accertamenti istruttori già disposti dal giudice di primo grado”. Ma anche in questo caso il passaggio di interesse che si vuole qui mettere in rilievo è un altro in cui il documento tiene a mettere in evidenza che l’attenzione della fase del merito va riposta “soprattutto con riguardo alla ragionevolezza del criterio individuato dalla Amministrazione per il computo della distanza dai luoghi sensibili”. Dunque, in entrambi i casi viene posto un dubbio sul criterio di calcolo della distanza.

I decreti presidenziali

Stessa perplessità era stata espressa nei decreti presidenziali dello stesso Consiglio di Stato sopra richiamati laddove veniva messo in evidenza (se ne cita uno) “non persuade neanche la modalità di calcolo delle distanze con il criterio del “compasso”, piuttosto che invece secondo il criterio della distanza stradale pedonale nel rispetto della segnaletica vigente (che, evidentemente, ridurrebbe in qualche misura l’area di interdizione legale)”.

I procedimenti di primo grado

Peraltro, anche nei procedimenti di primo grado innanzi al Tar Trento è trapelata una perplessità su tale criterio posto che nei provvedimenti di rigetto delle istanze cautelari poi impugnate, il Giudice ha formulato al Comune la domanda specifica di quale sia il numero delle sale estromesse dal distanziometro calcolando in luogo del raggio il criterio della distanza pedonale. E infatti, a titolo esemplificativo in entrambe le ordinanze cautelari 20/2022 e 40/2022 del Tar Trento viene chiesto sostanzialmente lo stesso quesito al Comune di riferimento: “Una documentata relazione dalla quale risulti l’elenco di tutte le sale giochi e dei pubblici esercizi comunque dotati di apparecchi automatici di gioco che in tutto il territorio comunale attualmente si trovino in posizione non conforme alle distanze contemplate dalla l.p. n. 13 del 2015, nonché il complessivo numero delle licenze di pubblica sicurezza per i predetti apparecchi comunque attive nel territorio comunale”. E ancora: “- di confermare che la distanza inferiore ai 300 metri da luoghi sensibili riscontrata (…) è stata calcolata secondo il criterio del raggio in linea d’aria in tutte le direzioni tra l’accesso principale del locale suddetto e l’accesso del luogo sensibile; - di depositare agli atti di causa le risultanze del computo della distanza a piedi da luoghi sensibili”.

Per la legge provinciale

In effetti, la Legge Provinciale Trento n. 13/2015 nell’individuare il principio di interdizione non specifica se il criterio da adottare debba essere il raggio o il percorso pedonale. Essa precisa solo: (i) all’ art. 5 comma 1 che “è vietata la collocazione degli apparecchi da gioco individuati dall’articolo 110, comma 6, [Tulps] a una distanza inferiore a trecento metri” da una serie di luoghi sensibili specificamente individuati; (ii) all’ art. 14 che “gli apparecchi da gioco individuati dall’articolo 110, com-

ma 6 [Tulps] posti a una distanza inferiore a quella prevista dall’articolo 5, comma 1, sono rimossi entro sette anni dalla data di entrata in vigore di questa legge se collocati nelle sale da gioco (i.e. 12 agosto 2022) ed entro cinque anni dalla medesima data negli altri casi (i.e. 12 agosto 2020)”.

Il Comune

Mentre il Comune, nel contestare la vicinanza ai luoghi sensibili, intimando la rimozione degli apparecchi, si spinge ad evidenziare che il locale destinatario del provvedimento “si trova ad una distanza inferiore a 300 metri dai seguenti luoghi sensibili, calcolata secondo il criterio del raggio, in linea d’aria in tutte le direzioni tra l’accesso/ingresso principale”.

Conclusioni

Dalla lettura dei provvedimenti sembra dunque potersi desumere che da parte dei giudici vi sia la consapevolezza del problema che un distanziometro siffatto possa essere, almeno potenzialmente, eccessivamente afflittivo e vietare troppe porzioni di territorio rispetto a quelle necessarie e che, pertanto, esso possa determinare conseguenze illegittime. Tuttavia, emerge anche che nel ricercare la causa di tale eccesso si ponga l’accento sul criterio di calcolo (adottato dal Comune) e non anche sull’eccessiva numerosità delle tipologie dei luoghi ritenuti sensibili o sull’eccesso del numero dei metri di interdizione (indicati dalla legge provinciale). Tale circostanza, unita al fatto che come evidenziato il principio prescelto risulterebbe operato non a livello legislativo ma a livello comunale, amministrativo, consentirebbe di ritenere che, laddove la censura fosse confermata, si determinerebbe l’annullamento del provvedimento amministrativo di rimozione con l’ordine di ricalcolo attraverso il diverso sistema del percorso pedonale, senza ricorrere a sollevazioni di questioni di legittimità costituzionale.

Alla luce di quanto sopra, può dirsi che va certamente condiviso il tentativo di dare alla norma sul distanziometro una lettura “costituzionalmente orientata” nel senso che non vieti quasi completamente. Ma va allo stesso tempo precisato che i problemi dell’espulsione dalla sostanziale totalità del territorio rimarrebbero laddove l’effetto del cambio di metodo non restituisse all’insediabilità aree di territori che siano valutate sufficienti per assicurare il presidio dei territori stessi richiesto per la tutela della legalità ed ancor prima per le esigenze sanitarie per le quali il distanziometro stesso è stato concepito.

www.gioconews.it 49 02 2023 UN COMPARTO SOSPESO IN ATTESA DEL GIUDIZIO Normativa
L’AUTORE

RAVVEDIMENTO OPEROSO SPECIALE - (art. 1, co. 174 - 178)

Consente ai contribuenti di sanare le violazioni non ancora contestate formalmente dall’Agenzia riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative ai periodi di imposta fino al 2021 beneficiando di una riduzione delle sanzioni a 1/18° del minimo edittale. Il versamento integrale o della prima rata (con un massimo di 8 rate trimestrali) deve essere effettuato entro il 31.03.2023 con facoltà di compensazione con altri crediti erariali.

DEFINIZIONE AVVISI BONARI emessi ex artt. 36-bis Dpr 600/1973 e 54-bis Dpr 633/1972 (art. 1, co. 153 - 157)

Riguarda gli avvisi di liquidazione dichiarazioni per gli anni di imposta 2019, 2020 e 2021. Le sanzioni sono ridotte dal 10 al 3 percento. Il versamento integrale o della prima rata (con un massimo di 20 rate trimestrali) deve essere effettuato 30 giorni dalla notifica sempre con facoltà di compensazione.

SANATORIA ERRORI FORMALI (art. 1, co. 166-173)

Riguarda le irregolarità commesse sino al 31 ottobre 2022 che non rilevano ai fini della determinazione dell’imponibile e debito di imposta, ad eccezione di quelle relative ad attività finanziarie e immobiliari detenute all’estero. Le sanzioni sono ridotte dal 10 al 3 percento. Il versamento integrale o della prima rata (con massimo di due rate) deve essere effettuato entro il 31 marzo 23 e 30 aprile 2023. È ammessa la compensazione.

TREGUA FISCALE PER TUTTI

PRIMA PARTE

L’ultima legge di Bilancio offre la possibilità a privati e imprese di beneficiare di una serie di sconti e riduzioni di debiti fiscali e contributivi al fine di alleggerire la grande mole di contenziosi e cartelle impagate che gravano sui conti dello Stato. Analizziamo, in questo e nel prossimo numero, i contenuti di questa importante opportunità che riguarda, per alcuni capitoli, anche i rapporti con l’Agenzia delle dogane, accise e monopoli

a cura di Francesco Scardovi e Giancarlo Marzo

DEFINIZIONE ACCERTAMENTO CON ADESIONE (art. 1, co. 179 - 185)

Si riferisce ad atti preceduti da Pvc o da inviti a comparire obbligatori notificati entro il 31 marzo 2023 non impugnati e ancora impugnabili al 1° gennaio 2023. Dà la possibilità di definire in contraddittorio la pretesa erariale con riduzione delle sanzioni a 1/18° del minimo edittale. Il versamento integrale o della prima rata (con massimo di 20 rate trimestrali con interessi legali al 5 percento annuo) deve essere effettuato entro 20 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo. Non è ammessa la compensazione con altri crediti erariali.

DEFINIZIONE DEGLI AVVISI DI RECUPERO DEI CREDITI D’IMPOSTA (art. 1, co. 179 - 185)

Comprende gli avvisi di recupero ancora impugnabili alla data 1 gennaio 2023 o notificati entro il 31 marzo 2023. Anche in questo caso le sanzioni sono ridotte a 1/18° del minimo edittale. Il versamento integrale o della prima rata (con massimo di 20 rate trimestrali con interessi al 5 percento annuo) deve essere effettuato entro il termine di impugnazione. Non è prevista compensazione.

DEFINIZIONE DEGLI AVVISI DI ACCERTAMENTO (art. 1, co. 179 - 185)

Riguarda gli avvisi di accertamento e di liquidazione ancora impugnabili alla data 1 gennaio 2023 o notificati entro il 31 marzo 2023. Le sanzioni sono sempre pari a 1/18° del minimo edittale. Il versamento integrale o della prima rata (con massimo di 20 rate trimestrali con interessi legali al 5 percento annuo) deve essere effettuato entro il termine di impugnazione e non sono ammesse compensazioni.

STRALCIO DEI RUOLI SINO A 1000 € (art. 1, co. 222 - 230)

Riguarda i debiti di importo residuo, al 1° gennaio 2023, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni per tutti i carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. L’annullamento è automatico da parte dell’Agenzia della riscossione stessa che deve annullare i ruoli entro il 31 marzo 2023. In caso di pagamento prima dell’annullamento non è previsto alcun rimborso Proseguiremo l’analisi nel prossimo numero della Rivista.

Dottore Commercialista e Revisore legale

Partner Studio Scardovi & Giordani

Consulente Commissione Gioco Illegale

18^ Legislatura

fscardovi@scardovigiordani.eu

www.gioconews.it 50 02 2023 FISCO E SLOT
GLI AUTORI

Alla continua ricerca della stabilità

nuovo direttore all’Agenzia delle accise, dogane e monopoli, un settore alla continua ricerca di stabilità e un passaggio dal 2022 al 2023 con ottimi riscontri a livello di raccolta in un mercato che tende sempre di più alla concentrazione in prospettiva bandi di gara in programma, si spera, tra due anni alla scadenza delle proroghe onerose. È il programma dei contenuti che abbiamo sviscerato in una lunga intervista con Carmelo Mazza, Ceo di Oia Services che detiene due brand molto importanti di gaming in Italia come Betaland ed Enjoybet e che ha anche un passato da analista proprio nel settore del gioco pubblico.

Poche ciance, quindi, e andiamo al sodo. Partendo dal cambio ai vertici in Adm nel consueto spoil system che ha visto protagonista nelle scorse settimane il Governo Meloni: “Per iniziare facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro al nuovo direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse - esordisce Mazza - il settore del gioco pubblico come tutti i settori iper regolamentati, ha bisogno di stabilità e regole certe e speriamo che questa sia la linea del nuovo

direttore, anche attraverso il tanto atteso riordino”.

Per il prossimo biennio, intanto, il betting può avere un orizzonte temporale più stabile seppur di breve-medio periodo: “Il quadro di proroga definito fino al 31 dicembre 2024, seppur oneroso e con tutti i soliti problemi che porta al settore, è un segnale in questo senso - conferma il Ceo Oia Services - e finalmente sembra esserci tempo per poter studiare e analizzare i bandi di gara futuri che, al termine dei prossimi due anni, potranno finalmente dare alle scommesse quella stabilità che è mancata in tutti questi anni. Le questioni sul tavolo sono note da tempo ed è inutile ripeterle”.

Cambiano i governi ma di riordino e di certezza delle regole, ancora, non se ne parla: “Non siamo mai stati pessimisti ma trovo del tutto irrazionale che questo settore venga continuamente tenuto in condizioni di incertezza estrema. Tutto sommato aver previsto due anni di prospettiva temporale dà qualche certezza in più ed è sicuramente meglio della scadenza all’ultimo secondo dello scorso giugno 2022. Tuttavia speriamo ci sia la consapevolezza che si debba proseguire in questa direzione e ci aspettiamo che ci sia maggiore ascolto da parte di Governo e Agenzia. Sì, gli strumenti degli open hearing erano un primo passo verso la rotta corretta ma vorremmo essere ascoltati da chi decide e non subire misure calate dall’alto. Non pre-

www.gioconews.it 52 02 2023 Scommesse
di Cesare Antonini IL SETTORE DELLE SCOMMESSE SPORTIVE CONTINUA A CRESCERE IN EUROPA E ANCHE IN ITALIA NONOSTANTE LE CONTINUE INCERTEZZE SUI BANDI DI GARA E LE CONTINUE PROROGHE. ECCO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE COL CEO DI OIA SERVICES, CARMELO MAZZA.
UN
Carmelo Mazza

tendiamo di decidere ma che almeno tutte le nostre voci siano ascoltate. Sarebbe tutto più facile”. Passiamo alla fase operativa, com’è il bilancio del 2022? “Siamo soddisfatti - analizza Mazza - la performance annuale ci ha fatto rimanere nell’area dell’utile operativo cruciale per salvaguardare il valore dell’asset. Da questo punto di vista siamo soddisfatti, così come lo siamo della complessiva tenuta della rete fisica nonostante le difficoltà del periodo che va dalla pandemia al post Covid-19. I valori sono tornati ad essere non troppo distanti da quelli del pre lockdown”.

Com’è andata la raccolta nel 2022? “I risultati sono stati assolutamente soddisfacenti. Anche i Mondiali hanno avuto un andamento difficilmente prevedibile in alcuni momenti e questo ha aiutato la marginalità dei bookmaker - analizza il Ceo di Betaland ed Enjoybet - il mercato sembra tenere e si sta ampliando pure la platea dei giocatori con all’interno dei profili sempre meno potenzialmente problematici e sempre più orientati all’intrattenimento. Questo migliora la gestione e la qualità del gioco ma necessita anche di politiche diverse di marketing. Come trend di gioco si assiste al progressivo passaggio dal prematch al live anche nel fisico, seppur con ritmi più lenti e meno sostenuti rispetto all’online. È evidente che si tratta di un trend strutturale di lungo periodo, la strada è segnata!”.

E nel 2023? “Nei prossimi mesi dovremo continuare a lottare in un mercato sempre più competitivo e che sta vivendo un consolidamento dei grandi operatori rispetto agli operatori di media piccola taglia. Noi, non a caso, dovremo capire che orizzonti avremo a disposizione. L’onda della concentrazione - continua Mazza - non sembra essersi ancora esaurita con operatori che continueranno a crescere tramite acquisizione mentre, dall’altra parte, vedremo l’uscita dal mercato di quegli operatori piccoli che scenderanno sotto la soglia della sostenibilità economica. Questa tendenza si rafforzerà sicuramente alla pubblicazione dei bandi di gara che vedranno sicuramente un incremento del costo delle concessioni. Concentrazione e prezzi delle concessioni sono due fenomeni che si autoalimentano e vanno nella direzione di una riduzione del numero dei concessionari ed un aumento della loro dimensione”.

Nel frattempo qualcosa sembra muoversi sul fronte decreto Dignità? “Si sollevano continuamente tesi a sostegno dell’allentamento del decreto per quanto riguarda le sponsorizzazioni ma dall’altra parte vi sono richieste altrettanto frequenti delle federazioni di entrare nella filiera di chi beneficia della raccolta delle scommesse, un po’ come accade in Francia. Tuttavia deve essere chiaro un concetto - spiega Mazza - queste richieste al livello di tassazione attuale non sono sostenibili. Per consentirle bisognerebbe rivedere tutto il sistema di prelievo sui giochi. Un contributo aggiuntivo rispetto al prelievo attuale, ad esempio, sarebbe impossibile e inciderebbe pesantemente sull’equilibrio economico del

settore. Il timore, quindi, è che ulteriori incrementi di prelievo sui giochi possano scaricarsi sui giocatori con payout più bassi, lavagna e quote meno attrattive. Un esito paradossale per chi, giustamente, richiede sempre maggiori tutele per i consumatori del gioco legale”.

Come sta il betting d’Europa e d’Italia

Il mercato non solo torna ai livelli pre-pandemia, ma fa ancora meglio segnando un più 8 percento delle entrate rispetto al 2019. Questo è il quadro europeo del mercato delle scommesse sportive online e in agenzia secondo il report European Online Gambling – Key Figures 2022 sui dati del mercato di fine anno della European Gaming and Betting Association (Egba). Plus dovuto alla riapertura delle agenzie dopo il lunghissimo lockdown, in Italia è stato irreale e immotivato, e nonostante il processo che tende a scambiare quote del gioco online con quello terrestre prosegue a seguire questa lunghezza d’onda, appunto.

La spesa del mercato europeo del gioco sono aumentate del 23 percento a 108,5 miliardi di euro nel 2022, trainate da un significativo aumento del gioco terrestre a seguito della riapertura di casinò e agenzie di scommesse post-pandemia.

Dopo la chiusura del gioco fisico e il conseeguente calo delle entrate del mercato europeo nel 2020 e nel 2021, le entrate si sono stabilizzate nel 2022 all’8 percento in più rispetto ai livelli di entrate pre pandemia del 2019.

Distinguendo tra gioco online e gioco fisico, per quanto riguarda il gioco online la crescita delle entrate è proseguita nel 2022, raggiungendo 38,2 miliardi euro, con un aumento dell’8 percento rispetto al 2021. Invece, le entrate del gioco terrestre sono rimbalzate significativamente a 70,3 miliardi di euro nel 2022, una crescita del 34 percento rispetto ai livelli del 2021, pur restando ancora in leggero calo del 6 percento rispetto al 2019.

Anche in Italia le scommesse crescono del 21 percento quanto alla spesa che è di 2,2 miliardi rispetto agli 1,8 del 2021. Dicembre in calo del 34,5 percento, però, a causa dei Mondiali in Qatar e dello stop della Serie A, e la raccolta è stata di 1,4 miliardi di euro in totale.

I dati Egba del mercato europeo

11,6 miliardi di euro ricavi online

46% la quota delle scommesse sportive

29,8 milioni di clienti

202,9 miliardi di euro raccolti

191,3 miliardi di euro di payout

225 licenze di gioco online

www.gioconews.it 53 02 2023 ALLA CONTINUA RICERCA DELLA STABILITÀ Scommesse
Ecco tutti i dati del Report Egba

ramai da tempo i bookmakers non offrono solo quote su eventi sportivi, ma anche su elezioni politiche, eventi musicali e reality televisivi. Uno dei reality televisivi più difficile da poter pronosticare è sicuramente il Grande Fratello Vip. La trasmissione dura almeno sette mesi e molti concorrenti si ritirano per vari motivi durante il lungo percorso anche difficilmente decifrabile e assai imprevedibile. Tra le novelty bet una delle scommesse più in voga è quella sul Festival di Sanremo. Questo accade dai tempi del totonero, quando in Italia non si potevano ancora accettare le scommesse sportive, i famosi “clanda” proponevano le quote del vincitore e del podio della kermesse canora.

Quest’anno si svolgerà la 73esima edizione e a condurla sarà per la terza volta consecutiva Amadeus. I plurivincitori sono Domenico Modugno e Claudio Villa con quattro edizioni vinte, seguono Iva Zanicchi e Mahmood, il quale ha vinto anche un Sanremo Giovani. L’ultima edizione è stata vinta proprio dalla coppia Mahmood e Blanco. Oltre al premio finale durante la manifestazione vengono assegnati altri premi, come quello della critica e il premio sala stampa. Tutti i partecipanti ricevono un gettone di presenza di 48.000 euro, chi vince il Festival di Sanremo riceve una scultura che ormai è cult: il mitico leone d’oro. Molto bassi sono gli stipendi dei musicisti dipendenti dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo che vanno da 1.200 a 2.700 euro al mese. Il vincitore del Festival non percepisce premi in denaro. Il Festival

COMUNQUE VADA

SARÀ UN SUCCESSO ANCHE AL BANCO DEL BOOK?

della Canzone italiana, infatti, non assegna montepremi in denaro ai vincitori ma solamente visibilità e la possibilità di partecipare all’Eurovision, un’altra vetrina molto prestigiosa e ambitissima dagli artisti. Andiamo a vedere le quote dei partecipanti di questa edizione. I favoriti sono Ultimo, quota 2.80, e Marco Mengoni quotato a 3.30. Segue Giorgia offerta a quota 7.00 e Lazza 8.00, tutti gli altri sono offerti a doppia cifra. La quota più alta è quella dello storico gruppo I Cugini

Gianni Carra | Sessant’anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www.ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.

di Campagna giocabili addirittura a 100 volte la posta investita. Ovviamente puntare in antepost offre vantaggi sull’acquisizione delle quote ma si gioca al buio perché non abbiamo visto all’opera gli artisti e bisogna solo fidarsi dall’importanza del cantante e dei rumors dei giornalisti che hanno ascoltato le canzoni in anteprima. Il mio pronostico, sommando tutti i fattori e il valore delle quote è su Marco Mengoni. L’artista viterbese ha già vinto anche XFactor e ha partecipato due volte al Festival di Sanremo, nel 2010 arrivando al terzo posto e nel 2013 vincendo con il brano L’Essenziale. Quindi puntiamo su un artista che sarà sicuramente protagonista di questa edizione. Il favorito Ultimo ha vinto l’edizione Sanremo Giovani 2018 e l’anno successivo è arrivato secondo, con molte polemiche, con la canzone I tuoi particolari. Curiosità sulla mina vagante Giorgia: la cantante ha partecipato, in totale, quattro volte al Festival di Sanremo, ottenendo nella categoria Big il primo, il terzo e il secondo posto. Nell’edizione del 1995, in cui risultò vincitrice con Come saprei, fu la prima cantante nella storia del festival a conquistare anche i premi Primo Posto Big e Premio della Critica.

Andiamo a vedere altre tipologie di scommesse offerte dai bookmaker. Piace il testa a testa di Giorgia contro Elodie, quota 1.80, e Anna Oxa contro I Cugini di Campagna quota 1.55.

Per gli speculatori di quota, Marco Mengoni nel podio a quota 1.50 è “tanta roba”. I favoriti della gara Ultimo Classificato sono I Cugini di Campagna, 2.75 e un gruppo di altri 5 artisti a quota 4.50, scommessa da evitare. Scommettiamo, invece, sullo share tv della prima ed ultima serata. La ripetitività della conduzione potrebbe fare perdere ascolti, puntiamo sull’Under 55.5 della prima serata e sull’Under 64.5 della serata finale. Comunque vada sarà un successo perché Sanremo è… Sanremo, speriamo anche al banco del bookmaker.

www.gioconews.it 54 02 2023
O LE DRITTE DEL MAESTRO
L’AUTORE a cura di Gianni Carra Marco Mengoni

Strategia e visione

Giuseppe L’Abbate, già sottosegretario alle Politiche agricole con delega all’ippica e membro della commissione Agricoltura della Camera nella XVII e XVIII legislatura, torna a parlare di ippica. Nonostante alle ultime elezioni politiche non sia stato rieletto, la sua attenzione per il settore continua ad essere alta.

“L’ippica italiana necessita di una riforma strutturale che possa rilanciare l’appeal di questo prestigioso comparto nazionale. Nulla è ancora perduto, io ci credo. Ma serve coraggio e voglia di fare scelte radicali che magari possono essere mal digerite oggi ma apprezzate un domani, grazie a risultati oggettivi. Sin dal mio primo giorno in Parlamento, nell’oramai lontano 2013, ho ribadito l’impellenza di dare una scossa a un settore che si trascina in un lungo estenuante logorio che lo ha condotto ad una spirale depressiva, con perdita di appassionati e ricchezza. Per riformare l’ippica, bisogna partire da tre capisaldi spesso dimenticati, o forse volutamente non tenuti in considerazione. Il primo riguarda gli introiti delle scommesse oggi totalmente slegati dal contributo pubblico al settore; una loro non più rinviabile riforma renderebbe appetibile le giocate e quindi porterebbe nuove persone a ruotare attorno al mondo ippico ma non costituiscono, ora, il budget del comparto. Il secondo concetto è che, finché sarà all’interno del ministero dell’Agricoltura, l’ippica dovrà

necessariamente sottostare alle tempistiche, alle normative e alle dinamiche pubbliche. Ricreare tout court la vecchia Assi/Unire è ritenuto inammissibile dal ministero dell’Economia e delle Finanze; o, almeno, lo è stato sino a ieri visti i trascorsi del passato. Ritengo che sia questa la base di partenza per qualsiasi riflessione sul futuro dell’ippica italiana”.

A suo avviso il Governo quali misure dovrebbe mettere in atto per rilanciare il settore?

“La mia proposta di riforma l’ho presentata l’8 ottobre 2020 al ministero delle Politiche agricole davanti ai rappresentati delle società di corse, delle categorie professionali, delle associazioni agricole, dei sindacati dei lavoratori, dai proprietari agli allevatori, nonché ai sindaci delegati Anci. Risorse certe e definite, regole chiare e avvio di una strategia di politica sportiva attraverso una governance in mano agli ippici che trovano una nuova casa, persa con la soppressione dell’Assi/Unire, all’interno del ministero dello Sport dove sarebbe nato un organismo unico in grado di rappresentare il ‘mondo del cavallo’. Queste le linee guida di un percorso di riforma che mirava a ridare prestigio e vigore all’ippica italiana su cui io continuo a vedere grande potenziale e le punte di eccellenza che si riescono tuttora ad esprimere sui palcoscenici internazionali ne sono la conferma. Dopo anni di studio e mesi di confronto all’interno e all’esterno del ministero dell’Agricoltura, sono giunto

www.gioconews.it 56 02 2023
Ippica
L’EX SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA ALL’IPPICA, GIUSEPPE L’ABBATE, TORNA A PORRE L’ATTENZIONE SUL SETTORE, ALLA LUCE DEL NUOVO GOVERNO di Michela Carboni

alla conclusione che l’unica speranza di rilancio dell’ippica sia fuori da via XX Settembre. Qui dovrebbero rimanere quelle specifiche competenze che lo rendono un asset strategico per lo Stato: ovvero la valorizzazione e lo sviluppo dell’attività zootecnica con funzioni di indirizzo politico e di programmazione e controllo. All’organismo unico in seno almMinistero dello Sport, invece, dovrebbero andare attribuzioni operative e di servizio, divenendo il fulcro strategico per il futuro del comparto ippico. Non si può certo sperare che le decisioni manageriali sportive per rendere l’ippica attrattiva per giovani e famiglie possano essere partorite da un ministero dove la governance degli ippici è praticamente pari a zero. Allo Stato deve essere richiesto di fare lo Stato, mentre imprenditori e lavoratori del settore devono essere messi nelle condizioni di potersi esprimere. Il controllo amministrativo e contabile non può più sottostare alle rigide regole della pubblica amministrazione e, dato che di rifondare l’Unire il ministero dell’Economia non vuol per nulla sentirne parlare, l’unica soluzione per ridare l’ippica in mano agli ippici è quella che ho presentato due anni fa. Se ci sono altre proposte, sarò lieto di ascoltarle”.

Lei è stato sottosegretario con delega all’ippica. Quali sono le azioni che avrebbe voluto portare a termine per il settore e quelle, invece, di cui va fiero?

“Avrei voluto ovviamente portare a termine la riforma ippica. Oggi discuteremmo di palinsesti, calendari, performance, eventi e, invece, continuiamo a discutere delle stesse medesime cose. Vado molto fiero invece dell’accelerazione dei pagamenti che siamo riusciti a raggiungere grazie ad un serrato lavoro portato avanti fianco a fianco dei funzionari ministeriali. Riducendo tutte le tempistiche, comprimendo il comprimibile utilizzando accorgimenti e stratagemmi di impostazione burocratica, riuscimmo a portare i pagamenti a 80 giorni. Un miracolo per la pubblica amministrazione. Ed ecco perché continuo a ribadire che, con l’attuale impostazione all’interno del ministero delle Politiche agricole, il credere che un direttore generale possa essere risolutivo è semplicemente fallace. Le soluzioni sono ben altre, a mio modo di vedere”.

Alle ultime elezioni non è stato rieletto. Attualmente quali attività sta portando avanti? Continuerà a fare politica?

“Politica la facciamo ogni giorno con le nostre scelte quotidiane. In merito alla militanza tra le fila di un contenitore politico, invece, non appena ne troverò uno di cui ne condivida le idee valuterò di prenderne parte. Al momento, però, se mi guardo attorno vedo pochi progetti che si avvicinano alle mie posizioni. A mio modo di vedere la politica italiana pecca nel

voler rincorrere sempre più il presunto volere dell’elettorato a discapito di scelte strategiche e di ampio raggio, dove si raccolgono i frutti sul lungo periodo. L’ippica è solo un esempio tra i tanti dove si preferisce assecondare oggi invece di tracciare una direttrice per il futuro”.

In che modo a suo avviso vanno ripensati gli ippodromi?

“Bisogna iniziare a pensare agli ippodromi come luoghi, spazi, aree da far vivere tutti i giorni dell’anno. Solo così potranno avere una futura prospettiva redditizia. Gli ippodromi, infatti, sono teatri dove si tengono spettacoli: le corse ippiche. Ma se si limitano a fare solamente questo, non sono destinati ad avere un futuro roseo. Per rilanciarli, la mia proposta di riforma che portava l’ippica nell’alveo dello sport, in un contenitore indipendente, avrebbe aperto l’opportunità di cogliere ulteriori strumenti come, ad esempio, quello del Credito sportivo in grado di stanziare fondi per migliorare le strutture e renderle sempre più appetibili per appassionati e famiglie. Solo così potremo attirare gli spettatori del futuro”.

Secondo lei le scommesse ippiche andrebbero riformate per essere più appetibili?

“Sulle scommesse ippiche ho sempre lavorato in maniera parallela alla riforma del comparto. È necessario e non più rinviabile aumentare l’attrattività verso i giocatori. Peraltro parliamo di una scommessa ragionata e limitata nella giornata, in grado potenzialmente di alimentare un intero sistema: dall’agricoltura alla mangimistica, dalla veterinaria all’artigianato. Mi auguro che il lavoro di interlocuzione aperto con l’Agenzia dei monopoli prosegua e si giunga presto a rivedere quelle storture che penalizzano la scommessa ippica in confronto alle altre scommesse sportive”.

La governance del settore come andrebbe rivista?

“In questo momento le decisioni manageriali sul comparto ippico non sono certamente in mano agli operatori del settore. Per questo, nel mio progetto di riforma ho lavorato per dar vita ad una ‘casa del cavallo’, indipendente, dove gli attori della filiera avessero valore e rappresentanza. Le categorie al centro delle scelte tecniche e strategiche del mondo ippico. Ponendo ovviamente al centro di ogni iniziativa e decisione il ‘benessere del cavallo’, oramai imprescindibile e senza la quale il comparto non potrà avere alcuno sviluppo futuro”.

Cosa si augura per il futuro del settore?

“Strategia e visione, con un netto cambio di rotta. Il potenziale c’è, le premesse per fare bene anche. Abbiamo uomini, tradizione, cavalli. Andrebbero eliminate alcune storture e pianificata una visione futura ben definita. Credo serva questo e, ovviamente, tanto coraggio”.

www.gioconews.it 57 02 2023 Ippica
STRATEGIA E VISIONE
Giuseppe L’Abbate

Divertirsi assieme

Marco

pandemia non ha di certo giovato al settore del gioco pubblico, ma in alcuni casi

è stata anche motivo di riflessione e di voglia di stare insieme. Il 2022 per il mondo dell’amusement “è stato sicuramente un anno di rinascita”, afferma Marco Raganini, presidente Anbi, associazione nazionale bowling e intrattenimento.

“Il periodo della pandemia ci ha sicuramente messi alla prova, ma la voglia di stare assieme e divertirsi di giovani e famiglie è tornata assieme alle riaperture, permettendoci di lavorare a pieno regime. Di certo non è stato un anno semplice, sono continuati i dialoghi con Adm (Agenzia delle dogane e dei monopoli), che si è mostrata sempre più attenta alle nostre necessità e collaborativa, ma questo non toglie che le nostre sale giochi restino in pericolo. È stato un anno in cui i nostri staff e la nostra organizzazione è stata messa alla prova, data la tanta ed improvvisa mole di lavoro”.

Quali sono le azioni che il Governo dovrebbe attuare per rilanciare il settore?

“Il nostro è un settore ricco di sfaccettature, quindi i punti su cui operare possono essere molteplici. Sicuramente il punto più importante ed emergenziale è risolvere i problemi che attanagliano il mondo delle sale giochi, e l’unico modo è quello di dividere nettamente il mondo del gioco con vincita in denaro da quello senza vincita in denaro nell’ambito legislativo e burocratico. Le necessità e le problematiche dei due commi sono molto lontane tra loro, e tali dovrebbero essere le leggi che li regolano. Stiamo lavorando con gli Stati Generali Amusement per proporre al Governo una bozza di testo di legge proprio in questa direzione, e speriamo di aggiornarvi con novità in merito al più presto. Sicuramente il passo successivo, per quel che riguarda questa volta il mondo del bowling, è la rimozione della tassa Siae dalle nostre partite. So che sembra strano, ma per giocare a bowling è necessario fare un biglietto e pagarne le relative tasse esattamente come avviene per un concerto o una proiezione cinematografica. E infine, la questione energetica: tutti gli imprenditori di questo settore hanno grandi spazi da riscaldare e attrazioni da alimentare. Sappiamo che non è semplice, ma ci auguriamo buone notizie anche sotto questo aspetto”.

Cosa vi aspettate per il 2023?

“Ci aspettiamo un anno all’insegna della collaborazione. Ci aspettano nel 2023 ben due fiere di settore sotto cui

riunirci e spingere verso il futuro il comparto. Ci aspetta un anno di collaborazione con gli Stati Generali Amusement, Adm e il mondo della politica per risolvere le stranezze legislative del nostro mondo. Ci aspetta un anno in cui collaborare nel comunicare il valore del tempo trascorso assieme divertendosi, ed i vantaggi sociali e personali che porta. È importante farlo ora, quando il ricordo delle restrizioni e delle chiusure è ancora vivido nelle nostre menti”.

Le sale bowling come stanno andando?

“Il 2022 è stato un ottimo anno e questo sta spingendo molti degli imprenditori ad investire in nuove tecnologie!

È in atto una riscoperta del bowling nelle nuove generazioni, complice anche il tanto lavoro fatto negli anni per raccontare questa disciplina sportiva nelle scuole. Inoltre le sale bowling stanno investendo tanto per offrire ai loro ospiti forme di intrattenimento sempre nuove. Dalle escape room, ai laser tag, fino alle tecnologie di realtà virtuale tante le novità ma rimane sempre fissa una costante, il divertirsi assieme. Chiaramente non è tutto rose e fiori, i problemi burocratici che nominavo prima creano molta confusione e non sappiamo bene come inquadrare queste nuove forme di intrattenimento. La voglia e il bisogno di investire si scontrano con le paure e le incertezze di un sistema burocratico vecchio e confuso”.

Il target delle sale giochi come è cambiato?

“Il mondo delle sale giochi si è dovuto evolvere negli ultimi vent’anni. Il target ora è quasi unicamente il gruppo di persone, sia grandi che piccini, e quasi mai il giocatore singolo che vuole battere il punteggio record, come eravamo abituati con i vecchi cabinati”.

In che modo si può attirare nuovo pubblico?

“In primo luogo bisogna dare un motivo per tornare a chi si è trovato bene. Se il fulcro delle nostre attività è il divertirsi assieme agli altri, ogni nostro cliente ha il potenziale di tornare con un nuovo gruppo di clienti che ancora non ci conosce. Per questo è importante innovare e rinnovare i nostri centri. In secondo luogo è importante diventare parte del tessuto sociale del nostro territorio. Abbiamo tendenzialmente grandi spazi, e se usiamo questi spazi per accogliere scuole, associazioni, attività ed eventi nel giro di pochi anni si può diventare luogo di riferimento per tutti i cittadini, anche quelli che normalmente non sarebbero nostri clienti. Ultimo ma non meno importante, bisogna divertirsi nel divertire”.

www.gioconews.it 58 02 2023 Comma 7
di Michela Carboni Raganini, presidente Anbi, traccia un bilancio dell’anno appena trascorso ed evidenzia la necessità di dividere l’amusement dal mondo del gioco con vincita in denaro
LA
Marco Raganini
AI GENERATED IMAGE BY DALL-E

L’Italia del flipper

s’è desta

LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA INIZIA

COL BOTTO PER GLI ITALIANI E PER IL

NUOVO LEADER MONDIALE ESCHER LEFKOFF, SEMPRE PIÙ DOMINATORE DELLA CLASSIFICA

di Vincenzo Giacometti

iniziata nel migliore dei modi la stagione 2023 di flipper sportivo per l’Italia, che ha subito trovato slancio e gloria nei primi eventi dell’anno. A trionfare, in particolare, è stato il solito Roberto Pedroni, che a metà gennaio è volato in Svizzera per disputare la finalissima del Circuito nazionale locale “Swiss Championship Series”, salendo sul gradino più alto del podio, davanti allo svizzero Christian Behnke. Ma il player brianzolo non è partito da solo alla volta di Killwangen, dove si è disputata la competizione, con altri giocatori che lo hanno accompagnato in viaggio e pure sul podio. Come Fabio Francescato, che ha ottenuto il terzo posto, mentre quarto si è classificato l’altro lombardo Francesco Sacco.

Tra gli altri italiani in gara anche Giorgio De Stefani, che ha chiuso in 22esima posizione, e Antonella Iannotta, che ha chiuso in 63esima posizione (su un totale di oltre settanta giocatori europei), mentre si gode il titolo anche questa volta di miglior giocatrice del 2022 in Italia.

Ma a proposito di gloria e di italiani. A tornare protagonista sulla scena mondiale del flipper sportivo è il leader della classifica tricolore, Daniele Acciari, che mentre gli italiani volavano in Svizzera, ha compiuto la traversata verso gli States, per disputare la competizione più importante dell’anno, ovvero il “The Open”, andato in scena nel fine settimana presso il Riverside Convention Center nel centro di Riverside in California, come parte dell’undicesimo torneo annuale “It Never Drains in South California Pinball Tournament”.

Il campionato “The Open” è uno dei tornei annuali di livello mondiale, ma rappresenta forse uno dei più difficili, in quanto l’accesso è riservato esclusivamente ai migliori 40 giocatori al mondo. A partecipare sono quindi i “top player” della disciplina, con una serie di nomi altisonanti che partecipano alla competizioni. Tra i quali, appunto, spicca quello del “nostro” Acciari. Anche se stavolta non è riuscito a trionfare, nonostante una buona prestazione fin dal primo momento, e qualche altro buon risultato. Conquistando per esempio il terzo posto al torneo “Classic II”, ovvero, una delle due competizioni disputate sui flipper d’epoca. Mentre nel “main” si è dovuto

accontentare del decimo posto. Meglio invece nell’altro torneo “High Stakes” dove ha ottenuto un quinto posto, con la gara che ha visto trionfare l’altro veterano Cayle George, davanti al solito Keit Elwin.

A scrivere, invece, il suo nome nella storia del flipper sportivo, è stato ancora una volta il giovane talento di Escher Lefkoff, che dopo aver conquistato la vetta della classifica internazionale e aver chiuso in testa la scorsa stagione, aggiudicandosi il titolo di “Best Player 2022”, su è aggiungicato anche il The Open 2023, riuscendo a superare – addirittura - il “Re” del flipper, Keit Elwin, che ha chiuso in seconda posizione, davanti a Travis Murie (terzo) e all’altro giovane talento di Jason Zahler (quarto).

Al vincitore della competizione è andato un super-premio di 500 dollari “cash” più un flipper Stern nuovo di zecca, “Teenage Mutant Ninja Turtles, Premium Edition”, dal valore di circa 10mila dollari. Mentre al secondo classificato vanno 2.800 dollari, al terzo circa 2mila e al quarto quasi mille dollari. Per un montepremi davvero niente male.

La nuova stagione del Campionato Nazionale in Italia – Intanto, il nuovo anno porta con sé anche una nuova stagione per il Campionato Nazionale Ics – Italian Championship Series, con Ifpa Italia che ha appena rilasciato il calendario ufficiale, costituito anche questa volta da sei tappe, la prima delle quali è in programma proprio in questo mese. Il 12 febbraio, a Milano, all’interno del solito Milano Pinball Club, dove si svolgerà la nuova gara “PinBeer Masters”.

Milano PinBeer Masters / 12 febbraio / Milano Pinball Club

Fee Pinball Tournament / 10-12 Marzo / Bergamo

Palace Pinball Tournament / 2 Aprile / Bowling Palace, Forlì

Mad4Pinball / maggio / Morlacchi Showroom, Milano

Pinball at Waterfalls / 2-3 settembre / Museo flipper Marmore, Terni

Milano Pinball Cup / settembre / Milano Pinball Club

www.gioconews.it 59 02 2023 Flipper
È
Italiani sul podio in Svizzera: da sinistra Roberto Pedroni, Fabio Francescato e Francesco Sacco, premiati dall’organizzatore Michael Trepp LA NUOVA STAGIONE ICS 2023 Per saperne di più

Il futuro del gioco prende forma e (meta)verso

All’interno dell’evento Future Lab 2023 di Milano un dibattito su Gaming e Metaverso per esplorarne le potenzialità e comprenderne i rischi

evento per parlare di futuro e di ciò che di esso è già presente attorno a noi. È il Future Lab di Milano, promosso da Ikn (gli stessi organizzatori, tra gli altri eventi, di Forum Retail) e giunto alla sua quinta edizione che rappresenta un’opportunità di confronto e interazione per la community del retail in una fase storica delicata e sfidante: tra inflazione, scarsità materie prime, nuove opportunità offerte dal metaverso e sviluppo delle criptovalute, nuove regole del marketing digitale e la sfida della transizione energetica. Malgrado gli aumenti dei prezzi dovuti alle contingenze, lo shopping online rimane un trend importante e in crescita in Italia, in particolare per chi fa acquisti da mobile. Ma alle criticità legate alla situazione macroeconomica si aggiungono anche quelle legate ai crescenti costi di advertising, che si inseriscono nel quadro di una più ampia evoluzione del marketing digitale in corso – dai problemi di privacy connessi a Google Analytics alla svolta anti-tracciamento, per non parlare della rivoluzione post-cookie alle porte.

Nel frattempo, aziende come Meta (Facebook) e Alphabet Inc. (Google) hanno annunciato un calo nel ritmo delle assunzioni, a testimonianza della difficoltà che il mondo del digital nel suo complesso. Ma allo stesso tempo si stima che il Metaverso raggiungerà il valore di 830 miliardi di dollari entro il 2030. Molti brand come Gucci, Forever 21 o Nike hanno già lanciato dei “negozi” virtuali.

Come ambientarsi in questo scenario così incerto e altamente variabile, che pone nuove e ulteriori sfide oltre a quella (tutt’altro che banale) della transizione digitale?

Future Lab 2023 è dunque l’occasione per un confronto tra tutti gli attori del mondo retail e dell’ecommerce per vincere  insieme tutte le sfide del momento. Con una giornata di lavori in presenza, il 15 febbraio e una puramente virtuale il 16 febbraio, per approfondire temi come: integrare la nuova dimensione del metaverso con i canali tradizionali del retail e renderlo  un’ulteriore leva di marketing per entrare in contatto con i potenziali clienti, soprattutto quelli più giovani come i Millennials e la GeNZ; sviluppare prodotti ed esperienze nuove e immersive per ingaggiare gli utenti online cogliendo le opportunità offerte dalla diffusione di tecnologie come le criptovalute, gli Nft e la realtà aumentata e virtuale; affrontare inflazione, crisi della supply chain, guerra in Ucraina e aumento dei costi di adver-

tising e raggiungere nuovi utenti; orientare il  marketing al principio privacy first, in un contesto in cui il 50 percento dei consumatori sente di non poter proteggere le proprie informazioni personali e non sapere come vengono utilizzate; realizzare un modello di marketing orientato alle persone e alle relazioni umane; cogliere le sfide della transizione ecologica e sviluppare modelli di economia circolare.

Questa volta, come già avvenuto nel 2022 con il Forum Retail, a conquistare la scena è il settore del gaming, con un panel specifico incentrato sul settore e sull’impiego del Metaverso. Promosso in collaborazione con questa testata, il dibattito, dal titolo “Sul metaverso non si scherza ma si gioca” è in programma per il 15 febbraio, nella sede fisica dell’evento, cioè l’Enterprise Hotel di Corso Sempione, a Milano, vede la partecipazione di vari esperti, come il legale Stefano Sbordoni, Fondatore dello Studio Sbordoni, specializzato nel gaming e nelle nuove tecnologie, il professor Giuliano Noci, docente di Strategy & Marketing Politecnico Milano, Scientific Director Metaverse a Marketing Lab, Gianluca Siciliano, Nft e Metaverse Analyst a Fita, la Federazione Taekwondo aderente al Coni, che sta sperimentando diverse forme di gaming e di digitalizzazione.

A chi è rivolto – Future Lab può contare da sempre su un pubblico vario e di alto livello, composto da chief digital officer, chief innovation officer, chief marketing officer, chief information officer, e-commerce manager, digital manager, responsabili logistica, business innovation manager, responsabili packaging, responsabili sostenibilità, Crm & business intelligence, data analytics – It data analyst – data intelligence – customer analytics, business analyst.

Il panel sul gaming

Sul metaverso non si scherza ma si gioca

15 febbraio h 14.50 – 15.30

Mentre si amplia il dibattito insieme agli sviluppi sul metaverso, anche in Italia, prolificano le iniziative in chiave gaming e le opportunità. Ma occhio alle insidie. Al Future Lab 2023 ne parliamo gli esperti in un dibattito dedicato, promosso da GiocoNews.it Intervengono:

• Avv. Stefano Sbordoni, Founder Studio Sbordoni

• Prof. Giuliano Noci, ordinario di Strategy & Marketing Politecnico Milano, Scientific Director Metaverse a Marketing Lab

• Gianluca Siciliano, Nft e Metaverse Analyst a Fita

www.gioconews.it 60 02 2023 Eventi
UN
PH. HARSCH-SHIVAM PEXELS di Vincenzo Giacometti
L’agenda completa dell’evento

Dalla startup alla maturità

Sono passati due anni da quando annunciavamo, su queste pagine, l’ingresso sul mercato di Giocondabet, la nuova concessionaria di giochi e scommesse online, nata su iniziativa di un gruppo di aziende storiche di noleggio di apparecchi da intrattenimento. A distanza di questo breve ma lungo periodo, siamo tornati ad Ancona, nella sede dell’azienda, per vedere e toccare con mano lo sviluppo del progetto e valutare lo “startup” di questa nuova realtà. Ad accoglierci è l’amministratore delegato dell’azienda, Antonio Vallese, manager impegnato da oltre vent’anni nel settore del gaming con esperienze di dirigenza in concessionarie di giochi di primo piano.

Il progetto è partito in piena pandemia, in un momento sicuramente difficile per il settore e per qualunque startup, costruendo una nuova azienda attorno all’acquisizione di una concessione per l’online. Perché questa scelta?

“Come abbiamo spiegato in precedenza e come amiamo sempre sottolineare, i soci di Giocondabet sono pri-

marie aziende del settore del gioco terrestre, leader nel noleggio e fortemente radicate nei loro territori, che si possono definire ‘storiche’ in quanto portate avanti da imprenditori che hanno raccolto imprese famigliari, facendole evolvere di pari passo con il progresso tecnologico e aziendale e sviluppandole assecondando i vari cambiamenti che il comparto ha vissuto e sta vivendo negli anni. Queste persone sono ben coscienti del momento che stiamo vivendo oggi, in cui qualsiasi aspetto della nostra vita, lavorativa o ludica che sia, ha trovato nel digitale un’espressione parallela se non alternativa a quella fisica”.

Credete quindi che l’online condizionerà completamente il mercato del gioco terrestre?

“Non sfugge a nessuno quanto il mondo di Internet abbia stravolto in molti casi la modalità con cui vengono venduti prodotti e fruiti servizi: basta vedere come ciò che prima acquistavamo recandoci fisicamente in banche, assicurazioni, edicole e librerie, agenzie di viaggi, cinema e grande distribuzione in generale oggi lo possiamo ottenere con un qualsiasi device di cui siamo in possesso, partendo dal telefono dal quale non ci separiamo mai”.

www.gioconews.it 62 02 2023 Online
A
DUE ANNI DI DISTANZA DAL SUO DEBUTTO, L’OPERATORE TUTTO ITALIANO GIOCONDABET.IT CONTINUA A ESPANDERE LA SUA FETTA DI MERCATO E RILANCIA
Antonio Vallese
Un concessionario a prova di futuro

Ma dobbiamo attenderci che il digitale sostituirà completamente l’esperienza di gioco fisica?

“Su questo punto occorre essere molto concreti. Se guardiamo le statistiche di raccolta dei vari prodotti di gioco vediamo che questa sostituzione non c’è stata e non riteniamo che avverrà mai. Il mercato nel suo complesso è cresciuto e i differenti canali fisici e online hanno conquistato proprie fette di quello che prima era un mercato unicamente terrestre. È più corretto dire che oggi il giocatore vuole avere più canali su cui poter fruire del servizio e che con questa concessione le attività delle nostre aziende partner hanno fatto fronte a questa domanda restando così concorrenziali”.

Ma quali altri cambiamenti dovremmo attendersi, a suo giudizio, nelle abitudini di consumo di prodotti di intrattenimento? Oppure possiamo dire che il processo di cambiamento sia pressoché completo?

“Da parte nostra riteniamo che il mercato del gaming, come altri settori, abbia ancora molto da esprimere: ciò significa che ci saranno sempre nuovi prodotti che beneficeranno, se non necessiteranno, di un’esperienza fisica, della possibilità di un contatto con un apparecchio che potrà dare emozioni che difficilmente potranno essere rese dallo schermo di un computer”.

A completare il quadro e la visione imprenditoriale di Giocondabet è Paolo Gioacchini, presidente della società, e uno degli operatori “storici” leader sul mercato italiano.

A lui chiediamo qualcosa in più dal punto di vista dell’imprenditore, cosa puoi dirci di questo progetto.

“Come Antonio ha già anticipato, questi primi due anni di vita del concessionario Giocondabet.it ci hanno confermato che la scelta fatta nel 2021 è stata più che opportuna. Per una serie di motivi, oserei dire indifferibile. Questa convinzione deriva da diversi fattori che provo qui a elencare, seppure in maniera piuttosto sommaria. Il primo non può che essere legato al fatto che le aziende partecipanti si sono evolute, scegliendo di (e riuscendo a) cavalcare un business che corre velocissimo, piuttosto che subirlo. Come mi capita spesso di dire, da ‘gestori di apparecchi’ si sono sempre più trasformati in ‘operatori di gioco’. A tutto tondo. Ovviamente questo aspetto ha consentito anche di mantenere tutta la clientela faticosamente acquisita negli anni. Altro aspetto che ci conferma la bontà della scelta è rappresentato dai numeri che vediamo crescere mese dopo mese e che ci consentono di guardare al futuro con un certo ottimismo. L’ultimo aspetto riguarda proprio il futuro. Questa esperienza ci sta arricchendo di competenze e di risorse nonché sta accrescendo quella cultura di impresa ‘da concessionario’ (per molti aspetti diversa da quella del gestore). Sono tutti fattori che in un’ottica futura saranno indispensabili per intraprendere qualsiasi progetto imprenditoriale”.

In questi giorni c’è un discreto movimento sul mercato in vista delle gare per i rinnovi delle concessioni ormai previsti per fine 2024, qual è la vostra aspettativa in merito?

“È vero che le concessioni dovranno essere rinnovate fra ventiquattro mesi ma, visto che prima di quella data dovranno già essere stati pubblicati i bandi e, soprattutto, dovrà arrivare quell’attesa e auspicata legge di riordino (requisito indispensabile per le gare) che andrà a ridisegnare tutto il settore del gioco, non parlerei tanto di aspettative quanto piuttosto di preparazione agli scenari che si potrebbero presentare. Da questo punto di vista è sotto gli occhi di tutti quanto fermento ci sia. Sentiamo spesso parlare di progetti di aggregazione: molti rimangono sulla carta mentre qualcuno si concretizza ma, ad oggi, posso vantare l’onore (e non solo l’onere) di rappresentare, insieme ai vari soci, due realtà aggregative attive di prim’ordine. La prima è la rete di impresa Rei, il cui compito principale è quello di portare vantaggi di varia natura ai soggetti partecipanti attraverso partnership con soggetti di primo piano (ad oggi i principali sono quelli con il concessionario Admiral Gaming Network nonché con tutti i più grandi produttori di schede e prodotti per il gaming). La seconda, che per certi aspetti è un’evoluzione della prima, è rappresentata proprio da Giocondabet. È probabile che ci sarà un’ulteriore evoluzione in concomitanza delle gare ma ritengo che questo sia il percorso corretto da intraprendere per farsi trovare pronti e avere più opzioni possibili nel momento in cui le scelte saranno improcrastinabili”.

Quindi il vostro resta un progetto che volete sviluppare coinvolgendo ancora altre imprese?

“Si, lo posso confermare. Ci sono diverse forme di coinvolgimento che possano cambiare a seconda delle aspettative e delle esigenze di chi vuole aderire al progetto e in che misura. Possono essere sia piccoli imprenditori (come può intendersi anche un tabaccaio o un barista) che gestori che vogliono continuare ad avere un ruolo da protagonista mantenendo la propria autonomia. Condizione imprescindibile e che vale per tutti è la condivisione dei nostri valori, in particolare quelli etici. Dal mio punto di vista tra i requisiti indispensabili per far sì che un’idea o un progetto sulla carta si trasformi in un’impresa di successo c’è proprio il rispetto di alcuni princìpi, che rendono il gruppo trainante il più omogeneo e compatto possibile. Le qualità umane sono importanti quanto le competenze. Credo che tale principio valga per tutti quelli che lavorano ad un progetto, siano essi imprenditori di successo o professionisti di comprovata esperienza.

Giocondabet sarà presente alla prossima fiera Enada di Rimini proprio per approfondire de visu questi temi, rispondere a eventuali quesiti nonché fare una semplice chiacchierata sul futuro che aspetta gli operatori di gioco”. (Ac)

www.gioconews.it 63 02 2023 Online DALLA STARTUP ALLA MATURITÀ. UN CONCESSIONARIO A PROVA DI FUTURO
Paolo Gioacchini

erché le lacrime e la gioia infinita?

Perché vincere Ipo San Marino e questo risultato è davvero qualcosa di importantissimo e il pensiero è andato alla mia principessa, mia figlia, e a mia moglie. Ma la mia dedica va anche ad un amico che ci ha lasciato pochi giorni fa”. È scoppiato in lacrime Fabio Coda, player di Torino che ha continuato sempre a giocare a poker ma che non vinceva un torneo ufficiale, almeno secondo TheHendonMob, da luglio 2018 a Saint Vincent. Una scena meravigliosa nel finale dell’Ipo 888Poker San Marino, in programma dal 3 al 10 gennaio scorso, dopo una maratona pokeristica che ha portato i finalisti a far partire il tavolo finale alla mezzanotte per poi finire con Coda che batte Armando D’Avanzo in heads up verso le 7:30 del mattino, con un lungo e commovente abbraccio tra i due. “Sono contentissimo anche di aver battuto uno dei player più forti in circolazione adesso come il mio runner up e la dedico anche a lui la vittoria dopo aver parlato tanto al tavolo”.

Commosso e alla fine contento anche Armando D’Avanzo che, però, un po’ di rammarico ce l’ha: “Sono sportivo e sono felice che abbia vinto Fabio che è un amico ma fino ad un certo punto! Sono un giocatore di cash heads up e sono abituato a vincere quando gioco uno contro uno. Paradossalmente sarebbe stato meglio essere usciti terzi a livello pokeristico. Poi il premio è molto importante e sono molto soddisfatto. Non potevamo giocare all’infinito e nonostante il deal, KQ vs 1010 era una mano in cui saremmo comunque andati rotti!”.

Commozione, sportività, anche rammarico e voglia di vincere. Ci sono tutti gli ingredienti giusti negli attimi finali che chiudono un evento che, alla fine, ha regalato 171mila euro a Coda, 151mila ad Armando D’Avanzo e 93mila euro a Remusz Pobirci. Sono i tre che hanno messo le mani sui premi più ricchi di un prize pool da circa 1,4 milioni e che prevedeva una prima moneta da 220mila euro. Poi, a sei left, i players hanno deciso di spalmare 20mila euro dalla

L’Ipo è da record anche a San Marino

prima moneta assegnandone 10mila in più al quinto e al quarto classificato.

Ben 2.950 entries alla Giochi del Titano per il torneo di PkLive360 con la collaborazione di Euro Rounders e la sponsorship di 888Poker. Numeri da record assoluto per la location e per Ipo a San Marino. Tanti i problemi, comunque solo ed esclusivamente organizzativi, che sono purtroppo culminati in una specie di blackout del software che ha deciso di non funzionare più costringendo l’organizzazione a sospendere cinque ore prima il Day2. Questo ha comportato uno slittamento di tutto lo schedule in avanti e il pagare 10 premi da 951 euro in più per rimborsare in un certo senso quei 10 giocatori che si stavano per giocare la bolla e che rischiavano di uscire senza andare a premio con certezza.

LA CRONACA DELLA GIORNATA – Si ripartiva in 22 al final day per i motivi di cui sopra ed è stato proprio D’Avanzo a rischiare davvero grosso quando ha provato a incastrare un super bluff contro Pobirci con 10 e 5 ma trovando AA dell’italo romeno che gli ha portato via quasi tutto. E da lì è partito il miracolo, tutto frutto del suo gioco e della sua capacità tecnica. Tanto che lo ritroveremo al tavolo finale con 15 milioni. Tra bluff e squeeze effettuati sugli stack in cui aveva più folding equity, D’Avanzo ha capito che poteva approdare al tavolo finale e giocarsi il titolo. Così è stato.

www.gioconews.it 64 02 2023 IPO SAN MARINO Poker
“P
SUCCESSO DI CODA SU UN SUPER D’AVANZO CHE PRIMEGGIA SU 2.950 ENTRIES, RISULTATO MIGLIORE (AL NETTO DI DIVERSE CRITICITÀ) PER LA LOCATION Fabio Coda

I premi del final table

A sbollare il tv table è stato Filippo Bechini, altro underdog che sembrava potesse piazzare un colpaccio dopo aver dominato parte del Day3 e, alla fine, è uscito contro Giovanni Giudice che ha shovato 13X con Q9s da cutoff. Filippo aveva 13X e ha chiamato con 1010. Subito una “donna” a faccetta e Bechini manda tutti al tavolo finale, ovviamente, suo malgrado.

Sarà proprio Giovanni Giudice ad uscire per primo, però. Quest’ultimo apre da HJ 850k con 22X, D’Avanzo da bottone rilancia fino a 2.5M, Giudice manda con 99 snap-callato con KK e saluta tutti in ottava posizione con 19.702 euro di premio. D’Avanzo guadagna subito 11 milioni e supera nel count Fabio Coda partito al comando con 29 milioni.

Saranno proprio loro due, comunque, a contendersi la chip lead da lì alla fine giocando entrambi con sagacia e, forse, con quel pizzico d’esperienza in più rispetto agli altri.

Pobirci si chiude e un po’ delude, D’Avanzo spilla ottime carte e hitta anche sul board. Riesce anche a forzare mani “in bianco”. A un certo punto è praticamente onnipotente.

Da segnalare l’ottima performance di Vasyl Palandiuk

L’Ipo Master ha sempre grandi firme

A due tavoli left erano proprio Tiziano Di Romualdo e Antonio Scalzi due tra i migliori del count e, alla fine, con l’israeliano Meir Avigal, si sono divisi i primi tre premi con il player locale a piazzare il successo sul parmigiano nell’edizione sammarinese dell’Ipo Master. Ben 137 entries di cui 16 a premio con la migliore moneta che è andata proprio a Di Romualdo dopo un deal a 3: “La struttura era ancora assai buona ma alla fine abbiamo diviso -

che aveva chiuso sesto a Ipo Sanremo a maggio 2022 e in questo evento di San Marino chiude in quinta piazza: prima elimina Malashevski in un cooler AA vs JJ ma sono solo 7 milioni e rimane un po’ short per poi sbattere con A3 suited a picche contro coppia di 10, ancora, di D’Avanzo.

C’è un colpo, prima dell’eliminazione di Capoluongo, in cui D’Avanzo e Pobirci hanno entrambi AJ. Solo che spingono ognuno col proprio percepito a terra c’è un Asso ed esce anche un Jack alla fine. L’epilogo è lo split, ovvio, ma nessuno dei due riesce ad outplayare l’altro.

Dopo avergli portato via un piatto Pobirci elimina Capoluongo AK vs J10 e si rimane in tre.

Fabio Coda si fa spazio, a 3 left cambia strategia e comincia a martellare come un rullo compressore. Pobirci non riesce a reagire e, alla fine, manda tutto con K2 e trova A5 del futuro winner che pesca un Asso “a faccetta” e chiude i giochi.

C’è un ulteriore aggiustamento vista l’ora tarda e visto il grande rispetto tra i due. Parte davanti proprio il torinese con un 2 a 1 come proporzione in chips.

Heads up brevissimo che, alla fine, si conclude con un KQ di D’Avanzo contro quella coppia di 10 che aveva proprio lanciato il runner up e nel dominio del tavolo finale. Il flip vede reggere la coppia e alle sette e mezza del mattino (considerando anche il delay della diretta streaming) scendono le lacrime di gioia di Fabio Coda che è il nuovo campione dell’Italian Poker Open.

ha commentato Tiziano - ho messo molta pressione specie ad Avigal e credevo che Scalzi non cercasse lo scontro con me. Invece ci siamo spesso sfidati e ho aggredito tantissimo fino alla fine”.

Il bubble man è stato Angelo Fiorentino con Roberto Gazzola a conquistare il primo premio utile.

Niente back to back per Biccio Ascari che, dopo il super successo di Sanremo nel Master dei record da 548 entries, è uscito poco prima dei premi.

www.gioconews.it 65 02 2023 Poker L’IPO È DA RECORD ANCHE A SAN MARINO
1 Fabio Coda € 171.759 * 2 Armando D’Avanzo 151.759 * 3 Viktor Pobirci 93.249 * 4 Antonio Capoluongo 80.732 * 5 Vasyl Palandiuk 60.388 * 6 Stoyan Malashevski 40.121 7 Andrea Saftich 30.572 8 Giovanni Giudice 19.702 * deal
1 Tiziano Di Romualdo € 24.034 * 2 Antonio Scalzi 22.700 * 3 Meir Avigal 22.000 * 4 Giovanni Di Cristofaro 8.692 5 Ladislav Cerveny 6.954 6 Simone Lago 5.795 7 Jakub Krawinski 4.636 8 Alex Sampirisi 3.477 9 Romir Shehu 2.549 10 Gaetano Ferrara 2.549 11 Giulio Colazzo 2.318 12 Alberto Speranzosi 2.318 13 Marco Perra 2.086 14 Leonardo Romeo 2.086 15 Michalwojciech Blog 1.854 16 Roberto Gazzola 1.854 * deal I
Di
Romualdo, Scalzi e Avigal PREMI DELL’IPO MASTER Armando D’Avanzo

IN UN CONTESTO DI GENERALE BUONA SALUTE DEI CASINÒ ITALIANI, IL PRESIDENTE DI QUELLO DI VENEZIA, GIANLUCA FORCOLIN, EVIDENZIA CHE I DIPENDENTI SONO LA PRIMA RISORSA DI QUALSIASI IMPRESA E RIBADISCE LA PECULIARITÀ TURISTICA DI CA’ VENDRAMIN CALERGI, PRESTIGIOSO PALAZZO RINASCIMENTALE

Oltre la pandemia e, soprattutto, oltre la crisi. Quella crisi che sembrava attanagliare i casinò tricolori nei primi anni Duemila, “complici” l’arrivo delle sale slot e l’introduzione degli apparecchi da intrattenimento negli esercizi pubblici, e aggravata, qualche tempo dopo, dal debutto sul mercato italiano dei cosiddetti casino games, offerti online.

Alla nuova concorrenza sul mercato si è poi aggiunto il coronavirus. Dopo due difficilissimi anni, il 2020 e il 2021, in cui i casinò, come del resto tutte le location di gioco, sono stati soggetti a un doppio lockdown

e nei ritagli di funzionalità, a forti limiti di capacità, essi sono stati in grado di parare i colpi assestati sia ai propri che ai bilanci delle proprietà, come pure di risollevarsi e di ripartire con un nuovo sprint. E con un andamento che l’anno passato è stato addirittura migliore dei “beati tempi” prima della pandemia.

È il caso del Casinò di Venezia che festeggia il 2022 come un anno di grandi risultati per il casinò di Venezia in termini di incassi: 104 milioni di euro, come riferito anche dall’assessore al Bilancio e Partecipate del Comune, Michele Zuin, nella tradizionale conferenza di fine anno.

Ma a che cosa si può attribuire questo ottimo andamento? Lo chiediamo a Gianluca Forcolin, presidente della Casinò di Venezia Gioco Spa, la società che gestisce la Casa da da gioco.

www.gioconews.it 66 02 2023
Casinò
di Anna Maria Rengo
La professionalità fa la differenza
Gianluca Forcolin

“Sicuramente alle professionalità interne all’azienda. I dipendenti restano sempre la prima risorsa di qualsiasi impresa. Il dialogo tra le parti ha consentito di raggiungere risultati confortanti. Il lavoro in team sostenuto dalla proprietà (il Comune di Venezia Ndr), che ringrazio, si è rivelato dunque vincente”.

La sede di terraferma del Casinò di Venezia, Ca’ Noghera, è ormai da tempo la struttura più redditizia e frequentata. Il processo di rinnovamento si è completato o dobbiamo attenderci ancora qualcosa nel 2023?

“La sede di Ca’ Noghera è sempre stata la locomotiva dell’Azienda ma nulla sarebbe senza la qualità e la storicità del marchio Casinò di Venezia. Le due sedi si compensano reciprocamente e vivono in simbiosi. Ca’ Noghera, dopo tanti anni di staticità, aveva bisogno di un processo di rinnovamento. Molte cose sono cambiate per poter andare incontro alle esigenze dei clienti e prepararci al futuro. Sul floor sono stati inseriti nuovi giochi elettronici che hanno dato vita a nuovi layout. La stessa Ca’ Vendramin Calergi (la sede lagunare, che si affaccia sul Canal Grande Ndr) è ripartita molto bene anche dal punto di vista dell’interesse per il palazzo e per la ristorazione interna. Nel 2022 hanno avuto luogo moltissimi eventi istituzionali, cene di gala, matrimoni ed eventi privati di altissimo livello che hanno occupato il piano nobile e impegnato gli chef del ristorante Wagner di Ca’ Vendramin Calergi.

Lo stesso chef Alessandro Borghese ha deciso di aprire al piano terra un altro ristorante de ‘Il lusso della semplicità’. Tale scelta ha consentito una diversificazione di offerta legata alla ristorazione che permette di mantenere sempre vivo e acceso il Palazzo.

Per quanto concerne il gioco, entrambe le sedi hanno ospitato eventi di gioco pensati in base alle specificità della clientela che frequenta Ca’ Noghera e Ca’ Vendramin Calergi”.

Per quanto riguarda la fusione inversa tra Casinò Municipale Venezia Spa, direttamente controllata dal

Comune e che controlla a sua volta la Casinò di Venezia Gioco Spa, dopo la sua approvazione da parte del consiglio comunale a che punto è l’iter, tenendo presente l’interpello del Comune all’Agenzia delle entrate in merito che alla possibilità di trasferire alla Cdv il credito fiscale maturato da Cmv?

“Si tratta di un iter in corso per il quale, al momento non vi sono aggiornamenti”.

Quanto contribuisce il Casinò al turismo della città?

“Venezia nel suo insieme è la somma data dalla bellezza dei monumenti, dall’unicità del paesaggio lagunare, dalle specificità di alcune maestranze che di per sé sono un forte richiamo al turismo mondiale. Le calli sono percorse ogni giorno da persone che parlano tutte le lingue del mondo. Ca’ Vendramin Calergi, sede istituzionale del Casinò di Venezia, è essa stessa motivo di attrattiva quale costruzione tipica del periodo rinascimentale. In tutto questo contesto di straordinaria bellezza il Casinò di Venezia ha definito un suo specifico ambito ‘turistico’ che prescinde dai canoni turistici tradizionali”.

Che valore date alla vostra offerta online e in che modo essa si integra con quella fisica?

“Come è noto il gioco da casinò e i giochi online afferiscono a due distinti Ministeri, (il primo a quello dell’Interno e il secondo a quello dell’Economia e Finanze Ndr). La scelta del Casinò di Venezia è ovviamente il casinò nella sua forma fisica che rappresenta la caratteristica del Casinò in quanto tale. Il gioco online sta crescendo ma resta ancora una leva di immagine del Casinò di Venezia non potendo competere con le grandi piattaforme mondiali di gioco”.

Poker, ristorazione, eventi e cultura. Come sviluppate questi quattro componenti dell’offerta di gioco e non solo del Casinò?

“Cultura ed eleganza hanno sempre caratterizzato la sede istituzionale, il Piano nobile come detto è molto richiesto, assieme all’attività del ristorante Wagner, per eventi privati e istituzionali”.

www.gioconews.it 67 02 2023 LA PROFESSIONALITÀ FA LA DIFFERENZA
Casinò

Icasinò, non mi stancherò mai di affermarlo, sono soprattutto luoghi di divertimento. In quanto tali non possono che essere considerati ambienti in cui trascorrere il proprio tempo libero in completo relax lasciandosi trasportare dalla voglia di provare emozioni che, a mio parere, restano uniche nel loro genere.

Una premessa che mi spinge a evidenziare un’ulteriore affermazione: al casinò si socializza. Chi non ha mai varcato la soglia di una casa da gioco sarà scettico, ma per la mia esperienza posso assolutamente confermare che giocare in un contesto in cui si è in compagnia di altre persone, qualche volte centinaia, che stanno vivendo la stessa esperienza rappresenta sicuramente un’occasione, direi ghiotta, per fare nuove conoscenze, per stringere amicizie.

Quanto sopra vale per i neofiti che, avvicinandosi al tavolo da gioco o a una slot machine, spesso e volentieri, magari anche solo con lo sguardo, cercano aiuto per districarsi nel mare di regole che non conoscono o per essere guidati nel porre in essere i giusti comportamenti che, soprattutto sul tappeto verde, spesso sono a dir poco rituali.

In questo specifico caso, la figura del croupier diventa essenziale per assistere con cortesia chi si sente in difficoltà e l’attenzione dimostrata per il cliente quasi sempre diventa la discriminante per scegliere successivamente la destinazione in cui tornare a divertirsi per una nuova esperienza di gioco. Per tornare al ruolo sociale del

Ai casinò spetta anche l’onere di creare occasioni speciali di incontro per clienti assidui e occasionali che siano attraenti e arricchiscano ulteriormente la loro esperienza in una destinazione così particolare.

Voglia di socialità

a questo punto parlare anche di una ricorrenza particolare che festeggiamo nel mese di febbraio, san Valentino, il patrono di tutti gli innamorati. Anche in questo caso, consiglio vivamente a tutte le coppie, di qualsiasi età, di regalarsi, prima o dopo una cena romantica, una tappa al casinò per giocare e vivere insieme momenti emozionanti. Lo stesso suggerimento lo indirizzo ai single, perché trascorrere il 14 di febbraio al casinò potrebbe rappresentare per loro un’occasione irripetibile per incontrare e conoscere l’anima gemella.

Torniamo ai protagonisti di questo spazio, i casinò e il gioco, il ruolo di entrambi è quello di generare divertimento. Ai primi in particolare spetta anche l’onere di creare occasioni speciali di incontro per clienti assidui e occasionali che siano attraenti e arricchiscano ulteriormente la loro esperienza in una destinazione così particolare.

casinò, fare nuove conoscenze e stringere amicizie vale anche per i frequentatori assidui e la leva che rende questo possibile è la condivisione della passione per il gioco. Nel corso degli anni in cui ho lavorato al casinò ho visto tantissimi giocatori socializzare tra loro per raccontarsi momenti, sensazioni, emozioni, sfide, strategie, vincite e, perché no, anche sconfitte.

Molto spesso la conoscenza divent a qualcosa di più e genera incontri periodici per trascorrere le vacanze insieme, per ritrovarsi in un ambiente in cui trascorrere il tempo libero con la famiglia e in compagnia di amici.

Mi piace anche accennare a un altro aspetto della sfera sociale che ritengo importante: il casinò oltre che luogo in cui giocare è anche un posto in cui difficilmente ci si sente soli. Ovvio, con le dovute precauzioni, giocare non è una cura, è una distrazione, un divertimento e quindi la moderazione e il buon senso restano imperativi da rispettare rigorosamente.

È quanto mai doveroso e opportuno

Eventi, spettacoli, promozioni e intrattenimento sono i pilastri sui quali basare le occasioni di cui sopra, investendo sulla possibilità di generare nuove presenze soprattutto da parte di clienti potenziali. Il tutto va ovviamente sostenuto con la comunicazione. In tempi in cui pubblicizzare il gioco è vietato, comunicare altro per le case da gioco rappresenta un’alternativa e certamente una strategia vincente. D’altronde si tratta di problema che i casinò conoscono molto bene e con il quale si sono misurati nel lontano passato, quando, pur non esistendo prescrizioni di legge, pubblicizzare il gioco era considerato a dir poco inopportuno. Non a caso i casinò italiani divennero sede, con cadenza annuale, di numerosi eventi di rilevanza nazionale che indirettamente costituivano il migliore veicolo di promozione dei rispettivi brand. Alcuni di questi eventi, ahimè purtroppo pochi, ancora sopravvivono e funzionano, la mia speranza è che una strategia simile, seppure aggiornata ai tempi nostri, possa tornare ad essere motore per conseguire nuovi successi.

www.gioconews.it 68 02 2023 PANNO NERO

›› GRAFICA

Un gioco che propone un salto indietro nel passato, nell’antica Roma, ai tempi di Giulio Cesare e dei legionari, indagando attorno al mistero legato alle loro ricchezze dell’epoca. Fatte di denari, le comuni monete d’argento dell’era, che i giocatori di questa slot proveranno a riconquistare. Lasciandosi tentare però dai tanti ori che aleggiano tra i rulli di questo gioco, resi ancora più allettanti dalla straordinaria grafica che lo caratterizza. Legion Gold è ambientata all’interno di una sontuosa scena romana all’altezza dei poteri dell’Impero. Le colonne spesse e robuste rappresentano metaforicamente una robusta civiltà, per una dedica agli appassionati dell’antica Roma che potranno avere un assaggio della sua gloria quando è stata il centro del mondo. E provare l’emozione di combattere nell’arena tipica di quell’epoca.

›› SOUND

Anche l’orecchio vuole la sua parte. E in questo caso, la ottiene. Grazie a delle sonorità e degli effetti straordinari che riescono al rendere nel migliore dei modi l’ambientazione suggestiva del vecchio Impero romano. Ogni effetto sonoro accompagna il giocatore in modo piacevole, accattivante, pacato, dando la giusta scossa quando serve, nei momenti di maggior enfasi del gioco, ma senza mai stancarlo né tanto meno annoiarlo.

LEGION GOLD

A caccia di tesori nella legione straniera

LA SCHEDA

NOME_ Legion Gold PRODUTTORE_ Play’n GO DISPONIBILE SU_ omnichannel

DI RILASCIO_ febbraio 2023

ne compaiono da tre a cinque di uno stesso tipo lungo una linea, dal primo rullo in poi, si ha un vincita. In generale, abbiamo a che fare con un gioco a media volatilità che permette di impostare un’ampia varietà di puntate frammentando il “bet” in varie soluzioni. Tra i vari simboli che compaiono a schermo, ce ne sono otto che offrono pagamenti regolari, divisi in quattro bassi e quattro alti, così come un Wild e delle monete d’oro

›› BONUS

Questa slot non è stata certo costruita in un giorno, verrebbe da dire, richiamando l’antico proverbio. Battute a parte, è evidente che c’è dietro un grande lavoro

››

GIOCABILITÀ

Giocato su una griglia composta da 5 rulli, 3 file e con 25 linee di pagamento, Legion Gold propone una moltitudine di combinazioni vincenti. Per tutti i simboli di pagamento, quando

di ricerca e sviluppo da parte del produttore, che ha sfornato una novità assoluta e degna di interesse. Molto piacevole da giocare e da guardare, che riesce a tene-

Come Roma è stata fondata da due fratelli, Romolo e Remo, secondo la leggenda, così la Legion Gold è dotata di due giochi bonus. Uno è rappresentato da una moneta d’oro che innesca il blocca e vinci; Il secondo è il Mega Free Spin gratuito, dove un enorme simbolo vaga sul bordo dello schermo. Se compaiono 6 monete d’oro nel gioco di base si innesca il Gold Re-spin. Qui le monete innescanti vengono riportate al round bonus, che termina quando non vengono regalati altri giri, oppure quando ogni posizione sullo schermo risulta piena di monete. Quando ciò accade, tutti i valori in vista sono conteggiati e assegnati al giocatore. Quando 3 simboli scatter sono sui rulli 1, 3 e 5, i giocatori entrano nel secondo dei round bonus: i 3 scatter si fondono per formare un massiccio simbolo 3×3 e vengono assegnati 5 mega spin gratuiti. Su ogni rotazione libera Mega, il simbolo massiccio si sposta in una posizione casuale ovunque sullo schermo. Il simbolo massiccio conta come un blocco di 9 simboli regolari per qualsiasi valutazione di vittoria.

re i giocatori sempre col fiato sospeso, mentre li porta in un viaggio indietro nel tempo che vale la pena vivere.

www.gioconews.it 70 02 2023 LA SLOT ONLINE DEL MESE 7 7 7
IL NOSTRO GIUDIZIO
Provala qui:
DATA
VOLATILITÀ_
PAYOUT_
alta
96,2%

Francesca Laura Morvillo non è stata solo la moglie di Giovanni Falcone, morta con lui in quel tragico 23 maggio 1992. Lo spiega subito, senza esitazioni, lo scrittore Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della Sera, illustrando il suo ultimo libro, “Francesca, storia di un amore in tempo di guerra” (edizioni Solferino), presentato anche al Casinò di Sanremo e scritto “per colmare una lacuna”.

Cavallaro, che donna era Francesca Morvillo?

“Lei è sempre stata considerata ‘la moglie di’, ma Francesca era figlia di un magistrato, sorella di un magistrato, ed era lei stessa magistrato e ha scelto, consapevole, di vivere con un magistrato”.

Cavallaro spiega che Francesca non viveva certo all’ombra del marito, tutt’altro: “Ha avuto un ruolo importante nella legislazione minorile, ha iniziato a lavorare nel quartiere di Palermo, in una scuola di figli dei carcerati. Andava a prendere i ragazzi per strada, strappandoli non solo alla strada, ma anche alle madri. Entrava nelle famiglie, strappandoli a una sottocultura purtroppo ben radicata. E come ha detto don Ciotti lei ‘faceva quasi mezzo secolo fa quello che stiamo facendo noi adesso’. La sua vita”, ricorda lo scrittore, “poi viene segnata da questa scintilla scattata nel 1979, incontrando Giovanni Falcone”.

E qui inizia la storia d’amore in un tempo di guerra che costituisce il fil rouge del romanzo, che romanzo non è, in quanto strettamente intrecciato con fatti realmente accaduti. “Ho voluto raccontare con poche licenze letterarie, e ho scelto la tecnica del romanzo per far vivere più direttamente al lettore quello che era davvero Francesca, sperando che così catturi più di un saggio. Lei aveva trovato una grande affinità con un uomo, Giovanni Falcone, con il quale sognava una vita serena, fatta di quotidianità, di qualche weekend a Favignana, ma aveva presto capito che questa loro

storia d’amore era inficiata da quel tempo di guerra.

Ogni volta che organizzavano una vacanza scoppiava il finimondo, la mafia uccideva qualcuno, cronaca di un tempo di guerra che molti ormai hanno ridimensionato. Pochi ora immaginano cosa fossero Palermo, la Sicilia e l’Italia, in quegli anni. Per questo il mio libro è anche un esercizio di memoria”.

Ecco, sono passati trent’anni da quel 1992. Da siciliano, e da giornalista, ritiene che le stragi di Capaci e di via D’Amelio abbiano cambiato la Sicilia e l’Italia?

“Tutto inizia dal maxiprocesso del 1986, con i mafiosi che erano convinti di ottenere un rinvio in appello e magari veder sfumare qualche accusa. Accade però che il 31 gennaio 1992 Riina perde la partita e per dare un segnale, in un delirio di onnipotenza decide di far scattare la sua vendetta contro i suoi due nemici giurati: Falcone e Borsellino e, con loro, anche chi non aveva agito ‘bene’: Ignazio Salvo, Salvo Lima, Giulio Andreotti. Lo Stato rischiò grosso, ma seppe reagire, e lo fece proprio con gli strumenti che Falcone aveva dato allo Stato: la Dia, la Superprocura, con i quali lo Stato è riuscito a destrutturare l’ala sanguinaria di Cosa nostra creando una struttura di controllo così complessa che sembra difficile pensare che l’Italia possa essere di nuovo preda della mafia. Basti pensare che anche un superlatitante come Matteo Messina Denaro ormai aveva il deserto attorno, tutti i suoi contatti erano controllati, e infatti è stato catturato (il 16 gennaio scorso, Ndr).

Il suo libro è stato presentato nel teatro del Casinò di Sanremo all’interno di un ciclo di incontri intitolato “La cultura della Legalità”, e sappiamo quanto il settore gioco attiri la criminalità, oggi come ai tempi di Falcone e Borsellino.

“Molto interesse, in Sicilia, è ruotato attorno ai bingo, e c’è ancora un’inchiesta aperta su una sala di Palermo. Ma prima ancora ci fu la storia del casinò di Taormina chiuso dallo Stato dopo appena due anni di attività (nel 1965, Ndr) proprio perché si pensava, e si pensa ancora oggi, che un casinò in Sicilia sarebbe impossibile da tenere lontano dalla lunga mano della criminalità”.

Parliamo di lei, dopo il suo progetto della “Strada degli scrittori”, e dopo il libro “Sciascia l’eretico” (del 2020) e quest’ultimo sulla figura di Francesca Morvillo, può anticiparci a cosa sta lavorando ora?

“La Strada degli scrittori è una grande soddisfazione, molti visitatori si fermano a visitare i luoghi che furono di Sciascia, Pirandello, Camilleri, Rosso di San Secondo, Tomasi di Lampedusa, Russello. Ma oltre a questo sto lavorando anche a un progetto per ricordare gli ottant’anni dello sbarco alleato tra Gela e Licata. Penso sia incredibile che in Normandia ci siano siti, musei e luoghi della cultura in tutti i dipartimenti, mentre in Sicilia ancora non c’è nulla di tutto ciò”.

www.gioconews.it 72 02 2023
Un libro per colmare una lacuna
FELICE CAVALLARO PRESENTA “FRANCESCA”, STORIA DI UNA DONNA CHE NON È STATA SOLO LA MOGLIE DI GIOVANNI FALCONE, MA MOLTO DI PIÙ
FELICE CAVALLARO di Daniele Duso Interviste

Il grande gioco dell’arte

Scrittore, poeta e traduttore, Ottavio Fatica racconta in anteprima il suo “Lost in translation” e le mille avventure di un mestiere composito e che vede nelle parole il suo attrezzo principale

Gli autori da lui tradotti spaziano da Kipling a Tolkien, giganti della letteratura mondiale. Ma è egli stesso, Ottavio Fatica, scrittore e poeta: colto, raffinato e sensibile. E il 7 febbraio esce nelle librerie italiane il suo ultimo libro “Lost in translation” (Adelphi).

Come ha scelto questo titolo, che a molti richiamerà il film del 2013, e da dove nasce l’intera opera?

“‘Dov’è il mio Giappone?’ potrei domandarmi con Van Gogh. Non troverei un Toulouse-Lautrec a rispondermi: ‘In Provenza’. Il mio Giappone l’ho trovato in Lafcadio Hearn, protagonista di una delle prose raccolte nel libretto, supremo esempio di spaesamento e riconciliazione, e caso più unico che raro.

Ma veniamo al titolo. Il film prendeva spunto da una formula diventata col tempo un luogo comune. La fonte è Robert Frost, che aveva detto: ‘Poesia è ciò che va perso in traduzione’. Battuta fulminante, cattiveria gratuita e, come molte uscite del perfido poeta, perfettamente ambigua. Non è il caso di provare a sviscerarla in questa sede. Ma bisogna riconoscere che, diventata luogo comune, ha cambiato senso. Per i più ha ormai finito per significare sentirsi smarriti in una lingua, in un ambiente, in una situazione, un sentimento. Non era questo l’intento del poeta. Nondimeno ha creato un poncif, e creare un poncif, secondo Baudelaire, c’est le génie. Genio che va riconosciuto a Frost. Coi rischi che comporta.

Io l’ho ripreso da un’altra angolatura. Babele è un’astrazione, un brutto sogno; la traduzione è un’arte incarnata che adombra il ripristino di un mondo dove umani e animali tornano a parlarsi, come nelle favole. Questo l’assunto di partenza di queste pagine; questa la meta forse irraggiungibile. Per me, affrontate mille avventure nell’intermondo della traduzione, si è trattato ogni volta di restituire un corpo. Nel frattempo però chi come me si cimenta in questa disciplina è più di altri preda dei fantasmi. Lasciare l’espressione in inglese, che ormai tutti credono di capire, e che io interpreto in modo ancora diverso, è stata un’ironia in più, che ci può stare. Se l’avessi intitolato Lost in the Cosmos avrebbe creato molti più problemi.

I primi ‘cinque pezzi fragili’ rispondono a un invito della Radio Svizzera Italiana a prendere la traduzione come spunto e tema portante per cinque brevi interventi o scorribande. Segue un pezzo su Céline, una mia vecchia conoscenza, che trae spunto dal rinnovato incontro con l’autore durante la lavorazione al romanzo inedito Guerre, che uscirà in primavera”.

Al momento di tradurre Tolkien, quali criteri ha seguito al momento di affrontare il mondo immaginario del Si-

gnore degli Anelli, e perché nel tempo si sente la necessità di nuove traduzioni, se l’opera originale resta la stessa?

“L’opera ‘originale’ resterà la stessa solo quando l’autore avrà deciso di lasciarla al suo destino o quando sarà la vita a lasciare lui. Altrimenti innumerevoli e interminabili i cambiamenti che un autore continuerebbe ad apportare al suo lavoro. Qui gli esempi sarebbero fin troppi.

La necessità di nuove traduzioni ha senso e valore quando dietro c’è qualche valido motivo. Ogni epoca – e ogni lettore – sente un’opera in modo diverso e in certe stagioni particolarmente vivaci può avvertire l’esigenza di tradurla a modo suo. Il Novecento è stato un secolo di grandi traduzioni. Meno giustificato l’interesse strettamente editoriale di sempre nuove versioni. Chi, per dire, sentiva il bisogno di una dozzina e più di nuovi ‘grandi’ Gatsby in circolazione se non gli editori?

Il Signore degli Anelli rappresenta un caso a sé. Io ci ho lavorato con piacere e con passione. Non sta a me dare giudizi sul risultato. Troppe però le remore poste da un’agguerrita conventicola di oltranzisti confortati dai nuovi strumenti o trastulli a disposizione. È capitato con tutte le nuove traduzioni del libro in tutte le lingue. Passerà. Da noi – e solo da noi – c’è l’aggravante della deriva politica. Sicché in quest’ultimissima stagione ci tocca assistere a un proliferare di radici che, almeno a destra, non gelano mai, e altre amenità del genere. Passerà anche questa. Del resto lo stesso Tolkien era un creatore di poncifs. Che, l’abbiamo appena visto, si prestano a infiniti stravolgimenti”.

Nel corso della sua carriera di traduttore le è mai capitato di trattare temi legati al gioco, spesso ricorrenti nella letteratura?

“Non è tutta l’arte un gioco? In forma applicata, molto della poesia ha a che fare con i giochi di parole. Scriverla o tradurla è un gioco di destrezza e di prestigio e, nelle prove estreme, un gioco d’azzardo, dove si possono correre rischi fatali. Per Kipling come per Daumal e Gilbert-Lecomte è il Grande Gioco, irrimediabile, che si gioca una volta sola. Noi vogliamo giocarlo in ogni attimo della nostra vita. E per di più a ‘chi perde vince’. Perché si tratta di perdersi. Noi vogliamo vincere. Le Grand Jeu è un gioco d’azzardo, cioè di destrezza, meglio di ‘grazia’: la grazia di Dio, e la grazia dei gesti. Sono le parole premesse al primo numero della rivista Le Grand jeu, del 1928, parole che ho imparato a memoria da ragazzo e che mi hanno accompagnato per la via, e per la vita.

Ma importante per me è anche un’altra parola inglese che significa gioco, ma non solo: game. Perché vale per caccia, e cacciagione. E siamo tornati all’animale. Ecco un’altra lezione”.

www.gioconews.it 73 02 2023 Interviste
OTTAVIO FATICA

LA NUOVA GUIDA FAST & FURIOUS È LA STAR DEL MOMENTO

Guidare una supercar eseguendo folli acrobazie: si può, con Fast & Furious di Raw Thrills, che diventa una vera attrazione

Fast & Furious è il quarto gioco della celebre serie di corse in formato Arcade della saga, ispirata dall’iconico film di animazione. L’ultima volta che il franchise è apparso sulla scena dell’intrattenimento era stato con “Fast & Furious Super Cars”. Ma ora si presenta in una vesta completamente nuova e ancora più in grande, al punto da diventare l’autentica star del mondo Arcade. In Fast &

Furious, i giocatori gareggiano con una supercar contro il computer o un vero rivale, guadagnando denaro nel gioco completando missioni specifiche per ogni pista, allo scopo di migliorare ulteriormente il proprio veicolo. Con ben otto supercar diverse e sei percorsi che coprono tutto il mondo, il successo è garantito per qualsiasi sala giochi. Ma ad aumentare ulteriormente l’appeal del gioco è il design del cabinet. Il nuovo Fast & Furios unisce due schermi Ultra Hd da 65 pollici uno sopra l’altro per creare un’immagine unica, con lo schermo superiore che mostra il percorso e informazioni aggiuntive. Il sedile viene quindi posizionato su

una base di movimento per creare la sensazione di un simulatore, con il gioco che reagisce al movimento virtuale del veicolo. Tutto ciò crea un’esperienza di gioco che non può essere riprodotta in modo sensato o realistico a casa. E difficilmente anche in altri giochi di corse.

INTRATTENIMENTO A SUON DI EMOTICON DA UNIS TECHNOLOGY

Il produttore di giochi Arcade Unis presenta una serie di giochi Emoji in occasione di Eag London

Si sente spesso dire che il mondo dell’intrattenimento deve sfruttare al meglio le opportunità offerte dai social network. Ed è proprio quello che sembra voler fare Unis Te -

chnology, inglobando nei suoi ultimi giochi alcuni elementi tipici del mondo social e della messaggistica immediata. Ovvero, le emoticon. Nascono così i due ultimi giochi di The Emoji Company: “The Emoji Roller” ed “Emoji Party”, presentati in anteprima alla fiera Eag Expo di Londra. E a quanto pare dovrebbe essere in arrivo anche una serie di giochi Arcade a tema Emoji, attualmente in fase di sviluppo, frut

I MIGLIORI GIOCHI ARCADE DA LAI IN MOSTRA A EAG EXPO

Lo specialista Lai Games presenta due dei suoi prodotti più venduti alla fiera londinese

I giochi campioni di incassi “Angry Birds Coin Crash” e “Asphalt 9 Legends Arcade Simulator” conquistano la scena della fiera Eag Expo. Si tratta delle ultime produzioni di Lai Games, distribuite in partnership da Crown Leisure e Harry Levy, attraverso i quali sono sbarcate anche a Londra.

Angry Birds Coin Crash è un popolare gioco di tipo “pusher” che presenta torri dall’aspetto impressionante costruite dal basso verso l’alto utilizzando uno speciale meccanismo

che deposita le monete in un cerchio, uno strato alla volta. Le torri possono raggiungere fino a 1.200 monete di altezza, con più torri sul campo di gioco contemporaneamente. Mentre Asphalt 9 Legends offre un’esperienza di corsa coinvolgente per gli appassionati con auto esclusive come Lamborghini, Porsche e McLaren, oltre a una piattaforma di movimento, getti del vento dinamici e force feedback. Il gioco presenta una grafica video Full HD visualizzata su un monitor da 43 pollici.

www.gioconews.it 74 02 2023 NUOVE TENDENZE
- to della partnership tra le due società.

SEGA AMUSEMENTS DETTA SEMPRE LEGGE

La società presenta ben 12 nuovi titoli al suo stand alla fiera Eag International

È un vero e proprio carico di novità quello con cui la società leader internazionale Sega Amusements International si è presentata quest’anno alla fiera Eag di Londra. Al centro della scena il già popolare e iconico gioco per famiglie “Bop It! Arcade”, che aveva conquistato anche i visitatori della fiera Iaapa di novembre . Si tratta di una ticket redeption in cui i giocatori devono seguire le istruzioni vocali e visive per eseguire azioni in rapida successione per vincere i biglietti. Diventando progressivamente più

impegnativo e mettendo alla prova la velocità e la coordinazione occhio-mano dei giocatori e premiandoli per i punteggi più alti.

A fare il suo debutto europeo è stato anche “Drone Racing Genesis”, un nuovo concept di intrattenimento che cattura lo spirito esilarante delle corse di droni e lo porta per

la prima volta in luoghi al chiuso. Con il suo esclusivo sedile reclinato il gioco attira i giocatori a unirsi all’azione.

Mentre “Dodgeball Ultimate Arena”, del principale produttore di redemption Ice, si ha ache fare con un nuovo gioco redemption dal lancio della palla altamente interattivo, dove i giocatori puntano le dodgeball (palle avvelenate) su bersagli a comparsa casuali e in fori fissi per segnare punti e vincere biglietti. Il gioco è progettato pensando alla famiglia e al gioco di gruppo e quindi è abbastanza ampio per quattro giocatori. Spazio anche alla realtà virtuale con “Vr Agent” a due giocatori. Un vero gioco di realtà virtuale a moneta senza operatore, che offre il meglio degli spari da sala giochi nel formato di realtà virtuale altamente coinvolgente che i vostri giocatori adoreranno.

LO SPETTACOLO DEL FLIPPER PROTAGONISTA

Stern Pinball, produttore leader a livello mondiale, all’Eag International Expo di Londra con il meglio del flipper

Ormai è una tradizione. Non può esserci l’Eag Expo di Londra senza il flipper. E, in particolare, senza una line up di novità targate Stern Pinball, che come ogni anno regala agli amanti del re dei giochi a moneta le sue ultime novità in termini di giochi (quest’anno l’ultimo uscito presentato in anteprima europea è il nuovissimo James Bond) oltre al pluripremiato sistema tecnologico “Insider Connected”, che rappresenta il più grande progresso del flipper degli ultimi decenni che permette un nuovo livello di competizione e di intrattenimento.

Dopo l’anteprima dello scorso anno, a Londra, stavolta

Stern Pinball ha riproposto la tecnologia ormai consolidata e arricchita di varie funzionalità. Offrendola sui nuovi giochi James Bond 007 oltre a Rush, Godzilla e Jurassic Park. Insider Connected consente ai giocatori di tenere traccia dei punteggi e offre nuovi traguardi per i flipper connessi, perfetti per

qualsiasi luogo di intrattenimento.

Tramite telefoni cellulari o computer, i giocatori possono accedere ai loro profili, pubblicare punteggi, trovare le posizioni delle macchine connesse o esplorare le attività di flipper nella loro zona. Presenta inoltre agli operatori professionisti dei flipper una solida serie di strumenti per guidare il gioco in loco, fidelizzare i giocatori, analizzare le prestazioni, effettuare regolazioni da remoto e mantenere le macchine.

www.gioconews.it 75 02 2023 NUOVE TENDENZE

lcuni dei soggetti che hanno contribuito a questo articolo sulle attrazioni ancora potrebbero non essere d’accordo - almeno ufficialmente - ma è indubbiamente vero in questi giorni che costruire un Fec con un’attrazione centrale, la cosiddetta “anchor attractions”, circondata da giochi, non è più sufficiente. Probabilmente ci sono molti operatori che insistono sul fatto che più “ancore” si hanno, maggiori sono le proprie possibilità di successo. Il bowling, probabilmente la miglior attrazione della storia, ha bisogno di più della sua stessa attrattiva, supportatao da videogiochi, redemption, giochi da tavolo e novità. Lo stesso si può dire di laser tag, pareti da arrampicata, funivie, go-kart, arene di realtà virtuale, trampolini, escape room e così via. Potrebbero forse lottare da soli? Hanno bisogno di quelle offerte accessorie per sfruttare la loro singola e indiscutibile attrattività. L’argomento è, quindi, che il grado di distrazione offerto oggi al pubblico attento al tempo libero ha raggiunto il punto in cui l’offerta deve essere sfaccettata per gettare la rete più ampia possibile per allontanare la gente da Tv e console di gioco e metterla dentro le proprie auto per una vera esperienza fuori casa. Gli operatori non saranno felici nel rendersi conto di dover dedicare altre risorse per raggiungere quella attrattività. Ma, allo stesso tempo, le statistiche offerte da specialisti del settore suggeriscono un ritorno sugli investimenti molto rapido per chi assume una posizione più audace.

La semplice filosofia di offrire più diversità per tenerli sul posto - e quindi farli spendere - è fondamentale. A fare qualcosa di scientifico su questo è Christian Martin, vicepresidente di Triotech, lo sviluppatore canadese leader nell’industria dei simulatori. L’investimento non trascurabile in una delle dark ride Xd di Triotech ha un ritorno sugli investimenti di soli 12-24 mesi, afferma. “Un’attrazione ha due obiettivi: attirare i clienti sul sito e poi trattenerli. Il tempo ottimale per sessione su un giro è a metà strada tra due e quattro minuti. Fatturato e capacità sono vitali e dovrebbero essere bilanciati con la

DAVID SNOOK DI INTERGAME INTERVIENE SUL DIBATTITO

SULLE “ ATTRAZIONI ANCORA ”, SOSTENENDO CHE I GIORNI IN CUI SI FACEVA AFFIDAMENTO SU UN’ATTRAZIONE VENGONO RAPIDAMENTE SOSTITUITI

DA UN APPROCCIO “ MULTIANCHOR ”

replicata a casa.

E il laser tag? Se il bowling è probabilmente l’ancora più utilizzata in qualsiasi Fec. Chris Epstein, responsabile dello sviluppo aziendale a Laserforce spiega: ”Lo scopo principale di un’attrazione è generare traffico e consapevolezza pubblica del proprio luogo. Riteniamo che il laser tag sia la ragione per cui i clienti entrano. Un’attrazione dovrebbe essere qualcosa che le persone cercheranno su Internet, la troveranno e con cui verranno a giocare. Ancora una volta, quel periodo di ritorno sugli investimenti di due anni è ritenuto ragionevole, se non addirittura scontato. “Spesso scopriamo con Laserforce che gli operatori ottengono un ritorno sugli investimenti di 12-18 mesi, ma una buona attrazione ancora dovrebbe certamente dare un ritorno in 18-24”, afferma.

www.intergameonline.com

Il laser tag ha il vantaggio di essere molto conveniente poiché, una volta effettuato l’investimento iniziale, i costi operativi sono minimi e i costi di manutenzione bassi.

Epstein ritiene, tuttavia, che più attrazioni ci sono, meglio è. “Immaginate cosa potrebbe voler prenotare un genitore per la festa di compleanno di un figlio”.

ricchezza dell’esperienza. Tuttavia, è qui che entra in gioco il fattore della rigiocabilità”, afferma Martin. “Se li coinvolge, li tiene dentro e li incoraggia a giocare più a lungo, allora è un vincente. Se si può aggiungere a ciò un’attrazione che coinvolge il gioco di gruppo, il punteggio, una serie di esperienze, magari con media diversi, allora si ha un netto vantaggio rispetto alle attrazioni che hanno una singola storia e nessuna competizione”.

Martin concorda con l’opinione secondo cui ogni buon Fec ha bisogno di almeno un’attrazione e deve fornire un’esperienza che non può essere

Cynthia Winterhalter, responsabile delle operazioni di Switch Bowling, sa meglio di chiunque altro che il suo settore di giochi divertenti potrebbe vincere da solo - nonostante l’assenza di altre ancore. La sua organizzazione ha aperto abbastanza bowling nel mondo per valutare fermamente cosa può fare questa attività. “Il bowling è un’ottima ancora ma funziona particolarmente bene insieme ad altri giochi tattili come sala giochi, trampolini, biliardo e altro. I diversi giochi si completano a vicenda e, se collocati in un ambiente moderno e attraente con una vasta gamma di cibi e bevande di qualità, il ritorno sugli investimenti può essere eccezionale e incredibilmente rapido”.

Il più grande produttore di bowling, QubicaAmf, ha una linea simile. Il suo esperto Roger Creamer, responsabile vendite regionale Emea, dichiara: “In Europa se è installato il bowling, di solito è l’ancora. C’è una varietà di altre offerte principalmente ristorazione e divertimento, ma il bowling che è l’attra-

www.gioconews.it 76 02 2023 L’ORA DEL GIOCO
PIÙ SIAMO MEGLIO È? A
a cura di David Snook

zione. “In Europa la maggior parte delle persone non va in un centro bowling con l’obiettivo primario di mangiare e bere. Possono farlo prima, durante o dopo la loro partita, ma il gioco è ciò che cercano. “Spostiamoci in Medio Oriente e i Fec più grandi offrono diverse ancore. Simulatori, montagne russe non sono insoliti. Anche le offerte di ristorazione sono migliori – a volte buone come in un ristorante di prima classe, ma pochi offrono alcolici”. La sua stessa azienda ha investito molto nel più grande dipartimento di ricerca e sviluppo dell’industria, cercando di trovare per l’operatore quel “qualcosa di diverso”, o almeno qualcosa di enormemente vantaggioso per il buon funzionamento del suo centro. Hanno inventato l’HyperBowling, alcuni anni fa, fornendo un ottimo livellatore per le famiglie e per i principianti per evitare di sentirsi totalmente inadeguati, rendendolo più divertente per tutti. Quello, di sicuro, era qualcosa di diverso. Un’opinione diversa su un’attrazione ancora viene da BoldMove del Belgio, dove il Ceo Benoit Cornet paragona un’ancora a una ruota panoramica o alle montagne russe in un parco a tema. “Queste ancore inducono le persone a venire a giocare, con la maggior parte delle altre apparecchiature lì per fornire un miglior ritorno sugli investimenti”, afferma.

Guardando altre storie, il covo dell’ingegnosità di Inowize in Romania è riuscito a fornire alla sua Vr Quest Arena dimensioni tali da soddisfare gli operatori, ma poi ha continuato a spuntare più caselle. Ora ha ideato Qbix, un gioco interattivo per sei giocatori, non sorvegliato, senza cinturini, cavi o cuffie e con effetti extra, incluse correnti d’aria e pavimenti in movimento. A dirigere questo focolaio di idee c’è Ste-

fan Murariu, responsabile dello sviluppo aziendale di Inowize, che crede semplicemente che un’attrazione principale sia solo un generatore di traffico. Posiziona le ancore su due livelli, posizionando il golf, i go-kart e il bowling davanti a sale giochi, percorsi con corde o sale di mappatura di proiezione. Ma sottolinea: “Entrambi sono ugualmente importanti; ogni luogo ha bisogno del proprio mix di attrazioni. L’ancora attirerà i clienti; le attrazioni secondarie miglioreranno l’esperienza e aumenteranno le entrate. Quindi come considera un’ancora?

“Le persone sono attratte da ciò che conoscono - bowling, laser tag, giostre nei parchi a tema, ecc. Di recente, le arene di realtà virtuale hanno iniziato a essere familiari e a diventare ancore a sé stanti. Altre attrazioni basate su tecnologie all’avanguardia diventeranno familiari come ancore nel tempo”. Sebbene fosse ok lavorare con un’ancora alla volta, Murariu ritiene che il consumatore sia molto più esigente, costringendo gli operatori a valutare le proprie opzioni. Potrebbero prendere una delle ancore più apprezzate di Murariu, come bowling, go-kart, laser tag o realtà virtuale ora, ma aggiungerle comunque. “Potrebbe essere unico, aggiungere interattività al mini-golf o proiezioni di realtà aumentata al bowling. Va ancora bene avere un’ancora, ma deve essere unica, un’esperienza a sé stante.

La zona di comfort è raggiunta dalla sua valutazione secondo cui nel 2022 l’atto di andare a un Fec per godersi del tempo di qualità con gli amici rimane qualcosa che piace agli adolescenti.

Ma, avverte Murariu, hanno bisogno di essere costantemente intrattenuti con novità. “Amano tutto ciò che è nuovo e interessante, quindi mantenetelo semplice, create momenti ‘wow’ e interagite con loro.”

È un grande sostenitore dei social media come mezzo per fare pubblicità alle famiglie; mettere in mostra il nuovo e creare una domanda per un

prodotto prima ancora che la famiglia arrivi alla sede. Il punto è stato dimostrato con l’arena di realtà virtuale a sei giocatori Arkadia di Inowize, ora familiare in Nord America, Europa, Australia, India e Medio Oriente.

In un Fec, il piano della sala giochi, dice Marariu, rimane la più grande fonte di entrate. Un gioco da sala giochi da solo non è certo un’ancora, ma un piano di essi combinato di solito guadagnerà più dell’oggetto principale nel locale.

“Ma hanno difficoltà a far entrare le persone - questo è il ruolo dell’ancora. Un’arena di realtà virtuale guadagnerà il suo mantenimento in 6-12 mesi, il bowling o i go-kart impiegheranno più tempo, ma avranno longevità”. Tornando a quell’effetto “wow” sugli adolescenti a cui Stefan alludeva in precedenza, è uno slogan di una sola parola per Creative Works, uno sviluppatore Fec con sede negli Stati Uniti che utilizza effettivamente “l’effetto wow” nel suo indirizzo e-mail!

Danny Gruening, vicepresidente del marketing, concorda sul fatto che la definizione di attrazione ancora è qualcosa che guida il traffico. “È il motivo, o uno dei motivi, per cui gli ospiti vengono a trovarci. Una volta varcata la soglia devono trovare attrazioni gratuite. È importante che gli ospiti si divertano mentre aspettano di provare l’ancora principale. L’ancora stessa e le attrazioni gratuite lavorano in tandem con la ristorazione per aumentare il tempo di permanenza e la spesa pro capite”. Ciò che è effettivamente un’attrazione ancora, secondo Gruening, dipende dal mercato e dalla demografia del posto. Bowling, laser tag o escape room sono le ancore e la proposta di vendita unica, il motivo per cui gli ospiti arrivano inizialmente, ma queste stesse attrazioni possono essere allestite per essere gratuite, con altre attività presentate come ancore. La maggior parte dei nuovi Fec in costruzione, afferma Gruening, sono sfaccettati in termini di attrazioni. Un mix è oggi l’attributo più interessante di un nuovo Fec, poiché aiuta a creare diversi tipi di pacchetti per feste e offre agli operatori la possibilità di prenotare eventi di gruppo più grandi, aumentando il potenziale di guadagno complessivo.

www.gioconews.it 77 02 2023 L’ORA DEL GIOCO
37 ENGLISH PAGE

Giochi all’ombra dei Carpazi

VIDEOGAME, NUOVA LINFA PER PIXEL FEDERATION

Anno nuovo, gestione rinnovata per Pixel Federation, il maggiore sviluppatore ed editore di giochi slovacco che si concentra su piattaforme mobili e di social networking.

Fondata nel 2007 con sede a Bratislava, l’azienda sta cambiando la struttura gestionale, al fine di includere nel consiglio il fondatore della società Šimon Šicko e un nuovo manager nella posizione di chief gaming officer: Martin Lu č an.

Nel marzo 2021, il fondatore della Pixel Federation Šimon Šicko si era dimesso dal consiglio di amministrazione e dalla posizione di Ceo per dedicarsi completamente alla ricerca e allo sviluppo, concentrandosi sul processo di creazione dei giochi e sulle innovazioni che avrebbero aiutato lo studio a rilasciare un nuovo titolo di successo.

Un lasso di tempo in cui il co-fondatore Marián Fridrich e i manager Daniel Duranka e Marek Stankovi č sono entrati a far parte del Cda dell’azienda.

Ma ora Šicko ha deciso di tornare alla dirigenza dopo una pausa di due anni, pur mantenendo la sua posizione nella ricerca e sviluppo.

Il nuovo Cgo Martin Lu č an illustra così i suoi obiettivi: “La mia visione è migliorare il processo di progettazione del gioco, rafforzare la creatività, conoscere meglio i nostri giocatori e sviluppare giochi che riflettano meglio ciò che amano davvero giocare. Il nostro obiettivo è creare un nuovo titolo di successo ogni due anni”.

UN ANNO COL BOTTO PER IL POKER, A MAGGIO IL WPT PRIME SLOVAKIA

Poco prima dello scorso Natale è arrivata la conferma ufficiale: il World Poker Tour ha annunciato la prima metà del programma della stagione di tornei del 2023, l’edizione numero 21, con diverse tappe fra Francia, Australia, Cambogia, Olanda ed India. E con un evento anche in Slovacchia, precisamente al Card Casino Bratislava, il più grande del Paese, con tre piani dedicati all’intrattenimento.

La Capitale ospiterà il Wpt Prime Slovakia, in calendario dall’11 al 15 maggio, con un buy-in da 1,100 euro, ma con un montepremi ancora da conoscere. Un appuntamento molto atteso, al quale fanno da apripista diversi altri tornei già schedulati, che avranno come location Bratislava.

Vediamoli tutti in fila: a febbraio, dal 12 al 20 ci sarà il Card Casino Royal con un montepremi garantito da 250mila euro; dal 13 al 20 lo Slovak poker open (Main event da 200 euro di buy-in con 300mila euro di garantito) e dal 27 al 6 marzo l’Italia Play (400mila euro). A marzo, dal 14 al 20, tocca al Cyprus series of poker (Main event 250mila euro), e dal 23 al 2 aprile al Poker north master (500mila euro).

Gran finale, per ora, a maggio. A scaldare i motori prima del Wpt Prime Slovakia ci sarà infatti una tappa del Tana delle tigri, uno degli eventi più longevi del poker live, in scena dal 1° al 7 al Banco Casino, con un Main event da 200mila euro garantiti.

IL PARLAMENTO SFIDUCIA EDUARD HEGER, PALADINO DEI NO SLOT SLOVACCHI

Non si è concluso bene il 2022 per Eduard Heger, primo ministro della Slovacchia e leader del partito conservatore di ispirazione populista OL’Ano (Obyčajní Ľudia a Nezávislé Osobnosti, Gente comune e personalità indipendenti, spesso chiamato semplicemente “Gente comune”).

Heger è stato infatti oggetto di una mozione di sfiducia votata da 78 parlamentari - due in più della maggioranza richiesta – promossa dal partito Libertà e solidarietà, che lo scorso settembre si era ritirato dalla coalizione di governo accusandolo di incompetenza e di scarso impegno contro la corruzione.

Quasi una nemesi, visto che Heger è diventato popolare proprio per aver promesso l’inasprimento delle pene contro i corrotti, la realizzazione di una maggiore trasparenza negli affari pubblici e per l’iniziativa “Stop gambling” volta a vietare il gioco con vincita in denaro e le slot machine. Non si sa ancora quando si terranno le nuove elezioni – quelle regolamentari sono previste nel febbraio 2024 e per indirne di anticipate è necessario l’ok di due terzi del Parlamento – ma in attesa di definirlo è stato raggiunto un accordo fra le forze di governo sull’approvazione del bilancio che, con un deficit previsto al 6,4 percento del prodotto interno lordo, includerà tasse sul greggio russo, il trasporto del gas, gli alcolici e il gioco d’azzardo.

www.gioconews.it 78 02 2023
DAL MONDO
A cura di Francesca Mancosu
Slovacchia
Eduard Heger

gli

7 – 8

Future Landscape & Playspaces

Uae 2023

Movenpick Grand Al Bustan Dubai, Emirati Arabati www.futurelandscapedubai.com

6 – 9

Ice Vox 2023

ExCel London

Londra, Regno Unito www.icelondon.com

7 – 9

Ice London 2023

GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI AI QUALI NON PUOI MANCARE

The international appointments that you can’t lose

FEBBRAIO | FEBRUARY 2023

fino al 6

Ips 50th 1 million Gtd King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com

7 – 11

TORNEO ESPORTS

Six Invitational 2023 (Group Stage) online

https://liquipedia.net/rainbowsix/Six_Invitational/2023

12

TORNEO FLIPPER SPORTIVO

Milano PinBeer Masters

Milano Pinball Club, Milano www.ifpaitalia.com/calendario-eventi

13 - 19

The Festival Series Dusk Till Dawn, Nottingham, Regno Unito www.thefestival.com

13 – 19

TORNEO ESPORTS

Six Invitational 2023 (Playoffs) online

ExCel London

Londra, Regno Unito www.icelondon.com

8 – 11

Igb Affiliate London 2023

ExCel London

Londra, Regno Unito https://london.igbaffiliate.com/

10 – 11

Japan Amusement Expo 2023

Makuhari Messe, Tokio, Giappone www.jaepo.jp/top_en.html

19 (Virtual) European Gaming Q1 Meetup #Egq1M2023 online https://hipther.com/events/ event/virtual-european-gaming-q1-meetup-egq1m2023/

21 – 23

Fijma 2023

Feria Internacional del Juego (Int’l Gambling & Gaming Trade Show) Hotel Rome Cavalieri, Roma https://feriainternacionaldelj

21 - 23

10th Annual Tribal General Manager & Casino Executive Exchange Park Hyatt Aviara Resort Carlsbad, California, Usa https://nativenationevents.org/events-conferences/

27 – 1 marzo

Casino Esport Conference (Cec) 2023

https://liquipedia.net/rainbowsix/Six_Invitational/2023

14 – 15

TORNEO ESPORTS

eSerie A Tim (Regular Season – Round 2) online

https://eserieatim.legaseriea.it/fifa/it

16 – 20

Euro Rounders Grand Final Perla Resort, Nova Gorica, Slovenia www.eurorounders.com

15 – 26

Hyatt Regency Paris Étoile, Parigi, Francia www.pokerstarslive.com

28 – 1 marzo

TORNEO ESPORTS

eSerie A Tim (Regular Season – Round 3) online

Alexis Park, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti www.casinoesportconf.com

https://eserieatim.legaseriea.it/fifa/it

www.gioconews.it 80 02 2023
DA NON
| WE CAN’T LOSING IT
PERDERE
GAMING
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)
BUSINESS
Scopri tutti eventi business qui: Ept Parigi Scopri tutti gli eventi esports qui:

ari colleghi, oggi parliamo solo di Amusement. Per tutti noi rimane sempre il primo amore, la sala giochi. Parliamo di un settore che si è reinventato negli anni trovando nuove location, rinnovando l’offerta di gioco e la metodologia nel proporla, reinterpretando i mercati e i target di riferimento. Parliamo di opportunità che oggi, con la trasformazione del retail, si stanno aprendo e devono essere colte. Parliamo delle possibilità che l’Amusement ha di farlo, il retail del gioco, con tutte le attività di marketing annesse e connesse. Ma parliamo anche delle attività che le associazioni di categoria e le aziende principali del settore stanno facendo per rilanciare il comparto e collocarlo, per importanza strategica ed economica, nella posizione che effettivamente merita. Ragioniamo su questi punti, utilizzando delle parole chiave, non necessariamente in ordine di importanza, rispolverando temi già trattati e introducendo nuovi concetti.

INNOVAZIONE – Partiamo da una parola che va a braccetto con investimenti. La necessità di aggiornarsi, come ripetiamo ogni volta, è fondamentale. Al fianco di giochi evergreen dobbiamo proporre (produttori/importatori) e ricercare (gestori) novità che attualizzino, migliorandolo, il mix dell’offerta, con un occhio al target di riferimento. La scelta della formula economica, acquisto, noleggio o rent-to-buy, è un confronto importante dal punto di vista gestionale, che va fatto con il fornitore, che deve diventare partner del gestore e non controparte.

TARGET – Seguendo il ragionamento precedente, va fatto uno sforzo per identificare il target che la nostra attività coinvolge, tarando l’offerta per renderla attrattiva in ampia maniera, ma concentrando risorse, economiche e fisiche, nell’area di business più

La nuova era dell’intrattenimento

ACCANTO ALL’EVOLUZIONE SFRENATA DEL GIOCO D’AZZARDO E ONLINE, IL PURO INTRATTENIMENTO RIMANE UN “MUST” DEL SETTORE, DA NON ABBANDONARE. ECCO QUALCHE CONSIGLIO PER RILANCIARLO E GESTIRLO AL MEGLIO AL GIORNO D’OGGI. a cura di Michele Bragantini

performante. Questo, oltre a indirizzare correttamente gli investimenti, ci deve guidare nella definizione del layout del locale e del format da adottare, giocando in maniera corretta sugli orari di funzionamento delle varie aree, ad esempio compleanni/bambino piuttosto che arcade/teenager. Non dimentichiamo che i Fec si animano di “vite” diverse nell’arco della giornata di apertura.

FORMAZIONE – Lavorare nel retail vuol dire contatto con il pubblico, con tutti i pro e i contro del caso. Dobbiamo avere personale formato a gestire criticità, a far star bene i clienti, a presentare l’offerta e a risolvere problematiche tecniche. Il tempo dedicato alla formazione rientra negli investimenti da fare, con un ritorno magari non immediatamente quantificabile, ma di sicuro positivo sui ricavi.

PARTNERSHIP – Come detto, il mondo retail ha scoperto che la componente ludico-ricreativa può diventare determinante nelle attività di vendita/ shopping. Per citare alcuni esempi: ristoranti con tematizzazioni e aree gioco strutturate; negozi di giocattoli che si affiancano partner che gestiscano arcade e spazi compleanni contigui al punto vendita; strutture commerciali organizzate (centri commerciali, parchi commerciali,

Michele Bragantini | Si forma in marketing e business administration. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.

outlet) che vogliono inserire nel mix delle insegne anche attività leisure, con ampie disponibilità alla trattativa economica, dai canoni di locazione a significative capital contribution. Non cogliere queste opportunità di mercato significa perdere treni che non sempre passano o, restando in tema, perdere un importante giro di giostra.

EXPERIENCE – Il marketing non è più solo comunicazione, ma diventa sinergia con le partnership di cui abbiamo parlato o con le attività di retail che si rivolgono a target assimilabili ai nostri. La mera visibilità va trasformata in un rapporto fiduciario con il cliente che può benissimo mutuarne uno già esistente. Nel punto vendita, fare marketing significa ragionare in termini olistici e fare in modo che tutto contribuisca a rendere l’esperienza del cliente indimenticabile.

CONSULENZA – Non abbiate vergogna a utilizzare aziende, agenzie, esperti che possano dare una mano a ottimizzare le opportunità o sviluppare le attività di cui sopra, dalla formazione all’analisi del target e delle aree di business. L’assunto “meglio di me non lo fa nessuno” spesso impedisce di attingere a professionalità che aiutano a sviluppare nuovi concetti e rimanere aggiornati.

FIERE - Spendiamo due parole per ricordare quanto sia importante visitare le fiere di settore, che insieme alla partecipazione alle attività delle associazioni di categoria, rappresentano momenti importanti di approfondimento e di crescita professionale. Per l’Amusement, il nuovo evento organizzato dal Consorzio Fee, che si tiene a Bergamo a marzo, rappresenta un’occasione imperdibile per dialogare, confrontarsi e incontrarsi, vedere e scoprire non solo giochi nuovi, ma nuovi mercati e nuovi metodi operativi, grazie anche alla presenza di aziende che non appartengono al nostro comparto, ma con il quale interagiscono. Convegni, workshop e incontri sui temi più importanti dedicati solo all’Amusement sono ulteriori ragioni per dire: ci sono!

www.gioconews.it 82 02 2023 Comunicazione
business” a finalità
commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.) 06 2022
“business to
imprenditoriale,
GIOCO E RETAIL
C
L’AUTORE

izza pane passione”. Sono le tre P alla base della filosofia di Renato Bosco, imprenditore e artigiano dei lievitati adottato dalla tv – volto del format ‘Na Pizza, su Sky -, in vetta alla classifica della Guida Pizzerie d’Italia 2023 del Gambero Rosso con il locale che porta il suo nome a San Martino Buon Albergo (Verona).

Un “pizzaricercatore”, come l’hanno ribattezzato i colleghi alcuni anni fa, per via del suo approccio “scientifico” agli impasti, che non disdegna neanche i dolci e i panettoni, tanto da ricevere diversi premi pure per questi, sfornati nell’altro suo locale, la pizza bakery Saporè .

La filosofia che li accomuna? “È quella di riprendersi il gusto delle cose semplici con una base ben fatta; le pizze, il pane e i panettoni che propongo tutto l’anno devono in primis rispondere alle parole leggerezza e digeribilità, per poi incontrare dei gusti di accompagnamento di qualità ma senza mai prevalere sulla base”. Princìpi che porta anche nella sua trasmissione, in onda dallo scorso dicembre. “È nata con l’idea di fare un viaggio per far conoscere nuovi pizzaioli, le loro tecniche di impasto e come si fa la pizza in tutta Italia, quali sono i gusti più gettonati.

Renato Bosco

Il pizzaricercatore a cura di Francesca Mancosu

INGREDIENTI per 4 persone

Per il poolish: farina Manitoba g 200, acqua g 200, lievito di birra g 2

Per l’impasto: tutto il poolish, farina tipo

1 g 600, acqua g 360, sale g 18, olio extravergine d’oliva g 18, lievito di birra g 18

Per la farcitura: stracciatella g 500, prosciutto cotto g 360, zucchine g 300, olio extravergine d’oliva, sale

PREPARAZIONE

Per il poolish: mescolare con una frusta farina, acqua e lievito sbriciolato (l’impasto deve risultare una crema). Lasciare riposare per 12 ore a temperatura ambiente (circa 22-24°C).

Per l’impasto: mettere nell’impastatrice la farina, il malto e il poolish ed iniziare ad amalgamare in prima velocità; poi

Sicuramente qualche appassionato può apprendere nuove idee e qualche tecnica diversa di impastamento”.

Ma alla base di tutto, oltre alla tecnica e agli studi, c’è l’attenzione per la materia prima, coltivata fin dalla gioventù: “Ho iniziato molto presto a lavorare in una pizzeria di salernitani,

dapprima ho imparato ad amare gli ingredienti del sud, il pomodoro e la mozzarella in primis, e poi piano piano mi sono incuriosito nei riguardi di questo magico mondo”. E a chi vuole provare a cimentarsi nel preparare una pizza in casa, Renato Bosco offre un suggerimento: “Bisogna cercare di metterci molta tecnica, rispettando soprattutto i tempi di riposo dei pre-impasti e degli impasti. Ma ormai gli amatori sfornano delle pizze fantastiche”. Proprio a loro, e non solo, è diretto il suo ultimo libro, “Irresistibile Pizza”, che è un estratto del suo libro “MonoPizza” in versione casalinga, con l’aggiunta di nuove ricette. Ben cinquanta, che raccontano la pizza d’autore in tutte le sue sfaccettature: dalla classica tonda alla crunch fino alla pinsa romana e alla pizza al padellino tipica della città di Torino, che si contraddistingue per la doppia lievitazione dell’impasto e per la cottura al forno all’interno d’una piccola padella o d’un piccolo tegame reso antiaderente mediante un velo d’olio d’oliva.

Promozione del libro a parte, il nostro pizzaricercatore è però già immerso anche in altri progetti per l’apertura di nuovi locali: “Sto sviluppando il mio franchising, il cui primo punto aprirà a breve”.

aggiungere l’acqua e infine il sale e lentamente l’olio e impastare in seconda velocità.

Formare l’impasto in un’unica massa liscia e farla riposare in un contenitore di plastica, unto precedentemente di olio, per 30 minuti. Trascorso il tempo di riposo, formare le palline: una da 850 g che servirà per il doppiocrunch e una da 550 g per una pizza crunch. Lasciar riposare per 4-6 ore a temperatura ambiente. Dopodiché stendere l’impasto in una teglia da forno di 30x40 cm, unta precedentemente di olio.

Aggiungere dell’olio sopra la base e lasciar lievitare nuovamente per un’ora circa.

Cottura e farcitura: infornare a 220-250°C per circa 10 minuti. Lasciar raffreddare l’impasto prima di tagliarlo e imbottirlo con la farcitura preferita. Infornare nuovamente per 5 minuti affinché la pizza risulti della cottura e croccantezza desiderate.

Per la farcitura: lavare le zucchine (meglio se piccole), tagliarle a fette sottili, disporle su una teglia da forno condendole con olio e sale. Fate cuocere in forno a 180°C per circa 20 minuti. Una volta cotta la base di pizza, tagliarla a metà per imbottirla, spalmare metà stracciatella sulla base, completare con metà fette di prosciutto cotto e metà zucchine al forno.

Richiudere la pizza e tagliarla in 4 pezzi. Preriscaldare il forno a 220-250°C in modalità statica e una volta a temperatura infornare i 4 pezzi su piastra lavica o su una griglia foderata di carta da forno e far cuocere per 2 minuti per parte. Ripetere per l’altra base pizza.

www.gioconews.it 84 02 2023
GIOCARE
GUSTO
“P
CON
La ricetta della chef PIZZA DOPPIOCRUNCH ZUCCHINE E COTTO

quando, in Italia, si parla di esports come settore distinto da quello, più generico, dei videogiochi, ogni anno che inizia viene presentato dagli addetti ai lavori come quello “zero”.

A monte di questa affermazione c’è la grande attesa, da parte di chi si occupa di esports nel nostro Paese, di investimenti cospicui da parte di aziende, endemiche (ossia del settore) e non endemiche. Denari che dovrebbero/potrebbero arrivare e che cambierebbero sostanzialmente, in positivo, i connotati della scena italiana legata ai videogame competitivi.

Probabilmente è proprio lì, a monte, che sta l’errore di fondo. Perché la scena esports italiana continua a crescere, di anno in anno, senza colpi di scena ma con tanti piccoli passi che, uno dopo l’altro, vanno verso un quadro sempre meno sbiadito.

Il primo elemento da considerare è che la scena degli esports, in Italia, è seguita da un pubblico ogni anno crescente, ma ancora piuttosto limitato (probabilmente ancora inferiore ai 2 milioni di individui. Nel rapporto Iidea presentato a maggio 2022 si parla di 1.620.000 persone, pochi in più rispetto alla rilevazione del 2021).

A questo si aggiunge un secondo elemento di non meno importanza, ossia un quadro ancora non ben definito, con organizzazioni molto diverse una dall’altra, basate su idee e modelli di business differenti, che si traducono in “prodotti” (quelli offerti ai possibili investitori) molto diversificati tra loro. Non sono, questi, gli unici due aspetti critici del settore, ma probabilmente sono sufficienti a dare l’idea di quanto ci sia ancora da lavorare.

ESPORTS IN ITALIA ECCO PERCHÉ NON SONO UNA BOLLA

Ogni anno in Italia viene presentato come quello “zero” degli sport elettronici”, ma la realtà è che il settore cresce a piccoli passi, senza colpi di scena

continentale.

Eppure, nonostante le carenze, ci sono elementi positivi che fanno ben sperare per il futuro.

La scena competitiva, quella che attrae appassionati (e investitori) cresce e si consolida di anno in anno. Accanto a competizioni ormai affermate come i Pg Nats, organizzati dal noto tournament organizer Pg Esports attorno ai titoli di punta League of Legends e Rainbow Six, si aggiungono, e crescono, altre iniziative interessanti.

Una delle più importanti degli ultimi due anni è quella che ha visto scendere in campo la Lega Serie A, con la creazione della eSerie A (della quale a gennaio è stata presentata la terza edizione, che si giocherà su Fifa 23) che vede sempre, tra gli organizzatori, Pg Esports al fianco di Infront. Il 21 gennaio, poi, è partita la prima stagione della Challengers Italy: Rinascimento di Valorant, competizione organizzata da Riot Games in partnership con Pg Esports, che vede 8 squadre provenienti da Italia, Svizzera e Grecia sfidarsi per aggiudicarsi l’accesso all’Ascension Tournament, primo step per accedere alla lega

Nel frattempo, sempre in ambito calcistico, si fa sempre più interessante anche il lavoro della Lega nazionale dilettanti in collaborazione con la Lega Pro. Continuano con successo i vari campionati (che vedono partecipanti decine di squadre da tutta l’Italia) ed è al nastro di partenza anche la terza edizione della Lnd eCup, realizzata sul modello inglese della Fa Cup, che mette di fronte fin dal primo match i team di calcio virtuale che rappresentano sia Club appartenenti all’area professionistica (quindi anche di Serie A e B) che dilettantistica. E tra i grandi sport non manca il basket, con l’etalbaket (la “nazionale” virtuale italiana, allestita dalla Federazione italiana pallacanestro) iscritta alla prima Stagione di eFiba su Nba2K 23, dopo le tre edizioni del campionato “sperimentale” Fiba Esports Open realizzato sempre dalla Federazione internazionale di pallacanestro. Esperienza negativa, purtroppo, in tal caso per la squadra italica, eliminata subito nella giornata di qualificazione, lo scorso 22 gennaio.

In ogni caso sono tutti esempi, questi, di come gli esports in Italia attirino consensi e interessi, anche da parte delle federazioni sportive (e abbiamo spesso parlato del lavoro del Coni, al riguardo).

Ed è forse questa la miglior risposta a chi continua a vedere la parte mezza vuota del bicchiere, mentre gli esports, anche in Italia, continuano a crescere. Una crescita ponderata, a piccoli passi, fatta di tanto lavoro nelle retrovie, di tentativi e di fallimenti che spingono non a fermarsi ma a cambiare rotta. Una crescita che però è probabilmente migliore di un boom improvviso, ma che poi si sgonfia in poco tempo, come tanti che si sono visti in passato, e che smentisce, senza alcun dubbio, chi ancora parla degli esports come di una bolla del momento, destinata a scoppiare.

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

www.gioconews.it 85 02 2023
DA AL BAR DEGLI ESPORTS
a cura di Daniele Duso

el nostro fugace excursus sull’homo ludens nella storia, di cui abbiamo parlato nella rubrica di gennaio, merita tuttavia riportare le riemergenza del gioco nel tardo medioevo allorché le inibizioni di carattere religioso si fecero meno vincolanti sulla nascente società dei comuni. In un pregevole saggio dello storico Zdekauer (1993) vengono raccolte numerose testimonianze di pratiche di gioco tanto da giustificare la frase spesso citata per la quale “l’italiano è, fra tutti i popoli d’Europa, il giocatore più grande e appassionato”. Il gioco più diffuso era quello con i dadi in legno o terracotta o, per le persone più abbienti, in osso o avorio chiamato Zara che si giocava con tre dadi senza tavoliere, sopra un banco o un piano comunque liscio. Vinceva colui che faceva il numero proclamato ad alta voce, prima di gettare i dadi, una specie di combinazione tra gioco dei dadi e morra.

La stessa origine etimologica della parola “azzardo”, ci conferma quanto detto: deriva, infatti, dal francese hasard, che a sua volta deriva dall’arabo az-zahr, cioè “dado” a dimostrazione del fenomeno di “globalizzazione” culturale cui tali comportamenti sono stati soggetti nel corso della storia. Il generale divieto a giocare veniva generalmente sospeso in occasione del Natale (ma in certe occasioni anche a Pasqua e calendimaggio) “similmente a quanto avveniva in occasione di Saturnalia la festa che in Roma ricordava l’aureo regno di Saturno, celebrata a partire dal 17 dicembre, nella quale saltavano le convenzioni e le distinzioni sociali” (G. Ortalli).

I giochi medioevali si potevano praticare sono nella pubblica piazza e durante il giorno sancen-

GIOCARE ATTIVITÀ PER I GIORNI DI FESTA

(parte seconda)

a cura di Riccardo Zerbetto

do quindi il diritto delle autorità civiche, in particolare i Comuni, a vigilare su tale attività che veniva esercitata da giocatori di professione, i barattieri, rappresentati da una corporazione specifica (la baratteria) e che interagiva, attraverso il suo rappresentante (il potestà dei barattieri) con le autorità civiche. A sottolineare la posizione di semi-legalità riconosciuta ai barattieri – sempre al confine tra rifiuto e riconoscimento sociale –sta il fatto che agli stessi venivano affidati i “servigi pubblici più bassi e più abietti come quello di messo o di spia; essi pulivano le pubbliche strade o cloache, fustigavano i condannati, aiutavano i pubblici ufficiali a riscuotere le tasse, e si prestavano insomma a tutti quei lavori che, senza danno della propria fama, nessuno avrebbe potuto assumere” (Dzekauer).

Verso la fine del Trecento i Comuni iniziarono a esigere il versamento di una tassa all’erario pubblico trasformando di fatto al baratteria in una “pubblica casa da gioco”. Tale riconoscimento si accompagnava al divieto della pratica del gioco “in loco absconso” (nascosto) o “in modo di bisca priva-

ta”. Al padrone di casa dove che avesse ospitato la bisca erano inflitte delle pene come “scoprirgli il tetto della casa, levare le porte e le finestre per bruciarle o almeno per rimetterle dopo lungo tempo. In alcuni casi (…) comandano di distruggere la casa intera. La prima forma, cioè di levare porte e finestre, è evidentemente simbolica; aprendo la casa agli sguardi di tutti, essa la cambia quasi in pubblica piazza” (op. cit.).

La progressiva legittimazione di gioco controllato da leggi ebbe una fase di ripiegamento sotto l’opera dei grandi predicatori (Savonarola, san Bernardino etc.) che inaugurarono una nuova fase proibizionistica protrattasi, con fasi alterne, nei secoli successivi come si evince, per fare un esempio, dall’editto del 2 luglio 1778 che proibiva il gioco d’azzardo in Senigallia “giocare a qualsivoglia gioco d’azzardo come faraone, bassetta, settemmezzo, ventuno, primiera, goffo, trenta,e quaranta, biribissi, sotto pena ai giocatori, o a chi sta a vedere, al biscazziere, o padrone di casa che presta il luogo, di varie pene a ciascuno e perfino la perdita della casa a quest’ultimo che, se fosse conduttore della medesima, dovrà pagare il rezzo che essa costa” (da Caroli e Marinello).

La percezione del gioco come reato permane, implicitamente, anche tuttora nell’ordine giuridico. Secondo il codice penale, sono considerati giochi d’azzardo quelli “nei quali si rincorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria” (art. 721). Quindi, per essere definito tale, devono essere compresenti due elementi essenziali: uno è rappresentato dal fine di lucro della persona che pratica l’attività di gioco, l’altro, invece, è relativo all’aleatorietà della vincita o perdita insita nella natura stessa del gioco. Aleatori sono quei giochi nei quali il risultato finale dipende in misura prevalente dal caso o dalla sorte e non dall’abilità o dalla perizia del giocatore.

www.gioconews.it 86 02 2023
N GIOCO & PSICHE
Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo. L’AUTORE L’HOMO

nteressante provvedimento interlocutorio del Tribunale di Roma in materia di impatto della disciplina dell’Unione europea sui rapporti negoziali in corso di svolgimento sul territorio di uno Stato membro (in questo caso l’Italia).

Il provvedimento in questione (si tratta di un’ordinanza che, alla luce di una Sentenza della Corte di giustizia europea che si è pronunciata sulle modalità di applicazione e sull’interpretazione dell’art. 49 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea – Tfue -, rimette sul ruolo una causa già in decisione, e della quale pertanto si attendeva unicamente la Sentenza) si occupa in particolare dell’art. 49 Tfue.

Cosa stabilisce, intanto, la norma appena menzionata? La norma, inserita nella Parte Terza del Tfue, dedicata alle Politiche dell’Unione e Azioni interne, è in particolare dedicata alla Libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali, e si occupa del cosiddetto diritto di stabilimento. Essa dispone che “Nel quadro delle disposizioni che seguono, le restrizioni alla libertà di stabilimento dei cittadini di uno Stato membro nel territorio di un altro Stato membro vengono vietate. Tale divieto si estende altresì alle restrizioni relative all’apertura di agenzie, succursali o filiali, da parte dei cittadini di uno Stato membro stabiliti sul territorio di un altro Stato membro. La libertà di stabilimento importa l’accesso alle attività autonome e al loro esercizio, nonché la costituzione e la gestione di imprese e in particolare di società ai sensi dell’art. 54, secondo comma, alle condizioni definite dalla legislazione del Paese di stabilimento nei confronti dei propri cittadini, fatte salve le disposizioni del capo relativo ai capitali”.

La querelle riguarda precipuamente

la compatibilità con la disciplina europea dell’art. 1, comma 649, L. 190/2014. Si tratta di una normativa che, fondata su obiettivi di miglioramento della finanza pubblica, prevede un prelievo forzoso a carico dei concessionari nell’ambito delle reti di raccolta del gioco per conto dello Stato.

Sul punto è intervenuta, come anticipavamo all’inizio, la sentenza della Corte di giustizia Ue (cause riunite da C. 475/20 a C. 482/20), la quale ha formulato le seguenti statuizioni: “1) l’art. 49 Tfue deve essere interpretato nel senso che, laddove sia dimostrato che una normativa nazionale, la quale impone un prelievo avente per effetto una riduzione dei compensi dei concessionari incaricati della gestione dei giochi praticati mediante apparecchi da gioco, comporta una restrizione della libertà garantita dal medesimo art. 49 Tfue, tale disposizione del Trattato osta a che una restrizione siffatta possa essere giustificata sulla scorta di obiettivi fondati esclusivamente su considerazioni attinenti al miglioramento delle finanze pubbliche; 2) laddove l’art. 49 Tfue sia applicabile, il principio della tutela

del legittimo affidamento deve essere interpretato nel senso che esso non osta, in linea di principio, ad una normativa nazionale che riduca temporaneamente, durante la vigenza di convenzioni di concessione concluse tra delle società e l’amministrazione dello Stato membro di cui trattasi, il compenso dei concessionari pattuito nelle suddette convenzioni, salvo che risulti, tenuto conto dell’ampiezza dell’impatto di tale riduzione sulla redditività degli investimenti effettuati dai concessionari, nonché dell’eventuale carattere improvviso e imprevedibile di tale misura, che ai concessionari in parola non è stato lasciato il tempo necessario per adeguarsi a questa nuova situazione”. In buon sostanza, nel non semplicissimo linguaggio della Corte, quest’ultima esprime il principio che, previa verifica dell’applicabilità dell’art. 49 Tfue alla fattispecie (e dunque previa verifica della sussistenza di una restrizione effettiva) un prelievo forzoso effettuato per finalità di finanza pubblica (e dunque in assenza di ragioni ulteriori poste a fondamento della previsione di tale prelievo), nel bilanciamento degli interessi contrapposti, sia contrario al fondamentale principio europeo della libertà di stabilimento.

La Corte si occupa poi dell’impatto, sulla fattispecie, anche al principio di tutela del legittimo affidamento: tale principio, a parere della Corte, non osta alla previsione del prelievo forzoso, a condizione che non si tratti di un prelievo imposto “a sorpresa”, e senza consentire ai concessionari la possibilità di adottare in concreto misure finanziarie idonee a fronteggiare la nuova situazione.

La causa pendente avanti il Tribunale di Roma, evidentemente coinvolgente principi di diritto sui quali tale sentenza della Corte di giustizia ha un impatto rilevante, non poteva non tener conto di quanto statuito a livello di giustizia comunitaria.

Correttamente, pertanto il giudice nazionale ha rimesso la causa sul ruolo, per potere stimolare il contraddittorio delle parti su tale nuova questione.

www.gioconews.it 88 02 2023
Tassa 500 milioni Il Tribunale di Roma a difesa del gestore
L’AVVOCATO DEL DIAVOLO
a cura di Giovanni
I
Fondatore Studio Legale Adamo www.studiolegaleadamo.it
L’AUTORE
Avvocato in Bologna – Cultore della Materia di Diritto Civile nell’Università di Bologna Tribunale di Roma

Una slot da ricercare. E da provare, pure. Come abbiamo fatto noi in questa rubrica. Si tratta di una multigioco che mette insieme cinque titoli diversi tra loro, ma accomunati dalla dinamicità di un motore di pagamento piuttosto stimolante, che sa come intrattenere il giocatore.

GRAFICA ›› 18,5 /20

La grafica di questo gioco è semplice, ma coinvolgente. A partire dall’ambientazione di base, stile “Far West”, che richiama i celebri annunci dei ricercati. Ma anche all’interno di ogni singolo gioco, le ambientazioni sono molto piacevoli, allegre, colorate, con dei simboli accattivanti e divertenti, in tutti i casi. Il gioco forse più carino risulta “white Snow”, con un richiamo indiretto alla fiaba di Biancaneve.

AUDIO ›› 18,5 /20

Buona la grafica, dunque, ma anche la parte audio non è certo da meno. Anzi. Per un gioco particolarmente piacevole da giocare, ma anche da ascoltare. E in tutte le sue diverse ambientazioni proposte, cioè nei cinque titoli a disposizione dei giocatori. In tutti i casi, infatti, si possono ascoltare musiche e jingles piuttosto gradevoli e in ogni fase del gioco, meglio ancora in quelle determinanti che accompagnano il giocatore alla vincita.

GIOCABILITÀ ›› 18,5 /20

Questa volta abbiamo a che fare con una slot che mette insieme cinque giochi diversi, diversi tra loro, come: “Lucky Halloween”,

WANTED

Quando una slot è davvero ricercata

LA SCHEDA

NOME_ Wanted

PRODUTTORE_ Evg

DISTRIBUTORE_ Tecnoplay

DATA OMOLOGAZIONE_ maggio 2022

SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps

CICLO_ 30.000

PAYOUT_ 65%

“White Snow”, “Bang Bang Ranger”, “Pirates Fortune” e “Foxy Force”, ma tenuti insieme da un motore di pagamento che dimostra di sapere bene cosa cercano i giocatori. Il gioco di base, suddiviso in cinque rulli su tre linee, con possibilità di frammentare il bet in 25, 50, 100, 200, 300 punti, è caratterizzato in effetti da un grande dinamismo e da un ritmo che non stanca gli avventori, anche grazie alla variabilità offerta dai Free Spin, molto frequenti e ben amalgamenti all’interno di ogni epserienza di gioco.

PRESTAZIONI ›› 18,5 /20

Una slot che dà le sue soddisfazioni. Questo, almeno, è il feedback che abbiamo ottenuto dal distributore e da vari gestori che l’hanno acquistata e installata nei propri locali. Anche nelle classifiche che circolano tra gli addetti ai lavori, il titolo Wanted dimostra di difendersi egregiamente tra i tanti titoli sul mercato.

BUDGET ›› 18,5 /20

Una slot equilibrata, in tutto e per tutto. Disponibile su vari cabinet dei principali produttori italiani e quindi a disposizione di un’ampia fetta di pubblico, in varie modalità. Riuscendo quindi a rispondere a qualunque esigenza e ad adattarsi alle tasche di tutti i gestori.

Una slot piacevole, divertente. Potremmo dire... “ricercata”. Ma che si presenta in maniera semplice e “pulita”, riuscendo a catturare il giocatore attraverso l’essenza del gioco. Senza voler stupire con chissà quali “effetti speciali”, ma puntando tutto su ciò che amano gli appassionati delle slot, cioè quel giusto ritmo che caratterizza la dinamica di gioco.

www.gioconews.it 90 02 2023
IL NOSTRO GIUDIZIO
LA SLOT DEL MESE GRAFICA 18,5 AUDIO 18,5 GIOCABILITÀ 18,5 PRESTAZIONI 18,5 BUDGET 18,5 TOTALE 18,5
di Vincenzo Giacometti Provala qui
Comunicazione
“business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)

Un evento internazionale non solo dedicato ai professionisti dell’amusement, ma anche organizzato direttamente dagli operatori del settore che hanno affrontato questa sfida per ripartire insieme.

Tutto questo è il Family entertainment expo, in programma dal 10 al 12 marzo alla Fiera di Bergamo, che spazierà dalle attività tradizionali a quelle virtuali. Lo scopo è di dimostrare che l’amusement, oltre a essere un settore imprenditoriale importante, è anche una dimensione sociale, dove a vincere sono sempre il

FAMILY ENTERTAINMENT EXPO GIOCO E INTRATTENIMENTO CON I PROFESSIONISTI DELL’AMUSEMENT

divertimento e il sorriso.

Feexpo è una grande opportunità per tenersi aggiornati sulle ultime novità del comparto ed è il luogo perfetto per scoprire prodotti e servizi capaci di far decollare il proprio business, così com’è ideale per aumentare l’affluenza di nuovi clienti.

Produttori, importatori o gestori, tutti potranno aggiornarsi e fare network

con colleghi professionisti. Dai kiddie rides ai calcio balilla, passando per i playground e i tanti servizi, al Feexpo saranno presenti tutti i settori del gioco senza vincita in denaro con un’offerta pronta a soddisfare le esigenze degli operatori e del mercato. Ma non solo, perché Feexpo offrirà spunti e prodotti anche per le nuovissime generazioni che si proiettano nel futuro dell’intrattenimento: non mancheranno i videogiochi, intesi sia come esports, sia come game developers e sia come l’immancabile realtà virtuale. Convegni e seminari di alto livello, poi, completano l’offerta.

Da un lato H-Farm, piattaforma digitale dedicata ai giovani, dall’altro Qlash, media company specializzata in sport elettronici. Le due realtà, che collaboravano da tempo, danno ora vita a una partnership che nasce per creare iniziative mirate a elevare il livello manageriale nel settore degli esport e la diffusione delle relative competenze, oltre al livello generale dell’industria. Non mancheranno le collaborazioni dal punto di vista degli eventi, portando nel campus di H-Farm tappe dei principali circuiti esport, con l’allestimento di alcune postazioni per gli atleti della scuderia Qlash, ma anche per gli studenti che vorranno migliora-

Pragmatic Play torna all’era glaciale e nell’antico Egitto. Queste le ambientazioni di due delle slot online più recenti del provider, che produce al momento fino a sette nuovi titoli al mese.

La prima, Mammoth Gold Megaways, ospita numerose creature dell’era glaciale come lupi, orsi, tigri dai denti a sciabola e altro ancora, da combinare sui rulli ai fini della vincita.

Come spiega Irina Cornides, chief operating officer di Pragmatic Play, essa “offre ai giocatori un divertimento smisurato nel gioco base con cascate, moltiplicatori Wild e il gettonatissimo meccanismo Megaways, che si combinano per garantire un’azione di alto livello”.

Non è da meno la seconda slot onli-

re le proprie tecniche di gioco grazie all’aiuto dei professionisti.

Il fondatore di H-Farm, Riccardo Donadon, afferma a proposito della partnership: “Siamo convinti non solo che abbia un grande potenziale nel continuare a crescere come leader globale nell’esport e nei giochi online, ma anche che svolgerà un ruolo chiave impiegando la propria esperienza per formare moltissimi giovani a comprendere come sta

cambiando e quali opportunità offre un settore in evoluzione come quello del gaming”.

Luca Pagano, co-fondatore e Ad di Qlash, commenta: “Questa ulteriore integrazione tra Qlash e il mondo H-Farm è quanto di più strategico, logico e naturale possibile. Abbiamo un target comune e le nostre realtà sono perfettamente complementari e uniscono le forze con l’intento di ingaggiare e formare i giovani, utilizzando tecniche innovative, tra le quali il gaming”.

li di pesci con premi in denaro istantanei.

ne, Fish Eye, con la quale Pragmatic Play invita invita i giocatori a pescare nel Nilo. Ambientato su rulli 5×3, il titolo presenta simboli raffiguranti scarabei, l’Occhio di Horus e leopardi. Per assegnare una vincita, questi simboli devono formare combinazioni corrispondenti sulle 10 linee di pagamento.

Sui rulli sono presenti anche simbo-

Sopra il tabellone di gioco si può scalare una serie di moltiplicatori per ogni pesce posizionato in un giro; 15 pesci totali sui rulli assegneranno un moltiplicatore di 2000x. Sono necessari almeno tre Scatter per ottenere il round dei giri gratuiti, ulteriori Scatter assegneranno giri extra.

Inoltre, un simbolo di Cleopatra rimuove il premio più basso del pesce dal contatore progressivo sopra il tabellone di gioco e assegna un giro extra. Allo stesso modo, la presenza di due simboli di Cleopatra durante un giro rimuove i due simboli con valori più bassi, ma assegna tre giri extra.

www.gioconews.it 92 02 2023 www.gioconews.it
NEWSLETTER
PRAGMATIC PLAY UN DOPPIO VIAGGIO NEL TEMPO CON LE NUOVE SLOT ONLINE H-FARM E QLASH ASSIEME PER COGLIERE LE NUOVE OPPORTUNITÀ DEL GAMING
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)

GIOCHI PREZIOSI RILANCIA L’ICONICO CANTA TU

Tornato di moda negli ultimi tempi tra le generazioni più giovani, il karaoke è una forma di intrattenimento e aggregazione adatta a tutti, oggi ancor più valorizzato dal nuovo Canta Tu, il più famoso e venduto gioco per chi ama divertirsi cantando, firmato Giochi Preziosi, l’azienda italiana leader nel settore dei giocattoli. Per un rilancio out of the box del Canta Tu, Giochi Preziosi si è affidata a One Shot Group e alle sue due unit One Shot Agency e Straeasy, che hanno individuato in Mattia Stanga il creator più in linea per comunicare il prodotto in modo ironico e originale, capace di coinvolgere con leggerezza e simpatia persone di tutte le età.

“Per valorizzare un grande classico come il Canta Tu abbiamo proposto il creator che più di tutti in questo momento è capace di parlare a un ampio target, composto da più generazioni, non solo la GenZ. Con una communi-

ty di circa 4 milioni di persone e una naturale ironia, Mattia era il volto perfetto per questa campagna ed è stato coinvolto sin da subito nel processo creativo assieme al team, per dare un’impronta autentica a ogni azione di comunicazione” ha commentato Benedetta Balestri, cofounder di One Shot Group. Stanga è stato protagonista di una campagna on air. Straeasy, la unit del gruppo One Shot specializzata in strategia digitale e campagne di influencer marketing, ha inoltre ideato e realizzato il progetto di amplificazione digitale che prevede una serie di contenuti sui canali social di Mattia Stanga, attraverso i famosi Pov su TikTok, ma anche con video su Instagram con diverse creatività, tra cui una che vede la partecipazione del cantante Gigi D’Alessio, che insieme a Stanga è stato il volto dell’iconico Canta Tu per questo importante lancio.

IL REGIFTING DI EBAY DÀ NUOVA VITA AI REGALI

Oggi il second hand è una scelta di acquisto in ascesa, che interessa tutte le generazioni. Gli italiani sono sempre più propensi a valutare l’ac-

quisto di un prodotto “usato” oppure di metterlo in vendita perché inutilizzato. eBay ha lanciato il regifting: un’occasione speciale per vendere e comprare regali di seconda mano a prezzi vantaggiosi.

Il regifting di eBay di quest’anno arriva sull’onda del successo dell’edizione precedente: durante il periodo dell’iniziativa del 2021, è stato caricato sulla piattaforma un articolo ogni 0,37 secondi e ogni 0,17 secondi ne è stato venduto uno. Gli oggetti più apprezzati di questo periodo sul marketplace sono fumetti, graphic novel,

libri, orologi, trading card, videogiochi e vinili. Da nord a sud la community si arma di curiosità per trovare gli oggetti più originali e di velocità per aggiudicarsi i migliori regali “sbagliati”. Tra gli articoli più curiosi e più costosi acquistati durante il regifting 2021: un Rolex Daytona venduto per 25.000 euro, un sintetizzatore Roland Jupiter-8 per 10.000 euro, una chitarra Fender Stratocaster del 1970 per 9.000 euro, un altoparlante Jbl Sr8 Olympus per 7.500 euro, una trading card di Yu-gi-oh! Per 7.500 euro e una Smart Tv Samsung 3D per 5.000 euro.

IL SUPEREROE DI ZEROCALCARE E RAMOS ALL’ASTA PER BENEFICENZA

Ci sono supereroi che nascono quasi per caso e si preparano a compiere grandi imprese: è questo il destino del ritratto del supereroe nato dalle penne di Zerocalcare – all’anagrafe Michele Rech, uno dei fumettisti più rilevanti della scena culturale italiana - e Humberto Ramos - celebre illustratore messicano e grande rinnovatore della grafica di Spider-Man - che è stato messo all’asta a partire dallo scorso 15 dicembre su eBay.it, per raccogliere fondi a favore dell’associazione no profit Make-A-Wish® Italia Onlus. L’opera unica ed originale del supereroe con la testa di Zerocalcare (disegnata da Rech) e il corpo di Spider-Man (eseguito da Ramos) è stata realizzata dai due fumettisti a Casa eBay, in occasione di un talk dedicato ai fumetti durante l’ultima edizione della Milan Games Week. L’intero ricavato è stato devoluto a Make-A-Wish Italia Onlus, l’associazione no profit la cui missione è realizzare i desideri di bambini e ragazzi tra i 3 i 17 anni colpiti da gravi malattie, per donare loro gioia, forza e speranza.

www.gioconews.it 94 02 2023 LO SFIZIO DEL GIOCO
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

Ariete

L’amore richiede impegno e dedizione, va oltre l’emozione del primo appuntamento. Questo mese, che pure vi regalerà sorrisi e sorprese, lo metterà alla prova, a causa di una sfavorevole congiuntura astrale che dovrete affrontare con saggezza e lungimiranza. Benino al gioco, poco di più.

Toro

La cocciutaggine è sempre un ibrido tra un pregio e un difetto. In questo difficile febbraio sarebbe il caso di fare un bell’approfondimento su questa vostra caratteristica, e di utilizzarla nel miglior modo possibile, senza sprecarla in stupidi obiettivi. Per giocare aspettate san Valentino.

Gemelli

La migliore difesa è l’attacco, ma mettete da parte questo bellicoso proverbio e piuttosto armatevi di pazienza e diplomazia: pagheranno di più, sia nel breve che nel lungo termine. Inoltre, non è detto che qualsiasi critica vien per nuocere, tanto per proseguire con le frasi fatte. Bene al gioco.

Cancro

A gennaio avete esagerato con le emozioni, e vi presentate al nuovo mese con un carico di adrenalina da smaltire. Cercate anche di trovare la concentrazione per realizzare un progetto più pratico che sentimentale, ma che state rimandando da troppo tempo. Gioco: bene sino al giorno 20.

LOTTO 22/29/70 Ambo, Terno e su Roma, Milano e tutte

SUPERENALOTTO 8/10/57/58/63/70 3/25/31/40/44/90

Scorpione

Un po’ a destra, un po’ a sinistra, un po’ al centro. Bello non prendere posizione, vero? Ma talvolta è necessario. Come in questo mese che vi chiama a scelte forti, che vi renderanno amato, ma anche odiato... probabilmente da persone diverse. Prudenza al gioco, il momento non è favorevole.

Sagittario

Solo poche persone sanno vedere il vostro velo di malinconia e “guardarvi” attraverso. Ecco: se le trovate, non lasciatele andare, perchè sapranno almeno in parte colmare la vostra solitudine e darvi le risposte che cercate. La dea bendata vi è venuta a trovare, accoglietela.

Leone

Siete sempre maliziosi e un po’ evanescenti, e queste due caratteristiche in questo mese vi renderanno appetibili come un fiorellino per un’ape. A volte però serve anche un po’ di concretezza, e su questo siete carenti: rifletteteci su. Molto bene al gioco i nati nella prima decade.

Vergine

Una grande sorpresa arriva da un passato che credevate ormai sepolto e chissà se in questo romantico mese anche il vostro cuoricino non possa tornare, inaspettatamente, ad accelerare i suoi battiti. In ogni caso, lasciatevi sorprendere senza troppe remore. Assai bene al gioco.

Bilancia

Con la dolcezza si ottiene tutto, ma forse in ambito lavorativo occorre anche una buona dose di autorevole fermezza, per rimettere a posto quel collega/capo che ha approfittato della vostra disponibilità e fiducia. Sarete in grado di gestire al meglio la situazione. Baciati dalla fortuna.

Capricorno

La ragionevolezza viene spesso considerata come uno dei vostri principali tratti caratteriali, ma chi vi conosce davvero benissimo, conosce anche quel fondo opaco e misterioso della vostra anima. Sarete dunque fortemente dibattuti tra opposti lidi. Lasciare stare il gioco, almeno per ora.

Acquario

Non tutti i mali vengono per nuocere, ma non dovete neanche accettare passivamente tutto ciò che vi capita. Ricordate che siete voi l’artefice del vostro destino, anche quando il “caso” vi pone davanti sfide inaspettate, talvolta difficili. Sfidate la fortuna al gioco, gli astri sono benevoli.

Pesci

Apritevi all’amore, che in questo dolcissimo mese si presenterà con forme inaspettate, tutte da scoprire e assaporare. Febbraio sarà davvero un mese generoso con voi: fatene tesoro, dopo le scorpacciate di amarezze che si sono toccate recentemente. Fortunatissimi anche al gioco.

www.gioconews.it 96 02 2023
a cura di Nashira {astrologa e sensitiva} PER TENTARE LA FORTUNA JENNIFER ANISTON attrice Los Angeles, 11 febbraio 1969
OROSCOPO

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.