AFFILIATE CONFERENCE & EXPO
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POLITICA
Domenico Furgiuele «Portiamo a scuola i rischi del gioco» SPECIALE
La bella stagione dell'intrattenimento POKER
Italiani alle Wsop senza titoli
TURISTI PER GIOCO
CASINÒ
Campione d'Italia, un anno di agonia
1 2 • s p e c i a l e
PERSONAGGI
Sarah Altobello Franco Picchini
LASLOTDELMESE
MAGIC NIGHT | U N A
COVER STORY 20
Gruppo Hit Kranjska Gora non solo montagna S L O T
M A G I C A :
A N Z I ,
C I N Q U E
ENGLISH PAGES INSIDE
NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE
numero 7/8
07 08
luglio/agosto 2019
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it
Il meteo del gioco: estate caldissima inverno rovente
EDITORIALE
anno xi
Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Roberta Falasca Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Jack Bonora Ludovico Calvi Geronimo Cardia Gianni Carra Maria Elena Dipace Daniele Duso Marco Fiore Nashira Lorien Pilling Francesco Scardovi Dan Snook Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Marketing Elena Bulgarelli mob. 348 3631373 e.bulgarelli@gnmedia.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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Sarà l’estate più calda di sempre per il gioco pubblico, in
attesa di un inverno altrettanto rovente, ma più per il governo che per l’industry di cui ci occupiamo in questo numero doppio di Gioco News. Cerchiamo di lasciarvi un bel po’ di materiale visto che, poi, torneremo mensilmente da settembre. Parleremo delle offerte del gioco in estate, stagione pessima per l’online ma ottima per le sale giochi, ad esempio. Poi un focus sul 50ennale dei campionati del mondo di poker e il punto coi bookmaker del mercato delle scommesse dopo la chiusura delle stagioni sportive 2018/2019 e i programmi per il prossimo anno. Quindi il solito punto sulla politica e anche tanti personaggi e storie legate al mondo del gaming. E per non smettere di innovare, introduciamo da questo numero anche la nuova rubrica “Vox manager”, nella quale diamo voce all’industria e in modo più che autorevole, grazie a un autore d’eccezione come Ludovico Calvi, che presentiamo all’interno. Estate caldissima, dicevamo, perché entrerà in vigore il divieto totale della pubblicità dei giochi voluta dal Dl Dignità. Tema già analizzato e sviscerato ma ora ci siamo davvero. Le linee guida Agcom hanno lanciato qualche “ciambella di salvataggio” ma le onde per gli stakeholders del gioco pubblico sono ancora instabili e, a tratti, altissime. Tanto alte da oscurare la terraferma lasciandoci addosso quella sensazione di smarrimento e impotenza. Il settore si sta adattando e rimodellando ma serve ancora maggiore chiarezza. Tuttavia, se i danni ai volumi raccolti sono stati già ingenti lasciando anche scappare molte aziende estere, quelli all’erario saranno ancora peggiori. Per quello l’inverno rischia di essere rovente per il governo. Assodato che il gioco è nel mirino del governo (o almeno per una parte di esso, quella a 5 Stelle) ma dato ormai per assunto che i miliardi di euro destinati alle casse dell’erario fanno ancora molto comodo, vorremmo capire come torneranno i conti per la prossima manovra economica. Altri aumenti di tasse non farebbero altro che “drogare” le coperture del governo con somme che difficilmente un settore già strozzato dai prelievi riuscirà a produrre per il suo “padrone”. La speranza (pensa te) è che i vari redattori della manovra di bilancio possano mettere da parte la demagogia e lavorare finalmente con criterio e buon senso. È quindi auspicabile un tavolo in cui ritrovarsi e nel quale considerare il tanto agognato riordino costruendo le regole tutti insieme. Non serve a nulla il proibizionismo, non servono a nulla le distanze e gli orari fissi. L’illegale non è uno spauracchio ma è realtà. C’è un settore davvero maturo da questa parte. O che almeno vorrebbe crescere di più nella legalità e non combattere contro chi lo ha generato e ora lo usa solo come un bancomat. Cesare Antonini
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POLITICA
04. «Portiamo a scuola i rischi del gioco»
Il deputato leghista Domenico Furgiuele spiega il perchè del divieto di scommesse sulla Lega Pro S O M M A R I O
06. Il tempo delle scelte
08. «Il decreto Dignità blocca il settore del gioco» L’europarlamentare del Partito democratico Alessandra Moretti evidenzia le problematiche relative al comparto
10. «L’Europa non stia a guardare»
Angelo Ciocca (Lega) sollecita un intervento diretto sul gioco e plaude alle scelte del governo gialloverde in materia
SPECIALE
12 12. Estate in chiaroscuro
Le sale giochi al mare sono ancora un’attrattiva per i turisti, ma gli operatori attendono una chiarezza normativa che dia maggiore certezza
14. Il nuovo volto degli ippodromi 17. Quando l’ippica sposa l’intrattenimento 18. Il fattore casinò 20. Kranjska Gora, non solo montagna 22. Gruppo Hit, si accende l’estate 23. Sala Diamond, un’offerta a bassa capacità
di spesa
24. ALBARDEGLIESPORTS 26. La bella stagione dell’amusement 28. Resort integrati tra opportunità, incogni-
te e ritardi
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019
EVENTI 30. Amsterdam accende i riflettori ma l’Italia spegne le luci Torna l’iGB Live! e mette insieme le più grandi menti dell’industria del gioco, con infinite opportunità per incontrare e costruire la propria rete in tutto il settore
32. L’isola dell’intelligenza artificiale
43. FISCO&SLOT/ Il
contenzioso delle slot e le imposte dirette
VLT
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NORMATIVA 36. Per un gioco (e un legislatore) consapevole L’approccio tecnico scientifico per la valutazione della normativa territoriale in materia di gioco pubblico è un presupposto imprescindibile per un punto di vista informato
NEW SLOT 40. Multicanalità, da sfida a realtà
Il settore del gioco cambia ed evolve, di pari passo con lo sviluppo tecnologico: così le aziende leader nel gioco “fisico” affrontano la sfida dell’online e della globalizzazione
44. La puntualità
del legislatore, ma solo a metà/ A partire
da luglio gli oltre 1.300 comuni italiani in cui si trovano le Vlt hanno a disposizione la nuova applicazione “Smart” che permette il controllo a distanza degli apparecchi
SCOMMESSE
INTERVISTE
72. Sarah Altobello,
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la “Melania Trump” made in Italy che ama il poker/ Il ruolo di sosia
della moglie del tycoon e presidente degli Usa l’ha lanciata, l’Isola dei Famosi l’ha consacrata Giochi d’equilibrio tra cinema e teatro/ Una vita professionale scandita da esperienze come regista, attore e doppiatore: Franco Picchini a tutto campo tra star hollywoodiane e giganti della tragedia greca
72
73.
50. I conti tornano
Offerta ricca e rimodulata e ci si prepara alle sfide del Dl Dignità. Ecco le analisi di Sisal Matchpoint e Snaitech. VOXMANAGER/ Il Nuovo testamento dell’integrità nello sport LEDRITTEDELMAESTRO/ Luglio-agosto, il betting che conosco
Domenico Furgiuele
52.
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54.
POKER
CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
PROMOSPACE
GIOCO &ARTE
GIOCO &ARTE
NUOVE TENDENZE
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LEAVVENTURE DAROONEY
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ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO LEAVVENTURE DAROONEY RIFLESSIONI DAORSO
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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
LASLOT DELMESE L’ORA DEL GIOCO
preverde dei nuovi giochi TORNEANDO
CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
L’ORA DEL GIOCO
GIOCARE GIO CONGUSTO
POKER STRATEGY
PANNONERO
NUOVE TENDENZE
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LEAVVENTURE DAROONEY
RIFLESSIONI DAORSO
opportunities, unknowns and delays 90. The Council of Europe Convention on the Manipulation of Sport Competitions, from its conceptualisation to the entry into force 92. Amsterdam turns on the spotlight but Italy turns off the lights 94. The great prospects of the Italian online gaming market 95. An exercise in tenacity
42. Octavian Gaming, la stagione sem-
Dal 27 luglio 2018 il Casinò Campione d’Italia è chiuso e l’intera comunità è precipitata in uno stato di grave sofferenza PANNONERO/ Casinò e introiti, gioie e dolori LASLOTONLINEDELMESE
68. 71.
88. The casino factor 89. Integrated casino resorts, between
aziende
64. L’anno del baratro FISCO&SLOT
di Hippogroup Cesenate, Umberto (Massimo) Antoniacci, punta su spettacolo e corse di qualità per rilanciare il settore e riportare gente negli ippodromi
LASLOT DELMESE
IPPICA 48. Unità e managerialità/ Il neo presidente
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LEAVVENTURE DAROONEY
Johannes Ostermeier è il nuovo campione del mondo 2019 di flipper sportivo dopo il successo ottenuto ai Mondiali di Assago, Milano
CASINÒ
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LOSFIZIO DELGIOCO
a tutti/ Il giovane tedesco
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NEWSLETTER
Ancora una pronuncia negativa nei confronti dei club di poker live che spunta in provincia di Brescia dove si giocava ormai tranquillamente A metà Wsop senza braccialetto ma che vittorie! L’Italia dell’Ips invade il King’s Resort
58. 62. 46. Ostermeier sopra
DALMONDO
L’OROSCOPO
GIOCO &PSICHE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
LAVLT DELMESE
GIOCO &TECNICA
DANON PERDERE
PANNONERO
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LOSFIZIO DELGIOCO
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56. Restare nel limbo o bussare alle porte del paradiso?
DALMONDO
74. DALMONDO 75. L’ORADELGIOCO 76. DANONPERDERE 78. L’AVVOCATODELDIAVOLO 79. GIOCO&RETAIL 80. GIOCO&PSICHE 82. GIOCHIDABAR 83. GIOCARECONGUSTO 84. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
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FLIPPER
rubriche
GIOCARE GIO CONGUSTO
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70. Le grandi prospettive del mercato
italiano del gaming online
PAROLADI COLLOVATI
Parallelamente alle pur giuste campagne di sensibilizzazione, bisogna sostenere con risorse vere i centri che combattono attivamente il gioco patologico attraverso il meritorio coinvolgimento di professionisti.
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85 . NEWSLETTER
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politica
D O M E N I C O
F U R G I U E L E
«Portiamo a scuola i rischi del gioco»
Si
di Roberta Falasca
Il deputato leghista Domenico Furgiuele spiega il perchè del divieto di scommesse sulla Lega Pro e i rischi che corrono i giovani atleti dei campionati minori quando il gioco diventa oggetto di puntate
pone come un padre protettivo nei confronti dei propri figli. Il deputato leghista Domenico Furgiuele ha intrapreso un percorso alla Camera, nell’ambito della discussione del disegno di legge sulla riforma dell’ordinamento sportivo, volto a vietare le scommesse sui campionati di Lega Pro, mettendo sul banco degli imputati ludopatia e malavita: due piaghe a cui lo Stato deve fare fronte, senza stare con le braccia conserte ad aspettare. Secondo Furgiuele si deve passare dalla scuola per insegnare ai ragazzi a vivere lo sport senza intromissioni da parte delle lobby del gioco. E propone di introdurre all’interno dell’educazione civica uno spazio per ricordare agli studenti i rischi legati al gioco con vincita in denaro. Onorevole Furgiuele, lei auspica che venga eliminata anche la possibilità di scommettere sulla Lega Pro, non solo per la questione della ludopatia, ma soprattutto per infiltrazioni della malavita, ci può approfondire la questione? “La ragione è presto detta. La Lega Pro negli ultimi anni ha subìto aggressioni impressionanti dal mondo della criminalità organizzata, quando non vere e proprie infiltrazioni. Le inchieste giudiziarie, le esclusioni, le sentenze che l’hanno caratterizzata, a mio avviso, ne hanno alterato la affidabilità, compromettendola in più di una stagione. È un campionato delicato che abbraccia contesti ambientali talvolta difficili, esposti a rischi enormi sotto i profili che attengono al condizionamento del gioco e quindi dei risultati. In taluni ambienti spesso il controllo reale è difficile, se non impossibile, per tale ragione l’eliminazione della possibilità di scommettere sarebbe un’opera di prevenzione seria. A mio avviso sarebbe già un risultato introdurre il divieto di scommettere sulle gare di Lega Pro limitato nel tempo, speriamo bene”. In vista della delega al Governo per la riforma dell’ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione, lei ha espresso apprezzamento per l’approvazione della legge di ratifica della Convenzione di Magglingen che prevede la sospensione delle scommesse su partite che riguardano i minori nonché sui campionati minori, cosa può aggiungere al riguardo? “Quelli che noi chiamiamo minori sono nella maggioranza dei fanciulli, uomini in formazione, come tali con un corredo motivazionale e morale naturalmente fragile e, in ragione di ciò, poco impermeabile all’agire subdolo e sofisticato di veri e propri professionisti del crimine che attraverso anche opere di manipolazione cercano di violare l’innocenza dei giovani atleti per piegarne
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019
POLITICA DOMENICO FURGIUELE
prestazioni, e risultati, ai trucchi della scommessa illecita. Il delinquente che tenta di corrompere il giovane atleta non è uno sprovveduto: non gli si presenta con fare criminale, minaccioso ma fa perno sulle legittime ambizioni di successo dei ragazzi, anche in termini di guadagni economici, offrendogli con il sorriso la scorciatoia della corruzione per realizzarle. E allora, vietare la scommessa nel mondo del calcio giovanile significa sottrarre la delicata dinamica sogni-realizzazione alla criminalità in giacca e cravatta”. Lo scenario politico in questi ultimi anni è cambiato di molto, forse rivoluzionato, come è per certi aspetti anche il comparto del gioco pubblico in Italia. Qual è la soluzione più giusta per contrastare il gioco patologico? “Una campagna pubblicitaria, per quanto mirata e intelligente, da sola può far poco per ridurre i rigori di un morbo, la ludopatia, che sta consumando le risorse di tantissime famiglie e rovinando le famiglie stesse dall’interno, mutilandone il valore più prezioso: la fiducia. Parallelamente alle pur giuste campagne di sensibilizzazione, bisogna sostenere con risorse vere i centri che combattono attivamente il gioco patologico attraverso il meritorio coinvolgimento di professionisti. Potenziare queste esperienze, dando loro la possibilità di potersi radicare anche nelle periferie più disagiate, molto esposte alla tentazione del gioco, può contribuire ad una presa di coscienza collettiva che parta dal dato che un euro non speso per una giocata è un euro guadagnato. Insieme a questo bisogna puntare sui programmi scolastici che devono poter prevedere una costante, e non episodica, sensibilizzazione al giocare sano. Ad esempio, dal momento che è ritornata protagonista a scuola l’educazione civica, per il cui reinserimento mi sono anche io molto battuto, essa preveda anche un focus sui rischi del gioco”. Secondo lei, il Governo quando metterà mano al riordino sul gioco? “La riforma deve essere organica e per tale ragione condivisa dai contraenti politici della coalizione. Pur essendovi un buon lavoro di intesa svolto nella passata legislatura, il mondo del gioco, che cambia di continuo, va ascoltato, va indagato attraverso sessioni di lavoro che abbiano al centro il confronto con i suoi stakeholder , poi però è il buon senso della politica che deve trarre le conclusioni e dire la sua, cioè legiferare. Sono maturi, a mio parere, i tempi per un testo unico sul gioco, dal momento che la legislazione appare frammentaria e perfino confusionaria. In questa giungla i valori della sicurezza e della salute spesso vanno in secondo o terzo piano, e ciò non è più tollerabile. Per quanto mi riguarda suonerò la sveglia nella commissione competente anche perché il termine per la proposta di riordino è scaduto a febbraio scorso”. Secondo lei, la regolamentazione del gioco è una stretta che colpisce le piccole e medie aziende del settore dal punto di vista economico e occupazionale? “La regolamentazione colpirà solo chi attraverso il gioco froda l’erario, rovina le famiglie e trucca la fede spor-
tiva. Un riordino del sistema non solo non toccherà gli operatori onesti, ma ne porterà sul mercato di nuovi”. Per quanto riguarda l’ippica, settore che non gode di buona salute in tutta Italia, il ministro alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio ha teso la mano agli operatori del settore, secondo lei l’ippica si può salvare? “Mai come in questo caso l’esortazione ‘datti all’ippica’ può avere un senso compiuto. È vero, il settore è in crisi, ma il ministro Gian Marco Centinaio, al quale mi legano stima e amicizia, ha intenzione di riprenderlo per bene perché l’ippica è un cardine della storia sportiva e anche culturale di questo nostro paese. La sua prossima frontiera deve essere il profondo sud dove sono convinto che potrà allignare maggiormente rispetto al passato. Nel concreto, il codice della legalità proposto dal ministro e lo sblocco delle risorse a sostegno degli ippodromi sono misure concrete, che la dicono lunga sulla volontà di attuare il nobile intendimento di rilancio della disciplina”.
LUI
CHI
È? !?
Nato in provincia di Catanzaro, il 1° gennaio 1983, ha una laurea in Scienze dell’educazione ed è imprenditore edile. E’ stato eletto nella circoscrizione Calabria con la Lega e proclamato il 20 marzo del 2018. E’ componente della quarta commissione Difesa alla Camera e in sostituzione del sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon è anche in settima commissione Cultura.
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politica
Il tempo delle scelte Difendono le proprie competenze, ma chiedono a gran voce una legge nazionale sul settore: ecco le posizioni sul gioco dei sindaci eletti alle recenti elezioni amministrative
F
di Francesca Mancosu
orse nell’ultima campagna elettorale si è parlato di gioco meno del passato, ma i nuovi amministratori comunali hanno comunque le idee chiare sul tema. Da Bari a Modena, passando per Pavia, Lecce e Pesaro, Alba e Tortona, emergono un impegno comune per il contrasto al Gap, ma anche spunti interessanti per le varie leggi regionali che i sindaci si trovano ad applicare sul territorio. Senza dimenticare la richiesta corale di un’omogeneità normativa nazionale.
LECCE E BARI CONFERME PER IL CENTROSINISTRA
ANTONIO DECARO
CARLO MARIA S A LV E M I N I
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Nell’Italia travolta dall’avanzata del centrodestra, e in particolare della Lega, spicca il caso della Puglia, dove grandi città come Bari e Lecce hanno visto la rielezione di due sindaci di centrosinistra. In primis di Antonio Decaro, che soprattutto da presidente Anci è stato fra i sostenitori dell’intesa del 2017 in Conferenza unificata in difesa dei poteri degli enti locali nel varo di limiti orari e territoriali alla diffusione degli apparecchi. Una posizione che conferma, ponendo l’attenzione anche sull’attuazione della nuova legge regionale, in vigore da gennaio 2020. “Oltre alla distanza dai luoghi sensibili, si introducono limitazioni sulla tipologia di esercizi commerciali che possono ospitare giochi e sul numero di apparecchi che è possibile accogliere in una sola struttura. A parte questi limiti, io credo sia ancora più importante l’aspetto della legge che riguarda i paletti nella diffusione di comunicazione promozionale rispetto al gioco e ai suoi risvolti positivi, stabilendo i termini di una convenzione che la elimini almeno sui mezzi di trasporto a gestione pubblica.
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Nessuno crede che diminuendo la pubblicità diminuirà di pari passo il fenomeno ma credo sia opportuno approcciarlo sotto più punti di vista: la sanzione, il controllo stringente delle forze dell’ordine, la prevenzione nelle fasce più deboli, giovani e anziani, e la diffusione di messaggi promozionali, che anche se di natura privatistica hanno un impatto sociale non di poco conto”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’omologo di Lecce, Carlo Maria Salvemini: “Credo che il fenomeno del gioco patologico vada contrastato, oltre che con il rispetto delle prescrizioni di legge, attraverso politiche che si pongano l’obiettivo di riattivare relazioni sociali nei quartieri delle città. Il contrasto, non passa solo dalle giuste disposizioni di legge in vigore, da ultima la stretta sulla pubblicità, ma anche da politiche che influiscano sull’ambiente dal quale il potenziale giocatore patologico è influenzato e dal quale troppo spesso si sente estraneo. A livello regionale credo che il legislatore abbia scelto di non penalizzare aziende che sarebbero state colpite nei bilanci e nella sostenibilità a causa dei costi connessi allo spostamento fisico delle agenzie, tenendo conto del fatto che il cosiddetto distanziometro non era in vigore al momento dell’avvio di queste attività. Allo stesso tem-
IL TEMPO DELLE SCELTE
po, la Regione non ha rinunciato a criteri più stringenti per le future attività in tema di distanza dai luoghi sensibili; ma la distanza dai luoghi sensibili è solo una delle precauzioni possibili per ridurre il rischio del gioco patologico”. Per Salvemini, a questo punto, è indifferibile il varo di una legge nazionale sul settore “per superare la frammentazione regionale, che genera disomogeneità, rendere più efficaci le misure di prevenzione del rischio di fenomeni patologici, dare agli operatori e ai clienti delle agenzie la possibilità di lavorare e vivere in modo sano quella che deve restare una attività ludica occasionale per gli appassionati di sport. È la confusione che genera distorsioni e illegalità. La chiarezza e la disciplina del settore a livello nazionale non potranno che apportare benefici per tutti, in primis per lo Stato, che oggi fa del gioco una importante voce di entrata del suo bilancio e che mancando di disciplinare il settore perde esso stesso in credibilità”.
ALBA E TORTONA SULLA SCIA DI CIRIO Così come la regione Piemonte, che a fine maggio ha scelto come governatore Alberto Cirio, anche i comuni di Alba (Cn) e Tortona (Al) per i prossimi anni verranno amministrati dal centrodestra. Nel primo caso, a indossare la fascia di sindaco è Carlo Bo, che evidenzia: “Il tema della ludopatia è rilevante, come indicano gli operatori sanitari, perché determina costi sociali elevati e mette a rischio la vita e la serenità di persone e famiglie. Concordo, però, con il presidente Cirio che l’atteggiamento proibizionista non produca i risultati sperati. Togliere le strutture dalla vista - allontanandole dai luoghi sensibili - o ridurne gli orari - può produrre effetti positivi immediati, non di lungo periodo, ma rischia anzi di emarginare ancora di più i giocatori. Bisogna intervenire su prevenzione e educazione, partendo in particolare modo dai giovani che saranno gli adulti di domani”. In parallelo, “ritengo che sia necessaria una legge nazionale per evitare che a pochi chilometri di distanza valgano regole diverse e, quindi, non si raggiungano i meritori obiettivi di contrasto alla ludopatia. In generale, e non solo sul gioco, io credo che la miglior misura di contrasto a ciò che si vuole ridurre sia fornire alternative, di socializzazione, di impegno, di interesse culturale”. A una novantina di chilometri di distanza, il neo sindaco di Tortona, Federico Chiodi, rileva che le norme regionali mettono in luce una “realtà molto complessa; da un lato esistono operatori che non sono solo dotati di regolare licenza, in particolare chi ha aperto la propria attività precedentemente all’introduzione delle attuali restrizioni, ma che hanno anche investito quote importanti in queste attività. Dall’altro è necessario contrastare il fenomeno della ludopatia e tutelare in particolar modo le fasce più deboli. Si tratta di trovare il giusto equilibrio fra queste due esigenze”. Una ricetta da perseguire anche a livello nazionale dove
“prima di imporre restrizioni ai locali che in maniera legale consentono il gioco d’azzardo, bisognerebbe lavorare su un programma di educazione e di informazione sull’argomento, ad iniziare dalle scuole”.
PAVIA, MODENA E PESARO PUNTANO SULLA PREVENZIONE Fra le altre città “sotto osservazione” per il settore del gioco poi c’è indubbiamente Pavia, ora guidata da Fabrizio Fracassi (Lega). “Ritengo indispensabile agire in modo integrato: da un lato con azioni di pronto soccorso per aiutare chi è in difficoltà, dall’altro con azioni di prevenzione attraverso progetti formativi e educativi a cominciare dalle scuole. Inoltre è indispensabile applicare le misure previste dalla legge regionale. Credo anche nel sostegno legale ai gestori dei pubblici esercizi che vogliono dismettere le macchinette per il gioco”, afferma, assicurando il supporto di Comune e Regione “alle aziende del settore che volessero riconvertirsi”. Anche Fracassi auspica una normativa nazionale che limiti l’accesso agli apparecchi e lavori su essi “per scardinare i meccanismi che aumentano la dipendenza psicologica (suoni, velocità...) mettendo un massimo di tempo per ogni giocatore”. Da Modena, a esprimere la posizione dell’amministrazione invece del sindaco Gian Carlo Muzzarelli (Pd), eletto per il secondo mandato, è l’assessore alle Politiche per la legalità Andrea Bosi, che ricorda il percorso contro il Gap avviato nel 2017, con l’ordinanza oraria e l’obbligo di delocalizzare o chiudere le sale gioco troppo vicine ai luoghi sensibili, in attuazione dela legge regionale che “ha espresso una posizione chiara, che tende a rendere più complicato per le persone imbattersi nell’offerta di giochi la cui presenza, di fatto, può concorrere allo sviluppo di ludopatie. Molte imprese hanno preso consapevolezza di questo problema e chiesto tempo per delocalizzare la loro attività in aree meno prossime ai centri urbani”, ma “il nostro intervento riguarda anche molte azioni di informazione dei cittadini, in particolare i più giovani, circa i rischi connessi al gioco. Un percorso che è nostra intenzione proseguire a tutela della salute pubblica”. Chiudiamo la nostra carrellata con Matteo Ricci, altro sindaco del Pd confermato alla guida della sua città: Pesaro. “Il Comune ha messo dei paletti al gioco, cercando di limitarne gli orari con un’ordinanza ad hoc. Ora, rispetto al 2016, verranno applicate le sanzioni della legge regionale 3 sulla ludopatia del 2017, che prevede sanzioni molto più gravose che vanno da 2000 a 12000 euro”. Quanto all’invocata normativa nazionale, Ricci lancia delle proposte ben precise: “Penso che debba risolvere alcuni punti fondamentali espressi più volte dagli esperti del settore: il tema della pubblicità (in realtà già regolamentata con il Dl Dignità nell’estate 2018, Ndr), la riduzione dell’offerta complessiva e il diritto di Regioni ed Enti locali di regolamentarla sul proprio territorio, l’aumento delle risorse destinate al sistema dei servizi per garantire cura e assistenza gratuite alle persone affette da Gap”.
CARLO BO
FEDERICO CHIODI
FABRIZIO FRACASSI
GIAN CARLO MUZZARELLI
MATTEO RICCI
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politica
A L E S S A N D R A
M O R E T T I
«Il decreto Dignità blocca il settore del gioco»
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di Roberta Falasca
L’europarlamentare del partito democratico Alessandra Moretti evidenzia le problematiche relative al comparto: tra queste il crollo dell’occupazione e il fenomeno della ludopatia
ioco ancora una volta protagonista a Bruxelles grazie agli italiani. L’onorevole del Partito democratico Alessandra Moretti, tra i 76 eletti nel nostro Paese, torna sui banchi del Parlamento europeo e nella sua agenda mette al primo posto interventi concreti che mirino ad avvicinare l’Italia al cuore dell’Europa, affinché si vada nella direzione della costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Lotta alla ludopatia e salvaguardia dell’occupazione delle piccole e medie imprese, tra le sue priorità. Onorevole Moretti, ancora una volta salperà alla volta del Parlamento europeo. Cosa chiederà all’Europa per l’Italia? “Sono molte le cose che l’Europa può fare per l’Italia. Innanzitutto dal Parlamento europeo mi impegnerò affinché l’Unione europea cambi: l’unità dei paesi è certamente un fattore positivo per il benessere di tutti i cittadini eppure, soprattutto in seguito alla pesante crisi economica e sociale che ha colpito l’intero continente, è necessario che l’Europa cambi per poter dare risposte concrete ai bisogni degli europei. Serve proseguire nel progetto presentato da De Gasperi e Spinelli andando verso gli Stati Uniti d’Europa. Serve un’Europa che sia vicino ai cittadini in termini economici, politici, sociali e fiscali, che lotti contro le disuguaglianze e la povertà verso cui ci stanno trascinando le cieche destre che non fanno altro che allontanare il nostro Paese dal cuore dell’Europa. Chiederò maggiore attenzione al tema del lavoro, all’uniformità fiscale per le aziende, al Made in Italy, un salario minimo europeo che non sia soggetto a disparità di genere. Ma chiederò anche di agire globalmente per la questione climatica, la tutela dei giovani nello studio e nell’avvio al lavoro e delle famiglie”. Lo scenario politico in questi ultimi anni è cambiato di molto, forse rivoluzionato, come è stato anche per il comparto del gioco pubblico in Italia. Secondo lei il decreto Dignità, che vieta la pubblicità del gioco sui mass media, è la soluzione più giusta per contrastare il gioco patologico? “Sul decreto Dignità ci sarebbero tante cose da dire, soprattutto per i terribili vincoli imposti
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019
POLITICA ALESSANDRA MORETTI
alle aziende che si trovano costrette a bloccare le assunzioni. Per quanto riguarda il gioco d’azzardo, la limitazione della pubblicità è importante, ma è solo un piccolo passo rispetto alla complessità del tema. Serve innanzitutto ridurre l’offerta e la domanda di gioco, diminuendo il numero delle slot e delle sale gioco. Inoltre, serve una grande azione sul piano culturale, prevenire cioè i casi di ludopatia attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione che siano rivolte soprattutto alle nuove generazioni e ai soggetti più deboli. Inoltre, serve che lo Stato abbia i mezzi e le risorse per poter curare chi è affetto da questo fenomeno che deve essere riconosciuto come una patologia”. Secondo lei, la regolamentazione del gioco voluta dal Governo, in particolare dal ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, è una stretta che colpisce le piccole e medie aziende del settore dal punto di vista economico e occupazionale? “A mio avviso, il decreto Dignità voluto dall’attuale governo causa gravi problemi per le piccole e medie aziende in tutti i settori. Ovviamente sono state proprio loro, i soggetti più vulnerabili, a farne maggiormente le spese. Il decreto, infatti, ha imposto nuovi vincoli che hanno costretto le aziende a bloccare le assunzioni di personale già formato: non avendo la stabilità economica delle grandi imprese, non possono permettersi di trasformare i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Ciò che mi chiedo è: come possiamo favorire il lavoro se si penalizzano le imprese che dovrebbero essere coloro che lo garantiscono?”. Le linee guida dell’Agcom hanno interpretato lo spirito della legge, secondo lei i concessionari e gli operatori del gioco, a che tipo di futuro possono guardare? “Queste linee guida introducono novità sicuramente importanti perché non ci potranno più essere influencer che invitano a scommettere, non ci saranno gadget, sponsor o comunicazioni commerciali del gioco. Tuttavia è rimasta lunga la lista delle esclusioni dal divieto di pubblicità: resterà possibile la televendita di beni e servizi di gioco a pagamento, sarà ancora possibile effettuare servizi di comparazione di quote o offerte commerciali dei diversi competitor e resteranno le rubriche ospitate dai programmi tv o web sportivi che indicano le quote offerte dai bookmaker, purché non vi sia alcuna forma di invito al gioco. In sostanza l’impressione è che le linee guida adottate dall’Agcom siano destinate a rendere pressoché inefficace il divieto di pubblicità delle attività di gioco d’azzardo, probabilmente perché si tratta di una materia delicata che potrebbe compromettere il difficile equilibrio tra le sue forze di governo. Un’incertezza che non può che mettere in difficoltà sia i concessionari che gli operatori del gioco”. Per quanto riguarda l’ippica, settore che non gode di buona salute in Italia, secondo lei il ministro Gian Marco Centinaio sta riuscendo nel suo intento, ovvero quello di valorizzare e promuovere la filiera?
“Centinaio ha proposto l’adozione di un Codice della legalità finalizzato da un lato a riavvicinare il pubblico al mondo delle corse e dall’altro volto a migliorare la qualità della ricettività degli ippodromi per cavalli e operatori ippici che necessariamente passano dalla rivalutazione dei singoli impianti. Passi importanti che tuttavia devono essere messi in pratica in modo efficace e tempestivo affinché possano mostrare dei risultati. Purtroppo manca ancora un piano di sviluppo e di rilancio chiaro del settore. Le incertezze sono ancora numerose, anche a causa dell’allocazione annuale delle risorse deciso attraverso la legge finanziaria. La situazione degli ippodromi, con risorse ridotte ai minimi termini, è disastrosa e ciò impatta su tutta la filiera che comprende proprietari, professionisti, allevatori e ippodromi”. Cosa ci può dire sul Casinò di Venezia? Lei ritiene che le case da gioco, in generale, possano essere veicolo di promozione turistica? “Sicuramente il casinò attira da sempre turisti ed è una moda che sembra decisa a non passare dato che nel 2018 ha realizzato il miglior risultato di incasso degli ultimi 5 anni. Sicuramente è necessaria una buona collaborazione tra il casinò, il Comune di Venezia e i vari portatori di interesse del territorio, senza dimenticare i dipendenti che proprio in questi giorni avevano dichiarato lo stato di sciopero per sbloccare il contratto aziendale”.
LEI
CHI
È? !?
Alessandra Moretti nasce il 24 giugno 1973 a Vicenza. Diventa nel 1989 segretaria dell’Associazione studenti della sua città natale. Nel 2008, la lista civica “Achille Variati sindaco”, di centro-sinistra, la candida come capolista: Alessandra Moretti entra così in consiglio comunale, venendo nominata assessore alle Politiche giovanili e all’Istruzione e vice-sindaco del Comune di Vicenza. Sempre nel 2009, Alessandra Moretti entra nella direzione nazionale del Pd. Nel 2013 viene candidata nella circoscrizione Veneto 1 per le elezioni politiche e viene eletta alla Camera dei deputati. Alle elezioni europee del 2014 ha corso da capolista nel Nord-Est per il Partito Democratico, ottenendo 230mila preferenze. L’esperienza in Europa si è conclusa a gennaio 2015, anno in cui si candida alla guida della regione Veneto ma subisce una sconfitta da Luca Zaia.
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politica
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«L’Europa non stia a guardare» di Anna Maria Rengo
Da
sempre in prima linea, in Italia e in Europa, per una severa regolamentazione del gioco, a protezione, soprattutto, dei consumatori. Angelo Ciocca, rieletto parlamentare europeo nelle elezioni del 26 maggio scorso, nella fila della Lega, è pronto ad affrontare un mandato in cui porterà avanti numerose istanze in materia. “Alla fine del 2017 la Commissione Europea ha deciso di chiudere le procedure d’infrazione, affidando ai singoli stati membri il compito di occuparsi delle denunce sul gioco d’azzardo e decidendo quindi di ignorare un settore in cui si registrano diverse violazioni dei principi Ue, comprovate dai tribunali e dalla Corte di Giustizia. La scelta della Commissione di rinunciare a regolamentare un settore così delicato rischia di creare una situazione di incertezza in cui è il consumatore finale a pagare le conseguenze, visto anche il trend in continuo aumento di po-
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ALBERTO MARINELLI
La storia politica di Angelo Ciocca inizia nel 1996 come militante della Lega Nord. Nel 2001 è stato nominato assessore ai Lavori pubblici e all’ Urbanistica presso il suo Comune natale, San Genesio e Uniti in provincia di Pavia, carica che ha ricoperto fino al 2010. Inoltre, è stato capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale. Dal 2006 al 2010 ha ricoperto il ruolo di assessore alle Attività produttive e alla Formazione della Provincia di Pavia. Nel 2010, ottenendo 18.910 preferenze, è stato il primo degli eletti in Lombardia tra i candidati del partito e, entrando in consiglio regionale, ha ricoperto l’incarico di membro della commissione Attività Produttive, della commissione Territorio e della commissione Sanità. Nel 2013, nuovamente rieletto in Regione Lombardia, è stato nominato presidente della commissione Attività produttive, occupazione e lavoro. Nel settembre del 2016 ha lasciato i banchi del consiglio regionale e sono entrato in Parlamento Europeo come deputato.
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L’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca, fresco di rielezione al Parlamento europeo, sollecita un intervento diretto sul gioco e plaude alle scelte del governo gialloverde in materia
polazione dipendente dal gioco d’azzardo. Inoltre, l’azione dei tribunali nazionali per la gestione delle denunce sul gioco d’azzardo si è rivelata non sufficiente in Italia e Germania, sottolineando la necessità di una presa di posizione decisa da parte della Commissione Europea, che invece ha scelto di sottrarsi alle proprie responsabilità. Nonostante tutti questi limiti, l’azione per limitare il gioco d’azzardo proseguirà quindi sul piano nazionale con tenacia in attesa di capire se la prossima Commissione deciderà di cambiare direzione sul tema gioco”. A suo modo di vedere, sarebbe opportuna un’azione coordinata dell’Europa sul gioco responsabile e legale, o anche per prevenire e combattere il fenomeno del match fixing, ferma restando la decisione della commissione di chiudere le procedure di infrazione in materia? “L’Europa deve intervenire tempestivamente e con decisione per contrastare l’aumento della dipendenza da gioco d’azzardo in collaborazione con gli stati membri, senza lasciare a questi ultimi tutto il peso e i costi di un intervento concreto: fino ad oggi, l’azione della Commissione è stata ricca di parole e povera di fatti, non riuscendo a porre un serio argine a quella che è a tutti gli effetti una piaga che sta rovinando molte famiglie. La mancanza di un regolamento europeo favorisce pericolose zone d’ombra motivo per cui recentemente mi sono impegnato a portare sui banchi della Commissione Europea due interrogazioni a riguardo”. Quale giudizio dà dell’operato del governo italiano in materia di gioco, a cominciare dal divieto di pubblicità per proseguire con
POLITICA ANGELO CIOCCA
l’aumento della tassazione? “Sicuramente c’è ancora molto da fare e non ci fermeremo qui, ma è sotto gli occhi di tutti come questo governo stia adottando provvedimenti concreti e dando seguito alle promesse di porre un freno a questo problema: la questione negli ultimi anni non ha fatto che aggravarsi sempre di più e nessuno si è mai preso la responsabilità di dire basta: noi lo stiamo facendo come evidenziato ad esempio nel decreto Dignità. Non possiamo infatti accettare che una pratica che porti a comprovati pericoli per la salute e il benessere psicologico delle persone venga persino pubblicizzata. Quindi tasse più alte alle società di gioco d’azzardo autorizzate ad operare nel nostro paese, per assicurare maggiori entrate e allo stesso tempo scoraggiare la crescita del settore, finora incontrollata: provvedimenti seri di cui si sentiva un grande bisogno”. In quale direzione dovrebbe muoversi il riordino italiano sul gioco? “La nuova regolamentazione sul gioco d’azzardo dovrebbe seguire l’esempio virtuoso della Regione Lombardia, che ha deciso di stanziare più di 700 milioni di euro per contrastare il gioco patologico e fornire aiuto e supporto a chi si trova in una situazione di dipendenza e disagio. Si è anche posto un freno all’installazione indiscriminata di slot e centri scommesse, che fino a pochi anni fa aumentavano costantemente portando ad un aumento di
criminalità e degrado e mettendo la sicurezza dei cittadini residenti in zona a serio rischio. Occorre sempre restare vigili, soprattutto sul tema del gioco online, che per la propria natura è caratterizzato da fruibilità più immediata e si presta facilmente a truffe e zone d’ombra: vista la mancanza di un supporto europeo, sarà necessaria una collaborazione ancora più stretta e proficua tra le istituzioni e le forze dell’ordine sul territorio specializzate nel controllo del web, come la Polizia Postale”. Sarebbe opportuno devolvere parti dei proventi del gioco alle regioni? “Se da un lato è indubbiamente giusto che le Regioni, soprattutto quelle più virtuose, ricevano parte dei proventi del gioco d’azzardo per impiegarli in programmi di cambiamento, crescita e buon senso di cui i cittadini possano beneficiare, occorre non perdere di vista la priorità assoluta che rimane il contrasto al gioco illegale. Il mercato legale delle scommesse ha raccolto più di 100 miliardi di euro nel 2018, con guadagni intorno ai 20 miliardi di cui 10 versati allo Stato. Nonostante questi numeri impressionanti, i guadagni per lo stato e per gli esercenti potrebbero essere ben superiori se si estinguesse la piaga del gioco illegale in mano alle mafie tramite i racket delle scommesse, che è ancora una realtà dolorosamente concreta, sebbene gli sforzi del governo stiano andando nella direzione giusta”.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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SPECIALE
Estate in chiaroscuro Le sale giochi al mare sono ancora un’attrattiva per i turisti, ma gli operatori attendono una chiarezza normativa che dia maggiore certezza
Gli
apparecchi senza vincita in denaro sono ancora una attrazione per le sale giochi al mare? Lo abbiamo chiesto agli operatori dell’amusement italiano, alla luce di un periodo decisamente critico per il settore, soprattutto viste le leggi locali che, in alcuni casi, hanno fortemente limitato l’uso di apparecchi come le ticket redemption. “I giochi senza vincita in denaro, pensati per far divertire le famiglie con prove di abilità, sono il vero core business delle nostre sale giochi. In particolare le macchine a ticket redemption, voglio ricordarlo, sono state pensate proprio per fidelizzare i clienti, esattamente secondo la stessa logica adottata con i punti al supermercato”, afferma Franco Sorte, fondatore e membro del consiglio direttivo del Consorzio Fee (Family Entertainment Expo). E gli auspici per la bella stagione non sono mancati. “Il nuovo clima politico sancito dalle ultime elezioni europee e comunali ci fa sperare in un nuovo atteggiamento verso la nostra realtà e le nostre attrazioni. Chiediamo semplicemente ascolto e attenzione rispetto alle nostre istanze e ci sembra che questo si stia realizzando. Tale rinnovata apertura può significare molto, nonostante i provvedimenti già presi. Al di là infatti del danno formale, speriamo che sia il buon senso a salvare la situazione tra la teoria e la pratica. Per esempio, facendo in modo che vengano evitati controlli ottusi e predisposti solo quelli sensati. Così come accaduto in Veneto. Questo auspichiamo, in attesa, naturalmente, che una decisione finale netta sgombri il campo dall’incertezza e dia delle linee guida sicure sulla questione ticket redemption”. A livello turistico le sale giochi attraggono ancora il pubblico
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di Michela Carboni
dei vacanzieri? “Assolutamente sì. Le sale giochi sono una leva fondamentale per il turismo, specialmente per quella fetta di pubblico, rappresentata dalle famiglie, non a target per il divertimento delle discoteche notturne, ma in cerca anche di altro, oltre il mare e la spiaggia”. Quali sono le innovazioni da compiere per rendere il settore ancora attrattivo? “Più di tutto serve la chiarezza normativa. L’incertezza legislativa mette a repentaglio le sale giochi, senza sicurezze nessuno fa investimenti. E allora come si fa a rinnovare il parco macchine e dunque a offrire nuovi giochi di abilità alle famiglie? Ci tengo a ricordare, tanto per restare sul tema caldo, che le macchine a ticket redemption altro non sono che le attrazioni tradizionali, come i giochi della pallacanestro o della caccia alla talpa, innovate con il sistema di premi per fidelizzare maggiormente i clienti. Tra le attrazioni più innovative della stagione estiva proposte dalla mia azienda, ci sono i proiettori interattivi che proiettano sulla parete una sorta di mega touchscreen con i giochi più amati. Un richiamo diretto a tablet e telefonini però con una differenza sostanziale: in questo caso non si gioca in solitudine ma in compagnia, con un gioco che incentiva così aggregazione e socialità”. L’occupazione nelle sale giochi cresce in occasione del periodo estivo? “Certamente sì, l’occupazione nei due mesi centrali estivi, luglio e agosto, e a Pasqua cresce molto: il personale deve almeno triplicare. Prima il lavoro era più diluito nel corso dell’anno e delle settimane, ora è decisamente
ESTATE IN CHIAROSCURO
più concentrato in questi periodi di vacanza e nei fine settimana, sia per quanto riguarda gli avventori italiani sia per quelli stranieri, che rappresentano un supporto economico importante per le sale”. Quali sono le zone d’Italia che se la passano meglio? “Purtroppo la domanda corretta sarebbe quali sono le zone d’Italia che se la passano meno peggio e la risposta è contraddittoria. Infatti il problema acuto relativo alle ticket redemption, e dunque alle sale giochi, riguarda
Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, ovvero le regioni tra le più redditizie dal un punto di vista del turismo rivierasco e tra le più attrattive per lo straniero. E con ogni probabilità le leggi si sono accanite in questi territori proprio per questo. Ma speriamo che le sale giochi di queste zone possano continuare a beneficiare del turismo e il turismo di quelle regioni dell’attrattiva rappresentata dalle sale giochi. Il mutato clima politico ci sembra favorevole a ciò”.
New Asgi «Basta attacchi gratuiti»
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“All’interno del mio locale non ci sono più apparecchi con vincita in denaro da qualche anno, ho deciso di puntare solo sulla famiglia per non dare limitazione alcuna e quindi tenerla sempre unita; pertanto gli apparecchi senza vincita in denaro sono l’attrazione del locale”. È quanto spiega Ennio Zucchetto della società Arcade Snc, che si trova a Jesolo (Ve), e vice segretario New Asgi Italia. “La stagione estiva non è cominciata al meglio, complice la mancanza di festività a maggio e sopratutto il brutto tempo, possiamo parlare di una falsa partenza; ciò nonostante sono ottimista, e credo che,
parati e multilingue, proprio perché e sempre di più, le nostre sale hanno assunto un ruolo importante nell’offerta turistica delle nostre località. Le sale di puro intrattenimento per la famiglia si stanno sviluppano in tutta la nostra penisola, ma evidentemente trovano più soddisfazione nelle regioni dove vi è maggiore affluenza turistica. Se quindi dovessimo stilare una classifica, sicuramente le località del Nord-Est, Friuli e Veneto, per poi scendere in Romagna, e via via tutte le altre località costiere, che se pur bellissime, non godono delle stessa presenze turistiche delle prime”. Comunque “italiani e stranieri amano le nostre località e tornano ad affollare numerosi le nostre spiagge e le nostre sale. Al momento la nostra associazione è molto impegnata, non tanto per rilanciare il settore, ma paradossalmente per difenderlo dai continui attacchi gratuiti e privi di fondamento che ci arrivano da alcuni enti e Regioni. In questi mesi abbiamo più volte presentato a politici e amministrazioni di Comuni e Regioni (Romagna, Veneto, Friuli eccetera) i primi risultati dello studio dell’Università di Roma 3 e, con quanto emerso dalle prime due fasi, siamo riusciti a scalfire quel muro di diffidenza verso il nostro settore. Riteniamo inderogabile completare al più presto tutte le fasi dello studio, per dotarci finalmente di un documento autorevole, far definitivamente chiarezza sul nostro settore e lavorare in tranquillità”.
SPECIALE
“Gli apparecchi senza vincita in denaro sono sempre di più la principale attrazione nelle sale giochi al mare”, afferma il presidente dell’associazione New Asgi Italia (Associazione solo gioco d’intrattenimento per le famiglie), Vanni Ferro. “La maggior parte delle sale al mare, e principalmente del Veneto e del Friuli, non ha più al suo interno giochi con vincita in denaro, ma solo giochi di puro intrattenimento, quali videogiochi, flipper, kiddie rides, gru pupazzi, giochi sportivi, redemption”. Una scelta quasi obbligata, “vista l’enorme mole di vincoli posti al gioco con vincita in denaro, ma soprattutto una scelta di mercato, per una gestione mirata al servizio alle famiglie molto più soddisfacente e meno problematica. Le nostre spiagge sono da sempre la meta preferita delle famiglie con bambini e le nostre sale sono indubbiamente per loro una grande attrazione, particolarmente durante le passeggiate serali e nei giorni di brutto tempo, spesso sono anche i soli locali dove la famiglia può divertirsi e passare qualche ora assieme”. Naturalmente come in ogni altro settore “gli investimenti sono importanti, le aziende devono seguire il mercato che ogni giorno diventa sempre più esigente e non solo in termini di giochi, ma anche negli ambienti, che devono essere sempre più belli, moderni, climatizzati, luminosi e puliti. Migliorando anche il servizio di assistenza ai clienti, impiegando per il periodo estivo, giovani pre-
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come negli ultimi anni, si abbia sempre un piccolo e costante incremento”. I turisti continuano comunque ad essere attratti dalle sale giochi “soprattutto qui nel nordest, dato che siamo così vicini ad Austria e Germania. Mi permetto di aggiungere che siamo una parte fondamentale dell’offerta turistica al pari di ristoranti, musei, acquari, parchi acquatici”. Secondo Zucchetto per essere innovativi “bisogna puntare sulla famiglia, fare in modo che tutti si divertano assieme: vengono in vacanza per staccare dal tram tram quotidiano dove i genitori vedono poco i figli, e separali anche al mare non
la vedo la scelta giusta. Inoltre bisogna avere giochi sempre ben revisionati e soprattutto puliti: l’ordine e la pulizia del locale servono anche a rendere più accogliente e far stare più tranquilla la famiglia. La mia è una azienda a conduzione familiare, pertanto l’occupazione cresce in estate, ma si tratta di due o tre persone in par time”. Inoltre “da quest’anno ho iniziato a organizzare la tappa del torneo di flipper, però in bassa stagione, in quanto durante l’estate l’affluenza non richiede eventi particolari”.
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SPECIALE
Il nuovo volto degli ippodromi di Francesca Mancosu
Gli impianti italiani possono davvero diventare “luoghi per famiglie” e centri polifunzionali, in cui lo sport convive con l’intrattenimento, strizzando magari l’occhio ai turisti? La domanda è d’obbligo specie nella stagione estiva appena entrata nel vivo.
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uoghi di aggregazione”, aperti alla contaminazione tra mondi diversi, dove le famiglie possano trascorrere una domenica diversa, al di là delle corse. Così il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ha espresso in più occasioni la sua “visione” per il rilancio degli ippodromi, e conseguentemente dell’ippica. Un progetto che è già una realtà per alcuni impianti italiani, esempi virtuosi di integrazione fra sport, spettacolo, cultura e divertimento. Ma quali sono le potenzialità di sviluppo, anche come volano turistico? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei maggiori rappresentanti delle associazioni di settore.
Federippodromi
«Il turista, un cliente fedele» “Gli ippodromi possono considerarsi a pieno titolo luoghi simbolo di una città, espressioni della loro cultura, storia e tradizione che hanno come elemento centrale lo sport, uno dei più forti strumenti di aggregazione. A questo si aggiunge il fatto, non di poco conto, che tutti gli ippodromi sono dei veri e propri giardini verdi all’interno del caos cittadino, parchi sicuri a misura di famiglia, in grado di inaugurare un fitto programma di eventi paralleli alle corse, come attività per le
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scuole, per bimbi e ragazzi, anche affetti da disabilità, attività ludico ricrative e tanto altro, con l’obiettivo di conquistare un pubblico nuovo, amante del verde, dello sport sano, degli spazi aperti e protetti. È questo che gli permette di diventare un ‘prodotto turistico’ della città a cui appartengono”. Ne è convinto Elio Pautasso, presidente di Federippodromi, che lancia la sua ricetta per il rilancio delle strutture esistenti, anche di quelle, purtroppo, chiuse. “Tutti sul loro territorio hanno un ruolo, ed ognuno a seconda di diverse variabili che lo caratterizzano - come il livello delle corse e degli eventi collaterali, il tipo di pubblico che si vuole raggiungere (l’amatore, lo spettatore od il visita-
tore occasionale) la grandezza dell’impianto e della città che lo ospita, la stagionalità - confeziona un prodotto diverso da offrire all’utente. Ogni ippodromo deve avere la giusta attenzione da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, con il quale deve poter progettare insieme il futuro. La maggior parte degli impianti poi è di proprietà dei comuni, con il quale il ministero dovrebbe mantenere un continuo dialogo. A mio avviso serve una legge sugli ippodromi, che ne favorisca il rilancio, l’inserimento nel tessuto sociale e sappia garantire canoni equi per tutti, ed investimenti adeguati per il rilancio”. In prima battuta, conclude Pautasso, “basterebbe sfruttare tutte le potenzia-
IL NUOVO VOLTO DEGLI IPPODROMI
lità che offrono, come valorizzare l’impianto sportivo investendo sulla qualità delle infrastrutture dandogli così maggiore capacità di accoglienza; rivalutare ‘la cultura dello sport’ di cui l’impianto
è espressione, così da farlo diventare un polo di attrazione carico di storia e tradizione; investire sulla comunicazione dei grandi eventi tanto da proporli come ‘grandi appuntamenti’ offerti dal-
la città. Tutto ciò ovviamente dovrebbe essere supportato e disciplinato proprio da quella auspicabile legge sugli ippodromi di cui ho parlato precedentemente”.
Coordinamento ippodromi
«Puntare sull’attrattività turistica» Secondo Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, “gli ippodromi possono e ‘devono’ diventare luoghi di divertimento e di attrazione turistica e su questo obiettivo dovrà puntare il ministero delle Politiche agricole per la riforma ed il rilancio dell’ippica nazionale. Gli ippodromi sono i teatri dove si svolge una bellissima ed antica competizione sportiva: la corsa dei cavalli con protagonista il meraviglioso cavallo, sono distribuiti su tutto il territorio nazionale ed hanno grandi potenzialità
per attrarre turisti, giovani, famiglie e pubblico a passare un pomeriggio o una sera e poter scoprire il mondo dei cavalli. Il rilancio dell’ippica potrà fondarsi solo su questo punto, cancellando definitivamente l’idea che gli ippodromi siano luoghi di gioco. Tutti gli ippodromi, quelli ancora aperti e quelli purtroppo chiusi, dovrebbero puntare su questo obiettivo, perché solo così potranno fare ‘risplendere’ la storia e la bellezza dell’ippica italiana”. L’auspicio finale è per la stesura di un
progetto concreto di riforma per l’ippica. “Al ministero c’è una commissione tecnica che ci sta lavorando e che dovrebbe presentare al ministro Centinaio, entro la fine dell’anno, una proposta di rilancio che mi auguro si fondi anche su questo aspetto. Mi auguro, anche, che il Parlamento si metta a lavorare su una ‘legge per gli ippodromi’ e che tutte le istituzioni, comprese le Regioni ed i Comuni, si adoperino per il rilancio dell’ippica nazionale”.
SPECIALE
Unione nazionale ippodromi
«Diversificare le attività» “Gli ippodromi oltre a svolgere la caratteristica attività ippica possono senz’altro essere ‘contenitori’ per attività culturali, sportive e di spettacolo. Ovviamente è necessario che l’ippodromo sia dotato di impianti e strutture adeguati allo svolgimento di dette attività collaterali. Riuscire a organizzare eventi, mostre, fiere ecc., in contemporanea all’attività delle corse fa conoscere il mondo dell’ippica a maggiori fasce di pubblico”, sottolinea il presidente dell’Uni - Unione nazionale ippodromi, Concetto Mazzarella. “I turisti possono essere attratti sia dalla attività ippica che dalle altre attività di spettacolo, sport.
Esistono addirittura ippodromi dotati di hotel con panorama sulle piste. L’ippodromo del Mediterraneo di Siracusa, ad esempio, è stato il primo in Europa, nel 2009, a realizzare un albergo integrato alla tribuna dell’ippodromo. Hanno seguito l’esempio in Inghilterra e soprattutto a Dubai, con la costruzione di un hotel nel modernissimo ippodromo di Meidan”. Secondo Mazzarella questo modello può diffondersi molto più facilmente di quanto si creda. “Teoricamente tutti gli ippodromi possono diversificare la propria attività. La localizzazione degli impianti e la vocazione dell’area sono elementi che devono tenersi in consi-
derazione prima di fare ingenti investimenti. Gli ippodromi, almeno i più importanti, devono trovare il modo di essere utilizzati tutti i giorni dell’anno. La diversificazione deve contribuire ad accrescere, migliorare e rendere più attrattiva l’attività ippica. Mi auguro che questo aspetto venga tenuto in considerazione nel progetto di riforma del settore”.
Ippica nuova
«Arricchire i programmi per conquistare il pubblico» Per Giorgio Sandi, presidente dell’associazione Ippica nuova, che riunisce gli operatori della filiera del trotto, “Un ippodromo nasce ovviamente per svolge-
re la funzione primaria di valorizzazione del cavallo da corsa; i grandi ippodromi nel mondo sono meta di appassionati che vi si riversano nelle più importanti
giornate di corse per ammirarne da vicino gli splendidi protagonisti e per partecipare alle emozioni che solo gli eventi sportivi sanno regalare. Naturalmente,
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IL NUOVO VOLTO DEGLI IPPODROMI
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affiancare agli eventi ippici altre manifestazioni culturali o di spettacolo, purché nel rispetto della vocazione e della funzione originaria al servizio del cavallo, è una opportunità da cogliere - più di quanto già avvenga - per rendere più ricco il programma per il pubblico delle corse e un modo di avvicinare nuovo pubblico all’ippica”. Quanto agli impianti potenzialmente più adatti a sfruttare queste possibilità Sandi rimarca: “Sicuramente esistono impianti che per ubicazione sul territorio, essendo in aree a forte presenza turistica, si prestano maggiormente ad ospitare manifestazioni aperte alle famiglie, basti pensare al Savio di Cesena,
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al Sesana di Montecatini Terme od al Montebello di Trieste. Ma non sottovaluterei il potenziale degli impianti cittadini (da San Siro a Milano all’Arcoveggio a Bologna, al Sant’Artemio a Treviso, a Capannelle a Roma o ad Agnano a Napoli) ma anche di impianti attualmente chiusi come La Favorita a Palermo o il Caprilli di Livorno o utilizzati solo per poche giornate all’anno come il bell’impianto di Ferrara o le belle strutture della Ghirlandina di Modena. Tutti impianti diversi ma tutti, nell’ambito di una progettualità di alto livello, in grado di rappresentare realtà di grande interesse”. Quanto alla riforma dell’ippica, ricorda che il settore “sta pagando a caro prezzo gli errori fatti e subiti negli ultimi 20 anni, a partire dalla soppressione dell’ente di gestione Unire e degli enti tecnici che avevano assicurato al settore 60 anni di sviluppo e crescita. Un modello di gestione invidiato e copiato in tutto il mondo è stato soppresso per una scelta errata della politica creando così
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Come noto, molti degli impianti italiani sono di proprietà comunale e, anche per questo, scontano la cronica carenza di fondi che si aggiunge alle problematiche “ministeriali”. Sul tema abbiamo intervistato Massimo Bessone, assessore al Patrimonio della Provincia di Bolzano, che in primavera, illustrando il progetto per il rilancio dell’ippodromo di Merano, si è detta pronta ad acquistare il 60 percento delle quote dell’impianto, con un accordo di permuta con il Comune di Merano. “L’ippodromo di Merano è un’eccellenza nel campo delle corse ad ostacoli in ambito europeo. Come location e cura dei percorsi non teme paragoni, mentre le strutture, ancorché funzionali ed efficienti, risalgono a parecchi decenni fa e necessitano di interventi sostanziosi. Con questo intento, e con la volontà di rendere l’ippodromo di Merano una vera attrazione turistica, oltre che una struttura sportiva di prim’ordine, la Provincia ha proposto al proprietario Comune di Merano un piano di sviluppo a medio termine. Attraverso l’acquisizione da parte della Provincia di parte di proprietà della struttura a fronte di importanti investimenti per i prossimi anni”, afferma l’assessore. “All’interno del progetto di sviluppo della struttura, approvato in giunta provinciale affinché si possano aprire i ragionamenti con il Comune di Merano, rientrano una serie di attività collaterali all’attività ippico-agonistica, che dovrebbero far acquisire all’ippodromo lo status di struttura sportiva di eccellenza e di polo turistico. Attualmente la stagione delle corse dell’ippodromo di Merano inizia a maggio e termina ad ottobre, per un totale di circa 20 giornate di competizione e 140 corse, quasi sempre di domenica. Vengono disputate principalmente corse ad ostacoli nelle specialità siepi, steeple-chase, e cross-country. Il Gran Premio Merano si svolge l’ultima domenica del mese di settembre e costituisce una delle corse ad ostacoli più prestigiose, tecnicamente valide e ricche del panorama ippico internazionale. L’obiettivo sarebbe quello di costituire a Maia un centro di
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l’unico esempio al mondo di gestione burocratica e ministeriale. I risultati sono purtroppo drammatici, l’ippica è praticamente sparita dai media nazionali, gli ippodromi si sono svuotati di pubblico e, solo per fare un esempio, l’andamento del volume delle scommesse ippiche (quando come noto il comparto del gioco in generale è cresciuto a doppia cifra fin dalla fine degli anni ‘90) è crollato dell’85 percento solo per parlare degli ultimi 10 anni. Il nostro piano, quello che offriamo al ministro Centinaio ed alle istituzioni, si basa proprio su un rilancio a trecentosessanta gradi del settore, a partire dalla programmazione, dalla comunicazione alla televisione, alle scommesse ippiche, dalla valorizzazione degli ippodromi, con una nuova gestione manageriale e partecipativa del settore, aprendo così finalmente la porta e liberando le energie oggi compresse dalla gestione burocratica. L’ippica italiana è pronta e merita di poter ritornare presto a correre come fanno i suoi campioni!”.
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riferimento a livello europeo per le attività equestri in tutte le loro forme: agonistiche, ludiche e finanche di ricerca. Non si dovrebbero inoltre trascurare le sinergie con la vocazione turistica della città e con le tradizioni locali dell’allevamento equino. Nei programmi di futuro utilizzo della struttura si dovrebbero ricomprendere quindi, ad esempio, oltre all’attività ippica agonistica, che potrà sicuramente essere potenziata: attività ippiche collaterali con estensione del periodo di utilizzo delle strutture a tutto l’anno; la costituzione di un centro di formazione professionale per il settore ippico (scuola permanente dei mestieri connessi al cavallo quale fantini, artieri, maniscalchi, sellai, etc.); la costituzione di un centro di allevamento e sviluppo della razza locale Haflinger; la costituzione di una clinica veterinaria e di riabilitazione equestre di primaria importanza, che permetta di ospitare e supportare le scuderie in modo qualificato e specialistico; eventi culturali, sportivi, ricreativi, concerti o spettacoli di vario genere, del tempo libero; la creazione di sinergie con altre strutture di richiamo turistico della città di Merano, come i giardini di Castel Trauttmansdorff e le Terme Merano; lo sviluppo dell’attività ristorativa e delle potenzialità ricreative della struttura a supporto delle attività sportive”. Se il quadro delle possibilità è più che chiaro allo “stato sono in corso colloqui tra Provincia di Bolzano e Comune di Merano per trovare la formula migliore per giungere alla definizione di un progetto di sviluppo comune, e per pianificare gli investimenti sulle strutture. Inoltre si stanno già studiando le sinergie a livello turistico per inserire l’ippodromo accanto alle grandi attrazioni turistiche di Merano (Trauttmannsdorf e Terme) e dell’intera provincia. Si punterebbe in sostanza di ‘aprire’ il compendio ippico ad altre attività, sempre compatibilmente con la primaria vocazione dell’impianto, ovvero le competizioni ippiche. Come Provincia auspichiamo di giungere in breve tempo ad una definizione di ruoli, tempi, costi del piano di sviluppo per questa fondamentale struttura”, conclude Bessone.
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Abbiamo creato un’App con cui cittadini e turisti potranno interagire con i cavalli dislocati a Milano e vivere in un’esperienza immersiva la storia del Cavallo. Il progetto infine prevede una mostra multimediale realizzata in collaborazione con il Museo della Battaglia e di Anghiari con la curatela di Gabriele Mazzi, direttore dello spazio museale toscano”. Ora, come da tradizione, nei mesi di luglio e agosto le corse del galoppo si fermano, “ma i cancelli dell’ippodromo resteranno aperti per il Milano Summer Festival. Da tre anni abbiamo riportato la grande musica in questo luogo, sul cui prato si sono esibiti e si esibiranno alcune delle stelle più luminose del panorama musicale italiano e internazionale. Tra questi segnalo i Kiss, il 2 luglio, e Ben Harper, il 17 luglio. Le corse riprenderanno a settembre, insieme ad alcuni dei nostri format di maggior successo, come il Birrodromo, il 20 ottobre, e la festa di chiusura della stagione, il 9 novembre”, anticipa l’Ad. Per la stagione 2019/2020 “le novità non mancheranno e allo stesso tempo porteremo avanti i progetti avviati negli ultimi anni. L’obiettivo resta lo stesso: attirare sempre più visitatori all’ippodromo e allargare il target dei visitatori. L’ippica resta centrale nelle nostre strategie di riferimento, ma sempre di più l’ippodromo dovrà diventare un polo di riferimento per arte, cultura e spettacolo”.
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agricole, Gian Marco Centinaio, che recentemente è stato nostro graditissimo ospite. Del resto questa struttura è unica nel suo genere, sia per la vastità degli spazi che per la coesistenza di valori ambientali, architettonici e culturali. Unico ippodromo al mondo dichiarato monumento di interesse nazionale, rappresenta per la città uno straordinario polmone verde. Un autentico gioiello architettonico, che si può scoprire attraverso il tour #ScopriSanSiro, un percorso organizzato per isole tematiche finalizzato a svelare i luoghi storici e più suggestivi dell’impianto”. Altro evento di punta della nuova stagione di San Siro è il Leonardo Horse Project. “Il punto di partenza è stato il legame tra le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e la maestosa statua equestre che custodiamo all’ippodromo, realizzata proprio sui bozzetti originali del genio fiorentino. La sfida era ambiziosa: dopo aver riportato i milanesi all’ippodromo, volevamo che fosse l’ippodromo ad entrare nel tessuto cittadino di Milano, grazie a un progetto di ‘contaminazione artistica’. Così abbiamo affidato a 13 artisti e designer di fama internazionale la realizzazione di altrettante riproduzioni in scala del cavallo. I 13 cosiddetti ‘Cavalli di design’ sono stati presentati durante la Milano Design Week ed esposti all’ippodromo ad aprile accanto al cavallo originale, e poi a maggio per le vie della città”, ricorda Schiavolin. “Quindi, grazie al patrocinio ottenuto dal ministero per i Beni e le attività culturali, dal 17 al 26 maggio abbiamo portato quattro opere a Villa Borghese a Roma, nei giorni del concorso ippico internazionale di Piazza di Siena.
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tiamo lavorando da tre anni a questa parte a un obiettivo: riuscire a far vivere l’ippodromo oltre l’ippica in tutti i suoi spazi, per permettere ai cittadini di riavvicinarsi ad un luogo unico nel suo genere”. Parola di Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech, che racconta il “modello” di valorizzazione perseguito per l’ippodromo San Siro di Milano, sempre più orientato ad affermarsi (anche) come polo d’intrattenimento. “Attraverso l’organizzazione di eventi, come il Milano Summer Festival, iniziative culturali e artistiche, come le giornate Fai di Primavera e partnership con le scuole, che organizzano vere e proprie gite in giornata all’ippodromo, in tre anni oltre 500mila persone e oltre 2mila bambini hanno avuto l’opportunità di visitare questo luogo. Il successo di queste iniziative è stato tale che l’ippodromo Snai San Siro è divenuto un vero e proprio modello per il rilancio dell’ippica e l’apertura degli ippodromi a livello nazionale, lo ha confermato lo stesso ministro delle Politiche
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L’Ad di Snaitech, Fabio Schiavolin, racconta il nuovo corso dell’ippodromo Snai San Siro di Milano, che ormai da diverso tempo ha aperto le porte a tante attività collaterali alle corse, con grande successo di pubblico
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Per Jaldung, presidente Eca, evidenzia l’importanza che hanno le Case da gioco nel “pacchetto” turistico complessivo del territorio che le ospita
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Non
siamo a Las Vegas, e neppure a Macao. Ma quando si parla di turismo, i casinò europei hanno molto da raccontare. Ne è convinto Per Jaldung, presidente dell’European Casino Association, che evidenzia: “I casinò fanno molto parte dell’attrazione turistica delle comunità in cui hanno sede. Molti attraggono turisti da tutta Europa e persino dal mondo in alcuni casi, ad esempio dall’Asia. I casinò moderni offrono sempre più di un semplice gioco d’azzardo, ma offrono anche ristoranti, bar e spettacoli di alta classe. Un recente rapporto sull’impatto economico dell’industria dei casinò terrestre con licenza ha mostrato che la spesa totale stimata dai visitatori internazionali per l’industria dei casinò terrestri con licenza, compresa la visita ai casinò, è stimata in oltre 3 miliardi di euro. Questo è un contributo importante per le economie locali. L’attrazione turistica deriva anche dall’investimento nella conservazione del patrimonio, come gli investimenti in vecchi edifici finanziati dai casinò, come a Venezia, Sanremo, Stoccolma, Baden Baden o l’Ippodromo di Londra. La relazione sull’impatto economico ha dimostrato che oltre 11 miliardi di euro sono stati investiti dai membri dell’Eca in infrastrutture e offerte di prodotti negli ultimi dieci anni”. JALDUNG Secondo il presidente Eca, “la
operatori di gioco d’azzardo legali e autorizzati, fermando nel contempo la pubblicità per quelli illegali”. Cosa ne pensa della salute dei casinò europei, nel complesso? “L’industria è rimasta stabile negli ultimi anni con una crescita in alcune aree. Ci sono alcuni nuovi entusiasmanti progetti come ad esempio un casino resort integrato a Cipro e un nuovo casinò in Finlandia. La tendenza è quella di sviluppare ulteriormente un’offerta di intrattenimento globale che attragga i clienti oltre il semplice gioco d’azzardo. Questo è necessario per competere con il puro gioco d’azzardo offerto dai casinò online, inclusi spettacoli, ristoranti e altre attività ricreative. L’industria con licenza e strettamente regolamentata è tuttavia ancora influenzata negativamente dal gioco d’azzardo online e terrestre illegale, portando a problemi importanti che minano il quadro normativo e la protezione dei consumatori”. In Italia, il Casino di Campione è chiuso da un anno, con conseguenze molto gravi per l’intera comunità. Cosa ne pensa e cosa spera? “Siamo stati devastati nel sentire della chiusura, soprattutto a causa dell’impatto negativo sulla comunità locale e sui dipendenti. Questa è una situazione molto difficile per tutte le parti interessate coinvolte. Speriamo che il casinò possa riaprire o essere reimpiegato e che i dipendenti trovino nuove posizioni”.
posizione dei casinò è importante per determinare quale può essere l’offerta. Dovrebbe includere intrattenimento, varie opportunità di cibi e bevande e spettacoli. È l’esperienza complessiva di una visita al casinò che lo rende attraente - non solo l’offerta di gioco. È anche fondamentale per i casinò essere in sintonia con la situazione e gli interessi locali”. Le limitazioni alla pubblicità di gioco potrebbero avere conseguenze negative sull’attività dei casinò, come accade in Italia? “L’impatto del divieto sull’industria con licenza è di grande preoccupazione per noi. L’impatto più immediato è comunque per la protezione dei consumatori. Senza la possibilità di pubblicità da parte di operatori di gioco con licenza nazionale, i clienti fanno fatica a distinguere tra fornitori autorizzati e senza licenza. Sarebbero quindi più propensi a scegliere l’offerta senza licenza, il che presenta gravi problemi per la protezione dei consumatori. È importante notare che l’ethos principale della pubblicità sul gioco d’azzardo per l’industria nazionale dei casinò ASPE T TAN DO L A STAGION E FRE DDA ! terrestri con licenza è responsabilità e “I casinò svizzeri fanno parte dell’offerta turistica e la completano”. sostenibilità. Quindi, Lo afferma Marc Friedrich, direttore della Federazione svizzera dei vi è la necessità di casinò, secondo il quale “tutti i casinò svizzeri hanno bar attraenti e hanno ristoranti direttamente nel casinò o ristoranti partner. I casinò attuare una regolaoffrono anche intrattenimento. L’offerta di gioco è chiaramente la mentazione severa parte principale dell’offerta”. che consenta la pubTuttavia, pensando ai mesi di luglio e agosto, “generalmente, i casinò svizzeri hanno meno ingressi durante i mesi estivi rispetto agli altri blicità di gioco d’azperiodi”. Il che non sottrae nulla alla considerazione conclusiva: “I zardo per incanalare casinò svizzeri sono economicamente in buona forma”. la domanda verso gli
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Kranjska Gora non solo montagna K R A N J SK A G O R A , C E N T RO D I U N A D E L L E VAL L I AL PI N E PI Ù B E L L E D E L L A S L OV E N I A , S U L T R I C O N F I N E I TAL I A - S L OV E N I A - A U ST R I A , G O D E D I U N A P O SIZ I O N E I N V I D I A B I L E : D I S T A 23 0 K M D A V E N E Z I A , E 8 5 K M D A L L A C A P I T A L E S L O V E N A L J U B L J A N A . QUESTA SPLENDIDA LOCALITÀ ENTUSIASMA I VIAGGIATORI GRAZIE A ESPERIENZE T U R IST I C H E I M P E R D I BI L I – DAL L A N AT U R A AL W E L L N E SS , A C C O M PA G N AT E DAL L’ O T T I MA O F F E R TA D I E N O GA ST R O N O MI A E D E N T E R TA I N M E N T D U R A N T E T U T T O L’ A N N O .
Natura a 360 gradi Conosciuta soprattutto come località turistica invernale, Kranjska Gora è famosa per le gare di Coppa del mondo di Sci Alpino (chi non ricorda le vittorie di Alberto Tomba?!) e per i salti con gli sci dal trampolino gigante di Planica. Il periodo estivo e autunnale invece offre paesaggi incantevoli e un ambiente perfetto per altre attività all’aria aperta come l’escursionismo, con percorsi di trekking, nordic walking e mountain bike tra i boschi alpini e le montagne circostanti. Tra le località e gli itinerari piu noti si annoverano: l’alta valle del fiume Sava, il parco naturale del Triglav o Tricorno (la prima area ad essere dichiarata protetta in Slovenia), la cascata Peričnik, la riserva naturale di Zelenci, il lago Jasna, le cascate di Martuljek e la celebre roccia raffigurante il volto della ragazza Ajda, la cui storia è legata a straordinarie leggende. Kranjska Gora è una delle 43 tappe dell’Alpe Adria Trail, sentiero a lunga percorrenza che collega Carinzia, Slovenia e Friuli-Venezia Giulia, e offre ai suoi ospiti più di 10.000 km di sentieri
escursionistici, più di 2.000 km di percorsi a tema e più di 8.000 km di piste ciclabili. Per i ciclisti estremi c’è anche il Bike park, i piu scatenati possono inoltre tuffarsi in volo con una Zipline che sovrasta l’impianto destinato alle gare di salto con gli sci a Planica. Non mancheranno le avventure per bambini e famiglie in gita per i sentieri delle fiabe e le discese mozzafiato dalla pista estiva per slittini. Oltre agli sport all’aria aperta, c’è la possibilità di immergersi nelle acque rilassanti delle piscine coperte dell’albergo Kompas, nel mondo dell’Aqua Larix oppure nelle piscine dell’ Hotel Špik. Per gli ospiti degli alberghi c’è a disposizione anche il centro fitness nell’attrezzato palasport Vitranc, che vari gruppi sportivi scelgono anche per i loro ritiri.
Per un soggiorno di comfort e all’insegna del benessere Per completare o prolungare un soggiorno a Kranjska Gora ci sono gli accoglienti alberghi Hit Alpinea a quattro stelle: il Resort Ramada con un centro wellness completo; l’Hotel Kompas, a due passi dalle piste di sci ed il Ramada, Hotel & Suites, nel centro della cittadina di Kranjska Gora, oppure gli Appartamenti Vitranc. Nella vicinissima località Gozd Matuljek troviamo anche l’Alpine resort Špik e
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l’adiacente campeggio Špik che si estende su 3 ettari in un bosco di conifere. Ideale per chi desidera vivere un soggiorno all’insegna del contatto con la natura e del relax, il Resort Špik e noto per essere un vero e proprio “Healthness Hotel” alpino: alla importante dotazione di servizi e strutture per il benessere si sommano infatti gli effetti benefici del microclima che caratterizza la zona di Gozd Martuljek. La Spa del Resort Špik si compone di più ambienti: al piano terra si trovano il Mondo dell’Acqua e il Mondo delle Saune. Il primo offre più di 200mq di superfici d’acqua con vista panoramica sulle montagne circostanti: a disposizione degli ospiti vasche idromassaggio, piscine, cascate benefiche e un’area dedicata ai più piccoli con giochi d’acqua. Nel Mondo delle Saune, invece, ci si può rilassare con una classica sauna, finlandese o alle erbe, oppure con bagno turco: i più temerari possono trarre beneficio da una sosta nella grotta ghiacciata, adornata con uno scenografico mosaico sulla parete che richiama gli alberi di una foresta, che offre anche due piscine a temperature diversificate, la prima a 17°C e la seconda a 31°C, nelle quali immergersi alternativamente per tonificare la pelle ed espellere le tossine. Al 4° piano del Resort si trova l’Alpine Wellness, una chicca che offre vere e proprie esperienze multisensoriali nelle sue cinque stanze a tema (acqua, legno, fuoco, terra e metallo). Completano l’offerta un centro estetico e massaggi situato al 5° piano e due palestre con vista diretta sulle montagne. Chi lo desidera può abbinare ai benefici del microclima locale e dei trattamenti benessere della Spa speciali menù disintossicanti e ipocalorici, a base di prodotti biologici di origine locale e di stagione.
Divertimento 365 giorni all’anno Per quello che riguarda l’offerta di divertimento e gioco la soluzioni sono due: il Resort Korona oppure il casinò Larix (direttamente collegato al Ramada Resort). Quest’ultimo è dotato di 186 slot machines e 2 roulette elettroniche (per un totale di 200 postazioni), che si distingue anche per il ricco programma di animazione, con giochi a premi e la trasmissione degli eventi sportivi su maxischermo. Korona Resort & Entertainment offre il giusto compromesso tra il comfort di un albergo a quattro stelle, intimo e raccolto, e il divertimento tipico dei centri di gioco e intrattenimento della catena Hit Universe of fun. Nel 2018 la struttura è stata completamente ristrutturata per rappresentare oggi un vero e proprio punto di riferimento internazionale nell’ambito del turismo alpino, con arredi
perfettamente in sintonia con il paesaggio circostante. La ristrutturazione della parte alberghiera è stata pianificata e realizzata seguendo gli standard del basso consumo energetico. L’Hotel Korona oggi offre una capacità ricettiva di categoria 4* per 60 ospiti. Nello specifico offre 24 camere e 6 suite arredate con diversi dettagli del bosco e del mondo alpino. Tutte le unità di alloggio hanno accesso alla terrazza, dove la vista si apre sopra il ruscello Pišnica, verso la parte centrale di Kranjska Gora, le stazioni sciistiche e le montagne circostanti. Il più alto standard di alloggio è offerto agli ospiti nelle suite al piano superiore, le cui dimensioni superano i 60 m2. Offrono un spazio da giorno luminoso con finestre panoramiche, dotato di Tv Lcd, minibar, zona riposo e servizi igienici. La camera da letto separata ha un ampio bagno con sauna finlandese e un guardaroba supplementare. La nuova cucina garantisce un’offerta di eccellenza nel ristorante à la carte Montana e nel ristorante self-service Garden. Accanto al ristorante è stata aperta una nuova caffetteria con terrazza panoramica esterna e un piacevole spazio conviviale con camino. L’offerta dell’hotel è arricchita da un piccolo centro benessere con sauna finlandese e sauna a infrarossi, vasca idromassaggio ( jacuzzi), terrazza solarium, una zona relax e una sala massaggi. Gli ospiti possono accedere anche a tutte le piscine e le altre Spa della catena di alberghi Hit Alpinea di Kranjska Gora. Completamente rinnovata anche l’offerta del casinò che consente agli ospiti di giocare su 19 tavoli da gioco e 409 slot machine (incluso il casinò all’aperto). È stata data una nuova immagine anche al bar e alla sala spettacoli Teater che può ospitare fino a 450 ospiti. Nella sala Teater si possono organizzare eventi sociali, concerti, bingo, estrazioni a premi e celebrazioni, inoltre è adatta anche per congressi, eventi e riunioni di lavoro. Il centro Korona sta così diventando un vero e proprio centro del divertimento alpino, dove la sinergia tra gioco, programma d’intrattenimento, gastronomia, wellness e l’offerta di turismo congressuale crea una nuova storia alpina garantendo al centro una maggiore visibilità sui mercati vicini e lontani.
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Il prezzo a persona include: • buono del valore di 100 € • 1 pernottamento in camera doppia con mezza pensione • ingresso libero al centro d’intrattenimento Korona • ingresso libero nel centro benessere dell’hotel Korona • ingresso libero nelle piscine degli hotel Hit Alpinea • Wi-Fi gratis
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Casinò Open Air è la soluzione che il Gruppo Hit ha introdotto per rendere sempre più competitiva l’offerta dei propri centri di gioco ed intrattenimento della Slovenia (Park, Perla e Drive-in a Nova Gorica, Aurora a Kobarid, Korona a Kranjska Gora e Mond a Šentilj). Si tratta di uno spazio del casinò, dove nel pieno rispetto delle restrizioni antifumo, gli ospiti possono accendersi in tranquillità una sigaretta e giocare alle slot machine ed in alcuni casi anche ai tavoli verdi. I Casinò Open Air sono molto apprezzati dai giocatori durante tutte le stagioni dell’anno. Inoltre il
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OPEN AIR D’ESTATE MA NON SOLO -
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cocktail dell’estate 2019 firmato Hit Universe of fun mescola sapientemente occasioni di divertimento, eventi enogastronomici, momenti di benessere, entusiasmanti giochi a premi e tornei, il gioco all’aria aperta e on-line. Nelle strutture del Gruppo Hit, la realtà turistica più importante della Slovenia, la parola d’ordine è divertimento, che si accompagna a una ricca scelta di giochi ai tavoli verdi e slot machine, ottimi concerti, offerta culinaria impareggiabile, confortevoli soggiorni, offerte wellness e tante idee per la scoperta di peculiarità turistiche delle diverse regioni slovene: la vicina Nova Gorica, la località alpina Kranjska Gora, le terme di Rogaška Slatina oppure Šentilj, nel nord-est vitivinicolo sloveno, vicino a Maribor.
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GRUPPO HIT SI ACCENDE L’ESTATE NELL’UNIVERSO DELL’INTRATTENIMENTO
programma fedeltà Privilege club, che collega tutti i casinò del gruppo Hit in Slovenia, “mette in moto” l’estate con la finale della Grande estrazione Privilege regalando una Mercedes A160 il 17 luglio al Perla e il 24 luglio anche al Park di Nova Gorica.
BENESSERE SOTTO IL SOLE - La Spa Perla a Nova Gorica già da 10 anni si contraddistingue per la professionalità del personale e per un’offerta di percorsi innovativi all’insegna del benessere, concepiti in chiave naturale. Oltre agli spazi interni della Spa con la piscina, saune e salette private per trattamenti, gli ospiti del Perla d’estate posso accedere anche alla terrazza-solarium “Sky Beach”, quest’ultima propone due vasche idromassaggio a 5 posti, docce, due aree riservate e diversi comodi lettini. L’ambiente interamente realizzato in legno oltre ai dettagli verdi crea una vera oasi del benessere all’aria aperta. Baciati dal sole oppure anche dalla fortuna – per sfidare la sorte con il proprio dispositivo mobile basta accedere al casinò online Hitstars.it, comodamente dal lettino della Sky Beach. SPAZIO ALL’ONLINE - Il casinò online HitStars.it, la soluzione ideale per le giornate di vacanza, ha recentemente ampliato la sua offerta di giochi alle slot con nuovissime new entry di gamma Microgaming che si aggiungono alla vasta selezione di giochi ai tavoli, skill games, scommesse sportive e l’esclusivo Live casinò (black jack, roulette, punto banco) in diretta dai casinò terrestri.
MUSICA ED ENOGASTRONOMIA PER TUTTI I SENSI - Ronn Moss, attore conosciuto in tutto il mondo per aver interpretato per 25 anni “Ridge Forrester” nella soap opera “Beautiful”, arriva il 26 luglio al Perla di Nova Gorica per una tappa di Usa meets Italy - Ronn Moss World Tour, un inedito spettacolo dedicato all’Italia che lo vedrà impegnato come cantante, accompagnato sul palco da 5 eccellenti musicisti italiani. Al Park, Hotel & Entertainment di Nova Gorica, invece, andrà “in scena” la rassegna enogastronomica con due appuntamenti imperdibili per tutti gli amanti della ottima cucina e vini eccellenti. Il 17 luglio attesissima la 60° serata enogastronomica con i vini di Marjan Simčič, invece il 30 agosto l’appuntamento è con il Park Wine Party, una serata all’aperto dedicata alle degustazioni dei vini di diverse regioni vinicole slovene in accompagnati da bontà culinarie.
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tarsi di un modello organizzativo forte e stabile, attento all’ottimizzazione dei costi e che limiti gli sprechi. Del resto, oggi la maggiore concorrenza è rappresentata dalle piattaforme online e ci dobbiamo misurare con un basso contenuto di spesa”. Quanto è importante per voi la componente intrattenimento e il food and beverage? “Al momento ci sono delle limitazioni fisiche della struttura che non ci consentono di avere spazi a disposizione per l’intrattenimento, ma le avremo una volta che avremo portato a compimento il nostro piano d’impresa, che prevede, come intervento più importante, l’acquisizione dell’intero stabile che già oggi è in larga parte occupato dalla sala Diamond. In tutto, si tratta di uno spazio di 6mila metri quadrati, la metà dei quali destineremo al gioco, tenendo tuttavia presente che già oggi abbiamo una superficie a esso dedicato di circa 2.400. Nella parte restante verrà realizzata un’area polivalente, destinata a intrattenimento, spettacoli, ma anche eventi di gioco. La componente intrattenimento serve soprattutto a completare l’offerta e a valorizzare il brand, e questo sarà determinante soprattutto nei prossimi anni. Quanto al food and beverage, su questo, come su tutti i servizi che offriamo al cliente, siamo molto attenti. Dalle toilette al ristorante, tutto deve essere all’altezza del nostro marchio! Tutto ciò è importante per differenziarci e per far sì che il gioco non venga confuso con l’abbrutimento. Del resto, il nostro claim è ‘Il piacere di giocare con stile’, e lo si può tenere solo
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Una
prima metà dell’anno ricca di soddisfazioni, oltretutto tenendo presente che si veniva da un 2018 molto positivo e che dunque l’obiettivo principale era il consolidamento dei risultati, e un periodo estivo che la sala Diamond di San Marino, il “casinò” gestito nella zona industriale di Rovereta dalla Giochi del Titano Spa, si appresta ad affrontare nel migliore dei modi. “L’estate – spiega il direttore generale della società, Salvatore Caronia – è sempre un mercato interessante. Soprattutto ad agosto, quando si concentra un pubblico diverso, che nella sua spensieratezza ci vede con un soggetto di divertimento e dunque può sceglierci. La clientela dunque cambia, non è più focalizzata solo sui player, ma sui cosiddetti ‘occasionali del divertimento’”. Ciò premesso, “l’offerta non viene modificata e resta quella che proponiamo tutto l’anno: basata essenzialmente sulla bassa capacità di spesa.... che piace ai player, figuriamoci a chi gioca in maniera occasionale! Con il nuovo piano industriale 2018-2023, approvato dall’assemblea dei soci, ci proponiamo come Casinò 2.0. L’obiettivo è far vivere ai clienti emozioni di gioco reali, creando un’atmosfera all’altezza, come avviene nei tradizionali casinò, ma anche minimizzando il rischio e lo spending, come invece accade per il gioco online. La diversificazione e l’innovazione dell’offerta di gioco diventano quindi fondamentali, ma per offrire una giocata sostenibile, che compensi anche la minore spesa dei giocatori, occorre do-
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SALA DIAMOND «UN’OFFERTA A MISURA DI BASSA CAPACITÀ DI SPESA»
se lo si realizza veramente, altrimenti è una mancata promessa”. La sala Diamond dà un contributo al turismo di San Marino o piuttosto se ne giova? “Contrariamente al comune sentire, il mio vissuto è diverso e credo che l’abbinamento turismo-casinò vada declinato diversamente. Un casinò può essere un supporto all’economia turistica, un servizio aggiuntivo, ma non può essere un veicolo turistico. Lo vedo come servizio a un territorio a vocazione turistica”.
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A cura di Daniele Duso
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Esports e turismo in Italia un connubio possibile?
In
Italia gli eSports continuano a crescere. Crescono gli appassionati, crescono i giocatori (di numero, ma anche in abilità), crescono le aziende interessate al mondo eSports nel quale trovare partnership e, in parallelo, chiavi di accesso a nuovi mercati. C’è un aspetto tuttavia ancora quasi del tutto inesplorato, ma che in Italia potrebbe avere sviluppi interessanti: possono gli eSports costituire una nuova attrattiva anche in ambito turistico? Ovvia la risposta affermativa, ma la domanda di partenza forse dovrebbe iniziare con un “come?”. Come può una competizione basata sul videogioco competitivo attrarre pubblico e integrarsi al meglio con le potenzialità turistiche del Bel Paese? Finora probabilmente ci sono stati pensieri, idee, sogni, progetti che poi tra il dire e il fare hanno trovato in mezzo la proverbiale distesa d’acqua fatta di strutture carenti, legislazione indecifrabile, mancanza di investimenti, disorganizzazione e incapacità. Anche recentemente abbiamo avuto esempi di tornei annunciati in location spettacolari, con la partecipazione di campioni dello sport, con montepremi astronomici, rivelatisi, almeno sino al momento in cui scriviamo, solo delle bolle di sapone incapaci di reggere a una brezza fatta di domande legittime
sui dettagli di queste iniziative (che mai sono stati rivelati) continuamente annunciate e rinviate. A far da contrasto ci sono stati tanti eventi minori, organizzati con umiltà e sudore, importanti perché sono quelli che creano il substrato di appassionati e fanno da collante alle community, ma è soprattutto uno l’esempio da cui si deve partire per dare una risposta concreta alla domanda iniziale e trovare il giusto connubio tra la potenziale spettacolare attrattiva di un evento eSports e tutto ciò che l’Italia può offrire in termini di accoglienza, bellezza paesaggistica, fascino artistico e interesse storico. L’esempio da seguire è la finale della nona stagione della Tom Clancy’s Rainbow Six Pro League, ospitata da Milano il 17 e 18 maggio scorso. Non si vuol sostenere che tutti i prossimi eventi dovranno essere di tal portata per essere degni di nota, ma semplicemente evidenziare che se prima non c’era, ora quantomeno l’Italia ha il metro di paragone che mancava. Per l’evento, portato in Italia dalla software house Ubisoft (publisher di Tom Clancy’s Rainbow Six) e Esl (Electronic Sports League, azienda tedesca che è da anni una sicurezza nell’organizzare eventi a livello internazionale), è stato scelto il Palazzo del Ghiaccio di Milano. Una struttura inaugurata nel 1923, ovviamente per altri scopi, che tuttavia ha saputo essere degno palcoscenico per uno spettacolo moderno come una finale di un torneo eSports. Poi c’è stato il pubblico, in gran parte italiano (almeno l’80 per-
IL PALAZZO DEL GHIACCIO DI MILANO
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
cento dei 1.500 biglietti è stato venduto a nostri connazionali) che ha risposto subito alla grande, portando il botteghino a dichiarare sold out a soli tre giorni dall’apertura. Un successo non scontato seppur in un paese che vanta circa 1 milione di appassionati di eSports (stando ai dati dell’ultimo rapporto Aesvi, del maggio 2019), poco più di un quarto definiti fan accaniti, ma considerando, appunto, tutti i titoli eSports. E ai presenti si sono aggiunti centinaia di migliaia di utenti che hanno assistito all’evento da casa, grazie al live streaming della sfida in ben 14 lingue. Una kermesse che, per la città di Milano, si stima che abbia generato un indotto di oltre mezzo milione di euro tra l’evento in sé e il contorno necessario a fornire vitto e alloggio agli 8 team finalisti e ai tifosi giunti da tutta l’Italia e da molte altre zone del mondo. Persone che, probabilmente, avranno anche utilizzato almeno una parte del loro tempo libero per visitare il capoluogo meneghino. Una realizzazione importante, dunque, per l’Italia degli eSports, che crea un precedente da seguire. Non si potrà avere ogni anno una finale mondiale di Rainbow Six, ma si avrà, da ora in poi, un altro valido esempio da seguire sul come organizzare un evento eSports che possa avere appeal sui giovani, al quale dare poi un valore aggiunto (e qui l’unico limite è la fantasia tra accordi e partnership con pubblico e privato) che possa renderlo ulteriormente interessante dal punto di vista turistico creando con l’aiuto degli sport elettronici un portale d’accesso per nuove generazioni di turisti.
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politica
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La bella stagione dell’amusement Faccia a faccia fra Jason Frost e Domenico Distante, presidente e vice presidente di Euromat European Gaming and Amusement Federation, sul rapporto fra turismo e gioco di Francesca Mancosu
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olto spesso, i luoghi in cui si gioca, a vario titolo, possono diventare anche dei punti di attrazione per i turisti. In Italia uno degli esempi più macroscopici è offerto dalle sale della Riviera romagnola, da decenni frequentate dalle famiglie in vacanza su quei lidi e ora messe in pericolo dal divieto di utilizzo delle cosiddette ticket redemption ai minori di 18 anni deciso dalla Regione. Ma come possono contribuire posti come questi a incrementare il turismo nei rispettivi territori? Lo abbiamo chiesto a Jason Frost e Domenico Distante, presidente e vice presidente di Euromat - European Gaming and Amusement Federation, la federazione europea degli operatori dell’intrattenimento.
Frost: «Regno Unito ed Italia capostipiti del divertimento» “Ci sono casi ben documentati di luoghi di gioco d’azzardo che operano come magneti che attraggono turisti e, in alcuni casi, hanno persino costruito intorno a loro intere industrie turistiche. Oltre ai luoghi di gioco più grandi, che spesso forniscono un prodotto turistico completo, vale la pena menzionare le strutture di divertimento sul mare (ad esempio i centri di divertimenti nei moli).
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Queste attrazioni più piccole offrono uno spazio per la spesa per il tempo libero a basso costo e sono spesso punti di richiamo per visitatori locali e stranieri. Inoltre, se le condizioni meteorologiche sono inclementi, le strutture di divertimento sul mare possono offrire riparo ai visitatori, consentendo loro di godersi l’area”, evidenzia Frost. “Gli esempi più evidenti di strutture di divertimento sul mare si possono trovare nel Regno Unito e in Italia. Nel Regno Unito abbiamo visto che alcune regioni marittime hanno assistito a una rigenerazione, in parte dovuta a tali attrazioni, che propongono un luo-
LA BELLA STAGIONE DELL’AMUSEMENT
go accessibile ed economico con intrattenimento per l’intera famiglia. Anche l’Italia ha una lunga tradizione di attrazioni sul mare situate nei moli, che offrono ulteriore ‘colore’ e accrescono il fascino dei visitatori di parti del Paese”. Il presidente di Euromat quindi dice la sua sulla situazione italiana e in particolare sul “caso” dell’Emilia Romagna: “Come federazione abbiamo sempre sostenuto la gestione responsabile di strutture che si concentrano sui minori. Crediamo che una buona politica si basi sulle prove. Sfortunatamente alcuni regolatori hanno iniziato a trat-
tare in modo infondato le ticket redemption come gioco d’azzardo o porta di ingresso per il Gap, un approccio che non si basa su alcuna prova a sostegno. Euromat sta attualmente elaborando un codice di condotta per i Family Entertainment Center per fornire indicazioni ai nostri membri e assicurare che operino al più alto livello possibile. Un simile approccio draconiano sta solo danneggiando una forma legittima di intrattenimento per la famiglia e in alcuni casi rappresenta un rischio finanziario molto serio per gli operatori, il cui modello di business è fortemente basato su macchine redemption”.
Distante: «Ticket redemption, un’inutile azione punitiva» lane, forniscono un prezioso supporto al settore del turismo. I provvedimenti emanati da alcune regioni, restrittivi nell’utilizzo anche dei giochi per il puro divertimento come le ticket redemption, condannano a morte il nostro settore, in nome di una presunta tutela nei confronti del giocatore potenzialmente patologico. Se si considera il flipper, il calciobalilla, ovvero tutti quei giochi di abilità che storicamente sono consacrati nelle attività di carattere ricreativo, come potenziale rischio per sviluppare l’azzardo, possiamo davvero stendere un velo pietoso su un sistema di totale approssimazione esclusivamente basato su teorie supportate dal nulla, mai confortate da studi di questo tipo in Italia, ma che all’estero non hanno mai prodotto risultati tangibili in questa direzione. Si parte da una considerazione che non ha alcun tipo di riscontro oggettivo, e cioè che questo tipo di giochi, quindi la vincita di un premio che si traduce nel riconoscimento di una particolare abilità, potrebbe indurre i giovanissimi a passare in futuro ai giochi d’azzardo. Tutto questo ignorando l’universo esistente sulle piattaforme online non controllabili da nessuno, sia in termini di accesso che di luoghi. Ci ritroveremmo con l’infliggere un’inutile azione punitiva che porterà solamente allo snaturamento del senso di partecipazione a gare, giochi o prove che richiedono abilità e che servono a sviluppare logica e capacità intellettive, con conseguenze non trascurabili anche per l’economia locale che, vedendo venir meno esercizi dedicati al puro divertimento, e quindi fonte attrattiva per i turisti, saranno gravate in termini di diminuzione degli introiti economici e dall’aumento della disoccupazione”.
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“Storicamente, destinazioni come Monte Carlo, Las Vegas e Macao sono sempre state strettamente associate ai casinò. Tuttavia, anche se esiste un’alta correlazione tra i casinò e il turismo di queste particolari destinazioni adibite a ‘resort’ dello svago e dell’intrattenimento con o senza vincita in denaro, non tutti i casinò, le sale giochi o le family entertainment center provocano l’espansione dei mercati turistici. Tendenzialmente tuttavia le offerte di gioco si rivolgono principalmente e prevalentemente ai mercati interni, anche se determinate norme regionali, come quelle emanate in Italia, spingono il giocatore verso gli Stati limitrofi dove è possibile fruire il gioco senza proibizioni o limitazioni estreme”, osserva il vice presidente di Euromat, Domenico Distante. “Ad esempio, senza distaccarci troppo dal nostro Paese, l’Ente sloveno per il turismo sponsorizza sul proprio portale i casinò con questa dicitura ‘La Slovenia è un Paese di sale da gioco. Tentate la fortuna alle slot machine e ai tavoli da gioco. Molti casinò offrono un’ampia scelta di giochi accompagnata da un’ottima gastronomia’. Suona molto strano rispetto alle norme vigenti in Italia che limitano non solo l’uso degli apparecchi, ma soprattutto non permetterebbero mai una sponsorizzazione del gioco come invece accade in Paesi come la Slovenia appunto, che si ritrova a beneficiare anche del turismo italiano: infatti quotidianamente partono dal nostro Paese decine di pullman diretti nei casinò dei territori confinanti, a dimostrazione dell’inutilità imposta dalle normative regionali e comunali che a causa dei distanziometri, spingono i giocatori non solo verso altre offerte di gioco, lecite e non, ma anche verso altri territori, foraggiando il turismo estero”. Distante quindi approfondisce il tema del divieto di utilizzo delle ticket redemption per i minori, che rischia di avere gravi ripercussioni sulle sale giochi per le famiglie della Riviera romagnola, e nelle località di altre regioni che hanno adottato una misura simile. “Le sale giochi per famiglie, numerose soprattutto nelle località turistiche delle riviere romagnole, venete e friu-
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Il gioco come attrattiva turistica è una costante a livello mondiale, ma non mancano le difficoltà e l’Europa rischia di arrivare tra gli ultimi
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ieci anni fa la gravità della crisi finanziaria e la sua recessione accompagnatoria hanno fatto sì che l’attenzione dei governi si concentrassse sulla necessità di creare posti di lavoro, diversificare le loro economie e trovare nuove fonti di entrate fiscali. Una strada esplorata da diverse giurisdizioni è stato il gioco d’azzardo e, in particolare, i casinò resort integrati. Questi ultimi sono interessanti per i governi perché creano posti di lavoro (sia nella loro costruzione che nelle operazioni), attraggono investimenti, stimolano il turismo e contribuiscono alle entrate fiscali. La recessione ha anche provocato ripercussioni radicali sull’atteggiamento di certi governi nei confronti del gioco d’azzardo. Tra i non ultimi esempi c’è stata Cipro, che è stata particolarmente colpita in modo grave dalla crisi finanziaria. L’amministrazione cipriota aveva precedentemente rifiutato di prendere in considerazione la legislazione che introduceva i casinò terrestri con l’allora presidente Christofias (2008 - 2013) che aveva dichiarato pubblicamente: “Non ci saranno casinò a Cipro mentre io sono presidente. I casinò sono un’espressione di corruzione e possono creare una crisi del sistema. Il mio partito (Akel - il partito comunista Ndr) ha lottato per anni contro qualsiasi istituzione di casinò...”. Ma nell’ottobre 2011 il governo cipriota ha intrapreso un’inversione drastica della politica e ha annunciato che stava progettando di elaborare una legislazione per creare casinò
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terrestri a Cipro. Dopo che è stata approvata la legislazione necessaria Melco International ha firmato l’accordo per quello che sarà il più grande casinò in Europa nel giugno 2017, il City of Dreams Mediterranean. Una cerimonia innovativa si è svolta un anno dopo e il resort dovrebbe essere inaugurato nel 2021. La Spagna è stata un’altra economia mediterranea colpita dalla crisi e anche questa ha visto i casinò resort integrati come una soluzione. Alcune delle iniziative pianificate per diverse parti della Spagna avrebbero schiacciato ciò che si sta costruendo a Cipro. Ma progetti come l’immenso resort di Europa Vegas da 35 miliardi di dollari non si sono materializzati. Un progetto ancora attivo è l’Hard Rock’s Entertainment World Resort da 2 miliardi di euro vicino a Barcellona. Dopo vari ostacoli e cambiamenti di partner dal 2013 potrebbe finalmente iniziare la costruzione a metà del 2020. In tutta Europa diverse altre giurisdizioni hanno preso in considerazione i resort con vari gradi di serietà nell’ultimo decennio, incluse Irlanda e Ungheria. Ma, a partire dal 2019, il concetto di un casinò resort integrato su larga scala non esiste ancora in Europa. In Asia, Macao naturalmente si è affermata come il centro dei casinò resort integrati. I due casinò resort di Singapore sono stati aperti nel 2010. Uno dei loro obiettivi era promuovere il turismo e, a tale riguardo, è stato un successo. Nel 2009 ci sono stati 9,7 milioni di arrivi di visitatori a Singapore. Nel 2017 questa cifra era salita a 17,4 milioni. Ma i resort in entrambe le giurisdizioni si stanno evolvendo. Ciò è dovuto
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Casino resort integrati Tra opportunità incognite e ritardi
di Lorien Pilling Direttore Global Betting e Gaming Consultants
in parte al fatto che i loro rispettivi regolatori vogliono che si concentrino maggiormente sull’intrattenimento non legato al gioco d’azzardo e in parte perché i concorrenti stanno emergendo in mercati come Cambogia, Vietnam, Corea del Sud e Giappone. Molti resort si stanno concentrando sull’aumento del turismo cinese per riempire le loro sedi e i tavoli da gioco. Ma, come hanno scoperto negli ultimi anni sia Macao che la Corea del Sud, il flusso di turisti può essere semplicemente bloccato dalle autorità cinesi. È sempre rischioso affidarsi ai turisti cinesi. Nel 2017, in risposta ai test missilistici della Corea del Nord, la Corea del Sud ha installato il sistema antimissile Thaad degli Stati Uniti. Questo, a sua volta, ha provocato una risposta dalla Cina, un elemento della quale era la restrizione dei gruppi di turisti in visita in Corea del Sud. Il risultato è stato drammatico. Nel 2016 ci sono stati 8 milioni di visitatori cinesi in Corea del Sud. Nel 2017 ce ne sono stati solo 4,1 milioni, un calo del 48 percento. Il 2017 era destinato a segnare una nuova tappa nel settore dei casinò della Corea del Sud con l’apertura di nuovi locali e resort destinati ai turisti stranieri. Per vari motivi, sembra che i mercati europei abbiano perso l’opportunità offerta dai casinò resort integrati per incrementare le economie nazionali. Cipro cambierà questo nel prossimo decennio e i resort in Spagna e in Grecia potrebbero anche realizzarsi. Ma potrebbero ancora essere oscurati da ciò che è sviluppato in Giappone e in tutta l’Asia.
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AMSTERDAM ACCENDE I RIFLETTORI L’ITALIA SPEGNE LE LUCI
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ccoci giunti alla seconda metà del 2019. Un anno importante, per l’intera industria del Gaming e, in particolare, per quella dell’online, dove ogni giorno accadono così tante cose, da far perdere il conto. Dall’apertura della regolamentazione nel mercato statunitense, alle fusioni e acquisizioni che da sempre caratterizzano il mercato a livello globale, all’introduzione di tecnologie dirompenti come Bitcoin, Blockchain, Intelligenza artificiale, Realtà Virtuale e molto altro ancora. Un’industria che necessita di continui aggiornamenti e di approfondimenti, che devono però saper essere all’altezza delle esigenze degli addetti ai lavori, che diventano ogni giorno più elevate. A svolgere al meglio questo compito è sicuramente l’iGB Live di Amsterdam, l’evento di riferimento del settore iGaming e l’ultimo nato tra i “prodotti” espositivi del colosso Clarion Gaming, pur derivando da un’esperienza e da una realtà più che consolidata come quella dell’Eig (Excellence in gaming) di Berlino, che è stato fuso con altri due eventi dello stesso settore (iGaming Super Show e Amsterdam Affiliate Conference) dando vita a un super-evento più strutturato e senza dubbio completo, scegliendo come sede di riferimento il Rai di Amsterdam: uno dei più importanti centri espositivi in Europa, in una delle città più interessanti e accoglienti da visitare, soprattutto in piena estate. L’edizione 2019 di iGBLive, la seconda in assoluto, si svolge nella capitale olandese dal 17 e 19 luglio, proponendo un programma ancora più ricco di conferenze e una struttura espositiva ancora più ricca e rinnovata. Come spiega Stuart Dacre, Event director di Clarion e responsabile di iGBLive. “Stiamo lavorando per reinventare i nostri eventi e ci si può aspettare di vedere i primi scorci di questo cambiamento ad Amsterdam, per poi proseguire con i successivi di Lisbona e Londra. Abbiamo creato attorno a noi una grande squadra, con un solido mix costituito da membri del team originale di iGB, oltre ad alcuni volti noti di Clarion Gaming, aggiungendo un po’ di sangue fresco per mantenere le cose interessanti “, spiega Dacre. Clarion organizza da anni eventi per l’industria del gaming e mentre la società continua a crescere e cambiare, Dacre e il suo team si concentrano sul mantenimento di quei rapporti speciali che hanno instaurato nel tempo con delegati, sponsor, relatori ed espositori. “A iGB Live! stiamo completamente rinnovando il nostro programma Vip. Sul lato affiliati stiamo identificando e prePROMOSPACE
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TORNA IGB LIVE! E METTE INSIEME LE PIÙ GRANDI MENTI DELL’INDUSTRIA DEL GIOCO, CON TANTE OPPORTUNITÀ DI NETWORKING, CONFERENZE E UN’AREA ESPOSITIVA CHE NON LASCIA NIENTE AL CASO. AL CENTRO L’ITALIA E IL DIVIETO DI PUBBLICITÀ
di Alessio Crisantemi
miando gli affiliati che hanno frequentato i nostri spettacoli in modo coerente. Stiamo lavorando per ricompensare i nostri utenti più fedeli. Rimanete quindi aggiornati e con gli occhi aperti”. Nel tentativo di mantenere lo show più “fresco” possibile e basarsi sui feedback degli anni precedenti, iGB Live! 2019 promette di compiere un certo numero di cambiamenti, in particolare con la decisione di rendere l’area della sessione “Hq”, dove si svolgono i dibattiti principali, gratuita per tutti. Per quanto riguarda i contenuti, IGB Live propone una serie di sessioni di alto interesse per affiliati e per l’industria del gioco online in generale. “Ci aspettiamo che lo show di quest’anno sia più grande e ricco che mai”, spiega Curtis Roach, Conference manager di Clarion Gaming. “Tradizionalmente, iGB ha sempre attirato il settore delle affiliazioni più di ogni altro, ma quest’anno abbiamo assistito a un aumento dei partecipanti non affiliati, cioè gli operatori internazionali, il che è fantastico. Averne in abbondanza è vantaggioso per entrambi i target. Il nostro obiettivo era quello di ottenere una distribuzione uniforme di affiliati e operatori e i numeri attuali dimostrano che siamo sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo”. Dal punto di vista degli affiliati ci sono sempre fantastici dibattiti sul tema di Seo, content marketing e sessioni di link building. “L’argomento che voglio mettere in evidenza, però – spiega Dacre - è quello dei Social Media. Abbiamo con noi Andy Taylor di On the Tools, una community di tre milioni di costruttori su Facebook, che condividerà le sue idee su come l’industria dell’igaming possa utilizzare Facebook Live in modo più efficace”. Particolarmente importante anche il dibattito con Samera Mezher, precedentemente in forze a Live Nation, in cui si guarda l’esperienza del cliente nel primo giorno di eventi, nella sezione Hq. “Si tratta di qualcosa a cui gli operatori devono dare priorità nei prossimi 12 mesi. Con divieti di pubblicità che diventano realtà e bonus che diventano meno efficaci, è importante che gli operatori diano la priorità all’esperienza del cliente per massimizzare la fidelizzazione”, spiega il manager. E il divieto di pubblicità è proprio uno dei temi più rilevanti di questa edizione della kermesse di Amsterdam, con Gioco News che è stata chiamata a realizzare un panel specifico CURTIS ROACH
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AMSTERDAM ACCENDE I RIFLETTORI L’ITALIA SPEGNE LE LUCI
CHRISTIAN TIRABASSI
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cui non si può non tenere conto”. su questo tema, proponendo il “caso Italia” e provando a capire L’obiettivo, quindi, è quello di “fare un dibattito sul le conseguenze per gli operatori e gli altri mercati. caso italiano allo scopo di suscitare una riflessioNel dibattito allestito dal nostro network – in programma alle ne più generale e tracciare le basi di discussione e 14 di giovedì 18 luglio – ci si pone la domanda: “I divieti di valutazione per ogni altra legislazione che adotti pubblicità metteranno gli operatori in balia degli affiliati?”. soluzioni simili, in quanto i rischi, gli impatti e le Oppure, al contrario, saranno compromesse proprio le affiliavalutazioni sono sostanzialmente analoghe e gezioni, sui mercati come quello italiano, dove il divieto è partinerali e quindi facilmente mutuabili in altre realtà, colarmente restrittivo? Recentemente sia l’Italia che il Belgio qualora gli strumenti legislativi nei confronti della pubblicità hanno entrambi vietato la pubblicità televisiva (e non solo). economica che vengono sono gli stessi”. Con il rischio che questo possa creare un effetto domino, con Ciò che è certo, tuttavia, è che il cosidil Regno Unito che potrebbe diventare il detto “Adv Ban” obbliga comunque le prossimo paese a introdurre restrizioni. «Non importa se sei un affiliato, imprese del settore a essere ancora più Gli operatori dovranno aumentare il riun operatore, un fornitore o un creative nel lavoro di comunicazione. corso agli affiliati o gli affiliati saranno consulente, iGB Live! è abbastanSu questo fronte – aggiunge Tirabasugualmente influenzati da un mercato za grande da far incontrare tra si - le affiliation e le pubblicazioni di ristretto? Ci si chiede nel panel. Ma soloro tante nuove persone, ma settore assumono un ruolo ancora più prattutto: cosa può fare l’industria per abbastanza piccolo da garantire strategico in questa nuova era del gioco mitigare l’impatto di questo divieto? che le connessioni siano davvero online italiano”. A parlarne sono esperti e rappresentanti importanti». Dello stesso avviso anche Curtis Roach: dell’industria: come il legale Rodolfo La Stuart Dacre, Event Director di Cla“Credo che il mercato italiano sia pieno Rosa, avvocato partner di BakerMcKenrion e responsabile di iGB Live! di opportunità, ma sembra che stia atzie, Francesco Gaziano, Cmo di Sks365 e traversando un periodo di transizione. I country manager di Sks365 Italia, Marco divieti pubblicitari avranno un impatto importante sul modo Trucco, associate director media and market development di in cui l’industria interagisce con i suoi consumatori. Mi aspetStars Group e Giovanni Emilio Maggi, vice presidente di Conto molte più idee creative e innovative come risultato. Forse findustria Sistema Gioco Italia, in un dibattito moderato da presto altri paesi europei useranno il mercato italiano come Christian Tirabassi, senior partner Ficom Leisure. punto di riferimento per coinvolgere i clienti attraverso metodi “Vogliamo dare visibilità di quello che è il significato vero e alternativi. È di certo un momento molto interessante”. proprio di un ‘Adv Ban’, come viene indicato il divieto di pubTornando all’evento in generale, oltre a offrire contenuti di blicità a livello internazionale, partendo dall’esempio italiano valore e opportunità di apprendimento per i professionisti e capire cosa questo comporta”, spiega Tirabassi. “Purtroppo provenienti da tutti gli angoli del settore dell’Gaming, iGB – aggiunge - molto spesso le decisioni vengono prese in maLive! copre veramente l’intero spettro del gioco e fornisce niera estemporanea, dettate dalle contingenze del momento, una piattaforma perfetta per il networking. E un motivo in senza valutare l’impatto e le conseguenze sui singoli merpiù per visitare Amsterdam in estate. cati o sugli operatori economici più in generale, ma anche sui consumatori. Non bisogna mai dimenticare, infatti, come il divieto di pubblicità abbia come principale conseguenza, fortemente negativa, quella di rendere indistinguibile l’offerta legale da quella illecita, in un contesto, come quello del gaming, in cui le offerte border online o del tutto illecite sono ancora oggi molteplici”, avverte il consulente. “In ogni caso, cioè che è certo è che questo divieto genera un cambiamento di scenario per tutte quelle realtà che hanno investito sul mercato italiano o programmato di farlo, creando degli scompensi notevoli e un difetto competitivo non banale di L’evento
Advertising bans will put operators at the mercy of affiliates Recently both Italy and Belgium have both banned Tv advertising. Will this create a domino effect, and will the Uk be next? Will operators have to put extra dependence on affiliates as a result or will affiliates be equally impacted by a shrunken market? What can the industry do to mitigate the impact of this ban?
14:00 – 15:00 Day 2 (18th July)
SPEAKERS Welcome by: Alessio Crisantemi, Editor of GiocoNews.it - Rodolfo La Rosa, lawyer, partner of BakerMcKenzie - Francesco Gaziano – Cmo SKS365 e Country Manager Sks365 Italia - Marco Trucco, Associate director Media and market development di Stars Group - Giovanni Emilio Maggi, Vice President of Confindustria Sgi (Sistema Gioco Italia) MODERATORE Christian Tirabassi, Senior Partner Ficom Leisure
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L’ISOLA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
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edici speakers, quattordici topics, sette presentazioni, con un alto numero di delegati internazionali: sono i numeri di Artificial Intelligence Malta Summit, iniziativa organizzata da Eventus International per le giornate del 16-17 settembre per approfondire gli scenari dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico, con il coinvolgimento di ricercatori, innovatori, tecnici, roboticisti e regolatori. Cosa aspettarci da questa edizione? Lo abbiamo chiesto a Jordan Crossley, conference producer dell’evento. “I delegati potranno conoscere gli ultimi sviluppi dell’intelligenza artificiale sotto tutti gli aspetti, siano essi normativi, tecnologici e accademici. Quest’anno abbiamo adottato un nuovo approccio all’agenda. Invece di avere uno o due argomenti specifici per ogni settore, abbiamo optato per discussioni e presentazioni che riguardano l’Ai come disciplina dal livello base fino a quello esperto. Quindi i professionisti It saranno in grado di essere creativi secondo quanto implementano ciò che
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hanno appreso. Ad esempio, una dei nostri speaker ha esperienza nel settore sanitario e attualmente collabora con il governo indiano per implementare l’analisi dei video nelle città intelligenti. Il pubblico potrà prendere da lei ciò che ha imparato sull’analisi dei video e applicarlo in altri settori come sport, diagnostica meccanica e medica, marketing, giochi ecc. Eventus International collega i leader con i leader per trasformare le opportunità in possibilità. I partecipanti trarranno beneficio anche dall’incontro con i leader globali dell’Ai che parleranno al summit in quanto ciò darà a tutti una prospettiva internazionale sulla disciplina. Abbiamo creato questa piattaforma per mostrare al mondo i progressi fantastici che Malta sta facendo in questo campo e mostrare a Malta cosa sta facendo il mondo. Questo creerà nuove idee e, alla fine dell’evento, una nuova intelligenza artificiale e nuove applicazioni per essa come accade per tutti i nostri eventi”. Crossley quindi illustra i principali eventi e temi del Summit: “Parleremo di governi intelligenti (regolamentazione), di big data e analytics, marketing e, soprattutto, dell’implementazione dell’Ai. Un martello può essere usato come strumento o come arma. Nei prossimi anni, l’Ai avrà sempre più autonomia rispetto alle nostre strutture sociali, politiche ed economiche. È necessario quindi attuare una corretta implementazione e strutture normative per gaM A LTA rantire che l’intelligenza artifi-
IL 16 E 17 SETTEMBRE È IN CALENDARIO L’ARTIFICIAL INTELLIGENCE MALTA SUMMIT, UN’OCCASIONE PER SCOPRIRE I NUOVI SCENARI DI APPLICAZIONE DELLA DISCIPLINA CHE CAMBIERÀ IL MONDO ciale sia utilizzata come strumento per migliorare l’umanità. Queste sono aree in cui riteniamo che Malta stia diventando rapidamente la migliore e vorremmo condividerlo con il resto del mondo”. Dopo il successo del Governo nel rendere Malta l’isola del blockchain, il Paese è in grado di esplorare l’intelligenza artificiale come una nuova nicchia economica. In che modo l’intelligenza artificiale può contribuire alla crescita economica di Malta nell’innovazione digitale e persino nei giochi? “Malta dispone già di così tante strutture che ne fanno il luogo ideale per creare quartier generali internazionali, soprattutto nei giochi, ma anche in altri settori. Non sarà troppo difficile fare di Malta l’isola Ai, poiché ha già un’abbondanza di professionisti It e Ai altamente qualificati. Questo perché la maggior parte delle università ha curriculum fenomenali specializzati in intelligenza artificiale”, prosegue il conference producer. “È naturale che il Governo voglia abilitare l’It e l’intelligenza artificiale in qualsiasi modo possibile, dal momento che il numero di professionisti esperti di intelligenza artificiale è sicuramente una risorsa per Malta. Se più aziende specializzate in Ai stabiliscono sedi centrali o uffici regionali a Malta, ciò significa più lavoro per i professionisti It, che a loro volta spendono soldi in altre aziende e pagano le tasse, che poi vanno verso lo sviluppo delle infrastrutture. Così, le società di gioco che hanno già sede a Malta avranno più opzioni in termini di aziende che potranno creare la propria intelligenza artificiale per loro, o avere una forza lavoro più grande da cui attingere per creare team di Ai più grandi nei loro dipartimenti It contribuendo di nuovo a occupazione, Pil e sviluppo delle infrastrutture”. (Fm)
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normativa politica
Per un gioco (e un legislatore) consapevole L’approccio tecnico scientifico per la valutazione della normativa territoriale in materia di gioco pubblico è un presupposto imprescindibile per un punto di vista informato
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apita spesso che enti locali chiedano un punto di vista agli operatori del gioco pubblico, attraverso le loro associazioni di categoria, in merito alle iniziative regolatorie proposte o attuate sul territorio in materia di gioco che presentano come obiettivo quello di contrastare il disturbo di gioco d’azzardo e i soggetti deboli. Capita spesso che tale quesito si ponga spesso anche in altri contesti quale quello culturale, quello convegnistico, quello politico e ovviamente quello giudiziario. L’approccio valutativo, affinché si muova con l’obiettività che si addice a un atteggiamento maturo e distaccato da interessi o visioni di parte, non può che ispirarsi a considerazioni tecniche e scientifiche, disponibili o da intraprendere. Ebbene, una volta per tutte si è pensato di mettere sul tavolo, riordinandole, le leve di indagine che è necessario azionare per giungere a risultati di ricerca completi e utili per affrontare seriamente un discorso costruttivo in termini di efficienza ed efficacia normativa. Come si è avuto modo di chiarire più e più volte, i giudizi di valore nel contesto del gioco pubblico in Italia non possono prescindere dagli obiettivi di tutela che la stessa Costituzione illumina sul percorso: la tutela della salute e del risparmio dell’utente, l’ordine pubblico e il gettito erariale dello Stato, l’impresa e il lavoro degli operatori al servizio dello Stato. Il tutto tenendo ben presenti le esternalità che possono svilupparsi con la normativa in questione in un senso (conseguenze sugli utenti in termini di disturbo da gioco
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A cura di Geronimo Cardia
d’azzardo e relativi costi sociali) ma anche nell’altro (conseguenze sugli utenti in termini di inefficacia concreta delle misure adottate, diffusione illegalità, perdita di gettito erariale da emersione, chiusura di aziende sane, perdita di posti di lavoro). Ciò detto si affronta la verifica dei distanziometri che le realtà regionali e provinciali del territorio stanno, dal 2010, proponendo sul territorio. Lo ricordiamo: si tratta di una misura secondo la quale il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo viene operato vietando l’esistenza di punti di gioco fisico a una certa distanza (di solito 300 o 500 metri) da determinati luoghi definiti sensibili per le loro caratteristiche (scuole, da un lato, ma anche chiese, ospedali, campi sportivi, fermate dell’autobus e via dicendo, dall’altro). Peraltro per come sono strutturate le norme, spesso si prevede un divieto di apertura per i primi anni e poi ad un certo punto la verifica della collocazione per le realtà esistenti. Cosa accade, accade che a seguito di verifiche tecniche nel 100 percento dei casi analizzati sui territori regionali e provinciali, vuoi per l’ampiezza dei metri di interdizione, vuoi per la numerosità dei luoghi sensibili, il combinato disposto delle aree vietate dal distanziometro, da un lato, e delle aree vietate dalla natura o dalle norme urbanistiche preesistenti restituisce allo studioso valutatore un territorio vietato sulla sua sostanziale (attenzione sostanziale) totalità: spesso si parla del 98/99 percento di interdizione.
PER UN GIOCO (E UN LEGISLATORE) CONSAPEVOLE
L’ANALISI URBANISTICA - Per effettuare tale preliminare valutazione ecco che si impone una seria e anche complicata analisi urbanistica che solo esperti possono effettuare e che spesso si trovano di fronte alla difficoltà del riconoscimento dei punti sensibili (perché i distanziometri non forniscono un elenco di indirizzi ma un elenco di tipologie di punti per cui se in alcuni casi non è difficile l’individuazione come per esempio per le scuole, chiarito se debbano essere di ogni ordine o grado, risulta di fatto impossibile quando ad esempio nell’escludere gli studi medici la norma impone di riconoscere quelli che abbiano in cura pazienti affetti da dipendente da gioco d’azzardo). Superata l’incertezza, pure definita irredimibile, lo studio urbanistico restituisce allo studioso una mappatura con le aree di interdizione da distanziometro che si uniscono ai divieti preesistenti e alle zone in cui l’impossibilità di insediamento sia dettata dalla natura dei luoghi. A questo punto si pone un tema di definizione. Il cosiddetto effetto espulsivo è legato al concetto di divieto sulla sostanziale totalità dei territori. La sostanziale totalità dei territori è certamente verificata quando il divieto raggiunge percentuali di interdizione del 96, 98, 99 percento, non solo nel caso del 100 percento. Se poi si vuole dare per forza un nome diverso ecco che qualcuno parla di marginalizzazione, ma sempre di tali percentuali si tratta. Peraltro, i pochi spazi risparmiati dal divieto per essere effettivamente insediabili devono poi essere verificati e ritenuti idonei per accogliere l’offerta di gioco pubblico ritenuta sufficiente per il presidio dell’intero territorio. Non sfugge poi all’occhio attento dell’urbanista che detti spazi spesso coincidono con quelli delle periferie delle città, in cui la densità abitativa è certamente più alta rispetto a quella dei cittadini del centro delle città, e che certamente sono più bisognose di riqualificazioni urbanistiche e sociali rispetto al centro delle città. Peraltro, nessuno avrebbe difficoltà a denunziare un’anomalia, almeno teorica, di un distanziometro che vieti solo l’1, il 2, il 3, o il 4 percento del territorio.
LA VALUTAZIONE MEDICO SCIENTIFICA - All’analisi urbanistica segue poi, ma non per minore importanza, anzi, la valutazione medico scientifica. E qui l’analisi normalmente si pone su due piani differenti. Uno più generale sull’efficacia concreta dello strumento del distanziometro in sé, e uno specifico sulle conseguenze di un distanziometro che per l’errore tecnico individuato nella perizia urbanistica finisce per essere la causa di quello che ormai da tempo viene chiamato effetto espulsivo (con tutte le precisazioni sopra richiamate in ordine al divieto sulla sostanziale totalità del territorio). Riguardo il piano generale non mancano le critiche laddove viene messo in evidenza che la persona da tutelare stazioni principalmente nella propria abitazione piuttosto che in un luogo sensibile e che i luoghi sensibili non possono tutti essere considerati tali. Peraltro, più volte viene ricordato che l’idea di applicare un distanziometro per la tutela dal disturbo da gioco
d’azzardo (Dga) abbia origine nell’emulazione della misura analoga delle distanze imposte ai ripetitori di segnale dei telefoni cellulari rispetto analoghi luoghi ritenuti sensibili, in quel caso giustamente, per l’affluenza numerosa e la permanenza evidente di persone per periodi prolungati. Peraltro, la dottrina scientifica non mette mai in modo evidente il distanziometro tra le soluzioni al Dga (ad esempio anche recentemente è stato confermato che l’Iss non contempli il distanziometro tra le misure analizzate e che alcuni studiosi ne abbiano preso le “distanze”). Spesso viene evidenziato che in realtà la discontinuità della visibilità e dell’esistenza sul territorio fisico dell’offerta pubblica rappresenti un disincentivo al gioco e che con ciò venga tutelato il giocatore razionale tenendolo lontano dalla visione dell’area problematica del punto di gioco. Ebbene, a questo viene però contrapposta la riflessione secondo cui la discontinuità che effettivamente si registra è in realtà quella imposta dall’effetto espulsivo o dalla marginalizzazione che dir si voglia nelle periferie. Ed ecco che l’analisi medica passa sul piano specifico, per comprendere quanto in realtà sia inefficace un distanziometro di fatto espulsivo o marginalizzante nelle periferie: chi non incontra il gioco pubblico sul territorio sono in realtà solo i pochi cittadini razionali del centro e non anche i tanti cittadini delle periferie. Peraltro, le analisi medico scientifiche unanimemente concordano sul fatto che in presenza di sostanziale espulsione o marginalizzazione che dir si voglia, vi sia una penalizzazione dell’utente problematico o dell’utente patologico che per definizione si nascondono e giocano ancor di più. Di qui la valutazione che il distanziometro è contro lo scopo perché non previene, non cura e ghettizza l’utente problematico e quello patologico, agendo in negativo sulla loro compulsività. Ciò detto, sempre sotto il profilo medico scientifico, ecco che le analisi del territorio dovrebbero mettere quindi in luce oltre che l’aspetto quantitativo del fenomeno anche il suo aspetto qualitativo, in modo da consentire di leggere con attenzione le reali e concrete esigenze nonché gli ambiti di intervento preventivo e a posteriori, per contrastare il Dga. L’analisi tecnica normalmente prosegue con la valutazione delle esternalità della misura del distanziometro, che si manifestano consistenti nel caso dell’effetto espulsivo o marginalizzazione che dir si voglia.
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LE CONSEGUENZE - Vietare la sostanziale totalità di un territorio significa incidere sull’ordine pubblico aprendo le porte al dilagare dell’offerta illegale. Di qui sono importanti le verifiche tecniche che possono essere fatte sulla presenza sul territorio della offerta parallela della tipologia di gioco colpita dal distanziometro espulsivo. In gergo tecnico si tratta di Totem e Ctd, rispettivamente apparecchi slot e punti di gioco installati > sul territorio, collegati a circuiti illegali non autorizzati e non controllati, attraverso connessioni a siti online cosiddetti “com”. Qui le ricerche sui procedimenti giudiziari, sulle iniziative di contrasto alla criminalità possono avere a oggetto la situazione ante e post entrata in vigore dei distanziometri espulsivi o marginalizzanti che dir si voglia. La perdita della reta pubblica comporta la perdita del patrimonio informativo che i punti e presidi legali assicurano allo Stato, alle Autorità di controllo e alle forze dell’ordine con la normativa antiricilaggio, con la normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari, con gli impianti di video-sorveglianza, con il ruolo, funzioni, responsabilità di incaricati di pubblico servizio, con la trasmissione dei dati a Sogei, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e al ministero dell’Economia e delle Finanze e recentemente ai Comuni con la recente applicazione Smart. Peraltro, la rete illegale mette a disposizione degli utenti prodotti incontrollati prodotti fuori controllo (senza presidio del limite di puntata senza limite di vincita senza regole sulla durata) e per definizione pericolosi, smoderatamente allettanti e che sfruttano la compulsività a pregiudizio dunque della salute. Come il controllo del quantitativo di nicotina presente nelle sigarette, anche i limiti imposti ai prodotti regolamentati (ad esempio giocate, vincite, durata) rappresentano strumenti di controllo della dipendenza da gioco. Inoltre, con l’espulsione della offerta pubblica di gioco, la tutela del risparmio dell’utente è compromessa per il fatto che l’offerta illegale certamente non può ritenersi tutelante sotto il profilo della fede pubblica. Peraltro, puntando senza scrupoli al profitto e, senza limiti e senza controlli, sulla compulsività, l’offerta illegale finisce per incidere sul risparmio degli utenti. Ed ancora l’espulsione dell’offerta pubblica genera conseguenze sul piano di perdita di gettito erariale. Le ricerche sui dati della raccolta possono verificare che non è tutt’altro che matematico che vi sia uno sversamento de plano della L’AUTORE domanda di gioco Geronimo Cardia pubblico espulso Avvocato, Dottore Commercialista e Revisore Contabile Studio Cardia e Cardia su altre tipologie di www.gclegal.it gioco pubblico non
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espulso (ogni utente ha le sue preferenze per prodotti che sono radicalmente differenti). Potrebbe invece esserci sversamento della domanda di gioco pubblico espulso sullo stesso gioco pubblico offerto dal diverso canale distributivo pubblico non penalizzato dalla espulsione dei distanziometri, quello dell’online. Ma anche qui si deve ritenere che lo sversamento naturale della domanda sia nel bacino dell’offerta illegale pronta a mettere sul territorio prodotti identici, più seducenti, più pericolosi e totalmente fuori controllo (i cosiddetti “.com”). Più complesso è accettare di assumere, sotto il profilo scientifico e concreto, che il fumatore smetta di fumare perché non trova tabaccai sul territorio. L’effetto netto negativo rappresenta una perdita di gettito erariale calcolabile scientificamente con analisi di dettaglio che tengano conto delle diverse tipologie di gioco pubblico, di quelle destinatarie dei distanziometri espulsivi, dei tempi di espulsioni, da un lato, ma anche delle ragioni di eventuali invarianze di gettito se individuate in aumenti di tassazione nel frattempo imposti, dall’altro. Successivamente, l’analisi scientifica del territorio non può prescindere da una valutazione tecnica della misura delle realtà imprenditoriali impegnate come incaricati di pubblico esercizio dallo Stato per l’offerta pubblica di gioco. L’analisi è d’obbligo per la valutazione dell’impatto sociale dell’espulsione del gioco pubblico che fa chiudere imprese sane. Peraltro, il modo repentino dell’entrata in vigore dei distanziometri espulsivi, o marginalizzanti che siano, rischia di rendere impossibile la chiusura in bonis di dette realtà (aprendo le porte a fallimenti e ipotesi di usura) con rischio di serie ricadute su un indotto sempre più ampio. Stessa analisi va poi (o prima di tutto per la verità) mirata e calibrata sotto il profilo occupazionale. I distanziometri espulsivi o marginalizzanti fanno perdere le migliaia di posti di lavoro delle imprese del comparto, a partire da quelle radicalizzate sui territori. E le manifestazioni degli ultimi tempi in diverse regioni d’Italia confermano tale aspetto. Solo la sintesi dei risultati di tutte queste analisi - nessuna esclusa - può legittimare un punto di vista consapevole, serio, credibile. Peraltro, questo punto di vista è costretto a tenere in considerazione anche altre variabili quale quella della dimensione territoriale/regionale/provinciale dei distanziometri con cui ci si deve confrontare (di qui l’esigenza di una disciplina coordinata diversamente non efficace), quale quella di una domanda di gioco che è sempre esistita e sempre esisterà (altrimenti soddisfatta da una verticale distributiva pubblica online che offre medesimi prodotti con parametri strutturali, fiscali, occupazionali, radicalmente diversi, e quel che è veramente grave e inaccettabile dalla già troppe volte richiamata offerta illegale). Alla complessità può reagirsi con un’accetta, imponendo la proibizione (misura tanto facile quanto scellerata) o con sapienza, responsabilità e coordinazione, misurando l’offerta, qualificando ulteriormente l’offerta, allontanando e controllando il pericolo dal prodotto, facendo maturare la domanda rendendola via via sempre più consapevole, sostenendo i territori.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
new politica slot
Multicanalità da sfida a realtà
C SIMONE PACHERA
ROBERTO MAZZUCATO
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orreva l’anno 2015 quando su queste pagine proponevamo il tema della multicanalità come prossima sfida per il comparto del gioco pubblico: in generale e, più in dettaglio, per i produttori di giochi. Una materia che, all’epoca, veniva considerata quasi fantascienza, almeno da una parte della filiera, che pur riuscendo a intravedere l’opportunità, non riusciva a comprenderne la fattibilità. Oppure non si preoccupava ancora di dedicarle troppa attenzione. Anche per via di un impegno già notevole su altri segmenti di mercato già decisamente “capital intensive” e senz’altro impegnativi, sotto tutti i punti di vista. Oggi però, a pochi anni di distanza, la situazione è cambiata notevolmente e il tema della multicanalità rappresenta ormai un vero e proprio trend seguito da molti produttori, grandi e piccoli, già leader nel settore del gioco “terrestre”, ma non solo. Il futuro è dunque arrivato e la nuova frontiera del gaming non è più divisa tra online e fisico, in un processo di integrazione che trova varie forme e declinazioni ma sempre più orientato ad offrire al giocatore un’esperienza complessiva, globale. Multicanale, appunto, se non addirittura “omnichannel”, come dice più di qualcuno. È evidente dalle strategie intraprese dalle software house e dai fornitori di tecnologia per il gaming che hanno elaborato una serie di processi orientate in questa direzione. Anche per quanto riguarda l’Italia. Anzi, soprattutto per l’Italia, visto che il nostro paese è destinato ancora una volta a svolgere un ruolo primario come una sorta di ‘banco prova’ generale dove mettere in campo e sviluppare le nuove strategie, avendo a disposizione uno dei più sviluppati mercati sia dal punto di vista del retail che da quello dell’online. Non a caso, anche l’Associazione nazionale dei costruttori di apparecchi da intrattenimento, ha pensato bene di evolvere in una forma più avanguardista denominata
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Il settore del gioco cambia ed evolve, di pari passo con lo sviluppo tecnologico: così le aziende leader nel gioco “fisico” affrontano la prova dell’online e della globalizzazione. Per una duplice, nuova sfida.
di Alessio Crisantemi
Acmi Interactive all’interno della quale, come il nome lascia ampiamente intendere, trova posto una nuova compagine associativa ideale per assistere le aziende costruttrici in tutte le attività di analisi delle tendenze di mercato e nel confronto con le istituzioni. “In un mercato del gaming sempre più ibrido perché orientato alla sfida della multicanalità, si amplia sempre di più lo spettro delle competenze richieste alle aziende di produzione e, di conseguenze, cambiano le esigenze della filiera”, spiega il presidente dell’organismo, Roberto Mazzucato. Come pure delle associazioni che la rappresentano. Per questa ragione anche l’Acmi ha deciso di ampliare la propria rete di competenza anche ai produttori “virtuosi” che stanno sposando altre opportunità, come quelle offerte dall’online, per affrontare tutte le sfide tecnologiche e di mercato. Un modo di stare al passo con i tempi, concretamente, e di prendere atto di una realtà ormai diffusa e sempre più presente. Sono tante, infatti, le aziende produttrici di apparecchi leader nel nostro paese che hanno già avviato un percorso anche nell’online, sotto varie forme. Basti pensare a Octavian Gaming Solutions, la storica azienda Italiana leader nella produzione di contenuti di gioco che (come spieghiamo più in dettaglio nelle pagine seguenti), dopo aver acquisito il 50 percento di WorldMatch, società leader nella progettazione di contenuti di gioco online multichannel e piattaforme, ha annunciato l’ingresso nel capitale sociale di E-Lab Games, e la nascita della nuova realtà societaria Octavian Lab, per proseguire nello sviluppo nel mercato online. “Già da tre anni abbiamo deciso di diversificare e spostarci sull’online con un primo investimento sulla forza lavoro, introducendo sviluppatori e designer specializzati nel gaming online. Poi abbiamo attivato una strategia più completa con l’acquisizione di World Match che ci ha permesso di azzerare i tempi, fino a completare la ‘nostra’ filiera con l’ultima acquisizione”, spiega Simone Pachera, Ceo di Octavian. “Con tutto quello che sta accadendo in Italia era fondamentale fare in modo che il gioco ‘fisico’ non rimanesse la principale fonte di redditività per l’azienda. E in questo modo abbiamo molte più possibilità di crescita e sviluppo”. Confermando l’interesse sempre più forte nel settore del gaming online che rappresenta il futuro del settore. Su questo, peraltro, sembrano essere
MULTICANALITÀ DA SFIDA A REALTÀ
tutti d’accordo. Primo tra tutti Francesco Gatti, amministratore delegato della software house Bakoo. Che spiega: “L’online non è soltanto il futuro del nostro settore, ma è il futuro dell’intero comparto del gioco pubblico, perché rappresenta il primo tentativo di visione globale, cioè totale, del gioco”. Quello che è sempre mancato, nel gioco, secondo Gatti è “un contesto politico e regolamentare globale che possa consentire una sovra-regolamentazione del settore, in modo da evitare che i singoli mercati potessero essere compromessi da situazioni politiche o contingenze particolari di un singolo stato, in un determinato momento storico. Proprio come è accaduto in Italia, dove siamo passati da un’industria di eccellenza a un settore marginale, perfino inviso all’opinione pubblica. In quello che potremmo definire l’antimiracolo italiano”. In questo scenario critico l’online apre nuove frontiere, poiché “rappresenta un’opportunità per tutti”, secondo l’ingegnere di Bakoo, in quanto anche la più piccola azienda può avere soddisfazione. Ma la vera sfida è l’internazionalizzazione, perché nell’online la marginalità è molto molto più bassa rispetto a quella del gioco terrestre, quindi per poter stare in piedi un’azienda è costretta a guardare oltre i propri confini nazionali, affrontando nuove sfide e nuovi mercati”. E a livello internazionale, gli italiani non hanno nulla da invidiare ai produttori esteri. Anzi. “Il contenuto italiano, per quanto riguarda almeno la grafica, non è affatto inferiore rispetto a quelle che circolano nel mondo. Anzi, devo dire che la nostra qualità si posiziona su una fascia medio-alta rispetto alle altre”, spiega Gatti, che ha studiato approfonditamente la materia per poi avviare e attuare una propria strategia per entrare sul mercato online: “Abbiamo una collaborazione importante con Novomatic, da circa due anni, attraverso Capecod, che ci permette di essere presenti su tutti i prodotti online attraverso la loro piattaforma. Si tratta di un’esperienza che ci sta dando grandi soddisfazione e ci ha fatto capire le potenzialità concrete del settore”. Al punto da averci preso gusto, visto che Bakoo ha appena lanciato una nuova società, Betbus, partecipata anche dalle altre aziende del centro Italia, Center Game e Ricreativo B, che si occuperà di online e non solo di contenuto ma anche dell’infrastruttura, creando una piattaforma proprietaria per la distribuzione diretta di giochi. “In questo modo avremo quindi un canale di distribuzione esterno e un canale diretto privilegiato”, spiega ancora Gatti. Per quanto riguarda la sfida tecnologica, aggiunge: “La vera sfida per noi produttori è quella di creare contenuti ad hoc per l’online, rispondendo alle esigenze di un giocatore che è del tutto diverso da quello dei locali pubblici. Nell’online la pluralità dell’offerta è esercitata da una fornitura più ricca di contenuti, magari più semplici dal punto di vista del gioco, soprattutto nei bonus, visto che qui funzionano titoli più semplici, per lo più monobonus, ma vengono offerti in un contenitore ampio, insieme a tanti altri, e devi riuscire a distinguerti”. A puntare fortemente sul canale online e sull’integrazio-
ne è anche Nazionale Elettronica, altro marchio storico del gaming italiano. Motivo per il quale l’azienda ha ingaggiato, ormai qualche mese fa, Diego Mendez, oggi amministratore della società GetBet, che rappresenta la divisione online del gruppo di Faenza. “La chiave del nostro attuale lavoro, prima di tutto, è l’integrazione verticale tra Awp, Vlt, e online”, spiega. “Nei nostri piani ci sono lanci omnichannel per cercare di arrivare sul mercato con un titolo che sia presente contemporaneamente su tutti i segmenti”, rafforzando e rinnovando il ruolo di produttore leader di contenuti nel nostro paese, e non solo. “Abbiamo un piano di sviluppo per i prossimi tre anni, con il primo round di investimenti già realizzato con l’obiettivo primario di arrivare a fine 2019 con almeno 30 titoli”. “L’online rappresenta un mercato estremamente dinamico che ci permette di riprendere i titoli storici di Nazionale Elettronica e reinterpretarli trasferendoli online”, spiega ancora Mendez. “Abbiamo una roadmap molto intensa anche perché ci si confronta con grandi competitor e anche molti, quindi il contesto ampiamente competitivo”. Anche secondo Mendez, tuttavia, la sfida è quella dell’ibridazione e della convergenza tra i diversi segmenti, guardando anche all’estero: “Stiamo lavorando per portare i meccanismi tipici delle Awp, mutuandoli, nelle slot online. È un qualcosa che sappiamo fare e possiamo fare con successo. A macao la nostra Black Black, evoluzione del titolo storico Black slot, che ha segnato la storia delle Aep in Italia, ha destato grandissima curiosità anche per il solo fatto di poter vedere un gioco come il Black Jack all’interno di una slot. Qualcosa che noi tendiamo a dare per scontato, ma all’estero non è affatto così ed è qui che dobbiamo lavorare. Con il Made in Italy che approda sui mercati esteri esportando la nostra tradizione a livello internazionale”. La convergenza tra i diversi segmenti è quindi la chiave di volta per il futuro del gaming, in tutte le direzioni, e un qualcosa di inevitabile: “Credo che negli ultimi anni c’è stato uno scatto tecnologico che sta portando e porterà a un effetto frusta, in virtù del quale la tecnologia utilizzata nell’online verrà spalmata anche sul mercato terrestre”, sostiene Gatti. “Questo è il vero effetto e la nuova declinazione della multicanalità. Se, fino a qualche tempo fa, nel gaming si programmava esclusivamente in flash, perché più congeniale ai sistemi desktop, ora tutto si è spostato su Html5, che meglio si presta con le piattaforme mobili. E questa stessa tecnologia sta ora approdando anche sul gioco fisico”. Ciò significa, dunque, che c’è una convergenza anche nello sviluppo, come spiega anche Mendez: “Tutto quello che facciamo su un segmento, lo facciamo convergere sugli altri. Quindi uno sviluppo fatto nell’online viene trasferito anche su Awp e Vlt perché i benefici che si possono trarre da un canale possano essere condivisi e migrati anche negli altri”. Benvenuti nel futuro.
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FRANCESCO GATTI
DIEGO MENDEZ
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L’AUTORE
Francesco Scardovi Studio Associato Scardovi e Giordani
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colta, oltre a comunicare l’eventuale riconoscimento di bonus premiali e sovvenzioni sempre ricompresi all’interno del residuo delle giocate (anche mediante l’inserimento a portale dei dati di raccolta consentito dalla maggior parte dei concessionari). In tal modo i proventi di tutti i collaboratori dovranno necessariamente coincidere con quanto rendicontato dai concessionario; ove, alla ricezione del rendiconto annuale dovessero emergere discordanze significative, è necessario e urgente comunicarle al concessionario per l’eventuale revisione al fine della verifica degli scostamenti in quanto, una volta definitivi, gli stessi rendiconti avranno valenza di certificazione fiscale ai fini della rilevazione dei proventi. Tra l’altro si ricorda che i rendiconti del concessionario, per i soggetti che operano nell’ambito della collaborazione alla raccolta di giocate mediante apparecchi da intrattenimento (art. 10, comma 1 n. 6 della Legge Iva) sono esentati dall’obbligo di fatturazione elettronica (a differenza degli intermediari, mandatari previsti dal n. 9 nel medesimo comma per i quali vige l’obbligo di fatturazione elettronica pur in presenza di ricavi esenti da Iva). Per quanto attiene alle rilevazioni contabili, a conto economico del gestore dovrà essere iscritta la sola propria quota di proventi di competenza mentre tutte le altre componenti di raccolta (Preu, canoni concessori, compensi del concessionario ed eventualmente degli esercenti) avrà esclusivamente natura patrimoniale finanziaria. Le distinte di incasso o verbali di “scassettamento” devono necessariamente continuare a essere redatti,
ma fanno esclusivamente prova di avvenuta movimentazione finanziaria tra le parti e non hanno valenza fiscale (se non in via provvisoria in attesa dei rendiconti). Diverso il caso di gestori ed esercenti in contabilità semplificata con ricavi fino a 400mila euro che, dal 2017, dovranno rilevare i propri ricavi, salvo diversa opzione, in base al criterio di cassa, che ritorna dunque a emergere per tali contribuenti. Per quanto attiene agli adempimenti in materia di tracciabilità e al limite di legge dei 3.000 euro di contanti, essendo la moneta non solo uno strumento di pagamento ma anche di funzionamento degli apparecchi e avendo ricevuto dal concessionario espresso mandato di raccolta del denaro, il gestore (o terzo raccoglitore in genere) è evidentemente legittimato a raccogliere e versare anche giornalmente importi superiori al suddetto limite, sempre opportunamente documentati dalle distinte di incasso. Per quanto riguarda gli esercenti invece la questione è più dibattuta: la modalità ideale e più corretta è quella di prevedere, da parte del gestore, la raccolta dell’intero residuo delle giocate e quindi bonificare (con apposito Cig) a concessionario ed esercenti gli importi rispettivamente dovuti. Per prassi, ancora in diversi casi, l’esercente trattiene la propria quota dal cassetto (caso comunque richiamato anche dalla circolare 2014) oppure detiene le chiavi degli apparecchi per ridurre il rischio di furti e sottrazioni; in tali casi si consiglia una apposita previsione contrattuale (scassettamento congiunto) autorizzata dal concessionario per evitare possibili contestazioni.
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PROSEGUIAMO NELLA NARRAZIONE DEL VASTO CONTENZIOSO ANCORA IN CORSO PER I GESTORI DI SLOT E VLT CON UN APPROFONDIMENTO DEI PIÙ CORRETTI CRITERI CONTABILI E FISCALI DA ADOTTARSI PER LA RILEVAZIONE DI PROVENTI E ONERI DELLA COLLABORAZIONE ALLA RACCOLTA
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Il contenzioso delle slot e le imposte dirette
ome noto, la circolare 2014 “Sale Giochi e Biliardi” dell’Agenzia delle Entrate ha definitivamente chiarito i criteri di rilevazione contabile per gli operatori secondo il principio della competenza economica: la prova dei ricavi fiscalmente imponibili per tutti i raccoglitori di giocate risiede esclusivamente nel rendiconto emesso dai concessionari. Particolare importanza riveste a tal fine il cd 25° rendiconto o rendiconto annuale che riassume i compensi di competenza di gestori, esercenti ed altri collaboratori per ciascuna annualità di riferimento, permettendo anche di risolvere l’annosa questione degli imponibili forfettari – imposti dall’amministrazione per il computo ed il riversamento del prelievo erariale anche in caso di mancata lettura degli apparecchi. Detti imponibili, infatti, non valgono ai fini della determinazione dei compensi degli operatori (proprio perché non prevedono il conteggio delle vincite erogate ai giocatori e del residuo della raccolta). Ma attenzione: come ricordato anche dalla circolare, affinché il concessionario possa correttamente rendicontare le quote di compenso a tutti i collaboratori della filiera, il gestore (o terzo incaricato) dovrà comunicare preventivamente al concessionario le quote di ripartizione dei compensi contrattualmente convenuti con gli esercenti ed eventuali ulteriori collaboratori alla rac-
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A cura di Francesco Scardovi
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di, con nuovo slancio la collaborazione tra Octavian e Technology, aziende che da anni si distinguono tra i players tecnologici leader del mercato italiano del Gaming.
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Giugno 2019 – 7 Slot Club contiene versioni Awp dei titoli top-performing firmati Octavian che attualmente sono distribuiti per il mercato online da World Match. In 7 Slot Club viene riproposto il titolo campione d’incassi LONE WOLF il quale in seguito al grande successo e le ottime performace registrate su Awp, nell’Ottobre del 2018 grazie alla collaborazione stretta con PlayTech, è stato reso disponibile anche sulle VLT di PlayTech. Completano l’offerta 7 Slot Club: Dynamite Jack. Secret of Sphinx, Geronimo, Alchemist e Zombie Lab. TORNEANDO
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Octavian Gaming Solutions, con sedi di sviluppo in Italia, Russia e Inghilterra, ha annunciato l’ingresso nel capitale sociale di E-Lab Games e la nascita della nuova realtà societaria Octavian Lab. Continua quindi lo sviluppo di Octavian nel mercato online che, dopo l’acquisizione del 50 percento di WorldMatch, società leader nella progettazione di contenuti di gioco online multichannel e piattaforme, consentirà a Octavian di capitalizzare la pluriennale esperienza nella consulenza di soluzioni informatiche per il gaming online e nello sviluppo e progettazione di piattaforme di gioco online di E-Lab Games. Emanuele Nocentelli, Ceo di E-Lab Games dichiara: “La scelta di Octavian come partner strategico è fondamentale per il nostro progetto, ci consentirà di accelerare il nostro percorso di crescita e di sfruttare appieno le potenzialità del nostro software proprietario, potenziandolo per il mercato italiano e
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Maggio 2019 – 7 Dreams Diamond, nonché sequel della performante scheda multigioco 7 Dream Red, consente ai giocatori di accedere da una singola postazione ad un mix di titoli della linea Octavian del tutto nuovo. L’offerta 7 Dreams Diamond comprende: Fireballs, Pixels, Mystic Pharaoh, Sahara, King Zeus, Dragon’s Ring, Treasure Hunter. Disponibile su cabinet da 19” e 22” e in rigenerazione sulla scheda hardware Max-2. Sempre nel mese di maggio nasce Dream Box Evolution sviluppato con Electronic Center e Technology specificamente per hardware PC01. Dopo moltissime richieste da parte degli operatori di settore, Dream Box Evolution è la risposta di Octavian all’esigenza di avere un multigioco con motore Octavian di ultima generazione. Dream Box Evolution, prodotta negli stabilimenti di Alessandria, è disponibile direttamente presso la rete vendita di Technology Srl, o anche tramite i canali Octavian. Riprende, quinTORNEANDO
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Aprile 2019 – Octavian Gaming propone l’omologata Dream Set Volcano, scheda multigioco a 7 giochi della linea Dream Set che Octavian ha reso disponibile per la vendita sul mercato. Dream Set Volcano è sequel delle schede campioni d’incasso Dream Set Galaxy e Dream Set Fever delle quali condivide l’engine matematico arricchito da alcuni concept. Contiene 3 titoli inediti, 2 tra i migliori titoli della precedente serie e 2 titoli che hanno fatto la storia di Octavian: Dragon’s Ring, Fireballs, Revenger, Cleopatra, Tarzan, King Neptun, Re Mida (bet 10 cent).
NUOVE TENDENZE
DANON PERDERE
LEAVVENTURE DAROONEY
La
stagione primaveraestate 2019 è stata particolarmente prolifera per l’azienda italiana leader nella produzione di contenuti di gioco con sedi di sviluppo Octavian Gaming, che ha realizzato quattro nuovi prodotti che si affiancano ai precedenti titoli di indiscusso successo. Logiche di gioco innovative, contenuti all’avanguardia, modelli matematici in costante evoluzione e grafiche ed animazioni da primato.
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OCTAVIAN GAMING LA STAGIONE SEMPREVERDE DEI NUOVI TITOLI
F O R Z A
per i mercati regolamentati, come Inghilterra, Malta, Spagna e Colombia. Octavian Lab nasce per offrire soluzioni informatiche per il gaming online a 360 gradi, grazie alle sinergie complementari tra tutte le aziende del gruppo Octavian. L’unione delle competenze di Octavian e E-Lab Games, nella forma di Octavian Lab, abbia le potenzialità per andare a colmare una necessità di semplificazione gestionale nel mondo del gaming online”. “La modernità, la completezza e la flessibilità della piattaforma - aggiunge Simone Pachera, Ceo di Octavian Gaming - nonché l’approccio agile del team E-Lab, le competenze dello stesso e la grande determinazione del suo fondatore Nocentelli ci hanno convinto ad investire in E-Lab. La sinergia che si verrà a creare tra le aziende del gruppo Octavian ci permetterà di amalgamare il know-how di ciascun team al fine di offrire soluzioni di gioco sempre più efficienti e customer oriented”.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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vlt
La puntualità del legislatore Ma solo a metà A PARTIRE DA LUGLIO GLI OLTRE 1.300 COMUNI ITALIANI IN CUI SI TROVANO LE VLT HANNO A DISPOSIZIONE LA NUOVA APPLICAZIONE “SMART” CHE PERMETTE IL CONTROLLO A DISTANZA DEGLI APPARECCHI. MA IL SETTORE ATTENDE ANCORA L’EVOLUZIONE SULLE AWP. di Alessio Crisantemi
La
nuova era delle videolottery è iniziata. A luglio entrano in vigore le nuove disposizioni relative al controllo degli orari degli apparecchi da intrattenimento, di cui abbiamo già parlato nel numero precedente, che partono proprio dalle Vlt. Un obbligo che è stato rivolto all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli da parte dal governo, invitandola ad attuare le norme previste dalla Manovra di Bilancio 2019 - avvalendosi della Sogei - mettendo “a disposizione degli enti locali gli orari di funzionamento degli apparecchi” comma 6b del Tupls. Solo che l’amministrazione, rispondendo in maniera più che puntuale all’invito governativo, ha fatto molto di più, e invece di limitarsi a fornire gli orari, ha creato un applicativo che permette ai comuni di andare leggere in maniera autonoma e più completa gli orari di funzionamento, rilevando eventuali infrazioni o anomalie. Dando vita all’ormai celebre (prima ancora di essere adottato) applicativo “Smart” (“Statistica, monitoraggio ed analisi della raccolta territoriale del gioco fisico”) che permette di “fotografare i flussi di gioco legale nei territori dei singoli comuni attraverso il monitoraggio degli orari di funzionamento delle Vlt”. Un segnale di trasparenza (e non solo di reattività) da parte dell’Agenzia, come evidenziato dal direttore generale, Benedetto Mineo, in audizione presso la Commissione finanze della Camera lo scorso aprile, spiegando come:“l’Agenzia vuole rendere sempre più trasparente la propria attività e arricchire la base conoscitiva istituzionale sul gioco legale in Italia anche in funzione delle scelte del decisore politico sia nazionale che locale. D’ora in poi, la pubblicazione di questi dati di dettaglio, relativi a tutti i Comuni italiani, avverrà con cadenza puntuale”. Consentendo quindi, agli enti locali, anche la creazione di statistiche, monitoraggio e analisi dell’andamento dei volumi di gioco e della dislocazione territoriale dei punti vendita e degli apparecchi.
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COME FUNZIONA IL NUOVO SISTEMA La nuova era, dunque, è iniziata. Nel timore generale di esercenti e concessionari i quali hanno “subito” la nuova disciplina senza neppure poter conoscere i dettagli implementativi e il funzionamento dell’applicazione ministeriale prima dell’entrata in vigore, illustrata preventivamente soltanto ai Comuni, attraverso l’associazione Anci, ma non alla filiera. Uno dei motivi per cui la preoccupazione degli addetti ai lavori è sfociata in un contenzioso, a scopo cautelativo, che ha visto i concessionari ricorrere al Tar del Lazio impugnando il primo decreto dell’Agenzia che istituiva l’App, la cui valutazione è stata rimandata dai giudici al prossimo dicembre. Nel frattempo però, i lavori ministeriali sono andati avanti e tutto sembra pronto per l’adozione dei nuovi strumenti, come illustrato anche dal responsabile del tavolo di lavoro sui giochi di Anci, Domenico Faggiani, il quale ritiene l’applicativo “uno straordinario strumento soprattutto in termini di comunicazione del gioco legale e non solo di controllo, che facilità le operazioni in capo alle amministrazioni comunali”. Per completare l’opera, tuttavia, serve un’adeguata campagna di informazione e divulgazione, anche allo scopo di promuovere l’utilizzo dell’App e spiegarne il funzionamento, proprio tra gli enti locali. Secondo quanto apprende Gioco News da fonti ministeriali, i comuni interessati dal provvedimento sarebbero poco più di 1.300, cioè quelli in cui sono presenti videolottery, che non rappresentano la totalità dei comuni italiani. E sarà proprio l’Anci a svolgere un ruolo fondamentale in questa partita, svolgendo un’attività informativa sul territorio, che parte proprio nei mesi estivi, dal Nord della Penisola. Dimostrando, anche qui, una certa puntualità. Vale la pena osservare, in effetti, che se dal primo luglio scatta l’obbligo di legge per i Monopoli di Stato di rendere disponibile i dati, tutto il resto rappresenta un qualcosa “in più” realizzato del regolatore. E, soprattutto, dovranno essere i comuni a chiedere spontaneamente di poter accedere al sistema e utilizzarlo. Ciò significa che a inizio luglio inizia un percorso che si
LA PUNTUALITÀ DEL LEGISLATORE. MA SOLO A METÀ
svilupperà e consoliderà poi nel tempo. Con l’auspicio, degli addetti ai lavori, che nel frattempo la nuova applicazione sia illustrata anche a loro. Almeno per poter valutare se tutti i casi che riguardano i termini sono stati presi in considerazione dall’amministrazione, visto che l’app si propone di valutare ogni status di funzionamento o interruzione di servizio delle macchine. In generale, comunque, l’innovazione tecnologia piace alla filiera, soprattutto perché potenzialmente (e sperabilmente) utile a livello di comunicazione, dando maggiore trasparenza alla filiera. “Il progetto Smart spiega l’avvocato Isabella Rusciano, del Centro Studi As.Tro - oltre a porre in essere una vera e propria operazione di trasparenza per il mercato del gioco legale, rappresenta una rivoluzione tecnologica in termini di regolamentazione e controllo: infatti, l’insieme di queste funzionalità viene incontro a molte delle richieste avanzate dagli enti locali, quando si trovano a dover regolamentare la materia del gioco pubblico (in primis, quella di controllo degli orari di funzionamento dei congegni)”. La criticità principale è, però, rappresentata dal circoscritto ambito applicativo, secondo il legale: “per il momento, queste funzionalità possono essere esercitate solo per quei congegni collegati da remoto, ad oggi solo le Vlt, ma con una potenziale estensione anche alle future Awpr”. A questo proposito “As. Tro, come associazione di categoria che rappresenta gli operatori di gioco che distribuiscono sia Awp che Vlt, manifesta forti preoccupazioni legate all’ingiustificato ritardo che riguarda l’invio in Ue del decreto ministeriale contenente le regole tecniche dei nuovi congegni Awpr: un passaggio necessario per dare attuazione alle già emanate statuizioni di legge che prevedono il nuovo congegno”.
IL CONTENZIOSO Il Decreto, dunque, è arrivato, come pure il termine di avvio della nuova era. Ma il problema non è ancora risolto. O, almeno, non del tutto. Il riferimento è alla diatriba che si è generata tra l’amministrazione e i concessionari che gestiscono le reti degli apparecchi, interessati dalla nuova gestione, senza però essere mai entrati nei tavoli di lavoro ministeriali. Così, in seguito all’emanazione del primo provvedimento dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli relativo agli orari di funzionamento delle Vlt, le società concessionarie si sono sentite in dovere di impugnare la norma, nel tentativo, se non altro, di ricavarne ulteriori informazioni o chiarimenti. Salvo poi veder rimandare la discussione nel merito del ricorso al prossimo dicembre. Anche in attesa di vedere e valutare prima gli ulteriori sviluppi, finora soltanto “immaginati” dai ricorrenti, e di studiare il successivo provvedimento di Adm che al momento del ricorso non era ancora stato emanato. Oggi, in seguito alla pubblicazione dell’atteso decreto relativo alle modalità tecniche di abilitazione e di accesso dell’applicativo “Smart”, la faccenda appare più chiara e definitiva, ma l’oggetto del contendere sembra rimanere ancora vivo.
Ricapitolando: il provvedimento ultimo segue quello emanato lo scorso 22 febbraio che è oggetto di una serie di ricorsi al Tar la cui discussione è stata rinviata al 4 dicembre, in attesa proprio di quest’ultimo decreto, il quale avrebbe potuto modificare l’oggetto del contendere ed evitare il presunto danno lamentato preventivamente dai concessionari di rete in Tribunale.Ma così non è stato. O comunque, solo in parte. Da una prima analisi del decreto da parte dei difensori delle società di gioco – secondo quanto apprende Gioco News da fonti legali – il provvedimento sembra recepire, sia pure indirettamente, due punti dei ricorsi degli operatori: quello delle manutenzioni e quello delle giocate “a cavallo” dell’orario di chiusura. Rimangono però dei punti aperti (come del resto non poteva essere altrimenti) che rappresentano le vere criticità per gli addetti ai lavori: come la mancata partecipazione del gestore/esercente al procedimento sanzionatorio dei Comuni. Certo, va detto, si tratta di un decreto che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli era chiamata a emanare alla luce della norma. Nonostante - come sembra del tutto evidente il permanere del vero problema di fondo che renderebbe impossibile ogni azione normativa di questo tipo: ovvero, il rapporto Stato-Enti locali, mai chiarito dal legislatore, in generale ma soprattutto nell’ambito della regolamentazione del gioco pubblico. Un problema ormai noto come la questione Ttrritoriale. Non a caso, negli ultimi mesi ci sono state due sentenze del Tribunale amministrativo del Lazio sui regolamenti comunali di Anzio e Tivoli in materia di gioco. Due pronunce che, dal punto di vista del comparto, potrebbero ritenersi incoraggianti poiché riaffermano la supremazia statale e la mancata attuazione dell’accordo siglato in sede di Conferenza Stato-Regioni a settembre del 2017. Ma fino quando sul punto non si esprimerà il Consiglio di Stato – la cui pronuncia è attesa entro l’estate relativamente all’ordinanza del Comune di Roma - rimane un punto non risolto e una fonte costante di problemi, anomalie e criticità. E di contenziosi, anche.
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Il giovane tedesco Johannes Ostermeier è il nuovo campione del mondo 2019 di flipper sportivo dopo il successo ottenuto ai Mondiali di Assago, Milano DANIELE ACCIARI CON JOHANNES OSTERMEIER
JOHANNES OSTERMEIER SCRIVE IL SUO NOME NELLA S TO R I A D E L F L I P P E R S P O RT I VO C O N Q U I S TA N D O L A 16ESIMA COPPA DEL MONDO
flipper
Ostermeier sopra a tutti
D
oveva essere il Mondiale di Daniele Acciari e, in parte, lo è stato. Ma a vincere il titolo, purtroppo per lui, è stato il tedesco Johannes Ostermeier, un autentico fenomeno del flipper sportivo che a soli 17 anni diventa il nuovo campione del mondo della disciplina. E, forse, anche contro ogni pronostico, visto che, nonostante il suo evidente talento già esploso in tante altre precedenti competizioni di spicco, in molti consideravano prematuro un suo ipotetico successo già al debutto mondiale. Molto più facile affidare i pronostici su Raymond Davison, che si era già aggiudicato le ultime due edizioni consecutive che hanno preceduto il Mondiale 2019 di Assago. Oppure proprio sul “nostro” Acciari visto che poteva contare sul “fattore casa” , provando ad approfittare dell’arrivo della Coppa del Mondo nella Penisola, per la prima volta nella storia della disciplina. Invece, è andata proprio così e il giovane talento di Monaco è tornato a casa con il più importante dei tro-
R AYMOND DAVIDSON, PREMIATO AD ASSAGO COME MIGLIOR GIOCATORE NEL 2018
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di Vincenzo Giacometti
fei, al termine di una prestazione a dir poco straordinaria e di una finale spettacolare che ha entusiasmato il pubblico presente e quello che ha seguito l’intera competizione in diretta streaming. Come raccontiamo qualche riga più avanti. Peccato per Daniele Acciari, che dopo aver dominato in lungo e in largo il Mondiale, a partire dalle qualifiche, chiudendo i primi due giorni al vertice della classifica, si è dovuto arrendere soltanto nella finalissima, proprio quando sembrava impossibile da superare. Invece, meglio di lui è riuscito a fare Ostermeier, seppure di pochissimo, ma quanto è bastato per vincere. A chiudere al terzo posto è stato invece il danese Peter Andersen, che si è sbarazzato nella “finalina” nientemeno che dell’ex campione del mondo Raymond Davidson, abbattuto in precedenza dal tedesco, che già in quell’occasione aveva fatto capire che un suo successo non era poi da ritenersi così improbabile, anzi, arrivando in finale dopo aver superato uno scoglio che negli ultimi due anni era risultato insuperabile per chiunque. Ma non per il giovane tedesco. Tra le buone notizie che si possono ricavare dall’edizione italiana del Mondiale di flipper sportivo, c’è anche quella che riguarda la disciplina nel nostro continente, visto l’assoluto dominio degli europei in questa edizione della competizione. Oltre ad aver chiuso con il podio per la prima volta sgombro da giocatori americani, vale la pena sottolinea-
re come alla vigilia della Coppa del Mondo è andato in scena un altro trionfo, cioè quello del Team Europa che ha sconfitto il Team Usa nella Coppa Intercontinentale della disciplina, vale a dire la Epstein Cup, che è così tornata in questa parte del mappamondo, dopo le due precedenti sconfitte dei “nostri”, che ora ci riportano invece in vantaggio con il punteggio di 4 a 3. A determinare il successo è stato il team capitanato da Daniele Acciari, che ha dettato legge fin dalla prima partita, supportato da un team di tutto rispetto che ha chiuso la competizione sul risultato di 120 a 114. Segno evidente che il team americano non fosse certo da meno. Anzi, a dire il vero, alla vigilia venivano dati per favoriti proprio gli americani: ma l’equilibrio sostanziale con cui si è sviluppata l’intera la dice lunga. Il Team Europa, del resto, era costituito da: Daniele Acciari, Johannes Ostermeier, Albert Nomden, Mats Runsten, Jorian Engelbrektsson, Robert Sutter, Levente Tregova, Erno Rotter, contando quindi, col senno di poi, ben tre giocatori “iridati”, con Ostermeier che si è aggiunto nel palmares dopo Acciari ed Engelbrektsson). Mentre il Team Usa era composto da: Raymond Davidson (campione del mondo in carica, fino a quel momento), Trent Augenstein, Cayle George, Zach Sharpe, Robert Gagno, David Riel, Colin Macalpine, Jim Belsito.
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La bella e la beffa Il Mondiale 2019 di flipper sportivo si chiude con una serie di colpi di scena e un’autentica beffa per il talento romano Daniele Acciari, sconfitto in finale nella partita spareggio e all’ultima pallina
Una
cosa è certa: se nessuno potrà mai dire che il Mondiale andato al giovane tedesco sia immeritato, analogamente nessuno si sentirebbe mai di dire che non lo meritasse anche Acciari. E il totale equilibrio con cui si è disputata la finalissima è una prova evidente di quanto i due giocatori abbiano giocato ad armi pari, dimostrando entrambi di essere all’altezza del titolo. Il trionfo del giocatore tedesco, infatti, è arrivato al termine di una finale che sembrava infinita, che ha richiesto il ricorso al tie-break dopo il protrarsi di una situazione di parità che ha visto i giocatori arrivare sul punteggio di 4 a 4, dovendo così ricorrere al nono game. Che Ostermeier si è aggiudicato come solo lui sa fare: con un punteggio straordinario che ha lasciato tutti increduli, visto che anche Acciari aveva fatto uno score di quelli che si vedono difficilmente, se non in una Coppa del mondo. Per giunta, superando il romano soltanto all’ultima pallina, quando sembrava praticamente spacciato. E invece, no. Nello stupore generale, tra sguardi attoniti e giocatori increduli, Ostermeir si è rivelato praticamente un extraterrestre, riuscendo in una performance che potrebbe essere ritenuta quasi para-normale. Giù il cappello, quindi, davanti al nuovo eroe di flipper sportivo, che è anche il più giovane giocatore della storia ad aggiudicarsi un Mondiale. E chissà quanti altri riuscirà a conquistarne in carriera.
L’Italia che brilla Tra le buone notizie di questa edizione della Coppa del Mondo di flipper sportivo c’è anche quella rappresentata dal risultato ottenuto dall’altro italiano in gara: Roberto Pedroni, che stavolta, nel suo quinto mondiale consecutivo, è riuscito a spingersi fino agli ottavi di finale, chiudendo così al nono posto. Avendo dimostrato stavolta una certa continuità nei risultati che lo ha portato anche a sfiorare l’approdo ai quarti di finale: dove però avrebbe dovuto incontrare il compagno di Nazionale Acciari, e allora forse è meglio che si andata così.
Al termine degli otto turni di qualificazione disputati nei primi due giorni della competizione, il player brianzolo era riuscito a qualificarsi al 22esimo posto, ottenendo il suo migliore risultato in carriera ai Mondiali e avendo accesso diretto ai sedicesimi di finale. Mentre il compagno di squadra Acciari, nel frattempo, poteva riposarsi due turni, avendo centrato il primo posto che gli consentiva di accedere direttamente agli ottavi. Ma il risultato di Pedroni è da tenere ancora più in considerazione se si pensa agli esclusi eccellenti come l’ex numero uno al mondo Zach Sharpe, che era finito 32esimo a pari merito ma ha perso lo spareggio decisivo, o l’altro americano Andrei Massenkoff. Pedroni si è spinto invece anche più in avanti, superando anche il turno successivo, contro il danese Mads Krinstensen, per poi doversi arrendere – ironia della sorte – al turno successivo contro l’altro danese Andersen, autentica rivelazione del torneo, dove è riuscito poi a salire addirittura sul podio. È andata male, invece, al terzo italiano in gara: Danny Iuliano, che al suo debutto Mondiale ha sfiorato la qualificazione piazzandosi poco sotto la cut line, in 35esima piazza (a proposito di beffe). Ma ha saputo prenderla con filosofia: “Purtroppo non sono partito bene, sbagliando le prime partite e così il mio percorso è stato tutto in salita – spiega il player di Biella - Ho iniziato a giocare bene soltanto verso la fine negli ultimi quattro round e alla fine non ce l’ho fatta a passare il turno per appena due punti. E’ stata però una bella esperienza e chissà se mai ricapiterà. Sicuramente ci siamo divertiti anche se nelle prime manche nella mia testa c’era tutto fuorché il divertimento. Ma è stata una bellissima esperienza”, aggiunge. Soddisfatto anche Pedroni che dice di poter tracciare un “bilancio sicuramente positivo perché sono riuscito ad andare avanti molto, e di questo sono molto contento”. E aggiunge: “Quella di quest’anno era un’esperienza particolare soprattutto perché si svolgeva nel nostro paese, in un posto dove gioco spesso e che conosco bene e anche per questo ci tenevo a
fare bene”. Pedroni spiega inoltre come tornerà a casa ancora più convinto dei propri mezzi. Mentre il prossimo obiettivo sarà il Campionato Europeo di ottobre 2019. E noi torneremo a fare il tifo per lui e per altri italiani in gara.
La nuova classifica All’indomani del Mondiale 2019 di Assago, l’International flipper pinball association aggiorna il ranking internazionale che vede salire al secondo posto il neo campione del mondo Ostermeier, il quale non riesce a spodestare dal trono Davidson, stabile al primo posto da ormai circa tre anni. Come pure il nostro Acciari non riesce a scavalcare il californiamo Keith Elwin, il quale, pur avendo ancora una volta “snobbato” l’edizione europea della Coppa del Mondo, riesce a mantenere il terzo posto nel ranking. Tra le principali novità c’è invece il grande balzo in avanti del danese Andersen che entra così nella “top ten” mondiale, conquistando la decima posizione e mettendo dietro di sè nientepopodimenoche Zach Sharpe. Bene anche Pedroni che rimane nella “top 25” stabilizzandosi al 22esimo posto.
Ranking WPPR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
Raymond Davidson Johannes Ostemeir Keith Elwin Daniele Celestino Acciari Bowen Kerins Steven Bowden Trent Augenstein Eric Stone Cayle George Peter Andersen Zach Sharpe Colin MacAlpine Robert Gagno Franck Bona Germain Mariolle Julio Vicario Soriano Escher Lefkoff Albert Nomden Jörgen Holm Robert Sutter Jim Belsito Roberto Pedroni Aleksander Kaczmarczyk Jason Werdrick Adam Becker
1.142,68 1.002,80 969,22 919,92 861,99 841,39 840,37 813,59 795,08 765,04 758,10 755,99 738,35 737,26 706,20 692,82 684,79 681,96 680,08 671,25 666,19 661,69 660,70 644,89 639,91
(Ultimo aggiornamento del ranking 20 giugno 2019)
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ippica
Unità e
MANAGERIALITÀ di Michela Carboni
N
uova presidenza per Hippogroup Cesenate, tra le maggiori società del settore ippico, dove arriva Umberto (Massimo) Antoniacci, il quale succede a Giovanni Carlo Mantellini, scomparso alcuni mesi fa. Quali sono gli obiettivi immediati che si pone nel suo mandato? “Il primo e più urgente è allestire una stagione memorabile per l’ippodromo di Cesena, anche e soprattutto in onore dell’ingegnere Tomaso Grassi, amico di sempre, maestro e pilastro dell’ippica italiana, che ci ha lasciati lo scorso inverno. Cesena è una realtà viva e noi vogliamo mantenerla tale”. Cosa significa per lei ricoprire tale incarico? “Onore e onere. Gratitudine per gli oltre trecento soci di Hippogroup Cesenate Spa che rappresento e mi danno fiducia dopo oltre quarant’anni di lavoro. Responsabilità verso di loro, verso i duecento collaboratori del nostro gruppo e le comunità locali dove operiamo con gli ippodromi, le gaming hall, i centri di allenamento”. Di cosa ha bisogno l’ippica per essere rilanciata?
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Il neo presidente di Hippogroup Cesenate, Umberto (Massimo) Antoniacci, punta su spettacolo e corse di qualità per rilanciare il settore e riportare gente negli ippodromi. Ma va rivista anche la governance dell’ippica
“Di cultura d’impresa vera, di senso di responsabilità unitario delle componenti la filiera, di una ristrutturazione tecnica e commerciale gestita in maniera manageriale e finalmente, mi auguro, un’unione di intenti fra gli operatori”. A livello politico, a suo avviso, quali sono le misure da adottare nel breve periodo e le azioni da portare a termine per una corretta riforma del settore? “Va rivista la governance, sotto il controllo dello Stato che metta le risorse ed abbia il diritto dovere di orientarne e controllarne l’utilizzo, ma deve lasciare la gestione tecnica, commerciale e operativa del prodotto ad una struttura dedicata, gestita da manager con cultura di business sportivo e d’intrattenimento, con obiettivi precisi di efficacia ed efficienza. Sono ottimista”. Le scommesse ippiche andrebbero riviste per essere più attrattive? “Assolutamente sì, vanno rivisti i singoli prodotti che
UNITÀ E MANAGERIALITÀ
compongono il portafoglio delle scommesse ippiche, adattandone uno per ogni target di riferimento (quota fissa, totalizzatore, ippica nazionale, concorso a base ippica) e canale distributivo (ippodromi, agenzie, corner, internet ). Qualcosa si sta facendo, ma non vedo una strategia organica, un disegno complessivo, un piano di marketing integrato del prodotto in tutte le sue sfaccettature. I tempi poi sono completamente estranei al mondo che viviamo. Per quanto riguarda il gioco al totalizzatore, personalmente eliminerei da subito il gioco con riferimento all’ippica nazionale (doppio totalizzatore), anche se all’epoca della sua istituzione poteva essere efficace. È obsoleto, inconcepibile, incomprensibile e disaffeziona il pubblico dalla scommessa. Suggerirei di riunire le tre scommesse (tris, quartè, quintè) in una sola scommessa prevedendo quindi vincite di prima, seconda e terza categoria. Ricordo che la normativa primaria sul gioco dei cavalli non viene rivista da oltre vent’anni, salvo l’introduzione ‘dell’ippica nazionale’. Il gioco a quota fissa piace agli scommettitori più professionali, è in continua crescita. Deve essere ben regolamentato”. Qual è la sua ricetta per riportare gente negli ippodromi? “Spettacolo, spettacolo spettacolo. Corse di qualità, ippodromi accoglienti e ricchi di servizi, iniziative collaterali, orari e giorni coerenti con le abitudini del pubblico di oggi, promozione. Filosofia che a Cesena perseguiamo da oltre sessant’anni e che, nonostante il quotidiano boicottaggio di un sistema che non ha più regole condivise, non abbandoneremo mai, perché sia il pubblico che il movimento delle scommesse ci danno emozioni e soddisfazione. Quindi programmare, come ho già detto, corse di qualità, con pronostici incerti così da generare quote del totalizzatore consone all’investimento (la giocata). Lasciatemi dire che la corsa e la scommessa ippica sono un momento di ‘pathos’ e di emozione, dico emozione! La scommessa non può essere sempre demonizzata, certo ci vuole responsabilità, non eccessi, come del resto in tutte le attività quotidiane”.
UMBERTO (MASSIMO) ANTONIACCI
Cosa si è sbagliato a suo avviso nel passato, anche tra gli operatori, e come andrebbe ripensato il settore anche dall’interno? “L’errore è stato delegare tutto ad altri, la raccolta delle scommesse, la loro promozione, la televisione solo per citare alcune delle componenti del prodotto che il sistema ippodromi ha abbandonato piano piano negli ultimi quarant’anni. Le Società di corse nel mondo sono l’impalcatura su cui si regge il sistema ippico dei paesi, basta osservare la vicina Francia dove le principali società, attraverso le Societè Meres, controllano di fatto i due enti tecnici di trotto e galoppo e il Pmu. Oggi in Italia pur mettendo in campo know-how, tradizione, uomini, investimenti e cultura d’impresa siamo ostacolati da alcune scelte discutibili del Ministero, che ha demandato a soggetti estranei al nostro Dna, scelte tecniche che stanno alla base dei nostri core business. Siamo aziende, in molti casi uniche depositarie di competenze tecniche specifiche (su piste, corse, scommesse) che si perdono un poco, ogni giorno. Siamo pronti, per quanto mi concerne a confronti seri, programmatici di medio lungo periodo con interlocutori qualificati ed appassionati almeno quanto noi. C’è tanto da dire e da fare”. Molti ippodromi hanno chiuso o si trovano in una situazione di grave difficoltà. Come andrebbe affrontata la questione? “Va rivisto il modo di pensare il nostro ruolo, come detto. Vanno riviste le logiche che regolano i rapporti fra proprietà (pubbliche in maggior parte) e gestioni private. La maggioranza degli impianti pubblici è obsoleta né tanto meno al passo con un moderno intrattenimento. Serve una legge speciale nazionale sugli ippodromi , patrimonio delle città, in base alla quale le amministrazioni possano decidere se investire (con agevolazioni ) o convertire le strutture (con incentivi ). Il Mipaaft sembra non disporre delle risorse che garantiscano il necessario rinnovamento, la politica deve fare una scelta a partire dal livello locale, ma con strumenti messi a disposizione dello Stato una ‘tantum’. Meglio meno impianti pubblici ma adeguati agli spettatori ed agli operatori, e gestiti da professionisti che continuare a vivacchiare rinviando i problemi e non potendo offrire, per mancanza di ritorno, investimenti all’ altezza dell’epoca che stiamo vivendo. Per i privati è diverso, decidano loro cosa fare con le loro aree e i loro investimenti, ma con regole certe ed orizzonti temporali adeguati. Le sembra normale che nel 2018 oltre trenta aziende private abbiano lavorato per un anno senza conoscere l’entità del corrispettivo reso disponibile dall’ unico esclusivo committente che hanno, il Mipaaft? Oggi dopo sei mesi e importanti promesse la situazione è invariata!”. Quali sono i suoi auspici per il futuro del settore? “Unità e managerialità. O siamo un settore produttivo e allora non si scappa, o siamo una pletora di improvvidi beneficiari di prebende pubbliche, ma allora non lamentiamoci. Bisognerebbe essere più pratici, meno burocratici, meno polemici e con meno ‘ricorsi’ provocati da una legislazione monodirezionale. Si, si può fare”.
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scommesse
I CONTI TORNANO Ottimi numeri, ottima raccolta e l’estate non è più una grossa preoccupazione per i bookmaker di casa nostra. Anzi. Offerta ricca e rimodulata e ci si prepara alle sfide del Dl Dignità. Ecco le analisi di Sisal Matchpoint e Snaitech. di Cesare Antonini
TEMPERELLI (SISAL MATCHPOINT)
«STAGIONE DA RECORD, BILANCIO POSITIVISSIMO» Un primo bilancio per la stagione calcistica e sportiva appena andata in archivio? “Il bilancio è assolutamente positivo, in questa stagione il nostro brand ha ottenuto ottimi risultati e confermato una costante crescita nel mercato, toccando numeri record. Tanti eventi durante l’anno hanno mantenuto alto l’interesse degli scommettitori, l’arrivo di Cristiano Ronaldo nel nostro campionato ad esempio, ma anche tutta la Champions League, il basket ed eventi di spettacolo come il Festival di Sanremo”. Quali sono stati i prodotti, le scommesse e le promo che hanno funzionato di più? “La nostra offer-
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ta è enorme, ogni mese offriamo 22mila live, così come è ricchissimo il pre match, al punto che la finale di Champions League Tottenham-Liverpool aveva nella lavagna Sisal 950 possibili esiti. C’è poi l’On Demand che, a un anno e mezzo dalla sua nascita, rimane una nostra esclusiva ed è ancora un prodotto di successo. A distanza di più di un anno dal lancio, immaginavamo un calo fisiologico delle richieste, invece continuiamo a ricevere tra le 40 e le 50 proposte ogni giorno, riuscendo a soddisfarne oltre l’80 percento. Una proposta su dieci riguarda poi le ‘novelty bets’, che seguono molto la cronaca e la notiziabilità: basti pensare al progetto di portare l’uomo su Marte, alla caccia al Superenalotto da 172 milioni, a eventi di gossip come
nascite o matrimoni tra personaggi famosi”. Come si sta preparando il vostro bookmaker per l’offerta estiva senza eventi di primo rilievo ma con qualche evento interessante? “In realtà ormai le scommesse non si fermano più e l’interesse degli scommettitori resta alto, a differenza di quanto avveniva qualche anno fa. Questo perché alcune discipline sportive, in passato, non erano adeguatamente coperte e sostenute dai media, rimanendo così circoscritte e limitate ad un pubblico di fans. L’estate poi sarà caratterizzata da tanti eventi interessanti, l’Europeo U21 e il Mondiale Femminile su tutti, ma anche la Coppa America e un’inedita versione estiva della Coppa d’Africa, mentre - per chi segue il basket – arrivano gli
SCOMMESSE I CONTI TORNANO
Europei femminili da giugno e i Mondiali maschili da agosto. E poi ancora i motori, Wimbledon, Eurovolley femminile, il Tour e la Vuelta, i mondiali di canottaggio e judo, senza dimenticare la 30ª Universiade, in programma a Napoli dal 3 luglio. Per gli amanti del calcio poi, c’è il calciomercato che riscuote sempre tantissimo interesse: i trasferimenti dei giocatori riempiono i siti web e le pagine dei giornali, scatenando grande curiosità. Sisal Matchpoint ha quotato tutti i principali (potenziali) trasferimenti da un club all’altro, ottenendo anche ottimi risultati. Ad esempio, abbia-
mo registrato una raccolta record sul nuovo allenatore della Juventus, che abbiamo gestito come una ‘live’ a seconda delle notizie in circolazione: un primato assoluto per questo tipo di prodotto”. Come si trasforma l’offerta online o in agenzia con l’arrivo dei mesi estivi? “In genere riscontriamo un aumento del gioco online. I giocatori da remoto sono infatti più attivi mentre nel retail c’è un calo dovuto al cambiamento delle abitudini degli scommettitori nei mesi estivi”. Come cambia la strategia con l’entrata in vigore del Dl Dignità alla
luce del rilascio delle linee guida di Agcom? “Il decreto Dignità impatta soprattutto nella comunicazione e divulgazione del gioco legale. Vietando la comunicazione a tutti gli operatori infatti, il sistema del gaming italiano perderà l’opportunità di presentare al pubblico, fuori dai luoghi di vendita autorizzati, l’offerta legale, con tutti i suoi servizi e le sue garanzie. Il consumatore sarà molto più in difficoltà nel distinguere il confine tra ciò che è legale e cosa invece non lo è, e sarà più difficile canalizzare i consumatori verso le reti di gioco controllate”.
ALLARA (SNAITECH)
«PER NOI L’ANNO DELLA CONSACRAZIONE» Il punto della situazione per un bookmaker storico come Snaitech lo fa Alessandro Allara, Sportsbook and Digital Director della società in questione. Partiamo dai bilanci: com’è andata quest’anno? “In generale, è stata una stagione un po’ atipica per le scommesse, con il campionato di Serie A che si è deciso con largo anticipo. Quanto alla Champions League, ha pesato negativamente l’uscita prematura delle squadre italiane, è però anche vero che il torneo ha riservato molti spunti interessanti sul piano del betting. Buoni riscontri sono arrivati dall’estensione dell’offerta prematch, a cui il mercato risponde con crescente entusiasmo, nonché dal focus sulle scommesse live, il vero antidoto alla mancanza di sfide iconografiche. In ogni caso, per Snaitech questa è stata la stagione della consacrazione, con una crescita costante del comparto online che consolida il ruolo di bookmaker multi-channel di riferimento”. Un buon bilancio, quindi, ma cosa ha contribuito a renderlo tale? “Come detto, le scommesse live continuano a crescere, arrivando a pesare per il 65 percento della raccolta online e per oltre il 30 percento della raccolta terrestre: sono dati
sensazionali se si pensa che, solo tre anni fa, la raccolta incideva rispettivamente per un 50 e un 15 percento. Sul fronte prematch, è sempre più forte l’interesse per le scommesse ‘combo’, soprattutto quelle relative ai giocatori. È la conferma che gli sforzi profusi nello sviluppo di nuovi modelli e nuovi mercati possono orientare le preferenze dei consumatori”. L’estate è sempre un cruccio per i bookmaker o il vento sta cambiando? E come vi preparate per questa stagione? “Snaitech, in quanto ‘casa’ per antonomasia delle scommesse italiane, vive ogni stagione con la stessa intensità e passione, anche nel caso di estati ‘dispari’: non ci sono i massimi eventi calcistici, Mondiali ed Europei, ma l’attenzione degli scommettitori rimane comunque alta con tornei come Coppa America, Europei Under 21 e Mondiali Femminili. E poi ci sono il grande tennis, il ciclismo, i motori: cerchiamo di innovare anche l’offerta su questi sport, un esempio su tutti è la scommessa live sulla scalata di una singola salita al Giro d’Italia che ha catalizzato l’attenzione di un gran numero di giocatori”. Ma le agenzie soffrono comunque vero? E l’offerta, anche online, in
estate come si trasforma? “Il negozio di betting deve adeguarsi ad una presenza di eventi live più spalmata nel corso della giornata. È importante adattare gli ‘scaffali’ a questa offerta, magari con attività mirate che aiutino l’agenzia e lo scommettitore a una maggiore familiarità e semplicità nell’utilizzo del prodotto”. I mesi più caldi dell’anno ci portano anche l’entrata in vigore del Dl Dignità. Come vedete il futuro prossimo anche alla luce del rilascio delle linee guida di Agcom? “La capacità di adattarsi alle novità di mercato non riguarda solo l’offerta ma anche il contesto normativo: oggi ci troviamo davanti ad una sfida complessa, forse la più difficile da qualche lustro, e la affronteremo con metodo e pragmatismo. Riteniamo di detenere un vantaggio competitivo nei confronti del mercato, ovvero la legacy del nostro brand, e cercheremo di valorizzarla sempre di più per raccogliere il massimo da un contesto che muterà profondamente nella seconda metà del 2019”.
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Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo servizi di consulenza strategica, normativa e operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force.
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dalla ratifica il Consiglio d’Europa convocherà il Comitato di controllo aggiuntivo della Convenzione. Gli Stati aderenti avranno un posto nel Comitato, mentre organizzazioni interessate e attinenti potranno chiedere lo status di Osservatore. La posizione della Commissione europea è che gli Stati sono liberi di firmare e adottare misure proprie, tuttavia la ratifica da parte dell’Ue e degli Stati membri dovrebbe essere effettuata in modo coordinato. La ratifica dell’Italia potrebbe però far pressione su altri stati dell’Unione, e anche il fatto che solo gli Stati che hanno ratificato la Convenzione avranno un posto nel comitato di controllo potrebbe spingere nella stessa direzione. Anche la presidenza finlandese dell’Ue (dal 1° luglio), che considera l’integrità sportiva come una delle sue priorità, potrebbe cercare di superare lo stallo. La Convenzione costituisce la “bibbia” per la lotta globale contro il fenomeno. Affronta tutte le questioni rilevanti e fornirà un aiuto significativo agli Stati - come strumento legale - per affrontare efficacemente e globalmente il problema. Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, tra gli argomenti da ricercare individuiamo: • Ulteriore promozione della Convenzione e aumento del numero di ratifiche. È di vitale importanza che più Stati - anche oltre l’Europa - procedano alla ratifica per trarre profitto dalle disposizioni chiave della Convenzione, ma facciano parte anche del prossimo comitato di controllo aggiuntivo di cui l’Italia, come stato già ratificato, farà certamente parte. • Solo azioni e responsabilità collettive di tutte le parti interessate potranno rivelarsi veramente efficaci contro questo fenomeno. La creazione di un ambiente di fiducia è qualcosa su cui tutte le parti interessate dovrebbero concentrarsi. • Le piattaforme nazionali sono considerate la pietra angolare della Convenzione e la lotta globale contro le manipolazioni delle competizioni sportive: tuttavia, in molte occasioni, le loro ENGLISHPAGES
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Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per combattere le manipolazioni delle competizioni sportive. Il suo scopo è prevenire, individuare e punire il fenomeno del “match fixing”, nonché migliorare lo scambio di informazioni e la cooperazione nazionale e internazionale tra le autorità pubbliche interessate e con le organizzazioni sportive e gli operatori di scommesse sportive. La Convenzione è stata posta alle firme il 18 settembre 2014, dopo un periodo di consultazione di due anni. Il 15 maggio 2019 la Svizzera è diventata il quinto stato a ratificarla (dopo Norvegia, Portogallo, Ucraina e Moldova) dando il via alla sua entrata in vigore. Lo scorso 11 giugno, anche l’Italia ha ratificato la Convenzione di Macolin. L’impegno del governo italiano, del Parlamento, del regolatore del gioco e, in particolare, l’impegno personale del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti, è stato notevole. L’Italia è sempre stata in prima fila nella lotta contro il match fixing con diversi scandali negli ultimi anni e un impegno così forte dimostra determinazione e disponibilità a tutelare sinceramente l’etica dello sport. Oltre alle 6 ratifiche, un totale di 37 paesi, inclusa l’Australia, hanno ora firmato la convenzione, mentre anche altri hanno manifestato il loro interesse. La Convenzione entrerà ufficialmente in vigore il 1° settembre ed entro un anno PROMOSPACE
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Il Nuovo testamento dell’integrità nello sport
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A cura di Ludovico Calvi
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive rappresenta una vera e propria “Bibbia” per l’integrità dello sport, a livello globale. azioni sono limitate solo alla condivisione di segnalazioni in relazione a modelli di scommesse irregolari. Questo è qualcosa che deve essere adeguatamente spiegato e affrontato. • La definizione di scommesse sportive illegali definita chiaramente dalla Convenzione è un’altra questione chiave. Le misure contro le scommesse sportive illegali da parte degli Stati sono una conditio sine qua non per gli altri articoli, compresa l’effettiva condivisione di informazioni, le scommesse dei minori, la segnalazione e il monitoraggio e persino il lavoro efficace delle piattaforme nazionali. Qualsiasi decisione delle autorità nazionali di regolamentazione sarebbe compromessa fintantoché vi siano operatori di scommesse attivi in una giurisdizione che operano senza una licenza nazionale e quindi non seguendo le disposizioni del quadro normativo nazionale. La condivisione delle informazioni non può essere efficace fintanto che gli operatori senza licenza, che operano in una giurisdizione pienamente regolamentata, ignorano le misure di integrità sportiva previste dalla Convenzione. Pertanto, le disposizioni concrete contro le scommesse sportive illegali sono vitali per l’intera ed efficace attuazione della Convenzione. • Protezione dei dati: materia trattata anche dalla Convenzione, in quanto è un aspetto cruciale del processo di valutazione del rischio. Non vi è alcun conflitto con le vigenti leggi sulla protezione dei dati, in quanto le parti sono tenute a rispettarle. Un metodo per ridurre la possibilità di rischio potrebbe essere quello di istituire comitati di lavoro per garantire che tutte le parti interessate abbiano un input chiaro e capiscano prima di arrivare a un consenso sui metodi di condivisione dei dati come ottenere informazioni appropriate sulla condivisione, ma anche sulla garanzia della sicurezza dei dati. Glms continuerà a promuovere la Convenzione con tutto il suo peso, a sostenere il Consiglio d’Europa, i regolatori, le forze dell’ordine, gli organismi sportivi e gli Stati con l’attuazione delle sue disposizioni e attende con impazienza la propria partecipazione al Comitato di controllo aggiuntivo della Convenzione.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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Luglio-Agosto il betting che conosco PROMOSPACE
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di Gianni Carra
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uglio è il mese del tennis, mentre ad agosto ripartono i campionati di calcio. Wimbledon è il torneo per eccellenza che tutti gli appassionati aspettano. Nel tabellone maschile, per i quotisti e per gli scommettitori, il campione uscente Nole Djokovic, è il netto favorito, ma le condizioni atletiche viste fino ad ora, non lo segnalano al top della forma. Al contrario, Rafa Nadal, che ha vinto solo due volte questo torneo (2008-2010), sembra essere tornato alla forma di qualche anno fa. Lo spagnolo visto a Roma e in Francia sembra inavvicinabile, anche se l’erba non è la terra rossa parigina. Ma l’erba di Wimbledon non è più quella veloce di qualche anno fa. Il betting non ha molta fiducia su Nadal, ma a chi piace scommettere su un tennista che in questo momento è il numero 1 virtuale, a una bella quota, Nadal è l’idea giusta. Ma tutti quelli che amano il tennis, quello fatto da top, back, volée, sperano che sia l’anno di Roger Federer. Lo svizzero comincia a sentire i suoi anni, ma nel ranking dei favoriti, è l’alternativa a Djokovic. Roger detiene il record dei successi con 8 tornei singolari vinti, il primo nel 2003, l’ultimo nel 2017. Se il torneo durasse una settimana con due set su tre, Federer sarebbe il netto favorito, ma in due settimane e al meglio dei 5 set, per lui
tutto si complica. Difficile trovare il quarto giocatore che potrebbe mettere in difficoltà i primi tre del ranking: il bosniaco Cilic, finalista del 2017, sembra l’unico che potrebbe fare la sorpresa, ma difficilmente il vincitore 2019 non sarà uno di questi quattro tennisti. Trovare la favorita nel tabellone femminile, invece, è una vera impresa. Lo scorso anno vinse la Kerber, ma ci sono almeno dieci tenniste che potrebbero alzare l’ambito trofeo. Serena Williams sogna di vincere per l’ottava volta, ma le condizioni atletiche sono lontane da quelle che conosciamo, anche se su questo terreno reggere i colpi potenti dell’americana non è facile per nessuno. Potrebbe essere l’anno dell’australiana Barty, fresca vincitrice del Roland Garros, mentre i sostenitori inglesi puntano sulla Konta. Ma chi indovinerà la vincitrice di Wimbledon 2019, sicuramente porterà a casa una bella quota. Nel mese di luglio gli scommettitori possono sbizzarrirsi anche in altre discipline, dai campionati del mondo di nuoto, ai mondiali di scherma e soprattutto al Tour de France. Per i calciofili, a luglio e agosto partono i turni preliminari di Champions League ed Europa League, mentre in agosto partono molti dei campionati di ROGER FEDERER
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Chi è Gianni Carra Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
calcio più importanti. I primi a partire sono i francesi, con il solito Psg netto favorito, quota irrisoria vincente campionato 1.15. Il 10 agosto parte la Premier League, dove Manchester City e Liverpool si dividono i pronostici, con il Tottenham terzo incomodo. Il 16 agosto parte la Bundesliga, ovviamente sono netti i favori per il Bayern. L’unica squadra che potrebbe impensierirla, secondo i quotisti, è il Borussia Dortmund. Il 18 agosto ha inizio la Liga, prima che termini la campagna acquisti, il Barcellona è offerto già a 1.70 ed il Real Madrid 2.55, mentre l’Atletico Madrid addirittura si può giocare a 20. La nostra Serie A parte il 24 agosto, e per ora la Juventus è sempre favorita. Per il momento la campagna acquisti ha regalato solo cambiamenti di allenatori. Sarri alla Juventus, Conte all’Inter, Giampaolo al Milan e Fonseca alla Roma. Probabilmente, anche se il gap con l’Inter si potrebbe ridurre, la Juventus è pronta a portare a casa il nono titolo consecutivo. Buone vacanze a tutti.
poker
Restare nel limbo o bussare alle porte del paradiso? Il live conta, sempre di più di Cesare Antonini
Ancora una pronuncia negativa nei confronti dei club di poker live che spunta in provincia di Brescia dove si giocava ormai tranquillamente. E dai circoli lanciano l’allarme: “Siamo noi il cuore pulsante del movimento!”.
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opo nove anni di poker live, il Comune di Lonato del Garda in provincia di Brescia, a metà giugno 2019, ha notificato al circolo privato di via Battisti Imperium Lonato, il “divieto d’installazione di nuovi apparecchi per il gioco lecito ed inibizione all’esercizio della disciplina del Poker Sportivo (Texas Hold’em)”. L’ordinanza arriva dall’area amministrativa settore commercio del centro cittadino bresciano e ha sconvolto la community del poker locale. “Informiamo i nostri giocatori che il Comune di Lonato mostrando assoluta e totale ignoranza in materia , ci ha notificato un’ordinanza con cui ci vieta di organizzare tornei di Texas Hold’em. Tutto questo dopo “soli” nove anni che organizziamo tali tornei (seppur in un differente circolo) nello stesso territorio comunale! Qualcuno tra l’altro spieghi loro perché nella nostra provincia, in Lombardia e su tutto il territorio nazionale, sono presenti centinaia di circoli dove si gioca a Texas Hold’em!”.
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Una decisione spiazzante. Non c’è dubbio. Anche se il problema new slot può aver coinvolto il Texas Hold’em e l’amministrazione bresciana può aver fatto di tutta l’erba un fascio. Ma quelli dell’Imperium Lonato non staranno a guardare e stanno già studiando le carte per presentare un ricorso. Anche sulla scorta dei precedenti favorevolissimi nella giurisprudenza del poker live: “Assolutamente certi che l’attività svolta sia del tutto legale e consentita (alcune sentenze di Cassazione lo stabiliscono in maniera molto chiara!) faremo ricorso contro tale ordinanza . Siamo però molto dispiaciuti del fatto che durante questo periodo, ovvero durante l’attesa che l’organo competente si pronunci, sospenderemo l’organizzazione dei suddetti tornei. L’ordinanza è entrata in vigore il 18 giugno e possiamo assicurarvi che riprenderemo con il normale svolgimento dei nostri tornei molto presto , abbiate fede!”, concludono. Purtroppo, come al solito, nessuno ha torto e nessuno ha ragione. Nel limbo in cui si trova il poker da vivo è impossibile avere certezze. Solo chi ha una sentenza passata in giudicato o (ma è rarissimo) un foglio firmato da un Questore o dall’area amministrativa comunale, può stare “tranquillo”. Non citiamo gli esempi per non attirare controlli e blitz. Visto mai.
RESTARE NEL LIMBO O BUSSARE ALLE PORTE DEL PARADISO? IL LIVE CONTA, SEMPRE DI PIÙ
Non siamo complici di nessuno: sia chiaro. Vorremmo, quello sì, avere chiarezza come tanti organizzatori e anche tantissimi players, vorrebbero. C’è una legge? Che si regolamenti. C’è l’idea di riordinare il settore del gioco? Che si comprenda anche il poker live. Non è esso un luogo di gioco? Assolutamente sì. E allora perché si continua ad ignorare sbandierando, però, la volontà di difendere il consumatore e il malato di gioco? Questi sarebbero cittadini e malati di serie B? L’Italia non si smentisce mai come Paese in cui il provvisorio diventa la normalità e fa spesso giurisprudenza. Purtroppo questo circolo dovrà fare ricorso e spendere soldi e farli spendere allo Stato e quindi alla collettività. Per cosa? Per far emergere ancora una volta la problematica del grande caos che coinvolge il settore del Texas Hold’em sportivo dal vivo. Ma qualsiasi settore produt-
tivo o di intrattenimento soffrirebbe dopo dieci anni di incertezze e assenza di regole se non pronunce e sentenze di vari gradi di giudizio. Tanto a rimetterci, semmai, sono sempre i cittadini, mica i politici o chi amministra i territori. Non vogliamo ripeterci sempre ma nella vicina Francia, specie a Parigi, i club di poker live sono spazi di gioco normalissimi e per di più controllati e controllabili. E anche location di un certo rilievo. Si vuole uscire dalla “bisca”, concetto ormai anacronistico e inesistente? Che si prenda coraggio e si normi il settore. Anche perché quelli di Lonato ribadiscono una grande verità: “Qualcuno tra l’altro spieghi loro perché nella nostra provincia , in Lombardia e su tutto il territorio nazionale sono presenti centinaia di circoli dove si gioca a Texas Hold’em!”. Vostro Onore, non abbiamo nulla da aggiungere.
LA NECESSITÀ DEL GIOCO DAL VIVO Il boom del 2008-2009 e degli anni a seguire del poker live è stato possibile grazie ai club dal vivo e ai primi circuiti che già si giocavano nei casinò italiani ed esteri, ai confini con l’Italia. I primi contatti con le poker room “dot com”, la formazione dei players in queste sale online è stata fondamentale nel vero senso del termine. Dal confronto coi giocatori più forti a livello mondiale (su PokerStars e Full Tilt ma anche su altre room come Unibet o King Solomon, solo per citarne alcune) si sfidavano players nordici, di tutta Europa ma anche d’oltre Oceano, americani e di tantissime nazionalità differenti. Il grande miracolo del web in una liquidità condivisa che, nonostante la diffusione del gioco fosse ancora minima in Europa, era già qualcosa di sensazionale con field vastissimi e premi pazzeschi da vincere a costi irrisori. Quindi, da un lato l’humus del poker live sul territorio e il “coaching” della pratica online sul “punto com” hanno incendiato il “punto it” con l’aggiunta della pazzesca spinta comunicazionale di stampa e tv. Non v’è dubbio. Il salto da quei giorni al 2019 è quasi una “free fall” in picchiata. Ma una cosa è sicura. Quell’humus continua ancora a lavorare e produrre per tutto il movimento. L’abbiamo chiesto ad un paio di rappresentanti del poker live del momento come Michele “Tisso” Tassani dello Showdown Palace di Forlì. Come sta il poker live in quella zona d’Italia? “Mi sono confrontato con tanti players qui a Forlì e anche viaggiando e andando fuori. Sono giunto alla conclusione - spiega Tisso - che il nostro livello è altissimo. Qui, del resto, è nato Mustapha Kanit, Ivan Gabrieli, Luca Franchi, Vinz Bianco, Nicola Angelini di Rimini ma che gravita qui, per non parlare di Alessandro Scermino la cui storia recente parla da sola. Insomma il livello medio del nostro club penso sia molto alto rispetto all’average nazionale. Tutti questi campioni stanno facendo ‘danni’ in giro da anni”. Ecco l’importanza del gioco nei club: “Fondamentale spiega Tassani - il cuore pulsante del movimento sono
proprio i club sul territorio che permettono di avvicinare i neofiti al gioco senza affrontare trasferte e spese ingenti. In mezzo al movimento c’è tantissima gente seria e onesta ed è un settore magnifico. Noi, intanto, cerchiamo di migliorare il servizio che offre. Di lì a poco si crescono giocatori che possono affrontare tornei come Epm o Ips. Se fatto nel modo giusto è un punto a favore di tutto il movimento”. Dello stesso avviso è Marco “Mello” Melloni del The Club di Bologna: “Un motore pulsante, non c’è dubbio, anche se in dieci anni il live è cambiato tantissimo - argomenta uno storico organizzare come Meloni - prima si guardava principalmente alla struttura del torneo e non si badava al buy in. Adesso il rapporto da guardare è a tre: buy in / ospitalità /prize pool. Anche la struttura è importante perché le economie sono diverse e l’obiettivo è stare bene. Insomma, quando si investe su una trasferta non si vuole sbagliare”. Club che alimentano anche circuiti live e che con pochi euro riescono a spedire gratis i players in tutta Europa e anche a Las Vegas. Possibile che nessuno pensi a dare un riordino anche a questo settore? Anche se la domanda è sempre la stessa: e se facessero peggio?
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A METÀ WSOP SENZA BRACCIALETTO MA CHE VITTORIE! Continua il tifo per i poker players azzurri che stanno giocando le World Series of Poker a Las Vegas e puntano a diventare campioni del mondo. Analizziamo i results al giro di boa.
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di Cesare Antonini
ario Sammartino, Marco Bognanni e Andrea Buonocore ci sono andati vicinissimi al braccialetto che manca da troppo tempo. Specie i primi due. Dario c’ha detto che “queste Wsop finora benino ma niente di che”. E alla nostra esortazione “vuoi il braccialetto giusto?”. Lui ha risposto “certo che sì!”. Intanto si è portato a casa oltre 300mila dollari mentre la stava per combinare anche sul Wsop.com online. Ma il suo obiettivo è lasciare il nome sul wall delle World Series anche se continua a mostrare una continuità imbarazzante estendendo le sue skills anche nei tornei più difficili del pianeta. Vedi l’Horse, appunto, o il 25mila $ Plo. Tanta roba. Anche per Pescatori finora c’è più delusione che contentezza anche se tre cash sono arrivati. Tanti Day2 e ci si è messa anche la febbre durante lo Stud. “Finora bilancio deludente, ma mancano ancora tanti eventi”. Andrea Buonocore arrivò un po’ a corto di fiato (di chips insomma) nel late stage ma è ancora on fire e continua a macinare cash oltre che il premio più importante vinto dagli azzurri in questo 50ennale. Ci aspettiamo un colpaccio da Gianluca Speranza che ha in canna sicuramente qualcosa di qualitativamente più importante rispetto a tanti altri. E il settimo posto online con Dario e Pesca al final table ne é l’ennesima riprova. Uno che ha vinto due super premi nei super tornei dot com di PokerStars può vincere qualsiasi cosa. E un altro ex Wsop bracelet in corsa è Davide “Zizinho” Suriano: anche lui qualche deeprun e qualche cash interessante. C’è ancora tempo anche per lui per uscire alla distanza! Ma sono tanti gli azzurri a Las Vegas e molti altri sono ancora in arrivo! Salutiamo volentieri i nostri amici David Bravin, Lorenc Puka, Roby Begni, Ricky Trevisani, Maurizio Giuseppucci, Alex Longobardi, Gabriel Iemmito, Luigi Curcio, Vito Geruzzi, Angelo Marseglia e tanti altri ancora che stiamo seguendo e tifando! E per festeggiare aspettateci! Ma intanto vincete tutto!
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A METÀ WSOP SENZA BRACCIALETTO MA CHE VITTORIE!
TUTTI I NUMERI DEI PRIMI 35 EVENTI GIOCATI ALLE WSOP! 83.054 entries (in 35 eventi) - Già più di qualsiasi evento Wsop tra il 1970-2014 $ 82.767.489 di premi in denaro assegnati (in 35 eventi) - Già più di qualsiasi Wsop tra il 1970 e il 2004 12.820 posti pagati (in 35 eventi) - Il record è 18.105 stabilito l’anno scorso 25 – $ 1 milione + montepremi 12 – $ 2 milioni + montepremi 5 – $ 5 milioni + montepremi 2 – $ 10 milioni + montepremi 5 – Eventi con 5.000 o più partecipanti (Evento 3, 9, 19, 32 e 34) 2 – Eventi che raggiungono la Top 10 in termini di dimensioni dei field di tutti i tempi (Evento 3 (1 °) ed Evento 19 (8 °) 1 – Il più grande torneo buy-in da $ 500 nella storia (Evento # 3, Big 50, 28.371 entries) 1 – Il più grande torneo buy-in da $ 1,500 della storia (Evento # 19, Millionaire Maker, 8.809 entries) 1 – Il più grande torneo buy-in da $ 600 nella storia (Evento # 9, Deepstack No-Limit Hold’em, 6.150 entries) 1 – Il più grande torneo da $ 1.000 di buy-in nella storia (Evento # 34, Double Stack, 6.214 entries) 50 – N. di paesi diversi che hanno catturato un braccialetto d’oro WSOP, con la Nigeria come l’ultima
Tiger Woods of Poker?: Tiger Woods ha appena vinto il suo primo major in quasi 11 anni quando ha conquistato la corona dei Masters ad aprile. Ha inoltre segnato un gap record di 14 anni tra le vittorie nei Masters . Ma ha ancora molta strada da fare per catturare Jim Bechtel nel poker. Bechtel ha vinto l’Evento # 21 alle Wsop quest’anno, il $ 10,000 2-7 Lowball Draw Championship. La sua prima vittoria Wsop è del 1993, quando vinse il Main Event delle Wsop e il suo premio di $ 1,000,000. Il gap di 26 anni tra le vittorie è un record per le World Series.
The Rare 50-50-50 Club: Ovviamente durante la 50esima edizione delle Wsop, un cinquantenne vincerebbe il 50 e il Campionato degli Anziani, giusto? Un altro enorme field si è rivelato per l’annuale Seniors Championship (Evento n. 32), cui possono partecipare players da 50 anni in su. C’erano 5.916 iscritti in tutto, creando un favoloso montepremi da $ 5,324,400. Howard Mash, un consulente finanziario di 50 anni, di Coconut Creek, in Florida, ha primeggiato vincendo $ 662,594 - o 662 volte il suo investimento iniziale. Non è sicuro che il lavoro regolare di Mash abbia visto un ROI così alto in quattro giorni! Mash ha appena compiuto 50 anni ad aprile, giocando in questo evento per la prima volta.
evento da $ 10.000 di buy-in di Dealer’s Choice. Dealer’s Choice consente ai giocatori di scegliere tra una delle venti diverse varianti di poker quando è il loro turno di scegliere. Essere in grado di giocare con successo a tutti questi giochi è abbastanza difficile e ciò che Friedman ha fatto è notevole, superando 110 avversari nel 2018 e 121 quest’anno. Friedman è solo uno dei quattro giocatori nell’ultimo decennio a compiere il back to back nello stesso evento: · Adam Friedman - Dealer’s Choice di $ 10.000 (2018 e 2019) · James Moore - $ 1,000 Super Seniors (2016 e 2017) · Tuan Le - $ 10.000 2-7 Lowball Triple Draw Championship (2014 e 2015) · Thang Luu - $ 1,500 Omaha Hi-Low 8 or Better (2008 e 2009) Le Wsop si congratulano con i Toronto Raptors per aver vinto il campionato Nba, la prima volta che il titolo è stato strappato a nord del confine. Finalmente la vittoria dei Raptors ha avuto l’influenza benefica sui giocatori di poker canadesi a Las Vegas. I giocatori di poker canadesi sembravano troppo distratti dai Raptors per vincere un torneo di poker. Con una vittoria nell’Event # 29 di venerdì, il buy-in da $ 10.000 di Horse evento (non è anche una partita di basket?) Mueller è diventato il primo canadese a vincere un evento Wsop quest’anno. L’ex giocatore professionista di hockey, Mueller ha strappato il 60esimo braccialetto d’oro Wsop del Canada. Otto giocatori fino ad ora nel 2019 hanno fatto proprio questo - conquistare nuovamente la vittoria - ognuno abbastanza fortunato da vincere il suo secondo (o più) titolo Wsop. Michael Mizrachi, in virtù della sua vittoria nell’evento $ 2500 Seven Card Stud Hi-Low 8 o Better (Evento # 27), è diventato il primo giocatore di questo decennio a conquistare cinque braccialetti d’oro Wsop. Altri vincitori ripetuti quest’anno includono: · Eli Elezra (Evento # 20, 4a vittoria) · Scott Clements (Evento # 10, 3a vittoria) · Frankie O’Dell (Evento # 18, 3a vittoria) · Adam Friedman (Evento # 35, 3a vittoria) · Greg Mueller (Evento n. 29, 3a vittoria)
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Back to Back: È abbastanza difficile vincere un braccialetto d’oro Wsop in questi giorni, ma vincere lo stesso evento negli anni back-to-back, ora è un risultato raro. Adam Friedman ha appena concluso l’impresa nel prestigioso
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IL MIGLIOR PREMIO È DI BUONOCORE
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Andrea Buonocore ha chiuso quarto al $ 1,000 Double Stack No-Limit Hold’em, niente braccialetto ma, a metà Wsop, è suo il miglior cash italiano delle series con ben 235mila euro incassati. Ha resistito due posizioni del final table a sei e poi si è dovuto arrendere con un certo Joe “subiime” Cheong (come l’hanno ribattezzato sul blog ufficiale) che ha conquistato il primo braccialetto d’oro della World Series of Poker facendo davvero il vuoto dietro di sé e assicurandosi ben 687mila dollari. Certo, per uno come lui che chiuse terzo nel final table mitico di Filippo Candio nel 2010, quando vinse 4,1 milioni di dollari, si tratta dell’ennesima conferma visto che sale a 14 milioni di dollari vinti in carriera, di cui 7 alle World Series. È uno dei più continui e sempre presente in 10 anni sulle scende del poker internazionale. Ha vinto già 3 anelli Wsop Circuit, è stato November Niner e ora ha anche il braccialetto che ha fortemente voluto vista la massive chip leading del final table. Ma torniamo a Buonocore. È il miglior itm perché Sammartino e Bognanni hanno vinto 184mila dollari a testa, “Benjamin più Benjamin meno”. In carriera aveva vinto oltre 90mila dollari, quest’anno aveva già centrato due cash qui alle World Series e ha deeprunnato lo scorso anno al main vent che abbiamo seguito da vicino. Purtroppo Cheong è stato un rullo compressore e ha chiuso la pratica in appena due ore di gioco. Se non è record poco ci manca? Andrea era ottimista e, in effetti, ha massimizzato il più possibile. Ma i problemi venivano da prima: “C’erano molti short stack che non mi hanno
fatto giocare per icm e ho dovuto foldare come una macchina. Domani è un altro giorno e se si mette bene sarà diverso”. Ma ovviamente era assai complicato contrastare Cheong, non per mancanza di skills ma per un count davvero impossibile. A resistere un po’ è stato il player della Florida, David Ivers che si è assicurato 424mila dollari.Il terzo posto nell’Event # 34 è andato a Weihai, il cinese Zinan “Jason” Xu, che non è riuscito a migliorare la sua posizione di inizio giornata prima di essere eliminato da Cheong. L’Event #34, $1,000 Double Stack No-Limit Hold’em, ha raccolto 6,214 entries e generato una prize pool di $1.146.800 con 932 players a premio e un min-cash da $1.499. Altri notables a premio? Annotiamo Jack Sinclair (27th, $23.701), Denis Timofeev (49th, $12.670), Timur Margolin (50th, $12.670), Alexander Ziskin (59th, $12.447), Alan Cutler (76th, $7.278), Marcel Vonk (81st, $7.278), Steve van Zadelhoff (92nd, $5.240), e Tyler Patterson (102nd, $4.501).
Final-Table payouts 1 Joseph Cheong
$ 687.772
2 David Ivers
$ 424.791
3 Zinan Xu
$ 314.876
4 Andrea Buonocore
$ 235.099
5 Arianna Son
$ 176.820
6 Ido Ashkenazi
$ 133.970
7 David Guay
$ 102.258
8 Ivan Deyra
$ 78.638
9 Brock Wilson
$ 60.930
SAMMARTINO “MALEDIZIONE BRACELET” MA IL MIGLIORE È SEMPRE LUI
DARIO SAMMARTINO
Lui voleva il braccialetto. Ne siamo certi perché lo conosciamo molto bene e sappiamo che il titolo della consacrazione lo cerca e gli manca. E i discorsi stanno a zero: altro super risultato del fenomeno del poker italiano, Dario Sammartino, che ha chiuso terzo dietro il winner Greg Mueller e l’altro incomodo, Daniel Ospina che, va detto, era partito tra i primissimi già dopo il Day1 insieme a MadGenius87. E in molti metterebbero la firma per un terzo posto da 184.854 dollari in un torneo importante come l’Event # 29: $ 10,000 Horse Championship. Tuttavia stavolta, come non mai, Dario aveva piazzato una chip leading spaventosa con 5 milioni di gettoni a sette left quando gli altri tutti insieme non avrebbero eliminato il nostro campione se avessero spinto tutte le chips in mezzo contemporaneamente. Purtroppo ha iniziato a perdere subito get-
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toni, un milione nei primi livelli di gioco e poi il calo è stato lento ma costante ed è mancata forse un po’ di run anche se nell’Horse la lotta è davvero dura ed è anche difficile ribaltare le situazioni come nell’hold’em. Il vincitore, comunque, merita rispetto. Mueller ha conquistato il suo terzo braccialetto Wsop e il primo premio da $ 425,347, battendo un field di 172 entries. Tutto questo 10 anni dopo una doppietta di braccialetti nel giro di poche settimane alle Series del 2019, appunto. Le prime due vittorie di Mueller arrivarono nel limit Hold’em, e oggi queste skills sono state importanti nel successo nell’Horse. E pensare che Mueller stava quasi uscendo a tre left. Aveva meno di quattro grandi bui, ma una giocata non proprio ortodossa con cinque-tre offsuit ha cambiato il destino del torneo. Poi ha affrontato una puntata proprio di Dario Sammartino al turn con un board con possibilità di scala e colore. Mueller ha fatto check-shove senza la minima possibilità di far foldare Sammartino.
A METÀ WSOP SENZA BRACCIALETTO MA CHE VITTORIE!
Ma la mossa ha pagato. Da capire se Samma ha davvero concesso un tell perché Mueller ha detto: “Tecnicamente mi credevo morto, cosa posso battere? L’ho solo guardato, e ho pensato: non ha nulla in mano!”. Un double up dal nulla che, probabilmente, ha cambiato il torneo dei tre players in gioco e soprattutto di Mueller e Sammartino. Mueller improvvisamente ha iniziato a fare buone mani e ha costruito il suo stack per superare il vantaggio. Poco dopo cena, Mueller ha eliminato Sammartino in una mano di hi-lo, e il successivo heads up è durato solo una mano. Mueller ha fatto un flush per eliminare Daniel Ospina al secondo posto. Peccato perché Dario era arrivato anche a superare i 7 milioni di gettoni con gli avversari relegati ad appena 1 milione o 1 milione e mezzo a testa. Nel Razz è calato ma nel Limit Hold’em Dario era sempre riuscito a rifarsi. Ma, come detto, Mueller ha fatto davvero molto bene in
questa variante decisiva per sul suo successo finale. Dario ha anche visto da vicinissimo l’head up anche se Ospina gli ha rifilato un double up con una scala runner runner e quindi abbastanza sick per il “nostro”. Mueller lo “finisce” nello Stud Hi Lo, coppia di 6 contro set di 9.
Il payout del f inal table 1 Greg Mueller
Canada
2 Daniel Ospina
Colombia
$ 425.347 $ 262.882
3 Dario Sammartino
Italia
$ 184.854
4 Scott Clements
Stati Uniti
$ 132.288
5 Craig Chait
Stati Uniti
$ 96.378
6 Mikhail Semin
Russia
$ 71.505
7 Matthew Gonzales
Stati Uniti
$ 54.043
BOGNANNI È ‘MAGICO’ MA NON BASTA moneta da 297mila dollari mentre 183mila vanno al runner up. Ci vorrà poi un’ora per decidere il vincitore di questo torneo con Bognanni che si era riuscito a portare quasi in parità con Mitchell con una serie di piccoli piatti. Niente di sconvolgente con tanti small pots, come riporta il blog ufficiale Wsop, e una serie di oscillazioni che, però, come dicevamo, nella mano 136, aveva portato Bognanni ad accorciare notevolmente le distanze con i 59,4 milioni di Mitchell molto vicini ai suoi 53 milioni. IL COLPO DECISIVO - Alla mano 137 Marco apre 3 milioni dal bottone e Mitchell 3betta 10 milioni dal big blind. Dinamiche standard? Bognani decide di forzare 4bet shovando 53 milioni che aveva davanti. Snap call e brutte notizie per tutti! Mitchell gira AA, Marco si presenta con coppia di 3. I due sono distanti appena 6x ma comanda Mitchell. “Hooold!”, grida l’oppo pregando che gli assi tengano all’impatto del board. Ma purtroppo le percentuali basse di Bognanni rimangono tali e il mazzo non ci aiuta: J-9-9-5-2 e Marco si deve “accontentare” di 183.742 dollari.
MARCO BOGNANNI
“Peccato davvero, era così vicino”. Sono le prime parole strappate ad un Marco “MagicBox” Bognanni che ha sfiorato il braccialetto Wsop nell’evento DeepStack No Limit Hold’em da 800 dollari di buy in che lo ha visto protagonista ma, alla fine, lo ha visto finire solo secondo dietro allo statunitense Robert Mitchell. A caldo, Marco, non era soddisfatto di se stesso: “Mi devo rimproverare per come ho giocato nelle prime due ore della fase 6handed ma prima faccio review e cerco di capire quante ne ho fatte giuste e quante ne ho sbagliate”. Non perde il sorriso Magic. Super risultato per lui e per l’Italia alle World Series of Poker e “MagicBox2 piazza il suo best live cash in carriera dopo i 58mila dollari vinti all’Ept Sanremo del 2011 quando chiuse in 11esima piazza. Sale a 529mila bigliettoni vinti giocando a poker live secondo i dati Hendonmob e balza nella top 100 all time money list Italy, piazzandosi in 73esima piazza poco dietro Paolo Della Penna e quel Marco Iodice che l’anno scorso fu rivelazione. Ma investendo appena 800 dollari ha moltiplicato per 228 volte e qualcosa in più, la posta iniziale. Tanta roba e anche se il braccialetto è sfumato i nostri complimenti a Marco Bognanni sono allo stesso modo trionfali: un grande professionista, un ottimo comunicatore e un ragazzo meraviglioso, gentile, sorridente ed educatissimo oltre che corretto. COM’E’ ANDATA DA TRE LEFT? - La situazione si sblocca nella mano 110 dove Mitchell apre 2 milioni dal bottone, Bognanni passa e Axel Hallay 3bet shova dal big blind per 18,3 milioni. Call e si gioca AJ Hallay vs AK Mitchell. A-3-3-2-Q e Mitchell aprele danze per l’heads up con il nostro player partendo in vantaggio da 72,5 milioni contro 39,9 milioni. Per Hallay ben 134mila dollari di premio. I due si contendono il braccialetto e una prima
I premi del f inal table 1 Robert Mitchell
United States
$ 297.537
2 Marco Bognanni
Italy
$ 183.742
3 Axel Hallay
France
$ 134.817
4 Francois Evard
Switzerland
5 Benjamin Underwood
Canada
$ 74.435
6 Kamel Mokhammad
Ukraine
$ 56.019
7 Benjamin Moon
United States
$ 42.524
8 Zachary Mullennix
United States
$ 32.561
9 Nick Jivkov
Bulgaria
$ 25.152
$ 99.752
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poker
A Rozvadov azzurri in massa per un torneo da oltre mezzo milione di euro in palio e 5 ticket per il main Wsop Europe di ottobre. Euro Rounders festeggia, buona la seconda in Repubblica Ceca.
Ma com’è andato il torneo al tavolo da gioco? Ecco la cronaca del final table Ips King’s di Rozvadov.
L’ITALIA DELL’IPS INVADE IL KING’S RESORT
Un
di Cesare Antonini
successo, l’Italian Poker Sport Special Edition al King’s Resort di Rozvadov. Alla fine, con qualche polemica, anche una vittoria tricolore che sugella l’ottimo lavoro dell’organizzazione Euro Rounders che collaborava con la casa da gioco della cittadina della Repubblica Ceca diventata capitale del poker europeo grazie a Leon Tsoukernik, il patron del King’s. A dirigere le operazioni in loco il poker director Federico Brunato, italo-ceco che ha tracciato ormai una linea ideale di collegamento col nostro Paese anche grazie ai tanti dealer italiani che collaborano ormai nella poker room im-
EGZON KRASNIQI
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1
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mensa del King’s. Un successo, dicevamo, perché comunque le entries sono 1.804 (386 i rientri) e la pool dei premi, alla fine, è stata coperta compresi i 5 ticket del main event Wsop Europe, che spettano ai primi cinque classificati. E di questi entries un buon 20 percento è arrivato proprio grazie alla collaborazione con l’organizzazione italo-slovena di Euro Rounders che ha portato tantissimi italiani, si parla di 280 players, ma anche tanti giocatori dalla Spagna e da altre nazioni sparse per tutta l’Europa date proprio le capacità di fare network e di collaborare con tanti partner da parte di EuroRounders. Obiettivo raggiunto, quindi, per un’organizzazione che sta cercando sempre di più di “conquistare territori” pokeristicamente parlando in tutta Europa e si prepara per l’Euro Poker Million di metà luglio. Dal 15 al 30 del mese estivo con 1 milione di euro garantiti e 250mila al primo, con due settimane di qualifiche e 50mila euro di bonus ai chipleader di alcuni starting flight di qualificazione. Torneo imperdibile, per molti.
L’Italia, alla fine, si porta a casa trofeo, prima moneta e ticket main Wsope grazie al successo di Egzon Krasniqi, player di origini kosovare che ha dato spettacolo al final table tra trash talking, up and downswing pazzeschi e anche qualche comportamento ai limiti della sportività. Tuttavia è quello che nel final day il torneo l’ha voluto più di tutti raggiungendo il tavolo decisivo e sfruttando poi le eliminazioni degli avversari alle quali esultava (troppo?) tradendo una certa inesperienza abbinata, però, ad un certo coraggio e ad una sana spregiudicatezza. Tuttavia il suo gioco alla fine gli sono valsi 68.478 euro dopo aver battuto in heads up l’espertissimo Ben David Moshe che stradominava il tavolo a quattro left e ha accettato il deal a 4 che prevedeva ben 12mila euro da giocarsi in heads up e che sarebbero andati, ovviamente, al winner. Ai primi cinque il ticket per il main event Wsop Europe con Alain Bauer che ha “sbollato” proprio il prezioso biglietto per il super torneo di ottobre sempre qui al King’s Resort di Rozvadov. I numeri li abbiamo già ricordati ma, rieccoli, con 1.804 entries di cui 386 rientri con 539.847 euro in palio per un evento che ha visto, grazie ad Euro Rounders, la presenza di almeno un buon venti percento di players italiani oltre a tanti gruppi dalla Spagna e da altre nazioni che seguono i tornei dell’organizzazione in questione. Un altro pezzo d’Italia sul podio è l’italo-macedone Setki Ajruli che ha piazzato un paio di colpacci al tavolo finale specie quando ha pescato una coppia di KK eliminando Alain Bauer che aveva a sua volta trovato un Jack purtroppo per lui insufficiente. Il tavolo, qui, subisce un cambiamento importante. Il franco-tedesco, infatti, si guasta la partita tiltando contro il futuro vincitore Krasniqi che l’ha intrappolato con
NICOLA ANGELINI E GILLES SILBERNAGEL
le “dame” contro una coppia di 7. Bauer si era infastidito contro Egzon invitandolo anche a stargli lontano. In effetti l’italo-kosovaro non era proprio il player silenzioso e calmo, ideale da avere al fianco mentre si gioca. Anzi. Solo che Bauer, decisamente più esperto, si infastidisce e rischia la squalifica dal tavolo dopo aver girato erroneamente le carte prima del piccolo e grande buio. Dopo aver perso il colpo ha aperto “per sei” una mano con K3 suited a quadri e perdendo mezzo Stack contro Ron Nissim che gliele manda tutte in faccia facendolo passare. Da lì ha iniziato a piazzare una serie di all in prima di uscire in sesta piazza dilapidando di tutto: chips, soldi potenziali e una edge che, vedendo i suoi risultati, sembrava essere assai differente. Anche perché, prima del tavolo finale aveva piazzato un mega bluff con 89s a fiori azzoppando a 15 left o giù di lì proprio Krasniqi, il futuro vincitore. Ma la guerra del trash talking l’ha vinta l’italo-kosovaro, non c’è dubbio. E nel poker vale anche quello. Anzi, spesso soprattutto questo. Tornando indietro al tavolo finale, a uscire prima del tv table è stato il ceco Karel Hospodka, player che aveva
L’ITALIA DELL’IPS INVADE IL KING’S RESORT
avuto ottime occasioni per volare verso la chip leading da 40 a 30 left. Tuttavia, ogni volta che poteva saltare in avanti, nel colpo decisivo perdeva sistematicamente e si ritrovava in average o a dover ricostruire tutto. Nell’ultimo showdown, forse esausto mentalmente, deve mollare dopo aver compiuto diversi miracoli e manda tutti al Tv table. Cortissimo Beer, esce per primo poi sull’altro tedesco, Merten, ci pensa Ron Nissim con Q9 vs Q8. Al turn un 8 apre una speranza per il tedesco ma l’israeliano pesca il 9 al river che decreta l’uscita del player che era più short. Di Bauer abbiamo già detto poi arriva il momento di Nissim. Il deal era stato proposto ma i giocatori non avevano ancora raggiunto l’accordo. Sarà Krasniqi a combinarla a Nissim e ad eliminarlo A10 vs AK con un 10 sul board. Colpo sfortunato per l’israeliano che aveva mostrato un gioco solido e con un ottimo timing per mettere “le mani in mezzo”. Da evidenziare il ruolo chiave di Veton Raka, ma non nel gioco che è stato decisamente tight. ll giocatore che ha condotto un late stage da short stack giocando davvero chiusissimo, ha giocato alla perfezione le sue doti da mediatore che, forse, non pensava di avere. Decisivo un ottimo raddoppio che l’ha fatto veleggiare fino al tavolo finale. E da lì ha avuto finalmente anche voce in capitolo per parlare nel tavolo del deal. Il suo ruolo chiave, infatti, è stato nella chiusura dell’accordo convincendo Moshe che, da leader del count, non accettava alcuni calcoli in icm che, effettivamente, lo potevano sfavorire. I PRIMI QUAT TRO CLASSIFICATI
Alla fine i players hanno deciso di togliere i 3mila euro da tutti i premi lasciando 12.000 euro al primo classificato. Il resto del tavolo finale cambia radicalmente a causa del deal. Ma a crederci di più è sempre Krasniqi che sfrutta anche la stanchezza di Moshe. Quest’ultimo in vetta 3 a 1 in proporzione di chips anche in heads up, ha subito il ribaltone dell’italo-kosovaro che si è avvicinato alla vittoria incastrando l’israeliano QQ vs 66. Poi Moshe decide di giocare uno showdown con Q2 ormai cortissimo e Krasniqi lo chiama con K9: esce anche un 9 sul board che lo laurea campione. Tantissime le presenze italiane e questi i risultati da segnalare. Peccato per Guido Presti, 13esimo (4.808 euro) ma che poteva fare molto di più, mentre Giovanni Staglianò è 15esimo (4.315 euro) e Andrea Tropea 32esimo (2.850 euro). Seguono Gianluca Giannocarro (34esimo, con 2.387 euro) e il torinese Francesco Candelari (35esimo e sempre 2.387 euro). Codrin Paul Macovei si classifica 37esimo con 2.387 euro e Antonio L’Abbate 40esimo con 2.016 euro.
Il payout 1 Egzon Krasniqi
Italy
€ 100.000 € 68.478*
2 Moshe Ben David
Israel
€ 60.000 € 66.402*
3 Setki Ajruli
Macedonia
€ 45.000 € 58.786*
4 Veton Raka
RKS
€ 36.000 € 47.334*
5 Ron Nissim
Israel
€ 30.000
6 Alain Philippe Bauer
France
€ 15.300
7 Christoph Alois Merten Germany
€ 11.705
8 Thomas Georg Beer
Germany
€ 8.327
9 Karel Hospodka
Czech Republic € 6.410
10 Nikolas Kvasai
Slovakia
11 Dragoslav Timarac
Serbia
€ 5.359
12 Liran Azuz
Israel
€ 4.808
13 Guido Presti
Italy
€ 4.808
14 Raptor
Czech Republic € 4.315
€ 5.359
15 Giovanni Staglianò
Italy
€ 4.315
16 Andrej Imrich
Slovakia
€ 3.827
17 David Ben Shimon
Israel
€ 3.827
18 Zoran Dordevic
Serbia
€ 3.339
19 Amir Cohen
Israel
€ 3.339
20 Shmuel Shaki
Israel
€ 3.339
* deal
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casinò
L’anno del baratro
Dal 27 luglio 2018 il Casinò Campione d’Italia è chiuso e l’intera comunità è precipitata in uno stato di grave sofferenza anche economica, senza che al momento ci sia la prospettiva concreta di una riapertura, tantomeno rapida
di Anna Maria Rengo
In
attesa della relazione del commissario straordinario del Casinò Campione d’Italia Maurizio Bruschi, in fase di redazione al momento di mandare in stampa questa rivista. Una relazione da presentare al Governo che comunque non conterrà soluzioni miracolose e immediate. Il Casinò Campione continua dunque a restare chiuso, anche se la Corte d’appello di Milano ha annullato la sentenza con cui il tribunale di Como, il 27 luglio 2018, disponeva il fallimento per insolvenza della società di gestione, aprendo un nuovo ma comunque complesso scenario processuale, visti i due ricorsi pendenti in Cassazione e la nuova richiesta di fallimento della Procura di Como. Una tragedia occupazionale, sociale ed economica, per Campione d’Italia, che fa pendant con la complessa vicenda dei dipendenti comunali, su cui pende lo spettro (anch’esso in fase di materializzazione – o smaterializzazione - in queste ore, visto il ricorso in discussione in Consiglio di Stato) del licenziamento di 84 di essi, e che non prendono lo stipendio da marzo 2018. Unico raggio di sole, i 5 milioni di euro concessi all’ente con il Dl Crescita. Ma tutto questo è cronaca. Gioco News vuole ripercorrere quest’anno di “non vita” dando voce ad alcuni dei suoi cittadini, alcuni dei quali hanno ricoperto un ruolo politico, altri semplici campionesi che hanno visto la loro vita capovolta, in peggio, da un anno a questa parte.
Roberto Salmoiraghi
«SOLO LA POLITICA E LE ISTITUZIONI CENTRALI DECIDERANNO» ROBERTO SALMOIRAGHI
“Non intendo credere che Campione non possa ritornare a uno stato di normalità. Il profondissimo e antico legame che mi unisce alla comunità campionese, alla sua realtà e alla sua storia mantengono vivo l’auspicio che Campioni torni alla propria normalità nei tempi più celeri possibili”. Questo è l’auspicio dell’ex sindaco di Campione d’Italia, Roberto Salmoiarghi, che aggiunge: “Quel che accadrà esattamente, però, non è allo stato di agevole previsione. Il presente e il futuro di Campione sono attualmente nella esclusiva disponibilità delle iniziative politico-istituzionali centrali. Per quanto non può non constatarsi con estremo rammarico che la comunità è tuttora abbandonata dalle istituzioni statali in una crisi economica e sociale senza precedenti, intendo comunque confidare nella ripresa del buon senso e nell’impegno che il Governo e Parlamento - ciascun Governo e ciascun Parlamento - assumono nei confronti della costituzione e di tutti i cittadini dello Stato, alcuno escluso. La circostanza che quegli interventi di sostegno imprescindibili per la ripresa di Campione non siano mai stati posti in essere nonostante l’ultima amministrazione abbia comunque rassegnato le proprie dimissioni, come in sostanza richiesto senza alcuna giustificazione - e senza precedenti in un conte-
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019
sto pienamente democratico - dalle amministrazioni centrali, è assai amara. In questo modo, infatti, si è ulteriormente aggravata a carico degli individui e del Paese, una situazione già estremamente critica e delicata che si è infranta, travolgendole, sulle vite della comunità campionese. Come persona che ha avuto l’onere di lavorare nelle istituzioni al servizio della comunità, credo comunque sia necessario mantenere alto lo spirito di fiducia nelle istituzioni stesse, che è poi fiducia nei valori, nei doveri e nei diritti sanciti dalla nostra Costituzione. Nessuno deve rinunziare a conservare fiducia e la comunità non deve essere ignorata e abbandonata dallo Stato né cessare di attivarsi al fine di sollecitare lo Stato all’assolvimento dei proprio doveri politico-istituzionali nei confronti della comunità stessa. Un Comune che aveva un casinò in stato di dissesto, e la struttura chiusa da un anno. Com’è stato possibile? “Le cause sono molteplici. Le dinamiche all’interno del mercato del gioco sono negli anni profondamente mutate creando non trascurabili ritenute negative sul cosiddetto gioco tradizionale. In un contesto unico quale è quello di Campione d’Italia, sia sotto il profilo socio-economico sia sotto il profilo geografico-territoriali, tali cambiamenti hanno avuto un
L’ANNO DEL BARATRO
impatto ancor più pregiudizievole rispetto a quello proprio di altre realtà italiane. In una simile congiuntura, poi, la gestione della casa da gioco nel corso degli anni non si è in alcun modo rivelata adeguata e ha significativamente contribuito a determinare, sino al suo consolidamento, la crisi del casinò di Campione d’Italia e, con
esso, del Comune stesso (che per parte sua ha acconsentito ad aggravare la sua stessa esposizione debitoria). Questi e altri fattori strettamente connessi, che in questa sede non è possibile esaminare nel dettaglio, hanno determinato l’attuale situazione, senza precedenti, in cui versa il paese che a oggi si trova ad essere una scatola vuota lasciata a se stessa”.
Florio Bernasconi
«TEMPISTICA TROPPO LENTA RISPETTO ALLE ESIGENZE DELLE FAMIGLIE» “Venni nominato assessore al bilancio del Comune di Campione d’Italia nel 2014, quando sia la diffusione della slot machine e delle sale Vlt sul territorio nazionale, ma in modo più determinante il crollo del rapporto di cambio dell’euro contro franco svizzero, avevano già creato una situazione economica delicata nell’Ente locale (nell’anno 2013 era stato deliberato un Piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex-art. 243bis del Tuel del Comune) a motivo della difficoltà del Casinò di trasferire al Comune una quota di proventi sufficiente ai propri bisogni come avvenuto negli anni precedenti”. Lo ricorda Florio Bernasconi, vicesindaco di Campione sotto l’amministrazione di Maria Paola Mangili in Piccaluga, che aggiunge: “Dovetti quindi intervenire sull’ammontare della spesa corrente e del welfare sociale del Comune, riducendo gardualmente l’importo stanziato in bilancio da chf 70 milioni a circa 40 milioni di franchi nel 2017. Decisioni certamente impopolari, ma che permettevano un sostanziale equilibrio di bilancio, il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei servizi comunali. Certamente il sottoscritto e nessun campionese avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo con la successiva amministrazione comunale durante la quale é crollato il ‘sistema Campione’ ed é avvenuta la chiusura della Casa da gioco con tragiche conseguenze per tutta la comunità che tutt’ora si aggravano ogni giorno di più!”
La politica nazionale, quella attuale e quella passata, è attenta alle esigenze di Campione d’Italia? “I Governi del passato sono stati attenti alle esigenze di Campione e ne hanno capito i problemi e le difficoltà intervenendo con provvedimenti normativi (fiscali e finanziari tutt’ora vigenti) che hanno aiutato a rendere meno preoccupanti le difficoltà che doveva affrontare l’exclave italiana del Comune di Campione, una realtà territoriale inserità in un contesto geo-economico svizzero. Non si dimentichi che la Casa da gioco campionese continuava a primeggiare tra i Casinò italiani per proventi di gioco in euro. La tempistica degli interventi del Governo attuale sono troppo lenti rispetto alle esigenze delle famiglie, dei lavoratori rimasti senza occupazione a causa della chiusura del Casinò e dei bisogni della collettività. Amareggia la posizione ‘temporeggiatrice’ della Lega che ha avuto dal dicembre 2001 al dicembre 2014, propri nominati nel consiglio di amministrazione e nel collegio sindacale della Casa da gioco e quindi era ben a conoscenza della situazione aziendale e della peculiare posizione di Campione. Inoltre aggiungo che dall’anno 2001 (e tralascio quelli degli annni precedenti), i territori delle Province di Varese, Lecco e Como nonché il ministero dell’Interno hanno beneficiato di trasferimenti per circa 40 milioni di franchi svizzeri”.
FLORIO BERNASCONI
Caterina Ferrari
«ABBANDONATI DALLA MADRE PATRIA, GRATI AL TICINO» “Se si vuole un reale termine di paragone per capire la differenza tra quanto stiamo subendo oggi e una vita normale non possiamo far riferimento all’anno scorso ma dobbiamo andare ben più in là nel tempo di almeno sette anni, fino al 2012 anno in cui dopo una campagna elettorale ricca di promesse il posto di lavoro di quasi la metà dei dipendenti veniva messa in discussione con l’apertura della procedura 223. Da lì è stato tutto un altalenarsi di incertezze e dove ad esser messa sempre piatto è stata la testa dei lavoratori che con il proprio sacrificio in termini di livelli retributivi ha di fatto permesso la continuità aziendale”. Caterina Ferrari, rappresentante del Gruppo residenti (“anche se stavolta parlo a titolo personale”, precisa), evidenzia come “purtroppo nell’immaginario collettivo c’è una Campione con dei numeri che non esistono più da quarant’anni se non oltre”. Ferrari aggiunge: “I campionesi sono di fatto e nel cuore ita-
liani. Io personalmente sono sempre stata molto legata alla bandiera italiana ma in questo momento nutro grande delusione e rabbia verso il governo italiano. Capisco che esistono un numero enorme di problematiche nel Bel Paese, il fallimento di un’azienda penso sia sul tavolo dei ministeri ogni giorno... ma il default di un intero paese italiano all’estero è una condizione unica in Italia e la mia comunità con i suoi lavoratori meritano rispetto come qualsiasi altro lavoratore. L’atteggiamento interessato della Svizzera ha sollevato il problema di una terra che a tutti gli effetti ha una peculiarità da gestire in modo eccezionale e mirato. In effetti la Svizzera non solo si è occupata di noi, ha dovuto farlo suo malgrado anche come autotutela in quanto un qualsiasi problema l’avrebbe interessata direttamente: Campione è in territorio
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CATERINA FERRARI
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politica casinò
L’ANNO NEL BARATRO
Germano Bacchetta
«SPERANZA PER LA RIAPERTURA, MA NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA» “Questo primo anno di chiusura del casinò l’ho vissuto con grande tristezza, ovviamente l’angoscia e l’ansia hanno contraddistinto tutte le mie giornate. Il vedere ogni giorno il Casinò chiuso, non mi ha permesso di distogliere un attimo il pensiero della perdita del mio posto di lavoro a cui ero tanto affezionato”. Questo lo stato d’animo di Germano Bacchetta, ex addetto marketing clienti del Casinò, che racconta: “Ho passato trent’anni della mia vita come dipendente del casinò e non avrei mai e poi mai immaginato che un giorno l’azienda che amavo moltissimo, potesse chiudere... anche se da qualche anno comunque eravamo tutti consapevoli delle grandi difficoltà in cui si trovava la Casa da gioco. Ecco perché nel 2012 fu siglato un contratto di solidarietà: proprio per salvare quei famosi 210 esuberi proposti dall’amministratore di allora, Carlo Pagan e con esso l’intero sistema paese. Quello doveva essere un momento di ripartenza e di fiducia in un futuro che senza dubbio non era affatto roseo, ma alla fine, nonostante i numerosi e pesanti sacrifici durati fino allo scorso anno, il risultato finale è arrivato come un fulmine a ciel sereno con il fallimento del Casinò e l’immediata chiusura, un vero colpo per chi ci ha sempre creduto. Il giorno della chiusura, 27 luglio 2018, ero al lavoro, quando mi chiesero di uscire in quanto
venivano apposti i sigilli da parte dei curatori fallimentari, in quel momento mi è crollato il mondo addosso. Alla mia età, 52 anni, non riesco a immaginare come reinserirmi nel mondo del lavoro. Non ero mai entrato prima d’ora in un ufficio di collocamento e quando vi sono stato non ho potuto trattenere le lacrime. A volte mi sembra di vivere in un incubo, illudendomi di svegliarmi presto. Ora vivo nella speranza di una prossima riapertura che spero al più presto, pur rendendomi conto che nulla sarà più come in passato”. Di cosa vive oggi? E di cosa vivono i suoi concittadini ? “Oggi vivo dell’indennità di disoccupazione italiana che, purtroppo, a Campione d’Italia, territorio caratterizzato dal carovita svizzero, non mi permette di far fronte a tutte le esigenze primarie. I miei concittadini residenti in Campione d’Italia vivono anch’essi con grande difficoltà. Parte delle poche attività presenti nel paese sono state obbligate a chiudere a causa della gravissima crisi conseguente alla chiusura del Casinò. I dipendenti comunali non percepiscono lo stipendio da ormai più di un anno. La chiusura della Casa da gioco ha comportato l’impossibilità di trasferire il denaro necessario al Comune affinché possano essere soddisfatte le esigenze primarie dei cittadini, nonché il pagamento degli stipendi ai dipendenti. I pensionati, un altro tasto doloroso, non ricevendo più alcuna integrazione pensionistica dal comune, con la mera pensione si sono trovati ai limiti dell’indigenza. Emblematica è l’apertura di un banco alimentare che distribuisce gratuitamente generi vari ove affluiscono orami da parecchi mesi circa 250 famiglie”.
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Alessandra Bernasconi
«SE IL CASINÒ NON RIAPRE MEGLIO DIVENTARE SVIZZERI» “Ovviamente mi auguro che il Casinò riapra in tempi brevi e sostenibili per il paese, nel quale ho casa e vivo fisicamente da generazioni. In alternativa che Campione d’Italia diventi territorio svizzero considerata la posizione geografica. Senza tali soluzioni e mancandomi circa nove anni alla pensione posso solo pensare di andarmene svendendo la casa ereditata dalla mia famiglia. Un’ipotesi è la rinuncia al passaporto italiano per prendere quello dell’India, paese che conosco e per il quale raccolgo fondi da molti anni. Lì la vita costa poco”. Alessandra Bernasconi, ex responsabile ufficio marketing, clienti e comunicazione del Casinò, constata: “Ritengo che nessuno al mondo abbia mai immaginato che un Casinò fallisse. La gravità è dovuta anche al fatto che si trovi un exclave in territorio svizzero quindi fuori dall’Unione Europea. Questo ha portato a un isolamento agghiacciante. Quello che è stato per oltre 80 anni il bancomat di partiti, province, Regione e Stato Italiano, viene abbandonato quando è in difficoltà. È vergognoso. Errori di politici e amministratori locali spesso avvallati da partiti vari, sono ricaduti esclusivamente sulla popolazione dell’unico territorio italiano fuori dall’Italia. ALESSANDRA BERNASCONI
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Persino in epoca fascista lo Stato si era reso conto che senza una legge speciale che garantisse un reddito ai cittadini dell’exclave, il territorio sarebbe diventato deserto. È quello che sta succedendo”. Com’era la sua vita prima della chiusura del Casinò e com’è quella attuale? “Ovviamente prima era serena. Oggi vedo e vivo l’angoscia dei miei concittadini. Quelli che hanno famiglia e quelli che non l’hanno. Chi non riesce a pagare l’affitto, chi non riesce a fare la spesa. La mancanza di soldi è uno dei problemi, ma quello altrettanto grave è la totale assenza di un progetto. Da quasi un anno le notizie si rincorrono e ci confondono. Una situazione di non-senso che ti lascia attonito e non ti permette di rilassarti mai. Avere una data credibile per la riapertura, consentirebbe a chi abita a Campione, di gestire la propria esistenza in qualche modo, fino alla soluzione della crisi. Il sentimento più diffuso è la rabbia e credo che l’assenza alle urne per le recenti europee, l’abbia dimostrato. Il vedere il frutto del lavoro di generazioni di Campionesi buttato via come una scarpa vecchia, mi richiama due aggettivi: umiliante per noi e miserabile per chi l’ha lasciato accadere”.
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segno più è del 13,3 percento (+4,6 percento su base annua), a Venezia del 9,6 percento (-2,3 percento su base annua). Preso atto delle buone notizie ci preme comunque ricordare che il volume di affari di una casa da gioco è strettamente correlato al bacino di utenza sul quale opera, ergo, più è ricco, in termini economici, e popolato, migliori saranno le performance che si registreranno. Ribadiamo un altro concetto, quello che rispetto al passato adottare moderne strategie commerciali e di marketing premia, molto. Il gioco è un prodotto, come tutti gli altri, è sbagliato pensare che la sua vendita oggi possa essere la stessa operata dieci o quindici anni fa. Servono nuovi modelli di business che consentano di diversificare e incrementare le fonti di ricavo. In estrema sintesi, anche l’azzardo deve trasformarsi in un’esperienza a 360° per attrarre più clienti e godere per molti anni ancora della vitalità che ancora oggi in Italia, a dispetto delle molteplici difficoltà che affrontano i Casinò, caratterizza le rispettive gestioni.
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di norma considerata di vitale importanza per fare un bilancio della propria attività. Ecco perché, a nostro parere, un giudizio sull’andamento di un casinò deve essere espresso solo avendo riferimento al medio e lungo periodo. Però, questa considerazione cozza con l’esigenza di soddisfare quella pressione alla quale al giorno d’oggi sono sottoposte governance e proprietà da parte degli organi di informazione e dalla cosiddetta opinione pubblica - cha mai ha amato queste attività - soprattutto nel caso in cui quest’ultima sia rappresentata dal “pubblico”. Dal nostro canto siamo molto felici di poter rendere conto di un mese di maggio del 2019 che vede i tre Casinò italiani mettere a segno performance positive. Non ci addentreremo in analisi dettagliate che non ci competono, ci limiteremo a segnalare che al Casinò di SaintVincent il trend è positivo per circa il 7 percento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un andamento altrettanto positivo anche su base annua (+10 percento). A Sanremo, sempre a maggio 2019, il
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ture di rispettiva competenza. Il marketing impera anche nel mondo del gioco d’azzardo e mai come nell’ultimo decennio ha aiutato a rendere più competitive le case da gioco rispetto alla concorrenza diretta o indiretta. Sbaglia chi affida ai soli aspetti tecnici della gestione il merito dell’andamento degli introiti. I tempi sono cambiati, anche gli stili di vita delle persone, la facilità di comunicare offerta dal cosiddetto Web 2.0 e dai canali social ha radicalmente mutato gli scenari dal punto di vista commerciale anche in un mondo in cui il rispetto della tradizione resta un valore importante. Pochi ricordano un altro aspetto importante, che noi vogliamo sottolineare. Il gioco sembra prodotto facile da vendere, ma il risultato che ne consegue è in parte condizionato anche dalla statistica, quella applicata al gioco per l’appunto. Non sempre le performance di un gioco sono correlate al solo volume di affari: anche la matematica ha un ruolo importante, la probabilità di vincita del banco ha andamenti che rispettano regole e spesso, in modo apparentemente incomprensibile, pur avendo operato al meglio, i risultati si fanno attendere. Il gioco, dal punto di vista matematico, rispetta cicli precisi che hanno spesso durata superiore al breve volgere del mese, scadenza
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questo numero della rubrica ci occupiamo di un tema che per il mondo dei Casinò è a dir poco spinoso. Gli introiti, ovvero, gioie e dolori per chi le case da gioco le deve gestire. Come è nostra consuetudine, ci concediamo una premessa, che speriamo possa fornire ai lettori qualche utile chiarimento rispetto all’argomento che ci accingiamo ad affrontare. L’andamento degli incassi è un indicatore molto importante per comprendere lo stato di salute di un’azienda che opera nel settore dell’azzardo, ma non solo. Con un distinguo: di norma per chi opera in altri settori si parla di fatturato, quindi di denaro che entra in azienda a fronte della vendita di prodotti. Il settore del gioco vende un prodotto diverso, il divertimento, con acquisti dello specifico servizio molto condizionati dalla disponibilità economica del cliente abituale e potenziale. Agli amministratori e ai manager che governano i Casinò viene chiesto dalle rispettive proprietà - tutti enti pubblici in Italia - di assicurare trend di crescita costanti, lo stesso accade all’estero, dove sono per la maggior parte i privati a monopolizzare la gestione dello specifico business. Non v’è dubbio che in entrambi i casi, alla politica o alla governance di volta in volta in carica, piaccia comunicare dati positivi che confermino la bontà delle scelte e delle linee strategiche adottate nelle strut-
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presente e il futuro sono mobile, anche nel Bel Paese, i cui mutati scenari normativi non hanno però diminuito la sua attrattivitè per gli operatori esteri. Ne è convinta Giulia La Stella, sales manager della software house Play’n GO, nell’evidenziare come “per noi il mobile rappresenta una parte fondamentale del business, infatti, nel 2015 abbiamo vinto il titolo di Mobile Product of the Year agli International Gaming Awards. Siamo abituati a osservare le cose da una prospettiva diversa, dal riconoscere il potenziale del mobile prima degli altri, all´essere pionieri di nuovi format di gioco. A marzo abbiamo inoltre rilasciato la nostra prima slot in 3D, ‘Contact’, che é stata specificamente ottimizzata per la modalità ‘portrait’, quindi è possibile giocare tenendo il telefono nella sua posizione naturale. Siamo sempre piú attenti e dediti a migliorare l´esperienza di gioco degli utenti, come evidenziato lo scorso anno dalle 5 stelle ottenute agli iGaming Media Starlet Award come Fornitore Mobile dell’anno”. Cosa chiedono i giocatori italiani e quali sono i prodotti su cui sta lavorando, con particolare riferimento al gioco mobile?
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Giulia La Stella, sales manager di Play’n GO, analizza gli scenari che si aprono per gli operatori alla luce delle disposizioni del decreto Dignità, dell’aumento della tassazione e del bando per le nuove concessioni
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LE GRANDI PROSPETTIVE DEL MERCATO ITALIANO DEL GAMING ONLINE
“Nella mia esperienza I giocatori italiani sono interessati a provare nuovi giochi e nuove funzionalità, perció abbiamo definito una roadmap ambiziosa per il 2019, in modo tale da poter rilasciare numerosi nuovi titoli e offrire un portafoglio di prodotti sempre piú ampio. Abbiamo giá registrato alcuni grandi successi con il rilascio di Raging Rex, Phoenix Reborn e Sabaton. Per quanto riguarda le funzionalità, abbiamo una serie di azioni pianificate e dedicate al mercato italiano, per rendere l´esperienza di gioco ancora piú coinvolgente e divertente!” La gara per la concessione di 120 nuove licenze di gioco online ha aperto nuovi scenari di business per voi? “Certamente. Un fornitore di altissima qualità è fondamentale per ogni operatore che decida di approcciare il mercato italiano, dal momento che la competizione è particolarmente forte ed essere in grado di offrire un ottimo prodotto può essere un modo per eliminare alcuni ostacoli. Per gli operatori diventa sempre più importante saper fidelizzare i clienti anche attraverso campagne marketing e promozioni dedicate. Per gli operatori nuovi del mercato potrebbe essere complesso strutturare tutto questo da soli, per questo possono contare sulla reputazione internazionale di Play´n GO, e sul supporto che offriamo per ottenere crescita e fidelizzazione dei clienti”. Pensa che il mercato italiano del gioco online sia ancora attraente, visto l’aumento delle tasse e il divieto di pubblicità? “Credo che l´aumento della tassazione e il decreto Dignità non possano cambiare le caratteristiche di attrattivitá del mercato italiano. Il decreto probabilmente porterà qualche difficoltà ai nostri competitor minori, ma
noi contiamo su un brand rinomato e conosciuto. Credo che il decreto avrà impatto sull´approccio degli operatori al marketing, mentre le conseguenze sui fornitori saranno relativamente poche. Noi continueremo a lavorare con la massima dedizione per supportare i nostri clienti tramite tutti i canali che saranno ancora consentiti”. Quali sono le carte che Play’n GO può giocare per avere un ruolo da protagonista nel mercato del gioco mobile in Italia? “Il nostro più grande punto di forza è la qualitá dei nostri giochi e il tempo che investiamo per ampliare la nostra conoscenza del settore mobile. Siamo sempre stati un passo avanti rispetto alla concorrenza nel settore mobile, e continuiamo a studiare le abitudini dei giocatori per individuare aspetti che possono ancora essere migliorati. Studiamo ogni giorno per offrire ai giocatori le condizioni migliori per divertirsi con i nostri giochi anche da mobile, con le stesse funzionalita e animazioni disponibili da desktop. Il nostro ruolo di leader nel mobile ci consente di sorprendere il mercato con nuove idee, e continuiamo a coltivare talenti che ci aiutino a consolidare questa posizione. Attualmente abbiamo molte sorprese in serbo per i nostri clienti, il 2019 sarà un´altro anno di grandi successi!”.
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WILD RAILS
il gioco da un’altra prospettiva
| Nome_ Wild Rails | Data di rilascio_ Giugno 2019
| Payout_ 96,53% | Produttore_ Play’n GO
›› grafica
Questa slot ha una grafica unica: sullo sfondo si possono vedere montagne e splendidi paesaggi. L’ambientazione generale (bellissima) assomiglia a un tema art decò, proponendo qualcosa di veramente diverso dal solito. Ma oltre a questo, e all’alta qualità grafica, a colpire è il ribaltamento di scenario proposto da questo nuovo e innovativo gioco. Dove i rulli, al contrario delle tradizionali slot, non viaggiano in verticale bensì in orizzontale. Incredibile, ma vero. E l’effetto grafico è ancora più coinvolgente. Merito anche dell’accurata simbologia utilizzata che vede, per esempio, il Golden Train Carriage (il simbolo jolly) che viene trasportato sui rulli dai Wild Trains. Fenomenale!
| Disponibile su_ Omnichannel
›› sound
Se la grafica di questo gioco è in grado di stupire e coinvolgere appieno i giocatori, l’audio non è affatto da meno. Anzi, rappresenta proprio l’altro elemento che è in grado di trainare l’utente verso questa nuova esperienza di gioco. La musica di fondo è decisamente gradevole e resa ancora più divertente dai tanti effetti sonori che caratterizzano le varie fasi di gioco.
›› giocabilità
Con questa slot, come detto, ci viene imposto un cambio di prospettiva invitandoci a guardare il gioco da un’altra angolazione. Wild Rails è in effetti la loro prima slot con rulli orizzontali della storia e già questo rappresenta una grande diversità. Ma non è l’unica. Durante il gioco l’utente guarda i treni attraversare a gran velocità i rulli su una griglia 5x4, cercando di abbinare almeno tre simboli sulle 30 linee di pagamento fisse. Il Golden Train Carriage è il simbolo jolly che viene trasportato sui rulli dai Wild Trains, I quali lo caricano attraverso lo schermo portando con se. Non solo. Questo slot ha un’alta varianza media a causa della vincita massima che viene limitata a 5mila e ma è particolarmente ripetitiva, come in tutti i titoli Play’n GO del momento. Con 11 simboli in totale e 5 simboli tradizionali (10, J, Q, K e A), affiancati da 4 simboli premium, con 4 diversi personaggi che hanno diversi sfondi colorati e una carrozza ferroviaria che circonda ogni simbolo. C’è anche un treno carico selvaggio e treno d’oro. Insomma, bella e divertente. Salite a bordo di questa carrozza di abete e preparatevi per Wild Rails!
›› bonus
In questa slot non mancano certo gli elementi premianti per i giocatori. Raccogliendo i Golden Train Tickets si può attivare la funzione bonus “Ticket to Free Spins”, grazie alla quale più biglietti ci si aggiudica e più giri si possono ottenere. Inoltre, tre biglietti Golden Train premiano il giocatore con cinque giri gratis, mentre quattro biglietti lo faranno guadagnare sette giri gratis, mentre cinque concedono dieci giri gratis. Durante Ticket to Free Spins, inoltre, viene garantito almeno un Wild Train a ogni giro in cui gli Scatters agiranno come jolly. Per ogni tre Scatter visualizzati durante i giri gratuiti il gioco aggiungerà un altro Wild Train garantito sul rullo offrendo un giro extra. Se tutti i rulli sono coperti da Wild Trains il gioco darà alter tre giri gratis per ogni tre Golden Train Carriages: e non c’è limite al numero di giri gratuiti che si possono raccogliere. Per un bonus costante e potenzialmente infinito.
il nostro giudizio. Una slot davvero innovativa, che supera qualunque altro tentativo di sviluppo realizzato fino ad ora proponendo un cambiamento drastico e significativo, destinato a lasciare il segno nel mondo del gioco. Non a caso, l’ultima slot di Play’n GO ha subito catturato l’attenzione di vari siti di gioco online che si sono subito mossi per integrarla sulle proprie piattaforme. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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Sarah Altobello la “Melania Trump” made in Italy che ama il poker Il ruolo di sosia della moglie del tycoon e presidente degli Usa l’ha lanciata, l’Isola dei Famosi l’ha consacrata. Il gioco? Oltre a quello delle parti che sa fare benissimo in tv, è affascinata dal poker.
INTERVISTE
di Jack Bonora
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”L’Isola dei Famosi” è diventata l’idolo della Gialappa’s, per la sua simpatia innata, per la sua parlata barese e per i suoi tormentoni. Sarah Altobello è la classica “vincitrice morale” del reality show dei canali Mediaset. Che fosse un personaggio si è iniziato a vedere negli studi Mediaset già dalle prime apparizioni. Tutto il pubblico tifava per lei: questo è ciò che si notava live, anche al di là del televoto. Ma già dalle prime comparsate e partecipazioni in diretta a Pomeriggio cinque, la trasmissione condotta da Barbara D’Urso, si era distinta come una brillante opinionista. Gioco News ha incontrato Sarah a Milano Marittima, presso il meraviglioso stabilimento balneare “Paparazzi”, di Patrick Baldassarri (reduce da Temptation Island e dalla rottura in diretta della relazione con Valeria Marini ) che insieme al padre Mario organizza il Vip Master, un evento mondano e sportivo in cui le celebrities, appunto, si
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sfidano a tennis sul centrale davanti ad un folto pubblico. E Sarah sarà in campo, pronta a emulare un’altra Sara (Errani). E la Altobello che rapporto ha col gaming? “Vorrei tanto andare al casinò visto che in amore sono sfortunata e vorrà dire che sono fortunata al gioco! No! La mia ‘carriera’ eppure è iniziata bene, ad appena 18 anni dal tabaccaio, a Bari, ho preso un gratta e vinci e ho incassato 1.000 euro! Mi ricordo ancora il numero fortunato, il 17. Non me lo scorderà mai più”. Li hai rigiocati o li hai subito incassati e spesi in un altro modo? “Ma neanche a parlarne! Non mi sono rigiocata neanche un centesimo. Mi sono fatta una settimana di vacanza a Sharm. È chiaro che tutti nella vita abbiamo provato il gioco di fortuna, ma a me appassiona quello di abilità. Poi una schedina da 1 euro per vincere 150 milioni al Superenalotto la compro volentieri ma mi fermo li. Invece il poker lo guarderei per ore, come amo dire, ‘è di categoria’, il giocatore, per usare un altro mio tormentone, ‘ha un quid’. Non a caso anche su Instagram tra le varie emoticon sono state infilate proprio queste due frasi. Adesso nelle mie ‘storie’ le uso sempre”. Ma del poker Sarah ha sempre avuto una bella opinione e l’ha sempre affascinata molto: “Su suggerimento di un amico, che poi è Jack Bonora, il mio intervistatore per questo numero qui su Gioco News. E aveva ragione – spiega la Altobello – non c’ho giocato ma, intanto, mi sono anche andata a vedere qualche vecchio film, come Rounders e
Regalo di Natale: spettacolari! La sfida, la psicologia, il denaro: insomma, non posso negare, da donna, che la figura del giocatore mi intriga. E poi non ho mai nascosto che amo l’uomo maturo e nell’ambiente del Texas hold’em lo si trova, oltre al fatto che al tavolo ha un carisma tutto suo”. Ma stai seguendo le Wsop, i Campionati del mondo? “Non me ne parlare! Ho tifato per quel ragazzo, Marco Bognanni, che è arrivato secondo (e di cui parliamo in questo numero nell’ampio speciale dedicato proprio alle Series di Las Vegas, Ndr): peccato, un braccialetto fa sempre comodo. Di sicuro più a noi donne. Marco è molto bravo. Per il mio target però è un po’ giovane, ma carino”. Che progetti hai, splendida Sarah? “Per ora un po’ di relax e poi, chissà, magari potrei fare un salto a qualche torneo di poker prossimamente. Mi affascina l’ambiente e sono curiosissima di come si gioca al di fuori dei film e delle storie che si raccontano attorno a questo meraviglioso mondo”, conclude.
L’altro legame col gioco Sarah si è fatta notare anche per il suo seno prosperoso e l’aspetto da vera diva e per aver calcato le scene nei panni della Melania Trump made in Italy. Una sosia vera e propria. Classe 1988, Sarah Altobello è originaria di Modugno, cittadina in provincia di Bari. Modella e attrice, ha coltivato un’infanzia nel sogno di fare il medico. Balzata all’occhio del grande pubblico per la sua partecipazione alla webserie The Lady, di Lory Del Santo, è ormai considerata la sosia ufficiale della first lady Melania Trump. Nel 2017, il suo calendario in salsa hot, prodotto da Bruno Oliviero, ha conquistato tutti. In tv ha lavorato come valletta, spaziando da Domenica In a Quelli che il calcio…Su Instagram, quasi inutile dirlo, è un tripudio di like e followers!
Giochi d’equilibrio tra cinema e teatro
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ietro le quinte o sul palco. Corpo o “solo” voce. Comunque, artista eclettico e a tutto tondo, che vive di parole e che le intepreta con la sua voce calda, suadente e inconfondibile. Parlare con Franco Picchini, regista, attore e doppiatore (nel palmares, i suoi lavori con Al Pacino e Morgan Freeman), è come compiere un rapido ma completo viaggio nell’affascinante mondo della cinematografia e del teatro, accompagnati da una guida tanto gentile quanto pacata. E che risponde con naturalezza alla prima e più ovvia domanda: quali sono i panni professionali che più si adattano alle tue corde artistiche? “Preferisco essere attore, in quanto mi mette in contatto con il mio ‘io’ e in queste vesti riesco a dare il meglio di me”. Non possiamo però dimenticare la tua esperienza come doppiatore: come mai l’Italia è così famosa a livello mondiale in questo settore e da dove nasce questa riconosciuta capacità tricolore? “I doppiatori sono utili per dare il meglio nel capire un dialogo nei film che arrivano dall’estero... Certo, ci vuole un direttore del doppiaggio e tanta buona volontà. È dura, ma alla fine ti senti soddisfatto”. Tra gli altri, tu hai doppiato Morgan Freeman e Al Pacino: come ti sei trova-
di Anna Maria Rengo
to a dare loro la voce e che esperienza è stata? “Doppiare Pacino e Freeman è stato bellissimo perché ho una duttilità vocale che il Padreterno mi ha dato. Li ho incontrati entrambi a Roma in diverse situazioni e mi sono commosso al momento in cui loro hanno accettato la mia dizione”. Torniamo alla tua carriera come attore: tra il cinema e il teatro dove ti trovi più a tuo agio e per quale motivo? “Sicuramente mi trovo molto meglio a teatro, perché si fa una grande fatica con mesi e mesi di prove, ma alla fine esce il prodotto. Invece al cinema devi fare due minuti di riprese ma devi attendere cinque o sei ore per realizzarli.... tutto questo è snervante anche se lo ammetto, amo anche il cinema”. Nel corso della tua carriera ti sei mai imbattutto ad affrontare ruoli e/o opere che in qualche modo avevano a che fare con il gioco con vincita in denaro? “Finora non ho mai intepretato ruoli che incidessero in qualche maniera sul gioco con vincita in denaro”. Raccontaci allora qualche esperienza o collaborazione artistica che ti è rimasta particolarmente impressa... “In realtà di interpretazioni artistiche che sono rimaste impresse nella mia mente ce ne sono a bizzeffe... ma forse quella di cui mi sono più innamorato
INTERVISTE
Una vita professionale scandita da esperienze come regista, attore e doppiatore: Franco Picchini a tutto campo tra star hollywoodiane e giganti della tragedia greca
è stata la mia performance in ‘Appunti per un quadro’”. Quali sono i tuoi prossimi progetti professionali, in particolare per il periodo estivo? “Di progetti ne ho diversi, ma quello che mi attira di più è la messa in scena teatrale del fim di Tommy Lee Jones su testo di Cormac McCarthy dal titolo ‘Sunset Limited’... lo amo”. Estate è anche tempo di vacanze. Ti è mai capitato di visitare una delle grandi capitali del gioco, per esempio Las Vegas, in Nevada, oppure Macao, speciale regione amministrativa della Cina? “Sono stato in America e anche a Las Vegas. Ma lo ammetto: non amo il gioco. E a dirla tutta, non mi è piaciuta molto neanche Las Vegas, semmai preferisco Los Angeles”.
Lui chi è?!? Franco Picchini è nato a Piombino, in provincia di Livorno, il 23 dicembre del 1948, e vive da tempo a Rignano Flaminio (Roma). Ha frequentato e condotto corsi, laboratori e seminari di teatro in Italia e all’estero.Come attore e regista ha portato in scena, con varie compagnie e gruppi, testi di: Omero, Euripide, Eschilo, Sofocle, Plauto, Virgilio, Cechov, De Filippo, Goldoni, Ionesco, Pinter, Fiorentini, Shakespeare, Strindberg, Ibsen, Pirandello, Goethe, Wilde, Genet, Gogol, Molière, Hugo, Maeterlinck, Brecht, Beckett, Becque, Camus, Pasolini, Simon, Pennac, Reza, Hemingway, Miller, Mamet, Brodskij, Bergman, Fassbinder, Scaldati, Yehoshua, Baricco, Dubois, Koltes, Nothomb e altri…… In campo cinematografico, ha partecipato a diversi film, come Il Vangelo secondo Matteo, Toro scatenato, C’era una volta in America, Il nome della rosa, Gangs of New York, Fitzcarraldo, Il Padrino II e Il Padrino III.
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Un ponte lega la città olandese di Rotterdam e la greca Atene, ed è lastricato di videogiochi altamente competitivi. Si tratta del Campionato europeo League of Legends, che dopo la tornata primaverile nei Paesi Bassi si prepara alle finali dell’8 settembre nel cuore del Mediterraneo, precedute, il giorno prima, dal terzo round dei playoff. È stata la prima volta che l’Olanda ha ospitato una finale di Lcs/ Lec dell’Europeo. L’evento si è svolto nell’arena Ahoy, che è stata in grado di ospitare quasi 16.500 spettatori. Rispetto alle finali europee della Lcs dello scorso anno a Madrid, sono oltre 2000 gli spettatori in più che sono stati in grado di assistere alla League of Legends. Le finali di Rotterdam hanno visto il team G2 Esports, che rappresenta alcuni dei migliori giocatori competitivi di tutto il mondo, dominare chiaramente la gara, anche grazie al supporto dell’appassionato pubblico olandese. Per quanto riguarda Atene invece la sede non è stata ancora annunciata, ma al riguardo circolano diverse ipotesi, riguardanti le arene al coperto: le locaton più probabili sembrano essere gli Oaca Olympic Indoor Hall, l’Hellinikon Olympic Arena e il Peace and Friendship Stadium. L’arena Hellinikon è la più piccola, capace di ospitare solo 15mila spettatori, mentre l’Oaca ha una capienza di 20.300, lo stadio Peace and Friendship di circa 17mila spettatori.
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È nato un nuovo colosso nel settore dei giochi su smartphone e tablet. La compagnia olandese Azerion, specializzata nella produzione di contenuti digitali multi-disciplinari e tecnologia per l’advertising, ha infatti acquisito la divisione Mobile del publisher e producer Spil Games, diventando, di fatto, la più grande società di casual games dei Paesi Bassi. Azerion prenderà il controllo del settore mobile di Spil Games, mentre Spil Games si concentrerà sulla creazione di nuove opportunità dai suoi portali di giochi web leader a livello mondiale. I co-amministratori delegati di Azerion e i soci fondatori Atilla Aytekin e Umut Akpinar commentano così l’accordo: “Questa acquisizione e partnership si inserisce perfettamente nella nostra strategia. Vogliamo costruire un ecosistema di fiducia con contenuti, tecnologia e coperture per inserzionisti, editori e consumatori. Lavorare insieme a Spil Games ci dà una spinta in avanti in termini di profilo globale”. I giochi per dispositivi mobili sviluppati da Spil Games, tra cui hits come Operate Now: Hospital (45 milioni di installazioni) e il franchise Troll Face Quest (144 milioni di installazioni), si integrano perfettamente con il business dei contenuti di Azerion, costituito da prodotti acclamati come HabboHotel, Governor of Poker , Stratego e spele.nl, che attraggono oltre 125 milioni di gameplay ogni mese.
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Si allunga la lista dei Paesi europei che aprono definitivamente al gioco online. Dopo la Svezia, ora alle prese con i naturali assestamenti del mercato libero, è il turno dell’Olanda, che dal 2021 renderà operative le licenze fornite da Kansspelautoriteit, l’autorità nazionale di gioco, che agli inizi di giugno ha invitato gli operatori interessati a manifestare il proprio interesse compilando un modulo preliminare. Le aziende che lo hanno fatto sono state 183 nel totale: la maggioranza delle richieste provengono dai Paesi Bassi e includono nomi importanti come Bwin, Unibet e Pokerstars. All’inizio di quest’anno, il Senato ha votato per aprire il mercato ad altre società visto che Holland Casino attualmente è l’unico operatore di gioco regolamentato dallo Stato. Il ministero della Giustizia e della sicurezza sta attualmente elaborando la legislazione subordinata, attesa entro l’estate 2020, per poi entrare in vigore a gennaio 2021. Con una legge piuttosto restrittiva, che contiene una serie di elementi per cercare di combattere la dipendenza. I giocatori infatti dovranno registrarsi e dichiarare il loro limite e riceveranno periodicamente degli avvisi sul rischio di dipendenza, direttamente sul proprio schermo. Le case da gioco invece dovranno nominare un esperto di dipendenza e pagare tasse pari al 29 percento delle entrate, una delle aliquote più alte d’Europa.
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Esports, il Lec unisce Rotterdam ad Atene
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Azerion compra la divisione giochi mobili di Spil Games GIOCARE GIO CONGUSTO
Gioco online, 183 candidati per la licenza
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Olanda Nuovi orizzonti per il gaming POKER STRATEGY
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modo per espandersi e continuare”, spiega il direttore, Sebastian Mochkovsky. “I progetti sono ampi e vari, come l’apertura di Fec, parchi acquatici, parchi a tema o qualsiasi altra variante moderna come i bar sala giochi.” E aggiunge: “La crescita degli sviluppi come i centri commerciali nella maggior parte di questi paesi è rallentata negli ultimi 10 anni, il che ha ovviamente comportato una riduzione corrispondente della quantità di Fec e aperture di sale gioco. Ciononostante, stiamo andando bene”. Le oltre 1.800 installazioni di Sacoa in più di 70 paesi in tutto il mondo dimostrano che non è strano essere aggiornati sui diversi mercati locali e anche i più piccoli sono sicuramente inclusi. “In ogni paese dell’America Latina abbiamo una base, operazioni coerenti e clienti che lavorano con i nostri consulenti e il team commerciale. Dobbiamo offrire le migliori alternative personalizzate, siano esse in El Salvador o in Ecuador, quindi dobbiamo essere meticolosi nel nostro apprezzamento delle particolarità di ogni paese”. Mochkovsky spiega che la globalizzazione e l’uso strategico dei mass media hanno permesso agli americani latini di utilizzare gli ultimi progressi tecnologici sviluppati nel resto del mondo in termini di hardware e software per l’amministrazione e il funzionamento dei Fec. La presenza e il conseguente successo di sedi innovative, anche se in numero limitato, testimoniano la tenacia degli operatori latinoamericani che chiaramente lavoreranno ai margini delle tendenze attuali e raccoglieranno i frutti di ciò, nonostante quello che potrebbe accadere nelle sale del potere nei loro paesi. I buoni affari trovano sempre una loro via. LEAVVENTURE DAROONEY
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i Caraibi e in pochi come lei hanno una visione di come il mercato sta evolvendo: “I Fec e le attrazioni stanno crescendo qui”, spiega. “Abbiamo visto l’apertura di Kataplum sul tetto di un centro commerciale in Messico e in Brasile Playcenter Family ha in programma di aprire altre sei strutture seguendo lo stesso concetto: strutture più grandi che combinano sale giochi e giochi in in famiglia. Facendo un ulteriore passo avanti, sviluppatori come Gicsa in Messico hanno coniato il termine ‘malltertainment’ per far comprendere i loro progetti”. Anche i singoli Fec all’interno di questi centri commerciali stanno aumentando le attività. “Un Fec iMagic ha aperto a Città del Messico con un concetto di intrattenimento educativo che include la realtà virtuale tra le altre attrazioni”, spiega Reyes. Come ci si potrebbe aspettare per una regione con il suo particolare clima, i parchi acquatici sono fiorenti. Uno di questi è l’Aquafan, un’estensione del parco a tema Parque de la Costa a Buenos Aires, in Argentina. Le nuove attrazioni hanno portato un investimento di 60 milioni di dollari argentini (6,76 milioni di dollari americani). Anche le attrazioni e i parchi di avventura sono in aumento. “Quest’anno ha visto l’apertura di Xejuyup in Guatemala; un bellissimo parco avventura che include alloggi a tema nelle case sugli alberi”, aggiunge Reyes. “Abbiamo anche visto emergere alcune attrazioni Vr autonome, come il parco scientifico interattivo Inspark e National Geographic in Messico o i centri Voyager Vr in Brasile”. Ci sono pochi nell’industria che capiscono la regione come quelli che operano lì: come l’operatore argentino Sacoa, creatore del sistema PlayCard e presente nel settore da oltre 60 anni. “Nonostante le avversità politiche, legislative, economiche e tariffarie in diversi paesi dell’America Latina, gli operatori qui trovano ancora un
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degli aggettivi più usati per descrivere l’industria del divertimento in America Latina negli ultimi anni è stato “instabile”, ma è comunque una regione con un consolidato mercato e un grande potenziale. Per chi non lo sapesse, l’America Latina è essenzialmente costituita da Messico, America Centrale e Sud America. Alcuni includono i Caraibi, altri no. Noi non lo faremo, in questo caso. Come accennato in precedenza, la regione non è estranea alla crisi economica e attualmente è l’unica economia di mercato emergente a registrare una riduzione del tenore di vita (-2,3 percento) dal 2013, secondo il Fondo monetario internazionale. Le economie in difficoltà, il più delle volte, provocano cambiamenti nel governo e sia il Messico che il Brasile hanno recentemente visto le redini del potere cambiare mano. Anche molti osservatori esterni sono preoccupati, per non parlare di molti cittadini latinoamericani, da un’ondata di populismo. Anche se questo è un fenomeno globale non esclusivo dell’America Latina (vedi Trump e Brexit), è comunque un arretramento dalla democrazia. Ma non è tutto così cupo e tenebroso. Cile e Uruguay sono mercati prosperi e da tempo; mentre e la Colombia è uno dei paesi più felici del mondo. Questo potrebbe sorprendere, visto che alla fine degli anni ‘80 la città nord-occidentale di Medellín era considerata la più violenta sulla Terra. Oggi si sta godendo l’inversione di rotta che viene da una presenza ridotta di narcotrafficanti e la costruzione di un’efficiente metropolitana che serve la città. A sud c’è Viva Envigado Mall, il più grande centro commerciale del paese, che vanta un Fec sul tetto di Happy City, il più grande operatore Fec della Colombia. Paulina Reyes è il direttore esecutivo e vice presidente di Iaapa per l’America Latina e
PROMOSPACE
Gli addetti ai lavori dell’industria del gaming in America Latina devono essere più instancabili rispetto a quelli di altri settori. Dan Snook guarda come le parti interessate stanno cavalcando le turbolenze.
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IL CONVEGNO DI GIOCO NEWS SUL DIVIETO DI PUBBLICITÀ
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duceva l’illegittimità del Regolamento qualora chiedendo l’annullamento dello stesso nella parte in cui in modo, a dire della stessa ricorrente, “irragionevole” individua proprio le discoteche fra i “luoghi sensibili”. Il Tar Toscana rigettava entrambi i motivi di ricorso attraverso un’ampia ed articolata motivazione. Quanto al primo motivo, in particolare ed in buona sostanza, il Collegio nel riprendere quanto disposto dall’art. 5, comma 3 del Regolamento, il quale esclude dal proprio campo di applicazione “le forme di intrattenimento esercitate su area pubblica, autorizzate a norma dell’art. 69 del Tulps e quelle in cui è prevalente l’attività di intrattenimento mediante forme di spettacolo, le quali si svolgono senza la contestuale offerta di gioco lecito”, ne chiariva il senso da individuarsi nella volontà che “i pubblici intrattenimenti mediante forme di spettacolo possono quindi svolgersi all’aperto ovvero all’interno di locali, purché non siano svolti in via imprenditoriale e non necessitano dell’agibilità, ai sensi dell’art. 80 del Tulps”. Diverse, secondo il Tar, devono ritenersi invece le attività di cui all’art. 68 Tulps in quanto trattasi di attività in cui lo spettatore partecipa “attivamente” e che sono svolte in forma imprenditoriale in luogo pubblico o aperto al pubblico. Tali attività, fra le quali rientra anche quella della discoteca e, conseguentemente l’attività oggetto dell’au-
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la sentenza in commento il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana si è pronunciata in materia di luoghi sensibili e della necessità del rispetto di distanze minime fra di essi a fini di tutela della salute della popolazione. In particolare il Tar Toscana si è pronunciato sul ricorso con il quale il legale rappresentante di una società operante nel settore dell’intrattenimento richiedeva l’annullamento sia del provvedimento con il quale il Suap dell’ Unione Valdera respingeva la richiesta della ricorrente avente ad oggetto l’apertura di un locale di pubblico spettacolo e, specificamente, di una discoteca, sia del Regolamento per l’esercizio del gioco lecito, approvato con deliberazione del Consiglio dell’Unione di Valdera in data 26 novembre 2018. Il ricorso, nello specifico, conteneva due ordini di censure. Con il primo la ricorrente rilevava, sostanzialmente, la non applicabilità del Regolamento per l’esercizio del gioco lecito alle attività di pubblico spettacolo ed intrattenimento di cui agli artt. 69 e 80 del Tulps, nelle quali sarebbe Giovanni Adamo rientrata quella richiesta dalla Fondatore Studio Legale Adamo ricorrente. Con (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore il secondo ordidella Materia di Diritto Civile ne di censure la nell’Università di Bologna ricorrente de-
torizzazione che era stata richiesta dalla ricorrente, non rientrano nell’esclusione di cui all’art. 5, comma 3 del Regolamento dell’esercizio del gioco lecito. Già per tale motivo, pertanto, il Collegio rigettava il primo ordine di censure. Ma per il Collegio, fra l’altro, non risultava condivisibile neppure l’argomentazione attraverso la quale la ricorrente vorrebbe sostenere che sarebbero solo le sale da gioco a dover mantenere determinate distanze dai luoghi sensibili e non viceversa. Nel sostenere l’infondatezza anche di tale motivazione, il Tar Toscana evidenziava la “bontà” della tesi sostenuta, al contrario, dall’Amministrazione rilevando come correttamente la stessa abbia sostenuto che “l’esercizio del gioco lecito è volto alla tutela della salute delle fasce deboli, la quale verrebbe lesa dalla prossimità delle sale gioco rispetto ai luoghi maggiormente frequentati da soggetti potenzialmente a rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo. Con la conseguenza che, per non eludere la finalità della disciplina, il rispetto della distanza minima tra i predetti luoghi deve essere reciproco, e quindi dovuto anche da parte di una nuova attività, aggregativa di soggetti potenzialmente vulnerabili, che pretenda d’insediarsi all’interno della fascia di rispetto.” Il Collegio, infine, rilevava la “non meritevolezza” anche del secondo ordine di censure chiarendo, in sostanza, che la L. regionale toscana n. 57 / 2013 prevede una distanza minima “ritenuta plausibilmente e ragionevolmente idonea ad arginare, sotto il profilo della ‘vicinatas’, i richiami e le suggestioni di facile ed immediato arricchimento.” Quanto, specificamente, alle discoteche, il Collegio evidenzia e rileva che: “l’inclusione delle discoteche nell’elenco dei luoghi sensibili di cui al Regolamento impugnato sia giustificata, coerente col dettato legislativo e ragionevole. È infatti evidente che le discoteche costituiscono un luogo di aggregazione dei giovani, i quali peraltro vi consumano anche bevande alcoliche, essendo poi note le correlazioni tra l’assunzione di alcol e il minor controllo degli impulsi e quindi il maggior rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo”. Il Tar Toscana, in definitiva, respingeva il ricorso disponendo, tuttavia, la compensazione delle spese di lite.
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La sala giochi diventa un luogo sensibile
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Tar Toscana
di Giovanni Adamo
Il Linq Hotel + Experience di Las Vegas, gestito da una filiale di Caesars Entertainment Corporation, propone un nuovo format di intrattenimento all’avanguardia e, forse, irraggiungibile
UN LINQ TRA AZZARDO E INTRATTENIMENTO
Las
Vegas è sempre Las Vegas. E oltre a essere considerata la città del peccato, è riconosciuta da tutti come la capitale dell’intrattenimento mondiale. In effetti, nella Sin City, non si deve necessariamente giocare d’azzardo per passare una serata di divertimento. Anzi. Con un’offerta davvero ricca e variegata di gioco e spettacolo in tutte le possibili declinazioni. E’ qui che risiede la più grande collezione al mondo di flipper, la Pinball Hall of Fame di Tim Arnold (la quale peraltro sta per trasferirsi addirittura nella Strip, per un vero e proprio rilancio), dove ha avuto sede il primo Mondiale di flipper sportivo della storia e dove viene disputato da ormai tre anni anche il Campionato del mondo femminile. Oltre ad essere una delle prime città ad aver creato una super-arena dedicata agli eSports. La più nota città del Nevada, dunque, non è solo azzardo: da qualunque parte la si guardi, continua a essere ancora oggi una fucina di novità e innovazione, in grado di sfornare sempre nuovi concept e ispirare il gaming retail. L’ultima trovata che vale la pena descrivere è quella del “The Linq”, che ha appena tagliato il nastro del nuovo “Linq Hotel + Experience” che propone un ambiente di gioco e intrattenimento interattivo affiancato dal nuovo bar “Re:Match”. Inaugurata con una sfilata di ragazze in costume da bagno, percussionisti e Go Bots, alla presenza dell’amministratore delegato e presidente di Caesars Entertainment, Tony Rodio, ha aperto i nuovi spazi con un curioso taglio del nastro a Led: emblema dei tempi che cambiano e che a Las Vegas sanno come interpretare. La trasformazione di The Linq è iniziata lo scorso autunno con l’apertura di The Book, la nuova generazione di corse e
scommesse sportive, ed è proseguita con l’introduzione del nuovissimo bar Re:Match integrata sul lato della strip, in cui 27 tavoli touch screen creano un mondo sottomarino in un bar coesivo con giochi interattivi e reattivi, che lo rendono diverso da qualsiasi altro bar di Las Vegas. E ora più che mai con le ultime novità. Tra le altre esperienze di gioco ora disponibili al The Linq vale la pena citare le più innovative. A partire dalla mostra d’arte digitale di Refik Anadol: tra le installazioni d’arte ambientale più grandi e interattive del mondo, Dataland:Linq è un’esperienza di realtà sintetica tessuta all’interno e all’esterno del casinò Linq. Create dall’artista di fama mondiale Refik Anadol, le sue prime in assoluto a Las Vegas, le splendide installazioni di arte digitale sono esposte su una varietà di tele digitali in tutto il casinò, inclusi due ingressi principali ed elementi scultorei a 3 dimensioni a Led sul soffitto. L’installazione complessiva è reattiva e cambia in modo coreografico quando gli ospiti entrano negli spazi, consentendo ai visitatori di essere parte attiva dell’esperienza artistica. C’è poi la realtà virtuale: con sei piattaforme del leader Survios, gli ospiti possono provare il brivido di diventare Dj superstar nello spazio o eroi d’azione che salvano il mondo contro i robot nemici. Per poi passare ai giochi con ologrammi. Altra novità assoluta sulla Strip che sfida i giocatori a mettersi alla prova contro un ologramma. Situata nel centro del casinò, offre tre giochi diversi: “Tic tac toe”, “Paper, Rock”, “Scissors e Pop ‘em”. Tutti catturano un momento del gioco che l’utente può condividere sui social media con gli amici. Creato da Vntana, è il primo gioco a ologrammi controllato a
GIOCO &RETAIL
GIOCO &RETAIL
A cura di Vincenzo Giacometti
gesti e rappresenta un debutto assoluto all’interno di in un casinò. Spazio anche agli eSports: in collaborazione con Alienware, un’area dedicata con 24 postazioni individuali adiacenti al Catalyst Bar. Progettata per il gioco giornaliero e per i tornei competitivi, ogni singola piattaforma include una seduta professionale, un computer e un monitor Alienware Gaming e molto altro. C’è però anche il gioco tradizionale, ma con una svolta: oltre alla grande varietà di gioco, anche ispirati al cinema e fiction, una nuova tecnologia delle immagini consentirà a breve agli ospiti di giocare a ulteriori giochi bonus, vincere ulteriori crediti premio, ordinare le proprie bevande e ricevere offerte in tempo reale direttamente nella slot su cui stanno giocando. Il nuovo sistema di illuminazione per casinò potenziato di The Linq celebra anche i jackpot grazie all’illuminazione avanzata e agli effetti sonori. Non mancano naturalmente roulette, craps, blackjack e altro ancora, con le ultime versioni high-tech con tecnologia Led accanto al Re:Match. Spazio infine all’amusement: con giochi Arcade e le nuove versioni di giochi familiari al Re:Match che includono Mario Kart, il più grande Pac Man al mondo, Nba Jam, Street Fighter e Mortal Kombat. Tutto questo condito da intrattenimento interattivo e multifase, come mai visto prima. Con gli ospiti che possono godersi musica dal vivo, Dj live e dirette da tutto il mondo, in un concerto sincronizzato all’interno di tutto il casinò Linq. E grande attenzione anche ai social media, con gli ospiti che possono creare messaggi social virali degni di nota con immagini con T-Rex a grandezza naturale di Jurassic World o Slimer di Ghostbusters, posizionati perfettamente vicino ai loro giochi omonimi. Insomma, c’è di tutto e ce n’è per tutti.
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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
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Riccardo Zerbetto
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MADRID, SPAGNA
mento di questi utenti indica che hanno imparato a giocare online e a razionalizzare il loro utilizzo (sessioni più brevi, spese mensili moderate o diminuzioni nella pratica di alcuni giochi). Sulle motivazioni per le quali si gioca si confermano la classica “illusione per il premio” ma anc he quella socializzante come “incontrare amici e conoscenti” o la sfida competitiva sul puntare su una squadra vincente o nel dimostrare una abilità mentale come nel caso del poker. Il dato che più ci interessa sta comunque nel tasso di gioco d’azzardo problematico in Spagna che rimane allo 0,3 percento e non è aumentato negli ultimi anni. Il numero di casi diagnosticati e in trattamento per la dipendenza da gioco, secondo i dati del ministero della Salute è stato di 7.000 casi nel 2018 (l’equivalente allo 0,02 percento della popolazione tra 18 e 75 anni). La Spagna resta uno dei cinque paesi al mondo con il più basso tasso di gioco problematico, insieme a Francia, Germania, Svezia e Norvegia.
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019
evidenziando la natura “voluttuaria” e non integrativo-sostitutiva di ristrettezze finanziarie che, come sappiamo, producono inevitabilmente i disastri che ben conosciamo. Un elemento che desta legittima inquietudine è la crescita significativa delle lotterie istantanee rispetto agli anni precedenti, principalmente tra i giovani. La “normalizzazione” delle pratiche di gioco nel tessuto sociale può rappresentare una prospettiva socialmente accettabile sempre se tenuta in equilibrio con il contenimento alla spinta a incrementare l’appeal al gioco tramite campagne pubblicitarie che fomentino aspettative irrealistiche e nelle quali possono più facilmente cadere persone ingenue o che si trovano in particolari momenti di difficoltà psicologica o economica. Interessante la distribuzione dei giochi in un contesto di relativa “normalizzazione”. Degli intervistati, solo il 19,4 percento ha frequentato un casinò, un bingo o una sala giochi. Hanno giocato alle macchine nei bar 1,8 milioni, una cifra in leggero calo. Interessante quanto emerge per i giochi online - circa un milione e mezzo di persone ha giocato almeno una volta su internet nello stesso periodo e lo 0,9 percento lo ha fatto in modo stabile. Questo gruppo mostra schemi di comportamento diversi, da quelli che giocano stabilmente a quelli che lo fanno per curiosità o che scommettono su una partita. Il comporta-
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roseguiamo con alcune riflessioni sul rapporto tra la tendenza così diffusa degli esseri umani a praticare attività di gioco, anche a rischio (azzardo) e una “politica di gioco responsabile” che consenta di contenere gli effetti talvolta devastanti su persone predisposte o in difficoltà. Lo facciamo presentando in sintesi i dati della ricerca su “Gioco e società” promossa dal Consiglio aziendale del gioco (Cejuego) e realizzata dall’Istituto di politica e governance dell’Università Carlos III di Madrid. Dalla stessa risulta come circa l’85 percento dei 29 milioni di spagnoli censiti dichiara di aver praticato uno o più tipi di gioco (27 in tutto tra lotterie o scommesse) nel 2018, “per l’illusione di un premio, per incontrare amici e conoscenti, per dimostrare conoscenza, per competere”. Stando alle conclusioni della stessa ricerca, la Spagna sarebbe uno dei cinque paesi al mondo con il più basso tasso di gioco problematico, pari allo 0,3 percento. Nella stragrande percentuale degli intervistati (il 92 percento) il gioco viene considerato un ingrediente “normale” della vita quotidiana equiparabile ad altre attività di svago che siano legalmente accettate, come la partecipazione a spettacoli e con costi a questo equiparabili. Una percentuale di giocatori che si sarebbe contratta dell’80 percento durante la crisi ecomomica tra il 2013 e il 2015
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Giocare meno… giocare in tanti?
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
A cura di Maria Elena Dipace
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Tra record e nuovi scenari IL RAPPORTO RISTORATORETOP 2019 PRODOTTO DAL NEONATO OSSERVATORIO RISTORAZIONE, RACCONTA LO STATUS SOCIO-ECONOMICO, LE ABITUDINI DI CONSUMO E LE NUOVE TENDENZE
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2018 è stato l’anno dei record per la ristorazione italiana: consumi nei ristoranti ai massimi storici con 85 miliardi spesi nel 2018, le attività registrate presso le Camere di Commercio sono state 392.134, di cui 337.172 attive, ma il saldo tra quelle avviate nel 2018 (13.629) e quelle cessate (26.073) è di -12.444, il più corposo di sempre. È stato anche l’anno che ha confermato la crescita dei ristoranti etnici e del food delivery. Sono alcuni dei fenomeni fotografati dal “Rapporto RistoratoreTop 2019”, presentato a Rimini di fronte a 400 imprenditori del settore. Il rapporto, prodotto dal neonato Osservatorio Ristorazione, racconta lo status socioeconomico, le abitudini di consumo, gli impatti della tecnologia e le nuove tendenze nel mondo della ristorazione nel 2018, elaborando dati provenienti da diverse fonti, tra le quali Fipe, Movimprese, Infocamere, Istat, Censis e Coldiretti.
L’ANNO DEI RECORD E L’IMPORTANZA DEI CODICI ATECO Dall’analisi dei numeri di Movimprese, l’indice della nati-mortalità delle imprese di Unioncamere, emerge anche su scala locale il trend negativo nel rapporto tra attività avviate e cessate nel 2018: a Milano si registra un saldo di -477, il più alto degli ultimi 10 anni; a Roma di -922, meglio del 2015 (-951) e del 2017 (-941) ma più del doppio rispetto al 2009 (-435); a Napoli -392, il peggiore dal 2010 dopo un 2009 di saldo positivo. Complessivamente, dal 2009 al 2018 si registra un differenziale di -100.977.
“In realtà, il numero di ristoranti risulta in crescita, arrivando nel 2018 ai massimi storici – spiega Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione – ciò dipende da un aspetto finora ignorato nelle analisi di settore: le variazioni di codice Ateco, come i bar che diventano tavole calde, le macellerie che aggiungono la cucina, i concept store che uniscono la somministrazione di cibi e bevande ad attività commerciali completamente diverse. Insomma, tutti, oggi, vogliono fare da mangiare, complice anche la spinta mediatica che vede protagonisti i ristoranti stellati e i relativi chef. È interessante constatare come queste realtà, 367 in Italia, ovvero lo 0,1 percento del totale dei ristoranti, abbiano però un impatto economico irrisorio. Abbiamo stimato un fatturato annuo degli stellati pari a 284.380.000 di euro, lo 0,33 percento degli 85 miliardi complessivi.”
IL FOOD DELIVERY Il mercato del food delivery, senza contare il take away, nel 2018 valeva 1,1 miliardi in Italia. L’online food delivery, secondo le stime di alcuni operatori del settore, ha avuto una costante crescita: 121 milioni nel 2016, 207 milioni nel 2017 (+71 percento), 350 milioni nel 2018 (+69 percento) e si prevedono 590 milioni per il 2019. “La comparsa di numerosi aggregatori e distributori di cibo a domicilio, che tendenzialmente analizzano i big data relativi ai clienti senza condividerli con i ristoratori – prosegue Ferrari – apre a nuovi scenari, come la comparsa anche in Italia delle dark kitchen, cioè laboratori di produzione di cibo non aperti al pubblico che vivono grazie alle piattaforme o che appartengono alle piattaforme stesse, e l’uso concorrenziale dei dati per scoprire e cavalcare i trend prima degli altri.”
IL PROSSIMO TREND: I LOCALI “ACCESSIBLE COOL” Secondo l’Osservatorio, con una middle class che sta lentamente sparendo e un potere d’acquisto medio in forte calo nel mondo occidentale, i consumi di massa si andranno a concentrare nella fascia
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dei ristoranti economici. Tale categoria è suddivisa in locali accessibili non “cool”, ovvero percepiti negativamente come nel caso degli all you can eat, e in locali accessibili “cool”, rivolti sempre ad ampi target, ma percepiti positivamente. L’accessibile cool è l’anello di congiunzione tra il ristorante classico e il fast food, con un’offerta gastronomica veloce e un servizio informale. Un luogo che, grazie all’ambiente curato e prodotti di qualità percepita come alta, gode di buona reputazione. In termini economici è un modo per tenere sotto controllo i costi di materie prime e personale, ovvero le voci più impattanti per le attività ristorative, pur mantenendo buone marginalità.
IL PROCESSO DI SCELTA Un’indagine inedita dell’agenzia di marketing RistoratoreTop contenuta nel Rapporto ed effettuata sui clienti di 500 ristoranti distribuiti tra Milano, Roma, Torino, Trento e Firenze, spiega con sorpresa che il metodo di scelta del ristorante più diffuso nel 2019 è, come nell’era pre-internet, il passaparola (43,5 percento), seguito da Facebook (13,7 percento), Tripadvisor (13,3 percento) e Google (10,7 percento) e Instagram (7,9 percento). Se i ristoratori, come categoria, sapranno intercettare ed interpretare il cambiamento, potranno arginare la snaturalizzazione delle tradizioni e l’omologazione dell’offerta. IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO
Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.
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mo libro - “Nutrizione culinaria in sottovuoto”, in uscita a settembre -, messo a punto un format tv che dovrebbe approdare sugli schermi nei prossimi mesi, e ideato un “ristorante del mondo” che da Bologna spedisce piatti ovunque con un sistema refrigerato. Senza dimenticare la sua “nutella evolution”, creata insieme al campione del mondo di cioccolateria. A dimostrare che si può mettere insieme arte e scienza, nutrizione e gusto, anche nella quotidianità. Come? Con due consigli base: “Iniziare sempre il pranzo e la cena con un piatto di verdure. Il soffritto invece va fatto con un fondo di olio extravergine di oliva, sedano, carota, cipolla, aglio e zenzero in una padella anti-aderente, facendo appassire bene le verdure con il coperchio per 3-10 minuti (a seconda della consistenza) e lasciandole croccanti, con un po’ di acqua frizzante per mantenere più vivi i colori”.
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obiettivo? Non è imparare a cucinare qualcosa che ‘non fa male’ ma qualcosa che fa bene”. Questa la filosofia di Chiara Manzi, nutrizionista di fama internazionale, massima esperta della cucina antiaging, che ha creato nel luglio del 2012 la prima scuola in Europa di Culinary nutrition dedicata principalmente ai professionisti del food e della salute. Un’avventura da pioniera iniziata oltre dieci anni fa, quando, dopo una lunga esperienza come nutrizionista “tradizionale”, la domanda di un paziente – “Mi dica come posso cucinare la lasagna, non mi dica di non mangiarla più” – fece scoccare l’idea giusta: modificare le ricette di sempre, mantenendo gli stessi ingredienti e conservando intatto il gusto, ma con i valori nutrizionali di una dieta. Il “come” lo spiega proprio la dottoressa Manzi. “Ho chiesto ai cuochi di un istituto alberghiero di fare delle prove insieme: per sei mesi abbiamo lavorato per modificare alcune ricette in un senso ‘sano’; poi le abbiamo proposte alla mensa dell’istituto per vedere se piacevano agli studenti, sia nella versione ‘tradizionale’ che in quella ‘evoluta’. Loro, ignari, hanno scelto sempre la seconda. Ho provato anche io in prima persona e mangiando così ho perso dieci chili e abbassato il colesterolo, ho visto che funzionava anche a livello di gusto ed ho capito che la strada andava percorsa. A quel punto ho cercato un metodo veloce per riscrivere le ricette, instaurando un’alleanza con grandi chef stellati e scienziati esperti nell’ambito della nutrizione, specie anti-aging. A mia volta sono andata a specializzar-
mi in America, a Boston, e lì ho scoperto l’esistenza della ‘culinary nutrition’, insegnata alla Johnson & Wales University, aperta sia a laureati in scienze gastronomiche che a medici, per imparare a preparare piatti per cardiopatici, diabetici, e persone affette da altre patologie, ma non in un’ottica antiaging. Una volta capito che c’era un ‘metodo’ l’ho applicato alla cucina tradizionale italiana”. Da qui, con tanto lavoro e molta costanza, Manzi ha brevettato un serie di ricette unite da un minimo comun denominatore: “La valorizzazione della tradizione, senza snaturarla, con nuovi abbinamenti degli ingredienti e nuovi metodi di preparazione. Il tutto, per potenziare gli effetti benefici, aumentando l’apporto di vitamine, sali minerali, antiossidanti, probiotici, e contemporaneamente riducendo le calorie, i grassi, lo zucchero e il sale. In questo modo, i piatti che ci piacciono di più – dalla lasagna alla pizza, dai fritti alla carbonara e senza dimenticare i dolci – non solo non fanno male, ma fanno bene”. Nel tempo, Chiara Manzi è andata ancora avanti costruendo un network composto anche da un database di ristoranti aderenti a Culinary Evolution e da uno shop con videocorsi, prodotti, utensili. Ha stretto collaborazioni con chef come Gualtiero Marchesi e Massimo Bottura, che ha scritto la prefazione del suo ulti-
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Chiara Manzi L’evoluzione della cucina
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A cura di Francesca Mancosu
La ricetta dello Chef SPAGHETTI ALLA CARBONARA EVOLUTION Ingredienti per 4 persone 280 g di pasta di semola 2 tuorli d’uovo
40 g di guanciale 40 g di pecorino
24 g di inulina Pepe nero
Curcuma
Preparazione Tagliare finemente il guanciale. Adagiarlo su tre fogli di carta assorbente. Cuocerlo in microonde a massima potenza per 1-2 minuti - deve sgrassarsi bene diventando croccante – quindi tamponarlo bene con carta assorbente pulita per togliere il grasso in eccesso. Tritare il guanciale rosolato con un coltello. Grattugiare il pecorino con la microplane e aggiungervi abbondante pepe nero. Preparare la crema di tuorli: montare i tuorli con le fruste, aggiungendo a filo 40 g di acqua calda di cottura e l’inulina fino ad ottenere una spuma morbida. Aggiungere 1 g di curcuma, mettere 2/3 del guanciale croccante in una padella. Cuocere gli spaghetti in acqua leggermente salata. Scolarli al dente, aggiungere un goccio di acqua di cottura della pasta e saltare insaporendo con 2/3 del pecorino precedentemente grattugiato. Aggiungere la crema di tuorli fuori dal fuoco e impiattare guarnendo con il restante guanciale e pecorino.
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Magic Night cinque i giochi risultano piacevoli e in grado di stuzzicare l’attenzione del giocatore. Sia pure ognuno con le proprie peculiarità. A distinguersi dalle altre è forse la Crazy Horse, che propone una slot a 20 simboli accanto alle altre a 5 simboli. Mentre ci è piaciuta molto la Lucky Ocean, non solo per l’ambientazione e gli effetti visivi ma anche per i meccanismi di bonus. Come quello che parte quando si visualizza sullo schermo il simbolo Balena, nel quale una serie di bolle che compaiono sullo schermo si distribuiscono sui vari rulli, offrendo dei premi. Molto interessante il meccanismo del Magic Night Bonus che riguarda l’intera slot e che propone un’ambientazione stellata che lascia ben sperare i giocatori.
Anno di produzione_ maggio 2019 Specifiche normative_ Art. 110 Tulps, comma 6a Produttore_ Nazionale Elettronica Ciclo_ 42.000 partite Ciclo_ 68%
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DESIGN E GRAFICA 18,5
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Nazionale Elettronica ci ha preso gusto. Dopo i buoni risultati delle ultime produzioni, il marchio storico dell’intrattenimento italiano continua a puntare sulle slot multi-gioco proponendo una nuova slot in cui emerge tutta l’esperienza del gruppo e la qualità, in un gioco destinato a catturare l’attenzione del mercato.
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NOTE GENERALI 18,6
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Una slot che sa cosa vuole un giocatore. Bella esteticamente, ma senza troppi fronzoli, con una serie di ambientazioni suggestive e accurate, ma con una simbologia tipica delle slot a rulli di successo che parla chiaro al giocatore e mira alla concretezza. Particolarmente gradevole la veste grafica del titolo Lucky Ocean.
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
PRESTAZIONI 18,5
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Anche qui, vale quanto indicato nel paragrafo precedente. Nelle sonorità come nella grafica, questa slot dimostra di avere le idee ben chiare di quello che “funziona” sui giocatori abituali, proponendo sonorità non già sentite, ma che richiamano effetti in linea con quello che un giocatore si aspetta da una slot a rulli. Mettendolo a proprio agio nelle varie fasi del gioco e accompagnandelo tra una vincita e l’altra.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19
/20
Una slot divertente, in tutte le sue declinazioni. Tutti e
IL NOSTRO GIUDIZIO: Una slot nuova e piuttosto interessante per via di alcuni elementi di innovazione introdotti dalla casa produttrice, pur convivendo con un’impronta fortemente tradizionale che permette ai giocatori di sentirsi a proprio agio, senza correre il rischio di farli trovare spiazzati di fronte a un forte cambiamento. Frutto dell’esperienza di Nazionale sul mercato, fin dagli arbori.
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Si tratta di una slot uscita da poco sul mercato ma che sta subito facendo parlare di sè tra i gestori di apparecchi, anche per via dei buoni risultati ottenuti “sul campo” stando ai primi report che provengono dai noleggi che l’hanno testata. Voto alto dunque non solo sulla fiducia, ma anche sulla partenza.
BUDGET 18,5
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Ottimo il rapporto tra qualità e prezzo che del resto contraddistingue da sempre i prodotti di Nazionale Elettronica. In particolare abbiamo testato la slot su cabinet “Grande Liberty” che oltre a presentarsi molto bene dal punto di vista estetico, sembra costare una follia, è anche particolarmente robusto e affidabile.
DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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A cura di Vincenzo Giacometti
Nome_ Magic Night
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U N A S LO T M A GI C A : A N Z I , C I N Q U E
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ITECH LABS SERVIZI PIÙ VELOCI E NUOVE GIURISDIZIONI PER IL LABORATORIO DI TEST SUL GIOCO L’ORA DEL GIOCO
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ppuntamento da non perdere con Greetube, divisione interattiva di Novomatic, che parteciperà all’’iGB Live, in programma dal 16 al 19 luglio al Rai di Amsterdam, per presentare Home of Games e ultima novità Sherwood Showdown. Allo stand numero 15, Greentube metterà in mostra il portfolio di Home of Games e l’ultima novità Sherwood Showdown e chi vorrà potrà anche prenotare un incontro business con il team di vendita, anch’esso presente in forze ad Amsterdam. “È stato un inizio 2019 davvero denso - spiegano da Greentube - con una raffica di nuove collaborazioni e rilasci di prodotti. Recentemente abbiamo rafforzato la nostra presenza in Belgio con Golden Palace, oltre ad espanderci in Portogallo con Casino Solverde e Lituania con Optibet.lt. Altrettanto emozionante, abbiamo fatto il nostro debutto nelle Americhe in seguito al lancio di una selezione di titoli in Colombia con Wplay e rafforzato ulteriormente la nostra posizione sul mercato in Georgia con Adjarabet. I giocatori non sono stati a corto di contenuti eccitanti. Abbiamo lanciato una serie di fantastici nuovi titoli tra cui Ancient Goddess e l’innovativo Jinxy Match 3, che consente di trascinare e rilasciare simboli magici attorno ai rulli per creare la tua fortuna. E la buona notizia è che c’è ancora di più in arrivo”.
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GREENTUBE L’HOME OF GAMES IN VETRINA A IGB LIVE
Svizzera e la Bielorussia sono le aggiunte più recenti all’elenco di giurisdizioni per le quali iTech Labs è pronta a testare e certificare giochi e piattaforme di casinò online. iTech Labs si è inoltre recentemente accreditata a Malta per effettuare i System Audit (in aggiunta alla certificazione di giochi e piattaforme di casinò online). iTech Labs, azienda leader nella settore del testing, offre certificazioni rapide a prezzi vantaggiosi per il settore dei giochi online. Con alcune delle principali aziende di gioco in Europa che si sono rivolte ad iTech Labs per la certificazione dei propri giochi e piattaforme, il marchio “iTech Labs” gode di una vasta fiducia nel settore. Tra i diversi aspetti che rendono iTech Labs un’azienda unica nel settore, vi è la capacità di svolgere test multi-giurisdizionali. Molti operatori e software providers hanno infatti l’esigenza di testare i loro giochi e piattaforme per più giurisdizioni. iTech Labs, grazie alla capacità di testare i giochi e le piattaforme per più giurisdizioni contemporaneamente, consente un notevole risparmio di tempo e denaro. Accanto ai test multi-giurisdizionali per i giochi e le piattaforme di casinò, iTech Labs offre un servizio di test completo ai propri clienti. Alcuni dei più popolari tipi di test in Italia sono: certificazione di piattaforme dei conti di gioco, integrazione di giochi, gestione dei giochi nell’area riservata Adm, audit annuali.
QLASH EDUCATION GLI SPORT VIRTUALI VANNO A SCUOLA
Gli
eSports diventano oggetto di master. Qlash, nell’ambito del progetto Qlash Education, che porta gli sport virtuali nelle scuole e nelle università, organizza un master al quale possono partecipare coloro che vogliono approfondire le discipline videoludiche. Da mercoledì 10 a venerdì 12 luglio, per sei ore al giorno, sono previsti moduli dedicati all’allenamento individuale o di squadra con componente pratica da effettuarsi in postazione e ore di insegnamento puro effettuato tramite proiezione di slide e video, senza l’utilizzo delle postazioni. Il corso di formazione offre più soluzioni per gli iscritti. “Negli ultimi anni sono nate scuole, lauree e master dedicati espressamente allo sviluppo e al design dei videogiochi – spiegano da Qlash -. Solo in Italia si stima che vi siano almeno 17 milioni di giocatori, che equivalgono al 57 percento della popolazione compresa tra i 16 e i 64 anni per un giro d’affari di almeno 1,5 miliardi di euro. Se è vero che dal punto di vista della produzione l’Italia non regge ancora il confronto con i produttori internazionali, diverso è lo scenario della formazione in merito al mondo videoludico”. Per info: www.qlash.it Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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oker protagonista del pezzo in argento proposto dalla gioielleria Laura Nocco, che riproduce il seme di Picche. In argento anticato, si tratta di un gioiello di sicuro effetto, data la particolare fattezza e la forma poco definita. La cosa interessante è che gli accessori proposti da questa azienda possono essere montati come ciondoli, spille, orecchini, anelli, bracciali o gemelli. Un pezzo unico, da regalare o indossare su di un abito elegante o con una mise meno impegnativa.
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019
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iversi e sfiziosi i fermagli e i fermacoda ispirati al mondo dell’equitazione. Passione cavallo propone il fermaglio Happyross in metallo, con tre teste di cavallo e una elegante forma ovale. I tre cavalli hanno colori diversi: marrone, bianco e nero e questo accessorio si abbina bene a un look casual, ma che non vuole passare inosservato. Carino anche il fermacoda proposto da Righe&Pois in raso bianco e marrore, con stampa equitazione e un diametro di dieci centimetri. Anche in questo caso, la mise non è pretenziosa, ma sicuramente stilosa.
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na linea di aromi per sigarette elettroniche tutta dedicata al poker. È quanto pensato dall’azienda Cigarettexpress, che ha lanciato la linea Hold’em. I primi quattro aromi prendono il nome dalle altrettante combinazioni di punteggio: Two Pair (doppia coppia); Full House (full); Four of a Kind (poker); Royal Flush (scala reale massima). Per il Poker di re il gusto è quello del latte alle rose, una novità assoluta nel mondo del vaping. Gli altri, invece, richiamano i gusti di vaniglia, mousse alle noccioline e cheesecake ai frutti neri. Ogni confezione contiene un Aroma Booster da 15 millilitri e un omaggio. RIFLESSIONI DAORSO
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rash Team Racing Nitro-Fueled offre ai giocatori una varietà di modi per mescolare e abbinare le diverse componenti dei kart, ruote, verniciature, adesivi e persino aggiungere stickers ai kart. Ora i fan - sia quelli nuovi che quelli che per primi si sono innamorati del classico degli anni ‘90 - possono prendere parte una corsa piacevole da vedere! Inoltre, i kart di Crash Tag Team Racing sono disponibili nel nuovo gioco. Oltre alla possibilità di personalizzare i kart, Crash Team Racing Nitro-Fueled permette ai giocatori di personalizzare i propri piloti. Il lead developer Beenox ha infatti aggiunto la possibilità di modificare l’aspetto dei personaggi. Questo permetterà ai giocatori di abbellirli secondo il proprio stile e la propria personalità - Boo-ya! Un’altra novità dell’esperienza Ctr è rappresentata delle animazioni speciali per il festeggiamento sul podio, che renderanno ancor più sorprendente la celebrazione delle vittorie. E se non bastasse, nel nuovo gioco sono disponibili anche i personaggi di Crash Nitro Kart.I giocatori guadagneranno oggetti di personalizzazione giocando nella modalità Avventura e raccogliendo le monete Wumpa Coin all’interno del gioco per ottenere il proprio kart e i propri personaggi nell’area Pit Stop del gioco. Inoltre, tornano le statistiche dei personaggi e includeranno classi Principiante, Intermedio e Avanzato.
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18 Per Jaldung, president of Eca, highlights the importance that gambling houses have in the overall tourist “package” of the area hosting them
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The casino factor by Anna Maria Rengo
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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
We
are not in Las Vegas, nor in Macau. But when we talk about tourism, European casinos have a lot to tell. Per Jaldung, president of the European Casino Association, is sure of this, and highlights: “Casinos are very much part of the tourist appeal of the communities in which they are based. Many attract tourists from across Europe and even the world in some cases, for instance from Asia. Modern casinos are increasingly providing more than just gambling, but also offer high-class restaurants, bars and shows. A recent economic impact report of the licensed land-based casino industry showed that the estimated total spend by international visitors to the licensed landbased casino industry including the casino visit, is estimated at over €3 billion. This is an important contribution to local economies. The tourist appeal also comes from the investment in heritage conservation, such as investments in old buildings funded by casinos, as in Venice, San Remo, Stockholm, Baden Baden, or the Hippodrome Casino in London. The economic impact report demonstrated that over €11 billion was invested by Eca members into infrastructure and product offers JALDUNG over last ten years”.
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lation that allows gambling advertising to channel the demand towards legal and licensed gambling operators, while stopping advertising for illegal gambling operators”. What do you think about the health of European casinos, on the whole? “The industry has been stable for the last few years with growth in some areas. There are some exciting new projects on the way such as an Integrated Casino Resort in Cyprus, and a new Casino in Finland. The trend is to further develop an overall entertainment offer that attracts customers beyond just gambling. This is necessary to compete with the pure gambling that online casinos offer, including shows, restaurants and other leisure activities. The licensed and strictly regulated industry is however still negatively impacted by illegal online and land-based gambling, leading to major issues that undermine the regulatory framework and consumer protection” In Italy, the Casino di Campione has been closed for a year, with very serious consequences for the entire community. What do you think and what do you hope about it? “We were devastated to hear about the closure, especially as a result of the negative impact on the local community and employees. This is a very difficult situation for all stakeholders involved. We hope that the casino can either reopen or be re-purposed and the employees find new positions”.
According to the President of Eca: “The location of the casino is important to determine what the offer can be. It should include entertainment, various F&B opportunities and shows. It is the overall experience of a visit to the casino that makes it attractive – not only the gambling offer. It is also crucial for the casinos to be closely attuned to local situation and interests”. Could the limitations to gaming advertising have negative consequences on the activity of the casinos, as happens in Italy? “The impact of the ban on the licensed industry is of great concern for us. The most immediate impact is however for consumer protection. Without the possibility for advertising by nationally licensed gambling operators, customers struggle to differentiate between licensed and unlicensed providers. They would therefore be more likely to choose the unlicensed offer, which presents severe issues for consumer protection. It is imWAITIN G FOR THE COLD SEASO N! portant to note that the core ethos of “Swiss casinos are part of the tourist offer and complement it”. This gambling advertisis stated by Marc Friedrich, director of the Swiss Casino Federation, ing for the nationally according to which “all Swiss casinos have attractive bars and have restaurants directly in the casino or partner restaurants. Casinos also licensed land-based offer entertainment. Gaming offer is clearly the main part of the casino industry is offer”. responsibility and However, thinking about the months of July and August, “generally, Swiss casinos have fewer entries during the summer months comsustainability. Hence, pared to other periods”. It doesn’t detract from the final consideration: there is a need to im“Swiss casinos are economically in good shape”. plement a strict regu-
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to focus more on non-gambling entertainment and partly because competitors are emerging in markets like Cambodia, Vietnam, South Korea and Japan. Many of the resorts are banking on increased Chinese tourism to fill their venues and gaming tables. But as both Macau and South Korea have discovered in recent years, the flow of tourists can simply be turned off by the Chinese authorities. It always a risk to rely heavily on Chinese tourists. In 2017, in response to the testing of missiles by North Korea, South Korea installed the USA’s THAAD anti-missile system. This, in turn, provoked a response from China, one element of which was the restriction of tourist groups visiting South Korea. The result was dramatic. In 2016 there were 8 million Chinese visitors to South Korea. In 2017 there were just 4.1 million, a fall of 48%. 2017 was meant to mark a new stage in South Korea’s casino sector, with the opening of new venues and resorts aimed at foreign tourists. For various reasons, it does feel as though European markets have missed the opportunity afforded by integrated casino resorts to boost domestic economies. Cyprus will change this in the next decade and resorts in Spain and Greece might also come to fruition. But they could still be overshadowed by what is developed in Japan and across Asia.
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largest casino resort in June 2017, the City of Dreams Mediterranean. A ground-breaking ceremony was held a year later and the resort is due to open in 2021. Spain was another Mediterranean economy hurt by the crisis and it too looked to integrated casino resorts as a solution. Some of the planned ventures for different parts of Spain would have dwarfed what is being built in Cyprus. But projects like the vast US$ 35 billion Europa Vegas resort have not materialised. One project that is still active is the EUR 2 billion Hard Rock’s Entertainment World Resort near Barcelona. After various hurdles and changes of partner since 2013, it could finally begin construction in mid-2020. Across Europe several other jurisdictions considered resorts with various degrees of seriousness over the last decade, including Ireland and Hungary. But, as of 2019, the concept of a large-scale integrated casino resort still does not exist in Europe. In Asia, Macau, of course, has established itself as the centre of integrated casino resorts. Singapore’s two casino resorts opened in 2010. One of their aims was to boost tourism and, in this regard, they have been a success. In 2009 there were 9.7 million visitor arrivals to Singapore. By 2017 this figure had risen to 17.4 million. But the resorts in both jurisdictions are having to evolve. This is partly because their respective regulators want them CASINÒ FRANCESI
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en years ago, the severity of the financial crisis and its accompanying recession focused governments’ attention on the need to create jobs, diversify their economies and find new sources of tax revenues. One avenue explored by several jurisdictions was gambling and, in particular, integrated casino resorts. Integrated casino resorts are attractive to governments because they create jobs (both in their construction and operation), attract investment, boost tourism and contribute tax revenues. The recession did cause some radical rethinks about certain government’s attitudes towards gambling. Not least of these was in Cyprus, which was particularly badly hit by the financial crisis. The Cypriot administration had previously refused to consider legislation introducing land-based casinos with then President Christofias (2008 – 2013) publicly stating, “There will be no casinos in Cyprus while I am the president. Casinos are an expression of corruption and can create a crisis of the system. My party (AKEL- the Communist Party) has struggled for years against any establishment of casinos…”. But in October 2011, the Cypriot government undertook quite a dramatic reversal of policy and announced that it was planning to draw up legislation to create land-based casinos in Cyprus. After the necessary legislation was passed, Melco International signed the agreement for what will be Europe’s
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Gaming as a tourist attraction is a constant worldwide, but difficulties are no lacking and Europe is likely to arrive among the last
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Integrated casino resorts Between opportunities unknowns and delays
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The New Testament of Sport integrity The Council of Europe Convention on the Manipulation of Sport Competitions: from its conceptualisation to the entry into force by Ludovico Calvi
The
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Council of Europe Convention on the Manipulation of Sports Competitions is the first legally binding international tool to fight sport competition manipulations. Its purpose is to prevent, detect and punish the manipulation of sports competitions, as well as to enhance the exchange of information and national and international co-operation between the public authorities concerned and with sports organisations as well as sports betting operators. The Council of Europe Convention (“The Convention”) was opened for signatures on September 18 2014, following a two-year consultation period. On 15 May 2019, Switzerland became the 5th state, which ratified it (following Norway, Portugal, Ukraine and Moldova) and triggered the entry into force of the Convention. Italy also completed its ratification process on 11 June 2019. The present article seeks to briefly present the history of the Convention as well as conferring its basic provisions, outline its added value and reflect over next steps.
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The Convention will now officially enter into force on 1 September 2019. On June 11 Italy also ratified the Macolin Convention becoming the 6th state that ratified. The commitment of the Italian Government, the Parliament, the Italian Gaming Regulator and, in particular the personal engagement of the Undersecretary of State at the Presidency of the Council of Ministers, Giancarlo Giorgetti has been remarkable. Italy has always been in the front line in the fight against match fixing with several scandals in the recent years and such strong commitment shows determination and willingness to truthfully protect Sport Ethics, which means safeguarding the passion and integrity of our children and therefore the future of our society. Beyond the 6 ratifications, a total of 37 countries, including Australia, have now signed the convention, while others have also expressed their interest. The Convention shall now officially enter into force on September 1st and as per article 30-31 of the Convention, the Council of Europe shall within one year from the ratification convene the Convention Follow-Up Committee. States which
have ratified will have a seat in the Convention Follow-Up Committee, while interested and relevant organisations will be able to ask for an Observer status. At an Eu level, the position of the European Commission has been that states are free to sign and take measures against the phenomenon, however, the ratification by the Eu and its Member-States should be done in a coordinated manner. The ratification of Italy though might assert pressure to other Eu states, while the fact that only states which have ratified the Convention will have a seat in the Follow-Up Committee might also play a role towards the same direction. The Finnish Presidency of the Eu (starting on July 1st) having sports integrity as one of its priorities, might also try to overcome the deadlock. In summary, the Convention constitutes the “bible” for the global fight against the phenomenon. It deals with all relevant matters in a compact way and no doubt will provide significant help to states – as a legal instrument – to deal efficiently and globally with the issue. Taking into account that Lotteries have since the beginning of its drafting
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time and that this does not take longer than necessary (art 14par3). Therefore Parties are required by the Convention to ensure legislation to this effect. A method to reduce the possibility of risk could be to set up working committees to ensure that all stakeholders have an input and understand before arriving at a consensus on the methods of data sharing to appropriate share information but also to ensure the security of the data. In this respect, with the new Eu Gdpr being in force, ministries and state authorities could liaise with national Data Privacy Law Enforcement Authorities to interpret and apply the directive in the highest interest of Sports Integrity without jeopardizing the effort to intercept and manage manipulation of sport results effectively. Glms shall continue using its best efforts to promote the Convention, support the Council of Europe, regulators, law enforcement, sport bodies and states with the implementation of its provisions and looks forward to its involvement in the Convention Follow-Up Committee. TORNEANDO
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not assumed a full active role, which is about the overall coordination of the national fight against the phenomenon and they are limited only to the sharing of alerts in relation to irregular betting patterns. This is something that has to be properly explained and addressed. Glms shall support the Council of Europe in this effort also via the Kcoos project • The definition of illegal sports betting which is clearly defined by the Convention (article 3 par 5a) is another key matter. The measures against illegal sports betting by the states (article 11) is a condition sine qua non for the other articles, including the effective sharing of information (article 12), the underage betting (article 10), the reporting and monitoring and even the efficient work of the national platforms. Any decisions by the national regulatory authorities would be undermined so long as there are betting operators active in a jurisdiction operating without a national license and therefore not following the national regulatory framework provisions. The sharing of information cannot be effective as long as non-licensed operators, which are operating in a fully regulated jurisdiction disregard any sports integrity measures provided by the Convention. Therefore, the concrete provisions against illegal sports betting are vital for the whole effective implementation of the Convention. • Data protection - is also dealt with by the Convention, as it is a crucial aspect of the risk assessment process (article 14). There is no conflict with the existing Data protection laws, as Parties are required to respect them. The risk aspect refers to the sharing only of necessary data between the relevant stakeholders at the relevant LEAVVENTURE DAROONEY
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phase been very supportive of the Convention and El-Wla-Glms have been playing an active part of the Kcoos and Kcoos+ projects, Glms is now extremely pleased to see the Convention finally entering into force. At the same time, Glms is looking forward to being involved in the Follow-Up Committee and support the relevant discussions with its input and expertise. Most importantly, Glms welcomes the good quality work carried out at the level of already set up national platforms, as well as the Group of Copenhagen. Being an operational partner of the Group of Copenhagen in terms of the development of the experimental phase of the LogBook1, Glms is looking forward to being further involved and supporting the Council of Europe in all relevant initiatives. In terms of topics to look for into in the future: • Further promotion of the Convention and increasing the number of ratifications - Just the fact that the Convention will be now entering into force does not mean that the effort for its promotion is over. States need to be recalled that if they have not ratified, they will not be part of the Follow-Up Committee. Therefore, it is of vital importance that more states – also beyond Europe – proceed to the ratification in order to profit from the key provisions of the Convention, but also form part of the upcoming Follow-Up committee of which Italy as already ratified state will certainly be. • It is important to highlight that only Collective Actions and Collective Responsibilities by all stakeholders will be effective against this fight. The creation of an environment of trust is something that all stakeholders should be focusing on. • National Platforms - As mentioned above, national platforms are considered as the cornerstone of the Convention and the overall fight against sport competition manipulations. However, on many occasions, national platforms have GIOCO &PSICHE
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THE COUNCIL OF EUROPE CONVENTION ON THE MANIPULATION OF SPORT COMPETITIONS
Ludovico Calvi • President of Global Lottery Monitoring System Executive Committee • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) • Member of the World Lottery Association (Wla) Sports Betting Integrity Committee
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are now in the middle of 2019. An important year, for the entire gaming industry and, in particular, for the online one, where so many things happen every day, to lose count. From the opening of regulation in the US market, to the mergers and acquisitions that have always characterized the global market, to the introduction of disruptive technologies, such as Bitcoin, Blockchain, artificial intelligence, Virtual Reality and much more. An industry that needs continuous updates and in-depth studies, which must however live up to the needs of the professionals, who become higher every day. Surely, iGB Live in Amsterdam does this job very well; it is the benchmark event of the iGaming sector and the latest born among the exhibition “products” of the giant Clarion Gaming, although deriving from an experience and a very consolidated reality as that of Eig (Excellence in gaming) in Berlin, which was merged with two other events in the same sector (iGaming Super Show and Amsterdam Affiliate Conference), giving life to a more organized and undoubtedly complete superevent, choosing as reference point the Rai Amsterdam: one of the most important exhibition centers in Europe, in one of the most interesting and welcoming cities to visit, especially in the summer. The 2019 edition of iGBLive, the second one ever, takes place in the Dutch capital in July, 17-19, proposing an even richer program of conferences and an even richer and renewed exhibition space. As explained by Stuart Dacre, event director of Clarion and responsible for iGBLive. “We are working to reinvent our events and we can expect to see the first glimpses of this change in Amsterdam, and then continue with the subsequent ones in Lisbon and London. We have created a great team around us, with a strong mix of members of the original iGB team, as well as some familiar faces from Clarion Gaming, adding some fresh blood to keep things interesting,” Dacre explains. Clarion has been organizing events for the gaming industry for years and while the company continues to grow and change, Dacre and his team focus on maintaining those special relationships they have established over time with delegates, sponsors, speakers and exhibitors. “Thanks to the ecosystem of Clarion Gaming we have programs like Ampersand and Ten to ensure that our speak-
STUART DACRE
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IGB LIVE! IN AMSTERDAM IS BACK AND PUT TOGETHER THE GREATEST MINDS OF GAMING INDUSTRY, WITH ENDLESS OPPORTUNITIES TO MEET AND BUILD THEIR NETWORK ACROSS THE SECTOR AND BEYOND, MANY NETWORKING EVENTS, CONFERENCES AND AN EXHIBITION AREA THAT LEAVES NOTHING TO CHANCE. ITALY AND THE BAN ON ADVERTISING ARE AT THE CENTER. by Alessio Crisantemi
ers and managers receive extra special treatment”, he adds. “At iGB Live! we are completely renewing our Vip program. On the affiliate side, we are identifying and rewarding affiliates who have consistently attended our shows. On the iGB side, we are rewarding our older participants. Stay up to date and keep an eye out”. “We also hired an affiliate community coordinator, Phil Asolo, to re-establish connections with affiliates across the industry and make sure we continue to deliver what they want and expect from our shows”, he adds. In an attempt to keep the show as “fresh” as possible and to rely on feedback from previous years, iGB Live! 2019 promises to make a number of changes, in particular with the decision to make the “Hq” session area free for everyone. “Traditionally this show has always attracted the affiliate sector more than any other but this year we’ve seen a rise in the non-affiliate attendees (international operators) which is great to see as we have plenty here that would be beneficial for both crowds”, said Curtis Roach, Conference Manager at Clarion Gaming. “Our target was to get a spread of affiliates and decision makers from operators and the current numbers show we are well on our way to achieving that this year”. The debate with Samera Mezher, previously active at Live Nation, in which the customer’s experience is seen on the first day of events, in the Hq section, is also particularly important. “This is something that operators must give priority over the next 12 months. With bans on advertising that come true and bonuses that become less effective, it is important that operators give priority to the customer’s experience to maximize retention”, the manager explains. And the ban on advertising is one of the most important subjects of this edition of the Amsterdam event, with Gioco News that will create a specific panel on this subject, proposing the “Italian case” and trying to understand the consequences for the operators and other markets. In the debate set up by our network - scheduled at 2pm on Thursday, July, the 18th - the question arises: “Will bans on advertising put operators at the mercy of affiliates?”. Or, on the contrary, will the affiliations be compromised, on markets like the Italian one, where the ban is particularly restrictive? ReCURTIS ROACH
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islative instruments for the economic advertising cently, both Italy and Belgium have banned television adthat come are the same”. vertising (and not only). With the risk that this could create However, it is sure that the so-called “Adv Ban” a domino effect, with the United Kingdom becoming the forces companies in the sector to be even more next country to introduce restrictions. Will operators need creative in their communication work. In this to increase the use of affiliates or will affiliates be equally regard – Tirabassi adds - sector’s affiliations and influenced by a narrow market? We ask that in the panel. publications take on an even more strategic role But above all: what can the industry do to mitigate the imin this new era of Italian online gaming”. pact of this ban? Of the same notice about Italy, Curtis Roach: “I believe the Experts and industry representatives talk about it: such as Italian market is full of opportunity but also seems to be the lawyer Rodolfo La Rosa, partner lawyer of BakerMcKengoing through a transitional period. zie, Francesco Gaziano, Cmo of Sks365 The advertising bans will have a major and country manager of Sks365 Italia, impact on the way the industry interMarco Trucco, associate director me«It doesn’t matter if you are an affiliate, an operator, a supplier acts with its consumers. I expect a lot dia and market development of Stars or a consultant, iGB Live! is big more creative and innovative ideas to Group and Giovanni Emilio Maggi, enough to bring together many come as a result of this. Maybe soon vice president of Confindustria Sistenew people, but small enough to other European countries will be using ma Gioco Italia, in a debate moderated ensure that connections are really the Italian market as the benchmark by Christian Tirabassi, senior partner important». for engaging customers through alterFicom Leisure. “We want to give visibility to what the Stuart Dacre, Event Director of Cla- native methods. It’s a very interesting rion and responsible for iGB Live! time”. true meaning of an ‘Adv Ban’ is, as the Returning to the event in general, as ban on advertising at the international well as offering valuable content and level is indicated, starting from the learning opportunities for professionals from all corners of Italian example and understanding what that mean,” Tirathe Gaming industry, iGB Live! truly covers the entire specbassi explains. “Unfortunately - he adds - very often decitrum of gaming and provides a perfect platform for netsions are taken in an extemporaneous manner, dictated by working. And one more reason to visit Amsterdam in the the contingencies of the moment, without assessing the summer. impact and consequences on individual markets or on economic operators more generally, but also on consumers. It must never be forgotten, in fact, that the ban on advertising has as main, strongly negative consequence that of making the legal offer unrecognizable from the illegal one, in a context, such as that of gaming, in which today there are many border online or completely illegal offers”, the consultant warns. “In any case, it is sure that this ban generates a change of scenery for all those realities that have invested in the Italian market or planned to do that, creating significant imbalances and a non-trivial competitive lack that can’t be ignored”. Therefore, th objective is to “make a debate on the Italian case in order to raise more general question and lay the foundations for discussion and evaluation for any other legislation adopting similar solutions, since the risks, impacts and evaluations are substantially similar and general and therefore easily loanable in other situations, if the legGIOCO &PSICHE
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The event
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14:00 – 15:00 Day 2 (18th July)
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Recently both Italy and Belgium have both banned Tv advertising. Will this create a domino effect, and will the Uk be next? Will operators have to put extra dependence on affiliates as a result or will affiliates be equally impacted by a shrunken market? What can the industry do to mitigate the impact of this ban?
SPEAKERS Welcome by: Alessio Crisantemi, Editor of GiocoNews.it - Rodolfo La Rosa, lawyer, partner of BakerMcKenzie - Francesco Gaziano – Cmo SKS365 e Country Manager Sks365 Italia - Marco Trucco, Associate director Media and market development di Stars Group - Giovanni Emilio Maggi, Vice President of Confindustria Sgi (Sistema Gioco Italia)
casino.gioconews.it
Advertising bans will put operators at the mercy of affiliates
MODERATOR Christian Tirabassi, Senior Partner Ficom Leisure
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obile is the present and the future, even in Italy, whose changed regulatory scenarios haven’t decreased its attractiveness for foreign operators. Giulia La Stella, sales manager of the software house Play ‘n GO, is sure of this, highlighting how “for us mobile is a prevalent part of our business, in fact, back in 2015 we had already won the title of Mobile Product of the Year at the International Gaming Awards. We have always seen things from a different angle, from seeing the potential of mobile gaming before anyone else, to pioneering new game formats for this segment. We also released our first full 3D slot, ‘Contact’, in March, which was specifically optimized to be played in portrait mode so that you can hold your phone in its natural position. We are strongly committed to improving mobile players´ experience and our focus has been highlighted last year with the 5 Star iGaming Media Starlet Award for Mobile Supplier of the Year”. What Italian players ask and what are the products you are working on, with particular reference to mobile gaming? “In my experience, Italian players are very keen on trying new games and fe-
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atures, so we set an ambitious roadmap for 2019 in order to release several new titles and offer a larger wallet of products. We’ve already seen some major successes with the release of titles such as ‘Raging Rex’, ‘Phoenix Reborn’ and ‘Sabaton’. In terms of new features, we have a number of actions in plan and dedicated to the Italian market, to make the gaming experience even more entertaining and fun!“ Has the tender for the concession of 120 new online gaming licenses opened new business scenarios for you? “Of course. A premium provider is vital for each operator approaching the Italian market, since the competition is pretty heavy and being able to offer a quality product can easily set some challenges aside. It becomes more and more important for the operators to retain the players and build a strong interaction with them to beat the competitors also through marketing campaigns and dedicated promotions. It could be difficult for a new operator to do it alone, but luckily for them we have a great reputation worldwide, and the resources and time we dedicate to customize our products for each client, make it possible to build up a successful growth and gain customers´ loyalty”. Do you think that the Italian online gaming market is still attractive, given the increase in taxation and the ban on advertising? “I reckon that the increase in taxation and the Dignity Decree can´t change the attractiveness of a huge market as the Italian one. The Decree will possibly raise some challenges for minor competitors, but we can count on a strong brand awareness, since most of the operators already know our products and will refer to us anyway. I think that
Information content pursuant to the Agcom Guidelines (Deliberation n. 132/19/CONS).
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Giulia La Stella, Play’n GO sales manager, analyzes the scenarios opening up for operators in the light of the provisions of the Dignity Decree, the increase in taxation and the announcement for new concessions.
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THE GREAT PROSPECTS OF THE ITALIAN ONLINE GAMING MARKET
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the Decree will mostly impact the marketing approach of the operators, with relatively low impact on the providers ‘side. We will keep on working with the highest commitment, supporting our clients through all the channels that will still be allowed”. What are the cards that Play’n GO can play to have a leading role in the mobile gaming market in Italy? “Our biggest strength is the quality of our games and the time we dedicated to reach a leading knowledge in the mobile segment. We have always been ahead of the mobile gaming competition, and we will keep on looking at players´ habits and on analysing each aspect that we think it´s still improvable. We study every day to give the players the best conditions to enjoy our games also on mobiles, and to make them enjoy all the same features and animations they find through the laptops. Our leading role allows us surprising the market with new ideas and new features, since we are always one step ahead of the competition and we keep on hiring talents to strengthen our position. We actually have a number of surprises in plan for our existing and prospect clients, 2019 is going to be another greatly successful year!”
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by Dan Snook
Those involved in the industry in Latin America have to be more indefatigable than most. Dan Snook looks at how stakeholders there ride out the turbulence.
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ne of the most-used adjectives to describe the amusement industry in Latin America over recent years has been “unstable,” but this is a region with an established amusement machine market and great potential. To the uninitiated, Latin America is essentially Mexico, Central America and South America. Some include the Caribbean, some don’t. We won’t, in this instance. As earlier alluded to, the region is no stranger to economic struggle and currently is the only emerging market economy to register a fall in living standards (-2.3 per cent) since 2013, according to the International Monetary Fund. Struggling economies, more often than not, result in changes in government and both Mexico and Brazil have recently seen the reins of power change hands. Also worrying many observers, not to mention many Latin American citizens, is a surge in populism. While this is a global phenomenon not exclusive to Latin America (see Trump and Brexit, for instance), it is nonetheless a concerning retreat from democracy. Of course, it’s not all doom and gloom. Chile and Uruguay are prosperous and have been for some time, and Colombia is one of the happiest countries in the world. This may surprise some; in the late 1980s to early ’90s, the north-western city of Medellín was said to be the most violent on Earth. Today, it’s enjoying the turnaround that comes with a reduced narco presence and the building of an efficient metro system serving the city. Just to the south is Viva Envigado Mall, said to be the largest mall in the country, which boasts a rooftop FEC from Happy City, Colombia’s largest FEC operator. It also has the most public holidays in South America, which is always going to help. Paulina Reyes is IAAPA’s executive director and vice president for Latin America and the Caribbean and there are not many who have a sharper insight into how the market
there is evolving. “FECs and attractions are growing here,” she said. “They’re evolving, adding more family rides and increasing in size. For example, we saw the opening of Kataplum on the rooftop of a shopping mall in Mexico, and in Brazil, Playcenter Family is planning to open an additional six facilities following the same concept larger facilities that combine arcades and family rides. Taking this a step further are developers like GICSA in Mexico who have coined the term ‘malltertainment’ to encompass its projects.” Of the individual FECs within these malls, these too are upping their game. “An iMagic FEC opened in Mexico City with an edutainment concept that includes VR, among other attractions,” said Reyes. “Themed FECs have opened in Brazil - Estacao Turma da Monica, based around Monica and other Friends characters - this is a very Brazilian licence, entrenched in the culture there.” As might be expected for a region with its particular climate, water parks are thriving. One such addition is Aquafan, an extension to the Parque de la Costa theme park in Buenos Aires, Argentina. The new attractions there attracted an investment of AR$60m (US$6.76m). Adventure attractions and parks are on the increase, too. “This year saw the opening of Xejuyup in Guatemala; a beautiful adventure park that includes themed accommodation in tree houses,” said Reyes. “We have also seen some stand-alone VR attractions emerging, like Inspark and National Geographic interactive science park in Mexico or Voyager VR centres in Brazil.” There are few in the industry that understand the region as well as those who operate there. One such company is Sacoa. The Argentinean FEC operator and creator of the PlayCard system has been in the industry for over 60 years and has seen much. “Despite the political, legislative, economic and tariff adversities present in several
Latin American countries, operators here still find a way to expand and carry on,” said Sacoa director Sebastian Mochkovsky. “The projects are wide and varied, such as the opening of FECs, water parks, theme parks, or any other modern variant like arcade bars.” He continued: “Growth of developments like shopping malls in most of these countries has slowed down over the past 10 years, which of course has seen a corresponding reduction in the amount of FECs and arcades opening. Nonetheless, we’re doing well and are happy that Sacoa is the first option for those who invest chance in their projects and opt to expand.” Sacoa’s 1,800-plus installations in more than 70 countries globally shows that it’s no stranger to having its finger on the pulse of the differing local markets, and its more local ones are most definitely included. “In every country of Latin America, we have a solid base, consistent operations and customers who work with our consultants and commercial team. We have to offer the best customised alternatives, be they in El Salvador or Ecuador, therefore, we have to be meticulous in our appreciation of the particularities of each country.” Mochkovsky explained that globalisation and the strategic use of mass media have allowed Latin Americans to make use of the latest technological advances developed in the rest of the world, in terms of hardware and software for the administration and operation of FECs. The presence and subsequent success of innovative locations, although they are few in number, is testament to the tenacity of Latin American operators who will clearly work at the edge of current trends and reap the rewards of doing so, despite whatever may be going on in the halls of power in their countries. Good business always finds a way.
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Conduttrice televisiva, giornalista sportiva Roma, 30 agosto 1973
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PESCI Cercate di non abboccare al primo amo come dei pesci sprovveduti, che avete tutti gli strumenti per valutare con ponderazione le occasioni che vi si presentano davanti. Non tutte sono da cogliere! Piuttosto, perché non accettate la proposta di un caro amico? Gioco: benino.
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SAGITTARIO Non siate cocciuti e non insistere a portare avanti un progetto che si è rivelato al di là della vostra portata e forse neanche troppo meritevole. Che ne direste di guardarvi un pochino attorno, a interessanti e forse romantiche occasioni più vicine? Al gioco il periodo è veramente fortunato.
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VERGINE Da zero a dieci, sarete amati undici dai vostri cari e il vostro charme si rivelerà irresistibile anche fuori dall’ambito familiare. Periodo davvero top, dunque, anche se è consigliabile una doccia di umiltà che vi renderà ancora più attraenti. Dea bendata innamorata di voi.
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GEMELLI La vostra duplicità crea problemi a voi stessi e agli altri. Solo pochi, tra i vostri amici, sanno come trattare con voi e alla lunga questo vostro atteggiamento può essere molto stancante. Meditate sul fatto che a volte ci si deve adeguare agli altri. Per giocare attendete un po’.
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ACQUARIO Tutto quello che toccherete si tramuterà in oro e anche nei rapporti personali avrete un savoir faire davvero invidiabile. Che dire? Appartenete al segno più fortunato del mese e dunque approfittatene anche per giocare un po’, sarete baciati dalla fortuna almeno fino al giorno 20!
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SCORPIONE Equilibrio e ponderazione, in questo mese dove i fiori d’arancio profumano moltissimo e c’è infatti chi vorrebbe portarvi all’altare, o perlomeno spingervi a un solido impegno. Siete pronti? Valutate bene, certi del sostegno degli astri. Fortunatissimi al gioco.
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CAPRICORNO State prendendo un po’ alla leggera dei malintesi e malumori in famiglia che potrebbero avere delle spiacevoli conseguenze. Non trascurate il partner e men che meno i vostri figli. Magari allentate un po’ sul lavoro, potete permettervelo. Al gioco bene specie nella prima decade.
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LEONE Non ruggite a vanvera, ma focalizzate la vostra imponenza su questioni realmente fondamentali, soprattutto per quanto attiene il vostro presente e futuro professionale. Gli astri vi suggeriscono fermezza e ponderazione in questo difficile giugno. Bene al gioco.
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TORO Sorridete, che gli astri vi sono vicini e vi sosterranno nel prendere una decisione importante e che vi aprirà nuovi orizzonti. In questo mese non bisogna temere le novità, esse saranno infatti tutte positive soprattutto se relative al lavoro. Al gioco prudenza, fino al giorno 15.
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BILANCIA Smettetela di pensare sempre al lavoro e pianificate una vacanza che vi risollevi soprattutto sul lato ‘divertimento’, ultimamente troppo spesso trascurato. E coinvolgete nella pianificazione un partner che, a ragione, reclama tempo e attenzioni. Al gioco prudenza, fino al giorno 15.
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CANCRO Non vi fidate troppo di chi vi promette mari e monti ma che in realtà non vi può assicurare neppure un piccolo orticello incolto. Siete buoni e pronti ad accogliere il prossimo, ma gli astri stavolta suggeriscono un pizzico di scetticismo. Li ringrazierete! Benissimo invece il gioco.
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GIOCONEWS #07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019
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<-- Ilaria D’Amico
ARIETE Siete come sempre molto volitivi e vi servirà una quantità industriale di tenacia per riuscire nell’obiettivo professionale che vi siete prefissi prima delle vacanze estive. Sarete aiutati però anche da una dose di fortuna, che non guasta mai! Non al gioco, però. Lasciate stare per ora!
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14/19/32/52/62/88 1/25/34/38/79/84
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a cura di Nashira astrologa e sensitiva
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