Gioco News Magazine March 2025 - Rivista Gioco News marzo 2025

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POLITICA • Giulia Pastorella:

ATTUALITÀ • Riordino, la salute

PERSONAGGI • Roberto Giacobbo – Massimo Nicora

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Le quote (rosa) del gioco pubblico

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Il gioco è donna? Il sostantivo è di sicuro maschile ma è altrettanto sicuro che con certi temi non si può giocare. E questi topic sono proprio le donne e il nostro settore. E le donne nel nostro settore.

In questo numero, complice anche la festa dell’8 marzo che ci ha ispirato spesso nella storia di Gioco News, analizziamo ancora una volta lo stato di salute dell’inclusività nell’industria. Una specie di “tagliando” all’approccio del settore a questo tema.

Non vi anticipiamo le conclusioni perché preferiamo lasciarle fare a voi dopo aver letto lo spaccato che troverete descritto in queste pagine: dalle aziende ai casinò, dalle associazioni fino alle poker room e ai tornei dal vivo.

Noi, di sicuro, odiamo l’applicazione meccanica e banale delle iper abusate “quote rosa”. Preferiamo pensare a corsie preferenziali, come nelle piste di atletica, dove alcuni concorrenti partono leggermente avanti rispetto agli avversari. Ma questo solo perché esiste ancora disparità, maschilismo, misoginia, patriarcato e perché effettivamente, molte realtà sono ancora indietro. Quando tutto sarà al posto giusto solo parlarne significherà discriminare. E la speranza è che quel giorno sia già adesso.  Premesso questo parlando dal “campo”, le fiere, gli show, i panel, i tornei di poker, i casinò, le donne sono in prima linea dappertutto. Sì, ok, c’è davvero ancora tanto da migliorare, e quelle famose corsie preferenziali servono ancora per un po’.

Di natura siamo ottimisti e vediamo un grande protagonismo delle donne e, specie all’estero, un settore davvero all’avanguardia sul profilo dell’ inclusivity. Avanti così.

Per il resto i contenuti di questa rivista sono come al solito ricchi e interessanti non solo perché, in questo caso, noi siamo l’oste. Vi invitiamo quindi a “degustare”i contenuti prodotti da questa redazione.

Per il resto un brindisi che sia un augurio per le sfide del nostro settore, tra riordino e prodotti in evoluzione tecnologica e anche per il nostro evento, l’Italian Gaming Expo e Italian Gaming Awards: il 9-10 aprile a Roma. Vi aspettiamo!

Inchiesta

2025

Politica 4/

Trasparenza e informazione per un gioco sano

La deputata Giulia Pastorella sottolinea l’importanza della formazione, il ruolo degli operatori del settore e il contributo dell’intelligenza artificiale sul fronte della prevenzione del Gap

Attualità 10/

6/

Non c’è pace sotto le Alpi

L’attuazione della legge del Piemonte per il contrasto del gioco patologico continua a tenere banco in consiglio regionale e nelle aule dei tribunali amministrativi

La salute al centro del riordino

La centralità della tutela concreta dal punto di vista sanitario e l’importanza della consapevolezza dell’(in)efficacia delle misure in campo

12/

Diversità di genere, anche nel gioco conta più la cultura

L’economista Giulia Zacchia dell’Università

La Sapienza di Roma spiega come la disuguaglianza tra i sessi sia un concetto che può cambiare nel tempo e attraverso le civiltà

14/ Collaborazione e inclusione, valorizzando l’ascolto

15/ Novomatic Italia, la forza della diversi

15/ Codere Italia, parità di genere è obiettivo e responsabilità

16/ Poker e donne, c’è ancora tanto da fare

18/ Videogame, l’interdisciplinarità che favorisce l’inclusione

20/ La passione non ha genere

22/ Scenari in mutamento

Normativa

24/

Package Design e gaming, un legame da definire

L’Unione europea interviene per modernizzare la protezione dei disegni e modelli attraverso misure che potrebbero avere un impatto anche sulla produzione dei videogiochi

Esteri

26/ Nuove sfide da affrontare

Sarah Gardner della Gambling Commission britannica spiega i passi avanti fatti nel Regno Unito riguardo l’uguaglianza di genere e l’inclusione femminile

Eventi

28/ Un battito d’ali per cambiare il mondo

Nella capitale ceca appuntamento anche per il 2025 con il Prague Gaming & Tech Summit: E. Arnidou, event marketing director del summit, illustra temi e novità

New slot/ Vlt

34/ Awp, il futuro non è più remoto

Dopo la recente proroga delle concessioni per la gestione delle reti di apparecchi, il regolatore avvia i lavori per la nuova generazione di slot che sarà oggetto della nuova gara

36/ FISCO E SLOT

Scommesse

38/

Tutti i rischi del riordino

Dagli alti costi ai tanti dubbi degli operatori di gioco e di scommesse online che minacciano di danneggiare il settore, l’Erario e di non proteggere i player

«Ritengo che ci si debba impegnare per una protezione assoluta e il più severa possibile dei minori e effettuare tanta formazione nelle scuole per avvisare i più piccoli di potenziali pericoli. Le imprese legali devono offrire un’esperienza che sia vissuta con consapevolezza, con equilibrio e dalle persone che hanno l’età adatta.»

44/ Italian Poker Sport, la 54esima è da record europeo!

Con 7.007 entries e il record europeo per single flight, ben 1.653 entries nel Day1D con un italotedesco che ha finito in vetta, è un altro successo clamoroso per il King’s Resort ed Euro Rounders

Interviste

56/

Alla ricerca dei passaggi perduti

Il conduttore tv e scrit-

tore Roberto Giacobbo a spasso nella storia e delle sue sorprese con il suo nuovo libro, dove analizza il percorso dell’uomo sotto angolazioni inedite

57/

Goldrake, il robot che dava dipendenza

Massimo Nicora, autore di un poderoso volume dedicato al primo robottone giapponese, racconta come sia diventato, nel bene e nel male, uno dei simboli di un’epoca

Ippica

40/ La rivoluzione gentile

Secondo Tamara Papiccio, coordinatrice del Masaf per le corse ippiche e prima vicepresidente dell’Unione europea del trotto, il rilancio del settore passa innanzitutto dal gioco di squadra

Amusement

42/ Socialità e avanguardia per il puro intrattenimento

Il settore dell’Amusement vive un momento di trasformazione e il nuovo anno sembra promettere bene

Flipper

43/ Fateci largo che passiamo noi

All’indomani della terza tappa del Circuito nazionale di flipper sportivo Ics 2025 si ripresenta il dominio del romano Gabriele Tedeschi. Ma la gara è intensa.

46/ Casinò Mendrisio, tra cash e tornei il poker rilancia

48/ La musica del direttore Luca Vivaldi

Casinò

Annalisa Andreani, presidente della Giochi del Titano, racconta l’esperienza appena iniziata alla guida della società sammarinese che gestisce la sala Diamond

51/ Una quota a doppio taglio

52/ PANNO NERO

54/ LA SLOT ONLINE DEL MESE

RUBRICHE

58/ L’ORA DEL GIOCO

60/ DAL MONDO

62/ DA NON PERDERE

64/ ROAD TO IGE

66/ VISTO DA VICINO

68/ L’AVOCATO DEL TAVOLO

70/ GIOCO E RETAIL

72/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ

74/ A CARTE SCOPERTE

76/ GIOCARE CON GUSTO

78 / AL BAR DEGLI ESPORTS

80/ GIOCO E PSICHE

82/ LA SLOT DEL MESE

86/ LO SFIZIO DEL GIOCO

96/ OROSCOPO

AZIENDE

30/ NUOVE TENDENZE

32/ Soft2Bet, la forza dell’eccellenza

34/ Psm Tech, le nuove frontiere del gaming

84/ NEWSLETTER

ENGLISH PAGES

88/ New challenges to be faced

90/ Soft2Bet, the power of excellence

92/ Reaffirming the Dei commitment

93/ A flutter of wings to change the world

94/ Worlds under glass

Trasparenza e informazione per un gioco sano

La deputata Giulia Pastorella sottolinea l’importanza della formazione, il ruolo degli operatori del settore e il contributo dell’intelligenza artificiale sul fronte della prevenzione del Gap. E analizza anche i fronti su cui combattere per una piena parità di genere in Italia.

egli ultimi anni l’Italia ha fatto indubbiamente dei passi avanti nell’ampliare la partecipazione femminile in vari ambiti del Paese, da quello politico a quello imprenditoriale. Resta tuttavia sempre molto da fare per raggiungere l’ambita parità tra uomini e donne. In questo numero di marzo, nel mese in cui si celebra l’importanza della lotta per i diritti delle donne, prima di concentrare la nostra attenzione sul settore del gioco abbiamo parlato di questi temi con Giulia Pastorella, giovane politica, con un’esperienza a livello locale, in consiglio comunale a Milano, e poi come deputata nella fila di Azione, partito del quale ricopre anche la carica di vicepresidente.

Partiamo da un tema che si ripropone costantemente negli ultimi anni, quello delle quote rosa. Inizialmente sono state introdotte per garantire una maggior rappresentanza femminile, ma oggi molti ritengono che dovrebbero essere superate a favore del solo merito. Lei cosa ne pensa?

“Sono assolutamente d’accordo che debbano essere superate. Sono sempre stata contraria a qualunque forma di discriminazione positiva ma in molti mi hanno risposto che le quote sono un male necessario fino a che non si arriva davvero a promuovere le persone o assumerle basandosi solo sul merito. Ritengo si debba ambire ad applicare la meritocrazia combinata con l’assicurare le pari opportunità: una combinazione virtuosa che permetterebbe a tutti e tutte di essere valorizzati ed esprimere il proprio potenziale. Peccato che certe fazioni della politica italiana abbiano dichiarato guerra alla meritocrazia con argomenti poco solidi. Il fatto che in certi contesti come quelli statunitensi ci siano state derive e storture nell’applicazione di questo principio meritocratico non vuol dire che il principio in sé non sia giusto.”

Quote rosa superate, dunque, o in certi settori meglio farne ancora uso?

“Hanno sicuramente aumentato in senso assoluto il ‘numero’ di donne in certe posizioni, ma almeno nel nostro Paese il tasso di occupazione femminile resta ancora tra i più bassi d’Europa. Per non parlare delle percentuali di donne in alcuni ambiti specifici, come mestieri e mondo accademico legato alle materie Stem. Insomma nonostante le quote restano ancora tanti soffitti di vetro e una chiara disparità salariale. Per non parlare delle disparità di opportunità di conciliazione vita lavoro. Basti pensare ai fondi Pnrr per gli asili nido non spesi e poi tagliati, la non parità dei congedi genitoriali. Insomma non basta avere più donne: ora ci sono tante donne nei Cda grazie alle quote, ma quante Ceo?”

Guardando all’attualità, secondo lei, il mondo politico e quello aziendale premiano adeguatamente il merito delle donne o esistono ancora discriminazioni strutturali?

“Parto da un esempio: le elezioni politiche, dove i listini bloccati sono costruiti con alternanza di genere proprio per spingere in senso di parità. Eppure i partiti sanno, grazie a sondaggi e previsioni, quale collegio scatterà e ‘farà l’eletto’, come si dice in gergo. Guarda caso in parlamento ci sono solo circa il 30 percento di donne. Ecco quindi come le quote possano facilmente essere aggirate in politica. Certi livelli politici stanno cercando di aiutare le donne, ad esempio in consiglio comunale a Milano abbiamo proposto una deroga per le neo-mamme che potranno assistere e votare ai consigli comunali online. E anche in Parlamento si cerca di venire incontro alle donne, per esempio grazie alla sala allattamento cui mi sono ampiamente servita. Le discriminazioni esistono insomma in politica come in azienda, ma il mio giudizio complessivo è che si stiano pian piano facendo passi avanti. Non dimentichiamoci che – per quanto lontana dalla mia visione politica – avere una donna premier è un grande traguardo per il nostro Paese.”

Quali strumenti pensa sarebbero necessari per incentivare una maggiore partecipazione femminile ai ruoli decisionali nel nostro Paese?

“Io punterei sulle misure ‘di contesto’ più che di discriminazione positiva, come giá spiegato. Quindi cercherei di capire quali sono gli ostacoli che le donne incontrano? Sono da cercare nel carico della cura non equamente distribuito, nei congedi maternità che penalizzano principalmente le donne o in altro? Il cambiamento per vedere più donne in alto deve anche venire dal basso, da una società che cambi la sua visione della ripartizione dei ruoli tra i due generi. Mi emoziono sempre quando vado in parlamento nella Stanza delle Donne dove sono ricordate le prime donne dell’assemblea costituente e le prime sindache. Foto in bianco e nero. Ispiriamoci a queste madri fondatrici della nostra Repubblica, cerchiamo di essere noi stesse ‘role models’ per le nostre ragazze, andiamo nelle scuole.”

Poco fa ha citato la premier Giorgia Meloni. Ecco, sono ormai trascorsi oltre due anni dall’insediamento di questo Governo, qual è il suo giudizio e quali restano, secondo lei, le sfide più difficili da affrontare nei prossimi anni?

“Il governo ha beneficiato della lunga coda positiva delle iniziative del governo Draghi e dell’iniezione di fondi del Pnrr. Ora però i nodi stanno venendo al pettine, sia sulla gestione dei progetti Pnrr che non stanno portando alla crescita prevista, sia sul fronte della crisi industriale in cui oramai il nostro paese è piombato, oltre che su tema caro vita legato anche al caro energia su cui il governo annaspa, e sui servizi essenziali di sanità e scuola in serie difficoltà. Le iniziative intraprese dal governo ad ora sono molto di natura ‘punitiva’ (inasprimento delle pene per qualunque cosa), e non di risoluzione di problemi oggettivi come quelli sopracitati. La nostra opposizione è sempre stata costruttiva e nel merito ma è dura aiutare chi finge di non vedere i problemi e dice che tutto va benissimo.”

Venendo al tema del gioco uno dei temi ricorrenti è quello della ludopatia, un problema che rimane non trascurabile, ma che richiede interventi efficaci che tuttavia non penalizzino il settore legale e la libertà d’impresa, garantita dalla Costituzione e dall’Europa. Che idea ha delle misure necessarie per raggiungere questo equilibrio e garantire la protezione dei consumatori senza danneggiare le imprese legali?

“Sicuramente trasparenza e messaggi sui rischi del gioco, come già avviene, sono un primo passo non coercitivo ma spero efficace per dissuadere e mettere in guardia. Alcune aziende praticano in maniera volontaria il monitoraggio proattivo di comportamen-

ti anche attraverso l’IA ma nel rispetto della privacy: credo questo possa aiutare ad arginare per tempo comportamenti ludopatici e proporre rapidamente aiuto psicologico e medico. Ritengo che ci si debba impegnare per una protezione assoluta e il più severa possibile dei minori e effettuare tanta formazione nelle scuole per avvisare i più piccoli di potenziali pericoli. Le imprese legali devono offrire un’esperienza che sia vissuta con consapevolezza, con equilibrio e dalle persone che hanno l’età adatta.”

Lei si è occupata anche di esport, peraltro un settore competitivo che, tra le caratteristiche che lo rendono interessante, ha quella di promette di appianare, almeno sulla carta, ogni differenza, anche tra donna e uomo oltre che, cosa impensabile in altri settori, tra normodotato e disabile. A suo parere qual è il vero punto (o i punti) di forza delle competizioni videoludiche?

“Stando alle ultime pubblicazioni sul tema, questa parità risulta appunto solo sulla carta. Le donne negli esports sono ancora poche e purtroppo sono pagate meno degli uomini. Il loro numero scarseggia anche come allenatrici ed è per questo che diversi commentatori hanno espresso la necessità almeno di codici di condotta volontari per far fronte a queste disuguaglianze – cosa auspicabile- mentre altri addirittura di imporre le quote rosa anche lì o di dividere tornei in maschili e femminili – entrambe a mio parere misure non appropriate. Non mi voglio avventurare nelle spiegazioni sui fattori che possono spiegare questo gap ma sottolineare in effetti che sicuramente il potenziale di parità è ottimo non solo per uomo/donna o normodotato/disabile, ma anche rispetto alle disparità di accesso alle infrastrutture sportive nel nostro paese.”

Anche in Italia, come in altri Paesi, si parla di regolamentare la professione videoludica. Tuttavia il percorso per la regolamentazione delle competizioni videoludiche avviato dal Parlamento italiano sta proseguendo a rilento, e addirittura negli ultimi tempo sembra essersi arenato. Ha avuto modo di seguirne l’iter, come mai ci sono tutte queste difficoltà?

“In effetti il testo presentato al Senato dal collega senatore Marti è fermo da oramai un anno. Diciamo che in generale è difficile capire le priorità con cui sono scelti i dossier da trattare in parlamento in questa legislatura e su cui procedere celermente. Proprio recentemente ricordavo al ministro Piantedosi che mentre ci siamo affrettati a votare il premio per il cuoco italiano da 2000 euro, sono anni che tralasciamo per esempio il voto fuorisede. Posso solo dedurre (stando all’opposizione) che alla maggioranza questo tema non interessi, nonostante la proposta di legge sia firmata da un partito della stessa maggioranza.”

Politica
Giulia Pastorella

Non c’è pace sotto le Alpi

L’attuazione della legge del Piemonte per il contrasto del gioco patologico continua a tenere banco in consiglio regionale e nelle aule dei tribunali amministrativi

Fatta la legge, se ne monitori l’applicazione. Parafrasando, molto ampiamente, un vecchio adagio popolare, torniamo a occuparci dell’attuazione delle normative regionali per il contrasto al gioco patologico, e in particolare di quella del Piemonte varata nel 2021 dal centrodestra per modificare quella risalente al 2016, promossa dal centrosinistra.

L’occasione è offerta da un recente battibecco in proposito che lo scorso gennaio ha visti protagonisti l’opposizione - con il Movimento cinque stelle che ha accusato la Giunta di aver tagliato di 1 milione di euro dei fondi destinati alle attività di promozione, divulgazione e informazione sul gioco d’azzardo patologico, denunciando contestualmente la sparizione di 5,5 milioni di euro di fondi statali che le Asl ricevevano per contrastare il fenomeno - e l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, che ha consigliato di “leggere con attenzione i numeri del bilancio” per non correre “il rischio di creare allarmismo e di diffondere notizie non corrette”.

A distanza di qualche settimana, abbiamo deciso di chiedere lumi sulle evoluzioni della vicenda proprio all’assessore Riboldi, e un commento al Partito democratico che, per bocca del consigliere Domenico Rossi, rinnova le critiche all’Esecutivo.

La Regione e il contrasto del gioco patologico, un impegno che continua

“Come più volte spiegato e ribadito, non ci sarà alcun

taglio ai fondi per il contrasto al gioco d’azzardo, si è semplicemente in attesa del nuovo decreto ministeriale relativo all’annualità 2025”, esordisce Riboldi.

“Infatti, bisogna ricordare che il Fondo per il contrasto, prevenzione, diagnosi e cura del gioco d’azzardo patologico (Gap) è un fondo statale vincolato che ogni Regione riceve annualmente, a integrazione di quanto ogni Regione deve garantire attraverso il Fondo sanitario regionale nella prevenzione, contrasto, cura e riabilitazione del Gap.

Annualmente la Direzione sanità trasmette sia una relazione programmatica sia una relazione economico-finanziaria: entrambe fanno il ‘punto’ sugli obiettivi sovralocali avviati e sulle svariate attività che in ogni Asl si realizzano con il supporto degli Enti del terzo settore, i Comuni e altri soggetti.

Con la nuova legge di Bilancio, inoltre, il Governo Meloni ha riconosciuto e incrementato i fondi vincolati per le Regioni da utilizzare non solo per contrastare il Gap, ma anche le altre forme di dipendenza, portando il budget dagli attuali 44 milioni a 94 milioni di euro da ripartire per ciascuna Regione (i criteri di riparto sono in questi giorni oggetto di confronto e discussione tra Regioni e Stato).

In ogni caso le risorse vincolate per ulteriori attività di prevenzione, diagnosi, cura e reinserimento sociale in tema di dipendenze (sia Gap sia altre forme di dipendenza) saranno incrementate e rese strutturali in modo che

Federico Riboldi

sia possibile redigere piani pluriennali triennali di prevenzione e contrasto strategico a tutte le forme di dipendenza.”

Quanto all’attuazione del Piano regionale di contrasto, prevenzione, diagnosi e cura del gioco patologico, Riboldi specifica che esso, “come indicato nel decreto dell’assessore regionale n° 251-50107 del 27-12-2017, approvato con l’obiettivo di affrontare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico attraverso un approccio integrato, è finalizzato a tutelare le fasce più deboli e vulnerabili della popolazione, aumentare la consapevolezza sui fenomeni da dipendenza e favorire un approccio consapevole e critico al gioco.

Più in generale, la Regione Piemonte ha intrapreso diverse azioni per contrastare il Gap tra cui quelle relative a comunicazione, sensibilizzazione ed educazione.

In particolare, la Regione ha avviato campagne di comunicazione sul gioco d’azzardo patologico, azioni di sensibilizzazione destinate alla popolazione tra i 15 e i 64 anni e attività informative negli istituti scolastici.

Accanto a queste, ha previsto attività di formazione per gli operatori sanitari, la polizia locale e gli operatori del numero verde regionale, oltre a iniziative di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, basate sulle competenze del personale delle Asl.

I Dipartimenti e i Servizi per la patologia delle dipendenze (Serd) della Regione Piemonte garantiscono, inoltre, la presa in carico dei giocatori d’azzardo patologici, offrendo interventi di trattamento. Da ricordare, infine, che la Regione Piemonte ha 36 punti ambulatoriali attivi sul territorio per il trattamento dei giocatori patologici.

Responsabile del monitoraggio dei Piani locali per le dipendenze, degli interventi sul Gap effettuati dai Servizi per le dipendenze, degli interventi di formazione e aggiornamento e degli interventi di prevenzione condotti a livello centrale è l’Osservatorio epidemiologico regionale delle dipendenze.

L’impegno della Regione Piemonte per il contrasto del Gap, e più in generale per le dipendenze, continuerà quindi ad essere al centro della propria azione per salvaguardare la salute, soprattutto dei piemontesi più fragili e vulnerabili.”

L’attacco del Partito democratico sul mancato monitoraggio della legge

Sul tema interviene anche Domenico Rossi, consigliere regionale del Partito democratico.

Ad oggi, “la Regione non ha effettuato nessuna valutazione sugli esiti della nuova legge. Così come sono mancate molte delle azioni previste dalla norma. L’obiettivo era solo quello di smontare il meccanismo della legge precedente”, sottolinea.

“Gli ultimi dati riportati ufficialmente da Regione

Piemonte sono quelli del rilevamento di Astra Ricerche nel contesto del progetto ‘Non è un bel gioco’. Più di 7 piemontesi su 10 hanno amici giocatori, mentre 5 piemontesi su 10 hanno familiari che giocano d’azzardo.

La stessa ricerca rivela che il rischio di patologia è particolarmente alto per il 10,8 percento dei piemontesi, purtroppo in crescita. Gli uomini spiccano con il 14 percento, i 18-24enni con il 19 percento, i giocatori ‘digitali’ con circa il 25 percento. Soprattutto chi vive in famiglie in cui il gioco è un’abitudine diffusa arriverebbe al 26 percento di rischio.

Se vogliamo parlare di denaro investito basta una veloce ricerca sul sito della Regione per leggere che ‘In media 3 cittadini piemontesi su 10, circa 1,3 milioni di persone, hanno giocato almeno una volta in denaro negli ultimi anni, spendendo un ammontare complessivo annuo di più di 6 miliardi di euro. Questa quota corrisponde, a livello individuale, all’equivalente ogni 12 mesi di circa 4.500 euro per ogni giocatore e di quasi 1.500 euro pro capite. Nello stesso periodo l’importo complessivo delle perdite è stato di oltre 1 miliardo di euro annuo, più di 750 euro per ogni giocatore e poco meno di 250 euro per ogni abitante’.

Insomma, se con la legge regionale n° 9/2016, che cercava di limitare l’eccesso di offerta, i volumi risultavano in costante diminuzione, anche in rapporto all’andamento nazionale, e le perdite erano in contrazione, con l’adozione, nel 2021, di una normativa meno stringente l’emergenza azzardo patologico sembra aver trovato nuova spinta.”

Il consigliere dem offre quindi il suo punto di vista sulla querelle fra Giunta e M5S a proposito dei tagli ai fondi per il contrasto al Gap, anche considerando che pochi giorni fa è stata pubblicata una determinazione dirigenziale che accerta la somma di 3.224.970,33 euro sul bilancio delle Aziende sanitarie regionali per tale obiettivo, per l’anno finanziario 2023.

“Le tabelle presentate in commissione riportavano somma zero per il 2025 per quanto riguarda le risorse regionali. I fondi in capo alle Asl sono nazionali, ma la legge regionale prevede lo stazionamento di risorse specifiche per la realizzazione del piano di prevenzione e contrasto, per attività di formazione e informazione e per specifiche campagne regionali. Non a caso abbiamo predisposto degli emendamenti con l’obiettivo di inserire finanziamenti regionali per la prevenzione e il contrasto senza limitarsi ai trasferimenti dello Stato”.

In ultimo, abbiamo chiesto a Rossi un commento sulle sentenze con cui il Tar agli inizi di febbraio ha confermato il no alla reinstallazione delle slot nei bar, al quale abbiamo dedicato un approfondimen-

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Domenico Rossi

to chiedendo il parere del legale Luca Giacobbe (vedi box). “Siamo di fronte a una patologia ‘creata’ socialmente da un eccesso di offerta e dalle scelte dello stesso Stato. Per questo motivo la legge regionale n° 9/2016 si basava sul principio della limitazione dell’offerta di gioco. Sia chiaro, non si proibiva il gioco, ma si fissavano dei paletti più stringenti per arginare un fenomeno che non ha solo risvolti sanitari seri, ma anche sociali, perché a pagare il prezzo più

alto di questa pandemia dell’azzardo patologico sono state le fasce più deboli in termini di sovraindebitamento, multi-dipendenze, rottura dei legami familiari per non parlare anche dell’aumento di possibilità per le mafie di riciclare denaro.

Non entro nel merito della sentenza ma rilevo che limitando il numero degli apparecchi, magari concentrandoli in luoghi dedicati, si possono arginare le derive più deleterie del fenomeno.”

L’avvocato Giacobbe: «Consentire la reinstallazione degli apparecchi anche agli esercizi generalisti»

Ai primi di febbraio, il Tribunale amministrativo regionale ha emesso una nuova serie di sentenze relative all’applicazione della legge regionale per il contrasto del gioco patologico e in particolare la possibilità di reinstallare apparecchi nei bar per i “titolari di autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli” (comma 2), presso cui erano collocati apparecchi per il gioco dismessi in attuazione della legge regionale n° 9/2016. Una possibilità che ha creato qualche difficoltà interpretativa e che ha spinto alcuni operatori a pensare che potesse valere anche per i soggetti iscritti nell’elenco Ries, tanto da fargli decidere di fare ricorso al Tar.

questione’.

La norma che consente la reinstallazione va letta ed interpretata in un contesto temporale e normativo molto particolare: la legge n° 19/21 ha riscritto totalmente – abrogandola espressamente - la precedente legge n° 9/2016 e aveva la finalità di fermare l’effetto espulsivo del gioco anche su esercizi che offrivano gioco preesistenti all’entrata in vigore della legge del 2016. La norma prevede che entro il 31 dicembre 2021 gli esercenti autorizzati incisi dalla norma del 2016 avrebbero potuto richiedere di reinstallare gli apparecchi.

tà inerente ad un diritto soggettivo o ad una potestà pubblica.

Sulla base di questo assunto non concordo affatto con le conclusioni dei giudici amministrativi di primo grado. L’iscrizione al Ries presuppone il possesso di titoli autorizzatori quali la licenza di somministrazione e l’assenza di requisiti soggettivi ostativi.

Il fatto che la verifica dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli possa essere solo formale non è rilevante sebbene poi l’amministrazione possa fare dei controlli ex post. Chi non è iscritto al Ries non può svolgere l’attività di raccolta del gioco.

I giudici amministrativi sabaudi però hanno stroncano ogni speranza respingendo i ricorsi e ribadendo che solo i titolari di esercizi di vendita di generi di monopoli, sale gioco e scommesse possono reinstallare le slot.

Ecco cosa pensa di queste sentenze l’avvocato Luca Giacobbe (studio Giacobbe, Tariciotti & Associati), legale di alcuni operatori.

“Le sentenze si rispettano sempre ma si possono discutere. Va premesso che lo stesso Tar Piemonte ammette in un passaggio di queste sentenze che vi sono ‘delle obiettive difficoltà interpretative derivanti dalla formulazione della norma in

Il concetto di esercizi ‘autorizzati’ è stato a lungo oggetto di contrasto interpretativo anche tra la stessa Regione Piemonte e la direzione regionale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli in particolare se l’iscrizione al Ries potesse o meno configurarsi come un’autorizzazione amministrativa tale quindi da legittimare anche gli esercizi generalisti iscritti all’epoca al Ries nel poter validamente pretendere la reinstallazione degli apparecchi.

A rigore l’autorizzazione è quel provvedimento mediante il quale la Pubblica amministrazione, nell’esercizio di un’attività discrezionale in funzione preventiva (e normalmente ad istanza dell’interessato), provvede alla rimozione di un limite legale posto all’esercizio di un’attivi-

La conclusione cui si arriva seguendo invece una interpretazione restrittiva della norma è che il legislatore regionale abbia concesso la possibilità di reinstallare ai soli esercizi che svolgevano attività di rivendita di generi di monopolio e ciò (secondo il Tar Piemonte) sarebbe maggiormente rispondente ai criteri di interpretazione della legge, letterale e teleologico, di cui all’art. 12, comma 1, delle Disposizioni sulla legge in generale.

Al contrario, ritengo che la giurisprudenza amministrativa abbia costantemente fatto valere il principio di tassatività nell’interpretazione delle norme che pongono dei divieti alle attività economiche e quindi nei casi in cui non vi sia espressamente una esclusione per gli esercizi generalisti possa e debba consentirsi anche a loro di chiedere ed ottenere la reinstallazione degli apparecchi.”

Luca Giacobbe

La salute al centro del riordino

La regolamentazione del gioco pubblico e in particolare di quello fisico rappresenta un tema complesso, con una molteplicità di attori istituzionali e una stratificazione normativa che genera conflitti, inefficienze e situazioni di autentico stallo. L’applicazione dei distanziometri e delle limitazioni orarie costituisce un aspetto chiave di un dibattito che coinvolge operatori del settore, enti locali, lo Stato centrale, le sue amministrazioni e le sedi giudiziali. Al centro deve rimanere l’obiettivo di un’autentica tutela della salute degli utenti. Questo articolo si propone di sintetizzare criticamente tali questioni, anche rinviando agli approfondimenti presenti nel volume pubblicato con Giappichelli “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”.

L e proroghe de LL e concessioni rappresentano una necessità de LL o s tato derivante da LL ’ effetto espu L sivo de LL e attua L i restrizioni territoria L i Le continue proroghe delle concessioni che si registrano in alcuni settori del gioco pubblico sono la risposta obbligata dello Stato alla consapevolezza dell’effetto espulsivo dei distanziometri e delle limitazioni orarie. Questi strumenti regolatori, imponendo distanze minime tra punti di gioco e “luoghi sensibili”

(di tanti tipi come istituti scolastici, luoghi di culto e strutture sanitarie), ovvero imponendo limitazioni di orari molto restrittive, rendono impraticabile il territorio nella sua sostanziale totalità e per i vincitori di eventuali bandi diventerebbe impossibile l’implementazione dei punti di gioco assegnati. Lo dice il Consiglio di Stato nel 2018. Si è più volte chiarito che la normativa regionale e comunale abbia così, nel tempo, influenzato significativamente l’ordinamento giuridico nazionale, creando sovrapposizioni e conflitti che hanno portato a una paralisi nelle procedure di assegnazione delle concessioni. Allo stesso tempo si son posti temi di distribuzione del gioco in considerazione del fatto che le misure in questione trovano applicazione solo con riferimento ad alcune tipologie di prodotti.

M a L e attua L i restrizioni territoria L i non tute L ano L a sa L ute

Ora un altro punto fermo è che distanze e orari sono imposti dagli enti del territorio con l’obbiettivo di tutelare la salute degli utenti. E la protezione della salute dei cittadini deve rimanere il fulcro delle politiche pubbliche in materia di gioco d’azzardo. Tuttavia, l’a-

a cura di Geronimo Cardia
LA CENTRALITÀ DELLA TUTELA CONCRETA DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO E L’IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZA DELL’(IN)EFFICACIA DELLE MISURE IN CAMPO
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nalisi dei dati relativi a quindici anni di applicazione di distanziometri e restrizioni orarie indica risultati contrari alle aspettative. Sebbene si sia registrata una diminuzione della spesa per il gioco tramite apparecchi distribuiti sui territori (la tipologia di gioco colpita dalle misure in questione oltre che da altri fenomeni come l’impossibilità di fare investimenti e la non competitività dei pay out), vi è stato un concomitante e più consistente aumento della spesa per altre forme di gioco non soggette alle medesime limitazioni, portando a una crescita complessiva della spesa degli utenti nell’intero settore. L’analisi dei dati empirici in definitiva mette a nudo solo uno spostamento del problema verso altre forme di gioco non soggette alle stesse restrizioni o verso il gioco illegale o verso offerte straniere, per le realtà di confine. Ciò che si impone è dunque basare le politiche pubbliche su evidenze scientifiche e dati concreti, piuttosto che su presupposti teorici o pressioni mediatiche. Va messo a terra un approccio più razionale e mirato, che tenga conto delle reali dinamiche del settore e delle esigenze di tutela della salute pubblica.

e a LL ora che fare ?

Alla luce di queste criticità, registrate negli anni è emersa con forza la necessità di una riforma strutturale del sistema normativo. Le iniziative in atto delle istituzioni di questi tempi potrebbero portare ad un riordino legislativo unitario, che stabilisca parametri chiari e uniformi per la regolamentazione di tutti i prodotti del territorio come l’armonizzazione fiscale tra prodotti e canali distributivi pure prevista dalla Delega fiscale. Per il tema sanitario legato alle misure attuali il discorso è ancor più delicato. Al riguardo va anzitutto riconosciuto con obiettività che tali misure non abbiano raggiunto lo scopo prefissato. Al loro posto vanno individuate e implementate strategie alternative più efficaci per la prevenzione e il trattamento delle dipendenze da gioco. Ne sono l’esempio le politiche attive a livello territoriale attuate ad esempio dalla Regione Campania, un processo di qualificazione dell’offerta con la formazione degli operatori, con l’implementazione di un registro di autoesclusione anche per il gioco fisico degli apparecchi, sul modello di quanto già previsto per il gioco online. Peraltro potrebbe essere realizzato un programma che porti a un sistema di distribuzione e di prodotto che sia safe, fermo restando che per questo occorra un sistema di concessioni più stabi-

Geronimo Cardia

Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile

Studio Cardia

www.gclegal.It

le, che garantisca agli operatori certezze giuridiche evitando il perpetuarsi di proroghe a singhiozzo ed indefinite. Infine in parallelo va portato avanti anche un processo di qualificazione anche della domanda con la spiegazione continua della reale natura di intrattenimento.

L’ i M portanza de L confronto tra L e parti interessate

Un elemento cruciale è la necessità di un dialogo trasparente e inclusivo tra tutte le parti coinvolte nel settore del gioco pubblico. Spesso, le decisioni e le valutazioni a livello nazionale come a livello territoriale vengono prese senza un adeguato confronto che coinvolga anche gli operatori e gli esperti del settore. E sino ad oggi la mancanza di un confronto a tutto tondo sulle misure in essere ha portato al mantenimento nel tempo di misure inefficaci e controproducenti sul piano della tutela della salute, nonché causative di effetti collaterali di stallo che impattano negativamente su interessi pubblici pure rilevanti. Pensiamo alla buona amministrazione della cosa pubblica, visto che le concessioni in scadenza sono in proroga ormai da anni. All’ordine pubblico, visto che l’offerta dei territori soprattutto degli apparecchi, ma anche il bingo e le scommesse è sistematicamente da anni penalizzata dalle misure espulsive e marginalizzanti. Al gettito erariale, visto che è di dicembre 2024 la notizia che il gettito del gioco è in calo perché non può tenuta a galla dal gettito degli apparecchi. All’impresa ed al lavoro, visto che ad essere penalizzati e a forte rischio sono i 140mila lavoratori e migliaia di piccole medie imprese del territorio impegnati nella distribuzione degli apparecchi sui territori.

c onc L usioni

Dunque la regolamentazione del gioco pubblico va ripensata in una prospettiva più ampia e coerente affinché sia allo stesso tempo realmente efficace e sostenibile. Le misure attualmente in vigore, pur mosse da intenti condivisibili, hanno prodotto effetti distorsivi che richiedono una revisione critica. La tutela della salute dell’utente va tenuta al primo posto. Ma va assicurata in concreto e non in astratto e con la piena consapevolezza che la delicatezza e la complessità del tema richiedono.

Diversità

di genere anche nel gioco conta più la cultura

L’economista Giulia Zacchia dell’Università La Sapienza di Roma spiega come la disuguaglianza tra i sessi sia un concetto che può cambiare nel tempo e attraverso le civiltà

di Daniele Duso

Il tema delle disuguaglianze di genere in Italia è purtroppo ancora attuale, oltre che essere trasversale ai vari settori economici e produttivi del Paese. Per avere uno sguardo approfondito sulla situazione presente abbiamo interpellato Giulia Zacchia, economista, ricercatrice presso il dipartimento di Scienze statistiche della Sapienza Università di Roma, dove insegna Economia Politica e Gender and Society.

La chiacchierata con lei non può che partire dalle certezze che ci danno i numeri.

Dottoressa Zacchia, parlando di disuguaglianze di genere qual è la situazione attuale in Italia, a livello politico, universitario e/o aziendale?

“I dati ci possono aiutare a comprendere la realtà e a confrontare diversi fenomeni nel tempo e nello spazio. Per questo, per definire le disuguaglianze di genere in Italia, fenomeno complesso da quantificare, parto dall’indice dell’uguaglianza di genere creato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige) che costituisce uno strumento di misurazione unico, che sintetizza la complessità del fenomeno e ne permette un confronto con gli altri paesi europei. Quello che emerge dai dati relativi al 2024, è che in Italia le disuguaglianze di genere sono particolarmente pronunciate nel settore del lavoro. Da ben 14 anni

(dal 2010), l’Italia si è costantemente conquistata la maglia nera, classificandosi ultima tra tutti gli Stati membri quando si vanno a considerare le differenze di genere nei tassi di partecipazione al mercato del lavoro retribuito, e nella qualità del lavoro. I dati Istat (Rilevazione sulle forze di lavoro 2023) ci dicono che in Italia ben il 42 percento delle donne in età lavorativa sono inattive, contro il 24 percento degli uomini. Ci sono, tuttavia, grosse differenze se andiamo a considerare il titolo di studio, in quanto per chi possiede almeno la laurea la percentuale di inattivi scende a 11,5 percento per gli uomini e a 17,6 percento per le donne. Questo ci mostra l’importanza dei dati intersezionali, che vanno oltre la concezione binaria uomo/ donna, facendo emergere differenze significative tra le donne e tra gli uomini a seconda dell’età, dell’istruzione, della classe sociale, dello status di migrante, delle disabilità, dell’orientamento sessuale e di altre caratteristiche individuali. Ci sono altri dati allarmanti che riguardano i giovani ovvero il tasso dei Neet ovvero quei giovani che non sono occupati o in percorsi di studio o formazione. In Italia il 18 percento dei giovani sotto i 35 anni sono Neet e le differenze di genere sono evidenti: le giovani sono più a rischio di essere al di fuori del mercato del lavoro retribuito e dai percorsi di istruzione/formazioni in particolare se sono

madri: ben il 50,6 percento delle ragazze con almeno un figlio sono escluse dal mercato del lavoro retribuito e da percorsi di formazione contro il 37 percento dei ragazzi con almeno un figlio. Questi dati mostrano l’urgenza di politiche che siano specificamente concepite per ridurre i differenziali di genere, come per esempio una maggior trasparenza sulle condizioni di lavoro, l’istituzione del salario minimo e il riconoscimento, riduzione e redistribuzione del lavoro di cura non retribuito attraverso l’investimento in infrastrutture sociali accessibili e di buona qualità (sia per la cura dei bambini che degli anziani).”

Il concetto di “data feminism’”sottolinea l’importanza di utilizzare i dati per ridistribuire equamente potere e risorse. In che modo il femminismo dei dati può concretamente favorire una maggiore inclusione finanziaria delle donne e abbattere le barriere all’accesso al credito?

“Produrre statistiche in prospettiva femminista vuol dire non solo aumentare la consapevolezza delle disuguaglianze attraverso la lettura dei dati, ma ispirare la formulazione di politiche per il cambiamento e per l’eliminazione degli stereotipi di genere. Il genere è modellato dalla storia delle relazioni sociali e può quindi cambiare nel tempo e attraverso le culture. Tenendo questo a mente, i dati si devono basare su concetti e definizioni che riflettano adeguatamente la diversità degli individui in tutti gli aspetti della loro vita e devono garantire che i metodi di raccolta dei dati evitino stereotipi di genere e fattori sociali e culturali che possono indurre a bias (alterazioni). Alcune distorsioni derivano anche da come vengono formulate le domande, vi faccio un esempio che ho appena individuato nei dati raccolti dalla Banca d’Italia sull’alfabetizzazione finanziaria degli adulti. Se viene chiesto chi usa il denaro, le differenze di genere sono inferiori rispetto a quelle che si registrano quando viene chiesto chi è il responsabile della gestione quotidiana del denaro familiare. I dati ci dicono che il 12,8 percento delle donne affida la responsabilità del denaro a terzi, contro il 6,2 percento degli uomini. E questo dato fornisce una rappresentazione più veritiera della inclusione finanziaria e dei divari di genere nella dipendenza finanziaria, che può suggerire politiche e campagne di sensibilizzazione mirate come quelle messe in atto dalla Global Thinking Foundation, dall’Abi-Associazione Bancaria Italiana, Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio e dal Museo del risparmio di Torino.”

L’istruzione, sia tradizionale che finanziaria, sembra avere un effetto preventivo significativo sulla violenza economica, dunque l’alfabe-

tizzazione finanziaria può aiutare le donne e ridurre il rischio di dipendenza economica?

“Sempre nel nostro studio abbiamo cercato di identificare i fattori che espongono le donne a un maggior rischio e quelli invece che le proteggono. Dati alla mano il maggior carico di cura familiare è un importante fattore di rischio per le donne che incrementa del 20 percento la probabilità di essere a rischio di violenza economica. Anche avere figli minorenni conviventi aumenta del 3 percento il rischio. Passando alle note positive, abbiamo riscontrato che l’effetto preventivo dell’istruzione è sistematicamente maggiore per le donne. Avere una laurea riduce il rischio di violenza economica del 31,8 percento, ed inoltre comprendere i concetti finanziari di base ed avere una conoscenza finanziaria minima è un fattore significativo di protezione dal rischio di violenza economica. Di conseguenza investire in istruzione e alfabetizzazione finanziaria è una strategia vincente nel contrastare la violenza economica.”

Spostandoci al tema del gioco pubblico, in base alla sua esperienza ritiene vi sia, o vi possa essere, una differenza tra il gioco maschile e il gioco femminile?

“Non mi sono mai occupata del tema del gioco, di conseguenza, non posso riportare che una percezione che mi induce ad essere cauta quando si riportano le differenze di genere come fattori naturali e non connessi al contesto sociale e culturale. Per esempio, molti studi in materia di economia e finanza concludono che le donne siano, per natura, più avverse al rischio rispetto agli uomini. Tuttavia, come ben dimostrato da Julie Nelson, questa conclusione merita di essere riconsiderata, assicurandosi che le deduzioni tratte dagli studi statistici riflettano solo i risultati statistici e non l’influenza di fattori soggettivi come le norme culturali e sociali soggettive sul sesso e sul rischio.”

A questo proposto pensa sia possibile individuare delle differenze per quando riguarda il gioco patologico?

“Non escludo che ci siano delle differenze di genere nel gioco, ma ritengo che sia necessario analizzare il contesto sociale andando a definire, per esempio, come la vulnerabilità sociale ed economica abbiamo un ruolo nel gioco patologico e come queste condizioni di marginalità siano più diffuse tra le donne, in modo dal poter suggerire politiche di prevenzione e cura più efficaci e dirette.”

Una maggior presenza di donne tra i decisori politici o ai vertici delle aziende può portare, e in che modo, a suo parere, a trattare con un approccio differente i problemi del gioco d’azzardo patologico?

“Come già detto non credo nelle differenze ‘naturali’ tra uomini e donne e nel fatto che appartenere a uno dei due sessi comporti automaticamente una maggiore o minore sensibilità rispetto a diversi temi. L’importante è essere competenti e capaci di interpretare e gestire la realtà nella sua complessità e diversità.”

Giulia Zacchia

Collaborazione e inclusione valorizzando l’ascolto

Fondazione Fair, un coro di voci femminili impegnate nella promozione del gioco responsabile

La Fondazione per l’ascolto, l’innovazione e la ricerca sul gioco responsabile si è già wfatta conoscere per le sue iniziative nella promozione dello sviluppo di una cultura e di strumenti di prevenzione al gioco problematico ponendo il gioco responsabile al centro dei cambiamenti del settore. L’anima di questa realtà è caratterizzata da una forte presenza femminile, e proprio alle donne della Fondazione, professioniste che hanno deciso di mettere le loro competenze al servizio degli obiettivi di questa realtà, abbiamo chiesto di raccontarci in che misura la presenza di numerose figure femminili nelle posizioni di vertice della Fondazione può costituire un valore aggiunto nel percorso legato alla prevenzione, per portare il gioco responsabile al centro dei cambiamenti del settore.

La prima a rispondere è Cinzia Castiglioni, ricercatrice della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nella fondazione ricopre il ruolo di vicepresidente. “Sono profondamente convinta”, spiega, “che ogni cambiamento comportamentale debba necessariamente partire dalla comprensione dei meccanismi psicologici decisionali che guidano le nostre scelte. Questo è particolarmente cruciale in contesti in cui tali decisioni possono influenzare significativamente il benessere individuale e collettivo, come nel caso della promozione di una cultura del gioco responsabile. La possibilità di costruire un ambiente professionale inclusivo, in cui uomini e donne abbiano pari opportunità di contribuire in base alle proprie competenze e idee, rappresenta un valore aggiunto, favorendo un confronto aperto e arricchente che può tradursi in soluzioni efficaci e socialmente sostenibili.”

tice porti al successo grazie a un valore fondamentale: una visione inclusiva e orientata all’empowerment delle persone. Questo approccio si traduce concretamente nella capacità di responsabilizzare i giocatori, fornendo loro tutti gli strumenti necessari per vivere l’esperienza ludica con maggiore serenità”.

Stefania Siani, presidente del consiglio di amministrazione di Adci, membro del consiglio direttivo, spiega che “la promozione di una cultura del gioco responsabile rappresenta per me non solo una scelta professionale come comunicatrice, ma un vero e proprio impegno attivo per avere un impatto sulla società. Le donne occupano in Fondazione delle posizioni di vertice prima di tutto per il merito e l’eccellenza professionale che rappresentano. La nostra presenza è un elemento fondamentale per garantire una visione inclusiva, un ambiente collaborativo e innovativo: un contributo particolarmente importante in un settore in continua evoluzione, dove l’empatia e la comprensione sono cruciali”.

Marina Lanfranconi, avvocato, responsabile legale, proprietà intellettuale, media e nuove tecnologie presso Kpmg, membro del comitato scientifico, racconta di aver voluto indirizzare la sua professione “a un modello di assistenza legale volto alla costruzione di relazioni di fiducia nei brand da parte di utenti, consumatori e del mercato in generale attraverso la costruzione di un sistema di comunicazione lecita e veritiera in cui il rispetto delle regole rappresenti un valore per tutti i portatori di interesse. La presenza di donne competenti ed esperte in settori complementari costituisce senz’altro un valore aggiunto per raggiungere tali obiettivi a livello di sistema, attraverso un dialogo continuo con i vari portatori di interesse al fine di avere un impatto costruttivo sulla società in cui operiamo”.

Secondo Emanuela Girardi, fondatrice di Pop AI, membro del consiglio direttivo, “le tecnologie di intelligenza artificiale possono offrire un contributo significativo anche nella gestione del gioco problematico. Nel corso della mia carriera ho sempre lavorato in settori a prevalenza maschile e il mondo tecnologico, dove la presenza femminile sta crescendo ma non è ancora paritaria, non fa eccezione. Oggi però è dimostrato che la presenza di donne competenti, smart e dinamiche nei ruoli di ver-

A chiudere il cerchio è Antonella Cultrera, direttore generale di Fair, che spiega come la Fondazione si sia data “un compito molto importante a favore della salute e della protezione del consumatore, ossia quello di far conoscere il significato del gioco responsabile, di diffonderne la cultura e di rendere consapevoli i giocatori dell’importanza di scegliere modelli di gioco responsabile. Questo, grazie ad attività di prevenzione, di diffusione della conoscenza degli strumenti di protezione al gioco, di condivisione di risultati di ricerche scientifiche con il regolatore, di collaborazione con l’industry. Per raggiungere questi importanti obiettivi è fondamentale la collaborazione di un gruppo di lavoro inclusivo nel quale le esperienze e sensibilità di ognuno possano essere valorizzate con il confronto e l’ascolto reciproco”.

Novomatic Italia La forza della diversità

guaglianza di genere, inclusione e pari opportunità. Sono temi di grande attualità che rappresentano un punto fermo per diversi operatori del mondo del gioco, come Novomatic Italia che ha un’importante presenza femminile in posizioni di vertice. Ne parliamo con Rossella Magurno, Hr director dell’azienda:

“Negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento culturale che ha favorito una maggiore inclusione e valorizzazione della diversità. A proposito Novomatic si è impegnata attivamente a garantire pari opportunità di crescita e sviluppo a tutte le persone all’interno dell’azienda.

Nel nostro gruppo, in Italia, la presenza femminile è significativa e rappresenta circa il 52 percento della popolazione aziendale. Questo dato è particolarmente

Codere Italia

Parità di genere,

evidente nella nostra business unit retail, ossia nelle nostre sale gioco, e anche in funzioni strategiche come legal, finance e Hr. Stiamo rafforzando il nostro impegno con politiche e iniziative concrete che promuovono un ambiente di lavoro equo e inclusivo, in linea con un’evoluzione sociale che riconosce sempre di più il valore della diversità di genere come elemento di crescita e innovazione”.

Rossella Magurno spiega anche che “il settore del gioco, tradizionalmente dominato da una presenza maschile, sta sicuramente evolvendo e oggi vediamo un incremento significativo della partecipazione femminile in ruoli chiave. Questo è il risultato di un cambiamento culturale più ampio e di politiche aziendali mirate a creare ambienti di lavoro più inclusivi. Sicuramente, ci impegneremo sempre di più per superare stereotipi di settore e favorire

un obiettivo e una responsabilità

ono diverse le donne che oggi nel settore del gioco occupano posizioni importanti ma possiamo dire di aver raggiunto una totale parità di genere? Ne parliamo con Codere Italia, che da sempre ha a cuore il tema dell’inclusione femminile: “Se già nel 2023 molte donne avevano assunto posizioni apicali a livello globale, il 2024 ha continuato a seguire questo trend. Un traguardo che conferma il nostro impegno per una maggiore rappresentanza femminile ma che ci ricorda come il percorso verso una piena inclusione sia tutt’altro che concluso”.

Nel settore del gioco, infatti, la parità di genere “è ancora un traguardo lontano. Il comparto rimane prevalentemente a trazione maschile e invertire la rotta richiede tempo e

impegno. Questa situazione riflette quanto accade in molti altri ambiti, tra cui quelli tecnico-scientifici (Stem), dove la differenza di genere aumenta con l’età e col verificarsi di condizioni personali, come la maternità. Come ci dicono i dati Istat, il divario si accentua per l’impari ripartizione dei pesi familiari: per le donne, il tasso di occupazione cala significativamente soprattutto con la presenza di figli. E le disparità diventano ancora più marcate nelle posizioni apicali, dove le donne sono ancora in netta minoranza. In Codere Italia, il 48 percento della forza lavoro è composto da donne. Per noi, inclusione e parità di genere non sono semplici valori ispiratori, ma

la crescita professionale in base alle competenze, indipendentemente dal genere. Questo porta a un arricchimento dell’intera industria, che beneficia di prospettive diverse e di un maggiore equilibrio nei processi decisionali”. Tuttavia nonostante i progressi anche nel settore del gioco “ci sono ancora sfide da affrontare e stereotipi da abbattere. È fondamentale continuare a promuovere la cultura del merito, garantendo pari opportunità di carriera e retribuzione. In Novomatic Italia, crediamo che il cambiamento passi anche attraverso il dialogo e la condivisione di buone pratiche. La nostra esperienza dimostra che le donne, in ambienti di lavoro inclusivi e meritocratici, emergono e contribuiscono in modo significativo alla crescita dell’azienda. È importante rafforzare iniziative di sostegno e formazione motivo per cui abbiamo scelto di collaborare con realtà impegnate nella promozione della parità di genere, come Fondazione Libellula”. (Cc)

veri e propri indicatori di performance (Kpi), che monitoriamo con attenzione per promuovere un ambiente di lavoro equo e inclusivo”.

Tuttavia va sottolineato che “la presenza femminile nelle sale bingo si è mantenuta stabile intorno al 50 percento. La nostra priorità è favorire la crescita professionale delle donne attraverso percorsi di sviluppo mirati. La formazione gioca un ruolo cruciale, basti pensare che lo scorso anno abbiamo dedicato le attività formative sull’intelligenza artificiale a un team femminile, con l’obiettivo di potenziare le competenze in un ambito strategico. L’inclusione femminile, per noi, è una responsabilità: continueremo a investire in Codere University, promuovendo formazione, innovazione e politiche inclusive per favorire la crescita professionale delle donne in un ambiente sempre più equo”. (Cc)

Rossella Magurno
UNIVERSITY

Poker e donne c’è ancora tanto da fare

Maschilismo, patriarcato e molestie, il lavoro del gruppo Fantastic Ladies in Poker ha l’obiettivo di promuovere il gioco al femminile: ecco la situazione attuale ma non chiamatele “quote rosa”

Il nome del gruppo parla chiaro: Flip, Fantastic ladies in poker. E sono oltre 9mila i membri di questa organizzazione che spinge e promuove il “giochino” nell’immenso bacino dei player di sesso femminile.

Nello speciale donne di questo mese non potevamo non affrontare la tematica dal lato del tavolo verde. E chi meglio di Daiva Byrne, giocatrice di origini lituane ma “flaggata” Uk e professionista di poker da tanti anni, poteva portarci per mano in questo meraviglioso mondo a tinte rosa.

E partiamo proprio dal “rosa”. Dalle “quote rosa”, per la precisione.

Qual è la tua opinione in merito?

“Non credo che le quote femminili siano mai la descrizione giusta per noi – esordisce Daiva - tutto ciò che fa Flip è incoraggiare più donne a giocare e supportare queste nuove giocatrici oltre a quelle già esistenti. E l’obiettivo è aumentare questo numero nei tornei a livello globale”.

Vedo che tra Battle of Malta e molti altri eventi, We are flip supporta i ladies event: questi tornei sono utili per promuovere il gioco tra le donne? Le corsie preferenziali per le donne sono ancora necessarie nel mondo del poker nel 2025?

“Flip e il nostro supporto ai tornei femminili mirano a fornire uno spazio in cui le donne possano iniziare il loro viaggio nel poker senza alcune delle sfide che spesso si presentano negli eventi open. Queste possono includere giocatrici misogine ai tavoli e un ambiente più ostile in generale. Con gli eventi femminili, le giocatrici possono provare il poker dal vivo, affinare le proprie abilità e sicurezza se necessario e avere una prima esperienza positiva giocando live. In caso negativo potrebbe significare che non torneranno mai più. Non vedo questa come una corsia preferenziale. Noi, come donne, non guadagniamo nulla in più (rispetto ai giocatori maschi) facendo questo, offriamo semplicemente la possi-

bilità di provare il senso di comunità e connessione in uno sport in cui siamo una minoranza significativa. Se le donne fossero accolte a livello globale ai tavoli da poker e non avessero innumerevoli storie di esperienze negative, forse questo non esisterebbe.”

Come associazione, siete a conoscenza di quante donne giocano a poker nel mondo o in Europa? C’è una crescita nel movimento in generale?

“È difficile stabilire una cifra. Tuttavia, ci sono più giocatrici che mai ai tavoli. Nell’ultimo decennio ho notato una difficile differenza. La comunità di Fantastic Ladies in Poker è cresciuta in questo lasso di tempo fino a oltre 9.000 membri, il che è indicativo della continua crescita dell’entusiasmo che le donne hanno per il gioco.”

Dicevamo delle molestie e del patriarcato: qual è la situazione attuale?

“Tutte queste cose sono successe, come ho detto sopra. Tuttavia le cose stanno migliorando anche se i problemi persistono. Le sale da poker, i Td e gli altri giocatori maschi possono tutti fare la loro parte nel rendere il gioco più inclusivo, denunciando chi si comporta male. L’ambiente dovrebbe essere il benvenuto per tutti coloro che vogliono giocare.”

Cosa manca nei tornei live e nelle sale online per incoraggiare lo sviluppo del gioco tra le donne? Quali sono le tue soluzioni e cosa stiamo facendo per promuovere tutto questo?

“Direi che offrire eventi per sole donne quando c’è richiesta che crei un senso di comunità e cameratismo, come quelli organizzati da Flip nel Battle of Malta, aiutano a guidare la partecipazione femminile complessiva nei festival nel loro complesso.  C’è ancora del lavoro da fare – prosegue la Byrne - ma alcuni operatori sia dal vivo che online hanno fatto progressi migliori di altri. Flip crede fermamente che celebrare il successo delle giocatrici in qualsiasi verticale possa incoraggiare le donne a giocare. Abbiamo lanciato questa idea 8 anni fa e ne abbiamo visto l’impatto. Flip è molto selettiva nei partner con cui lavora. Devono condividere il nostro approccio agli eventi per sole donne e preoccuparsi di come le giocatrici vengono trattate ai tavoli dei loro festival.  Più donne ai tavoli da poker sono una buona cosa per il settore. I giorni in cui si ignoravano le voci femminili in certi settori del settore stanno, si spera, giungendo al termine.”

Vai su Flip per conoscere tutte le iniziative per le giocatrici!

Videogame l’interdisciplinarità che favorisce l’inclusione

L’antropologa Barbara Leda Kenny parla di come le dinamiche del gaming si intreccino con le questioni di genere

di Daniele Duso

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nel mondo del gaming: nascono associazioni dedicate a ragazze giocatrici, molte professioniste espandono le proprie competenze in ambiti come la comunicazione dei videogame, l’educazione, e le risorse umane. Queste trasformazioni se da un lato evidenziano le potenzialità di un settore in continua evoluzione, sottolineano anche i rischi e il persistere di un gender gap che ancora oggi ne caratterizza le dinamiche. Ne abbiamo parlato con Barbara Leda Kenny, antropologa, senior gender expert della Fondazione Brodolini (la cui mission è promuovere politiche che favoriscano il progresso socio economico sul territorio, Ndr), voce autorevole nelle politiche di genere, impegnata nel promuovere la presenza femminile nella scienza e nel ridefinire la comunicazione di genere. Ora, chiudiamo gli occhi e pensiamo al gaming: la prima immagine mostra quasi sicuramente un videogiocatore adolescente, maschio.

Barbara Leda Kenny, perché questi stereotipi resistono e come possiamo contrastarli?

“Gli stereotipi su chi è che produce e usa le tecnologie investono anche la sfera dei videogiochi. È per questo che i giocatori continuano a essere rappresentati come maschi (e giovani) a prescindere da quanto negli ultimi anni siano cresciuti i dati delle giocatrici. Secondo il rapporto stilato da Newzoo nel 2023 il 72 percento delle donne online gioca a videogiochi, e, secondo Ipsos (2020) le giocatrici rappresentano ormai il 40 percento delle persone che videogiocano. Insomma, le nostre idee sono più conservatrici della realtà. Ed è un peccato, perché cambiare gli stereotipi e quindi l’immaginario su chi videogioca potrebbe avere un impatto positivo sull’autostima delle ragazze nell’uso delle tecnologie.”

Negli ultimi tempi c’è stato un cambiamento nell’industria dei videogiochi, con una maggiore presenza di donne e persone non binarie nello sviluppo dei giochi. Quali strategie o iniziative hanno contribuito maggiormente a questo cambiamento?

“Forse non è il miglior momento storico in cui farsi questa domanda, visto quello che sta succedendo negli Stati Uniti intorno alle misure pubbliche e private di Dei ossia Diversity, equality and inclusion. Politiche che hanno reso il recruitment e gli ambienti di lavoro più inclusivi, con risultati nell’industria dei videogiochi davvero tangi-

bili. Chissà cosa succederà nei prossimi tempi… Ma un altro fattore interessante è che parliamo di un’industria interdisciplinare, e questo di solito tende a produrre team eterogenei sotto più punti di vista, incluso il genere.”

Le dinamiche di discriminazione e violenza di genere che esistono nel mondo reale si riflettono in quello virtuale, come dimostrano le molestie nei metaversi e nei giochi online. Quali misure concrete potrebbero essere adottate per garantire un ambiente più sicuro e inclusivo per le giocatrici?

“È interessante rilevare come la violenza digitale sia stata molto rapidamente codificata (abbiamo termini specifici per definirla e termini specifici per parlare di diverse azioni di violenza di genere digitale) e da poco questo termine sia entrato anche nei documenti di programmazione e di agenda politica. Tra le misure potrebbe essere interessante quella di rafforzare la presenza delle donne (attualmente ancora non troppo alta) nei team di sviluppo dei prodotti in modo che lo sguardo di genere venga integrato nella progettazione e ci siano strumenti di prevenzione e tutela contro la violenza integrati nei giochi. Ma potrebbe valere la pena integrare una checklist di genere nella verifica dei prodotti che aiuti gli sviluppatori a porsi domande che altrimenti, forse, spontaneamente non si pongono.”

Negli anni ‘80 i videogiochi e altri giochi come i Lego sono stati fortemente genderizzati per scelte di mercato. Oggi vede segnali di un’inversione di tendenza, nei giochi tradizionali o anche nei videogame?

“In generale, in tutto l’immaginario mainstream stanno cambiando le idee sui modelli. Pensiamo alla Disney in cui la prima principessa del 1937 è Biancaneve, che pulisce e accudisce mentre canta, e una delle ultime è Raja principessa orientale, guerriera ed ecologista che, perdipiù, ha un’antagonista donna e nel film non si innamora di uomo che la salva e nemmeno che la affianca. Anche nell’industria dei videogiochi i personaggi femminili diventano di più e più complessi. Come sottolinea la ricercatrice Dalila Fiorini dell’Università di Firenze in un suo lavoro del 2023 uno degli aspetti più interessanti dal punto di vista di genere è che i videogame possono aiutare a riconsiderare il genere, oltre a ‘sperimentarlo’ in prima persona attraverso l’avatar, il personaggio interpretato e ‘guidato’ da chi gioca. Questi prodotti infatti, se di qualità, possono promuovere l’empatia e l’identificazione e immergere il giocatore in un mondo altro, dove è possibile sovvertire i canoni sociali – tra cui quelli maschili e femminili.”

Barbara Leda Kenny

La passione non ha genere

Lo dimostrano le storie di Jacqueline Freda, celebre campionessa di galoppo vincitrice del Frustino d’oro, e Jessica Pompa, driver di trotto balzata agli onori delle cronache per la scelta di guidare senza usare la frusta

di Francesca Mancosu

Di donne a cavallo nell’equitazione siamo abituati a vederne tante, meno nell’ippica, ma è proprio alle seconde che dedichiamo uno spazio in questa sezione della rivista “al femminile”, a testimoniare il fatto che gli steccati non esistono, e non hanno ragion d’essere, nel lavoro come nello sport.

Cominciamo con Jacqueline Freda, prima e per ora unica fantina in Italia ad aver vinto il Frustino d’oro per il maggior numero di vittorie nelle corse di galoppo conseguite nel 1995, poi stunt woman e horse master presente in molte produzioni cinematografiche, nonché fondatrice di Relived Horses, onlus per il recupero e il ricollocamento al lavoro di cavalli giunti al termine della loro carriera sportiva di corse.

Una passione ereditata dal padre Riccardo Freda, regista e sceneggiatore, cresciuta nel circolo ippico di Duccio Bartalucci, che poi quasi la obbligò a prendere la patente per montare tra i gentlemen nel salto a ostacoli.

“Ho preso la patente, malvolentieri, poi ci ho preso gusto e ho continuato a montare perché mi divertivo tantissimo. Ho cominciato a partecipare alle corse per allievi gentleman in giro per l’Italia e di lì a poco è diventata l’attività sportiva principale. Poi ho preso la patente anche per le corse in piano, iniziato le corse gentlemen, ho vinto la classifica dei gentleman in ostacoli e poi quella in piano, quindi sono passata professionista nel 1989-90 e da fantino professionista ho vinto la classifica in piano nel 1995”, racconta, descrivendo la sua fulminea escalation: “Credo che non ci siano altre persone, né donne né uomini, che hanno fatto altrettanto”. Nel suo palmares ci sono quattro corse di gruppo - due Città di Napoli (1992 e 1995), l’Omenoni 1993, il Melton 1997 - e una listed a Deauville: il Prix de Cercle 1996.

né bullismo da parte dei colleghi uomini. A proposito di quote rosa, Jacqueline Freda si dice contraria per principio, e lo è anche quanto al discarico previsto per le donne rispetto agli uomini: “Se fai il fantino, fai il fantino, le facilitazioni non servono: montare in corsa non è questione di forza fisica, bisogna usare la testa, avere i tempi. In questo le donne sono avvantaggiate, sono più veloci nel ragionare, capaci di fare più cose contemporaneamente, e hanno una sensibilità maggiore”.

Per il trotto ecco il punto di vista della driver Jessica Pompa, di professione ingegnere industriale. “Entrare in un mondo tradizionalmente maschile come quello dell’ingegneria e delle corse al trotto richiede due ingredienti fondamentali: determinazione e passione. Non ho mai voluto che il mio genere fosse un limite o un’etichetta, ma solo un dettaglio irrilevante rispetto alla mia preparazione e al mio impegno. All’inizio ho dovuto dimostrare più degli altri di meritare il mio spazio e questo non solo in pista ma anche durante gli studi universitari. Però alla fine sono i risultati a parlare. Credo che il valore non dipenda dal genere, ma dalla capacità di comprensione e di confidenza.

Nel caso delle corse al trotto mi riferisco alla capacità di comprendere il cavallo, di guidarlo con rispetto e strategia. Oggi mi sento riconosciuta per quello che faccio, e spero che il mio percorso possa incoraggiare altre donne a seguire le proprie passioni senza farsi condizionare dagli stereotipi.”

Un approccio che secondo la driver è fondamentale anche per rilanciare “un settore che, negli ultimi vent’anni, ha perso molto del suo pubblico e necessita di un rinnovamento per tornare a essere attrattivo”.

Senza discriminazioni però,

Jessica Pompa è balzata agli onori delle cronache per la scelta di non usare il frustino, portando alla ribalta l’importanza della tutela del benessere dei cavalli, tanto da aver visto dare il nome della sua cavalla - Primavera - a una proposta di legge presentata alla Camera nella scorsa legislatura. “Ho sempre creduto che si possa competere ad alti livelli senza rinunciare all’etica, ed è per questo che ho scelto di correre senza frusta.

La proposta di legge Primavera è un segnale forte: dimostra che il tema non è solo una questione tecnica per gli addetti ai lavori, ma un valore condiviso da un’intera società sempre più sensibile al benessere animale. Serve un cambiamento culturale che metta il cavallo al centro in ogni fase: dalla nascita e preparazione atletica fino alla gestione del post-carriera. Un’ippica più rispettosa non è solo più giusta, ma anche più sostenibile e capace di riconquistare il pubblico.”

Jacqueline Freda con Sandro Frezza, produttore cinematografico
Jessica Pompa

Scenari in mutamento

Elisa Benedetti, ricercatrice del Cnr, analizza i cambiamenti le ultime tendenze riscontrate nelle donne giocatrici negli studi dell’Espad e Ipsad

Quelli trascorsi dalla pandemia a oggi sono stati anni di grandi mutamenti, dove la tecnologizzazione dell’offerta ha giocato un ruolo a dir poco fondamentale. E in uno scenario del genere anche l’emancipazione femminile, unita alla digitalizzazione, ha giocato un ruolo fondamentale. Oggigiorno, dunque, qual è il comportamento delle donne nel gioco? Quali sono le tendenze e soprattutto i cambiamenti che sono stati riscontrati? Ne parliamo con Elisa Benedetti, ricercatrice presso il laboratorio di Epidemiologia e ricerca sui Servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica, Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc).

Gli studi del Cnr Espad e Ipsad rivelano che negli ultimi tempi la presenza femminile è cresciuta sia nel gioco online che nel live. Quali sono le tendenze che avete riscontrato nelle donne, quali sono i giochi che preferiscono e perché?

“Espad Italia, lo studio campionario rappresentativo della popolazione studentesca italiana di 15-19 anni, condotto dall’Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc) dal 1995, evidenzia un aumento generale della diffusione del gioco d’azzardo tra gli studenti. Nel 2024, infatti, il 57 percento dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha dichiarato di aver giocato, rispetto al 40 percento rilevato nel 2008. L’incremento è particolarmente evidente tra le studentesse, con una crescita significativa a partire dal 2017, quando la percentuale era del 26 percento, fino a raggiungere il 49 percento nel 2024.

Anche il gioco online ha visto un importante incre-

mento, soprattutto nell’ultimo biennio. In questo caso, la crescita ha caratterizzato prima i ragazzi, mentre tra le ragazze è nell’ultimo anno che si osserva un raddoppio della percentuali (dal 3,9 percento nel 2023 all’8,1 percento nel 2024). Le ragazze affermano in percentuale maggiore rispetto ai coetanei di preferire i gratta e vinci, sia online che presso luoghi fisici.

Sebbene le percentuali di partecipazione al gioco d’azzardo siano generalmente più alte tra i ragazzi, le differenze di genere risultano meno marcate per il bingo, il superenalotto e il lotto. Inoltre, i luoghi di gioco preferiti dalle ragazze sono principalmente la propria abitazione o quella di amici, i bar/tabacchi e le sale bingo.

Ipsad, lo studio campionario rappresentativo della popolazione generale italiana di 18-84 anni, sempre condotto Cnr-Ifc, rileva come tra gli adulti la partecipazione al gioco d’azzardo praticato presso luoghi fisici sia più stabile nel tempo. Se per gli uomini si osserva una leggera riduzione (dal 55 percento nel 2011 al 52 percento nel 2022), per le donne si è passati dal 36 percento nel 2011 al 41 percento nel 2022.

Il gioco online si dimostra invece in crescita: tra le donne si è passati dall’1,2 percento nel 2013 al 2,9 percento nel 2022, mentre tra gli uomini la prevalenza raggiunge il 15 percento (a fronte dell’8 percento rilevato nel 2013). Così come osservato tra le studentesse, anche le donne tra i 18 e gli 84 anni preferiscono i gratta vinci, il lotto e il SuperEnalotto.

Sia tra gli adolescenti che tra gli adulti la percentuale di gioco d’azzardo a rischio risulta maggiormente stabile. Tra i 18-84enni, il pattern di gioco viene valutato at-

di Carlo Cammarella

traverso il test Canadian problem gambling index (Cpgi) e, nel 2022, la prevalenza delle donne con un profilo definibile a basso rischio era del 2,4 percento, mentre quella a rischio moderato o severo era dello 0,5 percento. Per gli studenti viene utilizzato il South oaks gambling screen revised for adolescents (Sogs-Ra), che mostra che il 7 percento delle studentesse ha un profilo a rischio e l’1,8 percento un profilo problematico.”

Il mercato del gioco online e fisico differiscono in tante cose, a partire dall’età. Quali sono le differenze e anche le analogie che avete riscontrato analizzando questi due segmenti?

“I dati forniti dall’Agenzia delle dogane e monopoli mostrano come nel periodo della pandemia, per la prima volta in Italia, il gioco online abbia sorpassato quello in luoghi fisici in termini di ammontare complessivo delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori. Questo potrebbe indurre a pensare che anche il numero di giocatori su canale telematico sia oggi più alto di quello di giocatori in luoghi fisici.

In apparente contrasto con questa ipotesi, i dati Ipsad indicano che in realtà solo il 7 percento dei rispondenti ha giocato online nel corso dell’ultimo anno, mentre circa il 42 percento ha giocato in luoghi fisici.

Tuttavia, restringendo il focus sulla popolazione di 18-64 anni, si nota che in realtà, rispetto alla rilevazione del 2018, la prevalenza di giocatori online è quasi raddoppiata (2022=9 percento; 2018=5 percento). Questo è sostanzialmente concordante con l’informazione fornita da Adm, che mostra come la raccolta su canale telematico sia, appunto, raddoppiata rispetto al 2019.

Sia per quanto riguarda il gioco offline che online, la percentuale di rispondenti che lo hanno praticato nell’ultimo anno è più alta tra gli uomini. Proprio nelle prevalenze di gioco online si rileva la differenza più grande, con un rapporto di genere di 5,4 a favore degli uomini. Questa differenza di genere è riscontrabile anche analizzando i dati forniti dall’Agenzia delle dogane e monopoli relativi ai conti di gioco online.

Secondo i risultati di Ipsad, entrambe le modalità di gioco online e offline sembrano essere più popolari nella fascia di popolazione 18-34 anni. Anche in questo caso, si trova conferma nell’analisi dei dati forniti da Adm, dai quali emerge che la maggior parte dei nuovi conti di gioco online aperti nel corso del 2022 è attribuibile a utenti compresi nella fascia di età 18-24 anni, mentre il maggior numero di conti attivi è riconducibile a utenti in età compresa tra i 25 e i 34 anni.

Anche i dati di Espad Italia evidenziano che il gioco online coinvolge fasce di età più giovani, inclusi i minorenni, che accedono spesso tramite account di adulti o familiari.

Per quanto riguarda le tipologie di gioco, nei luoghi fisici i più popolari sono gratta e vinci, superenalotto e lotto, mentre le scommesse sportive e i giochi con le carte sono meno praticati. Online, invece,

le scommesse sportive sono di gran lunga il gioco più diffuso (50 percento), seguito da superenalotto, gratta e vinci, poker texano, slot machine e giochi da casinò.

Anche per il gioco online si rilevano differenze di genere, soprattutto per quanto riguarda le scommesse sportive e le slot machine, che sono nettamente più popolari tra i giocatori di genere maschile. Riguardo all’età, scommesse (sia sportive che su altri eventi) e poker texano sono prevalentemente appannaggio della fascia di giocatori più giovane (18-40 anni).

Inoltre, i dati di Espad Italia evidenziano che il gioco d’azzardo online è diffuso anche tra i giovanissimi, compresi i minorenni, che riferiscono spesso di accedervi utilizzando l’account di un maggiorenne o di un familiare.”

Invece parlando proprio di genere maschile e femminile avete notato alcune differenze sostanziali nel tipo di approccio al gioco?

“Le donne e le studentesse tendono più spesso a praticare il gioco d’azzardo in modo occasionale, con una minore frequenza e una predilezione per forme di gioco più ‘sociali’, spesso svolte a casa propria o di amici, piuttosto che in casinò o sale gioco. Inoltre, mostrano una maggiore percezione del rischio associato al gioco, sia occasionale che frequente, e presentano minori prevalenze di pattern di gioco a rischio. Tuttavia, la letteratura scientifica evidenzia che, nel caso in cui le donne sviluppino un disturbo da gioco d’azzardo, le conseguenze possono essere persino più gravi rispetto a quelle osservate tra gli uomini.”

Come anticipato, il numero di donne che partecipa ad attività di gioco è cresciuto notevolmente negli ultimi tempi. Quali sono le ragioni di questa crescita?

“Negli ultimi anni, abbiamo osservato un aumento di diversi comportamenti a rischio tra le donne, in particolare tra le ragazze, come l’eccessivo consumo di alcol o l’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica. Il dato relativo al gioco d’azzardo femminile si inserisce in questo quadro più ampio, che riflette una progressiva destigmatizzazione di determinati comportamenti a rischio, soprattutto tra le ragazze.

Tradizionalmente, il gioco d’azzardo è stato considerato un fenomeno prevalentemente maschile, con il genere maschile identificato come un importante fattore di rischio per il gioco problematico. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento significativo della partecipazione femminile, un fenomeno noto come ‘femminilizzazione del gioco d’azzardo’. Questo cambiamento è il risultato di fattori come l’accessibilità del gioco online e la crescente offerta di ambienti e prodotti pensati per attrarre una clientela femminile.

Inoltre, il superamento dei tradizionali ruoli di genere ha contribuito a rendere il gioco un’attività di svago sempre più accettata anche tra le donne. Tuttavia, con questa crescita è aumentato anche il numero di donne che sviluppano problematiche legate al gioco, rendendo essenziale approfondire i loro modelli di gioco e i fattori di rischio specifici.”

Elisa Benedetti

Design package e gaming un legame da definire

L’UNIONE EUROPEA INTERVIENE PER MODERNIZZARE LA PROTEZIONE DEI DISEGNI E MODELLI

ATTRAVERSO MISURE CHE POTREBBERO AVERE UN IMPATTO ANCHE SULLA PRODUZIONE DEI VIDEOGIOCHI

Recentemente l’Unione europea è intervenuta per modificare la disciplina dei Disegni e Modelli Europei con l’obiettivo di adeguare la normativa ai progressi tecnologici e attuare una armonizzazione a livello europeo della disciplina dei Dm: lo scorso gennaio è stato pubblicato nella Guue il regolamento che modifica la disciplina su disegni e modelli comunitari e simultaneamente una direttiva sulla protezione giuridica dei disegni e modelli, finalizzata a modificare le normative interne degli Stati membri in materia di disegni e modelli. Il regolamento è entrato in vigore il 9 febbraio 2025 e sarà applicabile in maniera graduale dal 1° maggio 2025, la direttiva invece, non essendo immediatamente esecutiva, dovrà essere attuata attraverso adeguati strumenti nazionali (leggi/ regolamenti di esecuzione). Il design package mira a modernizzare la protezione dei disegni e modelli dell’Unione europea, includendo anche quelli emergenti dalle rivoluzione tecnologiche di questo ultimo decennio, come la stampa 3D, il metaverso e l’intelligenza artificiale, nonché a rendere la

tutela dei disegni e dei modelli più adeguata ai nuovi prodotti. In particolare a partire dalla creazione del sistema dei disegni e modelli comunitari, lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione ha comportato l’avvento di nuovi disegni e modelli che non sono incorporati in prodotti fisici. Ciò richiede un ampliamento della definizione dei prodotti che sono ammessi a beneficiare della protezione dei disegni e modelli al fine di includere chiaramente quelli incorporati in un oggetto fisico, o visualizzati in una grafica o che risultano dalla disposizione nello spazio di oggetti volti a creare un ambiente interno o esterno. In tale contesto è opportuno riconoscere che le animazioni, quali il movimento o le transizioni, delle caratteristiche di un prodotto possono contribuire all’aspetto dei disegni e modelli, in particolare dei disegni e modelli non incorporati in un oggetto fisico.

La nuova normativa adotta una definizione più ampia di disegno e modello, che ora comprende “l’aspetto di un prodotto o di una sua parte quale risulta dalle caratteristiche, in particolare le linee, i contorni, i colori, la forma, la struttura superficiale e/o i mate-

a cura di Serena Corbellini

riali del prodotto stesso e/o della sua decorazione, compresi il movimento, le transizioni o qualsiasi altro tipo di animazione di tali caratteristiche”.

Ne deriva che potrà essere depositato come disegno non più soltanto una rappresentazione statica, ma anche comprendente una sequenza di immagini in movimento. Quest’ultima aggiunta mi pare possa avere un grande rilievo per l’industria del gaming in quanto consentirebbe il deposito come Dm di animazioni, e quindi di parti di videogiochi.

La nuova normativa però non è ancora entrata in vigore e pertanto mancano applicazioni e provvedimenti applicativi che ci consentano di chiarire la portata concreta di questa innovazione.

Allo stesso modo il legislatore comunitario ha modificato anche la definizione di “prodotto”: esso comprende ora qualsiasi oggetto industriale o artigianale, diverso dai programmi per elaboratore, indipendentemente dal fatto che sia incorporato in un oggetto fisico o sia reso in forma non fisica, ivi compresi le opere o i simboli grafici, i loghi, i motivi decorativi per superfici, i caratteri tipografici e le interfacce grafiche utente. Ne deriva che ne sono ricomprese anche le opere digitali, per la cui circolazione non è quindi necessario alcun supporto fisico.

Entro dicembre 2027 gli Stati membri dovranno attuare la direttiva che ricalca il contenuto del regolamento, consentendo quindi una uniformazione delle discipline dei disegni modelli europei con quelli nazionali ed evitando delle disparità di trattamento nel mercato interno.

Entrambi i provvedimenti stabiliscono che per agevolare la commercializzazione di prodotti che incorporano un Dm registrato, nonché per migliorare la pubblicità della tutela, occorre indicare la registrazione con un simbolo e tale sarà la lettera D cerchiata, a indicare appunto la protezione di quel disegno e modello unitamente e del numero della relativa registrazione.

Si tratta sostanzialmente di una precisazione dovuta allo scopo di equiparare la situazione in tema di diritto d’autore e di marchi registrati: siamo infatti abituati a vedere la C di Copyright normalmente seguita dall’anno a cui lo stesso si riferisce, oppure la R accanto ad un marchio registrato, mentre fino ad ora in presenza di Disegni e Modelli registrati non era previsto alcun logo.

I disegni e modelli possono essere oggetto di una duplice protezione sia attraverso la registrazione, che con il diritto d’autore: il principio è quello della cumulabilità delle protezione in presenza dei requisiti di tutela, pertanto sarà possibile vedere la C e D indicate in relazione a un medesimo prodotto. Le opere del disegno industriale, infatti, sono coperte da copyright qualora ‘presentino di per sé carattere creativo e valore

artistico’ (art. 2 legge d’autore). Questo ulteriore requisito va ricercato o nella presenza di un valore estetico autonomo rispetto alla funzione utilitaria, oppure dal fatto che costituiscono un risultato non imposto dal problema tecnico-funzionale che l’autore si propone di risolvere. Alcune sentenze hanno riconosciuto anche che la creatività possa venir valutata non soltanto in base agli elementi dell’opera singolarmente considerati, ma anche in base alla loro scelta, coordinamento e organizzazione in rapporto al risultato conseguito. Ne deriverebbe per esempio che un layout di gioco potrebbe beneficiare della tutela Dm registrato per la sua funzione utilitaria (comodità di gioco) e del copyright in ragione della creatività nella disposizione dei vari elementi, o del valore estetico/creativo del layout stesso.

L’importanza della cumulabilità, e la necessità di armonizzazione sono evidenziate dal legislatore europeo che all’interno del regolamento prevede che “data l’avanzata armonizzazione della normativa in materia di diritto d’autore nell’Unione, è opportuno adeguare il principio della cumulabilità della protezione a norma del regolamento (Ce) n. 6/2002 con quella a norma della normativa in materia di diritto d’autore consentendo che i disegni e modelli protetti dai diritti sui disegni e modelli dell’Ue siano protetti in quanto opere tutelate dal diritto d’autore, purché siano soddisfatte le condizioni previste dalla normativa in materia di diritto d’autore”. Similmente la direttiva sancisce l’importanza di questa duplice tutela: “I disegni e modelli protetti come disegni e modelli registrati in uno Stato membro o con effetti in uno Stato membro a norma della presente direttiva sono ammessi a beneficiare altresì della protezione offerta dal diritto d’autore fin dal momento in cui il disegno o modello è stato creato o stabilito in una qualsiasi forma, purché siano soddisfatte le condizioni previste dalla normativa in materia di diritto d’autore” (art. 23 d.Ue2024/2083).

Il package design ha quindi l’obiettivo di realizzare una uniformazione completa della disciplina dei Dm europei e di quelli nazionali, allo scopo di promuovere i primi che non hanno avuto un grande successo in termini di registrazioni: la tutela di un Dm può infatti essere nazionale, europea (Ue) oppure internazionale, e molto spesso si predilige quest’ultima allorchè un prodotto venga commercializzato al di là dei confini nazionali in considerazione dell’opportunità di estendere la tutela a Paesi extraeuropei.

Serena Corbellini

Legal advisor JJ Gaming srl serena.corbellini@jjgaming.it

L’AUTORE

Nuove sfide da affrontare

Sarah Gardner della Gambling Commission britannica spiega i passi avanti fatti nel Regno Unito riguardo l’uguaglianza di genere e l’inclusione femminile

Che il settore del gioco abbia fatto dei grandi passi avanti verso l’uguaglianza di genere è un dato di fatto. Ma possiamo dire che al giorno d’oggi abbiamo raggiunto una totale inclusione femminile? E soprattutto qual è la situazione in altri paesi dell’Europa? Considerando che tra i mercati più fiorenti del gioco quello del Regno Unito occupa un ruolo fondamentale approfondiamo l’argomento con Sarah Gardner, deputy Ceo dell’ente regolatore britannico, la Gambling Commission.

L’uguaglianza di genere è un tema molto attuale anche nel mondo del gioco. Quali passi avanti sono stati fatti negli ultimi tempi nel Regno Unito?

“Negli ultimi anni il settore del gioco della Gran Bretagna si è concentrato molto di più sulla diversità di genere, promuovendo l’uguaglianza di genere in tutta la forza lavoro dell’industria e includendo le donne nel pensiero che sostiene lo sviluppo del prodotto e così via. Sono orgogliosa che la Gambling Commission sia stata in prima linea in questo progresso. Ad agosto 2024 la commissione è stata riconosciuta come uno dei ‘migliori posti di lavoro per le donne nel Regno Unito’, riflettendo il nostro impegno nel promuovere un ambiente inclusivo e iniziative specifiche che possano essere particolarmente significative per le donne, come la nostra rete di difensori della menopausa e genitori e accompagnatori.

Riflettiamo anche il nostro impegno per la diversità e l’inclusione nel nostro coinvolgimento esterno. Ad esempio, quando organizziamo eventi, lavoriamo duramente per avere una diversità di relatori e ospiti. In termini di genere, ad esempio, evitiamo, ove possibile, il panel tutto al maschile o ‘manel’ come è diventato noto. Ci impegniamo anche a includere una gamma diversificata di prospettive, quindi riflettiamo attentamente su come includere persone con caratteristiche, background ed esperienze diverse.”

Possiamo dire che è stata raggiunta l’uguaglianza di genere nel mercato del gioco?

“Sebbene siano stati fatti progressi significativi, an-

che attraverso iniziative come Global Gaming Women, penso che l’industria debba ancora affrontare alcune sfide. Ciò non è particolarmente insolito per un’industria di questa portata, ma penso che nel gioco esistano alcune sfide che non sono diffuse altrove. Ad esempio molti prodotti di questo settore sono tradizionalmente associati a un genere o all’altro e si sono evoluti pensando al consumatore maschio o femmina e, possibilmente, escludendo altri consumatori. Ciò sta cambiando e questa è un’industria innovativa che non è lenta a individuare opportunità commerciali che esistono se trovano percorsi verso una demografia più ampia. Credo che il modo in cui le persone, in particolare le donne, pensano di lavorare in questo settore stia cambiando parallelamente a ciò.”

Quali sono i ruoli principali che le donne svolgono nel mercato del gioco?

“Lavoro nella regolamentazione del gioco da quindici anni e ho notato alcuni veri cambiamenti nel corso del tempo. Non era affatto insolito per me essere l’unica donna senior in un grande raduno di senior dell’industria. Ciò accade ancora occasionalmente, ma molto meno di quanto non abbia sperimentato in passato. Quando ho iniziato ad avere discussioni con le parti interessate dell’industria sulla diversità di genere alcuni anni fa, a volte accadeva che solo le donne senior partecipassero a quel dibattito e spesso lavoravano in discipline che sono tradizionalmente sbilanciate verso le donne come le risorse umane o il marketing. Oggigiorno ci sono donne in una vasta gamma di posizioni chiave nell’industria e nei suoi organi rappresentativi, come il Betting and gaming council, che l’anno scorso ha nominato Grainne Hurst come Ceo. Ma, cosa fondamentale, ci sono anche uomini nel dibattito e penso che sia davvero importante.

All’interno della commissione le donne occupano una serie di posizioni significative, inclusi ruoli di leadership chiave. A febbraio 2025 le donne ricoprono 7 ruoli esecutivi su 11 e 21 posizioni di leadership su 55.”

Qual è l’approccio della Gambling Commission rispetto all’inclusione?

“Sono davvero orgogliosa che abbiamo reso la Gambling Commission uno dei migliori posti di lavoro per le donne nel Regno Unito. A febbraio 2025 le donne rappresentano il 52 percento della nostra forza lavoro. In quanto ente pubblico è molto importante che la commissione ottenga il massimo valore per il denaro e che forniamo la migliore regolamentazione possibile per le risorse che abbiamo. In parole povere, diversità e inclusione sono uno degli strumenti chiave che abbiamo per supportare questo sforzo. In definitiva regoliamo il gioco e la lotteria nazionale nell’interesse pubblico, quindi è essenziale che comprendiamo la società che serviamo.

Ciò significa che abbiamo bisogno di comprendere l’intera gamma di prospettive sul gioco e di elaborare ciò che è necessario per adempiere al nostro ruolo ufficiale. L’approccio della commissione all’inclusione è quindi necessariamente complesso e radicato nella sua cultura organizzativa. I nostri leader sono tenuti a rendere conto attraverso chiare aspettative di leadership che stabiliscono standard per il loro approccio alla diversità e assicurano che prendano decisioni inclusive. Abbiamo sviluppato una strategia per la diversità e l’inclusione, supervisionata da un comitato direttivo da me presieduto che monitora i progressi.”

Quali sono le caratteristiche ideali che una donna dovrebbe avere per svolgere una professione di spicco in un settore come il gioco?

abbracciare e promuovere la diversità può portare a una migliore gestione e a un migliore processo decisionale; adattabilità e resilienza: l’industria del gioco è in continua evoluzione, quindi è essenziale essere adattabili e resilienti di fronte al cambiamento; solidi standard etici: sostenere l’integrità e gli standard etici garantisce fiducia e conformità; comunicazione efficace: è fondamentale essere in grado di articolare idee in modo chiaro e interagire con diverse parti interessate.

Guardando alle statistiche italiane possiamo dire che in alcuni settori la percentuale di donne è uguale e talvolta superiore a quella degli uomini. Sta succedendo la stessa cosa in Gran Bretagna?

“In Gran Bretagna i dati recenti del sondaggio Gambling survey for Great Britain (Gsgb) Year 2 Wave 2 mostrano che la partecipazione al gioco rimane più alta tra gli uomini che tra le donne, con il 53 percento degli uomini e il 44 percento delle donne impegnati in attività di gioco. Se si esclude la lotteria, la partecipazione scende al 32 percento per gli uomini e al 25 percento per le donne.

Mentre queste cifre indicano che gli uomini giocano ancora più frequentemente delle donne, il divario si sta riducendo. Inoltre, precedenti rapporti hanno evidenziato un aumento della partecipazione femminile, insieme a un aumento del numero di donne a rischio di danni correlati al gioco.

“Innanzitutto vorrei chiarire che, in quanto regolatore, la Gambling Commission non impone requisiti normativi alle aziende che regoliamo in termini di diversità e inclusione. Siamo tuttavia determinati a far sì che le aziende autorizzate a fornire gioco in Gran Bretagna siano ben gestite e prendano decisioni sensate. Laddove non lo facciano e si trovino in violazione dei nostri requisiti, possono aspettarsi che rispondiamo di conseguenza per mantenere il gioco sicuro, equo e libero dalla criminalità. Considerato il peso delle prove, ora comprendiamo i collegamenti tra successo commerciale, buone decisioni aziendali e una chiara attenzione a diversità, equità e inclusione. Ho sempre considerato ciò come una questione di buon senso, piuttosto che qualcosa che dovrebbe essere regolamentato. Mi sembra che la rappresentanza delle donne in vari ruoli, inclusa la leadership, sia fondamentale per il successo dell’industria. Per avere successo nel settore del gioco è necessaria una combinazione di competenze professionali e attributi personali. Le caratteristiche principali includono la capacità di leadership e decisionali: la capacità di guidare team e prendere decisioni informate è fondamentale; impegno per la diversità e l’inclusione:

Tuttavia, diversi prodotti di gioco mostrano diverse suddivisioni di genere. Ad esempio, le donne partecipano alle estrazioni della lotteria di beneficenza a un tasso più alto rispetto agli uomini (17 percento contro 15 percento) e sono anche più propense a giocare ai gratta e vinci (14 percento contro 11 percento). D’altro canto, gli uomini sono più propensi a giocare alle slot machine e alla frutta, con il 7 percento di partecipazione rispetto al 3 percento tra le donne. Queste differenze suggeriscono che mentre la partecipazione complessiva al gioco rimane più alta tra gli uomini, alcuni prodotti attraggono di più le donne, riflettendo una tendenza di genere più sfumata nel comportamento di gioco.”

Quali sono i passi necessari per procedere verso la completa inclusione e quali sono le strategie attuate dalla Gambling Commission?

“Raggiungere la completa inclusione nel settore del gioco richiede uno sforzo concertato da parte di tutte le parti interessate. I passaggi chiave includono promuovere la diversità nella leadership: incoraggiare e facilitare l’avanzamento delle donne e di altri gruppi sottorappresentati in posizioni di leadership assicura prospettive diverse nel processo decisionale; attuare politiche inclusive: le organizzazioni dovrebbero sviluppare e applicare politiche che promuovano l’equità e affrontino i pregiudizi sistemici; monitoraggio e segnalazioni continue: la valutazione regolare delle metriche sulla diversità aiuta a monitorare i progressi e a identificare le aree che necessitano di miglioramento.”

Sarah Gardner

Un battito d’ali per cambiare il mondo

Nella capitale ceca appuntamento anche per il 2025 con il Prague Gaming & Tech Summit: Maria E. Arnidou, event marketing director del summit, illustra temi e novità

è un tema vibrante che accompagna la prossima edizione del Prague Gaming & Tech Summit, in programma il 25 e 26 marzo 2025. Arriva la primavera e “le innovazioni arrivano leggiadre come farfalle”, spiega Maria E. Arnidou, event marketing director del summit, illustrando il tema centrale del 2025, “a ridefinire i panorami dei giochi e della tecnologia”.

Parlando con lei chiediamo dunque di introdurci in questo mood spiegandoci quali sono i punti salienti del Prague Gaming & Tech Summit e, in particolare, in che modo il tema scelto, che è appunto The A-Flutter of Innovation, riflette i cambiamenti del panorama del gioco e della tecnologia.

“Il Prague Gaming & Tech Summit 2025 riunisce leader dell’industria e innovatori di iGaming, esport, tecnofinanza, blockchain, intelligenza artificale e realtà virtuale. Con 100 rinomati relatori su due palchi dinamici - il Compliance & Operations Hub e il Tech Trends, Innovation & Marketing Mastery Hub – il vertice offre due giorni di approfondimenti di esperti, discussioni strategiche e condivisione di conoscenze al massimo livello. Quest’anno presentiamo Hipther Academy, un’iniziativa rivoluzionaria che offre workshop mirati su iGaming, blockchain e sicurezza informatica dell’intelligenza artificiale, dotando i professionisti di competenze richieste e certificazioni riconosciute. I partecipanti potranno inoltre godere di opportunità di networking dedicate, dall’attesissima corsa mattutina agli eventi serali, come il GamingTech Awards 2025 Party, presentato da Endorphina e la festa di chiusura, a sorpresa. Il tema centrale riflette la rapida trasformazione dell’industria: proprio come le ali di una farfalla possono creare un cambiamento di vasta portata, questo vertice fornisce un catalizzatore per l’innovazione, plasmando il futuro del gioco e della tecnologia attraverso la leadership di pensiero, la collaborazione e le idee.”

Quali fattori rendono Praga la sede ideale

per ospitare il summit 2025 e in che modo la sua posizione strategica e l’impegno per il progresso tecnologico arricchiscono l’evento?

“La posizione strategica di Praga collega l’Europa occidentale e orientale, attraendo professionisti di alto livello, investitori e decisori da tutte le industrie di gioco, tecnofinanza e tecnologia. Oltre alla sua ricca storia e al fascino architettonico, Praga ha consolidato la sua posizione di potenza regionale nell’innovazione. Secondo il rapporto Technology Fast 50 Central Europe 2024 di Deloitte, le aziende ceche hanno conquistato 17 posizioni su 50, sottolineando il dinamico ecosistema tecnologico del paese. Questo impegno per il progresso tecnologico, unito a un fiorente ecosistema di startup, fornisce una base stimolante per le discussioni sul futuro del gioco e delle tecnologie emergenti.”

Potrebbe darci qualche spunto sugli interventi o gli ospiti più attesi all’evento?

“Oh, da dove cominciare? Il Prague Gt Summit porta ancora una volta una potente serie di leader dell’industria. L’agenda di quest’anno si addentra negli aggiornamenti sulla crescita e la conformità del mercato ceco, negli approfondimenti nordici e D-ACh e nei panorami in evoluzione dei mercati polacco, nordamericano e latino-americano. Stiamo sbloccando il potenziale del web3 e la rivoluzione blockchain e affrontando il marketing Seo ottimale attraverso strategie multicanale, inclusa l’intelligenza artificiale, Google Penalties. I panel approfondiscono temi come il futuro dell’iGaming, l’esplosione degli esport e le strategie di ludicizzazione per la fidelizzazione del giocatore.”

Il summit mira a trasformare progetti ambiziosi in realtà. Quali opportunità offre l’evento per aziende, startup e professionisti che vogliono lasciare il segno nel panorama tecnologico globale?

“Il Prague Gaming & Tech Summit 2025 - come tutti gli eventi di Hipther - è progettato per fornire networking mirato ed esposizione di alto valore per professionisti, startup e aziende. Con un programma poliedrico, una scaletta di relatori di tutto rispetto e l’aggiunta degli Hipther Academy Workshops, il vertice alimenta l’apprendimento, la collaborazione e la crescita aziendale. Tra i partecipanti ci sono decisori chiave e dirigenti di livello C, che offrono un ambiente privilegiato per avviare discussioni, stringere collaborazioni strategiche e dare forma alle prossime grandi mosse nel gioco e nella tecnologia. Oltre alla condivisione delle conoscenze, le opportunità di networking premium e la presenza di un alto livello nell’industria aiutano i marchi e i professionisti a creare contenuti di alto valore per le loro campagne social. Nel frattempo le opportunità dedicate di sponsorizzazione ed esposizione garantiscono alle aziende la massima visibilità.”

NOVOMATIC ITALIA SVELA IL FUTURO DI VLT E AWP

Come ormai tradizione, anche quest’anno Novomatic Italia apre la sua sede di Rimini con degli open days dedicati a clienti e partner, accendendo i riflettori sul futuro di Vlt e Awp.

Un’occasione esclusiva per scoprire le ultime novità tecnologiche e strategiche nel settore del gaming, consolidando la leadership dell’azienda nel mercato italiano. Nel suo nuovo showroom riminese, inaugurato per l’occasione, l’azienda ha offerto ai visitatori la possibilità di toccare con mano il portfolio omni-channel del gruppo, che presenta le soluzioni più avanzate e integrate per il settore del gioco. Un’opportunità unica per esplorare prodotti all’avanguardia, studiati per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Tra le principali novità spiccano gli apparecchi Vlt tra cui il Novostar Fv 637, cabinet dotato di moni-

tor in alta definizione che offre un’esperienza di gioco immersiva e coinvolgente. V.i.p. X Dream FV330D è la novità dell’anno per le Vlt, una postazione di gioco innovativa che unisce comfort ed eccellenza tecnologica per un intrattenimento di livello superiore.

Per arricchire ulteriormente l’offerta, arrivano due giochi di grande impatto che si distinguono per la loro qualità e l’esperienza di gioco coinvolgente. Snow Kingdom è un titolo innovativo che offre dinamiche di gioco moderne e un design impeccabile, disponibile su tutti i cabinet. Con una struttura di gioco avvincente e una grafica di altissimo livello, promette di catturare l’attenzione degli ospiti sin dal primo spin. A completare questa proposta, la versione rinnovata di Golden Sizzling Hot, una rivisitazione in Hd di uno dei giochi più iconici che, con una grafica straor-

dinaria e nuove meccaniche di gioco, eleva l’esperienza del giocatore, offrendo performance ottimizzate e un’esperienza visiva di prim’ordine. Per il segmento delle Awp, il focus sarà sulla serie Top Seven, con la novità in esclusiva Top Even Barcellona e la nuovissima Egyptian Saga che riuniscono i titoli più prestigiosi del mercato italiano. Questi giochi, combinati con i cabinet Genius e Ludus Fv 629, offrono prestazioni straordinarie e una qualità visiva superiore, garantendo un’esperienza di gioco senza pari.

Approfondisci su Gioconews.it

BE-SLOT, L’AI ENTRA DAVVERO NEL GAMING

Si parla tantissimo di gaming e AI, l’intelligenza artificiale, ma le reali applicazioni non sono poi così tante. Così, girando tra gli stand di Enada Rimini 2025, ci imbattiamo con uno spazio espositivo colorato e attrattivo che si chiama Be-slot e che presentava proprio le scritte Ai, live innovation, hyperconnect your future e

Limitless potential. C’è voluto poco per capire che si trattava proprio di una reale applicazione dell’intelligenza artificiale sul gioco. In particolare sul settore delle slot, Awp e Vlt come illustra Gianmarco Adragna, product owner di Be-Slot: “Siamo un’azienda che si occupa di vari settori e che si chiama Web System Technology. Operiamo nella gestione dei rifiuti, nel noleggio delle stampanti o in quelli a lungo termine di vario tipo. Da un anno a questa parte abbiamo deciso di sbarcare nel mondo del gioco anche se è in leggera flessione ha ancora marginalità importantissime”. Ma come si applica davvero l’Ai al noleggio e alla gestione delle slot in questo caso? “Il software è dedicato proprio ai noleggiatori e funziona sia

come assistente che come fonte di informazioni – prosegue – sulla base di dati raccolti sia dallo storico delle aziende e delle macchine sia da quelli che continua a lavorare mentre è in funzione, Be-slot consente di spostare le Awp dove potrebbero funzionare meglio e suggerisce la gestione delle stesse. Ovviamente più dati ed esperienze accumula, più le azioni che suggerisce saranno accurate”. Be-slot è già operativa nel settore quindi? “Sì, da un anno siamo in fase di test presso alcuni clienti che sono molto soddisfatti e stiamo promuovendo proprio i vantaggi di questo applicativo. Abbiamo varie richieste e siamo in continua evoluzione con l’aggiunta di nuovi parametri e l’aumento dei dati elaborati, quindi a breve avremo novità”, conclude Ardagna.

FASTBET, IL NUOVO BRAND DI IGAMING NATO DA TERRYBET E REPLATZ

Nel processo di concentrazione imposto dal riordino del gioco online è nata una nuova concessionaria di gioco online. Nei giorni di Enada Rimini 2025 il battesimo di Fastbet, il merging di due brand importanti come Replatz e Terrybet, due realtà che hanno una storia solida nel gioco, non solo in quello online.

“L’idea è stata quella di mettersi insieme per affrontare la prossima sfida molto impegnativa e importante dettata dal regolatore - commentano ai microfoni di Gioco News due membri

del board della newco, Mauro Crivellente e Luca Terrabusi - ci troviamo ad affrontare un mercato dominato da grandi potenze estere mentre Fastbet è una realtà totalmente italiana con una tecnologia e un’’autonomia completamente nazionale. Questo ci consentirà di mantenere delle posizioni che ci spettano di diritto nel settore del gioco pubblico”.

Tutto vero e tutto già online: “Siamo due gruppi storici (parliamo di una big come Romagna Giochi, Nazionale Elettronica e Terrybet insieme a Replatz, Ndr) che facciamo lo stesso lavoro da tanti anni e diamo continuità a quello che hanno fatto i nostri padri e alle generazioni del made

in Italy - hanno proseguito Terrabusi e Crivellente - stiamo già partendo e il perfezionamento delle operazioni necessiterà qualche settimana ma la via è stata già segnata. Siamo già online e le novità sono giornaliere sui giochi e nuovi provider che si stanno agganciando”.

CON OKTOBERFEST UN BRINDISI ALL’INNOVAZIONE E ALL’INTRATTENIMENTO

Un gioco per tutte le stagioni (a dispetto del nome) e per tutti i giocatori. Stiamo parlando del nuovissi-

mo Oktoberfest, novità promossa da Pm Games e Mpm Service, che ha conquistato l’attenzione di tutti i visitatori della fiera Enada Primavera di Rimini. Il gioco è infatti disponibile in varie versione, ognuna delle quali è adattata rispetto alle specifiche esigenze, normative e di mercato. Esiste infatti la versione Am4, che rappresenta cioò un apparecchio elettromeccanico - alla pari di un calcetto o una carambolache non richiede quindi la certificazione come gli altri giochi; oppure c’è la versione comma 7a, che consente anche la vincita di un pic-

colo premio o quella comma 7c bis, che rappresenta quindi un gioco di puro intrattenimento. In questo caso la certificazione è richiesta è in effetti il gioco è ora in fase di omologa: ma intanto abbiamo provuto provarlo in fiera e risulta davvero interessante, proponendo un antico gioco in chiave moderna, dove il giocatore deve far scorrere una biglia su un piano dove sono presenti vari fori, alcuni dei quali offrono delle vincite e il giocatore deve muovere una barra sulla quale si poggia la pallina, facendola ruotare su più direzione per schivare i buchi non desiderati. Come accadeva nelle antiche microguide, solo che in questo caso il movimento è in verticale, utilizzando un cabinet stile Arcade. Insomma, la perfetta unione tra tradizione e innovazione.

L’intervista a Enada Primavera
Il titolare di Pm Games, Gian Piero Cabella, con il nuovo gioco

SOFT2BET IL POTERE DELL’ECCELLENZA

Il principale fornitore di soluzioni chiavi in mano per l’iGaming che offre prodotti e servizi di alta qualità per casinò online e scommesse sportive punta a espandersi in nuovi mercati e ad aumentare la reputazione del settore.

U

n Ebitda raddoppiato anno su anno e un aumento significativo dei ricavi consolidati del gruppo.

Basterebbero gli obiettivi raggiunti nel 2024 per descrivere l’ascesa di Soft2Bet, azienda leader nel settore iGaming, focalizzata sulla fornitura di soluzioni all inclusive, come software per casinò online e scommesse sportive.

Un operatore in crescita, con una presenza sempre più forte nei mercati regolamentati, caratterizzato da una costante innovazione di prodotto e da una grande affidabilità su scala globale.

Molti dei nostri lettori hanno probabilmente avuto modo di conoscerlo direttamente a Ice 2025, tenutosi a Barcellona a fine gennaio, grazie allo stand in cui ha presentato le sue soluzioni all inclusive all’avanguardia e le innovative funzionalità di gamification, e grazie a un “Mega workshop” guidato dal Cbdo Martin Collins, che ha offerto una panoramica esclusiva sulle strategie di coinvolgimento dei giocatori, con un focus su Mega, il sistema di gamification dell’azienda.

Per non parlare delle soluzioni personalizzate che uniscono: portafogli completi di gioco e scommesse online, ideali per i partner B2B, che garantiscono una personalizzazione totale per distinguersi sul mercato; pacchetti flessibili disponibili in modalità preconfigurate o su misura per soddisfare ogni esigenza operativa; approfondimenti basati sui dati per migliorare la fidelizzazione tramite strategie basate sui dati.

Questa formula è stata ripetuta anche allo Sbc Summit Rio 2025, che si è svolto il 26 e 27 febbraio a Rio de Janeiro, in Brasile, con un workshop presentato da

Nicolas Campano, direttore vendite Latam, per fornire approfondimenti su come Mega migliora il ciclo di fidelizzazione dei giocatori, attraverso l’ingegneria motivazionale e le esperienze personalizzate.

Nel 2024, Soft2Bet ha ampliato la sua presenza globale assicurandosi licenze in diversi mercati regolamentati chiave. La società è entrata in Ontario e Messico e ha ampliato la sua offerta in Svezia con tre nuove licenze B2C. La società ha anche ottenuto licenze B2B in Grecia e Romania, nonché una licenza aggiuntiva in Svezia.

Guardando al futuro, Soft2Bet sta facendo progressi significativi nell’ingresso nel mercato statunitense, concentrandosi sul New Jersey, allineandosi al suo obiettivo di espandersi nel settore iGaming nordamericano in rapida crescita.

Inoltre, Soft2Bet ha acquisito un operatore di gioco spagnolo autorizzato con licenze generali per altri giochi e scommesse concesse dalla Direzione generale per la regolamentazione del gioco d’azzardo (Dgoj). Questa acquisizione supporta l’ingresso di Soft2Bet nel mercato del gioco d’azzardo spagnolo, rafforzando l’impegno dell’azienda nel fornire un ambiente di gioco online sicuro e pienamente conforme che soddisfi i più elevati standard di gioco responsabile, consolidando ulteriormente la sua leadership europea.

La crescita finanziaria di Soft2Bet nel 2024 è stata guidata dai miglioramenti alla sua applicazione di gioco di ingegneria motivazionale e dal lancio di strumenti basati su intelligenza artificiale che personalizzano consigli e promozioni di gioco.

Mega è diventato disponibile come soluzione au-

tonoma, consentendo agli operatori di implementare strumenti avanzati di fidelizzazione e gamification. Ciò ha comportato un aumento del 65 percento delle entrate nette di gioco, un aumento del 45 percento delle entrate medie per utente e un aumento del 50 percento degli importi di deposito. Inoltre, la piattaforma di Soft2Bet ha facilitato una rapida scalabilità e sviluppo mantenendo una crescita sostenibile.

Questa costante spinta all’innovazione e all’espansione ha guidato il successo commerciale di Soft2Bet e ha fatto guadagnare all’azienda l’approvazione da tutto il settore. Nel 2024, Soft2Bet ha ricevuto 38 nomination per i premi, con un aumento del 322 percento rispetto al 2023, e 10 premi che evidenziano l’innovazione di prodotto (con un aumento del 233 percento). Tra questi, tre premi si sono distinti ai Global Gaming Awards Emea 2025. Le categorie dei premi includevano “Executive of the year” per Uri Poliavich, fondatore e Ceo di Soft2Bet, “Platform provider of the year” per la piattaforma all inclusive di Soft2Bet e “Product launch of the year” per l’esclusiva soluzione di gamification di Soft2Bet, Mega.

Nel 2024, l’azienda ha ricevuto anche premi agli Sbc Awards - “Innovation in mobile”, “Innovation in casino entertainment” e “Leader of the year (Uri Poliavich)”, così come agli Egr nordics awards, con il premio per “In-house innovation of the year”.

Questi premi intensificano il progresso continuo dell’azienda, che cerca di rafforzarsi ed espandersi attraverso iniziative come Soft2Bet Invest, l’iGaming innovation fund, che fornirà supporto finanziario e aziendale agli imprenditori di iGaming e casual gaming che condividono la stessa spinta all’innovazione e alla crescita di Soft2Bet. Il fondo comprende l’intero spettro aziendale ed è aperto sia alle aziende in crescita che a quelle mature. Soft2Bet è aperta al dialogo con le aziende che sfruttano tecnologie pionieristiche nel casual gaming, nell’intelligenza artificiale, nei differenziatori di traffico o nell’analisi comportamentale.

Inoltre, Soft2Bet intende investire tra 500.000 e 1 milione di euro per progetto, con una strategia di investimento da discutere caso per caso. “Puntiamo a guidare una crescita esponenziale, replicando il nostro successo e spingendo l’azienda verso nuovi obiettivi. Immaginiamo che l’iGaming e il casual gaming stiano intraprendendo viaggi senza precedenti, esplorando territori inesplorati e ridefinendo gli standard del settore”, afferma l’operatore.

Un altro esempio è fornito dalla partnership con Amazon web services (Aws), che ha portato a una consegna più rapida dei prodotti, esperienze utente migliorate e risparmi significativi sui costi operativi per i provider. Il case study di Aws pubblicato di recente evidenzia come l’integrazione strategica del cloud abbia consentito a Soft2Bet di ottenere una crescita scalabile ed efficienza operativa in settori altamente competitivi, rendendolo un punto di riferimento per i provider che

cercano efficienza operativa, crescita scalabile ed esperienze cliente superiori.

Soft2Bet ha collaborato con il partner Aws Snowflake per creare un ecosistema di dati unificato che elimina le limitazioni di scalabilità. L’integrazione ha utilizzato Amazon S3 per l’archiviazione dati scalabile e Amazon Rds per una gestione efficiente del database. Snowflake, accessibile tramite Aws Marketplace, ha garantito una gestione sicura di grandi fonti di dati, offrendo al contempo la flessibilità necessaria per una rapida adattabilità tramite una solida infrastruttura di casinò.

L’impatto di questa integrazione è stato trasformativo. I costi di elaborazione sono diminuiti del 55 percento, consentendo un’allocazione più strategica delle risorse. Il time-to-market è migliorato del 200 percento, consentendo implementazioni di prodotto più rapide, mentre i tempi di onboarding dei partner sono stati ridotti del 70 percento, semplificando le collaborazioni. Gli utenti hanno beneficiato di una latenza significativamente inferiore e di interazioni di prodotto più fluide, il tutto supportato da un’infrastruttura di casinò ad alte prestazioni, che ha portato a un maggiore coinvolgimento e soddisfazione.

Yoel Zuckerberg, chief product officer di Soft2Bet, afferma: “La collaborazione con Aws ha trasformato le nostre operazioni. Ora abbiamo l’agilità per ricavare rapidamente informazioni aziendali, connetterci a tutte le fonti di dati necessarie e, soprattutto, ottenere risultati migliori per i nostri clienti. Con l’infrastruttura di casinò basata su Aws, abbiamo accelerato il time-to-market, ridotto i costi e migliorato significativamente le esperienze degli utenti, a vantaggio sia dei nostri partner che degli utenti finali”.

Soft2Bet continua a stabilire il punto di riferimento per il settore del gioco online grazie alla sua piattaforma all’avanguardia, che offre un’ampia gamma di servizi agli operatori e ai loro giocatori. Nota per la sua integrazione perfetta, la forte scalabilità e la flessibilità nel fornire soluzioni altamente localizzate, la piattaforma del gruppo ha consolidato la sua forza negli ultimi 12 mesi con lanci nei principali mercati regolamentati come Romania, Grecia, Ontario (Canada) e Messico.

La sua infrastruttura adattabile offre soluzioni all-inclusive che consentono agli operatori di fornire esperienze uniche ai loro giocatori, supportate da una potente piattaforma tecnologica che porta scala e diversità a più regioni e verticali, rendendola la scelta preferita per i marchi di gioco di alta qualità. E non possiamo che concludere questa presentazione con le parole di Uri Poliavich, fondatore e Ceo di Soft2Bet: “Abbiamo ridefinito la gamification tradizionale attraverso la nostra soluzione Mega leader che guida il coinvolgimento dei giocatori. Questa strategia all’avanguardia ha avuto un impatto significativo sulle prestazioni del nostro marchio, ha ricevuto premi del settore, ha guidato una crescita sostenibile dei ricavi e ha dimostrato un Roi più forte espandendosi con successo in nuovi mercati”.

Awp, il futuro non è più remoto

Dopo la recente proroga delle concessioni per la gestione delle reti di apparecchi, il regolatore avvia i lavori per la nuova generazione di slot che sarà oggetto della nuova gara

di Alessio Crisantemi

Nel bailamme generale che sta caratterizzando – sempre di più – la partita politica sul riordino del gioco terrestre, dopo gli ultimi sviluppi che hanno portato alla prima stesura del progetto di decreto legislativo da parte dell’Esecutivo, per uscire dall’impasse generatasi all’interno della Conferenza unificata, tra i punti sui quali si può già lavorare c’è quello dello sviluppo della nuova generazione di apparecchi da intrattenimento che dovranno essere oggetto della prossima gara per il rinnovo delle concessioni, la cui scadenza è stata prorogata al 31 dicembre 2026. Una data, questa, che stavolta appare definitiva, ritenendo ormai impensabile l’idea di procedere con un’ulteriore proroga, la quale potrebbe tradursi in una procedura di infrazione da parte della Commissione europea; tanto più alla luce dei lavori in corso della legge Delega, la quale si propone di intervenire sul settore proprio per poter procedere con l’emanazione di tutte le gare in sospeso.

a quella attuale, le quali tuttavia hanno soltanto rilanciato i termini, senza alterare le questioni tecniche. Una materia, dunque, sulla quale si discute da ormai oltre dieci anni e che il Mef aveva addirittura messo nero su bianco, dal punto di vista tecnico, inviando una documentazione alla Commissione europea e ottenendone anche il via libera, salvo poi non poter procedere con l’applicazione. Ma ora il passaggio generazionale degli apparecchi è inevitabile, dal punto di vista normativo, ma anche necessario da quello tecnico, tenendo conto che l’attuale generazione di slot ha ormai più di 15 anni e risulta quindi inevitabilmente obsoleta tecnologicamente. Ma senza andare a snaturare eccessivamente il prodotto, come sottolinea Gennaro Parlati, presidente Acmi – Associazione nazionale costruttori macchine da intrattenimento e di Confindustria Sit: “Credo che la revisione degli apparecchi rappresenti una grande occasione per l’intera industria che passa per il più ampio riordino del gioco terrestre il quale è ben ancorato attorno al segmento degli stessi apparecchi”. L’auspicio del leader dei produttori è di “un approccio condiviso da parte del regolatore, che coinvolta tutte le associazioni di categoria, e che possa essere concreto e innovativo, pur mantenendo le caratteristiche di base degli apparecchi già esistenti e in particolare che mantenga la moneta per l’attivazione delle giocate, in quanto questo aspetto garantirebbe la completa distinzione dalle altre forme di gioco e la persistenza di un prodotto light”. Secondo Parlati, però, serve “un intervento che sia al tempo stesso anche innovativo, che permetta quindi di innalzare i livelli di sicurezza e di tutela dei consumatori come peraltro è previsto espressamente nella legge delega. E noi siamo convinti che questo risultato sia raggiungibile”.

Per tali ragioni, a Piazza Mastai sono iniziati i primi lavori per la definizione delle nuove regole tecniche che porteranno alla creazione della futura generazione di slot. Le cosiddette “AwpR”, o “Awp da remoto”, che scaturiscono dall’ormai antico Dl 124/2019 – A.C. 2220 che all’articolo 25 (“Termine per la sostituzione degli apparecchi da gioco”) prorogava il termine a partire dal quale non sarà più possibile rilasciare nulla osta per gli apparecchi Awp (Amusement with prizes, ovvero, le nostra slot “da bar”, comma 6a del Tulps) di “vecchia generazione”, fissandolo al nono mese successivo alla data di “pubblicazione del decreto ministeriale recante le regole tecniche di produzione dei nuovi apparecchi, che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto (AwpR)”. In realtà la nuova generazione di macchine era stata già prevista (o, meglio, rilanciata, visto che si era iniziato a parlare di slot remote già molto prima) dalla legge di Stabilità 2016 (all’articolo 1, comma 943, della legge n. 208 del 2015); salvo poi intervenire la successiva proroga, nel 2019, e poi le ulteriori successive, fino

Acmi è infatti al lavoro per la redazione di una proposta da presentare all’amministrazione, come spiega il presidente stesso, puntando proprio sulla “salvaguardia del prodotto in alcune sue caratteristiche ma al tempo stesso anche della filiera, intesa come nella sua attuale strutturazione, composta quindi da concessionario, gestore, produttore ed esercente”, aggiunge.

E di fronte alla domanda se le Awp possono davvero avere di fronte a sé ancora un futuro, Parlati non ha dubbi: “Il futuro del prodotto è data dalla certezza del passato. Lo sforzo che però deve essere fatto è quello di adattare il prodotto alle nuove tecnologie e agli sviluppi che ci sono stati in questo periodo. In associazione abbiamo fatto diverse analisi e riflessioni e siamo convinti che c’è spazio per diverse innovazioni che ne determinano un futuro stabile duraturo. Ma va fatto un gran lavoro e uno sforzo, da parte di tutti”.

Come sarà la nuova generazione di Awp remote Rileggendo ciò che prevedeva la vecchia legge di Stabilità a proposito delle Awp da remoto, si capisce che “tale modalità – dice la norma - presuppone l’utilizzo della connessione in rete come strumento di controllo che può, tra

Gennaro

l’altro, inibire l’utilizzo delle macchine da gioco in particolari fasce orarie, prevedere l’attivazione di specifici alert contenenti avvertenze sui rischi connessi alla ludopatia, ridurre i rischi di manomissione dei contenuti di gioco e consentire una maggiore tracciabilità, grazie all’archiviazione digitale di ogni attività di manutenzione”. Come anticipato da GiocoNews.it, la scelta del regolatore è quella di riscrivere ex-novo le regole tecniche delle slot da remoto, avviando un lavoro di analisi e sviluppo da parte del partner tecnologico Sogei. Anche se nel frattempo i vari passaggi normativi sembrano aver definito con maggior chiarezza la definizione di “collegamento da remoto”, che prima rappresentava la vera scelta dirimente per la creazione del nuovo mercato. Secondo i produttori giochi, infatti, tutto ruota attorno alla decisione di mantenere o meno una parte del gioco sulle macchine o se far risiedere l’intero meccanismo in rete, per una gestione interamente centralizzata, come avviene nelle Vlt. In questo senso, l’interpretazione del regolatore delle ultime prescrizioni legislative è in linea con la prima interpretazione: e ciò consentirebbe di mantenere una più netta distinzione e separazione tra i due segmenti di gioco (Awp e Vlt), che il legislatore nazionale ha sempre voluto tenere separati, trat-

Psm Tech

GoodStar e il mercato online le nuove frontiere del

gaming

Psm Tech continua a distinguersi nel settore del gaming grazie a un know-how consolidato e all’uso di tecnologie all’avanguardia. L’azienda ha recentemente presentato le ultime novità in occasione di Enada Primavera, confermando l’impegno nell’evoluzione del settore.

Uno dei punti chiave della strategia è l’ampliamento dell’offerta online a marchio GoodStar. Nei prossimi mesi, infatti, numerose delle proposte già affermate nel portfolio Awp verranno adattate e portate online, garantendo agli operatori una gamma di contenuti sempre più

tandosi di offerta di gioco “light” - nel primo caso – riservata a una rete generalista, e di offerta più aggressiva, riservata al pubblico specializzato, e offerta nei soli ambienti dedicati. Ma al tempo stesso, questo tipo di distinzione tra i due segmenti potrebbe avere effetti determinanti anche dal punto di vista della produzione e distribuzione degli apparecchi, in quanto la sovrapposizione tra i due prodotti si sarebbe potuta tradurre nella scomparsa dell’attuale manifattura presente nella filiera produttiva del gioco pubblico italiano, in favore di alcune poche e grandi imprese multinazionali.

Per questo il cantiere delle riforme per il segmento degli apparecchi da intrattenimento è completamente in funzione. Ecco quindi che il futuro della filiera degli apparecchi è del tutto aperto e potrà essere descritto nei prossimi mesi, tenendo anche conto degli altri aspetti, non tecnici ma fiscali, rispetto ai quali si auspica un intervento da parte del legislatore nazionale, per una questione forse ancora più importante rispetto a tutte le altre, visto che il trend negativo che caratterizza l’andamento della rete degli apparecchi è ormai un dato di fatto del quale non si può non tenere conto.

ampia e variegata. Parallelamente, Psm Tech continua a investire in ricerca e sviluppo per integrare tecnologie sempre più avanzate nel proprio portfolio prodotti. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ad esempio, consente di migliorare l’esperienza di gioco e ottimizzare l’efficienza operativa, garantendo un’infrastruttura sempre più performante e adattabile alle esigenze del mercato.

collaborazione consente a Psm Tech di avvalersi dell’esperienza di un partner di rilievo nel settore del gaming online, offrendo così agli operatori una proposta di contenuti sempre più innovativa e competitiva. L’obiettivo è creare un ecosistema dinamico e all’avanguardia, in grado di rispondere con rapidità alle nuove esigenze del mercato.

Un altro pilastro fondamentale della crescita di Psm Tech è rappresentato dalle partnership strategiche, che permettono di espandere l’offerta e consolidare la propria posizione di leadership. Tra le più recenti, quella con WorldMatch e con Microgame, segnano un passo significativo nell’espansione dei prodotti GoodStar nel segmento online. Questa

Psm Tech punta così a consolidare in maniera crescente il proprio ruolo nel settore, promuovendo collaborazioni strategiche e sviluppando piattaforme sempre più avanzate. Da sempre l’azienda investe per esplorare nuove direzioni volte a rendere la propria offerta una delle migliori sul mercato, mantenendo il focus sulla qualità e sull’innovazione, e anche in questo caso l’obiettivo rimane quello di offrire esperienze di gioco sempre più performanti e allineate alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. (Fm)

PER SAPERNE DI PIÙ:

ulla complessa questione della sequestrabilità dei crediti fiscali, all’interno del solco interpretativo tra diritto penale e diritto tributario, è intervenuta la Corte di cassazione con la sentenza 23402/2024 stabilendo che solo con la cessione o compensazione di un credito d’imposta inesistente si realizza il danno per lo Stato e concretizza il profitto del reato di truffa aggravata passibile di sequestro finalizzato alla confisca.

LA FATTISPECIE

Il caso esaminato della suprema Corte origina da un’ordinanza del Tribunale di Udine che aveva imposto il sequestro preventivo di somme attribuibili a crediti di imposta da “Superbonus”, derivanti da operazioni fraudolente legate a esso. In particolare, in primo luogo, era stato ordinato il sequestro ai fini della confisca diretta del prezzo pagato al tecnico per il rilascio delle false attestazioni di asseverazione del regolare compimento delle opere appaltate, fatto presupposto per la generazione del credito fittizio in capo all’appaltatrice. Inoltre, il sequestro preventivo ai fini della confisca per equivalente del profitto del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di cui all’articolo 640 bis Codice penale, identificato nei proventi conseguiti dalla società appaltatrice mediante la cessione a terzi di crediti di imposta generati mediante le false attestazioni. Secondo il Tribunale, la lesione immediata agli interessi dello Stato che giustificava l’adozione delle misure cautelari, doveva ritenersi integrata dal solo riconoscimento dei crediti fittizi sul cassetto fiscale delle appaltatrici da parte dell’Agenzia delle entrate.

Francesco Scardovi

Dottore Commercialista e Revisore legale

Partner Studio Scardovi & Giordani

Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu

COMPRAVENDITA DI CREDITI DA SUPERBONUS NON C’È SEQUESTRO PRIMA DELL’UTILIZZO

Dal 2024 l’operazione ha coinvolto numerosi operatori del gaming, visto che la norma consente di compensare, con una buona marginalità, imposte e contributi. Tale attività ha determinato contestazioni e provvedimenti di sequestro di crediti derivanti da presunte operazioni fraudolente, al fine di scongiurare il danno erariale.

di consulenza tributaria

LA SENTENZA

Sovvertendo l’interpretazione sposata dal Tribunale friulano, la Cassazione ha chiarito che i crediti di imposta associati al Superbonus non configurano un danno immediato e diretto allo Stato fino

Giancarlo Marzo

Managing partner

Studio legale e Tributario Marzo

Associati

giancarlo.marzo@marzoassociati.it

alla loro effettiva monetizzazione attraverso compensazione o cessione. La sentenza ha sottolineato l’importanza di distinguere tra il riconoscimento di un credito e la sua realizzazione economica effettiva, che si manifesta solo con un trasferimento di risorse finanziarie. Dal punto di vista tecnico, la sentenza approfondisce la natura giuridica dei crediti di imposta come beni potenzialmente sequestrabili, precisando che tale sequestrabilità sussiste solo all’atto della loro realizzazione economica effettiva. In termini di implicazioni giuridiche, l’orientamento espresso impone alle autorità giudiziarie, antecedentemente misure cautelari come il sequestro preventivo, di accertare l’effettiva concretizzazione del danno per lo Stato oltre, ovviamente, alla presunta illegalità nella generazione del credito.

CONCLUSIONI

La sentenza arricchisce di un nuovo importante capitolo il dibattito sui confini giuridici della responsabilità da crediti Superbonus e sulle misure cautelari associate. La pronuncia, infatti, non solo chiarisce i criteri di sequestrabilità dei crediti di imposta, ma stabilisce anche un precedente importante per il trattamento futuro di casi simili. Questa decisione è destinata a influenzare la prassi giudiziaria e amministrativa, promuovendo un approccio più cautelativo e ponderato nell’applicazione delle leggi penali e tributarie in situazioni complesse e potenzialmente fraudolente. L’orientamento interpretativo espresso dai giudici di legittimità pretende, infatti, un’analisi più dettagliata e circostanziata prima dell’applicazione di misure cautelari, equilibrando la necessità di proteggere il patrimonio pubblico con il rispetto dei diritti legali degli individui dei soggetti coinvolti; equilibrio vitale per prevenire abusi nelle procedure cautelari e per assicurare che le misure adottate siano proporzionate al danno effettivamente subito dallo Stato.

a cura di Francesco Scardovi e Giancarlo Marzo
Studio
ITALIA GIOCO LEGALE

Tutti i rischi del riordino

DAGLI ALTI COSTI AI TANTI DUBBI DEGLI OPERATORI DI GIOCO E DI SCOMMESSE ONLINE CHE MINACCIANO DI DANNEGGIARE IL SETTORE, L’ERARIO E DI NON PROTEGGERE I PLAYER

“C’

è la necessità di un confronto tra operatori e Agenzia delle dogane e dei monopoli perché i dubbi tecnici e normativi sono tanti e il rischio di far ripartire il nuovo settore del gioco online con poche concessioni e con un forte decremento della raccolta, e quindi di prelievo erariale, è sempre più concreto. Oltre al rischio del gioco illegale e alla lotta alla ludopatia che sarà sempre più difficile.”

Se dovessimo riassumere in una dichiarazione la lunga chiacchierata fatta col Ceo di Kogem, Salvatore Vullo, sarebbe più o meno il contenuto all’interno delle virgolette qui sopra. Ma c’è tanto di più da trattare e argomentare. Andiamo quindi per ordine grazie all’esperienza e al punto di vista di Vullo e della sua realtà che, dal 2012, offre la propria consulenza a tutte le società che dopo aver ottenuto una concessione online, decidono di operare in Italia.

Com’è, quindi, la situazione attuale? “Regna una grandissima confusione nel settore - approfondisce Vullo - a parte i big che parteciperanno, i medi, passatemi il termine, hanno moltissimi dubbi. Partiamo dalla fascia d’età dei giocatori dei 18-24 anni che rappresenta circa il 35 percento dei conti gioco e che subirà forti limitazioni. Un tema collegato ai Punti vendita ricarica e che spaventa visto che questa popolazione è molto skillata sul web e sul mobile e quindi

può aggirare tranquillamente il limite del contante a 100 euro. E proprio ricollegandosi a questo tema, la recente pronuncia del Tar ha solamente analizzato l’errata tempistica di Adm ma senza entrare nel merito e senza parlare del tema caldo che è proprio quello delle limitazioni apposte dalla riforma”.

Poi c’è il tema del gioco patologico e del decreto Dignità: “Il divieto di pubblicità potrebbe essere rimosso o subire delle modifiche ma più che per tutelare il mercato del gioco pubblico legale sembra che vi siano interessi di natura diversa e che serva più per aumentare le entrate dello sport e del calcio. I detrattori dicono che questo potrebbe aumentare le ludopatie ma su questo nutro forti perplessità in generale”.

Secondo le analisi portate avanti da Kogem, i problemi sarebbero ben altri: “Secondo le nostre analisi non solo non ci son dati certi e fonti sicure e sembra mancare anche un sistema di protezione e cura adeguatoprosegue il Ceo Vullo - quindici giorni prima dell’evento di Enada Rimini 2025 ho dato mandato al mio studio di portare avanti una serie di telefonate a psicologi e psicoterapeuti e tutti hanno assicurato di non essere pronti a prevenire e curare tramite terapie,

Salvatore
Vullo

Le info di base per il riordino

Bando per Concessioni

• 50 nuove concessioni per il gioco online.

• Assegnazione entro 31 dicembre 2024

• Scadenza delle concessioni attuali entro questa data.

Costi delle Concessioni

• Prezzo per concessione (9 anni): € 7 milioni

• Tassa annuale: 3% del GGR netto

• Investimento: 0,2% del GGR netto in campagne di gioco responsabile

• Limite per gruppi di società: massimo 5 concession i.

Requisiti

• Criteri stringenti per l’idoneità.

• Maggiori sanzioni per deterrenza.

eventuali malati di gioco. Non esiste né un know-how sulle problematiche del nostro settore e né un adeguato approccio terapeutico. Tra l’altro i dati spesso sono confusi e potrebbero addirittura essere legati all’illegalità come segnalano anche alcune ricerche dall’intelligenza artificiale. Emerge anche una fascia 14-17 che nessuno considera e che potrebbe convogliare verso le piattaforme illegali mentre andrebbe tutelata e indirizzata per il futuro verso il gioco pubblico autorizzato”.

Tutto questo pesa sulle scelte dei piccoli e medi concessionari. E c’è anche un problema assicurativo: “Ad oggi sono molte le aziende che non sanno se partecipare o meno al bando. Le compagnie assicurative che possono essere interpellate non sono molte e i costi possono lievitare di ulteriori 3,5 milioni di euro. Più i 7 milioni della concessione. La somma lievita in maniera impressionante e proibitiva”.

Spunta anche uno “zero virgola” che è tutto meno che trascurabile: “Altra questione paradossale è quella dell’articolo 8 (che si riferisce al Piano degli investimenti), dove si riporta a chiare lettere che ‘a partire dal terzo anno di concessione, Adm, entro il 30 novembre di ogni anno, individua o autorizza, su proposta del concessionario, gli ulteriori investimenti, volti a implementare o sviluppare specifiche soluzioni tecnologiche, ai fini di aumento della sicurezza, di utilizzo della migliore tecnologia o di sviluppo di specifiche policy di gioco responsabile, prevedendo un importo non inferiore, per ciascun concessionario, allo 0,03 percento, della raccolta media riferita a tutti i concessionari nell’anno precedente’. Questo significa che i più piccoli pagheranno 10 volte tanto di chi fattura somme ancora più importanti, i big del settore insomma”, prosegue Vullo. Una tematica decisamente sottovalutata da molti finora.

Ma quante saranno le concessioni che parteciperanno al bando? Saranno davvero 50 come nelle previsioni di Adm? “Ho tanti segnali tra le aziende che seguo e che probabilmente decideranno di investire

Limitazioni per Siti Skin/White Label

• Ogni operatore deve avere un sito con dominio italiano e logo visibile

• Nessuna disposizione per skin aggiuntive

Punti Vendita Ricariche (PVR)

• Registrazione in un albo specifico.

• Tassa annuale: € 100 per negozio.

• Limitazioni sulle attività di gioco e prelievo fondi.

Regole Contro Giochi Non Autorizzati

• Misure più rigorose contro giochi con vincita in denaro su siti non autorizzati.

• Attuazione di misure di blocco dei pagamenti

all’estero, non certo in Italia. Più che di concessioni parlerei di società e qui i numeri sono differenti. Ci sono gruppi che prenderanno 4-5 concessioni, le società più grandi ne prenderanno 4-5 a testa. E arriveremo a 20-25 ma non saranno molte di più e difficilmente arriveremo alle previsioni del regolatore. Inoltre le big non hanno forse compreso che ci saranno problematiche di operatività quando si avvierà il mercato visto che le licenze che vanno in continuità potranno ripartire a raccogliere gioco ma per le altre ci vorrà tempo. Questo si tradurrà in un calo del 30 percento della raccolta quando il riordino sarà realmente operativo. Se poi uniamo le limitazioni dei Pvr, la previsione sembra essere più che realistica.”

Ma cosa servirebbe, a questo punto, secondo Kogem e le aziende che rappresenta? “Ci sono tantissimi quesiti e le Faq proposte da Adm non sono esaustive. Mancano ancora le linee guida della parte tecnologica e continuano a nascere dubbi e arrivare ulteriori domande per il regolato. In molti non hanno capito cosa fare e cosa no. Un open hearing sarebbe auspicabile. Altrimenti i danni saranno molto seri alla raccolta, alle aziende, all’Erario ma soprattutto ai giocatori”, conclude Salvatore Vullo.

Cosa fa Kogem

La società di consulenza Kogem opera dal 2012 offrendo la propria consulenza a tutte le società che dopo aver ottenuto una concessione online, decidono di operare in Italia.

L’esperienza acquisita negli anni permette ai consulenti di fornire supporto per quel che concerne tutta la parte burocratica (rappresentanza nei confronti di ADM e di SoGeI, abilitazione e rilascio area riservata, gestione istanze, collaudi e verifiche funzionali, integrazione software di gioco, relazioni tecniche, ecc.).

Kogem affianca anche software house e concessionari durante lo sviluppo di nuovi software di gioco da proporre al mercato Italiano, nello specifico gestiamo tutta la parte di presentazione ed esposizione dei nuovi giochi presso Adm.

La rivoluzione gentile

SECONDO TAMARA PAPICCIO, COORDINATRICE DEL MASAF PER LE CORSE IPPICHE E PRIMA VICEPRESIDENTE

DELL’UNIONE EUROPEA DEL TROTTO, IL RILANCIO DEL SETTORE PASSA INNANZITUTTO DAL GIOCO DI SQUADRA, E DA UN CAMBIO DI VISIONE DA PARTE DI TUTTI

di Francesca Mancosu

Ridare all’Italia un ruolo determinante nel massimo organismo del trotto europeo e, di pari passo, contribuire a restituire all’ippica nazionale l’attenzione che merita: sono due degli obiettivi del lavoro di Tamara Papiccio, fresca di nomina come prima vicepresidente dell’Unione europea del trotto, nonché coordinatrice della programmazione nazionale delle corse ippiche per il ministero dell’Agricoltura, che ha fatto della passione per il cavallo un po’ la sua ragione di vita, sotto vari punti di vista.

Ecco quindi la sua visione per il settore e per il suo rilancio, che secondo lei deve passare anche dal superamento di un “certo corporativismo” che affligge la filiera, armandosi di un sano spirito di squadra, e dall’abbandono del vittimismo nella comunicazione.

Perché è solo con l’unità che si vince davvero.

Partiamo dalla sua recente nomina a prima vicepresidente dell’Unione europea del trotto. Cosa rappresenta per lei?

“A livello personale, un grande onore e il coronamento di una carriera professionale nel mondo dell’ippica che dura da trent’anni. Si tratta però prima di tutto del risultato dell’eccellente lavoro di squadra svolto dalla Direzione generale per l’ippica del Masaf che, nel suo primo anno di attività, è riuscita a riconquistare la fiducia del settore anche all’estero. L’assegnazione all’Italia della seconda carica più importante dell’Unione europea trotto è un traguardo che sembrava al di fuori della nostra portata fino a pochi mesi fa. Invece siamo riusciti a recuperare credibilità in Europa.

Contrazione dei tempi di pagamento dei premi, rapidità e qualità dell’interlocuzione nei consessi internazionali, trasparenza e comunicazione, priorità alla tutela del benessere del cavallo, sono tutti segnali che hanno fatto percepire il risveglio del ‘gigante dormiente’ dell’ippica europea. L’atteggiamento dei Paesi scandinavi nei nostri confronti è completamente cambiato, dopo aver visto come il Masaf ha accolto le nuove norme sull’uso della frusta come strumento di comunicazione dolce tra driver e cavallo sancite dall’Uetun’autentica rivoluzione – e quanta incisività ha dato ai controlli antidoping in corsa e in allenamento.”

E quali sono gli obiettivi del suo mandato?

“Contribuire a ridare all’Italia un ruolo determinante nel massimo organismo del trotto europeo, permettendole di riguadagnare gradualmente il terreno perduto in vista della concretizzazione del progetto di costituzione di un’agenzia per l’ippica previsto dal Collegato alla Finanziaria e dall’azione del Governo per la riforma complessiva del settore. All’interno del Presidium dell’Uet, agirò con costanza affinché l’Italia ippica possa tornare protagonista, come lo era al momento della sua creazione, nel 1973.

Lo statuto dell’Uet attribuisce un peso diverso ai Paesi aderenti in base alle dimensioni della loro industria ippica e l’Italia, grazie ai numeri di allevamento, montepremi e corse organizzate appartiene, insieme a Francia e Svezia, all’élite del gruppo 1.

Da quindici anni sono segretario generale di un’altra associazione internazionale, l’Unione ippica del Mediterraneo. Potrò quindi lavorare per accrescere la sfera di influenza internazionale dell’Uet, mettendo a frutto un patrimonio di relazioni e di cooperazione tra realtà ippiche molto diverse tra loro, ma accomunate dall’amore per i cavalli e per l’ippica.

Avendo iniziato la mia carriera a Tor di Valle, ippodromo che ha scritto alcune delle più belle pagine del trotto, sono particolarmente emozionata nell’avere ricevuto un incarico istituzionale tanto prestigioso proprio nell’Uet.”

Subito dopo la nomina dell’Uet, lei ha detto che “i cavalli sono una parte molto importante della sua vita”. Come si è avvicinata a questo mondo, e come coltiva adesso la sua passione, al di là dell’aspetto meramente lavorativo?

“Sono innamorata dei cavalli sin da bambina: la prima parola che ho pronunciato è stata ‘cavallo’ e ho divorato tutti i libri sui cavalli che ho trovato sulla mia strada. Mi interesso di etologia e ho un diploma in terapia cognitivo-comportamentale. Sono un’amazzone dilettante di medie capacità in salto ostacoli ed equitazione di campagna da quando avevo 11 anni.

Più di tutti mi sono sempre piaciuti i purosangue e i trottatori per la loro intelligenza, reattività, nobiltà d’animo e versatilità e il mio più grande obiettivo da ragazza era quello di potere tenere un cavallo a casa. Quando ci sono riuscita, il primo cavallo tutto mio

è stato una giovane trottatrice scartata dalle corse, di grandi mezzi ma di pessimo carattere, che ho riaddestrato e con la quale ho condiviso 20 anni di pericolose passeggiate.

Mi interesso del recupero e ricollocamento dei cavalli da corsa a fine carriera e sono e sono socio onorario della Relived Horses di Jacqueline Freda (che abbiamo intervistato proprio in questo numero della rivista, Ndr).

A casa mia adesso vive Badoglio, un anziano trottatore con una gloriosa carriera di corse alle spalle (oltre 100 tra vittorie e piazzamenti e 250.000 euro di premi vinti per il suo vecchio proprietario), che è con me da quando ha smesso di correre.”

Le figure femminili all’interno dell’ippica sono sempre di più, fra fantine, proprietarie di ippodromi e di cavalli, presidenti di associazioni di categoria, oltre a quelle in ruoli “ministeriali”, ad esempio. Secondo lei, qual è il valore aggiunto che le donne possono portare in un campo come questo, che per lungo tempo è stato prettamente maschile?

“Noi donne abbiamo ‘una marcia in più’ nella relazione con un animale che è sensibile ed empatico come e più di noi. Nell’ippica che, insieme all’equitazione, è l’unica forma di competizione in cui donne e uomini si confrontano insieme alla pari, abbiamo l’opportunità di dimostrare tutto il nostro valore. Proprio dalle corse ippiche, alla centesima Olimpiade, è arrivata la prima medaglia olimpica vinta da una donna della storia dell’umanità.

Abilità tipicamente femminili come la capacità di comprendere le emozioni dell’altro e di creare relazioni affettive e di cura sono qualità importanti nelle professioni ippiche. Visione ampia ed equilibrata delle situazioni, senso di responsabilità, pazienza e resilienza sono atout che possiamo spendere a livello manageriale.

Rispetto al mondo equestre, dove le amazzoni sono la stragrande maggioranza, nell’ippica le donne fanno però più fatica a inserirsi. La competitività estrema richiesta dalle corse è un po’ fuori dalle nostre corde, non a caso ci sono più donne groom che fantine e guidatrici. Affermare che le donne amano il comfort è uno stereotipo, ma non si può certo dire che il livello dei servizi per gli operatori negli ippodromi e nei centri di allenamento sia paragonabile a quello che troveremmo in un circolo ippico di pari livello.

Noi donne tendiamo a voler programmare la nostra vita e l’ippica manca di un percorso scolastico professionale dedicato. In Francia, dove l’Afasec - Association de formation et d’action sociale des écuries de courses (Associazione di formazione e azione sociale delle scuderie da corsa, Ndr) rilascia un diploma equiparato a quello di un perito agrario intercettando i ragazzi sin dalla scuola superiore, ci sono tantissime fantine.”

All’interno del Masaf lei attualmente ricopre l’incarico di coordinatrice della programmazione nazionale delle corse ippiche. Qual è il suo bilancio finora?

“Un bilancio molto positivo. Quando ho conosciuto il direttore generale Remo Chiodi e il sottosegretario Patrizio La Pietra sono stata conquistata dalla loro visione e dall’impegno profuso nel rilancio di un settore per troppi anni abbandonato a sé stesso.

Sono grata alla Direzione generale per l’ippica per avermi offerto l’opportunità di svolgere il lavoro che amo al servizio della pubblica amministrazione, un’esperienza per me del tutto nuova. Credo che, in un anno di lavoro davvero impegnativo, siamo riusciti a centrare risultati notevoli e ad iniziare il percorso che porterà a restituire l’attenzione che merita a quello che rimane, secondo me, lo spettacolo più bello del mondo: le corse dei cavalli. Cito solo la pubblicazione del calendario delle corse ippiche avvenuta entro ottobre, per la prima volta da decenni. Un segnale importante di stabilità e la possibilità di programmare opportunamente le attività per gli operatori della filiera.”

E cosa auspica per il rilancio del settore, anche da parte della filiera?

“La volontà politica e l’impegno della Direzione generale per l’ippica del Masaf nel portare avanti, in tempi rapidi, il piano di rilancio mi sembrano al momento fuori discussione. L’ippica è evidentemente al centro delle attenzioni del Masaf e questa è una opportunità che il settore deve saper cogliere. Un tale cambio di passo da parte dell’Amministrazione merita la fiducia di tutte le componenti, che possono contribuire in prima persona a una riforma storica. Consultazioni, dialogo e presenza negli ippodromi sono stati una costante nel corso di tutto il 2024.

Da parte della filiera auspicherei il superamento di un certo corporativismo che impedisce di esaminare le questioni e i processi con la necessaria visione di insieme, spuntando le ali alle osservazioni e alle proposte presentate all’Amministrazione.

Un altro invito che mi sento di formulare è quello di abbandonare il vittimismo nella comunicazione. I sentimenti di frustrazione per la caduta verticale che l’ippica italiana ha subito negli ultimi venti anni sono comprensibilissimi, ma è altrettanto vero che la risalita dipende da tutti noi. Chi opera nell’ippica italiana dovrebbe mostrarsi per primo orgoglioso del mondo delle corse e armarsi di un sano spirito di squadra, se desidera che il settore torni capace di attrarre nuovi spettatori, investitori e proprietari di cavalli.”

Tamara
Papiccio

Socialità e avanguardia per il puro intrattenimento

Il settore dell’Amusement vive un momento di trasformazione e il nuovo anno sembra promettere bene

di Michela Carboni

ovità interessanti per il comparto del puro intrattenimento. Nei primi mesi del 2025 “il settore delle sale giochi sta attraversando un’importante fase di trasformazione”. Lo afferma Vanni Ferro, a capo dell’associazione Solo gioco intrattenimento per le famiglie, New Asgi. “Se da un lato la digitalizzazione e il gaming online continuano a guadagnare terreno, dall’altro le sale giochi stanno rispondendo con nuove strategie per rendere l’esperienza di gioco più coinvolgente, sociale e interattiva.”

Quali sono le maggiori novità che lo interessano in termini di prodotto per le sale giochi?

“Il 2025 sta portando con sé un’ondata di innovazioni nelle sale giochi, con nuove tecnologie e prodotti che migliorano l’esperienza dell’utente. Inoltre, si sta registrando un aumento dei giochi pensati per le famiglie, stanno integrando sempre più elementi di realtà virtuale, creando un’esperienza unica.”

Come è cambiato il target delle sale giochi?

“Il target delle sale giochi si è notevolmente ampliato negli ultimi anni. Se un tempo erano frequentate principalmente da adolescenti e giovani adulti, oggi queste strutture stanno attirando anche famiglie e giocatori di tutte le età. Sempre più genitori vedono nelle sale giochi un’opportunità per trascorrere del tempo di qualità con i propri figli, in un contesto sicuro e divertente. Le sale giochi stanno quindi adattando l’offerta con spazi diversificati: dalle aree dedicate ai giochi per bambini, fino alle postazioni con simulatori di guida, realtà virtuale.”

Alla politica cosa chiedete per le sale giochi?

“Gli operatori del settore amusement richiedono alle istituzioni politiche un maggiore riconoscimento del valore sociale e culturale delle sale giochi. In un’epoca in cui il gioco online domina, le sale giochi rappresentano ancora un punto di aggregazione importante, so-

prattutto per i giovani e le famiglie. Possiamo riassumere le richieste alla politica su due diversi aspetti chiave: normative chiare e stabili, che permettano agli operatori di pianificare investimenti a lungo termine senza il rischio di cambiamenti legislativi improvvisi. Maggiore tutela contro la concorrenza del gioco online e del gioco con vincita in denaro, con una regolamentazione che valorizzi le sale giochi tradizionali come spazi di socializzazione e intrattenimento sano. Nella sostanza il settore ha bisogno di politiche che ne riconoscano il valore, evitando che venga confuso con altre forme di intrattenimento.”

Perché ha ancora un senso investire nell’amusement per sale giochi?

“Investire nelle sale giochi ha ancora senso, perché il bisogno di esperienze di intrattenimento dal vivo è più forte che mai. Nonostante il dominio del gioco online, la voglia di socialità e di momenti condivisi resta un elemento fondamentale per molte persone, l’adrenalina di un gioco multiplayer giocato fianco a fianco con gli amici, il piacere di passare del tempo con la famiglia in un ambiente stimolante e divertente. Investire in questo ambito ha ancora molto senso, soprattutto per chi sa cogliere le nuove tendenze e creare ambienti accoglienti, tecnologici e adatti a tutta la famiglia. Quindi chi sa rinnovarsi e puntare su tecnologie all’avanguardia, giochi cooperativi e ambienti accoglienti ha la possibilità di mantenere viva questa forma di intrattenimento e renderla ancora più attraente per le nuove generazioni.”

Vanni Ferro

Fateci largo che passiamo noi

ALL’INDOMANI DELLA TERZA TAPPA DEL CIRCUITO NAZIONALE DI FLIPPER SPORTIVO ICS

2025 SI RIPRESENTA IL DOMINIO DEL ROMANO GABRIELE TEDESCHI. MA LA GARA È INTENSA.

Gabriele Tedeschi il leader del Circuito Nazionale Ics 2025 - Italian Championship Series, al termine del terzo round della stagione corrente, appena andato in scena a Rimini, in occasione della fiera Enada. Il player romano è riuscito a mettere tutti dietro di sé anche senza bisogno di vincere, accontentandosi di un terzo posto (dietro al toscano Pablo Iacoponi e al marchigiano Devis Pierantozzi), che gli vale comunque la testa della classifica di circuito. Seppure provvisoriamente, in vista della prossima tappa che si giocherà in primavera nel capoluogo emiliano, all’interno dello spazio Bologna Nerd.

Lo ha fatto nella quarta edizione del Jersey Jack Pinball Fest at Enada, il torneo di flipper sportivo organizzato da Luxury Games in collaborazione con Ifpa Italia all’interno della fiera del gioco di Rimini. È così andata in scena la terza tappa del circuito, che oltre a mettere in palio punti preziosi per il ranking internazionale, ha regalato anche qualche punto per la classifica di circuito che, come noto, premia i giocatori anche e soprattutto in base alla continuità di risultati durante un’intero anno solare. Il main tournament di Enada, valido per i due ranking, è stato preceduto da una seconda competizione di Warm Up, sempre valida per il ranking Ifpa, dove a trionfare (di nuovo) è stato il player bolognese Luca Fredella, seguito anche in questo caso da Devis Pierantozzi, e ancora una volta dal romano Gabriele Tedeschi. Quarto classificato il romagnolo Fabio Squadrani. Prima di Enada, tuttavia, si è giocata la seconda

tappa con il torneo del Milano Pinball Club denominato PinBeer Masters, dove a salire sul gradino più alto del podio è stato nuovamente Roberto Pedroni. Il numero due italiano ha quindi confermato la sua leadership aggiudicandosi l’ultimo torneo milanese, andato in scena sabato 8 febbraio, imponendosi su un totale di 28 giocatori e sconfiggendo in finale il veneto Paolo Luise, che chiude così al secondo posto, seguito da Francesco Sacco (terzo) e Giuseppe Violante (quarto).

La classifica del Circuito Ics 2024 al termine del sesto round

Gabriele Tedeschi premiato da Francesco Di Paola, patron di Luxury Games Flipper

Italian Poker Sport la 54esima è da record europeo!

CON 7.007 ENTRIES E IL RECORD EUROPEO PER SINGLE FLIGHT, BEN 1.653 ENTRIES NEL DAY1D CON UN ITALOTEDESCO CHE HA FINITO IN VETTA, È UN ALTRO SUCCESSO CLAMOROSO PER IL KING’S RESORT ED EURO ROUNDERS

a un Flip and Go Pineapple, un torneo one shot che qualificava la domenica direttamente al Day2 (ne sono stati giocati 432!), fino alla vittoria dell’Ips, Italian Poker Sport dei record da 7.007 entries per un prize pool da 2.263.261 euro giocato al King’s Resort di Rozvadov tra la fine di di gennaio e l’inizio di febbraio con l’organizzazione di Euro Rounders. Il protagonista di questa impresa è Johann Schamne il winner della 54esima edizione e in un sol colpo vince tutti i soldi che aveva conquistato finora in carriera, ben 221.350 euro di prima moneta. C’è anche il ticket da 10.350 euro per il Main Wsop Europe di ottobre prossimo così come per i primi 8 migliori della classifica finale. Il tedesco è sostanzialmente un recreational player che ha dichiarato di giocare un torneo al mese per divertimento e se questi sono i risultati, beh, un impegno maggiore sarebbe auspicabile. Certo, grida vendetta quel call dopo una 4bet contro l’azzurro Luca Moschella, uscito 12esimo per 19.000 euro, con TT vs AA, Asso sul flop con una scala al Jack chiusa runner runner. Moschella poi si è ripreso ma quel colpo che, però, ha cambiato in meglio il torneo del tedesco e azzoppato l’italiano, Johann ha giocato un tavolo senza paura degli immensi spostamenti di chip in Icm specie contro

l’altro tedesco Robert Ashelm che gli era in posizione. Erano i due più deep alla partenza al tavolo finale ma si sono scontrati spesso e non solo in blind war, scambiandosi tantissime chip passando da 70 milioni di partenza a 40 poi risalendo a 50 e a 60 e viceversa l’uno contro l’altro. Il tutto nonostante ci fossero tanti player in difficoltà e che potevano fargli scalare posizioni nel payout.

Va detto che, però, il tedesco ha eliminato sei giocatori su nove al tavolo finale compreso ovviamente Alexandre Moraru nell’heads up decisivo.

La giornata finale era ripartita in 12 con il primo out proprio di Luca Moschella. Poi, arrivati al final table, l’action si è freezata nonostante ci fossero due tre giocatori piuttosto short ma durissimi a morire. Pesava evidentemente il salto di 31.500 euro e il fatto e anche il ticket Wsope che scattava all’ottava piazza.

Il greco Timour Kotidis è stato particolarmente solido gestendo anche KK da utg con un raise e riuscendo a non uscire rimanendo con 6BB e poi galleggiando qualche mano. Alla fine uscirà per mano di Robert Ashelm con JJ vs AQs a cuori dopo ben due ore e mezzo di gioco con un Asso al river del tedesco.

Poi ad accelerare le operazioni ci pensa proprio Schamne che busta Daniel Wurzinger, connazionale, e il ceo Michael Adam. Due player che non sono mai decollati nel tavolo decisivo e che hanno lottato riuscendo a guadagnare il ticket Wsope oltre a scongiurare il pay day minimo, se non altro.

Altro flip vinto da Johann KQ offsuit contro coppia di 5. Una “dama” sul flop manda a casa Daniel che aveva ormai 6.7BB al livello T2000.

Destino diverso per il francese Mario Boos che ha giocato un torneo complesso da short, anche lui, infilandosi alla fine in uno spot con A3s a picche trovando un flush nut contro Ashelm e McFly in un pot che era salito a 45 milioni!

Il commento di Brunato e Angeloni

Poi arriva la mano pazzesca di Ashelm che flatta la 3bet con AK di Boos con 5 e 4 a picche. Flop

4-4-4 e turn e river si chiude anche il full con due 9. Il tedesco si mette in un comodo check-call su due strade. Quando il pot diventa 92,3 milioni manda tutto, 13BB sul river con Boos che alla fine passa dopo aver tankato 5 minuti. Prima dell’uscita di Boost tocca a Micheal Adam che manda tutto con K9, trova il 9 sul flop ma Schamne ceca Q e J e lo elimina.

Il francese ha giocato bene, dicevamo, ma, come si dice, non è stato fortunato. Ed è davvero il caso di dirlo visto che, rimasto con 10x pesca KK col K di picche da big blind e manda tutto sull’open da cutoff di Schamne. Il tedesco ha AA con l’Asso di picche. Board monotone a picche 7-6-5-4-9 con la possibilità di split con scala colore qualora fosse uscito un 3 e un 8. Ma il 9 al river è un segnale troppo forte che il torneo aveva un marchio di fabbrica e si chiamava Johan Schamne.

Uscito MartyMcFly in quinta piazza per 79.899 euro totali i 4 left hanno deciso per un deal nonostante lo strapotere del tedesco che aveva da solo le chip degli altri tre in gioco.

I 4 si accordano in pochi minuti in realtà e mettono una base di 120.000 euro riservando qualche scaglione in base alle posizioni conquistate. In quel momento Ashelm si è preso un po’ di più chiudendo a 140.000 più il ticket e uscendo terzo mentre Marko Bajic, flaggato Bosnia ma italiano trapiantato a Trento dove vive e lavora da anni, forza e lascia il torneo con 130.350 euro prendendo come se fosse uscito terzo con il ticket Wsope in più.

A sorpresa esce Ashelm terzo e, alla fine, il più speculativo e resiliente è stato il romeno Moraru che è arrivato in heads up ma

Schamne, come detto, era imbattibile oggi. Colpo finale K4s a cuori i Schamne contro QJ offsuit di Moraru. E anche qui non c’è nulla da fare: JAA sul flop, 9 turn e, indovinate? K quadri river. It’s a wrap! E Ips vola a Sanremo per il ponte del 2 giugno e 500mila garantiti con Euro Rounders insieme a Texapoker e PkLive360 per un grande evento.

ALFONSO SIMONE VINCE PER L’ITALIA PROPRIO SUL FINALE

Mentre si stava concludendo il Main Event, l’Italia, intanto, si era assicurata un trofeo nel Closer Ips. Alfonso Simone, storico ed esperto player azzurro che è abituato a fare primo, ha battuto un field da 286 entries, portandosi a casa una moneta da 7.225 euro a fronte di un investimento di appena 150 euro e tutto in un giorno!

Simone ha posato per la foto di rito con KK mentre ancora il Day3 del Main doveva finire. La mano finale è stata proprio KK vs AQ con un K preso sul flop che ha chiuso definitivamente i giochi contro Karol Radomski, il runner up che si deve accontentare alla fine di 4.804 euro. “Ho proposto un deal in heads up vista la situazione della struttura, ma l’avversario ha rifiutato. Non è la prima volta che propongo un accordo nel testa a testa finale e non viene definito. Stavolta, però, ho vinto io!”.

Il riferimento è allo Skill Poker Master San Marino di quasi due anni fa, quando il player che vinse uno dei primi People’s Poker Tour nella storia, propose il deal a Domenico Cancro che rifiutò e poi vinse. Non fu facile e ci furono vari tentativi in un heads up davvero avvincente e lunghissimo. La regola, d’ora in poi, è che se Alfonso Simone propone di choppare, forse è meglio accettare.

Evento velocissimo ma con un montepremi generato da 36mila euro che ha regalato un ottimo Roi all’azzurro che è andato anche a premio al Main. Alfonso dopo questo risultato è volato verso i 430mila dollari vinti in

Johann Schamne
Alfonso Simone
IL
Rivedi l’action al tavolo finale

Casinò Mendrisio

tra

cash e tornei

il

poker rilancia

IL TORNEO DAL GARANTITO PIÙ ALTO MAI GIOCATO

IN SVIZZERA, UN PROGRAMMA SETTIMANALE

OLTRE AL CASH GAME CHE RAPPRESENTA LA CERTEZZA DAL PASSATO AL FUTURO E UNO SPAZIO

TOTALMENTE NUOVO PER IL POKER LIVE. ANDIAMO

A SCOPRIRE LA NUOVA ADMIRAL POKER ROOM.

Siamo al Casinò Admiral di Mendrisio dove ritornano in grande stile i migliori eventi pokeristici. Dopo alcuni mesi di attesa, finalmente l’Admiral Poker Room tornerà a disporre di un’area tornei per ospitare uno degli eventi più importanti nel panorama pokeristico internazionale, ovvero La Notte degli Assi. Per l’occasione il montepremi garantito sarà il più alto mai messo in palio in Svizzera, vale a dire ben 300.000 euro.

La sala che in precedenza era adibita ad area tornei ora ospita 28 slot machine Novomatic di ultima generazione. Ma le slot per una volta non rimpiazzeranno o cancelleranno lo spazio dedicato all’Hold’em e alle sue varianti, anzi. La nuova Admiral Poker Room troverà una nuova posizione, più precisamente si troverà al primo piano, vicino all’ingresso del Casinò a cui si accede dal più famoso centro commerciale della zona, il FoxTown. L’area tornei ospiterà 20 tavoli da gioco di cui due di poker cash game e sarà inaugurata il 1° maggio con un grande one-day dal garantito importante che segnerà l’inizio della ripresa ufficiale dei tornei della Poker Room più amata del Ticino.

Tutto nasce dalle slot machine. “Con la nuova concessione Novomatic ha avuto la possibilità di installare le slot sul suolo svizzero visto che fino al 31 dicembre 2024 questo non era possibile - spiega Cristiano Ruiu, responsabile marketing, poker e sviluppo Prodotto del Casinò Admiral - queste macchine di nuova generazione hanno preso lo spazio della vecchia Room. Tuttavia la Holding ha deciso di non rinunciare a questo gioco e anzi, ha rilanciato, concedendo più spazio

all’Hold’em. Del resto il bilancio dei primi tre anni era molto positivo, soprattutto per il Cash che è l’attività con maggiore continuità e che tuttora prosegue con profitto con l’attuale Admiral Poker League e altre classifiche già portate a termine nei mesi scorsi”.

Qual è la nuova posizione della card Room? “La sala prenderà il posto dell’Admiral Bistrot, uno dei ristoranti del Casinò e passerà da 14 a 20 tavoli con uno spazio dedicato esclusivamente al poker live. La sala potrà essere destinata anche a conferenze e altri eventi ma sono in programma già due tornei a settimana oltre ai grandi eventi di cui abbiamo già accennato”, prosegue Ruiu.

Non si può non citare la riapertura del poker live al Casinò di Campione che si trova a pochissimi minuti da Mendrisio, lungo la stessa strada. Cosa succederà? “L’ampliamento della Poker Room era già previsto anche perché i lavori sono iniziati a giugno 2024. Ciò non toglie che la riapertura della Room a Campione d’Italia con una società così importante a gestirla è una buona notizia per il nostro segmento di mercato. Personalmente e professionalmente ho bellissimi ricordi di questa location e già l’inaugurazione può portare un riverbero molto positivo specie al cash game, sui nostri tavoli. Il meccanismo è lo stesso del-

le World Series che veicolano tanti giocatori a Las Vegas, che poi si riversano anche negli altri casinò. E le stesse dinamiche si sono verificate anche nelle gestioni precedenti che abbiamo già vissuto nel Canton Ticino.”

Prima di passare agli eventi già in programma come sarà strutturata l’offerta? “Oltre al cash game che, come abbiamo detto, è il nostro punto di forza, proporremo i tornei settimanali il lunedì e il giovedì - prosegue Ruiu – l’obiettivo è quello di arrivare al primo evento perfettamente rodati per i grandi tornei.

Eccolo, quindi, il programma dei prossimi mesi che per i pokeristi si prevede ricco di impegni all’Admiral Poker Room di Mendrisio.

Si inizia giovedì 1° maggio alle ore 15:00 con La Prima Notte di Mendrisio che mette in palio un montepremi garantito di ben 30.000 euro a fronte di un buy-in di 200 euro. Lo stack iniziale da 30.000 gettoni, i livelli da 25 minuti e la late registration che chiude al termine del dodicesimo livello di gioco, rendono questo torneo altamente giocabile. È un torneo one-day che si conclude entro la fine della giornata di gioco e che prevede la consegna di un ticket per il Main Event de La Notte degli Assi per i primi 9 classificati.

Dal 5 maggio tornerà La Notte di Mendrisio, consueto appuntamento, divenuto bi-settimanale, con un montepremi garantito di 5.000 euro, che accompagnerà i giocatori fino al prossimo grande evento in programma a settembre 2025, La Notte degli Assi. I tornei one-day si giocheranno tutti i lunedì e giovedì dal 5 maggio al 4 settembre con lo start alle ore 20, un buy-in di 150 euro e un montepremi garantito di 5.000 euro. Lo starting stack sarà di 30.000 gettoni e i livelli da 18 minuti con 10 livelli che daranno la possibilità di late registration e re-entry illimitati. Ai primi due classificati del final table sarà consegnato un ticket da 550 euro ciascuno per la Notte degli Assi di settembre 2025.

Mai organizzato un torneo così importante in Svizzera. La Notte degli Assi è un brand che dà garanzia e risultati. Vedremo quante saranno le entries, ma siamo convinti che questo marchio non ha solo un passato importante e un presente florido ma anche un grande futuro e dunque siamo andati sul sicuro. Da quando ha aperto la Poker Room di Mendrisio ogni anno c’è sempre stata almeno un’edizione de La Notte degli Assi che ha portato grandi giocatori a schierarsi ai tavoli della casa da gioco del Mendrisiotto.

La vera kermesse de La Notte degli Assi 300.000 euro Gtd comincerà lunedì 8 settembre 2025 con il primo dei quattro Super Sat da 20 ticket garantiti, che

inizieranno tutti alle ore 20 e i giocatori avranno a disposizione uno starting stack di 20’000 gettoni, livelli da 18 minuti e 12 livelli di registrazione tardiva per accaparrarsi uno dei 20 ticket garantiti.

Il Main Event vero e proprio avrà inizio mercoledì 11 settembre con il Day1A, poi il 12 il Day1B e il 13 il Day1C. I ticket vinti nel corso dei tornei La Notte di Mendrisio che si saranno giocati a partire dal 1° maggio, così come i ticket vinti durante il Super Sat dell’8 e 9 settembre, potranno essere giocati esclusivamente nel Day1A dell’11 settembre e Day1B del 12 settembre, senza possibilità di deroga. I qualificati dei primi tre flight del Main Event si ripresenteranno il 14 settembre per il Day2A e coloro che riusciranno a “sopravvivere” al Day2A andranno automaticamente “in the money” per un premio minimo di 1.500 euro e torneranno per il Final Day di domenica 21 settembre. La seconda settimana avrà uno schema analogo con i Super Sat di lunedì 15 e martedì 16 settembre, gli ultimi 3 flight di qualificazione rispettivamente il 17, 18 e 19 e il day2B sabato 20 settembre. I ticket in palio nei Super Sat del 15 e 16 settembre potranno essere utilizzati solo ed esclusivamente nel Day1D del 17 settembre e nel Day1E del 18 settembre. Il buy-in del Main Event sarà di 550 euro, stack da 50.000 gettoni e livelli che passeranno dai 30 minuti dei Day1 ai 40 minuti dei Day2 e Final Day.

I tornei in programma nella nuovissima room

La musica del direttore

Luca

Vivaldi

IL MIGLIOR TOURNAMENT DIRECTOR AL

MONDO CE L’HA L’ITALIA E LAVORA CON LE TRITON POKER SERIES: ECCO IL SUO PUNTO SUL SETTORE TRA INNOVAZIONE, SICUREZZA E NUOVE PROSPETTIVE PER IL MERCATO DEL GIOCO DAL VIVO

Una settimana prima esatta dall’uscita di questa rivista cartacea Luca Vivaldi è stato eletto come migliore direttore di torneo ai Global Poker Awards presso lo studio di PokerGO all’Aria Casino di Las Vegas. Ne abbiamo ampiamente parlato lasciando per il nostro magazine una serie di primizie che lo stesso Luca ha riservato parlando di Triton Poker Series, il format in cui è sempre più al centro, di mercato e anche di sicurezza.

Partiamo dal settore, e dalle Triton. Qui ci spingiamo noi in un’analisi chiedendo a Vivaldi se le Triton proveranno a inserirsi anche in altri segmenti di mercato. Non certo il low medium buy in ma forse su buy in più importanti ma inferiori al format attuale? “Ci stiamo lavorando proprio per il 2025 e tra un paio di mesi ci sarà un annuncio importante. Sì il buy in non sarà bassissimo e andrà a competere in una fascia più alta. I nostri piani sono di espanderci”, commenta Vivaldi.

La nicchia super high stakes è ormai del “tritone” ma come sta il settore: “Per me è una grande soddisfazione aver raggiunto questo livello – spiega il senior director live operation Triton – qualche anno fa nessuno si sarebbe immaginato che avremmo organizzato 4 tornei all’anno con 15 eventi super high roller e invece eccoci qua. Addirittura a Jeju, in Corea del Sud, eravamo talmente pieni di giocatori che ho dovuto organizzare una waiting list pur avendo 24 tavoli a disposizione. Sono 20 anni che faccio questo lavoro e mio padre lavora da sempre nei casinò e ci sentiamo sempre dire che il settore morirà. È vero ci sono tanti cambiamenti ma il mio mantra è sempre lo stesso: vince chi si adatta meglio ai cambiamenti, sia dal lato dell’operatore che del giocatore. Bisogna essere sempre aggiornati ai cambiamenti e alle tecnologie”.

A tale proposito, ha fatto discutere molto la presa di posizione di Jason Koon sul rischio delle nuove tecnologie: “Jason è nostro ambassador e sa benissimo di cosa stiamo parlando e quanto lavoriamo per garantire la sicurezza. Con le nuove possibilità tecnologie siamo sempre al lavoro per aumentare l’integrità del gioco. Parlando di auricolari e sistemi vari come negli scacchi monitoriamo ormai da un paio di anni le eventuali trasmissioni radio e i segnali che potrebbero arrivare dalle orecchie dei player o da altri dispositivi. Molti player usano le cuffie per noise cancelling e per isolarsi e concentrarsi. Nelle fasi cruciali dove sono vietati i dispositivi, alcuni utilizzano dei tappi per le orecchie ma controlliamo anche quelli. Non vogliamo disturbare i nostri giocatori ma avere il controllo della sicurezza aiuta a migliorarci come operatore ed è prioritario. Poi ci sono tanti altri tools di security che utilizziamo e che mettiamo in atto ma che, ovviamente, preferiamo tenere riservate per non dare vantaggi ad eventuali comportamenti fraudolenti.”

Stesso discorso per i telefonini: “Ormai i dispositivi di oggi possono runnare benissimo software performanti di assistenza in tempo reale e siamo molto stricted sull’uso di smartphone al tavolo. A 16 left sono assolutamente vietati. Abbiamo pagato premi milionari e distribuito 1,4 miliardi di dollari di premi in questi anni per cui ogni colpo sposta in Icm tantissimi soldi e non possiamo permetterci sbavature. C’è anche chi investe somme importanti sui player.  Allo stesso modo, pur capendo le esigenze social e di visibilità dei player, non si possono riprendere le mani al tavolo e fare altre cose simili”, specifica Vivaldi.

Finalino sull’Italia, un bell’evento nel nostro Paese è un sogno o un’utopia? “Ovviamente sarebbe un sogno per me visto che sono italianissimo e amo la mia patria – spiega Vivaldi – il problema vero è che non saprei proprio come pagare i premi che distribuiamo di solito”. Ok, è un’utopia.

di Cesare Antonini
Il premio vinto ai Global Poker Awards

Il soffitto di cristallo in frantumi

ANNALISA ANDREANI, PRESIDENTE

DELLA GIOCHI DEL TITANO, RACCONTA

L’ESPERIENZA

APPENA INIZIATA ALLA

GUIDA DELLA SOCIETÀ SAMMARINESE CHE

GESTISCE LA SALA DIAMOND

Il 2025 è iniziato con una novità, importante anche dal punto di vista simbolico, per la Giochi del Titano, la società che gestisce, nella zona industriale di Rovereta, la sala Diamond, spesso conosciuta come il “casinò” di San Marino.

Sul finire del 2024 lo Stato sammarinese, che è azionista al 100 percento della società, aveva infatti proceduto, in assemblea, a nominare il nuovo consiglio di amministrazione che, insediatosi ufficialmente a metà gennaio, vede per la prima volta alla carica di presidente una donna.

Si tratta di Annalisa Andreani, impiegata nel settore amministrativo di un’azienda privata: “Sono onorata, si tratta di una nomina che accolgo con senso di responsabilità e con la consapevolezza dell’impegno e della determinazione che richiede. Per fortuna, ho al mio fianco il direttore generale e ora anche amministratore delegato Salvatore Caronia, una figura che ha contribuito in maniera determinante al progresso della Giochi del Titano e che l’ha portata alla realtà del momento attuale”, così commenta l’avvenuta nomina,

In Italia la questione della parità di genere, delle pari opportunità e delle quote rosa ha subìto un profondo cambiamento negli ultimi anni con l’arrivo delle donne ai vertici della politica e delle istituzioni. Com’è la situazione a San Marino, sia in ambito politico istituzionale che lavorativo, ovviamente con particolare riferimento alla Giochi del Titano?

“Anche a San Marino la presenza femminile, sia essa istituzionale che lavorativa, è in forte crescita. Certo, ci possono essere ancora dei miglioramenti ma sempre più donne hanno assunto ruoli di responsabilità. Alla Giochi del Titano, più in dettaglio, il 49,8 percento dei dipendenti attuali sono donne. Alla luce di questo dato, è evidente che

l’azienda ha lavorato e sta lavorando per garantire pari opportunità e meritocrazia, un obiettivo ancor più vicino dopo la carica che ho assunto.”

Al fine di raggiungere appieno le pari opportunità, ci sono ancora dei nodi da sciogliere all’interno della Giochi del Titano?

“Non ne trovo di particolari, i ruoli aziendali vengono ricoperti in base alle capacità individuali. Certo, resta il problema di fondo di molte donne, in qualsiasi ambito, di conciliare la famiglia e il lavoro, ma non è particolarmente presente in azienda anche perché ho già notato il grande lavoro fatto per risolverlo.”

Che ruolo avrà all’interno del consiglio di amministrazione?

“Assieme con il dottore Caronia, seguirò l’andamento dell’azienda e i suoi sviluppi futuri.”

Secondo lei esistono un punto di vista, delle abilità e competenze tipicamente “di genere” che le donne apportano in un ambito professionale, o anche in un consiglio di amministrazione per restare nel suo campo, oppure l’apporto è legato alla singola individualità e preparazione?

“A livello professionale c’è una capacità professionale, una preparazione, esperienza e determinazione della persona stessa, indipendentemente dal genere. Ritengo tuttavia che le donne, anche lavorativamente, abbiano una sensibilità e un approccio diverso. Hanno una marcia in più! Questo perché sanno coniugare più cose contemporaneamente, hanno un punto di vista diverso e si sanno relazionare su più ambiti.”

Hanno invece un punto di debolezza?

“Direi di no. Quando una donna è determinata può raggiungere i suoi obiettivi. Magari in questa società, peraltro ora in forte cambiamento, ci potrà mettere più tempo degli uomini, ma è assolutamente in grado.”

In qualità di presidente, ha già incontrato i dipendenti della Giochi del Titano?

“Per ora ne ho incontrati una parte e ho subito percepito un ottimo clima e un buon lavoro di squadra. Siamo dunque pronti a guardare al futuro e ai progetti che portiamo avanti anche nell’ottica della diversificazione dell’offerta. Penso ad esempio agli eventi culturali che proponiamo: sono importanti e vanno valorizzati.”

Annalisa Andreani

Una quota a doppio taglio

SONIA BALESTRA, COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CASINÒ DI SANREMO, RIFLETTE SULLO STRUMENTO CHE “IMPONE” ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE UNA PRESENZA “ROSA”

Almeno i due quinti dei componenti dei consigli di amministrazioni di una società a controllo pubblico devono essere del genere meno rappresentato. Lo dice la legge e il Casinò di Sanremo, ovviamente tramite la sua proprietà, ottempera da sempre alla disposizione.

Tant’è che lo scorso autunno il Comune matuziano ha emanato un bando per sostituire la “quota rosa” del Cda, Lucia Artusi, dimessasi per andare a ricoprire la carica di assessore. La scelta è ricaduta sulla commercialista Sonia Balestra, che appunto da ottobre 2024 è entrata a fare parte del consiglio di amministrazione del Casinò.

Proprio da una valutazione sullo strumento delle quote rosa parte la nostra chiacchierata con Balestra: “Fino a qualche anno fa pensavo che mi potessero piacere, nel senso che potevano dare maggiore visibilità e spazio alle donne laddove storicamente non era mai stato fatto, che potessero aiutare a cambiare la sensibilità e aprire loro l’accesso a processi decisionali. Ora sono un po’ meno sicura, in quando lo strumento è, sì, neutrale, ma dipende da come viene usato. Mi pare infatti che talvolta la nomina della quota rosa venga vissuta come una sorta di obbligo, assolto il quale si va avanti come si è sempre fatto. E più volte ho sentito degli amministratori locali dire: ‘Uh, quando devo nominare le quote rosa non so mai a chi chiedere’. Ovvio che si cercano professionisti della zona,

ma talvolta manca il bacino a cui attingere, visto che per tanto tempo non si è dato spazio alle donne. Infine, non ricordo alcun Cda di una partecipata in cui sedessero due donne e un uomo!”

Quale ruolo svolge all’interno del consiglio di amministrazione ed esso, secondo lei, è in qualche modo legato all’essere una donna?

“Fortunatamente la risposta è no. Non avverto minimamente una valutazione del tipo ‘visto che sei una donna occupati di questo’, e c’è da aggiungere che il nostro è un Cda particolare, in quanto il presidente Gian Carlo Ghinamo è anche amministratore delegato, con tutto ciò che ne consegue. Ho trovato un bel clima e non ho mai avuto la sensazione che i colleghi mi precludano qualcosa.

Però un aneddoto divertente da raccontare ce l’ho! Ero appena arrivata al Casinò e chiedevo un po’ in giro quali funzioni avrei dovuto svolgere. Qualcuno mi ha detto: ‘Tra le altre, puoi scegliere le decorazioni natalizie!’. Al che io, sorpresa: ‘Ma davvero?’. In ogni caso, quando sono arrivata ormai le decorazioni natalizie erano state scelte... da altri. Ed erano bellissime.”

E in passato?

“Ho fatto parte del Cda di un’altra partecipata: lì avevo le deleghe al personale e al bilancio. I miei colleghi erano ben contenti di mollarmi cose impegnative e di mandarmi ai tavoli sindacali.”

Nella sua attività di consigliera del Casinò di Sanremo, ma anche nelle altre professionali che svolge, lei riscontra un diverso modo di pensare e di operare riconducibile proprio alla differenza tra uomo e donna, oppure le differenze, semmai, sono legate a caratteristiche e preparazioni individuali e non di genere?

“Un po’ di entrambi le cose. Ciascuno ha le proprie caratteristiche, professionalità, preparazione, modo di porsi, ma mi viene in mente che come donne abbiamo una visione più ampia di quello che succede, forse perché siamo storicamente abituate a occuparci di tante cose e questo può essere un vantaggio, un punto di forza per gestire le situazioni in maniera più creativa. Tendiamo ad avere un approccio più accogliente, gentile, a manifestare più attenzione nei rapporto interpersonali a essere molto più coinvolgenti. Poi certo ci sono esempi contrari! Confrontandomi con gli uomini a volte mi dicono ‘sei una donna, non sei pragmatica, non vai dritta al punto’... ma io punto come loro a ottenere delle cose, semmai penso che ci sono più modi per riuscirci. Tuttavia, trovo che gli uomini abbiano un’autostima invidiabile, credono di essere bravissimi, a differenza di me che mi faccio sempre tanti problemi e mi chiedo ogni volta se mi sono impegnata abbastanza.”

Sonia Balestra
di Anna Maria Rengo

Gioco responsabile come intervenire

a cura di Marco Fiore

Proseguo con una seconda puntata dedicata a quello che viene definito come “gioco responsabile”, che può essere associato ad altre definizioni quali “bevi responsabilmente” oppure “il fumo uccide”: le dipendenze più comuni di cui l’essere umano è vittima. Una veloce scorribanda sulla homepage dei siti internet delle case da gioco italiane non evidenzia particolari attenzioni alla specifica tematica, ciò ovviamente non significa che nella gestione delle rispettive attività i casinò non ripongano la dovuta attenzione nei confronti di comportamenti eventualmente a rischio posti in essere dai propri clienti.

Quando ho iniziato la mia esperienza lavorativa al Casinò de la Vallée di Saint-Vincent, nel lontano 1981, vigeva una prassi secondo la quale a fronte di una comunicazione scritta inviata da parte di un congiunto, padre, madre, figli, moglie o marito, che segnalava situazioni di difficoltà conseguenti all’attività di gioco del proprio parente, veniva emesso dalla direzione un immediato provvedimento di inibizione, quindi un divieto di accesso alle sale da gioco, nei confronti dell’interessato, con massima riservatezza su chi ne aveva chiesto l’emissione.

Ogni mese, l’elenco delle persone oggetto di tale provvedimento, oltre che di coloro che avevano posto in essere comportamenti scorretti al gioco, veniva condiviso dai quattro casinò italiani.

Solo a fronte di un successivo scritto inoltrato da chi aveva chiesto il provvedimento di inibizione, trascorso un minimo lasso di tempo, il giocatore poteva essere riabilitato, di norma con limitazioni di accesso alle sale da gioco, ad esempio una o due volte alla settimana, anche per uno o due anni.

Una prassi, questa, che funzionava in modo egregio e che era comunque affiancata da una continua attività di monitoraggio dei comportamenti di gioco dei clienti all’interno delle sale del casinò da parte della direzione al fine di individuare eventuali situazioni di difficoltà.

È opportuno precisare che l’identificazione del cliente all’ingresso del casinò, successivamente con l’aggiunta di immagine fotografica, è stata da sempre di grande aiuto per ottimizzare l’attività di monitoraggio sopracitata e non solo.

Il quadro normativo specifico, in particolare per quanto attiene alla gestione dei dati digitali e alla privacy, si è decisamente evoluto generando di fatto l’impossibilità di

procrastinare le soluzioni del passato, anche se permane la facoltà della direzione del casinò di allontanare o regolamentare l’accesso alle sale da gioco ai propri clienti in qualsiasi momento e senza addurre alcuna giustificazione.

Il problema della dipendenza, come ho già scritto, esiste sicuramente, seppure per un numero percentualmente molto limitato rispetto alla totalità dei frequentatori dei casinò, e non è comunque facile individuarlo e tantomeno gestirlo. Ci troviamo infatti nell’ambito della sfera personale dell’individuo e in presenza di situazioni di grave disagio anche dal punto di vista psicologico.

Credo che per gli operatori del settore, a fronte dell’atipicità dell’attività che gestiscono, fornire un concreto e valido supporto a chi si trova in difficoltà, nella massima riservatezza, sia un approccio più che doveroso che mi sento di consigliare caldamente, dandone anche la massima visibilità alla clientela su tutti i supporti di comunicazione aziendale.

Una scelta che non penalizzerà minimamente il business, anzi ne restituirà un’immagine nobilitata da attenzioni che troppo spesso si sottovalutano e si disconoscono.

›› GRAFICA

10 FLAMING BISONS

Benvenuti nelle Grandi Pianure, dove si aggirano mandrie di bisonti tutt’altro che ordinarie, capaci di conquistare l’attenzione di qualunque giocatore, grazie soprattutto ad una straordinaria grafica che rende questa videoslot una vera e propria avventura virtuale, più che una spinnata alla ricerca di una vincita. Tutto il comparto visivo è molto accattivante, con animazioni decisamente coinvolgenti e spettacolari, conditi da una risoluzione ed una definizione che fa invidia ai cartoon.

››

SOUND

Se la grafica, come abbiamo detto, risulta accattivante e coinvolgente, le stesse considerazioni si possono fare sotto il profilo del sonoro. Le musiche e gli effetti sono di altissima qualità ed ampia varietà, ricercate al punto da sentirsi immersi in un’esperienza cinematografica più che giocare con una slot. I vari jingle, poi, riescono a dare quello slancio in più al gioco, enfatizzando i momenti topici, di modo da esaltare il divertimento e l’intrattenimento del giocatore, senza mai rischiare di annoiarlo, anzi...

›› GIOCABILITÀ

Ispirato al precedente gioco di successo di PushGaming, “10 Swords”, ma con un tocco di novità, questa slot sa farsi apprezzare dal pubblico più esperto, elevando però l’esperienza a un livello ulteriore. Infatti, alla popolare meccanica di pagamento a scatter - tipica dei giochi dello stesso produttore - è stata

Un divertimento selvaggio nella natura

NOME 10 Flaming Bisons

PRODUTTORE PushGaming

DISPONIBILE SU desktop, mobile

DATA DI RILASCIO gennaio 2025

PAYOUT 96.26% - 94.47%

VOLATILITÀ media

qui aggiunta una nuova funzionalità: i simboli Jackpot. Questi agiscono come scatter regolari ma assegnano anche un premio immediato, massimizzando così l’esperienza ludica ed il coinvolgimento. Sui rulli, inoltre, si possono trovare i Flaming Bisons o gli ancora più rari Jackpot Bison. Le combinazioni da 4 a 10 Flaming Bisons, attivano premi ommediati fino a 1000x, e se tra questi è incluso un Jackpot Bison, si può vincere fino a 5000x!

›› BONUS

Per sbloccare il gioco bonus progressivo sono necessari 3 simboli Totem e, per un brivido extra, si può usare la funzione Push-Up: con un pagamento aggiuntivo si possono espandere i rull ed aumentare le possibilità di ottenere più bisonti. Inoltre, il Push-Up permette di iniziare l’eventuale bonus con i rulli già sbloccati. Per questi motivi, quindi, questa funzione speciale rappresenta il vero tratto distintivo di questa slot. I giocatori avanzano nei livelli, espandendo il set di rulli man mano che procedono. Più grande è il set di rulli, maggiori sono le possibilità di ottenere più simboli Bison, aumentando sia l’emozione che le ricompense.

Una slot assolutamente da provare, nella quale si coniugano allo stesso tempo tradizione ed esperienza maturata dai giochi precedenti, all’innovazione che si manifesta in una meccanica di gioco bonus fuori dagli schemi, che permette un divertimento più profondo e un’emozione continua.

IL NOSTRO GIUDIZIO
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Alla ricerca dei passaggi perduti

Il conduttore tv e scrittore Roberto Giacobbo a spasso nella storia e delle sue sorprese con il suo nuovo libro, dove analizza il percorso dell’uomo sotto angolazioni inedite

di Anna Maria Rengo

Un pizzico di dubbio, una dose generosa di curiosità e una quantità industriale di studio delle fonti. Questa la “ricetta” della “Storia alternativa del mondo. Un viaggio pieno di sorprese nel cammino dell’uomo. “Dalle piramidi ai giorni nostri”, il nuovo libro di Roberto Giacobbo edito da Mondadori, la cui presentazione al Casinò di Sanremo, nell’ambito dei Martedì letterari, ha consentito di svelare tante sorprese e scoperte.

Ce le riepiloga l’autore.

“Nel mio nuovo libro seguo la linea del tempo, partendo dalla preistoria per arrivare ai giorni nostri. In questo percorso incontriamo l’antico Egitto, Nikola Tesla, il Mar del Giappone con la sua piramide sommersa. Si tratta di un giro del mondo tra storia, archeologia e scienza, guardando i documenti dimenticati dalle sintesi e dai racconti passati da generazione in generazione.”

Come mai questa storia alternativa fatica così tanto a venire alla luce? È tutta colpa del fatto che la storia la scrivono i vincitori?

“In realtà questa storia alternativa non fatica a emergere, molte persone ne sono coscienti. Con molta serenità sappiamo che quella alternativa va a completare le conoscenze che arrivano dai libri di storia. Per esempio abbiamo studiato che gli schiavi portavano i massi per costruire le Piramidi, ma poi abbiamo appreso che in parte erano sostituiti da operai specializzati che lavoravano con grande maestria e sulla base di un’organizzazione meticolosa.”

Dall’attentato alle Torri gemelle al Covid, le teorie del complotto si sono moltiplicate, amplificate anche dai social network. Come fa il cittadino a difendersi e a sviluppare un senso critico?

“Sono d’accordo, queste teorie sono aumentate. Il discorso è semplice: il lavoro che faccio richiede un’attenzione particolare alle fonti, quando sono attendibili: ai libri d’epoca, a quei documenti certificati che completano il discorso storico. Così si va incontro alle varie scoperte e si ritrovano quelle cose che sono andate perse nei vari passaggi. Noi leggiamo la sintesi della sintesi della sintesi e non la fonte iniziale. Il discorso dei complotti fa parte di un’elaborazione che va fatta con cognizione di causa, tanto più che è vero, sui social tutti possono dire qualsiasi cosa. E dunque, cosa può fare la casalinga di Voghera? Cercare di ascoltare non l’ultimo che ha parlato, ma quello che ne sa di più.”

Secondo lei ci sono delle teorie che appaiono come complottiste o da terrapiattisti e che invece andrebbero prese in maggiore considerazione?

“Purtroppo quando si dice ‘complottismo’ è sempre in senso dispregiativo ma in realtà è proprio l’indagine su come è andata realmente una determinata cosa che può portare a risultati importanti. Basti pensare allo scandalo Watergate, nato dall’inchiesta di due giornalisti!”

Il suo percorso professionale è sempre stato nel solco di quella che ora, nel suo nuovo libro, sintetizza con Storia alternativa del mondo. Da dove nasce questo suo interesse?

“Dallo studio in quelle che sono le vere miniere di conoscenza: le biblioteche antiche. In questo modo si completa in maniera decisiva il panorama che abbiamo di alcuni fatti storici. La storia richiede delle ipotesi per i passaggi che sono andati perduti.”

Lei ha fatto tante ricerche su tanti personaggi, quale l’ha appassionata di più?

“Mi affascina la faraone donna Hatshepsut, sulla quale ho scritto un romanzo che tra qualche anno potrebbe diventare un libro di storia. C’è un punto debole nella storia delle origini dell’antica civiltà egiziana: come mai una popolazione è diventata perfetta in poco tempo e poi è rimasta identica per tremila anni?”

Lei è stato ospite del Casinò Sanremo, come vede l’accoppiata gioco-cultura e ci sono dei falsi miti anche in materia di gioco?

“Una costruzione così bella come il Casinò è fatta proprio per ospitare anche un teatro e una serie di eventi. Vedo bene l’abbinamento della cultura a eventi di vita quotidiana, perché basta andare una volta al casinò per accorgersi che non ci sono miliardari in Cabriolet ma che esso è un punto di ritrovo di persone di ogni tipo ed estrazione. L’equilibrio è la chiave per vivere bene e serenamente: se il gioco resta tale, senza eccessi, è un momento di svago e di divertimento.”

Per finire, a che cosa sta lavorando ora?

“A una storia legata alla Torre di Pisa, ma non posso svelare di più! Ci vediamo in tv a primavera!”

Goldrake, il robot che dava dipendenza

MASSIMO NICORA, AUTORE DI UN PODEROSO VOLUME

DEDICATO AL PRIMO ROBOTTONE GIAPPONESE, RAC -

CONTA COME SIA DIVENTATO, NEL BENE E NEL MALE, UNO DEI SIMBOLI DI UN’EPOCA

Alabarda spaziale, lame rotanti, pioggia di fuoco. Chi non ricorda le mille armi di Goldrake, il primo robottone giapponese ad essere approdato in Italia sotto forma di cartone animato? Goldrake aprì la strada tantissimi altri, divenendo simbolo di un’epoca. A riportarci negli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta del secolo scorso è Massimo Nicora, esperto di comunicazione, che a Goldrake ha dedicato buona parte della sua vita, anche se di lavoro fa altro (comunicazione per aziende videoludiche) e si occupa pure di politica (è stato sindaco di Cazzago Brabbia per ben due mandati). La chiacchierata con lui inizia proprio dall’origine di questa sua passione, condivisa con tantissimi altri della sua generazione.

“Questa mia passione ha una data di nascita precisa: 4 aprile del 78. Avevo cinque anni, e quando ho visto Goldrake per la prima volta, ricordo di essere rimasto folgorato. L’ho rivisto poi quando andavo al liceo, in replica su una rete privata. Poi ho avuto un ritorno di fiamma nei primi anni 2000, quando iniziando a navigare in internet ho incontrato i primi video online. Nel 2007 caso ha voluto che, lavorando per una società che si occupa di comunicazione aziendale, siamo finiti a collaborare con la D/Visual, azienda giapponese che stava editando i primi Dvd di Goldrake. Da lì si è accesa nuovamente la fiamma, e il mio background culturale universitario (sono laureato in filosofia teoretica) ha fatto il resto.”

Ha cominciato un lavoro di ricerca immenso che l’ha portata a scrivere centinaia di pagine. Come può un cartone animato dare così tanto materiale?

“Ho dovuto fermarmi a poco più di 1000 pagine (al primo volume del 2017, di 600 pagine, ha fatto seguito un’edizione ampliata di “C’era una volta Goldrake”, in due volumi, uscita nel 2021, Ndr), scartando anche molto materiale. Ho avviato un lavoro di ricerca che mi ha portato a incontrare i protagonisti dell’epoca, dai dirigenti ai responsabili dei palinsesti Rai, a chi realizzava le sigle, dai doppiatori agli operatori delle aziende del giocattolo degli anni a cavallo tra i 70 e gli 80 che avevano lavorato i prodotti di Goldrake. Ho aperto quindi anche qui uno squarcio su un mondo che si credeva un po’ dimenticato.”

Come è nato il fenomeno Goldrake, che poi è stato seguito da moltissimi altri robot giapponesi negli anni a venire?

“Goldrake era il primo robot. Non è stato il primo cartone animato che arrivava dal Giappone, perché prima già c’erano state anche delle coproduzioni europee e giapponesi come i Barbapapà, Vicki il vichingo, Kimba il leone bianco. Ma la novità rappresentata dal robot, da questa fantascienza, era stata talmente tale, talmente devastante da far subito breccia nel cuore di milioni di bambini di allora.”

Immagino intenda solo bambini maschi?

“In realtà direi bambini e bambine. Perché la figura di un Actarus, ad esempio, piaceva molto al pubblico femminile. Quindi è stato un cartone animato che ha saputo catalizzare l’attenzione, sicuramente nella maggior parte di bambini maschi, ma ha avuto anche un suo appeal anche sul pubblico femminile. Addirittura nella seconda serie di Goldrake il ruolo della donna acquisisce una importanza ancor più grande. Cambiano i vestiti. Un esempio su tutte quello di Venusia, che nella seconda serie si presenta con i pantaloni, il bavero alzato del collo della giacca, trasformata in una guerriera.”

Ma come racconta nelle sue pagine anche per Goldrake il successo popolare è stato accompagnato da aspre critiche?

“All’inizio c’era anche qualche titubanza sul trasmettere un qualcosa di nuovo come Goldrake, ma il cartone arriva su Rai2, che era il canale della Tv pubblica un po’ più sbarazzino, a differenza dell’istituzionale e ingessata Rai1. Solo che dopo una prima fase di novità, di curiosità e innamoramento, si apre la fase quella più critica. Uno degli attacchi più feroci arriva dal deputato Silverio Corvisieri, che era anche un membro della commissione di vigilanza Rai, che parlava del cartone animato come dell’orgia della violenza annientatrice, del suo rifiuto viscerale del diverso, lasciando intendere che fosse un cartone fascista, pur senza usare mai questo aggettivo. Poi arrivarono i ‘Crociati di Imola’, un gruppo di genitori di un circolo scolastico della cittadina romagnola che raccolsero oltre 600 firme e furono invitati anche da Enzo Tortora in Tv. Si scagliavano contro il proliferare dei cartoni animati presenti nei palinsesti televisivi dalla mattina alla sera, che stordivano i loro figli come polli da mangime. In Italia, ma anche in Francia, si parlò molto di quella che veniva definita droga televisiva. Situazioni che ciclicamente ritornano. Ora che mi occupo di videogiochi noto una sorta di parallelismo: coloro che li criticano, infatti, sono spesso personaggi un po’ alieni a questi mondi.”

MASSIMO

a rinascita del flipper non mostra segni di rallentamento, con il gioco della tradizione che continua a deliziare i fan vecchi e nuovi, come i dischi in vinile, la fotografia su pellicola, o altre tendenze della moda. La popolarità è spesso ciclica e nessun altro gioco come esso è in grado di mostrarlo.

Dagli apici degli anni ‘70 e ‘80 agli anni di relativa inattività degli anni ‘90 e dei primi anni 2000, il flipper ha subito una sorta di rinascita negli ultimi dieci anni circa, e questa volta sembra essere qui per restare ancora a lungo.

Può essere difficile quantificare la popolarità di questo gioco, che in superficie propone un’equazione relativamente semplice di una pallina che cade su un tavolo, mantenuta in vita dall’abilità di un giocatore con i cosiddetti “flipper”. Chiedete a qualsiasi vero fan del flipper, però, e vi dirà che il gioco è molto di più: è un intero mondo sotto vetro, con quelli moderni che incorporano le ultime tecnologie e raccontano storie fantastiche, abbinati ad alcune delle licenze più popolari al mondo. Uno dei maggiori produttori di flipper negli Stati Uniti è Stern Pinball di Chicago, Illinois. Riuscendo a far risalire la sua discendenza agli anni ‘30, ha ancora oggi successo grazie a un team laborioso che continua a superare i limiti di ciò che il flipper può essere. Il direttore marketing dell’azienda, Zach Sharpe, attribuisce la popolarità del gioco al suo fascino onnipresente: “Tutti possono giocare a flipper”, afferma. “Non importa se si è vecchio o giovane, il flipper è un gioco con cui tutti possono giocare e

UN MONDO SOTTO AL VETRO

a cura di Lee Wild

stanno sperimentando l’amore per il flipper in prima persona”.

divertirsi. Il flipper ha una lunga storia e nel tempo i flipper e i loro giochi si sono evoluti per includere funzionalità premium che molti apprezzano. Inoltre, c’è stata una rinascita generale di bar sale giochi, birrerie e luoghi che hanno flipper per i loro visitatori con cui giocare, il che ha aumentato l’interesse nel corso degli anni. Ciò ha anche aumentato la domanda e la crescita dei flipper nelle case dei consumatori”.

Player One Amusement Group, società canadese, distribuisce una serie di flipper di ultima generazione, inclusi giochi di Stern, Jersey Jack e Pinball Brothers. Il suo Ceo, John Kolliniatis, ritiene che l’amore per il flipper venga ora tramandato di generazione in generazione. “Stiamo vedendo gli appassionati di flipper trasmettere il loro amore per il gioco ai loro figli e nipoti”, spiega. “Che si tratti di portarli alla sala giochi locale o al Fec per una giornata speciale o di mostrare loro come giocare all’amato flipper che hanno a casa, i giocatori più giovani

Non è solo questo, il flipper è di nuovo innegabilmente di moda. Date un’occhiata a uno qualsiasi dei bar sala giochi in rapida crescita che stanno aprendo in tutto il mondo e la maggior parte di essi include il gioco. Kolliniatis ritiene che questo abbia avuto un ruolo nel successo del gioco, affermando: “C’è stata un’enorme crescita di sale giochi retrò e bar di flipper nell’ultimo decennio. Per i giocatori adolescenti e ventenni, i flipper sono una novità. Sono cresciuti giocando alle console di gioco, che sono divertenti ma non fisicamente interattive come un flipper. I bar retrò e di flipper consentono loro di provare i flipper e sperimentare la natura emozionante di giocare a un gioco con parti fisiche in movimento ma comunque con una sensazione tattile familiare. Inoltre i flipper consentono a chiunque di giocare, indipendentemente dal livello di abilità e di trascorrere una fantastica serata con una competizione amichevole”. Rispetto ai primi giochi degli anni ‘70, il flipper è cambiato quasi totalmente. Mentre la partita può ancora iniziare nello stesso modo, tirando lo stantuffo verso il basso e facendo volare la palla di metallo lucido nel campo di gioco, ciò che accade dopo è molto diverso. Blocchi della palla, multiball, file di bersagli a caduta, binari e rampe, ci sono una serie di invenzioni e creazioni che hanno avuto luogo nell’ultimo mezzo secolo che hanno aumentato il divertimento e la ripetibilità di questi giochi. Sharpe spiega: “È difficile individuare un solo importante progresso tecnologico nel flipper perché ce ne sono stati così tanti, come l’attuazione di schermi Lcd e illuminazione a Led. Ma senza dubbio la svolta tecnologica più importante negli ultimi tempi sarebbe la creazione e l’evoluzione della nostra pluripremiata piattaforma Insider Connected. Non solo ha aiutato a unire i giocatori di flipper di tutto il mondo attraverso funzionalità online

Zach
Sharpe

avanzate, ma ha anche portato un panorama completamente nuovo a ciò che può essere ottenuto nel software delle nostre macchine. In particolare, con le nostre ultime macchine Dungeons & Dragons: The Tyrant’s Eye, il nostro nuovo sistema PinSave consente ai giocatori di riprendere da dove avevano interrotto, salvando l’intero progresso della campagna di gioco.”

Kolliniatis cita l’introduzione di una grafica digitale di alta qualità come chiave per l’attrattiva moderna del flipper. “Così come la tecnologia si è evoluta, così hanno fatto i flipper. In origine i giochi erano tutti meccanici, poi negli anni ‘70 sono stati introdotti componenti elettronici come interruttori, relè e microprocessori, inaugurando la nuova generazione di giochi con modi di giocare più interessanti, complessi e divertenti. Gli anni ‘90 hanno visto il lancio di più funzionalità, inclusi display a matrice di punti, per cambiare testo e immagini, e nuove “modalità guidate” o livelli segreti che potevano essere sbloccati solo completando compiti specifici nel gioco. Gli anni 2000 hanno visto l’uso di una grafica digitale di qualità superiore per mostrare grafiche e

scene personalizzate. Alcune delle ultime innovazioni, come la piattaforma Insider Connected di Stern, includono la possibilità di giocare con altre persone collettivamente, salvare da dove si era interrotta una partita e aggiornamenti regolari del codice”. Una delle maggiori attrazioni del flipper sono le licenze che utilizzano. Queste danno ai giochi un pubblico integrato che è pronto ad acquistare i mobili, anche se potrebbero non essere i tipici fan del flipper. Sharpe afferma: “Lavorare con i licenziatari è ciò che fa sì che le nostre macchine prendano vita e abbiamo creato alcune macchine incredibili l’anno scorso: più di recente, la nostra nuova macchina Dungeons & Dragons: The Tyrant’s Eye. È difficile scegliere una preferita, ma la collaborazione con Dungeons & Dragons è per celebrare il 50° anniversario del franchise, cosa di cui è piuttosto speciale far parte”. I collezionisti sono stati essenziali per la crescita del gioco in tutto il mondo. Il flipper sembra ispirare il fanatismo più di qualsiasi altro tipo di gioco da sala giochi, ma perché?

I giocatori sono “la forza trainante quando si tratta non solo di acquistare giochi, ma anche di giocarci nei centri di intrattenimento”, sottolinea Kolliniatis. “I flipper tendono a essere più un oggetto da collezione che le persone possono mettere nelle loro case. Mentre i giocatori occasionali possono semplicemente giocare con qualsiasi flipper nella loro sala giochi locale, i veri appassionati amano collezionare i loro preferiti in modo che loro, i loro amici e familiari possano goderseli per anni. I mobili Stern sono collezionati ossessivamente da molti in tutto il mondo, con l’azienda che produce una serie di versioni pro, premium e in edizione limitata dei loro giochi per coloro che desiderano il massimo da ogni mobile. Sharpe afferma: “Il nostro pubblico di appassionati e collezionisti è una parte importante del successo e apprezziamo il loro supporto e speriamo di renderli

orgogliosi del modo in cui abbiamo sviluppato e creato le nostre macchine. Una delle ragioni principali per cui i flipper sono così fantastici è dovuta alle persone che ci giocano”. I collezionisti sono fondamentali per preservare il passato del flipper per la prossima generazione, oltre a diffondere il vangelo del gioco. Uno di coloro che lavora per diffondere il gioco è Simon Haxton, un appassionato giocatore, collezionista, riparatore e un tempo operatore con sede a Wellington, Nuova Zelanda. Il suo amore per il gioco è iniziato negli anni ‘80. “Con il flipper, se raggiungi un certo livello di abilità, puoi far durare a lungo la tua moneta, perché ottieni replay e palline extra. Diventa un modo piuttosto conveniente per divertirti quando diventi abbastanza bravo”, racconta. Uno dei maggiori ostacoli al flipper è, invece, secondo Haxton, che molte persone non sono disposte a provarci, preoccupate di non essere abbastanza brave per giocare. “Il flipper non è qualcosa da cui farsi intimidire. Sono stato in un bar con le macchine e la gente era tutta interessata, e ho detto ‘vorresti una partita gratis’, ma tutti hanno detto che non sarebbero stati molto bravi. Penso che le persone siano molto autocritiche e non giochino a un gioco perché pensano che faranno schifo, ma se tutto ciò che hanno da perdere è la loro autocoscienza, provaci e basta. Prova, potresti divertirti. Non importa se fai schifo, migliorerai man mano che impari a controllare la palla. Come sai, farai una buona partita su cinque, ma quella partita fa sì che ne valga la pena, che valga la pena per tutti i fallimenti. Incoraggerei le persone a provarci e al giorno d’oggi abbiamo l’imbarazzo della scelta”.

John Kolliniatis
Simon Haxton

Il gioco dei Caraibi

L’OLANDA SOSTIENE

LA NUOVA LEGGE PER IL SETTORE

I Paesi Bassi collaboreranno con Curaçao per supportare l’implementazione della nuova Ordinanza nazionale sul gioco d’azzardo (Lok), che mira a rafforzare la supervisione, combattere il riciclaggio di denaro e affrontare annosi problemi di corruzione nel settore del gioco dell’isola caraibica.

Curaçao, una delle nazioni costitutive del Regno dei Paesi Bassi insieme con Aruba e Sint Maarten, è stata coinvolta recentemente in alcuni scandali, ed ecco quindi l’idea di far lavorare fianco a fianco l’autorità di regolamentazione olandese Kansspelautoriteit (Ksa) e la neocostituita Curaçao gaming authority (Cga).

Forte della sua esperienza, la Ksa aiuterà Curaçao a rafforzare la supervisione e l’applicazione della normativa vigente, assicurando che gli operatori la rispettino.

Secondo l’accordo stretto fra i ministri dei due Paesi e il segretario di Stato per le relazioni con il Regno, la collaborazione fra i regolatori includerà anche valutazioni semestrali per monitorare i progressi e affrontare le sfide emergenti nel settore. Inoltre, è prevista anche l’unione delle principali agenzie di polizia, tra cui il Public prosecution service, la Financial intelligence unit di Curaçao e il Criminal investigation cooperation team per combattere il riciclaggio di denaro, le frodi e altre attività illecite.

UN RESORT CASINÒ

ESCLUSIVO CON VISTA

OCEANO (SENZA BAMBINI)

“La vacanza per soli adulti per eccellenza”. La promette II Mare Adults-Only Preferred Club del Dreams Curaçao Resort, Spa & Casino, una nuova sezione di 52 bungalow che crea un’esperienza unica e lussuosa in riva al mare su una delle spiagge più pittoresche dei Caraibi olandesi: Piscadera Bay.

“L’apertura di Il Mare segna un nuovo capitolo per Dreams Curaçao Resort, Spa & Casino e rafforza il nostro impegno per l’innovazione per creare esperienze memorabili per i nostri ospiti e i membri di World of Hyatt. I nostri esclusivi bungalow sulla spiaggia Preferred Club sono lo sfondo perfetto per la vacanza per soli adulti e creano un’opzione desiderabile per coppie o gruppi che visitano una destinazione incredibile”, afferma Thomas van Balveren, direttore generale di Dreams Curaçao, parte della catena Hyatt Hotels Corporation.

Lusso in ogni dove, con suite ultra moderne e spaziose – con letto king-size, un bagno con due lavandini, un’area salotto interna -, terrazze private fronte oceano con ombrellone e sedie a sdraio e accesso diretto alla spiaggia.

A disposizione degli ospiti anche un servizio di maggiordomo, una piscina a sfioro, menu con influenze mediterranee e italiane, lezioni di cocktail, pickleball, tennis, bocce, di lingua papiamentu, musica dal vivo e intrattenimento.

POKER ONLINE, IL DOMINIO IN ASIA SOGNANDO

GLI STATI UNITI

Il regolatore di Curaçao, tramite i suoi principali licenziatari, attualmente offre un sigillo di approvazione regolamentare a circa 200 società di gioco online e altri 1.000 siti hanno fatto domanda per riceverlo.

Fra gli operatori con licenza di gioco rilasciata nell’isola caraibica c’è anche Wpt global, diventata la seconda rete di poker online più grande nel traffico di cash game, superando PokerStars, un’impresa raggiunta in soli due anni dal suo lancio nel 2022, appena un anno dopo l’acquisizione del marchio World poker tour da parte di Element partners.

A fornire questo quadro è il sito Poker Industry Pro, piattaforma di analisi dati dedicata al poker online, in un approfondimento sullo stato del settore basato sulle cifre e sugli asset del 2024.

Wpt global vanta una base di giocatori che nella sua gran parte proviene dall’Asia, e come tale è parte di una rete preesistente che include almeno altre due App di poker incentrate sul continente, garantendo al sito liquidità immediata e un punto d’appoggio nel redditizio mercato asiatico. La sua licenza gli consente di operare in oltre 100 Paesi, tra cui Brasile, Canada (escluso l’Ontario) e India, ma deve ancora entrare in mercati regolamentati chiave come il Regno Unito e gran parte dell’Europa. Per gli Usa potrebbero volerci anni.

A cura di Francesca Mancosu

4–5

Irish Gaming Show 2025

Crown Plaza Hotel, Santry, Dublino, Irlanda www.irishgaming.ie

10–12

Sigma Africa 2025

Cape Town, Sudafrica https://sigma.world/africa

12–13

iGaming Next: New York 2025 Convene, Downtown New York, Stati Uniti www.igamingnext.com/summits/newyork/

17–19

Asean Gaming Summit 2025

Shangri-La at the Fort, Manila, Filippine www.aseangaming.com

17–20

Amusement Expo International 2025

Las Vegas Convention Center, South Hall 1 Las Vegas, Nevada, Stati Uniti www.amusementexpo.org

19–20

Sagse Latin America 2025

Hilton Buenos Aires Hotel Buenos Aires, Argentina www.sagselatam.com

20

London Gaming Congress

Savoy Hotel, Londra, Regno Unito www.londongamingcongress.com

GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI

AI QUALI NON PUOI MANCARE

The international appointments that you can’t lose

19–21

MARZO | MARCH 2025

Raapa Expo 2025

Amusement Rides and Entertainment Equipment Pav 57, Vdnh, Mosca, Russia www.raapa.ru/en/exhibition/

24–26

Iaapa Summit: Latin America, Caribbean 2025

Presidente InterContinental Mexico City hotel Ciudad de Mexico, Messico www.iaapa.org/event/iaapa-summit-latin-america-caribbean-2025

25–26

Prague Gaming & Tech Summit ’25

Vienna House Andel’s, Praga, Repubblica Ceca https://hipther.com/events/prague/

4 TORNEO ESPORTS

Vct Emea (Valorant) online www.esportsmag.it/eventi

fino al 10

King’s Million €1Mio Gtd

King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com

10–16

PokerStars Open Campione

Casinò Campione d’Italia www.pokerstarlive.com

11–17

European Championship of Poker

King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.texapoker.net www.eurorounders.com

24–24

Balkan Poker Circuit

Perla Resort, Nova Gorica, Slovenia www.eurorounders.com

www.gioconews.it

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Xr è morto. Xr è vivo

Prossimo passo verso

Physical AI e Spatial Shift

LAdvisor, speaker, co-fondatore di Iquii, fondatore di Iconico e membro del Comitato scientifico

a notizia degli ultimi giorni è che OpenAI, dopo tutti i rilasci e le evoluzioni che sta facendo fare alle sue note piattaforme, con una valutazione di 157 miliardi di dollari sta ufficialmente entrando nel mondo dell’Extended Reality (Xr). Le recenti registrazioni di marchi da parte della società ed i rumor di nuovi dispositivi, indicano una chiara intenzione di sviluppare dispositivi fisici: occhiali Ar, robot umanoidi, wearable intelligenti e visori Vr. Non è un semplice esperimento, ma un passo per un ingresso in un contesto ancora sottovalutato da molti, verso il futuro dello Spatial Computing. Un passo ulteriore verso la convergenza tra AI, blockchain e mixed reality, tema che nel mio libro Spatial Shift ho descritto come un cambio di paradigma inevitabile.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a cicli di entusiasmo e scetticismo intorno alla realtà aumentata e virtuale. La storia della Xr è fatta di momenti di hype seguiti da rallentamenti, dovuti a limiti tecnologici e alla difficoltà di creare esperienze

realmente utili. Ma il contesto adesso è diverso: l’intelligenza artificiale sta diventando il cuore pulsante dell’evoluzione tecnologica e sta entrando in una fase in cui ha bisogno di interagire con il mondo fisico per esprimere il suo vero potenziale.

L’EVOLUZIONE DELL’AI: DAL PERCEPTION AI ALLA PHYSICAL AI

L’AI, per quanto oggi sembri un tema moderno, di adesso, arrivato nella vita di tutti i giorni dopo l’arrivo di ChatGpt, ha in effetti una storia lunga, sconosciuta a molti e ha attraversato diversi stadi evolutivi. Come raccontato anche dal Ceo di Nvidia in un suo recente speech, nel 2012, con AlexNet, abbiamo assistito all’era della Perception AI, basata su riconoscimento vocale, deep learning e machine learning: un momento storico che ha gettato le fondamenta per lo sviluppo successivo. Questa fase ha reso possibile il riconoscimento di immagini, la comprensione del linguaggio naturale e altri avanzamenti che oggi diamo per scontati.

Ige

Per anni poi l’AI è stata nei laboratori e nei contesti di sviluppo, fuori dai radar e dai media di massa. Successivamente, abbiamo visto emergere la Generative AI, con modelli come Gpt, Dall·e e Sora, che hanno dato il via a un rivoluzione enorme nel marketing digitale, nella creazione di contenuti e nella programmazione, per citarne solo alcuni di ambiti impattati. Questa fase ha reso possibile la generazione autonoma di testi, immagini, video e musica, aprendo le porte a una nuova interazione tra umani e macchine.

Oggi siamo immersi nell’era della Agentic AI, in cui gli assistenti AI non solo generano contenuti, ma agiscono autonomamente in contesti come il coding, il customer service e il supporto medico e molto altro. Gli agenti AI, per quanto ancora non del tutto diffusi nelle pratiche comuni aziendali, stanno diventando sempre più sofisticati, capaci di prendere decisioni, eseguire compiti complessi e adattarsi ai contesti in cui operano.

Ma il passaggio successivo, verso

a cura di Fabio Lalli

il quale stiamo procedendo e su cui in pochi hanno ancora messo il naso è quello della Physical AI.

OLTRE I VISORI, OLTRE L’AGENT AI

L’idea che OpenAI si stia lanciando in un mercato di hardware per la Xr potrebbe sembrare strana a chi la vede ancora come una software company focalizzata su modelli linguistici e generativi. Ma la realtà è che l’AI generativa sta raggiungendo il suo limite nelle attuali forme digitali. Modelli come Gpt, Dall·e e Sora producono testo, immagini, codice e altre piattaforme sono già in grado di creare modelli tridimensionali e rendering, ma per dominare la prossima fase del computing queste piattaforme (e questi player) devono evolversi in entità capaci di percepire, interpretare e interagire con il mondo reale.

E qui entra in gioco lo Spatial Computing: un nuovo livello di interazione in cui l’AI non si limita a restituire output digitali, ma diventa parte di un ecosistema di dispositivi che raccolgono e restituiscono dati in tempo reale, comprendono il contesto e rispondono agli stimoli ambientali, creando una interazione totale, fisico-virtuale. Quella che nella mia idea è il vero metaverso.

L’AI HA BISOGNO

DI DATI MIGLIORI

Nel concetto di Spatial Shift che ho descritto e approfondito, la Xr non è solo un insieme di gadget futuristici, ma un sistema di acquisizione dati e restituzione di dati che fino ad oggi non stato mai affrontato in questa modalità. Ogni dispositivo Ar, Vr e wearable diventa un sensore avanzato, capace di catturare informazioni su spazio, movimento, profondità, condizioni ambientali. Si passa da un concetto di prossimità geografica in cui la posizione è una approssimazione di latitudine e longitudine, a un concetto di iper-prossimità in cui la latitudine e la longitudine si definiscono il riferimento al luogo, ma i dati spaziali relativi alla posizione di oggetti e persone tra di loro nello spazio definiscono il vero concetto spaziale definitivo per l’integrazione di informazioni nelle dinamiche di

ogni momento ed istante. Questi dati permettono all’AI di superare il limite bidimensionale dello schermo e di adattarsi in modo dinamico al mondo che ci circonda.

Per un’AI veramente efficace non basterà più elaborare informazioni testuali o visive: sarà sempre più necessaria una mappa sensoriale del mondo reale, del contesto in cui la persona è immersa, un flusso continuo di dati in tempo che consenta una comprensione situazionale avanzata. È lo stesso principio che oggi è visibile entrando in una Tesla, e che ha reso possibili le auto a guida autonoma: senza un flusso costante di informazioni ambientali, l’AI resta confinata in un limbo digitale.

LE INTERFACCE AI-FIRST

Stiamo assistendo a una transizione in cui schermi e tastiere stanno gradualmente lasciando spazio a interfacce basate su AI-first.

Qualche giorno fa ho scritto un post parlando dell’importanza di rivedere le interfacce web, passando da un approccio a navigazione a stati definiti, predefinita su ipotesi di navigazione a un passaggio a interfacce conversazionali, adattive in base all’esigenza dell’utente (dirette, attraverso richieste, indirette attraverso conoscenza progressiva) e alimentate da sistemi multimodali, capaci di comprendere voce, gesti, espressioni facciali e contesto spaziale.

Siri e Alexa sono state solo il primo passo: interazioni vocali che, per quanto evolute, restano limitate ad oggi. Il futuro sarà fatto di assistenti virtuali capaci di analizzare in tempo reale la nostra posizione, i nostri movimenti e il contesto in cui ci troviamo per fornire risposte sempre più contestualizzate e proattive.

L’idea di occhiali smart che, mentre camminiamo in una città, sono in grado di offrirti informazioni su un edificio storico, suggerire il miglior percorso per evitare il traffico o persino tradurre istantaneamente una conversazione in una lingua straniera, non è un sogno lontano. Anzi. Questa è la direzione verso cui si sta muovendo l’AI immersiva, e OpenAI,

con l’interoduzione del riconoscimento in tempo reale tramite la cam dello smartphone in chatgpt, o Meta con i suoi occhiali smart, sembrano voler essere tra i protagonisti di questo cambiamento e questa direzione.

PHYSICAL AI E SPATIAL SHIFT

L’ultimo (o almeno il prossimo stadio dell’AI è la Physical AI, in cui gli agenti artificiali non saranno più solo software, ma diventano entità fisiche capaci di interagire con l’ambiente in tempo reale. Self-driving cars, robot umanoidi, dispositivi indossabili intelligenti: tutto converge verso un ecosistema di AI integrata con lo spazio in cui viviamo.

E qui torna il concetto di Spatial Shift. Non parliamo più di un’AI confinata in un’interfaccia grafica o in un chatbot, ma di un’intelligenza distribuita nello spazio, che percepisce il mondo, apprende dai suoi sensori e interagisce in modo fluido con noi e l’ambiente. La distinzione tra digitale e fisico si assottiglia, fino a scomparire.

LA VALIDAZIONE DEFINITIVA PER LA XR

L’ingresso di OpenAI, ma anche di altri player (dei “non” morti Vision Pro di Apple, l’ingresso di Google e Samsung), in questo mercato sta accelerando le regole del gioco. Con la sua potenza computazionale, i suoi modelli generativi e la sua valutazione stellare, OpenAI sta mettendo il suo marchio - anche - sulla convergenza tra AI e Xr. E forse non è nemmeno una scommessa, ma una scelta futura obbligata per mantenere la posizione che ha oggi.

Non si tratta più di una nicchia sperimentale, ma di un’area strategica destinata a ridefinire il computing nei prossimi anni. Una cosa è certa: lo Spatial Shift è in corso, e la Physical AI ne è la realizzazione definitiva.

Il futuro della tecnologia non sarà solo più intelligente, ma anche più integrato e spaziale, e sarà tra i temi protagonisti dell’Italian Gaming Expo & Conference.

Fabio Lalli

Realtà e ideologia i dogmi crollano sempre di fronte ai fatti

a

cura di Matteo Marini

La storia ha dimostrato, con una costanza disarmante, che la realtà supera sempre l’ideologia. Mentre i dogmi politici ed economici cercano di imbrigliare il mondo in schemi rigidi e precostituiti, la realtà segue il proprio corso, incurante di programmi e manifesti. E, più spesso di quanto si creda, l’applicazione cieca e dogmatica di un’ideologia porta più danni che benefici.

Il ventesimo secolo è stato il laboratorio perfetto per sperimentare il peso distruttivo dell’ideologia. Il comunismo, nato come promessa di uguaglianza e giustizia sociale, si è trasformato in un incubo di oppressione e miseria. Allo stesso modo, il nazifascismo ha tentato di plasmare la realtà con esiti catastrofici. L’ideologia ha alimentato il totalitarismo, mentre la realtà ha infine imposto il proprio verdetto con il crollo di questi regimi.

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una nuova forma di estremismo ideologico, stavolta in campo ambientale. Il cambiamento climatico è una realtà innegabile e la necessità di ridurre le emissioni di CO2 è un obiettivo condivisibile. Tuttavia, l’approccio talebano adottato dall’Unione europea in tema di transizione ecologica ha creato danni enormi, specialmente nel settore dell’automotive.

La decisione di imporre lo stop alla

produzione di auto a combustione interna entro il 2035 è stata accolta con entusiasmo dai paladini della sostenibilità, ma ha generato un colpo durissimo all’industria automobilistica europea, con migliaia di posti di lavoro persi e un effetto a catena su tutta la filiera. Le case automobilistiche tedesche, francesi e italiane hanno dovuto affrontare una crisi senza precedenti, mentre la Cina ha colto l’opportunità per inondare il mercato europeo con veicoli elettrici a basso costo. La realtà dei numeri ha infine imposto un ripensamento: l’Ue sta rivedendo le proprie strategie, consapevole del fatto che una transizione così drastica rischia di generare più povertà che progresso. Un altro esempio di ideologia che si scontra con la realtà è il movimento woke negli Stati Uniti. Nato con l’intento di promuovere inclusione e diversità, si è rapidamente trasformato in una macchina repressiva che impone dogmi culturali e cancella chiunque non si adegui al nuovo ordine morale. Il risultato? Un rigetto sempre più evidente da parte della società e delle stesse aziende che inizialmente avevano abbracciato questa filosofia.

Molte imprese americane stanno ridimensionando le proprie politiche Dei (diversity, equity and inclusion), dopo aver constatato che l’eccessiva rigidità ideologica ha generato più

Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.

divisione che inclusione. Il backlash contro il politicamente corretto ha trovato nella politica di Donald Trump un canale di espressione, tanto che molti osservatori vedono il ritorno dell’ex presidente come una risposta diretta all’estremismo ideologico progressista.

Come scriveva George Orwell: “La realtà esiste nella mente umana e da nessun’altra parte. Ma non nella mente individuale, che può commettere errori, e in ogni caso perisce presto: solo nella mente del Partito, che è collettiva e immortale.” Una frase che ben descrive l’illusione dell’ideologia, che tenta di imporre una visione collettiva della realtà, ignorando i dati oggettivi.

Il mondo cambia e si evolve secondo logiche che sfuggono ai modelli ideologici. La storia ha dimostrato che chi tenta di piegare la realtà a un dogma finisce per generare più danni che benefici. La lezione è chiara: le idee devono essere strumenti per comprendere il mondo, non gabbie che lo imprigionano. Quando l’ideologia prende il sopravvento, la realtà trova sempre il modo di farsi valere, spesso con conseguenze dolorose per chi si ostina a ignorarla.

Allora perché ostinarsi a mantenere in vita previsioni normative che nascono da un approccio ideologico verso il gioco come le leggi regionali espulsive del gioco fisico e le previsioni del decreto Dignità che vietano la pubblicità al gioco e colpiscono prevalentemente le imprese di gioco online (salvo tollerare in maniera ipocrita la pubblicità di improbabili servizi forniti con gli stessi marchi)? Sarebbe utile a tutti che la realtà venisse presa di petto e non in testa.

enchè il settore del gioco e degli sport online si ponga astrattamente come uno dei più inclusivi, stante l’assenza di categorie basate sul genere nelle sfide o competizioni in cui ciò che rileva è l’abilità del singolo gamer, la parità di genere nel mondo del gaming resta ancora un obiettivo. Il divario di genere pemane sotto diversi profili, a partire dalla composizione demografica dei giocatori e dei soggetti occupati nel settore. Come indicato nel 2024 Italian Esports Report pubblicato a novembre 2024 da Deloitte e Iidea, il numero di gamer di genere femminile in Italia è pari al 45 percento, mentre in Europa, secondo un’indagine Ipsos del 2023 la percentuale di gamer di genere femminile era pari al 43,5 percento. Quanto poi alla situazione occupazionale secondo i dati presentati al primo Women Create Games Forum nel settembre 2024, solo il 26 percento degli occupati nel settore del gioco sono donne con una differenza salariale del 22 percento e scarsa presenza in posizioni di governance. Esaminando poi il settore degli sviluppatori secondo i dati 2023 di Gda (International Game Developers Association) la percentuale di donne ammonta al 31 percento. Le ricerche indicano un trend di crescita della rappresentanza femminile rispetto al passato, ma la parità rispetto ai colleghi di genere maschile appare ancora lontana. Dal punto di vista dei contenuti, poi, permane una rappresentazione spesso stereotipata dei personaggi femminili, con caratteristiche fisiche esageratamente sessualizzate e ruoli secondari che rischiano di alimentare comportamenti sessisti e discriminatori. Sul punto, risulta che, all’interno delle piattaforme di gioco online, le donne sono spesso oggetto di discriminazioni, insulti, aggressioni verbali

L’avvocato Paola Elisabetta Pedretti, senior associate di Tonucci & Partners Studio Legale e Tributario - specializzato anche nel settore della consulenza in materia di gioco e tra i curatori della rubrica “L’avvocato del tavolo” - è membro del D-Desk, il servizio di T&P per l’assistenza legale dedicata alle imprenditrici delle piccole e medie imprese al femminile.

Gaming e parità di genere un obiettivo ancora all’orizzonte

a cura di avv. Paola Elisabetta Pedretti

e altri episodi di cyberbullismo o violenza connessi al loro genere, al punto che il 72 percento delle stesse dichiara di spegnere il microfono o di fingersi uomo mentre compete. Peraltro nel mondo del gaming la persecuzione di molestie e condotte illecite è resa complicata dall’anonimato on line e difficoltà di identificazione dei responsabili.

Cosa fare allora per eliminare questa disparità di genere?

Si dovrebbero promuovere percorsi educativi che avvicinino le ragazze alle materia Stem e allo studio dei videogiochi per poi procedere con politiche e pratiche, da parte delle aziende del settore, volte a incrementare l’assunzione e la crescita professionale delle donne, inserendo programmi di leadership e opportunità di mentoring, equità salariale, cura della genitorialità, dando rilievo alle figure femminili e incoraggiando le donne a sentirsi valorizzate e parte integrante dell’organizzazione, costruendo un ambiente equo, paritario e sicuro che dia potere alle donne nell’ecosistema globale del gaming. Al fine poi di contrastare i comportamenti tossici ai danni delle donne gamer, dovrebbero essere incentivate misure già adottate da varie società quali, l’adozione (i) di codici di condotta che sottolineino in modo inequivocabile i valori chiave e i compor-

tamenti apprezzati e quelli inaccettabili; (ii) di regolamenti di gioco e della comunità che stigmatizzino tali comportamenti ed incoraggino invece atteggiamenti positivi, ad esempio attraverso la previsione di premi nel caso di raggiungimento di un certo punteggio a seguito della valutazione positiva da parte dell’avversario (iii) di meccanismi di blocco o esclusione dei giocatori che non rispettino i valori e le regole di fair play ed inclusione adottate; (iv) evitare l’anonimato chiedendo ai membri della comunità di fornire informazioni personali verificabili al momento dell’adesione; (v) incoraggiare le donne a denunciare comportamenti negativi nei loro confronti.

A tutto ciò, è necessario si accompagnino interventi normativi e politiche attive volti a favorire l’inclusione e la parità di genere nel settore. Molto è stato fatto anche in Italia per la diffusione della cultura e dei valori che promuovono la parità di genere, attraverso misure volte a incentivare ad esempio la certificazione Uni/Pdr 125:2022 sulla parità di genere delle aziende con la previsione, tra l’altro, di contributi per sostenere i costi dell’iter certificativo, di sgravi contributivi e premialità negli appalti pubblici per le aziende certificate con riduzione delle garanzie fideiussorie richieste. Sul punto merita però evidenziare un recente intervento nel settore in esame che ha portato all’eliminazione lo scorso 14 gennaio del requisito della certificazione di parità di genere tra i requisiti di partecipazione alla procedura di affidamento in concessione dell’esercizio e della raccolta del gioco online (ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 25 marzo 2024, n° 41), previsto dalla determina del direttore dell’Agenzia delle dogane e monopoli del 17 dicembre 2024. La soppressione dell’obbligo di tale certificazione potrebbe ridurre gli incentivi per le aziende a implementare politiche efficaci in questo ambito e comportare una minore attenzione a questo aspetto nelle future assegnazioni di concessioni. C’è quindi ancora strada da percorrere per colmare il gender gap nel settore del gaming e creare un mondo online equo e inclusivo.

se scoprissimo che sbagliare alla fine è la cosa migliore che possiamo fare? Se l’ansia da prestazione che caratterizza le attività di chi decide di fare impresa, fosse in realtà non solo uno stato d’animo, ma anche un ostacolo che ci impedisce di cogliere opportunità, relegandoci in percorsi predeterminati, legati a informazioni acquisite senza spirito critico?

Questa volta ho deciso di partire con una provocazione, per condividere due punti di vista a mio avviso importanti: quanto possa essere positivo un errore e quanto sia altrettanto importante saperlo gestire, riaggiustando il tiro con velocità e competenza.

Per chi fa il nostro lavoro, il sogno è quello di riuscire a prevedere ogni situazione, verificarla con anticipo, gestirla in ogni sua parte, in un’utopica dimensione di sicurezza. Tanto più riteniamo di essere in grado di prevedere, tanto più crediamo di non commettere errori, quindi, considerando che il nostro cervello è uno strumento predittivo, cioè cerca sempre di predire nel modo più accurato possibile ciò che potrebbe accadere, muoverci in tale contesto riteniamo sia la strada maestra del successo. Tutti abbiamo letto di quanto anche i cosiddetti esperti si siano sbagliati nel predire il successo o l’insuccesso di un prodotto, di un servizio, o l’evoluzione di un mercato. Quindi, possiamo parlare al massimo di ipotesi, stime, ma non sicuramente di certezze e quando facciamo una qualsiasi pianificazione dobbiamo tenere sempre presente che potremmo sbagliarci. Questo non ci pone sul baratro della disperazione, ma anzi ci permette di esplorare l’imprevisto, di collocarci al di fuori da omologhe, divergenti dalla normalità, parola che uso come sinonimo di consuetudine. Credo che sia fondamentale farsi una domanda:

Sbagliando si impara

SAPER TRASFORMARE ERRORI

IN OPPORTUNITÀ È OGGI PIÙ CHE

MAI STRATEGICO, MA OCCORRE

ATTENZIONE E ALLENAMENTO!

pianifico, ipotizzo, codifico, ma sarò in grado di modificare il mio piano nel momento in cui mi dovessi rendere conto di non essere in linea con quella parte del mercato che non controllo? Le considerazioni di cui sopra introducono in maniera importante un concetto, cioè che ci sono fattori endogeni al mio piano, estranei al mio controllo, che possono mutare in maniera repentina e scombinare lo scenario. Dovrò quindi mettere in campo le mie capacità imprenditoriali che entrano in gioco quando commetto un errore. Imparare a gestire uno sbaglio, che sia frutto di previsioni scadenti o di imprevisti, a cadere senza farmi troppo male e sviluppando la conoscenza di strumenti che mi permettano di rialzarmi velocemente: queste sono le competenze che dobbiamo sviluppare, coltivare e far crescere costantemente. Capitalizzare esperienze che indichino i nostri ambiti di ignoranza, cioè non conoscenza, è lo strumento per far crescere la nostra

Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di TSJ Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.

competenza. Essere consapevoli che non sapremo mai tutto di tutto è la vera opportunità che abbiamo per crescere. Uscire da un concetto di “io so tutto“, è il primo passo per una reale formazione individuale e un concreto progresso per tutta la nostra azienda.

Il secondo aspetto di questa nostra chiacchierata riguarda l’applicazione reale e concreta della competenza che acquisiamo. Stiamo parlando di creatività e di improvvisazione, due parole aborrite in ambito logico e professionale, ma che credo possano fare effettivamente la differenza, se diamo loro un contenuto non stravagante ma tecnologicamente alternativo. La creatività è la capacità di applicare in maniera innovativa le tecniche consolidate. I grandi artisti studiavano per apprendere le tecniche della loro arte, reinterpretandone poi l’applicazione e producendo nuova arte in nuove dimensioni.

Se noi possediamo le tecniche, riusciamo a essere creativi guardando le cose da un punto di vista diverso, ma con uguali obiettivi finali. Quindi quando commettiamo un errore, la competenza acquisita, fatta al 50 percento di creatività, ci aiuta a risolvere brillantemente l’errore. E l’altro 50 percento? È l’improvvisazione. È una parola con un’accezione negativa, chi improvvisa è incompetente o impreparato. In realtà, sapere improvvisare vuol dire “mettere a terra” con velocità, rapidità ed efficienza la propria competenza, gestendo imprevisti e situazioni che sfuggono al nostro controllo, trasformare le deviazioni dal nostro piano in inopportunità, forse più interessanti. Non solo, improvvisare permette di giocare d’anticipo, evitare che le nostre strategie diventino gabbie. Bisogna saper ascoltare, valutare, esplorare e avere coraggio, ma funziona!

Quindi, cari retailer, l’errore non è un fallimento, ma è un’opportunità per cogliere stimoli che ci avrebbero schivato e gestire l’errore può essere un’occasione. Infine, oltre alla competenza, serve uno staff motivato, flessibile e agile nell’adattamento ai nuovi scenari.

a cura di Michele Bragantini

i rattrista il clima di rievocazione e retromarcia dagli impegni di Dei (Diversità, equità, inclusione) arrivato con il nuovo ordine politico negli Stati Uniti. Sì, mi rattrista la forza e la sfrontatezza della voce politica che lo autorizza, ma ancor di più il seguito così ampio assunto da tante aziende, che prima sembravano genuinamente impegnate al contrario. Si è così svelata la debolezza e l’ingenuità dello sforzo precedente e quindi anche quanto sia necessario continuare le strategie e politiche di Dei per continuare a combattere per l’uguaglianza e l’equità tra i gruppi meno rappresentati. E quindi la festa delle donne, alla quale si dedica questa edizione della rivista, continua ad avere il suo senso e la sua importanza, dandoci l’annuale opportunità di ricordare che, anche esse non sono un gruppo di rappresentanza minore in senso numerico, lo sono per quanto riguarda il potere reale che (non) esercitano né possiedono. In un certo senso, finché il cambiamento politico negli Usa ha autorizzato il repentino ritorno dagli impegni assunti in ottica di Dei: io stessa, vivendo nel Regno Unito, vivevo in una sorta di bolla, credendo che, dato che si trovavano sempre più donne, o persone di colore, o appartenenti ad altri gruppi di minoranza, ai livelli di potere e di gestione aziendale, fossimo quasi arrivati al traguardo e che presto non ci sarebbe più stata necessità di dedicare un’attenzione speciale a un genere, così come non avremmo più bisogno di dare premi per le donne nel business, di specificare che si parla di calcio femminile o di letteratura delle donne. Il cambiamento politico, così rapidamente seguito dalle scelte

Riconfermando l’impegno Dei

I VENTI DI DISUGUAGLIANZA CHE

SOFFIANO DAGLI STATI UNITI

SEMBRANO COMPROMETTERE

GLI SFORZI COMPIUTI IN QUESTI

ANNI IN OTTICA DI DIVERSITÀ E INCLUSIONE: LA FESTA DELLE DONNE

È UN’OCCASIONE PER RIACCENDERE NUOVAMENTE I RIFLETTORI

a cura di Ewa Bakun

aziendali di sbarazzarsi delle politiche di Dei, ha suonato quindi come un allarme per svegliarci da uno stato di compiacenza e soddisfazione, rivelandoci quanto superficiale fosse stato qualsiasi impegno che avevamo notato. È un fenomeno americano, possiamo dire, e spero infatti che non venga seguito da un simile regresso in Europa. Il clima generale delle ultime settimane, ma anche la mia esperienza da quando vivo in Spagna, mi ha fatto pensare a quanto superficiale sia stato il progresso in questo ambito che, al di là delle parole di impegno, non si è tradotto in risultati reali. Quante donne ci sono effettivamente a gestire aziende di qualsiasi settore, figuriamoci del gioco, in Spagna, o in Italia, o in altri Paesi oltre a quelli anglosassoni o scandinavi (che sono più progressisti in questi campi, senza ancora arrivare a una piena uguaglianza però)? Quando

mi sono posta questa domanda dieci anni fa, ammettere che sono pochissime, se non zero, era accettabile. Oggi, dieci anni dopo, non lo è più, almeno per me che ho visto esempi di cambiamento positivo che ci indicano che è possibile se c’è la volontà. È con un tono di tristezza e frustrazione che ammetto tutto ciò scrivendo questo articolo. E l’ultima esperienza all’Ice di Barcellona, che ha ospitato molte opportunità di parlare e istruirsi sui temi di Dei, con poco interesse o partecipazione, non mi dà fiducia nel progresso. Sono già quasi dieci anni che dedichiamo un’attenzione particolare a questi temi e, avendo visto con allegria e soddisfazione un incremento della partecipazione, mi rattrista e annoia non averlo notato nel 2025. Che sia legato al clima politico o al cambio di sede dell’Ice, resta da vedere. Un’osservazione che mi è venuta durante una delle discussioni durante l’Ice mi dà speranza che un ritorno totale al passato non sia più possibile. Uno dei panel su Dei ha posto la domanda sulle pratiche efficaci in materia che hanno generato risultati, confrontando quelle gestite dai livelli più alti di gestione aziendale con quelle che provengono dai livelli più bassi dei dipendenti. Si era generalmente convenuto che il progresso non possa avere luogo senza l’impegno e la motivazione della direzione, ma le esperienze condivise dai panel, e dalla sottoscritta, indicano che c’è anche un grande potere tra i livelli junior, soprattutto tra i lavoratori più giovani, ma altrettanto importanti nella battaglia per il talento. Non sottovalutiamo l’influenza e l’importanza di questi gruppi, tra i quali ci sono tanti giovani che non accettano più il vecchio ordine e la tradizionale divisione dei ruoli, nel sostenere il cambiamento e chiedere il progresso.

Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.

L’AUTORE

Che fine ha fatto il Bogazzi?

poi a volte vengono in mente certe domande dal nulla, ad esempio: che fine avrà fatto il Bogazzi? Compagno di banco delle medie, scuola Pola, periferia di Torino negli anni ‘80. Bogazzi Sandro me lo ricordo pasticcione abbastanza, con una mamma che ho sempre scambiato per nonna, una bella casa in uno dei palazzi moderni del quartiere e un cognome sfortunato più del mio (rubo l’aggettivo preciso col quale Baricco descrisse il nome del protagonista maschile della Norma, Pollione). Giocavamo alla simulazione delle olimpiadi invernali, quella dove bisognava distruggere il joystick per tenere il ritmo dello sci di fondo, con la consolle collegata al televisore in cucina.

A scuola avevamo perso il coinflip ed eravamo nella classe col francese come lingua straniera, cosa che avrebbe poi comportato la stessa sorte anche al liceo e quindi arrivare ai vent’anni senza sapere l’inglese. Io l’ho poi imparato da solo perché me l’ha insegnato Bob Dylan, ma Bogazzi l’avrà studiato? E in che settore, che lavoro avrà trovato? Di conseguenza la domanda che mi è venuta in mente è: noi che lavoriamo nel gioco online siamo dei privilegiati? Credo che la risposta sia sì. Soprattutto se abbiamo iniziato presto, diciamo intorno

ai tempi di San Francesco Rodano e della regolamentazione che ha messo l’Italia solo dietro al Regno Unito in termini di opportunità di far carriera nel gaming.

Il gaming online italiano non è sfuggito alla morte economica dell’Italia degli ultimi 15 anni ed è un completo fallimento: nessuna azienda è riuscita a diventare un operatore internazionale, nessuna azienda quotata, nessun fornitore competitivo di giochi, piattaforme o servizi. Il privilegio deriva dal fatto che molti hanno potuto lavorare altrove. Emigranti. A volte di lusso, a volte emigranti e basta. Privilegiati dal fatto che l’Italia è un mercato troppo grosso per essere ignorato. Col senno del poi è facile dire che siamo stati nel posto giusto al momento giusto e che si poteva prevedere: il gioco d’azzardo è stato, insieme al porno, la prima frontiera redditizia del web. Con una dose normale di etica, impegno e buon senso non fare carriera nel gaming online era impossibile. Non servivano né genio né eccellenza. La stessa cosa non si può dire per la maggior parte degli altri settori, dove molto è stato sommerso: solo le eccellenze umane si sono salvate e solo le aziende eccellenti hanno un bilancio in attivo.

Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Immense Group (ex Videoslots).

Invece ancora adesso entrare nelle società di gioco, almeno fuori dall’Italia, è facile. Una posizione al customer service paga molto meglio che qualunque altro call center e non è richiesta

esperienza. A Malta ci strappiamo di mano gli affiliate manager.

Chi sa ripetere due banalità è già un luminare di gioco responsabile di cui ogni azienda deve assumerne una dozzina perché altrimenti il Ceo viene torturato in piazza. Spesso chi viene assunto da fuori della industry sta spalle e testa sopra i colleghi, che quindi invariabilmente lo odiano senza meno e gli fanno pesare come piombi quelle quattro briciole di differenza che il gaming ha rispetto agli altri prodotti e quelle quattro gocce di esperienza che hanno assorbito per osmosi.

Non stupiamoci quindi che ci sia chi ci vuole male, se ci schiaffano nuove tasse e se nessuno ci ascolta quando diciamo che la politica ha assassinato il settore. Non ci credono. Non hanno tagliato abbastanza per vedere le ossa. Abbiamo gridato al lupo al lupo ad ogni graffio (pur giustamente, perché non c’era alcun bisogno di graffiare se non per placare i moralisti) ma ora se arrivano i lupi veri sono cavoli amari.

Siamo, con una parola orribile, “entitled”, anche se purtroppo non siamo una casta come i notai perché generalmente ci pugnaliamo alla schiena appena possibile, e per due lire.

Nonostante tutto questo spero che il Boga sia stato altrettanto fortunato professionalmente. Non l’ho cercato su Linkedin ma mi auguro che non sia finito alla Fiat, o in banca, come diceva Venditti. Strade in salita. Paesi sommersi. Uffici dolorosi. Se ha fatto una gran carriera sono quasi certo che abbia dovuto faticare molto più di me.

a cura di Marco Trucco

er le donne ogni giorno è una sfida continua, in ogni ambito, lavorativo e non. Io lavoro circondata da 30 uomini, la discriminazione è all’ordine del giorno, ma non mi sono mai persa d’animo: sono sempre stata del parere che la cucina è donna, è casa ed è famiglia, nulla può rappresentarle meglio di una donna.”

Queste parole appartengono a Valentina Napolitano, vincitrice dei Campionati italiani di cucina promossi dall’Associazione italiana cuochi alla fine del 2024, nella competizione “Woman chef”. Un risultato che premia la sua passione per i fornelli, nata a Paestum, in provincia di Salerno, quando era ancora una bambina e cucinava al fianco della madre, poi cresciuta nel ristorante della sorella e del cognato, e nelle esperienze in tanti altri locali, fino a fermarsi a Roma, città dove vive e lavora da ormai due anni.

Ma, sottolinea, “la Campania è la mia casa, e cerco di portarla in ogni mio piatto. Amo la tradizione e sono dell’idea che si debba portare avanti senza perdere di vista le materie prime e la stagionalità. Non c’è cosa

Valentina Napolitano

La cucina è donna

più bella di poter trasmettere le proprie origini attraverso un piatto, ed è questo che io cerco di fare: ogni piatto rappresenta una storia, ogni

piatto ha dentro un po’ del mio cuore campano”. Ed ecco quindi prendere forma ricette a base di verdure, frutti di mare, o con la pasta all’uovo fatta a mano, il suo cavallo di battaglia: “Adoro creare ripieni particolari, coniugando terra e mare, dal sapore unico e inimitabile”, racconta.

Delegata regionale della Campania e responsabile provinciale a Salerno per l’Aic, in questi mesi sta prendendo parte al programma di Sky “Migliore Chef Italia”. Al momento, sottolinea, “non so ancora come andrà a finire, ma per saperlo vi invito a seguire il programma. Essendo la mia prima esperienza televisiva posso dire che è un po’ strano lavorare a contatto con una telecamera, ma credo sia una delle esperienze più belle mai vissute, la porterò nel cuore”.

Il 24 e 25 marzo, sempre con l’Associazione italiana cuochi, sarà al Premio 5 Stelle d’oro della cucina, in agenda ad Amorosi, in provincia di Benevento. “Per quanto riguarda invece i miei progetti personali, posso dire che ho molte cose che bollono in pentola, presto ci saranno tante novità e tante altre cose da raccontare.”

INGREDIENTI

320 g riso Carnaroli o Arborio, 1 kg vongole veraci, 150 g salicornia, 1 bustina o 2 pistilli zafferano, 1 scalogno, 100 ml vino bianco secco, 1 l brodo di pesce, 30 g burro, 3 cucchiai olio extravergine di oliva, sale e pepe, prezzemolo fresco tritato q.b.

PREPARAZIONE

Mettere le vongole a spurgare in acqua fredda salata per almeno 2 ore. Cambiare l’acqua più volte. In una padella capiente, scaldare 2 cucchiai di olio e far aprire le vongole a fuoco vivo.

Filtrare il liquido rilasciato dalle vongole e tenerlo da parte. Sgusciare la maggior parte delle vongole, lasciandone alcune intere per decorare.

Sbollentare la salicornia in acqua

bollente per 1 minuto, poi raffreddarla in acqua ghiacciata. Tagliare i rametti più lunghi a pezzetti, lasciando qualche cima intera per la decorazione.

Scaldare il brodo di pesce (si può usare del fumetto preparato con teste e lische di pesce o un brodo granulare di qualità). Sciogliere lo zafferano in una piccola quantità di brodo caldo.

In una casseruola, scaldare 1 cucchiaio di olio e far appassire lo scalogno tritato finemente. Aggiungere il riso e tostarlo per 2-3 minuti, mescolando. Sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare. Iniziare a cuocere il riso aggiungendo il brodo di pesce caldo un mestolo alla volta. Dopo circa 10 minuti, aggiungere il liquido delle vongole e lo zafferano. A 2-3 minuti dalla fine della cottura, incorporare le vongole sgu-

sciate e la salicornia tagliata. A fine cottura, spegnere il fuoco e mantecare il risotto con il burro. Aggiustare di sale (se necessario) e pepe. Impiattare il risotto, decorando con le vongole intere, qualche cima di salicornia e una spolverata di prezzemolo fresco.

La ricetta della chef/ RISOTTO ALLO ZAFFERANO CON VONGOLE E SALICORNIA

QUANDO LE MAMME FANNO GOAL

Un studio di Activision Blizzard Media racconta un inaspettato segmento demografico di videogiocatrici

l mondo del gaming è in fermento, e al centro di questa trasformazione ci sono le donne. Questa sicurezza è alla base di uno studio realizzato da Activision Blizzard Media, intitolato Mom’s Got Game, che getta una luce sorprendente sul segmento demografico non tanto femminile, ma proprio delle mamme gamer. Il curioso testo sfida gli stereotipi di genere e offre una nuova prospettiva sulle abitudini, le motivazioni e, non da ultimo, il potere d’acquisto delle mamme gamer. Il report di Activision Blizzard Media rivela infatti che l’87 percento delle mamme, negli Stati Uniti, si identifica come gamer. Un dato che, da solo, è sufficiente a smentire categoricamente l’idea che il gaming sia un’attività prettamente maschile. “Con l’87 percento delle mamme negli Stati Uniti che si identificano come gamer, la percezione del gaming come un’attività apprezzata esclusivamente dagli uomini è sia obsoleta che inaccurata,” afferma la ricerca realizzata dal noto publisher.

Notevole anche perché non si parla di giocatrici occasionali. Più della metà delle gamer moms, infatti, gioca da oltre 10 anni, dimostrando una passione e un impegno duraturi e costanti nel tempo.

Per le mamme gamer, il gaming è diventato parte integrante della loro vita quotidiana, superando persino attività tradizionali come il guardare la televisione o utilizzare i social media. Questo dato, tra il resto, sottolinea come il gaming si sia trasformato

in una forma di intrattenimento accettata e diffusa tra diversi gruppi demografici.

Le mamme gamer sono un gruppo eterogeneo, con diverse motivazioni e preferenze di gioco. Alcune giocano per combattere la noia, altre per rilassarsi o per trovare un momento di tranquillità. Il report sottolinea che il 94 percento delle gamer moms gioca su dispositivi mobili, ma l’80 percento utilizza diverse piattaforme, tra le quali console e personal computer. I generi di gioco preferiti includono puzzle games, action/adventure, racing, shooter e simulation.

Ma il gaming non è solo una fonte di intrattenimento. Giocare ai videogame offre anche valore, positività e rafforza i legami familiari. Le gamer moms raccontano infatti di sperimentare emozioni positive come relax, felicità e soddisfazione durante il gioco. Il report evidenzia che il gaming favorisce un senso di connessione. Le gamer moms credono che la tecnologia dell’intrattenimento, incluso il gaming, avvicini le persone. Molte di loro scelgono di giocare con i propri figli, rafforzando il legame familiare. Il report indica che il 65 percento delle gamer moms si sente molto legato ai propri figli, rispetto al 54 percento delle non-gamer moms.

“Il gioco ha un ruolo enorme nella mia vita. Giocare con i miei figli e con mio marito crea un’esperienza incredibile, un legame divertente per tutta la famiglia” afferma una mamma di 31 anni citata nel report.

La ricerca sottolinea così l’importanza di riconoscere e coinvolgere

le mamme gamer come un pubblico chiave. Si tratta di giocatrici che sono ovviamente anche utenti, consumatrici, e per di più sono responsabili delle decisioni di acquisto in diverse categorie di prodotti, oltre a partecipare attivamente agli acquisti durante periodi chiave (basti pensare al “back to school” o le vacanze invernali e natalizie). Le gamer moms partecipanti alla ricerca, per loro stessa ammissione, sono sempre alla ricerca di nuovi prodotti e amano fare shopping: facendo così possono creare nuove opportunità per i brand. Attraverso il gioco le aziende potrebbero avere l’opportunità di raggiungere queste consumatrici quando sono attente, ricettive alla pubblicità e in uno stato d’animo positivo. Per questo l’industria del gaming sta già iniziando a riconoscere il valore delle donne, progettando giochi pensando a loro e aumentando la rappresentazione femminile nei giochi e nella pubblicità.

Per questo quindi il report Mom’s Got Game, al di là della curiosità del titolo, offre una prospettiva interessante e da approfondire sul ruolo delle donne nel mondo del gaming, evidenziando che le mamme gamer sono un segmento demografico ampio, coinvolto e influente, con un impatto significativo sull’industria del gaming e sul mercato consumer.

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

a cura di Daniele Duso

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica.

Per informazioni più dettagliate relative ai rischi di dipendenza patologica della pratica del gioco ed alle probabilità di vincita, consultare le note informative sul sito www.adm.gov.it

support@filsgame.com

2024 anno record del gioco Perché?

el 2024, secondo i primi dati ancora non ufficiali, gli italiani hanno destinato una somma record al gioco in denaro, con una raccolta, da non confondere con la spesa che è ovviamente ben inferiore, che ha raggiunto i 160 miliardi di euro, segnando un incremento di quasi il 9 percento rispetto ai 148 miliardi del 2023. Come interpretare questo fenomeno? Cerchiamo di prendere in rassegna alcuni elementi che possono motivarlo.

1. Crescita del gioco online - La digitalizzazione ha reso più agevole l’accesso al gioco d’azzardo, permettendo agli individui di partecipare facilmente tramite piattaforme online. Questo ha portato a un aumento significativo della raccolta, con il gioco a distanza che ha raggiunto 82,08 miliardi di euro già nel 2023.

2. Aumento dei giocatori problematici - Secondo Maurizio Fiasco, presidente dell’Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio (Alea), l’industria del gioco trae l’80 percento dei suoi profitti dai giocatori patologici. L’espansione della base di giocatori ha portato a un aumento proporzionale dei giocatori problematici, che contribuiscono in modo significativo alla crescita del settore.

3. Impatto socio-economico - Le

disuguaglianze sociali e le difficoltà economiche possono spingere le persone a cercare nel gioco in denaro una illusoria “soluzione” ai problemi finanziari. Questo comportamento spesso alimentato dalla aspettattiva di una vincita significativa, comporta spesso un aggravamento ulteriormente la situazione economica delle famiglie.

4. Politiche di regolamentazione - La regolamentazione del settore ha avuto un impatto significativo. La recente riforma del settore dei giochi ha generato una distorsione del mercato, favorendo quello online a discapito di quello fisico, il che ha contribuito all’aumento complessivo della raccolta.

5. Entrate fiscali per lo Stato - Nel 2022, le entrate erariali derivanti dal gioco d’azzardo sono state pari a 11,22 miliardi di euro, un dato in linea con il periodo pre-pandemico. Questo rappresenta una fonte significativa di entrate per lo Stato, che potrebbe influenzare le politiche di regolamentazione del settore.

6. Non ultimo il clima di incertezza di fondo alimentato da un insieme di elementi di insicurezza “ontologica” dell’umanità in generale alle prese con la crescente minaccia delle catastrofi ambientali,

delle migrazioni con i problemi della integrazione etnico-razziale, della volubilità del sistema economico esposto a rapide e imprevedibili oscillazioni, di una politica fortemente condizionata da scenari di guerra, oltre che in balia di governi spesso nelle mani di autocrazie imprevedibili che si sostituiscono a regimi più democratici.

In sintesi, l’aumento degli investimenti degli italiani nel gioco con vincita in denaro nel 2024 rappresenta il risultato di una combinazione di fattori tecnologici, economici, sociali e normativi, che hanno contribuito a renderlo più accessibile e diffuso. Un fenomeno sul quale riflettere affinchè il “gioco”, con la sua componente economica e aleatoria, non sfugga di mano e sia esso a giocarci anziché noi a poter giocare con questo stimolo eccitatorio di cui peraltro molti giocatori stentano a fare a meno ma che può rivelarsi una grave minaccia se sconfina dai limiti del gioco “sociale” che, per convenzione, si stima debba restare confinato entro il 6 percento del reddito del giocatore.

Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo. L’AUTORE

a cura di Riccardo Zerbetto

Ecco un nuovo multigioco che è in grado di unire il meglio della produzione di Sanremo Games, Pm Games e Mpm service. Mettendo insieme una serie di titoli di spicco e aggiungendo una vera chicca, che qui vi raccontiamo, avendola provata per voi. E con grande piacere.

GRAFICA ›› 18,5 /20

Una slot bella e piacevole da guardare, non solo da giocare. Senza utilizzare chissà quali effetti speciali, questa multigioco sa badare al concreto, proponendo una se rie di ambientazioni di fantasia, in grado di stuzzicare la mente dei giocatori e trasportarli in varie dimensioni, grazie anche a una felicissima scelta e varietà di simboli, molto curiosi e divertenti. Come quelli di Freaky Mice. Anche se la vera standing ovation è per il gioco di punta Bonny & Clyde

AUDIO ›› 18,5 /20

Come ci è già capitato di dire in passato, anche l’o recchio vuole la sua parte! E questa slot è in grado di accontentarlo, proponendo una serie di sonorità diverse, in ognuno dei

JOKER GAME

Un multigioco tra tradizione e innovazione

LA SCHEDA

NOME_ Joker Game

PRODUTTORE_ Pm Games / Mpm Service / Sanremo Games

DATA OMOLOGAZIONE_ gennaio 2025

SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps

CICLO_ 28.000 | PAYOUT_ 65%

giochi, in tutti i casi molto divertenti e in grado di intrattenere alla grande il giocatore. Grazie a un’attenta selezione di musiche, jingle ed effetti sonori, resi al meglio dall’hardware di alta qualità che fa la differenza.

GIOCABILITÀ

››

18,5 /20

Quella che abbiamo di fronte è una slot con interfaccia 5x3 e con varie linee di vincita (5, 10, 15) e frammentazioni del “bet” ( 25, 50, 100, 200, 300). In grado di offrire una discreta varietà di intrattenimento grazie ai sette titoli diversi, tutti in stile Fantasy, ma che offrono davvero l’imbarazzo della scelta. Si tratta di: Bonny & Clyde, Jurassic Revolu-

La qualità paga e pure l’esperienza: è evidente quando si ha a che fare con le slot del gruppo di Sanremo Games che ormai da anni rappresentano un punto di riferimento per gli addetti ai lavori del comparto slot, riuscendo sempre a stare sulla cresta dell’onda e sulla parte alta delle classifiche degli incassi.

tion, Napoleone e Giuseppina, Thor, Black Pirate, Oktoberfest e Freaky Mice. Alcuni di questi sono già noti al (e anche molto apprezzati dal) pubblico, accompagnati però dalla vera e propria “star” del momento, ovvero Bonny & Clyde, che oltre a proporre un tema accattivante e particolarmente felice, è anche supportato da una dinamica di gioco molto dinamica, che sa conquistare gli avventori.

PRESTAZIONI ›› 18,5 /20

Una slot che è sul mercato da troppo poco tempo per essere giudicata in concreto in termini di prestazioni, ma tenendo conto dell’entusiasmo che ha suscitato già al suo debutto, conquistando l’interesse dei giocatori e di conseguenza dei gestori, presenta senza dubbio grandissime potenzialità. Nonostante il periodo di stanca che sta vivendo l’intero settore degli apparecchi da intrattenimento che sembra viaggiare al minimo nei ricambi.

BUDGET ›› 19 /20

Per quanto riguarda i costi, c’è da dire che i giochi caratterizzati da questo produttore si sono sempre caratterizzati per l’ottimo rapporto tra qualità e prezzo, e per la resa dell’investimento, grazie a una longevità medio-alta dei giochi. Anche in questo caso, l’investimento richiesto è in linea con le politiche dell’azienda e adatto a tutte le tasche.

IL NOSTRO GIUDIZIO
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Dopo anni di difficoltà dovuti all’assenza di riqualificazione industriale e al sisma, il capoluogo abruzzese ritrova la sua centralità con un progetto che aiuta i giovani a restare nel proprio territorio.

Igt, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, realizza infatti “Restare per Crescere”, il primo progetto di formazione e imprenditorialità, totalmente gratuito, che mira ad avvicinare la distanza tra i giovani -e la loro realizzazione professionale, permettendo in tal modo la crescita, grazie alle loro idee e proposte, anche del loro territorio di origine. È proprio all’Università degli Studi del

“Siamo molto felici di collaborare con Gurulandia, una realtà che condivide la nostra passione e il desiderio di raccontare l’attualità in modo autentico e coinvolgente. L’incontro tra informazione, intrattenimento e sport può offrire al pubblico un’esperienza unica e stimolante.” Con queste parole Stefano Tino, managing director Italia in Betsson group, saluta la nuova collaborazione che vede coinvolti Betsson Sport e Fabrizio Corona su Gurulandia.

Un connubio che si concretizza in un ciclo di 12 episodi online del podcast (il primo lo scorso 14 febbraio) che saranno powered by Betsson Sport,

Non solo gioco, ma un calendario di appuntamenti musicali che si dipana da febbraio a novembre. Il Casino de la Vallée organizza infatti la seconda edizione di “We Want Jazz 2025” ospitata nel prestigioso hotel cinque stelle Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent. Il ricco e variegato programma propone artisti del panorama jazzistico

IGT

Restare per crescere un progetto per L’Aquila

capoluogo di regione che il progetto vedrà concretizzarsi la sua prima iniziativa: il corso gratuito da 3 Afo (Attività formative opzionali) “Crea la tua impresa sul territorio - dall’idea al business plan”, aperto a tutti gli under 35 che vogliano ottenere, in quattro tappe, tutti gli strumenti necessari per avviare una lean startup.

“Igt, attraverso ‘Restare per crescere’, vuole rinsaldare ancora di più il lega-

BETSSON SPORT

Con Fabrizio Corona e Gurulandia all’insegna dell’infotainment

disponibili su YouTube e sulle principali piattaforme come Spotify. Oltre ai contenuti digitali, il percorso di questa nuova partnership prevede anche due appuntamenti live a teatro: il primo c’è stato il 27 febbraio al teatro Alfieri di Torino e il secon-

CASINO DE LA VALLÉE

al

È

tempo di jazz

Grand Hôtel Billia

valdostano, italiano e internazionale che presenteranno sia i grandi classici che le nuove tendenze contemporanee.

Dopo il successo del primo concerto “Unlimited” del “Enrico Pieranunzi trio” la rassegna proseguie a marzo con il nuovissimo progetto del trombettista siciliano Giovanni Falzone; in scena ad aprile, il “Soulful feat. Emanuele Cisi” presenterà il suo proget-

me con le realtà locali che necessitano di sviluppo e innovazione, mettendo ancora una volta in evidenza l’importanza di essere vicini alle giovani generazioni che rappresentano una speranza per questo territorio e per l’intera società del nostro Paese”, dichiara Enrica Ronchini, responsabile external relations & corporate communications di Igt.

do sarà il 12 marzo al Teatro Nazionale di Milano. Questi due momenti live proporranno ai presenti contenuti variegati e coinvolgenti, in cui la narrazione e l’informazione si fonderanno per offrire un’esperienza unica. La scelta di collaborare con Fabrizio Corona nasce dalla volontà di Betsson Sport di affiancarsi a una voce di rilievo nel panorama della comunicazione e dell’informazione. “Anche io sono contento di questa collaborazione tra Betsson Sport e Gurulandia! Porteremo storie vere, senza filtri, proprio come piace a me. E da interista, la passione non mancherà di certo!”, assicura Corona.

to musicale dedicato alla matrice più soul del jazz. Sul palco, nel mese di maggio, Naima Faraò presenterà il suo album da solista di debutto “Dots”. A giugno, sarà la volta dell’indiscussa rising star del jazz, Francesca Tandoi, pianista, vocalist e compositrice. Dopo l’estate, a settembre la jazz band valdostana “Peak Trio” unirà tradizione e contemporaneità.

A ottobre, “Marco Fior Trio” proporrà il concerto “Ellis in Wonderland” dedicato a Don Ellis; infine, a novembre, un gruppo valdostano chiuderà la rassegna con il concerto-performance “Æther”, dedicato alla natura e allo spazio celeste.

PARTE LA PHILADELPHIA JUNIOR CUP | KEEP RACISM OUT

Dal 3 febbraio al 14 maggio si tiene la Philadelphia Junior Cup | Keep Racism Out, il torneo nazionale giovanile di calcio a 7 che coinvolge gli oratori delle città delle squadre di Serie A Enilive 2024/2025. Si tratta di un’iniziativa cardine, che si inserisce nel rinnovo della partnership tra Philadelphia e Lega Serie A per le stagioni 2024/2025 e 2025/2026. Protagonisti sono i ragazzi e le ragazze tra i 12 e i 14 anni, impegnati in un progetto sportivo, educativo e sociale che prevede numerose attività e iniziative dentro e fuori i campi di gioco, con incontri formativi per promuovere i valori dell’amicizia, del rispetto e dell’inclusione. Lunedì 3 febbraio è stato dato il calcio d’inizio nell’Oratorio Assisi di Milano, negli spazi del Teatro La Creta, alla presenza del team organizzatore del progetto. A scendere in campo sono Philadelphia, iconico marchio del Gruppo Mondelēz International e Title Sponsor della competizione, Lega Serie A, e Centro Sportivo Italia-

no, con l’obiettivo di accompagnare i giovani atleti in un percorso sportivo e valoriale che li terrà impegnati nel corso dei prossimi mesi. La Philadelphia Junior Cup si propone come molto più di un torneo sportivo: è un vero e proprio percorso di sensibilizzazione che coinvolgerà oltre 5.000 under 14. Il progetto coinvolge gli oratori di 17 città italiane in cui hanno sede le attuali squadre che militano nella Serie A Enilive 2024/2025, associando al mondo del calcio giovanile un messaggio potente di rispetto, amicizia e lotta contro ogni forma di discriminazione. Il torneo si svolgerà tra febbraio e maggio 2025, con fasi territoriali, regionali e interregionali che culmineranno il 14 maggio allo Stadio Olimpico di Roma, in concomitanza con la Finale di Coppa Italia Frecciarossa. In tale occasione, verrà proclamato l’oratorio vincitore della competizione, che riceverà in premio la riqualificazione del proprio campo da gioco e delle panchine, grazie all’intervento di Philadelphia.

LA RUBY COLLECTION PER GLI 80 ANNI DI MATTEL

Mattel celebra il suo 80° anniversario con una preview della Mattel 80°anniversario Ruby Collection, in edizione limitata. Questa collezione esclusiva rende omaggio alla tradizione dell’azienda di ispirare il gioco e l’innovazione, tingendo con tocchi brillan-

ti del suo caratteristico rosso rubino, tutti i prodotti più amati. La collezione, che verrà svelata per la prima volta alla Fiera del Giocattolo di Norimberga, presenta una gamma prodotti composta dai marchi iconici di Mattel, tra cui bambole Barbie da collezione, playset di Polly Pocket, veicoli Hot Wheels, una Magic 8 Ball rossa rubino, un’edizione speciale di Uno, un die-cast locomotiva Thomas & Friends e un telefono Fisher-Price Chatter rivisitato. Ogni pezzo rappresenta l’innovazione e la gioia che Mattel ha saputo donare a generazioni di bambini e appassionati di tutto

il mondo. Fondata 80 anni fa in un garage in California da Ruth e Elliot Handler insieme a Harold Matson, Mattel ha rivoluzionato il modo di giocare di intere generazioni di bambini, ispirando i loro sogni e lasciando un segno indelebile sulla cultura globale. Per commemorare questo notevole viaggio, Mattel porterà avanti le celebrazioni nel corso di tutto il 2025 e la presentazione di questo primo drop, che sarà solo la prima di un viaggio lungo un anno, esalterà la sua vibrante storia e il suo obiettivo costante di appassionare i fan di tutte le età.

I g Electronics annuncia una partnership con Xbox che offrirà l’accesso a centinaia di giochi direttamente sugli Smart Tv Lg1 tramite l’app di Xbox che sarà presente sul nuovo Gaming Portal2. Gaming Portal diventerà infatti un hub allin-one in grado di offrire una navigazione fluida e una gaming experience personalizzata, sia per i più recenti giochi AAA che per quelli presenti sull’app webOs. Tutti gli utenti di Smart Tv Lg appassionati di gaming potranno presto esplorare il Gaming Portal e avere accesso diretto a centinaia di giochi con Xbox Game Pass Ultimate, tra cui i titoli più famosi come Call of Duty: BlackOps 6 e le uscite più attese come Avowed. Con Game Pass Ultimate, gli utenti potranno anche giocare in streaming ad alcuni dei giochi che possiedono all’interno di un catalogo selezionato, come per esempio un Nba 2K25 o Hogwarts Legacy. Grazie al sistema operativo webOs e a un accesso facile alla Home Screen, l’interfaccia intuitiva del Gaming Portal permette agli utenti di divertirsi con i propri giochi preferiti in modo semplice e fluido.

LG E XBOX COLLABORANO PER AMPLIARE L’ESPERIENZA DI GIOCO

New challenges to be faced

Sarah Gardner of the british Gambling Commission explains the progress made in the United Kingdom regarding gender equality and female inclusion

It is a fact that the gaming sector has made great progress towards gender equality. But can we say that today we have achieved total female inclusion?

And above all, what is the situation in other European countries? Considering that among the most flourishing gaming markets, the United Kingdom plays a key role, we explore the topic with Sarah Gardner, deputy Ceo of the British regulatory body, the Gambling Commission.

Gender equality is a very current topic in the gaming world too. What progress has been made in recent times in the United Kingdom?

“In recent years, Great Britain’s gambling sector has been much more focused on gender diversity, both in promoting gender equality throughout the industry workforce and the inclusion of women in the thinking which underpins product development and so on. I am proud that the Gambling Commission has been at the forefront of this progress. In August 2024, the Commission was recognised as one of the ‘Uk’s Best Workplaces for Women’, reflecting our commitment to fostering an inclusive environment and specific initiatives which can be particularly meaningful for women, such as our Menopause Advocates and Parents and Carers network.

We also reflect our commitment to diversity and inclusion in our external engagement. For example, when we organise events, we work hard to achieve diversity of speakers and guests. In terms of gender, for example, we avoid, where possible, the all-male panel or ‘manel’ as it has become known. We are also committed to including a diverse range of perspectives, so we think carefully about how to include people with diverse characteristics, backgrounds and experiences.”

Can we say that gender equality has been achieved in the gaming market?

“While significant progress has been made, including through initiatives like Global Gaming Women, I think the industry still faces some chal-

lenges. That isn’t particularly unusual for an industry at this scale, but I think some challenges exist in gambling which are not prevalent elsewhere. For example, many products of this sector are traditionally associated with one gender or other and have evolved with the male or female consumer in mind and, possibly, to the exclusion of other consumers. That is changing and this is an innovative industry which is not slow to spot commercial opportunities that exist if they find routes to wider demographics. I think the way people, particularly women, think about working in the gambling industry is changing in parallel with that.”

What are the main roles that women play in the gaming market?

“I’ve been working in gambling regulation for 15 years and I’ve noticed some real changes over that time. It didn’t used to be at all unusual for me to be the only senior woman in a large gathering of senior industry people. That still happens occasionally now but much less routinely than I‘ve experienced in the past. When I first started having discussions with industry stakeholders about gender diversity a few years ago, it was sometimes the case that only senior women joined that debate, and they often worked in disciplines which are traditionally skewed towards women such as Human Resources or Marketing. Nowadays, there are women in a vast array of key positions across the industry and its representative bodies such as the Betting and Gaming Council which last year appointed Grainne Hurst as Ceo. But critically, there are also men in the debate, and I think that is really important.

Within the Commission, women occupy a range of significant positions, including key leadership

roles. As of February 2025, women hold 7 out of 11 executive roles and 21 out of 55 leadership positions.”

What is the Gambling Commission’s approach to inclusion?

“I’m really proud that we’ve made the Gambling Commission one of the best places to work for women in the Uk. As of February 2025, women comprise 52% of our workforce. As a public body, it’s so important that the Commission is achieving maximum value for money and that we are providing the very best regulation we can for the resources we have. Quite simply, diversity and inclusion is one of the key tools we have to support this effort. Ultimately, we regulate gambling and the National Lottery in the public interest so it is essential that we understand and can reflect the society we serve.

That means we need to be capable of understanding the full range of perspectives on gambling and working out what is needed to fulfil our statutory role. The Commission’s approach to inclusion is therefore necessarily multifaceted and deeply embedded in its organisational culture. Our leaders are held to account through clear Leadership Expectations which set standards for their approach to diversity and ensure they take inclusive decisions. We have developed a Diversity and Inclusion Strategy, overseen by a Steering Group which I chair, that monitors progress.”

What are the ideal characteristics that a woman should have to carry out a prominent profession in a sector such as gambling?

“Firstly, I should make clear that, as a regulator, the Gambling Commission doesn’t impose regulatory requirements on the businesses we regulate in terms of diversity and inclusion. We are, however, determined that businesses licensed to provide gambling in Great Britain will be well-run businesses making sound decisions. Where they fail to do that and find themselves in breach of our requirements, they can expect us to respond accordingly to keep gambling safe, fair and crime-free. Given the weight of evidence, we now understand about the links between commercial success, good business decisions and a clear focus on diversity, equity, and inclusion. I’ve always seen this as a matter of common sense, rather than something that should need regulating. It seems to me that women’s representation in various roles, including leadership, is crucial for the industry’s success.

Succeeding in the gambling sector requires a combination of professional skills and personal attributes. Key characteristics include leadership and decision-making skills: the ability to lead teams and make informed decisions is crucial; commit-

ment to diversity and inclusion: embracing and promoting diversity can lead to better governance and decision-making; adaptability and resilience: the gambling industry is continually evolving, so being adaptable and resilient in the face of change is essential; strong ethical standards: upholding integrity and ethical standards ensure trust and compliance within the industry; effective communication: being able to articulate ideas clearly and engage with diverse stakeholders is vital.”

Looking at Italian statistics, we can say that in some sectors the percentage of women who gamble is equal and sometimes higher than that of men. Is the same thing happening in Great Britain?

“In Great Britain, recent data from the Gambling Survey for Great Britain (Gsgb) Year 2 Wave 2 survey shows that gambling participation remains higher among men than women with 53% of men and 44% of women engaged in gambling activities. When excluding the lottery, participation drops to 32% for men and 25% for women.

While these figures indicate that men still gamble more frequently than women, the gap is narrowing. Additionally, previous reports have highlighted an increase in female gambling participation, along with a rise in the number of women at risk of gambling-related harm.

However, different gambling products show varying gender splits. For example, women participate in charity lottery draws at a higher rate than men (17% vs. 15%) and are also more likely to play scratchcards (14% vs. 11%).

On the other hand, men are more likely to engage in fruit and slot machines, with 7% participation compared to 3% amongst women. These differences suggest that while overall gambling participation remains higher among men, certain products appeal more to women, reflecting a more nuanced gender trend in gambling behaviour.”

What are the steps we need to move forward towards complete inclusion, and what are the strategies carried out by the Gambling Commission?

“Achieving complete inclusion in the gambling sector requires a concerted effort from all stakeholders. Key steps include promoting diversity in leadership: encouraging and facilitating the advancement of women and other underrepresented groups into leadership positions ensures diverse perspectives in decision-making; implementing inclusive policies: organisations should develop and enforce policies that promote equity and address systemic biases; continuous monitoring and reporting: regular assessment of diversity metrics helps track progress and identify areas needing improvement.”

SOFT2BET THE POWER OF EXCELLENCE

Soft2Bet is a leading iGaming turnkey solutions provider, offering high-quality products and services designed to help online casino and sports betting operators expand into new markets and enhance their reputation. The company has shown impressive growth, with its Ebitda doubling year-over-year and a significant increase in its consolidated revenue.

The achievements of 2024 clearly demonstrate the rising trajectory of Soft2Bet, a prominent player in the iGaming sector. The company specializes in providing all-inclusive solutions such as software for online casinos and sports betting, combining innovation with reliability on a global scale. Soft2Bet has rapidly expanded its reach, with a strong focus on regulated markets and a reputation for continuous product innovation.

At Ice 2025 in Barcelona, Soft2Bet showcased its cutting-edge iGaming solutions and innovative gamification features. The event featured a “MEGA workshop” led by Cbdo Martin Collins offering exclusive insights into player engagement strategies, with a special focus on Motivational Engineering Gaming Application (MEGA), the company’s groundbreaking gamification solution. Soft2Bet also introduced customizable solutions that integrate comprehensive online gaming and betting wallets, ideal for B2B partners, offering total customization to stand out in the market. These solutions, powered by data-driven insights, enhance player retention through tailored strategies and flexibility in pre-configured or tailor-made packages.

Soft2Bet’s commitment to innovation continued at the Sbc Summit Rio 2025 in Brazil, where Nicolas Campano, Sales Director for Latam, led a workshop discussing how MEGA enhances the player retention cycle through motivational engineering and customized experiences.

Global expansion and licensing success

In 2024, Soft2Bet made significant strides in expanding its global presence, securing licenses in key regulated markets. The company entered Ontario and Mexico with B2C licenses, while further expanding its reach in Sweden with three new B2C licenses. Additionally, Soft2Bet obtained B2B licenses in Greece and Romania, as well as additional licenses in Sweden. The company also made significant progress in entering the U.S. market, particularly focusing on New Jersey, aligning with its goal to tap into the rapidly growing North American iGaming sector. Furthermore, Soft2Bet acquired a Soft2Bet has acquired a Spanish Gaming Operator entitled with General Licences for other games and betting granted by the Directorate General for the Regulation of Gambling (DGOJ), reinforcing its European leadership and commitment to a safe, fully compliant online gaming environment.

Driving financial growth through innovation

Soft2Bet’s financial growth in 2024 was driven by advancements in its Motivational Engineering Gaming Application and the launch of AI-based tools for personalized gaming experiences. MEGA became available as a standalone solution, enabling operators to implement advanced retention and gamification tools. These innovations resulted in a 65 percent increase in net gaming revenue, a 45 percent increase in average revenue per user, and a 50 percent increase in deposit amounts. Soft2Bet’s platform has provided

operators with the ability to scale rapidly while ensuring sustainable growth.

The company’s relentless focus on innovation has garnered industry-wide recognition, with 38 award nominations in 2024—a 322 percent increase from 2023. Soft2Bet secured 10 awards for product innovation, a 233 percent rise in comparison to the previous year. Among these, three awards at the Global Gaming Awards Emea 2025 stood out:

• “Executive of the Year” for Uri Poliavich, Founder and Ceo of Soft2Bet

• “Platform Provider of the Year” for Soft2Bet’s all-inclusive platform

• “Product Launch of the Year” for MEGA, Soft2Bet’s exclusive gamification solution.

Soft2Bet also won multiple accolades at the Sbc Awards and Egr Nordics Awards in 2024, further affirming its position as an industry leader.

Investment innovation: The Soft2Bet Innovation Fund

Soft2Bet continues to drive the iGaming sector forward with initiatives such as the Soft2Bet Invest Innovation Fund, designed to support entrepreneurs in iGaming and casual gaming. This fund aims to provide financial and business support to companies with pioneering technologies, particularly in areas like casual gaming, AI, behavioral-UX analysis, and traffic differentiation. Soft2Bet plans to invest between €500,000 and €1m per project, with a focus on exponential growth and industry-redefining initiatives.

Soft2Bet’s focus on innovation and partnership also extends to its collaboration with Amazon Web Services (Aws). This strategic partnership has allowed Soft2Bet to enhance product delivery speed, improve user experiences, and reduce operational costs. The recent Aws case study highlighted how the integration of cloud technology has enabled Soft2Bet to achieve scalable growth and operational efficiency, setting a benchmark for the iGaming sector.

Transformative integration with Aws Snowflake

Another example is provided by partnership with Amazon Web Services (Aws), which has led to faster product delivery, enhanced user experiences, and significant savings on operational costs for providers. The recently published Aws case study highlights how the strategic integration of the cloud has enabled Soft2Bet to achieve scalable growth and operational efficiency in highly competitive sectors, making it a benchmark for providers seeking operational efficiency, scalable growth, and superior customer experiences.

Soft2Bet has collaborated with partner Aws Snowflake to create a unified data ecosystem

that eliminates scalability limitations. The integration used Amazon S3 for scalable data storage and Amazon Rds for efficient database management. Snowflake, accessible via Aws Marketplace, ensured secure management of large data sources, while providing the necessary flexibility for quick adaptability through a strong casino infrastructure.

The impact of this integration has been transformative. Processing costs have decreased by 55 percent, allowing for more strategic resource allocation. Time-to-market has improved by 200 percent, enabling faster product implementations, while partner onboarding times have been reduced by 70 percent, simplifying collaborations. Users have benefited from significantly lower latency and smoother product interactions, all supported by a high-performance casino infrastructure, leading to greater engagement and satisfaction.

Yoel Zuckerberg, Chief Product Officer at Soft2Bet, says: “The collaboration with Aws has transformed our operations. We now have the agility to quickly derive business insights, connect to all necessary data sources, and, above all, achieve better outcomes for our customers. With the AWS-based casino infrastructure, we have accelerated time-to-market, reduced costs, and significantly improved user experiences, benefitting both our partners and end-users.”

Redefining iGaming standards

Soft2Bet continues to set the benchmark for the online gaming sector with its cutting-edge platform, offering a wide range of services to operators and players alike. Known for its seamless integration, strong scalability, and flexibility in providing highly localized solutions, Soft2Bet’s platform has grown stronger with launches in Romania, Italy, Sweden, Greece, Ontario (Canada), and Mexico. Its adaptable infrastructure and all-inclusive solutions provide operators with the tools they need to deliver unique player experiences, supported by a powerful technology platform that fosters growth across multiple regions and verticals.

The climate of reenactment and back away from the Dei commitments (Diversity, equity, inclusion) that has arrived with the new political order in the United States makes me sad. Yes, the strength and boldness of the political voice that authorizes it makes me sad, but even more the large following undertaken by many companies, which previously seemed genuinely committed to the opposite. So, the weakness and naivety of the previous effort was unveiled and therefore also how necessary it is to continue the Dei strategies and policies, to continue fighting for equality and fairness among the least represented groups. And so, Women’s Day, to which this edition of the magazine is dedicated, continues to have its meaning and importance, giving us the annual opportunity to remember that, even they are not a minor representative group in numerical terms, they are in terms of the real power that they (do not) exercise or have. In some way, until the political change in the Usa authorized the sudden comeback from the commitments made in the perspective of Dei: me, living in the United Kingdom, lived in a sort of bubble, believing that, since more and more women, or people of color, or members of other minority groups, were found at the levels of power and business management, we had almost reached the finish line and that soon there would be no need to dedicate special attention to one gender, just as we would no longer need to give awards for women in business, to specify that we are talking about women’s football or women’s literature.

The political change, so quickly followed by the corporate decisions

Reaffirming the Dei commitment

THE WINDS OF INEQUALITY BLOWING FROM THE UNITED STATES SEEM TO JEOPERDIZE THE EFFORTS MADE IN RECENT YEARS IN TERMS OF DIVERSITY AND INCLUSION: WOMEN’S DAY IS AN OPPORTUNITY TO TURN THE SPOTLIGHT BACK ON AGAIN

to get rid of Dei’s policies, served as a warning signal to wake us up from a state of complaisance and satisfaction, revealing how shallow any commitment we had noticed had been. We can say that t is an American phenomenon and I hope in fact that it will not be followed by a similar regression in Europe. The general mood of recent weeks, but also my experience since I have lived in Spain, has made me think about how shallow the progress has been in this area which, beyond the words of commitment, has not been translated into real results. How many women are actually managing companies in any sector, let alone gaming, in Spain, or in Italy, or in other countries besides the Anglo-Saxon or Scandinavian ones (which are more progressive in these fields, without yet reaching full equality)? When I asked myself this question ten years ago, it was acceptable

to admitt that there are very few, if not zero. Today, ten years later, it is not anymore, at least for me who have seen examples of positive change showing us that it is possible if there is the will. It is with a spirit of sadness and frustration that I admit all this, by writing this article. And the last experience at the Ice in Barcelona, which has hosted many opportunities to speak and learn about the topics of Dei, with little interest or participation, does not give me confidence in progress. We have been paying special attention to these topics for almost ten years now and, having seen with joy and satisfaction an increase in participation, it makes me sad and bored me not to have noticed it in 2025. It remains to be seen whether it is related to the political mood or the change of location of Ice.

An analysis that I carried out during one of the discussions at Ice gives me hope that a total return to the past is no longer possible. One of the panels on Dei asked about effective practices in this area that have generated results, comparing those managed by the highest levels of company management with those that come from the lowest levels of employees. It was generally agreed that progress cannot happen without the commitment and motivation of management, but the experiences shared by the panels, and by myself, indicate that there is also great power among the junior levels, especially among the youngest workers, but equally important in the battle for talent. Let us not underestimate the influence and importance of these groups, among whom there are many young people who no longer accept the old order and the traditional division of roles, in supporting change and demanding progress.

Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.

A flutter of wings to change the world

In the

Czech capital, appointment also for 2025 with the Prague Gaming & Tech Summit: E. Arnidou, event marketing director of the summit, explains topics and news

There is a quivering topic accompanying the next edition of the Prague Gaming & Tech Summit, scheduled for 2025, March, 25 - 26.

Spring is coming and “innovations arrive graceful like butterflies”, Maria E. Arnidou, event marketing director of the summit, explains the central topic of 2025, “to redefine the landascape of games and technology”.

Talking to her, we therefore ask her to introduce us to this mood, by explaining what the highligths of the Prague Gaming & Tech Summit are and, in particular, how the chosen topic, which is precisely The A-Flutter of Innovation, reflects the changes in the gaming and technology landscape.

“Prague Gaming & Tech Summit 2025 brings together industry leaders and innovators from iGaming, eSports, Fintech, Blockchain, Ai, and Vr. With 100 renowned speakers across two dynamic stages – the Compliance & Operations Hub and the Tech Trends, Innovation & Marketing Mastery Hub – the summit delivers two days of expert insights, strategic discussions, and knowledge-sharing at the highest level. This year, we introduce Hipther Academy, a groundbreaking initiative offering targeted workshops on iGaming, blockchain, and Ai cybersecurity, equipping professionals with in-demand skills and recognized certifications. Attendees will also enjoy dedicated networking opportunities, including the highly anticipated morning networking run, and exclusive evening events, such as the GamingTech Awards 2025 Party presented by Endorphina and a surprise closing party. The main topic reflects the industry’s rapid transformation: just as a butterfly’s wings can create far-reaching change, this summit provides a catalyst for innovation, shaping the future of gaming and tech through thought leadership, collaboration, and ideas”.

What factors make this city the ideal venue to host the 2025 Summit, and how does its strategic position and commitment to

technological progress enrich the event?

“Prague’s strategic location bridges Western and Eastern Europe, attracting top-tier professionals, investors, and decision-makers from across the gaming, fintech, and tech industries. Beyond its rich history and architectural allure, Prague has solidified its position as a regional powerhouse in innovation. According to Deloitte’s Technology Fast 50 Central Europe 2024 report, Czech companies claimed 17 out of 50 spots underscoring the country’s dynamic tech ecosystem. This commitment to technological advancement, coupled with a flourishing startup ecosystem provides an inspiring backdrop for discussions on the future of gaming and emerging technologies”.

Could you give us some insights into the most anticipated interventions or guests?

“Oh, where to begin? Prague Gt Summit once again brings a powerhouse lineup of industry leaders. This year’s agenda delves into the Czech Market’s growth and compliance updates, Nordic and D-A-CH insights, and the evolving landscapes of the Polish, North American, and Latam markets. We’re unlocking the potential of Web3 and the Blockchain Revolution, and addressing Optimal Seo Marketing across multichannel strategies, including Ai, Google Penalties. Panels analyzes topics such as the iGaming Future, The Esports Explosion, and Gamification Strategies for Player Retention”.

The summit aims to turn ambitious projects into reality. What opportunities does the event offer for companies, startups, and professionals who want to leave their mark on the global technology landscape?

“The Prague Gaming & Tech Summit 2025 – like all Hipther events – is designed to provide targeted networking and high-value exposure for professionals, startups, and companies alike. With a multi-faceted agenda, an all-star speaker lineup, and the addition of Hipther Academy Workshops, the summit fuels learning, collaboration, and business growth. Attendees include key decision-makers and C-level executives, offering a prime environment to spark discussions, forge strategic partnerships, and shape the next big moves in Gaming and Tech. Beyond the knowledge-sharing, the premium networking opportunities and top-tier industry presence help brands and professionals create high-value content for their social campaigns. Meanwhile, dedicated Sponsorship and Exhibition opportunities ensure companies gain maximum visibility”.

Maria E. Arnidou

inyl records, film photography, fashion trends; popularity is often cyclical and nowhere is that better illustrated in the coin-op world than with pinball. From the heights of the 70s and 80s, to the comparatively fallow years of the 90s and early 2000s, pinball has undergone somewhat of a resurgence over the past decade or so, and this time appears to be here to stay. It can be hard to quantify the popularity of this game, which on the surface is a relatively simple equation of a ball falling down a table, kept alive by a player’s skill with the flippers. Ask any true fan of pinball though and it is so much more than that, it is an entire world under glass, with modern games incorporating the latest technology and telling fantastic stories, paired with some of the most popular licences on earth.

One of the largest manufacturers of pinball tables in the Us is Chicago, Illinois’ Stern Pinball. Able to trace its lineage back to the 1930s, it is still successful today thanks to a hard-working team that continue to push the limits of what pinball can be. The company’s director of marketing, Zach Sharpe, puts the game’s popularity down to its ubiquitous appeal: “Everyone can play pinball,” he said. “It doesn’t matter if you’re old or young, pinball is a game that everyone can play and enjoy. Pinball has a long history and over time, pinball machines and their games have evolved to include premium features that many resonate with

WORLDS UNDER GLASS

PINBALL’S RESURGENCE SHOWS NO SIGNS OF SLOWING DOWN, WITH THE TRADITIONAL GAME STILL DELIGHTING FANS BOTH OLD AND NEW, DISCOVERS LEE WILD

erations. “We’re seeing pinball fans introduce their love of the game to their children and grandchildren,” he explained. “Whether it is taking them to the local arcade or Fec for a special day out or showing them how to play the beloved pinball game they have at home, younger players are experiencing the love of pinball for themselves.”

and appreciate. Additionally, there has been an overall resurgence of arcade bars, breweries and places that have pinball machines for their visitors to play, which has spiked interest over the years. This has also increased the demand and growth of pinball machines in consumers’ homes as well.”

Canada’s Player One Amusement Group distributes a number of the latest pinball tables, including games from Stern, Jersey Jack and Pinball Brothers. It’s Ceo, John Kolliniatis, believes that a love of pinball is now being passed down through the gen-

It’s not just that, pinball is undeniably cool again. Take a look at any of the fast-growing bar-arcades that are opening up across the world and a large majority of them include the game. Kolliniatis believes this has played its part in the success of the game, saying: “There has been huge growth in retro arcades and pinball bars over the last decade. For players in their teens and twenties, pinball games are a novelty. They grew up playing gaming consoles, which are fun, but not as physically interactive as a pinball game. Retro and pinball bars allow them to try pinballs and experience the exciting nature of playing a game with physical moving parts yet still with a familiar tactile feel. Plus, pinballs allow anyone to play, regardless of skill level and make a great night out with friendly competition.”

When compared to those first games of the 1970s, it’s fair to say that pinball has changed almost beyond all recognition. While the game may still begin the same way, pulling the plunger down and sending the shiny metal ball flying into the playfield, what happens next is very different. Ball locks, bumpers, multiball, banks of drop targets, rails and ramps, there are a number of inventions and creations that have taken place over the last half a century that have increased the fun and replayability of these games. Sharpe explained: “It’s hard to pinpoint just one important technological advancement in pinball because there’s been so many like the implementation of Lcd screens and Led lighting. But without question the

Zach Sharpe

most important technological breakthrough in recent time would be the creation and evolution of our award-winning Insider Connected platform. It has not only helped unite pinball players around the world through advanced online features, but it has brought an entirely new landscape to what can be achieved in the software of our machines. Specifically with our latest Dungeons & Dragons: The Tyrant’s Eye machines, our new PinSave system allows players to pick up where they left off, saving their entire game campaign progress.”

Kolliniatis cited the introduction of high-quality digital graphics as being key to pinball’s modern appeal. He said: “As technology has evolved so have pinball games. Originally the games were all mechanical, then in the 1970s electronic components such as switches, relays and microprocessors were introduced ushering in the new generation of games with more interesting, complex and fun ways to play. The 1990s saw more features being launched including dot matrix displays, for changing text and images, and new “wizard modes” or secret levels that could

only be unlocked by completing specific tasks in the game. The 2000s saw higher quality digital graphics used to show custom graphics and scenes. Some of the latest innovations, such as Stern’s Insider Connected platform, include the ability to play with other people collectively, save where you left off in a game and regular code updates.”

One of the biggest draws in pinball is the licences they utilise. These give the games a baked-in audience that are ready to buy the tables, even if they might not be typical fans of pinball. Collectors have been vital to the growth of the game across the world. Pinball seems to inspire fanaticism more than any other type of arcade game, but why is that? Players are “the driving force when it comes to not only purchasing games, but also playing them at entertainment centres,” said Kolliniatis. “Pinballs tend to be more of a collector item for people to place in their homes. While casual players may just play whatever pinball game is at their local arcade, the real pinheads love to collect their favourites so they, and their friends and family can enjoy them for years.

Stern tables are collected obsessively by many across the world, with the company producing a number of pro, premium and limited edition versions of their games for those that want the pinnacle of each table. Sharpe said: “Our enthusiast and collector audience is a huge part of the success, and we appreciate their support and hope we are making them proud with the way we’ve evolved and created our machines. A big reason why pinball games are as great as they are is because of the people that play them.”

Collectors are crucial to preserving pinball’s past for the next generation, as well as spreading the gospel of the game. One of those that is working to spread the game is Simon Haxton, a passionate player,

collector, repair man and one-time operator based in Wellington, New Zealand. His love for the game began in the 1980s.

Haxton describes pinball as being “like an onion,” with each layer peeled back adding more enjoyment to the overall experience. He added: “I think people are very spoiled, because when I was young, we only had the 80s and before, but now we’ve got so many more tables, there’s so much choice. Even with manufacturers we’ve got Stern, Spooky, Jersey Jack, Multimorphic, there’s also the European companies that are beginning to market games. They’re even doing reissues on classics like Medieval Madness, Attack From Mars, Monster Bash, they’ve all been remade. There’s so much choice for people.”

One of the biggest things holding pinball back is, according to Haxton, many people are unwilling to give it a go, worrying that they won’t be good enough to play. He said: “Pinball isn’t something to be intimidated by. I’ve been in a bar with machines and people are all interested, and I say ‘would you like a free game,’ but they all say they wouldn’t be very good. I think people are very self-critical and won’t play a game because they think they’ll suck at it but if all they’ve got to lose is their own self-consciousness just give it a go. Have a try, you might have some fun. It doesn’t matter if you suck, you’ll get better as you learn how to control the ball. As you know, you’ll have one good game out of every five but that one games makes it all worthwhile, it makes all the failure worthwhile. I would encourage people to give it a try and these days we’re spoiled for choice.”

WORLDS UNDER GLASS
John Kolliniatis
Simon Haxton

Ariete

Vi piacerebbe molto, ma non si possono tenere i piedi in due staffe e anzi questo vostro maldestro destreggiarvi sta suscitando qualche tensione in famiglia. È il momento di concentrarvi sulle cose realmente importanti, gli astri vi aiuteranno a farlo. E anche la dea bendata vi è amica.

Toro

La tenacia si dovrebbe dimostrare soprattutto nel realizzare obiettivi lodevoli e quindi per cortesia tenete a freno il vostro spirito vendicativo. Non vi fa onore, anche se avete subito qualche provocazione di troppo. Svagatevi al gioco, il momento è fortunato.

Gemelli

Gentili e onesti non solo apparite, ma siete, e sprigionerete una forza magnetica in grado di attrarre il meglio di quanto può offrire questa incipiente primavera. Anche gli affetti sbocceranno e sarete in grado di coltivarli con amore e pazienza. Bene, anzi benissimo, al gioco.

Cancro

Perchè non fare un bell’esamino di coscienza e cercate di capire se è davvero il mondo che ce l’ha con voi, o siete magari voi a “provocarlo” con un’ambivalenza e mutevolezza forse eccessive? Scoprirete che vivere meglio si può, eccome! Prudenza al gioco sino a metà marzo.

PER TENTARE LA FORTUNA

LOTTO 28, 53, 84 ambo, terno e su tutte, Milano e Roma

SUPERENALOTTO

2/29/36/46/67/85 12/44/49/54/65/86

a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}

LUCIANO SPALLETTI allenatore di calcio, commissario tecnico della nazionale italiana

Certaldo, 7 marzo 1959

Scorpione

Un marzo pazzerello che vi farà venire qualche strana idea che gli astri, che vi sono amici, vi consigliano di accantonare. Chi lascia la strada vecchia… sapete anche voi come finisce questo proverbio. Pensate piuttosto a rilassarvi e a godervi ciò che avete. Fortunati al gioco.

Sagittario

Visite e imprevisti. Sarà un marzo decisamente movimentato, e avrete bisogno di una bella dose di energia per fare fronte a numerose incombenze, alcune delle quali, assicurano gli astri, anche molto piacevoli! Non trascurate la salute. Al gioco, è il momento di puntare poco.

Capricorno

Leone

Quanta dolcezza in questo primo mese di primavera, cari leoncini!Il risveglio della natura si accompagna a quello del vostro cuore, sia che siate (ancora per poco) single o già felicemente accompagnati. Che dire? Godetevi il momento, e attendete fine mese per giocare.

Vergine

Gli astri questo mese vi guardano un po’ di traverso ma non fatevi scoraggiare dalla loro congiuntura, che avete accumulato una bella carica di ottimismo e di novità negli ultimi mesi ed è dunque ora di utilizzare la scorta. Per giocare aspettare il giorno 20.

Bilancia

Un’amica di vecchia data e con la quale vi eravate persi di vista da tempo tornerà di nuovo nella vostra vita. Un’operazione nostalgia che però può anche rappresentare l’occasione per intraprendere un progetto comune, forse in ambito lavorativo. Osate! Anche al gioco, specie fino a metà mese.

Questi ultimi mesi sono stati particolarmente generosi in termini di buone notizie e opportunità, ma ora cercate di scendere dal settimo cielo e di tornare, più modestamente, a una quotidianità che è scandita pure da noiosi doveri e da una semplice routine. Invece, è un momento niente male al gioco!

Acquario

Chi non risica non rosica e in questo marzo, visto che siete letteralmente baciati dalla fortuna, avete tutte le carte in regola per intraprendere qualsiasi progetto vi frulli in testa. Valutate solo con attenzione i vostri possibili partner e scegliete quello più affidabile. Ottimamente anche al gioco.

Pesci

È arrivato il momento di prendersi una pausa di riflessione dopo che nelle scorse settimane avete agitato un po’ troppo le acque familiari con prese di posizione che hanno suscitato, a ragione, perplessità e malumori. Contate fino a dieci la prossima volta! Al gioco rischiate poco.

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