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William Bell
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di Anna Maria RengoAbbonamento 11 numeri
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Un’industria sana e vitale, che sa il fatto suo e che soprattutto è pronta al confronto. Su tutti i temi oggi sul piatto: da quelli politici, ovviamente iniziando dal riordino del gioco fisico, a quelli tecnologici, con un’attenzione particolare all’intelligenza artificiale generativa. Questo quanto mostrato dall’industria del gioco pubblico nel suo primo, ma certamente non ultimo, appuntamento romano con l’Italian gaming expo & conference, l’evento organizzato da Gn Media al Palazzo dei Congressi di Roma che per due giorni, gli scorsi 18 e 19 aprile, ha visto confluire nella prestigiosa location capitolina circa 150 relatori, impegnati in una trentina tra panel e tavole rotonde. Politici, esperti e regolatori nazionali e internazionali, operatori, per una visione allargata e multiforme del settore che ha mostrato come possa e voglia “contare” in un dibattito, appunto allargato, del quale è a pieno titolo oggetto ma anche soggetto. Un’industria che guarda al futuro e che sa bene quanto è importante formarsi, questo il fil rouge che si dipana nel numero di maggio della rivista Gioco News che, cari lettori, avete tra le mani. Un tema, quello della formazione, sul quale il settore non è di certo all’anno zero, come mostrano gli esempi internazionali, su tutti quello di Las Vegas, ma anche le iniziative ormai da tempo avviate in Italia, sia in ambito universitario che aziendale. Un tema, ancora, che investe tutti: dalle figure manageriali a quelle più operative, anche in considerazione del ruolo di “sentinelle” che proprio queste ultime svolgono sul fronte sia della legalità che della tutela dei giocatori più fragili.
È anche da questa strada, ossia quella della professionalizzazione, che si arriva alla piena sostenibilità e responsabilità dell’industria. Una strada già imboccata e che assume un ancora maggior rilievo in questi fondamentali mesi n cui si sta compiendo l’attesa riforma del gioco pubblico.
Speciale formazione
La gestione delle attività di gioco richiede qualificate e sempre aggiornate professionalità, come evidenzia Anthony F. Lucas, professore di Casino management all’University of Nevada, Las Vegas
12/ Verso la digitalizzazione
14/ La leva del coaching per sollevare la gestione manageriale
16/ Il metaverso come strumento didattico
18/ Player protection al centro della strategia
20/ Inclusione come punto fermo
Il deputato della Lega Giulio Centemero aupica che si rimetta mano alle disposizioni in materia di divieto di pubblicità del gioco, alla luce delle ricadute reali delle disposizioni del decreto Dignità
Normativa
Una riforma del territorio sostenibile ed efficace: l’obiettivo concreto e la disamina nel nuovo volume “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali” che muove i passi dalla pubblicazione di Gn Media del 2016
Slot/Vlt
24/ FISCO E SLOT
Scommesse
28/
Andrea Fersino, online marketing manager del bookmaker e operatore di gioco pubblico BetItaly, analizza il settore del betting
29/ Esports e scommesse, la via per lo sviluppo in Italia
6/
voto
Prima puntata dello speciale dedicato alle elezioni comunali: luci accese su Livorno e Modena, fra le strategie di rilancio delle città, il contrasto al gioco patologico e la valorizzazione dei rispettivi ippodromi
Ippica
30/ Fuori dai denti
Granitico punto di riferimento del trotto italiano, Roberto Mazzucato illustra la sua visione per risollevare e rilanciare l’ippica italiana
32/ Svegliamo il gigante dormiente
Comma 7
34/
Accelerare il passo
Tante le potenzialità del mercato italiano del gioco di puro intrattenimento, ma occorre rendere le norme più snelle
Flipper 36/
Roberto Pedroni resiste al comando del Circuito nazionale Ics dopo il quarto round andato in scena a Forlì dove il successo di Luca Fredella non cambia il vertice della classifica ma accorcia le distanze
«Non dobbiamo commettere errori. Dobbiamo usare bene il denaro stanziato a livello statale, concentrandoci su filiere come le biotecnologie, il manifatturiero avanzato, la space economy e la meccanica»
Giulio Centemero
42/
per una crescita
Erwin van Lambaart, confermato presidente dell’Eca, illustra gli obiettivi principali che intende perseguire durante il suo mandato e lo stato di salute del settore delle case da gioco
44/ Innovazione e continuità, binomio vincente al Casinò Lugano
46/ PANNO NERO
48/ LA SLOT ONLINE DEL MESE
Esteri
50/
38/ Battle of Malta, la versione “flower power” va alla Grecia
Ben 1.814 entries al Main Event con un garantito quasi raddoppiato rappresentano l’ennesimo successo nell’Eden Arena
40/ Wolf Millionaire è da record in Liechtenstein
41/ Liquidità condivisa sempre più vicina
Regole europee per l’intelligenza artificiale, gaming alla finestra
Il Parlamento Ue approva un regolamento sull’IA, restano da comprendere le ricadute sul settore del gioco sulla base della definizione dei livelli di rischio
Eventi
52/
Malta capitale dei servizi per casinò
Dal 21 al 23 maggio si rinnova l’appuntamento con CasinoBeats Summit, in mostra le ultime novità e in agenda momenti di formazione e approfondimenti
53/ Modelli matematici migliorati ma fascino inalterato
54/ Maggio di eventi tra Malta e Italia
56/ Italian gaming awards, il futuro del gioco è già qui
Interviste
60/
Una spina nel fianco della politica
Pubble, nome d’arte di Paola Ceccantoni, racconta il suo progetto di analisi e critica dei crescenti conflitti internazionali e sottolinea l’inutilità del proibizionismo, anche in materia di gioco
61/
Caso vs regole, il trionfo della logica
Lo scrittore francese Hervé
Le Tellier indaga il tema del doppio e spiega le potenzialità della cosiddetta scrittura vincolata, una sorta di gioco di costruzione letteraria che non crede nelle virtù della prima stesura di un’opera
RUBRICHE
62/ L’ORA DEL GIOCO
66/ DAL MONDO
68/ DA NON PERDERE
70/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ
72/ VISTO DA VICINO
74/ GIOCO E RETAIL
76/ A CARTE SCOPERTE
78/ GIOCARE CON GUSTO
80/ AL BAR DEGLI ESPORTS
82/ GIOCO E PSICHE
84/ LA SLOT DEL MESE
88/ LO SFIZIO DEL GIOCO
96/ OROSCOPO
AZIENDE
25/ Novoplace, un portale tutto per il retail
25/ Le magie di Mandrake diventano omnichannel
26/ La visione multicanale di Psm Tech
58/ Navigare verso una nuova alba
86/ NEWSLETTER
ENGLISH PAGES
90/ Malta capital of casino technologies and services
91/ Improved mathematical models, but unchanged charm
92/ Miniature marvels
94/ When women speak and men listen
Il tempo dell’innovazione e dei correttivi
Il deputato della Lega Giulio Centemero sottolinea l’importanza delle nuove tecnologie e della formazione per l’industria italiana e auspica che si rimetta mano alle disposizioni in materia di divieto di pubblicità del gioco, alla luce delle ricadute reali delle disposizioni del decreto Dignità
Formazione e innovazione come prima leva competitiva per le imprese italiane, includendo ovviamente anche quelle di gioco pubblico. Ne è convinto il deputato della Lega Giulio Centemero, membro della commissione Finanze della Camera oltre a essere componente dell’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo e vicepresidente della commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria: “Assieme al finanziamento delle imprese, e dunque al reperimento dei capitali, la formazione e l’innovazione sono la cosa più importante. Questo – spiega Centemero - soprattutto perché siamo un Paese che può contare solo sulla velocità come vantaggio competitivo rispetto ad altri. E la velocità la si ottiene solo innovando continuamente, ad esempio nella filiera manifatturiera. In particolare, per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, è fondamentale portare avanti programmi di ricerca e sviluppo applicati al manifatturiero avanzato”.
Recentemente lei ha pubblicato il libro “Nft e metaverso nelle imprese creative” (Castelvecchi Editore), un testo nel quale evidenzia che tanto realtà strutturate e
capitalizzate quanto startup italiane stanno utilizzando questi nuovi strumenti per ottenere un vantaggio competitivo nei settori dell’arte, dell’entertainment, del cinema, dello sport e della moda. Da Takyon a Reasoned Art fino all’industria del gaming, il libro prende poi in esame gli influssi delle tecnologie emergenti sull’economia e la società. Da dove è nato questo interesse per Nft e metaverso e come le imprese creative possono utilizzarli?
“L’interesse è nato perché osservo i fenomeni dell’innovazione. Siamo in un momento di passaggio fondamentale dal web 2.0 al web 3.0. Nel libro fornisco molti esempi di quanto sta avvenendo e di come per esempio gli Nft (non-fungible token Ndr), restando nell’ambito della creatività pura e dell’arte, consentono un accesso a mercati internazionali ad artisti, gallerie e imprese che si trovano in aree remote del Paese. Basti pensare che il 70 percento del territorio italiano è in alta collina o in montagna: grazie agli Nft la distanza si anulla. O ancora, con il metaverso si possono offrire esperienze immersive nelle bellezze artistiche e culturali, costruendo mercati secondari. Penso alla startup Reasoned Art, che ha presentato delle installazioni partendo dall’Arco della
pace di Milano fino a Petra in Giordania. Si tratta di applicazioni che possono essere utili anche al ministero dei Beni culturali, che incassa delle royalty. Il metaverso poi ha numerose altre applicazioni anche in altri campi, basti pensare alla chirurgia o alla psicoterapia.”
Tra i case history che ha studiato per realizzare questo suo saggio c’è anche qualche attività di gioco e/o videogioco?
“Assolutamente sì, tenendo presente che i primi ecosistemi della realtà aumentata e immersiva, oltre che del metaverso, sono proprio realtà del gaming. I sistemi più completi e utilizzati, con Pil, consentitemi il termine, maggiori, sono proprio realtà come Roblox o Fortnite, e di queste realtà tratto direttamente nel libro. Poi, vedo anche quanti casinò online stanno sorgendo e che sono legati alle criptovalute o alla blockchain. Inoltre, sto osservando le attività di gamification svolte dalle case da moda che sempre più spesso acquistano vestiti che esistono soltanto nel metaverso. Questo acquisto di skin vanta un fatturato da 40 miliardi di dollari annui a livello globale.”
Il mondo è alle prese con la grande sfida rappresentata dall’intelligenza artificiale generativa e il Parlamento europeo ha già varato un regolamento in materia. In che modo il Governo italiano approccerà questa delicata e promettente materia?
“Innanzitutto, come ho avuto di sottolineare anche nella mia recente trasferta a Washington Dc (dove rappresentanti dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo hanno preso parte agli incontri primaverili della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale Ndr), sono molto scettico sulla regolazione comunitaria e per un motivo ben specifico. Essa è divisa in due livelli: la definizione della cornice di rischio e gli spazi di sperimentazione. Secondo me invece si doveva partire dagli spazi di sperimentazione e solo dopo un paio d’anni semmai definire la cornice di rischio. Stabilirla a priori significa limitare molto le imprese europee rispetto a competitor che sono già molto più forti di noi: Cina, India, Stati Uniti. Le nostre imprese pagheranno questo scotto.
Ciò premesso, in un primo consiglio di ministri è stato presentato un primo disegno di legge sull’intelligenza artificiale, che non commento, ma segnalo positivamente che prevede due spazi di sperimentazione, uno in seno alla futura Agenzia sull’intelligenza artificiale e l’altro gestito in maniera più generale del Governo. Per me è motivo di soddisfazione anche che il Governo abbia stanziato dei fondi in materia, circa un miliardo di euro. Tuttavia, bisogna fare attenzione a come gestire questi soldi. Anche senza prendere a esempio i citati Cina, India e Stati Uniti, la stessa Arabia Saudita, che non è certo un Paese fortissimo nell’intelligenza artificiale, ha stanziato 40 miliardi di dollari. Non dobbiamo commettere errori. Dobbiamo usare bene il denaro stanziato a livello
Dottore commercalista e revisore legale dei conti, Giulio Centemero è membro della Camera dei deputati dal 2018, dove fa parte della VI cmmissione Finanze. Dopo la laurea in Economia ha lavorato presso Ibm Pwc e il Parlamento europeo. Ha inoltre conseguito un master in Management dell’amministrazione pubblica presso la Sda Bocconi School of Management e una specializzazione in Project management presso la Boston University. È vicepresidente della commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria e dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, oltre che presidente della commissione Economia della medesima assemblea e dell’intergruppo parlamentare di Amicizia Italia-Armenia. Fa parte del comitato scientifico dell’Osservatorio Pmi Euronext Growth Milan.
statale, concentrandoci su filiere come le biotecnologie, il manifatturiero avanzato, la space economy e la meccanica.”
Cambiando argomento e concentrandoci sul gioco con vincita in denaro, del quale lei si è occupato più volte essendo membro della commissione Finanze della Camera, secondo lei, dopo anni di critiche e stigmatizzazioni, oggi c’è una corretta percezione di questo settore industriale da parte dell’opinione pubblica e della politica?
“A mio parere ancora no. C’è ancora tanta colpevolizzazione rispetto al gioco e dobbiamo vincere questi preconcetti che tra l’altro in passato non c’erano. Negli anni scorsi, tanto per portare un esempio, l’ippica è stata distrutta, è stata dilaniata dalle scelte compiute in merito alla tassazione del gioco.”
Nella passata legislatura, era il 2018, lei è stato relatore del decreti Dignità, approvato nell’estate di quell’anno ed entrato pienamente in vigore l’anno successivo. Volendo tracciare un bilancio dei risultati ottenuti con quel provvedimento, che aveva previsto tra le altre misure il divieto assoluto di pubblicizzare il gioco con vincita in denaro, cosa secondo lei ha funzionato, cosa no e cosa infine si può e deve rivedere?
“Il Governo che aveva varato il decreto Dignità era composto da Lega e Movimento 5 stelle, c’erano dunque delle negoziazioni tra le due forze politiche. Il Movimento 5 stelle era molto avverso a tutto il gioco in generale e secondo me si è esagerato e ora bisogna dunque porre rimedio perchè il divieto assoluto di pubblicità, ma anche altri provvedimenti, hanno finito per penalizzare, tra gli altri, anche squadre sportive di provincia che a causa di troppe restrizioni non hanno avuto la possibilità di emergere. I tempi sono maturi. Quando si fanno delle norme, poi si verificano gli effetti e se serve si corregge il tiro. Sul gioco vanno riviste le regole della pubblicità, per esempio per quanto attiene quella delle scommesse sportive, e consentendo una maggiore libertà ai concessionari di Stato. Questo porterebbe linfa vitale anche al nostro sport, ma anche a molte realtà del sociale. Tra l’altro, nessuno tra i concessionari di gioco di Stato si è mai tirato indietro al momento di finanziare progetti sociali o di combattere la ludopatia e non vedo dietro di loro il malaffare. Anzi, più spazi lasciamo alla criminalità organizzata e peggio è, vedo che ci sono tuttora delle bische in tutto lo Stivale, e che sono gestite dalla malavita.”
Prima puntata dello speciale di Gioco News dedicato alle elezioni comunali del 2024.
Luci accese su Livorno e Modena, fra le strategie di rilancio delle città, il contrasto al gioco patologico e la valorizzazione dei rispettivi ippodromi.
2024 potrebbe essere definito l’anno degli “election day”, vista la gran quantità di chiamate alle urne che si susseguono, fra elezioni regionali, europee e comunali.
L’8 e il 9 giugno, in particolare, ci si troverà al seggio non solo per rinnovare il Parlamento europeo ma anche la composizione dei consigli comunali di 29 comuni capoluogo, 6 di regione e 23 di provincia. Alcuni di loro sono protagonisti dello speciale di Gioco News pubblicato in queste pagine e in quelle del prossimo numero della rivista, fornendo spunti e punti di vista per il dibattito sul riordino del gioco pubblico e la valorizzazione degli ippodromi nazionali.
LIVORNO
Cominciamo questo excursus dalla Toscana e dalla città di Livorno, ricordando che trattandosi di un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta allora si procederà a un ballottaggio tra i due più votati e che se si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano.
I candidati alla fascia tricolore qui sono Lorenzo Cosimi (Partito comunista d’Italia), Giovanni Pezone (Rinascita Toscana), Costanza Vaccaro (Alternativa popolare, Livorno per loro con Bandecchi per Vaccaro sindaco), ma al centro della scena politica troviamo due figure: Luca Salvetti, attuale primo cittadino, sostenuto dal centrosinistra, e Alessandro Guarducci, esponente del centrodestra. Sono proprio gli ultimi due a rispondere alle nostre domande.
“Sono particolarmente orgoglioso della riorganizzazione della struttura comunale del lavoro sulla protezione civile che era necessaria dopo la tragica alluvione del 2017 e del rilancio culturale e turistico che ci regala numeri significativi. La cosa più bella però è aver cominciato a trasformare la città con piazze nuove e riqualificate, la rigenerazione di alcuni spazi come gli
Hangar creativi e naturalmente la riapertura dell’ippodromo Caprilli. L’impegno più rilevante è poi stato riservato al settore del sociale con una spesa triplicata rispetto al passato e sul fronte delle scuole”, rivendica Salvetti.
Per un eventuale secondo mandato il sindaco uscente ritiene necessario “fare pressing per chiudere le partite che riguardano la Darsena Europa e il nuovo ospedale, poi c’è la riqualificazione delle Terme del Corallo che stiamo portando avanti e che vedrà il passaggio storico dell’abbattimento del cavalcavia e la realizzazione del sottopasso. C’è inoltre da far atterrare sul territorio i 112 milioni che abbiamo ottenuto con il Pnrr che si uniscono ai lavori pubblici del piano triennale. Con tutto questo Livorno cambierà volto definitivamente”. Nella sua precedente campagna elettorale uno dei cavalli di battaglia di Salvetti è stata la riapertura dell’ippodromo di Livorno. “L’operazione Ippodromo è stata complicatissima, abbiamo trasformato uno spazio in stato di abbandono che era diventato una giungla di nuovo in un luogo accogliente, bello e frequentato. Adesso con il percorso per l’assegnazione della gestione temporalmente più lunga attraverso il partenariato pubblico privato avremo la possibilità di dare un futuro definito a questo impianto che dovrà ospietare le corse e rafforzare il centro di allenamento e gli spazi per le attività collaterali.”
Per lo sfidante Alessandro Guarducci, “Livorno ha
bisogno non solo di un vero cambiamento, ma di un grande rinnovamento. Parlo in primis di un cambiamento a livello politico, ovviamente, dopo 70 anni di amministrazioni monocolore, con una parentesi Cinquestelle quasi ininfluente, che ha portato più che altro a una rapida restaurazione del solito establishment. Anni che hanno di fatto impoverito la città portandola fino alla situazione odierna che ha fatto sprofondare Livorno in un’area a crisi industriale complessa dalla quale non si riesce a uscire, anzi. Tutti gli indicatori economici e demografici, dal Pil cittadino al calo demografico (Livorno perde quasi mille abitanti all’anno solo nell’ultimo quinquennio) e a quello della perdita costante di posti di lavoro, ci raccontano di una città sempre più impoverita, sempre più destinata alla marginalità, sempre più degradata, sempre più pericolosa, proprio perché fondamentalmente è soffocata da un indirizzo politico unico che sembra proprio aver esaurito le idee ma soprattutto le capacità di fare e di fare bene. Eppure stiamo parlando della terza città della Toscana, di un grande porto, uno dei primi porti del Mediterraneo per traffici e diversificazione delle attività di banchina, ma che non riesce a tradurre in sviluppo, lavoro e ricchezza quelle che sarebbero le sue potenzialità, frenata com’è da una politica di piccolo cabotaggio, di gestione clientelare dell’oggi senza guardare al domani. Per questo è necessario un cambio di passo vero e deciso: il mio programma non a caso mette al primo posto il lavoro, il rilancio dell’economia, le infrastrutture, la riapertura dei canali di dialogo istituzionali con il governo centrale, e mette al centro un’idea di città che guardi al futuro: abbiamo bisogno di attrarre nuovo lavoro, nuove imprese di interlocuzione con investitori privati per portare Livorno al posto che merita nella regione, nel Paese e nel mondo”.
In tema di contrasto al gioco patologico e regolamentazione delle attività di gioco il candidato di centrodestra è altrettanto chiaro: “Sappiamo bene che effetti produca il gioco patologico e sappiamo anche quante risorse pubbliche debbono essere impiegate per la prevenzione e la cura delle patologie legate alla dipendenza da gioco d’azzardo. In una città in grave crisi economica come Livorno, il fenomeno del gioco patologico è da monitorare ancora in misura maggio-
MODENA
“SUPERARE
re. Ritengo che gli strumenti legislativi ci siano, siano importanti e che debbano essere fatti rispettare ad ogni livello. Credo però che sia necessario puntare sempre più sulla prevenzione e sull’informazione, in linea anche con il lavoro che viene svolto nei punti di ascolto attivati dal servizio sanitario, numeri verdi e quant’altro. Poi, nel quadro della necessaria collaborazione tra Enti, Comuni e Agenzia delle dogane dei monopoli credo sia necessario procedere attraverso lo strumento valido dei protocolli di intesa rimanendo ancorati a progetti a tema specifici da organizzare attraverso eventi periodici e manifestazioni divulgative”.
Anche a lui abbiamo chiesto un punto di vista sul rilancio dell’ippodromo cittadino: “Caprilli è un nome ‘ingombrante’ nel mondo dell’ippica. Il livornese Federico Caprilli a cui è dedicato lo storico e bellissimo impianto della città, è stato l’inventore dell’ippica moderna. Livorno e il suo ippodromo, che ricordo è di proprietà comunale e rappresenta uno degli ippodromi più caratteristici del nostro Paese visto che si trova in città tra il verde e il mare di Ardenza, e non in periferia, hanno intessuto un rapporto particolare. In primis perché la stagione di corse estiva, incentrata sulla corse serali al galoppo, rappresentava un appuntamento fisso, più che altro un’occasione di incontro conviviale e mondano per quella che agli inizi del ‘900 era la celebre estate livornese, cui facevano da sfondo corse divenute poi centenarie come il Criterium Labronico, il Premio Livorno e la Coppa del Mare. Stiamo parlando di un pezzo di storia della città che comunque continua ad accendere un faro nazionale su Livorno, oltre che fornire occupazione (si pensi che prima della chiusura voluta dalla precedente amministrazione lavoravano all’impianto, oltre le maestranze fisse, circa una ventina di addetti tra giardinieri e amministrativi, qualcosa come 160 lavoratori stagionali), e ha necessità di trovare una nuova vita con il ripristino delle strutture oggi ancora fatiscenti e con la programmazione magari di un grande centro ippico di respiro nazionale, in cui possa trovare spazio anche la riabilitazione equeste e l’ippoterapia”.
LA FRAMMENTAZIONE NORMATIVA, TUTELARE IL RUOLO DEI COMUNI”
In terra emiliana accendiamo i riflettori su Modena, dove i candidati in lizza sono quattro: Claudio Tonelli per la sinistra alternativa, Daniele Giovanardi per Democrazia sovrana e popolare e Indipendenza!, quindi Massimo Mezzetti per il centrosinistra – noto ai nostri lettori come l’assessore dell’Emilia Romagna estensore della legge regionale sulla legalità e sulla cittadinanza responsabile che ha previsto tra l’altro alcune norme
sul contrasto al gioco patologico – e Luca Negrini, in campo per il centrodestra.
Lo slogan di Mezzetti è ‘Tutta la forza della gentilezza’ e ne chiediamo la valenza proprio a lui.
“Un grande filosofo della politica, Norberto Bobbio, scomparso venti anni fa, scottato dalle divisioni e dagli scontri ideologici del Novecento, difendeva con convinzione l’idea della mitezza: ‘Ho imparato a
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rispettare le idee altrui, ad arrestarmi davanti al segreto di ogni coscienza, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare. E poiché sono in vena di confessioni, ne faccio ancora una, forse superflua: detesto i fanatici con tutta l’anima’. È proprio così. Ci vuole coraggio a non essere fanatici, a non essere violenti, a essere gentili. Per paura di essere scambiati per deboli, o per sentimentali, indossiamo la maschera della brutalità, dell’indifferenza.
In questo tempo di post pandemia, un periodo dal quale – ora lo possiamo dire con certezza - non siamo usciti migliori, la sfida è quella di non farsi trascinare nella modalità della rabbia continua. Ce ne accorgiamo ai semafori, in fila nei negozi, guardando i talk show televisivi, ascoltando la radio e navigando nei social. Il tasso di conflittualità verbale è esploso e sembra inarrestabile. Contribuiscono tutti e i politici in particolare, senza distinzione di appartenenza e colore, e verrebbe solo voglia di scappare o di stare un po’ soli e in silenzio. Ma forse si è sempre in tempo per cambiare strada e, parafrasando Dostoevskij, potremmo dire che la gentilezza salverà il mondo. Ognuno di noi può fare molto, abbiamo il diritto e il dovere di sottrarci allo scontro e alla rissa.
Nella società di oggi urge abbandonare l’egocentrismo, l’egoismo a favore del noi, di relazioni positive, autenticamente sociali.
Gentilezza non significa dire sempre sì, non vuol dire essere una persona al completo servizio dell’altro, non è solo cortesia, buona educazione, ma è cura dell’altro. La gentilezza è tante cose: affetto, generosità, gratitudine, prendersi cura di cose, animali e persone, è rispetto del prossimo, disponibilità, apertura e dialogo.”
Oltre ad essere stato assessore alla Regione Emilia Romagna, Mezzetti è stato anche consigliere comunale a Modena. “Nella mia esperienza di amministratore c’è sempre stata una costante: mi sono sempre occupato di cultura e di giovani. Poi mi sono poi occupato dei temi legati alla legalità, al contrasto alle mafie e alle sue infiltrazioni nel tessuto economico nel nostro territorio. Questo sarà un tema al centro del mio impegno se verrò eletto sindaco.”
Gli chiediamo quindi un parere sugli effetti della legge regionale sulla legalità e sulla cittadinanza responsabile che l’ha visto come estensore. “In molti casi la legge regionale ha aiutato le amministrazioni locali che erano mosse da una reale e positiva volontà politica di limitare gli effetti devastanti della ludopatia che colpisce la popolazione di ogni età. Modena figura tra questi esempi virtuosi. Purtroppo la legislazione nazionale non ci
ha finora aiutato e le norme adottate a livello regionale hanno dovuto fare i conti con le norme più lasche vigenti a livello nazionale.”
E cosa ne pensa, invece della proposta avanzata dalla Conferenza delle Regioni di destinare a loro una parte delle entrate derivanti dal gioco pubblico, rinunciando in cambio ad alcuni degli attuali paletti alle attività di gioco? “Penso tutto il male possibile. Chi ha avanzato questa proposta dovrebbe vergognarsi, e spero che venga affossata e mai più presa in considerazione.”
Luca Negrini, dopo 79 anni di mandato del centrosinistra, aspira a far cambiare colore a Modena, puntando su alcuni argomenti. “In primis, la sicurezza: da questa passa tutto e deve essere riportata al centro della città per far sì che Modena sia attiva, a misura di cittadino e attrattiva in termini di eventi e turismo, oltre a guardare alle esigenze dei giovani. La legalità deve essere la base su cui poggia la grande casa che è Modena per tutti i cittadini. Un altro punto a cui teniamo molto è quello dell’ambiente. A Modena c’è un grande problema in tema di raccolta dei rifiuti. L’ambiente è un punto cardine che guarda alla salute dei cittadini e del territorio. Motivo per il quale cambieremo drasticamente il modo di rapportarci con Hera, la multiutility che a Modena gestisce i servizi ambientali. Punteremo anche sui giovani, sui trasporti pubblici e sui servizi. Occorre un’amministrazione alleata coi cittadini nel solo interesse di migliorare la qualità di vita degli stessi”.
Anche per lui il contrasto al gioco patologico è fondamentale: “Ritengo che la strada maestra sia quella dell’informazione e della prevenzione. Questi strumenti consentono di agire maggiormente sulla consapevolezza e sull’educazione dei cittadini, rispetto a misure restrittive come limiti orari e distanziometri, che ritengo meno efficaci nell’era digitale e del gioco online. Il gioco online, infatti, ha reso queste restrizioni poco incisive, penalizzando solo le attività fisiche legali, che rispettano normative severe. È fondamentale quindi equilibrare la tutela della salute con il sostegno alle imprese che operano nel rispetto delle leggi”.
Anche la città di Modena ha fra i suoi vari elementi di attrazione un grande ippodromo. Un bene da valorizzare per Negrini: “L’ippodromo della nostra città offre diversi servizi all’interno della struttura, come i corsi di trotto per ragazzi che vogliono avvicinarsi a questo mondo e non solo, essendo tra le strutture più all’avanguardia sia a livello nazionale che europeo, o la possibilità di organizzare eventi di vario tipo a cui va aggiunto un interessante calendario di corse. È importante in questa direzione potenziare i fondi alle associazioni che si occupano di far avvicinare i bambini disabili all’ippoterapia. Da imprenditore vedo quindi l’ippodromo come una risorsa del territorio, da continuare a valorizzare al meglio sia per i cittadini modenesi sia per i tanti turisti che vengono a visitare la nostra città ogni anno”.
La gestione delle attività di gioco è un mestiere che richiede qualificate e sempre aggiornate professionalità, come evidenzia Anthony F. Lucas, professore di Casino management all’University of Nevada, Las Vegas
di Anna Maria Rengo
Nevada e Las Vegas hanno fatto del gioco la loro attività economica principale e un’attrattiva turistica che conosce evoluzioni, ma non tramonti. Tutto questo, certamente, non è accaduto e non prosegue per caso, ma grazie anche a un’adeguata formazione dei manager.
Ne è convinto Anthony F. Lucas, professore di Casino management all’University of Nevada, Las Vegas.
“La formazione è molto importante. La matematica e le statistiche delle probabilità sono il fulcro del business del gioco d’azzardo. Questi sono argomenti difficili per la maggior parte delle persone ma sono fondamentali per la produzione di entrate dai giochi. Capire come i giochi producono un profitto è fondamentale per il successo come manager. Il business dei casinò è particolarmente unico e ricco di sfumature, aumentando l’importanza di una formazione specifica.”
Quali sono i temi principali di questa formazione e come tali temi stanno cambiando nel corso del tempo?
“Statistiche, calcolo delle probabilità, analisi delle operazioni, gestione dei casinò, marketing dei casinò, contabilità dei casinò, protezione del gioco (ovvero sicurezza e sorveglianza), sistemi operativi e tecnologia. A parte quest’ultima, i fondamenti della maggior parte degli argomenti sono abbastanza stabili. La copertura degli argomenti nell’ambito delle statistiche, del calcolo delle probabilità e del marketing dei casinò può cambiare con l’avvento di nuovi incentivi di gioco. Il cambiamento può verificarsi nell’ambito delle operazioni di casinò, poiché è influenzato dalle nuove tecnologie.”
La pandemia ha cambiato strutturalmente qualcosa nelle necessità formative e nell’organizzazione della formazione?
“Non sono a conoscenza di cambiamenti fondamentali, ma potrebbero essersi verificati alcuni piccoli aggiustamenti.”
Quanta importanza dà l’University of Nevada al tema della formazione per il settore del gioco e come collabora con gli operatori stessi?
“Ritengo che l’Unlv potrebbe fare molto di più nell’area delle operazioni e del marketing dei casinò ma abbiamo il Sands Center e l’International Gaming Institute (Igi). La missione di entrambi questi organismi è quella di entrare in contatto con l’industria
in materia di formazione e istruzione. Quindi l’infrastruttura c’è, ma ovviamente l’industria deve percepire la necessità di formazione e istruzione. Questo rimane un requisito cruciale. Tuttavia, in alcune aree potremmo fare un lavoro migliore nel comunicare in che modo la nostra esperienza collettiva potrebbe aiutare l’industria a soddisfare le sue specifiche esigenze di formazione e istruzione. Credo che ci sia un notevole potenziale per una collaborazione più ampia e reciprocamente vantaggiosa tra l’università e l’industria. Detto questo, l’Igi ha svolto un lavoro magistrale nel collegare l’industria rispetto alle questioni normative e al gioco responsabile. L’Igi è sicuramente un punto di orgoglio per noi, così come lo è l’Unlv Gaming Research & Review Journal. La rivista è molto utile per connettersi con l’industria su questioni all’avanguardia che essa deve affrontare.”
Guardando dal suo osservatorio del Nevada all’Europa, lei trova i modelli di business e di formazione degli operatori di gioco adeguati oppure ci sarebbe bisogno di maggiore innovazione (e magari anche di formazione)?
“A parte la copertura dei fondamenti all’interno del curriculum del corso di gioco, non esiste un modello di formazione realmente specifico. Invece la formazione e l’istruzione per le richieste dell’industria vengono gestite caso per caso. Naturalmente mi riferisco al Sands Center e all’Igi per quanto riguarda le richieste di formazione dell’industria.”
Anthony F. Lucas ha conseguito il dottorato di ricerca. nel 2000, dopo una carriera decennale nel settore dei giochi dove ha lavorato nelle aree di analisi finanziaria e operativa per Harrah’s, Mgm e Stations Casinos. Attualmente, è professore ordinario di ruolo presso la facoltà del William F. Harrah College of Hospitality dell’Unlv, dove tiene corsi nelle aree del marketing dei casinò, della gestione dei casinò e delle statistiche. È coautore di quattro libri, tra cui CasinoOperationsManagement, Introduction to Casino Management e Principles of Casino Marketing editi da Wiley. Dopo aver vinto numerosi premi per le sue ricerche nel campo del marketing e delle operazioni dei casinò, ha pubblicato 51 articoli di gioco in riviste accademiche come Cornell Hospitality Quarterly, Journal of Hospitality and Tourism Research e International Journal of Hospitality Management. Serve anche attivamente come consulente per società di gioco e agenzie governative, conducendo ricerche e tenendo seminari sulla gestione in tutto il mondo.
Secondo Luca Pirolo, professore della Luiss business school, le nuove figure professionali, anche nel settore del gioco, devono arricchirsi, in termini di conoscenze e competenze, di strumenti e skills che permettano di governare i cambiamenti
di Carlo Cammarella
un mondo che cambia sempre più rapidamente, anche le figure professionali si evolvono, mutano e spesso contribuiscono attivamente ad alimentare i nuovi trend. Lo scenario di cui parliamo è quello della digitalizzazione, dove lo spostamento dal fisico all’online ha contribuito a creare delle figure sempre più indispensabili anche nel mondo del gaming. La nascita di profili moderni ha reso necessaria anche un’offerta formativa all’avanguardia che ha l’obiettivo di forgiare professionisti che sappiamo muoversi in un mercato come quello del gioco che spesso, in fatto di tecnologia, anticipa le tendenze. Argomenti di grande attualità che approfondiamo con il professor Luca Pirolo, head of specialized masters, Luiss business school.
In generale, se parliamo di formazione, quali sono in questo
momento le nuove figure professionali che stanno nascendo con l’evoluzione del mercato del gioco?
“Il settore del gioco, al pari di molti altri comparti economici, sta attraversando un profondo mutamento che passa, in particolare, per la digitalizzazione dei contenuti, delle strategie applicate dagli operatori e delle modalità di fruizione da parte dei consumatori. Tutto ciò impatta anche sulle figure professionali che vi operano, le quali devono arricchirsi, in termini di conoscenze e competenze, di strumenti e skills che permettano di governare questi cambiamenti. Nello specifico, tra le figure emergenti, o che stanno attraversando una fase di rinnovamento del set di competenze necessarie a svolgere la professione, troviamo il game designer, il game developer, il game analyst, il game marketer. Si tratta di profili variegati ma che hanno quale comun denominatore quello di contribuire a settare la customer journey dell’utente con il fine di rendere l’esperienza di gioco quanto più coinvolgente e appagante possibile.”
Come la digitalizzazione del mercato ha cambiato il
modo di fare formazione?
“La digitalizzazione ha certamente modificato il modo in cui la formazione viene erogata. I cambiamenti intervenuti, idealmente, possono essere suddivisi in due stadi: uno contestuale all’avvento della pandemia su scala globale, l’altro successivo e ancora in fase evolutiva. Mentre nel primo stadio si è assistito a un ‘forzato’ spostamento verso l’online, con l’utilizzo di piattaforme di e-learning che hanno avuto il pregio di dare continuità ai percorsi formativi anche in assenza di possibilità di incontro fisico, nella fase attuale si punta a un impiego più deciso di metodologie didattiche innovative in grado di valorizzare le competenze trasversali e la creazione di reti e comunità di apprendimento. Queste ultime sono, a loro volta, propedeutiche alla creazione di un network relazionale che facilita l’ingresso del singolo nel mondo lavorativo. Tra le metodologie, gli strumenti di game-based learning e, più in generale, l’approccio alla gamification dei contenuti fanno appunto leva sul potere dei giochi nel fungere da fattore di stimolo all’apprendimento, alla motivazione e al coinvolgimento degli allievi.”
Dal momento che ci troviamo nell’era della digitalizzazione possiamo dire che gran parte delle figure professionali si stanno spostando verso l’online?
“Non necessariamente. Se è vero che la digitalizzazione ha ampliato le possibilità di lavorare online, da remoto o come freelance, è anche vero che ci sono ancora molte figure professionali che richiedono una presenza fisica e un contatto diretto con il pubblico. In generale, infatti, quando alla base del reale coinvolgimento dell’utente/cliente c’è la costruzione di un’esperienza unica e di valore, il rapporto diretto e personale favorisce una migliore comprensione delle aspettative e dei fattori di attivazione e di ingaggio del mercato.”
Sappiamo che all’interno della Luiss business school sono stati attivati dei master specialistici per formare nuove figure. A chi si rivolgono e che tipo di professionisti vengono fuori da queste esperienze?
tono l’utilizzo dei software di gaming) con aspetti di matrice più analitica e manageriale (comprensione dei fattori critici di successo del settore, capacità di analisi dell’esperienza utente, disegno e valorizzazione della customer journey). In questa prospettiva, il master si avvale della collaborazione con Marco Saletta, presidente Idea e general manager di Sony interactive entertainment Italia, co-direttore del programma oltre ad avere una faculty composta da accademici e professionisti del settore.”
Per quanto riguarda la formazione, possiamo dire che in questo periodo c’è bisogno di figure trasversali che possano approcciarsi al mercato sotto diversi punti di vista?
“Sì, la formazione deve tenere conto della complessità e della dinamicità del mercato del gioco, che richiede figure professionali in grado di integrare e combinare diverse competenze e conoscenze. Il mondo del gaming sta evolvendo, in linea con tutti i trend del settore della tecnologia, a una velocità molto sostenuta ed è sempre più forte la richiesta di profili manageriali capaci di rispondere alle nuove esigenze delle aziende. L’evoluzione del gaming è stata finora garantita da tutti coloro che hanno fatto della propria passione una professione, ma il futuro del settore può essere assicurato solo grazie all’ingresso di manager con solide competenze per affrontare le sfide del futuro.”
«Nella fase attuale si punta a un impiego più deciso di metodologie didattiche innovative in grado di valorizzare le competenze trasversali e la creazione di reti e comunità di apprendimento. Queste ultime sono, a loro volta, propedeutiche alla creazione di un network relazionale che facilita l’ingresso del singolo nel mondo lavorativo.»
“I master specialistici della Luiss business school sono rivolti a laureati, giovani professionisti e neoimprenditori che vogliono acquisire o approfondire le competenze necessarie per operare efficacemente e con strumenti innovativi e adeguati al contesto di riferimento. Nell’ambito dell’offerta formativa è stato lanciato di recente un master in management of gaming industry, indirizzato a coloro che vogliono entrare in questo settore attraverso un set di conoscenze che bilancia aspetti di natura più tecnica (es. fasi del processo di ideazione e sviluppo di un gioco e conoscenza dei device e delle console che consen-
Se parliamo invece di occupazione quali sono le figure professionali che in questo momento storico sembrano essere le più richieste?
“Il mercato del gioco offre diverse opportunità di lavoro, sia per le figure professionali specializzate che per quelle trasversali. I profili richiesti devono rispondere alle esigenze sia delle aziende che producono giochi, sia degli operatori che offrono servizi e soluzioni innovative nell’ambito del marketing digitale e dei social media. Entrando più nel dettaglio, al momento le aziende cercano talenti che siano flessibili a muoversi all’estero e che abbiano una passione per il mondo della tecnologia e dell’intrattenimento più in generale. Parliamo di ruoli in ambito marketing il cui obiettivo è quello di supportare lo sviluppo dei brand (sia hardware che software) delle diverse corporate, ma anche dei servizi e degli esports, un comparto sempre più attivo e in grande crescita nel settore.”
L’esperto di gaming Gianfranco Scordato evidenzia le competenze necessarie per l’industria e i percorsi da seguire per potenziare la preparazione di individui e organizzazioni
di Anna Maria RengoQuando si parla di preparazione manageriale nelle attività di gioco in denaro, uno tra gli interrogativi che vengono preliminarmente posti è: va bene una “preparazione” qualsiasi (ovviamente seria e di alto livello), o il settore necessita di qualcosa di più specifico? E ancora, le strutture a proprietà pubblica (in Italia, i casinò innanzitutto e diversi ippodromi) rischiano di avere un management non sufficientemente formato e scelto magari per altre logiche?
Proviamo a rispondere a queste domande, allargando poi l’orizzonte a tante altre questioni, con una tre le figure più note ed eclettiche del settore del gioco: Gianfranco Scordato, oggi impegnato anche in un nuovo progetto dedicato alla formazione e al coaching aziendale.
“Ogni azienda (inclusi i casinò) richiede una gestione completa che va ben oltre il prodotto. È sì importante avere conoscenze specifiche ma anche una solida base in gestione aziendale. Personalmente, ho sempre trovato che mantenere quell’aura di alchimia e mistero attorno la gestione delle case da gioco fosse inopportuno, insensato se non addirittura ridicolo. Insomma, un mito incoraggiato, anzi fomentato ad hoc dal ma-
nagement di turno per magnificare la propria tenuta. Una gestione aziendale oltre che di prodotto parla di operations, amministrazione, controllo di gestione, finanza, human resources, marketing, etc. Quindi se non va bene il manager generalista, tipicamente formato ma non di provenienza dal settore gioco, ancor peggio sarà il manager ‘tutto prodotto’ che non ha idea alcuna di gestione aziendale. Per quanto riguarda poi la situazione italiana e l’atipicità della sua gestione, non credo che di per sè, la proprietà/gestione pubblica non garantisca una formazione adeguata... anzi, vi sono delle grandi expertise che si possono trovare all’interno delle case da gioco nazionali. Certo è che le finalità di una azienda pubblica (casinò o altro non fa differenza) differiscono significativamente da quelle strettamente private, come anche le logiche su scelte di indirizzo o sulle nomine di loro rappresentanti.”
Come anticipato, dopo anni di esperienza “sul campo”, lei ha avviato un nuovo progetto dedicato a formazione e coaching aziendale: “MobMentor”. Vuole condividere il percorso che l’ha portata a fondare MobMentor?
“Grazie! Certamente. Il mio percorso professionale è stato un mix dinamico di ruoli di leadership, soprattutto nell’industria del gioco. Dopo ormai diversi anni di esperienza, ho riscontrato un profondo bisogno di
servizi personalizzati di sviluppo professionale e coaching da adattare al panorama aziendale moderno delle imprese da gioco. Questa consapevolezza ha ispirato la nascita di MobMentor, dove punto a sfruttare la mia esperienza personale e professionale, per potenziare individui e organizzazioni verso il raggiungimento del loro massimo sviluppo.”
Cosa distingue MobMentor da altri servizi di coaching presenti sul mercato? Cosa ne pensi della offerta formativa attuale?
“MobMentor si distingue attraverso una combinazione di strategie personalizzate, insight pratici e una profonda comprensione delle sfide che i professionisti affrontano nell’ambiente del gioco, oggi estremamente popolato e competitivo. Per quanto poi riguarda invece un’offerta formativa sul settore ‘gioco’ ma ancora più nello specifico, sulla ‘gestione case da gioco’, praticamente siamo in un deserto. Si passa da alcune realtà di formazione tecnica per operatori di prima linea (vedi scuole croupier) saltando subito all’altro estremo rappresentato dal possibile accesso a un’alta formazione accademica (vedi gestione d’impresa e finanza) che rappresenta sempre e comunque un’ottima leva per la crescita individuale dei nuovi manager. Dove meglio riscontriamo una formazione strutturata (ormai praticamente d’obbligo) è su temi come: governance, prevenzione del riciclaggio, gioco patologico, etc., che sono molto ben rappresentati e accessibili. Un vero e proprio Master in ‘casino operations management’ invece non esiste proprio e l’unica chance formativa rimane il solito learning by doing ovvero, se riesci, impari strada facendo. Trovo dunque vi sia un’urgente necessità di ritornare a un approccio olistico che affronti sia lo sviluppo personale che quello professionale, garantendo così ai nuovi leader di domani sia gli strumenti che la mentalità necessaria per prosperare. C’è una mancanza di corsi specifici sulle operazioni di casinò. MobMentor sta colmando questa lacuna creando tutta una serie di attività formative: workshop, casino summit e focus group formativi.”
Quali sono alcune delle misconcezioni comuni che le per-
Parallelamente alla sua “boutique firm” CasinoMarketWatch, Gianfranco Scordato intraprende oggi una nuova avventura nel campo dello sviluppo professionale e del coaching aziendale, attraverso la sua marca personale: MobMentor.
Attingendo da decenni di ricca e diversificata esperienza, il percorso di Scordato è stato caratterizzato da una dedizione costante nell’empowerment di individui e organizzazioni. La sua traiettoria, profondamente radicata in ruoli di leadership in vari settori, soprattutto nell’industria del gioco, ha gettato le basi per il suo attuale impegno.
Prima di intraprendere questa sua nuova avventura nel coaching, Gianfranco ha ricoperto ruoli apicali in prestigiose aziende come Tumas Group, Religa, Saint-Vincent Resort & Casino e Gran Casino Costa Brava, Casino Campione, Casino Lugano, e altre ancora.
sone/aziende hanno sul coaching professionale e come MobMentor le affronta?
“Una comune misconcezione è che il coaching sia solo per persone che stanno affrontando problemi o sfide significative. In realtà, il coaching è per chiunque sia impegnato nella crescita personale e professionale. Da MobMentor, diamo importanza al coaching proattivo come mezzo per accelerare il successo piuttosto che solo affrontare problemi. Diamo anche priorità alla riservatezza, alla fiducia e alla collaborazione, garantendo che i nostri clienti si sentano supportati ed emancipati durante tutto il loro percorso.”
Il tema caratterizante del MobMentor è lo slogan “Your success is my honor”: non è un po’ forte? Non crede che possa creare delle controversie?
“Ma no... e grazie comunque per averlo chiesto. MobMentor è una caricatura, è un carattere forte e allo stesso tempo anche umoristico. Usa uno stile tutto suo, fumettistico, vintage, si mostra in ‘bianco e nero’... insomma, gioca con un’analogia applicata qui in un contesto business che sì, può risultare provocatoria ma che è sicuramente lontana da ogni riferimento reale a un mondo underground che non ci appartiene (e quindi facilmente fruibile, da mettere in vetrina web e da convertire in personal brand). In sostanza, l’analogia sottolinea dei valori universali come fiducia, lealtà, rispetto, cameratismo, condivisione, convinzione e legacy, quel ‘lascito’ che va oltre le azioni del singolo e del nostro passaggio... insomma, tutto ciò che contribuisce al successo e alla realizzazione collettiva.”
Lo slogan incarna l’essenza stessa della missione e dell’impegno di MobMentor nei confronti dei propri partner. Racchiude la profonda dedizione di MobMentor al successo e al trionfo di ogni individuo che serve. Parla di una promessa sacra, un voto solenne sussurrato all’orecchio di ogni individuo che intraprende un viaggio con MobMentor. È un impegno che risuona di integrità, umiltà e sostegno incrollabile. Quando MobMentor pronuncia queste parole, sono la sua sincera dichiarazione di intenti di starti accanto, di sostenere le tue aspirazioni e di celebrare le tue vittorie come se fossero le sue.
In un mondo spesso guidato dall’interesse personale e dalla competizione, lo slogan di MobMentor ci ricorda che il vero successo non si misura solo dai risultati individuali ma dai trionfi collettivi di coloro che eleviamo e ispiriamo. Quando MobMentor dichiara: ‘Il tuo successo è il mio onore!’ ti sta invitando a unirti a lui in un viaggio di trasformazione, un viaggio in cui il tuo successo diventa suo motivo di orgoglio e il suo onore.”
L’esperienza di una scuola superiore milanese che dal prossimo anno scolastico utilizzerà il nuovo universo digitale in tutte le sue classi
di Daniele Dusometaverso si parla ormai da tempo nonostante, dopo gli entusiasmi dei primi periodi, siano emerse non poche perplessità sulla sua reale applicazione e sui settori che effettivamente possono utilizzare questa nuova tecnologia in modo utile e produttivo. Uno di questi è sicuramente l’ambito formativo, come già abbiamo visto in altre occasioni, anche su queste pagine.
Ora arriva un nuovo progetto, del tutto inedito per l’Italia, ed è quello della scuola paritaria “S.Freud” di Milano che dall’anno scolastico 2024-2025 vedrà più di 1.150 studenti, appartenenti a vari indirizzi di studio (scienze umane, scientifico, tecnico economico turismo e tecnologico informatico), usufruire di una didattica innovativa, basata sul metaverso.
Ne abbiamo parlato con il direttore dell’istituto S. Freud, Daniele Nappo, chiedendogli innanzitutto come è nata questa idea di utilizzare il metaverso in ambito scolastico.
“I ragazzi ormai sono nativi digitali 4.0”, spiega il direttore, “hanno capacità e familiarità con gli strumenti digitali, e questi, utilizzati nella formazione, possono portare maggior coinvolgimento e maggior interesse. Si tratta di strumenti importantissimi in una scuola che spesso fa fatica a rinnovarsi e si mostra, anzi, lontana da quella che è la realtà del mondo del lavoro, ma non solo.”
Come siete arrivati a applicare il metaverso a indirizzi di studio anche molto diversi tra loro?
“Siamo partito dall’indirizzo informatico, ma devo dire che da sempre noi abbiamo utilizzato libri digitali e lavagne touch. Questa idea di utilizzare il metaverso è nata proprio pensando che oggi i ragazzi già sanno di cosa si tratta, conoscono gli strumenti informatici perché anche fuori della scuola li usano quotidianamente. Da qui l’idea di puntare su una nuova didattica.”
Si parla dei ragazzi, ma i docenti che ne pensano? Ha trovato tutti d’accordo?
“Siamo tutti sulla stessa linea, consapevoli che con il metaverso anche il lavoro del docente risulta agevolato. C’è da considerare che il ‘nuovo docente’ che portiamo in classe ha sicuramente usato un computer, e ha un modo di fare didattica completamente diverso. L’insegnante diventa un facilitatore di notizie, il suo lavoro principale diventa aiutare i ragazzi a selezionare le informazioni nella vastità di sapere che hanno davanti.”
Dall’anno prossimo, dunque, tutti i ragazzi della vostra scuola faranno tra le due e le quattro ore al giorno di lezioni immersive all’interno di un luogo virtuale. Concretamente, cosa avranno davanti?
“Attraverso i visori vedranno immagini panoramiche a 360°, video a 360°, modelli 3D che potranno rielaborare con l’aggiunta di contenuti multimediali.”
Tutti materiali preparati dai vostri docenti?
“In parte. Molti materiali sono ambientazioni fornite dalla società che ci supporta in questo progetto sperimentale, altri, materia per materia, vengono preparati e adatti all’ambiente virtuale.”
Si continuerà a lavorare all’interno di un’aula?
“Sì, ma gli ambienti fisici all’interno dei quali si svolge la lezione diventeranno luoghi aperti, nei quali si lavora insieme e sfruttando le potenzialità del sapere condiviso. Il valore aggiunto del metaverso è questo, poter spiegare la Divina Commedia arricchendola di contenuti, o andare al Louvre senza spostarsi fisicamente.”
Che investimento deve fare una scuola per un progetto di questo tipo?
“Noi, oltre ai materiali digitali, abbiamo acquistato computer, visori, macchine fotografiche per le attività extrascolastiche e portato la banda larga a scuola. In tutto abbiamo speso tra i 150 e i 200mila euro. Tuttavia l’investimento non è solo nell’acquisto del materiale, occorre pensare a una formazione continua dei docenti, ma ne vale sicuramente la pena.”
Sicuramente si tratta di un progetto affascinante, che mostra le potenzialità delle nuove tecnologie...
“E c’è un altro aspetto molto importante: con il metaverso riusciamo a fare modo che anche chi ha difficoltà di apprendimento (dislessia, discalculia, Adhd e altro) superi ogni problematica. Si tratta di uno strumento che favorisce l’inclusione.”
Un’ultima domanda: gli studenti di quinta porteranno il metaverso anche all’esame?
“Questo è un tasto dolente di una scuola che non riesce ad andare nella stessa direzione della società. Essere pionieri significa anche sentirsi dire, in momenti istituzionali come un esame di Stato, che la presentazione di una tesina nel metaverso non è ancora accettata. Ma noi confidiamo che, col tempo, la diffidenza verso le nuove tecnologie vada scemando.”
tutti i 100 Paesi in cui è presente con i propri prodotti, Novomatic si adopera per garantire i massimi standard in materia di responsible gaming e player protection, non solo grazie al pieno rispetto delle normative locali, ma anche attraverso l’adozione dei più alti standard internazionali in materia. Non a caso, solamente in Europa, il Gruppo può vantare oltre 17 società certificate G4 (Global gambling guidance group), certificazione volontaria che vanta i più alti standard, a livello mondiale, in materia di responsible gaming. La formazione è un elemento centrale dei processi aziendali e Novomatic Italia, infatti, si impegna a sviluppare costantemente il patrimonio di competenze professionali di ciascun collaboratore, poiché crede che lo sviluppo e l’apprendimento debbano essere un elemento imprescindibile nella vita lavorativa ordinaria, così da realizzare un contesto fondato sullo scambio, sul dialogo e sulla condivisione. Durante il 2023, nel Gruppo, le ore di formazione complessivamente erogate sono state oltre 47.000, con più di 2.700 collaboratori coinvolti. In particolare, oltre 500 dipendenti hanno ricevuto una formazione specifica incentrata sul responsible gaming e sul disturbo da gioco d’azzardo. Alla formazione via e-learning disponibile sulle sue piattaforme interne, quali Novolearn e la Admiral Academy, si è affiancata la formazione in presenza per i collaboratori impiegati in tutte le regioni in cui vige l’obbligo di formazione e aggiornamento continuo in materia di gioco responsabile
E su questo tema, al fine di garantire a tutti i dipendenti un continuo aggiornamento, il più
Novomatic Italia si impegna a sviluppare costantemente il patrimonio di competenze professionali di ciascun collaboratore, in primis in tema di responsible gaming e disturbo da gioco d’azzardo
possibile approfondito e puntuale in materia, Novomatic Italia è al lavoro nella costruzione di un nuovo programma di formazione, dedicato a tutta la popolazione aziendale, a oggi forte di oltre 4.000 risorse. Il percorso, che sarà differenziato per i dipendenti impiegati nelle società attive in ambito retail, prevederà un focus particolare per i collaboratori che lavorano a contatto con i clienti e gli ospiti delle sale. Nel programma si approfondiranno le tematiche legate al disturbo da gioco d’azzardo (Dga), fornendo strumenti utili allo sviluppo di competenze personali e professionali, con lo scopo di mettere i collaboratori nella condizione di saper identificare i giocatori problematici, garantendo a questi un primo intervento attraverso il rimando a strutture specializzate.
Su questo tema, grazie alla recente partnership tra Admiral Gaming Network e Konsumer Italia, è attivo un numero verde dedicato, a disposizione di tutti gli ospiti delle oltre 300 gaming hall del Gruppo in Italia, così come dei giocatori del portale online Quigioco.it.
Chiamando l’800 661501, i consumatori dei prodotti e servizi Novomatic avranno a disposizione un servizio che prevede l’ascolto e il supporto per tutti coloro che si trovano ad affrontare un problema di dipendenza. Il progetto di Konsumer Italia, “Non dipendo, scelgo!”, si rivolge in particolar modo alle famiglie e ai giocatori attraverso l’ausilio di punti d’ascolto e di psicologi specializzati, ed è mirato ad accompagnare chi ne fa richiesta in un percorso virtuoso di contrasto alla dipendenza.
Il responsible gaming ricopre un ruolo centrale all’interno del piano Esg (Environment, social, governance) a livello di Gruppo; in tal senso il focus di Novomatic Italia è quello di diffondere una cultura di gioco responsabile, sana e sicura, al fine di offrire servizi e prodotti nel rispetto del cliente e del consumatore in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In qualità di azienda leader, Novomatic ha il preciso dovere di informare con chiarezza tutti i propri stakeholders circa i rischi che taluni comportamenti di gioco possono comportare, e al contempo investire anche nella ricerca scientifica e in studi approfonditi sul tema.
Serena Napoli, Learning & development manager di Codere Italia, spiega quali sono le buone pratiche della sua azienda per mettere a valore le competenze dei collaboratori e garantire lo sviluppo del talento interno
di Daniele Dusoormazione, questo uno dei pilastri di Codere. Percorsi di formazione basati sulle necessità dei dipendenti con un’offerta che si adatti alla persona tenendo sempre in considerazione attitudini e competenze. Ne abbiamo parlato con Serena Napoli, learning & development manager di Codere Italia, che illustra i dettagli che rendono quello di Codere un esempio vincente.
Partiamo dai numeri, per rendere subito l’idea di chi stiamo parlando: quanti sono attualmente i dipendenti dell’azienda in Italia e in generale?
“Codere è un operatore di gioco di riferimento internazionale, con una presenza in sette paesi di Europa (dove è presente in Spagna e Italia) e America Latina (dove ha sedi in Argentina, Messico, Panama, Colombia e Uruguay), che gestisce slot machine, sale bingo, casinò e scommesse sportive, on line e retail. Ad oggi in Italia abbiamo 720 collaboratori circa tra le varie sale da gioco presenti sul territorio e gli uffici di Roma. Nel mondo occupiamo circa 11.000 persone.”
Chi entra in Codere ha a disposizione dei percorsi di formazione che lo accompagnano nelle fasi della sua esperienza in azienda. Si tratta di percorsi standard o sono previsti anche step individuali?
“Per tutti i nostri nuovi colleghi è previsto un percorso di on boarding suddiviso in differenti fasi, dalla fase denominata di ‘Pre On Boarding’ che rappresenta il primo vero incontro tra il nuovo collaboratore e l’azienda, seguito dal momento di assegnazione di un tutor che l’affiancherà in tutto il percorso d’inserimento, fino ad arrivare alla fase conclusiva in cui tutor e collaboratore s’incontreranno per un colloquio di feedback finale. Il manager di riferimento ha una parte centrale nell’intero percorso, si occupa infatti di garantirne il rispetto dei tempi e la qualità del processo. I percorsi, che prevedono una struttura standardizzata, sono comunque customizzabili a seconda del ruolo del neo assunto.”
Sappiamo che la formazione continua è uno dei punti fermi di Codere: quali sono le strategie dell’azienda per perseguire questo obiettivo?
“Partiamo sempre dai nostri
collaboratori, ogni anno conduciamo un’analisi dei fabbisogni formativi. Quest’anno abbiamo chiesto ai nostri colleghi di compilare un sondaggio on line per poi proseguire con degli incontri one to one con ciascun responsabile al fine di commentare i risultati ed approfondire necessità e richieste. Entrare così nel dettaglio ci consente di capire le necessità e quindi di costruire percorsi e momenti formativi che rispondano a reali esigenze. In questi ultimi anni abbiamo inoltre diversificato l’offerta formativa anche in termini di fruizione offrendo l’opportunità di percorsi formativi in presenza e da remoto. Grande attenzione viene inoltre data allo sviluppo delle competenze tecniche legate ai nostri team operativi al fine di garantire sempre un elevato standard di servizio. Il percorso di formazione sull’eccellenza operativa, che ha visto partecipare tutti i nostri collaboratori in momenti formativi in presenza, ci ha consentito di simulare casi pratici di gestione del cliente individuando e risolvendo eventuali situazioni critiche. Per il nostro team manageriale abbiamo attivato dei momenti di team coaching come strumento di accompagnamento nella gestione dei team e delle criticità legate al momento storico post pandemia.”
Vi sono momenti di formazione comuni tra tutti i settori e, in caso affermativo, solitamente che obiettivi si pongono queste iniziative?
“Sì certamente, e hanno come obiettivo quello di creare e sviluppare una cultura attenta a quelli che sono i valori dell’azienda anche al fine di perseguire una solida compliance. Mi riferisco in particolare a corsi di formazione sui nostri modelli organizzativi interni.”
In quali occasioni e con quali modalità vengono promossi e diffusi, a livello aziendale, i temi legati all’inclusione e alla diversità?
“Premesso che tutti i nostri processi interni dalla selezione allo sviluppo del talento si basano su principi di inclusione e rispetto della diversità, per noi è sempre molto importante creare momenti di riflessione anche attraverso la partecipazione a seminari e convegni su queste tematiche.”
UNA RIFORMA DEL TERRITORIO SOSTENIBILE ED EFFICACE: L’OBIETTIVO CONCRETO E LA DISAMINA NEL NUOVO VOLUME “IL GIOCO PUBBLICO IN ITALIA: RIORDINO, QUESTIONE TERRITORIALE E CORTOCIRCUITI ISTITUZIONALI” CHE MUOVE I PASSI DALLA PUBBLICAZIONE DI GN MEDIA DEL 2016 questo articolo ripercorro le principali caratteristiche del libro appena uscito, di cui abbiamo parlato in anteprima all’Ige – Italian Gaming Expo & Conference e che muove i passi dal testo edito nel 2016 da Gn Media “La Questione Territoriale. Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale”. Oggi come e più di allora gli spunti di riflessione proposti sono fondamentali per quella consapevolezza di sistema che non può mancare nell’attuale fase di riordino del comparto del gioco fisico.
L a Q uestione t erritoria L e Dal 2010 la capacità sostanzialmente espulsiva delle misure adottate da Regioni (distanziometri) e Comuni (limitazioni di orari) nei confronti di solo alcune tipologie di giochi (principalmente ove non unicamente apparecchi) e della sola distribuzione fisica si è nel tempo manifestata, impedendo di fatto nuove installazioni, se non consentendole solo ai margini degli insediamenti urbani, e mettendo a rischio la sostanziale totalità delle realtà preesistenti, di solito chiamate a verificare la compatibilità delle proprie lo-
calizzazioni sui territori a qualche anno dalla entrata in vigore del rispettivo distanziometro locale. Ciò ha comportato il fatto che negli ultimi anni si possa annoverare un sostanziale blocco delle nuove installazioni, il ricorso a numerosi provvedimenti normativi regionali di emergenza per evitare l’espulsione dell’offerta pubblica da interi territori e la proroga delle concessioni esistenti.
Le proroghe delle concessioni sono proroghe di natura tecnica perché la motivazione delle stesse ha un’origine normativa ben chiara o meglio ha origine in una patologia di derivazione normativa. In effetti il motivo delle proroghe è dovuto proprio quella che abbiamo definito Questione Territoriale che nel tempo ha impedito si potesse bandire qualsiasi tipo di gara sui territori: chi si sarebbe presentato per partecipare ad una gara di selezione per l’aggiudicazione di concessioni sapendo poi di non poter mettere a terra i punti di gioco pubblico per colpa dei divieti sostanzialmente assoluti imposti dai cosiddetti distanziometri espulsivi e dagli orari di funzionamento insostenibili?
La paralisi dell’emanazione dei bandi di fatto non solo crea imbarazzo a livello comunitario per lo stallo, ma crea anche agli operatori uno stato di instabilità del
tutto stonato rispetto al valore ed all’importanza di carattere generale del servizio prestato e alla mole di investimenti richiesti dallo Stato in sede concessoria per rispettare gli altissimi livelli di servizio richiesti. Ebbene, ad oggi il problema della cosiddetta questione territoriale non è ancora risolto in sede giudiziale nonostante il grande numero dei ricorsi. Il problema non si è ancora risolto neanche in sede legislativa perché i tanti riordini più volte promessi e calendarizzati nelle agende parlamentari dai vari Governi che si sono succeduti non si sono mai concretizzati. Il precedente tentativo non andato a buon fine è quello della cosiddetta Intesa tra Stato e Regioni annunciata a fine 2015, raggiunta con fatica a fine 2017 ma mai alla fine attuata. Ora è la volta del Riordino annunciato con l’importante Delega fiscale.
i L primo L ibro de L 2016
Nel 2016 è stata pubblicata una prima raccolta degli articoli di analisi/denunzia del fenomeno, con circa quaranta tavole finali di perizie urbanistiche redatte nel tempo per la dimostrazione dell’effetto espulsivo delle norme richiamate. Il testo, dal titolo “La Questione Territoriale – Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale”, di Geronimo Cardia, edito da Gn Media che cura la rivista specializzata del settore Gioconews.it, reca la prefazione del sottosegretario del ministero dell’Economia e delle Finanze dell’epoca con delega ai giochi che precisava quanto l’elaborato costituisse un quadro fedele del contesto.
L’ attua L ità de L tema
Oltre a un inquadramento del fenomeno per governarne le mille sfaccettature, si propone la raccolta di oltre 140 approfondimenti effettuati sul tema dell’impatto della normativa regionale e comunale sull’ordinamento giuridico nazionale del gioco pubblico, prendendo a riferimento i provvedimenti normativi che nel tempo si sono susseguiti, spiegando le evoluzioni ed eventuali incongruenze in sede legislativa, regolatoria, giudiziale e governativa.
Gli approfondimenti, molti dei quali pubblicati su Gioco News, hanno una natura giuridica di base, senza rinunciare alle valutazioni degli impatti economici e sociali, di legalità e occupazionali del fenomeno, tenendo ben presenti e avanti a tutti gli aspetti sanitari, necessariamente rilevanti per il tema del disturbo da gioco d’azzardo.
A questi, per toccare con mano gli effetti concreti determinati sui territori dai distanziometri, segue la pubblicazione delle tavole urbanistiche di otre 70 città italiane, peraltro scaricabili in alta definizione per ogni approfondimento.
L’attualità del tema è data chiaramente anche dal fatto che, come annunciato nella Delega fiscale di agosto 2023, è stato previsto il Riordino del comparto del gioco pubblico nella sua interezza atteso da anni da
Istituzioni ed operatori. In questi mesi è in corso la fase dell’attuazione della Delega con tutte le criticità di un momento in cui regolare in un modo o in un altro, con o senza priorità le diverse questioni significa incidere non solo sugli interessi privati degli operatori ma ancor prima ed ancor di più sugli interessi pubblici che sono il presupposto dell’esistenza dello stesso comparto. Si pensi, infatti, che (i) il gettito erariale riveniente dall’intero comparto (dati 2022) è di 11 miliardi di euro all’anno, di cui 1 dal gioco on line e 10 dal territorio (5,9 in particolare dagli apparecchi che sono quelli maggiormente colpiti dai distanziometri e dalle limitazioni di orai espulsivi), benché giocate on line e giocate sul territorio sostanzialmente si equivalgano; (ii) la rete generalista (di bar e tabacchi) porta i prodotti di Stato e dunque la legalità in oltre 6mila dei circa 8mila comuni italiani; (iii) l’utente può essere tutelato anche con l’esperienza di chi già distribuisce prodotti importanti come il tabacco ed i superalcolici; (iv) il comparto conta migliaia di imprese, soprattutto sul territorio con i suoi 140.000 lavoratori (sul totale dei 150mila di tutto il sistema).
E poi sullo sfondo c’è il tema rilevantissimo del rapporto tra distribuzione on line e distribuzione territoriale nonché tra prodotti, che impatta su questo comparto come e forse più di quanto accada in genere nel confronto già rilevante tra commercio via web e commercio su strada. Un confronto questo che può determinare importanti ricadute non solo sul piano della tutela dell’utente, del gettito erariale, del presidio di legalità e dell’occupazione ma anche sul piano tutela delle piccole e medie imprese italiane.
C on CL usioni
Nel libro si parte dai cortocircuiti istituzionali che hanno caratterizzato il fenomeno in questi anni e paralizzato ogni possibile soluzione, ma si cerca anche di fare un elenco di strumenti con cui trovare la via per la tutela dell’utente, per la sostenibilità delle misure e per la stabilità del comparto, anche in questa fase di attuazione della Delega fiscale.
Geronimo Cardia
Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile
Studio Cardia
www.gclegal.It
Pare oramai giunto all’epilogo il nuovo (ennesimo) capitolo sulle contestazioni ri-avviate nell’ultimo biennio da numerose Direzioni provinciali su tutto il territorio nazionale per la pretesa di assogettare a Iva i compensi percepiti dagli esercenti che gestiscono apparecchi da gioco nei propri locali. Come noto agli operatori e più volte approfondito in questa rubrica, la nuova ondata seriale di accertamenti è stata avviata a seguito delle ordinanze di Cassazione del giugno 2021 che avevano, nonostante la proposta contraria del Sostituto procuratore nella relazione introduttiva, sorprendentemente condannato al pagamento delle sanzioni i gestori che non avevano emesso le autofatture sui compensi percepiti dai propri esercenti convenzionati. Le sentenze, una delle quali revocata per palese errore formale, sono apparse immediatamente “illogiche” in quanto volte a sanzionare un inadempimento che invece la stessa Agenzia aveva ritenuto non dovuto dopo le centinaia di sentenze di commissioni provinciali e regionali che avevano riconosciuto il diritto all’esenzione, con sentenze passate in giudicato in favore degli esercenti. Dunque il “reato” non c’è, ma la pena resta. La sentenza della Suprema corte, in realtà, non faceva che sottolineare i principi cardine del diritto all’esenzione, di cui possono beneficiare esclusivamente gestori di apparecchi, esercenti e altri incaricati solo in presenza di un rapporto diretto con il concessionario, mentre al tempo (2005 e 2006) i modelli contrattuali tra gli operatori potevano lasciare dubbi sulla effettiva loro partecipazione alla filiera della raccolta.
L’accordo commerciale gestore-esercente La ripresa degli accertamenti si fonda, nei numerosi casi da noi visionati, sull’errata (e infondata) convinzione degli Uffici sugli effetti privatistici dell’accordo commerciale sempre intercorrente tra gestori ed esercenti con il quale le parti definiscono le rispettive quote di remunerazione della raccolta (sempre all’interno della parte che residua dopo il pagamento delle vincite, di pertinenza
Dopo le ultime recenti sentenze delle commissioni tributarie a favore dell’esenzione da Iva dei compensi percepiti dagli esercenti, pur in presenza di accordi commerciali con i gestori, molti degli Uffici dell’Agenzia ancora coinvolti comunicano la “cessata materia”
a cura di Francesco Scardovi e Giancarlo Marzo
del concessionario) nonché ulteriori adempimenti e compiti nell’ambito della collaborazione assunta nei confronti del concessionario. Ma in tutti i casi l’accordo commerciale consegue ai mandati contenuti nei separati contratti che i concessionari sottoscrivono con gestori ed esercenti, contratti incredibilmente non considerati dai verificatori. Fortunatamente, durante le verifiche e i contraddittori intercorsi tra uffici e consulenti, è emerso in maniera sempre più chiara l’erroneità del rilievo; fra questi abbiamo più volte richiamato la approfondita relazione sulla vexata questio ad opera della Guardia di Finanza di Roma che concludeva l’analisi stabilendo in presenza dei contratti con il Concessionario, l’accordo commerciale non costituiva prova di alcun rapporto privatistico fra gestore ed esercente ma l’espressione dei reciproci impegni assunti dai terzi incaricati. Numerosi altri uffici giungevano alle stesse conlusioni evitando così di emettere gli avvisi di accerta-
Francesco Scardovi
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani
Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu
mento; altri invece, forse anche per l’imminente scadenza dei termini, emettevano gli avvisi obbligando così gli operatori coinvolti a predisporre i ricorsi e affrontare, ancora una volta, il lungo e dispendioso contenzioso.
Le sentenze più recenti
Nel corso dell’ultimo anno si è così formata una nuova ulteriore corporsa giurisprudenza sul diritto all’esenzione nei casi trattati; tra le più recenti la n. 190/2024 depositata il 29.03.2024, della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Frosinone che, sulla presunzione di una rapporto privatistico tra gestore ed esercente, recita testualmente; (...)” anzi è il contrario: quello stipulato con la concessionaria… prevede espressamente l’affidamento diretto all’esercente di attività relative alla raccolta del gioco lecito… che corrispondono esattamente a quelle che la stessa Adm ha chiarito essere ricomprese nella raccolta del gioco. Anche in punto di compensi il concessionario riconoscerà il compenso all’esercente, per le prestazioni contrattuali a mezzo del gestore.”
Alla stessa conclusione perviene la sentenza della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Oristano, con condanna dell’Ufficio anche alla refusione delle spese. Tale evidenza ha così condotto la maggior parte delle direzioni che avevano comunque proseguito nel contenzioso, negando l’annullamento in autotutela richiesto dai contribuenti, a fare “marcia indietro” comunicando l’abbandono della materia del contendere e richiedendo ai contribuenti l’assenso alla compensazione delle spese. Comportamento che, per quanto apprezzabile per la presa d’atto di un errore interpretativo, giunge purtroppo in ritardo avendo obbligato gli operatori (e l’Erario) al sostenimento di inutili ed ingiustificati costi di difesa.
Giancarlo Marzo Managing partner
Studio legale e Tributario Marzo Associati giancarlo.marzo@marzoassociati.it
contenitore di progetti e novità, uno spazio condiviso tra Novomatic Italia, i gestori e gli operatori di sala che portano i prodotti del Gruppo nelle sale dedicate italiane e che vogliono vedere in costante crescita il proprio business, aumentando l’incidenza della propria reputation.
Ecco Novoplace, il nuovo portale dedicato al mondo retail lanciato da Novomatic Italia in occasione degli Open Days di marzo 2024 e che proprio in queste settimane sta dando i primi importanti frutti: “Nell’ottica di mantenere e legittimare la nostra leadership nel mercato Vlt – dichiara
Michele Masini, direttore della Bu Vlt - è sembrato opportuno a tutti noi rendere operativo un progetto sul quale avevamo iniziato a lavorare prima della pandemia e che, oggi più di prima, appare una reale esigenza del Retail gaming italiano. Novoplace è nato perché è fondamentale rimanere al passo con i tempi attraverso una maggiore e più diffusa digitalizzazione dei servizi, anche di quelli proposti nelle sale”. Novoplace quindi nasce dalla necessità di creare uno spazio virtuale, nel quale gestore e operatore di Sala possano orientarsi in maniera indipendente e autonoma verso temi come formazione, nuovi Servizi, aggiornamenti e news del mondo Vlt Novoline e non solo, per metterli poi in pratica e al servizio del proprio spazio fisico, ossia della
propria sala dedicata, con l’obiettivo di renderlo un luogo al passo con i tempi e dai dettagli unici, il tutto sotto la guida di Novomatic Italia e in particolare della Bu Vlt che coordina il progetto.
“Lo sforzo per fare tutto ciò è notevole – chiosa Masini - ma siamo convinti che l’impegno e la fiducia rivolti verso Novoplace porteranno vantaggi ‘strutturali e sostanziali’, sia a chi gestisce i punti vendita sul territorio che all’intera filiera, contribuendo a far crescere la cultura del servizio e della professionalità, che sono da sempre i migliori strumenti per le sfide del futuro.”
Con Novoplace le Vlt di Novomatic Italia sono dunque a portata di click! (Amr)
portafoglio di offerta Cristaltec si arricchisce di un nuovo titolo: Mandrake (Hearst Holdings, Inc.)
Dopo l’ottimo successo nel segmento Awp, Mandrake è pronto per completare l’offerta sia in ambito Vlt che online. La produzione di questo titolo rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’attuazione della
strategia di prodotto di Cristaltec, basata su tre capisaldi: brand identity, innovazione e omnicanalità. Il gioco si differenzia per i due canali distributivi solo per le modalità di somministrazione, rimanendo fedele al concetto di omnicanalità al fine di mantenere il più possibile invariata l’esperienza di gioco per il giocatore.
Entrambe le versioni di
Mandrake (Hearst Holdings, Inc.) propongono come caratteristica principale un layout di 5x3 e gli Hot Spins , funzione che si attiva ogni volta che una combinazione vincente è pari o superiore a quattro volte la puntata giocata. All’interno degli Hot Spins il giocatore può spendere punti per giocare quattro partite indipendenti e le combinazioni vincenti sono sia da sinistra a destra che da destra verso sinistra. Quando compare il simbolo Wild su uno dei quattro schermi, lo stesso viene clonato e riportato sugli schermi successivi con una particolarità: se il Wild compare nell’ultimo dei quattro schermi, randomicamente può attivarsi una modalità che riporta il Wild nei tre schermi precedenti. Altra caratteristica significativa è che nel gioco base è possibile avere un full-screen di simboli identici. Sempre ne gioco base, quando i primi tre rulli presentano gli stessi simboli, si attiva un effetto grafico per creare attesa ed emozione nella combinazione degli ultimi due rulli. (Amr)
Come guidare l’innovazione con soluzioni all’avanguardia e una forte presenza internazionale
Sono due le anime di Psm Tech, business unit del Gruppo Seco specializzata nel gaming. Una la vede come fornitore di tecnologia e market enabler a servizio delle aziende di progettazione di giochi, l’altra come gaming content creator con un forte orientamento a prodotti di qualità tecnologica. Ed è su questo aspetto che concentriamo la nostra attenzione in questo caso, con un’intervista all’amministratore delegato Lorenzo Stacchini.
“Veniamo dal Gruppo Seco, fondato nel 1979, specializzato nel settore della tecnologia embedded e più recentemente nell’intelligenza artificiale, per un mercato che va dal fitness al medicale, alla domotica, fino ad arrivare al gaming con Psm Tech, nata ormai circa vent’anni fa. Siamo partiti fornendo hardware per poi allargare l’offerta al supporto software fino a sviluppare prodotti per l’iGaming, piattaforme software che abilitano i nostri clienti su vari mercati, in Italia e all’estero, nel fisico e nell’online. L’anno scorso ci siamo rivolti per il 50 percento all’estero, avendo fra i nostri
principali clienti il gruppo Igt per la Spagna, il Messico e l’Asia dell’Est, ma anche fornendo tecnologie a Sisal e Lottomatica.
Come gaming content creator lavoriamo nel terriorio italiano dal 2003, ovvero da quando è stato riconosciuto il gioco di Stato. Da subito abbiamo realizzato prodotti per il terrestre: prima i comma 6a, poi le varie tipologie consentite dalla normativa, quindi abbiamo iniziato a creare contenuti per le Vlt.
Da qualche anno abbiamo investito sull’iGaming, e oggi siamo arrivati ad avere una serie di asset che ci consentono di proporre sul mercato soluzioni sempre all’avanguardia. Adesso siamo live in America Latina ed entro il 2024 con alcuni concessionari italiani.
Nel tempo abbiamo sviluppato oltre 120 titoli: stiamo inoltre effettuando il porting sull’online dei primi contenuti che abbiamo prodotto e tutti i nostri nuovi giochi ormai escono in contemporanea sul terrestre e sull’online.
Nel 2021 abbiamo lanciato il brand GoodStar, con l’obiettivo di distinguerci sul mercato, con un marchio nato per i giochi e dall’aspetto più fresco e moderno, in questo modo abbiamo dato maggiore evidenza alla nostra anima da gaming content creator, dandogli una connotazione e un’immagine separata e ben definita. È un progetto su cui stiamo investendo tantissimo, diretto
a un mercato difficile, lo sappiamo, ma che ha certamente tante potenzialità.”
Fra gli obiettivi enunciati dall’Ad Stacchini, l’azienda ha anche quello di massimizzare la sua presenza “attraverso la multicanalità: credo fermamente che il mercato dell’iGaming rappresenti (ancora) la fetta di mercato più interessante, sia come attuale dimensione e conformazione che per le potenzialità di sviluppo futuro; infatti il trend è ancora in crescita e ci sono ancora tanti mercati in espansione.
La multicanalità è un’opportunità importante, soprattutto per noi che veniamo dal gioco terrestre, perché abbiamo maturato un’esperienza da portare a frutto sia nello sviluppo dei giochi che nella transizione che stiamo vivendo. Adottiamo nuove tecnologie ed introduciamo nuovi modi di offrire il gioco ai nostri giocatori, che meglio si adattano alle esigenze dei giocatori del mercato terrestre che per la prima volta si approcciano a un casinò online.
La multicanalità è fondamentale, perché grazie ad essa riusciamo a sfruttare l’awareness, la conoscenza del prodotto da parte del giocatore. Ci sono giocatori che giocano sul terrestre e così riconoscono l’online, e viceversa: tutto questo rafforza il brand e funziona.
Credo per questo che il fisico sia e sarà ancora molto importante nel futuro. Certo, dobbiamo ridimensionare le nostre aspettative; prima il fisico contava su tanti giocatori e tanti ricavi, ora il mercato è diverso, si sta ridimensionando e centrando su grossi operatori, come qualsiasi mercato ‘maturo’. Ma ci sono ancora delle nicchie per le piccole e medie imprese, ad esempio nella creazione di contenuti e nei servizi.
Noi, ad esempio, come Seco siamo una grande impresa, ma come Psm Tech siamo una piccola azienda, inserita in un grande Gruppo, che gestisce un verticale. Un fatto che per noi è sempre stato un vantaggio, che ci consente di relazionarci con i grandi gruppi in maniera strutturata ma di mantenere sempre flessibilità.”
La parola “flessibilità” torna anche quando si parla dell’organizzazione aziendale di Psm Tech, come evidenzia Stacchini. “Siamo un gruppo di appassionati di giochi relativamente giovane e con un forte spirito di innovazione tecnologica: infatti, nonostante i nostri 20 anni sul mercato, la media di età dei nostri dipendenti è poco sopra i 35 anni, e vantiamo il 50 percento di laureati in ingegneria; abbiamo inoltre un centro di game design interno con il quale copriamo tutto il know-how
necessario, sia dal lato creativo che tecnologico.
Sviluppiamo tutto in Italia e ad Arezzo, ma una parte degli sviluppatori lavora in modalità full remote. Credo molto nella responsabilità di mettere a proprio agio dipendenti e collaboratori: è importante garantire benessere, non solo in termini strettamente retributivi, tramite il bilanciamento fra vita e lavoro. Un tema attuale, ma che noi seguiamo da sempre, tramite il lavoro per obiettivi. Infine, nonostante i tanti disagi creati dal Covid, dobbiamo ammettere che ci ha lasciato in dote un effetto positivo: ha sdoganato alcune modalità di lavoro che prima sembravano difficili da praticare, cambiando radicalmente il mindset delle proprietà.”
Non può mancare una domanda sulla stretta attualità e sul riordino del gioco pubblico in Italia. “Siamo molto attenti ai nuovi trend di mercato e alle attuali e possibili future modifiche normative, e personalmente sono perfettamente consapevole di quanto la normativa guidi il mercato e le conseguenti strategie, per questo già da alcuni anni lavoro attivamente con l’associazione Acmi nella quale credo profondamente”, rimarca Stacchini. “Rispetto al riordino sul gioco terrestre, ritengo strettamente necessario dare al mercato delle regole chiare, uniformi e durature, che sono alla base di qualsiasi mercato strutturato e maturo, a favore di un tessuto di aziende stabili, affidabili ed etiche. In dettaglio, per far questo è urgente procedere con l’armonizzazione delle regole nazionali rispetto ai regolamenti degli enti locali; ne abbiamo parlato per troppo tempo senza ancora aver trovato il modo giusto o forse il coraggio di farlo; ritengo degna di nota anche la proposta di destinare parte della raccolta agli enti locali, che sono i soggetti che prima degli altri possono supportare i cittadini con problemi di gioco patologico. Con la destinazione di fondi, gli enti locali potrebbero sostenere il contrasto al Gap con delle attività capillari sul territorio. Come ultima priorità pongo anche la revisione del prodotto, che deve potersi aggiornare e può farlo solo con l’apertura alle nuove tecnologie; non voglio scendere troppo nel dettaglio, ma sono favorevole ad un maggiore controllo dei produttori, come avviene un po’ in tutto il mondo, portando vantaggi in termini di sicurezza, contenimento dei costi e costante rinnovo dell’offerta; ritengo questa l’ultima priorità, non perché sia un’innovazione di poco conto, ma perché senza l’armonizzazione dei territorio e la stabilità normativa l’impatto positivo sul prodotto non potrà essere che scarso.”
A completamento della sua offerta, Psm Tech nel 2021 ha lanciato il marchio GoodStar, interamente dedicato al mercato del gaming terrestre e online. Il brand promuove un’esperienza di gioco unificata attraverso soluzioni omnichannel, garantendo coerenza e qualità audio-video elevata su varie piattaforme. Forte dell’expertise di Psm Tech, noto per la sicurezza e l’alta qualità dei contenuti, GoodStar si distingue nel settore per la continua ricerca e innovazione. Per maggiori informazioni visita: www.goodstar.games
Uno dei bookmaker e brand di betting (ma ormai sito di intrattenimento di gioco pubblico omnichannel e con solide radici anche land based) è senz’altro BetItaly. Il settore delle scommesse e del gioco online attende un riordino che è finito al centro dei pensieri e dell’agenda di tutte le principali società di gioco, ovviamente. Società che stanno vivendo una trasformazione molto profonda nell’offerta di gioco e si apprestano a chiudere anche una parte dell’anno molto importante a livello di raccolta, specie nel betting, con la chiusura dei principali campionati sportivi.
Partiamo dal bando, però. Negli ultimi giorni, mentre stiamo scrivendo, e tra i corridoi di palazzo dei Congressi dell’Eur dove si è svolta la prima edizione dell’Italian Gaming Expo di Gn Media, è spuntata fuori un’ipotesi interessante per la gara pubblica: “Il Governo è stato chiaro anche con i politici intervenuti a Ige – spiega Andrea Fersino, online marketing manager di BetItaly con un’esperienza ormai ventennale nel mondo del gioco pubblico – all’Esecutivo serviva fare cassa per i conti pubblici pensando di concludere il tutto nel più breve tempo possibile, di fatto non è stato possibile quindi si procederà molto probabilmente ad una proroga tecnica. Non è da sottovalutare l’ipotesi di una proroga onerosa, noi siamo ormai pronti ad affrontare il nuovo bando e qualsiasi regola e ad adattarci ai nuovi scenari in maniera flessibile. Abbiamo ben chiaro quale sia il nuovo modello di business e al quale stiamo preparando i nostri partner”.
Di sicuro l’asticella per partecipare al nuovo bando si è alzata: “Il rischio che molti operatori siano impossibilitati a proseguire con le loro attività è fondato. La politica vuole maggiori entrate dal comparto ma noi vorremmo un confronto molto più costruttivo sulle regole tecniche, che devono tener conto di tre fattori: tutela del giocatore, conti pubblici e sostenibilità del business per il concessionario”.
nario deve essere un partner dello Stato e deve essere ascoltato per contribuire allo sviluppo sostenibile del settore e per formulare soluzioni di buon senso: “Faccio un esempio – continua Fersino- nel decreto di riordino dell’online è stato messo un limite massimo di ricarica contanti settimanale pari a cento euro. La limitazione non tutela il giocatore patologico che ha molti modi per ricaricare il conto gioco o puntare su altri verticali. Se la politica ci dice che identifica nel gioco telematico un maggior rischio e ha inserito questa norma per la tutela del giocatore chiaramente rimaniamo su posizioni diverse. Stessa cosa vale per l’antiriciclaggio: in un un negozio di gioco abbiamo la possibilità di piazzare in contanti una scommessa da 5mila euro in forma anonima mentre sul conto di gioco si è tracciati e si potranno caricare solo 100 euro in sette giorni”.
Secondo Fersino le dinamiche sono molto più complesse di quel che si pensa: “Il gioco online è cresciuto durante la pandemia e successivamente ma poi il land based si è ripreso quello che aveva perso e anche questo va considerato. E parlando delle paure dei nostri regolatori, che vedono le quote di mercato del gioco telematico in crescita, devono tener conto anche delle numerose operazioni delle forze dell’ordine che hanno indebolito il mercato illegale e della crescita competitiva dei prodotti made in Italy che hanno spinto il giocatore che si rivolgeva al mercato illegale a puntare sui siti di gioco autorizzati”.
C’è anche una grande questione generazionale da affrontare: “Chi va negli shop, nelle agenzie, ha una fascia di età medio-alta mentre i più giovani vanno solo per ricaricare il conto di gioco o per qualche giocata prenotata da smartphone. I numeri verranno confermati, come detto, ma non cresceranno di più nel fisico”.
Rimettiamo al centro del discorso BetItaly, però: “È un prodotto che ormai ha una storia e riusciamo ormai a mantenere standard alti raggiunti da anni con l’obiettivo di curare al meglio i nostri clienti – spiega Fersino – naturalmente lavoriamo per creare appeal alle nuove generazioni e anche offrire prodotti for fun per consentire al player di passare del tempo giocando in forma gratuita. Siamo a fine stagione e possiamo tirare i primi bilanci anche se ormai la stagionalità delle scommesse, soprattutto, è mitigata dalla ricca offerta dei palinsesti e di tanti altri prodotti di gioco che sopperiscono all’assenza delle principali competizioni e anche dei mesi estivi”.
Il concessio-
Anche perché le abitudini di gioco sono cambiate radicalmente: “Ormai il fatturato BetiItaly è rappresentato per l’87 percento dal gioco mobile e questo dato conferma che l’idea che i volumi passassero principalmente dai punti vendita e ricarica è sbagliata ecco perché stiamo lavorando su nuove tecnologie per supportare i nostri partners al cambiamento del modello di business ma con una prospettiva a lungo termine”.
Le puntate sulle competizioni videoludiche nel nostro Paese sono bloccate per alcune criticità normative e a livello certificatorio: un pool di esperti ha studiato il tema per superare l’empasse e sbloccare un mercato dalle prospettive importanti
di Cesare AntoniniRegolamentazione, ma non troppo, certificazione dei risultati, senz’altro, il tutto partendo dalla costituzione di una federazione internazionale dalla quale poi costruire il verticale del betting sugli esports.
In Italia non riescono a prendere piede le puntate sulle competizioni videoludiche, perché? Le risposte sono arrivate dalla tavola rotonda “La scommessa degli esports” dello scorso 19 aprile, nell’ambito dell’Italian gaming expo & conference al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma.
“Fondamentale creare una federazione internazionale degli esports, gettare le basi per definire ‘chi’ è l’atleta che pratica queste discipline, come si definisce, come viene valutata la sua performance – ha analizzato Ludovico Calvi, presidente onorario Ulis, United lotteries for integrity in sports – altrettanto importante porre l’attenzione sul riconoscimento degli esports come sport olimpico. Oggi nel Comitato olimpico internazionale ci sono ancora resistenze a riguardo, ma in realtà è tutto pronto. Sono quattro le criticità evidenziate dal Cio: la violenza dei giochi, il doping, l’incertezza su chi organizza l’evento e le modalità con cui viene veicolato, il match fixing. A questi dubbi ci sono delle risposte, e forse il vento potrebbe cambiare dopo le elezioni del nuovo comitato esecutivo.”
I bookmaker italiani vivono molte difficoltà per lanciare mercati di betting su queste discipline: “Come proprietari di agenzie di scommesse sul territorio e fornitori di servizi abbiamo creato una piattaforma che raccoglie tutti gli esports a base sportiva, partendo dal calcio e dal basket – ha illustrato Luigi Ughi, Ceo & co-founder di Giotto - alcuni Paesi assicurano l’integrità negli eventi, sia per il cliente che per il bookmaker, e quindi giocabili. Da noi il problema è la resistenza del regolatore che non apre a questi eventi, perché guarda ad essi con diffidenza”.
Per Luca Pagano, Ceo e co-founder di Qlash, “in Italia il fenomeno del betting sugli esports non è ancora esploso, perché nel nostro Paese non sono ancora esplosi gli esports. Invece c’è già un verticale importante all’estero, dove le competizioni videoludiche sono popolari, come negli Stati Uniti, sia in termini di numeri che di affari. Il betting è destinato a crescere insieme all’industry”.
Un elemento cruciale, dicevamo, sarà la certificazione del risultato. Ma chi deve essere a certificare? “Che si tratti di un’azienda terza, di qualcuno dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, o che venga delegato all’organizzatore una certezza del risultato è imprescindibile – ha proseguito Pagano - l’intelligenza artificiale e i big data possono essere dei validi strumenti da sviluppare per limitare il match fixing. Io poi sento la responsabilità di tutelare il giovane nel mondo del betting: visto che il proibizionismo nel gioco tout court non funziona, figuriamoci cosa vorrebbe dire applicarlo per l’online, con un pubblico giovane. Si perderebbe sicuramente il controllo su determinate dinamiche. Il giovane che vuole scommettere non lo fa per arricchirsi ma per avere un senso ulteriore di coinvolgimento nella partita, quindi può essere trattato in modo diverso rispetto allo scommettitore standard.”
Pagano quindi suggerisce di applicare agli esports lo stesso metodo a suo tempo utilizzato per la regolamentazione del poker, “mettendo dei limiti importanti alle scommesse, limitando quindi il match fixing, tutelando il pubblico e offrendo servizi che ai ragazzi interessano”.
I bookmaker, comunque, non mollano, parola di Ughi: “Al momento una scommessa di nicchia con pochissimi eventi, specie su giochi di strategia che la maggior parte dei clienti non conoscono. Per questo si parte dagli esport a base sportiva, per fidelizzare il cliente a poco a poco. Ci crediamo fortemente, potrebbe essere un prodotto rispettabile sia nei negozi di gioco - per il cliente e per gli esercenti – sia per l’online”, ha concluso.
GRANITICO PUNTO DI RIFERIMENTO DEL TROTTO
ITALIANO, ROBERTO MAZZUCATO ILLUSTRA LA SUA VISIONE PER RISOLLEVARE E RILANCIARE
L’IPPICA ITALIANA, ENUNCIATA ANCHE NEL PIANO
INDUSTRIALE INTEGRATO ABBINATO ALLA PROPOSTA DI LEGGE “PRIMAVERA”
Quasi ottantacinque d’età, sessanta dei quali passati ad occuparsi di ippica – quaranta operativamente come proprietario, allevatore e opinionista –sempre con passione e impegno, e senza mai... mandarle a dire.
Potremmo tratteggiare così il ritratto di Roberto Mazzucato, punto di riferimento del trotto italiano, imprenditore, conosciuto nel settore come “King”, soprannome che gli deriva dalla sigla dei cavalli da lui allevati.
Testimone di riforme ippiche attese o solo abbozzate, ministeri dell’Agricoltura più o meno interessati al comparto (con una breve esperienza anche nella task force per il suo rilancio costituita ai tempi del ministro Gian Marco Centinaio, abbandonata per “incompatibilità”) e poi animatore di una serie di gruppi Facebook dedicati all’ippica che contano migliaia di follower, nonché attivo collaboratore nella stesura del piano industriale integrato abbinato alla proposta di legge “Nuova Primavera” (alias “Disposizioni per la promozione dell’ippica, per la tutela della legalità e della trasparenza nel settore e per il benessere dei cavalli”), firmata dalla deputata della Lega Elena Lucchini.
Sempre nell’ottica, e con la speranza, di vedere l’ippica tornare ai fasti di un tempo.
Come? Scopriamolo con questa intervista.
Cosa critica e cosa invece apprezza delle iniziative messe in campo dal Governo per riformare l’ippica?
“Nel complesso il Governo, a parole, sembra avere attenzionato il settore più di altri che lo hanno preceduto, però alle parole non sono ancora seguiti i fatti.
Ci tengo a dire che il direttore generale per l’ippica, Remo Chiodi, è parso da subito animato da entusiasmo, lavora senza orari (a volte ci si scrive di notte o quasi) e mi sono sentito in dovere di fare la mia parte cercando di consigliarlo per quelle che sono le mie esperienze; se serve faccio pure da tramite con il mondo ippico riportando opinioni e commenti.
Fin dal primo incontro il patto è stato di dirci le cose con chiarezza e così è stato.
Però il Dg è oggetto di mille pressioni interne ed esterne. Non dovrebbe farsi tirare per la giacca dai burocrati né da chi passa, più o meno impropriamente, i tornelli del Masaf. Dovrebbe farsi forte del ruolo di comando che la politica gli ha dato per dare vita ai cambiamenti necessari.”
Secondo lei, quali dovrebbero essere i criteri di base per una corretta ed efficace classificazione degli ippodromi?
“Prima di tutto è assolutamente necessario che i parametri non li stabiliscano gli ippodromi stessi, poi tutto è contenuto e specificato nella Pdl ‘Primavera’ e nel piano industriale che l’accompagna. Certamente bisogna partire dal benessere animale, dalla trasparenza, dalla capacità di offrire promozione e servizi migliori per cavalli, operatori e pubblico, senza trascurare bilanci, formazione, territorio e lavoro.
La classificazione deve essere scorporata dal discorso sovvenzioni perché l’ippodromo cosiddetto minore può - a risultati e target raggiunti - essere maggiormente premiato rispetto a quelli più grandi. Ippodromi fornitori di servizi, remunerati come tali e non a babbo morto.”
Cosa ne pensa delle ipotesi di riforma delle scommesse ippiche?
“La riforma delle scommesse e la classificazione sono fondamentali, ma, forse proprio per questo, sono secoli che se ne parla e nulla si è mai fatto di concreto. Non si salva neppure questo Governo: se si pensa di fare la riforma delle scommesse con i concessionari, la classificazione con gli ippodromi, la guerra al doping con chi dopa, si è decisamente fuori strada. Servono esperti terzi. Si vanno proponendo cose che aggraverebbero la situazione.
La prima cosa da fare è cancellare la cosiddetta ‘marginalità’. Personalmente non sono ferrato in materia ‘ma chi lo è nel mio team’ mi assicura che se venisse applicato quanto annunciato sarebbe peggio-
rativo. Mi spiegano che parlare di payout e tassazioni su quota fissa e complementare, specialmente con in vigore la ‘marginalità’, non sarebbe un passo in avanti. Affidarsi ai concessionari è come chiedere a Dracula di conservare il sangue dell’Avis. Ridurre il prelievo sulla quota fissa non aumenta le risorse destinate all’ippica, è dannoso per l’Erario ed è ininfluente per gli scommettitori per i quali, semmai, servirebbe un tetto alla percentuale di lavorazione delle quote. Posto che, come ha osservato il Dg, una vera riforma delle scommesse dovrebbe comprendere un restyling generale nella rete di raccolta, nella programmazione, nei palinsesti, negli orari, nelle tempistiche di eventi e pagamenti, nella credibilità e nella qualità di corse e ippodromi, la differenza la farebbe il rilancio del totalizzatore (quindi è lì che bisognerebbe intervenire su payout, prelievi e tassazioni) ma sembra che su questo facciano tutti orecchie da mercante, concessionari in testa ma anche Adm, Mef e perfino gli ippici, entusiasti per l’annuncio di una riforma peggiorativa ma che in compenso non sprecano un fiato se nella rete dell’ippica monitor e sportelli sono dedicati ad altro e per giocare un quinté devi ipotecare un rene e, se per miracolo lo prendi, vinci i soldi di una pizza per due, anzi, in due, nel senso che ve la dovete dividere.
Basta con la storia dell’ippica agli ippici. Vent’anni di fallimenti sono lì a dimostrarlo e conti certificati dicono che il comparto ippico in 15 anni ha perso quasi 1 miliardo di euro e, solo nel 2023, 123 milioni.
Occorre efficientare il ministero e questo il Dg sta provando a farlo ed occorre che la Politica e il Parlamento affrontino seriamente la situazione con la Pdl Primavera e il piano industriale integrato, non con manfrine elettorali come sta avvenendo in questi ultimi tempi.”
Cosa prevede la Pdl Primavera di cui lei è fra i sostenitori?
finora anche in Parlamento, viene osteggiata. Troppi interessi a mantenere (stupidamente, perché tra poco la mangiatoia sarà vuota) lo status quo.”
Dal suo punto di vista, quali strategie dovrebbero essere messe in campo per valorizzare l’allevamento dei cavalli da corsa e mettere in condizione gli allevatori di continuare ad allevare?
“L’allevamento italiano, almeno per il trotto, è ai vertici europei per risultati in pista, a tutto merito di chi, anni fa, ha fatto shopping delle linee di sangue più preziose. Tuttavia, a parte il pericolo di processo inverso, con gli stranieri che fanno razzia in Italia grazie al mercato ‘a sconto’, si rischia l’implosione per storture e scelte errate come la programmazione, per il crollo dei fatturati dell’ippica, per la sua autoreferenzialità che, di fatto, azzera la chance di avere nuovi proprietari.
Serve anche maggiore attenzione della politica, perché allevare è un mestiere, è fare impresa ed è occasione di posti di lavoro; serve distinguere chi appunto alleva per mestiere ed è azienda agricola e chi affida la fattrice a pensione.
L’allevamento è agricoltura, a differenza di altre componenti dell’ippica che non lo sono ma si nutrono delle risorse ad essa dedicate. Però, insieme al trovare la strada (penso all’Iva) per agevolazioni e incentivi, bisogna che gli allevatori si adoperino per andare incontro ai proprietari (loro primi clienti) oltre a invertire, con la dovuta gradualità, una programmazione che, leggendo i numeri delle nascite e delle chiusure di molte imprese, di certo non porta benefici nemmeno agli allevatori. Servono, aggiungo, da parte della nostra amata associazione, minor immobilismo e maggior trasparenza.
Se i soldi in cassa ci sono (e ci sono) occorre investire per acquistare monte di pregio e offrirle a sorteggio ai soci, promuovere mostre mercato dove l’allevatore tratti direttamente la vendita e, per fare un altro esempio, ‘serve cambiare lo Statuto’ (promessa elettorale non mantenuta) per eliminare le deleghe elettorali.”
In Francia e Regno Unito, ad esempio, l’ippica è considerata uno sport nazionale, molto amato e conosciuto. Cosa dovremmo fare perché accada anche da noi e migliorare l’immagine dell’ippica italiana?
“La proposta di legge ‘Primavera’, con il suo piano industriale integrato, è al momento l’unica rivoluzione possibile; anzi, se trasformata in legge prima che sia troppo tardi, porterebbe a salvezza e rilancio, fino a permettere all’ippica, nel medio/lungo periodo, di tornare a correre con le proprie gambe, a essere in attivo e produrne anche per lo Stato. Una proposta trasversale che, partendo dal benessere animale (ora inserito in Costituzione) risolverebbe pure problemi di ordine economico, d’immagine, marketing, promozione, investimenti. Ma forse è per questo che, mentre media e opinione pubblica la sostengono, nelle stanze dei bottoni e
“L’ippica italiana vanta potenzialità enormi, ma assistenzialismo, autoreferenzialità, burocrazia, conflitti di interesse e assenza di visione e managerialità, l’hanno spinta nel baratro e a rischio default.
L’ippica che stiamo proponendo non interessa a nessuno tranne a chi la fa. Nuove regole scritte ed imposte dalla politica, nuovi progetti con al centro il cavallo e ippica come sport, spettacolo, divertimento, passione, socialità, formazione e lavoro; una lotta senza quartiere al doping e alle brutture di questo universo che resta il più bello del mondo ma deve ritrovare fascino, tra storia, tradizione e futuro, innovando e andando incontro alle nuove generazioni e, ripeto, a nuovi clienti”.
L’IPPICA ITALIANA, DA TEMPO, È ALLA RICERCA DI UNA SOLUZIONE PER USCIRE DA UNA CRISI CHE RISCHIA DI CONDURLA ALL’ESTINZIONE. SENZA UN PIANO D’AZIONE SERIO E COORDINATO, IL SETTORE POTREBBE PERDERE LA PROPRIA RILEVANZA NEL PANORAMA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
a cura di Mauro De Fabritiis
Founder di MDF Partners
calo degli spettatori negli ippodromi, l’assenza di visibilità mediatica, l’allontanamento di proprietari, allenatori, allevatori, fantini/driver ed il drastico calo della raccolta di scommesse sono i segnali della crisi di un settore, non più in grado di generare risorse per alimentare una filiera ippica articolata e complessa, il cui finanziamento, dipendente in misura preponderante e crescente dal finanziamento pubblico, è diventato insostenibile per l’ippica italiana.
Il settore delle corse di cavalli è in crisi strutturale
È prioritario ed urgente avviare un piano per rendere sostenibile il settore
INSUFFICIENZA DELLE RISORSE
DIPENDENZA DAL FINANZIAMENTO PUBBLICO
CALO DELL’INTERESSE DEI PROPRIETARI
IMPOVERIMENTO
DELLE STRUTTURE E DELLO SPETTACOLO
CALO DEI GIOCATORI E DEGLI APPASSIONATI
CALO DEL PUBBLICO, BASSA ATTRATTIVITÀ DEGLI IPPODROMI
CALO DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO DEGLI IPPODROMI, (GIOCHI, SERVIZI)
Il finanziamento della filiera ippica
Le scommesse non riescono a garantire risorse consistenti e stabili per la filiera
Finanziamento statale e Prelievo Masaf, 2013-2023
Il calo della raccolta delle scommesse genera una dipendenza strutturale e crescente del settore ippico dal finanziamento statale
Fonte: elaborazione MDF Partners su dati ufficiali ADM/ASSI/MIPAAF/MASAF
* Finanziamento filiera basato su dati di competenza
A dicembre del 2023, in seguito a una tavola rotonda tenutasi durante Fieracavalli (“La promozione del settore ippico tra riforma delle scommesse e apertura al grande pubblico”), Mdf Partners ha elaborato, su suggerimento del direttore della Direzione generale per l’ippica del ministero dell’Agricoltura, Remo Chiodi, un position paper realizzato con il contributo dei principali concessionari di gioco in Italia che delinea otto azioni cruciali per la riforma dell’ippica, suddivise tra l’ambito del gioco e quello del prodotto ippico.
Interventi in ambito gioco (Scommesse)
• Allineamento del prelievo delle scommesse ippiche a quota fissa
• Unificazione totalizzatori e liquidità internazionale
• Ampliamento dell’offerta di scommesse a quota fissa e a totalizzatore
• Ottimizzazione regole tecniche e protocolli di comunicazione
Interventi sul prodotto ippico (Corse)
• Presenza mediatica, valorizzazione immagine, riqualificazione ippodromi
• Pianificazione palinsesti e programma corse
• Miglioramento gestione immagini e dati
L’ottimizzazione della tassazione: l’esempio delle scommesse sportive a quota fissa L’applicazione del modello “a scaglioni” garantisce l’invarianza dell’imposta
In analogia con le scommesse sportive è stato ipotizzato un meccanismo “a scaglioni” che induca il prelievo in funzione del raggiungimento di valori ipotizzati di raccolta
Il ministero dell’Agricoltura e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno abbracciato il documento e le linee guida proposte per avviare un piano sistemico di riforma, declinato in interventi sull’ambito gioco e sul contenuto ippico (ippodromi, corse, immagini), che mira a salvaguardare il futuro dell’ippica italiana. La copresenza del Masaf (Remo Chiodi), di Adm (Mario Lollobrigida) e dei concessionari leader del settore nella tavola rotonda sulla riforma del settore tenutasi all’Ige –Italian gaming expo & conference il 18 aprile a Roma è un segnale che ci sia l’intenzione di andare avanti con un piano condiviso dove ciascuno ha il proprio ruolo per il raggiungimento di un obiettivo comune: risvegliare il potenziale inespresso, il “gigante addormentato”, come ci definiscono all’estero, e salvaguardare l’ippica italiana, un patrimonio culturale e sportivo di inestimabile valore, conferendogli la visibilità che merita sia a livello nazionale che internazionale.
Gli interventi previsti nel piano sono tutti essenziali e vanno portati avanti parallelamente. Tuttavia, alcuni di questi, inerenti all’area gioco, devono essere avviati con la massima priorità per velocità di attuazione ed effetti attesi in termini di generazione di risorse economiche per l’ecosistema ippica. Si includono tra questi: l’allineamento del prelievo sulle scommesse ippiche a quota fissa (pari al 45 percento della spesa) alla tassazione delle scommesse sportive e virtuali (22 percento della spesa), l’unificazione dei totalizzatori (anche prevedendo l’apertura alla liquidità internazionale) e l’introduzione di nuove formule di gioco (scommesse live, betting exchange, creazione di una big bet destinata al grande pubblico).
La riduzione del prelievo delle scommesse ippiche, in analogia con quanto fatto per le scommesse sportive, potrebbe essere realizzata con un meccanismo “a scaglioni”, che prevede la riduzione del prelievo al raggiungimento di soglie prefissate di raccolta, in
modo da garantire l’invarianza del gettito erariale. In parallelo, sarà indispensabile portare avanti tutti gli interventi necessari a garantire la presenza mediatica dell’ippica, la valorizzazione dell’immagine, la pianificazione dei palinsesti e dei programmi delle corse, il miglioramento del prodotto corsa su cui il Masaf ha avviato i lavori. Questo impegno implica un significativo investimento nella qualificazione degli ippodromi, rendendoli più accattivanti per attrarre interesse e un nuovo pubblico, specialmente giovane. Gli ippodromi assumono un ruolo cruciale nella generazione di nuovi appassionati, e quindi è imperativo aumentarne l’attrattività, ripristinando la loro essenza di teatri, autentici luoghi di spettacolo e divertimento.
Nel piano proposto, i concessionari di gioco rivestono un ruolo cruciale. Attraverso le loro reti distributive fisiche e online, rappresentano la forza commerciale e la vetrina dell’ippica italiana, attirando sia appassionati che scommettitori. È essenziale fornire loro un prodotto che sia altamente vendibile in termini di contenuti e marginalità comparabile agli altri prodotti del portafoglio giochi. La qualità dei contenuti delle corse riveste un’importanza fondamentale in questo contesto.
Durante il panel, i concessionari hanno confermato la loro volontà e il loro impegno a voler sostenere la riforma dell’ippica. È imperativo sfruttare questa sinergia per migliorare l’intero ecosistema, anche concedendo loro, ad esempio, la possibilità di sponsorizzare le corse e gli ippodromi, seguendo l’esempio di pratiche consolidate nel Regno Unito.
Tante le potenzialità del mercato italiano del gioco di puro intrattenimento, ma occorre rendere le norme più snelle
gioco senza vincita in denaro continua ad attendere un rilancio che lo possa portare ai livelli dei paesi esteri. Secondo Marco Gennatiempo, amministratore unico dell’azienda GennaGroup Srl, il comparto dell’amusement procede in modo “lento in confronto alla potenzialità del mercato italiano che ha fame di puro intrattenimento per le location turistiche e non”. Questo a “causa dell’iter complicato della produzione e istallazione e del monitoraggio macchine impossibile”. Quello che si chiede, allora, è un intervento a livello di leggi. “Ci vogliono norme più smart, in linea con il mercato mondiale ed europeo”, aggiunge Gennatiempo.
Le sale giochi che tipo di target hanno e quali sono le novità in termini di prodotto?
“Il target è da 0 a 100 anni, quelle fatte bene posso far divertire ed intrattenere tutti, grandi e piccini, ma mi ripeto, se le norme sono stringenti e confuse il mercato crescerà poco.”
Cosa vi aspettate dal Governo e dai Monopoli per rilanciare il settore amusement?
“Al momento nulla, siamo in attesa già di modifiche da due
In seno a Confartigianato nasce il gruppo “Costruttori di attrazioni”.
“Tra i principali obiettivi che ci poniamo c’è il rilancio di un settore di nicchia, da tutti conosciuto ma ancora troppo poco valorizzato e tutelato”, afferma Erika Tessarolo, portavoce del neonato gruppo, nato per rappresentare un cluster di imprese che operano nella produzione di attrezzatture e macchinari per attività di intrattenimento e divertimento. Si tratta di un’eccellenza tutta italiana, spesso impegnata all’estero, apprezzata per qualità manifatturiera,
legislature per allineare il mercato italiano a quello estero, ma forse si dedica più attenzione al prelievo erariale, e quindi alle macchine con vincita in denaro che alla socialità e alle famiglie, e quindi agli apparecchi di puro intrattenimento.”
Quali sono i temi caldi su cui intervenire?
“Il codice Ateco libero da qualsiasi legame con quello a vincita in denaro; l’accesso al credito; regole snelle per le aperture delle sale giochi retrò. Inoltre molti Comuni non sanno quali documenti chiedere per l’apertura della sala giochi classica, infatti chiedono gli stessi documenti per l’apertura della sala giochi con vincita in denaro, questo a dimostrazione della poca attenzione che ha questo segmento di gioco.”
A livello territoriale com’è la situazione?
“Variegata. Diciamo che tentano tutti di difendersi e creare un lavoro sereno in un comparto con norme obsolete e senza prospettive chiare.”
Investire sull’amusemet in Italia è ancora possibile?
“Per gli operatori storici, che hanno il now how necessario, forse sì. Ma quello che mi preoccupa sono le nuove leve, non vedo il cambio generazionale e questo ci fa capire come è molto laborioso e poco attrattivo il nostro lavoro. Ripeto, finché le norme non saranno il linea con il mercato estero saremo il fanalino di coda del mondo, non solo dell’Europa.”
sicurezza e affidabilità dei prodotti, che nel 2023 ha realizzato 261 milioni di esportazioni (il valore più alto tra i paesi dell’Unione europea e con una crescita del 31,1 percento rispetto al 2022). Il gruppo dirigente è composto dagli imprenditori Erika Tessarolo (Brescia), portavoce, Marco Losio (Brescia) Marco Granelli, Tiziano Tredese (Padova), Michele Frison (Padova) e Fulvio De Carlo (Forlì). Si tratta di un gruppo che vuole offrire sostegno per accedere alle molteplici certificazioni, alla soluzione della questione dei codici identificativi fino
alla revisione dei criteri di omologazione dei giochi il cui attuale processo di rilascio non risponde alla qualità dei prodotti realizzati.
“Per questo - spiega Tessarolo - chiederemo subito un incontro al ministero competente. Ci impegneremo anche per individuare incentivi mirati a supporto della partecipazione alle fiere internazionali. I nostri prodotti esprimono il meglio del made in Italy e sostenerne la presenza sui mercati esteri equivale ad esportare nel mondo l’artigianato di qualità ed il buon nome dell’Italia.”
ROBERTO PEDRONI RESISTE AL COMANDO
DEL CIRCUITO NAZIONALE ICS - ITALIAN
CHAMPIONSHIP SERIES DOPO IL QUARTO
ROUND ANDATO IN SCENA A FORLÌ DOVE IL
SUCCESSO DI LUCA FREDELLA NON CAMBIA
IL VERTICE DELLA CLASSIFICA MA ACCORCIA
LE DISTANZE
di Vincenzo GiacomettiMentre nella Penisola continua ad andare in scena lo spettacolo del flipper sportivo attraverso la serie di tornei validi per il ranking internazionale del Wppr (World pinball player rankings) e le varie tappe (sette in totale) valide per il Circuito nazionale Ics (Italian Championship Series) del 2024, la musica di sottofondo sembra sempre la stessa. E a suonarla è il solito Roberto Pedroni: il numero due del ranking italiano che ricopre ormai da anni la stessa posizione in classifica - secondo soltanto al dominatore assoluto, Daniele Acciari – che oltre a presentarsi come grande favorito in tutte le competizioni da lui disputate (e non solo in Italia), riesce sempre a ottenere un podio, salendo in genere anche sul gradino più alto. Non è un caso, pertanto, che al termine della quarta tappa del Circuito Ics 2024, continua a essere il dominatore della classifica. Anche se, a dirla tutta, nell’ultima gara si è dovuto accontentare del secondo posto, sconfitto in finale dal bolognese Luca Fredella, il quale oltre a conquistare il recente torneo di Forlì – il Palace Pinball Tournament -, ha potuto accorciare le distanze sullo stesso Pedroni nella classifica di circuito, mantenendo il secondo posto e portandosi a soli dieci punti di distanza dal predecessore. Ormai, in effetti, è diventato quasi un testa a testa tra Pedroni e Fredella, in tutte le gare dove sono entrambi protagonisti: se ad aggiudicarsi il torneo è uno dei due, in genere al secondo posto arriva l’altro, raggiungendo il più delle volte entrambi le finali.
Ma nonostante tutto, la leadership del Circuito continua ad essere del brianzolo, forte del maggior numero di successi ottenuti finora nella stagione. E nonostante quello mancato a Forlì (ma comunque sfiorato) riesce comunque a mantenere il dominio Ics, seppur di pochi punti. Al terzo posto del circuito si trova invece un altro ex campione italiano (proprio come Pedroni), ovvero il pavese Fabio Francescato, considerato tra i favoriti per la corsa al titolo di miglior giocatore del 2024. E a proposito di favoriti: al quarto posto della classifica Ics provvisoria troviamo il romano Gabriele Tedeschi che continua a scalare posizioni, dopo il trionfo a Enada Rimini e altri buoni risultati nelle precedenti tappe, pur non avendo disputato la seconda gara.
In quindi posizione si trova invece Francesco Sacco, seguito da Giuseppe Violante (sesto), Danny Iuliano (settimo), Giampiero Pittelli (ottavo), Carmelo Vitale (nono) e Mirko Plumari, che chiude così la top ten di circuito.
La classifica ICS 2024 al termine del 4° round
Ora, dunque, ne vedremo delle belle in occasione della prossima tappa del circuito Ics 2024 che si svolgerà a Milano, con l’attesissimo ritorno del torneo Mad4Pinball, in programma nel week end del 18-19 maggio, all’interno dello Showroom Morlacchi: una gara che oltre a rappresentare la quinta delle sette in programma per la stagione 2024 del Circuito nazionale Ics, è anche valida anche per il Circuito europeo Ecs 2024, rappresentando quindi il momento più importante dell’intero anno. Inutile dire che anche in questo caso, tra i grandi favoriti risultano i soliti due: Pedroni e Fredella, sempre in assenza del leader assoluto Acciari, che manca da un po’ nelle competizioni nazionali.
Come del resto i due risultano i favoriti anche per la corsa al titolo Ics 2024. Ma questa è un’altra storia: per il momento rimangono da giocare le ultime tre gare, e dopo quella di Milano a seguire si giocherà a fine agosto alla Cascata delle Marmore, nel Museo del flipper “Dino Merluzzi” (29 agosto – 1 settembre) e ad ottobre di nuovo a Milano, con la Milano Pinball Cup, al termine della quale si potrà stilare la classifica finale del 2024 ed estrarre i 32 giocatori che avranno diritto di accesso alla finalissima che si svolgerà a inizio 2025.
“flower
BEN 1.814 ENTRIES AL MAIN EVENT CON UN GARANTITO
QUASI RADDOPPIATO NONOSTANTE IL MOMENTO “VERY BUSY” DEI CALENDARI DI POKER LIVE MA CON TANTISSIMI TORNEI DI SUCCESSO ALL’INTERNO DEL FESTIVAL, RAPPRESENTANO L’ENNESIMO TRIONFO NELL’EDEN ARENA
Malta - Finisce con il successo di Vasileios Zisis l’edizione primaverile del Battle of Malta nella meravigliosa Eden Arena dell’Intercontinental Hotel, struttura legata al Casino Malta. Ha messo in riga 1.814 entries che hanno generato 913.340 euro di prize pool. BoM che ha sfiorato la storia visto che Giuseppe Rosa, ha centrato per la seconda volta il final table ma non è riuscito a bissare la vittoria di aprile 2022. Anche se, in
L’ACTION DEL TAVOLO FINALE
Ma andiamo subito a vedere l’action di un torneo dalla struttura meravigliosa: a fronte di un buy in da 600 euro lo schedule ha previsto Day3, Day4 e final table con 50bb di average con momenti addirittura più profondi per gli stack dei player.
Il primo a mollare il torneo è stato Erik Lindqwist che era stato azzoppato fino a 1,1 milioni, meno di 10x, dal nostro Filippo Busatto JJ vs AK e board liscio. Busatto era salito a 5,7 milioni.
La mano dell’eliminazione arriva quando Maunders manda tutto in bvb su Lindqwist: QJ vs A3 e un Jack sul board per l’inglese elimina lo svedese per 11.900 euro di ottavo premio.
Maunders continua a non perdere un board e si ritrova a 17 milioni, oltre 110 bui.
Il greco Zisis e l’inglese non perdono un colpo e gli altri si accorciano colpo dopo colpo con i due che volano oltre i 120 bui.
Si accorcia un po’, intanto, il record man del BoM e due volte finalista Giuseppe Rosa che decide di scontrarsi contro Maunders. Lo stava temendo durante le pause perché avere il chip leader in posizione su di lui non è stato facile. Specie se sei card dead.
La mano è particolare, però. Rosa apre dal cutoff
un certo momento del tavolo finale, era anche risalito bene in chips. Un evento che ha come sempre affollato la struttura dell’Intercontinental Hotel, con tantissimi tornei tutti di successo. Ora si inizia a lavorare per l’evento del 29 ottobre 6 novembre 2024 con 2 milioni garantiti in palio di cui 1,5 milioni al Main Event.
400.000 e Maunders difende il grande buio.
Flop: 2♠️J♦️3♥️ e i due fanno check.
Turn: 8♣️ e Maunders led out per 200.000, call Rosa River: A♣️ l’inglese fa solo check e Rosa sceglie i over bettare all in per i suoi 3,7 milioni totali. Purtroppo il river ha chiuso la doppia A3 e l’ex winner del BoM aprile 2022 era in bluff pieno Q♣️10♠️. Finisce qui il sogno dell’azzurro sponsorizzato da Betic che si porta a casa 16.500 euro con un pizzico di rammarico: “Pensavo passasse quasi tutto ma ha chiuso doppia al river e prima forse dovevo mandare 23x con AQ ma la dinamica non mi convinceva.”
Nel frattempo i chip leader se le danno di santa ragione ma hanno un margine troppo grande sugli altri per farsi male.
A scendere sui 13-14x è poi Nico Frenn, player che ha impressionato positivamente e ha giocato per buona parte del Day3 in short stack. Il grinder svizzero manda tutto da bottone e viene snap callato da Zisis.
Frenn: A♣️6♥️
Zisis: J♠️J♥️
Il board non presenta aiuti per Frenn che deve uscire per una moneta a 21.050 euro che hanno un valore enorme vista la sua conduzione di un torneo sempre in salita.
Poco dopo, purtroppo, tocca a Filippo
Busatto che esce quinto per 26.700 euro.
Al livello 100.000/200.000 Maunders apre 700.000 dal bottone e l’italiano va ai resti dallo small blind per 19x.
Busatto: A♦️Q♣️
Maunders: K♠️K♥️
L’inglese è davvero inarrestabile e da fuori anche l’ottimo player di Conegliano Veneto che ama i mixed games e gioca prettamente live sia tornei che cash.
Sequenza tremenda, poi, per l’Italia che vive l’eliminazione di Alfredo Cuti che esce quarto per 34.320 euro di premio che è quasi il doppio dei precedenti 20 piazzamenti in carriera.
Anche per Cuti c’è la “Brexit” da affrontare, anzi, la “BoMexit” visto che Alfredo manda appena 9 bui con coppia di 5 e trova Maunders al call facile da bottone con AQ offsuited. Com’è andata secondo voi? Al flop scendono due “donne” e solo un altro 5 avrebbe dato il full house all’azzurro che, però, non si materializza e si rimane in 3.
La situazione tre left vede Maunders con 28 milioni, Zisis con 24 e van Den Bogert con 1,9 milioni. Non ci vorrà molto prima che il greco riesca a fare fuori pure l’olandese.
L’heads up parte con questa proporzione in chips per un pareggio quasi perfetto:
Vasileios Zisis – 28,000,000
Daniel Maunders – 27,000,000
A partire bene è sempre Maunders che si porta in vantaggio 32 milioni a 23 dopo due colpi vinti. Tuttavia la mano che cambierà il torneo sarà quella al livello 250.000/500.000/500.000 dove Zisis trova ancora gli Assi. Maunders entra dal big blind con 4♠️2♣️.
Sul flop: 6♥️6♦️9♣️, Zisis continua a 1,1 milioni ma Maunders check/raise a 3,6 milioni e continua ad aggredire con 3 milioni al turn dove esce una Q♦️ Zisis gioca ancora.
Al river un 4♥️ che spinge alla 3 barre l’inglese. Tank per il greco che inizia a sospettare qualcosa ma alla fine chiama e vola a 45 milioni contro i 9,5 di Maunders.
Al livello 300.000/600.000/600.000 si riapre tutto. I due vanno ai resti preflop e Maunders è pazzesco: gira QQ e trova i “dieci” da Zisis. Una “dama” sul flop sembra chiudere giochi ma c’è qualche possibilità per un gutshot per il greco. Turn e river non cambiano la gerarchia del colpo e si torna a 25 milioni per Zisis e 30 milioni per Maunders.
I due sono in grande forma, non c’è che dire e allo stesso livello capita un cooler clamoroso. I player si ritrovano su questo flop 7♠️6♠️7♦️. Maunders ha Q♥️7♥️ e Zisis 9♠️7♣️
Il turn è pazzesco: 9♣️! Bet 1,8 milioni del greco e Maunders chiama. L’A♦️ al river non cambia la situazione con Zisis che sceglie la size da 8,3 milioni e Maunders jam per 23,3 milioni! Snap call e Zisis mette le mani sul trofeo con 54 milioni di gettoni e Maunders rimane con 775.000 chips.
La mano finale è obbligata per Maunders con Zisis che chiama con K7 e prende pure il Kappa per chiudere definitivamente i giochi e alzare finalmente il trofeo! Per lui 100.000 euro e per l’inglese che sembrava inarrestabile 76.200 euro.
Alla fine Audrius Laimelis, ha conquistato l’High Roller 1.100 euro del Battle of Malta Spring Edition 2024 che ha totalizzato la bellezza di 193 entries con la prima moneta da 41.800 euro vinta proprio dal lituano. Ha regolato in heads up l’austriaco Eljis Kuceruks per 28.850 euro mentre in terza piazza si è fermato un connazionale del winner, Edgaras Kausinis per 18.650 euro.
Il migliore dei nostri è stato Andrea Crobu che è uscito sesto per una moneta da 9.350 euro: “Sono uscito al solito QQ vs AK, non vinco uno showdown da mesi del resto e live va mol-
to male - commenta il player sardo che trova un’iniezione di fiducia con questo risultato - sono mesi che non riesco a centrare un risultato importante.”
In effetti era il secondo bullet per lui all’High Roller dopo essere uscito con un cooler AA vs QQ e una “dama” al river centrata dal georgiano Khazaradze che azzoppa l’azzurro e rovina il primo bullet: “Al secondo tentativo è cambiato tutto visto che sono cresciuto costantemente di stack specie col gioco in zona bolla e in bolla piena ancora di più. Li ho messi nel comodino.”
Poi il brutto colpo subito nel finale che già ci ha raccontato. E adesso? “La prossima tappa è l’Ept di Monte Carlo e continuo a giocare online sul punto it.”
Al tavolo finale Pasqualino Di Santo settimo per 7.150 euro e Francesco Gambino 12esimo per 2.550 euro.
IL TORNEO DI POKER LIVE PIÙ IMPORTANTE DI TUTTI I TEMPI NEL PICCOLO STATO TRA AUSTRIA E SVIZZERA HA TOTALIZZATO 1.792 ENTRIES CON OLTRE 1 MILIONE DI FRANCHI IN PALIO E L’HA ORGANIZZATO EURO ROUNDERS CON PKLIVE360
di Cesare Antoniniuro Rounders e PkLive360 centrano un altro record. Stavolta in Liechtenstein, dove il poker live è molto più forte grazie ai tornei organizzati nella Gc Poker Room del Casino di Bendern, proprio dalle due organizzazioni. Il Wolf Millionaire, giocato dall’11 al 23 aprile, era una scommessa, non c’è che dire. Buy in in linea con la location, 700 Chf e alla fine sono state totalizzate 1.792 entries per un montepremi da 1.046.000 che rappresentano il numero più alto totalizzato nel piccolo stato racchiuso tra Austria e Svizzera.
Il Wolf, brand che ha già riscosso successo in altre location e cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni del post Covid-19, è ora maturo e pronto a qualsiasi altra sfida. Certo, il festival è durato ben 13 giorni e non solo il Main Event ha tenuto banco nel Grand Casino di Bendern.
Alla fine su 1.211 giocatori fisici e dopo un deal a 4, @positive_chi ha vinto il torneo portandosi a casa una prima moneta da 128.490 Chf rispetto al premio del payout originario che superava i 200.000 franchi svizzeri.
L’action del final table
Si riparte dai blinds 300K/600K, ante 600K. Pronti via abbiamo perso lo svizzero Lalinovci che, a dire il vero, ha creduto in un coin flip KQ vs 88 dell’azzurro ospite che vede tenere la coppia e trova il double up. Poi pagherà altri due showdown fino ad accorciarci tantissimo.
Peccato per lo svizzero Andreas Fröhli che era partito non proprio deep e non è riuscito a crescere in stack, a differenza dell’azzurro Ospite ad esempio. Il runner up di Ipo Sanremo 2023 con oltre 400mila dollari vinti in carriera, ha dovuto lasciare il torneo in settima piazza al livello 400K/800K, ante 800K.
Rimasto con appena 6 bui Fröhli si trova in blind-war contro Gonzalez e rilancia 2.9M lasciandosi 1.2M dietro con 9♠️ 6♦️, Gonzalez (stack 17M), fino a quel momento piuttosto tight, decide di giocarsi il colpo con 8
7
e va all-in, Fröhli chiama e si va allo showdown.
Il board: Q
. Andreas
si porta a casa 24.150 franchi svizzeri.
I player iniziano un po’ a discutere di dividere i premi ma l’azione viene bocciata da qualcuno.
Equilibrio precario e ogni colpo poteva, in effetti, cambiare equilibrio. Alla ripresa a 6 left il futuro winner, non a caso, aveva 8 bui mentre lo svizzero Zimmermann comandava con 25bb.
Usciti Leandro e il polacco EasyCall91, i 4 superstiti chiedono una pausa per discutere nuovamente un deal anche perché la situazione grande incertezza rimane e tra quarto e primo “ballano” davvero cifre molto consistenti e nessuno vuole giocarsi un colpo che in Icm può valere dai 50mila ai 100mila franchi.
I 4 si accordano, lasciano in gioco circa 45mila Chf con 18mila tra primo e secondo e altri money jump inferiori tra quarto e terzo e tra terzo e secondo.
Si gioca, comunque, e ci vuole un livello per vedere Lukas Gonzalez uscire al quarto posto per oltre 100mila Chf. Il livello è 800K/1.6M, ante 1.6M.
@positive_chi (stack 19M) apre con J♠️ 10♠️ da Btn, Gonzalez difende da BB con Q♦️ 9♣️ (stack 15M).
Flop: 10♥️ 7♠️ 8♦️, @positive_chi c-betta 5M, Gonzalez ci pensa e va all-in per 15M e il suo avversario chiama. Turn 8♥️ e River 4♥️. @positive_chi è in testa al count con un vantaggio consistente sui suoi avversari.
Uno dei favoriti, Denis Zimmermann, viene eliminato in terza posizione al buio 1.25M/2.5M, ante 2.5M con lo svizzero che open-shova da bottone con 9♠️ 7♠️ per circa 14x, passa small blind ma @positive_chi si trova con 10♠️ 10♦️ da big blind e si va allo showdown.
Il board: 3♣️ A♥️ 5♣️ Q♣️ 3♦️ e per lui arriva un premio da 105.700 franchi svizzeri.
L’heads up dura una sola mano con @ positive_chi che comanda l’head up finale con un vantaggio di 4 a 1. Una scala chiusa al turn dal futuro vincitore chiude i giochi con l’azzurro che rinuncia ai 18mila franchi in più.
NELL’EVENTO ROMANO DI GN MEDIA, L’ITALIAN GAMING EXPO & CONFERENCE, IL PUNTO SULL’APERTU-
RA DEI TAVOLI DI GIOCO ONLINE ALLE ROOM INTERNAZIONALI HA EVIDENZIATO LA NECESSITÀ DI UN ULTIMO
SFORZO DA PARTE DELL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI MENTRE IL GOVERNO È CONVINTO
di Cesare Antonini
Mancherebbe davvero poco per la liquidità di poker online da aprire a livello internazionale dall’Italia agli altri tavoli di gioco delle room dot com. All’Italian gaming expo del 18 e 19 aprile a Roma, è andato in scena un interessante panel che parlava proprio della pooling liquidity per tutto il settore del gioco online in Italia.
A orchestrare i contenuti Giuseppe Volpe, Italy country manager political intelligence e founder Cuiprodest. Lui che con Marco Trucco come consulente, aveva portato le ragioni del settore proprio alla VI Commissione Finanze del Senato che aveva poi recepito almeno un’osservazione al Governo di valutare l’apertura dei tavoli online al dot com.
A dare grande ottimismo a chi vorrebbe vedere la liquidità condivisa in queste modalità è stato Luigi Centorame, senior analyst di Cuiprodest: “A livello di norme e procedimenti dovrebbe mancare molto poco per l’introduzione della liquidità ma il lavoro con il Governo e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sarà ancora molto intenso. A livello regolatorio, in effetti, mancherebbe solo il decreto direttoriale per aprire l’Italia al mondo e ad altri paesi sui tavoli di poker online. Giocare con altri utenti in altri paesi adesso non è possibile e ora l’auspicio ad aprire è anche del Governo.”
po’ forzato e sbloccato. Qualche rivista di settore come Gioco News ha parlato di spinta epocale ed è vero, è stata un’attività molto importante quella svolta ma sono ancora tanti gli elementi che vanno limati.”
Per chi non avesse ancora capito la portata del provvedimento da adottare:“È come se una squadra di Serie A in Italia possa giocare solo il campionato e non le coppe europee. Altri regolatori come Olanda, Svizzera, Belgio e Uk, che forse è l’esempio più virtuoso, hanno adottato la liquidità condivisa da anni.”
Per cercare di smussare gli angoli basterebbe guardare agli esempi di chi la liquidità internazionale l’ha già adottata. A chiarire meglio come è stato Michele Magro, head of legal and compliance Eu GgPoker: “Uk, Germania e Romania, mercati grandi non come l’Italia. Ma anche Danimarca Belgio, Svezia, mentre Finlandia e Irlanda sono on the way. C’è grande attenzione a riciclaggio e cheating in questi mercati e per controllare al meglio c’è bisogno di una licenza. I dubbi che ha ancora l’Italia devono essere superati anche grazie agli esempi di paesi simili come dimensione di mercato o inferiori che hanno già abbracciato la liquidità condivisa e hanno brillantemente risolto qualsiasi tipo di timore o problematica.”
L’idea è sempre quella, superare l’accordo “regionale” del 2017: “Sì bisogna andare oltre dalla condivisione con Spagna, Italia e Portogallo – ha proseguito Centorame - il dato fondamentale è che in dodici anni il poker ha perso il 63 percento. Il Senato parla di aprire a livello internazionale non parla del deal del 2017. Ormai i dubbi sembrano essere quasi tutti fugati. Ovviamente il parere ottenuto dal Governo sulla liquidità non è vincolante e va un
Magro ha approfondito il perché dire sì con forza all’apertura dei tavoli di poker online: “Con la liquidità condivisa di poker online il mercato italiano diventa un mercato interessante? Certo che sì, la liquidità è il prossimo step per il mercato e l’unico in grado di renderlo ancora competitivo. Il poker è un gioco totalmente differente rispetto agli altri verticali ed è questo il grande problema. È un gioco competitivo come gli scacchi e sfidante proprio perché si vogliono affrontare tanti avversari e sempre più forti e diversi. Tuttavia se i giocatori non trovano una liquidità competitiva preferiscono il black market e il Governo perde soldi e i giocatori non hanno protezione adeguata”, ha concluso Magro.
ERWIN VAN LAMBAART, CONFERMATO PRESIDENTE DELL’EUROPEAN CASINO ASSOCIATION, ILLUSTRA GLI OBIETTIVI PRINCIPALI CHE IN -
TENDE PERSEGUIRE DURANTE IL SUO MANDA -
TO E LO STATO DI SALUTE DEL SETTORE DELLE
CASE DA GIOCO
Nel segno della continuità, ma con tanti progetti, a cominciare da quelli relativi all’Italia. L’olandese Erwin van Lambaart, attuale Ceo di Casinos Austria/ Austrian Lotteries, è stato confermato presidente dell’European casino association e ha le idee ben chiare su quanto intende fare nel corso del suo mandato, ovviamente con il supporto dell’intero board.
“Sono profondamente onorato di essere rieletto presidente dell’Eca per un altro mandato. Guardando al 2024, l’associazione è posizionata strategicamente per portare avanti diverse iniziative chiave. L’elezione di un nuovo Parlamento europeo segna per noi un momento cruciale. Stiamo intensificando i nostri sforzi di posizionamento a Bruxelles per garantire che i nuovi eurodeputati siano ben informati sui contributi e sulle esigenze della nostra industria. Con un numero significativo di nuovi membri in Parlamento è essenziale coltivare relazioni forti e sostenere iniziative che promuovano la crescita responsabile del settore dei casinò con licenza in Europa.
Il nostro impegno nella lotta al gioco d’azzardo illegale rimane irremovibile. Questo problema non solo mette a repentaglio la sicurezza dei consumatori e le entrate statali ma mette anche in pericolo la reputazione della nostra industria. Sostenendo l’applicazione rigorosa delle leggi nazionali sul gioco e il conseguente blocco di qualsiasi offerta di gioco d’azzardo online transfrontaliera illegale, ci impegniamo a salvaguardare sia i governi che i giocatori, promuovendo al contempo pratiche di gioco più sicure. È fondamentale riconoscere che finché il gioco d’azzardo illegale persisterà ai livelli attuali le normative nazionali benintenzionate sul gioco responsabile non raggiungeranno il loro potenziale, poiché sono sostenute esclusivamente da operatori autorizzati. Immaginiamo l’industria del gioco
d’azzardo come un iceberg. Ciò che è visibile ai regolatori e ai politici è il settore del gioco d’azzardo legale, autorizzato e conforme. Tuttavia sotto la superficie si trova la vasta e nascosta distesa del gambling illegale. Questa porzione sommersa rappresenta la sfida non affrontata e spesso trascurata nell’industria, che richiede un’attenzione urgente per garantire l’integrità e la sicurezza dell’ecosistema del gioco d’azzardo.
La diversità e l’inclusione rimangono al centro della nostra missione, come evidenziato dall’Eca diversity scholarship, che onora le persone che difendono questi valori. Un altro momento clou del 2024 sarà l’European dealer championship (Edc), ospitato con orgoglio da Holland Casino Venlo. Questo evento esemplifica il nostro impegno per l’eccellenza e lo sviluppo professionale nell’industria. Mette in mostra l’eccezionale maestria e maestria dei nostri croupier e il loro alto livello di formazione, che stabilisce uno standard globale per la professionalità nelle operazioni dei casinò.
All’interno di Eca lo scambio collaborativo di migliori pratiche e competenze tra i nostri gruppi di lavoro specializzati che comprendono antiriciclaggio (Aml), conformità, sicurezza, gioco più sicuro, sicurezza informatica, gioco online e partnership - è vitale. Questa sinergia continuerà a rafforzare la competenza dei nostri membri in queste aree critiche. Infine la nostra costante adesione ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite - che abbracciano diritti umani, lavoro, tutela ambientale e lotta alla corruzione - sottolinea l’impegno della nostra associazione verso una condotta etica e responsabile. Questi punti focali strategici guideranno l’Eca nel tentativo di promuovere un’industria dei casinò dinamica e sostenibile in tutta Europa nel 2024 e oltre.”
Il panorama europeo dei casinò è caratterizzato dall’emergere di nuove strutture e dallo sviluppo di quelle esistenti, ma anche da chiusure. Crede che il settore dei casinò terrestri avrà ancora un futuro, e se sì, a quali condizioni?
“Il settore europeo dei casinò terrestri si trova senza dubbio ad affrontare sfide diverse, con nuove imprese emergenti mentre altre, purtroppo, e per ragioni indipendenti dalla loro volontà, devono chiudere, come sperimentato dal nostro membro Casino Cosmopol in Svezia. Tuttavia, nonostante questo esempio negativo in Svezia, la notevole resilienza e la capacità di adattamento dell’industria europea dei casinò sono state chiaramente dimostrate attraverso la sua ripresa post-pandemia. Il futuro del settore dei casinò rimane promettente, a seconda della nostra capacità di evolverci e rispondere al mutevole panorama economico che attualmente esercita pressione sulla spesa dei consumatori. Di conseguenza è imperativo che i politici e i regolatori mantengano un dialogo aperto e costruttivo con l’industria regolamentata e con licenza, sfruttando la nostra esperienza per promuovere un ambiente normativo favorevole alla crescita responsabile e all’innovazione. In questo ambiente il ruolo dell’European casino association diventa sempre più vitale, offrendo una piattaforma ai membri per scambiare le migliori pratiche e affrontare collettivamente questi tempi difficili. Adattando le nostre operazioni per fornire i prodotti e le esperienze giuste che soddisfino le richieste in evoluzione dei nostri clienti ci posizioniamo per un futuro luminoso e fiorente nel settore. La nostra unità durante la pandemia esemplifica la nostra forza; è attraverso la continua collaborazione e l’impegno verso esperienze di intrattenimento eccezionali che i nostri casinò manterranno il loro status di destinazioni di intrattenimento fuori casa senza pari. La capacità dell’industria di prosperare dipende da questo spirito di cooperazione e innovazione.”
I vari paesi europei sono caratterizzati da legislazioni molto diverse per quanto riguarda i casinò. Di cosa hanno bisogno i casinò per funzionare bene e in che modo l’Eca può supportarli?
“Nonostante i diversi panorami legislativi in tutta Europa, i casinò necessitano di un ambiente coerente per prosperare. L’Eca svolge un ruolo cruciale nel fornire questa stabilità. Interagendo con i decisori europei l’Eca garantisce che la voce della nostra industria venga ascoltata, sottolineando il nostro impegno verso la professionalità e una regolamentazione rigorosa.
I nostri sforzi sono stati riconosciuti, come evidenziato dall’Eu Supranational Risk Assessment 2022, che ha declassato il livello di rischio per la nostra industria grazie alle efficaci dimo-
strazioni di conformità da parte dei membri dell’Eca. L’Eca supporta i casinò membri attraverso le sfide e fa affidamento sulla loro partecipazione attiva per mantenere ed espandere la nostra influenza. Attraverso funzionari informati che riconoscono la nostra conformità e l’impatto positivo che abbiamo sulle comunità locali la nostra industria può continuare a operare in modo efficace e portare benefici alla società in generale. Riconoscere e preservare le differenze nazionali nella regolamentazione del gambling è fondamentale, poiché rispettano la sovranità dell’approccio di ciascun paese, garantendo che l’industria operi in armonia con le diverse norme e valori sociali, il che è una pietra miliare degli sforzi di sensibilizzazione dell’Eca. Inoltre i membri di Eca stanno investendo in modo proattivo nella formazione e nello sviluppo approfonditi del proprio personale, oltre a cercare consulenze esterne per rimanere all’avanguardia rispetto ai requisiti normativi e di conformità.”
I paesi più grandi dell’Unione Europea sono membri di Eca, ma anche Svizzera, San Marino e Regno Unito, solo per fare alcuni esempi di paesi extra-Ue. In questo contesto spicca l’assenza dell’Italia, che ha cancellato la sua adesione qualche anno fa. Cosa ne pensa di questa situazione? Quali sono gli auspici dell’Eca al riguardo e ci sono discussioni in corso?
“L’Eca è orgogliosa dei suoi membri diversificati, che comprendono molti dei più grandi paesi dell’Unione Europea, nonché membri non Ue come Svizzera, San Marino e Regno Unito. L’assenza dell’Italia, però, è una mancanza significativa; purtroppo la loro adesione è andata persa quando essa ha sciolto la sua associazione nazionale di casinò durante la pandemia. L’Eca sente profondamente questa assenza e accoglierebbe calorosamente l’Italia nel suo gregge, poiché la sua presenza rafforzerebbe senza dubbio la nostra associazione. Riunendosi all’Eca i casinò italiani avrebbero accesso a una vasta rete di esperti dell’industria, condividerebbero le migliori pratiche e rimarrebbero al passo con gli ultimi progressi nel gioco e nel servizio clienti. Le nostre opportunità di sviluppo professionale, come workshop, seminari e conferenze, mostrano le tendenze e le tecnologie più recenti. Inoltre l’Eca è determinata nella difesa del settore, dando voce agli interessi unificati dei nostri membri sia nell’Unione Europea che a livello nazionale.
Per il 2024 un obiettivo primario dell’Eca è quello di impegnarsi nuovamente con i rappresentanti e i casinò italiani. Stiamo attualmente avviando un dialogo con tutti e quattro i casinò italiani e speriamo di avere l’opportunità di accoglierli nuovamente durante quest’anno. L’Eca è impegnata in questo sforzo e ritiene che un’industria europea dei casinò unita, inclusa l’Italia, sia cruciale per il nostro successo e la nostra resilienza collettiva.”
L’AMMINISTRATORE DELEGATO DEL CASINÒ DI LUGANO, PAOLO SANVIDO, EVIDENZIA I PROGETTI IN ITINERE E LE RICADUTE POSITIVE SULLA CITTÀ, CHE HA VISTO CONFERMATO IL SUO SINDACO MICHELE FOLETTI
di Anna Maria Rengo
All’indomani delle Municipali di metà aprile, per Lugano si apre una nuova pagina di storia ancora da scrivere, ma che prosegue il cammino intrapreso, vista la riconferma da parte degli elettori di Michele Foletti a sindaco della città ticinese.
Come il Casinò municipale collaborerà con la nuova amministrazione? Lo chiediamo a Paolo Sanvido, amministratore delegato del Casinò di Lugano.
“Il punto di forza è la possibilità di continuità. La compagine municipale è stata riconfermata e con lei tutti gli obiettivi e i progetti di valorizzazione territoriale pensati e strutturati in passato, iniziati e in via di sviluppo, oltre a quelli condivisi ancora in potenza. Una delle nostre priorità è continuare a potenziare carattere e identità della nostra città. Vogliamo rendere Lugano un punto di riferimento per l’intrattenimento e l’eccellenza impegnandoci ad offrire esperienze esclusive e attrattive che valorizzino la cultura della qualità, dell’unicità e dell’innovazione. La collaborazione con la Città è sempre forte e viva e contribuisce sempre più e sempre meglio a perfezionarne la reputazione come destinazione turistica di classe mondiale. Il legame con l’amministrazione comunale è sviluppato su più fronti e atto a implementare nuove soluzioni che migliorino l’esperienza dei visitatori. Punto di grande forza anche la nostra posizione privilegiata sul lungolago, con vista sulle pittoresche montagne e sul suggestivo paesaggio alpino, che ci rende location unica, come la nostra Città, che incarna l’essenza dell’entusiasmo.”
Quanto è importante il Casinò per Lugano dal punto di vista economico, occupazionale, turistico e culturale?
“Il nostro Casinò rappresenta non solo un luogo di svago per i residenti, ma anche una significativa fonte di reddito per l’economia locale e un’attrazione di rilevanza internazionale. È, di fatto, uno degli attori principali dell’offerta turistica della Città che contribuisce alla crescita locale attraverso le entrate generate dalle attività di gioco, dalla ristorazione, dagli eventi e dalle altre attività correlate. Questo porta a un au-
mento del flusso turistico complessivo, creando nuove opportunità di lavoro e stimolando la crescita dei settori connessi.
Il nostro impegno come azienda pubblica a favore del territorio è, pertanto,assicurato: continueremo ad adottare pratiche sostenibili, trasparenti, di conservazione e tutela ambientale. Ma non solo.
Anche i nostri programmi di responsabilità sociale sono confermati e verranno implementati nel corso del nuovo anno, sulla scia del successo ottenuto negli eventi benefici a sostegno della comunità del 2023.
Anche dal punto di vista culturale non ci fermiamo. La nostra Casa da gioco, infatti, svolge un ruolo importante nella promozione dell’arte, dello spettacolo e del concetto di edutainment, ospitando eventi culturali, di sensibilizzazione, concerti, spettacoli e mostre d’arte che arricchiscono la vita culturale della città e offrono opportunità di intrattenimento di alto livello.”
Il Casinò di Lugano punta fortemente sull’innovazione e sulle nuove tecnologie: quali sono i traguardi che avete raggiunto e quali i progetti in itinere?
“Lugano è un nodo tecnologico importante nel settore della blockchain e il nostro Casinò non si esime dal contribuire in maniera attiva a questo filone di innovazione. Abbiamo investito e continuiamo a farlo, infatti, in tecnologie all’avanguardia per migliorare l’esperienza dei nostri clienti e ottimizzare le nostre operazioni interne. Ci stiamo concentrando sull’implementazione di sistemi digitali avanzati, sicurezza informatica potenziata e soluzioni di pagamento innovative per rimanere competitivi nel mercato in evoluzione. Stiamo continuando a sviluppare progetti di digitalizzazione con conseguente cambiamento importante nel modo di lavorare all’interno dell’azienda, garantendo efficienza operativa, aumentando agibilità e flessibilità nell’approccio lavorativo, migliorandone precisione e affidabilità, sempre in un’ottica di sviluppo sostenibile. Abbiamo inserito la possibilità di pagamento in criptovalute al ristorante e ai bar interni alla struttura, offrendo un’alternativa moderna ai tradizionali metodi di pagamento e sottolineando il
nostro impegno nell’essere all’avanguardia, differenziandoci sul mercato. Inoltre, abbiamo implementato un sistema di pagamento con bonifici istantanei alle casse, per supportare con servizi aggiuntivi le esigenze della clientela, sia svizzera che italiana.
Il nostro impegno nel perseguire soluzioni innovative, originali e uniche si è concretizzato anche nella realizzazione di una prima collezione mondiale di opere d’arte Nft: un passo audace e innovativo nell’ambito dell’arte digitale e della tecnologia blockchain. Questa iniziativa non solo conferma l’impegno del nostro Casinò verso l’innovazione, ma dimostra anche una visione progressista nel campo dell’intrattenimento, riuscendo, in aggiunta, a coinvolgere in maniera attiva la comunità grazie alla messa all’asta per beneficenza delle stesse opere Nft. Un meraviglioso esempio di innovazione, sociale e solidale, a favore della Fondazione Bambino Malato della Svizzera Italiana, organizzato lo scorso luglio in collaborazione con Noku Sa e la Città di Lugano che ha generato un forte senso di appartenenza e sostegno territoriale nel contributo a migliorare la vita dei bambini malati e delle loro famiglie. Punto fermo della nostra strategia è e sarà anche nei progetti in itinere e a venire, la ricerca di soluzioni atte non solo a soddisfare i desideri immediati dei clienti, ma anche di garantire integrità, benessere e sensibilità in modo che le azioni compiute oggi non compromettano le risorse e le opportunità per le generazioni future. Questo è il nostro vero lusso, la vera innovazione: investire a lungo termine sul futuro.”
Come il Casinò si sta preparando per il 2025, quando diventeranno operative le nuove concessioni di gioco, per voi all’insegna della continuità?
“La nostra strategia si basa sull’assicurare la continuità delle nostre operazioni di successo, combinata con un costante impegno per l’evoluzione, il miglioramento e l’adattamento ai cambiamenti, mantenendo, quindi, un approccio agile per sfruttare le opportunità che si presenteranno. Con un focus sempre orientato alle esigenze e alle preferenze dei nostri clienti.
Il desiderio e la necessità di stimoli è in costante crescita, alla ricerca incessante di nuove forme di divertimento. Continueremo a puntare sulle novità, sulla qualità di gioco e diversificazione dello stesso, a creare interconnessioni con il territorio circostante, con la Città e le risorse che ne fanno parte; punteremo sempre alla cultura del servizio e alla conformità normativa, combinandola con la nostra consueta dedizione all’innovazione per assicurare il mantenimento degli standard più elevati in termini di sicurezza, trasparenza e, come accennato prima, responsabilità sociale d’impresa.
Prevalgono le soluzioni che offrono un’esperienza completa, personalizzata, anche complementare, integrando diversi elementi in un’offerta di appeal e stimolante. Non si tratta più, infatti, solo di promuovere un prodotto o un servizio, ma di offrire qualcosa di
unico e prezioso: tempo di qualità, attenzione e valore. Per garantire questo servizio e soprattutto l’alto livello continuiamo a investire nello sviluppo del nostro personale, fornendo formazione continua e opportunità di crescita professionale. Il nostro obiettivo è garantire che il nostro team sia sempre all’altezza delle sfide del settore.”
Cosa deve fare una casa da gioco per restare al passo con i tempi: è necessario diversificare l’offerta e se sì verso quali versanti?
“Il consumatore attuale è alla ricerca di esperienze che siano originali, tangibili, memorabili e significative. Vivere l’esperienza, che parte dall’accoglienza del cliente all’interno della struttura fino a regalare diverse occasioni che ne fanno vivere carattere e stile, aiuta a creare connessioni emotive e costruire un legame duraturo e preferenziale. Per restare al passo con i tempi e rimanere competitivi nel settore, dobbiamo adottare una serie di strategie volte a diversificare l’offerta e il target, incrementare tecnologia e innovazione e offrire esperienze che vadano oltre il semplice gioco. Come anticipato, stiamo già caratterizzando la nostra offerta includendo una vasta gamma di opzioni di intrattenimento: tornei, spettacoli dal vivo, attività promozionali, concerti, eventi speciali e proposte enogastronomiche di alta qualità. Inoltre, l’adattamento alle esigenze e alle preferenze dei giocatori è fondamentale per mantenere rilevanza e competitività.”
Quale attenzione presta il Casinò al gioco responsabile?
“È una priorità fondamentale per qualsiasi casa da gioco responsabile e consapevole. Il nostro Casinò dedica molta attenzione e risorse per promuoverlo e proteggere i clienti da comportamenti problematici legati al gioco, implementando una serie di misure preventive e di supporto.
Come azienda di servizio pubblico sentiamo maggiormente la responsabilità di sentinella territoriale dei grandi giochi legali, avvertendo il sempre più crescente rischio rappresentato dalle offerte di gioco illegali da una parte e gli operatori oltrefrontiera dall’altra che, essendo al di fuori dei confini nazionali non sono tenuti a rispettare le rigorose normative svizzere sulla tutela del gioco. Questo costituisce una preoccupazione significativa e una sfida importante che cerchiamo di superare attraverso una forte e costante attenzione dedicata al gioco responsabile, non solo quale dovere etico, ma anche come un impiego per il futuro e per la nostra reputazione. Rafforziamo la nostra responsabilità per offrire un ambiente di gioco veramente sicuro, equo e trasparente; investiamo per garantire il giusto ambiente e servizio ai nostri clienti che, di fatto, sono la priorità.”
acura di Marco Fiore
uale strategia di marketing è la migliore per un casinò?
È una domanda alla quale da addetto ai lavori sono stato più volte chiamato a rispondere.
Prima di entrare in argomento, una premessa è d’obbligo: il marketing per le case da gioco italiane è stato sempre tema ostico.
In effetti per anni i nostri casinò hanno beneficiato di una posizione di oligopolio che ha permesso loro di preoccuparsi poco di come comportarsi commercialmente per garantire successo al proprio business. Quanto sopra nonostante tutti e quattro i casinò italiani operassero al Nord Italia, ognuno con il proprio bacino di utenza che era ricco quanto bastava per assicurare una serena continuità alle rispettive Società di gestione.
Le cose sono cambiate nel momento in cui è nata una nuova concorrenza, i casinò non sono più stati i soli luoghi in cui giocare e Internet ha di fatto creato un nuovo mercato. Nonostante gli italiani mantenessero un’elevata propensione al gioco era venuto il momento in cui fare i conti con un nuovo scenario.
Ed ecco che anche queste particolari aziende, come per magia, cominciano a studiare il proprio mercato nel modo più approfondito possibile, aumentando di molto, in particolare, l’attenzione nei confronti dei clienti che assicuravano loro la più elevata marginalità.
Insomma il marketing, fino a poco prima oggetto sconosciuto, diventò la disciplina per eccellenza alla quale
affidarsi per adeguare la propria offerta di gioco nel rispetto delle aspettative del cliente.
Mi duole constatare, a distanza di anni, come nello specifico momento di cui stiamo parlando, che rappresentò sicuramente un cambio epocale nella gestione delle case da gioco in Italia, non vennero tenuti nelle debita considerazione, all’interno delle strategie di marketing, i cosiddetti Grandi Eventi.
Accusati di costare troppo e di non assicurare ritorni commerciali immediati, sono stati immolati sull’altare della maggiore disponibilità di gratuità da dirottare sul sempre più affannato mercato della clientela cosiddetta Vip.
Vero, il segmento di mercato sopra richiamato rappresenta un patrimonio molto importante per un casinò, produce di norma la quota più elevata di proventi, ma puntare su un solo canale commerciale non sempre si rivela la migliore scelta.
Il Casinò di Saint-Vincent, situato in una piccola, seppure bellissima regione alpina, all’estremo Nord Ovest d’Italia, a mio parere rappresenta un vero e proprio caso che dovrebbe insegnarci qualcosa. Nonostante il proprio bacino non fosse minimamente paragonabile, per numeri e ricchezza, a quello dei suoi diretti concorrenti, è stato per anni in testa alla classifica nazionale e per un breve periodo anche europea, per numero di visitatori e per livello di proventi.
Un successo al quale hanno contribuito la bellezza del contesto in cui la
Casa da gioco operava, ma anche una strategia che, quando ancora non si sapeva cosa fosse il marketing, ha permesso di trasformare un piccolo paese di montagna nella location tra le più glamour in Europa.
Il Casino de la Vallée aprì i propri battenti nel 1947 e già nel 1948 divenne sede di un importante Premio di Giornalismo, nel 1952 del Premio Grolle d’Oro, il più ambito nel settore cinematografico.
L’elenco dei Grandi Eventi organizzati negli anni a Saint-Vincent è molto lungo, come il Premio Internazionale per le Scienze Mediche, secondo solo al Nobel, il Premio Donna dell’Anno, al tempo patrocinato dall’Unesco, il Premio per le Arti Drammatiche e poi manifestazioni come Un Disco per l’Estate, i Premi Saint-Vincent per la Fiction, la Radio, lo Sport, il Congresso Internazionale della Magia per citarne solo alcuni.
Un modo parecchio elegante per far parlare di Saint-Vincent senza fare riferimento al gioco d’azzardo. Una strategia assolutamente vincente per alimentare quell’immagine di cui ogni business ha bisogno, quello di cui mi occupo, ancora di più.
Spesso mi sono sentito dire: “Sono cambiati i tempi, certe azioni di marketing non hanno più senso di esistere…”. Senza tirare in ballo destinazioni d’oltreoceano, suggerisco ancora oggi a chi mi dava lezioni, di fare una scappata, in ogni periodo dell’anno, in quel di Monte Carlo per una doverosa verifica della giustezza di certe affermazioni…
Fowl Play 4096 è ambientata in una colorata e vivace fattoria: un tema già visto, ma che riesce qui a distinguersi per via di una rappresentazione allegorica e caricaturale dall’impatto accattivante. Utilizzando colori vivaci e saturi che evocano l’atmosfera di una giornata all’aria aperta, tipica delle aree rurali e una serie di animazioni divertenti che esaltano il clima di spensieratezza. Il campo visivo è dominato da un cielo sereno, sfumato dal blu intenso del crepuscolo al chiaro di un azzurro diurno, che contrasta con il verde rigoglioso della vegetazione circostante. Le animazioni sono fluide e accentuano gli effetti comici dei personaggi, come il baluginare degli occhi o il becchettare dei polli. L’aspetto umoristico e le espressioni esagerate dei volatili creano una sorta di narrazione visiva che si anima a ogni spin. Le uova argentee e l’oro lucido delle monete aggiungono un tocco di splendore e una promessa di ricchezza.
›› SOUND
Scoprila qui:
Se la slot si distingue per la sua capacità di fondere un’atmosfera rustica e familiare con meccaniche di gioco innovative e gratificanti, ciò avviene anche grazie alle sonorità, che propongono delle musiche molto carine e coinvolgenti e degli effetti sonori molto divertenti, che sanno come stuzzicare al meglio i giocatori. Intrattenendoli in tutte le fasi del gioco e accompagnandoli in maniera ideale, senza mai eccedere o rischiare di stancare chi ascolta, ma riuscendo a rimanere sempre col ritmo giusto, in ogni si-
L’evoluzione della gallina 5mila volte più ricca
SCHEDA
NOME Fowl Play 4096
PRODUTTORE WMG
DISPONIBILE SU desktop, mobile
DATA DI RILASCIO novembre 2023
PAYOUT 90,68%
VOLATILITÀ alta
tuazione. La vivacità del gioco è offerta quindi dalla perfetta armonia grafica e sonora che si coniugano alla perfezione, sublimando nella serie di funzionalità bonus che mantengono alto il livello di intrattenimento e l’aspettativa del giocatore.
La nuova “gallina” di Wmg presenta una griglia 6x4 con una meccanica innovativa che permette una vincita massima raggiungibile di quasi 5mila volte la puntata iniziale che può aumentare in modo esponenziale durante la fase extra. A determinare il valore della somma vinta è sia la puntata totale impiegata sia i moltiplicatori che ogni simbolo porta con sé quando viene coinvolto in una vincita. Le funzioni speciali della slot sono collegate direttamente ai giri gratuiti che vengono
Una slot che si distingue nell’universo del gioco online per la sua capacità di fondere un’atmosfera rustica e familiare con meccaniche di gioco innovative e gratificanti, coniugate a loro volta con una serie di funzionalità bonus che mantengono alto il livello di intrattenimento e l’aspettativa
attivati quando il simbolo bonus, rappresentato dalla gallina, atterra sulla griglia. Il giocatore con 4 o più simboli bonus può accedere ai giri gratuiti con la possibilità di ottenere moltiplicatori fino a x250. Il simbolo di maggior valore è l’uovo d’oro, seguito da un uovo d’argento e uno d’oro color bronzo, riflettendo forse il detto che è meglio un uovo oggi che una gallina domani. Il gallo con la forca e il pulcino sorridente offrono payout intermedi. Il numero 7, classico nelle slot, e il sacchetto di denaro, simbolo universale di ricchezza, rientrano in questa narrazione visiva con valori di payout che si posizionano nella media.
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In questo gioco il simbolo Wild si manifesta come una furba volpe, accompagnata dalla scritta Wild in lettere verticali, che ne sancisce il ruolo speciale all’interno del gameplay. La sua funzione è quella di un vero e proprio asso nella manica per il giocatore: può infatti apparire sui rulli dal secondo al quinto e ha il potere di sostituire tutti gli altri simboli, fatta eccezione per il simbolo del gioco Bonus. Interessante la modalità “Reazioni”: una funzionalità dinamica che incrementa le opportunità di vincita consecutiva per il giocatore. Ogni volta che si realizza una combinazione vincente, i simboli coinvolti vengono eliminati, permettendo a nuovi simboli di cadere a cascata e occupare gli spazi vuoti. Questo processo può generare ulteriori combinazioni vincenti in successione, senza richiedere ulteriori puntate. La sequenza prosegue fino a quando non si verificano nuove combinazioni vincenti, offrendo così la possibilità di una serie di vincite in un unico spin.
di ricompensa. Se da un lato l’Rtp non risulta tra i più elevati, la varianza medio-bassa compensa con una maggiore frequenza di vincite. Il layout a 6x4 e le 4096 modalità di vincita rappresentano un’evoluzione rispetto alle classiche slot, offrendo un dinamismo di gioco superiore.
a cura di Serena Corbellini
IL PARLAMENTO UE APPROVA UN REGOLAMENTO SULL’IA, RESTANO DA COMPRENDERE LE RICADUTE SUL SETTORE DEL GIOCO SULLA BASE DELLA DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO
scorso 6 marzo il Parlamento europeo ha approvato con un’ampia maggioranza il testo della proposta di regolamento che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale. Il provvedimento, al momento di andare in stampa non accora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, e quindi non ancora entrato in vigore, rappresenta la prima legge organica sulla materia.
Il Regolamento definisce sistema di intelligenza artificiale come un sistema basato su una macchina, progettato per funzionare con diversi livelli di autonomia e che può mostrare adattività dopo l’implementazione e che, per obiettivi espliciti o impliciti, deduce, dall’input che riceve, come generare output quali previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare ambienti fisici o virtuali.
Già da questa definizione appare evidente come il mondo del gaming, e in particolare, dei videogiochi sia-
no un palcoscenico perfetto per l’applicazione, e talvolta anche la sperimentazione di questi sistemi. Nei miei precedenti interventi sul tema avevo infatti già accennato come questo progresso tecnologico ben si adatti a questo settore.
Ora occorre capire quanto questo nuovo Regolamento impatti su questo settore. Per questo serve fare alcune necessarie premesse.
Il Regolamento si applicherà a tutti i sistemi immessi sul mercato dell’Unione o i cui effetti si producano su persone all’interno dell’Ue. Si applicherà pertanto a soggetti pubblici e privati, fornitori ed operatori di sistemi di IA conformemente alla qualificazione del rischio individuata dallo stesso Regolamento. Allo stesso modo si applicherà anche agli importatori di sistemi IA all’interno dell’Ue: essi dovranno garantire che il fornitore straniero abbia già eseguito l’appropriata procedura di valutazione della conformità europea (Ce) e sia corredato dalla documentazione e dalle istruzioni per l’uso richieste (normativa Regolamento Macchine).
L’AI Act stabilisce un impianto di regole e oneri che non si applicano uniformemente a tutti i sistemi di IA, ma che sono più o meno gravosi a seconda del grado di rischio che il sistema comporta, ovvero la messa in pericolo dei diritti fondamentali della persona.
In particolare il Regolamento distingue i sistemi di intelligenza artificiale in varie categorie cui corrisponde un diverso grado di rischio: sistemi di IA vietati; sistemi di IA ad alto rischio; sistemi di IA a rischio minimo.
Determinati sistemi di IA sono vietati in quanto comportano un rischio inaccettabile per la sicurezza, la sussistenza ed i diritti delle persone. In particolare, si tratta di: sistemi che sfruttano la vulnerabilità delle persone e l’utilizzo delle tecniche subliminali ovvero deliberatamente manipolative o ingannevoli; sistemi di identificazione biometrica in tempo reale in spazi aperti al pubblico (ossia il riconoscimento facciale attraverso telecamere a circuito chiuso), tranne alcuni usi consentiti da parte delle autorità di contrasto; sistemi di riconoscimento delle emozioni utilizzati sul luogo di lavoro e negli istituti scolastici, eccetto per motivi medici o di sicurezza; estrazione non mirata di immagini facciali da internet o telecamere a circuito chiuso per la creazione o espansione di banche dati; sistemi che consentono il social scoring, classificando o valutando le persone in base al loro comportamento sociale e le loro caratteristiche personali. Il regolamento definisce come ad alto rischio un numero limitato di sistemi di IA che possono potenzialmente avere ripercussioni negative sulla sicurezza delle persone ed i diritti fondamentali. L’elenco, che sarà soggetto a modifiche e aggiornamenti per allineare la normativa all’evoluzione tecnologica, comprende i seguenti sistemi: identificazione biometrica remota, categorizzazione biometrica e riconoscimento delle emozioni (al di fuori delle categorie vietate); utilizzati come componenti di sicurezza nella gestione e nel funzionamento delle infrastrutture digitali critiche, del traffico stradale e della fornitura di acqua, gas, riscaldamento ed elettricità; finalizzati a determinare l’accesso, l’ammissione o l’assegnazione agli istituti di istruzione e formazione professionale (ad esempio, per valutare i risultati dell’apprendimento e orientare il processo di apprendimento e il monitoraggio dei comportamenti disonesti); relativi alla valutazione dell’occupazione, ad ottimizzare la gestione dei lavoratori e l’accesso al lavoro autonomo (ad esempio, per pubblicare annunci di lavoro mirati, analizzare e filtrare le candidature e valutare i candidati); usati per determinare l’accesso a servizi e a prestazioni pubblici e privati essenziali (come, ad esempio, l’assistenza sanitaria); finalizzati alla valutazione dell’affidabilità creditizia delle persone fisiche, alla valutazione dei rischi finanziari, nonché alla determinazione dei prezzi in relazione ad assicurazioni sulla vita e assicurazioni sanitarie, o infine sistemi utilizzati nelle attività di contrasto, di gestione della migrazione, dell’asilo e
del controllo delle frontiere, di amministrazione della giustizia, nonché nello svolgimento dei processi democratici e per la valutazione e classificazione delle chiamate di emergenza.
Al di là di dei sistemi a rischio inaccettabile, che sono vietati, e dei sistemi ad alto rischio la cui commercializzazione è subordinata ad oneri informativi e di trasparenza (doveri di disclosure) e di controllo da parte delle autorità competenti, per i sistemi cd. a rischio minimo la nuova normativa non prevede degli oneri o controlli particolari. Tra questi ultimi si ritiene rientrino la maggior parte dei sistemi fin ad oggi sviluppati, tra cui rientrerebbero anche quelli utilizzati per lo sviluppo dei videogiochi. Per ora quindi, sembrerebbe che il mondo del gaming sia esente dai nuovi oneri legislativi, ma le novità non sono certo finite.
Il Regolamento prevede poi due categorie di sistemi di IA trasversali, cioè al di fuori di questa tripartizione: in particolare i sistemi di IA per finalità generali, tra cui i maggiori oneri ricadono su quelli che comportano un rischio sistemico e sistemi di IA che comportano interazione con un essere umano o che possono generare dei cosiddetti deep fake
I modelli di IA per finalità generali sono quelli caratterizzati da una generalità significativa ed in grado di svolgere con competenza un’ampia gamma di compiti distinti, indipendentemente dalle modalità con cui il modello è immesso sul mercato, e che può essere integrato in una varietà di sistemi o applicazioni a valle, ad eccezione dei modelli di IA utilizzati per attività di ricerca, sviluppo o prototipazione prima di essere immessi sul mercato. L’immissione sul mercato di questi sistemi è, in particolare, subordinata a doveri di informazione a tutela dei cd. deployer, ovvero quelli che il Regolamento definisce come persona fisica o giuridica, autorità pubblica, agenzia o altro organismo che utilizza un sistema di IA sotto la propria autorità, tranne nel caso in cui il sistema di IA sia utilizzato nel corso di un’attività personale non professionale.
Il Regolamento prevede poi degli obblighi di trasparenza, ovvero di fornire informazioni in merito a determinati sistemi di IA, e in particolare:
• i fornitori garantiscono che i sistemi di IA destinati a interagire direttamente con le persone fisiche sono progettati e sviluppati in modo tale che le persone fisiche interessate siano informate del fatto di stare interagendo con un sistema di IA;
• I fornitori di sistemi di IA, compresi i sistemi di IA per finalità generali, che generano contenuti audio, immagine, video o testuali sintetici, garantiscono che gli output del sistema di IA siano marcati in un formato leggibile meccanicamente e rilevabili come generati o manipolati artificialmente.
Questi ultime due classificazioni appaiono però alquanto nebulose e potrebbero trovare applicazione anche nel settore del gaming, ma sul punto tornerò nel prossimo articolo.
Sono attesi tutti i più importanti leader del settore dal 21 al 23 maggio all’InterContinental Hotel di Malta, che sarà per tre giorni il fulcro dell’iGaming nel corso della sesta edizione del CasinoBeats Summit, un evento che si concentra sul futuro del settore dei casinò, fornendo la piattaforma perfetta per rimanere aggiornati con le ultime tendenze, tecnologie e opportunità legate ai casinò.
Il 2023 è stato un anno da record per CasinoBeats, che nel 2024 promette di puntare ancora più in alto.
A Malta saranno presenti leader aziendali, creativi e innovatori esperti di tecnologia, solitamente attivi dietro le quinte.
I partecipanti avranno l’opportunità di scoprire nuove opportunità commerciali e partnership con operatori leader (oltre 1.200 rappresentanti), fornitori, affiliati e streamer (oltre 200 rappresentanti) provenienti dall’Europa e non solo. In tutto, nel corso dell’evento, a Malta sono attesi oltre 3.500 partecipanti, per fare rete con altri responsabili di aziende internazionali operativi nel settore dei casinò. Gli organizzatori sono certi: “Saranno presenti le star del nostro settore: i pionieri, la comunità creativa e i guru della tecnologia. Che tu sia un veterano esperto o un nuovo giocatore nel settore dei casinò, il CasinoBeats Summit è la piattaforma perfetta per stare al passo con i tempi, scoprire nuove opportunità di business e creare connessioni preziose”.
CasinoBeats offre uno spazio espositivo che vanta aree di gioco interattive ed espositori che espongono i loro prodotti e soluzioni più innovativi e moderni, ma anche tanti eventi serali nel corso dei quali continuare a fare networking.
Ma chi sarà a Malta avrà anche l’opportunità di conoscere gli ultimi titoli sviluppati, i prodotti e i servizi di casinò più avanzati, tutti presenti presso l’area espositiva visitando gli stand degli espositori o la specializzata Game Showcase Lounge dove sarà anche possibile chiedere informazioni ai responsabili e testare direttamente i nuovi giochi e prodotti.
Tornando all’agenda completa della conferenza, questa offre un approfondimento sugli aspetti tecnici delle slot e dei prodotti dei casinò, come lo sviluppo del gioco, la meccanica del gioco e la psicologia del giocatore. Nel corso della tre giorni saranno proposti anche percorsi separati in tema di leadership e affiliazione, workshop Seo interattivi e una serie di tavole rotonde su alcuni dei mercati attualmente più importanti del settore.
Per chiudere con una serata finale in grande stile, che ospiterà i Game Developer Awards per dare lustro e far conoscere ancora più l’eccezionale impegno delle persone e degli studi che realizzano i titoli più innovativi. Saranno consegnati i Game Performance Awards e i Game Marketing Awards, con le liste dei
finalisti che vengono decise dai giudici in collaborazione con CasinoBeats e SlotBeats, e i Game Creation Awards e i Game People Awards, il cui elenco sarà formato dalle segnalazioni di individui o di organizzazioni che possono autocandidarsi o essere nominate.
Tra i momenti clou del CasinoBeats la conferenza “It’s All Casino” di mercoledì 22 maggio, che fornirà un’esplorazione completa delle tendenze emergenti, dei giochi di successo, dei titoli di nicchia e delle sfumature di personalizzazione.
Tra gli ospiti di spicco John Romero, rinomato programmatore, game designer e level designer celebrato per classici senza tempo come “Doom” e “Wolfenstein 3D”, che inaugurerà la conferenza con il suo keynote “Bridging Worlds: Nostalgia, Innovation, and the Future - A Journey with John Romero”.
La sessione “Il jackpot di domani: le tendenze future del design dei giochi/delle slot” illustrerà l’innovazione nel mondo delle slot. Quindi il panel “Building an Innovation Giant: Merge, Create, Dominate”, che esplorerà le complessità della creazione di giochi di successo, sia da piccoli studi indipendenti che da giganti del settore che producono numerose slot ogni anno, e la conferenza “Fedeltà o personalizzazione?
La chiave per fidelizzare i clienti”, che approfondirà il ruolo cruciale delle offerte personalizzate guidate da algoritmi di intelligenza artificiale nel migliorare
il coinvolgimento e la fidelizzazione degli utenti nel settore dei giochi, e e la sessione su “L’innovazione dalla tecnologia per rivoluzionare l’iGaming”, che riunirà i migliori leader del settore per rivelare gli ultimi sviluppi hardware e software pronti a trasformare il panorama dell’iGaming, e la conferenza “Navigating Niche-Mainstream Opinion on Alternative Games”, che esplorerà formati di giochi di nicchia come crash, mine, plinko e giochi di dadi ed esaminerà il loro potenziale per rivaleggiare con il dominio dei giochi di slot nello spazio dei casinò online. (Dd)
Habanero attende con impazienza di sbarcare nuovamente al CasinoBeats Summit Malta dopo la partecipazione di successo dello scorso anno.
“Metteremo in risalto la nostra agilità nel muoverci all’interno del settore - assicura l’azienda, “presentando un’offerta completa di prodotti allo stand A20”. Sebbene sia solo la sesta edizione dell’evento, il Summit CasinoBeats a Malta è cresciuto rapidamente dal suo debutto ed è ormai uno degli eventi principali per il settore. “Saremo presenti con il nostro team di vendita, a disposizione per rispondere a qualsiasi domanda e mostrare tutte le soluzioni che possiamo offrire.”
Le slot sono tuttora un punto focale di Habanero, che quest’anno con-
tinua a migliorare la sua offerta con tecnologie ancora più avanzate, temi diversi e gameplay che hanno fatto breccia nel settore, affascinando il pubblico di tutto il mondo. “Sia le slot che gli strumenti promozionali saranno in mostra presso il nostro stand al CasinoBeats Summit Malta”, aggiungono dall’azienda. “Le versioni recenti che verranno presentate includono Wild Flow, un gioco che inizia con un tabellone 5x3 che cresce fino a fornire 15.000 possibilità di vincita, oltre a Golden Taj Mahal, un titolo che ha debuttato con Reel Rewards, una meccanica che trasforma casualmente i simboli che cadono su un particolare rullo. Al vertice, Habanero metterà in luce i suoi modelli matematici aggiornati e migliorati, oltre ai modificatori di gioco che hanno mantenuto il loro fascino globale.”
Il summit coincide anche con i CasinoBeats Game Developer Awards, dove viene presentato il prodotto più performante di Habanero, Hot Hot Summer, che è stato nominato tra i Game Retro Style. La slot è stata elogiata per aver saputo fondere il tema nostalgico di Las Vegas con le innovative funzionalità di gioco per cui Habanero è diventata famosa, inclusa una ruota moltiplicatrice attivata casualmente.
Oltre a presentare i nuovi prodotti, Habanero si impegnerà in incontri con i partner. Data la natura multinazionale degli operatori del settore, le opportunità di networking di CasinoBeats Summit Malta sono inestimabili. “Questo evento pone le basi per un entusiasmante 2024, offrendo a aziende come la nostra la possibilità di connettersi sia con clienti che con partner.” (Dd)
quinta edizione di iGaming Next Valletta si svolge a Malta dal 15 al 16 maggio ancora una volta presso la capitale dell’isola. L’evento, cresciuto nel tempo, non è più una semplice conferenza ma un punto di riferimento per un mercato che continua ad avere grandi margini di crescita. “Nuovi orizzonti” è il tema di quest’anno e ce ne parla Pierre Lindh, co-founder & managing director di Next.io che ogni anno organizza questo appuntamento: “Ci stiamo concentrando sui mercati emergenti e sulle nuove opportunità per l’industria, poiché riteniamo che il settore sia a un bivio e che sia attualmente in atto un passaggio generazionale”.
Fiore all’occhiello di quest’anno un evento in particolare, ovvero “l’apparizione di due piloti attivi di Formula 1 – Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg, che vengono portati a Malta dal nostro partner Play’n GO per via della sua collaborazione con il di F1 team Haas. Questa è la prima volta in assoluto che abbiamo due piloti di F1 attivi a Malta su base ufficiale e sicuramente i più grandi relatori che l’industria abbia mai visto. Siamo molto entusiasti! Oltre a questo abbiamo più di 20 eventi per mantenere impegnati i nostri delegati. Next: Valletta dovrebbe essere il raduno più divertente dell’industria e il più
rescere in un mondo che cambia: la nuova equazione del mercato retail. Questo il tema centrale che si affronta nell’ottava edizione del Mapic Italy, la più importante piattaforma di business dedicata al mercato immobiliare e retail che si svolge dal 22 al 23 maggio a Milano presso il Super studio
prezioso. Crediamo che le conferenze non debbano essere noiose ma divertenti. E l’iGaming è un settore divertente”.
Next Valletta è anche l’occasione per parlare di innovazioni tecnologiche come le criptovalute che “stanno chiaramente cambiando il panorama di questo momento, come un rifugio sicuro per gli operatori che desiderano condurre affari al di fuori delle rigorose normative locali. È fondamentale comprendere le conseguenze dell’operatore in queste circostanze nel lungo periodo al fine di garantire che le decisioni che prendiamo oggi siano ottimizzate per la crescita a lungo termine. Di questo si parlerà ampiamente durante l’evento”.
Un settore, quello del gioco che sta cambiando negli ultimi anni. A tale proposito Lindh conclude con una riflessione: “Senza il rischio di sembrare una radio rotta, il divario che si sta verificando nell’industria è tra alcuni operatori che cercano la regolamentazione mentre altri operatori cercano il grigio. Questo è di gran lunga il cambiamento più grande e la tendenza più importante a cui prestare attenzione adesso”. (Cc)
Maxi. Tra gli argomenti, trattati anche l’intelligenza artificiale di grande attualità nel mondo del gaming. Francesco Pupillo, show director Mapic e Mapic Italy spiega a proposito: “L’intelligenza artificiale è un fenomeno inarrestabile che sta modificando la vita quotidiana e le modalità operative dell’industria retail con tantissime nuove applicazioni. Abbiamo voluto inserirla come tema centrale del Mapic Italy perché è la nuova equazione di questo settore e sta cambiando il modo di lavorare anche nella gestione degli spazi. L’obiettivo pertanto è quello di dare un focus su alcu-
Comprendere l’evoluzione del settore dei giochi online attraverso un programma ricco di talk, panel e tavole rotonde. L’occasione è con l’Online casino summit Italia, organizzato da Eventus international, che quest’anno si svolge a Roma dal 7 all’8 maggio presso il Waldorf Astoria hotel. Un appuntamento fondamentale, dunque, per stare al passo con i tempi, per fare rete e soprattutto per conoscere il pensiero degli esperti legati a un comparto come quello del gaming in continua crescita ed espansione. L’evento riunisce relatori delle principali autorità, operatori, investitori e consulenti dell’ecosistema del gioco, sia locale che internazionale, e pertanto offre la possibilità di connettersi con tutte quelle figure chiave che in questo momento stanno contribuendo a cambiare il futuro dell’iGaming.
Google discover e Google news.
Per quanto riguarda il calendario, nel day di apertura le principali tematiche analizzate sono quelle legate alle dinamiche che guidano il mercato dei casinò online in Italia e all’impegno delle forze dell’ordine per realizzare un ambiente di gioco online più sicuro e legale. Da non tralasciare neanche l’impatto a lungo termine della riforma normativa e del nuovo regime di licenze che nella penisola rappresenta senza dubbio un cambiamento epocale.
Tra gli argomenti non manca quello legato al gioco responsabile, a cui si aggiungono le soluzioni di pagamento innovative, la nuova legislazione italiana e soprattutto l’intelligenza artificiale che oggi senza dubbio rappresenta una delle più grandi incognite del “presente”. Tra gli altri approfondimenti: come farsi carico della Seo nella riottimizzazione dinamica delle serp da parte di Google e come ottimizzare i contenuti dei casinò per
Nella giornata successiva invece diverse le tavole rotonde con tanti altri argomenti di attualità: tra questi il potere della collaborazione per ridefinire le relazioni nell’ecosistema del gioco con una mentalità 2.0, a cui aggiungere la semplificazione delle operazioni europee con l’intelligenza artificiale e soluzioni di pagamento innovative. Infine, in che modo i protocolli Kyc e Aml rafforzano la fiducia e guidano la crescita sostenibile del business nei casinò online italiani e non solo. (Cc)
ni casi applicativi per capire come questo fenomeno diventerà sempre più importante. Per esempio in un mercato ad alto sviluppo tecnologico come quello del gaming, le applicazioni dell’intelligenza artificiale si trovano addirittura nei codici”.
Altro tema di grande interesse trattato durante l’evento è quello legato all’omnicanalità. A proposito Pupillo sottolinea come all’inizio “si immaginava che la parte digitale avrebbe rimpiazzato quella fisica; oggi ci si rende conto che sono due canali che devono coesistere. L’engagement con il cliente parte dall’online per poi passare al punto fisico con la vendita che si chiude definitivamente tornando online. È un
nuovo mondo, una nuova realtà e anche nel mondo del gaming abbiamo avuto esempi legati al leisure dove prima si giocava online per poi trasportare l’utente nel luogo fisico”. Grande importanza viene data anche al tema della sostenibilità: “Questo argomento – prosegue Pupillo - è trasversale e abbraccia tutto il settore del retail. Noi lavoriamo con due mondi quello dei brand e quello delle location e in ogni azienda si parla sempre di temi legati alla riduzione dell’impatto ambientale. Vengono fatti investimenti massicci nell’ambito delle energie rinnovabili non solo per un intento filosofico. Quando una società non investe sulla sostenibilità perde valore e non riesce più a vendere. Per questo diventa un aspetto fondamentale su cui investire.”(Cc)
na serata di festa, ma in primis un’occasione per dare il giusto riconoscimento alle aziende del settore, per celebrare l’impegno profuso per innovare il mercato italiano del gioco, aprendo nuove prospettive. Potremmo riassumere così quello che è stato l’evento di premiazione degli Italian gaming awards 2024, assegnati il 18 aprile allo Spazio Novecento di Roma, in occasione della prima edizione di Ige - Italian gaming expo & conference.
Dai fornitori agli operatori, ecco chi sono i premiati, con le relative motivazioni, menzioni comprese, che evidenziano i risultati raggiunti, celebrati in una serata di gala condotta da Paolo Petrecca, direttore di RaiNews 24, e dall’attrice Giorgia Fiori.
FORNITORI
AFFILIATE OF THE YEAR
Winner: DT9 Group
Motivazione: Il gruppo si è distinto in Italia grazie all'innovazione, sia in termini di business model che di servizi offerti ai propri partner, puntando su tecnologia, digital marketing e media buying, registrando una crescita in numero di utenti raggiunti e di revenue costante nel corso degli ultimi anni e degli ultimi dodici mesi.
OPERATORI
BEST MOBILE OPERATOR
Winner: LeoVegas
Motivazione: L’operatore si è distinto fin dal primo momento per l’attenzione al canale mobile, adottando un approccio mobile first i cui risultati hanno contribuito al posizionamento anche sul mercato italiano.
OPERATORI
BEST CASINO GAMES OPERATOR
Winner: Starcasino
Motivazione: L’operatore si è distinto per quantità e qualità dei giochi lanciati nel corso degli ultimi mesi e per la varietà di soluzioni su misura offerte ai consumatori, con una elevata capacità di narrazione dell’esperienza di gioco in grado di fidelizzare la customer base.
SPECIAL BEST MARKETING CAMPAIGN AWARD
Menzione speciale: Pragmatic Play
Motivazione: Per la qualità delle promozioni offerte al pubblico italiano e i risultati raggiunti anche in termini di Ggr.
FORNITORI
CASINO PLATFORM PROVIDER
Winner: Light & Wonder
Motivazione: Per essersi distinto attraverso la sua piattaforma che la più diffusa sul mercato italiano dei casinò di gioco online, servendo oltre 20 operatori e coprendo una quota dell’80 percento. Con una rete di oltre 1.650 giochi sviluppati da studi interni, nonché contenuti di fornitori di terze parti.
FORNITORI
CASINO CONTENT PROVIDER
Menzione speciale: Habanero
Motivazione: L’azienda viene oggi riconosciuta a livello internazionale e in Italia come uno dei migliori fornitori di giochi, grazie anche all’innovazione continua portata nella creazione di contenuti che si stanno distinguendo sul mercato.
Winner: Pragmatic Play
Motivazione: Per avere registrato un aumento significativo in tutti i parametri chiave (Ggr, market share, bet) che hanno determinato il successo dei suoi contenuti di gioco che risultano oggi ricercati dai giocatori italiani.
Winner: StarCasino.sport
Motivazione: L’operatore si è distinto per qualità, ampiezza e varietà delle sua azioni di marketing sul territorio italiano che hanno permesso una crescita notevole su tutti i canali di comunicazione.
OPERATORI HR AWARD: EMPLOYER OF THE YEAR
Winner: Bettson Group
Motivazione: L’operatore si è distinto per la notevole crescita e impegno per l’inclusione e lo sviluppo dei dipendenti nel mercato italiano riuscendo a creare un ambiente di lavoro inclusivo per propri dipendenti e in grado di promuovere pari opportunità.
OPERATORI
ESG COMPLIANCE AWARD
Winner: Eurobet Italia
Motivazione: Per essersi distinta negli ultimi due anni con scelte manageriali finalizzate a garantire sicurezza ai dipendenti, sostegno ai partner commerciali, continuità dei servizi, innovazione ai prodotti, supporto concreto alle comunità del territorio, attuando una strategia Esg concreta e riscontrabile.
INCLUSION AWARD
Winner: WorldMatch
OPERATORI ESPORTS OPERATOR
Winner: Qlash Esports
Motivazione: L’organizzazione si è distinta per l’approccio innovativo nel campo degli esports e del gaming, e per l’impegno nella creazione di un ambiente competitivo e inclusivo per i giocatori e gli appassionati. Distinguendosi per l’organizzazione di tornei di alto livello, lo sviluppo di piattaforme tecnologiche e interattive, il supporto a talenti emergenti nel settore. Riuscendo a operare in tutti i verticali del business.
OPERATORI OPERATOR OF THE YEAR
Winner: StarCasino (Betsson Group)
Motivazione: L’operatore è riuscito a fissare dei nuovi standard di eccellenza nel settore del gaming online attraverso un approccio fortemente orientato al benessere e alla soddisfazione del consumatore.
SPECIAL STARTUP OF THE YEAR
Winner: PromoSherlock
Motivazione: L’azienda si sempre distinta per dare importanza ai suoi dipendenti, dando priorità al benessere e alla soddisfazione delle persone, promuovendo una cultura di collaborazione, inclusività e diversità, creando un ambiente accogliente e solidale per tutti. Con un team composto da persone di ogni cultura e razza, dove il 50 percento sono donne. I giudici hanno premiato lo sforzo concreto anche in rapporto alle dimensioni aziendali.
FORNITORI
SPORTS BETTING PROVIDER
Menzione speciale: Altenar
Motivazione: Per aver presentato sul mercato Italiano un significativo potenziamento dei prodotti già parte dell’offerta
Sport e con delle forti novità, sviluppate in house e su misura per l’Italia.
Winner: SportRadar
Motivazione: Per ricoprire una posizione di leader del mercato determinata da ampiezza della programmazione di eventi sportivi, qualità delle partnership in essere con le federazioni sportive; ampiezza dei servizi in grado di fornire e operatori serviti.
OPERATORI PRODUCT INNOVATION
Winner: Diecimilauno Spa
Motivazione: L’operatore è riuscito a differenziarsi rispetto alla concorrenza rivoluzionando il classico gioco del bingo in modalità Rng (rimasto invariato da oltre 10 anni), attraverso lo sviluppo di un prodotto totalmente innovativo a livello mondiale: il Bingo Live. riuscendo a innovare in un contesto che poteva apparire ormai saturo e ottenendo risultati di spicco.
FORNITORI
PRODUCT INNOVATION (SUPPLIER)
Menzione speciale: Flows
Motivazione: Per avere creato un vero e proprio punto di svolta nell’impiego dell’intelligenza artificiale portandola nel gaming e ottenendo risultati anche in Italia.
Winner: Pragmatic Play
Motivazione:
Per avere realizzato l’esclusiva soluzione Smart
Studio che gli ha consentito di raggiungere una posizio ne chiave sul mercato, spinta dalla sua potente offerta di casinò live, che ha goduto di un aumento significativo in numerosi indicatori commerciali chiave.
OPERATORI CUSTOMER CARE
Winner: Eurobet Italia
Motivazione: Per l’impegno quotidiano nel mettere il cliente al centro di ogni azione e decisione aziendale, sviluppando strategie innovative e soluzioni su misura per ogni cliente, su tutti i brand del gruppo in Italia.
Motivazione: Per aver creato un innovativo tracker di promozioni progettato su misura per soddisfare le esigenze dei professionisti del settore del gioco online. Offrendo una panoramica completa delle offerte promozionali dei principali operatori, fornendo un vantaggio competitivo senza pari nel mercato.
FORNITORI PAYMENT SOLUTIONS AWARD
Winner: Okto
Motivazione: L’azienda è riuscita ad anticipare i tempi anche rispetto al processo di regolamentazione realizzando e proponendo soluzioni in grado di interpretare al meglio l’evoluzione del settore.
FORNITORI
VIRTUAL SPORTS PROVIDER
Winner: Vermantia
Motivazione: Per essere riconosciuto a livello mondiale nel fornire contenuti di alta qualità, offrendo una delle più ampie selezioni di gare e sport dal vivo del settore, molto apprezzata anche in Italia.
OPERATORI RESPONSIBLE GAMING
Winner: Eurobet Italia
Motivazione: L’operatore si è distinto nell’ultimo anno per aver implementato alcune soluzioni tecnologicamente avanzate innovative su tutti i brand italiani del gruppo, attraverso una strategia di sostenibilità del business a tutto tondo.
entre l’industria del gioco italiana subisce trasformazioni normative, Okto emerge con soluzioni di pagamento innovative. Con un focus strategico sulla conformità e sulla convenienza, l’azienda è pronta a ridefinire il panorama dei pagamenti in questo settore, garantendo transizioni senza soluzione di continuità tra il digitale e il fisico. Dante Micucci, country manager Italia, approfondisce questi argomenti con Gioco News: “Okto ha compiuto progressi significativi in Italia, specialmente nel settore del gioco e dell’intrattenimento, affermandosi come principale operatore di pagamenti del paese. Guardando al 2024, i nostri obiettivi sono centrati sull’espansione del nostro mercato e sul rafforzamento del nostro ruolo come fornitore preferito di soluzioni di pagamento per gli operatori del gioco. Fondamentali per raggiungere questi obiettivi sono iniziative come il rafforzamento delle partnership, il potenziamento del nostro portafoglio prodotti e l’adattamento delle nostre strategie alle particolarità del mercato locale.”
“Navigare nella complessità normativa in continua evoluzione in Italia – prosegue Micucci - è sia impegnativo che, al tempo stesso, gratificante. Il nostro impegno incessante nel comprendere e nel rispettare le normative non solo alimenta la nostra crescita ma stimola opportunità di innovazione. Nonostante gli ostacoli, siamo ottimisti riguardo le nostre prospettive future, specialmente nel mezzo di questa nuova alba del gioco online. Siamo pronti per questa transizione, armati con tecnologie di pagamento avanzate e servizi su misura pensati appositamente per questo mercato.”
Il country manager spiega anche quali saranno le prossime strategie:
“L’Italia si trova nel mezzo di una trasformazione normativa e Okto è pronto a guidare l’azione. Con anni di pianificazione meticolosa, emergiamo come alleati esperti per gli
Espansione del mercato italiano e rafforzamento del ruolo di fornitore per soluzioni di pagamento: questi gli obiettivi di Okto analizzati dal country manager Italia Dante Micucci
Dante Micucci
operatori, offrendo soluzioni di pagamento all’avanguardia e conformi, adattate alla transizione italiana con Okto Pvr e Okto Cash. Il nostro servizio Okto.pvr affronta le esigenze dei giocatori e degli operatori che preferiscono le transazioni offline mentre usufruiranno di esperienze di gioco online. Colmando il divario tra l’esperienza digitale e le transazioni monetarie tangibili, Okto.pvr offre una fusione senza soluzione di continuità tra il gioco moderno e le interazioni economiche tradizionali, allineate agli standard normativi.
Okto.cash, d’altra parte, rivoluziona l’industria consentendo depositi in contanti-digitali in tempo reale, supportando una crescente rete di punti vendita fisici. Questo prodotto si rivolge agli utenti che preferiscono le transazioni in contanti ma cercano i vantaggi del gioco online, garantendo depositi istantanei e sicuri attraverso una vasta rete di punti fisici.”
Micucci spiega anche che “Okto ha in cantiere entusiasmanti nuovi sviluppi progettati per l’Italia. Queste iniziative includono miglioramenti alle soluzioni di pagamento ‘digitali’, che si adattano alle preferenze dei giocatori italiani integrando i canali offline e online. Abbiamo anche in programma di introdurre nuove funzionalità volte a semplificare il processo di pagamento e migliorare l’esperienza complessiva dell’utente. Collaborando strettamente con gli stakeholders locali, siamo impegnati a soddisfare le esigenze del mercato e a offrire soluzioni innovative che si allineino alle dinamiche in evoluzione del panorama italiano del gioco. Il nostro obiettivo rimane saldo: fornire agli operatori e ai giocatori soluzioni di pagamento all’avanguardia che stabiliscano lo standard di eccellenza nel settore.”
Centrale anche il tema della sicurezza che secondo il country manager “è un aspetto fondamentale nelle nostre operazioni. Comprendiamo che all’evolversi del panorama del gioco, crescono anche le preoccupazioni per la sicurezza. Ecco perché abbiamo implementato misure robuste per garantire la massima protezione dei dati degli utenti e delle transazioni. Dall’impiego di tecnologie di crittografia avanzate alla conduzione di regolari audit di sicurezza e controlli di conformità, non lasciamo nulla di intentato nel salvaguardare la fiducia dei nostri utenti. Continuiamo a investire in misure innovative per mantenere gli standard più elevati di sicurezza e conformità sul mercato italiano e oltre.”
Pubble, nome d’arte di Paola Ceccantoni, racconta il suo progetto di analisi e critica dei crescenti conflitti internazionali e sottolinea l’inutilità del proibizionismo, anche in materia di gioco
di Anna Maria Rengo
Schiettezza a preparazione. Qualità rare e necessarie in un periodo storico purtroppo scandito da conflitti e problematiche transnazionali e che richiedono comprensione e analisi. Queste le qualità, questi gli obiettivi di Paola Ceccantoni, conosciuta al vasto pubblico come Pubble, il progetto di satira e di informazione e critica politica che porta avanti sui canali social. La incontriamo a Terni, in occasione del conferimento del Premio San Valentino per la Comunicazione 2024 che ha concluso il Valentine Fest.
Da dove nasce il tuo progetto Pubble e quanto è stato facile, o difficile, realizzarlo e affermarsi?
“Nasce in realtà per gioco, senza alcun tipo di ambizione. Nasce dalle conversazioni private che facevamo a casa io e il mio compagno Giuseppe (Fiorenza Ndr) e dall’esigenza di dire quello che pensiamo. All’inizio non aveva alcun tipo di pretesa se non di essere un gioco tra di noi, visto che lui ha frequentato una scuola di fumetto e quindi conosceva benissimo il disegno, mentre io di satira politica mi intendevo. Avevamo iniziato facendo delle vignette un po’ per scherzare tra di noi, poi abbiamo iniziato a vedere che la gente ci voleva bene, ci credeva, ci attribuiva una responsabilità e il nostro progetto strada facendo si è così responsabilizzato.”
Nei tuoi video, sempre legati alla stretta attualità, sei sempre molto precisa e documentata. Quali sono i tuoi principali canali di informazione?
“Chiaramente la maggior parte delle informazioni sono tutte comodamente reperibili anche su internet. Oltre a una formazione storica, visto che io sono anche archeologa e storica quindi un’infarinatura degli argomenti storici ce l’ho, vado a riprendere i documenti in mio possesso. Soprattutto, essendosi basato ultimamente il mio lavoro soprattutto sulla confutazione delle testate giornalistiche, in realtà è estremamente facile partire da una di esse, fiutare in qualche modo una notizia che non suona propriamente bene e andare a cercare altro, in particolare tramite la comparazione con altre testate straniere. Da lì si riesce a risalire a una serie di rapporti che non coincidono esattamente con quello che viene poi raccontato qua. Poi ci si perde un po’ nella ricerca, dunque sono importanti le parole chiave, cose che ti fanno suonare il campanello di allarme mentre sei in fase di lettura, fonti
che magari sono citate anche da altri creativi di contenuti, non c’è una direzione unica.”
A causa, ma forse grazie alle tue posizioni, attiri molti consensi ma anche molte critiche. Cosa vorresti dire a chi ti sostiene e chi invece ti denigra?
“Ai lover voglio dire come sempre ‘grazie dell’affetto’ perchè è grazie a loro che il progetto va avanti. Alle persone che mi seguono dico sempre che stiamo costruendo delle cose assieme, il progetto Pubble non è senza di loro, ma tutti assieme spingiamo delle idee e delle opinioni. Agli hater in realtà mi sentirei di dire la stessa identica cosa perchè, se vogliamo dirla tutta, il progetto ha cominciato a essere notato soprattutto grazie a loro. Quanto noi siamo partiti, allora con le vignette di satira, i primi che venivano sulla pagina era proprio per insultarci. Quindi grazie a tutti!”
Ti è mai capitato di occuparti di gioco in denaro, un tema su cui l’opinione pubblica e la politica soprattutto qualche tempo fa erano molto attente e in un’ottica di proibizionismo?
“Il proibizionismo solitamente non è mai la soluzione, nel senso che una cosa più la proibisci più ottieni l’effetto esattamente opposto. Questo tema dovrebbe essere affrontato in una maniera seria, dando gli strumenti alle persone di capire quando il gioco è un mero divertimento e quando diventa una dipendenza vera e propria.”
Infine, non ti chiedo di che schieramento politico sei, piuttosto: prenderesti in considerazione l’idea di candidarti a una qualsiasi elezione?
“Io credo che la politica sia una cosa seria e che dunque andrebbe, anzi va fatta da persone serie. Certo, con i parametri che abbiamo adesso, chiunque potrebbe lanciarcisi tranquillamente! Io ho un enorme rispetto per il mio ideale di quello che dovrebbe essere la politica, e che non corrisponde a quella attuale, e non ho assolutamente intenzione di candidarmi. Innanzitutto perché non ho gli strumenti politici: non sono mai stata militante in nessun partito e dunque non saprei neanche come intraprendere un percorso del genere. Poi, io mi diverto proprio a essere, non il cane da guardia della politica, ma quella che, si spera, in futuro i politici tremeranno quando gli farò un video contro. Voglio essere la spina nel fianco, perché voglio dare alla gente uno strumento per valutare la politica, non diventare io strumento della politica per incidere sulla gente. Siamo stati avvicinati praticamente da tutti i partiti, ma abbiamo sempre rifiutato e poi ce li siamo trovati tutti contro. Io più sono antipatica alla politica e meglio sto facendo il mio lavoro.”
HERVÉ LE TELLIER
LO SCRITTORE FRANCESE HERVÉ LE TELLIER
INDAGA IL TEMA DEL DOPPIO E SPIEGA LE POTENZIALITÀ DELLA COSIDDETTA SCRITTURA
VINCOLATA, UNA SORTA DI GIOCO DI COSTRUZIONE
LETTERARIA CHE NON CREDE NELLE VIRTÙ DELLA
PRIMA STESURA DI UN’OPERA
di Anna Maria Rengo
Impossibile restare indifferenti, quando si ha tra le mani un’opera di Hervé Le Tellier. I libri dello scrittore francese tengono infatti avvinto il lettore per le loro trame avvincenti, sia quando pescano nel vissuto personale che quando danno libero sfogo alla fantasia, ma soprattuto lo portano a interrogarsi sui tanti perché dell’essere, individuale e collettivo. E forse sono proprio questi perchè, anche e soprattutto se senza risposta, che scavano e trovano posto nella testa del lettore.
Per esempio dopo aver letto “L’anomalia”, con il quale Le Tellier ha vinto il premio Goncourt nel 2020: un libro sorprendente, imprevedibile e dalle diverse chiavi di lettura, libro dove si sfidano logica, filosofia, religione, scienza.
Ma chi vince, infine, nel libro e nella vita? Lo chiediamo allo scrittore francese.
“Alla fine, la logica (che è una scienza) trionfa sempre, contro tutte le filosofie e le religioni. Da quando Euclide e Aristotele l’hanno fondata, molte credenze sono morte. La logica non ha fatto altro che affermarsi e svilupparsi.”
Il tema del “doppio” è stato cavalcato numerose volte nella letteratura e probabilmente diventerà ancora più centrale con l’intelligenza artificiale. Lei la teme o attende impaziente che esplichi tutte le sue potenzialità?
“Sono curioso, ovviamente, di vedere cosa riuscirà a realizzare l’intelligenza artificiale, ma un po’ come qualcuno che vede un pianeta errante sfrecciare verso la Terra in una bella rotta di collisione e vuole davvero osservare il risultato. Ho paura che quando ci colpirà, con tutto il suo ‘potenziale’, l’intelligenza artificiale deciderà che non ha niente a che fare con noi.”
A fronte di un impetuoso sviluppo tecnologico e scientifico l’umanità si trova ancora a risolvere i suoi conflitti
ricorrendo alla guerra ed è alle prese con problemi come il riscaldamento globale. Lei pensa che questa linea evolutiva dell’uomo, che potrebbe sembrare contraddittoria, fosse davvero l’unica possibile?
“Non lo so. Nulla è stato deciso, senza dubbio. C’è del potenziale nella storia. Ma a volte credo che la nostra natura profonda faccia del conflitto la nostra modalità di arbitrato preferita e che la logica del dominio sia forte in questa specie di primati.”
Lei è membro dell’Oulipo (acronimo del francese Ouvroir de Littérature Potentielle, ovvero “officina di letteratura potenziale”), un gruppo non ristretto di scrittori e matematici di lingua francese che mira a creare opere usando, tra le altre, le tecniche della scrittura vincolata detta anche a restrizione. Come mai ha scelto di aderire a questo gruppo e quali sono le difficoltà e potenzialità di scrivere in maniera vincolata?
“Non ho ancora scelto. Diciamo che quando sono stato persuaso a unirmi a loro ero felice di esserlo (non si può chiedere di entrare nel gruppo altrimenti non si potrà mai entrare, appunto). Scrivere sotto costrizione, sotto costrizioni, significa scegliere di non credere nella virtù della prima stesura ma nell’interesse della sovrastruttura, delle istruzioni, del processo, addirittura di andare altrove, nei luoghi della finzione e della lingua inaspettata.”
Scrivere in maniera vincolata è, in un certo senso, anche una forma di gioco. Le è mai capitato di occuparsi di gioco con vincita in denaro nelle sue opere?
“No mai. Nel gioco d’azzardo c’è bisogno di possibilità, per l’emozione, dal poker alla roulette. All’Oulipo non piace molto il caso.”
Infine: ci dice qualcosa sul suo nuovo libro?
“È appena uscito. È la storia vera di un giovane combattente della resistenza del villaggio dove ho la mia seconda casa, fuori Parigi. È nato nel 1924, è morto nel 1944 e ho deciso di raccontare la sua vita. Si intitola Le nom sur le mur, perché il suo nome era scritto nell’intonaco della facciata.”
Hervé Le Tellier (Parigi, 21 aprile 1957) è uno scrittore, poeta e linguista francese, membro dell’Oulipo.
Nato a Parigi, Le Tellier ha iniziato la sua carriera come giornalista scientifico, e si è unito Oulipo nel 1992. Come autore, è venuto all’attenzione generale nel 1998, con la pubblicazione in Francia del suo libro Les amnésiques n’ont rien vécu d’inoubliable, una raccolta di mille frasi molto brevi tutte inizia con ‘‘Je pense que’’ (credo che). Il suo romanzo Le voleur de nostalgie è un omaggio allo scrittore italiano Italo Calvino. Egli è anche uno dei Papous dans la tête, sulla stazione radio francese culturale France Culture.
È anche l’autore di un biglietto quotidiano nel giornale ‘‘Le Monde’’, su internet. Hervé Le Tellier è anche uno dei fondatori dell’”associazione degli Amici di Jean-Baptiste Botul” (Association des Amis de Jean-Baptiste Botul, o A2JB2), pnte che cura la raccolta e la pubblicazione degli scritti di Botul.
li operatori devono sempre considerare il loro utilizzo dello spazio quando gestiscono una sede, spesso prima ancora di considerare quali attrazioni desiderano includere al suo interno. Lo spazio è costoso e gli operatori devono trovare la collocazione ideale tra l’avere una vasta gamma di attrazioni tra cui scegliere senza compromettere la qualità del gioco scegliendo la quantità di giochi piuttosto che la qualità.
I giochi di realtà virtuale, ad esempio, richiedono uno spazio ampio per progettazione, ma sono attualmente di enorme tendenza e offrono un’attrazione di riferimento per molti Fec. Di conseguenza i giochi in fase di sviluppo devono essere considerati dal punto di vista dell’operatore e le dimensioni sono uno dei tanti fattori da prendere profondamente in considerazione. Christian Martin, vicepresidente delle comunicazioni di Triotech, ne parla: “Le dimensioni sono una considerazione cruciale nello sviluppo delle attrazioni. Gli operatori hanno spesso uno spazio limitato a disposizione, quindi cercano il rapporto perfetto tra spazio e ricavi generati. I ricavi dipendono dall’esperienza degli ospiti quindi, anche se le dimensioni sono importanti, l’esperienza non dovrebbe essere compromessa. L’equilibrio è quindi la chiave per una grande attrazione.”
NONOSTANTE LE INFINITE OPZIONI DI ATTRAZIONI PER GLI
OPERATORI, LO SPAZIO FISICO
DELLA LOCATION SARÀ SEMPRE FONDAMENTALE. WILLIAM BELL ESAMINA IL MODO IN CUI L’INDUSTRIA LO GESTISCE.
a cura di William Bell
di nuovo o eccitante da sperimentare regolarmente. Idealmente, però, sì, se può essere più piccolo, è meglio inserirne di più”.
www.intergameonline.com
Cynthia Winterhalter, membro del consiglio di amministrazione di Switch International, ritiene che sia necessario un equilibrio tra esperienza ed entrate: “Inevitabilmente il ridimensionamento di qualsiasi sport o gioco avrà un impatto in una certa misura sull’esperienza di gioco. Di conseguenza i produttori devono progettare i propri prodotti per adattarsi alla scala più piccola preservando un ragionevole livello di difficoltà. Nel caso dell’adattamento del bowling al formato duckpin, le dimensioni dei birilli e delle palle da bowling vengono notevolmente ridotte. Tuttavia è necessaria un’abilità ingegneristica per garantire che la sfida principale e il divertimento del gioco siano mantenuti nonostante le dimensioni compatte”. Come risultato della capacità di ridimensionamento i giochi sono stati quasi reinventati. E questo può anche rappresentare un ottimo ammodernamento di vecchi edifici. Ristrutturando lo spazio, gli operatori risparmiano sul budget delle infrastrutture espandendo al contempo la loro offerta di intrattenimento”.
Questo non vuol dire che le attrazioni più piccole siano limitate a luoghi in cui le dimensioni sono limitate. Molte sedi più grandi possono trarre vantaggio dalla possibilità di scegliere tra attrazioni sia di grandi dimensioni che piccole. Lester Travasso, responsabile vendite e marketing di Sega Amusements International, afferma: “I giochi piccoli hanno un posto in luoghi piccoli e gran-
di. Fanno buon uso dello spazio che altrimenti rimarrebbe inutilizzato e generano reddito. Ad esempio un Capto Crane o un Win Fall Revolution sono entrambi giochi dall’ingombro ridotto e si adattano alla maggior parte degli spazi, consentendo all’operatore di sfruttare al massimo lo spazio disponibile.”
Quando si tratta di gestire una location, non è sempre vale la regola “più è meglio”: John A Stergides, responsabile vendite e marketing di Electrocoin, spiega: “Non penso che abbiano necessariamente bisogno di più attrazioni, ma hanno sempre bisogno di nuove attrazioni. Si deve offrire sempre qualcosa di diverso, soprattutto alle persone che vengono regolarmente, in modo che ci sia sempre qualcosa
Ma non è sempre un processo facile. Travasso nota: “Alcuni simulatori complessi o giochi redemption di grandi dimensioni potrebbero essere difficili da ridimensionare in modo significativo senza influire sulla giocabilità. In questi casi ci concentriamo sull’ottimizzazione del design per la migliore esperienza possibile nello spazio disponibile”.
Avere la possibilità di aprire attrazioni più piccole è ottimo per tutte le parti coinvolte. Gli operatori di luoghi come quelli sopra elencati da Martin possono trarre vantaggio dalla disponibilità di opzioni, i distributori possono beneficiare di una gamma più ampia di clienti e i clienti trarranno vantaggio da più offerte di attrazioni in più luoghi. Stergides affronta opzioni più
piccole, affermando: “È certamente importante per gli operatori in luoghi come hotel, pub e bar, che non hanno lo spazio designato per troppe attrazioni o troppo grandi. È positivo avere opzioni da applicare a questi e ad altri spazi più piccoli in cui solitamente non si trovano le macchine”.
Successivamente il luogo può svolgere un ruolo importante nel determinare quali attrazioni sono disponibili o addirittura possibili. I prezzi e l’accessibilità possono variare e differenziarsi in ogni area. Stergides aggiunge: “Le dimensioni vengono sempre considerate, soprattutto se il mercato è principalmente il Regno Unito. Molte località non hanno spazio rispetto agli Stati Uniti e al Medio Oriente che hanno molti magazzini e luoghi spaziose. Se il gioco è buono e ha le dimensioni giuste per adattarsi ai luoghi, potrebbe essere in grado di vendere di più rispetto a un bestione di macchina. Ovviamente per un giocatore, però, più grande può sembrare migliore e anche un mobile accattivante può attirare l’attenzione”.
Se si distribuisce a livello internazionale è essenziale considerare la flessibilità rispetto ai requisiti locali. Non importa quanto bene un’attrazione funzioni in una parte del mondo, non vi è alcuna garanzia che funzionerà allo stesso standard altrove, senza considerare le preferenze e i requisiti che gli operatori devono rispettare in quella regione.
I luoghi sociali continuano a essere un obiettivo e un interesse primario per i servizi di intrattenimento. Soprattutto con il boom della socializzazione competitiva. John Kolliniatis, Ceo di Player One Amusement Group, osserva questo: “Le attrazioni più piccole aprono una miriade di possibilità per aggiungere divertimenti dove non si trovano tradizionalmente. Un esempio sono i ristoranti e i bar. C’è stato un aumento costante di bar e risto-
ranti che non sono tradizionalmente associati alle sale giochi e che aggiungono gioco ai loro spazi. Molte aziende scoprono che ci sono luoghi all’interno dell’edificio che sono sottoutilizzati, quindi cercano usi alternativi dello spazio per diventare nuovi centri di profitto e i giochi più piccoli si adattano perfettamente a quegli spazi. I giochi da tavolo tradizionali spesso associati ai bar, come i tavoli da biliardo, occupano molto spazio e un gioco completo richiede più tempo per giocarci. Nello stesso spazio che occupano uno o due tavoli da biliardo è possibile aggiungere una varietà di giochi da sala giochi di piccole dimensioni. Ciò consente non solo a più persone di giocare nello stesso spazio fisico contemporaneamente su più postazioni di giocatori ma con una partita più breve rispetto a un giro di biliardo, si possono realizzare profitti significativamente maggiori.
In particolare con i bar sala giochi o anche con i ristoranti e i bar tradizionali, c’è stato un notevole passaggio
ai giochi da sala giochi di piccole dimensioni o agli sport gamificati come le freccette di realtà aumentata. Molte sedi stanno vedendo il vantaggio e il potenziale di avere anche un solo gioco disponibile nei loro locali, ma vedrebbero più preferibile un mobile sottile rispetto a uno grande per attirare l’attenzione. Matt Bland di Udc richiama l’attenzione su questo punto: “Anche i giochi più grandi che fanno un uso efficiente dello spazio sono più graditi dagli operatori rispetto a quelli che sono grandi solo per il gusto di esserlo, se non guadagnano più soldi del modello standard. C’è un momento e un luogo per fare le cose in grande e, al contrario, una situazione in cui il formato piccolo e incisivo è più efficace. Inevitabilmente ci sono spazi e lacune lasciati aperti dove un operatore non può posizionare una macchina più grande e avrà bisogno di pezzi più piccoli per massimizzare il potenziale di guadagno del luogo. Il vantaggio di acquistare un’attrezzatura piccola ed economica è che spesso è possibile recuperare il costo in pochi mesi”. Tornando alle sale da gioco, la varietà è fondamentale. Un ristorante può giustificare di avere disponibile >
un gioco in quanto è una fonte di reddito secondaria per l’operatore, ma questo non è il caso delle sale da gioco. I giochi devono rimanere interessanti per attirare clienti abituali. Cory Haynes, direttore vendite di Amusement Source International, spiega come si ottiene ciò: “Quello che stiamo sentendo è che gli operatori stanno tornando alle macchine con ingombro ridotto non solo per ottenere più pezzi in una sala da gioco ma per aumentare le posizioni dei giocatori. Questo non vuol dire che si stiano allontanando dalla necessità di avere quel fattore ‘wow’, ma non che tutte le macchine nel luogo occupino 60 piedi quadrati e supportino solo due posizioni di giocatore. Durante Iaapa dello scorso anno abbiamo introdotto tre piccole macchine che stiamo promuovendo come pezzi di valore. Queste unità sono progettate per i bambini ma abbiamo visto anche gli adulti giocarci. Le abbiamo vendute tutte e tre e la scorsa settimana abbiamo appena iniziato un test con una
delle più grandi catene Fec degli Stati Uniti. La prima metà della settimana ha mostrato risultati incredibili con un recupero dell’investimento compreso tra le sei e le otto settimane”. Questo non vuol dire che le macchine più piccole non possano essere un’attrazione straordinaria. L’utilizzo dello spazio attorno a una macchina per giocatori extra e l’utilizzo dell’altezza per tenere conto degli elementi di larghezza persi nel ridimensionamento possono ridurre l’impatto sull’aspetto, lasciando comunque spazio per altre attrazioni accanto ad essa o nelle vicinanze. Haynes afferma: “Stiamo lavorando sull’idea che il verticale sia una strada per mettere in mostra un pezzo senza sacrificare la metratura. Inoltre, se si può attuare il gioco collegato si può avere quel fattore wow di dimensioni aggiungendo comunque le posizioni dei giocatori”. Laddove è possibile il gioco collegato diverse mini macchine possono dare l’impressione di una mega macchina, attirando l’attenzione e offrendo allo stesso tempo il vantaggio di guadagnare su più macchine. Per Triotech l’immersione è uno dei fattori più importanti quando si progetta una corsa efficace. Nonostante sia una giostra più piccola o ridimensionata, può e dovrebbe comunque sfruttare altre abilità a proprio vantaggio. Martin afferma: “È tutta una questione di qualità dell’esperienza. Utilizzando una tematica coinvolgente, effetti sonori ed elementi dinamici possono compensare un ingombro fisico ridotto, offrendo ai visitatori un’esperienza coinvolgente e memorabile. Se la narrazione affascina i visitatori, immergendoli nell’esperienza, si dimenticheranno delle dimensioni dell’attrazione”. A sua volta l’immersione è diventata
fondamentale per le attrazioni ed è diventata un obiettivo a livello di settore. Il trasporto e l’installazione sono un’altra questione da considerare, poiché non tutte le sedi sono uguali. Gli sviluppatori avranno il compito di progettare attorno a questo fattore e dovranno considerare quali luoghi vorranno la loro attrazione e quali requisiti devono essere soddisfatti per garantire che l’attrazione possa adattarsi in primo luogo. Bryant aggiunge: “Solo quando si progetta qualcosa di nuovo si deve pensare attentamente all’adattabilità e alla forma, tenendo conto di molti fattori. Ancora una volta dobbiamo anche considerare l’accessibilità in tutti i luoghi, dove l’accesso potrebbe avvenire tramite un piccolo montacarichi, porte a larghezza unica e simili. Abbiamo sempre alcuni giochi di piccolo ingombro nel nostro catalogo per soddisfare luoghi con requisiti di spazio ristretto. Il nostro simulatore di volo competitivo Air Strike è estremamente piccolo per un simulatore e si rivolge a un pubblico più giovane e ai loro genitori”. In definitiva il lusso del ridimensionamento è efficace, ma solo nella misura in cui la qualità del gioco non va a scapito. Kolliniatis afferma: “Il ridimensionamento di un gioco o di un’attrazione per adattarsi a Fec più piccoli dipende dal gioco stesso, poiché alcuni giochi si prestano più facilmente a versioni più piccole. Un’attrazione come il laser tag o il minigolf può essere ridotta, ma solo fino a un certo limite, prima di diminuire l’esperienza di gioco. I giochi da sala giochi si prestano maggiormente al controllo delle versioni purché la sensazione di giocabilità rimanga coerente con l’originale. L’esempio di Fast & Furious Arcade e Fantastic Prize ha successo perché hanno mantenuto il divertimento e la giocabilità delle unità originali più grandi, rispondendo al tempo stesso alla necessità di risparmiare spazio”.
IL PRIMO MINISTRO MODI A CONFRONTO CON IL MONDO DEGLI ESPORTS INDIANI
Se in Italia il dibattito in Parlamento sugli esports è cominciato da poco, in India ha senza dubbio registrato un’accelerazione improvvisa, grazie all’interessamento del primo ministro Narendra Modi.
Il premier ad aprile ha incontrato alcuni dei principali stakeholder e attori del Paesenel campo degli sport elettronici e dei giochi per discutere degli sviluppi del settore. Un “tavolo” al quale erano presenti personaggi del calibro di Animesh ‘8Bit Thug’ Agarwal e Naman ‘Mortal’ Mathur di S8UL Esports, Tirth Mehta, medaglia di bronzo agli Asian Games 2018 di Hearthstone, e Ganesh ‘SkRossi’ Gangadhar, giocatore di Revenant Esports Valorant, tra gli altri.
Lokesh Suji, direttore della Esports Federation of India e vice presidente della Asian esports federation si dice entusiasta dell’incontro: “L’anno scorso, il nostro Governo ha riconosciuto gli esports come uno sport e li ha differenziati dal termine generico di gioco online. È anche incoraggiante che Modi comprenda la differenza tra gioco con vincita in denaro, giochi online, videogame ed esport.
Sono abbastanza sicuro che con il sostegno del nostro Governo sotto la guida del premier saremo in grado di creare sufficienti opportunità in cui i nostri atleti indiani di esport potranno vincere medaglie, non solo in India ma a livello internazionale. Attendiamo anche con impazienza Modi e il costante sostegno del suo Governo per far crescere l’ecosistema indiano degli esports”.
IL GOVERNO CONTRO LE CELEBRITÀ CHE PUBBLICIZZANO IL GIOCO OFFSHORE
I personaggi che hanno “influenza” nel Paese – dove, da gennaio, vigono nuove regole per l’online - non possono assolutamente pubblicizzare operatori di gioco illegali.
Lo ribadisce il ministero dell’Informazione, ricordando che con il sistema attuale, il Governo indiano può emettere notifiche agli intermediari come le piattaforme di social media per rimuovere l’accesso ai post che reclamizzano il gioco offshore. Oltre a ciò, celebrità e influencer potrebbero anche affrontare procedimenti ai sensi della legge sulla protezione dei consumatori del 2019, incorrere nella disattivazione degli account sui social media e in azioni penali, si legge su iGaming business.
L’avviso ministeriale evidenzia le “significative implicazioni finanziarie e socioeconomiche delle scommesse online” come ragioni per non promuovere gli operatori illegali. Una strada intrapresa anche dalla Central consumer protection authority, autorità di regolamentazione che si propone di promuovere, proteggere e far rispettare i diritti dei consumatori, dopo un notevole aumento dell’influencer marketing del gioco illegale.
L’obiettivo di Governo e Ccpa è far capire alle “celebrità” che sono “ugualmente responsabili” del reato di gioco illegale, proprio perché danno l’impressione che sia accettabile anche se viola le regole.
Negli ultimi tempi sono stati emessi numerosi avvertimenti alle piattaforme di social media contro la promozione di siti di scommesse.
UN REGOLATORE INDIPENDENTE DELL’EGAMING PER SEPARARLO DAL GAMBLING
La National law university di Delhi si sta preparando a raccomandare cambiamenti significativi nelle normative sul gioco online al ministero dell’Elettronica e dell’informatica (MeitY), che pare allontanarsi dall’idea di autoregolamentazione nel settore del gioco online, proponendo invece l’istituzione di un organismo di regolamentazione indipendente per supervisionare i servizi di eGaming e limitarli alle entità registrate in India.
Secondo gli approfondimenti dell’Economic Times, l’Università, in collaborazione con la eGaming federation (Egf), si sta impegnando attivamente con le parti interessate del comparto per definire la direzione delle future normative sul gioco. Il sito The economic times riporta le parole di Anuraag Saxena, Ceo della eGaming federation: “L’industria del gioco online sta facendo grandi passi avanti nel contribuire all’economia digitale dell’India. Siamo grati al Governo per aver riconosciuto la necessità di lunga data del settore di apportare chiarezza normativa dando priorità e notificando le normative”.
Il mercato indiano dell’eGaming attualmente vale l’equivalente di 2,8 miliardi di euro, l’80 percento dei quali proviene da piattaforme con denaro reale. L’India ha superato gli Stati Uniti e il Brasile diventando il più grande mercato di giochi al mondo, vantando una base di utenti di 568 milioni di giocatori e oltre 9,5 miliardi di download di App di gioco nel 2023.
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Gaming in Spain Conference 2024
Bbva Tower, Castellana 81, Madrid, Spagna www.gaminginspain.com/conference-2024
7–8
Online Casino Summit Italia Roma www.eventus-international.com/ocsi
7–9
Fijma 2024 – Feria Internacional del Juego
Feria de Madrid (Ifema), Madrid, Spagna www.feriainternacionaldeljuego.com/
7–9
Saudi Entertainment & Amusement (Sea) 2024
Riyadh International Convention & Exhibition Center (Ricec), Riyadh, Arabia Saudita www.saudientertainmentexpo.com
7–9
Sbc Summit North America 2024 Meadowlands Exposition Center New Jersey, Stati Uniti www.sbcevents.com/sbc-summit-north-america
10–12
Aaa 2024 – Asia Amusement & Attractions Expo China Import & Export Fair Complex Guangzhou, Cina www.aaaexpos.com
14–15
8 th Iberoamerican Gaming Summit
San Juan, Porto Rico www.cumbreiberoamericanadeljuego.com/en/
15-16
iGaming Next Valletta Mediterranean Conference Centre Valletta, Malta www.igamingnext.com/summits/valletta/
16–17
Mare Balticum Gaming & Tech Summit 2023
Grand Hotel Kempinski, Riga, Lettonia www.hipther.com/events/ riga/
The international appointments that you can’t lose
MAGGIO | MAY 2024
21–23
CasinoBeats Summit 2024
InterContinental Hotel, St Julians, Malta www.sbcevents.com/casinobeats-summit/
22–23
Mapic Italy
Superstudio Maxi, Milano www.mapic-italy.it
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CONVEGNO
Incontri e sfide dell’e/Sportech Ambasciata francese in Italia Palazzo Farnese, Roma www.gioconews.it/eventi.aspx
28-29
Belgrade Future Gaming Belgrade Fair, Belgrado, Serbia www.belgradegaming.com/en/home.php
28-30
Iaga International Gaming Summit 2024
The Ritz Carlton, Washington Dc, Stati Uniti www.theiaga.org/
29-30
Cgs Latam 2024
Santiago, Cile https://cgslatam.com/
6–13
Czech Poker Masters 400k Gtd
King’s Resort
Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com
9–20
Sharkbay 300k Gtd
Grand Casino Liechtenstein, Liechtenstein www.eurorounders.com
18–19
TORNEO FLIPPER SPORTIVO Mad4Pinball
Morlacchi Showroom, Milano www.ifpaitalia.com/calendario-eventi
21–27
Balkan Poker Circuit
King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com
22–28
Wsop Circuit Paris
State Jean Bouin, Parigi, Francia www.wsop.com
dal 28 maggio
55 th Annual World Series of Poker
Horseshoe, Paris Las Vegas
Nevada, Stati Uniti www.wsop.com
ome ho già avuto modo di esprimese su queste pagine, sono stata sempre piuttosto scettica sui panel che riuniscono le donne (o altri gruppi con poca rappresentanza) per parlare delle loro esperienze di lavoro e di emancipazione, perché marginalizzano il tema e comunque ricevono ascolto dal solito dal pubblico che vive ogni volta la stessa esperienza; e quindi credo che certi dibattiti finiscono col non assolvere al loro obiettivo di essere educativi. Per questo mi ha fatto molto piacere vedere tanti uomini nel pubblico della mattina di venerdì 19 aprile, in occasione del panel che ha aperto i lavori del secondo giorno dell’Italian gaming expo & conference a Roma, proprio per ascoltare le quattro relatrici (insieme alla sottoscritta, che ha avuto l’onore di moderare il panel, come quinta partecipante) discutere il tema dell’emancipazione e della crescita professionale delle donne nell’ambito lavorativo. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere più donne nell’intero programma dell’evento, a parlare dei tanti temi importanti proposti dagli organizzatori, che siano cambiamenti regolatori, strategie multicanale, esports, ippica o l’evoluzione del consumatore. Ma la loro mancanza (e capisco le difficoltà affrontate dagli organizzatori, vista la mia esperienza nello svolgere i programmi di educazione tramite l’Ice, nell’assicurarsi una maggiore diversità nella scelta dei relatori nel mondo comunque sempre dominato dagli uomini, soprattutto nei livelli alti di gestione e decisione) sottolinea ancora di più la necessità di parlare dell’esperienza femminile, come diversa da quella maschile. E così il panel dell’Ige ha radunato cinque donne con esperienze e background diversi, ma con un bagaglio professionale solido, per scambiare tra di loro e con il pubblico le opinioni sull’oggi e le visioni per il futuro. Nei 40 minuti concessici generosamente dall’organizzatore nel riconoscimento dell’importanza del tema, Imma Romano (Codere), Simona Dutto (Gli), Letitia Fontana (WorldMatch – azienda vincitrice del premio per l’inclusione della sera precedente nell’ambito degli Italian gaming
LA RECENTE EDIZIONE DELL’ITALIAN GAMING EXPO & CONFERENCE HA ACCESO UN FARO SULLA PARITÀ DEL GENERE ALL’INTERNO DELL’INDUSTRIA DEL GAMING, RACCOGLIENDO GRANDI ADESIONI
a
awards) e Marilena Semeria (Casinò di Sanremo e Fisascat Cisl) hanno condiviso le loro esperienze, sia quelle positive che quelle negative, sulla situazione professionale e sulle opportunità di crescita delle donne nel settore del gioco oggi e sulla visione del futuro senza ostacoli per chiunque indipendentemente dal loro genere, razza, etnia, orientamento sessuale o capacità fisiche o cognitive. È difficile riportare, entro i 4.500 caratteri che mi sono concessi in questa rubrica (che comunque quasi sempre supero), tutti i temi discussi, ma provo a riassumere almeno qualche conclusione. Partendo dal parere positivo condiviso da tutte che il cambiamento significativo si è osservato davanti ai nostri occhi nel corso degli ultimi anni. I dati riportati da Imma Romano (forniti da Laura D’Angeli) comunque ci rivelano la persistenza del problema della mancanza della parità di genere (es: il gender pay gap del 43 percento in Italia), supportato dalle esperienze di altre relatrici di dover mettere in campo un doppio impegno per provare il loro valore e capacità nell’ambito lavorativo e per combattere gli stereotipi o i pregiudizi legati alla fiducia e tenacia esibita dalle donne,
spesso percepita come aggressività (altrimenti considerata assertività se mostrata dai nostri colleghi maschi). Attenzione quindi a provare un senso di soddisfazione rispetto al progresso che c’è stato, perché troppo spesso vale in termini di quantità e non di qualità. Per realizzare e spingere un vero progresso, è importante che le donne entrino nei livelli di gestione. Purtroppo, anche se il numero di donne nel mondo del lavoro è cresciuto, addirittura raggiunto la parità, sono sempre troppo poche quelle che ricoprono ruoli alti nei livelli aziendali. Ed è importantissimo quando ci sono. La rappresentanza conta anche come esempio e motivazione per tante altre che così possono vedere che si può aspirare a una vera crescita e che un posto per loro c’è. Ma anche perché saranno proprio le donne a spingere più progresso. Infatti, è stato provato che quando ci sono più donne a livelli decisionali, le aziende diventano anche più produttive e inclusive. Nonostante il doppio impegno che le donne spesso devono dimostrare per superare gli ostacoli, sia quelli esterni (del mondo del lavoro dominato dagli uomini) che quelli interni (delle limitazioni che ci imponiamo noi stesse), il ruolo degli uomini, che ancora dominano ai livelli di potere, sia quello politico che aziendale, è importantissimo. E infatti le relatrici hanno condiviso le storie positive degli uomini che, nel loro ambiente, hanno dato supporto e incoraggiamento. Purtroppo ci sono tante anche le storie dei pregiudizi inconsci (unconscious bias) che esistono nel mondo del lavoro e che vengono posti in essere e che, proprio perchè inconsci, sono difficilmente individuabili senza il dialogo e l’apertura, da parte dei nostri colleghi maschi, ad ascoltare e a capire l’esperienza femminile del lavoro.
E concludo così questo mio riassunto del panel dell’Ige - con l’invito a questa apertura e al dialogo.
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
IL COMPARTO LEGALE RAPPRESENTA UN’ECCELLENZA ITALIANA, DAL PUNTO DI VISTA DI RICERCA, INNOVAZIONE E OCCUPAZIONE, MA FORSE NON HA ANCORA RAGGIUNTO LA VERA MATURITÀ
uando un’industria si può definire matura? Molti economisti hanno dato risposte diverse e complementari a questa domanda. Philip Kotler, uno dei padri del marketing, sui cui testi hanno studiato intere generazioni, dice che “in un’industria matura, la competizione non riguarda solo ciò che vendi, ma anche come lo vendi e a chi lo vendi”. Anche Peter Drucker, “il fondatore della gestione moderna”, si concentra sulla necessità di creare un sistema efficace di “retention della clientela” e dice infatti che nell’industria matura, la vera sfida è trovare nuovi modi per soddisfare le esigenze dei clienti esistenti, piuttosto che cercare di conquistarne di nuovi. Così come Michael Porter, professore ad Harvard e direttore dell’istituto per la Strategia e la Competitività, afferma che le aziende che prosperano in industrie mature sono quelle che riescono a trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, tra continuità e cambiamento.
Se pensiamo se queste affermazioni siano applicabili al settore del gioco in Italia, la risposta è probabilmente affermativa. L’industria del gioco ha
raggiunto sostanzialmente un livello di stabilità, il tasso di crescita è piuttosto basso nel suo complesso anche se andando in profondità e analizzando i diversi segmenti del mercato vediamo che alcuni segmenti crescono in modo significativo a danno evidentemente di altri. Qui vediamo quindi che il tema principale sta, come dice Porter, nella necessità per le aziende di trovare il giusto equilibrio tra continuità e innovazione. Altre due caratteristiche della maturità di un settore industriale sono la concentrazione e la saturazione.
In tema di concentrazione, l’industria matura è spesso dominata da un numero limitato di grandi aziende o player chiave, con un’alta barriera all’entrata per i nuovi concorrenti. È la dinamica a cui stiamo assistendo in tutti i segmenti del gioco legale e a cui le recenti normative daranno probabilmente un’accelerazione. Parlando invece di saturazione, questa si ha quando la maggior parte dei potenziali clienti o utenti target già utilizza i prodotti o servizi offerti dall’industria. Questo significa che le opportunità di espansione si concentrano più sulla fidelizzazione
Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.
dei clienti esistenti che sull’acquisizione di nuovi clienti. Qui torniamo a quello che dice Drucker e se pensiamo alla quotidianità delle aziende che offrono gioco, ci rendiamo conto che la competizione commerciale è proprio su questo campo.
L’industria del gioco in Italia è quindi, dal punto di vista della scienza che studia i mercati, un’industria matura.
Secondo me c’è anche un altro aspetto che deve caratterizzare l’industria matura: la capacità, tra gli operatori, di parlarsi e riflettere al proprio interno sulle principali dinamiche che attraversano il settore, la capacità di portare al regolatore e al decisore pubblico delle proposte che siano di crescita per il settore nel suo complesso e non fare attività di lobbying nello specifico interesse particolare di questa o quell’azienda.
Evidentemente questo passa da una rappresentanza unitaria del settore nelle sue diverse componenti: operatori di grandi e medie dimensioni, di operatori del gioco fisico e di quello digitale, delle lotterie, degli apparecchi così come delle scommesse, fornitori di tecnologia e di servizi e magari anche rappresentanti dei consumatori che non siano spinti da interessi diversi da quello di creare un settore dell’intrattenimento sano e responsabile.
Su quest’ultimo aspetto mi sento di dire che c’è ancora parecchia strada da fare verso la maturità.
ono felicemente reduce dall’Italian gaming expo & conference, che si è tenuto a Roma qualche settimana fa. Dico felicemente, perché è stata una piacevolissima esperienza, nella quale mi ha coinvolto Gioco News, sia come membro della giuria per gli Awards, sia come speaker in un panel dedicato ai sistemi di pagamento nel gioco.
Oltre quindi a ringraziare per l’opportunità l’Editore, devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito non solo dal livello delle presenze e dei relatori, cosa della quale non avevo dubbi, ma sullo spirito di confronto e di discussione che si è creato, il tutto in un clima decisamente costruttivo, anche tra le componenti diverse del settore, quali operatori e Governo o Enti, uno per tutti l’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Questo a ulteriore riprova del fatto che partecipare vuol dire conoscere, scoprire, crescere.
Il tema del mio intervento riguardava il punto di vista di un retailer, relativamente ai sistemi di pagamento oggi adottati o vigenti, direi imposti, nel nostro settore. A parte alcune note doverose e importanti, legate principalmente alle norme concessorie, parliamo quindi di gambling, l’elemento fondamentale che è emerso è come il percorso di digitalizzazione dei pagamenti sia da un lato irreversibile e dall’altro auspicabile.
Irreversibile, perché questa è la strada del futuro, soprattutto in un momento in cui gioco fisico e gioco online tendono sempre di più ad avere punti di contatto e percorsi condivisi, sulla base di quella strategia virtuosa che viene sintetizzata nel concetto di omnichannel, di cui abbiamo già ampiamente parlato.
Auspicabile, perché uscire dal vincolo del contante significa sia
LA DUE GIORNI DI CONFERENZE
ANDATA IN SCENA AL PALAZZO DEI
CONGRESSI DI ROMA HA RIACCESO
I RIFLETTORI ANCHE SUL GRANDE
TEMA DELLA DIGITALIZZAZIONE DEI
SISTEMI DI PAGAMENTO, IN TERMINI DI OPPORTUNITÀ, ANCHE PER IL RETAIL. ECCO PERCHÉ.
a cura di Michele Bragantini
semplificare le operazioni di gioco, intese come l’insieme delle attività che riguardano le attività legate alla gestione dei pagamenti e del denaro, sia permettere anche una serie azioni di promozione che, vincolati alla moneta, non si possono fare. Inoltre, va considerato che, in un momento in cui la tracciabilità dei pagamenti, quindi del denaro giocato, è un tema di assoluta priorità per tutti, in primis per i concessionari, poter disporre di pagamenti digitali, semplifica sicuramente qualsiasi attività legata all’antiriciclaggio. Questo per quanto riguarda principalmente la parte gambling.
Per quanto riguarda invece il mondo dell’amusement, avere la possibilità di gestire una sala in una situazione cashless, rappresenta sicuramente un vantaggio competitivo soprattutto dal punto di vista marketing. Significa, come abbiamo accennato poc’anzi, entrare in una dimensione di gestione e promozione che l’utilizzo del denaro contante non può dare. Oggi esiste la possibilità di giocare sui comma sette in un ambiente cashless, utilizzando cioè delle tessere ricaricabili che il cliente può adoperare sia per il credito che per l’accumulo dei ticket delle macchine
Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di Robox Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.
cosiddette redemption
Quindi quando parliamo di attività di marketing legati al sistemi di pagamento cashless, parliamo della possibilità di concedere sconti fedeltà ai clienti sulla base del denaro caricato/giocato, oppure anche alla flessibilità che si può avere sul costo partita durante la giornata o nei giorni festivi. lo stesso per le card incluse nel pacchetto delle feste di compleanno. Il valore della giocata, diventa un elemento dinamico e non statico, uno strumento di promozione e di loyalty
Anche nell’amusement, non tutte le tipologie di macchine possono essere azionate da lettori di tessera, come per esempio le gru. L’impegno della nostra categoria sta andando in quella direzione, per modificare non solo i criteri di omologa ma anche questo tipo di dinamiche. Ho tenuto per ultimi due aspetti importanti, sempre legati ai vantaggi che i pagamenti digitali o cashless comportano. Il primo relativo alla gestione dei costi di “scassettamento” e di conteggio, che ovviamente verrebbero ridotti al minimo.
Il secondo relativo alla manutenzione delle macchine: chi fa il nostro lavoro sa che la maggior parte dei problemi sono legati ai lettori di banconote o alle gettoniere.
Infine, un cenno alla sicurezza, in quanto meno denaro circola meno sono i rischi di furti o rapine. Si potrebbe avere l’impressione che l’eliminazione denaro contante possa essere la medicina universale. Non è così: mantenere comunque anche pagamento con il contante, scoraggiandolo il più possibile, permette di soddisfare anche i clienti che per svariati motivi, soprattutto spesso per ragioni legate all’età e alle abitudini, ancora considerano il denaro contante l’unico strumento utilizzabile per pagare.
L’invito al legislatore e ai concessionari è di mettere in campo normative e strumenti facili da capire e facili da gestire per i gestori oltre che facili da illustrare ai clienti. Resta il fattore imponderabile, che ha un nome ben preciso: ovvero la politica.
Parafrasando Woody Allen, non andrei mai a una conferenza in cui il keynote speech sia affidato a me.
Invece, con una certa dose di coraggio, l’organizzazione della nuova conferenza iGX - iGaming Customer Experience mi ha assegnato venti minuti di palco a Ginevra come closing keynote per sostenere la tesi che del prodotto degli sponsor dell’evento se ne possa anche fare a meno.
Stiamo parlando di strumenti di Crm come Optimove, Solitics o Golden Whale, oppure sistemi di player engagement, prediction, segmentation, recommendation engines che hanno l’obiettivo di personalizzare l’esperienza del giocatore. Prima di me, diversi speaker hanno sostenuto la tesi che la personalizzazione sia necessaria; Netflix è stato citato un fardello di volte, e lo scopo di alcune presentazioni era solo quello di dimostrare che si potesse fare una presentazione con l’AI.
tosto estraneo al consumatore tipo del casinò online: over 40, amante della semplicità e dell’immediatezza. Una cosa di cui spesso noi del marketing ci dimentichiamo, proiettando le nostre paranoie su quelle dell’utente. È anche il titolo di un bel saggio di Bob Hoffman: “ Marketers are from Mars, customers are from New Jersey ”. Un panelist prima di me aveva sospeso l’incredulità della platea dicendo: “Immaginate quando un giocatore potrà creare la propria slot ideale e personale con un’AI”. Mi è toccato il compito di riportare a terra il pubblico, dicendo: “Ma voi avete mai conosciuto qualcuno che giochi alle slot per essere creativo ?”.
Qualcosa, però, ha suonato stonato fin dall’inizio. Nel suo keynote, Pontus Lindwall, Ceo di Betsson, ha attribuito il successo della sua azienda alla flessibilità e alla localizzazione del prodotto: ad esempio quello svedese molto diverso per piattaforma tecnologica e funzionalità rispetto a quello brasiliano. Quando una domanda dal pubblico gli ha fatto notare che Netflix, Spotify o iPhone non sono affatto localizzati, ma anzi, hanno imposto uno standard globale, ha risposto testualmente “eh, piacerebbe anche a me, ma ho 20mila shareholders e non me la sento.” Che è onesto, ma ha messo a dor-
Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Videoslots.
mire l’ambizione di fare Netflix. Il mio contributo si è limitato a dare tre spunti. Il primo: il prodotto è più importante della confezione. Nel casinò online, il prodotto significa la varietà dei giochi, quella dei metodi di pagamento, le meccaniche di promozione e l’efficienza del customer service . Noi su Videoslots abbiamo un catalogo di quasi 12mila giochi, e in un mese più di 10mila vengono utilizzati. Ho sostenuto che il giocatore, se la piattaforma è decente, i giochi che gli piacciono è capace a trovarseli da sé, così come al supermercato è in grado di fare la spesa da solo in pace senza bisogno di un personal shopper che gli consigli di comprare il latte dopo la farina. Anzi, il giocatore si abitua e una certa dose di friction nella navigazione può aumentare persino la retention perché il giocatore ha investito del tempo a capire come funziona.
Il secondo punto è che la personalizzazione è un fenomeno recente, e piut -
Il terzo punto è che tutti i tool a supporto del casino management sono ottimi, davvero, kudos a tutte le aziende citate sopra e tante altre di cui ho visto le demo, e che dopo, come un bambino nel negozio di giochi, avrei voluto installare subito. Però il problema è che poi uno fa colazione a caffé e dashboard , quando va bene con dati giusti, quando va male cercando di capire perché non tornano. Ho suggerito una bella “ data diet ” di disintossicazione, a base di pochi numeri ad alto segnale. Ho messo in guardia da un mostro di stack che richiede una legione di data analyst da mantenere solo per arrivare a una decisione ovvia, oppure appena marginalmente migliore, quando non già presa inconsciamente ancor prima di vedere i dati. Ho detto: “Io al momento ho una bici e vado bene. Se aggiungo il pezzo giusto, un motore, divento un motorino e ha senso. Ma se voglio trasformare una bici in un’auto e aggiungo il primo pezzo che manca divento un triciclo. No bueno .” Ho detto: “Le aziende con le idee migliori vincono contro le aziende con una tech migliore.” Insomma, poi vi faccio sapere se mi invitano di nuovo il prossimo anno.
enza tradizione non c’è innovazione e senza innovazione non c’è tradizione. I piatti che ci sono oggi non sono gli stessi di ieri, ma riportano le stesse radici.”
Parte da questa frase la nostra intervista a Davide Rossi, chef toscano che vanta oltre 4 milioni di follower fra Tik Tok e Instagram, e fra i protagonisti del Tic Festival - Terni Influencer & Creator Festival 2024, andato in scena ad aprile nella città umbra.
“Mi piace sempre fare l’esempio del Peposo del Brunelleschi: era un piatto che nasceva da scarti di carne, solitamente il muscolo, e si trattava principalmente di carne bollita, non era la stessa ricetta che conosciamo oggi. Dall’innovazione è nata la tradizione: il Brunelleschi ha introdotto le spezie, ha portato il pepe dalla Turchia (nonostante fosse già stato importato dalla cultura ottomana), che era molto raro”, prosegue lo chef.
“Il connubio tra tradizione e innovazione dà vita a nuove idee.”
Altro punto fondamentale per te è la valorizzazione delle materie prime e il loro utilizzo “senza sprechi”. Puoi farci qualche esempio?
“Per me è fondamentale conoscere e saper sfruttare al meglio la materia prima in ogni sua forma e consistenza. Ad esempio, di
INGREDIENTI (PER 2 PERSONE)
Per il fondo vegano: 200 g sedano rapa, 100 g barbabietola, 300 g funghi Portobello, 300 g funghi shiitake, 425 g melanzane, 450 g cavolfiore, 100 g broccoli, 150 g carote, 50 g coste sedano, 125 g cipolla rossa e dorata, 50 g d’aglio, sale q.b., 10 g concentrato di pomodoro, 9 g alga kombu, (facoltativa), 2 g pectina, 0,4 g xantana, 2,5 l acqua, 500 g ghiaccio
Per la pasta fresca:150 g farina 00, 6 tuorli
Per il ripieno: 2 patate, un mazzetto di timo, sale q.b., olio evo q.b.
Per la pasta fresca: 150 g farina 00, 6 tuorli
Per il ripieno: 2 patate, un mazzetto di timo, sale q.b., olio evo q.b.
una cipolla possiamo utilizzare ogni sua parte: i gambi, le radici, la buccia e ovviamente l’interno. Una delle ricette più recenti che ho perfezionato in versione più moderna, Orto 2.0, nasce proprio dall’intenzione di impiegare al meglio la materia prima: si tratta di una pasta ripiena a barchetta su un fondo vegano. Nasce dal principio di recuperare tutte le verdure che abbiamo nel frigorifero, con le quali ho realizzato prima il fondo, e ho poi successivamente essiccato gli scarti per dare vita a un insaporitore. Il risultato è accattivante e moderno.” Nei tuoi video, il tuo “marchio di fabbrica” è la tua espressione seria, decisa e risoluta, vagamente imbronciata. Da dove deriva? E come sei diventato una star di Instagram e Tik Tok? “Mi piace essere molto serio e concentrato quando cucino, ma al contempo attento a quello che mi circonda. Quando stavo nelle cucine dei ristoranti, mentre lavoravo controllavo cosa facessero i miei collaboratori. Da lì ho riportato questo
Per il fondo vegano: lavare e tagliare a piccoli pezzi le verdure, aggiungere un pizzico di sale, il concentrato di pomodoro e mescolare. Stendere su più teglie rivestite con carta da forno e infornare a 210° per 2 ore circa aprendo il forno di tanto in tanto.
Mentre le verdure tostano in forno preparare la pasta: creare una fontana con la farina, al centro porre i tuorli e impastare. Lasciare riposare il panetto in frigo. Quando le verdure saranno ben tostate metterle in una pentola capiente, accendere il fuoco, coprire con abbondante ghiaccio e acqua per estrarre al meglio il loro sapore. Far sobbollire a fiamma lenta per circa 2 ore.
Preparare il ripieno mettendo a bollire le patate. Una volta pronte schiacciarle e unire timo tritato, sale e olio.
sguardo sui social come monito per i miei follower, come a dire: ‘Ehi, vi sto guardando!’. Non mi definisco una star, per me le star sono le persone che hanno fatto la storia: mi sento più un artigiano italiano che cerca di diffondere quello che ha imparato e continua a imparare, provando a regalare delle emozioni anche attraverso uno schermo.”
Due anni fa hai pubblicato il tuo primo libro - “Uno chef per amico”: a chi è rivolto e cosa possiamo trovarci dentro?
“‘Uno chef per amico’ è rivolto a persone realmente interessate a conoscere e ad allargare i propri orizzonti in cucina prendendo spunti e idee, persone che hanno voglia non solo di cucinare, ma anche di sperimentare e - in un certo senso - anche di acculturarsi. Dentro si trova la mia storia, una buona parte di basi di cucina, tante tecniche e approfondimenti, sempre con innovazione e con un’immancabile sguardo alla tradizione.”
A quali progetti stai lavorando in questo momento? Hai in cantiere un nuovo libro oppure... ?
“Recentemente uno dei progetti più grandi e di cui vado più fiero è il mio percorso di salute, un percorso che non è stato facile, ma che mi ha portato grande soddisfazione e soprattutto beneficio. Lavorativamente parlando, non vi nascondo che ci sono diversi progetti che potrebbero portarmi più vicino al mio pubblico… per ora non dico altro!”.
Trascorse le due ore strizzare le verdure, raccogliere il filtrato in una nuova pentola. Aggiungere pectina e xantana, frullare con frullatore ad immersione e far ridurre facendo sobbollire a fiamma lenta fino a quando non avrà la consistenza simile a quella del caramello. Nel frattempo stendere la pasta molto sottile e creare dei dischi con un coppapasta. Tagliarli a metà, aggiungere una punta di ripieno e chiudere sigillando bene e appiattendo leggermente il fondo. Prendere un paio di mestoli di fondo e scaldarlo in un pentolino. Far bollire i ravioli in acqua bollente e salata e scolarli nel fondo. Impiattare con qualche germoglio di timo.
crisi non si può parlare, ma un dato è certo: nel corso del 2023 il tempo dedicato ai videogame su personal computer e console è diminuito significativamente. In generale il 2023 è stato un anno complicato per il settore videoludico: da una parte tantissime nuove uscite, riguardanti anche titoli molto attesi dagli appassionati (Zelda: Tears of the Kingdom, Starfield, Marvel’s Spider-Man 2 e Baldur’s Gate 3., nessuno dei quali tuttavia figura sul podio dei videogiochi più giocati), dall’altro migliaia di licenziamenti che, continuando anche nelle prime settimane del 2024, hanno gettato un’ombra scura sul settore. A livello di vendite il mercato si è ripreso dopo il leggero calo del 2022, ma alcune considerazioni sul consolidamento del mercato e sul tempo di gioco che, come accennato, sta diminuendo, lasciano un senso di incertezza nel settore come nel cielo le classiche e imprevedibili nubi primaverili. Anche in Italia il segmento trainante del mercato resta quello dei software, nonostante un meno 8 percento rispetto al 2022 (dato dall’ultimo rapporto Iidea).
I lati positivi vengono principalmente dai mercati emergenti, che portano nuovi giocatori, mentre in generale, sugli altri mercati, resta la fiducia sui grandi titoli.
Nel 2023, considerando la crescita dei download e le vendite su supporto fisico i ricavi dei giochi per Pc e console sono cresciuti del 2,6 percento su base annua, raggiungendo i 93,5 miliardi di dollari. Tuttavia, gran parte di questo successo non ha integrato i ricavi dei servizi live o le vendite di titoli dal catalogo arretrato.
Come riporta l’analisi di Newzoo (che da anni si occupa di elaborare i dati del mercato del settore videoludico
acura di Daniele Duso
mondiale) i titoli premium sembrano aver cannibalizzato i tempi di gioco: i giocatori ormai tendono ad avere un gioco preferito (in genere un titolo che mette a disposizione anche dei servizi live) e tendono a trascorrere la gran parte del tempo su questi giochi, anche se si tratta di titoli usciti sei o più anni fa (League of Legends è del 2009, Minecraft del 2011, Gta V del 2013). Il tempo trascorso su questi giochi rappresenta oltre il 60 percento dell’intera attività videoludica del 2023.
Ciò ha contribuito a una diminuzione del 26 percento del tempo di gioco medio dal primo trimestre del 2021 al quarto del 2023, e mentre, in genere, si registra una crescita nel quarto trimestre (come è avvenuto anche nel 2022) grazie ai lanci festivi e a un maggior numero di ore a disposizione durante le ferie o grazie alle vacanze scolastiche, questo non è avvenuto nel quarto trimestre del 2023.
Se il tempo di utilizzo per i nuovi giochi sale al 23 percento, tutti i sottogeneri stanno invece “perdendo tempo” (o, in altre parole, riscuotono meno successo), a eccezione degli sparatutto in terza persona e dei
giochi di ruolo d’azione. Gli sparatutto dominano le classifiche dei primi dieci sottogeneri in termini di tempo di gioco nel corso del 2023, aiutati in parte dall’arrivo della modalità in terza persona in Call of Duty: Modern Warfare III. Ma anche i giochi di ruolo d’azione sono riusciti a crescere in termini di tempo di gioco, con Diablo IV, Hogwarts Legacy e Starfield che hanno contribuito in modo significativo ad aumentare il livello di coinvolgimento dei giocatori. I giochi Moba e gli Adventure Sandbox danno l’impressione di essere più resistenti di altri sottogeneri, anche per il fatto di essere guidati da alcuni grossi nomi con basi di utenti storiche e molto forti. I Moba infatti possono contare su titoli come League of Legends e Dota 2, mentre gli Adventure Sandbox sono sostenuti dai sempreverdi Minecraft, Roblox e Grand Theft Auto V. Ed è estremamente probabile che questi sottogeneri rimarranno nella top 10, sempre parlando in termini di tempo di gioco, anche nel prossimo futuro. Appare chiaro che un ristretto numero di giochi (e, di conseguenza, di editori) da anni hanno preso, e stanno tenendo saldamente in pugno, una grande quota di coinvolgimento dei giocatori; sulla base di questo il mercato si sta adattando: da una parte si prende atto di una sorta di consolidamento, dall’altro si procede allo spostamento dei talenti verso i generi più produttivi (e redditizi).
Così, secondo gli analisti di Newzoo, il 2024 potrebbe rivelarsi un anno fondamentale per il mercato dei giochi su Pc e su console, proprio sulla base di questi fattori. Occorrerà attendere dunque i prossimi mesi per capire se il tempo di gioco sta effettivamente subendo una diminuzione, giochi storici a parte, e servirà rivalutarne e confermarne le motivazioni per comprendere quale sia la direzione che sta prendendo il mercato del videogame.
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
roseguendo nel tema già affrontato sul numero di aprile della rivista, ossia il collegamento tra gioco d’azzardo e Adhd (ossia disturbo da deficit di attenzione iperattività), mettere assieme gioco d’azzardo, impulsività e “attaccamento” (inteso come dinamica che unisce il bambino alle figure genitoriali, ed in particolare alla madre, nelle sue prime fasi di vita) emerge come uno dei temi dominanti dell’intervento terapeutico su questo tipo di patologie. E questo è anche il tema del convegno che si terrà a Modica (Ragusa) dal 5 al 6 giugno: dalla pratica clinica, infatti, ormai è sempre più evidente che l’impulsività, la disregolazione emotiva e la precarietà affettiva sono i comportamenti sempre più frequentemente riscontrati. Su questo tema mi è stato chiesto di coordinare l’aspetto scientifico unitamente al collega Giuseppe Mustile, che vuole porre l’attenzione a trovare il collegamento tra questi temi che alcune volte sfugge ad una osservazione clinica poco attenta e fuorviata da quadri clinici sempre più complessi e che spesso di intrecciano al consumo di alcol e sostanze psicoattive. Il consumo della cocaina, e del crack soprattutto, inquina sempre più spesso le menti dei giocatori e amplifica la propensione al gioco portandola alla sua manifestazione più eclatante. Sempre più spesso l’operatore dei
servizi si trova a fronteggiare emergenze che non dovrebbero essere tali solo perché i consumi hanno alterato i comportamenti. Orientarsi in questa “selva oscura” (per evocare una immagine dantesca che caratterizza l’inizio di quella “discesa agli inferi “nel messo del cammin di nostra vita” ) sarà l’obiettivo che vede riuniti operatoti e ricercatori di diverse discipline cointeressate ai diversi aspetti del problema nel tentativo di trovare soluzioni più adeguate a problemi sempre più complessi per conseguire quella libertà da comportamenti compulsivi con l’obiettivo di quel “rivedere le stelle” al quale la stessa Commedia dischiude una prospettiva di speranza e di nuova dimensione esistenziale. Per disregolazione emotiva si intende una interruzione della “stabilità interna” dei processi mentali che sono legati alla costante e dinamica regolazione delle attività di cervello-mente-corpo-ambiente. Le diverse sfaccettature del costrutto di regolazione emotiva delineano diverse componenti: la consapevolezza e comprensione delle emozioni, l’accettazione delle emozioni, la capacità di controllare le emozioni negative e di agire in base ai propri obiettivi anche quando vengono provate emozioni negative e infine la capacità di utilizzare strategie di regolazione emotiva flessibili e adatte al contesto. Ma è proprio una scarsa consapevolezza delle proprie emozioni che potrebbe essere alla base del tratto di disregolazione emotiva,
ritenuto a sua volta responsabile di condotte maladattive volte a moderare la sofferenza soggettiva, quali i gesti autolesivi o di dipendenza. Una sempre più vasta letteratura scientifica afferma come la disregolazione emotiva sia un probabile esito di una relazione della diade madre-bambino che porta ad alterare il meccanismo di regolazione delle funzioni fisiologiche e quindi verso forme di psicopatologia. Un esempio potrebbe avvenire quando un bambino esposto ad ostilità da parte del genitore, o suo sostituto, che quindi non vede accolti e regolati i suoi stati di stress, si sente rigettato e arrabbiato. Sebbene egli possa adottare delle strategie per mantenere una relazione con il caregiver (es. pattern di attaccamento insicuro evitante o ambivalente), si verifica un fallimento nella possibilità del bambino di fare esperienza di se stesso come abile nel regolare i propri stati interni negativi in modo effettivo. Sarebbe ragionevole ritenere a questo punto che i sentimenti di rabbia e tristezza siano facilmente attivati e che tali soggetti possano sviluppare deficit nella implementazione di un repertorio efficace e funzionale nel lungo termine di strategie di regolazione delle emozioni, il quale deficit contribuirà a confermare il senso di inefficacia e sfiducia negli altri percepito dal soggetto.
Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
Una nuova slot multigioco che promette di conquistare anche i giocatori più sofisticati. Grazie a un mix di titoli di vario genere, tutti inediti e anche molto diversi tra loro, che si fanno apprezzare da ogni tipologia di utente. Una slot da provare, come abbiamo fatto noi, qui
GRAFICA ›› 19 /20
La grafica è senz’altro uno dei punti di forza di questa slot, che riesce a proporre varie ambientazioni, molto diverse tra loro ma in tutti i casi molto coinvolgenti. Merito anche delle animazioni, che risultano gradevoli, e della simbologia molto accurata. Si passa dall’ambientazione a tema storico e mitologico, a quella in stile horror che richiama più il mondo del cinema e delle serie televisive. Passando poi per i giochi classici, che richiamano anche l’Asia.
AUDIO ›› 18,5 /20
Se la grafica riscuote pieno consenso, discorso analogo si può fare per la parte audio, con la slot che è in grado di proporre una straordinaria varietà di effetti musicali nei vari giochi, in un perfetto equilibrio. In tutti e sette i casi i suoni risultano coinvolgenti e in grado di far sentire a proprio agio il giocatore, in ogni fase della partita. Senza mai stancarlo, anzi, coinvolgendolo come si deve.
LA SCHEDA
NOME_ 7 Assi
PRODUTTORE_ Sanremo Games
DISTRIBUTORE_ Tecnoplay
DATA OMOLOGAZIONE_ aprile 2024
SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps
CICLO_ 28.000
PAYOUT_ 65%
/20
Come indicato in premessa abbiamo a che fare con una slot che propone sette giochi diversi in uno. Si tratta di: “Viking”, “Galileo”, “Rich Murphy”, “Horror Family”, “Three Tikis”, “Dragone” e “Queens of Abyss”. Con quest’ultima che si differenzia per essere una slot a 20 rulli, a differenza delle altre tutte da 15. Il “Bet” è frammentabile da 25 a 300 e oltre ai normali bonus e ai Free spin sono presenti nuove funzionalità come “Coin Up Bonus” e “Spin Up Bonus”, attivabili con tre o più simboli speciali. Nel primo caso, si hanno a disposizione tre giri: se si ottiene almeno un simbolo vincente il numero dei tiri disponibili torna a tre e i soli simboli vincenti rimangono bloccati nei tiri successivi. Il bonus termina se si riempie il quadro con
Una slot piacevole, coinvolgente, che sa richiamare l’attenzione fin dal primo momento grazie all’appeal grafico e alle ambientazioni curiose dei suoi giochi: come quello dedicato a Galileo o il gioco horror. E una volta provata, convince, e vuole essere riprovata.
i simboli speciali (ottenendo un premio extra) o esaurendo i tiri disponibili; nel secondo caso si hanno un numero di tiri pari al numero di simboli speciali che hanno attivato la funzionaltià. Insomma, un gioco divertente e vario, molto dinamico.
PRESTAZIONI ›› 18,5 /20
Ancora presto per giudicare il prodotto “sul campo” avendo testato questa slot quando stava uscendo sul mercato. Stando però ai primi riscontri da parte dei gestori e al primo impatto che la slot ha avuto su di noi al momento della prova, possiamo sicuramente esprimere un giudizio ampiamente positivo, avendo a che fare con una macchina in grado di catturare l’attenzione.
BUDGET ›› 19 /20
Oltre alla convenienza intrinseca racchiusa nei prodotti multigioco, che vale per tutti, visto che permettono di ottimizzare i costi di gestione racchiudendo più giochi in un unico cabinet, in questo caso possiamo dare un punto in più avendo provato il gioco su hardware Tecnoplay, che è ben nota nel settore per l’alta qualità dei suoi prodotti e offerta a un prezzo più che ragionevole.
Ventisei tra studentesse e studenti delle classi quarte della scuola Oliver Twist di Cometa avranno la possibilità di varcare per la prima volta i confini dell’Italia per un’esperienza di mobilità internazionale e di volare in Spagna, Finlandia e Malta per due settimane di tirocinio curriculare.
La mobilità di studentesse e studenti, possibile anche grazie al sostegno di Igt, è parte del progetto europeo “Give - Governance for inclusive vocational excellence”, cofinanziato dal programma Eu Erasmus+ nell’ambito dell’iniziativa
rivolta ai Centri di eccellenza professionale (CoVe-Centres of vocational
Una partnership strategica: Admiral Pay diventa il fornitore ufficiale di pagamenti di Qlash e sponsor di una ricca serie di tornei dedicati.
AdmiralPay, specializzato nella fornitura di soluzioni di pagamento efficienti e sicure, offre infrastrutture affidabili per le transazioni digitali e supporta diversi metodi di pagamento, tra cui carte Visa, MasterCard, e da e per altri portafogli elettronici. Questa versatilità si adatta perfettamente al mondo dinamico degli esports, fornendo un mezzo pratico e sicuro per i tutti i servizi legati ai giochi e agli eventi.
Luca Pagano, Ceo di Qlash, commen-
Pari opportunità a tutti i collaboratori impiegati all’interno della casa da gioco. È quanto garantisce loro, e da oltre 20 anni, il Casinò Admiral. La scelta di Ace Swiss Holding, proprietaria unica di Casinò Admiral Sa, è infatti stata quella di proporre una Direzione costituita da due membri, una donna e un uomo, che di comune accordo gestiscono e coordinano questa realtà e garantiscono un perfetto equilibrio nelle decisioni prese nell’interesse dell’azienda.
Così come ai vertici, anche nei reparti operativi e amministrativi la presenza delle quote rosa rappre-
IGT
I giovani incontrano l’Europa per studiare i modelli di inclusione
excellence). Give ha come obiettivo la progettazione e lo sviluppo di una piattaforma europea di centri di eccellenza inclusiva nella formazione professionale, per la quale sono impegnate da quattro anni scuole di formazione, università e aziende europee (Italia, Malta, Finlandia, Spagna, Romania, Belgio).
ADMIRAL PAY
Con Qlash nel mondo degli esports e all’insegna dei pagamenti sicuri
ta: “Questa partnership rappresenta una sinergia perfetta e un’integrazione completa tra Qlash e Admiral Pay nelle nostre attività durante l’anno. Siamo sicuri che Admiral Pay sia il partner ideale nel mondo del gaming, e non vediamo l’ora di esplorare insie-
CASINÒ ADMIRAL A Mendrisio si punta sull’égalité
senta circa il 40 percento dei collaboratori e proprio a molte di queste donne sono affidate funzioni di rilievo. Inoltre, la figura della donna al Casinò Admiral è da sempre valorizzata; per esempio le collaboratrici godono di agevolazioni e benefit per ciò che concerne il periodo della ma-
Il suo principio cardine è la ricerca dei modelli più funzionali di inclusione, nel percorso di formazione e inserimento al lavoro, capaci di mettere al centro la persona nella sua unicità e di accompagnarla in tutte le tappe del percorso.
Enrica Ronchini, responsabile Relazioni esterne di Igt, commenta: “Siamo felici di continuare a sostenere ragazze e ragazzi di Cometa, questa volta partecipando a un grande progetto di respiro europeo che permetterà loro di crescere attraverso nuove esperienze del mondo e di sé stessi e acquisire maggiore indipendenza e capacità di affrontare il proprio futuro professionale”.
me nuove frontiere.”
Anche Raffaele Gnazzi, Ceo di Admiral Pay, si dice soddisfatto: “La partnership strategica con Qlash ci permette di aprire il nostro orizzonte ad un target per noi importantissimo, rappresentato dai giovani, che ama divertirsi ed effettuare pagamenti in modo sicuro, utilizzando canali digitali. Come Istituto di Pagamento autorizzato da Banca Italia, Admiral Pay assicura proprio questo attraverso l’app APay E-wallet, il portafoglio digitale con cui chi ama gli esports può da oggi gestire le proprie transazioni in autonomia, agevolmente, e in totale compliance con la normativa vigente”.
ternità, potendo contare su un congedo di cinque mesi, ovvero 20 settimane, anziché il minimo garantito di 14 settimane, ovvero 3 mesi e mezzo. È altresì valutata per tutti i collaboratori la possibilità di una variazione della percentuale di lavoro in relazione alle proprie necessità. Questa parità di trattamento garantita a tutti i livelli, che in gergo “da Casinò” è stata definita “égalité”, si va a incastonare nei progetti di sostenibilità che da qualche anno vengono portati avanti dalla Ace Swiss Holding, per la precisione viene denominata “sostenibilità sociale”..
ILmarchio Barbie e l’azienda italiana di design Kartell si sono unite per lanciare una nuovissima collezione fatta di giocattoli e prodotti pensati per i consumatori.
La collaborazione poliedrica vede la produzione di giocattoli in dimensioni da bambola di cinque delle sedie più iconiche di Kartell (AI, Venice, Louis Ghost, Masters, Ero/s), tutte con un tocco d’ispirazione Barbie. Una collezione dal design sofisticato che esplora il futuro delle materie pla-
stiche attraverso materiali innovativi che tengono presente l’importanza della sostenibilità. Kartell, inoltre, durante la Milano Design Week presenta due riproduzioni in dimensioni da adulti dell’intera collezione, disponibili esclusivamente per gli appassionati di Barbie su Kartell.com. Una collaborazione unica voluta da Mattel Creations che insieme a Kartell trasforma i mobili in arte rivolgendosi alla comunità del design e dei collezionisti.
G ruppo Lego è da oltre 90 anni campione della capacità di reinventarsi costantemente e rimane uno dei brand più amati al mondo (Talkwalker).
Gli iconici elementi Lego conservano la loro rilevanza grazie al Lego Systemin-Play, per cui i pezzi Lego comprati molti anni fa si combinano ancora perfettamente con quelli acquistati successivamente. Da sempre impegnato a rendere accessibile il gioco creativo attraverso il proprio franchising e partner come The Walt Disney Company, Lucasfilm, Warner Brothers, Epic Games e altri, mette a disposizione di bambini e adulti la possibilità di scoprire e inventare sperimentando un gran numero di esperienze di gioco diversificate per tutti i gusti a seconda di interessi e passioni.
Gruppo Lego ha sperimentato negli ultimi due decenni una incredibile cre-
scita consolidando la sua posizione come una delle aziende più amate al mondo. Grazie alla grande attenzione del gruppo per i dettagli e la qualità, si è presentata l’opportunità di potenziare la connessione con l’ecosistema già in essere. Negli ultimi due anni Our Lego Agency (Ola), l’agenzia strategica e creativa interna a Lego Group, ha collaborato con Interbrand per uniformare e connettere tutte le brand experience del Gruppo Lego lungo l’intero ecosistema, creando un set di elementi grafici che Gruppo Lego avrebbe potuto utilizzare per far evolvere la brand identity esistente in tutti i prodotti fisici e nel mondo digitale. Ola e Interbrand hanno passato al setaccio la storia della società alla ricerca della brand equity da potenziare e sviluppare. L’aspetto preponderante che è emerso è la perseveranza con cui l’a-
zienda ha perseguito la sua vision: aiutare i bambini a imparare attraverso il gioco. Considerato che gli appassionati di Lego più piccoli stanno ancora imparando a leggere, Interbrand e Ola hanno preso in esame modalità di storytelling visivo, trovando una risposta promettente nella semiotica dei fumetti e replicando questi elementi nella creazione della brand experience. Il processo ha incluso l’impiego di minifigure Lego, celle e nuvole di testo, ma anche di Action Graphics, dando vita a un set di strumenti visivi che permettono di raccontare storie e di far provare sensazioni emotive mentre si gioca con i prodotti Lego.
ARRIVA LA TASTIERA PRO X 60 CON TECNOLOGIA KEYCONTROL
L ogitech annuncia la tastiera da gaming Logitech G Pro X 60 Lighspeed, una tastiera compatta, di livello professionale che garantisce uno spazio di manovra maggiore per le esigenze sempre più precise dei pro-gamer di oggi. Gli atleti professionisti di esport richiedono le migliori attrezzature in assoluto per migliorare il livello. Il layout 60 percento è diventato sempre più popolare tra i professionisti, perché lascia più spazio ai movimenti dinamici del mouse necessari per le competizioni Fps di alto livello. Una tastiera al 60 percento è più facile da posizionare perfettamente per ottenere le massime prestazioni, si adatta facilmente ad ogni setup ed è anche più facile da trasportare. “La Pro X 60 è perfetta per chi ha bisogno di una tastiera in grado di adattarsi a qualsiasi configurazione e condizione. È anche facilissima da portare con sé quando si viaggia. La adoro”,dichiara Michaela “mimi” Lintrup, G2 Esports, Valorant. Sebbene le tastiere di formato ridotto siano ottime per il gaming competitivo, possono essere prive di tasti critici di cui alcuni giocatori professionisti hanno bisogno. Per risolvere questo problema, la Pro X 60 introduce una nuova tecnologia innovativa, Keycontrol, che offre agli utenti possibilità di personalizzazioni ben superiori a quelle di una tastiera standard.
L’evento di riferimento del mercato immobiliare commerciale in Italia
22-23 Maggio 2024
Superstudio Maxi, Milano
Il tema centrale dell’edizione 2024: “Crescere in un mondo che cambia: la nuova equazione del mercato retail”
Ridisegniamo insieme
L’evento dedicato agli operatori del mercato immobiliare commerciale italiano, ai retailers,alle catene di ristorazione, agli operatori del settore dell’intrattenimento e ai provider di soluzioni digitali per il retail, ritorna nel 2024 per la sua settima edizione con una nuova ampia offerta di siti commerciali e di nuovi concept retail, food e leisure per creare nuove esperienze e nuove destinazioni
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THE APPOINTMENT WITH CASINOBEATS SUMMIT IS RENEWED FROM 21 TO 23 MAY, WITH THE LATEST NEWS ON DISPLAY AND TRAINING AND IN-DEPTH ANALYSIS OPPORTUNITIES ON THE AGENDA
ll the industry’s most prominent leaders are expected from 21st to 23rd of May at the InterContinental Hotel in Malta, that will be for three days the hub of iGaming, during the 6th edition of the CasinoBeats Summit, an event that focuses on the future of the casino industry, providing the perfect platform to stay up to date with the latest casino trends, technologies and opportunities.
2023 was a record-breaking year for CasinoBeats, that in 2024 promises to aime even higher.
Business leaders, creatives and tech-savvy innovators, usually active behind the scenes.
Attendees will have the opportunity to discover new business opportunities and partnerships with leading operators (1,200+ representatives), suppliers, affiliates and streamers (200+ representatives), coming from Europe and beyond. In total, over 3,500 participants are expected in Malta during the event to network with other managers of international companies operating in the casino sector. The organizers are sure: “The stars of our sector will be here: the trailblazers, the creative community and the tech gurus. Whether you’re a seasoned veteran or a new player in the casino industry, the CasinoBeats Summit is the perfect platform to stay ahead of the curve, discover new business opportunities, and make valuable connections.”
CasinoBeats offers an exhibition space that boasts interactive game areas and exhibitors displaying
their most innovative and forward-thinking products and solutions, but also many evening networking events.
But those who will be in Malta will also have the opportunity to learn about the latest developed titles, the most advanced casino products and services, all there in the exhibition area by visiting the exhibitors’ stands or the skilled Game Showcase Lounge, where it will also be possible to ask for information to managers and directly test new games and products.
The comprehensive conference agenda offers a deep dive into the technical aspects behind casino slots and products, such as game development, game mechanics, and player psychology. During the three days, also separate tracks on leadership and affiliation, interactive Seo workshops, and a series of roundtable discussions on some of the hottest markets in the industry will be proposed.
To close with a final evening in style, which will feature the Game Developer Awards to recognise the exceptional effort by the people and the studios delivering the most innovative titles.
The Game Performance Awards and the Game Marketing Awards will be awarded, with the lists of finalists being decided by the judges in cooperation with CasinoBeats and SlotBeats, and the Game Creation Awards and the Game People Awards, the list
of which will be made up of the recommendations of individuals or organizations who they can nominate themselves or be nominated.
CasinoBeats highlights include the “It’s All Casino” conference on Wednesday, May 22, which will provide a comprehensive exploration of emerging trends, blockbuster games, niche titles and nuances of customization.
Prominent guests include John Romero, renowned programmer, game designer and level designer celebrated for timeless classics such as “Doom” and “Wolfenstein 3D”, who will open the conference with his keynote “Bridging Worlds: Nostalgia, Innovation, and the Future - A Journey with John Romero”.
CasinoBeats highlights include the “It’s All Casino” conference on Wednesday, May, the 22nd, which will provide a comprehensive exploration of emerging trends, blockbuster games, niche titles and nuances of customization.
Prominent guests include John Romero, renowned programmer, game designer and level designer, celebrated for timeless classics such as “Doom” and “Wolfenstein 3D”, who will open the conference with his keynote “Bridging Worlds: Nostalgia, Innovation, and
the Future - A Journey with John Romero”.
“Tomorrow’s Jackpot: Future Trends in Game/Slot Design” session will explore innovation in the world of slots. Then, the “Building an Innovation Giant: Merge, Create, Dominate” panel, which will explore the complexities of creating successful games, both from small independent studios and industry giants producing many slots every year, and the “Loyalty or customization? The key to customer loyalty” conference, which will delve into the crucial role of customized offers driven by artificial intelligence algorithms in improving user engagement and loyalty in the gaming sector, and the “Innovation from technology to revolutionize iGaming” session, which will bring together top industry leaders to reveal the latest hardware and software developments, ready to transform the iGaming landscape, and the “Navigating Niche-Mainstream Opinion on Alternative Games” conference, which will explore niche game formats, such as crash, mines, plinko and dice games and will analyze their potential to compete with the dominance of slot games in the online casino space. (Dd)
Habanero is eagerly anticipating its return to CasinoBeats Summit Malta, after a highly successful appearance last year. “We will highlight out agility in the industry” – the company ensure - “showcasing a full product offering at stand A20”. Although it is merely the sixth edition of the event, The CasinoBeats Summit in Malta has grown rapidly since its debut and is one of the most important events for the sector. “We will be there with our sales team, available to address any enquiries and showcase
all the solutions we can provide”. Slots have continued to be a focus point for Habanero, and this year it has continued to enhance its offering with the latest technologies, various subjects and gameplay that have been making waves in the sector, captivating audiences worldwide. “Both slots and promotional tools will be on display at our stand at CasinoBeats Summit Malta”, the company adds. “Recent versions that will be showcased include Wild Flow, a game that begins with a 5x3 gameboard that grows to provide up to 15,000 ways to win, as well as Golden Taj Mahal, a title that debuted with Reel Rewards, a mechanic that randomly transforms symbols that fall on a particular reel. At the summit, Habanero will spotlight its improved mathematics models and in-game modifiers that have main-
tained its global appeal”. The summit also coincides with the CasinoBeats Game Developer Awards, where Habanero’s top-performing sequel Hot Hot Summer will be showcased, which has been nominated for Game Retro Style. The slot has been commended for melding a nostalgic Vegas-theme with the innovative in-game features that Habanero has become known for, including a randomly activated multiplier wheel.
In addition to showcasing new products, Habanero will engage in meetings with partners. Given the multi-national nature of operators in the sector, CasinoBeats Summit Malta’s networking opportunities are invaluable. “This event sets the stage for an exciting 2024, offering companies like our a chance to connect with both clients and partners”. (Dd)
perators must always consider their use of space when running a location, oftentimes before they even consider what attractions they want to include inside. Space is costly, and operators must find the ideal placing between having a vast range of attractions to choose from, while not compromising on game quality by choosing quantity of games over quality.
Vr games, for example, require a large space by design, but are currently a huge trend and offer an anchor attraction for many Fecs. As a result, games in development have to be considered from the perspective of the operator, and size is one of many factors that is deeply considered. Christian Martin, vice president of communications and alliances at Triotech, discusses this: “Size is a crucial consideration in attraction development. Operators often have limited space available so they’re looking for the perfect ratio between space and revenue generated. Revenues are driven by guest experience, so even if the size is important, the experience should not be compromised. Balance is therefore the key to a great attraction.”
This is not to say that smaller attractions are limited to locations where size is limited. Many larger venues can benefit from having the choice of both large-scale and smaller attractions. Lester Travasso, sales and marketing executive at Sega Amusements International, states: “Small games have a place in small and big locations. They make good use of space that would otherwise be unused and generate income. For example, a Capto Crane or a Win Fall Revolution are both small footprint games and will fit into most spaces, allowing the operator to make the most of their available space.”
When it
coming regularly, so there’s always something new or exciting for them to experience regularly. Ideally though, yes if it can be smaller, it’s better to fit in more.”
By William BellCynthia Winterhalter, member of the board of directors at Switch International, believes that experience and revenue balance is necessary: “Inevitably, downsizing any sport or game will impact the gameplay experience to some degree. Consequently, manufacturers must engineer their products to accommodate the smaller scale while preserving a reasonable level of difficulty. In the case of bowling being adapted to the duckpin format, the pins and bowling balls are significantly reduced in size. However, skillful engineering is required to ensure that the core challenge and enjoyment of the game are maintained despite the compact dimensions.”
comes to running a location, it isn’t always a case of more is better. John A Stergides, sales and marketing manager at Electrocoin, explains: “I don’t think it’s necessarily that they need more attractions, but they always need new attractions. You need to always provide something different, espe cially for people
Having the option of smaller attractions open is great for all parties involved. Operators of locations like the above listed by Martin can benefit from having options, distributors can benefit from a wider range of customers and customers will benefit from more attraction offerings at more locations. Stergides addresses smaller options, saying: “It’s certainly important for operators in locations such as hotels, pubs and bars, that don’t have the designated space for too many, or too large attractions. It’s good to have options to apply to them and other smaller spaces where machines aren’t usually found.”
Following this, location can play a large part in what attractions are available or even possible. Pricing and accessibility can vary and differentiate in every area. Stergides adds: “Size is always considered, especially if the market is primarily Uk. A lot of locations don’t have the space compared to Us and Middle East which have a lot of warehouses and
spacious locations. If it’s a good game and the right size to fit into locations it may be able to sell more compared to if it’s a big beast of a machine. Obviously to a player though, bigger can look better and an eye-catching cabinet can draw attention too.”
For Triotech, immersion is one of the largest factors when designing an effective ride. Despite being a smaller or downsized ride, it can and should still use other abilities to its advantages. Martin states: “It’s all about the quality of the experience. Utilising an immersive theming, sound effects and dynamic elements can compensate for a smaller physical footprint, providing an engaging and memorable experience for visitors. If storytelling captivates the visitors, immersing them in the experience, they’ll forget about the size of the attraction.” In turn, immersion has become paramount to attractions and has become an industry-wide goal. This is accompanied with a need for multitude of attractions, as Winterhalter from Switch states: “The leisure industry faces a clear demand for diversification, compelling both operators and manufacturers to closely follow emerging trends. Major players in the field are accustomed to developing products that maximise space utilisation efficiently. Bowling, tennis, mini-golf and other manufacturers have previously faced space constraints.
becomes an exciting challenge. The industry has witnessed transitions from tennis to paddleball, bowling to mini-bowling and golf to mini-golf to develop more challenging and difficult levels within restricted spaces. In 2015, Switch introduced its themed mini-bowling product, which was primarily geared toward children. However, the trend has now shifted, and the flexible duckpin version of bowling is gaining widespread popularity worldwide. Switch’s The Duck product line addresses all the operator’s requirements in this evolving landscape.”
Consequently, creating a product within their capabilities and facilities that aligns with new demands
Transport and installation is yet another issue to be considered, as not every venue is the same. Developers will be tasked with designing around this factor and have to consider what locations will want their attraction, and what requirements need to be met to ensure the attraction can fit in the first place. Bryant adds: “It’s only when you design something brand new you need to think carefully about fit and form, taking into account many factors. Again, we also need to consider accessibility into all locations, where access could be via a small goods lift, single
width doors and such. We always have a few small-footprint games in our catalogue to accommodate venues with tight space requirements. Our Air Strike competitive flying simulator game is extremely small for a simulator and caters to a younger crowd and their parents.”
Ultimately, the luxury of downsizing is effective, but only to the extent where the game quality isn’t at a detriment. Kolliniatis states: “Downsizing a game or attraction to fit smaller Fecs is dependent on the game itself, as certain games lend themselves more easily to smaller versioning. An attraction like laser tag or mini-golf can be shrunk down but only to a certain limit before it diminishes the play experience. Arcade games lend themselves more to versioning as long as the feel of game play remains consistent with the original. The example of Fast & Furious Arcade and Fantastic Prize are successful because they kept the fun and playability of the original larger units while addressing the need for space saving.”
have already said on these pages that I have always been rather skeptical about panels that bring together women only (or other groups with little representation) to talk about their work and emancipation experiences, because they marginalize the topic and in any case are attended by the usual public that lives the same experience and therefore does not fulfill their educational purpose.
This is why I was very pleased to see so many men in the audience on the morning of Friday, 19 April, during the first panel that opened the second day of the Italian Gaming Expo & Conference in Rome, just to listen to the four female speakers (together with me, who had the honor of moderating the panel, as the fifth participant) to discuss the topic of emancipation and professional growth of women in the workplace. I would have liked to see more women throughout the program, talking about the many important topics proposed by the organizers, whether regulatory changes, multi-channel strategies, esports, horse racing or changing consumer. But their lack (and I understand the difficulties faced by the organizers, given my experience of carrying out education programs through Ice, of ensuring greater diversity in the choice of speakers in the still male-dominated world, especially on the management and decision-making high levels) underlines even more the need to talk about the female experience as different from the male one.
So, the Ige panel brought together five women with different experiences and backgrounds, but with a strong professional background, to exchange opinions on today and visions for the future among themselves and with the public. In the 40 minutes generously granted to us by
the organizer, recognizing the importance of the subject, Imma Romano (Codere), Simona Dutto (Gli), Letitia Fontana (World Match - winners of the inclusion award the previous evening) and Marilena Semeria (Casino di San Remo and Fisascat Cisl) shared their positive and negative experiences on the professional situation and growth opportunities of women in the gaming sector today and on the vision of the future without obstacles for anyone regardless of their gender, race, ethnicity, sexual orientation, or physical or cognitive ability.
lack of gender equality (e.g. the gender pay gap of 43 percent in Italy), supported by the experiences of other female speakers of having to put in place a double commitment to prove their value and ability in the workplace and to fight stereotypes or prejudices linked to women trust and perseverance, often perceived as aggression (otherwise considered assertiveness, if exhibited by our male colleagues).
Therefore, be careful to feel a sense of satisfaction with the progress that has taken place, because too often it applies in terms of quantity and not quality. To achieve and push real progress, it is important that women enter the management levels. Unfortunately, even if the number of women in the labour market has grown, even reaching parity, there are still too few of them who hold senior roles in company levels. And it’s very important when they are there. Representation is also important as an example and motivation for many others who can thus see that they can aim for real growth and that there is a place for them. But also because just women will push for more progress. In fact, it has been proven that when there are more women at decision-making levels, companies also become more productive and inclusive.
Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.
It is difficult to report, within the 4500 characters that have been granted to me in this column (which I almost always exceed anyway), all the topics discussed, but I try to summarize at least some conclusions. Starting from the positive opinion shared by all that the significant change has been observed before our eyes over the last few years. However, the data reported by Imma Romano (provided by Laura D’Angeli) reveal to us the persistence of the problem of the
Despite the double commitment that women often have to demonstrate to overcome both external (the male-dominated labour market) and internal (limitations that we impose on ourselves) obstacles, the role of men, who still dominate at political and corporate levels, is very important. And in fact the female speakers shared the positive stories of the men who, in their environment, have supported them. Unfortunately, there are also many stories of unconscious bias existing in the labour market, which, just because they are unconscious, are difficult to be identified without dialogue and openness of our male colleagues, to listen and understand the female work experience. And thus I end my summary of the Ige panel - with the invitation to this openness and dialogue.
07-09 MAY 2024
RFECC, RIYADH
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Ariete
Non basta essere simpatici e allegri per riuscire nel lavoro. Questo mese dovrete dimostrarvi degli ariete tenaci e determinati, anche a costo di perdere qualche ora dedicata allo svago pur di rispettare gli impegni presi e di perseguire ambiziosi progetti. Gioco: aspettate giugno.
Toro È inutile intestardirsi a cercare di raddrizzare delle situazioni ormai irrimediabilmente compromesse. Fareste meglio a concentrare le vostre energie nel perseguire nuovi obiettivi, specie nel campo lavorativo, dove purtroppo avrete qualche delusione. Molto bene invece il gioco.
Gemelli
A volte vi sentite davvero poco dei gemelli, ma soli, solissimi, unici. È una condizione esistenziale che subite con particolare disagio e che avvertirete in maniera dolorosa in questo soleggiato maggio. Lavorate su voi stessi, è l’unico modo per superare questo momento. Gioco: mediamente.
Cancro
A chi è single questo mese porterà delle fantastiche opportunità per conoscere finalmente l’anima gemella. Occhio a non scacciarla da voi con atteggiamenti troppo ritrosi e malinconici. Avete un bellissimo sorriso, è ora di sfoderarlo e tutti saranno ai vostri piedi! Gioco: così così.
PER TENTARE LA FORTUNA
LOTTO 19, 63, 75 ambo, terno e su Tutte, Roma e Genova
SUPERENALOTTO
2/40/45/70/82/89 12/13/47/51/58/72
a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}
DWAYNE JOHNSON “THE ROCK”
attore e produttore cinematografico Hayward, 2 maggio 1972
Va bene essere pungenti, ma che ne direste di selezionare un po’ il vostro prossimo e, magari, a qualche persona riservare un sorriso? Per esempio, in questo maggio ci potrebbero essere delle belle novità in campo sentimentale. Certo, dovrete mettere da parte il pungiglione! Benino al gioco.
Molte persone a voi vicine scopriranno tutta la dolcezza del vostro carattere. In questo soleggiato mese sarete infatti in grado di fare fronte a situazioni difficili e di essere un valido sostegno per gli altri. Popolarità al top, complimenti! Al gioco, meglio aspettare giugno per rischiare.
Leone
La primavera che ormai volge all’estate giova moltissimo al vostro umore e raramente in questo 2016 siete stati così pimpanti e pieni di spirito di iniziativa. Il vostro partner è davvero felice e vi spingerà a fare progetti a lunga scadenza: valutate bene! La dea bendata vi è vicina.
Vergine
La salute prima di tutto, certamente, ma non perdete di vista altri obiettivi, su tutti quello di risolvere una controversia familiare (eredità contestate?) che vi amareggia e che rischia di creare delle inutili fratture. Al gioco è bene giocare poco, almeno nella prima decade.
Bilancia
Non è tempo di cullarvi sugli allori, che potrebbero rivelarsi più scomodi del previsto, se non saprete guardare avanti con lungimiranza e spirito organizzativo. Cercate di contare di più su voi stessi e meno sull’aiuto di terzi. Fortunatissimi al gioco, specie dal 15 in poi.
Qualche acciacco fuori stagione vi renderà un po’ difficoltoso l’inizio di un mese che proseguirà invece ottimamente, soprattutto se siete in cerca di qualcosa che possa dare una svolta alla vostra vita. Nuovi amori in vista? Puntate poco al gioco, almeno sino al 20.
La miglior cura è la prevenzione, dunque evitate di mettervi in situazioni pericolose o perlomeno imbarazzanti. I vostri cari vi ringrazieranno e anche voi eviterete spiacevoli discussioni casalinghe dalle quali uscireste inoltre dalla parte del torto. Al gioco il momento è fortunato.
Non abboccate al primo amo che passa. Siete adulti e avete le possibilità di scansare le esche che vi si presentano davanti, purtroppo in questo mese assai numerose. In particolare, non fidatevi dei falsi amici, e a maggio qualcuno dovrà essere così denominato. Anche al gioco: prudenza!