Sport Digital Marketing Festival
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POLITICA
Dieci anni di storie
Nicola Fratoianni «Equilibrio tra salute e occupazione» INCHIESTA
La nuova era della comunicazione POKER
Wsop super per il 50ennale PERSONAGGI
Filippo La Porta Alessandro Rivali COVER STORY 56
LASLOTDELMESE
Gioco News Un futuro tutto da scrivere
EMERALD STATION | UN A S LO T CHE UN ISCE T R ADI Z ION E E I N NOVAZ ION E
numero 6
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giugno 2019
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Tra storia e futuro
EDITORIALE
anno xi
Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Roberta Falasca Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Chiara Bandini Geronimo Cardia Gianni Carra Serena Corbellini Daniele Duso Ian Donegan Marco Fiore Nashira Lorien Pilling Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Danny Maxwell Neil Stoddart Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Marketing Elena Bulgarelli mob. 348 3631373 e.bulgarelli@gnmedia.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
Gioco News rispetta l’ambiente La carta su cui è stampata questa rivista è prodotta secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’ambiente è l’impegno centrale del nostro agire e influenza ognuna delle nostre decisioni e operatività.
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Dieci anni sono tanti per un’impresa. Ma lo sono ancor
più per un giornale, il quale, giorno dopo giorno, più che preoccuparsi di scrivere la propria storia, si occupa di scrivere quella degli altri. Proponendo, di volta in volta, nuove storie, che si susseguono, si moltiplicano, si intrecciano, anno dopo anno. Scandendo il passare del tempo, l’evoluzione di un paese e di una civiltà. Nel nostro caso, anche quella di un settore, ancora giovane ma quanto mai importante, come quello del gioco pubblico. Era il giugno del 2009 quando il neonato gruppo editoriale Gn Media dava alla luce il primo numero di Gioco News: una nuova rivista “di settore”, ma anche molto di più. Proponendosi come la prima pubblicazione dedicata all’industria, in grado di farsi leggere non soltanto dagli addetti ai lavori. Lanciando una scommessa, tanto per rimanere in tema di gioco: quella, cioè, di favorire lo sdoganamento di un settore fino a quel momento strettamente autoreferenziale e decisamente inviso all’opinione pubblica, provando a cavalcare il grande cambiamento che veniva avviato proprio in quegli anni. Quando il gioco online rappresentava ancora una novità, nel nostro paese, mentre il poker “live” si andava consacrando come un autentico fenomeno di massa. E con il comparto degli apparecchi che lanciava la grande novità delle videolottery, operative da lì a breve. Una serie di novità e innovazioni destinate a cambiare per sempre il futuro del gioco e le abitudini degli italiani: da qui la necessità di introdurre una nuova rivista, in grado di cavalcare questo grande cambiamento, accanto al debutto di qualche mese prima del network di GiocoNews.it, che proponeva un percorso analogo sul web. A dieci anni di distanza possiamo senz’altro parlare di una scommessa vinta. A dirlo sono i numeri e non tanto l’anniversario che celebriamo con questa edizione (speciale, per l’occasione). Dalle centinaia di lettere e mail che arrivano continuamente in redazione da parte dei nostri lettori, al successo del network sui social media: la vera cartina al torna sole dei nostri tempi. Oltre 54mila fan su Facebook, più di 4mila follower su Twitter e oltre duemila utenti registrati su YouTube e Linkedin, che certificano la copertura ormai globale di questa testata. E anche se il settore del gioco non ha ancora raggiunto quello sdoganamento che ci eravamo prefissati, faticando ancora oggi ad affermarsi agli occhi dell’opinione pubblica, possiamo comunque affermare di aver contribuito almeno in parte a quel processo di professionalizzazione continua perseguito dal comparto e, questo sì, in gran parte realizzato. Anche per questo è molto più importante guardare avanti piuttosto che indietro: con la forza e la consapevolezza fornite dalla storia, che gli addetti ai lavori sanno bene di avere alle spalle, e tutta la fiducia di cui si avrà bisogno per affrontare le prossime sfide. In un cammino che sembra farsi ogni giorno più duro, e una sfida che si rinnova. Anno dopo anno, giorno dopo giorno. Alessio Crisantemi
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POLITICA
04. Tutele in cerca di equilibrio S O M M A R I O
Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ritiene che nella lotta al gioco patologico si debba procedere a passo spedito e che occorra trovare un punto di incontro tra la salvaguardia della salute delle persone e quella dell’occupazione
06. Dieci anni che fanno per cento 08. È l’ora di ripartire dalle basi
INCHIESTA 10. Agcom traccia la sua linea per il
gioco pubblico
L’avvocato Rodolfo La Rosa approfondisce con Gioco News i dispositivi dell’authority per le comunicazioni sul divieto totale di pubblicità sui giochi del decreto Dignità
12. Sgi: “Fare spazio alla pubblicità informativa per i cittadini” 13. Sapar: “Limitare promozioni solo negli esercizi generalisti” 13. Sts: “Definire le modalità grafiche e dimensionali delle informazioni” 14. Obiettivo 2016: “Lo Stato deve recuperare la dignità del giocatore” 15. AssoSicon: “Il Governo (ipocrita) usa il gioco come bancomat” 16. Ascob: “È normale che in Italia si vieti di fare impresa?” 18. Tra divieti e ipocrisie 19. Spagna ancora allo stallo per la gambling Adv 2
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SPECIALE
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NORMATIVA 30. Gaming in cerca di
autore
Il focus tematico sui giochi offerto dall’Ufficio parlamentare di bilancio rivela la dimensione industriale del comparto, ma dimentica l’impatto dell’effetto espulsivo
20. La nuova frontiera del gioco online 32. Come può uno Stato Il gaming a distanza è chiamato a reinventarsi e a puntare verso forme tipiche dell’entertainment, mentre il Mobile conferma la sua irresistibile ascesa
24. Octavian & Wm, l’unione fa la
forza (anche) nel gaming!
EVENTI 26. Sport e web si incontrano a Riccione
Una giornata intensiva di formazione verticale sul digital marketing nel mondo sportivo è in programma nella cittadina romagnola il 12 giugno
27. Betting sportivo, l’America continua a sognare
NEW SLOT/ VLT
34 34. Sicurezza e tecnologia, ma anche tanta incertezza Il futuro del settore degli apparecchi da intrattenimento è ancora condizionato dall’eccessiva incertezza politica e normativa
72. L’artigiano della
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letteratura
Il critico letterario e saggista Filippo La Porta a tutto campo su Italia e attualità, progetti editoriali su Machiavelli e intelligenza artificiale Alla ricerca di
73.
48. Roma caput ippica
verità e bellezza
Daniele Frongia, assessore del Comune di Roma, interviene sulla situazione dell’ippodromo Capannelle, dopo la ripresa delle corse e il Derby di galoppo
SCOMMESSE 50. Scommesse più sicure nel reame dell’incertezza
Tra un mese i bookmaker dovranno fare i conti con il ban della pubblicità e cercare di capire cosa succederà alla luce delle nuove linee guida Agcom sul decreto Dignità LEDRITTEDELMAESTRO/ Da King-Soldatino e D’Artagnan alle scommesse online
rubriche
NUOVE TENDENZE
GIOCARE GIO CONGUSTO
PROMOSPACE
LEDRITTE DELMAESTRO
GIOCO &ARTE
strength (even) in gaming!
92. Between prohibitions and
CASINÒ
93. Spain still in a stalemate for
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94. Sports and betting, America
duplicity
gambling Adv
keeps dreaming
95. The vend diagram
aziende
44. Una settimana mondiale
88. Protection, searching for balance 90. Reorganization, the stone guest 91. Octavian & Wm, unity is
to il mondo
FLIPPER
La Coppa del Mondo di flipper sportivo sbarca in Italia, per la prima volta nella storia: un’occasione unica per i tre italiani in gara e per il super-favorito Daniele Acciari
NUOVE TENDENZE
GIOCO &ARTE
Il settore del puro intrattenimento ingessato in una normativa non al passo con i tempi e da azioni restrittive a livello regionale
60. 62. 64.
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PROMOSPACE
metà
È uscito un po’ a pezzi ma, composto il puzzle dello schedule, abbiamo capito che quest’anno le World Series Of Poker, complice il mezzo secolo d’età, saranno le più ricche di sempre A Monte Carlo è super Italia con Schiano-Grieco Scerminator super anche a Ipo Sanremo Cento milioni di persone giocano a poker in tut-
LAPUNTATA
COMMA 7 42. Bella stagione a
58. Cinquant’anni di Wsop e portarli bene
LEDRITTE DELMAESTRO
videolottery dovranno essere disabilitate a distanza sulla base degli orari vigenti in ogni comune italiano: una doppia sfida, tecnologica e amministrativa
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geria/ Dal primo luglio le
POKER STRATEGY
PROMOSPACE
valgono per tutti
38. Un gioco a orolo-
GIOCARE GIO CONGUSTO
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GIOCARE GIO CONGUSTO
POKER
46. ALBARDEGLIESPORTS 74. DALMONDO 75. L’ORADELGIOCO 76. DANONPERDERE 78. L’AVVOCATODELDIAVOLO 79. GIOCO&RETAIL 80. GIOCO&PSICHE 82. GIOCHIDABAR 83. GIOCARECONGUSTO 84. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO GIOCARE GIO CONGUSTO
54.
36. FISCO&SLOT/ Le regole
73 TORNEANDO
Alessandro Rivali, ospite del Casinò di Sanremo, elogia il valore della poesia e riscopre la vera figura, come uomo e artista, di Ezra Pound
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TORNEANDO
Nicola Fratoianni
INTERVISTE
PAROLADI COLLOVATI
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IPPICA
PAROLADI COLLOVATI
Naturalmente non esiste un’occupazione di serie A e una di serie B e non consideriamo appartenente a quest’ultima quella che fa riferimento al gioco. Tuttavia serve un equilibrio di fondo, visto che si deve tutelare anche la salute delle persone, che è messa a rischio di sviluppare forme di dipendenza da gioco
PROMOSPACE
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66. Tra continuità e rilancio
I sindacati attivi al Casinò di Sanremo presentano alla rinnovata amministrazione comunale le richieste che ritengono opportune per il futuro della più importante azienda partecipata PANNONERO/ Cinesi e russi al Casinò LASLOTONLINEDELMESE
70. 71.
37. Alberici, più forti sui mercati esteri con l’acquisizione di Unipay
53. Newgioco, la piattaforma che fa la rivoluzione
56. Gioco News, dieci anni di storie e un futuro da scrivere
86. NEWSLETTER
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politica
N I C O L A
F R A T O I A N N I
Tutele in cerca di equilibrio
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di Anna Maria Rengo
Europa e in Italia avendo sempre ben chiari obiettivi da Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ritiene che nella perseguire: tutela dei lavoratori e dell’ambiente. Politiche lotta al gioco patologico si debba che Sinistra italiana, partito fondato nel febbraio del 2017, procedere a passo spedito e che porta avanti da tempo, assumendo assai spesso occorra trovare un punto di incontro posizioni molto critiche nei confronti dell’attuale tra la salvaguardia della salute delle coalizione di governo. Eppure, c’è un tema, quello persone e quella dell’occupazione del gioco, su cui l’estrema combattività di Sinistra italiana si attenua. A cominciare dalle disposizioni adottate nell’estate del 2018 con il decreto Dignità, fortemente voluto dal ministro al Lavoro e Attività produttive, nonché vicepremier, Luigi Di Maio, e che, oltre a numerose altre misure su inasprimento della tassazione, utilizzo da parte del giocatore della tessera sanitaria e (per ora solo annunciata) riforma dell’offerta, giocatore, ha vietato in toto la pubblicità del gioco. È proprio da queste disposizioni, che si apprestano a compiere il loro anno di vita, che partiamo nella nostra conversazione con Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana, chiedendogli una valutazione delle stesse. “Sul fronte del gioco, con il decreto Dignità c’è stato in effetti un segnale che va nella giusta direzione, anche se quelle adottate sono misure insufficienti. Il gioco è riconosciuto come un produttore di dipendenza con conseguenze su vari fronti e bisogna agire dunque con un passo decisamente più spedito”.
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PROMOSPACE
NUOVE TENDENZE
GIOC GIO CONG
GIOC GIO CONG PROMOSPACE
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LEDRITTE DELMAESTRO
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Lui chi è?!? Nicola Fratoianni nasce a Pisa il 4 ottobre del 1972 da una famiglia originaria di Ururi (in provincia di Campobasso). Nella città toscana milita fin dal 1992 nel Partito della Rifondazione Comunista. Dal 2002 al 2004 è il coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti, organizzazione giovanile del Prc. Terminato l’incarico per motivi di età assume il ruolo di segretario regionale di Rifondazione Comunista in Puglia. È fra i fautori della candidatura di Nichi Vendola alle Primarie, poi vinte contro Francesco Boccia, a cui seguirà l’elezione di Vendola a Governatore pugliese. nel 2009 lascia il Prc per contribuire alla fondazione del Movimento per la Sinistra e, poi, di Sinistra Ecologia Libertà, di cui fin dall’inizio fa parte del Coordinamento Nazionale. Dal 2010 è assessore alle Politiche Giovanili, alla Cittadinanza Sociale e all’Attuazione del Programma della Regione Puglia nella Giunta Vendola II. Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto alla Cam-
era dei Deputati, tra le file di Sinistra Ecologia Libertà nella circoscrizione Puglia. Il 15 febbraio 2014 è eletto Coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Il 23 giugno 2014 sostituisce Gennaro Migliore come nuovo capogruppo ad interim di Sel alla Camera. Fratoianni è considerato espressione dell’ala sinistra del partito, favorevole a mantenere una opposizione dura nei confronti del Governo Renzi e alla costituzione di una costituenda della sinistra radicale italiana sul modello della Lista Tsipras alle Europee 2014 opponendosi alla linea dell’ex capogruppo alla Camera Gennaro Migliore e dell’ex coordinatore nazionale Claudio Fava, i quali nel giugno 2014 operano una scissione per sostenere il Governo e l’alleanza con il Pd nel Pse. Il 19 febbraio 2017, a margine del Congresso Fondativo, viene eletto segretario nazionale di Sinistra Italiana con 503 voti a favore, 32 contrari e 28 asten-
sioni. Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto alla Camera dei Deputati, nelle liste di Liberi e Uguali nella circoscrizione Piemonte 1. In seguito all’esito delle politiche (LeU supera infatti di poco la soglia di sbarramento) presenterà le sue dimissioni all’assemblea nazionale di Si: verranno immediatamente respinte. Sinistra Italiana abbandonerà il progetto nell’autunno dello stesso anno. L’8 aprile 2019 in vista delle elezioni europee del 26 maggio Fratoianni presenta il simbolo de la Sinistra, lista nella quale convergono anche Rifondazione Comunista e L’Altra Europa con Tsipras ma non le altre due componenti con cui Si si era presentata alle politiche 2018 nel progetto di LeU ovvero Mdp, i cui candidati vengono inseriti nella lista del Pd di Nicola Zingaretti, e Possibile, che si presenta con i Verdi. Alle stesse consultazioni europee Fratoianni è candidato nella circoscrizione dell’Italia centrale.
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TENDENZE
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LEDRITTE DELMAESTRO
sta producendo un grande danno al Paese. Un danno di carattere culturale, provocato da un governo che è forte coi deboli e debole con i forti e che non punta alla redistribuzione della ricchezza. Il mio giudizio è fortemente negativo e ritengo che il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini sia il protagonista di questa sciagurata stagione politica e il più pericoloso, ma il tutto con l’appoggio di Luigi Di Maio”. Quali sono i suoi auspici per l’Italia, per i prossimi mesi? “Mi auguro che esca dalla paura e che possa dare fiducia a una classe politica che non deve puntare sulle paure delle persone”. Per quanto riguarda il fronte delle grandi opere, che cosa ne pensa della Tav, su cui si è tanto discusso, e litigato anche all’interno della maggioranza, negli scorsi mesi? Pensa e auspica che sarà realizzata? “Spero proprio di no. Si tratta di un progetto anacronistico oltre che dispendioso. Bisogna sì investire sul ferro, ma sulle metropolitane di superficie o sui treni dei pendolari. Non su questo collegamento Torino Lione”. ENGLISHPAGES
Le Regioni italiane si sono dotate di normative in materia di gioco, imponendo restrizioni soprattutto in termini di distanze e di orari. Si tratta ovviamente di misure che colpiscono solo gli operatori del gioco legale, e che stanno avendo delle conseguenze pesanti anche sul fronte occupazionale. Sinistra italiana da sempre molto a cuore il tema dell’occupazione: cosa può dirci a riguardo della tutela degli addetti del settore del gioco legale? “Naturalmente non esiste un’occupazione di serie A e una di serie B e non consideriamo appartenente a quest’ultima quella che fa riferimento al gioco. Tuttavia serve un equilibrio di fondo, visto che si deve tutelare anche la salute delle persone, che è messa a rischio di sviluppare forme di dipendenza da gioco”. Quali sono le istanze che La Sinistra, questa la lista facente capo a Sinistra italiana, presenterà in Europa dopo le elezioni del 26 maggio? “In Europa portiamo la necessità di chiudere la stagione dell’austerità per quanto riguarda il taglio ai servizi pubblici e, piuttosto, rivendichiamo un salario minimo europeo. Lo sviluppo non può passare sulla pelle dei lavoratori e occorre dunque un grande piano europeo per lo sviluppo del lavoro. Ancora, puntiamo a uno sviluppo che passi attraverso l’ecologia, mediante un piano che punti a realizzare emissioni zero entro il 2030. Quello ambientale è il vero problema da affrontare a livello europeo”. A suo modo di vedere il governo gialloverde arriverà a fine mandato e riuscirà a realizzare appieno il contratto sottoscritto? “Non ho la palla di vetro per poter prevedere se si arriverà a fine legislatura, ma mi pare che la conflittualità che ha caratterizzato la campagna elettorale per le europee sia stata uno stratagemma per catalizzare su di sé l’intera attenzione. Resta inoltre il fatto che l’attuale governo
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POLITICA NICOLA FRATOIANNI
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politica
D O M E N I C O
F A G G I A N I
È l’ora di ripartire dalle basi
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di Francesca Mancosu
Domenico Faggiani, responsabile del
Coordinamento Anci sulle problematiche del sottosegretario all’Economia con delega ai giochi gioco, come fatto nelle ultime settimane dai Alessio Mattia Villarosa è stato chiaro: “Finché il MoTar e dal Consiglio di Stato, torna a richiamare vimento 5 Stelle sarà al Governo le leggi regionali e i regol’importanza dell’intesa in Conferenza unificata lamenti locali che meritoriamente da Nord a Sud stanno Stato-Regioni del settembre 2017 per un arginando il dilagare dell’azzardo non saranno mai toccati, profondo riordino del settore. Nel rispetto degli non sono questi a dare caos legislativo”. investimenti delle aziende e per un contrasto Visti i recenti risultati delle elezioni europee e amminiefficace a illegalità e Gap. strative, dove i pentastellati sono risultati in calo di consensi un po’ dappertutto, ora bisognerà vedere se saranno in grado di mantenere promesse come questa, ma il tema delle normative degli enti locali resta centrale. Specie alla luce delle ultime sentenze di Tar e Consiglio di Stato che hanno richiamato in causa l’accordo sul riordino stretto in Conferenza unificata Stato-Regioni nel settembre 2017, e mai concretizzato per la mancanza dei decreti attuativi in capo al ministero dell’Economia e delle Finanze. Sia in materia di limiti orari che di distribuzione territoriale dei punti gioco, per quanto riguarda i bandi sul bingo e sulle scommesse. A commentare la situazione è Domenico Faggiani, responsabile del Coordinamento Anci sulle problematiche del gioco: “La mia opinione, che ho espresso in più occasioni, è quella che occorre ripartire dal documento approvato in sede di Conferenza unificata nel mese di settembre del 2017; un testo che ovviamente necessita di un aggiornamento anche alla luce di ciò che è successo, nei territori, in questi due anni e mezzo. Ma l’accordo trovato in Conferenza unificata può essere la base su cui costruire, dopo un confronto anche con gli operatori del settore, una legislazione che consenta di riordinare e riqualificare tutta l’offerta di gioco. Per questo avevo accolto con soddisfazione le dichiarazioni fatte dall’onorevole Villarosa. Nel commentare in modo molto favorevole le parole del sottosegretario, avevo manifestato subito la nostra dispo-
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POLITICA DOMENICO FAGGIANI
L’intesa del 7 settembre 2017, lettera morta o ancora viva? Quali misure comprendeva l’accordo siglato fra Stato, Regioni ed enti locali per il riordino dei giochi quasi due anni fa? Innanzitutto, la riduzione dell’offerta di gioco, sia dei volumi che dei punti vendita, attraverso: anticipo della riduzione delle Awp, sostituzione per rottamazione delle Awp rimanenti (265mila circa) con le AwpR entro il 31 dicembre 2019, dimezzamento, in tre anni, a partire dall’intesa, dei punti di vendita del gioco pubblico, all’epoca stimati in circa 100mila. Così recita il testo: “A regime, le leggi regionali ed i regolamenti comunali si adegueranno a quanto di seguito previsto. I punti vendita in cui potranno essere presenti le Awp, rispetto agli attuali 98.600 circa, saranno così distribuiti: un numero massimo di circa 18mila sale, comprensive di quelle attualmente installate, e punti gioco certificati, rispetto ai 29.600 attuali, (con una effettiva riduzione di oltre 10mila punti vendita), così articolati: 10mila agenzie o negozi aventi come attività prevalente la vendita di prodotti di gioco pubblici (come previsto dalla legge di Stabilità 2016), 5mila corner (punti vendita aventi come attività accessoria la commercializzazione di prodotti di gioco pubblici), 3mila sale Vlt e bingo, un numero massimo di circa 30/35mila esercizi che saranno in grado di ottenere la certificazione per la vendita di gioco pubblico. I circa 55mila punti gioco che rimarranno sul territorio nazionale al termine del processo di riduzione e rottamazione, saranno certificati (classificazione di tipo A)”. L’intesa poi stabiliva l’intento di “definire un sistema di regole relative alla distribuzione territoriale e temporale dei punti gio-
nibilità al confronto. Purtroppo, nei giorni successivi, sembra che il sottosegretario abbia smentito se stesso. Resta il fatto che il Governo, e la maggioranza che lo sostiene, hanno più volte detto, e scritto in provvedimenti normativi, della necessità di predisporre una riforma complessiva in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo, contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’Erario”. Faggiani quindi traccia gli scenari dell’impegno dei Comuni nella lotta al Gap nell’immediato futuro. “Nell’ultima riunione del Coordinamento Anci tenutasi a Roma, tra le altre cose, è stata presa la decisione di organizzare assemblee regionali alle quali invitare tutti gli amministratori comunali, a cominciare ovviamente dai sindaci. Sarà l’occasione per affrontare le questioni nazionali, a cominciare dalla necessità di mettere mano alla legge di riordino dell’intera materia; una legge che dovrebbe scaturire dal confronto tra Stato, Regioni ed enti locali. Nelle assemblee, ovviamente, si farà anche il punto sulla legislazione regionale e sulle situazioni locali, affrontando anche aspetti come quello degli orari di apertura degli esercizi che offrono gioco con vincita in denaro. Coglieremo anche l’occasione, grazie alla presenza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e di Sogei per presentare l’applicazione Smart per il monitoraggio dei flussi di gioco legale nei singoli comuni. Alcune Anci regionali sono già al lavoro e stanno concordando l’iniziativa con il nazionale”.
co”. A tal proposito le Regioni e gli enti locali erano chiamati ad adottare, “nei rispettivi piani urbanistici e nei regolamenti comunali, criteri che, tenendo anche conto della ubicazione degli investimenti esistenti, relativi agli attuali punti di vendita con attività di gioco prevalente, con la finalità di garantire la tutela della salute pubblica e della pubblica sicurezza, consentano una equilibrata distribuzione nel territorio allo scopo di evitare il formarsi di ampie aree nelle quali l’offerta di gioco pubblico sia o totalmente assente o eccessivamente concentrata”. Inoltre, agli enti locali veniva riconosciuta “la facoltà di stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco”. Secondo il testo “la distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell’arco della giornata va definita, d’intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale e regionale, anche ai fini del futuro monitoraggio telematico del rispetto dei limiti cosi definiti”. Fra i punti cardine dell’intesa del 2017 infine figurano: l’innalzamento del livello qualitativo dei punti gioco e dell’offerta attraverso nuove regole di concessione certificata delle licenze di vendita del gioco, l’innalzamento del sistema dei controlli, l’accentuazione dell’azione preventiva e di contrasto al gioco d’azzardo patologico, il completamento dell’intervento normativo e di modernizzazione del settore dei giochi, un costante monitoraggio dell’applicazione della riforma, anche attraverso una banca dati sull’andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione nel territorio, alla quale possono accedere i Comuni.
Altro tema “caldo”, è evidente, sono le recenti valutazioni dei tribunali riguardo alla legittimità delle ordinanze e dei regolamenti comunali varati in questi anni per arginare la diffusione del gioco. Non ultima la sentenza con cui il Tar Lazio ha annullato i limiti orari di Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, in quanto, pur richiamando l’intesa adottata in sede di Conferenza unificata, se ne discostano “sia quanto a durata massima giornaliera del periodo di non funzionamento degli apparecchi da gioco, sia quanto alla completa omissione della previa intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli”. “Sulla base di quanto ho letto, mi sembra che il Tar abbia richiamato il documento approvato dalla Conferenza unificata, che sopra ricordavo, un documento che però, al momento, è rimasto lettera morta. Il provvedimento del Tar può tornare forse utile nel caso specifico, ma la strada da percorrere, a mio avviso, è quella che sopra delineavo”, afferma il responsabile del Coordinamento Anci sulle problematiche del gioco. Un ultimo appello Faggiani lo rivolge ai sindaci eletti nella tornata elettorale comunale della fine di maggio. “Cosa mi aspetto da loro? Sicuramente che pongano la dovuta attenzione alle problematiche del gioco. Cosa che potranno iniziare a fare intanto partecipando alle iniziative che si stanno organizzando a livello regionale. So bene, avendo fato il sindaco per tanti anni, quali e quanti problemi debbono affrontare quotidianamente gli amministratori locali. Ma, soprattutto quelli connessi al gioco con vincita in denaro, non possono essere affrontati da soli”.
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politica
L’assenza di una normativa nazionale pesa come un macigno sull’attuazione delle leggi regionali sul gioco. Ne è un esempio la Basilicata, dove le norme varate nel 2014 stentano ad essere recepite dai Comuni: la palla ora è nelle mani del nuovo presidente della Regione, Vito Bardi.
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B A R D I
Riordino il convitato di pietra
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GIOCARE GIO CONGUSTO
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PAROLADI COLLOVATI
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GIOCARE GIO CONGUSTO
Vito Bardi è il presidente della Regione Basilicata a partire dal 16 aprile 2019, dopo essere stato eletto il 24 marzo con il 42,2 percento dei voti. Nato a Filiano, in provincia di Potenza, il 18 settembre 1951, ha conseguito quattro lauree (Economia e commercio, Giurisprudenza, Scienze internazionali e diplomatiche, Scienze della sicurezza economica e finanziaria) ed in parallelo ha fatto carriera nella Guardia di Finanza: prima come ufficiale, poi come colonnello, generale di brigata, generale di divisione e quindi comandante regionale della Campania. Da generale di corpo d’armata, grado raggiunto nel 2009, ha ricoperto gli incarichi di comandante interregionale dell’Italia meridionale e di ispettore per gli Istituti di istruzione. È stato quindi vice comandante generale del corpo dal 5 settembre 2013 fino al 4 settembre 2014. GIOCARE GIO CONGUSTO
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succedono le elezioni, cambiano i governi – locali e non – ma la sostanza sembra essere quasi sempre la stessa, nel mondo della legislazione sul gioco e non solo: si fanno le leggi, ma poi è difficile applicarle. Fra i casi più illustri in questo campo, complice la perdurante mancanza della normativa nazionale attesa fin dai tempi dell’intesa in Conferenza unificata del 2017 e nonostante le promesse di riordino in sei mesi fatte con il decreto Dignità (nell’estate 2018), c’è la Basilicata. Dotata di norme specifiche sul gioco dall’ottobre 2014, ma alle prese con evidenti difficoltà attuative, nonostante la conferma della loro validità arrivata dalla Corte Costituzionale sul finire dello scorso anno. PROMOSPACE
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Una “patata bollente” finita nelle mani di Vito Bardi, nuovo presidente della Regione Basilicata dal 24 marzo, che commenta: “Il riordino del settore del gioco, avviato dal Governo, deve irrobustirsi attraverso normative nazionali applicabili e sanzionabili che si occupino non solo della limitazione degli apparecchi, ma che prevedano anche misure idonee a limitare, in termini concreti, i fenomeni sociali che sottendono alla diffusione del gioco patologico. Non si tratta di regolamentare solo limiti orari di gioco, distanze da attività commerciali, scuole, chiese o altro. Si deve affrontare, a livello centrale, l’intera e complessa materia per trovare, di concerto con gli operatori del settore, soluzioni valide e applicabili”. Il governatore, già vice comandante generale della Guardia di Finanza ed eletto nelle fila del centrodestra, rivendica le azioni compiute dalla sua regione anche in tempi recenti e per il futuro promette nuovi interventi. “Con un avviso pubblico per il Terzo settore la Regione Basilicata ha già stanziato fondi per organizzazioni impegnate nel contrasto di Gap e dipendenze. Il gioco patologico è fra le aree di intervento della Regione Basilicata che ha finanziato diverse iniziative e progetti di rilevanza regionale, promossi da organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.
Riguardo alla scarsa possibilità di applicazione della nostra legge regionale auspichiamo di poter agire, prima possibile, partendo da linee guida nazionali condivise”. Su quest’ultima questione non potevamo non interpellare il consigliere del Movimento cinque stelle della Basilicata, Giovanni Perrino, firmatario nella passata consiliatura di una mozione sul mancato recepimento della legge da parte dei Comuni insieme con l’ex collega Giannino Romaniello (Gm). “Anche in questo nuovo mandato, la nostra linea non cambia. Sicuramente ci adopereremo per capire a che punto è l’applicazione delle norme. Nel frattempo, qualche ente locale si è mosso in tal senso, come Pisticci (Mt), dove il sindaco ha fatto un’ordinanza ad hoc. Il nostro impegno viene da lontano: prima siamo intervenuti con un emendamento alla legge sul gioco per accorciare i tempi di adeguamento al distanziometro di 500 metri degli esercizi commerciali con offerta di gioco, entrato quindi in vigore dal gennaio 2017; in seguito abbiamo inviato delle Pec alle Questure di Matera e di Potenza, cercando di sollecitare interventi celeri a riguardo. Ci sono state parecchie resistenze e poche risposte da parte delle amministrazioni. Finora abbiamo registrato continui rinvii, con la scusa che prima bisogna trovare l’omogeneità a livello nazionale, l’accordo fra Regioni e Governo. Prendiamo atto del fatto che la sentenza confermativa della Corte costituzionale di fatto non è servita, nonostante ci si renda conto che nei comuni dove sono state applicate norme restrittive si sono avuti riscontri positivi nella lotta al Gap”. (Fm)
inchiesta
Agcom traccia la sua linea per il gioco pubblico L’AVVOCATO RODOLFO LA ROSA APPROFONDISCE CON GIOCO NEWS I DISPOSITIVI DELL’AUTHORITY PER LE COMUNICAZIONI SUL DIVIETO TOTALE DI PUBBLICITÀ SUI GIOCHI DEL DECRETO DIGNITÀ, TRA LUCI (POCHE) E OMBRE (MOLTISSIME), IN ATTESA DI APPROFONDIMENTI
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offerte, attese, necessarie. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha rilasciato le linee guida nell’applicazione del divieto totale di pubblicità contenuto nel decreto Dignità approvato nel giugno del 2018 (e convertito definitivamente in legge ad agosto) con l’entrata effettiva in vigore a luglio 2019 dopo la proroga della validità dei contratti in essere. Il divieto totale rimane. Sia chiaro. Da qui dobbiamo partire. Tuttavia, come addetti ai lavori del settore del gioco pubblico avevano ampiamente analizzato, un divieto totale in questo caso era davvero complesso da applicare. Troppi i casi particolari, tanti i settori coinvolti. Nel fumo l’industria è una, nel gioco ci sono tanti casi particolari per ogni singolo “verticale”, per ogni singolo segmento. In alcuni casi è davvero difficile vietare la comunicazione di un prodotto specie in relazione all’offerta parallela illegale che se ne gioverebbe a piene mani. E già ne sta giovando. Ma di “analisi” ne sono state fatte mille, tutte giuste ma tutte senza valore. Partiamo dalle linee guida, quindi, e iniziamo ad analizzare gli aspetti più interessanti dell’ottimo lavoro dei funzionari di Agcom, avvalendoci, però, del parere autorevole di uno dei legali che ha seguito da vicino la vicenda sin dall’avvio dei lavori del governo “gialloverde” sul Dl Dignità, l’avvocato Rodolfo La Rosa dello studio legale Baker and McKenzie.
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di Cesare Antonini
“Le linee guida pubblicate dall’autorità sono un passo in avanti per gli operatori che potranno informare sui loro prodotti e adempiere agli obblighi della concessione rilasciata dallo Stato oltre a favorire la distinzione tra gioco legale e illegale che emerge come primaria e fondamentale. Tuttavia per molti stakeholder e manager le ali sono tarpate e c’è poco margine di manovra in termini di innovazione e strategia di marketing. Il settore, però, poteva avere nulla e rimanere oscurato, in attesa di una disciplina organica e più esaustiva, c’è soddisfazione per l’ottimo lavoro dell’Agcom sul dl Dignità”. È, in estrema sintesi, il pensiero di La Rosa. Ma approfondiamo punto per punto l’analisi del legale: “I contributi rilasciati dall’Agcom sono importanti ed erano indispensabili ma non saranno conclusivi. È stato un primo passo che ha voluto e potuto offrire quello che è l’inquadramento generale sull’applicazione dell’Adv ban sui giochi e all’interno del quale andranno a collocarsi le condotte concrete – spiega La Rosa - l’autorità è stata coraggiosa anche perché non è incaricata direttamente nel settore dei giochi e avrebbe potuto agire molto diversamente. Invece ha avviato un percorso, affatto semplice, iniziando a declinare questi obblighi in qualcosa di gestibile e applicabile al settore del gambling”. Un passo concreto in avanti, dicevamo? “È l’unica luce accesa su questo provvedimento e su un settore che aveva bisogno di chiarezza – prosegue il legale di Baker and Mckenzie – è finalmente arrivata la risposta agli operatori
INCHIESTA
che avevano bisogno di indicazioni necessarie per poter proseguire la loro attività. Mi viene da pensare alle insegne e al related marketing per le campagne sociali, di beneficenza o di lotta alle ludopatie. Inoltre è stato sgombrato ogni dubbio sulla pubblicità business to business”. Ma sembrano esserci ancora tanti dubbi attorno al provvedimento e alla prima uscita di queste guidelines: “Assolutamente sì. Ci sono ancora molte ombre ma, come detto, è solo la prima ‘puntata’, o almeno è quello che ci aspettiamo, ossia altri chiarimenti dopo queste linee guida che, intanto, hanno dettato il modus operandi di come ci si dovrà approcciare al divieto totale”. Andiamo più nello specifico, qual è la sua lettura? “In prima istanza mi pare che l’autorità abbia separato l’applicazione del decreto in due principali attività: da una parte quella informativa che consente agli operatori di descrivere meglio il servizio, di spiegarne i vantaggi, le tutele per il consumatore, le modalità di fruizione del servizio e gli obblighi specifici della licenza sempre in termini di tutela. L’Agcom sembra volerci dire che queste attività verranno poi differenziate da quelle che sono invece atte a stimolare il gioco e che possono danneggiare chi ha già un problema acclarato di dipendenza da gioco”. Com’è strutturato il documento? “C’è una parte introduttiva e l’allegato che contiene le linee guida e i dispositivi che interessano al settore – prosegue l’avvocato esperto di gaming – innanzitutto mi verrebbe da dire che il provvedimento è meritevole di lode perché l’autorità si è presa l’onere di ascoltare, approfondire, studiare e quindi di regolamentare ma non sempre accade così. Tuttavia ci sono tante argomentazioni nella parte introduttiva che stiamo approfondendo per capire poi la corrispondenza effettiva con le pronunce dell’allegato in questione. E le stesse linee guida, nonostante rappresentino un grande passo in avanti per gli operatori, necessitano di tanti chiarimenti e argomentazioni visto che sono stati già rilevati dubbi sul gratta e vinci, sul bingo, sul gioco online e sui casinò fisici. In ogni caso se declinato in modo differente questo documento sembra in grado di fornire molte risposte”. Difficile essere esaustivi in pochi punti, ovvio. Come dicevamo, il settore del gioco pubblico è talmente segmentato e variegato che necessiterà di ulteriori chiarimenti anche se i principi di base sembrano già fornire molte risposte e potrebbero bastare per avere l’apertura che in molti speravano di avere per distinguere, se non altro, l’offerta legale da quella illegale. Per La Rosa, però, “il principio importante è quello legato all’informazione sul prodotto di gioco”. Ma la genericità dell’approccio era evidente che avrebbe creato qualche problema: “Ci sono parti che scontano questa linea ma non poteva essere altrimenti. Nello specifico mi riferisco alla presunzione generale delle comunicazioni. Quando l’autorità distingue la forma diretta e indiretta delle stesse, indica che quelle che mantengono esclusivamente la natura descrittiva del prodotto sono considerate escluse dal divieto. L’Agcom ci dice ‘vi
do una cartina di tornasole che da oggi esistono due tipi di comunicazioni, una informativa e l’altra promozionale e l’operatore può agire sulla prima e costruire il suo piano. Il problema è che poi bisognerà andare a vedere caso per caso nel linguaggio utilizzato a livello grafico, acustico e così via”. Possibilità limitate, sembra di capire: “Come dicevamo saranno importanti i prossimi contributi dell’authority perché va considerato cos’è prevalente e cosa no. Tuttavia – spiega ancora il legale di Baker and McKenzie - l’operatore virtuoso può avere valida aspettativa perché si potranno fare attività che lo porteranno comunque ad avere visibilità sul mercato. Ma si partiva da un momento in cui le insegne sparivano dalle strade e l’oscuramento era totale. Esistono molti problemi per chi era abituato a dialogare col cliente tramite newsletter ed altri mezzi e, di sicuro, chi era più aggressivo a livello comunicativo dovrà cambiare strategia ed adattarla al divieto e alle linee guida. Ma, anche essi, potranno essere visibili. E, ribadiamo, è fondamentale visto che gli operatori devono poter distinguere il gioco lecito da quello illecito e mostrare l’offerta senza promuoverla”. Sembra quasi di assistere ad un’autoregolamentazione del settore che, forse, era anche necessaria: “In questo contesto gli operatori virtuosi devono continuare a fare settore e gruppo dandosi un codice autocondiviso di regolamentazioni. Così si darebbe più forza alle argomentazioni d mercato e il settore si potrebbe porre sul tavolo in maniera differente e offrire una risposta responsabile disincentivando anche le condotte di quelli più aggressivi che si porrebbero in modo anticompetitivo”. Non sarà facile, però, seguire queste indicazioni: “Esatto, penso all’effetto sorpresa con l’offerta informativa che andrà vista caso per caso e che potrebbe lasciare spazio a troppe interpretazioni. Specie perché tutte queste valutazioni non sono nel dispositivo finale delle linee guida ma fanno parte delle valutazioni di cui parlavamo prima. Ma, a costo di ripetermi, seppur con molti dubbi l’apertura c’è e consentirà a molte realtà di essere visibili sul mercato. Ma per gli stakeholder e i manager le ali sono tarpate e c’è pochissimo margine di manovra. La creatività e le soluzioni innovative sono ridotte al lumicino”.
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«Fare spazio alla pubblicità informativa per i cittadini» STEFANO ZAPPONINI, PRESIDENTE DI SISTEMA GIOCO ITALIA, AUSPICA L’UNIFORMITÀ APPLICATIVA NEGLI AMBITI IN CUI L’AGCOM CONSENTE UNA VALUTAZIONE INTERPRETATIVA “Ribadiamo che si tratta di una norma che renderà ancora più difficile per il consumatore distinguere fra gioco e intrattenimento legale e illegale, rischiando così di favorire l’illegalità e la criminalità organizzata. Un divieto assoluto introdotto in Italia, unico in Europa e in netto contrasto con le esigenze informative del gioco legale, della sicurezza sociale e, anche, con le regole della concorrenza internazionale”. Così, a proposito delle linee guida dell’Agcom, dichiara Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia, la federazione di filiera dell’industria del gioco e dell’intrattenimento aderente a Confindustria Servizi innovativi e tecnologici. “Riteniamo tuttavia apprezzabile ed equilibrato il lavoro fatto dall’Autorità che ha declinato operativamente alcuni punti di una norma, quella sul divieto di pubblicità – articolo 9 del cosiddetto decreto Dignità, estremamente chiara nei divieti imposti e da noi, come più volte affermato, non condivisa”. Zapponini poi snocciola le criticità ancora da risolvere. “Nelle linee guida dell’Agcom vengono chiariti alcuni passaggi importanti relativamente al perimetro di applicazione della norma, puntualizzando in dettaglio gli ambiti di applicazione del divieto nei casi di pubblicità diretta e indiretta, nelle azioni di marketing diretto e indiretto a fini di promozione commerciale. Vengono poi identificati gli ambiti esclusi dal perimetro di applicazione della norma: le STEFANO ZAPPONINI
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comunicazioni informative al cittadino-giocatore, le comunicazioni imposte dalla stessa concessione di affidamento, le comunicazioni B2B all’interno della filiera degli operatori, per assicurare il normale svolgimento delle attività di impresa, le comunicazioni sociali. Secondo Sistema Gioco Italia, occorrerebbe fare un ulteriore passo in avanti e lasciare assolutamente aperta la strada alla comunicazione informativa preventiva - ovviamente senza alcun riferimento di tipo commerciale anche indiretto - che aiuti il cittadino a distinguere tra un’offerta legale di puro intrattenimento - controllata, regolamentata e guidata passo dopo passo dallo Stato, quindi sicura - e un’offerta parallela, spregiudicata e illegale, senza limitazioni e controllo, che peraltro favorisce i fenomeni patologici. Immaginiamo una sorta di pubblicità progresso per fare cultura e informazione tra i cittadini”. Il presidente di Sistema Gioco Italia quindi ricorda che “da diversi anni il settore sta lavorando con molta attenzione sul tema pubblicità e comunicazioni di settore seguendo le linee di indirizzo tracciate dal decreto Balduzzi nel 2012 e che da luglio 2018 sta cercando di adeguare la propria operatività alla norma cogente del decreto Dignità. Le linee guida sono uno strumento di ausilio per dirimere dubbi interpretativi della norma primaria e oggi i singoli concessionari possono iniziare a predisporre dei vademecum da far circolare nella filiera, per gestori ed esercenti. Certo, qualche spazio di incertezza ancora rimane dal momento che le linee guida Agcom non esauriscono tutti gli ambiti di analisi e rimane aperta la riserva di verifica fattuale di ogni singola comunicazione; in questo senso, occorrerrebbe tuttavia assicurare un’uniformità applicativa per quegli ambiti dove Agcom consente una valutazione di carattere interpretativo” (Fm).
INCHIESTA
«Limitare i messaggi promozionali solo negli esercizi generalisti» PER DOMENICO DISTANTE, PRESIDENTE DI SAPAR, POTREBBERO SORGERE CONTENZIOSI SULL’APPLICAZIONE DEL DIVIETO “Di per sé è positivo che siano state esentate dal divieto di pubblicità le fiere e la pubblicità sulla stampa specializzata in quanto limitata ai soli operatori, così come le insegne dei locali; in particolare su quest’ultimo aspetto c’erano forti perplessità, da noi evidenziate all’Agcom, e relative alla legittimità costituzionale dell’applicazione del divieto, in quanto vietare l’insegna avrebbe significato di fatto vietare il nome ad un’azienda”. Anche Domenico Distante, presidente dell’associazione Sapar, dà un giudizio favorevole rispetto alle linee guida sull’applicazione del divieto di pubblicità al gioco, evidenziando l’importanza di aver esentato tutte quelle forme come i domini di siti online che non contengono un messaggio promozionale ma esclusivamente elementi identificativi. “Sotto tale punto di vista riteniamo che nel divieto, in base a tale impostazione, non rientrino nemmeno i cosiddetti ‘siti puntatori’ in quanto non contengono messaggi che invogliano l’utente a giocare ma sono esclusivamente motori di ricerca relativi a sale giochi. Pensiamo anche che la linea interpretativa dell’Autorità sia positiva in quanto esclude sia i messaggi, obbligatori per legge, relativi alla prevenzione della ludopatia, alle probabilità di vincita, sia tutti quei messaggi che rispondano per esempio alla mera esigenza di informazione al giocatore sulla tipologia di
gioco, come gli avvisi finalizzati senza ‘enfasi promozionale’ ad indicare che in una determinata area di un locale sono presenti Awp, quindi giochi vietati ai minori”. Per il presidente dell’associazione che rappresenta i gestori del gioco di Stato tuttavia “permangono dubbi in riferimento al fatto che l’Autorità sembra ricomprendere nel divieto ad esempio i ‘gadget con brand relativi al prodotto di gioco’, le vetrofanie e più in generale i messaggi promozionali che non rientrino nei crismi della proporzionalità presenti anche in locali o aree destinati esclusivamente agli apparecchi con vincita in denaro. Trovo abbia poco senso che in locali o aree che in base alla normativa sono accessibili solo ai maggiorenni si pongano tali limiti. Tale impostazione posso condividerla per i cosiddetti esercizi ‘generalisti’ ma non certo per ‘location’ riservate solo a maggiorenni. Tale impostazione peraltro si colloca in contrasto con quanto espresso nella stessa delibera dell’Agcom secondo la quale solo i messaggi promozionali svincolati dal contesto dell’offerta di gioco cui si riferiscono devono ricadere nel divieto e pertanto potrebbero sorgere contenziosi sotto tale profilo in caso di irrogazione di sanzioni”. Distante quindi conclude: “Abbiamo sempre detto che la pubblicità è un tema che va affrontato con responsabilità sia da parte delle Autorità che da parte degli operatori. Faccio quindi appello all’una e all’altra parte affinché vengano adottati comportamenti improntati al buon senso”. (Fm)
DOMENICO D I S TA N T E
«Definire le modalità grafiche e dimensionali delle informazioni» GIORGIO PASTORINO, PRESIDENTE DEL SINDACATO TOTORICEVITORI SPORTIVI, EVIDENZIA LA NECESSITÀ DI SPECIFICARE LE CARATTERISTICHE DI INSEGNE, MATERIALI E CARTELLONISTICA “Va prima di tutto premesso che l’Agcom si è trovata ad attuare un testo di poche righe, inserito nel decreto Dignità, che conteneva il divieto di qualsiasi forma di pubblicità sia diretta che indiretta al gioco legale. Se l’interpretazione fosse stata letterale, ci saremmo trovati nella condizione di non poter più dare indicazioni ai giocatori sull’esistenza di un punto vendita autorizzato, sul lancio di un nuovo gioco, sulle regole relative ai giochi pubblici, e così via. Questo si sarebbe tradotto nell’impossibilità di vendere il prodotto oltre a ingenerare confusione, scarsa trasparenza e mancanza di conoscenza nei giocatori”. A rimarcarlo è Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi. “Con grande senso pratico, l’Agcom, dopo aver audito i soggetti coinvolti dal divieto (rappresentanze sindacali, concessionari, editori), ha scelto di separare il concetto di promozione commerciale da quello di semplice informazione. Analizzando le linee guida, risulta evidente come, al fine di tutelare i giocatori, si renda necessaria una corretta informazione sui prodotti legali, i regolamenti, le avvertenze sulla salute, eventuali jackpot, promozioni o sulle probabilità di vincita. In questo
modo il giocatore è in grado di distinguere chiaramente i luoghi autorizzati alla raccolta, è informato sulle regole e può scegliere consapevolmente il prodotto che meglio lo aggrada. Per quanto riguarda le tabaccherie, le nuove regole non dovrebbero cambiare in modo sostanziale il metodo di lavoro seguito fino ad oggi”. Infatti, lo ricordiamo, secondo l’Agcom le tabaccherie potranno mantenere le insegne, utilizzare i materiali di gioco, esporre le vincite realizzate dai clienti o i cartelli informativi sui prodotti di gioco. “L’unico dubbio riguarda possibili interpretazioni circa il fatto che tali pratiche sono consentite solo se l’informazione viene effettuata ‘con modalità grafiche e dimensionali tali da non configurare una forma di induzione al gioco’. Tali definizioni andrebbero specificate in modo più puntale onde evitare interpretazioni soggettive da parte di chi sarà incaricato al controllo e futuri contenziosi”, prosegue il presidente di Sts. Il mondo delle tabaccherie, però, non avrà bisogno di particolari adattamenti, “anche se il tema sarà affrontato con la dovuta attenzione. Fit e Sts si adopereranno per consigliare i tabaccai, così da evitare eccessi che potrebbero configurare un’attività promozionale in luogo di quella puramente informativa. Ovviamente anche i concessionari dovranno fare la propria parte inviando materiale espositivo che non lasci spazio a contestazioni. Resta il fatto che se un cliente entra per giocare, significa che ha già maturato la sua scelta, per cui è logico che si aspetti di trovare tutto il materiale e l’informazione che gli occorrono”. (Fm)
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GIORGIO PASTORINO
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inchiesta politica
«Lo Stato deve recuperare la dignità del giocatore» IL PRESIDENTE DI OBIETTIVO 2016, MAURIZIO UGHI, INVITA IL GOVERNO A NON DISCRIMINARE LE NUOVE IMPRESE
Con
le linee guida dell’Agcom a farne le spese saranno non solo le piccole imprese ma quelle che vorranno aprire ex novo. E il Governo deve ridare dignità al giocatore, visto che, tra l’altro, è l’unico soggetto che ingrossa le casse dello Stato. Questi i concetti espressi dal presidente di Obiettivo 2016, Maurizio Ughi, nel commentare le linee guida dell’Agcom, che ritiene essere “un manuale operativo per le imprese, un’interpretazione in maniera estensiva di quello che è lo spirito della legge. Una legge che, secondo noi, proteggerà solo le grandi imprese, quelle affermate, quelle con il marchio conosciuto e riconosciuto. Le imprese che si sono fatte pubblicità per 20 anni e che quindi hanno un marchio riconosciuto dall’opinione pubblica, non saranno scalfite dalle restrizioni normative. Un grande concessionario non subirà molti danni da questa norma ma i nuovi concessionari come faranno a farsi conoscere in Italia? Potrà farsi conoscere solamente esponendo le quote proposte sui giornali? Un po’ pochino. La disparità di trattamento tra le imprese consolidate e quelle nuove – continua Ughi - è grandissima. Le linee dell’Agcom vanno senz’altro a vantaggio dei grossi concessionari e il Parlamento italiano dovrà esaminare se le nuove imprese risulteranno discriminate di fronte al grande pubblico rispetto alle imprese consolidate e conosciute. Inoltre – spiega ancora Ughi – il problema risiede nel fatto che in questo momento le piccole imprese devono far fronte alle restrizioni che impone il decreto Dignità e anche al cosiddetto ‘distanziometro’. È difficile che riescano a trasferire la propria sede, il proprio punto vendita. Se le imprese hanno la propria clientela fidelizzata, l’assenza di loghi non è fondamentale per il successo dell’impresa. È più importante il servizio di qualità che il marchio esposto. Un altro conto, invece, riguarda l’azzeramento di mercato e anche per una nuova impresa e i nuovi diritti. Al
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di Roberta Falasca
momento dell’azzeramento del titolo abilitativo, coloro che si devono trasferire per il cosiddetto luogo sensibile, è senz’altro discriminato. I grandi concessionari, invece, hanno avuto un vantaggio: in questo momento non ci sono né gare né possibilità di fare pubblicità, quindi i concessionari, non investendo nelle nuove sedi e sulle promozioni pubblicitarie, risparmiano e rimangono comunque conosciuti”. Il settore del betting è stato al centro dell’opinione pubblica, e non solo, per essere stato vittima di una sovraesposizione mediatica caratterizzata prevalentemente dalle réclame negli stadi e in televisione di scommesse collegate ai principali eventi sportivi. Un effetto “bombardamento” e un martellamento continuo durante le partite. Ma su questo punto Ughi non si dice d’accordo. “Il cosiddetto ‘bombardamento dei marchi’ nel mondo delle scommesse sul calcio – afferma Ughi - all’inizio del 2000 (2001-2002-2003), ha dato una svolta positiva al settore del gioco, sdoganato appunto dal calcio. Il gioco è andato a braccetto col settore dello sport. È stato il gioco che ha acconsentito al Coni di recepire un importo notevole. Abbiamo tolto il gioco del calcio dalle mani della malavita e lo abbiamo indirizzato nel settore legale. L’ingordigia dello Stato, invece, ha fatto saltare per aria tutto. È lo Stato che deve fare ‘mea culpa’, a causa del modello contrattuale che ha fatto. I problemi non sono state le scommesse sul calcio e l’abuso di pubblicità, il crack è avvenuto quando lo Stato ha voluto espandere il gioco: per esempio sono apparse sale gioco da tutte le parti e il sistema autorizzatorio su slot e Vlt è crollato”. Per rilanciare il settore del gioco dopo le restrizioni del decreto Dignità, Ughi ha la soluzione: “il cliente – conclude Ughi - è abituato ad andare quasi sempre nello stesso punto vendita. Il cliente vuole regolarità e non vuole sentirsi colpevole. Il 99 percento dei giocatori non abusa del gioco ma gioca per divertirsi. Bisognerebbe recuperare la dignità del cliente. Il giocatore è trattato male dallo Stato e di conseguenza visto male dall’opinione pubblica”.
inchiesta
«Il Governo (ipocrita) usa il gioco come bancomat» IL PRESIDENTE DI ASSOSICON, RAFFAELE PALMIERI, APPROFONDISCE LA QUESTIONE DELLA GESTIONE IBRIDA DEL GIOCO TRA STATO E IMPRENDITORI PRIVATI
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alla diseguaglianza operativa e commerciale al divieto di scommesse durante gli eventi sportivi, intesa come una autoregolazione anticommerciale e antieconomica. Il presidente di AssoSicon, Raffaele Palmieri commenta a Gioco News le linee guida dell’Agcom e fa una previsione sullo stato di salute del gioco in Italia. “In ogni settore produttivo, adeguarsi a linee guida che regolano più o meno la commercializzazione di un prodotto non è semplice – spiega Palmieri - e soprattutto non immediatamente applicabile. Il problema è che si crei di nuovo un mondo di ottemperanti e uno di evasori con una disuguaglianza operativa e commerciale enorme. Il rischio maggiore delle linee guide derivano dal rendere irriconoscibili i punti autorizzati rispetto a quelli non autorizzati. Per quanto riguarda i costi, un eventuale oscuramento totale dell’attività degli operatori è sicuramente un problema da affrontare. È chiaro che detenere quote di mercato attraverso la pubblicità non significa assolutamente fare utili, penalizzati saranno sicuramente gli operatori che tenteranno di stabilirsi in questo mercato e non hanno alcuna possibilità di commercializzare i propri prodotti di gioco. Di fatto si è cristallizzata un’offerta di gioco nonché la sua naturale promozione. L’offerta ‘legale’, così occultata, spinge il giocatore su altri mercati cosiddetti ‘internazionali’ ma di fatto illegali e senza alcuna tutela”. Secondo Palmieri la pubblicità negli stadi o in Tv dovrebbe continuare ad esistere, in quanto considera naturali luoghi per promuovere il gioco in ogni sua sfumatura: “Non credo che in questi anni ci sia stato un bombardamento della pubblicità di scommesse sui mass media. La pubblicità non si può fare in altri luoghi o nei supermercati. Alcuni grandi operatori esteri hanno deciso di non pubblicizzare team o eventi sportivi o proporre il divieto di scommesse durante gli eventi sportivi. Una autoregolazione anticommerciale e antieconomica. Il
di Roberta Falasca
mercato del gioco è maturo ed educato a numerose istanze e tipologie di gioco, anche autoregolamentate, il problema vero è la distribuzione e la canalizzazione della offerta e la soluzione non è certo la proibizione”. Il presidente AssoSicon ritiene che “il decreto dignità è un deterrente al gioco in ogni sua forma. Servirebbe una normativa nazionale e una razionalizzazione dell’offerta non basata sulle distanze ma sulla concentrazione di negozi e/o punti di gioco presenti sul territorio. L’equidistribuzione sul territorio dei punti vendita è stato un tema caro all’amministrazione per tanto tempo poi abbandonato con alcuni provvedimenti scellerati. La scelta del legislatore di seguire le logiche profittevoli dei grandi gruppi (players), che hanno di fatto spinto per una massimizzazione dell’offerta senza alcun criterio selettivo e qualitativo ed in particolare senza nessuna previsione di ripercussione sociale del fenomeno dell’intrattenimento del gioco, ci ha portato a questa situazione dove la ‘caccia alle streghe’ nel settore ha avuto inizio e non sembra aver fine, a causa di restrizioni inapplicabili, aumento delle tasse. Il gioco pubblico – conclude Palmieri - non è tale e non avrà futuro fin quando vive della gestione ibrida Stato (Adm) e di imprenditori privati (concessionari) che hanno logiche diametralmente opposte ed ognuno, di fatto, contrasta l’operato dell’altro. Lo Stato deve uscire fuori da ogni ipocrisia e non solo considerare questo settore come un bancomat dove attingere ogniqualvolta c’è un aumento delle tasse o altri settori da finanziare o calamità naturali da affrontare. Il tutto senza alcun riconoscimento pubblico. La gestione economica e commerciale del settore va affidata ai privati, (governance) in sistema autorizzativo e non oneroso come quello concessorio, mentre il controllo e l’integrità del settore va affidata allo Stato. In altre parole ad ognuno il suo ruolo distinto e a ognuno le proprie responsabilità”. RAFFAELE PALMIERI
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inchiesta politica
«È normale che in Italia si vieti di fare impresa?» IL PRESIDENTE DI ASCOB, SALVATORE BARBIERI, CHIEDE UN TAVOLO CON ASSOCIAZIONI E ISTITUZIONI SUL GIOCO E CHE VENGA NORMATO IL COMPARTO
“Lo
stravolgimento di quest’ultimo anno del mondo del gioco ha portato in noi la consapevolezza che poco si può fare per cambiare questo stato di cose. Tutto ciò che resta da compiere è capire e studiare i nuovi sviluppi, dal punto di vista giuridico, su questo settore”. Queste le parole di Salvatore Barbieri, presidente di Ascob, che ha rilasciato la sua intervista a Gioco News, dopo la pubblicazione delle linee guida di Agcom sull’applicazione dell’articolo 9 del decreto Dignità. “Ci aspettavamo l’interpretazione che Agcom ha fatto della norma sul gioco, anzi, in certi passaggi ha ritenuto che il gioco potesse ancora ‘sopravvivere’. Per esempio ha salvato le insegne e questo significa che tutti possono distinguere, appunto attraverso l’insegna, se si tratta di un punto di gioco legale o illegale. Non è facile per un operatore vivere in questo limbo dove non c’è niente di certo e niente di chiaro. Adesso, tutto quello di cui abbiamo bisogno, è ricevere dei chiarimenti, dei punti fermi. Purtroppo il problema di fondo, che non abbiamo capito in tempo, è che il gioco rappresenta un problema già di per sé. È un tema caldo, che viene stigmatizzato dall’opinione pubblica e ucciso dallo Stato. Non siamo stati in grado di capire in tempo la problematica che già di suo e da sempre si porta dietro il gioco e ora è tardi per fare qualsiasi cosa. Non ci resta che stare a guardare e adeguarci alla normativa. Ascob, già da tempo si è adeguata: infatti, per le nostre sale sono stati S A LVA T O R E B A R B I E R I
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predisposti dei vademecum da distribuire agli utenti e agli operatori, con tutto quello che si può e non si può fare. Con il decreto Dignità, che vieta di fare réclame sul gioco tramite i mass media, ci saranno senz’altro delle ricadute sul mondo della pubblicità. Purtroppo non c’è una uniformità normativa sul territorio nazionale: i Comuni se ne escono ogni giorno con una ordinanza nuova che limita gli orari di gioco oppure ci si sveglia la mattina con i sindaci oppure con le le Regioni che impongono un’altra distanza tra una sala scommesse o sala bingo e un luogo cosiddetto sensibile. Operatori e utenti sono disorientati, non c’è un’unica strada da intraprendere ma tante vie diverse che non portano a nulla, se non a demolire piano piano il settore del gioco. Normiamo e sediamoci intorno a un tavolo: vogliamo norme certe. Abbattiamo i preconcetti e mettiamoci seduti con istituzioni e associazioni per ridefinire il settore”. Il presidente Ascob pone una serie di domande: “È normale quello che sta facendo il Governo? È normale che in Piemonte la gente che lavora onestamente in un comparto legale come quello del gioco, debba essere massacrata e messa alla gogna? È normale che in Italia si vieti di fare impresa? Noi sappiamo che il sottosegretario all’Economia con delega al gioco, Alessio Villarosa, è aperto al confronto. Allora confrontiamoci. A mio avviso, il Governo doveva considerare tutto, doveva ponderare il sottile equilibrio che c’è tra il reale problema del gioco patologico d’azzardo e l’aspetto economico e occupazionale del settore gioco. Non è normale che in una società come la nostra, un imprenditore non sappia se può aprire un’attività, se può continuare a fare impresa, se può portare lo stipendio a casa”.
inchiesta
Tra divieti e ipocrisie CON L’APPROVAZIONE DEL DECRETO DIGNITÀ L’ITALIA HA APERTO LE PORTE, ANCHE IN ALTRI PAESI EUROPEI, A NUOVE E RIGIDE REGOLAMENTAZIONI DELLA PUBBLICITÀ DEL GIOCO CON VINCITA IN DENARO, CHE FINISCONO PER CONFERIRE UN VANTAGGIO SOPRATTUTTO AI MARCHI PIÙ AFFERMATI E CHE DISPONGONO DI UNA RETE RETAIL
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uando, nel 2018, il governo italiano ha annunciato la decisione di vietare la pubblicità e la sponsorizzazione del gioco d’azzardo nel Paese, era sembrata una misura estrema per controllare l’attrattiva del gioco d’azzardo e affrontare il problema da esso derivante. Ma nei nove mesi da quando la misura, inserita nel decreto Dignità, è stata approvata, un divieto totale di pubblicità sul gioco d’azzardo non appare più così grave nell’ambito della gamma di azioni che si stanno intraprendendo in tutta Europa. La Svezia è una delle giurisdizioni più recenti ad aver regolamentato il gioco d’azzardo su Internet, a partire da gennaio 2019. Anche in questo caso le condizioni pubblicitarie sono severe. Il regolatore svedese ha dichiarato che desidera evitare la “pubblicità eccessiva”, pur non stabilendo una definizione di “eccessivo”. Ma ciò che il regolatore ha chiarito è che “una violazione dell’obbligo di moderazione (nella pubblicità Ndr) è in genere considerata seria. La sanzione applicabile in un singolo caso dipende da diversi fattori, ad esempio il periodo di durata dell’infrazione”. I titolari di licenza nel mercato svedese dovranno fare molta attenzione nelle loro attività promozionali. Le associazioni di categoria del gioco d’azzardo si sono già mosse per compilare un codice di condotta. Una sezione riguarda il marketing tramite affiliati. Essa dichiara che i titolari di licenza sono in definitiva responsabili di tutti i contenuti pubblicati per loro conto e che devono assicurarsi che gli affiliati conoscano le linee guida di marketing e si attengano ad esse. Nel Regno Unito Gvc Holdings, che ha anche vari marchi sul mercato italiano, ha chiesto la fine di PROMOSPACE
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di Lorien Pilling, direttore di Global Betting e Gaming Consultants
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“tutte le pubblicità trasmesse di scommesse sportive nel Regno Unito, in qualsiasi momento della giornata, su eventi sportivi dal vivo e ripetuti (esentando le corse di cavalli)”. Questo divieto va oltre il divieto precedentemente proposto di “whistle-to-whistle” (ossia “da fischio d’inizio a fischio finale”) concordato alla fine del 2018 e inizierà con la nuova stagione calcistica 2019/2020. Un divieto di pubblicità conferisce un vantaggio ai marchi già affermati, in particolare quelli con una proprietà retail continua come i negozi di scommesse. In Italia, ad esempio, i punti vendita retail saranno ancora in grado di avere segnaletica e branding ma rigorosamente senza incentivi a scommettere. Vi è, naturalmente, un elemento di ipocrisia in alcune delle misure repressive sulla pubblicità di gioco d’azzardo perché le esenzioni al divieto sono spesso fatte per le lotterie o le corse di cavalli gestite dal governo (che hanno operazioni gestite dallo stato in alcune giurisdizioni), che sono considerate forme di gioco d’azzardo “accettabili””.
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L’emittente pubblica basca Euskal Irrati Telebista (Eitb) ha confermato che non trasmetterà più pubblicità legata al gioco d’azzardo attraverso le sue piattaforme Tv, Radio e digitali. A stabilirlo è il consiglio di amministrazione dell’Eitb, motivando la decisione con una nota in cui parla di una “applicazione necessaria” da parte dell’emittente regionale, allo scopo di “proteggere e salvaguardare il diritto dei più vulnerabili contro i gravi problemi di dipendenza che il gioco d’azzardo e le scommesse possono creare”. I media baschi confermano che sarà consentita unicamente la pubblicità di giochi di lotterie
provinciali e spagnole, oltre alla “pubblicità statica” delle quote di scommesse durante le trasmissioni Eitb delle partite di calcio locali. Insomma, alla fine, anche qui rischia di essere oscurato unicamente il gioco del poker, e poco più. Per una sorta di beffa per i giocatori, tenendo anche conto che il poker è da sempre ritenuto uno dei giochi dove prevale di più l’abilità e quindi sembra essere meno soggetto a dipendenza o comportamenti nocivi. Il tutto, come abbiamo analizzato poco sopra, quando in Spagna a livello “federale” si sta ancora discutendo sulla regolamentazione dell’Adv sul gambling.
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ker online - ha affermato già in passato che la linea di lavoro del suo dipartimento è quella di affrontare le misure negative che possono derivare dalla pubblicità, in particolare sui minori e nelle persone che hanno avuto problemi con il gioco, e di regolamentarne i contenuti. Esiste una crescita notevole nella pubblicità delle scommesse online, ad esempio nel mondo dello sport, e il governo spagnolo sta analizzando come i tentativi di regolare le comunicazioni commerciali non hanno ancora funzionato come nelle previsioni. Olagüe ha ricordato che lo 0,9 percento della popolazione è (e già era in precedenza) un giocatore patologico, spiegando anche che la percentuale non è aumentata di recente ma che va evitata anche “la benché minima possibilità” che questi dati cambino. Dal momento che l’Ocu, l’organizzazione dei consumatori spagnoli, attraverso il suo portavoce, Enrique García, ha chiesto che la pubblicità sul gioco d’azzardo sia bandita, come nel caso del tabacco e dell’alcool, attraverso una petizione che è stata anche sostenuta da Jene Camilo, presidente della Federazione di Madrid della Confederazione dei genitori di studenti (Ceapa), il quale chiede anche l’instaurazione di distanze fisse tra le scuole e parchi e i bookmakers terrestri. Il mondo è piccolo se si pensa all’Italia. D’altra parte, il direttore tecnico della Federazione spagnola dei giocatori riabilitati (Fejar), Juan José Lamas, sostiene che “non è vero” che è aumentato il numero di giocatori con problemi come si potrebbe pensare, ma quello che è accaduto è che è cambiato il profilo. Qualche anno fa il giocatore patologico medio era un uomo dai 40 ai 45 anni che giocava alle slot machine e oggi è un giocatore di sport e scommesse sportive online di età compresa tra i 20 ei 26 anni. Il direttore del Business Council of the Game (Cejuego), Alejandro Landaluce, si dice a favore della regolamentazione del gioco pubblicità, ritenendo deplorevole il fatto che gli ultimi tre governi non lo abbiano già fatto. Evidenziando come il cambiamento nel settore del gioco, inteso come comparto del bingo, casinò delle slot e del gioco online – poker compreso – verso l’esaltazione della sua componente di intrattenimento, è il modo migliore per difendere un settore che muove ogni anno circa 40 miliardi di euro.
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er policy non commentiamo mai leggi e provvedimenti di altri Paesi membri. E non commentiamo neanche le linee guida Agcom sul decreto Dignità che abbiamo comunque letto e seguito. Purtroppo non ci sono novità neanche sulla giurisdizione vigente nel nostro Paese sul tema della pubblicità di gioco d’azzardo”. Chiaro, sintetico, lapidario, Guillermo Olagüe Sánchez, sub director of Gaming regulation del Ministero del Tesoro spagnolo, che sta seguendo da mesi, in prima persona, il tema della regolamentazione dell’Adv sul gambling nella sua nazione. Anche in Spagna, con il notevole boom registrato negli ultimi anni dal gioco online, si sta assistendo a un crescente impulso delle pubblicità di siti di gioco che rischiano di finire fuori controllo. Eppure esiste già un codice di valutazione e di autovalutazione, di condotta e di autocondotta per gli operatori e per il regolatore con, addirittura, gli stessi giocatori che possono esprimere gradimento per gli spot e analizzare le varie forme di comunicazione che li “colpiscono”. Tuttavia, vista la crescita di operatori di gioco online e quindi il proliferare di spot che, attualmente, sono permessi senza limitazioni, se non appunto per questo tipo di valutazioni, è maturata la convinzione che serva un intervento governativo che definisca nuove regole e limiti per le promozioni. Olagüe – grande conoscitore dell’industria del gaming e tra i più grandi sostenitori della liquidità internazionale sul po-
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di Cesare Antonini
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Spagna ancora allo stallo per la gambling Adv
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TUTTO FERMO NELLA PENISOLA IBERICA IN MERITO ALLA REGOLAMENTAZIONE (E NON AL DIVIETO) DELLA PUBBLICITÀ SUI GIOCHI. MA I BASCHI HANNO GIÀ VIETATO MOLTE FORME DI PROMOZIONE, SPECIE PER IL POKER.
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La nuova frontiera del gioco online Per resistere all’impatto di decreto Dignità e aumenti fiscali il gaming a distanza è chiamato a reinventarsi e a puntare verso forme tipiche dell’entertainment, secondo Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano. Il Mobile, in particolare, vede aumentare l’offerta disponibile e la qualità, confermando la sua irresistibile ascesa.
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ono stati mesi caldi per il settore del gioco online italiano: dal decreto legge ‘Dignità’ della scorsa estate, all’incremento del regime fiscale previsto con la Finanziaria di fine anno, ai nuovi indirizzi politici intrapresi dal recente attuale governo che ha dichiarato, tramite la voce del nuovo sottosegretario del ministero dell’Economia e delle finanze con delega ai giochi – Alessio Mattia Villarosa – di voler ridurre l’offerta di gioco legale e la sua propaganda. Complice un certo grado di incertezza sull’applicabilità del Dl Dignità e le varie proroghe concesse, non si è però verificato un immediato contraccolpo al giro d’affari generato dal mercato legale
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di Francesca Mancosu
italiano. Nel 2018 i volumi di gioco e la spesa dei consumatori sono infatti cresciuti rispetto al 2017, seppur con tassi inferiori di quelli registrati nell’ultimo biennio, trainati da casinò games e scommesse sportive”. A confermare la tendenza è Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, che traccia i prossimi scenari del settore. “Ma che succederà in futuro? Presto per dirlo. Tre i principali fattori che potrebbero condizionare il mercato nell’immediato futuro: le recenti elezioni europee potrebbero portare nuove vedute al Governo, se non la formulazione di una direttiva europea in materia di giochi o l’attuazione del tanto discusso riordino del settore; l’evoluzione del bando di gara per l’assegnazione delle concessioni per il gioco a distanza tenutosi nel corso del 2018 e delle strategie degli operatori di gioco, soprattutto di quelli nuovi entranti nel mercato italiano; gli effetti attuativi del Dl Dignità successivi alla delibera di aprile firmata dall’Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contenente le linee guida per l’applicazione del testo normativo che hanno chiarito i confini e le modalità lecite di pubblicità e comunicazione”.
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Le limitazioni alla pubblicità e alla comunicazione potrebbero dunque portare il mercato a spingersi ulteriormente verso forme tipiche dell’entertainment, agendo sulla soddisfazione all’esperienza di gioco e, di conseguenza, sulla fedeltà al concessionario. Sembra pertanto essere questa la strada per la sostenibilità dell’industria del gioco”.
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Proprio quest’ultimo tema, più volte trattato dagli addetti ai lavori e sostenuto dagli operatori del settore, merita un approfondimento. “Il criterio di fondo che ha caratterizzato la redazione delle linee guida di Agcom sul divieto di pubblicità imposto dal Dl Dignità per gli operatori di gioco d’azzardo autorizzati in Italia è stato l’incentivazione al gioco. Un’attività di marketing e comunicazione è stata pertanto valutata in funzione del fatto che fosse destinata a incentivare o meno al gioco i consumatori italiani, con l’obiettivo di limitare ulteriormente il gioco problematico. Questo lavoro ha portato dunque a ritenersi esentate dal divieto le attività di comunicazione B2B, le comunicazioni descrittive e informative (fondamentali per presentare l’offerta legale e i rischi di un gioco incontrollato) e alcune attività B2C, come il Seo e la comparazione di quote (per le scommesse) in quanto la prima attività avviene a valle della decisione del giocatore di approcciarsi al mondo del gioco e la seconda ha principalmente carattere informativo. Le linee guida di Agcom hanno pertanto smorzato, pur mantenendone la ratio originaria, l’effetto del Dl Dignità, limitandone l’applicabilità. Risultato indiretto, ma consapevole, di questo lavoro è direzionare l’operatore di gioco verso un marketing responsabile che abbia come obiettivo finale quello di promuovere un gioco sano e sostenibile. È proprio il tema sostenibilità del settore uno dei più caldi e dibattuti a livello internazionale. E l’attenzione al tema dei principali regolatori, nel mondo britannico in primis, è sempre più forte. Ma ciò cosa comporterà? Cambierà solo il modo di comunicare o cambierà anche il modello di business degli operatori? A mio avviso, gli operatori rivedranno le loro logiche di business passando dalla ricerca della massimizzazione nel breve periodo del valore del giocatore alla massimizzazione della vita media del giocatore stesso”, puntualizza Fraternali. “Fino ad ora il mercato era caratterizzato da elevati costi d’acquisizione del giocatore e da bassi costi di transizione per il giocatore il quale, attratto da pubblicità e promozioni, spesso manteneva un comportamento infedele al brand.
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LE PROSPETTIVE PER IL MOBILE, SULLE ORME DEL REGNO UNITO “Il Mobile è un fenomeno sempre più rilevante e pervasivo nella vita dei consumatori. Lo smartphone ormai è il primo touchpoint nella relazione consumatore-impresa e viene utilizzato in ogni singola fase del processo d’acquisto: dall’acquisizione delle informazioni alla fruizione del servizio, dall’acquisto del bene alla richiesta di assistenza. Ciò è vero a livello mondiale e ancor più in Italia dove la diffusione degli smartphone e il numero medio di device a utente sono tra i più elevati. Insomma, il Mobile sta annullando quel gap tecnologico/digitale che gli italiani avevano storicamente acquisito con il computer”, evidenzia il direttore dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano. “Secondo Comscore, sono oltre 32 milioni gli italiani che ogni mese utilizzano dispositivi mobili (smartphone e tablet) per collegarsi a Internet, pari all’82 percento della popolazione online. Inoltre, ben il 41 percento di questi individui naviga solo da Mobile. Complessivamente si spendono connessi al web da Mobile circa 60 ore al mese (ossia circa 2 ore al giorno), pari al 75 percento del tempo speso online. Questo comportamento si riflette in maniera naturale anche sul gioco online. Sempre secondo Comscore, il consumatore accede a contenuti di intrattenimento principalmente da Mobile: il 45 percento dei consumatori ci accede esclusivamente da device mobili, mentre un altro 43 percento combina i device mobili al desktop. E i risultati sono evidenti: secondo i dati dell’Osservatorio Gioco online del Politecnico di Milano, nel 2017 la spesa in gioco da Mobile ha superato i 350 milioni di euro, in crescita del 50 percento circa e incidendo per oltre un quarto sulla spesa complessiva in gioco online. L’incidenza però è significativamente diversa per tipologia di gioco: nelle scommesse sportive – caratterizzate da un’esperienza di gioco più facilmente fruibile da device mobili e dall’importanza delle puntate ‘live’ – è stata del 39 percento, mentre nei casinò games e negli skill games – in cui l’esperienza di gioco è più complessa e lunga – è stata rispettivamente del 17 percento e del 15 percento. Complici lo scenario precedentemente descritto e gli investimenti degli operatori di gioco su questo canale in termini di ampliamento dell’offerta disponibile e di qualità dell’esperienza di gioco, il Mobile gaming è di certo un fenomeno in ascesa e in questi anni, con ogni probabilità, raggiungerà le dimensioni e la rilevanza che detiene nel Regno Unito, dove il Mobile è diventato il primo canale per traffico e transato”.
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l’ha detto che chi fa da sé fa per tre? Sicuramente questo detto non vale per la felice collaborazione tra due protagonisti del settore italiano del gioco, che assieme volano ben oltre i confini nazionali. Parliamo di Octavian Gaming Solutions e di WorldMatch, veri e propri “esportatori” del gioco made in Italy in Europa e nel mondo. A spiegare la nascita della partnership tra le due società è Simone Pachera, Ceo di Octavian: “Forte di un’esperienza di 15 anni nel mercato retail e di un portfolio di oltre 150 titoli, Octavian è ormai riconosciuta da tutti gli operatori del settore del gaming come azienda leader del mercato italiano landbased. Di fronte a questo risultato e per assecondare il continuo bisogno di nuovi obiettivi che è ormai parte del nostro Dna, circa tre anni fa abbiamo abbiamo pensato che era arrivato il momento di investire su nuovi mercati proponendo i nostri titoli di maggior successo anche ai giocatori del gambling online e social. Conoscevamo già le qualità di WorldMatch: la grande professionalità del team tecnico, la forte visione internazionale, senza dimenticare l’infrastruttura tecnologica che consente alla compagnia di essere integrata con tutti i principali operatori italiani ed esteri. Tutti questi motivi ci hanno spinto ad investire in WorldMatch entrando nel capitale sociale e acquisendo il 50 percento delle quote societarie. La partnership si sta rivelando sicuramente win-win. Da un lato Octavian è riuscita a ridurre il time-to-market con un portfolio di titoli online che conta
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OCTAVIAN GAMING SOLUTIONS & WORLDMATCH L’UNIONE FA LA FORZA (ANCHE) NEL GAMING! già 15 giochi; dall’altro il network di relazioni di Octavian e WorldMatch hanno rispettivamente consentito di allargare l’offerta nei mercati emergenti e di distribuire i contenuti di gioco Octavian presso i clienti WorldMatch già attivi in Europa e America Latina”. In dettaglio, il Ceo di WorldMatch, Andrea Boratto, spiega: “Lavoriamo con operatori attivi in ogni parte del mondo, abbiamo visto mercati nascere praticamente da zero, ci siamo prodigati per accompagnare gli operatori durante i processi di regolamentazione che hanno recentemente caratterizzato alcuni mercati e quotidianamente partecipiamo alla continua evoluzione di un settore da sempre in trasformazione. Ogni paese ha le proprie caratteristiche e non è semplice proporre dei giochi che per tematica, musiche, colori ecc siano in grado di accontentare i gusti di tutti. Molti giocatori sono anche superstiziosi e, banalmente, i numeri e i colori portano fortuna o sfortuna a seconda del paese e delle culture. Il denominatore comune di un prodotto di successo è certamente la qualità complessiva, la cura dei dettagli e la creatività delle tematiche proposte; tutte caratteristiche che abbiamo ritrovato nella filosofia di produzione di Octavian e che già il mercato terrestre ha ampiamente premiato e dimostrato di apprezzare. Online e terrestre sono destinati a convergere sempre di più nel prossimo futuro ed è proprio in quest’ottica che la collaborazione con Octavian diventerà presto ancora più strategica e sinergica. Per certi versi possiamo dire che per ora abbiamo solamente scaldato i motori”. “La collaborazione tra WorldMatch e Octavian si è concretizzata in una sinergia che eleva esponenzialmente l’unione delle professionalità presenti nelle due compagnie”, evidenzia il Ceo di Octavian. “Questo si traduce in una incredibile rapidità nell’adeguarsi ai requisiti normativi dei nuovi mercati regolamentati e nel riuscire sempre a proporre soluzioni di gioco che rispon-
dono ai gusti dei giocatori di ogni parte del mondo. Insomma, il punto di forza principale è sempre lo stesso: l’attenzione maniacale per il prodotto offerto”. Quali sono i prodotti di punta che proponete, assieme con Octavian, nei mercati italiano ed estero? “Sul mercato italiano – annuncia Boratto - contiamo di rilasciare, entro la fine del 2019, la versione online dei titoli Awp top-seller di Octavian; parliamo di prodotti che nel mercato retail hanno raccolto dei successi molto ampi e che certamente i nostri clienti conoscono bene: Sahara, Re Mida, Golden Egypt, King Neptun e Treasure Hunter. Ai top seller affiancheremo dei prodotti di nuova concezione e altissima qualità che, frutto anche di un intenso lavoro a quattro mani tra il team di sviluppo di Octavian e quello di WorldMatch, usciranno quasi in contemporanea sia sul mercato retail che quello online. Abbiamo in programma di proporre la stessa linea di prodotti anche all’estero, con particolare riguardo per alcuni importanti mercati regolamentati su cui stiamo investendo molto: Spagna, Portogallo e Colombia”. “Tutti i titoli online Octavian - conclude Pachera - sono sviluppati utilizzando le più moderne tecnologie Html5 e sono completamente responsive, adattando l’interfaccia di gioco a ogni tipo di device (mobile, tablet o desktop) e ad ogni tipo di schermo (vertical o widescreen). Octavian, forte dei propri team di designer in-house, è in grado di realizzare titoli dotati di un comparto grafico che non ha eguali nel settore e di proporre giochi dalle regole semplici, immediate e sempre intriganti”.
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SPORT DIGITAL MARKETING FESTIVAL
SPORT E WEB SI INCONTRANO A RICCIONE
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Una giornata intensiva di formazione verticale sul digital marketing nel mondo sportivo è in programma nella cittadina romagnola il 12 giugno
nella vita di ognuno di noi esiste lo sport e poi anche il mondo virtuale, a Riccione, il prossimo 12 giugno, queste due realtà si incontreranno e daranno vita a “Sport Digital Marketing Festival”, una giornata di formazione che si svolgerà al palazzo dei Congressi di Riccione rivolta a chi lavora in club e squadre, organizzazioni sportive a tutti i livelli, e associazioni dilettantistiche. Ma non solo, il corso di formazione è rivolto a responsabili e addetti uffici marketing e commerciali, agenzie di comunicazione, social media marketing e pr, freelance e blogger. Anche gli studenti universitari, neolaureati possono avvicinarsi a questo mondo tramite questa esperienza. Giornalisti, uffici stampa e professionisti della comunicazione ma anche start up, Pmi e aziende, imprenditori del settore wellness possono frequentare il corso per avere un quadro generale sui metodi di comunicazione digitale. In ultimo, il corso è rivolto anche ad atleti ed ex atleti di tutti gli sport, appassionati di sport e di digital marketing. Gioco News ha intervistato Arianna Ioli, coordinatrice dell’evento. Sport, giornalismo e web marketing: qual è il cuore pulsante dell’evento “Sport Digital Marketing festival”? Qual è la sua mission? “Lo Sport Digital Marketing Festival vuole essere un evento di formazione di altissimo livello. Abbiamo chiesto a super star del mondo dello sport, del giornalismo e del web marketing di raccontare la propria esperienza di business legata al web marketing con l’obiettivo di aprire ai partecipanti le porte di un mondo, quello dello sport business, dove c’è spazio per crescere per chi già lavora nel settore e per chi comincia a muovere i primi passi. Questo l’obiettivo e anche la promessa del festival”. Un evento così importante in programma a Riccione richiama nomi importanti: chi interverrà al Festival? “Siamo davvero entusiasti della line-up di questa edizione – spiega ancora la coordinatrice dell’evento, Ioli. Ci saranno Linus, direttore artistico di Radio Deejay e ideatore della Deejay Ten, Maurizia Cacciatori leggenda del volley italiano, Pierluigi Pardo giornalista Mediaset,
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conduttore di Tiki Taka, Marco Belinelli, NBA Champion, Alessandro De Rose, campione di Tuffi High Diving, Frank Vitucci, super coach del basket italiano, Riccardo Moraschini, cestista del New Basket Brindisi, Vanessa Villa, campionessa italiana di karate e influencer e Giuseppe De Bellis, direttore Sky Tg24 e direttore editoriale Sky Sport Digital. Accanto a loro, i super esperti di web marketing Carlotta Silvestrini, Gianmarco Terracciano e Riccardo Scandellari e un focus speciale su Facebook e Instagram tenuto da Michael Vittori e Roberta Pinna. Non dimentichiamo che presenta, anche nel 2019, il mitico Rudy Bandiera da cui c’è sempre moltissimo da imparare”. Secondo lei una buona comunicazione è il biglietto da visita di aziende e istituzioni, qual è il segreto per avere una buona immagine? “Penso che non ci sia una ricetta magica per una comunicazione di successo, ma avere alle spalle professionisti seri e affidabili, studiare, formarsi per diventarlo e avere la costanza di rimanere sempre aggiornati sono già ingredienti decisivi. Soprattutto la capacità di aggiornarsi: sembra una banalità ma il mondo della comunicazione e dei social cambia in modo talmente veloce che quello che è nuovo oggi, il prossimo anno sarà già stato coinvolto in qualche rivoluzione. Inoltre, parlando di immagine, gli errori sui social si pagano cari. Ci vuole un attimo a distruggere un lavoro ben fatto. L’immagine va curata e bisogna saperlo fare. È sempre meglio gestirsi bene e lasciarsi gestire da chi ha le spalle rese forti dall’esperienza, prima di fare errori che arrampicarsi sugli specchi per rimediare”. A suo modo di vedere, i leader politici che sfruttano bene i canali social, hanno più successo di chi non è in rete? “Ovviamente sì. Vale nello sport, in politica, ovunque. Lavorare bene in campo social e cavalcare con successo la digital transformation è un punto di forza spesso determinante in qualsiasi campo”. Cosa ne pensa delle fake news? “In questo caso bisognerebbe tornare alle basi del giornalismo classico: le fonti vanno verificate”.
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Eventus International fa il punto sulla legislazione statunitense sul gioco
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loro regime, il governo sta assumendo un ruolo di supporto, fornendo una guida in termini di regolamentazione e legislazione delle scommesse nei rispettivi stati”. A suo giudizio, il gioco negli Stati Uniti sta crescendo economicamente? “Decisamente. Le scommesse sportive rappresentano attualmente il 70 percento delle entrate globali del gioco d’azzardo, superando tutti gli altri settori e forme di gioco d’azzardo. Il mercato statunitense non fa eccezione. Le indicazioni sono che più della metà dello Stato che legalizza i disegno di legge in sospeso, include il permesso per le scommesse mobili, il che significa che una parte molto più ampia della popolazione ha accesso alle scommesse. Con più Stati che legalizzano le scommesse sportive, questo numero è destinato a crescere”. Questo settore potrebbe essere la forza trainante per altri settori? “Certamente, oltre alla riscossione dei ricavi da tasse di licenza, tasse di gioco, e altre tasse e multe, questo settore contribuirà a un’ulteriore crescita nei settori dei servizi, della vendita al dettaglio e degli immobili. La creazione dell’industria delle scommesse sportive negli Stati americani è destinata a creare migliaia di opportunità di lavoro, contribuendo ulteriormente al Pil annuale degli Stati Uniti”. LEDRITTE DELMAESTRO
Stati Uniti. Il primo giorno Aasbs offrirà informazioni sull’attuale posizione del processo di legalizzazione e sulla storia che porta allo status quo. Relatori e gruppi di esperti consiglieranno sulla legalizzazione delle scommesse sportive nei rispettivi stati e discuteranno le migliori pratiche nella regolamentazione delle scommesse sportive sostenibili. Il secondo giorno si concentrerà sul ruolo dei media, sulle aspettative dei consumatori e sulla market intelligence”. Qual è l’argomento principale della fiera di quest’anno? “Il punto focale di quest’anno riguarda la regolamentazione e l’infiltrazione delle scommesse sportive come mercato emergente negli Stati Uniti”. Secondo lei , qual è il contributo degli operatori presenti alla fiera? “Gli Stati Uniti locali e diversi operatori internazionali condivideranno le loro storie di successo delle operazioni di scommessa oltre a fornire preziose linee guida e consigli ai potenziali candidati nel mercato americano e coloro che lanciano nuove operazioni”. Tra i relatori che prenderanno parte alle conferenze, ci sono rappresentanti del Governo. Quale linea ha il governo attuale sui giochi? “Con diversi stati degli Stati Uniti che hanno già legalizzato le scommesse sportive o nel processo di creazione del
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America ha sempre tenuto ai suoi sport, la sua gente li tiene in grande considerazione. Soprattutto il football americano e il baseball sono passatempi molto amati. Ed è proprio il tema dello sport al centro dell’All American Sports Betting Summit che si svolgerà il 18 e il 19 giugno, a Monmouth Park Racetrack (in New Jersey, Stati Uniti). Tenendo presente la passione per lo sport e alla luce dei recenti cambiamenti nella legislazione sulle scommesse sportive che sono stati consentiti dalla Corte suprema americana, Eventus International cerca di riunire un gruppo di professionisti delle scommesse sportive di fama internazionale per condividere i loro segreti con il successo con il mercato americano. Gioco News ha intervistato il produttore di contenuti di Eventus International, Timonette Hammond. All American Sports Betting Summit è un’importante fiera: quali saranno le novità di quest’anno? “La decisione del 2018 della Corte suprema degli Stati Uniti di rovesciare il divieto federale sulle scommesse sportive ha aperto le porte alle opportunità di scommessa sportiva nella spumeggiante cultura sportiva americana. Con questo come sfondo, il tempo è l’ideale per esplorare le dinamiche che influenzano il mercato delle scommesse negli
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BETTING SPORTIVO, L’AMERICA CONTINUA A SOGNARE
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LE ATTIVITÀ LEGATE AL GIOCO HANNO UNA FORTE COMPONENTE DI CREATIVITÀ: GLI STRUMENTI PER TUTELARE QUESTE OPERE DELL’INGEGNO
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Gaming in cerca di autore
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diritto di autore tutela le opere dell’ingegno aventi carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia qualunque ne sia il modo e la forma di espressione. Il diritto d’autore quindi tutela la creatività in tutte le sue forme. Il gaming è creatività: i personaggi che vediamo sulle slot machine, i tappeti di gioco, i tavolo da gioco, gli accessori per il gioco di carte, le interfaccia grafiche, il software, i filmati, il format di un gioco... possono essere tutti opere protette dal diritto d’autore. La legge d’autore fornisce solo un elenco esemplificativo delle opere protette tra cui figurano le opere letterarie, le opere e le composizioni musicali, i disegni e le opere dell’architettura, le opere dell’arte cinematografica, le opere coreografiche, le opere fotografiche, i programmi per elaboratore, le banche di dati e le opere del disegno industriale che pre-
L’AUTORE
Avv. Serena Corbellini Legal advisor JJ Gaming srl
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sentino di per sé carattere creativo e valore artistico. La differenza tra il diritto di autore e le altre forme di tutela di cui ho scritto nei miei precedenti articoli è la nascita del diritto: se per il brevetto e il design occorre un deposito e quindi il riconoscimento di un titolo, per il diritto d’autore è sufficiente l’esteriorizzazione dell’opera, cioè la sua pubblicazione o il suo utilizzo in commercio. È un’utilizzazione anche l’esibizione ad una mostra/fiera o altro evento pubblico. I depositi comunque previsti dalla legge hanno solo lo scopo di agevolare la prova del diritto d’autore. L’autore di un’opera dell’ingegno ha il diritto esclusivo di pubblicare l’opera e di utilizzarla in ogni forma e modo, originale o derivato, nei limiti fissati dalla legge d’autore e conseguentemente anche di vietare che altri utilizzino la sua opera senza il suo consenso, oppure di autorizzarne l’utilizzo verso il pagamento di un prezzo, attraverso la stipulazione di un contratto di licenza che preveda il pagamento di una royalties per l’utilizzo per determinati scopi dell’opera dell’ingegno altrui. I diritti di utilizzazione economica dell’opera durano per tutta la vita
dell’autore e sino al termine del settantesimo anno solare dopo la sua morte. L’autore di un’opera dell’ingegno è titolare inoltre dei cosiddetti diritti morali di autore: indipendentemente dai diritti esclusivi di utilizzazione economica e anche dopo la cessione degli stessi, esso conserva il diritto di rivendicare la paternità dell’opera e di opporsi a deformazioni della stessa. L’autore di un’opera deve cioè sempre essere riconosciuto come tale nelle forme d’uso che sono diverse per ciascuna tipologia di opera e può vietare che altri, pur autorizzati a utilizzarla, la modifichino o ne deformino o alterino il significato. I diritti morali sono inalienabili, cioè non possono essere ceduti e non hanno limiti temporali. Il diritto d’autore è oggetto di una recente proposta di modifica finalizzata all’adattamento della disciplina ai nuovi utilizzi delle opere su internet: la proposta di direttiva sul mercato unico digitale non è ancora stata approvata in via definitiva. La proposta è finalizzata ad adattare a livello europeo normativa del diritto d’autore ai nuovi modelli di business a al ruolo di Internet quale principale mercato per la distribuzione e l’accesso ai contenuti protetti dal diritto d’autore. Poiché la normativa sul diritto d’autore è molto sfaccettata e la normativa in via di evoluzione rimando ai miei prossimi articoli un approfondimento sulle varie opere dell’ingegno rilevanti nel mondo del gaming.
normativa politica IL MINISTRO DELL’ECONOMIA GIOVANNI TRIA
Come può uno Stato Il Consiglio di Stato chiede al Ministero dell’Economia come possano indirsi le gare di scommesse e bingo in presenza del permanere della “Questione Territoriale”, senza l’attuazione dell’Intesa e senza il necessario adeguamento da parte delle Regioni
Con
due pareri interlocutori, resi al Ministero dell’Economia e delle Finanze all’esito dell’adunanza del 27 marzo 2019, il Consiglio di Stato ha risposto in merito alle proposte di attuazione della gara scommesse e della gara bingo, formulate dal medesimo Ministero nel tentativo di uscire da un regime di proroga che se, da un lato, nell’opinione comune si palesa come eccessivamente prolungato, dall’altro, sempre nell’opinione comune, è chiaro abbia origine nel permanere dell’arci-noto problema dei divieti sulla sostanziale totalità dei territori generati dagli errori tecnici che viziano i distanziometri che espellono le realtà esistenti non permettono installazione di nuove (Cfr., in particolare, Consiglio di Stato, pareri interlocutori nn. 1057/2019 e 1068/2019). In particolare, il Consiglio di Stato nei pareri non fa altro che ribadire questi concetti e queste perplessità. E infatti chiede esplicitamente al Governo come possano essere indette le gare per l’assegnazione di nuovi punti di gioco pubblico scommesse e bingo, in sostituzione di quelli in essere scaduti ed in proroga, posto che attualmente, nel 2019, risulta ancora pendente il problema della cosiddetta “Questione Territoriale”. Per una panoramica degli effetti espulsivi dei territori in Italia può richiamarsi “La Questione Territoriale – Il Proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale” edito da Gn Media nel 2016 in cui, tra l’altro, sono stati raccolti studi e perizie prodotti dal lontano 2011. Il
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richiamo viene effettuato soprattutto per la prefazione che l’allora sottosegretario al ministero dell’Economia con la delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, aveva inteso apporre allo studio, confermando che il testo rappresentasse un quadro della situazione esistente e dunque dimostrando consapevolezza piena della problematica sollevata e dimostrata. Tale passaggio si palesa di interesse anche per il fatto che lo stesso Governo dell’epoca, nella persona dello stesso sottosegretario, proprio in quei mesi avesse lavorato per trovare quell’intesa tra Stato e Ragioni sulla questione territoriale, voluta dal legislatore a dicembre del 2015 nella legge di stabilità per il 2016, in vista dell’esigenza di realizzare le gare, ma anche per mettere fine alle altre conseguenze dell’effetto espulsivo, quali la cancellazione dell’offerta pubblica di gioco della sostanziale totalità dei territori. Ebbene, riguardo tale ultimo aspetto, nei pareri il Consiglio di Stato pone al ministero dell’Economia e delle Finanze un’ulteriore tema: quale sia la ragione per la quale, ad oggi, non sia stata ancora attuata quell’Intesa tra Stato e Regioni tanto inizialmente voluta (solo?) dal Governo, poi raggiunta nel 2017 e che chiaramente prevede la presenza, sia pure ridotta tuttavia capillare, dell’offerta di gioco pubblico sui territori, per l’eliminazione dell’Effetto Espulsivo. In buona sostanza, il Consiglio di Stato, di fatto, lamenta che con queste premesse le Regioni non abbiano adattato le proprie norme locali sulla distribuzione del gioco pub-
COME PUÒ UNO STATO
blico ai principi contenuti nell’Intesa, non abbiano eliminato l’errore tecnico che determina l’effetto espulsivo delle realtà esistenti e l’impossibilità di apertura dei punti messi a gara scommesse e bingo, sulla sostanziale totalità del territorio, non abbiano ottemperato al precetto di adeguamento all’Intesa imposto con la legge di Stabilità del 2018. Leggendo i pareri emerge tra l’altro quanto segue. “Il Ministero ha (…) evidenziato che negli ultimi anni si è assistito al proliferare di normative regionali e comunali, spesso difformi tra loro, che hanno generato una vistosa frammentazione del quadro regolatorio, ragion per cui il legislatore (articolo 1, comma 936, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, legge di stabilità per il 2016) ha previsto la definizione in sede di Conferenza unificata, entro il 30 aprile 2016, (…) dei criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età (…). La successiva legge n. 205 del 27 dicembre 2017, all’articolo 1, comma 1049, ha poi previsto che, “al fine di consentire l’espletamento delle procedure di selezione (…), le regioni adeguano le proprie leggi in materia di dislocazione dei punti vendita del gioco pubblico all’intesa sancita in sede di Conferenza unificata in data 7 settembre 2017”. Sennonché, aggiunge il Ministero, non risulta che le Regioni interessate abbiano adeguato le proprie leggi alla citata intesa”. E ancora: “non si comprende dagli atti se e in che modo i contenuti di questa intesa siano stati valutati e tenuti presenti nella redazione dei documenti di gara, nei quali non sembrano invero richiamati. Né si forniscono delucidazioni sulle ragioni della mancata adozione del decreto ministeriale, che pure spetta alla competenza del Ministero riferente, né (…) informazioni circa lo stato dell’arte, le ragioni del ritardo e/o le eventuali diverse scelte amministrative che presiedono eventualmente alla decisione di soprassedere all’emanazione di tale decreto e perché esso possa esser ritenuto non necessario. Né si forniscono elementi di valutazione, pur necessari, riguardo alla ritenuta non ostatività, ai fini della procedura di gara, della mancanza di tali atti, che pure paiono essere in qualche modo configurati dalla legge come presupposti per l’indizione delle gare”. Per tali ragioni, sul punto il parere conclude che: “appare comunque necessario che il Ministero fornisca più approfondite e complete valutazioni riguardo ai profili ora evidenziati, concernenti la possibilità di procedere in assenza di decreto ministeriale di recepimento dell’intesa sancita in Conferenza unificata, in assenza delle leggi regionali attuative previste dalla legge e, in ogni caso, se e in che misura i soli contenuti dell’intesa possano sopperire alle suddette mancanze e, in caso positivo, se e in che modo essi debbano essere considerati e inclusi nei documenti di gara (oppure perché si possa ritenere legittimo escluderne ogni rilevanza e applicabilità in questa sede)”. A ben vedere la Questione Territoriale e il proibizionismo di fatto che in concreto ne consegue sulla sostanziale totalità dei territori si palesano ormai di dominio pubblico. Questione Territoriale e Proibizionismo
sembrano non avere più necessità di essere dimostrati. A ben vedere la consapevolezza della loro esistenza sembra poter essere registrata, oltre che a livello scientifico, sia a livello legislativo (si pensi alle numerose leggi di Stabilità che hanno predicato il raggiungimento di un’Intesa tra Stato e Regioni), sia a livello esecutivo (si pensi tra tutti alla prefazione al teso del 2016 da parte dell’allora sottosegretario al ministero delle Finanze del Governo promotore della stessa Intesa e più in generale ai numerosi tentativi di riordino), sia a livello giudiziario (si pensi, infine, ai pareri in commenti). Assodata la conoscenza del problema, dunque, deve aprirsi ora ufficialmente una stagione di denunzia del fatto che, nonostante la consapevolezza del problema, tuttavia nessuno dei poteri, nessuno dei pilastri della democrazia, ha potuto indicare sinora la via della soluzione. In fondo, guardando al potere legislativo, da un lato, il legislatore a livello centrale regolamenta il gioco pubblico, dall’altro, a livello locale impone di espellerlo dalla sostanziale totalità del territorio. E ancora, guardando al potere esecutivo, da un lato, i Governi predicano e annunciano l’Intesa tra Stato e Regioni e la riforma del settore e, dall’atro, non li portano a termine. Infine, guardando al potere giudiziario, da un lato, il Consiglio di Stato formula i due pareri oggi in commento denunziando il permanere della Questione Territoriale, dall’altro, tuttavia non manca di giudicare “a norma” l’effetto espulsivo della Provincia di Bolzano (con una sentenza, per la verità sospesa per gli attivati giudizi di revocazione di cui si è detto nei numeri scorsi). Corto circuito istituzionale? Eh si, quantomeno cortocircuito istituzionale. E a rimetterci, come ripetiamo da sempre, sono gli utenti che non ricevono l’adeguata ed effettiva tutela della salute e del risparmio, le imprese ed i lavoratori del settore, che vedono calpestati i propri diritti, fino alla cancellazione in ragione di inadeguate tutele, gli altri interessi pure tutelati dalla Costituzione quali l’ordine pubblico, per l’apertura delle porte all’offerta illegale, ed il gettito erariale che più prima che poi risentirà L’AUTORE definitivamente delGeronimo Cardia lo sversamento della Avvocato, Dottore Commercialista e domanda nell’offerta Revisore Contabile Studio Cardia e Cardia www.gclegal.it illegale.
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Sicurezza e tecnologia ma anche tanta incertezza IL FUTURO DEL SETTORE DEGLI APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO PASSA PER UN INCREMENTO DELLA SICUREZZA DETTATO DALLE NUOVE TECNOLOGIE, MA È ANCORA CONDIZIONATO DALL’ECCESSIVA INDETERMINATEZZA POLITICA E NORMATIVA di Alessio Crisantemi
Nel
continuo trambusto che continua a ingenerarsi attorno al comparto degli apparecchi da intrattenimento, su un solo punto sembrano essere tutti d’accordo. La necessità – o, comunque, l’importanza – di perseguire e raggiungere dei livelli sempre più alti di sicurezza, anche attraverso l’impiego di nuove tecnologie. È quanto emerso chiaramente dal recente dibattito organizzato a Roma da Acmi Interactive, l’associazione che rappresenta i costruttori di giochi, dal titolo: “A tutela del consumatore”, dove tutti hanno espresso chiaramente il proprio punto di vista su questi temi. Governo compreso, attraverso le parole affidate all’onorevole Carlo Durigon della Lega, sottosegretario al ministero del Lavoro e alle Politiche Sociali, secondo il quale “grazie all’adozione di tecnologie e strumenti innovativi - come l’introduzione della tessera sanitaria sui giochi e l’applicazione per il controllo degli orari, viene innalzato il livello di sicurezza e di salvaguardia dei consumatori”. Durigon ritiene “di grande rilievo” lo scopo del convegno teso a “diffondere una più ampia consapevolezza delle importanti misure di salvaguardia, promosse dal Governo all’interno della filiera, attribuendo agli operatori di settore un ruolo sempre più incline ad una effettiva responsabilità sociale”. Sottolineando anche l’esigenza di una “responsabilizzazione della filiera chiamata ad attuare le nuove misure”. In effetti, accanto agli
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aspetti tecnologici, sono da considerare anche quelli di carattere etico e professionale e le responsabilità in capo agli operatori. Ma anche alla politica. Sì, perché come evidenziato dal responsabile dei rapporti istituzionali di As.Tro, Armando Iaccarino, “la tecnologia svolge un ruolo fondamentale nella tutela dei consumatori e nel controllo del gioco pubblico ma è solo una parte di ciò che si può fare”. Perchè “anche l’industria può e deve fare il proprio compito, per esempio puntando forte sulla formazione e qualificazione degli operatori come in parte sta già avvenendo da qualche anno”. In tutto questo, però, la tecnologia svolge comunque un ruolo “fondamentale e imprescindibile”, secondo Iaccarino. “Dobbiamo sempre ricordare, quando parliamo di gioco e di apparecchi, che lo straordinario risultato ottenuto in termini di emersione dal settore delle macchine da gioco è stato ottenuto grazie alla costituzione di un comparto legale e grazie all’apporto tecnologico fornito dalla costituzione di una rete e di un prodotto di gioco sicuro e controllato”. E qui emergono le altre responsabilità, in capo a politica e istituzioni: “Tempi certi e confronto: sono le due priorità assolute e i presupposti imprescindibili necessari per affrontare le questioni relative al comparto del gioco pubblico come del resto vale per ogni altro comparto”, secondo il rappresentante associativo, che aggiunge: “La nostra richiesta che ci sentiamo di fare al governo è proprio quella di garantire questi due aspetti per costruire un futuro sostenibile non solo all’industria ma per il Paese”. Dello stesso avviso anche il presidente di Acmi Interactive, Roberto Mazzucato, il quale accoglie positivamente le misure adottate dall’Esecutivo per il valore comunicativo più che strettamente tecnico ed operativo, chiedendo comunque maggiori certezze per le imprese: “Non possiamo che essere d’accordo sulla volontà del legislatore di
SICUREZZA E TECNOLOGIA MA ANCHE TANTA INCERTEZZZA
introdurre misure ulteriori di sicurezza sugli apparecchi da intrattenimento, come è stato fatto attraverso le ultime disposizioni legislative”, spiega Mazzucato. “Anche se l’accesso al gioco da parte dei minori, per quanto riguarda le slot, è davvero minimo per non dire raro è evidente che qualunque strumento, come quello del lettore di tessera sanitaria, è da considerare il benvenuto, non solo per ridurre ulteriormente i rischi ma anche e soprattutto per diffondere la consapevolezza di un gioco sicuro e controllato”. Ma si tratta anche di una maggiore tutela della filiera del gioco legale, secondo il leader Acmi, “perché solo attraverso il mantenimento di un’offerta di gioco statale, qualificata e controllata, si può arginare il fenomeno dell’illegalità e la diffusione di comportamenti patologici. Questo è un valore fondamentale per la filiera ma che ancora oggi sfugge agli occhi dell’opinione pubblica, e questi è un altro fronte importante da non dimenticare e sul quale lavorare”. Sul punto, Mazzucato ha anche un’ulteriore proposta, sempre allo scopo di incrementare la fiducia sull’industria e migliorare la percezione dell’opinione pubblica: “La nostra proposta è quella di utilizzare un sistema di gioco responsabile sugli apparecchi, che consenta il passaggio di messaggi mirati ai giocatori per dissuaderli da eventuali comportamenti insani o a rischio. Esiste una regola tecnica già oggi che prevede l’introduzione e l’impiego di messaggi sulle slot e quello che proponiamo è di attuarla in modo utile e concreto. Per il bene di tutti”. Una visione decisamente positiva è quella offerta dal presidente di Sistema Gioco Italia di Confindustria, Stefano Zapponini, il quale sostiene di “dover dare atto a questo Governo di avere se non altro compreso la necessità e l’urgenza di una riforma generale del comparto del gioco pubblico visto che nel decreto Dignità era stato previsto espressamente un impegno da parte dell’Esecutivo di attuare un riordino. Anche se non è ancora avvenuto,
I conti della serva, ma senza l’oste L’incremento del Preu fa bene all’erario, ma non all’industria. In particolare, in seguito all’incremento del Prelievo erariale unico disposto dal comma 1051 della manovra di Bilancio nella misura dell’1,35 percento per gli apparecchi da gioco Awp (amusement with prizes) e dell’1,25 percento per gli apparecchi Vlt (videolottery), il Servizio Bilancio del Senato ha stimato un incremento delle entrate tributarie pari a 616,9 milioni nel 2019 e a 614,9 milioni dal 2020, in un focus su “La decisione di bilancio per il triennio 2019-2021” di fine maggio. Qualche settimana prima, il Conto riassuntivo del Tesoro ha evidenziato che tra gennaio e marzo 2019 il Preu sugli apparecchi da gioco ha portato nelle casse dello Stato 1,36 miliardi di euro. Numeri da capogiro, non c’è dubbio. Anche se a dover preoccupare Governo e Parlamento, accanto alle stime più che rosee, sono le aspettative piuttosto grigie da parte dell’industria, che in controtendenza rispetto al trend della raccolta erariale, teme una forte erosione delle giocate proprio in seguito agli inasprimenti fiscali e alla riduzione delle percentuali di vincita sui giochi. Una serie di ritocchi ripetuti nel tempo che, forse, sono stati spinti anche oltre la soglia di sostenibilità. Per un un beneficio fiscale che rischia quindi di rivelarsi soltanto apparente.
dobbiamo confidare che ciò avvenga. Si tratta di aspetti positivi che, a mio giudizio, sarebbe un errore ignorare”. Fermo restando, tuttavia, che non si possono comunque non notare le altre criticità provocate dallo stesso Governo “visto che i quattro aumenti del prelievo erariale in sei mesi sono qualcosa di difficilmente digeribile e sostenibile per le imprese”. Come pure le altre misure previste dal decreto Dignità, e mi riferisco al divieto totale di pubblicità, sono risultate inapplicabili e hanno richiesto interventi riparatori da parte dell’Autorità”. Secondo Zapponini, è “fondamentale ritrovare unità nel settore e individuare una visione comune tra le categorie per portare avanti le istanze come industria e per questa ragione Sgi partecipa a iniziative come questa”. Puntando sul dialogo e sul confronto per perseguire “un modello che possa rivelarsi vincente per tutti: Stato, industria e consumatori. Mentre in questo momento le criticità normative e il conflitto con i territori rendono l’attuale sistema perdente, per tutti”.
SLOT E TESSERA SANITARIA. SI PARTE: ANZI, NO Tra le misure adottate dal Governo per aumentare il livello di sicurezza sugli apparecchi da intrattenimento, come appena descritto, c’è anche la previsione di un lettore di tessera sanitaria per la verifica della maggiore età dei giocatori. Una norma che, come noto, ha appena ottenuto (anche) il via libera da parte della Commissione europea, al termine del periodo di stand still previsto per ogni norma di carattere tecnico adottata dai paesi membri dell’Unione Europea (ai sensi della direttiva Comunitaria), che si è concluso lo scorso 14 maggio senza che siano state presentate osservazioni o pareri in grado di prolungarne la permanenza in sede comunitaria. Ma se la stessa norma è pronta per essere adottata sugli apparecchi Vlt, in virtù di un analogo provvedimento notificato parallelamente a Bruxelles, per le Awp il nulla osta comunitario è da ritenere quasi un nulla di fatto, visto che la norma in questione è da ritenere già superata nel momento in cui, successivamente alla data
di notifica in Commissione Europea, il governo italiano ha adottato un altro decreto (quello sul Reddito di cittadinanza) con il quale veniva specificato come il lettore di tessera sanitaria sulle Awp avrebbe riguardato unicamente quella di futura produzione, dotate di tecnologia “da remoto”. E anche se il debutto di queste macchine, legge alla mano, dovrebbe coincidere con quello del lettore di tessera sanitaria, e cioè a partire dal 2020, ad oggi non è ancora stato pubblicato alcun provvedimento con le regole tecniche relative alle nuove produzioni. Per un ritardo reso ancora più clamoroso dal fatto che anche questo tipo di norma dovrà essere sottoposto al vaglio di Bruxelles, per almeno tre mesi di stasi. Difficile quindi pensare a un debutto della nuova generazione di slot già a gennaio del 2020, tenendo conto che i produttori hanno già detto di aver bisogno di almeno sei mesi per mettere sul mercato le nuove macchine e i concessionari, addirittura, di almeno un anno per adeguare
le proprie reti. Anche se a mettere fretta agli addetti ai lavori è il fatto che, sempre in base alle leggi vigenti, a partire dal prossimo anno non si potranno più rilasciare autorizzazioni per l’esercizio delle slot di attuale generazione. A meno che il legislatore non deciderà di optare per un’ulteriore proroga dei termini, come già avvenuto in passato, visto che le slot “da remoto” avrebbero dovuto fare il loro debutto già qualche anno fa, salvo essere state rinviate sistematicamente dai precedenti governi. Stante la situazione attuale, però, il rinvio ulteriore della nuova generazione di apparecchi vorrebbe dire rinviare anche l’introduzione del lettore di tessera sanitaria: a meno che non ci saranno altri correttivi legislativi anche su questo fronte. In quel caso, allora, anche la notifica di Bruxelles che ha appena concluso il proprio iter potrebbe tornare utile al regolatore. Altrimenti, tutto rimarrebbe come prima. Salvo ritrovarsi qualche grana in più, per addetti ai lavori. Ma anche questa non sarebbe una novità.
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ne negli anni tra il 2011 ed il 2013 con sentenze di commissioni tributarie provinciali e regionali di totale rigetto delle tesi delle direzioni provinciali dell’Agenzia coinvolte (tra tutte si segnala la sentenza n. 54/2012 della Ctr di Bologna che ha condannato anche l’ufficio, ritenuto evidentemente colpevole di resistere indebitamente in giudizio, alla refusione di 50mila euro di spese di giudizio). Negli anni successivi la maggior parte delle direzioni provinciali ha annullato in autotutela buona parte degli atti ancora pendenti comunicando alle Commissioni la cessata materia del contendere, mentre si è ancora in attesa dei primi pronunciamenti degli atti pendenti presso la suprema Corte di Cassazione. Tra l’altro, con l’avvento dell’albo Ries nel 2011, è risultata definitivamente riconosciuta la figura dell’esercente nella filiera di esenzione. Ad oggi, anche a seguito di interpelli e consulenze giuridiche il quadro normativo in materia di Iva risulta abbastanza chiaro. I requisiti per “godere” dell’esenzione sono fondamentalmente: il contratto tra il concessionario e il collaboratore alla raccolta; l’iscrizione all’albo Ries (nell’apposita sezione); la previsione del compenso di collaborazione (fisso o percentuale) ricompreso nel cosiddetto cassetto netto della raccolta; l’esercizio di una attività da ritenersi necessaria e indispensabile per il buon fine della raccolta (come chiarito dalla stessa Adm). Rispetto dunque al quadro iniziale dei terzi raccoglitori (gestore ed esercente) la filiera si è progressivamente ampliata con una serie di figure rientranti nel novero dei collaboratori del concessionario, quali i gestori di sala Vlt,
gli intermediari e i mandatari e, più di recente, i cosiddetti “service” o “ir” o “qtir” come definiti dai diversi concessionari che hanno licenziato i relativi modelli contrattuali. Allo stesso modo, sempre a seguito di una articolata presentazione di interpelli e quesiti, è stato sancito il diritto all’esenzione per i fornitori di tecnologie e giochi, per i collaboratori di raccolta di giocate per i concessionari online e così via. Sono invece imponibili ai fini Iva i rapporti tra gestori ed esercenti che esulano dalla collaborazione alla raccolta in favore del concessionario, in particolare per quanto riguarda la gestione degli altri apparecchi da intrattenimento che non distribuiscono vincite in denaro per i quali l’esercente-fornitore è tenuto all’emissione della fattura della propria quota di corrispettivi maggiorata di Iva, dal primo gennaio 2019 in formato elettronico. Una area di contenzioso più recente, riguarda invece la pretesa applicazione del pro-rata da Iva per gli esercenti che gestiscono Awp; la norma infatti prevede l’obbligo per i percettori di proventi esenti da Iva, di conteggiare la quota di indetraibilità dell’Iva (prorata) pari al rapporto tra ricavi esenti e ricavi totali, escludendo da tale obbligo le prestazioni in esenzione da ritenersi accessorie e per importi non significativi. Si segnala in proposito la sentenza n. 50/02/2018 della Ctp di Vicenza che nel caso specifico ha riconosciuto il diritto dell’esercente alla non applicazione del pro-rata stante la ridotta organizzazione di impresa dedicata alla collaborazione alla raccolta di giocate; si raccomanda in ogni caso di valutare da caso a caso l’effettiva accessorietà delle prestazioni.
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RIPERCORRIAMO I PRINCIPI CARDINE DELLA NORMATIVA FISCALE APPLICABILE AL SETTORE DEGLI APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO IN MATERIA DI ESENZIONE DA IVA CASINÒ FRANCESI
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Iva e contenzioso
nalizziamo in questa sede la problematica dell’esenzione da Iva dei proventi dei gestori di slot e lo stato delle correlate liti fiscali. Come noto, a seguito della pubblicazione della circolare 21/E del maggio 2005, si è scatenato su buona parte del territorio (dalla Regione Sardegna a tutto il centro nord e quindi nelle altre zone d’Italia) un contenzioso volto a pretendere da parte degli Uffici l’imponibilità Iva dei proventi riconosciuti agli esercenti che “ospitavano” slot nei propri locali, in quanto ritenuti soggetti estranei alla filiera dell’esenzione: complice la contraddittoria lettura di un paragrafo dell’art 7 della circolare (che citava “tutti gli altri rapporti”) e dei modelli contrattuali predisposti da alcuni concessionari che tendevano a focalizzare la collaborazione alla raccolta solo nei confronti del gestore proprietario degli apparecchi. Sono stati discussi, dal 2008 ad oggi, centinaia di ricorsi ed appelli, nella quasi totalità dei casi a favore dell’esenzione da Iva sia per gli esercenti coinvolti che per i gestori a cui veniva contestata la sanzione per mancata regolarizzazione delle fatture ricevute, nell’evidenza che l’esercente risultasse oggettivamente, fin dall’inizio, figura indispensabile e necessaria per il buon fine della raccolta erariale, oltre che espressamente richiamata dalla nuova normativa di riferimento. Tale giurisprudenza ha visto il suo culmi-
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una realtà come la nostra, fondata sulla tradizione di eccellenza del Made in Italy, il potenziamento dei mercati esteri e un sistema di distribuzione radicato nel territorio sono gli obiettivi da perseguire nell’ottica del progetto di crescita che ci ha portati ad essere uno dei top player del settore a livello globale”.
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che le ha permesso di raggiungere e fidelizzare un’ampia fascia di clienti nel territorio. L’accordo raggiunto dalle due società, decreta un’acquisizione che rientra nelle politiche di Alberici finalizzate al potenziamento e al consolidamento della propria presenza sui mercati esteri, permettendo dal punto di vista strategico di realizzare sinergie logistiche e una maggiore penetrazione del mercato, oltre che una struttura commerciale dedicata alle realtà dei paesi del NordEst europeo. “Siamo molto soddisfatti d’aver finalizzato questa importante acquisizione”, commenta Fabrizio Alberici, Ceo di Alberici Spa . “Per
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lberici – azienda leader nella progettazione e nella fabbricazione di sistemi automatici di pagamento per l’industria delle macchine da intrattenimento, del gaming, del vending e dei lavaggi selfservice - annuncia con soddisfazione l’acquisizione di Unipay, importante azienda polacca operante nel settore della commercializzazione di macchinari per il trattamento del denaro e relativa ricambistica. Unipay, storica azienda con sede a Płock - città situata strategicamente nelle vicinanze di Varsavia - già da alcuni anni distributore esclusivo per i mercati del Nord-Est Europa, Russia e paesi della Comunità degli stati indipendenti dei prodotti Alberici macchine cambiamonete, gettoniere, hopper, lettori di banconote e di carte pulsanti - si è distinta negli anni per l’efficienza del servizio di assistenza
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Un gioco a orologeria
Dal primo luglio le videolottery dovranno essere disabilitate a distanza sulla base degli orari vigenti in ogni comune italiano: una doppia sfida, tecnologica e amministrativa, di cui sfuggono, però, i reali benefici
di Alessio Crisantemi
Gli
operatori del gioco pubblico sintonizzano gli orologi e sono pronti a rimettere le lancette sugli apparecchi da intrattenimento. O, meglio, quelle delle videolottery (per ora), che dal mese prossimo dovranno essere equipaggiate della tecnologia idonea a consentire lo spegnimento a distanza, nel rispetto degli orari di esercizio consentiti in ogni singolo comune italiano. È il risultato delle disposizioni – di cui abbiamo già parlato qualche mese fa – contenute nella legge di Bilancio per il 2019, le quali prevedono (all’articolo 1, comma 569) che: “Al fine di rendere effettive le norme degli enti locali che disciplinano l’orario di funzionamento degli apparecchi”, ovvero “di monitorarne il rispetto e di irrogare le relative sanzioni: a decorrere dal 1° luglio 2019, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, avvalendosi della Sogei, mette a disposizione degli enti locali gli orari di funzionamento degli apparecchi previsti dal citato articolo 110, comma 6, lettera b)”. Imponendo l’emanazione di un provvedimento del direttore di Adm, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, con il quale attuare le prescrizioni normative predisponendo la struttura tecnica e normativa per adeguare la rete alle indicazioni del legislatore e ai nuovi oneri. Compito assolto con estrema puntualità dal regolatore, che ha emanato il provvedimento attuativo il 22 febbraio, pubblicando un decreto tecnico specifico che disciplina le modalità operative con cui l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, avvalendosi di Sogei – partner tecnologico della pubblica amministrazione - fornisce un applicativo per la messa a disposizione degli enti locali degli orari di funzionamento “al fine di rendere effettive le norme degli enti locali che ne disciplinano l’orario, ovvero di monitorarne il rispetto e di irrogare le relative sanzioni”, come scrivo il direttore generale dell’agenzia nel documento. La nuova App, attualmente in fase di sperimentazione, è stata successivamente presentata alle amministrazioni coinvolte, anche attraverso l’Anci, Associazione nazionale dei Comuni
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italiani, destinata a giocare un ruolo più che rilevante in questa nuova partita. Discorso diverso, invece, per i concessionari che gestiscono le reti degli apparecchi e che risultano i diretti proprietari delle videolottery (a differenza di quanto accade per le new slot), i quali non sembrano essere stati presi in considerazione in questa fase di definizione delle regole e delle strumentazioni. Nonostante la responsabilità, diretta o indiretta, che avranno (o rischiano di avere) nel rispetto delle nuove prescrizioni. Per questa ragione, ça va sans dire, le stesse società si sono sentite costrette a impugnare il decreto attuativo disposto dal regolatore, non avendo ancora chiaro il processo amministrativo che verrà stabilito per il rispetto degli orari di funzionamento delle Vlt e il loro ruolo. L’oggetto del contendere è proprio quello delle responsabilità. Secondo le ricorrenti, il provvedimento che attua la norma contenuta nella legge di Bilancio 2019, consentendo agli enti locali di poter verificare a distanza il rispetto delle fasce orarie per l’accensione delle Vlt nelle sale, non dovrebbe prevedere una responsabilità in capo al concessionario in caso di mancato spegnimenti delle macchine, visto che l’effettivo esecutore dello spegnimento sarebbe l’esercente e gestore di sala, mentre il controllo o eventuale spegnimento a distanza può essere gestito direttamente dall’amministrazione pubblica attraverso il partner tecnologico Sogei e/o dallo stesso Comune. In caso contrario, come potrebbe emergere da una lettura “aperta” del contenuto del decreto, i concessionari sarebbero sovraccaricati di una mole di lavoro difficilmente gestibile (essendoci ad oggi norme difformi tra i circa 8mila comuni), oltre a diventare responsabili e quindi soggetti a provvedimenti sanzionatori per attività scorrette eventualmente svolte da soggetti terzi. Per questa ragione i concessionari si sono rivolti al Tar del Lazio, impugnando il provvedimento dell’Agenzia, chiedendone la sospensione. Salvo poi convenire con i giudici, in occasione dell’udienza andata in scena a fine maggio, che i ricorsi potevano essere discussi direttamente nel merito, in una nuova udienza successiva (fissata al 4 dicembre 2019), tenendo conto che per l’adozione delle nuove regole deve ancora essere emanato un secondo provvedimento da parte di Adm, con il quale si potreb-
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politica vlt
UN GIOCO A OROLOGERIA
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bero chiarire i punti oscuri rispetto alle responsabilità degli operatori. L’Agenzia, con una nota dei giorni scorsi, resa necessaria dal bombardamento di richieste provenienti dagli operatori (i quali, evidentemente, avrebbero preferito avere risposte dagli atti invece di dover ricorrere al Tar), ha fatto sapere che il nuovo decreto, con il quale si darà il via libera definitivo al
nuovo regime, sarà emanato entro giugno quindi, con tutta probabilità, sarà pubblicato quando questa rivista sarà già in distribuzione. E nel caso in cui i concessionari dovessero trovare in quel provvedimento i chiarimenti e le rassicurazioni che speravano di ottenere da un giudice, andrebbe automaticamente a decadere il procedimento al Tar.
Si chiama Smart, ma l’intelligenza (della norma) è tutta da verificare La nuova era delle videolottery passa quindi per la nuova strumentazione informatica realizzata dall’amministrazione. Ogni Comune, tramite l’applicativo predisposto da Sogei, denominato “Smart” (Statistica e Monitoraggio della Raccolta Territoriale), in fase di collaudo, ha accesso esclusivamente alle forniture dati e alle funzionalità di monitoraggio relative agli orari di funzionamento degli apparecchi Vlt ubicati nel proprio territorio comunale. La App ministeriale è quindi lo strumento informatico per il monitoraggio e l’analisi dei dati nazionali e territoriali relativi al gioco fisico pubblico, predisposto dall’Agenzia, su indicazione del Legislatore. Il Comune che intende utilizzare l’applicativo deve inviare, tramite il proprio indirizzo Pec istituzionale, apposita richiesta di abilitazione ad Adm. Lo stesso Comune, una volta abilitato, deve procedere all’inserimento nell’applicativo degli orari di funzionamento degli apparecchi Vlt previsti dalle normative locali con le relative date di validità. Con la possibilità di modificare autonomamente all’interno dell’applicativo gli orari di funzionamento, in caso di modifiche o aggiornamenti della normativa. L’applicativo fornisce agli enti locali funzionalità di monitoraggio del rispetto degli orari di funzionamento degli apparecchi con il dettaglio degli orari di cambio di stato, completi di data e ora di generazione dell’evento, dei medesimi apparecchi comunicati al sistema di controllo dai sistemi dei concessionari con la possibilità di selezionare diversi ambiti (Comune, esercizio, singolo apparecchio). Lo stato degli apparecchi visualizzato dall’applicativo può essere: acceso/spento, abilitato/ disabilitato. L’applicativo segnala le anomalie rilevate rispetto agli orari di funzionamento previsti dalle normative locali, inseriti a cura dello stesso Comune, indicando gli esercizi in cui risultano presenti apparecchi Vlt nello stato acceso/abilitato e gli identificativi di tali apparecchi. La segnalazione delle anomalie riguardanti lo stato degli apparecchi Vlt si considera consolidata decorsi sette giorni dal singolo evento. È evidente, dunque, che si tratta di una procedura abbastanza complessa. Come del resto rilevato fin da subito anche dagli addetti ai lavori. A rendere tutto più difficile, tuttavia, è il fatto che gli orari di funzionamento variano (anche significativamente) di comune in comune. Come
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ravvisato dalla stessa Anci, con il responsabile del tavolo di coordinamento sul gioco dell’organismo, Domenico Faggiani che spiega: “Quello che stiamo cercando di ottenere da questo tavolo di lavoro però è anche la diffusione di una consapevolezza che i Comuni non possono muoversi in maniera indipendente e spontanea ma è fondamentale un coordinamento”. Anci ha creato un tavolo di lavoro al proprio interno mettendo insieme i vari delegati regionali dell’associazione per lavorare anche su questi punti, oltre a rafforzare il ruolo dei Comuni nella regolamentazione del gioco e, in particolare, nella tutela dei consumatori e della salute pubblica, che rientra tra le competenze degli enti locali. Se il grande lavoro richiesto alle amministrazioni e alle varie parti in causa coinvolte nel processo trova adeguata giustificazione nella nobiltà dello scopo prefisso dal governo, cioè la maggiore tutela dei cittadini e della loro salute, a suscitare perplessità, semmai, è l’intelligenza della norma a monte, in termini di coerenza normativa e, soprattutto, in virtù della possibile sterilità del risultato, Rischiando davvero di fare tanto lavoro per nulla. A stonare, in primis, è il fatto che la prescrizione legislativa sugli orari va a legittimare la disciplina degli orari diffusa a macchia di leopardo sul territorio nazionale; in barba alla riserva di legge sul gioco pubblico – in virtù della quale sarebbe il governo centrale a legiferare sulla materia e non gli enti locali – e alla necessità di superare l’ormai annosa Questione Territoriale che sembrava ormai aver capito anche l’attuale governo, almeno stando alle prime dichiarazioni del nuovo sottosegretario con delega ai giochi, Alessio Mattia Villarosa. Il quale però ha fatto presto a tornare sui suoi passi, specificando che non intende togliere autorità alle regioni e agli entri sul gioco (anche se non si comprende come potrà il governo attuare il Riordino da esso stesso annunciato senza superare lo scoglio del territorio). Inoltre, cosa ancora più rilevante, non è ancora chiaro come potrebbe un intervento di questo tipo ridurre l’esposizione al gioco da parte dei soggetti a rischio dipendenza, per i quali cambierà soltanto la sede dove andranno a giocare, rimettendo l’orologio sulla base delle tempistiche disposte da ogni amministrazione locale, e spostandosi da un comune all’altro, sulla base delle possibilità di gioco che verranno consentite. Con la frammentazione delle norme, dunque, che continua a essere il vero problema per tutti, Stato in testa, e non solo per gli addetti ai lavori.
comma politica 7
BELLA STAGIONE A METÀ Il settore del puro intrattenimento ingessato in una normativa non al passo con i tempi e da azioni restrittive a livello regionale. Ma non si rinuncia al turismo e alla stagione vacanziera.
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ANDREA LO MASSARO
mondo dell’amusement si prepara all’arrivo dell’estate, nonostante le difficoltà relative a una normativa poco innovativa per il settore e alle misure restrittive di alcune Regioni, in particolare sulle ticket redemption. Gli operatori non nascondono le preoccupazioni, ma continuano le iniziative per tutelare il comparto, a partire, appunto, dalle ticket redemption. Come spiega il vice presidente vicario dell’associazione Sapar, Andrea Lo Massaro: “L’associazione nazionale Sapar da tempo è attiva per la tutela del comparto, a partire dalla valorizzazione di Enada Primavera, come vetrina per le nuove apparecchiature. Proprio in occasione dell’ultima edizione della fiera riminese, sono stati presentati i primi risultati dello studio di ricerca commissionato all’Università Roma Tre e relativo alle ticket redemption. Infine Sapar ha già preso contatti con un professionista, dando mandato di realizzare un progetto di revisione e modifica dell’attuale normativa”. Alcuni territori stanno mettendo in atto azioni sempre più restrittive contro il settore, come rispondete? “A livello regionale ci stiamo muovendo in maniera mirata e costante su tutto il territorio; a breve avremo un incontro con la regione Emilia Romagna, in Veneto siamo già stati uditi dalla quinta commissione mentre stiamo per
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di Michela Carboni
richiedere una nuova audizione anche con la regione del Friuli Venezia Giulia. Incontrare gli amministratori regionali è fondamentale per far comprendere loro come funzionano realmente gli apparecchi amusement e quanto dannose possano essere leggi basate su dati inesatti e pressapochiste”. Intanto sul fronte Emilia Romagna, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) ha chiesto, in una interpellanza alla Giunta, di sospendere divieto di utilizzo ai minori delle ticket redemption. Questo provvedimento “penalizzerà centinaia di piccole attività commerciali nei luoghi turistici della regione, specie in riviera, alla vigilia dell’apertura della stagione estiva”. Inoltre, “si riferisce a giochi (videogiochi, flipper, kiddie rides e gru) che non creano affatto dipendenza e, quindi, che non generano alcuna forma di ludopatia”. Ma quali sono i rischi a livello occupazionale e di tutela della legalità? “I rischi a livello occupazionale – prosegue Lo Massaro - sono sotto gli occhi di tutti; ma anche in questo caso per avere la credibilità dei dati certi, abbiamo in programma la realizzazione di un progetto di rilevazione su scala nazionale appoggiandoci ad un primario istituto di ricerca economica, per avere un quadro reale di quanto sta accadendo alle aziende e ai loro occupati. Per quanto riguarda la tutela della legalità, invece, Sapar
BELLA STAGIONE A METÀ
ha chiesto un intervento legislativo unitario sul territorio, attraverso il quale normare e sottrarre al gioco illegale quelle zone lasciate scoperte dal gioco lecito, a causa dell’introduzione di norme scellerate come il distanziometro e gli orari di funzionamento prive di ogni significato sotto il profilo epidemiologico, ma tanto care per fare del mero populismo”. Per quanto riguarda la bella stagione, quali sono gli scenari per le sale giochi al mare? “Le prospettive per le sale giochi al mare rispecchiano quelle degli anni passati, pur guardando al meteo molto variabile anche nei mesi estivi che influisce in maniera rilevante e, non di meno, l’aspetto geopolitico delle nazioni concorrenti sotto il profilo turistico”. Il turismo è ancora un volano per le sale in località vacanziere? “Sicuramente il turismo rimane il volano per le sale in località vacanziere, anche se le nuove tecnologie a disposizione della clientela oggi consentono la fruizione dei giochi ovunque, grazie all’utilizzo dei cellulari e dei tablet”. In che modo l’offerta dell’amusement deve rinnovarsi? “Se la normativa attuale non fosse ferma e ingessata al 2003, si potrebbero sviluppare giochi con modalità torneo, oppure se pensiamo alla nuova tecnologia della realtà virtuale, potremmo adeguarci al resto dei paesi”. Quali sono a vostro avviso i prodotti su cui puntare? “A nostro avviso i prodotti su cui puntare sono sicuramente tutti quei giochi a base sportiva con cui possono cimentarsi sia i ragazzini che gli adulti; oltre agli apparecchi che intrattengono il maggior tempo possibile i clienti all’interno delle sale giochi”. Cosa chiedete al Governo per tutelare il settore? “Da tempo ormai chiediamo al governo di aprire un tavolo di confronto, e ora che finalmente è stato nomiV O C I
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Anche dall’Europa si sollevano voci di appoggio al settore italiano dell’amusement. “Un intero comparto, importante per l’economia italiana e fonte di lavoro per centinaia di famiglie è a rischio di estinzione”, come sottolinea l’europarlamentare Fulvio Martusciello (Forza Italia – Ppe). “Il gioco senza vincita in denaro continua Martusciello - va distinto da quello che invece lo prevede e va trattato, in primis dal punto di vista normativo, per quello che è: puro e semplice divertimento per famiglie, senza controindicazioni. Si cade, diversamente, in un equivoco che rischia di condannare a morte un intero settore produttivo della nostra economia. Una superficialità che può portare alla perdita di lavoro per centinaia di famiglie. I demagogici provvedimenti che si stanno prendendo in alcune regioni italiane, se applicati, metteran-
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nato Alessio Villarosa come nuovo sottosegretario Mef con delega ai giochi, se ne avesse voglia, noi saremmo più che disponibili ad incontrarlo per fargli conoscere da vicino e apprezzare questa realtà imprenditoriale che ha da sempre creato occupazione e intrattenimento ai migliaia di turisti che affollano le nostre spiagge”. A livello europeo vi aspettate qualche aiuto per il settore del comma 7 italiano? “Sicuramente ci aspettiamo un aiuto, soprattutto da Euromat di cui Sapar è socio fondatore; tra l’altro Euromat stesso farà parte del progetto stipulato tra Sapar Service, Consorzio Fee e New Asgi per la realizzazione da parte dell’ateneo romano della prima ricerca in assoluto sulla tematica della propensione al gioco patologico derivante dall’utilizzo delle ticket redemption, dalla quale ci aspettiamo uno sdoganamento del concetto gioco/ dipendenza, per poi richiedere a gran voce lo stralcio di tutte quelle regolamentazioni regionali e locali che hanno frenato gli investimenti nei nuovi acquisti ed impaurito gli esercenti con sanzioni amministrative”.
E no completamente in ginocchio un intero comparto: vogliono infatti vietare ai minori di 18 anni le cosiddette ticket redemption, ovvero quei giochi che in base all’abilità del giocatore permettono la vincita di piccoli premi, attrazioni che, assieme a videogiochi, flipper, kiddie rides, gru che pescano giocattoli, tiri al gettone, costituiscono la principale fonte di divertimento delle nostre tradizionali sale giochi, una volta frequentate prevalentemente da adolescenti, oggi invece perlopiù luogo prediletto da nonni e nipoti, che qui trovano una sorta di luogo protetto. Gestori di sale giochi, produttori e distributori: come può reggere un settore che ruota attorno al gioco per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie, se le sue principali attrazioni vengono vietate ai minorenni? Tutto questo oltretutto avviene senza alcuna evidenza o ipotesi scientifica (come sottolineato da una
recente ricerca dell’Università Roma Tre, Ndr) che attesti alcuna forma di ludopatia o dipendenza legata a questi giochi. Anzi, penalizzare chi offre un sano divertimento per le famiglie di fatto è un incentivo per i più piccoli al gioco in casa con console, che è l’anti socializzazione, e per i maggiorenni a fare magari esperienza di gioco con vincita in denaro”, aggiunge l’europarlamentare. “Non solo è evidente l’ingiustizia di provvedimenti che puniscono un settore per responsabilità che non ha, ma è anche chiara la svista formale per cui sono le Regioni a legiferare sul tema, avendo non si capisce su quali basi stabilito che la questione è di salute. La politica tutta, regionale, nazionale ed europea, deve farsi carico del problema, invertendo la marcia e garantendo al comparto chiarezza e rigore e, conseguentemente, equità”.
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flipper
Una settimana mondiale La Coppa del Mondo di flipper sportivo sbarca in Italia, per la prima volta nella storia: un’occasione unica per i tre italiani in gara e per il superfavorito Daniele Acciari
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prima volta non si scorda mai. E non potremmo certo dimenticarci, negli anni a venire, del debutto della Coppa del Mondo, che approda finalmente nella Penisola, dopo essere transitata per vari paesi d’Europa e del mondo. Dopo le precedenti edizioni di Toronto, Copenaghen, Pittsburgh, Stoccolma, Denver e tante altre ancora, stavolta tocca a noi. L’appuntamento, per la sedicesima edizione del Mondiale, è per il fine settimana del 7-9 giugno 2019, nello showroom di Double Pinball, ad Assago, alle porte di Milano. Ma non è tutto. Sì, perché ad anticipare la tre giorni Mondiale, come d’abitudine, è la Epstein Cup, la Coppa intercontinentale della disciplina che vede contrapporsi la rappresentativa europea contro quella degli Stati Uniti, in una competizione a squadre che vede riuniti i migliori otto giocatori di un continente contro i migliori otto dell’altro. Con il Team Europa capitanato dal “nostro” Daniele Acciari, già quattro volte campione del mondo e attuale numero tre del ranking internazionale. Oltre a essere uno dei super-favoriti per la corsa al titolo iridato di quest’anno, potendo contare anche sul “fattore casa”, che da sempre ha un peso non banale in questo tipo di disciplina. Accanto ad Acciari però, stavolta ci saranno ben due italiani, con la new entry di Danny Iuliano che andrà ad affiancare l’altro
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abituale frequentatore dei Mondiali, Roberto Pedroni, grazie al successo di Iuliano dello scorso febbraio, che gli ha consentito di conquistare la maglia della nazionale italiana grazie al secondo posto nella finale European Championship Series 2018, proprio dietro allo stesso Pedroni. E per questo saranno insieme al Mondiale.
LA ROSA DEI GIOCATORI Quello che è certo è che, anche quest’anno, ne vedremo delle belle. Anzi, soprattutto quest’anno, visto che nella roso dei 64 giocatori che si sfideranno per il titolo di Campione del Mondo 2019, spuntano vari big. Anche quelli che a volte non hanno superato l’oceano per l’edizione europea della manifestazione, che si esegue in staffetta tra America e Vecchio Continente anno su anno. Oltre al Campione del Mondo in carica Raymond Davidson, che arriverà in Italia alla ricerca del suo terzo titolo consecutivo, ad Assago arriva anche l’ex leader storico del ranking internazionale Keith Elwin, il quale non ha mai conquistato il titolo iridato, anche perché non si era mai visto prima nella versione europea del mondiale. Ma stavolta ci sarà, nella Penisola, andando ad incrementare il livello e il valore della competizione. Tra i grandi favoriti al titolo, presenti anche gli altri americani Cayle George (già due volte Campione del Mondo) e Zach Sharpe.
di Vincenzo Giacometti
Oltre allo svedese Jorian Engelbrektsson, anche lui già vincitore del titolo. A partire come super favorito, però, è senz’altro il “nostro” Daniele Acciari che potrà contare sul “fattore casa”. Ma occhio anche a Roberto Pedroni, che potrebbe comunque dire la sua per la stessa ragione. NON SOLO MONDIALE Prima della Coppa del Mondo, però, a gareggiare saranno anche tanti altri giocatori, in aggiunta ai 64 iridati. Nei giorni che precedono la competizione, infatti, Ifpa Italia ha organizzato ben quattro eventi pre-Mondiale, insieme a Double Pinball, allo scopo di ampliare la partecipazione al più ampio numero possibile dei giocatori, sfruttando anche la presenza dei più forti giocatori al mondo nel nostro Paese; un fattore che oltre ad aumentare la difficoltà dei tornei, permette anche di incrementare il loro valore in termini di punti per il ranking internazionale. Opportunità molto ghiotta per tutti i giocatori italiani, da sempre alla ricerca di tornei più “ricchi”. Gli eventi in programma sono quattro: due nel fine settimana dell’1-2 giugno, quando andrà in scena il “Double Weekend Challenge”, che propone un “main” e un “classic” tournament, sempre nella sede di Double Pinball, poi sarà la volta del “Hot Monday Torunament”, lunedì 3 giugno, quindi del
UNA SETTIMANA MONDIALE
L a li s t a d e i 6 4 p a r t e c i p a n ti all a C o p p a d el M o n d o 2 0 19 d i f li p p e r s p o r ti v o Raymond Davidson United States Keith Elwin United States Daniele Celestino Acciari Italy Johannes Ostermeier Germany Trent Augenstein United States Cayle George United States Zach Sharpe United States Julio Vicario Soriano Spain Robert Gagno Canada Jörgen Holm Sweden Steven Bowden United States Franck Bona France David Riel United States Albert Nomden Netherlands Colin MacAlpine United States Jim Belsito United States Mats Runsten Sweden Jorian Engelbrektsson Sweden Robert Sutter Switzerland Adam Becker Canada Josh Sharpe United States Escher Lefkoff United States
“Mid-Week Pin-Golf Cup”, in programma mercoledì 5 giugno. Per una serie di sfide aperte a tutti. Dopodichè a partire da giovedì 6 giugno di entra nel vivo, con la sfida intercontinentale della Epstein Cup, che vedrà sfidarsi le rappresentative di Stati Uniti ed Europa (un evento, in questo caso, a porte chiuse), quindi da venerdì 7 si inizieranno le qualificazioni del Mondiale, anche queste non accessibili all’esterno, ma trasmesse in diretta streaming su GiocoNewsPlayer.it e su Ifpaitalia.it, dove andrà in scena l’intera competizione.
UN EVENTO SU CUI SCOMMETTERE Con il mondiale di flipper sportivo alle porte, si accettano scommesse. Letteralmente. Sì, perché in seguito all’apertura del mondo del betting alla disciplina giocate sul “Re” dei giochi a moneta di qualche tempo fa, il passo immediatamente successivo, per i bookmaker, è stato quello di inserire nei propri palinsesti il più importante dei tornei: ovvero, il Campionato mondiale Ifpa. “Se mai ci fosse stato un torneo importante nello panorama internazionale del flipper sportivo, questo è sicuramente il Campionato mondiale Ifpa”, come scrive il bookmaker MyBookie.com, primo ad aprire le giocate sulla disciplina e lanciare anche le quote sul mondiale.
Levente Tregova Switzerland Jason Werdrick United States Ernö Rotter Germany Andrei Massenkoff United States Johan Genberg Sweden John Delzoppo United States Roberto Pedroni Italy Stefan Herold Germany Jack Tadman Canada Peter Andersen Denmark Marcus Hugosson Sweden Jonas Valström Sweden Fred Richardson United States Markus Stix Austria Mark van der Gugten Netherlands Paul Jones Australia Roland Schwarz Austria Jason Lambert Australia Rich Mallett United Kingdom Peter Blakemore United Kingdom Mads Kristensen Denmark Olli-Mikko Ojamies Finland
L’unico precedente che si registra nella storia del flipper sportivo (e del betting) è quello del Mondiale Ifpa14 di Copenaghen, nel 2017, quando un bookmaker danese aveva quotato per la prima volta in assoluto una competizione di flipper, inserendo nel palinsesto prima il Danish Pinball Open e subito dopo il Mondiale. Peccato per gli italiani, però, perché oggi come allora non è possibile scommettere dall’Italia, in quanto ogni paese accetta scommesse soltanto dai propri residenti e il flipper sportivo non è stato ancora inserito nei palinsesti dei bookmaker tricolori. Peccato. La competizione, come anticipato, si svolgerà nell’arco di tre giorni e metterà a confronto i 64 migliori giocatori di tutto il mondo, che si contenderanno il titolo iridato per il 2019. Tra questi, anche tre italiani: Daniele Acciari, Roberto Pedroni e Danny Iuliano. Tra i favoriti per la vittoria del titolo Ifpa16, secondo MyBookie, c’è Raymond Davidson: attuale campione del Mondo e vincitore delle ultime due edizioni della competizione. “Tutti amano Raymond e tutti amano vederlo vincere”, scrive il bookmaker, chiaramente americano. “Il giocatore numero uno al mondo ha ottenuto cinque primi posti nei suoi ultimi nove tornei, e se non è straordinario questo, non sappiamo cosa possa esserlo. Il tizio è in forma c’è
Santiago Elices Spain Martin Janczyk Poland Gabor Solymosi Hungary Didier Dujardin Belgium Jussi Rantala Finland Daniel Nowak Poland Boldizsár Botka Hungary Ollivier Francq Belgium Archibald Lefevre France Tormod Pettersen Norway Morten Søbyskogen Norway Kyoichi Miyaura Japan Andrej Demsar Slovenia Tatsunori Naruke Japan Vid Kuklec Slovenia BJ Wilson New Zealand Milan Caranovic Romania Gabi Molotov Gavrilita Romania Danny Iuliano Italy Nick Mueller United States
una ragione per cui è al primo posto del ranking internazionale”. La quota sulla vittoria di Davidson è +700 (secondo il modello statunitense). Altro giocatore su cui puntare, secondo il bookmaker, è lo spagnolo Julio Vicario Soriano, che potrebbe rappresentare la sorpresa di questa edizione del Mondiale. Con un quota di +1500 “Soriano è un altro ragazzo su puntare”, scrive MyBookie. “È il giocatore numero uno in classifica per la percentuale di vittorie contro i migliori 250 giocatori. In poche parole, è fatto per giocare sui grandi palcoscenici. Con una percentuale di vincita dell’84,53 percento, Soriano è estremamente difficile da battere in partite testa a testa. Sì, questo torneo è stato costruito per Soriano”. Altro possibile colpo di scena potrebbe arrivare da Jonas Valstrom, secondo il bookmaker. Con una quota di +6500, guardando le statistiche potrebbe essere lui il vero colpaccio: “Ha terminato al primo posto 28 volte in soli 170 tornei, con un incredibile tasso di vincita del 16,5 percento. La competizione sarà dura ma Valstrom se la giocherà fino in fondo. E lo stesso faranno gli altri 63 partecipanti. Fino all’ultima pallina.” DANIELE ACCIARI
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ALBAR DEGLIESPORTS A cura di Daniele Duso
ALBAR DEGLIESPORTS
politica
LOSFIZIO DELGIOCO
LOSFIZIO DELGIOCO
Il 2019 un periodo memorabile per lo sviluppo degli eSports
Gli
appassionati di eSports in Italia continuano a crescere. Il secondo rapporto annuale sugli eSports in Italia realizzato da Aesvi (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani) in collaborazione con Nielsen, presentato a metà maggio a Milano, ha offerto una interessante carrellata di numeri per capire a che punto sono gli eSports nel nostro Paese. Stando al sondaggio, realizzato coinvolgendo 1000 italiani tra i 16 e i 40 anni, sono infatti 1,2 milioni gli appassionati di eSports che durante la settimana seguono qualche evento eSports, mentre sarebbero circa 350 mila coloro che il rapporto definisce “avid fan”, ossia quelli che popolano ogni giorno, con costanza e passione, la scena esportiva. Un aumento del 20 percento rispetto a un anno fa degli appassionati, addirittura del 35 percento dei fan assidui. E un quarto degli appassionati dichiara di aver iniziato a seguire gli eSports solo nell’ultimo anno. Sono dati che avvicinano l’Italia ad altri mercati europei, ma nel contempo illustrano un mercato ancora in fasce, che peraltro non presenta alcun dato significativo della sua economia (non potendo avere dati certi Nielsen ha preferito rinviare al 2020). Eppure un numero che fa
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riflettere c’è: i 350 mila che seguono assiduamente gli eSports attualmente costituiscono appena il 2 percento dei videogiocatori del nostro Paese, che secondo un altro rapporto Aesvi, pubblicato ad aprile, sono circa 16,3 milioni (con un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro per il settore). Poco dunque, pochissimo. Ma come possiamo leggere questi numeri? Da una parte bisogna considerare che dire “eSports” significa parlare di qualche decina di titoli, verrebbe da dire di discipline, differenti. E questi 350mila fan si suddividono dunque tra giochi diversissimi, che spaziano dai titoli di simulazione sportiva e Moba, multiplayer online battle arena (i generi più seguiti) e agli Rts (Real Time Strategy). Il simulatore calcistico Fifa è seguito da quasi la metà degli appassionati (47 percento), lo sparatutto in prima persona Call of Duty (44 percento) e il moba League of Legend (34 percento) sono i titoli più seguiti dagli avid fan. Tolti i top games, il numero di appassionati, sul singolo genere, in Italia rimane basso. Basso per farne un’attrattiva importante per investitori, sponsor e publisher che vogliano “far qualcosa” in ambito eSports in Italia. Tuttavia occorre considerare che, come abbiamo già avuto modo di vedere anche su queste pagine, e come annotiamo quasi quotidianamente su Esportsmag.it, questi numeri non hanno scoraggiato aziende importanti (dai settori del tech e dell’automotive, del fashion, del food & bevera-
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
ge e non solo) che già si sono mosse da tempo per sostenere gli eSports. E pure i media si sono mossi con decisione, non c’è quotidiano che non proponga, anche se con cadenze differenti, articoli relativi agli eSports sulle proprie pagine. I tornei realizzati sono sempre di più numerosi e sempre più importanti, oltre che sempre più ben organizzati. E poi ci sono i risultati, gli unici numeri che non possono in alcun modo mentire, e che parlano di un numero crescente di team con ambizioni europee (Qlash, Samsung Morning Stars, Campur Party Sparks, solo per citarne tre dei migliori) e di un aumento dei pro player italiani che si affermano con ottimi risultati anche all’estero (Daniele “Dagnolf96” Tealdi su Fifa, Ettore “Ettorito97” Giannuzzi su Pes, Lorenzo “Trastevere73” Daretti su MotoGp, Riccardo “Reynor” Romiti su Starcraft2, Luca “Pasti” Pavan su Clash Royale, ma la lista sarebbe lunghissima). Per questo la miglior chiosa è probabilmente quella di un esperto del settore, il presidente di Aesvi Marco Saletta, che durante la presentazione del rapporto sugli eSports, dopo aver garantito che proprio Aesvi punterà forte sullo sviluppo degli eSports in Italia, ha commentato: “l’evoluzione del gaming competitivo in Italia è incoraggiante per moltissimi aspetti, e gli ultimi mesi sono stati memorabili in questo senso”.
ippica
ROMA CAPUT IPPICA
Le
corse ippiche, dopo uno stop di alcuni mesi, sono tornate all’ippodromo Capannelle e il Derby Day, l’evento ippico più atteso della primavera, andato in scena lo scorso 19 maggio è stato un momento importante per il settore. Ma cosa ha significato per Roma? A rispondere a Gioco News, l’assessore allo Sport politiche giovanili e grandi eventi cittadini del Comune capitolino, Daniele Frongia, il quale sottolinea: “Significa mantenere alta l’attenzione per una pratica sportiva nobile e importante come l’ippica. Stiamo lavorando di concerto con gli uffici del dipartimento Sport, con il presidente della X Commissione capitolina e con il capo di gabinetto per un unico obiettivo: far proseguire le corse, dare maggiori certezze a tutti gli operatori economici e mantenere i posti di lavoro per tutte le persone che orbitano all’interno dell’impianto sportivo”. Quali sono i problemi imminenti che devono essere ancora affrontati? “C’è bisogno di stabilizzare le condizioni attuali, con la concessione scaduta e le
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di Michela Carboni
Daniele Frongia, assessore del Comune di Roma, interviene sulla situazione dell’ippodromo Capannelle, dopo la ripresa delle corse e il Derby di galoppo: “Dare maggiori certezze a tutti gli operatori economici e mantenere i posti di lavoro”
modalità consentite dalla legge per la prosecuzione delle attività da parte della Hippogroup, in attesa del nuovo bando a cui gli uffici stanno comunque lavorando oppure di proposte ai sensi del vigente codice dei contratti pubblici e del vigente regolamento per gli impianti sportivi capitolini che potranno essere presentati da soggetti interessati alla gestione dell’impianto. La riapertura dei termini della norma transitoria del regolamento degli Impianti pportivi consente a Roma Capitale di accettare nuove proposte da parte dell’ex concessionario”. In che modo pensate di rivedere la concessione e quali sono i tempi per la proroga? “Nell’ipotesi di rideterminazione del periodo concessorio o di nuova concessione (non di proroga), nelle more della presentazione di una eventuale istanza da parte di Hippogroup e del conseguente iter istruttorio da parte degli uffici dipartimentali, appare difficile allo stato attuale fare previsioni”. Il Derby Day 2019 cosa rappresenta per una città come Roma?
ROMA CAPUT IPPICA
“Rappresenta un’opportunità ulteriore per dimostrare come l’ippica a Roma possa essere – e lo è – di altissimo profilo, un evento di livello che pone la capitale ai vertici dell’ippica non solo nazionale, ma di tutto il mondo”. Ha un peso anche in termini turistici? “Certamente, è dimostrato come per ogni grande evento di respiro internazionale - penso alla Formula E, al Giro d’Italia e alla Maratona Internazionale di Roma per esempio - ne scaturisca un forte indotto economico per la città in termini di turismo. Alberghi e alloggi vari per turisti, ristoranti ed esercizi commerciali riscontrano incrementi davvero importanti nei periodi di grandi manifestazioni sportive. Durante la nostra amministrazione abbiamo puntato molto su questi eventi e cercheremo di incrementarne il numero anche nel futuro”. In che modo a suo avviso l’ippica deve essere rilanciata? “Innanzitutto va sottolineato che la crisi è a livello nazionale, Roma da sola non può in alcun modo superare tale situazione. Un obiettivo inoltre secon-
do me fondamentale per risollevare l’ippica in generale può essere puntare al sociale: ai bambini, all’ippoterapia, al cavallo non solo come un tramite per fare soldi attraverso le scommesse ma anche come uno sport, a volte se ne dimentica questo aspetto. Ho visto di persona risultati impressionanti nell’ippoterapia applicata su persone con disabilità e soprattutto su bambini con problemi psichici”. Il ruolo degli ippodromi deve cambiare? In che modo? “Con la promozione, come accen-
navo prima, della pratica sportiva aperta e accessibile a tutti, come mezzo di promozione dello sport, come tramite per attivare delle terapie cognitive, psicologiche, fisiche, come luogo di incontro, dialogo, divertimento e dunque miglioramento delle condizioni psicofisiche del singolo individuo. Aprendolo alla cittadinanza, diminuendo quel gap che vede l’impianto solo come un luogo dove andare a vedere le corse dei cavalli che diventa, di conseguenza, troppo settoriale”.
Il Derby Day “Nonostante il meteo, questo Derby Day è stata una bellissima festa. Tanta gente e l’atmosfera giusta”, ha affermato l’assessore Frongia, presenziando al 136° Derby Italiano Sisal Matchpoint (2.200 metri - 704.000 euro di montepremi), tenutosi a Roma lo scorso 19 maggio. “Abbiamo accettato l’invito di Hippogroup e siamo presenti come amministrazione capitolina anche con il presidente della commissione Sport, Angelo Diario, perché riconosciamo l’importanza di Capannelle nel panorama dell’ippica non solo capitolina ma anche nazionale. Proprio per questo ci siamo rivolti più volte al Mipaaft perché siamo ben consapevoli che esiste un problema dell’ippica a livello nazionale sul quale noi possiamo fare ben poco, se non concentrarci a livello locale. Per questo abbiamo aperto una finestra che Hippogroup sfrutterà nelle prossime settimane e ci saranno approfondimenti amministrativi per trovare una soluzione. L’ippodromo di Capannelle è strategico, un polmone verde nel cuore della città ed è interesse nostro, come Amministrazione di Roma Capitale, tenerlo aperto e vivo”. Da parte sua Elio Pautasso, amministratore delegato e direttore generale di Hippogroup Roma, ha sottolineato: “Siamo onorati della presenza del ministero e del Comune di Roma. Da questo punto di vista una giornata da ricordare perchè erano molti anni che i rappresentanti di Roma Capitale non venivano a trovarci il giorno del Derby. Alla fine è venuta fuori una bella giornata, si è aggiustato anche il meteo. Tanta gente in un ippodromo vestito a festa e questo per noi è molto importante”. Il 136esimo Derby Italiano SisalMatchpoint è quindi stato conquistato da Keep on Fly. Il marcatore di tendenza registra ben sei vincitori sellati Botti degli ultimi otto, cinque su sei, tre volte hanno piazzato un trio, due volte l’accoppiata (tre volte l’accoppiata anche di colori), due volte sono andati vicino a
vincerlo con una femmina – Sound of Freedom fece seconda, Flower Party terza -, il cruccio di Felice Villa, peraltro già con un poker in carniere a firma Endo, Fabio (due) e Cristian. Strenua la difesa Incolix, due i sigilli Diego Romeo in nove anni – Worthadd fu anche l’ultimo a centrare entrambe le classiche, Mirco sopperì magicamente alla dubbia tenuta – ottenute con due allenatori diversi, Caruso e Grizzetti, dell’ultima (2016, una perla di Darione con Saent) riecheggia ancora la risata omerica dell’ingegnere rimasta ad aleggiare sulle tribune. Cristian Demuro è a caccia della terza consecutiva (è a quota tre negli ultimi cinque anni), impresa che non riesce da tempo immemore (Regoli ne infilò 5 dal 1919 al ‘23). Con queste premesse non sorprende che il plotone di Cenaia rappresenti metà del campo partecipanti odierno. La bulgara Irish Girl si garantiva un minuto sotto i riflettori prendendo il comando delle operazioni davanti a Jighen e Trita Sass, il quale rompeva gli indugi non appena entrati in dirittura trascinandosi la favorita Call Me Love, Mission Boy e Frozen Juke. Ai quattrocento Carlo Fiocchi in sella al portacolori Blueberry sferrava l’attacco e sembrava poter disporre dei suoi immediati inseguitori ma non aveva fatto i conti con la pazienza certosina di Cristian Demuro, tenacemente impegnato a metter sulle gambe Keep on Fly (Rip Van Winkle) e col passare dei metri accorciava il distacco fino ad infliggere la ferale stoccata in prossimità del palo all’attonito avversario Mission Boy. Straordinaria, magistrale, leggendaria interpretazione di questo ancor giovane jockey in sella al portacolori Dioscuri, allenato....of course, dai Botti, giunto alla terza vittoria consecutiva. Nelle convulse fasi decisive, Mission Boy ondeggiava verso l’esterno ostacolando la femmina della Effevi, Call Me Love, ma i commissari – prontamente intervenuti - non modificavano l’ordine di arrivo. Al quarto chiudeva uno stoico Frozen Juke dietro al trio di Cenaia.
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SCOMMESSE PIÙ SICURE NEL REAME DELL’INCERTEZZA
REGOLE UNICHE, PER TUTTA L’EUROPA. LO SQUILLO DI TROMBA ARRIVA DALL’EGBA, L’EUROPEAN GAMBLING BETTING ASSOCIATION, DOPO ANNI CHE IL SETTORE INVOCA PROPRIO QUESTO. E MENTRE IN ITALIA LE SCOMMESSE VOLANO, TRA UN MESE I BOOKMAKER DOVRANNO FARE I CONTI CON IL BAN DELLA PUBBLICITÀ E CERCARE DI CAPIRE COSA SUCCEDERÀ ALLA LUCE DELLE NUOVE LINEE GUIDA AGCOM SUL DECRETO DIGNITÀ. INTANTO LA SICUREZZA AUMENTA CON L’INGRESSO DELL’ITALIA E DI ALTRI PAESI NELLA CONVENZIONE MACOLIN CONTRO IL MATCH FIXING. di Cesare Antonini
DIGNITÀ, BANDO E PVR, CHE SETTORE È?
“S
tiamo aspettando integrazioni susseguenti sulle linee guida dell’Agcom, l’Agenzia Garante delle Comunicazioni, sul divieto totale di pubblicità imposto dal decreto Dignità e immagino ce ne saranno diverse da qui in avanti. Aspettiamo anche le prime applicazioni del decreto e delle linee guida stesse. Sul bando di gara siamo al palo e il settore continua a lavorare anche col proliferare dei punti vendita e ricarica”. Questo il punto di Stefano Sbordoni, esperto legale di sportsbetting che analizza il settore delle scommesse d’Italia che continua a macinare ottimi numeri pur tra grandissime difficoltà, esistenti e in arrivo. Dall’Agcom qualche buona notizia è arrivata, però: “Assolutamente sì, anche se abbiamo visto tante illustrazioni da parte di vari soggetti ma vere istruzioni per l’uso non ci sono e non ci possono essere alla luce di come sono state pubblicate le guidelines. Aspettiamo, quindi, maggiori delucidazioni”. È comunque l’apertura che cercava il settore? “Sono i primi ragionamenti costruiti con un minimo di intelligenza, buon senso e logica, anche se servirebbe uno sforzo ancora maggiore visto che le contraddizioni evidenti della norma rimangono e sono ancor più evidenti alla luce di questo indirizzo di applicazione. La norma stessa è contraddittoria. Il divieto totale è più che inapplicabile”. Ma il settore sembra avere problemi altri rispetto al Dignità: “Quello che spaventa sono alcune decisioni di alcuni tribunali amministrativi e locali sulla negazione del diritto all’esercizio del gioco a fronte di principi di cui alcune posizioni politiche e sociali STEFANO SBORDONI
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abusano. Il settore deve essere forse più preoccupato da questo che dal Dignità di cui alcuni aspetti in termini di regolazione potrebbero essere anche condivisibili. Dalla cronaca leggo cose ancora più gravi. Addirittura un Tar si è messo a valutare le distanze delle agenzie di gioco dai luoghi sensibili in linea d’aria. Per questo parlo di negazione di diritto a fare impresa in un settore legale”. Tornando al dl Dignità e alle linee guida, le insegne forse si salveranno: “È come se lo Stato ci autorizzasse a guidare ma con le mani legate dietro la schiena. Il problema rimane sempre quello: forse meglio vietare del tutto e non autorizzare la raccolta di gioco. Sul tema delle insegne e di altri divieti c’è il rischio che si finisca come al solito tra avvocati e tribunali, spese legali per tutti, cittadini, imprenditori e anche per lo Stato”. Alle solite, dunque. E del bando di gara che era atteso per il 2016, ancora nulla da fare: “Sarebbe tutto pronto come sappiamo da mesi, anni, ma non si va avanti perché siamo in attesa del riordino del settore dei giochi che era stato inserito come priorità proprio nel decreto Dignità ma di cui non abbiamo più traccia”. Il settore va avanti, comunque, anche tramite un prodotto come i punti vendita e ricarica: “Un prodotto di gioco che esiste e cresce perché il bando di gara tarda ad arrivare e la legge consente i Pvr (punto vendita ricarica Ndr) e in un limbo del genere nascono questi punti ma crescono anche i centri trasmissione dati. Sui Pvr tutto ok anche se dipende sempre da come li utilizzano il barista o l’esercente. Un problema potrebbe essere quello della concorrenza ad altri prodotti di betting ma è anche vero che ormai quasi tutti i bookmaker hanno creato pvr e sono pochi quelli ‘puri’ che si attengono alla storica distinzione tra agenzia e corner di gioco”, conclude Sbordoni.
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SCOMMESSE PIÙ SICURE NEL REAME DELL’INCERTEZZA
REGOLE COMUNI PER I GIOCHI E LE SCOMMESSE IN UE
Il
risultato delle elezioni europee forse non aiuterà ad esaudire la richiesta avanzata prima della tornata elettorale da parte dell’European Gaming and Betting Association (Egba) che aveva chiesto Parlamento europeo e alla Commissione di intervenire sul settore del gioco d’azzardo online per garantire che i players online dell’Europa siano maggiormente protetti. Questa la posizione dell’associazione più importante a livello istituzionale in Ue: “Con le scommesse online che rappresentano ormai oltre il 20 percento del mercato europeo del gioco d’azzardo, la mancanza di norme comuni dell’Ue per le scommesse online sta mettendo a repentaglio la sicurezza dei giocatori. Questo perché i paesi dell’Ue hanno regole diverse per regolamentare il gioco d’azzardo online e ci sono notevoli disparità nella qualità di queste normative nazionali, incluse le protezioni dei consumatori disponibili per i giocatori d’azzardo online”, spiegano dall’Egba. Ciò è confermato da un recente studio della City University di Londra che ha concluso che solo uno Stato membro - la Danimarca - ha pienamente applicato le attuali linee guida dell’Ue sulla protezione dei consumatori per il gioco d’azzardo online e che esistono lacune significative nella protezione degli attori europei”. Tutto vero. La mancanza di regole comuni sul gioco d’azzardo non riesce a proteggere i giocatori europei da siti web fasulli e non controllati spesso gestiti al di fuori dell’Ue: “Nel 2019 – proseguono dall’Egba - non c’è motivo per cui i giocatori d’azzardo online che vivono in un paese membro dovrebbero essere meno protetti di quelli che vivono in un
altro, ma così è. Ecco perché l’Egba chiede norme comuni dell’Ue e una migliore cooperazione normativa per garantire uno standard di protezione più coerente e migliore per tutti i giocatori d’azzardo online in Europa, compreso l’accesso a un registro nazionale di auto esclusione e la protezione contro le minacce provenienti dall’esterno dell’Ue”, ha dichiarato Maarten Haijer, segretario generale, Egba. Quali sono, quindi, le misure da mettere in campo per cercare di colmare questo vuoto normativo e perseguire finalmente quell’armonizzazione a livello europeo che è auspicato quasi da 15 anni? Ecco le richieste contenute nel manifesto Egba rivolto al’Ue: - La Commissione europea garantisca l’attuazione della sua raccomandazione del 2014 sulla protezione dei consumatori da parte di tutti gli Stati membri dell’Ue, proponendo misure giuridicamente vincolanti. - La Commissione europea proponga una nuova politica per il gioco d’azzardo online che tenga conto dei recenti sviluppi digitali, come la blockchain, l’intelligenza artificiale. - La Commissione europea reintegri il gruppo di esperti delle autorità nazionali del gioco d’azzardo per garantire scambi regolari di migliori pratiche, dialogo e cooperazione normativa. - Ulteriore standardizzazione dei requisiti tecnici nazionali per il gioco d’azzardo online, che vanno dai requisiti It e di revisione alla segnalazione anti-riciclaggio. - Maggiore trasparenza nell’ambito della cosiddetta procedura di notifica, per valutare e risolvere eventuali problemi di conformità con il diritto dell’UE prima che entri in vigore una legge nazionale. - La Commissione europea deve applicare pienamente il diritto dell’UE nel settore del gioco d’azzardo online. Stati membri dell’Ue devono mantenere la competenza per l’imposizione di un punto di imposta sul consumo.
MAARTEN HAIJER
SCOMMESSE PIÙ SICURE CON MACOLIN
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rima la Svizzera poi, a metà maggio, arriva anche la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e arriva dunque l’Italia. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, nota anche come convenzione di Macolin, allarga a sei paesi membri dell’Ue lo spazio di azione e, soprattutto, di protezione. Dopo la Norvegia, il Portogallo, la Repubblica di Moldavia e l’Ucraina ecco anche Svizzera e Italia e in tutto il mondo sono quasi quaranta le legislazioni che hanno aderito. “L’entrata in vigore della Convenzione di Macolin è una buona notizia per tutti coloro che apprezzano il fair play e l’integrità nello sport”, afferma il segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland. “La convenzione rappresenta un importante passo in avan-
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ti nella lotta alla corruzione nello sport e ha ricevuto il sostegno deciso di importanti organizzazioni e partner sportivi tra cui la Fifa e la Uefa. Invito tutti i nostri stati membri e paesi in tutto il mondo a firmare e ratificare la convenzione il prima possibile “. Lanciata nel 2014, la Convenzione di Macolin è l’unico trattato internazionale legalmente vincolante che promuove la cooperazione globale per affrontare il match fixing. La convenzione copre una vasta gamma di questioni tra cui partite truccate, scommesse illegali, cattiva gestione, informazioni privilegiate, conflitti di interesse e l’uso di società sportive come società di comodo. Si basa sullo stato di diritto e tiene conto dell’impatto che la manipolazione ha sullo sport, sugli atleti e sulla società nel suo complesso.
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Html5 e con client flash per renderla ancora più fruibile da ogni device. “L’ormai storica partnership con il circuito People’s Poker ci ha resi leader nel settore poker, siamo infatti tra i primi 10 operatori nazionali in termini di raccolta, per noi un onore essere al fianco di nomi come Poker Stars”, prosegue Pasquini, direttore dello staff tecnico del gruppo che ha confermato l’ormai acclamata tendenza di quest’azienda. “Il domani è uno stimolo per migliorarsi, oggi è il momento di iniziare a farlo!”. Questo modo di vedere le cose ha portato il reparto tecnico del gruppo a sviluppare anche una app Newgioco tutta home-made, cosi che possa rispecchiare totalmente le caratteristiche e le performance eccellenti del client web. Sarà un’app innovativa ed intuitiva, completa di tutti i servizi necessari al giocatore, ed integrata con tutti i sistemi di pagamento certificati. In programma il rilascio per metà luglio 2019 su tutti gli store Android e Ios, così da mettere un ulteriore tassello a un puzzle che sembra non avere limiti.
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technology officer and director - abbiamo cercato di creare una piattaforma che garantisse efficienza e flessibilità a tutti coloro che si avvalgono dei suoi servizi, sia retail che on-line, che siano partner o end user, rispettando però sempre la visione innovativa del gruppo. La piattaforma nasce soprattutto per consentirci un’ottimale gestione delle quot e e dei palinsesti betting. Vantiamo oltre 150.000 eventi a stagione e più di 90.000 eventi in modalità live – prosegue Pasquini - il modulo Match Tracker consente al giocatore di seguire gli eventi avendo a disposizione tutte le informazioni sulle partite in tempo reale. In generale l’offerta client si compone di due moduli pre-match e live center, i moduli di gioco mettono a disposizione degli utenti numerose funzionalità che consentono di semplificare le azioni di gioco e di avere l’intero palinsesto a portata di clic. La forza di questa piattaforma è la costante evoluzione e la totale flessibilità che la rende adattabile alle diverse esigenze dell’operatore di gioco”. Oltre al betting, il poker ed il casinò sono due punti importanti per il gruppo Newgioco, che ne fanno un vanto a livello di raccolta e funzionalità: “L’enorme sviluppo del betting non ha fatto distogliere il focus dagli altri prodotti, il casinò e tra i più grandi d’Italia, con un network esteso di Jackpot Online per un valore complessivo di circa 1 milione di euro e con un’offerta slot completa di tutti i maggiori titoli e fornitori presenti nel mercato regolarizzato italiano. Newgioco offre anche una parte di table games ed ovviamente una sezione Live Casinò con audio e video in alta qualità, sviluppata in
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ontinua la costante crescita del gruppo Newgioco in ambito commerciale, dove si conferma tra i primi operatori nella raccolta del poker e risulta essere il sesto operatore nazionale in termini di raccolta. Ottima crescita anche sul casinò dove l’implementazione di nuovi giochi è ormai all’ordine del giorno. Tuttavia il punto di forza è senza dubbio il betting dove il gruppo, in un anno, ha triplicato il fatturato, cosa quasi rara per un operatore di medie dimensioni come Newgioco, soprattutto in un mercato, quello italiano, dove ormai il cannibalismo clientelare è l’unico metodo di crescita. Un mercato dove i colossi la fanno da padrone con sempre più distacco dagli altri. Cosi abbiamo chiesto all’azienda quale sia il segreto di questa crescita: “Non c’è alcun segreto dietro questo successo, solamente il duro lavoro svolto per lo sviluppo di una piattaforma home made al 100 percento, ad oggi tra le più avanzate nel mondo del betting - dichiarato Luca Pasquini, chief
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Da King Soldatino e D’Artagnan alle scommesse virtuali
Il
mondo del gioco, ma soprattutto dei giocatori, è cambiato totalmente dall’arrivo del web. Negli anni ’70 e ’80 sono stati anni dove si sono scritti libri, aneddoti e film, uno su tutti “Febbre da Cavallo”, che sono rimasti indelebili nella storia dei players. Ricordo che c’erano solamente due fornitori, e non erano agenzie di scommesse, ma agenzie ippiche. Il mondo dell’ippica era al vertice, la domenica si giocava la famosa schedina Totip dove bisognava indovinare le accoppiate di sei corse domenicali, si vinceva con il 12, 11 e 10. Gli ippodromi erano sempre gremiti, e quasi tutti avevano due tribune a pagamento, la principale e la secondaria. A Milano, dopo la partita di calcio, per evitare il traffico, molti spettatori entravano all’ippodromo del trotto per assistere alle ultime due corse del convegno. Le agenzie non erano funzionali e pulite come quelle di adesso. E non esisteva la diretta televisiva. Gli scommettitori leggevano la cronaca sui monitor, con una telescrivente. Durante la cronaca gli scommettitori si appassionavano ed urlavano, come se fossero all’ippodromo, e ognuno aveva un soprannome, “Il Milanese”, “Il Lisca”, “Occhio di Lince” e così via. Steno, nel film Febbre da cavallo, ha raccontato un paese che esisteva: dal Pomata a Mandrake. Erano i periodi che il banco vinceva i massimi, i giocatori non avevano le informazioni che oggi possono trovare sul web. Nel mondo dei
cavalli uno su cento può dire di essere in attivo, ma difficilmente se ne trova uno che dice che ha perso. Il 27 giugno è una data storica per le scommesse sportive in Italia. Esattamente 21 anni fa infatti, veniva piazzata per la prima volta nel nostro paese una scommessa su un evento sportivo, così come accadeva da anni nel Regno Unito. Ad aprire ufficialmente le scommesse sportive legali in Italia furono i Mondiali di calcio di Francia. La svolta avvenne proprio durante i campionati mondiali di calcio di Francia ’98, quando venne data la possibilità alle agenzie di scommesse di offrire quote su alcune partite del torneo. La prima gara su cui si poté puntare fu la sfida, valida per gli ottavi di finale, tra Italia e Norvegia. La gara fu disputata il 27 giugno di quell’anno allo stadio Vélodrome di Marsiglia e terminò 1-0 con gol di Bobo Vieri. Ma l’avvento delle scommesse sportive ha inciso negativamente per il mondo dell’ippica. I giovani scommettitori si sono sempre di più avvicinati ai vari sport, il calcio, il basket e il tennis, sono quelli che vanno per la maggiore. Le scommesse ippiche, anche se la televisione ha sostituito le telescriventi, non hanno più avuto un cambio generazionale, e se oggi si fa un salto in un ippodromo, si ritrovano i frequentatori di trent’anni fa. L’ippica non usa solamente le scommesse fisse, ma anche quelle al totalizzatore. Lo Stato, però, attinge a oltre il 30 percento su ogni singola giocata, quindi non ci sono
GIGI PROIET TI IN UNA SCENA DEL FILM FEBBRE DA CAVALLO, REGIA DI STENO (1976)
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Chi è Gianni Carra Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
vantaggi per i giocatori di cavalli. Nel 2000 internet ha rivoluzionato il mondo del gioco. Chi ha provato a farne una professione ha avuto in regalo una macchina dove poter trovare informazioni di tutte le competizioni mondiali. Il bettor non gioca più solamente la domenica , con la classica Serie A, ma tutti i giorni, dai campionati scandinavi a quelli sudamericani. E negli anni lo scommettitore ha scoperto come giocare da casa, senza andare più in agenzia, con i siti online. Ora gli ippodromi sono vuoti, mentre nelle agenzie funzionano solamente quelle dove ti mettono a disposizione un Pc per giocare, e le scommesse virtuali molte volte fatturano molto di più delle corse ippiche. Sarebbe tutto un altro mondo se ci fossero ancora personaggi storici a giocare la famosa tris King-Soldatino e D’Artagnan, e che al termine del pomeriggio dovevano inventarsi come trovare le 50 mila lire per il giorno dopo. Oggi si perde lo stesso come una volta, ma difficilmente si instaurano amicizie, perché quando parli con il monitor… non sempre ti risponde.
COVER STORY
Dieci anni di storie e un futuro ancora da scrivere
S
ono passati dieci anni da quell’annuncio, potente e ambizioso, di “una nuova voce nel settore del gioco”. Come scrivevamo nel primo editoriale della storia di Gioco News, con cui si apriva la rivista numero 1, di giugno 2009. “Non solo per gli addetti ai lavori, non solo per i consumatori”, era il nostro motto, che campeggiava nella prima pagina di quella nascente pubblicazione, di cui ancora oggi custodiamo gelosamente qualche copia, in Redazione. Come faceva Zio Paperone con la sua prima moneta, conservata sotto una teca di vetro per poterla ammirare, di tanto in tanto, per non dimenticare le origini, il punto di partenza. Ricordando le fatiche, gli sforzi e le ambizioni di un’epoca ormai lontana, ma ancora molto presente in tutti quelli che lavorano ogni giorno a questo giornale. Avevamo lanciato una sfida, dieci anni fa. O, meglio, dovremmo parlare di una scommessa, per restare nel tema del gioco. Proponendo un prodotto editoriale nuovo e innovativo, soprattutto per l’epoca, con l’obiettivo di portarlo anche oltre i confini del comparto: provando a raggiungere anche il grande pubblico, se non altro quello dei giocatori, oltre agli addetti ai lavori. Favorendo e incoraggiando lo sdoganamento di un settore alle prese con un processo di progressivo consolidamento e di continua professionalizzazione del quale volevamo essere partecipi. Magari anche artefici, per quanto ci può e poteva competere, visto che un’industria, per essere davvero considerata come tale, ha bisogno soprattutto di una voce. Autorevole, professionale e qualificata: valori attorno ai quali ci siamo sempre riconosciuti e per i quali ci siamo sempre battuti, convinti dell’importanza di un’informazione libera, indipendente, plurale, come quella che abbiamo sempre potuto garantire ai nostri lettori, in questi dieci anni, i quali continuano a ripagarci mostrandoci ogni giorno grande attenzione, interesse e qualche cenno di stima per quello che facciamo. Il compenso più importante per chi fa questo mestiere, così importante e delicato, ma quanto mai importante, per tutti. Per questo, tornando alla sfida iniziale, possiamo parlare di una scommessa vinta. Lo
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vediamo chiaramente dai numeri che caratterizzano il network di Gioco News, che hanno raggiunto livelli notevoli che neppure noi, all’epoca, avremmo mai potuto immaginare. Oltre ad aver già superato da tempo la soglia delle 100 uscite della rivista cartacea, il consenso più evidente lo vediamo sui social network, dove Gioco News rappresenta un indiscutibile punto di riferimento per tante, tantissime persone. Ce lo dicono gli oltre 54mila utenti che ci seguono su Facebook, gli oltre 4mila follower di Twitter, gli oltre 2.600 di LinkedIn e gli oltre duemila iscritti al nostro canale YouTube: altra voce importante per l’industria e per questa testata, in un momento storico in cui i contenuti video assumono un ruolo sempre più strategico per il raggiungimento delle masse e dell’opinione pubblica più in generale. In questi dieci anni scanditi da storie, cronaca e attualità, abbiamo raccontato il mondo del gioco in tutte le forme e nelle mille sfaccettature che contraddistinguono questo comparto. Fotografando l’evoluzione tecnologica e “di prodotto”, insieme alle mutazioni di carattere sociale relative agli usi e costumi degli italiani. Interrogandoci sul futuro di questa industria provando anche, quando possibile, ad anticiparlo. In questo lungo percorso, spesso anche impervio, abbiamo cercato di ampliare gli orizzonti dell’industria, coerentemente con i principi fondativi della testata. Portando “il gioco” in eventi e manifestazioni di carattere generalista o comunque esterno rispetto ai soliti eventi strettamente “di settore”. I nostri lettori ricorderanno bene le esperienze (di successo) registrate alla Social Media Week, di Roma e Milano, dove il gaming è diventato ormai argomento imprescindibile grazie al filone inaugurato da Gioco News che ha permesso di esplorare i segmento del gioco online, del mobile, delle scommesse e degli eSports. Allo stesso modo abbiamo portato il mondo del gioco anche a un evento di spicco come Smxl Milan – The World Search Marketing Conference & Expo - che rappresenta il punto di riferimento internazionale per chi si occupa di marketing digitale e social media.
COVER STORY GIOCO NEWS
Una rete in costante evoluzione risprudenza, con master in Diritto tributario. Dopo circa dieci anni di attività in uno studio legale internazionale, assume incarichi in proprio e direttamente, costituisce e gestisce uffici
nel 2016 ha avviato anche una divisione libraria, avviando una collana di saggistica che ha già portato alla pubblicazione di tre libri in tre anni, a supporto delle testate cartacee e digitali, offrendo un ulteriore strumento di approfondimento per il pubblico di riferimento. Nel 2016 è stata la volta del volume: “La Questione territoriale”, a cura di Geronimo Cardia e con la prefazione del sottosegretario all’Economia di allora, Pier Paolo Baretta. Poi è stato pubblicato il volume: “Il senso del gioco “, a cura del professor Riccardo Zerbetto, nel quale si approfondisce il delicato tema della regolamentazione del gioco pubblico in chiave di prevenzione e protezione dei consumatori, attraverso un approccio scientifico ed accademico. L’opera più recente è invece quella dedicata agli sport elettronici: “eSports: un universo dietro al videogioco”, realizzata dagli avvocati Andrea Strata e Chiara Sambaldi, responsabili dell’Osservatorio giochi e Legalità dell’Istituto Eurispes, con il contenuto autorevole del presidente del Credito Sportivo Italiano, Andrea Abodi. L’ultimo libro pubblicato da Gn Media, ma solo per il momento. zioso (stragiudiziale e giudiziale). In realtà istituzionali pubbliche e private, industriali e finanziarie svolge
incarichi di presidente, componente o componente unico di Collegi Sindacali e di Organismi di Vigilanza, liquidatore, commissario liquidatore e curatore in diverse procedure.
È stato coadiutore giudiziale nell’amministrazione straordinaria di grandi società; custode giudiziario di
aziende; local counsel di gruppi internazionali; membro di commissioni ministeriali per l’assegnazione di
contributi formativi nonché ufficiale di complemento della Guardia di Finanza. Già professore a contratto di Diritto e Pratica Tributaria, prima, e di Diritto Tributario Internazionale, poi, del corso di laurea specia-
listica in Scienze Manageriali presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti. Autore del testo “Profili giuridici
delle privatizzazioni”, Edizioni Il Sole 24 Ore Libri, e di diverse pubblicazioni di natura fiscale e in merito al settore del gaming (pagina news del sito www.gclegal.it).
Geronimo Cardia
LA QUESTIONE TERRITORIALE Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale
Raccolta di interventi e scritti dal 2011
Questo volume è stato realizzato grazie alla raccolta di articoli a cura dello stesso autore e pubblicati sulla rivista Gioco News. La testata, edita da Gn Media, insieme al quotidiano online GiocoNews.it rappresenta il punto di riferimento per l’industria del gioco pubblico. Distribuita in tutte le aziende del settore e nei principali centri di gioco, in Italia e all’estero, è lo strumento di approfondimento delle più importanti tematiche di business, politica, economia, ma anche di costume, società e life style.
ISBN 978-88-900022-0-5
€ 18,00
9 788890 002205
(i.i.)
Riccardo Zerbetto
Medico psichiatra, direttore scientifico di Orthos, prima organizzazione per lo studio e il trattamento dei giocatori di azzardo in Italia, è specialista in Neuropsichiatria Infantile e per
adulti. È direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt, istituto riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica per lo svolgimento di corsi professio-
nali nella Psicoterapia con sede a Milano.
Già presidente della Associazione Italiana di Psicologia Umanistica e Transpersonale nel 1984, della European Association for Psychotherapy (Eap) nel 1996-97, della Federazione Italiana delle Associazioni di
Psicoterapia (Fiap) nel 1998 e della Federazione Italiana delle Scuole e Istituti di Gestalt (Fisig) nel 1996-98, coordina la Sezione su Psicoterapia e mito del World Council for Psychotherapy.
Ha lavorato per oltre venti anni in servizi di salute mentale e per le tossicodipendenze per le quali è stato consulente e supervisore delle comunità terapeutiche del Comune di Roma per nonché consulente del Ministero della Sanità nel 1980. È cofondatore e past-president di Alea-Associazione per lo studio del gioco d’azzardo.
Ha svolto incarichi di insegnamento in Psicopatologia presso la Scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università degli studi di Siena.
Riccardo Zerbetto I L S E N S O D E L G I O C O
Riccardo Zerbetto
IL SENSO DEL GIOCO Tra competizione, vertigine, caso e responsabilità: la sfida del giocatore e quella delle istituzioni
Raccolta di interventi e scritti dal 2010
Questo volume è stato realizzato grazie alla raccolta di articoli a cura dello stesso autore e pubblicati sulla rivista Gioco News. La testata, edita da Gn Media, insieme al quotidiano online GiocoNews.it rappresenta il punto di riferimento per l’industria del gioco pubblico. Distribuita in tutte le aziende del settore e nei principali centri di gioco, in Italia e all’estero, è lo strumento di approfondimento delle più importanti tematiche di business, politica, economia, ma anche di costume, società e life style.
ISBN 978-88-9000-222-9
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(i.i.)
Chiara Sambaldi
Avvocato, Direttore dell’Osservatorio Permanente dell’Istituto Eurispes su Giochi legalità e patologie, “Italia in gioco”. Da oltre 15 anni si occupa di Gaming e svolge attività di
consulenza e di assistenza giudiziale e stragiudiziale avendo maturato specifica esperienza
nel contrasto dei fenomeni abusivi ed illegali. Autrice di numerosi articoli di approfondimento
tematico pubblicati su riviste scientifiche e di settore, ha curato, con il collega Andrea Strata, la raccolta di dottrina “Giochi e scommesse: i confini tra legale ed illegale”, edita da Lex Giochi. A giugno 2018 ha
partecipato quale relatrice al panel sugli eSports, organizzato da Gn Media, nell’ambito del Social Media Week di Milano.
Andrea Strata
Avvocato, Direttore dell’Osservatorio permanente dell’Istituto Eurispes su Giochi legalità e patologie, “Italia in gioco”. Assiste i principali operatori ed associazioni di categoria
C. Sambaldi – A. Strata E S P O R T S
Se la community di Gioco News è cresciuta nel tempo, è anche perché a crescere è stato l’intero network, come il resto della struttura editoriale che lavora a questo progetto in continuo sviluppo. Dieci anni fa, quando usciva il primo numero della rivista, esistevano tre quotidiani online, con i due verticali su poker e casinò che affiancavano e, ancora oggi, affiancano, il portale principale GiocoNews.it dedicato al comparto de gioco pubblico nella sua totalità. Oggi i quotidiani online sono ben cinque, avendo aggiunto nel tempo due testate digitali rivolte ai giocatori, dove trovano risalto anche altri tipi di gioco “for fun”, di puro intrattenimento: prima GiocoNewsPlayer.it, lanciato nel 2014, fino ad arrivare al più recente eSportsMag.it, il primo quotidiano in Italia interamente dedicato al fenomeno nascente di cosiddetti sport elettronici. Proponendo ancora una volta un prodotto nuovo e innovativo, in un settore, come quello del gioco pubblico di allora, che ha bisogno di una voce autorevole e di un’informazione puntuale. Accanto ai prodotti editoriali tradizionali, Gioco News ha potuto ampliare i suoi orizzonti e il proprio raggio di azione grazie all’ulteriore sforzo dell’Editore - Gn Media - che
dei legali di impresa anche finalizzate alle ristrutturazioni di gruppi e di debiti. Con i colleghi di studio
assiste, anche per start up, uffici legali interni per l’attività societaria, ordinaria, straordinaria, del conten-
Geronimo Cardia L A Q U E S T I O N E T E R R I T O R I A L E
Geronimo Cardia Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile oltre che Ctu al Tribunale civile e penale e curatore fallimentare. È laureato in Economia e commercio e in Giu-
legali interni di imprese e di gruppi di imprese e fonda lo studio Cardia e Cardia. È impegnato assiduamente da oltre un decennio nel settore del gioco legale curandone i profili legali, fiscali, compliance, contenzioso
giudiziale civilistico e amministrativo, M&A, corporate, JV, banking, contrattualistica e tematiche tipiche
nell’ambito del settore dei giochi e scommesse. Esperto di diritto applicato alle nuove tecnologie. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, fra cui in tema di eSports: “Il
fenomeno emergente degli eSports: attività sportive o ludiche?”, in 30° Rapporto Italia Eurispes, Minerva,
Chiara Sambaldi – Andrea Strata
ESPORTS Un universo dietro al videogioco
2018. Ha scritto diverse monografie, fra cui: “Network marketing, analisi giuridica di una strategia aziendale”, edita da Minerva; “Le criptovalute, analisi giuridica di un sistema monetario parallelo”, edita da Lex Giochi. Nel marzo 2019 ha partecipato quale relatore al panel sugli eSports, organizzato da Gn Media, nell’ambito della Fiera internazionale del gaming “Enada”.
Gioco News, la rivista edita da Gn Media, insieme al quotidiano online GiocoNews.it rappresenta il punto di riferimento per l’industria del gioco pubblico. Distribuita in tutte le aziende del settore e nei principali centri di gioco, in Italia e all’estero, è lo strumento di approfondimento delle più importanti tematiche di business, politica, economia, ma anche di costume, società e life style.
p re faz ione d i Andrea Abodi Presidente Istituto per il Credito Sportivo int rodu z ione d i Gian Maria Fara Presidente Eurispes
In co l l ab o razio n e co n
€ 18,00
(i.i.)
Un viaggio continuo Ne abbiamo fatta di strada, in questi dieci anni. Letteralmente, pure. Avendo girato in lungo e in largo non solo l’Italia ma anche l’Europa (e oltre), portando la nostra rivista e la voce del gioco pubblico italiano, nelle principali fiere ed eventi internazionali. Tra convegni, congressi e dibattiti, che abbiamo gestito, promosso e organizzato o ai quali abbiamo partecipato. Anche qui, proponendo format nuovi e innovativi, anche laddove sembrava impossibile poter arrivare. Basti pensare all’appuntamento ormai fisso creato da Gioco News all’interno della fiera Ice di Londra, ormai diversi anni fa, intitolato: “The Italy briefing”, dove il mercato del gioco pubblico italiano veniva proposto e analizzato come oggetto di studio e modello di riferimento per gli altri paesi e per gli stakeholder internazionali. Con l’apice, probabilmente,
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raggiunto nel 2016 e 2017, in occasione dell’EiG di Berlino, nel quale siamo riusciti a mettere attorno a un tavolo i regolatori di sette paesi europei (tra cui l’Italia, cosa che appare sempre più difficile realizzare), proponendo il primo è unico momento di confronto pubblico di questo tipo in un evento di settore. Un dibattito che si è poi ripetuto lo scorso anno (come poi si ripeterà anche questa estate) all’interno dell’iGb Live di Amsterdam, dove continuiamo a proporre contenuti di attualità e interesse generale, dando risalto a questa industria anche oltre i confini nazionali. E lo stesso avviene anche alla fiera Sigma di Malta, all’Easg Conference, in tour per l’Europa e in tanti altri eventi ancora, dove Gioco News continua a rappresentare una voce autorevole e professionale.
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Nel predisporre quell’ambizioso progetto editoriale che ha portato alla creazione della rivista Gioco News, nel quale ci eravamo preoccupati, fin dal principio, di prevedere rubriche e contenuti più in generale mirati a coinvolgere anche un pubblico generalista, abbiamo voluto dare un tocco di classe al prodotto cartaceo, inserendo una vena artistica forse insolita per una testata di settore, ma di certo non impropria. Da qui l’idea di accompagnare, fin dal primo numero, l’editoriale di prima pagina con un’illustrazione dedicata: affidando il compito a un maestro come Alfonso “Alfi” Amarante, che da più di cento numeri ci permette di introdurre la lettura della nostra rivista con un sorriso. Interpretando a modo suo il tema del mese, con delle vignette divenute nel tempo un appuntamento fisso e qualche volta anche un contenuto virale, rimbalzato sui social e tra gli addetti ai lavori. Alfi, detto anche “dita-di-fata”, è ormai un punto di riferimento per la nostra redazione, e non solo. Classe 1980, con esperienza i campo editoriale di lunga data, ha frequentato l’istituto europeo di design settore illustrazione. E’ vignettista e illustratore per Gn Media e collabora con molteplici pagine Facebook come fumettista, caricaturista e satirista. Oltre alla decorazione mensile della rivista Gioco News, ha illustrato l’intero volume “eSports: un universo dietro al videogioco” (Gn Media, 2019).
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poker wsop
50 ANNI DI WSOP E PORTARLI BENE È uscito un po’ a pezzi ma, composto il puzzle, abbiamo capito che quest’anno le World Series Of Poker, complice il 50esimo anno d’età, saranno le più ricche di sempre. Ecco tutte le principali novità.
T
di Cesare Antonini
ornei nuovi, format differenti ma anche tantissime proposte e offerte per aiutare i players a sfruttare vantaggi e giocare con grande serenità i quasi due mesi di eventi n programma al Rio Casino All Suite and Hotel di Las Vegas. Stiamo parlando ovviamente del 50ennale delle World Series Of Poker, i campionati del mondo dell’hold’em e di tutte le varianti del gioco più amato del mondo. Cerchiamo di cogliere le principali novità ma, per completezza, vi rimandiamo alle nostre pagine online o al sito ufficiale delle Wsop dove trovate un lungo e dettagliato schedule degli eventi in programma.
CHE WSOP SARANNO?
IL VINCITORE DEL MAIN EVENT 2018 JOHN CYNN
Il Big50 è sicuramente la novità più importante ma il “mini main event” è altrettanto stimolante. Tanti gli eventi per tutte le tasche dal low all’high buy in per tutte le specialità. Il festival più popolare del poker partirà dal 28 maggio e si protrarrà fino al 16 luglio 2019 al Rio con l’aspettativa di assegnare più di 200 milioni di dollari. L’evento storico inaugurale si terrà nel weekend di apertura dal 30 maggio al 2 giugno e sarà il The Big 50: buy-in da 500 dollari, 50.000 gettoni, livelli da 50 minuti, 5.000.000 garantiti e 1.000.000 al vincitore. In programma anche un gala celebrativo e una serata di premiazione sabato 29 giugno, il Fifty Honors, e un enorme weekend di apertura dell’evento.
IL MINI MAIN EVENT - Una nuova ed entusiasmante novità al programma è l’evento No-Limit Hold’em da $ 1,000 di buyin di due giorni che chiameremo il “Mini Main Event”. Non a caso si giocherà due giorni prima dell’inizio del Main Event, e sarà caratterizzato da 60.000 chips con un buy-in pari ad un decimo del costo, con livelli di durata pari a 30 minuti. I giocatori avranno un buon feeling con le dimensioni dello stack e i bui/ ante con una struttura simile al vero Main Event. Le Wsop considerano questo evento ideale per chi si vorrà preparare per il campionato del mondo. LE NOVITÀ DEL COLOSSUS - Mentre il Big 50 è fissato per il fine settimana di apertura (30 maggio-6 giugno), il popolare 58
GIOCONEWS #06 GIUGNO 2019
evento Colossus è stato ripensato rispetto alle prime edizioni. Avrà due flight di partenza il 26 giugno e il 27 giugno e sarà un evento con braccialetto d’oro con un buy-in da $ 400, il più basso della kermesse. Si giocherà comunque una bellissima struttura con 40.000 chips e 40 minuti di livelli. I flight inizieranno alle 10 di mercoledì 26 giugno e poi di nuovo a giovedì 27 giugno, con il Day 2 dell’evento che combinerà i field per tutti i giocatori sopravvissuti il venerdì 28 giugno alle 11. L’evento consentirà un solo re-entry per flight e dovrebbe concludersi sabato 29 giugno.
LE NOVITÀ DEL 50ENNALE - “È importante che le World Series of Poker continuino a evolversi. Alla gente piacciono sicuramente gli stack di partenza più grandi e siamo felici di accontentarli aggiungendo contemporaneamente più valore”. È così che Jack Effel, vice presidente delle Wsop e tournament director di grandissima esperienza, annuncia il programma del 50ennale dei campionati del mondo di poker. Una serie di novità che stanno facendo venire l’acquolina in bocca ai players. Intanto diversi cambiamenti importanti sono stati apportati alla 50esima edizione come dice Effel. Sono finiti i giorni di uno stack iniziale equivalente all’importo del buy-in. Per il 50esimo Annual Wsop, i giocatori nella maggior parte degli eventi vedranno aumenti significativi rispetto al proprio stack iniziale. Nel caso in cui un evento No-Limit Hold’em da $ 1.500 buy-in sarebbe iniziato con 7.500 chips, quest’anno l’evento avrà in dotazione 25.000 in chips.
50 ANNI DI WSOP E PORTARLI BENE
In concomitanza con le nuove chips di partenza, le strutture sono state riviste, incluso il formato Big Blind Ante. Questo significa che tutti gli eventi No-Limit Hold’em alle Wsop del 2019 utilizzeranno il formato Big Blind Ante, inclusi eventi da braccialetto d’oro, Deepstacks giornalieri e Megasatelliti. Le Wsop hanno introdotto gli eventi di Big Blind Ante nelle series dello scorso anno su una base limitata di eventi e, dopo un’attenta riflessione e studio e un uso più ampio, anche durante le World Series of Poker Europe 2018, l’idea è di utilizzare questo formato in tutti gli eventi in cui ci sono gli ante. Avendo già annunciato 40 singoli eventi, sono stati confermati altri 34 eventi aggiuntivi, principalmente sulla base dell’anno precedente, e sono stati aggiunti anche un paio di nuovi format.
L’EVENTO SPECIALE - Per continuare a celebrare la 50esima edizione delle Wsop, è stato programmato un evento speciale “Bracelet Winners Only” No-Limit Hold’em verso la fine della serie. Mercoledì 10 luglio alle 15, questo evento da $ 1,500 di buy-in consentirà l’ingresso solo ai vincitori del braccialetto d’oro Wsop. Con 50.000 chips di stack di partenza, questo evento incoronerà il “champion of champions” da uno dei 1.078 vincitori del braccialetto d’oro Wsop dal 1970 che decide di partecipare, insieme agli oltre 60 che ne vinceranno uno nella serie di quest’anno prima dell’inizio di questo evento.
GLI EVENTI HIGH STAKES - Un programma di 20 eventi dal buy in da 10.000 dollari e superiore per gli amanti degli high stakes prenderù vita durante la 50esima edizione delle World Series Of Poker. “Dal momento che le Wsop hanno sempre offerto ‘cham-
pionship’ di buy-in elevati in tutte le discipline e varianti di gioco e soddisfare il giocatore che ama le high stakes ma anche tutti i format di gioco, abbiamo pensato di allestire un programma di 20 eventi con un prezzo che va dai 10.000 dollari in su”, spiegano dalle Wsop. Naturalmente, man mano che le Wsop evolvono, anche le offerte, e il programma 2019 offre il suo primo evento No-Limit Hold’em “Short Deck” al prezzo di $ 10.000 e fissato per domenica 2 giugno. Lo Short Deck è una variante del No-Limit Hold’em in cui tutte le carte dal 2 al 5 vengono rimosse dal mazzo, lasciando un deck da 36 carte composto dai sei fino agli assi. Un altro punto saliente del programma di quest’anno è un torneo No-Limit Hold’em da $ 50.000 di buy-in che celebra il 50esimo anno delle Wsop. L’evento sarà strutturato come un evento di quattro giorni, con i giocatori che otterranno ben 300.000 gettoni all’inizio e livelli che dureranno un’ora. A partire da venerdì 31 maggio alle 15, la registrazione rimarrà aperta fino all’inizio del Day2.
IL MAIN EVENT - Confermato ovviamente il Main Event previsto per il 3-16 luglio 2019. Ancora una volta ci saranno tre diversi starting flight tra cui scegliere. Mercoledì 3 luglio è fissato il Day1A, giovedì 4 luglio è il B e il flight finale (Day1C) sarà venerdì 5 luglio. Il Main Event inizierà tutti i giorni alle 12. Tutti i field si uniranno lunedì 8 luglio per iniziare il Day 3, il giorno in cui ci si aspetta che l’evento raggiunga la zona cash. Aumenta lo stack iniziale a 60.000 chips, l’utilizzo del BB Ante e la possibilità per i giocatori di entrare fino all’inizio del gioco del Day 2 (6 luglio o 7 luglio a 12 a mezzogiorno). L’evento rimane freezout, il che significa che i giocatori possono iscriversi solo una volta.
LE PROMO E LE CHICCHE DEL 50ENNALE Ecco alcune delle novità e degne di nota che i giocatori possono aspettarsi al loro arrivo e, anche in questo caso, rinviamo ai nostri siti e a quello ufficiale per questioni di spazio una più ampia consultazione vista la grande mole di iniziative messe in campo dal team Wsop: · Giveaway del Main Event Seat - Per festeggiare la 50esima edizione, verranno regalati $ 50.000 in seat per il Main Event ai fedelissimi giocatori del torneo. I giocatori possono guadagnare fino a cinque entries per un evento che si terrà il 1 luglio 2019. I giocatori possono ottenere un ingresso gratuito strisciando la loro carta Caesars Rewards presso il banco del Rio Caesars Rewards.
· Promozione Hot Seat da $ 500 per giochi di azione dal vivo - Tutti sanno che il Rio Pavilion Ballroom è la sede di tutti i livelli di giochi di azione dal vivo in tutte le Wsop. Circa 40 di questi tavoli parteciperanno alla promozione “Hot
Seat” ogni giorno, ogni ora delle Wsop. Un posto a caso verrà pescato ogni ora, e il giocatore in quel posto riceverà $ 500 in fiches da casinò del valore di Rio. Questa promozione vale dal 3 giugno al 9 luglio. · Carte di credito alla cage - Mentre contanti, fiches del casinò e assegni circolari sono da tempo opzioni da utilizzare per acquistare i buy-in dei tornei, i giocatori avranno ora la possibilità di utilizzare le carte di credito e di debito presso la Wsop Main Cage alla Tropical room.
· Amazon Room aggiunge i mescolatori automatici - La famosa Amazon Room, utilizzata principalmente per gli eventi di inizio delle 15:00 e tutti i restart, sarà equipaggiata con 100 mescolatrici automatiche per essere utilizzate esclusivamente per i tornei Wsop. Gli shuffler sono DeckMate2 sono forniti da Scientific Games.
· Gorilla Gaming Live Action Games -
Un’altra novità della Pavilion Room quest’anno sarà una sezione live action half stakes, con 30 tavoli che presenteranno shuffler automatici, alimentazione per la ricarica del dispositivo e sedie aggiornate . (Il King’s Lounge ritorna con 15 tavoli live high stakes, insieme ad altri servizi popolari tra cui il buffet per i giocatori partecipanti). · Gavin Smith Memorial - Il giorno di apertura delle Wsop il 28 maggio alle 18 ospiteremo un torneo No-Limit Hold’em da $ 200 di buy-in per raccogliere fondi per la famiglia del famoso giocatore di poker Gavin Smith. L’evento sarà rakefree, con il montepremi che riceverà $ 100 di ogni entrata, mentre gli altri $ 100 andranno al Gavin Smith Trust. · Pot-Limit Omaha Deep Stack - Ogni domenica dal 2 giugno al 14 luglio alle 17:00, si terrà uno speciale torneo Deepstack di un giorno da $ 250 con la variante Pot-Limit Omaha.
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politica poker
A Monte Carlo è super Italia con Schiano-Grieco DUE GRANDISSIMI RISULTATI CON UNA SUPER “PICCA” TUTTA AZZURRA DI STEFANO ‘SKIANOS’ E UN PRESTIGIOSO QUINTO POSTO NEL MAIN EVENT DI NICOLA GRIECO di Cesare Antonini
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tavolta era ancora più difficile ma il secondo posto non lo voleva ripetere e non l’ha ripetuto. Del resto il suo momento di forma era pazzesco e lui ha confermato che la run conta ma conta anche saperla sfruttare nei momenti giusti. Stefano Schiano ha vinto il French National Championship al Monte Carlo Casino, il torneo da 1,100 euro dell’European Poker Tour giocato alla fine di aprile nel principato monegasco. Uno dei migliori risultati per il poker live italiano in questo 2019 con una prima moneta da 209.000 euro portati via in heads up all’avversario Sam Higgs e dopo aver primeggiato su un field da 1.425 entries. E non è stato facile per “Skianos”. Un deal finale proprio nel testa a testa decisivo legittimato poi dal successo finale nonostante un grande recupero di Higgs che aveva raddoppiato due volte dopo essere finito alle corde contro il “nostro” partito addirittura in vantaggio di 10 a 1. Stava quasi per rimontare quando i due hanno deciso di “choppare” lasciando un vantaggio per il titolo e 34.000 euro in più che sono andati proprio al nostro player. Heads up infinito che si è comunque concluso col successo del player napoletano che era andato sotto 3 a 1. Il tavolo finale includeva anche Ma-
rio Mosbock, James Romero, Emrah Cakmak, Jacquelyn Scott, Sylvain Mazza, Yota Mitsui e l’ex November Niner e campione in carica del Main Event delle WSOPE Jack Sinclair. Il campionato nazionale francese ha visto la partecipazione di 897 giocatori unici, con il campo da 1.425 ingressi che ha generato un montepremi di € 1.382.250. I 214 migliori giocatori hanno raggiunto i posti pagati. I L
P A Y O U T
1 Stefano Schiano
Italy
2 Sam Higgs
Australia 139.500
€ 244.500
3 Mario Mosbock
Austria 98.200
4 James Romero
USA 72.200
5 Emrah Cakmak
France 56.600
6 Jacquelyn Scott
USA 42.800
7 Sylvain Mazza
France 32.600
8 Yota Mitsui
Japan 23.000
9 Jack Sinclair
UK 17.750
10 Dennis Schienagel
Germany € 14.800
Skianos schianta tutti: «Non sono un pro ma ora sfrutto la run» “La sensazione di vincere un torneo è sempre meravigliosa. Ma quando vinci no una ‘picca’, ma un ‘piccone’ come questo, ti sembra di sognare. Poche ore dopo mia moglie mi dava ancora dei pizzichi per farmi capire che non stavo sognando. E per noi è un bel regalo visto che aspettiamo un bambino e se mio figlio mangerà come me dovrò vincere almeno sei braccialetti!”. Tutta la passione e l’ironia partenopea in questo “attacco”
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2019
dell’intervista a Stefano Schiano dopo il successo nell’Ept Monte Carlo 1.100 euro French National Championship su 1.425 players. Vabbè “Skianos” come tutti lo chiamano e come è conosciuto dagli albori del poker live d’Italia, prima come player e da qualche anno nelle vesti di organizzatore, dalla sua Napoli alla Slovenia. Non ultimi gli ottimi risultati col circuito V Poker del gruppo Vincitù. Parliamo subito di uno degli heads up più lunghi della stagione se non degli ultimi anni, almeno in tornei di questo livello: “Ero in vantaggio 10 a 1 nel testa a testa
decisivo contro Sam Higgs (l’australiano, ndr) visto che avevo eliminato gli ultimi tre. E’ stato un testa a testa lunghissimo perché mi ha raddoppiato ben tre volte e non sono riuscito a sfruttare tre match point. Quando siamo tornati pari stack ho ripreso ad aggredire come in tutto l’heads up perché lui era molto passivo e foldava sempre. Ho capito di avere ottima edge ma forse era anche spesso card dead. Tuttavia in questi casi io foldo quasi niente. Ho evitato di giocare troppi showdown anche perché non volevo rischiare troppo visto il vantaggio che avevo e ho cercato di evitare situazioni borderline”.
A MONTECARLO È SUPER ITALIA CON SCHIANO-GRIECO
Ma poi, come detto, il recupero pazzesco: “Alla fine ho accettato di discutere un deal perché giocare 100mila euro di heads up non era facile, almeno per me. Abbiamo lasciato comunque ben 34.000 euro per il winner e mi sono riseduto con meno pressioni. Ho continuato ad aggredite e ha perso mezzo stack in 25 mani in cui ne ho vinte ben 23 uncontested. Quindi siamo andati ai resti A10 vs K5 e finalmente non mi ha più ‘sculato’. Sono riuscito a vincere 1 showdown su 5!”, racconta uno stupefatto Skianos. Dal secondo posto al Wpt di Malta qualcosa sembra essere cambiato nella convinzione nei tuoi mezzi? “A Malta sono andato bene, ho runnato good e avevo tanta voglia di giocare. Così ho deciso di andare anche a Monte Carlo sulla scia di quel risultato. Non sono un pro, gioco una volta all’anno. Solo l’Ept di Barcellona cerco di non saltare. Da buon napole-
tano mi sentivo qualcosa e sono partito. Certo, capita spesso che me la sento e perdo ma stavolta c’ho preso!”. E dopo questo risultato cambierà qualcosa? “Tra un torneo e l’altro giocherò di più perché sto in rush e la voglio sfruttare. Dall’Ept Praga mi è tornata la voglia di giocare anche se prima viene il lavoro e poi il gioco”. Quando hai capito che stavi per vincere questo super “piccone”? “Ho capito che potevo vincerlo quando ho fatto double up con AA contro 99 a 5 left contro il chip leader. Poi ho iniziato a giocare molto nitty per poter sopravvivere ai BB Ante. Sapevo su chi aprire e che i range di fold loro potevano essere più ampi. Quando sono diventato chip leader io ho cambiato marcia. Ho aperto tantissimo i range e ho spinto come un matto. Ed è andato tutto bene”. Chi ti ha impressionato di più? “Di si-
curo Mario Mosbock, l’austriaco alla mia sinistra. Ce l’ho avuto dal day3 a 16 left. Ha vinto tanti spot uncontested. Poi ha fatto shove con 99 quando era chip leader e io avevo aperto con 36x da bottone e mi pusha in faccia col bb in gioco che era pari stack. Io avevo due Assi. L’americano James Romero è forte e innervosisce molto il tavolo perché pensa 5 minuti ogni mano. Lo fa apposta e poi è molto aggressivo post flop, turn e river. Però è sensato ed era l’unico che mi spaventava fino in fondo. Sam Higgs in heads up l’ho visto debole ma, ripeto, per me il fold non esiste e non poteva essere sempre card dead”, conclude un soddisfattissimo Schiano che ha continuato poi la sua run con un 34esimo posto all’Ipo dei record al Casinò di Sanremo, poco dopo Monte Carlo. Ha vinto 4.400 euro salendo ad oltre 323mila euro vinti in carriera!
Grieco top al main! Per poco meno di 3mila euro, il risultato più importante a livello economico degli italiani Poker Tour Monte Carlo rimane quello di Stefano Schiano che abbiamo appena raccontato qui sopra. Ma ottimo e da ricordare nei libri di storia del poker d’Italia, è il quinto posto di Nicola Grieco che scala solo un gradino del final table a sei left e si riporta a casa ben 206.590 euro. Dopo una lunga maratona al tavolo finale, Manig Loeser è stato incoronato campione del Main Event Ept: il trentenne giocatore di poker professionista ha portato a casa 603.777 euro, dopo un accordo a tre con Wei Huang e Viktor Katzenberger. Loeser, reg dei tornei high stakes in tutto il mondo, è il 16esimo giocatore tedesco a sollevare il trofeo dell’EPT Main Event. La sua vittoria nel field da 922 entries gli ha permesso di superare quota 10 milioni di dollari vinti nei tornei dal vivo. Loeser era uno dei giocatori più esperti tra i finalisti, ma ha dovuto guadagnarsi il titolo grazie a tanta pazienza, poiché il tavolo finale è stato eccezionalmente estenuante, Ci sono volute ben 15 ore di gioco. “Devi concentrarti molto duramente, giocano tutti così bene e ti fanno tanta pressione”, ha dichiarato Loeser a PokerNews.
to quasi un’ora intera prima di Luis Medina ha iniziato con lo stack più chiudere un deal che garantiva corto ed è uscito quasi subito con un ad ogni giocatore oltre 520.000 premio da 152.800 euro al sesto posto. euro. Poi, i rimanenti cinque giocatori, hanno Viktor Katzenberger ha poi perdato vita ad uno dei late stage più lunghi so un enorme coin flip contro della storia dell’Ept Ci sono volute nove Loeser, e Huang ha completato ore prima che un altro giocatore lasciasl’opera spedendo Katzenberger se la gara, con molti raddoppi che, di al terzo posto per 529.707 euro. volta in volta, mantenevano tutti a galla. Loeser è partito in heads-up con Loeser alla fine ha sbloccato lo stallo un leggero vantaggio. Huang, con l’eliminazione del chip leader Nicotuttavia, ha preso il comando per un po’ la Grieco, chiamando lo shove di appena prima che Loeser si è riportato avanti. 6X dell’italiano con otto-sette per hittare Hanno continuato a scambiare fiche doppia coppia contro l’AK di Grieco. Il avanti e indietro per oltre un’ora prima “nostro” deve uscire in quinta posizioche Huang ha scelto un colpo sfortune, guadagnando 206.590 euro. nato per andare all in. Loeser ha girato Il prossimo ad andare sul rail è stato l’ex una scala. Il river non cambia niente e campione del mondo Ryan Riess che ha Manig può mettere le mani sulla picca curato un micro stack, cercando un rade sulla prima moneta da 603mila euro. doppio. Riess ha messo le sue chips nel Il Main Event EPT Monte Carlo ha atmezzo contro Wei Huang, chiudendo al tratto 689 giocatori unici che hanno crequarto posto per 265.620 euro. ato un totale di 922 partecipanti, geneA tre mani, Loeser è andato al comanrando un montepremi pari a € 4.471.700. do ma il distacco si è ristretto dopo che Huang ha dominato con monster bluff con un nutIl final table del main event flush blocker, rischiando 1 Manig Loeser Germania 603.777* l’eliminazione ma facendo 2 Wei Huang Cina 552.056* foldare una scala proprio a 3 Viktor Katzenberger, Ungheria 529.707* Loeser. 4 Ryan Riess USA 265.620 I tre giocatori hanno quindi 5 Nicola Grieco Italia 206.590 accettato di dare un’occhiata 6 Luis Medina Portogallo 152.800 ai numeri, e hanno impiega*deal
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ALESSANDRO SCERMINO
poker
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Ipo Sanremo è un successo e il format Ems organizzato con Texapoker al Casinò matuziano diventa ufficialmente un torneo itinerante. Vince Scermino, un fenomeno vero.
I NUMERI DELL’EVENTO
SCERMINATOR SUPER ANCHE A IPO SANREMO
Per
un torneo incredibile ci voleva un vincitore altrettanto pazzesco. L’Italian Poker Open è stato un successo anche al Casinò di Sanremo, e l’ha vinto un certo Alessandro Scermino, poker player che da fine 2018 a oggi ha vinto qualcosa come 430mila euro, deal più, deal meno. Ha vinto questa somma negli ultimi sei mesi, da novembre 2018 all’ultimo risultato che è la vittoria che vi stiamo raccontando. C’aveva confessato dopo la sua prima vittoria al’Ips di Nova Gorica di febbraio (125mila euro anche se divise qualcosa col secondo classificato), di aver ripreso per fare un
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di Cesare Antonini
weekend di relax e tornare a giocare a poker dopo tanti anni di pausa. E al VPoker, sempre a Nova Gorica, si piazzò secondo per 25mila euro. Poi fece terzo un mese dopo esatto per 29mila euro all’Ips Grand Final, e già si parlava di lui in un certo modo. A Ipo San Marino un sesto posto in un side event da 250 euro e poi lo squillo importante: finalmente primo a febbraio 2019 al’Ips per 125mila euro. Dopo un’altra bandierina al V-Poker ecco un’altra vittoria alle Isop a marzo 2019 e il tavolo finale con vittoria sfiorata con deal al Tana delle Tigri. E adesso il trionfo in un torneo che rappresenta la “Serie A” del poker live italiano, l’Ipo Sanremo. Col suo iPad, gli occhiali e quello sguardo sempre in grado di scrutare l’avversario in pochi secondi, “Scerminator”, come l’abbiamo soprannominato già mesi fa, è in un momento di forma pazzesco. Ma c’è anche tanta qualità. Assolutamente c’è della qualità. L’altro protagonista è l’Italian Poker Open, non c’è dubbio anche in questo caso.
Scermino ha incassato una prima moneta da 240.000 euro ed il trofeo di Ipo Sanremo lasciandosi alle spalle 2843 entries. Successo meritato e “sudato” quello del player emiliano che può esultare quando sono le 8 del mattino di martedì 7 maggio. Un final table infinito che ha messo a dura prova i tecnici del tv table, dealer e floormen e tournament director che hanno condotto il torneo nella fase conclusiva, i commentatori, tutto lo staff di Ems, la società organizzatrice di Ipo con Texapoker, che per sette giorni hanno dato il 200% per portare a casa un risultato incredibile, quello di Ipo Sanremo. E il late stage ha messo a durissima prova la tenuta degli ultimi otto giocatori che si contendevano il trofeo e la prima moneta importante. È calato quindi il sipario sulla prima edizione sanremese di Ipo che ha regalato agli addetti ai lavori ed ai giocatori le emozioni che solo un festival come questo può dare. Nelle meravigliose sale, destinate al poker in modalità torneo, del casinò per sei giorni consecutivi è stato un via vai di poker players impegnati nel Main e nei Side event che hanno registrato un successo senza eguali. Basti pensare al Ipo Master da 1-100 euro che ha fatto registrare 206 entries (il torneo è freezeout e questi numeri non si facevano registrare neanche nelle ultime edizioni di Campione d’Italia) ed un montepremi da 200mila euro distribuito ai migliori 20 giocatori, con una prima moneta da 48.000 euro. Titolo finito nelle mani di Florian Ribouchon che l’ha letteralmente strappato dalle mani di Alex Sampirisi, runner-up, che si deve “accontentare” di 33.420 euro. Numeri incredibili anche al Ipo3030 che ha fatto segnare ben 655 entries per un montepremi da 108mila euro distribuiti fra i 65 giocatori imt con una prima moneta da 17.800 euro. La conferma del successo di questa
SCERMINATOR SUPER ANCHE A IPO SANREMO
di un migliaio di giocatori per giorno). Un successo, quindi, questo debutto sanremese dell’Ipo ed i feedback dei giocatori lo confermano. Arrivederci quindi al prossimo, con Alessandro Scermino che, da detentore del titolo, dovrà darsi da fare per tentare un backto-back riuscito a pochissimi. edizione sanremese di Ipo è data da Ipo 440 che, nonostante il final day fosse schedulato per lunedi 6 maggio, uno degli ultimi giorni dell’evento e anche feriale, ha fatto segnare 305 entries per un montepremi da 118.340 euro ed una prima moneta da 22.300 (28 sono stati i giocatori andati a premio). Successo anche nell’area cash game dove tavoli sono risultati sold out per tutti e sei i giorni del festival così come, forse inaspettatamente, abbiamo visto tanta action ai tavoli destinati ai Sit&Go, grande amore di molti pokersiti della “vecchia guardia”. La riviera ha accolto, abbracciato e coccolato ogni singolo giocatore arrivato nella cittadina famosa per il festival della canzone italiana, i ristoratori si sono detti entusiasti dell’affluenza. Ad ogni ora del giorno e della sera i locali sono stati letteralmente presi d’assalto ed hanno saputo soddisfare ogni giocatore nel poco tempo a disposizione destinato al dinner-break durante i tornei. L’organizzazione è stata impeccabile, il know-how che la squadra di Bettelli e soci hanno trasferito ai colleghi di Texapoker ha permesso di assorbire l’onda d’urto costituita dai giocatori (nelle giornate di sabato e domenica si sono alternati ai tavoli non meno I L TAV O LO F I N A L E
I COMMENTI DALLA CABINA DI REGIA A parlare è il Ceo e imprenditore, oltre che poker player appassionato di questo meraviglioso gioco, Andrea Rocci: “Per me è stata una prima volta assoluta e decisamente emozionante. Sono stato presente in sala tutti i giorni, unendomi a tutto il gruppo di lavoro, che si è superato e che voglio veramente ringraziare per la grandissima professionalità. Un sentito ringraziamento va a Texapoker che ha collaborato con noi e al Casino di Sanremo che ci ha supportato in ogni fase”. Non poteva che parlare Andrea Bet, “papà” di due meravigliosi ragazzi e di un certo Ipo: “Avevo preannunciato che questo Ipo sarebbe stato un punto zero e cosi è stato. L’Ipo diventa ufficialmente un torneo itinerante e non più’ con una sede fissa come nel passato. Tra le location di nostro interesse che stiamo valutando ci sono Nova Gorica, San Marino, Malta e ovviamente Sanremo che riteniamo rappresenti l’hub principale di questo meraviglioso torneo”. Ma c’è anche qualcos’altro che bolle in pentola. Se Ipo è itinerante in Italia, forse è il momento di allungare il passo della gamba. “È in fase di sviluppo l’Epo, l’European Poker Open – pro-
segue Bet - per questo evento che saremo già pronti per il 2019, forse con la tappa inaugurale fissata a luglio. Anche qui ci sono diverse valutazioni che stiamo facendo e tra le location di nostro interesse ci sono sempre Sanremo, Malta, Parigi, Barcellona e Sharm el Sheik”. Soddisfazione anche a livello istituzionale, dal Casinò di Sanremo. Questo il commento del presidente Massimo Calvi e del consigliere Elvira Lombardi: “È stato come vivere un altro Festival della canzone italiana, per presenze e per introiti, forse ancor più intenso per la partecipazione dei players che hanno affollato tutte le nostre sale da gioco (ben 9.786 presenze durante l’intero torneo). In una settimana il Casinò ha incassato 1,47 milioni di euro portando al 5,65% l’aumento percentuale degli introiti annuali 2019 rispetto al 2018, pari a 855mila euro”. I numeri, come sempre, parlano chiaramente.
La Top 30 1 Alessandro Scermino
€ 220.000
2 Stefano Pizzuti 160.000 3 Massimiliano Finocchiaro 110.000 4 Giuseppe Carbone
82.000
5 Raffaele Tagliaferri
65.000
6 Tomas Sujeta
50.000
7 Emilien Sartori
40.000
8 Abdelmajid Hani
30.000
9 Giorgio Soceanu
24.990
10 Silviu Baltateanu
11.100
11 Bruno Mignini
11.100
12 Achille Olivieri
11.100
13 Stefano Franzon
8.500
14 Leonardo Giotti
8.500
15 Viorel Gavrila
8.500
16 Alberto De Leo
7.200
17 Giorgio Martella
7.200
18 Davide Cocozza
7.200
19 Aiwu Wu
7.200
20 Ionut Dragomir
7.200
21 Federico Martolini
6.100
22 Mohamad El-Rais
6.100
23 Domenico Casalnuovo
6.100
24 Flaviano Commisuli
6.100
25 Dario Amorello
6.100
26 Jean-Paul Pasqualini
5.250
27 Konstantinos Zafiris
5.250
28 Fabio Casavecchia
5.250
29 Diego Raimondi
5.250
30 Jean Carballido
5.250
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poker
Cento milioni di persone giocano a poker in tutto il mondo di Cesare Antonini
Quanti sono i poker players in Italia e in tutti i circuiti internazionali? Domanda complessa, ma tutti sono d’accordo sul fatto che la diffusione worldwide di questa disciplina è superiore a tanti sport. Questa è la conclusione di un’inchiesta che abbiamo realizzato partendo da dati esistenti.
Il
poker come verticale di gioco sia live che online e in tutte le sue forme a 360 gradi continua a essere il prodotto più importante e versatile di tutto il gambling mondiale. Il poker player è un giocatore completo ma, soprattutto, è quello più skillato e quindi tendenzialmente portato a seguire mode, trend e prodotti, tuttavia con una attenzione a segmenti commerciali e di gioco di livello medio alto. Il bacino d’utenza è vastissimo e trasversale su base mondiale. Tuttavia non essendoci, come detto, un’inchiesta specifica su quanti effettivamente siano i giocatori di poker sia in Italia che in Europa e nel mondo, cerchiamo di capire attraverso vari indicatori, comunque basati su fonti certe e certificate, quale fan base può essere stimata confermando le ottime premesse che facevamo. Solo nel 2010 comparve una ricerca chiamata “Il mercato del poker online” di Ingo Fiedler e Ann-Christin Wilcke. Questa indagine afferma che ci sono 5,5 milioni di giocatori che giocano a soldi veri (basati su un periodo di 6 mesi all’inizio del 2010). Questo poco prima del boom visto che, in questa indagine non è considerata l’Italia, mercato che nel boom del settore (2008-2012), ha visto impennare la fan base in generale con numeri che toccarono
anche quota 1.178 iscritti nel principale torneo europeo, l’Ept, con un costo d’iscrizione di 5.300 euro. Numeri pazzeschi che rimangono simili in proporzione seppur l’Abi (l’average buy in, la media del costo d’iscrizione di un determinato player) sia scesa sensibilmente fino a 1.100 euro o tagli da 550 se non più bassi. Ma i numeri continuano ad essere pazzeschi, specie in Italia, con l’Italian Poker Open che raccontiamo anche in questo numero e che continua a raccogliere cifre da record. Nella ricerca in questione si calcolavano 5,5 milioni di players attivi con l’Usa a quota 1,4 milioni e senza l’Italia, come dicevamo, mentre la Francia già contava 393mila giocatori e la Spagna 223mila. Il Brasile, mercato vastissimo e di grandi potenzialità (e già in crescita) 10 anni fa vantava appena 135.000 active players, ora sono dieci volte tanti. In Francia, ad esempio, i conti gioco nel poker sono simili all’Italia e sono quindi raddoppiati. In Spagna sono almeno triplicati. Secondo i dati del World Poker Tour, altro circuito major a livello mondiale, i poker players negli Stati Uniti erano 60 milioni e nel mondo almeno 100 milioni. Si gioca da sempre di più a poker che a golf o a tennis.
QUANTI POKER PLAYERS GIOCANO ONLINE IN QUESTO MOMENTO? Secondo la principale fonte di tracking di gioco online, Pokerscout.com, mentre scriviamo sono tracciati 69 siti di poker online e i giocatori online sono 230mila contemporaneamente di cui circa 39mila giocano cash game. Nella room dot com, che abbraccia tutto il mondo c’è
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2019
online una media di 120mila giocatori (PokerStars, ovvio), di cui 12mila di cash game con una media settimanale di 7.400 players e un picco su 24 ore di 12.758 players attivi. Ovviamente per generare questi numeri servono giocatori almeno 10 volte di più in totale.
CENTO MILIONI DI PERSONE GIOCANO A POKER IN TUTTO IL MONDO
I DATI ITALIANI (Fonte Osservatorio dei Giochi Online Politecnico di Milano, Sogei-Mef e Agenzia Dogane e Monopoli)
Premessa: nel 2018 visti i cambi di scenari politici e ai vertici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, non è stata ancora presentata l’analisi dell’osservatorio dei Giochi Online del Politecnico di Milano. Ci baseremo, quindi, sui basi del 2017 tenendo conto di una contrazione del mercato del poker online italiano. Possiamo dare per assunto che quasi tutti i giocatori online abbiano giocato almeno una volta a poker o che comunque facciano azioni cross sui siti di gioco autorizzati in Italia. Nel 2017 gli italiani che hanno effettuato almeno una giocata online sono stati 2,2 milioni, in crescita del 22 percento rispetto agli 1,8 milioni dell’anno precedente. I giocatori attivi online nel 2017 sono stati circa 2,2 milioni, con un incremento del 22 percento rispetto al 2016. L’ampliamento della base utenti si è registrato anche a livello mensile: i giocatori attivi unici in media al mese sono 959.000 circa, in crescita del 25 percento rispetto ai 766.000 circa del 2016. Il bacino di utenza del gioco online (2,2 milioni di giocatori annui nel 2017) rappresenta circa il 7 percento degli Internet User in Italia con più di 18 anni. Rispetto alla popolazione maggiorenne italiana la penetrazione è invece di circa il 4 percento.
L’incidenza sulla popolazione Internet sale a circa il 12 percento se prendiamo in considerazione tutti coloro che posseggono almeno un conto di gioco regolarmente attivo. Questi ultimi - secondo i dati registrati a dicembre in anagrafica Sogei – sono infatti circa 3,7 milioni, in crescita del 9 percento rispetto ai poco più di 3,4 milioni dell’anno precedente. Ciò significa che mediamente in un mese il 25 percento circa degli italiani in possesso di un conto di gioco effettua una giocata. In totale, a fine dicembre, i conti di gioco aperti sono 8,2 milioni (+13 percento rispetto al 2016); pertanto in media ogni giocatore possiede almeno 2,2 conti di gioco. Nel 2017 i 2,2 milioni di giocatori online hanno utilizzato circa 3,8 milioni di conti di gioco, per cui in media ogni giocatore ha usato 1,7 conti di gioco. Nel 2017 il numero di giocatori che hanno effettuato almeno un deposito di denaro sul proprio conto online è stato pari a 1,9 milioni, in crescita del 18 percento rispetto agli 1,6 milioni del 2016. Tale valore, inferiore rispetto 2,2 milioni di giocatori attivi, implica che una quota parte di giocatori potrebbe aver giocato solo in modalità free, utilizzando le versioni demo e/o i bonus.
CHI È IL GIOCATORE DI POKER? Non cambia l’identikit del giocatore tipo: uomo, residente al Centro-Sud e con età compresa tra i 25 e i 44 anni. Inoltre si conferma la tendenza a giocare saltuariamente. Anche nel 2017 non subisce significative variazioni l’identikit del giocatore italiano. La maggior parte dei giocatori (82 percento) è uomo – le donne, in leggero aumento, si concentrano però in particolari giochi (ad esempio il Bingo) –, risiede al Centro-Sud (70 percento) e ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni (53 percento). Analizzando il comportamento dei giocatori nel loro primo anno di vita, emerge che più della metà degli utenti gioca saltuariamente. Un terzo dei giocatori gioca
un solo mese all’anno, oltre la metà gioca per due mesi e più dei tre quarti giocano al massimo sei mesi. Il 15 percentocirca dei giocatori online gioca con costanza, per almeno 9 mesi in un anno. Nello specifico i dati ufficiali del Polimi parlano di una leggera crescita anche il Poker: aumentano i giocatori del Poker a Torneo (poco più di 611.000, +9 percento) come quelli del Poker Cash (447.000, +6 percento). Considerando i players non tracciati e non tracciabili che giocano abitualmente su siti non autorizzati spostandosi anche con residenza in altri paesi europei, i giocatori di poker attivi possono tranquillamente sfiorare il milione solo nel gioco online.
IL POKER LIVE, L’ESEMPIO DEI CAMPIONATI DEL MONDO DI LAS VEGAS Quanti players giocano i campionati del mondo, le World Series of Poker che si tengono ogni anno a Las Vegas da fine maggio a metà luglio? E’ senz’altro l’evento di gioco più grande, più ricco e prestigioso del mondo, avendo distribuito quasi $ 2,7 miliardi di premi in denaro e il prestigioso braccialetto d’oro, riconosciuto a livello mondiale come il primo premio di questa disciplina. Con una lista completa di tornei in tutte le principali varianti del poker, le Wsop sono il torneo di poker più longevo al mondo, risalente al 1970. Nel 2018, l’evento ha attirato 123.865 partecipanti da 104 paesi diversi al Rio All-Suite Hotel & Casino a Las Vegas e ha messo in palio oltre 266
milioni di dollari in premi in denaro. I numeri sono quelli, ormai, da diversi anni con leggere flessioni in alto e in basso. Sono players unici che poi generano altre entries raggiungendo quelle spaventose cifre di premi distribuiti. In generale è complesso capire quanti sono i fan di poker nel mondo. La stima del circuito concorrente, il World Poker Tour, rivista e adattata in base a tutti questi dati potrebbe davvero stimare intorno ai 100 milioni di giocatori in tutto il mondo!
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casinò
Tra continuità e rilancio I sindacati attivi al Casinò di Sanremo presentano alla rinnovata amministrazione comunale le richieste che ritengono opportune per il futuro della più importante azienda partecipata
C
di Anna Maria Rengo
onfermato al primo turno, tra la sorpresa generale, la gioia dei sostenitori e il disappunto degli avversari. Alberto Biancheri resta sindaco di Sanremo e continuerà a occuparsi della più importante società partecipata dal Comune di Sanremo: il Casinò. Possibilmente, tenendo presente anche i tanti spunti che le organizzazioni sindacali attive presso al Casa da gioco lanciano a proprietà e azienda. Eccoli!
Slc Cgil
«NON SOLO GIOCO, MA DIVERSIFICAZIONE DELL’INTRATTENIMENTO» “Una maggior sinergia tra città e casinò. Le due entità sono simbiotiche ma a seconda dell’opportunità politica il Casinò è stato presentato come un parassita dimenticando che dal 1905 al 2000 ha ampiamente distribuito fondi a tutti comuni del distretto”. Questo l’auspicio che Mauro Lupano, rappresentante sindacale aziendale dell’Slc Cgil, esprime sul futuro della nuova amministrazione comunale. E ricorda: “Ai candidati avevamo anche chiesto che il casinò torni a essere un importante serbatoio occupazionale; questo non come succedaneo degli ammortizzatori sociali ma in quanto stiamo rapidamente raggiungendo la stasi produttiva: il personale dipendente non è più numericamente in grado di coprire la necessaria offerta di gioco e l’Azienda ricorre massicciamente al lavoro somministrato. Questo sfruttamento del precariato, oltre a ledere la dignità dei lavoratori, impedisce la crescita professionale degli impiegati interinali e comporta un aggravamento dei costi del
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lavoro grazie alla percentuale versata al caporalato legalizzato delle agenzie interinali”. Ma l’attenzione del sindacalista è puntata anche sulla governance aziendale e sulle scelte che metterà in atto il futuro consiglio di amministrazione della Casa da gioco: “Al momento l’azienda dispone di un folto gruppo di quadri preparati e capaci, potremmo tranquillamente procedere in ordinaria amministrazione senza la presenza di un dirigente”. Tuttavia, “la presenza di una figura apicale è necessaria a fini burocratici: serve una persona fisica che figuri come datore di lavoro, responsabile della sicurezza e altro. Su queste basi la scelta tra un amministratore delegato e un direttore generale potrebbe essere una discussione accademica se non fosse che, purtroppo, la recente esperienza ha dimostrato che un direttore generale può essere molto onerosa. Ci auguriamo che, qualunque sarà la scelta del sindaco, si tratti di persona che impieghi maggiormente le risorse interne invece che ri-
TRA CONTINUITÀ E RILANCIO
correre massicciamente a consulenze esterne”. Lupano sottolinea inoltre che “non solo è indispensabile che il Casinò torni a tornare a essere il polo culturale di una cittadina di per sé quasi spenta, ma si deve anche prendere in considerazione un ritorno al concetto originario di Kursaal:
un luogo di ritrovo, spettacoli, concerti, enogastronomia e ricevimenti aperto alla città; un luogo di svago e divertimento per tutta la famiglia. Non solo gioco d’azzardo ma una diversificazione più ampia possibile dell’offerta di intrattenimento”.
Fisascat Cisl «SERVE SINTONIA DI INTENTI TRA AZIENDA E SINDACATI» “Auspichiamo che Biancheri prenda in considerazione l’idea di attuare un reale rilancio della Casa da gioco, investendo risorse sui giochi tradizionali, roulette francese in primis, e sostenendo una battaglia contro il gioco diffuso sul nostro territorio, per il bene della comunità e della sua principale azienda”. È quanto si augura la Fisascat Cisl, il cui segretario aziendale, Marilena Semeria, evidenzia, ancora, che “la figura di un direttore generale strapagato e esterno al mondo dei Casinò chiaramente non ha senso di esistere”ma “se l’opportunità vedrà combinate caratteristiche di esperienza e professionalità nel nostro specifico settore e compensi strettamente legati ai risultati potrebbe essere una risorsa. Sono invece invise scelte di carattere politico”. Semeria critica anche l’attuale andamento delle Case da gioco: “Unici detentori di licenza per praticare il gioco tradizionale sono i quattro Casinò (ora rimasti in tre) . Solo l’incapacità cronica delle gestioni comunali o regionali hanno potuto far sì che gli incassi scendessero incessantemente. Spesso gli investimenti in settori di nicchia garantiscono l’unicità di tutta un’azienda”. Sì dunque a un deciso rilancio del gioco, mentre altre attività collaterali al core business possono e devono aspettare: “In-
vestire sulla cultura, a meno che non ludica, non ha alcun senso. Certo, non è ‘politicamente corretto’ dirlo e spesso gli amministratori si sentono in dovere di promuovere tale attività, ma economicamente è priva di qualsiasi ritorno. Gli eventi, spettacoli o tornei, invece, incidono pesantemente sulle presenze e sugli incassi, essendo i loro fruitori più vicini al nostro settore rispetto agli ‘intellettuali’”. Semeria analizza anche la gestione del Casinò di Sanremo negli anni passati e le relazioni sindacali intrattenute, anche alla luce di quanto è successo a Campione d’Italia e a Saint Vincent della difficoltà, per quanto riguarda Venezia, a giungere alla redazione di un contratto di lavoro: “Il lavoro sindacale al Casinò di Sanremo è stato costante e proficuo (meno le gestioni) e questo ha garantito il contenimento dei costi e il mantenimento dei posti di lavoro e delle retribuzioni, ma anche il contenimento delle folli idee gestionali contro cui periodicamente siamo chiamati a prendere pesanti posizioni. Le relazioni sindacali hanno avuto periodi molto positivi nel passato, negativi o quasi assenti nell’ultimo periodo. Auspichiamo che la prossima gestione torni a essere collaborativa con i sindacati al fine di garantire una sintonia di intenti che sicuramente può dare migliori risultati economici”.
MARILENA SEMERIA
Uilcom Uil
«BENE IL RIGORE, MA SI LAVORI ANCHE SULLA RIPRESA DEGLI INCASSI» “La Casinò Spa da diversi anni, pur riducendo sistematicamente gli incassi, chiude il proprio bilancio in attivo. A oggi, se il trend seguitasse ad essere l’attuale, ci sono concrete possibilità che anche il 2019 si chiuda in attivo”. Lo sottolinea Enzo Cioffi, responsabile aziendale della Uilcom Uil, che aggiunge. “Questo sicuramente è un aspetto positivo fondamentale per la tenuta dei livelli occupazionali e di reddito dei lavoratori della società, e per la sopravvivenza stessa della Casa da gioco. Tutto questo è avvenuto principalmente attraverso una politica di contenimento dei costi, iniziata ormai vent’anni fa, che ha riguardato tutti i settori aziendali e in particolare il personale a listino paga. Ciò che auspico, dall’amministrazione comunale di Sanremo, proprietaria della Casinò Spa, è che si continui su questa strada di rigore, ma al contempo s’inizi seriamente a capire cosa mettere in atto per far crescere le entrate economiche di tutti i segmenti di gioco fondamentali a bilanciare l’effetto ormai in esaurimento dei risparmi, a creare nuova occupazione, e produrre ricchezze per le casse aziendali e comunali. Questo può avvenire unicamente attraverso una concreta
sinergia fra proprietà e futura gestione, nella quale ci sia un’efficace e reale comunione d’intenti sulle strategie da individuare e realizzare per avviare il rilancio”. Un obiettivo che passa solo attraverso le slot oppure anche attraversi i giochi tradizionali? “I giochi da tavolo (roulette francese e giochi americani), rappresentano tuttora anch’essi, insieme a quelli tecnologici, il presente del Casinò, oltre che la sua storia centenaria. Senza il loro apporto economico l’azienda non potrebbe sostenersi finanziariamente e la Casa da gioco non avrebbe quel richiamo turistico che continua ad avere. Quindi tutti noi dobbiamo auspicare loro un futuro lungo e prospero. Quando sollevo la necessità improrogabile di far crescere economicamente i segmenti di gioco aziendali, ovviamente includo anche, e soprattutto, gli introiti dei giochi da tavolo, che sono quelli che in questi anni stentano maggiormente”. Secondo Cioffi “la loro politica di crescita, oltre a perseguire e assecondare i gusti contingenti dei giocatori, deve attuare
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ENZO CIOFFI
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politica casinò TRA CONTINUITÀ E RILANCIO
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strategie finalizzate a consolidare l’attuale clientela e reperirne della nuova, attività ancora possibile. Tutto ciò attraverso precise operazioni di fidelizzazione dei giocatori, continue organizzazioni di eventi mondani e di gioco (come la recen-
te edizione del torneo di poker Ipo), oltre a programmazioni di varie gare di giochi tradizionali e/o americani. Tutto quanto sopra deve avvenire inevitabilmente attraverso un controllo attento dei costi e benefici”.
Ugl Terziario
«LA PROPRIETÀ VOGLIA BENE ALL’AZIENDA»
MASSIMILIANO MORONI
“Dopo aver dato tanto, con senso di responsabilità, pretendiamo una giunta, un consiglio, un sindaco che vogliano bene al Casinò e lo difendano sempre, che non vedano nell’azienda un male o un mezzo per farsi pubblicità”. Parole chiare, quelle del segretario aziendale dell’Ugl Terziario, Massimiliano Moroni, che chiede anche “maggiore trasparenza da parte del consiglio di amministrazione e di tutti, competenza e voglia di rilanciare il Casinò, salvaguardando soprattutto i livelli occupazionali. Questa è da sempre una mission del Casinò, soprattutto in un’area depressa. Si deve favorire appena possibile l’ingresso di nuovi lavoratori giovani e motivati, che abbiano fame e bisogno di un posto di lavoro, non di una occupazione”. Moroni sottolinea anche come il Casinò abbia “bisogno di competenza e di velocità sia nelle decisioni che nello sviluppare nuovi giochi, andando incontro alle richieste del mercato e sperimentando ulteriori forme uniche”. Quindi, “basta amici o déjà vu di politici riciclati o di pseudo imprenditori che cercano uno stipendio: per questo da pochi mesi c’è il reddito di cittadinanza. Possono rivolgersi ai Caf. Basta, anche, direttori generali che creano apparati mastodontici contornandosi di consulenze poiché non conoscono le materie. Basta con questa figura. Sì invece a responsabili che
rispondano dell’andamento e che vengano pagati a seconda dei risultati”. L’Ugl Terziario ribadisce anche la bontà di quanto nel corso degli anni hanno fatto i sindacati: “Noi abbiamo pagato e paghiamo una cattiva politica che da oltre 50 anni non fa nulla per migliorare le infrastrutture e ciò ha portato ad essere abbandonati. Ma la lungimiranza di qualche sindacalista, che in passato ha fatto nascere le politiche di incentivo all’esodo, hanno di fatto consentito di sopravvivere”. Il sindacalista si esprime anche sul futuro dei giochi: “Quelli tradizionali assolvono due compiti: creano occupazione; quando si creano eventi e si invitano i clienti ha sempre un riscontro positivo. Questo sopratutto perché le slot sono a ogni angolo di ogni città, mentre i giochi lavorati sono esclusivi e quindi bisogna investire, e investire bene, nell’unicità. Aprendo anche al mattino i giochi tradizionali”. Quanto alla cultura, Moroni ritene che “a volte investirci non paga, ma prima bisogna capire cosa significhi veramente cultura. Nell’ultimo periodo al Casinò di Sanremo si organizzano solo dibattiti sulla massoneria. Ogni evento deve corrispondere a una ricaduta non è accettabile invitare 300 persone e in sala non avere nessun cliente che gioca. Forse andrebbe rivista qualche scelta, magari creando eventi che abbiano nelle sale da gioco una centralità e una ricaduta, affidandosi, nel caso, a uffici marketing”.
Snalc Cisal
«L’AZIENDA SIA PROTAGONISTA DELLO SVILUPPO TURISTICO DELLA CITTÀ» “Mi auguro che Biancheri metta il Casinò al centro del progetto per lo sviluppo del turismo della città perché stiamo parlando dell’azienda più grande della provincia di Imperia. Per troppi anni ai margini è ora che torni ad essere volano anche occupazionale e non solo essere considerato un’azienda partecipata del Comune che non deve dare ‘problemi’”. Dario Del Tufo, segretario aziendale dello Snalc Cisal, interviene anche sul dibattitto relativo alla necessità, o meno, della figura del direttore generale o dell’ipotesi alternativa di un amministratore delegato: “Il Casinò ha bisogno di una persona che abbia esperienza di gaming e che sappia cosa vuol dire lavorare all’interno di una Casa da gioco. La figura ideale sarebbe un’amministratore delegato legato ai risultati”. E questi si ottengono attraverso precise strategie... “Per quanto riguarda i giochi tradizionali bisogna fare una distinzione: io intendo per tali le roulette francesi che sono il carattere distintivo e il fiore all’occhiello nostro e di qualsiasi casinò al mondo Si deve ancora focalizzare l’attenzione su questi giochi perché riscuotono tuttora successo e non dimentichiamo che garantiscono il reddito a numerose famiglie”.
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Ma non di solo gioco deve vivere il Casinò: “Gli eventi collaterali che non riguardano il gioco sono importanti perché il Casinò ha una struttura in grado di accoglierli. Non dimentichiamoci la storia di Sanremo dove, a cavallo tra la fine dell’800 e gli inizi del 900 ma anche subito dopo la guerra, la città era un luogo scelto fra vari artisti e scrittori internazionali. Ciò detto, tutto questo deve andare di pari passo con eventi che riguardano il gioco perché non si deve snaturare la natura del Casinò”. Guardando al futuro, Del Tufo si sofferma anche sugli errori passati: “Ritengo insufficienti le vecchie gestioni perché hanno badato esclusivamente al pareggio di bilancio, come da input del Comune. Detto questo è doveroso fare delle precisazioni in merito: tale risultato è stato centrato sfruttando lo strumento dell’incentivo all’esodo, appaltando molti settori, riducendo il personale ai minimi termini, non assumendo nessuno se non con dei lavoratori interinali. Per quanto riguarda le relazioni sindacali sono state ridotte ai minimi termini e il più delle volte non prese neanche in considerazione”.
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Concludiamo con un accenno alla clientela cinese che possiamo definire “internazionale”. Si tratta per lo più di ricchi, anche ricchissimi uomini di affari che viaggiano per lavoro in Europa. Amano giocare, ma impongono regole, orari di gioco e massimali di puntata, associati ad altissimo potenziale di spesa (anche di milioni) che non esitiamo a definire “fuori mercato” per la realtà europea. Sono soliti frequentare i casinò di Macao, di Monte Carlo, di Las Vegas e alcuni club londinesi. Sono sempre presentati da “porteur”, in realtà da società che operano sullo specifico mercato, che esigono compensi molto elevati, basati sul calcolo del “rolling”, un aspetto tecnico di cui magari parleremo in un altro numero della rubrica . In questo caso esiste una sola difesa, quella di assicurarsi flussi di giocatori importanti, contestuali e continui per evitare che il “banco” soffra di elevate perdite nel breve periodo che possono arrivare a compromettere l’equilibrio economico di un casinò.
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lano, che vanta una comunità cinese certamente importante, ha gestito certamente con successo e che, al contrario, non è stata altrettanto redditizia per il Casinò di SaintVincent, penalizzato dalla distanza della propria sede operativa rispetto al capoluogo lombardo e dalla mancanza di “numeri” della comunità torinese. Va inoltre precisato, che il gioco più frequentato dai cinesi è il punto banco, che assicura un vantaggio per la casa molto basso, di poco superiore all’1 percento. Il rischio è che le spese di marketing - che devono essere sempre rigorosamente tarate tenendo conto della redditività del cliente sul quale si decide di investire - superino la resa effettiva dell’operazione. I clienti con potenziale di spesa elevato, per lo più imprenditori, sono difficili da avvicinare, non amano esporsi, quindi frequentare luoghi pubblici, come un casinò, e non solo per motivi di riservatezza. Pensiamo, ma si tratta di mera ipotesi, che sfoghino la loro voglia di azzardo in ambienti meno controllati.
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quali casinò italiani si devono uniformare. Il poker è certamente gioco amato dagli Italiani, ma nelle sue varianti attualmente più popolari nel mondo. Il mercato cinese è certamente interessante. Quello dei clienti cinesi che risiedono in Italia si divide in due segmenti molto ben individuabili, quello dei giocatori a basso potenziale di spesa e quello, al contrario, con elevato potenziale. Una premessa è d’obbligo, i cinesi amano le carte, salvo poche eccezioni, in tema di giochi, prediligono il punto banco, solo alcuni frequentano i tavoli di black jack e di poker ultimate o caraibico, pochissimi giocano alla roulette. Una quota di mercato non trascurabile ama giocare alle slot. Partiamo dal mercato “nazionale” con basso potenziale di spesa: il problema è la mobilità, per accaparrarsi questa tipologia di clientela occorre organizzare servizi di trasporto dal luogo di residenza del cliente. Un’attività di marketing che il Casinò di Campione d’Italia, grazie alla vicinanza con la città di Mi-
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Il
mercato delle case da gioco italiane, secondo un corretto approccio di marketing, è da sempre prerogativa della clientela italiana e solo in quota percentuale minimale di quella straniera. Vale per il Casinò di Saint-Vincent, basato in una regione a vocazione fortemente turistica che inoltre confina con Francia e Svizzera, per il Casinò di Campione, enclave in territorio svizzero, per il Casinò di Sanremo che si trova a due passi dalla Francia e che in estate beneficia di elevati flussi turistici, per Venezia che è destinazione turistica di respiro internazionale. Nessuno dei casinò italiani, però, ha sviluppato azioni di marketing concrete su mercati stranieri certamente noti come potenzialmente molto redditizi. Ci riferiamo ai mercati russo e cinese. Partiamo dal mercato russo, certamente molto ricco, ma il profilo delle persone particolarmente abbienti ci porta ad affermare che la passione per il gioco non è tra i bisogni primari di chi può permettersi di varcare i confini nazionali. I russi, quando sono in vacanza, amano spendere, molto, ma non per il gioco d’azzardo. Questo non significa che i russi in assoluto non siano giocatori, noi abbiamo contezza di una passione particolare per una variante di poker che presenta però problemi di gestione in termini di organizzazione e di rispetto delle regole alle
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Cinesi e russi al Casinò
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88 FORTUNES
Il successo del gioco asiatico dai casinò al virtuale
| Nome_ 88 Fortunes | Data di rilascio_ 2017
| Payout_ 96% | Produttore_ Scientific Games
›› grafica
Una slot bella e molto colorata, nonché accurata dal punto di vista grafico, che si presenta con elementi tipici della cultura orientale. A partire dalla colorazione dello sfondo passando per i simboli, l’intero ambiente grafico risulta ben studiato e accattivante. Si prenda ad esempio il primo simbolo che sblocca un bonus, ovvero il “Fu Bat”, particolarmente curioso, con il quale si può ottenere il primo jackpot. Ma belli anche i simboli “Gong”, che rappresentano lo scatter e che (forse anche per questo) piacciono molto ai giocatori.
›› sound
Anche qui è forte il richiamo alla tradizione asiatica, nell’audio che accompagna il giocatore in tutte le fasi, spin dopo spin. Gli effetti sonori e i jingles sono particolarmente brillanti e piacevoli, capaci di rendere al meglio l’effetto ambiente e, soprattutto, senza mai andare a disturbare il giocatore. Trasportandolo, al contrario, da una giocata all’altra, con entusiasmo e divertimento. Se il gioco vuol dire intrattenimento, in questo caso caso il merito è anche della musica e delle sonorità in generale.
›› giocabilità
Qui viene il bello. In questa slot in formato tradizionale, ovvero con cinque rulli e tre simboli ciascuno, la grande novità è rappresentata dalle ben 243 linee di vincita. Un altro aspetto importante è dato dai quattro jackpot progressivi, che in quanto tali crescono da un giro all’altro. Le dinamiche di gioco sono varie e divertenti: dal “Fu Bat” che sblocca il primo jackpot, ai free spins che vengono sbloccati collezionando tre diversi simboli “Gong”. Con dieci giochi gratuiti che possono essere reinnescati all’infinito. Non solo: il gioco presenta lo stile “All Up” che offre ai giocatori la possibilità di acquistare simboli d’oro per aumentare le loro opportunità di vincita. Un meccanismo più che coinvolgente che si fa particolarmente apprezzare da ogni tipo di giocatore.
›› bonus
Il segreto di questa slot, come detto, sta nel sistema di jackpot progressivo multiplo che la rende particolarmente emozionante. Tutto ruota, dunque, attorno ai giochi “bonus” racchiusi all’interno di 88 Fortunes. Abbiamo già parlato del simbolo “Fu Bat” che rappresenta anche la possibilità di scegliere tra dodici monete fortunate che a propria volta sbloccano un simbolo “Baby”, che nella maggior parte dei casi consente di ottenere uno dei quattro jackpot. Man mano che il giocatore acquista più simboli, quindi, diventa idoneo per più jackpot. Praticamente geniale.
il nostro giudizio. 88 Fortunes rappresenta senza dubbio uno dei titoli che può regalare le maggiori emozioni a tutti gli appassionati di slot online. Lanciato sul mercato internazionale dal colosso Scientific Games, il gioco viene dal “fisico” e ha tutte le caratteristiche per diventare un must tra i giocatori, per via della sua composizione generale e di alcuni elementi di spessore, specie nelle dinamiche di gioco. Non è un caso che questa slot sia già presente su tanti casinò online italiani, come ad esempio Lottomatica, Star Casinò e Snai.
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L’artigiano della letteratura Il critico letterario e saggista Filippo La Porta a tutto campo su Italia e attualità, progetti editoriali su Machiavelli e intelligenza artificiale. E sul gioco ha un’opinione precisa: “vietato vietare”, meglio creare le condizioni per evitare che degeneri in dipendenza.
INTERVISTE
di Francesca Mancosu
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“La
mia idea personale è piuttosto confusa e mutevole, e tra l’altro non so a quanti potrebbe interessare. Provo a pensare all’idea dell’Italia che affiora dalla nostra letteratura. Un’Italia criminale, corrotta, un po’ incarognita (il trionfo del noir), ma che come sempre ha soprattutto una gran voglia di ridere (il successo dell’intrattenimento pseudointelligente, della narrativa-cabaret infarcita di battute e trovate). Siamo il Paese dei fattacci epperò della commedia. Lontani dal serio e dal tragico”. A dipingere questo quadro non proprio edificante del nostro Paese è Filippo La Porta, che molto ha scritto di letteratura e mondo contemporaneo, studio e impegno civile, di Dante Alighieri e, più volte, di Pier Paolo Pasolini. Critico letterario, saggista, giornalista: qual è la veste in cui si trova meglio e perchè? “Saggista, cioè scrittore. La critica letteraria alla fine del ‘700 ha incontrato Montaigne, l’inventore geniale del saggio moderno, divagante e personale, ed è divenuta genere letterario. L’italiano più bello della seconda metà del ‘900 lo si incontra nelle pagine di grandi critici-
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saggisti, come Garboli e Pasolini, più che in tanti romanzi. Tento di lavorare alle recensioni come a dei manufatti artigianali. Per me una recensione è come un sonetto, di cui potrei codificare la metrica, la prosodia”. Su cosa è al lavoro in questo periodo e che progetti ha per l’immediato futuro? “Una prefazione al ‘Principe di Machiavelli’ - libro sublime, il secondo tradotto al mondo dopo ‘Pinocchio’, scritto divinamente e da un fervido repubblicano che voleva l’Italia unita, ma che contiene un’idea di politica come guerra, antecedente la nascita della democrazia - poi un saggio su Nicola Chiaromonte, che diresse con Silone ‘Tempo presente’, figura luminosa di saggista, e infine la cura di un libretto collettivo sul postumano e l’intelligenza artificiale (tra cent’anni una macchina intelligente potrà sostituire un medico, un autista, un avvocato, ma forse non un amico!)”. Da anni ‘la lotta al gioco patologico’ è diventata un tema di grande attualità, spesso riproposto anche dalla politica, con annunci di regolamenti specie in campagna elettorale, ma sembra proprio che non se ne esca. Che opinione si è fatto in merito? “Ne so pochissimo. Leggo che in Italia siamo ai primi posti nel mondo. Che dire? Il gioco d’azzardo può causare dipendenza, come tante altre cose. Penso solo alla dipendenza dal porno online, un capitolo tristissimo, che riguarda milioni di maschi. Tutto ciò rivela la immensa solitudine che c’è nel cuore della società della comunicazione (e nel caso delle slot anche l’impoverimento deva-
stante del ceto medio). La metropoli contemporanea - le multinazionali, il cosiddetto turbocapitalismo - esaltano la figura dell’individuo solo, consumatore, senza legami e senza princìpi, privo di comunità e di appartenenze. Questa è la vera ideologia della ‘destra’ attuale. Niente deve limitare il consumo. Dobbiamo restare fluidi, disponibili, infantilizzati. La famosa triade della destra classica - ossia Dio, patria e famiglia - è difesa oggi dalla sinistra! Lasciamo stare Dio, che è una faccenda strettamente personale, ma amare la patria significa non tanto difenderne i confini quanto prendersi cura dell’ambiente. Mentre la famiglia è l’unico luogo dove, al netto delle sue degenerazioni, non vige la logica dello scambio... Le slot (di certo non tutte per fortuna, Ndr) sono controllate dalla criminalità organizzata, ed è dunque giusto limitarle e scoraggiarle. Comunque se penso ai regolamenti la mia anima libertaria mi dice che l’ideale non è mai vietare o stilare codici etici ma creare le condizioni per cui il bisogno di queste cose non prosperi”.
Lui chi è?!? Critico letterario e saggista, Filippo La Porta collabora a quotidiani e riviste, tra cui il “Domenicale” del “Sole 24 Ore” e “Il Messaggero”. Tra i suoi libri si annoverano “La nuova narrativa italiana”(1995), “Non c’è problema. Divagazioni morali su modi di dire e frasi fatte” (1997), “Maestri irregolari. Una lezione per il nostro presente” (2007), “Meno letteratura, per favore” (2010), “Pasolini” (2012), “Poesia come esperienza. Una formazione nei versi” (2013), “Roma è una bugia” (2014), “Indaffarati” (2016), “Di cosa stiamo parlando?” (2017), “Disorganici. Maestri involontari del Novecento” (2018).
Alla ricerca di verità e bellezza
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ue poeti che si incontrano al Casinò di Sanremo. Uno è arcinoto e si chiama Ezra Pound. L’altro è giovane e promettente, a al primo, in qualità di saggista, ha dedicato il suo “Ho cercato di scrivere paradiso. Ezra Pound nelle parole della figlia: conversazioni con Mary de Rachewiltz”, edito da Mondadori e presentato nell’ambito della stagione primaverile dei Martedì Letterari della Casa da gioco. Alessandro Rivali, da dove nasce il suo interesse per Ezra Pound e come è nata l’idea di scrivere un libro sulla sua figura? “Nasca da un moomento molto previso. Ho sempre amato molto ipoeti che affrontano a viso aperto il tema del dolore e in particolare quel poetia chiuso in una sorta di gabbia, appunto, di dolore, come era Ezra nel 1945. Pur essendo avvolto in un sudario, vivendo un momento di chiusura e di buio, decide di non suicidarsi, ma di continuare a realizzare il suo sogno di essere scrittore. Utilizzando carta igienica e un mozzicone di matita continua a scrivere e dà vita ai suoi ‘The pisan cantos’, che rappresentano uno dei momenti più alti della sua ricerca letteraria. Ezra Pound è stato un poeta grande e molto difficile, che mi ha affascinato e incuriosito. Mi pareva misterioso, e poi, quando ho scoperto che la sua figlia 94 enne viveva in Ti-
di Anna Maria Rengo
rolo, go provato a conoscerla. Mary de Rachewiltz infatti non è solo la figlia di Ezra Pound, ma è anche la sua traduttrice. Il papà vide il lei questa capacità fuori dal comune e, quando aveva 14 anni, le affidò la traduzione dei Cantos, opera che lei ha svolto fino al 1985, quando gli stessi sono stati editi dai Meridiani Mondadori. Inoltre, con il padre intrattenne una relazione epistolare lunghissima, nei dodici anni che Pound trascorse in un manicomio criminale, il St. Elizabeths Hospital di Washington. Da lì, le scriveva per indicarle come doveva interpretare e tradurre le sue poesie. Mary nmi è sembrata una straordinaria testimone per questo poeta così misconosciuto”. Quale ritratto ha voluto dipingere del poeta, anche alla luce del sostegno che dette al fascismo e alla Repubblica sociale italiana? “Ho cercao di puntare lo zoom sul poeta e sull’uomo. In Italia si è creato questo corto circuito per cui si parla delle sue scelte politiche (o presunte tali) dimenticando che è stato un poeta. Anzi, per Thomas Stearns Eliot il più grande poeta del secolo, mentre Ernest Hemingway, che sicuramente aveva idee politiche diverse, afffermava che sarebbe salito sul paticolo assieme con lui, se fosse stato condannato. E non solo ho volulto riscoprire l’uomo e il poeta, ma anche il ruolo avuto come cercatore di talenti. Senza di lui non avremmo l’Ulisse di James Joyce, e anche Hemingway non sarebbe stato quello che conosciamo”. Sia Pound che lei siete due poeti. Qual è il
INTERVISTE
Alessandro Rivali, ospite del Casinò di Sanremo, elogia il valore della poesia e riscopre la vera figura, come uomo e artista, di Ezra Pound
ruolo che la poesia ha nella società moderna? “Continuare a cercare la verità e la bellezza, mutuando quello che diceva anche John Keats. Viviamo in un’epoca sbiadita, dove si parla per slog e si fanno ragionamenti di pancia. Mentre il poeta è un contemplativo, che vuole sondare fino in fondo cosa c’è dietro il vello delle cose”. Ritiene che la poesia sia avvilita o che trovi il suo massimo compimento nel fatto che sia tra le forma di espressioni artistiche più praticate dalle persone? “Tutti pensano di sapere scrivere poesie, ma questa è un’arte e come tale bisogna conoscerne innazitutto i fondamentali e poi avere un guizzo di genialità. Ci sono troppi ‘poeti’ che saltano il primo passaggio e che leggono poco. Voglio ricordare: ci vuole tanto lavoro di bottega, un’alta percentuale di scarto dei propri versi, e poi bisogna leggere i classici ed essere molto curiosi di quello che succede, essere dei rabdomanti che vanno a cercare dove le portano le ricerce, e a scoprire le novità belle”. Come vede il connubio tra arte, cultura e gioco che si realizza al Casinò di Sanremo? “La location mi è piaciuta tanto e sono rimasto conquistato da questa atmosfera liberty che mi ha fatto viaggiare nel tempo. Sono tornato nel 1905, da allora esiste il Casinò di Sanremo, e si respira ancora l’aria magina della belle epoque. Mi auguro che al Casinò di Sanremo, ma anche altrove, si possa fare sempre più cultura, pure con la poesia, che è la cenerentola dei giorni nostri”.
Lui chi è?!? Alessandro Rivali è nato a Genova nel 1977. I suoi libri di poesie sono La riviera del sangue (Mimesis, 2005) e La caduta di Bisanzio (Jaca Book, 2010). Nel 2010 ha pubblicato il libro intervista Giampiero Neri. Un maestro in ombra (Jaca Book) e nel 2015 l’edizione delle lettere inedite di Eugenio Corti dal fronte russo (Io ritornerò, Ares).
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Un investitore “fantasma” salva il casinò-resort Parq Vancouver
Gli appassionati di videogiochi che cercano di portare i loro investimenti a un livello superiore potrebbero presto essere in grado di entrare nel primo fondo negoziato in Borsa (Etf, Ndr) dedicato agli eSports in Canada. Evolve Funds Group Inc. - un gestore di fondi con sede a Toronto, con un patrimonio di 322,5 milioni di dollari - infatti ha presentato un prospetto preliminare per l’Evolve E-Gaming Index Etf. Operando sotto il segno di spunta di Hero, il fondo punta a monitorare il Solactive Electronic Gaming Index, un paniere di azioni coinvolte in hardware, software e servizi connessi all’industria degli sport elettronici. Con una commissione di gestione dello 0,70 percento, Hero tratterà 45 titoli nell’indice Solactive. Le migliori partecipazioni includeranno Nintendo, Tencent Holdings, Electronic Arts e Activision Blizzard, lo sviluppatore dei popolari videogiochi Overwatch e Call of Duty. Evolve è noto per la sua piattaforma di prodotti Etf tematici da quando è entrato nel mercato canadese nel 2017. Oltre ad un fondo incentrato sulla cannabis, ha Etf incentrati sulla sicurezza informatica, la diversità di genere, la tecnologia innovativa e le auto elettriche. Negli ultimi due anni, gli Etf di videogiochi sono emersi negli Stati Uniti con i marchi Gamr ed Espo, con crescite a due cifre.
Un “nuovo partner azionario che apporta una significativa esperienza e conoscenza alla nostra partnership”. Così Jonathan Goodman, presidente e Ceo della Dundee corporation, ha reso noto l’arrivo di un nuovo investitore che potrebbe risollevare le sorti del casinò-resort Parq Vancouver, schiacciato dai debiti. Prima dell’annuncio, la società immobiliare canadese Pbc Corp. aveva una partecipazione del 63 percento in Parq Vancouver, mentre Dundee Corporation ne deteneva una del 37 percento. Il nuovo capitale azionario controllerà il 34,9 percento del casinò, con le partecipazioni di Pbc e Dundee ridotte al 41 e al 24,1 percento, rispettivamente. Goodman ha rifiutato di fare nomi, limitandosi a dire che il nuovo investitore è un “gruppo privato canadese”. I proprietari di Parq Vancouver hanno contratto debiti per 450 milioni di dollari per finanziare il progetto del casinò, con tassi di interesse compresi tra il 7,5 e il 12 percento, perdendo 114 milioni solo nel 2018. Tuttavia, su base operativa il Parq Vancouver, che ospita 75 giochi da tavolo e 600 slot machine, è redditizio. Lo scorso novembre la casa da gioco è finita nell’occhio del ciclone dopo che il rapper canadese Drake l’ha accusata di averlo “profilato su base razziale” per non avergli consentito di giocare dopo una sua esibizione.
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Gli eSports sbarcano in Borsa con Evolve Funds Group
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Altro che testimonial di grido: per trovare nuovi clienti o fidelizzare quelli che ha già la catena di supermarket canadese No Frills ha pensato bene di ricorrere al mondo dei videogame. Più precisamente a un videogioco 8 bit, disponibile sia per dispositivi desktop sia per i mobile, in perfetto stile retrò, realizzato con l’aiuto dell’agenzia di Toronto John St., dove i giocatori possono raccogliere offerte evitando “fronzoli” come diamanti, limousine, motoscafi, fontane di cioccolato e torri di bicchieri di champagne. Gli acquirenti di No Frills che giocano possono accumulare punti fedeltà - fino a 500 al giorno - da utilizzare nella vita reale, tenendo presente che ne hanno a disposizione solo tre virtuali. La raccolta di prodotti alimentari come banane e polli fa guadagnare 100 punti ciascuno, mentre bistecche, avocado e scatole di biscotti aggiungono 600 punti ciascuno al punteggio totale. Il marchio ha anche creato un’unità arcade fisica che viaggerà in Canada nel prossimo futuro. Il gioco fa parte di una campagna promozionale della catena, tuttora in corso, denominata “Haulers” (trasportatori, Ndr), marchio coniato lo scorso anno per la sua fascia di acquirenti a basso costo. I fan di No frills possono trovare il merchandising “Haulers” nel proprio negozio online.
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Supermercati No frills, un videogame per raccogliere punti fedeltà
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IL DIAGRAMMA DEL VENDING Ian Donegan di InterGame si chiede: che direzione sta prendendo il settore della distribuzione automatica e l’industria nel suo complesso?
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e giocattoli in capsule e ha occhio per una licenza efficace. Il vice presidente dell’azienda, Sharon Shlien, spiega: “Il fatto di essere sempre aggiornati sulle tendenze attuali rende i nostri prodotti ideali per i distributori automatici poiché l’impulso all’acquisto è molto più elevato. Cerchiamo di produrre articoli di alta qualità basati su licenze popolari, in linea con le tendenze attuali: 3D Fingerlings with Tins, Care Bears Glitter Putty e MadBalls Putty tra gli altri”. La popolarità degli articoli venduti passa costantemente dalle licenze al generico. Michael Nowak di Rhode Island Novelty, progettatore, importatore e distributore all’ingrosso di giocattoli e novità da intrattenimento, sostiene che le sue licenze di maggior successo per i distributori automatici sono state Ugly Dolls, Paw Patrol, Marvel e Justice League. Per quanto riguarda i generici,unicorni, lama e alpaca, bradipi, robot e paillette sono costantemente popolari. E mentre in termini di gru, il re è stato sempre il peluche, ora vengono più utilizzati palline, caramelle, biglietti. Come molti settori i distributori automatici hanno avuto e continuano ad avere ostacoli da superare per rimanere importanti, ma come già accaduto alla fine del secolo scorso, quando si temeva una loro possibile scomparsa, non smetteranno mai di vendere. LEAVVENTURE DAROONEY
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costo di gestione molto inferiore rispetto ai tradizionali stand per lo zucchero filato. “I clienti possono vedere l’intero processo di produzione all’interno del mobile attraverso la porta trasparente mentre lo zucchero viene centrifugato sul bastoncino e l’orologio effettua il conto alla rovescia prima che l’articolo finito venga consegnato al cliente”, spiega il responsabile commerciale della società, Liz Padgett. Mentre il prodotto sembra avere un alto valore percepito, Padgett sostiene che il dolce poteva essere prodotto per “pochi centesimi alla volta”. Questa è una sfida continua che le aziende venditrici devono affrontare: reperire articoli che abbiano un valore percepito sufficiente da meritare che il cliente possa pagare di più. Le macchine in Europa di solito prendono tra gli 1 o 2 euro e lo stesso accade in Canada, ma “con costi crescenti in continuazione è molto difficile trovare articoli che abbiano costi abbastanza bassi da vendere ai nostri clienti, ma valgono comunque il prezzo più alto di vendita”, sostiene. Il mondo è cambiato radicalmente da un punto di vista tecnologico negli ultimi dieci anni, con il mondo dei pagamento che ha subito le maggiori alterazioni rispetto al passato. È qualcosa di cui il settore dovrebbe essere preoccupato? “Rappresenta assolutamente un rischio, in quanto tutte le nostre macchine accettano solo monete in questo momento”, commenta il direttore vendite di Beaver Machine Corporation, Ryan Snoddy. “Ma c’è anche qualcosa da dire per l’utente finale della macchina, i bambini, amano ancora inserire una moneta e sentire il clic mentre girano la maniglia alla vecchia maniera”. Come per qualsiasi attività commerciale, anche qui una licenza valida può fare molto. Allstar Vending si rivolge a una miriade di aree di vendita all’ingrosso, incluse gomme, caramelle, adesivi, tatuaggi
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distributori automatici sono una delle più chiare espressioni dell’ingegno umano. Il primo riferimento conosciuto a un distributore automatico è nel lavoro di Hero ad Alessandria: un ingegnere e matematico dell’Egitto romano del I secolo. La sua macchina accettò una moneta e in cambio dispensò acqua santa. Le macchine a moneta che distribuivano tabacco venivano utilizzate già nel 1615 nelle taverne del Regno Unito. Il primo distributore automatico negli Stati Uniti fu costruito nel 1888 dalla Thomas Adams Gum Company, vendendo gomme sulle piattaforme ferroviarie di New York. L’idea di aggiungere giochi a queste macchine come ulteriore incentivo all’acquisto arrivò nel 1897; la nozione di intrattenimento che fa parte del processo di distribuzione si è dimostrata un successo enorme e prevale oggi ancora, 122 anni dopo. Per il 2019, United Distributing Company, produttore di giochi con del Regno Unito, ha RHODE ISLAND N O V E LT Y ’ S VENDING RANGE recentemente introdotto le economiche e attraenti macchine Candy Bot e Lollipops Prize Every Time, che hanno raccolto feedback positivi dagli operatori. I distributori automatici sono chiaramente diventati molto più avanzati, anche negli ultimi anni. La Cotton Candy Factory di Feiloli è distribuita nel Regno Unito e nel Medio Oriente da Udc e accetta un’ampia varietà di opzioni di pagamento. La macchina è adatta per uso interno e produce zucchero filato fresco su un bastoncino per ogni singolo cliente in meno di un minuto, utilizzando zucchero generico normale e bastoncini di carta vuoti economici. La natura automatica di questi distributori comporta che non vi sia alcun obbligo di un operatore a fare la guardia, con un
FESTIVAL DEL GIOCO PERDUTO 2019 Castello di Belgioioso, Pavia www.festivaldelgiocoperduto.it
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CHEMIN DE FER 2019 (SECONDA GARA, 1° MANCHE) Saint–Vincent Resort & Casino www.casinodelavallee.it
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TORNEO BLACK JACK 2019 (TERZA GARA) Saint-Vincent Resort & Casino www.casinodelavallee.it
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ESPORTS: PICONE TOURNAMENT SMACK! 2019 RDS Stadium, Area Fiumara, Genova www.gec.gg/tournaments
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Shangai, Cina www.iaapa.org/AsianAttractionsExpo 12 – 13 DISRUPTING ONLINE GAMBLING TECHNOLOGY, SECURITY & REGULATION 2019 Millennium Gloucester Hotel London Kensington Londra, Regno Unito www.arena-international.com/gambling 12 – 13 2019 EAST COAST GAMING CONGRESS & NEXTGEN GAMING FORUM Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti www.eastcoastgamingcongress.com 16 – 17 SIGMA ROADSHOW – NEW JERSEY Sheraton Eatontown Hotel, New Jersey, Stati Uniti www.sigma.com.mt/sigma-roadshow/sigma-roadshow-new-jersey 18 – 19 Hilton East Brunswick Hotel & Executive Meeting Centre, New Jersey, Stati Uniti www.eventus-international.com/aasbs 18 – 20 CANADIAN GAMING SUMMIT 2019 Edmonton, Alberta, Canada www.canadiangamingsummit.com 21
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(articolo redatto con la collaborazione della dott.ssa Elga D’Alessandro)
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la base dell’Analisi sul gioco patologico predisposte dalle Usll del territorio e in considerazione del fatto che “nell’attuale momento storico, la diffusione del fenomeno della ludopatia in ampie fasce della società civile costituisce un fatto notorio o, comunque, una nozione di fatto di comune esperienza, come attestano le numerose iniziative di contrasto assunte dalle autorità pubbliche a livello europeo, nazionale e regionale”. Ancora, il collegio ha evidenziato come il Comune si sia mosso “in una logica preventiva con riferimento all’esigenza di tutela della salute pubblica e del benessere individuale e collettivo” e “tenuto conto, inoltre, che il numero reale delle persone affette da Gap si presume comunque maggiore, atteso che una parte significativa del fenomeno resta sommerso in quanto molti soggetti ludopatici, poiché provano vergogna o perché sottovalutano la propria patologia o per altre ragioni, non si rivolgono alle strutture sanitarie e/o ai servizi sociali”. Gli altri sei motivi di ricorso, invece, vengono considerati dal Tar Veneto come inammissibili. Interessante appare la motivazione sul punto, atteso che in tutti e sei i casi, infatti, venivano contestate disposizioni del Regolamento che, secondo il collegio, risultano “immediatamente lesive” degli interessi della ricorrente, con la conseguenza che le stesse andavano impugnate dalla ricorrente nei prescritti termini ricorrenti dalla pubblicazione del Regolamento nell’albo pretorio del Comune “senza che fosse necessario attendere l’adozione di eventuali atti sanzionatori”. Sulla base di tale argomentazione, pertanto, il Tar Veneto ha dichiarato la tardività del ricorso e l’inammissibilità del ricorso stesso “contro il successivo atto presupponente”. Infine anche l’ultimo motivo di ricorso viene dichiarato dal collegio come manifestamente infondato avendo, il Comune, dimostrato il coinvolgimento di tutte le categorie interessate nell’approfondita istruttoria “che ha portato alla contestata regolamentazione delle attività delle sale giochi”. Il Tar Veneto, in definitiva, ha dichiarato l’inammissibilità di parte del ricorso, respingendolo per la restante parte e ha condannato la ricorrente a rifondere le spese di lite a favore del Comune.
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e di irrogazione della sanzione pecuniaria. Il collegio del Tar Veneto, poi, passando all’esame dei singoli motivi del ricorso rileva la manifesta infondatezza del motivo con il quale la ricorrente lamentava l’eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità, difetto di istruttoria e di motivazione della delibera della Giunta comunale nella parte in cui la stessa prevedeva l’immediata esecutività della delibera. Il collegio, a tal riguardo, ha rilevato come non solo la delibera risultava adeguatamente motivata, ma che, in ogni caso, la ricorrente non aveva motivo di dolersi dell’immediata esecutività della stessa in considerazione della circostanza per cui, se anche non fosse stata votata, la delibera sarebbe stata esecutiva a partire da una data antecedente a quella del verbale di accertamento. Il Tar, ancora, ha dichiarato manifestamente infondato anche il motivo di ricorso con il quale la ricorrente si doleva della circostanza per cui la stessa era stata autorizzata nel 2016 all’attività di gestione delle sale giochi e il Comune era intervenuto con il Regolamento, recante misure più restrittive, solo nel 2018 introducendo, di fatto, una disciplina ex post più gravosa della precedente. Di particolare interesse risulta la parte della Sentenza con la quale il collegio rigetta anche il motivo di ricorso con il quale veniva lamentato il difetto di istruttoria e di motivazione della delibera, nella parte in cui il Comune adottando misure di contrasto alla ludopatia, non indicherebbe il numero di persone oggetto di indagini statistiche e il numero di soggetti affetti da ludopatia. A tal riguardo il collegio rileva come, in realtà, il Comune ha adottato gli atti oggetto di impugnazione a seguito di appositi tavoli organizzati con la Prefettura e sul-
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Con
la sentenza in commento il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto si è pronunciato sul ricorso presentato dalla titolare di un’impresa individuale che svolge attività di gestione di una sala slot, alla quale il Corpo di Polizia Locale del Comune di Jesolo (Ve) aveva contestato la violazione dell’art. 7, comma 9 e dell’art. 7 comma 14 del Regolamento Comunale in materia di giochi del 30 aprile 2018. In particolare il Corpo di Polizia Locale aveva accertato la presenza di pellicole/vetrofanie sulla facciata del locale posta sul fronte strada, nonché la presenza di sgabelli a servizio delle Vlt e Awp, non integrati nella posizione di gioco. Il ricorso, pertanto, veniva presentato avverso il verbale di accertamento ed irrogazione della sanzione pecuniaria, nonché contro la delibera della Giunta comunale. Il Comune di Jesolo, sostituendosi, eccepiva la tardività del ricorso proposto contro la delibera della Giunta comunale, nonché il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo e l’inammissibilità del ricorso stesso sotto altri e diversi profili. Con la sentenza in commento il Tar del Veneto si è pronunciato in primo luogo sull’eccezione relativa al difetto di giurisdizione, rilevando la sussistenza della giurisdizione del giudice amministrativo nella parte in cui la ricorrente richiede l’annullamento della delibera della Giunta comunale, ma negando la stessa giurisdizione a favore di quella del giudice ordinario, Giovanni Adamo per la parte del ricorso con cui Fondatore Studio Legale Adamo veniva impu(www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore gnato il verbale della Materia di Diritto Civile di accertamento nell’Università di Bologna della violazione
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Gioco sì ma stop a sgabelli e vetrofanie
di Giovanni Adamo
Dalle linee guida di Agcom sul divieto di pubblicità disposto dal decreto Dignità, emergono indicazioni chiare (anche) per gli operatori del gioco terrestre
IL RETAIL AI TEMPI DEL DIGNITÀ
E
luce fu. Con le linee guida pubblicate nelle scorse settimane dall’Autorità garante delle comunicazioni viene fatta (finalmente) chiarezza rispetto all’applicazione delle nuove norme restrittive sulla pubblicità e comunicazione dei giochi con vincita in denaro disposte dall’Esecutivo attraverso il decreto Dignità dello scorso luglio. Indicazioni preziose, per gli addetti ai lavori, che pur confermando (inevitabilmente) il divieto voluto dal legislatore, consentono di definire il perimetro entro il quale si devono considerare le comunicazioni a carattere informativo, distinguendole dalla vera e propria pubblicità e, quindi, dalle comunicazioni di tipo promozionale. Oltre a definire i mezzi sui quali sarà ancora possibile proporre la pubblicità dei giochi (come la stampa specializzata, esclusa da Agcom dall’ambito di applicazione del divieto). Nonostante il decreto dignità sembrava dover impattare prevalentemente sul gioco online, il risultato del diktat governativo, così come formulato, era destinato a stravolgere anche il gaming retail. Stante il divieto totale di tutte le forme di pubblicità e comunicazione “dirette e indirette”. Con quel vocabolo “indirette” all’interno del quale andava a ricadere qualunque cosa. Anche una mera insegna o una brochure. Da qui la necessità di interpretare il decreto, come ha fatto Agcom, specificando e definendo il confine tra informazione e pubblicità. Facendo tirare un sospiro di sollievo agli operatori del retail, ma solo a metà, visto che le possibilità rimangono co-
munque chiaramente molto limitate. Ma vediamole nel dettaglio. Come indicato dall’Autorità, rimane chiaramente vietata, ai sensi dell’art. 9 del decreto, “qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, di sponsorizzazione, o di comunicazione con contenuto promozionale del gioco con vincita in denaro”. Oltre alle tradizionali forme di pubblicità, vanno considerate comunicazioni commerciali vietate: il cosiddetto “product placement”; la distribuzione di gadget “brandizzati” dei prodotti di gioco; l’organizzazione di eventi con premi costituiti da prodotti brandizzati; le manifestazioni a premio come definite e qualificate dal d.p.r. 26 ottobre 2001, n. 430; la pubblicità redazionale; la pubblicità, diretta e indiretta, effettuata dagli “influencer”. Senza eccezioni di sorta, secondo Agcom. Non ci si può quindi appellare neppure all’esplicito consenso eventualmente fornito dall’utente a ricevere comunicazioni commerciali, come stabilito espressamente nelle Linee guida.
SALVE INSEGNE E INFO TECNICHE – Non rientrano tuttavia nel divieto i segni distintivi del gioco legale “solo ove strettamente identificativi del luogo di svolgimento della relativa attività (a titolo esemplificativo: mere insegne di esercizio o domini di siti online)”. E neppure le comunicazioni di mero carattere informativo fornite dagli operatori di gioco legale. In particolare, non sono da considerarsi pubblicità “le informazioni limitate alle sole caratteristiche dei vari prodotti e servizi di gioco offerto, laddove rilasciate nel
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contesto in cui si offre il servizio di gioco a pagamento”. Rientrano in tale categoria, a titolo esemplificativo, le informazioni che sono rese disponibili nei punti fisici di gioco, riguardanti le quote, il jackpot, le probabilità di vincita, le puntate minime, gli eventuali bonus offerti, purché effettuate nel rispetto dei principi di continenza, non ingannevolezza, trasparenza nonché assenza di enfasi promozionale. Non configurano pubblicità le informazioni, rilasciate su richiesta del cliente - se strettamente pertinenti a quanto richiesto dal cliente e funzionali a consentire scelte di gioco consapevoli - in ordine al funzionamento e alle caratteristiche del servizio di gioco, ovvero sull’esistenza di nuovi prodotti o servizi. Il logo o il riferimento a servizi di gioco presenti sulle vetrofanie degli esercizi che offrono gioco a pagamento, nonché la mera esposizione delle vincite realizzate presso un punto vendita che offre servizi di gioco sono consentiti solo se effettuati con modalità, anche grafiche e dimensionali, tali da non configurare una forma di induzione al gioco a pagamento. Regole a parte meritano le Case da gioco. Secondo Agcom, la pubblicità ed ogni altra forma di comunicazione commerciale relativa ad eventi diversi dall’offerta di gioco a pagamento che si svolgano all’interno di Casinò o di sale da gioco è consentita solo qualora non realizzi una promozione, neanche indiretta, del gioco a pagamento. Al fine di valutare la natura promozionale dell’offerta di gioco a pagamento si tengono in considerazione, a titolo esemplificativo, i seguenti elementi: la natura gratuita dell’evento, la presenza, nel luogo in cui si svolge l’evento, di servizi, gadget, loghi riguardanti il gioco a pagamento, il risalto che viene dato nella pubblicità dell’evento ad elementi evocativi del gioco a pagamento. Sono altresì consentite tutte le forme di comunicazione imposte dalla legge o dal provvedimento amministrativo di concessione.
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di Riccardo Zerbetto psichiatra direttore scientifico di Orthos
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materiale e scatenando condotte di tipo antisociale, addirittura con effetti criminogeni. La salute come ‘completo stato di benessere psichico, fisico e relazionale’ (Oms) è sottoposta al rischio di venire compromessa da un complesso quadro clinico che il decreto del presidente del consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 (Nuovi livelli essenziali di assistenza – Lea) inquadra come disturbo da gioco d’azzardo (Dga, traduzione di gambling)”. Vengono comprensibilmente segnalate, sulle pagine di questa stessa rivista, le ripercussioni negative sulla riduzione del personale addetto alle sale giochi in presenza di regolamenti fortemente restrittivi nel numero e nella accessibilità (di luoghi e tempi) degli esercizi. Tenuto conto della universale propensione degli esseri viventi, e in particolare degli “umani” al gioco nelle tante sue forme, è in atto una forte ripresa di interesse per le attività di gioco che non abbiano il denaro come aspetto dominante nell’incentivare il gioco stesso che, per sua natura, dovrebbe rimanere fedele agli elementi costitutivi della “gratuità”, socializzazione, leggerezza e benessere. In tal senso, di recente si è tenuto a Portogruaro (Ve) un interessante incontro con lo scopo specifico di “diffondere le ragioni di un intero comparto produttivo minacciato da pregiudizi e ignoranza e difendere così il lavoro di migliaia e migliaia di famiglie e il settore turistico”, promosso da Consorzi di costruttoridistributori di giochi di intrattenimento senza vincite in denaro.
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liardi nel 2018. Nei tre anni precedenti, il dato era in costante crescita (+4,6 percento tra il 2013 e il 2016). Dal 2016, inoltre, le perdite dei giocatori piemontesi si sono ridotte del 17 percento, passando da 1 miliardo e 250 milioni nel 2016 a una stima di un miliardo e 30 milioni nel 2018”. Questi dati sono stati vigorosamente sottolineati dalla Consulta nazionale Antiusura che, in un convegno tenutosi a Torino il 9 aprile 2019 dal titolo “Dopo venti anni di politiche promozionali del gioco d’azzardo, una linea coerente di riforma nell’interesse della persona, della società e del diritto”, ha affidato la loro analisi e sintesi al sociologo Maurizio Fiasco. Si è tenuto conto che “la “propensione al consumo di alea” degli italiani si è decuplicata dal 1992 al 2011, salvo far registrare un segno di “assestamento” l’anno seguente, e poi di nuovo la risalita fino allo sconcertante risultato atteso a consuntivo del 2018 con 107,3 miliardi di euro con un balzo del 4,5 rispetto all’anno precedente” calcolati su giochi da istallazione fisica e da canale digitale, senza considerare il comparto del gioco d’azzardo on line che da 21 miliardi e 331 milioni nel 2016 è passato a 32 miliardi nell’anno 2018”. Questo incremento ha comportato un proporzionale aumento anche della patologia associata al giuoco eccessivo in soggetti predisposti con un, come si legge nella relazione di Fiasco, “grave problema di salute pubblica, con danni di tipo psicosociale arrecati alla persona direttamente coinvolta, ai familiari, causando problemi finanziari fino al precipitare in povertà
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d’azzardo. È autore del libro “Il senso del gioco” edito da GN Media.
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senso del limite e della misura rappresenta il cardine dell’etica... e dell’estetica delle concezione greco-antica del mondo. Nel mangiare, come nel bere, nella sessualità come in tanti altri aspetti della vita si tratta di trovare un “giusto equilibrio” a cui abbiamo dedicato anche la scorsa rubrica e che, nel nostro caso, chiama “in gioco” politici, concessionari e utenti nel cercare una strategia di gioco compatibile, comunemente detto “responsabile”, tra liberalizzazione indiscriminata e proibizionismo. La prossimità delle consultazioni elettorali ha attualizzato, come è comprensibile e doveroso, il dibattito su come i diversi partiti, sia a livello nazionale che europeo, si sono posizionati su questo grande tema della attuale società industriale post-moderna. Esula dalle competenze di questa rubrica entrare nei dettagli dell’agone politico, ma credo meriti, a conclusione di questo ciclo di riflessioni “allargate”, riportare alcuni dati a partire dall’esperienza del Piemonte che, a un paio di anni dall’applicazione della sua legge sul gioco, viene attentamente monitorata per trarne una indicazione che potrebbe estendersi anche ad altre regioni se non venire recepita nella sostanza a livello nazionale, o, al contrario, valutarne la sostanziale inefficacia tenuto conto dei corollari sul versante dell’impiego e della potenziale induzione di gioco illegale. Stando a una sintesi comunicata recentemente, “In due anni, dall’approvazione della legge regionale sul contrasto al gioco d’azzardo patologico, il volume di gioco in Piemonte si Riccardo Zerbetto è ridotto di oltre mezzo miÈ psichiatra e direttore del Centro Studi di liardo di euro, Terapia della Gestalt. passando da 5,1 Dal 2007 è direttore miliardi di euro scientifico di Orthos, associazione per lo nel 2016 a una studio e il trattamento dei giocatori stima di 4,6 mi-
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Mètron arìston la misura è la cosa migliore
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A cura di Chiara Bandini
Mordere la crescita Le ordinazioni legate al burger mettono a segno incrementi a doppia cifra. Merito (anche) di bar e tavole calde che sempre più spesso lo introducono nei propri menu
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il re indiscusso nei menu di molte grandi catene di fast food. Ma non solo. Negli ultimi anni, ha saputo conquistare le cucine di ristoranti blasonati. E ora, si sta facendo strada anche nell’offerta dei tanti locali che lungo la Penisola offrono pasti veloci. Il burger, il tradizionale panino di origine americana, vive una stagione d’oro. A certificarlo sono i dati rilevati da Npd Group che ne attestano una crescita a doppia cifra: nel periodo compreso tra ottobre 2017 e settembre 2018, le ordinazioni legate a questa pietanza hanno superato i 449 milioni di serving, grazie a un incremento del 21 percento rispetto all’omologo periodo precedente. E la loro incidenza sul totale dei servizi erogati nella ristorazione commerciale ha capitalizzato ben 0,6 punti percentuali, passando da 3,1 percento all’attuale 3,7 percento.
LE RAGIONI DELL’EXPLOIT – A spingere la crescita, due fattori principali. Il primo rimanda al generale risveglio del mercato IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO
Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www. mixerplanet.com.
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dei consumi fuori casa. “La maggiore propensione alla spesa registrata negli ultimi mesi – afferma Matteo Figura, responsabile Foodservice Npd in Italia – ha generatoriflessi positivi sui conti di molte grandi insegne che fanno del burger la propria bandiera”. Va detto però che questo elemento da solo non basta a spiegare l’exploit della categoria. Un ruolo decisivo – e qui sta il secondo fattore – è recitato dal servizio veloce. “L’incidenza di bar e tavole calde nelle consumazioni di burger – spiega Figura – è aumentata di quasi due punti percentuali, passando dall’84,5 percento all’86,3 percento. Complice la sua versatilità e la facilità di ricettazione, questo piatto si sta insomma progressivamente diffondendo in quello che risulta il canale largamente più significativo per la categoria. Per contro, va rilevato come l’effetto gourmetizzazione, che negli anni scorsi aveva portato i burger a varcare le soglie delle cucine di molti chef, stia perdendo forza. Prova ne è il calo dell’incidenza del servizio completo nelle ordinazioni di questo piatto: la ristorazione più tradizionale passa infatti dal 12,9 percento all’11 percento”. Ma vi è anche un altro fenomeno, trasversale ai due appena esaminati, che può essere “imputato” dei positivi risultati messi a segno dai burger. “La ripresa in atto – osserva Figura – ha moltiplicato le occasioni di consumo fuori casa. Non tutti i canali però hanno beneficiato dell’opportunità nella stessa misura. Gli appuntamenti a più alto tasso esperienziale (leggi: pranzi e cene al ristorante), cui non si era rinunciato durante la crisi, sono stati mantenuti sostanzialmente invariati; le uscite di carattere più funzionale, invece, hanno goduto di una buona fase espansiva. E qui i burger giocano un ruolo importante”. Ruolo che peraltro pare destinato a crescere. “Il ritorno alla funzionalità nelle scelte dei consumatori – conclude Figura – e la capacità dei
burger di essere facilmente introdotti in menu già esistenti, anche nel caso delle realtà indipendenti più piccole, costituiscono due ottimi presupposti per prevedere un’ulteriore crescita”.
MILLENNIALS, IL PUBBLICO DI RIFERIMENTO – I burger conquistano in particolare i Millennials: i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, incidono per oltre il 42 percento sulle comande legate a questa pietanza.
ON THE GO E DELIVERY – I burger si gustano prevalentemente all’interno dei locali (67,7 percento). Va considerato tuttavia che, per loro natura, si prestano anche ad essere consumati per strada oppure ad essere consegnati a domicilio, pratiche che interessano un consistente 32,3 percento degli acquisti. CENA E PRANZO SI DIVIDONO LO SCETTRO – Il consumo si concentra in modo sostanzialmente bilanciato tra pranzo (33,4 percento) e cena (35,1 percento). Da segnalare, però, il 15,7 percento registrato nella fascia pomeridiana, a conferma di come questa pietanza rappresenti anche una alternativa alla classica merenda.
BENE IL WEEK END – Si tratta di una pietanza preferita durante i giorni lavorativi della settimana (69,3 percento). Significativo però è anche il week end, in cui si registra il restante 30,7 percento dei serving; complessivamente nelle consumazioni fuori casa, questo valore si ferma al 16,7 percento.
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in Italia con una miriade di presenze su tutti i canali durante il corso di tutte le partite, ben 45 giorni. Tutto questo mi fa approdare nel programma di Rai 1 tutti i sabati in preserata con inizio alle 18.20 fino alle 20, per sei edizioni, dal 1990 al 1996. Direi che è stata una bella esperienza sotto tutti i punti di vista, ha dato forza alla mia popolarità, contribuendo soprattutto al rapporto con la stampa e la comunicazione. Esperienze però che vanno prese a piccole dosi per evitare di trascurare la propria identità”. Nel suo presente ci sono la gestione di ben tre spazi - l’Open Colonna di Roma, il Resort&Spa di Labico, il bistrò all’aeroporto di Fiumicino – a cui, “molto probabilmente” si aggiungerà una Trattoria Colonna alla Stazione Termini di Roma.
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anche del mio girovagare per il mondo, avevo 29 anni ma con alle spalle un’esperienza di oltre 15 anni tra grandi luoghi e con grandi maestri”. Così, reinterpreta la tradizione gastronomica romano-laziale, con un’innegabile eleganza ma senza scordare la “sostanza” che la contraddistingue. “I piatti che amo cucinare e mangiare sono sicuramente i cosiddetti ‘primi’, praticamente le paste, le zuppe, dove trovo sempre una forte ispirazione dettata fin dalla nascita dalla mia famiglia, quello che io definisco ‘i sacri veleni’ della mia infanzia”. Una filosofia che ha portato anche sotto i riflettori della tv fin dagli anni Novanta, quando entrò nel cast della celeberrima trasmissione Rai “Più sani, più belli”, condotta dall’inossidabile Rosanna Lambertucci, fino ad arrivare, nel 2015, alla guida di “Hotel da incubo”, versione italiana del format di Gordon Ramsay, come ricorda lui stesso. “Sono sbarcato in tv nel 1990 in occasione dei mondiali di calcio
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Antonello Colonna La grande arte della cucina TORNEANDO
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uoco, imprenditore, mecenate e creativo. Sono queste le parole che usa per definire se stesso Antonello Colonna, chef stellato di fama internazionale che ha legato indissolubilmente la sua vita e la sua carriera anche al mondo della cultura, con l’organizzazione di mostre e serate storico-letterarie o iniziative come la sponsorizzazione del recupero di parte dell’antica strada romana Labicana. “Ho sempre pensato che il cibo, arte benedetta, sia al centro della nostra vita quotidiana, ed è per questo che ho voluto allargare i confini che lo rappresentano. La mia curiosità è andata ben oltre i fornelli, anche se poi il tutto lo riporto al centro del mio piatto, delle mie ricette, come un vero lavoro d’autore”, racconta di sè. Una passione ereditata dai suoi avi: a cominciare dal bisnonno, che già nel 1874 gestiva una locanda per viaggiatori a Labico, nelle vicinanze di Roma, proprio dove ora sorge il Resort & Spa Antonello Colonna. “Ha alle spalle 145 anni di attività ininterrotta. L’evoluzione ed il cambiamento arriva nel 1985, il frutto del mio istinto e della mia passione e frutto
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A cura di Francesca Mancosu
La ricetta dello Chef NEGATIVO DI CARBONARA Ingredienti per 4 persone 4 uova (3 tuorli+1 intero) 80 g pecorino romano grattugiato 30 g parmigiano reggiano 100 g guanciale magro
200 g pasta all’uovo 100 g crème fraîche Pepe q.b.
Preparazione Amalgamare un uovo intero e i tre tuorli con il parmigiano e il pecorino, una macinata di pepe e creare una crema densa a bagnomaria. Ritagliare dei quadrati da un foglio sottile di pasta all’uovo e farcirli con la crema all’uovo precedentemente realizzata. Chiuderli facendo combaciare gli angoli opposti e formare una stella. A parte, tagliare a stecche il guanciale, rosolare in padella e asciugarlo. Preparare una fonduta di crème fraìche sciolta e pecorino grattato e infine versarla a specchio sul piatto. Adagiarvi sopra i ravioli e del guanciale croccante con una grattata di pepe.
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L’ORA DEL GIOCO
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Una slot gradevole, anche nell’estetica, ma senz’altro notevole dal punto di vista della qualità grafica. Senza introdurre grandi stravolgimenti rispetto alla linea grafica tradizionale dei precedenti giochi della software house padovana, come del resto appare ragionevole, tenendo conto di quanto le slot di Mag sono entrate ormai nella mente di tutti i giocatori e stravolgere le simbologie potrebbe rappresentare un vero e proprio azzardo. Con la gradita novità rappresentata dall’ambientazione della nuova slot in versione estiva “Spritz Time”.
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
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Anche nelle sonorità non si registrano grandi stravolgimenti rispetto al passato, ma va detto che gli effetti audio e i jingle tipici delle slot di Mag hanno sempre proposto suoni piacevoli e in grado di esaltare al meglio le diverse fasi di gioco, in ogni momento. Peculiarità confermate anche in questo ultimo multi-gioco.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19
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Il bello è tutto qui. Il vero slancio innovativo compiuto dall’azienda sta nelle dinamiche di gioco, rinnovate nella matematica, offrendo nuove dinamiche interessanti per i giocatori, che
sapranno conquistarli. Tra i quattro giochi racchiusi nel nuovo multi-gioco troviamo: 4 Play Silver, che rappresenta la versione “veloce” della storica Fowl Play Gold che permette di giocare su 4 mani, con una nuova matematica migliorata che introduce il bet 25 e “Wild reel”. Big Ghoulies Legend, il titolo che riprende il tema della casa infestata del grande classico Haunted House; Fowl Play Vip, la storica Fowl Play in una versione completamente nuova, con schema 3x3 e singola linea di vincita; e la nuovissima “Spritz Time”, per un aperitivo in spiaggia in una grafica accattivante in stile comics.
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DESIGN E GRAFICA 18,5
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Mag Elettronica torna alla ribalta con una nuova slot multi-gioco che unisce la forza della tradizione con una serie di ritocchi mirati all’introduzione di innovazioni in grado di andare incontro alle rinnovate esigenze dei giocatori. Il risultato è un prodotto diverso dal solito, che merita di essere raccontato.
PRESTAZIONI 18,5
/20
Si tratta di una slot nuova e appena immessa sul mercato, quindi impossibile da valutare in termini di prestazioni. Tuttavia le sue caratteristiche, e in particolare il suo motore particolarmente dinamico, la rendono piuttosto interessante tanto da meritare un voto più che positivo.
BUDGET 19
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Una slot che fa per quattro, e già per questo decisamente conveniente. Tanto più perché è in grado di mettere insieme alcuni titoli già popolari tra i giocatori, comunque in forme rinnovate, e una novità assoluta che è in grado di catturare l’attenzione. Essendo disponibile in un’ampia gamma di cabinet e supportata da un’ottima campagna commerciale messa in atto dal distributore, diventa praticamente imperdibile per un gestore.
DESIGN E GRAFICA
IL NOSTRO GIUDIZIO
Questa slot ci è piaciuta. Per via del suo carattere poliedrico in grado, come abbiamo descritto sopra, di abbinare la tradizione alla ricerca di nuove frontiere del gioco. Il risultato di una costante ricerca del produttore per soddisfare le esigenze del giocatore. Riuscendoci molto spesso e probabilmente anche questa volta.
GIOCONEWS #06 GIUGNO 2019
EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
18,7 /20
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Ciclo_ 28.000 partite Payout_ 68%
NOTE GENERALI 18,7
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Specifiche normative_ art. 110 Tulps, Comma 6a
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A cura di Vincenzo Giacometti
Nome_ Emerald Station
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NAZIONALE ELETTRONICA IL GIOCO “INTELLIGENTE” MADE IN ITALY CONQUISTA L’ASIA FISCO&SLOT
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le tante bandiere che alla fine di maggio hanno sventolato al G2E - Global Gaming Expo Asia, la più importante fiera e conferenza internazionale dedicata al mercato dei giochi e dell’intrattenimento del continente, c’è stata anche quella italiana, grazie alla presenza di Nazionale Elettronica. L’azienda specializzata nella produzione di cabinet, schede elettroniche e software di gioco per Awp, Vlt e online ha partecipato all’evento con “Nrg Gaming”, brand che riunisce tutte le imprese del gruppo, dando prova della propria esperienza nell’integrazione verticale di soluzioni di gioco. “Al Game Development & Tech Talk Forum abbiamo avuto la possibilità di presentare le nostre innovazioni nell’uso dell’intelligenza artificiale per le applicazioni di gioco e abbiamo illustrato le meccaniche tipiche di Nazionale Elettronica che rappresentano una novità rispetto ai giochi che si usano nelle giurisdizioni asiatiche”, ricorda il direttore generale Danilo Festa. “Molta curiosità ha suscitato l’accoppiata dell’uso di giochi classici come slot e black jack nel titolo ‘Black black’. Il pubblico della fiera ha apprezzato la presenza di un gruppo che riesce a coprire a 360 gradi il settore del gaming. Il G2E Asia ci ha portato nuovi stimoli”. Di sicuro saranno di ispirazione per la creazione di nuovi prodotti e l’apertura di altri mercati lontani da casa, ma sempre all’insegna della qualità”.
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opo lo straordinario successo di Multislot e Multislot Gold, un nuovo appassionante Multigame è in arrivo in casa Kernel Srl, nuova realtà nel settore dell’elettronica industriale che progetta e produce dispositivi elettronici per apparecchi automatici da divertimento. Si tratta di Multislot Platinum, un prodotto che mette a disposizione otto fantastici giochi che sapranno coinvolgere con la loro dinamica e i loro divertenti bonus. Ai migliori giochi già noti quali Chicago, Indian Wolf, Pizza Express e Royal Diamond si affiancano infatti quattro nuovissimi titoli! Si può vivere sulla neve le straordinarie avventure di Pierino e della sua divertente combricola nella Pierino Va in Montagna, ma anche scoprire gli straordinari misteri dei Faraoni con la Pharaohs Secret, e ancora lasciarsi trasportare nel lontano Far West e cercare le pepite d’oro nella Lucky West o, infine, entrare nel più sensuale dei Night Club con la Vertigo. Di certo, anche con questa nuova Multislot, Kernel conferma la sua vocazione ad essere competitiva e ad offrire al cliente un servizio in costante miglioramento, proponendosi come partner nella fornitura di servizi e beni quali la progettazione e realizzazione di software per schede di videogiochi, ma anche le modifiche software su schede pre-esistenti per adeguarle alle norme di legge attuali e la personalizzazione di videogiochi su richiesta del cliente.
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olte persone non possono non aver notato in questa stagione la scritta “Marathonbet” sulla maglia della S. S. Lazio, soprattutto nella finale di Coppa Italia, dove i biancocelesti hanno alzato il trofeo. Marathonbet, oltre a essere main partner della S. S. Lazio, è infatti un bookmaker online che nasce in Russia nel 1997, prima come operatore betting nei paesi della Csi, e poi nel 2002 a livello internazionale: Inghilterra, Spagna, Russia e infine Italia da quasi un anno, estendendo i suoi confini anche oltreoceano. A inaugurare il suo arrivo in Italia è l’accordo di partnership fatto con la S. S. Lazio ad agosto 2018,che fa intuire al pubblico italiano la volontà da parte della società russa di voler crescere nel nostro mercato. Molti utenti oggi scelgono di affidarsi alla piattaforma online di Marathonbet per le quote, alte rispetto ai competitors e per la vasta selezione di scommesse disponibili in ogni sport. Inoltre Marathonbet dispone di un’App mobile ben strutturata e facile da utilizzare, con sezione live molto sviluppata e adatta anche ad un pubblico alle prime armi. Il grado di soddisfazione dei clienti è molto alto grazie ai servizi di assistenza e supporto tecnico disponibili 7 giorni su 7 e alla sicurezza delle transazioni. Un altro tratto distintivo di Marathonbet è costituito dagli strumenti di approfondimento che la piattaforma offre: blog (link), pagina Twitter e guida al betting. Insomma: chi è appassionato di sport trova davvero, su Marathonbet, tutto quello di cui ha bisogno.
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olto bello e raffinato il bracciale Jack&co, con catena rolò e poker di quadrifogli. In argento 925, della collezione Jack&Co Iconic, il gioiello presenta ciondoli a forma di quadrifoglio con un punto luce che lo rende prezioso e d’effetto. La chiusura è a moschettone, mentre la lunghezza varia dai 16 ai 19 centimetri. Un pezzo che si porta bene su qualunque tipo di abbigliamento, dal casual all’elegante, dando un tocco di classe a chi lo possiede.
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impatica la lampada 3D Illusion Poker, con sette colori lampeggianti adatta per abbellire la propria casa con un pezzo unico nel suo genere. Disponibile nei colori rosso, verde, blu, giallo, ciano, rosa o bianco, è possibile azionarlo automaticamente, con un bottone, e usarlo come cromoterapia. Il vetro in acrilico riproduce le carte da poker ed è facile da ricaricare, con qualsiasi adattatore standard Usb. La lampada funziona con luce a Led, ed è quindi molto efficiente anche dal punto di vista energetico. Si tratta inoltre di un oggetto molto ecologico, dal materiale che non danneggia l’ambiente. Un prodotto ideale sia per arredare camere da letto o salotti, ma anche per abbellire locali, hotel, club o bar, creando una illuminazione d’atmosfera.
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icuramente originale e bizzarro l’orologio Azimuth SP-1 King Casino. Carica automatica, cassa in acciaio e cinturino in pelle per questo massiccio orologio da uomo, che non passerà di certo inosservato al polso di chi lo indosserà. Il diametro di 45 millimetri, infatti, lo rende un pezzo piuttosto ingombrante che non si confà a tutti i polsi, ma solo a quelli più robusti. Il quadrante, senza numeri, riproduce una classica roulette, con una serie di scritte che richiamano il mondo del gioco e del baccarat in particolare. I colori sono quelli classici del rosso e nero, con le scritte che invece prediligono anche il verde, il giallo e l’azzurro. Al lato un dado per sincronizzare l’ora, ma non solo. È possibile infatti riprodurre anche il gioco della roulette e divertirsi un po’.
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fumetto al cinema, passando per i videogiochi e gli accessori per cellulari. Il mondo Avengers coinvolge l’intrattenimento a 360 gradi. Nel corso dell’evento Marvel Live, Marvel Games ha annunciato che i contenuti tratti da Avengers: Endgame si rifletteranno in cinque videogiochi Marvel. Si tratta di Marvel Puzzle Quest, Marvel Battle Lines, Marvel Future Fight, Marvel Strike Force e Marvel Contest of Champions. Inoltre Samsung ha dedicato delle cover per cellulare ai celebri super eroi più amati di sempre. In particolare, saranno disponibili per Samsung Galaxy S10, S10+ e S10e e Samsung Galaxy A40, A50 e A70 le cover con l’effige di Captain American, Iron Man, Spider-Man e quella più classica a tema Marvel Comics. Inoltre, i servizi esclusivi Galaxy Friends, permetteranno di scaricare automaticamente il tema personalizzato con sfondo, screensaver, tastiera telefonica, app messaggi e Always-On Display abbinati al Super Eroe della cover applicata. Una totale full immersion nel mondo Marvel per gli appassionati del genere, per sentirsi Super Eroi in ogni momento della giornata, mentre si chiama la fidanzata con la tastiera ispirata a Captain America o chattando con gli amici sullo sfondo “rosso e blu Marvel”, fino alla schermata home o al lock screen ispirato a SpiderMan. E le foto e i selfie? Per quelle ci sono gli hashtag ufficiali: #AvengersEndgame #galaxyfriends. Ma non è tutto. Saranno anche disponibili due versioni di cinturini (da 20mm) per Galaxy Watch dedicati a Iron Man e Captain America. Sarà, inoltre, possibile personalizzare il quadrante dello smartwatch scaricando la Watch Face abbinata al cinturino.
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Europe and in Italy, always having clear objectives to purThe secretary of Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, believes that in the sue: protection of workers and of the environment. Polifight against pathological gaming we cies that the Sinistra Italiana, a party founded in February must proceed quickly and we must 2017, has been pursuing for some find a meeting point between the time, often assuming very critical protection of people’s health and that positions towards the current goof employment. vernment coalition. And yet, the extreme combativeness of Sinistra Italiana is attenuated as regards the gaming subject. Starting with the provisions adopted in the summer of 2018 with the Dignity decree, strongly supported by the Minister of Labor and Production Activities, as well as vicepremier, Luigi Di Maio, and which, in addition to several other measures on tax tightening, use by the player of the health insurance card and reform of the offer (only announced for now), has totally banned gaming advertising. We start our conversation with Nicola Fratoianni, national secretary of Sinistra Italian, from these provisions, which are about to make a year, asking him to evaluate them. “As regards gaming, with the Dignity decree there was indeed a signal that goes in the right direction, even if those adopted are insufficient measures. Gaming is
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that the current government is causing great damage to the country. A damage of a cultural nature, caused by a government that is strong with those who are weak and weak with those who are strong, and that doesn’t aim to the redistribution of wealth. My opinion is strongly negative and I believe that the Minister of the Interior and vice premier Matteo Salvini is the protagonist of this unfortunate political season and the most dangerous, but with the support of Luigi Di Maio”. What do you hope for Italy for the coming months? “I hope it get out of fear and that it can give confidence to a political class that shouldn’t focus on people’s fears”. As regards major projects, what do you think of the Tav, on which it has been so much discussed, and even fought within the majority, in recent months? Do you think and hope that it will be realized? “I hope not. It is an anachronistic and expensive project. Yes, we have to invest in iron, but on city rails or on commuter trains. Not on this Turin Lyon connection”. DANON PERDERE
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recognized as a producer of addiction with consequences on various fronts and we must therefore act much faster”. Italian regions have adopted regulations about gaming, imposing restrictions especially in terms of distances and hours. Obviously, these measures affect only legal gaming operators, and they are having serious consequences also in terms of employment. Sinistra Italiana always takes a special interest to the employment issue: what can you tell us about the protection of legal gaming sector employees? “Of course, there is no A-list and B-list employment, and we don’t consider gaming employment belonging to the latter. However, a fundamental balance is needed, given that we must also protect people’s health, which is put at risk of developing forms of gambling addiction”. What are the requests that La Sinistra, this is the list headed by Sinistra Italiana, will present in Europe after the elections of May, the 26th? “In Europe we carry the need to end the austerity season, as regards to cutting public services and, rather, we are claiming a European minimum wage. Development can’t be done on the skin of workers and therefore a great European plan for work development is needed. Again, we aim at a development that goes through ecology, through a plan aiming to achieve zero emissions by 2030. The environmental issue is the real problem to be addressed at European level”. Do you think that the current government will arrive at the end of the mandate and will it be able to fully realize the contract signed? “I can’t predict if it will end its legislature, but it seems to me that the conflict that characterized the electoral campaign for the European elections was a trick to attract the whole attention on itself. Moreover, the fact remains
NICOLA FRATOIANNI
Who is he?!? Nicola Fratoianni was born in Pisa on 4 October 1972 from a family native from Ururi (in the province of Campobasso). In the Tuscan city he has been a member of the Partito della Rifondazione Comunista since 1992. From 2002 to 2004, he was the national coordinator of the Giovani Comunisti, a youth organization of the Prc. Having completed the job for reasons of age, he takes the role of regional secretary of Rifondazione Comunista in Puglia. He is among the supporters of the candidacy of Nichi Vendola in the primary elections, then he won against Francesco Boccia, who will be followed by the election of Vendola as Governor of Puglia. In 2009, he left the Prc to contribute to the foundation of the Movimento per la sinistra and, then, of Sinistra Ecologia libertà, of which it is part of the National Coordination since the beginning. Since 2010, he is Councilor for Youth Policies, Social Citizenship and Implementation of the Program of the Puglia Region in the
Vendola II Council. In 2013 general elections, he was elected to the Chamber of Deputies, for Sinistra ecologia e libertà in the Puglia district. On 15 February 2014 he was elected National Coordinator of Sinistra ecologia libertà. On 23 June 2014, he replaces Gennaro Migliore as the new interim leader of Sel in the Chamber. Fratoianni is considered an expression of the left wing of the party, in favor of maintaining a tough opposition to the Renzi government and the establishment of a constitution of the Italian radical left, following the model of the Tsipras List at the 2014 European elections, opposing to the line of the former group leader in the Chamber, Gennaro Migliore and former national coordinator Claudio Fava, who in June 2014 make a split to support the Government and the alliance with the Pd in the Pse. On 19 February 2017, in the margins of the Congresso fondativo, he was elected national secretary of Sinistra Italiana
with 503 votes in favor, 32 against and 28 abstentions. In the political elections of 2018 he is re-elected to the Chamber of Deputies, in the Liberi e uguali party in the Piemonte 1 district. Following the outcome of the polical elections (LeU slightly exceeds the electoral threshold) he presented his resignation to the national assembly of Si: they will be immediately rejected. Sinistra Italiana will abandon the project in the autumn of the same year. On 8 April 2019, in view of the European elections of 26 May, Fratoianni presents the symbol of la Sinistra, a list in which also Rifondazione Comunista and L’Altra Europa with Tsipras converge, but not the other two components with which Si showed up to the 2018 policies in the project of LeU or Mdp, whose candidates are included in the list of the Nicola Zingaretti’s Pd, and Possibile, which is candidated with Verdi. At the same European consultations, Fratoianni is a candidate in the central Italy district.
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The lack of a national legislation weighs upon the implementation of regional laws on gaming. One example is Basilicata, where the rules adopted in 2014 are struggling to be received by the Municipalities: the ball is now in the court of the new president of the Basilicata region, Vito Bardi.
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elections take place, governments change - local and not - but it is almost always the same thing, in the world of gaming legislation and not only: laws are made, but then the difficulty is to apply them. Basilicata is among the most important cases in this field, thanks to the continuing lack of national legislation expected since the time of the agreement in the unified Conference of 2017 and despite the promises of reorganization in six months made with the Dignity decree (in the summer 2018). Equipped with specific rules on gaming since October 2014, but struggling with obvious implementation difficulties, despite the confirmation of its validity arrived from the Con-
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Vito Bardi is the president of the Basilicata region starting from April, the 16th, 2019, after being elected on March, the 24th with 42.2 percent of the votes. Born in Filiano, in the province of Potenza, on September, the 18th, 1951, he holds four degrees (Economics, Law, International and Diplomatic Sciences, Economic and Financial Security Sciences) and in parallel he made a career in the Guardia di Finanza: before as officer, then as colonel, brigadier general, division general and then regional commander of Campania. As a lieutenant general, a degree reached in 2009, he held the positions of interregional commander of southern Italy and inspector for educational institutions. He was then deputy general commander of the body from 5 September 2013 until 4 September 2014.
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stitutional Court at the end of last year. A problem fallen into the hands of Vito Bardi, the new president of the Basilicata region since March, the 24th, who comments: “The reorganization of gaming sector, started by the Government, must be strengthened through applicable and sanctionable national regulations, dealing not only with the limitation of the devices, but which also include measures to concretely limit the social phenomena that underlie the spread of pathological gaming. It is not a matter of regulating only game time limits, distances from commercial activities, schools, churches or other. The whole and complex subject must be faced at a central level to find valid and applicable solutions, together with the operators in the sector”. The governor, already deputy general commander of the Guardia di Finanza and elected in the center-right party, claims the actions taken by his region even in recent times and promises new interventions in the future. “With a public announcement for the Third Sector, the Basilicata region has already allocated funds for organizations involved in the fight against Gap and addictions. Pathological gaming is among the areas of intervention of the Basilicata region, that has funded various initiatives
and projects of regional importance, promoted from voluntary organizations and social promotion associations. As regards the lack of oportunity to apply our regional law, we hope to be able to act as soon as possible, starting from shared national guidelines”. About the latter issue, we asked for the councilor of the Movimento cinque stelle Basilicata, Giovanni Perrino, who signed in the past council of a motion on the failure to transpose the law by the Municipalities together with the former colleague Giannino Romaniello (Gm). “Even in this new mandate, our line doesn’t change. We will certainly work to understand at what point the application of the rules is. Meanwhile, some local authorities have proceed in this way, such as Pisticci (Mt), where the mayor has made an ad hoc ordinance. Our commitment comes from far away: before we intervened with an amendment to the law on gaming to shorten the time required to adapt the 500-meter distance for shops with gaming offer, which then entered into force in January 2017; later we sent Pec emails to the Matera and Potenza Police Headquarters, asking for quick interventions. We have been several resistances and few responses from the administrations. So far, we have recorded continuous postponements, with the excuse that first we must find consistency at national level, the agreement between Regions and Government. We take note of the fact that the confirmatory sentence of the Constitutional Court was not sufficient, although we realize that in the municipalities where restrictive rules have been applied, there have been positive results in the fight against the Gap”.
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gaming solutions that meet the tastes of players from all over the world. In short, the main strength is always the same: the obsessive attention to the product offered”. What are the leading products that you offer, together with Octavian, in the Italian and foreign markets? “On the Italian market - Boratto announces - we plan to release, by the end of 2019, the online version of Octavian’s top-selling Awp titles; we are talking about products that in the retail market have collected great successes and that our customers certainly know well: Sahara, Re Mida, Golden Egypt, King Neptun and Treasure Hunter. We will add top-quality products to top sellers, which are the result of intense four-handed work between the Octavian development team and that of WorldMatch, and will be released almost simultaneously on both the retail and online markets. We are planning to offer the same product line abroad, with particular reference to some important regulated markets on which we are investing a lot: Spain, Portugal and Colombia”. “All the Octavian online titles – Pachera ends - are developed using the most modern HTML5 technologies and are completely responsive, adapting the game interface to every type of device (mobile, tablet or desktop) and to every type of screen (vertical or widescreen). Octavian, strong with its in-house designer teams, is able to create titles with a graphic section that has no parallel in the sector and to offer games with simple, immediate and always intriguing rules”.
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that already has 15 games; on the other hand, the Octavian and World Match network of relationships has allowed them to expand the offer in emerging markets and to distribute the Octavian gaming content to WorldMatch customers already active in Europe and Latin America”. In detail, Andrea Boratto, Ceo of Wm, explains, “We work with operators active in every part of the world, we have seen markets practically born from scratch, we have worked hard to go with the operators during the regulatory processes that have recently featured some markets and we daily participate in the ongoing evolution of a sector that has always been in transformation. Each country has its own characteristics and it is not easy to propose games that by theme, music, colors etc. are able to satisfy everyone’s tastes. Many players are also superstitions and, simply, numbers and colors bring luck or bad luck, depending on the country and cultures. The common denominator of a successful product is surely the overall quality, the attention to detail and the creativity of the proposed subjects; all features that we have found in the production philosophy of Octavian and that land-based market has already widely rewarded and appreciated. Online and land-based are set to converge more and more in the next future, and it is precisely in this perspective that the cooperation with Octavian will soon become even more strategic and synergetic. In some ways, we can say that for now we have only “warmed up the engines”. “Cooperation between World Match and Octavian has resulted in a synergy that exponentially elevates the union of the professionalism present in the two companies”, the Ceo of Octavian explains. “All this translates into an incredible speed in adapting to the regulatory requirements of new regulated markets and always being able to offer
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hoever said that if you want something done, do it yourself? Surely, this saying doesn’t apply to the happy cooperation between two protagonists of the Italian gaming sector, which together go beyond national borders. We are talking about Octavian Gaming Solutions and WorldMatch, real “exporters” of made in Italy gaming in Europe and in the world. Simone Pachera, Ceo of Octavian, explains the birth of the partnership between the two companies: With 15 years of experience in the retail market and a portfolio of over 150 titles, Octavian is now recognized by all operators in the gaming sector as a leading company in the Italian landbased market. With this result and to satisfy the continuous need for new goals which is now part of our Dna, about three years ago we thought that it was time to invest in new markets by offering our most successful titles also to online and social gambling players. We already knew the qualities of World Match: the great professionalism of the technical team, the strong international vision, without forgetting the technological infrastructure that allows the company to be integrated with all the main Italian and foreign operators. All these reasons led us to invest in World Match, entering the share capital and acquiring 50 percent of the company shares. The partnership is definitely proving to be win-win. On the one hand, Octavian has managed to reduce the time-tomarket with a portfolio of online titles
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Between prohibitions and duplicity WITH THE APPROVAL OF THE DIGNITY DECREE, ITALY HAS OPENED THE DOORS, ALSO IN OTHER EUROPEAN COUNTRIES, TO NEW AND STRICT REGULATIONS OF ADVERTISING OF GAMING WITH CASH PRIZES, WHICH GIVE AN ADVANTAGE ABOVE ALL TO THE MOST ESTABLISHED BRANDS THAT HAVE A RETAIL NETWORK
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hen Italy’s government announced the decision to ban gambling advertising and sponsorship in the country, it appeared to be a very extreme measure to control the appeal of gambling and tackle problem gambling. But in the nine months since the measure was passed, a total ban on gambling advertising no longer looks that severe in the range of actions taking place across Europe. Sweden is one of the most recent jurisdictions to regulate internet gambling, starting in January 2019. There too the advertising conditions are strict. The Swedish regulator has stated that it wishes to prevent “excessive advertising” but has not set a definition as to what constitutes “excessive”. But what the regulator has made clear is that “a violation of the requirement of moderation [in advertising] is typically considered to be serious. The sanction that may be applicable in an individual case depends on several different factors, such as how long the infringement has been going on.” Licence holders in the Swedish market will have to be very careful in their promotional activities. The gambling trade associations have already moved to compile a code of conduct. One section deals with marketing via affiliates. It states that licence holders are ultimately responsible for all content published on their behalf. They must ensure affiliates know the marketing guidelines and abide by them. In the UK GVC Holdings, which also has various brands in the Italian market, has called for an end to “all UK sports-betting broadcast advertising, at any
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by Lorien Pilling, Director, Global Betting e Gaming Consultants
time of day, on live and repeated sporting events (exempting horseracing).” This ban goes further than the previously proposed pre-watershed whistle-to-whistle ban was agreed at the end of 2018 and will begin with the new 2019/2020 football season. An advertising ban does give an advantage to the established brands, especially those with a continuing retail estate e.g. betting shops. In Italy, for example, retail outlets will still be able to carry signage and branding but strictly with no inducement to bet. There is, of course, an element of hypocrisy in some of the crackdown on gambling adverts because exemptions to the ban are often made for either government-run lotteries or horseracing (which has state-run operations in some jurisdictions), which are deemed “acceptable” forms of gambling.
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The Basque public broadcaster Euskal Irrati Telebista (Eitb) has confirmed that it will no longer broadcast advertising related to gambling through its Tv, radio and digital platforms. This is established by the Eitb board of directors, justifying the decision with a note in which it speaks of a “necessary application” by the regional broadcaster, in order to “protect and safeguard the right of the most vulnerable people against the serious problems of addiction that gambling and betting can create”. Basque media confirm that only the advertising of provincial and
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policy, we never comment laws and provisions of other member countries. And we don’t comment the Agcom guidelines on the Dignity decree, which we have read and followed. Unfortunately, there is no news even on the jurisdiction in force in our country on the subject of gambling advertising”. Clear, concise, direct, Guillermo Olagüe Sánchez, sub director of Gaming regulation of the Spanish Treasury, who has been personally following for months the topic of the regulation of gambling Adv in his nation. Even in Spain, with the remarkable boom recorded in recent years by online gaming, there is a growing impulse in the advertising of gaming websites, that risk to get out of control. Yet, there is already an assessment and self-assessment code, conduct and self-conduct code for operators and the regulator with, indeed, the same players who can express appreciation for the advertising and analyze the various forms of communication that “hit” them. However, given the growth of online gaming operators and therefore the proliferation of advertising that is currently allowed without limitations, if not for this kind of assessments, they became convinced that a government intervention is needed to define new rules and limits for promotions.
Olagüe - a great expert of the gaming industry and one of the greatest supporters of international online poker liquidity - has already stated in the past that the business line of its department is to address the negative measures that can result from advertising, in particular on minors and people who have had gambling problems, and to regulate its content. There is a considerable growth in online betting advertising, for example in the sports world, and the Spanish government is analyzing how the attempts to regulate commercial communications have not yet worked as expected. Olagüe reminded that 0.9 percent of the population is (and was already previously) a pathological player, also explaining that the percentage has not increased recently but that “even the slightest possibility” that this data will change should be avoided. Since the Ocu, the Spanish consumer organization, through its spokesman, Enrique García, has asked for advertising on gambling to be banned, as in the case of tobacco and alcohol, through a petition that is it was also supported by Jene Camilo, president of the Madrid Federation of the Confederation of Parents of Students (Ceapa), who also asks for the establishment of fixed distances between schools and parks and landbased bookmakers. The world is small if we think of Italy. On the other hand, the technical director of the Spanish Federation of Rehabilitated Players (Fejar), Juan José Lamas, affirms that “it is not true” that the number of players with problems has increased as might be thought, but what has happened is that the profile has changed. A few years ago the average pathological player was a man from the age of 40 to 45, who played slot machines and today is a sports and online sports betting player, from the age between 20 and 26. The director of the Business Council of the Game (Cejuego), Alejandro Landaluce, says he is in favor of the regulation of gaming advertising, considering deplorable the fact that the last three governments have not already done so. Highlighting how the change in the gaming sector, intended as the bingo sector, slots casinos and online gaming - including poker - towards the exaltation of its entertainment component, is the best way to defend a sector that moves around €40 billion each year. POKER STRATEGY
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by Cesare Antonini
NOTHING HAPPENS IN THE IBERIAN PENINSULA REGARDING THE REGULATION (AND NOT THE PROHIBITION) OF GAMES ADVERTISING. BUT THE BASQUE COUNTRY HAS ALREADY BANNED MANY FORMS OF PROMOTION, ESPECIALLY FOR POKER.
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Spain still in a stalemate for gambling Adv
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Spanish lottery games will be allowed, in addition to the” static advertising” of betting odds during Eitb broadcasts of local football matches. In short, in the end, the risk is that only poker game will be obscured, and little more. For a sort of joke for players, also bearing in mind that poker has always been considered one of the games where skill prevails and therefore seems to be less subject to addiction or harmful behaviors. All this, as we have analyzed a little above, when in Spain at “federal” level it is still discussing the regulation of gambling adv.
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SPORTS AND BETTING AMERICA KEEPS DREAMING
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Eventus International through these two days dedicated to sports and betting, takes stock of the American legislative situation on gaming
merica has always kept to its sports, its people hold them in high regard. Especially American football and baseball are much-loved American pastimes. And just the subject of sport is at the hear of the All American Sports Betting Summit, that will take place on June, 18-19, at Monmouth Park Racetrack (in New Jersey, United States). Taking into account passion for sport and the recent changes in sports betting legislation, that have been approved by the US Supreme Court, Eventus International seeks to bring together a group of internationally renowned sports betting professionals to share their secrets with success with the American market. Gioco News interviewed Eventus International’s content producer Timonette Hammond. All American Sports Betting Summit is an important trade show: what news will be presented this year? “The US Supreme Court’s 2018 decision to overturn the federal ban on sports betting opened doors to bourgeoning sports betting opportunities within the passionate American sports culture. With this as a backdrop, the time
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GIOCONEWS #06 JUNE GIUGNO 2019 2019
is ideal to explore the dynamics influencing the US betting market. On day one Aasbs will offer insights into the current position of the legalisation process and the history leading to the status quo. Expert speakers and panels will advise on legalising sports betting in respective states and discuss best practise in the regulation of sustainable sports betting. Day two will focus on the role of the media, consumer expectations and market intelligence”. What is the main subject of this year’s fair? “The focal point this year is on the regulation and infiltration of sports betting as an emerging market in the Usa”. What do you think is the contribution of the operators present at the fair? “Local Us and several international operators will share their betting operations success stories in addition to providing valuable guidelines and advice to prospective entrants into the American market and those launching new operations”. Among the speakers who will take part in the conferences, there are representatives of the Government. What line does the current government have on the games? “With several Us states already having legalised sports betting or in the pro-
cess of setting up their regime, the government is taking a supportive role, providing guidance in terms of the regulation and legislation of betting in the respective states”. Do you think that gaming in the US is economically growing? “Definitely. Sports betting currently accounts for 70% of the global gambling revenue, exceeding all other sectors and forms of gambling. The US market is no exception. Indications are that more than half the state legalising bills pending, include permission for mobile betting which means a much larger segment of the population has access to betting. With more states legalising sports betting, this number is only expected to grow” Could this sector be the driving force for other sectors? “Certainly, in addition to revenue collection from licence fees, gaming taxes, and other fees and fines, this sector will be contributing to further growth in the service, retail and real estate sectors. The establishment of the sports betting industry across American states is set to create thousands of job opportunities, further contributing to the annual U.S. GDP”.
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installed in electronic vending units but we have not noticed a demand for the system. This is probably due to the low cost of the vend price,” he said. As with any business, a solid licence can go a long way. Allstar Vending caters to a swathe of areas of bulk vending, including gum, candy, stickers, tattoos and toys in capsules and has an eye for an effective licence. The company’s vice president, Sharon Shlien, said: “The fact that we stay up to date with the current trends makes our products ideal for vending, as the impulse to buy is that much higher. We try to produce high quality items based on the popular licences, in keeping with the current trends - 3D Fingerlings with Tins, Care Bears Glitter Putty and MadBalls Putty among others. We also cater to redemption counters and amusement facilities.” The popularity of vending items is constantly swinging from licences to the generic. Michael Nowak of Rhode Island Novelty, a designer, importer and wholesale distributor of amusement toys and novelties, said its most successful licences for vending have been Ugly Dolls, Paw Patrol, Marvel and Justice League. As for generic, he said unicorns, llamas and alpacas, sloths, robots and sequins have been consistently popular. He added that while, in terms of cranes, plush used to be king, now balls, candy, tickets and squishes are being put into cranes. Like many sectors, vending has had, and continues to have, to jump numerous hurdles to stay relevant, but if the past century is anything to go by, we haven’t seen the end of vend. POKER STRATEGY
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gar is spun onto the stick and the clock counts down before the finished article is delivered to the customer,” said the company’s sales representative Liz Padgett. While the product seems to have a highperceived value, Padgett revealed the confectionary could be produced for “pennies at a time.” This is a continuous challenge that vending companies face: sourcing items that have enough perceived value to merit paying more for. Machines in Europe usually take between €1-2 and the same in Canada, but “with costs rising all the time, it is very challenging to find items that are low enough in cost to sell to our customers, but are still worth the higher vend price,” she said. The world has changed dramatically from a technological point of view in the last 10 years, with payment being an aspect of life that has seen the most alteration. Is this something the sector should be worried about? “It does absolutely pose a risk, as all of our machines only accept coins at this time,” said Beaver Machine Corporation’s sales manager Ryan Snoddy. “But, there is also something to be said for the end user of the machine, which is children, who still love to put in the coin and hear the clicking as they turn the handle the old fashioned way.” This company has just opened a second division, BMC Universal Technologies, which is a completely digitalised vending and advertising platform, and also offers a wide variety of capsule, candy and flatline vending machines. OMVending’s offering is concentrated on electronic machines that use the “cranegrab system” to deliver the product to the customer. Company chief operating officer, Ramón Olloqui Mazo, explained that, in traditional mechanical vending machines, the rise of cashless machines has not been an issue because the system cannot be installed in a mechanical vendor. “However, these cashless systems can be
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InterGame’s Ian Donegan asks: what does the direction the vending sector is taking say about the wider industry?
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ending machines are one of the most succinct illustrations of human ingenuity. The earliest known reference to a vending machine is in the work of Hero of Alexandria, an engineer and mathematician in first-century Roman Egypt. His machine accepted a coin and then dispensed holy water. Coin-operated machines that dispensed tobacco were being operated as early as 1615 in the taverns of the UK. The first vending machine in the US was built in 1888 by the Thomas Adams Gum Company, selling gum on New York City train platforms. The idea of adding games to these machines as a further incentive to buy came in 1897; the notion of entertainment being part of the vending process proved to be a massive hit and prevails today, 121 years later. For the 2019 season, UK-based manufacturer United Distributing Company recently introduced the inexpensive and attractive Candy Bot and Lollipops Prize Every Time machines, which have garnered positive feedback from operators. RHODE ISLAND N O V E LT Y ’ S VENDING RANGE Vending machines have clearly become far more advanced, even in recent years. The Cotton Candy Factory by Feiloli is distributed in the UK and Middle East by UDC and accepts a wide variety of payment options. The machine is suitable for indoor use and makes fresh candy floss on a stick for each individual customer in under a minute using regular generic sugar and economically priced hollow paper sticks. The automatic nature of the vending machine means that there is no requirement for an attendant, for a much lower running cost than traditional staffed candyfloss stands. “Customers and bystanders can see the entire manufacturing process inside the cabinet through the clear door as the su-
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a cura di Nashira astrologa e sensitiva
13, 31, 66 Ambo e Terno su Tutte, Roma, Genova
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attrice, regista e produttrice cinematografica israeliana naturalizzata statunitense Gerusalemme, 9 giugno 1981
GEMELLI La vostra duplicità crea problemi a voi stessi e agli altri. Solo pochi, tra i vostri amici, sanno come trattare con voi e alla lunga questo vostro atteggiamento può essere molto stancante. Meditate sul fatto che a volte ci si deve adeguare agli altri. Per giocare attendete un po’.
VERGINE Da zero a dieci, sarete amati undici dai vostri cari e il vostro charme si rivelerà irresistibile anche fuori dall’ambito familiare. Periodo davvero top, dunque, anche se è consigliabile una doccia di umiltà che vi renderà ancora più attraenti. Dea bendata innamorata di voi.
SAGITTARIO Non siate cocciuti e non insistere a portare avanti un progetto che si è rivelato al di là della vostra portata e forse neanche troppo meritevole. Che ne direste di guardarvi un pochino attorno, a interessanti e forse romantiche occasioni più vicine? Al gioco il periodo è veramente fortunato.
PESCI Cercate di non abboccare al primo amo come dei pesci sprovveduti, che avete tutti gli strumenti per valutare con ponderazione le occasioni che vi si presentano davanti. Non tutte sono da cogliere! Piuttosto, perché non accettate la proposta di un caro amico? Gioco: benino.
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PAROLADI COLLOVATI
ACQUARIO Tutto quello che toccherete si tramuterà in oro e anche nei rapporti personali avrete un savoir faire davvero invidiabile. Che dire? Appartenete al segno più fortunato del mese e dunque approfittatene anche per giocare un po’, sarete baciati dalla fortuna almeno fino al giorno 20!
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SCORPIONE Equilibrio e ponderazione, in questo mese dove i fiori d’arancio profumano moltissimo e c’è infatti chi vorrebbe portarvi all’altare, o perlomeno spingervi a un solido impegno. Siete pronti? Valutate bene, certi del sostegno degli astri. Fortunatissimi al gioco.
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LEONE Non ruggite a vanvera, ma focalizzate la vostra imponenza su questioni realmente fondamentali, soprattutto per quanto attiene il vostro presente e futuro professionale. Gli astri vi suggeriscono fermezza e ponderazione in questo difficile giugno. Bene al gioco.
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TORO Sorridete, che gli astri vi sono vicini e vi sosterranno nel prendere una decisione importante e che vi aprirà nuovi orizzonti. In questo mese non bisogna temere le novità, esse saranno infatti tutte positive soprattutto se relative al lavoro. Al gioco prudenza, fino al giorno 15.
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CAPRICORNO State prendendo un po’ alla leggera dei malintesi e malumori in famiglia che potrebbero avere delle spiacevoli conseguenze. Non trascurate il partner e men che meno i vostri figli. Magari allentate un po’ sul lavoro, potete permettervelo. Al gioco bene specie nella prima decade.
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BILANCIA Smettetela di pensare sempre al lavoro e pianificate una vacanza che vi risollevi soprattutto sul lato ‘divertimento’, ultimamente troppo spesso trascurato. E coinvolgete nella pianificazione un partner che, a ragione, reclama tempo e attenzioni. Al gioco prudenza, fino al giorno 15.
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CANCRO Non vi fidate troppo di chi vi promette mari e monti ma che in realtà non vi può assicurare neppure un piccolo orticello incolto. Siete buoni e pronti ad accogliere il prossimo, ma gli astri stavolta suggeriscono un pizzico di scetticismo. Li ringrazierete! Benissimo invece il gioco.
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<-- Natalie Portman (Natalie Hershlag)
ARIETE Siete come sempre molto volitivi e vi servirà una quantità industriale di tenacia per riuscire nell’obiettivo professionale che vi siete prefissi prima delle vacanze estive. Sarete aiutati però anche da una dose di fortuna, che non guasta mai! Non al gioco, però. Lasciate stare per ora!
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14/19/32/52/62/88 1/25/34/38/79/84
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