06 2022
il gioco fa notizia!
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S LOT/ V LT SCOMMESSE I P P I CA POKER CASINÒ ONLINE
&
14 S P E C I A L E G I O C O E D E S I G N
in questo numero
30
P O L I T I C A • Danilo Toninelli: «Gioco, strategico e da non discriminare» I N C H I E S T A • Lan Gate, un mese di tempesta
PLAY’N GO
P E R S O N A G G I • Benedetta Craveri • Mino Gabriele
la slot del mese
84
DIAMOND LINK: MIGHTY BUFFALO Un divertimento ricco e selvaggio
cover story
Aspettative alle stelle per l’Italia english section
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EDITORIALE ANNO XIV | NUMERO 6 | GIUGNO 2022
Nuovi strumenti per un nuovo settore. Multicanale
Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo
di Alessio Crisantemi
In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Daniele Duso Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli
UN GIOCO DA RIDISEGNARE
Giugno non è un mese come gli altri, per noi. Non lo è mai
Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Ewa Bakun Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Steven Carson Marco Fiore Giancarlo Marzo Nashira Marco Trucco Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media 123rf unsplash pexels Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
Gioco News rispetta l’ambiente La carta su cui è stampata questa rivista è prodotta secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’ambiente è l’impegno centrale del nostro agire e influenza ognuna delle nostre decisioni e operatività.
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stato, in questi 14 anni di attività. Era proprio a giugno, nel 2009, quando usciva il primo numero della rivista: la nuova voce del gaming italiano, come l’avevamo annunciata all’epoca, dando seguito al debutto di qualche mese prima del quotidiano online a essa collegato, proponendo un nuovo modo di fare informazione nel settore. Nuovi orizzonti (aprendo le porte a tutte le forme di gioco), nuovo linguaggio, e nuove forme di comunicazione, affacciandoci per primi sul mondo dei social media, sul video (attraverso l’allora nascente YouTube) e iniziando a lavorare alle prime App, per connettere nel modo migliore editoria e gaming. Tutto questo ci ha permesso di ottenere i numeri, non proprio banali, che caratterizzano oggi il nostro network sui social, oltre a posizionarci come leader indiscussi nel panorama dell’informazione di settore, attraverso una readership che non conosce paragoni. Ma nella sfrenata della tecnologia, non si rimane “nuovi” a lungo. Anzi. L’invecchiamento diventa a dir poco precoce, soprattutto nell’editoria, che alle prese con una transizione avviata da più di un decennio e ancora in corso di definizione. Per questo, negli anni, abbiamo eseguito più di un restyling dei nostri canali, online e onpaper, adattando di volta in volta i nostri strumenti e il nostro modo di fare informazione. E di proporla agli utenti, alla nostra fanbase, che nel frattempo si faceva sempre più estesa. Lo facciamo anche oggi, a partire da questo numero della rivista, che non a caso è quello di giugno, celebrando così anche il nostro anniversario: sfogliandola potrete scoprire la nuova veste grafica (già evidente a partire dalla copertina), ma anche nuove funzionalità e nuovi strumenti, avvicinando sempre più il cartaceo al digitale. In logica di piena multicanalità, come impone il nuovo mondo che stiamo già vivendo. Stavolta, dunque, non si tratta di un mero ritocco grafico e non solo di un aggiornamento della rivista, ma di un processo molto più ampio e generale che coinvolge l’intero network e che propone un nuovo paradigma editoriale. Dopo il lancio della nuova rivista, è in arrivo anche il nuovo quotidiano online, con i due canali che dialogano direttamente, insieme a quelli dei social media, permeandosi, dando vita a un canale unico (omnichannel) ma senza precedenti. Per una vera e propria rivoluzione copernicana di stampo editoriale, di cui speriamo possiate apprezzare la caratura. Siamo da sempre convinti che una rivista, che sia di carta (intramontabile) o digitale, non deve soltanto informare i suoi lettori. Deve anche poterli guidare, accompagnare, supportare nella loro ricerca di informazioni. Ma deve anche e soprattutto poterli ispirare. Questa è la nostra idea e ciò su cui lavoriamo ogni giorno. Seguendo con attenzione e puntualità tutti i fatti proposti dalla cronaca, provando anche ad anticipare alcune tematiche, suggerendone una trattazione. È accaduto spesso, in questi anni, e i fatti di cui parliamo anche questi mesi, come quello degli esports e della sale lan ne sono una prova (sul tema abbiamo pubblicato un libro e lanciato un quotidiano ormai quattro anni fa). Ma per ispirare un lettore ci vuole anche altro, oltre al contenuto: e con questo nuovo network proviamo a darvi anche di più. Perché parliamo di gioco, ma non stiamo affatto giocando. E non intendiamo fermarci. Anzi, questo è solo l’inizio. 1
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IN QUESTO NUMERO | I N T HI S I SSUE
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Politica
4/
Un settore strategico da non discriminare Il senatore Danilo Toninelli parla di gioco e di futuro dell’intrattenimento, con un’attenzione specifica al Metaverso, nel quale lo Stato deve muoversi già ora
6/ Visione Comune Inchiesta
10/
Lan Gate, la tempesta e (forse) la soluzione A un mese dal sequestro di tre sale, la situazione è leggermente più chiara, ma non del tutto risolta. Il punto con i protagonisti della prima ora, che nel frattempo hanno avuto modo di confrontarsi.
Speciale
Esteri
16/
32/
Obiettivo qualità
Questione di stile
Occhi puntati sul Canada, con Sigma Americas che guarda alle opportunità dell’industria del gaming oltreoceano Normativa
36/
Il distanziometro è incostituzionale? Chiedetelo alla Corte
I luoghi di gioco ampliano quantità e qualità della loro offerta, e di conseguenza anche le esigenze in materia di design evolvono: la disamina dell’architetto Paolo Lucchetta
18/ Il cuore dei giochi 20/ Rivoluzione Metaverso 22/ Hbg Gaming, una nuova alfabetizzazione digitale
A segnalare i profili critici delle norme regionali è questa volta è il presidente emerito della Corte Costituzionale, professor Annibale Marini
22/ Play’n Go, la qualità vince sempre
Slot/Vlt
24/ WorldMatch, differenziazione la carta migliore
40/
La nuova normalità di slot e Vlt
24/ Habanero, più interazione e meno nostalgia
I dati di raccolta e spesa sugli apparecchi da intrattenimento delineano nuove abitudini di consumi e, forse, un nuovo mercato
26/ GIOCO & RETAIL 28/ GIOCO & SOSTENIBILITÀ 062022
41/ FISCO & SLOT 2
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«Il mio sogno è che domani i nostri figli possano indossare un paio di occhialini e immergersi in una realtà virtuale che consenta loro di studiare in un modo molto più coinvolgente materie come ad esempio la storia, facendo esperienze immersive che sicuramente si fissano di più nella memoria di una lezione passiva» Danilo Toninelli
Comma 7
Interviste
50/
Il futuro dell’amusement Franco Sorte dell’azienda Harding, fondatore del consorzio Fee, analizza la complessa situazione del puro intrattenimento Flipper
52/
A tutto flipper Mentre a Miami va in scena il Mondiale 2022, con in gara l’italiano Daniele Acciari, nella Penisola continuano le competizioni con il Circuito Nazionale che celebra il quinto round Poker
54/
Perché Ipo a Sanremo è Ipo a Sanremo da record!
Scommesse
44/ Sostenibilità e ambientalismo, da etichetta ad azione quotidiana 45/ Innovazione e tv, nel betting si può ancora crescere 46/ LE DRITTE DEL MAESTRO
Un altro successo pazzesco per l’Italian Poker Open che batte il migliore torneo di sempre
58/ Monte-Carlo Brasil ma l’Italia trionfa all’Ept
Ippica
48/
Se manca la riforma
62/ A CARTE SCOPERTE
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Nel libro di Benedetta Craveri nuovi documenti su Virginia Oldoini, figura che precorre di quasi un secolo le conquiste perseguite dalle donne
73/ Il credibile e l’incredibile, matrimonio vincente Un viaggio inedito nell’antichità greca e classica, tra talismani e simboli: lo racconta Mino Gabriele, senza trascurare la complessità delle tematiche legate al gioco RUBRICHE
74/ 76/ 77/ 74/ 78/ 79/ 80/ 82/ 84/ 86/ 96/
L’ORA DEL GIOCO DAL MONDO DA NON PERDERE GIOCO&RETAIL GIOCARE CON GUSTO AL BAR DEGLI ESPORTS L’AVVOCATO DEL DIAVOLO GIOCO&PSICHE LA SLOT DEL MESE LO SFIZIO DEL GIOCO OROSCOPO
AZIENDE
30/ Play’n Go, aspettative alle stelle per l’Italia
Casinò
85/ NEWSLETTER
64/
ENGLISH PAGES
La dura vita del croupier Le società di corse sottolineano la necessità di un intervento politico deciso sul settore ippico italiano, che consenta un riordino del comparto e un suo rilancio
72/ La contessa femminista
Mestiere di grande fascino e di generosa remunerazione, nell’immaginario collettivo. Ma è davvero così? O meglio, è tuttora così?
68/ PANNO NERO 70/ LA SLOT ONLINE DEL MESE
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88/ A strategic sector not to be discriminated against
90/ Metaverse will change everything
92/ Sustainability in design 93/ Quality goal 94/ Feature “In Tune”, the sound of fun
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Politica
DANILO TONINELLI PH. UNSPLASH
Un settore strategico da non discriminare Il senatore Danilo Toninelli parla di gioco e di futuro dell’intrattenimento, con un’attenzione specifica al Metaverso, nel quale lo Stato deve muoversi già ora di Daniele Duso
etaverso, gioco online e pubblicità, ma anche videogame, apprendimento e futuro. Sono questi i temi toccati assieme all’ex ministro Danilo Toninelli, ora senatore del Movimento 5 Stelle, nel corso di un’intervista nella quale abbiamo voluto fare il punto sulle ultime mosse della politica nei confronti di un mondo che cambia rapidamente, ma nel contempo pone l’esigenza di una normativa al passo con i tempi, per non rischiare di far perdere al Paese opportunità che rischiano di non ripresentarsi. Partiamo da uno sguardo all’industria del gioco, un settore che ha un ruolo importante per lo Stato italiano, ma che tuttavia spesso è ancora vittima di pregiudizi, anche da parte della politica. Come si può agire per trattare il settore, e risolvere i suoi aspetti più critici, con la giusta maturità? “Si affronta lavorando su due fronti: prima di tutto è uno dei settori più proiettati al futuro, digitale e tecnologico, per forza di cose è un settore che dal punto di vista industriale è strategico, e lo stato non deve discriminarlo. Sull’altro fronte occorre creare una migliore cultura del gioco. Come nella cinematografia, ci sono molti film differenti tra loro, allo stesso modo nel mondo dei giochi ci sono giochi molto diversi tra loro,
alcuni molto belli, attivi e altri meno belli, o proprio brutti, e magari passivi. E una migliore cultura del gioco si ottiene anche e soprattutto attraverso un’informazione corretta”. Negli ultimi anni, con lo sviluppo della rete e l’enorme diffusione di dispositivi connessi, è esploso il fenomeno del gioco online, che porta il legislatore ad affrontare problematiche spesso sovranazionali. Qual è a suo parere la chiave giusta per affrontare questo fenomeno e le sue problematiche? “Penso che per questioni di questo tipo si debba per forza di cose sensibilizzare l’unione europea. L’Europa sta già lavorando a un pacchetto di norme, ma i tempi del Parlamento europeo, si sa, sono molto lunghi. L’Italia, di suo, penso fare qualcosa fino a un certo punto, ma gli aspetti legati all’online vanno visti e normati in gran parte a un livello superiore di quello del singolo Paese.“ Il Senato recentemente ha approfondito alcune questioni legate al Metaverso, una nuova concezione del web che potrebbe cambiare la nostra esperienza in rete. Quali sono a suo parere gli aspetti più critici del metaverso? “Innanzitutto è emerso che quando si parla di Metaverso non si sta parlando di una questione legata a un ‘se’, ma legata a un ‘quando’. C’è solo da chiedersi quando si svilupperà. All’interno del web 3 c’è il meta-
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Politica
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anche per l’apprendimento di una nuova lingua e non solo. Con l’utilizzo di realtà virtuale e realtà aumentata l’apprendimento aprirebbe a nuove potenzialità… “Certo, ma l’importante è che ci sia una corretta selezione dei giochi, evitando che quelli sbagliati vadano in mano a bambini che non hanno gli strumenti culturali per affrontarli. Per il resto ritengo che i videogiochi siano utili, e posso fare un esempio diretto: qualche giorno fa mio figlio, che ha 11 anni, stava giocando online con un coetaneo cinese, e parlavano in inglese. Avendo anche un’esperienza diretta, con i miei figli, posso confermare che un videogame può essere importantissimo per fare pratica con le lingue straniere, soprattutto da bambini. Restando sulle lingue straniere, si sa quanto sia importante imparare le lingue da piccoli, motivo che mi ha spinto, anni fa, a presentare un emendamento che purtroppo è rimasto lettera morta. In generale comunque giochi creativi, sociali, sono una vera opportunità, che deve essere sfruttata nel migliore dei modi”. Venendo alla sua esperienza personale, lei è stato ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per quindici mesi, da giugno 2018 al settembre 2019, subendo, nel corso del suo mandato, anche tantissimi attacchi, soprattutto in rete. Spesso si parla di cyberbullismo e di hater, problemi non da poco, soprattutto quando le vittime sono giovani. Lei come ha superato quell’esperienza e pensa che possa essere utile far conosce il suo caso ai ragazzi? “No, direi che nel mio caso si scatenò una sorta di bullismo mediatico politico di carattere doloso, che ha trovato davanti una persona adulta, che sa quello che fa. Quello che riguarda bambini e giovani, a mio parere, è un problema completamente diverso. Per andarlo a sanare in parte il bambino deve essere informato bene, deve apprendere che è importante parlarne, e che deve fare attenzione anche gli incontri online, per non andare in pasto a persone feroci”. Lei è stato tra i sostenitori del blocco della pubblicità del gioco. A distanza di qualche anno si trova sempre nella stessa posizione o ha cambiato idea? “Io penso che il blocco della pubblicità abbia salvato tantissime vite umane. L’aver bloccato il un bombardamento televisivo che turbava i dopocena di tante persone è stato positivo, perché certi messaggi hanno effetti imponderabili. Penso che questo divieto non cambierà, almeno fino a che ci siamo noi al governo”. Qualcuno però parla anche degli effetti positivi di una pubblicità che dava anche informazioni, soprattutto su cosa è gioco lecito, oltre a mettere in guardia contro i rischi del gioco d’azzardo. “Questa è un’altra cosa. La pubblicità informativa ha una finalità tutta diversa, e ci sta. Ma penso debba restare bloccata la pubblicità privata, fatta puramente a fini commerciali. Questa penso che non possa in alcun modo essere informativa”. 5
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verso, questo è sicuro, poi che il metaverso si diffonda, e quanto, lo vedremo solo nei prossimi anno. Ma di certo è una opportunità da cogliere. Di aspetti critici ce ne sono tanti, a partire dal fatto che qualunque trasposizione di un qualsiasi elemento reale, nel metaverso, è di proprietà di chi la realizza. E ciò potrebbe essere un problema con alcune proprietà statali, come ad esempio i beni culturali”. Come si può arginare questo rischio? Sarà necessaria una legislazione specifica? “Esatto, proprio per questo ho presentato tre emendamenti, nati proprio da quanto è stato riportato nelle audizioni che sono state realizzate in Senato relativamente al Metaverso. Un qualsiasi soggetto privato che riproducesse in Nft (non-fungible token) un qualsiasi bene culturale italiano potrebbe far pagare un biglietto digitale, questo perché al momento non esiste una normativa specifica. Il mio primo emendamento chiede di vietare l’utilizzo in forma digitale di beni culturali italiani senza autorizzazione e senza aver ottenuto, quantomeno, il pagamento di un canone. Il secondo emendamento chiede allo Stato italiano di tokenizzare (trasformare, quindi, preventivamente in Nft) tutti i beni culturali italiani, impossessandosi pertanto anche del bene culturale nella sua forma digitale. Infine un terzo emendamento chiede di creare le basi per la costruzione di un ‘Metaverso Italia’, creando quindi un’Italia digitale pubblica in cui lo Stato è presente, anche a livello regolatore, come nel mondo reale. Ne ho già parlato con i ministri Colao e Franceschini, portandoli a conoscenza del problema e chiedendo loro di fare il possibile per non rischiare di farci rubare le nostre proprietà. Veniamo al mondo dei videogame. Nonostante siano spesso criticati, anche di recente, i videogame sono ormai veri e propri media, utili anche per aiutare i bambini nello sviluppo di attività sociali e non solo, basti pensare alla possibilità di apprendere una nuova lingua. Tuttavia esistono videogame di tante tipologie, alcune delle quali presentano anche degli aspetti critici, dalla dipendenza alle spese incontrollate che gli acquisti in-game possono incentivare. In alcuni Paesi, come la Cina, o, in Europa, il Belgio, qualcosa è già stato fatto. L’Italia da dove dovrebbe partire per regolamentare il fenomeno? “Dovrebbe partire dalla considerazione che è molto più importante l’educazione che non il fissare norme. Di videogame, di problemi con questo tipo di giochi, ma anche delle loro potenzialità, si dovrebbe parlarne a scuola. Il mio sogno è che domani i nostri figli possano indossare un paio di occhialini e immergersi in una realtà virtuale che consenta loro di studiare in un modo molto più coinvolgente materie come ad esempio la storia, facendo esperienze immersive che sicuramente si fissano di più nella memoria di una lezione passiva”. Infatti, già ora alcuni videogame si sono rivelati importanti anche in ambito formativo, per le materie Stem, ma
Politica
ELEZIONI COMUNALI
Visione Comune
Molti dei candidati sindaco alle amministrative di giugno sembrano pensarla allo stesso modo in tema di contrasto al Gap: è necessario puntare sulla prevenzione e sulla sinergia con gli altri attori del territorio. In attesa del riordino nazionale.
di Francesca Mancosu
È
di nuovo tempo di elezioni amministrative: il 12 giugno infatti – e il 26 dello stesso mese in caso di ballottaggio – quasi mille Comuni in tutta Italia sono chiamati a scegliere un nuovo sindaco, o a confermare quello uscente. Con ricadute anche per il comparto del gioco pubblico, alle prese ormai da anni con la “questione territoriale” determinata dalla profusione di regolamenti e ordinanze emanati dagli Enti locali, in attuazione delle rispettive leggi regionali sulla materia, ma anche per il mondo dell’ippica. Accendiamo i riflettori su alcune delle città in cui questi temi sono particolarmente caldi, anche per la presenza fra i candidati alla poltrona di primo cittadino di personalità conosciute dagli addetti dei nostri settori di interesse.
L’Aquila, in bilico fra prevenzione e regole più rigide Tra i nomi che non possono non essere familiari ai nostri lettori c’è Stefania Pezzopane, deputata per il Partito democratico e ora pronta a concorrere come sindaco de L’Aquila, e a insidiare le chanche di vittoria di Pierluigi Biondi (Fratelli d’Italia), alla guida del comune abruzzese negli ultimi cinque anni. Da parlamentare Pezzopane ha presentato una proposta di legge in materia di gioco, e più volte è intervenuta in merito, quindi è naturale provare a sapere cosa farebbe in tema in caso di elezione. “La prima cosa è entrare nel problema, ho lavorato molto in Parlamento su questa questione e sono intenzionata a fare de L’Aquila una città modello”. Come? Investendo molto sulla “prevenzione, il coordinamento con i servizi sociali e sanitari per gli aspetti patologici e soprattutto sulla creazione di luoghi alternativi, su ‘altri giochi’, altri passatempo positivi e non problematici”. Restando nello stesso comune, passiamo la parola a Americo Di Benedetto, supportato da alcune liste civiche. “Il gioco d’azzardo rappresenta un fenomeno che, in un periodo di crisi e smarrimento come quello attuale coincidente con la pandemia, avrebbe bisogno di essere posto decisamente più sotto controllo, specie in Abruzzo e in città. Oggi con l’avvento improvviso e drammatico della crisi economica indotta dal blocco delle attività - resosi necessario per fronteggiare l’epidemia di Covid-19 - l’esposizione al rischio di gioco d’azzardo, soprattutto online, capillarmente diffuso, porta con sé rischi incalcolabili e drammatici di esclusione sociale per il futuro più prossimo. Stefa nia Pezzo pan e Non a caso, L’Aquila è da diverso tem062022
po la seconda città abruzzese con più casi di ludopatia, dietro Pescara e davanti a Chieti e Teramo; nella classifica nazionale, stilata in base all’importo pro capite destinato al gioco d’azzardo, il capoluogo (con 2204 euro) è la decima città italiana, oltre ad essere fra le città col maggior numero di slot machine per numero di abitanti, con una raccolta pro capite tra i disoccupati di 721 euro, rispetto ai 614 della media nazionale. Ci sono stati passi in avanti negli ultimi anni per prevenire, contrastare e curare la sempre più crescente dipendenza, anche grazie a un maggior coinvolgimento degli enti istituzionali regionali e comunali, ma ancora molto si deve fare per arginare i risvolti patologici ed i problemi d’impatto sociale sui più giovani. In ciò, un’amministrazione attenta ai propri cittadini, specie i più fragili, dovrà essere sinergicamente in prima linea con le istituzioni scolastiche, gli enti del servizio sanitario regionale, le associazioni di volontariato e le famiglie stesse per fornire aiuto alle tantissime persone che soffrono di questi gravi comportamenti patologici. Nel Serd dell’Aquila nel 2020 sono state 41 le persone in carico, con quattro nuovi ingressi. Nel 2021 sono state 34 con 6 nuovi ingressi. Tra i nuovi utenti i più colpiti sono i ventenni. È un dato su cui riflettere. È quanto si apprende dai report e dalle relazione della Asl dell’Aquila. Non è escluso che la pandemia abbia prodotto un sommerso maggiore. A differenza di altre patologie, il gioco d’azzardo è più facile da nascondere. Le piattaforme online moltiplicano le occasioni di gioco e per molti la tentazione può essere irresistibile . Gli obiettivi saranno mettere in atto oltre ad un’attività di prevenzione e contrasto delle dipendenze da gioco - e dunque favorire il recupero sociale dei soggetti coinvolti 6
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Politica
con un apposito trattamento terapeutico - anche la divulgazione in ogni forma del contrasto al fenomeno della ludopatia, specie attraverso attività di informazione e sensibilizzazione che considerino l’evoluzione dei contenuti e delle diverse tipologie di giochi d’azzardo (slot machine, lotterie varie, gratta e vinci, poker e scommesse online, scommesse sportive, bingo, etc.)”, afferma Di Benedetto. “Per quanto concerne il coinvolgimento di Regioni e Comuni nella pianificazione territoriale della rete di raccolta che dovrà fondarsi dopo una precisa mappatura su un complessivo ridimensionamento dell’offerta e su una distribuzione territoriale dei punti di gioco, con distanze minime dai luoghi sensibili, per esempio le scuole, molto è stato fatto con la recente approvazione del Testo unico sulle dipendenze patologiche da parte della Regione Abruzzo”. In continuità con questi interventi per prevenire la diffusione e contenere l’aspetto patologico e non responsabile del gioco d’azzardo, dice ancora l’aspirante sindaco, “anche il Comune dell’Aquila potrà dotarsi di un Osservatorio e di un regolamento ad hoc più stringente che preveda campagne pubblicitarie pun-
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tuali e ben destinate sui social con la collaborazione del Serd, e delle associazioni di categoria del commercio, oltre ad una adeguata formazione del personale comunale che sarà investito di questa materia complessa oltre a quello che effettuerà i controlli, che si occuperà non solo di poteri limitativi Am e r i c o D i B e n e d e tto dell’orario di funzionamento delle slot machines in ragione delle tutela di interessi pubblici quali quelli in tema di dignità umana, utilità sociale, ma anche di vincoli più precisi alla concessione di nuove licenze per sale da gioco con la valutazione del Gambling impact and behaviour study, a corredo di una valutazione ex ante (valutazione dello studio dell’impatto e del comportamento della popolazione del gioco d’azzardo, come avviene nei Paesi di cultura anglosassone; sia una metodologia previsionale, che un vincolo istituzionale per le amministrazioni pubbliche, da ottemperare a monte della decisione di inaugurare una struttura privata di gioco e scommesse), e di un maggior controllo-ispezione sulle strutture per il gioco d’azzardo, a partire da quelle già esistenti”.
Palermo, la stretta sul gioco e il futuro dell’ippodromo Particolarmente ricco è il parterre di aspiranti sindaco per la guida della città di Palermo, dopo la fine del mandato di Leoluca Orlando. Fra loro c’è Franco Miceli, candidato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, che ritiene “necessario e utile” regolamentare il settore del gioco pubblico per “mettere almeno un argine, ad avere contezza del fenomeno e del suo andamento. Come sindaco farò sicuramente la mia parte nell’organizzare prima di tutto un monitoraggio della situazione attuale per poi potermi confrontare con la Regione sulla base di dati certi. Il settore del gioco non va demonizzato, ma non è tollerabile il far-west che, tra l’altro, favorisce la permeabilità a interessi criminali. Concordo quindi sulla necessità che l’offerta sia proporzionata e che permetta controlli più stringenti. Occorrerà però che la sorveglianza sia reale, e una stretta collaborazione tra Comune, Prefettura e Questura su questo fronte sarà indispensabile. Il Comune potrà inoltre, con i suoi servizi sociali, offrire un sostegno a chi vuole uscire da questa dipendenza”. Il candidato di Pd-M5S quindi si esprime anche sul futuro dell’ippodromo cittadino. “Oltre a essere un luogo di svago a disposizione dei palermitani, è una di quelle strutture che fanno parte del ventaglio di offerte che una città a vocazione turistica come Palermo deve poter offrire a chi viene a visitare i nostri monumenti e le nostre bellezze naturali. Mi viene spontaneo fare un paragone con gli effetti positivi che da sempre le corse di trotto a Cesena hanno per il turismo di tutta la riviera romagnola. L’ippodromo della Favorita va quindi visto anche così, come un 062022
elemento di sviluppo economico, di crescita. A maggior ragione se diventa contenitore di altri eventi culturali e ricreativi, facendolo diventare un luogo vitale della città, attrattivo per tutti e non solo per chi è appassionato di cavalli. La sua riapertura, dopo una lunga storia travagliata, deve quindi rappresentare un punto di non ritorno. Al contrario, si deve andare avanti, arricchendo la sua offerta. E a questo proposito mi si conceda una riflessione che ci riporta all’appuntamento elettorale del 12 giugno. Quando sono stato assessore comunale alla fine degli anni ’90, con mia grande soddisfazione si riuscì a portare a termine alcune importanti realizzazioni, come ad esempio il palazzetto dello sport e i Cantieri culturali. Nei dieci anni di sindacatura di Diego Cammarata, quando la destra imperava a Palermo e in tutta la Sicilia, tutto quello che era stato realizzato è stato lasciato andare in malora. Nell’alleanza che sostiene Roberto Lagalla, identica a quella che regge il governo Musumeci, litigiosa e inconcludente, troviamo gli stessi protagonisti della stagione di Cammarata. Chi ha memoria sa cosa si rischia”. Rita Barbera, ex direttrice del carcere dell’Ucciardone e supportata da una lista civica che porta il suo nome e da Potere al popolo, invece non lesina proposte sulle strategie per ridurre l’offerta di gioco sul territorio e contrastare la diffusione del Gap. “ Ritengo indispensabile regolamentare e pianificare la distribuzione sul territorio dei punti di gioco, Fra n c o Mi c e l i soprattutto il loro distanziamento da luoghi sensibili, quali ad esempio le scuole. Se infatti è indubbio che l’uso di internet ha sensibil- > 7
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Politica
VISIONE COMUNE
mente aumentato le dipendenze dal gioco d’azzardo, è pure vero che c’è una categoria numerosa di anziani o di persone che non hanno sviluppato una vera e propria dipendenza patologica, che non usa lo strumento e che quindi potrebbe essere sottratta all’attrattiva se il luogo di gioco non fosse facilmente accessibile o, addiR i ta Barb e ra rittura, vicino casa”. Inoltre si dice “assolutamente convinta che la prevenzione possa giocare un ruolo fondamentale nel contrasto alla dipendenza del gioco d’azzardo” e quindi ritiene che “la pianificazione degli interventi debba riguardare in primo luogo la previsione nel bilancio di una somma dedicata a: azioni di contrasto attraverso campagne di informazione sui danni della dipendenza, progetti per la formazione delle agenzie educative sul fenomeno della ludopatia, l’istituzione del marchio no-slot per indicare e favorire sotto vari profili (anche fiscali) gli esercizi che non installano apparecchi per il gioco e la previsione di una giornata dedicata alla riflessione sui disturbi da gioco, provvedimenti limitativi degli orari di apertura, sia pure con differenziazioni sia sul periodo massimo di apertura giornaliera che sull’articolazione stessa degli orari, la previsione di contributi finalizzati alla copertura delle spese di riconversione delle sale ospitanti gli apparecchi per il gioco lecito, in favore degli esercizi pubblici, commerciali, ecc... che scelgono di disinstallare apparecchi da gioco”. Altrettanto fondamentali per lei sono “il coinvolgimento dell’istituzione scolastica nel contrasto al fenomeno del Gap con la possibilità di introdurre nelle scuole campagne di comunicazione per presentare agli studenti i potenziali rischi connessi al gioco e specifiche iniziative formative per il personale scolastico e gli interventi comunali sul piano urbanistico prevedendo scelte urbanistico-territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco nonché disciplinare, nell’ambito dei propri strumenti di pianificazione, gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco e delle relative pertinenze”. Mentre per la cura e l’assistenza della dipendenza Barbera caldeggia “l’istituzione di una linea telefonica e il numero verde di supporto presso un ufficio del comune che informa sulle possibilità di assistenza socio sanitaria in materia di dipendenza dal gioco d’azzardo, l’attivazione di uno sportello itinerante, informativo e creativo per offrire consulenza economica finanziaria C i ro Le o mo n te e un servizio di accompagnamento, anche
legale, oltre che di informazione e di sensibilizzazione e di percorsi informativi e formativi insieme alle realtà sociali attive nei territori. I destinatari di questa linea telefonica e dello sportello dovranno essere, oltre alle persone malate di ludopatia, le loro famiglie, che sono vittime indirette del gioco d’azzardo patologico”. Ciro Lomonte, candidato sindaco del Movimento siciliani liberi, parte dalla diffusione della componente patologica del gioco fra i giovani. “Proprio perché si tratta di un disturbo, non va trattato come una scelta morale più o meno libera dei ragazzi, bensì come un’attrazione morbosa che merita tutte le attenzioni possibili da parte della nostra Amministrazione comunale. Bisogna prevenire il dilagare del fenomeno, controllandone accuratamente gli sviluppi. Vanno pianificati e limitati con apposite misure di giunta i punti di gioco e gli orari specifici riservati alle fasce giovanili. Dovremmo trovare il modo, ma questo è più facile realizzarlo in collaborazione con la Regione siciliana, di intervenire sul gioco online. Non mi riferisco soltanto al gioco d’azzardo. Anche le monete virtuali ed il trading on line sono calamite potenti nei confronti dei minori, i quali sono indotti a sognare guadagni immediati e favolosi. È vero, per loro esiste il divieto di accedere, ma sanno aggirarlo con abilità”. Secondo Lomonte, “una sola misura (vedi distanziometro o limiti orari, Ndr), soprattutto se repressiva, può risultare inefficace. Le dipendenze nascono di solito da domande senza risposta che si pongono gli esseri umani. È vero che la malavita può attrarre chiunque in circuiti viziosi, con metodi sofisticati, ma è altrettanto vero – come insegnava Viktor Frankl – che giovani e adulti possono affrontare con vigore qualunque traversia se hanno chiaro il senso della propria vita”. Parlando invece dell’ippodomo de La Favorita, l’esponente del Movimento siciliani liberi ricorda che “la spesa pubblica in Sicilia è quasi interamente a carico della Regione Siciliana, a differenza di tutte le altre regioni. A queste condizioni è chiaro che sia impossibile gestire sanità, infrastrutture, assistenza a chi ne ha bisogno, sport. Se affronteremo finalmente questo nodo, potremo occuparci anche di impianti suggestivi come l’ippodromo di Palermo. Personalmente lo impiegherei intensivamente per attività agonistiche, ma non sono contrario a priori all’uso per cultura e spettacolo. Vorremmo impegnarci molto per favorire l’amore per lo sport. Oltretutto l’equitazione è molto amata dai palermitani. Faremo di tutto per contrastare tifo e scommesse nelle loro espressioni deleterie”.
Genova, riflettori puntati sull’attuazione della legge regionale A Genova il duello si focalizza su due contendenti: Marco Bucci, sindaco in carica supportato dal centrodestra, e Ariel Dello Strologo, scelto dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle. 062022
Proprio il secondo ci offre un articolato approfondimento sul gioco, partendo dal fatto che la sua città è stata una delle prime in Italia a dotarsi di un regolamento specifico e che nella sua regione, la Liguria, la 8
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Politica
normativa in materia è attualmente sospesa “sine die”, ormai dal 2018. “Partiamo da un dato recente: a Genova c’è una slot machine ogni 150 persone. A ciò si aggiunge il gioco d’azzardo online, che è cresciuto esponenzialmente, triplicando le proprie vittime durante il lockdown. Di conseguenza, sono più che quadruplicati i soggetti ludopatici in carico al Sert: dai 116 del 2011 si è arrivati ai 523 del 2020. In questo preoccupante scenario rileviamo una grave assenza: in Comune manca da tre anni l’assessore ai Servizi sociali. Non c’è più tempo da perdere, è una figura che va necessariamente ripristinata al più presto”, esordisce. “Naturalmente, chiederemo lo sblocco della legge regionale per poter rendere operativo il regolamento comunale. Contemporaneamente riprenderemo in mano quel regolamento per ragionare sull’opportunità di aumentare le distanze dai luoghi più sensibili, portando a 500 metri la distanza minima dei centri scommesse e degli spazi per il gioco con vincita in denaro da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale. E quindi oratori, discoteche, biblioteche, musei, giardini e parchi pubblici. Ragioneremo anche sugli orari di apertura e di funzionamento delle sale gioco e degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro, non solo limitandone l’accesso tra le ore 19.30 e le ore 9 ma introducendo ulteriori fasce orarie diurne protette. Considereremo l’ipotesi di alzare a 21 anni l’età
minima consentita per l’utilizzo di apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro. Valuteremo la possibilità di introdurre ristori economici per attività commerciali, come bar e tabaccherie, che rinuncino a ospitare apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro, prevedendo sgraA r i e l D e l l o St ro l o g o vi fiscali su imposte comunali”, dice Dello Strologo. “Inoltre, chiederemo ai direttori generali di Asl3 di potenziare i servizi del Sert finalizzati a contrastare la ludopatia. Intendiamo anche realizzare punti di ascolto in tutto il territorio cittadino, che possano offrire ai soggetti ludopatici la possibilità di poter trovare conforto e supporto in maniera anonima. Promuoveremo la creazione di una banca dati delle varie forme di dipendenza dal gioco. Ciò detto, un’azione che una città deve compiere, se davvero vuole liberarsi dalla piaga della ludopatia e del gioco d’azzardo, è quella di arricchire il territorio di punti di aggregazione, spazi sociali, aree ricreative in cui la socialità diventi un valore e un’opportunità. Per questo pensiamo a un nuovo welfare giovanile collegato a una rete di servizi che includono salute, trasporti, biblioteche e spazi di socialità e per lo sport. Una città per tutte e tutti è anche quella che combatte le dipendenze e aiuta a uscirne. Combatte il gioco d’azzardo e la ludopatia, pratica una politica di riduzione del danno, valorizza il mutuo aiuto, l’educazione scolastica preventiva e l’azione decisiva del volontariato e dell’associazionismo solidale”.
Asti, contro il Gap una rete fra Asl, istituzioni e associazioni Ad Asti, oltre a Maurizio Rasero, primo cittadino uscente e militante in Forza Italia, e a Paolo Crivelli, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, emergono i nomi di due outsider: Chiara Chirio di Italexit e Marco Demaria supportato da Azione, Italia Viva, + Europa e Volt. Per la prima candidata, “la ludopatia è una patologia che va affrontata seriamente e mai sottovalutata, è necessario quindi aprire tavoli di confronto tra Asl, istituzioni e associazioni nell’ intento di confrontarsi è collaborare per rendere sempre meno dilagante questa problematica sociale.Italexit si dichiara contro le droghe di Stato e ritiene che la soluzione risieda nella prevenzione. In questi ultimi due anni il degrado sociale è tragicamente crollato e le condizioni dei soggetti già affetti da ludopatia sono peggiorati notevolmente.Si associano ad essi problemi depressivi e psicologici oltre che economici. Riteniamo pertanto fondamentale poC hi a ra C h irio tenziare la promozione di programmi di
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sensibilizzazione sulla materia attraverso dibattiti all’interno del sistema scolastico, e non solo, dando sempre più consapevolezza ai cittadini riguardo tale patologia”. Secondo Demaria, invece, per tenere sotto controllo le dipendenze correlate al gioco innanzitutto “occorre una cultura diversa. Poi bisogna potenziare i poteri del Comune, M a rc o D e ma r i a massimizzando gli effetti della legge regionale e il distanziometro, più che agire sugli orari di esercizio delle sale”. Il tutto in attesa di “indicazioni nazionali” e senza tralasciare il lavoro in tema di politiche sociali, con “la sensibilizzazione delle giovani generazioni, per renderle capaci di prendere decisioni con responsabilità, per avere risultati a lungo termine. Comunque, ci vorrebbe una regolamentazione statale che prenda spunto da quanto fatto finora sui territori, per andare avanti, e venga, come molte delle leggi italiane, aggiornata in maniera puntuale, ogni tre o cinque anni, a seconda di come la societa sta reagendo alle disposizioni di legge”. 9
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Inchiesta PH. AXVILLE , UNSPLASH
Lan Gate la tempesta e (forse) la soluzione 062022
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Inchiesta a cura di Daniele Duso e Alessio Crisantemi
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29 aprile scorso il mondo delle sale-lan (e pure quello degli esports) è finito al centro di una bufera. In seguito all’esposto di Sergio Milesi, titolare della Led Srl e imprenditore del settore del comparto Amusement, gli uomini dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno perquisito alcuni locali adibiti a centri di intrattenimento dove i giocatori possono sfidarsi giocando ai videogame su console o pc, trovando alcune irregolarità e sequestrando tre strutture. Milesi, che aveva presentato l’esposto (seguito da un interpello) finì per qualche tempo al centro della bufera di quello che quasi subito è stato etichettato come “Lan Gate”, e ci era finita assieme ad Adm, entrambi considerati responsabili di aver
portato alla chiusura alcuni dei punti di riferimento del mondo degli esports, poiché in alcuni dei locali sequestrati venivano disputate competizioni di sport elettronici e si allenavano giocatori “professionisti”. Nelle settimane successive si sono susseguiti i chiarimenti di Adm, e le dichiarazioni di Milesi, che hanno spiegato le ragioni dell’azione, così come gli interventi della politica, che hanno portato a interrogazioni a vari livelli di rappresentanti del governo. A poco più di un mese di distanza la situazione è leggermente più chiara, ma non del tutto risolta. Proviamo quindi a fare il punto della situazione assieme agli stessi protagonisti della prima ora, che nel frattempo hanno avuto modo di confrontarsi (anche tra loro).
MILESI «LA SPAGNA COME ESEMPIO, SERVONO REGOLE CHIARE E SEMPLICI”» Partiamo da Sergio Milesi, che non ha mai negato di sapere a cosa poteva andare incontro, ma che ha compiuto un’azione mirata alla tutela di un intero settore. Signor Milesi, nella narrazione passata dalle cronache l’origine di tutto è stata nel suo esposto ad Adm sull’operato di alcune sale-lan. L’origine di tutto, tuttavia, è da ricercarsi in una legislazione poco chiara o come altri sostengono, sull’interpretazione non corretta da parte di qualcuno. Lei, che si è esposto in prima persona, su cosa punta il dito? “L’esposto presentato a Adm, doveva servire a segnalare al regolatore che in Italia erano presenti attività di intrattenimento che sembravano non rientrare nelle categorie identificate dall’ultima determina di maggio 2021 di Adm, anche se in alcuni punti presentavano similitudini con attrezzature presenti nelle nostre sale giochi che operano in base all’art.86 del Tulps. Tale segnalazione doveva servire a far presente che la normativa vigente non fosse al passo con i tempi e che tutto ciò che riguarda il ‘puro’ intrattenimento dovrebbe essere normato in un modo molto più semplificato dell’attuale, quindi se tale adeguamento normativo non fosse nei poteri di Adm, ritengo che sia una funzione di essa, in qualità di regolatore, segnalare al legislatore la necessità di un intervento legislativo in merito”. Lei rappresenta un settore che negli ultimi anni, oltre agli effetti della pandemia, ha dovuto affrontare una crisi importante, aggravata da normative introdotte in momenti storici ben diversi dall’attuale. Quanti sono attualmente gli adempimenti che una struttura che offre puro intrattenimento è chiamata a rispettare? “Una struttura che offre intrattenimento tramite apparecchi da gioco a moneta o tempo di puro intrattenimento, inteso senza l’utilizzo di apparecchi che danno vincita in denaro, oltre a rispettare tutte le normative relative all’esercizio con licenza art. 86 del Tulps, da maggio 2021 deve in una prima fase autocertificare che tutti
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gli apparecchi da gioco rispondano alle normative, e successivamente entro il 31/12/2022 e 31/12/2023 a seconda della categoria di appartenenza degli apparecchi, procedere per ogni singolo modello tramite un ente certificatore terzo (nominato da Adm) all’omologa, per attestare e confermare che tale apparecchio risponda alla normativa vigente, il cui intento è Se rg i o M i l es i quello di evitare che ogni singolo apparecchio possa essere utilizzato per il gioco d’azzardo quali le slot, cioè come dicono le linee guida emesse da Adm per gli organismi di verifica: ‘Verificare che l’apparecchio C7 non riproduca il gioco del poker o, comunque, anche in parte, le sue regole fondamentali nonché tutti i giochi che, per modalità similari con quelle consentite dagli apparecchi con vincita in denaro disciplinati dall’art. 110, comma 6 del Tulps, possano indurre una medesima aspettativa di vincita. Verificare che l’apparecchio C7 non riproduca giochi quali roulette, ventuno, sette e mezzo, dadi in tutte le forme, black jack, chemin de fer, baccarat e altri giochi d’azzardo di cui all’art. 110, comma 5 del Tulps o che, comunque, riproducano, anche in parte, le loro regole fondamentali. Faccio presente che nell’elenco degli apparecchi soggetti a omologa rientrano tutti gli apparecchi meccanici, elettromeccanici o elettronici ad esempio: calciobalilla, biliardo, gioco dondolanti per bambini, videogiochi arcade, simulatori, … Per capire la complessità della procedura di omologa basta leggere l’art.12 delle linee guida relativo al materiale da produrre al termine della verifica dell’organismo di verifica. Si tratta di documentazione e software a >
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Inchiesta
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volte impossibile da recuperare per gioco attualmente installati o per nuovi giochi da immettere nel mercato”. Recentemente lei ha definito l’accordo Adm-Coni una inutile burocratizzazione, aggiungendo che “è forse arrivata l’ora che gioco d’azzardo e giochi senza vincita in denaro vengano separati dal punto di vista normativo”. Ha esperienze per dirci nel resto del mondo come va? C’è qualche paese che, a suo parere, potrebbe essere preso a modello? “Ci sono Paesi dove non esistono norme per gli apparecchi di puro intrattenimento sia per l’importazione che per l’installazione, ma prenderei come esempio un paese europeo come la Spagna, dove esistono delle regole chiare e semplici, dove gli operatori devono fornire sottoscritta da un tecnico qualificato una scheda descrittiva e tecnica di ogni modello di apparecchio che include foto, dettagli tecnici, descrizione del gioco e del suo funzionamento e una volta censito dal governo il modello di gioco si può procedere alla richiesta di installazione. In pratica viene responsabilizzato l’operatore nel rispetto delle norme, anche in Italia dovrebbe avvenire, come riporta il codice civile, che i rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione siano improntati ai princìpi della collaborazione e della buona fede. Purtroppo invece ci ritroviamo all’obbligo di far certificare a nostre spese, dall’organismo di verifica, la veridicità delle nostre autocertificazioni”. Tornando alla questione sale-lan, nei giorni seguenti all’operazione di Adm si sono susseguiti interventi della politica, ma anche di operatori del settore del puro intrattenimento, ed è passata una linea collaborativa che punta a salvare l’attività di chi ha investito nelle sale-lan e di chi, come lei, opera nel settore dell’amusement. Al di là dell’attuale difficile inquadramento normativo si tratta di attività che possono, a suo parere, far parte dello stesso settore? “Sono attività che fanno parte dello stesso settore, entrambe si rivolgono al pubblico e offrono puro intrattenimento”. Lei ha dichiarato il suo grande interesse per il settore videoludico, e per i cosiddetti esports, cosa la attira di più? Quali sono le principali potenzialità che vede in questo tipo di attività? “Ritengo che l’attività delle sale-lan/gaming possa essere aggiunta ai settori attualmente presenti nei nostri locali e possa essere utile ad ampliare l’offerta di intrattenimento presente e aumentare la frequentazione della clientela. Per quanto riguarda l’attività
Al termine delle attività volte ad accertare la conformità dell’apparecchio C7, l’OdV, per le finalità di controllo, deve dare evidenza attraverso opportuna e dettagliata documentazione con allegati prospetti, grafici e test report, dei risultati riscontrati nell’ambito di ogni singola verifica effettuata. La documentazione prodotta, di seguito specificata, dovrà essere caricata nel sito internet istituzionale di Adm all’interno dell’area riservata agli OdV: • scheda esplicativa dell’apparecchio C7 di cui al paragrafo 8.1; • estratto della scheda esplicativa dell’apparecchio C7 di cui al paragrafo 8.2; • documentazione tecnica di cui al paragrafo 8.4; • documentazione inerente alle modalità di funzionamento e alle caratteristiche tecniche dell’apparecchio C7 fornita dal produttore o importatore dell’apparecchio C7 stesso di cui al paragrafo 11.2; • relazione tecnica descrittiva delle eventuali ulteriori attività effettuate ai sensi dell’art. 11, comma 3 del Decreto Regole Tecniche. In tale caso, qualora l’apparecchio C7 sia dotato di una scheda di gioco, devono essere mantenute dall’OdV quantomeno le informazioni relative a: • o codice sorgente completo del programma di gioco; • o codice eseguibile del programma di gioco; • o istruzioni di compilazione con tutte le informazioni necessarie a generare il codice eseguibile partendo dal codice sorgente; • Tali informazioni non devono essere caricate nel sito internet istituzionale di Adm all’interno dell’area riservata agli OdV. Rimane comunque obbligatorio caricare nell’area riservata i message digest del codice sorgente, del codice eseguibile e delle istruzioni di compilazione sopra indicati. • elenco delle componenti sensibili e delle componenti non sensibili; • denominazione commerciale dei giochi presenti nell’apparecchio C7; • dichiarazione liberatoria di responsabilità in merito all’utilizzo di materiale coperto da diritti d’autore, marchi e brevetti; • relazione tecnica conclusiva e descrittiva delle operazioni effettuate dall’OdV, comprensiva di tutte le informazioni ricavate durante le attività di verifica.
di esports è un settore completamento nuovo che in Italia si sta sviluppando recentemente, dobbiamo ancora capire come funzioni e l’eventuale integrazione nei nostri locali”. Una volta chiariti tutti gli aspetti normativi ha già un’idea di cosa vorrebbe/potrebbe offrire al pubblico nei suoi centri JoyVillage? “La nostra azienda è sempre alla ricerca di nuove forme di puro intrattenimento da inserire all’interno dei nostri locali, riteniamo che il mondo gaming sia completare a offerte già presenti quali simulatori racing e arene di realtà virtuale e quindi speriamo in un chiarimento normativo per permettere di offrire ai nostri visitatori anche esperienze di gaming in spazi dedicati all’interno dei nostri centri divertimento JoyVillage”. (Dd)
CICOLARI «ANCORA NON CAPISCO LA REAZIONE COSÌ AGGRESSIVA» Uno degli imprenditori più colpiti dai sequestri di Adm è stato Alessio Cicolari, titolare dell’Esports Palace di Bergamo. La sua struttura, una delle più famose d’Italia, collegata all’Atalanta Esports (la versione digitale della squadra orobica) e al team esports dei 062022
Samsung Morning Stars (uno dei primi team esports italiani), ha ricevuto la visita di Adm un venerdì pomeriggio, uscendone con il sequestro di 79 dispositivi (tra computer, console e accessori) e una sanzione che, qualora confermata, potrebbe ammontare a diverse 12
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decine di migliaia di euro. Signor Cicolari, a distanza di qualche settimana cosa le resta di quel 29 aprile 2022? “Amarezza, impotenza ed un pizzico di delusione provocato da come lo Stato e le sue amministrazioni a volte agiscano senza pensare troppo alle conseguenze delle loro azioni”. Al di là dell’esposto di Sergio Milesi qual è stata secondo lei la causa scatenante di una reazione così decisa da parte di Adm? “Onestamente non l’ho ancora capito, sicuramente la spinta del mondo dei giochi di puro intrattenimento a modificare la normativa attuale era pressante da tempo, gli interessi collegati sono vari, probabilmente è stata l’ultima goccia a colmare un bicchiere? Il perché di una reazione così “aggressiva” ancora non me la spiego, bastava iniziare con un invito a fornire informazioni o se non era chiara la questione, come poi è emerso, sedersi ad un tavolo con qualche operatore”. C’è una cosa che, più di tutte, l’ha infastidita? “Il fatto che azioni di questo genere possono mettere in ginocchio aziende oneste che lavorano da tanti anni senza nemmeno la possibilità di controbattere. Ti senti impotente. Fortunatamente abbiamo una voce importante che è quella della nostra community”. Nei giorni successivi al sequestro si è notato l’interesse e la solidarietà di molti per l’accaduto, e soprattutto ci sono stati tanti incontri, con esponenti politici, ma anche con Adm e con operatori del settore amusement. Ne è emersa la volontà di fare un cammino comune verso una regolamentazione corretta del settore, nel rispetto di ogni attività. Dopo questi incontri pensa che una soluzione sia all’orizzonte?
“Sicuramente si è presa la strada corretta, nel limite del possibile sto cercando di tracciare alcuni percorsi e collegare varie realtà per unirsi e raggiungere un obbiettivo comune. Alcune cose stanno già cambiando e ogni giorno ricevo aggiornamenti in merito. AnA l ess i o Ci c o l a r i che al parlamento europeo si muove parecchio la questione esports e videogame e questa situazione sicuramente darà una spinta in più. Io un po’ di luce in fondo al tunnel la vedo”. Ci sono degli aspetti sui quali, a suo parere, restano delle zone d’ombra (poco chiare, mal interpretabili) nella normativa italiana? E se sì, quali? “Beh, è pieno di zone d’ombra, quando alcune attività non vengono valutate per quello che sono e si cerca di assimilarle ad altre, si creano queste famose zone grigie che finché a tutti va bene, rimangono li, però prima o poi qualcuno si accorge dei problemi collegati e succede il solito putiferio. Parlo delle competizioni, per esempio, gestire tornei con premi e seguire l’iter dei concorsi a premi per attività molto simili a quelle sportive è a dir poco complicato e costoso. I contratti con i player, team ecc, serve una direzione chiara, non mi pare che anche qui ci sia flessibilità normativa, van valutate forme ad hoc. Ci sarebbero molti altri esempi ma mi pare sia già molto chiaro cosi”. Quando potrà riaprire ritroveremo l’Esports Palace di prima o cambierà qualcosa nella vostra attività? “Sicuramente qualcosa cambierà, stiamo a vedere gli aggiornamenti normativi, per noi l’Esport Palace è un punto di ritrovo fondamentale per la community gaming, siamo sempre stati creativi ed innovativi, speriamo ci sia modo di continuare questo percorso”. (Dd)
REGOLAMENTARE, MEGLIO CHE SEQUESTRARE Dopo l’esplosione del “Lan Gate”, inizia a muoversi la macchina amministrativa per trovare una regolamentazione ad hoc per gli esports
blica sicurezza, che come ben sanno gli addetti ai lavori (e come abbiamo ampiamente spiegato in queste pagine) si traducono nell’applicazione del Tulps e di tutti i vari decreti e provvedimenti ad esso correlati. Come il celebre Balduzzi, il Dignità e così via. Serve quindi un’opportuna regolamentazione sia per quanto riguarda gli stessi sport elettronici, come gli stackeholder del settore invocano da tempo, ma anche – e soprattutto – per quanto riguarda l’offerta di questo tipo di giochi al pubblico. Andando così a colmare l’ennesimo vuoto normativo che si configura all’interno di un comparto iper-regolamentazione come quello dell’intrattenimento, costituendo un nuovo paradosso. E andando così a (ri)aprire un altro tema che era stato sempre accantonato dal legislatore, nonostante le ripetute richieste degli operatori. Ovvero quello di separare
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Diciamolo pure: il caso delle sale lan in Italia ha portato sotto gli occhi di tutti, suo malgrado, una realtà emergente come quella degli esports, in una veste nuova – così, almeno, per chi non naviga all’interno del mare magnum dell’intrattenimento – che è quella di un settore da regolamentare. Prima possibile. Non tanto (e non solo) per via delle varie sensibilità che intervengono all’interno di questo autentico universo, che ha a che fare con i giovani, con al tecnologia, con la socialità, lo sport e l’intrattenimento (come se tutto questo fosse poco), ma anche perché, come i fatti di cronaca hanno dimostrato, le competizioni di videogame avvengono spesso anche all’interno di locali pubblici, andando ad invadere un campo a tutti noto, come quello del gioco pubblico. Facendo in questo caso intervenire tutte le prescrizioni previste dal legislatore in materia di pub-
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l’offerta di “puro” intrattenimento da quella di “azzardo”, togliendo cioè la competenza del settore Amusement dalle competenze dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, rappresentando una realtà ben diversa, anche dal punto di vista autorizzativo, visto che nel gioco senza vincita, a differenza dell’altro, non vige un modello concessorio. Anche se, all’epoca, il legislatore aveva deciso di assimilare i due mondi per le evidenti ragioni di tutela dell’ordine pubblico e di presidio della legalità, in modo più che comprensibile, tenendo conto del passato che ha caratterizzato l’offerta di gioco – prima della sua regolamentazione – quando si potevano incontrare dei temibili “videopoker” nascosti all’interno di finti videogame arcade trasformati in dispositivi di azzardo. Motivo per cui il legislatore ha pensato bene, a suo tempo, di sottoporre l’intero settore a un controllo serrato, anche preventivo, di tutto ciò che poteva essere installato nei locali pubblici, sottoponendo ogni apparecchi a un processo di certificazione e omologazione, con opportuno rilascio di certificato amministrativo per l’autorizzazione all’esercizio. Un sistema complesso e macchinoso, ma necessario per evitare le derive di cui sopra, con il possibile taroccamento dei videogame in dispositivi di azzardo. Solo che adesso, a distanza di quasi venti anni dalla legalizzazione del comparto, e in seguito alla pressoché totale scomparsa dei temibili videopoker, è ora forse di ripensare l’intero sistema normativo, visto che a rischiare di scomparire, oggi, sono pure i videogame all’interno dei pubblici esercizi, sopravvissuti soltanto nelle sale giochi, nei bowling o nei Fec, ovvero in quelle location dedicate alle famiglie, dove l’azzardo non trova spazio e, soprattutto, dove i giochi sono diventati ormai talmente complessi ed evoluti (si pensi alle attrazioni come simulati di guida, di spari o di realtà virtuale), e pure costosi, che difficilmente potrebbero essere alterati nel funzionamento per ospitare qualcosa di illecito. L’idea, o forse soltanto la suggestione, già avanzata più volte dagli addetti ai lavori, sarebbe quella di eseguire la separazione del loro settore di competenza da quello del gioco a vincita, magari affidandone la competenza a un altro ministero, come per esempio quello dello Sviluppo economico (Mise), già competente – per esempio – in materia di concorsi a premio. Sapendo, peraltro, che il legislatore già negli anni precedenti aveva promesso di doversi occupare della regolamentazione Per saperne delle ticket redemption e delle operazioni di più: Tra sale lan, a premio che spesso ne accompagnano esports e l’offerta nelle sale giochi, questa migraconcessioni: il nuovo bivio del zione di competenza era sempre apparsa gioco pubblico come un obiettivo ragionevole per gli operatori. Ma mai, a quanto pare, per il legislatore, che non se ne è mai occupato, fino al punto da procedere – al contrario – con una revisione normativa delle regole di omologazione di giochi, sempre affidata al Monopolio, introducendo 062022
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regole ancora più rigide e severe, che sono finite col passare in omologa (addirittura) anche flipper e calcio balilla. Se, fino ad oggi, le richieste e le lamentele degli addetti ai lavori sono rimaste pressoché inascoltate, adesso c’è stato il colpo di scena delle sale lan (scaturito, non a caso, proprio dalla denuncia di un operatore amusement) a riaprire il dibattito sul tema. Portando il tema dell’intrattenimento nei locali – sia pure sotto altre forme e modalità – sotto i riflettori. Al punto che il regolatore, oltre ad aver emanato in tempi da record un provvisorio inquadramento di tutte le attività di gioco diverse dalle normali fattispecie già considerate dal Testo unico di pubblica sicurezza, starebbe pensando anche di rivedere l’intero impianto normativo al fine da intervenire anche in modo diretto (e non solo indiretto) sull’intero settore degli esports. Che sia questa la giusta via per tutelare adeguatamente tutti gli interessi, pubblici e privati, dietro a queste operazioni di gioco e a queste forme di intrattenimento? Di certo i punti di contatto sono molteplici: non solo perché le competizioni di videogame, come detto, vengono spesso giocate anche all’interno di locali pubblici o privati, la cui competenza e a tutt’oggi di Adm: ma anche perchè sulle competizioni ufficiali di videogame, ovvero sulle manifestazioni sportive internazionali riconosciute, si può addirittura scommettere (anche in Italia, sia pure sotto ad alcune importanti restrizioni). Con la possibilità anche che questo tipo di offerta possa esplodere nei prossimi anni, specialmente con l’approdo degli esports alle Olimpiadi. Allora, è opportuno farsi trovare preparati, come il legislatore non è mai stato finora. Tenendo anche conto che l’industria degli esports, completamente diversa e ben distante da quella del gioco pubblico, stava già tentando un percorso di regolamentazione attraverso il Mise, l’ipotesi potrebbe essere quella di unire Amusement ed Esports sotto un ministero, lasciando soltanto il mondo dell’azzardo all’Agenzia delle dogane, che sul punto ha già un bel da fare. L’ipotesi è suggestiva, ma difficilmente verrà presa in considerazione dal legislatore, che ha anch’esso ben altro da fare, in questo particolare momento storico. Eppure, nel frattempo, anche Adm sembra avere l’intenzione di intervenire sulla materia, facendosi promotrice di un percorso regolamentare, partendo proprio tra le connessioni tra questi due mondi: da un lato, quello delle sale lan e delle competizioni eventualmente organizzabili anche all’interno di locali pubblici, dall’altro quello delle scommesse. Un intervento, questo, che potrebbe portare quindi alla riscrittura del Testo unico di pubblica sicurezza (che possa nascere un comma 8 all’interno dell’articolo 110 dedicato agli apparecchi?); anche se, per farlo, serve inevitabilmente un intervento di tipo legislativo, oltre a un coordinamento tra più ministeri, essendo questa competenza (anche) degli Interni, al di là del Mise. Che sia quindi l’inizio di un nuovo percorso? Ci sarebbe da scommettere. (Ac) www.gioconews.it
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Pa o l o Lu c c he tta
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cordatevi fumose bische o un angusto angolo che una tabaccheria o un bar riserva a una slot. Le location di gioco attuali (e legali) sono tutt’altra cosa e, al pari dei prodotti online, curano sempre di più la loro “immagine”, attraverso un design raffinato e attento, in grado allo stesso tempo di intercettare le nuove tendenze e anche di assecondare i gusti e le esigenze di una clientela non sempre dall’altissima capacità di spesa, ma sempre dalle alte esigenze in termini di servizio e di gradevolezza della location e del prodotto. Con l’architetto Paolo Lucchetta si concentriamo sulla progettazione degli spazi di gioco terrestri e retail, riservando alle pagine successive di questo speciale l’analisi del design dei prodotti online. Il settore del gioco a partire dali anni Duemila ha conosciuto un rapido sviluppo in Italia, anche in ottica retail. Quali sono le sue principali esigenze e caratteristiche in termini di progettazione degli interni? “I luoghi del gioco, grazie alla loro diffusione, si sono aperti ad un pubblico più vasto, meno dipendente e che tendenzialmente utilizza questi spazi in maniera più trasversale, come intrattenimento unito alla ristorazione o alla partecipazione di eventi. Progettare spazi per il gioco, vuol dire quindi a mio avviso, progettare spazi di intrattenimento in senso lato, meno esclusivi e più inclusivi”. La pandemia ha obbligato gli operatori a porre in essere delle misure di distanziamento sociale. Come si è potuto intervenire, per salvaguardare anche delle esigenze estetiche? “Il tema del distanziamento, inizialmente fu affrontato con barriere protettive invasive e non integrate. Poi si sono affermate invece tecniche e regole di distanziamento prive di barriere che lentamente ci stanno conducendo verso un’auspicata nuova normalità”. La pandemia ha cambiato strutturalmente la concezione degli spazi di gioco? “La densità dei luoghi è dopo la pandemia un po’ più rarefatta, ma le precauzioni sono state spostate al tema degli accessi, dei pass e delle mascherine. Quindi credo di poter dire che il problema sarà in futuro 062022
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risolto a monte e non nel punto di vendita”. Qual è la sua personale filosofia nell’approcciare la progettazione di una catena retail? “La filosofia sta nel creare spazi gradevoli che favoriscano relazioni positive tra luoghi, cose e persone, utilizzando tecnologie in modo accessibile e amichevole, miscelando forme e materiali contemporanei. I luoghi ci rappresentano, la loro bellezza, accessibilità, fruizione costituiscono parte importante della qualità delle nostre vite”. Quali sono i più importanti progetti in materia di gioco dei quali si è occupato nel corso degli anni? “Ricordo con piacere le esperienze del Casinò di Venezia, il RichardCafe dedicato a Wagner che abitò nel palazzo veneziano e il Wincity Sisal di piazza Diaz a Milano nella Torre Martini. Luoghi accessibili, di intrattenimento, per un pubblico di appassionati e per clienti occasionali”. A suo modo di vedere, il retail italiano ha delle sue particolari caratteristiche? “L’Italia è il paese dei beni culturali e delle nuovi arti, moda e design. Ci stiamo rendendo conto che saper unire arte, cultura, moda, design, cibo e chef di qualità vuol dire rappresentare l’identità del nostro paese e della nostra cultura”. E dove sta andando, dal punto di vista progettuale? “Sta andando verso questa direzione in modo sostenibile ed innovativo. Le opportunità che questo paese ci offre sono notevoli. A noi e alle future generazioni, coglierne le opportunità. È per me una speranza, ma anche una visione che mi motiva e mi impegna. Quindi a chi si occupa di progetti, enjoy yourself, il mio incoraggiamento più sincero”. Lui chi è?! Paolo Lucchetta, architetto e fondatore di Retai lDesign Srl insediata nel Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, costituita da un team di architetti e designer che si occupa di innovazione sostenibile, rigenerazione urbana in architetture sociali e commerciali. www.gioconews.it
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Speciale
Il cuore dei giochi Lo è il game design secondo Diego Ricchiuti, docente dell’Accademia italiana videogiochi, che ne approfitta per chiedere alla politica italiana un maggiore sostegno allo sviluppo del settore di Francesca Mancosu
D i e g o R ic c hi u t i
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game design è l’atto di decidere ‘cosa’ dovrebbe essere un gioco”. Questa la definizione che campeggia in “The art of game design: a book of lenses”, libro scritto da Jesse Schell, noto videogame designer statunitense e professore presso l’Entertainment technology center in Pennsylvania. Interpretando le sue parole quindi il game designer è un professionista “capace” di fare per un gioco quello che un regista fa per un film. In parole povere: deve avere una visione di fondo. Un talento non da tutti, ma che è possibile coltivare, come racconta Diego Ricchiuti, direttore del corso di Game design dell’Accademia italiana videogiochi a Roma e Milano. Nel suo profilo su Aiv c’è scritto “Il game design è il cuore del videogioco”. Quali devono essere le caratteristi062022
che fondamentali di un buon game design per sancirne il successo? “La prima cosa per un game designer è la conoscenza e l’amore per il proprio media: che si parli di giochi da tavolo, giochi di ruolo, videogame o altro, non si può riuscire a creare un’opera interattiva, un’opera emotiva se non si ha amore e conoscenza del media che si sta usando. Il game designer è prima di tutto uno scienziato, un esperto del comportamento umano con conoscenze di psicologia e sociologia. Infine la mancanza di ego e una forte empatia sono tutti strumenti necessari ad un game designer. Grazie a questo set di skill un game designer può progettare un game design efficace, ovvero un game design che soddisfa i bisogni del proprio target audience, ovvero chi lo giocherà. Un buon gioco deve trasmettere delle forti emozioni a chi lo gioca (il tipo di emozione dipende dal tipo di gioco, dall’horror all’epica, a giochi che trattano di temi come il cancro) per cui un buon game design deve concentrarsi 18
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IL CUORE DEI GIOCHI
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Lui chi è?! Oltre quattordici anni di esperienza come game designer e creative director nella game industry in Europa, America e in Italia. Diego Ricchiuti ha lavorato nel comparto dei videogiochi di livello AAA per aziende come Ubisoft e Techland, nel mondo mobile creando “Don-Ay”, il primo donation game capace di unire la beneficenza al videogioco. Attualmente Diego Ricchiuti è il direttore del corso di Game design dell’Accademia italiana videogiochi a Roma e Milano e il lead designer di Caracal Games, uno studio AA romano; collabora come consulente per varie aziende di videogiochi italiane ed estere. Infine, è l’autore di “The transcidiplinary game design toolbox”, un libro sul game design pubblicato da Crc Press (disponibile da settembre). www.gioconews.it
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gaming di qualità all’interno del suo sistema operativo in modo default con sconti o mesi gratuiti in base al prodotto acquistato”. In Italia ci sono degli studi o dei game developer che stanno emergendo in questo campo o dobbiamo rassegnarci alla predominanza dei colossi stranieri? “Negli ultimi cinque anni l’Italia ha mostrato una forte crescita nel settore gaming, studi come Milestone e 34 big things sono stati acquistati da grandi colossi internazionali del gaming, Nacon Milano (uno associato al colosso francese Nacon) sta avendo molto successo ed una forte crescita, a livello AAA (classificazione informale utilizzata per i videogiochi prodotti e distribuiti da un editore di medie o grandi dimensioni, in genere con budget di sviluppo e marketing particolarmente elevati, Ndr), Ubisoft Milano continua a crescere e a produrre giochi di altissimo livello. Anche dal punto di vista indie, vari studi sono riusciti ad ottenere fondi europei o direttamente da investitori così da poter produrre i loro giochi. Anche il mercato B2B del gaming in Italia sta crescendo, sempre più studi internazionali chiedono aiuto e/o collaborano con studi italiani come Forge studios per completare i loro progetti. Quello che attualmente frena la crescita della game industry in Italia è la mancanza di supporto da parte del Governo, e delle istituzioni. Nel discorso di rielezione il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato: ‘Renderò la Francia il Paese dei videogiochi’, mostrando il pieno supporto a quella che a livello globale è l’industria con il maggior fatturato e crescita dal punto di vista dell’intrattenimento. Al contrario, da noi non stiamo supportando in alcun modo gli esport, i fondi statali non coprono minimamente i costi di sviluppo di un videogioco, l’Italia continua a tassare gli investimenti esteri nel gaming, costringendo gli studi di sviluppo a chiedere maggiori fondi per coprire i costi di tassazione. Ma soprattutto qui manca ancora un concreto dialogo tra sviluppatori e politica”.
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sulla parte emotiva ed interattiva del prodotto, deve riuscire a trasmettere emozioni attraverso le azioni. Come altre discipline creative non c’è un’unica forma che può essere sempre applicata per creare un buon game design, sicuramente strumenti come il design thinking, e le tecniche di produzione a ciclo iterativo aiutano, ma il game design è un lavoro di dettaglio di artigianato; proprio come un sarto deve conoscere il fisico del proprio cliente, le sue misure, il suo carattere e cosa intende fare con il vestito, il game designer deve conoscere il proprio audience così da poter creare un’esperienza su misura”. In questi anni da cultore dei videogame, oltre che da professionista del settore, come ha visto cambiare il design dei giochi e secondo lei quali saranno i trend del futuro (più o meno prossimo)? “Ho iniziato la mia carriera di game designer oltre quattordici anni fa, e in questa forbice temporale visto la game industry crescere a dismisura superando le più rosee aspettative dal punto di vista del valore economico ma anche dal punto di vista di maturità e qualità dei prodotti. Il gaming ha ormai raggiunto una pervasività nella vita di ogni persona che non si pensava possibile. Adulti, anziani, teenager e bambini sono tutti giocatori (di differenti tipi di prodotto), la gamification è entrata nel mondo del lavoro andando a migliorare l’efficienza e la soddisfazione in vari ambiti lavorativi, cinema e libri prendono ispirazione o comprano le Ip di videogame. Anche l’ambito dell’educazione ha riconosciuto il valore didattico dei giochi, iniziando a gamificare i propri corsi (come i corsi di informatica e programmazione) oppure usando i videogiochi come materiale didattico (‘Assassins’ creed’ come ricostruzione storica e architettonica). Infine, anche prodotti ancora di nicchia come Xr, Vr stanno iniziando a trovare il loro pubblico crescendo di fatturato e diventando meno costosi come hardware. Per quanto riguarda il futuro sicuramente i prodotti come il Vr, Xr e Ar cresceranno in modo esponenziale, la potenza hardware di queste macchine sta aumentando, ed il costo dell’hardware sta diminuendo, abbassando il prezzo di ingresso e rendendo questi prodotti meno ingombranti e quindi più user-friendly. Il mobile continuerà a crescere, a livello di pubblico, fatturato e qualità dei prodotti, ma sicuramente ci saranno anche dei piccoli terremoti, in quanto il mondo mobile sta ancora cercando di capire come rendere monetizzabili i prodotti premium. Alcuni esperimenti come Apple arcade hanno dimostrato un possibile interesse verso i modelli ad abbonamento ma non è ancora chiaro come rendere appetibili questi abbonamenti. Parlando di abbonamenti, vedremo il game pass di Microsoft (che con l’acquisizione di Activision Blizzard ha chiaramente mostrato il suo enorme interesse nel gaming) venir integrato nell’acquisto dei nuovi Office e Windows, andando ad offrire un prodotto
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Rivoluzione Metaverso
di Daniele Duso
Fa bi o Vi o l a
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abio Viola, game designer, fondatore di TuoMuseo, un collettivo internazionale di artisti che lavora per rompere i confini tra cultura e media interattivi, è uno dei professionisti più noti del momento in ambito ludico e videoludico. Con lui abbiamo fatto alcuni ragionamenti a 360 gradi sul gioco, un tema che, come abbiamo sottolineato più volte, fa parte della vita di ogni uomo sin dai primi momenti della nostra esistenza, eppure solo di recente la parte ludica, il divertimento, sta emergendo con decisione e si sta imponendo in moltissimi settori. Pensa sia un fenomeno del momento oppure è fenomeno più connaturato con quello che la nostra società sta diventando, sempre più connessa alla rete, sempre più frenetica e sempre più affamata di intrattenimento? “Sono convinto che assisteremo a una progressiva ludicizzazione della società che si cristallizzerà con l’evoluzione dall’attuale rete internet verso il web3, anche chiamato Metaverso, nella prossima decade. Una convergenza di molteplici fattori economici, sociali, culturali e tecnologica stanno sospingendo il passaggio da una società basata sul ‘dover’ fare le cose ad una del ‘voler’ fare, ed il gioco è uno dei più potenti motivatori ed agenti di coinvolgimento connaturati nell’uomo”. Troviamo il gioco, o meglio, la cosiddetta gamification, anche in molti settori economici che hanno un’ottica prettamente business. Grandi case di moda, siti di aziende del food&beverage, e molti altri, usano il gaming per attirare i clienti sul loro sito. Qual è il valore aggiunto che porta con sé il gioco? “La metrica primaria, e centrale, è la capacità di generare coinvolgimento verso prodotti, processi, marchi in un’epoca in cui è sempre più complesso conquistare l’attenzione ed il tempo delle nuove generazioni. L’iper abbondanza di stimoli ha eroso il capitale di fedeltà e l’attaccamento ai marchi, tipici del062022
E N G L I S H PAG E
SECONDO FABIO VIOLA LO SVILUPPO È INEVITABILE, E “BISOGNA IMPARARE A CONVIVERE CON UN MONDO CHE SARÀ SEMPRE PIÙ IBRIDO”
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le generazioni dei nostri padri e nonni e, paradossalmente, la gamification diventa il volano per generare attivismo e protagonismo dei pubblici, proprio come accade in una sessione col proprio videogioco favorito. A fronte di questa curva di adozione della gamification sempre più alta, resta ancora critica l’assenza di figure professionalmente formate nell’intersezione tra game design e conoscenza dei mondi aziendali e tanti progetti corrono il rischio di nascere deboli”. Abbiamo tantissime aziende che si sono avvicinate agli esports, investendoci direttamente, anche se sport e esports sono ambiti molto diversi tra loro, e altre (come alcune società sportive) che li ritengono quasi dei competitor. La verità? Forse sta nel mezzo? “Bisogna imparare a convivere con un mondo che sarà sempre più ibrido e in cui fisico e digitale non vanno visti come rivali ma aspetti esperienziali complementari. Se ben comprese e progettate queste dinamiche phygital ampliano enormemente le opportunità sia per chi opera negli sport ‘tradizionali’ sia per chi opera negli esports riuscendo ad aggiungere tasselli di relazione con i pubblici, e con sponsor rilevanti. Inutile dire che il digitale ha come grande vantaggio le potenzialità della dematerializzazione e internazionalizzazione mentre lo sport fisico mantiene prerogative sensoriali che il digitale non ha. Immaginate un campionato unico in cui squadra di calcio fisico e digitale sommano i propri punteggi, quanto beneficio porterebbe la sovrapposizione ad ambo le parti?”
“Naturalmente i videogame possono assumere qualifica di sport all’interno di contesti specifici. Si fatica a comprendere che in fondo Pc e pad non sono altro che tecnologie alla stregua del disco o della palla; tecnologie di rottura ma pur sempre supporti che finiscono nelle mani di atleti in carne ed ossa che
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IL METAVERSO CAMBIERÀ TUTTO
grazie alle loro capacità fisiche, emotive, intellettuali riescono a superare se stessi e gli altri. In quanto disciplina sportiva, gli esports è giusto che vengano indirizzati da enti specializzati nelle regolamentazione, controllo e promozione internazionale”. Restando in ambito videoludico, lei ha seguito la questione che ha portato al sequestro di alcune sale lan italiane? Cosa ne pensa? “Sono convinto che sul digitale, in senso generale, e per quanto riguarda il gaming nello specifico, il legislatore sia rimasto colpevolmente indietro. Non è facile, ormai tutto si evolve a velocità repentine ed ha confini quasi sempre sovranazionali, ma è necessario, per il bene di tutti i player in gioco, avere regole chiare e semplici, che permettano ad imprenditori di muoversi nel pieno rispetto delle normative. È innegabile che la restituzione di denaro è un limite netto ed invalicabile che differenzia gaming e gambling anche se, purtroppo, i confini si stanno sempre più assottigliando con l’avvento di dinamiche play to earn, lootbox, vincite per i campioni dell’esports, e questo accenderà prossimamente nuovi fari da parte degli enti regolatori”. La sua attività professionale è forse più vicina al settore amusement, ossia quello di un divertimento senza vincita di denaro, tipica del gioco d’azzardo. Ha avuto esperienze anche in questo secondo settore? “Nella mia vita ho avuto la possibilità di lavorare tanto nell’industria del videogioco collaborando con società internazionali come Eletronic Arts Mobile e Vivendi Games imparando i meccanismi di generazione del coinvolgimento in ambienti ‘for fun’ ma anche rivestito ruoli come lead game designer per il gruppo Lottomatica/Gtech dove avviai l’interna divisione ‘for fun’ pur all’interno di un contesto aziendale gambling. Sono due settori che, piaccia o non piaccia, si stanno enormemente avvicinando da quando i videogames hanno optato per progressivo spostamento dai modelli economici pay in advance a quelli free to play fino ai più recenti play to earn dove è possibile ottenere un ritorno economico in relazione alle capacità/tempo investito nelle performance. Proprio l’introduzione di blockchain, Nft e cryptocurrency sta stravolgendo una parte dell’industria dalla quale provengo attuando una progressiva, rischiosa, gamblizzazione. Di contro la tradizionale industria gambling ha avviato da anni politiche ‘for fun’ creando prodotti senza vincita di denaro con l’idea di avvicinare progressivamente nuovi pubbli-
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ci ma anche strategia di gamification che vanno a creare un layer di intrattenimento su intere linee di prodotto o ancora la crescente filiera delle scommesse su videogiochi ed esports. Non mi stupirebbero a breve dei processi di acquisizione/merge tra i due mondi”. Lei ha lavorato a vari progetti che portano la dimensione ludica anche nel settore del turismo. Pensa che ci siano reali possibilità di business privato in questo settore o si tratta di progetti che necessitano del supporto pubblico? “È un mercato rimasto indietro sui temi dell’innovazione e della sperimentazione nonostante le ragguardevoli dimensioni economiche tanto in Italia quanto nel resto del mondo. La pandemia ha accelerato una serie di ripensamenti e la necessità di trovare nuove strade per raggiungere e coinvolgere soprattutto i pubblici più giovani. Tra le traiettorie di interesse l’avvio di servizi per il bacino dei gamers, penso alle catene di Hotel lanciate da Atari negli Stati Uniti o progetti che ho coordinato come PlayAlghero che posiziona la città sarda come una delle prima ad infrastrutturarsi ludicamente per intercettare il bacino di 2,7 miliardi di videogiocatori nel mondo (di cui 12 milioni in Italia)”. Il metaverso promette di cambiare radicalmente il paradigma di riferimento della nostra presenza in rete. Cambierà anche il modo di giocare, come è cambiato grazie a console e videogame? “Sicuramente cambierà tutto e ci cambierà ma non prima del 2030. Serve ancora tempo prima che si giunga a maturazione, tant’è che le piattaforme che si definiscono metaversi ad oggi sono molto simili a semplici esperienze gaming vedi Decentraland o The Sandbox portando un passo indietro piuttosto che avanti nell’esperienza di intrattenimento. Il next step lo otterremo quando le azioni fisiche si riverberanno nel mondo digitale e viceversa, quando ci sarà una interoperabilità tra identità “ufficiali” e ‘virtuali’. È solo una questione di tempo e regolamentazioni, poi credo ci sarà una intera nuova generazione di esperienze in grado di contaminare sempre più il gaming con la vita reale creando una collettiva ludicizzazione”. Il boom del gioco domestico è stato tra i fattori che hanno portato alla crisi delle sale giochi di qualche decennio fa. Ora il settore dell’amusement sta pensando di rilanciarsi anche puntando sui videogame, in particolare su quelli si adattano alla definizione di sport virtuali. Lei pensa possa essere la chiave per una nuova primavera di questi luoghi di divertimento? “Apprezzo le sperimentazioni che ho potuto toccare con mano all’ultima edizione di Enada ma ritengo che il periodo degli anni ’80/’90 sia difficilmente ripetibile a causa dei cambiamenti non solo tecnologici ma soprattutto sociali di tutti noi. L’ancora possibile di salvezza è data dal ripensarsi come luoghi di incontro e socializzazione, spazi a cui ci si lega perché diventano palestre di allenamento, luogo dove incontrare i propri campioni locali o assistere a live Twitch”.
Hbg Gaming Una nuova alfabetizzazione digitale
Rob e r to R u sso
La progettazione degli “spazi”, fisici e online, cambia. Naturalmente o forzatamente, come imposto dalla pandemia. A delinearne le direttrici è Roberto Russo, product manager di Hbg Gaming. “Negli ultimi anni la fase di progettazione di una sala ha subìto importanti cambiamenti legati a fattori molto diversi. Hanno sicuramente inciso i molteplici mutamenti del quadro normativo, ma soprattutto c’è stata una profonda evoluzione del giocatore retail durante il periodo pandemico. L’approccio omni-channel e il mutamento delle preferenze del giocatore in relazione alla tipologia d’offerta hanno di fatto costretto a ripensare sia le proporzioni che le allocazioni degli spazi. Questo rapido processo di alfabetizzazione digitale del gaming ha di fatto obbligato il concessionario a ripensare il design di sala con l’obiettivo di dare più spazio a tutto ciò che riguarda la tecnologia self-service a scapito delle vecchie aree dedicate alla socialità e agli spazi dedicati agli operatori di sala”. Inoltre, “durante la pandemia la conciliazione fra accoglienza del cliente e prescrizioni normative è stata abbastanza semplice poichè le norme restrittive sono state molte nette e definite per il nostro settore e le chiusure si
sono protratte per un tempo molto esteso; nella seconda fase di allentamento delle restrizioni abbiamo cercato tramite l’istallazione di elementi di design neutri e trasparenti di non blindare le sale, mettendo a disposizione al tempo stesso un ambiente di intrattenimento con il più basso livello di rischio”. Quanto ai prodotti online, “il design è un aspetto fondamentale nel processo di creazione dell’esperienza di gioco; un portale di gaming online è diventato un ambiente di intrattenimento a 360 gradi. Le direttrici di partenza in materia di progettazione del design dipendono soprattutto dal device oggetto di lavoro. Il sito desktop e quello mobile sono due concept totalmente differenti e l’architettura segue due logiche inverse, nella prima si segue un design più ricco, colorato che crei un effetto visivo organizzato ma di grande impatto creando il cosiddetto ‘effetto supermercato’, mentre per la parte mobile il design deve diventare più neutro e pragmatico, seguendo le logiche che scandiscono le nostre vite cioè i social media dove i concetti di scrolling e swipping la fanno da padroni. Nell’inserimento dei prodotti all’interno della piattaforma di gioco è importante trovare sempre il giusto equilibrio fra un design attraente e la semplicità di accesso all’esperienza di gioco”.
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Lu ci a P i tt i gl io
Play’n GO La qualità vince sempre “Il mondo è cambiato molto negli ultimi anni, questo è certo. Una cosa che non è cambiata però è che i giocatori gravitano su titoli di qualità. Lo vediamo molto chiaramente nei nostri dati e, in particolare, nelle giurisdizioni in cui ci sono limiti più severi alla pubblicità e alle promozioni degli operatori: la qualità vince sempre”. A sottolinearlo è Lucia Pittiglio, account manager Italy del provider di giochi online Play’n GO. “Conservazione è la parola sulla bocca di tutti grazie ai costi di acquisizione in aumento in molti mercati. Non voglio altro che aiutare i miei clienti a lavorare con i contenuti di Play’n GO per fidelizzare più giocatori. Poiché i nostri giochi sono costruiti con il divertimento e l’intrattenimento al centro prima di tutto, i giocatori si divertono davvero a giocarci e anche a cercarli di nuovo”. il tutto grazie a un’offerta assai variegata, arricchita dall’imminente uscita del titolo Rocco Gallo, che si svolge in Italia ed è la versione di Play’n GO di una classica storia di volpe contro pollo. “A Play’n Go il nostro intero portafoglio è il nostro prodotto di punta. Con oltre 300 titoli premium e inclusi classici come la nostra serie ‘Dead’, abbiamo davvero 062022
qualcosa per ogni giocatore”, sottolinea Pittiglio. “Gli operatori nelle giurisdizioni regolamentate di tutto il mondo che utilizzano veramente il nostro portafoglio completo, soprattutto come parte fondamentale della loro strategia di fidelizzazione, sono generalmente quelli che si trovano in cima alle classifiche delle quote di mercato”. La responsabile clienti per l’Italia del provider svedese quindi offre la sua visione sull’aumento della componente di intrattenimento che sempre più caratterizza il mondo del gioco online. “La nostra missione è essere il miglior fornitore di intrattenimento di gioco che ci sia, e questo è stato fondamentale per Play’n GO sin dall’inizio. I nostri giochi sono progettati per essere divertenti in modo che i giocatori ottengano un buon valore di intrattenimento da loro e, si spera, tornino per un’altra esperienza divertente. Posso dire che dalla mia specifica esperienza nel mercato italiano Play’n GO non è mai stata così forte e penso che sia un riflesso della spinta più ampia per le strategie di intrattenimento prima di tutto. I nostri giochi sono perfetti per gli operatori che cercano di intrattenere e conservare i propri giocatori”.
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WorldMatch Differenziazione, carta vincente sul mercato
Si l vi a Gu se l l a
L’occhio vuole sempre la sua parte. Ne sono convintissimi in casa WorldMatch, società tra i pionieri del gioco online in Italia e che ha sempre saputo adattarsi ai cambiamenti del mercato. “Le nostre slot - racconta Silvia Gusella, art director di WorldMatch - si sono adattate alla modalità mobile che inizialmente non era presente sul mercato. I nostri giochi sono disponibili sia in orizzontale che in verticale. Cerchiamo di proporre grafiche sempre più ricercate, simboli più distinguibili e sofisticati. Ogni slot inoltre ha una sua storia, grafiche e features sono legate alla narrazione stessa. C’è una continua ricerca di prodotto e un’attenzione particolare anche all’interfaccia sia mobile che desktop che deve essere facile ed immediata”. Nel riproporre online delle slot terrestri, come le adattate, anche dal punto di vista del design? “Quando facciamo il porting da una slot terrestre ad una online, cerchiamo di mantenere la stessa grafica e la stessa giocabilità. Il giocatore non deve sentirsi spaesato, deve avere la stessa sensazione che avrebbe giocando alla slot terrestre. Cerchiamo di riadattare gli
elementi visual al desktop che è in 16:9 rispetto ai 4:3 del cabinet. Riadattiamo le grafiche anche in verticale ovviamente. Nonostante gli Rtp differiscano, cerchiamo attraverso la matematica di garantire un’esperienza di gioco il più possibile simile a quella delle slot fisiche e di dare al giocatore le stesse impressioni di vincita delle slot terrestri”. Nel creare un ambiente di gioco online quali obiettivi si prefiggete in termini di business? “Sappiamo che il mercato è ormai saturo di slot. Noi cerchiamo di continuare a produrne, differenziandole per tematiche e features. Cerchiamo di rendere i giochi più accattivanti e interessanti. alcune delle nostre slot sono già disponibili anche in versione megaways e negli ultimi mesi abbiamo aggiunto al nostro catalogo anche giochi di tipologia Instant, tra cui: Instant 3D roulette, Instant Candy Bar e Instant Space Bar. Oltre alle instant, stiamo per lanciare un nuovo prodotto, molto particolare e mai visto prima nel mercato che uscirà a breve”.
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A rca n ge l o Lo no c e
Habanero Più interazione, meno nostalgia “Quando si tratta di progettare slot per il pubblico moderno l’estetica gioca un ruolo cruciale nell’attrarre i giocatori che non cercano più prodotti che trasmettano un senso di nostalgia. Invece questi giocatori cercano funzionalità accattivanti e interazione con la comunità più ampia. Detto questo, quando si tratta di giocabilità e fidelizzazione a lungo termine, è tutta una questione di matematica alla base del prodotto e del valore di intrattenimento fornito”. Arcangelo Lonoce, head of business development Europe di Habanero, descrive così le nuove tendenze del mercato. “Dopotutto – prosegue - un gioco può avere davvero successo solo se ha la matematica giusta e una giocabilità coinvolgente da abbinare”. Quali sono le caratteristiche (non solo di design) che determinano il successo di un gioco rispetto a un altro e queste caratteristiche sono diverse tra un paese e l’altro? “Ho sempre sostenuto che un gioco ben progettato abbia la capacità di trascendere le preferenze regionali e di funzionare altrettanto bene in altri paesi, come fanno nel mercato regolamentato a cui sono destinati. Il nostro successo senza tempo Scopa ne è un ottimo 062022
esempio. Nonostante sia stato originariamente progettato pensando ai giocatori italiani si è dimostrato particolarmente popolare tra il pubblico globale. Santa’s Village è un altro ottimo esempio di questo, essendo un titolo stagionale che rimane popolare per tutto il resto dell’anno. Per noi questi giochi sono una vera formula vincente poiché abbiamo trovato un modo per rendere tali modelli tradizionali attraenti per giocatori di ogni cultura e latitudine, indipendentemente dal periodo dell’anno”. Pensando al futuro dei vostri titoli, quali direzioni di sviluppo state seguendo, anche ma non solo in termini di design? “Non per suonare come un disco rotto, ma abbiamo una fantastica collezione di giochi in cantiere per il resto del 2022! Abbiamo lavorato su alcune affascinanti idee di ricerca e sviluppo per quanto riguarda i contenuti delle nostre slot e, naturalmente, stiamo cercando di rafforzare la nostra presenza in una varietà di mercati incredibilmente importanti, come Spagna, Olanda, Germania e Argentina. Aggiungeremo una nuova dimensione incredibilmente eccitante alle nostre già impressionanti capacità grafiche che saranno un punto di svolta per i nostri operatori partner! Per ora questo è tutto ciò che possiamo rivelare!”.
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Speciale G I O C O E D E S I G N
GIOCO E RETAIL
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L’AUTORE
meraviglia è un momento di positivo stupore, di sospensione dalla realtà. Restare sorpresi, colpiti, rapiti è un’esperienza che lega a un luogo oppure a un momento, lo fa ricordare, amare e spinge a voler riprovare quell’emozione, a tornare. Abbiamo già parlato, su queste pagine, di quanto sia importante, fondamentale, far vivere ai nostri clienti questo tipo di esperienza, attraverso l’offerta di gioco ma anche, forse soprattutto, con l’immersione in un luogo che trasporti in una dimensione diversa, parallela, grazie alla quale ognuno possa uscire per un po’ dalla realtà contingente. Più di un elemento sensoriale contribuisce a realizzare ed amplificare l’experience: il gioco delle luci, elemento base per creare un’atmosfera, la musica, i profumi, poi l’accoglienza del personale e ovviamente l’offerta di gioco, gambling o amusement che sia. Ci siamo concentrati finora a parlare della funzionalità della location, della sua fruibilità, del layout della sala e della necessità di dotarla di una comunicazione diretta e chiara che spieghi al cliente come goderne. Ci siamo soffermati abbastanza ad analizzare un aspetto che va approfondito: non abbiamo detto che una sala performante debba essere anche bella, avere elementi distintivi, architettonici ma soprattutto di design, che la caratterizzino e rendano ancora più forte l’experience, che ricerchiamo per i nostri clienti. Quando si parla di design si pensa prima di tutto a una specie di forma artistica, bella ma costosa e non necessariamente funzionale. Io personalmente preferisco pensare che, a differenza dell’arte, il design sia una forma di bellezza funzionale che, specificatamente nel retail, possa amplificare positivamente la relazione con il cliente. Ne parliamo qui con un architetto e designer, Fabio Novem-
LA CHIAVE DI VOLTA DEL RETAIL LA PROGETTAZIONE DEGLI AMBIENTI DI GIOCO È ALLA BASE DEL BUSINESS, SIA CHE SI PARLI DI PURO INTRATTENIMENTO CHE DI GIOCO A VINCITA. LO DICONO GLI ESPERTI.
a cura di Michele Bragantini
bre, con il quale discutiamo spesso di quanto sia importante il design nel retail, anche in quello del gioco. Siamo in un momento in cui l’offerta ha bisogno di emozioni? “Siamo in un momento in cui sono le persone che hanno bisogno di emozioni e le cercano in tutte le esperienze che affrontano che sia la quotidianità o il divertimento. A me piace raccontare storie, e negli spazi che realizzo, che siano store, hotel o ristoranti, queste storie prendono vita con il pubblico come componente di progetto. Io progetto spazi per far incontrare le persone, per avvicinarle”. Come cambia la percezione di una location grazie ad elementi di design? “Dovremmo domandarci piuttosto come cambia il modo di agire delle persone in uno spazio bello ed equilibrato. Io credo fortemente nel valore educativo dell’estetica e non a caso nella cultura classica etica ed estetica erano insegnate parallelamente. Al contrario di chi la relega in ambiti più effimeri e superficiali, considero
Michele Bragantini | Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, 062022 membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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l’estetica un dato essenziale del mio lavoro e sono cosciente della sua forte capacità di condizionamento dei comportamenti. Il bello che riesce a essere anche buono è l’obiettivo di ogni mio sforzo progettuale”. Quindi la forza di un elemento di design può arrivare a tutti e cambiare davvero la percezione di un luogo o di un’offerta, prodotto o servizio che sia. “Prendiamo il Milan, fresco di scudetto, e Casa Milan, la sede che abbiamo realizzato per loro. Dal punto di vista del pubblico il cambiamento fra i vecchi uffici di Turati e un edificio in cui il racconto del brand è sviluppato e strutturato in ogni angolo, dalla facciata al museo, dallo store agli uffici, è davvero rivoluzionario”. Sfatiamo un mito: costa poi così tanto rendere unico il proprio punto vendita? “Dipende dalle strategie del brand. Noi ci occupiamo di grandi marchi, penso a Stuart Weitzman o Mediamarkt per citare due tipologie molto diverse, in cui il costo comparato agli investimenti pubblicitari è relativo, per cui ti risponderei di no”. Un’ultima provocazione: il design aiuta ad essere più felici? “Certamente, come un fiore o una poesia!”. Un’ultima riflessione vorrebbe richiamare tutti noi operatori, anche in considerazione delle parole che abbiamo appena letto, sul fatto di come la fidelizzazione passi in maniera determinante dall’ambiente in cui il nostro cliente agisce ed interagisce. Mi ha particolarmente colpito la frase di Fabio “il bello che riesce ad essere anche buono”, dove buono vorrei tradurlo con efficace, funzionale, inclusivo. Un luogo diventa così “il luogo”, uno spazio di incontro, di interazione, il gioco, gambling o amusement che sia, diventa sociale, comune. Uno spazio dove in sostanza vado volentieri e spesso. Permettetemi un’ultima provocazione: affidarsi a professionisti che ci guidino in questo percorso di architettura e design, oltre che in una coerente attività di gestione, di marketing, di comunicazione, può rivelarsi alla fine un ottimo moderato investimento. Il nostro valore di imprenditori non ne risentirà, anzi. www.gioconews.it
Speciale G I O C O E D E S I G N
GIOCO E SOSTENIBILITÀ
L’AUTORE
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L’
evoluzione delle strategie di sostenibilità potrebbe essere equiparata a un esercizio di retrofitting, in cui il settore, già ben formato, si trova di fronte alla necessità di evolvere, o riparare, i vecchi approcci al business e le strutture interne che lo organizzano. Purtroppo la sostenibilità non era l’idea dominante alle origini del settore del gaming ed è di solito più difficile cambiare qualcosa già ben formato che disegnarlo con le componenti necessarie dall’inizio. E così la sostenibilità sta entrando nelle varie aree dell’industria già ben sviluppate e mature, incluso il design del prodotto, di cui si parla in questa pubblicazione. Sorprendentemente, il design stesso dei giochi - ma anche degli spazi - pur costituendo il cuore del prodotto offerto al consumatore, ha visto un’interferenza minima con gli aspetti legati alla sostenibilità. Da una breve ricerca su internet e tramite conversazioni con esperti del settore, è emerso chiaramente che esiste poco, se non addirittura zero, a livello di studio specifico sull’impatto del design della location sui comportamenti adottati nel gioco. Un esempio da considerare è quello di Gamesense, il programma di gioco responsabile introdotto dalla provincia di British Columbia in Canada e adottato anche nello stato di Massachusetts negli Stati Uniti. Il concetto centrale di Gamesense è quello di un’educazione del giocatore che, se attrezzato con una migliore comprensione di probabilità, volatilità, ritorno al giocatore (Rtp), e su molte altre caratteristiche del funzionamento del gioco d’azzardo, potrebbe controllare meglio il gioco e condurlo in maniera più sana e responsabile. L’educazione di Gamesense viene effettuata tramite i suoi rappresentanti presenti nelle strutture e punti vendita come casinò o negozi di scommesse. Questi rappresentanti si spostano nel locale
La sostenibilità nel design LA PROGETTAZIONE DI UN GIOCO E DI UNA LOCATION POSSONO SVOLGERE UN RUOLO CRUCIALE IN TERMINI DI GIOCO RESPONSABILE E, QUINDI, DI SALVAGUARDIA DEGLI INVESTIMENTI DEGLI OPERATORI A LUNGO TERMINE a cura di Ewa Bakun
essendo disponibili a tutti o spesso stazionano nei punti di informazione di Gamesense. Si tratta in particolare di punti fisici ed è una prova di come il gioco responsabile abbia una sua rappresentazione fisica e faccia parte del design delle sedi in cui si gioca d’azzardo. I centri di Gamesense sono aperti per segnalare ospitalità e accesso a tutti e per promuovere il gioco responsabile e la prevenzione del possibile danno. Ma un altro utilizzo sempre nell’ambito del gioco responsabile, è quello dell’autoesclusione o dei problemi più gravi di dipendenza dal gioco che richiedono un trattamento più sensibile e anche degli spazi più privati. E quindi il dibattito più attuale diventa oggi quello di trovare un equilibrio nel design che possa soddisfare i vari bisogni della interazione con il consumatore: quello di un’educazione più ampia e il più possibile accessibile ai consumatori e quella di prevenzione e reazione nel privato, senza però il rischio di stigmatizzazione. La cura del consumatore influenza l’offerta del gioco stesso più che il design fisico. Ed è simile a quello che riguarda il design stesso del gioco, sia quello terrestre che online, con gli strumenti che permettono di prendere una pausa durante il gioco, di stabilire i limiti di tempo o di spesa all’iEwa Bakun | Direttore delle strategie sui connizio del gioco oppure tenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel di segnalare la spesa o gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event diduramento straordinari e rector focalizzati sul gaming e di programdi rischio per il giocatore. me manager.
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Questi strumenti non interferiscono nell’estetica del gioco, nelle meccaniche oppure nella matematica e sono basati sulla ricerca sugli indicatori di danno, spesso introdotti dagli operatori, a volte richiesti nei regolamenti. Nel 2019 il regolatore britannico, la Gambling Commission, ha creato dei gruppi di lavoro focalizzati su vari temi: tra questi uno era dedicato infatti al design del gioco. Il risultato di questo lavoro in cui hanno partecipato sia gli operatori che i fornitori dei giochi è stato il divieto di Ldw (Losses disguised as wins o “perdite mascherate da vincite”) e di giri gratuiti automatici (“auto-spins”). In risposta, l’associazione del settore, Betting and Gambling Council, ha introdotto un codice di condotta dedicato proprio al design dell’offerta del gioco che approfondisce i dettagli dell’adozione di queste misure. L’impatto dei regolamenti sul disegno del gioco si è fatto più vedere in Germania, dove il limite di 1 euro sulle slot, il tempo minimo di 5 secondi di velocità di un giro e le imposte del 5.3 percento sul fatturato (turnover) hanno ridotto il ritorno al giocatore (Rtp) al di sotto del 95 percento. Con la riduzione dell’indice Rtp, i fornitori di giochi come G Games, devono interferire perché le slot rimangano attraenti agli occhi del consumatore. Ne parla Helen Walton di G Games Qui l’intervista in un’intervista filmata da di Ice365.com a Helen Walton ice365.com, dimostrando il concetto dei re-spins che rendono il gioco ugualmente divertente con il Rtp all’88 percento. Il futuro dimostrerà se i regolatori cominceranno a prendere delle misure più punitive che interferiranno anche nel disegno del gioco offerto al consumatore, anche se le progressive restrizioni in altre aree delineano un trend. Il cambiamento della struttura di gioco al suo cuore e il design mette comunque la profittabilità del settore al rischio, ma lo spingerà anche a un approccio innovativo in cui la cura del consumatore deve rimanere centrale per renderlo sostenibile e a prova di futuro. www.gioconews.it
Cover story
PLAY’N GO
ASPETTATIVE ALLE STELLE PER L’ITALIA Vera Motto, nuova responsabile vendite dell’Europa del Sud e Latam, traccia un bilancio della crescita dei casinò online in Italia, dell’approccio al mercato della software house e dei suoi primi mesi di lavoro con il team
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mercato dei casinò online in Italia non è mai stato così eccitante. Se si guardano i numeri questo è il settore trainante della crescita per l’intera industria del gioco del Belpaese”. Esordisce così Vera Motto, nuova responsabile vendite dell’Europa del Sud e Latam di Play’n GO, nel tracciare un bilancio dei suoi premi mesi di lavoro alla software house svedese. Decisamente positivo, stando alle cifre. “L’anno scorso il 53 percento delle entrate lorde totali (Ggr - gross gaming revenues, Ndr) di gioco online proveniva da casinò e slot contro il 40 percento delle scommesse sportive. Le entrate dei casinò online sono aumentate lo scorso anno per l’ottavo anno consecutivo”, sottolinea. Allo stesso tempo la pandemia ha modificato in modo significativo la composizione del mercato. “Rispetto ad altri mercati europei gli italiani hanno storicamente preferito le scommesse retail rispetto a quelle online. Gli ultimi due anni hanno davvero accelerato la crescita online ed è improbabile che questa tendenza si inverta anche se il mondo tornasse alla normalità. Naturalmente è importante offrire un’esperienza che soddisfi le aspettative di questi giocatori che sono passati dal retail all’online. Ciò significa comunicazione personale, gratificazione della fedeltà e fornitura di un flusso costante di nuovi contenuti per il loro divertimento. È sicuramente una sfida ma la nostra industria si è fatta avanti in modo davvero impressioVera M o tto nante”, dice ancora Motto. 062022
“Per questo l’Italia è un mercato così importante. È relativamente maturo e abbiamo gestito responsabilmente le nuove normative e le restrizioni pubblicitarie. Ma c’è ancora una crescita da trovare per coloro che con approcci innovativi e creativi offrono un’esperienza di livello mondiale ai propri clienti. Questo è ciò su cui ci stiamo concentrando a Play’n GO. I grandi contenuti non sono mai stati così importanti. Play’n GO è attiva dal 2018 in Italia, che è diventata un mercato davvero importante per noi in questo periodo. Ora stiamo lavorando con alcuni dei più grandi operatori qui, tra cui Microgame, Starcasino e 888. Abbiamo scoperto che lavorare a stretto contatto con i nostri partner operatori e concentrarsi davvero sui contenuti è l’unico modo per prosperare in Italia. Se si guarda al mercato, è relativamente ristretto non solo in termini di pubblicità, ma anche di promozioni che gli operatori possono offrire ai loro giocatori. Ciò significa che l’esperienza del giocatore reale diventa il campo di battaglia chiave e i grandi giochi sono al centro di questo. È una tendenza che accelererà solo man mano che il mercato continuerà a maturare”. La responsabile vendite dell’Europa del Sud e Latam di Play’n GO quindi rimarca: “Molti dei nostri giochi hanno dimostrato di avere prestazioni elevate in Italia e questo perché offrono una profondità di giocabilità con cui la maggior parte dei titoli sul mercato non può competere. Non stiamo cercando di sfruttare la meccanica aggressiva; preferiamo costruire titoli di qualità che resistano alla prova del tempo. Molti dei nostri giochi sono rapidamente emersi come tra i più popolari in Italia, tra cui la nostra serie Dead (Book of dead, Legacy of dead) e Rise of
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PLAY’N GO
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Sono passati solo pochi mesi ma ho già avuto la fortuna di lavorare al fianco di alcuni fantastici nuovi colleghi in azienda. C’è una forte cultura qui di voler sempre trovare soluzioni innovative e creative ai problemi. Funziona in tutta l’azienda e penso che spieghi il successo di Play’n GO perché tutti qui cercano costantemente di migliorare. In qualità di responsabile delle vendite, ciò che è davvero piacevole vedere è quanto Play’n GO sia impegnata nei confronti sia dei partner che nella creazione di un’industria sostenibile. Capiscono che quando i loro partner prosperano lo fanno anche loro. È una filosofia semplice ma che rende il mio lavoro molto più avvincente. Stiamo cercando di costruire collaborazioni autentiche piuttosto che firmare accordi commerciali di base. È un approccio molto più gratificante. Con la nostra forte attenzione ai mercati regolamentati credo che siamo in una posizione unica per offrire il tipo di contenuto necessario affinché la nostra industria continui a crescere, in particolare in mercati come l’Italia. Sono entusiasta di vedere cosa verrà dopo, sia per i giochi italiani che per Play’n GO. Non fraintendetemi, ci sono alcune serie sfide da affrontare. Per gli operatori in Italia la crescita non è una cosa su cui si può fare affidamento per sempre, va guadagnata. Ho sempre detto che i casinò online non sono solo in competizione tra loro, ma anche con le infinite altre opzioni di intrattenimento disponibili per le persone in questi giorni. Ecco perché il contenuto è così importante; in fin dei conti, se la nostra esperienza utente non può competere con TikTok, Netflix o l’ultimo grande gioco per PS5, il casinò online non avrà un futuro brillante. In mercati maturi come l’Italia le aspettative e la concorrenza sono alle stelle, eppure dobbiamo affrontare sfide uniche sotto forma di regolamentazione. Per noi di Play’n GO la soluzione è semplice: continuare a fornire i tipi di gioco che fanno desiderare alle persone di tornare. Lo facciamo nel lungo termine e abbiamo costruito le dimensioni e le competenze per poter investire nella creazione della prossima generazione di contenuti. Ciò significa continuare a sviluppare Ip creative innovando in tutto, dalle meccaniche di gioco alla grafica, all’interfaccia utente. Visita il sito e scopri tutte le Se rimaniamo fermi, perderemo ternovità reno. Non è un’opzione per noi o per i nostri partner operatori, in Italia o in qualsiasi altro importante mercato regolamentato. Sono così felice di essere entrata a far parte di un team che lo capisce e non vedo l’ora di condividere ciò che verrà dopo”. 31
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)
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ASP E T TAT I VE ALL E STE L L E P E R L’I TAL I A
Olympus. Analizziamo costantemente il mercato italiano e ascoltiamo i giocatori per continuare a creare giochi che soddisfino le aspettative in tutto il Paese. Ci concentriamo sul portare in Italia contenuti di livello mondiale che sappiamo incontreranno il favore dei giocatori. Un esempio recente è il nostro nuovo titolo, Rocco Gallo. Il gioco è effettivamente ambientato in un piccolo villaggio italiano, quindi ci aspettiamo che abbia un grande successo nel Paese. Presenta un arrogante galletto, Rocco Gallo, che difende i suoi pulcini in una fattoria da un’astuta volpe, Vinne Volpe; può suonare un po’ strano, ma la nostra ricerca ha dimostrato che i titoli a tema fattoria e animali sono particolarmente performanti in Italia. Il gioco è di altissima qualità, con un’enorme quantità di lavoro sia nella grafica che nel suono. Abbiamo creato uno stile cartone animato fresco e divertente che consente davvero alla narrativa di trasparire mentre il gioco procede. In termini di meccanica della slot stessa si tratta di un titolo a cinque rulli e 20 linee di vincita, con un motore di pagamento davvero innovativo che si sviluppa man mano che i due personaggi principali raggiungono i loro obiettivi. È anche un titolo ad alta volatilità che amplifica davvero l’azione. Lo abbiamo anche reso ricco di bonus e funzionalità, inclusi jolly e scatter. Siamo molto orgogliosi del gioco bonus premio istantaneo dove c’è un’opportunità di grandi vincite. Tutto sommato questo è un titolo davvero diverso, che è stato adattato alle esigenze dei giocatori nel mercato italiano e ci aspettiamo che raggiungerà alte prestazioni nei prossimi mesi e anni, una volta che sarà pubblicato a giugno”. Le ultime battute di Motto sono per la sua esperienza a Play’n GO. “Mi sono unita a Play’n GO alcuni mesi fa ed è stato fantastico finora. Mi hanno lanciato direttamente nell’azione e ho già partecipato a eventi, inclusa la Gat Expo in Colombia. Ero entusiasta di unirmi a Play’n GO perché è un’azienda che ammiro da molti anni. Basta solo guardare alla loro crescita in questo periodo, ai fantastici giochi che hanno rilasciato e ai principali partner con cui sono sbarcati per sapere che questo è un business impressionante su una traiettoria ascendente. Sono un grande nome per una ragione e il resto dell’industria spesso cerca ispirazione da loro.
Esteri
Obiettivo qualità OCCHI PUNTATI SUL CANADA, CON SIGMA AMERICAS CHE GUARDA ALLE OPPORTUNITÀ DELL’INDUSTRIA DEL GAMING OLTREOCEANO
di Michela Carboni
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igma Americas sbarca in Canada, dal 6 all’8 giugno a Toronto. Ma quali sono le novità e le caratteristiche principali di questo evento dedicato al gioco? A rispondere è Sophie Crouzet, Coo di Sigma. “Una delle caratteristiche principali è l’Esports Arena. Siamo lieti di portare questo ecosistema da miliardi di dollari nel nostro evento, perché gli esport sono uno dei settori in più rapida crescita in questo momento. Stiamo anche facendo risorgere il popolare Startup Pitch, in cui dieci dei migliori imprenditori e startup nell’industria del gioco competono. I tre giorni della conferenza saranno pieni di panel informativi e di discussioni sui principali aspetti dell’industria del gioco, oltre all’opportunità di networking con un’area espositiva dedicata ai leader del gaming. La notte di Sigma Awards è un’altra caratteristica che riunirà un potente pubblico selezionato tra i migliori protagonisti dell’industria internazionale del gioco e del marketing, per una serata di gala senza eguali”. Quali sono i principali argomenti che verranno affrontati? “La conferenza si concentrerà sullo sfruttamento della naturale sinergia tra i settori emergenti della tecnologia e del gioco, in un’industria che sta vivendo una rapida crescita a seguito delle recenti riforme del settore, come la legalizzazione delle scommesse sportive a partita singola in Canada e il lancio del mercato regolamentato dell’iGaming in Ontario. Un altro principale argomento di discussione durante la conferenza è il successivo passaggio storico del disegno di legge C-218, avvenuto il 27 agosto 2021. Ciò vedrà se le dieci province Tutte le canadesi sono in grado di decidere se info qui regolamentare indipendentemente le scommesse ad evento singolo su eventi sportivi professionistici. Inoltre, la regolamentazione del gioco d’azzardo sarà ora gestita dalle singole province piuttosto che dal codice penale del Canada. La misura, che è in discussione da un decennio, fornirà un 062022
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maggiore controllo normativo, protezione dei giocatori, condizioni più eque per gli operatori dell’industria e crescita economica, mentre gli stati canadesi tentano di conquistare il mercato nero nel primo settore regolamentato del Paese”. Quali sono le opportunità in questo mercato? “Sigma Americas quest’anno si svolge nel cuore dinamico del Great White North. A seguito delle nuove restrizioni relative all’iGaming e alle scommesse sportive, l’attività di gioco canadese è in piena espansione. Stanno emergendo nuovi settori e, di conseguenza, nuovi fornitori stanno entrando nel mercato. Il ruolo di Sigma in tutto questo è quello di riunire operatori, fornitori, affiliati, responsabili politici e leader di pensiero di primo piano, creando un evento aziendale di prim’ordine. Il gruppo Sigma è entusiasta di studiare il potenziale illimitato che anche i nuovi mercati hanno da offrire. Anche se non stiamo mettendo piede in Canada solo per organizzare eventi; siamo qui anche per aiutare a sviluppare il settore e promuovere il progresso economico. Di conseguenza stiamo lavorando anche al Sigma College, un corso e-learning gratuito con accredito. L’enorme rete e il gruppo di conoscenze dell’azienda verranno utilizzati per creare una serie di corsi che forniscono una panoramica completo del gioco e delle fiorenti industrie digitali”. In che modo il Covid ha influenzato l’industria del gioco? “Molte persone si sono rivolte al gioco per piacere, fuga e per trovare una comunità quando la pandemia di Covid-19 le ha costrette a trascorrere più tempo a casa. Di conseguenza l’industria del gioco ha dovuto affrontare ostacoli significativi, nonché una domanda e un’interruzione senza precedenti dei clienti. Il business dei videogiochi, che è cresciuto del 23 percento nel 2020 rispetto all’anno precedente, potrebbe essere uno dei maggiori vincitori durante la pandemia. Le industrie del gioco e degli eSport sono tra quelle che hanno subito il peso maggiore del declino del mercato”. Come si può ricominciare? “Sigma Group, come società di eventi, era sul punto di dover smettere di fare ciò che sa fare meglio, ovvero mettere in connessione le persone attraverso i suoi rinomati eventi fisici, ma grazie alla rapida adattabilità del team, l’azienda è stata in grado di passare invece agli eventi online. Sebbene il marchio abbia sfruttato al meglio gli eventi virtuali, niente batte la carica di adrenalina di un evento dal vivo. Dopo il lungo e tortuoso periodo di incertezza della pandemia, siamo lieti di annunciare che i delegati che parteciperanno a questo Summit nelle Americhe potranno ampliare i propri orizzonti non solo nell’industria del gioco che è in continua evoluzione, ma anche nel mondo infinitamente eccitante della tecnologia emergente, attraverso affiliazione Aibc e marketing tramite Affiliate Grand Slam”. www.gioconews.it
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
Normativa
Il distanziometro è incostituzionale? Chiedetelo alla Corte a cura di Geronima Cardia
I DISTANZIOMETRI REGIONALI ESPULSIVI PRESENTANO CHIARI PROFILI DI INCOSTITUZIONALITÀ. A SEGNALARLO QUESTA VOLTA È IL PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE, PROFESSOR ANNIBALE MARINI.
entre il legislatore nazionale predica anche nell’ultima edizione del Def (Documento economia e finanza) l’adozione di un riordino per il comparto, mentre si continua a parlare della Legge delega e dei relativi Decreti legislativi delegati che dovrebbero rappresentare lo strumento tecnico per la sua definizione, mentre le gare continuano a non essere messe a bando per la “Questione Territoriale” e le concessioni e i diritti cadono in estenuanti proroghe tecniche o si avvicinano inesorabilmente alle relative scadenza senza avere certezze sui rispettivi destini, ferma restando l’inevitabile (per lo Stato) ennesima proroga tecnica da riconoscersi anche ex lege (come nel caso dell’orizzonte del 30 giugno per le scommesse) la vita va avanti. La vita va avanti sui territori, su cui vengono negate nuove aperture (da anni praticamente in quasi tutta
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Italia) e vengono minacciate chiusure per l’imminenza dell’entrata in vigore dei distanziometri espulsivi per le realtà preesistenti (come ad esempio nel Lazio e nella provincia di Trento). E la vita va avanti anche nei tribunali in cui sono pendenti ancora tanti, forse troppi, ricorsi sul tema. È di questi giorni la presa di posizione del presidente emerito della Corte Costituzionale, professor Annibale Marini, che mette in luce una serie di aspetti interessanti. Anzi tutto viene identificata una definizione di distanziometro, con ciò intendendo “una misura di prevenzione logistica della dipendenza da gioco da azzardo” prevista da norme regionali (o provinciali) che pongono delle distanze minime di diverse metrature dei punti di gioco “rispetto a luoghi cosiddetti sensibili, frequentati, cioè, da categorie di soggetti che si presumono particolarmente vulnerabili di fronte alla tentazione del gioco d’azzardo”. Nella definizione proposta, il www.gioconews.it
Normativa
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dai punti sensibili, o ve ne siano solo in località remote, irraggiungibili e dunque di fatto inidonee ad ospitare un’attività economica”; (iii) “l’effetto espulsivo si verifica non solo nelle ipotesi in cui si raggiunga una percentuale identica o prossima alla totalità, e dunque al 100 per cento, del territorio della Regione, ma anche laddove si superino soglie più basse ma tali da rendere non attrattiva l’attività economica e da risultare non proporzionate. In mancanza della fissazione di una soglia minima da parte di una legge cornice statale – che pure sarebbe auspicabile – non potrà che essere la Corte costituzionale a valutare se la percentuale di esclusione debba considerarsi ragionevole, tenendo conto dell’istruttoria e delle valutazioni effettuate dai diversi legislatori regionali dei rispettivi fattori geografici e sociali, come ad esempio dell’orografia del proprio territorio. È evidente, infatti, che anche una percentuale, ad esempio, del 75 per cento in alcune Regioni prevalentemente montuose possa risultare del tutto inadeguata, e dunque di dubbia legittimità costituzionale, essendo una larga parte del territorio non utilizzabile per qualsiasi attività economica”. In altre parole, sembrerebbe emergere dalle definizioni proposte che il concetto di effetto espulsivo, per essere identificato, non presuppone
La vita va avanti sui territori, su cui vengono negate nuove aperture (da anni praticamente in quasi tutta Italia) e vengono minacciate chiusure per l’imminenza dell’entrata in vigore dei distanziometri espulsivi per le realtà preesistenti. E la vita va avanti anche nei tribunali in cui sono pendenti ancora tanti, forse troppi, ricorsi sul tema.
necessariamente la necessità della certificazione di un divieto assoluto del 100 percento, dovendosi piuttosto operare una valutazione sostanzialistica il cui giudizio definitivo spetterebbe, in ultima analisi, alla Corte Costituzionale. Sotto il profilo della non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale “con riferimento all’articolo 41 della Costituzione, che tutela la libertà di iniziativa economica privata” viene precisato che un distanziometro “rischia di porsi in contrasto con la libertà di iniziativa economica dei privati, vincolandola in modo incongruo e sproporzionato, laddove individui un numero così eccessivo di punti sensibili o distanze minime così elevate da vietare integralmente o quasi l’esercizio sul territorio di un’attività economica lecita autorizzata dallo Stato. Ciò si verifica allorquando la disposizione – piuttosto che limitarsi, come dovrebbe, al contingentamento (…) > www.gioconews.it
IL DISTANZIOMETRO È INCOSTITUZIONALE? CHIEDETELO ALLA CORTE
concetto di presunzione di frequentazione è rilevante in quanto sembrerebbe sottendere la necessità di una verifica in concreto anche dell’effettiva natura sensibile della veramente numerosa varietà di tipologie di luoghi sensibili. Ad ogni buon conto detti luoghi vengono definiti, più in generale, “luoghi dove si radunano soggetti ritenuti psicologicamente più esposti all’illusione di conseguire vincite e facili guadagni e, dunque, al rischio di cadere vittime della dipendenza da gioco d’azzardo”. Successivamente viene chiarito, da un lato, che “La disciplina del gioco lecito, in generale, e la disciplina del c.d. distanziometro, in particolare, sono state più volte oggetto di pronunce da parte della Corte Costituzionale” e, dall’altro, che le “pronunce, tuttavia, sono limitate al versante del riparto di competenza normativa tra Stato e Regioni e non si estendono al contenuto della regolamentazione concretamente adottata, sul quale la Corte non si è ancora pronunciata”. Sotto quest’ultimo aspetto, viene messo in evidenza che “la questione (…) era stata sollevata dalle parti private nel giudizio concluso con la sentenza n. 108/2017. Si legge, infatti, nella richiamata decisione che le parti private assumono che la disposizione della legge regionale impugnata, “per come è congegnata, più che tutelare le fasce deboli della popolazione rispetto al rischio della ludopatia, produrrebbe un vero e proprio effetto espulsivo del gioco d’azzardo lecito dal territorio regionale. La distanza minima prevista (cinquecento metri per il percorso pedonale più breve) e l’ampiezza del catalogo dei luoghi ritenuti sensibili renderebbero, infatti – secondo le stesse parti private – praticamente impossibile installare sale da gioco nella quasi totalità dei comuni della Puglia, compreso il suo capoluogo”. La stessa, tuttavia, è stata dichiarata inammissibile dalla Corte in quanto esulava dal thema decidendum, “non essendo la Corte chiamata a verificare la conformità della norma impugnata a parametri diversi da quelli attinenti a profili di competenza”. Una volta chiarito che il tema dell’applicazione in concreto dei distanziometri regionali non risulta ad oggi ancora valutato dalla Corte Costituzionale (e, diciamo noi, forse sarebbe giunto il momento di farlo), si propone la definizione del problema del cosiddetto effetto espulsivo con il quale in concreto, appunto, ci si trova costretti a confrontarsi in applicazione delle norme regionali e provinciali richiamate. In particolare, al riguardo nell’opinione rilasciata si propongono le seguenti argomentazioni, tutte rilevanti per le specificità da cui sono caratterizzate; (i) “Per “effetto espulsivo” si intende l’effetto per il quale l’astratta previsione di un limite minimo di distanza fra i locali che ospitano apparecchi da gioco e luoghi sensibili si trasforma, all’atto della concreta applicazione, in qualcosa d’altro, cioè nel divieto radicale di mantenere o aprire esercizi con apparecchi da gioco”; (ii) “ben potrebbe accadere che in concreto – anche in considerazione delle limitazioni imposte dalla disciplina urbanistica in vigore – non vi sia alcuna zona idonea per installare gli apparecchi sufficientemente distante
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viene chiarito che “un ulteriore possibile profilo di illegittimità costituzionale sembrerebbe emergere con riferimento al principio di razionalità e ragionevolezza di cui all’art. 3 Cost. in rapporto all’art. 32 Cost.”. In particolare, viene ricordato che una norma non può finire per porsi contro lo scopo che si prefigge (come precisato nel precedente ivi richiamato della sentenza n. 43/1997), e che quindi: (i) “una legge regionale introduttiva di un distanziometro così limitativo da generare un pressoché assoluto divieto di mantenere o aprire esercizi con apparecchi da gioco rischierebbe di produrre risultati analoghi a quelli di un provvedimento proibizionistico che – oltre a frustrare le posizioni giuridiche degli operatori economici del settosul territorio – introduca previsioni così limitative da non re – rischierebbe di produrre un effetto contrario a quello individuare, in concreto, alcuna zona idonea all’installa- che il Legislatore ha inteso perseguire, così vanificando la zione degli apparecchi sufficientemente distante dai punti ratio stessa della limitazione”; (ii) “L’introduzione di un sensibili, ovvero zone remote, irraggiungibili e dunque numero eccessivo di punti sensibili o di distanze minime inidonee ad ospitare un’attività economica”. In definitiva, troppo elevate in una realtà territoriale circoscritta rischia si legge, un provvedimento sostanzialmente proibizio- di impedire, in concreto, la presenza di apparecchi ludici nistico “da un lato, sarebbe integralmente ablativo delle all’interno di centri abitati e persino delle periferie, limiposizioni giuridiche degli operatori economici del settore tando le zone idonee al loro posizionamento a pochissime e, dall’altro, danneggerebbe gli stessi utenti del gioco, nel- aree ancor più periferiche”; (iii) “Il rischio concreto è quello la fruizione di un’attività pienamente lecita. Un simi- che, invece che conseguire un intento anti ludopatico, si le risultato non potrebbe dirsi giustificato neppure dalla creino delle zone poco controllate, appartate e nascoste al presenza di un altro interesse costituzionalmente tutelato, pubblico, in cui vi è il rischio che proliferino fenomeni criquale la tutela della salute, poiché la norma costituzionale minosi in grado di incidere negativamente sulla sicurezza parla esplicitamente di limiti e implicitamente di bilan- e sull’ordine pubblico”. ciamento di interessi, non già di completa (o quasi) interAlla luce di quanto sopra, i distanziometri regionali dizione della libertà di iniziativa economica”. Vengono e provinciali ben potrebbero essere rimessi all’attenpoi richiamati “i principi di uguaglianza e ragionevolez- zione della Corte Costituzionale, laddove vengano in za sanciti dall’art. 3 Cost., in rapporto all’art. 41 Cost.” effetti riconosciute anche solo non manifestamente mettendo in evidenza che “scelte discrezionali, che per infondate le questioni di legittimità richiamate, rinla delicatezza dei temi trattati dovrebbero essere adotta- venendo i presupposti in verificabili riguardo ai tanti te nel bilanciamento dei diversi interessi, vengano invece casi concreti proposti. E ciò anche laddove ad esempio utilizzate in maniera propagandistica, al fine di ottenere il divieto sia del 99 percento e non del 100 percento. più o meno consensi”. Anche laddove il divieto sia la risultante dell’applicaSuccessivamente viene messo in rilievo il possibile zione del combinato disposto delle distanze e degli “contrasto con l’art. 117, comma 1, della Costituzione, in altri divieti urbanistici comunque esistenti. Anche relazione all’articolo 1, del 1° protocollo addizionale alla laddove emerga che nel corso del tempo un distanzioCedu (Protezione della proprietà) e agli artt. 16 (Libertà metro regionale abbia comunque consentito l’apertura di impresa) e 17 (Diritto di proprietà) della Carta dei di una manciata di punti di gioco in zone concentrate Diritti fondamentali dell’Unione europea” laddove la le- e periferiche. Anche, dunque, laddove vi sia la giusta gislazione regionale finisce per avere un impatto sulle consapevolezza che i parametri urbanistici del distanrealtà preesistenti, di fatto “generando un effetto sostan- ziometro siano in generale troppo stringenti per ragzialmente espropriativo”. giungere lo scopo di diradare l’offerta pubblica e siano Ma tra le norme costituzionali richiamate, spicca in invece tali da aprire le porte all’offerta illegale, tali da conclusione quella relativa alla tutela della salute, ove relegare gli utenti problematici e patologici ai margini e nei tanto ambiti nascondigli, tali da sottoporre ai numerosi utenti razionali delle periferie una non omogenea concentrazione di offerta. Anche quando, Geronimo Cardia dunque, i distanziometri regionali o provinciali preAvvocato cassazionista, dottore commercialista sentino parametri urbanistici anche solo ad occhio e revisore contabile spropositati idonei a rendere gli stessi contro lo scopo Studio Cardia per il quale invece sono concepiti. Altrimenti a rimetwww.gclegal.It terci, come al solito, sono le persone. 062022
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Slot/Vlt
La nuova normalità di slot e Vlt APPENA USCITI DALL’EMERGENZA SANITARIA GIOCO NEWS PROPONE UN’ANALISI DEI DATI DI RACCOLTA E SPESA SUGLI APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO CHE DELINEANO NUOVE ABITUDINI DI CONSUMO E, FORSE, UN NUOVO MERCATO di Alessio Crisantemi
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he impatto ha avuto la pandemia sul settore del gioco pubblico “terrestre”? Una domanda, questa, che in molti – dentro e fuori al settore – si pongono ormai da diversi mesi, proponendo risposte parziali, ma che trova solo ora, forse, le risposte più interessanti, chiare e concrete. Ora che si è usciti (finalmente!) dall’emergenza e che sono svanite anche le ultime restrizioni nei locali di gioco, diventa strategico, per gli addetti ai lavori, valutare l’impatto reale della pandemia sulla raccolta e, forse ancora più interessante, sulla spesa dei giocatori, perché ciò coincide col valutare il comportamento dei giocatori. Con particolare riguardo per il segmento degli apparecchi da intrattenimento. Ricavandone pertanto la nuova direzione che potrà e dovrà assumere il mercato, per assecondare questo cambiamento di abitudini e consumi e provare a mantenere o recuperare la propria clientela. Abbiamo quindi tentato questo esercizio di analisi, attraverso la redazione di Gioco News, raccogliendo i dati dai principali concessionari di rete attivi sul settore del gaming italiano relativi ai primi cinque mesi del 2022, confrontandoli con l’ultimo anno di regime, rappresentato dal 2019, non potendo ritenere significativi i due anni successivi poiché inevitabilmente (e fortemente) condizionati dalla pandemia e, in particolare, dai provvedimenti di lockdown che hanno imposto la chiusura dei locali o comunque la minore operatività di tutte le sedi. Ebbene, valutando le variazioni mensili rispetto al 2019, ciò che emerge è un duplice scenario, con andamenti diversi, tra Awp e Vlt. Nel primo caso, che Variazioni mensili rete apparecchi 2022 vs 2019
AWP gennaio Raccolta (€/000) -30% Spesa (€/000) ) -18,4%
febbraio
marzo
aprile maggio 1-15
-25,1% -27,5% -26,9% -13,3% -17,9% -18%
-24,2% -15,7%
gennaio febbraio marzo aprile maggio 1-15 VLT Raccolta (€/000) -38,7% -35,4% 37,6% -34% -30,3% -26% -20,3% -22,5% -18,6% -13,6% Spesa (€/000) (Fonte: Elaborazioni Gioco News su dati raccolti dai principali concessionari di rete italiani)
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interessa più da vicino i pubblici esercizi, al netto di un andamento mensile non proprio regolare, il calo della spesa nei confronti del periodo pre-pandemia sembra ormai consolidato intorno al -18 percento, mentre la riduzione della raccolta regista una media di circa il -27 percento. Anche se la lieve ripresa di inizio maggio potrebbe far sperare in un contenimento della riduzione che nei mesi successivi, se confermato, potrebbe far abbassare la media annuale attorno al -24 percento, che rimane tuttavia una perdita in doppia cifra e neppure poco significativa. Le Vlt invece mostrano un andamento sì critico, come già emerso nei mesi precedenti, ma comunque in fase di recupero, in miglioramento su base sequenziale. Con un particolare balzo in avanti nella prima quindicina di maggio, che si spiega probabilmente con la rimozione dell’obbligo del green pass per accedere negli esercizi. Non a caso, infatti, il boost di questo periodo risulta più evidente nelle Vlt che nelle Awp, ovvero nei terminali che si trovano in ambienti dedicati e non generalisti, dove l’accesso è esclusivo e controllato: quindi impossibile sottrarsi alla verifica del green pass, finché obbligatorio. Come noto, la differenza delle variazioni tra Awp e Vlt, che vede il calo segnato dalle Vlt molto più marcato rispetto agli apparecchi “da bar”, dipende dall’introduzione della tessera sanitaria e dalla cosiddetta “win tax”, che si sono susseguite tra l’1 ed il 15 gennaio 2020, e che hanno svolto quindi un ruolo aggiuntivo rispetto a quello della pandemia, andando a compromettere ulteriormente le giocate. Guardando la spesa dei giocatori sui videoterminali a gennaio 2022, la riduzione rispetto all’anno di riferimento è del -26 percento (con la raccolta che scende addirittura a -38,7 percento nello stesso periodo) mentre nei mesi successivi il recupero è significativo, contenendo la perdita attorno al -20 percento, fino ad arrivare a un -18,6 percento ad aprile. E al dato – inizialmente ottimo – di maggio, quando la spesa nella prima metà del mese scenda addirittura sotto al -14 percento rispetto al 2019. Un dato, questo, che se confermato potrebbe sancire la ripartenza del segmento, anche se la raccolta è ancora in negativo di oltre il -30 percento. E, soprattutto, tenendo conto che i mesi estivi in arrivo rappresentano notoriamente quelli di minore raccolta per gli apparecchi, che stavolta neppure il Natale riuscirà a compensare nelle statistiche medie, tenendo conto di un andamento troppo compromesso nella prima parte dell’anno. Questa, dunque, sembra essere la “nuova normalità” del gioco pubblico di cui si parlava nei mesi precedenti: o, almeno, quella degli apparecchi da intrattenimento, che comunque continuano a rappresentare la componente più significativa della filiera. Ragion per cui questo tipo di analisi dovrà portare a delle riflessioni, di carattere generale, da parte di tutti. Anche in vista del rinnovo delle gare per il rilascio delle concessioni che dovranno essere bandite il prossimo anno.
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FISCO E SLOT
I
corrispettivi trattenuti dai punti di raccolta per le prestazioni relative all’esercizio del lotto, delle lotterie, dei giochi di abilità e dei concorsi pronostici nonché per la raccolta delle giocate realizzata per conto del bookmaker titolare di concessione italiana sono esenti da Iva. Tali commissioni, conseguentemente, sono escluse da qualsiasi obbligo di certificazione, compresi quelli di fatturazione elettronica e trasmissione telematica, fermo restando l’obbligo di annotazione nel registro dei corrispettivi. Questi, in sintesi, i principi resi dall’Agenzia delle entrate con la risposta a interpello n. 242 del 3 maggio 2022. LA FATTISPECIE La risposta è stata originata dall’istanza di un bookmaker autorizzato operante nel settore delle scommesse sportive e dei giochi di abilità e di sorte, sia online sia attraverso la sua rete terrestre. L’istante, in particolare, ha chiesto chiarimenti sul regime Iva applicabile ai corrispettivi riconosciuti ai Punti di Raccolta per il servizio di raccolta fisica e, in particolare, di precisare se detti corrispettivi rientrano nei casi di esonero dall’obbligo di emissione della fattura e dall’obbligo di certificazione previsto dall’articolo 2, comma 1, lettera h), del Dpr n. 696/1996, e, quindi, tra le operazioni esonerate dall’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate, come previsto dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 10 maggio 2019.
GLI AUTORI
LA RISPOSTA N. 242 DEL 3 MAGGIO 2022 L’Amministrazione finanziaria ha premesso, in primo luogo, che l’art. 10, comma 1, n. 6) e 7) del
LA RETE DI RACCOLTA DI SCOMMESSE AI FINI IVA Secondo l’Agenzia delle entrate sono esenti da Iva i compensi riconosciuti dal bookmaker autorizzato per la raccolta delle giocate a cura di Francesco Scardovi e Giancarlo Marzo
Dpr n. 633/1972, esenta da Iva sia le operazioni relative all’esercizio del lotto, delle lotterie nazionali, dei giochi di abilità e dei concorsi pronostici, comprese le operazioni relative alla raccolta delle giocate, sia quelle relative all’esercizio delle scommesse in occasione di gare, corse, concorsi e competizioni di ogni genere. Precisando, inoltre, che il n. 9) del citato art. 10, estende il regime di esenzione anche per le prestazioni di mandato, media-
zione e intermediazione relative a tali operazioni. Con riferimento agli obblighi di certificazione, dunque, dopo aver evidenziato che l’art. 22 del Dpr n. 633/972 Iva esonera dall’obbligo di emissione della fattura le operazioni individuate dall’art. 10, comma 1, n. 6), l’Agenzia ha escluso la riconducibilità dei compensi in questione tra i corrispettivi i cui dati vanno memorizzati elettronicamente e trasmessi telematicamente all’Agenzia delle entrate ex art. 2, comma 1, Dlgs. n. 127/2015. Tali compensi, dunque, possono essere semplicemente annotati nel registro dei corrispettivi. I corrispettivi delle operazioni relative ai concorsi pronostici e alle scommesse soggetti all’imposta unica di cui al Dlgs. n. 504/1998, e quelle relative ai concorsi pronostici riservati allo Stato, compresa la raccolta delle rispettive giocate operazioni di cui al n. 7) dell’art. 10, già escluse dall’obbligo di fatturazione in forza di quanto disposto dal punto 6) dell’art. 22, sono, altresì, esonerate da qualunque obbligo documentale, dall’art. 2, comma 1, lettera h), Dpr n. 696/1996. Anche questi compensi, dunque, possono solamente essere annotati nel registro dei corrispettivi. IL PRINCIPIO DI DIRITTO Ad eccezione di una specifica richiesta del cliente, le operazioni di cui ai n. 6) e 7) dell’articolo 10 del decreto Iva, sono escluse da qualunque obbligo di certificazione, compresi gli obblighi di fatturazione elettronica e/o memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati, disposti rispettivamente dagli articoli 1 e 2 del Dlgs n. 127 del 2015, fermo restando l’obbligo di annotazione nel registro dei corrispettivi.
Francesco Scardovi
Giancarlo Marzo
Dottore Commercialista
Managing partner
Revisore legale
Studio legale e Tributario Marzo Associati
Partner Studio Scardovi & Giordani
giancarlo.marzo@marzoassociati.it
fscardovi@scardovigiordani.eu
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Scommesse
Sostenibilità e ambientalismo, da etichetta ad azione quotidiana SNAI, AZIENDA LEADER DEL GAMING E DELLE SCOMMESSE D’ITALIA, RACCONTA SHARE 4 GOOD, IL PROGETTO CHE COINVOLGE I DIPENDENTI NEL PERCORSO DEL CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
“La
sostenibilità non è e non deve essere un’etichetta che permette di accedere ai salotti buoni della società ma una struttura di pensiero che parta da un presupposto: qualsiasi nostra azione di oggi, avrà un impatto diretto e profondo sulle generazioni future. Questo ci porta dritti al ‘performative environmentalism’, cioè l’ambientalismo delle azioni quotidiane, un insieme di pratiche individuali che si sommano e si trasformano, quasi senza accorgersene, in tendenze collettive. Non si tratta quindi di pitturare di green le nostre aziende ma di adottare procedure e comportamenti che rendano chiaro e verificabile il nostro impegno e che facendo bene al pianeta possano fare bene anche al nostro business”. Questo è l’approccio alla sostenibilità dell’amministratore delegato di Snaitech Fabio Schiavolin, il faro che guida ogni scelta aziendale in un ambito non più solo legato alla responsabilità sociale di impresa, ma oggi sempre più strategico nella pianificazione e nelle scelte aziendali. Proprio da questa filosofia, nel giugno del 2021, Snaitech ha lanciato Share 4 Good, l’innovativo progetto finalizzato a coinvolgere i dipendenti nel percorso di Corporate Social Responsibility avviato dall’azienda offrendo la possibilità a tutti i collaboratori di segnalare un’iniziativa che ritengono particolarmente interessante e meritevole di sostegno. Share 4 Good ha riscosso un grande successo nel corso della sua prima edizione, per questa ragione Snaitech ha scelto di confermare l’iniziativa annunciandone il rinnovo in questi giorni proprio in occasione della quarta edizione della Snaitech Sustainability Week 2022, un’intera settimana - dal 23 al 27 maggio - dedicata alla comunicazione, informazio062022
ne e confronto con tutti gli stakeholder dell’azienda rispetto ai valori, ai principi etici e al percorso di sostenibilita’ di Snaitech. In particolare, la nuova edizione di Share 4 Good avrà un focus specifico su progetti dedicati a tre temi: empowerment femminile, tutela ambientale e sport come veicolo di inclusione sociale. I quattro vincitori riceveranno un finanziamento da parte di iZilove Foundation, quest’anno raddoppiato rispetto alla prima edizione proprio in virtù del grande apprezzamento riscosso nel 2021. “Condivisione e ascolto: sono queste le due parole che ritengo descrivano al meglio la nostra iniziativa Share 4 Good.La prima è suggerita dallo stesso naming e sta alla base di tutta la nostra attività di Csr vogliamo infatti che le nostre azioni di Corporate Social Responsibility vedano il coinvolgimento e la partecipazione di tutte le persone Snaitech, perché solo così possiamo creare una cultura aziendale radicata e, appunto, condivisa - ha detto Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech -. La seconda è ascolto, perché con questa iniziativa abbiamo voluto invitare tutti i dipendenti a raccontarci cosa li emoziona, cosa suscita la loro empatia e la loro voglia di supportare e aiutare. Abbiamo voluto ascoltare, perché senza ascolto non c’é nessun rapporto, nessun confronto e senza confronto non c’è crescita. Non vediamo quindi l’ora di ascoltare e condividere i progetti e le iniziative di utilità sociale che saranno candidate per questa edizione di Share 4 Good”. Sono stati molti i dipendenti che nella precedente edizione hanno scelto di partecipare con entusiasmo all’iniziativa, proponendo progetti meritevoli di supporto, motivandone naturalmente obiettivi ed efficacia. Le proposte sono poi state raccolte e valutate da una commissione apposita, ma sono stati gli stessi dipendenti a votare tra i loro preferiti determinando i 4 progetti finalisti del 2021: Make-A-Wish Italia Onlus, FightTheStroke, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare e Banco Alimentare Lazio.
(Ca)
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Scommesse
Innovazione e tv, nel betting si può ancora crescere Gli esempi di Sportialiabet e Fantasyteam ci raccontano una bella realtà del verticale delle scommesse sportive dove c’è ancora tanto spazio per salire nelle quote di mercato di Cesare Antonini
F
antasyteam e Sportitaliabet, i due brand diretti dal Ceo Niccolò Caramatti, chiudono la stagione sportiva con il morale alle stelle e si preparano ad affrontare i mesi estivi e la seconda parte del 2022 con grandi aspettative e molte novità in vista. Partiamo da Sportitaliabet, però, che ha raggiunto obiettivi ambiziosissimi proprio verso la fine dei massimi campionati: “È uscito un dato che i più attenti avranno notato ma che non abbiamo più divulgato – esordisce Caramatti – al di là dei numeri diciamo che in quasi due anni, senza peccare di arroganza, i risultati raggiunti sono eccezionali. Abbiamo consolidato una quota di mercato che era impensabile partendo da zero e che non è stata raggiunta da chi è sul mercato da quindici anni. La ricetta vincente? Un’unione di idee, di media e del mondo del gioco una miscela che ha intercettato trasversalmente gli utenti”. Tutti conoscono Sportitalia, il canale tv, ma anche il decreto Dignità. Rimanendo compliance il lavoro è stato pazzesco: “Ci siamo riusciti grazie a un nuovo modo di fare marketing, sfruttando canali che prima erano utilizzati diversamente. Grande merito va anche alla piattaforma di E-Play24 che ha funzionato perfettamente e a una serie di fattori che hanno costruito questo successo . La sicurezza che ci fosse un canale tv al di fuori del gaming e la sua autorevolezza dietro al progetto ha garantito credibilità e solvibilità al tempo stesso. In effetti è stato difficile comunicarlo ma ci siamo riusciti e quando il messaggio è arrivato è stato ben accolto. Pensiamo subito alla fase due del progetto che vedranno media e bookmaker ancora più stretti”. A proposito, ma i canali news dei bookmaker, come stanno andando? “Crediamo bene ma noi – analizza il Ceo Fantasyteam – possiamo contare su contenuti reali e su una redazione tra le migliori d’Italia, vedi il calciomercato che è uno dei punti di riferimento di questo periodo dell’anno. Non dobbiamo far credere nulla e gli utenti seguivano già il canale e i siti online perché la testata è autorevole. E mentre alcuni book si aiutano con queste operazioni per fare branding, a noi non serviva perché il marchio già c’è. Penso che alcuni abbiano fatto un buon lavoro, ma altri non hanno 062022
la stessa credibilità. Serve una redazione giornalistica, una testata vera dietro, il che è un altro lavoro che non si inventa dall’oggi al domani”. Fantasyteam, intanto, cresce: “Il suo tasso di crescita è costante anche se abbiamo dovuto spendere molte risorse sull’altro progetto. Forse il boom iniziale è stato un po’ frenato ma il brand piace molto e le iniziative sono totalmente diversificate per non creare concorrenza interna. Abbiamo una strategia molto valida che sta funzionando e che porteremo avanti con convinzione”. Che estate sarà? “Sarà una stagione un po’ particolare – prosegue Caramatti - senza calcio per due mesi sarà dura per il betting. Tuttavia ma abbiamo una buona base di giochi da casinò e lavoreremo più su quella. Poi sta andando molto bene anche il poker. I dati non sono stati male, anche ad aprile. E maggio è anche meglio con numeri che saranno simili a marzo quando non abbiamo visto un calo sui volumi rispetto all’anno precedente quando il prodotto era cresciuto. Sembra che il gioco si stia mantenendo e sta sentendo poco la stagionalità che già a maggio, nell’era pre Covid-19, avvertiva notevolmente”. Qual è il piano dei prossimi mesi? “Ora sfruttiamo questi mesi per lanciare alla perfezione il campionato. Agosto sarà un mese importante perché la Serie A e i campionati partono molto presto – spiega Caramatti – tuttavia anche se c’è tanto calcio giocato i volumi rimarranno quelli. Settembre, ottobre e fino alla pausa mondiali saranno mesi molto intensi secondo le nostre previsioni”. Impazzano, adesso, le novelty bet, ma servono anche a fare volume o sono solo operazioni di marketing? “Possiamo parlare ad esempio delle quote sul calciomercato: utilizzando le info di Sportitalia abbiamo lavorato per avere delle quote elaborate da noi che cercheremo di unire con dei commenti della redazione giornalistica facendo il primo grosso passaggio di unione di betting e tv, rimanendo sempre nei limiti del Dl Dignità. Può essere un diversivo efficace in attesa dei match veri e propri e hanno un gradimento altissimo”, conclude.
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LE DRITTE DEL MAESTRO
LA
L’AUTORE
Serie A 2021/2022 si è conclusa con la vittoria del Milan che si è aggiudicato il suo 19esimo scudetto della sua storia. All’inizio di stagione su queste pagine avevamo consigliato di puntare sui rossoneri a quota 17 e sul Napoli a quota 13. Le scommesse Antepost sono giocate che alla lunga portano grandi soddisfazioni ma il giocatore (specie in Italia) non ha la mentalità adatta per farle. La maggior parte degli scommettitori italiani, infatti, preferisce una scommessa che termina velocemente per poter rifare una nuova giocata, tipica dei giocatori dei cavalli e degli amanti dei Gratta e vinci. Ricordiamo la griglia di partenza dei bookmakers all’inizio della stagione: la Juventus era favorita alla pari, l’Inter campione uscente veniva offerta a quota 3.30, la terza forza in campo era l’Atalanta quota 7.00. La Roma di Mourinho aveva una quota a doppia cifra, a 10.00, il Napoli sorprendentemente a quota 13.00, il Milan a quota 17.00 e la Lazio a quota 20.00. La scelta di Napoli e Milan era basata su una quota spropositata anche perché la Juventus aveva una quota ingiocabile per una campagna acquisti che aveva poco senso e il ritorno di un allenatore sapeva di “minestra riscaldata” ai più. L’Inter era la più appetibile per i giocatori professionisti, quota interessante per una rosa importante anche con la cessione di Lukaku e Hakimi. L’Atalanta difficilmente avrebbe potuto vincere un campionato italiano, le due romane non erano attrezzate per vincere e per esclusione quindi rimanevano Milan e Napoli.
IL MILAN BATTE IL BANCO E GIOCO NEWS PASSA ALLA CASSA a cura di Gianni Carra
I rossoneri arrivavano dal secondo posto e potevano essere la mina vagante del campionato. Anche per questo l’offerta di partenza a 17.00 era eccessiva, infatti molti bookmakers dopo pochi giorni abbassarono di almeno 5 punti la quota in questione. Il Napoli, invece, arrivava da un’ultima giornata di un campionato dove aveva perso in casa contro il Verona l’entrata in Champions League, ma la squadra recuperava uno dei più forti giocatori del nostro campionato, il centravanti Osimhen. Le due milanesi e il Napoli sono
Gianni Carra | Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www.ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita. 062022
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state le squadre protagoniste del campionato e, alla fine, ha vinto quella che aveva meno credito da parte di tutti gli addetti ai lavori. Per tutti la squadra più forte era l’Inter ma sicuramente molti hanno sottovalutato la forza del Milan che anche senza un vero attaccante e con una fascia destra debole, ha espresso un gioco veloce combinato a una difesa insuperabile. Il campionato italiano da 11 anni vive molte anomalie: non è normale che una squadra abbia vinto 9 campionati consecutivi, non è normale che la Juventus abbia cambiato 4 allenatori in 4 stagioni. In questi anni la Vecchia Signora l’ha fatta da padrona per la mancanza della Milano calcistica con le due squadre meneghine che, nel frattempo, hanno subito fallimenti societari. Berlusconi e Moratti dopo anni hanno lasciato le due società che per anni non hanno potuto fare mercato per i debiti e la mancanza di una proprietà solida. Da 3 anni, però, le squadre milanesi sono tornate a essere competitive e la Juventus non si è rinnovata, e il risultato finale di tutti questi fattori è che le due milanesi sono finalmente arrivate nelle prime due posizioni negli ultimi due campionati. Le scommesse Antepost devono avere i seguenti requisiti: la quota è ovviamente essenziale ma anche le percentuali tecniche devono avere il loro peso. Alcuni bookmakers italiani hanno già messo nei loro palinsesti le quote per la prossima stagione: l’Inter 2.75, Juve e Milan a 3.25 e Napoli a 7.50. Sono quote rischiose perché deve ancora incominciare il calciomercato ma il Napoli a 7.50 è già una quota appetibile. Negli altri campionati hanno vinto le favorite ed anche nella prossima stagione dovrebbero ripetersi. Intanto va sottolineato che incomincia la stagione tennistica e soprattutto lo studio per piazzare le bettate Antepost per la prossima stagione. Ma quest’anno difficilmente troveremo una quota a 17.00 vincente Serie A. www.gioconews.it
Ippica PH. JULIA JOPPIEN , UNSPLASH
Se manca la riforma di Michela Carboni
L E S O C I E T À D I C O R S E S OT TO L I N E A N O L A N E C E S S I T À D I U N I N T E R V E N TO P O L I T I C O D E C I S O S U L S E T TO R E I P P I C O I TA L I A N O , C H E C O N S E N TA U N R I O R D I N O D E L C O M PA R TO E UN SUO RILANCIO
L’ El i o Pau tasso
ippica italiana continua a navigare a vista, in attesa di un deciso intervento che possa risollevarne le sorti. E gli ippodromi nazionali continuano a chiedere alla politica una riforma complessiva. “A livello politico ci aspettiamo che nella stesura della prossima legge di bilancio venga tenuto conto dell’esorbitante aumento dei costi energetici che le nostre azienda stanno subendo. Ci auguriamo che non si pensi più ad un taglio di risorse ma che il nuovo corso avviato dal Mipaaf con la direzione generale ippica ponga in campo 062022
un incremento di risorse necessarie per effettuare un rilancio del settore”, afferma il presidente di Federippodromi, Elio Pautasso. Per Attilio D’Alesio, del Coordinamento Ippodromi, “la situazione dell’Ippica nazionale è ancora molto grave anche se la politica e il ministero delle Politiche agricole stanno lavorando per tentare di giungere ad una profonda riforma del settore. Recentemente abbiamo avuto una audizione in commissione Agricoltura del Senato, dove è in discussione un disegno di legge per l’istituzione di una agenzia dedicata alla gestione del settore (si tratta del testo presentato da Fdi, ‘Istituzione dell’agenzia autonoma per la promozione, lo sviluppo e la tutela dell’ippica nazionale e di-
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DDL IPPICOLTURA, IL NULLA OSTA DELLA COMMISSIONE POLITICHE DELL’UE Il disegno di legge “Disciplina dell’ippicoltura e delega al Governo per l’adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore”, firmato da Maria Cristina Gadda (Italia Viva), è finito sotto la lente della commissione Politiche dell’Unione europea della Camera. Qui la relatrice Francesca Galizia (M5S), ha sottolineato che “la relazione introduttiva al testo originario del provvedimento evidenzia che la legislazione vigente legata al comparto degli equidi è penalizzata da
una grande frammentazione, per cui risulta disomogenea per quanto concerne gli ambiti fiscale, previdenziale, urbanistico, ambientale e amministrativo. Tale disomogeneità crea, nella prassi, profili di incertezza agli operatori del settore che si trovano a dover risolvere difficoltà di inquadramento della loro attività, come, ad esempio, le associazioni sportive dilettantistiche e le aziende agrituristiche che gestiscono attività di turismo equestre, o a dovere osservare nor-
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me in materia di gestione dei rifiuti che non tengono conto delle specificità del settore operativo in esame. Per i profili di competenza, ricorda che la legislazione europea è intervenuta sul settore attraverso norme in materia veterinaria, zootecnica, di controllo e di partecipazione ai concorsi ippici”. In conclusione, considerati i limitati profili di competenza della Commissione, accettando la proposta della relatrice, è stato espresso un parere di nulla osta.
Conti, quindi speriamo di poter fatturare il primo 50 percento delle sovvenzioni entro fine giugno. Ad oggi gli ippodromi non hanno ricevuto alcun corrispettivo. La cosa positiva è che il taglio previsto nella Finanziaria 2021, di oltre 6 milioni di euro ai finanziamenti agli ippodromi, è stato ‘recuperato’ dal ministero ed il finanziamento annuo è tornato ad esAtt i l i o D ’A l es i o sere di 46,5 milioni, come era lo scorso anno. Siamo, purtroppo, ancora molto preoccupati perché in Finanziaria quel taglio era previsto anche per il 2023. Ci auguriamo quindi che il ministero ci convochi presto per iniziare a discutere del contratto 2023, che dovrà necessariamente essere molto innovativo rispetto al passato e che dovrà tenere conto di molte novità, come ad esempio gli aumenti dei costi dell’energia elettrica, del gas e dei servizi essenziali per lo svolgimento delle corse dei cavalli”. Sul fronte dei pagamenti la situazione non è più rosea. “I pagamenti che ci riguardano – aggiunge Pautasso - sono collegati all’Iter prima citato. Sono quindi in leggero ritardo, ma speriamo vengano regolarizzati nei prossimi 30 giorni. Per quanto riguarda invece il pagamento dei premi alle scuderie e ai professionisti, noi restiamo a disposizione del ministero per ogni eventuale necessità, ma per il momento nulla ci è stato chiesto. Da quanto ha però dichiarato il vertice politico del Mipaaf agli organi di stampa, sembra che sia in via di conclusione una procedura di pagamento molto più veloce e snella dell’attuale”. Anche D’Alesio mette in evidenza come “i pagamenti dei premi sono ancora in grave ritardo ed al momento l’idea del sottosegretario Battistoni di far pagare i premi agli ippodromi non si è concretizzata. Ci auguriamo di avere prestissimo una direzione dell’Ippica al ministero e che entro la fine dell’anno il Parlamento adotti una legge per l’istituzione di una agenzia dedicata alla gestione del settore, finanziata da una percentuale dello 0,5 percento sul movimento complessivo delle scommesse P i e r l u i g i D ’A n g e l o sportive”.
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S E MA NCA L A RIFO RM A
sposizioni per la riforma del settore ippico’, Ndr), che ci auguriamo venga presto costituita e, nel frattempo, aspettiamo la costituzione della direzione dell’ippica al Mipaaf, sulla quale si sta molto impegnando il sottosegretario Francesco Battistoni. La costituzione della direzione dell’ippica al Mipaaf sarebbe un primo passo importante, in attesa della costituenda agenzia che ci auguriamo possa essere realizzata entro la fine dell’anno. L’ippica nazionale ha urgentissimo bisogno di una profonda e radicale riforma”. Secondo Pierluigi D’Angelo, presidente di Ippodromi Partenopei, società che gestisce l’ippodromo di Agnano, “il ministero delle Politiche agricole e il sottosegretario Battistoni, si stanno impegnando per risolvere le annose problematiche del settore ippico. Anche l’attuale stabilità di Governo sta dando nuova linfa vitale per la saldezza del settore. I continui cambi di Governo del passato non ci hanno aiutato. Mi auguro che presto si concretizzino le varie azioni sul settore, come l’istituzione di un’agenzia per la promozione ippica e la costituzione di una direzione dell’ippica in seno al Mipaaf. Auspico, anche, l’arrivo dei pagamenti dei primi sei mesi per gli ippodromi. Spero, poi, che ci sia una nuova e forte promozione del comparto e un rilancio delle scommesse ippiche, azioni che possano ridare vitalità agli impianti. Inotre andrebbe rivista l’attuale convenzione ippodromi, che mortifica gli impianti che offrono più servizi”. Ma qual è la condizione in cui versano gli ippodromi italiani? “La situazione degli ippodromi – afferma Pautasso - è drammatica considerando che i costi di energia e gas sono più che raddoppiati e, soprattutto, che chi ha i cavalli presenti nei centri di allenamento sta avendo delle serie difficoltà di continuità aziendale. Sia il ministero che gli enti locali devono porre la dovuta attenzione su questi argomenti. I rapporti con il ministero in questo momento sono di massima collaborazione e stiamo concludendo l’iter amministrativo per il rapporto contrattuale anno 2022”. Secondo D’Alesio “in questi giorni sono stati sottoscritti gli accordi sostitutivi per la gestione degli ippodromi per l’anno in corso ed il decreto direttoriale delle sovvenzioni è stato registrato dalla Corte dei
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Il futuro dell’amusement Franco Sorte dell’azienda Harding, fondatore del consorzio Fee, analizza la complessa situazione del puro intrattenimento
di Michela Carboni
L’
amusement italiano continua a vivere una situazione di profonda incertezza, dove gli interrogativi per un futuro più florido si fanno via via più pressanti. Gli operatori mettono in luce una situazione non facile per le aziende, con la necessità che vi sia una riforma importante. Franco Sorte dell’azienda Harding, fondatore del consorzio Fee (Family Entertainment Expo) e membro del consiglio direttivo sottolinea: “L’industria (o meglio, imprese, distributori e importatori) sono in sostanziale stallo, solo ora iniziano ad essere approvate le certificazioni (omologhe) dei giochi recenti con grandi difficoltà ed altrettante difficoltà, a volte anche solo operative, ci sono per l’uso della piattaforma Adm (Agenzia delle dogane e dei monopoli) le richieste dei Nod. Le leggi devono esserci ed essere applicate, ma devono essere proporzionali ai risultati sottesi”. Le sale giochi come si stanno organizzando in vista dell’estate? “I nostri clienti sono da una parte soddisfatti dell’afflusso di pubblico, certamente rinvigorito dalle cessate condizioni di emergenza, dall’altro temono che la tregua ad orologeria della scadenza delle autocertificazioni possa significare una ‘campana a morto’ per il settore”. L’allentamento delle misure Covid aiuterà le sale giochi a ripartire e ad attirare nuovi giocatori? “Certamente, teniamo conto però che le abitudini sono cambiate forse per sempre e nessuno può avere certezze, in autunno la roulette della pandemia ripartirà? Chi può dirlo? E i lavoratori stagionali che forse hanno trovato nuove e più stabili occupazioni come verranno sostituiti? Domande, incertezze ecco il nostro futuro”. Quali sono le difficoltà legate all’omologazione degli apparecchi per le aziende che operano in Italia? “Innanzitutto sia chiaro, la produFra n c o S o rte zione dei giochi in Italia è forse il 10 062022
percento del parco macchine, far comprendere ai produttori stranieri (molte volte dell’est asiatico) cosa richiede un’omologazione e ottenere quanto richiesto in Italia è più difficile che l’omologazione stessa, iniziano a essere forse troppe le discrepanze tra Italia e resto del mondo, imposta intrattenimenti, omologhe”. Lo studio dell’Università Roma 3 evidenzia come non ci sia nessun legame tra amusement e azzardo. Come devono cambiare l’opinione pubblica e l’azione politica a tal proposito? “Certamente i suggerimenti ottenuti tramite la ricerca vanno applicati e rapidamente, come certamente la ricerca va diffusa ed inviata alle amministrazioni, perché possano analizzare il comparto con trasparenza e senza preconcetti, un ulteriore passo avanti dell’associazionismo a difesa del nostro mercato per le famiglie e i bambini”. Quali sono le prossime azioni che intendete compiere per rilanciare il settore? “Proseguire il percorso del consorzio e degli stati generali, con tutti i loro partner per farci sentire dalla politica, dalle istituzioni e dalle amministrazioni. Dopo il codice Ateco a noi dedicato, sarebbe ora di iniziare a rivedere i rapporti con le amministrazioni. È ora che l’amusement abbia una casa degna delle sue attività e non sia solo un fratello povero del comma 6”.
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PH. WES HICKS, UNSPLASH
Flipper
A tutto flipper MENTRE A MIAMI VA IN SCENA IL MONDIALE 2022, CON IN GARA L’ITALIANO DANIELE ACCIARI, NELLA PENISOLA CONTINUANO LE COMPETIZIONI CON IL CIRCUITO NAZIONALE CHE CELEBRA IL QUINTO ROUND
di Vincenzo Giacometti
P
rosegue a pieno ritmo la stagione di flipper sportivo che, dopo una fitta serie di competizioni disputate nella Penisola durante la primavera, giunge quasi al completamento del calendario 2022 del circuito nazionale Ics - Italian Championship Series: la manifestazione a tappe che racchiude un intero anno solare e che permette, al termine dei dodici mesi, di selezionare i migliori 32 giocatori che all’inizio della prossima stagione si sfideranno nella fase finale per eleggere il miglior giocatore della nazione per l’anno precedente. Ad oggi, dopo le sfide di Milano, dove è andato in scena il Pinball Frenzy all’interno del Milano Pinball Club, e dopo la più recente due giorni romana con il The Arcade Lab Pinball Tournament, a guidare la classifica di circuito è ancora il giovane talento bolognese Luca Fredella, che tiene dietro di sè, sia pure di pochissimi punti, Luca Vignando. Per loro, al di là della posizione di leadership, che sarà definita nella prossima tappa, l’ultima della stagione, la qualificazione è già assicurata. Come pure quella di Giuseppe Violante, che si trova in terza posizione, Guarda la classifica generale davanti al già campione nazioe il calendario nale Roberto Pedroni (quarto). completo del circuito ics In quinta posizione si trova invece lo svizzero Michael Trepp, abituale frequentatore dei tornei italiani, seguito da Fabio Francescato (sesto), Giampiero Pittelli (settimo) e Manuel Cereda. Mentre a chiudere la “top ten” del circuito sono il romano 062022
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Gabriele Tedeschi (nono) Segui il Mondiale e il brianzolo Giorgio De di flipper Stefani (decimo). Per Te2022 qui! deschi, il salto in avanti è arrivato grazie al vecchio successo ottenuto al torneo della fiera Enada di Rimini, ma anche grazie al recente secondo posto nel torneo di Roma, dove si è dovuto arrendere soltanto nella finalissima all’outsider Giovanni Parisella, mentre a chiudere in terza posizione è stato Alessandro Cacialli. E ora si attende soltanto il prossimo torneo valido per il Circuito Ics, il sesto e ultimo della stagione 2022, che andrà in scena ancora una volta al Milano Pinball Club in autunno. Come ricordato in premessa, la competizione prevede sei diverse date durante l’intera stagione al termine delle quali consentirà ai migliori 32 giocatori di qualificarsi per le “Final series” che si svolgeranno a inizio 2023 per assegnare il titolo di miglior giocatore nazionale del 2022. Un titolo che – come noto – oltre a concedere tutta la gloria del caso al vincitore, oltre a un buon “bottino” di punti per il ranking generale, vale anche l’accesso alle finali del circuito europeo Ecs (European championship series), il quale a sua volta mette a disposizione un ticket di accesso ai mondiali della disciplina del prossimo anno. Si tratta quindi, com’è evidente, di un’occasione assolutamente da non perdere per i giocatori italiani, che rende il circuito nazionale ancora più interessante, oltre al semplice fatto di consentire comunque di conquistare punti anche per la classifica globale del Wppr (World pinball player rankings). www.gioconews.it
Poker
IPO SANREMO
Perché Ipo a Sanremo è Ipo a Sanremo da record! UN ALTRO SUCCESSO PAZZESCO PER L’ITALIAN POKER OPEN CHE BATTE IL MIGLIORE TORNEO DI SEMPRE PASSANDO DA 3.310 A 3.762 ENTRIES PER OLTRE 1,7 MILIONI DI EURO IN PALIO E LA VITTORIA DI CARLO ANDREINI
IL COMMERCIANTE TOSCANO TORNA AI TAVOLI E BATTE TUTTI
di Cesare Antonini
liason con l’Ept di Monte Carlo e il torneo France Poker Series nel vicino principato ha sempre funzionato anche con lo stesso Ept di Sanremo. Ma i numeri che ha fatto registrare l’Italian Poker Open giocato dall’1 al 10 di maggio al casinò matuziano sono senza dubbio pazzeschi oltre che da record. E che record. Addirittura la casa da gioco ha confermato che gli incassi di 10 giorni hanno superato quelli dei giorni del festival e quelli dell’ultimo Ipo Sanremo del 2019 da 2.844 entries. Quasi 1.000 giocatori di più con i side e l’Ipo Master a fare sfracelli, è un risultato pazzesco al netto di qualche disagio che così tanta gente può creare, almeno in parte, fisiologicamente. Soddisfazione incredibile per PkLive360 di Andrea Rocci che detiene il brand che si conferma punto di riferimento per il poker live e per Texapoker che gestisce il gioco sanremese con il Ceo Apo Chantzis. A organizzare evento e booking c’era anche la mano esperta di Euro Rounders. Ora c’è attesa per il prossimo Ipo che dovrebbe puntare a fare un altro colpo pazzesco in una location assai prestigiosa. C a rl o A nd re in i Staremo a vedere.
LA
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È Carlo Andreini a mettere il “muso” davanti a 3.761 avversari di un torneo che ha schiantato il garantito da 1 milione di euro superando gli 1,7 milioni in palio e che si è concluso nella notte dopo un lunghissimo final day iniziato alle 13 e finito alle 5 del mattino successivo. L’Ipo Sanremo 2022, quindi, lo vince il commerciante di mobili di Lucca, 42enne, e che quando si schiera piazza grandi risultati: “Sì non ho molto tempo per giocare, erano anni che non mi schieravo ai tavoli da gioco - ha commentato a caldo Andreini - ho una bellissima compagna, un bimbo piccolo e non ho tempo per giocare tanti tornei né live né online”. È bene ripensare al plan, però, visti gli ottimi risultati che ogni volta ottiene come quel meraviglioso terzo posto ad un Pgp Saint Vincent di tanti anni fa quando vinse Alessandro “Wodimello” De Michele: “Sì, è vero, fu un grande risultato era settembre 2011 e vinsi 37mila euro. In realtà feci 80esimo anche tre anni fa qui a Sanremo quando vinse Alessandro Scermino che mi sono ritrovato al tavolo”. Quindi la sua uscita deve essere stata un sollievo? “Temevo molto di più Vasyl Palandiuk e Michele Tocci ma solo perché c’avevo giocato di più mentre Scermino non l’avevo mai sfiorato in questi giorni. Ma ovviamente era un cliente scomodissimo”. Adesso cosa ci farà Carlo con una sontuosa prima moneta del genere? “Non credo che intensificherò molto le mie uscite e il mio schedule visti i motivi di cui sopra - spiega Andreini - la famiglia è sempre al primo posto e questi soldi serviranno per il nostro futuro. Alla fine abbiamo deallato con Federico Fecchio per 240mila e 200mila al primo e secondo”. Un ulteriore aggiustamento c’era stato a inizio final table quando Fecchio ha eliminato il suo amico Luca Guglielmoni sempre con JJ in un incrocio particolare di mani in questi lunghi giorni di Ipo. Guglielmoni era uscito con 50mila euro e tutti i premi poi sono stati rimodellati verso l’alto.
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Poker
L’ACTION DEL FINAL TABLE
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IL PAYOUT FINALE
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Carlo Andreini Federico Fecchio Tocci Michele Scermino Alessandro Saied Lege Palandiuk Vasyl Agliozzo Giovanni Rachedi Ali Mohamed Guglielmoni Luca
€ 320.000 190.000 130.000 93.000 75.500 55.000 38.000 25.595 14.500
M i c h e l e To c c i
Sa i e d Le g e
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I P O SA NREMO
Facciamo un passo indietro al final day per evidenziare come Michele Tocci di BetBull.it è riuscito in una escalation pazzesca da 3 milioni di chips quando l’average era di oltre 7 milioni, per ripartire al tavolo finale tv tra i primi stack del late stage decisivo. Mentre Andreini, che partiva al comando dei 21 left, al tavolo finale c’arriva in maniera piuttosto corto. Detto questo si parte subito con Rachedi eliminato da Fecchio che con QQ apre e chiama il 3betshove del francese che ha mandato tutto per 9,1 milioni con coppia di 10. Il board è un Asso high che apre anche qualche possibilità di scala per Rachedi che si azzerano con un 4 di fiori al river. Fecchio ora è saldamente al comando. Ci vorrà poi tantissimo per arrivare all’eliminazione di Giovanni Agliozzo visto che gli short continuano a raddoppiare e a lottare per fuggire dall’eliminazione, compreso il futuro winner Andreini che nella prima parte del tavolo finale ha dovuto soffrire in logiche di push or fold. Nel frattempo Scermino cerca di piazzarsi in posizione di vantaggio per cercare di bissare il titolo di tre anni fa da 220mila euro. Il primo passo verso la vittoria di Andreini è quando riesce a raddoppiare contro il pari stack Palandiuk 77 vs 1010 centrando anche un 7 al river e riducendo l’italo ucraino, ex supernova élite, a 975mila gettoni, praticamente un buio e mezzo. Ma la sua rincorsa è sorprendente e riesce a raddoppiare per poi azzoppare proprio Agliozzo AQs a quadri contro JJ. Il board regala 7-10-8 col 10 di quadri, con turn K e river J che è di quadri e chiude il tris per l’italiano ma la scala reale per Palandiuk. Sarà poi Lege a bustare Agliozzi Q8 vs A10s a fiori con il 10 che esce sul flop e poi arrivano anche un Jack e un 9 per la scala del francese. Gli showdown continuano ad essere pazzeschi. Tocci rimane sempre deep ma non riesce ad indirizzare il torneo dalla sua parte e perde un flip 33 vs AQ e Q al turn che fa risalire sempre Lege sempre più sulle montagne russe. Poco dopo, infatti, Andreini riesce a pescare un 7 su A7 vs A9 e si rIporta a 22 milioni dopo essere stato per largo tempo in push of fold visto il suo Stack irrisorio. La struttura è sempre ottima ma si vedono poche 3bet e 4bet (secondo il runner up Fecchio per “colpa” del BB Ante che frena un po’ l’ingrossamento dei piatti) anche se Scermino e Tocci si scontrano JJ vs 99 con Michele che apre 1,8 milioni, Scerminator 3betta 5,8 milioni e Tocci gioca. Flop: 5-6-5 con due picche e Scermino esce ancora 4M, call Tocci. Turn: 9 fiori che può ammazzare Scermino che continua a bettare 10 milioni e chiama ancora Tocci.
River: A quadri, manda tutto Tocci sul check di Scermino e alla fine vince il pot azzoppando il player modenese a caccia del clamoroso back to back seppur dopo 3 anni. Si risveglia Fecchio, intanto, dopo aver perso mezzo stack in una serie di colpi e busta Palandiuk AK vs QQ pescando il Kappa come seconda carta del flop. Scermino è sempre più short ad un certo punto si ritrova spesso a forzare i resti come quando manda tutto con A3 a picche da Utg per 9,1 milioni e trova il call di Fecchio da small blind con KJ offsuited e il call anche di Andreini con A10 offsuited. Si splitta sul board con Fecchio che ci rimette i soldi messi in mezzo a vantaggio dei due players. Scermino rimane corto ma il suo tempo non è ancora arrivato. La vittoria di Andreini passa proprio per l’eliminazione di Alessandro che va all in ancora con A3 e viene chiamato da K2: 2 sul flop e Scermino esce quarto. Poco prima era uscito ormai short il francese Lege. Alla fase three way il colpo decisivo arriva quando Tocci si gioca buona parte dello stack con A3s a cuori contro Andreini che ha gli AA neri. Il flop è 9Q3 con un cuori, al turn scende un 5 di cuori che apre ulteriori scenari a Tocci che manda tutto per 66 milioni e Andreini chiama. Al river un 5 di fiori non salva il player di BetBull.it che si azzoppa a 25 milioni e il lucchese vola a 94 milioni. Ci vorrà qualche mano per eliminare Tocci che stava quasi per riprendersi AJ off contro A8s a fiori di Andreini che pesca un 8 al turn. Dopo l’ulteriore aggiustamento in heads up si parte con una proporzione in chips di 5 a 1 a favore di Andreini che alla fine chiude anche un full house AQ vs 44 contro Fecchio e Al essa n d ro S cer mi n o diventa il campione di Ipo Sanremo. Di seguito il payout originale dei primi nove players anche se vanno considerati gli aggiustamenti e le dichiarazioni del winner Andreini che ha confermato il deal finale anche contro Fecchio. >
Poker
IPO SANREMO
L’IPO MASTER, UN ALTRO RECORD E TORNA BICCIO
L’altro record Ipo l’ha piazzato al Master da 1.100 euro. Risultato impreziosito dal ritorno al poker giocato e soprattutto alla vittoria di uno dei pionieri del live italiano, Fabrizio “Biccio” Ascari. Il torneo ha raccolto 478 iscrizioni, quasi il doppio del precedente record di Ipo Mendrisio, totalizzando un prize pool da 404.388 euro per una prima moneta da 81mila euro. “Sono molto contento ma anche molto stanco - ha confessato Biccio alle 5:30 del mattino quando è finito anche il main event dell’Italian Poker Open - alla fine abbiamo fatto deal a 4 basandoci sul count. Ero io il chip leader in quel momento e ho preso il premio più grande e il trofeo”. Ascari torna a vincere, quindi, e lo fa nella location più amata, Sanremo, dove si piazzò anche 66esimo ad aprile 2010, ben 12 anni fa, nell’Ept per 13mila euro di premio. Anche se il suo risultato più importante è stato quasi doppiato e fu il primo posto sempre ad un altro 1.100, il campionato italiano di Texas Hold’em, sempre al casino maturano, che gli fruttò 38mila euro. L’ultimo risultato ufficiale è sempre del 2010 ed è un decimo posto nell’est di Vilamoura, in Portogallo, ad agosto per quasi 28mila euro: “Erano sette anni che non giocavo un torneo ufficiale (anche se l’avevamo visto ad un torneo al Perla Resort di Nova Fa b ri z i o Ascari Gorica, Ndr) ed è una bellissima emozione, non c’è dubbio”. Capire da Biccio cosa succeIPO MASTER | Payout del final table derà adesso è davvero dura. “Grazie a tutti 1 Fabrizio Ascari € 59.367 siete stati tutti carinis2 Umberto Sorrentino 51.343 simi e gentili con me e sono contentissimo del 3 Salvatore Saracino 49.831 successo”. 4 Adjedj Israel 42.289 Al tavolo la solita 5 Geci Endrit 21.000 capacità di catalizzare l’attenzione anche 6 Pierre Claude Haberer 16.000 se “oggi ero molto più 7 Anthony Gardenere 11.700 calmo e concentrato”, 8 Nadir Mehdi Maroufib 8.200 ha detto sempre a caldo. 062022
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Insomma Biccio si porta a casa 59.367 euro e il titolo che va ad arricchire la sua carriera e, forse, lo farà ritornare molto più spesso. In seconda piazza un certo Umberto “Ubisor” Sorrentino che ha conquistato 51.345 euro ed era reduce da ottimi risultati oltre ad essere un reg di Ipo. Per lui un final table in quinta posizione del main di Ipo Liechtenstein di settembre 2021. Aveva vinto un poker Masters del Balkan Poker Circuit a Rozvadov e ha tantissimi risultati anche a Las Vegas. In terza piazza per un podio d’eccezione l’ottima prova per Salvatore Totosara Saracino che si aggiudica 49.831 euro. A completate il quartetto del deal c’è Adjedj Israel per 42.289 euro. A premio anche Andrea Crobu che alla fine esce 11.esimo per 5.480 euro di premio. Bene anche Max Petroncini 14esimo per 4.660 euro. Italo Modena non è andato oltre alla 26esima posizione per 3.240 euro. TO BE CONTINUED, MA DOVE? PARLA IL CEO ROCCI
“La dedica per questo successo è solo ed esclusivamente per mia madre che da lassù penso abbia visto qualcosa di pazzesco. Ora ci mettiamo al lavoro per il prossimo Ipo che verrà giocato in una location prestigiosissima”. Il Ceo di PkLive360.net e titolare del brand del torneo dei record a Sanremo, Andrea Rocci, ha fatto il punto a fine torneo del suo super evento. Facile fare il bilancio di questa tappa: “Numeri entusiasmanti che parlano da soli e, in effetti, c’è davvero poco da commentare di fronte all’evidenza di questo risultato. Sapevamo che sarebbe stata una tappa molto attesa e dai numeri importanti ma i risultati sono andati oltre ad ogni previsione grazie a queste entries e a questa massiccia affluenza”. Il main da 3.762 entries e da oltre 1,7 milioni di euro in palio, e il Master? “Facendo le dovute proporzioni il torneo da 1.100 ha avuto un exploit quasi più importante del main event - analizza Rocci - da 250 entries del record di Mendrisio alle 478 di Sanremo con mezzo milione di euro circa a montepremi che per un side event è molto difficile da vedere in tornei dallo schedule simile”. A questo punto la domanda è: dove sarà il prossimo Ipo? “La prossima tappa è all’esame ed è sul tavolo in attesa di definizione, quindi lo annunceremo. Posso solo dire che la location sarà prestigiosissima e punteremo a fare molto bene e, chissà, forse anche numeri molto importanti come quelli dell’evento appena andato in archivio”. È tempo di ringraziamenti: “EuroRounders è la prima società che intendo ringraziare per il suo aiuto e la sua vicinanza nell’organizzazione, poi c’è Texapoker che ha gestito tutta la parte sul campo e la casa da gioco che c’ha ospitato”, conclude Rocci. www.gioconews.it
Poker
EPT MONTECARLO
Monte-Carlo Brasil ma l’Italia trionfa all’Ept di Cesare Antonini
G I A N LU CA SP E RANZA E L EO NA R DO PARMIGGIANI CENT RANO DUE PICCHE, DI VALORE ECO N O M ICO D IF FER EN TE, MA CH E RAPPRESENTANO DUE SUCCESSI PER L’ITALIA NEL GRANDE RITO RN O D ELL’EPT D I MO N TE- CAR LO DAL 28 APRILE AL 7 M AGGIO SCORSO. IL M AIN LO VINCE IL BRASILIANO M ESQUEU.
on ce ne vogliano gli altri players ma dobbiamo assolutamente ribaltare la consueta scaletta con cui seguiamo gli eventi live partendo, ovviamente dal main event. Stavolta, però, gli azzurri hanno brillato in due eventi particolari di cui uno che ha offerto una prima moneta quasi come quella del main event. E parliamo dei due successi di Gianluca Speranza e Leonardo Parmiggiani nei due eventi della fase finale dell’European Poker di Monte-Carlo che tornava dopo ben tre anni di attesa.
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E pensare che, seguendo gli eventi, la serie di tornei di PokerStars sembrava ormai avviata a concludersi senza successi azzurri. Poca fortuna nei momenti decisivi del Main Event, e poi altri segnali come gli assi scoppiati a Mustapha Kanit in un mega piatto nel 50k Hr, sembravano voler fare intendere che non c’era nulla da fare, per i nostri. Poi, però, arrivano prima Leonardo Parmiggiani e poi Gianluca Speranza, che ha messo le mani sul suo primo High Roller Ept in carriera e conquista anche la sua prima picca in un evento del circuito PokerStars Live.
S P ER A N Z A È P ROPR I O L’ ULT I M O A “ B U STAR E” Gianluca Speranza si era qualificato al final day del 25.000€ High Roller dell’Ept Monte-Carlo con il terzo stack su 13 rimasti, ma la sua giornata ha preso presto una via molto promettente. Il top player abruz062022
zese ha guadagnato la chipleading del tavolo finale che lo vedeva partire con 2,5 milioni, inseguito dall’ex campione PokerStars Caribbean Adventure Dimitar Danchev e dal regular americano Byron Kaverman, 58
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Payout tavolo finale high roller 25k
Poker
Italy France Bulgaria Hungary United States Brazil France Germany Ireland
€ 853.000* 703.990* 427.760 329.040 253.100 194.690 162.160 135.120 112.600
colpo il francese parte quasi sotto di 1 a 2 in proporzione in chips, 3,2 milioni contro 5,6. L’accordo è abbastanza scontato visti i valori in gioco e Speranza, intanto, si assicura un premio di 813.000 euro, e a Lopes vanno 703.990 euro: fuori rimangono la picca e altri 40.000 euro. Speranza allunga vincendo la maggior parte dei piatti, poi Lopes trova il coin flip vincente che lo riporta sotto, ma il colpo finale è dietro l’angolo. Su un board 9-2-Q-6 col flop monotone a cuori, Lopes punta 400.000, Gianluca rilancia a 1,1 milioni, Lopes manda tutto e Speranza chiama girando 3-8 suite a cuori per il colore floppato. Il transalpino è praticamente drawing dead insieme con Q8s a picche in mano. Per Gianluca Speranza si tratta del premio più alto mai vinto in un singolo torneo live. Altri due gli eventi importantissimi che potevano dargli addirittura la triple crown dal vivo visto che ha un secondo posto al main Wsop Europe e un terzo ad un World Poker Tour. Ora ha 4,5 milioni e mezzo di dollari vinti ed è quarto assoluto nella All Time Money List Italy.
LEO N A R D O PA R M I G G I A N I F I N A L M E N T E LA PICCA NEL 550 EU RO NLHE Un trionfo, quello di Leonardo Parmiggiani all’Ept di Monte-Carlo 2022 che aveva già scongiurato il digiuno totale di vittorie nella kermesse con qualche ora d’anticipo rispetto al successo decisamente più ricco, quello di Speranza appena raccontato. Il player emiliano, che non aveva passato un ottimo periodo tra i due lockdown ma che ora sembra essersi ripreso alla grande, ha messo tutti in riga nel final day dell’event #40, un No Limit Hold’em deep stack da 550 euro. Gli ingressi in questo evento sono stati 391, con l’ex “Leuz87” che infine trova il successo dopo deal con il lettone Pavlo Vertiiko. Per il professionista azzurro si tratta di un meritato successo, anche se il successo lo aveva già sfiorato un paio di giorni prima visto che aveva chiuso al secondo posto un 550 euro H.O.R.S.E. per un premio da Leo na rdo Parmig g ian i 6.900 euro. Un ottimo momento, quindi, 062022
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per Parmiggiani che probabilmente avrebbe voluto che l’Ept Monte-Carlo non finisse in quei giorni. > Payout tavolo finale 550 euro Nlhe
1 Leonardo Parmiggiani 2 Pavlo Vertiiko 3 Abdellah Bouzergan 4 Manuel Garrido 5 Andreas Fluri 6 Lucas Parafita Rivera 7 Dan Tolppanen 8 Rita Hairabedian 9 Stephen Thirlwell * deal
Italy Latvia France Spain Switzerland Spain Finland France UK
€ 22.075* 21.575* 19.620* 10.580 8.680 7.340 6.350 5.500 4.780
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MONTE- CA RLO BRAS I L M A L’ I TAL I A T R I O N FA AL L’ E PT
che in due pareggiavano lo stack dell’azzurro (1,3 milioni Danchev, 1,2 milioni Kaverman). Più indietro il vincitore del 100k Jean-Noel Thorel, Rodrigo Seiji, l’ungherese Czuczor, l’altro francese Bruno Lopes con due super reg in coda come il tedesco Manig Loeser e l’irlandese Steve O’Dwyer. E sono loro due i primi a uscire, con O’Dwyer seguito da Loeser. Quest’ultimo è vittima di un colpo preflop contro Gianluca Speranza, che così consolida la sua chip lead. Poi è la volta di un altro grande protagonista di questo final day: il francese Bruno Lopes. Il player prima lascia il connazionale Thorel con le briciole in un cooler fortunato, JJ vs AA e J sul flop. Poi è sempre lui a eliminare il vincitore del 100mila Super High Roller. La situazione è equilibrata in questa fase del torneo. Gli stack si livellano un po’ ma Speranza sale in cattedra e si riprende la leadership del count che, nel frattempo, era finita nelle mani di Lopes. Un poker di 9 centrato sul board 9-8-9-2 -9 in cui l’azzurro ha bettato su tutte le strade mostrando poi J9 e ha rimesso le cose al loro posto. Poi fa fuori anche Rodrigo Seiji, che era rimasto short e perde il colpo decisivo 99 vs A7 del nostro, che trova un 7 e un A sul board. In pausa cena Speranza ha circa metà delle chips totali. L’altra metà è divisa tra i 4 rivali che però diventano presto 3. Sempre l’azzurro si toglie di dosso un oppo pericolosissimo come Kaverman, in un colpo preflop dominato AK vs K4. Poi Speranza elimina anche Czuczor, anch’egli stradominato dall’italiano con resti preflop QQ vs 66 e nessuna sorpresa dal board. Sarà però Bruno Lopes a creare l’heads up finale, dopo l’eliminazione di Danchev. Nonostante questo
1 Gianluca Speranza 2 Bruno Lopes 3 Dimitar Danchev 4 Marton Czuczor 5 Bryon Kaverman 6 Rodrigo Seiji 7 Jean-Noel Thorel 8 Manig Loeser 9 Steve O’Dwyer * deal
Poker
EPT MONTECARLO
M O N T E-CA R LO S E M B R A I L B R AS I L : M ESQ U EU VINCE Q UAS I U N MILIO NE NEL MAIN EVENT Eccoci qua, quindi, a raccontare il main event dopo i successi dei nostri azzurri. Un finale emozionante comunque da seguire senza i nostri players ha visto a Monte-Carlo, vincere il brasiliano Marcelo Simoes Mesequeu che si è portato a casa quasi 1 milione di euro, 939mila euro e, stavolta, senza deal. Un grande ritorno quello della tappa monegasca che ha totalizzato nel Main Event dell’Ept Monte-Carlo 2022 da €5.300 di buy in un field di 1.073 giocatori. Dopo un breve duello heads-up con Morten Hvam, Mesqueu si è assicurato la parte più grande del montepremi di 5.204.050 euro nel secondo Main Event più grande nella storia della tappa allo Sporting Monte-Carlo. Prima della sua vittoria in Costa Azzurra, la maggior parte dei suoi risultati di poker live provenivano dai casinò di casa. Mesqueu ha vinto la classifica delle
Brazilian Series of Poker nel 2019 e attualmente si trova al secondo posto con una buona possibilità di ripetere la vittoria di tre anni fa. Il primo premio di 939.840 euro rappresenta il best live cash e lo stesso vale anche per il secondo classificato Hvam. A dicembre 2019, il danese era già arrivato vicino alla gloria, chiudendo 13esimo nel Main Event dell’Ept Praga per 55.690 euro, che ora ha superato di oltre dieci volte grazie a un premio di consolazione di 564.640 euro. Nell’ultima giornata erano presenti anche il moldavo Dragos Trofimov, Jaime Cervantes al suo primo viaggio in Europa, il vincitore del braccialetto francese Hugo Pingray e il qualificato tedesco PokerStars Erkan Soenmez mentre l’ambasciatore di PokerStars Ramon Colillas e Yannick Cardot avevano raggiunto il tavolo finale ufficiale a otto, ma sono stati eliminati alla fine del Day 4.
LA C RO N ACA D E L F I N A L TA B L E Fino alla pausa cena, ci sono stati solo due showdown in All In, entrambi con Marcelo Simoes Mesqueu e Jaime Cervantes. L’americano ha prima raddoppiato e poi gli è stato negato un altro double up nonostante avesse girato un set con coppia di nove contro AK. Mentre tutti gli stack di medio livello si scambiavano le chips avanti e indietro, Mesqueu ha assunto il controllo accumulando un vantaggio imponente grazie all’uso del suo crescente stack con un’aggressività implacabile. Il brasiliano aveva capito di poter avere vita facile e ha accumulato un enorme vantaggio sugli altri cinque contendenti. Quando gli ultimi sei sono tornati a un flow della partita più cauto con gli stack più corti sotto i dieci bui, è stato Dragos Trofimov a raddoppiare contro il chip leader in fuga Mesqueu. Il brasiliano, tuttavia, ha rimediato eliminando Erkan Soenmez, qualificato PokerStars dalla Germania in uno showdown preflop. Questo episodio ha aperto le porte per un periodo frenetico in cui il torneo è passato da sei a due giocatori nell’arco di appena mezz’ora. Anche Mesqueu è partito da dietro per poi superare IL PAYOUT FINALE DEL TORNEO
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Marcelo Simoes Mesqueu Morten Hvam Dragos Trofimov Jaime Cervantes Hugo Pingray Erkan Soenmez Ramon Colillas Yannick Cardot 062022
Brazil Denmark Moldova United States France Germany Spain France
€ 939.840 564.640 397.590 298.710 228.460 167.050 125.420 89.770
l’AK di Pingray con K9 grazie al 9 caduto al turn con grande gioia del rail brasiliano, specie dopo la distribuzione da parte del dealer di un river bianco. Cervantes ci ha provato contro Hvam con AJ contro la coppia di nove del suo avversario ma non ha trovato aiuto dal board ed è dovuto usciM . Si mo es M esq u e u re al quarto posto. Poco dopo è stato seguito da Trofimov, che ha scalato alcuni posti ma non è riuscito a conquistare il primo titolo dell’European Poker Tour Main Event per il suo paese natale, la Moldova. I deal l’hanno fatta da padrone nei due precedenti eventi ma, nonostante il divario enorme tra prima e seconda moneta, poco meno di 400mila euro, le brevi discussioni su un accordo non sono giunte a conclusione e si è giocato un heads up pesantissimo per ogni chip che veniva spostata. Mesqueu non si è fatto influenzare dal payout e non ha mai perso il suo comando nonostante i due double-up di Hvam quando il danese stava entrando con un grave short stack verso la conclusione della giornata. Alla fine, Hvam ha rischiato tutto per la terza volta con un gutshot in un piatto three-bettato, ma la coppia di Kappa di Mesqueu ha prevalso, scatenando la festa dei suoi tifosi. Tra coloro che hanno supportato il loro connazionale sulla strada per la vittoria c’era anche Lucas Scafini, che ha vinto il torneo da €1.100 delle France Poker Series con un payday di 250.000 euro. Con due importanti vittorie durante la serie sulla Costa Azzurra, il Brasile ha confermato ancora una volta di essere la nazione emergente del poker nel circuito del poker live e online ed è in attesa di una legge che potrebbe aprire qualche casa da gioco oltre a regolare il gioco online e tutto quello che ne consegue.
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A CARTE SCOPERTE
“IL
L’AUTORE
gioco d’azzardo è un’avventura molto maschile. Io non potrei mai giocare contro una donna. Però è in queste pause che si sente la loro mancanza. Quella donna del ristorante. Ecco, se lei fosse qui, tutto sarebbe diverso. Tutti noi saremmo diversi, cercando in qualche modo di piacerle”. Era il 1986. Diego Abatantuono e Carlo Delle Piane sono al tavolo da poker in “Regalo di Natale”. Quasi quarant’anni dopo le donne non siedono ancora al tavolo da gioco. Il poker è ancora “un’avventura molto maschile”. In queste ultime settimane si è riaperto il dibattito sul perché le donne non siano mai andate oltre il 5 percento del field. Quando si parla del declino del poker uno degli argomenti è che non abbia fatto breccia tra la popolazione femminile. Spesso le giocatrici del circuito denunciano l’ambiente maschilista delle poker room, le molestie, le volgarità, il cameratismo, come una delle ragioni del fallimento di ogni sforzo in questo senso. Daniel Negreanu su Twitter ha provato a elencare i motivi così: “1. Differenza di salari; 2. Crescere figli; 3. Norme culturali antiquate; 4. Esperienze spiacevoli; 5. Differenze biologiche”. Ne sono nate discussioni interessanti. La differenza di salario spiega poco: lo stesso fenomeno dovrebbe avvenire sulle slot. Secondo Jennifer Shahade, scacchista e pokerista americana, manca l’elemento di community. Ritengo però che queste community ci siano: tra queste merita una menzione Flip (Fantastic Ladies in Poker) di Daiva Byrne e Poker Power (di cui la stessa Shahade fa parte), e che siano incentivate dalle poker room. Sono anche certo che dovendo scegliere
SCALA BUCA (MANCA LA DONNA) a cura di Marco Trucco
Una scena da l fi l m “ Re ga l o di N a ta l e ” ( 19 86 ), re gi a di Pupi Avat i .
un brand ambassador, a parità di followers/fans e risultati nel poker, qualunque room preferirà una donna. Però purtroppo non sembra sufficiente. Il punto 2, “crescere figli” non è specifico rispetto al poker. La stessa cosa dovrebbe accadere in ogni sport competitivo, mentre invece i dati dimostrano che è il tipo di sport che influenza la prevalenza di un genere rispetto all’altro. Sul punto 3 “norme culturali antiquate” verrebbe da dire che il problema sia l’azzardo. Però, ecco, se c’è un ambito simile al poker sono gli esports dove la presenza femminile ad alti livelli è marginale. I videogames non hanno lo stigma del poker. Eppure anche questi falliscono l’obiettivo di catturare Marco Trucco metà della popolazione. La nerd culture non Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri sembra più attraente del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, della gambling/Yolo tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars culture. La percentuale di e GGPoker.
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Ecco le statistiche sulla presenza delle donne nelle facoltà di computer science
donne nelle facoltà di computer science, che sono l’ambiente più ricettivo alla cultura dei giochi competitivi, è solo del 18 percento (https://ngcproject. org/statistics). A meno di non voler indicare tra le “norme culturali antiquate” l’orientamento agli studi sulla base del genere, mi sembra che anche qui si manchi il punto. Le “esperienze spiacevoli” sono un problema specifico del gioco live. La reazione di alcuni poker pro che hanno reagito scrivendo “non ho mai visto succedere niente” è viziata da un problema di prospettiva e non aiuta. Ma rimane il fatto che le giocatrici sono rare soprattutto online. Sotto l’ombrello delle “differenze biologiche” ricade la convinzione che ci sia qualcosa nel poker che respinge le donne. Sia questa la dissimulazione, l’avidità, l’aggressività richiesta nei confronti di un altro giocatore a cui si sottrae la vita (sotto forma di chips). Per quanto suggestiva e capace di spiegare la partecipazione ad altri giochi, non è actionable. Quale di questi elementi il poker potrebbe cambiare senza snaturarsi? Ci sono spiegazioni più tecniche legate al targeting della pubblicità. Il primo filtro che ogni operatore applica alle proprie campagne poker e scommesse è quello di acquistare solo traffico maschile, e pianificare Tv per la viewership M 18-45. La realtà è che per l’industry va benissimo che le donne giochino alle slot e siano attratte dal bingo per l’acquisizione. Il cross sell verso le scommesse e il poker, oltre che essere difficile, significa una perdita di Ltv (long term value, cioè il valore del giocatore sul lungo periodo). C’è quindi una mancanza di incentivo. Ma un rischio rimane: se si rinuncia ad avvicinare le donne a giochi come il poker significa che il giorno benedetto in cui arriverà qualcosa di nuovo, “the big thing” che soppianterà la slot, potrà non coinvolgere affatto le signore.
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
Casinò
Nella foto, Clive Owen in una scena del film “Croupier” (1998), regia di Mike Hodges.
La bella dura vita del croupier MESTIERE DI GRANDE FASCINO E DI GENEROSA REMUNERAZIONE, NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO. MA È DAVVERO COSÌ? O MEGLIO, È TUTTORA COSÌ? ECCO IL VIAGGIO DI GIOCO NEWS NEI QUATTRO CASINÒ ITALIANI, ALLA SCOPERTA DI COSA SIGNIFICA, OGGI, ESSERE UN CROUPIER. LO RACCONTANO I SINDACALISTI CHE NE RAPPRESENTANO I PROBLEMI E LE RIVENDICAZIONI NEI CONFRONTI SIA DELLE PROPRIETÀ CHE DELLE AZIENDE. di Anna Maria Rengo
sono turisti che sono attratti da Sanremo, e di conseguenza vengono al Casinò; ci sono giocatori che sono attratti dal Casinò, e di conseguenza vengono a Sanremo. Mi chiedo se, in funzione di questa interscambiabile attrattiva, e dei differenti bisogni delle due diverse tipologie di clienti, esista un’efficace sinergia nelle strategie di marketing dei due enti coinvolti: Comune e Casinò. Palese è il caso del contributo del Casinò in tema di cultura e spettacolo di cui beneficiano cittadini e turisti. Si tratta di eventi non direttamente collegati alla produzione e che non sono più sostenibili”. Quali sono le principali problematiche dei croupier delle quali, come sindacalista, deve occuparsi? “L’errore che si potrebbe imputare all’azienda è quello di non aver previsto per i croupier, anche in virtù delle palesate variabili del mercato, una formazione adeguata ai cambiamenti in essere, e di non aver pianificato una tutela contrattuale a salvaguardia delle mutate condizioni di lavoro e del salario. Purtroppo l’azienda non è mai stata granché veggente in questi termini, e ora ne paghiamo tutti le conseguenze. Le cause di questa mancata adattabilità sono principalmente dovute all’inadeguato assetto amministrativo. L’amministrazione della Società consiste in un susseguirsi di consigli di amministrazione, nominati dalle alternanze politiche, con brevi scadenze triennali. Per tali motivi gli amministratori non possono certo essere in grado di fornire indirizzi a lungo termine, e di programmare e pianificare coerentemente la complessa attività della Casa da gioco”.
Orari di lavoro più pesanti e onerosi Un punto di vista femminile sulla professione del croupier. Lo esprime Marilena Semeria, segretario aziendale della Fisascat Cisl: “Ormai ogni mestiere, con un po’ di organizzazione, è adatto sia agli uomini che alle donne”. Semmai, ci sono difficoltà trasversali. Quali sono le principali che i croupier del Casinò di Sanremo devono affrontare? “In questo ultimo anno la gestione dei rapporti con il Cda, il fatto di essere sotto organico, la chiusura del-
le roulette francesi dal lunedì al giovedì e il cambiamento degli orari divenuto più pesante per i lavoratori e improduttivo, nonché più oneroso per l’azienda”. La pandemia ha cambiato in modo strutturale il vostro modo di lavorare? “Inizialmente sì, a causa del contingentamento, dei divisori in plexiglas e del distanziamento tra le persone. Ora la situazione, pur nelle difficoltà prima citate, è tornata alla normalità”.
SANREMO
Ruolo decaduto e salario ridotto Com’è cambiata la figura del croupier al Casinò di Sanremo, dove sono sempre più prevalenti le slot e dove l’offerta della roulette è stata ristretta al fine settimana? La parola a Massimiliano Moroni, segretario aziendale dell’Ugl Terziario. “La figura del croupier a Sanremo, ahimè, è radicalmente cambiata. Oggi al Casinò di Sanremo sono rappresentate due tipologie di croupier: i dealers game, impiegati che svolgono giochi di carte, ed i croupier tradizionali, impiegati abilitati alla roulette francese. Da un punto di vista professionale si è assistito ad un progressivo decadimento della qualità del ruolo del croupier dei giochi francesi. A questo va aggiunta una consistente riduzione del salario dovuta alla mancanza dei facoltosi clienti, soliti a elargire laute mance. Gli effetti sulle ridotte motivazioni dei lavoratori a svolgere questo mestiere, una volta ambitissimo, sono misurabili nelle numerose domande di trasferimento in altri reparti, un tempo assolutamente impensabili. In questo mutamento della figura professionale del M a ss i mi l i a no croupier non intravedo un correlazione diretta con M o ro n i l’introduzione dei nuovi giochi americani e delle slot. Stiamo parlando di giochi completamente diversi, destinati a differenti tipologie di clienti”. A suo modo di vedere, il Casinò riveste ancora un ruolo centrale nell’attrattiva turistica del territorio di Sanremo? “Sicuramente sì. Si tratta di un unicum di offerta garantito da un brand di enorme valore. Necessiterebbe però, in termini di attrattiva, fare una distinzione: ci
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Marilena Se me r i a
SAINT VINCENT
Casinò
C o rra d o Di s to rt
“Sicuramente la crisi attraversata dal Casinò negli ultimi anni ha messo in forte discussione il modello organizzativo dell’azienda e in questo processo è rientrato anche il ruolo del croupier. Oltre ad aver avuto un importante taglio delle retribuzioni e della parte normativa del contratto, il ruolo del croupier si trova di fronte ad una sfida fondamentale per il futuro. È infatti immaginabile che nei prossimi anni si vada sempre più verso un ruolo di polivalenza di queste figure, quindi di persone capaci ad operare su più giochi. Ci troviamo di fronte ad un percorso che in parte ha già preso il via e che vedrà il suo completamento quando ci saranno nuovi inserimenti nell’organico”. Quali sono le principali caratteristiche professionali e umane che un croupier deve avere? “Il ruolo del croupier è una figura professionale che richiede un insieme di caratteristiche che devono coesistere tra di loro. Altro a una fondamentale attitudine a relazionarsi con il pubblico, bisogna avere una buona manualità nelle operazioni di gioco e la capacità di gestire i tavoli da gioco. In tutto questo bisogna essere anche un po’ psicologi, visto che non bisogna mai dimenticarsi che il croupier si trova di fronte persone che stanno giocando, e spesso perdendo, dei soldi e che vanno gestiti anche dal punto di vista comportamentale ed emotivo”.
Feste comandate? Da dimenticare “Il periodo della pandemia è stato caratterizzato da una grande incertezza a cui si aggiungeva la preoccupazione per le sorti della procedura concordataria in corso. Il ricorso al fondo integrativo salariale, unica entrata economica nei lunghissimi mesi di chiusura, non è stato sufficiente al sostentamento dei dipendenti e delle loro famiglie che hanno dovuto pesantemente intaccare i propri risparmi per far fronte ai pagamenti di mutui, affitto e utenze. Questo clima di incertezza ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto sulle persone più ansiose, che in qualche caso sono dovute ricorrere a sostegno psicologico. La riapertura ha per fortuna spazzato via la maggior parte delle preoccupazioni, vista la partecipazione entusiasta della nostra affezionata clientela”. Corrado Distort, segretario aziendale dello Snalc, racconta così i difficili anni pandemici vissuti dei dipendenti del Casinò di Saint Vincent. Un lungo arco di tempo certamente, nella sua drammaticità, “straordinario”. Invece, nella sua ordinarietà, come definirebbe il mestiere del croupier e quali sono i suoi principali vantaggi e svantaggi? “Il mestiere del croupier è senza dubbio affascinante. Siamo il tramite tra il giocatore e la dea bendata, con tutto ciò che di positivo e negativo questo com-
porta. Veniamo elogiati e premiati dai clienti quando vincono ma anche insultati quando perdono. È un mestiere che richiede grande attitudine al rapporto col pubblico, proprio perché il giocatore è un cliente difficile, umorale, spesso scaramantico e superstizioso. Si tratta di un mestiere prevalentemente notturno e festivo, chi lo sceglie deve essere consapevole che trascorrerà i sabati e le domeniche lontano dalla famiglia, non potrà mai festeggiare il capodanno con gli amici o il ferragosto al mare, o frequentare corsi, eventi e concerti. La vita sociale del croupier è praticamente inesistente, per questo spesso ci si frequenta tra colleghi”. Al Casinò di St. Vincent sussistono tuttora diversi contratti di lavoro. Questo crea confusione o disparità? Si sta lavorando per una unificazione? “All’interno della nostra Casa da gioco sussistono due contratti di lavoro e diversi tipi di accordi a seconda dei reparti ma sinceramente non hanno mai creato alcun tipo di confusione o disparità perché erano nati all’interno di ogni reparto senza andare a ledere gli altri già esistenti. Teniamo presente però che attualmente, visto che siamo sotto concordato, tutti i contratti sono stati momentaneamente disdettati con l’accordo del febbraio 2019. Inoltre tutte le sigle sindacali, insieme con la direzione aziendale stanno lavorando per cercare di costruire un nuovo contratto unico che sia equo e dignitoso per tutti i futuri neoassunti”. >
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Cl a u d i o Albertinelli
L A BE L L A D URA VI TA D E L C RO UP I E R
Una professione verso la polivalenza Come gli altri casinò, anche quello di Saint Vincent ha conosciuto nel corso degli anni un ridimensionamento della sua attività ed è tuttora interessato a un percorso concordatario, in fase di esecuzione e che ha scongiurato il rischio di una dichiarazione di fallimento. Claudio Albertinelli, segretario generale del Savt, illustra quanto il Casinò sia attualmente importante per l’economia, l’occupazione e il turismo in Valle d’Aosta. “Il Casinò di Saint Vincent continua ad essere un volano molto importante per l’economia e il turismo della Valle d’Aosta. Nonostante i problemi e il conseguente ridimensionamento che ha vissuto negli ultimi anni, continua a rappresentare un’importante attrattività per i turisti che vengono a visitare la nostra regione. Oltretutto garantisce ancora oltre 300 posti di lavoro, numeri che per una realtà come quella valdostana sono molto importanti. Per fortuna, grazie allo sforzo fatto da tutte le parti coinvolte, il Casinò di Saint Vincent sembra ormai aver superato il momento più difficile della sua storia e continua ad esser un volano per l’economia valdostana”. Com’è cambiata la vita professionale dei croupier valdostani, anche alla luce dei momenti di difficoltà attraversati dalla Casa da gioco, tuttora in fase concordataria?
CAMPIONE D’ITALIA
Casinò
L A BELLA DURA VITA DEL CRO U PI E R
Riapertura, la fine di un brutto sogno Tra i casinò italiani, quello la cui storia recente è stata più movimentata e travagliata, con pesanti conseguenze sull’intero territorio di riferimento, è senza alcun dubbio quello di Campione d’Italia, rimasto chiuso per tre anni dopo la sua dichiarazione di fallimento per insolvenza da parte del tribunale di Como. Una sentenza poi annullata definitivamente dalla Corte di Cassazione, ma solo da fine gennaio scorso la Casa da gioco è tornata finalmente in attività, con un organico iniziale decisamente ridotto rispetto a quello che si aveva al momento della sua chiusura, il 27 luglio del 2018, ossia oltre 490 dipendenti. Com’è cambiata la vita del croupier, dopo la riapertura del casinò di Campione? Lo racconta Matteo Guanziroli Lombardo, segretario organizzativo presso la Uilcom-Uil del Lario. “Per i croupier di Campione si è trattato più che altro di un ritorno alla vita, il tempo sembrava essersi fermato. La riapertura è stata come il risveglio da un brutto sogno, per certi versi sembra tutto come prima, ma ovviamente un incubo lungo tre anni e mezzo qualche segno lo lascia”. Come hanno vissuto i dipendenti del Casinò Campione , non solo i croupier, questi tre lunghi anni di inattività? “Ci sono tante situazioni diverse: chi ha cercato di formarsi in altri ambiti, chi ha puntato sull’autoimprenditorialità, chi ha fatto tanti lavori diversi per cercare di sbarcare il lunario. In generale tutti hanno dovuto confrontarsi con due criticità: il fat-
to di avere una professionalità difficilmente spendibile in altri ambiti e la pandemia, che proprio nel momento in cui molti erano alla ricerca di una nuova occupazione ha colpito pesantemente il mondo del lavoro”. Il Casinò Campione deve M a tte o G u a nz i rol i vedersela con la concorrenza tiLo m ba rd o cinese, cantone dove esistono altre tre case da gioco, a Lugano, Mendrisio e Locarno. Quali sono le carte vincenti dei croupier del Casinò Campione? “Innanzitutto non siamo soliti guardare ai vicini casinò svizzeri in termini di concorrenza: il mercato è abbastanza grande per tutti. I giocatori poi sono abituati a spostarsi da una casa da gioco all’altra, a volte anche nel corso della stessa sera. Essere in un territorio che può soddisfare anche questo ‘nomadismo del gioco’ è sicuramente una risorsa in più. Dal canto suo il casinò di Campione può vantare una storia ormai centenaria, le persone che vi lavorano hanno maturato una profonda conoscenza del gioco in tutti i suoi aspetti e l’accoglienza al cliente fa parte del Dna di decine di professionisti che da generazioni portano avanti con orgoglio e serietà quella che ormai rappresenta una tradizione vera e propria. Non si tratta solo di know how, ma di vivere in simbiosi con la Casa da gioco. Il legame tra Campione e il suo casinò è profondo, un po’ come quello tra Ferrari e Maranello”.
Stipendi allineati ai parameri svizzeri Qual è stato il contributo che gli ex dipendenti del Casinò Campione hanno dato affinché fosse possibile la sua riapertura? Lo chiediamo a Christian Toini, segretario nazionale dello Snalc. “Gli ex dipendenti hanno aderito alla proposta legata al concordato dove si prevede la riassunzione di 174 persone a condizioni molto diverse dalle precedenti, oltre ad accettare una dilazione dei loro crediti, così da permettere all’azienda di ripartire in maniera sostenibile, anche in considerazione delle esigenze concordatarie”. Dei 490 dipendenti del Casinò, solo 174 hanno trovato lavoro nella riaperta struttura. Che cosa ne è stato degli altri e quanto è difficile per un croupier ricollocarsi? Circa un terzo della precedente forza lavoro ha avuto l’opportunità di poter avere un’occupazione dal giorno della riapertura. Delle altre 300 persone, c’è chi, con i C h ris t ian To in i
sufficienti anni di contribuzione, ha potuto prendere la strada del pensionamento, e chi invece, ha avuto la bravura e la fortuna di poter trovare nuovi impieghi. Per esempio la Svizzera con il suo ottimo sistema di ricollocamento e le sue politiche attive, ha formato e riqualificato persone che per diversi motivi avrebbero trovato enormi difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Rimangono però degli ex dipendenti che ad oggi non hanno un’occupazione, ci si augura che il Casinò sia in grado di riassumere con tempistiche accettabili parte di loro”. Spesso si pensa che quello del croupier sia un mestiere ricco di fascino e ben retribuito. È davvero così? “Attualmente a Campione gli stipendi sono allineati ai parametri svizzeri, pertanto ‘ben retribuito’ è un termine che oggi non è più attuale. Il ruolo del croupier riveste sicuramente un fascino anche per il contesto e l’ambiente in cui si svolge, ma anche qui la professione ha subito grandi mutamenti con il tempo e questo lavoro negli anni si è rivisto in una direzione più attuale e in linea con le richieste della clientela di oggi”.
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Casinò
Massificazione gioco aiuta la continuità “Negli ultimi venti anni il gioco d’azzardo si è sviluppato verso una massificazione della base di giocatori abituali rivolta a classi sociali più numerose e meno abbienti. Questa massificazione del gioco ha forse tolto un po’ di fascino ed esclusività alla professione del croupier, ma sicuramente ha contribuito alla continuità aziendale dei casinò italiani e al Fra n c esc o Fra n ca l l i mantenimento di livelli economici soddisfacenti, mance incluse”. A raccontare due decenni di storia recente, per quanto attiene il gioco, è Francesco Francalli, segretario aziendale, al Casinò di Venezia, dello Snalc. Quali sono le principali problematiche che i croupier devono affrontare, dal punto di vista personale e nei rapporti con l’azienda e con i clienti? “Sicuramente l’aspetto che incide di più dal punto di vista personale sono i turni. La vita in famiglia e le amicizie sono penalizzate da orari che non consentono di frequentare altre persone durante weekend
e festività. Rispetto ai clienti, il rapporto è molto soggettivo. Se si riesce a lavorare con empatia, anche la gestione di clienti problematici può risultare agevole”. Com’è cambiata la quotidianità del lavoro del croupier al Casinò di Venezia a seguito della pandemia? “Il Casinò di Venezia ha messo in campo le misure di prevenzione della diffusione del Covid-19 più restrittive sul territorio nazionale. Nonostante le evidenti limitazioni alla mobilità dei clienti ai tavoli da gioco, abbiamo riscontrato un inatteso apprezzamento per il livello di sicurezza percepita. Anche oggi che è venuto meno l’obbligo all’uso della mascherina, la clientela cinese continua a indossarla. Per la quotidianità del lavoro del croupier, si è registrata solo una gestione della partita al tavolo più ordinata, anche in seguito alla limitazione del numero di ingressi consentiti. A fronte di minori presenze di giocatori in sala, sorprendentemente il volume di gioco è aumentato, con soddisfazione sia dei lavoratori che del Comune di Venezia”.
VENEZIA
Ci può essere inoltre qualche piccola differenza nella scansione della turnistica dovuta al fatto che a Venezia si lavori oggigiorno su turno unico (notturno) ma, di fatto, le differenze non sono più così evidenti”. Quanto è importante la figura del croupier nel riconoscere e prevenire casi di illegalità o di gioco patologico? “Il croupier è il primo operatore fra i dipendenti della casa da gioco che, avendo a che fare con la clientela durante ‘l’azione’, può rendersi conto di comportamenti che sconfinino nella ludopatia o in situazioni emotive comunque fuori controllo. Capita dunque di segnalare ai superiori se determinati clienti sembrano essere andati ‘oltre’, economicamente e psicologicamente. Alla fine della fiera, è sempre il corpo ispettivo a doversi far carico di queste circostanze, eventualmente intervenendo a placare momenti di difficoltà potendo giungere anche all’inibizione del cliente che si ritenga in eccessiva difficoltà. Quanto all’illegalità, tutti gli operatori e quindi anche i croupier sono tenuti a rispettare le normative per il contrasto al riciclaggio e laddove si dovessero notare comportamenti ‘poco consoni’, si segnalano immediatamente ai superiori che assieme alla Direzione effettuano le verifiche e la supervisione. Per quanto riguarda le attività illegali più banali che possano verificarsi al tavolo (furto di gettoni o tentativi di truffa a danno di altri clienti o della casa da gioco) è evidente che i croupier, assieme ai capitavolo e agli ispettori, rappresentano la prima tutela per la regolarità delle operazioni, grazie all’attenzione che si rende necessaria in quel lavoro. Dopo di che, c’è sempre il sistema di audiovisivi che fa da ‘paracadute’”.
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A l essa n d ro Cro c i
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In prima linea contro il gioco patologico Quanto può essere affascinante e intrigante lavorare in un prestigioso edificio come Ca’ Vendramin Calergi, affacciato sul Canal Grande? “Senza voler peccare di scarso realismo, il lavoro del croupier è certamente un lavoro particolare ma è non tutto rose e fiori”. Lo assicura Alessandro Croci, rappresentante sindacale Slc Cgil al Casinò di Venezia, che così prosegue: “È normale che, trattandosi di un mestiere che svolgono in pochi in Italia, poche persone ne hanno conoscenza diretta ed è facile fantasticare. Per intenderci, gli orari settimanali ridotti, così come il turno di lavoro frequentemente intervallato da pause, sono necessari per mantenere la freschezza mentale (non solo fisica), la concentrazione e l’attenzione che servono a non commettere errori in un’attività piuttosto delicata, avendo a che fare con molto denaro. Inoltre si tratta di un lavoro che rimane complesso per le delicate interazioni che si creano con la clientela, la quale oltre a divertirsi rischia di perdere fior di quattrini”. Il Casinò di Venezia ha due sedi: come cambiano le condizioni di lavoro dei croupier da quella di Ca’ Vendramin a quella di Ca’ Noghera? “Le condizioni di lavoro sono state e rimangono – per il poco impiego attuale della sede veneziana – piuttosto diverse in relazione all’ambiente. Pur svolgendo mansioni e attività identiche, la tipologia di clientela che frequenta le sale veneziane è sensibilmente differente da chi gioca a Ca’ Noghera, un Casinò più ‘di massa’ in stile americano, con pochi fronzoli, ma molta produttività.
PANNO NERO
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ella mia esperienza al Casinò di Saint-Vincent mi sono trovato più volte a contatto con la figura professionale che più di altre nei processi di organizzazione del lavoro riveste un ruolo ricco di sfaccettature. Mi riferisco al croupier, a colui quindi che ci accoglie al tavolo da gioco e che ci permette di vivere l’esperienza divertente del giocare. Nei primi anni ’80, quando ho iniziato il mio percorso professionale nella casa da gioco non vi nascondo che rimasi letteralmente affascinato dall’austerità e dalla compostezza che caratterizzavano lo specifico ruolo. Ai tempi contribuiva sicuramente l’abbigliamento in uso a conferire tanta serietà al contesto. Una divisa che era simbolo di eleganza, smoking nero, camicia rigorosamente bianca, farfallino nero e scarpa, spesso in vernice, di un lucido che mi imbarazzava. Un abbigliamento molto formale che ovviamente si associava a movimenti che non esito a definire rituali e che si ripetevano quasi all’infinito per tutta la durata della partita. Mai un’esitazione, spesso lo sguardo rivolto al capo-tavolo - che sedeva su di un seggiolone in posizione rialzata rispetto al tavolo da gioco - per cercare conferma del piazzamento delle puntate o del pagamento di una vincita. Il rapporto con il cliente era altrettanto formale, ma molto garbato anche nei momenti in cui il tappeto verde era carico di “fiches” e gli
L’avvento dei giochi americani nei casinò, avvenuto in Italia nel 1982, ha cambiato radicalmente la professione del croupier. La velocità della partita e la diversità dei giochi proposti alla clientela hanno progressivamente generato un cambio di atteggiamento nella gestione del lavoro.
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Tra tradizione e modernità a cura di Marco Fiore
Un mondo e un’insieme di comportamenti che a mio parere hanno conferito al mondo del gioco d’azzardo un fascino che in poche altre situazioni era possibile trovare in termini di rapporto con il cliente.
annunci delle puntate da parte dei giocatori diventavano frenetici. Mi sono chiesto più volte quali dovessero essere le qualità alle quali un croupier doveva fare appello per gestire tanta pressione senza mai perdere la calma. La risposta la trovai partecipando da spettatore ai corsi di formazione interni che preparavano il croupier ad affrontare la propria esperienza di lavoro al tavolo, nel corso dei quali il maneggio delle “fiches” e la conoscenza delle regole del gioco venivano insegnati in modo quasi maniacale. Una formazione che nel caso della roulette francese durava circa un anno al termine del quale, a seguito di esame, veniva conferita al candidato croupier la qualifica di allievo che lo avviava verso le prime esperienze di lavoro al tavolo da gioco nel ruolo di bout de table, quindi lontano dal cilindro della roulette al quale l’avvicinamento sarebbe avvenuto solo alcuni mesi più tardi.
L’avvento dei giochi americani nei casinò, avvenuto in Italia nel 1982 ha cambiato radicalmente la professione del croupier. La velocità della partita e la diversità dei giochi proposti alla clientela hanno progressivamente generato un cambio di atteggiamento nella gestione del lavoro. Il croupier si trova da solo al tavolo da gioco a gestire la partita, la giacca dello smoking viene abbandonata a favore del gilet, sempre elegante, ma meno formale. Permane la supervisione del capo-tavolo che però opera allo stesso livello del tavolo da gioco abbandonando la seduta sul tradizionale e imponente seggiolone del passato. Lo stesso ambiente del casinò per adeguarsi ai cambiamenti di cui sopra, assume una diversa connotazione, diventa meno austero, informale, appaiono luci colorate, schermi televisivi e in alcuni casi anche musica di sottofondo, il tutto per rendere più allegro e divertente il contesto generale in cui il gioco resta comunque protagonista assoluto. L’introduzione di un nuovo sistema di lavoro, anche nella gestione delle puntate il cui piazzamento passa nelle mani del cliente, e di nuovi giochi porta con sé anche una decisa riduzione dei tempi di formazione del personale in omaggio anche alla necessità di fronteggiare rapidamente una massa crescente di clientela che, grazie alla riduzione del valore delle puntate minime associate ai nuovi giochi, fa il suo ingresso nelle case da gioco. Il mondo cambia, anche gli stili di vita delle persone e non si può in alcun modo arrestare questo cambiamento. Resta in me però la nostalgia di ambienti quasi fatati che mi mancano e che penso sia stato un errore far scomparire del tutto.
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LA SLOT ONLINE DEL MESE
DIAMOND LINK: MIGHTY BUFFALO ›› GRAFICA Preparatevi per una corsa sfrenata attraverso il selvaggio West in compagnia di un grande bufalo e di altri abitanti del posto che vi aiuteranno a cacciare ricchezze invisibili. Secondo la leggenda, se si raccolgono sei o più Diamanti in un colpo solo, il selvaggio West permette di entrare in un impero stracolmo di ricchezze. Ed è proprio questa la suggestiva e fantasiosa ambientazione proposta nella nuova slot di Greentube, in uno scenario che forse non poteva essere reso migliore dal punto di vista grafico, grazie ad un’elevata cura dei dettagli, a delle animazioni di alto livello e ad una felice scelta della simbologia che rendono questo gioco davvero unico.
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›› SOUND Come dire: anche l’orecchio vuole la sua parte. E in questo caso viene sicuramente accontentato, visto che questa slot non lascia nulla al caso, neppure dal punto di vista delle sonorità. Anzi, è forse proprio qui dove rende al meglio, tenendo conto dall’alta accuratezza di tutti gli effetti sonori riprodotti nel gioco e della qualità che li caratterizzano. Molto divertente la musica di fondo, e ancor più lo sono i vari effetti che si susseguono nelle diverse fasi del gioco, soprattutto nelle fasi salienti, come quelle dei bonus game o dei momenti di vincita.
›› GIOCABILITÀ Per iniziare il viaggio stellato, come indicato nei paragrafi precedenti, è necessario raccogliere sei simboli Diamante per far avanzare l’apposito indicatore. Una volta raggiunto l’obiettivo, si potranno ottenere tre spin per raccogliere un nuovo dia-
mante. Se si riesce a trovarne uno, le stelle ripristinano le free spin disponibili riportandole a quota tre, e si potrà continuare a cercarne altre. Se si ottiene l’Uno, si andranno a riempire tutte le 15 posizioni con Diamanti e le stelle daranno accesso alla vincita più grande di questo gioco: il Grand Jackpot. Ma niente paura: ci sono altri Jackpot da vincere in ogni viaggio. E non è neppure tutto: c’è anche un diamante “Colossal” che premia con una colossale funzione Spin, in cui i tre rulli centrali sono trasformati in un simbolo gigante. Anche i jolly possono esse-
Questo titolo a 5 rulli e 25 linee di vincita è pieno fino all’orlo di straordinarie funzionalità bonus e meccaniche da urlo che possono far vincere grandi premi se si ha il coraggio di afferrare questa slot per le corna. Se in una singola spin si fermano sei o più simboli diamante viene attivata la funzione “Diamond Link”. Questa trasporta i giocatori in un cielo stellato del deserto, che offre la funzione “Hold N Spin”, che offre giri “Wild”, “Sticky” e “Colossal”. Se si ottiene un diamante marchiato da un “Wild” si potrà entrare nella funzione “Wild Spin”, che offre un giro gratuito in cui i simboli jolly vengono aggiunti casualmente ai rulli con un moltiplicatore x2 o x3.. Per reggiungere la funzione Sticky Spin i giocatori devono ottenere il diamante “Sticky”. I giocatori vengono premiati con Respin in cui i simboli vincenti rimangono sui rulli fino a quando non vengono aggiunti più simboli vincenti. Per rendere questa caratteristica ancora più selvaggia ogni jolly che fa parte di una linea di vincita ha un moltiplicatore x2 o x3. Se questo non fosse abbastanza selvaggio, ogni jolly durante le funzioni di giro colossal, sticky e wild ha la possibilità di moltiplicarsi, se facente parte della stessa linea di vincita. Infine, come i giocatori Provala qui: possono già aspettarsi da ogni gioco Diamond Link, le maggiori vincite arrivano attraverso i jackpot progressivi “Major” e “Grand”, oltre che ai jackpot “Mini” e “Minor”.
IL NOSTRO GIUDIZIO
Con questo nuovo titolo, Greentube migliora la sua leggendaria serie di slot Diamond Link attraverso un gioco davvero divertente e interes062022
sante, carico di funzionalità, che non può affatto passare inosservato. In questo caso, inoltre, la slot del Bufalo presenta anche una vo-
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latilità maggiore rispetto ai precedenti titoli Diamond Link e quindi un potenziale maggiore, che saprà cogliere l’appeal dei giocatori”.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)
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Interviste
BENEDETTA CRAVERI
La contessa femminista Nel libro di Benedetta Craveri nuovi documenti su Virginia Oldoini, figura che precorre di quasi un secolo le conquiste perseguite dalle donne di Daniele Duso
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irginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, coniugata Verasis Asinari, storiograficamente nota come la Contessa di Castiglione, è una donna che ha sempre attratto romanzieri e registi, che nel corso del Novecento, e fino ad anni recenti, l’hanno resa protagonista di innumerevoli opere. “La contessa: Virginia Verasis di Castiglione” (questo il titolo del libro, edito da Adelphi) torna ora d’attualità, dopo il ritrovamento, da parte della saggista Benedetta Craveri, di documenti inediti che la riguardano, compresa una straordinaria collezione di fotografie. Benedetta Craveri svela così nuovi dettagli di questa donna straordinaria, “usata” a fini politici da Cavour e re Vittorio Emanuele II, ma mai soggiogata, e sempre consapevole del suo valore e delle sue capacità. Abbiamo avuto modo di parlarne con l’autrice di questo studio, esaminando alcuni dettagli della personalità di una donna straordinaria, ricordata non solo per i suoi innumerevoli amanti (tra i quali Napoleone III) e per la sua spregiudicatezza, ma anche come patriota italiana. Professoressa Craveri, con La Contessa lei fa emergere un personaggio molto attuale, che oggi forse sarebbe protagonista di qualche salotto televisivo e, quasi certamente, sui social. Quali sono gli aspetti nuovi di Virginia Verasis di Castiglione che con il suo lavoro di ricerca è riuscita a svelare? Si tratta di una donna davvero atipica, per l’ambiente e per l’epoca in cui viveva, ossia l’aristocrazia piemontese di fine Ottocento. “Più che attuale, direi. La Castiglione precorre di quasi un secolo le conquiste perseguite dalle donne solo a partire dal secondo dopoguerra. ‘Le leggi sono fatte dagli uomini e dunque sfavorevoli al nostro sesso’, ella constatava amaramente, in un’epoca in cui le donne dipendevano in tutto e per tutto dall’autorità maschile. Ma lei non aveva bisogno delle pari opportunità per arrogarsi il diritto di essere libera, di non avere padroni, e per sfidare tutti gli imperativi morali del secolo borghese. La sacralità del matrimonio, la fedeltà coniugale, la devozione materna, le convenzioni sociali non erano affar suo e a guidarla nelle sue scelte erano solo le esigenze insopprimibili del suo io. D’altronde le sue passioni, la volontà di dominio, la politica, la speculazione in borsa, sono per la sua epoca passioni virili e come seduttrice seriale fa pensare, più che alla femme fatale, a Don Giovanni”. Tornando alla protagonista del suo libro, che tipo 062022
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di donna era Virginia Verasis di Castiglione? Aveva una personalità narcisista, lo si vede anche dalle fotografie, strumento nuovissimo per l’epoca, che lei ha saputo utilizzare in modo molto moderno. Quali erano le altre passioni di questa donna così straordinaria? “Certo che era narcisista, che aveva il culto della propria bellezza, una bellezza che ha voluto immortalare in centinaia e centinaia di fotografie. E anche da questo punto di vista la Castiglione puo’ apparire in perfetta sintonia con il narcisismo della nostra società contemporanea che ha fatto del selfie il suo gesto chiave. Ma il suo era un narcisismo originale e creativo. Le sue fotografie magnifiche in cui è non soltanto l’oggetto dell’obiettivo ma la registra, la scenografa, la costumista della sua autorappresentazione hanno cambiano la storia del ritratto fotografico, e la celebre foto in cui si copre il volto con una cornicetta vuota a mo’ di maschera e isola lo sguardo è diventata il simbolo stesso della fotografia. Inoltre la Castiglione è la prima a fotografare il suo corpo come un’opera d’arte, aprendo la strada alle grandi performers contemporanee, ad incominciare da Marina Abramovic che l’ha presa a modello”. Questo libro, come tutti i suoi lavori, nascono da tante ore di studio e da tantissime ore trascorse a scandagliare negli archivi storici, che nascondono, e nasconderanno per molto tempo ancora, tantissimi segreti e curiosità. Sicuramente per trovare occorre anche saper dove cercare, ma quanto è importante, a suo parere, la componente casuale, quello che potremmo forse chiamare “il gioco della fortuna”, nel lavoro di uno storico? “Ho una formazione letteraria e sono abituata a lavorare soprattutto sui testi già pubblicati mentre questo sulla Castiglione è per me il primo libro basato quasi interamente su fonti archivistiche. Ed effettivamente mi considero fortunata perché ho trovato negli archivi italiani e francesi una immensa quantità di documenti inediti che mi hanno fatto scoprire una Castiglione del tutto diversa dalla sua immagine canonica, consentendomi di ridarle la parola. E la fortuna più insperata è stata quella di ritrovare le sue lettere al principe Poniatowski, l’unico uomo capace di ispirarle un sentimento simile all’amore, e che costituiscono un documento sconvolgente. Ma sono certa che la Castiglione conserva ancora molti segreti interessanti e mi auguro che nel prossimo futuro altri ricercatori avranno il desiderio, e la fortuna, di poterceli svelare”. www.gioconews.it
Interviste
MINO GABRIELE
Il credibile e l’incredibile, matrimonio vincente UN VIAGGIO INEDITO NELL’ANTICHITÀ GRECA E CLASSICA, TRA TALISMANI E SIMBOLI: È QUANTO RACCONTA NELLE SUE OPERE IL PROFESSORE MINO GABRIELE, SENZA TRASCURARE LA COMPLESSITÀ DELLE TEMATICHE LEGATE AL GIOCO
di Anna Maria Rengo
“LA
nostra cultura ha le sue radici nel mondo classico, che ha sempre influenzato, pur secondo modi e tempi diversi, il pensiero della civiltà occidentale nel percorso del suo sviluppo storico. Appare pertanto ovvio che a quel mondo e al suo sapere dobbiamo comunque rivolgere viva attenzione e adeguati studi: in fondo conoscerlo non può che produrre una migliore riflessione e un approfondimento sul senso del nostro essere attuale, ignorarlo ci renderebbe interiormente orfani”. Questo l’invito che arriva da Mino Gabriele, professore di Iconografia e iconologia e di Scienza e filologia delle immagini presso l’Università di Udine, nonché autore di numerosi libri, ultimo dei quali “I sette talismani dell’Impero” (Adelphi Edizioni) nel quale trasporta i lettori in un mondo di grande fascino, quello sacro degli antichi. In che modo e in quali ambiti convivevano il credibile e l’incredibile? “Il ‘credibile’ e l’‘incredibile’ convivevano in sintonia in quanto la visione del mondo era unitaria e coniugava i suoi molteplici aspetti in una trama che tutto nutriva e avvolgeva. La chiave di volta di questo insieme eterogeneo eppure omogeneo, presso i Romani (ma non solo), era il rapporto con il divino e dunque con il sacro ad esso congiunto. L’armonia di tale relazione, che garantiva benefici per il popolo e impero per l’Urbe, era demandata alla perfetta esecuzione delle pratiche religiose, prescrittive affinché il dialogo con il divino, tra ‘credibile’ e ‘incredibile’, mai si guastasse e desse continua cifra all’esistenza. In quest’ottica, per un romano, sacro e realtà coincidevano, si trattava solo di interpretare correttamente e religiosamente le dinamiche per mantenere tanto 062022
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accordo ed evitare possibili discordie”. Dei sette talismani, quale l’affascina di più e quale aveva conseguenze maggiori sul modo di agire e di sentire delle persone? “Il più noto e ambito, non soltanto dai Romani, fu il Palladio, il simulacro per eccellenza donato da Zeus, che dava ogni benessere e potere alla città che lo custodiva. Prestigio che lo fece desiderare, rubare, falsificare, trasportare da una città all’altra, come se il corso degli eventi si muovesse con esso: da Troia a Roma e poi a Costantinopoli. In questo caso l’intrigo delle fonti tra leggende e storia, il confondersi dell’originale con le copie che ne vennero fatte, rende ancora più affascinante l’intera vicenda”. Lei ha studiato a fondo l’antichità greca e romana. Che valore aveva il gioco per queste civiltà e in che modo il gioco si sposava a riti magici o propiziatori? “Domanda troppo complessa per una breve risposta!” A tutti noi capita di passeggiare per le nostre belle città storiche, ammirandone le bellezze e le effigi ma senza conoscerne origini e significati. Come si può diventare più consapevoli e informati? “Certamente la stratificazione storica di monumenti che è presente in Italia non ha paragoni al mondo, una sterminata enciclopedia del bello a disposizione dei nostri occhi. Pare banale, ma per essere più ‘consapevoli e informati’ in merito basta inizialmente portarsi dietro una buona guida, per esempio quelle del Touring, e poi osservare con cura quanto si vede e rifletterci, farsi domande: la curiosità è il sale dell’intelligenza. Se poi ci sono aspetti che rimangono oscuri e vogliamo approfondirli, allora bisogna cercare la bibliografia in merito e studiarla. Non dimentichiamo che anche un piccolo sapere è il risultato di molteplici informazioni e non poca fatica”. Nell’antichità i simboli, anche nell’iconografia, erano importantissimi. Quale è il loro ruolo attuale? “Il simbolo ha svolto un ruolo rilevante nel mondo antico in quanto, in generale, è un segno sintetico, un contrassegno che evoca, richiama un concetto, un’idea determinata e concordata tra alcuni, tale da essere da questi stessi riconoscibile nel suo intimo significato ma non da altri. Da ciò la valenza di riservatezza o di segreto che lo caratterizza. Oggi, rispetto a quello antico, il mondo è talmente desacralizzato che il simbolo, a parte quelli tradizionali religiosi, è per lo più ridotto a cartello stradale o a logo pubblicitario, o a popolare contrassegno di partiti. Pertanto viene del tutto invertito nella sua funzione originaria, ovvero invece di celare contenuti di alto profilo concettuale e speculativo, ora manifesta in chiaro, palesa ciò che rappresenta, richiamando volutamente l’attenzione su ciò che veicola. A questa sorta di declino simbolico segue il modesto livello dell’interpretazione”. www.gioconews.it
L’ORA DEL GIOCO
U
na prima impressione che si ha di fronte alle location di intrattenimento, siano esse un centro di intrattenimento per famiglie o un bizzarro concetto di bar-sala giochi rivolto ai giovani-adulti, è spesso quella di avere di fronte una sede che può essere duratura. Sebbene sia indubbiamente così, per molti locali di gioco, non è questo l’unico aspetto che dovrebbe essere considerato. Una sala giochi per rimanere competitiva deve sapersi rinnovare, e un solido paesaggio sonoro è in cima alle priorità, tra i temi caldi del divertimento. Ripensate all’ultima volta che siete stati in una sala giochi al mare – come vi è sembrata? Forse siete in grado di riascoltare, nella mente, le melodie di una macchina ticket redemption o di un kiddie ride in particolare, ma è probabile che stiate immaginando un paesaggio sonoro piuttosto frenetico, qualcosa che è estremamente attraente per i bambini piccoli, ma forse non per quelli a cui piace frequentare i suddetti bar-sala giochi. E ancora meno per gli adulti nei casinò. Per i locali che vogliono creare un paesaggio sonoro distinto, come quelli menzionati in precedenza, e anche per luoghi che in genere non descriveremmo per come sono, come ristoranti e bar, un jukebox è in genere una scelta popolare. Aziende come TouchTunes sono specializzate nella fornitura di prodotti per questi luoghi per creare un paesaggio sonoro; il più delle volte consentendo anche agli utenti di selezionare liberamente le proprie preferenze in loco a un piccolo costo. Attenendosi all’esempio consolidato di TouchTunes, azienda di New York, negli Stati Uniti, che ha le sue piattaforme di musica e intrattenimento interattive - una versione moderna del classico jukebox analogico - in 062022
IL SUONO DEL DIVERTIMENTO UNO SGUARDO ALLE MACCHINE DELLA MUSICA E DELLA DANZA, DOVE TU SEI IL DJ (E IL BALLERINO)
di Steven Carson, Intergame
www.intergameonline.com
oltre 75mila bar e ristoranti del Nord America e in Europa, si ha una prova significativa della popolarità di questo tipo di prodotti. La musica è una delle chiavi del cuore e, proprio come le forme di gioco preferite, le persone la apprezzano in modi diversi e spesso amano discutere dei loro artisti preferiti. Questo può essere un aspetto utile per le aziende che cercano esercizi di team building produttivi, che molto spesso si svolgono in luoghi come bar-sala giochi, mini-golf club, centri di intrattenimento e ristoranti, dove spesso si trovano jukebox, aggiungendo all’esperienza complessiva per i proprietari e au-
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mentando le probabilità che i luoghi vengano selezionati per tali eventi. Ma, ovviamente, non sono solo i jukebox a poter essere utilizzati per generare un paesaggio sonoro in un locale. In qualche modo diversi da un prodotto progettato esplicitamente per definire il tono in un luogo, le macchine da ballo possono molto spesso dominare l’atmosfera generale di un centro di intrattenimento. Naturalmente la musica sulle macchine deve essere ad alto volume poiché i giocatori hanno bisogno di sentirla chiaramente su altre funzioni vicine - ma ciò racchiude anche il sottoprodotto di riuscire ad attirare altri potenziali giocatori alla stessa macchina, o anche i passanti presenti nel locale. DANCE DANCE Dance Dance Revolution, per chi non lo sapesse, è un gioco estremamente popolare in tutto il mondo, ma in nessun luogo più che in Giappone, la casa di Konami. Il colosso nipponico dell’intrattenimento ha introdotto la sua serie Ddr nel 1998 ed è poi decisamente decollato. Da allora, risulta difficile trovare molti centri di intrattenimento che non abbia almeno una macchina da ballo in loco. Sempre da Konami, la nuovissima macchina Ddr (Dddra) è distribuita nel Regno Unito da Electrocoin, che a giugno ospita il Park Avenue Open Day con Udc a Londra. John A Stergides di Electrocoin spiega: “Le macchine Ddr di Konami sono famose per essere le regine tra i giochi da ballo. Sono stati i primi a crearle, sono presenti sul mercato da oltre 20 anni e si possono ancora trovare in tutto il mondo”. E aggiunge: “Offrono musica fantastica con licenza su cui ballare, insieme a video musicali ufficiali, che le distinguono davvero dal resto”. In merito al feedback dei clienti, Stergides spiega: “Loro amano la presentazione; il mobile bianco, il grande schermo e la sua affidabilità ed è una fonte di www.gioconews.it
EVOLUZIONE DELLA DANZA Ma cosa riserva il futuro per le macchine da ballo? Ci sono alcune direzioni in cui potrebbero andare le forme sempre popolari di intrattenimento e un percorso in particolare sembra una progressione naturale. Un equivalente a casa delle unità in loco è Just Dance, con cui si può giocare sulle ultime console Nintendo Switch, Sony PlayStation e Microsoft Xbox (e gli utenti regolari e di lunga data conoscono fin troppo bene i vantaggi di fitness menzionati in precedenza). Mentre le macchine da ballo nei centri di intrattenimento hanno in genere tabelloni segnapunti locali, la serie
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di giochi Just Dance presenta un tabellone di punteggio globale, con competizioni e aggiornamenti regolari. In linea con questo, sembra che sarà solo questione di tempo prima che una nuova ondata di professionisti degli esports si ritrovi a competere l’uno contro l’altro di fronte a una folla. Lo sviluppatore di Just Dance, Ubisoft, afferma che il suo gioco aveva già iniziato a rompere quel sigillo nel 2014, quindi non è certo un’idea nuova. Detto questo, siamo più interessati a ciò che accade nei centri di intrattenimento che agli eventi per gli spettatori – ed è in qualche modo comprensibile che le macchine da ballo possano scoraggiare alcune persone, per vari validi motivi, ma Ward di Step Revolution è un uomo che cerca di risolvere il problema. “I giochi di ballo possono essere naturalmente competitivi per natura”, spiega. “Questo li rende un punto fermo da avere in qualsiasi ambiente di intrattenimento basato sulla famiglia. “Riteniamo che l’unico problema sia stato l’usabilità e l’accessibilità per le persone - al di là delle scelte di design che non hanno aiutato ad attrarre nuovi potenziali giocatori. Il nostro obiettivo è cambiare ciò con StepManiaX e, si spera, fornire uno sfogo per le nuove generazioni di persone che non hanno familiarità con i giochi di ballo del passato”. www.gioconews.it
E N G L I S H PAG E
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“Sono uno dei pochi giochi che hanno successo senza la funzione di ticket redemption in quanto guadagnano costantemente”, spiega. “Hanno un enorme seguito fedele in tutto il mondo.” Parlando in particolare delle macchine Ddr di Konami: “La qualità costruttiva è squisita e ci aspettiamo che giocheranno un ruolo più importante nei Fec in futuro mentre cercano di portare più varianti sul mercato”. Ward spiega inoltre che non c’è stata troppa innovazione nel mondo delle macchine da ballo nel corso degli anni, con lo scopo del gioco praticamente invariato dalla sua concezione prima dell’inizio del millennio. Detto questo, ci sono ulteriori vantaggi nel giocare. “Al di là dell’usabilità le persone sono attratte dalle macchine da ballo perché offrono un modo per contribuire a stili di vita sani e nuova compagnia per le persone”, afferma. “Ci sono stati molti studi su come le macchine da ballo innescano la perdita di peso e migliorano le capacità cognitive al di là di numerosi altri vantaggi. I giochi musicali sono unici perché forniscono uno sfogo per interagire direttamente con la musica e coinvolgono la mente e la maggior parte dei sensi contemporaneamente”.
L’ORA DEL GIOCO
reddito costante. Amano anche il sistema audio fenomenale, che non è secondo a nessuno”. Konami è ovviamente un nome gigantesco nel mondo del divertimento e dell’intrattenimento, ma non detiene il monopolio delle macchine da ballo. Kyle Ward di Step Revolution, il produttore di StepManiaX, è un altro leader nel Regno. Il prodotto di punta dell’azienda è in qualche modo orientato ai benefici del fitness che derivano dal ballo, ma è accessibile a chiunque abbia voglia di provarci ed è assolutamente a suo agio in una serie di luoghi. “I clienti sono rimasti colpiti dall’ampio touch screen di navigazione, dall’illuminazione del pannello e dalla durata complessiva delle nostre fasi – spiega Ward Spesso sentiamo dire che la manutenzione è minima e che il sistema audio è uno dei migliori che abbiano mai sentito su una macchina da ballo”. Ward osserva inoltre che il prodotto della sua azienda è molto richiesto a livello internazionale e le sue singole unità hanno la reputazione di “esaurirsi entro i limiti” quando offerte online. “Questa è una macchina da ballo progettata per le persone normali e non solo per i tipici appassionati di giochi musicali”, aggiunge. Ma, soprattutto, anche un rapido tuffo nelle macchine da ballo non varrebbe la pena se non si desse un’occhiata a quanto bene queste unità sono accolte nei locali. Stergides di Electrocoin prevede che continueranno a fare bene, offrendo agli operatori un’altra forma di reddito con una maggiore diversità nel mercato.
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DAL MONDO Andorra
punta sulla formazione dei croupier Nell’autunno di quest’anno il Principato di Andorra, micro-Stato incastonato tra la Francia e la Spagna e ben noto per il suo status di paradiso fiscale, aprirà il suo primo casinò, con il nome di Unnic. Per prepararsi al meglio, quest’estate prenderà il via anche la sua accademia di formazione per croupier, con sessioni di circa quattro mesi. La scuola, con sede ad Andorra la Vella, nella capitale del Principato, offrirà corsi a pagamento che si svolgeranno dal lunedì al venerdì con turno mattutino o pomeridiano. Agli studenti che completeranno con successo il corso verrà offerto un lavoro come croupier, operatore di macchine, cassiere o receptionist. In totale, il centro ricreativo gestito da Jocsa prevede l’incorporazione di 80 lavoratori. Gli iscritti dovranno rispettare una frequenza minima e una volta approvato il corso otterranno un diploma riconosciuto da Juegos e Grupo Orenes. È prevista anche la possibilità di svolgere tirocini nelle diverse sedi delle società del gruppo. La casa da gioco, progettata con l’obiettivo di destagionalizzare il turismo nel Principato e a complemento dell’offerta attuale, per un investimento stimato in circa 25 milioni di euro, sarà una struttura di 10 piani con circa 9mila metri quadri, di cui 3.500 destinati all’area giochi e gli altri all’offerta gastronomica e culturale. È prevista la creazione di circa 200 posti di lavoro diretti e altri 500 indiretti.
Gioco da Principati A cura di Francesca Mancosu
dell’architetto Charles Garnier - lo stesso dell’Opéra di Parigi - in stile barocco da secondo impero, con una profusione di affreschi e sculture, ed un atrio d’oro e di marmo. Uno dei tanti emblemi del lusso del piccolissimo Stato governato dalla famiglia Grimaldi – che possiedono anche la quota di maggioranza della società proprietaria del casinò, la Société des Bains de Mer de Monaco – omaggiato anche dalla sfilata di moda di Chanel tenutasi ai primi di maggio sul lungomare di Monaco. In pieno stile glamour, con riferimenti al gran premio di Formula uno, a Grace Kelly - con la figlia Caroline e la nipote Charlotte a fare da madrine – e anche al casinò, ricordato con una serie di mini-borse a forma di slot machine indossate da alcune modelle, insieme con tute da meccanico, o racchette e gonnellini da tennis. Una fama imperitura quella del casinò, recentemente e doppiamente premiato agli International Gaming Awards e ai Casino Awards come “Miglior operatore di casinò” e “Miglior casinò in assoluto”, sbaragliando una concorrenza molto agguerrita. A riconoscere la qualità del suo staff e della location, che alla fine di maggio ha ospitato l’European Dealer Championship 2022, tornato dopo un’assenza di due anni per incoronare i migliori croupier d’Europa: Christoph Boo, Daniel Rhodes e Zoltan Horvath.
Il
cuore di M onaco è a M onte C arlo Fin dal 1856 il Principato di Monaco ha un cuore pulsante: è il Casinò di Monte Carlo, costruito su progetto 062022
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I magnifici sei L iechtenstein
del
Dall’11 maggio, il Principato del Liechtenstein può contare su una casa da gioco in più: il Maximus Casino Schaan. La nuova struttura, sorta nella piccola comunità di Schaan - 5.998 abitanti, ma comunque il comune più popoloso della zona - è il sesto casinò dello Stato e si trova a meno di un miglio dal confine del piccolo paese alpino con la vicina Svizzera. Il locale ha una superficie di circa 1300 metri quadri, si estende su due piani, vanta 280 slot nonché dodici tavoli da gioco che offrono roulette americana, Texas hold’em e intrattenimento da blackjack. L’offerta per i giocatori si completa con due bar, un parcheggio gratuito, una sala fumatori e un servizio taxi controllato dal concierge, e a breve, nei piani della proprietà, dovrebbe aggiungersi anche un hotel. In precedenza gestita da Anton e Andreas Schmid, la casa da gioco avrebbe dovuto aprire i battenti all’inizio dello scorso anno, ma ha visto questo obiettivo fallire a causa dell’impatto della pandemia di coronavirus. Ora il proposito è quello di creare fino a 70 posti di lavoro a tempo pieno suddivisi in una varietà di ruoli. La proprietà del Maximus Casino Schaan è condivisa fra Novo Swiss Ag, che pochi mesi fa ha acquistato una partecipazione di controllo del 60 percento in Mcl-Resorts Ag da Anton e Andreas Schmid, e W-Li Holding Ag, che detiene la restante partecipazione del 40 percento, entrambe socie anche del Grand Casino Lichtenstein. www.gioconews.it
BUSINESS
DA NON PERDERE | W E CA N ’T LO S IN G IT 31 maggio – 1 giugno
Belgrade Future Gaming 2022
Belgrade Fair, Hall 3, Belgrado, Serbia www.belgradegaming.com 2
European Gaming Q2 Meetup (Virtual)
GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI AI QUALI NON PUOI MANCARE
online https://europeangaming.eu/meetups/
The international appointments that you can’t lose
7-9
Canadian Gaming Summit
Metro Toronto Convention Centre, Ontario, Canada www.canadiangamingsummit.com
GIUGNO | JUNE 2022
2022 Nagra Annual Education and Training Conference
The Westin Portland Harborview, Portland, Maine, Stati Uniti www.nagra.org/annual-conference
16 – 17
iGaming Central America (iCA)
San Jose, Costa Rica www.eventus-international.com/igaming-central-america
EL Industry Days 2022
online www.european-lotteries.org/events/ Scopri tutti gli eventi business qui:
Vekoma Rides Factory, Germania www.balppa.org/events/conferences-regional-meetings/summer-conference-2022/ 26 - 30
Bowl Expo 2022
The Galt House Hotel Louisville, Kentucky, Stati Uniti www.bpaa.com/bowlexpo 21 - 22
Iaapa Expo Asia Virtual Conference
Centro de Exposiciones Jockey Lima – Peru www.perugamingshow.com
29 – 30
orld Gaming Executive Summit 2022 W - Wges W Hotel, Barcelona, Spagna www.terrapinn.com/conference/world-gaming-executive-summit/ 77
Warriors of Sanremo
Casino Sanremo www.eurorounders.com 22 – 27
Remida Deep
Perla Resort, Nova Gorica, Slovenia www.eurorounders.com 29/6 – 4/7
France Poker Festival 500k Gtd
King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com fino al 19/7
53 th World Series of Poker
Horseshoe Casino, Las Vegas, Nevada, Usa www.wsop.com
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)
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GAMING
Walibi Belgium, Wavre, Belgio www.iaapa.org/iaapa-emea-spring-summit
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Italian Poker Sport 500k Gtd
King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com
Vienna House Andel’s Prague, Repubblica Ceca www.praguegamingsummit.com
15 – 16
Peru Gaming Show 2022
online https://r6-nationals.pge.gg/calendario/
Prague Gaming Summit 2022
B alppa Summer Conference 2022
13 - 15
Torneo esports Rainbow Six Siege Pg Nationals 2022
15 – 20
21 – 23
Gat Caribe 2022
online www.summergamefest.com/
21
9 – 10
The Westin Resort & Clu, Punta Cana, Repubblica Dominicana www.gatexpo.net
Summer Game Fest
8 – 13
Betting on sports Europe
7-9
9
8 – 14 - 15
7-9
Twickenham Stadium, Londra, Regno Unito www.sbcevents.com/betting-on-sports-europe
Scopri tutti gli eventi esports qui:
GIOCARE CON GUSTO
“IL
nostro è un progetto di raccolta fondi che coinvolge cibo, social media e l’industria dell’ospitalità. È iniziato il 24 febbraio, in occasione di una protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina, e abbiamo deciso che avremmo ‘usato’ la cucina per parlare della bellezza della cultura di questo Paese, per farla conoscere alle persone e ispirarle a donare”. È la voce di Alissa Timoshkina, food writer e chef, a raccontare significato e obiettivi di “CookForUkraine”, campagna social nata per condividere ricette ucraine e raccogliere fondi in favore dell’Unicef lanciata insieme con la collega Olia Hercules, proclamate “Champions of change 2022” da The World best 50 restaurant. Un’iniziativa che in poco più di due mesi ha raccolto oltre un milione di sterline e in Italia ha avuto una certa risonanza grazie a “Food&Book”, festival del libro e della cultura gastronomica andato in scena a maggio a Montecatini Terme, dove le due sono state ospiti d’onore della cerimonia di apertura e della cena di gala della manifestazione, preparata dalle chef Silvia Baracchi e Federica Continanza (alle quali dedicheremo i prossimi numeri della nostra rivista). Russa, ma con una bisnonna ucraina emigrata in Siberia dopo la seconda guerra mondiale, e cresciuta nella famiglia ucraina della madre, per poi
La ricetta della Chef
SPECIALE FOOD&BOOK
Alissa Timoshkina Oltre le frontiere del gusto a cura di Francesca Mancosu
Le chef protagoniste della campagna CookforUkraine, Olia Hercules e Alissa Timoskina.
approdare a Londra alla fine degli anni Novanta, Alissa Timoshkina sottolinea quanto sia importante conoscere il Paese dei suoi avi, parte di un universo più ampio, quello della cultura slava – a cui fanno riferimento anche Moldavia, Bielorussia e Russia –, accomunato dall’uso di alcuni ingredienti e dalla tradizione di condividere i piaceri della tavola con la propria famiglia. E dove spiccano alcuni piatti comuni,
come le verdure fermentate (cavolo e pomodori in primis), e sono forti le contaminazioni proventi dai Paesi confinanti, dall’Asia, o riconducibili anche ai menu creati dal Governo ai tempi dell’Unione sovietica. La chef russo-ucraina quindi ricorda alcune delle ricette a lei più care: “Mia nonna mi preparava spesso il borsch, i panini ai semi di papavero, i pel’meni – molto simili ai tortellini con la carne – e i varenyky – come i pierogi polacchi –, una sorta di ravioli fatti con il purè di patate, funghi, crauti, ma anche con ripieni dolci come frutti di bosco e ricotta. Poi mangiavo spesso il rugelach o babka, una pasta dolce ripiena di semi di papavero”. Le sue ultime battute sono ancora per la campagna CookForUkraine. “Abbiamo diversi modi per coinvolgere le persone: la prima è usando i social media, principalmente Instagram. Invitiamo le persone a cucinare piatti ucraini e a postarli su Instagram con l’hashtag ‘CookForUkraine’ e il link alla nostra pagina di donazioni. Poi si può organizzare una cena, un supper club, una vendita di torte, preparando cibo ucraino per gli amici, la famiglia o per clienti paganti, e raccogliere altri fondi. Alla campagna hanno aderito circa 300 ristoranti nel Regno Unito e molti altri anche fuori dal Paese. Il nostro obiettivo è coivolgere più persone possibili per supportare l’Ucraina”.
SA LSA D I BARBABI E TOL E E NOCI CON L E PRUGNE
INGRE DIE NT I PE R 6 PE RSONE Per il patè: 3 cucchiai di olio vegetale, 1 cipolla affettata finemente, 4 barbabietole medie pelate e grattugiate, 2 spicchi d’aglio tritati finemente, 1 cucchiaino di aceto balsamico, 1 cucchiaino di miele dolce, un pizzico di scaglie di peperoncino, fiocchi di sale marino a piacere. Per la farcitura: una grossa manciata di noci, 6 prugne morbide, un mazzetto di aneto senza gambi.
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PRE PA RAZION E Scaldare a fuoco medio un cucchiaio di olio in una padella coperta, poi aggiungere le cipolle con un po’ di sale e lasciarle appassire per 8-10 minuti, poi la barbabietola grattugiata e metà dell’aglio. Aggiustare di sale, versare un cucchiaio di olio e cuocere, mescolando di tanto in tanto, per 10 minuti. Aggiungete un filo d’acqua, coprite con un coperchio e fate stufare per 20 minuti. Mentre la barbabietola cuoce, preparate la guarnizione all’aglio, alle noci e alle prugne. In una padella a parte, scaldare l’olio rimanente a bassa temperatura, far soffriggere l’aglio per un minuto, mescolando regolarmente per evitare che bruci. Unite le noci
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e le prugne e fate cuocere per un altro minuto ungendo abbondantemente con l’olio all’aglio. Togliere dal fuoco e cospargere con un po’ di sale marino in scaglie. Assaggiate la barbabietola – deve essere tenera – quindi l’aceto, il miele e il peperoncino e mescolare bene. Frullare con un frullatore a immersione o in un robot da cucina fino a ottenere una purea. La salsa va gustata calda o fredda con una fetta di pane di segale tostato, cosparsa con la guarnizione di noci e prugne e decorata con abbondanti quantità di aneto fresco.
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AL BAR DEGLI ESPORTS
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ono 475 mila gli italiani che seguono quotidianamente eventi esports e questo bacino di utenza si espande a circa 1.620.000 persone se si considerano anche coloro che dichiarano di seguire un evento esports più volte a settimana. Questi i due dati principali dell’ultimo “Rapporto sugli esports in Italia” pubblicato da Iidea, l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, realizzato in collaborazione con Nielsen. Si tratta di un numero stabile rispetto alla precedente rilevazione, indice di un consolidamento dell’interesse per gli esports, come non manca di sottolineare il presidente di Iidea, Marco Saletta, anche da parte di coloro che si sono avvicinati per curiosità a questa forma di intrattenimento durante le restrizioni dovute alla pandemia e che si sono appassionati. “Gli esports - è il commento di Saletta - occupano ormai stabilmente le prime posizioni tra le attività di entertainment preferite dagli italiani in termini di tempo dedicato e l’allentamento delle misure d’emergenza non ha fatto perdere al settore i fan conquistati durante il periodo pandemico. I dati fotografano un mercato che nel nostro Paese sta vivendo una fase di consolidamento, sottolineando quanto siano positivi sia lo scenario attuale sia le future prospettive di sviluppo in termini di business development. In parallelo rispetto alla fanbase è, infatti, cresciuta anche la professionalità degli operatori italiani, che stanno dimostrando una grande capacità imprenditoriale e una profonda conoscenza delle dinamiche del mercato, ottenendo importanti riconoscimenti anche a livello internazionale”. Come nelle precedenti edizioni il Rapporto Iidea scende nel dettaglio, indicando che gli appassionati di esports in Italia sono principalmente uomini (63 percento) tra i 21 e i 40 anni con un’età media di 28 anni, un livello di istruzione e un reddito superiore alla media della popolazione. Tra gli avid fans queste caratteristiche sono accentuate: il 56 percento dichiara un’istruzione almeno universitaria e il 63 percento un reddito 062022
UN MERCATO IN CONSOLIDAMENTO Gli ultimi dati presentati da Iidea fotografano uno scenario sempre aperto alle novità, basate ora su fan token e Nft
a cura di Daniele Duso
Troy Canadian Jaroslawski, player dei Dark Zero.
mensile superiore ai 1.500 euro. Una passione, quella per gli esports, che risulta essere duratura per gli avid fan: il 37 percento li segue infatti da almeno 3 anni, trovandoli una forma di intrattenimento che crea aggregazione, aiuta a sviluppare soft skill e valori come propensione al lavoro in team e capacità di problem solving, promuovendo inoltre uno spirito di sana competizione. Il genere videoludico più giocato su console è quello sportivo. Al secondo posto ci sono gli sparatutto che sono anche il genere maggiormente giocato su Pc, seguiti da Battle Royale e Moba, mentre su mobile si gioca in primo luogo a titoli di strategia. La spesa media mensile per voci legate agli esports come merchandising, abbonamenti ed eventi si aggira intorno ai 46,9 euro per i fan, arrivando a 60,5 euro per gli avid fan. Questo gap di propensione alla spesa tra fan e avid fan risulta essere maggiore per
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merchandising e minore per contenuti in-game. Interessante notare che in termini di attitudine verso le sponsorizzazioni, gli appassionati esports e gli avid fan sono i più propensi a ricordarsi una sponsorizzazione da parte di una società che viene associata a qualcosa di loro interesse e sono un target che si informa attivamente sulle sponsorizzazioni. Per approfondire il tema dell’interesse degli appassionati nei confronti di fan token e Nft, il Rapporto ha analizzato il rapporto con questi trend degli appassionati di esports, calcio e motorsport. In particolare, la fanbase esports è quella che dichiara di avere una maggior conoscenza di questi fenomeni (67 percento), anche se il livello di interesse è minore rispetto a quello delle fanbase di calcio e motorsport. Per i fan più appassionati anche la partecipazione attiva a iniziative dei team e il poter partecipare a forum o chat esclusive sono aspetti di interesse, mentre i contenuti Nft legati al gaming (carte o skin) sono quelli che riscuotono interesse sia tra la fanbase che tra gli avid fan, mossi da logiche di investimento, godimento di diritti derivanti da possesso e anche dall’aspetto più ludico di questi asset. “Il settore pianifica una nuova stagione di crescita”, è il commento di Tommaso Mattei, head of consulting Europe, Mena & Mexico di Nielsen Sports & Entertainment, “andando incontro ai bisogni di una community sempre più eterogenea, la cui domanda ruota attorno ai temi di inclusività e co-creazione di contenuti. Con le nuove opportunità offerte dalla tecnologia blockchain, e la loro applicazione al settore dell’entertainment, il settore degli esports offre oggi molte possibilità di generare nuove tipologie di Questo articolo è realizesperienze dentro zato in collaborazione a cui integrare sia i eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia fan che i partner interamente dedicato al commerciali”. fenomeno degli eSports
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L’AVVOCATO DEL DIAVOLO
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L’AUTORE
sentenza che abbiamo scelto di commentare in questo numero è una pronuncia recentissima del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia (Tar Lombardia, 16 maggio 2022). Il particolare interesse destato dalla pronuncia in commento è motivato dal fatto che essa investiga un tema rilevante e peculiare: il bilanciamento (e le modalità con le quali operare questo bilanciamento) tra interessi totalmente contrapposti, e il modo nel quale l’attività amministrativa deve effettuare la ponderazione degli opposti interessi. Il tema investigato è quello della insistenza, in un medesimo e ridotto ambito territoriale, di due diverse attività: una, naturalmente, legata al mondo del gambling, nel caso specifico una sala bingo che preesisteva; l’altra, invece, di tipologia completamente diversa: si trattava, nel caso analizzato dal giudice amministrativo, di un luogo di culto. Le due attività, pertanto, ponevano effettivi problemi di incompatibilità in un ambito territoriale ristretto (si trovavano, nel caso di specie, a meno di 500 metri l’una dall’altra). In primo luogo, sembra necessario sgombrare il campo da eventuali perplessità sulla compatibilità tra tali divieti e la normativa costituzionale, o comunitaria. E infatti, la giurisprudenza costituzionale ha chiarito che non devono sussistere dubbi di costituzionalità in relazione ai suindicati divieti territoriali contenuti in Leggi regionali o provinciali che prevedono limitazioni di distanza (Corte Costituzionale, 9 novembre 2011, n. 300; Corte Costituzionale,
Giovanni Adamo Fondatore Studio Legale Adamo www.studiolegaleadamo.it
Avvocato in Bologna – Cultore della Materia di Diritto Civile nell’Università di Bologna 062022
Giochi e luoghi di culto un equilibrio possibile a cura di Giovanni Adamo
11 maggio 2017, n. 108). Anche la giurisprudenza amministrativa concorda: per il Consiglio di Stato, Sez. V, 8 agosto 2018, n. 4867, “sono ammissibili restrizioni che vadano sino al divieto delle lotterie e di altri giochi a pagamento con vincite in denaro, trattandosi di un divieto pienamente giustificato da superiori finalità di interesse generali”. Infine, tale orientamento appare confermato anche in sede comunitaria: la Corte di Giustizia Ue, infatti, nella materia che ci occupa, suole dare prevalenza alla tutela della salute, nel bilanciamento tra essa e la libertà economica (Corte di Giustizia Ue, 22 ottobre 2014, C-344/13 e C-367/13). Nel caso di specie, il tribunale amministrativo ha, dapprima, posto una premessa logico-giuridica:
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ha rilevato, infatti, che la pianificazione urbanistica deve tenere conto non “dei microproblemi di compatibilità con attività confliggenti insediati nelle vicinanze”, ma, piuttosto, di interessi generali inerenti, più generalmente, l’intero territorio dell’Ente Locale interessato. Dopo avere formulato tale premessa, il giudice amministrativo ha “soppesato”, per così dire, i due opposti interessi in conflitto, tentando una ponderazione, intendendosi per tale quell’attività che la pubblica amministrazione effettua tenendo conto delle osservazioni che i soggetti coinvolti dalla scelta formulano nell’ambito del procedimento amministrativo. Nel contesto suindicato, ha altresì valorizzato i termini dell’aspettativa meritevole di tutela dell’operatore del settore gambling: “la presenza di una sala giochi non impedisce di pianificare un luogo sensibile nel raggio di 500 metri, ma l’anteriorità della sala giochi mette la stessa al riparo dai vincoli e dai divieti connessi alla presenza del luogo sensibile, nei limiti della posizione economica già acquisita”. E, più precisamente, “il luogo sensibile che viene realizzato vicino alla sala giochi non comporta l’applicazione dei divieti indicati nell’art. 5 della Lr 8.2013, e di conseguenza non impedirà la prosecuzione o il rinnovo delle concessioni relative agli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito di cui all’art. 110 comma 6 del Tulps, né l’attivazione di nuove concessioni per apparecchi dello stesso tipo, purché l’ordine di grandezza del fatturato non si discosti da quello attuale”. Il Tribunale ha pertanto svolto un’attività di “ponderazione” a posteriori sulla quale si può pienamente concordare: ha comparato interessi opposti, e anzi contrapposti, fornendo una soluzione che appare pienamente rispettosa tanto della legge, quanto di criteri di giustizia e opportunità, senza determinare un troppo apprezzabile sacrificio di uno di essi. www.gioconews.it
GIOCO & PSICHE
A
L’AUTORE
bbiamo dato spazio, nei due interventi precedenti, all’evento che maggiormente domina lo scenario attuale nel mondo, la guerra in Ucraina, anche perché ci è sembrato poterla collegare in modo non marginale a un tratto riconducibile al “gioco estremo” che connota il maggiore artefice del conflitto, Vladimir Putin, oltre che all’aspetto che maggiormente contraddistingue il giocatore compulsivo nella sua incapacità a “perdere” o, quantomeno a fermarsi prima di spingere all’estremo la sua sfida al fato nell’aspettativa tragica di una riscossa finale prima della catastrofe. Un “pensiero magico” che spesso accompagna i giocatori “estremi” richiamato già da Freud nel suo saggio su Dostoevskij e ripreso da Bergler che vede nella Dea Fortuna un genitore (o forse amante) che avrà alla fine pietà per chi per lei “si è giocato tutto”, con un gesto di compassione riparatrice. Ma il focus di questa ulteriore, e verosimilmente ultima, riflessione su questo tema, è in quello che possiamo chiamare il “videogioco planetario della guerra” a cui tutti, più o meno direttamente, stiamo partecipando. Come nel “Gioco delle perle di vetro” di Hermann Hesse, nel quale tutta l’umanità è ingaggiata in questo gioco planetario sotto la regia di un sapiente croupier (ludi magister) che governa di fatto le sorti del mondo. In questo Risiko che quotidianamente ci aggiorna dai vari media nei quali siamo immersi riusciamo a seguire il bollettino di guerra che ci dice quanti tanks sono stati distrutti, quanti i caduti o le navi affondate, i depositi di carburante o le stazioni
UN RISIKO PLANETARIO DAGLI INCERTI SVILUPPI a cura di Riccardo Zerbetto
ferroviarie colpite. In questo contesto le tragiche vicende dei morti e dei feriti sembrano andare in secondo piano, come avviene nei libri di storia dove vengono riportate battaglie e vittorie come la quintessenza di un videogioco che ormai rimane virtuale e tale da farci dimenticare il prezzo delle atroci sofferenze che lo ha accompagnato. Nella relazione figura/sfondo, come accade ai giocatori, si ricordano più spesso le rare vittorie che le ben più frequenti sconfitte, forse un po’ come nell’amore, specie il famoso “primo”, che non si scorda mai e che ci accompagna con una tenace nostalgia di sogno che ci fa dimenticare le pene e le difficoltà che ci hanno portato alla sua fine. Complice di questa dimenRiccardo Zerbetto | È psichiatra e disione giocosa (e sappiamo rettore del Centro Studi di Terapia delcome molteplici sono i la Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo significati identificatati da studio e il trattamento dei giocatori Callois su questo termi-
ne che accomuna alea, agon, ilynx - simulazione e vertigine) è la progressiva virtualizzazione del mondo che sempre più si avvicina a una realtà intermedia (metaverso, appunto) tra il reale e l’immaginario. Le stesse sequenze della guerra sembrano (e talvolta sono anche risultate essere) riprese da filmati di repertorio o simulazioni, come pure i personaggi destano dubbi sulla loro veridicità, manipolati come sono dalla propaganda o da abili “messe in scena” come quelle di un Zelenski (non a caso un attore e abile showman) che fa dichiarazioni dalla piazza di Kiev che sapevamo assediata o di un Cremlino perennemente scintillante come degna sede di uno zar immortale e per nulla turbato da una non-guerra. Al di là delle manipolazioni e simulazioni in questo complesso gioco di specchi, la realtà resta cupa e tragicamente imprevedibile e non ci resta che invocare un miracolo visto che i dati di realtà ci lasciano ben poco da sperare circa un tragico gioco che, come ricorda anche Umberto Eco, governa i giocatori quando gli stessi hanno ormai perso la capacità di governare il loro gioco.
La progressiva “virtualizzazione” del mondo sempre più si avvicina a una realtà intermedia (metaverso, appunto) tra il reale e l’immaginario. Le stesse sequenze della guerra ci sembrano (e talvolta sono anche risultate essere) riprese da filmati di repertorio o simulazioni, come pure i personaggi destano dubbi sulla loro veridicità, manipolati come sono dalla propaganda o da abili “messe in scena”.
d’azzardo.
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25-27 July 2022 Shangri-La at the Fort Manila, Philippines
a sea n ga m in g .co m
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
LA SLOT DEL MESE Provala qui:
GOLDEN POT Cosa bolle in pentola per Cristaltec in questa nuova stagione? Tra le tante novità, a suscitare la nostra curiosità è la nuova slot multigioco “Golden Pot”: una “pentola d’oro”, appunto, contenente sette giochi più ricchi che mai, che vale la pena provare, come abbiamo fatto noi, qui.
GRAFICA
›› 18,5 /20
Una slot molto bella, varia e variopinta. Capace di catturare l’attenzione dei giocatori grazie proprio alla sua grafica, che risulta molto accurata e sicuramente accattivante, in virtù di una serie di ambientazioni suggestive e di una scelta molto felice delle simbologie. Si vede lo stile Cristaltec, che rivela una certa continuità tra i vari giochi realizzati dal produttore, che è di certo un punto in favore, tenendo conto del successo ottenuto dai tanti titoli precedenti.
AUDIO
Un nuovo multigioco, da sette
›› 18,5 /20
LA SCHEDA
PRESTAZIONI
NOME_ Golden Pot
È ancora presto per giudicare questa slot in termini di prestazioni, avendola provata proprio nei primi giorni dalla sua immissione sul mercato. Tuttavia si può certamente affermare che il prodotto risulta decisamente interessante e ha subito riscosso grande attenzione tra i gestori, già prima di uscire. Merito anche del marchio di fabbrica, che è sinonimo di garanzia. Ma grazie anche alle caratteristiche sopra descritte che la rendono particolarmente invitante.
PRODUTTORE_ Cristaltec DATA OMOLOGAZIONE_ marzo
2022
SPECIFICHE NORMATIVE_ comma
6a del Tulps
PAYOUT_ 65% CICLO_ 30.000
›› 18,5 /20
Anche in questo caso, come per la grafica, possiamo premiare senza dubbio l’elevata qualità dei suoni, come pure la loro accuratezza. Frutto di una evidente ricerca e di un felice sviluppo realizzato dai progettisti, che non hanno voluto lasciare nulla al caso. Anzi. Ogni effetto sonoro risulta gradevole e ideale per ogni specifica fase del gioco.
GIOCABILITÀ
stle”, “Buratino Gold”, “Zeta”, “Nautilus” e “Wilds Of Inferno”. In tutti i casi, si ha la sensazione di giocare con un prodotto diverso dagli altri, grazie alla fluidità di tutte le dinamiche del gioco e alla dinamicità di un motore di pagamento che sa come tenere alta l’attenzione. Dando i giusti stimoli, nei giusti momenti.
BUDGET
›› 19 /20
Anche in questo caso il giudizio è basato su considerazioni di carattere generale che valgono più in generale per tutti i prodotti di Cristaltec. Prendendo come riferimento la convenienza del prodotto e il rapporto tra qualità e prezzo, entrambi ottimi. Avendo a che fare con un prodotto dalle alte potenzialità proposto su un hardware di altissimo livello e di sicura affidabilità e proposto a un prezzo in linea con il resto del mercato. Noi l’abbiamo provato sul cabinet “Glamour” che rappresenta forse l’ideale per questo gioco.
›› 18,5 /20
Non solo bella, ma anche divertente. E piacevole da giocare (e rigiocare), permettendo di trascorrere qualche minuto di svago davanti al schermo, tra un giro di rulli e l’altro. Si tratta di una slot in stile classico, 5x3, ma che propone una serie di giochi molto ben congegnati: “Minotaurus”, “Fortune Of The Gods”, “Ghost CaIL NOSTRO GIUDIZIO Una slot piacevole, accattivante, coinvolgente. Che è in grado di ripagare fin da subito le alte aspettative che il giocatore le riserva già a prima vista. E lo stesso, inevitabilmente, accade con i gestori che la acquistano. Assolutamente da provare. 062022
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G R A F I C A
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A U D I O
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G I O C A B I L I T À
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NEWSLETTER Oltre 9mila metri quadrati sviluppati su 13 piani progettati secondo i più moderni standard. Questi i numeri della nuova sede di Sisal a Milano, nel cuore del business discrict. Un edificio che rappresenta appieno i tre valori che hanno permesso a Sisal di entrare nel cuore degli italiani nel corso dei suoi oltre 75 anni di storia: innovazione, responsabilità e persone. Francesco Durante, Ceo di Sisal, commenta: “La nuova sede ci proietta verso il futuro, sempre più orientati a una strategia di business responsabile e sostenibile nel tempo. Questo progetto mette le persone e il loro benessere al centro di ogni decisione, per garantire
Arriverà in estate la rivoluzione del Bingo Live, una nuova prospettiva del gioco che coinvolgerà tante sale e room online con possibilità di intrattenimento e super premi in palio. E tutto made in Italy grazie a 10.001 Spa e LiveG24 che stanno lavorando tantissimo in queste settimane per poter preparare il lancio tra certificazioni dei sistemi e reclutamento del personale: “Siamo in procinto di effettuare il tanto atteso lancio del bingo live - spiega il Ceo di 10.001, Alessandro Polo - non abbiamo tempistiche precise perché molto dipen-
I temi più attuali del mondo retail sotto la lente della 22esima edizione di Forum retail, il più grande hub di networking tecnologico per la community del settore, in occasione dei due appuntamenti in programma – 7 giugno con l’Executive summit invitation only e 25 ottobre con la Main conference al Mi.Co. Si tratta di un settore in continua evoluzione, in cui l’innovazione da anni gioca un ruolo da protagonista e ora più che mai è diventata ancora più determinante per la crescita del business. Anche nel mondo del gioco e delle location fisiche. L’Executive Summit si svilupperà 062022
SISAL L’ I N N OVA Z I O N E E L E PERSONE AL CENTRO DEL NUOVO HEADQUARTER un corretto work life balance e i più alti standard di benessere all’interno dell’edificio. Sono convinto che le persone possano esprimere al meglio il proprio potenziale in un ambiente di lavoro accogliente, inclusivo e innovativo”. La nuova sede di via Ugo Bassi offre un ambiente all’avanguardia, in cui tutti gli spazi sono stati concepiti, soprattutto grazie all’esperienza di Coima Image, società specializzata nella progettazione architettonica, come un ecosistema di luoghi
10.001 BINGO LIVE, RIVOLUZIONE IN ARRIVO derà anche da Adm e dalle certificazioni ma noi stiamo lavorando per essere pronti tra la fine di luglio e la prima metà di agosto”. Qual è la grande novità? Avete presente il casinò dal vivo giocato online? Il bingo live sarà così. “Un presentatore e le dealer condurranno il gioco dai nostri studi di Conegliano Veneto, i primi in Italia, così come tutto il personale sarà italiano (o
FORUM RETAIL INTRATTENIMENTO PROTAGONISTA attraverso sei sessioni tematiche – tre al mattino e tre al pomeriggio – che si concluderanno rispettivamente con un lunch e con un cocktail, entrambi con l’obiettivo di dare la possibilità a tutti i manager presenti di fare networking anche con i partecipanti alle sessioni che si sono svolte in contemporanea a quella cui hanno preso parte. Ogni sessione si compone di una tavola rotonda, tavoli interattivi, un panel e una premiazione a chiusura.
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diversi per stimolare nuove idee e per favorire la collaborazione tra le persone, mettendo costantemente al centro il loro benessere. I layout dei vari piani, infatti, sono stati definiti in aderenza alla logica progettuale dell’Activity based workplace, che prevede l’utilizzo degli spazi di lavoro in base alle diverse attività da svolgere durante l’arco della giornata. Il nuovo headquarter di Sisal è in lista anche per ottenere la Commercial interior gold di Leed, il programma di certificazione volontaria che misura tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione e alle scelte impiantistiche all’avanguardia.
vive nel nostro Paese) - prosegue Polo - le palline non verranno estratte dal software da una macchina come quelle delle sale dal vivo con un Rng casuale. L’intrattenimento sarà assoluto e i premi con più sale connesse, saranno molto più importanti. Fondamentale sarà anche l’engagement grazie all’interazione live tra il nostro personale e i giocatori da casa”. Gioco attesissimo e con possibilità di sviluppo future importantissime. Non resta che attendere il Bingo Live di 10.001.
La Main conference presenterà 200 storie di innovazione per l’immediatezza, la fluidità, la personalizzazione e la sostenibilità della retail experience, e si parlerà anche di gaming retail, con un panel ad hoc promosso da Gioco News, media partner dell’iniziativa, intitolato “Nuovi concept per nuovi trend: il valore dell’intrattenimento nel retail”. Gli eventi sono organizzati da Ikn Italy, leader nella creazione e sviluppo di contenuti, eventi e corsi di formazione BtoB, che nel 2022 ha raggiunto il traguardo dei 35 anni.
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LO SFIZIO DEL GIOCO NUOVI COLORI PER LE CUFFIE H3PRO HYBRID
Epos lancia due nuove colorazioni per le cuffie wireless H3Pro Hybrid: Ghost White e Racing Green. L’headset supporta il gaming wireless di nuova generazione attraverso alcune peculiari caratteristiche
CHANEL SI ISPIRA A MONTE CARLO
Una collezione che strizza l’occhio alla vita monegasca, quella presentata da Chanel al Beach Hotel di Monte Carlo. Le tute da pilota di F1 (con tanto di casco) riviste in chiave Chanel, le borse a forma di racchetta da tennis o con le grafiche delle fiches del casinò, le scarpe ispirate a quelle con la punta delle ballerine classiche. 062022
quali la connessione dongle wireless senza lag e la cancellazione attiva del rumore (Anc) per eliminare ogni rumore di fondo - elevando ancora di più la quantità di cancellazione passiva del rumore - ben nota dalla serie H3 per un’esperienza di gioco sempre più ottimale. Le H3pro Hybrid offrono un’esperienza audio di alta qualità ai giocatori che cercano performance wireless affidabili e il massimo della versatilità di utilizzo, sia su Pc che su console. Le cuffie possono essere collegate con un dongle a bassa latenza o un cavo Usb compatibile con Pc, Ps5 e Ps4. L’headset si collega anche con a Xbox Series X|S/Xbox One, Nintendo Switch e Mac con un cavo da 3,5mm mentre i dispositivi mobile possono connettersi via Bluetooth. La grande varietà di connessioni permette di godersi la libertà del
La direttrice creativa, Virginie Viard, si è ispirata alla location stessa, ai suoi ricordi personali e alle storie intrecciate di Chanel e Monte Carlo. Gabrielle Chanel visitò Monaco per la prima volta nel 1910 e nel 1988, il predecessore di Viard, Karl Lagerfeld, acquistò una residenza estiva nel principato. Viard ha molti ricordi felici con Lagerfeld a casa sua, che era visibile agli ospiti dello spettacolo dalla spiaggia. Questi ricordi hanno infuso un senso di nostalgia nella presentazione della collezione. D’altra parte, le istituzioni iconiche di Monte Carlo come il Casinò e il Grand Prix, hanno aggiunto un tocco giocoso allo spettacolo. Chanel ha presentato sia le mini-borse con slot machine che le borse per il casco automobilistico. Nella collezione sono inclusi anche capi come maxi abiti fluidi, abiti chemisier e, naturalmente, il caratteristico tweed del marchio.
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wireless senza fastidi o delay. Le H3Pro Hybrid sono progettate con un occhio di riguardo per lo stile, la durata e l’immersività. L’elegante design cattura l’attenzione mentre i dettagli in acciaio inossidabile dell’archetto, i padiglioni auricolari regolabili, i cuscinetti sostituibili e la durata della batteria fino a 30 ore evidenziano come le H3Pro Hybrid siano adatte a qualsiasi forma della testa per lunghe sessioni di gioco. Il design delle cuffie – grazie ai padiglioni auricolari ergonomici - consente ai giocatori di isolarsi completamente dai rumori esterni garantendo una concentrazione massima.
POKER AL MARE Tempo di mare e di divertimento. Per chi non vuole passare inosservata nemmeno in spiaggia, Zeybra propone un bichini davvero originale. Sfondo nero e carte da poker dai colori vivaci. Il costume è composto da un triangolo con laccio scorrevole, coppette estraibili in materiale anallergico, dall’elasticità comoda, 100 percento made in Italy, molto veloce nell’asciugatura.
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ENGLISH SECTION
a cura di Natasha Crisantemi
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PH. UNSPLASH
A strategic sector not to be discriminated against Senator Danilo Toninelli talks about gaming and the future of entertainment, with specific attention to the Metaverse, in which the state must move right now by Daniele Duso
etaverse, online gaming and advertising, but also videogames, learning and the future. These are the topics touched together with the former minister Danilo Toninelli, now a senator of the Movimento 5 Stelle, during an interview in which we wanted to take stock of the latest political moves towards a fast-changing world, but that at the same time calls for a legislation in step with the times, to avoid the risk of making the country lose opportunities that may never come again. Let’s start with a look at the gaming industry, a sector that plays an important role for the Italian state, but which, however, is still often the victim of prejudice, even from politics. How can we act to deal with the sector, and solve its most critical aspects, with the right maturity? “We face it by working on two fronts: first of all, it is one of the most future-oriented sectors, digital and technological one, inevitably it is a sector that is strategic from an industrial point of view, and the state must not discriminate against it. On the other hand, we need to create a better gaming culture. As in cinema, there are many movies very different from each other, in the same way in the world of games
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there are many games very different from each other, some very beautiful, active and others less beautiful, or really bad. And a better gaming culture is also and above all obtained through accurate information”. In recent years, with the development of the network and the huge spread of connected devices, the phenomenon of online gaming has exploded, leading the legislator to face often supranational problems. In your opinion, what is the right key to address this phenomenon and its problems? “I think that for this kind of issues we must inevitably raise awareness in the European Union. Europe is already working on a package of rules, but the European Parliament’s times are very long. I think that Italy, on its own, can do something up to a point, but the aspects related to online must be seen and regulated largely at a higher level than that of a single country”. The Senate has recently explored some issues related to the Metaverse, a new concept of the web that could change our experience on the net. What are in your opinion the most critical aspects of the metaverse? “First of all, it found that when we talk about the Metaverse we are not talking about a question linked to a ‘if ’, but linked to a ‘when’. The only question is 88
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important in training, for Stem subjects, but also for learning a new language and more. With the use of virtual reality and augmented reality, learning would open up new potential... “Of course, but the important thing is that there is a correct selection of games, avoiding that the wrong ones go into the hands of children who don’t have the cultural tools to deal with them. For the rest, I think that video games are useful, and I can give a direct example: a few days ago my son, who is 11 years old, was playing online with a Chinese peer, and they spoke in English. Having also direct experience with my children, I can confirm that a video game can be very important for practicing foreign languages, especially as children. Still talking about foreign languages, we know how important it is to learn languages as a child, a reason that pushed me, years ago, to present an amendment that unfortunately become a dead letter. In general, however, creative, social games are a real opportunity, which must be exploited in the best possible way”. Coming to your personal experience, you was Minister of Infrastructures and Transports for fifteen months, from June 2018 to September 2019, also suffering, during your mandate, many attacks, especially online. We often talk about cyberbullying and hater, which are no small problems, especially when the victims are young. How did you overcome that experience and do you think it could be useful to let the kids know about your case? “No, I would say that in my case there was a sort of fraudolent political media bullying, which found an adult person who knows what he is doing. What concerns children and young people, in my opinion, is a completely different problem. To partially heal it, the child must be well informed, he must learn that it is important to talk about it, and that he must also pay attention to online dating”. You were one of the supporters of the gaming ad blocking. Is your idea still the same after a few years or have you changed your mind? “I think the ad blocking has saved so many lives. Having blocked a television bombing that disturbed the after-dinners of so many people was positive, because some messages have imponderable effects. I think this prohibition will not change, at least as long as we are in the government”. However, someone also talks about the positive effects of an advertisement that also gave information, especially on what is legal gaming, in addition to warning against the risks of gambling. “This is another thing. Informative advertising has a completely different purpose, and is ok. But I think private advertising, purely made for commercial purposes, should be blocked. I think this can’t be informative”. LEAVVENTURE DAROONEY
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when it will develop. Within the web 3 there is the metaverse, this is sure, then we will see only in the next year when and how much the metaverse will spread. But it is surely an opportunity to be seized. There are many critical aspects, starting from the fact that any transposition of any real element, in the metaverse, is owned by the person who creates it. And this could be a problem with some state properties, such as cultural heritage for example”. How can this risk be contained? Will specific legislation be required? “Exactly, that’s why I presented three amendments, born precisely from what was reported in the hearings that were held in the Senate regarding the Metaverse. Any private entity who reproduces any Italian cultural asset in Nft (non-fungible token) could charge for a digital ticket, because at the moment there is no specific legislation. My first amendment asks to ban the digital use of Italian cultural assets without authorization and without having obtained, at least, the payment of a fee. The second amendment asks the Italian State to tokenize (transform, therefore, in advance into Nft) all Italian cultural assets, thus also taking possession of the cultural asset in its digital form. Finally, a third amendment asks to create the foundations for the construction of a ‘Metaverse Italy’, thus creating a public digital Italy in which the state is present, even at a regulatory level, as in the real world. I have already talked about it with ministers Colao and Franceschini, making them aware of the problem and asking them to do what they can to avoid having our properties stolen”. Let’s talk about video games world. Despite video games are often criticized, even recently, they are now real media, also useful for helping children in the development of social activities and more, just think of the possibility of learning a new language. However, there are many kind of video games, some of which also have critical aspects, from addiction to uncontrolled expenses that in-game purchases can encourage. In some countries, such as China, or, in Europe, Belgium, something has already been done. Where should Italy start from to regulate the phenomenon? “It should start from the thought that education is much more important than setting rules. We should talk about videogames, about problems with this kind of games, but also about their potential at school. My dream is that tomorrow our children can wear a pair of glasses and immerse themselves in a virtual reality that allows them to study subjects such as history in a much more engaging way, making immersive experiences that surely are fixed in memory more than a passive lesson”. In fact, some video games have already proved to be
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ACCORDING TO FABIO VIOLA, DEVELOPMENT IS UNAVOIDABLE, AND “WE MUST LEARN TO LIVE WITH A WORLD THAT WILL BE INCREASINGLY HYBRID”
by Daniele Duso
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abio Viola, game designer, founder of TuoMuseo, an international collective of artists working to break the boundaries between culture and interactive media, is one of the best-known professionals in the recreational and video-recreational field. With him we made some 360-degree reasoning on gaming, a subject that, as we have stressed several times, is part of the life of every man since the first moments of our existence, yet only recently the playful part, the fun, is emerging and is being imposed in many sectors. Do you think it is a phenomenon of the moment or is it a phenomenon more inherent in what our society is becoming, more and more connected to the net, more and more frenetic and more and more hungry for entertainment? “I am sure that we will see a progressive gamification of society that will crystallize with the evolution from the current internet to the web3, also called Metaverse, in the next decade. A concurrence of multiple economic, social, cultural and technological factors are driving the transition from a society based on ‘having’ to do things to one of ‘wanting’ to do, and gaming is one of the most powerful motivators and engagement agents innate in the ‘man”. We find gaming, or rather, the so-called gamification, even in many economic sectors that have a purely business perspective. Big fashion houses, food & beverage company websites, and many others use gaming to attract customers to their website. What is the added value that gaming brings with it? “The primary and central meter is the ability to generate involvement in products, processes, brands in an era in which it is increasingly difficult to draw attention and time of the new generations. The hyper abundance of stimuli has eroded the capital of loyalty and the attachment to brands, typical of the generations of our fathers and grandfathers and, paradoxically, 062022
gamification becomes the driving force for generating activism and protagonism of the public, just like it happens in a session with your favorite video game. In the face of this increasingly high gamification adoption curve, the absence of professionally trained figures at the intersection between game design and knowledge of corporate worlds is still critical, and many projects run the risk of being born weak”. We have many companies that have approached esports, directly investing on it, even if sports and esports are very different fields, and others (like some sports clubs) that consider them almost competitors. The truth? Maybe it’s somewhere in between? “We must learn to live with a world that will be increasingly hybrid and in which physical and digital should not be seen as rivals but complementary experiences. If well understood and designed, these phygital dynamics greatly expand the opportunities both for those who work in ‘traditional’ sports and for those who work in esports, managing to add elements of relationship with the public, and with relevant sponsors. It goes without saying that digital has the potential of dematerialization and internationalization as its great advantage, while physical sport maintains sensory prerogatives that digital doesn’t have. Imagine a single championship in which the scores of physical and digital football teams are added, how much benefit would the overlap bring to both sides?” Well, since you mentioned them, what do you think of the esport sector? Do you feel closer to the Iidea association, according to which video games are not sports, or do you embrace the idea of Coni, which is studying the way in which some video games, called virtual sports, will be able to access the Olympic Games? “Of course, video games can have the status of sport within specific contexts. It is hard to understand that after all PCs and pads are nothing more than technologies like the disk or the ball; breakthrough technologies but still supports that end up in the hands of real athletes who, thanks to their physical, emotional and intellectual abilities, are able to overcome themselves and others. As a sport, it is
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but also gamification strategies that create a layer of entertainment on entire product lines, or the growing chain of videogames and esports betting. I would not be surprised by the acquisition/merge processes between the two worlds soon”. You have worked on various projects that bring the recreational dimension to the tourism sector as well. Do you think there are real possibilities for private business in this sector or are they projects that need public support? “It is a market that has been left behind on the issues of innovation and experimentation, despite its considerable economic size both in Italy and in the rest of the world. The pandemic has accelerated a series of second thoughts and the need to find new ways to reach and involve especially younger audiences. Among the trajectories of interest, the launch of services for the gamers’ pool, I am thinking of the hotel chains launched by Atari in the United States or projects that I have coordinated, such as PlayAlghero which places the Sardinian city as one of the first with recreational infrastructures to catch the pool of 2.7 billion videogamers in the world (of which 12 million are in Italy)”. The metaverse promises to radically change the reference paradigm of our online presence. Will the way of playing also change, how has it changed thanks to consoles and video games? “Surely everything will change and it will change us, but not before 2030. It still takes time before it reaches maturity, in fact the platforms that are called metaverses today are very similar to simple gaming experiences, such as Decentraland or The Sandbox bringing a step backward rather than forward in the entertainment experience. We will get the next step when physical actions will reflect in the digital world and vice versa, when there will be interoperability between “official” and ‘virtual’ identities. It’s just a matter of time and regulations, then I believe there will be a whole new generation of experiences capable of increasingly contaminating gaming with real life, creating a collective gamification”. The boom in domestic gaming was one of the factors that led to the arcade crisis a few decades ago. Now the amusement sector is thinking of relaunching itself also by focusing on video games, in particular on those that fit the definition of virtual sports. Do you think this could be the key to a new springtime for these places of entertainment? “I appreciate the experiments that I was able to hold in my hand at the latest Enada edition, but I believe that the period of the 80s/90s is difficult to be repeated, due not only to technological but above all social changes of all of us. The possible lifeline is given by rethinking them as places for meeting and socializing, spaces to which one ties because they become training gyms, a place to meet local champions or watch Twitch live shows”. LEAVVENTURE DAROONEY
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right for esports to be addressed by bodies skilled in international regulation, control and promotion”. Remaining within the videogame field, did you follow the issue that led to the seizure of some Italian lan rooms? What do you think? “I am sure that on digital, in general, and as regards gaming in particular, the legislator is guilty left behind. It is not easy, now everything is evolving at sudden speeds and almost always has supranational borders, but it is necessary, for the good of all the players involved, to have clear and simple rules, which allow entrepreneurs to move in full compliance with the regulations. It is undeniable that the return of money is a clear and insuperable limit that differentiates gaming and gambling even if, unfortunately, the boundaries are increasingly getting thinner with the advent of play to earn dynamics, lootboxes, winnings for esports champions, and this will soon turn on new headlights by the regulatory bodies”. Your professional activity is perhaps closer to the amusement sector, that is, entertainment without winning money, typical of gambling. Did you also have experiences in this second sector? “In my life I have had the opportunity to work a lot in the video game industry, by cooperating with international companies, such as Eletronic Arts Mobile and Vivendi Games, learning the mechanisms for generating involvement in ‘for fun’ environments but also holding roles as lead game designer for the Lottomatica/Gtech group, where I started the internal ‘for fun’ division even within a gambling business context. They are two sectors that, like it or not, are getting enormously close since videogames have opted for a progressive shift from pay in advance economic models to free to play ones up to the more recent play to earn, where it is possible to obtain an economic return in relation to the skills/ time invested in the performance. Precisely the introduction of blockchain, Nft and cryptocurrency is upsetting a part of the industry from which I come by implementing a progressive, risky, gamification. On the other hand, the traditional gambling industry has started ‘for fun’ policies for years, creating products without winning money with the idea of progressively approaching new audiences
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he evolution of sustainability strategies could be equated with a retrofitting exercise, in which the already well-formed sector is facing the need to evolve, or repair, the old approaches to business and the internal structures that organize it. Unfortunately, sustainability was not the predominant idea at the origins of the gaming industry and it is usually more difficult to change something already well formed than to design it with the necessary components from the start. So, sustainability is entering the various areas of the industry that are already well developed and mature, including product design, which is discussed in this issue. Surprisingly, the design of games - but also of the spaces - while constituting the heart of the product offered to the consumer, has seen minimal interference with aspects related to sustainability. From a short research on the internet and through conversations with industry experts, it clearly emerged that there is little, if not zero, at the level of specific study on the impact of location design on the behaviors adopted in the gaming. An example is that of Gamesense, the responsible gaming program introduced by the province of British Columbia in Canada and also adopted in the state of Massachusetts in the United States. The central concept of Gamesense is that of a player education which, if equipped with a better understanding of odds, volatility, return to player (Rtp), and many other characteristics of gambling functioning, could better control the gaming and play in a healthier and more responsible way. Gamesense’s education is carried out through its representatives present in facilities and stores, such as casinos or betting shops. THE AUTHOR
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Sustainability in design GAME AND LOCATION DESIGN CAN PLAY A CRUCIAL ROLE IN TERMS OF RESPONSIBLE GAMING AND, THEREFORE, A LONG-TERM SAFEGUARD OF OPERATORS INVESTMENTS. by Ewa Bakun
These representatives move around the venue, being available to everyone or often they are at the Gamesense information points. These are in particular physical points and it is a proof of how responsible gambling has its physical representation and is part of the design of the venues where you gamble. Gamesense venues are open to report hospitality and access to everyone and to promote responsible gaming and the prevention of possible harm. But another use, always within the framework of responsible gaming, is that of self-exclusion or the more serious problems of gambling addiction, that require more sensitive treatment and even more private spaces. And therefore the most current debate today becomes that of finding a balance in design that can satisfy the various needs of interaction with the consumer: that of a broader and more accessible education to consumers and that of prevention and reaction in the private sector, without, however, the risk of stigmatization. Consumer care influences gaming offer more than the physical design. And it is similar to what concerns both land-based and online gaming design, with the tools that allow you to take a break during the game, to set time or Ewa Bakun | Director of content strategies spending limits at the befor Clarion Gaming since 2018, she has ginning of the game or to been with the group for over 13 years, where she held previous roles as head of conreport the extraordinary tent, gaming-focused event director and expense or duration and program manager.
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risk for the player. These tools do not interfere with the gaming aesthetics, mechanics or mathematics and are based on research on damage indicators, often introduced by operators, sometimes required in the regulations. In 2019, British regulator, the Gambling Commission, created working groups focused on various topics: among these, one was dedicated to gaming design. The result of this work, in which both operators and suppliers of the games participated was the ban on Ldw (Losses disguised as wins) and automatic free spins (“auto-spins”). In response, the industry association, Betting and Gambling Council, has introduced a code of conduct dedicated to the design of gaming offer, that digs into the details of the adoption of these measures. The impact of the regulations on gaming design was more evident in Germany, where the limit for €1 to slots, the minimum time of 5 seconds of speed of a lap and the taxes of 5.3 percent on the turnover, have reduced the return to player (Rtp) below 95 percent. With the reduction of the Rtp index, gaming providers such as G Games must interfere to keep the slots attractive in the eyes of the consumer. Helen Walton of G Games talks about it in an interview filmed by ice365. com, demonstrating the concept of re-spins that make the gaming equally fun with Rtp at 88 percent. The future will show whether regulators will begin to take more punitive measures that will also interfere in the gaming design offered to the consumer, even if the progressive restrictions in other areas outline a trend. The changing of gaming structure at its heart and design still puts the sector’s profitability at risk, but will also push it to an innovative approach, where consumer care must remain central to make it sustainable and future-proof. www.gioconews.it
Here is the Ice365.com interview with Helen Walton
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igma Americas lands in Canada, from June, 6 – 8, in Toronto. But what are the news and the main features of this event, dedicated to gaming? Sophie Crouzet, Sigma’s Coo, answers to that. “One of the main features is the Esports Arena. We’re pleased to bring this billion-dollar ecosystem to our Americas event because esports is one of the fastest-growing sectors right now. We’re also resurrecting the popular Startup Pitch, in which ten of the best entrepreneurs and startups in the gaming industry compete. The three days of the conference will be jam-packed with the most informative panel and keynote gaming discussions, as well as networking opportunities and an industry-leading expo floor. Sigma Awards night is another feature that will bring together a powerful hand-picked audience of the top movers in the international gaming and marketing industry for a gala night like no other. The closing night of Sigma is also an event not to be missed. Rebel Nightclub, is the embodiment of Toronto’s nightlife, this will bring wild, high-energy beauty to Sigma Americas. Delegates can enjoy an immersive schedule of live performances from a variety of artists, bands, and DJs throughout the night, bringing the event to a state-of-the-art closing”. What are the main subjects that will be addressed? The conference will focus on leveraging the natural synergy between the emerging tech and gaming sectors, in an industry that is experiencing rapid growth as a result of recent gaming reforms such as the legalisation of single-game sports wagering in Canada and the launch of Ontario’s regulated iGaming market. Another main topic of discussion at the conference is the following the historic passage of Bill C-218 which took place on August 27, 2021. This will see Canada’s ten provinces being able to decide All the info whether to regulate single-event wagerhere ing on pro-sports events independently. Furthermore, gambling regulation will now be handled by individual provinces rather than the Criminal Code of Canada. The measure, which has been in the works for a decade, will provide greater regulatory control, player protection, a more fair playing field for indus-
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EYES ON CANADA, WITH SIGMA AMERICAS LOOKING AT THE OPPORTUNITIES OF THE OVERSEAS GAMING INDUSTRY
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try players, and economic growth as Canadian states attempt to capture the grey market in a country’s first regulated sector”. What are the opportunities in this market? “This year’s Sigma Americas will take place in the dynamic heart of the Great White North. As a result of new restrictions surrounding iGaming and sports betting, the Canadian gaming business is booming. New sectors are emerging, and as a result of this new suppliers are entering the market. Sigma’s role in all of this is to bring together leading operators, suppliers, affiliates, policymakers, and thought leaders by creating a first-class business event. Sigma Group is ecstatic to be investigating the limitless potential that new markets have to offer as well. Although we’re not only stepping foot in Canada to organise events; we’re also here to assist develop the sector and promote economic progress. As a result, we’re also working on Sigma College, a free e-learning course with accreditation. The company’s huge network and knowledge pool will be used to create a number of courses that provide a complete overview of the gaming and burgeoning digital industries”. How has Covid affected the gaming industry? “Many individuals turned to gaming for pleasure, escape, and to find a community when the Covid-19 pandemic forced them to spend more time at home. As a result, the gaming industry was confronted with significant hurdles as well as unparalleled customer demand and disruption. The video-game business, which grew 23% in 2020 over the previous year, could be one of the biggest winners of the pandemic. The gaming and eSports industries are among those that have borne the brunt of the market decline”. How can we start again? “Sigma Group, as an events company, was on the point of having to stop doing what it does best, which is connecting people through its renowned physical events, but thanks to the team’s swift adaptability, the company was able to shift to online events instead. Sigma excelled in the virtual event sector with its virtual roadshows, which covered the entire globe and targeted a different region each month. Sigma Europe 2020 had to also be shifted online because there was no other option. With 6,500 delegates, 4,500 total active people, and 1,485 maximum concurrent viewers, Sigma Europe Virtual set new marks as the year’s largest virtual exhibition. Although the brand has made the most of virtual events, nothing beats the adrenaline rush of a live event. Following the pandemic’s long and torturous period of uncertainty, we are delighted to announce that delegates attending this Summit in the Americas will be able to broaden their horizons not only in the ever-evolving gaming industry but also in the infinitely exciting world of emerging technology through Aibc and marketing affiliation through Affiliate Grand Slam”.
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first impression can be a lasting one – for entertainment destinations, be that anything from a family entertainment centre to a quirky arcade-bar concept geared toward young adults, it is often the sense of sight that is considered first and foremost. While it is undoubtedly key to get visuals spot-on, it is not the only aspect that should be considered by those operating venues. A solid soundscape is right up there in the priorities of these amusement hot spots. Think back to the last time you were at a seaside arcade – what does that sound like? Perhaps you are able to zone in the tunes of one ticket redemption machines or kiddie rides in particular, but it is likely you are imagining quite a busy soundscape, something that is mightily appealing to young children, but maybe not those who like to frequent the aforementioned arcade-bars. And even less so for adults at casinos. For venues that want to create a distinct soundscape, like those previously mentioned, and even places we would not typically hold up to the mirror, like restaurants and bars, a jukebox is typically a popular choice. Companies, such as TouchTunes, specialise in providing products for these venues to create a soundscape; more often than not also allowing patrons to freely select their own preference on-site at a small cost. Sticking with the established example, TouchTunes, headquartered in New York, US, has its interactive music and entertainment platforms – a modern take on the classic analogue jukebox – in over 75.000 bars and restaurants across North America and Europe, which is emblematic of the popularity of these 062022
THE SOUND OF FUN A LOOK AT MUSIC AND DANCE MACHINE. YOU’RE THE DJ AND THE DANCER by Steven Carson, Intergame
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types of products. Music is one of the keys to the hearts of others – and much like having preferred forms of gaming, people enjoy music in different ways and often like to discuss their favourite artists. This can be a useful aspect for companies looking for productive team-building exercises, which quite often take place at venues like arcade-bars, mini-golf clubs, entertainment centres and restaurants, where jukeboxes are often found, adding to the overall experience for
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patrons and raising the odds of venues being selected for such events. But, of course, it’s not just jukeboxes that can be used to generate a soundscape in a venue. Somewhat a departure from a product designed explicitly to set the tone in a place, dance machines can quite often dominate the general vibe of an entertainment centre. Naturally, the music on the machines has to be loud as players need to hear it clearly over other features nearby – but that also has the by-product of attracting other potential players over to the machine, or even passers-by into the venue. DANCE, DANCE Ddr – or Dance Dance Revolution for the uninitiated – is hugely popular all over, but nowhere more so than in Japan, the home of Konami. The massive Japanese entertainment conglomerate introduced its Ddr series back in 1998 and it categorically took off. Since then, you would be hard-pressed to find many entertainment centres that do not have at least one dancing machine on-site. Sticking with Konami, its newest Ddr machine (Ddra) is distributed in part by Uk-based supplier Electrocoin, that will soon co-host the Park Avenue Open Day with Udc in London in June. John A Stergides of Electrocoin, said: “Konami’s Ddr [machines] are renowned for being the kings of the dancing machines. They were the first with the Ddr machines, which have been in the market for over 20 years and can still be found throughout the world. “They offer fantastic licensed music to dance to, along with official music videos, which really sets it apart from the rest. Another key aspect which makes it unique – they are the only ones who offer it on a four-step basis, which makes it easier for new players to understand and more fun when playing.” When asked about feedback from www.gioconews.it
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fitness benefits previously mentioned). While dancing machines at entertainment centres typically have local scoreboards, the Just Dance games series features a global scoreboard, with regular competitions and updates. In line with this, it seems it will just be a matter of time before a new wave of esports professionals find themselves competing against one another in front of a crowd. Just Dance’s developer, Ubisoft, claimed its game had already began to break that seal back in 2014, so it is hardly a novel idea. That said, we are more interested in what happens at entertainment centres than spectator events – and it is somewhat understandable that dancing machines may put off some people, for various valid reasons, but Step Revolution’s Ward is one man trying to fix that. “Dance games can be naturally competitive by nature,” he said. “This makes them a staple to have in any family based entertainment setting. “We believe the only issue has been the usability and accessibility for people - outside of design choices that haven’t helped with attracting new potential players. We aim to change this with StepManiaX and hopefully provide an outlet for the newer generations of people, who are not familiar with dancing games of the past.”
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EVOLUTION OF DANCE But what does the future hold for dancing machines? There are a few directions the ever-popular forms of entertainment could go, and one path in particular does seem like a natural progression. An at-home equivalent of the on-site units is Just Dance, which can be played on the latest Nintendo Switch, Sony PlayStation and Microsoft Xbox consoles (and regular, long-term users know all too well the
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they will continue to do well, offering operators another form of income, with more diversity in the market. “They are one of the few games that are successful without ticket redemption facility as they are steady earners,” he said. “They have a huge loyal following throughout the world.” Specifically talking about Konami’s Ddr machines, he also said: “The build quality is exquisite and we expect that they will play a bigger part in Fecs in the future as they look to bring more variants to the market.” Ward explained to us that there has not been too much innovation in the world of dance machines over the years, with the aim of the game pretty much unchanged since its conception before the turn of the millennium. That said, there are additional benefits of playing. “Outside of usability, people become drawn to dance machines because they offer a way to contribute to healthy lifestyles and new companionship for people,” he said. “There have been many studies on how dance machines trigger weight loss and improve cognitive skills outside of numerous other benefits. Music games are unique because they provide an outlet for interacting with music directly and it engages the mind and most senses simultaneously”. GIOCO &PSICHE
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customers, Stergides added: “They love the presentation; the white cabinet, the large screen and its reliability and it’s a constant income earner. They also love the phenomenal sound system, which is second to none”. Konami is obviously a gigantic name in the amusements and entertainment world, but it does not hold a monopoly on dancing machines. Kyle Ward of Step Revolution, the producer of StepManiaX, is another key contributor in this realm. The company’s flagship product is somewhat geared toward the fitness benefits that comes with dancing, but is accessible to anyone wiling to have a go, and is absolutely at-home in an array of venues. Continuing with the theme of feedback, Ward said: “Customers are impressed with the large touch screen navigation, the panel lighting as well as the overall durability of our stages. We often hear that the servicing is minimal and that the sound system is one of the best they’ve heard on a dance machine.” Ward noted that his company’s product is in high demand internationally and its individual units have a reputation of “selling out within limits” when offered online. “This is a dance machine designed for regular people and not just the typical music game aficionados,” he added. But, crucially, even a quick a dive into dance machines would not be worth its weight in salt if it did not take a look at how well these units are received at venues. Electrocoin’s Stergides predicts
OROSCOPO Ariete Sorridete, che gli astri vi sono vicini e vi sosterranno nel prendere una decisione importante e che vi aprirà nuovi orizzonti. In questo mese non bisogna temere le novità, esse saranno infatti tutte positive soprattutto se relative al lavoro. Al gioco prudenza, fino al giorno 15.
a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}
Toro
Scorpione È venuto il momento di ricaricare le batterie e di pianificare una bella vacanza che vi risollevi nel corpo e nello spirito. Che ne pensate di mettere da parte quelle preoccupazioni che siete specializzati nell’ingigantire? Prendete tutto con più scioltezza, e osate al gioco.
Sagittario
Siete davvero molto stanchi ma giugno non sarà ancora, per voi, il mese del meritato riposo. Vi attendono, ahivoi, delle sfide che vi metteranno a dura prova, ma se sarete pazienti e tenaci riuscirete a superarle. Gli astri vi sostengono. Per giocare aspettate la metà del mese.
Gemelli La vostra inconsueta duplicità disorienta le persone, anche quelle a voi più care. E qualcuno, in questo mese, ve lo farà notare, costringendovi a superare la vostra ambivalenza e a prendere una posizione che vi costerà, ma solo nel breve periodo. Molto bene il gioco.
Cancro Perché vi fasciate la testa anche quando è altamente improbabile che qualcuno voglia rompervela? La prudenza non è mai troppa, ma a vedere sempre tutto nero si rischia che i più neri presagi poi si avverino. Siate più positivi, e anche la fortuna vi sosterrà di più. Anche al gioco.
PAOLO MALDINI
dirigente sportivo ed ex calciatore Milano, 26 giugno 1968
Leone Il coraggio non è una vostra caratteristica ma questo mese farete bene a trovarlo perché ci sono delle sfide inattese alle porte e se non le affronterete con decisione qualcuno potrebbe avere la meglio su di voi. Giocate le vostre carte, avete degli assi vincenti!
Vergine Un lontano parente, o forse un amico d’infanzia, busserà alla vostra porta sconvolgendo un po’ i vostri programmi. A voi la scelta: lealtà nei confronti di vecchi affetti oppure un po’ di egoismo che nel breve periodo vi toglierà dagli impicci. La dea bendata vi è vicina.
Bilancia PER TENTARE LA FORTUNA
LOTTO
33, 39, 43 Ambo, Terno e su Tutte, Milano, Genova SUPERENALOTTO
12/20/69/70/78/84 1/18/30/54/63/67 062022
Equilibrio e ponderazione, in questo mese dove i fiori d’arancio profumano moltissimo e c’è infatti chi vorrebbe portarvi all’altare, o perlomeno spingervi a un solido impegno. Siete pronti? Valutate bene, certi del sostegno degli astri. Fortunatissimi al gioco.
96
Siete il segno più fortunato del mese e soprattutto in amore vi attendono delle grosse novità che, ci sbilanciamo, potrebbero anche portarvi a un matrimonio, una convivenza o ad allargare la vostra già felice famiglia. Sorridete! Anche al gioco il momento è eccellente.
Capricorno Siete proprio incontentabili e volubili, quindi gli astri faticano a starvi dietro. Pur benevoli, si chiedono: va cari sagittari, che cosa volete? Fate chiarezza in voi stessi e poi agite di conseguenza, altrimenti rischiate di girare a vuoto. Al gioco il periodo è veramente fortunato.
Acquario Tutto quello che toccherete si tramuterà in oro e anche nei rapporti personali avrete un savoir faire davvero invidiabile. Che dire? Appartenete al segno più fortunato del mese e dunque approfittatene anche per giocare un po’, con giudizio e allegria!
Pesci Sarete incredibilmente aggraziati ed efficienti e questo felice connubio vi aiuterà moltissimo sul lavoro, dove sarete stimati e ‘ringraziati’ anche con delle interessanti opportunità di carriera. Coglietele al volo, che queste congiunzioni astrali non capitano spesso. Gioco: aspettate luglio. www.gioconews.it
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