Gioco News Magazine gennaio 2020

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POLITICA

Donatella Tesei «L'Umbria riparte dalla lotta al Gap» Giuseppe L’Abbate «Ippica, è ora dell’unità» INCHIESTA

L’eterna incompiuta del riordino

TRA SOGNO E REALTÀ

SPECIALE

La rivincita dell’amusement PERSONAGGI

Silvia Mezzanotte Los Locos COVER STORY 22

LASLOTDELMESE

Nazionale Elettronica L’evoluzione del made in Italy

NEXT COLLECTION | I L P A S S O I N A V A N T I D I M A G E L E T T R O N I C A

ENGLISH PAGES INSIDE

NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE



anno xii numero 1

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gennaio 2020

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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it

EDITORIALE

Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Roberta Falasca Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Chiara Bandini Geronimo Cardia Gianni Carra Ian Donegan Daniele Duso Marco Fiore Gianfranco Fiorentini Anna Muzio Nashira Lorien Pilling Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Manuel Kovska Danny Maxwell Neil Stoddart Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Marketing Elena Bulgarelli mob. 348 3631373 e.bulgarelli@gnmedia.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

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Ti trovi qui, nel punto di non ritorno C’è un esatto momento

nella tosatura delle pecore in cui lo strumento prescelto per l’operazione va calibrato con delicatezza, altrimenti il rischio di ferire l’animale è concreto. E quel rischio, adesso, è altissimo se sostituiamo la lana alla raccolta di gioco, la pecora al settore del gambling legale e il tosatore con il regolatore. Siamo arrivati all’osso, insomma. Gli operatori, spremuti come limoni, sono ormai bucce da gettare nell’umido della raccolta differenziata. Il concetto dovrebbe essere piuttosto chiaro ma l’ennesimo aumento del Preu, ormai in doppia cifra con provvedimenti che addirittura si accavallano uno sull’altro, di manovra in manovra, sta facendo verificare quello che tante aziende del gioco temono da tempo: la chiusura. Le proteste non servono a nulla, a quanto pare. Il settore del gioco è l’unico inascoltato e dove il Governo gialloverde prima e quello Giallorosso poi, non hanno retrocesso di un millimetro. Il fatto è che i conti iniziano già a non tornare. Il tosatore in questione ha già le mani piene di sangue e non se n’è accorto. Affonda il rasoio nonostante gli uffici parlamentari abbiano detto già dai tempi dell’ex ministro Tria che le coperture assicurate dal gioco prima o poi salteranno. I giocatori non sono stupidi e malati come li dipingono chi non li ha mai provati davvero a capire. E quelli davvero problematici non sono tosati, hanno ormai consegnato lo scalpo allo Stato più biscazziere che abbiamo vissuto finora. Altro che stato etico e governo del popolo. Senza i soldi del gioco non si va da nessuna parte. Economia “drogata”? Ci può star bene ma sono gli stessi politici che ora si contraddicono giornalmente ad avere voluto tutto questo. E quando si creano diritti legittimi acquisiti e soprattutto posti di lavoro da cui dipendono famiglie, beh, tornare indietro è dolorosissimo. La mancanza di rispetto, poi, di certi esponenti del Movimento 5 Stelle è aberrante. La favoletta che, chiuso da un giorno all’altro il settore del gioco 100 miliardi finirebbero nell’economia reale è già smentita dal proliferare della raccolta illegale e dagli stessi provvedimenti assistenziali del governo precedente che non hanno smosso di un centimetro le finanze, anzi, le hanno semmai affossate. La domanda è: ci sarà un punto di non ritorno dove saranno costretti a fermare questa tortura? Una parte della politica si avvicina alle imprese e ai lavoratori del settore e questo è già un segnale. Bisognerà vedere, poi, se è la solita vicinanza strumentale a fini esclusivamente politici o c’è davvero qualcosa da coltivare. Se non altro c’è la sensazione di poter riavviare qualche discorso. Pier Paolo Baretta ha teso la mano. Ora bisognerà capire cosa succede a Giuseppe Conte e al resto della truppa tra qualche settimana. Se non altro i primi sei mesi del 2020 potrebbero essere quantomeno una piccola tregua. Tuttavia solo quando i soldi inizieranno a mancare all’erario allora qualche riflessione la politica dovrà farla. Le proiezioni di raccolta dicono che quel momento è vicino. Solo in quel momento, forse, il gioco pubblico riuscirà a parlare in maniera davvero unitaria. Ora si lotta per lo stesso scopo ma da diversi fortini e appostamenti. Ma un esercito diviso è facilmente attaccabile. Lo sapevano anche gli uomini primitivi, i romani, gli spartani. Questo settore sembra non volerlo imparare. In bocca al lupo già ci siamo. Cesare Antonini

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S O M M A R I O

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POLITICA

04. La verde Umbria ricomincia dal gioco

La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, eletta a ottobre 2019, fa il punto sulla legge regionale in materia

06. Lotta al Gap, tutti d’accordo

INCHIESTA

SPECIALE

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18. L’amusement tra Brexit e spinte

10. Carte da decifrare

innovative

I limiti orari al gioco stabiliti in Conferenza unificata nel 2017 tornano d’attualità con la circolare del Viminale che invita i Comuni a seguirli. Ma cosa ne pensano i diretti interessati?

ATTUALITÀ

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2020

14. I mille rischi

per il gioco legale

Il fondatore e presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, delinea gli scenari del settore e sottolinea la necessità di un riordino dell’offerta

Tante novità all’Eag International Expo 2020, l’evento che si svolgerà dal 14 al 16 gennaio all’ExCeL di Londra. Occhi puntati anche sul caso italiano.

20. Una mobilitazione internazionale per il gioco senza vincita in denaro ESTERI

24. Anno nuovo, canzone vecchia

Il 2020 è appena iniziato ma sembra che il settore del gioco d’azzardo globale canterà più o meno le stesse canzoni del 2019

28. Mission compliance

NORMATIVA

30. Dall’analisi alle proposte L’importanza strategica del comparto, i temi critici e le proposte sul tavolo condivise in Confcommercio alla presentazione del primo Rapporto sul gioco pubblico di Acadi. Che spostano l’attenzione dal problema alle modalità di risoluzione.

34. L’urgenza di un riordino, l’esigenza di un’industria LOTTERIE

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36. L’ultima delle lotterie

La Lotteria Italia è rimasta sola nel panorama dei giochi a estrazione differita e quest’anno potrebbe vivere una sostanziosa ripresa nei numeri di raccolta


la timidezza con il canto”/ Silvia Mezza-

SCOMMESSE

52. Scommesse 2020, copia e incolla 2019

Il mondo del betting continua a raccogliere volumi importanti e spesso anche a crescere, ma sconta ancora l’inattività del regolatore e l’incertezza degli scenari politici nazionali e locali LEDRITTEDELMAESTRO/ 2020, anno pari sinonimo di grandi eventi

FLIPPER

58. Il 2020 delle grandi sfide

Dopo un 2019 di grandi competizioni caratterizzato anche dal Mondiale celebrato per la prima volta nel nostro Paese, il flipper sportivo italiano riparte con una nuova stagione ricca di eventi

POKER

innovative thrusts

GIOCARE GIO CONGUSTO

POKER STRATEGY

22. Nazionale Elettronica, l’evoluzione del Made in Italy

27. Assimox, affidabilità e sicurezza al

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PAROLADI COLLOVATI

servizio del gaming

87 . NEWSLETTER

TORNEANDO

LEAVVENTURE DAROONEY

FISCO&SLOT

NUOVE TENDENZE

NEWSLETTER

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

LASLOT DELMESE

I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

LEAVVENTURE DAROONEY RIFLESSIONI DAORSO

CASINÒ FRANCESI

CASINÒ FRANCESI

CASINÒ FRANCESI

CASINÒ FRANCESI

L’ORA DEL GIOCO

GIOCARE GIO CONGUSTO

aziende

TORNEANDO

70. 71. LASLOTONLINEDELMESE FISCO&SLOT

L’ORA DEL GIOCO

the song

Campione d’Italia si appresta a vivere una nuova era, l’ingresso nel territorio doganale dell’Unione europea, ma il problema maggiore resta la chiusura del Casinò PANNONERO/ L’anno che verrà

LASLOT DELMESE

PANNONERO

ments

POKER STRATEGY

RIFLESSIONI DAORSO

66. L’origine di tutti i mali

NUOVE TENDENZE

DANON PERDERE

LEAVVENTURE DAROONEY

CASINÒ

VLT

do for Sport Betting?

94. Modernising Mexican amuse95. The needle returns to the start of

62. 64.

46.

Le nuove disposizioni di legge mettono a rischio l’appeal del prodotto

LEAVVENTURE DAROONEY

La Grand Final Ips è un successo con 1.512 entries solo nel main all’interno dell’EuroRounders Christmas Festival e una prize pool da 512mila euro totali su 350mila garantiti! Praga bancomat azzurro Mai dire Omaha

92. Mission compliance 93. Is the Us Market the new EldoraNEWSLETTER

60. Italian o International Poker Sport? GIOCO &PSICHE

PANNONERO

DANON PERDERE

LOSFIZIO DELGIOCO

DALMONDO

giostra tra le montagne russe del Preu

48. Se lo Stato fa i conti senza il giocatore

english pages 90. Amusement between Brexit and

40. Un altro giro di

Anno nuovo, tassa nuova. Ma stavolta la coperta è corta, come rileva non solo l’industria, ma anche il Parlamento. FISCO&SLOT/ Un pozzo di cui si inizia a vedere il fondo

54. VOXMANAGER 59. ALBARDEGLIESPORTS 74. DALMONDO 75. L’ORADELGIOCO 76. DANONPERDERE 78. L’AVVOCATODELDIAVOLO 80. GIOCO&RETAIL 82. GIOCO&PSICHE 84. GIOCHIDABAR 85. GIOCARECONGUSTO 86. LASLOTDELMESE 88. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO

GIOCO &ARTE

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ILUOGHI DELGIOCO

RIFLESSIONI DAORSO

L’OROSCOPO

GIOCO &PSICHE

LAVLT DELMESE

GIOCO &TECNICA

PANNONERO

DANON PERDERE

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LOSFIZIO DELGIOCO

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

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rubriche

GIOCO &ARTE

La governance e le scommesse: questi i punti fondamentali per il rilancio dell’ippica nella visione di Giuseppe L’Abbate, nuovo sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali

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73.

50. L’ora dell’unità

NEW SLOT

notte racconta come attraverso la musica è riuscita a emergere e a trasformare l’insicurezza in emozioni da condividere con gli altri Fiesta latina con i Los Locos / Il celebre duo composto da Roberto Boribello e Paolo Franchetto saluta l’arrivo del 2020 al Casinò di Sanremo e svela i segreti del suo lungo successo

TORNEANDO

Donatella Tesei

72. “Combatto

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INTERVISTE

PROMOSPACE

IPPICA

L’obiettivo è far crescere un sistema regionale di intervento multidimensionale e coordinato, articolato dal livello regionale a quello locale. Nell’ambito della rete integrata tra i servizi sanitari, gli enti locali e le associazioni attive nel territorio, le amministrazioni comunali avranno un coinvolgimento sempre più attivo.

DALMONDO

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politica

C A S C ATA D E L L E M A R M O R E , T E R N I

D O N A T E L L A

T E S E I

La verde Umbria ricomincia dal gioco di Roberta Falasca

Dal

mese di ottobre 2019 l’Umbria ha cambiato colore. Per la La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, eletta prima volta. Se storicamente il cuore dell’Umbria è sempre a ottobre 2019, fa il punto sulla stato rosso, dallo scorso autunno, con l’arrivo del Governo leghista, a legge regionale: dalla lotta al Gap sventolare su palazzo Cesaroni a Perugia è una bandiera verde. Dalle al marchio “No slot” azioni per la prevenzione e cura del gioco d’azzardo patologico alla formazione degli operatori sanitari e dei gestori, il nuovo Governo della regione prosegue il lavoro sul contrasto al Gap, con una serie di iniziative volte a promuovere i corretti stili di vita a partire dai bambini e dalle scuole. La presidente Donatella Tesei fa il punto della situazione con Gioco News. “L’Umbria - spiega la presidente Tesei - tra le prime regioni d’Italia, nel 2014 si è dotata di una legge in materia di gioco d’azzardo patologico (n. 21 del 21 novembre 2014), per arrivare in una fase successiva all’adozione del Piano regionale 2017-2018 per la prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo, approvato a dicembre 2017, definitivamente e integralmente, dall’Osservatorio nazionale e dal ministero della Salute. Il Piano regionale prevede un ventaglio di azioni, tutte avviate, per la regolamentazione dell’offerta, l’informazione e la prevenzione, con particolare attenzione ai gruppi di popolazione più vulnerabili. La Regione inoltre, ha predisposto un marchio ‘No slot’ dedicato agli esercizi commerciali che decidono di non installare o di rimuovere apparecchi per il gioco d’azzardo”. “Per la cura dei giocatori patologici – continua la governatrice umbra - è stato definito un percorso diagnostico terapeutico e assistenziale specifico che prevede la presa in carico anche dei familiari. Sono stati attivati tre Centri specifici per il trattamento sociosanitario dei giocatori patologici a Perugia, Foligno e Terni ed è prevista l’attivazione di una quarta realtà a Città di Castello. È disponibile un numero verde regionale per informazioni e richieste di aiuto (800.410.902) e sono state predisposte iniziative per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al gioco d’azzardo.

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2020


POLITICA DONATELLA TESEI

La legge regionale sul gioco Secondo quanto sintetizza il Piano operativo per la prevenzione, il contrasto e la cura della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, la legge regionale 21 novembre 2014 numero 21 pone una serie articolata di obiettivi, che richiamano le competenze di un ampio ventaglio di direzioni generali e servizi della Giunta regionale, implicano il coinvolgimento dei Comuni e delle aziende sanitarie locali, promuovono sinergie interistituzionali (con la scuola, le prefetture, le forze dell’ordine, le associazioni) e valorizzano la partecipazione del terzo settore e del volontariato. Ne deriva la necessità di definire un programma di applicazione organico e coordinato, sviluppato con un approccio intersettoriale. Le attività rivolte al gioco d’azzardo, da parte della Regione Umbria, sono comprese nei piani generali della programmazione regionale e sono: l’istituzione del numero verde regionale; attività capillare di informazione e comunicazione; marchio regionale ‘No slot’; formazione degli operatori sanitari; servizi sanitari e sociali, volontariato, gruppi di auto; formazione dei gestori; attività di controllo; rilevazione dei locali da gioco e

È stata presentata al ministero della Salute una nuova programmazione di attività per il triennio 2019-2021 e siamo in attesa della sua approvazione. Si continuerà quindi a lavorare per limitare il fenomeno che ha conseguenze importanti sul piano sociale e sanitario con ricadute forti anche dal punto di vista dei costi”. Sulla legge regionale umbra sul gioco potrebbero esserci dei cambiamenti da apportare, anche alla luce di quanto sta accadendo nelle altre amministrazioni d’Italia? “In futuro – afferma la Tesei - la programmazione regionale vedrà i Comuni sempre più protagonisti nella lotta al gioco d’azzardo patologico. L’obiettivo è far crescere un sistema regionale di intervento multidimensionale e coordinato, articolato dal livello regionale a

relazione annuale. Bambini e ragazzi sono i soggetti a cui la Regione sta dando la massima attenzione, al fine di promuovere in essi le competenze personali e le capacità di analisi critica e di autonomia nei confronti del gioco, con l’obiettivo di incidere trasversalmente sugli stili di vita. Anche i gestori e il personale degli esercizi con offerta di gioco d’azzardo legale sono al centro delle politiche di prevenzione al Gap in quanto, secondo la Regione Umbria possono contribuire, svolgendo così un’importante funzione sociale, ad arginare il diffondersi di forme problematiche di gioco, sia attraverso il rispetto delle disposizioni emanate dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni, sia attraverso azioni che promuovano un’assunzione di responsabilità da parte dei giocatori. Una delle misure definite dalla Regione riguarda l’esposizione obbligatoria di materiali informativi all’interno dei locali con offerta di giochi d’azzardo leciti, con la finalità di garantire qualità, visibilità e uniformità delle informazioni fornite negli esercizi collocati nel territorio regionale.

quello locale. Nell’ambito della rete integrata tra i servizi sanitari, gli enti locali e le associazioni attive nel territorio, le amministrazioni comunali avranno un coinvolgimento sempre più attivo. La normativa regionale del resto, attribuisce ai Comuni un ruolo fondamentale nella lotta al gioco d’azzardo e nel contrasto alla ludopatia, con l’attribuzione agli stessi di funzioni rilevanti in materia di regolamentazione e controllo dell’offerta di giochi d’azzardo e nell’attuazione di interventi volti alla sensibilizzazione delle comunità locali e alla prevenzione. Sono i Comuni a dover rilasciare agli esercizi commerciali il marchio ‘No slot’ e sempre i Comuni hanno un ruolo di vigilanza rispetto al corretto utilizzo dello stesso. LEI CHI È?!? Avvocato cassazionista e membro del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Spoleto, per otto anni, assume prima l’incarico di Pretore Onorario presso la Pretura di Montefalco e successivamente, presso la Pretura circondariale di Spoleto. Nel 2009 decide di candidarsi alle elezioni amministrative comunali con la lista civica di centrodestra “Gruppo Montefalco”, vincendo le elezioni e diventando sindaco di Montefalco. Vice presidente del Cal (Consiglio Autonomie Locali) nel 2010 e presidente dell’Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino nel biennio 2011-2012, si candida per il secondo mandato alle elezioni amministrative comunali del 2014, dando continuità al progetto amministrativo già intrapreso, e vince le elezioni comunali con il 63 percento dei consensi. Membro del Cda della Bonifica Umbra, coordinatore regionale delle Città del Vino dell’Umbria e membro del Consiglio Nazionale, ricopre attualmente la carica di Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Città per la Fraternità ed è consigliere del Gal Valle Umbra e Sibillini. Alle elezioni politiche del 2018 viene eletta al Senato della Repubblica, nel collegio uninominale di Terni, sostenuta dalla coalizione di centrodestra. È presidente della quarta commissione permanente Difesa del Senato. A settembre 2019 ufficializza la sua candidatura alla presidenza dell’Umbria, sostenuta dal centrodestra unito e a metà dicembre ufficializza le sue dimissioni da senatrice.

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politica

LOTTA AL GAP TUTTI D’ACCORDO di Roberta Falasca

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L’IMPEGNO IN REGIONE UMBRIA DI ALESSANDRINI (LEGA), DE LUCA (M5S) E PACE (FDI) PER COMBATTERE IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO ega, Movimento 5 Stelle e Fratelli di Italia in Umbria divisi su molto (come del resto anche a livello nazionale) ma uniti nel contrastare il gioco d’azzardo patologico. Ne parlano a Gioco News Valeria Alessandrini, Thomas De Luca ed Eleonora Pace.

LEGA

«Adottare misure concrete per contrastare la ludopatia»

VALERIA ALESSADRINI

“Un insieme di forze e di attività formative e informative, che abbracciano la comunità, sono fondamentali per combattere la ludopatia che nei casi più critici ha radici profonde nell’individuo. Non possiamo generalizzare il fenomeno ma dobbiamo impegnarci tutti per combatterlo. Porto come esempio il progetto I4school, condiviso con la Questura di Terni, che attraverso la partecipazione di professioni-

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2020

sti del settore, ci ha permesso di entrare nelle scuole. Un progetto che ha coinvolto l’intero corpo docente e le famiglie. La stessa parola, ludopatia, ci dice che si tratta di una patologia, e in quanto tale occorre adottare delle misure concrete volte a contrastare il fenomeno”. Questo il commento della consigliera regionale della Lega Valeria Alessandrini sul gioco. In riferimento a quello patologico, Alessandrini spiega che “può essere contrastato con iniziative di prevenzione e mettendo in atto campagne informative in cui vengano esposti i rischi a cui si può andare incontro giocando non responsabil-


LOTTA AL GAP TUTTI D’ACCORDO

mente. È necessaria una lotta dura alla ludopatia e impegni concreti in favore della tutela delle fasce più deboli che possono essere vittime di detta patologia a partire dalle scuole. È sempre giusto difendere il lavoro e tutelare l’occupazione, tuttavia non è mai cosa buona contrapporre lavoratori e diritto alla salute. Lavoro e salute devo essere due facce della stessa medaglia. Creare un’intelligente cooperazione tra più mondi tutela gli uni e gli altri”. “Entrare in Regione – continua Alessandrini - come la donna più votata dell’Umbria è per me motivo di orgoglio ma allo stesso tempo di grande responsabilità. I cittadini ripongono in me quella fiducia che si è venuta a creare in questi mesi in cui ho espletato il mio incarico

di assessore a Terni, tentando di raggiungere obiettivi per il bene comune della mia città. Essere consigliere regionale significa porre attenzione alle problematiche di tutti i territori, dal Comune alla Regione. Mi ritengo una donna di partito al servizio dei cittadini della nostra regione. Per quanto riguarda il nuovo governo umbro, per la prima volta nella storia, di colore verde Alessandrini conclude: “I cambiamenti tra le varie legislature sono fisiologici per portare stimoli nuovi. In questo caso non si può parlare solo di un cambio di passo ma di una svolta, anzi di una necessità, voluta democraticamente dai cittadini.

MOVIMENTO 5 STELLE

Per quanto riguarda l’attuazione della vigente legge umbra per il contrasto del gioco patologico il consigliere pentastellato Thomas De Luca, presidente del Comitato per il controllo e la valutazione fa una sintesi su quanto già annunciato in Regione: “Spesso in politica vige la cattiva abitudine di dar vita a iniziative importanti sulla scia del dibattito mediatico che a tratti infiamma l’opinione pubblica, salvo poi lasciar tutto com’è. Prima di attivare nuove iniziative per contrastare la piaga della ludopatia è fondamentale verificare l’attuazione della legge regionale 15 giugno 2017, n. 7 che andava a modificare la legge 21/2014. Dobbiamo capire come sia stata recepita la legge dai territori, che risultati si registrano a livello statistico rispetto al passato, come funzionano i servizi di prevenzione e di ascolto attivati con le Usl, dobbiamo raccogliere dati e confrontarci sempre più sistematicamente con chi si occupa di ludopatia per continuare a migliorare la capacità delle istituzioni di

IL CONSIGLIO

contrastare i danni da questa dipendenza”. Per quanto riguarda il Gap, la situazione, secondo De Luca, rimane allarmante. “Nel 2017 – spiega - in Umbria, sono stati bruciati un miliardo di euro e 77 milioni in gioco d’azzardo. Una cifra sottratta all’economia reale e al benessere delle famiglie, paragonabile a quanto in sette anni la Regione distribuisce in fondi strutturali alle imprese o alla spesa del fondo sanitario. Una cifra colossale dietro a cui spesso si nasconde il dramma famiglie ridotte sul lastrico per tentare la sorte in quella che non ho timore a definire una vera droga di Stato. Troppo spesso la politica ha voltato le spalle a questo fenomeno e personalmente non ho intenzione di entrare nella lunga lista di quei politici che non hanno avuto il coraggio di contrastare le lobby del gioco d’azzardo”. “Quando a vincere le elezioni non sono le idee e i programmi o la credibilità dei candidati ma un leader nazionale – afferma De Luca in merito al nuovo governo leghista in Umbria - che il giorno dopo il voto sarà già immerso nella prossima campagna elettorale a chilometri di distanza, non può avvenire nulla di buono per i cittadini, salvo fortunate congiunture astrali. Personalmente auspico che l’assemblea legislativa della nostra Regione non ci faccia assistere alla stessa debole azione politica che le maggioranze a trazione leghista stanno mettendo in campo nei più importanti Comuni del nostro territorio. Un’Umbria debole, senza in-

THOMAS DE LUCA

«Contrastare le lobby»

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REGIONALE DELL’UMBRIA

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LOTTA AL GAP TUTTI D’ACCORDO

politica

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novazione, senza una visione sostenibile di futuro, non conviene a nessuno. Non è facile fare una valutazione complessiva quando esiste un’Umbria di serie A e una di serie Z. In Umbria c’è una regione che vive di turismo, eccellenze imprenditoriali, economia sostenibile, cultura, artigianato di qualità, università, produzioni agricole e zootecniche di assoluto interesse internazionale. Una regione che ha saputo ben rispondere alla sfida dei col-

legamenti e delle infrastrutture, in grado di intercettare fondi strutturali e risorse. Poi abbiamo l’Umbria dei disastri ambientali, delle infiltrazioni mafiose, dei comitati d’affari, delle multinazionali che fanno business con i beni comuni, l’Umbria del lavoro che scompare. Della marginalizzazione dei territori. Delle liste d’attesa per le visite sanitarie. L’Umbria della burocrazia schizofrenica che stronca le piccole e medie imprese e le partite Iva”.

FRATELLI D’ITALIA

ELEONORA PACE

«Una politica proibizionista non risolve il problema» Dal Consiglio comunale di Narni a quello della Regione Umbria, Eleonora Pace, consigliera regionale di Fratelli D’Italia e presidente della Terza commissione consiliare permanente Sanità e servizi sociali spiega a Gioco News che “Fratelli d’Italia presentò già nel 2014 una proposta di legge regionale per il contrasto alla ludopatia che poi ha aperto la strada all’approvazione di una norma varata dalla Regione Umbria mentre, a livello nazionale, la nostra azione si è sempre contraddistinta nel cercare di frenare ma anche di prevenire questo fenomeno attorno al quale oltre ci sono migliaia di persone che rovinano la propria esistenza e quella delle

loro famiglie. C’è moltissimo da fare – continua Pace - soprattutto per recuperare ritardi e inefficienze. La Regione deve potenziare gli strumenti informativi e garantire percorsi sociosanitari efficienti che si facciano carico dei giocatori con percorsi diagnostici e terapeutici. Meccanismi che già esistono ma che vanno ripensati nella loro attuazione”. Inoltre, “si possono avere idee differenti sul gioco in generale ma certamente non ci si può nascondere dietro ad un dito pensando che una politica proibizionista a tutto tondo possa risolvere il problema. Ecco perché a mio avviso occorre avere un approccio serio e rigoroso, ma concreto, nel dare comunque evidenza a ciò che è legale rispetto a ciò che non lo è. Va posta quindi attenzione a politiche che riescano ad armonizzare il gioco lecito, contrastandone le degenerazioni ma anche evitando che la troppa burocrazia faccia proliferare il ricorso a giocare in modo illecito e senza il controllo delle autorità”. “La mia comunità è l’Italia – spiega la consigliera Pace e Narni rappresenta la mia casa e le mie radici. Le istituzioni come il consiglio comunale e oggi quello regionale sono gli ambiti dove poter agire per affermare valori e idee in cui credo, e che possano essere utili a fornire le risposte che tutti oggi richiedono. È chiaro che aver

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2020

ricevuto in anni diversi e in circostanze diverse anche nel ruolo, il mandato fiduciario di tanti cittadini, ed essendo io narnese, l’attenzione e la sensibilità nell’affrontare i vari problemi che riguardano da vicino questo territorio è certamente grande, facendomi sentire da un lato un senso di responsabilità maggiore ma dall’altro anche orgoglio per la mia città e volontà accresciuta di dare il massimo. La sfida – afferma la consigliera Pace - che tutti dobbiamo affrontare è quella con il nostro tempo e i giovani sono coloro che per primi subiscono i rimbalzi negativi di ritardi o inefficienze che frenano la capacità di correre veloci per la conquista di un ruolo da protagonisti nella società globale contemporanea. L’Umbria è pienamente dentro queste dinamiche ed è tutt’altro che un’isola felice come mostrano tutti gli indicatori economici tra cui la disoccupazione soprattutto quella giovanile. Non esiste perciò una ricetta specifica ma appunto una risposta globale a problemi globali. Soprattutto nei nostri territori quelli tanto per intenderci dell’area Terni-Narni, c’è la necessità di uscire da una monocultura industriale che non trova più riscontro nella realtà. Diversificare, creare nuove opportunità, favorire processi di innovazione industriale e lavorare sulle infrastrutture materiali e immateriali rendendo il nostro territorio attraente per tutti i tipi di impresa da quella tradizionale a quella innovativa e di ultima generazione come le tante start up che pure, in un momento certamente non favorevole, sono con caparbietà riuscite ad affermarsi”. Giorgia Meloni, continua la consigliera regionale, “è il mio leader e punto di riferimento in quanto guida con grandi capacità il movimento politico in cui ho deciso di impegnarmi e se devo individuare un modello da seguire in lei, allora dico che è proprio il fatto che Giorgia in primis non pensa e non crede di essere un modello, ma solo una donna coraggiosa che si è messa al servizio di idee più grandi di tutti noi come quelle rappresentate dall’identità di patria e dalla difesa dell’interesse nazionale. Ecco, questo spirito di servizio e la dedizione completa a questa missione sono le stesse cose che anche io cerco da anni di applicare nella mia vita quotidiana rimanendo sempre con i piedi per terra”.



inchiesta politica

Carte da decifrare I limiti orari al gioco stabiliti in Conferenza unificata nel 2017 tornano d’attualità con la circolare del Viminale che invita i Comuni a seguirli. Ma cosa ne pensano i diretti interessati? La parola alle amministrazioni di Milano, Roma, Napoli e all’Anci.

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iforma”. Sembra essere questa la parola d’ordine da cui ripartire per chiunque si occupi a qualunque titolo di gioco pubblico: dalla politica alle rappresentanze d’impresa, senza dimenticare gli operatori del settore, ovviamente. L’ha tirata in ballo il senatore Giovanni Endrizzi (M5S) nel commentare entusiasta il sì, in commissione Bilancio, al suo emendamento alla Manovra sulla gara degli apparecchi che ha soppresso la delega al Mef di procedere, tramite decreto, al riordino dell’offerta di gioco, auspicando “un programma di riforma complessivo del settore che riporti allo Stato, e alle funzioni di tutela pubblica dello Stato, il baricentro”. L’hanno chiesta Confindustria, Confcommercio e Confesercenti nell’alleanza siglata poco prima di Natale, per definire, fra l’altro, “un chiaro perimetro normativo e fiscale”. Un obiettivo comune e sempre più necessario ora che il settore si trova di nuovo a fare i conti con la necessità di tenere in equilibrio la riduzione dell’offerta – gravata anche dagli ennesimi aumenti del Preu – con i regolamenti comunali e le leggi regionali che continuano a

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di Francesca Mancosu

proliferare. Ma quale potrebbe essere la via giusta da percorrere? Forse quella indicata dal ministero degli Interni, che lo scorso novembre ha evidenziato in una circolare la “valenza d’indirizzo” degli orari degli apparecchi da gioco fissati dall’intesa in Conferenza Stato-Regioni del 2017, riconoscendo ai Comuni la possibilità di “stabilire delle fasce orarie fino a sei ore complessive di interruzione quotidiana del gioco”, richiamandosi alle sentenze del Tar Lazio che ha bocciato le ordinanze orarie dei comuni di Anzio e Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, proprio perchè in conflitto con essa. Un “segnale” molto apprezzato dagli operatori del settore, e fatto proprio anche dalla Prefettura di Milano, che pochi giorni dopo ha richiamato l’attenzione dei sindaci della provincia sul rispetto di quanto previsto dalla Conferenza unificata. Un precedente importante, che commentano per noi Simona Neri, referente per l’Anci all’Osservatorio del ministero della Salute per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, e alcuni dei rappresentanti dei maggiori Comuni italiani: Milano, Roma e Napoli.


INCHIESTA CARTE DA DECIFRARE

Comune di Milano:

C R I S T I N A TA JA N I

lano, con una limitazione oraria più estesa, erano un primo passo affinché, in un avanzante sistema di liberalizzazioni delle attività economiche (e anche quella del gioco d’azzardo lecito è tale), ci fossero delle iniziative a tutela della salute delle persone, in particolare dei giovani e degli anziani, categorie notoriamente più deboli. Come Comune di Milano si potrà sicuramente collaborare con le commissioni regionali e con lo stesso consigliere Piccirillo sulla sua proposta di legge, così come si è collaborato nelle varie iniziative dei bandi 2015 e 2017 per lo sviluppo e il consolidamento di azioni di contrasto al gioco d’azzardo patologico”. Comune di Roma:

«Troppi punti critici nel testo dell’intesa» Per la città di Roma a rispondere nel merito è Sara Seccia (M5S), vice presidente dell’Assemblea capitolina e referente comunale sul tema del Gap. “Per ora non riteniamo di recepire le indicazioni del Viminale: attualmente Roma disciplina gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro (slot machine e Vlt) con l’ordinanza sindacale numero 111/2018, su cui è stato pendente giudizio al Tar Lazio da parte delle più grandi concessionarie ricorrenti che avevano richiesto anche la sospensiva del provvedimento. Non solo la sospensiva non è stata mai concessa, ma al Tar l’ordinanza ha vinto i ricorsi su ogni contestazione. Siamo ora in attesa, per fine gennaio, dell’esito dell’appello presso il Consiglio di Stato. Ciò significa che, nonostante le disposizioni previste nella Conferenza unificata del 2017, Roma ha agito secondo criteri di legittimità e proporzionalità. Non recepiremo, per ora, il testo scaturito dalla Conferenza perché esso non ha mai avuto attuazione e ritenere che esso oggi sia cogente sarebbe giuridicamente un grosso errore, soprattutto un grave precedente, a spregio di qualsiasi regola sugli iter da seguire per rendeSARA SECCIA

LUIGI PICCIRILLO

“In merito alla nota del prefetto di Milano, con la quale inoltra la circolare del ministero dell’Interno, è comunque importante ricordare che il Comune di Milano ha già regolato gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco, fin dal 2014 con le ordinanze sindacali numero 63 e 65, quindi ben prima dell’intesa Stato-Regioni del 2017”, rimarca Cristina Tajani, assessore comunale alle Politiche per il lavoro, attività produttive e commercio. “Tali ordinanze sono state più volte oggetto di ricorsi sia da parte delle società concessionarie del gioco, sia di esercenti, ma sia il Tribunale amministrativo, che il Consiglio di Stato hanno sentenziato la correttezza e la validità delle citate ordinanze sindacali. Si rende necessario precisare che il contenuto della circolare ministeriale non possiede elementi di carattere normativo (seppur di rango secondario e circoscritto al solo ambito amministrativo di competenza), è quindi priva di qualsiasi precetto vincolante. Essa viene definita come ‘atto di indirizzo’ dallo stesso organo che l’ha emanata, ma risulta come una chiara segnalazione a tutti i prefetti, ai quali viene indicato, in uno spirito di leale collaborazione, di renderne partecipi anche i Comuni e, come tale, anche il Comune di Milano valuterà queste indicazioni, ricordando, come detto innanzi, che esso ha già una valida regolamentazione degli orari di utilizzo degli apparecchi da gioco”. Tornando al “succo” dell’intesa del 2017, Tajani “concorda sul fatto che sia stata un passo in avanti verso una più ampia e completa regolamentazione dell’uso degli apparecchi da gioco, non solo sotto l’aspetto dell’orario di esercizio, ma anche della collocazione di tali apparecchi, come pure dei limiti di accesso ed anche come strumento per contrastare i fenomeni di ludopatia, ma, in assenza di atti normativi di recepimento non può dare piena forza giuridica a tali azioni e, quindi, si ritiene che, per quanto riguarda la situazione di Milano, sia necessario avere ulteriori indicazioni dal Governo e dal Parlamento, visto che l’attuale disciplina locale ha la sua validità”. L’assessore milanese quindi dice la sua anche sulla possibile modifica della legge regionale sul gioco, dopo la proposta avanzata in tal senso dal consigliere Luigi Piccirillo (M5S), sull’onda delle proroghe adottate in tante regioni d’Italia. “Lasciamo fare al legislatore regionale le sue attività; la proposta di legge del consigliere Piccirillo potrà essere senz’altro utile per meglio analizzare il fenomeno della ludopatia, anzi, come dice lo stesso Piccirillo, come vero e proprio ‘disturbo da gioco d’azzardo’. Le stesse ordinanze del Comune di Mi-

MILANO

«Precetti del Viminale non vincolanti»

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inchiesta politica CARTE DA DECIFRARE

ROMA

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Comune di Napoli:

“La circolare rompe il silenzio” Unica voce fuori dal coro quella del vice sindaco e assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Enrico Panini. “La circolare del Ministero è importante perché rompe colpevoli silenzi ed inerzie - a tutti i livelli - su un tema di crescente rilevanza nel nostro Paese: le regole per il gioco lecito. Di crescente rilevanza perché l’incremento delle patologie da Gap è davvero molto consistente. Bene che la circolare assuma le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni del 2017. Bene che fra i requisiti richiesti per autorizzare l’apertura di una sala da gioco si debba tener conto anche degli orari e delle distanze dai luoghi sensibili. Molto meno bene che, di quella Conferenza, si ometta di assumere la richiesta dei Comuni di modifica al testo dell’intesa (recepita) mirata a considerare i limiti di orario e distanze definiti nel testo come limiti massimi salvaguardando le regolamentazioni deliberate dagli Enti locali. Questa è una mancanza che giudico molto negativamente. Atteso che le circolari formulano degli indirizzi, il Comune di Napoli continuerà a osservare il regolamento approvato all’unanimità dal consiglio comunale. Un regolamento sul quale per due volte il Consiglio di Stato si è espresso positivamente con affermazioni di grande rilievo innovativo, ad esempio la possibilità di estendere ai corner le stesse regole delle sale da gioco”. Secondo il vice sindaco partenopeo inoltre la “Conferenza unificata aveva prodotto una buona mediazione in assenza di una volontà di legiferare in materia da parte del Parlamento e con tanti Enti locali in difficoltà. Ciò che deve essere aggiunto è la salvaguardia delle regolamentazioni assunte dagli Enti locali che, nella loro autonomia, sono ben in grado di dettagliare le norme anche riducendo i limiti massimi indicativi se ciò viene ENRICO PANINI

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re applicabile un provvedimento. Inoltre, il contenuto della circolare è privo di qualsiasi precetto vincolante, è un semplice ‘atto di indirizzo’. Quindi, in che modo una circolare può vincolare gli organi di governo regionali e comunali? Perché non emettere i previsti decreti attuativi (ammesso che il testo della Conferenza sia condivisibile)?”, si domanda Seccia. “Comuni e Regioni continueranno a svolgere il loro ruolo per la lotta al Gap finché non interverrà un provvedimento cogente (e, spero, meglio ragionato) a livello nazionale. Non solo, le indicazioni contenute nell’intesa possono essere disattese quando l’Ente locale dimostri l’esistenza di particolari situazioni che rendano necessario adottare soluzioni diverse da quelle specificate nella Conferenza. Roma l’ha fatto. Tuttavia, ritengo che i contenuti della Conferenza dovevano essere oggetto di una più attenta valutazione. Infatti, il testo non risponde alle esigenze dei Comuni, men che meno della Capitale d’Italia: è prevista solo la riduzione del 50 percento dei punti vendita (cosiddetti ‘corner’) con la conseguenza che tutto andrebbe a convogliare in pochi e grandi ‘mini casinò’ (sale bingo, sale scommesse); poi, è prevista solo la riduzione delle slot machine (Awp) mentre per le videolottery (Vlt) – le più pericolose perché accettano banconote di grosso taglio - non è prevista alcuna riduzione numerica. Ed ancora, è stato eliminato qualsiasi riferimento al ‘distanziometro’ e ai ‘luoghi sensibili’, che invece utilizzano i Comuni per contenere la diffusione delle sale da gioco; cosa molto grave è la previsione di apertura di almeno 18 ore giornaliere, diversamente da quello che i Comuni hanno inteso fare (8-10 ore giornaliere); alcun cenno è fatto alla revisione del gioco online, né al divieto di pubblicità. Cosa ancor più grave, non vi è alcun riferimento alla diminuzione delle entrate per lo Stato, il che lascia intendere che non verrà diminuito il numero delle macchine, ma verrà solo effettuata una ridistribuzione territoriale. Unici punti positivi sono l’introduzione della tessera sanitaria nelle Vlt, oltre una blanda previsione di intensificazione dei controlli in base alla normativa antimafia e antiriciclaggio.

Non solo il testo della Conferenza non ha visto l’emanazione dei decreti attuativi, ma ritengo che vi siano ancora (troppi) punti critici e non si assolva minimamente agli obiettivi che invece sul tema andrebbero raggiunti”. La vice presidente dell’Assemblea capitolina infine ravvisa criticità anche rispetto alla decisione di tante regioni di “rivedere” le proprie normative sul gioco. “Sono solo dei passi indietro sulla lotta al gioco d’azzardo patologico, e non sono d’accordo. Soprattutto, verrebbero drasticamente ridimensionati i poteri di Regioni e Comuni che in questi anni hanno fatto tantissimo, ognuno nei propri ambiti, per contrastare il Gap e ai Tar hanno avuto esiti spesso favorevoli ai loro provvedimenti, oltre a diffondere le buone prassi in gran parte del territorio nazionale”.


INCHIESTA CARTE DA DECIFRARE

NAPOLI

ritenuto utile nell’esclusivo interesse della salvaguardia della salute dei cittadini”. Infine, Panini prova a delineare i contenuti di una normativa sul gioco, anche alla luce del lavoro svolto in questi anni in tal senso sui territori. “L’entrata in campo di un crescente numero di Regioni, conoscendo bene il peso delle potenti lobby economiche che governano il gioco lecito, è il frutto di una mutata sensibilità e dell’incremento, purtroppo, del numero delle persone che si rivolgono al Sistema sanitario perché entrate o vicine ad una spirale distruttiva meglio conosciuta come ludopatia. Circa i contenuti di una legge in materia di regolamentazione, che ancora non c’è, aggiungerei che una legge deve regolamentare anche i temi dimenticati: i corner che sono ovunque e presso i quali si può giocare a tutte le ore senza il benchè minimo controllo, il 10eLotto peraltro con estrazioni pubbliche disseminate

ovunque ed in alcuni casi con una folla da stadio ad assistere, la regolamentazione dei ‘gratta e vinci’, senza dimenticare i bingo. Insomma, la tutela della salute non ammette zone d’ombra”.

Anci: «Comuni finalmente indipendenti dalle Regioni»

SIMONA NERI

Sul tema, visto il coinvolgimento dei Comuni, offre la sua visione anche Simona Neri, referente per l’Anci all’Osservatorio del ministero della Salute per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. “Nonostante l’accordo della Conferenza unificata non sia stato formalmente attuato tramite decreto, penso che nei contenuti ci sia stata un’intesa frutto di un lungo, approfondito e anche sofferto confronto tra i soggetti che ne fanno parte. Il punto è proprio questo: l’intesa è stata raggiunta ad un tavolo che ha visto protagonisti Stato, Regioni ed Enti locali e ritengo che l’indicazione del Viminale sia assolutamente comprensibile e corretta. Non nascondo che per noi Comuni rappresenta un passo in avanti considerevole e ci rende finalmente indipendenti dalla legislazione regionale che tra Nord e Sud è estremamente variabile proprio sul tema delle limitazioni orarie. In Toscana (Neri è sindaco di Laterina Pergine Valdarno, in provincia di Arezzo Ndr), ad esempio, la legge regionale non dà prescrizioni specifiche in tema né apre direttamente alla possibilità di

intervenire ai primi cittadini (dando forse per scontati i poteri dei sindaci in qualità di massime autorità sanitarie dei propri territori?) e le ordinanze sindacali in materia di orari sono state tutte impugnate e respinte dal Tar, contrariamente a quanto avviene in Veneto, invece. Unica eccezione il Comune di Firenze, che al secondo tentativo di ordinanza ha superato invece il vaglio del Tar Toscana sul prevedibile nuovo ricorso”. Ci sono, quindi, alcune misure dell’intesa del 2017 ancora valide e altre da completare o rivedere, evidenzia Neri. “Certamente bisognerebbe cercare di rendere meno aggressive le macchine da gioco, smettere di prorogare l’obbligo dell’adeguamento delle Awp in AwpR (con controllo remoto, Ndr) ed attivare la misura dell’accesso selettivo al gioco tramite identificazione del giocatore, controllo con documento d’identità, inserimento della carta nazionale dei servizi, nonché della carta dell’esercente, che permetterà il funzionamento delle nuove AwpR (questo consentirebbe anche di acquisire una grande quantità di dati come abitudini, tempi e modalità di gioco, dati che garantendo il totale anonimato le strutture scientifiche a servizio del ministero della Salute potrebbero studiare per capire ed approfondire l’evoluzione della patologia per fasce di popolazione); eliminare immagini eccessive che

inducano al gioco e garantire standard di arredo interno e luci con rispetto di vincoli architettonici per i punti gioco. Così come inserito nella nuova legge regionale della Toscana, sarebbe importante introdurre l’obbligo di formazione specifica per gli addetti anche con approccio di contrasto al gioco patologico. Non per ultimo, si dovrebbe aprire un tavolo di concertazione in Europa per condividere linee di azione per monitoraggio, cura e prevenzione della patologia”. Anche la referente di Anci quindi offre il suo commento sulle leggi regionali in via di “trasformazione” in questi ultimi mesi: “Penso che intervenire su questo tema sia effettivamente molto complesso e richieda una serie di passaggi delicati che tengano in considerazione tutti i soggetti che se ne occupano: da chi gestisce, a chi cura, a chi controlla. Sono percorsi comprensibilmente lunghi ma bisogna tenere in mente il vero obiettivo, che è quello di salvaguardare la salute pubblica e proteggere le categorie più fragili che se non correttamente informate possono cadere più facilmente in questo disturbo. I giocatori patologici crescono anno dopo anno e non ha alcun senso rincorrere il problema senza agire sulle cause. Le Regioni devono intervenire per quanto di loro competenza, così come stanno facendo i Comuni e il Terzo settore”.

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attualità politica

I mille rischi per il gioco legale di Anna Maria Rengo

Il fondatore e presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, delinea gli scenari del settore, alla luce delle disposizioni normative in vigore a livello nazionale e locale, e sottolinea la necessità di un riordino dell’offerta, ripartendo dall’intesa che era stata raggiunta nel 2017

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estrizioni, vincoli, critiche, vecchie e nuove imposizioni. Il bilancio 2019 del settore del gioco “made in Italy” è fortemente influenzato dalla costante “attenzione” che il legislatore, a livello nazionale e regionale, gli ha riservato, considerandolo da un lato come un fattore di rischio, dall’altro, ancora una volta, come un bancomat da cui attingere per continuare a fare cassa. E il 2020 si apre con l’entrata in vigore di due provvedimenti, il decreto fiscale e la legge di bilancio, che intervengono decisamente sul comparto, con una serie di disposizioni che vanno a sovrapporsi o ad abrogare quelle vigenti. A delineare gli scenari è il fondatore e presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara. Come è destinato a cambiare il mercato italiano del gioco alla luce delle disposizioni sul divieto

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di pubblicità contenute nel decreto Dignità, entrato pienamente in vigore ad agosto del 2019, e del progressivo inasprimento della tassazione, previsto, ultimo in ordine di tempo, anche con la legge di bilancio 2020? “C’è il rischio che soprattutto nell’area dell’online non si percepisca più la differenza tra soggetti legali ed illegali. In questo settore, che oramai ammonta a quasi il 30 percento dei complessivi volumi di gioco, l’unico elemento che differenzia il legale dall’illegale è, infatti, proprio la pubblicità. La recente (dicembre 2019) inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, con un valore di più di 400 milioni di beni sequestrati frutto di gioco online illegale, testimonia che proprio l’online deve essere al centro della lotta alla criminalità organizzata”. Nel 2019 è emersa la questione relativa agli effetti occupazionali per l’industria del gioco legale delle varie normative regionali su orari e distanze. Su quali fronti si può e si deve intervenire, sia a livello regionale sia nazionale? “I circa 200.000 addetti alla filiera del gioco pubblico rappresentano una quota di occupati tutt’altro che irrilevante. La compressione degli orari dell’offerta e l’introduzione del ‘distanziometro’ mettono a rischio, in



attualità politica I MILLE RISCHI PER IL GIOCO LEGALE

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alcune aree, anche oltre l’80 percento dei complessivi volumi occupazionali. L’Eurispes ha prodotto stime degli occupati in diverse regioni: Puglia (circa 9.000), Piemonte (5.200), Emilia-Romagna (12.000), Lazio (15.000). Per quest’ultima regione l’Eurispes ha prodotto la mappatura del Comune di Roma Capitale, dalla quale emerge che con l’applicazione del distanziometro sarebbe impedita l’insediabilità dell’offerta di gioco pubblico nel 99,3 percento del territorio”. Negli ultimi tempi si è fortemente posta l’attenzione sul tema del disturbo del gioco d’azzardo. È davvero un’emergenza, o ce ne sono anche altre che vengono invece sottovalutate? Se sì, per quale motivo? “Il disturbo da gioco d’azzardo è certamente un problema socio-sanitario serio, anche se nel pubblico dibattito si illumina fortemente il gioco, mentre tutto tace sul versante droga e alcol. Per fare un solo esempio, nei Dipartimenti delle dipendenze patologiche della Regione Lazio per ogni paziente di Dga ve ne sono quasi 5 per alcol e quasi 20 per droga. I presi in carico a livello nazionale per disturbo da gioco d’azzardo sono poco più di 13.000. Anche l’Istituto Superiore della Sanità ha segnalato l’eccesso di clamore sul Dga, che rischia di lasciare in ombra patologie serie e sicuramente più diffuse. Inoltre, l’offerta sociosanitaria dei Dipartimenti non sempre è di alta qualità e adeguatamente differenziata tra dipendenze da sostanza e sine substantia”. Lo Stato può e deve continuare a fare cassa sul gioco, come sembra ancora fare anche con gli ultimi provvedimenti di bilancio ormai in vigore?

“Dovrebbe contenere e riqualificare l’offerta, ma non ‘uscire dal gioco’, perché ciò significherebbe creare praterie per l’illegalità”. Sul fronte del gioco illegale, le normative nazionali e regionali possono avere come effetto quello di incentivarlo? “Maggiore è la compressione dell’offerta legale, maggiori sono le opportunità di crescita per il gioco illegale. Questo afferma l’Eurispes, confortato dalle valutazioni della Direzione nazionale antimafia e della Direzione investigativa antimafia, oltre che della Guardia di Finanza. Nel 2018, proprio le Fiamme Gialle hanno contribuito allo studio dell’Eurispes sul Piemonte segnalando che, proprio in corrispondenza con la compressione dell’offerta, sono aumentati i sequestri di apparecchi ‘taroccati’ e dei cosiddetti ‘totem’, che permettono ogni tipologia di gioco nella piena illegalità”. A suo giudizio, esiste un “livello fisiologico” del gioco? Se sì, è stato superato in Italia e per quali motivi? “Non esiste in assoluto un livello ‘fisiologico’. Comunque nel nostro Paese la politica di rilascio di moltissime concessioni ha dilatato eccessivamente l’offerta”. Quali politiche possono essere portate avanti per assicurare la legalità e la protezione dei giocatori? Quanto è importante coinvolgere gli operatori? “Un riordino, con moderata riduzione dell’offerta e sua riqualificazione, appare indispensabile. Si deve tornare alla ‘spirito’ dell’Intesa Stato-Regioni-Autonomie locali del settembre 2017. Gli operatori, che agiscono all’interno di un quadro di piena legalità, rappresentano un valore per tenere lontano il gioco illegale, ma anche un potenziale presidio per la protezione dei giocatori problematici. Il superamento di strumenti inutili o controproducenti, quali il distanziometro e la compressione degli orari, è oramai una realtà anche in alcune regioni (Puglia, Abruzzo, Veneto) che hanno riformato le legislazioni precedentemente varate. Non si può dare del gioco legale una lettura “ideologica”, che sia in grado solo di tacitare le coscienze. È necessario operare con una logica di reale riforma, potenziando i servizi, qualificando ulteriormente l’offerta, e sbarrando la strada all’illegalità”.

Dal 1982 politica, economia e società sotto osservazione L’Eurispes, Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali è un ente privato e opera nel campo della ricerca politica, economica e sociale, dal 1982. Dal 1986 l’Istituto è iscritto all’Anagrafe Nazionale degli enti di ricerca del Miur. Nella sua quasi quarantennale attività l’Eurispes ha realizzato centinaia di ricerche. Racconta il Paese attraverso il Rapporto Italia, ma la sua attività prevede la realizzazione e la divulgazione di diversi filoni di ricerca; partnership con altre realtà istituzionali e private; progetti che sviluppano alcune delle tematiche individuate attraverso il costante

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lavoro di monitoraggio della realtà italiana in comparazione con i paesi europei ed extraeuropei; promozione e realizzazione di incontri e convegni; formazione e diffusione della conoscenza. Ne sono un esempio i Rapporti Nazionali sull’Infanzia e l’Adolescenza realizzati in collaborazione con il Telefono Azzurro; i Rapporti sulle Eccellenze italiane; le 6 edizioni del Rapporto sui crimini agroalimentari, realizzato in collaborazione con Coldiretti. Al suo interno opera l’Osservatorio su Giochi, Legalità e Patologie, diretto da Chiara Sambaldi e Andrea Strata.



SPECIALE

L’AMUSEMENT TRA BREXIT E SPINTE INNOVATIVE Tante novità all’Eag International Expo 2020, l’evento che si svolge dal 14 al 16 gennaio all’ ExCeL di Londra. Occhi puntati anche sul caso italiano. di Michela Carboni

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ne da gioco e una varietà di altri prodotti e sistemi che sono rilevanti per i mercati globali. Lo spettacolo presenterà gli ultimi contenuti di gioco, gestione della liquidità, sistemi di pagamento senza contanti e software di gestione aziendale, compresi i sistemi che aiutano a giocare in modo responsabile”. Come saranno organizzate le conferenze e chi parteciperà? “Le sessioni sono organizzate internamente, ad eccezione della giornata dei seminari ‘Immersive Entertainment’, organizzata da Kevin Williams dei consulenti Kwp”. Qual è lo stato di salute dell’amusement nel Regno Unito? “È abbastanza buono, principalmente per la crescente tendenza ad andare in vacanza all’interno del Regno Unito (Staycation) e le redemption stanno andando bene”. Quali sono le difficoltà che affronta questo settore? “Probabilmente la principale difficoltà riguarda le incertezze causate dalla Brexit. È difficile per le aziende pianificare in modo strategico in questo ambiente”. Come viene percepito il mercato dell’amusement italiano all’estero? “C’è molta partecipazione nei confronti dei nostri colleghi italiani per la situazione delle redemption. Attraverso organismi come Bacta ed Euromat desideriamo aiutare il

MARTIN BURLIN

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NUOVE TENDENZE

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PROMOSPACE

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Il

mondo del gioco di puro intrattenimento si dà appuntamento come ogni anno all’Eag International Expo 2020, l’evento che si svolgerà dal 14 al 16 gennaio prossimi all’ExCeL di Londra. Quali sono le novità e le principali caratteristiche di questo evento dedicato al mondo del divertimento? Lo abbiamo chiesto al presidente della kermesse, Martin Burlin, il quale afferma: “Oltre a una esposizione che presenta i prodotti più recenti di oltre 200 produttori e oltre a lanci esclusivi, ci sarà un programma di seminari oltre a una serie di eventi social. Questi ultimi includono ‘After Hours at Eag’, ‘The Veterans Lunch’ e la cena Bacta Eag”. Quali sono i principali argomenti che verranno affrontati? “I temi forti riguardano tutti i tipi di tecnologia immersiva nell’intrattenimento domestico, i sistemi di pagamento senza contanti e la responsabilità sociale”. Quali sono i Paesi più rappresentativi dell’evento? “Regno Unito, Irlanda, Italia, Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Scandinavia”. Perché chi si occupa di gioco dovrebbe partecipare al vostro evento? “I partecipanti potranno vedere le ultime versioni delle macchi-


l’amusement tra brexit e spinte innovative

settore. Temiamo che alcuni dei problemi riscontrati in Italia potrebbero estendersi ad altri mercati, se il caso delle redemption non venisse chiarito”.

Jon Cortinas, direttore delle vendite di Event Express, aggiunge: “Siamo lieti di collaborare con Eag Expo e di sostenere l’espansione dello spettacolo”.

Un evento sempre più globale Grazie all’accordo tra la società di consulenza Kwp e Eag International, i visitatori della kermesse londinese avranno un’emozionante opportunità di aprire il nuovo anno con un’intera giornata di seminari, affrontando le ultime tendenze dell’intrattenimento fuori casa. Martedì 14 gennaio, il programma si concentra sull’impatto delle nuove tecnologie nei settori dei divertimenti e delle attrazioni. Kevin Williams di Kwp spiega: “Per troppo tempo c’è stata una concentrazione sulla tecnologia a spese della sua applicazione al mondo dell’intrattenimento. Abbiamo messo insieme un cast stellare di relatori nei diversi seminari e questi sono i soggetti che stanno già promuovendo l’adozione di queste tecnologie da parte degli operatori dell’amusement”, assicura. La prima sessione, intitolata ‘Bringing Arena-Scale Vr To The Capital’, sarà ospitata da John Lilley di MeetSpaceVr. Lilley condividerà l’esperienza di MeetSpace Vr nel gestire stazioni di eSport e realtà virtuale in roaming e arcade. Lo sviluppatore della piattaforma multimediale Hologate è stato un grande sostenitore di Eag International, sia come espositore che durante le sessioni del seminario. In un settore relativamente giovane, il Ceo e fondatore Leif Petersen ha acquisito un notevole livello di esperienza nella creazione di contenuti per esperienze multiutente virtuali permanenti e basate su eventi, in

L’ ITALIA

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ambienti diversi come sale giochi ed eSport. Leif presenterà la sessione Hologate-Defining Immersive Entertainment. Paul Collimore di Spree presenterà Defining Younger Immersive Play. Già apprezzato collaboratore di Eag, il Ceo di Immotion Group Martin Higginson ospiterà la sessione intitolata Immersive Deployment For The Fec. Immotion ha sviluppato molte zone di intrattenimento Vr nei luoghi più importanti, tra cui The O2 e Legoland e ha introdotto alcuni modelli di business pionieristici.

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L’Italia continua a far parlare di sé nel mondo del gioco e, in particolare, nel settore dell’amusement. Nel bene e nel male. Anzi, soprattutto nel male, verrebbe da dire. Per via delle restrizioni sul settore e, in particolare, nei confronti delle ticket redemption, adottate a livello regionale, che hanno già tenuto banco all’interno della fiera Eag del 2019, con un dibattito sul tema organizzato da questa testata, che aveva destato l’attenzione generale, al punto da essere ripetuto anche quest’anno. Stavolta però abbiamo voluto dare anche un tocco di slancio portando una ventata di ottimismo per l’Italia e per l’industria globale esplorando anche le nuove opportunità che nascono nel settore grazie alla connessione con il fenomeno degli eSports. Con due convegni in due giorni che promettono di animare la fiera e scatenare il dibattito.

Il convegno di Gioco News su eSports e Gaming retail

Il convegno di GiocoNews.it sul settore amusement

14 GENNAIO H 15 Videogiochi competitivi in un mercato competitivo

15 GENNAIO H 12 Ticket redemption: in gioco c’è il futuro

Quali sono i possibili legami tra eSports e Amusement e quali le opportunità di business? Come si legano le competizioni di videogame al mondo delle sale giochi e dei Fec? Come può cambiare lo scenario con la diffusione di Realtà virtuale e Realtà aumentata nel retail gaming? Gioco News ne parla con i principali esperti a livello internazionale, con il supporto della testata specializzata eSportsMag.it

Il futuro del comparto dell’intrattenimento è tutt’altro che divertente. In Italia e non solo. Colpa di legislatori poco attenti, politici populisti e visioni miopi. Cosa può fare l’industria per scongiurare la crisi del settore? Dopo il convegno di Eag Expo 2019, dall’Italia un nuovo messaggio di allarme (e una richiesta di aiuto) verso l’Europa e il resto del mondo per salvare le ticket redemption e l’industria dell’intrattenimento.

Speakers: - Alessio Crisantemi, direttore Gioco News - Jan Goetgeluk, fondatore ed amministratore delegato di Virtuix Modera: Ian Donegan, capo reporter a InterGame & InterFun

Intervengono: - Jason Frost, presidente Euromat - Paolo Dalla Pria, presidente Sapar Service - Avv. Cino Benelli, esperto di gaming e amusement Modera: David Snook, editorialista di InterGame

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politica

SPECIALE

PER L’AMUSEMENT UNA MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE di Michela Carboni

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Salvatore Pistoia, vice presidente Sapar, fa il punto sul mercato italiano del gioco senza vincita in denaro e auspica uno svecchiamento normativo

mercato dell’amusement in Italia purtroppo non è nei suoi periodi più floridi in quanto è privo di manovre politiche che possano rilanciare il settore dell’intrattenimento puro”. Parola di Salvatore Pistoia, vice presidente dell’associazione nazionale Sapar, il quale commenta lo stato dell’arte del mondo dei giochi di puro intrattenimento. “I nostri produttori e distributori hanno difficoltà a introdurre nel mercato

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nuovi giochi, sia perché questi devono adattarsi alle normative italiane per le quali possono non risultare conformi, sia perché l’ottenimento del nulla osta di un nuovo gioco richiede una tempistica anche di due/tre anni. Ne consegue un inevitabile rallentamento della crescita del mercato dell’amusement italiano; si calcola ad esempio che soltanto il 3 percento di produttori italiani sviluppano ricavi per 2 milioni di euro”. Quali sono le problematiche che permangono a livello nazionale e territoriale? “A differenza del settore del gaming, dove il costo della partita di gioco è rimasto invariato, il mercato dell’amusement segue una propria evoluzione. Si consideri a tal proposito l’investimento da affrontare per un nuovo videogioco o su una fornitura di gadget per le gru di valore proporzionale all’euro/ cinquanta centesimi inseriti dal minorenne: se non sussiste un corretto rapporto di valore, il prodotto restituito come premio al giocatore non può che rimanere di standard poco elevato per il sostentamento dell’azienda. A livello territoriale permane la problematica relativa all’accostamento, da parte delle istituzioni regionali ed amministrative locali, della categoria

‘comma 7 ed apparecchi meccanici’ ai comma 6, comportando l’applicazione della distanza dai luoghi sensibili; pertanto viene applicato ad un flipper o un calcio balilla il cosiddetto ‘distanziometro’, che magari impone l’installazione dell’apparecchio per il puro intrattenimento a 500 metri da una chiesa o addirittura il divieto assoluto nelle zone balneari, luoghi dove i minorenni tendono invece a recarsi per giocare: chi di noi durante le vacanze estive, sia da bambino che da adulto, non si è ritrovato in spiaggia a sfidarsi con gli amici ad una partita a biliardino? Il territorio italiano è composto per i tre quarti da coste balneari, un patrimonio territoriale che molto spesso ritroviamo nelle fotografie dei bambini che giocano nella piazza principale del paese, nelle sfide ai flipper nei bar. E tutto questo lo stiamo perdendo per una generalizzata confusione normativa che si ripercuote nuovamente nel mercato: quale produttore non è preoccupato nell’investire in una tipologia di prodotto che magari è sottoposta alle restrizioni delle distanze dai luoghi sensibili applicate da molte amministrazioni locali? Ad esempio una grande vittoria è stata ottenuta da Sapar in Veneto: grazie


per l’amusement una mobilitazione internazionale

all’impegno dei nostri associati, siamo riusciti a far comprendere alla Regione le criticità delle norme proibizionistiche, ottenendo delle deroghe all’entrata in vigore della normativa, cosa praticamente impossibile nella maggior parte delle regioni italiane votate al proibizionismo assoluto”. Alla fiera di Londra anche quest’anno il “caso Italia” sarà messo in luce nel convegno promosso da Gioco News, in particolare in relazione al divieto delle ticket redemption ai minori di 18 anni. Crede che su questo tema si possa creare una mobilitazione a livello internazionale che coinvolga anche i grandi produttori e altri organismi per la salvaguardia del comparto? “Credo proprio di sì: è necessario un intervento a livello internazionale per tentare di contrastare questo assurdo divieto delle ticket redemption ai minori di 18 anni, che rappresentano una tipologia di gioco che attrae i ragazzini, non tanto i maggiorenni: vietarne l’uso ai minorenni equivale quasi a togliere questa tipologia di gioco dal mercato.

La problematica delle ticket redemption credo sia sorta perchè questo apparecchio, restituendo un tagliando come premio, potrebbe istigare al gioco compulsivo e quindi essere un viatico per il Dga. In realtà il rilascio di ticket è solo un incentivo al divertimento dei giovani, non un qualcosa che vuole creare dipendenza. Se si dovesse ragionare così allora potrebbe creare dipendenza qualsiasi forma di gioco, anche gli scacchi. In Italia il proibizionismo sta colpendo qualsiasi offerta di gioco, anche il puro divertimento. Se non si affronta seriamente e celermente questa problematica, rischiamo di non poter più offrire giochi amusement ai nostri figli”. Con che spirito pensa che le aziende italiane parteciperanno all’Eag Expo? “Direi sempre con lo spirito italiano che ci contraddistingue: nella ricerca di novità e di voglia di rilanciare il nostro mercato, con un forte ottimismo nei confronti del cambiamento”. Quali sono a suo avviso i prodotti più appetibili per il mercato italiano?

“Per quanto concerne gli apparecchi comma 7, sicuramente i videogames relativi al football, gare di macchine e motori, con un incremento anche del genere avventura o fantasy, cercando di richiamare i giochi da consolle che purtroppo hanno dei numeri sbalorditivi e in aumento nel mercato italiano. Fortunatamente si inizia a notare anche una piccola controtendenza nella rinnovata ricerca di flipper e calcio balilla, prodotti irriproducibili in una consolle proprio per lo spirito di squadra che riescono a ricreare. Per questo è evidente che il proibizionismo nei confronti degli apparecchi senza vincita in denaro non ha alcun senso nel momento in cui emergono i giochi per consolle; sarebbe opportuno cercare piuttosto di ripristinare il divertimento condiviso, reale, lontano dalle ulteriori problematiche suscitate dall’isolamento del gioco virtuale. Dopo tredici anni di attesa auspichiamo che il legislatore possa tornare a legiferare su una normativa ormai vecchia”.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

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Ottimizzazione ed efficienza per il betting Massimizzazione del flusso di cassa per il bookmaker Determinazione dei trend dei team durante il campionato Esperienza e competenza nell’analisi di algoritmi

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Nazionale Elettronica L’evoluzione del Made in Italy L’azienda faentina è pronta per un 2020 pieno di novità con un solo denominatore comune: multichannel

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momenti di difficoltà, è cosa nota, gli italiani non si abbattono. Si tirano su le maniche, mettono in campo tutte le proprie risorse e dalla crisi traggono nuove opportunità. È il caso di Nazionale Elettronica, storica azienda di Faenza (Ravenna) operante sia nella produzione di apparecchi che di schede, che a dispetto del momento non proprio roseo che sta vivendo il comparto a causa dei provvedimenti contenuti nella Manovra e degli effetti della perdurante assenza di un riordino nazionale, ne approfitta per reinventarsi, e rilanciare. Come? Lo abbiamo chiesto al direttore tecnico Diego Mendez. Da tempo Nazionale elettronica punta su giochi cross platform e multichannel, adatti sia al player che ama il casinò sia a quello online. Tempo fa ha dichiarato che l’azienda ha un piano di sviluppo per i prossimi tre anni, con il primo round di investimenti già realizzato con l’obiettivo primario di arrivare alla fine dell’anno con almeno 30 titoli. Quali sono le novità a cui state lavorando in tal senso? “Le novita principali riguardano le nostre tre linee di business. Nella prima, la core delle Awp, andiamo a proprorre i nostri giochi sulla piattaforma hardware di Octavian. Per quanto riguarda le Vlt, proseguiamo con il rilascio di titoli su piattaforma Inspired nei nostri cabinet e siamo leader sulla piattaforma Next di Sisal. Nell’online è inziata la distribuzione dei nostri prodotti ai top player del mercato, siamo live, oltre che sui circuiti dove eravamo già, su Lottomatica e da gennaio su Sisal e gruppo Bettson. Il piano per i prossimi trentasei mesi è di lanciare circa 30 giochi l’anno”. Quanto è importante, anche e soprattutto alla luce delle restrizioni nazionali e dei provvedimenti governativi, puntare

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sull’estero? “Il mercato straniero per noi rappresenta indubbiamente una grande opportunità. Abbiamo preparato il nostro game studio, la nostra offerta di giochi Classe 3 per gli acquirenti internazionali, continuiamo a proporre tutta la nostra libreria online e stiamo puntando su nuovi mercati regolati europei, dalla Svezia al Portogallo, dalla Spagna al Regno Unito, che, nonostante la Brexit, resta il nostro target principale per il comparto DIEGO MENDEZ (DIRETTORE TECNICO) E DA N I LO F E S TA ( D I R E T TO R E G E N E R A L E ) online. Poi, in parallelo, c’è la nostra offerta Classe 3 anche per i Paesi latino-americani, l’Asia e l’Africa”. La vostra vocazione internazionale si conferma ogni anno con la partecipazione a prestigiose fiere estere, a cominciare dall’Ice di Londra. Cosa dobbiamo aspettarci per l’edizione 2020? “Per quanto riguarda Londra, il nostro target è quello dei canali online, quindi la fiera per noi sarà totalmente focalizzata sulla valorizzazione degli accordi di distribuzione di giochi nei Paesi europei, e della partnership stretta a questo proposito con la parte ‘digital’ di Scientific games. In passato alla fiera inglese abbiamo portato una macchina Vlt ma quest’anno non ripeteremo l’esperimento, per mantenere il focus su quello che è più importante per noi. L’Ice è un appuntamento di rilevanza mondiale, e si sta spostando molto sul gioco a distanza. Poi, ci saranno i nostri maggiori prodotti, disponibili negli stand delle aziende che li hanno già sulle proprie piattaforme”.


COVER STORY NAZIONALE ELETTRONICA

Tornando all’Italia: sarete i primi a produrre macchine con il payout al 65 percento, secondo quanto previsto dalla Manovra. Cosa ci potete dire a riguardo? “Noi abbiamo preparato tre linee di prodotto: una in continuità con un prodotto ambientale sulla piattaforma hardware ‘Michelle’, dove saranno disponibili cinque titoli della famiglia ‘Lucky multigame’. La seconda è quella che presentiamo su un nuovo hardware che si chiama ‘Rainbow A1’, e recepisce tutte le richieste note al momento per le AwpR. La famiglia di prodotti che girerà qui è ‘Magic multigame’. L’ultima linea di prodotto, altra novità, gira sull’hardware ‘Max 2’ di Octavian. La famiglia di prodotto è la ‘Special Multigame’, in particolare il primo titolo in uscita è la ‘Special dream 7’. Arrivamo all’appuntamento del cambio delle Awp con una line up di prodotto importante sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. A prezzi molto vantaggiosi. Nazionale Elettronica è orgogliosa di essere uno dei maggiori fornitori di contenuti multi-channel in Italia. Aver raggiunto i giocatori online e mobile oltre ai giocatori Awp e Vlt con la nostra offerta è uno sviluppo emo-

zionante del business. Il portfolio Nazionale di giochi ha già dato prova della sua popolarità presso i giocatori della rete fisica in Italia e siamo certi che l’offerta di questi nuovi titoli sarà accolta con successo ed entusiasmo”. Infine, cosa auspicate per il futuro del comparto alla luce dell’ultima Manovra? C’è ancora margine per puntare su questo settore, nonostante tutto? “La risposta non è così semplice. Auspichiamo che le regole restino stabili per il maggior tempo possibile, innanzitutto. Questo continuo altalenare spaventa gli investitori e frena anche i programmi di sviluppo delle aziende del settore. Vediamo molti imprenditori di una filiera che non è enorme costretti ad alzare bandiera bianca. Sono praticamente obbligati a vendere o a chiudere le proprie attività perché la pressione ormai è diventata molto, troppo forte. Auspichiamo una maggiore chiarezza delle regole e la stabilità che permetta di lavorare serenamente a chi rimane nel mercato”.

I l nuovo catal ogo di Nazional e E let t ronica Nazionale Elettronica è pronta per un 2020 pieno di novità con un solo denominatore comune: Multichannel. Con una lineup di prodotti senza uguali, sia nel mondo Awp che in quello Vlt, il tutto collegato dal gioco online. Per quanto riguarda il segmento Awp grazie a nuovi hardware sviluppati e supportati – Rainbow A 1 (Nazionale Elettronica), e Max 2 (Octavian) -, la libreria si arricchisce di multigame con grafiche Hd e nuovi motori di pagamento, che rendono l’esperienza di gioco sempre più intensa, accattivante e profittevole. Dalla collaborazione con Octavian nasce il titolo “Special Dream 7”, che propone al mercato i giochi più performanti di entrambe le case. La partnership con la casa veronese rappresenta un segnale importante per tutto il segmento di mercato Awp. Per il segmento delle Vlt continua il rilascio di titoli su varie piattaforme, visto il sempre crescente successo dei titoli prodotti da Nazionale Elettronica, come Book of Cleopatra, Cinema e Black Black tra gli altri. Oltre alle novità, per perseguire la strategia Multichannel, i titoli di maggior successo, sia attuali che nella storia quarantennale di Nazionale Elettronica, continueranno ad essere distribuiti su tutti e tre i canali di gioco. Il primo trimestre del 2020 vedrà il lancio del titolo premium “Rosa del Texas” su tutti i canali distributivi. Per il mercato online, Nazionale produce 30 giochi l’anno con una continua ricerca di dinamiche di gioco e grafiche sempre nuove e innovative, distribuiti sui principali player nazionali ed internazionali.

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di Lorien Pilling Direttore, Global Betting & Gaming Consultants

puntina ritorna all’inizio della canzone e cantiamo tutti come prima.” Il nuovo anno è appena iniziato ma sembra che il settore del gioco d’azzardo globale canterà più o meno le stesse canzoni di quello vecchio: tasse, regolamentazione e conformità. Sul fronte fiscale, gli ultimi mesi del vecchio anno hanno messo a dura prova gli operatori di vari mercati. La prospettiva di un’imposta del 12 percento sulle vincite inferiori a 500 euro in Italia (questa una delle prime PROMOSPACE

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ipotesi di tassazione da inserire nel disegno di legge di bilancio 2020-2022, successivamente modificata e prevedendo infine un’aliquota del 20 percento per quelle alle lotterie eccedenti i 500 euro e per quelle alle Vlt superiori ai 200 Ndr) è stata segnalata dai media del Paese a ottobre 2019, avendo avuto un’anteprima dei piani del governo per il bilancio 2020. È stato anche riferito che questa imposta sulle vincite sarebbe in linea con le vincite, fino a un tasso del 23 percento per i jackpot delle lotterie maggiori. Il Governo danese ha annunciato che la legge finanziaria del 2020 aumenterà l’aliquota fiscale per il gioco d’azzardo online di 8 punti percentuali, dal 20 percento al 28 percento. L’unica buona notizia di questo aumento fiscale è che non entrerà effettivamente in vigore fino al 2021. Si prevede che saranno raccolti circa 150 milioni di corone danesi in entrate aggiuntive per il Governo con questa misura - nuove entrate che proverranno dalla linea di fondo degli operatori autorizzati o dal consumatore sotto forma di valore peggiore per la sua scommessa. In America Latina il Brasile ha compiuto buoni progressi nel suo lungo processo di regolamentazione delle scommesse sportive nel 2019. Il progetto di legge stabilisce un payout dell’80 percento per le operazioni di scommesse terrestri. Un contributo del 6 percento

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ai programmi sociali sarà assegnato a: Forza di sicurezza pubblica nazionale (2,5 percento), squadre di calcio (2 percento), scuole pubbliche (1 percento) e Fondo di sicurezza sociale (0,5 percento). Le operazioni di scommesse online hanno un payout dell’89 percento e contribuiscono con il 3 percento ai programmi sociali: 1 percento alla Forza nazionale di sicurezza pubblica, 1 percento alle squadre di calcio, 0,75 percento alle scuole pubbliche e 0,25 percento al Fondo ​​ di sicurezza sociale. L’aliquota fiscale deve essere basata sul fatturato. Un progetto di decreto ha aumentato le speranze che il tasso sarebbe pari all’1 percento del fatturato ma a dicembre 2019 è stato riferito che sarebbe probabilmente il 3 percento del fatturato - un tasso che era stato incluso in un precedente progetto di legge approvato nel 2018. Oltre a questo vi è una tassa di licenza una tantum e canoni mensili da pagare. Un mercato in cui la fine del 2019 ha portato un minimo di risoluzione e stabilità da raggiungere fino al 2020 è stato il Regno Unito. Il risultato decisivo per il partito conservatore alle elezioni generali di dicembre ha dato al Paese un po’ di chiarezza politica per i prossimi 5 anni. All’indomani del risultato le azioni di gioco quotate nel Regno Unito - insieme a molti altri settori - hanno visto un immediato aumento dei loro valori. Ma potrebbero esserci ancora problemi per gli operatori di gioco d’azzardo nel Regno Unito. Il manifesto del partito conservatore ha promesso una revisione del Gambling Act del 2005 e ha parlato di rendere il gioco d’azzardo online “sicuro” - un termine spesso usato ma raramente definito. Gbgc presume che ciò significhi maggiore regolamentazione e conformità. Le probabili aree da cercare sono l’uso di carte di credito, la categoria Vip, la pubblicità e i limiti di spesa. Alcuni di questi argomenti sono già stati presi in considerazione dalla Gambling Commission e su iniziativa degli operatori. Ma ci sono molte priorità per il nuovo governo nel 2020 e la revisione del Gambling Act potrebbe non essere in cima alla lista. Potrebbe esserci molto da fare per il Betting and Gaming Council (Bgc) di nuova costituzione nel Regno Unito. Il Bgc sembra apprezzare le preoccupazioni dei regolatori e del governo: “La nostra missione è di sostenere gli standard dell’industria nelle scommesse e nel

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gioco per garantire un’esperienza di scommesse e gioo piacevole, equa e sicura per tutti i nostri clienti”. Mentre il panorama politico potrebbe essere stato risolto nel Regno Unito, il 2020 porterà le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il 2019 ha visto più di una mezza dozzina di singoli Stati offrire scommesse sportive e creare un mercato del valore di oltre 10 miliardi di dollari in puntate. Il 2020 sarà il primo anno completo di operazioni per molti stati e molti altri dovrebbero lanciare le loro scommesse sportive quest’anno. Gbgc stima che al momento delle elezioni presidenziali a novembre 2020 potrebbero essere live fino a 18 stati. Ciò raddoppierebbe le dimensioni del mercato a 20 miliardi di dollari in puntate e oltre 1,5 miliardi di dollari in vincite lorde. A livello globale Gbgc calcola che le entrate globali di gioco d’azzardo sono aumentate dell’1,3 percento a 466 miliardi di dollari nel 2019. Due mercati influenti - le lotterie statali cinesi e i casinò di Macao - hanno avuto anni difficili, il che provoca un freno al mercato globale. All’inizio del 2020 Gbgc prevede che il mercato globale del gioco d’azzardo crescerà del 3 percento - 4 percento quest’anno a circa 483 miliardi di dollari Usa. L’Asia continuerà a essere la più grande regione per le entrate totali di gioco d’azzardo, mentre i casinò saranno il più grande settore di gioco d’azzardo in totale. Le entrate globali di e-gaming aumenteranno anche nel 2020, aiutate dalla regolamentazione in nuovi mercati e potrebbero raggiungere 57 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. Ciò significherebbe che i canali interattivi rappresenterebbero quasi il 12 percento di tutto il gioco d’azzardo entro la fine dell’anno. La quantità sempre crescente di entrate dell’e-gaming ottenute con le licenze locali continua la sua tendenza nel 2020, con circa il 60 percento delle entrate dell’e-gaming previste con una licenza locale. Ma in tutti i settori di gioco d’azzardo negli ultimi 18 mesi Gbgc ha riscontrato più di 40 casi di aumento della regolamentazione, introduzione di un divieto di licenza o un aumento delle tasse. Non vi è alcuna indicazione che i governi o i regolatori di gioco d’azzardo cambieranno la loro musica nel 2020. Insomma: “La puntina ritorna all’inizio della canzone e cantiamo tutti come prima.” LONDR A, REGNO UNITO


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La nuova normativa europea sulla distribuzione assicurativa (Idd) ci permetterà di sviluppare soluzioni ancora più adeguate e che rispondano alla sempre più crescente professionalizzazione del settore del gioco”, prosegue l’amministratore unico. “Abbiamo recentemente avviato una funzione di ‘Ricerca e sviluppo’ all’interno della società, per poterci confrontare più agevolmente con nostri colleghi broker presenti in altre aree geografiche sulle quali i nostri clienti hanno già o potrebbero avere interessi, anticipando pertanto futuri scenari. Lo sviluppo di soluzioni dedicate per il settore del gioco è il focus per il 2020. Con il nuovo anno avremo quindi grandi novità. Seguiteci e riponete serenamente la vostra fiducia, perché tutti insieme, con la passione che ci contraddistingue, facciamo la differenza. Assimox accelera il vostro business”.

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assicurative europee, ove necessitino di chiarimenti sulle criticità del settore, non esitano a rivolgersi alla società, che dispone di due uffici a Torino ed Arezzo, pronti a rispondere ad ogni tipologia di esigenza”, afferma ancora Lombardo. In particolare, il core business della società è rappresentato dalle seguenti linee: fideiussioni assicurative (anche in sostituzione delle garanzie bancarie in essere) a beneficio di Adm e dei singoli concessionari di rete o di scommesse; coperture in forma ‘all risks’ per gli apparecchi da intrattenimento (Vlt e Awp); polizze multirischio per le gaming hall (sale bingo, sale Vlt, agenzie di scommesse, ecc.); polizze di responsabilità civile per gli amministratori, sindaci e sirigenti (c.d. D&O); polizze a copertura delle spese legali con libera scelta del legale da parte dell’assicurato; consulenze e studi ‘su misura’ per ogni tipologia di esigenza assicurativa.

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“Le

richieste da parte dei clienti vengono elaborate con l’ausilio di compagnie assicurative primarie internazionali. L’obiettivo è la tutela dell’intera filiera del gioco, a partire dai beneficiari delle singole polizze fideiussorie, fornendo pertanto garanzie di sicurezza, affidabilità, continuità, serietà, assistenza e trasparenza. Il nostro scopo è quello di semplificare le singole procedure e ridurre le incombenze amministrative dei nostri clienti. Rendiamo facile ciò che sembra impossibile e lo facciamo velocemente”. È l’amministratore unico Marco Lombardo a raccontare gli obiettivi e le modalità di lavoro di Assimox, società di brokeraggio italiana e indipendente che, dal 2011, costituisce un affidabile punto di riferimento per il settore del gioco in Italia. In possesso della Certificazione di qualità Iso 9001-15, Assimox aderisce ad Aiba - Associazione italiana brokers di assicurazioni, sposandone il codice deontologico - reperibile anche sul suo sito internet - e all’ Unione industriale Torino. “L’intero mercato assicurativo riconosce le competenze dei professionisti che lavorano in Assimox: i riassicuratori internazionali e le maggiori compagnie

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Moneymox slot & shop MoneyMox Slot assicura le macchine da gioco (Awp e Vlt) e valori ivi contenuti di proprietà dell’assicurato o per le quali l’assicurato sia responsabile o abbia avuto istruzioni di assicurare, ubicate in sale giochi e/o esercizi autorizzati sul territorio nazionale. MoneyMox Shop copre in maniera specifica gli uffici ed i magazzini dei gestori, le sale giochi, le agenzie di scommesse e

le sale bingo. Assicura i locali ed il loro contenuto, compresi gli arredamenti, contro il rischio di incendio, furto, furto dei valori in mezzi di custodia e ovunque posti, rapina e rapina su portavalori, guasti cagionati dai ladri. È la copertura ideale per completare quanto già assicurato con MoneyMox Slot.

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MISSION COMPLIANCE ALL’INDOMANI DEL GAMING ESUMMIT ORGANIZZATO DA KPMG È ANDATO IN SCENA A MALTA, ANALIZZIAMO I CAMBIAMENTI CHE INTERESSANO L’INDUSTRIA INTERNAZIONALE DEL GIOCO CON RUSSELL MIFSUD, DIRETTORE DELLA DIVISIONE GAMING DELLA SOCIETÀ DI CONSULENZA. CON UNO SGUARDO ANCHE SULL’ITALIA.

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sfida principale che si trova ad affrontare l’industria del gaming a livello globale è quella della conformità. O della “compliance”, per dirla all’inglese. Una partita che si gioca però su vari fronti: tra regolatori, imprese e governi, con quest’ultimi che dettano la linea generale che gli altri devono necessariamente seguire. E, spesso, è proprio qui che nascono i problemi. È evidente in Italia, ma situazioni analoghe si verificano anche in altri mercati ritenuti “maturi”. Mentre quelli emergenti cercando di prendere solo quello che di buono è stato fatto nelle altre realtà di fronte alla necessità di far emergere un’offerta sommersa ormai diffusa ovunque. Una serie di aspetti affrontati in dettaglio nell’eSummit sul gaming organizzato dalla società internazionale di consulenza Kpmg, a Malta, a margine della fiera Sigma, un appuntamento annuale che riunisce una serie di esperti per discutere sulle ultime tendenze e aggiornarsi sulle novità che riguardano il settore. Fornendo utili indicazioni sulla stato di salute dell’industria e sulle prospettive future, che analizziamo con il promotore dell’evento, Russell Mifsud, direttore della divisione Gaming di Kpmg. Essendo arrivati alla fine dell’anno, quale è la sua analisi di questo 2019 per l’industria del gioco? È stato un anno positivo a livello globale e da cosa è stato maggiormente caratterizzato? “Il 2019 è stato sicuramente un altro anno impegnativo per il settore del gioco online e non mi aspetto che il trend rallenti nel 2020. Man mano che l’industria continua a maturare e a diventare sempre più sofisticata, si presentano nuove

sfide e curve di apprendimento per tutte le parti interessate. Le nuove leggi e normative continuano a guidare il settore su scala globale e man mano che la sfera del gioco a distanza continua a diventare sempre più complessa, la necessità di anticipare le tendenze e gli obblighi emergenti dell’industria continua a crescere enormemente e questi ci tiene tutti sulle spine poiché marchio e reputazione sono spesso ciò che determina i vincitori dai perdenti all’interno di qualunque mercato”. Quali sono le principali sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi mesi a livello normativo? “La conformità, con tutte le sue complessità, continua a guidare il consolidamento del gioco come risultato della compressione dei margini e della necessità sempre crescente di una crescita strategica. Il gioco responsabile, le direttive in evoluzione, le restrizioni pubblicitarie, le tasse e l’antiriciclaggio hanno continuato a svolgere un ruolo dominante in questa industria in continua evoluzione e in una fase ormai di piena maturità”. L’argomento della pubblicità di gioco è diventato centrale in molti Paesi. L’Italia, come è noto, ha introdotto un divieto totale che minaccia di influenzare altri legislatori. Cosa ne pensa? “Questa è una sfida che provoca incertezza e avrà un impatto sull’industria e oltre da un punto di vista a 360 gradi. Credo che questa ondata di restrizioni pubblicitarie sia il risultato della mancanza di autoregolazione nella sfera del gioco d’azzardo per così tanti anni, per cui molti operatori stavano battendo il ferro finché era caldo, come si suol dire. Ciò ha inevitabilmente contribuito ad alterare la percezione pubblica generale del gioco d’azzardo e da un punto di vista politico sarà spesso un punto ferma dell’agenda da scoraggiare”.

Nel suo ultimo evento a Malta, Kpmg ha affrontato molti di questi problemi, esplorando vari aspetti. Secondo lei, quali sono le priorità dell’industria a livello europeo? “I punti prioritari sono facilmente individuabili ed elencabili: in primis c’è la crescita, insieme al miglioramento della conformità, la cura dell’atmosfera pubblica che gravita sul gioco d’azzardo, oltre all’attenzione verso i mercati non regolamentati, verso quelli emergenti, e alla reputazione del marchio che riguarda tutte le imprese di gaming”. A proposito di Malta: l’isola è stata sconvolta nelle ultime settimane da arresti ed episodi di corruzione. Crede che questo possa compromettere il futuro dell’isola e la sua centralità nel mondo del gioco? “Ogni Paese ha le sue sfide. È indispensabile che affrontiamo qualsiasi limite in modo semplificato e ci sforziamo di uscire da ciò più forti di quanto non siamo mai stati. Ciò richiederà dedizione, una visione a lungo termine e meccanismi di prim’ordine su tutta la linea a beneficio della gestione della reputazione di Malta sulla scena mondiale come capitale dell’iGaming”. Quale impatto può avere, invece, il fenomeno Brexit sul settore del gioco? “La decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea si è tradotta in incertezza e speculazione. In mezzo a questa incertezza la posizione di Malta in Europa ha svolto un ruolo come piano di emergenza praticabile per diverse importanti organizzazioni con sede nel Regno Unito. Abbiamo visto, ad esempio, l’impatto di questa incertezza che entra in gioco da diversi operatori di gioco a distanza con sede a Gibilterra, che stanno costruendo la loro sostanza a Malta allo scopo di stabilire una presenza sull’isola e proteggersi da ogni potenziale ambiguità operativa”. (Ac)



normativa

Dall’analisi alle proposte L’importanza strategica del comparto, i temi critici e le proposte sul tavolo condivise in Confcommercio alla presentazione del primo Rapporto sul gioco pubblico di Acadi. Che spostano l’attenzione dal problema alle modalità di risoluzione. A cura di Geronimo Cardia

C

on la pubblicazione del primo rapporto sul gioco pubblico di Acadi – l’Associazione dei concessionari del gioco pubblico – in Confcommercio Imprese per l’Italia, si sono volute focalizzare, accanto al valore del comparto, le principali criticità determinate dal contesto normativo centrale e territoriale, per motivare meglio le valutazioni sul futuro sorrette da proposte serie, chiare, concrete e motivate che sono state ordinate in modo sistemico dai presidenti delle federazioni dei pubblici esercizi (Fipe) e dei Tabaccai (Fit), oltre che dagli stakeholder, a partire dai rappresentanti della Politica e delle Istituzioni presenti in sala. Tra essi, oltre al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e alla moderazione di Bruno Vespa, hanno partecipato Pier Paolo Baretta (sottosegretario al Mef ), Benedetto Mineo (direttore dell’Agenzia Dogane e Monopoli), Giuseppe Magliocco (Gen. comandante Comando tutela economia e finanza della Gdf ), Fausto Lamparelli (direttore Servizio centrale operativo Polizia di Stato), Gian Maria Fara (presidente Eurispes), Claudio Mancini (Partito Democratico), Andrea De Bertoldi (Fratelli D’Italia), Massimo Garavaglia (Lega), Renato Brunetta (Forza Italia) ed Eugenio Comincini (Italia Viva). Un’ampia partecipazione che ha contribuito in maniera determinante alla riuscita dell’iniziativa. IL FUTURO DEL GIOCO PUBBLICO - I temi del futuro del gioco pubblico condivisi in un contesto così rappresentativo e proposti alla politica trovano corpo nei contenuti degli interventi di seguito descritti, pure ampiamente riportati nella cronaca. Nel mio intervento ho ritenuto di mettere in evidenza da subito il tema reputazionale. Acadi rappresenta con le filiere dei suoi associati il 70 percento del comparto del gioco il cui ruolo e valore aggiun-

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to nel sistema Paese sono ben rappresentati dalle quattro espressioni scelte per la giornata di lavoro: responsabilità, legalità, crescita e occupazione. Queste parole sono state espresse perché giungano chiare a politica e istituzioni, da un lato, ed opinione pubblica, dall’altro. I temi da risolvere unanimemente condivisi sono: esigenza di stabilità e pianificazione, stop all’aumento di tassazione che è riduzione di aggi, soluzione della questione territoriale e riordino con vero contrasto al disturbo da gioco d’azzardo senza ipocrisie. Occorre individuare, per assicurare in concreto detto contrasto, a misure - diverse da distanziometri espulsivi e da limitazioni di orari asfissianti e non efficaci - volte a realizzare un processo di qualificazione della domanda, un processo di qualificazione dell’offerta (in termini di prodotti, ambienti e personale) anche ricorrendo all’innovazione tecnologica e di finanziamento, con le imposte già raccolte e senza aumenti di tassazione, del servizio sanitario regionale con risorse da destinare a Serd e Sert (Servizi delle dipendenze) per la comorbilità che caratterizza il Dga. Il tutto solo dopo avere restituito stabilità e certezza del diritto, basilari per la pianificazione e copertura degli importanti investimenti imposti. In particolare, per quel che riguarda i quattro termini richiamati, ho avuto modo di precisare quanto segue. Responsabilità significa: tutela della persona (in tutte le sue forme salute, risparmio, fede pubblica); tutela dei consumatori dalle frodi; offerta di prodotti controllati, regolati e misurati; divieto di accesso al gioco dei minori; attuazione immediata di interventi diretti alla prevenzione del disturbo di gioco d’azzardo; contrasto ai problemi di dipendenza dal gioco. Legalità significa: assicurare sui territori il rispetto della


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legalità e delle regole, da un lato, e contribuire al contrasto alla criminalità, dall’altro (ordine pubblico); presidio dei territori con un’offerta legale; controllo dell’accesso al comparto e vigilanza sugli operatori e sulla filiera; contributo attivo alle indagini; gestione del patrimonio informativo dei flussi di denaro con adempimenti antiriciclaggio; tracciabilità dei flussi finanziari. Crescita significa: assicurare un importante contributo allo sviluppo economico del Paese; contrasto al sommerso ed all’evasione; sviluppo di gettito erariale da emersione; copertura di misure di politica economica senza aumenti di tassazione per i contribuenti; sviluppo diretto ed indiretto del Pil. Occupazione significa: sviluppo di importante sistema imprenditoriale e di rilevanti livelli occupazionali diretti ed indiretti; sistema di imprese del comparto altamente specializzato e qualificato per gli imposti standard di specializzazione di professionalità e di tecnologia, da un lato, e qualitativi in termini reputazionali, economici, finanziari e patrimoniali, dall’altro; attrazione nel Paese di capitali di investimento dall’estero; creazione di occupazione diretta; sviluppo di occupazione delle imprese del comparto nelle aziende delle filiere distributive; sviluppo dell’occupazione nell’indotto. Per quanto riguarda i tre problemi messi sul tavolo, è stato fatto riferimento alla questione fiscale, alla questione territoriale ed alla necessità di fare un riordino. LE PROPOSTE - Sin qui i problemi. Di seguito si riporta il percorso logico proposto per assicurare il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo con azioni concrete. Una delle ultime previsioni di riordino (la terzultima per esattezza, il decreto Dignità 87/2018 prevedeva quanto segue (all’art. 9, c. 6-bis): “una riforma complessiva in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’erario, e comunque tale da garantire almeno l’invarianza delle corrispondenti entrate”. Ebbene. il riordino potrebbe “mettere in ordine” una serie di punti. Innanzi tutto occorre restituire stabilità al sistema concessorio per il ruolo indiscusso nel contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. E la stabilità passa per: certezza e coerenza normativa e delle remunerazioni delle attività previste in concessione e dunque per un definitivo stop agli aumenti di tassazione; un processo di qualificazione reputazionale del gioco pubblico che non solo lo distingua dall’offerta illegale ma che lo ponga al centro delle misure di contrasto all’illegalità ed al disturbo dal gioco d’azzardo sia agli occhi dell’opinione pubblica sia gli occhi delle Istituzioni. In secondo luogo, occorre definire il superamento della “Questione territoriale” che sta sempre più velocemente imponendo la chiusura di intere filiere distributive del gioco pubblico per i divieti sulla sostanziale totalità di intere Regioni dei distanziometri espulsivi, da un lato, e per l’insostenibilità di limitazioni orarie eccessive, dall’altro. Occorre presidiare il territorio in modo misurato sen-

za concentrazioni o marginalizzazioni, tenendo conto della struttura urbana del medesimo. I distanziometri, peraltro inefficaci, sono viziati da dimostrati e conosciuti errori tecnici (sono troppi e inutili i luoghi sensibili, eccessivi i metri di interdizione, troppo spesso illogici i criteri di calcolo) al punto da rendere non insediabile la quasi totalità dei territori; il numero delle ore di interdizione giornaliera supera di gran lunga il limite massimo di divieto imposto dalla Conferenza unificata in materia del 2017 di 6 ore giornaliere; queste misure, quasi sempre inefficaci ai fini dell’obiettivo che dichiaratamente intendono perseguire ovvero il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, stanno invece riducendo progressivamente le condizioni di tutela degli utenti in quanto, provocando la cancellazione dell’offerta pubblica, determinano lo sversamento della domanda nella crescente parallela offerta illegale (con le inevitabili conseguenze per la tutela dei giocatori e di danno alle imprese e alle entrate erariali). In terzo luogo occorre definire l’introduzione di strumenti realmente efficaci di prevenzione e contrasto rispetto al disturbo da gioco d’azzardo, attivando un processo di “qualificazione della domanda”, quali: incentivi al processo di maturazione della domanda, programmando campagne di informazione e responsabilizzazione a cura di operatori privati e pubblici; trasferimento a favore gli Enti locali di parte delle esistenti imposte sul gioco pubblico sviluppato sul territorio di riferimento (senza ulteriori aumenti di tassazione), per assicurare al Servizio sanitario nazionale risorse per l’attuazione di politiche di prevenzione e cura sul territorio nelle strutture per le dipendenze del Servizio stesso e prevedendo un piano di controlli e verifica regionale. In quarto luogo occorre definire l’introduzione di strumenti realmente efficaci di prevenzione e contrasto rispetto al disturbo da gioco d’azzardo, attivando un processo di “qualificazione dell’offerta” di gioco pubblico e delle reti distributive, in termini di prodotto, ambienti, personale, tramite: l’attivazione di strumenti di accesso alle aree di gioco e del Registro nazionale di esclusione alimentabile anche da familiari (già operativo per il gioco a distanza); la revisione di parametri di gioco degli apparecchi (volta a ridurre la spesa oraria da parte del giocatore); la certificazione delle caratteristiche dei luoghi di gioco (modalità di accesso, formazione e responsabilizzazione degli addetti, ponderazione degli orari commerciali); la diversificazione dell’offerta di gioco tra punti specializzati (sale dedicate Vlt, sale scommesse e sale bingo) e punti “generalisti”; l’effettiva evoluzione tecnologica delle Awp con completa gestione online (da server remoto) delle funzioni essenziali degli apparecchi da intrattenimento: (a) trasmissione dei contenuti di gioco agli apparecchi, monitoraggio e studio della domanda, modificabilità a distanza di tutti i parametri di gioco; (b) autorizzazione

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all’avvio delle partite; (c) verifica dell’integrità del software, in funzione di non manomissione; (d) abbinamento con soluzioni di filtro di accesso al gioco e di induzione al gioco responsabile. È chiaro infine che dette eventuali ulteriori iniziative e investimenti potranno essere chiesti al comparto solo ed esclusivamente dopo avere definitivamente ripristinate la stabilità di sistema e la certezza del diritto del regime e della remunerazione del sistema concessorio in premessa evidenziate. Diversamente risulta non possibile la pianificazione delle attività.

L’INTERVENTO DI STOPPANI - Lino Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, non ha mancato di precisare che quello dei giochi è un settore che “vive certamente un momento di grande vitalità, grazie agli investimenti delle aziende che vi operano, ma anche a causa del contesto economico che spinge molte persone a tentare la fortuna. È un settore, però, che avrebbe bisogno di certezza e continuità nelle norme che lo disciplinano e di un vero contrasto all’abusivismo e alla concorrenza sleale, che deviano flussi verso il gioco illegale, che producono danno erariale, erosione di mercato per le imprese che operano nella legalità e favoriscono le ludopatie. Contemporaneamente, andrebbe promossa una maggiore responsabilità nel settore, promuovendo l’uso della tecnologia per combattere le patologie, disciplinare la pubblicità, accettando qualche limitazione utile a contrastare soprattutto il gioco compulsivo o minorile. In sintesi, no al proibizionismo, sì ad una migliore regolamentazione del comparto accompagnata da una migliorata responsabilità degli operatori, pubblici esercizi compresi. Occorre quanto segue. 1) Rafforzare il tema del riordino della materia del gioco pubblico da affrontare a livello centrale, con una regolamentazione unitaria idonea a contemperare gli interessi di tutte le parti in causa, da una parte per contrastare le patologie e dall’altra per le migliaia di imprese che operano nel settore, salvaguardando investimenti, marginalità e posti di lavoro. Sostituzione delle distanze fisiche con quelle giuridiche che tengano conto delle estreme differenze che ci sono tra i singoli giochi e che si proceda non tanto ad un taglio orizzontale e generalizzato della rete di raccolta quanto a una selezione dei L’AUTORE punti vendita che possaAvv. Geronimo Cardia no garantire il massimo Studio Legale Cardia grado di affidabilità e prowww.gclegal.it fessionalità per i giocatori

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che vi si approcciano. Formazione del titolare e del personale operante nei locali in cui sono installati gli apparecchi per arginare la diffusione dei disturbi legati al gioco d’azzardo, in generale, con vincita in denaro. Questi locali devono essere presidiati da personale specificamente formato sulla materia del gioco. Strumenti elettronici di riconoscimento dei giocatori, consentendo l’accesso agli apparecchi da intrattenimento esclusivamente mediante l’utilizzo della tessera sanitaria o altro documento di riconoscimento elettronico, al fine di meglio impedire l’accesso al gioco da parte dei soggetti minori di età. 5) Elenco nazionale dei giocatori problematici presso il Ministero della Salute per la regolazione o l’esclusione dal gioco: sia su base volontaria, su istanza dei soggetti interessati che preventivamente decidano di non voler più accedere al gioco in futuro, che su base automatica, disposta d’ufficio per i soggetti che risultino attualmente in cura, o lo siano stati in passato, per disturbi legati al gioco d’azzardo patologico e per tutte le altre tipologie di dipendenze.” E QUELLO DI RISSO - Giovanni Risso - presidente della Federazione italiana tabaccai - ha precisato, tra l’altro, che “la principale criticità del settore, probabilmente, è rappresentata dall’assenza di una programmazione generale e di una visione di insieme del comparto gioco pubblico”. Inoltre, “nelle maglie dell’assenza di programmazione da parte del Governo centrale, si inserisce una produzione normativa selvaggia da parte di Regioni ed Enti locali, il cui presupposto è la tutela della salute pubblica, in nome di un’emergenza dei disturbi del gioco d’azzardo che, tuttavia, non è supportata da alcun dato ufficiale e scientifico. Al contrario, l’unico effetto è l’espulsione del gioco pubblico legale dai relativi territori, per il tramite di distanziometri assurdi e limitazioni orarie impraticabili”. È necessario che lo Stato “si riappropri della materia del gioco pubblico, con un approccio scientifico e strutturato: il gioco non deve essere demonizzato ma tutelato come settore economico industriale che produce lavoro. Serve una programmazione a lunga scadenza, tanto sulla tassazione quanto sulla rete di raccolta, che possa anche rassicurare gli investimenti e le aziende che operano nel settore. Serve una regolamentazione omogenea a livello nazionale, ma che tenga conto delle differenze che esistono tra i diversi giochi e i luoghi in cui questi sono raccolti. Particolare importanza, a tal proposito, rivestono i rivenditori di generi di monopoli che, in quanto rete dello Stato, pagano la concessione anticipatamente per un novennio, senza neanche avere la certezza di poterla esercitare a pieno. È ora che lo Stato si ricordi della propria rete di vendita, remunerando in maniera equa il nostro lavoro”. In definitiva, con la presentazione del Rapporto sul gioco pubblico è emersa una posizione condivisa che contribuisce alla soluzione dei problemi elencati anche ricorrendo alle soluzioni prospettate e proposte ai rappresentanti della politica e delle istituzioni che hanno presenziato l’evento, nella piena consapevolezza che il cammino è ancora veramente lungo e impervio.



normativa politica

L’URGENZA DI UN RIORDINO L’ESIGENZA DI UN’INDUSTRIA ALL’INDOMANI DELL’ENTRATA IN VIGORE DELL’ENNESIMA MANOVRA “PUNITIVA” PER IL COMPARTO DEI GIOCHI, DIVENTA SEMPRE PIÙ URGENTE E NECESSARIA UNA RIFORMA DEL SETTORE, DEGNA DI TALE NOME di Avv. Gianfranco Fiorentini

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omplesse e variegate sono le problematiche che affliggono il settore del gioco pubblico la cui soluzione diventa oggi indifferibile. Come tutti sanno, prima di ogni discorso relativo a tale comparto si dovrebbe partire dalla scelta del legislatore di gestione del settore in regime concessorio, in armonia con il principio della riserva di legge in materia di giochi in capo allo Stato. Ciò premesso, a fronte di un complesso sistema di regole che sono state emanate per disciplinare la raccolta del gioco pubblico mediante gli apparecchi da intrattenimento con altissimi standard qualitativi di controllo, sicurezza e tutela dei giocatori posti a carico degli operatori della filiera del gioco, è stato adottato un progressivo aumento della tassazione che ha alterato, pur nella vigenza della convenzione, le condizioni economiche stabilite che avevano determinato le scelte imprenditoriali dei soggetti, partecipanti a vario titolo, al settore del gioco pubblico. Con l’ultima manovra finanziaria il prelievo erariale sugli apparecchi da intrattenimento (Awp) della tipologia prevista all’articolo 110 del Tulps al comma 6a, è stato portato al 23,85 percento delle somme giocate (a cui va aggiunto lo 0,8 percento del canone di concessione) con una tassazione che si aggira attorno al 75 percento (non registrabile in alcun altro settore imprenditoriale). A fronte di questa situazione, di per sé già insostenibile, si deve aggiungere la cosiddetta “questione territoriale” che si sostanzia nelle scelte politiche di quasi tutte le regioni italiane che hanno emanato dal 2012 in poi, leggi sempre più limitative per la raccolta di gioco. La prima di queste è stata quella della Provincia di Bolzano che ha introdotto il criterio distanziale delle sale giochi dai luoghi sensibili ai fini di tutelare la salute dei giocatori rispetto al pericoA V V. G I A N F R A N C O F I O R E N T I N I

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lo del gioco d’azzardo patologico (Gap) avallata dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 300/2011). A causa di queste scelte legislative di carattere regionale, che confliggono platealmente con quelle di carattere nazionale di governo del settore del gioco pubblico, si è creata una situazione paradossale, assolutamente critica per qualsiasi imprenditore. Negli anni che si sono succeduti dal 2011 la situazione del “rischio ludopatia” è stata studiata sotto molteplici profili da organismi indipendenti e delle stesse strutture sanitarie pubbliche (Ministero della Salute e Ausl territoriali). I dati che emergono da questi studi non appaiono essere drammaticamente preoccupanti, rispetto ad altre patologie e dipendenze presenti nel territorio nazionale e che affiggono un numero di gran lunga maggiore di persone (sostanze stupefacenti di diverso tipo, alcol e tabacco in primis) ciononostante non vi è stata la volontà da parte dello Stato, né delle Regioni e degli Enti locali di affrontare la questione del gioco pubblico e legale e degli effetti dello stesso sul rischi ludopatia con un approccio laico, concreto e non pregiudizialmente ideologico. Particolarmente grave appare il caso della Regione Emilia Romagna che, unica nel panorama nazionale, ha introdotto una normativa (delibera di Giunta Regionale n. 831/17) che ha efficacia retroattiva e che per il combinato disposto con le norme urbanistiche ed edilizie, che non consentono le delocalizzazioni, espelle di fatto il gioco pubblico dal territorio. Le sale giochi e le sale scommesse interessate ai provvedimenti di chiusura che saranno adottati nel prossimo anno 2020 dai Comuni della Regione Emilia Romagna, a seguito del procedimento di mappature dei luoghi sensibili sono circa l’80 percento del totale, con un rischio di perdita occupazionale per circa 7000 addetti diretti e indiretti. I primi soggetti ad essere preoccupati della situazione che si è determinata sono proprio gli imprenditori del settore che attraverso le loro associazioni di categoria, centri studi di riferimento ed altro hanno anche proposto di ridurre gli importi delle giocate e delle le vincite per evitare che il “sogno” della vincita milionaria che potrebbe cambiare la vita inneschi il rischio della malattia.


L’URGENZA DI UN RIORDINO L’ESIGENZA DI UN’INDUSTRIA

In concreto sarebbe possibile ipotizzare dei piani concreti di intervento di “messa in sicurezza” del sistema, per esempio pensando di introdurre: la riduzione della puntata massima (sia per Awp che per Vlt); dei meccanismi automatici di sospensione del gioco dopo l’erogazione di vincite significative; oltre all’individuazione di possibili ulteriori sistemi interattivi e meccanici che aumentino l’intrattenimento rispetto alla compulsività della mera battuta ripetitiva di un tasto (bet). E ancora: la possibilità del giocatore di pre-impostare il limite massimo di giocata (prima che si possa innescare l’effetto compulsivo del gioco); l’introduzione (già prevista per Vlt e Awpr) del lettore di tessera sanitaria per inibire il gioco non solo ai minori ma anche ai soggetti affetti da ludopatia (con dati derivati dal Servizio sanitario nazionale); l’adozione di interventi sanitari di supporto ai giocatori ludopatici, con professionisti specializzati presenti nei locali, aiuti economici, previsione di corsi di formazione e altro. Oltre all’inasprimento delle sanzioni a carico dei soggetti che utilizzano apparecchi non conformi, con immediata cancellazione dall’albo dei raccoglitori (Ries) e all’utilizzo dei meccanismi previsti ed implementati dai protocolli di comunicazione degli apparecchi, con i quali l’Agenzia delle dogane e dei monopoli potrebbe mandare messaggi di gioco responsabile direttamente agli utilizzatori. L’IMPROROGABILE NECESSITÀ DEL RIORDINO DEL SETTORE Ma non è tutto. Per risolvere le questioni sul tappeto occorre urgentemente una legge che riordini il settore con trattamento uniforme su tutto il territorio nazionale e che preveda la retrocessione di una parte delle entrate a favore delle Regioni e dei Comuni destinata agli interventi di prevenzione del fenomeno e di cura dei soggetti afflitti da ludopatia. L’intesa tra Stato e Regioni siglata il 7 settembre 2017 in Conferenza unificata aveva l’obbiettivo di regolare la distribuzione dell’offerta di gioco diffusa nel territorio tenendo conto delle accresciute esigenze sociali. La Conferenza unificata rappresenta la concreta espressione di un principio generale dell’ordinamento che garantisce l’emersione di tutti gli interessi coinvolti al fine di attuare la ponderata comparazione e mediazione tra gli stessi, potendosi solo in tal modo contemperare le esigenze erariali – attribuite alla competenza esclusiva dello Stato - con le conseguenze sociali del gioco, la cui cura è affidata a più livelli di governo, ivi compresi gli Enti locali. Per lo Stato si doveva operare con la riduzione dell’offerta di gioco con apparecchi Awp, la trasformazione delle Awp in Awpr, cioè gli apparecchi con controllo da remoto, e l’innalzamento del Preu. Le Regioni a fronte delle maggiore efficacia della lotta alla ludopatia e della tutela dei minori oltre che del restringimento dell’offerta di gioco, dovranno emanare leggi e regolamenti che tengano conto degli investimenti esistenti e che consentano una equilibrata distribuzione del gioco pubblico in modo da evitare il formarsi di aree nelle quali l’offerta di gioco sia assente o troppo concentrata.

Purtroppo il contemperamento degli interessi è stato in gran parte disatteso nella pratica e l’intesa raggiunta in Conferenza non ha avuto seguito. Il contenzioso giudiziario tra gli operatori del settore, bersagliati da ordinanze sindacali e leggi restrittive in questi anni è aumentato considerevolmente e le dure prese di posizione delle Regioni dei Comuni hanno finora trovato conforto in un panorama giurisprudenziale particolarmente “prudente” e che ha assecondato quasi sempre qualsiasi provvedimento restrittivo in materia di gioco lecito. La conflittualità e la diversità delle visioni politiche sul tema all’interno delle forze di Governo è testimoniato dal fatto che anche nell’ultima legge di bilancio il tema del riordino del settore del gioco lecito è stato abbandonato e rinviato a data da destinarsi. Il che non fa ben sperare nel prossimo futuro. In controtendenza rispetto al panorama citato si segnala soltanto la recente circolare del ministero dell’Interno Prot. n. 557/PAS/U/015223/12001 in data 6 novembre 2019, che ha valorizzato i principi enunciati dalla Conferenza Stato Regioni del 7 settembre 2017 e il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. L’esplicito richiamo, contenuto nella circolare all’art. 10, comma 1, lett. a, della legge 131/2003, esprime l’intento del ministero dell’Interno affinché i Prefetti si attivino con le Regioni, al fine di assicurare, nell’ambito del tema preso in esame, il rispetto del “principio di leale collaborazione” tra Stato e Regione, allo scopo di orientare queste ultime a dare attuazione ai principi espressi dalla Conferenza Stato Regioni richiamati anche dalla sentenza del Tar Lazio - II Sezione bis n. 1460/2019, che ha affermato che l’Intesa Stato Regioni, pur in mancanza di adozione del previsto decreto di recepimento non sia priva di qualsivoglia rilievo e ciò in ragione del carattere condiviso del relativo contenuto, adottato allo scopo di dettare una disciplina uniforme ed omogenea sul territorio nazionale in esito al bilanciamento e ponderazione degli interessi di cui i soggetti partecipanti sono portatori, dovendo ritenersi le misure ivi previste come adottate in esito ad un giudizio di adeguatezza, necessità e proporzionalità atto a contemperare la polifonia di interessi coinvolti, convogliati in una decisione comune, la quale assume valenza di necessario parametro per l’esercizio dell’attività amministrativa.

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L’ULTIMA DELLE LOTTERIE LA LOTTERIA ITALIA È RIMASTA SOLA NEL PANORAMA DEI GIOCHI A ESTRAZIONE DIFFERITA E QUEST’ANNO POTREBBE VIVERE UNA SOSTANZIOSA RIPRESA NEI NUMERI DI RACCOLTA. UN GIOCO ANTICHISSIMO CHE RESISTE E CERCA DI ADATTARSI ALLE INNOVAZIONI DEL GAMING.

Uno

dei pochi giochi che potrebbe non soffrire dell’entrata in vigore del decreto Dignità ma che, comunque, pur avendo una storia ultrasessantennale, lo scorso anno è calato sensibilmente nella raccolta. Partiamo dai dati, quindi, per parlare della Lotteria Italia, un tempo nota anche come Lotteria di Capodanno. È la lotteria nazionale italiana, abbinata di anno in anno a una delle più popolari trasmissioni televisive della Rai, e trasmessa su Rai 1. Si registra un calo nel giro di appena due anni, quindi nonostante, dal 2018, sia l’unica lotteria nazionale italiana ancora in vigore con la soppressione della Lotteria di Sanremo e della Lotteria Premio Louis Braille. La raccolta 2017, in effetti, si era attestata sulla vendita di 8,6 milioni di biglietti, tantissimi. Il delta negativo “year over year” segna un meno 1,7 milioni o poco meno visto che nel 2018 non si è arrivati a quota 7 milioni. Mentre scriviamo Lottomatica, che detiene il gioco e l’organizzazione dello stesso per conto dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, non ha potuto consegnare un dato della raccolta 2019 per ovvii motivi. E quando avrete in mano questa rivista si saprà già il vincitore del primo premio da 5 milioni di euro. Fatto sta che nel 2018 i rivenditori si sono presi una fetta di quasi 3,5 milioni di euro come aggio mentre l’importo lordo è da fissare intorno ai 34,8 milioni contro gli oltre 43 dell’anno precedente. E anche tabaccherie, ricevitorie, bar e autogrill hanno guadagnato meno: indicativamente 800mila euro in meno.

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Lottery and history, quando Beppe Grillo era il conduttore

senzione dal divieto è dovuto proprio a questo affetto del comico nei confronti della sua carriera in Tv? È solo un caso, A partire dal quindicesimo secolo si non c’è dubbio. hanno notizie documentate di lotterie È stata Raffaella Carrà ad abbinare più realizzate per finanziare opere religiovolte il suo volto all’estrazione del 6 se e umanitarie. Nel 1735 a Roma viene gennaio. L’ha fatto per ben dieci volte indetta una lotteria per avviare la bonicontro le nove di Pippo Baudo e le otto fica delle paludi pontine, ma solo dopo di Antonella Clerici. Grillo, come detto, l’unificazione del Regno, il Governo ne ha condotte ben tre. assume il monopolio del lotto e delle Quest’anno la lotteria è stata abbinata al lotterie che già allora occupavano un programma di Amadeus, “Soliti Ignoti – posto di rilievo nei giochi e nel 1932 si Il ritorno”, iniziato giovedì 12 settembre ha la prima lotteria in chiave moderna, e con conclusione il 6 gennaio 2020. abbinata ad una gara automobilistica: Il prezzo di vendita al pubblico di un “La lotteria di Tripoli”. biglietto è ormai fissato sui 5 euro per I biglietti delle Lotterie raffigurano 20 serie cartacee da 500mila unità. A l’evoluzione della storia d’Italia, a cosancire la ripresa di alcune edizioni è minciare dalla lotteria della “Solidarietà stato anche l’abbinamento di nuovi gioNazionale” del 1946 fino a quelle attuali, chi collegati visto che, dall’altro lato, il che richiamano la modernità del nostro calo, è dovuto all’aumento dell’offerta Paese nell’”età della comunicazione”. di gioco con tantissimi prodotti conDal 1988 la gestione delle Lotterie Tracorrenti all’interno del settore. Non a dizionali è stata affidata all’Agenzia delcaso, anche per il 2019, è stata creata sul le dogane e dei monopoli. ticket un’area con la scritta ‘Gratta qui’. Ironia della sorte, il fondatore del MoIl codice che si trova serve per interavimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che ha gire con la trasmissione tv abbinata e lanciato una guerra senza confini al creare un’ulteriore occasione di intratgioco pubblico, è stato per tre volte neltenimento e di vincita per il giocatore. la storia della lotteria a condurre uno Lo stesso tagliando è stato riprodotto dei programmi Tv abbinati all’estraziosul biglietto digitale. ne. Il comico genovese condusse nel La somma ricavata dalla vendita dei 1977 “Secondo voi” con Pippo Baudo e biglietti è ripartita dal Comitato per Tullio Solenghi. Fu il primo programma l’espletamento delle operazioni relative a colori abbinato al popolarissimo gioalle lotterie ad estrazione differita. La co. Poi si ripetè nel 1979 con Fantastico massa premi per l’estrazione finale della che, invece, riportò la Lotteria Italia al lotteria può essere ripartita in più catesabato sera. La terza volta su ancora nel gorie. I premi di prima categoria sono 1985 quando, con Pippo Baudo e Lorella stabiliti nel numero di cinque; il primo Cuccarini, condusse la prima edizione premio della prima categoria è di euro 5 in diretta del programma. Forse l’emilioni. L’importo degli altri premi di prima cateLOT TERIA ITALIA goria, nonché il numero e l’importo degli altri evenRaccolta 2018 tuali premi delle altre cateQuantità Importo lordo Aggio rivenditori gorie, saranno determinati 6.955.460 34.777.300,00 3.477.730,00 dal Comitato dopo l’accerRaccolta 2017 tamento del ricavato della Quantità Importo lordo Aggio rivenditori vendita dei biglietti”. 8.603.900,00 43.019.500,00 4.301.950,00





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Un altro giro di giostra tra le montagne russe del Preu

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ANNO NUOVO, TASSA NUOVA, COME DEL RESTO SI RIPETE DA TROPPO TEMPO NEL CASO DEL SETTORE DEGLI APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO. MA STAVOLTA LA COPERTA È CORTA, COME RILEVA NON SOLO L’INDUSTRIA, MA ANCHE IL PARLAMENTO.

ltro giro, altra corsa. Come nella peggiore delle tradizioni, anche quest’anno si rinnova l’immancabile appuntamento con l’aumento della tassazione sui giochi (tutti, stavolta, senza esclusioni) con il segmento degli apparecchi da intrattenimento che risulta, al solito, il più colpito. Nonostante le ultime manovre siano già intervenute sul prelievo erariale unico, anche in maniera progressiva per i prossimi anni, e nonostante lo stesso abbiano fatto anche il decreto Dignità emanato dal precedente Governo, anche la legge di bilancio appena entrata in vigore rimette le mani sulla tassazione di slot e Vlt portandola a livelli mai visti prima. E, forse, mai immaginati prima né tanto meno immaginabili. Eppure, tant’è. Con l’intera industria di nuovo costretta a farsene una ragione. Solo che stavolta è ancora più difficile, perché l’erosione dei margini per la filiera è talmente ampia e diffusa, coinvolgendo tutti i giochi e tutti gli attori, da delineare un mercato sempre più difficile e, per alcuni, non più sostenibile. La Cgia di Mestre, nel lavoro di analisi del comparto realizzato per Assotrattenimento, aveva già dimostrato che dal 2016 a oggi si è verificato un sostanziale incremento del gettito che si accompagna ad una riduzione progres-

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di Alessio Crisantemi

siva della raccolta, determinando una riduzione del fatturato del comparto Awp. Che in termini percentuali, nel periodo compreso tra il 2015 e il 2021, vede il peso dell’erario sul “margine lordo” (cioè la differenza tra raccolta e vincite) passare dal 50,5 al 68 percento. Mentre nello stesso periodo si è ridotto il rapporto tra margine lordo e netto, dal 49,5 al 32 percento, per una forte riduzione del margine degli operatori. Ovvero, se nel 2015 l’Erario si prendeva il 48 percento del “cassetto” (ovvero, la raccolta meno le vincite), nel 2021 arriverà a portarsi via oltre il 67 percento. Mentre il ricavo per la filiera si è ridotto in maniera significativa: dal 52 percento del 2015 al 35,5 percento del 2022. Uno scenario destinato ad espellere una parte di imprese di gestione, soprattutto quelle meno strutturate o che devono scontrarsi con situazioni di mercato molto più difficili. Sì, perché a compromettere l’attività delle imprese sul territorio (gestori in particolare, ma non solo) non è soltanto l’aumento della tassazione ma il combinato disposto delle misure fiscali con quelle di carattere regionale o comunale che alterano i criteri di distribuzione ed esercizio del gioco. Col risultato che un operatore, strangolato dal Fisco, si ritrova costretto a eseguire nuovi

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UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA TRA LE MONTAGNE RUSSE DEL PREU

> e ulteriori investimenti, senza alcuna certezza che le apparecchiature acquistate attraverso quei denari investiti possano effettivamente essere installate o che comunque possano creare la redditività attesa, perché potrebbero essere rimosse o fatte lavorare a mezzo servizio, se non addirittura rimosse. Come già avvenuto in determinati territori, come Piemonte, Emilia-Romagna e, presto, in altri territori. Ed è proprio questo il punto che più spaventa e preoccupa gli addetti ai lavori. “Purtroppo, l’aumento della tassazione, che certamente incide in maniera forte, pesante e diretta sull’economia di una società di gestione, non è l’aspetto peggiore”, spiega Paolo Gioacchini, titolare della società di gestione Gmg Games e presidente del consorzio Rei (Rete Egida Italia). “Questo perché, se a fronte dell’ennesimo aumento del prelievo avessimo potuto ricevere una sorta di compensazione attraverso una certezza di stabilità futura, come potrebbe accadere con il superamento delle leggi regionali vigenti che sembrava essere ipotizzato negli annunci di riordino del comparto, lo scenario sarebbe anche sostenibile – aggiunge - invece il protrarsi della cosiddetta Questione territoriale compromette la sostenibilità e quindi il futuro dell’impresa a prescindere dalla tassazione”. Su questo Gioacchini non ha dubbi e ribadisce: “Ciò non significa che non ci preoccupa l’aumento del Preu, ma ciò che voglio dire è che a toglierci il sonno sono le leggi regionali e la continua erosione della marginalità dettata dagli aumenti della tassazione che non vengono compensati da una situazione di stabilità normativa che possa consentire la programmazione degli investimenti”. Uno scenario in cui diventa impossibile operare, anche in un comparto apparentemente “ricco” come si presenta all’esterno quello del gioco pubblico. Per poter stare in piedi, dunque, serve un netto cambio di mentalità, sia da parte del legislatore che da parte delle imprese, non essendoci più spazio per l’improvvisazione. “Oggi è sempre più importante il controllo di gestione totale della propria attività, sia nelle politiche commerciali adottate con gli esercenti ma anche riguardo alla gestione del

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personale, dei furti e di tutte le dinamiche che intervengono nell’economia di un’azienda”, continua Gioacchini. Questo perché molti gestori, in passato, hanno adottato politiche eccessivamente incentivanti nei confronti dei propri esercenti di riferimento, magari per evitare di perdere uno o più locali, concedendo percentuali maggiori rispetto a quel 50 percento del “cassetto” che un tempo era lo standard alla base degli accordi commerciali tra gestori e baristi e che oggi si è spesso spostato verso i punti vendita. Rendendo però impossibile, oggi, stare in piedi a un’impresa di gestione con le nuove aliquote. E su questo punto devono sicuramente intervenire gli addetti ai lavori, ripristinando una situazione di sana competitività che permetta a tutti di rimanere sul mercato. Dall’altra parte però c’è lo Stato, in tutte le sue declinazioni: Regioni comprese. Ma è proprio qui che serve un’inversione di tendenza, nell’approccio al comparto, senza la quale rischia davvero di saltare il banco e stavolta a farne le spese sarebbe anche l’Erario, come mai accaduto finora. Forse è per questo che, da più parti, iniziano ad arrivare segnali orientati verso la direzione del riordino, ritenuto necessario non più soltanto dall’industria. È evidente dalla circolare inviata dal ministero degli Interni alle Prefetture e Questure di tutta Italia (della quale abbiamo parlato nelle pagine precedenti) nella quale, richiamandosi ad alcune sentenze del Tar Lazio (riguardanti i comuni di Anzio e Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, Ndr), il ministero evidenzia la valenza di norma di indirizzo degli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco stabiliti dall’intesa sul riordino decisa in Conferenza Stato-Regioni nel settembre del 2017. Pur in assenza di un decreto applicativo della stessa. “Attraverso la stipula di una intesa, in un quadro di regole e criteri omogenei sul territorio nazionale, anche in assenza del decreto di recepimento, assume valore di parametro di riferimento per l’esercizio da parte delle Amministrazioni locali, delle loro specifiche competenze in materia di disciplina dei giochi leciti”. L’intesa, come noto, riconosceva ai Comuni la possibilità di “stabilire delle fasce orarie fino a sei ore complessive di interruzione quotidiana del gioco. La distribuzione oraria va definita, d’intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale e regionale”. Un dettato che, secondo il Viminale, vale come “norma di indirizzo per l’azione degli Enti locali costituendo un parametro di legittimità dei provvedimenti adottati”. Un appiglio e, forse, l’unica speranza per gli addetti ai lavori del comparto (come spiega anche l’avvocato Gianfranco Fiorentini nelle pagine precedenti), per veder cambiare la situazione di lento e inesorabile declino del comparto è dunque legala a quell’accordo ottenuto dalla Conferenza unificata nel 2017, tanto criticato dagli stessi operatori e che invece oggi potrebbe diventare strategico. “L’unico raggio di luce in un contesto sempre più oscuro”, come lo definisce lo stesso Gioacchini, commentando la stesura delle circolare che qualche amministrazione locale sta iniziando a prendere come riferimento.



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UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA TRA LE MONTAGNE RUSSE DEL PREU

Se la legge non convince (neppure) il legislatore

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poche ore dall’approvazione della Manovra di bilancio 2020, il Servizio bilancio della Camera, analizzando il testo di legge, ha messo sotto la lente le misure sul gioco pubblico e il conflitto fra l’assegnazione delle concessioni e la vigenza di leggi regionali “contrarie” e sulle divergenze di calcolo sugli effetti dell’aumento del Preu. Ciò significa che l’assurdità delle nuove disposizioni non è tale solo agli occhi degli addetti ai lavori, ma diventa palese e, a quanto pare, alla luce del sole. Anche se il governo è comnuque andato fino in fondo. In particolare, nella parte del Dossier che esamina i commi da 727 a 730 (“Concessioni per il gioco mediante apparecchi da intrattenimento”), il Servizio bilancio della Camera rileva che “quanto ai profili di cassa, gli elementi forniti dalla relazione tecnica consentono una verifica delle stime (corrispondenti a 1.832,5 milioni, dei quali 1.732,5 milioni per sale e apparecchi e 100 milioni per il gioco a distanza), mentre per quanto attiene ai profili di competenza, non si dispone di tutti gli elementi necessari a verificare la stima di 144,38 milioni sull’indebitamento netto per il 2022. Infatti, ai sensi del Sec 2010 (come rammentato anche dalla relazione tecnica), gli introiti della gara andrebbero ripartiti uniformemente per i nove anni di durata della concessione: prendendo dunque atto che, come riporta la relazione tecnica, le concessioni per sale e apparecchi decorreranno dal 2022 mentre le concessioni per gioco a distanza decorreranno dal 2023, gli effetti ascritti nel 2022, qualora riferiti all’intera annualità, dovrebbero essere di 192,5 milioni (ossia 1.732,5 milioni in 9 anni): l’effetto di 144,38 milioni sembra dunque presupporre che le nuove concessioni partano al termine del primo trimestre 2022. Circa tale ipotesi di ricostruzione – scrivono i tecnici parlamentari - sarebbe opportuno acquisire chiarimenti dal Governo. Inoltre, più in generale, stante la vigenza di normative, regionali o locali, limitative degli insediamenti di gioco in aree sensibili o in orari particolari, per quanto riguarda la rete fisica sarebbe opportuno acquisire conferma circa l’effettiva possibilità di assegnare il numero totale di diritti sull’intero territorio nazionale.

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Si rammenta, infatti che la relazione tecnica riferita all’articolo 93 del disegno di legge in esame annovera le leggi regionali e i regolamenti comunali fra le cause della riduzione della raccolta nel comparto Awp; la relazione tecnica al DL n. 50/2017 (art. 6) aveva espressamente escluso dalle stime ‘gli effetti delle normative locali, sin qui ancora non operative’ e la risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-10524, svolta il 9 febbraio 2017, includeva tali normative fra gli elementi che inducevano a ritenere probabile una contrazione del gettito nel 2017, evidenziando altresì che gli enti locali hanno continuato a legiferare in modo sempre più restrittivo”. RIDUZIONE DEL PAYOUT E CALO DELLA RACCOLTA Nella parte del Dossier riferita ai commi da 731 a 735 (“Incremento del Preu e del prelievo sulle vincite”), inoltre si legge: “In relazione alla riduzione del pay out di 2 punti percentuali, prevista dal citato comma 1051, venne stimato un calo di raccolta dell’l,5 percento che, in questa sede, in via prudenziale, può essere confermato, quale riduzione direttamente o indirettamente derivante dall’abbassamento delle somme restituite in vincite. Considerati i tempi tecnici per la sostituzione delle schede, può stimarsi che tale riduzione inizierà a manifestarsi non prima della seconda metà dell’anno e, pertanto, può stimarsi un calo della raccolta, per il 2020, dello 0,75 percento e, per il 2021, dell’1,5 percento. DIVERGENZA DI CALCOLO CON IL PROSPETTO RIEPILOGATIVO In merito ai profili di quantificazione, quindi, il Servizio bilancio osserva che “le norme intervengono sulla tassazione del settore dei giochi: elevando la ‘tassa sulla fortuna’ (prelievo sulle vincite, a carico del vincitore) ed ampliandone la base imponibile, in relazione agli apparecchi Vlt e ai giochi numerici a totalizzatore e per le lotterie istantanee; elevando il Preu su Awp e Vlt, superando l’aumento recentemente disposto dal ‘decreto fiscale’ (Dl n. 124/1999), il cui articolo 26 viene, correlativamente, abrogato. Per quanto riguarda gli interventi sul prelievo sulle vincite gli elementi forniti dalla relazione tecnica consentono la verifica delle stime che la stessa fornisce. Si riscontra tuttavia una divergenza di calcolo con il prospetto riepilogativo. Infatti, all’incremento della ‘tassa sulla fortuna’: la relazione tecnica attribuisce i seguenti effetti: 472,7 milioni nel 2020 e 487 milioni annui dal 2021; il prospetto riepilogativo attribuisce i seguenti effetti: 296,1 milioni nel 2020 e 316,5 milioni annui dal 2021. Tale divergenza, peraltro, risulta compensata da un’analoga differenza di segno opposto che si riscontra con riferimento all’incremento del Preu. Per quanto riguarda gli interventi sul Preu, la relazione tecnica fornisce dati ed elementi di quantificazione che possono essere elaborati e esposti nelle seguenti tabelle, nelle quali si opera un confronto sia rispetto alle aliquote fissate dal DL 4/2019 (previgenti) sia rispetto alle aliquote fissate dal Dl 124/2019 (vigenti)”.



Un pozzo di cui si inizia a vedere il fondo COME CAMBIA LA FISCALITÀ DEL GIOCO PUBBLICO ALLA LUCE DELLA MANOVRA ECONOMICA 2020: FACCIAMO IL PUNTO ATTRAVERSO UNO SGUARDO GENERALE SUL SETTORE E SULLA LEGGE

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ncora una volta, le esigenze di gettito di fine anno si sfogano sul comparto del gioco legale. Il gaming, si sa, fa sempre discutere: le degenerazioni criminali e le derive patologiche cui sono esposti i giocatori hanno legittimato il legislatore ad attingere ininterrottamente, senza alcuno sdegno dell’opinione pubblica. La filiera è diventata, così, un’irrinunciabile fonte di approvvigionamento per il Fisco che, tra prelievo erariale unico (il cosiddetto Preu), imposta unica, imposta sugli intrattenimenti (Isi) e imposta sul valore aggiunto (quando dovuta), ha ricavato, solo lo scorso anno circa 20,5 miliardi di euro, di cui oltre la metà relativa alle sole slot machine e videolottery con un

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di Giancarlo Marzo

La legge di Bilancio 2020, a due mesi di distanza dall’entrata in vigore del decreto collegato, cambia nuovamente le carte in tavola. La Manovra abrogando l’innalzamento già previsto dall’art. 26 del decreto collegato, fissa al 23,85 percento e all’8,5 percento la misura del prelievo unico per l’anno 2020 su slot e vlt. L’incremento, tuttavia, viene controbilanciato dalla riduzione del payout, fissato rispettivamente al 65 percento e all’83 percento. Confermata, invece, in sede di conversione del decreto collegato, l’introduzione del Registro unico per gli operatori del gioco pubblico.

correlato incasso erariale pari al 46 percento del totale. Il nuovo rincaro, tuttavia, può essere la goccia che fa traboccare il vaso.

Imposizione fiscale. Le entrate derivanti dalla fiscalità del gaming si distinguono in extra-tributarie e tributarie. Le prime, tipiche del gioco del lotto e delle lotterie, garantiscono all’Erario un margine residuale, determinato cioè al netto delle vincite pagate ai giocatori e dell’aggio riservato al gestore del punto di gioco. Le en-

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POKER STRATEG TORNEANDO

LEAVVENT DAROONE

RIFLESSIONI DAORSO CASINÒ FRANCESI

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CASINÒ FRANCESI

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politica


UN POZZO DI CUI SI INIZIA A VEDERE IL FONDO

trate tributarie, invece, derivano dalla restante gamma dei giochi autorizzati, in cui soggetti passivi di imposta sono i concessionari, mentre la base imponibile è, a seconda del gioco, ora la raccolta lorda, ora il margine lordo del concessionario. Le quattro imposte principali del settore sono: il prelievo erariale unico, l’imposta unica, l’imposta sugli intrattenimenti e l’imposta sul valore aggiunto (da 12 ottobre 2011 è stata introdotta, altresì, la tassa sulla fortuna per alcuni giochi).

Prelievo unico: due interventi in due mesi. L’articolo 26 del decreto

2020 troverà applicazione, per le new slot, l’aliquota del 23,85 percento e per le Vlt quella dell’8,5 percento.

Registro Unico. Al fine di perseguire un razionale assetto sul territorio dell’offerta di gioco pubblico nonché di contrastare le gioco illegale, l’articolo 27 del decreto legge n.124/2019, con decorrenza dall’esercizio 2020, introduce il Registro unico per gli operatori del gioco pubblico. Registro, istituito presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al quale tutti gli operatori dovranno iscriversi procedendo al versamento di un importo variabile in funzione del ruolo svolto nella filiera. A titolo esemplificativo, mentre i proprietari e i possessori di new slot e Vlt dovranno versare una somma pari, rispettivamente, a euro 500 euro ed euro 200, i produttori saranno tenuti al versamento di euro 2.500. L’iscrizione, che va rinnovata ogni anno, costituirà titolo abilitativo all’esercizio delle attività legate al gioco pubblico e dovrà essere disposta dall’Agenzia, previa verifica del possesso da parte dei richiedenti di specifici requisiti (licenze di Pubblica sicurezza, autorizzazioni richieste dalle normative di settore, certificazione antimafia, quietanza di versamento della somma prevista per la propria categoria). In assenza di iscrizione, risulterà irrogabile una sanzione amministrativa di euro 10mila con preclusione all’iscrizione per un quinquennio. Sanzione che risulterà applicabile anche al concessionario che intrattiene rapporti contrattuali funzionali all’esercizio delle attività con soggetti non iscritti nel Registro. L’AUTORE

Giancarlo Marzo Partner di Loconte & Partners, cultore di Diritto tributario presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi LUM Jean Monnet di Casamassima, esperto di contenzioso tributario e consulente fiscale.

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Contenuto informativo da operatore gioco legale ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/CONS).

legge n. 124/2019, in vigore dallo scorso 27 ottobre e confermato in sede di conversione, a partire dal 10 febbraio 2020, aveva già previsto l’incremento del Preu sugli apparecchi da intrattenimento, rispettivamente al 23 percento per le new slot e al 9 per cento per le videolottery, a far data dal 1° febbraio 2020. Le disposizioni contenute nel decreto, tuttavia, sono destinante a rimanere lettera morta. L’iter di approvazione della legge di Bilancio 2020, infatti, le ha abrogate. Con gli emendamenti approvati dal Senato al comma 731 dell’art. 1 della Manovra 2020, la misura del Preu sulle slot machine e sulle Vlt, è stata fissata, per il 2020, rispettivamente, al 23,85 percento e all’8,5 percento e, per il 2021, al 24 percento e all’8,6 percento. Con il comma 732, fortunatamente, il predetto innalzamento viene controbilanciato con la riduzione del payout minimo (percentuale di somme giocate destinate alle vincite) che passa dal 68 percento al 65 percento per gli apparecchi Awp (amusement with prizes, altro sinonimo di slot) e dall’84 percento all’83 percento per le Vlt. Il doppio intervento costituisce l’ultimo tassello di una serie di incrementi susseguitisi nel recente passato. Le due aliquote, fissate al 19 percento e 6 percento dal decreto legge n. 50 del 2017 avevano subito una nuova variazione ad opera del decreto legge n.87/2018 (il cosiddetto “decreto Dignità”), che aveva individuato differenti aliquote e fasce temporali di decorrenza (dal gennaio 2020, si prevedevano aliquote del 19,68 percento per le new slot e del 6,68 percento per le Vlt). Il legislatore era, poi, nuovamente intervenuto con il comma 1051 della Legge di bilancio 2019 che, oltre a fissare al 68 percento per le Awp e all’84 percento per le Vlt la percentuale minima delle somme giocate destinata alle vincite (payout), aveva previsto un ulteriore incremento delle aliquote dell’1,35 percento per le new slot e dell’1,25 percento per le videolotterie. Incremento, quello relativo alle new slot, portato al 2 percento, ad opera del decreto legge n. 4 del 2019. In conclusione, le previgenti aliquote del 21,68 percento e del 7,93 percento continueranno ad applicarsi fino al 31 dicembre 2019 mentre dal 1° gennaio


politica vlt

Quando si dice fare i conti senza l’oste. Nel caso delle Vlt a fare i conti è lo Stato, senza tenere conto, però, dei giocatori, i piĂš colpiti dall’aumento della tassazione con il serio rischio di una perdita di appeal del prodotto.

SE LO STATO FA I CONTI SENZA IL GIOCATORE

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* poi trasformato in 8,5% dalla Manovra 2020 ** poi trasformato in 8,6% dalla Manovra 2020 GIOCONEWS #01 GENNAIO 2020

trebbero provare a sostenere alcuni – ma piĂš semplicemente si sposteranno verso altre forme che continueranno a essere mantenute “anonimeâ€?. Ma non è tutto. SĂŹ, perchĂŠ a compromettere ulteriormente i bilanci delle videolottery sarĂ comunque l’aumento del prelievo erariale, perchĂŠ questo dovrĂ inevitabilmente tradursi in una riduzione delle vincite da erogare ai giocatori. Con il rischio, anche qui, di una perdita di appeal dei giochi, una volta che verranno modificate le matematiche alla base di ogni titolo Vlt, adeguandole ai nuovi parametri. Per fronteggiare l’incremento del Preu si stima infatti che il payout medio di mercato delle Vlt, ad oggi, pari all’86,7 percento, potrebbe ridursi di oltre un punto, fino all’85,5 percento. Tale riduzione, traducendosi in un aumento del prezzo del gioco, potrebbe comportare una riduzione della domanda che avrebbe effetto al piĂš tardi sulla raccolta del 2021, considerati i tempi tecnici necessari per la ricertificazione dei sistemi. Inoltre, l’aumento del prelievo sulle vincite potrebbe anch’esso comportare una riduzione della domanda, anche se – va detto - sebbene in occasione del precedente incremento dettato dalla stabilitĂ del 2017, tale effetto sulla raccolta non si sia prodotto. Come stimato però anche dai tecnici della Camera dei L’altalena del Preu sulle Vlt deputati nell’ana lisi della Manovra, in via prudenzia le, può ipotizzarsi che l’effetto dei due interventi (au- mento Preu ed incremento pre- lievo vincite) possa comportare un calo complessivo del 2

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ome (e quanto) potrĂ cambiare il mercato delle videolottery alla luce delle innumerevoli modifiche fiscali e normative con le quali si dovrĂ fare i conti (letteralmente) a partire da quest’anno? Ăˆ la domanda che si pongono da qualche tempo gli addetti ai lavori del comparto, alla luce degli sviluppi normativi caratterizzati, in particolare, dall’approvazione della Manovra economica per il 2020, e non solo. Peccato però che la stessa domanda non se la siano posta a Palazzo Chigi. O, almeno, cosĂŹ non sembrerebbe, confrontando le stime che circolano sulle scrivanie dei concessionari che gestiscono i terminali di gioco e quelle divulgate dal governo relative al gettito erariale futuro. Soprattutto perchĂŠ, oltre ad aumentare il prelievo giĂ dal mese corrente, di un altro 0,6 percento, dal primo gennaio è stata introdotta anche la rilevazione obbligatoria della maggiore etĂ dei giocatori attraverso la lettura della tessera sanitaria necessaria per attivare i terminali di gioco. Un cambiamento, quest’ultimo, che secondo gli esperti potrebbe avere come effetto un drastico calo delle giocate, fino addirittura al 15 percento, per via dell’impatto di questa misura nella percezione dei giocatori, che potrebbero sentirsi “schedatiâ€? dal Fisco, anche se in realtĂ non si tratterebbe di una vera e propria identificazione e, soprattutto, non è prevista l’archiviazione dei dati rilevati, in quanto non compatibile con le norme vigenti in materia di privacy. Ma è un qualcosa che andrĂ spiegato ai giocatori e che, probabilmente, dovrĂ essere compreso nel tempo, con il rischio che nei primi mesi del 2020 ci sia comunque un allontanamento da parte di alcuni tra quelli abituali. I quali, manco a dirlo, non smetteranno certo di investire i propri risparmi nel gioco – come po-

di Alessio Crisantemi

percento della raccolta che, relativamente all’anno 2020 (in cui, per motivi tecnici, la riduzione del payout potrĂ prodursi soltanto dopo la metĂ dell’anno), si stima pari all’1 percento. A cui si dovrebbe però aggiungere anche l’impatto della tessera sanitaria, fino ad oggi mai considerato. Come noto, la tassa sulle vincite per le Vlt , prevede l’abbassamento della soglia da 500 euro a 200 euro ed il contemporaneo innalzamento dell’aliquota dal 12 percento al 20 percento che consentiranno sĂŹ di aumentare il gettito, calcolato sulla base della raccolta Vlt stimata per il 2019, come ha fatto il governo, senza però tenere conto dell’effetto deterrente sui giocatori, considerando anche che le vincite da 200 euro a 500 euro rappresentano il 9 percento del totale delle vincite. Secondo le stime provenienti dalle reti dei principali concessionari, la raccolta delle Vlt nel mese di novembre 2019 sarebbe crollata del 10 percento rispetto a quella del 2018, proprio per via degli effetti del nuovo payout che nel frattempo era stato modificato in molti giochi: questo perchĂŠ il funzionamento delle videolottery è basato sul cosiddetto “ri-giocatoâ€?, che deriva quindi dalle vincite realizzate durante ogni sessione di gioco. E se si vanno a ridurre le possibilitĂ di vincita è inevitabile che ci siano effetti sul gioco e, quindi, sull’appeal delle macchine. Anche se l’Erario compensa questo tipo di diminuzione da una maggiore leva fiscale, l’effetto è destinato a svanire, prima o poi. Sarebbe bene pensarci prima, piuttosto che correre ai ripari una volta che si sarĂ creato il buco.



ippica

L’ORA DELL’UNITÀ di Francesca Mancosu

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on il direttore generale (ora capo dipartimento) con delega all’ippica Francesco Saverio Abate abbiamo dato avvio ai tavoli ‘Galoppo e Sella’, ‘Trotto’ e ‘Società di corse e associazioni rappresentative’ presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Credo fortemente che ci siano le possibilità per risollevare questo settore, vanto italiano nel mondo: dobbiamo solo lavorare sodo e in maniera condivisa”. Ne è convinto Giuseppe L’Abbate (M5S), che dopo un lungo impegno parlamentare a sostegno dell’ippica, è tornato ad occuparsene in prima persona grazie alla carica di sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali, ricoperta dal 13 settembre 2019. “Per evitare di perdere l’ennesimo patrimonio nazionale, dobbiamo intervenire quanto prima in maniera parallela sulle due riforme fondamentali: la governance e le scommesse. L’ippica, infatti, è stata avvitata in una spirale deflattiva dove più si taglia e più viene depressa e più si deprime e più viene tagliata. Credo che nella governance ci dovrebbero essere in maniera paritetica tutti gli attori della filiera: proprietari di cavalli, allevatori, allenatori, drivers (o fantini), società di corse. A supporto ci devono essere delle consulte tecniche. Mentre si deve addivenire a una riforma delle scommesse che ne aumenti l’attrattività verso i giocatori. Quella ippica è una scommessa ragionata e limitata nella gior-

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La governance e le scommesse: questi i punti fondamentali per il rilancio dell’ippica nella visione di Giuseppe L’Abbate, nuovo sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali. All’insegna della condivisione di intenti da parte della filiera. nata e che è in grado, al contempo, di alimentare un intero sistema: dall’agricoltura alla mangimistica, dalla veterinaria all’artigianato etc. Tutto ciò ponendo al centro dell’ippica il ‘benessere del cavallo’, che reputo fondamentale per lo sviluppo futuro del comparto”. Al centro della riforma dell’ippica sicuramente c’è anche il ruolo degli ippodromi. In alcuni virtuosi casi si sono trasformati in “luoghi di intrattenimento” aperti alla cultura, agli eventi e alla famiglia, in altri si rischia la definitiva chiusura fra bandi andati deserti e difficoltà di gestione di vario tipo. Quale potrebbe essere la strategia giusta per favorirne il recupero e/o il rilancio? E per favorire anche la stanzialità dei cavalli negli ippodromi, chiesta da più parti? “Gli ippodromi sono teatri dove si tengono degli spettacoli: le corse ippiche. Ma se si limitano a fare solamente questo non sono destinati ad avere un futuro roseo. Se invece si inizia a pensare all’ippodromo come un luogo, uno spazio, un’area da far vivere tutti i giorni dell’anno, possono avere una prospettiva futura redditizia.


L’ORA DELL’UNITÀ

Certamente anche la stanzialità dei cavalli negli ippodromi è importante e, pertanto, vanno creati i box, laddove è possibile realizzarli. Le sovvenzioni ministeriali servono proprio per far svolgere lo spettacolo delle corse nel miglior modo possibile, offrendo i migliori servizi”. Veniamo alle richieste degli operatori. C’è la possibilità di avere un contratto valido per il 2020? “Nel tavolo ippico ‘Società di corse e associazioni rappresentative’ stiamo discutendo proprio di ciò. L’obiettivo è trovare una soluzione condivisa per i primi mesi del 2020”. Si potrà invece definire un nuovo contratto pluriennale a partire dal 2021? “Stiamo lavorando su un doppio versante: una decisione transitoria per il 2020 che corregga le storture del decreto precedente e poi lavorare su quello che sarà una programmazione pluriennale”. Cosa ne pensa poi delle ipotesi di una definizione “condivisa” delle corse per l’anno 2020, con un calendario annuale? “Ritengo il calendario annuale imprescindibile per il futuro del settore nonché per far sì che gli ippodromi possano avere una programmazione che gli garantisca introiti”. È favorevole all’idea di costituire un tavolo di lavoro permanente o una consulta tecnica formata dai rappresentanti delle categorie? “Questa idea è contenuta nella mia proposta di legge che ho presentato in Parlamento sin dal lontano 2013. Nella riforma della governance pertanto, come detto, ci dovrebbero essere in maniera paritetica tutti gli attori della filiera (proprietari di cavalli, allevatori, allenatori, drivers/fantini, società di corse) con il supporto di consulte tecniche. L’auspicio, ovviamente, è che la mia proposta sia condivisa dall’intero settore”. Relativamente alle sovvenzioni, gli operatori chiedono di “garantire risorse certe e tempi certi di erogazione”, anche per quelle provenienti dal Preu. Qual è la strada da percorrere secondo lei? L’avvio delle scommesse complementari - già legiferate – potrebbe aiutare in tal senso? “Certo, le scommesse complementari aiutano sicuramente. Stiamo ragionando anche sul Preu: se dare una parte anche agli ippodromi, fermo restando che dovranno essere utilizzati per investimenti. Cercare di stabi-

lizzare le risorse non è semplice ma ci stiamo lavorando e, nell’ottica della riforma ippica, risulterà fondamentale poter contare su un contributo fisso e costante”. Pensa che il Mipaaf e il Mef potrebbero lavorare insieme per rendere più “sostenibile” il settore? E che ci potrebbe essere una Direzione generale dell’ippica (sotto il controllo del ministero)? “Senza interlocuzione con il ministero dell’Economia e delle Finanze sicuramente non potremo andare lontano. Per quanto concerne una ‘Direzione generale dell’ippica’ è una delle opzioni in campo su cui si sta discutendo nell’ambito della riforma”. La delega per l’ippica verrà assegnata o resterà al ministro Bellanova? “Mi occupo di ippica dal primo giorno in Parlamento, la mia prima proposta di legge è stata proprio sulla riforma ippica. Ma se la ministra Bellanova ritiene che debba detenere lei la delega, è nella sua piena facoltà. Dovreste pertanto rivolgere a lei questa domanda”.

Lui chi è?!? Giuseppe L’Abbate, nato nel 1985, risiede a Polignano a Mare (Ba) ed è papà di una bambina di un anno e mezzo avuta con la sua compagna Anna. Dopo aver concluso il suo percorso di studi, laureatosi in Informatica e tecnologie per la produzione del software presso l’Università di Bari, nei primi anni si è dedicato all’azienda di famiglia nel settore turistico. La passione politica lo porta dapprima a fondare un’associazione senza scopo di lucro nella sua Polignano dove poi, nel 2012, si candida a sindaco sfiorando per una manciata di voti l’elezione in consiglio comunale al primo tentativo. Nel 2013 viene scelto dagli iscritti del Movimento 5 Stelle ed è deputato della commissione Agricoltura, caccia e pesca sin dal suo ingresso in Parlamento il 5 marzo 2013. Dal 13 settembre 2019 è sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali. Sin dalla più giovane età respira “ippica” in casa grazie a suo padre, proprietario di cavalli da trotto. Un interesse dimostrato subito in Parlamento dove ha presentato la proposta di legge “Istituzione della Consulta tecnica per la promozione del settore ippico”, nel maggio 2013, nonché numerose interrogazioni e proposte normative attraverso emendamenti.

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scommesse

SCOMMESSE 2020 COPIA E INCOLLA 2019 IL MONDO DEL BETTING DI CASA NOSTRA CONTINUA A RACCOGLIERE VOLUMI IMPORTANTI E SPESSO ANCHE A CRESCERE, MA SCONTA ANCORA L’INATTIVITÀ DEL REGOLATORE E L’INCERTEZZA DEGLI SCENARI POLITICI NAZIONALI E LOCALI. IL PUNTO DI MAURIZIO UGHI.

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ipingere uno scenario delle scommesse italiane visti tutti i pezzi che compongono il complesso puzzle del gioco pubblico e del mondo della politica e quindi del regolatore dell’industry, è sempre più difficile. Per questo è meglio avvalersi di un solido ed esperto “driver” in grado di saper leggere alla perfezione tutti gli elementi di cui parlavamo poco fa. E chi meglio di Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, “goat” del mondo delle scommesse ma, innanzitutto, come si definisce spesso lui, autentico “bottegaio” della prima ora che, come suo padre da cui ha tratto tantissimi insegnamenti, sa cosa vuol dire alzare e abbassare la saracinesca del suo betting shop tutti i giorni dell’anno e per tantissimi anni, può indicarci la via? L’intervista, ahinoi, potrebbe finire già alla prima, secca, risposta: “Le dichiarazioni che vorrei fare a Gioco News sono le stesse dello scorso anno. Un bel copia e incolla? Sì, un bel copia e incolla - esordisce Ughi che poi inizia ad analizzare la situazione ed è il solito fiume in piena - al di là delle analisi del mercato sembra proprio che nulla sia cambiato. Il motivo è semplice: i nostri governanti, pur dovendo riscrivere le regole del gioco pubbli-

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di Cesare Antonini

co, in realtà non ne hanno la capacità. E non avendo le capacità non hanno il coraggio di farlo. Anche perché, è ormai assodato, che non si fidano degli operatori. Si poteva aprire una conferenza di servizi, un tavolo di lavoro, un confronto tra addetti ai lavori e regolare, ma questo continua fortemente a mancare”. Si parlava di botteghe e bottegai, non a caso: “Mi sembra di avvertire una grandissima distanza tra chi raccoglie concretamente il gioco sul territorio e i vertici della piramide - chiarisce Ughi - se vogliono arrivare a combattere l’eccesso lo dice lo psicologo, ma al vertice della piramide ci sono persone che non conoscono la base. Poi ci sono quelli che sono in Adm, quelli che pontificano e i grandi concessionari che non sono sul territorio e sono ormai diventati fogli Excel che devono solo far tornare i conti. Intendiamoci, non è una critica ma un’analisi. E la verità è che la realtà delle cose la conosciamo noi bottegai. Chi tira su e giù la saracinesca”. Queste sono le ragioni del continuo rinvio del riordino del settore? “Per fare un provvedimento che vada in linea con quello che hanno detto di voler portare a termine lo devono farlo con chi lo sa fare. Non arriveranno mai in


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gol. Sono all’attacco perché ci attaccano pubblicamente ma non segnano perché non sanno fare gol”. E il settore è fermo, è verissimo, alle stesse problematiche di dodici mesi fa ma con l’aggravante di Dl Dignità e provvedimenti contrari di varia natura: “Chi comanda sulla rete di raccolta sono i grandi concessionari e loro non hanno mai visto un momento più glorioso di questo. Pensateci bene - spiega Ughi - queste società non hanno impegno economico di partecipare alle gare che, ovviamente, non si sa mai come partono e come arrivano a livello di costi e a livello di numeri. La concorrenza è annientata, è tutto bloccato ed è il momento migliore per fare cassa. Per questo non c’è interesse a criticare pesantemente il Governo. Chi ne risente è, come sempre, chi tira su la saracinesca la mattina”. A livello generale sembra non essere un grosso problema neanche le continue chiusure dettate dai regolamenti regionali e comunali: “Se in Emilia Romagna chiudono tutte le sale ovviamente viene generato un danno piuttosto importante. Ma è un danno che potrebbe essere ammortizzabile. I conti i concessionari li fanno all’80 percento del funzionamento totale della rete, non al 100 percento. Si perderà un punto percentuale ma si va avanti lo stesso. Chi aveva il punto vendita, invece, perde tutto. Senza le gare pubbliche e una concorrenza assente le posizioni dominanti vivono un momento imperdibile”. Analizziamo le continue proroghe di cui abbiamo già parlato nello scorso numero avanzando qualche dubbio sulla legittimità non dell’istituto in sé per sé ma di un uso smodato e, appunto, illecito: “Mettiamoci nei panni di un operatore che si dovesse trovare a pagare 7.500 euro a diritto rappresentato. Pagare la cifra in questione per una sessantina di punti gioco sarebbe decisamente meno invasivo e problematico, per tutto quello che abbiamo considerato, di una eventuale partecipazione a una gara pubblica. E la spesa viene poi ammortizzata e ripartita strada facendo e senza perdere nulla, né i diritti e soprattutto l’avviamento che è anche protetto dalle leggi regionali che non sembrano andargli contro”. Obiettivo 2016 non è con le mani in mano su questo preciso aspetto già da diverso tempo: “Evidenzio l’illegittimità della proroga e per questo faremo i motivi aggiunti sulla causa e presenteremo il tutto alla Corte di Giustizia Europea dal primo gennaio, come Obiettivo 2016 - annuncia Ughi - quando vennero revocate le agenzie ippiche storiche vivemmo la stessa situazione. E, inoltre, l’Articolo 46 del trattato è sempre quello. L’Italia sa benissimo di fare qualcosa che non può fare. È un po’ il caso di Kramer contro Kramer. Torna in auge sempre e comunque questo concetto degli enti locali contro il Governo centrale”. A proposito, ma come si è arrivati a questa situazione? E perché vediamo pochissime reazioni del settore? “Le regole del decreto Balduzzi erano già molto forti e restrittive ma lo Stato non le ha applicate - analizza Ughi - per questo, poi, i governi periferici si sono attrezzati creando il caos con disparità di trattamento da una regione all’altra. Perché non reagiscono gli operatori di gioco? In

realtà in crisi come quella in Emilia Romagna e in Puglia dove si ha avuta soddisfazione alle proteste il settore pare reagire seppur solo in questi momenti specifici”. Il problema, però, è sempre l’approccio della politica: “La verità è che chi attacca il settore in questo periodo storico sta combattendo l’uso e non l’abuso del gioco. Una delle criticità è che i punti vendita sono interessati più a prendere tanto da pochi che poco da tanti. E questa è una regola sana per il gioco in se stesso, per gli operatori e per i giocatori. Tanti clienti che usano e si intrattengono e pochi che ne abusano. Per il resto chi attacca prima o poi vedrà ritorcersi contro certi discorsi. Ma la nostra volontà è quella di poterci finalmente sedere attorno ad un tavolo dove, però, possano avere accesso tutti, non solo i concessionari”. Quindi il settore chiude o non chiude? “I 5 Stelle vogliono chiudere il settore. Dicono che conviene chiuderlo. Se, invece, non c’eravamo noi che chiudevamo i bilanci pluriennali dovevano aumentare l’Iva già dall’anno scorso. Quindi serviamo a qualcosa. Il cliente paga una tassa volontaria e il gioco ha un ruolo determinante. Ma è tutto un non senso: su 25 milioni di persone che giocano non possono non esserci giocatori che ne abusano ma chi ci governa non sa quello che deve fare e non sa che, ad esempio, adesso ci saranno 5.700 punti di scommesse e che domani potrebbero essercene addirittura 10mila”. A proposito, dei Punti vendita e ricarica cosa ne pensa? “Credo sia un rischio avere un punto di raccolta di gioco poco controllabile perché non si sa dove sono, quando nascono e come muoiono. Se ci sono 2-3-4 carte ricarica a portata di mano e se non si controlla che sono interposte è difficile fidarsi. Lo vediamo come qualcosa di pericoloso. Chi ha la concessione mette punti dove vuole e non a caso parlavo di contro senso: la direzione dovrebbe essere maggiore contingentamento poi autorizzo queste cose e aumentano ancora di più i punti di raccolta”. Un altro paradosso è che le innovazioni del settore del betting sono inspiegabilmente ferme? “Sì, certo, è tutto fermo perché tutti hanno paura di incentivare il gioco. Si ha paura che il miglioramento venga interpretato come un aumento dell’offerta ma non è così – spiega Ughi - Il cash out è l’esempio principe di questo tema visto che la modalità è stata approvata e ritirata. Per non parlare delle perdite di tempo per far partire il complementare ippico. Inoltre non possiamo rimanere fermi al 2000, dobbiamo poterci aggiornare. Tutto questo clima ha creato una paralisi nell’organizzazione del punto vendita che potrebbe essere meglio organizzato per combattere le disfunzioni e favorire i controlli sull’antiriciclaggio e altre criticità. Se la tecnologia può servire a migliorare questi aspetti che sono tanto a cuore alla politica perché Adm non lo fa? Si lavora meglio nella direzione delle regole ma serve più personale se non si migliora ma la tecnologia”. MAURIZIO UGHI

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VOX MANAGER

VOX MANAGER

Stati Uniti, nuovo Eldorado per le scommesse sportive? di Ludovico Calvi

PAROLADI COLLOVATI

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pevole che lo siano; tre il 50 percento del Ggr stimato negli - Più di 7 americani su 10 affermano che è Stati Uniti. Si stima che il tasso di crescita importante piazzare scommesse sportive annuale composto nell’arco di 10 anni sia attraverso concessionari legali e autorizzati; del 223 percento con l’interactive princi- Solo il 28 percento dei giocatori di opepale canale di distribuzione e di crescita. ratori di betting digitale pensa di scommettere con un operatore di scommesse senza concessione - Sicurezza e facilità nel piazzare scommesse sono le due priorità principali. In generale, tra i consumatori americani emerge una mancanza di informazione e una diffusa incertezza riguardo il panorama legale delle scommesse sportive. Tutte le parti interessate - media, regoNel processo di regolamentazione delle latori, operatori di gioco, leghe sportive scommesse sportive negli Stati Uniti ci e legislatori - hanno la responsabilità sono migliori pratiche che hanno creato, di comunicare in modo più efficace al in determinati stati, le condizioni normapubblico l’abrogazione del Paspa ed il tive per una crescita sostenibile del merprocesso di legalizzazione in corso. Ciò cato a lungo termine, combattendo effiaumenterebbe la percentuale di consucacemente il mercato nero e gli operatori matori che si dedicherebbe allo sport offshore. In queste giurisdizioni con costi betting regolamentato come legittima di licenza ragionevoli e una tassa Ggr di attività ricreativa, come già accade in alcirca il 15 percento o inferiore, i vari attori tre giurisdizioni in tutto il mondo. della catena del valore delle scommesse Tutto questo renderebbe l’industria delsportive saranno in grado di generare un le scommesse più credibile e aiuterebbe ritorno positivo sui loro investimenti sala sostenere il mercato regolamentato a vaguardando i livelli di redditività. discapito di attività illegali, rimediando D’altra parte, invece, laddove i responsabili alla proliferazione di operatori del merpolitici ed i regolatori non sono in grado cato nero e organizzazioni criminali. di creare condizioni normative e fiscali Nonostante la frammentazione normatisostenibili, il mercato delle scommesse va delle scommesse sportive in America, sportive non sarà attraente per gli operale diverse dinamiche commerciali, fiscali tori di gioco che senza dubbio sceglierane operative ed il diverso livello di sosteno di abbandonare un’opportunità consinibilità del business delle scommesse derata economicamente non realizzabile. nei singoli stati, il gross gaming revenue Purtroppo, ci sono diverse giurisdizioni (Ggr – entrate lorde di gioco) generache hanno creato condizioni di mercato to finora è incoraggiante. Secondo H2 insostenibili e quindi non creano valore Gambling Capital, un’importante società per i consumatori, l’industria o i contridi dati e intelligence di mercato, il 2019 buenti. In questi casi il mercato nero e si chiude con quasi 1 miliardo di dollari gli operatori offshore continueranno a di Ggr con una divisione tra interactive espandere le proprie attività dall’esterno e retail del 40 percento contro il 60 persenza concessione ed essere governati cento e 13 Stati completamente operativi. dall’assenza di misure di integrità e stanLa società ha anche stimato che nel 2030 dard di protezione del consumatore. ci saranno 38 stati operativi ed un valore di Ggr di circa 9,3 miliardi Ludovico Calvi di dollari con una distribuzione Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha di canali interactive al 70 percenutilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo to e retail al 30 percento. Gli stati servizi di consulenza strategica, normativa più importanti per le scommesse e operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, sportive saranno infine California, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e New York, New Jersey, Nevada e forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery Illinois, che rappresenteranno olENGLISHPAGES

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LAPUNTATA

GIOCARE GIO CONGUSTO

Uno studio dell’American Gaming Association (Aga) sulla percezione del consumatore americano mostra un sostegno considerevole per le scommesse sportive legalizzate, nonché una scarsa consapevolezza per le varie opzioni legali disponibili oggi negli Stati Uniti. La Relazione di Aga conclude che: - Quasi 8 americani su 10 affermano di sostenere la legalizzazione delle scommesse sportive nel loro stato di origine; - Dove le scommesse sportive (casinò) sono legali, solo il 56 percento è consaPAROLADI COLLOVATI

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NUOVE TENDENZE

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Il

14 maggio 2018 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha spianato la strada ai singoli Stati per introdurre una legislazione che consenta la legalizzazione delle scommesse sportive, abbattendo il Paspa (Professional and Amateur Sports Protection Act del 1992), che le aveva effettivamente proibite. L’abolizione del Paspa è stato il risultato di un grande sforzo da parte dello Stato del New Jersey di legalizzare le scommesse sportive. La sentenza del tribunale di maggio 2018 - Murphy vs Ncaa - ha quindi modificato la percezione delle scommesse sportive negli Stati Uniti. Come si può vedere dalla tabella qui sotto, oggi 13 Stati americani sono operativi nell’offerta legale di scommesse sportive mentre sei stati più il Distretto di Washington hanno autorizzato ed approvato tutto l’iter, anche se non ancora operativi. In quattro Stati è stata approvata la norma primaria ma si attende il decreto attuativo, 19 Stati stanno ancora riflettendo sulle varie opzioni, mentre 8 non hanno nemmeno preso in considerazione l’idea di redigere alcun progetto di legge finora.

Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force.


Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


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2020

di Gianni Carra

Anno pari sinonimo di grandi eventi

PROMOSPACE

E

partecipanti sono le seguenti, Juventus 9.00, Napoli 35.00 e la splendida Atalanta 80.00. In Europa League gli scommettitori possono sbizzarrirsi, i bookmaker offrono il Manchester United a 6.50 ma la quota dell’Inter a 9.00 ha molto valore, la Roma, l’altra squadra italiana, è offerta a 16.00. Il Campionato di Serie A dopo qualche stagione, offre finalmente un’avversaria per il dominio pluriennale della Juventus: la quota dei bianconeri è offerta a 1.65 mentre l’Inter di Conte si può scommettere a 2.60. Due quote che hanno poco valore e per questo preferiamo consigliare una scommessa testa a testa, il Napoli di Gattuso davanti alla squadra più “bella” delle ultime stagioni, l’Atalanta di Gasperini. La squadra bergamasca alla lunga potrebbe soffrire le partite infrasettimanali di Champions, mentre il Napoli è quasi obbligato ad arrivare nelle prime 4: la quota Napoli davanti all’Atalanta a 2.60. Nulla di interessante negli altri campionati d’Europa. Liverpool, Psg, Bayern e Barcellona sono, per i bookmaker, vincitori del loro campionato con quote irrisorie da eviMANCINI CON IMMOBILE E D’AMBROSIO tare. Sono sicuramente più appetibili le quote di altri sport. Tra pochi giorni partiranno gli Australian Open, il primo torneo del Grande Slam tennistico di questa stagione. Nel campo femminile non esiste una vera favorita, mentre Djokovic, Nadal e Federer anche quest’anno partono favoriti nel tabellone maschile. Essendo il primo torneo importante della stagione non sappiamo la forma degli atleti, proponiamo Federer per la

ntriamo in un anno pari e quindi in una stagione di eventi sportivi importanti, dalle Olimpiadi di Tokio ai Campionati europei di calcio. Anno duro per mogli e fidanzate che dovranno pazientare, prima di godersi con i loro partner vacanze e notti d’estate. Iniziamo l’anno provando a investire sulle competizioni più importanti e soprattutto cercando di trovare le quote più interessanti. Iniziamo dai Campionati europei di calcio, dove ci siamo qualificati vincendo tutte le partite del girone, per i bookmaker ci sono 7 squadre in prima fila per la vittoria. La nostra squadra azzurra, che ha pescato un girone favorevole, è offerta a una quota interessante, 9.00, e un tentativo a questa quota lo consiglio. Favoriti sono gli inglesi, quota 6.00, ma potrebbe essere l’anno del Belgio, quota 7.00. Rimanendo in Europa puntiamo sulle due competizioni di club, in Champions League piace la quota del Psg a 8.50, mentre sembra essere troppo bassa quella del Manchester City a 4.00. Per i tifosi italiani le quote delle tre

Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)

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Chi è Gianni Carra Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.

quota, 9.00 sembra esagerata, e il greco Tsitsipas quotato a 13.00, due tennisti che normalmente entrano presto in forma. Scorrendo le quote degli altri tornei dello Slam troviamo sempre i “tre moschetteri” favoriti e, tranne Nadal vincitore a Parigi, quota 2.35, non troviamo nessuna quota “sbagliata”. Per gli amanti del Basket Nba potrebbe essere l’anno di Los Angeles: i Lakers e i Clippers sono i favoriti per i quotisti. Giocando tutte e due le squadre si hanno molte probabilità di vittoria finale e la media delle quote è 2.30 e potrebbe essere la dritta giusta del 2020. Un grande consiglio per tutti quelli che cercano una scorciatoia per guadagnare nel mondo delle scommesse, non cercate e non accettate consulenze sui social da fantomatici “Mister delle Scommesse” e altri nomi similari, soprattutto quelli che chiedono soldi. È un insulto alla vostra intelligenza ed è inconcepibile che chi ha la certezza di vincere voglia dividerla con voi. Oramai questo è diventato un business che somiglia alla famosa vendita della Fontana di Trevi del grande Totò. Se questi “sapientoni” fossero così bravi sarebbero miliardari, ma molti di loro sono dei falliti e cercano di trovare dei sognatori che pensano di affidare i soldi a professionisti di questo settore. Ricordate il motto vincente è sempre quello: “Chi ha una dritta se la tiene”… Buon anno.



flipper

L A

C L A S S I F I C A

# PL AYE R

Il 2020 delle grandi sfide Dopo un 2019 di grandi competizioni caratterizzato anche dal Mondiale celebrato per la prima volta nel nostro Paese, il flipper sportivo italiano riparte con una nuova stagione ricca di eventi di Vincenzo Giacometti

Se FABIO FRANCESCATO

DANIELE ACCIARI

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il 2019 è stato un anno da ricordare per il flipper sportivo internazionale, il nuovo anno che ha appena preso il via non si preannuncia certo da meno. Anzi. Neanche il tempo di togliere il calendario sulla scrivania, sostituendolo con quello a cifra tonda del 2020, che subito si riparte con una stagione ricca di competizioni, in Italia e all’estero. Nel nostro Paese, in particolare, l’attenzione di inizio anno è rivolta quasi esclusivamente sul Final match del Circuito nazionale Ics – Italian championship series che si disputerà a Milano, all’interno dello Spazio Morlacchi, domenica 9 febbraio, per eleggere il campione nazionale 2019 al termine di una stagione di sfide che si è sviluppata durante l’intero anno precedente in sei diverse tappe. L’ultima delle quali andata in scena a Fontaniva, in provincia di Padova, a metà dicembre. In un evento pre-natalizio che ha visto trionfare ancora una volta il pavese Fabio Francescato. Il quale ha chiuso in bellezza una stagione già ricca di successi, che oltre a vederlo vincere l’ultima gara dell’anno, lo ha celebrato anche come leader della classifica Ics, dove ha dominato praticamente dall’inizio alla fine della stagione. Chiudendo così come testa di serie il Circuito, in testa alla rosa dei 15 giocatori che hanno diritto di accesso diretto al Final match, che affiancano i successivi 16 giocatori posizionatisi tra le 16esina e la 32esima posizione i quali si potranno sì sfidare nella stessa finale, ma in un turno preliminare, dal quale uscirà un solo vincitore il quale andrà andrà a completare la sedicesima

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R 1 R 2 R 3 R 4 R5 R 6 T OT.

1 Fabio Francescato 2 Roberto Pedroni 3 Luca Fredella 4 Flavio Baddaria 5 Giuseppe Violante 6 Enrico Giorgio De Stefani 7 Lorenzo Gagliardi 8 Danny Iuliano 9 Daniele Baldan 10 Paolo Luise 11 Pasquale Grossale 12 Francesco Sacco 13 Gabriele Tedeschi 14 Admir Peco 15 Mirko Plumari 16 Manuele Cereda 17 Davide Della Ianna 18 Alessandro Sanna 19 Mauro Spiga 20 Andrea Galbiati 21 Avi Rosenberg 22 Pierangelo Villa 23 Andrej Rizner 24 Marco Marocco 25 Levente Tregova 26 Wolfgang Haid 27 Pablo Iacoponi 27 Matteo Filippin 29 Devid Mainwaring 30 Daniele Celestino Acciari 31 Carlo Sciarelli 32 Vanny Pavan

posizione nel tabellone. A fare compagnia al “Caterpillar” Francescato, nella rosa dei quindici finalisti sono, nell’ordine: Roberto Pedroni, Luca Fredella, Flavio Baddaria e Giuseppe Violante. In sesta posizione si trova invece Giorgio De Stefani, seguito da Lorenzo Gagliardi (settimo), Danny Iuliano (ottavo), Daniele Baldan (nono), Paolo Luise (decimo), quindi Pasquale Grossale, Francesco Sacco, Gabriele Tedeschi, Admir Peco e Mirko Plumari. Mentre a rimanere fuori dalla “top 15”, sia pure di pochissimo, è Manuel Cereda, il quale dovrà quindi giocarsela con i successivi 15 player della classifica. Mail Final match Ics 2019 non è l’unico evento in programma per questo avvio di stagione. Anzi. Ad accompagnare la finalissima durante la stessa giornata di domenica 9 febbraio ci sarà anche un secondo torneo, sempre valido per il ranking internazionale, ma stavolta aperto a tutti: sia agli stessi giocatori chiamati a partecipare alla finale Ics che a tutti gli altri appassionati della disciplina che intenderanno partecipare. Si tratta del PinbHole in one!, nel divertente formato “pin-golf”, che celebrerà la sua prima edizione il prossimo anno. Prima ancora, sabato 8 febbraio, Milano ospita anche un altro torneo ufficiale, cioè valido per il ranking Ifpa, questa volta all’interno del Milano Pinball Club: altra sede “storica” per il flipper sportivo italiano e internazionale dove si svolgerà il “Saturday pinball fever”, per festeggiare la vigilia della finale Ics e allenarsi in vista del match.

I C S

100 61 100 150 61 100 572 90 90 0 95 100 53 428 0 45 90 105 65 70 375 57 100 80 135 - - 372 29 70 53 75 45 90 362 0 85 53 75 70 32 315 45 0 70 75 90 - 280 80 45 0 10 45 75 255 57 0 38 75 - 65 235 49 0 70 75 - 29 223 61 75 0 34 45 - 215 65 29 0 52 20 41 207 41 0 0 0 80 85 206 41 80 0 75 - - 196 4 45 70 52 0 12 183 10 45 0 34 45 45 179 35 22 0 75 45 - 177 0 0 0 34 85 57 176 0 0 85 0 - 80 165 18 0 22 110 - - 150 0 65 0 75 - - 140 26 45 24 34 - - 129 0 0 0 125 - - 125 22 26 70 2 - - 120 0 0 0 115 - - 115 0 0 0 52 0 61 113 75 0 0 34 - - 109 24 0 53 14 0 18 109 0 0 0 100 - - 100 85 0 0 - - 85 0 8 32 20 0 24 84 0 0 41 0 38 79

Se è vero, dunque, che il buongiorno si vede dal mattino, anche il 2020 si preannuncia essere un anno di grandi sfide per il flipper sportivo (anche) nel nostro Paese. Per la gioia dei tanti appassionati della disciplina e dei nuovi giocatori che ogni anno si avvicinano alla disciplina, gara dopo gara.

Ranking IFPA Italia 1 Daniele Celestino Acciari 2 Roberto Pedroni 3 Flavio Baddaria 4 Cesare Datri 5 Enrico Giorgio de Stefani 6 Fabio Francescato 7 Mirko Plumari 8t Wolfgang Haid 9 Gabriele Tedeschi 10 Danny Iuliano 11 Giuseppe Violante 12 Daniele Baldan 13 Devis Pierantozzi 14 Francesco Sacco 15 Davide Della Ianna 16 Luca Fredella 17 Pablo Iacoponi 18 Fabio Gravina 19 Marco Marocco 20 Lorenzo Gagliardi 21 Pasquale Grossale 22 Paolo Luise 23 Pierangelo Villa 24 Manuele Cereda 25 Matteo Filippin

968.7 675.15 488.52 307.86 250.35 238.6 208.17 196.47 178.57 153.56 143.65 118.27 106.04 95.22 88.27 85 78.7 70.76 63.84 57.46 49.31 48.12 47.74 43.69 39.65


LOSFIZIO DELGIOCO

RAGAZZE DEL TEAM QLASH

ALBAR DEGLIESPORTS www.gioconews.it

A cura di Daniele Duso

Sms Athena, e il team Qlash, che da tempo annovera diverse ragazze nelle proprie fila. Ora dunque i team possono trarre nuove indicazioni da questo report, considerando le risposte dei fan. Anche quando giocano, quelli che il report definisce gamer, prediligono squadre miste, composte sia da uomini che da donne, anche se in tal caso sono più le donne a non far caso al genere (nel 48 percento dei casi) rispetto agli appassionati maschi (40 percento), mentre entrambe le categorie (il 17 percento delle donne e il 21 percento degli uomini) non dimostrano di apprezzare i team unisex. Insomma, la diversità di genere negli eSports non solo è possibile, ma piace. Lo conferma anche il quesito sui personaggi protagonisti dei videogame. Più del 50 percento degli appassionati infatti ha dichiarato di giocare più volentieri a un titolo se i personaggi sono misti, con un picco delle preferenze del 64 percento tra le donne (“solo” 54 percento per i maschi). Uomini (72 percento) e donne (80 percento) riescono a identificarsi ugualmente nell’eroe, sia esso del proprio genere che del sesso opposto. Contano di più trama e atmosfera (per il 63 percento degli intervistati), mentre l’agonismo, seppur importante, passa in secondo piano. È così che gli eSports crescono. Il più 28 percento registrato nel corso dei primi 9 mesi

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na crescita del 28 percento registrata nell’ultimo anno e sempre più donne tra gli appassionati. Tante conferme e qualche luogo comune che si scioglie come neve al sole nell’ultimo report “Gaming e eSport in Italia”, realizzato da Nielsen Sports & Entertainment per Intel coinvolgendo 1.250 persone. Gli appassionati di sport elettronici in Italia aumentano sempre più, ma soprattutto costituiscono una community che spicca per eterogeneità e apertura alla diversità di genere. I videogiochi competitivi non sono solo un divertimento da maschi, insomma. Una caratteristica, questa, che porta anzi l’Italia, una volta tanto, in cima alla classifica europea dei Paesi con la più alta percentuale di ragazze appassionate di eSports. In Italia, infatti, su 100 appassionati di eSports ben 43 sono donne, più della Spagna (41 percento) e più del Regno Unito (33 percento) e di tutti gli altri Stati del continente. Ma non è l’unica soddisfazione che questi dati regalano a un settore, quello del videogame competitivo, che si è sempre presentato come inclusivo e paritario, seppur con qualche zona d’ombra. La maggior parte degli appassionati coinvolti dall’indagine ha riferito che preferirebbe vedere in azione team misti, composti da player sia maschi che femmine, questo nonostante, a livello di team, la composizione sia prettamente maschile. Anche se qualcosa si muove, visto il primo team eSports completamente femminile presentato dai Samsung Morning Stars a fine settembre con il nome di

del 2019 (la rilevazione Nielsen risale a settembre) è un dato che sorprende fino a un certo punto, viste le aspettative che il mondo eSports italiano poneva sull’anno che molti indicavano come quello destinato ad assistere all’esplosione del fenomeno a livello nazionale. Non si sono viste esplosioni, ma nessuno probabilmente si può lamentare e restano ampi margini per uno sviluppo ulteriore nel 2020, con eventi sportivi di spessore che già prevedono un abbinamento con gli eSports (gli Europei di Calcio, che prevedono un torneo parallelo tra eNazionali, ma anche le Olimpiadi di Tokyo, che pur non avendo gli eSports nel programma ufficiale, molto probabilmente avranno qualche evento videoludico di contorno). Anche perché sport e eSports non solo hanno numerosi punti in comune, ma spesso vanno a braccetto nella vita degli appassionati di videogioco competitivo, come dimostra un altro dato del rapporto Nielsen: l’82 percento dei fan di eSports pratica attività sportiva, e per il 91 percento di loro è importante fare attenzione al cibo, che deve essere sano ed equilibrato. I gamer non interessati agli eSports, forse non a caso, riportano numeri, anche se di poco, inferiori. Segno forse che seguire la scena competitiva e pro player che hanno nella disciplina (della mente, dell’allenamento fisico e dell’appetito) i loro punti di forza, può avere un’influenza positiva anche su questi aspetti, nella consapevolezza che non si tratta di soli giochini.

LOSFIZIO DELGIOCO

Gli eSports confermano Non è una questione di genere

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

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poker ips

D A M I R O V čI N A

ITALIAN O INTERNATIONAL POKER SPORT? La Grand Final Ips è un successo (anche estero e all’estero, in Slovenia) con 1.512 entries solo nel main all’interno dell’EuroRounders Christmas Festival e una prize pool da 512mila euro totali su 350mila garantiti! ENRICO GRELLA

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N

ENRICO MARIA BOVE

ova Gorica - Un player croato vince la Grand Final Italian Poker Sport al Perla Resort di Nova Gorica, in Slovenia. Un’estrema sintesi che dà l’idea dell’internazionalità dell’evento organizzato da EuroRounders di Antony Angeloni e Lele Sgherza all’interno del Christmas Festival svoltosi dal 6 al 22 dicembre con grandi tornei tra Plo e high roller, oltre al Cash Game Festival. Dopo undici giorni di qualificazioni a primeggiare sui 1.512 entries è Damir Ovčina, 36enne operatore turistico croato che si porta a casa una prima moneta da 85.000 euro, frutto dei suoi sforzi e del deal con il runner up, Silviero Arienzo, player azzurro e militare di carriera appassionatissimo di poker che si assicura 60.000 euro. “Ho giocato l’ultimo flight di sabato - confessa a fine torneo il player di Dubrovnik - e ho ‘sparato’ solo un bullet che è andato a segno consentendomi di fare un notevole Roi”. Da 450 euro a 85.000, mica male, in effetti. Che giocatore sei? “Gioco molto più spesso live che online. Davanti al Pc ci gioco pochissimo e preferisco i tornei dal vivo. Di solito gioco nelle location vicino casa e, comunque, qui al Perla Resort dove c’è un’ottima organizzazione live come EuroRounders e servizi di prima qualità. Di sicuro il prossimo torneo lo farò proprio qui per l’Ips di fine gennaio inizio febbraio (con in palio 500mila euro garantiti, Ndr) dove tornerò per difendere questo titolo appena vinto”. Cosa farai con questa bella somma che è il tuo best live cash? “No, non mi servono per andare in viaggio - scherza Damir su un nostro suggerimento di spesa - auto? Casa? Non saprei ancora di sicuro li utilizzerò per fare tante altre cose”. Con lui un gruppetto di amici. Ecco, subito una bella festa ci sta tutta. Dopo l’accordo l’heads up dura pochissi-

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di Cesare Antonini

mo. Qualche mano e i due vanno ai resti, 66 per Arienzo contro QJ di Ovčina che domina 4 a 1 in chips l’avversario: board che regala una scala chiusa al turn dal winner che può esultare e chiudere un torneo lunghissimo e che ha messo in palio 512.000 euro compresi ticket per Euro HighRoller e per l’Ips di febbraio 2020. L A

S I T U A Z I O N E

D I

P A R T E N Z A

Bove Enrico Maria € 11.675.000 Grella Enrico 10.500.000 Colomba Danilo 8.500.000 Parimbelli Roberto Alessandro 7.850.000 Arienzo Silverio 6.625.000 Gridella Giuseppe 6.350.000 Todorov Zhivko 5.925.000 Ovčina Damir 5.225.000 Bortone Vincenzo 4.500.000 Yosifov Borislav 4.325.000 Hermann Christian Martin 2.350.000 Fulgini Federico 2.175.000

51 48 48 51 48 51 48 51 51 48 51 48

3 3 1 4 5 2 4 6 5 2 1 6

Ma ripercorriamo dall’inizio il flow del final day che ripartiva da 12 left dopo un Day3 lunghissimo. Perdiamo subito Borisov che era stato chip leader in uno dei flight e che forse meritava qualcosa in più vista la sua ottima condotta per tutto il torneo. Ma il vero grande assente al final table è Enrico Maria Bove, player toscano che ripartiva da chip leader ma che ha perso tutto quello che poteva perdere pur mettendo le chips sempre più o meno “da sopra”. Ha perso JJ vs AJ e Asso, un colpo simile contro 10J e 10 sul board e poi full house over full house 33 vs 55. Delusissimo Enrico vista la sua ripartenza in pole position. Ha grandi quali-


ALTRO CHE MOLLO!

tà, era forse quello più dotato tecnicamente e anche con maggiore esperienza di tavoli finali importanti ma non è entrato al final table per dimostrarlo definitivamente. Decimo Danilo Colomba che aveva fatto il diavolo a 4 alla fine del Day3 proprio contro Bove ed Enrico Grella per poi uscire ad un passo dal tavolo decisivo. Sbolla il tavolo finale Christian Hermann e si va a 8 left. Non succede nulla per parecchio tempo e ben tre fold di Vincenzo Bortone, AQ-AQ-AK, sembrano allungare la storia di diverse ore. Poi la svolta con Fulgini che deve mandare i resti ormai accorciatosi visibilmente: A10 vs AK su un board monotone a fiori ma che non cambia la situazione e manda sul rail il primo player degli 8 finalisti. Una mano significativa è quella in cui Enrico Grella capisce che non sarà facile e che manda in cattedra Silviero Arienzo, player che ha sfoderato una grande prova sostenuto da una buona run. AQ per Grella contro QJ di Arienzo con un Asso sul flop e l’ex maresciallo che vede chiudere il trips runner runner sul board. Grella perde un po’ e vola Arienzo. Perdiamo Torodov A7 offsuited contro gli Assi di Arienzo su un board 4-9-3-8-7. Dinamica particolare per il bergamasco Roberto Parimbelli che manda tutto (non era la prima volta) da cutoff con A10 e Arienzo sbaglia action ed è costretto a mettere l’importo standard del mini raise che è comunque un call dell’all in. Bortone ha 77 e decide di passare salvando di fatto Arienzo che aveva messo con KQ e prende il K anche

se Palimberti un 10 l’aveva Il payout del final day visto comparire sul board. Un altro spot da segnalare 1. Damir Ovčina € 85.000 è quello che, stavolta, lan2. Silviero Arienzo 60.000 cia Ovčina sempre ai danni 3. Enrico Grella 40.000 di Enrico Grella che, conti4. Vincenzo Bortone 27.000 nua a soffrire ma a ripren5. Giuseppe Gridella 18.000 dersi molto bene. 10J vs 6. Roberto Parimbelli 13.000 AA con una dinamica bvb. 7. Zhivko Todorov 9.000 8. Federico Fulgini 6.161 Apre i croato 800K e gioca 9. Christian Hermann 5.000 Grella. Flop: 6J3, cbetta il 10. Danilo Colomba 4.200 winner 1,1 milioni e chia11. Enrico Maria Bove 4.200 ma Grella. 12. Yorislav Borisov 3.600 Turn: J e Grella vetta stavolta sul check dell’avversario per 2,2 milioni. Call del croato. River: Asso, check Ovčina, all in Grella per 8,1 milioni e call ovviamente del croato che vola nel count. Poi risale Enrico ancora a 5 left e si riporta a 11 milioni AK vs 1010 e board A2A24. Si sblocca la situazione grazie a Vincenzo Bortone che ora trova il call AK vs AQ su un Gridella durissimo a morire merito anche del grande tifo da Bologna. Il board non cambia nulla ed è player out. Si arrabbia Bortone che lascia il torneo in quarta piazza dopo l’ennesimo rifiuto di deal di Grella che, a sua volta, dovrà arrendersi sul gradino più basso del podio per un super premio da 40.000 euro. Il resto è storia nota.

Libro cambia pagina: dall’online al live vince il Big Midweek Nell’EuroRounders Christmas Festival di dicembre è andato in archivio il Big Midweek da 30mila euro garantiti dopo 4 giorni di durissima battaglia ai tavoli e una struttura pazzesca, con 4 livelli di regressive, che solo nella fase finale ha leggermente ceduto offrendo però spunti fino al termine. Con la prize pool garantita messa in palio, i premi sono stati 18 e in vetta è spuntato il nome di un certo Samuel Libro, ottimo player sia live che online che ha primeggiato su Mario Menichini dopo un deal chiuso solo in heads up visto che i players accusavano una certa stanchezza. Riniziato dalle 17 di giovedì 12 dicembre, per passare da 42 left alla zona bolla c’è voluto tantissimo e il torneo è finito quasi alle 5 del mattino: “Un torneo bellissimo e lunghissimo con la struttura che solo dopo l’arrivo dei premi ha avuto qualche cedimento ma sono contentissimo - spiega Libro a EuroRounders - non ho visto carte per quasi tutto il torneo e quando ho spinto i Kappa, due volte, sono riuscito a non farmi eliminare! Incredibile. Poi non ho più visto granché e sono riuscito ad arrivare in fondo sfruttando tantissime altre mani”. Ottimo player con tanti risultati e, mentre giocava, ha visto scattare il suo 40esimo compleanno: “Sì, grazie per gli auguri agli amici, e a voi che siete qua - confessa Libro per ora gioco più online che live perché le spese dal vivo sono troppo elevate per essere ammortizzate. Ma amo le

trasferte e stavolta è andata bene. In generale penso di essere cresciuto molto pokeristicamente ma sono onesto e so che mi manca un po’ di fortuna in alcune fasi”. Anche stavolta pare sia mancata ma è riuscito a vincere. Il payout del Big Midweek Crollo incredibile per Mar1. Samuel Libro € 7.502 tin Korman che ripartiva 2. Mario Menichini 7.000 con oltre 500x in virtù di 3. Romano Battistutta 2.900 un Monster stack accumu4. Alex Iaconcig 1.600 lato in uno Showdown paz5. Tadez Moncik 1.300 zesco a fine Day1C QQ vs 6. Roberto Rosekranz 900 88. Si è subito accorciato, si 7. Andre Kurt Skimmeland 700 è portato a 1 milione poi è 8. Pierluigi Tamai 600 crollato costantemente fino 9. Stefano Blessano 500 ad uscire senza premi. Stes10. Giuseppe Giacchetto 400 sa sorte per Andrea Benelli, 11. Sbolobodan Stanculovic 300 Mattia Nicchetto, Giuseppe 12. Sasa Menicanin 300 Montella e altri ancora. 13. Laura Gobbi 300 I leader degli altri 14. Matjaz Stokew 300 flight, Giuseppe Giacchet15. Alessio Morato 250 to e Andre Skimmerland, 16. Fabrizio Rialto 250 chiudono rispettivamente 17. Marko Duric 250 in decima e settima posi18. Massimo Romano 250 zione.

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politica poker ept

MIKALAI POBAL

PRAGA BANCOMAT AZZURRO

di Cesare Antonini

Gli italiani fanno sempre bene nella tappa ceca dell’European Poker Tour. La cover è per Pobal, primo player a vincere due “picche” mentre l’Italia le sfiora e Shehadeh è sempre più grande.

Ti

aspetti un grande nome del poker dopo la doppietta “rosa” di Vicky Coren ma ecco che spunta Mikalai Pobal a centrare la prima doppietta storica maschile di un titolo European Poker Tour. Succede a Praga dopo ben sette anni il titolo vinto a Barcellona da parte del player bielorusso. A testimonianza che trionfare in questo tipo di eventi sia davvero difficilissimo. Per il 35enne di Minsk un titolo da un milione di euro generato da un field di 1.154 entries che hanno pagato 5.300 euro per il main event in cui l’Italia aveva grosse speranze infrante con l’ultima eliminazione di Andrea Shehadeh e Alessio Di Cesare prima del Day5 e del final Day. “Essere il primo player a vincere due volte un titolo Ept è fantastico. Ma anche un milione di euro non è male”, ha scherzato Pobal. La sua prima vittoria, come detto, è stato a Barcellona nel 2012 e in pochi si aspettavano che, proprio lui chiudesse una doppietta epica di questo tipo. In tanti top reg si sono avvicinati ma senza riuscirvi. E la favola parte da lontano visto che Pobal non voleva spendere il buy in per intero e si è qualificato online spendendo appena 55 euro per conquistare un ticket che, difficilmente, avrebbe pensato si potesse trasformare in una somma a sette cifre. Curiose le sue dichiarazioni dopo una vittoria di questo clamore: “Il poker è solo un hobby per me e non ho intenzione di diventare professionista”, ha detto. E non ha neanche chiuso un deal in heads up con Norbert Szecsi che voleva un piccolo extra rispetto alla comunque ricchissima seconda moneta. L’unNORBERT SZECSI

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RICARDO DA ROCHA

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gherese vive di poker e voleva provare ad assicurarsi un’altra fetta della prize pool utilissima per il suo bankroll. Ci sono volute due ore e mezza per risolvere la sfida e Pobal si è giocato una sfida testa a testa da ben 400mila euro. Si chiudono spesso deal per poche migliaia di euro di differenza ma il bielorusso ha rispettato la sua idea di poker e, alla fine, ha avuto anche ragione.

SHEHADEH SEMPRE PIÙ FENOMENO, DI CESARE RITROVATO A 41 left portare quattro alfieri è davvero un fatto raro. Se si pensa, poi, alle qualità dei protagonisti in questione, non aver centrato il final table è davvero irreale. Fatto sta che Andrea Shehadeh è uscito in 19esima posizione per 38.900 euro e Alessio Di Cesare, che al Tv table era salito notevolmente a quota 1,5 milioni, è poi uscito in 25esima piazza per 27.930 euro. I due mettono “le ruote” comunque davanti a Hossein Ensan, campione del mondo Wsop 2019, che è uscito 28esimo dietro anche al temibile turco Open Kisacikoglu. Di Cesare non è mai caduto nelle trappole del fine Ensan che ha checkato su un flop con AJ avendo hittato l’Asso, per poi puntare sulla Q al turn che Di Cesare folda avendo KQ in mano. Una mano standard tanto per capire la grande concentrazione dei nostri non supportata dalla run. Out 20esimo Pierre Calamusa che ha giocato ottimi momenti a Praga: per lui 38.900 euro e un cash anche nel main. In 32esima piazza è uscito Francesco Candelari per 20.540 euro mentre Giuseppe Zarbo è il primo degli azzurri a lasciare il torneo, anche se vive ormai in Francia da anni, in 35esima posizione per 20.540 euro. L’out di Shehadeh è andata così: apre da early position il brasi-


PRAGA BANCOMAT AZZURRO

P A Y O U T

T A V O L O

F I N A L E

1 Mikalai Pobal, Bielorussia, qualificatore PokerStars € 1.005.600 2 Norbert Szecsi, Ungheria 598.880 3 Ricardo Da Rocha, Brasile 421.450 4 Gaby Livshitz, Israele 316.780 5 Tomas Paiva, Portogallo 241.230 6 Luke Marsh, Regno Unito 177.420 7 Laurent Michot, Francia 134.610 8 Dietrich Fast, Germania, qualificatore PokerStars 96.100

liano Ricardo Rocha per 65.000 e Andrea 3betta 200.000 dal cutoff. Rocha 4bet shova per 1,2 milioni e Shehadeh sana gioca. Il brasiliano gira 1010 contro AK dell’azzurro. Il board sembra favorevolissimo JK5 con due quadri che non servono, però, a nessuno. Al turn un 10 di quadri che chiude l’incontro visto che al river c’è un 4 di quadri. Per lui forse determinante un hero call con A8 dove perde tantissimo. Alessio Di Cesare è uscito con A10s a fiori contro KJ di Tuna e Morten Hvam con AQ offsuited. Sul flop scendono J75 con Alessio che va in draw di colore e tutti checkano. Esce il 10 di picche al turn e Alessio Di Cesare checka, Tuna bet 190.000, Hvam folda e Di Cesare shova 900.000 e gioca Tuna.

ANDREINO OBIETTIVO ONE MILLION A Praga su uno schedule di cinque tornei giocati ha centrato due tavoli finali e un super risultato al main event. Di sicuro a fare notizia, oltre che a portargli quasi più soldi che il main event, è il terzo posto finale raggiunto al 2.150 euro Nlh 6 handed per oltre 27mila euro di premio. Per lui un totale di oltre 75mila euro ma tantissimi soldi persi, probabilmente, per le elimininazioni. Ad influire sul suo ruolino di marcia il rifiuto del deal a tre left quando Andrea era super chip leader e si è visto superare dagli altri plaYters. Ha in pratica rinunciato ad oltre 75mila euro di prima moneta e la picca che va a Giorgiy Skhulukhiya, che trova subito un accordo con Paul Tedeschi dopo l’eliminazione di Andrea: circa 50mila a testa e tutti contenti. Per Shehadeh una trasferta comunque col segno più e l’obiettivo un milione di dollari vinti in carriera sempre più a portata.

C’È SEMPRE SPERANZA Un anno dopo aver terminato al secondo posto in un High Roller da 25.000 € sempre al PokerStars European Poker Tour di Praga, Tsugunari Toma ha centrato un altro torneo high stake nella stessa kermesse 2019 nella capitale ceca: dopo il primo posto nel € 10.200 Single day per € 135.220, ha aggiunto la vittoria nel prestigioso High Roller € 10.300 da tre giorni per altri € 523.120. L’altra news è la sesta piazza per il nostro GianluPAY O U T H I G H R O L L E R € 10 . 3 0 0

1 Tsugunari Toma 2 Simon Lofberg 3 Simon Pedersen 4 Matthias Eibinger 5 Yunye Lu 6 Gianluca Speranza 7 Masato Yokosawa 8 Rainer Kempe 9 George Wolff

Japan Sweden Denmark Austria China Italy Japan Germany United States

€ 523.120,00 352.230,00 248.340,00 201.340,00 159.290,00 120.950,00 88.300,00 64.560,00 53.430,00

ca Speranza che si porta a casa circa 121mila euro e continua a macinare risultati su risultati con una costanza davvero importantissima rispetto a tanti altri colleghi. In seconda piazza Simon Lofberg che era ripartito come chip leader, ma ha dovuto accontentarsi del secondo posto su un field da 255 entries e un payday di 352.230 €. Ad eliminare il nostro Gianluca Speranza è stato Lu. Eibinger in quel momento era sopra i cinque milioni di gettoni ma c’ha pensato Toma a riprendersi la vetta ancora con un incrocio JJ vs 1010 come all’inizio contro Lofberg. A 5 left a vendicare Speranza c’ha pensato Lofberg che ha eliminato Lu poi Simon Perdersen si è sbarazzato del pericolosissimo Eibinger. Una pausa chiesta da Lofberg ha lasciato pensare ad un deal ma lo svedese doveva solo andare in bagno. In ogni caso c’è voluto poco per andare all’heads up con Lofberg che elimina anche Pedersen. Nonostante lo sporco lavoro dello svedese, l’head up si gira subito nei confronti di Toma che alla fine vince A8 vs AK grazie ad un otto sul flop. Per lui un Ept Praga da record.

D’ALTERIO PICCA SFIORATA Nell’ennesimo successo per l’Ept National High Roller da 2.200 euro di buy in single re entry, Luigi D’Alterio ha sfiorato il successo. Sono state 970 le entries (di cui 185 rientri) per una prize pool di 1,8 milioni di euro. Senza deal la picca è andata a Alexandre Reard uno dei migliori player francesi del momento che batte in heads up il nostro Luigi che si aggiudica 207mila euro. Al primo, dimenticavamo, ben 342mila euro.

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GABY LIVSHITZ

PAY O U T N AT I O N AL H I G H R O L L E R

1 2 3 4 5 6 7 8

Alexandre Reard Luigi D’Alterio Lior Tal Josip Vidovic Jose Quintas Christoforos Chrysochoidis Piotr Wiecek Robbie Toan

France Italy Israel Croatia Portugal Greece Poland Ireland

€ 342.810 207.840 145.830 109.510 84.740 62.390 45.350 32.400

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TO M A S PA I VA

Per D’Alterio è il best live cash in carriera dopo aver centrato circa 70mila dollari in tantissimi tornei tra Nova Gorica, Malta e altre location. Ora vola verso i 300mila bigliettoni. Luigi si è presentato all’heads-up in netto svantaggio rispetto al transalpino e purtroppo il sogno di conquistare la picca si è interrotto poco dopo l’inizio del testa a testa. Su flop 9 7 4 , Reard ha fatto check e l’azzurro ha puntato 250.000. Il francese ha mandato la vasca e l’italiano ha chiamato con 10 e 7. La second pair non è bastata, visto che Reard aveva 10 9 per la top pair. Turn 2 e river A non sono serviti a ribaltare la situazione, consegnando alla Francia il primo posto e un premio da €342.810.

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poker plo

Mai dire Omaha

di Cesare Antonini

PERCHÉ IL POT LIMIT OMAHA NON INGRANA IN ITALIA? BISOGNA PERDERE LE SPERANZE O C’È ANCORA POSSIBILITÀ PER LANCIARE DEFINITIVAMENTE QUELLA CHE È UNA TELESINA A TUTTI GLI EFFETTI E CHE GLI ITALIANI SAPREBBERO GIOCARE?

C’è

poco da fare, non decolla. Un gioco meraviglioso come il Pot Limit Omaha che piace ai migliori pro del mondo sia live che online, ma che in Italia non funziona come dovrebbe. La difficoltà in più c’è: vanno utilizzate quattro carte private rispetto alle due dell’hold’em, e bisogna chiudere il miglior punto possibile combinando almeno due delle hole cards con tre del board. Ok, le combo e le odds sono molto diverse e decisamente più complesse. Ma perché il gioco non funziona? L’abbiamo chiesto a due appassionati ed esperti della variante, Marcello Miniucchi e Antonello Perrino.

ANTONELLO PERRINO

«Italiani, coraggio! Il Plo è solo una Telesina!» Uno dei player più on fire nella specialità Plo è Antonello Perrino che si è comportato molto bene a Las Vegas tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre. Andiamo a conoscerlo meglio: “Troppo buoni e non dipingetemi come un fenomeno – si raccomanda Antonello - gioco prevalentemente online mtt ma preferisco cash game Plo. In realtà da due anni a questa parte ho rallentato un po’ per l’arrivo della piccola Matilda ma gioco almeno da undici anni ed ho avuto degli ottimi coach e sopratutto persone (come la cricca di sto viaggio ) che mi aiutano tanto a migliorarmi”. Ma andiamo al sodo: come ti sei innamorato della Plo? “È stato un amore a prima vista. Per assurdo mi appassionava railare le sessioni di Galfond, top bullo davvero – confessa Antonello - da lì ho iniziato a fare i primi passi lowstake e poi piano piano sono salito. Alle 2 carte preferisco le 4 e non capisco perché in Italia, ma anche in tanti altri paesi nel mondo, non riesce ad esplodere. Qui in Usa la mattina (ma in generale 24 ore al giorno) si trovane tante persone anziane che grindano a più non posso la Plo che trovo per assurdo più facile rispetto all’Hold’em”. Ok, ne siamo convinti, ma spieghiamo alla maggior parte dei lettori perché, in effetti, hai ragione: “Il pro-

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blema principale è che questo gioco non è mai stato presentato e spiegato come l’Hold’em. Ma provate a pensare a una cosa sola: chi giocava alla Telesina quando usciva qualche mano al poker tradizionale, era abituato ad applicare anche cinque carte private con quelle comuni e secondo me sarebbe molto semplice prendere quella fascia di persone convertendoli in player di Plo. In realtà cambiano solo le carte private e il giro di puntate, flop, turn e river ma dovrebbe essere più facile dell’hold’em”. Perrino rilascia dosi di entusiasmo davvero travolgenti: “Sarebbe un gioco amato da tutti perché tutti prenderebbero il flush draw, le bilaterali, tutti chiuderebbero le doppie ma poi solo i più bravi riuscirebbero a hero foldare e a capire i range, polarizzare gli avversari. Ricordo sempre un mio grande amico, Andrea Carini, che agli inizi del mio gioco, sette anni fa, mi disse una frase che mi è rimasta impressa nella mente: il range preflop nella Plo è tutto”. Non pensi che i players siano troppo pigri e più affascinati dalla semplicità (solo apparente) dell’Hold’em? “Più che pigri, i players sono spaventati dal cambiare prospettiva da 2 a 4 carte. Pensano che leggere i punti e le situazioni di gioco sia difficilissimo ma si sbagliano. A Las Vegas sto vedendo persone di 70-80 anni che giocano le varianti senza paura e fanno letture pazzesche e sanno sempre cosa devono fare in ogni momento del colpo e


MAI DIRE OMAHA

della partita. Ok, è vero che questi giochi sono nati qui e loro ce l’hanno nel sangue, ma anche noi giochiamo la Telesina da decenni?”. Non è semplice, però, trovare room, tavoli e field per praticare l’Omaha: “In tutti i casinò d’Italia, d’Europa e a Las Vegas in cui sono stato mi sono reso conto che il Plo non è diffuso e promosso come l’Hold’em di cui trovi 8-9 tavoli su 10 e il resto è, appunto, l’Omaha. Già che si chiami “variante” dell’Hold’em è sbagliato. Anche online trovi 35 tavoli Nlh e 5-6 Plo. E cash game se partono i tavoli sono sempre i più alti di livello”. Anche in Italia si trovano sempre meno tornei live Plo: “Il torneo di EuroRounders è perfetto per investire un low buy in e provare il gioco con 10mila euro garantiti sul piatto – spiega Perrino – per farci capire la portata di questo evento, il Ring Wsop Circuit era un 400 dollari buy in, prize pool 25mila garantito. Al Planet Hollywood giocherò un 300 dollari,10mila garantito e al Wynn un 400 dollari, 25mila garantito. Il torneo

dell’EuroRounders Christmas Festival di fine 2019 è stata tanta roba per il field italiano: 10mila euro sul Plo sono difficili da trovare dalle nostre party. Qui hai molti più giocatori nel field globale ma, come vedete, i garantiti sono più o meno quelli e Lele Sgherza e Antony Angeloni stanno provando a dare un grande stimolo al mercato”. Cosa cambia a Las Vegas? “Ho capito che quando venni qua le prime volte persi perché aggravo troppo e mi giocavo tanti soldi preflop. Invece adesso mi sono adattato molto a loro e la situazione è migliorata. Qui tendono a non speware pre, ma giocano molto di più il board e flattano tantissimo. Anche al final table del Plo ci sono state pochissime rotture preflop. Ho deciso io di brokare KK109 double suited ma con 10 bb preflop e ho trovato gli Assi. Mi ha salvato un Kappa, però difficilmente me le gioco così. Ora non dico di battere a occhi chiusi il livello ma penso di essermi adattato molto meglio della prima esperienza nella Sin City”, conclude.

MARCELLO MINIUCCHI

«Un player ‘normale’ in mezzo a due reg di Plo è carne da macello, nell’Hold’em no» Dove è possibile giocare al top Pot Limit Omaha soprattutto live cash game? Ce lo spiega Marcello Miniucchi, cash gamer live ma soprattutto storico grinder online della storia del poker italiano. Partendo dal cash, che caratteristiche devono avere i festival per essere attraenti per chi gioca al tuo livello? “La prima caratteristica che dovrebbe avere un’offerta live è quella di avere tanti recreational player, turisti, che vogliono divertirsi e mettere soldi in mezzo senza avere paura. Questo ovviamente attira anche tanti professionisti e la kermesse ha successo in base al numero dei partecipanti. Poi bisogna avere anche tanti altri servizi in una struttura che offre tanti confort al giocatore e non solo piscina, Spa, attrazioni turistiche e intrattenimenti vari. A Vienna o in altre location, ad esempio, al tavolo sei servito e riverito e qualsiasi cosa di cui hai bisogno te la portano. Poter mangiare mentre si gioca è un vantaggio che non è scontato trovare in tutte le location in cui si gioca cash game”. Qual è il panorama internazionale attuale in riferimento alla Plo in particolare? “Vienna non è la miglior location in assoluto ma c’è un action molto importante, io gioco Pot Limit Omaha e vado dove c’è più opportunità di giocare questa modalità. Il mio posto preferito, però, è Barcellona. La città è meravigliosa, clima temperato, intrattenimento altissimo e ottimi servizi al casinò. Naturalmente l’offerta di gioco è vastissima con tanti tavoli aperti a tutte le ore del giorno e a tutti i livelli di gioco. Poi ovviamente ci sono Las Vegas e Macao ma stiamo parlando di altro. Invece, per chi volesse approcciarsi al cash game e fare anche un po’ di profit posso consigliare location come Aruba Saint Marteen, posti prettamente turistici dove ci sono tavoli anche dai livelli base, 1/2 dollari, con tanti turisti e occasionali più facili da battere”. Rimane fondamentale la table selection ai tuoi livelli e per chi gioca Plo high stakes o in lunghissime sessioni cash game? “Assolutamente sì. Non mi piacciono quei posti in cui arriva un amatore e si siedono tutti i reg che si rialzano a tempo record non appena si alza lo stesso recreational player. Per spirito mio

di competitività gioco con tutti senza problemi. Poi è ovvio che ci possano essere dei tavoli in cui l’expected value è close to zero, cioè il guadagno orario è davvero bassissimo. Io ho la fortuna di giocare Omaha dove la differenza tra un buon giocatore e un campione è enorme a differenza dell’Hold’em dove due players di livello differente possono mettersi in difficoltà nella stessa partita diverse volte e in diverse maniere. Nella Plo un buon giocatore in mezzo a due campioni è carne da macello perché la differenza è molto più marcata. A me Omaha piace davvero tantissimo e penso di essere tra i migliori tre in Italia come preparazione in questo gioco. Lo pratico fino a blinds davvero alti, anche fuori bankroll. Ho giocato anche la 50/100 con straddle 200 e in quelle partite devi stare attentissimo perché se trovi avversari che non hanno paura di metterle in mezzo ti si alza la varianza e una sessione negativa può comprometterti un paio di mesi di guadagno centellinato e sudato”, ci spiega Miniucchi. E il field? C’è qualcuno che ti ha impressionato e, perché no, ti ha deluso in questi ultimi mesi di gioco? “Ci sono tanti reg molto bravi. Ad esempio un certo Karacopulos, anche se non ha giocato neanche una mano online, è fortissimo live. Il greco mi ha impressionato tantissimo anche se rimango della convinzione che si debba avere un background importante online se vuoi giocare ad alti livelli dal vivo. Poi ho incrociato 2-3 finlandesi molto bravi e anche la scuola inglese è davvero cresciuta molto bene. I vari Kyllonen, Kelopuro, invece, non so quanto sia siano adattati al nuovo modo di giocare e possano fare la differenza live. Qualche mese fa ho giocato con Juan Helppi e, pur sbagliando pochissimo al tavolo, non si è preso quel margine che un campionissimo dovrebbe saper prendere al tavolo. In alcuni spot ha pensato davvero troppo e ha palesato tanti dubbi su diverse mani giocate. Così si danno segnali all’avversario e si rischiano di dare informazioni agli avversari e di diventare più leggibile”, conclude Cavendramin.

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casinò

L’ORIGINE DI TUTTI I MALI Campione d’Italia si appresta a vivere una nuova era, l’ingresso nel territorio doganale dell’Unione europea, ma il problema maggiore resta la chiusura del Casinò. Come evidenziano i rappresentanti delle associazioni attive nell’enclave, che commentano anche le disposizioni inserite nella legge di bilancio 2020 le quali, oltre a prendere atto del mutato regime doganale, prevedono misure per il rilancio economico della cittadina. di Anna Maria Rengo

Roberto Canesi (Comitato civico)

«La riapertura del Casinò la strada più breve e sicura per ripartire» “È evidente che senza la riapertura del Casinò l’economia e i livelli occupazionali di Campione non potranno riprendere”. Lo afferma il presidente del Comitato civico, Roberto Canesi, secondo il quale “l’ingresso nell’Ue comporterà uno stravolgimento e una penalizzazione (anche in termini di costi) per i cittadini di Campione, ma, come tutte le profonde modificazioni, avrebbe potuto essere fonte di nuove opportunità. Purtroppo gli interventi normativi attuati (introduzione imposta locale, normativa doganale con conseguenti adempimenti burocratici, ecc.) dimostrano ancora una volta la scarsa conoscenza delle caratteristiche

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del territorio di Campione, della sua situazione e dei suoi usi e consuetudini da parte degli organi centrali di Roma. Ancora una volta la fretta ha portato (sino ad ora almeno) a risultati non solo deludenti, ma addirittura controproducenti: la conseguenza pratica di questi interventi temo sarà quella di far aprire a Campione qualche nuova attività commerciale, ma di penalizzare le poche commerciali esistenti con nuovi costi e oneri burocratici di rilevante e insopportabile entità. L’istituzione di un valico doganale all’ingresso di Campione, le conseguenti ripercussioni in termini di viabilità e di vivibilità del territorio costituiranno un serio ostacolo per la riapertura e lo sviluppo della Casa da gioco, senza peraltro fornire al paese alcuna sollecita soluzione al suo benessere. In parole povere: temo che l’Italia abbia messo in atto una struttura e un sistema costoso per le casse sia dello Stato italiano che di quello svizzero, caricando il territorio di Campione e i suoi abitanti di nuovi costi, balzelli e adempimenti doganali inutili, senza ottenere alcun sostanziale vantaggio.


L’ORIGINE DI TUTTI I MALI

merciale di Campione necessiterebbe di molti anni e di una modifica delle disposizioni di imminente attuazione”. In questi mesi, c’è stato, anche senza il Casinò, l’avvio di qualche attività economica alternativa? “Sostanzialmente no, è la stessa normativa di imminente attuazione che opera in senso contrario a un concreto sviluppo commerciale, in quanto pone quale condizione di accesso al beneficio fiscale il fatto di dover essere già operativi in Campione alla data del 20 ottobre 2019, disincentivando di fatto l’insorgenza di nuove iniziative. Peraltro verso l’agevolazione del credito d’imposta sugli investimenti iniziali appare di poco conto se si considera la realtà geografica di Campione. Anche il limite dei cinque anni non induce a essere ottimisti”. Quali sono i progetti e le istanze che il Comitato civico porterà avanti nei prossimi mesi? “Il Comitato continuerà a battersi per la riapertura della Casa da gioco, per la garanzia della continuità dei servizi essenziali per i cittadini, per un forte miglioramento dell’attuale sistema normativo, così da consentire un reale sviluppo delle attività commerciali locali, anche attraverso una radicale semplificazione e snellimento delle procedure amministrativo burocratiche a carico degli operatori commerciali e professionali e dei cittadini”.

ROBERTO CANESI

Ora delle due l’una: o siamo di fronte a interventi strutturali e normativi inutili e penalizzanti per Campione, per di più realizzati in totale dispregio della volontà plebiscitaria della comunità (e quindi da modificare), oppure volti semlicisticamente a ‘favorire’ qualche iniziativa privatistica che, comunque, non porterà vantaggi o benefici alla comunità locale. Ma questo lo potremo verificare a breve”. Pensate che il governo intenderà mettere mano alla questione Casinò e, a vostro modo di vedere, quale sarebbe la strada più facilmente percorribile? “Auspichiamo e sollecitiamo il Governo affinchè voglia in breve ricercare una soluzione per la riapertura della Casa da gioco che, ancorchè inizialmente con struttura ridotta, costituisce l’unica soluzione praticabile per ridare occupazione al territorio e consentirne la ripresa. La strada potrebbe essere quella di una gestione mista (pubblico/ privata), dove il pubblico è rappresentato dal Comune di Campione, quale ente di riferimento e di controllo del Casinò, mente il privato potrebbe essere rappresentato da gruppo di comprovata esperienza nel settore gioco che offra garanzie di trasparenza e solidità finanziaria. Personalmente ritengo che si dovrebbe valutare la possibilità di recuperare l’attuale società attraverso idonea procedura concordataria, sciogliendo in via preliminare la vertenza pendente in Cassazione”. Senza il Casinò, l’economia di Campione può avere altri sbocchi e quale futuro può avere la comunità? “Senza Casa da gioco i l possibile sviluppo turistico com-

Caterina Ferrari (ex Gruppo residenti)

«Situazione di estrema indigenza e sfratti esecutivi in corso» che parliamo di un paese abitato da 1.900 persone dove la maggior parte della popolazione si è ritrovata senza lavoro o in mobilità( gli impiegati comunali non percepiscono lo stipendio da circa un anno e mezzo); gli anziani non riescono più a vivere su un territorio con tenore di vita svizzero non ricevendo più il contributo pensionistico comunale; i nostri bambini non hanno più l’ asilo e l’inverno scorso le scuole sono rimaste senza riscaldamento per alcuni giorni; i commercianti sono in sofferenza da moltissimo tempo e giorno dopo giorno, stremati dalla situazione economica del paese, hanno dovuto chiudere la serranda; la stessa sicurezza cittadina è notevolmente calata e in pericolo in seguito al taglio delle forze dell’ordine che aumenterà nei prossimi mesi anche con la diminuizione del numero dei carabinieri. Questa tragedia, che ha investito su più fronti l’intero paese, potrebbe sfociare in drammi estremi”. Pensa che si arriverà alla riapertura del Casinò Campione d’Italia? “La riapertura del Casinò è da considerarsi nel medio termine come l’unica possibilità di rinascita per questo paese che, vale la pena > CATERINA FERRARI

Come si vive, oggi, a Campione d’Italia? La parola a Caterina Ferrari, un tempo portavoce del Gruppo residenti che ha deciso di confluire nel Cxomitato civico, “mettendo da parte qualsiasi protagonismo, unicamente coesi nella tutela degli interessi dell’intera comunità campionese. Affrontiamo così con un’unica voce le molteplici problematiche con le istituzioni cercando di spiegare e far capire la peculiarità e la fragilità di questo paese. Con esse siamo in contatto attivo da tempo contribuendo notevolmente a mantenere costante l’attenzione della politica verso la nostra enclave. Attualmente il Guppo residenti, unito al Comitato civico, può considerarsi come l’unico gruppo, assieme a quello sindacale, titolato a rappresentare l’intera comunità campionese grazie ad iniziative importanti come la raccolta di oltre 1.600 firme contro l’entrata doganale del paese nell’Ue, depositata già in aprile 2019 nei ministeri e istituzioni competenti”. Quali sono le prime preoccupazioni e necessità dei cittadini? “Oltre 250 famiglie si servivano presso un banco alimentare ormai chiuso. Possiamo parlare così di situazioni di estrema indigenza, con sfratti esecutivi anche di famiglie con minori. Per capire l’entità della problematica bisogna spiegare

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politica casinò

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ricordare, da quasi un anno e mezzo è rimasto abbandonato nel pregiudizio e nella disperazione. Il reinserimento nella Casa da gioco di tutti gli ex lavoratori del paese oggi disoccupati o in mobilità è di vitale importanza per persone che vivono con un sussidio di disoccupazione non sufficiente in un contesto economico come quello svizzero, considerato tra i più elevati al mondo. La riapertura del Casinò è una questione di buon senso e opportunità per tutti e risolverebbe gran parte delle problematiche attuali sul territorio. Una riapertura in tempi rapidi potrà non

solo far rinascere una comunità allo stremo, ma anche essere veicolo, come in passato, di fondi per opere pubbliche sul territorio nonché perla di legalità e controllo della ludopatia, versando anche importanti importi all’Erario. Sarà sicuramente necessario un piano industriale sostenibile e virtuoso, in grado di essere concorrenziale con le altre agguerrite realtà limitrofe ticinesi”. Come è cambiata, dal punto di vista sociale, Campione d’Italia da luglio 2018 a oggi? “Le famiglie dei residenti sono al collasso mentre il tessuto sociale è completamente disgregato, l’intera comunità ha perso la propria identità insieme a qualsiasi certezza. Questa è Campione oggi, un ex paese benestante lontano oltre 30 chilometri dalla madrepatria che è stato ridotto alla povertà, abbandonato e privato della dignità e dove anche i servizi essenziali vengono negati. Il tempo di credere o sperare è passato. Per questo motivo lancio un appello non solo a tutte le istituzioni, al Governo centrale, alla Regione Lombardia, ma anche a tutti quelli che attualmente possono essere considerati come stakeholder in questo passaggio come la Procura, i curatori e la Banca. È necessario un intervento urgentissimo che possa ridare almeno la speranza a tutti i campionesi che sono cittadini italiani e lombardi”.

Massimo D’Amico (Associazione operatori economici Campione d’Italia)

«L’enclave non deve e non può basarsi solo sul gioco»

MASSIMO D’AMICO

Da un punto di vista pratico e quotidiano, che cosa cambierà per i cittadini e le attività economiche di Campione d’Italia dal 1° gennaio 2020? Analizza la situazione Massimo D’Amico, presidente dell’associazione Operatori economici di Campione d’Italia. “Siamo evidentemente di fronte ad un cambiamento epocale, ma questo non va inteso solo in senso negativo. È però necessario che il cambiamento avvenga in modo ordinato e avendo affrontato, e risolto, preventivamente, tutti i problemi che comporta il passaggio di Campione nell’area doganale dell’Ue. Le perplessità sono dettate proprio dal fatto che per tutta una serie di questioni (trasporti, rifiuti, scuola, Posta, targhe, etc.) il passaggio avviene senza aver preventivamente adottato quei provvedimenti necessari ad evitare, alle attività economiche, e ai cittadini, un pesante impatto negativo, è quindi auspicabile un tempestivo intervento risolutivo”. In che tempi sarà apposta una barriera doganale a Campione? “Non ci sarà nessuna barriera doganale all’entrata di Campione. Gli uffici doganali italiani e svizzeri saranno ospitati negli stessi locali in centro, ex uffici dell’Azienda Turistica (sono in corso trattative in tal senso), in modo

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da semplificare al massimo le procedure doganali. Per i privati non dovrebbero esserci cambiamenti sostanziali rispetto alla situazione in essere fino al 31 dicembre”. La chiusura del Casinò quanto ha danneggiato le attività economiche campionesi? “È stato certamente un dramma e i danni sulle attività economiche sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, per una serie di motivi, negli anni scorsi non fu possibile mettere a punto un corpus normativo che, mettendo Campione d’Italia, in termini di norme fiscali, e parafiscali, in linea con quelle in essere in Canto Ticino, avrebbe consentito lo sviluppo di un’economia alternativa/complementare a quella basata sul gioco. Se si fosse sviluppata questa economia alternativa la crisi del Casinò sarebbe stata meno traumatica per il tessuto sociale ed economico dell’exclave”. Di cosa ha bisogno Campione per riprendersi socialmente ed economicamente? “Un cambio di passo: si deve tendere ad un’economia basata non solo sul gioco ma anche su immobiliare, turismo, cultura, fintech, intelligenza artificiale, blockchain, etc.. In questo modo si assisterà a una solida e duratura ripresa sociale ed economica”. Le misure stabilite con il decreto fiscale e con la Manovra sono sufficienti? “La legge di Bilancio 2020 prevede, ai commi da 559 a 572, norme sul funzionamento dell’imposta locale sul consumo ‘Ilcci’, con aliquote e modalità di applicazione in linea


L’ORIGINE DI TUTTI I MALI

con quelle previste dalla legislazione Iva svizzera. Questa imposta non è stata richiesta dalla Commissione Ue all’Italia, è stata invece prevista dal Mef per evitare una disparità con la Confederazione. La norma comporta obblighi per il Comune, gli operatori economici ma anche per i privati cittadini, per di più non è chiaro (nel caso degli operatori economici) se l’imposta pagata ai fornitori possa essere scomputata da quella incassata dai consumatori finali, vi è quindi il rischio di una duplicazione. Inoltre l’applicazione di questa Imposta peserà sul costo dell’energia elettrica, che già costa nell’enclave il triplo rispetto al costo applicato in Canton Ticino, e l’energia distribuita a Campione è prodotta nel vicino Cantone, ed attualmente non è gravate né da Iva né da accise. Passando a quanto previsto in tema di imposte dirette e di credito d’imposta sugli investimenti (legge di Bilancio commi da 573 a 580), le norme previste si applicano solo a soggetti che alla data del 20.10.2019 risultino residenti od operativi a Campione d’Italia, chiunque arrivi dopo tale data non potrà usufruire di queste norme. È da far presente che non è stato affrontato l’impatto derivante dall’applicazione del regime delle accise a Campione d’Italia, ad esempio l’applicazione di quella sulle sulle bollette elettriche aumenterebbe ulteriormente il costo dell’energia elettrica. Oggi le accise non vengono applicate e il costo dell’energia elettrica risulta già triplo rispetto a quanto si paga in Canton Ticino. La durata delle agevolazioni è fissata in 5 anni a partire dall’esercizio 2020, andrebbe portata a 10, sia perché in

questo modo l’incentivo funzionerà come forte attrazione per gli investitori, sia perché credo che i primi due anni saranno persi ai fini dell’applicazione di queste norme considerato che le Società di una certa dimensione e importanza hanno tempi non velocissimi nel decidere nuovi investimenti. Infine si continua a far riferimento al regolamento dei de minimis sugli aiuti di stato. Questo porta a un totale depotenziamento di quanto previsto nei commi da 573 a 580 perché comporta un risparmio massimo, per imposte e contributi, di 200.000 euro in tre anni per i soggetti dotati di personalità giuridica, credo che nessun investitore di un certo peso prenderà in considerazione quanto offerto dalle misure appena approvate. Per il credito d’imposta sugli investimenti il problema delle norme sugli aiuti di stato sembra essere superato, anche se deve essere approvato dalla Commissione Ue, ma anche in questo caso la durata dell’agevolazione va portata da 5 a 10 anni, e va cancellata la data capestro del 20.10.2019. Nulla è previsto per allineare il peso degli oneri sociali applicati a Campione d’Italia al livello di quelli previsti in Canton Ticino, e questa è una voce di costo molto importante per le attività economiche. Si tratta in definitiva di norme partite con le migliori intenzioni, ma così come sono state formulate costituiscono solo una base di partenza per il rilancio economico e sociale dell’enclave e necessitano di una seria messa a punto”.

Mauro Rubbini (Nuova associazione campionese operatori economici)

«La monocultura del gioco è insufficiente ma indispensabile» porteremo a Campione sia dall’Italia che dalla Svizzera”. Campione è destinta a morire senza Casinò o può avere un futuro altenativo? “Dopo il fallimento del Casinò ci siamo resi conto che la monocultura oggi come oggi non è più sufficiente a garantire la sopravvivenza del paese, ma è anche vero che per Campione è imprescindibile la riapertura del suo Casinò, perchè senza quello non ci sarà mai una ripartenza vera”. Cosa chiedete al Governo e al Parlamento italiano?” “Al Governo chiediamo chiarezza su quali adempimenti dovremo rispettare dal primo gennaio per poter continuare a operare in maniera corretta e rispettosa della legge, ma che allo stesso tempo ci permetta di poter continuare a lavorare senza dover sostenere costi eccessivamente onerosi per le piccole attività presenti oggi a Campione. Inoltre chiediamo un impegno serio per riaprire il nostro Casinò, unica possibilità per il vero rilancio del paese e la sopravvivenza della popolazione”. MARCO RUBBINI

Un nuovo soggetto associativo a Campione. La parola al presidente della Nuova associazione campionese operatori economici, Mauro Rubbini, che spiega i motivi per cui si è sentito il bisogno di costituirla: “La nuova associazione è nata dall’esigenza della maggior parte degli operatori economici di Campione d’Italia, che non sono si sentono rappresentati dall’associazione già attiva, di portare all’attenzione delle istituzioni le proprie preoccupazioni per il futuro e di dare suggerimenti al fine di poter favorire lo sviluppo delle attività già esistenti e delle eventuali nuove che si vorranno stabilire in paese”. Vi sentite abbandonati dallo Stato centrale o ritenete che con i provvedimenti di bilancio sia stato fatto un passo avanti? “Abbandonati no, perché comunque sono stati concessi imoprtanti sgravi fiscali a favore dei cittadini campionesi, anche se assegnare sgravi fiscali a favore di un paese dove la maggior parte della popolazione o è disoccupata o non percepisce lo stipendio da mesi suona un po’ come una beffa. Inoltre l’ingresso nella zona doganale Ue porta a un clima di estrema incertezza e comporterà uno stravolgimento del modo di operare utilizzato fino ad oggi, oltre che a un aggravio dei costi, duvuti alle pratiche doganali che saremo tenuti ad adempiere per qualsiasi merce che

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delli del passato e considerate anche le limitazioni di legge introdotte proprio in tema di pubblicità del gioco d’azzardo, non resta che puntare su nuove leve. I Casinò restano e resteranno sempre luoghi ambiti, per fascino, per curiosità e voglia di trasgressione oltre che per il divertimento che sanno regalare. Questi punti di forza vanno però affiancati da una comunicazione innovativa e aggressiva che solletichi le persone a riscoprire questi luoghi con proposte che non abbiamo come unico ingrediente il gioco. Le armi per vincere questa guerra sono, giusto rapporto qualità/prezzo per tutti i servizi, offerta di divertimento senza soluzione di continuità e occasioni di intrattenimento, molte. Il tutto mirato a conquistare nuovi clienti. Non è impresa facile, tutt’altro, ma l’esperienza e le professionalità che operano all’interno dei Casinò italiani sono a nostro parere assolutamente in grado di raccogliere l’ennesima sfida affinché “l’anno che verrà” possa portare grandi risultati.

TORNEANDO

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bus sic stantibus”, non esiste alternativa rispetto alla messa in campo di nuovi progetti. Innovare premia sempre, non siamo i soli ad affermarlo e anche per i Casinò è venuto il momento di cambiare pelle, quindi di osare più del passato mettendosi in gioco per proporre esperienze che vadano oltre il gioco d’azzardo. Parliamo di occasioni e opportunità per attrarre nuova clientela che poi è anche il modo per gratificare quella abituale. Come sempre abbiamo suggerito, l’arma migliore è lasciare spazio alle attività di marketing. Occorre sacrificare sull’altare della promozione una parte più cospicua degli introiti che si registrano giornalmente. È vero che la redditività dei Casinò è molto calata negli anni, a causa di problemi che abbiamo più volte evidenziato e su cui non torniamo questa volta, ma smettere di comunicare, soprattutto su canali a basso costo, è assolutamente sbagliato. Altrettanto sbagliato è pensare che la comunicazione cosiddetta istituzionale sia utile, quindi, svincolandosi da mo-

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lano ottimismo. In realtà, proprio in momenti difficili, per tensione economica e finanziaria, sono storicamente nati progetti vincenti. La chiave del successo è difficile da individuare e, rispetto al recente passato, l’approccio rispetto al business deve essere innovativo, strutturato e assolutamente non improvvisato. Ne consegue che la fortuna non basta, servono nuove idee, genialità e voglia di mettersi in gioco. Servono anche programmazione e risorse economiche e la rete oggi, ad esempio attraverso il crowdfunding, consente di vedere premiato un progetto serio, sostenibile e innovativo. Vi chiediamo scusa per questa lunga premessa, ma ci pareva comunque opportuno richiamare alcuni concetti, anche se a voi sono oltremodo noti, prima di arrivare al tema che ci preme trattare per l’occasione. Partiamo dalla madre del problema, la progettualità. In un sistema che presenta le caratteristiche che abbiamo evidenziato in premessa è forse l’unico aspetto al quale si presta poca attenzione, aggiungiamo purtroppo, perché è proprio la chiave per cambiare le cose, soprattutto in periodi in cui le risorse economiche da investire scarseggiano. Non siamo certamente in grado di proporre la ricetta per curare tutti i mali, ma nell’attuale situazione, quanto mai complicata e difficile, la prima regola è non abbassare la guardia. Per il business del gioco d’azzardo, “re-

GIOCO &PSICHE

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rinnovarvi i migliori auguri per il nuovo anno, torniamo a farvi compagnia con il primo numero della rubrica Panno nero pubblicata mensilmente su Gioco News. Il tema è quello de “l’Anno che verrà” che in realtà è già arrivato, ma, a nostro parere, resta ancora spazio per fare qualche considerazione su cosa ci aspetta con riferimento al tema per noi sempre caro, quello dell’azzardo e del business che lo circonda. Lungi da noi il volerci addentrare nei meandri dell’economia o della politica ma qualche riflessione sullo scenario che caratterizza il nostro Paese è certamente d’obbligo. Il 2019 si è chiuso all’insegna di una forte tensione politica, con molte, forse troppe, situazioni difficili da affrontare e in più campi. Non è un mistero che la nostra economia viva un momento di deflazione con tutte le ripercussioni negative che tale stato genera, in prima battuta, sui consumi, conseguentemente sui prezzi dei beni e dei servizi e sul mercato del lavoro. Resta alta, per non dire altissima la pressione fiscale su privati e aziende. Queste poche e non approfondite considerazioni ci fanno pensare ad un anno, quello che è appena iniziato, in cui sarà quanto mai difficile difendere il proprio business, qualunque esso sia. Il nostro approccio ai problemi non è mai stato, né mai sarà, negativo, anche a fronte di evidenze che non rega-

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Un gioiello di slot, da sette più | Nome_ 7 Diamond | Produttore_ Cristaltec | Data di rilascio_ novembre 2020 | Disponibile su_ Merkur Win | Volatilità_ Media | Payout_ 95,08%

›› grafica

Una slot all’insegna della semplicità. Quella, cioè, che molto spesso sembra mancare nei vari casinò online, dove si possono trovare slot fantasmagoriche, con le ambientazioni più disparate in stile cinema o cartoon, che possono piacere tanto a un osservatore esterno, ma che a volte si rivelano poco stimolanti per il giocatore, il quale, come noto, è un soggetto particolare con specifiche caratteristiche esigenze. Quelle che ben conosce un produttore leader nel panorama delle slot come Cristaltec, già in prima fila nel settore terrestre, tra Awp e Vlt, e oggi sempre più proiettato nell’online. Con prodotti all’avanguardia, come questa 7 Diamond, che si presenta semplice ma ben equipaggiata, anche dal punto di vista della grafica: utilizzando i più classici simboli delle slot, come il 7, il “bar” e la ciliegia, che tanto piacciono ai giocatori. Da sempre e per sempre.

›› giocabilità

Quella che abbiamo di fronte è senza dubbio una slot molto piacevole da giocare. Da studiare e scoprire man mano, tra una rullata e l’altra, andando ad attivare le varie fasi e funzionalità che la rendono sì tradizionale, ma al tempo stesso capace di mettere in circolo quella giusta dose di adrenalina che cerca ogni giocatore. Tra i vari bonus con scelta diretta da parte del giocatore, il free spin con dei tiri gratuiti e la conseguente possibilità di vincite importanti, 7 Diamond dimostra di sapere fino in fondo quello che vuole un utente che decide di sedersi davanti a uno schermo, tentando la fortuna, ma al tempo stesso, volendosi intrattenere. A chiudere il quadro di una felice esperienza di gioco anche la presenza del wild e del “wild speed”, che coronano un gioco davvero completo, appassionante e coinvolgente nel suo insieme.

›› sound

Una slot lineare, nella quale il gioco scorre fluido sui rulli, accompagnato da suoni accattivanti che innescano appassionanti fasi di gioco, accompagnando il giocatore in modo ideale, piacevole, confortante. Ma al tempo stesso, più che stimolante, quando si entra nei momento caldi di ogni sessione di gioco. Anche qui, le sonorità risultano semplici ma efficaci, e di alta qualità. Per un gioco “classico”, all’insegna della tradizione, che sa come catturare e coinvolgere i giocatori, anche grazie alle giuste sonorità.

›› bonus

Durante il gioco normale, il simbolo Wild rimpiazza ogni simbolo presente sui rulli, tranne lo Scatter o il simbolo bonus. Ottenendo tre o più simboli Scatter sui rulli, si attiva automaticamente il gioco bonus che offre una chiave nel caso in cui i simboli scatter comparsi siano tre, oppure 2 o 3 chiavi nel caso di 4 o 5 simboli scatter rispettivamente. Ottenendo invece tre o più simboli Freespins il giocatore potrà ottenere 10 giri gratuiti, fissi. L’unica differenza che si ottiene dal numero di simboli Freespins che compaiono sullo schermo (3, 4 o 5) è nel moltiplicatore che viene applicato alle vincite: 1x, 3x o 5x. Molto divertente il bonus game, in cui il giocatore deve scegliere tra varie stelle che compaiono sullo schermo davanti a uno skyline illuminato e ad ogni stella corrisponde un premio.

il nostro giudizio. Una slot che ci è piaciuta, e molto, soprattutto per via della sua semplicità: caratteristica, questa, che paga sempre. Cristaltec è presente con i suoi giochi online sulla piattaforma Merkur da meno di un anno, ma sta già ottenendo grandi risultati, grazie alla sua capacità di intercettare le grazie dei giocatori, maturata nella lunga esperienza nel settore del gioco “fisico”. A quanto pare, l’azienda ha intenzione di presentare in tempi brevissimi altri 10 giochi, con l’ultimo sfornato, per il momento, che è proprio 7 Diamond, il quale ripaga ampiamente le attese. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

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politica

«Combatto la timidezza con il canto» Silvia Mezzanotte (ex Matia Bazar) racconta come attraverso la musica è riuscita a emergere e a trasformare l’insicurezza in emozioni da condividere con gli altri

INTERVISTE

di Roberta Falasca

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La

sua voce dolce e sensuale fa fare un salto indietro fino ai primi anni del 2000 e ai Festival di Sanremo. Silvia Mezzanotte ripercorre le tappe storiche della sua carriera e racconta i progetti che l’aspettano. Sul gioco? Dice di non essere è una brava giocatrice ma si diletta con le slot. Come è nata la sua passione per la musica? “A cinque anni ho dichiarato solennemente che da grande avrei voluto fare la cantante ma una timidezza difficile da superare mi ha impedito di far sì si che questo sogno diventasse realtà per molti anni. Ho trasformare la paura in determinazione ed emozione da condividere con il pubblico ma ci ho impiegato molto tempo, infatti ho iniziato a cantare solo dopo molti anni”. Ci può raccontare la sua esperienza nei

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Matia Bazar? “La mia esperienza nei Matia è durata oltre dieci anni, in due periodi differenti. Ed è stata una delle esperienze più importanti e formative di tutta la mia vita. Ho conosciuto Giancarlo Golsi nel 1999 e nel 2000, dopo molti provini, sono diventata la voce dei Matia Bazar. Da lì c’è stato un periodo che è stata una vera università perchè nel 2000, 2001 e 2002 abbiamo partecipato a tre edizioni del Festival di Sanremo, vincendone uno. Ho ricordi bellissimi di straordinarie esperienze di vita con i miei compagni di viaggio, Giancarlo Golsi, Piero Cassano e Fabio Perversi. Siamo stati realmente un gruppo. Ci raffrontavamo su ogni cosa e passavamo le notti a confrontarci sui progetti che avevamo in mente. Purtroppo la collaborazione con i Matia si è esaurita a causa della scomparsa di Giancarlo Golsi nel 2015, che non era soltanto il leader storico del gruppo ma soprattutto un amico fraterno e questa cosa mi ha lasciato sconvolta per parecchio tempo e non mi ha più permesso di continuare a essere la cantante dei Matia Bazar e ho intrapreso la carriera da solista”. Che cosa significa emozionare il pubblico come solista? “Emozionare il pubblico per me significa mettersi a nudo e lasciare che ci sia un contatto di anima. Il canto bypassa l’utilizzo della ragione e della mente. Mi capita di sentire commenti dopo un concerto e la gente

dice di essersi emozionata e non se l’aspettava”. Secondo lei in Italia è difficile oggi fare questo mestiere? “Sì, è molto difficile. Fortunatamente sono nata in una generazione che mi ha permesso di fare le esperienze giuste e di trovare una strada che mi ha portato fino ai Matia Bazar. L’idea di affrontare un talent non mi avrebbe permesso di emergere. È un periodo di estrema superficialità, ovvero i giovani sono bombardati da news attraverso i nostri device e questa cosa non permette di concentrarsi su una cosa sola e di approfondirla. Suggerisco ai giovani di stare attenti alla superficialità, di cogliere gli input che arrivano, di analizzarli e non lasciarli passare come il vento”. Lei si esibirà con un concerto il primo dell’anno al Perla, casinò e hotel di Nova Gorica, una location molto suggestiva. Ha mai fatto esperienza di gioco? Si è mai messa alla prova all’interno di un casinò? “Sì, mi è capitato di giocare anche perchè mi sono esibita molte volte nei casinò. Non amo giocare in assoluto ma mi piace soprattutto tentare la fortuna alle macchinette. Ma non sono propriamente una giocatrice”. La sua lunga carriera è fatta anche di teatro e tv, può raccontarci? “Mi è capitato spesso di partecipare a trasmissioni televisive come ‘All together now’ e salire sui palchi dei teatri. Tutto questo mi ha permesso di combattere la timidezza e di trasformarla in emozione da condividere con gli altri”.


INTERVISTE

Fiesta latina con i Los Locos

I

Il celebre duo composto da Roberto Boribello e Paolo Franchetto saluta l'arrivo del 2020 al Casinò di Sanremo e svela i segreti del suo lungo successo mpossibile non aver ballato almeno una volta La Macarena, El Meneaito o El Tiburon. Da venticinque anni Los Locos è sinonimo di musica latina in Italia e nel mondo e ancor di più è sinonimo di tormentone da ballare. I tormentoni sono arrivati al Roof garden del Casinò di Sanremo per salutare l’ultimo giorno dell’anno ormai trascorso e per rendere la serata di San Silvestro. A raccontare a Gioco News la loro carriera e i loro progetti futuri sono proprio Roberto Boribello e Paolo Franchetto. Siete il gruppo di musica latina più amato dagli italiani, come e da cosa nasce il vostro sound? “Il nostro amore per la musica latina viene da lontano, per quanto riguarda Paolo addirittura dalla nascita avendo la mamma venezuelana, però solo agli inizi degli anni ‘90, intuendo la potenzialità di questo genere musicale, abbiamo cominciato a mischiare la musica latina con i suoni più moderni della dance, in voga in quel periodo, e l’esperimento risultò vincente, considerando i successi sia nelle vendite

sia negli spettacoli live”. Vi sentite più italiani o latini americani? “Sicuramente ci consideriamo più italiani ed orgogliosamente, soprattutto nelle tournée all’estero, non manchiamo di rimarcalo. Siamo un prodotto italiano da esportazione”. Qual è il successo della vostra musica? “Dal nostro punto di vista il successo della nostra musica è dovuto al fatto che le nostre sono canzoni che trasmettono sensazioni di allegria e spensieratezza e che anche attraverso il ballo, raggiunge un pubblico trasversale, che parte dai bambini più piccoli per estendersi anche a quelli più grandi, senza un limite d’età”. Vi esibite spesso all’interno dei casinò, come quello di Sanremo, vi piace giocare? Tentate spesso la fortuna? “Ci capita spesso di esibirci nei casinò, che sono luoghi estremamente affascinanti ma entrambi non siamo granché appassionati al gioco, anche se a volte qualche puntata alla roulette può essere molto divertente, soprattutto in caso di vincita!”. Cosa vi riserva il futuro? Avete in serbo

di Roberta Falasca

altre uscite e nuovi progetti? “Proprio in questi giorni l’uscita del singolo (con relativo video) dal titolo ‘Feliz Navidad’, che fa parte di un progetto riguardante uno spettacolo allestito appositamente per il periodo delle festività. Infatti, abbiamo rivisitato alcune delle tradizionali canzoni natalizie dandole un vestito nuovo, in perfetto stile ‘Los Locos’, trasformandole in canzoni tutte da ballare al ritmo di salsa, merengue, bachata e ovviamente reggaeton tanto in voga in questo periodo. Per cui per noi questo è stato un Natale caliente”.

Chi sono?!? I Los Locos, nella loro carriera hanno collezionato due dischi di platino con un Greatest Hits nel 1995, album che raccoglieva tracce evergreen come El Meneaito, El Tiburon e La Macarena e con l’album El tic tic tac nel 1997. Se la Macarena è stato il singolo che ha definitivamente consacrato i Los Locos come uno dei gruppi più noti e richiesti non solo nelle piazze italiane e in molti programmi televisivi, nel 1998 con Ai Ai Ai, sigla storica del noto sceneggiato televisivo dal titolo “Un medico in famiglia” su RaiUno, i Los Locos vengono riconosciuti come unici artisti italiani del genere latino americano in Italia e nel mondo.

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“Questa nuova licenza rappresenta una grande opportunità per Finnplay e i nostri partner. Il nostro solido primato di conformità nei mercati regolamentati e nei Paesi nordici contribuirà a garantire un accesso agevole e di successo al mercato danese”. Parola di Martin Prantner, amministratore delegato di Finnplay Group, fornitore di tecnologia e piattaforme per il gioco a distanza che ha ottenuto una licenza di casinò online B2C in Danimarca da Spillemyndigheden, l’autorità nazionale danese per il gaming. Fondata nel 2008 in Finlandia, la piattaforma Finnplay include migliaia di giochi di oltre 75 fornitori di contenuti, oltre 70 fornitori di pagamenti, front-end e backoffice all-in-one, ed è conforme alle giurisdizioni di gioco regolamentate di Belgio, Bulgaria, Danimarca, Ungheria, Malta, Messico, Romania, Svezia e Regno Unito. L’accordo arriva dopo il rilascio di una licenza di tipo 2 da parte della Malta Gaming Authority a novembre 2019, mentre nell’estate dello scorso anno è diventata una delle società in grado di garantire l’estensione della licenza in Svezia, attraverso una partnership con il gruppo di gioco Global Gaming. La partnership tra le due principali aziende ha portato al successo del lancio del marchio di gioco online NanoCasino in agosto. A maggio, Finnplay ha portato il casinò Platinum live in Romania.

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La Finlandia è sempre più una delle terre promesse per gli eSports. Il team finnico, infatti, a dicembre 2019 ha conquistato la finale della sesta edizione di Nation Wars, torneo internazionale di StarCraft 2 – celebre videogioco tattico in tempo reale - in cui si sono affrontate 24 squadre nazionali composte da tre giocatori ciascuna. La Finlandia ha fatto suo il titolo - per la prima volta - battendo la Corea del Sud per 5-3. La gran parte del merito va al player Joona “Serral” Sotala, che ha vinto quattro delle cinque partite necessarie, bissando la vittoria contro Kim “Stats” Dae Yeob alle World Championship Series alla BlizzCon 2018. Serral e i suoi compagni di squadra Wenlei “ZhuGeLiang” Dai e Iiro “TheMusZero” Kumpulainen - hanno portato a casa 16mila dollari e soprattutto la soddisfazione di aver sconfitto il campione in carica, forte di un cammino in cui ha spazzato via il Canada (4-3) e la Francia (4-1). Il Team Finland, invece, ha battuto quello degli Stati Uniti - rappresentato da Joseph “Future” Stanish, Alex “Neeb” Sunderhaft e Chris “MCanning” Canning - 4-1 nei quarti di finale e quindi la “nostra” Italia, sempre per 4-1. Ora è cominciata l’attesa per un altro evento di StarCraft 2, la qualificazione nordamericana per i World Electronic Sports Games 2019 che, a dispetto del nome, si terranno a marzo 2020.

PAROLADI COLLOVATI

Bilancio in chiaroscuro per Veikkaus, operatore che detiene il monopolio del gioco di Stato in Finlandia, dopo la promessa di rimuovere un quinto delle sue slot machine dai negozi del Paese entro il 2020, per un totale di 3.500 unità. Il vice presidente esecutivo Marko Peltokorpi ha dichiarato che entro la fine dell’anno non ci saranno più di sette slot machine per punto vendita, mentre il numero degli apparecchi in negozi, chioschi e ristoranti più piccoli scenderà a cinque. Peltokorpi inoltre prevede che la riduzione delle slot avrà un impatto significativo sui profitti di Veikkaus, con una perdita approssimativa di 30 milioni di euro nel 2020. L’operatore si è anche impegnato a introdurre la tecnologia di verifica per le slot machine nel 2021. Di pari passo, Veikkaus ha iniziato a fare di più per rafforzare i controlli di protezione dei giocatori e promuovere il gioco responsabile. A seguito delle polemiche scatenate, la scorsa estate, dal lancio di una pubblicità radiofonica che sembrava incoraggiare i giocatori ad abbandonarsi alla loro abitudine, alcune Ong finlandesi avevano invitato la società di gioco ad agire, suggerendo di consultare gli operatori sanitari: il fatto ha spinto l’operatore a nominare un comitato etico composto anche da ricercatori e professori universitari. L’obiettivo? Creare un ambiente di gioco più sicuro.

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Casinò online, Finnplay va alla conquista della Danimarca

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Serral e il Team Finland re del torneo StarCraft 2 Nation Wars

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Veikkaus fra perdite a due cifre e comitato etico

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Finlandia La Repubblica delle opportunità

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A cura di Ian Donegan, InterGame

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“Stiamo costantemente rifornendo e ripensando a quali giocattoli funzionano meglio e sono più interessanti”, racconta. Mentre è interessato a identificare gli oggetti più popolari in qualsiasi momento, ha messo un divieto generale su tutti i giocattoli che coinvolgono pistole o sono “legati alla guerra” in qualunque modo. “Non credo sia utile incoraggiare questo tipo di aggressività nei bambini”, sostiene Malo. L’azienda ha recentemente installato la tecnologia di gestione senza contante di Intercard. Essendo all’interno di in un centro commerciale, Malo ha potuto sfruttare i vantaggi delle altre attività che si trovano attorno alla sua. “Il lunedì può essere meno movimentato, quindi in giorni come questi abbiamo un accordo che se un cliente, ad esempio, arriva con un biglietto del cinema, caricheremo 75 pesos sulla sua carta”, spiega il manager. Questo aiuta anche i clienti a sentirsi più familiari e a proprio agio con il processo di ricarica delle loro carte. Oltre a ciò il sistema fornisce all’operatore preziose informazioni sulle abitudini di spesa dei clienti. Con così tanta esperienza nel servizio clienti non sorprende che la formazione del personale sia una priorità per Malo. Prima dell’apertura del sito ha portato un’agenzia esterna per formare il personale nel servizio clienti, in particolare su come essere amichevole e utile. “Ci assicuriamo inoltre che il nostro staff abbia molta esperienza con tutti i giochi. Quindi, se un cliente chiede: “Di quanti punti ho bisogno per avanzare al livello successivo del gioco?”, lo devono sapere sui due piedi perché hanno dovuto chiedersi esattamente la stessa cosa. Sanno qual è la funzione di ogni pulsante di ogni gioco”, spiega. Per un altro punto di forza del suo locale. LEAVVENTURE DAROONEY

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sentiva di non poter perdere. “Il piano aziendale di mio padre era buono ma doveva essere modernizzato e aveva bisogno di qualcosa in più”, spiega ancora l’imprenditore, riflettendo qualche minuto per trovare la parola giusta per descrivere questo “qualcosa in più”: e alla fine opta per “accogliente”. “Questo è quello che doveva essere: comoda e accogliente ma, allo stesso tempo, dare alle persone che entrano nella sala per la prima volta quel fattore ‘wow’. Questo era il concetto a cui volevamo dare vita”, spiega. Sebbene questo background sia stato utile, c’è una marcata differenza nell’industria di allora e quella di oggi. “All’epoca tutto ciò che ricordo erano i videogiochi, tutto era videogiochi, c’erano poche o nessuna redemption da nessuna parte. Non c’erano social media o cose del genere, quindi era difficile ricercare le ultime tendenze. Tutto ciò che dovevamo continuare a offrire era ciò che i distributori ci proponevano. Non ricordo di aver mai avuto un contatore di redemption allora”. Questa è ora una larga parte del suo impegno. “La chiave per un buon operatore di redemption sono i giocattoli giusti al giusto prezzo. Non vogliamo che i nostri giocattoli siano completamente fuori portata. Non inseriremo un iPad, di modo che dovranno passare un anno a giocare per ottenerlo, che non funzionerà mai”, afferma. L’obiettivo di una sala giochi, secondo Malo, dovrebbe essere quello di assicurarsi che se un cliente visita e gioca ad alcuni giochi dovrebbe avere abbastanza biglietti per poter ripartire con qualcosa in mano.

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vendo visto suo padre gestire sale giochi in diverse città del Messico nei primi anni ‘90, Ricardo Malo ha avviato una propria attività di intrattenimento nel centro commerciale Plaza San Pedro nella città di Mexicali. Replay Arcade ha più di 80 giochi, che vanno dai classici alle più recenti gru e redemption. Con uno spazio dedicato alle ticket redemption e un bar per snack e bevande. Dopo aver iniziato a lavorare con suo padre circa quattro anni fa, all’inizio del 2019 ha deciso di iniziare una sua impresa. “Abbiamo lavorato su questo concetto insieme a un grande team di architetti e designer locali e abbiamo sviluppato quello che ora è Replay Arcades, che ha aperto i battenti lo scorso luglio”, spiega Malo. Il cambiamento subito dall’industria è ben riassunto dalla storia dell’impero di suo padre, che ha vantato oltre venti locali negli anni ‘90 e oggi soltanto cinque. “Ecco perché l’ho aiutato negli ultimi quattro anni e in quel periodo ho visto questa nuova opportunità”, aggiunge. Questo non è il suo ruolo principale, in quanto gestisce anche una catena di negozi di abbigliamento nel paese, ma la promessa che una moderna sala giochi messicana era in grado di offrire, a suo dire, era qualcosa che

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Ricardo Malo, proprietario di Replay Arcade del Messico, parla con Ian Donegan di InterGame delle sfide legate alla gestione di un’attività di divertimento nel paese


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Sala Diamond, Giochi del Titano San Marino www.gtpoker.sm/eventi.php

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PARA BELLUM 2020 DOTA2 Gg Arena Esport Hall Bangkok, Thailandia https://omu.gg/parabellum

9 – 12 TORNEO ESPORTS

TORNEO ESPORTS: WEPLAY! BUKOVEL MINOR 2020

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22 – 23 SOCIAL RESPONSIBILITY FOR GAMBLING OPERATORS Prospero House, Londra, Regno Unito https://www.knownowltd.com/event-list/socialresponsibility-gambling-operators-2020/

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IAAPA FEC SUMMIT 2020

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DREAMHACK OPEN LEIPZIG 2020

Atlanta Evergreen Marriott, Stone Mountain Georgia, Stati Uniti www.iaapa.org/events-education/events

Siviglia, Spagna https://dreamhack.com/open/2020qualifiers/

27 AFFILIATE SUMMIT WEST 2020

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Casino Paris, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti http://affiliatesummit.com/

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GARA DI BLACK JACK Casinò Perla, Nova Gorica, Slovenia www.theperlacasino.com

Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)

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ExCeL London Exhibition Centre Londra, Regno Unito http://eagexpo.com/seminars/seminar-programme-2020.php

TORNEO VIP ALLA ROULETTE AMERICANA Casinò Perla, Nova Gorica, Slovenia www.theperlacasino.com

Bukovel Ski Resort, Ucraina https://weplay.tv/Bukovel ski resort

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TICKET REDEMPTION: IN GIOCO C’È IL FUTURO

28 – 30 NFAN 2020 ANNUAL CONFERENCE & TRADE EXHIBITION Doncaster Racecourse, Doncaster, Regno Unito www.farmattractions.net/annual-conference-tradeexhibition-2020/



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mentre i secondi sono diretti a verificare il rispetto di interessi generali tra cui la tutela del consumatore rispetto, ad esempio, alla problematica della ludopatia. Con il terzo motivo l’appellante sosteneva come la distanza tra la propria attività ed i luoghi sensibili fosse stata calcolata dal Comune in base a planimetrie di non chiara provenienza. Il Consiglio di Stato rigettando anche tale motivo di appello affermava come ex lege la distanza fosse da misurare in base al percorso pedonale più breve e che al fine di accertare la sussistenza delle distanze minime richieste dalla legge, il Comune avesse effettuato un sopralluogo. E infine, rispetto all’ultimo motivo di appello l’appellante sosteneva come il Comune fosse stato reso edotto della destinazione dell’immobile a sala scommesse sin dall’avvio dei lavori e come avrebbe dovuto eccepire da subito i motivi ostativi al rilascio dei titoli. Il Consiglio di Stato dichiarando l’infondatezza di tale ultimo motivo, chiariva come non fosse mai stata offerta prova della conoscenza da parte dell’Amministrazione del fatto che i lavori sull’immobile fossero per l’apertura di una sala giochi. Secondariamente, ha rilevato come, comunque e in ogni caso, il Comune non ha potere valutativo rispetto alla destinazione dei locali. Pertanto, il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso e condannava l’appellante al pagamento delle spese processuali.

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di Giovanni Adamo

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nullato l’autorizzazione ex art. 88 Tulps della Questura di Pistoia; 2) ex art. 153 del Regolamento per l’esecuzione del Tulps soltanto la Questura avrebbe il potere di revocare la licenza; 3) l’ordinanza sarebbe stata emessa in violazione dell’art. 107 Tuel poiché l’esercizio di poteri inerenti la salute e la pubblica sicurezza non rientrerebbero tra le funzioni delegabili ad un responsabile di ufficio; 4) che con tale ordinanza sarebbe stata annullata l’autorizzazione rilasciata dalla Questura di Pistoia; 5) il Regolamento per l’esecuzione del Tulps prevede, tra le ragioni di revoca della licenza da parte della sola Questura, “ragioni di igiene”/“sanità pubblica”; 6) l’art. 13 della legge regionale n. 57/2013 attribuisce ai comuni meri poteri di vigilanza in ordine alle distanze da mantenere tra l’esercizio delle attività per cui è causa ed i luoghi sensibili. Il Consiglio di Stato, dichiarando l’infondatezza di tale motivo di appello, ha chiarito come nella già citata sentenza della Corte Costituzionale, fosse stata confermata la legittimità dell’attribuzione ai comuni di una competenza concorrente con quella delle questure ed affermata la piena legittimità, da parte del Comune, dell’esercizio di poteri riconosciuti dalla legge regionale n. 57/2013. Sulla differente funzione imputabile ai provvedimenti delle questure e dei comuni in materia, i primi mirano al contrasto dai fenomeni di criminalità relativi al settore delle scommesse

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Il

Consiglio di Stato ha rigettato l’appello proposto contro la pronuncia del Tar Toscana che, a sua volta, aveva respinto il ricorso proposto per l’annullamento di un’ordinanza comunale relativa alla cessazione immediata dell’attività di raccolta di gioco lecito nei locali siti nel territorio comunale. Il primo motivo di appello ha avuto a oggetto la riproposizione della questione di legittimità costituzionale (già precedentemente eccepita in primo grado) dell’art. 4 della legge regionale toscana n.57/2013 in relazione all’art. 7 comma 10 D.l. 158/2012 per violazione degli art. 3, 41, 97 e 117 c. 2 e c.3 Cost. L’art. 4 della legge regionale n. 57/2013, sancisce il divieto di apertura di sale da gioco e di spazi per il gioco che siano ubicati ad una distanza inferiore a 500 m, misurata in base al percorso pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri socio ricreativi […]. Il Consiglio di Stato ha motivato il rigetto di tale motivo fondando la propria decisione sulla ratio della sentenza della Corte Costituzionale n. 108/2017 che aveva messo in luce la finalità di tutela della salute di una disposizioGiovanni Adamo ne similare. Con il secondo Fondatore Studio Legale Adamo motivo di ap(www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore pello si eccepiva della Materia di Diritto Civile che:1) l’ordinannell’Università di Bologna za avrebbe an-

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Consiglio di Stato «Toscana, legge sul gioco rispetta principi di costituzionalità»


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A cura di Vincenzo Giacometti

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La realtà virtuale sta letteralmente rivoluzionando l’offerta di gioco a livello globale, favorendo la creazione di nuovi locali pubblici e riportando le persone a giocare fuori dalle mura domestiche

DAL VIRTUALE UNA RIVOLUZIONE REALE

L’

intrattenimento del terzo millennio non è per tutti (i locali). Per essere veramente attrattivi, al giorno d’oggi, oltre a una buone dose di tecnologia - con tutti gli investimenti che questo comporta - servono anche spazi piuttosto grandi che permettano di ospitare le nuove attrazioni in grado di offrire esperienze uniche, entusiasmanti e per un numero sempre più ampio di persone, addirittura imperdibili. Chiedetelo a Bandai Namco, il colosso internazionale dell’amusement che ha coinvolto il gruppo francese Pathé Gaumont Cinémas in un esperimento che segna il passo nella storia del gaming retail, celebrando il debutto del più grande portale europeo Vr Zone a Marsiglia. Una nuova sede di gioco posizionata all’interno dell’Europacorp La Joliette, dove si possono trovare le migliori esperienze di realtà virtuale create da Bandai Namco, andando a rappresentare l’unico esempio nel suo genere nel paese. Eppure è soltanto l’inizio. E un “piccolo” (si fa per dire) assaggio di quello che può fare la realtà virtuale oggi. Sì, perché un portale Vr Zone come quello di Marsiglia rappresenta la più piccola delle due opzioni di realtà virtuale offerte da Ban-

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dai, che richiede uno spazio di “appena” 130 metri quadrati offrendo un minimo di tre titoli, mentre la variante Vr Zone principale richiede oltre mille metri quadrati e offre sei esperienze diverse. Il locale di Marsiglia offre oggi quattro titoli: Mario Kart Vr, Hospital Escape Terror, Argyle Shift e The Big Fear of Heights Experience. Nella serata di lancio del nuovo locale le due società hanno coinvolto vari influencer molto conosciuti in Francia, tra i giovani e sui social media, come Oiseau Tyson e Bengous, oltre al sei volte campione del mondo di Super Mario Kart, Florent “Neo” Lecoanet. Nonostante alla fine abbia conquistato il primo posto almeno due volte durante la serata, l’atleta di eSports Lecoanet è riuscito a raggiungere la terza posizione nel suo primo tentativo di Mario Kart Vr. “È estremamente coinvolgente, anche più di quanto pensassi”, ha detto. “Quando voliamo sul deltaplano, col vento che soffia in faccia, alla ricerca di prendere gli oggetti in aria e guidare allo stesso tempo, la sensazione è incredibile. È diverso rispetto al gioco originale ma è davvero fantastico”. La versione in formato realtà virtuale del videogame di grande successo è progettata per bilanciare il gameplay e mantenere le corse competitive, offrendo a coloro che sono in ritardo la possibilità di rallentare i loro avversari usando l’ormai classica arma Mario Kart “buccia di banana”, oltre alle conchiglie verdi e ai martelli. Come ha potuto

sperimentare anche la stella di Snapchat Bengous: “È stato intenso, i sensori - ha spiegato - consentono di catturare cose e inviarle ad altri e la sensazione non è la stessa di quando giochi su una console a casa. È folle mettersi direttamente nella pelle di un personaggio. Sei davvero in un kart con una visione a 360 gradi e, francamente, è migliore. Vorrei la stessa macchina a casa, se non fosse un po’ costoso”. Ed è proprio questo il punto e il vantaggio per gli operatori del retail. Oggi la migliore tecnologia che si può avere nel gaming non è più quella racchiusa in una console e utilizzabile in casa: per intrattenersi in maniera unica e autentica bisogna varcare le mura domestiche e tornare nei locali pubblici. Con inevitabili vantaggi in termini di socializzazione e una rivincita del gaming retail. I vantaggi delle attività di intrattenimento basate sulla posizione descritte ed evidenziate nel portale Vr Zone da Bengous sono il risultato dell’investimento che Bandai Namco ha realizzato su tale tecnologia, creando un’esperienza tattile (vivibile?) completa che rimane accessibile ai consumatori. Come rilevato anche dall’altra celebrità locale di Snapchat, Oiseau Tyson, che nella sala di Marsiglia ha commentato così l’esperienza: “Non avrei mai pensato che il gioco virtuale sarebbe stato così ben fatto. Non conoscevo i giochi virtuali, li ho appena scoperti qui. Non mi piacciono troppo i giochi ma, onestamente, penso che a queste condizioni potrei diventare dipendente”. Ma non finisce qui. Anzi, è solo l’inizio: “Il clamoroso successo dell’evento Pathé Gaumont Cinemas Vr dimostra l’interesse acuto e crescente della Francia per le tecnologie virtuali e segna l’inizio del nostro viaggio nel Paese”, spiega Matt Bradley, responsabile del progetto Vr per Bandai. “Aspettatevi il rilascio di molte altre esperienze innovative e aperture del portale Vr Zone in futuro”.



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te rappresentata da Omero in occasione della morte di Patroclo. Come ricorda Mircea Elide a proposito dell’Eterno ritorno “le anime dei morti hanno sete di ogni esuberanza biologica, di ogni eccesso organistico, perché questo traboccare della vita compensa la povertà delle loro sostanze e la proietta in una impetuosa corrente di virtualità e di germi”. Nell’ottica della “magia imitativa” quello che è sotto tornerà sopra, così come il chicco di grano risorgerà in spiga, ai morti verrà data speranza di nuova vita nelle loro discendenze, i poveri gli schiavi e le donne saranno al vertice e non in fondo alla piramide sociale in quei giorni di orgiastico sovvertimento. La nuova caotizzazione delle norme sociali produrrà, appunto come il caos originario, una nuova vita ed un ordine rinnovato. Innegabile appare, su tali presupposti, il collegamento latente con la dimensione del gioco ed anche in particolare del gioco d’azzardo. Anche qui si osserva un “rimescolamento delle carte”: i ricchi potranno uscire poveri ed i poveri ricchi, i potenti diseredati ed i diseredati potenti. Anche nelle testimonianze dei frequentatori di luoghi di gioco, una misteriosa complicità avrà il potere di abbattere nella comune fortuna-sfortuna differenze di genere, di classe sociale e culturale. Un gioco come espressione di libera scelta purchè non degeneri nella coazione a perdurare in una dimensione fittizia di fanciullesca negazione della realtà. “Scherzate e giocate sempre! – ricorda Hoelderlin - Dovete farlo! Amici, questa è una cosa che mi sconvolge l’anima: perché solo i disperati sono costretti a giocare sempre”.

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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

turnalia romani o con le Ironia elleniche in onore di Cronos (Roesche). Tutte queste festività, forse le più importanti nel calendario arcaico, avvenivano in occasione del solstizio d’inverno e più precisamente in quel vacuum solstiziale di 12 giorni, riscontrabile nella maggior parte dei popoli indoeuropei, nei quali i “pendolo” del ciclo annuale del sole raggiunge la sua fase di stasi “negativa” per poi riprendere il suo percorso “positivo” a ritroso alla riconquista di quote crescenti di luminosità e di vita. Durante tali periodi anche gli déi, per Omero (Iliade, 1, 423), lasciavano il mondo per andare a banchettare presso gli Etiopi. Il mondo si trovava quindi abbandonato a una dimensione di caos non più sorvegliato dalle potenze celesti nel quale il vecchio ordine veniva sconvolto e si mettevano le premesse per un nuovo ordine. Il vecchio re veniva ucciso (prima realmente, poi simbolicamente attraverso un rogo rituale) o comunque dileggiato per lasciare posto ad un nuovo (o rinnovato) sovrano. Nelle Antesterie e nelle Lenee greche si riproduceva lo stesso scenario carnevalesco con travestimenti, lazzi mordaci e riti fallico-ierogamici nelle quali si definirono progressivamente le forme di alternanza e sovrapposizione tra una divinità notturna ed invernale come Dioniso ed una diurna e solare come Apollo. È interessante notare come tale tradizione sopravvisse anche in età cristiana dal momento che nel tardo Medioevo “il divieto a giocare cadeva in occasione del Natale (ma in certe occasioni anche a Pasqua e calendimaggio) similmente a quanto avveniva in occasione di Saturnalia, la festa che a Roma ricordava l’aureo regno di Saturno, celebrata a partire dal 17 dicembre, nella quale saltavano le convenzioni e le distinzioni sociali” (Ortalli). Il collegare il gioco alla morte (del vecchio anno, del vecchio re, del vecchio ordine sociale) dà ragione anche del collegamento tra onoranze funebri e ludi votivi. La prima descrizione di gare agonistiche ci viene infatti mirabilmen-

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L’

alternanza tra due principi in relazione dinamica può rappresentare il modello di riferimento più pregnante per definire l’eterno tema del gioco tra due contendenti. Per Emperdocle, due forze-divinità (Archai) si giocano le sorti del mondo: Philotes (Amicizia) ed Eris (Discordia). L’alternanza tra fasi aggregative e disgregative darebbe ragione delle alterne vicende delle relazioni tra gli elementi e tra gli uomini. È interessante notare, comunque, che tali entità non vengono identificate semplicisticamente come buonacreativa o cattiva-distruttiva, dio-diavolo nel senso che, nell’economia complessiva, si richiedono fasi nelle quali prevalga un movimento aggregativo e di stabilizzazione ad altri nei quali prevalga il rinnovamento anche se a costo della rottura di antichi equilibri. Significativa, nella ricostruzione fattane da Nuccio D’Anna ne Il gioco cosmico, la lotta archetipa tra luce e tenebre, giorno e notte, estate e inverno, abbondanza e carenza di cibo e, per traslato, bene e male, vita e morte. La lotta tra Xanthos (il Biondo) e Melanthos (il Nero) trova puntuale corrispondenza, nella tradizione induista nel combattimento vittorioso che contrappone il dio solare Indra a Vrtra nella ricorrenza Vrtrahatya (Kuipier) nella quale l’uccisione di quest’ultimo, accompagnata da un sacrificio rituale, apriva un nuovo ciclo annuale. Analogo scontro simbolico avveniva il bianco Arya al nero Sudra nella festività del Mahavrata, caratterizzata da elementi carnevaleschi (esaltazione collettiva, libertà sessuale e temporaneo abbattimento delle differenze sociali) in analogia con i Sa-

Riccardo Zerbetto

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Dal gioco cosmico a quello comico... purchè non sia tragico!

di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos


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A cura di Anna Muzio

IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO

Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www. mixerplanet.com.

UNA PROPOSTA “ALTERNATIVA”

Arrivano le francesi La boulangerie sbarca in Italia con vari locali, rinnovando l’offerta della colazione con una proposta “controcorrente”: ricca e burrosa. Che piace perché stimola accoglienza e convivialità.

A

more e odio, ammirazione e irritazione. In fondo sono questi i sentimenti che da sempre ci legano all’enogastronomia francese. Una sorta di eterna rivale sulla scena internazionale che sentiamo vicina e maestra in certi ambiti, ma dalla quale facciamo di tutto per distinguerci rimarcando la nostra specificità, vincente in tantissimi campi. Non è forse così nella pasticceria sulla quale i cugini d’Oltralpe vantano una tradizione difficile da emulare.

GEMELLI DIVERSI Prendiamo però la colazione: in Francia è in grande spolvero, negli ultimi quattro anni quella fuori casa è cresciuta del 13 percento e il successo è tale che un consulente d’impresa, Benjamin Chaminade, ha proposto perfino di venderla agli automobilisti fermi al semaforo. Tra le varie declinazioni di colazione, in effetti, l’italiana e la fran-

cese sono le più simili, quanto meno al bar. Se da noi dominano cappuccino e cornetto, in Francia si perpetua la tradizione del caffè (espresso o simile) e “viennoiserie”, o prodotto da forno, con la netta preferenza per croissant e pain au chocolat. Un concetto troppo simile insomma, al netto delle dovute differenze. Tanto che per anni le petit déjeuner, così come la panetteria francese, non hanno oltrepassato i confini nazionali come fossero immigrati scomodi da tenere lontani per favorire le tante tradizioni “di casa nostra”. Ma ora qualcosa sta cambiando: sono arrivate le boulangeries. I primi segnali li avevamo già avvertiti con il successo di cavalli di battaglia della pasticceria francese come macarons ed éclaires. Poi sono arrivate le panetterie con baguettes e croissants, caffè lunghi e tartine, il tradizionale e casalingo pane burro e marmellata. Tra le prime, a Roma Le Levain, a Villafranca Le Moulin de Païou. A Milano – forse per quell’affinità palpabile di stile con la capitale francese – nell’incrocio tra panetteria e pasticceria aprono Pâtisserie des Rêves di Philippe Conticini, Atelier du Pain e Maison Caffet, Alain Locatelli ed Égalité, seguito da una schiera di epigoni. In apparente controtendenza con lo spirito dei tempi che vuole tutto sano e vegetale, qui in barba ai dietisti domina il burro, vero e certificato, la glassa e le creme senza se e senza ma.

L A P Â T I S S E R I E D E S R Ê V E S D I M I L A N O. I N A LT O : L E L E VA I N D I R O M A

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E a molti la proposta piace, è un momento per sé in cui ci si concede una pausa al tavolino, sentendosi un po’ a Parigi, o a casa propria. A dimostrazione che la colazione è tante cose insieme: coccola per cominciare la giornata o sferzata d’energia, ricordo d’infanzia o voglia di nuovo, ce n’è davvero per tutti. E sempre in meno scelgono di rinunciare a questo momento fondamentale della propria alimentazione, forse perché la giornata lavorativa ormai per tutti è diventata sempre più lunga e impegnativa. Mondi, quello dell’indulgenza e quello del salutismo, che non sono necessariamente opposti, come confermano da Égalité: “Non c’è contrapposizione, ma coabitazione. Come tra carne e pesce, tra sushi e trattorie della tradizione. Nell’alternanza c’è scoperta, stupore e c’è il piacere di concedersi al contempo sapori antichi e autentici”. E allora bonne journée et bon appétit!

5 dritte a colazione dalla Francia Caffè filtro. Perché non esiste

solo l’espresso

Burro a km zero. Raccontato, da produzione artigianale

Spremuta fresca. Incrocio tra Nord e Sud Europa.

Oh la la la tartine: e se tornassimo al pane burro e marmellata? La formula completa: da consumare sul posto o portare via, può comprendere caffè, croissant e spremuta d’arancia.


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essere il nostro punto di forza”. Una cucina in cui le sue origini - a Rho (Milano) da famiglia di nascita calabrese – si combinano con i sapori appresi nel corso della sua carriera e vita in Giappone: “Lavorando accuratamente sugli equilibri e sui contrasti perché se al primo impatto possono sembrare tre luoghi così distanti, poi il palato e la professionalità del cuoco possono unirli e creare un viaggio interessante. Così, se dovessi indicare un piatto che unisca Milano, Calabria e Giappone proporrei un risotto (dalle risaie lombarde) con dei crostacei dell’isola di Hokkaido (famosi per la loro dolcezza e la loro freschezza) e lo finirei con un tocco di Nduja (calabrese, quella di Spilinga) e qualche foglia di origano selvatico direttamente dalle immense foreste silane. I limiti e le barriere sono solo un ostacolo mentale, viaggiare, studiare e vivere sulla propria pelle certe emozioni porta ad avere un equilibrio personale che a volte stupisce anche le logiche della geografia gastronomica”.

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e affinare il mio percorso professionale. Lì l’incontro con la Maison Bras di Michel e Sebastien, che mi ha stravolto la vita, come cuoco e essere umano. Là, nella terra d’Aubrac, ho appreso l’approccio con la natura e i Bras sin da subito hanno creduto in me sapendo valorizzare la mia personalità, il mio impegno e la mia voglia di crescere. Oggi sono quasi 10 anni che collaboriamo e loro sono davvero una seconda famiglia per me”. Un rapporto quasi viscerale che nel 2020 si consacrerà con l’apertura del Bras Karuizawa Simone Cantafio, in un locale progettato e concepito da uno dei maggiori architetti giapponesi, Kengo Kuma. “Avremo Francia, Giappone e Italia insieme per un progetto dove si vuole respirare natura, pace e semplicità”, spiega lo chef . “Tutto girerà attorno ad un grande giardino aromatico centrale, che sarà la prima fonte di ispirazione, e ai prodotti della regione che ci porteranno le donne e gli uomini del luogo. Saranno il completamento perfetto per una cucina che vorrà sempre di più spingersi sul semplice e l’essenziale, che non vuol dire attenzione sul facile e pratico, bensì su pochi elementi ma cucinati con una cura e un amore unico, il dettaglio dovrà

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Simone Cantafio Cucinare la natura

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ichel Bras - il mio grande Maestro francese - dice spesso ai giornalisti che lui mi ha scelto perché ‘Cucino prima con il cuore e poi con la testa’…e questo è quello che si faceva a casa mia: mettere il cuore in ogni ricetta”. Si presenta così Simone Cantafio, una delle nuove – anche se ormai consolidate – promesse della cucina internazionale, chef e direttore dello stellato Bras di Hokkaido, in Giappone, premiato nel 2016 come “migliore ristorante al mondo” per Opinionated About Dinning Classical & Heritage, e ora in procinto di lanciarsi in una nuova, straordinaria avventura, che nell’estate 2020 lo porterà ad aprire il primo locale con il suo nome – ma sempre nell’ambito del gruppo Bras - a Karuizawa, sofisticata località nipponica di montagna. Classe 1986, Cantafio ha iniziato la sua carriera di garzone in cucina a 17 anni “con uno stage da Carlo Cracco, all’epoca al comando del bistellato Cracco Peck di Milano. Lui mi ha insegnato lo stile, l’eleganza e la padronanza del servizio con dei ritmi serrati ma di altissimo livello. Poi ebbi l’opportunità di andare all’Albereta di Erbusco da Gualtiero Marchesi, il mio grande Maestro di cucina italiana. Tre anni con lui e un rapporto umano fortissimo. Di lui conservo il ricordo di cuoco colto, artista, e di un Maestro con la ‘M’ maiuscola. Sì, lui aveva a cuore la sua scuola, formare e istruire era la sua missione di vita; diceva sempre ‘l’esempio è la più alta forma di insegnamento’, una frase che i suoi allievi dovevano avere in mente sempre, e fu proprio lui un giorno a mandarmi in Francia per completare

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A cura di Francesca Mancosu

La ricetta dello Chef ANIMELLE E SPINACI Ingredienti per 4 persone 300 g animelle di vitello / 200 g cipolle bianche dolci / 300 g verza / 2 spicchi aglio Salsa di vitello ridotta / Olio di colza grigliato / 6 noci sgusciate

Foglie di salvia fresche e foglie di spinacio di grande taglia (q.b.) 50 g burro

Preparazione Sbianchire le animelle in una soluzione di acqua e latte (50/50) , per pochi minuti, poi raffreddarle in acqua e ghiaccio per fermarne l’avanzamento della cottura e renderle più tenere. Fare le animelle in pezzi di 2 cm circa e rosolarle in padella colorandole delicatamente con una noce di burro, una volta dorate, aggiungere della cipolla dolce e la verza finemente tagliate. Coprire con un coperchio e portare a cottura brasando lentamente il tutto a fuoco molto dolce. Otterremo cosi una sorta di composta di verza e cipolle: metteremo tale “farcia”all’interno di una foglia di spinacio per creare una sorta di fagottino, con l’aiuto di uno spago da cucina. Rosolare i fagottini delicatamente con uno spicchio d’aglio e se possibile qualche foglia di salvia. Fare una classica salsa di vitello con gli scarti e le ossa dell’animale e ottenere una consistenza untuosa, che verrà tranciata con qualche goccia di olio di colza grigliato. Terminare il piatto posando il fagottino caldo al centro del piatto, la salsa tranciata e una grattata generosa di noci.

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NOTE GENERALI 18,7

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La connotazione grafica di questa slot, a livello generale, risulta particolarmente accattivante. La schermata di presentazione dei quattro giochi (Lucky Aliens, Coffee Gold, Knight’s Trasure ed Egypt Adventure) e la simbologia generale delineano una slot piuttosto raffinata, con un certo stile. Anche entrando nei singoli giochi, l’impatto non è da meno. Anzi. Si fa notare l’accuratezza della quattro ambientazioni grafiche, con i due giochi più carini che sono rappresentati da Lucky Aliens e Cofee Gold per via delle simbologie originali e divertenti.

EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5

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Anche l’orecchio vuole la sua parte. E viene accontentato, in questo caso, con una serie di sonorità piacevoli proposte dalle slot in tutti e quattro i giochi. Tra musichette divertenti e jingles coinvolgenti, l’esperienza di gioco generale è più che buona, merito anche di un ottimo hardware che è in grado di riprodurre al meglio le diverse sonorità, in alta qualità.

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payout maggiore. O, almeno, non ne fa rendere conto, almeno all’apparenza. Si tratta, in generale, di una slot a 5 rulli per 3, con possibilità di frammentare il “Bet” a 25, 50, 100, 200 o 400. Oltre alla fase dei Free spin e a quella del “cambio simboli”, ogni gioco presenta un suo bonus, a cui si aggiunge un bonus extra chiamato “Next Bonus” ottenibile all’interno di ogni gioco. Su Lucky Aliens si tratta di sparare alle navicelle mentre su Coffee Gold occorre versare il caffè nelle tazzine. Mentre su Night’s Trasure si devono aprire i forzieri e lancia il goblin con la catapulta, fino alla Egypt Adventure in cui bisogna scegliere il quadrato per aprire la porta o giocare alla ruota del serpente. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

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DESIGN E GRAFICA 18,5

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Si chiama Next Collection la prima slot realizzata da Mag Elettronica nella “nuova era” degli apparecchi da intrattenimento caratterizzata dall’ennesima riduzione del payout disposta dalla nuova legge di bilancio. Un cambiamento che la società padovana vuole trasformare in un passo avanti, come si deduce dal titolo scelto per questo nuovo multi-gioco. E, probabilmente, c’è anche riuscita.

PRESTAZIONI 18,5

Abbiamo testato questa slot prima della sua definitiva omologazione e, quindi, molto prima della sua reale immissione sul mercato. Impossibile quindi dare un giudizio in termini di prestazioni. Possiamo però sicuramente dare un voto di fiducia basandoci sul potenziale espresso dal gioco che propone elementi di innovazione e un’intrigante matematica di gioco che a nostro giudizio potrebbe centrare il bersaglio.

BUDGET 19 GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19

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Una slot divertente. Grazie alle diverse ambientazioni proposte che risultano piacevoli e “stuzzicanti” per ogni tipo di giocatore, ma anche (e soprattutto) per via di un motore di pagamento brillante e piuttosto dinamico che sembra non far rimpiangere le slot con

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Di questi tempi, la parte dei costi è quella più importante, tenendo conto del forte inasprimento della tassazione che rende sempre più difficile rimanere competitivi sul mercato dei giochi. Mag Elettronica tuttavia è in grado di proporre soluzioni su misura per i propri clienti e prodotti affidabili e con un ottimo rapporto qualità prezzo: prerogative rispettate anche in questo caso.

* (La slot qui proposta è stata testata durante il processo di certificazione, in attesa della definitiva approvazione dei nuovi standard normativi dovuti alla manovra di bilancio 2020)

IL NOSTRO GIUDIZIO: Una slot molto divertente che riesce –

come sopra descritto – a non far pesare agli occhi del giocatore la nuova riduzione del payout, con una revisione del motore di pagamento che sembra rispondere in maniera impeccabile alla necessità di non far scappare i giocatori alla luce delle nuove percentuali imposte dal legislatore.

DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET

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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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Specifiche normative_ Comma 6a del Tulps

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A cura di Vincenzo Giacometti

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Data prima immatricolazione_ Gennaio 2020*

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Produttore_ Mag Elettronica

Payout_ 65% | Ciclo_ 28.000

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P A SS O I N AV A N T I M A G E L E T T R O N I C A

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Beat Hero è un rhythm game Coin-Op. Un'esperienza in realtà virtuale unica e frenetica, senza paragoni, che combina i movimenti di tutto il corpo a musica coinvolgente, ambientazioni con grafiche al neon mozzafiato, ed elaborate dinamiche di gioco. Utilizza le spade laser per colpire a ritmo di musica i cubi che si muovono verso di te. Più la traccia musicale accelera più dovrai sfruttare i movimenti del tuo corpo per evitare ostacoli, schivandoli o abbassandoti, senza mai perdere il ritmo. Guarda il video trailer qui: https://www.youtube.com/watch?v=rruMWpS_7FM

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EMMEGIERRE LO STILE ITALIANO CHE FA SCUOLA NEL MONDO

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altro anno in crescita, quello che si è appena concluso, per Emmegierre Casino Chairs. E non solo per quanto attiene il fatturato, ma anche relativamente al rafforzamento della presenza commerciale nell’intera Europa, oltre a registrare un deciso incremento negli Stati Uniti e in Australia. Guido Rizzo, chief global sales dell’azienda trevigiana specializzata nella realizzazione di sedute ad alto contenuto tecnologico e dal design innovativo dedicate ai casinò, alle sale videolottery e agli apparecchi automatici da gioco, traccia un bilancio molto positivo: “Il 2019 - afferma è stato un anno determinante per la nostra crescita. Abbiamo raggiunto quasi tutti i nostri target-deals e acquisito alcuni nuovi importanti clienti. Siamo decisamente soddisfatti”. E natutalmente per il 2020 ci sono ancora tanti progetti e novità in cantiere. Intanto, l’anno si apre con il solito e tradizionale grande evento di gioco: Emmegierre dà appuntamento a tutti i suoi clienti e affezzionati alla fiera Ice di Londra, ad inizio febbraio, dove sarà presentata la nuova collezione 2020.

L’ORA DEL GIOCO

I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

realtà virtuale è sempre protagonista, in casa Gieffe Videogames, che lancia sul Emercato A T nuovissimi H E R prodotti O di sicuro appeal. Il primo è la double competitive dance machine Vr Beat Hero, un rhitm game coin-op. Con un’esperienza in realtà virtuale unica e frenetica, senza paragoni, combina i movimenti di tutto il corpo a musica coinvolgente, ambientazioni con grafiche al neon mozzafiato ed elaCARATTERISTICHE borate dinamiche di gioco. La spada laser viene usata per colpire a ritmo di musica i cubi che si 2 postazioni di gioco HTC Vive muovono. Più la traccia musicale accelera più si dovranno sfruttare i movimenti del corpo per 3 VR Games giocabili in single o evitare ostacoli, schivandoli o abbassandosi, ma senza mai perdere il ritmo! Tutta da sperimentare multiplayers elettronica èGettoniera anche Victory motor Vr, un simulatore di moto coi-op che consente al giocatore di assumere il Display touch screen per pieno controllo e di provare l’emozione di vivere gare realistiche in un ambiente virtuale. Intela scelta del gioco grando la tecnologia Vr alle vibrazioni dei bassi, all’effetto del vento e al movimento della pedana, l’esperienza di gioco risulterà impressionante. Victory Motor VR porterà le gare di moto fantasy a un livello completamente nuovo grazie anche alla grafica realistica su LCd da 42”ed alla possibilità di scegliere numerosi circuiti e veicoli. I giocatori possono scegliere tra 12 set di personalizzazioni moto ed escogitare una varietà di trucchi mentre corrono attraverso ambienti mozzafiato.

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GIEFFE VIDEOGAMES I SIMULATORI CHE FANNO TENDENZA

AGESOFT EFFICIENZA E SICUREZZA, STRUMENTI PER RAGGIUNGERE IL SUCCESSO

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el settore del gaming il ruolo del gestore ha ancora un senso e offre, nonostante tutto, margini importanti. La parola chiave, però, è la ricerca dell’efficienza sia nei processi che nella gestione. Agesoft da anni propone strumenti software che permettono di rendere la raccolta, il “magazzino”, la gestione del cliente e la tesoreria delle attività più veloci e precise, in modo da ottimizzare le risorse e non perdere le opportunità che il mercato ancora offre; questi prodotti fanno, oggi, la differenza per molte aziende del settore che, nonostante la congiuntura non esaltante, prosperano e crescono in dimensione. Agesoft non è l’unica azienda a offrire soluzioni di questo tipo, ma è una delle poche realtà in grado di garantire elevati standard di sicurezza. Quando si parla di sistemi software, bisogna fare attenzione all’aspetto della protezione dei propri dati aziendali ed evitare di sottovalutare le minacce che possono creare danni seri alle aziende esattamente come i furti e le rapine. Sempre più spesso si sottovaluta che i sistemi che adoperiamo potrebbero essere violati, danneggiati e le informazioni sottratte da persone non autorizzate. L’esperienza di Agesoft e il suo percorso di crescita su questo tema, l’hanno portata a essere relatrice in un recente convegno alla Pontificia Università Urbiniana “La Sicurezza Partecipata”, sui temi proprio della cyber sicurezza, dove sono interventi importanti relatori del mondo istituzionale e aziende del settore per sottolineare l’attualità di questo tema.

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pboy, appassionato di Overwatch e delle scarpe sportive personalizzate, ha creato una cuoriosa e bizzarra serie di sneakers personalizzate, dedicate proprio ai protagonisti del gioco di Blizzard. Ha così trasformato in chiave videoludica una serie di Nike Air Force 1s. L’artista coreano ha esposto le scarpe all’Overwatch Fan Festival in Corea del 2018, dove gli appassionati hanno potuto osservare queste particolari calzature, che riprendono i colori e i loghi di personaggi come Zenyatta, Widowmaker, Zarya, Genji e D.Va. Ma non è tutto. Le sneakers sono impreziosite da alcuni dettagli che rimandano a simboli all’interno del gioco, come nel caso del ciondolo a forma di coniglio per D.Va. CASINÒ FRANCESI

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rriva Logitech G Adaptive Gaming Kit, una nuova collezione di pulsanti e grilletti progettata appositamente per giocatori affetti da disabilità. Compatibile con Xbox Adaptive Controller (Xac), il Logitech G Adaptive Gaming Kit permetterà ai gamer di giocare nel miglior modo possibile fornendo un set di controlli facilmente configurabili per una vasta gamma di giochi. Dotato di una grande varietà di pulsanti e grilletti di prima qualità che garantiscono durata e performance di alto livello, a un prezzo molto più competitivo di quello che al momento è presente sul mercato. Logitech G ha lavorato con il Microsoft Inclusive Tech Lab e altri gruppi leader nell’accessibilità come The AbleGamers Charity e SpecialEffect per sviluppare il Logitech G Adaptive Gaming Kit e assicurarsi di andare incontro ai bisogni della community. Il Logitech G Adaptive Gaming Kit include tre pulsanti piccoli e tre grandi dotati di switch meccanici di alta qualità. Include inoltre quattro pulsanti light touch, due grilletti regolabili, un tappetino gaming personalizzabile, cinturini in velcro, tutto utilizzabile con la massima facilità.

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viaggio nel mondo del flipper, magari in uno storico ristorante di San Francisco, in California. Tra le infinite versioni delle bambole American Girls prodotte da Mattel che spopolano negli Stati Uniti, arriva anche l’accessorio del flipper, che accompagna la versione anni ‘70 di Julie. Che “ama provare a battere il punteggio più alto!”, come scrive il produttore di giocattoli nella scheda del prodotto. Il flipper, intitolato “Flip Side”, a misura di bambola, funziona come uno di queli veri: con luci lampeggianti, un segnapunti digitale, un lancia-biglie in piena regola per lanciare la pallina di metallo, pulsanti per controllare i flippanti su entrambi i lati, gambe in metallo e suoni realistici. Un oggetto degno di nota, realizzato in metallo e legno, venduto al prezzo di 150 dollari. Per far divertire la bambola e le bambine che la acquisteranno. Ma non finisce qui. Si è pensato anche all’outfit di Julie, vestita con un gilet in denim con divertenti ricami ispirati agli abiti da discoteca anni ‘70 e bottoni in vero metallo. Poi un paio di jeans a zampa, con tasche frontali e ricami artistici; un berretto da rosa in finta pelle scamosciata e un paio di sandali con zeppa rossi e cinturino e lacci bianchi. La bambola è venduta separatamente dal flipper. Una mossa, quella di Mattel, che potrebbe segnare un passaggio storico per l’industria del flipper che a questo punto sembra a tutti gli effetti “riaccreditato” all’interno dello star system dell’intrattenimento globale, per la definitiva rinascita. Per la gioia dei tantissimi appassionati di tutto il mondo.

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politica

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SPECIAL

AMUSEMENT BETWEEN BREXIT AND INNOVATIVE THRUSTS A lot of news at the Eag International Expo 2020, the event that will take place in January, 14 – 16, at the ExCeL London. Eyes on the Italian case too. by Michela Carboni

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ses for and a variety of other products and systems that are relevant for the global markets. The show will feature the latest in game content, cash handling, cashless payment systems and business management software, including systems that assist with responsible gaming”. How will the conferences be organized and who will participate? “The sessions are organised internally, except for the day of Immersive Entertainment seminars that is organised by Kevin Williams of Kwp consultants”. What is the state of health of the amusement in England? “It’s quite good, primarily as a result of the increasing trend to take holidays within the UK (Staycation) redemption is performing well” What are the difficulties this sector faces? “Probably the main difficulty is around the uncertainties caused by Brexit. It’s difficult for businesses to plan strategically in this environment”. How is the Italian amusement market perceived abroad? “There is a great deal of sympathy felt towards our Italian colleagues over the situation with redemption. Through bodies such as bacta and Euromat we are keen to assist.

MARTIN BURLIN

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A cura di Natasha Crisantemi

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he world of pure entertainment gaming will meet like every year at the Eag International Expo 2020, the event that will take place in January, 14 – 16, at the ExCeL London. What are the news and the main features of this event, dedicated to the amusement world? We asked the president of the event, Martin Burlin, who says: “In addition to an expo showcasing the very latest products from more than 200 manufacturers plus exclusive launches, there will be a Seminar programme plus a number of social events. The social events include ‘After Hours at Eag,’ the Veterans Lunch and the bacta Eag dinner”. What are the main subjects that will be addressed? “The strong themes are all types of immersive technology in out-of-home entertainment, cashless payment systems and social responsibility”. Which are the most representative countries at the event? “The UK, Ireland, Italy, Spain, France, Belgium, The Netherlands and Scandinavia” Why who deals with gaming should attend your event? “The participants will see the latest gaming machine relea-


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as arcades and eSports. Leif will present the HologateDefining Immersive Entertainment session. Paul Collimore of Spree will present Defining Younger Immersive Play. Already appreciated cooperator of Eag, the Ceo of Immotion Group Martin Higginson will host the session entitled Immersive Deployment For The Fec. Immotion has developed many Vr entertainment areas in the most important places, including The O2 and Legoland and has introduced some pioneering business models.

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Jonathan Cortinas, Event Express sales director, adds: “We are pleased to work with Eag Expo and to support the expansion of the show.”

Scheduled events Thanks to the agreement between the consulting company Kwp and Eag International, the visitors of the London event will have an exciting opportunity to open the new year with a full day of seminars, addressing the latest trends in entertainment outside the home. Tuesday, January, the 14th, the program focuses on the impact of new technologies in the entertainment and attractions sectors. Kevin Williams of Kwp explains: “For too long there has been a concentration on technology at the expense of its application to the entertainment world. We have put together a stellar cast of speakers in the various seminars and these are the subjects that are already promoting the adoption of these technologies by amusement operators”, he assures. The first session, called ‘Bringing Arena-Scale Vr To The Capital’, will be hosted by John Lilley of MeetSpaceVr. Lilley will share the experience of MeetSpace Vr in managing roaming and arcade eSport and virtual reality stations. The developer of the multimedia platform Hologate was a great supporter of Eag International, both as an exhibitor and during the seminar sessions. In a relatively young sector, the Ceo and founder Leif Petersen has acquired a considerable level of experience in creating content for permanent and event-based virtual multi-user experiences, in different environments such

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We have concerns that some of the problems encountered in Italy could spread to other markets if the case for Redemption is not made clearly”.

Amusement between Brexit and innovative thrusts

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We continue to talk about Italy in the gaming world and, in particular, in the amusement sector. For better or for worse. Indeed, especially in the bad, one wants to say. Due to the restrictions on the sector and, in particular, against the ticket redemptions, adopted at the regional level, which have already received attention within the 2019 Eag fair, with a debate on the topic organized by this newspaper, which had attracted general attention, to the point of being repeated this year again. This time, however, we also wanted to give an impulse bringing a sense of optimism for Italy and for the global industry, also exploring the new opportunities that arise in the sector thanks to the connection with the eSports phenomenon. With two conferences in two days that promise to animate the fair and trigger questions.

Gioco News conference on eSports and Gaming retail

The GiocoNews.it conference on the amusement sector

14 GENNAIO H 15 Competitive videogames in a competitive market

15 GENNAIO H 12 Ticket redemption: future is at stake

What are the possible links between eSports and Amusement and what are the business opportunities? How are videogame competitions linked to the world of arcades and FECs? How can the scenario change with the spread of virtual reality and augmented reality in retail gaming? Gioco News talks about it with the main international experts, with the support of the skilled magazine eSportsMag.it

The future of the entertainment sector is far from fun. In Italy and beyond. It’s all because of not very careful legislators, populist politicians and short-sighted visions. What can industry do to avoid the industry crisis? After the 2019 Eag Expo conference, a new warning message (and a request for help) from Italy to Europe and the rest of the world to save ticket redemptions and the entertainment industry.

Speakers: - Alessio Crisantemi, editor of Gioco News - Jan Goetgeluk, founder and Ceo of Virtuix Moderator: Ian Donegan, chief reporter at InterGame & InterFun

Speakers: - Jason Frost, Euromat president - Paolo Dalla Pria, Sapar Service president - Lawyer Cino Benelli, gaming and amusement expert Moderator: David Snook, InterGame columnist

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MISSION COMPLIANCE THE DAY AFTER THE GAMING ESUMMIT, ORGANIZED BY KPMG AND STAGED IN MALTA, WE ANALYZE THE CHANGES AFFECTING THE INTERNATIONAL GAMING INDUSTRY WITH RUSSELL MIFSUD, DIRECTOR GAMING LEAD OF THE CONSULTING COMPANY. WITH A LOOK ON ITALY TOO.

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ompliance is the main challenge that gaming industry is facing at a global level. But this game is played on several fronts: between regulators, businesses and governments, with the latter dictating the general line that others must necessarily follow. And, often, that’s where problems arise. It is clear in Italy, but similar situations also occur in other markets considered “mature”. While the emerging ones are trying to take only the good that has been done in other realities, faced with the need to bring out an underground offer now widespread everywhere. A series of aspects addressed in detail in the eSummit on gaming organized by the international consultancy company Kpmg, in Malta, on the sidelines of the Sigma fair. An annual meeting that brings together a series of experts to discuss the latest trends and update on news concerning the sector. Providing useful indications on the state of health of the industry and future prospects, which we analyze with the promoter of the event, Russell Mifsud, Kpmg’s Director Gaming Lead. Having reached the end of the year, what is your analysis of this 2019 for the gaming industry? In your opinion, it was a positive year globally and what was it mostly characterized by?

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“2019 has certainly been another busy year for the remote gaming sector and I do not expect it to slow down in 2020. As the industry continues to mature and become ever more sophisticated, it comes with challenges and learning curves for all stakeholders. New legislation and regulation continue to steer the sector on a global scale and as the remote gaming sphere continues to become increasingly more complex, then the need to anticipate the emerging trends and obligations of the industry continue to grow tremendously – it keeps us all on our toes as one’s brand and reputation is often what determines the winners from the losers”. What are the main challenges that the sector is facing in the next few months at the regulatory level? “Compliance, with all of its complexities have continued to drive consolidation into play as a result of margins being squeezed and an ever growing need for strategic growth. Responsible gambling, evolving directives, advertising restrictions, taxes and AML have continued to play a dominating role in this ever maturing industry”. The subject of gaming advertising has become central in many European countries and beyond. Italy, as is known, has introduced a total ban that threatens to influence other legislators. What do you think about it? “This is a challenge, which brings about uncertainty and will impact the industry and beyond from a 360 degree standpoint. I believe this wave of advertising restrictions are a result of having had a lack of self-regulation within the gambling sphere for so many years, whereby many operators ‘were making hay whilst the sun was shining’. This inevitably con-

tributed to the overall public perception of gambling and from a political standpoint, will often be an obvious agenda point to deter”. In its latest event in Malta, KPMG has addressed many of these issues, exploring various aspects. In your opinion, what are the real priorities of the industry at European level? “Growth, Increasing compliance, Public mood about gambling, Unregulated markets, Emerging markets, Brand reputation” Continuing on Malta: the island has been turned upside down in recent weeks by the capture of Fenech and the pressure received from the premier by the citizens. Do you believe that these movements can compromise the future of the island and its centrality in the world of European gaming? “Each and every country has its challenges. It is imperative that we address any shortcomings in a streamlined manner and strive to come out of this stronger than we ever have been. This will take dedication, a long term vision and best-in-class mechanisms across the board, for the benefit of managing Malta’s reputation on the world stage as the iGaming Capital”. What impact could the Brexit phenomenon have on the gaming sector? “The UK’s decision to leave the EU has translated into uncertainty and speculation. Amidst this uncertainty, Malta’s position within Europe has played a role as a viable contingency plan for several prominent UK based (and faced) organisations. We have, as one example, seen the impact of this uncertainty come into play from several Gib based remote gaming operators, who are building up their substance within Malta for the purpose of establishing a presence on the island and safeguarding itself from any potential operational ambiguity”. (Ac)


by Ludovico Calvi

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May 14, 2018, he United States Supreme Court paved the way for individual states to introduce legislation permitting sports betting by striking down PASPA (Professional and Amateur Sports Protection Act of 1992), which had effectively prohibited it. The original policy intent of PASPA was to preserve sports integrity. The prevailing view, with the benefit of hindsight, is that PASPA ended up achieving just the opposite of its intended purpose, and fostered a massive black or grey market which was allowed to proliferate behind the thin veil of legitimacy. This outcome was the result of a longrunning attempt by the State of New Jersey to legalize sports betting within Atlantic City, following a non-binding referendum of its citizens in 2011 that clearly endorsed consumer choice that embraced black market options. In addition, the court ruling of May 2018 -Murphy vs NCAA -- radically altered the sports betting climate across the United States by striking down legal constructs that served no public interest. As you can see from the table below, today 13 American States have live betting operations up and running while six states plus Washington DC have authorized sports betting statutes in place, even if not operational, as yet. Four States have

Ludovico Calvi • President of Global Lottery Monitoring System Executive Committee • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) • Member of the World Lottery Association (Wla) Sports Betting Integrity Committee

sports betting statutes in force, 19 states are still pondering their options while 8 are not even considering drafting any bills so far. The American Gaming Association (AGA) reports show overwhelming support for legalized sport betting, as well as low consumer awareness for the various legal options available today in the US. The AGA reports conclude that: • Nearly 8-in-10 Americans say they support legalizing sports betting in their home State; • Where casino sports betting is legal, only 56% are aware that it is; • More than 7-in-10 Americans say it’s important to place sports bets through legal, regulated providers; • Just 28% of digital sportsbook players think that they are betting with an offshore unlicensed betting operator • Security and ease of placing bets are the top two priorities for future sports betting participation. All in all, there is clearly a lack of information and a widespread uncertainty concerning the legal landscape among the American public. All stakeholders involved -- media, regulators, gaming operators, sport leagues and legislators -- have the responsibility to communicate more effectively to the public about the PASPA repeal and legalization of sports betting. This would increase the percentage of consumers who may turn to sports betting as a legitimate leisure activity, as is already the case in reputable gaming jurisdictions around the world. This would make the betting industry more credible and help sustain regulated betting market environments vs illegal activities, remediating the proliferation of black-market operators and often criminal organizations under the ill-fated PASPA ban. Despite the sport betting regulatory fragmentation, the different commercial, fiscal and operational environments and the distinct level of sustainability of the betting business in individual states, the Gross Gaming

POLITICA ROBERTO SPERANZA Revenue (GGR) generated so far is encouraging. According to H2 Gambling Capital, a prominent market data and intelligence firm, 2019 will close with nearly $1 billion GGR with a split between interactive and retail of 40% vs 60% and 13 States fully active and in operation. The firm also estimated that in 2030 there will be 38 states fully active and a GGR value of around $9.3 billion with a channel distribution of 70% interactive and 30% retail. The most important states for Sport betting will eventually be California, New York, New Jersey, Nevada and Illinois, accounting for over 50% of the overall US estimated GGR. The Compound Annual Growth Rate over 10 years is estimated to be 223% with the main growth distribution channel being interactive.

In the process of regulating sport betting in the US, there are best practices, which have created the regulatory conditions for a sustainable long-term market growth within a given State, while fighting black market and offshore operators effectively. In these jurisdictions with reasonable license fees and a GGR tax of approximately 15% or below, the various sport betting value chain actors will be able to generate a positive return on their investments while safeguarding profitability levels. On the other hand, where policymakers and regulators are unable to create sustainable regulatory and fiscal conditions in a State, the sport betting market will not be attractive for gaming operators who will no doubt choose to turn away from an opportunity deemed economically non-viable. Unfortunately, there are several jurisdictions which have created unsustainable market conditions and therefore are not creating value for consumers, the industry, or taxpayers. In those cases, the black market and offshore operators will continue to expand their businesses outside unfettered by integrity measures and standards of consumer protection.

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Is the US Market the new Eldorado for Sport Betting?

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by Ian Donegan, InterGame

MODERNISING MEXICAN AMUSEMENTS Ricardo Malo, the owner of Mexico’s Replay Arcade, spoke to InterGame’s Ian Donegan about the challenges of running an amusement business in the country

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aving watched his father run arcades across different cities in Mexico in the early 1990s, Ricardo Malo has started his own amusement business in Plaza San Pedro mall in the city of Mexicali. Replay Arcade has more than 80 games, ranging from classics to the latest crane and redemption games. Its additional amenities include a redemption store and a bar for snacks and drinks. He got involved in his father’s business four years ago and then, at the beginning of 2019, decided to start his own venture. “We worked on this concept together with a great team of local architects and designers and developed what is now Replay Arcades. We opened for business in July,” he said. The change in the industry is best summed up by his father’s empire, which boasted over 20 sites during the 1990s and today is only five. “So that is why I have been helping him over the past four years and in that time I saw this opportunity,” he said. This isn’t Malo’s primary role, he also runs a chain of clothing stores across the country, but the promise of what a modern Mexican arcade could offer wasn’t something he felt he could pass on. “My father’s business plan was good but it needed to be modernised and it needed something extra,” he said. He thought for a little while about the right word to describe this something extra and eventually decided on “cosy.”

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“That’s what it needed to be, it needed to be comfortable and welcoming and cosy but, at the same time, give people who walk into the room for the first time that wow factor. This was the concept we wanted to bring to life,” he said. While this background has been helpful, there is a marked difference in the industry between then and now. “All I can remember at the time was video games, everything was video games, there was little to no redemption anywhere. There was no social media or anything like that so it was difficult to research the latest trends. All we had to go on was what the distributors told us. I don’t remember even having a redemption counter back then,” he said. This is now a big part of his own endeavour. “The key to a good redemption counter is the right toys for the right price. We don’t want our toys to be completely out of reach. We are not going to put in an iPad so they have to spend a year playing in order to get it, that is never going to work,” he said. The aim of an arcade, Malo believes, should be to make sure that if a customer visits and plays some games they should have enough tickets to be able to leave with something from behind the counter. “We are constantly restocking and rethinking what toys work best and are most appealing,” he said. While he is interested in identifying the most popular items at any one time, he has placed a blanket ban on any toys that involve guns or are “war-related” in any way. “I don’t think it’s good to encourage that kind of aggression in children,” he said. Sticky Hands, he said, are particularly popular at the moment. This is a gooey, slightly adhesive toy kids can throw at walls and it will slowly creep down. “Our candy also does very well, it’s a magnet for kids,” he said.

The business recently installed Intercard cashless management technology. “Replay Arcades chose Intercard because we have a great product at a good price,” said Lisa Oliveira, Intercard business development manager for Latin America. “Intercard’s reputation for having the best customer service in our industry was also a key factor in their decision.” One of the biggest advantages that Malo has noticed since installing the system has been the ease of implementation of promotions and their effectiveness. “We have seen a huge response to our two-for-one offer. October is a very slow month, for example, because the kids have just gone back to school so we used this promotion to offset that loss,” he said. As the location has been opened in a mall, Malo has embraced the benefit of the businesses around his own. “Mondays can be slow, so on days like these we have a deal that if a customer, for instance, comes in with a cinema ticket we will put 75 pesos on their card,” he said. This also helps customers to become more familiar and comfortable with the process of recharging their cards on a regular basis. As well as that, the system gives the operator valuable insight into customers’ spending habits. With so much experience in customer service, it’s not surprising that staff training is a priority for Malo. Before the site opened, he brought in an outside agency to train the staff in customer service, in particular how to come across as friendly and helpful. “We also make sure that our staff have a lot of experience playing all of the games. So if a customer asks ‘how many points do I need to advance to the next level of the game?’ they know off the top of their heads because they have had to wonder the exact same thing. They know what the function is of every button of every game,” he said.


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rity for the next 5 years. In the aftermath of the result, UK-listed gambling stocks – along with many other sectors – saw an immediate boost in their values. But there could still be issues ahead for the UK gambling operators. The Conservative party manifesto promised a review of the 2005 Gambling Act and talked about making online gambling “safe” – a term often used but rarely defined. GBGC assumes it will mean more regulation and compliance. The probable areas to be looked are use of credit cards, the VIP category, advertising and spending limits. Some of these topics are already being considered by the Gambling Commission and on the operators’ own initiative. But there are many priorities for the new government in 2020 and the review of the Gambling Act might not be top of the list. There could be much to do for the newly formed Betting and Gaming Council (BGC) in the UK. The BGC appears to appreciate the concerns of the regulator and government: “Our mission is to champion industry standards in betting and gaming to ensure an enjoyable, fair and safe betting and gaming experience for all our customers.” While the political landscape might have been settled in the UK, 2020 will bring the presidential election in the US. 2019 saw more than half a dozen individual states offer sports betting and create a market worth more than US$ 10 billion in betting stakes. 2020 will be the first full year of operations for many states and several others are due to launch their sports betting this year. GBGC estimates that as many as 18 states could be live by the time of the presidential election in November 2020. This would double the size of the market to US$ 20 billion in stakes and more than US$ 1.5 billion in gross win. Globally, GBGC calculates that total global gambling revenues rose by 1.3% to US$ 466 billion in 2019. Two influential markets - the Chinese state lotteries and Macau’s casinos – had difficult years, which causes a drag on the overall global market. As 2020 begins, GBGC predicts that the global gambling market will grow by 3% - 4% this year to around US$ 483 billion. Asia will continue to be the largest region for total gambling revenues, whilst casinos will be the largest gambling sector in total. Global e-gaming revenues will also rise in 2020, aided by regulation in new markets, and could reach US$ 57 billion by the end of the year. This would mean that interactive channels would account for almost 12% of all gambling by the end of the year. The ever-increasing amount of e-gaming revenues earned under local licences continues its trend in 2020, with some 60% of e-gaming revenues forecast to be earned under a local licence. But across all gambling sectors in the last 18 months, GBGC has found more than 40 instances of increased regulation, the introduction of a licence ban or increased taxes. There is no indication that governments or gambling regulators are going to change their tune in 2020. “The needle returns to the start of the song and we all sing along like before.” DANON PERDERE

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he needle returns to the start of the song and we all sing along like before.” The New Year 2020 might have begun but it feels like the global gambling sector will be singing much the same lyrics as the old year: tax, regulation and compliance. On the tax front, the final months of the old year had a sting in the tail for operators in various markets. The prospect of a 12% tax on winnings under EUR 500 in Italy was reported by the country’s media in October 2019, having had a preview of the government’s plans for the 2020 Budget. It was also reported that this winnings tax would increase in line with the winnings, up to a rate of 23% for the larger lottery jackpots. The Danish government announced that the 2020 Finance Act will increase the tax rate for internet gambling by 8 percentage points, from 20% to 28%. The only bit of good news from this tax increase is that it will not actually come into force until 2021. It is forecast that some DKK 150 million will be raised in additional revenue for the government by this measure – new revenue that will come either from the licensed operators’ bottom line or from the consumer in the form of worse value for their bet. In Latin America, Brazil made good progress in its long drawn-out process of regulating sports betting in 2019. The draft law sets a pay-out of 80% for land-based betting operations. A 6% contribution to social programmes will be allocated to: the National Public Security Force (2.5%), football clubs (2%), public schools (1%) and the Social Security Fund (0.5%). Online betting operations have a pay-out of 89% and contribute 3% to social programmes: 1% to the National Public Security Force, 1% to football clubs, 0.75% to public schools and 0.25% to the Social Security Fund. The tax rate is to be based on turnover. A draft decree did raise hopes that the rate would be 1% of turnover but in December 2019 it was reported that it would likely be 3% of turnover – a rate that was included in an earlier bill that was passed in 2018. On top of this there is a one-off licence fee and monthly fees to be paid. One market where the end of 2019 brought a modicum of resolution and stability to take in to 2020 was the UK. The decisive result for the Conservative party in the December General Election at least gave the country some political cla-

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2020, THE NEEDLE RETURNS TO THE START OF THE SONG

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a cura di Nashira astrologa e sensitiva

6, 22, 53 Ambo e Terno su Tutte, Milano e Genova

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Attrice ucraina naturalizzata italiana Kiev, 4 gennaio 1981

GEMELLI Un po’ di nervosismo vi renderà faticoso il principio del nuovo anno e saranno soprattutto i rapporti con gli amici a risentirne. Moderate le parole e soprattutto contate fino a dieci prima di pronunciarle, potrebbero avere conseguenze indesiderate. Rilassatevi al gioco.

VERGINE Anno nuovo, vecchia storia, che credevate archiviata, e che torna invece prepotentemente alla ribalta. Chissà se questi fiori, per niente secchi, possano sbocciare proprio a gennaio! Gli astri suggeriscono di lasciarvi andare senza troppi indugi. Per giocare invece serve un po’ di prudenza.

SAGITTARIO Non è tutto oro quel che luccica, fate dunque attenzione a quell’amico, anzi conoscente, che in questo periodo vi si dimostra tanto affezionato, ma che forse nasconde qualche doppio fine. Stavolta la prudenza è d’obbligo. Il periodo è molto fortunato per mettersi alla prova al gioco.

PESCI Come i salmoni, risalite la corrente e nonostante i mille ostacoli e le fredde acque di gennaio riuscirete in tutto quello che vi sta a cuore. Gli astri stanno vicini a chi, come voi, ha coraggio e temperanza da vendere. Per giocare aspettate metà mese.

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ACQUARIO Matrimonio o figli in vista. Gli astri pronosticano grossi cambiamenti, sul fronte affettivo, per l’anno che è appena cominciato, e saranno tutti positivi. Che dire? In bocca al lupo, perché ci saranno grossi preparativi da affrontare! Ottimo momento per giocare, specie da 10 in poi.

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SCORPIONE Gennaio molto divertente e positivo per voi, che una volta tanto assaporerete tutta la leggerezza di vivere senza rimuginare troppo e con la certezza di avere gli astri a voi favorevoli. Non trascurate però l’attività fisica. Al gioco momento propizio fino al giorno 20.

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LEONE Siete un po’ ballerini in questo periodo e le persone a voi care sono da un lato divertite, dall’altro infastidite dal vostro atteggiamento. Sarà bene mettere un punto fermo su alcune situazioni in sospeso, prima che precipitino! La dea bendata vi è vicina, al gioco e nella vita.

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TORO Il 2020 inizia nel migliore dei modi e vi porta una ventata di entusiasmo e di buoni propositi che vi suggeriamo di mettere in pratica nel resto dell’anno. In particolare quello che riguarda la forma fisica…. Terminate le feste subito a dieta! Fortuna: ottimo periodo per mettervi alla prova.

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CAPRICORNO Perché rimandare a domani quello che si può fare oggi, specie se ‘oggi’ è un momento particolarmente baciato dalla fortuna? Non impigritevi dunque e portate a termine quel progetto cui vi state dedicando da tempo. Ne varrà la pena. Gioco: rimandate a febbraio.

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BILANCIA Forse, con l’arrivo dell’anno nuovo, è arrivato pure il momento di decidere che cosa volete fare da grandi. Innanzitutto una serie riflessione sugli errori commessi recentemente, così da comportarvi con maggiore consapevolezza e correttezza. Ce la farete! Bene al gioco, ma siate prudenti.

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CANCRO Single o accoppiati che siate, il 2020 vi porterà una buona carica di romanticismo e anche molto sex appeal che vi renderà davvero irresistibili! Occhio però a non tenere i piedi in troppe staffe, rischiate di perdere di vista i veri obiettivi. Gioco, il momento è dei migliori.

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ARIETE Non confondete la determinazione con la cocciutaggine e scegliete con attenzione gli obiettivi per i quali vale la pena di impegnarsi anima e corpo. Il 2020 vi donerà un pizzico di saggezza, conditeci tutti i vostri pensieri! Siete del segno più fortunato al gioco di questo gennaio.

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