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POLITICA
Valeria Alessandrini: «Tutela del lavoro in testa» INCHIESTA
l’altra metà del gioco
Gioco al sicuro tra protezioni e certificazioni FOCUS
Lockdown e giochi, Sos legalità
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S P E C I A L E
D O N N E
N E L
G I O C O
PERSONAGGI
Francesca Serafini Paola Maraone COVER STORY 36
LASLOTDELMESE
RUMBA 5 | I L
Sbc Digital Italia Il nuovo volto del gaming M U LT I GIO CO
CLASSICO
MA
INNOVATIVO
ENGLISH PAGES INSIDE
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numero 3
03
marzo
2021
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it
EDITORIALE
Quote rosa rabbia nera nel gioco pubblico
anno xiii
Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Marta Rosati Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Ludovico Calvi Daniele Duso Manuela Falchero Marco Fiore Mark Griffith Michael Haile Nashira Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Nicolina La Ciura Elena Datrino 123rf unsplash pexels pixabay Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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IL GIOCO PUNTA SUL ROSA
Doveva essere il mese della ripartenza, per il gioco pubblico, e invece no. Questa la doccia gelata, annunciata in Parlamento,
dal ministro della Salute Roberto Speranza, proprio nel momento in cui il dossier sul gaming d’Italia era arrivato “finalmente” all’attenzione generale. Tutto merito dei lavoratori, quelli che hanno manifestato in piazza, sostenuti dietro le quinte dalle loro aziende, dalle associazioni di categoria e da noi media. L’unità quando, se non ora? E mentre il Governo e i politicanti si interrogano sulle quote rosa, sulla parità di genere, sono state proprio le donne del gioco (di cui parliamo in uno speciale di questo numero) a fare la parte del leone piazzandosi sotto i centri nevralgici del Parlamento, sotto i centri di potere ottenendo ascolto. Se la politica non darà le risposte che si aspettano le donne, che attende il settore, sarà poi dura parlare al Paese con la coscienza pulita. Anche perché mentre andiamo in stampa sono 230 i giorni di chiusura del gioco lecito consecutivi. Forse solo il mondo dello spettacolo, l’intrattenimento e le discoteche, hanno avuto la peggio nella pandemia. E proprio mentre sembrano cadere i pregiudizi ideologici attorno al nostro settore e prende potere un governo decisamente meno ostile, almeno sulla carta, le varianti del Covid-19 sembrano impazzare e avere l’ennesima recrudescenza di un virus gestito male e contenuto peggio che neanche con 4 vaccini pronti e dopo 5 mesi di semi lockdown, riusciamo a far sparire. Che un po’ il vento sia cambiato non possiamo non notarlo. Finalmente ci si approccia al mondo del gioco spiegando che senza quello legale, le mafie e l’illegalità arrivano davvero. Non sono invenzioni del gioco pubblico per riaprire e lucrare sui ludopatici. Senza il framework dello Stato si riducono del 100 percento i controlli, le possibili azioni sul gioco responsabile e le sale terrestri e online senza concessione aprono serenamente nonostante non possano per il Covid. Ma soprattutto dietro al demoniaco mondo dell’azzardo, come l’hanno definito e dipinto gli “ex 5Stelle”, ci sono lavoratori e famiglie, mezzo milione di persone tra addetti e indotto e i loro cari. E i lavoratori del gambling non sono di serie B, nessun lavoratore può essere discriminato rispetto ad altri. Uno non vale uno, è un concetto ormai si spera venga superato, ma che addirittura si consideri a piacimento chi è inferiore rispetto a chi va tutelato è inaccettabile. È criminale. Alle manifestazioni del gioco lecito, soprattutto a Roma, sono passati tantissimi politici. La solita passerella, appunto? Alcuni rappresentanti seguono il settore da un bel pezzo, altri saranno stati lì per caso e davvero per una pesca di voti. Ma basterebbe solo certificare i due concetti che ripetiamo da anni: il gioco pubblico è presidio di legalità e i lavoratori meritano la stessa dignità di tutti gli altri. Come andrà a finire? Forse riusciremo a riaprire il gioco terrestre appena dopo Pasqua. L’importante, però, è che se si dovrà fare l’ultimo sforzo, che sia davvero l’ultimo. Pandemia o non pandemia, la speranza è che il Governo Draghi tuteli sia la salute che l’economia. Prendiamocela con le varianti ma, per ora, il premier Mario Draghi non ha fatto grossi passi verso le riaperture.
Cesare Antonini
www.gioconews.it
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POLITICA
04. Tutela del lavoro, il primo impegno S O M M A R I O
La senatrice della Lega Valeria Alessandrini confida nell’Esecutivo Draghi per un cambio di passo e sottolinea l’importanza del gioco anche come momento di socialità
ATTUALITÀ
06. Prove di dialogo e di r(i)esistenza
Il settore del gioco pubblico si mobilita, come mai accaduto prima, per chiedere la riapertura immediata e il tema approda nell’agenda di Governo e Parlamento
INCHIESTA
SPECIALE
dei giochi
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08. L’altra metà In politica, ma anche nel mondo imprenditoriale, le donne stanno rivestendo un ruolo sempre più prioritario. Ecco l’analisi di Benedetta Fiorini, deputata della Lega.
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GIOCONEWS #03 MARZO 2021
24. Il rovescio della medaglia
Fra gli effetti dei lockdown anti-Covid c’è un aumento dell’illegalità nel gioco. Ecco le proposte sul tavolo, al fine di bloccarla.
ESTERI
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09. Resilienti e resistenti 10. La caparbietà che accomuna
la gestione di famiglie e imprese 11. Il volto “umano” del gioco pubblico 12. Diversità di genere un valore aggiunto 13. Un nuovo modo di comunicare 14. Pari opportunità, una questione culturale 15. Trasparenza e concretezza, per un lavoro più efficace 16. Prerogativa economica oltre che morale
FOCUS
18. Pandemia mondiale e (anche) informatica Con i lockdown il gioco online è esploso ma aumentano anche i cyber attacchi: ecco quali sono le minacce, quali sono i nemici e come proteggersi dai malviventi della rete
20. iTech Labs, qualità e
sicurezza, senza spendere una fortuna 22. Attaccare, più facile che difendere
30. Innovazione senza frontiere
La pandemia tuttora in corso ha accelerato il processo già in atto di trasformazione dell’industria del gioco, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche di marketing e regolatorio
34. È l’ora del juego 35. Verso l’utopia digitale
Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione Agricoltura della Camera, sottolinea la necessità di dare certezze all’ippica, a partire dai pagamenti dovuti e dai montepremi
di essere donne/ “Tre
70. La fatica
madri” è l’ultimo romanzo di Francesca Serafini: De André, l’amore e la maternità le carte vincenti, l’autrice si racconta Essere
COMMA 7
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71.
genitori, una sfida per tutte le ere/ Paola Ma-
raone aggiorna la sua “guida pratica per sopravvivere al primo anno di vita del bambino”: flessibilità e duttilità sono le parole d’ordine soprattutto in tempi di pandemia
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56. Rischio game over
L’amusement italiano in sofferenza, a causa della chiusura delle sale gioco per contenere la pandemia
FLIPPER
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rubriche
aziende
SINÒ ANCESI
SINÒ ANCESI
PROMOSPACE
36. Sbc Digital Itaia, il nuovo volto del gaming
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PAROLADI COLLOVATI
TORNEANDO
85. NEWSLETTER
TORNEANDO
CASINÒ FRANCES
CASINÒ FRANCES
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GIOCARE GIO CONGUSTO
gaming GIOCARE GIO CONGUSTO
LEAVVENTURE DAROONEY
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94. Sbc Digital Italia, the new face of
POKER STRATEGY
RIFLESSIONI DAORSO
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93. Adapting to the “post-Covid”
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ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO LEAVVENTURE DAROONEY
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L’OROSCOPO
GIOCO &PSICHE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO L’AVVOCATO DELDIAVOLO
91. Attacking is easier than defending 92. The “Recovery” of the illegal NUOVE TENDENZE
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
world?
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LEAVVENTURE DAROONEY
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88. What is new in the gambling
Il senatore del gruppo Per le Autonomie Albert Lanièce evidenzia le necessità del Casinò di St. Vincent, tuttora in lockdown, alla luce della nascita del Governo Draghi Rinascita a Venezia Il senatore del Pd Andrea Ferrazzi auspica un rapido ritorno in attività del Casinò, anche in considerazione del suo contributo in termini occupazionali e turistici PANNONERO LASLOTONLINEDELMESE
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64. La Valle dell’attesa
LEAVVENTURE DAROONEY
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LASLOT DELMESE
Continua il nostro viaggio tra i concessionari alle prese con i problemi della pandemia e delle difficoltà normative: il segreto del successo è nella qualità e nella ricchezza del servizio all’end-user LEDRITTEDELMAESTRO
Il format storico ha offerto ai suoi players la terza edizione online su 888Poker.it facendo il pieno di reg e totalizzando 3.446 entries per oltre 230mila euro distribuiti Il poker live e il modello francese Autumn in Las Vegas, le Wsop ci credono GIOCO &PSICHE
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SCOMMESSE 50. Il vaccino dei bookmakers, qualità e servizi ai players
58. Ipo ancora un successo online in attesa della rinascita live
FISCO&SLOT
44. FISCO&SLOT
POKER
LAVLT DELMESE
GIOCO &TECNICA
DANON PERDERE
Il settore degli apparecchi da intrattenimento attende con ansia la ripartenza e guarda con fiducia al nuovo percorso politico
Il giovane talento statunitense Escher Lefkoff si aggiudica il primo campionato internazionale di flipper sportivo giocato da casa, durante il lockdown
LASLOT DELMESE
PANNONERO
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LOSFIZIO DELGIOCO
SLOT/VLT 42. Il cambio di prospettiva
57. Campioni a distanza
48. VOXMANAGER 72. L’ORADELGIOCO 73. DALMONDO 74. DANONPERDERE 76. GIOCO&RETAIL 78. ALBARDEGLIESPORTS 80. GIOCHIDABAR 81. GIOCARECONGUSTO 82. GIOCO&PSICHE 83. L’AVVOCATODELDIAVOLO 84. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO GIOCO &ARTE
NORMATIVA 38. Le distanze della giurisprudenza tra Comuni e Regioni In pieno lockdown i soli segnali di riapertura che si registrano sono quelli contro i distanziometri con effetto espulsivo
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NUOVE TENDENZE
Valeria Alessandrini
INTERVISTE
54. Un cambio di passo culturale
POKER STRATEGY
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IPPICA
TORNEANDO
Il primo impegno del nuovo governo deve essere quello di tutelare il lavoro, garantendo ristori a tutti coloro che hanno subito gravi perdite a causa di questa pandemia e sviluppando degli impegni concreti per il rilancio del tessuto economico.
DALMONDO
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politica
V A L E R I A
A L E S S A N D R I N I
Tutela del lavoro il primo impegno
Si
PH. RICARDO RESENDE, UNSPLASH
di Marta Rosati
La senatrice della Lega Valeria
è da poco aperto uno scenario politico nuovo nel panorama Alessandrini confida nel Governo Draghi italiano e mentre la pandemia ancora detta l’agenda politica, per un cambio di passo e sottolinea c’è un’Italia che prova a guardare oltre e a pensare il Paese di l’importanza del gioco anche come domani: quello dei propri figli ad esempio, come Valeria Alessandrini, momento di socialità mamma e senatrice leghista, membro della commissione Istruzione e beni culturali. Cosa si aspetta dal Governo Draghi e quali le priorità di azione, in questo periodo ancora segnato dal Coronavirus? “Lavoro, sanità, scuola, turismo, cultura, vaccini, investimenti, infrastrutture. L’Italia deve tornare a correre e cambiare passo rispetto al governo procedente. Basta con l’immobilismo e le decisioni prese la sera per la mattina, i contributi a pioggia servono solo a mitigare le criticità e non risolverle. Bisogna avere una visione strategica del futuro e porre le basi per il rilancio del tessuto economico-sociale del Paese. L’Italia deve tornare a essere protagonista in Europa e non più spettatore di decisioni prese da altri”. Tra i temi più caldi di questo momento storico, uno di quelli che a lei sta particolarmente a cuore: la scuola. Da insegnante, cosa ne pensa della didattica a distanza e come crede che questa esperienza cambierà il modo di fare scuola in Italia? “Ritengo totalmente insoddisfacente la gestione della scuola del precedente governo Conte e del ministro Azzolina. È stato sbagliato l’approccio e sono state adottate misure inappropriate rispetto alle reali esigenze. Sono stati investiti milioni di euro su dei ‘banchi a rotelle’ che in molti casi non sono stati nemmeno utilizzati, quando c’era bisogno di investire sulle strutture scolastiche, sui trasporti, sul potenziamento della Dad, sulla formazione degli insegnanti. Vuoto assoluto sulle assunzioni dei precari. Si è preferito dare vita a un concorsone che ha mosso migliaia di persone sul territorio in piena pandemia. La Dad può rappresentare un’opportunità importante per la scuola in supporto alla didattica in presenza e a patto che ci siano determinate condizioni: connessione veloce, hardware, accessibilità, corsi di formazione per insegnanti”. Per entrare nel vivo delle tematiche del gioco: non sono mancati docenti che per rendere la Dad più entusiasmante e coinvolgente, hanno applicato il gaming al proprio metodo di insegnamento. Ritiene in qualche modo che il gioco possa essere un mezzo didattico efficace?
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GIOCONEWS #03 MARZO 2021
POLITICA VALERIA ALESSANDRINI
“Sono una sostenitrice della digitalizzazione della scuola, cioè di una scuola che guarda alla tecnologia e all’innovazione, per essere al passo con i tempi e con la società moderna. Gli studenti vanno accompagnati in questo percorso affinché abbiano conoscenze adeguate e facciano un uso consapevole dei nuovi strumenti digitali e non ne abusino. In questo contesto si possono valutare nuove forme di insegnamento per rendere la Dad più coinvolgente, purché siano correlate al programma didattico e si affianchino all’insegnamento in presenza”. Da docente e mamma, nonché da ex assessore alla Scuola nel Comune di Terni, le è capitato più volte di affrontare con le giovani generazioni questioni come il bullismo, la droga e le dipendenze. Ritiene sia importante sviluppare programmi di prevenzione tra i ragazzi? Mantenere le sale slot lontano dai cosiddetti “luoghi sensibili” crede sia giusto? “Mi sono sempre impegnata in prima persona per combattere qualsiasi forma di dipendenza. Da assessore a Terni ho creato “Ama la tua città - I4school”, un progetto che ha coinvolto istituzioni, docenti, psicologici, forze dell’ordine e scuole del territorio. Servono programmi di prevenzione, da diffondere anche nelle scuole, serve formazione e i giovani devono conoscere e riconoscere i rischi a cui possono andare incontro. Serve una rete libera, ma non selvaggia, ed è necessario formare i giovani attraverso un’adeguata educazione e consapevolezza alla tecnologia. Fondamentale in questo senso è il ruolo della famiglia e della scuola. Accanto ai luoghi sensibili vedo bene biblioteche e punti di aggregazione giovanile, centri sportivi e in futuro vorrei vedere più Fab Lab, ovvero laboratori di fabbricazione digitale, pensati come luoghi di condivisione e coworking, dove avvengono lo scambio di idee e la nascita di nuovi progetti, in grado di mettere in comunicazione gli studenti con le aziende e le imprese”. La lotteria degli scontrini, come strumento di lotta all’evasione fiscale crede funzionerà? “Il Governo deve mettere in campo tutte le azioni possibili e necessarie per combattere l’evasione fiscale. In Italia c’è un sommerso importante che deve assolutamente essere eliminato. Diminuire la pressione fiscale è il primo strumento per incentivare la contribuzione fiscale, favorire la crescita e l’occupazione. Raggiunta una soglia limite, la contribuzione fiscale, oltre che troppo gravosa, viene anche percepita come ingiusta. Servono dei provvedimenti per rilanciare l’economia senza vessare ulteriormente cittadini, imprese e commercianti. La lotteria degli scontrini, così come impostata dal Governo Conte, non è servita a rilanciare gli acquisti e non credo funzionerà come strumento di lotta all’evasione fiscale”. Il gioco con vincita in denaro, soprattutto con la cosiddetta seconda ondata del Covid-19, è stato estremamente penalizzato considerato lo stop ovunque, a prescindere dal colore delle regioni per fascia di rischio. Secondo i dati forniti dal direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna, questo ha avuto effetti devastanti sull’Erario e favorito la diffusione del gioco illegale, nonché messo a repentaglio l’occupazione di un settore che conta circa 150mila dipendenti. I Risto-
ri sono stati considerati dal comparto totalmente insufficienti. Dal suo punto di vista, considerate tutte le misure adottate sulla scorta delle indicazioni del Cts, ritiene che non ci fossero margini per consentire l’apertura di sale scommesse, bingo e gaming hall almeno in zona gialla? “Il primo impegno del nuovo governo deve essere quello di tutelare il lavoro, garantendo ristori a tutti coloro che hanno subito gravi perdite a causa di questa pandemia e sviluppando degli impegni concreti per il rilancio del tessuto economico. È un momento difficilissimo per tutti, ci sono interi comparti in ginocchio, settori che più di altri hanno subito la crisi e che sono stati costretti ad enormi sacrifici. Ci fidiamo delle indicazioni del Cts e dei loro protocolli di sicurezza. Tuttavia lasciano perplessi alcune scelte operate dal precedente Governo, in ordine alla chiusura di alcune attività. Siamo certi che il nuovo esecutivo saprà operare con una maggiore trasparenza ed un maggior coinvolgimento di tutte le attività produttive, ascoltando seriamente le loro esigenze e proposte. Va fatto tutto ciò che sarà necessario per garantire la ripartenza del Paese, in sicurezza, con programmi lungimiranti e concreti e con incentivi adeguati per lo sviluppo del sistema Italia”. Per concludere, quanto è importante la componente ludica nella vita della senatrice Valeria Alessandrini e quale augurio rivolge agli italiani? “Ritengo la componente ludica molto importante quando il gioco è inteso come svago, allenamento mentale e momento di aggregazione con la famiglia e gli amici. Soprattutto in un periodo come questo di grande difficoltà e dove rischiamo di vedere tutto nero, abbiamo bisogno di ritagliarci uno spazio dove il gioco e la spensieratezza ci aiutano a distrarci dalla quotidianità. Auguro agli italiani di tornare al più presto alla normalità di tutti i giorni, di tornare a vivere la vita come era prima della pandemia, nella piena consapevolezza del valore di un abbraccio, di una stretta di mano, di un momento di condivisione. Personalmente ci metterò tutto l’impegno possibile e sono convinta che lo stesso farà il nuovo Governo di cui la Lega fa parte, per portare l’Italia e tutti i cittadini fuori da questo momento buio. Smettiamola con la polemica fine a sé stessa, con l’immobilismo, iniziamo a lavorare con serietà e concretezza”.
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attualità
PROVE DI DIALOGO E DI R(I)ESISTENZA
A
di Alessio Crisantemi
desso non ci sono più scuse. Vale per il comparto del gioco pubblico, ma vale anche - e soprattutto – per la politica. All’indomani della dimostrazione dei lavoratori del comparto che appena qualche giorno fa hanno inondato, pacificamente e nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza, Piazza del Popolo a Roma e Piazza Duomo a Milano, è giunto il momento di passare ai fatti. Con gli operatori che sono chiamati a consolidare i risultati di quella enorme mobilitazione e fare in modo che questo sforzo enorme delle categorie non rimanga fine a sé stesso. Mentre la politica, dal canto suo, è chia-
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Il settore del gioco pubblico si mobilita, come mai accaduto prima, per chiedere la riapertura immediata e il tema approda nell’agenda di Governo e Parlamento mata a mantenere le tante promesse che i vari rappresentanti parlamentari hanno avanzato ai lavoratori. Sì, perché oltre a raccogliere una grandissima visibilità sui media nazionali e di fronte all’opinione pubblica, attraverso i movimenti di piazza gli operatori del gioco hanno dimostrato - a sé stessi prima ancora che all’esterno - che il settore è in grado di proporsi unito e in maniera collegiale al cospetto della politica. Ed è questo uno dei risultati più importanti della protesta: perché mai prima d’ora il comparto era riuscito a muoversi in maniera univoca, compatto e uniforme in un’azione collettiva. Sarà dunque bene che questa preziosa esperienza non rimanga confinata a un’unica data e alla sola manifestazione: evitando di disperdere quelle energie profuse nella doppia manifestazione riversandole nelle prossime sfide che attendono l’industria e che sarà necessario affrontare insieme, ancora una volta. Avendo ormai visto chiaramente che l’unione è un obiettivo possibile, pur nelle rispettive differenze dei vari segmenti e delle singole categorie. Sul fronte opposto, invece, la politica dovrà farsi carico di trovare al più presto risposte. Dopo la seria (e confor-
EVENTI PROVE DI DIALOGO E DI R(I)ESISTENZA
tante) partecipazione dei rappresentanti di maggioranza e opposizione alla protesta dei lavoratori, accompagnata da parole non banali e ben al di là dei meri slogan o dei semplici messaggi di solidarietà, la politica ha dimostrato di aver compreso, stavolta davvero, le necessità dei lavori del gioco pubblico e la loro situazione di estrema crisi, oltre a quella di emarginazione ed ormai evidente discriminazione. Assumendosi anche qualche impegno preciso, non solo sul tema delle riaperture (visto che il messaggio principale della proposte era ed è quello di riaprire il gioco subito, in zona gialla) ma anche sulla discussione delle altre istanze della filiera, che potrebbe facilmente tradursi (adesso sì) dell’affrontare quell’attesa riforma del comparto denominata Riordino. Ebbene: il settore non potrà mai più dire che l’unione è un’utopia, come la politica non potrà più fingere di non sapere e di non conoscere la terribile situazione che stanno vivendo i lavoratori del comparto, il quale, a sua
volta, non può più essere considerato un settore “di serie B”. Del resto, la grande attenzione dedicata alle piazze e il clamore mediatico che ha accompagnato la protesta hanno anche dimostrato qualcosa in più: ovvero, che il gioco (volgarmente detto) “d’azzardo” non è poi un vero tabù, visto che nessuno (salvo qualche caso, comunque isolato, di stampa dichiaratamente avversa) si è sognato neanche minimamente di indignarsi per quella protesta o di prendere le distanze, avendo ben compreso che al di là dell’oggetto delle specifiche attività che si stavano rappresentando, ad essere in ballo era ed è il lavoro, per oltre 100mila persone addetti. Il che significa persone, famiglie, comunità. E magari, con l’occasione, avranno capito in molte più persone che in ballo c’è anche una questione enorme di legalità, da difendere, mantenere, preservare. Tutto questo, non può più aspettare. Ecco perché è indispensabile riaprire: fin da subito, almeno in zona gialla.
IL LAVORO NON È UN GIOCO: LO SLOGAN DELLE PIAZZE Piazza del Popolo a Roma e Piazza Duomo a Milano, entrambe affollate (ma nel rigido rispetto di tutti i protocolli di sicurezza) dagli operatori del gioco legale, che hanno manifestato pacificamente per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul drammatico momento che sta vivendo il settore. Sono le immagini, altamente suggestive, scattate durante la doppia iniziativa promossa dall’Associazione temporanea di imprese Gioco lecito, con il supporto di oltre 260 aziende del comparto e di decine di associazioni. Che è riuscita a far sentire a grande e unitaria voce la richiesta di riapertura immediata immediata delle attività nelle regioni in regime di zona gialla, oltre alla convocazione di un tavolo di confronto tra Governo, Regioni e Associazioni di categoria per trovare una equa soluzione ai diversi proble-
mi che gravano sul settore tra i quali la questione territoriale e l’accesso al credito. Ma la “voce” del settore non si è fermata nelle piazze con l’Ati che, prima di chiudere ufficialmente la sua attività, il giorno dopo della protesta, ha inviato una lettera al Presidente del consiglio Mario Draghi e al governo, auspicando che la questione venga affrontata al più presto. “Ati Gioco lecito ha terminato il suo compito – precisa subito Riccardo Sozzi, portavoce dell’organismo - e la lettera al Governo è solo il capitolo finale di questa iniziativa, che porta in sé l’auspicio che il dialogo con la politica, in particolare con il governo, si possa instaurare presto con le varie associazioni di categoria, le uniche che sono deputare a parlare a nome di imprese e lavoratori”. La missiva indirizzata al presidente del Consigli Mario Draghi e ai ministri Daniele Franco (Economia), Roberto Speranza (Salute), Maria Stella Gelmini (Affari regionali), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, ripresenta i punti più importanti della questione, gli stessi portati in piazza giovedì e proposti anche nei vari comunicati emanati nel tempo dall’Ati. “Il gioco legale in Italia è ormai allo
stremo – è l’incipit della lettera – le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria hanno portato ad una chiusura prolungata per oltre 220 giorni dei punti vendita di gioco legale su tutto il territorio nazionale. Il comparto sta vivendo una situazione drammatica”. Il Governo probabilmente conosce già, o conoscerà a breve, i numeri di quello che è uno dei comparti più importanti per il Paese, ma in ogni caso Ati ricorda che sono a rischio 15mila punti vendita (di commercianti regolari e regolati da concessioni statali), ma soprattutto più di 150mila persone tra lavoratori diretti, dipendenti dei concessionari e lavoratori dell’indotto.
S O P R A : I L P O RTAVO C E D I AT I G I O C O L E C I TO, R I C C A R D O S O Z Z I . A DESTRA, ALCUNE IMMAGINI DELLE PIAZZE DI ROMA E MILANO
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inchiesta politica
L’altra metà dei giochi
In
piazza Montecitorio, a Roma, per chiedere la riapertura di un settore allo stremo, dopo un lockdown che va avanti da ottobre e che replica quello della primavera 2020, ma anche per far conoscere “i volti del gioco”: storie, problemi, umanità. Il ruolo delle donne del gioco, in questi difficili tempi di Covid, è stato ed è fondamentale, e si colloca in un contesto politico e sociale profondamente cambiato, nel quali le “pari opportunità” sono sempre più una realtà. Anche in politica, come osserva la deputata della Lega Benedetta Fiorini, nel commentare il contributo fondamentale che le donne stanno dando nel sensibilizzare politica e opinione pubblica, in questo momento di crisi senza precedenza dell’industria del gioco. Sorpresa o ennesima dimostrazione della forza delle donne? “Le donne sono la colonna vertebrale della societa’. Sorprendersi del contributo e del ruolo delle donne oggi, è davvero anacronistico. Bisognerebbe, invece, adoperarsi per ridurre il gap che il nostro Paese ancora oggi deve scontare nelle politiche di genere e nel sostegno alle donne che lavorano, tanto che una su due deve ancora scegliere tra lavoro e famiglia non essendoci adeguato sostegno e servizi per favorire la conciliazione dei tempi di vita-lavoro”. Qual è il valore aggiunto delle donne in politica, nell’economia e nell’associazionismo di qualsiasi tipo? “Più che di valore aggiunto, parlerei di riconoscimento del ruolo. In molti settori, purtroppo, ci sono ancora troppe barriere e pregiudizi duri da scalfire. Quanto al Parlamento, attualmente circa il 36 percento degli scranni sono occupati da donne. Nel 1994 erano solo il 13 percento. Tuttavia, questa presenza – ancora non pienamente soddisfacente - non sempre si traduce in effettiva rilevanza. Nelle Commissioni parlamentari le presidenti donne sono un’eccezione, tanto alla Camera quanto al Senato. La prossima battaglia, innanzitutto culturale, dovrà essere quella di ottenere più donne ai vertici, siano essi delle aziende, delle istituzioni, dei partiti per meritocrazia”. In generale, nell’industria e in politica, lei è a favore delle “quote rosa”? “In linea generale credo non ci dovrebbe essere bisogno di ‘quote rosa’ in una comunità pienamente evoluta sul tema della effettiva parità di genere, dove a contare dovrebbero essere solo le competenze e il merito. Riconosco però che le ‘quote rosa’ sono state un utile strumento per indirizzare la politica, e nel complesso la società, verso una maggiore considerazione del ruolo delle donne. In alcuni ambienti questo strumento è servito per ‘rompere’ il tetto
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GIOCONEWS #03 MARZO 2021
In politica, ma anche nel mondo imprenditoriale, le donne stanno rivestendo un ruolo sempre più prioritario. Ecco l’analisi di Benedetta Fiorini, deputata della Lega. di Anna Maria Rengo
di cristallo e ipocrisia che impediva l’accesso delle donne in determinati comparti. Ora, però, è tempo di fare un ulteriore passo avanti. Dico no alle rivendicazioni ideologiche, e mi batto ogni giorno contro qualche antico e miope retaggio culturale; dico sì ad un Paese che investe sulla qualità delle persone, uomini o donne che siano”. Come giudica l’operato del Governo Conte 2 nel gestire l’industria del gioco nel periodo della pandemia? “Sono sempre stata al fianco di tutte le imprese, dei lavoratori delle associazioni anche del mondo del gioco legale ed in particolare di tutte le donne che, a più riprese, sono scese in piazza in questi ultimi mesi. Il Governo Conte 2, purtroppo, non solo non ha ascoltato le lavoratrici e i lavoratori di questo mondo che porta nelle casse dello Stato oltre 10 miliardi di euro l’anno ma ne ha mortificato lo status di lavoratrici, e di una intera filiera questo è stato un modo di fare inaccettabile. Nessuna programmazione, tanta ideologia e pregiudizi. Con i mesi di chiusura imposti dall’esecutivo giallorosso il settore è stato uno dei più colpiti nonostante, nel complesso, dia lavoro a 150.000 famiglie che garantiscono, fra l’altro, un importante gettito erariale. Migliaia di famiglie rischiano di non poter più andare avanti, mentre nel contempo si è lasciato campo libero alla criminalità organizzata che sta lucrando con il gioco illegale. Bisogna intervenire e consentire di ripartire in sicurezza”. Cosa auspica dal nuovo Governo in generale e nei confronti del gioco? “Penso che anche questo settore possa essere messo nelle condizioni di riaprire in sicurezza e rispettando il distanziamento sociale, protocolli, così come avviene per altre attività a cui è consentito di lavorare. Auspico un intervento del Governo Draghi che consenta di dare una boccata d’ossigeno alle centinaia di imprese e imprenditori che sono in seria difficoltà. La tutela della salute è assolutamente fondamentale, ma occorre adottare una strategia di ristori mirati, puntuali ed efficaci e, contemporaneamente, una drastica accelerazione del programma di vaccinazione, una programmazione della ripresa dell’attività che non sia impostata sull’approssimazione, sull’incertezza, sui pregiudizi. Come Lega siamo fiduciosi che il presidente Draghi, insieme a tutti i ministri avvii subito un percorso di ‘ricostruzione’ lungimirante che sappia orientare le scelte in modo non penalizzante ma che, anzi, infonda finalmente un senso di fiducia nello Stato. Protocolli di sicurezza, responsabilità, investimenti e, soprattutto, vaccini. Poter contare su un esecutivo che ascolti le categorie produttive, analizzi i problemi di ciascuno e adotti i provvedimenti più efficaci è certamente un grande passo avanti. Non solo per le legittime rivendicazioni di un comparto, ma per l’intero Paese”.
INCHIESTA L’ALTRA METÀ DEI GIOCHI
Campanella – Emi rebus
Resistenti e resilienti
“Il
12 gennaio c’è stata la prima manifestazione, il 21 gennaio la seconda e da quel giorno, non abbiamo più lasciato piazza Montecitorio”. A raccontare come e dove è iniziato “tutto” è Antonia Campanella, presidente dell’associazione Emi Rebus, volto, voce e anima di quelle che ormai tutti conosciamo come “le donne del gioco legale”, il presidio permanente di lavoratrici e imprenditrici che dall’inizio dell’anno portano avanti la loro iniziativa di protesta e sensibilizzazione nei confronti della politica sulle sorti del comparto, uno dei più penalizzati dai lockdown per il contenimento del Covid. A Roma, proprio davanti alla sede della Camera dei deputati, all’insegna di un grido che è ben più di uno slogan: “Il lavoro è la dignità”. Giorno dopo giorno, senza mollare di un millimetro, e facendo da ispiratrici alle manifestazioni che ne sono seguite, a cominciare da quella tenutasi a Roma e Milano lo scorso 18 febbraio, in contemporanea. Oltre che da cassa di risonanza per il settore, protagonista – forse per la prima volta – di servizi giornalistici anche su tv e giornali generalisti, e non per i “soliti” casi di cronaca, ma
mettendo al centro la drammatica situazione in cui si dibattono i suoi 150mila occupati. Un risultato raccontato dalla stessa Campanella. In cosa la vostra iniziativa è diversa dalle altre? “È una protesta diversa poiché vede la partecipazione esclusiva delle quote rosa e ci vede presidiare la piazza ad oltranza. Non si tratta di una manifestazione fine a se stessa, ma di una vera e propria battaglia che le quote rosa stanno affrontando”. Qual è il ruolo delle donne nel comparto dei giochi? “È innegabile che il nostro settore oggi conti una percentuale di occupati prevalentemente al femminile. Infatti, molte delle mansioni contemplate nell’indotto sono svolte da donne. La loro presenza indubbiamente dà un valore aggiunto al comparto, un tempo visto come prettamente maschile”. Quale richieste vorreste porre al Governo per la tutela e il rilancio del gioco legale, se, come auspicato dall’ex sottosegretario Baretta, sarete chiamate al tavolo di confronto per il riordino? “Credo sia prematuro a mio parere parlare di riordino adesso; nell’agenda del Governo ci sono troppe priorità da affrontare, come la definizione del Recovery plan e il fronteggiare lo stato di emergenza che continua a persistere. Al momento, non è garantita neppure la sopravvivenza del nostro settore”. Dal canto suo, il mondo del gioco legale secondo voi cosa dovrebbe fare per consolidare la sua credibilità ed essere “rispettato” come baluardo della legalità e contribuente essenziale per l’Erario? “Sarebbe necessario resettare quanto fatto finora, per ripartire e ricostruire nuovamente l’immagine del settore stesso, senza fossilizzarsi solo sulle questioni erariali. Ci si dovrebbe concentrare di più su una sana e professionale comunicazione”. (Fm)
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inchiesta politica
Milesi – Sapar
La caparbietà che accomuna la gestione di famiglie e imprese
“Le
donne che si muovono a vario titolo in ambienti prettamente maschili come può essere il mondo del gioco lecito sono donne che hanno sicuramente una forza e una determinazione notevoli, e, in quanto donne, quando decidono di fare una cosa ci credono fino in fondo e la vedono e sentono come una vera e propria missione, usano quindi, la stessa forza, coraggio, fantasia, intelligenza, caparbietà che solitamente utilizzano nel gestire una famiglia, che non è altro che una piccola impresa”. A fornire questa efficace e calzante rappresentazione dell’approccio “femminile” al comparto dei giochi è Alessia Milesi, presidente della delegazione regionale di Piemonte e Valle d’Aosta dell’associazione Sapar. Cosa ne pensa del presidio a oltranza organizzato dalle donne a Montecitorio? “Ritengo che abbiano avuto un’ottima idea a scendere in piazza come donne del comparto e anche io sono scesa in piazza con loro nella prima manifestazione. Poi sono andate avanti con il presidio e oggi sono ancora lì, caparbie nel voler portare a casa un risultato. Naturalmente hanno tutta la mia vicinanza; stimo le donne che sanno prendere iniziative, affermarsi e farsi valere anche e soprattutto in ambienti che non le vedono protagoniste da sempre.
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GIOCONEWS #03 MARZO 2021
Sostengo da sempre il ruolo vincente in questo settore delle donne: chi ha intelligenza ben comprende che in un gruppo, in un’associazione, dove vengono inserite figure femminili, il valore dello stesso aumenta. Sono convinta che donne e uomini abbiano caratteristiche differenti, magari non più marcate come un tempo, ma concepiscono la vita in maniera diversa e la affrontano in maniera diversa. Quindi, avere in un gruppo ‘notoriamente maschile’ un apporto di quote rosa sarebbe una scelta vincente e lungimirante, scelta attualissima oggi anche a livello politico dove proprio il professor Draghi ha detto di volere un 60 percento di donne sottosegretario. Inoltre, vogliamo immaginare una donna che in televisione parla di gioco piuttosto che un uomo? Cambia di molto, credetemi. Lo stesso tema affrontato da un genere diverso viene comunicato in maniera diversa”. Lei ha citato il “nuovo corso” promesso dal premier Draghi, cosa si aspetta da lui per il futuro del gioco legale? “Ci vuole una legge nazionale che garantisca a tutti le stesse regole su tutto il territorio, ci vuole il rispetto del lavoro della piccola imprenditoria (caratteristica tutta italiana), e la capacità di comprendere che il gioco è parte integrante della vita di ognuno di noi. Abbiamo sempre giocato e continueremo a farlo con la consapevolezza che ognuno è responsabile delle proprie scelte e che non permettere di scegliere non è una soluzione. La soluzione è ‘formarmi’ e informarmi, affinché le mie scelte siano basate su maggiori conoscenze. È risaputo che chi ha un grado di istruzione più elevato gioca di meno o in maniera differente, perché consapevole delle probabilità di vincita e soprattutto cosciente del suo valore e delle sue possibilità di essere un vincente nella vita senza
che gli caschi una fortuna in testa. Soprattutto, una persona realizzata ha poco tempo da dedicare al gioco e lo fa con consapevolezza, quindi la formazione e l’informazione sono indispensabili per avere una popolazione che non ha bisogno che qualcuno dall’alto gli permetta o proibisca qualcosa. Inoltre, ricordiamoci che esiste un settore del gioco senza vincita in denaro - parlo di giochi meccanici (biliardi, calcetti, carambole, ecc) - che andrebbe incentivato e valorizzato con approcci più pratici, non affossato ulteriormente come sembra si voglia fare imbrigliandolo in certificazioni e tassazioni anacronistiche”. Quanto alle leggi regionali e alla situazione piemontese, quali sono i suoi auspici per l’anno in corso? “In Piemonte il dialogo con la politica non si è mai interrotto. C’è ad oggi un progetto di legge a firma del presidente della terza commissione Claudio Leone, che sta facendo il suo iter. Mi auguro che il Piemonte come tutte le altre regioni possa tornare a lavorare quando sarà consentito farlo e che non rimanga affossato da una legge (la 9 del 2016) che ha penalizzato degli imprenditori per il solo fatto di operare, risiedere e pagare le tasse in una regione piuttosto che in un’altra. Abbiamo una scadenza imminente che è maggio 2021 che potrebbe far calare la mannaia sulle ultime aziende rimaste in piedi e che porterebbe il Piemonte nel medioevo del gioco. Una politica territoriale priva di pregiudizi nei confronti di un settore lavorativo così importante, consapevole del mondo imprenditoriale che ruota intorno al comparto e cosciente del momento, dove ogni azienda con i suoi dipendenti è di vitale importanza per ripartire e uscire dalle sabbie mobili in cui la pandemia ci ha relegato, non può, a mio avviso, permetterlo”. (Fm)
INCHIESTA L’ALTRA METÀ DEI GIOCHI
Rusciano – As.Tro
Il volto “umano” del gioco pubblico
S
ul fronte delle associazioni a commentare l’attualità e a lanciare un ponte verso il futuro è Isabella Rusciano, del Centro Studi As.tro. “Le donne del gioco legale hanno dato dimostrazione di fermezza e perseveranza: rimanere oltre un mese a protestare pacificamente in piazza per chiedere di ripartire è di certo una manifestazione dell’incredibile forza di queste donne. Credo che il merito più grande sia stato quello di aver dato un’immagine normale ad un settore che troppo spesso viene dipinto a tinte fosche. È stata data una visibilità pubblica positiva, un volto umano al gioco pubblico. La questione della ripartenza delle attività chiuse, tuttavia, non è l’unico problema del settore: a ragione è quello che viene sentito come più immediato. Ci sono però tanti altri fronti aperti che rischiano di far precipitare le aziende di gioco verso il fallimento e che devono essere – e vengono – trattati contemporaneamente alla ripartenza. Sono testimone diretta dell’attività costante ed ininterrotta delle realtà associative che, ogni giorno, affrontano problemi serissimi per evitare il default di imprese logorate, non solo dalle contingenze legate all’emergenza, ma da tutto quel ventaglio di criticità – dalle limitazioni imposte dalle normative locali alla concorrenza del circuito illegale, dagli aumenti di tassazione alle discriminazioni bancarie – che continuano ad insistere e a mettere in pericolo il nostro settore. La sveglia servirebbe solo se si stesse dormendo. E così non è”. Forse è ora di prendere spunto per occuparsi di differenze di genere anche per il comparto dei giochi? “Il ruolo delle donne dovrebbe cambiare in ogni settore, non solo in quello del gioco. Quando parliamo di differenze di genere, purtroppo stiamo parliamo di una problematica trasversale a quasi tutti i settori, specialmente in Italia
dove si registra uno dei peggiori gap di genere sia nei tassi di occupazione che nei salari in Europa, oltre una scarsità cronica di donne in posizioni manageriali di rilievo. Questo di certo accade non perché le donne siano meno capaci degli uomini ma perché esistono degli ostacoli strutturali che non permettono di ‘competere ad armi pari’: sarebbe compito della Politica creare le giuste condizioni perché questo quadro muti e non si disperdano inutilmente delle reali competenze. Non credo poi ci sia un valore aggiunto legato al genere né in questo comparto, né in nessun altro. Credo che il valore aggiunto sia dato dalla competenza e, quindi, dal merito. Sono fermamente convinta che, nel declinare un principio di uguaglianza tra generi, non ci sia peggiore ingiustizia dell’uguaglianza tra disuguali. Personalmente posso dire di vivere una realtà in Associazione, dove la componente femminile sta diventando sempre più rilevante per ruolo e numero. Nei nostri direttivi la cifra delle donne presenti sta crescendo, il nostro Centro Studi è composto per metà membri da donne: segno che in As.tro si dà spazio a competenze e capacità, a prescindere dal genere di chi le esprime. E poi come diceva Emma Goldman ‘la vera emancipazione non inizia nei seggi elettorali, né nei tribunali: inizia nell’anima della donna’”. Cosa chiede all’Esecutivo Draghi in materia di gioco? “La richiesta principale sarebbe sciogliere il nodo sull’esistenza e, quindi, sulla permanenza del settore del gioco pubblico. Mi piacerebbe che venisse istituita una Commissione parlamentare che, con numeri alla mano e non sulla base di fake news, decida: o di riconoscere il settore e, una volta riconosciuto, garantirgli una tenuta ed un trattamento uguale a quello di qualsiasi altro settore, oppure di non riconoscerlo e, quindi, decidere di abolirlo accettan-
do tutte le conseguenze che abbiamo già imparato a conoscere. Tertium non datur. La cosa peggiore, il rischio più grande sta proprio in questo tertium dove il settore viene riconosciuto solo a metà: non riconosciuto nella sua dignità imprenditoriale come componente industriale del Paese ma riconosciuto solo sul versante fiscale, come segmento da tassare e tartassare. E questo è il panorama attuale che si deve avere il coraggio di cambiare”. Il settore invece su cosa dovrebbe puntare? “Il settore dovrebbe smettere di pretendere rispetto e difendersi continuando a fare leva solo ed esclusivamente su questi aspetti, fisco e legalità. La politica ed i territori ci hanno detto che non bastano. Bisogna andare oltre. Il settore è, e può offrire, molto altro. Esiste un terzo ambito su cui si dovrebbe puntare: il giocatore e la sua tutela. Il settore deve iniziare a riflettere e concentrarsi sulla sostenibilità del suo sviluppo. Iniziare ad elaborare best practices che consentano di mettere concretamente in atto strategie di prevenzione e contrasto al disturbo da gioco, capaci di far diventare il giocatore a rischio un mero fruitore di servizi di intrattenimento. L’ingresso nel Centro Studi As.tro di Manuela Vinai, antropologa, e di Sarah Viola, psichiatra esperta in dipendenze, segue questa rotta: As.tro sarà pronta a sedersi al tavolo del riordino con proposte orientate anche in questa direzione”. (Fm)
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inchiesta
Romano – Codere Italia
Diversità di genere un valore aggiunto
“Il
contributo che le donne danno in qualunque aspetto della vita è innegabilmente fondamentale, così come è risaputo che sono quelle a pagare il prezzo più alto in termini di disoccupazione e anche con la pandemia è stato così”. Lo afferma Imma Romano, direttore Relazioni istituzionali e comunicazione di Codere Italia, che sottolinea inoltre che “il settore del gioco legale è ancora profondamente ancorato a dinamiche di genere ed è abbastanza raro trovare donne in posizioni apicali. Aziende del gioco a trazione femminile sono una rarità, così come è caso più unico che raro vedere una donna alla guida di un’associazione di settore. I motivi? Difficili da individuare se non in un approccio culturale che, se già solitamente penalizza le donne, in questo settore lo fa di più. In questo periodo, però, le donne hanno saputo mostrare la tenacia e la determinatezza che è propria del genere femminile e, senza prove muscolari, ma con grazia e creatività hanno condotto le loro battaglie dentro e fuori i Palazzi”. Di quali misure ha bisogno il gioco per uscire dalla crisi nel quale è sprofondato? “Il gioco legale è attanagliato da una serie di vulnus che ne fanno uno degli ambiti maggiormente a rischio di implosione. Una politica miope e scelte fondate sulla demagogia ci hanno portato al triste punto in cui siamo. Da una parte il gioco legale viene demonizzato e dall’altra usato per fare cassa, come se fosse un pozzo senza fondo, con buona pace delle aziende, che hanno investito, e dei lavoratori, che sono ormai allo stremo. Aspettarsi una corretta analisi accom-
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pagnata da una coerente soluzione è forse troppo? È ormai evidente a tutti, e purtroppo il lockdown lo ha reso cristallino, che dove vengono lasciati spazi vacanti dal gioco legale l’illegalità si insinua prontamente, a danno sia dell’imprenditore che del consumatore. Dovremmo ripartire da poche regole ma certe, da una valorizzazione del capitale umano professionalizzato che opera nel gioco legale e da una visione di lungo termine che esca dalle riduttive dinamiche di parte e possa guardare il settore nella sua completezza e non a comparti stagni”. La differenza di genere è un valore aggiunto nel mondo professionale? “Guardare le cose da più punti di vista e valutarle con esperienze diverse rappresenta sempre e comunque un valore aggiunto. Credo di avere detto un’ovvietà ma nel caso della diversità di genere uno studio di qualche anno fa, ma comunque attuale, aveva individuato alcune caratteristiche che nelle donne hanno una maggiore pervasività: capacità di intuito, grande attenzione alla qualità della vita lavorativa, buona conciliazione della parte razionale e di quella emozionale ed applicano naturalmente le tecniche di mediazione. Spesso i rapporti tra i manager maschi si costruiscono intorno ad atteggiamenti di forza e la sensibilità di una donna può aiutare certamente a stemperare le frizioni e, di conseguenza, a raggiungere gli obiettivi prefissati”. Come ha gestito, personalmente e professionalmente, questo lungo periodo di lockdown? “La prima parola che mi viene in mente è ‘pazienza’. Ci siamo dovuti tutti rapidamente adattare a un modo di lavorare molto diverso da quello a cui eravamo abituati che ha sovvertito la nostra quotidianità. Mi ritengo comunque una privilegiata perché le mie figlie sono grandi e non ho dovuto fare fronte a quell’inferno che si è dimostrato essere la
Didattica a Distanza, e ad altre brutture simili. Il lockdown mi ha fatto riscoprire piccoli passatempi trascurati ma mi è mancato, e mi manca ancora, tantissimo il contatto con i colleghi e la possibilità di confronto ravvicinato. Uno schermo non potrà mai sostituire, almeno nel mio lavoro che è fatto soprattutto di relazioni e di empatia, quel contatto che è alla base di tutti i rapporti umani. Ma, lo vediamo ancora tutti i giorni, con il Covid non si scherza e tutti abbiamo il dovere civile e morale di essere responsabili, per noi e per gli altri”. Come pensa che cambierà il modo di vivere e di lavorare, una volta tornati alla normalità? “Se non facessimo tesoro di quanto abbiamo vissuto in quest’ultimo anno saremmo fuori dal mondo. Abbiamo finalmente capito che non serve prendere un treno o un aereo, con tutto quello che ne consegue in termini di costi e di inquinamento, per fare una riunione di un’ora e che possiamo sederci virtualmente intorno a un tavolo ed essere altrettanto efficaci e produttivi come se stessimo nella stessa stanza. Tornare al vecchio modo di lavorare non avrebbe davvero senso ma neanche sostituirlo integralmente con lo smart working. Le tecnologie esistono e vanno potenziate per il miglior utilizzo possibile, la flessibilità e lo spirito di adattamento a questa nuova dinamica sono fondamentali. Tuttavia i rischi che, senza una responsabile disciplina, la vita privata si veda invasa da quella lavorativa sono altissimi. E se abbiamo imparato a usare le app per prenotarci al supermercato e in farmacia dovremmo esercitarci a non ‘digitalizzare’ anche le relazioni umane, specie quelle familiari. Mirare piuttosto a spendere il tempo guadagnato dalla mancanza di spostamenti per dedicarlo ai nostri affetti o a quello che ci fa stare bene”. (Amr)
INCHIESTA L’ALTRA METÀ DEI GIOCHI
Terrabusi – Romagna Giochi
Un nuovo modo di comunicare
“N
on sono affatto sorpresa poiché noi donne siamo più caparbie e determinate. L’attenzione e il focus che abbiamo attratto su di noi con la nostra costanza devono essere solo un punto di partenza per costruire una nuova immagine del settore, che sia lo specchio della realtà”. Ad affermarlo è Chiara Terrabusi, amministratore delegato di Romagna Giochi, azienda leader in Italia nell’allestimento di sale Videolottery e slot, e parte integrante del collettivo di lavoratrici e imprenditrici del gioco legale che da metà gennaio presidiano la piazza romana di Montecitorio, richiamando l’attenzione di opinione pubblica e media come forse mai fatto prima. Dopo questa esperienza, pensa che le donne potrebbero e dovrebbero avere più voce in capitolo? “Il settore è visto erroneamente come principalmente maschile. Ci sono molte donne che ricoprono ruoli apicali nei concessionari, nelle aziende di gestione, nelle sale e negli esercizi pubblici. Sicuramente possono e devono essere viste e ascoltate di più ma questo è
un problema tipicamente italiano, presente anche in altri settori”. Quali apporto peculiare danno al comparto? “La capacità di uscire dagli schemi, la determinazione, l’empatia con le altre persone e ovviamente la preparazione e la competenza”. Cosa auspicate per il gioco pubblico nell’era Draghi? “Di avere prima tutto il pieno riconoscimento al settore per il ruolo che ricopre sia a tutela degli interessi erariali sia della legalità. C’è troppa disinformazione o cattiva informazione su come è strutturato, sulle regole che dobbiamo rispettare e far rispettare . Non siamo degli improvvisati, ma un comparto che opera su binari che sono le leggi dello Stato e le disposizioni dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, proprio per questo siamo tra i settori più controllati e verificati costantemente”. E gli operatori in che cosa hanno sbagliato fino ad ora? “Credo ci sia stata una mancanza di coesione tra i vari attori del settore. Occorre essere tutti uniti nel dimostrare l’ importanza del nostro ruolo; essendo muniti di au-
torizzazioni di Pubblica sicurezza, iscrizioni al Ries ed addirittura, in taluni casi, di concessioni statali, dovremmo avere già il pieno riconoscimento agli occhi della Politica, dei mezzi di informazione e dell’opinione pubblica, ma questo non avviene. Cercare canali di comunicazione differenti, come quelli della manifestazione ‘rosa’, apre uno scenario nuovo a dimostrazione del fatto che noi lavoratrici e lavoratori del gioco pubblico lavoriamo per tutelare la legalità”. Passando alle situazioni “locali”, il 2021 potrebbe vedere la ripresa del dialogo in materia di “modifica” delle leggi in diverse regioni. Pensa ci sia margine per una “correzione” della normativa in vigore in Emilia Romagna? Se si aprisse una possibilità di modifica cosa chiederebbe alla Regione? “Una correzione è sempre possibile ma politicamente deve essere voluta. Alla Regione chiederei di considerare che la ripresa economica dopo la pandemia ha bisogno del sostegno di tutte le attività legali e che la tutela dei posti di lavoro è una priorità imprescindibile. Non si risolve un problema creandone uno più grande. È necessaria una sospensione delle chiusure e l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione per discutere i correttivi alla legge e anche proposte per ridurre l’impatto del Gap , magari creando un modello che possa essere replicato a livello nazionale. Chi meglio di noi che siamo sul campo, sul territorio, conosce i giocatori e i comportamenti che possono essere nocivi? La soluzione non sono certo il distanziometro o gli orari a singhiozzo. Chiuse le imprese del gioco lecito, si aprirà una prateria per il gioco illegale”. (Fm)
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inchiesta
Biale – Casinò Sanremo
Pari opportunità, una questione culturale
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prima linea anche nei consigli di amministrazione dei casinò. Ma in questo caso, la presenza di “quote rosa” nelle società a partecipazione pubblica è imposta, ormai da anni, dalla legge. “Come ha detto giustamente anche il premier Mario Draghi, si tratta di disposizioni da farisei e bisognerebbe puntare su capacità e merito, ma per arrivare a questo punto ci devono essere condizioni di partenza di parità di genere nella gestione della vita quotidiana. Intanto che questo lavoro va avanti, le quote rose ci consentono di avere più spazio”. Questo il parere di Barbara Biale, membro del consiglio di amministrazione del Casinò di Sanremo. Come mai nel settore del gioco, intendo anche a livelli dirigenziali o amministrativi, le donne sono storicamente poco rappresentate? “Io credo che questo sia il frutto di un percorso storico. Per esempio, la Casinò Spa di Sanremo è stata costituita da circa vent’anni e ha sempre rispecchiato le proporzioni del mondo politico e amministrativo. Ma ora le cose stanno cambiando e penso che il passo sucecssivo sarà di incrementare sempre di più la presenza delle donne al suo interno. Questo iter si è già avviato ma ha bisogno di tempo per arrivare a compimento”.
Qual è il valore aggiunto delle donne in un Cda? C’è una differenza di genere da valorizzare? “Ci può essere una buona integrazione tra punti di vista differenti, anche se alla fine non è il ‘genere’ che fa la differenza, ma la competenza, la preparazione, la conoscenza, e su questo non c’è differenza tra uomo e donna”. Questo anno è stato particolarmente difficile per i casinò. Come Cda, come sono cambiate le vostre priorità e modalità organizzative? “Ora si fa molta attenzione a proteggersi, utilizzando tutti gli strumenti chiesti delle normative, dall’igiene al distanziamento sociale, per proseguire con l’utilizzo di mascherine. Dopo un iniziale momento di spiazzamento, abbiamo potuto proseguire il nostro lavoro in maniera abbastanza normale, magari utilizzando forme di collegamento a distanza. La nostra priorità è diventata la necessità di mettere in sicurezza avventori e dipendenti, attraverso investimenti importanti e l’adozione di misure stringenti. Auspichiamo che molto presto questo aspetto sia conosciuto e analizzato dal Comitato tecnico scientifico e che sia dunque visto quando è sicuro il gioco all’interno dei casinò. In questo momento tutte le attività legate al turismo e alla ristorazione
stanno soffrendo e ci auguriamo che quando sarà possibile un minimo di ripartenza i casinò vengano valutati per tutte le misure adottate. Ciò va di pari passo con la grande preoccupazione che questa chiusura a oltranza ingenera: essendo il casinò un’azienda trainante per il nostro territorio, che vive di turismo, speriamo che le autorità e le istituzioni si rendano conto dell’importanza di farlo ripartire al più presto”. Lei personalmente come ha gestito il radicale cambiamento di abitudini che la pandemia ha imposto a tutti noi? “Adeguandomi e cercando di fare sempre attenzione a proteggere me e chi ho intorno a me, specie nell’ambiente di lavoro, con grande rispetto delle precauzioni e delle normative ma anche nella convinzione che questo è un periodo e che finirà! Ne usciremo e più seguiremo le linee guida indicate per cercare di evitare l’incremento dei contagi, prima succederà. Ora poi c’è l’arma potentissima del vaccino. Io ho cercato di fare la mia parte, anche se può costare sacrificio”. Esistono ancora delle difficoltà da parte delle donne ad affermarsi professionalmente? “Credo che le difficoltà siano dovute alle condizioni di partenza, se continua a imperare una cultura per la quale è la donna ad avere il maggior carico di responsabilità e impegni famigliari. Se cambia una mentalità pregiudizievole nei confronti delle donne e se siamo messe nelle condizioni di competere alla pari, anche in termini di tempo, la situazione migliorerà. Occorre dunque partire dalla gestione degli impegni famigliari, se c’è una reale collaborazione, un maggior sostegno, magari alcune lacune si possono colmare”. (Amr)
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INCHIESTA CAOS CALMO
Maia – LeoVegas Italia
Trasparenza e concretezza, per un lavoro più efficace
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n arrivo, quello di Paola Maia in “casa” LeoVegas, a marzo 2020, quindi, giorno più giorno meno, in concomitanza con il primo lockdown nazionale. Che bilancio traccia di questo primo anno di attività, anche alla luce dei tantissimi cambiamenti comportamentali, sociali ed economici causati dalla pandemia? “Una delle conseguenze più evidenti della pandemia è stato un incremento dell’uso delle tecnologie digitali da parte delle persone. Questo vale ovviamente anche per l’intrattenimento: l’isolamento forzato ha indotto le persone a trovare nuove attività per il tempo libero che si potessero fare tra le mura domestiche, favorendo il naturale processo di progressivo ampliamento della base degli utenti del gioco online. Per quanto riguarda il mio nuovo ruolo, la nomina ha sicuramente coinciso con un momento delicato, ma anche stimolante. Sono contenta del lavoro che sto portando avanti col mio team, che si è rinnovato con alcuni cambi di ruolo attraverso cui abbiamo trovato un buon equilibrio. Stiamo crescendo e ottenendo dei buoni risultati”. Quali sono state le difficoltà maggiori incontrate e quelle che dovete ancora affrontare? “L’organizzazione del lavoro a distanza, con le difficoltà di interazione che comporta, è stata una delle sfide maggiori a partire dal primo lockdown. Ci stiamo ancora abituando a una routine ibrida tra il lavoro in ufficio e quello da casa, ma nel complesso posso dirmi soddisfatta: ho cercato di costruire un team affiatato, sfruttando la mia esperienza pregressa per favorire la collaborazione e cercare di mantenere sempre alto il livello di comunicazione e trasparenza fra tutti i colleghi, compresi quelli delle altre sedi europee dell’azienda. Ritengo che la comunicazione interna sia un aspetto a cui dedicare grande atten-
zione, soprattutto in un periodo in cui vengono meno le possibilità di interscambio che caratterizzano la presenza fissa in ufficio. A livello di business, invece, è inevitabile dire che resta sempre onerosa e complessa la gestione degli adempimenti richiesti dalla normativa e dall’Authority, in relazione soprattutto alle procedure autorizzative e di certificazione dei giochi e al reporting online in tempo reale, anche in rapporto alle modalità adottate dagli altri Paesi”. A suo modo di vedere, una gestione “femminile” di un’azienda ha un valore aggiunto o la componente di genere è indifferente? “A mio avviso ogni caso è a sé e le generalizzazioni possono essere fuorvianti il più delle volte. Per quello che ho potuto vedere durante la mia esperienza, ho riscontrato spesso nelle donne una maggiore concretezza e una praticità che in molte situazioni agevolano e velocizzano il lavoro”. Quando si parla di pari opportunità, ritiene che essa sia pienamente raggiunta nel mondo del gioco? “Il settore del gioco è molto avanzato sotto diversi aspetti, ma non particolarmente da questo punto di vista. Il numero delle donne che lavorano nel settore è sicuramente cresciuto molto negli ultimi anni, e sono aumentate le donne che ricoprono ruoli di responsabilità, ma non parlerei ancora di raggiungimento di pari opportunità”. In generale, che cosa ne pensa delle quote rosa? “Come discorso generale mi sembra sicuramente corretto, anche se ritengo che le quote rosa siano una sorta di ‘misura emergenziale’, non la soluzione definitiva, che va invece ricercata in un cambiamento culturale basato sulla demolizione degli stereotipi. Solo in questo modo potrà finalmente prevalere la meritocrazia: il candidato migliore per la posizione dovrebbe sempre avere la
precedenza, indipendentemente dal genere”. Che cosa auspica per il futuro del gioco, terrestre e online, italiano? “Sicuramente per il mercato italiano vorrei un atteggiamento razionale ed equilibrato della politica, e di conseguenza dell’opinione pubblica, non legato a pregiudizi, opportunismi e intolleranza. Soprattutto riguardo al gioco online, infatti, manca consapevolezza sugli strumenti che sono stati adottati negli ultimi anni per una gestione responsabile e una maggiore tutela del giocatore. L’atteggiamento così negativo della politica contro il gioco legale non sta producendo altro che favorire il mercato del gioco illegale”. (Amr)
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inchiesta
Bakun – Clarion Gaming
Prerogativa economica oltre che morale
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all’Italia al Regno Unito il passo (oltre la Manica) è breve per chiedere un commento sulla situazione italiana e le iniziative delle “donne del gioco legale” a Ewa Bakun, director of Industry Insight and Engagement di Clarion Gaming, organizzatore di Ice London e altri eventi chiave per l’industria internazionale del settore, da sempre in prima linea per difendere la quota femminile e la parità di genere nel comparto. Ci sono state manifestazioni simili da voi, portate avanti dalle donne? “Non sono a conoscenza di iniziative di massa come questa nel Regno Unito, ma ci sono sicuramente molte discussioni su come il blocco, il lavoro da casa e la pandemia hanno evidenziato l’onere extra del lavoro domestico e dell’assistenza familiare che le donne generalmente si assumono e che influiscono sulla loro vita professionale molto più di quanto non faccia per gli uomini. Il movimento Black Lives Matters ha d’altra parte elevato l’importanza delle conversazioni sulla diversità a livello aziendale, con molte organizzazioni, tra cui Clarion Events, spesso guidate da un approccio dal basso, che intraprendono progetti più strutturati per aumentare la diver-
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sità e l’inclusione nella forza lavoro. Ciò avvantaggia anche le questioni di genere. Sfortunatamente, tuttavia, anche se tante aziende si erano impegnate a mettere in atto alcune strategie per cambiare la situazione lavorativa delle donne, questi obiettivi purtroppo hanno perso il loro status di priorità e sono stati scavalcati da quelli considerati più urgenti con la diffusione della pandemia di Covid.”. Quale potrebbe essere il vero plus, in molti casi ancora inespresso, delle donne per il comparto del gioco? “Molti studi, ad esempio una ricerca annuale condotta dalla multinazionale di consulenza strategica McKinsey, hanno dimostrato che una maggiore diversità a livello di consiglio di amministrazione, sia esso di genere o etnia, ha un impatto diretto sulla performance finanziaria, quindi non è più solo una prerogativa morale, ma commerciale, perché organizzazioni più diversificate guadagnano di più. Questo è rilevante per tutte le attività, incluso il gioco d’azzardo. Il nostro settore si lamenta costantemente della mancanza di diversità. Penso che ci potrebbe essere una soluzione rapida coinvolgendo gruppi con maggiori background e punti di
vista più eterogenei che logicamente porteranno diversi tipi di pensiero, così critici per l’innovazione. Infine, ignorando completamente metà della popolazione, l’industria del gioco d’azzardo ignora metà della sua potenziale base di clienti. Avere più donne nella progettazione e nel marketing del prodotto probabilmente aprirebbe il gioco d’azzardo a questi gruppi di clienti meno rappresentati semplicemente offrendo un prodotto meglio progettato per loro”. Nel corso della sua carriera, più volte ha promosso iniziative sulla “diversità di genere” negli eventi targati Clarion e nell’edizione 2017 di Ice London si è espressamente impegnata “a garantire una rappresentazione rispettosa di tutti i sessi”. Quanto è importante lavorare per raggiungere questo obiettivo e a che punto siamo adesso, a quattro anni di distanza? Sono previste altre iniziative del genere in merito? “Credo che le cose siano cambiate immensamente, sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga. Sono davvero lieta di vedere le critiche dell’opinione pubblica su alcune tecniche di marketing che ipersessualizzano l’immagine delle donne - qualcosa che è stato totalmente accettato e non disapprovato quattro anni fa, quando abbiamo iniziato a parlarne. Questo è un processo che richiede un cambiamento culturale, a volte generazionale, quindi non può cambiare da un giorno all’altro. Da parte nostra, stiamo davvero facendo uno sforzo consapevole per avere più gruppi ‘sottorappresentati’ nei nostri panel di relatori e collaboratori. Iniziative come iGb Most Influential Women (che celebra le donne che ottengono i risultati migliori nel nostro settore) hanno anche visto un numero crescente di proposte da un anno all’altro e un grande numero di lettori, a testimonianza dell’importanza data a questo problema nel nostro settore”. (Fm)
SPECIALE
Pandemia mondiale e (anche) informatica Con i lockdown il gioco online è esploso ma sono aumentati anche i cyber attacchi: ecco quali sono le minacce, quali sono i nemici e come proteggersi dai malviventi della rete
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na minaccia costante che, con l’esplosione delle attività digital online causata dai numerosi lockdown della pandemia da Covid-19, ha aumentato a dismisura i rischi di attacchi cyber e hacker alle aziende. L’aumento dei rischi rende indispensabile uno studio approfondito di queste criticità e necessita di un approccio molto professionale dal punto di vista della sicurezza. Questo per tantissimi settori dell’economia ma a maggior ragione per il settore del gambling che, dal betting al poker, dal casinò al bingo e ad altri verticali dei principali concessionari italiani, rappresenta uno dei principali obiettivi per i malviventi digitali. In effetti i conti gioco di molti players (non tantissimi a dire il vero) possono fare gola. Ma essendo anche un servizio a soddisfazione immediata, se il cliente non trova il gioco disponibile in un clic rischia prima di disamorarsi di un certo brand e poi di volare con la velocità della luce verso altri lidi, sia legali che illegali. Ovvio.
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di Cesare Antonini
Detto questo abbiamo cercato di capire quali sono i principali rischi, quali sono le best practice da mettere in campo per una società di gioco e quali le contromisure e gli strumenti da poter schierare per prevenire già da dentro le imprese le azioni degli attaccanti, prima di rivolgersi ai tecnici e limitare i danni o riparare i disastri fatti dai malviventi online. Per fare questo viaggio avevamo bisogno di un “cicerone” competente e che è schierato giornalmente in questa lotta che definire senza confini (vista la natura del web) rischia di sembrare un eufemismo. Lui è Gabriele Zanoni, senior strategic consultant di Mandiant, la piattaforma della intelligence-led Security company Fireeye, riconosciuta a livello globale che unisce tecnologie di sicurezza innovative e intelligence sulle minacce di livello paragonabile a organizzazioni statali. Parliamo di un gruppo con 9.900 clienti in 103 Paesi tra cui più del 50 percento del Forbes Global 2000. “Il settore delle scommesse e del gioco online è sempre stato preso di mira dagli attacchi cyber informati-
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okmaker del nostro mercato legale che è rimasto offline per due giorni e mezzo con i giocatori allo stremo per paura che i fondi dei conti gioco venissero trafugati. È stato lo stesso operatore a riconoscere che l’attacco DdoS era andato a segno ma non erano stati toccati i dati dei players e degli account. A distanza di circa due mesi possiamo confermare che fu così. Ma il gambling che rischi corre oltre al Ddos che colpisce spesso le poker room online? “Abbiamo visto attacchi volti ad abusare delle applicazioni sui siti di gambling per entrare in possesso di crediti o di punti dei sistemi di rewards in modo illecito o per compromettere gli account di altri giocatori – prosegue Zanoni - spesso sfruttano bug nella logica delle applicazioni, altre volte entrano negli account tramite credenziali collezionate con attacchi di phishing o di forzatura delle password. In questo caso sono tanti i sistemi. Addirittura c’era chi teneva ferma la password reperita in chissà quale maniera e cercava di intuire la user. Un sistema difficile da monitorare visto che difficilmente gli utenti difficilmente dimenticano quella credenziale d’accesso rispetto alla parola chiave che, invece, viene spesso smarrita. E siccome molti utenti anche in altri settori e servizi utilizzano sempre le stesse password, la pratica rischia di essere molto fruttuosa per il malware”. La necessità dei cyber criminali, spesso, è quella di portare via informazioni sui giocatori per invitarli su altre piattaforme di gioco (spesso non legali) o per rivendere le loro informazioni: “Sono tanti gli esempi di traffico di dati del dark o nel deep web dove poi queste informazioni possono finire negli utilizzi più disparati possibili oltre a quello di mandare mail, bonus e premi per cercare di far iscrivere il giocatore in un altro portale di gioco”. Siamo sinceri, non avevamo mai sentito la pratica, “ransomware”, di cosa si tratta? “È un attacco volto a cifrare i computer delle vittime per tenere i dati in ostaggio e chiedere un riscatto in Bitcoin, questi attacchi possono bloccare l’erogazione dei servizi di gioco ed è una delle nuove armi a disposizione del cyber crime – spiega ancora il manager Mandiant – è un attacco molto più profonda che penetra nei sistemi e viola dati sensibili e per questo il riscatto può essere molto più oneroso rispetto agli attacchi DdoS che tantissime aziende ormai sanno come respingere”. Curioso anche il timing scelto dagli hacker, tanto banale quanto efficace: “Molte aggressioni avvengono il venerGABRIELE ZANONI
ci ma i metodi sono cambiati e si stanno evolvendo – attacca Zanoni – se prima le priorità e le preoccupazioni erano le disponibilità del servizio e si volevano evitare gli attacchi Ddos per rendere indisponibile il servizio, ora siamo di fronte ad attacchi più invasivi e profondi come il Ramsomware. Nei giochi è cruciale avere un impianto di security molto elevato perché i servizi che si offrono sono a soddisfazione immediata, se l’utente non trova online il sito perché l’aggressore sta mandando accessi multipli l’utente cade nelle braccia della competition. Storicamente la negazione del servizio è stato il primo problema ma gli approcci, come detto, stanno cambiando”. Grazie a Mandiant possiamo studiare quali sono le minacce principali e gli “attaccanti” da tenere d’occhio. Come si dice, per sconfiggere il nemico, prima di tutto è bene conoscerlo a fondo: “Partiamo dagli aggressori. Quelli di maggior rilievo in questo settore sono quelli di tipo Cyber Crime: loro sono la causa della maggior parte degli attacchi e hanno come obiettivo un ritorno economico come lo svuotamento dei conti gioco o il ‘riscatto’ chiesto alle aziende per ripristinare il servizio. Spesso si fanno pagare coi Bitcoin e varie criptovalute perché sono poi più difficili da rintracciare. Nel settore del gioco naturalmente il ritorno economico c’è ed è la motivazione principale che porta gli attaccanti ad aggredire le piattaforme online. Tuttavia in altri settori abbiamo visto anche attacchi volti allo spionaggio (cyber espionage) per cercare di carpire segreti alla concorrenza o rubare dati sensibili sempre utili per i mercati in cui si opera, o spinti da motivazioni politiche o opportunistiche (Hacktivism). Questi ultimi ad esempio possono avere interesse a prendere possesso qualche sito proprio per ragioni ideologiche e rovinare l’home page rivendicando ‘l’attentato’. Ma, come detto, difficilmente queste due categorie di attaccanti non sembrano interessati al settore del gambling”. Quali sono, quindi, gli attacchi classici dai quali ci si deve proteggere? “Una volta gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) erano condotti con macchine bot (computer infetti da malware) che si connettevano al sito della vittima per sovraccaricare i sistemi e negare il servizio agli altri giocatori. Oggi gli aggressori che lanciano attacchi DDoS hanno esteso il numero di macchine bot attraverso l’abuso di sistemi IoT (telecamere, smartphone, smartwatch, tablet e altri device ancora) e gli attacchi sono molto più voluminosi (in termini di banda) rispetto ad un tempo”. Ma cosa può portare una banda di malviventi online a condurre questi attacchi? “Lo scopo è spesso quelli di ricattare la vittima per fermare l’attacco – spiega il senior strategic consultant di Mandiant – in questi casi erogando somme di denaro si può rientrare subito in possesso dei propri sistemi e probabilmente i dati sensibili non sono stati violati. Ma il rischio c’è eccome”. L’ultimo caso è quello di Snai.it, uno dei principali bo-
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dì sera dopo che tutti sono usciti dagli uffici e nessuno può accorgersi in maniera tempestiva di cosa sta accadendo. È fondamentale che i tempi di reazione siano piuttosto immediati e repentini, specie negli attacchi ransomware che riescono a ‘contagiare’ e raggiungere molte più macchine se agiscono indisturbati per ore e ore. In tempi di smart working chi lavora fuori dall’azienda e si occupa di sicurezza, deve creare un collegamento con i sistemi da fuori e qualche problema in più potrebbe sorgere”. Non a caso l’attacco a Snai di fine 2020 venne ordito durante le vacanze di Natale e, le poker room e i bookmaker, vengono colpiti in pieno weekend quando ci sono tutte le partite da giocare e in palio ci sono i montepremi più importanti. Come comportarsi, quindi, quali azioni vanno messe in piedi per cercare arginare gli attacchi e ridurre il più possibile i rischi? “Sapere come gli aggressori compromettono le loro vittime è diventato fondamentale vista anche la velocità con la quale le nuove tecniche di attacco vengono usate trasversalmente sulle vittime. Come Mandiant – analizza Zanoni - lavoriamo spesso a fianco delle vittime nella gestione degli incidenti informatici. Avendo informazioni di prima mano possiamo aiutare in maniera efficace nella adozione di nuove strategie di mitigazione per fare in modo che l’impatto di un possibile attacco sia il minimo possibile. Spesso fare
dei test proattivi è il modo migliore per verificare se le procedure, le persone e tecnologie possono identificare determinate nuove minacce come quella Ransomware. Mandiant offre un servizio di Purple Team dove simuliamo di essere un aggressore – detto Red Team - e allo stesso tempo ci sediamo al fianco al team di sicurezza dell’azienda – detto Blue Team - per vedere se e come vengono viste e gestite le ultime tipologie di attacco, questo è probabilmente il modo migliore per verificare la propria resilienza verso i cyber attacchi di oggi”. Anche nel Cyber Crime ci saranno le tendenze, purtroppo. Ecco, dove stiamo andando e di cosa dobbiamo avere paura sia come players che come operatori del mercato? “Molti attaccanti copiano le pratiche criminali messe in atto anche su altri mercati o le adattano da un settore dell’economia all’altro. E la velocità di evoluzione di questi malware è sempre più imponente rendendo spesso inutili adattamenti di patch o aggiornamenti dei anti virus classici. Ma tra le nuove minacce c’è proprio il Ransomware, ed essendo la più innovativa, è anche quella che spaventa di più. Avere uno storico sulle altre minacce offre vantaggi ai difensori. Per questo va tenuta altissima l’attenzione perché tralasciare un asset, un servizio, un sistema, significa esporre lati molto deboli della propria tecnologia e aumentare i rischi di essere attaccati”, conclude Zanoni.
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Qualità e sicurezza senza spendere una fortuna E se vi dicessimo che le attività di testing possono essere veloci, trasparenti ed economiche? Sebbene la vostra esperienza in passato possa essere stata diversa, promettiamo che quanto sopra è realtà. Per molti operatori, le certificazioni sono ritenute un semplice requisito che deve essere soddisfatto prima di rilasciare i giochi al pubblico. E, pur essendo la certificazione considerata come uno step necessario, ci si mette spesso alla ricerca del prezzo più basso. Può essere pertanto facile basare le proprie scelte unicamente sul prezzo, senza considerare più a fondo il tipo di servizio offerto dal fornitore. Sebbene un giusto prezzo sia sempre importante, una visione ristretta e incentrata solo su di esso può spesso portare le aziende in situazioni di stress e tensione, derivanti da scadenze non rispettate e dall’inesperienza dei fornitori. Tuttavia, scegliendo oculatamente il laboratorio di test e senza spendere una fortuna, i test di conformità possono essere un processo semplice e fluido, con certificati rilasciati in tempo e con la certezza che il prodotto sia stabile e conforme alla normativa. Solo quando si utilizzano software
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sofisticati e personale esperto, i test di certificazione garantiscono che i giochi siano robusti e stabili, l’Rtp e i pagamenti siano quelli attesi e la logica di base sia accuratamente testata per evitare risultati imprevisti. Avendo verificato la stabilità, accuratezza e sicurezza dei giochi, si resta inoltre al riparo da ogni ramificazione illegale e da gravi contraccolpi sull’equità e la casualità che potrebbero derivare da test non adeguati e da lacune del software eventualmente sfruttate dai giocatori. Oltre a questi fattori fondamentali, il giusto laboratorio di testing fornirà anche ulteriori vantaggi, tra i quali: consulenza con esperti del settore, test contemporanei per più giurisdizioni , stati di avanzamento costanti, un servizio rapido ed efficace nel rispetto delle scadenze. iTech Labs è un laboratorio di certificazione leader del settore, che offre servizi di certificazione in grado di portare tutti i benefici sopra elencati e per i Paesi regolamentati di tutto il mondo.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
Attaccare più facile che difendere
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empre più spesso i produttori di giochi tendono a utilizzare tecnologie digitali per permettere un gioco più veloce, controllato e pervasivo”. Lo sottolinea Marco Ramilli, fondatore e Ceo di Yoroy Security ed esperto di cybersecurity, nell’illustrare le attuali esigenze ed emergenze che riguardano il mondo del gioco, in materia di sicurezza informatica. “Inizialmente si poteva giocare solo in appositi centri, mentre ora grazie alla tecnologia lo si può fare comodamente da casa o dal proprio dispositivo mobile. Tali giochi spesso utilizzano comunicazioni digitali (over Internet) al fine di essere controllati oppure per favorire tornei, simultanee o, ancora, per abilitare la comunicazione tra i giocatori. Sotto questo contesto i giochi online diventano sistemi complessi che spesso richiedono l’introduzione di dati personali e/o di metodi di pagamento come per esempio (ma non esclusivamente) carte di credito o appositi coupon precedentemente acquistati. Come ogni sistema digitale, anche questi necessitano di una protezione e di una adeguata difesa al fine di evitare furti di informazioni e frodi. La presenza di eventuali vulnerabilità all’interno di tali sistemi potrebbe permettere a un attaccante di creare disparità tra i concorrenti o alterare i risultati delle vittorie. È importante garantire, per la sicurezza digitale dei giocatori, che tali sistemi vengano periodicamente (a ogni release) verificati attraverso appositi servizi di penetration testing e che subiscano audit regolari al fine di ridurre la probabilità di attacco”. Il Covid-19 ha cambiato l’accesso delle persone all’online, sia per lavoro che per diletto, e ciò ha modificato anche l’attività delle società e dei consulenti che si occupano di sicurezza informatica? “Il Covid-19 ha letteralmente spostato il lavoro dagli uffici alle case defocalizzando, in questo modo, i sistemi di difesa. Mentre lavorare all’interno del perimetro digitale aziendale significava usufruire di tutti gli investimenti e di tutte le infrastrutture adottate dalla propria organizzazione, oggi molti sistemi aziendali si trovano a operare in ambienti per i quali non erano stati pensati nè tantomeno progettati: la rete domestica. In essa raramente si trovano sistemi di protezione come proxy perimetrali, next generation firewall, sistemi di identificazione dell’intrusione, sandbox per la detonazione automatica del malware, difesa Dns e strumenti avanzati Edr, ma contrariamente si trovano router domestici, probabilmente non patchati e applicativi che attraverso una Vpn bypassano i sistemi perimetrali aziendali permettendo da un lato al lavoratore di utiliz-
zare sistemi interni alla propria organizzazione (Crm, Erp, Team Leading Platform, etc etc) senza fatica ma dall’altro lato abilitando nuovi scenari di attacco. Parallelamente i consulenti di sicurezza informatica hanno visto incrementare significativamente attacchi di tipo double extortion e hanno vissuto un perimetro da difendere molto più ampio rispetto al precedente trovandosi a operare in ambienti ibridi (domestici ed aziendali) e poco strutturati”. Quali sono le sfide future che si pongono a livello di sicurezza informatica? “Per chi attacca è molto più semplice rispetto per chi difende. Infatti mentre chi difende i perimetri digitali deve circoscrivere, chiudere, monitorare ogni singola falla, per l’attaccante è sufficiente trovarne una per poter penetrare all’interno del sistema target. Per questo motivo le sfide sulla difesa digitale sono molto complesse, nascono dalle nuove tecnologie e possono arrivare fino all’educazione degli utenti stessi, uno spettro molto ampio che coinvolge la psiche umana cosi come la tecnologia prodotta o utilizzata da privati o grandi organizzazioni. Personalmente credo che la maggiore sfida per il prossimo futuro siano gli attacchi alla supply chain (come per esempio SolarWindws), ovvero attacchi a fornitori, tipicamente organizzazioni medio e piccole che per storia di investimenti risultano essere meno protette digitalmente, per poi arrivare attraverso esse (attraverso il loro trust nei confronti del reale target) al vero obiettivo”. Cosa si può e deve fare, a livello legislativo e regolamentare, per garantire la sicurezza delle operazioni online? “A livello legislativo si è fatto molto, rendendo obbligatorie determinate certificazioni, avviando raccomandazioni su test specifici, applicando standard di sicurezza sui sistemi di pagamento digitale (mi riferisco a Pci/Dss) e attivando organi di segnalazione e gestione di incidenti informatici (penso al Csirt Nazionale, al Cert del ministero di competenza come primi e semplici esempi). La sicurezza al 100 percento non esiste e pertanto non può essere garantita. Tuttavia si può suggerire ai produttori dei giochi di dotarsi di team di specialisti esterni alla propria organizzazione avviando un processo di monitoraggio proattivo e continuativo al fine di individuare, identificare e gestire attacchi sul nascere. In questo modo la probabilità che tali attacchi possano impattare sui giocatori e sul software di gioco si può ridurre notevolmente. In questa fase che stiamo vivendo, ove il digitale è diventato nostro stretto compagno di vita, il miglior modo per restare al sicuro (escludendo ovvie soluzioni drastiche e comportamentali) è quello di mantenere costantemente monitorato il perimetro digitale e di porsi le giuste domande al fine di individuare anomalie digitali. L’esperienza degli esperti del settore, unita alla continua formazione degli utenti, ridurrà l’impatto dei prossimi attacchi rendendo il digitale un posto più sicuro rispetto ad oggi!”. (Amr)
inchiesta focus
Il rovescio della medaglia PH.PDPICS, PIXABAY
Fra gli effetti sicuramente non voluti dei lockdown anti-Covid c’è un aumento dell’illegalità nel gioco che, dati alla mano, in alcuni casi ha una percentuale a due cifre. Come bloccarla? Ecco le proposte sul tavolo. di Francesca Mancosu
L’
uscita di questo numero di Gioco News cade ad un anno di distanza dal primo lockdown per il contenimento del Covid decretato dal Governo Conte 2, e nessuno di certo allora poteva immaginare che 12 mesi dopo ci saremmo ritrovati ancora nella stessa situazione, seppure decisamente “alleggerita” rispetto al 2020, per fortuna. Nulla però è cambiato per il settore dei giochi terrestri. Chiuso allora e chiuso ancora oggi, seppur con l’eccezione delle lotterie e della finestra temporale aperta la scorsa estate, e subito nuovamente serrata all’arrivo dei primi freddi. Precipitando il comparto e i suoi occupa-
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ti in un gelo senza fine, per il quale non sembra prospettarsi un’imminente primavera. A fiorire una sola cosa, vorremmo dire proseguendo in questa metafora: i casi di gioco illegale. Documentati ormai costantemente dalla cronaca, con le note di forze dell’ordine e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli a raccontare episodi sempre più fitti, e trovate anche piuttosto “creative”, con sale scommesse “trasferite” dentro la propria abitazione o nel sottoscala di un palazzo, serrande delle location di gioco tirate su alla chetichella, in barba ai provvedimenti vigenti, per far entrare i clienti irriducibili, e chi più ne ha più ne metta. Un fenomeno denunciato dalla politica così come dalle rappresentanze del settore lecito, unite per chiedere la riapertura delle attività, proprio come argine contro questa illegalità dilagante, almeno nelle zone gialle. Nel Governo al momento, a causa della lentezza della campagna vaccinale e della contemporanea avanzata delle varianti di Covid, prevale la linea della prudenza con un Dpcm in vigore fino al 6 aprile che pone fine ad ogni speranza di riapertura per il mondo dell’intrattenimento. Ma intanto il gioco illecito prospera, come dimostrano i dati relativi ai controlli svolti da Adm in questi mesi, registrando maggiori tassi di illegalità rispetto agli anni precedenti.
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Illegalità a due cifre Per analizzare il sistema dei controlli sul mercato dei giochi in Italia, è possibile suddividere l’annualità 2020 in quattro grandi macro periodi: il primo bimestre di generale normalità; il secondo trimestre (marzo – maggio) corrispondente al periodo di generale chiusura degli esercizi commerciali; il terzo (da giugno a ottobre) di ipotetica normalità con particolare attenzione a determinati fattori; il quarto periodo, ultima parte dell’anno in cui si è ritornati alla situazione di lockdown del mondo dei giochi fisici. L’analisi di questi quattro macro periodi ha evidenziato una tesi fondamentale: maggiore è stato il numero delle attività svolte dal personale Adm sul territorio nel periodo di chiusura, più alto è stato il tasso di positività relativo all’indice di presidio. Se nel periodo gennaio-novembre 2020 i controlli sono stati complessivamente circa 1800 con un tasso di positività del 3,62 percento, nel trimestre dicembre 2020 – febbraio 2021 (quindi a reti di raccolta retail chiuse e pertanto indirizzando tutti i controlli nel settore del sommerso) sono stati realizzati circa 400 controlli con un tasso di positività del 6,87 percento. Quasi il doppio degli undici mesi precedenti. Tra l’altro, molte delle positività sono state realizzate grazie ad una mirata azione di contrasto realizzata in 13 province italiane sotto l’egida del Copregi, il “Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori, presieduto dal direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ed è composto dai vertici delle tre forze di polizia: attraverso appositi tavoli tecnici, pianifica e coordina le operazioni di controllo sul territorio orientate a interventi organici, sistematici e capillari contro l’illegalità nel settore del gioco, contrasta il gioco illegale e le infiltrazioni della criminalità orga-
nizzata, perseguendo, al contempo, il fine della sicurezza e della tutela dei minori. Una situazione analoga si riscontra sul mercato degli apparecchi da intrattenimento (Awp e Vlt): fino a maggio i dati riportano 2750 controlli con un tasso di positività di poco inferiore al 12 percento. Nell’ultimo bimestre sono stati effettuati 607 controlli con un tasso di positività più alto di oltre 2 punti percentuali e pertanto superiori al 14 per cento. E vediamo al progenitore di tutti i giochi: il Lotto. Nei primi mesi del 2020 su 1000 controlli si riscontrava una positività di circa il 9 percento; in analogo periodo del 2021 il tasso di positività è salito oltre il 10 per cento. Dati che lasciano poco spazio ai dubbi sulla gravità della situazione e che hanno spinto l’Agenzia a istituire, fra luglio e novembre 2020, due nuove strutture di rilevante valore strategico proprio per le attività di vigilanza e controllo: il Gruppo “Operazioni”, posto alle dirette dipendenze della Direzione generale, e l’Ufficio Controlli Giochi, inquadrato invece organicamente nella Direzione Antifrode e controlli.
Eurispes: «Le restrizioni aprono le porte al gioco illegale» Fra le tante iniziative per il contrasto dell’illegalità poste in essere da Adm c’è il Tavolo permanente di osservazione ed analisi delle fenomenologie criminali istituito insieme con l’istituto di ricerca Eurispes. E proprio ad esso, tramite i direttori dell’Osservatorio permanente Giochi legalità e patologie, gli avvocati Andrea Strata e Chiara Sambaldi, abbiamo chiesto un commento a riguardo. “L’Osservatorio Eurispes ha da tempo espresso la propria posizione riguardo alle dinamiche espansive del gioco illegale come conseguenza di restrizioni introdotte al gioco legale. Si può dire che è uno dei focus cui è stato dedicato particolare spazio sin dai primi studi, ricostruendo il
contesto evolutivo di questa particolare area”, esordisce Strata. “Le ricerche e gli studi dell’Osservatorio hanno valorizzato le posizioni espresse dai massimi esponenti delle Istituzioni deputate al contrasto dei fenomeni illeciti e criminali in particolare il Procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, e i magistrati che da anni si occupano di reati specifici in materia di giochi e scommesse. Anche i dati offerti dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, relativamente agli accertamenti e ai sequestri eseguiti, hanno confermato le tendenze evidenziate. Certo, il contesto critico creato dalla pandemia, se da un lato, ed in linea generale, ha ridotto la capacità economica delle persone, dall’altro, ha
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A N D R E A S T R ATA
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aperto nuovi spazi operativi alle consorterie criminali, come peraltro confermato dai recenti dati messi a disposizione dall’Unità di informazione finanziaria per l’Italia istituita presso la Banca d’Italia (che, alla luce della crisi generata dal lockdown ha chiesto attenzione alle operazioni di cessione e acquisizione degli esercizi di gioco, a rischio di infiltrazioni della criminalità finanziaria, Ndr) e sappiamo che in presenza di domanda di gioco ci sarà sempre un’offerta pronta a soddisfarla. Sia che le restrizioni derivino da strumenti, a nostro avviso ‘sbagliati’ come il cosiddetto ‘distanziometro’, sia che si tratti di chiusure tout court come quelle imposte dalla pandemia, il risultato non cambia: indebolire o chiudere il gioco pubblico apre le porte a quello illegale”. Per contrastare l’illegalità, secondo Sambaldi, “occorrono una visione strategica e un piano strutturato: un costante monitoraggio dei fenomeni, un’analisi approfondita delle modalità operative degli stessi, uno scambio informativo efficiente tra le Istituzioni coinvolte, l’attivazione di appositi indici o utilizzo di quelli già esistenti, come quelli di presenza ed organizzazione mafiosa o l’Indice di permeabilità dei territori alla criminalità organizzata (Ipco) recentemente elaborato dall’Eurispes nell’alveo della collaborazione con la Direzione nazionale antimafia.
Agli strumenti finalizzati alla tutela del territorio vanno poi affiancati quelli sofisticati per il contrasto all’illegalità nel web. Non da ultimo, è necessaria una competenza specifica anche tecnico-giuridica per dar vita, oltre che a proposte normative migliorative, anche ad un ‘riordino nel riordino’ ovvero ad una razionalizzazione e semplificazione della normativa vigente in materia di contrasto dei fenomeni illegali di gioco (dagli apparecchi alle scommesse, dal bingo alle lotterie) nel quadro del generale riordino del settore da tutti auspicato e già tracciato dall’Adm secondo direttrici che l’Eurispes condivide. Come più volte abbiamo evidenziato, è importante il contributo degli operatori del settore che stanno sul campo e possono offrire un patrimonio conoscitivo prezioso. Contributo che dovrebbe tradursi anche nella partecipazione attiva ai processi che si celebrano in particolare nei confronti delle associazioni mafiose che riciclano denaro attraverso il gioco d’azzardo”. Ben vengano poi strumenti come il Tavolo permanente di osservazione ed analisi delle fenomenologie criminali che per Strata “rappresenta un passo importante che rafforza l’impegno dell’Istituto e dell’Osservatorio nel contribuire ad affrontare, con sistemi sempre più efficaci, il contrasto ad ogni forma di illegalità. Occorre avere la consapevolezza che la complessità della tematica si riflette anche sull’attività di analisi e di approfondimento. Va acceso un faro sulla fenomenologia in cui si estrinseca l’illegalità con l’obiettivo di condividere con Adm un percorso che conduca ad un’analisi che da troppo tempo è stata rinviata”. Un cammino che vada di pari passo con nuovo approccio al settore del gioco da parte delle istituzioni politiche. Secondo Sambaldi vanno “privilegiati interventi laici rispetto a quelli ideologici e moralistici. Il settore ha bisogno di essere ben regolamentato e controllato e non abbandonato a sé stesso ovvero alla deriva inevitabile dell’illegalità”.
Bosi (Avviso pubblico): «Riordino invece del proibizionismo» Sul tema è poi interessante ascoltare il parere di Andrea Bosi, assessore alla Promozione della cultura della legalità del Comune di Modena, e vice presidente di Avviso pubblico (associazione nata per creare un collegamento fra gli amministratori pubblici che promuovono la cultura della legalità, conta oggi oltre 400 Enti locali fra Regioni, Province e Comuni). “È necessaria una premessa: il processo di legalizzazione del gioco d’azzardo si è posto, fin dalla metà degli anni Novanta, l’obiettivo di arginare gli interessi criminali, anche di stampo mafioso, sul settore illegale. È indubbio come questo obiettivo non sia stato raggiunto: non solo il comparto illegale non si è mai dis-
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solto, ma le organizzazioni criminali più strutturate sono arrivate ad infiltrarsi nel comparto legale dell’azzardo a scopo di riciclaggio. Si tratta di dati incontrovertibili, testimoniati dalle decine di inchieste condotte dalle Direzioni distrettuali antimafia del Paese sin dai primi anni Duemila, prima dell’avvento di ogni normativa locale atta a contrastare il gioco patologico o della pandemia da Covid-19”, ricorda Bosi. “Fatta questa breve ma doverosa premessa, è altamente probabile che nel 2020 sia ulteriormente aumentato il ricorso al gioco illegale. Se crei un mercato da 110 miliardi di giocate, di cui 2/3 sul canale fisico e questo canale fisico lo chiudi quasi del tutto, dall’oggi al do-
FOCUS IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
mani, per fronteggiare l’epidemia da Covid-19, è intuitivo pensare che molti giocatori si siano rivolti altrove. L’Istituto superiore di Sanità stima che in Italia circa 18 milioni di cittadini giochino almeno una volta l’anno. Di questi, 1,5 milioni sarebbero giocatori problematici, che faticano a gestire il tempo e il denaro da dedicare all’azzardo. Ecco, è soprattutto questa fascia di cittadini che potrebbe essersi rivolta, in parte, al gioco illegale. Il gioco legale va assolutamente tutelato, non c’è alcun dubbio, ma non possiamo raccontarci e raccontare all’opinione pubblica che il fenomeno del gioco illegale sia ‘rinato’ solo a causa delle normative locali o della pandemia. Sarebbe un modo parziale e miope di affrontare il problema e non aiuterebbe neanche il comparto legale, che sarà ulteriormente aggredito dai capitali mafiosi in questa fase di crisi”. Per impedire che il fenomeno dilaghi, è senza dubbio essenziale proseguire l’attività di formazione e informazione sul gioco. Una pratica portata avanti da tempo proprio da soggetti come Avviso pubblico. “Tale attività non si è mai fermata, anche in tempo di Covid. Sono stati organizzati momenti di confronto sulle piattaforme online con le amministrazioni locali, con gli operatori sanitari, con i cittadini e con le scuole. In pieno lockdown, nell’aprile del 2020, ipotizzando una ‘corsa al gioco a distanza’ da parte dei cittadini per ovviare alle chiusure del gioco fisico, abbiamo pubblicato un vademecum sul gioco online. Lo scopo non è mai stato quello di demonizzare il comparto o la pratica in sé. L’obiettivo era ed è informare i cittadini su rischi e pericoli connessi all’abuso di azzardo. Provando a colmare un evidente deficit di informazione. Ci siamo chiesti, ad esempio: i cittadini conoscono le modalità per distinguere un sito legale da uno illegale? Sanno a chi rivolgersi? Il vademecum, uno strumento agile e comprensibile a tutti, è partito da domande di questo tipo a cui abbiamo provato a rispondere”. Per Bosi quindi va ribadito un concetto semplice ma fondamentale: “Contrariamente a quanto alcuni pensano o preferiscono pensare, Avviso pubblico non mira al proibizionismo, né lo ha mai chiesto. La consideriamo una risposta del tutto inefficace, oltre che un favore agli appetiti criminali. Ma tra le posizioni estreme della liberalizzazione senza vincoli da una parte, e il proibizionismo dall’altro, vi è un mare attraverso il quale navigare. Che passa da una legge nazionale di riordino del settore che non disperda 10 anni di esperienze a livello locale, da una necessaria diminuzione dell’offerta e redistribuzione equa dei punti gioco sul territorio, da una massiccia campagna di informazione sui pericoli dell’abuso da azzardo e dalla fondamentale emersione del fenomeno della dipendenza da gioco”. Lasciando in piedi le normative varate in questi anni da Comuni e Regioni, di cui molte rappresentanze degli operatori hanno chiesto la sospensione almeno fino alla fine della pandemia e della crisi economica ad essa connessa. “La maggioranza delle normative oggi in vigore sull’accesso al gioco d’azzardo è passata attraver-
so il vaglio di centinaia di sentenze di Tar, Consiglio di Stato e Corte Costituzionale. Non sono leggi punitive nei confronti del comparto economico, ma articolati legittimi che mirano a tutelare i cittadini, nell’ottica di un equilibrio tra il diritto alla salute delle persone e quelli del settore economico. La crisi economica che stiamo già affrontando, la cui ondata principale deve ancora arrivare, si abbatterà anche sui cittadini. La storia recente di questo Paese ci insegna che dopo la crisi del 2008 è stata registrata un’impennata di gioco, quasi un raddoppio delle giocate in appena quattro anni. È in quel periodo che, numeri alla mano, nel nostro Paese è esplosa la ‘questione azzardo’. Allora il ‘gioco’ fu visto da molte persone in difficoltà come un’ultima chance a cui aggrapparsi per salvare i conti del proprio nucleo familiare. Rivolgersi ad esso come se fosse un’esigenza economica ha provocato e provoca danni socio-sanitari ogni giorno. Ed è il motivo per cui sono nate le normative locali. Sospenderle proprio adesso vorrebbe dire rinnegare il percorso fatto negli ultimi dieci anni”. Le ultime parole di questa intervista l’assessore modenese le spende in merito alle possibili riaperture delle attività di gioco legale e alla scarsità di ristori che hanno ricevuto al momento. “Non posso entrare in merito alle scelte che il Comitato tecnico scientifico ha preso su quali attività aprire e quali no. Dovrebbe farlo chi ha competenze reali su questi aspetti. In merito ai ristori, essendo il gioco legale appannaggio anche dello Stato, ritengo sia più che giusto che il comparto vi acceda. Il nuovo Esecutivo, così come le Istituzioni locali, le forze dell’ordine, la magistratura e le associazioni di categoria, devono necessariamente collaborare, allo scopo di tutelare gli imprenditori onesti, indipendentemente dal settore di loro competenza. Il Covid è una grande occasione per le organizzazioni criminali, perché le attività legali sono e saranno nel mirino dei capitali illeciti. Per questo una legge nazionale sul gioco non è più procrastinabile: sia per superare questa inutile contrapposizione tra Enti locali e associazioni di categoria, che per tutelare tanto il comparto legale che i cittadini”.
ANDREA BOSI
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inchiesta esteri
INNOVAZIONE SENZA FRONTIERE La pandemia tuttora in corso ha accelerato il processo già in atto di trasformazione dell’industria del gioco, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche di marketing e regolatorio
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Covid-19 ha creato una instabilità nel mercato del gioco globale. Mentre quello terrestre è praticamente fermo e chiuso, la crescita del mercato del gioco nel 2021 è destinata a provenire dall’online. Nella precedente analisi di Gioco News sull’impatto della pandemia, pubblicata sul numero di febbraio della rivista, si evidenziava che il mercato del gioco online era già competitivo, ma la concorrenza si intensificherà nel 2021, per molti operatori oltre il tollerabile. Per rimanere in gara molti operatori devono offrire esperienze innovative, così da acquistare e fidelizzare i loro clienti. Il mercato globale del gioco online è cresciuto da 58,96 miliardi di dollari nel 2019 a 66,7 miliardi di dollari nel 2020. Il numero dei giocatori, a livello mondiale, è cresciuto notevolmente, in quanto molte persone sono chiuse in casa. Una delle novità più significative è che la maggior parte degli operatori che non avevano un mercato online stanno ora investendo pesantemente per sviluppare la loro presenza su internet, mentre stanno arrivando sul mercato nuove entità online, in quanto ne percepiscono l’opportunità. Nuove tecnolgie e innovazioni sono caratteristiche in ogni settore, ma lo sono soprattutto nel mondo del gioco online, dove la competizione è feroce. Accessibilità è la nuova parola d’ordine: ecco perchè il gioco tramite mobile sta crescendo in maniera esponenziale e gli operatori stanno investendo fortemente per adeguare i loro giochi a smartphone e tablet. Il gioco è un attività nella quale milioni di persone indulgono ogni giorno, è un terreno fertile per l’innovazione, soprattutto in questo momento in cui tantissimi non hanno molte attività ludiche fuori casa. PROMOSPACE
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NUOVE TENDENZE
RNEANDO
di Michael Haile
Ma quando si parla di innovazione non ci si deve limitare al solo innalzamento del livello tecnologico, ma anche di innovazioni regolatorie, di marketing, di brand, di produzione e organizzazione organica, sia verticale che orizzontale, delle organizzazioni che fanno parte di questo settore. Come continuiamo a far notare, l’industria del gioco è sempre stata da decenni all’avanguardia nel beneficiare dell’evoluzione della tecnologia , un beneficio che sta avendo un’ulteriore spinta con il Covid. Gli operatori hanno compreso che devono variare e trasformare l’esperienza del gioco per fidelizzare i giocatori. Ma è anche vero che gli operatori non agiscono nel vuoto. La trasformazione più fondamentale nel mondo del gioco è soprattutto culturale: quello che era una volta un “peccato” è adesso accettato come un ‘attività ludica come tante altre. L’accettazione sociale del gioco, a parte il problema della ludopatia, non è lontana dall’accettazione dell’alcol come una variabile normale del consumo. Ma questa accettazione culturale porta con sé regolazioni, nuove aziende, prodotti più sofisticati, risorse, nuove tecnologie e innovazioni. IL FRONTE TECNOLOGICO – Tradizionalmente, il costo più oneroso per gli operatori di gioco online è sempre stato quello per l’infrastuttura digitale, come le piattaforme. Ma gli investimenti necessari per costruirla, comprarla o affittarla sono scesi notevolmente negli ultimi anni, mentre sono saliti quelli che riguardano il marketing, sviluppo, ricerca e regolatori. L’avvento di cloud computing ha permesso agli operatori di piazzarsi in qualsiasi angolo della terra e di offrire servizi a giocatori in varie giurisdizioni. Ma il cloud compu-
INNOVAZIONE SENZA FRONTIERE
ting ultimamente offre anche un altro vantaggio: la possibilità di utizzare dati con più intelligenza e sicurezza. Il cloud computing non è un fenomeno nuovo, in qualche forma esiste dagli anni Cinquanta, ma all’inizio lo potevano usare solo i giganti del settore, come Ibm, tramite mainframes. La democratizzazione dell’uso di applicazioni cloud è avvenuta con la nascita di Web 2.0 nel 2003 e la creazione di Amazon Web Services (Aws) nel 2006, il che ha permesso ad aziende piccole di accedere a servizi cloud a prezzi bassi. Attualmente molti operatori sono totalmente dipendenti dal cloud computing, ma il 2020 è stato un anno trasformativo per il settore. Google e Microsoft hanno annunciato che lanceranno “clouds” dedicati solamente a videogiochi e si aspetta che Amazon faccia un annuncio simile. Questi cloud “dedicati” permetteranno ai giocatori di accedere a giochi sofisticati senza avere apparecchi di fascia alta. Il cloud computing, di recente, permette agli operatori di gioco di utilizzare un’innovazione interessante, il data modelling. Il modelling è tradizionalmente usato nel campo economico. Il modello usa dati statistici per predire risultati e ha bisogno che siano statici, storici e attuali per poterlo fare. Per esempio la Gambling Commission del Regno Unito ha costruito un modello super sofisticato per prevedere le vendite di lotterie per i prossimi tre anni. Costruire questi modelli è estremamente costoso, ma il data modelling permette agli operatori di farlo a un costo accettabile. Il data modelling permette anche di predire il comportamento dei giocatori e i giochi a cui molto probabilmente sono interessati. Questo consente di sviluppare i giochi più desiderati, oltre che versioni migliori e innalzare la qualità dell’offerta. Come annotato prima, i costi del marketing e dello sviluppo della ricerca si stanno alzando esponenzialmente. Il cloud computing e il data modelling permettono agli operatori di puntare le campagne di marketing in una maniera molto più mirata e di facilitare una ritenzione più alta. Ma Betfair è andata oltre, creando un programma, Betfair Predictions, che permette ai suoi giocatori di crearsi i propri modelli per scommesse sportive e per l’ippica. Con l’avvento del 5G e dell’intelligenza artificiale, gli operatori possiederanno strumenti che pochi anni fa appartenevano solo ai governi di paesi avanzati e che permetterano ai giocatori di accedere a prodotti e servizi sofisticatissimi senza il bisogno di comprare apparecchi costosi. Un altro trend dell’innovazione a cui prestare attenzione è la continua frantumazione di quella barriera che separava l’universo dei videogiochi e quello del gioco d’azzardo, soprattutto da due punti di vista, Loot Box (Lb) e realtà virtuale (Rv). Le Loot Box sono una miscela tra l’abilità di gestire un videogame, che per definizione è un gioco di abilità, e il gioco d’azzardo. È un gioco videogame dove si paga per comprare strumenti per proseguire a giocare nel livello più alto.
Ma quando si gioca si possono trovare strumenti utili o inutili (come una scommessa) e si possono anche vendere gli strumenti inutili a se stessi ma magari utili ad altri (modello Betfair). Un miscuglio di gioco di abilità e fortuna. Il fattore che lo può rendere un gioco d’azzardo è, quando vinci tramite abilità, la randomizzazione di quello che vinci. Fino ad adesso le Loot Box, che sono disponibili anche tramite Facebook, sono considerate come giochi di abilità, ma hanno un’alta variabilità di azzardo. La Gambling Commission del Regno Unito sta studiando se questi giochi debbano essere regolati come se fossero un altro modo di fare scommesse virtuali.. UN’ALTRA REALTÀ – Una tecnologia che si sta espandendo nel settore del gioco è la realta vituale. Attualmente non ci sono molti operatori che usano questa tecnologia, che è molto adatta soprattutto ai casinò online, ma la pandemia sta cambiando il panorama. La Rv è un’esperienza generata con il computer che avviene all’interno di un contesto virtuale grazie all’uso di una tecnologia in grado di simulare ambienti o realtà (più o meno simili al mondo “reale”), dentro i quali l’utente si sente immerso e con cui può interagire o può esplorare, “muovendosi” all’interno di essi. Rv non è una tecnologia nuova, esiste da decenni, ma si è recentemente trasformata in un modo eccezionale, ed è usata in vari settori. Per esempio la si usa per formare piloti, chirurghi o addirittura per visitare musei in paesi lontani. Ora è usata anche dagli operatori di gioco: se non puoi andare personalmente nei casinò puoi farlo virtualmente e molti loro siti la stanno adottando. Attualmente l’uso della Rv è ancora allo stato embrionale nel settore del gioco ma le cose cambieranno e un giocatore potrà passare la serata a Las Vegas o Macao seduto nel suo salotto a Reggio Calabria. Attualmente gli sviluppatori di Rv stanno lavorando per creare un ambiente più “realistico” al mondo reale e i casinò sono all’avanguardia da questo punto di vista. Rv permette ai giocatori di giocare in tempo reale insieme ad altri, parlare con essi o addirittura sedersi al bar del casino con gli amici. La Rv ha poi creato la strada per la creazione dell’augmented reality technology (Art), che in italiano si può definire come realta aumentata. Essa crea un’illusione tra il reale e una realtà digitale simulata, creando un ambiente elettrizzante per i giocatori. La pandemia è un ostacolo per lo sviluppo di questa tecnologia in quanto il giocatore deve essere nel sito per godere di essa, ma il suo sviluppo futuro è certo. UN ALTRO POSTO – Tutti i regolatori sono diventati aggressivi contro il gioco illegale, e gli operatori se ne sono accorti. La geolocation tracking technology (Gtt) provvede alle piattaforme di gioco l’abilità di localizzare il posto dove risiede il giocatore, quindi di offrire o no i giochi che sono permessi. Questo è particolarmente importante negli Stati Uniti, dove le regole sono diverse non solo da Stato a Stato, ma da contea a contea. Le scommesse sportive, da un punto
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INNO0VAZIONE SENZA FRONTIERE
> di vista legale, sono un fattore recente nell’universo ludico della vita americana, ma questa tecnologia permette di offrire giochi e scommesse senza trasgredire le leggi dei vari Stati e contee. OBIETTIVO SICUREZZA – Siamo sempre sotto la minaccia di subire un crimine informatico, soprattutto il furto del portafoglio e della propria identità. Gli operatori del gioco sono consci di questo dato di fatto, che è una barriera alla loro espansione. Un piccolo operatore con una licenza a Malta, King Billy, usa una tecnologia di sicurazza online (che di solito è utilizzata da banche multinazionali come Citibank e Hsbc) che si chiama embedded hardware authentication and behavioral analytics (autenticazione hardware integrata e analisi comportamentale). È una tecnologia che si sta espandendo nel mondo del gioco, anche perchè i regolatori sono più attenti alla sicurezza dei siti per la protezione dei giocatori, un fattore importante specie nell’Europa del Nord e Stati Uniti. L’embedded hardware authentication and behavioral analytics funziona così: oltre alla passsword l’operatore fornisce un “token”, una specie di gettone virtuale che il giocatore integra al suo conto. Ehaba prende nota anche dell’internet protocol (Ip) del giocatore, che lo distingue da tutti gli altri in quanto è praticamente il suo indirizzo, la sua identità. Oltre questo, il software analizza, tramite i dati di uso, anche il comportamento del giocatore e dunque, quando esso cambia di molto, si blocca l’accesso. Oltre alla sicurezza, il software permette agli operatori di analizzare il comportamento dei giocatori, così da sviluppare dei titoli con un margine più alto e che sappiano fidelizzare la clientela. La tecnologia permette anche di identificare giocatori che soffrono di ludopatia. IL NUOVO MARKETING – Anche il marketing non è rimasto esente dall’innovazione. Nel 2020 operatori hanno speso molto nel marketing via social media, Google e YouTube, e molto meno su televisione e carta stampata, anche perchè i regolatori sono diventati più intolleranti nei confronti del marketing durante le partite di calcio e delle forme di comunicazione di massa. Alcuni operatori inglesi offrono partite di calcio, ippica e tennis nel loro sito via streaming, dove non pagano la pubblicità e possono offrire scommesse durante le partite e le corse. COME PAGO? – La blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni (per esempio transazioni) in maniera aperta, condivisa e distribuita senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica. Da ciò è nato l’universo di crypto curriencies (valuta virtuale). Bitcoin è l’esempio più significativo ma ce ne sono altri: Ethereum (Eth), Litecoin (Ltc), Cardano (Ada), Polkadot (Dot) etc.. Uno degli esempi più significativi di ecosistema blockchain è offerto dal fenomeno della finanza decen-
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tralizzata, o DeFi, che quest’anno ha visto moltiplicare applicazioni, utenti e capitale investito (il cui valore è aumentato di 20 volte, arrivando a 21 miliardi di dollari) dimostrando la capacità di queste tecnologie di supportare servizi in grado di intercettare valore significativo rivolgendosi a un pubblico ampio e ridefinendo il ruolo degli intermediari. La britannica Gambling Commission ha già annunciato che gli operatori possono accettare e pagare vincite via moneta virtuale e molti operatori hanno già cominciato a usarla. Però il valore delle monete virtuali è instabile (Bitcoin è passata da 36mila dollari a gennaio a 53mila il 23 febbraio scorso, tanto per fare un esempio) e quindi il loro valore subisce fluttuazioni considerevoli. Ma gli operatori non pagano commissioni bancarie. I MODELLI DI BUSINESS – L’espansione del gioco via internet ha avuto un impatto notevole sui modelli di business degli operatori. Adesso essi dipendono meno dal gioco fisico e quindi la loro struttura di business sta cambiando. Hanno bisogno di meno personale, il livello educativo necesssario per lavorare nel settore è più alto, la fetta di investimenti aziendali destinata a tecnologia, formazione, questioni regolatorie si è notevolmente alzata e l’internalizzazione degli operatori ha avuto un’accelerazione. Il 5G e la pandemia intensificheranno questi processi che, a loro volta, renderanno gli operatori più efficienti. Quelle del gioco cominciano ad assomigliare sempre più ad aziende di videogiochi e a piattaforme social come Facebook. LE NUOVE REGOLE – Partiamo dal presupposto che la regolazioni hanno un effetto sia positivo che deleterio per quanto riguarda l’innovazione. Molti regolatori stanno prendendo nota dei cambi sia di tecnologia che del modello di busness e stanno modificando le regole che governano il mercato del gioco, attenti a non soffocare l’innovazione del settore. La Gambling Commission del Regno Unito, per esempio, nel suo piano triennale ha annunciato che prenderà in considerazione l’impatto sull’innovazione quando in futuro cambierà le regolazioni. In conclusione, le innovazioni nell’universo del gioco d’azzardo sono così trasformative che cambieranno la faccia del mercato in una maniera dirompente. Inoltre, lo spostamento massiccio dal gioco terrestre a quello online, dove la competizione è selvaggia, costringerà gli operatori a lavorare duro per differenziarsi ulteriormente. L’AUTORE
Michael Haile Economista, consulente economico e della regolamentazione, è stato market policy specialist della Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & analyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma).
inchiesta esteri
Nei primi giorni di marzo spazio all’Sbc Digital Latinoamérica, l’evento che mette al centro il gioco in Sud America
È L’ORA DEL JUEGO di Michela Carboni
O
cchi puntati sul mercato del gioco latinoamericano. Dal 2 al 3 marzo torna Sbc Digital Latinoamérica, evento virtuale sul settore. Ma quali sono le novità e le caratteristiche principali di questo evento? “Questa è la seconda edizione di Sbc Digital Latinoamérica – affermano gli organizzatori - dopo la prima che ha avuto un grande successo, l’anno scorso, attirando più di 2.000 delegati. Da allora abbiamo ulteriormente migliorato la nostra offerta di eventi digitali e siamo entusiasti di riunire nuovamente le principali aziende internazionali e regionali per una due giorni di condivisione di conoscenze, networking e business. La conferenza ha contenuti in spagnolo, portoghese e inglese e vedrà alcune dei protagonisti più influenti dell’industria del gioco condividere intuizioni e idee sulle numerose opportunità che si aprono nella regione e sugli ostacoli che devono essere superati, per poter trarre vantaggio da questo mercato. Oltre alla conferenza, abbiamo un’area di visualizzazione interattiva sui prodotti in cui i delegati potranno visualizzare alcune delle ultime novità dei principali fornitori di scommesse, casinò e sistemi di pagamento. Ci saranno opportunità di connettersi con i colleghi delegati in questa area espositiva virtuale e anche durante un programma di tavole rotonde e networking a tema”. Quali sono i principali temi che verranno affrontati? “Uno degli argomenti chiave in agenda
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è la regolamentazione e i progressi compiuti dai paesi nel seguire l’esempio della Colombia nella creazione di un fiorente mercato regolamentato di gioco d’azzardo online. Avremo regolatori, avvocati specializzati nell’industria del gioco e dirigenti senior di operatori per valutare quali territori sono più vicini all’introduzione della legislazione, esaminando alcune delle questioni pratiche associate al lavoro nei mercati di nuova regolamentazione. Anche le prospettive per le scommesse e il gioco in Brasile saranno al centro dell’evento, poiché molti nell’industria internazionale ritengono che il paese abbia il potenziale per diventare uno dei più grandi mercati regolamentati del mondo. I nostri relatori esamineranno il progresso normativo lì, oltre a condividere idee su come localizzare i prodotti per attirare il giocatore brasiliano. Il futuro delle lotterie in America Latina è un altro argomento importante e i nostri relatori valuteranno se possono passare con successo dalla vendita retail al digitale. E, durante i due giorni, avremo molte informazioni da esperti su quali mercati di scommesse e giochi attraggono i giocatori locali. Tutti sanno quanto sia popolare il calcio nella regione, ma i nostri esperti condivideranno alcune idee su quanto siano importanti per il successo delle scommesse anche le corse di cavalli, il tennis, gli esport e i giochi da casinò”. Come saranno organizzate le conferenze e chi parteciperà? “Ci sono quattro tracce di contenuti: regolamentazione, leadership e innovazione il primo giorno e focus sul Brasile e sport e scommesse sportive il secondo giorno. Abbiamo messo insieme una serie di sessanta dirigenti senior, regolatori, specialisti di prodotto ed esperti legali che
tra loro hanno una competenza senza rivali in materia. L’elenco include Jd Duarte (Ceo Betcris), Gonzalo Pérez (Ceo Apuesta Total), Eliseo Gracia Martinez (Coo Enjoy), Lenin Castillo (Coo Logrand Entertainment), Esmeralda Britton Gonzalez (presidente Junta de Proteccion Social), Luis Ayestaran, (presidente Loteria de Rio Negro) e Tomás Enrique García Botta (partner Mf Estudio). Abbiamo anche alcuni ottimi relatori del mondo dello sport professionistico, come Graciela Garay (Directora De Ética Y Cumplimento, Conmebol), Pedro Melo (Cco Atlético Mineiro) e Julio Lansac (Oficial de Integridad Conmebol)”. Quali sono le opportunità in questo mercato? “La grande opportunità che tutti aspettano è il Brasile, poiché il governo dovrebbe pubblicare questa estate il quadro di norme per un mercato di gioco d’azzardo regolamentato. La nazione ha una vasta popolazione appassionata di sport e molti di loro hanno già familiarità con le scommesse online, a causa dei 450 siti di scommesse offshore stimati, che attualmente operano nel paese. Il Brazilian Legal Gaming Institute stima che il settore del gioco d’azzardo non regolamentato generi attualmente un Ggr (Gross Gaming Revenue, ovvero la spesa lorda, Ndr) annuo superiore a 6 miliardi di dollari, ma molti analisti ritengono che la legalizzazione potrebbe comportare entrate molto maggiori. Sebbene la dimensione potenziale del mercato brasiliano significhi che è quello che attira il maggior interesse, ci sono molte altre opportunità per gli operatori che cercano di espandersi in America Latina. La Colombia e il Messico hanno entrambi mercati ben consolidati, Porto Rico e la più grande provincia argentina, Buenos Aires, hanno entrambi approvato una legislazione per consentire il gioco d’azzardo online e il Perù sta studiando la possibilità di una regolamentazione”.
Via alla prima Tech conference Europe 2021, spazio alla tecnologia che massimizza l’intrattenimento
VERSO L’UTOPIA DIGITALE
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ealtà virtuale, realtà mista, realtà aumentata, mobilità intelligente, città smart, auto a guida autonoma, creatività nel gioco e utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore della salute. Questi alcuni degli argomenti più caldi in programma per la prima Tech conference Europe nel 2021 della serie di tre, l’evento online fissato per il 16 marzo e inevitabilmente condizionato dalla pandemia di Covid-19. “Ci siamo dovuti adattare – racconta Zoltan Tuendik, co-founder e head of Business di Hipther - dall’organizzazione dei tavoli della conferenza nella sala congressi di un hotel a cinque stelle, alla formazione dei relatori su come utilizzare le piattaforme online. Potremmo dire che non è stato facile, ma ci si deve adeguare e personalmente avevo bisogno di una nuova sfida”. A proposito di sfide, ci sarà anche un robot tra i relatori? “Stiamo per inserire un robot nella formazione dei relatori, ma ciò avverrà solo all’edizione autunnale della Tech Conference Europe. Ciò completerebbe la nostra gamma molto colorata di dimostrazioni tecnologiche insieme all’invito di un cyborg”. Intanto il primo appuntamento è a marzo, che è anche il mese delle donne. Qual è il volto femminile della tecnologia? “Se parliamo di uguaglianza, non dobbiamo fare differenze tra volti tecnologici femminili e maschili, inoltre, un leader tecnologico donna non dovrebbe essere classificato in base al livello esecutivo che ha raggiunto ma in base all’innovazione che ha apportato alla
sfera e, soprattutto, ai risultati”. Quali sono le nuove frontiere della tecnologia applicata al gioco e al gioco d’azzardo? “Sicuramente l’utilizzo dell’Ia nelle fasi di creazione e consegna. Ma anche la massimizzazione del fattore intrattenimento. Anche le scommesse in-play sono una tecnologia che viene implementata in modo molto popolare e massimizza il coinvolgimento dei giocatori. Quando si parla di videogiochi, dobbiamo menzionare la rivoluzionaria risoluzione 8k e la realtà virtuale, che sta finalmente diventando mainstream”. In che posizione si trova l’Europa, rispetto al resto del mondo, in termini di sviluppo tecnologico e quanto la pandemia ha accelerato i tempi? “Vorrei poter dire che l’Europa è in testa al gruppo, ma non si avvicina neanche lontanamente all’Asia o agli Stati Uniti. Ciò è dovuto principalmente al forte coinvolgimento politico della Commissione europea per i finanziamenti. Dobbiamo anche menzionare il fatto che l’Europa non è su un grande stato e ha giurisdizioni diverse che hanno un impatto diretto sugli investimenti. La pandemia ha decisamente accelerato gli sviluppi tecnologici, ma stiamo solo scalfendo la superficie. Il finanziamento è destinato principalmente alla salute e alla digitalizzazione. Ci sono anche alcuni sviluppi sul lato del commercio elettronico, tuttavia le società tecnologiche europee dipendono da finanziamenti esterni che hanno un impatto diretto sul prodotto finale”. La roboetica è uno dei temi in primo piano? Quando prevede che sarà necessario che la
questione diventi parte della vita di tutti e non solo di esperti e accademici? “La quarta rivoluzione industriale sta portando molte discussioni sul tavolo. Soprattutto privacy, etica e conformità dei dati. La roboetica fa già parte della vita di tutti anche se non tutti la vedono come accademici o esperti del settore; è un moderno campo di ricerca interdisciplinare che si trova all’incrocio tra etica applicata e robotica, che studia e cerca di comprendere e regolare le implicazioni etiche e le conseguenze della tecnologia robotica, in particolare dei robot intelligenti/autonomi, nella nostra società. Se diamo un’occhiata alle piattaforme che governano l’Ia come Facebook, Instagram e così via, possiamo vedere i difetti che potrebbero essere causati alla società se l’Ia governasse un Paese, ad esempio. Pensi che ci sarà un tempo in cui potrebbe sorgere un dittatore dell’Ia? Avendo la possibilità di mostrare solo informazioni mirate nella tua ricerca digitale o mostrarti i dati per tenerti collegato a un mondo digitale, alcuni robot molto sviluppati hanno più diritti di te come essere umano. Stiamo andando verso un’utopia digitale, e ci stiamo dirigendo molto velocemente. Goditi il viaggio perché non puoi fermarlo!” (Mr)
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politica
Sbc Digital Italia Il nuovo volto del gaming L’industria italiana del gioco compie un nuovo e ulteriore passo in avanti con l’ingresso di un nuovo evento che rompe gli schemi e guarda al futuro. Merito del gruppo di Sbc che dopo il debutto di febbraio rilancia con un nuovo, doppio appuntamento a luglio, in partnership con Gioco News.
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uando il gioco si fa duro, sono i veri campioni a dover scendere in campo. Ed è ciò che accade nel settore italiano del gaming, dove ha fatto il suo debutto il team di Sbc – Sports betting community: la società organizzatrice di eventi di gaming, leader in Europa e in forte espansione in tutto il mondo, che dopo essere accreditata sui principali mercati internazionali attraverso la creazioni di eventi professionali di alto livello, ha dato vita al primo appuntamento interamente dedicato all’Italia. L’evento, intitolato “Sbc Digital Italia”, è andato in scena nella seconda metà di febbraio, in versione puramente digitale, come ha imposto (e ci sta abituando) la pandemia: ed è stato un autentico successo, sia in termini di partecipazione che di riscontro da parte degli addetti ai lavori. Grazie a un nutrito parterre di relatori, un contenuto di attualità e interesse e una buona presenza di espositori. Sì, perché oltre alla sessione di conferenze, il format di evento “pure digital” proposto da Sbc, offre anche una piazza espositiva virtuale dove le aziende possono proporre i loro prodotti, ricevere i visitatori e fare affari e networking, come in una fiera tradizionale, ma in modalità “a distanza”. Attraverso una serie di strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. Organizzando sessioni di chat, incontri “one to one” in videoconferenza o riunioni, e così via. Un format che aveva già conquistato gli addetti ai lavori dell’industria del gaming a livello globale, poiché testato in altri eventi precedenti promossi da Sbc a livello internazionale e che si è fatto ora conoscere – e apprezzare – anche in Italia, dopo il debutto del nuovo evento di febbraio. Nella soddisfazione più generale degli organizzatori, come spiega a Gioco News Rasmus Sojmark, fondatore e amministratore delegato di Sbc, annunciando anche l’organizzazione di un secondo evento, ancora più
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GIOCONEWS #03 MARZO 2021
28-29 luglio 2021
grande, in partnership con Gioco News, in programma per il 28 e 29 luglio: “Siamo molto soddisfatti di come è andato il nostro primo evento interamente dedicato al mercato italiano. Sappiamo che c’è un forte interesse sia per le sfide normative nel mercato italiano che per le opportunità offerte dai suoi settori in forte crescita delle scommesse online e dei casinò, ma siamo rimasti comunque sorpresi di superare il nostro obiettivo per il numero di delegati. La conferenza e l’esposizione online sono state accolte molto bene da delegati, sponsor e relatori. Il feedback includeva anche alcune ottime idee per funzionalità e contenuti aggiuntivi, molti dei quali li attueremo durante il più grande evento Sbc Digital Italia a luglio”. Che ruolo svolge il mercato italiano del gioco se visto dall’estero? “L’Italia è estremamente importante per l’industria globale delle scommesse e del gioco e non solo perché il suo status di secondo mercato regolamentato in Europa la rende un obiettivo chiave sia per gli operatori multinazionali che per i fornitori internazionali. È anche un parametro per alcune delle questioni chiave che l’industria deve affrontare nei mercati più consolidati. Primo fra tutti è come navigare in un contesto normativo complesso. L’esperienza degli operatori italiani nel riuscire all’interno del regime normativo nazionale e la creatività che hanno dimostrato nel promuovere le loro attività nel rispetto delle attuali restrizioni pubblicitarie sono ottimi esempi per le aziende che si trovano ad affrontare la prospettiva di modifiche alle normative nei propri mercati. Un’altra cosa che l’industria internazionale osserverà è il modo in cui le loro controparti italiane gestiscono la transizione da terrestre a online. Il 2020 ha visto una crescita significativa nel segmento online e sarà interessante vedere come questo avrà un impatto sui punti vendita di scommesse retail
COVER STORY SBC DIGITAL ITALY POLITICA ROBERTO SPERANZA
e sulle sale slot in Italia quando riapriranno”. Cosa vi aspettate ora dall’evento di luglio? “La combinazione dell’esperienza di Sbc nell’industria delle scommesse e del gioco online e della conoscenza approfondita del mercato locale da parte del team di Gioco News ci consentirà di mettere insieme un’agenda completa per Sbc Digital Italia che comprende l’intero spettro dell’industria italiana, insieme a una serie di relatori di alta qualità. Le valutazioni del quadro normativo in evoluzione e le ricadute del cambiamento di governo saranno uno dei temi centrali del contenuto. Oltre a dirigenti senior di operatori e ad avvocati dell’industria del gioco, abbiamo in programma di coinvolgere rappresentanti del regolatore e del governo per fornire una visione d’insieme delle questioni. L’agenda affronterà la strada verso la ripresa per il settore terrestre devastato dalla pandemia, esaminerà le sfide legate alla creazione di un modello omnicanale di succes-
so ed esplorerà le opportunità nei segmenti delle scommesse sportive online e dell’igaming in rapida crescita. Un altro aspetto chiave della conferenza è che sarà caratterizzata da un mix di sessioni in italiano e inglese, al fine di soddisfare sia le persone che lavorano nell’industria nazionale sia un pubblico internazionale interessato alle opportunità in Italia. Avremo un pubblico di 1.250 delegati dell’industria presenti, tra cui più di 500 dirigenti senior e decisionisti di operatori attivi nel mercato italiano. Ci saranno molte possibilità per i partecipanti di entrare in contatto e parlare con le aziende durante il programma di tavole rotonde di networking e nell’area di visualizzazione interattiva dei prodotti, che presenterà le ultime innovazioni dei principali fornitori”.
Uno sguardo al futuro Che anno sarà, il 2021, per l’industria del gaming in Italia? È la domanda (da un milione di dollari) da cui si è partiti nell’aprire i lavori della prima edizione di Sbc Digital Italy. Una domanda, tra l’altro, che si pongono tutti, in questo periodo, e non solo in Italia. Tutta colpa della pandemia, che ha affondato il gaming retail e introdotto un clima di incertezza senza precedenti. Basta guardare i dati rivelati dallo studio di H2 Gambling Capital che indicano che nel 2020 la raccolta mondiale è crollata del 25,2 percento riportando il settore indietro di dieci anni. Lo studio tuttavia evidenzia che il settore potrà tornare nuovamente a crescere, dopo questo stop improvviso, tornando ai livelli precedenti già dal 2022. Ed è ciò che tutti si augurano. Nel frattempo però a crescere è l’online, salito a livello globale da una quota di mercato del 13,2 percento fino al 19.8 percento. Ma cosa è successo e cosa succederà in Italia? Il dato più importante da notare è quello relativo al periodo pre-Covid con il settore del gioco che aveva registrato una nuova crescita nei primi due mesi del 2020, fino a quando non è scattato il primo lockdown. Da quel momento in poi, i locali di gioco sono tornati a operare soltanto tra giugno e ottobre, raggiungendo oggi i 221 giorni di chiusura. Ma l’altra buona notizia è che, nei mesi di riapertura, i locali sono subito tornati a lavorare anche sopra le attese, e in sicurezza. L’impatto delle misure restrittive è stato però drammatico, al punto che a fine 2020 le Awp hanno perso circa il 50 percento della raccolta (pari a circa 12 miliardi di euro) e le Vlt addirittura il 65 percento (-14 miliardi). Anche le scommesse sportive ne hanno risentito, anche se in misura minore grazie al supporto delle giocate online, scendendo complessivamente del 20 percento. A crescere, invece, coerentemente con le stime globali, è stato il gioco online, che ha registrato un incremento del 40 percento. Come pure a crescere è stata anche l’attenzione verso gli eSports, che rappresentano la stella nascente del gaming, di cui non a caso si parla anche qui, oggi. Questa situazione porta a un duplice scenario: da un lato abbiamo la crisi immensa del settore fisico, che ha proporzioni drammatiche, come han-
no dimostrato gli operatori del gioco manifestando in piazza, a Roma e Milano, chiedendo al governo di riaprire, essendoci tutti i criteri per lavorare in sicurezza. Accanto a tale drammatico scenario, tuttavia, si registrano dinamiche decisamente opposte dal punto di vista industriale, che vedono un grande fermento con la nascita di nuove sinergie, acquisizioni e integrazioni. Le incertezze sul retail, infatti, hanno accelerato il processo di integrazione tra online e retail e favorito la differenziazioni degli operatori: ora anche chi lavorava soltanto nel fisico si è tuffato nell’online. E questo ha portato alla nascita di nuove realtà, all’ingresso di nuovi fornitori e alla spinta verso l’adozione di nuove tecnologie. Aprendo così una nuova fase di mercato. Nel frattempo, però, il mercato italiano ha registrato anche qualche operazione di M&A di alto livello, come l’acquisizione da parte del fondo Apollo, titolare di Gamenet, delle operazioni online e retail di Igt in Italia, fondendo due concessionari e dando vita al primo operatore di gioco italiano. Tutto questo nonostante la crisi. E adesso, a proposito della crisi, l’intera industria aspetta il governo, dopo l’arrivo del “salvatore” Mario Draghi il cui primo compito è quello di decidere sulle riaperture. Dopodiché la vera partita si giocherà con il Recovery Fund che promette oltre 200 miliardi all’Italia, da spendere soprattutto in tecnologia. E questo potrebbe essere un bene anche per il settore. Ma prima, però, c’è da rimetterlo in sesto. Una serie di argomenti affrontati in via preliminare dall’evento di Sbc di febbraio e che verranno ora esplorati in maniera più completa e approfondita, anche in seguito agli sviluppi dei prossimi mesi sia a livello politico che settoriale, nella due giorni di fine luglio. Quando il gaming italiano potrà effettuare un ulteriore balzo in avanti, guardando al futuro, anche nel modo di fare eventi e di affrontare le tematiche di interesse per il settore.
Per ulteriori informazioni su SBC Digital Italia e per registrarsi all’evento visita il sito web ufficiale: https://sbcevents.com/sbc-digital-italia
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normativa
Le distanze della giurisprudenza tra comuni e regioni IN PIENO LOCKDOWN I SOLI SEGNALI DI RIAPERTURA CHE SI REGISTRANO SONO QUELLI CONTRO I DISTANZIOMETRI CON EFFETTO ESPULSIVO DEI COMUNI. ECCO UN ALTRO CORTO CIRCUITO GIURISPRUDENZIALE TRA LE VALUTAZIONI SU COMUNI E REGIONI.
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è già avuto modo di mettere in evidenza quanto la giurisprudenza non abbia avuto difficoltà in passato a cassare distanziometri caratterizzati da parametri ritenuti eccessivamente limitativi, anche senza il supporto di una perizia urbanistica. Come nel caso: (i) dell’annullamento del primo distanziometro concepito dal Comune di Bologna (quello per intendersi che prevedeva un raggio di interdizione di mille metri) in autonomia rispetto a quello della Regione Emilia Romagna (sul punto cfr., in particolare, sentenze Tar Emilia Romagna numero 396/2015 e numero 407/2015 e sentenze Consiglio di Stato numero 578/2016 e numero 579/2016); (ii) dell’annullamento della rivisitazione da parte del Comune di Bolzano dei parametri del distanziometro della Provincia di Bolzano (sul punto cfr., in particolare, sentenze Tar Bolzano
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A cura di Geronimo Cardia
numero 301/2016 e numero 302/2016 nonché “L’effetto della legge - Dopo l’Effetto Pantera e l’Effetto Espulsivo, ora è il momento dell’Effetto Domino, anzi del Domino-Effekt”, di Geronimo Cardia – Gioco News dicembre 2016); (iii) dell’annullamento del distanziometro concepito dal Comune di Livorno in autonomia rispetto alla Legge Regione Toscana (sul punto cfr., in particolare, sentenza Tar Toscana numero 715/2017 nonché “Quando la distanza vuol dire divieto” di Geronimo Cardia, Gioco News giugno 2017). Si è avuto modo di mettere in evidenza, inoltre, il paradosso di quanto sia ampia la distanza tra i provvedimenti giurisprudenziali che, da un lato, senza indugio si potrebbe dire, annullano i distanziometri comunali e, dall’altro, però non giungono a rimettere alla Corte Costituzionale la valutazione della lesività del concreto effetto espulsivo determinato da quei distanziometri
NORMATIVA LE DISTANZE DELLA GIURISPRUDENZA TRA COMUNI E REGIONI
invece concepiti in sede regionale o provinciale (sul punto, cfr., in particolare, “Quando la distanza vuol dire divieto”). Al momento, per questi distanziometri, più che di censura giurisprudenziale sembrerebbe doversi parlare di auto censura da parte di quegli enti del territorio che abbiano autonomamente fatto retromarcia nei tanti casi delle realtà territoriali regionali e provinciali che si è avuto modo di definire virtuose per gli esemplari revirement deliberati nell’approssimarsi alla data della entrata in vigore dell’applicazione concreta del distanziometro anche alle realtà preesistenti (sul punto cfr., in particolare, “Una questione di tecnica” di Geronimo Cardia, Gioco News dicembre 2018 “Se non è riordino è retromarcia” di Geronimo Cardia in Gioconews 9/2019, “Il riordino spinto dal territorio” di Geronimo Cardia in Gioco News marzo 2020, nonché “Meglio tardi che fuori” in Gioco News ottobre 2020). Oggi, rimanendo in tema di pronunce giurisprudenziali che censurano distanziometri espulsivi, è il turno di due provvedimenti interessanti. In ordine rigorosamente cronologico, uno relativo al distanziometro espulsivo del Comune di Medole, in Lombardia, un altro in relazione al distanziometro del Comune di Bologna. IL DISTANZIOMETRO ESPULSIVO DI MEDOLE (LOMBARDIA) – In particolare, per quanto riguarda il primo, si tratta del provvedimento numero 181/2021 dell’8 febbraio 2021, adottato nell’adunanza di Sezione Prima del Consiglio di Stato del 2 settembre 2020, nell’ambito di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, per l’annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale n. 8 del 30 marzo 2017, divenuta esecutiva in data 23 aprile 2017, del Comune di Medole avente ad oggetto “il regolamento che disciplina l’accesso alle aree e ai locali per il gioco d’azzardo lecito nonché la comunicazione datata 7 luglio 2017, prot. 2091/3325, a firma dello Sportello Unico Attività Produttive del Comune di Medole, con la quale è stato comunicato l’annullamento della Scia presentata (…) per installazione apparecchi per il gioco lecito”. Nel provvedimento si legge che tra i motivi del ricorso che sono stati presentati vi sono: (i) la violazione della Legge Regione Lombardia n. 8/2013 in relazione all’individuazione di ulteriori luoghi ritenuti come sensibili, posto che il criterio individuato dalla legge prevede che si tenga “conto dell’impatto dell’installazione degli apparecchi di cui al comma 1 sul contesto e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete”; (ii) e anche il concreto effetto espulsivo dalla sostanziale totalità del territorio, provocato dal distanziometro in questione, strutturato su una distanza di 3mila metri (in luogo dei 500 previsti dalla legge regionale). Al riguardo la censura è stata considerata “assistita da concreto interesse ad agire in quanto espressiva di immediata capacità lesiva laddove, con la distanza introdotta a livello regolamentare locale, di fatto impedisce definitivamente sull’intero
territorio comunale l’installazione di sale giochi. Essa è, altresì, fondata”. Per tali ragioni viene richiamato che la Legge Regionale prevede all’articolo 5: (i) comma 1 che: “Per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente vulnerabili e per prevenire fenomeni da Gap, è vietata la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino a una distanza, determinata dalla Giunta regionale entro il limite massimo di cinquecento metri, da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori”; (ii) comma 2 che: “Il comune può individuare altri luoghi sensibili, ai sensi dell’articolo 51, comma 1 bis, della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio), in cui si applicano le disposizioni di cui al comma 1, tenuto conto dell’impatto degli insediamenti di cui al comma 1 sul contesto e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica”. Il provvedimento precisa che: (i) “Il Comune ha deciso di aumentare tale distanza a 3000 metri”; (ii) “La deliberazione consiliare non esplicita le ragioni di una siffatta scelta, derogatoria del limite massimo di 500 metri”; (iii) la deroga imporrebbe “una motivazione rafforzata, specifica e puntuale, frutto di una istruttoria approfondita e tecnicamente supportata”; (iv) “La motivazione (postuma) [rispetto alla delibera] addotta appare apodittica e tautologica, replicabile per qualunque tipo territorio comunale in quanto astratta e generica”; (v) “Essa si traduce nei fatti, sostanzialmente, in un divieto di esercizio del gioco legale nell’intero perimetro del territorio comunale, stante l’impossibilità, conseguente al criterio del distanziamento utilizzato, di individuare luoghi in cui ubicare esercizio di gioco che rispettino le distanze dai luoghi sensibili”; (v) “il riferimento alla conformazione del territorio è indice, semmai, dell’eccesso di potere perché utilizzato strumentalmente per vietare in modo generalizzato e surrettizio l’esercizio dell’attività economica sull’intero perimetro del territorio comunale, laddove essa conformazione avrebbe dovuto imporre un maggiore onere motivazionale per addivenire alla scelta più oculata.”; (vi) “Non è dato comprendere, in altri termini, quale argomentazione logica sia in concreto sottesa alla incidenza del nuovo limite di distanza in ordine alla collocazione delle sale.”; (vii) “Questo non implica che il Comune non possa giungere allo stesse conclusioni qui censurate, ma per
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BOLOGNA
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> farlo deve passare attraverso un’approfondita istruttoria tecnica, basata su elementi di fatto congruenti, previamente accertati e riscontrabili, da cui sia possibile evincere la concreta incidenza del nuovo limite di distanza sulla collocazione delle sale.”; (viii) “L’unico documento successivamente acquisito e prodotto dal Comune è rappresentato, invero, da un elenco di dati inerenti la raccolta e le vincite di gioco nel territorio provinciale. Un documento, questo, senz’altro sintomatico e preoccupante ma purtroppo insufficiente a supportare la decisione nei termini assoluti in cui essa è stata presa”. Con questo iter logico motivazionale il Consiglio di Stato ha previsto per quel che qui rileva che: “il ricorso in esame s’appalesa fondato (…); pertanto (…) esso va accolto. Per l’effetto, deve essere annullata (…) la deliberazione del consiglio comunale (…) per difetto di istruttoria e di motivazione, avuto riguardo al divieto di apertura o di trasferimento di sale da gioco nonché di installazione di nuovi apparecchi (…) in locali che si trovano a una distanza inferiore a 3000 metri da luoghi sensibili (…)”. IL DISTANZIOMETRO ESPULSIVO DI BOLOGNA – Il secondo provvedimento giurisprudenziale in esame è quello relativo al provvedimento numero 198/2021 del 15 febbraio 2021, adottato nell’adunanza di Sezione Prima del Consiglio di Stato del 10 febbraio 2021, nell’ambito di un altro ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, per l’annullamento tra l’altro: (i) del provvedimento del 6 febbraio 2019, a firma del Dirigente dell’U.I. Attività produttive e commercio del Comune di Bologna, avente ad oggetto “Attuazione normativa regionale in tema di ludopatie”; (ii) della deliberazione n. 239/2018 del Consiglio comunale di Bologna, avente ad oggetto “Approvazione del regolamento per la prevenzione
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e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco di azzardo lecito”, e relativi allegati, tra cui il “Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito”. Per quel che qui rileva, nel provvedimento si legge che tra i motivi del ricorso che sono stati presentati vi sono: (i) il fatto che nell’ambito della valutazione del contemperamento degli interessi, l’atto impugnato “non avrebbe accertato la presenza delle condizioni indispensabili affinché l’attività si svolga senza pregiudizio per la salute pubblica”; (ii) e anche qui il concreto effetto espulsivo dalla sostanziale totalità del territorio provocato dal distanziometro in questione laddove viene precisato che “ove la sala si trovasse al di sotto del limite di 500 metri, i provvedimenti avrebbero innegabile effetto “espulsivo” in quanto non sarebbe possibile procedere alla dislocazione nell’ambito del territorio comunale; ciò in considerazione della massiccia presenza dei luoghi sensibili, che si estendono anche a quelli situati nell’ambito territoriale di Comuni confinanti, nonché dell’esistenza di altri divieti e limitazioni di carattere urbanistico, connessi alla destinazione d’uso dei locali ed alla situazione generale del mercato immobiliare”, il tutto corredato da una perizia tecnica ad hoc. E ancora, dal ricorrente risulta essere contestato che: (i) “non è possibile comprendere: quale sia l’organo facente capo all’ente locale che ha posto in essere le misurazioni dai luoghi sensibili; quali siano gli strumenti in concreto utilizzati per porre in essere dette misurazioni; quali siano le effettive distanze tra le sale condotte dai ricorrenti ed i luoghi sensibili individuati”; (ii) “il Regolamento si limita a richiamare un generico criterio di calcolo della misurazione delle distanze, che non consente (…) la verifica circa la sussistenza o meno delle distanze e di comprendere l’esattezza delle misurazioni effettuate; ciò in quanto è specifico onere probatorio dell’amministrazione la dimostrazione delle ragioni che impediscono la permanenza dell’attività”; (iii) “non è stato posto in essere alcun contraddittorio procedimentale”. Al riguardo il Consiglio di Stato ha ritenuto che per portare a termine la propria valutazione è necessario completare la conoscenza con elementi fattuali che riguardano la vicenda, prevedendo che “l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli deve acquisire dal Comune di Bologna una dettagliata relazione tecnica, corredata da ogni pertinente documentazione, con la quale si chiarisca, anche in controdeduzione all’elaborato peritale prodotto dal ricorrente, se l’applicazione del divieto di esercizio di sale giochi e sale scommesse, in relazione ai luoghi sensibili mappati dal Comune e al limite distanziale previsto, comporti o meno l’effetto espulsivo lamentato nel gravame; evidenziando, altresì, le aree del territorio comunale in cui la delocalizzazione delle sale giochi e scommesse, pur in presenza del richiamato divieto, è possibile, sia in termini di allocazione in edifici già esistenti sia in termini di allocazione in strutture da edificare”. L’IMPORTANZA DELLE PRONUNCE E IL PERCORSO DA NON INTERROMPERE – Le pronunce richiamate assumono oggi una grande importanza, posto che entrambe mettono in luce che il Consiglio di Stato stia dimostrando interesse nei confronti delle censure proposte dagli operatori riguardo all’effetto espulsivo in concreto
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prodotto dai distanziometri che, per eccesso di metri di interdizione o per eccesso di numero di luoghi sensibili individuati, di fatto determinano un divieto sulla sostanziale totalità dei territori, anziché una semplice riduzione. In un caso, quello del comune di Medole, il Consiglio di Stato senza difficoltà cassa il distanziometro in presenza di un parametro sproporzionato ictu oculi, come quello dei tremila metri di interdizione, e registrando una carenza istruttoria a sostegno della misura individuata. Nell’atro caso, quello del Comune di Bologna, il Consiglio di Stato, in mancanza di un dato macroscopico oggettivamente rilevabile ictu oculi, comprende la gravità del problema denunciato e supportato dalla perizia tecnica presentata dal ricorrente e, per questo, si riserva di decidere chiedendo preventivamente all’Ente regolatore del settore, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, di acquisire il dato urbanistico dal Comune di Bologna e di riferire alla Sezione investita dell’onere di decidere. SCIOGLIERE IL NODO E USCIRE DAL CORTO CIRCUITO – Da tali pronunce, che si aggiungono alle altre pure richiamate in premessa, sembra potersi desumere che un distanziometro, se espulsivo, sia dunque illegittimo. Ma prima di dire che qualsiasi distanziometro espulsivo sia illegittimo occorre però che il percorso non si interrompa. E qui, in conclusione, gli aspetti su cui occorre ragionare, per evitare che permanga il già richiamato corto circuito nelle pronunce giurisprudenziali. Occorre che lo stesso approccio venga assicurato, non solo quando i distanziometri si palesano espulsivi per azioni dirette dei Comuni, ma anche quando l’effetto espulsivo sia denunziato con riferimento a distanziometri concepiti da leggi regionali o provinciali, fermo restando che l’iter della censura debba passare per il riconoscimento della non manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale che ricorrenti, o anche Collegi stessi, rinvengano quali conseguenze di un’interdizione sostanzialmente assoluta dai territori di provvedimenti regionali, che invece descrivono i distanziometri quali criteri di mera riduzione (non eliminazione) del gioco pubblico dai rispettivi territori. E questo è un aspetto. Un altro aspetto è quello che sia valutato attentamente il concetto di espulsione dalla sostanziale totalità dei territori. Le perizie urbanistiche che vengono proposte sono spesso quelle di comuni e nella totalità dei casi affrontati le percentuali di interdizione (sommando alle aree vietate con i distanziometri quelle delle aree altrimenti vietate) si attestano su valori altissimi fino al 99 percento dei territori. Ora, a prescindere dal nomen che si vuole dare a tale circostanza (effetto espulsivo solo se il divieto è 100 percento, marginalizzazione se di poco inferiore al 100 percento o qualsiasi altro), quello che conta è che, in un modo o in altro, se non si ferma questa situazione, si dovrebbe fare i conti con una serie di conseguenze contrarie all’interesse pubblico ed agli interessi tutelati dalla Costituzione perché non ci sarebbe più il pre-
sidio dei territori della (verticale distributiva di) offerta pubblica interessata di gioco: (i) i territori sarebbero invasi da offerte illegali pronte a soddisfare le esigenze di una domanda di gioco che comunque esiste; (ii) lo Stato perderebbe il gettito erariale che con fatica è stato fatto emergere negli anni; (iii) le imprese del comparto chiuderebbero; (iv) i loro lavoratori incaricati di pubblico servizio perderebbero i posti di lavoro; (v) non vi sarebbe una concreta tutela del risparmio degli utenti; e soprattutto (vi) sotto il profilo sanitario, si otterrebbe un risultato inverso a quello obiettivo dei distanziometri. E infatti, oltre a venire meno la distribuzione di prodotti di gioco controllati e misurati dallo Stato - come dicono studi scientifici pubblicati su riviste specializzate che come primo aspetto denunciano le distorsioni del proibizionismo al 100 percento - se in linea teorica vi fosse anche solo la possibilità concreta di insediamento di offerte pubbliche di gioco ai margini dell’1 percento residuali (possibilità scarsissima evidentemente), questi luoghi comunque raccoglierebbero la domanda dei giocatori problematici e patologici (disposti a percorrere anche ampi spazi per assecondare la propria domanda) e si paleserebbero comunque alla vista degli utenti razionali delle periferie (a densità abitativa ben superiore delle zone del centro delle città). Di qui l’attesa dell’evoluzione di un percorso di chiarezza che è stato avviato dal 2011, che a distanza di dieci anni ancora non ha trovato una soluzione univoca ma che continua a intralciare lo svolgimento delle gare pubbliche del comparto, come peraltro osservato dallo stesso Consiglio di Stato (sul punto cfr., in particolare, Consiglio di Stato, pareri interlocutori numero 1057/2019 e numero 1068/2019 nonché “Come può uno stato” di Geronimo Cardia, in Gioco News di giugno 2019), continua a confinare l’offerta pubblica dai territori e a non dare invece L’AUTORE risposte all’obiettivo di contrastare il disturbo da gioco Geronimo Cardia d’azzardo che, come chiara Avvocato cassazionista, dottore commercialista declinazione del diritto alla e revisore contabile salute, invece rappresenta il Studio Cardia e Cardia primo interesse da tutelare, www.gclegal.It in concreto.
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IL SETTORE DEGLI APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO, IL PIÙ COLPITO DALLA PANDEMIA E DAI PROVVEDIMENTI DI LOCKDOWN, ATTENDE CON ANSIA LA RIPARTENZA E GUARDA CON FIDUCIA AL NUOVO PERCORSO POLITICO di Alessio Crisantemi
Il cambio di prospettiva
all’interno del comparto oltre che all’esterno. Questo, tuttavia, è soltanto un primo passo verso il cambiamento, secondo Parlati: “Ora dovremo essere bravi a fare tesoro di questo risultato partendo proprio dalle parole espresse dai vari rappresentanti politici, che sono intervenuti non soltanto esprimendo la loro solidarietà nei confronti del settore, ma assumendosi grande mobilitazione degli operatori del degli impegni ben precisi nei confronti della filiera e gioco pubblico (di cui abbiamo parlato dei lavoratori, non soltanto sul tema delle riaperture, nelle prime pagine della rivista) ha dato ma anche sulla parità di diritti, che significa tutela deluna scossa al settore e rimesso in moto le imprese e dell’occupazione, quindi ristori adeguati e il confronto con la politica, da troppo tempo ridotto ai dignità”. minimi termini. Ma è riuscita anche a dare nuova speLa priorità assoluta, tuttavia, rimane quella di “ripartiranza ai lavoratori, ridotti allo stremo dopo dieci mesi re quanto prima, essendo il nostro comparto tra i più di sospensione che i minimi provvedimenti di ristoro penalizzati in assoluto nonostante abbia dimostrato di – peraltro nemmeno per tutti – non possono neanche essere uno dei più sicuri per i consumatori, come è stalontanamente compensare. to ampiamente dimostrato e ribadito anche durante la Al di là del risultato diretto che potrà riuscire a ottenemanifestazione”, aggiunge il presidente Acmi. A propore (ovvero, la riapertura dei locali in zona gialla, primo sito di ristori e ripartenza, Parlati ricorda la situazione punto chiesto a gran voce dalla filiera), la protesta è riin cui si trovano i costruttori di macchine da intratteuscita senz’altro a fornire un netto cambio di prospetnimento: “I produttori si trovano nella situazione fortiva e di visione per gli addetti del gioco “terrestre”. Al se più critica, in quanto la parte produttiva, che è da punto che da più parti si sono susseguiti messaggi di sempre il punto di partenza della catena del sistema, soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa. in questa fase resta al palo ed è destinata a rimanere in “È stata una giornata storica per il settore”, secondo il questa situazione finché non ci sarà la ripresa. Per quepresidente di Acmi Interactive, Gennaro Parlati, per il sto i nostri produttori sono in attesa di veder ripartire quale “Al di là della richiesta specifica di poter ripartire, il comparto, stringendo i denti nonostante le enormi che accomuna evidentemente molti altri settori oltre difficoltà, sapendo che la vera opportunità, per loro, aral gioco, è evidente che il settore ha dimostrato questa riverà in seguito alla riforma del gioco che dovrà essevolta la capacità di far sentire la propria voce, in maniere affrontata subito dopo la ripartenza, visto che non ra unitaria, seria e con grande senso di responsabilità, sfugge più a nessuno la necessità di ridefinire le regole anche nel rigoroso rispetto di tutte le misure di sicudel comparto con la tecnologia che svolgerà un ruolo rezza anti-Covid”. Con il rappresentante dei costruttori fondamentale come del resto avverrà in ogni settore di giochi che, in perfetta armonia con i contenuti di dell’economia e del Paese. Sappiamo bene – conclude questo numero, esalta il ruolo delle donne del settore in che la crisi riguarda l’intero Paese e non solo un settore questa fase così delicata, dando merito alle “quote rosa” e non possiamo quindi guardare alla nostra situazione del gioco di aver dato il via a questa onda di protesta pain maniera isolata. Anche se le nostre aziende, è bene ricifica che ha portato fino alla manifestazione di Roma cordarlo, non hanno neppure ottenuto alcun tipo di rie Milano, suonando in un certo senso anche la sveglia storo da parte del governo potendo ricorrere unicamente alla cassa integrazione, IL CAMBIO ALLA GUIDA DEI COSTRUT TORI quello che possiamo auspicare in questo momento, prima di ogni altra cosa, è la Per Acmi Interactive, prima ancora del vertice di un rinnovato organismo, che ripartenza generale del paese e dell’intein questo nuovo clima politica punta resto del settore, il cambio di prospetproprio sulle relazioni istituzionali e tiva è arrivato già qualche giorno ro sistema economico: questo sarebbe il sulla comunicazione, per riscrivere il prima della manifestazione, quando risultato più utile, per tutti, che speriamo futuro del settore e affrontare le nuove l’assemblea dei soci ha affidato di poter raggiungere presto grazie anche sfide. Il nuovo presidente riceve il l’incarico di presidente per il nuovo alla campagna di vaccinazione. Per il retestimone da Roberto Mazzucato, che triennio a Gennaro Parlati: storico sto, certezze e stabilità continuano a esrimane ai vertici nel ruolo di vice, direttore generale dell’associazione nazionale dei produttori e ora salito al insieme a Mauro Crivellente. sere le priorità e le assolute necessità del comparto e dell’intera filiera”.
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ALCUNE POSSIBILI SOLUZIONI PER RIDURRE GLI IMPATTI NEGATIVI DELLE GRAVI PERDITE ECONOMICHE SUBITE DAGLI OPERATORI DI RACCOLTA NELL’ESERCIZIO 2020 SUI BILANCI DI PROSSIMA CHIUSURA A cura di Giancarlo Marzo e Francesco Scardovi
L’
emergenza pandemica e le imposte chiusure delle aziende per oltre la metà dell’esercizio scorso hanno determinato risultati economici fortemente negativi, tali da mettere a rischio la continuità aziendale e imporre alle imprese l’adozione delle più delicate valutazioni e decisioni previste dal nostro codice civile, in caso di riduzione o azzeramento del patrimonio netto contabile. Ma il decreto legge 14 agosto 2020, n. 104 (“decreto Agosto”), convertito nella Legge 13 ottobre 2020, n. 126, in vigore dal 14 ottobre 2020, ha previsto una serie di deroghe e opportunità volte a ridurre i drammatici effetti della pandemia sui bilanci delle imprese. Fornendo qualche opportunità che può dunque essere colta anche dalle aziende del gioco legale. RIDUZIONE O SOSPENSIONE DEGLI AMMORTAMENTI In particolare, l’articolo 60, comma 7-quater del sopra citato decreto Agosto, ha previsto la possibilità di sospendere in tutto o in parte, nei bilanci redatti in base ai principi contabili nazionali, le quote di ammortamento annuale delle immobilizzazioni materiali e immateriali, derogandosi così da quanto previsto dall’art 2426 del
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Codice civile. La quota di ammortamento non contabilizzata per effetto della sospensione dovrà essere imputata al conto economico dell’esercizio successivo e così di seguito, producendo, di fatto, lo “slittamento” di un anno dell’originario piano di ammortamento. La sospensione avrà effetti solo civilistici, potendo comunque l’azienda dedurre ai fini fiscali le quote di ammortamento non imputate a conto economico sia ai fini Ires che Irap. La scelta dovrà essere argomentata nella nota integrativa al bilancio (o in un prospetto a latere dei bilanci redatti in forma “Micro”) e comporterà l’iscrizione di una riserva indisponibile pari alla quota di ammortamenti rinviati, che sarà svincolata solo al termine dell’intero periodo di ammortamento. In caso di mancata capienza della riserva nel risultato dell’esercizio o nelle riserve già presenti in bilancio, la differenza dovrà essere integrata tramite l’accantonamento degli utili degli esercizi successivi. Le valutazioni saranno da effettuare in base alle diverse tipologie di beni; si ritiene consigliabile, in linea generale, procedere a una riduzione non superiore al 50 percento delle normali quote di ammortamento, tenuto conto del mancato svolgimento dell’attività per circa la metà dell’esercizio.
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LA RIVALUTAZIONE DEI BENI DI IMPRESA L’articolo 110 dello stesso decreto prevede, sempre per le imprese che non adottano i principi contabili internazionali, la possibilità di effettuare, nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, una rivalutazione di anche solo taluni beni strumentali e di partecipazioni. Sono ammesse alla rivalutazione tutte le società di capitali, di persone e le ditte individuali, residenti in Italia. Sono rivalutabili tutti i beni materiali ed immateriali iscritti in bilancio al 31 dicembre 2019 (con esclusione dei beni merce e del magazzino) o dal registro beni ammortizzabili o dal registro Iva acquisti per le ditte in contabilità semplificata. Tra i principali beni oggetto di rivalutazione, per le imprese del settore, si segnalano: Tra le immobilizzazioni materiali, i beni immobili (limitatamente alla quota riferita ai fabbricati), gli impianti e i macchinari, compresi gli apparecchi da intrattenimento, anche se già completamente ammortizzati. Sono ammessi anche i beni acquisiti in leasing se riscattati prima del 31 dicembre 2019. Tra le immobilizzazioni immateriali, l’eventuale presenza di marchi di fabbrica e segni distintivi dell’azienda ma solo se giuridicamente tutelati (e quindi registrati) mentre sono esclusi i costi di impianto ed ampliamento, le spese di ricerca sviluppo e pubblicità, l’avviamento, i costi pluriennali patrimonializzati. Sono rivalutabili anche le partecipazioni in società controllate e collegate se iscritte nell’attivo patrimoniale del bilancio tra le immobilizzazioni finanziarie al 31 dicembre 2019. La rivalutazione non può eccedere l’effettivo valore di mercato alla data del 31 dicembre 2020, per le valutazioni più corrette si ritiene opportuno far redigere una apposita perizia da un professionista abilitato. La rivalutazione potrà essere effettuata ai soli fini civilistici (di bilancio); in tal caso non è previsto il versamento di alcun importo e l’impresa iscriverà il valore del bene rivalutato tra le immobilizzazioni e la voce corrispondente all’incremento di valore in una apposita riserva di rivalutazione segnalata nella nota integrativa.
GLI AUTORI Ove l’impresa voglia beneficiare degli effetti fiscali della Francesco Scardovi Partner Scardovi & Giordani rivalutazione, dovrà versare Dottori Commercialisti una imposta sostitutiva pari e Revisori Legali al 3 percento del maggior va Giancarlo Marzo lore attribuito da versarsi in Managing partner Studio legale e Tributario tre rate annuali di pari im Marzo Associati porto (di cui la prima entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi 2020, la seconda e la terza rata entro lo stesso termine nei due anni successivi). Gli importi da versare possono essere compensati con eventuali crediti per altri tributi vantati, nel modello F24. La rivalutazione ai fini fiscali consentirà, a partire dall’esercizio successivo (2021) di effettuare gli ammortamenti anche fiscali del maggior valore con i conseguenti evidenti benefici fiscali, n base alla tipologia di bene e di aliquota; inoltre ai fini del calcolo delle plusvalenze, in caso di cessione del ben, il maggior valore varrà a decorrere dal quarto anno successivo a quello di rivalutazione (2024). Sarà inoltre possibile procedere all’affrancamento (anche parziale) della Riserva di rivalutazione, attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva pari al 10 percento del maggior valore rivalutato (da versarsi sempre entro un limite di tre rate annuali). In tal modo la riserva non sconterà le imposte dirette, ma sarà tassata nel caso in cui venga distribuita ai soci (con ritenuta a titolo di imposta del 26 percento, se persone fisiche). Queste, in estrema sintesi, sono le possibilità concesse dal legislatore per “migliorare” gli impatti della crisi sui bilanci. Ma attenzione: l’impresa dovrà valutare con grande attenzione, con i propri consulenti e i rispettivi organi di controllo, se tali opportunità non servano solo a “mascherare” o “rinviare” una crisi irreversibile e sussistano i presupposti per ripristinare nel tempo (quanto meno potenzialmente) gli equilibri economici e finanziari della propria azienda al termine della drammatica emergenza in atto. In caso contrario purtroppo non saranno questi “artifici” a salvare l’azienda.
La rivalutazione dei beni di impresa Per le imprese che non adottano i principi contabili internazionali, l’articolo 110 del “decreto Agosto” prevede la rivalutazione di beni strumentali e di partecipazioni nel bilancio chiuso al 31-12-2020.
A chi si rivolge?
Tutte le società di capitali, di persone e ditte individuali in Italia.
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Cosa ammette?
Immobilizzazioni materiali
• Tutti i beni materiali e immateriali iscritti in bilancio al 31.12.2019 (con esclusione dei beni merce e del magazzino).
Beni immobili, impianti e macchinari (compresi apparecchi da intrattenimento, anche se già completamente ammortizzati), beni acquisiti in leasing (se riscattati prima del 31,12, 2019)
• Le partecipazioni in società controllate e collegate (se iscritte nell’attivo patrimoniale del bilancio tra le immobilizzazioni finanziarie al 31,12,2019).
Immobilizzazioni immateriali Marchi di fabbrica e segni distintivi dell’azienda (solo se registrati), esclusi i costi di impianto e ampliamento, spese di ricerca sviluppo e pubblicità, avviamento, costi pluriennali patrimonializzati.
Per beneficiare degli effetti fiscali della rivalutazione, l'impresa dovrà versare un'imposta sostitutiva pari al 3% del maggior valore attribuito in 3 rate annuali.
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La “riscossa” del mercato illegale
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vi da gioco destinata agli operatori senza concessione sia compresa tra il 12 e il 23 percento. Nel benchmark europeo, lo studio evidenzia anche i casi di Norvegia e Francia, i paesi con le maggiori restrizioni al modello di regolamentazione per le società di gioco. È proprio lì che il mercato illegale trova terreno più fertile: per la Norvegia si stima che gli operatori non autorizzati generino il 66 percento dei ricavi, mentre in Francia la percentuale si aggira intorno al 57 percento. Le crescenti preoccupazioni dopo le restrizioni governative causate dalla pandemia sono chiaramente visibili anche in Germania, dove i ricavi delle scommesse sportive si sono drasticamente ridotti del 20 percento nel 2020. La perdita viene attribuita in gran parte all’assenza di eventi sportivi ma anche alla chiusura di punti vendita a causa dell’epidemia di Covid-19. In Germania il comparto ha toccato il punto più basso da marzo a maggio 2020, ma ha registrato un notevole aumento dell’attività di gioco da giugno in poi con la ripresa degli eventi sportivi durante l’estate. Durante l’attuale lockdown, le 5.0006.000 agenzie di scommesse sono rimaste chiuse su tutto il territorio tedesco. I circa 25.000 dipendenti, per lo più con contratti a tempo determinato, temono per il loro futuro mentre gli operatori di gioco per l’esistenza stessa delle loro imprese. Il quadro generale è molto preoccupante, ed è giunto il momento per tutte le parti che operano in ambito pubblico e privato di sedersi allo stesso tavolo ed affrontare con risolutezza questo scenario allarmante. Mi auguro che alla fine possa prevalere il senso di responsabilità e la ferma determinazione nel trovare soluzioni efficaci per trasformare questa minaccia molto reale in una opportunità per tutti.
le concessioni fisiche che online con l’obiettivo di modernizzare il quadro normativo, contrastando il crescente mercato illegale, che ha visto un recente rilancio per effetto della pandemia e l’introduzione di standard più elevati di protezione dei consumatori. Nel Regno Unito, l’autorità di regolamentazione sta cercando di fornire al governo dati più precisi sulla partecipazione al gioco ed altri approfondimenti in relazione al mercato ed al comportamento dei consumatori con l’obiettivo di supportare il lavoro della compagine governativa nel processo di revisione del Gambling Act del 2005. Mentre è in corso la revisione della legislazione, l’Ad di William Hill Group, Ulrik Bengtsson, ha recentemente messo in guardia i legislatori britannici a non introdurre troppe misure restrittive nel quadro normativo per non incentivare la crescita del mercato illegale. Il commento fa riferimento alle evidenze emerse dalla recente ricerca di mercato sul gioco online non autorizzato, realizzata dall’azienda di consulenza strategica PricewaterhouseCoopers e pubblicata il 3 febbraio 2021. Lo studio ha riscontrato un aumento considerevole sia nel numero di gioLudovico Calvi catori che utilizzano siti di gioco Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha sprovvisti di licenza (da 210.000 utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo a 460.000) che negli importi servizi di consulenza strategica, normativa scommessi (da 1,4 miliardi a 2,8 e operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, miliardi di sterline) nel Regno governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e Unito nell’arco di un periodo di forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery due anni. Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente Nel caso dell’Italia, dove gli obblie rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association ghi amministrativi e tecnici degli (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro operatori sono rigorosi, il rapporto dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. di PwC stima che la quota dei ricaENGLISHPAGES
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ltre a una grave crisi sanitaria, per il comparto del gioco la pandemia ha rappresentato una serie di sfide senza precedenti con la chiusura di punti vendita dedicati e le conseguenti perdite di ricavi indispensabili alla sopravvivenza di molte imprese, che spesso non sono state compensate dalla crescita del gioco digitale. Le organizzazioni criminali sono state molto attive sin dagli inizi della pandemia, cogliendo ogni opportunità, anche una crisi sanitaria, per promuovere le loro attività illecite e legittimare la loro presenza sul territorio. Negli ultimi dodici mesi la crescita delle attività di gioco illegale è stata riconosciuta da tanti soggetti che operano sia in ambito pubblico che privato. Il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, all’inizio di quest’anno ha dichiarato che il gioco legale in Italia si è ridotto del 25-30 percento nel 2020, a fronte di un aumento dei ricavi provenienti da attività di gioco illegale. La chiusura dei punti vendita di gioco, a causa del blocco imposto dal governo, ha veicolato la domanda dei clienti verso punti vendita illegali. Dalla chiusura a seguito del lockdown, la Copregi - Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco Illegale -, ha monitorato le attività di gioco illegale in tutte le regioni della penisola, intervenendo in 50 capoluoghi di provincia, con controlli in 250 sale non autorizzate e comminando sanzioni per oltre 1 milioni di euro. Il regolatore italiano ha in passato annunciato un progetto di revisione della regolamentazione, che con molta probabilità riguarderà sia il modello delPROMOSPACE
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A cura di Ludovico Calvi
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IL VACCINO DEI BOOKMAKERS QUALITÀ E SERVIZI AI PLAYERS Continua il nostro viaggio tra i concessionari di gioco italiani alle prese con i problemi della pandemia e delle difficoltà normative: il segreto del successo è nella qualità e nella ricchezza del servizio all’end-user
di Cesare Antonini
Ernesto Iuliano (BetBull.it)
«NON CI FERMIAMO MAI PER AUMENTARE LA QUALITÀ DEI SERVIZI ALLA NOSTRA RETE» “La speranza è quella di poter ripartire, magari con restrizioni, ma di riattivare il mercato del gioco pubblico. Noi, intanto, non ci siamo mai fermati e continuiamo ad affinare i nostri servizi e i nostri prodotti per cercare di ampliare la nostra rete e di offrire, nel frattempo, il gioco online”. Ernesto Iuliano, presidente di BetBull.it, ha passato l’anno tremendo della pandemia lavorando e all’insegna della resilienza. E qual è stata la strategia seguita nel mondo del betting ma anche nel poker e nei casinò online? “Abbiamo lavorato per ampliare la rete di affiliati in questo momento di stravolgimento del mercato e del modus operandi di tutti gli operatori – spiega Iuliano – il nostro modo di reagire è stato quello di offrire più servizi ai nostri clienti e ai players. Purtroppo il nostro mondo ha ancora bisogno di un punto di riferimento a terra e quindi di un supporto perché è ancora difficile mettere strumenti di pagamenti elettronici nei prodotti online. Noi abbiamo puntato sulla filiera completa, per abbattere i costi di ricarica e avvicinare il cliente all’operatore sul territorio e quindi al concessionario. Puntiamo moltissimo sui nostri giocatori”.
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A un anno dalla pandemia, come è cambiato il mercato? “Il gioco online ha beneficiato tantissimo dei lockdown e c’è stato un notevole incremento del settore ma questo è ormai assodato come è evidente che il gioco terrestre sia stato fortemente penalizzato più che per reali pericoli per un pregiudizio politico”. Come cambierà il mondo del gioco? “C’è il rischio che il gioco terrestre subirà una forte riduzione quando si tornerà alla normalità, il problema è che i divieti forse continueranno ma soprattutto i giocatori potrebbero avere paura a frequentare i locali anche per l’azione mediatica che ha gettato paure e timori sul settore e in generale dopo un anno di pandemia. Molti hanno riscoperto l’online che è decisamente più smart e anche più comodo e riservato e questa modalità ha convinto molti scettici che finora si ostinavano a non giocare da remoto. Essendo l’unico modo in tanti si sono dovuti adattare ma è servito per convincere tanti a provare questi strumenti che sapevamo avrebbero rappresentato il futuro. Allo stesso modo c’è un forte incremento nell’utilizzo delle app mobile. Anche in questo caso molti si sono aperti a
IL VACCINO DEI BOOKMAKERS QUALITÀ E SERVIZI AI PLAYERS
questi device e si sono adattati. Molto ha fatto il poker tramite la nostra app e devo confessare che è stata una piacevole scoperta anche per me”. Filiera, business, Pvr e players, l’attenzione di BetBull. it è mirata ad aumentare i servizi offerti, quali novità ci sono in ballo? “In rampa di lancio - informa Iuliano - c’è il rilascio delle nostre app con Xtralogic e continuiamo a puntare molto sulla nostra app esclusiva, il Checkbet che ha prodotto tantissimo nei mesi di lockdown e nell’ultimo anno”.
Ma non è finita qui: “È già tutto pronto ma stiamo affinando i servizi che verranno offerti con Bullpay, una skin di Bpoint.store che riuscirà a gestire tutti i pagamenti possibili e immaginabili come i bollettini, le ricariche Postepay, pay tv, telefonia e ovviamente i conti gioco. All’interno c’è un piccolo commerce, un Amazon che consente agli utenti di acquistare molti prodotti. Tutto nella filosofia di avvicinare sempre di più i players all’offerta di gioco e al mondo digital in generale”, conclude Ernesto Iuliano.
Niccolò Caramatti (Fantasyteam.it)
«DA POKER E DFS NASCE UN’ESPERIENZA DI BETTING ONLINE CHE HA VOGLIA DI DIVENTARE GRANDE» Un operatore “puro” online, specie sulle scommesse sportive, è possibile e non è una fantasia. Esiste e si chiama Fantasyteam.it. Vi ricorda qualcosa? Fate reset e ascoltate il Ceo, Niccolò Caramatti: “Sì, il brand nasce dall’avventura lanciata qualche anno fa nei Daily Fantasy Sports che, però, non è decollata. La società attuale ha acquisito la struttura e si è appoggiata a Eplay24, partner eccezionale col quale siamo cresciuti insieme dal 2018. Abbiamo cercato di massimizzare i loro servizi e abbiamo portato innovazione dalle mie esperienze precedenti sia nei Dfs ma anche nel poker online”. Dicevamo che è raro vedere un concessionario solo online: “L’utente italiano è ancora molto focalizzato sui Punti vendita e ricarica sul territorio mentre noi siamo concentrati sull’end user esclusivamente sui canali online – prosegue Niccolò Caramatti – la mia esperienza sul poker è stata fondamentale per comprendere che si è ormai passati dalle logiche di cross selling alla personalizzazione. Serve offrire un’esperienza unica, anche dalla grafica del sito dove l’utente può arrivare anche alla selezione dei moduli del sito sulla base dei suoi gusti e le sue esigenze di gioco. Un’esperienza sempre più su misura”. Il poker è stato determinante, ma anche i Dfs giusto? “Assolutamente sì, un’esperienza che c’è servita innanzitutto per aumentare l’esperienza nel settore. Tuttavia – prosegue Caramatti – i giocatori di Fantasy Sports si registravano solo per questo verticale e non è facilissimo spostare players da un prodotto all’altro. In effetti non abbiamo capitalizzato molto a livello di conversione. Io, col mio nuovo team (di quello vecchio è rimasta solo una persona) sono riuscito a portare molto giovamento nel nuovo business di Fantasyteam”. E i Daily Fantasy Sports? Perché non hanno ingranato? Dobbiamo dare davvero ragione a chi diceva che c’erano le scommesse e bastavano solo quelle? “Ancora adesso mi chiedo cosa non fosse giusto in quel gioco che rimane divertentissimo – esordisce il Ceo Fantasyteam - non volevamo andare a proporre un’alternativa alle scommesse, ci rivolgevamo ai giocatori del Fantacalcio offrendone una versione più divertente e più vicina al gioco moderno. Forti dell’esperienza del poker online, pensavamo an-
che che il Fantacalcio venisse spazzato via ma non è stato così. La comunicazione è stata di sicuro un fattore. Un imprenditore deve mettere nel conto che si può sbagliare e l’importante è non fermarsi a piangere e incaponirsi su una strada senza uscita”. Come crescere coi limiti del decreto Dignità? “Abbiamo messo in campo un lavoro certosino di acquisizione, da un lato c’erano le restrizioni ma al lavoro dall’altro lato c’è stato e c’è un team piccolo e flessibile. Questo ci ha permesso di riuscire a cambiare subito strategia mentre i big sono stati più lenti, specie dopo l’arrivo delle restrizioni sulle comunicazioni e le pubblicità”. E cresce anche la famiglia di Fantasyteam e cresce anche il progetto: “Da settembre 2020 abbiamo anche il brand Sportitaliabet con un team diverso al comando che seguiamo per farlo crescere in modo omogeneo ma con filosofie diverse – spiega meglio Caramatti – Fantasyteam mette in campo un’offerta di prodotti nuova e costante. Vogliamo sentirci più grandi dopo essere stati i pulcini del mercato che si affacciavano in mezzo ai colossi. Iniziamo a portare le nostre innovazioni: una nuova app, un’esperienza utente molto diretta e personalizzata costruita sulle mie precise indicazioni. Tutto sulla base dell’unico parametro che può portare la crescita, ossia la qualità”. Purtroppo, oltre alla pandemia, continua ad essere molto importante per il settore l’influenza della politica. Qual è lo scenario attuale? “Forse ci siamo liberati di quelli che sono stati vessatori del gioco che è stato utilizzato come strumento di facile propaganda agli occhi del pubblico vittima delle logiche populistiche. Si spera che l’ondata sia finita e che ci sia più comprensione e raziocinio nella gestione di un settore molto delicato. E’ fondamentale che gli operatori offrano maggiore sicurezza e tutela ai players. La legalità deve essere totale il settore va difeso e protetto in caso di problemi. Anche perché dovrebbe essere ormai assodato come ogni tipo di forma di protezionismo porta verso l’illegale. È vero. Alla crescita delle tasse e all’aumento delle restrizioni i clienti si spostano verso altri lidi. Non chiediamo un’offerta illimitata ma neanche che il mercato venga vessato e danneggiato”, conclude Caramatti.
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Professione
Chi è Gianni Carra
di Gianni Carra
tipster PROMOSPACE
In
questi ultimi anni è nata una nuova professione: quella del tipster professionista. Il web ormai riempie di informazioni e statistiche su tutti i campionati di tutti gli sport, e un tipster le utilizza per cercare di svolgere una professione impegnativa che ha delle regole ferree e fondamentali. Chi ama il mondo delle scommesse vorrebbe farne una propria attività, ma solamente una piccola percentuale riesce a vivere di questo. Il betting non è solamente questione di fortuna ma il risultato di studi, impegno e costanza e, ovviamente, abilità. Il tipster ha bisogno di lavorare in piena concentrazione per studiare tutti i palinsesti con le varie classifiche e statistiche. La pazienza e la costanza sono gli strumenti imprescindibili per questa attività. Mai farsi lasciare prendere dalle emozioni negative, anche perché sono quelle che portano a giocare soldi a caso per cercare un’immediata rivincita. Bisogna prefissarsi degli obiettivi di guadagno. Come qualsiasi attività bisogna investire e in questo caso il tipster deve avere un bankroll di partenza. La percentuale minima per capire se questo lavoro ha una rendita interessante è riuscire a guadagnare il 15 percento del capitale investito. Per esempio, se decidete di iniziare questa professione con un bankroll di 10.000 euro, la resa mensile deve essere minimo di 1.500
euro, se dopo sei mesi non avete almeno questi risultati probabilmente non è la vostra professione. Come in qualsiasi lavoro se siete in un periodo di stanchezza fisica o mentale, dovete avere la forza di staccare la spina. È importante avere sempre una strategia costante di gioco, uno dei migliori metodi è piazzare due o tre eventi giornalieri puntando il 5 percento del bankroll a disposizione. I tipster professionisti giocano esclusivamente scommesse singole, per un motivo di percentuali e probabilità, e soprattutto per non dare vantaggi al banco. Nel caso di un periodo negativo bisogna avere la forza di attendere e soprattutto non superare mai la soglia di perdita del 20 percento del vostro bankroll. La giornata tipo del tipster incomincia all’alba seguendo l’andamento delle quote sul mercato asiatico. Ci sono siti dove si possono trovare l’andamento di tutte le scommesse in tempo reale. Questo è uno strumento indispensabile per trovare, oltre all’evento scelto, la quota giusta. Quando si è scelto l’evento da puntare bisogna continuare a lavorare andando alla ricerca di eventi interessanti in grado di massimizzare il proprio investimento. Il tipster guarda almeno 300 partite di calcio al mese, oltre a centinaia di incontri tennistici e anche per questo serve molto tempo e concentrazione. Molti utilizzano il metodo live, ovvero scommettere durante l’incontro, in questo caso è necessario avere tv satellitari oppure siti che offrono eventi da vedere in diretta. Il segno dei tempi che stanno cambiando è visibile nelle differenze rispetto a qualche anno fa. Una volta lo scommettitore professionista lavorava solamente su due campionati, quello di Serie A e
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
di Serie B, ma dalla fine degli anni 90, con l’avvento delle agenzie scommesse e soprattutto con i book online, si può lavorare quotidianamente su tutti i campionati del mondo. Negli ultimi anni i tipster hanno diversificato il loro settore lavorativo, molti sono diventati segnalatori e vendono i loro pronostici. Ci sono vari motivi perché uno scommettitore professionista vende i suoi pronostici: • perché essendo vincenti fanno fatica a trovare bookmakers che non limitano le loro puntate; • perché avendo un bankroll basso cercano di avere un’altra entrata economica collaterale; • perché se non si ha una disciplina sulla gestione del bankroll è preferibile non rischiare con il proprio denaro. Ma attenzione, perché molti tipster improvvisati vendono fumo e hanno distrutto il mercato degli informatori, offrendo sistemoni di multiple senza senso proprio sulle piattaforme più frequentate come Facebook o Telegram. Molte riviste online di pronostici affidano gli articoli delle partite ai tipster, che in questo caso però sono soprattutto pronosticatori. Il vero tipster non ha il tempo materiale per distrarsi e fare altre attività collaterali. E io da anni utilizzo uno mio slogan personale… ”Chi ha una dritta se la tiene”. Olè.
politica ippica
UN CAMBIO DI PASSO CULTURALE
In
di Michela Carboni
occasione della discussione, in commissione a Montecitorio, sulla proposta di legge “Misure di sostegno al settore agricolo e disposizioni di semplificazione in materia di agricoltura”, è stata sottolineata anche l’importanza di sostenere comparti in crisi, come l’ippica. Ma in che modo? Secondo Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione XIII Agricoltura della Camera dei deputati “la pandemia ha notevolmente aggravato le condizioni del settore, già caratterizzato, negli ultimi decenni, da una forte contrazione produttiva e di mercato che è stata determinata da riforme mancate e da una grande frammentazione di sistema. La chiusura al pubblico degli ippodromi, l’interruzione delle corse, la limitazione nella mobilità internazionale rispetto ai principali mercati di riferimento, ha messo a dura prova gli operatori diretti e indiretti dell’indotto in termini di liquidità e competitività a fronte dei numerosi costi fissi di mantenimento. In questo senso fu importante durante il lockdown di marzo l’approvazione da parte del Mipaaf del decreto volto a ridurre i tempi di liquidazione dei premi relativi alle corse anticipando il 40 percento delle sovvenzioni attribuite alle società. La riapertura delle attività a porte chiuse e a calendario ridotto è stato un primo ritorno alla normalità, ma ora
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Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione Agricoltura della Camera dei deputati, sottolinea la necessità di dare certezze all’ippica, a partire dai pagamenti dovuti e dai montepremi
bisogna iniziare ad investire nel settore e sostenerne le attività considerata la sua rilevanza occupazionale e la dimensione dell’indotto generato dalla filiera del cavallo. Al settore servono certezze, a partire dai pagamenti dovuti e ai montepremi, una governance moderna e normative di sistema”. Il settore da tempo chiede al Governo degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e come il Governo dovrebbe intervenire? “Da troppo tempo si annuncia una riforma strutturale dell’ippica che riguardi anche il sistema delle scommesse e dei prelievi. È semplicemente giunto il tempo di farla, e coinvolgendo gli operatori, perché gli spazi di sviluppo sono potenzialmente molto ampi vista la grande tradizione che vanta il nostro Paese rispetto a questa filiera. Bisogna superare l’attuale frammentazione del quadro normativo, a partire dalla fiscalità, in modo coerente e adeguato agli sviluppi normativi registrati anche a livello dell’Unione europea. Va reso più efficiente e trasparente il sistema dei pagamenti,
UN CAMBIO DI PASSO CULTURALE
la definizione dei calendari e la consistenza delle banche dati. Credo si debba anche tornare a investire in formazione degli operatori e internazionalizzazione, anche la filiera degli equidi rappresenta una eccellenza del made in Italy nel panorama mondiale in termini di esportazioni e professionalità, per questo mi dispiace che le nostre competenze non siano da troppo tempo adeguatamente valorizzate. Siamo il Paese che ha dato i natali a Federico Tesio, il creatore di Nearco e Ribot, e di campioni come Varenne”. Lei è stata firmataria di una proposta di legge sull’ippicoltura. Cosa può dirci? “La proposta è nata proprio durante il lockdown, raccogliendo le difficoltà degli operatori. Benchè con il decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, si sia sostituito l’articolo 2135 del codice civile ampliando il concetto di allevamento di animali, con riferimento al ciclo biologico o ad una sua parte e senza la necessità di utilizzo del fondo agricolo, il comparto ippico non ha beneficiato delle ricadute attese e ancora permangono diversi problemi che non ne consentono il rilancio come l’accesso ai piani regionali di sviluppo. In generale, la legislazione legata al comparto degli equidi è penalizzata da una grande frammentazione e risulta diversificata e disomogenea per quanto concerne gli ambiti fiscale, previdenziale e amministrativo con ricadute anche dal punto di vista urbanistico e ambientale. La proposta si compone di due articoli. Il primo definisce le attività di ippicoltura da considerarsi attività agricole ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, e alle quali si applicano le disposizioni fiscali e previdenziali vigenti previste per il settore agricolo. L’articolo due, delega il governo in materia di semplificazioni e di promozione del settore. Si è già chiusa la fase di audizioni in commissione agricoltura della Camera, confido che la proposta possa giungere in tempi celeri alla votazione in aula”. Gli ippodromi a suo avviso come andrebbero ripensati e rilanciati? “Penserei ad incentivare, attraverso bandi statali o anche mutui agevolati, un grande piano di riqualificazione in chiave eco compatibile e renderei questi spazi fruibili dalla comunità in modo multifunzionale. Questo significa riqualificarli anche in termini di accesL EI
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sibilità per le persone con disabilità. Per altro gli ippodromi, molti dei quali sono di proprietà comunale, rappresentano già dei veri e propri polmoni verdi nei centri urbani, e bisogna renderli vivi anche nelle giornate in cui non si svolgono le competizioni”. Sono un volano per il turismo? “Certamente, turismo interno e internazionale. Di tipo business, ma anche sportivo, e ludico ricreativo per gli appassionati del settore e i moltissimi cittadini che amano il cavallo. Per questo bisogna sostenere anche a livello governativo la capacità di attrarre eventi e competizioni internazionali”. I Comuni in che modo possono incentivare gli ippodromi per coinvolgere anche le famiglie ed essere un punto di riferimento per le città? “Come già ricordato, molti ippodromi sono nel patrimonio comunale e rappresentano una quota dell’economia locale in termini occupazionali e di servizi. Vanno valorizzati e resi fruibili dai cittadini nel loro tempo libero, anche attraverso iniziative sociali e culturali che possano coinvolgere i ragazzi, o le persone con disabilità, considerata la rilevanza multifunzionale del cavallo. Bisogna per questo guidare un cambio di passo culturale, sovente gli ippodromi e le corse vengono demonizzati, al contrario di quanto avviene in tutti gli altri Paesi”.
È?!?
Ingegnere gestionale, nel 2009 inizia la sua esperienza politica come consigliere comunale di Fagnano Olona. Alle elezioni politiche del 2013 viene eletta deputata della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione IV Lombardia per il Partito Democratico. Nel suo impegno parlamentare è promotrice di una proposta di legge contro lo spreco di cibo, detta appunto “legge Gadda”, approvata nel 2016. Viene rieletta in quanto capolista nel plurinominale Lombardia 1-02. Il 18 settembre 2019, in seguito alla scissione nel Partito Democratico promossa da Matteo Renzi, decide di abbandonare il gruppo parlamentare del Partito Democratico e di iscriversi al nuovo partito di centro del senatore fiorentino, Italia Viva, con altri 40 parlamentari. È capogruppo di Italia Viva in commissione XIII Agricoltura della Camera dei Deputati.
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comma 7
RISCHIO GAME OVER di Michela Carboni
S
ANDREA LO MASSARO
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L'amusement italiano è in sofferenza, a causa della chiusura delle sale gioco dovuta alla pandemia. La speranza è che si possa rivedere la classificazione di rischio medio-alto assegnato alla categoria. empre più sofferta e complessa la situazione in cui versa il comparto amusement, con il peso delle chiusure a causa del Covid che rischia di schiacciare completamente questo pezzo di intrattenimento italiano. Ma cosa auspica il mondo del comma sette alla luce del cambio di Governo? A rispondere è il vicepresidente di Sapar, Andrea Lo Massaro. “Il settore auspica dal nuovo governo un approccio diverso e non moralista o ideologico, che abbia il coraggio di intervenire in maniera liberale sotto il profilo normativo e trovi il giusto equilibrio tra la tutela della salute pubblica e la sostenibilità economica delle aziende che operano nel mercato del gioco legale di Stato”. Quali sono a vostro avviso le priorità per il settore comma sette? “Sono tante le priorità, ma due su tutte: una legge nuova che sdogani definitivamente gli apparecchi redemption, libera da paletti e che possa interagire con l’evoluzione tecnologica che il mercato sta introducendo su questa tipologia di apparecchi e anche sulle altre, salvaguardando l’esistente, e nello stesso tempo una sburocratizzazione sotto il profilo tributario, che riconosca anche il ruolo giuridico della figura del gestore”. Quali conseguenze stanno avendo le misure anti Covid sulle sale da gioco
GIOCONEWS #03 MARZO 2021
senza vincita in denaro? “Le conseguenze sono catastrofiche: meno 60 percento per l’anno 2020 e meno 100 percento nei primi 64 giorni del 2021(concesso che si riapra il 06 marzo 2021). Ulteriore indebitamento finanziario che si somma a quello del 2020, per sostenere i costi d’esercizio che hanno continuato a gravare sulle imprese e collasso professionale vista l’impossibilità di mettere in campo l’ingegno italiano da sempre capace di far divertire e giocare e socializzare”. Quali misure state mettendo in campo per tutelare il settore? “Come associazione siamo partecipi a tutti i tavoli politici/tecnici, che in questo particolare momento si svolgono tutti online. Siamo sempre a fianco di chi manifesta e manifesterà a salvaguardia del settore e per la tutela del lavoro e del presidio di legalità. Molto importante è stato l’approccio con i Monopoli di Stato durante e dopo il webinar sulla riforma del comma 7, che ci ha visti partecipanti attivi su quella bozza di decreto che dovrebbe uso il condizionale - essere inviata a Bruxelles. Abbiamo inviato le nostre prime considerazioni e segnalato le criticità. Ci auguriamo che si possa intervenire, per far sì che eventuali nuove regole possano permettere di investire e creare utili aziendali con
una visione sul futuro tecnologico sempre in evoluzione. Riassumo le richieste già sottoposte alla politica: integrazione ristori, moratoria applicazione delle disposizioni regionali e comunali, credito d’imposta, dimezzamento imponibili Isi con possibilità di compensazione dell’anno 2021, tenuto conto della totale sospensione delle attività per oltre sei mesi nell’anno 2020”. Secondo lei le sale gioco hanno le caratteristiche di sicurezza per poter stare aperte? “Certo che le sale hanno le caratteristiche di sicurezza per poter riaprire. La riapertura del 19 giugno scorso ne è la prova. Le sale hanno dimostrato che l’applicazione dei protocolli sanitari previsti erano efficaci. Tant’è che non abbiamo avuto segnalazioni di focolai e tanto meno di situazioni di positività Covid all’interno delle sale, ma nemmeno all’interno dei locali generalisti. Ad oggi anche un flipper installato all’interno di un bar è inibito al gioco. È per questo che chiediamo a gran voce al Comitato tecnico scientifico e all’Inail di rivedere la classificazione di rischio medio-alto assegnato alla categoria durante il primo lockdown. Oggi i dati scientifici sono inconfutabili. Attendiamo con speranza, altrimenti sarà game over”.
flipper ESCHER LEFKOFF
Il giovane talento statunitense Escher Lefkoff si aggiudica il primo campionato internazionale di flipper sportivo giocato da casa, durante il lockdown ICR 2021 / La classifica provvisoria dei primi 64*
Campioni a distanza di Vincenzo Giacometti
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eanche il Covid-19 può fermare la voglia di giocare degli amanti del flipper. E neppure quella di competere, per i giocatori professionisti che partecipano al ranking internazionale del Wppr (World pinball player rankings). Al punto che i player di tutto il mondo si sono tenuti in contatto (e in competizione) grazie al primo campionato di flipper sportivo “a distanza” Icr – Ifpa Championship ranking 2020, disputato direttamente da casa (per chi può permetterselo) attraverso una sfida in diretta streaming. Dopo le qualifiche andate in scena nel corso dell’anno precedente e terminate il 31 dicembre con l’elezione dei 64 migliori classificati, i playoff si sono svolti durante i primi due mesi del nuovo anno, fino ad arrivare all’incoronazione del giovanissimo Escher Lefkoff come vincitore. Il primo nella storia della disciplina ad aggiudicarsi la nuova competizione, lanciata da Ifpa durante la pandemia in sostituzione degli eventi tradizionali, non praticabili in lockdown. Il verdetto è arrivato dopo un autentico finale a sorpresa, visto che a scontrarsi nel match decisivo sono stati
due giocatori che avevano ottenuto un piazzamento non proprio ottimo al termine delle qualificazioni: Lefkoff si era posizionato soltanto al 14esimo posto, mentre l’altro finalista, Zach Frey, addirittura al 44esimo. Senza contare, poi, che il grande favorito appariva fino all’ultimo l’altro americano Bill Mason, che aveva chiuso le qualifiche in testa al gruppo dei 64 e continuato il suo percorso di gloria, fino ad arrivare alle semifinali, dove però si è dovuto arrendere proprio al secondo finalista Fray. Nonostante le distanza siderale tra i due nella classifica di qualificazione. Ma questo è il bello della competizione, anche quando è giocata a distanza. La finalissima, andata in scena nei giorni scorsi, è stato disputata su 3 partite e giudicata da Zoe Vrabel, Karl De Angelo e Josh Sharpe dell’International flipper pinball association. Ma non finisce qui. Anzi. Nel frattempo il campionato Icr prosegue con la stagione 2021 in corso durante il primo trimestre dell’anno, estraendo i 64 qualificati il 1° aprile. Ad oggi stanno già gareggiando oltre duecento giocatori per un totale di oltre 2500 partite disputate nel 2021. A guidare la classifica provvisoria è ancora il giapponese Yoshihiro Fujisawa, seguito ancora una volta da Bill Mason, in cerca di un evidente riscatto. Mentre in quinta posizione si affaccia anche lo stesso Escher Lefkoff il quale, al contrario, cerca il bis. Per una vera sfida e un’autentica competizione, sia pure a distanza. Nella speranza generale, tuttavia, di poter presto tornare a giocare dal vivo.
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Yoshihiro Fujisawa Bill Mason Kaylee Campbell Marek Ch Jakub Tkacz Tom Menge Matt Stacks Rafal Wasik Ken Grant Escher Lefkoff Mariusz Tkacz Jeff Teolis Albert Medaillon Artur Natorski Nate Grant Neil Graf Yuuki Takada Tom Graf Eberhard Hattemer Joe Lemire Atsuko Takada John van der Wulp Rodney Minch Hiroshi Saito Sjorn Wickins Ian Harrower Nicholas DeStefano Zachary Frey Jose Chong Mario Kertels Ian Cushman Matt Majewski Erik Wurtenberger Vinnie Bologna Zach Mccarthy Andrzej Kaminski Adam Lefkoff Dan Kurowski Jakub Cieplinski Derek Correia Matthew Malkus Chris Warren David Daluga Rob Pannell Kim Dozier Nick Greenen Tim Carpenter Jason Hecht Laura Fraley Randy Whiteford Lisa Conroy Ethan Machen Torsten Eid Erik Thoren Charlie Sykes Megumi Kitani Nolan Fellows Stephanie Traub Johnathan Turner Drew Cedolia Martin Hotze Darrell Van landuyt E. J. Osis Allison O’Neill
85 59.43 29.59 24.41 21.61 20.62 18.57 16.63 13.95 13.89 13.45 12.47 10.72 8.18 5.64 5.63 5.46 5.37 4.65 3.91 3.65 3.63 3.58 3.57 3.14 2.39 2.37 2.03 1.68 1.53 1.48 1.42 1.34 1.25 1.01 0.97 0.91 0.80 0.73 0.69 0.64 0.64 0.64 0.63 0.57 0.57 0.50 0.47 0.47 0.46 0.44 0.42 0.42 0.41 0.40 0.35 0.35 0.35 0.34 0.31 0.30 0.29 0.25 0.25
* aggiornamento a fine febbraio 2021
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poker ipo online
IPO ANCORA UN SUCCESSO ONLINE IN ATTESA DELLA RINASCITA LIVE Il format storico più importante d’Italia di PkLive360 ha offerto ai suoi players la terza edizione online su 888Poker.it facendo il pieno di reg e totalizzando 3.446 entries per oltre 230mila euro distribuiti
La
premessa è d’obbligo: Ipo e la società del Ceo Andrea Rocci che ne detiene il brand, PkLive360, nel durissimo 2021 durante la pandemia, sono riusciti a garantire sui tavoli da poker live 800mila euro solo per i main event. E ha distribuito circa due milioni di premi considerando anche l’ottimo successo di gennaio 2020 quando il Covid-19 non era entrato nelle nostre vite. Quindi è impossibile paragonare un evento online che, in tre edizioni, ha comunque messo in palio oltre mezzo milione di euro distribuendone oltre 700mila. Il partner 888Poker.it ha offerto l’intrattenimento per i players che amano il brand e due di questi, che raccontiamo qui di seguito, sono riusciti anche a vincere un titolo online dopo averlo sfiorato tante volte dal vivo. Ma l’evento potrebbe crescere e ripresentarsi tra qualche settimana con garantiti più allettanti sempre considerando la liquidità limitata del poker “punto it”. La speranza è di tornare a giocare live ma sperticarsi adesso in un pronostico, vista la grande situazione di incertezza a livello nazionale e anche europeo, è piuttosto inutile. Le organizzazioni, però, appena potranno si faranno trovare sicuramente pronte.
di Cesare Antonini
ne la notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio, nel main event da 50mila euro di prize pool garantito che ha totalizzato 284 entries da 250 euro di buy in, per un montepremi finale da 66.740 euro. Stiamo parlando di aleppp, ossia Alessandro Giannelli, poker player toscano affezionatissimo a Ipo che stavolta lo premia con la prima posizione nell’evento in questione per una prima moneta da 13.529 euro. A premio sono andati in 48 e runner up, senza deal, è finito Nahojhon16 per 9.777 euro. Terzo ponziopilat0 per 7.107 euro e quinto un altro reggo Alefull85 per 3,730 euro seguito da Robertigrex per 2.722 euro. C’è anche il solito Sigaro69 che vince 480 euro in33esima posizione mentre “sbolla” il torneo Fabdelbono che aveva vinto il Mini Pko il sabato precedente e in 51esima posizione esce a bocca asciutta il vincitore dello scorso anno, ManinBlackk che però in queste series si era portato a casa il main Ipo 6Max. Tanti i “notables” a bocca asciutta compresa Michela “miciamiky” Antolini e il due volte vincitore Ipo (più un terzo posto) Simone “spera991” out quasi subito così come uno dei protagonisti dell’evento e di quelli precedenti, Luca “lucaseba89” Sebastiani. Out in 283esima posizione anche Tizerzaber, runner up di Giuseppe Ruocco nell’Opening Event anche lui out dal main event.
Aleppp Giannelli finalmente campione Ipo Un quinto posto a Ipo Nova Gorica ottobre 2019 che ha rappresentato uno dei migliori live cash da 30.500 euro, quindi una deep run al Master Event di Ipo Sanremo a maggio 2019 e altri due piazzamenti a premio a Campione d’Italia. Il successo Ipo è arrivato onliALESSANDRO GIANNELLI
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IPO MINI MAIN EVENT - Numeri ottimi nel Mini Main Event che 888Poker aveva deciso in settimana di far passare da 10.000 a 15.000 garantiti il montepremi di partenza. E i players hanno risposto alla grande totalizzato 178 entries più 57 rientri che col buy in da 109 euro hanno totalizzato 23.500 euro di prize pool. Al primo M4g1c99, sono andati 5.268 euro senza deal e runner up è stato Anonymous149 già protagonista a Ipo online di fine 2020 con un deal a 3 in un evento con lo stesso kekkopoker, altro reg che si porta a casa terzo 2.686 euro.
IPO ANCORA UN SUCCESSO ONLINE IN ATTESA DELLA RINASCITA LIVE
Si prende un piazzamento a premio lucaseba89 per 296 euro mentre Fuffami esce 13 esimo per 274 euro. A premo sono andati in 30. Itm Andrea “stranavoglia” Cogo, coach di In the Zone Academy 24esimo per 270 euro.
PEPPE RUOCCO
settimane. I numeri, insomma, sono tutti col segno più: le 3.446 entries hanno visto tra l’altro segnare un dato ottimo, i 2.795 players unici che certificano la bontà delle strutture di gioco con un discreto tasso di rebuy che erano possibili in tanti eventi ma non nel main event che era freezout. Si partiva dal montepremi di 183mila euro e l’afflusso dei Anche Peppe Ruocco trova il titolo online: players ha messo sul piatto oltre 48mila euro in più. La «Ma il sogno live è ancora vivo!» media entries per ogni evento è stata di 215,3 buy in raccolti considerando il basso afflusso nei due eventi di Pot Era partito molto bene l’Ipo888Poker col doppio Opening Limit Omaha, variante che non riesce a entrare nelle preEvent nel segno del numero 312! Numero che sta per le ferenze dei players italiani ormai da quasi due decenni. entries totalizzate sia per il Mini evento d’apertura che L’evento più ricco è stato ovviamente il main event menper il torneo delle 21 da 30.000 euro garantiti agevolmentre, sulla fascia dei 109 euro di buy in, il Mini Main Event te superati in una giornata domenica molto ricca sia su ha visto un ottimo boost con i 5mila euro in più piazzati 888Poker che, ovviamente, nel gioco online italiano. Il torda 888Poker qualche giorno prima, e che ha totalizzato 235 neo prevedeva 109 euro di buy in e ha totalizzato alla fine entries. Numericamente il 6Max Mini Event ha totalizzato un montepremi da 31.200 euro pagando 44 players su 256 il record di entries delle series per 378 iscritti unici. buy in anche se il buy in era di 12 euro. E a vincere il torneo è stato uno dei reg I L PAYOU T Dopo il bilancio dei numeri ecco quello più importanti del poker online italiano D E L F I N AL TA B L E del ceo PkLive360 e titolare del brand e anche uno dei più presenti nelle ulti1. ALEKallonisQ € 6.324 Ipo, Andrea Rocci: “Siamo naturalmente me edizioni dell’IPO live dalle sue origi2. tizerzaber 4.570,80 soddisfatti per i numeri riscontrati da ni e nella sua forma itinerante degli ul3. UFCdog 3.322,80 una settimana di tornei online Ipo su timi anni. Stiamo parlando di Giuseppe 4. hittospesso 2.405,52 888Poker. Era la terza edizione e in que“AlekallonisQ” Ruocco, che ha messo in 5. SIGARO69 1.744,08 sta situazione nella quale non riusciafila i 312 entries e, senza pensare a nes6. EL_CAMINO7 1.272,96 mo a intravedere possibilità di tornare sun deal, si prende la prima moneta da 7 DOG_GAME 929,76 a giocare dal vivo la via digitale riesce 6.324 euro e al final table troviamo an8. GoldenBoy 683,28 comunque ad offrire qualcosa ai nostri che il solito Luca “lucaseba89” Sebastia9. Lucaseba89 (2) 502,32 players. Ovviamente sappiamo benissini, protagonista della prima edizioni di mo che dal vivo le possibilità sono difIpo online e già in forma per la sua terza ferenti e ci piace sottolineare come nel 2020, insieme a partecipazione all’evento che vuole incontrare il field live pochi altri organizzatori, siamo stati noi ad offrire i monsui tavoli di 888Poker. Il runner up è un altro grinder noto tepremi più ricchi nel 2020 e tra la prima e la seconda onnel poker “dot it” “tizerzaber” per 4,570 euro mentre sul data del Covid-19 con tutte le difficoltà che c’erano. Cenpodio si piazza Ufcdog per 3.322 euro. Al final table antinaia di migliaia di euro che speriamo di poter rimettere che Sigaro69, player che ha vinto spesso tornei sulla triple in palio per i players d’Italia e d’Europa che giocano Ipo”. eight come un The Big Daily potenziato ad inizio pandeDifficile fare programmi ma Ipo è sempre pronto: “PkLimia nel 2020. Un super Emiliano “emyconti85” Conti, five360 continua ad avere progetti e idee e la pandemia ha nisce la sua corsa in 18esima piazza e si scalda per il resto bloccato un programma importante che era stato studiato delle series visto che su 888Poker ha vinto anche il Milper il 2020 e gli anni a seguire - prosegue Rocci - per il lions di ottobre 2020, uno dei tornei di maggiore successo futuro prossimo qualcosa sembra iniziare a muoversi in dello scorso anno pokeristi. A premio anche i soliti “Guetema di riaperture e ripartenza, ma gli scenari rimangono Pequeno1” 15esimo per 277,68 euro e 44esimo “fabdelboancora assai incerti ed è ancora molto difficile pianificare no” per 221,52 euro. e programmare qualche evento nel breve periodo ma ci teniamo pronti per tornare a giocare dal vivo appena sarà Bilanci e commenti, Andrea Rocci: «Soddisfatti possibile”. ma in attesa di tornare a giocare dal vivo» Sedici eventi per un totale di 3.446 entries totalizzate e una prize pool distribuita da oltre 231.000 euro per un più 21 percento rispetto a quello iniziale e in crescita rispetto all’evento precedente, di fine 2020. Con tutte le proporzioni del caso rispetto agli eventi dal vivo che in piena pandemia nel 2020 hanno messo sul piatto 800mila euro di montepremi e distribuiti molti di più oltre un milione di euro in appena due eventi, senza contare quello da record di gennaio a San Marino, la terza edizione di Ipo Online Series su 888Poker continua a crescere e potrebbe riservare ulteriori sorprese per i players nelle prossime ANDREA ROCCI
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poker
Il poker live e il modello francese di Cesare Antonini
POCHE REGOLE, ZERO CONCESSIONI MA EFFICIENZA NEI CONTROLLI LEGALI E FISCALI. ECCO PERCHÉ L’ITALIA DOVREBBE SEGUIRE LA FRANCIA E REGOLAMENTARE I CLUB LIVE CON QUESTE INDICAZIONI NORMATIVE E ASSOCIATIVE.
In
Francia i poker club sono regolamentati, specie a Parigi, nella capitale. Ma i casinò non sono stati autorizzati nei pressi della Tour Eiffel o degli Champs Elysées. Ne analizzeremo le cause, ma perché non regolarizzare le principali sale da poker live presenti in tutta Italia e nelle principali città senza la necessità di aprire gaming hall enormi e anche in contrasto con l’idea della razionalizzazione e riduzione dell’offerta di gioco? Il confronto coi cugini d’Oltralpe è pressoché impossibile. In Francia ci sono oltre duecento casinò sparsi su tutto il territorio ma concentrati maggiormente sui lati dell’esagono in prossimità delle località di balneazione e a maggiore trazione turistica. In Italia, a parità di popolazione, abbiamo quattro licenze per casinò di cui uno ancora chiuso e con poche probabilità di riaprire i battenti. Detto questo possiamo scendere nel dettaglio. Perché non scrivere una serie di regole chiare e semplici per poter giocare a poker dal vivo in maniera legale e sicura e proteggere imprenditori del settore, addetti ai lavori e i players stessi?
Le regole francesi da imitare in Italia In Francia, del resto, hanno fatto molto presto e anche in fretta. Il Covid-19 rischia di uccidere la decina di location di gioco che hanno aperto in questi ultimi due anni e che devono fare i conti con le chiusure prolungate addirittura più estenuanti di quelle vissute dalle sale da gioco italiane. Ma se dovesse ripartire il settore i club, tutti di grande prestigio e dallo stile molto sfarzoso ed elegante, di sicuro moderne e funzionali non solo al poker live ma a molti tables game, saranno centrali e offriranno cash e tornei dal vivo di livello assoluto. La logica scelta è stata quella di regolamentare il gioco nei club senza licenze o concessioni seguendo più una logica associativa e approcciandosi in maniera molto light dal punto di vista delle autorizzazioni ma assolu-
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tamente rigoroso dal lato dei controlli. Se in Italia nel lontano 2009 si parlava di concessioni da 100mila euro a circolo (così prevedeva la legge comunitaria di quell’anno che promulgò l’emendamento Ida Germontani che in poche righe ancora regola il live d’Italia), in Francia non si deve pagare nulla come fee di ingresso nel mercato. Tuttavia i club pagheranno allo Stato una normalissima tassa sul gioco oltre alle tante aliquote che servono per gestire l’attività e fanno girare l’economia. Il tutto si ottiene facilmente (anche se il sistema funziona va ancora verificato negli anni) producendo la contabilità all’Erario francese che controlla tutto, costi, ricavi, fee, rake di gioco e tiene quindi sott’occhio il business delle room. Ovviamente chi sbaglia paga con la chiusura.
ILPOKER LIVE E IL MODELLO FRANCESE
Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale francese a dicembre 2014 dopo la firma degli allora ministri “de l’intérieur”, Bernard Cazeneuve, del ministro “des finances et des comptes publics”, Michel Sapin e del segretario di Stato incaricato al budget, Christian Eckert. Un mix di competenze del tutto simili a quelle necessarie in Italia per il gioco terrestre. Le regole miravano a “modernizzare la regolamentazione del gioco d’azzardo presso i circoli con un maggior controllo delle loro condizioni di funzionamento. Sono previste misure che permettano il riconoscimento dei membri del comitato dei giochi e dei dipendenti delle sale con condizioni simili a quelle dei casinò francesi”, recitano i dispositivi. Il decreto, come detto, prevede l’istituzione di un controllo sistematico tramite un dispositivo presumibilmente elettronico dell’identità di ogni persona che chiede l’accesso alle aree di gioco. Il direttore dei giochi e i membri del comitato devono assicurare in modo permanente la regolarità e la trasparenza dei giochi e del loro funzionamento. Sono obbligati a mantenere contabilità e conti dell’associazione che saranno certificati ogni anno fiscale da un contabile.
Le entrate delle sale da gioco, i tavoli, le casse, le sale dei conti e altri punti cruciali devono essere equipaggiati di un sistema di videoproiezione che deve permettere il riconoscimento delle persone. Inoltre serve anche un dispositivo di registrazione audio che serve a coprire gli ingressi, i tavoli e le casse. Le registrazioni vanno conservate almeno per 28 giorni. I circoli devono anche indicare una percentuale determinata dai ricavi lordi di gioco oltre ai giochi che intendono offrire. Una serie di controlli del tutto riproducibili anche in Italia. Serve, in soldoni un commercialista che presenti i conti dell’associazione, un sistema di controllo per la sicurezza della sala (telecamere, schede elettroniche per i players e servizio di sicurezza?) e il controllo del gioco è in mano al personale di sala stesso. Serve poi un’autorizzazione che viene riconosciuta direttamente a livello centrale e viene pubblicata sul Journal Officiel, la Gazzetta Ufficiale francese. Per quello che riguarda le tasse è previsto un prelievo che comunque rientra nella dichiarazione contabile che il regolamento obbliga i circoli a tenere in bella vista e con regolarità e continuità.
Sì al gioco ma non ai casinò a Parigi Ma perché a Parigi si può giocare solo nei club e non nei casinò? Soluzione che, va detto, andrebbe benissimo a città come Roma e Milano. Non a caso la capitale ora ha otto club di gioco, ma non sono casinò veri e propri. Sfortunatamente, gli appassionati di roulette, giochi elettronici o slot machine sono costretti ad andare a Forges-les-Eaux o Enghien per divertirsi. Come in Italia la normativa in questo settore risale al 1919 ed andrebbe aggiornata. Ma tutto risale oltre 100 anni prima visto che fu durante l’era napoleonica, nel 1806, che emerse la legalizzazione dei primi stabilimenti da gioco e dei loro regolamenti. In questo periodo Napoleone I voleva che i casinò fossero situati lontano dalle città, per ragioni morali. L’obiettivo era quindi quello di proteggere i meno abbienti in un momento in cui la povertà colpiva gran parte della popolazione francese. Dopo l’inaugurazione dei primi luoghi di gioco nelle città balneari e termali, al fine di sostenere lo sviluppo del turismo, nel 1907, i fan parigini speravano di poter praticare i loro giochi preferiti. Ma l’apertura di questi casinò nelle città termali è limitata all’estate. Nel 1919, una legge proibì i giochi d’azzardo entro 100 chilometri dalla capitale. Città termale situata a 25 chilometri da Parigi, Enghienles-Bains beneficerà di un’esenzione nel 1931 e rimane oggi l’unica eccezione e l’unico casinò nella regione di Parigi. Ora ci sono quasi 200 casinò in Francia. In questo settore, gli stabilimenti Barrière, il gruppo Partouche e i casinò Joa sono i principali attori del mercato. Le leggi sui circo-
li del gioco d’azzardo a Parigi, risalenti al 1901, sono state trasformate nel 2018, per consentire l’emergere dei club di gioco. Particolarità parigina, gli otto Game Club (Club Joa Royale, Club Pierre Charron, Paris Élysée Club, Club Berri, Club Barrière 104, Club Circus Paris, Club Montmartre e Impérial Club) danno la possibilità di poker diurno e giochi di abbinamento. Diversi operatori di casinò hanno quindi un club a Parigi. È il caso di Partouche, Barrière, Joa, Raineau e Tranchant. In pratica mancano roulette e slot machine ma ci sono tanti table games e si possono organizzare tornei di poker. E pensare che le slot machine hanno dovuto aspettare fino al 1992 per arrivare in tutti i casinò in Francia. Con l’ascesa di internet all’inizio degli anni ‘90, molti siti online sono cresciuti. Si offrono di giocare a giochi d’azzardo virtuali. Una legge sulla liberalizzazione e la regolamentazione del poker online è stata istituita nel 2010 per controllare il settore e per far fronte alle offerte illegali. Sono emerse diverse sale da poker online come PokerStars o Winamax, Unibet. Sebbene non siano ancora regolamentati in Francia, i casinò online stanno riscuotendo un enorme successo al momento. I fan dei casinò adorano giocare alla roulette, al blackjack o alle slot machine. Negli anni a venire, il legislatore regolamenterà sicuramente questo settore per far fronte all’illegalità e alla protezione dei players. E perché non farsi aiutare dai vari gruppi di casinò in Francia chiedono da diversi anni la possibilità di aprire una sezione online?
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poker
Autumn in Las Vegas le Wsop ci credono
ANCORA NESSUNA COMUNICAZIONE UFFICIALE MA I PLAYERS E MOLTI ADDETTI AI LAVORI DISCUTONO NON SE, MA QUANDO SI GIOCHERANNO I CAMPIONATI DEL MONDO DI POKER 2021 NELLA SIN CITY di Cesare Antonini
Ma
c’è davvero una speranza per rivedere le World Series of Poker dal vivo nel 2021? Almeno qualche evento? Chi è ben informato ci dice: scordatevelo! E condividiamo le grandissime difficoltà per l’organizzazione di un evento che abbiamo già definito l’emblema dell’assembramento. Ma siccome siamo degli inguaribili ottimisti oltre che romantici, proviamo a vedere se c’è qualche spazio per giocare i super tornei al Rio Casino di Las Vegas.
LA PROMO DELLA SPERANZA – A metà febbraio è spuntata una promo riservata ai players Usa dove si metteva in palio un ticket per il main event Wsop nel 2021. Non era specificata la data e non si specificava se fosse un evento live e online ma nel pacchetto c’è compreso anche un tour a Las Vegas e tre notti al Caesars Palace. Forse pochi i pernottamenti visto che il main Wsop se si va avanti può durare anche una decina di giorni.
DIMMI COME E QUANDO – Detto questo sulle possibili date sembra impensabile che si possa partire per i quasi tre mesi di torneo da fine maggio a metà luglio. Il Covid-19 è ancora assai presente negli Stati Uniti d’America ma il presidente Joe Biden e il virologo di Stato, Anthony Fauci, hanno fissato per la fine del 2021 con un ritorno alla normalità grazie ad un super piano di vaccinazione già al via. Ora dipenderà tutto dalla data in cui si raggiungerà una percentuale di copertura massiva che consentirà alle riaperture in sicurezza di tante attività. Fauci ha specificato che bisognerà comunque mantenere le misure anti Covid ancora per molto, mascherine, distanze e sanificazione sono best practices cui sarebbe bene attenersi anche in futuro. Ora proviamo ad immaginare le Wsop con mascherine obbligatorie (si può fare) sanificazione (con tonnellate di Amuchi-
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na si può fare) e distanze (i grandi spazi lo rendono possibile). L’ultimo punto è decisamente il più critico. Attualmente a Las Vegas e in molti stati si gioca in modalità 5 handed e con divisori in plexiglass e distanziamento tra i tavoli. Gli spazi nelle sale immense del Rio non mancherebbero ma provate a pensare all’installazione dei pannelli su tutti i tavoli, un investimento mica da ridere. Il full ring in molti tornei è d’obbligo e i numeri calerebbero notevolmente. Di sicuro non avremmo uno schedule come quelli di gran successo avuti nella 50esima edizione da record e in quella successiva. Per la riuscita dei tornei, di qualche evento, c’è maggiore ottimismo. Semplicemente perché già accadono e ve li abbiamo raccontati spesso da inizio 2021. Il Super Bowl è stato un altro segnale. Mentre in Italia non si riesce ad entrare allo stadio, nel principale evento sportivo d’America alcuni spettatori c’erano con mascherina e distanziamento. Per le Wsop, però, rimane sempre il problema di file alla cassa, ai ristoranti e persino ai bagni. Insomma, la fiera dell’assembramento, come amiamo spesso ripetere.
WSOP SPEZZATINO? – Negli Usa la linea sembra essere questa. Il poker player Jon Sofen ha spiegato che un po’ più di ottimismo c’è ma “se avremo una serie dal vivo nel 2021, sicuramente sarà diversa rispetto agli anni passati”. Sì,ma come? “Caesars Entertainment, che possiede le Wsop, ha nove casinò a Las Vegas, incluso il Rio. Il mio primo suggerimento è di mescolare un po’. Il centro congressi di Rio è pieno zeppo durante le Wsop, a volte così affollato che devi lottare per entrare nelle sale. Questo ovviamente non volerà con le raccomandazioni di distanziamento sociale dal Cdc e dai governi locali. Quindi, un’opzione alternativa è quella di diffondere gli eventi ad altri casinò Caesars.
Gli eventi su larga scala dovrebbero probabilmente svolgersi al Rio perché c’è più spazio per parcheggiare e il centro congressi è enorme. Ma un esempio potrebbe essere che se tenessi un torneo da $ 1.000 di buy-in no-limit hold’em al Rio, potresti organizzare un evento da $ 10.000 di buy-in sul Planet Hollywood allo stesso tempo”. Un’altra idea potrebbe essere quella di dedicare un casinò per i tavoli finali e consentire un numero limitato di posti a sedere per tenere lontani i railbirder dalle aree in cui si gioca. Pensate a cosa accade durante i giorni dei feature table nella sala Amazon dove sono tantissimi i players e gli appassionati che amano osservare da fuori.
STOP TORNEI LOW BUY IN – Secondo Sofen, poi, andrebbero tagliati i tornei “cheapies”, i buy in da 1.000 e anche 1.500 dollari. Ma forse creare una maxi location utilizzando tutte le sale da gioco potrebbe permettere ancora il gioco di questi eventi. Tuttavia concordiamo con Sofen, alcuni eventi non posso mancare dal vivo per un altro anno: main event, Poker Players Championship, $ 50.000 Nlh High Roller, $ 25.000 High Roller PLO, aggiungiamo il Millionaire Maker anche se assai partecipato e una serie di eventi Championship da 10mila dollari.
IL TEMPO È TIRANNO – Sui tempi Sofen è decisamente più ottimista di noi: “Supponendo che la maggior parte delle restrizioni vengano revocate entro l’estate, potrebbe comunque essere saggio riportare indietro la serie di almeno un mese. Forse, avviarle dopo le vacanze del 4 luglio potrebbe dare un po’ di tempo aggiuntivo per gli americani per la vaccinazione e per il governo locale per revocare le restrizioni”. Noi pensiamo più a un evento autunnale utilizzando tutte le precauzioni elencate poco sopra sempre sulla base degli sviluppi della pandemia a livello mondiale.
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La Valle dell’attesa
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ecessità e richieste specifiche, in considerazione della “specialità” della Regione Valle d’Aosta, delle difficoltà causate dal duplice lockdown a numerosi settori e attività economiche, Casinò di Saint Vincent in primis, ma anche della recentissima nascita del Governo Draghi, pienamente operativo dopo aver ottenuto la fiducia dai due rami del Parlamento. Da questo scenario parte l’analisi del senatore valdostano del gruppo Per le Autonomie Albert Lanièce, tra gli esponenti politici saliti al Colle per colloquiare con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e componente della delegazione del gruppo che ha poi interloquito con il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi, prima che lo stesso sciogliesse la sua riserva e nominasse i componenti del terzo Esecutivo di questa travagliata legislatura. “È indubbio che la decisione, soprattutto nella modalità tardiva (comunicata il 14 febbraio, quindi un giorno prima della preannunciata riapertura Ndr) e irrispettosa, di mantenere chiusi gli impianti di risalita ha improvvisamente mutato il mio giudizio sul nascente Governo Draghi; durante le consultazioni abbiamo avuto garanzie di un rispetto della montagna e delle autonomie speciali , in un quadro di politiche autenticamente europeiste, atlantiste e rispettose
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dell’ambiente. Ci vogliono però i fatti e, per quanto mi riguarda, aspetterò i primi provvedimenti concreti per dare un giudizio di merito su questo nuovo Esecutivo”. Alla luce anche dell’emergenza Covid, quali sono le maggiori difficoltà incontrate dalle società partecipate dalla Regione Valle d’Aosta, quella del casinò in primis, in riferimento all’applicazione della legge Madia e cosa chiedete al Governo, sia in riferimento all’azienda che alla sua proprietà? “I piccoli numeri della Valle d’Aosta rendono necessaria una forte partecipazione dell’Ente pubblico nella vita economica della Regione; le principali realtà economiche (Casinò, Compagnia valdostana delle acque, impianti di risalita) sono infatti pesantemente partecipate dalla Regione stessa, per permetterne una buona possibilità di sopravvivenza, in termini finanziari e di occupazione. Quindi, i vincoli dati dalla cosiddetta legge Madia (il Testo unico sulle società partecipate Ndr) determinano, in questo momento di crisi pandemica, ulteriori difficoltà che potrebbero essere fatali a molte società. Da qui la necessità (sottoposta da me durante le consultazioni con il presidente Draghi) di allentare questi vincoli con una modifica della Madia stessa”. Il duplice lockdown è arrivato mentre il Casinò di Saint Vincent stava vivendo un momento di ripresa, ma era tuttora alle prese con un difficile iter concordatario. In che modo, e attraverso quali misure, il Casinò potrà superare questo difficile momento?
Il senatore del gruppo Per le Autonomie Albert Lanièce evidenzia le necessità del Casinò di St. Vincent, tuttora in lockdown, alla luce della nascita del Governo Draghi “La misura principale per la ripresa sarà data dalle possibilità di riapertura, di eliminazione delle limitazioni di orario e soprattutto dalla libera circolazione tra regioni; nel frattempo sarebbe necessaria una modifica dell’indice di rischio delle Case da gioco nell’ambito dei protocolli sanitari del Comitato tecnico scientifico, prendendo atto della sostanziale differenza, in termini di sicurezza, tra i tre Casinò e gli altri luoghi deputati al gioco. Inoltre, occorrono una sospensione dell’imposta sugli intrattenimenti per almeno un triennio; un accesso definitivo alla cassa integrazione per la tutela dei dipendenti; ristori non sui mancati introiti ma sulle spese certificate che mensilmente vengono sostenute per mantenere i Casinò . Questi sono punti che ho sottoposto, in un promemoria condiviso con il Casinò di Saint Vincent e la Regione Valle d’Aosta, direttamente al presidente Draghi in occasione delle consultazioni”. I lavoratori del Casinò di Saint Vincent, prima perché c’era da ristrutturare l’azienda, poi perché è arrivato il lockdown, stanno vivendo da anni una situazione di estrema difficoltà. Che cosa può dire in proposito? “Io spero sinceramente che, superata questa pandemia e le note questioni giudiziarie , il Casinò de la Vallée ritorni a essere quel punto di riferimento sicuro e solido per i tanti lavoratori e un prestigioso simbolo della ripresa dell’intera economia della nostra Regione”.
casinò
Rinascita a Venezia
Il
“nodo” riaperture è tra i primi che il nuovo Governo Draghi si trova a dover sciogliere. E la decisione relativa ai giochi e ai casinò si colloca in un contesto nel quale il rilancio economico e sociale del Paese sono urgenti e, in larga misura, affidati alle determinazioni che saranno prese in queste settimane. Proprio da questo contesto generale partiamo, colloquiando con il senatore del Pd Andrea Ferrazzi, capogruppo dem nella commissione Ambiente e vicepresidente della Commissione ecomafie, eletto a Venezia: cosa si aspetta dal nuovo Esecutivo guidato da Mario Draghi? “Sono d’accordo con chi ha fatto la battuta che Draghi è il nostro Comitato tecnico scientifico per l’economia. È una delle personalità più capaci e più competenti in materia economica a livello internazionale, ha relazioni di alto livello, ha una visione dell’Europa come elemento di forza e dell’integrazione europea come chiave per lo sviluppo dei paesi membri e quindi anche del nostro Paese. Penso che farà bene, farà bene agli italiani. Inciderà positivamente sull’occupazione, dato fondamentale nella situazione attuale. La transizione ecologica dell’economia che Draghi ha annunciato quale pilastro dell’azione del governo, insieme con l’innovazione e con gli investimenti sul capitale umano e sociale, è una rivoluzione che servirà ai nostri figli e ai nostri nipoti. Draghi ha e avrà il
nostro sostegno convinto”. Il Casinò di Venezia è chiuso da fine ottobre, con gravi ripercussioni per l’azienda, i suoi lavoratori e il Comune. Che cosa chiede al Governo? “Chiedo ciò che ho chiesto già con le interrogazioni che abbiamo fatto, che sia riaperto in sicurezza. Il Casinò di Venezia ha sviluppato e applicato protocolli di sicurezza per garantire la salute dei cittadini. È giusto quindi pensare a un ritorno alla fruizione, da parte dei cittadini e dei turisti, ovviamente in modo contingentato, con mascherina e distanziamento e tutti i presidi necessari, come avviene in altri luoghi aperti al pubblico”. Ritiene che il Governo Conte 2 abbia gestito adeguatamente l’emergenza Covid-19, anche con riferimento al trattamento riservato al gioco, tutto chiuso per ben due volte? “Il Governo Conte 2 ha dovuto fronteggiare una pandemia che è stata un fulmine a ciel sereno, non dobbiamo dimenticarlo. Abbiamo dovuto imparare ad affrontare il virus e ad arginarne la diffusione, per non compromettere la capacità di reazione del Sistema sanitario nazionale e soprattutto degli ospedali. Se ci sono stati errori, vanno valutati in un contesto di emergenza in cui, tra l’altro, non si pensava che la possibilità di somministrazione di massa dei vaccini fosse a portata di mano, com’è ora. Il gioco senz’altro è stato uno dei settori più colpiti. Per quan-
Il senatore del Pd Andrea Ferrazzi auspica un rapido ritorno in attività del Casinò, anche in considerazione del suo contributo in termini occupazionali e turistici to riguarda il Casinò di Venezia, si è intervenuti con la cassa integrazione e con gli altri ammortizzatori sociali”. Quanto è importante il Casinò per i conti del Comune di Venezia e per lo sviluppo turistico e occupazionale del territorio? “Per tradizione i proventi del Casinò vengono utilizzati dal Comune di Venezia per sostenere le politiche del welfare e quindi le fasce più deboli della popolazione. Ora senz’altro il gioco è cambiato e quello in presenza si è ridimensionato, con la diffusione dell’online e con la possibilità di aprire punti e sale. Tuttavia, oltre che salvaguardare il lavoro di centinaia di dipendenti, è importante riaprire il Casinò anche dal punto di vista simbolico e in vista della ripresa del turismo, per le ricadute occupazionali anche indirette sul territorio. In prospettiva, io credo che il Casinò debba cambiare ed essere inserito nel progetto di un parco tematico. I casinò che funzionano nel mondo fanno parte dei parchi tematici e sportivi. Il restyling parziale al quale qualcuno pensa credo non sia sufficiente per il suo rilancio, che serve senz’altro a Venezia e alla sua immagine”. (Amr)
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un prodotto così particolare come il gioco d’azzardo, lo stato di salute e la notorietà della località in cui lo stesso viene gestito. È a nostro parere incauto pensare che un casinò da solo possa competere sul mercato, perché non solo dell’apporto dei grandi giocatori, ma anche degli appassionati si compongono i proventi grazie ai quali può prosperare. Ne consegue che investire sul proprio territorio è secondo noi il miglior modo per un casinò per assicurare continuità alla propria attività. I tempi sono cambiati, quindi occorre pensare in modo diverso rispetto al passato, ma proprio un grande passato rappresenta la migliore base su cui costruire un futuro di successo. Come sempre richiamiamo l’attenzione sulla necessità di innovare, il cambiamento è un’opportunità da cogliere e su cui lavorare senza tregua!
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mondane e non solo. Già nel 1948 fu istituito il prestigioso Premio SaintVincent di Giornalismo, in anni successivi insignito dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e nel 1953 si svolse la prima edizione delle Grolle d’Oro del cinema italiano che richiamarono per anni in Valle d’Aosta i divi della prestigiosa arte cinematografica. Sono innumerevoli gli eventi che hanno successivamente preso vita in questa piccola località del nord ovest d’Italia, fino a giungere, grazie all’interessamento della televisione, alla celebre rassegna canora, Un Disco per l’Estate, che insieme al Festival di Sanremo, rappresentava la vetrina più importante per musica italiana. Questo tuffo nel passato che ci siamo concessi, fugace e poco approfondito, è per noi occasione per sottolineare ancora una volta l’importanza che riveste per la corretta commercializzazione di
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ha bisogno del suo Casinò, come il Casino de la Vallée ha bisogno di Saint-Vincent. A nostro parere la casa da gioco valdostana rappresenta un “unicum” nel panorama nazionale. All’apertura della casa da gioco, nel 1947, Saint-Vincent era oltremodo nota per le sue Terme in cui, come si diceva a quei tempi, teste coronate e ricca borghesia amavano recarsi per “passare le acque”. Da allora, in virtù di una strategia commerciale convincente e vincente oltre che decisamente innovativa - non erano tempi in cui si poteva pubblicizzare il gioco - e grazie alla collaborazione tra la proprietà, la Regione autonoma Valle d’Aosta e il gestore, una società privata nata ad hoc, la Sitav - Società Incremento Turistico Alberghiero Valdostano, videro la luce una serie di eventi di rilievo nazionale ed internazionale che proiettarono la località di Saint-Vincent all’onore delle cronache
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entre scriviamo, pesa ancora sul futuro dei casinò italiani una situazione di grave incertezza. L’andamento della pandemia, in attesa della partenza di una campagna vaccinale di massa, desta ancora forti preoccupazioni e impedisce di annullare le limitazioni allo spostamento tra regioni. Un vincolo che di fatto sta penalizzando da circa un anno una larga parte delle attività del terziario di cui i casinò fanno parte insieme a tutto il comparto dei servizi. Questo drammatico periodo ha comportato, oltre alla perdita di proventi per le case da gioco, anche ricadute negative sui territori che le ospitano. La cittadina termale di Saint-Vincent, di cui ci occuperemo in questo numero della nostra rubrica, sta risentendo particolarmente gli effetti della chiusura del casinò. Mancano, ovviamente e da tempo, i consueti flussi turistici attratti dalla località che sicuramente trovano nella possibilità di regalarsi una pausa di divertimento con il gioco un valore aggiunto nel programmare la propria vacanza. A subire le maggiori conseguenze sono principalmente i due reparti economici più importanti, quello ricettivo, quindi bar, alberghi e ristoranti e quello degli esercizi commerciali. Una situazione che è conferma, a dispetto degli scettici, del fatto che Saint-Vincent
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Saint-Vincent e Casino de la Vallée un legame a filo doppio
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RABBIT HOLE RICHES | Nome_ Rabbit Hole Riches | Produttore_ Play’n Go | Data di rilascio_ ottobre 2020 | Payout_ 96,23% | Disponibile su_ Fastbet.it (Omnichannel)
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›› grafica
In questa video slot in stile cartoon si è proiettati all’interno dell’immaginifico mondo della celebre fiaba di Alice nel paese delle Meraviglie, che rivive attraverso i suoi personaggi chiave, tutti presenti nel gioco. Dall’imprevedibile Stregatto, al frettoloso Bianconiglio – che dà il titolo alla slot – al Cappellaio matto, fino alla perfida Regina di cuori. L’ambientazione del gioco è resa al meglio, creando l’atmosfera tipica della favola e garantendo la totale immersione nel gioco, grazie anche a una qualità grafica di altissimo livello, davvero notevole. La griglia di gioco è posta al centro di un paesaggio un po’ cupo su cui spiccano la sagoma del castello della regina di cuori, alberi e le carte soldato, ed è in grado di accogliere un totale di 9 simboli diversi. Tutti particolarmente accurati, con particolare slancio nella fase bonus dei “free spins” che fa comparire sullo schermo 4 specchi magici con i quali poter attivare una delle 4 funzioni bonus.
›› sound
Ecco una slot con la quale si vorrebbe continuare a giocare anche soltanto per poterla ascoltare. A differenza di tanti altri giochi in cui l’utente si trova spesso a disabilitare l’audio per non essere disturbato o annoiato dalla ripetitività dei suoni o dall’eccesso delle musiche, in questo caso abbiamo a che fare con una slot in grado di intrattenere anche a lungo il giocatore. Attraverso delle sonorità più simili a un’opera cinematografica che a un gioco online. Ma oltre al gradevole sottofondo, il passo in avanti è compiuto dai vari effetti sonori e dai jingles che offrono il meglio, esaltando le fasi migliori del gioco, dai bonus alle vincite.
›› bonus
›› giocabilità
Abbiamo a che fare con una slot a tre rulli, formato 3x3, con 5 linee di pagamento, in si vince grazie a una miriade di giri gratuiti e a funzionalità varie che hanno come protagonisti jolly impilati, moltiplicatori progressivi, giri illimitati e tanto altro. È la classica slot online che di sicuro piacerà agli appassionati di storie fantasy, dove si vince con funzioni bonus originali. Tra i simboli speciali c’è anche lo scatter, rappresentato dall’orologio da taschino, che innesca i giri gratuiti e tutti i bonus del gioco. Al giocatore basterà riuscirne ad atterrarne tre. Ma potrà pure capitare di vederseli assegnare direttamente dal bianconiglio, che esce dallo schema di gioco e può rilasciarne altri due. Per un gioco non solo decisamente originale, ma anche molto divertente perché vario, che riesce sempre a tenere col fiato sospeso.
L’ottenimento di tre simboli scatter mette il giocatore davanti ad una scelta: il coniglio è all’interno di una stanza con quattro specchi che rappresentano gli ingressi delle sue tane e rimandano a quattro bonus: Teacup Party Pick (tana di colore verde), Cheshire Cat Respins (tana di colore blu), Tower Power Free Spin (tana di colore giallo) e Queen’s Army Free Spins (tana di colore rosso). Ognuna si caratterizza per le varie funzionalità che hanno come protagonisti bonus di ogni tipo. Il giocatore dovrà scegliere la tana dove fare entrare il coniglio. La prima funzionalità ad esempio riguarda la stanza da tè, e dà diritto a ricevere un giro gratuito, a giocare soltanto con i simboli di alto pagamento e a scegliere tra quattro tazze da tè, le quali assegnano una vincita immediata (2, 4, 6 o 8 volte la puntata). Il giocatore potrà anche decidere se continuare a giocare con questo bonus, scegliendo altre tazze, o se uscire raccogliendo tutte le vincite. Il wild Stregatto potrà atterrare durante la funzione Cheshire Cat Respins, i wild con le torri di colore bianco e rosso, interesseranno la funzione dei giri gratuiti Tower Power Free Spin, mentre il wild con la Regina Rossa entra in azione nel bonus Queen’s Army Free Spins assieme alle carte soldato.
il nostro giudizio.
Una slot fuori dal comune. In grado di intrattenere come poche altre il giocatore, facendolo immergere in una dimensione unica, in cui si ha il trasporto totale grazie a un’ambientazione fantastica, delle musiche più che coinvolgenti e un gioco talmente vario che sembra infinito. Ad impreziosire ulteriormente l’esperienza, peraltro, su Fastbet.it – dove abbiamo testato noi la slot – per tutto il mese di marzo ci sono anche dei premi aggiuntivi per un montepremi complessivo di 5.000 euro attraverso la classifica di primavera, a cui partecipano alcuni giochi, tra cui appunto la divertente Rabbit Hole Riches.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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La fatica di essere donne “Tre madri” è l’ultimo romanzo di Francesca Serafini (La nave di Teseo): De André, l’amore e la maternità le carte vincenti, l’autrice si racconta INTERVISTE
di Marta Rosati
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“C’è
una celebre sferzata di Ginger Rogers: ‘Sulla scena facevo tutto quello che faceva Fred Astaire, e per di più lo facevo all’indietro e sui tacchi alti’. Mi sembra perfetta per dire che anche oggi alle donne è richiesta una fatica in più. Io l’ho vissuta, non ho smesso di sentirmela addosso, anche quando sono riuscita a fare le cose che mi stanno a cuore. Credo ci sia da fare ancora tanto lavoro per stabilire un equilibrio tra i generi”. Così, Francesca Serafini, linguista, scrittrice e sceneggiatrice dice la sua sulla disparità di genere. Protagonista del suo ultimo romanzo noir, peraltro, proprio una donna. “Tre madri” è il titolo del suo nuovo libro, ma anche una celebre canzone di De André. Quale legame c’è? “De André da sempre è stato fondamentale per me. Non solo – soprattutto – per la bellezza delle sue canzoni. Ma come maestro di metodo: la cura maniacale nel suo lavoro sulla parola. Ho avuto anche la fortuna di conoscerlo. E poi di scrivere insieme a Dori Ghezzi (e Giordano Meacci, con cui ho scritto anche il film a lui dedicato, Principe libero) un libro per ricordarlo. Nel romanzo ha un ruolo, perché River, il ragazzo che scompare e su cui indaga la protagonista Lisa, stava andando a suonare a un concerto nel ventennale della sua morte e le sue canzoni sono una presenza costante. Per questo ho ripreso il titolo da lì: anche perché il tema della maternità ha un ruolo cruciale nella storia”. Nel libro, centrale il tema della famiglia. Pare che la pandemia stia scoraggiando molte coppie dal procreare, nella sua vita come ha interferito? “I rapporti famigliari, declinati in vario modo, costituiscono il cuore vivo del romanzo. Una quantità di amore che non trova modo di esprimersi e che
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spesso poi determina incomprensioni e si trasforma in dolore. La famiglia può essere un rifugio dalle sofferenze, ma a volte anche quello in cui invece prendono vita. Specie in tempi come questi in cui siamo tutti costretti a stare dentro quattro mura. Per quanto riguarda il coraggio di fare figli, forse il virus ha infierito su uno stato di cose che nel nostro Paese era già largamente compromesso. Troppa precarietà nel lavoro, e poca assistenza alle giovani coppie che vogliono diventare genitori. La politica quando parla di famiglia pensa solo in negativo (come negare diritti alle nuove famiglie, alla comunità Lgbt, ecc.) e mai in positivo: questo mi sembra ancora più preoccupante del virus, perché non basta un vaccino per cambiare prospettiva. Tutto ciò che è chiuso, privo di visione e di condivisione, mi inquieta: per questo come tutti ho sofferto molto in questo periodo. Mi mancano gli abbracci”. È attraverso un gioco che la protagonista del suo romanzo trova stimoli. Che ruolo ha avuto nella sua vita la componente ludica? Da docente, ritiene ad esempio che il gaming sia uno strumento efficace a fini didattici? “Amo da sempre i videogiochi. Una passione vera, che un tempo coltivavo in
segreto, specie negli anni dello studio, come ci fosse qualcosa di sconveniente (chissà perché). Poi è arrivato un saggio illuminante di Steven Johnson, Tutto quello che fa male ti fa bene, e lì ho trovato argomentazioni solide per sentirmi rassicurata nelle mie occasioni di svago. Amo i giochi narrativi (nel romanzo è citato Urban Chaos), ma anche quelli incentrati sulle forme (un tempo Tetris, oggi Candy Crush). Chi vive dentro al nostro tempo farebbe un errore nel sottovalutarne le potenzialità, anche a fini didattici. Possono essere un buon modo per avvicinare i ragazzi all’esercizio della logica e di altre proprietà intellettive”. Vista la sua vivacità creativa, probabilmente è già proiettata su lavori futuri. Prossime sfide? “Ho bisogno continuamente di spiazzarmi. Di andare a indagare un territorio sconosciuto. Di mettermi alla prova. Tutte tecniche per fare in modo di non annoiarmi mai. In passato questo tipo di curiosità ha portato a successioni dadaiste – un libro sulla punteggiatura e subito dopo uno sul calcio – e proprio per questo è difficile immaginare che cosa prevede il futuro in questo senso. Speriamo qualcosa che accenda in me la stessa passione che ha ispirato Tre madri: perché scriverlo è stata per me un’esperienza speciale”.
INTERVISTE
Essere genitori una sfida per tutte le ere Paola Maraone aggiorna la sua "Guida pratica per sopravvivere al primo anno di vita del bambino": flessibilità e duttilità sono le parole d'ordine soprattutto in tempi di pandemia di Anna Maria Rengo
PH.
E
ELENA DATRINO
rano i “bei vecchi tempi”, appena dieci anni fa, in cui essere genitori era una vera e propria sfida. Ma cosa significa esserlo oggi, ai tempi del Covid-19? Lo chiediamo direttamente alla giornalista e scrittrice Paola Maraone, autrice della versione aggiornata del libro “Ero una brava mamma prima di avere figli” (edizioni Baldini + Castoldi). “Più che mai, fare appello alle proprie doti di flessibilità e duttilità. E poi alla pazienza. Il nostro sembra essere un tempo inospitale per questa pratica, eppure tutte le vicende umane sono un lento esercizio di pazienza, a partire dall’attesa di un figlio. Mai come nell’ultimo anno, in effetti, siamo stati costretti ad attendere qualcosa: un risultato, la libertà, la guarigione. Ora che i nostri movimenti e le nostre possibilità di azione sono limitate, siamo chiamati a scovare altre forme di libertà. Spesso, per paradosso, restando tra le mura di casa. I bambini sono molto bravi in questo. E noi possiamo imparare osservandoli. Dimenticando la fretta”. Covid a parte, ammesso sia possibile evitare di parlarne, era più “semplice” essere genitori dieci anni fa, quando è uscita la prima edizione di questo libro, rispetto a ora? “Ogni era ha le sue sfide e le sue complessità. Comunque non direi: dieci anni fa, per esempio, i padri erano molto meno consapevoli del loro ruolo; rispetto alle madri occupavano una posizione decisamente più ancillare. Qualcuno – tra cui me – diceva, per scherzo: ‘Sono come le renne per Babbo Natale’, degli aiutanti, insomma. Nell’ultimo decennio da questo punto di vista abbiamo assistito a una vera rivoluzione. Anche grazie alla Rete sono nati gruppi di padri attenti e partecipi, che fanno la loro parte, esattamente come le donne. Un’altra
cosa che è migliorata sono i servizi per la prima infanzia: oggi abbiamo più posti negli asili nido e nelle scuole materne. Il cammino è ancora lungo… ma la direzione è quella giusta”. Quali sono i rischi maggiori che affrontano le nuove generazioni, tra didattica a distanza, poca socialità e massiccio ricorso al computer e smartphone? “Da un lato i bambini e i ragazzi sono in fase evolutiva, da un punto di vista relazionale e simbolico necessitano più degli adulti di socialità vera, reale. Dall’altro lato, durante la crescita il cervello è particolarmente plastico: ci sono periodi cruciali, momenti in cui le vie neuronali si formano in risposta all’ambiente. E se il rapporto con l’ambiente è limitato o viene sovrascritto dall’uso massiccio della tecnologia questo processo rischia di venire compromesso. Più avanti si può recuperare… ma sarebbe meglio partire con il piede giusto ed evitare gli abusi di tecnologia”. Quali consigli darebbe a una donna che desidera diventare madre in questo periodo? “Gli stessi che darei sempre. In particolare: ascoltare i propri desideri profondi. Se questi desideri ‘spingono’ nella direzione di un bambino, non assecondarli sarebbe un vero peccato. Sono profondamente convinta che non ci sia (quasi mai) un momento ideale per fare un figlio. Se aspettassimo il soddisfacimento di tutte le condizioni possibili, finiremmo per non riprodurci mai. Diventare madre apre sempre giganteschi punti interrogativi: ‘lanciare’ un figlio nel mondo è un’impresa epica e piena di incognite. E, soprattutto, spalanca la porta al fallimento”. In che senso? “Se voglio essere una ‘brava mamma’ dovrei trascurare il lavoro, ignorare le telefonate di chi mi cerca, ammettere di aver tralasciato un impegno. Se voglio essere la ‘vecchia me’, invece, devo accettare che mio figlio pianga, accettare di non
giocare abbastanza con lui, di lasciarlo nelle mani di qualcun altro perché voglio uscire la sera. La maternità è una coperta corta. La sfida è imparare ad accettarlo. E il titolo, ironico, del mio libro credo riesca a sottolinearlo in modo efficace…”. Quanto è importante il gioco nella formazione dei bambini? “Quanto è importante per noi adulti respirare, mangiare, dormire. Il gioco è il loro alfabeto, il codice attraverso il quale imparano a stare al mondo. Iniziano molto presto: persino un bimbo che si mangia un piedino sta sperimentando una prima forma di divertimento. Giocare è talmente vitale che per i primi anni i piccoli lo fanno anche da soli, di continuo; l’interazione attraverso il gioco arriva dopo. La cosa interessante è che i bambini sanno giocare con niente: un pezzo di stoffa, un raggio di sole, qualche goccia d’acqua. Non serve ricoprirli di regali per stimolare le loro potenzialità creative”. Tra le preoccupazioni dei genitori c’è naturalmente che crescendo i figli possano sviluppare forme di dipendenze, da sostanze o comportamentali (tra cui anche da gioco). Lei come le ha affrontate? “Sappiamo che sotto una certa soglia l’esposizione alla tecnologia non è pericolosa. Ma quella soglia – più o meno un’ora quotidiana di smartphone: sembra poco, ma non lo è affatto – non va superata. E poi, più tardi si comincia meglio è: secondo pedagogisti e psicologi, non prima delle scuole medie. Dopo di che si stabiliscono i tempi, si condivide un patto e si cerca di farlo rispettare ai ragazzi. I quali, come è nella loro natura, sulla carta si diranno d’accordo ma poi cercheranno di infrangerlo appena possono. Il che innesca ogni volta una lotta domestica, ma non bisogna mollare: con i figli, su questo e altri temi, è vietato arrendersi. Anche se questo significa dover litigare”.
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ADATTARSI AL MONDO “POST-COVID”
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sistema di chioschi iCheck”, spiega Ventola a InterGame. “In risposta alla crisi del virus che continuiamo ad affrontare è stato utilizzato principalmente per le sue capacità di screening della temperatura in mezzo alla pandemia. “Tuttavia incorpora anche una funzionalità di ‘Virtual Concierge’, con il 4G/5G Vavr iCheck compatibile che offre diversi livelli di complessità per assistere le aziende in un’ampia gamma di capacità. È sempre stata nostra intenzione far evolvere questo prodotto e ora puntiamo, come molti, al settore dell’intrattenimento, che è stato duramente colpito durante l’epidemia di Covid-19. Quando i clienti iniziano a tornare in luoghi come hotel, casinò, piste da bowling e cinema, gli imprenditori devono essere pronti ad affrontare l’afflusso di ospiti fornendo loro un’esperienza sicura e senza soluzione di continuità. Ad esempio il nostro nuovo panel interattivo empirico Vavr è il passo successivo in un’offerta di intrattenimento self-service. Una di queste unità è stata recentemente installata negli Stati Uniti, con un flusso infinito di capacità per assistere i clienti, promuovere l’attività e generare entrate. Fornendo facilità di accesso e semplicità, il sistema, se collegato a un’unità desktop più piccola, può essere utilizzato dai clienti per ordinare cibo e bevande in aree salotto specifiche all’interno di un locale aziendale”. Inoltre il panel può essere interfacciato con un sistema di proiezione empirica, incorporando un’applicazione universale che funziona insieme a numerose altre tecnologie, svolgendo funzioni come avvisare i consumatori che il cibo sta arrivando ai loro posti. Con le prenotazioni di compleanni, lo scattare foto e altro ancora, i clienti sono in grado di gestire le loro esigenze di intrattenimento tramite un’unità interattiva che allevia la pressione sulle aree di servizio del personale. ENGLISHPAGES
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Un
modo in cui le aziende possono prepararsi per il futuro è sfruttare i chioschi interattivi. La tecnologia dei chioschi è stata ampiamente utilizzata durante la pandemia, principalmente per scopi di screening e controllo della temperatura in luoghi pubblici. Tuttavia stanno emergendo nuovi modi innovativi per realizzare chioschi interattivi rendendoli l’investimento ideale per le aziende che cercano non solo di aumentare la propria sicurezza ma anche le offerte di intrattenimento. Ventola Projects, fondata da Mick Ventola, è una società specializzata in una nuova forma di panel interattivo che, secondo lui, può offrire vantaggi alle aziende in una varietà di settori. Il pubblico di tutti i giorni si è sempre più abituato ai chioschi interattivi negli ultimi anni. Dal self-service del supermercato alle prenotazioni al cinema e all’hamburger di McDonalds, la funzionalità touchscreen fa parte del tessuto della nostra vita e dei nostri polpastrelli. Hotel, piste da bowling e molto altro si stanno abituando sempre più a un sistema di prenotazione interattivo, ottimizzando l’aspetto amministrativo del viaggio di un ospite e riducendo la necessità di interazione faccia a faccia. “La scorsa estate abbiamo lanciato la nostra impresa in questo mercato con il PROMOSPACE
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L’ORA DEL GIOCO
TORNEANDO
A cura di Mark Griffith
Con la campagna di vaccinazione che fornisce nuove speranze al pubblico, le aziende stanno ora iniziando a pensare a come adattarsi a un futuro libero dalla pandemia
“Non c’è dubbio che la concorrenza sarà alta una volta che l’industria Fec avrà ripreso il suo solito brusio di attività”, aggiunge Ventola. “Pertanto è importante uscire allo scoperto dalla concorrenza attraverso il proprio marchio. I chioschi interattivi possono essere un ottimo modo per infondere la vostra identità visiva, ad esempio presentare i colori della vostra attività principale o modellare il concierge virtuale per riflettere la vostra uniforme aziendale. “Prendete gli schermi interattivi di McDonalds come esempio. Quando entrate in un ristorante McDonalds, spesso la prima cosa che vi saluta è la grande ‘M’ gialla che appare sugli schermi, il che fa capire davvero che siete in un McDonalds. Questo può aiutare a creare un’esperienza più memorabile per i vostri clienti e agire come un’icona di intrattenimento. C’è un futuro promettente per i chioschi interattivi, con una facile integrazione nelle attività aziendali. Non solo alleggeriscono l’amministrazione manuale delle prenotazioni ma forniscono anche uno sguardo entusiasmante alle varie possibilità del settore, con queste unità che si prestano facilmente a concerti, festival ed eventi nello stadio, gestendo l’accesso all’ingresso e aumentando le esigenze di intrattenimento. Quando emergeremo da questa pandemia è fondamentale che le aziende traggano vantaggio da tale tecnologia per garantire che stiano fornendo un’esperienza protetta dal Covid a tutti i loro clienti. I chioschi interattivi possono essere puliti facilmente e sono monitorati molto facilmente. Questo è il momento ideale per le aziende dell’industria Fec di rinnovare le loro strutture, comprese le loro funzioni interne. Con i lockdown che causano la chiusura temporanea delle attività questa è una grande opportunità per introdurre chioschi interattivi senza rischiare i tempi di inattività dell’azienda una volta che si potrà riaprire”.
DALMONDO A cura di Francesca Mancosu
I giochi di Albione Betting shop e casinò, prime riaperture fra aprile e maggio
La British eSports Association tutela il gioco degli adolescenti
Online, Flutter verso il blocco delle carte di credito in Irlanda
Grazie all’accelerazione della somministrazione dei vaccini alla popolazione, il Regno Unito mira a superare la pandemia di Covid e a tornare alla “normalità” entro gli inizi dell’estate. Il piano del Governo britannico per far ripartire l’economia, annunciato dal premier Boris Johnson, prevede una precisa “road map”, che dovrebbe riguardare anche le attività di gioco, seppur non menzionate esplicitamente. Secondo le intenzioni manifestate al momento in cui scriviamo da un portavoce di Downing Street, i negozi di scommesse in Inghilterra riapriranno il 12 aprile, mentre i centri di gioco per adulti, sale bingo e casinò dovrebbero fare lo stesso il 17 maggio. Altre location di gioco saranno tutte aperte subito dopo, nella terza fase. Johnson ha affermato che tutte le fasi della riapertura dipenderanno dai dati sulla diffusione del virus e che ci saranno almeno cinque settimane tra ogni passaggio. Ciò significa che lo stop di uno dei passaggi previsti porterebbe allo slittamento automatico di quelli successivi. Percorrendo una strada “a senso unico”, con l’obiettivo di non reintrodurre le restrizioni una volta tolte. Le regole si applicheranno solo all’Inghilterra, ma il Primo ministro ha detto che il suo Governo sta lavorando a stretto contatto con quelli di Scozia, Galles e Irlanda del Nord per la revoca delle misure restrittive ad oggi in vigore.
La British eSports association (Bea) è pronta a lanciare una nuova piattaforma di iscrizione che mira a creare uno spazio sicuro per i giovani giocatori di sport elettronici. Online nei prossimi mesi, la piattaforma garantirà che gli utenti siano verificati all’ingresso e che la comunicazione al suo interno venga controllata per ridurre la tossicità e le minacce informatiche. Inizialmente sarà destinata ai ragazzi dai 12 ai 19 anni, con l’intenzione di aprirla in seguito ad altri gruppi di età. La piattaforma, creata in collaborazione con la società di hardware per computer Ibm e il fornitore di tecnologia di sicurezza GoBubble, si avvale della tecnologia di intelligenza artificiale di Yoti oltre che della consulenza della National society for the prevention of cruelty to Children (Nspcc) per garantire procedure di salvaguardia forti e coerenti. A tal proposito Chester King, amministratore delegato e fondatore di Bea, dichiara: “Negli ultimi anni abbiamo lavorato duramente per costruire una comunità di fan di eSports provenienti da scuole e college di tutto il Regno Unito. Attraverso il feedback di genitori e insegnanti è chiara la necessità di assicurare che i giovani sappiano con chi stanno giocando e con chi stanno comunicando, in uno spazio più sicuro, ma con un’esperienza emozionante, attraverso contenuti selezionati, offerte esclusive, concorsi e tornei che si svolgeranno durante tutto l’anno”.
Dal 2020, in tutto il Regno Unito vige il divieto di utilizzare le carte di credito per giocare d’azzardo, sia online che offline. Ed ora anche in Irlanda si pensa di fare qualcosa di simile, grazie ad un disegno di legge presentato dal partito laburista. Nel frattempo, l’operatore Flutter Entertainment si porta avanti, con una serie di azioni per proteggere i propri clienti fin da subito. Conor Grant, amministratore delegato di Flutter UK & Ireland, sottolinea che “il gioco d’azzardo ha subito una trasformazione tecnologica negli ultimi due decenni, grazie a smartphone, social media e streaming on demand. Comprendiamo che legiferare seguendo questi sviluppi è complesso e potrebbe richiedere del tempo”. I marchi di Flutter, che includono Paddy Power, Betfair e Sky Bet, non accetteranno più carte di credito per le transazioni, né online né nei negozi al dettaglio Paddy Power, da aprile. Dal 1° maggio, non faranno più pubblicità durante lo sport in diretta prima delle 21, ad eccezione degli annunci durante le corse di cavalli e levrieri. Inoltre, l’operatore investirà l’1 percento delle entrate nette del gioco da parte dei clienti irlandesi, pari a circa 3 milioni di euro, nella ricerca, nell’istruzione e nel trattamento del problema del gioco d’azzardo entro il 2023. I fondi andranno all’Ireland’s Gambling Awareness Trust e supporteranno iniziative in tutta l’Irlanda.
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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GIOCONEWS #03 MARZO 2021
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
GIOCO &RETAIL
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NOI C’ERAVAMO NOI CI SAREMO A febbraio è andata in scena la manifestazione degli operatori del gioco lecito: una data che molti ricorderanno e una di quelle per cui farà piacere dire “io c’ero”
A cura di Michele Bragantini
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ggi è un momento a dir poco tragico per il settore, che marca un periodo storico caratterizzato dall’emergenza sanitaria mondiale e dello stop delle attività dell’industria del gioco, stop di 233 giorni, contati al 28 febbraio 2021. Ma è anche il momento in cui gli operatori del gioco lecito (anche se legale mi piace di più), sono scesi in piazza per manifestare il loro diritto al lavoro, rappresentando oltre 150mila addetti, come è avvenuto in occasione della duplica manifestazione di qualche giorno fa, a Roma e Milano. Certo si potrà obiettare che di per sé la cosa non ha nulla di straordinario: decine di categorie di lavoratori lo fanno da anni. Vero. Ma da noi non era praticamente mai avvenuto: forse perché ognuno, nel settore, è un po’ troppo attento a guardare al “suo” piuttosto che al “nostro”. Stavolta però il comparto, grazie all’impegno ostinato e coraggioso di alcuni, è diventato orgogliosamente coeso, senza le insegne delle associazioni, senza campanilismi, oltre a errati concetti di antagonismo (parola che ne-
LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del Gruppo, per la riorganizzazione ed il riposizionamento di una catena di Sale Bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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gli anni abbiamo colpevolmente sostituito a quella di concorrenza), e senza anteporre antipatie o simpatie personali. Così abbiamo avuto la possibilità di far diventare la propria voce quella di tutti. Una voce, la nostra, che fino allo scorso 18 febbraio è sempre risultata roca, bassa, per non dire flebile e quasi sottotraccia; troppo spesso sovrastata dalle urla scomposte di chi per anni ha lanciato contro di noi accuse meschine, infondate, stupide. La manifestazione non eliminerà certo queste inutili scimmie urlatrici che, forti di un presunto mandato divino o politico, perseguitano ideologicamente e con rara miopia sociale un settore legale, un’industria che crea lavoro, ricchezza per lo stato e fa da argine all’illegalità. La nostra manifestazione, però, credo abbia tirato una riga tra il prima e il dopo. Lo si vede dalla risonanza che l’evento ha avuto sulla stampa che, a parte in un caso, ha sostenuto i lavoratori del gioco, così come ha fatto buona parte dell’opinione pubblica, ma anche la partecipazione positiva di esponenti politici di rilievo. Sono elementi che fanno capire come lo scendere in piazza si sia rivelato un bel “jackpot”, per restare in tema. A questo punto, però, ognuno di noi si deve far carico di capitalizzare questa situazione su tre livelli ideali: uno di categoria, uno territoriale ed uno più legato al marketing del punto vendita. Come categoria: abbiamo imparato che “insieme è meglio”. L’avrete già sentito, ma il concetto che “da soli si va veloci, insieme si va lontano” è nel nostro caso quanto mai vero. L’esperienza fatta a febbraio ci deve anche insegnare che il confronto fa migliorare, il dialogo fa crescere, fa sbagliare meno e rende più forti. Tra le imprese permarranno ovviamente dinamiche di concorrenza, politiche commerciali con attività di engagement e strategie di fidelizzazione, ma credo si debba sviluppare e coltivare la capacità di condividere le campagne a tutela del nostro lavoro e dei nostri investimenti. In tal senso, infatti, le piazze di Roma e Milano devono parlare anche e
soprattutto alle associazioni di categoria affinché ci sia maggiore unitarietà, mentre noi operatori dobbiamo spingerle e supportarle in questa direzione. Dal punto di vista territoriale: la manifestazione del 18 ha aperto una breccia, piccola o grande lo vedremo, nel muro del pregiudizio ideologico in base al quale le attività di gioco siano un cancro da estirpare. Ha offerto uno spaccato sul nostro settore mostrando, udite udite, imprenditori e lavoratori seri, ordinati e rispettosi dei protocolli, disciplinati, onesti, insomma passatemi il termine con un po’ di ironia: normali. È un patrimonio di credibilità che ci deve servire per riposizionare la nostra attività nel territorio, sdoganare, laddove necessario, la nostra immagine, inserire la nostra impresa nel contesto sociale sano ed ordinario.
Come marketing del punto vendita: vorrei sottolineare quanto sia importante, appena sarà di nuovo possibile, non lasciare decadere i messaggi che abbiamo lanciato in questo periodo sul valore del nostro lavoro e la sua importanza anche sociale nella lotta all’illegalità e per la tutela dei giocatori. Dovremo realizzare materiali di comunicazione nel punto vendita per ringraziare i nostri clienti in quanto, scegliendoci, accedono a locali dove i protocolli sanitari sono applicati anche oltre la normativa; che sostengono il gioco legale e imprese sane; per ricordare loro che nelle nostre attività lavorano giovani e donne con contratti regolari; per ribadire che il gioco lecito è impegnato nella tutela dei minori; per informare che il nostro settore crea un gettito erariale tale da sostenere altri comparti industriali o le politiche sociali del Governo (5 miliardi persi per lo Stato nel 2020 a causa delle chiusure). Sono tutte attività di comunicazione che contribuiranno a mantenere alta la nostra immagine, creando una dimensione di positività per noi e per i clienti che ricercano la nostra offerta di intrattenimento. Dobbiamo essere artefici della svolta che stiamo vivendo e ancora una volta dimostreremo che il nostro lavoro non è un gioco. Facciamo in modo che niente sia più come prima.
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
eSports Tra abilità e intrattenimento A cura di Daniele Duso
LOSFIZIO DELGIOCO
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Di
eSport si parla ormai da tanti anni, in molti paesi la scena del gaming competitivo è ormai consolidata, e il pubblico crescente ha portato sugli sport elettronici sia l’attenzione di grandi sponsor sia quella del Comitato olimpico, che da tempo sta lavorando per un riconoscimento ufficiale degli eSport come sport. Il mondo eSport, tuttavia, come capita spesso di sottolineare, è tutt’altro che idilliaco. Ci sono divisioni e polemiche interne che continuano a riaffiorare periodicamente, senza che vi sia una posizione precisa a prevalere sulle altre, e spesso senza che la tecnologia sia in grado di fornire soluzioni definitive, principalmente a causa del fatto che gli interessi in gioco sono tanti, e molto diversi. Uno dei temi spinosi, che qualche settimana fa si è meritato pure un approfondimento a firma di Ethan Davison sulle pagine del Whashington Post, è quello che gira attorno alla “mira assistita”, che detto in parole povere è una modifica del software che consente ai giocatori che utilizzano un controller di avere un aiuto nel prendere la mira. Cosa di cui non hanno bisogno i giocatori che utilizzano mouse e tastiera. La questione, in questo caso, interessa principalmente i titoli bat-
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tle royale come “Fortnite”, “Call of Duty: Warzone” e “Apex Legends” nati con l’idea di essere più incentrati sull’inclusione, che ha portato anche allo sviluppo del cross platform, ossia la possibilità di sfidarsi utilizzando device diversi (come pc, PlayStation, Xbox, o mobile). La ricerca ha dimostrato più e più volte, dagli anni ‘80 in poi, che mirare giocando con mouse e tastiera è molto più facile rispetto al farlo utilizzando la levetta di un controller, come ha confermato anche la professoressa Regan Mandryk, del dipartimento di Scienze computazionali dell’Università di Saskatchewan, dove, insieme ai colleghi Ian Stavness e Carl Gutwin, gestisce Interaction Lab, un laboratorio di interazione uomo-computer. Interpellata dal Whashington Post, Mandryk, che da anni studia l’argomento della mira assistita e le dinamiche del gioco con un controller o un mouse e una tastiera, ha dichiarato: “È quasi come se stessi confrontando le mele con le arance”. A regolare la mira è la legge di Fitts, secondo la quale “il tempo necessario per spostare un cursore su un bersaglio è una funzione del rapporto tra la distanza da quel bersaglio e la larghezza del bersaglio”; un concetto che in realtà, tradotto in altre parole, è piuttosto intuitivo: gli obiettivi piccoli e lontani sono più difficili da colpire di quelli grandi e vicini. Le funzioni di “mira assistita” si basano su questa legge, andando a modificare le variabili per agevolare i movimenti imprecisi che si hanno utilizzando la levetta di un controller. La questione è tutta sul bilanciamento, perché la mira assistita in molti casi sembra favorire ampiamente i giocatori con controller, rendendo a senso unico le sfide con chi usa mouse e tastiera, mentre in altri casi è sproporzionata al contrario. Ma non è tutto, perché la mira assistita, come ha spiegato ancora Mandryk, sarebbe in grado di ridurre il carico cognitivo sui giocatori, “consentendo loro di dedi-
care maggiore attenzione ad altre attività cruciali durante il gioco, come il posizionamento o l’ascolto di segnali audio, dando loro un vantaggio secondario rispetto ai loro coetanei con tastiera e il mouse”. Se da una parte questi “aiuti” sono ritenuti fondamentali dai publisher e da molti giocatori, con studi che confermano la validità (e l’apprezzamento da parte di molti giocatori) della mira assistita nei giochi multiplayer, livellando le abilità e facendo sentire più competenti anche i giocatori più deboli, nel settore competitivo l’idea è completamente diversa. I montepremi di titoli sparatutto come Fortnite, Ape Legends e Valorant possono arrivare a valere anche milioni di dollari, e vista la posta in palio sono molti i professionisti che giocano su mouse e tastiera che ritengono la mira assistita come una forma di imbroglio. Il discorso sulla mira assistita è certamente importante, ma è solo uno dei problemi relativi all’integrità delle competizioni negli eSport, una scena professionale che a livello mondiale (ma spesso anche all’interno degli stessi Paesi) non ha ancora saputo concordare i metodi o i livelli sui quali sviluppatori di titoli e organizzatori di tornei dovrebbero impegnarsi per garantire la parità tra i giocatori. È la questione sulla quale si fonda anche il quesito iniziale, che sta alla base di un dibattito ancora aperto: cosa sono gli eSport? Sono vere competizioni di abilità, come ritengono i giocatori che animano le varie competizioni, o sono semplicemente prodotti di intrattenimento, come sembrano prediligere i publisher, per i quali il concetto prevalente è quello dell’inclusività, che rende il divertimento di massa? Il fatto che è nel competitivo integrità e equità sono concetti chiave. Come ha sottolineato Davison, mentre questi concetti sono scontati in ambito sportivo, nel quale regole severe governano i materiali e le dimensioni delle attrezzature e del campo, gli sforzi per garantire la parità di condizioni nel settore del videogioco competitivo, dove l’agonismo deve fare i conti con gli interessi privati di chi i videogiochi li crea e li commercia, hanno dimostrato di essere un problema molto più spinoso, con una soluzione tutt’altro che facile.
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A cura di Manuela Falchero
Il caffè? Ecco perché si pagherà contactless
Il
rumore della monetina da un euro che tintinna sul bancone del bar per pagare la tazzina di caffè potrebbe non risuonare più tanto spesso. L’avanzata degli strumenti di pagamento digitale sembra infatti toccare anche importi di piccolissimo taglio. E pare avere le carte in regola per correre a ritmi sostenuti. A prima vista potrebbe sembrare una boutade giornalistica. Invece rappresenta una previsione costruita su dati e tendenze concrete. Già, perché in uno scenario profondamente cambiato dalla pandemia sia sotto il profilo sociale sia sotto quello economico, tre fattori spingono in modo deciso nella direzione di un sempre più diffuso utilizzo delle carte contactless o delle app presenti su smartphone anche nel caso di micropagamenti.
L’EFFETTO COVID-19 Il primo riguarda più strettamente i riflessi che l’emergenza sanitaria ha impresso sulle abitudini di vita dei consumatori e rimanda in particolare alla diffidenza verso l’utilizzo di monete e banconote, considerate un possibile veicolo di contagio. Un atteggiamento che, stando a una ricerca condotta dall’istituto Emg Acqua per Facile.it, tocca ben 9 milioni di italiani. Certo, lo stesso studio mette anche in evidenza come il 64 percento dei nostri concittadini ricorra ancora al contante in via esclusiva o preferenziale per le piccole spese. L’Italia è del resto tuttora fanalino di coda in termini di pagamenti digitali in Europa, scavalcata nel 2019 anche dalla Grecia in termini di transazioni pro IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO
Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.
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Cresce la diffidenza verso monete e banconote, considerate anche possibile veicolo di contagio. Aumenta l’interesse verso la moneta elettronica e nuove modalità di pagamento che potranno trovare impulso anche grazie all’innovazione tecnologica a disposizione degli esercenti.
LE MISURE GOVERNATIVE capite e con oltre la metà del valore dei consumi che ancora oggi realizzato con il contante. La strada della transizione tuttavia sembra tracciata. I dati rilevati dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano raccontano che nel primo semestre del 2020 i pagamenti effettuati in modalità contacless hanno raggiunto quota 31,4 miliardi di euro, il più 15,6 percento in più rispetto al primo semestre 2019. E le previsioni confermano la tendenza: a fine 2020, stima sempre l’Osservatorio, le transazioni eseguite con questa modalità raggiungeranno un valore compreso tra i 74 e gli 80 miliardi di euro, segnando una netta accelerazione rispetto ai 63miliardi registrati l’anno precedente. E la portata del fenomeno non si esaurisce qui. Anche le transazioni gestite in negozio attraverso lo smartphone sono state protagoniste di un deciso allungo: tra gennaio e giugno 2020 hanno messo a segno un balzo dell’80 percento rispetto al primo semestre dello scorso anno, sfiorando così quota 1,3 miliardi di euro. I dati ci dicono, insomma, che il Covid-19 sta modificando i comportamenti dei consumatori, sempre più disponibili a sostituire il borsellino con carte e app. E questo anche nel caso di micro-transazioni. “Storicamente i pagamenti di piccolissimo taglio sono stati la voce meno interessata alla diffusione della moneta elettronica– spiega Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano –. A loro svantaggio giocavano gli oneri imposti ai commercianti dagli erogatori del servizio. Ora però lo scenario è cambiato: nella maggior parte dei casi viene richiesta solo una commissione variabile sull’importo. E non sono rari gli esempi di player che arrivano addirittura ad azzerarla: si pensi, per esempio, al circuito PagoBancomat che dall’1 gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023 ha annunciato di eliminare le commissioni per transazioni con Bancomat e carte e fino a 5 euro”.
A dare vento alle vele della transizione c’è poi un’iniziativa di stretta attualità: il “cashback di Stato”. L’operazione, partita con una fase anticipatoria durante le festività natalizie, prevede a regime un rimborso fino al 10 percento su una spesa fino a 1.500 euro a semestre effettuata con carte di credito o debito, bancomat, bonifici bancari, ma anche tramite app installate sul telefonino. In buona sostanza, chi arriva a spendere 3 mila euro in 12 mesi potrebbe ricevere un bonus annuale di 300 euro. Oltre alla soglia di spesa è poi previsto anche un limite minimo di operazioni – 50 per semestre – così da incentivare l’uso dei pagamenti digitali anche nei piccoli acquisti. E qui sta l’interesse degli esercenti, perché l’operazione sembra essere concepita per sdoganare persino l’abitudine di pagare il caffè con moneta elettronica. “I primi riscontri sono molto positivi – rileva Asaro –: a fine dicembre si parla di circa 6 milioni di italiani iscritti all’iniziativa cashback e di quasi 10 milioni di strumenti di pagamento associati all’app IO, necessaria per ottenere i rimborsi. E, in prospettiva credo che questi numeri siano destinati a crescere ancora”.
IL RUOLO DELL’INNOVAZIONE In direzione della maggiore diffusione dei micro-pagamenti elettronici potrebbe poi remare anche l’evoluzione tecnologica. Da qualche tempo, infatti, hanno fatto il proprio ingresso sul mercato italiano gli SmartPOS, naturale evoluzione dei tradizionali Pos, che promette di rivelarsi una sorta di testa di ponte attraverso la quale anche i piccoli esercizi possono comprendere i vantaggi della moneta digitale. E confrontarli con i difetti, spesso più nascosti, che pure banconote e monetine non mancano di presentare: la necessità di effettuare costanti conteggi, i mancati resti, i potenziali rischi di rapina, l’esigenza di regolari versamenti in banca. Tutti difetti che, a ben vedere, rappresentano costi.
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tive togliendo il latte e le uova, ma anche salati, come le paste ripiene. Da marzo è in vendita anche un hamburger creato da me, alternativo a quello di carne, un prodotto molto innovativo per il mercato italiano. L’ingrediente segreto? I piselli”. Una creatività “favorita” anche dalla pandemia di Covid. ““In questi mesi ho promosso corsi online e di formazione via web e ho avuto più tempo per mettere appunto molti nuovi prodotti, utilizzando quello che prima trascorrevo in macchina a fare su e giù per l’Italia. Sto per aprire la prima scuola 100 percento veg e ho in preparazione il mio secondo libro: un manuale completo sulla pasticceria vegan, alla portata di tutti, non solo degli chef!”
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gliere di non comprare un’auto con dei sedili in pelle o un giaccone con le piume d’oca. Ho quindi intrapreso un percorso di ‘cucina etica’, che non rechi sofferenza a nessuno e in nessun modo”. Negli anni, oltre a specializzarsi come chef e pasticcere “trasformando la tradizione in tradizione vegana”, sottolinea – ha intrapreso una serie di “carriere” che porta avanti in parallelo: docente, organizzatore di eventi e show cooking, con tanto di home restaurant e annesso laboratorio a Tuoro sul Trasimeno (in provincia di Perugia), sua città d’adozione. Senza dimenticare il lavoro come tecnologo alimentare, che lo ha visto ideare tanti prodotti veg. “Innanzitutto dolci, come il gelato, la crema spalmabile alla nocciola, la pasta frolla, il pan di spagna e la crema pasticcera, perché mi diverte trovare alterna-
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l’ha detto che il cibo vegano debba essere noioso o poco sapo-
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A cura di Francesca Mancosu
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rito? Se preparato bene, con ingredienti di prima qualità e una certa “mano”, non ha nulla da invidiare a quello “tradizionale” e, in alcuni casi, può risultare quasi indistinguibile anche per i palati più esperti. Ne sono la prova i piatti ideati e realizzati da Emanuele Di Biase, “Vegan Master Chef” - così si autodefinisce – che della cucina basata su risorse non provenienti dal regno animale ha fatto il suo marchio di fabbrica, e uno La ricetta dello chef stile di vita. CUBI DI POLENTA AROMATICA Appassionato di cucina e pasticceria da sempre, comincia a mettere Ingredienti per 4 persone le “mani in pasta” all’età di otto Per la polenta: 1 l brodo vegetale, 500 g farina di Per il ketchup: 350 g passata di pomodoro, 50 g mais fioretto, 1 g rosmarino tritato, sale e pepe olio Evo, 115 g cipolle dorate, 2 g paprika piccante, anni e a quattordici diventa apq.b., 3 g prezzemolo tritato,1 g pepe rosa 50 g zucchero di canna, 50 g aceto rosso, 2 g prendista in una pasticceria della zenzero in polvere, 0,5 g chiodi di garofano, 10 g Per la maionese: 300 g latte soia, 425 g olio di amido (facoltativo), noce moscata e sale q.b. natia Prato, conseguendo il diplomais, 25 g olio Evo, 2/3 tappi di aceto di mele, mezzo limone strizzato, sale q.b. Per la decorazione: 8 fiori alimentari arancioni, 8 ma professionale di pasticceria e rametti di prezzemolo riccio, primizie q.b., 8 fili di Per la senape: 200 g polvere di senape, 150 g cucina in un anno invece che in porro essiccato aceto di mele, 170 g acqua, 40 g olio extravergine, cinque, per poi entrare, quindi80 zucchero di canna, sale q.b. cenne, nello staff di Luca Mannori, Preparazione campione del mondo di specialità. Per la polenta: cuocere la farina nel brodo vegetale per almeno 30 minuti girando continuamente, poi La folgorazione per la via vegana unire il prezzemolo tritato e il pepe rosa. Mettere a freddare la polenta in uno stampo rettangolare; una volta fredda, tagliare e friggere in olio di semi di girasole. arriva circa vent’anni fa. “La scelPer la maionese: frullare il latte di soia, gli oli, l’aceto di mele, il succo di limone, avendo cura che ta è arrivata dopo esser entrato siano piuttosto freddi, e aggiungere un po’ di sale, quindi mettere il composto in frigorifero. in un macello per la prima volta. Per la senape: lo stesso procedimento sopra descritto vale per ottenere la senape, miscelando tutti gli ingredienti, tenuti sempre ad una temperatura bassa, per poi riporli nel frigo. È scattata una luce, che mi ha fatPer il ketchup: dorare le cipolle, unire gli ingredienti e cuocere fino ad ottenere la densità desiderata. to smettere di mangiare certi tipi Frullare bene il tutto, filtrare con un colino cinese e tenere in frigorifero. di prodotti. Molto tempo dopo Come comporre il piatto: creare un disegno con le tre salse, adagiare sopra la polenta speziata, il prezzemolo, il porro, le primizie e i fiori. ho approcciato la filosofia vegan vera e propria, quella che ti fa sce-
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vi orizzonti, unita alla spregiudicatezza così propria dell’età giovanile, potranno tuttavia condurre a situazioni catastrofiche laddove non temperate dall’esperienza della maggiore età e dalla conoscenza dei limiti intrinsechi alla natura. Ogni polarità archetipa esprime quindi il meglio delle sue potenzialità non in quanto contrapposta a quella contropolare, ma al contrario se saprà interagire dialetticamente con essa.“Per questo motivo – riprende Hillman - diventa estremamente importante cercare di risanare l’archetipo scisso che divide il Puer dal Senex”. Tale armonizzazione non potrà passare infatti attraverso un semplice riconoscimento di “sconfitta” e di autoeliminazione di una parte, laddove giunta alle conseguenze negative di una sua estremizzazione. Se è vero che una infantile mobilità non potrà essere costruttiva senza un proporzionato elemento di ordine e disciplina, così anche “senza l’entusiasmo e l’eros del figlio l’autorità perde il suo idealismo. Non aspira ad altro che alla propria perpetuazione, non può condurre ad altro che al dispotismo e al cinismo; perché il significato non può reggersi soltanto sulla struttura e sull’ordine”. Impareremo mai ad essere giocosi anche nelle cose serie e seri nel gioco… che la vita stessa ci propone con i suoi continui imprevisti e le sue sfide?
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
modus vivendi idealizzato, viene implicitamente suggerita anche da James Hillmann che nel suo mirabile saggio sul Puer aeternus identifica nell’equilibrio tra i due archetipi del Puer e del Senex la vera possibilità realizzativa dell’uomo. “Insieme essi conferiscono all’Io la sua Gestaltungskraft, la sua forza creativa, come è stata definita, ovvero la sua intenzionalità o pienezza di senso nello spirito”. La nevrosi, di converso, risulterebbe dal prevalere di una istanza archetipa a sfavore dell’altra. Senex, infatti, che identifica Cronos-Saturno il Vecchio Re, condensa elementi positivi come il potere, l’accumulazione dell’esperienza e del sapere, la ricchezza e la capacità di misurare ed ordinare il mondo secondo leggi ferree e durature. Se tuttavia si chiude al Nuovo e uccide i suoi figli (come il mito di Cronos ci ricorda) viene emarginato ai confini del mondo assumendo un’immagine cupa, fredda, isolata e rancorosa. Puer, dal suo canto, rappresenta in positivo ciò che è nuovo, l’evoluzione verso un futuro gravido di promesse, la possibilità di cambiamento ed anche di insubordinazione ad un ordine divenuto statico e persecutorio. La mobilità e la leggerezza, simbolizzata dalle ali di Mercurio, che consente di superare vecchi ostacoli e rendere possibile il volo verso nuo-
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el suo libro Il gioco delle perle di vetro Hermann Hesse (1943) presenta la figura di un vero Ludi Magister che, nel personaggio di Albertus Secundus, esprime il paradigma di un uomo colto e consapevole, ma insieme bonario e rilassato, riesce a trasformare la propria vita in gioco. Tale giocosità non ha nulla a che fare con la trasandatezza, con la superficialità del perditempo. È gaiezza e compitezza insieme, è quella mistura di scherzo e tragicità che i greci chiamavano spoudogeloios che, sempre Rahner, suggerisce di tradurre in “seriallegro”. Il dio greco è sorridente e assorto. Questa acquisizione che potremmo definire strutturale dello spirito greco trova in Eraclito una sua espressione sublime ed enigmatica: “il tempo è un bimbo che gioca, con le tessere di una scacchiera: di un bimbo è il regno”. La dimensione del seriallegro, come
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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
L’AVVOCATO DELDIAVOLO di Giovanni Adamo
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Italia alla prova europea
La
Corte di Cassazione, Sezione IV Penale, con sentenza n. 3975 del 2021 è tornata a pronunciarsi su una questione avente ad oggetto il contrasto tra la normativa nazionale in materia di gioco lecito e concessioni amministrative e le limitazioni al diritto di stabilimento e/o libera prestazione di servizi. In particolare la Corte ha nuovamente annullato l’ordinanza del Tribunale del riesame di Taranto con cui quest’ultimo aveva deciso in sede di annullamento con rinvio da parte della terza sezione della Corte in tema di raccolta abusiva di gioco. La vicenda traeva origine dal rigetto da parte del Tribunale della richiesta di riesame presentata dalla titolare di un centro scommesse avverso il decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari dello stesso tribunale. Con tale primo provvedimento erano state sequestrate le postazioni telematiche relative alla compagnia Stanleybet. Le motivazioni del provvedimento consistevano nel difetto della licenza di cui all’art. 88 Tulps della ricorrente. Licenza, quest’ultima, negata dalla Questura poiché la Stanleybet non risultava titolare della concessione amministrativa, né la ricorrente risultava aver aderito alla sanatoria di cui all’art. 1, commi 643 e 644 della Legge di stabilità 2015 (L. 190 del 23 settembre 2014). Il Tribunale tarantino riteneva la sussistenza del fumus commissi delicti in relazione all’ipotesi di reato di cui all’art. 4, comma 4bis della legge 401/1989. Contro la prima ordinanza del Tribunale, la ricorrente aveva proposto ricorso per
Cassazione, deducendo il contrasto tra i bandi del 1999 e del c.d. bando Bersani con la normativa eurounitaria e lamentando che la motivazione del diniego dell’autorizzazione ex art 88 Tulps era fondata sull’esclusiva mancanza della concessione amministrativa in capo alla compagnia Stanleybet. La Corte, in quell’occasione, sulla scia dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione europea, aveva evidenziato che gli artt. 49 e 56 Tfue “possono risultare ostativi a una normativa nazionale che preveda l’obbligo di cessione dei suddetti beni a titolo non oneroso alla scadenza del termine finale di concessione, laddove tale restrizione ecceda quanto é proporzionalmente necessario al conseguimento dell’obiettivo effettivamente perseguito da tale disposizione, demandando sul punto ogni verifica al giudice nazionale.” Pertanto annullava con rinvio l’ordinanza, rilevando che possono costituire potenziali restrizioni della libertà di stabilimento e/o della libera prestazione di servizi (garantite dagli artt. 49 e 56 Tfue), le misure che fungano da deterrente alla partecipazione a una gara. In particolare, al giudice del rinvio era richiesto di formulare “una valutazione del grado di antieconomicità della partecipazione alle gare indette in base al D.L. n. 16/2012, tenendo conto sia del valore venale dei beni da impiegare, sia del profitto comunque ragionevolmente ricavabile.” Tuttavia anche avverso la seconda ordinanza del giudice del rinvio veniva proposto ricorso in Cassazione che, nuovamente, lo accoglieva. La Suprema Corte, infatti, evidenziava l’errore del giudice del rinvio nel ritenere l’onere probatorio, relativo ai motivi
che possono far ritenere la disposizione normativa non proporzionata allo scopo, a carico della parte ricorrente. Secondo la Suprema Corte tale onere incombe sull’organo di accusa, poiché un’inversione dello stesse sarebbe ritenuto in contrasto con il principio “secondo il quale, ai fini dell’emissione del sequestro preventivo, il giudice del riesame non può avere riguardo alla sola astratta configurabilità del reato ma deve tener conto, in modo puntuale e coerente, delle concrete risultanze processuali e dell’effettiva situazione emergente dagli elementi forniti dalle parti, indicando, sia pur sommariamente, le ragioni che rendono sostenibile l’impostazione accusatoria, e plausibile un giudizio prognostico negativo per l’indagato, pur senza sindacare la fondatezza dell’accusa (Sez. 5, Sentenza n. 49596 del 16/09/2014, Armento, Rv. 261677; e, più specificamente, Sez. 4, n. 15225 del 16/01/2018, Liguori)”. Alla luce di tali evidenze, la Suprema Corte accertava che l’ufficio requirente non aveva assolto nei termini indicati all’onere della prova del fumus commissi delicti a suo carico. Tantomeno risultava che il Tribunale del riesame avesse esaminato il giudizio di economicità/antieconomicità della gestione né la questione relativa alla valutazione dei beni materiali e immateriali suscettibili di cessione nel caso di specie. In conclusione, pertanGiovanni Adamo to, la Suprema Corte accoglieva il ricorso e Fondatore Studio Legale Adamo annullava con rinvio (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore per un nuovo esame al della Materia di Diritto Civile Tribunale del Riesame nell’Università di Bologna di Taranto.
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Una slot che va dritta al punto: è evidente già a prima vista e dal mix di giochi che viene offerto, dove si possono individuare cinque diverse ambientazioni che richiamano grandi classici dell’intrattenimento e per tutti i gusti: dal tema dell’antico Egitto, al profondo del mare, passando per uno scorcio di Cina, dove il gioco è davvero una cosa seria. In tutti i casi, però, la grafica è tutt’altro che banale e risulta, anzi, molto accurata e di altissima qualità. Decisamente felice anche la scelta dei simboli e delle animazioni che in tutti i giochi risulta davvero gradevole. E, in alcuni casi, addirittura pregevole.
EFFETTI SONORI E AUDIO 19
/20
Nel (felice) mix di giochi e ambientazioni proposto in questo multi-gioco, anche l’audio svolge un ruolo fondamentale, risultando non solo molto accurato e di alta qualità, ma anche molto vario e particolarmente “azzeccato” per ogni singolo titolo. Con alcune musiche e motivetti destinati a rimanere a lungo nella mente dei giocatori.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19
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Il nuovo multigame della giovane (e talentuosa) software house EventiComunicazioni propone cinque titoli in grado di unire il classico all’innovazione: “Fruit Fever Slot”, “Cleopatra’s Secrets”, “Kings of North”, “Lucky Mao” e
IL NOSTRO GIUDIZIO: Benvenuta innovazione. Anche in un settore altamente tradizionale e radicato nella sua storia come quello degli apparecchi da intrattenimento, c’è ancora spazio per innovare. E per emergere. Come sta facendo la software house in questione, che dopo lunghi trascorsi nel mondo del gaming, su vari fronti, ha avviato anche la strada della produzione diretta di giochi e con buoni risultati. E dopo qualche titolo di successo per le Vlt, ora si sta costruendo un nome anche nelle Awp.
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DESIGN E GRAFICA 19
“King of the Ocean”. Dal sempreverde “tutti frutti”, alla più fantasiosa slot “oceanica” e così via, come già illustrato in precedenza. In tutti i casi, si ha a che fare con slot a 5 rulli, formato 5x3, fino a 15 linee di pagamento selezionabili dal giocatore, e “bet” frammentabile da 25 a 100. In ogni gioco si hanno diverse funzionalità divertenti, sia per quanto riguarda i “free spin” che nei bonus game, dove la slot sa dare il meglio di sé. Il nostro preferito è il bonus “Wheel”, all’interno della Fruit Fever, che si attiva quando compaiono tre simboli bonus in qualsiasi posizione del 2°,3° o 4° rullo. In questo caso compare su uno schermo una ruota composta da diversi simboli-frutto a ognuno dei quali corrisponde una vincita. Con il bonus che finisce soltanto quando viene estratto il simbolo della campana.
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Una slot nuova che si prepara a dire la sua sul mercato italiano del gaming. Anzi, a dire il vero, era già pronta non solo a dirlo, ma anche a dimostrarlo: peccato però che proprio nel momento in cui veniva avviata la sua distribuzione, è arrivato il lockdown generale che ha interrotto ogni attività. Ma nulla è perduto e la nuova “Rumba 5” sarà pronta ad affermarsi già alla ripartenza. Nel frattempo, l’abbiamo testata con voi e il risultato è anche al di sopra delle già rosee aspettative.
PRESTAZIONI 18,5
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Come indicato in premessa, è ancora troppo presto per poter valutare questa slot sul campo, visto che la vera distribuzione deve praticamente ancora iniziare. Nei mesi in cui è stata installata nei primi locali, però, si è subito contraddistinta incontrando le grazie dei giocatori, tentati probabilmente dall’effetto novità, in prima battuta, salvo poi rimanere catturati dalla bontà del gioco. Dunque, se il buongiorno si vede dal mattino, è ragionevole attendersi una ripartenza in grande per questa slot.
BUDGET 18,5
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Una slot non soltanto bella e divertente, come abbiamo appena detto, ma anche conveniente, essendo disponibile su un’ampia varietà di cabinet presenti sul mercato, in modo da rendersi adatta per tutte le esigenze e per tutte le tasche. Noi l’abbiamo provata con il cabinet di Cristaltec, “Prestige”, che certo rende un effetto ancora più notevole, ma esistono tante altre soluzioni che le consentono di essere facilmente raggiungibile.
DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Payout_ 65% | Ciclo_ 30.000
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A cura di Vincenzo Giacometti
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Specifiche normative_ art. 110 Tulps, comma 6a
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Produttore_ EventiComunicazione
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Nome_ Rumba 5
Anno di produzione_ agosto 2020
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nuovo strumento per gli scommettitori ha fatto il suo debutto sul web. Si tratta del sito di comparazione quote ComparaBet.it. Interamente dedicato al mercato delle scommesse sportive italiane, il nuovo portale del network digitale di Dt9 Affiliations, ha lo scopo di informare costantemente i giocatori italiani su tutte le proposte di scommessa che riguardano i principali bookmaker autorizzati italiani, fornendo consigli preziosi e notizie sempre aggiornate per guidarli nelle loro scelte. Il nuovo sito, interamente dedicato alle scommesse sul calcio, si concentra sui principali campionati più seguiti dai giocatori italiani, con un focus principale rivolto alla Serie A e una serie di canali dedicati alle principali competizioni europee. “Il lancio di ComparaBet.it è un ulteriore tassello nella strategia del nostro gruppo nel campo delle affiliazioni nel gaming italiano che rientra nel nostro piano di sviluppo dedicato al digital”, spiega Danilo Di Tota, Ceo di Dt9 Media, la società titolare del brand di affiliazioni Dt9 Affiliations. “Si tratta di un ulteriore strumento che abbiamo sviluppato e messo a disposizione dei nostri partner in seguito all’entrata in vigore del decreto Dignità che ha ridotto notevolmente la visibilità dei siti di gioco in Italia. Con questo sito – aggiunge – siamo quindi in grado di ridurre le distanze tra i bookmaker e i giocatori, garantendo la totale compliance”.
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STARCASINÒ IL FUTURO DEL GAMING PASSA DALL’INTRATTENIMENTO
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iamo di fronte a una sfida importante, soprattutto in un momento così delicato a causa della pandemia e dei conseguenti lockdown, ma come StarCasinò abbiamo sempre cercato di distinguerci dagli altri e di creare un nuovo modo di comunicare e di fare intrattenimento. Come ad esempio creando il brand Starcasinò Sport”. Parola di Pietro Lechiara, Managing Director Italy di Betsson Group, che ha fatto il punto sulle prossime mosse dell’operatore in occasione di Sbc Digital Italy. “La nostra forza è dare maggiore importanza all’intrattenimento attraverso i media, ovvero pubblichiamo soprattutto video con contenuti esclusivi, in cui vi sia interazione tra tifosi e protagonisti dello sport, come giornalisti e influencer. Quello che offriamo è una nuova esperienza di intrattenimento legato allo sport. Siamo cresciuti nel mercato grazie ad accordi con club come Juventus, Milan e Atalanta ma poi abbiamo iniziato ad agire diversamente rispetto agli altri operatori, attraverso esperienze non legate ad offerte commerciali, ma con attività molto apprezzate di taglio più sportivo. Abbiamo investito molto, ma abbiamo una visione a lungo termine”. Secondo Lechiara il futuro dell’industria del gaming “passa dall’intrattenimento e dall’innovazione”. Imponendo agli operatori di offrire nuovi servizi ai clienti: “abbiamo tutte le abilità per poterlo fare”.
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DT9 AFFILIATIONS COMPARABET.IT, IL NUOVO SITO DI COMPARAZIONE QUOTE È ONLINE
PRAGMATIC PLAY È GAME SHOW NEL LIVE CASINÒ CON LA NUOVA MEGA ROULETTE
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opo un periodo di esclusiva nel mercato latino-americano, Pragmatic Play lancia a livello globale l’ultimo dei suoi prodotti dedicati al casinò live. Debutta dunque Mega Roulette, che rivoluziona le meccaniche di gioco della classica roulette online, aggiungendo moltiplicatori e funzioni tipiche dei giochi Rng che portano l’esperienza complessiva ad un nuovo livello. Infatti, fino a un massimo di 5 Moltiplicatori, con valore compreso tra 50x e 500x, possono essere applicati alle puntate sui numeri pieni, per portare a vincite enormi. Questa nuova roulette online con un solo zero permette di piazzare delle Mega Bets, ovvero delle puntate speciali sulle Combinazioni Semplici, sulle Colonne e sulle Dozzine che permettono di ottenere i Mega Moltiplicatori. “Cerchiamo sempre di aggiungere contenuti innovativi alla nostra offerta di giochi online e siamo felicissimi di poter annunciare Mega Roulette. Prendere un classico dei casinò live e reinventarlo con funzioni innovative non è mai facile, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro e siamo certi che i giocatori di tutto il mondo apprezzeranno Mega Roulette”, afferma Yossi Barzely, chief business development officer di Pragmatic Play. Mega Roulette viene trasmesso in diretta streaming dallo studio all’avanguardia sviluppato dall’azienda a Bucarest e propone un’interfaccia user-friendly. Il nuovo gioco è disponibile online 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, con tutte le sue fantastiche funzioni avanzate tra cui un archivio delle puntate con statistiche dettagliate e presentatori professionali che conducono lo show.
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sicuro impatto e adatte soprattutto per gli amanti dei videogiochi, le lenzuola di Loussiesd hanno come tema il mondo delle console. Un set da letto moderno, king size, dai colori accesi: fondo nero, rosso e blu elettrico per le immagini su federe e lenzuolo. Gli angoli elasticizzati e le dimensioni, lo rendono adattabile a qualsiasi materasso. Si tratta di un’ottima idea regalo per adulti o ragazzi, questo set ben si adatta a qualsiasi stanza della casa: camera da letto, camera degli ospiti, camera dei bambini. Ma anche per abbellire un camper o la casa delle vacanze.
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fiziosa e coloratissima, la carta da parati Gamer fa risaltare nel proprio ambiente domestico le proprie passioni. Creando questa decorazione, i produttori hanno optato per colori intensi, tanto da rendere questo complemento d’arredo un modo perfetto per introdurre un accento moderno nell’arredamento di qualsiasi ambiente. Scegliendo la carta da parati Gamer nelle dimensioni piccole, si riceverà una decorazione sotto forma di poster con cui si potrà decorare lo spazio sopra il letto, la scrivania o il divano. La carta da parati Xxl, invece, può diventare un principale elemento decorativo del proprio ambiente. La carta da parati decorativa Gamer, così come l’intera raccolta Hobby, è stata creata sulla base di motivi legati all’intrattenimento, al gioco, alla musica, allo sport o alle macchine. Inoltre, in questa simpatica raccolta non potevano mancare insoliti motivi con strumenti musicali, auto da corsa oppure il tanto amato calcio. Grazie alla combinazione dal design interessante con il motivo dal gusto contemporaneo, questa carta da parati sarà ideale per la camera dei teenager. Bei colori e un design che cattura lo sguardo.
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nox lancia un anello cool spinner con poker di cuori, picche e un diamante inciso. Il design è sicuramente divertente, raffinato e particolare, per un accessorio che può diventare un regalo perfetto per coloro che amano indossare oggetti unici, sono amanti del gioco delle carte o, semplicemente stanno cercando qualcosa di diverso dal solito. L’anello è in acciaio inossidabile, lucido e ipoallergenico, senza piombo e senza nichel. Un regalo perfetto un anniversario o per un compleanno. RIFLESSIONI DAORSO
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osca Blu lancia una tracolla realizzata con stampa personalizzata, che strizza l’occhio al mondo delle carte da gioco. Struttura semi rigida, tracolla regolabile, chiusura con bottone automatico e zip. La costruzione interna è a unico scomparto, con una tasca interna, sfoderata. La borsa ha una serigrafia personalizzata sul retro. Il motivo è quello della regina di cuori, con la scritta sulla tracolla e il grande cuore rosso impresso sulla parte anteriore. Il rosso e il panna sono i colori dominanti di questo accessorio che si abbina bene a una mise giovanile e alla moda.
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WHAT IS NEW IN THE GAMBLING WORLD? The current pandemic has accelerated an existent transformative process in the gambling market, not only the technological field but also in marketing and regulation. by Michael Haile
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ovid-19 19 destabilised the global gambling market. While the terrestrial gambling is practically non-existent, growth of the gambling market is bound to come from the online market. Gioco News has already carried an analysis of the impact of the pandemic in February’s edition. The online gambling market was already competitive, but competition will inevitably intensify during 2021, for many operators mortally. To remain in the market operators will be obliged to offer innovative gaming experience for the purpose of acquisition and retention of players. The global gambling grew from $58.96 billion Us dollars in 2019 to $66.7 billion in 2020. The number of players, at a global level, saw an incredible growth as many people are trapped within the confines of their home. One of the most substantial change is that the bulk of the operators that did not have an online market are investing heavily to develop their presence in internet, and additionally, there has been a growth of start ups as many see an opportunity. New technologies and market changes are a matter of fact in every sector but are an imperative for gambling operators to stay in the game as the competition is brutal. Accessibility is the new principle, and that is why the underlying principle playing via smartphones is growing at such a dizzying rate and operators are investing heavily to make their games Smartphone and tablet friendly. Gambling is an activity in which millions indulge daily, it is fertile ground for innovation, above all now, where there are not many entertaining activities outside the
house, due to the multitude of lockdowns. However, when we consider the word innovation it is not necessarily only technological, but also also in the fields of regulation, marketing, brand management and business models of the companies that participate in this sector. As Gioco News continues to clarify, the gambling industry has been a vanguard to absorb technological evolution in decades, a benefit that is presently being drove to its limits due to Coronavirus. Gambling operators have recognized that they need to vary and transform the gaming experience to retain their customers. But is also true that the gambling market does not exist in a void. The most fundamental shift derives at the cultural level. What was considered a vice it is now accepted as another free time fun, with its issues such as gambling addiction, but too distant as the consumption of alcoholic products. However, this cultural acceptance attracts regulations, new companies, more sophisticated products, new technologies and innovation. THE TECHNOLOGICAL MOMENTUM – Historically, the most onerous expenditure for online operators has been reserved in the utilisation of digital infrastructure, such as platforms. Yet, the requisite investments necessary to build, buy or rent such infrastructure has decreased by a large margin in these last few years while the required investments in marketing, research and development, brand differentiation and cost associated to manage regulatory affairs have increased. However, the advent of Cloud Computing (Cc) brought
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ANOTHER REALTY – One technology that is living happy days is Virtual Technology (Vr), which not by chance, but by fortune, is expanding through the online gambling world. Currently, these operators that use this technology well are not many, but it is exceptionally adaptable to the casino environment. But the pandemic is also changing this landscape. Truth behold Vr is still in an embryonic stage currently, as it is an explosively expensive and currently technologically challenging. Vr is a virtual experience generated by a computer which resides in a contest which simulates a virtual “reality”, where the client is immersed in alternative universe. You could be in London but play, real time, in a casino in Macau or Las Vegas, sit to have a chat in a different a casino in South of France with a friend in Australian South Wales, while never moving from your front room in Clapham in London. Vr is a virtual experience created by a computer in a virtual environment which can create an ambience, more or less like the “real” world, in which the customer can immerse him/herself in a reality they want to experience through movement, sometime through smell, even touch. Vr is not a new technology, it has been around for decades, but recently it has gone through an exceptional transformation and it is being currently in cutting edge use in various sectors. As an example, it is used to train pilots, to form doctors for surgery or even visit museums in faraway lands. But is has not been a technology to travel through the gambling world, until when the technology suddenly has become an important asse in the last few months. What endowment allows to spend an evening in Las Vegas or Macau, while sitting in their living room in Southern Italy?
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In a Loot Box game, you play through your ability to go through the next level of the game, but you have to buy products to do so, to be able to do so, you need to get involved in that activity to be able to buy instruments, but what you buy is a guess, which is akin to a bet because you are exchanging money for a guess, which technically is a bet. Or through your ability, you win a Loot that is ability, but then what you win is still a guess, then technically is a bet. Where it gets messy is when money is exchanged. What I win a Loot Box might not be necessary for me, but it could be useful for another player to go the next level, so I can sell to him/her my instrument, let’s says using a Crypto Currency. I sell the instrument using Bitcoin, anonymously, I take another bet, I win, I go to the next level. And on a and on. I cannot think for a worst nightmare for any regulator. An unregulated, but sophisticated world where even kids can travel unregulated, without leaving traces, and this can be done via Facebook and associated companies. The Gambling Commission in the Uk, to its merit, is currently analysing, if these products should be regulated akin to a virtual betting. DANON PERDERE
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GIOCO &PSICHE
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ground-breaking change. Now gambling companies can be based at furthest corner of the Earth but be able to offer services to players based in any jurisdiction. But of late Cc offers further advantages, such as the ability to use data intelligently and securely. Cc is not a new phenomenon. In different ways it has existed since the fifties of the last century, but at the outset it was the exclusive preserve of technological giants such as Ibm, through the use of mainframes. The breakthrough for a wider utilization of Cc came with the launch of Web 2.0 in 2003 and the creation of Amazon Web Services (Aws) in 2006, which permitted small companies to access cloud services at a reasonable price. Currently most operators are totally dependent on Cc but 2020 has seen radical change. Google and Microsoft announced that they will launch dedicated Clouds for their video games and Amazon is expected to make a similar announcement soon. These dedicated clouds will allow players to access sophisticated games without the need to own high-end gaming machines. Furthermore, recent innovations in Cc permits operators to utilize a recent original concept, “Data Modelling”. “Modelling” has been traditionally been used for economic forecasting. The “Model” requires historical and current statistical data to create forecasts. For example, the Gambling Commission, the Uk gambling operator recently built a very sophisticated statistical model to forecast three-year sales forecast, but generally these models are awfully expensive to build. But “Data Modelling” and Cc has changed the paradigm as it allows operators to build models at accessible costs, but it also consents operators to predict player behaviour and analyse the games in which they are most interested. Consequently, it allows operators to develop, in quality and excitement, as much to invest into those games that are most desired and offer higher profit margins. As noted, beforehand, marketing costs and research and development have been increasing of late, Cc and data modelling consent these costs through a more precise marketing campaign and a higher retention level. But Betfair went a step further. Betfair created a program, named Betfair Predictions that allows its players to construct their own models for sports betting and horse racing. With the upcoming of 5G and Artificial Intelligence (Ai), operators will own tools that were, only few years ago, the privy, of the most advanced governments of the world while at the same time allow players to gain access to services and complex games without the need to acquire expensive gadgets. Another innovative trend to follow is the break down of the barrier that used to separate the universe of gaming (video games) and gambling; two developments embody this innovation, Loot Boxes (Lb) and Virtual Reality (Vr). Loot Boxes is a video game, which is a game of ability, but owns a strong blend of randomization and chance, which would it make practically a gambling product.
WHAT IS NEW IN THE GAMBLING WORLD?
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WHAT IS NEW IN THE GAMBLING WORLD?
> But it is that Vr is that unstable it cannot be used? It is not, if you cannot go to a casino you can do it virtually. Nowadays Vr realizations programmers are working hard to create the word that yesterday we took for granted. Also granted Coronavirus has been a challenge, people have been allowed, and allowed themselves to challenge a reality that was a therefore. Who would have thought it would take a virtual reality gadget to sit with your friends in a casino bar in Vegas? NEXT CHALLENGE, AUGMENTED REALITY TECHNOLOGY (ART) – There are challenges in life, which puts the world in an upside position. Creation is a gift, and a curse, to but also it is a choice of those who see the future and created is an urban reality, but Augmented Reality Technology (Art) is lurking in the post Covid-19 world, which is an imagined future. While Vr is the next future, it has paved the way to Augmented Reality Technology (Art). The challenge of Art is twofold, highlight an alternative reality and change it, while you are in situ. In practice the first virtual adventures, but also there is no doubt of its future development. SECURITY – We are always under the scope of a digital criminal, always, as we live under the shadow of a digital life, which we often blunder. A theft of identity, or a burse, is always around the corner. Operators are conscious of this factor, as we all are, and they are conscious that this factor also bungle their expansion. A small but shrewd operator, licensed in Malta, King Billy, started to use a security technology usually used by international banks such as Citibank and Hsbc. The technology is called Embedded Hardware Authentication and Behavioural Analytics (Ehaba), but it is starting to go a long way in the gambling busines, as regulators are now becoming more attentive to protective measures that operators take, to safeguard player’s interests. Ehaba functions this way: the operator provides the player a virtual token, which is embedded into the account. Apart from the usual password the player has another layer of security, as the token not only recognises the identity such as identifying Internet Protocol (Ip) of the player but also his or her habits. If the habits diverge substantially from the usual access is denied. Through the behavioural analysis operators are also more aware which products sell more and they can do a cost benefit analysis more easily. But the software also allows operators single out which players have a gambling problem. MARKETING – When change comes, it is rare that a sector is exempt. In 2020 gambling operators spent marketing spend heavily through social media, Google and You Tube and less on television and other forms of traditional means of mass media, also due that regulators are becoming more intolerant of advertising through sporting activities, such as football games and other means of mass communication. But some British operators have caught up to this sentiment, so they have started to offer Premium Games and hose racing through their web-
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sites, where they do not need to pay advertising while they can at the same time offer odds on bets. HOW DO I PAY NEXT? – A blockchain is a data structure that makes it possible to create a digital ledger of data and share it among a network of independent parties. Blockchain was the pathway into creating Crypto Currencies. Essentially, blockchain was created for cryptocurrencies to make sure all transactions are indelible and can never be deleted or copied. People favour this type of currency for its anonymity and independence from a central source. Uk’s gambling regulator has recently announced that operators are permitted to use crypto currencies as a wager or to pay prizes. Bitcoin is the most famous crypto currency, but there are others, Ethereum (Eth), Litecoin (Ltc), Cardano (Ada), Polkadot (Dot) etc. The use of a crypto currency has allowed operators to dip in into a market that other wise would have been beyond their reach, but there are risks associated to using a crypto currency. Not having a central command invites speculation but also innovation. Crypto Currencies are unnaturally unstable (double negative), their value fluctuates too much of degree, making them a gambling product of themselves. One Bit Coin went from $36,000 American dollars at the beginning of January to $53,000 at end of February. Even when you do not pay banking fees that is a huge risk to take. A gamble on top of a gamble. BUSINESS MODELS – The expansion, or transfer, of the gambling market from a “brick and mortar” to online has consequences for operators and investors. Now terrestrial operations are “once upon a time” business models. The new gambling model requires less personnel, a higher level of skill, higher level of investment destined to technology, training, regulatory matters and internalization. 5G and Covid will see that these processes will see an acceleration akin to the industrial revolution. Already gambling companies look more like videogame companies and social platforms such as Facebook. Also, to survive, and adopt these new gratuitous but necessary rules, will make the survivors more efficient. RULES AND INNOVATION – Let us start with the idea that regulations and laws have a constructive or deleterious impact on innovation, however many regulators are acquiring the necessary skills to analyse which regulatory powers impede or let loose innovation. For example, the Gambling Commission of the United Kingdom has announced, in its triennial business plan document, that innovation of the market is a plank mark of its analysis when making regulatory decisions. Conclusion, innovation is imputed within the gaming business. But the innovations of the last year are so far reaching that will transform the gambling market into an area beyond what is today. But operators will need to work hard to differentiate from each other, so to assert their brand.
Attacking is easier than defending At the same time, the IT security consultants have seen a significant increase in double extortion attacks, and have experienced a much wider perimeter to defend than the previous one, having to operate in hybrid (domestic and corporate) and poorly structured environments”. What are the future challenges for cybersecurity? “For the attacker it is much easier than for the defender. In fact, while those who defend the digital perimeters must limit, close, monitor every single flaw, for the attacker is enough to find one of them to penetrate inside the target system. For this reason, the challenges on digital defense are very complex, arise from new technologies and can reach the users education, a very broad spectrum involving the human psyche as well as the technology produced or used by individuals or large organizations. Personally, I believe that the greatest challenge for the near future are the attacks on the supply chain (such as SolarWindws), or attacks on suppliers, typically medium and small organizations that, due to the history of investments, are less digitally protected, and then get through them (through their trust towards the real target) to the real goal”. What can and must be done, at a legislative and regulatory level, to ensure the security of online operations? “At the legislative level, much has been done, making some certifications mandatory, launching recommendations on specific tests, applying security standards on digital payment systems (I am referring to Pci/Dss) and activating bodies to report and manage IT incidents (I am thinking of Csirt Nazionale, to the Cert of the related ministry as first and simple examples). 100 percent security doesn’t exist and therefore cannot be assured. However, game producers can be advised to equip themselves with teams of specialists outside their organization, by starting a proactive and continuous monitoring process in order to identify and manage attacks in the bud. In this way, the chance of such attacks impacting players and gaming software can be significantly reduced. In this phase we are experiencing, where digital has become our close life partner, the best way to stay safe (excluding obvious severe and behavioral solutions) is to constantly monitor the digital perimeter and ask the right questions, in order to to identify digital anomalies. The experience of industry experts, together with continuous user training, will reduce the impact of upcoming attacks, by making digital a safer place than today!” (Amr) MARCO RAMILLI
SPECIAL
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ame manufacturers are increasingly using digital technologies to allow for faster, more controlled and pervasive gaming.” Marco Ramilli, founder and Ceo of Yoroy Security and cybersecurity expert, highlights it in illustrating the current needs and emergencies concerning gaming world, in terms of information security. “Initially, it was possible to play only in special centers, while now thanks to technology you can do it from the comfort of your home or from your mobile device. These games often use digital communications (over the Internet), in order to be controlled or to favor simultaneous tournaments or, again, to enable communication between players. In this context, online games become complex systems that often require the introduction of personal data and/or payment methods such as (but not exclusively) credit cards or special coupons previously purchased. Like any digital system, these too need protection and appropriate defense, in order to avoid information theft and fraud. The presence of any vulnerabilities within such systems could allow an attacker to create difference between competitors or modify the results of victories. It is important to ensure, for the digital security of players, that these systems are periodically (at each release) verified through specific penetration testing services and that they undergo regular audits in order to reduce the probability of an attack”. Has Covid-19 changed people’s access to online, both for work and for pleasure, and has this also changed the activity of companies and consultants dealing with cybersecurity? “Covid-19 has literally shifted work from offices to homes, thus defocusing defense systems. While working within the corporate digital perimeter meant taking advantage of all the investments and infrastructures adopted by your organization, today many corporate systems operate in environments for which they were not conceived or designed: the home network. It rarely contains protection systems such as perimeter proxies, next generation firewalls, intrusion identification systems, sandboxes for automatic malware detonation, Dns defense and advanced Edr tools, but on the contrary there are home routers, probably not patched and applications that through a Vpn bypass the company perimeter systems, allowing on the one hand the worker to use internal systems of his own organization (Crm, Erp, Team Leading Platform, etc etc) without effort but on the other hand enabling new attack scenarios.
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VOX MANAGER by Ludovico Calvi
VOX MANAGER
The “Recovery” of the illegal market
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outbreak of Covid-19 on top of a global health crisis, has brought a series of challenges to the gaming industry globally, resulting in the closure of gaming outlets and a massive loss of retail revenues, which have often not been compensated by the growth of digital gaming. Criminal organisations have been very active since the outbreak of Covid-19 seizing any opportunity – more so during a pandemic crisis - to further their illicit activities. The growth of illegal gaming activities has been acknowledged by public and private stakeholders during the past 12 months. The director general of the Italian Gaming Authority - Customs and Monopoly Agency -, Marcello Minenna, at the beginning of this year declared that legal gaming in Italy declined by 25-30% in 2020, against an increase in revenues coming from illegal gaming activities. The closure of gaming locations due to the lockdown imposed by the Government has channeled customers’ demand towards illegal outlets. Since the closure following the lockdown, Copregi - Committee for the Prevention and Repression of Illegal Gaming -, has monitored illegal gaming activities in all regions of the peninsula, and acted in 50 provincial capitals, while ceasing
Ludovico Calvi • President of Global Lottery Monitoring System Executive Committee • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) • Member of the World Lottery Association (Wla) Sports Betting Integrity Committee
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250 illegal halls and imposing fines for over 1 million euros. The Italian Gaming Authority is planning a review of the current gaming legislation which will touch both retail and digital gaming licenses with the objective of modernizing its regulatory framework, fighting the increasing illegal market, which has seen a recent resurgence due to the effect of the pandemic, and ultimately implementing higher standards of consumer protection. In the UK, the regulator is seeking to provide the UK government with the most accurate data on gambling participation and further insights on how the market and consumers’ behavior are changing with the objective to support the government on its ongoing review of the 2005 Gambling Act. William Hill Group CEO Ulrik Bengtsson has recently warned UK lawmakers that they should be very wary not to open up the door to illegal market operators as the 2005 Gambling Act review is underway. He referred to the recently published PwC Review of Unlicensed Online Gaming in the UK report that saw a sizeable increase in both the number of players using black market sites (210,000 to 460,000) and the amounts wagered (£1.4bn to £2.8bn) within a two-year period. In the case of Italy, where the administrative and technical obligations of operators are strict, the PwC report estimated that the share of gaming revenues going to offshore operators is between 12% and 23%. In the European benchmark, the study also highlights the cases of Norway and France, the countries with the greatest
restrictions for authorized gaming companies. It is precisely there that the illegal market finds more fertile ground: for Norway it is estimated that unauthorized operators represent 66% of revenues, while in France the percentage is around 57%. The growing concerns post government restrictions caused by the pandemic are clearly visible in Germany as well where sports betting revenues fell sharply by 20% in 2020, largely attributed to cancelled sporting events but also closures of betting shops due to the Covid-19 outbreak. The industry reached its lowest point from March to May 2020 but recorded a noticeable increase in betting activity from June onwards as sports fixtures resumed in the summer. Revenue stabilised by September and has remained consistent since but is still nowhere near the peak of 2019. During the current lockdown, all 5.000 to 6.000 German betting shops nationwide are closed or have been thrown back to the reduced acceptance point operations. The approximately 25,000 employees are mostly on short-time work and fear for their jobs, the operators for their entrepreneurial existence. The overall picture is very concerning, and the time has come for public and private stakeholders to sit down at the same table and tackle effectively this disturbing trend, which has been accelerated due to the gaming restrictions during the pandemic. I hope that a sense of responsibility will eventually prevail, and that this scenario from a very real and worrying threat turns into a good opportunity for everyone.
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ADAPTING TO THE “POST-COVID” WORLD
One
way in which businesses can prepare for the future is by taking advantage of interactive kiosks. Kiosk technology has been widely utilised throughout the pandemic, mostly for screening and temperature control purposes at public venues. However, innovative new ways to implement interactive kiosks are emerging, making them the ideal investment for businesses that are looking to not only increase their safety but also entertainment offerings. Ventola Projects, founded by Mick Ventola, is just one firm that is specialising in a new form of interactive panel that he believes can deliver advantages for businesses in a variety of sectors. The everyday public has grown more and more accustomed to interactive kiosks in recent years. From your supermarket self-service to cinema bookings and that McDonalds burger, the touchscreen functionality is part of the fabric of our life and fingertips. Hotels, bowling alleys and more are growing more accustomed to an interactive booking system, streamlining the admin side of a guest’s trip and reducing the need for face-to-face interaction. “Last summer, we launched our own venture into this market with the iCheck kiosk system,” Ventola told InterGame. “Responding to the virus crisis we continue to face, it was primarily utilised for its temperature screening capabilities amidst the pandemic. “However, it also incorporates a Virtual Concierge functionality, with the 4G/5G compatible Vavr iCheck affording several levels of complexity to assist businesses in a wide range of capacities. It was always our intention to evolve this product and now we are setting our sights, like many, on the entertainment sector, which has been hit hard during the Covid-19 outbreak. “When customers begin to return to ve-
nues such as hotels, casinos, bowling alleys and cinemas, business owners need to be ready to deal with the influx of guests while providing them with a safe and seamless experience. “For example, our new Vavr experiential interactive panel is the next step in a self-serve entertainment offering. One of these units was recently installed in the US, with an endless stream of capabilities to assist the customers, promote the business and generate revenue. Delivering ease of access and simplicity, the system, when connected to a smaller desktop unit, can be utilised by the customers to order food and drink to specific seating areas within a business premises.” Furthermore, the experiential panel can be interfaced with an experiential projection system, incorporating a universal application that works together with numerous other technologies, carrying out functions such as notifying consumers their food is arriving at their seats. With birthday bookings, photograph taking and more available, customers are able to manage their entertainment needs via an interactive unit that relieves pressure on staff serving areas. “There’s no doubt that competition will be high once the Fec industry regains its usual buzz of activity,” said Ventola. “Therefore, it’s important to establish yourself above the parapet of competition through your branding. Interactive kiosks can be a great way to inject your visual identity, such as featuring your core business colours, or styling the virtual concierge to reflect your business uniform. “Take the interactive screens at McDonalds as an example. When you walk into a McDonalds restaurant, often the first thing you’re greeted by is the big yellow ‘M’ appearing on the screens, which really drives home the fact that you are in a McDonalds establishment. “This can help to create a more memorable experience for your customers and act as an entertainment icon. There is a pro-
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by Mark Griffith
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With the Covid-19 vaccination providing new hope for the public, businesses are now starting to think about how they can adapt to strive in the “post-Covid” world.
mising future for interactive kiosks, with easy integration into business activities. “Not only relieving manual admin around bookings, they also provide an exciting glimpse into varied sector possibilities, with these units easily lending themselves to gigs, festivals and stadium events, managing entry access and boosting entertainment needs. “As we emerge from this pandemic, it’s crucial that businesses take advantage of such technology to ensure they’re providing a Covid-safe experience for all their customers. Interactive kiosks can be easily wiped clean and are very easily monitored. “Now is the ideal time for businesses within the Fec industry to renovate their establishments, including their interior functions. With the lockdowns causing businesses to temporarily close, this is a great opportunity to introduce interactive kiosks without risking company downtime once your doors can reopen.” Specialists in electrical installations, Led lighting, shopfitting, building maintenance and metal/acrylic fabrication, Ventola Projects provides quality services to a range of businesses, offices, residential projects, outdoor installations and entertainment centres. With a reputation for high quality craftsmanship and deadline delivery, the expert team at Ventola Projects caters for clients both large and small. The results delivered, the personalised service and minimal disruption to businesses during installation ensure Ventola Projects welcomes clients back again and again. Based in the heart of the Uk in Leicester, Ventola is perfectly positioned to offer electrical installation, Led lighting and project management services across the Uk and throughout the world.
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COVER STORY
Sbc Digital Italia The new face of gaming Italian gaming industry takes a new and further step forward with the introduction of a new event that breaks the mould and looks to the future: thanks to the Sbc group and a new event in partnership with Gioco News
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hen the going gets tough, the real champions have to take the field. And this is what happens in the Italian gaming sector, where the Sbc team made its debut Sports betting community: the company that organizes gaming events, leader in Europe and booming all over the world, which after being accredited on the main international markets through the creation of high-level professional events, gave life to the first event entirely dedicated to Italy. The event, entitled “Sbc Digital Italia”, was staged in the second half of February, in a purely digital version, as the pandemic imposed (and is getting us used to it): and it was a real success, both in terms of participation and of feedback from the experts. Thanks to a large number of speakers, a topical and interesting content and a good presence of exhibitors. Yes, because in addition to the conference session, the “pure digital” event format proposed by Sbc also offers a virtual exhibition center where companies can offer their products, receive visitors and do business and networking, as in a traditional fair but in “remote” mode. Through a series of tools made available by technology. By organizing chat sessions, one-to-one meetings via videoconference or meetings, and so on. A format that had already conquered the insiders of the gaming industry on a global level, as it was tested in other previous events promoted by Sbc at an international level and which has now become known - and appreciated - in Italy too, after the debut of the new February event. In the general satisfaction of the organizers, as Rasmus Sojmark, Founder & Ceo of Sbc explains, announcing the organization of a second, even bigger event, in partnership with Gioco News, scheduled
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July 28-29, 2021
for 28 and 29 July: “We’re very pleased with how our first event fully dedicated to the Italian market went. We know that there is strong interest in both the regulatory challenges in the Italian market and the opportunities presented by its high-growth online sportsbook and casino sectors, but we were still surprised to surpass our target for delegate numbers. The online conference and exhibition was very well received by delegates, sponsors and speakers. The feedback also included some great ideas for additional features and content, many of which we will implement at the much bigger Sbc Digital Italia event in July”. What role does the Italian gaming market play when viewed from abroad? “Italy is hugely important to the global betting and gaming industry, and not only because its status as Europe’s second largest regulated market makes it a key target for both multinational operators and international suppliers. It is also a yardstick for some of the key issues facing the industry in most established markets. Chief among them is how to navigate a complex regulatory environment. The experience of Italian operators in succeeding within the nation’s regulatory regime and the creativity they have demonstrated in promoting their businesses while complying with the current advertising restrictions are great examples for companies facing the prospect of changes to regulations in their own markets. Another thing that the international industry will be watching is how their Italian counterparts handle the transition from land-based to online. 2020 saw significant growth in the online segment and it’ll be interesting to see how that impacts on Italy’s retail betting outlets and slots halls when they
COVER STORY SBC DIGITAL ITALY
reopen”. What do you expect now from the July event? “The combination of Sbc’s expertise in the online betting and gaming industry and the GiocoNews team’s in-depth knowledge of the local market will enable us to pull together a comprehensive agenda for Sbc Digital Italia that encompasses the full spectrum of the Italian industry, along with a high-quality speaker line-up. Assessments of the evolving regulatory picture and the fallout from the change in government will be one of the central themes of the content. As well as senior executives from operators and gaming industry lawyers, we plan to have representatives of the regulator and government involved to give a big picture view of the issues. The agenda will address the road to recovery for the pandemic-ravaged land-based sector, examine the challenges involved in establishing a successful omnichannel model, and explore the opportu-
nities in the fast-growing online sports betting and igaming segments. Another key facet of the conference is that it will feature a mix of sessions in Italian and English, in order to cater for both people working in the domestic industry and an international audience interested in the opportunities in Italy. We’ll have an audience of 1,250 delegates from the industry in attendance, including more than 500 senior executives and decision makers from operators active in the Italian market. There’ll be lots of chances for attendees to connect and talk businesses during the programme of networking roundtables and in the interactive product display area, which will feature the latest innovations from major suppliers”.
The future of the Italian gaming What year will 2021 be for the gaming industry in Italy? This is the (million dollar) question from which we started in opening the works of the first edition of Sbc Digital Italy. One question, among other things, on everyone’s mind in this period, and not only in Italy. It’s all because of the pandemic, which has sunk retail gaming and introduced an unprecedented climate of uncertainty. Just look at the data revealed by the H2 Gambling Capital study, which indicates that in 2020 the world collection has collapsed by 25.2 percent, taking the sector back ten years. However, the study shows that the sector will be able to start growing again, after this sudden stop, returning to previous levels as early as 2022. And that’s what everyone hopes for. In the meantime, however, online is growing, having risen globally from a market share of 13.2 percent to 19.8 percent. But what happened and what will happen in Italy? The most important data to note is that relating to the preCovid period with the gaming sector, which had experienced new growth in the first two months of 2020, until the first lockdown started. Since then, gaming venues returned to operate only between June and October, reaching today 221 days of closure. But the other good news is that, in the months of reopening, the premises immediately returned to work even above expectations, and in safety. The impact of the restrictive measures, however, was dramatic, to the point that at the end of 2020 the Awps lost about 50 percent of the collection (about €12 billion) and the Vlts even 65 percent (-14 billion). Sports betting also suffered, albeit to a lesser extent thanks to the support of online gambling, falling by 20 percent overall. On the other hand, online gaming has grown, registering an increase of 40%, in line with global estimates. As well as attention towards esports has grown, which represent the rising star of gaming, which is not surprisingly we are talking about here today. This situation leads to a double scenario: on the one hand, we have the immense crisis in the physical sector, which has dramatic dimensions, as the gaming operators
demonstrated by demonstrating in the streets, in Rome and Milan, asking the government to reopen, as there are all the criteria to work in safety. Alongside this dramatic scenario, however, there are decidedly opposite dynamics from an industrial point of view, which see a great excitement with the birth of new synergies, acquisitions and additions. The uncertainties regarding retail, in fact, have accelerated the integration process between online and retail and favored the differentiation of operators: now even those who worked only in the physical entered into the online. And this has led to the birth of new realities, the entry of new suppliers and the push towards the adoption of new technologies. Thus opening a new market phase. In the meantime, however, the Italian market has also recorded some high-level M&A operations, such as the Apollo fund’s acquisition, owner of Gamenet, of Igt’s online and retail operations in Italy, merging two concessionaires and creating the first Italian gaming operator. All this despite the crisis. Now, precisely as regards to the crisis, the entire industry is waiting for the government, after the arrival of the “savior” Mario Draghi, whose first task is to decide about reopening. Then, the real game will be played with the Recovery Fund, which promises over 200 billion to Italy, to be spent above all on technology. And this could also be good for the industry. But first, however, we need to put it back together. A series of topics adressed in advance by the Sbc event in February and which will now be explored in a more complete and in-depth way, also following the developments in the coming months both at political and sectoral level, in the two days at the end of July. When Italian gaming will be able to make a further leap forward, looking to the future, also in the way of organizing events and addressing topics of interest to the sector.
For further information about SBC Digital Italia and to register for free, please visit: https://sbcevents.com/sbc-digital-italia
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PROMOSPACE
GIOCO &ARTE
DALMONDO
DALMONDO
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LOTTO
GIOCO &ARTE
ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
L’OROSCOPO
PROMOSPACE
PER TENTARE LA FORTUNA
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
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La miglior difesa è l’attacco, ma qualche volta fareste bene a lavorare su voi stessi, a diventare un po’ impermeabili ad aggressioni esterne che possono mettere a repentaglio la vostra serenità. Fate uso industriale di saggezza. Molto bene al gioco.
GEMELLI
VERGINE
SAGITTARIO
PESCI
Chi trova un amico trova un tesoro e in questo periodo, un pochino grigio, un raggio di sole spunterà all’improvviso proprio grazie a una vecchia conoscenza che vi consigliamo di coltivare con attenzione. Piuttosto attenzione ai falsi amici! Prudenza al gioco fino al 20.
Piano piano le cose stanno cominciando a migliorare e pure la difficile situazione in cui, come tutti del resto, vi siete trovati, comincia a districarsi. Coraggio! Un raggio di sole sta illuminando anche le vostre stanze e marzo promette novità. Giocate con prudenza sino al giorno 20.
Ma quanto amore vi riserva questo scoppiettante marzo? Pare proprio che voglia risarcirvi dei mesi difficili che avete vissuto e delle tante preoccupazioni, alcune delle quali ancora nella vostra tasca. Eros e Cupido si sono messi d’accordo per farvio visita. Invece, per giocare aspettate un po’.
Guardate che a vedere tutto nero si finisce solo per sbattere la testa da qualche parte. Le cose non vanno come si vorrebbe, ma non avete l’esclusiva dei problemi, quindi cercate di recuperare un po’ di forza e di resilienza, limitando recriminazioni e pessimismo. La dea bendata vi strizza l’occhio.
TORNEANDO
TORNEANDO
GIOCONEWS #03 MARZO 2021
PAROLADI COLLOVATI
ACQUARIO
Darete prova di grande equilibrio, nel destreggiarvi tra diverse esigenze. La famiglia reclama tempo e attenzioni, ma anche sul lavoro siete chiamati a dare il meglio di voi. Per fortuna, appunto, il quadro astrale vi è del tutto favorevole. Tentate la fortuna al gioco fino a metà mese.
PAROLADI COLLOVATI
SCORPIONE
Una persona a voi cara vi deluderà, molto, proprio su ciò che vi sta più a cuore. Cercate di inquadrare la situazione nel modo più distaccato possibile e di limitare i danni morali e materiali. Sicuramente in futuro saprete riporre meglio la vostra fiducia. Gioco ottimo fino a metà mese.
TORNEANDO
LEONE
POKER STRATEGY
TORO Tra turbolenze politiche ed emergenza sanitaria, è difficile mantenere il sorriso e magari regalarlo ad altri, ma la vostra positività e un quadro astrale favorevole faranno sì che riuscirete nel difficile proposito. Verranno tempi migliori. Mentre per giocare, già ora siete baciati dalla fortuna.
RIFLESSIONI DAORSO
GIOCARE GIO CONGUSTO
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È arrivato il momento di prendere delle decisioni, per quanto dolorose e sconvolgenti possano essere. Prendete atto del fatto che dovete dare una svolta alla vostra vita e che così non potete andare avanti. Ci vuole coraggio e fortuna, ma ne avrete. Anche al gioco.
LEAVVENTURE DAROONEY
CAPRICORNO
Siete decisamente il segno più fortunato del mese e dove passerete sbocceranno fiori e felicità! Cercate solo di condividere il più possibile questo vostro lungo momento di grazia, magari anche con persone che avrebbero qualcosa da farsi perdonare. Benissimo, pure il gioco!
GIOCARE GIO CONGUSTO
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BILANCIA
L’inverno è quasi alle spalle ma vi ha lasciato in eredità qualche chilo di troppo e una generale pigrizia. Svegliatevi! Magari presto, così da andare in palestra prima dell’ufficio, se riuscite. Occhio anche ai tardivi mali di stagione che avete trascurato. In compenso, bene al gioco.
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CANCRO
CASINÒ FRANCESI
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Attrice britannica
ARIETE Marzo pazzo, ma non per voi. Questo mese sarà infatti caratterizzato da una generale calma piatta che gli astri vi consigliano di movimentare un po’, per non rischiare di annoiarvi troppo. Che ne dite per esempio di tentare la fortuna al gioco, con moderazione s’intende? Il momento è ottimo!
CASINÒ FRANCESI
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Keira Knightley
Londra, 26 marzo 1985
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96
DANON PERDERE
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2/9/20/69/87/90 1/13/19/38/53/71